Area Storia Geografia - comune.venezia.it · con gli insediamenti civili ed ecclesiastici risalenti...

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Area Storia Geografia Il nuovo modo di concepire l’insegnamento della storia, della geografia, degli studi sociali offre spunti e sollecitazioni per una pratica didattica rinnovata. Diventa necessario procedere nello studio di temi fortemente integrati, per evitare che una frammentazione eccessiva impedisca agli alunni di raggiungere esiti educativi stabili. La riflessione e la fondazione disciplinare della proposta didattica suggeriscono anche di considerare il tipo di conoscenze di senso comune di cui dispongono i ragazzi. Per le discipline storico- sociali il ricorso alla strumentazione propria di questi studi - reperimento e analisi di fonti, questionari, interviste, schede, ecc. - può consentire un maggiore coinvolgimento degli alunni. Storia: partendo dal concetto di storia come "ricostruzione", queste proposte hanno lo scopo di far capire ai ragazzi che anche per i fatti umani e sociali è possibile effettuare indagini, secondo modalità esplicitabili e condivise. Geografia: la proposta per questo settore rileva e interpreta i caratteri dei paesaggi geografici, indaga i rapporti fra ambiente e società, analizza l'esito dell'azione dell'uomo sul territorio. Studi sociali: introducono a pieno titolo una serie di temi che sono stati di solito toccati solo marginalmente nella pratica didattica: famiglia, regole della vita associata, leggi, ruoli sessuali, sistema economico, ecc;temi attinenti a discipline sociali diverse ma che insieme contribuiscono a fornire una prima informazione sulle caratteristiche costitutive della società attuale. Collaborazioni Antenna Europe Direct VE.net. Assessorato alla Mobilità e Trasporti El Felze– Associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea Lega Navale Italiana sezione di Venezia MCE Movimento di Cooperazione Educativa Museo Archeologico Nazionale di Este Museo di Storia Naturale - Venezia Osservatorio della Laguna e del Territorio Parchi di Mestre Polo nautico Vento di Venezia Soprintendenza per i Beni architettonici del Veneto Università Ca’ Foscari di Venezia

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Area Storia Geografia

Il nuovo modo di concepire l’insegnamento della storia, dellageografia, degli studi sociali offre spunti e sollecitazioni per unapratica didattica rinnovata.Diventa necessario procedere nello studio di temi fortementeintegrati, per evitare che una frammentazione eccessivaimpedisca agli alunni di raggiungere esiti educativi stabili. Lariflessione e la fondazione disciplinare della proposta didatticasuggeriscono anche di considerare il tipo di conoscenze di sensocomune di cui dispongono i ragazzi. Per le discipline storico-sociali il ricorso alla strumentazione propria di questi studi -reperimento e analisi di fonti, questionari, interviste, schede, ecc.- può consentire un maggiore coinvolgimento degli alunni.Storia: partendo dal concetto di storia come "ricostruzione",queste proposte hanno lo scopo di far capire ai ragazzi che ancheper i fatti umani e sociali è possibile effettuare indagini, secondomodalità esplicitabili e condivise.Geografia: la proposta per questo settore rileva e interpreta icaratteri dei paesaggi geografici, indaga i rapporti fra ambientee società, analizza l'esito dell'azione dell'uomo sul territorio.Studi sociali: introducono a pieno titolo una serie di temi chesono stati di solito toccati solo marginalmente nella praticadidattica: famiglia, regole della vita associata, leggi, ruolisessuali, sistema economico, ecc;temi attinenti a discipline socialidiverse ma che insieme contribuiscono a fornire una primainformazione sulle caratteristiche costitutive della società attuale.

CollaborazioniAntenna Europe Direct VE.net.Assessorato alla Mobilità e TrasportiEl Felze– Associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondolaIstituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società ContemporaneaLega Navale Italiana sezione di VeneziaMCE Movimento di Cooperazione EducativaMuseo Archeologico Nazionale di EsteMuseo di Storia Naturale - VeneziaOsservatorio della Laguna e del TerritorioParchi di MestrePolo nautico Vento di VeneziaSoprintendenza per i Beni architettonici del VenetoUniversità Ca’ Foscari di Venezia

PRIMA DI VENEZIA

Archeologia, storia e ambiente nelle Lagune Venete prima della nascita della Città lagunare.

PERIODO: ottobre/ maggio UTENZA: 1^2^3^ CLASSI: 5

Obiettivo: il percorso si propone di mettere a disposizione della didattica una serie di nuovi dati,provenienti dal mondo dell’archeologia, capaci di illustrare la vita e la storia delle lagunevenete prima degli inizi della storiografia ufficiale, un excursus storico-archeologico delterritorio lagunare avente inizio con le prime testimonianze di vita pre-romane per concludersicon gli insediamenti civili ed ecclesiastici risalenti all'epoca alto-medievale.

Un attento esame sarà riservato anche all'evoluzione dell'ambiente lagunare della costa veneta ealle trasformazioni da esso subite durante l'arco cronologico d’ interesse.

Il progetto intende fornire ai docenti una rosa di argomenti tra loro correlati che permettano dimettere in relazione la storia locale del territorio lagunare, prima della nascita di Veneziacome potenza economica e commerciale, con i programmi didattici previsti su scala nazionale.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantin.1 incontro presentazione del progettoPrima di Venezia. Archeologia, storia e ambiente nelle Lagune Venete prima della nascita della

Città lagunare.

Attività per la classe “Alla scoperta delle origini di Venezia”: incontro in classe di due ore

Visita guidata al Museo di Torcello e alla Cattedrale di Santa Maria Assunta o a sceltavisita guidata al Museo di Altino

Il Museo Provinciale di Torcello si distingue in due sezioni. Il Palazzo del Consiglio, la cuicostruzione originaria risale al 1300 ospita la Sezione Medievale e Moderna, mentre il Palazzodell’Archivio, l’altro edificio superstite nella piazza, la cui struttura risale all’XI-XII sec. ospitala Sezione Archeologica.

L’ingresso è gratuito per le classi accompagnate dai docenti.Potrebbe essere richiesto un contributo per l’accesso alla Cattedrale di Santa Maria Assunta.

MaterialiSaranno forniti gratuitamente materiali didattici e schede utili allo svolgimento del percorso.

Trasporti Per raggiungere il Museo Provinciale di Torcello le classi devono organizzarsi autonomamente con i

mezzi del servizio pubblico A.C.T.V.

La visita ad Altino sarà effettuata con pullman appaltati dal Comune di Venezia, la visita in Museoè gratuita per le classi accompagnate dall'insegnante.

MUSEO DI TORCELLO

Periodo: Ottobre – Giugno

Presentazione/descrizione

Il Museo di Torcello si trova nelle Laguna Nord di Venezia, in uno splendido sito che sposa leparticolarità dell’ambiente naturale alla bellezza dell’opera dell’uomo e che raccoglie nellapiccola piazza – quasi uno scrigno prezioso – l’impareggiabile Basilica di Santa Maria Assunta,la chiesa di Santa Fosca e i due palazzi sede del museo: il Palazzo dell’Archivio con la sezioneArcheologica e il Palazzo del Consiglio con la sezione Medievale e Moderna.

La collezione archeologica è formata da reperti in parte ritrovati a Torcello, nella laguna e nellavicina terraferma prossima ad Altino e da oggetti provenienti da altri contesti, frutto di acquistisul mercato antiquario e di donazioni.

Offre una ampia panoramica di oggetti ed opere che abbracciano la cultura greca, etrusca, centro-italica, paleoveneta e romana, inserendo l’area lagunare nella storia degli intensi scambicommerciali del bacino mediterraneo, attestati già in epoca micenea.

La Sezione Medievale e Moderna espone opere d’arte e testimonianze, datate dai primi secolidell'era cristiana all'Ottocento, che consentono di percorrere la storia di Torcello nel periodo delsuo sviluppo e massimo splendore come sito urbano quando, prima di Rialto e di Venezia, eraun centro florido e dedito al commercio e di seguirne le trasformazioni attraversando ilmedioevo e i tempi gloriosi della Serenissima per giungere sino al XIX secolo.

Attività per le classiIl Museo è dotato di nuovi dispositivi e laboratori didattici virtuali in italiano, inglese e sloveno:libroteca interattiva a gesture contenente volumi virtuali che illustrano le collezioni museali; vetrina con illustrazione olografica tridimensionale di quattro preziose gemme incise di età romana

conservate in museo;touchscreen interattivo per la visualizzazione di testi ed immagini per conoscere la storia dell’isola e

il museo; tavolo multitouch per la visualizzazione anche a più utenti simultaneamente di tre percorsi didattici

virtuali: “Le tecniche artistiche”; “Il culto religioso”; “Guardare il museo”. La fruizione dei dispositivi è libera.

Per informazioni e prenotazioniIl museo è aperto al pubblico dal martedì alla domenica con orario: 10.30–17.30, per il periodo

estivo (da marzo ad ottobre) e 10.00-17.00 per il periodo invernale (novembre-febbraio). 15 agosto apertura festiva gratuita.Chiusure: tutti i lunedì, il 21 novembre e nelle festività nazionali. Ingresso museo € 3,00 intero, euro € 1,50 ridotto (per i gruppi superiori alle 10 persone, bambini

dai 6 ai 12 anni)Gratuito per le classi accompagnate dai docenti, per i bambini fino ai 5 anni, per i cittadini UE

oltre i 65 anni; il giovedì accesso gratuito ai residenti nella provincia di Venezia. Info: T 041/730761- 041/2501780-4 (uffici) F 041/5328508 E

[email protected]

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ALTINO

Periodo: Ottobre - Giugno

Il Museo e le aree archeologiche

Il Museo Archeologico Nazionale di Altino sorge all'interno della vasta area archeologica in cui si sviluppòdapprima l'abitato preromano e poi quello romano di Altino. Della città romana solo una piccola parte èstata scavata, mentre la necropoli, situata alla periferia della città, è stata ampiamente indagata; i repertiche essa ha restituito costituiscono la quasi totalità dei materiali in parte esposti negli spazi del museo,come pure di quelli custoditi nei magazzini.

Il nuovo percorso espositivo del Museo Archeologico, realizzato nell’ ex-Risiera all’interno di un complessorurale di recente ristrutturazione si snoda dal piano terreno al primo piano, seguendo un itinerariocronotematico con l’esposizione di materiale proveniente esclusivamente dal centro altinate: preistoriadel territorio e protostoria dell’abitato indigeno al piano terra, la città romana nelle sue diverseespressioni al primo piano. Il percorso espositivo sarà completato con il previsto allestimento delsecondo piano dedicato alle necropoli, ai corredi e monumenti funerari altinati di epoca romana e tardo-antica.

