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119 DOVE novembre10 118 DOVE novembre10 argentina: dentro la grande natura L’ultima frontiera: canyon, laghi deserti, montagne. Ma anche fattorie di quieto lusso con spa termale e la carne più buona del mondo. Un angolo segreto dove tutto è autentico e costa un terzo Sopra la pampa Viaggio consigliato in: 10-15 giorni Una passeggiata a cavallo nella zona di Colomé, fra le montagne e i rinomati vigneti ad alta quota. Argentina su DoveTv 17 novembre, ore 22.55

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argentina: dentro la grande naturaL’ultima frontiera: canyon, laghi deserti, montagne. Ma anche fattorie di quieto lusso con spa termale e la carne più buona del mondo. Un angolo segreto dove tutto è autentico e costa un terzoSopra

la pampaViaggio consigliato in: 10-15 giorni

Una passeggiata

a cavallo nella zona

di Colomé, fra le

montagne

e i rinomati vigneti

ad alta quota.

Argentina su DoveTv

17 novembre, ore 22.55

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Deserti di sale, immense distese punteggiate da cactus, vulcani. Ma anche lagune infuocate di fenicotteri, vigne arram-picate a 3000 metri d’altezza, canyon multicolori, villaggi da Far West, ma in terra argentina. Scenari ai confini della realtà quotidiana, dove i paesaggi cambiano come le nuvole in cielo, posti e trasporti hanno nomi evocativi e poetici: la tavolozza del pittore, la collina dai sette colori, il treno delle nubi. È quello che unisce il Cile al Nord dell’Argentina, fino alla città di Salta, in una corsa di 200 chilometri, sfiorando le nuvole a 4200 metri di altitudine. “In questa parte del mondo, tutto parla di fron-tiera”, diceva il grande scrittore sudamericano Francisco Coloane (1910-2002), avventuriero e marinaio, mandriano ed esploratore. Cantore di paesaggi che allargano gli occhi e fermano il cuore, incantano per la bel-lezza e lasciano ammutoliti per la vastità. Come gli altipiani e le monta-gne del Nordovest argentino, l’ultima frontiera selvaggia che piace ai so-gnatori in fuga da folla, fretta, rumori metropolitani. Ai trendsetter in cerca di nuovi orizzonti lontani per i viaggiatori che hanno già “consu-mato” ghiacci della Patagonia, deserti d’Africa, isole ignote. Un viaggio d’inverno mentre in Argentina è estate. Sportivo, perché spesso l’asfalto cede il passo alla sterrata e ci si muove in 4x4, ma senza essere un’avven-tura alla Indiana Jones. Alla fine della giornata, nelle province di Salta e Jujuy, si vive nelle estancias di nuova generazione, meno rustiche e più epicuree. Le tenute dei grandi proprietari terrieri sono diventate resort, dove il comfort sta nei dettagli, nel servizio impeccabile, nel ritemprarsi tra piscine e spa dopo faticosi itinerari lungo strade ventose e solitarie.

Due ore di volo da Buenos Aires e si atterra a Salta, il capoluogo, cresciuta in modo esponenziale negli ultimi dieci anni senza perdere la sua impronta coloniale ispanica. Edifici bassi e candidi o color pastello,

1. Una camera

dell’hotel & spa

House of Jasmines,

Relais & Châteaux

alle soglie della città

coloniale di Salta

(doppia da 130 €).

2. Un Ojo del Mar:

così sono chiamate

queste profondissime

pozze d’acqua salata,

nel Salar de Arizaro,

il terzo deserto

salato più ampio

del Sudamerica

(1500 kmq), nel Tolar

Grande, a nord

di Salta.

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portici con antichi colonnati, piazze acciottolate e vie sghembe su cui si aprono ristorantini e negozi. Leggenda vuole che il nome di Salta pro-venga dal vocabolo indio sakta, ovvero “la molto bella”. Uno degli alber-ghi più cool è il Design Suites, ardito mix di tradizione e avant-garde: l’edificio in acciaio, vetro e cemento ingloba una mansion del 1915, con un risultato accattivante. L’hotel fa parte di una catena la cui filosofia prevede mostre cicliche di artisti argentini emergenti. Il ristorante Osa-día, con grandi finestre d’epoca e parquet, è affidato allo chef Gonzalo Doxandabarat, star della gastronomia saltegna. Il bar, ultramoderno, è frequentatissimo per l’happy hour del giovedì a base di sushi. Dalle 51 camere con idromassaggio si ha un’incredibile vista sulla città, ma per godere appieno del panorama bisogna salire alla terrazza, con grande pi-scina. Non mancano palestra, sauna e bagno turco, massaggi. Una pia-

1. Le formazioni

rocciose colorate

della Yesera,

nella Quebrada de

Cafayate, 178 km da

Salta. 2. Il ristorante

La Chacana a

Tilcara. 3. Salta: le

borse di Oliva hanno

manici in argento

e osso. 4. Il resort

Patios de Cafayate

(da 175 €).

