Area di servizio 2 14 web

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ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI 2/2014 2/2014 Contiene I.P. - Numero 2 - anno 16 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55 IN 5 ANNI REFINING & MARKETING HANNO PERSO 7 MLD DI EURO “CONTACI!” PAROLA DI ALBERICI AUTOPROMOTEC PARTENZA SPRINT GALBARINI GREEN STAR ECCO IL KILLER COMESTEROGROUP PRIORITÀ ALLA SICUREZZA FERWASH DUE NUOVI IMPIANTI FLOWEY PIÙ SPENDI MENO SPENDI SIAMO ENTRATI IN CASA AD PRODUZIONE

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“Area di Servizio – Carburanti e Autolavaggi” dal 1999, edizione dopo edizione, in un continuo crescendo, è divenuta un preciso e unico punto di riferimento per i settori del car wash e della distribuzione carburanti affermando il suo ruolo di indispensabile mezzo di comunicazione.Area di Servizio è l’organo ufficiale della Confcommercio per le associazioni FIGISC (stazioni stradali) ed ANISA (stazioni autostradali). Area di servizio raggiunge tutti gli operatori della catena distributiva dei carburanti e degli impianti di autolavaggio. La mission di Area di Servizio è quella di essere al fianco dei suoi lettori per dare loro informazioni e strumenti che li mettano in condizione di adeguarsi ai mutamenti del mercato, della mobilità e degli stili di vita, di ampliare i loro orizzonti sulle offerte di merci e servizi e aiutarli nelle scelte che cambieranno il loro futuro.

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ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

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IN 5 ANNI REFINING & MARKETING HANNO PERSO 7 MLD DI EURO

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SIAMO ENTRATIIN CASA

AD PRODUZIONE

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Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Comitato di Redazione Stefano Cantarelli, Massimo Cicalini, Maurizio Micheli, Alberto Mondinelli, Luca Squeri. Caporedattrice Paola Sala Collaboratori Attilia Formigoni, Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Andrea Pietrarota, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, dagli USA Brian Campbell.Editore: ADV Spazio Srl, via Gustavo Modena, 6 - 20129 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949e-mail: [email protected]. – web: www.areadiservizio.netPubblicità: ADV Spazio Srl - via Gustavo Modena, 6 - 20129 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-7000.4082e-mail: [email protected]: Daniele Rizzi – e-mail: [email protected] – Fotolito e stampa: Pinelli Printing SrlL’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. Modena 6, 20129 MIlano.Le informazioni custodite nell’archivio elettronico dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati vantaggiose proposte commerciali (Legge 675/96 tutela dati personali). È proibita la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato senza citare la fonte.

Indirizzi utili69

Oroscopo70

Editoriale5

News42 Il Mercatinodi Area di Servizio64

Notiziario Figisc-AnisaConfcommercio51

“Contaci!” parola di Alberici

24

Comesterogroup:priorità alla sicurezza

28

Galbarini Green Star:ecco il killer di batteri e funghi

30

Legge Sabatini 2014: un’occasione da non lasciarsi sfuggire

33

Autopromotec:partenza sprint per l’edizione 2015

20

Automechanika:torna l’autolavaggio

18

Flowey: chi più spende meno spende

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Uniti Expo:i carburanti in fieraa Stoccarda

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Ferwash: due nuovi impianti a Milano e Bergamo

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In 5 anni refining & marketinghanno perso 7 mld di euro

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Siamo entrati in casaAD Produzione

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Una serie di banchi prova collettivi dove far girare al massimo i motori e metterli a punto per ottenere le migliori prestazioni una volta scesi in pista. Ecco la mia visione delle fiere.

Il primo test sarà a Verona a fine maggio e ne seguiranno altri tre entro un anno. I se-gnali di ripresa anche se tenui ci sono, tut-ti ne sono consapevoli e le potenzialità del settore continuano a essere così interessanti che a giugno si svolgerà a Stoccarda Uni-ti Expo, una manifestazione internaziona-le nuova nuova, interamente dedicata alle aree di servizio. Salgono quindi a quattro le fiere di settore: dopo le capostipiti, Au-topromotec e Automechanika, l’esordio di Uniti Expo e nuovo look per Oil&nonoil che ha cambiato sede, proprietà e politica.

Noi di Area di Servizio continuiamo a essere ottimisti perché con i nuovi assetti le “locomotive” trainanti resteranno il lavaggio (non può piovere sempre!) e il rebranding che sta già mostrando i primi risultati. Con i passaggi di proprietà diventa improrogabile l’aggiornamento tecnologico ed estetico di molte stazioni di servizio. Manutenzioni, rifacimenti estetici, riqualificazione tecnica, contratti di manutenzione e anche, soprattutto, le più redditizie attività nonoil, sono sicura-mente la carta vincente per differenziarsi in un panorama dove non è più sufficien-te puntare solo sullo sconto.

Le fiere continuano quindi a essere un’ottima vetrina per programmare investi-menti, ma soprattutto prendere degli spunti e toccare con mano quello che pun-tualmente vi anticipiamo “sulla carta” con Area di Servizio.

Buona lettura, anche online.

Massimo Cicalini

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Il comparto Refining & Marketing, nella relazione che il Presidente di Unione Petrolifera Alessandro Gilotti ha pre-sentato alla Commissione attività produttive della Camera, avrebbe perso poco meno di 7 miliardi di euro dal 2009 al 2013, tutte le raffinerie italiane sono a rischio, il pesantissi-mo onere fiscale deprime la domanda, la rete distributiva è enormemente sovradimensionata e antieconomica.Tutte cose note, e non certo solo da oggi, la cui denuncia ed enfatizzazione ha certo senso di fronte ad una “politica” sorda e cieca che, quando è intervenuta nel merito, lo ha fatto assai malamente, ovvero che considera il settore solo come un bancomat per le più svariate esigenze di spesa pubblica. Ma questo “grido di dolore” non assolve l’indu-

stria petrolifera dall’avere sempre o tenuto la “politica” ben lontana quando le cose andavano bene o di aver usato della “politica” non per prospettive strategiche, ma solo per pic-cole tattiche finalizzate a ottenere vantaggi nella ridefinizio-ne dei rapporti interni al settore, ossia per scaricare rischi e contraddizioni sui “cuscinetti” della filiera e del sistema.Tornando ai numeri, le perdite economiche nel Refining & Marketing nazionale sarebbero state pari a 1,4 miliardi di euro nel 2009, a 0,9 nel 2010, a 1,3 nel 2011, a 1,4 di nuovo nel 2012 e nel 2013 la stima provvisoria sale a 1,7 miliardi di euro. Le ragioni delle perdite stanno ovviamente (a parte le incursioni nella distribuzione, dove si è scelto di bruciare sen-za alcun “ordine del medico” centinaia e centinaia di milioni di euro in politiche commerciali avventuristiche) in quella che è una crisi europea della raffinazione, che in Italia ha un’intensità ancora maggiore, proprio dove tra occupazione diretta e indotto, sono a rischio 100 mila posti di lavoro, e proprio dove è presente “un livello di know-how di eccellen-za e aziende molto attive sui mercati internazionali” e in cui “anche le raffinerie più efficienti sono a rischio chiusura”.

Perdite refining & marketing 2009-2013 (mln di euro)

“I consumi petroliferi in Italia - denuncia Unione Petrolifera - sono tornati indietro di vent’anni e dal 2008 al 2013 sono diminuiti del 24% (- 20 milioni di tonnellate): il risultato è che il tasso di utilizzazione degli impianti è sceso al 66% del-la capacità di lavorazione, nonostante il fatto che nell’ultimo triennio si sono chiuse o riconvertire altre quattro raffinerie”. Per dare un’idea del ridimensionamento dell’industria di raf-finazione, dagli anni Settanta, con 36 raffinerie e capacità di

IN 5 ANNI REFINING & MARKETINGHANNO PERSO 7 MLD DI EURO

Impietoso il quadro della situazione del comparto Refining & Marketing in Italia presentato dal Presidente di Unione Petrolifera, Alessandro Gilotti, alla Commissione attività produttive della Camera.

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lavorazione fino a 141 milioni di tonnellate/anno, si è arrivati nel 2013 a 13 raffinerie e capacità di lavorazione per 95 mi-lioni di tonnellate/anno, con un tasso di utilizzo inferiore ai due terzi della capacità (dal 2014 le raffinerie saranno 12). Margini di raffinazione in picchiata, inversione dei flussi di input/output verso gli Stati Uniti (da tradizionali esportatori si diventa invece importatori di prodotti finiti), pesante con-correnza delle raffinerie asiatiche e maggiore competitività di quelle statunitensi, completano il quadro, sul cui sfondo stanno, secondo Unione Petrolifera, “ideologiche” norma-tive ambientali europee, che vengono applicate ancor più acriticamente in Italia, mettendo a rischio anche l’autono-mia energetica per i prodotti finiti del Paese. Si rischia infatti di “diventare dipendenti dalle forniture estere non solo per il petrolio e il gas, ma anche per i prodotti finiti per autotra-zione: ciò renderebbe ancor più vulnerabile l’Italia in termini di disponibilità qualità e quantità nonché prezzo”.

Raffinerie, capacità di lavorazione e consumi in Italia

Anno N.ro raffinerie

Capacità lavorazione(*)

Consumi totali(*)

1970 36 141 881975 33 175 961980 32 171 1001985 25 123 841990 20 115 931995 18 99 962000 18 100 932005 17 102 872010 16 106 742011 15 103 712012 14 99 642013 13 95 61

(*) Milioni tonnellate/anno

“Sulla distribuzione finale - dice Unione Petrolifera - gli au-menti delle imposte annullano il calo del prezzo industria-le: in tre anni i prezzi industriali sono scesi di 3-4 cent/litro a seconda dei prodotti, ma le imposte sono salite tra 22 e 24 cent/litro, i consumatori vedono solo aumenti (e infatti il prezzo finale è salito tra i 19 e i 22 cent, sempre a secon-da dei prodotti); il peso delle imposte crescenti ha infranto l’anelasticità dei consumi rispetto ai prezzi, provocando una contrazione dei consumi - secondo i numeri di Gilotti - che vale il 16,1% in rete e il 40,9% in autostrada, facendo scende-re inevitabilmente il risultato del gettito erariale programma-to con gli aumenti delle imposte (tendenza che si è già mani-festata nel 2013 con chiarezza e che non invertirà il segno nel 2014). Infine, il delta prezzo con l’Europa è aumentato per la medesima ragione, dal momento che le imposte sono au-mentate in Italia del 29,5% contro un 8% nell’intera area dei Paesi comunitari che hanno come unità monetaria l’euro.Sulla rete distributiva, Unione Petrolifera rileva che in Ita-lia, con un punto vendita ogni 8,3 km di strada (contro i 15,7 della Germania, i 19,2 del Regno Unito e i 34,3 della Francia), essa è “la più numerosa in Europa con un eroga-to che è sensibilmente inferiore alla media europea” e che “ciò rende il singolo punto vendita molto più costoso e non economico”. La ricetta sarebbe la “sensibile riduzione del numero dei punti vendita con misure cogenti, a partire da quelli meno sicuri dal punto di vista della sicurezza stradale, per ridare economicità al settore” e “riavviare il percorso

iniziato con l’approvazione del ddl collegato alla legge di stabilità 2014, approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 di-cembre 2013, ma mai approdato in Parlamento”.Come si diceva in premessa, nulla di nuovo. O, più preci-samente, noi non riusciamo a vedere qualcosa di nuovo in questa ennesima analisi di Unione Petrolifera, che è sempre quella ormai da tempo nota e su cui si può essere assolu-tamente d’accordo, esattamente come si può essere tutti d’accordo nel riconoscere se, in un certo luogo e a una certa ora, piova o faccia bel tempo.Pure, in tutta questa situazione (su cui, se vogliamo, final-mente s’è finito di dire “va tutto bene, madama la marche-sa”) non basta né all’industria petrolifera né alla “politica” mettersi nella parte del meteorologo e limitarsi a descrivere il passaggio della perturbazione. Quanti anni si sono persi a parlare di prezzi alla pompa, ignorando non solo le dinamiche più banali del settore, ma addirittura le fondamentali debolezze e le dipenden-ze del Paese sul piano dell’approvvigionamento energetico petrolifero?Quanti anni a “ravanare” sulle marginalità di qualche cent dello “stacco del prezzo industriale” con l’Europa mentre si aumentavano le imposte sui carburanti (per esempio, dal 1995: +44,7% sulla benzina, +64,6% sul gasolio; dal 2011: +31,8% sulla benzina, +49,0% sul gasolio) fino al punto che oggi lo “stacco sulle imposte” con l’Europa è di 25 cent/litro?Quanti anni a rifilare in giro impianti non propriamente “portanti” già in tempi insospettabili, creando le condizioni per rendere inefficaci persino le uniche fugaci ristruttura-zioni della fine degli anni Novanta? Quanti anni a sostenere che andava compresso e flessibiliz-zato il costo del gestore e quindi a metterlo a fare concor-renza con le sue deboli spalle contro chi la medesima mano armava con il formidabile potere competitivo di un prezzo di cessione incredibilmente (e infondatamente) più basso per farla davvero la “concorrenza”?Quanti anni a “liberalizzare” progressivamente una rete non ristrutturata, a trescare con l’Euroburocrazia o con le Authority, per accontentare, volta per volta, i grandi appe-titi della grande distribuzione, piuttosto che il piccolo ca-botaggio dei petrolieri sugli orari o sui ghost e, comunque sempre, ad allargare le maglie della rete dove l’industria pe-trolifera svende prodotto a prezzi da extrarete, seminando il miglio per le tanto osannate quanto fasulle “efficienze” di chi compra sottocosto?Quanti anni a cercare di buttare la “monnezza” (leggesi le tensioni, le contraddizioni, le crescenti difficoltà, le bugie e le miserie) sotto il “tappeto” del libero mercato, della “liber-tà di stabilimento”, della “modernizzazione”, dei modelli ta-rocchi di efficienza, e via affabulando?Può cambiare qualcosa in questo settore? Forse (con la tara che in questo Paese la percezione e la sensibilità verso il set-tore sembrano quelle di chi ha visto le puntate di “Dallas” dei primi anni Ottanta), e anche se la cronaca degli ultimi anni non depone assolutamente a favore, forse si può cam-biare qualcosa solo se si rimettono al centro le questioni reali, in forte discontinuità con quelle che sono state le con-dotte finora tanto allegramente quanto irresponsabilmente perseguite da “politica” e industria. Di sicuro non basta dire che c’è una crisi del settore, di si-curo non basta dire, per usare una metafora, che “la vita è dura”: da questa parte del tavolo, “sotto il tappeto”, i ge-stori lo sanno fin troppo bene, e per davvero, quanto e fino a che punto la vita sia dura.

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Questa intervista la voglio introdur-re con le ultime battute che avevano chiuso l’incontro, perché sono esem-plificative di una grande realtà che Al-fredo Deluca riesce con tanta giustifi-cata foga a illustrare.“Mi piacerebbe trasmettere alla clien-tela - spiega Deluca -, che noi produ-ciamo quasi tutto all’interno, perché ciò ci permette un maggior controllo sulla qualità, che non è basata solo sul prodotto, ma anche nella gestione del prodotto stesso; dalla progettazione alla produzione, alla consegna, al post vendita. Per ottenere questo abbiamo investito parecchio in macchine, tec-nologia e sistemi di gestione. In molti conoscono questa realtà e vorrei che questo sia visto da tutti. All’interno di AD Produzione vi sono più reparti, tutti ben definiti: ufficio commerciale Italia e estero, ufficio amministrativo, ufficio tecnico e di progettazione, ge-stione della produzione, reparto di progettazione e stampa grafica, re-parto di lavorazione lamiera, sala pro-ve, reparto prototipazione, reparto di

controllo per la spedizione, reparto di spedizione e non ultima la produzio-ne, anch’essa divisa per reparti. Ab-biamo un reparto per ogni categoria di prodotto. Ad esempio nel reparto delle lava tappeti si assemblano solo le lava tappeti. Ogni reparto è spe-cializzato nella produzione del pro-prio prodotto. AD Produzione è nata nel 1997 e da allora ha sempre per-seguito questo obiettivo: essere mi-gliore, giorno dopo giorno, per dare al cliente un buon prodotto al giusto prezzo. I fatti ci danno ragione: oggi siamo presenti in 28 paesi al mondo e la nostra produzione è arrivata fino a 5 mila pezzi annui, oggi sono un po’ meno poiché la crisi l’abbiamo sentita anche noi, ma il trend è comunque positivo. Siamo partiti da un capan-none di 100 mq e oggi ne occupiamo 2500! Recentemente abbiamo inau-gurato la nuovissima sala prove, dove sono installate tutte le nostre macchi-ne per le prove interne e dove diamo la possibilità alla clientela di toccare, visionare e provare le macchine”.