La vecchia sede espositiva rimarrà parte integrante del nuovo e più ampio percorso espositivo con la sezione dedicata al mosaico, visitabile su richiesta.

Alla visita del Museo si coniuga un percorso archeologico all’aperto attraverso i resti dei quartieri nord-orientali della città romana, accessibile su richiesta.

Attività per le classi: LABORATORI DIDATTICI DELLA DURATA DI N. 2 ORE

I laboratori partono dall’osservazione dei reperti esposti per comprendere non solo la storia maanche l’evoluzione delle tecniche e gli intenti espositivi. La seconda parte dell’attività, acarattere pratico, ha luogo in una stanza adibita ad aula didattica presso il Museo o tra gliambienti del Museo e le aree archeologiche.

Storie di vetro, Dallo scavo alla vetrina, Tutto città.

Percorsi Didattici Interattivi della durata di 1 ora e mezza

- Un bastimento carico di…arrivi e partenze dal porto di Altinum (con “Vietato non toccare”);

- Le pietre raccontano…vita e morte degli abitanti dell’antica Altino (con “Vietato non toccare”);

- Vetri di laguna.

I percorsi interattivi si svolgono nelle sale del museo e prevedono l’approfondimento di alcuniaspetti della storia dell’antica Altinum tramite l’osservazione e il commento dei reperti espostinelle vetrine con il supporto di schede didattiche e la rara possibilità di fare un’esperienzatattile di grande suggestione toccando e analizzando alcuni reperti originali provenienti dagliscavi altinati, nell’ambito dell’attività “Vietato non toccare”.

Per informazioni e prenotazioni: Studio D, [email protected], 348 2858309.

Nei mesi estivi e durante le vacanze natalizie sono attivi previa prenotazione percorsi interattivi e

laboratori ludico-didattici.

Visite guidate

Le visite guidate al Museo e alle aree archeologiche eventualmente associate ad escursioni lagunaritramite imbarcazioni private, che ripropone agli studenti il percorso storico che portò gli antichialtinati ad insediarsi dapprima nell’isola di Torcello e in seguito nelle isole in cui sarebbe sortaVenezia.

Per informazioni e prenotazioni: Studio D, [email protected], 348 2858309.

La visita al Museo può inoltre essere integrata con:

- escursioni alla scoperta delle isole della Laguna tra valli e barene con un’imbarcazione tipica(Bragozzo) info: 041/5040733 - 335 7760536 e-mail: [email protected]

- itinerari naturalistici con guida

Info: Travelsport Tel. 0422 7888846 e-mail [email protected] infoguide 340 4823384

Trasporto autogestito. Possibilità di usufruire del trasporto pubblico: pullman ATVO Linea 25ASan Dona’ di Piave – Aeroporto Marco Polo – Mestre – Venezia (fermata “Museo”)

Disponibilità di spazi all’aperto, servizi di ristorazione e locali con supporti multimediali (in corsodi allestimento).

N.B. Per tutte le attività è obbligatoria la prenotazione

Museo Archeologico Nazionale Via S. Eliodoro 56, 30020 Altino, Quarto d’Altino, Venezia

Tel/fax 0422 829008, e-mail [email protected] www.archeopd.beniculturali.it

IL VENETO ANTICO: DALLA PROTOSTORIA ALLA ROMANITA’Percorsi di ricerca storico-didattica al Museo Nazionale Atestino

PERIODO: ottobre/ marzo UTENZA: 1^2^3^ CLASSI: 5

Obiettivo: questo itinerario propone un excursus nella storia del Veneto antico basato inprevalenza sulla scoperta diretta, da parte degli allievi, delle testimonianze del Veneto anticopresenti nel nostro territorio. A tale scopo, fra le numerosissime fonti esistenti, sono statescelte soprattutto quelle materiali conservate al Museo Nazionale Archeologico di Este. Essepermettono un “viaggio”, abbastanza agevole, dalla protostoria a noi più vicina, alla pienaromanità.Si è così inteso dare ai docenti la possibilità di raccordare una storia locale del Veneto anticobasata sulle fonti, con quella generale, come previsto dalle Indicazioni Nazionali.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantin.3 incontri e n.1 visita didattica al Museo Nazionale Atestino

Studiare la storia antica con i quadri di civiltà Ivo Mattozzi - Docente di didattica della storia - Università di Bologna

Didattica museale: “Lo Schedario” Ivo Mattozzi - Docente di didattica della storia - Università di Bologna

Visita guidata al Museo Nazionale Archeologico di Este

Incontro verifica degli obiettivi formativi Ivo Mattozzi - Docente di didattica della storia - Università di Bologna

Attività per la classe Visita al Museo archeologico nazionale di Este (visita gestita dall’insegnante)

Materiali La civiltà dei Veneti antichi nel Museo Archeologico Nazionale di Este

Trasporti Le visite saranno effettuate con pullman appaltati dal Comune di Venezia e prenotati dalla segreteria

dell’ufficio Itinerari Educativi. Durata della visita: mezza giornata.E’ previsto il pagamento del ticket. I docenti non pagano.

MESTRE CITTA' MEDIEVALETracce visibili e “invisibili” di borghi e castelli

PERIODO: UTENZA: 1^ Obiettivi:. Affrontare la problematica relativa allo sviluppo del centro abitato di Mestre e alla suaorganizzazione urbanistica nel periodo medievale, Approfondire lo studio della storia dei castelli mestrini partendo dalla conoscenza dei principalirinvenimenti archeologici, di epoca medievale, avvenuti in città negli ultimi decenni edall’osservazione delle strutture murarie ancora oggi visibili.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnanti n.2 incontri di 2 ore ciascuno

1^ incontro: presentazione della strutturazione del mini laboratorio e delle modalità d’interventocon gli alunni; discussione sulle tappe del lavoro da espletare in classe per l’acquisizione deiprerequisiti attraverso l’illustrazione dei materiali didattici adeguatamente predisposti daglioperatori.Presentazione dei risultati delle ricerche archeologiche effettuate nel centro storico di Mestrerelativamente ai rinvenimenti di epoca medievale e rinascimentale.2^ incontro: gli insegnanti verranno accompagnati nel percorso programmato nel centro di Mestre che verrà poi svolto anche con la classe

Attività per la classe n. 1 incontro di 4 oreL’ attività, si svolgerà nell’arco di una mattinata a cura degli esperti, sono previsti due momenti dilavoro:

una prima fase di informazione sulla storia medievale di Mestre attraverso la proiezione di 3video adeguatamente predisposti e integrati con un complemento multimediale relativi agliargomenti trattati e l’eventuale redazione di schede gioco per il consolidamento delleconoscenze

un itinerario nel centro storico cittadino strutturato a tappe attraverso il quale i ragazziscopriranno le tracce visibili e non dei borghi e dei castelli di Mestre medievale.

Al termine del percorso gli alunni potranno ricostruire l’organizzazione urbanistica della cittàmedievale posizionando sul fotopiano della città moderna le principali strutture antiche(riprodotte in scala) relative alle diverse fasi di incastellamento.

MaterialiPer gli insegnanti: schede Riscopriamo Mestre medievale - pubblicazione Atti del Convegno Mestre Archeologica.Tracce di identità dal sottosuolo – Centro Culturale Candiani 12 maggio 2005 Mestre Medievale di S. Ramelli edito a cura del Comune di Venezia

Per gli alunni: fascicolo Riscopriamo Mestre medievale - Schede di lavoro da utilizzare durante l’uscita.

TrasportiLa classe dovrà raggiungere autonomamente il centro di Mestre per l’esecuzione dell’attività

TEMPI MODERNI - MESTRE DA BORGO A CITTA’

PERIODO: UTENZA: 2^

Obiettivi: conoscere i principali cambiamenti avvenuti nella struttura urbana di Mestre el’ organizzazione dei nuovi servizi ai cittadini, nel periodo storico compreso tra la seconda metàdell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, quando l’abitato mestrino iniziò la suatrasformazione da piccolo centro agricolo-commerciale a città.Le domande alle quali si cercherà di dare risposta sono:Come cambiò il suo volto?Quali luoghi vennero preservati e valorizzati per l’identità storica dei i suoi cittadini?Di quali servizi venne dotata la “Nuova Mestre” per rispondere ai requisiti di modernità?

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli Insegnanti n. 2 incontri di 2 ore ciascuno

1^ incontro: presentazione della strutturazione del mini laboratorio e delle modalitàd’intervento con gli alunni; discussione sulle tappe del lavoro da svolgere in classe perl’acquisizione dei prerequisiti attraverso l’illustrazione di materiali didattici adeguatamentepredisposti dagli operatori.

2^ incontro: gli insegnanti verranno accompagnati nel percorso programmato nel centro di Mestre che verrà poi svolto anche con la classe.

Attività per la classe n.1 incontro di 4 ore

Si svolgerà nell’arco di una mattinata con la presenza di un esperto e prevede tre fasi di lavoro: una prima fase di recupero e consolidamento delle informazioni acquisite in classe,

attraverso la proiezione di una serie di slides in PowerPoint; un itinerario a tappe che si svilupperà nel centro storico cittadino per ricercare ed analizzare,

attraverso l’utilizzo di schede adeguatamente predisposte, alcune tracce dei principalicambiamenti urbanistici e architettonici che investirono Mestre tra Ottocento e Novecento eche segnarono il destino della sua trasformazione in agglomerato urbano dall’identità storica“sfumata” nel Secondo Dopoguerra;

un momento di sintesi dell’attività con la correzione delle schede di percorso,l’approfondimento sulle caratteristiche architettoniche e artistiche di alcuni edificidell’epoca e il suggerimento di alcuni temi di ricerca e delle modalità per la rielaborazionedei materiali prodotti nel corso del percorso (fotografie, mappe, interviste etc.).

MaterialiSchede di lavoro per gli insegnanti da utilizzare in classe per lo svolgimento dei prerequisiti -Schede di lavoro da utilizzare durante l’uscita.

TrasportiLa classe dovrà raggiungere autonomamente il centro di Mestre per l’esecuzione dell’attività.

