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Raccolta di appunti degli studenti del Corso di Storia dellArchitettura Antica e Medievale

Sintesi di storia egiziana.

La storia egiziana si divide in Antico Regno, Medio Regno e Nuovo Regno. E molto difficile stabilire delle date precise per la storia egiziana, perch la memoria storica degli egiziani aveva a che fare con le dinastie, non consideravano il tempo rispetto ad un evento, coma la nascita di semidei, fondazioni di citt sacre, etc.. Gli egiziani non hanno un evento fondativo, quindi si riferivano alla reggenza presente al momento. Gi in epoca tolemaica, intorno allanno 0, quando la civilt egizia entra a far parte dellImpero Romano e cessa di avere dinastie autonome, si abbandona luso di contare il tempo in base a queste ultime. Sempre in questa epoca per la prima volta un sacerdote ha tentato di ricostruire la sequenza cronologica di faraoni, dividendola in tre regni. Fra un regno e laltro ci sono dei periodi intermedi, circa un centinaio di anni, di anarchia totale: si arresta il conto della successione delle dinastie perch in questi intermezzi ci sono state delle divisioni statuali e regni locali. In questi periodi intermedi ci sono anche momenti in cui lEgitto viene vinto dai popoli vicini, come fra il medio ed il nuovo regno. Per questo le date che vengono fornite sono assolutamente contestabili a seconda dei diversi studi, perch vi sono dei problemi insormontabili sul stabilire la sequenza dei faraoni: questo perch ogni faraone poteva avere cinque nomi diversi, che potevano essere ad esempio (banalizzando) Protetto dal Dio R, Signore del Nord e del Sud, epiteti che possono essere utilizzati al posto del nome stesso. Quindi chi ha stabilito la sequenza non sempre in grado di capire esattamente i documenti. Siamo intorno al 1600 a.c. per gli inizi dellAntico Regno. Qualche cenno sullorganizzazione sociale, economica e politica dellEgitto. Una caratteristica particolare della societ egiziana lorganizzazione con una sorta di monarchia, dove il regnante divinizzato. Lo stato egiziano organizzato con un potete centrale che controlla tutta larea geografica. A differenza della Mesopotamia, lEgitto una terra abbastanza isolata, nata per la presenza del Nilo, ed il terreno abitabile e coltivabile solo quello bagnato dallo stesso fiume, mentre il resto desertico. E un territorio facilmente difendibile perch sostanzialmente isolato. Questo produce una civilt autoctona, senza molti contatti, prima ragione della lunga vita di questo regno. E unorganizzazione centralizzata al massimo, con un altro potere molto forte che quello sacerdotale. Questi due grandi enti sono proprietari, possiedono ed organizzano tutto il terreno che inondato annualmente dal Nilo. Oggi lodierno Egitto non ha pi niente dellorganizzazione naturale dellantico Egitto, perch con le grandi dighe come quella di Assuan la portata del Nilo controllata. Questo territorio collegato essenzialmente ad una via acqua, e quindi un popolo che fa scarso uso del trasporto su ruota, invenzione che giunge solo molto pi tardi. Solo dopo linvasione degli Hiksos si arriva alladozione della ruota per i carri della cavalleria. Unaltra caratteristica del territorio sono le cave, che prima forniscono arenarie, e con levoluzione tecnica degli egizi si passa al granito rosso dEgitto, al basalto ed al porfido, tutti materiali difficili da lavorare, tanto pi nellet del bronzo (non ci sono ancora strumenti in ferro da utilizzare, ma solo in bronzo, pi teneri ed usurabili). Per la lavorazione di queste pietre durissime, si usa unaltra pietra ancora pi dura, la diorite.

Cos questa civilt ha lavorato la pietra con degli strumenti arcaici, utilizzando un trasporto combinato con guide su piani inclinati e fluviale. Il faraone rappresenta unalleanza fra basso ed alto Egitto, unito ai due simboli quali il Papiro ed il Giglio, dei due regni che vanno di pari passo. A capo della piramide sociale egiziana vi la persona del faraone, ed esiste una casta di sacerdoti ed un olimpo di divinit collegate. Nella visione religiosa degli egiziani esiste una vita dopo la morte, simile a quella terrena. Esiste quindi una tradizione di tombe, testimonianze del culto per il faraone, cos come esistono una serie di spazi architettonici che garantiscono al defunto la vita nellaldil con un palazzo, dei corredi funerari, etc il tutto trasposto allinterno di questi grandi complessi tombali. Larchitettura effettiva, come il palazzo del faraone o le citt, non la conosciamo, a differenza di altre civilt, ma del mondo egiziano non possiamo figurarci altro che i complessi funerari. Questo perch larchitettura di tutti i giorni era costruita con mattoni di terra cruda, mente la pietra era utilizzata solo per uso sacro, in quanto garantisce limmortalit, un tratto comune sia nellarchitettura egiziana che in quella greca. Dobbiamo anche pensare che 3500 anni fa larchitettura che visitiamo oggi era unofferta votiva per leternit, tutta la fatica di costruire la pietra era per uso sacro, tutto era consacrato al significato religioso. Piramide di Zoser a Saqquara NellAntico Regno, nel 2600 a.C. , s da la prima opera