Work in progress“Una delle caratteristiche di AD Pro-duzione - prosegue Deluca - è che una nuova macchina potrebbe essere già superata il giorno dopo. Non perché sia un progetto vecchio, ma perché noi lavoriamo sempre sulle migliorie in ma-niera incessante. Prendiamo per esem-pio uno strizzapelle o una lavatappe-ti: se durante la fase di produzione ci rendiamo conto che si può migliorare, non attendiamo che qualcuno lo chie-da, l’aggiornamento lo applichiamo subito sul lotto di produzione succes-sivo. Arriviamo anche a fare un richia-mo, se tecnicamente la miglioria inci-de positivamente sul funzionamento e sull’affidabilità. Per esempio, questo mese sono stati fatti due richiami per il gonfia gomme e la Pannomatic AD, macchine prodotte nel 2013. Ma, più che un richiamo, sarebbe più corretto definirlo aggiornamento, e in effetti è così che lo chiamiamo noi. Ovviamente è gratuito per il cliente, al quale spedia-mo il kit. Non che la macchina venduta non funzioni, sia chiaro; spesso sono delle piccole migliorie che preferiamo aggiornare su tutta la produzione. Per esempio, sul gonfiagomme abbiamo fatto un aggiornamento con la spe-dizione di circa 140 kit perché è stato notato che l’aggancio alla valvola dello pneumatico ha una piccola molla (che per il momento non può essere di ac-ciaio inox), la quale, se si bagna, arrug-ginisce. Non si può modificare la molla, però si può fare in modo che si bagni meno. La produzione 2013 è stata ag-giornata e chi ha comprato la macchi-na l’anno scorso si vedrà arrivare una busta con lo schema di montaggio del cappellotto che protegge dall’acqua.Questi aggiornamenti sono affidati alla nostra rete di dealer in ogni paese, sono loro che sanno dove sono installate le macchine e a loro chiediamo l’indirizzo per poter inviare il kit direttamente al

SIAMO ENTRATIIN cASA AD PRODUZIONE

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Alfredo Deluca Amministratore delegato e fondatore di AD Produzione è un fiume in piena che trabocca di entusiasmo. La sua azienda è una grande realtà e in questa intervista scopriamo perché.

Sala prove

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cliente, oppure lo mandiamo al conces-sionario che procede poi alla consegna.Da notare che molto spesso è grazie anche a qualche cliente molto caparbio che ci accorgiamo del problema, per-ché il mercato in generale è abituato a ricevere delle macchine con delle ano-malie accettate: il distributore di carta che ogni tanto si blocca, la pompetta del profumo che in base al prodotto si guasta, condizioni accettate e tollerate da gran parte del mercato. Viceversa queste cose non sono accettate da AD Produzione, non è nella nostra filosofia.

Infatti, quasi sempre gli aggiornamenti sono definiti dall’interno: può succede-re che testando una piccola modifica venga riscontrato un altro problema, che magari per noi è evidente ma per il mercato no. Noi procediamo immedia-tamente a risolverlo, malgrado a volte ritardando la consegna e rischiando di perdere la vendita, l’ultimo dei nostri problemi.Rimane inteso che se non conosciamo il problema non possiamo risolverlo.Può succedere che nasca un difetto: noi abbiamo concessionari su tutto il territorio che fanno anche assistenza, però è chiaro che non si può chiede-re a un tecnico di risolvere un proble-ma sconosciuto, si può provare, ma se non si riesce è obbligatorio intervenire direttamente inviando una macchi-na nuova in sostituzione, ritiriamo la vecchia e quando rientra cerchiamo di capire cosa sia successo, dove sia il

difetto. Trovato il difetto, si risolve e si analizza quante macchine uguali sono state vendute, ed ecco da dove parto-no gli aggiornamenti. Sono in pochi a seguire questa filosofia.Le anomalie nel funzionamento sono importanti tanto quanto la sicurezza. Se un autolavaggio compra delle mac-chine è perché vuole incassare dei soldi dal loro lavoro e se non funzionano non incassa e giustamente allora il cliente si arrabbia. AD Produzione ragiona in questo modo, vede nei suoi clienti par-te di sé stessa, se fa un investimento lo fa perché ci deve guadagnare e vuole soddisfazione ed è per ciò che vuole che i suoi clienti siano soddisfatti. Que-

sta filosofia è condivisa dalla certifica-zione ISO 9001/2008 e A.D. Produzio-ne è stata certificata nel 2011.”

La filosofia AD Produzione“Siamo partiti dall’ultimo dei punti, il post-vendita, per far capire la filosofia che anima il lavoro in AD Produzio-ne - prosegue Deluca. - In realtà noi operiamo così fin dalla progettazione. Nei prossimi mesi vedrete nuove mac-chine, le vedrete tutte insieme perché quell’idea è stata pensata e per mesi è stata testata. Solo dopo sei mesi di test interno le macchine possono essere messe sul mercato. Abbiamo macchi-ne in prova esposte al sole, neve, ac-qua e ghiaccio; poi le stesse macchine sono all’interno e sono testate inces-santemente, quindi sono analizzate le differenze e si va a determinare quale

Progettazione e reparto grafico

Omologazione g.gomme e reparto elettrico

Produzione

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guarnizione o componente sia meglio utilizzare avendo messo a confronto due situazioni completamente diverse.Tutti i componenti che utilizziamo sono di altissima qualità, anche nell’elettro-nica. Per quanto riguarda i prodotti realizzati da AD Produzione su propri stampi sono tutti ad alta resistenza. Per esempio, i “cappelli” di abs delle macchine sono di primissima qualità: il materiale utilizzato ha una totale re-

sistenza ai raggi ultravioletti, perché è brutto e dequalificante per AD Pro-duzione e per i propri clienti vedere i cappelli che si scoloriscono dopo pochi mesi di esposizione al sole. Trasmetto-no un’immagine pessima e il primo a essere danneggiato è proprio il cliente. Per questo fin dalle origini è stato scel-to di puntare al massimo: “la qualità costa” avevamo affermato in un’altra intervista e ancora oggi ci sono clien-ti che ricordano questa frase, perché? Perché la macchina ce l’hanno ancora e funziona perfettamente. E cosa cam-biano dopo 15 anni? Gli adesivi, così torna nuova! Un aspirapolvere AD Pro-duzione dopo 15 anni è ancora all’ope-ra e in piena efficienza!Una scelta operativa basata sulla quali-tà che si ritrova in tutti i reparti di AD Produzione, dal commerciale alla spe-dizione. Il controllo viene effettuato due volte su ogni commessa: all’arrivo dell’ordine scritto il commerciale parla con l’ufficio tecnico che dà il suo ok e quindi il venditore ricontatta il cliente e formula l’ordine definitivo. Ed è qui che entra in scena la nostra carpenteria in-

terna con i suoi programmi mirati. Ave-re la carpenteria interna è fondamentale perché dobbiamo dare al cliente quello che lui vuole, perché se vuole una mac-china con due fori in più non dobbiamo essere limitati, dobbiamo avere la possi-bilità di farli. Per questo sono stati fatti investimenti per sviluppare un reparto dedicato alla lavorazione delle lamiere.Poi, dopo l’assemblaggio di tutti que-sti pezzi, abbiamo dovuto affrontare

l’aspetto grafico, perché l’esigenza del mercato ci richiedeva grafiche perso-nalizzate e lavorare con designer ester-ni richiedeva molto tempo. Quindi AD Produzione ha preferito investire in un reparto interno di stampa grafica che contribuisce alla soddisfazione del cliente.Infine, tornando al post-vendita, at-traverso il nostro ufficio tecnico cosa diamo alla macchina come valore aggiunto? Tutta la documentazione necessaria, dal manuale d’uso e ma-nutenzione al nuovo sito, dove si pos-sono scaricare dai disegni delle opere murarie agli esplosi per i ricambi. Poi c’è il supporto tecnico telefonico, così i clienti si sentono più tutelati e an-che nell’acquisto del prodotto nuovo hanno meno dubbi. Fondamentale è inoltre la scelta dei nostri rivenditori, i quali devono essere dei professionisti e avere all’interno della loro azienda dei tecnici. Grazie a queste scelte diamo un valore aggiunto ai nostri prodotti. Forse le nostre macchine costano un po’ di più... ma non dimentichiamo nei conti gli adesivi nuovi dopo 15 anni”.

Lavoriamo per guadagnare e far guadagnare“Noi lavoriamo per guadagnare, non lavoriamo gratis - prosegue Alfredo Deluca -, nello stesso tempo però sia-mo presenti anche quando le cose vanno male. Se ci sono dei problemi ne rispondiamo e facciamo in modo che chi ha comprato una macchina che per colpa di AD o per colpa sua, o per colpa dell’autista che l’ha consegnata, non funziona: AD Produzione intervie-ne direttamente per dare soddisfazione al cliente; i nostri clienti dopo l’acquisto non vengono mai abbandonati.Per chiudere, voglio citare la nostra esperienza nelle recenti fiere, perché sono state di grande soddisfazione. Da oltre dieci anni stiamo cercando di lavorare con tutta Europa e già da un paio di anni assistiamo a clienti finali che ci vengono a salutare, cosa che i primi anni non succedeva. Il cliente straniero, se si riesce a conquistarne la fiducia, non a chiacchiere ma di fatto, è fedele e riconoscente: oggi la nostra qualità è internazionalmente riconosciuta e apprezzata. L’anno scor-so a Parigi ho avuto la soddisfazione di incontrare clienti un po’ arrabbiati perché secondo loro c’erano dei parti-colari che si potevano migliorare, non sono andati a dirlo al nostro rivendi-tore locale, ma sono venuti da me e questo è estremamente positivo. Fino a qualche anno fa “quella vite legger-mente spostata a destra” era una scusa per non comprare, oggi è un’occasione per parlarti ed è fondamentale perché fa capire che forse siamo sulla strada giusta, cioè stiamo lavorando bene e ci siamo sempre. Ci può stare che il cliente abbia ragione dicendo “la vite è troppo a destra”, pertanto facciamo il nostro dovere: con la giusta umiltà spostiamo quella vite verso sinistra e introduciamo un’ennesima miglioria.I nostri prodotti devono progredire quotidianamente e migliorano grazie anche alle segnalazioni dei clienti, non diamo per scontato che il nostro pro-dotto sia perfetto.La prima vendita non è mai stata il no-stro obiettivo, a noi interessa la secon-da, la terza, la quarta ecc. allo stesso cliente, cioè vogliamo fidelizzarlo, con-quistarne la fiducia, non a parole o per il prezzo, ma con i fatti.Infatti, la prima vendita è basata spesso solo sul prezzo. Diamo al nostro cliente quello che crediamo sia il giusto per-ché se è meglio per noi, sarà meglio anche per lui”.

Massimo Cicalini

Lavorazione lamiera e spedizione

Saldatura e taglio laser

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PRODOTTI E SERVIZI PER IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE Catalogo 2014

Azienda certificata ISO 9001:2008

Via Nuova Circonvallazione 27 - Rimini - Italy

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Il dinamismo di Ferwash non conosce sosta. È di pochi giorni fa la notizia di una nuova installazione a Milano, in zona Molino Dorino, nell’immedia-ta periferia della metropoli lombarda su una importante via di accesso dal nord-ovest della regione, presso la sta-zione MAS, del nuovo Leonardo e di una nuova struttura per piste. Ed ecco che è già inaugurato ad Almenno San Bartolomeo, in provincia di Bergamo, di un nuovo impianto “senza tocco” il Raffaello con grande soddisfazione dei titolari sotto l’aspetto qualitativo.Per chi ancora non lo sapesse il portale Leonardo è caratterizzato dalle spaz-zole che abbracciano integralmente la sagoma laterale della vettura grazie all’inclinazione particolare degli alberi e alla conformazione asimmetrica delle spazzole stesse.La parte elettromeccanica è caratteriz-zata dall’uso di inverter e da un sistema a aste e cremagliere, un nuovo mecca-nismo (pistoni) per la spazzola, voluto da Ferwash.Si tratta di una spazzola asimmetrica con setole in espanso più sottili per es-sere più incisive e un bordo inferiore in tessuto con setole più lunghe per pulire dove storicamente non si arriva, cioè agli spoiler, sul fronte e sotto ai paraurti posteriori.

Particolarmente studiata per copiare sempre più le vetture ovoidali e le nuo-ve fanalerie.Leonardo si avvale di un nuovissi-mo software di controllo attraverso, gli inverter di tutti i movimenti delle spazzole, traino, discesa e salita della spazzola orizzontale, della lama asciu-gatura e alta pressione orizzontale, quest’ultima operazione come quella

dell’alta pressione orizzontale permet-tono di orientare la lama per ottenere il massimo risultato nell’alta pressione e asciugatura.Esclusiva anche l’erogazione del pro-dotto cerchi, che è concentrato solo sui cerchi e non su tutto il bordo inferiore della vettura per una mag-gior efficacia, risparmio di tempo e di prodotto. Da segnalare sul nuovo Leonardo installato a Milano l’inedi-to software con plc, visualizzatore “touchscreen” per il controllo e la programmazione della macchina e diagnostica di tutti i sistemi.La piattaforma pneumatica di nuova generazione a permesso di eliminare tutte le bobine elettriche delle elettro-valvole pneumatiche punto di forza Ferwash.Sulla prossima edizione di area di servi-zio vi daremo un resoconto dettagliato in merito a queste nuove installazioni.

Mario Rota

DUE NUOVI IMPIANTI FERWASHA MILANO E BERGAMO

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Un portale Leonardo già in funzione a Milano, un altro senza tocco Raffaello inaugurato in provincia di Bergamo, il nuovo anno per Ferwash è iniziato a pieno ritmo.

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14 2/2014

Siamo a Novara, sull’autolavaggio Easy Wash di proprietà di Diego Torri che ne condivide la gestione con la moglie e il suocero che è anche socio. Que-sto impianto è in funzione da quasi due anni, sorto sulla ristrutturazione (ma sarebbe più esatto dire totale ri-facimento) di un precedente impianto, sempre un tunnel, che operava in viale Volta 118 fin dagli anni Settanta.“Abbiamo eseguito una ristruttura-zione completa - racconta Torri -, non solo nell’impiantistica, ma anche nella struttura, creando una zona self-service e offrendo anche la pulizia degli interni con nostro personale. La mia esperien-

za nel settore è però precedente: da oltre sei anni gestisco anche un altro impianto a Romagnano Sesia, sempre in provincia di Novara, con piste self-service e un portale Christ Varius installato subito dopo averlo rilevato, perché all’origine era solo con piste self-service. È stata un’esperienza posi-tiva e oggi quell’impianto è ben avvia-to e lavora molto bene.Quindi, quando si è trattato di ristrut-turare quest’area, abbiamo confermato la fiducia a Christ, installando un tun-nel a tecnologia Trasversale di 33 metri, ma soprattutto ai prodotti Flowey, con i quali ci siamo sempre trovati molto

bene. La collaborazione con quest’azien-da possiamo dire che ha accompagnato tutta la nostra esperienza professionale perché in loro abbiamo sempre trova-to le risposte che cercavamo: sia come prodotti sia nelle persone, che ci seguo-no con passione e sono un importante riferimento tecnico e operativo. In tutti questi anni ci hanno sempre proposto novità che hanno contribuito al successo della nostra attività: siamo partiti dalla loro linea base e quindi sia-mo passati alla Evopur, che abbiamo utilizzato con successo, poi abbiamo seguito l’evoluzione del marchio Flo-wey con l’ultima novità Experience.

CHI PIÙ SPENDEMENO SPENDE

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Mai farsi trarre in inganno dalle offerte che sembrano irripetibili.Come spiega Diego Torri, cliente Flowey da anni, i conti si devonofare analizzando tutte le variabili.

Da sinistra: Valerio Paolucci, Paola Cardelli, Diego Torri e Livio Cardelli

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All’apertura di questo impianto aveva-mo voluto provare un altro fornitore, ma alla fine abbiamo deciso di utiliz-zare anche qui Flowey perché la sua qualità per noi, non si discute”.“Qualche volta sento alcuni colleghi so-stenere che Flowey costa più degli altri - prosegue Torri -, ma direi che è una credenza da sfatare. Sinceramente non ho trovato queste differenze: se ne usa meno e poi l’incidenza sul costo mac-china è talmente irrisoria che obbietti-vamente, se vogliamo dare qualità al cliente, non sono quei pochi centesimi di differenza che fanno guadagnare di più. Basta che il cliente torni una sola volta che già la differenza è recuperata abbondantemente. È anche grazie a questo che l’impianto adesso è ben av-viato, funziona bene con nostra grande soddisfazione economica e operativa. Infatti, anche se siamo ancora in una fase iniziale, nonostante la crisi, il brut-to tempo e gli altri elementi negativi, stiamo raccogliendo delle buone sod-disfazioni. Il trend è positivo e al rialzo: siamo sicuri che nel tempo la qualità, sia dei prodotti sia del lavaggio, unita al servizio pagherà e sarà ancora di più a nostro favore”.