MESTRE NOVECENTO:

Un secolo di trasformazioni del territorio e di formazione di una grande città

PERIODO: novembre- marzo UTENZA: 2^ 3^

Obiettivo: l’itinerario si propone di far esplorare agli studenti alcuni aspetti urbanistici e socialidella città lungo il corso del Novecento, attraverso materiali fotografici, cartografici e documentaliconservati presso il Laboratorio Mestre Novecento(*), le cui ricerche ed elaborazioni sono stateimpostate e coordinate dal curatore scientifico Giorgio Sarto. Come si scopre e racconta la storia di una città? Quali sono gli strumenti necessari? - Partendo da queste domande, si cercherà di far comprendere agli studenti l’importanza direperire le fonti, la cui ricerca deve svolgersi spesso in archivi non noti e non disponibiliall’accesso, come si è fatto con l’esperienza di Mestre Novecento, che ha reperito documenti inediti(da uffici tecnici, industrie dismesse, singoli cittadini....) per ricostruire la complessità deglielementi che hanno prodotto la città.- Subito dopo si mostreranno i grandi cambiamenti che hanno investito Mestre nel secolo appenatrascorso, trasformandola nella grande città contemporanea in cui viviamo. Una città con tantiproblemi, dovuti specialmente all’industrializzazione, all’urbanizzazione vertiginosa ed allaspeculazione edilizia degli anni ’50 e ’60, ma che presenta anche vari aspetti positivi, in seguito adinterventi e innovazioni che hanno cominciato a renderla, negli ultimi anni, più “vivibile” epiacevole, se non bella. - Alla luce di tutto questo, si cercherà di far capire l’importanza che riveste la “pianificazione”guidata da saggi obbiettivi nella formazione di una città.- Si cercherà altresì di insegnare agli studenti a leggere una carta topografica, con i suoi simboli,legende, particolarità, mettendo a confronto carte provenienti da diverse fonti e raffiguranti ilterritorio mestrino. Si mostrerà come la crescita urbana e i cambiamenti avvenuti siano stati resi immediatamenteleggibili mediante le impegnative elaborazioni informatizzate a colori operate dal Laboratorio e siesamineranno almeno cinque diversi periodi della sua storia, tra la fine dell‘Ottocento e i giorninostri. - Tutto questo focalizzando l’attenzione su alcune importanti aree di Mestre-Marghera, delle quali,attraverso cartografie, fotografie e documenti originali, verrà delineato lo sviluppo:

- il centro di Mestre: l’area del Centro Candiani (com’era e com’è), Piazza Ferretto (da strada apiazza vera e propria), la zona del vecchio Ospedale (e il suo futuro?); convivenza o contrastodi antichi, vecchi e nuovi edifici nello stesso tessuto urbano

- dal Canal Salso a Piazza Barche, dai commerci alla prima industrializzazione della terraferma,fino alle sue odierne particolarità, i nuovi edifici ed i nuovi progetti che hanno completamentemutato l’aspetto dell’area, soprattutto nella zona di Via Torino-Viale Ancona (nuovissimiedifici convivono con vecchi manufatti recuperati per nuovi usi rispettandone i caratterioriginari o invece cancellandoli) - Porto Marghera dalla vecchia industria al Vega e a nuoveattività più compatibili; le industrie e la loro importanza per lo sviluppo economico, della cittàe del vasto territorio metropolitano, nonché i problemi spesso drammatici chel’industrializzazione ha creato dentro e fuori le fabbriche, per l’ambiente e per le persone.

- il Quartiere Giardino di Marghera, esempio di intervento pianificato negli anni ’20, così comeè stato realizzato secondo un piano il Villaggio San Marco negli anni ‘50: analogie tra i due e

differenze; contrasto tra interventi pianificati e zone della città sorte “spontaneamente”, persingoli interventi di privati in assenza di regole urbanistiche.

- dalle barene colmate con discariche anche tossiche al Parco di San Giuliano, sua importanza esuo odierno utilizzo.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per la classe:- 1 incontro di circa 2 ore in classe, dove verranno visionate cartografie, materiali fotografici,riproduzioni ad alta definizione di documenti anche attraverso l’uso di PowerPoint.- 1 uscita per Mestre, di circa due ore.Confronto della situazione urbana precedente le grandi trasformazioni con quella attualerelativamente alle aree considerate dal percorso.

(*) IL LABORATORIO MESTRE NOVECENTO

E’ nato per la ricerca sulla storia di Mestre nella prospettiva del museo della città e per larealizzazione della mostra Mestre Novecento. Il secolo breve della città di terraferma. Storie etrasformazioni urbane. Il curatore scientifico è Giorgio Sarto e molte sono state le fontidocumentali indagate, le collaborazioni attivate rispetto a varie competenze disciplinari, icoordinamenti con altri soggetti e organismi che operano in città.La mostra è stata allestita dal Comune di Venezia al Centro Culturale Candiani dal 26 ottobre 2007al 6 gennaio 2008 ed è stata accompagnata dal volume Mestre Novecento Il secolo breve della cittàdi terraferma, a cura di E. Barbiani e G. Sarto, Comune di Venezia Marsilio editore Venezia 2007.Il laboratorio ricerca, riproduce ed elabora la documentazione sul territorio e la città del Novecento,raccolta da molteplici fonti ed archivi e conferita anche dalla cittadinanza, conserva e comunica coniniziative in rete e con mostre i materiali prodotti, in prospettiva del futuro museo della città.

MaterialiPer i docenti sarà disponibile un estratto del catalogo Mestre Novecento Il secolo breve della città diterraferma. Storie e trasformazioni urbane che traccia un profilo della crescita urbana di Mestre nelcorso del Novecento.A ciascun alunno sarà consegnato un fascicolo di lavoro contenente informazioni, fotografie di epoche diverse, estratti di cartografia storica relativi alle zone urbanistiche prese in considerazione dal progetto.

Trasporti:Le classi devono organizzarsi autonomamente per raggiungere la sede degli Itinerari Educativi.

150° dell'unione del Veneto all'Italia

ITINERARIO VENEZIA RISORGIMENTALEIn collaborazione con

L’ISTITUTO VENEZIANO PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

PERIODO: febbraio/maggio UTENZA: 3^

Nel 2016 si festeggia il 150° anniversario dell’unione del Veneto all’Italia che riporterà al centro dell’attenzione le memorie risorgimentali che a Venezia sono legate soprattutto al 1848-1849, 17 mesi in cui Venezia si ribella alla dominazione austriaca, Daniele Manin proclama la repubblica e la città resiste ad un lungo assedio. Nonostante il periodo rivoluzionario si concluda con una sconfitta e il ritorno sotto la dominazione austriaca, questi 17 mesi rappresentano senza dubbio il momento più significativo del Risorgimento veneziano e veneto: per i toni innegabilmente epici che assunsero, sotto una bandiera che univa il tricolore ed il leone di S. Marco; per la quantità e la profondità delle memorie che lasciarono e per i caratteri democratici e l’inedita partecipazione deiceti popolari alla vita pubblica, che non ha termini di paragone per tutto l’Ottocento.

Percorrendo la città possiamo individuare luoghi che furono teatri degli avvenimenti e lapidi e monumenti eretti in epoca posteriore per ricordarli e celebrarli. La memoria delle origini dell’Italia unita finisce così per dirci molte cose anche sul successivo secolo e mezzo di storia post-unitaria.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiIncontro di presentazione dell'attività a cura dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea

Attività per la classe Percorso guidato:

Campo Manin. A Manin è dedicata la prima tappa del percorso risorgimentale: nel campo, che dalui prende il nome, troviamo il monumento a lui dedicato e la casa in cui abitava, sede didiverse riunioni preparatorie dell’insurrezione.

Frezzeria. È qui visibile la lapide commemorativa dello studente Luigi Scolari, ucciso nel 1859, a16 anni, durante gli scontri con le truppe austriache.

Piazza S. Marco. San Marco fu, per molti aspetti, il centro degli eventi veneziani del 1848-49. Quiavvennero i più significativi scontri tra la folla e le truppe austriache. Qui, issato su un tavolinodel caffè Florian, Daniele Manin proclamò la repubblica il 22 marzo 1848. Qui, tra il PalazzoReale e le Procuratie Nuove, c’erano la sede del Governo austriaco e la residenza delgovernatore; nel vicino Palazzo Ducale invece si riuniva, dopo la cacciata degli austriaci,l’Assemblea dei rappresentanti eletti dai veneziani col suffragio universale. Dopo l’unità S.Marco divenne anche luogo di memorie monumentali: in Bocca di Piazza è visibile ilcosiddetto “Famedio”, un complesso di lapidi commemorative dedicate nel corso degli anni avari protagonisti del risorgimento veneziano, mentre lungo il fianco settentrionale della basilicadi S. Marco si trova il sarcofago contenente le ceneri di Daniele Manin, morto in esilio a Pariginel 1857.

Riva degli Schiavoni. Qui sorgono le prigioni in cui gli austriaci rinchiusero Manin e Tommaseo: la loro liberazione da parte della folla segnò l’inizio della rivoluzione del 1848. Poco più avantiè il massiccio monumento equestre a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia.

Arsenale. La grande area fortificata, strategica per il controllo militare della città, fu un altro deiluoghi fondamentali per le giornate del marzo 1848. Quando, il 22 marzo, gli arsenalottiinsorsero, uccidendo il loro comandante, Manin accorse e, messosi a capo degli insorti e dellaGuardia civica, riuscì ad espugnare la roccaforte senza che le truppe imperiali opponesseroserie resistenze.

Giardini. L’itinerario si conclude nel cuore della Venezia popolare, ai giardini pubblici di Castello,che dal 1886 ospitano l’imponente monumento a Giuseppe Garibaldi (issato su una granderupe, a rappresentare l’isola di Caprera) e quelli ad alcuni protagonisti meno noti delrisorgimento veneziano, come l’attore Gustavo Modena.

Tempo di percorrenza: circa 2 ore circa

VENEZIA NELLA GRANDE GUERRAPercorso educativo sui luoghi della storia e della memoria di Venezia nella Grande Guerra

In collaborazione con L’ISTITUTO VENEZIANO PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA SOCIETA’

CONTEMPORANEA

Periodo: novembre/maggio

Obiettivo: In occasione del centenario del primo conflitto mondiale, l’Iveser propone a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado un itinerario guidato su alcuni luoghi significativi della città lagunare, per ricordare protagonisti ed eventi che prepararono e segnaronoi lunghi e tormentati anni di guerra, nella convinzione che questa proposta didattica, attraverso il contatto diretto, possa favorire un processo attivo di apprendimento, stimolando domande, stabilendo relazioni e abituando gli alunni a cercare nello spazio i segni e le tracce che ogni periodo storico lascia dietro di sé.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiIncontro di presentazione dell’itinerario. Intervento di Maria Luciana Granzotto, insegnantecomandata presso l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea,curatrice dell’itinerario.

