Apritisesamo

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La fonologia (dal greco phoné = suono e -logía = studio) è quella parte della grammatica che studia i suoni della lingua in rapporto alla loro funzione e al loro modo di organizzarsi in parole. Essa indica la corretta pronuncia delle parole (ortoepìa) e ne insegna l’esatta scrittura (ortografia). FONOLOGIA

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di Anna Palazzo, Adele Arciello, Antonio Maiorano. Il titolo di questa grammatica allude all'idea dell'italiano come chiave di accesso al mondo della comunicazione parlata e scritta. Da questo punto di vista, una padronanza piena e consapevole della lingua è il vero «tesoro» senza il quale nessun insegnamento disciplinare è veramente efficace e produttivo.

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La fonologia (dal greco phoné = suono e -logía = studio) è quella parte della grammatica che studia i suoni della lingua in rapporto alla loro funzione e al loro modo di organizzarsi in parole. Essa indica la corretta pronuncia delle parole (ortoepìa)e ne insegna l’esatta scrittura (ortografia).

FONOLOGIA

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La fonologia

Questa parte della grammatica è dedicata alla fonologia, la quale studia i suoniche compongono le varie parole e i segni grafici atti a esprimerli.

Essa comprende:

� l’ortoepìa, che dà le regole per l’esatta pronuncia (se pronunci lègge, con la e aperta = voce del verbo leggere; se, invece, pronunci légge, con la e chiusa = norma; la parola isola si pronuncia con la s dolce; razza, invece,con la z aspra…);

� l’ortografia, che fissa le regole per la corretta scrittura delle parole (vadoa…; egli ha; io e te; Dio è; acuire, acquisire), ci insegna quando usare l’accento o l’apostrofo (tre, trentatré; loro / l’oro), quando scrivere una pa-rola con la maiuscola o con la minuscola (mia cugina Fortuna; che fortuna!);

� la punteggiatura, un particolare aspetto dell’ortografia, che ci insegna in che modo usare quei segni convenzionali che, in un discorso scritto, indicanograficamente le pause (Esco. Non so quando tornerò…), le intonazioni dellavoce (Che vuoi da me?; Che gioia vederti!), l’alternarsi dei personaggi in undialogo (– Ciao, Marina, come va? – Bene, grazie, e tu, come stai?), favo-rendo la comprensione del messaggio.

Approfondire lo studio di queste regole è veramente necessario per riuscire aesprimersi con correttezza sia nella lingua orale che in quella scritta ed è ciò chenoi speriamo tu riesca a fare al termine di questa sezione.

P E R C O M I N C I A R E

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A PRONUNCIAE SCRITTURAA

RG

OM

ENTO

FONOLOGIA

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Leggendo questo breve testo avrai forse capito ben poco. Prova a rileggerlo ora:

(«La settimana enigmistica», gennaio 2008)

Le parole, come vedi, sono le stesse, ma tra loro sono stati inseriti piccoli segni che ti hannopermesso di capirne chiaramente il significato. Essi sono detti segni d’interpunzione o segnidi punteggiatura. Per capirne l’importanza, devi riflettere sulla differenza che c’è tra linguaparlata e lingua scritta.Quando parli, oltre ai gesti e alla mimica, per esprimere meglio i tuoi sentimenti, i tuoi statid’animo, le tue idee, moduli variamente la voce dandole intonazioni differenti che riflettonociò che senti, provi o pensi. Puoi, inoltre, parlare con ritmi diversi: usare pause più o menolunghe, esprimerti precipitosamente o scandire le parole lentamente. Invece, quando scrivie tutto questo viene a mancarti, sono proprio quei piccoli segni di punteggiatura che dannoai tuoi pensieri e ai tuoi sentimenti la forza e la vivacità della parola «detta».Concludendo, diremo perciò che la punteggiatura è un insieme di segni che servonoa indicare graficamente le pause del discorso, le intonazioni della voce, l’alternarsidei personaggi in un dialogo.

3 La punteggiatura e l’uso delle maiuscole

Un naufrago che vive da tre anni su un’isoladeserta vede passare una nave incomincia alloraa correre sulla spiaggia agitando la camicia perfarsi notare sale e scende dagli alberi urlandocon tutte le sue forze un passeggero ches’accorge di lui va subito ad avvertire il capitanosu quell’isola deserta c’è un uomo lo vede questigli risponde non si preoccupi lo conosciamobene si immagini che ogni volta che passiamovicino all’isola gli dà di volta il cervello

1 La punteggiatura: funzioni e uso

Un naufrago, che vive da tre anni su un’isola deserta, vede passare una nave. Incomincia allora acorrere sulla spiaggia, agitando la camicia. Per farsi notare, sale e scende dagli alberi, urlando contutte le sue forze. Un passeggero che s’accorge di lui, va subito ad avvertire il capitano: − Suquell’isola deserta c’è un uomo, lo vede? − Questi gli risponde: − Non si preoccupi, lo conosciamobene: si immagini che, ogni volta che passiamo vicino all’isola, gli dà di volta il cervello!

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La punteggiatura e l’uso delle maiuscole

3

I segni di punteggiaturaNon esistono regole rigide sull’uso della punteggiatura, perché essa fa parte dello stile di chiscrive, riflette le sue intenzioni, i suoi gusti, la sua sensibilità. Nello scrivere è necessariotuttavia adeguarsi ad alcuni princìpi generali che rendano comprensibile un testo e,soprattutto, è necessario conoscere i segni d’interpunzione di cui dispone la lingua italiana.I segni di punteggiatura sono i seguenti:

• Il punto fermo (.), detto anche semplicemente punto. Indica una pausa prolungata aconclusione di un periodo, indipendentemente dalla sua lunghezza, che può variare dauna sola parola (Sì.) fino a comprendere varie proposizioni. Dopo il punto si deve usaresempre la lettera maiuscola. Se ciò che segue dopo il punto non ha stretta attinenza conl’argomento precedente, è preferibile andare a capo, creando un nuovo capoverso: Giorgioentra nella sala. Si guarda intorno, non riconosce nessuno. Va via subito.Fuori, all’improvviso, si scatena un violento temporale.

Il punto si usa anche nelle abbreviazioni e nelle sigle:egr. sig. = egregio signor; ill.mo prof. = illustrissimo professore; gent. sig.na = gentile signo-rina; c.a. = corrente anno; d. C. = dopo Cristo; U.E. = Unione Europea; B.O.T. = BuoniOrdinari del Tesoro; FF.SS. = Ferrovie dello Stato; A.S.L. = Azienda Sanitaria Locale ecc.Oggi, però, tra le varie lettere di una sigla si tende a omettere il punto o a scrivere con lamaiuscola solo la prima lettera; perciò: UE (o anche Ue), BOT (o Bot), ASL (o Asl).

• La virgola (,) è il segno di interpunzione più frequente, che nel discorso segna la pausapiù breve. Essa generalmente si usa:

– per separare i vari termini nelle enumerazioni e negli elenchi: Nella vetrina eranoesposti abiti, borse, scarpe; Partecipano alla gara Rosi, Floris, Ghira. Talvolta l’ultimo terminedell’enumerazione è preceduto dalla congiunzione e: Sono rose, gigli e viole;

– per dividere le proposizioni in un periodo: Il cane sentì un rumore, drizzò le orecchie,si lanciò verso il cespuglio;

– al principio e alla fine di un inciso (La zia, se ci fai caso, ti dà sempre ragione) o diun’apposizione (Michele, fratello di Pia, si è trasferito in Inghilterra);

– per isolare un vocativo (Su, Sara, entra!) o dopo un’interiezione (Ah, che botto!);– dopo alcuni avverbi (no, sì, bene): No, non va; Sì, ci credo; Bene, partirò;– prima di ma, però, invece, se, sebbene, anche se, poiché, quando...: È una promessa,

ma la manterrai?; La ascoltavo, sebbene sapessi che mentiva.

La virgola, invece, non si usa:– tra il soggetto e il predicato (non si scrive, infatti: Paola, studia; Franco, gioca, bensì:

Paola studia; Franco gioca;– tra il verbo e il primo complemento oggetto: Mara ha comprato un pullover, una

giacca, dei pantaloni (e non: Mara ha comprato, un pullover...);– davanti alle congiunzioni e, né, o, oppure: Ho incontrato padre, madre e figli; Non

voglio né pasta né riso; Andremo al cinema o in pizzeria.

• Il punto e virgola (;) indica una pausa media, meno netta di quella indicata dal puntofermo e più lunga di quella della virgola. Segna il distacco tra due o più pensieri di senso

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B IL NOME E L’ARTICOLO

approfondimentoProfessioni al femminile

Per molti nomi che indicano mestieri e professioni esistono forme femminili ormai consolidate, comeprofessoressa, dottoressa, senatrice... Per molti altri, invece, anche se le forme femminili comincianoad affermarsi in molti casi (il ministro / la ministra; il magistrato / la magistrata; il vigile / la vigile),la forma utilizzata più frequentemente è quella del maschile anche per le donne: Interverrà il prefetto,dottoressa Pandolfi.

1 A seconda della forma che manca, volgi al maschile o al femminile i seguenti nomi.

gatto ....................................... ispettore ....................................... cacciatrice .......................................

signora ....................................... zar ....................................... professoressa ........................................

gallo ....................................... eroina ....................................... dottore .......................................

difensore ....................................... accusatrice ....................................... regina .......................................

elefantessa ....................................... mucca ....................................... scrofa .......................................

2 Segna con una crocetta la forma corretta del femminile.

soldato�� soldata

droghiere�� droghieressa

prete�� suora

�� soldatessa �� droghiera �� pretessa

mago�� maghessa

fuco�� fuca

orco�� orca

�� maga �� ape �� orchessa

montone�� pecora

sacerdote�� sacerdota

tintore�� tintora

�� montona �� sacerdotessa �� tintoressa

PRIMa VERIFICa

Osserva ora come si forma il femminile di questi altri nomi:

fratello � sorella bue � muccapadre � madre maiale � scrofamaschio � femmina fuco � ape

Come vedi, essi formano il femminile cambiando completamente la forma. Si chiamano nomiindipendenti, perché il loro femminile è rappresentato da sostantivi del tutto diversi dai corri-spondenti maschili.

altri esercizi a p. 105

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Le forme del nome: genere e numero

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3 Nomi di genere comunee di genere promiscuo

I nomi di persona evidenziati nel testo hanno una forma unica per il maschilee per il femminile, e così accade per molti nomi terminanti in -ista e -cida e per vari altri:

Maschile Femminile Maschile Femminile

il consorte la consorte il musicista la musicista

il nipote la nipote il podista la podista

il cantante la cantante il farmacista la farmacista

il pediatra la pediatra il suicida la suicida

il collega la collega il liberticida la liberticida

Come puoi notare dagli esempi, in simili casi il genere si riconosce dagli articoli o dagli ag-gettivi a esso collegati, in quanto il nome resta identico sia al maschile che al femminile. Perquesta ragione tali nomi di persona sono detti di genere comune. Non tutti i nomi di genere co-mune mantengono però la stessa forma nel maschile e nel femminile quando sono adoperatial plurale. Abbiamo infatti: i colleghi / le colleghe; i farmacisti / le farmaciste; i pianisti /le pianiste.