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cevole alternativa, a una manciata di chilometri dalla città (e sei minuti d’auto dall’aeroporto), è Finca Valentina, una casa de campo che Va-lentina e Fabrizio Ghilardi hanno trasformato in buen retiro per viaggia-tori: tre camere e un cottage, piscina, giardino e vista a 360 gradi sulla campagna. Si fa colazione davanti alle montagne, con la certezza di un vero cappuccino, torte fatte in casa, confetture e miele delle fattorie lo-cali e succhi di frutta stagionale. Salta è famosa in tutto il Paese per i ma-gnifici argenti, le lane e gli oggetti in osso. E il cambio favorevole (1 € va-le 5,42 pesos) invita allo shopping. Passeggiando per il centro si entra da Samponia, negozio di artigianato: posate in osso e argento (da 80 pesos il paio), spilloni in alpaca da appuntare su poncho o mantelle (da 85 pe-sos). Da Luracatao ci sono i tessuti più belli, realizzati al telaio nella Val-le di Luracatao, dove le donne producono ancora con il palito, senza macchine a pedali, filati di altissima qualità (ogni chilo richiede almeno tre settimane di lavoro). “Per questo è piuttosto caro”, spiega la proprie-taria Mariana. Gli scialli costano sui 300 pesos, le coperte da 500, i tap-peti intorno ai 1200. Molto eleganti le giacche in barracan, un tipo di alpaca simile al tweed che si produce una sola volta l’anno (da 900 pe-

sos). Da Oliva si acquistano borse in tessuto, camoscio colorato o pelle con i manici in osso o argento (da 600 pesos), cinture in osso e alpaca (da 190 pesos) e spille in alpaca e pietre dure (da 60 pesos). Coloratissime le borse in tessuto dai tipici motivi saltegni di Almandina (da 65 pesos), negozio dal mood giovane che vende anche souvenir, cornici in stoffa e legno (da 45 pesos) e mate in cuoio (contenitore della più celebre bevan-da argentina, da 40 pesos). Tra i migliori ristoranti della città, José Bal-carce è la patria della cucina andina rivisitata. Flan di quinoa, agnello alla brace con mais tostato gratinato con formaggi, filetto di lama con llaswa (salsa piccante usata nella cucina del Nord) e insalata criolla; e, tra i dessert, parfait di dulce de leche con noci e crema di cioccolato.

Da Salta inizia l’itinerario di Dove in 4x4, una settimana lungo per-corsi disegnati sui fianchi delle montagne e passi in bilico sull’abisso, un viaggio che, per la carenza di strade asfaltate e per l’asperità del terreno, traccia forzatamente un otto, incrociando più volte il capoluogo. Verso nord, fino a Humahuaca, si snodano poco più di 200 chilometri di stra-da asfaltata. Lungo il percorso vale una sosta a Palpalá la fabbrica Eco-textil, vecchio edificio di mattoni, esempio ben conservato di architet-

1. Salinas Grandes,

enorme distesa di sale a

oltre 3000 metri.

2. La piscina della

Estancia Colomé,

resort e tenuta con le

vigne più alte del mondo

a 3111 metri. 3. Una

stanza della Posada de

Luz, a Tilcara (da 46 €).

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Wellness, vini, avventura: l’itinerario

Durante la primavera-estate

argentina (da novembre in

poi), nella zona dell’itinerario,

le temperature si aggirano

intorno ai 30 gradi di giorno,

15 gradi di notte.

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1. Trekking nella

Quebrada de Cafayate.

2. L’ingresso alla spa di

House of Jasmines.

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tura industriale. Sugli scaffali di legno sono esposte sciarpe in lana di la-ma, pecora e cotone, scialli e plaid, tovaglie e copriletti con i tradiziona-li motivi locali (come le righe), ma anche nel più classico spina di pesce. Le soffici coperte esibite ai piedi del letto degli hotel più chic arrivano tutte da qui. Ma i veri affari si fanno al mercato dell’artigianato di Vol-cán, nei magazzini della vecchia stazione ferroviaria. Campesinos dai volti bruciati dal sole delle Ande espongono e vendono baschi, guanti e sciarpe ancora tessuti al telaio. Volcán è anche la porta d’accesso alla Quebrada de Humahuaca, incredibile paesaggio aspro e policromo dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La vegetazione si fa più rada e lascia il posto a decine di cardones, i cactus a forma di candelabro che crescono tra i 2000 e 3200 metri di altezza. Le montagne assumono tonalità ora salmone ora terracotta, ora grigio ora color muschio. Sono tutte rocce sedimentarie di minerali diversi, risultato del susseguirsi di cinque ere glaciali. E di erosioni che hanno scolpito pennacchi e guglie, torrioni e canyon.