Attività per la classeItinerario guidatoVenezia:

1. Stazione ferroviaria di Venezia2. Chiesa degli Scalzi3. Scuola nuova di Santa Maria della Misericordia4. Ca’ Faccanon5. Atrio esterno di Ca’ Loredan6. Piazza San Marco

Il percorso si svolge a piedi e ha una durata di tre ore

MaterialiAbstract dell’itinerario

Bibliografia:L. Bregantin, L. Fantina, M. Mondini, Venezia Treviso e Padova nella Grande Guerra, Istresco, Treviso 2008.B. Bianchi, Venezia nella Grande Guerra in a cura di M. Isnenghi, S.Woolf, Storia di Venezia, Il Novecento, Treccani, Roma 2002U. Bognolo, Venezia eroica, Cappelli, Rocca di S. Casciano 1918E. M. Grey, Venezia in armi, Milano, Flli Treves 1917G. Scarabello, Il martirio di Venezia durante la Grande Guerra e l’opera di difesa della Marina Italiana, Venezia, Tipografia del Gazzettino Illustrato 1933G. Fiocco, Il problema dei bombardamenti delle città d’arte italiane, in Forze armate e beniculturali, a cura di N. Labanca, L. Tommasini, Milano, Unicopli 2007

C. Chinello, Foscari Piero, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 49, Treccani.itG. Arfé, Barristi Giuseppe Cesare, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 7, Treccani.itR. Camurri, La classe politica nazionalfascista, in a cura di M. Isnenghi, S.Woolf, Storia diVenezia, Il Novecento, Treccani, Roma 2002L. Pomoni, Il Dovere Nazionale. I nazionalisti veneziani alla conquista della piazza (1908-1915), IlPoligrafo, Padova 1998G. Sbordone, Il Gazzettino, nel sito www.unsecolodicartavenezia.it, Repertorio analitico dellastampa periodica veneziana, Iveser, cura e coordinamento M. Borghi

Interventi di approfondimento (facoltativo), da svolgersi in classe, come propedeutico all’itinerario “Venezia nella Grande Guerra”, a cura di Maria Luciana Granzotto:

Grande Guerra e tutela delle opere d’arte a Venezia e nel Veneto

AbstractL’Italia partecipò al primo conflitto mondiale nel maggio del 1915, nei mesi della sua neutralità leautorità incaricate della tutela e salvaguardia del patrimonio storico, artistico e archeologico delgiovane stato nazionale osservarono con preoccupazione ciò che era accaduto ai monumenti inBelgio e in Francia. Già nel febbraio-marzo del 1915 Corrado Ricci, Direttore Generale di Antichitàe Belle Arti, convocò una riunione a Venezia a cui parteciparono le Soprintendenze e i direttori dialcuni musei civici del Veneto e fu deciso un articolato piano di intervento per mettere in sicurezza ibeni artistici e storici delle città del Veneto dalle conseguenze dei bombardamenti. Con la prima guerra mondiale lo sviluppo tecnologico aveva reso possibile la costruzione el’impiego di nuove “macchine da guerra”, come i carri armati, i sommergibili e gli aerei.In particolare la prassi del bombardamento aereo aveva scardinato i tradizionali teatri di guerra eaveva minacciato, per tutta la durata del conflitto, sia le installazioni militari sia le città e i centriindustriali, cancellando la distinzione tra civili e combattenti e facendo precipitare, nellaprogressione degli eventi, le potenze europee nella “totalità della guerra”.Il Veneto tra le regioni settentrionali si trovava nella situazione peggiore, era totalmente circondatodal territorio nemico e non aveva alte montagne che potessero rendere difficoltose le operazione divolo. Venezia, che era facilmente raggiungibili dalle basi aeree di Trieste e Pola, tra le città veneteaveva in assoluto il maggior numero di capolavori. Negli anni di guerra subì 42 incursioni aeree cheprovocarono la morte di 52 morti e 84 feritiNonostante le disposizioni contraddittorie che giunsero da Roma, per il timore di inimicarsi ilfavore della popolazione e delle autorità ecclesiastiche in prossimità della dichiarazione di guerra, iSoprintendenti lavorarono con passione e determinazione, raggiungendo importanti risultati nellatutela dei monumenti e delle opere d’arte della città lagunare.

Bibliografia:A. Moschetti, I danni ai monumenti e alle opere d’Arte delle Venezie nella Guerra Mondiale 1915-1918, Venezia 1932G. Fogolari, Relazione sull’opera della Sovrintendenza alle Gallerie e agli oggetti d’Arte delVeneto, in Bollettino d’Arte del Ministero della Pubblica Istruzione, anno XII (1918)La memoria della Prima Guerra Mondiale: il patrimonio storico tra tutela e valorizzazione, a curadi A. M. Spiazzi, C. Rigoni, M. Pregnolato, Soprintendenza per i beni storici artistici edetnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, Terra Ferma, Vicenza 2008Venezia fra arte e guerra, 1866-1918. Opere di difesa, patrimonio culturale, artisti, fotografi, a curadi G. Rossini, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 2003E. Franchi, I viaggi dell’Assunta. La protezione del patrimonio artistico veneziano durante iconflitti mondiali, Edizioni Plus - Pisa University Press, Pisa 2010

Venezia nella Grande Guerra: Nazario Sauro, il piccolo Garibaldi dell’Istria.

AbstractAllo scoppio del primo conflitto mondiale Venezia divenne luogo di rifugio per i profughi adriatici, quegli italiani cioè che vivevano nei territori soggetti all’impero Asburgico, alcuni raggiunsero la città per sfuggire alla guerra, parecchi per non dover combattere nelle file dell’esercito austro-ungarico.

Nazario Sauro, marittimo originario di Capodistria, fu uno dei primi a raggiungere la città lagunare;nei mesi della neutralità italiana si impegnò attivamente a favore del fronte interventista,partecipando alle manifestazioni di piazza, progettando sconfinamenti armati in pieno stilegaribaldino e svolgendo attività di informazione per le autorità militari italiane.Arruolatosi come volontario nel maggio del 1915, fu destinato alla piazza di Venezia. La suaconoscenza dei porti e dei fondali della costa dalmata furono preziose per la Marina italiana cheaveva nozioni approssimative dell’altra costa adriatica, vigilata dagli austriaci anche in tempo dipace. Sauro partecipò a numerose operazioni militari, che gli valsero il generale apprezzamento e laconsegna di una medaglia d’argento nell’anniversario dell’entrata in guerra, fino alla sua ultimamissione a bordo del sommergibile “Pullino”, partito dall’Arsenale il 30 luglio del 1916, che avevail compito di silurare i piroscafi impegnati nel trasporto di truppe e di rifornimenti dal porto diFiume a quello di Cattaro.La missione finì tragicamente, il sommergibile si incagliò nei pressi dell’isola di Unije, sulQuarnaro, e tutto l’equipaggio fu catturato. Sauro, nonostante avesse dato false generalità, ebbe un contegno che insospettì il comandante dellecarceri militari di Pola. Il prigioniero fu mostrato a marittimi e piloti in servizio nel litorale istrianoe dalmata, e dopo un drammatico confronto con la madre e la sorella, che finsero inutilmente di nonconoscerlo, fu identificato quale suddito austriaco, anche grazie alla testimonianza dei fratelli dellamoglie che fornirono una prova inoppugnabile, e condannato a morte dal Tribunale Militare per altotradimento. Nel primo dopoguerra le autorità italiane gli tributarono tutti gli onori, la salma fu esumata il 10gennaio del 1919 e trasportata nel cimitero della Marina a Pola. La tomba monumentale fu ricopertadal grande masso in pietra d’Istria, che nel 1954, anno in cui la zona B del Territorio Libero diTrieste fu data definitivamente alla Jugoslavia di Tito, si trova nell’atrio esterno di Ca’ Loredan aVenezia.Il suo corpo riposa dal marzo del 1947 nel Tempio Votivo del Lido.

Intervento di approfondimento (facoltativo), da svolgersi in classe, come propedeutico all’itinerario “Venezia nella Grande Guerra”, a cura di Pietro Lando:

Venezia importante base militare nella Grande Guerra

AbstractVenezia, e il suo hinterland in terraferma, allo scoppio della Grande Guerra era la base militarestrategicamente più importante dell’alto Adriatico, fu dichiarata piazzaforte della Regia Marina evenne praticamente militarizzata. Molte erano le postazioni di grande importanza per le operazioni belliche: l’Arsenale innanzitutto,con le sue officine, i suoi magazzini, i bacini di carenaggio e le sue infrastrutture, e i vicini cantiericivili dove furono costruiti i famosi MAS (la SVAN che si trovava dove oggi, in Riva Sette Martiri,c’è un piccolo parco).Sulle isole e sul litorale furono piazzate varie postazioni militari; le batterie costiere eranodistribuite dal Cavallino, al Lido (ancora visibile la Bragadin a San Nicolò), a Pellestrina fino a

Chioggia e nelle isole della laguna più vicine alla città: Poveglia, Santo Spirito e Vignole. Sono ancora facilmente riconoscibili, sia pur ormai confusi fra tante altre costruzioni, alcuni deitelemetri usati dalle batterie per dirigere il fuoco sulle navi nemiche; alcuni, in realtà, erano dei falsitelemetri destinati a ingannare il nemico. Anche le isole più piccole furono destinate a ospitare cannoni e mitragliatrici in funzione antiaerea:Murano, Campalto e Tessera.Per difendere la città dagli attacchi aerei, sulle altane di vari palazzi, a Venezia, a Murano e al Lido,furono piazzati mitragliatrici e gruppi di soldati che, grazie a un supporto di legno, potevanopuntare verso il cielo il loro fucili. La difesa antiaerea non fu solo passiva ma, fin dall’inizio delle ostilità, presso l’idroscalo diSant’Andrea fu ospitata una squadriglia di idrovolanti francesi che, assieme a quelli italiani giàpresenti, dovevano cercare di intercettare gli aerei nemici per impedire l’attacco alla città. Con il prosieguo delle operazioni fu necessario rinforzare la difesa e fu costruita una base aerea,destinata ancora a ospitare aerei francesi, presso il Forte di San Nicolò (dove ora c’è l’aeroporto G.Nicelli, caso molto raro di un aeroporto della Grande Guerra ancora esistente).Dopo la ritirata di Caporetto al Lido nacque la Prima Squadriglia di Siluranti aeree al comando diGabriele d’Annunzio, che già era stato assegnato come osservatore aereo, agli idrovolanti diSant’Andrea.Esiste una documentazione inedita ed estremamente interessante delle opere di difesa che il Geniodella Marina costruì dopo il novembre del 1917 per rendere la laguna impenetrabile a eventualiattacchi a sorpresa di truppe d’assalto (il fronte era a Cava Zuccherina, oggi Jesolo Paese).

