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    PrefazioneSolitamente non introduco mai i miei scritti con delle inutili prefazioni, ma inquesto caso devo avvertire il lettore su alcune questioni.Ho scritto questo lavoro su espressa richiesta di molti lettori che chiedevanoragguagli sultermine ARCHETIPO: cosa fosse, come dovesse essere interpretato, a cosaservisse, ecos via.Ho scritto con l intento di chiarire le idee ai lettori, tuttavia parlare precisamentedi archetipi non possibile se non in modo archetipico, cio incomprensibileall interpretazione del lobo sinistro del nostro cervello.Ho dovuto pertanto usare dei trucchi per farmi capire.Non so se ci sia riuscito, inoltre in alcuni passaggi ho dovuto utilizzare unlinguaggio forse troppo simbolico e quindi di difficile interpretazione.Me ne scuso in anticipo, ma meglio di cos non mi riuscito fare.Al contrario di alcuni altri miei lavori, questo decisamente pesante daleggere e da comprendere, ma se il lettore far lo sforzo di arrivare fino infondo, forse non avr perso tempo inutilmente.

    Corrado Malanga20 febbraio 20061Corrado Malanga0 Stare fermo (Essere invisibile)1 ? Andare indietro (nel tempo)2 ? Andare avanti (nel tempo)3 ? Andare in alto (verso il positivo)4 ? Andare in basso (verso il negativo)5 Fare un passo indietro (Nascondersi)6 Fare un passo avanti (Mostrarsi)7 ? Allungarsi (Prevalere)8 ? Allargarsi (Invadere)9 ? Sporgersi (in avanti ed indietro)10 ?? Accorciarsi (Rimpicciolire)11 >< Stringersi (Chiudersi in s)12 Ritrarsi (Immobilizzarsi)13 ? Dilatarsi (Occupare gli spazi)14 ? Raccogliersi (Diminuire gli spazi)15 ? Spostarsi di lato in avanti (Evitare)16 ? Spostarsi di lato indietro (Ritirarsi)17 ? Oscillare (tra alti e bassi)18 ? Oscillare (tra prima e dopo)19 ? Oscillare (tra il vero ed il falso)20 ? Implodere (Morire)

    21 ? Esplodere (Nascere)Questa una tabella interpretativa in base al significato degli archetipi: dettacos questafrase risulter totalmente incomprensibile alla maggior parte dei lettori.Voglio cominciare con una cosa incomprensibile per far capire da un lato come non siaimmediata la definizione di archetipo e, dall altro, come tale definizione possa esseremolto utile nella comprensione dell'Universo, una volta capito il meccanismo che

    ne allabase.Devo parlare di archetipi perch ho decisamente inflazionato l uso di questo terminedurante la stesura dei miei ultimi lavori e molte persone mi hanno chiesto di essere pichiaro sul significato del termine, che ai pi risulta evidentemente ostico.Gli archetipi entrano nella vita di tutti i giorni non solo nella descrizione de

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    lla realt chesiamo abituati a percepire, ma anche nella descrizione olistica dell Universo stesso,essendo gli archetipi sia in grado di interagire con il lobo sinistro del nostro

    cervello, atto amanipolare lo Spazio, il Tempo e l'Energia, sia di essere ben interpretati soprattutto dallobo destro, che , come vedremo tra poco, in grado di gestire le emozioni.Avere dunque a disposizione degli strumenti non solo per distinguere la realt virtuale daquella reale, ma per decodificare tutti e due questi aspetti della nostra esistenza, vuol direpoter capire cosa abbiamo attorno a noi ed interagire meglio ed in modo pi completo conil resto della Creazione.Archetipo significherebbe: Primo esemplare assoluto ed autonomo, un modello primitivodelle cose del quale le manifestazioni sensibili della realt non sono che filiazioni

    o imitazioni .Archetipo viene inteso anche con il significato di Idea.Per Carl Gustav Jung archetipo il contenuto dell inconscio collettivo, cio le ideeinnate o latendenza ad organizzare la conoscenza secondo modelli predeterminati innati.In lingua greca antica archetipo vuol dire, infatti, Primo esemplare .Quando si dice che un archetipo un Idea, si sottintende che l idea originale, cio che

    non partorita da niente, ma partorisce ci che da essa deriva.Va da s che il concetto estremamente importante in tutti settori del nostro essere.3Per esempio: se si vuol capire come funziona il pensiero umano, ma non solo, direi anchequalsiasi forma di pensiero - sia animale sia alieno al nostro sistema cognitivo

    - e siconosce come si produce un archetipo, chi o cosa lo crea e con qualemeccanismo l archetipo, a sua volta, crea il resto, si comprenderanno appieno imetodi per comunicare con altre forme di vita e non solo con i propri simili.Gi, perch in tutto l Universo gli archetipi sono sempre gli stessi ed una formica ha

    in s glistessi archetipi dell uomo.Gli archetipi sono dunque i mattoni del linguaggio universalmente parlato, maquesta definizione non rende giustizia alla loro realt.La vera definizione degli archetipi potrebbe essere la seguente:Archetipi sono i mattoni con cui costruito e si costruisce l Universo .Questa definizione risulta essere decisamente pi ampia e generale di altre lettequa e l ecomprende anche quella data in precedenza, con la quale non in contrasto. Infatti tuttoci che viene fatto crea un interazione ed in questa parola sintetizzato ilsignificato di linguaggio , il quale, appunto, essenzialmente un interazione.Se un elettrone colpisce un protone, ne nasce una reazione nucleare, ma i fisici

    modernitendono a dire che l elettrone ha portato con s delle informazioni che ha scaricato sulprotone: in parole povere le due particelle subatomiche, urtandosi, si scambierebbero delleinformazioni.Dunque tutto ci che regola il linguaggio tra cose, regola in realt le interazionitra di

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    esse, quindi gli archetipi regolano le interazioni tra cose.Vale a dire pure che l Universo costituito con un certo numero di matton i , gl iarchetipi appunto, ma tali archetipi sono quelli che regolano tutto: dal linguaggio allereazioni subatomiche.Se ne deduce che, se si capiscono gli archetipi, si sapr parlare con le cose dell Universo.San Francesco era un mistico, prima che un santo per la Chiesa Cattolica, ed lafigura delmistico che in questo momento ci interessa. Buddha era un mistico a sua volta.Il primo si distingueva perch parlava con gli animali ed il secondo perch l Universoparlava a lui. Ma questo come sarebbe stato possibile? Se l esistenza degli archetipi coscome stata proposta vera, i due personaggi sopra citati avrebbero avuto un inconsciatendenza all uso degli archetipi per la comprensione del Tutto.Chi avrebbe insegnato loro quell importante linguaggio universale?Nessuno, ovviamente, perch dentro ognuno di noi sarebbero gi scritte le regole perparlare questo linguaggio. Vedremo tra breve che proprio cos.

    LA STRUTTURA DEL LINGUAGGIOCom strutturato il linguaggio umano?Ovviamente qualcuno pu pensare che il linguaggio umano abbia subto unastrutturazione evolutiva in senso storico e che gli uomini della pietra emettessero suonigutturali e conoscessero solo poche espressioni, come gli animali. Oggi, invece,

    illinguaggio si sarebbe evoluto e noi potremmo parlare e farci capire anche da undelfino.Va detto che il linguaggio originario, quello di base, ovvero l idea di linguaggio, nonsubisce variazioni nel tempo, perch fuori dal tempo. Se questo vero, erratosupporre che l idea di linguaggio possa evolversi in qualsivoglia direzione. D altra

    parte innegabile che il linguaggio che usiamo oggi sia decisamente pi complesso di quello cheusavano gli uomini della pietra.Bene. facciamo chiarezza: pi complesso non vuol dire pi evoluto , ma solo pispecializzato . Uno strumento si dice pi specializzato quando serve molto bene per unacosa sola. Il massimo della specializzazione essere capaci di fare, in modo perfetto, solo4una cosa. In pratica essere specializzati significa non saper fare praticamenteniente, se siesclude, per esempio, il grattarsi perfettamente un orecchio.In questo senso la freccia del tempo non diretta secondo l evoluzione, ma secondolaspecializzazione degli esseri contenuti nell Universo.Non nemmeno vero che esistano differenti tipi di linguaggi pi o meno evoluti, maesistono differenti forme, pi o meno specializzate, di un unico linguaggio.Vediamo infatti che il linguaggio fonemico che utilizziamo tutti i giorni una rielaborazionedi altri tipi di espressioni pi antiche: il fonema, infatti, deriva dal linguaggio iconografico.Prima di parlare l uomo disegnava: basterebbe questa osservazione a far capire cosavoglio dire, ma c di pi. In realt quando, per esempio, scriviamo la lettera alfabetica Opotremmo chiederci perch, nella nostra cultura, al fonema ooooo si sia abbinata laforma di un cerchio. La risposta semplice: perch nell emettere il fonema oooo

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    atteggiamo la forma della bocca a cerchio, appunto la forma attribuita alla lettera O .Inconsciamente le diverse culture della Terra hanno abbinato un fonema ad un disegno dipartenza. Il disegno era qualcosa di pi primitivo, nel senso che veniva prima del

    fonema,ma pi primitivo non significa meno evoluto, vuol semplicemente dire meno specializzato.Ci che pi specializzato anche meno comprensibile o, comunque, comprensibile soloper coloro che hanno lo stesso grado di specializzazione. Se conosco solo il giapponese,posso parlare bene solo con giapponesi ed il resto del mondo sar privato della possibilitdi comunicare con me.Se questo vero, il fonema rappresenta il gradino pi basso delle possibilit di farsicomprendere da una moltitudine, anche se fornisce l opportunit di farsi capire, senzaerrori, da uno ristretto gruppo di persone, da un clan.

    Che il disegno sia una forma di comunicazione pi ampia evidente. Davanti a certitipi didisegni molti sono in grado di comprendere il loro contenuto informazionale, anche seemergono alcune difficolt interpretative quando lo stesso disegno viene presentato a dueculture ancora molto distanti tra loro. dunque innegabile che chi parla per immagini, oper meglio dire per icone, sar compreso, in modo forse inesatto, da un numero moltomaggiore persone rispetto a chi che usa un linguaggio fonemico.Infatti nell attuale societ, nella quale ormai solo pochi leggono libri e molti tendono adesprimersi con una serie di elementari suoni gutturali quasi del tutto privi distrutturagrammaticale, quando dobbiamo farci capire usiamo le immagini.Il dispositivo che produce immagini , per antonomasia, la televisione. In un contesto in cuiil potere politico usa il linguaggio fonemico e tende a presentare uomini dotati

    di culturasempre pi scarsa, il numero di espressioni verbali utilizzato tende a diminuiredrasticamente.Il potere ha raggiunto il suo scopo, ma d altra parte, quando il potere stesso hal esigenza dicomunicare ai suoi sudditi cosa fare e come votare, deve utilizzare un semplicelinguaggio di massa ed proprio in quell occasione che utilizza la televisione: pocheimmagini hanno un impatto anche emotivo pi potente di qualsiasi discorso.Cos la lingua inglese ha il sopravvento sulle altre lingue per la sua immediatezza,ovviamente a scapito del numero di espressioni utilizzabili ai fini di una comprensioneculturalmente pi ricca. Contro ottantamila parole di un normale vocabolario inglese ce nesono almeno centoventimila nell equivalente vocabolario italiano.Qui va fatta un ulteriore precisazione: il termine cultura non ha niente a che fare conl evoluzione di un linguaggio, ma indica solo quanto il linguaggio che si utilizza

    sia benconosciuto. Non si deve quindi pensare che cultura e specializzazione siano duetermini che

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    vadano di pari passo.Un contadino dell Amazzonia che conosce solo trecento parole pu essere pispecializzato di un Africano che conosce tutto lo Swahili, ma sicuramente quest'ultimosar pi colto.5ALLE ORIGINI DEL LINGUAGGIOAllora, se con i disegni si riesce a comunicare, anche se in modo imperfetto, con unmaggior numero di persone, cerchiamo di tornare indietro nel tempo e vediamo cos hagenerato il disegno, l icona, alla ricerca dell Idea Originale che magari ci premetter diesprimerci in modo pi universale.Il disegno nasce da un processo che il nostro cervello, sotto l controllo dellamente, hasviluppato in tempi molto recenti (milioni di anni). Prima del disegno c il Simbolo.Il Simbolo una struttura ancora pi primordiale: potremmo definirlo un

    disegno primordiale che contiene solo alcuni tratti grafici i quali non hannoapparentemente un senso immediato, ma risultano stranamente comprensibiliad una parte profonda della nostra coscienza.Il simbolo qualcosa che va al di l di un semplice disegno, ma costituito daun espressione comunicativa che ha a che fare con lo spazio che ci circonda. La gestionedello spazio che ci circonda il meccanismo mediante il quale viene letto il simbolo.Il simbolo qualcosa di estremamente pi primitivo, e quindi pi interpretabile. Putrattarsi di una posizione che il nostro corpo simbolicamente assume quando parliamo afonemi. La posizione del corpo non vuole essere un sistema comunicativo in pi per

    dareenfasi alle cose che diciamo, ma semmai il contrario. Il vero linguaggio primordiale ilcomportamento, non la fonemizzazione. In tutte le culture del globo, per esempio, gli Deistanno in cielo e i mostri cattivi negli inferi.Cos alziamo la testa in alto nel dire: Che bella giornata oggi! .Facciamo il contrario abbassando la testa nel dire: Oggi va proprio tutto male!Potremmo dire, in un certo senso, anche se ci rappresenta una rielaborazione spaziale delconcetto originario, che nel nostro DNA abbiamo l informazione simbolica secondo la qualele cose buone stiano in alto e che le cose brutte in basso.In grafomeccanica si sa perfettamente che la sfera dei sensi viene rappresentatadalla parte bassa della scrittura e la sfera degli ideali da quella alta.Analogamente il pensiero viene identificato come nobile, mentre la maggior parte

    delleculture tende a dare al corpo un accezione meno evoluta (dove evoluzione e beneappartengono alla stessa sfera simbolica).Per questo si tende sovente ad accoppiare alcuni simbolismi che, invece, hanno strutturegeneratrici di base differenti.Il bello anche buono e viceversa; il cattivo brutto. Ma ci non assolutamente vero!Allora cosa significa: che il linguaggio simbolico sbaglia? Ma no!Vuol dire che, quando siamo in contatto con una persona bella , questa ci sembra

    anchebuona: ma questo accade perch si attribuisce a monte il significato sia di bello che

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    di buono alla semplice accezione di positivo (o il contrario per l accezione di negativo) .Il simbolismo rappresenta pertanto la chiave di lettura per leggere la posizionedelle cose nello spazio!Molti sono gli esempi che si possono citare per dimostrare ci che in realt si dimostra dasolo: gli sciamani gettano a terra sassolini od oggetti vari, come ossa di piccoli animali, ed, aseconda della posizione che essi assumono, divinano, cio tendono a reinterpretare

    lanatura che li circonda in senso molto ampio, nel presente, nel passato o nel futuro.C chi legge nelle macchie del caff o nella forma delle gocce d olio o chi fa le carte,distribuendole in un preciso spazio simbolico.La posizione assunta dagli oggetti intorno a noi viene identificata con qualcosache la natura ci vuol dire .Questo processo di lettura totalmente inconscio , cio avviene ad unlivello che non riguarda pi il subconscio, bens una sfera pi profonda del nostro es

    sere.6A questo livello si mescolano segnali che vengono dal subconscio e segnali chederivano dall inconscio e, se da un lato il subconscio, con il lobo sinistro del cervello,tende a razionalizzare il tutto, l esatto opposto fa l inconscio , che non passaattraverso la razionalit, ma attraverso il sentire, il percepire l universo senza lemediazioni fisiche o matematiche proprie della scienza.A questo punto sta alla capacit del singolo saper ben comprendere quello che vienepercepito, perch, se i segnali che vengono dal lobo destro e quelli che arrivanodal lobosinistro non sono coerenti, il risultato dell interpretazione finale sar viziato dall errorepercettivo. L incapacit dello sciamano di utilizzare appieno questo sistema sarebbedovuta ad un forte intervento della sua seppur ridotta razionalit, la quale, inquinandofortemente la sua totale irrazionalit, lo confonderebbe sul vero significato delsimbolo chesta leggendo e, di conseguenza, interpretando.LO SCHIZOFRENICO E LA PALLINA ROSSALa mancanza totale di subconscio produce un errata interpretazione della posizione

    deglioggetti nello spazio, con conseguente incapacit a correlarsi con il mondo esterno.La schizofrenia un esempio eclatante, nel quale il principio noto come relazionetracausa ed effetto viene totalmente invertito: lo schizofrenico capace di dire che,

    siccomementre camminava per strada ha trovato per terra una pallina rossa, ne conseguechecamminare per strada pericoloso.Analizziamo per un istante il processo mentale dello schizofrenico e scopriamo che per luiil colore rosso significa davvero archetipicamente pericolo, o meglio suscita in

    lui lo statod animo legato al sentirsi in pericolo. La mancanza di intervento del lobo sinistro, ocomunque un cattivo uso del subconscio, lo spingono a cercare una spiegazione razionale

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    ad un simbolismo. Non intervenendo la razionalit, egli non mette correttamente inrelazione ci che ha visto con quello che successo. Solitamente il nostro cervello

    primasente le cose con il lobo sinistro e poi con quello destro: in parole pi semplici

    un essereumano normale pensa che prima esista una causa e poi, in seguito, un effetto. La

    causa l espressione della lettura della realt virtuale da parte del lobo sinistro, il quale ha vistouna pallina rossa, che un segnale (realt virtuale: Spazio, Tempo ed Energia). L effettoviene dopo ed in questo caso qualcosa che si attende accada. Sta nel futuro e vienepercepito come sensazione di disagio (pericolo incombente, sensazione legata alsentirele cose con il lobo destro, precognizione, Realt Reale). Chi schizofrenico inverte ilsistema di percezione e fa partire subito l inconscio del lobo destro del cervello

    ed il

    risultato : Siccome ho paura, ecco che la natura me la conferma con unsegnofacendomi incontrare sul mio cammino una pallina rossa .Come interpretare questo fatto da un punto di vista generico? Semplice: siccomeil sentirele cose un modo per comunicare con l Universo e siccome questo metodo molto vicinoall archetipo che ha prodotto questa sensazione, si deve dire che questo un messaggioreale, molto pi reale della visione di una pallina rossa (realt virtuale).Nello schizofrenico manca per totalmente la capacit di mettere in relazione il sentiredell inconscio con il comprendere del subconscio. Da ci scaturisce una sola soluzione: loschizofrenico vive un momento di paura che percepisce benissimo, ma al quale nonsadare una spiegazione cosciente e, per aggirare questo inconveniente strutturaledel suocervello, attribuisce la colpa (la causa) alla pallina rossa incontrata (che daeffetto primariodiviene causa iniziale). In questo esempio si nota che il linguaggio simbolico dei colori haretto alla prova. La sensazione di paura legittima ed il soggetto non sbaglia nessunainterpretazione del suo sentire. L errore dovuto alla sua incapacit di leggere la RealtVirtuale nello stesso modo in cui legge la Realt Reale. facile che lo schizofrenico sental universo con grande sensibilit, ma che non capisca nulla di quello che sente, perch7non in grado di correlarsi con lo Spazio-Tempo che lo circonda: egli vive gettatonell inconscio ed estremamente emotivo.Questo concetto era espresso dagli antichi Greci con l archetipica espressione:

    I pazzi sono quelli che parlano con gli deied oggi diremmo che sono le persone pi vicine alla loro anima.Tutto implica che il linguaggio degli archetipi possa essere compreso se l essereumanoha la capacit di far ben funzionare sia il lobo destro sia quello sinistro del suo cervello,cio che possieda due strumenti perfetti per leggere, rispettivamente, la Realt Reale

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    (Coscienza - immutabile) e la Realt Virtuale (Spazio, Tempo ed Energia - modificabile).INTERAZIONI ARCHETIPICHEIl rapporto che esiste tra il fonema e la scrittura simile a quello tra il linguaggio parlato equello simbolico. Alle scuole elementari, quando si entra in aula, c la figura della fogliaed accanto la lettera EFFE . Il bambino prima apprende che quel disegno corrispondeaduna foglia e la ridisegna, poi, solo in un secondo tempo, si impadronisce dellarelazioneche lega il disegno della foglia al simbolismo del segno grafico effe . Nella nostra culturala lettera effe possiede un espressione fonemica che, onomatopeicamente, ricorda ilrumore dell aria, del vento. Foglia, fonema, flight dall inglese, il volare della foglia nel vento(Effe e Vu, due fonemi simili - nda) simbolicamente sono associati al suono della letteraeffe e questo legame viene creato dalle nostre culture in modo assolutamente spo

    ntaneo.Dunque per mezzo della posizione degli oggetti nello spazio possiamo parlare adaltri.Questo il principio che la programmazione neurolinguistica applica quando esaminacome ci si muove, per dedurre cosa pensiamo realmente. Cos disegnare in alto a destraod in basso a sinistra nel foglio viene interpretato come un segnale del rapporto che noiabbiamo con il futuro o con il passato, con la sfera del pensiero o con quella dei sensi.Il simbolo, quindi, creerebbe l immagine e questa creerebbe il fonema.In realt c ancora un passaggio intermedio importante per stabilire cosa sia un archetipo.Prima di creare l immagine, il simbolismo crea il colore. Solo dopo si creerl'immagine colorata. La creazione del colore importante, perch ci suggerisce chesipossa parlare tramite i colori. In effetti i nativi americani, che non conoscevano la scrittura,avevano un linguaggio a base di colori, una specie di codice estremamente funzionalenella sua interpretazione. Spielberg, nel suo film, Incontri ravvicinati del terzo tipomostra un astronave che, per comunicare con gli umani, muove forme colorate inrapida successione.Sembra impossibile, ma il linguaggio dei colori sicuramente pi generale di quello

    delleimmagini. Il test dei colori di Max Lusher, psicoanalista svizzero, parla chiaro: si pudefinire una persona sulla base de primi sei colori che sceglie a proprio piacimento.Il colore, infatti, produce stimoli interni che possono colloquiare con il nostro inconsciomeglio di una semplice immagine ed il colore compreso da tutti, al di l della propriacultura.Infatti, mano a mano che torniamo indietro, alla fonte della comunicazione, ci accorgiamoche le culture non vengono influenzate dal sistema comunicativo simbolico.I colori hanno sempre un significato preciso, al di l del tempo e dello spazio.Rosso uguale fuoco, aggressione, calore, ossigeno.

