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Martina Maio Ilaria fortunato Silvia Peduzzi 3Bl Apri gli occhi sulla povertà "I CARE" Aprite gli occhi e guardate la povertà. Aprite le orecchie e ascoltate le voci dei poveri. Aprite il cuore e incontrate il prossimo. Aprite la mente e comprendete: siamo tutti esseri umani ! (ZERO POVERTY – Caritas Europa) La differenza tra i cosiddetti poveri e coloro che vivono in condizioni di ricchezza è artificiale, fondamentalmente creata dall’uomo. A causa dell’attuale crisi finanziaria ed economica, la disgregazione della nostra società si sta espandendo. A questo proposito, la nostra classe ha approfondito il problema dividendosi in gruppi e facendo alcune ricerche attraverso la visita in alcune associazioni riguardanti l'assistenza per le persone meno fortunate. Il nostro gruppo si è recato in Viale Piave 42, a Milano, in una delle mense "Opera San Francesco per i poveri". Oggi, l'Opera San Francesco, può comunicare con soddisfazione il BILANCIO SOCIALE 2009 : 668.998 pasti distribuiti (media giorno 2139), 33.356 cure mediche ambulatoriali eseguite(media giorno 142) e 21.263 docce erogate. OSF è un punto d'aiuto e di osservazione per tutti quelli che sono poveri e soli e hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, che li ascolti e che li consideri fratelli. Per questo OSF è un importante punto di contatto con i bisognosi e può dare un quadro significativo sul fenomeno della povertà. Per saperne di più abbiamo incontrato la direttrice dell'OSF, la quale ha risposto volentieri alle nostre domande. Di seguito, vi è riportata l'intervista che le abbiamo fatto: Che cosa chiedono più frequentemente le persone che accedono ai vostri servizi? Innanzi tutto il nostro è un centro accoglienza per persone con dei disagi economici, perciò principalmente richiedono servizi di qualità come

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Martina Maio  Ilaria fortunato  

Silvia Peduzzi 3Bl 

Apri gli occhi sulla povertà 

"I CARE" Aprite gli occhi e guardate la povertà. Aprite le orecchie e ascoltate le voci dei poveri. Aprite il cuore e incontrate il prossimo. Aprite la mente e comprendete: siamo tutti esseri umani ! (ZERO POVERTY – Caritas Europa) La differenza tra i cosiddetti poveri e coloro che vivono in condizioni di ricchezza è artificiale, fondamentalmente creata dall’uomo. A causa dell’attuale crisi finanziaria ed economica, la disgregazione della nostra società si sta espandendo. A questo proposito, la nostra classe ha approfondito il problema dividendosi in gruppi e facendo alcune ricerche attraverso la visita in alcune associazioni riguardanti l'assistenza per le persone meno fortunate. Il nostro gruppo si è recato in Viale Piave 42, a Milano, in una delle mense "Opera San Francesco per i poveri". Oggi, l'Opera San Francesco, può comunicare con soddisfazione il BILANCIO SOCIALE 2009 : 668.998 pasti distribuiti (media giorno 2139), 33.356 cure mediche ambulatoriali eseguite(media giorno 142) e 21.263 docce erogate. OSF è un punto d'aiuto e di osservazione per tutti quelli che sono poveri e soli e hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, che li ascolti e che li consideri fratelli. Per questo OSF è un importante punto di contatto con i bisognosi e può dare un quadro significativo sul fenomeno della povertà. Per saperne di più abbiamo incontrato la direttrice dell'OSF, la quale ha risposto volentieri alle nostre domande. Di seguito, vi è riportata l'intervista che le abbiamo fatto: Che cosa chiedono più frequentemente le persone che accedono ai vostri servizi? Innanzi tutto il nostro è un centro accoglienza per persone con dei disagi economici, perciò principalmente richiedono servizi di qualità come

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alimentari, sanitari e medici. Inoltre abbiamo uno sportello che può servire ad una maggiore integrazione sociale,come ad esempio, consulenza per trovare un lavoro; abbiamo anche quasi una ventina di piccoli appartamenti che diamo non per lunghi periodi a persone malate o persone con dei minori a carico,per dare loro la possibilità di affrontare un periodo di difficoltà, oppure per chi vuole trovare lavoro ma non ha una residenza da poter segnalare. Perciò le persone che vengono da noi richiedono la famosa tessera che da la possibilità di accedere ai servizi per un periodo limitato che equivale a tre mesi. 1) Il vostro centro è frequentato maggiormente da stranieri o italiani?

L'85-90% delle persone sono straniere. 2) Offrite anche aiuti di tipo economico? No, non diamo assolutamente denaro.

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3) Le risorse che voi distribuite, sono sufficienti per tutti? E da chi vengono date principalmente? Si,grazie al cielo sono sufficienti, ci sostengono i privati, volontari e le aziende perché dalle istituzioni non prendiamo quasi nulla,ci danno un aiuto economico e ci mandano prodotti alimentari e abiti che i volontari raccolgono(abbiamo circa 200 volontari che li sistemano e li distribuiscono).

4) Quante sono le persone che lavorano ma non riescono ad acquistare i beni di prima necessità perché il loro reddito complessivo non glielo permette? Non sono tante le persone che hanno un lavoro e coloro che lo possiedono fanno fatica a sostenere le spese perciò molto spesso preferiscono recarsi nelle parrocchie dove ricevono aiuti. 5) Come mai ha scelto di fare questo lavoro? Sono circa 25 anni che mi occupo di comunicazione,all'inizio per no profit poi attraverso l'Unicef, l'Opera San Francesco mi ha chiamato e mi ha chiesto di lavorare presso il loro centro e mi è sembrata una buona proposta che ha delle finalità più fattibili che lavorare per aziende normali.