Bibliografia:

Callegari (R.), Il fronte del cielo, ISTRIT, Treviso, 2009De Martino (B.), L’aviazione italiana nella Grande Guerra, Mursia, Milano, 2011Fuga (G.), L. Vianello, G. Alegy, Le ali del leone,Lizard edizioni, Milano, 2005Gentilli (R.), Iozzi (A.) , Varriale (P.), Gli assi del’aviazione italiana nella Grande Guerra, UfficioStorico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, Roma, 2002Lando (P.), Le ali di Venezia, Il Poligrafo, Padova, 2013.Mondini (M.), in Venezia, Treviso e Padova nella Grande Guerra, ISTRESCO, Treviso, 2008Scarabello (G.), Il martirio di Venezia, Venezia, 1933Scroccaro (M.), Pietrobon (C.), Mestre in grigioverde, Biblion Edizioni, Milano, 2012Scroccaro (M.), I forti in guerra, Biblion edizioni, Milano, 2011Solli (G.), Giuseppe Miraglia e gli amici della squadriglia idrovolanti dell’isola di Sant’Andrea-Venezia, Walberti edizioni, Lugo di Romagna, 2009.

I LUOGHI DELLA LIBERTA’Percorsi educativi sui luoghi della memoria e della storia a Venezia e Mestre

In collaborazione con L’ISTITUTO VENEZIANO PER LA STORIA DELLA RESISTENZA

E DELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

PERIODO: novebre/maggio UTENZA: 3^

Obiettivo: le visite ai ”luoghi della memoria” rappresentano, in un percorso di apprendimentodella storia, esperienze formative importanti che consentono, attraverso il contatto diretto, diimparare a leggere lo spazio rintracciandone le tracce e interpretandone i segni presenti o lecancellazioni. Si tratta di un’operazione di memoria e di storia. Il” viaggio nel tempo dei luoghi” apartire dal presente, infatti, motiva alla ricerca, sollecita domande e nello stesso tempo attiva unaserie di operazioni cognitive che toccano i piani delle conoscenze storiche, delle memorieindividuali e della memoria collettiva. Un’attività didattica di questo tipo rappresenta quindi unavalida strategia per facilitare gli alunni nell’approfondimento della storia contemporanea, sia nellasua dimensione disciplinare che in quella trasversale di educazione alla cittadinanza.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiIncontro di presentazione attivitàIntervengono gli storici dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea : Marco Borghi, Giulio Bobbo, Sandra Savogin, Giovanni Sbordone, Luciana Granzotto.

Attività per la classe Percorsi guidati:

VENEZIA1.Da Piazzale Roma al teatro Goldoni 2.Dalla stazione di S.Lucia ai Gesuiti3.Dall’ospedale civile ai giardini di Castello4.I luoghi del Risorgimento da Piazza S. Marco ai giardini di Castello5.Movimento Operaio e Camera del Lavoro da Piazzale Roma – S. Marta a Campo S. Margherita

MESTRE1.Da Piazza Ferretto a Carpenedo2.Da Favaro Veneto a Campalto (parte dell’itinerario in autobus di linea)

I percorsi si svolgono a piedi, salvo utilizzo di mezzi per il raggiungimento del luogo, hanno ladurata di due/tre ore.Il giorno e la durata del percorso vengono concordati con gli insegnantiA richiesta possono essere effettuati in classe incontri con testimoni e storici

MaterialiCartellina con materiali, documenti e testimonianzeDVD “La resistenza a Venezia ieri e oggi”Bibliografia: I luoghi della libertà. Itinerari delle guerra e della Resistenza in Provincia diVenezia, a cura di M. Borghi, Nuova Dimensione, Portogruaro 2009; Memoria resistente. La lottapartigiana a Venezia e provincia nel ricordo dei protagonisti, a cura di G. Albanese e M. Borghi,Nuova Dimensione, Portogruaro 2005; Partigiana veneta. Arte e memoria della resistenza, a cura di

M. T. Sega, Nuova Dimensione, Portogruaro 2004; R. Bonometto, Giardini di memorie (giardini diCastello-Venezia), Filippi editore, Venezia 2008; Giovanni Sbordone, La Repubblica di S.Margherita, Nuova Dimensione, Portogruaro, 2003; N.M. Filippini, M.T. Sega, ManifatturaTabacchi e Cotonificio Veneziano, Il Poligrafo, Padova 2009; Bernardello-Brunello-Ginsborg,Venezia 1848-49. La rivoluzione e la difesa, allegato, Guida alla Venezia del 1848, Comune diVenezia 1079.Filmografia: La Resistenza a Venezia ieri e oggi (regia di Umberto Zane), realizzatodall'Ufficio Stampa e dal Servizio videodocumentazione del Comune di Venezia, in occasionedel 25 aprile 2009.

MESTRE IN GRIGIOVERDE Laboratorio sulla storia della fortificazione di Mestre

PERIODO: autunno/primavera UTENZA: 1^ 2^ 3^

Obiettivo: Venezia, città di mare, ha progettato nel corso della sua storia un complesso sistemadifensivo fatto di fortificazioni diffuse nelle isole lagunari, nei litorali, nelle bocche di porto e nellaterraferma. Il sistema difensivo ha costituito una vera e propria forma di pianificazione territorialedella città, dell’entroterra, fino ai possedimenti più lontani nel Mediterraneo.Altresì i forti del campo trincerato di Mestre, costruiti tra ‘800 e ‘900, hanno costituito il sistemadifensivo a terra del Porto di Venezia e del suo importante arsenale militare. Scopo dell’itinerario è dare l’opportunità agli insegnanti e agli alunni di conoscere questestrutture, offrendo occasioni di apprendimento e di visita .

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantin.1 incontro: Il fronte a terra: il campo trincerato di Mestre. Il fronte a mare: il litorale.

Attività per la classe Incontro in classe con gli alunni, per illustrare la storia, la funzione e le caratteristiche del

Campo Trincerato di Mestre, che si svolgerà con modalità da concordare con l’insegnantedurante l’incontro propedeutico alle attività.

Visita guidata a scelta tra le seguenti strutture:Forte MargheraForte CarpenedoForte Gazzera

MaterialiAgli insegnanti e agli alunni verranno consegnati materiali illustrativi sulla storia del CampoTrincerato

Trasporti

Per raggiungere le sedi di visita, gli insegnanti dovranno organizzarsi autonomamente con mezzi dilinea

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MESTRE IN GRIGIOVERDE"Mestre-Venezia e la Grande Guerra

PERIODO: autunno/primavera UTENZA: 3^

“Mi ero tolto le stellette ma era soltanto per comodità. Non era un punto d’onore. Non ero controdi esse. Ne avevo abbastanza. Auguravo loro ogni bene. C’erano dei buoni e dei coraggiosi edei calmi e degli intelligenti e loro le meritavano. Ma non era più affar mio e desideravo chequesto maledetto treno arrivasse a Mestre per poter mangiare e smettere di pensare…..”

“L’indomani mattina partimmo per Milano e arrivammo quarantotto ore dopo. Fu un brutto

viaggio. Restammo un pezzo su un binario morto prima di Mestre e i bambini venivano acuriosare. Mandai un ragazzino a cercare una bottiglia di cognac ma ritornò a dirmi che c’erasoltanto grappa. Gli dissi di prenderla e quando arrivò gli regalai gli spiccioli e il mio vicino eio ci ubriacammo e dormimmo fin dopo Vicenza ”

“Sono venuto in treno. Ero in uniforme allora. –Non c’era pericolo?- Non molto. Avevo unvecchio foglio di viaggio. Ci ho messo sopra le date a Mestre.”

Ernest Hemingway ci racconta così della Mestre che ha visto e vissuto durante la sua esperienzadi volontario al fronte della prima guerra mondiale nelle file dell’ ARC (American Red Cross),facendoci intuire il ruolo della città quale importante centro di retrovia e di un altrettantoimportante snodo ferroviario tra il fronte e il resto del paese.

Ma cosa ci resta di quella Mestre in grigioverde? Cosa ricordiamo di un’area che a ridosso dellalaguna e della città di Venezia, del suo porto e del suo arsenale aveva nel tempo assunto unruolo strategico militare via via sempre più importante?

Da qualche anno con la progressiva dismissione delle strutture operata dall’Esercito Italiano, lacittà si sta riappropriando dei forti che componevano il Campo Trincerato di Mestre che l’usomilitare prolungato sostanzialmente fino alla fine del secolo precedente aveva cancellato dallaconoscenza e anche in parte dalla memoria dei suoi abitanti. Ma si tratta di una riappropriazioneche potremo quasi definire “proiettata verso l’esterno”, dal centro verso la periferia, non internaalla città, una riappropriazione che ancora fatica a trovare un approccio d’insieme e laconsapevolezza della necessità di una lettura territoriale, sociologica e urbanistica complessa eunitaria.