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    Bianco vuol dire tutto pieno , fresco, luce, impalpabile.Azzurro significa cielo, meditazione, riposo, attesa.Marrone casa, terra, tradizione e cos via.Ancora esiste comunque, a questo livello, una certa interferenza culturale che comincia amodificare il segnale. In altre parole la cultura fa s che si leggano gli stessistimoli dicolore in modo apparentemente diverso.8Per noi occidentali il bianco vita ed il nero morte. Per gli africani il contrario.Ma facile capire che questo apparente contrasto nell interpretare le cose dipendesolodal significato che si d alla vita: simbolicamente la vita il colore della propria pelle e lamorte sempre il contrario della vita.Cos come il colore si inserisce tra il simbolo e l'immagine, il suono si inserisce tral immagine ed il fonema. Invece di parlare, molti giovani della new-age con grossi

    problemidi comunicazione utilizzano un linguaggio comune pi vasto e pi facile da usare: lamusica. Ma non bisognava certo attendere la new-age perch questo accadesse, bastavaandare a verificare il significato che la musica ha per le trib pi primitive, nelle quali pifacile parlare con qualcosa di sicuramente meno evoluto e quindi pi ricco di espressione.Il suono apre una via d accesso alla comunicazione che pi profonda della la parola.Ne un indiretta dimostrazione l applicazione della musicoterapia in psicoanalisi, come,del resto, anche la coloreterapia. evidente che pi ci si allontana dall espressione fonemica e ci si avvicina a quellasimbolica, pi il linguaggio utilizzato, divenendo generale, appare comprensibileinconsciamente a tutti. Lo psicologo tende ad utilizzare questi metodi perch cos pifacile parlare con l inconscio ed utilizza un linguaggio decisamente differente dal normale epi archetipico, come vedremo fra un istante.Dunque il simbolo crea il colore; questo crea l'immagine, la quale crea il suono, che crea ilfonema.In ogni trasformazione il soggetto immette nel processo di trasformazione il contributodella propria cultura e cos, pur partendo da un unica fonte simbolica, si arriva ad

    una serie dilinguaggi differenti, si arriva ad una Babele cosmica incredibile. Il cinese non

    parla con ilgiamaicano solo perch abituato a parlare a fonemi. Il loro linguaggio dunque tantospecializzato che solo esponenti dello stesso gruppo parlano quel linguaggio e sicomprendono l un l altro, ma cos facendo l uomo perde la capacit di confrontarsi con ilresto dell umanit al di fuori del suo clan.9MA COSA CREA IL SIMBOLO?Il simbolo viene creato dall archetipo ed eccoci finalmente giunti all inizio del linguaggio,agli archetipi, i mattoni dell esistenza.L archetipo, per, pone un problema: essendo un mattone fondamentale dell Universo,contiene dentro di s l essenza della Realt Reale e non quella della Realt Virtuale (c

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    iomutabile), di cui si gi detto pi volte.Questo vuol dire che l archetipo non pu essere in nessun mododisegnato,visto, descritto , perch ognuna di queste azioni dipende dagli assidelloSpazio,delTempo e dell Energia, ovvero da tutto ci che la RealtVirtuale , ma che la Realt Reale non .Va sottolineato che l archetipo non rappresenta il linguaggio,bens l idea del linguaggio , cio quel quid che, attraversoun operazione formale, agisce sulla Realt Virtuale modificandola,interagendo con essa. s vero che l archetipo a noi invisibile, ma altrettanto vero che, come tra simboloedimmagine c il colore, che serve per creare l'immagine, e come tra immagine e fonemac il suono, che serve per creare il fonema stesso, cos tra l archetipo ed il simboloc lasensazione.La sensazione un concetto molto astratto e per questo la definir, perconvenienza, emozione.

    In questo caso non si sta pi lavorando con il linguaggio che caratterizza i lmetodo di lettura dell'Universo tipico del lobo sinistro del cervello , che basato su Spazio, Tempo ed Energia: non si sta comunicando nel campo della RealtVirtuale, ma si sta utilizzando il lobo destro del cervello, c iosi sta comunicando nel campo della Realt Reale .La Realt Reale non ammette cattive traduzioni, perch l'origine.Interpretazioni errate sono possibili nel linguaggio dei fonemi, ma gi il simbolismonon permette che piccoli errori.Il lobo destro del cervello, che viene utilizzato dall anima per parlare alla menteumana e la cui funzione si esalta a livello di ipnosi profonda, non permette, infatti, checi siano interpretazioni errate. L inconscio non dice bugie, perch nel mondo degliarchetipi esiste solo la realt, non l immagine distorta della realt, ovvero la bugia.Come primissimo risultato dell operazione che un archetipo ha effettuato su di noi,possiamo registrare la presenza di emozione; gli archetipi costruiscono il simboloattraverso l emozione che essi sono in grado di produrre nel mondo del virtuale.In altre parole l archetipo agisce sulla virtualit producendo emotivit, la quale vieneletta soprattutto dall anima e dall inconscio.Gli altri livelli di linguaggio servono per far parlare tra loro gli esseri viventi e per far lorocomunicare le proprie virtualit.L archetipo serve, invece, per far dialogare tra loro le parti che compongono unasola unit,in breve per far dialogare Anima con le altre parti del S, cio con la Mente, con lo Spirito econ il Corpo.VANTAGGI E SVANTAGGI DELLUSO DEGLI ARCHETIPIIl linguaggio archetipico ha dunque un vantaggio, descrive sempre la realt, non ingannamai, comprensibile da tutti gli esseri del cosmo e non c bisogno di imparare qualchestrana lingua per parlare con una formica o con un alieno, perch tutti sono costruiti con glistessi mattoni ed usano gli stessi archetipi.Gli archetipi sono l unico mezzo che noi possediamo per poter colloquiare con il n

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    ostroinconscio, perch sono il linguaggio primo e l'inconscio nato prima del subconscio

    e delconscio.Ma allora perch non utilizzare sempre soltanto questo tipo di linguaggio?Perch l evoluzione della specie umana ci ha portato in un altra direzione, quelladella specializzazione, a sfavore della comprensione. Conoscere bene una cosa sola statoreputato meglio che sapere bene tutto e la politica del divide et impera deigovernanti ha10fatto il resto: meglio aver efficienti operai capaci di fare una cosa sola, piuttosto chepersone capaci di fare tutto. Queste ultime sarebbero in grado di gestirsi da sole enon ci sarebbe pi bisogno di nessun governante n di alcun governo.Nessuno insegna agli esseri umani a comunicare con la mente e tutti dicono che ci

    impossibile, cos l uomo perde la capacit di colloquiare con l Universo e non gli restache affidarsi a qualche algoritmo, il quale, per quanto espressione di unlinguaggio estremamente sofisticato, non gli permetter mai di avere una visione olistica.Ma alcuni, in certi momenti della loro esistenza, riscoprono, quasi per caso, lapossibilit di comunicare con l Universo per mezzo di archetipi.Cos, quando il subconscio dorme, durante il sogno per esempio, oppure quando in ipnosi profonda, si pu vedere l Universo come in realt , al di l di quella cosache i teosofi chiamano Maia, magia diremmo noi, cio illusione.Gi antiche culture, come quelle degli Indiani dell India o degli antichi Cinesi, oppure deiMaya, credevano che quello che percepiamo sia frutto di una visione distorta della realt. Giai tempi di Socrate si discuteva sulla differenza tra sogno e veglia e su qualedei duestati descrivesse la realt. Oggi, se non ci fosse la fisica di Bohm che parla dell Universoolografico, nessuno se ne ricorderebbe pi.Gli antichi uomini avevano meno algoritmi per la testa, ma pi capacit di ascoltarel Universo e ci permetteva loro di avere sicuramente una visione pi distaccata dellarealt virtuale ed una percezione pi precisa del confine tra scienza e magia, tra virtualite realt.In questo modo scienziati come Kekul si sono inventati di notte, sognando, la formula delbenzene, dando il via alla chimica organica dei composti aromatici. Einstein havisto nellasua mente la piegatura dello Spazio-Tempo ed ha ceato la teoria della relativit,ma lastoria vera delle scoperte scientifiche stracolma di esempi dai quali appare evidente chenon stato il ragionamento a produrre quelle invenzioni, bens l intuizione, chescaturisce da un contatto con l inconscio: attraverso, cio, quella porta che conduceall Universo.In questo contesto arrivare alla scoperta scientifica significa avere avuto l illuminazione: unmomento di buddhit che solo il linguaggio archetipico pu sviluppare.Non siamo pi capaci di utilizzare appieno questo utile strumento, ma durante la nostravita ne utilizziamo solo una piccolissima parte a livello inconscio e non ce ne

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    accorgiamonemmeno, cos passiamo, a volte, la nostra esistenza cercando di capire cosa sonoifenomeni paranormali, oppure come mai abbiamo avuto sogni premonitori e perchtalvolta le premonizioni non si avverino: cerchiamo di razionalizzare, cio di usare il lobosinistro, in un campo che invece richiede solo ed esclusivamente l utilizzo di quello destro.FUNZIONAMENTO VIRTUALE DELLARCHETIPOEssendo l archetipo l idea prima, dobbiamo andare a verificare come questa idea si siaformata e come pu produrre variazioni della nostra realt virtuale. Non possibile,inquesto lavoro, parlare degli archetipi in modo archetipico, perch non dovrei utilizzarenessuno dei linguaggi che sto utilizzando: fornir quindi un quadro del meccanismomediante il quale l archetipo funziona, sulla base di similitudini del tutto virtuali.L archetipo qualcosa che assomiglia ad un operatore matematico che opera su di una

    certa grandezza la quale descrive una parte di Universo.Un operatore matematico altro non , per esempio, che il segno di addizione o quello disottrazione, quello di divisione o quello di moltiplicazione. Ma non ci sono soloquestioperatori pi comuni, esistono operatori che noi stessi definiamo a piacere perrisolvere alcuni problemi matematici.L operatore costruito da noi per alterare alcune grandezzenumeriche che descrivono qualche grandezza fisica. Esistono operatori che agisconodirettamente sulle grandezze fisiche. Questi sono, ad esempio, i cosiddetti operatorigeometrici.11L operazione di rotazione di un cubo di tipo geometrico: si applica al cubo l operatorerotazione ed esso ruota. Lo si fa nel computer, ma anche, sia pure in modo molto

    menointuitivo, su di una lavagna utilizzando simboli matematici.Gli archetipi ricordano operatori matematici che operano sulla realt virtuale , cio sulloSpazio, sul Tempo e sull Energia e possono modificare, mediante regole precise, leapparenze di Spazio, Tempo ed Energia o, per dirla con altre parole, dei campi elettrico,magnetico e gravitazionale.Gli operatori matematici devono operare su qualcosa, altrimenti, se presi da soli, nonhanno nessun significato. Il segno matematico di addizione (+), se posto tra due

    numeri, litrasforma in un nuovo numero risultante (somma). Analogamente l operatore archetipoopera su luoghi di punti dell Universo e ne altera le componenti Spazio, Tempo edEnergiasecondo regole fisse.Una regola fissa, per esempio, quella che asserisce che non si crea niente dal nulla, mache si pu trasformare qualcosa in qualcos altro, o, per meglio dire, non si trasformaniente, ma si pu alterare il modo in cui le cose si manifestano. Cos qualcosa chesi