A Purmamarca, cittadina di case in adobe, il mattone d’argilla cot-to al sole tipico dell’architettura locale, si dorme a La Comarca, adagia-to come un piccolo villaggio alle pendici di rocce erose dai secoli. Case color albicocca si affacciano su giardini pettinati e sulla piscina climatiz-zata all’aperto. Nella spa, una sauna e una piccola palestra, trattamenti, massaggi e sessioni di yoga e reiki (tel. 0054.388.49.08.001, www.laco-marcahotel.com.ar). Si scende dalla 4x4 per ammirare da vicino il cele-berrimo Cerro de los Siete Colores, sorprendente risultato di sedi-

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1. Fra cactus e vigneti,

il paesaggio dell’Estancia

y Bodega Colomé.

2. Un interno del Design

Suites, nella città di Salta.

menti marini, lacustri e fluviali che 75 milioni di anni fa si depositarono nella zona e plasmati nell’aspetto attuale da movimenti tettonici. Una montagna dalle sfumature verdi e viola, arancio e crema. A Purmamar-ca la vita si svolge attorno alla piazza principale, dominata da una chiesa secentesca e fiancheggiata da alberi di algarrobo. La piazza è perenne-mente affollata di bancarelle d’artigianato, piuttosto scadente. Meglio spingersi nella parte alta del paese, fino al Paseo Las Vicuñas, labirinto

di negozi dove si acquistano oggetti più sofisticati: gioielli, poltroncine rivestite con tessuti multicolori, coltelli, vassoi in argento. E ancora ponchos, mantelle e sciarpe in filati cento per cento eco. Per cinture (e sciarpe) l’indirizzo da annota-re è anche Carolina Hansen, al lato

del ristorante Los Morteros, dove pranzare a prezzi ragionevoli (da 12 €). Altrimenti, conviene arrivare a Tilcara, 23 chilometri più a nord, e sostare al fresco nel patio del ristorante La Chacana. Poi si affronta il Paseo de los Colorados, 3 chilometri di pura emozione alle spalle del Cerro de los Siete Colores (da percorrere con scarpe da trekking), che si concludono ai piedi del Mirador el Porito, un belvedere con una vista senza eguali. Sulla strada verso Tilcara, tra montagne solcate da cammi-ni incaici, si incrocia Maimará, villaggio di case in adobe dove si produ-cono fiori e frutta, abbarbicato sotto la Paleta del Pintor, la tavolozza del pittore, a quasi 2500 metri di altezza. Nel cielo di porcellana il sole batte forte. A Tilcara un hotelito raccolto è La Paceña, poche camere stile cottage inglese e un incantevole giardino, mentre la Posada de

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draza, saltegna doc di 42 anni più giovane; adesso è gestito dai francesi Raoul e Stéphanie Fenestraz. Uno degli spazi più incantevoli è il giardi-no d’inverno dove viene servita la colazione, inondato di luce e aperto sulla campagna, mentre nelle gallerie che danno sul curatissimo giardi-no poltroncine e chaise-longue invitano al relax. Letti a baldacchino e arredi provenzali caratterizzano le sette camere nell’edificio princi-pale, ma per chi predilige soluzioni high-tech sono state inaugurate

tre junior suite in una casa separata con terrazza, tv satellitare, wi-fi e aria condizionata. Un punto di forza è la spa, in quella che era la scuola della zona. Un’oasi dove concedersi un massaggio a quattro mani o un trattamento Salta Sunrise, per reidratare la pelle strapazza-ta dall’aria secca del Nord. A cena è di rigore l’asado, la succulenta grigliata di carne argentina.