Se osservi ora quest’altra frase,

noterai che il nome di animale tigre èdi genere femminile e che non esistel’equivalente nome grammaticale disesso opposto. La maggior parte dei nomi di animalihanno solamente una forma maschile(il delfino, lo scorpione, il falco) o femminile (l’aquila, l’oca, la civetta) che designa entrambi isessi della stessa specie. Essi sono chiamati nomi di genere promiscuo (dal latino promiscuum= mescolato, indistinto).Quando si vuole distinguere con precisione il sesso dell’animale che presenta una sola forma(o maschile o femminile), si accompagna allora il nome con la parola «maschio» o «femmina»:il leopardo maschio / il leopardo femmina (oppure la femmina del leopardo); il cigno maschio / il cigno femmina; l’aquila maschio / l’aquila femmina.

Il collega di mia nipote, che è un’ottima pediatra, è anche docente universitario.

Mi hanno detto che si tratta di una tigre maschio

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B IL NOME E L’ARTICOLO

Anche i nomi vittima, persona e testimone, pur non riferendosi ad animali, sono consideratidi genere promiscuo:

La vittima designata era un uomo famoso (riferito a un nome maschile).La vittima designata era una donna famosa (riferito a un nome femminile).

Le parti del discorso che si riferiscono ai nomi promiscui concordano ovviamente con il generegrammaticale e non con quello naturale: Il magnifico panda dello zoo ha dato alla luce un piccolo.

Falsi cambiamenti di genere

I due nomi banda e bando non sono rispettiva-mente la forma femminile e quella maschiledella stessa parola, ma indicano due nomi diversi,ognuno con il proprio significato. Infatti, banda indicaun complesso di suonatori, mentre il bando è un pub-blico annuncio notificato con fogli ufficiali. Si parla in questi casi di falsi cambiamenti di genere.Molti nomi rientrano in questa categoria, come puoi vedere dagli esempi che seguono:

il suolo (terreno) lo spillo (sottile bastoncino appuntito)la suola (parte della scarpa che poggia sul terreno) la spilla (ornamento che si appunta)

il rivo (ruscello) il pianto (le lacrime)la riva (sponda del mare o del fiume) la pianta (albero, mappa)

il foglio (pezzo di carta) il baleno (luce intensa)la foglia (parte di una pianta) la balena (grosso mammifero marino)

Ci sono poi altri nomi che hanno la medesima forma sia per il maschile che per il femmi-nile ma con significati diversi:

il fine (scopo) il boa (serpente)la fine (termine) la boa (galleggiante)

il lama (animale) il capitale (somma di denaro)la lama (oggetto tagliente) la capitale (capoluogo di uno Stato)

approfondimentoLa spia e il soprano

Vi sono alcuni nomi femminili come la spia, la sentinella, la guardia, la recluta, la guida che, anche sesi riferiscono a individui di sesso maschile, richiedono la concordanza di aggettivi e pronomi al fem-minile; così si dirà: La spia straniera è stata fucilata all’alba, anche se si tratta di un uomo.Vi sono poi alcuni nomi maschili che si riferiscono solo a individui di sesso femminile, come il con-tralto, il soprano..., ma richiedono la concordanza al maschile; così si dirà: Gianna è un bravo con-tralto; Maria Callas è stato uno dei massimi soprani del nostro tempo.

La banda al completo lesse il bandodi concorso e decise di parteciparvi.

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Le forme del nome: genere e numero

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Se consideriamo i nomi proprietario, supermercato, offerta, giorno, sconto risulta chiaro cheessi si riferiscono a una sola persona, a una sola cosa. Se invece consideriamo i nomi persone,carrelli, prodotti, articoli risulta evidente che essi si riferiscono a due o più persone e a due opiù cose.

1 Sottolinea in ogni gruppo due nomi di genere comune, poi scrivi sopra i puntini laterali aquale genere appartengono i nomi che restano. L’esercizio è avviato.

a. musicista, sarta, regina, pediatra, cameriera i rimanenti sono femminili..................................................................................

b. prete, erede, consorte, principe, salumiere i rimanenti sono ...................................................................................

c. problema, poeta, omicida, atleta, teorema i rimanenti sono ...................................................................................

d. serie, effigie, nipote, volpe, cantante i rimanenti sono ...................................................................................

2 Volgi sul tuo quaderno, al maschile o al femminile, a seconda dei casi, queste espressioni.

Maschile Femminile

Un docente aggiornato Un’atleta seria

Un oculista famoso Una professionista affermata

Un nipote affettuoso Un’erede universale

Un trombettista virtuoso Una farmacista disponibile

Un artista creativo Un’arpista giovane

3 Fra le coppie scritte in corsivo, cancella il nome non adatto al contesto delle frasi.1. Quando mi vide, scoppiò in pianto / pianta. 2. La diva ha ricevuto un fascio / una fascia di bel-lissime rose. 3. Hai visto il mostro / la mostra di Caravaggio? 4. Hanno un cappello / una cappelladi famiglia bellissima. 5. Qual è il costo / la costa del viaggio? 6. Ho perso un pezzo / una pezzadegli scacchi. 7. Hai il fronte / la fronte che ti scotta per la febbre! 8. Mi piace il gelato con ilpanno / la panna.

PRIMa VERIFICa

Il proprietario era soddisfatto di vedere nel supermercato tante personecon i carrelli pieni di prodotti. L’offerta del giorno era molto allettante: uno sconto considerevole veniva praticato a chi avesse acquistato più di dieci articoli.