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    presenta come massa pu venire trasformata dagli archetipi in energia, mutando ilmododi mostrarsi all osservatore.Questo tipo di approccio ben noto all interno della Teoria del Superspin, dove l unicooperatore esistente l operatore rotazione e per mezzo di esso si pu descrivere tutto ciche compone l'Universo. Variando la direzione della rotazione di un punto dell Universo,che collocato in un dominio Spazio-Tempo-Energia, cambia, di conseguenza, il modoche questo punto ha di presentarsi, di manifestarsi all osservatore.L unico atto che l operatore archetipo non pu compiere quello della creazione .In realt la creazione appare pi come far vedere o non vedere una cosa.Quando non la si vede si dice che non c , ma se questa appare si dice che stata creata dalnulla.Nella meccanica degli archetipi una cosa qualsiasi resa visibile se interagiscecon qualcos altro , ma se non interagisce con niente, non viene resa visibile (la

    mancanza di interazione equivale alla mancanza di informazione trasportata, allamancanza di linguaggio, alla mancanza di archetipo). Dunque l archetipo, operandosul dominio Universo, non crea niente, ma rende solo visibili cose che senza diesso non si manifestavano.L archetipo un operatore che rende possibile il manifestasi dell Universo in tuttele sue possibilit.Questa definizione, pi matematica, potrebbe essere pi gradita al mondo della scienza.QUANTI SONO GLI ARCHETIPI?Questa domanda equivale a chiedere quante sono le operazioni di trasformazione dellaRealt Virtuale che possiamo fare. C chi se l gi chiesto: filosofi, esoteristi, teoso

    epersone di varia cultura, tra cui anche matematici e fisici.Penso di poter affermare che gli archetipi sono solamente ventidue , ventuno pi uno equesto numero sembra mettere d accordo molte culture e molti modi di pensare.Gli esoteristi credono che i simboli degli arcani maggiori non siano ventidue per caso (iTarocchi del dio Thoth, le lettere dell alfabeto ebraico, le sessantaquattro [21x3+1]possibilit di definire un I-Ching, i 22 Autiut con cui Dio crea il mondo nel Sepher Jzirah)sarebbero da mettersi in relazione con questo numero, ma, tralasciando una sfrenatanumerologia che potrebbe veramente essere priva di senso compiuto, bisogna notare unfatto importante. In effetti questo numero si ritrova in moltissime culture ed in innumerevolitesti, sia sacri che esoterici.Da un punto di vista razionale, ragionando dunque con il lobosinistro del cervello , ci non significherebbe nulla . Invece ragionando a pelle,

    cio conla12sensazione fornita dal lobo destro, ci si deve chiedere: come mai molti si sonoorientatiproprio su quel numero?Se gli archetipi esistono veramente, ognuno di noi ha dentro di s questa informazione edognuno pu, nell arco della sua esistenza, estrarla in modo inconscio e sentirla ver

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    aproprio con il linguaggio degli archetipi. Questa prima osservazione mi ha spinto asospettare che si dovesse dedicare pi attenzione a quel numero.CONTIAMO I MATTONIIl lettore sta di certo gi iniziando ad annoiarsi, ma, prima di passare alla parte pidivertente, quella sperimentale, bisogna fornire qualche altro importante chiarimento.Venti sono gli amminoacidi legati alle funzioni del DNA.In realt qualche articolo scientifico dice che si tratterebbe di ventuno amminoacidisequenzializzati dal DNA.In un mio precedente lavoro indicavo che sono ventuno gli amminoacidi che hannocomunque a che fare con il lavoro che fa il DNA nel sequenzializzarli.Quale sarebbe, allora, il ventiduesimo mattone?Il ventiduesimo sembra contenere tutte le informazioni dei primi ventuno: unarchetipo da cui tutti gli altri vengono generati, un archetipo degli archetipi.Questa, sostanzialmente, la conclusione che scaturirebbe da antichi testi sacri,

    esoterici edi altro genere. Effettivamente, il lavoro a cui facevo riferimento prima, il quale prendeva inconsiderazione gli amminoacidi sequenzializzati dal DNA umano, mostrava che ilventiduesimo archetipo era il DNA stesso, ci che contiene le informazioni che portano iventuno amminoacidi ad avere un senso.Per me stendere quel lavoro fu momento goliardico e nulla di pi, per divertirmi a

    metterein crisi il moderno pensiero scientifico, per tentare di far vacillare per un attimo il trono diGalileo a favore di chi faceva il mago e non lo scienziato.Per mettevo in relazione le ventidue lettere dell alfabeto ebraico con ventidue simbologiechimiche del tutto estranee all alfabeto. E se, invece, l alfabeto fosse sempre composto daventidue istruzioni? Anche nel linguaggio di programmazione chiamato Basic eranoventidue le istruzioni fondamentali che permettevano ad un computer di eseguireunprogramma.Se gli assi della virtualit sono realmente tre (Spazio, Tempo ed Energia) e se realmentesono sette i tipi formali di Universo (i cosiddetti universi paralleli), va detto che sette per trefa ventuno ed il ventiduesimo punto sarebbe quello che alcuni fisici chiamano il

    puntoomega (il centro da cui tutto nato: l archetipo degli archetipi).Se, per, non si sottopone ad una seria critica questo sistema, ci si trova a fare

    comePeter Kolosimo, il quale misur la punta delle sue scarpe e disse che era effettivamente unmultiplo di 3,14 (pi greco), concludendo che il suo calzolaio aveva a che fare con gli alieni.Il punto che Kolosimo aveva ragione riguardo al pi greco - poich tutto ha a che fare con3,14 - ma aveva torto riguardo al proprio calzolaio, che non aveva nulla a che fare con glialieni. L Universo si basa sul pi greco e siamo destinati a trovare questo numero,

    bene omale, in tutte le manifestazioni universali.Oh, oh! Allora potrebbe anche essere vero che, siccome troviamo il numero ventid

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    ue datutte le parti, ci siano effettivamente ventidue archetipi che descrivono il tutto.La tabella pubblicata all inizio di questo lavoro sembra esserne una dimostrazione.Esistono ventidue modi di muoversi nel nostro Universo Virtuale (come vedremo megliofra qualche istante), o meglio, ventuno modi pi uno, l ultimo dei quali l esserefermi , un operatore che contiene tutti gli altri movimenti e, siccome l icontiene tutti, non d adito ad alcun movimento.Questi ventidue modi di agire sono simbolicamente accoppiabili a ventidue tipologie dicomportamento inconscio.Si fa presto a dimostrare che non ce ne sono altri, poich gli altri sono, in realt, somma dioperazioni ricavabili dalle ventidue originarie.13Non vitale, in questa fase della ricerca, asserire inconfutabilmente che gli archetipi sono

    22, ma a questo punto della lettura importante aver fatto riflettere il lettoresul fatto che gliarchetipi sono comunque un numero ben preciso, definito.Forse sono effettivamente ventidue!Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di significato archetipico della Manifestazione, iquali, se male interpretati, danno origine a stupidaggini numerologiche ben identificabilinella vita quotidiana.I numeri ed il coloreQuanti sono i colori?I colori fondamentali sono tre. Gli altri colori vengono dal mescolamento di diverse quantit deiprimi tre colori. Per esempio se scegliamo come colori fondamentali: il blu, ilverde ed il rosso(Sistema RGB), possiamo costruire tre assi cartesiani in cui le varie percentuali di R, G, B(Red, Green, Blue) identificano un punto con un colore ben preciso.Per quale atavico e misterioso motivo le nostre antiche culture parlano di sette

    colorifondamentali, i famosi sette colori dell arcobaleno?Variare tre parametri come l R, il G ed il B su sette piani di base porta ad avere

    benventuno combinazioni, pi una che, come al solito, le contiene tutte: nel caso del

    colorequesta combinazione il bianco.Il colore intimamente legato alla psicologia e Max Lusher, psicologo svizzero, sostieneche esistono esseri umani con personalit tecnicamente paragonabili ad un colore.Dunque avremmo ventidue personalit di base?I numeri e il suonoChiss perch, archetipicamente, le note fondamentali nella nostra cultura musicalesonosette? Gi, e chiss perch gli accordi riconosciuti, cio la mescolanza di suoni base che,per esempio, la Korg riconosce nelle sue tastiere, sono, indovinate un po', ventidue?Ma il suono legato al comportamento e non mi stupirebbe se esistessero ventiduetipi dicomportamento base negli esseri umani, stimolati da opportune tonalit musicali.La musicoterapia funziona su parametri secondo i quali possibile influenzare il

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    comportamento umano facendo ascoltare alcuni tipi particolari di suoni.La matematica come descrizione dell UniversoDavid Hilbert (1862-1943), matematico tedesco di Konigsberg, in Prussia, studi elavorin Germania, in particolare a Gottingen, pur viaggiando molto per il mondo. Oltre acontributi nei campi della teoria dei numeri algebrici, dell analisi funzionale, di diversiargomenti di fisica matematica e del calcolo delle variazioni, egli noto per un'operafondamentale di geometria: 'Grundlagen der Geometrie'. In essa egli rifonda inmanierarigorosa tutta la geometria basandosi sul metodo assiomatico. Tale lavoro fu preziosoperch, anche se il metodo deduttivo era stato applicato sin dai tempi di Euclide,

    lesistemazioni logiche della geometria risultavano fino ad allora incomplete, contenendomolte assunzioni tacite, molte definizioni prive di significato o tautologiche e

    diversi difettidal punto di vista logico e formale. In particolare la sistemazione di Hilbert prevedetreconcetti primitivi, sei relazioni indefinite e ventuno assiomi da cui dedurretutte lepropriet degli enti geometrici. Egli fu, nel complesso, una delle figure pi influenti delsuo tempo ed in suo onore vengono oggi chiamati 'spazi di Hilbert' gli spazi adinfinitedimensioni. Famose sono rimaste le ventitr 'questioni', cio i problemi non risolti, chelasci in eredit ai matematici moderni e che hanno stimolato alcuni importanti sviluppi delpensiero matematico del XX secolo.14I sapori e gli odoriDunque sembrerebbe possibile codificare il sentire, il vedere, il percepire in generale,attraverso ventidue tipi di parametri fondamentali.Quanti tipi di sapori o gusti esistono, o meglio, quanti sapori sappiamo grossolanamentedefinire? Mentre il primo tipo di classificazione si basa sulle caratteristichechimiche efisiche delle varie materie aromatiche, naturali e sintetiche, il secondo tipo prevede unaripartizione secondo il tipo di odore, a prescindere dalla volatilit, dalla persistenza edall'effetto che ogni singola materia prima conferisce ad un profumo.La prima classificazione utile di questo genere venne pubblicata, nel 1865, dalgrandeprofumiere Eugene Rimmel e prevede una suddivisione in 18 gruppi di odori di base. Neglianni venti del 900, invece, un altro profumiere, R. Cerbelaud, elabor uno schema con 45gruppi, individuando anche collegamenti tra un gruppo e l'altro. abbastanza probabile che gli odori fondamentali su cui si costruiscono tutti gli

    altri sianoeffettivamente 22, ed il ventiduesimo sarebbe nessun odore , a rappresentare l archetipoche contiene tutti gli altri ventuno.