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6) Lei cosa prova quando è a contatto con queste persone? Io non sono spesso a contatto con loro, perché ci sono molti volontari che svolgono le mansioni d'ufficio oltre il lavoro ufficiale. Tuttavia sono presenze che mi creano molta pena,sono persone in grave difficoltà, ci sono anche molti anziani e mi dispiace che debbano vivere in questo modo, gli ultimi anni della loro vita. Un minimo di dignità deve essere data a tutti. 7) Cosa pensa che si possa fare per aiutarle oltre a queste associazioni? Penso che ci debbano essere più aiuti da parte dello stato,ma sopratutto un maggior controllo delle risorse. OSSERVAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO Da questi esempi di volontariato ne deriva che il modo migliore per prevenire la povertà, e dunque per combatterla, è la partecipazione sociale. PER MAGGIORI APPROFONDIMENTI: http://www.operasanfrancesco.it/OSF/doc/OSF-bilanciosociale2009.pdf

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Giulia Tomassini 3BL 27.11.2010.Diana LongobardiElisa Arena

“I CARE”“I CARE”“I CARE”“I CARE”“Apri gli occhi di fronte alla povertà e all’esclusioneApri gli occhi di fronte alla povertà e all esclusione

sociale”Essendo il 2010 l’anno europeo per combattere la povertà e l’esclusioneEssendo il 2010 l anno europeo per combattere la povertà e l esclusione sociale, la nostra classe ha deciso di affrontare questa questione .La classe si è divisa in vari gruppi, ognuno di essi ha deciso di soffermarsi su uno dei diversi aspetti della povertà che colpisce Milano e tutto iluno dei diversi aspetti della povertà che colpisce Milano e tutto il mondo. In particolare ci siamo soffermati sulle risposte che molteplici associazioni danno a chi manifesta uno stato di bisogno a Milano. Il nostro gruppo è andato a intervistare una volontaria e un educatore dell’ A.V. O.(associazione volontari ospedalieri)che si trovavano nell’istituto Trivulzio di Milano via Marostica 8 www iltrivulzio itnell istituto Trivulzio di Milano,via Marostica 8  www.iltrivulzio.it

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Cosa vi ha spinto a intraprendere la vita di volontario?      Cosa vi ha spinto a intraprendere la vita di volontario?      “A volte si sente il bisogno di dedicare del tempo a persone  più b d ùbisognose in quanto esse necessitano di più attenzioni e cure. Essendo io pensionata mi ha entusiasmato l’idea di stare a stretto contatto con queste persone e di conseguenza ho da subito volutocontatto con queste persone e di conseguenza ho da subito voluto provare questo percorso.”       

In che modo aiutate i bisognosi? In che modo aiutate i bisognosi? “L’ A.V.O (associazione volontari ospedalieri) è un’associazione che si occupa di tenere compagnia ai malati e ai parenti degli anziani durante il loro soggiorno in ospedale il loro sostegno non è solo fisico(aiutarli neisoggiorno in ospedale, il loro sostegno non è solo fisico(aiutarli nei movimenti,fargli fare delle passeggiate,portarli a svolgere le attività ecc..) ma anche morale e psicologico(aiuto che gli anziani h d l ) drichiedono a volte inconsciamente)e in questo modo si riesce a 

instaurare un rapporto empatico. Il volontario non è né un medico né un parente e quindi non deve intralciare il lavoro degliné un parente e quindi non deve intralciare il lavoro degli infermieri”

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Che sensazioni provate quando siete a contatto con i Che sensazioni provate quando siete a contatto con i bisognosi?bisognosi? “Le persone con le quali tutti noi volontari siamo a contatto sono persone che hanno voglia di parlare, interagire ma soprattutto hanno ancora voglia di vivere, aprirsi agli altri, ricevere e donare dei semplici sorrisi. Attraverso questericevere e donare dei semplici sorrisi. Attraverso queste piccole attenzioni che cerchiamo di donare loro il più possibile nasce un rapporto di amicizia e stima reciproca. Per far si che le persone si trovino a proprio agio con noi spessofar si che le persone si trovino a proprio agio con noi, spesso organizziamo delle riunioni in cui analizziamo le caratteristiche degli anziani, i problemi e gli aiuti in modo da 

f i l i l i i d llnon far mancare niente. Al Trivulzio possiamo trovare delle strutture specializzate e degli spazi umani dedicati appunto a queste attività”q

Avete fatto dei sacrifici per fare volontariato?                            Avete fatto dei sacrifici per fare volontariato?                            “Più che di sacrifici in questo caso si tratta di prendersi la 

bilità di i hé il t h d di hiresponsabilità di un impegno perché il tempo che dedichi a queste persone è il tempo che potresti dedicare ad altre cose, ed è importante essere contenti di questa decisione e prendere seriamente  questo “lavoro” perché la felicità di queste persone è anche nelle tue mani.

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Come siete entrati in contatto con le associazioni che si Come siete entrati in contatto con le associazioni che si occupano di volontariato?occupano di volontariato?occupano di volontariato?occupano di volontariato?“ Io personalmente sono venuta a conoscenza di questa associazione tramite una mia amica volontaria. In seguito mi sono informata, ho partecipato a un corso formativo e preparatorio e adesso faccio parte di questa associazione in cui mi trovo perfettamente a mio agio da circa 1 anno”

Il vostro lavoro influisce moralmente sulla vostra Il vostro lavoro influisce moralmente sulla vostra quotidianità? quotidianità? "SI, il volontariato influisce moralmente sulla nostra quotidianità perché il bene che portiamo neisulla nostra quotidianità perché il bene che portiamo nei cuori dei bisognosi incide molto sia sulla loro vita ma anche sulla nostra Infatti con il volontariato e conanche sulla nostra. Infatti con il volontariato e con queste opere di “beneficenza”sia le persone che hanno bisogno di cure che noi aiutanti proviamo grande g p ggratificazione e soddisfazione. 

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Gli anziani per alloggiare qui pagano un’alta retta?Gli anziani per alloggiare qui pagano un’alta retta?“Si, gli anziani pagano una retta che gli viene sottratta dalla pensione, se la pensione non è sufficiente subentrano lo stato e la regione “

Riuscite a soddisfare tutte le richieste che i bisognosi viRiuscite a soddisfare tutte le richieste che i bisognosi vi Riuscite a soddisfare tutte le richieste che i bisognosi vi Riuscite a soddisfare tutte le richieste che i bisognosi vi presentano?  presentano?  “Non riusciamo a soddisfare certe richieste perché ci sono dei limiti che il nostro ruolo ci impone, e 

h hé il l è ì N danche perché il personale non è così numeroso. Non essendo dei medici non possiamo essere d’aiuto in tutto, ma se le richieste sono di prendere un caffè o spassare un po’ di p p ptempo in più in compagnia i volontari sono sempre disponibili”

E’ aumentato negli ultimi anni il numero di bisognosi cheE’ aumentato negli ultimi anni il numero di bisognosi che E’ aumentato negli ultimi anni il numero di bisognosi che E’ aumentato negli ultimi anni il numero di bisognosi che chiedono il vostro aiuto?    chiedono il vostro aiuto?    “Si, abbiamo riscontrato un aumento delle richieste perché l’età media aumenta sempre di più e con la crisi economica e la salute poco stabile gli anziani hanno bisogno di cure giornaliere e di un supporto morale costante”morale costante

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l dQuesto progetto oltre ad essere stato interessante per molti aspetti è stato anche formativo perché ha permesso d f d h l ddi far comprendere a noi giovani che nel mondo ci sono persone che vivono realtà difficili e che hanno bisogno di 

i l l i è l èessere aiutate. Il volontariato non è un lavoro, è una passione, una volontà, il piacere di aiutare gli altri,è 

l h i d l B hi iqualcosa che viene dal cuore. Bastano pochi gesti  per rendere felice chi ci sta vicino.

Si tratta semplicemente di aprire gli occhi di fronte alla realtà circostante, quella che spesso facciamo finta di non vedere ignorandola. Noi giovani abbiamo l’opportunità di creare una società più unita e basata sulla solidarietà. Creiamola!

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I CARE

NON CHIUDO GLI OCCHI DAVANTI ALLA POVERTA’

“Tutti, mi si dirà, conoscono la povertà […], essendo la povertà una delle cose più antiche al mondo ed essendo tuttora non così infrequente da dover pensare che si debba scoprire”.

Così scrive Yona Friedman nel testo “L’architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà”,

pubblicato per la prima volta nel 1978 e poi di nuovo nel 2009, non a caso in due momenti storici in cui il tema della povertà, che sembrava fosse stato ormai superato nel mondo occidentale, si è

ripresentato con particolare vigore e con caratteristiche ogni volta differenti. Proprio per questo “la povertà deve essere scoperta concretamente e riscoperta periodicamente, perché essa non si

manifesta allo stesso modo nelle varie epoche” (Friedman, 2009). In quest’ottica allora il 2010, Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale, rappresenta, da un lato, il punto di

arrivo di un dibattito sviluppatosi sul tema nell’ultimo ventennio in vari ambiti disciplinari e,

dall’altro, un’occasione per riscoprire e ridefinire la povertà e le politiche volte a contrastarla oggi, in particolare in seguito alla crisi economica scoppiata nel 2007 ed ancora in corso in Europa . La situazione di emergenza creatasi in seguito alla crisi ha spinto infatti i governi nazionali di molti paesi europei - tra cui anche l’Italia - alla definizione di azioni principalmente volte a ridurre la

scarsità di reddito , ma ha lasciato poco spazio per una vera tematizzazione della povertà, portando a volte ad una semplificazione del fenomeno.

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L’iniziativa dell’Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale, non solo dunque si pone in continuità con altre iniziative comunitarie come la Strategia di Lisbona (2000), ma recepisce e riformula anche i temi del recente dibattito sulla povertà in ambito economico e sociologico. In estrema sintesi i temi su cui l’iniziativa europea propone di lavorare sono:

- il riconoscimento dei diritti attraverso la parità di accesso a risorse e servizi adeguati;

- la responsabilità condivisa attraverso la partecipazione di attori privati, a fianco di quelli pubblici, all'attuazione di interventi di contrasto alla povertà;

- la coesione attraverso la sensibilizzazione della collettività rispetto ai vantaggi derivanti dalla riduzione delle situazioni di povertà ed esclusione sociale;

- la produzione di azioni concrete in seguito alla definizione di strategie multidimensionali tese a prevenire e a ridurre la povertà.

Per questo motivo, io ed il mio compagno di lavoro abbiamo deciso di rivolgerci al parroco di settimo milanese,per cercare anche noi di scoprire come vengono aiutati le persone più bisognose. Questa è l' intervista rilasciataci dal parroco della chiesa di San Giovanni Battista,Settimo Milanese. CHE COSA HA SPINTO LEI A FARE DEL VOLONTARIATO? Chiaramente l' amore del signore verso la gente mi ha insegnato tante cose e una tra queste è proprio aiutare il prossimo. Fin da quando era ragazzino infatti,mi recavo sempre in chiesa per pregare,ma anche per darmi da fare per aiutare tutte quelle persone che ha differenza mia non avevano un letto su cui poggiarsi e scaldarsi la notte,per esempio. Per questo motivo ho reputato il volontariato come un dovere personale,di cui ne sono orgoglioso e che cerco di insegnare a tutti. CHE COSA OFFRE LA SUA PARROCCHIA ALLE PERSONE BISOGNOSE? Prima di tutto offre un sorriso che, per la gran parte di queste persone, rappresenta la speranza di continuare a vivere e di non lasciarsi all' interno del circolo vizioso dell' alcool e della droga,come fanno ,invece, molte di queste. Secondariamente offriamo, insieme alla parrocchia di vighignolo, un aiuto costante e completo di tutti i beni necessari,per far sentire i bisognosi come delle persone normali ed inferiori a nessuno. Infatti offriamo pasti caldi, vestiti,docce calde ed anche un posto allo interno della parrocchia un posto dove vivere. QUALI PERSONE CHIEDONO IL VOSTRO AIUTO? Chiunque abbia bisogno di aiuto o solamente di un consiglio per poter superare un momento difficile della propria vita.

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AVETE STILATO UNA STATISTICA DEL NUMERO DI PERSONE CHE CHIEDONO AIUTO A VOI? No,purtroppo non disponiamo di alcuna statistica alla mano. NEGLI ULTIMI MESI, DA QUANDO IL PAESE è SOTTO LA STRETTA MORSA DELLA CRISI,AVETE RISCONTRATO UN NUMERO MAGGIORE DELLA DOMANDA DI AIUTO NELLA VOSTRA PARROCCHIA? A malincuore mi tocca dire che, nonostante non abbiamo stilato una statistica, abbiamo notato un aumento delle domande di aiuto alla nostra parrocchia,ma come ho detto prima molte di queste persone vengono da noi soltanto per chiedere un consiglio oppure soltanto per fare quattro chiacchiere con noi,il tutto nella più completa allegria. Purtroppo il parroco per dei motivi personali non ha potuto continuare l' intervista,ma nonostante ciò,ha fatto capire quale sia il suo intervento a favore dei più bisognosi. Lavoro eseguito da:JACOPO POZZI E CARLOS FASAN (3BL)

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“Apri gli occhi davanti alla povertà”

L'articolo 2 della nostra Costituzione sancisce che la solidarietà, in ambito politico, sociale ed economico, è un dovere inderogabile dei singoli cittadini. Al contrario il tema principale dell'articolo 3 è l'uguaglianza formale e sostanziale; infatti lo Stato si impegna a distruggere le barriere sociali ed economiche che impediscono la tutela di questo diritto. Eppure non sempre ciò accade, in quanto spesso lo Stato non garantisce un aiuto economico a chi ne ha bisogno.A causa dello scarso interesse da parte di un ente pubblico, sono nate delle associazioni di volontariato che non hanno scopo di lucro. A questo proposito abbiamo intervistato una volontaria del “ Centro Di Aiuto Alla Vita Ambrosiano “. Questa organizzazione di volontariato è operante dal 1981 e ha lo scopo principale di difendere il diritto alla vita, stimolare la solidarietà di tutte le famiglie nei confronti di altre con minori in disagio economico e di promuovere una cultura del non spreco, attraverso il riciclo di materiale in buono stato.

Ora esponiamo l'intervista alla volontaria del centro.

1.Come è iniziata la sua esperienza nel centro ambrosiano per il supporto psicologico ed economico delle donne in difficoltà a seguito di una gravidanza?

La mia esperienza è iniziata 11 anni fa. Ero una professoressa di italiano appena entrata in pensione e, sentendo parlare di questa associazione, ho deciso di donare il mio tempo a persone in difficoltà.

2.Com'è stato il primo approccio che ha avuto nel riscontrare questa dura realtà?

Bè, sicuramente è un'esperienza che ti cambia interiormente. Ho dovuto farmi il cuore duro e imparare a distaccarmi dalle storie di chi avevo davanti.

3.In che modo riuscite a mantenervi economicamente?

Noi viviamo essenzialmente di carità, seguendo l'esempio di Madre Teresa di Calcutta. Sono in molti a fare beneficenza, soprattutto privati che donano corredini per i bimbi, carrozzine e passeggini, giocattoli e lettini. Tra questi ci sono anche molti medici che ci regalano il campionario del latte e generi alimentari di ogni tipo e molte parrocchie che raccolgono offerte. Inoltre inviamo dei giornali informativi con all'interno delle buste per le offerte e durante feste, come quella dei bambini e della vita, riceviamo molte donazioni.

4.Riassumendo, quali sono gli obbiettivi principali della vostra associazione?

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La nostra associazione offre alle persone che si rivolgono a noi un supporto sociale, psicologico ed economico. Sociale perché accompagna la donna e la sua famiglia nel superamento delle difficoltà e nell'accoglienza della nuova vita; psicologico perché in alcuni casi può essere previsto il contatto con una figura professionale che fornisce un aiuto psicologico ed economico, perché doniamo il necessario per il sostentamento del nuovo arrivo.

5.Avete nuovi progetti per il futuro?

Si, siamo sempre disponibili a migliorare. Ad esempio da quest'anno offriamo un posto in cui vivere alle mamme che si trovano in condizioni economiche disagiate. Questi alloggi si trovano a Baggio o in case comunità qui vicine.

6.Che tipo di persone si rivolge alla vostra associazione? Sono più italiani o più stranieri?

Alla nostra associazione si rivolgono italiani, stranieri e nuovi poveri, che per una mancanza di lavoro si ritrovano a vivere in una situazione economica disagiata. Comunque sono più stranieri anche se la richiesta d'aiuto da parte degli italiani è aumentata negli ultimi anni.

7.Siete riusciti a soddisfare abbastanza persone in cerca d'aiuto?

Si, nonostante la richiesta d'aiuto sia molto elevata.

8.Secondo lei, lo Stato si adopera attivamente per far si che l'uguaglianza non sia solo formale, ma anche sostanziale?

Chi è lo stato? Noi non riceviamo aiuti, se non a volte da parte della provincia e della Regione. A livello provinciale la Cariplo, la banca di risparmio lombarda, aiuta l'arte e la scienza e alcune associazioni di volontariato senza fini di lucro, mentre a livello regionale la Lombardia con il progetto ”Fondo Nasko “, pensa alle famiglie aiutando le donne a non abbandonare la strada della maternità, offrendo loro un contributo economico di 250 euro che dà il sostegno per 18 mesi, dopo i quali offre un posto di lavoro.

Commento dell'esperienza

Il progetto che ci è stato proposto è molto interessante e l'esperienza che abbiamo vissuto è stata davvero significativa, in quanto ci ha permesso di aprire gli occhi davanti ad un mondo che già conoscevamo grazie ai mass media, ma che poche volte ci capita di vedere e di vivere direttamente. Catapultandoci in questa avventura inusuale, abbiamo compreso l'importanza dell'aiutare il prossimo e quanto, alle volte, la nostra vita sia completamente materiale. Per questo pensiamo che più spesso dovremmo andare a contatto con queste realtà e prendere esempio da tutte quelle persone che donano il loro tempo per aiutare chi ne ha più bisogno.

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Apri Gli Occhi Davanti Alla Povertà E l ’Esclusione Sociale!

Di Illya Pechenoga

Saly Elfawal Jennyfer Silva

INTERVISTA ALLA RESPONSABILE DELLA CASA DI GASTONE

Via Monteceneri 1, Milano

La responsabile ci accoglie con gentilezza, e comincia con il raccontarci la storia della Casa di Gastone che definisce anche come una famiglia, è stata creata nel 2002 da un sacerdote “Don Leo”, ed è formata principalmente da tre centri di accoglienza: 1. Accoglienza notturna e diurna per persone senza dimora; e si offre un posto

caldo,un letto pulito ed un progetto di recupero,che riguarda tutte le dimensiani della persona, in modo che essa, sia restituita alla propria dignità in tutti i suoi aspetti.

2. Accoglienza delle persone giovani che improvvisamente perdono il posto di lavoro e si ritrovano per strada, come anche persone cancellate dalle liste anagrafiche senza oltre che al nome anche senza dignità. A queste persone,spiega la responsabile, vogliamo offrire un posto al sicuro per dormire, un pasto, un bagno, per curare la loro igiene e magari trovare anche un lavoro. In questi casi purtroppo però la casa non può offrire più di un mese di ospitalità.

3. Nel terzo e ultimo tipo di accoglimento si accolgono persone che si sono ormai riappropriate di risorse personali per poter proseguire la loro vita in autonomia, persone che hanno completato quindi il recupero sociale previsto dal secondo centro di accoglienza. Si offre a loro un appartamento ed un progetto educativo individuale.