4 Il numero del nome: singolare e plurale

altri esercizi a p. 106

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B IL NOME E L’ARTICOLO

• Infine, un altro limitato gruppo di nomi, sovrabbondanti nel singolare e nel plurale, presentaentrambi i generi ed entrambi i numeri, con differenze nel significato piuttosto frequenti:

Singolare Plurale

il frutto (prodotto della terra; fig. del lavoro) i fruttila frutta (insieme di frutti) le frutta / le frutte

il legno (materiale da costruzione; fig. la nave) i legnila legna (legname da ardere) le legna (lett. le legne)

l’orecchio (organo dell’udito) gli orecchil’orecchia (soprattutto fig.: l’orecchia del quaderno) le orecchie

1 Scrivi il plurale dei seguenti nomi, facendolo precedere dall’articolo determinativo e, nelcaso di nomi sovrabbondanti, scrivi il doppio plurale. L’esercizio è già avviato.

cervello i cervelli uovo ......................................................................................................................................................

centinaio ........................................................................... osso ...........................................................................

paio ........................................................................... ciglio ...........................................................................

cinema ........................................................................... superficie ...........................................................................

labbro ........................................................................... monarchia ...........................................................................

tribù ........................................................................... grido ...........................................................................

fondamento ........................................................................... uomo ...........................................................................

corno ........................................................................... braccio ...........................................................................

2 Completa le frasi cancellando la forma plurale non adatta del nome sovrabbondante tra idue indicati in corsivo e anche gli altri elementi a esso collegati. L’esercizio è già avviato.

1. I labbri / Le labbra di questa tazza sono sottilissimi / sottilissime. 2. Hai comprato gli ossi / le ossa per Fido? 3. In quell’enciclopedia sono condensati i fondamenti / le fondamenta del sapere. 4. Complimenti! Hai dei cigli / delle ciglia lunghissimi / lunghissime. 5. Secondo te, chi muoveva i fili / le fila del complotto? 6. Hai già messo i lenzuoli / le lenzuola puliti / pulite nel letto degli ospiti? 7. Il papà ha stretto teneramente la bambina tra i bracci / le braccia. 8. Il suono dei corni / delle corna si sentiva in tutta la valle.

PRIMa VERIFICa altri esercizi a p. 108

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Le forme del nome: genere e numero

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Maschile e femminileAccanto ai seguenti nomi propri indica in parentesi se sono femminili (F) o maschili (M).

Germania (..........) • Giappone (..........) • Andrea (..........) • Giorgia (..........) • Milan (..........) • Juventus (..........)

• Cervino (..........) • Senna (..........) • Dora Baltea (..........) • Arno (..........) • Rachele (..........) • Marmolada (..........)

Individua e sottolinea con colori diversi i nomi comuni maschili e quelli femminili.

Quella stessa sera Cedric e la madre, seduti davanti alla finestra aperta sulla squallida stradasottostante, fecero una lunga conversazione. Cedric seduto sullo sgabellino con il mento ap-poggiato su un ginocchio, aveva un visino perplesso e rosso che denotava la fatica che facevaper seguire i ragionamenti della madre: il nonno lo aveva mandato a prendere per portarlo inInghilterra e la mamma era convinta che egli doveva andare.

(F. E. Burnett, Il piccolo Lord, a cura di V. D’Esculapio e M. Peviani, Marco Derva, Torino, 1998)

Tra i nomi dei seguenti gruppi sottolinea quello femminile.1. patriarca, cinema, cameriera, poeta 2. radio, cassetto, tavolo, pacco3. ascensore, regione, mobile, vapore4. modem, bar, colf, basket5. virtù, caucciù, gnu, caribù6. brindisi, sci, sufi, tesi

Nomi mobili e nomi indipendenti

Volgi al femminile i seguenti nomi maschili.

leone .................................................. re .................................................. operatore ..................................................

zio .................................................. scalatore .................................................. cane ..................................................

avvocato .................................................. assessore .................................................. soldato ..................................................

professore .................................................. operaio .................................................. cugino ..................................................

Volgi al maschile i seguenti nomi femminili.madre .................................................. sorella .................................................. suora ..................................................

esecutrice .................................................. sarta .................................................. eroina ..................................................

pecora .................................................. scrofa .................................................. poetessa ..................................................

strega .................................................. duchessa .................................................. nuora ..................................................

senatrice .................................................. badessa .................................................. madrina ..................................................

Scrivi una frase per ciascuno dei seguenti nomi maschili; poi volgi ogni frase al femminile.

esploratore • dottore • gatto • uomo • studente

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ESERCIZI DI APPLICAZIONE

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Le forme del nome: genere e numero

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Nel seguente testo sottolinea i nomi e poi collocali opportunamente nella tabella sottostante.

Dopo interminabile attesa, quando le speranze già cominciavano a morire, Giovanni ritornò allasua casa. Non erano ancora suonate le due, sua mamma stava sparecchiando, era una giornatagrigia di marzo e volavano cornacchie.Egli comparve improvvisamente sulla soglia e la madre gridò: − Oh, benedetto! – correndo adabbracciarlo. Anche Anna e Pietro, i due fratellini molto più giovani, si misero a gridare di gioia.Ecco il momento aspettato per mesi e mesi, così spesso balenato nei dolci sogni dell’alba, chedoveva riportare la felicità.

(P. Vitagliano, Tante storie da leggere... e da riassumere, Marco Derva, Torino, 2004)

Maschile singolare Maschile plurale Femminile singolare Femminile plurale

Cancella l’«intruso» nei seguenti gruppi di nomi.