Si punta a sud, verso Cafayate, terra di vigneti ed eccellenti cantine,

Basta una settimana per l’itinerario di Dove, con l’assistenza di Socompa (tel. 0054.387.41.69.130/41.69.131, www.socompa.com), impresa di viaggi su misura e turismo consapevole, fondata da Fabrizio Ghilardi, ex consulente finanziario milanese innamorato della Puna, l’altopiano desertico nel cuore delle Ande. Il pacchetto individuale in 4x4 costa 1160 € a persona in 4 partecipanti, 1294 € in 3, 1560 € in 2. Il volo dall’Italia Buenos Aires costa circa 1300 €, ma se si prenota con molto anticipo e si tengono d’occhio le offerte delle compagnie (a pag. 140) si può spendere anche meno della metà. Dalla capitale a Salta, la compagnia con i prezzi più vataggiosi è Lan, con più voli al giorno (a-r poco più di 300 €).Il viaggio fra strade asfaltate e sterrate disegna un 8, passando più volte dal capoluogo Salta, nella Valle di Lerma. La prima tranche porta a nord fino a Humahuaca, per poi scendere su Tilcara e Purmamarca (lungo la Quebrada de Humahuaca, valle di oltre 160 km, con meraviglie naturali come il Cerro de los Siete Colores e il Cerro de las Señoritas, a quasi 3000 metri). Dalla Cuesta de Lipán, 33 km di curve asfaltate affacciate sulla Cordigliera Orientale, si entra nella Puna fino al deserto bianco di Salinas Grandes, pianura di sale di quasi 100 km. Si passa per San Antonio de los Cobres, e si torna a Salta lungo la Quebrada del Toro, stretta valle (dove passa anche il celebre Treno delle nubi, www.trenlasnubes.com/ar), che in soli 95 km scende dai 4000 metri della Puna ai 1200 della Valle di Lerma. Poi si prosegue a sud lungo la Cuesta del Obispo, l’unica strada che collega le valli di Lerma e Calchaquí, taglia la Cordigliera Orientale e passa nel Parco Nazionale Los Cardones, fino al villaggio di Cachi, a 2300 metri. Da qui, si arriva a Colomé, con la famosa Ruta 40 toccando il borgo di Molinos. E poi a Cafayate, secondo polo viticolo d’Argentina, attraverso la suggestiva Quebrada de las Flechas. Il rientro a Salta passa per la Quebrada de las Conchas, canyon di 65 km. Una spettacolare estensione di 5 giorni fra deserti di sabbia, di roccia e di sale, gli immensi salar, approfondisce la conoscenza della Puna, a cavallo fra le regioni di Salta e Catamarca. Paesaggi primordiali, come il Deserto del Labirinto, vecchio di 10 milioni di anni, con migliaia di picchi d’argilla e cristalli di gesso. Il Salar de Arizaro, uno dei più grandi al mondo, punteggiato di coni vulcanici. E la piccola oasi di Antofalla, verde nel deserto, con una sirgente d’acqua circondata da salici piangenti. Mandrie di lama e vigogne al pascolo, coni vulcanici e canyon in altura, fino al Campo de Piedra Pómez, un’area di 144.000 kmq con la maggior concentrazione di pietra pomice. Laguna Grande, dove nidifica un’enorme colonia di fenicotteri andini. Sempre in 4x4, con pensione completa, dormendo in rifugi, in case private (nell’oasi di Antofalla) e nel piccolo ma confortevole Hotel de Altura a El Peñon, costa 624 € a persona per 4 partecipanti, 760 € in tre, 988 € in due. Dall’Italia, si può prenotare con Earth Cultura & Avventura (tel. 0341.28.67.93, www.earthviaggi.it) e I Viaggi di Maurizio Levi (tel. 02.34.93.45.28, www.deserti-viaggilevi.it).

Salta: quanto costa il viaggio

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Luz, poco distante, ha una magnifica vista sul paese e sulle montagne, e una bella piscina circondata dal verde. A Humahuaca, forse il centro meglio conservato e meno turistico della regione, si sfiorano i 3000 me-tri e l’aria è ancora più rarefatta. Lungo le strade acciottolate coni d’om-bra disegnano pittoresche geometrie e offrono riparo dalla calura del pri-mo pomeriggio. Contadini dai tratti indios masticano foglie di coca per attenuare la fatica provocata dall’altezza, come usa tra i popoli andini.

Da nord a sud, per passare dai deserti ai vigneti, bisogna riattraver-sare Salta. Uno degli hotel più romantici in città è House of Jasmines, un Relais & Châteaux in una casona storica circondata da 155 ettari di giardini, roseti ed eucalipti, in cui lo charme d’altri tempi si accompagna al gusto per gli arredi e la cucina gourmande. Il proprietario è l’attore Robert Duvall (Il padrino, Apocalypse Now) che, stregato dalla magia di queste terre, lo ha acquistato e ristrutturato con la moglie Luciana Pe-

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Scorci spettacolari della Puna argentina, il deserto

d’alta quota nel Nord del Paese, con salares e

vulcani. 1. Il Cono de Arita, piramide di terra scura

nel cuore del Salar de Arizaro. 2. Il Tolar Grande.

3. Il Campo de Piedra Pómez: 50 chilometri di

rocce di pietra pomice alte fino a 10 metri.