Ma passeggiando nel centro di Mestre ci si imbatte in altri importanti segni del suo rilevantepassato militare: le due caserme di viale Garibaldi e di via Miranese, la lavanderia meccanicamilitare di via Piave, il distretto di via Poerio, il presidio della stazione, molto più recentequest’ultimo dei precedenti edifici ma che ci prova, anche fisicamente, l’importanza nellalogistica militare del nodo ferroviario mestrino. Questo è altro tra quello che sopravviveassieme ai forti. Ma durante la prima guerra mondiale Mestre e tutto l’entroterra comprendente imolti comuni di cintura, fu letteralmente un soverchiante brulicare di soldati e di strutture le piùsvariate. Oltre alle caserme e ai forti, si organizzano ospedali, depositi, luoghi di quarantena edisinfestazione, postazioni antiaeree per l’artiglieria o per l’osservazione, campi di volo, nuovihangar per dirigibili, panifici, parchi buoi, aziende agricole militari. Tra le sole truppe dislocateal 15 ottobre del 1915 si contano 9.200 militari (8.702 di truppa, 498 ufficiali), con 443

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quadrupedi, senza contare tutti quelli in transito verso il fronte, i feriti ricoverati o quelli dipassaggio come Hemingway. Una presenza imponente, pari a circa poco meno di 1/3 dellapopolazione di Mestre che al censimento del 1911 risultava essere di 28.580 abitanti, e sullaquale si può ben immaginare tutto il portato di problemi sociali, o igienico sanitari: dallaprostituzione, alle requisizioni, alle malattie epidemiche; ma anche i possibili vantaggieconomici dovuti ai piccoli commerci, dai pochi spiccioli lasciati al ragazzino che procura lagrappa ai soldati feriti e immobilizzati sul treno ospedale in transito di cui leggiamo in “Addioalle armi”, fino alle speculazioni più o meno rilevanti come quella con disappunto riportata nelDiario Storico del Comando Difesa del Regio Esercito della Piazza marittima di Venezia alladata del 2 agosto del 1915:

“Si interessa il Comando del Presidio di Mestre perché voglia diffidare il proprietario del Buffetdella stazione di Mestre ad usare tariffe più moderate specie per i militari e feriti che transitanoper quella Stazione perché in caso contrario è in animo di questo Comando provocare severiprovvedimenti a suo riguardo.”

Obiettivo: Il progetto “Mestre in grigioverde - La terraferma veneziana durante la prima guerramondiale” si propone di far ri-conoscere questa parte della storia della nostra città ed inparticolar gli edifici che ne sono stati i protagonisti.

Attività per gli insegnanti

Si propone un incontro generale introduttivo con gli insegnanti atto a dar conto della realtàcomplessiva della presenza militare a Mestre tra il 1915 e il 1918 e degli episodi che vi si sonoverificati.

Attività per la classe

Percorso di visita interno alla città alla scoperta degli edifici che ebbero un ruolo militare(ospedali, comandi, caserme, depositi) che possono in un qualche modo essere circoscrivibili a2 macroaree: Carpenedo e Mestre Centro, dove sono concentrati il maggior numero di edifici,con possibili allargamenti verso aree limitrofe.

Per raggiungere le sedi di visita, gli insegnanti dovranno organizzarsi autonomamente

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MESTRE IN GRIGIOVERDEAli sulla Storia

PERIODO: autunno/primavera

Percorso dedicato a quanto e come si operò nei celi della Grande Guerra partendo dalla grande ed unica presenza di strutture aviatorie presenti nel nostro territorio delle quali restano significative presenze: Campo volo di Marcon - Cantiere dirigibili di Campalto – Idroscalo di Sant'Andrea.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiSi propone un incontro generale introduttivo con gli insegnanti atto a dar conto della realtàcomplessiva della presenza militare a Mestre tra il 1915 e il 1918 in riferimento all'opera deidirigibili della base di Campalto, operativi fin dal primo giorno di guerra o dagli aerei dei vari campidi volo che erano distribuiti intorno alla città.

Attività per la classeLezione frontale con eventuale parte ludica che prevede l'utilizzo di un Kit didattico

DOV'E' CASA MIA: si cercherà con l'utilizzo di foto e supporti didattici di riportare i ragazzi allascoperta della loro terra al tempo della Grande Guerra, evidenziando i motivi delle modifiche subitedal territorio.

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LA GRANDE GUERRA DEI MESTRINI, 1915 - 1918

Un percorso tra documenti, libri e luoghi per conoscere il nostro passato

Obiettivo:Si propone un percorso di conoscenza che possa offrire degli strumenti per ri-costruire emettere insieme aspetti poco conosciuti avvenuti del nostro territorio tra il 1915 e il 1918, non soloquelli dei combattenti in trincea, ma anche quelli dei prigionieri, degli sfollati, dei profughi o dicoloro che si adoperarono, sul fronte interno, per sostenere lo sforzo bellico della nazione. Unpercorso che si articola tra l’esame delle fonti primarie e di quelle secondarie: documenti, libri eluoghi.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnanti

Un incontro di presentazione

Attività per gli alunni

tre incontri così articolati:

un incontro di un’ora in archivio per esaminare e lavorare con i documenti;

un incontro di un’ora in biblioteca per conoscere e vedere da vicino la bibliografia sull’argomento

un visita guidata di due ore tra storia e memoria nel centro cittadino

Materiale

Materiale di documentazione

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L’INGRESSO DEL VENETO NEL REGNO D’ITALIA 1866 – 1916

Un percorso tra documenti e luoghi per conoscere il nostro passato

Il prossimo autunno ricorre l’anniversario di questo importante avvenimento, che ha avuto importanti conseguenze anche per il nostro territorio.

Già l’anno scorso gli Itinerari Educativi hanno organizzato un corso di aggiornamento per insegnanti su questo tema.

Ci si propone quindi di costruire un percorso di conoscenza attraverso documenti e luoghi che offra gli strumenti per considerare il fenomeno sotto diversi aspetti.

Attività per gli insegnanti

1^ incontro di due ore nel quale si presenta l’iniziativa;

Attività per gli alunni

1^ incontro di due ore nel quale si forniscono i punti di riferimento essenziali per orientarsi nel tema, a livello nazionale e locale;

2^ incontro di tre ore: visita guidata e esercizi di osservazione sul territorio;

RITORNO A CEFALONIA E CORFU’

LA SCELTA DELLA DIVISIONE ACQUI'

Quando, dopo 39 mesi di guerra, a fianco del Terzo Reich, il governo italiano presieduto dal MarescialloPietro Badoglio, che aveva sostituto il 25 luglio 1943 Benito Mussolini, sottoscrisse l'armistizio con gliAlleati (Stati Uniti d'America, Gran Bretagna e Federazione del Commonwealth, U.R.S.S. ...), reso noto solol'8 settembre 1943, le divisioni italiane, impreparate e senza ordini precisi, si sbandarono e vennerodisarmate dai tedeschi.Fra tutte fece eccezione la Divisione ‘Acqui' comandata dal Generale Antonio Gandin, che occupava alcuneisole jonie, Cefalonia e Corfù.

A Cefalonia vi erano circa 1l.000 soldati e sottufficiali italiani e 525 ufficiali. Il Generale Gandin avviòtrattative con il comandante tedesco che il giorno 11 chiese di cedere le armi. Fatto unico nella storia, il Generale prima di prendere una decisione estese la 'consultazione', un“referendum”, ai soldati, che, nella quasi totalità, decisero di non cedere all'ultimatum, pur nellaconsapevolezza che i tedeschi dalla Grecia sarebbero intervenuti rapidamente in appoggio al lorodistaccamento presente sull'isola di Cefalonia. Così avvenne nei giorni successivi: nuovi reparti sbarcarononell’isola e intervenne massicciamente l’aviazione tedesca. Il 22 settembre la Divisione ‘Acqui' fu costrettaad arrendersi.

Nei combattimenti caddero 1200 soldati italiani e 65 ufficiali.155 ufficiali e 4700 tra sottufficiali e soldati furono 'trattati secondo gli ordini del Fuhrer': man mano che siarresero, contrariamente a tutte le convenzioni internazionali che definiscono i comportamenti degli esercitibelligeranti, furono immediatamente fucilati.Dopo la resa della Divisione, la vendetta tedesca continuò contro ufficiali e soldati. I loro corpi, gettatidapprima in una 'fossa' furono poi zavorrati e gettati in mare all'entrata della baia. Altri corpi bruciatiilluminarono la notte dell'isola. Nessuna sepoltura. Anche a Corfù il comandante Colonnello Luigi Lusignani, ai cui ordini erano circa 4000 uomini, decise direspingere l'ultimatum tedesco e di combattere. Anche due cacciatorpediniere furono colpite daibombardieri.Il comando inglese, con grave ritardo, si orientò ad inviare aiuti all'isola ridotta ad un cumulo di maceriedai bombardamenti incessanti. Non arrivarono aiuti da parte italiana. Nei combattimenti o in seguito alle fucilazioni eseguite dai tedeschi dopo la resa, caddero 640 tra soldati,sottufficiali e ufficiali. 1200 i feriti. Terribile fu la sorte dei sopravissuti: molti, prigionieri nell’isola o deportati in vari campi o durante la fuga,morirono di fame e di stenti; migliaia perirono nell’affondamento delle navi nel trasferimento sulla terraferma.Da sottolineare è che molti italiani riusciti a fuggire parteciparono alla resistenza greca e contribuirono allaliberazione delle isole.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA PER LE CLASSI

PERIODO: gennaio - aprile UTENZA: 3^

Obiettivo: promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sul progetto “ Cefalonia un’isoladella Pace”

Attività per la classe n. 1 incontro di presentazione dell’Isola di Cefalonia a cura del prof. Bolpin

ALTRE INFORMAZIONI:

DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE FIN D’ORA .PRESSO ASSOCIAZIONE ESODO

V.le Garibaldi 11730174 Venezia Mestretel-fax 0415351908e-mail [email protected]/esodo

SITI WEB (CON DOCUMENTI, TESTIMONIANZE, MATERIALI DIDATTICI)ASSOCIAZIONE NAZIONALE DIVISIONE “ACQUI” www.associazione-cefalonia.orgASSOCIAZIONE ITALO –GRECA “MEDITERRANEO” www.mediterraneoass.comASSOCIAZIONE STORIA E MEMORIA www.storiaememoria.itASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA www.anpi.it

LIBRI E MATERIALI - TESTIMONIANZE DEI SUPERSTITIDON LUIGI GHILARDINI, SULL’ARMI SI CADE MA NON SI CEDE, GENOVA 1968DON ROMUALDO FORMATO, L’ECCIDIO DI CEFALONIA, MURSIA 1968MARIANO BARLETTA, TRA MOROSI E NEBBIE, MEMORIE DI UN SOPRAVVISSUTONELL’ECCIDO DI CEFALONIA, VERSIONE ONLINE ANPI 2001GUGLIELMO ENDRIZZI, EN BRAGHE DE TELA TALIANE. L’ODISSEA DI UN TRENTINOSOPRAVVISSUTO ALL’ECCIDIO DI CEFALONIA, BIBLIOTECA INTERREGIONALE ALTOPIANOPAGANELLA BRENTA, [email protected] OLENICH, NON E’ GIORNO PER MORIRE, ISTITUTO GIULIANO DI STORIA,CULTURA E DOCUMENTAZIONE,1998