Comuni: banca, museo, pantheon, scuola, piramide.Propri: Inghilterra, Etna, Franco, Stato, Asia.Astratti: profumo, raffreddore, ansia, volontà, anno.Concreti: diamante, botte, vacanza, aceto, baccano.Individuali: generale, docente, pallone, canneto, garofano.Collettivi: batteria, pollaio, banda, branco, schiera.

Riscrivi sul tuo quaderno le seguenti frasi volgendo al femminile i nomi maschili, quandoè possibile, quindi collocali opportunamente nella tabella sottostante.

1. Il cantante apparve improvvisamente sul palco in una nuvola di fumo.2. Durante un safari ci venne incontro un grosso leone.3. Mio fratello lavora in banca.4. Il veterinario si è impegnato molto per salvare la tigre maschio dello zoo.5. Il mio compagno di banco è un atleta bravissimo.6. I greci consumano molta carne di montone.7. Il cigno maschio solca con grande eleganza le acque del laghetto.8. I bambini durante lo spettacolo del circo rimasero affascinati dall’elefante e dall’abilità del domatore.9. Mio genero mi ha consigliato di rivolgermi a uno stimato psichiatra.

10. Mio marito è un artista famoso.

Nomi mobili Nomi indipendenti Nomi di genere comune Nomi di genere promiscuo

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ESERCIZI DI RIEPILOGO

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Le forme del nome: genere e numero

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Analizza questi nomi dal punto di vista del significato e della forma. L’esercizio è già avviato.

gara nome comune di cosa, astratto, individuale, femminile, singolare...............................................................................................................................................................................

pinacoteca ...............................................................................................................................................................................

libri ...............................................................................................................................................................................

uscio ...............................................................................................................................................................................

travi ...............................................................................................................................................................................

probabilità ...............................................................................................................................................................................

viadotti ...............................................................................................................................................................................

sentimento ...............................................................................................................................................................................

squadriglia ...............................................................................................................................................................................

modestia ...............................................................................................................................................................................

rasoi ...............................................................................................................................................................................

enciclopedia ...............................................................................................................................................................................

Analizza i nomi in corsivo nelle frasi dal punto di vista del significato e della forma.

1. Dopo l’allenamento in palestra ho le membra dolenti.2. Nei dintorni del villaggio è stato visto un branco di lupi affamati.3. Le sorellastre di Amedeo sono due care ragazze.4. Una mandria di buoi pascolava libera nei campi.5. La consorte di mia nipote ha un acquario pieno di pesci esotici.

Sottolinea i nomi presenti nelle seguenti frasi e poi analizzali dal punto di vista del signi-ficato e della forma.

1. La partita si concluse con un pareggio tra le due squadre. 2. Perché avete mangiato soltanto metà dellatorta? 3. Le auto si incolonnarono con un gran frastuono di clacson. 4. Il capitano convocò la ciurma perdare disposizioni sulla navigazione. 5. La pianista concluse l’esecuzione suscitando gli applausi del pub-blico. 6. La gita al mare si è risolta in un disastro per un violento acquazzone.

Sottolinea i nomi presenti nelle seguenti frasi e poi analizzali dal punto di vista del signi-ficato e della forma.

1. Il maestro dice sempre che le bugie hanno le gambe corte. 2. Mio cugino Mario mi ha invitato alle suenozze con due mesi di anticipo. 3. Questa estate andremo in Grecia con tutta la comitiva degli amici. 4. L’oculista mi ha prescritto gli occhiali per la miopia. 5. Nell’isola di Ischia ci sono molti alberghi con pi-scine e terme. 6. La flora dell’Amazzonia è molto rigogliosa e deve essere preservata come un bene del-l’umanità. 7. Un atleta deve avere sempre a cuore l’onestà e la sportività. 8. La docente dell’universitàall’esame è stata molto severa. 9. Ho deciso di acquistare una chitarra e di iscrivermi a un corso di mu-sica. 10. I cervi sono dotati di lunghissime corna.

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ANALISI GRAMMATICALE

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Il pronomeD

Dopo aver letto la definizione e osservato lo schema iniziale, individua tra le parole presentinel riquadro quelle che possono svolgere la funzione di pronome e riscrivile sui puntini.

Pronomi: .....................................................................................................................................................................................................................................................................

Con quale pronome puoi sostituire il nome che nelle seguenti frasi è riportato in corsivo? Dopoaverlo individuato tra quelli riportati nel riquadro, scrivilo sui puntini.

1. Marina parlò con Nando e chiese a Nando di essere più gentile. ...................................................

2. Lo zampillo della fontanella schizzò Sandro e bagnò Sandro. ...................................................

3. La strada era lunga e Lucrezia fece di corsa la strada. ...................................................

4. Ho rivisto i miei amici e ho parlato a lungo con i miei amici. ...................................................

5. Ho delle notizie e voglio raccontare a tutti delle notizie. ...................................................

6. I segreti sono miei e svelerò i segreti solo a te. ...................................................

7. I miei genitori sono molto ospitali, perciò i miei genitori ti accoglieranno con gioia. ...................................................

8. Mia sorella è alta, bionda e snella: mia sorella è davvero bella. ...................................................

Riconoscere le parole che possono essere definite pronome

lo • ella / lei • li • gli • le • loro • la • essi • loro

2

il • Enzo • amore • lo • la • sale • salato • questo • gomma • fiore • quello • codesto • di cui • divano •cordialmente • cordiale • le • gli • loro • il mio • con • tra • del suo • e • che • quando •

al quale • alcuno • o • nessuno • riguardo a • tuttavia

1

Il pronome è una parola variabile del discorso che si sostituisce al nomeper evitarne la ripetizione.

io, gli,

loro...

il mio, la tua,

del suo...

quello, questo,

lo stesso...

alcuno, qualcuno,

altro...chi,

quale,quanto...

che, al quale,di cui...

quanti,dovunque...