Non venditori ma consulenti“Oggi nell’autolavaggio Easy Wash stanno utilizzando l’ultima novità Flo-wey: la linea presentata per la prima volta in Fiera a Parigi e distribuita in Ita-lia solo da qualche mese - spiega soddi-sfatto Valerio Paolucci, da quasi 10 anni

responsabile Nord Italia di Flowey -. Per chi ancora non lo sapesse si chiama Experience e la stiamo portando su vari impianti con buone soddisfazioni perché è una linea particolare, ancora più adatta alle esigenze dei lavaggisti. Il percorso professionale di Diego Torri è quello seguito da tanti nostri clienti ai quali non vendiamo un prodotto ma un servizio. Nel nostro primo approc-cio vogliamo subito stabilire che acqua si utilizza sull’impianto, si deve partire sempre dall’acqua ed Experience ga-rantisce ottimi risultati sia in presenza di acque dure sia di acque dolci. Questo è un aspetto molto importante, perché tanti prodotti e cere hanno difficoltà ad adattarsi, mentre questa linea è stata creata proprio per risolverlo: far sì che il cliente che ha l’acqua dura abbia una tipologia di prodotto che non è uguale al cliente che ha l’acqua più dolce. Una gamma completa sia per portali, tun-nel e alta pressione. In pratica due linee che coprono tutto il mondo del lavag-gio, inoltre per portali e tunnel ci sono i prelavaggi, naturalmente sia per acqua dura sia per acqua dolce. Poi c’è uno shampoo schiumogeno, uno shampoo spazzole che funge anche da pre-cera lucidante: anche questa è una novità, perché con le spazzole normalmente si usa uno shampoo neutro che serve a poco, oppure una pre-cera a ph aci-do in modo da preparare la vettura alla cera. Qui invece si rivoluziona tutto: ab-biamo uno shampoo lucidante e l’auto arriva alla cera che è già quasi “spacca-ta”, come si dice in gergo, e già anche con un po’ di lucentezza. Poi c’è la cera e la cera di protezione, due tipi natural-mente, perché sia nel prodotto lucidan-

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te sia nella cera abbiamo la versione per acqua dura e per acqua dolce. Per le piste ad alta pressione proponia-mo praticamente la stessa offerta: prela-vaggio, schiuma per la spazzola a mano e cera, sempre con le due versioni, e in aggiunta c’è un nuovo prodotto rivolu-zionario a effetto polish da usare con la spazzola. Stiamo studiando come pre-sentarlo ai lavaggisti perché lo possano poi offrire con successo ai loro clienti: è un prodotto che lava ma anche lucida, fa una schiuma molto particolare, men-tre i polish normali, se non sono caricati di aria, di schiuma non ne fanno tranne nei portali e nei tunnel”. “Per tornare all’esperienza di Diego Torri - prosegue Paolucci -, ha iniziato a lavo-rare con il prodotto base Flowey, poi con Evopur e adesso è passato a Experience. Cosa cambia da Evopur a Experience? Come può confermare anche Torri (che annuisce, ndr) si ha una migliore scor-revolezza che si nota soprattutto nelle giornate di pioggia: infatti questo strato protettivo fa scorrere meglio l’acqua su

carrozzeria e cristalli, aiutando il lavoro dei tergi e quindi aumentando visibilità e sicurezza. Poi ha una resa decisamen-te maggiore e prolungata, perché quel-lo che fa con l’acqua lo fa anche con lo sporco che tende a non attaccarsi alle superfici. Molti clienti lo notano e io stesso sto verificando che chi l’ha utiliz-zato e torna a lavare l’auto con mosceri-ni sul frontale dell’auto, trova più facile rimuoverli già nella fase di prelavaggio: si staccano più facilmente e dopo più lavaggi la situazione migliora di volta in volta. Se ne sono accorti i Torri e qual-che cliente mi ha fatto notare che anche dopo giornate di pioggia continue la vettura è rimasta lucida o comunque si è sporcata meno. Ovviamente si tratta di un’impressione perché non c’è mai un confronto oggettivo diretto, ma ten-denzialmente c’è una brillantezza mi-gliore. Tutto merito della combinazione dello shampoo, che nel caso di Torri è l’X20, e dalla cera X 40”.Io uso anche Facebook come mezzo di informazione nei confronti dei clienti (interviene Torri) e li ho invitati a invi-armi i loro commenti: ne sono arrivati di molto positivi, addirittura qualcuno si è interessato al prodotto dopo aver letto i commenti, l’ha voluto provare e la settimana dopo è ritornato rifare lo stesso trattamento perché, al rientro dalla montagna sotto una nevicata, ha notato la differenza dal lavaggio con detergenti tradizionali. In pratica è un po’ come con il polish: più si fanno passaggi con maggiore frequenza, più la pellicola che si forma si consolida”.“Dobbiamo smettere di essere piazzisti o puri venditori - conclude Paolucci -, ma dobbiamo essere dei venditori tec-

nici, dei veri e propri consulenti. Quin-di, come dicevo, la prima cosa da fare quando si va da un possibile cliente è misurare l’acqua, capire che prodotto può andare bene, fare una prova. È inu-tile chiedergli cosa sta usando e poi “ti do il mio al prezzo migliore”! L’impor-tante è capire che acqua sta usando, se va tutto bene e se c’è l’addolcitore che funziona. Poi puntare sul prodotto giusto e, con la linea Experience Flo-wey lo si trova sicuramente. Si ottiene quindi sempre il miglior risultato pos-sibile, risolvendo completamente ogni problema, semplicemente cambiando prodotto chimico”.Per saperne di più visitate il minisito dedicato a Flowey Experience:www.flowey.com/experience/

Massimo Cicalini

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172/2014

Una citazione merita anche l’impian-to Christ in funzione presso l’auto-

lavaggio Easy Wash. Dopo la positiva esperienza del primo Christ, Guido Torri ha dato ancora fiducia al costruttore te-desco questa volta con un tunnel a tec-nologia Trasversale da 33 metri, pedana auto allineante, traino a doppia catena con 20 rulli, lunghezza 33.075 mm, lar-ghezza gomma 330 mm, altezza sopra terra 50 mm, distanza dei rulli 3.250 mm, trazione diretta da 4 a 12 m/min, catena a maglie chiuse doppia con guai-

na proteggi cerchioni di plastica. All’in-gresso un arco schiuma in alluminio con ugelli schiuma posteriori, illuminazione a led, indicatore programma e barriera fotoelettrica per il rilevamento dei veico-li e riconoscimento dell’altezza. Lavacer-chioni bilaterale, fissato autonomamente su una colonna separata: guidato dalla

barriera fotoelettrica spruzza il prodotto speciale esattamente al momento giusto sui cerchioni, l’arco di prelavaggio ad alta pressione Jetstream di acciaio inox è dotato di 5 ugelli azionati elettricamente con portata da 2x69 l/min e 51 bar di pressione per il prelavaggio della super-ficie frontale, orizzontale e posteriore.

Lavaruote longitudinale Compact in acciaio inox, per la pulizia delle ruote e dei sottoporta, che si adegua alle lar-ghezze del veicolo con due spazzole a movimentazione pneumatica e tra-zione elettrica; lavaruote con spazzola a seguire, autoportante per la pulizia delle ruote e cerchioni con spazzole.Lavaggio sottoscocca fisso con 18 ugelli con snodo sferico alimentati da una pompa da 125 l/min e 13 bar.Dispositivo schiuma integrato nella struttura, ugelli schiuma con reattore e pompa dosaggio propria, tubatura acciaio inox. Tunnel a sei spazzole di cui una spazzo-

la orizzontale diagonale per le superfici frontali e orizzontali, una spazzola oriz-zontale diagonale per tetto e cofano e posteriore, quattro spazzole laterali diagonali per le superfici laterali, fron-tali e posteriore, sistema di risciacquo spazzole integrato e dispositivo polish integrato nella struttura.Lavafianchi a due spazzole, altezza di lavaggio 1.900 mm per parafanghi e su-perfici laterali, sistema irrorazione con ugelli a raggio largo, Setole Sensotex+.Arco cera in inox con ugelli a raggio largo per risciacquo della superficie completa del veicolo.Preasciugatura con due ventilatori da 3,0 KW, parte specchio/laterale/posteriore per migliorare il risultato dell’asciugatura dietro lo specchio, le zone laterali e posteriore del veicolo; a seguire asciugatura Aeroflex-2 con due soffianti laterali da 7,5 kW. Portale asciugatura traslante a tre spazzole tes-sili d’asciugatura a seguire.

IMPIANTO CHRIST TECNOLOGIA TRASVERSALE DA 33 METRI

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18 2/2014

Un importante ritorno che garan-tisce nuovo smalto all’importante appuntamento tedesco. Tra i nomi di maggiore spicco che hanno già confermato la loro adesione: Alfred Kärcher Vertriebs-GmbH, Otto Christ AG e WashTec Cleaning Technology GmbH; mentre l’indiana KKE Wash Systems e la belga Ergox e Mauqouy Token Company parteciperanno per la prima volta. In particolare, Christ ha anticipato che presenterà alcu-ni impianti di autolavaggio definiti “futuristici”, oltre ad autolavaggi a portale funzionanti. Infatti i visitatori, non solo potranno ammirare una va-sta gamma di sistemi per autolavaggi, ma vederne anche molti in funzione. Inoltre i visitatori riceveranno preziosi suggerimenti su come commercializ-zare i prodotti in modo più efficace e incrementare così il proprio volume d’affari.La United Vehicle Cleaning Plant, l’associazione di categoria europea fondata nel 2012 per rappresentare i produttori di impianti di autolavag-gio, parteciperà per la prima volta ad

Automechanika 2014 e si presenterà con un nutrito programma di semi-nari su più giornate. “Consideriamo Automechanika una piattaforma fonda-mentale per lo scambio tra produttori e gestori di autolavaggi - ha dichiarato Peter Hug, direttore dell’Associazione -. In un ciclo di conferenze dal titolo

“Vehicle cleaning - efficient, safe and sound” saranno affrontati temi come il trattamento delle acque reflue negli autolavaggi e la “Water Efficiency” con particolare riferimento alle regolamen-tazioni UE sull’utilizzo efficiente delle risorse idriche e il loro impatto sulla pulizia dell’auto”.Altri temi trattati saranno la “Custom-er Satisfaction in Car Wash Business” (Soddisfazione del cliente nel business degli autolavaggi) e “Safety First: How to prevent accidents with car wash equipment” (La sicurezza innanzitut-to: come prevenire gli incidenti con gli impianti per autolavaggi). In tutte le conferenze è previsto il servizio di traduzione simultanea in lingua in-glese e tedesca. Il ciclo di conferenze e seminari si terrà in un padiglione apposito allestito in un’area esterna al quartiere fieristico, dove esporranno anche aziende con stand di dimensio-ni minori che potranno così presentar-si proprio accanto ai “key player” del settore.

Elda Frigerio

L’AUTOLAVAGGIO TORNAAD AUTOMEcHANIKA FRANKFURT 2014EV

ENTI

Nel settembre 2014 il meglio del carwash si riunirà di nuovo a Francoforte ad Automechanika. Ad oggi il 90% dei padiglioni del polo fieristico è già prenotato.

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20 2/2014

In Autopromotec si respira un’aria ca-rica di fiducia. Sono molte infatti le richieste a partecipare pervenute, a conferma che la manifestazione è un punto di incontro imprescindibile di tutto l’aftermarket automobilistico negli anni dispari: il sistema fieristico B2B si è sempre più specializzato negli ultimi decenni, le aziende selezionano pochi eventi su cui investire e, anche grazie alla forza dell’industria naziona-le del settore, Autopromotec è sempre fra questi.Entrando nello specifico dei numeri, a oltre un anno dal prossimo appunta-mento nel 2015 e ancor prima dell’in-vio delle domande di partecipazione, gli organizzatori di Autopromotec co-municano che sono già 700 le confer-

me, con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2012. Di queste 118 provengono dall’estero, dato si-gnificativo perché le aziende straniere hanno storicamente la tendenza a pro-cedere direttamente con la prenota-zione degli spazi.L’analisi dei primi dati, seppur preli-minari, evidenzia alcune interessanti tendenze: i settori dei ricambi e dei car service, così come quelli destinati alle attrezzature per pneumatici e la dia-gnosi, sono già in fase di esaurimento. Molte aziende, nuove per Autopromo-tec, stanno dimostrando interesse nei confronti della fiera bolognese e più in generale gli espositori stanno richie-dendo spazi più importanti rispetto al passato, tanto che gli organizzatori

PARTENZA SPRINTPER AUTOPROMOTEc 2015EV

ENTI

La rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, in programma a Bologna dal 20 al 24 maggio 2015,ha comunicato in questi giorni i primi dati relativi alle manifestazionidi interesse da parte delle aziende espositrici.

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212/2014

non escludono la necessità di aprire li-ste di attesa in numerosi settori.“Le ragioni di questa crescita sono molteplici - spiega Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Auto-promotec -, ne ricordo soltanto due: molte aziende sono export oriented e vendono anche l’80% della propria produzione oltre confine, confrontan-dosi con quelle aree del mondo in for-te crescita che tipicamente si dedicano

alla produzione low cost ma vengono in Europa per acquisire le tecnologie più avanzate. In secondo luogo, con-tinua la rapida corsa dell’innovazione tecnologica, per motivi normativi, per questioni ambientali e anche per l’evo-luzione dei gusti del mercato, basti pensare alla sfida dell’infomobilità, che richiede competenze sempre più spe-cifiche e specializzate per la gestione dei sistemi on board, ma lo stesso vale per tutti i settori dell’aftermarket auto-motive. Per questo, ma anche grazie alla politica internazionale avviata al-cuni anni fa, Autopromotec 2015 rima-ne il punto di incontro irrinunciabile tra domanda e offerta per il variegato mondo dell’assistenza ai veicoli.”Per quanto riguarda le aree di servizio, tornerà ad Autopromotec 2015 l’ini-ziativa dedicata: Autopromotec Filling Station Equipment, che vedrà il carwa-sh, operatori del carcare, costruttori, gestori e fornitori di stazioni di servizio coinvolti in un unico progetto espo-sitivo a loro dedicato. Il settore avrà inoltre un’importante rappresentanza e visibilità all’interno del programma convegnistico di AutopormotecEDU.Anche le aree di servizio sono ovvia-mente coinvolte nelle evoluzioni che ri-guardano tutto il mondo dell’automo-tive, è facile prevedere che la tendenza sarà verso una crescente specializza-

zione: questioni di natura normativa, nonché la diversificazione delle moda-lità di propulsione e di alimentazione, porteranno a un numero crescente di aree multi carburante, che dovranno poter offrire non solo rifornimento ma anche servizi dedicati ai nuovi veicoli in circolazione.Inoltre il quadro economico e l’evolu-zione del mercato idrocarburi portano a un crescente numero di distributori di carburante “no logo”, che dovranno anch’essi essere attrezzati in maniera adeguata alla notevole concorrenza che si apprestano ad affrontare.Molte stazioni di servizio, poi, stan-no ampliando la propria offerta con il food e servizi di riparazione rapida: tendenza questa che osserviamo in Italia come all’estero, in riferimento all’autoveicolo ma anche per quanto riguarda l’autocarro, che vede in par-ticolare la nascita di nuove formule di offerta di servizi integrati (ad esempio unendo sosta, rifornimento, ristorazio-ne e manutenzione).In questo scenario di mutamenti e ri-strutturazioni, Autopromotec 2015 sarà la vetrina per tutte quelle aree di servizio che vorranno cogliere le ten-denze in atto e conoscere le nuove idee e proposte per il settore.

Mario Rota

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22 2/2014

Non è difficile imma-ginare che sarà “Plaza” il centro dell’attenzio-ne dell’Uniti Expo, in programma dal 3 al 5 giugno a Stoccarda, in Germania. Un piazzale centrale di oltre 300 mq che offrirà ai visitatori un’area in cui sedersi co-modamente, con rinfre-schi e wi-fi gratuiti. Un esempio di come la nuo-va fiera internazionale dedicata alla gestione e vendita di prodotti pe-troliferi intenda attirare i visitatori: puntare su un alto livello di attenzione nei loro confronti, mai visto finora in un evento fieristico internazionale a detta degli stessi orga-nizzatori.“È un aspetto molto importante per noi, per evidenziare ai visitatori inter-nazionali quanto siamo realmente inte-ressati a loro e quanto apprezziamo la loro presenza - ha spiegato Bruno Bo-roewitsch, CEO di Com-a-tec GmbH,

società che con McLean Events ha organizzato l’evento -. Percorrendo i corridoi della fiera, i visitatori avranno sicuramente bisogno di un punto in cui fermarsi per incontrare colleghi o fare una breve pausa e questa struttura

offrirà loro tutto ciò di cui hanno biso-gno. Abbiamo deciso da tempo di non far pagare né l’ingresso alla fiera, né la partecipazione al programma di confe-renze internazionali, ma ora i visitatori potranno anche godersi uno spuntino e un caffè offerti dagli organizzatori e dagli sponsor dell’evento”. Attualmente è prevista la partecipa-zione di oltre 280 aziende provenienti da 25 nazioni, tra cui importanti pro-duttori di attrezzature per le stazioni di servizio, nonché molti dei principa-li fornitori europei di autolavaggi che esporranno i loro prodotti su una su-perficie di oltre 35 mila mq metri qua-drati. I settori merceologici interessati sono: attrezzature e tecnologie per le stazioni di servizio, prodotti per gli shop, lavaggio e cura dell’auto, paga-menti e automazione, logistica, lubrifi-canti, carburanti e additivi.

Elda Frigerio

UNITI EXPO 2014I cARBURANTI IN FIERA A STOccARDAEV

ENTI

Uniti Expo 2014 è la fiera internazionale sulla gestione e venditadi prodotti petroliferi che si svolgerà per la prima volta a Stoccarda,in Germania, dal 3 al 5 giugno.

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Raramente uno stabilimento riesce così chiaramente a riproporre la filosofia di un’azienda. Il nuovo insediamento che la Alberici Spa ha recentemente inau-gurato a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, invece ripropone tutto il gusto per il design e l’innova-zione che ha sempre animato l’azien-da romagnola. Il nuovo stabilimento sorge su una superficie complessiva di 24 mila mq dei quali 15 mila coperti da un struttura il cui progetto è stato studiato e realizzato con l’obiettivo di lavorare in una sede confortevole e di appeal, così da stimolare l’impegno e la partecipazione dei dipendenti. Par-ticolarmente curata la distribuzione ergonomica degli spazi che risultano acusticamente protetti e studiati per avere un corretto rapporto tra illu-minazione naturale e artificiale con condizioni di temperatura adeguate, il riscaldamento è a pavimento in tut-to l’edificio. Sono state poi impiegate innovative tecniche di risparmio e di autoproduzione di energia da fonti ecosostenibili che coprono l’intero fab-bisogno energetico dell’azienda.