RICERCHE STORICHEGIORGIO ROCHAT E MARCELLO VENTURI ( A CURA DI), LA DIVISIONE ACQUI A CEFALONIA: SETTEMBRE 1943, MURSIA 1993TRA RICERCA, RACCOLTA DI TESTIMONIANZE, RACCONTOALFIO CARUSO, ITALIANI DOVETE MORIRE, LONGANESI 2000GIANCARLO FUSCO, GUERRA D’ALBANIA, SELLERIO 2001GIUSEPPE MOSCARDELLI, TIPOGRAFIA REGIONALE, ROMA 1045BREVE SINTESI DEI FATTISANTI CORVAJA, GLI EROI DI CEFALONIA, HRIZON ATENE 1985, STORIA ILLUSTRATA 322 MONDADORI 1984IL FIGLIO DI UN CADUTOMASSIMO FILIPPINI, LA VERA STORIA DELL’ECCIDIO DI CEFALONIA, GRAFICA MA.RO 1998ROMANZIMARCELLO VENTURI, BANDIERA BIANCA A CEFALONIA, PREFAZIONE DI SANDRO PERTINI, OSCAR MONDADORI (I ED. FELTRINELLI 1963)LOUIS DE BERNIERES, UNA VITA IN DEBITO (TITOLO ORIGINALE :IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI) LONGANESI 1996VIDEOFILMATI, INTERVISTE E DOCUMENTARI RAI SULLA DIVISIONE ACQUI A CEFALONIAFILMIL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLII GIORNI DELL’AMORE E DELL’ODIO

VENEZIA SI DIFENDE La candidatura del sistema fortificato della laguna di Venezia a patrimonio mondiale UNESCOIn collaborazione con Direzione Patrimonio e Casa, Settore Sviluppo Patrimonio, Servizio

Arsenale e in collaborazione con Ufficio Sito UNESCO “Venezia e la sua Laguna”

PERIODO: marzo/aprile/maggio UTENZA: I, II, III CLASSI: 8

Obiettivo: Venezia, nel corso della sua storia ha sviluppato un sistema difensivo articolato, erigendofortificazioni di varie tipologie (forti, ottagoni, ecc.) nelle isole, lungo i litorali, a presidio delle bocche di porto ein terraferma. Una porzione rappresentativa di tale sistema difensivo è candidata a Patrimonio MondialeUNESCO. La candidatura “Le opere di difesa veneziane dal XV al XVII secolo” - un sito seriale trasnazionaleche interessa Italia, Croazia e Montenegro - sarà infatti esaminata nel corso del 41° Comitato del PatrimonioMondiale nell'estate del 2017. Venezia è già, con la sua Laguna, patrimonio mondiale dal 1987, per l’unicità esingolarità dei suoi valori culturali, costituiti da un patrimonio storico, archeologico, urbano, architettonico,artistico e di tradizioni culturali eccezionale, integrato in un contesto ambientale , naturale e paesaggisticostraordinario. L'itinerario permette di riflettere sul significato della designazione in termini di responsabilità eopportunità per i territori e le comunità e di illustrare l'attuazione della Convezione del Patrimonio Mondiale.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiN.1 incontro di presentazione in forma laboratoriale-tematico presso l'Arsenale

Attività per la classe: 10.00 - Ritrovo in Tesa 105 – Arsenale10.00-10.30 Focus UNESCO (durata 30')

L'UNESCO e il patrimonio mondiale dell'umanitàI criteri di iscrizioneGli Organismi di RiferimentoLa procedura di inserimento Il Patrimoni UNESCO in Italia e nel mondoIl Sito UNESCO “Venezia e la sua Laguna”

10.30-11.00 Le Opere di difesa veneziane dal XV al XVII sec. (durata 30') I criteri di iscrizioneInquadramento storico Cenni di morfologia lagunareArsenaleForte Sant'Andrea Ottagoni Poveglia e Alberoni

11.00-11.30 Percorso esterno (banchina e altri spazi)/Intervista a un “protagonista” dell'Arsenale12.00-13.00 Gioco a quiz “Venezia si difende”13.00-13.30 Pranzo al sacco nel giardino di Thetis o, in caso di maltempo, presso la Tesa 105.13.30-14.00 Visita alla Torre di Porta Nuova a cura dell'Ufficio Arsenale. La Torre è alta 35 metri e la visita è da effettuarsi a piedi con l'accompagnamento dei docenti.

MaterialiPresentazione power point, kit gioco “Venezia si difende” (tabellone, carte imprevisti, quiz, segnaposto) e Guida Sagep “Venezia e la sua Laguna”.

Trasporti Biglietti dei mezzi pubblici a carico degli insegnanti e degli studenti.

STORIA E LAVORO NELL'ARSENALE DEL '900 NUOVI PERCORSI TEMATICI

In collaborazione con Direzione Patrimonio e Casa, Settore Sviluppo Patrimonio, ServizioArsenale e in collaborazione con Iveser ((Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della

società contemporanea)

PERIODO: marzo/aprile/maggio UTENZA: I, II, III CLASSI: 6

Obiettivo: Far conoscere la storia più recente dell'Arsenale e sensibilizzare i ragazzi ad una nuovavisione e progettualità per il futuro di questo straordinario complesso urbano. Il percorso èpensato per avvicinare i ragazzi alle tematiche del '900 veneziano, con particolare attenzione alruolo dell'Arsenale di Venezia nella vita sociale, economica e culturale della città. La creazione diconsapevolezza della storia produttiva dell'Arsenale vuole essere uno stimolo a ragionare sullepotenzialità future di quest'area di Venezia.L'itinerario si sviluppa in un momento laboratoriale e uno di visita guidata nelle areedell'Arsenale.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiN.1 incontro di presentazione in forma laboratoriale-tematico presso l'Arsenale

Attività per la classe: 10.00 Ritrovo in Tesa 105 – Arsenale10.00-10.20 Breve introduzione all'Arsenale e spiegazione delle attività della mattina e avvio

dell'itinerario 10.20-13.00 Laboratorio e percorso tematico in esterno13.00 – 13.30 Pranzo al sacco nel giardino di Thetis o, in caso di maltempo, presso la Tesa 105.13.30 – 14.00 Visita alla Torre di Porta Nuova. La Torre è alta 35 metri e la visita è da effettuarsi a

piedi con l'accompagnamento dei docenti.

MaterialiMateriale informativo sulla storia dell'Arsenale nel '900

TrasportiBiglietti dei mezzi pubblici a carico degli insegnanti e degli studenti.

LA LAGUNA, UNA ESPERIENZA DIDATTICA AL MUSEO DI STORIA NATURALE

Osservatorio della Laguna e del Territorio - Cooperativa Limosa

PERIODO: ottobre/gennaio UTENZA: classi 1^, 2^ 3^ CLASSI:

5

Obiettivo: Questo percorso educativo dedicato alla conoscenza del complesso ecosistema lagunarenasce dalla collaborazione tra soggetti che con ruoli e modi diversi si occupano da anni dididattica e divulgazione in riferimento al territorio veneziano.

Il tema della Laguna viene affrontato attraverso l’utilizzo del numeroso materiale frutto dellericerche effettuate dal Museo di Storia Naturale e valorizzato come preziosa risorsa didatticadall’uso esperto degli operatori Limosa.

Materiali raccolti sul campo a testimonianza della diversificazione di ambienti lagunari, preparatie modelli di animali rappresentativi della biodiversità lagunare garantiscono osservazionidirette e interessanti esperienze pratiche che coinvolgono gli studenti nella scoperta di questoimportante e fragile ecosistema.

Tra gli strumenti utilizzati durante lo svolgimento del laboratorio, particolare attenzione vienerivolta all’ “Atlante della laguna” realizzato dall’Osservatorio della Laguna e del Territoriodel Comune di Venezia, le cui carte tematiche approfondiscono gli argomenti del laboratorioproponendo un modo diverso e coinvolgente per capire l’interazione tra alcuni fattoriantropici e la trasformazione dell’ambiente naturale.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per la classe

• n.1 laboratorio presso il Museo di Storia Naturale di Venezia della durata di 3 ore a cura dellaCooperativa Limosa con la supervisione scientifica del Museo di Storia Naturale.

L’attività si svolge nelle aule didattiche del Museo di Storia Naturale utilizzando la strumentazionedel laboratorio per esaminare il numeroso materiale in parte facente parte delle collezioni delMuseo, in parte appositaménte raccolto in ambiente per lo svolgimento delle esperienzepratiche. L’operatore guiderà la classe combinando esperienze pratiche, osservazione di repertie analisi di tavole tematiche.

L’ambiente fisico sarà analizzato con esperienze quali ad esempio l’osservazione al microscopiodelle frazioni granulometriche che costituiscono i sedimenti, l’analisi della salinità, la misura dialcuni nutrienti delle acque lagunari.

I popolamenti animali e vegetali saranno analizzati con esperienze quali ad esempio l’osservazionedi specie bioindicatrici, l’analisi di uccelli acquatici tipici di ambienti lagunari diversi, ilconfronto tra specie autoctone e specie alloctone.

Materiali

- schede di approfondimento per insegnanti; - schede didattiche per gli alunni.

LAGUNANDOPer una navigazione consapevole nella laguna di Venezia

PERIODO: gennaio/maggio UTENZA: 1^2^3^ CLASSI: 5

Obiettivo: scopo dell’itinerario è sensibilizzare gli alunni sulle modalità per una corretta econsapevole navigazione all’interno della laguna di Venezia per il contenimento del moto ondoso,attraverso il richiamo alle buone norme di comportamento tipiche della cultura “marinaresca”.L’iniziativa diventa anche il pretesto per un percorso di educazione ambientale per l’osservazione,lo studio e la conoscenza dello straordinario ecosistema lagunare.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantin.1 incontro di presentazione della proposta

Attività per la classe- n.1 intervento del naturalista in classe; - n.1 visita guidata in ambiente lagunare

Il naturalista in classe -

Traccia tematica per un’escursione didattica in ambiente lagunare.PERCORSO CONCETTUALE DELL’INTERVENTO

Cenni di inquadramento generale.L’ambiente lagunare, aspetti geografici, idrogeologici, geomorfologici, climatici.Il paesaggio lagunare (elementi fondamentali).La natura lagunare.Le piante e la loro specialità.Gli animali e i loro movimenti.Il rapporto uomo – ambiente in laguna.Elementi naturali ed elementi artificiali del paesaggioLe trasformazioni antropiche dell’ambiente.I danni irreversibili del moto ondoso.La velocità dei natanti.Le onde sul margine di barena ed i loro effetti.I segni dell’erosione.Le conseguenze sull’ambiente fisico e biologico.