è una parola variabile

serve a evitare le ripetizioni

può essere

IL PRONOME

personale possessivo dimostrativo indefinito interrogativo/ esclamativo

relativo relativomisto

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D

I pronomi personali indicano le persone del discorso, ossia le persone che parlano, quelle a cuisi parla e le persone, gli animali o le cose di cui si parla. Sottolinea nelle seguenti frasi i prono-mi personali e riscrivili sui puntini in corrispondenza del proprio gruppo di appartenenza.

1. Egli piombò di botto nell’acqua. 2. Mi sono addormentata e, per questo, non vi ho telefonato. 3. Essisono partiti con loro molto presto. 4. Quando tu verrai li saluterò. 5. Noi ci incontreremo domani a scuo-la. 6. Voi aspettate una telefonata da lui. 7. Io ho visto lei per la prima volta ieri mattina. 8. Ella è dispo-nibile con tutti. 9. Se ti vede sarà contenta. 10. Quando gli parlerai, potrai dare a lui le spiegazioni.

Pronomi che indicano le persone che parlano: .................................................................................................................................................Pronomi che indicano le persone a cui si parla: .............................................................................................................................................Pronomi che indicano le persone, gli animali o le cose di cui si parla: ..................................................................................

Il pronome personale può svolgere la funzione di soggetto o la funzione di complemento. Sot-tolinea con colori diversi il pronome soggetto e il pronome complemento nelle seguenti frasi.

1. Questa cartella mi piace tanto. E a te? 2. Ehi, tu cosa vuoi fare? Vuoi venire con me o vai con lui? 3. Egliè andato via con loro e si è rifiutato di venire con noi. 4. Ho ascoltato te per la prima volta e ti ho datoragione. 5. Loro si sono dispiaciuti e non hanno più parlato con te. 6. Ella è sempre molto gentile con noi.7. Lui può venire quando vuole con voi! 8. Voi ascoltate lei con interesse.

Il pronome personale complemento assume due forme: tonica e atona. La forma tonica, dettaforte, comprende pronomi che hanno un accento proprio. La forma atona è detta debole, per-ché comprende pronomi privi di accento proprio. Completa le seguenti frasi con la forma che tiviene richiesta.

A. Inserisci la forma tonica del pronome appropriato.1. Verrete con .................... al cinema stasera? O andrete con ....................? 2. Abbiamo pranzato con .................... per-

ché ci avevano invitato più volte. 3. Andremo alla cerimonia senza di .................... poiché la vostra presenza

non è gradita. 4. Con .................... mi sento più sicura, perciò non mancare. 5. Ho bisogno di .................... poiché

sono il mio punto di riferimento. 6. Pensa soltanto a .................... e mai a .................... che gli siamo sempre vicini.

B. Inserisci la forma atona del pronome appropriato.1. Se .................... vuoi bene, devi capire quello che .................... dico. 2. Se .................... vedi, me .................... saluti tutti?

3. .................... ho visti da lontano e sono venuta verso di voi. 4. Quando .................... parlo, sento che lui è dalla

mia parte. 5. .................... siamo conosciuti molti anni fa ma .................... frequentiamo ancora. 6. .................... vergo-

gnano ma sono incapaci di cambiare atteggiamento.

Per svolgere l’esercizio ti consigliamo di rileggerele regole esposte nel volume A a p. 211.

5

Riconoscere la forma tonica e la forma atona del pronome personale complemento

Per svolgere l’esercizio ti consigliamo di rileggerele regole esposte nel volume A a p. 211.

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3

Riconoscere la funzione e la forma del pronome personale soggetto e del pronomepersonale complemento

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2 Uso dei modi e dei tempi del verbo

Abbiamo già detto che l’indicativo è il modo che si usa per indicare azioni o fatti reali opresentati come reali, ed è perciò definito il «modo della certezza e dell’obiettività». Sai pureche esso dispone di otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futurosemplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro an-teriore). Analizziamo ora i diversi tempi in relazione all’uso che di essi si fa.

PRESENTESi possono distinguere diversi tipi di presente:

• il presente usato per indicare un’azione che si compie nel momento in cui si parla: Il telefonosquilla con insistenza;

• il presente abituale o iterativo, che si usa per indicare azioni che si ripetono con regolarità,anche se non avvengono mentre si parla: Il pomeriggio lo dedico sempre allo studio;A Natale tutti gli zii vengono a pranzo a casa nostra;

• il presente atemporale, che si usa per indicare uno stato permanente e immutabile neltempo: Le balene sono mammiferi; Tre per tre fa nove. È caratteristico anche dei proverbi (Chi troppo vuole nulla stringe), delle norme giuridiche(L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro), delle citazioni letterarie (Manzonisostiene che la tragedia classica deve essere uniformata al principio di verosimiglianza storica);

• il presente storico, utilizzato per raccontare un’azione passata cui si vuole conferire maggioreefficacia e immediatezza: Il 6 agosto 1945 Hiroshima viene distrutta dalla prima bombaatomica lanciata dagli americani. È frequente anche nella narrativa (romanzi, fiabe ecc.) e nei titoli dei giornali: La fata madrinatrasforma la zucca in una splendida carrozza; L’inflazione non molla, pane e pasta alle stelle;

• il presente usato per indicare, nel linguaggio familiare, un’azione futura purchéconsiderata certa: Martedì Luca va finalmente dal medico.