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La chiamano la New York del Sudamerica, perché immensa, dinamica, in evoluzione continua e stimolante per le incessanti novità. Nonostante i problemi politici ed economici, a Buenos Aires proliferano nuove zone residenziali con alberghi, ristoranti e negozi molto cool, che però non scalzano le sue profonde radici: si apprezzano al Museo Nacional de Bellas Artes (www.mnba.org.ar) e al Museo de Arte Hispanoamericano Isaac Fernández Blanco (www.museofernandezblanco.buenosaires.gob.ar), ricca dimora privata in stile neocoloniale, con argenti antichi e deliziosi giardini spagnoli fra i grattacieli. Le ultime tendenze di arte e design sudamericano si vedono al Malba (Museo de Arte Latinoamericano, Figueroa Alcorta 3415, www.malba.org.ar): strutture in vetro e acciaio, collezioni d’arte moderna e contemporanea, shop con moltissimi spunti come i gioielli e le borse di Perfectos Dragones, e un risto-bar di tendenza con vista sul Parco Palermo. Il bello della città, così viva e accogliente, è anche la sua fruibilità: negozi aperti la domenica, ristoranti fino a mezzanotte, e per gli europei prezzi vantaggiosi perfino nei locali di lusso. Abbondano alla Recoleta, la zona più elegante dove abitava l’aristocrazia già a inizio Novecento: al Fervor (calle Posadas angolo avenida Callao, www.fervorbrasas.com.ar), ottima grigliata di carne e pesce, vicinissimo al Patio Bullrich, un passage che fu casa d’aste di bestiame e oggi è lo shopping center più chic, con le griffe più attuali. In avenida Alvear, nell’ex negozio Armani, ha appena aperto El Cardón (www.cardon.com.ar),

dove acquistare le bombachas, tipici pantaloni dei gauchos, in versione chic anche per donne; fra gli alberghi l’ultima novità è Algodon Mansion (tel. 0054.11.35.30.777, www.algodonmansion.com), in una palazzina classica francese ricca di charme. Irrinunciabile in zona l’aperitivo alla storica Confitería La Biela, con vista sui famosi ombú, gli alberi secolari e giganti. Le tendenze più agguerrite e creative si trovano comunque a Palermo Hollywood, vecchio quartiere oggi alternativo e molto alla moda: tra le novità, la cucina mediterranea di Oviedo (Beruti 2602, angolo Ecuador, tel. 0054.11.48.22.54.15) e il boutique hotel, Own Palermo Hollywood (tel. 0054.11.47.72.81.00. www.ownhotels.com), per chi vuole vivere la movida giorno e notte. L’altra zona di punta è Puerto Madero, il

porto sul río de la Plata costruito dagli inglesi a fine Ottocento, oggi simile al Wharf londinese, con i docks in mattoni convertiti in ristoranti, locali e appartamenti di lusso: nelle torri all’avanguardia, come quella firmata da Norman Foster per il Faena Art District, quotazioni di 10.000 dollari al metro quadro. Si passeggia lungo il fiume sullo sfondo del Puente de la Mujer, stilizzata creazione di Santiago Calatrava, si prende un aperitivo all’aperto e poi una grigliata di carne alla brace al Mirasol (A.M. de Justo 202, tel. 0054.11.43.15.62.77, www.elmirasol.com.ar). Per una serata di tango, l’indirizzo di sapore autentico, e non per turisti, è Esquina Carlos Gardel (all’Almagro, tel. 0054.11.48.67.63.63). Mentre gli appassionati di cavalli si concedano una giornata nella polo clinic a Pilar, a pochi chilometri dalla città.

Ha collaborato Eva Speier

Da non perdere a Baires

secondo centro dell’Argentina per la produzione di vini di qualità dopo Mendoza. L’obiettivo è attraversare la Quebrada de las Conchas, ter-ritorio selvaggio formatosi negli ultimi 60 milioni di anni, le cui monta-gne stupiscono per l’impressionante gamma di tonalità. Lungo la strada semideserta si alternano gole e canyon scavati dalle erosioni, uno spet-tacolo memorabile. In mezzo corre il río de Las Conchas, il sistema plu-viale più lungo d’Argentina, ma una volta (era Mesozoica e Cenozoica) il paesaggio era in parte sommerso dal mare. Lo testimonia l’abbondan-te presenza di fossili di pesci e conchas, le conchiglie che danno il nome alla Quebrada. All’ingresso dell’Anfiteatro, uno dei tanti monumenti naturali scavati dalle erosioni e tappa irrinunciabile del percorso, due condor volteggiano bassi nel cielo cobalto. L’interno a conca, un semi-