monumentale in pietra che larchitettura occidentale ricordi. Il primo faraone, Zoser (o Djoser a seconda delle trascrizioni), aveva alle dipendenze larchitetto Imothep, il primo architetto conosciuto nella storia. Sono tutti nomi tradotti dal geroglifico, e ci sono delle traduzioni sempre abbastanza diverse. Mille anni dopo, in epoca tolemaica, Imothep era diventato una divinit, si era connesso, sommato alle caratteristiche di Mercurio, ed era insieme il Dio della Medicina ed il Protettore dellIngegno e dellOpera degli Uomini. Solo con gli scavi del recinto funerario della Piramide di Zoser lo si collegato ad unarchitettura vera e propria. E una figura storica straordinaria divenuta immortale, il primo architetto che sia riuscito a fabbricare un edificio di pietra per un faraone, organizzando un monumento funerario che fino a quel momento aveva una forma diversa (come le fabbriche in mattoni crudi, prima utilizzate) realizzando qualcosa tendente alleternit. Il faraone sceglie di essere seppellito in una tomba di tipo monumentale. La tomba precedente alla piramide la Mastaba. Le mastabe consistevano in grandi tumuli di mattoni di terra cruda, grandi 30 volte il sarcofago, con allinterno un pozzo, che comunicava con una cella funeraria non accessibile dove era effettivamente il deposito funebre del faraone. C poi una seconda stanza, con una finta porta, una statua con il faraone sedente, che dagli occhi comunicava con lesterno, per far s che il faraone si rendesse conto dei riti che venivano organizzati in suo onore davanti alla tomba. Allinterno troviamo il cadavere mummificato con una serie di procedure, con un sarcofago ed un altro sarcofago con le viscere separate. La tomba monumentale di Zoser invece una piramide, come vediamo in questa incisione che rappresenta quello che sembrava essere il mistero dellEgitto. In passato con difficolt si capito a cosa servissero le piramidi, e difficilmente si capito che la piramide non fosse un edificio isolato, ma parte di unorganizzazione complessa con architetture e spazi collegati, poi degradatisi a causa della mancanza di manutenzione, presentandosi spesso degradati gi in epoca romana. La collocazione di queste tombe monumentali non mai avvenuta nelle terre fertili, quanto piuttosto in zone desertiche, non abitabili. Nellincisione sono anche raffigurati i buchi per i quali si entra nella grotta delle mummie. Vediamo immagini afferenti alla campagna di Napoleone, impresa scientifica e di predazione. Solo dal 900 esiste anche una documentazione fotografica delle scoperte, come quella della tomba di Tutankhamon, e la finta

apertura della tomba da parte di Carter (in quanto era gi avvenuta il giorno prima). Allinterno dei corredi funerari ci sono ricchissime opere artigianali, insieme ad oggetti di uso casalingo, alimentare, etc La tomba a piramide anche un modo per rendere pi sicura questa attrezzatura funebre, in quanto, in particolare durante i periodi intermedi, ci furono innumerevoli casi di furto: anche unarchitettura di protezione, che vuole allontanare i predoni durante lanarchia. La prima piramide, quella di Zoser, una piramide a gradoni, un po somigliante a quelle del Messico (volendo fare paragoni rozzi). Se andiamo per ad analizzarla capiamo che la prima costruzione avrebbe dovuto essere una mastaba, in quanto, grazie a dei sondaggi geologici sappiamo che in sezione questo edificio costituito da una mastaba iniziale poi ingrandita fino ad arrivare a nove strati diversi, che formano una costruzione sempre pi grande. Una forma che nasce in pietra e viene man mano amplificata ed ingrandita, laspetto finale per non era quello che vediamo oggi, deprivato dalla sua faccia esterna, ma dobbiamo pensare che questa mastaba si presentava con un rivestimento, sempre a gradoni, di pietra liscia, che stato sottratto per altre realizzazioni. Quello che vediamo lanima, linterno di questo grande cumulo. Cambia anche la tecnica, perch avendo lorigine in questa mastaba, le superfici di accrescimento vedono la disposizione parallela a quella della mastaba iniziale, accostandosi per garantire una maggiore solidit alla fabbrica. E molto difficile anche garantire allinterno della cella la possibilit di accesso attraverso dei corridoi, dunque vi sono delle tecniche particolari per questi corridoi e per la volta della camera funeraria. Era necessario poter introdurre il sarcofago e poi chiudere il passaggio, per poter proteggere il sonno del faraone ed impedire la profanazione della tomba. Come accennato, ledificio non nasce isolato: abbiamo al centro la piramide a gradoni, che ha un suo recinto monumentale, rettangolare, innalzato dagli archeologi per renderlo comprensibile ai turisti. La porta effettiva si trova sul basso verso sinistra, e vi sono tante false porte rappresentate. Dentro il recinto si trova unorganizzazione piuttosto complessa, con rovine di molti edifici, fra cui un ippodromo. Lipotesi pi accreditata quella che il complesso abbia fornito, oltre la funzione di tomba per il faraone, una rappresentazione in pietra di una festivit, il Giubileo del Faraone. Questo consisteva in una serie di festivit che venivano organizzate ogni tot di anni di regno, un festeggiamento al ventesimo anno di governo del faraone. Questo veniva festeggiato in citt attraverso corse di cavalli e padiglioni momentanei, che rappresentavano larchitettura delle diverse province egiziane, ed erano sostanzialmente in paglia, tela, legno etc. . Si pensa che il recinto funerario di Saqqara rappresenti in pietra quel giubileo, una scultura di quei padiglioni della festa. Si trovano una serie di edifici allineati da una parte e dallaltra, cubi di 5-6 metri che si presentano tutti con porte che non danno a nessuna sala interna. Questi padiglioni della festa sono rappresentanti come se fossero sculture giganti. Si garantisce la celebrazione per leternit di questo Giubileo. E un ricordo di qualche cosa che attraverso larchitettura passa leternit. Tutto il recinto funerario rappresenta una pietrificazione della vita corrente. La grande maestria raggiunta dagli egiziani per il trasporto fluviale. Vediamo una barca in miniatura, la barca anche il mezzo col quale si spostano le divinit attraverso il fiume. Il luogo in cui si stabilisce il tumulo del faraone sempre un luogo di approdo, anche limbarcazione utilizzata per il trasporto del corpo del faraone viene seppellita nei pressi della tomba. Le pietre vengono trasportate dal sud al nord attraverso i sistemi fluviali. Nelle cave si lavora con i cavatori, migliaia di persone che non sono propriamente schiavi, in quanto tutta la societ egiziana era al servizio del faraone. Questo perch lorganizzazione del lavoro egiziana era

stagionale, e tantissimi contadini egiziani erano cooptati nellarchitettura. Nei mesi in cui larchitettura non funziona c il lavoro della pietra, con una squadra di militari che assicurava lo svolgimento di questo faticassimo lavoro. Per il lavoro abbiamo lallineamento di scanalature con due cunei metallici che si consumano in continuazione, ed una volta stabiliti i fori vi si inserivano dei cunei di legno, che bagnati aumentano di volume e provocano lo spacco della pietra. Per i tagli orizzontali si utilizza invece la falda naturale della pietra. Una volta tagliato il blocco alla cava questo deve essere trasportato, ed anche qui ci rifacciamo a dei rilievi egiziani. Abbiamo dei buoi aggiogati, che trasportano una sorta di slitta (che quindi poteva andare solo su rampe). Vediamo poi il trasporto di una grande statua di un faraone seduto, della XVIIII dinastia, legata con delle corde a una sorta di slitta, con una persona che getta un liquido dalla slitta per bagnare la pista e diminuire lattrito. La finitura dei blocchi stessi. C una parte di lavorazione, quella rozza, fatta in cava, e poi i blocchi a seconda della loro destinazione, sono destinati ad essere lavorati e rifiniti secondo le esigenze. Larchitettura egiziana non fa del resto uso di calce e legante, unarchitettura di forme geometriche sovrapposte che si tengono per il loro peso pi che per luso di leganti, realizzando quindi varianti del sistema trilitico. Ricollegandoci alla persona di Imothep: 3500 anni fa un architetto cosa sa fare? La risposta pu desumersi dai papiri (non abbiamo per carte di architetti), abbiamo dei manufatti di uso cultuale egiziano, che ci permettono di capire che gli egiziani avevano dimestichezza sia con i modelli sia con i disegni darchitettura. Abbiamo una sorta di plastico, realizzato in ceramica invetriata, sappiamo quindi che 3500 anni fa si sapeva riflettere sui modelli, e quindi un architetto pu lavorare per modelli in scala. La stessa cosa pu dirsi per questa immagine, che viene da una rappresentazione parietale: complessa ma non incomprensibile. Abbiamo un giardino con alberi rappresentati in alzato, una rampa che ci permetta di far vedere che si entra attraverso un recinto, con una porta ribaltata (stipiti dellingresso ribaltati), qualcosa comunque simile a quanto usiamo fare oggi. Sono frammenti di pietra calcarea morbida, incisa, che potrebbero essere la pianta di unarchitettura. Nelle vicinanze di una costruzione possono ritrovarsi anche questi frammenti che potrebbero essere stati utilizzati dagli architetti e poi gettati. Siamo arrivati al recinto di Zoser: abbiamo una piramide a gradoni, in mezzo ad un recinto rettangolare, con una sola porte effettiva, ed il recinto ha tante porte, come dire, apparenti, che non danno ingresso e sono suggerite. Questo grande recinto pu essere anche una riproduzione delle mura urbiche di una citt egiziana, ora completamente perdute essendo state realizzate in terra cruda. C anche unanalogia fra limmagine del recinto e limmagine di un sarcofago, dove si vede lo stesso motivo, organizzato in questa geometria, e si pu pensare che anche questo sarcofago voglia rappresentare laspetto esterno della citt o del palazzo del faraone. E una rappresentazione sacra ed eterna della citt dei vivi che noi non conosciamo. La lavorazione della pietra calcarea perfettamente squadrata, con una lavorazione finale in sito che rende complanari i blocchi. Vediamo poi due dei padiglioni temporanei. Nel primo notiamo linfiorescenza del papiro, che rappresenta il basso del paese ed il delta, dove viene rappresentata una forma ad Arco, una forma curva, dove in realt dentro non c niente. Quindi pu darsi che sia una pietrificazione di un edificio realizzato con materiali flessibili, canne ed altri elementi che possono essere legati, anche perch in nessuna parte dellEgitto vi sono conifere o foreste da cui ricavare travature lignee. Dallaltra parte vediamo delle prime

