Arcadia, Melodramma, Vico

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L’ARCADIA E IL MELODRAMMA

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L'Arcadia e il Melodramma. Giambattista Vico. Appunti.

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L’ARCADIA E IL MELODRAMMA

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LA RINASCENZA DEL CLASSICISMO

Il fallimento dell’innovazione barocca: fra ‘600 e ‘700 si verifica una “normalizzazione” della crisi. L’innovazione concettistica e barocca (Marino) è fallita.

Violenta controffensiva della Chiesa per riacquistare il pieno controllo sulla cultura laica; la pessima conclusione della storia di personalità come Bruno, Campanella, Sarpi, Galilei suggerì un comportamento più prudente.

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Gli intellettuali italiani si muovono alla ricerca di nuove categorie intellettuali e culturali su cui riorganizzare la loro ricerca.

Scendono in campo intellettuali ecclesiastici, soprattutto gesuiti, come non si era più verificato dalla fine del Medioevo, fino alla metà del secolo successivo.

La cultura ecclesiastica è classicista, antimarinista, alla ricerca della misura e della moderazione.

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CLASSICISMO E IDENTITÀ ITALIANA Decisa risorgenza del gusto e del movimento dei

classicisti. L’abbandono della linea marinistica e il ritorno al

classicismo esprime la volontà di ricollegarsi a quella che veniva considerata come la parte più nobile della tradizione letteraria precedente, quella umanistico-rinascimentale.

Da questo momento in poi, fino all’inizio del XIX (Romanticismo) e poi con la ripresa di G. Carducci e anche di D’annunzio, Classicismo e identità italiana coincidono strettamente (anche un innovatore come Leopardi deve partire da lì).

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L’ARCADIA

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Per liberare adunque l'Italia da sì fatta barbarie, pensarono alcuni professori dimoranti in Roma d'instituire un'Accademia a preciso effetto di esterminare il cattivo gusto; e procurare che più non avesse a risorgere, perseguitandolo continuamente ovunque si annidasse, o nascondesse, e in fino nelle castella e nelle ville più ignote e impensate.

GIOVAN MARIO CRESCIMBENI (1663–1728), Storia dell'Accademia degli Arcadi istituita in Roma l'anno 1690, Roma 1711.

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RomaConvento di S. Pietro in Montorio

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1690: fondazione nel giardino del convento di S. Pietro in Montorio

Nome che richiama la regione della Grecia nota per i pastori e le ninfe, oltre a l’Arcadia, poema di J. Sannazaro (1504) e la produzione letteraria di tema campestre di Cinque e Seicento: è un tema profondamente radicato nella cultura italiana e europea del periodo.

Le arti figurative : Poussins, traduce in linguaggio figurativo le tendenze classiciste e antichistiche della cultura contemporanea

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ET IN ARCADIA EGO

La frase è un memento mori, solitamente interpretata come "Anche io in Arcadia" o "Io anche in Arcadia", come pronunciata dalla Morte personificata. 

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CARATTERI DELLA LIRICA ARCADICA Semplicità, eleganza e misura in un contesto

ricca, ma spesso ripetitivo, di riferimenti classici e mitologici, di travestimenti pastorali e ninfali, di amori contenuti e decenti, cortesie mondane ed elegiache.

Filone eroico Componente affettuosa, sentimentale, melica

che porta all’esaltazione dell’aspetto musicale e cantabile della tradizione lirica italiana

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LA METRICA ARCADICA: IL TRIONFO DELLA CANZONETTA Sviluppo del tradizionale rapporto tra poesia

e musica La musicalità del testo poetico deriva

innanzitutto dalla metrica La canzonetta è composta di agili e

saltellanti quartine in cui i settenari sdruccioli e piani si alternano

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LA NOTTE DI LUDOVICO SAVIOLI (1729-1804)Ecco la meta: apparverole desiate mura.Grazie, pietosa Venere,a tua propizia cura.

Il tuo favor guidavamiper l’aria incerta e bruna:segui l’impresa, affidami,compi la mia fortuna

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Sono possibili anche combinazioni diverse: tutti ottonari o tutti settenari, o settenari e quinari, ecc.

Versi brevi, a rima alternata, di intensa coloritura musicale perché la musica dà grazia e misura e accentua la tonalità espressiva che nella poesia arcadica è debole

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Landscape with the Cinders of Phocion. 1647. Oil on canvas. Walker Art Gallery, Liverpool, UK. 

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IL MELODRAMMA Seicento: eccessi virtuosistici degli interpreti

imponevano i loro desideri anche ai musicisti e ai librettisti.

Arcadia: ritorno all’equilibrio, alla decenza alla misura, ma non tutti accettano un genere misto come il melodramma (parole, scenografia e musica).

Metastasio è l’interprete della tendenza riformatrice del melodramma

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PRIMATO ITALIANO NEL TEATRO DELL’OPERA Riporta il testo al centro dell’opera, assegnando

alla musica un ruolo di sostegno dell’espressività della poesia.

I temi da mitologici diventano soprattutto letterari e storici, anche se collocati sempre in un lontano passato, spesso greco-romano e sono assenti tematiche contemporanee.

Lorenzo Da Ponte, librettista di grande abilità tecnica e di rappresentazione psicologica dei personaggi: libretti per opere di Mozart (Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte)