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a Basilica di San Vitale è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia, in particolar modo per la bellezza dei suoi mosaici. Fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio, la basilica a pianta ottagonale fu consacrata nel 548 dall'arcivescovo Massimiano. Nelle sue forme, richiama soprattutto ai grandi edifici paleocristiani, come il San Lorenzo di Milano, ma mostra spunti di ispirazione rispetto alla Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Nonostante la ripresa dai modelli, è comunque un monumento originale, unico nel suo genere. Alla basilica a tre navate si sostituisce un nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una cupola e poggiante su otto pilastri e archi.

Chiesa di San Vitale, esterno 537 – 548 d. C. Ravenna

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L’edificio a pianta ottagona preceduta, un tempo da un quadriportico, oggi rimane solo il Nartace che si dispone tangente ad uno spigolo della costruzione. Compositivamente gli spazi sono ottenuti dalla compenetrazione di solidi geometrici.La semplicità esterna è ravvivata a mezza altezza da un marcapiano e da robuste lesene.All’interno è inscritto un secondo ottagono con i lati che si dispongono come i petali di un fiore . lo spazio centrale è coperto da una cupola emisferica.I mosaici coprono la zona presbiteriale e del catino absidale della chiesa. In essi sono rappresentate scene del vecchio e del nuovo testamento ed altre in cui compaiono i cortei imperiali formati dai personaggi del tempo.

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Il corteo dell’imperatore, l’affresco occupa una delle pareti laterali dell’abside. Una rappresentazione “ Isocefala” Le teste dei personaggi sono collocate tutte alla stessa altezza. I corpi risultano immobili e privi di peso come se fossero sospesi in aria, infatti alcuni piedi appaiono sovrapposti fra loro.

La scena dell’imperatrice appare più ricca di dettagli e con maggiori varianti ( ricami, vestiti e gioielli). Un servitore, con un braccio sposta la tenda per segnalare che il corteo, nonostante la sua staticità, si sta muovendo.L’imperatrice indossa un pesante mantello scuro dai colori cangianti, preziosi gioielli con pietre incastonate e collane di perle.

L’imperatore Giustiniano e il suo seguito e l’imperatrice Teodora con la sua corte Ravenna , mosaici in San Vitale

Le figure sono ritratte frontalmente, secondo una rigida gerarchia di corte,

Non esiste prospettiva spaziale, tanto che i vari personaggi sono su un unico piano, hanno gli orli delle vesti piatti e sembrano pestarsi i piedi l'un l'altro Le figure sono ritratte frontalmente, secondo una rigida gerarchia di corte,

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Il sacrificio di Isacco, Mosaico 537 – 548 d. C.Ravenna chiesa di San Vitale

Ai lati del presbiterio si aprono due coppie di trifore, su ciascuna delle quali è posta una lunetta che ospita mosaici con i sacrifici di Abele e Melchisedec   (a destra) e una scena in due tempi che rappresenta l'Ospitalità di Abramo ai tre angeli e il Sacrificio di Isacco (a sinistra). Le lunette sono sormontate ciascuna da una nuova rappresentazione di due angeli in volo che reggono un clipeo con il Monogramma cristologico, e nei pennacchi di risulta esterni alle lunette sono le immagini di  Geremia e Mosè .  

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Chiesa di Sant’Apollinare in Classe,Esterno 533 -549 a.C. Ravenna

Consacrata nel 549 dall’arcivescovo Massiminiano.La facciata tripartita sottolinea la suddivisione interna in tre navate, mentre il Nartace ad essa addossato è ciò che resta del quadriportico.Il paramento murario è in laterizi. Le decorazioni consistono in lesene e archi centinati gli unici elementi in marmo sono le colonne e i capitelli della facciata.

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L’impianto basilicale a tre navate per mezzo di arcate su colonne con capitelli e pulvini presenta tutte le caratteristiche dell’architettura sacra ravennate.Il rivestimento interno in marmo è stato portato via nel XV secolo per riutilizzarlo nel tempio Malatestiano a Rimini

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La scena è divisa in due zone: il cielo al tramonto e il prato fiorito.Gli apostoli Pietro. Giacomo e Giovanni , protagonisti della trasfigurazione, raffigurati simbolicamente dalle tre pecorelle sotto alla croce, assistono alla scena.Nella parte sottostante Sant’Apollinare l’orante è circondato da dodici pecorelle simboleggianti i dodici apostoli.Una mano sporge dalle nubi, simbolo della presenza di Dio padre.Accompagna l’evento l’apparizione dei profeti Elia e Mosè.Al centro il simbolo della trasfigurazione di Cristo, la croce gemmata.Le figure si stagliano sopra un prato verdeggiante e fiorito simbolo del giardino paradisiaco.

Trasfigurazione di Cristo, mosaico del catino absidale della chiesa di Sant’Apollinare in classe,Ravenna

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La decorazione è ripartita in tre fasce , in quella superiore si trovano 26 scene il più antico ciclo musivo del Nuovo testamento, rimasto. A destra, scopriamo scene dalla vita del Salvatore. Dell’antica costruzione sopravvivono i meravigliosi mosaici di sinistra, con episodi che rievocano le letture evangeliche della Settimana Santa e della Pasqua. Il Salvatore, punto focale, è rappresentato più grande degli altri personaggi.Nella fascia centrale tra le finestre un capolavoro iconografico, composto da trentadue figure di Profeti, sedici per lato. Ogni figura si ripete con uniformità, realizzati su fondo oro e resi molto espressivi.Nella fascia inferiore compaiono a destra la città di Ravenna con il palazzo di Teodorico. i mosaici illustrano una fastosa processione di Sante e un corteo di Santi. Le Ventidue Sante, guidate da Sant’Eufemia, avanzano con incedere lento e ritmato, recando una simbolica corona. Sull’opposta parete, i ventisei martiri in candide vesti sembrano una processione infinita

Visione d’insieme delle tre fasce musive della navata centrale di Sant’Apollinare nuovo, Inizio del V secolo - prima metà del VI secolo a.C.; Ravenna.

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Il battistero degli Ortodossi (prima metà del V secolo) iniziato da Onorio , ma nel 458 il vescovo Neone fece sostituire la copertura piana con una cupola inserita in un tiburio che fece decorare con mosaici.L’edificio a pianta ottagonale, presenta quattro absidi semicircolari, una muratura esterna in laterizi a vista con finestre centinate e archetti pensili separati da lesene nella parte superiore.L’interno riccamente decorato da marmi pregiati si conclude con una cupola realizzata con una tecnica costruttiva conosciuta in epoca romana, con giri concentrici di tubi in terracotta infilati uno dentro l’altro tenuti insieme da malta.

Battistero degli ortodossi o Neoniano,Esterno, seconda metà del V secolo,Ravenna

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Il mosaico è diviso in tre zone concentriche, al centro su uno sfondo dorato si trova la scena del battesimo di Cristo da parte del Battista.Dalle acque emerge la personificazione pagana del fiume Giordano, intorno si snoda la processione dei dodici apostoli, ritmata da elementi vegetali, le figure in pose differenti portano delle corone.I prospetti architettonici racchiudono alternativamente altari con sopra il vangelo aperto, la presenza invisibile di Dio presso il trono che attende il suo ritorno

Battesimo di Cristo sul Giordano, mosaico della cupola del Battistero degli Ortodossi, 458, Ravenna

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Mausoleo di Galla Placida,425 – 450 Ravenna

Il mausoleo, edificato nel V secolo d.C. come futura tomba di Galla Placidia, sorella dell’imperatore Onorio Il mausoleo è a pianta cruciforme ,croce greca in stile bizantino. All’esterno la cupola è nascosta dal tiburio, una piccola torre quadrangolare, che svolge la funzione di protezione e contenimento delle spinte. Le pareti in mattoni a vista sono decorate da arcate cieche. La cupola centrale si imposta su una base quadrata i quattro bracci della croce sono coperti da volte a botte e scarsamente illuminati da finestre.

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Entrando nel mausoleo, quello che colpisce è la ricreazione dell’atmosfera notturna e il ciclo di mosaici che decorano e rivestono le pareti delle lunette e della cupola, raffiguranti il tema iconografico della vittoria della vita sulla morte. Tra i mosaici spicca il famoso cielo stellato della cupola

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Nel mausoleo di Galla Placidia, all'interno della lunetta che sovrasta l'ingresso è rappresentato il Buon Pastore, vestito di una tunica dorata che si appoggia ad un'alta croce circondato dal suo gregge; è seduto e attorniato da sei pecorelle, tre per lato. La raffigurazione presenta molti simboli che indicano come il pastore possa essere considerato la personificazione di Cristo; la tunica dorata indica la sacralità e regalità della figura; la croce è il simbolo del sacrificio; l'aureola è un alone luminoso che nella cultura cristiana indica santità. La scena può, quindi, essere intesa come un'allegoria: come il pastore guida le sue pecore, così Cristo accudisce e protegge i fedeli. L'ambientazione è chiaramente definita, sia le pecore che il pastore sono resi in maniera plastica, in atteggiamenti variati ed espressivi (dimensione temporale). Il viso del pastore è rivolto a sinistra come la parte inferiore del corpo, il busto è invece girato dal lato opposto, così come i piedi che, incrociati, costituiscono la parte finale di una specie di avvitamento, conferendo movimento e dinamismo alla figura. Lo sguardo del pastore è perso, ieratico, non partecipa al gesto della sua mano e questo è indice di solennità divina e di trascendenza;. Altra caratteristica dell'arte bizantina, presente nell'immagine del Buon Pastore in Galla Placidia, è la simmetria: le pecore sono disposte tre per lato ed anche le foglie delle piante sono disposte in modo molto simmetrico

Il Buon Pastore, mosaico,V secolo d.C.; Ravenna,Mausoleo di Galla Placida

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RavennaMausoleo di Teodorico, 520 a.C.

Fatto edificare da Teodorico per esservi sepolto nel 520 circa, appare costituito da due ambienti decagonali sovrapposti l'uno all'altro. E' formato da grossi blocchi di pietra calcarea d'Istria squadrati e posti in opera a secco. La calotta che chiude l'ambiente superiore è un monolito dal peso stimabile in circa 300 tonnellate; le dodici anse, recanti incisi i nomi di otto apostoli e dei quattro evangelisti, che lo decorano, servirono probabilmente a farvi scorrere dei canepi durante le manovre d'istallazione.Secondo un'interpretazione del Sangallo, gli incassi visibili nelle pareti dell'ambiente superiore servivano a sostenere degli archi poggiati su colonne, oggi scomparse, che formavano una loggetta rotonda attorno al piano superiore.Internamente, l'ambiente inferiore si presenta completamente spoglio con una pianta a croce greca. Si ignora dove fosse originariamente l'accesso al piano superiore, la scaletta attuale è stata realizzata nel 1927.Nel vano superiore si trova una vasca di porfido che si presume contenesse le spoglie di Teodorico successivamente rimosse in epoca bizantina. E' decorata con due finti anelli sul fianco e una protome leonina in basso.

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Milano,Basilica di San Lorenzo, fine IV secolo

L'edificio si sviluppava attorno a una pianta centrale, preceduta da un quadriportico e circondata da due corpi collegati. L'accesso al quadriportico avveniva attraverso un colonnato, che a sua volta dava accesso a tre portali che conducevano al corpo principale. Questo era costituito da un'aula quadrata inscritta in un tetraconco, le cui esedre erano scandite al loro interno da quattro colonne. Attorno a tale vano correva il deambulatorio, sormontato da uno spazio usato in seguito come matroneo. Ai quattro angoli dell'edificio sorgevano altrettante torri a pianta quadrata. In corrispondenza degli angoli si elevano quattro torri per contrastare la spinta della cupola.Lo spazio che ci troviamo di fronte è uno spazio romano tanto che nel già nel Medioevo la Basilica di San Lorenzo veniva paragonata al Pantheon.Osservando la pianta ad Est troviamo la cappella ottagonale di Sant’Ippolito a Nord quella di San Sisto a Sud quella di Sant?Aquino

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Milano,Interno della Basilica di San Lorenzo, fine IV secolo

Sul perimetro interno della Basilica corre un deambulatorio, separato dalla parte centrale da esedre che si trovano all'interno di arconi . Le esedre sono su due livelli, di cui quello superiore forma il matroneo. Le esedre sono coperte da un catino absidale a spicchi.L'area centrale della chiesa è sovrastata da una grande cupola ovoidale anch'essa a spicchi, con un diametro di 26,40 m. È traforata da finestre e al centro presenta un oculo, coperto da una lanterna.La cupola è stata ricostruita più volte, quella attuale è stata costruita fra il 1574 e il 1591.Nell'edificio predomina l'ampio ambiente centrale coperto dalla cupola e collegato alle cappelle, disposte intorno in senso radiale. La maestosità di S. Lorenzo sembra esprimere la gioia dei cristiani, che vedono finalmente riconosciuto il loro diritto di libertà religiosa.

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Ravenna è uno scrigno d’arte, di storia e di cultura di prim'ordine, è una città di origini antiche con un passato glorioso. A partire dagli inizi del V secolo d.C. fu designata per ben tre volte capitale: nelle ultime fasi dell'Impero Romano d'Occidente (402-403), durante il regno dei Goti sotto Teoderico (493-526) e infine, sotto il dominio bizantino (553 - 751).A testimonianza di questo straordinario periodo di grandezza rimangono i preziosi mosaici custoditi nei suoi antichi edifici paleocristiani e bizantini. Otto di questi monumenti sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco per il loro valore universale e per l'unicità e la maestria della loro arte musiva: il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero degli Ortodossi, il Battistero degli Ariani, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, la Cappella di Sant'Andrea, il Mausoleo di Teoderico, la Basilica di San Vitale e la Basilica di Sant'Apollinare in Classe. Se da una parte, però, Ravenna fu il maggiore centro politico e culturale dell’Occidente nei secoli che accompagnarono il declino della civiltà latina, dall'altra la città conserva tracce di epoche più recenti, dal Medioevo sino all'età contemporanea: il sepolcro del Sommo Poeta Dante Alighieri, la Rocca Brancaleone, la Biblioteca Classense, la Torre Civica e le porte monumentali di accesso al centro cittadino.