infiorescenze superiori che possiamo chiamare capitelli, con un larghissimo anticipo possiamo gi riconoscere qualcosa con un fusto verticale ed una sorta di capitello. Gli altri padiglioni, anche se molto ricostruiti, rappresentano dei padiglioni pietrificati di elementi vegetali. Sono strutture esili, non vengono dalla tradizione greca del grande fusto che diventa pietra. Qui a diventare pietra un elemento slanciato, che, cosa molto importante, presenta gi delle scanalature, elementi che vengono generalmente dallosservazione naturale. Gli elementi verticali sono sempre connessi con un capitello, un qualcosa che viene piegato e flesso, quasi come un fiore di loto (?). Unarchitettura in blocchi di arenaria, con una lavorazione rifinita in sito. Dalla III alla IV dinastia si arriva alla forma tradizionale della piramide. Questa la piramide a tre livelli di Medium. Riscontriamo una tendenza alla verticalit, abbiamo gi solo 3 livelli rispetto ai 9 di Zoser. Dallo schemetto possiamo pensare di vedere come si fa tecnicamente a costruire una piramide: lipotesi che stata fatta che si sia costruito un edificio a gradoni, ognuno dei quali raggiungibile da rampe, in quanto la mancanza di ruota implica anche la mancanza di una carrucola per elevare dei carichi. La piramide a gradoni rimane sempre come cuore della piramide effettiva. Complesso funerario di Giza. Vi sono le piramidi di Keophe, Keprenh, Micerino

mentre oggi si d una trascrizione diversa dal greco, chiamandole Khufu [ma anche Khufwey, Suphis, Horo Medjdo], Kahfra [ma ancheSuphis, Rakhaef, Chefren, Horo Useryeb], Menkhaure [ma anche Menkaura, Mencheres, Horo Kakhe], secondo i nomi provenienti dalla pi recente cultura di lettura fonetica dei geroglifici. Abbiamo tre piramidi in sequenza, da Keophe a Micerino. La piramide ha sempre davanti a s un corridoio, un passaggio, separato da mura dalla citt, e che inizia in un luogo dove c un santuario vicino alle acque del fiume, ed legato al fiume stesso attraverso un canale dacqua. Abbiamo un approdo, con una parte scoperta ed una coperta (dove abbiamo le statue del faraone, che avendo 5 nomi, ha spesso 5 statue diverse). Attraverso il dromos si arriva al luogo dei riti funerari annuali o giubilari che ivi si esplicavano. Questa la parte che simbolicamente comunica con la cella del faraone, lo spirito del faraone. Tutti gli altri rettangoli sono mastabe. La Piramide di Keprenh ha perso larga parte della sua superficie, e la mantiene solo nella parte sommitale. La piramide aveva dei percorsi allinterno, e tutte queste tre piramidi sono state depredate dallenorme quantit di oro e preziosi che queste contenevano. Possiamo solo immaginare quale fosse la ricchezza di questi arredi funerari dalla rapporto con larredo della tomba di Tutankhamon, faraone che regn per un brevissimo periodo. Il sarcofago generalmente lavorato in porfido. Il corridoio essenzialmente un passaggio in salita dentro la piramide, ottenuto non con blocchi lavorati in conci come per un arco, ma con progressivi restringimenti della muratura, ottenuti con lo sporgere di ogni blocco del filare successivo sempre pi in avanti. Ogni piramide nasconde quindi obbligatoriamente almeno un passaggio. (Causa efficiente organizzazione degli esami, questa parte di appunti stata sub-appaltata)

