Area certificazione competenze piano di lavoro 2011

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Centro per l’innovazione e la sperimentazione educativa Milano

Istituto di ricerca della Provincia di Milano e dell’Unione delle Province d’Italia

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Area per la certificazione delle competenze Coordinamento: Carola Feltrinelli

La certificazione delle competenze del primo biennio della scuola secondaria superiore Specificità della ricerca

La scuola italiana negli ultimi anni è stata investita da numerosi cambiamenti che hanno profondamente modificato non solo il quadro degli ordinamenti ma hanno inciso sulla natura stessa del processo di insegnamento apprendimento. In sintonia con le Raccomandazioni del

Parlamento Europeo e del Consiglio sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, 10/11/2005,Com(2005)548 def, in cui la competenza si definisce come “una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto” con la riforma della scuola varata con la Legge n. 53/2003 si è reso centrale il concetto che il compito della scuola piuttosto che trasmettere conoscenze sia quello di sviluppare competenze secondo quanto richiede la complessità del reale. La valutazione degli apprendimenti in termini di competenze è quindi compito essenziale e complesso per ogni istituzione scolastica e riveste una doppia valenza: didattica, di verifica del rapporto qualitativo insegnamento/ apprendimento, considerato che

focalizzare il processo educativo sullo sviluppo di competenze significa potenziare la linea di indirizzo da tempo ormai invalsa la cui specificità può identificarsi nel learning to learn;

giuridica, in relazione al rilascio del titolo di studio. Oggi infatti per l’orientamento dei giovani, per favorire passaggi e passerelle,per facilitare la prosecuzione della formazione, si richiede un attestato delle abilità, conoscenze e competenze acquisite dagli studenti nei rispettivi percorsi scolastici, come da normativa europea e nazionale .

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Di questa nello specifico si citano:

Linee guida all’obbligo di istruzione del 27 dicembre 2007 D.M.22.08.2007, n.139 Dpr.22.06.2009,n.122 D.M.27.01.2010,n.9

L’obbligatorietà della certificazione per competenze alla fine di ogni ciclo di studi - come da D.M. n.9 del 27.01.2010 - ed in particolare in uscita dal biennio della scuola secondaria superiore - ha posto alle istituzioni scolastiche l’esigenza di approntare quanto prima un loro modello di certificazione in base alla propria autonomia , come da DPR.n.275 dell’8.03.1999. L’indagine dell’area in questione vuole pertanto rappresentare un supporto alla ricerca in atto nelle scuole fin da questo anno scolastico appena terminato e, quindi, fornire un aiuto alle équipes di docenti impegnati nella certificazione delle competenze. Obiettivi

Le definizioni di”competenza” sono molte e articolate e finiscono per aprire un campo di implicazioni abbastanza problematico per la sua complessità. In ogni caso si può legittimamente ricavare dall’insieme delle definizioni elaborate da teorici ed esperti un’accezione del termine che

nei processi di insegnamento /apprendimento focalizza il legame tra sapere, saper fare, saper essere, saper vivere insieme. In linea col potenziamento della flessibilità didattica che ne deriva, ciò introduce nel campo valutativo problemi di non facile soluzione che richiedono approcci e strumenti molto diversi da quelli tradizionalmente in uso nella scuola. Perciò la ricerca, nella consapevolezza delle difficoltà che la questione pone all’atto pratico agli insegnanti sia per l’individuazione delle competenze plurime che la scuola sviluppa sia per i modi del loro accertamento si propone , si propone,individuando alcuni punti nodali della questione, di dare un apporto concreto al lavoro docenti in un campo ancora abbastanza inesplorato della valutazione il cui oggetto si è ampliato fino ad investire ,ben oltre la semplice attribuzione di voti di merito, competenze di genere diverso: cognitive, trasversali e metacognitive. Nell’ambito di tale finalità gli obiettivi principali si possono indicare come segue: evidenziare i nodi problematici collegati all’individuazione delle competenze; portare alla luce le variabili identificabili ai fini della loro descrizione e valutazione; costruire descrittori in grado di segnare il processo dell’acquisizione di competenze rese leggibili e,

dunque, certificabili; produrre un possibile modello di certificazione che tenga conto della specificità dei singoli percorsi di

studio.

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Il disegno della ricerca

Gli obiettivi rappresentano il punto di partenza per la messa a punto della strategia di intervento e determinano l’elaborazione delle ipotesi guida. In considerazione della finalità della ricerca e dei suoi destinatari si privilegia il metodo qualitativo , non sottoposto ad analisi statistica, che

consente di indagare in profondità un problema senza tuttavia fornire dati generalizzabili. Il metodo ha un vantaggio: quello di permettere di ottenere informazioni utili a fare il punto su un fenomeno di particolare rilievo nella pratica educativa in tempi rapidi e in modo poco dispendioso. Le fasi dell’indagine, secondo il modello di Dewey, di norma in uso nella ricerca educativa, sono le seguenti: identificazione del problema attraverso lo studio della normativa europea e in particolare italiana estrapolazione dei punti di particolare interesse mediante lo studio di fonti teoriche elaborazione di un piano operativo e interpretativo definizione dei postulati della ricerca entro dicembre 2011 messa a punto degli strumenti di indagine scelta delle unità di analisi raccolta e analisi dei dati definizione dei descrittori entro giugno 2012 messa punto di un modello di certificazione comunicazione dei risultati entro dicembre 2012 Gli strumenti

Gli strumenti da utilizzare sono quelli propri della metodologia scelta. Per costruire il quadro di riferimento di una ricerca che si configura in parte come esplorativa si fa riferimento a due fonti primarie: la legislazione europea e italiana in materia a partire dal 2003 e la letteratura scientifica

prodotta in merito. Sulla base dell’esplorazione teorica si prevede la formulazione di una check list che sintetizzi i nodi problematici da indagare sulla base della quale leggere e interpretare la documentazione acquisita di buone pratiche reperite in singole scuole attraverso strumenti diversi come le interviste a Dirigenti scolastici e docenti, l’analisi dei POF, l’esame di schede di certificazione predisposte in situazioni diverse. giugno 2011