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Poi ci spiega perché la casa prende come di Gastone, era un anziano inquilino della stazione centrale, è stata una delle persone che abbiamo notato per la prima volta quando siamo approdati ai binari.” Raccontava storie fantastiche” dice “ e passavamo le serate intere ad ascoltarle.” Accogliete qualsiasi fascia di età? No, questa casa si occupa solamente di uomini adulti con età massima di 60/65 anni, però a Milano ci sono altri centri di San Gaetano sempre a cura di don Guanella che si occupa dei ragazzi, degli anziani e delle donne. La religione crea qualche problema? Assolutamente no, anche se è stata fondata da un cristiano noi accettiamo anche musulmani, e qualsiasi altra religione, anzi di solito le persone con religione diversa riescono ad aprirsi più di altre. Ultimamente la percentuale di richieste è aumentata o diminuita? La percentuale sicuramente è aumentata ma soprattutto è aumentata la percentuale di italiani che si presentano da noi in cerca di aiuto, di cui moltissimi giovani. Che sentimento prova nell’aiutare queste persone? Economicamente non è il massimo che ci si può aspettare, ma tanta gioia e soddisfazione nell’aiutare a realizzare un sogno altrui, che alla fine diventa anche il TUO sogno. Mi sento davvero felice e penso di non poter avere un lavoro migliore, e i soldi sono ricambiati dall’essere il punto di riferimento per qualcuno, cioè sapere che molta gente senza di te non ce la farebbe. Secondo lei qual è lo sbaglio più grande di questa società? Aver smesso, anzi far finta di non vedere la povertà, e non capire che l’uomo ha ancora una DIGNITA’! Come dovrebbe reagire la società di fronte a questo problema? Sicuramente ci sarebbe bisogno di un governo più mirato su questi tipi di problema. In questa società ormai troviamo famiglie con monoreddito che non ce la fanno più a mantenersi, persino gli ingegneri si ritrovano per strada. Ci racconterebbe una storia di questa casa? Si certamente, qualche mese fa ci è stata allarmata una famiglia rumena che vive per strada con una figlia di 6 anni, eccezionalmente li abbiamo donato una camera anche se di solito non ci occupiamo di famiglie, adesso questa famiglia abita finalmente in un appartamento, inoltre la bambina ha cominciato ad andare a scuola, e nessuno direbbe mai che ha vissuto per strada.

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Da questa esperienza abbiamo capito che il problema in queste persone può essere l’autostima, quindi non provarci neanche a cercare lavoro o ricostruire una vita, ma semplicemente arrendersi d’avanti a difficoltà, come in una poesia di Montale

“E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia

com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia

che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.” Che paragona la muraglia con aguzzi di bottiglia alle difficoltà della vita, infatti se si vuole scavalcare queste difficoltà ci si puo fare molto male per ciò molti la costeggiano e basta. Per fortuna ci sono queste associazioni che queste persone le aiuto e li convince a dimenticarsi del passato e vivere il presente. Inoltre ci ha stupito il fatto che preparano persino le persone che non hanno il diploma di terza media, a fare l’esame e perciò riceverlo.

Il motto di questa associazione è:

“PENSA IN POSITIVO: SALUTA IL MATTINO CON UN SORRISO.”

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Apri gli occhi davanti alla povertà Michele Pirovano

I CARE

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Presso la chiesa S. Anna, Milano, Via Albani, ogni settimana vengono donati vestiti e scarpe alle persone meno fortunate e viene allestito un centro di ascolto. Qui ho intervistato il responsabile dell’organizzazione del guardaroba e del centro di ascolto che ha gentilmente risposto ad alcune mie domande.

1) Di che cosa vi occupate e qual è lo scopo di questa attività?

“Noi, in collaborazione con la Caritas, ci occupiamo, ogni settimana, di garantire dei beni, come i vestiti, alle persone meno fortunate di noi e che considerano questi oggetti come una fonte di ricchezza, inoltre ci impegniamo, attraverso il centro di ascolto, a capire quali sono i problemi di queste persone e di conseguenza donar loro consigli su come affrontarli al meglio e uno degli scopi principali della nostra attività è quello di condividere quel poco che si ha con i più bisognosi.”

2) Chi gestisce e si occupa di tutto ciò?

“Sono cinque persone, tutti volontari, che grazie alla solidarietà eseguono questo servizio. Inoltre tutti i vestiti che vengono donati sono gentilmente offerti dai parrocchiani.”

3) Da quanto tempo viene svolta questa attività?

“La nostra attività è cominciata all’incirca dagli anni ’80 e con un’evoluzione sempre maggiore.”

4) Avete riscontri positivi?

“Si abbiamo riscontri positivi. Molte persone ringraziano dopo aver messo in pratica i nostri consigli, però ci sono anche alcuni riscontri negativi dove non si può intervenire più di molto, come ad esempio situazioni di solitudine dove le persone faticano a capire dove sia la realtà e ad orientarsi nel mondo.”

5) Quante persone vengono mediamente alla settimana?

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“Le persone che si recano da noi sono all’incirca una cinquantina, il numero è sempre quello, dipende anche dalle stagioni, ovviamente in inverno c’è più affluenza di persone rispetto all’estate.”

6) Sono aumentate negli ultimi anni?

“No, direi di no. Mediamente il numero di persone che si reca da noi è sempre quello, dipende, come ho già detto, dalle stagioni.”

7) Che tipo di persone sono?

“Queste persone sono per la maggior parte extracomunitari provenienti dall’America del sud o dal nord Africa, e possono essere dei senza fissa dimora oppure persone che possiedono un’abitazione ma per vari motivi sono costretti a recarsi da noi, e la loro età va dai 30 anni ai 50 anni.”

8) C’è una sorta di ‘‘competizione’’ nel voler prendere i vestiti?

“C’è sicuramente una voglia di arrivare primi per cercare di prendere le cose migliori, però i collaboratori lo sanno e cercano di arginare il più possibile questo fatto distribuendo in maniera uniforme i vestiti alle persone.”

9) Cosa si prova ad aiutare gli altri?

“Ad aiutare le altre persone si prova una grande gioia perché si fa del bene aiutando gli altri però nello stesso tempo si prova un senso di impotenza rispetto a queste situazioni.”

10) Qual è lo spirito che si respira all’interno di questi posti?

“Queste persone vengono per ricevere un bene, non vengono per ricevere un oggetto qualunque, quindi si respira un senso di solidarietà verso il prossimo.”