Non poteva che essere così verrebbe da pensare considerando che Alberici Spa è una società di progettazione, fabbri-cazione e commercializzazione da anni stabilmente tra i leader nel settore dei sistemi automatici di pagamento e de-gli accessori che può contare su una storia di ricerca e innovazione lunga oltre mezzo secolo. Tutti i prodotti Al-berici sono progettati e fabbricati in sede e quindi davvero “made in Italy”; sono commercializzati in tutto il mon-do, direttamente o tramite rivenditori e distributori: per i mercati del conti-nente americano opera la Alberici USA Inc. con sede a Reno, nel Nevada. La mission aziendale è di fornire pro-dotti innovativi e qualificati, creatori di valore per gli operatori internazio-nali che esigono sistemi di pagamento d’avanguardia, sicuri ed efficienti. Si punta quindi al consolidamento della presenza sui mercati storici dell’intrat-tenimento, del vending e dei lavaggi, ma anche l’espansione in settori che si prestano a trasformare i pagamenti manuali alle casse in transazioni auto-matizzate.

Una festa speciale“Contaci!”, il nome della festa, suonava anche come una promessa. Agli oltre 400 invitati è stato offerto uno spetta-colo straordinario con gruppi di danza-tori che accoglievano nei singoli reparti i visitatori divisi in piccoli gruppi, così da poter meglio apprezzare le caratte-ristiche delle singole lavorazioni.Nei reparti, dove lavorano 52 dipen-denti, sono state evidenziate tutte le prerogative di eccellenza che fanno dell’Alberici un’importante realtà a li-vello mondiale. Una delle caratteristi-che fondamentali dell’azienda è, oltre a possedere un know-how straordina-rio, quella di realizzare all’interno tutte le lavorazioni del processo produttivo: dall’ideazione e sviluppo dei progetti dei componenti meccanici ed elettro-nici, alla loro “prototipazione”, quindi progettazione degli stampi e progetta-zione del software. Sempre all’interno è curata la fabbricazione degli stampi e dei prodotti, il loro assemblaggio e il collaudo fino alla fase di imballaggio, stoccaggio e spedizione.Tra gli elementi che caratterizzano il

CONTACI! PAROLA DI ALBERIcIPI

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L’inaugurazione della nuova sede di Alberici Spa a Castel San Pietro Terme è stata l’occasione di mostrare i nuovi impianti e illustrare a clienti, stampa e autorità le nuove eccellenze dell’azienda.

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nuovo stabile i tre magazzini tridimen-sionali automatici, numero destinato a crescere in un futuro molto prossimo; la rilevazione delle impronte digita-li per autorizzare gli accessi ai diversi reparti aziendali; l’Auditorium 747, una sala conferenze in stile futuristico ide-ata per la presentazione al personale interno dei nuovi prodotti e per l’orga-

nizzazione di corsi di formazione per i clienti; la postazione con braccio mec-canico antropomorfo per l’assemblag-gio degli ingranaggi delle riduzioni di velocità dei motori elettrici e la stam-pante a led UV con risoluzione grafica di immagini per la personalizzazione di testatine e pulsanti luminosi. Una citazione meritano anche le macchine

utensili di ultima generazione dell’offi-cina: quattro fresatrici a controllo nu-merico di cui tre frese a portale e una a quattro assi; quattro macchine per elettroerosione di cui due a tuffo e due a filo, una microforatrice e una salda-trice laser.

Una storia di successo L’azienda è stata fondata nel 1946 da Augusto Alberici e si è imposta in bre-ve tempo come vivace realtà impren-ditoriale dedicata alla produzione di ricambi e accessori per le macchine da gioco, coniugando la passione per la tecnologia con la ricerca e l’innovazio-ne. Tutti fattori trainanti per una cre-scita costante che ha portato l’Alberici ad affermarsi tra i leader mondiali nella produzione di sistemi di pagamento e della componentistica per i merca-ti dell’intrattenimento, del vending e dei lavaggi automatici. Il primo gran-de successo è negli anni Ottanta con la produzione e il lancio del mitico joystick Albatros per le prime consol-le e personal computer, seguita negli anni Novanta dalla nascita della prima gettoniera elettronica multimoneta e del primo Hopper erogatore. Gli anni Duemila sono caratterizzati dall’in-troduzione della terza generazione di gettoniere elettroniche e dalla pre-sentazione dei Cambiamonete e Cam-biabanconote e, in tempi più recenti, ricordiamo la nuova generazione di pulsanti luminosi Halo e Multi-Led, l’introduzione dei nuovi Hopper Di-scriminatori multi moneta e i lettori di banconote Billy One e Ory One.Nonostante la rapida crescita, la Albe-rici Spa ha saputo conservare alcune preziose prerogative dell’azienda fami-liare, come l’attenzione alle esigenze dei collaboratori, dei clienti, dei forni-tori e dell’ambiente.

Massimo Cicalini

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Secondo i dati diffusi dalla Banca Cen-trale Europea (BCE), il numero delle monete euro falsificate in circolazione nell’Eurozona si mantiene sopra la so-glia di attenzione: solo nel corso del 2013 sono state individuate e ritirate dall’Europa a 17, monete contraffatte per un totale di 175.900 euro e Ger-mania, Grecia, Italia e Spagna sono in testa in questa classifica.Il portavoce del Commissario europeo per la Fiscalità, Algirdas Semeta, com-mentando i dati ha ribadito che “la lotta ai falsi rimane tra le priorità della BCE” e ha lanciato il nuovo program-ma Pericles 2014-2020, rivolto a creare una dimensione meno nazionale nelle politiche monetarie e di lotta alla con-traffazione. In questo quadro rimane centrale il ruolo dei produttori di siste-mi di pagamento, che possono garan-tire massima precisione e affidabilità nel riconoscimento delle sole monete autentiche, su tutte le apparecchiature di cambio e gestione self-service.In Comesterogroup la sicurezza to-tale in termini di accettazione e discriminazione è un obiettivo prio-ritario: il reparto di assistenza moni-tora periodicamente tutte le monete e i nuovi falsi in circolazione e rilascia le nuove tarature che permettono di garantire alle gettoniere e alle mac-chine su cui sono installate prestazioni sempre ai massimi livelli. Il risultato di questi sforzi è stato premiato anche quest’anno dalla BCE: le gettoniere elettroniche RM5 HD e le nuove getto-niere rendiresto a sei tubi RR6 HD PRO hanno superato nel mese di marzo i test, ottenendo un tasso di discrimina-zione dei falsi del 100%.RM5 HD sono le gettoniere più ver-satili della gamma. Grazie alle diverse configurazioni disponibili possono es-sere installate su tutte le apparecchia-ture che necessitano di un sistema affi-dabile di riconoscimento delle monete.

In particolare, RM5 HD è installata su: Autocoin Advance, il cambiamonete per esterni progettato per soddisfare le più alte aspettative; SimplyStart Ad-vance, l’innovativo starter per tutti i portali self-service, in grado di gestire fino a 12 programmi di lavaggio di-

stinti e PitStart, lo starter specifica-tamente studiato per le piste ad alta pressione, che permette di gestire fino a sette programmi di lavaggio. RR6 HD PRO sono invece le nuove gettoniere rendiresto di Comeste-rogroup: a soli tre anni dal lancio sul mercato, Comesterogroup ha soste-nuto nuovi investimenti hardware e

firmware per far evolvere la propria gettoniera rendiresto a sei tubi e of-frire al mercato un prodotto ancora più performante, “a prova” di tutti i modelli di distributori automatici.

Mario Rota

PRIORITÀ ALLA SICUREZZANELLA cIRcOLAZIONE DELLE MONETEPI

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Le gettoniere Comesterogroup si confermano tra i dispositivi più affidabili in termini di accettazione e ottengono il rinnovo della Certificazione della Banca Centrale Europea.

RM5HD+RR6HD

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292/2014

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30 2/2014

La formazione di batteri e alghe nei serbatoi carburante è uno dei maggiori pericoli che anche le più attrezzate sta-zioni di servizio possono correre. Le ricadute negative non sono solo in termini di immagine, ma possono avere anche pesanti ripercussioni economiche sotto forma di contesta-zioni da parte della clientela, giorni di lavoro persi per il fermo impianto, senza trascurare i costi per un intervento a fronte di una contaminazione grave.Diesel Bio Killer è un prodotto professionale ad alta con-centrazione messo a punto dal Centro R&D Green Star (www.greenstar.it) specificatamente indicato in caso di con-taminazione batterica delle cisterne di stoccaggio e dei ser-batoi di gasolio dei veicoli. Purtroppo le cisterne e i serbatoi di gasolio sono spesso colpiti da questo tipo di infestazione a causa della scarsa frequenza delle operazioni di pulizia e

manutenzione, per le caratteristiche biochimiche del gasolio (per esempio, presenza di una percentuale crescente di bio-diesel, gasoli emulsionati ecc.), per le forti escursioni della temperatura fra inverno ed estate o tra notte e giorno.Infatti, l’immissione, prevista dalla legge, di una percen-tuale sempre maggiore di biodiesel in miscela con il gaso-lio e la presenza di acqua di condensa che si forma a causa delle differenze di temperatura fra l’inverno e l’estate (con escursioni che raggiungono anche i 50° C e oltre) e tra il giorno e la notte, sono fattori che determinano un sub-strato particolarmente favorevole allo sviluppo di micro-organismi e tendono a solubilizzare facilmente il fouling organico, aumentando il rischio di inconvenienti quali l’intasamento precoce e frequente dei filtri e la corrosione delle parti metalliche.

Al contrario, il fenomeno è meno frequente, ma non assen-te, nei gasoli di origine completamente minerale (ovvero raffinati dal petrolio greggio) che contengono tracce d’ac-qua fino a 15 volte inferiori rispetto al biodiesel: 100 ppm di acqua solubilizzata in gasolio minerale contro i 1500 ppm presenti nel biodiesel.Diesel Bio Killer by Green Star garantisce un’efficace azione biocida in particolare dove si ha una maggiore concentra-zione batterica, permettendo di fermare completamente e in poche ore il ritmo di riproduzione di alghe (funghi e bat-teri). Proprio la velocità di abbattimento della riproduzione delle alghe è un elemento fondamentale per giudicare la qualità di un additivo biocida.Il prodotto, adatto al trattamento di gasoli a basso tenore di zolfo, biodiesel e loro miscele ma anche di gasoli tradi-zionali minerali, è solubile sia nella parte idrocarburica sia in

SERBATOI A RISCHIO?EccO IL KILLER DI BATTERI E FUNGHIPI

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Avere serbatoi in perfette condizioni significa ridurre i rischi di fermo impianto e di ulteriori contaminazioni. E poi niente contestazioni dai clienti e quindi una migliore immagine per tutta l’area di servizio.

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quella acquosa e si distribuisce efficacemente nelle due fasi, in particolare all’interfaccia svolgendo un’azione biocida ad ampio spettro.

Tempo di abbattimento della contaminazione (metodo IP 385)

Campi di applicazione Diesel Bio Killer by Green Star ha i suoi settori d’intervento privilegiati in tutti gli ambiti della distribuzione petrolifera, quindi stazioni di servizio, depositi di carburante, aziende di autotrasporto e aziende agricole che hanno cisterne di gasolio private. È infatti noto che non è sufficiente filtrare il gasolio contaminato. Funghi e batteri contenuti nel gasolio proliferano e si riproducono molto velocemente: nel giro di 10 ore il loro numero può crescere da una singola unità fino a 10 miliardi di unità. Filtrare tutto il gasolio contaminato serve a poco perché nel giro di qualche ora il problema tende a ripresentarsi. Per fermare la riproduzione occorre pertanto agire con prodotti chimici appositi (i biocidi) che non eliminano le alghe già presenti ma, più semplicemente, ne interrompono la riproduzione. In particolare per le cisterne fisse, dopo aver trattato il gasolio con il prodotto biocida, non è necessario esegui-re immediatamente il filtraggio delle alghe perché queste tendono a depositarsi nella parte non pesca-bile. Solo in casi di estrema contaminazione è consigliabile filtrare tutto il gasolio con appositi apparati filtranti.Diesel Bio Killer by Green Star è ideale per il gasolio desti-

nato ai motori di ultima generazione che non sopportano le impurità e per questo sono dotati di filtri gasolio ad alta separazione. Il prodotto va versato nel serbatoio prima del riempimento: i dosaggi di applicazione sono legati al livello di contaminazione, ma quelli consigliati possono essere ri-assunti in questa casistica.- Dose di mantenimento: 1 litro di Diesel Bio Killer ogni

10/15 mila litri di gasolio (in questo caso il costo dell’ad-ditivazione antialga oscilla fra i 2 e i 4 millesimi di euro al litro).

- Dose d’urto: 1 litro di Diesel Bio Killer ogni 5 mila litri di gasolio.

- Dose massima: 1 litro di Diesel Bio Killer ogni 2 mila litri di gasolio.

Il prodotto è offerto in diverse confezioni: dal flacone da un litro confezionato in un cartone da 12 pezzi, al fusto da 207 litri; c’è anche il flacone monodose da 125 ml in cartoni da 24 pezzi. Quest’ultimo è proposto per trattare serbatoi da 400 a 800 l di gasolio: la massima concentrazione ammessa è di 125 ml con almeno 50 litri di gasolio.

Nicola Polidoro

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LEGGE SABATINI 2014UN’OccASIONE DA NON LAScIARSI SFUGGIRE

Si dice spesso che le PMI, acronimo di piccole e medie imprese, siano la colonna vertebrale dell’economia italiana. Ecco quindi una notizia importante che potrebbe interessare

migliaia di artigiani e piccoli imprenditori, e tra loro i gestori delle aree di servizio e degli autolavaggi. La nuova Legge Sabatini 2014 per finanziamenti alle imprese è entrata in vigore

dal 31 marzo e da quella data le imprese italiane possono fare domanda per ottenere i fondi. Di seguito pubblichiamo il testo integrale della circolare del Ministero dello sviluppo

economico che vediamo di riassumere in poche righe: le domande possono essere inoltre da PMI, quindi da micro, piccole e medie imprese italiane la cui sede operativa è all’interno del territorio nazionale e che sono iscritte nel Registro delle imprese. Inoltre non devono versare in situazione di difficoltà (come da regolamento GBER), non devono essere in liquidazione

volontaria, né coinvolte in procedure concorsuali, allo stesso modo non devono aver acquisito e depositato o comunque non rimborsato degli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea. I finanziamenti della Legge Sabatini 2014, spesso chiamata anche Sabatini Bis, prevedono importi di investimento compresi tra 20 mila e due milioni di euro.

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Ministero dello Sviluppo EconomicoCircolare 10 febbraio 2014, n. 4567

Termini e modalità di presentazione delle domande per la concessione e l’erogazione del contributo di cui all’articolo 6 del decreto interministeriale 27 novembre 2013, recante la disciplina dei finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese.

1. PREMESSA L’articolo 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazio-ni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ha previsto la concessione da parte di ban-che e intermediari finanziari, a valere su un plafond di provvista presso la gestio-ne separata di Cassa depositi e prestiti S.p.a., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per investimenti in beni strumentali d’impresa, nonché di un con-tributo da parte del Ministero dello svi-luppo economico rapportato agli interes-si calcolati sui predetti finanziamenti. L’intervento agevolativo è così articolato: • costituzione presso Cassa depositi e prestiti di un plafond di risorse (pari a 2,5 miliardi di euro), che le banche e gli intermediari finanziari, previa adesione a una o più apposite convenzioni tra il Mi-nistero dello sviluppo economico, senti-to il Ministero dell’economia e finanze, l’Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti, possono utilizzare per concedere, fino al 31 dicembre 2016, fi-nanziamenti alle PMI per investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali. Il plafond è utilizzabile anche a fronte di operazioni di leasing finanzia-rio concesse da società di leasing in pos-sesso di garanzia rilasciata da una banca aderente alle convenzioni citate; • concessione da parte del Ministero del-lo sviluppo economico, nel limite dello stanziamento annuale di bilancio previ-sto, di un contributo in favore delle PMI che hanno ottenuto i finanziamenti di cui sopra, a parziale copertura degli interessi a carico delle imprese; • possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, fino alla misura massima prevista (80%), sul finanziamento banca-rio ottenuto dall’impresa, con priorità di accesso.

In attuazione della norma di legge, con

decreto 27 novembre 2013 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle fi-nanze, pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Repubblica italiana n. 19 del 24 gennaio 2014, sono stati definiti i re-quisiti, le condizioni di accesso, la misura massima, nonché le modalità per la con-cessione e l’erogazione del contributo e per il raccordo con il finanziamento con-cesso dalle banche e società di leasing finanziario.

Il decreto interministeriale 27 novembre 2013 ha previsto, altresì, che il termine iniziale per la richiesta dei finanziamenti e dei contributi, gli schemi di domanda e di dichiarazione e l’ulteriore documen-tazione da presentare per la concessione ed erogazione del contributo, nonché le modalità di presentazione, siano stabiliti con circolare del Ministero dello sviluppo economico. Con la medesima circolare è stato previsto che siano rese note anche le modalità tecniche di calcolo del con-tributo e definita la procedura di eroga-zione in quote annuali.

Al fine di facilitare la lettura della presen-te circolare, si richiamano di seguito le definizioni adottate dal decreto 27 no-vembre 2013: a) “Ministero”: il Ministero dello svilup-po economico; b) “regolamento GBER”: il regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione, del 6 agosto 2008, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mer-cato comune in applicazione degli arti-coli 107 e 108 del Trattato (regolamento generale di esenzione per categoria) e successive modifiche e integrazioni; c) “regolamento (CE) 1857/2006”: il re-golamento (CE) n. 1857/2006 della Com-missione, del 15 dicembre 2006, concer-nente l’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato agli aiuti di Stato a fa-vore delle piccole e medie imprese attive nella produzione dei prodotti agricoli; d) “regolamento (CE) 736/2008” il rego-lamento (CE) n. 736/2008 della Commis-sione, del 22 luglio 2008, concernente l’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato a favore delle piccole e medie imprese attive nel settore della produ-zione, trasformazione e commercializza-zione dei prodotti della pesca; e) “decreto-legge 69/2013”: il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, f) “PMI”: le imprese classificate di di-mensione micro, piccola e media, secon-do i criteri indicati dalla raccomanda-zione 2003/361/CE della Commissione

del 6 maggio 2003 e nell’allegato 1 al Regolamento GBER, nonché secondo le modalità di cui al decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.238 del 12 ottobre 2005; g) “CDP”: Cassa depositi e prestiti S.p.a.; h) “banca": la banca italiana o la succur-sale di banca estera comunitaria o extra-comunitaria operante in Italia e autoriz-zata all’esercizio dell’attività bancaria di cui all’articolo 13 del Testo Unico Ban-cario (decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modifiche e integrazioni), aderente alle convenzioni di cui all’articolo 2, comma 7, del decre-to-legge 69/2013; i) "intermediario finanziario": soggetto autorizzato all’esercizio dell’attività di leasing finanziario e iscritto all’albo pre-visto dall’articolo 106, comma 1, del Te-sto Unico Bancario, purché garantito da una banca aderente alle convenzioni di cui all’articolo 2, comma 7, del decreto-legge 69/2013; l) “finanziamento”: il finanziamento, bancario o in locazione finanziaria, con-cesso a una PMI da una banca o da un intermediario finanziario; m) “convenzioni”: le convenzioni stipula-te tra il Ministero dello sviluppo econo-mico, sentito il Ministero dell’economia e delle finanze, l’Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.a. ai sensi dell’articolo 2, comma 7, del de-creto-legge n.69/2013; n) “Fondo di garanzia”: il Fondo di ga-ranzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662; o) “decreto”: il decreto 27 novembre 2013 del Ministro dello sviluppo eco-nomico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 19 del 24 gennaio 2014.

2. MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AGEVOLAZIONE 2.1 Ai fini dell’accesso alle agevolazioni finanziarie previste dal decreto, le impre-se sono tenute a presentare, con le mo-dalità indicate al punto 2.2: a) domanda di agevolazione, redatta secondo lo schema di cui all’allegato n. 1 alla presente circolare, sottoscritta, a pena di invalidità, dal legale rappresen-tante dell’impresa proponente o da un suo procuratore; b) la/e dichiarazione/i, resa/e secondo le modalità stabilite dalla Prefettura com-petente, in merito ai dati necessari per la richiesta delle informazioni antimafia

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per i soggetti sottoposti alla verifica di cui all’articolo 85 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 e ss.mm.ii., nei casi previsti dallo stesso decreto legisla-tivo; c) copia dell’atto di procura e del docu-mento di identità del soggetto che ri-lascia la procura, nel caso il modulo di domanda sia sottoscritto dal procuratore dell’impresa.

La domanda di agevolazione e i relativi allegati devono essere compilati utiliz-zando esclusivamente, pena l’invalidità della domanda, i moduli disponibili en-tro il 10 marzo 2014 nella sezione “BENI STRUMENTALI (NUOVA SABATINI)” del sito internet del Ministero www.mise.gov.it. Il mancato utilizzo dei predetti schemi, la sottoscrizione di dichiarazio-ni incomplete e l’assenza, anche parzia-le, dei documenti e delle informazioni richieste costituiscono motivo di non ricevibilità della domanda e pertanto di inammissibilità al finanziamento e al contributo. E’ fatto divieto di presentare in via contestuale una domanda di age-volazione per lo stesso bene a due o più banche/intermediari finanziari.

2.2 La domanda di agevolazione, da uti-lizzare anche per la richiesta di finanzia-mento, in bollo tranne nei casi di doman-de appartenenti ai settori agricoli e della pesca, deve essere compilata dall’impre-sa in formato elettronico e, unitamente all’ulteriore documentazione eventual-mente necessaria indicata al punto 2.1, deve essere, pena l’invalidità, sottoscritta mediante firma digitale, nel rispetto di quanto disposto dal “Codice dell’am-ministrazione digitale” di cui al decreto legislativo n. 82/2005, e presentata, a partire dalle ore 9.00 del 31 marzo 2014, esclusivamente attraverso l’invio a mez-zo posta elettronica certificata (PEC) agli indirizzi di PEC delle banche/intermediari finanziari aderenti alle convenzioni, con i quali l’impresa successivamente dovrà prendere contatto per definire le mo-dalità del finanziamento. L’elenco delle banche/intermediari finanziari aderenti alle convenzioni sarà pubblicato nei siti internet del Ministero: www.mise.gov.it e di CDP www.cassaddpp.it e di volta in volta aggiornato.

2.3 Le domande presentate anteceden-temente al termine iniziale sono conside-rate non ricevibili.

3. MODALITÀ DI CHIUSURA DELLO SPORTELLO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE 3.1 Le imprese, ai sensi dell’articolo

2, comma 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123, hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie. Il Ministe-ro comunica, mediante avviso a firma del Direttore generale per gli incentivi alle imprese pubblicato nei siti internet del Ministero www.mise.gov.it e di CDP www.cassaddpp.it, nonché nella Gaz-zetta Ufficiale della Repubblica italiana, l’avvenuto esaurimento delle risorse di-sponibili e la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande.

3.2 Ciascuna banca o intermediario fi-nanziario, verificata la regolarità formale e la completezza della documentazione di cui al punto 2 presentata dall’impre-sa richiedente, nonché la sussistenza dei requisiti di natura soggettiva relativi alla dimensione di impresa, trasmette a CDP, una sola volta su base mensile, entro il termine stabilito nelle convenzioni, la richiesta di verifica della disponibilità della provvista a valere sul plafond di cui all’articolo 4, comma 3, del decreto, completa dell’ammontare, della durata e del profilo di rimborso dell’operazione già deliberata o in corso di delibera. Tale richiesta può essere inoltrata anche per un insieme di operazioni interessate. Le domande di agevolazione, per le quali la valutazione del merito di credito ovvero l’istruttoria preliminare abbia dato esito negativo, non saranno inviate dalla ban-ca o intermediario finanziario a CDP per la richiesta di verifica della disponibilità della provvista. Le richieste di verifica di disponibilità presentate dalle banche/intermediari finanziari, di cui al comma 2 dell’articolo 8 del decreto, pervenute a CDP su base mensile, sono prese in considerazione dal Ministero, ai fini della prenotazione del contributo, seguendo l’ordine cronologico di presentazione a CDP e sulla base della preventiva posi-tiva verifica della disponibilità del pla-fond messo a disposizione dalla stessa, secondo quanto previsto dalle conven-zioni. Laddove le risorse residue dispo-nibili non consentano l’integrale accogli-mento di una richiesta di prenotazione associata a una verifica di disponibilità della provvista di CDP, la prenotazione stessa è disposta in misura parziale, fino a concorrenza delle residue disponibilità, ed è utilizzata, ai fini della concessione del contributo, in modo proporzionale al fabbisogno di ciascuna delle operazioni oggetto della richiesta di disponibilità cui la prenotazione parziale si riferisce.

3.3 Qualora, entro i 60 giorni successi-vi alla data di chiusura dello sportello di cui al punto 3.1, per ciascuna annualità si

rendano disponibili ulteriori risorse deri-vanti dalla riduzione degli importi di fi-nanziamento deliberati dalle banche/in-termediari finanziari rispetto all’importo delle risorse prenotate in sede di richie-sta di verifica di disponibilità, secondo quanto previsto dall’articolo 8, comma 8, del decreto, le ulteriori risorse dispo-nibili in questione possono essere uti-lizzate esclusivamente per incrementare l’importo della prenotazione disposta in misura parziale e, successivamente, delle eventuali altre richieste di prenotazione delle banche/intermediari finanziari co-municate da CDP nella medesima tra-smissione mensile. 3.4 Le richieste di verifica di disponi-bilità pervenute su base mensile a CDP successivamente all’esaurimento delle ri-sorse disponibili e nelle more della chiu-sura dello sportello, e che non possono quindi essere soddisfatte, acquisiscono priorità di prenotazione alla eventuale riapertura dello sportello.

3.5 Qualora si verifichi la condizione di riconoscimento parziale del contributo, di cui al punto 3.2, le imprese interessate hanno facoltà di scegliere se accettare un contributo ridotto, fermo restando l’am-montare della provvista prenotata per il finanziamento, o di essere ricondotte alla fattispecie di cui al punto 3.4.

3.6 Esaurite le risorse disponibili, le do-mande delle imprese presentate alle ban-che/intermediari finanziari nelle more della chiusura dello sportello, prima della comunicazione di chiusura di cui al punto 3.1, e non incluse in una richiesta di verifica della disponibilità di provvista inviata dalle banca/intermediari finan-ziari a CDP, possono essere ripresenta-te nel caso di riapertura dello sportello. Le domande delle imprese presentate successivamente al provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese di chiusura dello sportello sono considerate non ricevibili.

4. INFORMAZIONI ANTIMAFIA 4.1 La concessione del contributo, per le agevolazioni che superano la soglia di 150.000,00 euro, è subordinata all’ac-quisizione della documentazione anti-mafia, ai sensi del decreto legislativo n. 159/2011, “Codice delle leggi antimafia”, e ss.mm.ii., necessaria per l’accesso a contributi e finanziamenti pubblici.

4.2 Per le finalità di cui al punto 4.1, il modulo di domanda deve essere accom-pagnato dalle dichiarazioni già indicate al punto 2.1, lettera b), redatte secondo le

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modalità stabilite dalla Prefettura compe-tente, nel caso in cui l’importo del finan-ziamento superi il limite di 1.900.000,00 euro. Il Ministero si riserva comunque la facoltà, in fase di concessione del contri-buto, di chiedere all’impresa le suddette dichiarazioni. Le citate dichiarazioni de-vono essere sottoscritte dal legale rap-presentante e dagli ulteriori soggetti di-chiaranti, ove presenti, successivamente scansionate e infine firmate digitalmente dal legale rappresentante.

4.3 I tempi previsti per la concessione delle agevolazioni, di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto, possono pertanto subire variazioni in seguito alla mancata acquisizione della suddetta documen-tazione antimafia, ferma restando la fa-coltà del Ministero, decorso il termine di 45 giorni (prorogabile dalla Prefettura di ulteriori 30 giorni in caso di complessità dell’istruttoria) dal ricevimento della ri-chiesta da parte della Prefettura compe-tente, di procedere alla concessione delle agevolazioni sotto condizione risolutiva, secondo quanto previsto dall’articolo 92, commi 2 e 3, del decreto legislativo n. 159/2011.

5. MODALITÀ DI CALCOLO DEL CONTRIBUTO 5.1 Il contributo concedibile è pari all’ammontare complessivo degli inte-ressi calcolati al tasso del 2,75 (duevirgo-lasettantacinque) per cento su un piano convenzionale di ammortamento, con rate semestrali e della durata di cinque anni, di importo corrispondente al finan-ziamento, avente le caratteristiche previ-ste all’articolo 4 del decreto. In appendi-ce alla presente circolare sono riportate le modalità tecniche di calcolo del con-tributo.

5.2 Le agevolazioni sono concesse previa verifica del rispetto dell’intensità di aiuto massima, calcolata in termini di equiva-lente sovvenzione lordo (ESL), nei limiti dell’articolo 15 del regolamento GBER ovvero, per le imprese agricole, dell’arti-colo 4 del regolamento 1857/2006 e, per le imprese della pesca, degli articoli 11, 16, 19 e 22 del regolamento 736/2008. Le intensità di aiuto sono calcolate in termini di ESL, che esprime il valore in percentuale dell’aiuto come rapporto dei valori attualizzati delle erogazioni sui co-sti agevolabili. Le spese ammissibili e le agevolazioni erogabili sono attualizzate/rivalutate al momento della concessione del contributo. Il tasso di interesse da ap-plicare ai fini dell’attualizzazione è il tas-so di riferimento applicabile al momento della concessione predetta, determinato

a partire dal tasso base fissato dalla Com-missione europea e pubblicato nel sito internet all’indirizzo seguente: http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html.

5.3 Qualora l’ESL del contributo previsto, per effetto del cumulo con altre agevola-zioni pubbliche ivi incluse quelle a valere sul Fondo di garanzia, superi l’ESL massi-mo concedibile per l’impresa, il Ministero procede alla rideterminazione dello stes-so nella misura massima concedibile, fer-mo restando il finanziamento deliberato.

6. SPESE AMMISSIBILI 6.1 Le spese ammissibili riguardano l’ac-quisto o l’acquisizione in leasing di mac-chinari, impianti, beni strumentali d’im-presa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali, classifica-bili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile. Risultano pertan-to escluse, come previsto dall’articolo 5 del decreto, le spese relative a “terreni e fabbricati” e “immobilizzazioni in corso e acconti”.

6.2 Gli investimenti devono essere ad uso produttivo, correlati all’attività svol-ta dall’impresa ed essere ubicati presso l’unità locale dell’impresa in cui è realiz-zato l’investimento.

6.3 Secondo quanto previsto al comma 3 dell’articolo 5 del decreto, gli investi-menti devono essere avviati successiva-mente alla data della domanda di acces-so al contributo, fatti salvi gli investimenti relativi al settore agricolo, di cui al rego-lamento 1857/2006, che possono essere avviati solo successivamente al provvedi-mento di concessione degli aiuti.

6.4 In fase di realizzazione l’impresa ha facoltà di variare l’oggetto degli investi-menti rispetto a quello preventivato nella domanda e ammesso in sede di conces-sione del contributo, senza preventiva autorizzazione da parte del Ministero, a condizione che gli investimenti effet-tivamente sostenuti posseggano tutti i requisiti di cui all’articolo 5 del decreto.

6.5 Qualsiasi variazione degli investi-menti realizzati non può comunque comportare un incremento del contribu-to concesso.

6.6 L’impresa non può modificare il si-stema di acquisizione dei beni dalla lo-

cazione finanziaria all’acquisto diretto o viceversa.

6.7 Le imprese tenute per legge alla re-dazione e pubblicazione del bilancio de-vono iscrivere i beni acquistati nell’attivo dello stato patrimoniale, nel rispetto dei principi contabili applicati. Le imprese in regime di contabilità semplificata esone-rate dalla redazione del bilancio, ai fini dell’identificazione dei beni acquistati, devono dare evidenza della corretta ap-plicazione dei principi contabili in ma-teria di immobilizzazioni materiali, me-diante una dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante dell’impresa ai sensi degli articoli 47 e 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, da tenere agli atti dell’im-presa stessa.

7. MODALITÀ DI EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI 7.1 Il contributo è erogato dal Ministe-ro secondo il piano temporale riportato nel decreto di concessione, che si esau-risce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento, in quote annuali, in funzione anche delle risorse di bilancio annualmente disponibili in base alle autorizzazioni di spesa previste al comma 8 dell’articolo 2 del decreto–legge 69/2013.

7.2 Le richieste di erogazione sono evase dal Ministero entro un termine di 30 gior-ni dalla data di ricezione della domanda, completa della documentazione richie-sta e conforme a quanto indicato ai punti 7.4 e 8, fatti salvi i tempi necessari per l’acquisizione delle certificazioni rilascia-te da altri soggetti pubblici, nonché su-bordinatamente all’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio. Nei casi in cui è necessario acquisire la documentazione antimafia, i tempi pre-visti per l’erogazione delle agevolazioni possono subire variazioni in seguito alla mancata acquisizione di tale documen-tazione, ferma restando la facoltà del Ministero, decorso il termine di 45 giorni dal ricevimento della richiesta da parte della Prefettura competente (prorogabi-le dalla Prefettura stessa di ulteriori 30 giorni in caso di complessità dell’istrut-toria), di procedere all’erogazione delle agevolazioni sotto condizione risolutiva ai sensi dell’articolo 92, commi 2 e 3, del decreto legislativo n. 159/2011.

7.3 In ragione delle norme di contabilità generale dello Stato e tenuto conto dei tempi necessari per l’espletamento delle procedure amministrative di competen-za, il Ministero provvede alle erogazioni

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nell’anno per richieste pervenute entro e non oltre il 31 ottobre.

7.4 Le richieste di erogazione devono essere compilate esclusivamente in for-mato digitale, utilizzando la procedura informatica disponibile nel sito inter-net www.mise.gov.it entro il 30 giugno 2014. Sia le richieste di erogazione, sia i relativi allegati devono essere firmati di-gitalmente. Al termine della procedura di compilazione della domanda e dell’invio telematico della medesima, nonché dei relativi allegati, alla stessa è assegnato un protocollo elettronico.

7.5 Le domande di erogazione presen-tate secondo modalità non conformi a quelle indicate al punto 7.4 sono non ricevibili.

7.6 L’erogazione del contributo è subor-dinata al completamento dell’investi-mento, entro il periodo di preammor-tamento o di prelocazione della durata massima di 12 mesi dalla data di stipula del finanziamento. La dichiarazione so-stitutiva di atto di notorietà attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento, prevista dall’articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto, deve essere resa dall’im-presa entro 60 giorni dalla data di con-clusione dell’investimento e sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa e dal presidente del collegio sindacale o, in mancanza di quest’ultimo, da un revisore legale iscritto al relativo registro. Detta dichiarazione è predisposta utilizzando lo schema di cui all’allegato n. 2 e secon-do le modalità indicate al punto 7.4.