Mentre la nave si allontanava, ho salutato con tristezza i miei amici. Ripenso con nostalgia a tutte le cose belle che abbiamo fatto insieme: chissà se e quando ritorneranno ancora qui.

1 L’indicativo e i suoi tempi

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Uso dei modi e dei tempi del verbo

2

IMPERFETTOL’imperfetto indica un’azione che si è svolta nel passato con una certa continuità e durata: I ragazzini dormivano nella mansarda. Ma, come per il presente, si possono distinguere varitipi di imperfetto:

• l’imperfetto abituale o iterativo, che indica un’azione abituale che si ripete nel passato conuna certa frequenza: D’estate si andava al mare con le biciclette;

• l’imperfetto descrittivo, caratteristico delle descrizioni e dei testi narrativi in genere: Carlaera un’alunna modello; Dalla cucina della nonna si diffondevano odorini molto invitanti;

• l’imperfetto storico, che si usa per indicare un’azione compiuta cui si vuole dare maggioreenfasi: Il 26 dicembre 1991 veniva ratificato lo scioglimento dell’Unione Sovietica.Lo si trova spesso nei resoconti giornalistici, specialmente nella cronaca nera, per cui èdetto anche imperfetto cronachistico: La vecchina veniva spinta a terra dai duemalviventi;

• l’imperfetto di contemporaneità, usato per indicare un’azione che si svolge contemporanea-mente a un’altra azione passata: Mentre la donna gli chiedeva delle informazioni, il ladrun-colo le sfilava il portafoglio.

PASSATO PROSSIMO E PASSATO REMOTO• Il passato prossimo viene usato per indicare un’azione avvenuta e conclusa in un tempo

passato, ma ancora molto vicino al presente (Ieri sono stato da Isa) oppure un’azionecompiuta nel passato ma i cui effetti durano ancora (Mara ha acquistato un’auto nuova).

• Il passato remoto indica un’azione avvenuta in un passato lontano senza alcuna relazionecon il presente: Il fulmine cadde proprio sulla casa. È il tempo che si usa particolarmentenella narrazione: Nel bosco Cappuccetto rosso incontrò il lupo.

TRAPASSATO PROSSIMO E TRAPASSATO REMOTOIl trapassato prossimo e il trapassato remoto sono detti tempi relativi, perché non si trovanoin frasi autonome come verbi a sé stanti ma esprimono un fatto passato che è accaduto primadi un altro fatto ugualmente passato.

• Il trapassato prossimo si trova di solito collegato con il passato prossimo, il passato remoto ol’imperfetto: Ha dato il suo contributo, anche se già aveva comprato del vino; Tornò acasa quando ci eravamo già tutti addormentati; Anche se avevano ricevuto uno sgarboda lui, lo trattavano sempre con gentilezza.Questo tempo si può anche usare senza il rapporto con un altro tempo passato: Solo leiaveva avuto il coraggio di parlare.

• Il trapassato remoto è in genere collegato con il passato remoto: Quando ebbe ritrovatal’agenda, lo chiamò per scusarsi. Questo tempo viene adoperato raramente e, soprattuttonel linguaggio parlato, gli si preferisce il passato remoto.

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E IL VERBO

FUTURO SEMPLICE E FUTURO ANTERIORE• Il futuro semplice esprime un fatto che si realizzerà in un tempo successivo rispetto al

momento presente: Staserà rivedrò Paolo; A maggio cambieranno casa.

• Il futuro anteriore si usa per indicare un’azione futura che si sarà già compiuta prima che sene realizzi un’altra, anch’essa futura: Lo inviterò in campagna non appena si sarà liberatoda quegli impegni (si sarà liberato è futuro anteriore perché l’azione che esprime dovràrealizzarsi prima di inviterò, futuro semplice). Nel linguaggio parlato il futuro anteriore èquasi sempre sostituito da quello semplice (Lo inviterò in campagna non appena silibererà da quegli impegni).

Il futuro semplice e il futuro anteriore vengono a volte usati al posto di altri tempi dell’indi-cativo nei seguenti casi:

– per esprimere un dubbio: Sarà (= È) a casa a quest’ora?; Sarà tornato (= È tornato) dallariunione?;

– per esprimere una concessione: Sarà pure (= Ammetto, ti concedo che è) bella, ma ètroppo presuntuosa; Avranno anche studiato (= Ti concedo che hanno studiato), ma si sonomostrati troppo confusi;

– per esprimere un’approssimazione: Questa trota peserà (= pesa) circa 3 chili; L’auto glisarà costata (= gli è costata) più di 10 000 euro;

– per esprimere un comando in forma cortese: I candidati si presenteranno lunedì allacommissione esaminatrice.

Sottolinea, tra le tre indicate in corsivo, la voce verbale adatta a completare ogni frase.

1. Capiva / Capisce / Capirà che ha sbagliato solo dopo che ha riflettuto / avrà riflettuto / avevariflettuto sul suo comportamento.

2. I preparativi per festeggiare gli ottant’anni della nonna cominciano / sono cominciati / comin-ciarono ieri e termineranno / terminano / saranno terminati domani.

3. Quando la sera il padre tornava / torna / è tornato dal lavoro, i figli gli si sono fatti / faranno /fanno intorno per salutarlo.