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APRI GLI OCCHI DAVANTI ALLAAPRI GLI OCCHI DAVANTI ALLAAPRI GLI OCCHI DAVANTI ALLA APRI GLI OCCHI DAVANTI ALLA POVERTÀ!POVERTÀ!

Elisa Pellegrino, Mara Conti, Elisa Pellegrino, Mara Conti, DaniaDania Vitale, Vittoria GalloniVitale, Vittoria Galloni

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Abbiamo intervistato una volontaria del centro Caritas di C B l t i t i tCesano Boscone, ecco la nostra intervista:

- Che cosa vi ha spinto a svolgere questo tipo di volontariato- Che cosa vi ha spinto a svolgere questo tipo di volontariato e a continuare questo progetto?

Allora, io ho scelto di svolgere del volontariato dopo essere andata in pensione. Io avevo una bella vita, ormai i figli erano grandi ed economicamente andava tutto bene, quindi, volevo far partecipi gli altri del bello che avevo incontrato io così ho decisopartecipi gli altri del bello che avevo incontrato io, così ho deciso di dedicare parte del mio tempo agli altri.Ho scelto di dedicare il mio tempo alla parrocchia e,Ho scelto di dedicare il mio tempo alla parrocchia e, specificamente, al centro Caritas perché in particolare richiedeva personale.

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- Svolgendo questa attività vi scontrate spesso con la g q ppovertà. Che genere di povertà incontrate? Che categorie sociali riguarda?

Riguarda un po’ tutte le categorie sociali. Ultimamente g p gcon la crisi sempre più gente perde il lavoro, di conseguenza non importa che lavoro si fa, ormai non si g p ,ha più niente e sempre più gente ci chiede aiuto. Spesso possono essere uomini ormai separati dalle mogli che p p grimangono senza casa e senza lavoro; spesso invece sono ragazze madri; altre volte sono poveri che g ; pincontriamo per strada che non hanno di che mangiare.

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- Che genere di sostegno date a coloro che hanno- Che genere di sostegno date a coloro che hanno bisogno?

Offriamo un centro di ascolto, in quanto è importantissimo ascoltare tutti i loro problemi, non facciamo distinzioni di nessun p ,tipo, semplicemente ascoltiamo quello che hanno da dire e cerchiamo di instaurare un rapporto di fiducia. Poi, abbiamo un servizio di guardaroba e un centro di distribuzione di viveri.Aiutiamo tutte le persone in base ai loro problemi, dopo un primo colloquio con la gente ci muoviamo per offrir loro ciò di cuicolloquio con la gente ci muoviamo per offrir loro ciò di cui necessitano; spesso paghiamo anche le bollette (in base alle diverse situazioni), quindi offriamo anche un sostegno economico ), q gconcreto, ma non diamo mai soldi in contanti.

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- Sappiamo che spesso la gente si vergogna della propria situazione, tutto ciò porta le persone a non chiedere aiuto. Q i i di i i ? C i i dQuanta gente aiutate in media ogni giorno? Come riuscite ad instaurare un rapporto di fiducia con la gente che si presenta qui al centro Caritas?qui al centro Caritas?

È vero, spesso la gente si vergogna a chiedere aiuto. Alcune volte li troviamo per strada e preferiscono scambiare qualche parolali troviamo per strada e preferiscono scambiare qualche parola con la suore della parrocchia che cercano di aiutarli. In qualche modo riescono a venire e confrontarsi al centro Caritas. Avendo un colloquio con loro riusciamo ad individuare i loro problemi e, di conseguenza, ad aiutarli. Solo parlandoci e ascoltandoli si può i t t di fid i l h i t i t tinstaurare un rapporto di fiducia, le persone che si sentono aiutate e capite, vedono di non essere sole e ti confidano le loro situazioni riescono così a fidarsi di noi e del nostro aiuto e quindisituazioni, riescono così a fidarsi di noi e del nostro aiuto e quindi ritornano. Per quanto riguarda il numero delle persone che accogliamo in media ogni giorno, posso dire solamente che, in confronto agli anni passati, la gente che chiede aiuto è aumentata moltissimo.

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- Di che cosa necessitano di più le persone che si rivolgono a voi?voi?

Le persone che si rivolgono a noi hanno principalmente bisogno di cibo, infatti abbiamo molte più persone che g , p pchiedono da mangiare quando apriamo il centro di distribuzione di viveri. È normale, quando manca il , qlavoro non ci sono più soldi e non possono nemmeno fare la spesa e quindi mangiare.p q gUltimamente abbiamo molta gente che usufruisce anche del servizio guardaroba, vengono richiesti sempre di più g , g p pindumenti invernali.

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-- Quali sono i casi di testimonianza forte che possiamo mettere in Quali sono i casi di testimonianza forte che possiamo mettere in evidenza?evidenza?evidenza?evidenza?

Un uomo e sua moglie avevano due figli piccoli, hanno perso il lavoro entrambi. Non avevano più soldi, non potevano più pagare l’affitto, dato che i prezzi erano ormai altissimi, hanno perso quindi anche la casa In seguito furono mandati ai servizi sociali ed ilanche la casa. In seguito furono mandati ai servizi sociali ed il comune li ha inseriti in una casa confiscata alla Mafia e ora messa a servizio per situazioni di questo tipo. Queste case sono, laa servizio per situazioni di questo tipo. Queste case sono, la maggior parte delle volte, case comuni, dove si trovano più spesso ragazze madri. Ognuno dei componenti della famiglia aveva una propria camera con i rispettivi servizi ed il salotto e la sala da pranzo in comune. Le persone protagoniste di quest’esperienza dovettero addiritturaLe persone protagoniste di quest esperienza dovettero addirittura dormire in macchina per molto tempo, successivamente, sono riuscite a fidarsi attraverso il dialogo con il nostro centro e, pianriuscite a fidarsi attraverso il dialogo con il nostro centro e, pian piano, siamo riusciti a trovare una soluzione.

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-- Che cosa la gente, in situazioni economiche più favorevoli, e la società Che cosa la gente, in situazioni economiche più favorevoli, e la società odierna dovrebbero e potrebbero fare per migliorare questi disagi sempre odierna dovrebbero e potrebbero fare per migliorare questi disagi sempre più frequenti?più frequenti?più frequenti?più frequenti?