7.7 Il Ministero si riserva di effettuare ap-positi controlli sugli investimenti realiz-zati, finalizzati alla verifica della corretta fruizione delle agevolazioni. A tal fine il Ministero può acquisire dall’impresa be-neficiaria, anche prima dell’erogazione delle agevolazioni, un campione dei tito-li di spesa facenti parte dell’investimento agevolato, da sottoporre a controllo.

7.8 Ai sensi dell’articolo 10, comma 2, del decreto, il Ministero sospende l’ero-gazione del contributo in tutti i casi di cui all’articolo 12 del decreto, nelle more del perfezionamento del provvedimento di revoca. In particolare, la banca/interme-diario finanziario comunica al Ministero: a) eventuali inadempimenti dell’impresa beneficiaria alle condizioni contrattuali del rimborso del finanziamento o di cor-responsione dei canoni di leasing. Tale comunicazione deve essere effettuata dalla banca/intermediario finanziario en-tro 120 giorni dall’inadempimento, qua-

lora l’impresa non si rimetta al corrente con i pagamenti entro tale termine; b) risoluzione o decadenza del con-tratto di finanziamento entro 60 giorni dall’evento. In caso di rimborso anticipato del finan-ziamento o, nel caso di leasing, di riscatto anticipato, la banca/intermediario finan-ziario è tenuta a darne comunicazione al Ministero entro 120 giorni dal rimborso/riscatto anticipato.

8. DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER L’EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO 8.1 La richiesta di erogazione della pri-ma quota di contributo e l’ulteriore do-cumentazione allegata, devono essere sottoscritte dal legale rappresentante dell’impresa e dal presidente del collegio sindacale o, in mancanza di quest’ulti-mo, da un revisore legale iscritto al rela-tivo registro.

8.2 La richiesta di erogazione della pri-ma quota di contributo, redatta secondo lo schema di cui all’allegato n. 3, deve essere presentata secondo le modalità indicate nel punto 7.4 e corredata delle dichiarazioni liberatorie rese dai forni-tori, utilizzando lo schema di cui all’al-legato n. 4, sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, attestanti, altresì, il requisito di nuovo di fabbrica. Nel caso di investimento realizzato con il ricorso alla locazione finanziaria, alla richiesta di erogazione deve essere alle-gata la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà della società di leasing atte-stante l’avvenuto pagamento a saldo dei beni oggetto di investimento, corredata di analoghe dichiarazioni liberatorie dei fornitori.

8.3 Qualora il contributo concesso supe-ri la soglia di 150.000,00 euro secondo quanto previsto al punto 4, ciascuna ri-chiesta di erogazione deve essere cor-redata di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di conferma delle informazioni rese in sede di presentazio-ne di domanda relativamente ai soggetti sottoposti alla verifica di cui all’articolo 85 del decreto legislativo 159/2011 e s.m.i. (informazioni antimafia). In caso di variazione, la richiesta di erogazione deve essere corredata delle dichiarazioni, rese secondo le modalità stabilite dalla Prefettura competente, in merito ai dati necessari per la richiesta delle informa-zioni antimafia per i soggetti sottoposti alla verifica di cui alla citata normativa.

8.4 Le richieste di erogazione delle quo-te di contributo successive alla prima,

redatte in conformità all’allegato n. 5, devono essere presentate secondo le modalità indicate nel punto 7.4 e sotto-scritte dal legale rappresentante dell’im-presa beneficiaria.

8.5 Qualora l’impresa beneficiaria alie-ni, ceda o distragga dall’uso produttivo i beni oggetto dell’investimento nei 3 anni successivi alla data di completa-mento dell’investimento stesso e qualo-ra ricorrano le altre fattispecie previste all’articolo 12 del decreto, il beneficiario dovrà trasmettere tempestiva comuni-cazione al Ministero, che procederà alla revoca del relativo contributo.

8.6 Le richieste di erogazione relative all’ultima quota di contributo devono essere inoltre corredate di un’attestazio-ne della banca/intermediario finanziario con cui l’impresa ha stipulato il finan-ziamento relativa al completamento del rimborso del finanziamento stesso.

9. ONERI INFORMATIVI PER LE IMPRESE 9.1 Ai sensi dell’articolo 34 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, nell’alle-gato n. 6 è riportato l’elenco degli oneri informativi per le imprese previsti dal de-creto e dalla presente circolare.

10. DISPOSIZIONI TRANSITORIE 10.1 In virtù della scadenza degli inqua-dramenti comunitari in materia di aiuti di Stato e nelle more del successivo perfe-zionamento degli ulteriori adempimenti comunitari: - per gli investimenti delle PMI attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca esentati a norma del regolamento CE 736/2008, la data ultima per la con-cessione degli aiuti è il 30 giugno 2014; - per gli investimenti delle PMI nei set-tori diversi dalla pesca, la data ultima di concessione degli aiuti è il 31 dicembre 2014, in virtù della proroga, per gli inve-stimenti delle PMI attive nella produzio-ne dei prodotti agricoli, del regolamento (CE) 1857/2006 disposta dal regolamen-to (CE) 1114/2013 e, per tutti gli altri set-tori, del regolamento GBER disposta dal regolamento (CE) 1224/2013.

10.2 Le modalità per la concessione de-gli aiuti successivamente alle date di cui al punto 10.1 saranno definite in con-formità alle disposizioni nel frattempo adottate dalla Commissione europea in materia.

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to (To), vero fiore all’occhiello della multinazionale. La gamma Champion Aerovantage per l’aftermarket inclu-de spazzole flat, tradizionali e ibride per applicazioni Di-

rect Fit (cioè per bracci che già montano spazzole flat), caratterizzate da connet-tori premontati per adat-tarsi facilmente ai bracci installati e da un esclusivo design asimmetrico dello spoiler. Anche la gamma di spazzole tradizionali Champion Aerovantage, completamente in metal-

lo, è dotata di connettori premontati per una sostituzione ra-pida e semplice. La gamma include pure un’ampia offerta di spazzole in plastica per il posteriore e le nuove spazzole ibride, sviluppate soprattutto per le vetture asiatiche, che combinano il meglio delle due tecnologie flat e tradizionale, garantendo performance di tergitura tipiche delle spazzole convenzionali, ma con i vantaggi aerodinamici ed estetici delle flat: filanti spoi-ler tengono infatti la spazzola saldamente attaccata al vetro, mentre flessori curvilinei garantiscono una pressione uniforme su tutto il parabrezza migliorando la pulizia dall’acqua e assicurando una mag-giore visibilità. Ogni confezione di Champion Aerovantage riporta un pratico QR Code che consente l’accesso diretto a un sito dedica-to (www.championaerovantage.com) dove trovare pratici consigli per la scelta e l’installazione, oltre a un video tutorial. Infine, per ga-rantire l’autenticità del prodotto, su ogni confezione di Champion Aerovantage è stampigliato un si-gillo olografico validabile con l’esclusi-vo Data Matrix Code e verificabile trami-te scanner o smartphone sulla confezione di ogni spazzola.

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GREEN STAR AIR-cO ANTISEPTIc, NO A BATTERI E cATTIVI ODORILa vigilia della stagione calda è il momento giusto per fare della vera manutenzione all’impianto di aerazione dell’auto e azze-rare le colonie di batteri e funghi che vi si annidano insieme ai cattivi odori. Per tutto questo Green Star propone il nuovissimo Air-Co Antiseptic, un prodotto capace di rimuovere in pochi minuti tutti i microrganismi causa del problema: infatti con-tiene componenti igienizzanti attivi che depurano l’impianto lasciando una gradevolissima profumazione. Air-Co Antiseptic by Green Star elimina davvero gli odori e non li copre come farebbe un normale deodorante, proprio perché agisce sull’ori-gine degli stessi: per questo è indicato anche nel caso che gli odori all’interno dell’abitacolo siano causati da umidità e muffe. Specificatamente studiato per gli impianti di climatizzazione di tutti i veicoli, contiene componenti attivi igienizzanti non nocivi per l’uomo ma, in ogni caso, è necessario uscire dall’abitacolo durante l’erogazione del prodotto. Per ottenere il massimo ri-sultato si deve avviare il motore, accendere il climatizzatore in

“funzione ricircolo” con il ventilatore alla massima velocità e con le bocchette di areazione dell’abi-tacolo aperte. Il flacone, dopo aver premuto a fondo sul tasto erogatore e averlo fatto scattare, va posizionato vicino alla presa d’aria interna del ricircolo (di solito sotto il portaoggetti della plan-cia) in modo che l’erogazione sia automatica e continua. Uscendo dall’abitacolo si avrà cura di chiudere vetri e porte: il flacone si svuoterà in circa due minuti, ma sarà necessario far circolare l’aria all’interno del veicolo (con il prodotto vaporizza-to) per circa altri 10 minuti prima di riaccedere all’abitacolo previa la sua completa areazione. Air-Co Antiseptic by Green Star è in vendita in una confezione spray monouso da 100 ml al prezzo al pubblico di 10 euro più Iva. Per prezzi netti ai rivenditori, contattare [email protected].

DKV EURO SERVIcE AL SERVIZIO DEI cAMIONISTI... E DEI GESTORIDall’autunno 2013 il German Federal Cartel Office, che fornisce un servizio d’informazione continuo sui prezzi del carburante in Germania, ha fatto notare che il carburante in questo Paese è più costoso durante la notte e nelle prime ore del mattino. L’orario migliore per il rifornimento più economico è solo uno dei dati che DKV Euro Service, azienda attenta e sempre alla ricerca di nuove soluzioni per migliorare il servizio offerto ai propri clienti, è in grado di analizzare ed elaborare. Su richiesta può infatti ana-lizzare i dati relativi alle transazioni dei clienti e suggerire quale stazione scegliere, in quale giorno e in che finestra temporale fare rifornimento. Il titolare di una flotta di circa 80 veicoli po-

trebbe risparmiare fino a 60 mila euro all’anno, se solo il 25% degli autisti facesse rifornimen-to tra le 17.00 e le 18.00. Non solo, DKV Euro Service è un utile strumento online che consente di trovare il tragit-to più economico in tutta Europa

prima della partenza o, in al-ternativa, il più veloce o il più breve. L’autotrasportatore può scegliere fra queste tre opzioni e trovare le stazioni di servizio più economiche lungo il percorso selezionato. Inoltre, riceverà una lista dei costi di pedaggio e carburan-te, così come una stima del-le emissioni di CO

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funzioni dello strumento on-line possono essere utilizzate anche attraverso la DKV App per iPhone e Android, per es-sere sempre aggiornati anche a bordo del proprio camion. Per contro, considerando che sempre un numero maggiore di autotrasportatori, dai pa-droncini alle grandi flotte, utilizza i servizi di DKV Euro Service, le stazioni di servizio più virtuose hanno tutto l’interesse ad affiliarsi a questo network per essere segnalate ai camionisti più attenti ai propri costi di gestione, cioè la grandissima maggioranza.

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le tante officine italiane che utilizzano i suoi filtri di qualità OE, dall’altra farsi conoscere da quelle che ancora non utilizzano i suoi prodotti e dimostrare così l’elevato livello tec-nologico raggiunto - ha spiegato Fabio Pellegrini, Sales Manager per l’Italia dell’Aftermarket Business Unit di Sogefi -. Sogefi è un’azienda che continua a innovare, non solo nei prodotti scelti in primo impianto dai più impor-tanti costruttori, ma an-che nel packaging, per esempio quello innovativo per i filtri abitacolo, e nel marketing, come dimo-stra questa promozione, già condotta con successo in altri Paesi europei”.

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di dosaggio per carwash, lavaggi self-service e automatici, lavaggio autobus e camion. Tra gli impianti di nebulizzazione industriale Idrotech troviamo i moduli Fog 60, 70 aperto, 70 basico a 60 Hz e gli impianti Spara Nebbia Rino sia in bassa che in alta pressione, oltre allo Spara Nebbia Atex, progettato e studiato apposita-mente per agire in zone a rischio esplosione. Grandi novità per Perfect Cool con l’inserimen-to nel catalogo anche della nuovissima linea di complementi d’arredo per ambienti esterni En-joy your Life - Night & Day.

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seguito alle emergenze. Il martello propriamente detto è invece a doppia punta di acciaio arricchito al carbonio di particolare durezza ed è dotato di un supporto per il fissaggio permanente tramite viti (in dotazione) alle plastiche degli interni, oppure alla moquette con un sistema di aghi estraibili; il corpo in plastica fluo-rescente ne facilità l’individuazione anche nelle condizioni più difficili e il sistema di sgancio rapido lo rende immediatamente utilizzabile. Il model-lo Life-Hammer Evolution è invece un martello di sicurezza automatico che funziona con una semplice pressione sul vetro grazie alla sua testa di ceramica molto resistente: si fissa alla portiera con una staffa rotante in dotazione ed è di immediato utilizzo grazie al sistema di sgancio rapido.

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512/2014

Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante

fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti. Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione

di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione

interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - ConfcommercioP.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

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Meccanismi a perfetta orologeria. Riferendo sulla vicenda della vertenza Eni su Figisc-Anisa News era stato scritto esattamen-te quanto segue: “non sono mancate e non mancheranno le pressioni, da diversi ruoli e per diverse finalità, per tentare di affossare, con una motivazione o l’altra, definitivamente ciò che ancora sopravvive della contrattazione collettiva”. Presso la X^ Commissione permanente attività produttive della Camera, nell’ambito delle audizioni per la indagine conoscitiva sulla Strategia energetica nazionale (Sen), l’Antitrust, in per-sona del Presidente Prof. Giovanni Pitruzzella, ha esattamente detto quanto di seguito riportiamo (il testo intero è pubblicato nell’articolo successivo): “interventi sono ancora necessari: 1) piena liberalizzazione delle forme contrattuali che regolano i rapporti tra gestori e titolare dell’autorizzazione abbandonando definitivamente la logica degli accordi interprofessionali di ca-tegoria che ingessano e vincolano a uno schema rigido le varie e diversificate situazioni presenti sul territorio”.Beninteso, non è la prima volta che l’Antitrust si esprime in que-sto senso, ma sin dall’inizio del 2012 pronunciandosi sul decre-to liberalizzazioni del Governo Monti (D.L.1/12) che introdusse, all’articolo 17, comma 2, la norma sull’introduzione di nuove tipologie contrattuali “previa definizione negoziale di ciascu-na tipologia mediante accordi sottoscritti tra organizzazioni di rappresentanza dei titolari di autorizzazione o concessione e dei gestori maggiormente rappresentative”, poi altre volte di se-guito a ogni nuovo pro-nunciamento. Ma è quanto meno una singolare coincidenza che l’Authority abbia ritenuto di ribadire la sua posizione esattamente un giorno prima dell’incontro al Ministero che ha come oggetto i nuovi contratti e qualche gior-no dopo che la questione era stata sollevata nell’ambito di un ennesimo scontro all’interno del settore petrolifero.L’ennesimo diktat di Antitrust sui contratti è tanto chiaro quanto micidiale per la Categoria: se infatti nel 1999 la stessa Autorità aveva dato la prima picconata alla contrattazione collettiva, to-gliendo di mezzo gli accordi interprofessionali e frammentando il potere contrattuale dei Gestori tra le diverse aziende petroli-fere, ora - e a forza di insistere si finisce per far breccia -, nuovo

obiettivo (sempre in nome della sacra concorrenza e del libero mercato!) è diventato seppellire ogni residuo di contrattazione che non sia quello individuale e diretto azienda-gestore, come dire una libera gara a chi pe-sa di più tra l’elefante e la formica.L’Antitrust cioè si appresterebbe in questo modo a fornire la giu-stificazione giuridica a quello che, se già oggi succede nel con-creto (ossia la forzatura derogatoria degli accordi e dei contratti collettivi, attuata sulla singola gestione), succede in elusione e violazione delle leggi che regolano il settore. Quindi si tratta di assolvere il peccatore, con la semplice operazione di derubricare il peccato. E si noti questo intervento sui contratti è posto addi-rittura al primo posto tra i così detti “interventi necessari”.