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    Le fragranze ed i coloriQuali profumi si adattano ad un certo stato d'animo? I colori altro non sono senon lavisualizzazione dei sentimenti. Cos come accade con il senso dell'odorato, anchelapercezione del colore strettamente connessa con il sistema limbico. Quindi, quando ci siconcentra su di un certo colore, ad esempio il rosso acceso, si percepisce la straordinariaenergia che emana da tale colore. D'altro canto, un blu scuro e profondo esercita un forteeffetto calmante. Le preferenze di colore mettono in evidenza le condizioni della sferaemotiva, come, ad esempio, i sentimenti e gli stati d'animo. Il fatto che i profumi ed i colorisiano elaborati dallo stesso centro cerebrale (il sistema limbico) rende evidente che cideve essere un rapporto tra colore ed odore.Il linguaggio

    Il noto rabbino Eliphas Levi, nelle lettere indirizzate al barone Spedalieri, sulla base dellostudio della Kabbala ebraica, tenta di dare un significato alle 22 lettere dell alfabetoebraico, la lingua che il Signore e Dio di Abramo ha consegnato al suo popolo. Lo studiosonon pu, inconsciamente, fare a meno di assegnare sensazioni archetipiche ad ognilettera, in un primo tentativo di razionalizzare, in qualche modo, i simbolismibase chealbergano nel suo inconscio:1. Aleph - Padre2. Beth - Madre3. Ghimel - Natura4. Daleth - Autorit5. He - Religione6. Vau - Libert7. Dzain - Propriet8. Cheth - Ripartizione9. Theth - Prudenza10. Iod - Ordine11. Caph - Forza12. Lamed - Sacrificio13. Mem - Morte14. Nun - Reversibilit1515. Samech - Essere Universale16. Gnain - Equilibrio17. Ph - Immortalit18. Tsade - Ombra e riflesso19. Koph - Luce20. Resch - Riconoscenza21. Shin - Potenza totale22. Thau - SintesiLevi continua cos, nelle sue dieci lezioni sulla Kabbala:

    Le idee espresse per mezzo dei numeri e delle lettere sono realt incontestabili.Queste idee si collegano e concordano come i numeri medesimi. Si procedelogicamente dall'uno all'altro.L'uomo figlio della donna, ma la donna esce dall'uomo come il numerodall'unit.La donna chiarisce la natura, la natura rivela l'autorit, crea la religione cheserve di base alla libert e che rende l'uomo maestro di se stesso e dell'universo

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    ,eccetera.Procuratevi un mazzo di tarocchi (ma credo che ne abbiate uno) e disponetelo indue serie di dieci carte allegoriche numerate da uno a ventuno.Vedrete tutte le figure che chiariscono le lettere.Quanto ai numeri da uno a dieci, troverete la spiegazione, ripetuta quattrovolte, con i simboli del bastone, o scettro del padre, la coppa delle delizie dellamadre, la spada, o le lotte dell'amore, e i denari, o fecondit.I Tarocchi sono nel libro geroglifico delle trentadue vie, e la loro spiegazionesommaria si trova nel libro, attribuito al patriarca Abramo, che si chiama SepherJzirah.Il sapiente Court de Gebelin per primo intu l'importanza dei Tarocchi, che sonola grande chiave dei geroglifici ieratici. Se ne ritrovano i simboli ed inumeri nelle profezie di Ezechiele e di San Giovanni.La Bibbia un libro ispirato, ma i Tarocchi sono il libro ispiratore. Si anchechiamata rota la ruota, da cui tarot e Tor. Gli antichi Rosa+Croce liconoscevano ed il marchese di Suchet ne parla nel suo libro sugli illuminati...

    Court de Gobelin ha visto, nelle ventidue chiavi dei Tarocchi, larappresentazione dei misteri egizi e ne attribuisce l'invenzione ad Ermete, oMercurio Trismegisto, che stato anche chiamato Thaut o Thoth. certo che i geroglifici dei Tarocchi si ritrovano sugli antichi monumentidell'Egitto; certo che i segni di questo libro, tracciati in complessi sinotticisu stele o su lastre di metallo simili alla tavola isiaca del Bembo, eranoriprodotti separatamente su pietre incise o su medaglie che, pi tardi,sarebbero divenuti amuleti e talismani.Si separavano cos le pagine del libro infinito nelle sue diverse combinazioni, perriunirle,trasportarle e disporle in un modo sempre nuovo, per ottenere gli oracoliinesauribili dellaveritInterpretare il vero significato degli archetipi pu essere arduo e darne un univocainterpretazione non influenzata dalle proprie credenze altrettanto complicato.Cos molti si sono cimentati nell interpretazione simbolica degli archetipi, nella quale moltesimilitudini possono essere afferrate e si capisce bene come non sia possibile,in realt,rappresentare un archetipo con un simbolo.Dove questa imprudenza viene commessa, ecco scaturire le differenze.Per accorgecene basta paragonare questa tavola dei 22 sentieri con l'interpretazione delRabbino Levi (http://www.taote.it/menu.htm).16Questa errata interpretazione si verifica poich l archetipo costruisce una sensazione:la sensazione d origine ad un simbolo, che si rappresenta con un disegno.Ora la sensazione pu ricondurre all archetipo di partenza senza tema di errori, masicapisce subito che, se analizziamo l ultima tabella e prendiamo la corrispondenzatra lelettere ebraiche ed il loro significato, ci troviamo di fronte a parole che noncorrispondono asensazioni.Per esempio la lettera Koph corrisponde a Luce. Ma luce non una sensazione . I n

    realtl archetipo d una sensazione che fornisce l immagine della luce nel nostro cervello.Quindi un immagine e non una sensazione.Il tornare indietro dalla luce all archetipo non facile, perch, a seconda della

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    propria cultura, il fatto di vedere la luce differente.Il vero sentire corrispondente alla lettera Koph non luce , ma percepire la sensazionedi luce e riflettere sul cosa si sta provando.La confusione, infatti, esce alla grande quando la nostra cultura tenta diinterpretare gli archetipi: gli archetipi non vanno interpretati, ma vanno percepiti.17Un esempio di questo tipo di confusione lo abbiamo nelle due tabelle riportate in questapagina e nella seguente, dove decine di culture cercano di intersecarsi per trovare un filocomune che porti alla interpretazione degli archetipi(http://www.raphaelproject.com/home.htm).Ripeto:non si d un interpretazione agli archetipi, ma sono essi a fornirel interpretazione . attraverso di loro che si interpreta l Universo, e non il contrario.18

    In realt noi lavoriamo quotidianamente con gli archetipi, ma il nostro inconscioche lo fa,senza dirci nulla, totalmente in background , se cos si pu dire.GLI OPERATORI GEOMETRICI E LA VISIONE GEOMETRICADELLUNIVERSO DI PLATONELa matematica un ottimo linguaggio scientifico, altamente specializzato, in grado didescrivere abbastanza bene le variabili della Realt Virtuale universale, cio le cose checambiano, mentre non in grado di descrivere la Realt Reale, cio ci cherimane sempre uguale e se stesso . Mentre le cose che cambiano possono esseretante, quella che rimane sempre eguale a se stessa una sola: la Realt Reale edovviamente non pu che esisterne una sola. Infatti, se le Realt Reali fossero due,trale due Realt ci sarebbe la Non Realt: ma siccome la Non Realt NON , la Realt Realedev essere una sola.19A parte gli spazi di Hilbert, esistono solo quattro operatori geometrici fondamentali chepermettono di simulare le variazioni (movimenti) che un oggetto pu subire nel nostroUniverso. bene ricordare che lo spostamento di un oggetto corrisponde allospostamento di un informazione, quindi i quattro operatori che descrivono lo spostamento diun oggetto, o meglio la sua variazione fondamentale, rappresentano un linguaggio.Se esprimiamo questo linguaggio con la geometria, diremo che esiste :

    La rotazione di un luogo di punti attorno ad un asse.La traslazione di un luogo di punti lungo un asse.La contrazione di un luogo di punti attorno ad un asse.L inversione di un luogo di punti su di un asse.

    Questi operatori geometrici valgono per tre assi, Energia, Spazio e Tempo, cos nel nostroUniverso ci sono in totale 12 possibilit primarie di modificare un informazione virtuale. Inoltreesistono altre operazioni, le prime tre precedenti cambiate di segno, cio:

    L antirotazione (rotazione in senso opposto) di un luogo di punti attorno ad un asse.

    L antitraslazione (traslazione in senso opposto) di un luogo di punti lungo un asse.L espansione di un luogo di punti attorno ad un asse.

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    http://sauron.mat.unimi.it/~alzati/Geometria_Computazionale_98-99/apps/geocomp/index.htmEsse (che in tutto sono 7), se considerate per gli assi di Energia, Spazio e Tempo,costituiscono un totale di 21 operatori archetipici. Esiste, infatti, una sola possibilit diinversione di un luogo di punti su di un asse, poich di un oggetto qualsiasi possibileavere una sola immagine speculare, non due. In parole povere non esiste l anti-operatoredell inversione di un luogo di punti, mentre esistono gli anti-operatori degli altri treoperatori.Ovviamente rimane escluso da questi 21 l operatore numero ventidue, l immobilit(mancanza di variazione), che composto anche dalla somma algebrica di tutti glialtri.Quest ultimo operatore sarebbe simbolicamente rappresentabile come l archetipo di tutti gliarchetipi.

    Da questa disquisizione geometrica appare chiaro che in realt i veri, principali,archetipisono dodici pi uno, cio i primi quattro applicati ai tre assi fondamentali; gli altri sono solovariazioni di segno, se cos si pu dire, di un archetipo originale , provocati dall esistenzadel dualismo nell Universo Virtuale in cui siamo immersi .Una delle caratteristiche fondamentali della virtualit la presenza del dualismo,ilquale non altro che una rappresentazione dell apparenza, non una realt fisica. su questo punto che si basa l errore commesso da alcuni di considerare gli archetipidodici invece di ventuno (o viceversa), come vedremo tra breve.Il vero significato dei numeri dodici e ventuno dipende dal dualismo universale, ilquale l unico responsabile di questa apparente ambiguit che, soprattutto nel mondoesoterico, ha confuso le idee di chi tentava una razionalizzazione di questa materia.Se il significato profondo di archetipo presente dentro di noi, non dobbiamocercarlo sui libri, poich esso ci si presenter quando lo cercheremo. Pare che,mettendosi a riflettere, si possa conseguire, indipendentemente dalla cultura di

    ciascuno,sempre la medesima concezione dell archetipo. Ad esempio Platone geometrizzaarchetipicamente lo spazio attraverso l utilizzo di forme pure della geometria euclideaed i risultati sono alquanto sconcertanti anche per i matematici di oggi.20I SOLIDI PLATONICIPlatone sostiene che l Universo descrivibile attraverso forme geometriche semplici, dacui derivano tutte le altre: noi le chiameremmo templati. In particolare, quattro solidigeometrici rappresenterebbero i quattro elementi alchemici fondamentali.Il primo solido ad essere preso in considerazione da Platone il tetraedro, cherappresenterebbe il fuoco.Il secondo solido che Platone prende in considerazione l ottaedro:Il terzo solido poi formato di centoventi triangoli congiunti assieme e di dodici angolisolidi, compresi ciascuno da cinque triangoli equilateri piani, ed ha venti triangoliequilateri per base. Questa terza figura, quella dell acqua, l icosaedro regolare e