cerchio di rocce bianche e ocra, riflette l’acustica in modo perfetto. E può capitare di assistere a un improvvisato concerto di chitarra classica, nel silenzio assoluto. Verso Cafayate l’orizzonte si colora di verde e il paesag-gio diventa più morbido. Centinaia di vigneti allineati come sentinelle annunciano l’ingresso nella sconfinata area di bodegas e cantine. Su tut-te si staglia la struttura candida e imponente del Patios de Cafayate, luxury resort con piscina e wine spa. Il corpo centrale è un edificio co-loniale del 1892 a cui è stata aggiunta, nello stile dell’epoca, un’ala più recente. Pati interni adorni di gelsomini, buganvillee e fontane creano piccoli spiazzi raccolti che affacciano su giardini e vigneti. Nella spa in vetro e pietra, in fondo al parco, si possono provare trattamenti a base di uva, vino e prodotti locali: burro di capra, quinoa e sale delle Ande. È

1. Il Parco Palermo. 2-3. La caffetteria e una sala espositiva del museo Malba. 4. Un locale della movida a Palermo Hollywood, il nuovo quartiere di tendenza a Buenos Aires.

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un’esperienza l’idromassaggio antiossidante con estratti di uve torrontés o cabernet sauvignon, nella vasca con vista sulle montagne. La sera, i sa-pori della cucina locale sono esaltati dal Malbec, il più celebre rosso ar-gentino. Fra le etichette da provare, Elementos e Don David, oltre al pregiato e pluripremiato Altimus MMIV, orgoglio della casa. Da colle-zione i vini della Bodega Yacochuya, che vantano la firma di un enologo arcinoto, il francese Michel Roland. È impensabile attraversare queste valli senza programmare almeno una degustazione. Da Cafayate a Cachi si imbocca la mitica Ruta 40, che attraversa l’Argentina dall’estremo Nord fino in Patagonia, e ci si inoltra nelle Valles Calchaquíes, distese di vigneti circondati da maestose montagne. Pochi chilometri dopo il villaggio coloniale San Carlos, una sterrata annuncia l’ingresso nella Quebrada de las Flechas, gigantesco deserto di polvere di quarzo me-

1. Il centro storico

coloniale di Salta,

fondata nel 1582.

2-3. La Finca

Valentina, piccolo

boutique hotel

con piscina

e giardino nella

campagna di

Salta; i proprietari

italiani, Valentina

e Fabrizio Ghilardi.

scolata al limo di un antico lago, sagomata dal vento delle Ande in forme geometriche simili a punte di frecce (flechas). Attraversarla di notte, quando la luce della luna riflette i bagliori del quarzo, è un’emozione che toglie il fiato: le rocce affilate, l’abbraccio delle vette a 360 gradi, gli av-vallamenti sabbiosi e deserti, la quasi totale assenza di insediamenti uma-ni, i resti di antichissime case in adobe. Al chilometro 4406 un cartello segnala il corte las flechas: il sentiero si inerpica sulla quebrada e offre una vista spettacolare su rocce bianche e rosa tagliate in due da una strada che pare di zucchero a velo. L’atmosfera lunare si interrompe ad Angastaco, pueblo assolato a 2000 metri, adagiato su un eden di vigne protette da-gli alamos, alberi simili ai cipressi. Si pranza nel grande patio, all’interno di un chiostro dell’Hacienda de Molinos, con piatti tradizionali rivi-sitati: deliziosi scones di quinoa (cereale usato fin dai tempi degli Incas)

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con trota affumicata e bondiola di maiale in salsa di birra e miele di can-na con patate andine glassate. Molinos è un piccolo gioiello coloniale da visitare a piedi, lungo le strade ombreggiate fino alla chiesa settecen-tesca di San Pedro de Nolasco. Il tramonto è l’ora ideale per raggiunge-re l’Estancia y Bodega Colomé e godersi la vista magnifica sulle mon-tagne innevate e i vigneti ad alta quota dalla grande piscina a sfioro. L’hotel, costruito sull’impianto delle vecchie casone coloniali, vanta la cantina più antica del Paese (dal 1831) e i vigneti più alti del mondo: fino a 3111 metri d’altezza. Il proprietario è Donald Hess, svizzero, la cui pas-sione per i vini (ha proprietà in California, Sudafrica e Australia) si in-crocia con quella per l’arte contemporanea. In quest’angolo di paradiso ha trovato il suo luogo metafisico, e ha deciso di farne la location per un museo dedicato a James Turrell, artista americano della luce e dello spa-

zio. Il museo vale una visita anche solo per il finale: sdraiati a terra in una stanza senza soffitto si osserva il cielo cambiare di colore dal giallo al gri-gio, verde, rosso, grazie a un gioco di luci lungo le pareti. Fra le attività possibili, trekking tra le montagne, passeggiate a cavallo o in mountain bike. Si fa colazione con un eccellente pane fatto in casa. E i cultori dell’ogm-free troveranno prodotti dell’orto organici e vini biodinamici. Da provare il filetto di lama alla griglia avvolto in erbe fresche e pepe ne-ro, accompagnato da quinoa con pomodori secchi e vegetali; come des-sert, lo squisito parfait di cioccolato con salsa di caffè, amaretto e man-dorle tostate servito in un tulipano croccante di mais.