BASTA ALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

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Solo al secondo c’è la ristrutturazione della rete con la chiusura improrogabile degli impianti incompatibili e, stranamente, solo al terzo gli impianti ghost e l’abolizione del vincolo alla presen-za di più prodotti sugli impianti, altri due gagliardi “cavalli di battaglia” dell’Authority.Il Prof. Pitruzzella ha rivendicato con orgoglio nell’audizione (e lo ha scritto, come si vedrà) che “l’intervento dell’Agcm è stato molto profondo e continuo nel settore; molte delle modifiche intervenute negli ultimi anni, e si tratta di modifiche assolu-tamente positive in una prospettiva concorrenziale (sviluppo della selfizzazione, sviluppo del non oil, sviluppo di impianti indipendenti no logo e della grande distribuzione organizzata) possono essere considerati come un diretto portato dell’attività dell’Agcm (varie segnalazioni a Governo e Parlamento, impegni assunti con le imprese petrolifere nel 2007, indagine conosciti-va sugli impianti indipendenti)”.In sostanza, Antitrust si autoreferenzia come protagonista e ispi-ratore di tutti, as-solutamente tutti, i passaggi che progres-siva-mente han rovinato ed incattivito il settore e messo alle corde una Categoria: la sua ricostruzione ci porta all’origine di i-perself, alla apertura alla Gdo dell’industria petrolifera, alla selfizzazione degenerata in ghostizzazione, all’oscuramento dei prezzi veri nel 2007 ed alla sceneggiata della co-municazione prezzi in cui il gestore si deve auto sputtanare rispetto al concorrente cui si fornisce prodotto in extrarete, alla cele-brazione della “efficien-za” degli indipen-denti, agli spot per la grande distribuzione, fino alla famosa, lunga indagine sulle pom-pe bianche, al termi-ne della quale l’Autho-rity disse candidamente che “non sono pie-namente conosciute le leve concorrenziali che gli operatori indipendenti utilizzano per esercitare la loro pressione competi-tiva sul-le imprese che tradizionalmente presidiano il settore”.Nell’audizione alla Camera, Antitrust affronta - sempre nella sua chiave interpretativa - anche il problema della ristrutturazione. Per dire non solo che bisogna chiudere gli impianti incompati-

bili, ma soprattutto che la ristrutturazione non deve costare nul-la agli “efficienti” - tipo la Grande Distribuzione, cioè coloro che sono efficienti grazie al fatto di non aver mai pagato neppure i costi di sistema dovuti -, che la ristrutturazione la deve fare il mercato, che è meglio abbassare i costi di bonifica piuttosto che indennizzare i Gestori (non è una nostra forzatura, si leg-ga bene tra le righe di quel che è stato scritto nel documento dell’Authority), che non ci sarà alcuna moratoria per le nuove aperture, ossia chiunque continuerà ad aprire, senza gpl, solo con un prodotto, un ghost e via dicendo….Non sappiamo se l’Antitrust rivendichi con così tanto orgo-glio la paternità di interventi che sono pura macelleria sociale (l’emarginazione, la rovina economica, l’espulsione di decine di migliaia di piccole imprese con i loro collaboratori e dipen-denti) per ragioni di autoreferenzialità o perché sta tenendo il sacco a qualcuno.Tuttavia - nonostante sia “per le persone”, come sta scritto nel suo francobollo -, mentre è certo che assolutamente mai è in-tervenuto per censurare stridenti abusi di dominio economico nei confronti dei Gestori, tutti i provvedimenti di cui Agcm si proclama fieramente primaria attrice erano e sono funzionali o agli interessi strategici o anche, nel caso, di piccolo cabotaggio, dei poteri forti interessati a dividersi il settore tra vecchi e nuovi monopoli, o a fare il gioco delle tre carte con i Governi che aumentano progressivamente le imposte sui carburanti (giunte a ben 100 cent/litro), per far dimenticare la quale bazzecola bisogna parlar d’altro, magnificare chi compra in extrarete e, infine, finire a scorticare il Gestore e i suoi 2-3 cent/litro di mar-gine reale lordo.Ma, prima domanda, cosa fa Antitrust? Sta scritto sul sito uffi-ciale dell’Authority: “L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, è stata istituita in Italia nel 1990. È un’istituzione indipendente, che prende le sue decisioni sulla base della legge, senza possibilità di ingerenze da parte del Governo né di altri organi della rappresentanza politica. L’Auto-rità garantisce il rispetto delle regole che vietano le intese anti-concorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l’obiettivo di migliorare il benes-sere dei cittadini. Nel 1992 è stata affidato all’Antitrust il compito di contrastare la pubblicità ingannevole delle aziende. Dal 2007 l’Autorità tutela i consumatori (e dal 2012 anche le microimprese) dalle pratiche commerciali scorrette delle imprese. Per garantire che il confronto sul mercato avvenga lealmente interviene anche contro la pubblicità comparativa che getta discredito sui prodotti dei concorrenti o confonde i consumatori. Dal 2012 è stata affida-ta all’Antitrust la tutela amministrativa contro le clausole vessato-rie inserite nei contratti con i consumatori”.E, dopo attenta riflessione su come l’Authority abbia esercitato il suo autorevole ruolo sulle questioni del settore petrolifero, facciamoci un’altra domanda: di che “campa” l’”istituzione in-dipendente” Antitrust? Lo dice una legge dello Stato: “il comma 7-ter, dell’art. 10 della legge n. 287/90, introdotto dal comma 1 dell’art. 5 bis del D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, nel testo integrato dalla legge di conversione 24 marzo 2012, n. 27, il quale stabilisce che all’onere derivante dal funzionamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si provvede mediante un contri-buto di importo pari allo 0,08 (0,06 dal 2014, N.d.R.) per mille del fatturato risultante dall’ultimo bilancio approvato dalle società di capitale, con ricavi totali superiori a 50 milioni di euro”. Ogni commento è superfluo.

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Audizione del Prof. Giovanni Pitruzzella, Presidente Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato, 20.03. 2014

Settore petrolifero e della distribuzione carburante

Intendo, infine, svolgere qualche breve considerazione anche in merito al settore petrolifero e, più in particolare, della distribu-zione di carburanti per autotrazione. Si tratta di un settore sempre sotto i riflettori della pubblica opi-nione (anche per l’alto peso della tassazione indiretta sul prez-zo) che tuttavia a mio avviso negli ultimi anni ha sperimentato una profonda trasformazione verso assetti più efficienti e con-correnziali; attualmente è sempre possibile trovare un prezzo della benzina e del gasolio particolarmente vantaggioso nella propria zona (anche fino a 15 centesimi al litro in meno a quello prevalente nei piccoli impianti urbani in modalità servito). Il vecchio sistema del prezzo consigliato unico nazionale è stato dunque superato da politiche di pricing delle aziende molto diversificate sul territorio e rispondenti alle effettive condizioni concorrenziali intorno ai vari impianti. Questa forte attenzione al prezzo praticato trova conferma nei dati relativi alla elasticità dei consumatori finali che, contrariamente a quanto si riteneva sino a qualche anno fa, sono disposti a ricercare i distributori che praticano i prezzi più bassi nella loro zona innescando vir-tuosi meccanismi competitivi di price competition. Anche a seguito di specifici stimoli in tal senso da parte di Agcm, è stata data attuazione alla previsione all’art. 51 della legge 99/2009 ed il Mise ha creato una banca dati istituzionale dei prezzi praticati di tutti gli impianti di distribuzione di carbu-rante esistenti in Italia. A fine 2013 era iscritto a tale banca dati circa il 60% degli impianti presenti sul territorio. L’obiettivo da perseguire è tuttavia di ottenere che tutti gli impianti presenti sulla rete nazionale si accreditino presso la banca dati ministe-riale e che si sviluppino quanto prima modalità evolute di utiliz-zo di questo importante strumento di stimolo competitivo. L’intervento dell’Agcm è stato molto profondo e continuo nel settore; molte delle modifiche intervenute negli ultimi anni, e si tratta di modifiche assolutamente positive in una prospettiva concorrenziale (sviluppo della selfizzazione, sviluppo del nonoil, sviluppo di impianti indipendenti no logo e della grande distri-buzione organizzata) possono essere considerati come un diret-to portato dell’attività dell’Agcm (varie segnalazioni a Governo e Parlamento, impegni assunti con le imprese petrolifere nel 2007, indagine conoscitiva sugli impianti indipendenti del 2012).

Le innovazioni legislative che si sono susseguite negli ultimi anni sono state determinanti per raggiungere un nuovo assetto (più concorrenziale) del settore ma, ad avviso dell’Autorità e a nostro giudizio, alcuni interventi sono ancora necessari: 1. una piena liberalizzazione delle forme contrattuali che re-

golano i rapporti tra gestori e titolare dell’autorizzazione abbandonando definitivamente la logica degli accordi in-terprofessionali di categoria che ingessano e vincolano a uno schema rigido le varie e diversificate situazioni presenti sul territorio;

2. un intervento deciso sulla chiusura degli impianti incompati-bili ai sensi delle normative ambientali che prevedano chiare definizioni delle casistiche, severe penalità in caso di ina-dempienza, poteri sostitutivi delle amministrazioni centrali in caso di inerzia degli enti locali (una norma in tal senso era prevista in un disegno di legge governativo discusso in Con-siglio dei Ministri il 13 dicembre 2013, c.d. DDL Stabilità);

3. una definitiva eliminazione dei vincoli residui all’apertura di impianti completamente automatizzati (anche nei centri urbani); dei vincoli all’apertura connessi a obblighi relativi alla presenza contestuale di più tipologie di carburanti, ivi incluso il metano per autotrazione; degli ostacoli a una piena liberalizzazione della vendita dei prodotti nonoil, compresi i generi di monopolio, presso i distributori di carburante.

Un’ultima battuta sul tema della “ristrutturazione della rete” con il quale si intende la possibilità di prevedere, anche per via normativa, la chiusura di un certo numero di impianti marginali (basso ven-denti) da parte delle aziende petrolifere unitamente a un meccanismo mutualistico finalizzato a “socializzare” il co-sto delle chiusure (essenzialmente legato alle bonifiche dei siti ed alla buonuscita del gestore). La posizione dell’Agcm sul punto è molto prudente: forme di ristrutturazione amministrata della rete di distribuzione sareb-bero accettabili in una ottica concorrenziale solo se accompa-gnate da modalità di socializzazione molto blande degli oneri per le chiusure (al fine di non sfavorire troppo le imprese più efficienti) e soprattutto senza in alcun modo prevedere conte-stuali moratorie sulle nuove aperture. Un intervento di minore portata, ma non per questo meno utile per il settore (anche perché lascerebbe al mercato il compito di ristrutturare la rete), sarebbe di prevedere modalità di riduzione dei costi di uscita (per esempio, bonifiche ambientali dei siti dismessi) al fine di incentivare le chiusure di impianti marginali senza la necessità di piani coordinati di ristrutturazione della rete.

LE DICHIARAZIONI DELL’ANTITRUST ALLA CAMERA

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On.le Maurizio Lupi, Ministro per le InfrastruttureProf. Claudio De Vincenti, Vice Ministro Sviluppo EconomicoIng. Gilberto Dialuce Direttore Generale s.a.e., Ministero Sviluppo EconomicoAutorità per la Regolazione dei Trasporti

Oggetto: Profonde criticità nel segmento autostradale della di-stribuzione dei carburanti. Imminente abbandono da parte del-la industria petrolifera delle Aree di servizio. Rischio rifornimenti e garanzia del pubblico servizio della distribuzione carburanti e dei servizi connessi per gli utenti ed i cittadini. Richiesta incontro urgente.

Onorevole Ministro, Egregio Vice Ministro, le scriventi Federazioni rappresentano ed assistono i gestori de-gli impianti di distribuzione carburanti e servizi connessi posti nelle Aree di servizio collocate sulla viabilità autostradale in Ita-lia. Segmento, questo in cui è nota la presenza, fra gli altri, di un Concessionario prevalente, Autostrade per l’Italia spa, cui sono affidate direttamente o a Società da essa controllate, 215 aree di servizio su 430, per circa 3 mila chilometri dell’intero percorso nazionale (circa un terzo del dato complessivo).Periodicamente, la stessa Aspi affida a sua volta, mediante ban-di di gara, l’esercizio dell’attività di distribuzione carburanti e, disgiuntamente, quello della ristorazione e somministrazione di alimenti a bevande. La nostra categoria gestisce in pratica, in forma di impresa au-tonoma, la distribuzione carburante e i servizi connessi (il cosid-detto “Oil”) mediante contratti sottoscritti con gli “affidatari” (normalmente: compagnie petrolifere) assolvendo pertanto al delicato e insostituibile servizio pubblico di rifornimento ai mezzi pesanti e autovetture, per 24 ore al giorno ininterrotta-mente per tutto l’anno, ma soprattutto garantendo la continua e puntuale assistenza al cittadino e a chiunque utilizzi il nastro autostradale per lavoro, nel tempo libero o per necessità. La crisi generale e in particolare la verticale discesa dei con-sumi negli ultimi anni (meno circa il 50%) è stata ancora più devastante nel mercato autostradale per effetto di una antie-conomica logica di gare indette prevalentemente da Autostra-de per l’Italia, in ciò seguita da altre Società Concessionarie in verità, volta a ottenere dagli operatori petroliferi e da quelli della ristorazione corrispettivi (in cifra fissa e in cifra mobile, percentualmente legata ai fatturati) che alla lunga si sono rive-

lati eccessivamente onerosi in funzione di volumi di vendita, sui carburanti e sulle altre attività tradizionalmente presenti nelle Aree di servizio.Ciò sta determinando effetti catastrofici sulla politica dei prezzi dei carburanti, politica imposta dalla industria petrolifera ai ge-stori nostri rappresentati, nonché in generale sui beni e servizi strettamente collegati, in un vortice perverso di rincorsa alla massima profittabilità (per gli aggiudicatari delle gare predet-te: compagnie petrolifere e imprese della ristorazione) che ha ormai prodotto un gap irreversibile su ciò che il consumatore sceglie “fuori autostrada” in termini di prezzi competitivi a pa-rità di prodotto acquistato. Ed in questo scenario, che ha reso il mercato autostradale un mercato da “evitare” per il consumatore finale perché percepi-to come non conveniente, circa 100 subconcessioni affidate da Autostrade per l’Italia per la parte petrolifera sono già scadute al 31 dicembre 2013 o in via di scadenza entro l’anno con il ri-sultato che le Aziende petrolifere stanno intimando alle gestioni - nostre rappresentate - il rilascio forzoso delle corrispondenti Aree di servizio.Infatti, in alcuni di questi casi (sostanzialmente le aree di servizio riferibili ad Aspi) le condizioni di assegnazione delle gare preve-devano alla scadenza della concessione una proroga semestrale per la continuazione del servizio tale che, ad esempio, per le concessioni scadute il 31.12.2013, il medesimo fosse garantito fino al 30.06.2014; in altri casi, riferibili ad altri Concessionari (un esempio è dato da Autostrade del Brennero, con 23 aree di servizio, ma non si tratta dell’unica fattispecie) tale proroga non è stata prevista. Il risultato è che vi è un concretissimo rischio di interruzione delle forniture a far data o dal 1° luglio 2014 ovvero, a seconda dei casi, dallo spirare del termine di subconcessione, per una aliquota pari a circa il 20% degli impianti presenti sulla rete au-tostradale: una situazione di precarietà totale per i consumatori, le imprese di gestione e gli stessi Concessionari.L’obiettivo non dichiarato è quello di rinunciare alla prosecuzio-ne di un affidamento ormai ritenuto “in perdita” o scarsamente profittevole, oppure, al fine di indurre la stessa Aspi - tenuto conto dei problemi occupazionali connessi della obbligatorietà di assolvere il “pubblico servizio” previsto dalla legge in regime di concessione e dello scontro sociale inevitabilmente connes-so - a ridefinire le cosiddette “royalties” a favore degli stessi aggiudicatari.

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Dal 27 al 29 Maggio 2014Pad.12 stand A5

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Anche il “tavolo di confronto” costituito presso il Ministero del-lo Sviluppo Economico, sulla scorta delle nostre sollecitazioni e profonde preoccupazioni - nonché da una vertenza e mobilita-zione della Categoria che si protrae ormai da due anni -, tavolo che avrebbe dovuto affrontare il nodo dei rinnovi degli affida-menti dei servizi “oil” e “nonoil”, convocato con i rappresentati della intera filiera, ha subito una preoccupante battuta d’arre-sto per via - da una parte - della attuale difficoltà tra industria petrolifera e Aspi prevalentemente a comporre i contrastanti interessi in gioco e, dall’altra, per la volontà di Agcm di non esprimersi nel merito di tale possibilità, con ciò inibendo ogni possibilità di realizzare un Mercato “in equilibrio” - economico e dimensionale - capace di coniugare prezzi competitivi, stan-dard di servizio ottimali e garanzia del servizio pubblico. In questo senso, a nostro avviso, il recente “Atto di indirizzo” emanato dal precedente Ministro Passera, nel suo duplice Di-castero, non coglie assolutamente le necessità e le urgenze che si impongono.

Fatta questa sintetica e non esaustiva premessa, a dimostrazio-ne della “distonia” nella quale il maggior Concessionario auto-stradale - Aspi - e l’industria petrolifera si muovono, le nostre Federazioni hanno dovuto registrare, ulteriormente rispetto ai mancati rinnovi degli accordi collettivi nazionali in materia economica e normativa tra Compagnie petrolifere e legittime rappresentanze delle gestioni ai sensi e per gli effetti di una puntuale norma imperativa contenuta nella legge 57/2001 un aggravamento della situazione per la pervicace volontà delle Aziende petrolifere a non rinnovare accordi collettivi ormai sca-duti da anni, impedendo alle gestioni nostre rappresentate di sostenere i costi di un servizio garantito sempre e comunque anche in presenza di volumi di vendita crollati di oltre il 50% negli ultimi tre anni.I fatti nuovi sono così riassumibili:a) l’attivazione di almeno quattro aree di servizio con l’eroga-

zione dei carburanti in modalità “ghost” ovvero con l’assen-za totale di qualsivoglia assistenza al consumatore finale, in una paradossale e inaccettabile - almeno sul segmento au-tostradale - distribuzione del carburante realizzata mediante accettatori di banconote collegati ad erogatori;

b) l’avvio di un precontenzioso da parte di un operatore petro-lifero (Tamoil) nei confronti delle gestioni al fine di giungere, non oltre la data del 1° luglio prossimo venturo, alla chiusura del servizio “oil” in circa 20 aree di servizio, con l’eviden-te obbiettivo di interrompere le forniture di carburanti sulle

aree coinvolte, ma con l’altrettanto palese intento di indur-re Aspi - con la quale la stessa Tamoil ha attivato un lungo conflitto nazionale e internazionale per la eccessiva onerosità delle convenzioni in atto - a definire dispendiose soluzioni transattive stragiudiziali;

c) l’ulteriore degrado cui sono inevitabilmente destinate a sci-volare le aree di servizio autostradali sia per la generale con-fusione del quadro di riferimento legata a un incerto esito dei bandi di gara (alcuni andati deserti su alcuni tratti auto-stradali, altri probabilmente, ma non “oggettivamente”, in proroga ecc.).