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    poich ciascuna faccia un triangolo equilatero composto da sei triangoli rettangoliscaleni, l icosaedro risulta cos composto di 120 elementi e similmente l ottaedro di48 e iltetraedro di 24. Come si pu notare, il triangolo rettangolo scaleno costituisce la basedelle tre figure descritte, il che spiega perch fuoco, aria e acqua possono generarsi l unodall altro, mentre non potr essere cos per il quarto elemento, la terra, al qualeverr attribuita come base la figura del triangolo rettangolo isoscele. Ma iltriangolo isoscele21gener la natura della quarta specie (questa quarta figura, che rappresenta la terra, ilcubo) componendosi insieme quattro triangoli isosceli con gli angoli retti congiunti nelcentro, in modo da formare un quadrato: sei di questi quadrati, connessi insieme,formano otto angoli solidi, ciascuno dei quali deriva dalla combinazione di tre

    angoli pianiretti. E la figura del corpo risultante divenne cubica, con una base di sei tetragoniequilateri piani. importante il passo del Timeo [XXI-XXII], in cui sono descritte leragioni che implicano le associazioni tra le forme e le specie ed i loro possibili modi divicendevole trasformazione, poich rappresenta uno dei pi significativi paradigmi delleimmagini delle figure nella scienza:

    E alla terra diamo la figura cubica: perch delle quattro specie la terra la piimmobile,e dei corpi il pi plasmabile. Ed soprattutto necessario che tale sia quel corpoche ha lebasi pi salde. Ora dei triangoli posti da principio pi salda naturalmentela base diquelli a lati uguali che di quelli a lati disuguali, e quanto alle figure pianechecomponeciascuna specie di triangoli, il tetragono equilatero, tanto nelle parti che neltutto, dinecessit pi solidamente assiso del triangolo equilatero e poi all acqua laforma menomobile delle altre, al fuoco la pi mobile, e all aria l intermedia: e cos il corpopi piccoloal fuoco, il pi grande all acqua, e l intermedio all aria, ed inoltre il pi acutoal fuoco, ilsecondo per acutezza all aria, e il terzo all acqua Ora di tutte queste formequella cheha il minor numero di basi necessariamente la pi mobile per natura,perch la pitagliente ed in ogni sua parte la pi acuta di tutte, ed anche la pi leggera,essendocostituita dal minor numero delle medesime parti, cos la seconda ha insecondo gradotutte queste qualit, e in terzo grado la terza. Sia dunque conforme a retta everosimileragione la figura della piramide elemento e germe del fuoco, e diciamo laseconda pergenerazione quella dell aria e la terza quella dell acqua. E tutti questielementi bisogna

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    concepirli cos piccoli che nessuna delle singole parti di ciascuna speciepossa essereveduta da noi per la sua piccolezza, ma riunendosene molte insieme, sivedano le loromasse. E quanto poi ai rapporti dei numeri, dei movimenti e delle altrepropriet, ilDemiurgo, dopo aver compiuto queste cose con esattezza, fino a che lopermetteva lanatura della necessit spontanea o persuasa, colloc dappertutto laproporzione el armonia.

    La terra, incontrandosi col fuoco e discioltadall acutezza di esso, errerebbe qua e lfino a che le sue parti, incontrandosi, siriunissero di nuovo, perch esse nonpotrebbero maipassare in altra specie.Ma l acqua, disgregata dal fuoco o anchedall aria, pu darsi che, ricomponendosi,

    divenga un corpo di fuoco o due di aria.E se l aria in dissoluzione, dai frammenti d unasoladelle sue parti possono nascere due corpi difuocoE viceversa due corpi di fuoco si ricompongonoinsiemein una sola specie d aria. E se l aria soverchiatadadue parti e mezzo d aria, si comporr una parteinterad acqua.Tutto ci diventa comprensibile tenendo conto che, conil numero di facce dell icosaedro, forma dell acqua, possibile comporre due ottaedri, forma dell aria, e untetraedro, forma del fuoco, ed inoltre che, con le faccedell ottaedro, si possono comporre due tetraedri.

    Restava una quinta combinazione e il Demiurgose ne giov per decorare l Universo.22Di questa quinta figura, il dodecaedro, che ha per facce 12pentagoni regolari, nulla di pi si legge nel Timeo; Il dodecaedroviene associato, quindi, all immagine dell intero Universo, originedella quintessenza ed immagine di perfezione, poich pi deglialtri poliedri regolari, gi secondo le teorie pitagoriche,approssima la sfera. L idea che questa figura sia quella che pi siavvicina alla perfezione per la maggiore approssimazione allaforma della sfera, che sinonimo di perfezione e verit poichsempre uguale a se stessa da qualsiasi punto di vista la siosservi, in effetti stata utilizzata da Platone nel dialogo Fedone [110b-110c].(http://www2.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/Matematicae/Giugno_03/Cap4.html#23up). Dunque anche Platone archetipicamente crede che l Universo siarappresentabile utilizzando il numero 12.COME EVITARE DI PRENDERE CANTONATEUn archetipo, attraverso l emozione, produce differenti simboli, i quali tutti, scaturiti dallastessa origine, avranno lo stesso significato. Cos ogni simbolo fornir, attraverso

    il colore,immagini diverse, le quali, a loro volta, produrranno differenti fonemi., cos, facile dimostrare che, qualsiasi sia il risultato fonemico finale, esso, se

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    si tornaindietro, fornir uno ed un solo simbolo che, a sua volta, fornir uno ed un solo archetipodi partenza. Per fare un esempio classico dei nostri giorni, esistono centinaiadi crop circletracciati nei campi di grano inglesi, a cui nessuno sa dare una spiegazione.23Ebbene i crop circle autentici dovrebbero avere tutti un solo significato: essere simboli chevengono rappresentati da differenti disegni, ma tutti con un unico archetipo ispiratore.Centinaia di glifi che vogliono significare una cosa sola. (Vedi anche Il significatoarchetipico dei crop circle http://www.ufomachine.org)archetiposimbolo simbolo simbolo simboloimmagine immagine immagine immagine immagine immagine immagine immaginefonema fonema fonema fonema fonema fonema fonema fonemafonema fonema fonema fonema fonema fonema fonema fonema

    Dunque, in linea di principio, lo stesso fonema pu creare milioni di espressioniverbali, matutte hanno lo stesso significato inconscio, cio vengono lette dall inconsciocome se avessero il medesimo significato.Lo stesso archetipo viene cio trasformato, in ciascuna persona ed a secondadella cultura personale, in differenti simbolismi .Quando,partendo dalla verbalizzazione, si tenta di percorrere il cammino inverso

    alla ricercadell archetipo originante, si mette ancora una volta in opera la propria cultura,commettendonuovamenteun errore.Per miglior chiarezza faccio un esempio pratico.Partiamo da un archetipo che debba dare l idea dell energia ed ammettiamo che essosviluppi, nel soggetto A , la formalizzazione di un colore, il giallo (colore del sole e dellafiamma). Se torniamo indietro dalla visualizzazione della fiamma (l icona) al simbolismo, sipu dire che la fiamma ricorda il calore . A questo punto interviene l esperienzadel soggetto, il quale, a seconda dei ricordi che ha, assocer la fiamma allafamiglia, al focolare domestico, alla volta che ha subito un ustione, alla volta che haavuto la febbre, alla volta che ha visto lo Spirito Santo e cos via, cos si perderla vera traccia da percorrere a ritroso per arrivare all archetipo generatore.L errore, evidentemente, viene prodotto dal ricordo delle proprie esperienze, le quali sonostrettamente associate alle immagini ricordate.ATTENZIONE! Non l immagine ricordata a far ripercorrere la strada che riportaagli archetipi, ma la sensazione provata la prima volta, durante la visione o lavisualizzazione della fiamma.Bisogna, cio, che il soggetto si rimetta nelle stesse condizioni in cui l archetipo

    gli hafornito l immagine di fiamma e bisogna che egli riviva le sensazioni che ha provato quandoha visto la fiamma. Non infatti importante l iconografia della fiamma percepita oricordata, ma la sensazione richiamata dall icona e, corrispondentemente, dal simbolo chel ha formata.L immagine un sottoprodotto dell archetipo, ma l emozione la pi vicina all archetipostesso, il primo sottoprodotto dell archetipo, quanto di pi simile ad esso ci sia.La rievocazione della sensazione produce, dentro di noi, un effetto immediato, il quale

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    riproduce lo stesso stato d animo che stato archetipicamente provocato la primavolta che la fiamma apparve nella nostra mente, riportandoci nelle stesse condizioni diallora e facendocene cos rivivere la sensazione, facendoci fare mente locale su cosaaccadde e perch.In termini pratici, chiunque guardi un disegno di un crop circle, non deve guardareil disegno in s, che non gli dir nulla se non qualcosa che legato alla sua esperienza di24vita: deve badare alla sensazione che prova quando guarda quel glifo. Cosa pensa, cosavive dentro di s, quale sensazione ha! Quella sensazione loporter alla vera fonte, alla vera risposta ed al verosignificato del crop che sta guardando.Croiset, noto personaggio svizzero dotato di forti capacitparanormali, quando collaborava con la polizia per ritrovare icadaveri delle persone scomparse tenendo semplicemente in

    mano un loro oggetto, provava quella sensazione ?La sensazione lo metteva in contatto diretto con ilmondo degli archetipi e cio con il vero modo di vedere larealt reale, da cui quella virtuale dipende.http://www.skepsis.nl/croiset.html .Senza bisogno di scomodare i paragnosti, dovrei dire che lamaggior parte dei nostri scienziati veri sono paragnosti, poich essi provano questa

    sensazione quando stanno per scoprire qualcosa di nuovo. Poi si dir che a portare allascoperta, grande o piccola che sia, stato lo studio, il lavoro sperimentale; non

    vero! Sitratta di ben altro, in grado di mettere in contatto il proprio s con l Universo, si tratta divivere la sensazione che qualcosa provoca dentro di noi. Se questo processo vienecorrettamente condotto, si capisce cos ha provocato la sensazione del , cio si sonomesse le mani su di un pezzo di Universo.L utilizzo degli archetipi e la conoscenza dei simboli che da essi scaturiscono sonoalla base della comprensione del tutto.Cosa voglio dire?Voglio dire che, se si conoscono gli archetipi, si conosce anche il tipo di simbolo che daessi scaturisce, cos da interpretarne correttamente la matrice di partenza.Se nell analisi comportamentale qualcuno mi aggredisce verbalmente, io devo capirecos ha fatto scattare l'aggressione verbale, perch cos potr comprendere cos hainfastidito il mio interlocutore a livello inconscio, senza farmi abbindolare da

    una banaleaggressione verbale che, a volte, appare del tutto immotivata e fuori luogo.Per questo, a livello di Programmazione Neuro Linguistica (PNL), devo verificare

    comel interlocutore che sta davanti a me si sia mosso, cercando di vedere quali movimenti hafatto il suo corpo. I suoi movimenti sono immagini e lui come una marionetta inmanoad un puparo che muove i fili.I fili sono mossi dall inconscio e parzialmente controllati dal subconscio.Devo riuscire a trasformare i suoi movimenti (disegni nello spazio) in simboli e

    capire qualiarchetipi abbiano dato vita a tali simboli.Solo cos sapr cosa l interlocutore voleva realmente comunicarmi, indipendentemente d