Nuovo Regno

Il 1 periodo intermedio lungo e complesso, vedendo linvasione da parte

dei popoli vicini. Durante questo periodo frequenti sono leffrazioni delle tombe funerarie dei faraoni. A causa di ci la piramide viene percepita come un luogo non pi sicuro per il riposo eterno del faraone. Si afferma cos un nuovo modo di procedere alla sepoltura delle tombe. Il Nuovo Regno comprende la reggenza di Tutmosi I, II e II a partire dal 1500 a.C.. La zona scelta per i nuovi edifici ora nella Valle dei Re, una zona impervia, di difficile accesso, piena di grotte e nascondigli segreti. Unintera casta di funzionari si occupare dalle sua manutenzione. NellAntico Regno la capitale era Memphis, mentre nel nuovo si sposta pi a sud, a Tebe. E proprio intorno a Tebe viene posizionata anche la Valle dei Re (Deir-el-Bahari: nome non egizio ma trascrizione occidentale dalla lingua araba). E posta fra il fiume Nilo ed una catena montuosa (cos da garantire comunque lapprodo dalla via dacqua e la navigazione fluviale). Anche la Valle dei Re, nei secoli seguenti, viene depredata. Il Tempio funerario si fa molto pi grande, diventa una costruzione a s stante, la sepoltura in un luogo sempre pi nascosto. Insomma, cambia la tradizione funeraria. La tomba non viene costruita da Tutmosi I stesso ma da sua figlia Hatceps-Hut, figura unica di donna che ha regnato a lungo come fosse un faraone (figlia e moglie di un faraone). Ma come ci riuscita? Il faraone ha pi mogli e colui che lo succede non detto che sia obbligatoriamente il primogenito: quello che il faraone liberamente sceglie. Il ruolo della prima moglie considerevole e, se nascono solo figlie femmine, queste vengono date in moglie ai fratelli maschi, fatti con altre mogli. Hatceps-Hut era figlia di Tutmosi I e sposta il fratellastro Tutmosi II. Ma Tutmosi II muore abbastanza giovane lasciando il trono al figlio molto piccolo (figlio non di Hatceps-Hut ma di unaltra moglie). In questo modo Hatceps-Hut si garantisce 20 anni di regno. Quando Tutmosi III arriva alla maggiore et provveder a distruggere tutte le immagini dellodiata Hatceps-Hut. La regina, durante gli anni della sua fortuna, fa erigere un grande tempio funerario, in onore del padre Tutmosi I per evidenziare che, in quanto figlia del faraone, ha diritto a regnare. Ella ha alle sue dipendenze un architetto, uomo politico di rango. Allavvento di Tutmosi II, questo distrugge tutte le immagini e le statue di Hatceps-Hut, gettandone i resti nella sabbia (cos sono state ritrovate e ricostruite dargli archeologici).

Valle dei Re

La Valle dei Re si trova nellAlto Egitto. Larchitetto della regina Hatceps-Hut

Sen-mut: di cui abbiamo tracce storiche, tracce che lo rappresentano. Deve, evidentemente, aver fatto cose straordinarie. Larchitetto, nelle immagini che lo ritraggono, si presenta con un rotolo, una corda legata da un sigillo (su cui impresso il volto del faraone). Limmagine ( una statua) lo presenta insieme ad un rilevatore. E importante, infatti, fare una puntualizzazione: ogni anno il fiume Nilo straripa ed il limo seppellisce tutti i campi. Quindi, ogni anno dopo linondazione, gli agrimensori devono rimisurare tutti i campi e riassegnarli ai rispettivi proprietari. Poich le terre appartengono in parte allo stato, in parte alla casta sacerdotale, sono i funzionari del faraone a compiere queste misurazioni. Cos, si svilupparono tutta una serie di tecniche per misurare in piano, realizzando piattaforme perfettamente rettilinee e piane. Gli Egizi vi riuscirono grazie allosservazione che il piano dellacqua sempre perfettamente orizzontale. Cos riempiendo dacqua un recinto, una vasca se ne segna il contorto ottenendo una perfetta complanarit. Si tratta di unarte che si sviluppata a partire dallosservazione del dato naturale. Cos la figura del misuratore si associa e si sovrappone a quella dellarchitetto proprio per questa capacit di misurare, che poi alla base della costruzione. Per accedere alla Valle dei Re bisogna prima percorrere un lungo [corridoio] murato, non scavalcabile perch sacro. Fiume == Approdo == Corridoio E stata fatta unipotesi molto affascinante: il tempio costruito sulla fascia pi bassa della roccia, le celle sono scavate nella montagna stessa. Bisognerebbe considerare la piramide come una riproduzione della montagna naturale. Ora, invece di costruire la piramide, si usa la montagna con tutti i suoi segreti ed i culti connessi. Il tempio presenta cappelle dedicate alle divinit tradizionali ed al Faraone (e a sua figlia) divinizzati. La grande festa della Valle ha a che fare con lo spostamento di statue di divinit molto importanti, tutta una serie di processioni durante le quali le statue cultuali vanno a trovare le altre muovendosi lungo il Nilo. Tutmosi III sostituisce a tutte le immagini di Hatceps-Hut e di Sen-mud il culto di s stesso e di Tutmosi II. Come si presenta questo tempio e quali sono le novit? Le statue di Hatceps-Hut monumentalizzano il : ai due lati ci sono in ripetizione una serie di sfingi e animali fantasiosi che proteggono lentrata. Quindi non solo un passaggio recintato da due muri. Sfinge: il volto da donna, gli attributi da faraone maschio (la barba finta cerimoniale, la parrucca e il copricapo, tutta una serie di attributi di modo perch tutti capiscano che lei in quel momento ad avere il potere assoluto). Le orecchie ed il corpo sono da animale. E stato ritrovato un papiro su cui vi un disegno eseguito a posteriori dalla casta dei sacerdoti che riporta cosa c dentro la tomba, in modo che se ne possa assicurare la manutenzione. E, quindi, un rilievo dello stato dei fatti eseguito in corrispondenza dei controlli periodici che venivano effettuati alle tombe. Questo ci permette di osservare uno dei primi disegni di architettura, una rappresentazione che vede tanti sarcofagi (involucri) luno dentro laltro. Gli ingressi vengono rappresentati come porte ribaltate. Sembra quasi unindicazione di sezione: si tratta di un ragionamento spaziale che somma piani orizzontali e verticali (le linee tratteggiate). Questo tipo di disegno alla base della progettazione dellarchitettura monumentale (per piani verticali e piani orizzontali). Il tempio con la piramide sovrastante presenta ancora il seppellimento del faraone allinterno della piramide. Risale, infatti, al Medio Regno, quindi rimane abbastanza simile ( una diretta citazione della piramide dellAntico Regno, realizzata in formato pi piccolo). Le piattaforme danno verso la pizza mediante

un porticato (non pi un muro) e sono collegate attraverso rampe (allarchitettura monumentale non si accede con scalinate ma rampe orientate verso il Nilo). Con lavvento del Nuovo Regno Manca totalmente la piramide che pu essere pensata

come la stessa roccia retrostante. A differenza dellAntico Regno c la costruzione di terrazzamenti artificiali, sorretti da pilastri. Come sono ottenute tecnicamente? Essenzialmente con il sistema trilitico ed elementi orizzontali (travi in pietra che non hanno una luce molto grande perch devono sostenere il peso della pietra stessa) e un addensarsi di pilastri e sostegni molti ravvicinati (quasi una foresta) per tenere questi pesantissimi soffitti. La prima rampa porta al primo terrazzamento, che prospetta verso la valle con una serie di pilastri, da cui diparte una seconda rampa. In questi grandi spiazzi si sono trovati i resti di enormi radici: vi erano piantati moltissimi alberi. Si presentava, quindi, come una serie di giardini luno dopo laltro. Vi era una piantumazione regolare. Si presentavano fra pilastro e pilastro non spazi vuoti ma tante statue in pietra arenaria vivacemente colorata (con pittura a stucco che oltre a decorarle le colorava). Il santuario stato ampliato in epoche successive dai Tolomei. Allinterno del grande tempio funerario di Hatceps-Hut vi sono statue di ben 2 architetti: Sen-mud (il suo) e successivamente limmagine di Imothp (nel frattempo divinizzato). Tutmosi III ha provveduto a distruggere tutte le immagini di HatcepsHut, sostituendole con le sue. C inoltre una corte aperta dedicata al culto di Amon-r (nel Nuovo Regno il faraone distrugge le vecchie sistemazioni per sostituirle con il culto della nuova divinit, appunto Amon-r). Riassumendo: Cappelle funerarie dove le gesta di Sen-mud sono allinterno della cappella di Hatceps-Hut Insieme di cappelle dedicate alla divinit Aton (Dio Sole), ricostruita completamente in epoca tolemaica con forme molto pi moderne. Linterno delle cappelle ha pareti costituite da pietra calcarea squadrata, rivestite da gesso decorato, disegnato o inciso. Le fasi decorative della lavorazione della pietra dimostrano la capacit di osservare la natura, gli elementi vegetali e la capacit di rappresentare con modi fortemente legati ai piani verticali. Questo entra fortemente allinterno della stessa architettura: ad esempio, le decorazioni floreali, o comunque vegetali, dei capitelli. Colonne e capitelli: prendiamo ad esempio il portico laterale connesso al tempio di Anubi. La collina parte da riferimenti naturali per diventare progressivamente la base dellarchitettura classica. Le colonne egizie gi appoggiano su una base in pietra. E la rappresentazione in pietra di elementi vegetali. Questo portico ci ricorda per molti elementi la colonna dorica greca. Si esprime cos una notevole capacit di lavorare la pietra e si presume che probabilmente, determinate forme sono passate dallEgitto alla Grecia. Il rapporto tra la base e il fusto delle colonne di 6/7, abbastanza vicino a quello che verr utilizzato in Grecia. Struttura: base pi una serie di rochi, (che una volta sovrapposti vengono lavorati e rifiniti con scanalature in loco) pi capitello. Le scanalature sono molto diverse da quelle greche. Gli Egizi sono abituati a lavorare con materie due e anche statuaria cerimoniale qualcosa che si pu inscrivere in un parallelepipedo. Le colonne si ottengono scavando un blocco parallelepipedo, dunque partendo dal blocco scolpito. Lo stesso vale, appunto, per le colonne che partono da una struttura con facce essenzialmente rettilinee e lisce piuttosto che come elementi incavati. I Greci, invece, lavorano pi con la creta, quindi un

materiale morbido e plasmabile. La scanalatura greca si presenta, come un incavo nella colonna. Il capitello un elemento rettangolare non sovrapposto allultimo roco, ma deriva piuttosto dal blocco stesso, in cui pure scavata la colonna. La faccia complanare alla scanalatura, compare, perci, un collarino (tipico dellordine dorico). I portici hanno lo scopo ben preciso di proteggere le pareti decorate e lingresso effettivo del tempio. Tempio della Dea Athor Questo tempio stato rivisitato in epoca tolemaica. Compaiono dei capitelli molto speciali (detti appunto capitelli atorici) connessi strettamente ai templi dedicati a questa divinit. Sostituiscono al capitello limmagine della dea, quindi hanno molto a che fare con larte della scultura. Questi capitelli impressionano fortemente le civilt successive (Greca e Romana). Si presentano con due facce (una avanti laltra dietro) fortemente stilizzate. Il capitello atorico ha un suo uso specifico. Un altro tipo di capitello deriva dal mondo vegetale: elementi leggeri, gruppi di fiori, di piante intrecciate. La colonna realizzata come fosse di giunchi raggruppati da cordoni. Il diametro fatto da un insieme di piante messe insieme e legate: ovvio pensare che molta architettura dei vivi fosse fatta di colonne, di elementi vegetali sommati e raggruppati. Qui se ne da una visione monumentalizzata in pietra e poi decorata: la parte sommitale fiorita, ha uninfiorescenza a campana. Organizzazione del tempio. Nellorganizzazione dello stato egizio ci sono 2 poteri: il faraone (quasi divino) e la casta sacerdotale (il 1 sacerdote di Amon proviene dalla famiglia del faraone). Vi un forte legame fra i due poteri. E c anche una forte organizzazione economica. I sacerdoti hanno delle rendite enormi provenienti dai possedimenti terrieri. La casta ha al suo interno una gerarchia molto netta e precisa. La statua ha una sua giornata abituale, vive. Viene svegliata dalla processione di un corteo di sacerdoti. Quindi, nel tempio, vi il riparo della statua, luogo dove dorme e, al mattino, viene svegliata, lavata e vestita. E mangia anche: sono le offerte. E un rituale molto complicato, che garantisce la vita della statua e, quindi, richiede spazi articolati. La statua abita nel suo tempio e, a seconda del suo calendario, si muove spostandosi lungo il fiume con una barca sacra, portata attraverso il [corridoio] allinterno dello stesso tempio (non attraccata lungo il Nilo). Quindi, nel tempio ci doveva essere anche il deposito della barca sacra. La statua, infatti, va a trovare altre divinit in altri luoghi, in altri templi. Tempio di Amon-Ra a Karnac E situato a Luxor, nellAlto Egitto. E un complesso

estremamente intricato, articolato con tutta una serie di spazi speciali. Il porta direttamente al Nilo. La storia di questi santuari ricchissima. DallAntico Regno al Nuovo Regno la religione si mantenuta immutata.Quindi questi santuari nel corso del tempo si sono ingranditi sempre di pi con una particolare modalit di crescita. Il tempio iniziato per volont di Amenophis III (che regna tra il 1408 e il 1372 a.C.) viene in seguito completato da Ramsete II. Le varie parti rivelano, quindi, limpronta di gusti e scelte stilistiche eterogenei. Questo tempio si inserisce nellambizioso programma edilizio promosso da Amenophis III, un documento storico di straordinaria importanza, in quanto , almeno in parte, stato risparmiato dallusura degli anni. Il tempio espressione della potenza e della ricchezza del faraone, era dedicato ad Amon, una delle divinit locali che col Nuovo Regno era stata associata al Dio Sole.