È in un paesaggio selvaggio e maestoso anche La Merced del Alto, nei pressi di Cachi. L’hotel di impronta coloniale è circondato da enor-mi salici piangenti, un giardino di piante autoctone e campi di alfa-alfa, cipolla e pomodori. In fondo alla vallata aperta sulle montagne si intra-vede il Nevado de Cachi, un ghiacciaio a 6380 metri d’altezza; nel mez-zo si apre il piccolo, stupendo deserto Los Colorados. Un panorama da favola, soprattutto se apprezzato dalla piscina o dalla jacuzzi all’aperto. Dopo una giornata di trekking o escursioni in 4x4 l’ideale, al ritorno, è abbandonarsi all’atmosfera della spa. E poi provare gli squisiti ravioloni al capretto in crema di formaggio di capra al Torrontés. Tornando verso Salta, il paesaggio si fa ancora più selvaggio e lunare. Migliaia di ispide dita puntate verso il cielo indicano che si sta attraversando il Parque Nacional los Cardones, i cactus candelabro. Intorno, montagne su cui si aprono profonde ferite rosse. La strada sale su un altopiano deser-tico coperto di baja brava, un mantello giallo oro di fiori minuscoli, e si inerpica fino a 3450 metri prima di precipitare nella Cuesta del Obi-spo, uno dei percorsi più vertiginosi ed emozionanti. Centinaia di cur-

1. A Buenos Aires,

non può mancare

una serata di tango.

2. Relax nella

spa dell’House of

Jasmines a Salta.

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Page 11: Argentina su DoveTv - Socompa · 2015. 1. 17. · nord, fino a Humahuaca, si snodano poco più di 200 chilometri di stra-da asfaltata. Lungo il percorso vale una sosta a Palpalá

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Posadas e bodegas

Come arrivarci

In aereo: con Alitalia (ww.alitalia.com), Iberia (www.iberia.com), Lufthansa (www.lufthansa.com), e altri vettori internazionali, voli a-r dall’Italia a Buenos Aires sui 1300 €. Offerte sui siti delle compagnie. Per il Buenos Aires - Salta, Lan (www.lan.com) vola più volte al giorno: a-r poco più di 300 €.

Dove dormire

Ai prezzi degli hotel, se non specificato diversamente, va aggiunto il 21% di tasse.

Design SuitesVetro e acciaio e una mansion inizio ’900. Indirizzo: pasaje Castro 215, Salta, tel. 0054.387.42.24.466, www.designsuites.com/salta. Prezzi: doppia b&b 125-180 $ (91-131 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.Ristorante OsadíaOrari: 12.30-15.30, 20.30-24 (chiuso dom.). Prezzi: da 120 pesos (22 €). g h i j p

Finca ValentinaMinimal-chic con vista sulla campagna. Indirizzo: ruta 51, km 11, La Merced Chica, Salta, cell. 0054.9387.45.23.490, 0054.9387.40.26.786, www.finca-valentina.com.ar. Prezzi: doppia b&b 140-155 $ (102-113 €). C/credito: Mc, Visa.g j m (su richiesta) p

Quinta La PaceñaLocanda in pietra con orto e frutteto. Indirizzo: Padilla s/n esquina Ambrosetti, Tilcara, Jujuy, tel. 0054.388.49.55.098, www.quintalapacena.com.ar. Prezzi: doppia b&b 220-390 pesos (41-72 €). C/credito: Visa.g m

Posada de LuzSei camere tradizionali in un grande parco. Indirizzo: Ambrosetti esqu. Alverro, Tilcara, Jujuy, tel. 0054.388.49.55.017, www.posada deluz.com.ar. Prezzi: doppia b&b 250-330 pesos (46-61 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.g j

House of JasminesLetti a baldacchino e 155 ettari di parco. Indirizzo: ruta 51, km 11, La Merced Chica, tel. 0054.387.49.72.002, www.houseof jasmines.com. Prezzi: doppia b&b 178-298 $ (130-217 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.f g h j m (su richiesta) o