4. Sul giornale di oggi c’è / c’era stata / ci sarà la notizia che tu cercherai / cercavi / cercasti. 5. Quando da ragazza studiava / studiò / aveva studiato per gli esami, Elisa stacca / staccava /

aveva staccato il telefono. 6. Anche se stamattina Andrea non riesce / è riuscito / riuscì a completare l’articolo, di sicuro lo fi-

nirà / aveva finito / finisce entro stasera. 7. Il corriere ritirava / ha ritirato / ritirò il plico dopo che ne controllò / controllava / ebbe control-

lato attentamente la chiusura. 8. Da quanto io ho sentito / sento / sentivo, sabato prossimo partecipaste / partecipavate / parte-

ciperete anche voi all’escursione in montagna. 9. Lucia cadeva / cadde / cade dalle nuvole quando ha saputo / saprà / seppe che sarebbero arri-

vati i cugini da Londra. 10. Isa non gli può / potette / ha potuto chiedere il permesso di uscire, perché il padre non vuole /

volle / aveva voluto.

PRIMa VERIFICa altri esercizi a p. 300

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Uso dei modi e dei tempi del verbo

2

Il modo congiuntivo, come già sai ecome puoi vedere dagli esempi, pre-senta ciò che è espresso dalverbo come possibile, desidera-bile, incerto. Esso dispone di quat-tro tempi: due semplici (presente eimperfetto) e due composti (passato etrapassato).I tempi del congiuntivo possono essere usati sia in frasi indipendenti, cioè in frasi che si reg-gono da sole, non dipendendo da altre, sia in frasi dipendenti.Nelle proposizioni indipendenti servono a esprimere soprattutto:

– un dubbio, una supposizione: Che non abbia spento il gas?; Credo siano arrivati da poco;– un comando, un’esortazione, un invito: Vada via!; Abbiate un po’ di pazienza; Segga qui;– un augurio, un desiderio: Che tu sia felice; Ah, se avessi la tua età!

In frasi indipendenti il congiuntivo viene anche usato, nel tempo presente, per sostituire lepersone mancanti dell’imperativo (congiuntivo esortativo): Salga!; Parliamo a bassa voce!;Si rechino subito alla biglietteria.Il congiuntivo viene usato, però, più frequentemente nelle proposizioni dipendenti, cioè inquelle che, come vedrai nello studio della sintassi del periodo, sono rette da altre proposizionidette «principali». Infatti il congiuntivo è così chiamato perché è il modo che «congiunge»una proposizione a quella che la regge.

Nelle proposizioni dipendenti il congiuntivo può essere introdotto:

– da aggettivi o pronomi indefiniti (qualunque, chiunque, qualsiasi...): Chiunque lo abbiavisto, l’ha trovato molto cambiato;

– da congiunzioni (che, affinché, purché, se, sebbene, quantunque...): Vi dirò tutto affinchépossiate stare calmi.

In particolare dopo che si usa il congiuntivo quando questa congiunzione è preceduta:

– da verbi o espressioni impersonali (occorre, è necessario, può darsi che...): Occorre cheognuno si assuma le proprie responsabilità;

– da verbi che esprimono un dubbio, un desiderio, un timore (penso, credo, mi auguro,temo che...): Credevo che avessi fiducia in me.

2 Il congiuntivo e i suoi tempi

– Pare che domani sia bel tempo.– Ah, se fosse vero!

Andremmo finalmente al mare...

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E IL VERBO

Nelle frasi dipendenti i tempi del congiuntivo si usano nelle seguenti maniere:

– il presente per esprimere la contemporaneità di un’azione rispetto a un presente o a unfuturo che si trovano nella reggente: Spero che stia bene; Crederà che io non vogliaincontrarlo;

– l’imperfetto per esprimere la contemporaneità rispetto a un presente o a un passato chesi trovano nella reggente: Ci sembra che stesse per partire; Pensavano che fossimo d’accordo;

– il passato per esprimere l’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro che si trovanonella reggente: Credo che sia uscito; Crederà che non abbiano voluto invitarlo;

– il trapassato per esprimere l’anteriorità rispetto a un passato che si trova nella reggente:Avevamo sperato che gli avessi spiegato tu la situazione.

osservazioniCongiuntivo o indicativo?

Credo che vengano a cena. Credo che vengono a cena.

Fino a pochi anni fa dire «Penso che vengono a cena» veniva considerato un errore grave; oggi, in-vece, nessuno si scandalizza più se l’indicativo viene usato al posto del congiuntivo. Nel linguaggioparlato (e anche in quello scritto) il congiuntivo sta cadendo infatti in disuso, forse perché non è fa-cile da adoperare.A nostro avviso, se è accettabile l’uso dell’indicativo al posto del congiuntivo nel linguaggio parlato e so-prattutto nelle frasi indipendenti, è preferibile continuare a usare il congiuntivo specialmente nellaforma scritta e nelle frasi dipendenti. Quindi: Credo che vengano a cena e non Credo che vengono a cena.

Sottolinea nelle frasi le voci verbali al congiuntivo e indicane il tempo nelle parentesi.

1. Ritieni che voglia uscire con noi? (......................................................)

2. Se potessi conoscerlo meglio, ti esprimerei il mio giudizio! (......................................................)

3. Pensavo che quella fosse stata una svolta decisiva nella sua vita. (......................................................)

4. Crederà che ci sia stato il mio zampino! (......................................................)

5. Ci sembrava che avesse la nostra età. (......................................................)

6. Lesse tante fiabe al bambino perché si addormentasse. (......................................................)

7. Speriamo che la fortuna li assista! (......................................................)

8. Vorrei che tu non l’avessi mai conosciuto! (......................................................)

9. Penso che ormai nulla più li trattenga qui. (......................................................)

10. Qualunque cosa avessi aggiunto sarebbe stato superfluo. (......................................................)

PRIMa VERIFICa altri esercizi a p. 301

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