Quando si sta bene solitamente non si pensa a chi non sta bene. Spesso quando Q p p qstiamo bene è difficile poter rendere partecipi gli altri del nostro bene. Secondo me chi è cristiano, frequenta la Chiesa e un cammino cristiano, appunto, dovrebbe essere più predisposto e più spinto a far del bene e ad aiutare gli altri. Non voglio screditare, con questa affermazione, chi non crede, ci mancherebbe, c’è un sacco di gente che non frequenta la Chiesa che fa del bene e aiuta moltissime persone, vorrei solo precisare che è sempre difficile trovare queste persone. Infatti abbiamo sempre molto bisogno di numerosi volontari.Ho un esempio che potrebbe esservi utile: una suora della nostra parrocchia un giorno ha incontrato una straniera, quest’ultima aveva bisogno di una mano in

t l l h f t t l i i tquanto le scuole che aveva frequentato nel suo paese non erano riconosciute qui in Italia, non trovando lavoro aveva bisogno dunque di sostegno sia economico che morale; la suora ha aiutato questa ragazza e di conseguenza la raga a adesso che è ri scita ad assic rarsi n f t ro stabile gra ie a q estoragazza adesso che è riuscita ad assicurarsi un futuro stabile grazie a questo incontro, ha deciso di impegnarsi in un’associazione che aiuta i più poveri.Concludo quindi dicendo che forse è un po’ più facile guardare gli altri con uno sguardo diverso e riuscire ad aiutarli per chi è già stato aiutato e guardato persguardo diverso e riuscire ad aiutarli per chi è già stato aiutato e guardato per quello che era. Solo chi incontra questi gesti di solito è più spinto a compierli.

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Crediamo che questa esperienza sia stata molto Crediamo che questa esperienza sia stata molto costruttiva per ognuno di noi.costruttiva per ognuno di noi.costruttiva per ognuno di noi.costruttiva per ognuno di noi.Ci è stato detto che molti dei giovani ormai stanno Ci è stato detto che molti dei giovani ormai stanno perdendo dei valori molto importanti, quest’occasioneperdendo dei valori molto importanti, quest’occasioneperdendo dei valori molto importanti, quest occasione perdendo dei valori molto importanti, quest occasione può essere una possibilità per riprendere coscienza di può essere una possibilità per riprendere coscienza di questi valori e magari per poter riflettere riguardo aquesti valori e magari per poter riflettere riguardo aquesti valori e magari per poter riflettere riguardo a questi valori e magari per poter riflettere riguardo a questi problemi che ormai ci toccano direttamente o questi problemi che ormai ci toccano direttamente o indirettamente ogni giorno.indirettamente ogni giorno.indirettamente ogni giorno.indirettamente ogni giorno.Speriamo che da questa piccola ma intensa intervista Speriamo che da questa piccola ma intensa intervista possa nascere qualcosa di costruttivo e buono per noi epossa nascere qualcosa di costruttivo e buono per noi epossa nascere qualcosa di costruttivo e buono per noi e possa nascere qualcosa di costruttivo e buono per noi e per le persone che ci stanno intorno. per le persone che ci stanno intorno.

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I CARE NON CHIUDO GLI OCCHI DI FRONTE ALLA POVERTA’ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE. 

 

1 Riva – 3BL Cooperativa BETANIA di TREZZANO SUL NAVIGLIO - Intervista

1) Di cosa si occupa l'associazione di cui lei fa parte? La Cooperativa Sociale Betania Onlus è nata per rispondere alle necessità di inserimento lavorativo di disoccupati appartenenti alle fasce deboli e di portatori di handicap. 2) Qual è l'obbiettivo di questa associazione? I principi ispiratori sono la solidarietà, la democraticità, lo spirito comunitario, la responsabilità dei ruoli, il legame con il territorio, il rapporto con le istituzioni pubbliche. 3) A chi è destinato l'aiuto proposto da quest'associazione? Il suo lavoro è volto a facilitare l'inserimento nella vita di persone in condizione di disagio sociale. 4) Chi è stato il fondatore e quando? La cooperativi opera nell'ambito delle attività pastorali della parrocchia di San Ambrogio di Trezzano ed è aperta alle altre parrocchie al fine di sviluppare ed aiutare le attività necessarie ed utili alla promozione pastorale, culturale e sociale della carità. E’ stata fondata da 10 anni fa dal prete della parrocchia e da alcuni parrocchiani che se ne dedicano seguendo gli stessi principi del movimento cooperativo mondiale.

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I CARE NON CHIUDO GLI OCCHI DI FRONTE ALLA POVERTA’ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE. 

 

2 5) C'è qualcuno che finanzia l'attività di quest'associazione? In che modo raccogliete fondi? La cooperativa ha al suo interno soggetti svantaggiati che grazie a tutor, assistenti e collaboratori riescono a svolgere piccoli lavoretti manuali. L'associazione richiede finanziamenti e fondi alla provincia e alla regione sia per svolgere la sua attività sia per finanziare progetti o laboratori creativi. 6) Qual è stato il motivo principale che l'ha spinta verso questa scelta di vita, ovvero dedicare parte del suo tempo ai meno fortunati? Un primo esempio di carità e volontariato l'ho avuto per la prima volta in famiglia. Dove il bisognoso era sempre aiutato anche solo sfamandolo. 7) Secondo lei, cos'è che la ripaga di più per questo suo gesto? Un semplice sorriso, un saluto,un abbraccio e una semplice parola che ogni giorno mi viene rivolta dai “ragazzi” svantaggiati che fanno parte del laboratorio della cooperativa. 8) C'è un'emozione che la spinge a continuare a fare del volontariato? L'amore per il prossimo e vedere realizzato il sogno di chi ho aiutato o al quale sono stato vicino. 9) Perché la scelta è caduta su questa associazione piuttosto che su un'altra? Per attivare le attività necessarie e utili alla promozione pastorale, culturale e sociale della carità.

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I CARE NON CHIUDO GLI OCCHI DI FRONTE ALLA POVERTA’ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE. 