Patios de CafayateCon wine spa e cantina adiacente. Indirizzo: ruta 40 y ruta 68, Cafayate, Salta, tel. 0054.386.84.22.229, www.patiosdecafayate.com. Prezzi: doppia b&b 240-360 $ (175-263 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.g h j k m (su richiesta) n

Estancia y Bodega ColoméFra i vigneti più alti del mondo. Indirizzo: ruta Provincial 53, km 20, Molinos, Salta, tel. 0054.386.84.94.044, www.estanciacolome.com. Prezzi: doppia b&b 390-490 dollari (285-358 €). C/credito: Ae, Mc, Visa.g i j m n o

La Merced del AltoColoniale con vista sul ghiacciaio di Cachi. Indirizzo: Fuerte Alto, Cachi, Salta, tel. 0054.386.84.90.030, www.lamerceddelalto.com. Prezzi: doppia b&b 171-194 $, tasse incluse (125-142 €). C/credito: tutte. f g h j n

Dove mangiare

Ristorante José BalcarceCucina andina in chiave gourmande.Indirizzo: Mitre esqu. Necochea, Salta, tel. 0054.387.42.11.628. Orari: 21-24 (chiuso dom.). Prezzi: da 90 pesos (17 €). C/credito: Mc, Visa.

Los Morteros Cucina tradizionale rivisitata. Indirizzo: calle Salta, Purmamarca, Jujuy, tel. 0054.388.49.08.063. Orari: 12-15.30, 19.30-22.30 (chiuso mar.). Prezzi: da 12 €. C/credito: Ae, Visa.

La Chacana Carpaccio di lama e tiramisù di coca.Indirizzo: calle Belgrano 470, Tilcara, Jujuy, tel. 0054.388.15.41.40.844, www.

paseotierraazul.com.ar/. Orari: 8-23 (mai chiuso). Prezzi: da 70 pesos (13 €). C/credito: no.

Hacienda de Molinos In un bel patio ombreggiato. Indirizzo: Molinos, Valles Calchaquíes, Salta, tel. 0054.386.84.94.094, www.haciendademolinos.com.ar. Orari: 12-15.30, 19.30-22.30 (mai chiuso). Prezzi: da 90 pesos (17 €). C/credito: Mc, Visa.

Dove comprare

SamponiaPosate in osso e argento e spilloni in alpaca. Indirizzo: Caseros 468, Salta, tel. 0054.387.42.28.333/43.19.786. Orari: 9.30-13.30, 17-21; sab. 10-14 (chiuso dom.). C/credito: Ae, Mc, Visa.

Luracatao Abiti e tessuti realizzati al telaio.Indirizzo: Leguizamón 515, Salta, tel. 0054.387.43.10.082, www.riodelvalleluracatao.todowebsalta.com.ar. Orari: 9.30-13, 17.30-20.30; sab. 9-13 (chiuso dom.). C/credito: no.

OlivaBorse cinture e spille in alpaca e pietre dure. Indirizzo: Caseros 407, Salta, tel. 0054.387.42.27.970, www.oliva-oliva.com. Orari: 10.30-14, 17-22; sab. 10.30-14 (chiuso dom.). C/credito: tutte.

AlmandinaCornici in stoffa e legno, e borse in tessuto. Indirizzo: Caseros 425, Salta, tel. 0054.387.43.29.320, www.almandina.com.ar. Orari: 9.30-21.30 (mai chiuso). C/credito: tutte.

Ecotextil Scialli, sciarpe e coperte in lana o cotone. Indirizzo: Parque Industrial Ingeniero Snopek, Palpalá, Jujuy, tel. 0054.388.40.52.777, www.ecotextilahilanderia.com. Orari: 8.30-16, ven. 8.30-14 (chiuso sab. e dom.). C/credito: no.

Il cambio: 1 $ = 0,73 €;10 pesos = 1,84 €

ve a chiocciola aggrappate sul fianco della montagna e affacciate sull’abisso. Un panorama che sembra disegnato da Escher. All’orizzon-te si alternano vette di velluto grigio e viola, costoni di roccia rosa, bian-ca e miele. Salta, dopo tanta solitudine e respiro, è un brusco, ma pia-cevole ritorno alla civiltà.

Inviati da Dove, Anna Vullo e il fotografo Ossian Lindholm

Volete un’anteprima dei paesaggi spettacolari

del Nordovest dell’Argentina? Seguite le istruzioni

a pag. 14 e inquadrate il codice QR qui a sinistra

con la fotocamera del cellulare. Il video è anche su:

http://video.corriere.it/spettacolo-cultura/viaggi/

index.shtml.