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    aci che ha detto e sapr quello che nemmeno lui riesce a comprendere di se stesso.Il simbolo grafico, il movimento, il suono od il colore che ci vengono comunicati devonodunque essere letti archetipicamente, ma come fare?Molte culture tendono inconsciamente a simboleggiare gli archetipi attraverso le

    forme.Questo processo, se da un lato una banalizzazione del concetto di archetipo, dall altromostra che una relazione tra simbolo e forma esiste veramente e che la relazione

    traarchetipo e simbolo talmente inconscia da superare qualsiasi barriera culturale.Per fare un banale esempio la cultura Reiki considera gli archetipi della personalit innumero di dodici e li definisce attraverso precise forme (http://www.reiki.it/Intensivo.php).1. INNOCENTE 2. ORFANO 3. GUERRIERO5. AMANTE 6. CERCATORE 7. DISTRUTTORE9. SOVRANO 10. MAGO 11. SAGGIO

    di cui sono a seguito riportate alcune elaborazioni grafiche:254. ANGELO CUSTODE8. CREATORE12. FOLLEInnocenteOrfanoGuerrieroAngeloCustodeAmanteCercatoreDistruttoreCreatore26Nel libro intitolato RISVEGLIARE LEROE DENTRO DI NOI - Dodici archetipi per trovarenoi stessi di Carol S. Pearson, Astrolabio editore, si dice che dentro di noi cisono dodiciimmagini, le quali vengono attivate in vari momenti del nostro percorso psicologico ed acui corrispondono modi di pensare, di vedere il mondo, di comportarsi. Comprenderequesto significa afferrare limiti e possibilit dei propri modelli del mondo e della propriaidentit e capire meglio, nei rapporti interpersonali, davanti a chi ci troviamo.Attraverso queste immagini la grafologa in grado di analizzare le personalit umanefondamentali. Quali sono queste immagini?Le solite: L Innocente, l Orfano, il Guerriero, l Angelo Custode, il Cercatore, il Distruttore,l Amante, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Saggio e il Folle.Per un altro tipo di cultura (Scuola di Ascensione Globale), invece, le cose starebbero inmodo differente (http://digilander.libero.it/sdag.info/home.htm).Esistono 18 Ologrammi/Archetipi che caratterizzano l'umanit nel suocomplesso. Ognipersona incorpora in s, a partire dal livello 3000, quel particolareologramma checaratterizza in modo particolare la propria persona. Ogni ologramma caratterizzato da

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    una particolare caratteristica umana. In realt ogni persona ha un ologrammaparticolare etutti gli altri come ologrammi secondari in un ordine preciso. Durantel'ascensione siincorpora dapprima un ologramma e poi, una volta completata l'incorporazionedel proprioologramma principale, si incorporano pian piano anche gli altri ologrammi, inmodo dadiventare esseri umani sempre pi perfetti e completi. Tali ologrammipermettono diincorporare in modo vero e puro le caratteristiche connesse ad essi,caratteristiche che inqualche modo ognuno di noi ha gi in s, ma che non sono espresse in modocompleto epuro. Ecco i 18 Ologrammi/Archetipi e la rispettiva caratteristica principale.Nessuno, senon Dio e noi stessi, pu sapere con certezza il nostro ologramma,sebbene taleologramma sia facilmente riconoscibile dalle persone che ci conoscono bene. I

    numeri datiai vari ologrammi sono puramente di comodit. Non vi alcun ordine diimportanza. Gliologrammi in lilla sono connessi all'energia femminile, quelli in blu sono invececonnessiall'energia maschile.Tipologie1. INTELLETTUALE: ama studiare ed imparare tante cose2. SOCIEVOLE: ama conoscere molte persone3. FILOSOFO: ama porsi interrogativi sulla realt per comprenderla4. NATURALISTA: ama stare in contatto con la natura5. PACIFICO: ama avere una vita tranquilla6. UMANISTA: ama avere rapporti umani profondi7. SINCERO: ama dire la verit in ogni occasione8. SPONTANEO: ama essere se stesso in ogni circostanza9. SPIRITOSO: ama scherzare su ogni cosa10. SPORTIVO: ama tenere in allenamento il proprio corpo11. PRUDENTE: ama fidarsi solo di ci che conosce bene12. INNOCUO: ama non far male a nessuno13. GIUSTO: ama che ognuno abbia ci che merita14. SALUTISTA: ama curare la propria salute fisica15. COMUNICATIVO: ama parlare con la gente16. RICETTIVO: ama ascoltare la gente17. RISERVATO: ama mantenere una sua sfera privata18. GENEROSO: ama condividere con altri ci che ha in abbondanza27Questi tentativi di razionalizzare il mondo degli archetipi mostrano comunque come, infondo, qualcosa di vero ci sia, ma che la razionalizzazione che ne viene fatta ben lungi daquella tentata e formulata in questa sede.SIGNIFICATO ARCHETIPICO DELLE FAVOLE E DEI MITI

    Le favole sono racconti per bambini. Sbagliato.Le favole vengono capite bene dai bambini. Vero.Le favole hanno grande successo. Sbagliato: le favole che dicono qualcosa a tutt

    i,a prescindere dalla cultura che hanno, hanno grande successo. Vero, ancheperch delle altre favole non se ne sente assolutamente parlare. quindi lecito chiedersi perch alcune favole abbiano un successo mondiale al di l del

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    tempo e dello spazio ed altre no. Ci si deve chiedere come mai alcuni film o libri hanno unsuccesso strepitoso ed altri no.Ritengo che, in generale, le storie destinate ad avere successo siano quelle che

    vengonoriconosciute inconsciamente come ricche di archetipi in grado di fornire precise

    sensazioniall anima delle persone. Le altre non dicono niente a nessuno e non vengono recepite,cio riconosciute, inconsciamente.Ecco alcuni esempi classici:PinocchioPinocchio: favola meravigliosa e conosciuta in tutto il mondo. Cosa ne determina

    ilsuccesso? Non certo la storia in s, che sicuramente vale abbastanza poco. Un pupazzodi legno che diviene umano: un semplice gioco per bambini che insegna a non dire

    bugie?Ma no!

    Pinocchio, scritto da Collodi, tra parentesi grande massone ed esoterista, si rif allamitologia della ghiandola pineale, il famoso Terzo Occhio... da cui Pin-Occhio.Ma nella fiaba la metafora prevarica anche chi la scrive ed ecco apparire i veri

    personaggi.Un burattino inanimato, il quale, attraverso una magia della buona Fantina, diviene essereumano.I personaggi sono chiari: babbo Geppetto e la Fatina non sono, come dicono gli psicologimoderni, pap e mamma del bambino che cresce, ma ben altro: essi, infatti, rivestono ipanni di Spirito ed Anima ed al pezzo di legno Pinocchio rimane la funzione di semplicecontenitore, cio del corpo. La storia racconta come l essere umano torni a divenire

    sestesso quando Anima, Spirito, Mente e Corpo si riuniscono insieme: in quel precisomomento una creatura costruita da Geppetto (lo Spirito), incontra l anima (la Fatina) e fapace con la Mente (il Grillo parlante) e Pinocchio diviene umano; in quel momento l uomodiventa divino. La divinit dell uomo personificato da Pinocchio nasce dall essere figlio diSpirito ed Anima, rappresentati con l aspetto di uomo e donna, i due archetipi perantonomasia di maschile e femminile.La mente ha la veste di un animale ed altro non potrebbe essere se non un Grillo.La stessa figura del grillo di grande interesse e rappresenta una mente schiacciata dallenecessit del corpo, dalla sopravvivenza quotidiana, dal cedimento alle tentazionicorporali, alla bella vita, al riposo.Il burattino nella sua esistenza viene pilotato da altri, ma un essere umano vero nonsi fa pilotare da nessuno.Pinocchio da uomo normale assurge alchemicamente a uomo eterno quando si rendeconto di ci che esiste e dei veri valori dell Universo.L autore, sempre inconsciamente, non si rende conto di far recitare a Pinocchio il

    ruolodell umanit ed addirittura caratterizza il suo personaggio con colui al quale, quando dice

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    28bugie, si allunga il naso. Anche questo per la Programmazione Neuro Linguistica uninvito a nozze, infatti il gesto di toccarsi il naso in un certo modo equivale,a livelloinconscio, ad ammettere di dire una bugia. Collodi non sa nulla di PNL, ma dentro di slegge i segnali che la sua anima gli invia e che il suo inconscio spinge verso l alto, verso ilsubconscio e verso i sensi esterni. Nasce cos un racconto che chi l ha scritto nonconoscea livello cosciente, ma riconosce a livello inconscio; cos, del resto, faranno ilettori, i quali,nella storia di Pinocchio, leggeranno inconsapevolmente il linguaggio degli archetipi.Frankenstein e King KongSono due storie identiche, seppure iconograficamente molto diverse. Come i cropcirclehanno, a mio avviso, lo stesso significato anche se iconograficamente differenti

    , KingKong e Frankenstein rappresentano la stessa cosa. Il mostro?... Ma no, ovviamente, bensqualcosa che metaforicamente nascosto tra le pieghe del racconto. Qualcosa di cuinemmeno gli autori si sono resi conto mentre scrivevano.Il vero Frankenstein non un mostro, ma una specie di Golem costruito da uno scienziatopazzo. Frankenstein buono, ma violento solo perch non ha subconscio ed schizofrenico. Il mostro fa amicizia con una bambina, che rappresenta ancora una

    volta laparte femminile del Tutto, cio l anima. Il mostro non ha l anima, ma attratto dallabambina, la quale l unica a poterlo aiutare a sopravvivere nel suo smarrimento.Lo scienziato pazzo rappresenta l'essere umano senz anima, che crea per potereegli stesso garantirsi la gloria della scienza mondiale e crea senza chiedersi mai se lasua creazione potr essere felice o meno. La sua creatura non pu avere futuro, ancheperch la stessa societ che la rifiuta come diversa. Solo la bambina piange lamorte di Frankestein, perch l anima vede in tutta questa storia un fallimento dell umanit.King Kong, invece, rappresenta qualcosa di nascosto al nostro pianeta, una specie dicoscienza cattiva che ancora non era venuta fuori. Ma ad un certo punto esce dallaforesta e si manifesta come forza bruta. Anche qui la scimmia l archetipo dellaprimitivit umana. buona, forte e sprovveduta, ma attratta dalla bella ragazza, ancorauna volta simbolo femminile animico.La Bestia non vede in Anima una ragazza da scopare e come sarebbe possibile? Nevede, invece, l aspetto animico e ne attratto, ma soprattutto incuriosito. Questoaspetto ditutta la vicenda rappresenta archetipicamente la curiosit che il primitivo ha perl evoluzione, dove l evoluzione tenuta simbolicamente nel palmo della mano sinistra,quella che dipende dal lobo destro del cervello.La ragazza non ha paura del bestione. E come potrebbe Anima avere paura di qualcosa?Nelle ultime versioni di questo film, Anima ha sempre i capelli nel vento, (l aria

    archetipodell anima). L anima interessata a King Kong come lo era a Frankestein: un corpo dove