In questo quadro che ha aumentato la “nebulosità” del futuro di un segmento di rete di vitale importanza per la mobilità e per i trasporti, l’Agcm ha avviato istruttoria - su segnalazione dell’advisor della gara - su alcune imprese della ristorazione al fine di accertare pratiche collusive in ordine alla partecipazione e alla aggiudicazione di alcuni bandi di gara per l’affidamen-to dei servizi “ristoro” su alcune importanti aree di servizio:

un’istruttoria la cui conclusione è prevista a maggio del 2015. E nel frattempo? Da ultimo, come abbiamo più volte rappresentato, la necessità di ipotizzare un inevitabile processo di riduzione del numero delle aree presenti sul segmento autostradale accompagnato dalle inevitabili tutele occupazionali ed economiche, non può essere surrettiziamente raggiunto con la progressiva selfizza-zione totale delle stesse aree che continuerebbero a “pesare” sui volumi e sui fatturati complessivi, sostituendo alla gestione tradizionalmente intesa una “macchinetta” che, per sua stessa natura, finisce per azzerare quel pubblico servizio voluto dal le-gislatore e i conseguenti servizi offerti all’utenza sulla rete viaria strategica del Paese. Su questi temi, riteniamo non più procrastinabile un incontro urgente - stante anche la rapidità degli eventi - nella convinzio-ne che i superiori interessi nazionali, quelli a nostro avviso legati alla mobilità del cittadino e delle imprese, debbano indurre la costituzione di una “governance” sul settore, consentendo il riequilibrio delle posi-zioni in gioco.Siamo fiduciosi che la nostra richiesta venga accolta, con la fis-sazione di un tavolo di confronto in tempi brevi. Nella attesa, esprimiamo i nostri più cordiali saluti.

Antonino Lucchesi, Faib Autostrade ConfesercentiRoberto Di Vincenzo, Fegica Cisl

Stefano Cantarelli, Anisa Confcommercio

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Approvata ancora nel 2011, ridimensionata e sottoposta a con-dizione sospensiva nel 2012, elusa sistematicamente negli ulti-mi due anni, la norma sulla gratuità delle transazioni in moneta elettronica nel settore distribuzione carburanti (zero commis-sioni per i rifornimenti inferiori a 100 euro) ora è stata infine sepolta frettolosamente con il decreto del Ministero dell’econo-mia e finanze 14 febbraio 2014, n. 51, pubblicato sulla Gazzet-ta Ufficiale n. 75 del 31 marzo.Rifacciamo un passo indietro: con la legge 183 del 12.11.2011, art. 34, viene riconosciuto alla categoria il bonus fiscale struttu-rale. In margine, al comma 7 dello stesso articolo, viene statuita la “gratuità dei pagamenti con carte presso gli impianti di di-stribuzione di carburante”.La norma non piace assolutamente al sistema delle banche e dei gestori dei sistemi di moneta elettronica, e ciò che il governo Ber-lusconi aveva concesso alla categoria il governo Monti si affrettò prima a cercare di togliere, indi a confermare, ma con un mecca-nismo di sterilizzazione “ad orologeria” (articolo 12, comma 10, della legge 214/2012 “Salva Italia”), poi modificato dall’articolo 27 della legge sulle liberalizzazioni 27/ 2012 (“Cresci Italia”).La sopravvivenza a tempo della gratuità dei pagamenti con carte nel settore della distribuzione carburanti per transazioni inferiori a 100 euro infatti veniva collegata alla definizione di nuove regole per ridurre le spese di commissione: “l’Associazio-ne bancaria italiana, le associazioni dei pre-statori di servizi di pa-gamento, la società Poste italiane Spa, il Consorzio Bancomat, le imprese che gestiscono circuiti di pagamento e le associazioni delle imprese maggiormente significative a livello nazionale, definiscono entro il 1° giugno 2012, e applicano entro i tre mesi successivi, le regole generali per assicurare una riduzione delle commissioni a carico degli esercenti in relazione alle transazioni effettuate me-diante carte di pagamento, tenuto conto della necessità di assicu-rare trasparenza e chiarezza dei costi, nonché di promuovere l’effi-cienza economica nel rispetto delle regole di concorrenza. Le regole generali sono definite tenendo conto che le commissioni devono essere correlate alle componenti di costo effettivamente sostenute da banche e circuiti interbancari, distinguendo le componenti di servizio legate in misura fissa alla esecuzione dell’operazione da quelle di natura variabile legate al valore transato e valorizzando il numero e la frequenza delle transazioni”.

Diceva il dispositivo di legge che la gratuità nel settore distribu-zione carburanti sarebbe morta anche “di diritto”, oltre che “di fatto”, quando si fossero infine stabilite le così dette “regole ge-nerali”: “Fino alla pubblicazione del decreto che recepisce la valuta-zione dell’efficacia delle misure definite ai sensi del comma 9 ovvero che fissa le misure ai sensi del comma 10, continua ad applicarsi il comma 7 dell’articolo 34 della legge 12 novembre 2011, n. 183”.Morte “di diritto”, oltre che morte “di fatto”, si precisa perché dalla sua origine la norma è stata sistematicamente disapplica-ta, accerchiata, elusa non già nella lettera della norma (di fatto, nel rispetto della legge, non si applicavano commissioni sul va-lore transato), ma nella sostanza, riversando cioè le commissio-ni sugli oneri di servizio, anzi dilatandone i costi in progressione geometrica, fino a cannibalizzare i margini del gestore sui volu-mi transati sulle card.Ma, pur annullandosi la norma a favore della categoria, la si è sostituita con una equivalente o migliorativa disposizione, ossia qualcosa è cambiato ora in meglio per e-sercenti e consumato-ri? Ma niente affatto!Nessun accordo sulle regole infatti è stato raggiunto tra sistema bancario e di gestione dei circuiti card e rappresentanze di ope-ratori, semplicemente lo Stato per le sue esigenze fiscali (inaspri-re il prelievo e non tagliare la spesa inutile!) ha reso obbligato-ria (articolo 15, comma 4, legge 221 /2012) l’accettazione dei pagamenti in moneta elettronica per gli esercenti la vendita di beni e/o la prestazione di servizi, per cui tutta la discussione sulle “regole” è diventata inutile: in un capovolgimento della nota storia, lo Sceriffo di Nottingham ha eliminato Robin Hood. Il decreto ora emanato dal Ministero della economia e delle finanze non dice assolutamente nulla neppure secondo le fi-nalità previste dalle norme sul generale contenimento delle commissioni.Premesso che l’uso del contante è ormai definito come un “pe-ricolo sociale” (non tracciabilità delle operazioni e rischi di rici-claggio), il decreto si limita a dire: a) che fino a transazioni non superiori a 30 euro, i gestori dei

circuiti di moneta elettronica “dovrebbero” far pagare di meno (il condizionale è d’obbligo, nulla è fissato con chia-rezza, non ci sono numeri ovvero percentuali ecc.);

b) che ci sarà una bella informazione per spiegare a chi paga quali costi paga e per consentirgli di “confrontare”. Insom-ma, nessuno è stato liberato dalla dura necessità di doversi far impiccare, ma lo Stato provvidenzialmente interviene perché all’impiccando siano garantite sia la libertà di andare a farsi impiccare da un esecutore a scelta, sia la fornitura del catalogo della cerimonia.

Contento lo Stato (che toglie letteralmente il denaro “fisico” dalle tasche dei cittadini, realizzando la sua finalità primaria), nonché il sistema bancario (che può fare business in perfetto abbinamento con le misure statali), non v’è naturalmente alcun riguardo alle specifiche problematiche del settore - più volte ed in più direzioni sollevate (da ultimo al Ministero degli Interni) – in relazione ai rischi sicurezza di una intera categoria che fa da esattore per lo Stato per il 60% dei suoi incassi e per il 38% per il sistema distributivo e che deve scegliere ogni giorno se farsi rapinare dai malviventi o da un sistema di moneta elettronica i cui costi divorano i margini sulla vendita.

GRATUITÀ CARTE CANCELLATA PER DECRETO

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO

62 2/2014

Via libera alla selfizzazione totale di gpl e metano: si potrà infatti effettuare - una volta entrata in vigore la norma e pre-disposti i necessari allestimenti tecnici - il rifornimento di tali prodotti anche durante la chiusura degli impianti di distri-buzione. Lo schema dei due decreti - che apportano modificazioni alle normative precedenti (per il gpl il decreto del Presidente della Repubblica 24 ottobre 2003, n. 340, e per il metano il decre-to del Ministero dell’interno 24 maggio 2002) - è stato pochi giorni fa sottoscritto, ciascuno per le proprie competenze, dai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Interno, con l’espres-sa previsione di consentire il rifornimento degli autoveicoli ali-mentati a metano o gpl anche in modalità self-service diurna e notturna senza presidio. I provvedimenti – dice una nota diffusa dal Ministero di via Ve-neto - “sono stati messi a punto da un gruppo di lavoro al quale avrebbero partecipato i principali operatori del settore con lo sco-po di effettuare la revisione della normativa italiana antincendio per distributori di rifornimento di metano o gpl tramite un “mul-tidispenser” appositamente sviluppato che potrà erogare, oltre a benzina e gasolio, anche metano o gpl. La nuova normativa consentirà una più ampia diffusione di metano e gpl come carbu-ranti nell’autotrazione e permetterà al Paese di consolidare la sua posizione ai primi posti in Europa nell’utilizzo di questi carburanti con evidenti vantaggi, anche in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di sviluppo della filiera dei relativi modelli e compo-nenti per l’industria automobilistica”.Sulla selfizzazione, checché ne dicano al Ministero, neppure tutti gli operatori specializzati del settore e le loro organizzazio-ni si sono sentiti coinvolti in un’operazione che - al di là dei suoi pur innovativi contenuti “tecnologici” - appare più come una ben congegnata “marchetta ambiental-consumeristica”.A parte l’aver voluto a tutti gli effetti depotenziare sicurezza de-gli impianti e degli automobilisti a favore della mitologia della selfizzazione, rimangono in piedi tutte le questioni cruciali del mercato di questi prodotti.Non basta moltiplicare “d’imperio” l’offerta se non esiste anco-ra una massa critica di domanda idonea a generalizzarla o se, addirittura, servono pesanti incentivi per svilupparla che pesa-no sul sistema tradizionale (e l’esempio delle “rinnovabili” in Italia dovrebbe suggerire qualche cautela in più). Così come rimangono insoluti per il metano i nodi legati agli elevati costi di trasformazione. Se qualche opportunità in più potrebbe pure esserci per una rete ristrutturata e modernizzata, rimane il fatto che invece il modello sembra essere quello della destrutturazione, in cui i ridotti margini spingono a disinvestire, ghostizzare e, in ultima analisi, a rottamare la distribuzione. Del resto lo stesso Antitrust ha più volte censurato qualsiasi vincolo mirante a imporre la presenza di prodotti aggiuntivi sulla rete.Quello che balza all’occhio è per contro ciò che ha scritto con grande lucidità e responsabilità un operatore del comparto, in-tervenendo nel dibattito su selfizzazione di gpl e metano (su Staffetta del 17.03.2014): “Nella nostra azienda diamo lavoro a 30 dipendenti: installando il self-service non presidiato su gpl e metano, oltre la metà ver-rebbe licenziata; finché ci sarà possibile cercheremo di difendere

il posto di lavoro dei nostri collaboratori. Già il settore dei car-buranti liquidi ha imboccato la strada del “ghost” e i gestori e i loro dipendenti che perderanno il lavoro andranno ad alimentare la nutrita schiera dei disoccupati italiani. Siamo convinti che in questo drammatico momento di crisi, tutti debbano fare qualcosa nella misura in cui possono e sia dovere di imprenditori cercare di mantenere i posti di lavoro, perché quando sono persi, non è così facile crearne dei nuovi”.Non sapremmo dire meglio.

I DECRETI PER SELFIZZAZIONE GPL E METANO

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rinnovato nella grafica, nella navigazionee nell’organizzazione dei contenuti.

Molte le novità, tra cui le edizioni della rivista integRalmente sfogliabili online

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OROSCOPO

70 2/2014

PREVISIONI ASTROLOGIcHE PER IL MESE DI

Maggio 2014

Torodal 21.4 al 20.5

con Maggio entrerete in una fase molto intrigante durante la quale saprete affascinare chi vi circonda e colpendo parecchi cuori. Sarete insofferenti verso la routine e il la-voro in generale, ma prima di re-agire contate fino a 100, eviterete di fare qualche gaffe. Lo stress è in agguato mettete un limite agli impe-gni altrimenti qualche ripercussione psicosomatica ci sarà, soprattutto sullo stomaco e i capelli.

Leonedal 23.7 al 23.8

Non potete cambiare le persone e modellarle a vostro piacimento perché siete destinati al sicuro fal-limento. Limitate la vostra voglia di dominare. In campo professionale ed economico vi si presenteranno interessanti opportunità che saprete cogliere al volo. La forma sarà sca-dente, con probabilità di tensioni interiori e conflitti psicologici pro-vocati dal senso di non riuscire a portare a termine ciò che vorreste.

Scorpionedal 23.10 al 22.11

Buono l'amore sarete ottimisti e socievoli e saranno favoriti tutti i nuovi approcci. Nel lavoro tutto va a gonfie vele, sarete creativi e pieni di iniziative. È il mese giusto per concretizzare le vostre idee in progetti di successo. controllare gli impulsi più marziali e praticate una moderata attività muscolare che vi consentirà di scaricare le tensioni nel modo più sano.

Acquariodal 21.1 al 19.2

Non sarà un periodo fortunato per l’amore e la passione e il rapporto di coppia potrebbero subire con-traccolpi. Dovete essere molto pre-senti perché si stanno avvicinando cambiamenti favorevoli e sarebbe un peccato farseli scappare. Fate in modo che il sistema nervoso pos-sa recuperare con riposi frequenti. Mangiate in maniera sana per non affaticare l'apparato digerente.

Gemellidal 21.5 al 21.6

Ottimo periodo per le coppie che potranno appianare i piccoli bistic-ci. Nel lavoro dovrete agire con la massima trasparenza e il mas-simo impegno, per evitare bruschi cambiamenti di rotta da parte di collaboratori o clienti. Siate cauti nell'affrontare lunghi spostamenti e mangiate sano potreste beccarvi un raffreddore.

Verginedal 24.8 al 22.9

Se state vivendo un rapporto di coppia, dovrete fare attenzione alle prevaricazioni ed alla mancanza di fiducia, ma tutto procederà abba-stanza bene. Buone le prospettive per chi è in cerca di lavoro anche se dovrete ancora adattavi a lavo-ri temporanei. La salute sarà molto delicata, e sarete stanchi e nervosi.

Sagittariodal 23.11 al 21.12

Tenderete ad isolarvi nonostante i tanti amici che vi circondano e se siete in coppia sarà un periodo de-dicato solo a voi due. Avrete ottime opportunità per fare degli ingenti investimenti, gli introiti risulteranno davvero ottimi, e riuscirete ad ap-portare delle innovazioni in casa. Per migliorare la forma fisica e l'umo-re fate dell’attività sportiva e consu-mate frutta ricca di vitamina c.

Pescidal 20.2 al 20.3

Le stelle sono dalla vostra parte e aumenteranno sia le possibilità di innamoramenti sia la vostra passio-nalità, che stupirà piacevolmente il partner. Vi sentirete stressati e inca-paci di portare avanti le iniziative a cui tienete. Distrazione e svagatez-za potrebbero farvi commettere de-gli errori. Potreste risentire di proble-matiche alle ossa e dovrete cercare di non eccedere negli sforzi

Cancrodal 22.6 al 22.7

Le Stelle vi regalano serenità e di-sponibilità, con la quale meraviglie-rete il partner, che si farà coinvol-gere in serate romantiche e trovate divertenti. Se siete liberi professio-nisti aspettate fine mese per fare investimenti o grosse spese attinenti alla vostra azienda. Fate lavorare la mente e nutrite la vostra anima rilassandovi e leggendo molto.

Bilanciadal 23.9 al 22.10

Gli Astri promettono momenti dol-cissimi alle coppie e con i single sono benevoli, regalando incontri e flirt. In ambito lavorativo e profes-sionale il mese si presenta positivo e redditizio: saranno favoriti gli avanzamenti di livello e gli aumenti di stipendio. Seguite una dieta più equilibrata ed evitate di affaticarvi troppo praticando sport.

Capricornodal 22.12 al 20.1

Mettete da parte le vostre esigenze di stabilità ed accettate le incertezze momentanee, potrete così chiarire at-triti e trovare alternative allo scontro. Vincerete molte incertezze e apporte-rete profondi e radicali cambiamenti nel vostro quotidiano lavorativo. Sa-rete nervosi e fisicamente vulnerabili. curate l'alimentazione, evitando cibi troppo pesanti e, se avete disturbi di pressione, tenetela sotto controllo.

Arietedal 21.3 al 20.4

Riuscirete a far conciliare le vostre esigenze con quelle del partner traendone grande soddisfazione e armonia. È arrivato il momento di ri-scuotere successi professionali e, se siete alla ricerca di una nuova oc-cupazione, potrete trovarla. Ottima la forma fisica che potrete sfruttare al massimo, rigeneratevi con vita all’aria aperta.

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