Visita in ambiente lagunareLa visita sarà effettuata con imbarcazioni tipiche veneziane e gestita dal Coordinamento Nazionale tra le Associazioni Remiere di Voga alla Veneta di Venezia. Non è previsto il pagamento di ticket.

MaterialiKit didattico borsa GIOCOlaguna

L’ARCIPELAGO DIMENTICATO ALL’ISOLA DELLA CERTOSAIsole minori della laguna di Venezia tra storia e natura

Mostra documentaria - Attività di animazione – Percorso naturalistico all’isola della CertosaIn collaborazione con il Polo nautico “Vento di Venezia”

Vista la recente rinascita dell’isola della Certosa si è ritenuto di considerarla la sede naturale per la collocazione di questa mostra dedicata alle isole minori della laguna e delle attività ad essa collegate.

PERIODO: ott/nov - mar/apr UTENZA: 1^2^ 3^ CLASSI: 6

L’iniziativa, che fa seguito all’itinerario “Isole minori, isole abbandonate, isole recuperate”, ha lo scopo dipromuovere l’interesse per la conoscenza della storia passata e recente delle isole minori della laguna diVenezia.Conoscere la loro storia permette di riconoscere il valore che avevano nel tessuto sociale ed economicodella città di Venezia e come la loro destinazione d’uso rispondesse a precise scelte strategiche. Luoghi delsilenzio per monasteri e conventi come S.Giorgio in Alga, ricovero dei pellegrini come S.Clemente oS.Spirito, sedi per la sosta e il rimessaggio delle navi come Poveglia, ospedali per la quarantena dipasseggeri e merci come i Lazzaretti, ma anche fertili orti, frutteti e vigne. Le numerose isole minori checostellano le superfici acquatiche lagunari e gli stessi apparati di barena, che presentano caratteripropriamente insulari, risultano diversificate in relazione all’origine, alla struttura geologica ed all’età.La mostra propone un percorso storico- geografico -naturalistico per l’osservazione e lo studio di questopatrimonio di grande interesse, per i valori naturalistici, monumentali, e per le potenzialità di riuso.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantin.1 incontro di presentazioneL’isola della Certosa è collocata nella laguna centrale di Venezia con una superficie di circa ventidue ettari.Boschetti di pioppo bianco e nero si alternano a frassini e a specie arboree ed arbustive come la robinia, ilbagolaro, il gelso, il ligustro e piante da frutto.I lavori sull’isola, finanziati dall’Unione Europea, dalla Legge Speciale per Venezia e dal Bilancio ordinariodel Comune, hanno avuto come obiettivi non solo il risanamento e il recupero morfologico ed ambientale maanche il riutilizzo e la rivitalizzazione economica dell’isola. In quest’ottica sono stati restaurati gli edificistorici, in particolare il casello delle polveri, e sono stati ripristinati e ammodernati i capannoni esistenti.

Attività per la classen.1 uscita all’isola della Certosa secondo la seguente articolazione:10.00 / 12.30 visita alla mostra con attività di animazione-gioco “Conquista l’isola”.La visione dei pannelli della mostra sarà guidata da esperti operatori, che successivamente aiuteranno glialunni a comporre a pavimento un puzzle della Laguna di 25 mq che diventerà la mappa sulla quale siarticolerà il gioco.12.30 / 13.30 pranzo al sacco (si segnala che nell’isola è presente anche un punto ristoro)13.30/ 14.30 percorso naturalistico.

MaterialiPubblicazione – catalogo “L’arcipelago dimenticato”di G.Caniato e M.Zanetti, edizione a cura del Comune di VeneziaTrasportiL’escursione potrà essere effettuata con i mezzi pubblici della Linea 4.1 ACTV da Piazzale Roma (ogni 20 minuti), con fermata a richiesta, direttamente all’isola della Certosa.

ISOLA DEL LAZZARETTO NUOVOUn’area archeologica e naturalistica nella laguna di Venezia

In collaborazione con Archeoclub d’Italia - Sede di Venezia Onlus

PERIODO: aprile/ maggio UTENZA: 1^ 2^3^ CLASSI : 7

Obiettivo: La visita all’isola permette di affrontare le seguenti tematiche: l’organizzazione sanitaria perseguita dalla Serenissima e la sua politica di prevenzione: luoghi etestimonianze della lotta contro la peste: nel Lazzaretto nuovo si costituiva e si estendeva ilcontinuo controllo e la quarantena per le navi e gli equipaggi provenienti da porti sospetti;praticando l’esposizione al sole, all’aria, a fumi odorosi i carichi di lana, di lino, di seta;metodi e tecniche della ricerca archeologica:l’argomento prevede soprattutto un’esperienza didattica sul campo, con l’illustrazione delletecniche, metodologie e principali strumenti usati in un cantiere archeologico;fortificazioni lagunari: l’isola del Lazzaretto nuovo infatti da Napoleone in poi è entrata a far parte del sistema difensivodel porto del Lido. Nella sua sistemazione attuale è in pratica una fortificazione che risale aglianni 1830/40, quando era deposito di polveri. Nell’isola rimangono una serie di testimonianzedell’uso militare durato quasi due secoli, tra cui la cinta muraria interna ei bastioni esterni inpietra d’Istria;aspetti naturalistici e ambientali della laguna e delle zone umide: visita lungo la passeggiata esterna che consente di scendere lungo le “barene” per l’osservazionedella flora e della fauna caratteristiche dell’ambiente lagunare.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per le classe:Visita guidata all’isola del Lazzaretto Nuovo .

Materiali Volume Isola del Lazzaretto Nuovo a cura di Gerolamo Fazzini

TrasportiLe escursioni potranno essere effettuate con i mezzi pubblici della Linea 13 ACTV - da Venezia F.te. Nuove in direzione S.Erasmo, con fermata a richiesta - direttamente al Lazzaretto Nuovo.

ARTI E MESTIERI A VENEZIA: LA GONDOLA

In collaborazione con “El Felze” – Associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola

PERIODO: novembre - maggio

Obiettivo: Scopo dell’itinerario è di far conoscere ai ragazzi quelle attività lavorative che ancoraoggi mantengono viva l’arte e la tradizione degli antichi mestieri veneziani, in particolar modo lacostruzione della gondola, mettendo in evidenza il fatto che la gondola è un sistema complesso,frutto di un contributo corale di diversi mestieri. Attorno a questa particolare imbarcazione sidispiegano molti mestieri della tradizione storico artigiana veneziana: gli squeraroli, i remeri, ifalegnami, i fabbri, gli intagliatori, indoradori, i tapezzieri…Constatata l'importanza storica diqueste professionalità, l’obiettivo è quello di far conoscere alle nuove generazioni, le tecniche dilavorazione e concorrere così alla diffusione della conoscenza delle tradizioni artigianali cheintorno alla gondola si sono sviluppate.E’ stato messo a punto perciò un percorso che presenti alcuni dei mestieri che concorrono allacostruzione della gondola, direttamente nelle botteghe artigiane rimaste a salvaguardia dellatradizione veneziana.

ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA

Attività per gli insegnantiIncontro di presentazione dell’attività Saranno presenti alcuni rappresentanti dell’associazione “El felze” (associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola)

Attività per la classeVisita ad alcuni laboratori artigiani:La dimostrazione del fabbro

1 - Visita allo SQUERO I Squerarioli sono i carpentieri specializzati nella costruzione di imbarcazioni in legno, e quindianche di gondole. Nel lessico veneziano squero è il cantiere per le piccole imbarcazioni di legno.La costruzione della gondola è laboriosa e complessa: la scandiscono sequenze precise, cheprevedono capovolgimenti, spostamenti, il calafataggio, l'impeciatura del fondo, l'intervento deifabbri per l'innesto del ferro di prua e del ferro di poppa, l'intervento degli intagliatori ecc… , lafinitura e la dipintura. Gli squerarioli erano spesso discendenti da famiglie che svolgevano questomestiere da generazioni e costituivano una categoria compatta e orgogliosa della propria attività. Furono corporazione autonoma dal 1610.

2 – Visita alla bottega del REMER I Remeri sono i carpentieri specializzati nella costruzione di remi e di forcole.Remo e forcola sono i due elementi sui quali si gioca l'equilibrio dinamico della gondola.Il remer trae dal legno le forme dei remi e delle forcole. Al remo si arriva piallando lunghe tavoleper giungere a una maneggevole impugnatura che da conica si fa cilindrica.Per giungere alla forcola si parte da quarti di tronco scelti prima della stagionatura di tre anni. La bottega del remer è oggi ancora luogo di memoria e di ripetizione rituale di parole (i nomi degliattrezzi) e gesti antichi da parte del maestro e del garzone, ma è anche luogo di continuatrasformazione, di adattamento ai cambiamenti della gondola, del modo di vogare e all'individualitàdel gondoliere. I remeri a Venezia erano riuniti in corporazioni dal 1307.

3 - FABBRO: dimostrazione di forgiatura del ferro battuto “Fravi” sono i fabbri forgiatori dei ferri da prua e altri acciai.I fabbri e forgiatori dei ferri da prua intervengono nella “terza fase” del complesso lavoro dicostruzione della gondola, dopo che lo scafo è stato costruito.Il ferro di prua è diventato, come la forcola, uno dei simboli di Venezia, tanto che sulla sua forma ènata una miriade di interpretazioni A differenza della forcola, il ferro di prua ha perduto la sua funzionalità (di protezione) ed è oggi unpuro ornamento. La sua forma è la stessa da alcuni secoli, pur con misure e proporzioni diverse.I “fravi” ricoprivano nella Venezia medioevale un ruolo produttivo determinante. Il loro Capitorale risale al 1271

MaterialiMateriali di documentazione:

1 mappa con l’individuazione dei laboratori in città e la spiegazione sintetica delle diverse professionalità

1 cartella per alunno con illustrazioni e giochi da colorare e ritagliare ( scrivere i nomi dei pezzidella gondola disegnata, trovare gli errori in una gondola sbagliata, colorare con colori diversi aseconda del mestiere che produce i vari pezzi, ritagliare e ricomporre l’abbigliamento delgondoliere, ritagliare e costruire un modellino di gondola……..)