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    entrare, mediante il quale agire per migliorare anche se stessa, se ci fosse possibile.Ma l uomo senz anima non comprende, tende a distruggere il diverso e vuole richiamarea se l anima, che invece non sembra avere cura di s e perde tempo nelle grinfie diquelmostro che mostro non affatto.Il potere delle armi e dell ignoranza contro il desiderio di Anima e lo stupore della Bestia.Beep-beep e Will-CoyoteI cartoni animati, soprattutto quelli di successo, non sfuggono all influenza degli archetipi,anzi, siccome nel modo del fantastico tutto possibile, in quel mondo ci chenormalmente del lobo destro, cio la magia dell Universo, ha inconsciamente granderisalto ed possibile intravedere molto enfatizzate quelle manifestazioni dell anima che in29questo mondo virtuale vengono di solito completamente cassate dagli ipocriti e dagli

    scienziati.Il Coyote insegue un volatile che sembra prendersi in qualche modo gioco di luie vuoleassolutamente prenderlo. Ma perch? Per mangiarlo? Ma no, ovviamente! Non s maivisto un coyote che mangi quello strano uccello forse neppure commestibile.Il significato simbolico della vicenda completamente diverso: il Coyote vuole prenderel uccello perch esso rappresenta qualcosa da conquistare, da AVERE. In questecondizioni, se per caso una volta riuscisse a prenderlo, ne rimarrebbe deluso, perch nonsaprebbe cosa farsene, o meglio, non si ricorderebbe pi perch da tanti anni gli stiacorrendo dietro.Il coyote la rappresentazione dell umanit che si basa sul possesso e non sull essere.Il volatile rappresenta la parte animica dell umanit. Il simbolismo chiaro. Fino ache ilcoyote vuole prendere qualcosa, non ci riuscir: ci riuscir solo quando vorr esserequella cosa. Il volatile viene rappresentato, infatti, come tale perch Anima vola

    nell aria(simbolo archetipico di Anima stessa) mentre il coyote ancorato a terra ed a nullavalgono suoi sforzi per spiccare il volo, soprattutto quelli in cui impiega tecnologia, adimostrare che la tecnologia rappresenta la morte dell umanit.Nei rari casi in cui il coyote si dimentica delle leggi della fisica, cio si dimentica di essereimmerso in una realt virtuale, riesce ad imitare Anima. In altre parole pu camminarenell aria, ma cadr appena se ne ricorder: il simbolismo contenuto in quest immagine chiarissimo. Lo spettatore di film deve chiedersi come mai, quando vede i suddetti cartonianimati o King Kong , oppure la prima versione di Frankenstein faccia, dentro di s, iltifo per il pi debole, cio per il mostro o per il coyote. Per rispondere ci si deve chiederecosa si prova quando il coyote, per l ennesima volta, non raggiunge il suo obiettivo: ladelusione si sente dentro.Come? Si prova una delusione guardando un cartone animato? follia!No non affatto follia: chi ha l anima inconsciamente comprende il significato simbolicodelle scene che sta guardando e la sua anima reagisce emettendo archetipi. L arche

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    tipo simanifesta con la sensazione del , la quale sfocia sempre nel sentire le coseemotivamente. Dopo un attimo chi guarda il cartone animato si chiede cosa stiaaccadendo e decide rapidamente che si tratta di una stupidaggine, poi passa oltre: il lobosinistro ha ripreso il governo del burattino Pinocchio!E.T torna a casaFilm di fantascienza ne abbiamo visti tanti, ma alcuni colpiscono l'immaginazione (?) pi dialtri: sembrano aprire dentro di noi un varco nel quale finalmente il subconscio

    sta un po'zitto e lascia parlare l inconscio. E.T. uno di questi. E.T., ancora una volta, ha

    unrapporto preferenziale con un bambino e non con un adulto, comunque mai con un adultomaschio, il quale, invece, nel film lo perseguita e lo vuole catturare. Nel film

    la madre delbambino a fare da tramite tra lui e l alieno. L alieno non rappresenta assolutamente

    un

    alieno come la gente comune pu immaginarsi, ma molto di pi: E. T. siamo noi! Noi chevogliamo tornare a casa!E.T. rappresenta la nostra vera essenza, la nostra anima, ma anche il resto di noi. Il filmdice che c speranza e suscita la sensazione di nostalgia. Questa la sensazione cheAnima riconosce per vera: Adesso qui basta! Vado da un altra parte! . E.T.rappresenta ilsenza-nome, come Anima, fa parte di un non meglio identificato gruppo di alieni,

    comeAnima, venuto qui per scoprire e fare esperienza, come Anima, e come Anima cercatodai militari, cio da chi vuole avere e non essere. Le biciclette dei bambini volano come inuna favola, perch la forza del lobo destro del cervello, la forza di Anima che supera leleggi della fisica. Anche qui tutte le tecnologie del mondo non possono raggiungere Anima.E.T. saluta il bimbo, ma gli dice, in modo archetipico:30

    Ci ritroveremo. Ovvero: Quando sarai pi grande e capirai, staremo sempreinsieme;ancora questa unione permanente non possibile, l uomo deve maturare, poiun giornoforse...E.T. con il dito indica in alto, figurazione simbolica del buono, come stato sottolineato inprecedenza. E.T. non viene abbandonato dal suo gruppo, e come sarebbe possibileche unaparte di Anima fosse abbandonata dal resto di se stessa?E.T. appare goffo, sapiente, ma incapace di voler male ad altri. E.T. si esprime

    con il suocorpaccione impacciato, ma soprattutto con gli occhi, che non a caso sono azzurri.Ad Anima, infatti, il corpo non importa, ma lo sguardo, archetipicamente parlando, il suospecchio.La favola fa vivere simbolicamente i bisogni dell anima: dove ci riesce ha successo,perch viene riconosciuta da Anima stessa.In questo senso tutte le nostre leggende sono grandi allegorie di miti dietro le

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    quali ci sonole storie dell Anima ed con questo approccio che vanno lette ed interpretate.Favole dunque, non storie per bambini, bens messaggi per l Anima bambina che in noi.Lo specchio nel raccontoArchetipicamente l'immagine allo specchio possiede un potente simbolismo.Alcune popolazioni non vogliono farsi fare fotografie, perch dicono che nell'immaginedella foto appena scattata rimane intrappolata la loro anima. E che dire, poi, della storiadel diavolo che vuole rubare l anima, proprio perch non la possiede ed appare privo

    dellasua immagine allo specchio? Ancora una volta, nei racconti popolari e nelle leggende, si faprepotentemente avanti l archetipo che produce un simbolismo facilmente interpretabile.Nel vecchio e ben noto film Il Ritratto di Dorian Gray , il personaggio principalefa un pattocon il diavolo, il quale, alla fine dei giochi, vorr, come sempre, l anima di Doria

    n in cambiodella sua immortalit fisica. Ma la storia punisce Dorian, dimostrando ulteriormente chel anima ed il corpo devono stare assieme in un processo di reciproca conoscenza, perchassolutamente necessari l uno all altra.Il mitico Narciso, per specchiarsi nelle acque di un lago, cade ed affoga.Specchiarsi rappresenta simbolicamente guardarsi nella mente (il cui simboloarchetipico rappresentato dall acqua). Tentare di tuffarsi dentro la propria mente

    percercare il corpo provoca la morte di Narciso, perch l anima che va cercata come sededell'immortalit e non altro. Cercare altro vuol dire non trovare Anima e dunque perire persempre.Un altro personaggio che cade nello specchio Alice in Alice nel paese delle meraviglie .Cadere nello specchio vuol dire gettarsi nel proprio inconscio, diventare schizofrenici, pervedere la realt reale. Alice, al di l dello specchio, non vede il mondo in modo distortocome lo si vedrebbe standone al di qua.Il vero Universo si vede bene solo dall altra parte dello specchio, cio solo l animasavedere bene, mentre di qua la visone legata ai modelli mentali costruiti dal subconscio. Diqua si vede la realt virtuale, ma, dalla parte dello specchio dove si gettata Alice, le leggidella fisica non valgono pi: non ci sono leggi, perch la Realt Reale non habisogno di leggi e non pu essere descritta. L, nel regno della coscienza pura, sicostruiscono le leggi per il di qua .Che dire, poi, della Strega Cattiva che si guarda nello specchio per sapere chi la pibella? Al di la dello specchio c una voce che, se vogliamo, equivale al grillo parlante diPinocchio e rappresenta la Mente, quale mediatore tra i lobi sinistro e destro del cervello, trasubconscio ed inconscio e tra reale e virtuale: essa dice alla Strega Cattiva che la pi bellanon lei, bens Biancaneve.Ma chi sono la Strega Cattiva e Biancaneve?

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    31Alcuni psicologi vedono nella Strega Cattiva la madre di una ragazza adolescente

    chevuole impedire alla ragazza stessa (Biancaneve) di crescere.Pur consentendo anche questa interpretazione, le cose, in realt, sono decisamente

    pisemplici. Biancaneve e la Regina sono lo stesso personaggio, come lo sono madreefiglia: queste ultime sono traslate nel tempo, mentre le prime sono traslate nella realt.La parte cattiva l essere che guarda alla corporalit, all esteriorit, alla realt virtlecostituita di Spazio, Tempo ed Energia.Ma Biancaneve l incarnazione di Anima, cos come si presenta solitamente: ingenua,candida, senza capacit apparenti di interferire con l'Universo che la circonda.Nel paradiso terrestre la mela colta dall albero del bene e del male, sulla quale basato il biblico inganno, altro non che un frutto simbolico, come gli psicologimoderni tendono a dimostrare. Quel frutto, infatti, stato mangiato dall umanaprogenie ed, una volta ingerito, concede , a chi se n nutrito, la coscienza della

    virtualit (il bene ed il male) e rende virtuale, cio mortale, l uomo stesso, quindi un veleno.Anche Biancaneve se ne nutre con l inganno, non quello del mitico serpente ma quello diuna strega, ed occorre l idea dell inganno per mandare avanti tutta la storia. L uomovieneingannato ad un certo p unto del suo sviluppo.Chi l autore dell inganno? Egli stesso: non dimentichiamo che anche la Strega Cattivaaltri non che la parte virtuale di Biancaneve, la parte mortale di lei. Biancanevenon muore, ma rimane come sospesa in una specie di letargo.Ci si pu chiedere perch non muoia, perch la Strega Cattiva non la eliminidefinitivamente. Ma perch Biancaneve Anima e l anima, immortale! La si pusolamente chiudere, bloccare da qualche parte mentre il resto dell Universo fa gliaffari suoi, ma non la si pu eliminare.Chi salva Anima-Biancaneve? Il principe, che non azzurro a caso. Il colore azzurrosimboleggia la meditazione, il pensiero, l alto, il positivo. La parte maschile dell umanit, ecio lo Spirito, il quale, nelle vesti di Principe Azzurro, bacia Anima e le ridona il soffiovitale (l'archetipo del soffio vitale, del vento , il simbolo dell anima stessa , comel acqua il simbolo della mente, il fuoco rappresenta lo spirito e la terra il corpo ).I sette nani simboleggiano l umanit (numero simbolico che indica la totalit, il tutto: settesono le note, sette i vizi capitali, sette i colori dell'arcobaleno, sette i livelli energetici deglielettroni, eccetera). Sono nani non perch lo siano davvero fisicamente, ma perch,difronte ad Anima, appaiono come nani, con tutti i loro vizi, difetti, imperfezioni.