 

3  10) Natale è sempre più vicino e nonostante stia diventando sempre più una festa commerciale, c'è un modo che faccia capire a queste persone che non sono sole anche nei giorni in cui tutto le famiglie si riuniscono? Viene organizzata una festa per tutti ( svantaggiati, dipendenti, tutor, volontari ecc.) per farsi gli auguri. Questo permette di stare tutti insieme in un momento diverso dal contesto lavorativo. La cooperativa è sempre molto attenta ai problemi o disagi di ciascuna persona e cerca in tutti i modi di aiutarli non lasciandoli soli. 11) A suo parere ci sarebbe un modo per riuscire a diminuire la povertà che ormai conta sempre più famiglie? Come potrebbe intervenire lo Stato? Regioni, Stato, Province, Comuni dovrebbero offrire più opportunità di lavoro a tutti, stanziando fondi indirizzati a famiglie, associazioni, cooperative e comuni. Quest'esperienza senza dubbio mi è servita molto sotto ogni punto di vista. E’ stato molto interessante poter parlare con coloro che da tempo si occupano di persone meno fortunate con gravi problemi economici e questo mi ha portato a riflettere su quanto tutti noi siamo fortunati ad avere un tetto sulla testa e del cibo ogni giorno in tavola, eppure ci lamentiamo costantemente perche sentiamo la mancanza qualcosa. Vedere queste persone occuparsi di altre per lo più gratuitamente solo per trarci un piacere personale è qualcosa di davvero bello e essenziale in un mondo come il nostro in cui ormai prevalgono situazioni spiacevoli e brutte. Spero che tutti si rendano disponibili all'aiuto della società, iniziando dai più poveri.

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Scuola-Povertà (La classe 2BL ha effettuato una ricerca sulla DOTE SCUOLA e ha posto alcune domande al Rag. Mario Calabrò, DSGA dell’ITST ARTEMISIA GENTILESCHI). 1) In Lombardia quali sono le risorse finanziarie impegnate per la dote scuola? Nel 2010 sono previsti complessivamente 225 milioni, mentre nel 2009 sono state impegnate il 10% in meno. La Dote Scuola interviene sia per situazioni di povertà che di disagio sociale. Beneficiari: per l'anno scolastico 2009-2010 sono 230.631, il 18% in più dell‘anno precedente (quando erano stati 195.921). Fonte: http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/207208/ http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/207208/ La gestione è affidata alla società EDENRED s.r.l., 20124 Milano (MI) - 18, v. G.B. Pirelli, tel: 02 269041 2) Quali sono i limiti di reddito (ISEE) per le componenti base della DOTE nelle scuole statali? Permanenza nel sistema educativo: un sostegno al reddito per gli studenti meno abbienti Requisito di reddito: ISEE inferiore o uguale a euro 15.458,00 Importi: € 120 scuola primaria; € 220 scuola media; € 320 scuola superiore; € 160 formazione professionale. Merito: un riconoscimento assegnato agli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi. Requisito di reddito: ISEE inferiore o uguale a euro 20.000,00 3) Nelle scuole private, cambiano i riferimenti dell'ISEE? Buono Scuola: un sostegno alla libertà di scelta per chi frequenta una scuola paritaria. Requisito di reddito: occorre avere un indicatore reddituale familiare inferiore o uguale a euro 46.597,00. Importi: Con indicatore reddituale fino a € 8.348,74, il 50% della spesa, fino a un massimo di € 1.050. Con indicatore reddituale tra 8.348,75 e 46.597, il 25% della spesa fino a un massimo di € 1.050. Merito: un riconoscimento assegnato agli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi. Requisito di reddito: ISEE inferiore o uguale a euro 20.000,00 Per quanto attiene al MERITO sia per le statali che per le paritarie, valgono le seguenti regole: - 300 euro per chi supera l'esame di terza media con un voto uguale o superiore a 9; - 1.000 euro per chi supera l'esame di terza media ottenendo 10; - 300 euro per gli studenti dal primo al quarto anno delle scuole superiori che presentino una media finale compresa fra 8 e 9; - 500 euro per gli studenti dal primo al quarto anno delle scuole superiori con abbiano ottenuto una media finale superiore a 9; - 1.000 euro per gli studenti che hanno concluso l'ultimo anno delle superiori con la valutazione di 100 e lode. Fonte: http://www.formalavoro.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=News&childpagename=DG_IFL%2FDetail&cid=1213336919454&p=1213276890881&packedargs=locale%3D1194453881584%26menu-to-render%3D1213276890881&pagename=DG_IFLWrapper http://www.formalavoro.regione.lombardia.it/shared/ccurl/577/318/Brochure%2020x10.pdf

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4) Altre componenti della Dote scuola DOTE DISABILI - Non è previsto nessun requisito reddituale per il sostegno agli studenti portatori di handicap certificato, che si sostanzia in un contributo aggiuntivo rispetto alla Dote Scuola, pari a 3mila euro per le spese connesse al personale insegnante impegnato nelle attività didattiche di sostegno. DOTE FORMAZIONE - Prevede un contributo fino a 5.000 euro a persona per frequentare corsi finalizzati ad accrescere conoscenze e competenze orientate all'occupazione. L'intervento è rivolto agli inoccupati di età non superiore ai 35 anni. DOTE RICERCATORI - Con l'Accordo per lo sviluppo del capitale umano, firmato il 20 ottobre 2009 tra la Regione e le 12 Università lombarde (più lo IUSS di Pavia), sono stati investiti 61 milioni di euro per sostenere giovani ricercatori, sponsorizzare periodi di studio e formazione e promuovere progetti con le imprese per tradurre le idee innovative sviluppate negli atenei in realizzazioni concrete. DOTE ISTRUZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE Gli allievi dei corsi di istruzione e formazione professionale possono richiedere la “Dote scuola per Istruzione e Formazione Professionale”, il “Contributo per disabilità” e il “Sostegno al reddito”. E’ un contributo che copre interamente i costi di frequenza. Valore del contributo: 4500 euro per l’allievo iscritto a un centro di formazione accreditato 2500 euro per l’allievo iscritto a un centro di formazione accreditato pubblico. DOMANDE AL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI DELL’ISTITUTO ARTEMISIA GENTILESCHI Oltre alla Dote Scuola, quali altri aiuti vengono chiesti alla scuola? Contributi per stage, viaggi, Ecdl Quali aiuti riesce a dare la scuola? Contributi/ a.s. 2007/08 2008/09 2009/10 Stage linguistici 7000,00 6491,00 5881,00Viaggi istruzione 862,00 1177,00 477,00Ecdl 33,00Scambi 206,00TOTALE 7862,00 7701,00 6564,00 Come vengono soddisfatte queste richieste? Sulla base del Reddito pro-capite.

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Dote scuola – Risorse impiegate a.s. 2008 – 2009. Fonte: http://www.lucianomuhlbauer.it/public/RAPPORTO%202009.pdf