Il fossato iniziale ha la forma della barca, quindi doveva evidentemente essere il deposito della barca stessa. Il tempio iniziale era in terra creda, e quindi, andato completamente perduto. I primi templi erano tutti in terra cruda. Il tempio si accresce in maniera abbastanza prevedibile: il nucleo (quello pi sacro dove cera la statua della divinit andato perso) preceduto da una cella orientata non casualmente (la statua si risveglia quando il primo raggio dellalba la colpisce). Larchitettura direttamente collegata allorientamento solare, proprio sulla direzione del raggio di sole si ingrandisce il Tempio. Il percorso cerimoniale si fa architettura. I piloni erano porte monumentali poste allingresso del recinto antistante il nucleo. Il tempio cresce lungo la direzione del sole e del percorso. In epoche diverse e successive i vari imperatori aggiungono piloni (pylon) e lo spazio del cortile pu essere utilizzato in modo diverso, coprendolo in parte con colonnati, che possono essere pieni (realizzando una sala ipostila, cio abitata da tantissime colonne, una vera e propria selva di colonne). Man mano che ciascun faraone impiega denaro al Tempio, si aumentano i piloni (si costruisce un nuovo pylon). Quindi, il santuario diventa pietra e ha un sistema di accrescimento additivo, rendendo il percorso cerimoniale sempre pi lungo. Dagli scavi archeologici, nella parte posteriore e pi antica, sono risultate tre soglie di porta in granito rosa, che fanno parte di una zona totalmente perduta, quella che conteneva la cella con la statua. Thutmosi I fa costruire il 4 ed il 5 pilone (numerazione non cronologica). Thutmosi II fa eseguire molti lavori. Fa costruire una copertura, creando quasi una sala . Inoltre fa ricostruire un altro pilone (il 6) allinterno dello stesso tempio e organizza lo spazio antistante come cortile per le offerte votive. La sua riorganizzazione spaziale ancora parzialmente conservata. I colonnati non sono semplicemente una teoria di colonne ma vanno pensati come una serie ripetuta di nicchie che ospitano altrettante statue. Nel cortile si presentano colonne piuttosto interessanti. Le basi sono in pietra lavorata, di forma cilindrica da cui si alza un fusto costituito da tanti elementi legati insieme. Questo deriva da una osservazione pi approfondita della natura. Gli steli non partono direttamente diritti a ciuffi, che poi vengono raggruppati. Quindi, si crea una curvatura della colonna. Il capitello ha una forma di bocciolo chiuso. La terminazione del capitello potrebbe quasi essere assimilato allabaco (fiore di loto chiuso). Quella che oggi vediamo come pietra arenaria era ravvivata dalluso a profusione della doratura. Nelle colonne trovate spezzate non ci sono segni indicanti particolari sistemi di sovrapposizione. E il solo peso del blocco sullaltro che garantisce la stabilit. Sempre nel cortile vi un altro elemento importante: pilastri che, attraverso il simbolo del papiro e del fiore di loto, ripresentano il fatto che il regno si fondava sullalleanza tra lAlto e il Basso Egitto. Luso dellelemento vegetale , in questo caso, stemma ed emblema riconoscibile di questa alleanza e non va visto come mera decorazione. Latrio di Amenophis III ispira un senso di sobria eleganza, di tuttaltro tono invece, il cortile di Ramsete II, che emana piuttosto unimpressione di potenza e grandiosit. Come si presenta oggi? Il si conservato in tutta la sua monumentalit: si presentano ripetute tante e tante volte sfingi, una teoria di sfingi (animali con la testa che rappresenta la configurazione di Amon-ra). Le sfingi proteggono lingresso dagli estranei e dai nemici. Questo viale di sfingi dalla testa di ariete conduce ad altri 5 piloni successivi al primo che scandiscono la struttura interna del tempio. Il viale delle sfingi (ciascuna delle quali presenta fra le zampe anteriori statue del faraone recanti le chiavi della vita) conduce a un imbarcadero cui approdava la barca di Amon-r per essere condotta allinterno del tempio in processione.

I piloni hanno sempre la stessa forma. E, probabilmente, una riproposizione della porta urbis. Ha la base molto pi larga, restringendosi man mano che sale verso lalto. Ricorda la geometria della mastaba, ripresa dalle necessit tecniche di costruzione in mattoni crudi. Mantiene, quindi, un rapporto diretto con il ________ (?) in terra cruda. Il portale ha da una parte e dallaltra tratti di mura, connesso per qualche metro al muro. Il portale incorniciato da una cornice a Toro. E un elemento celebrativo = le mura erano decorate con le gesta del faraone, rappresentazioni colorate a grandissima scala. Gli alloggiamenti di pennoni: enormi pali di legno della Siria alloggiati nel muro a scarpata dove vi sono sistemati di ancoraggio del pennone stesso che porta un qualcosa che oggi chiameremmo bandiera. Il pilone una porta monumentalizzata, una rappresentazione degli eventi storici del faraone che ha donato il pilone stesso e quindi la storia dellEgitto stesso. Si presenta, poi, anche un allineamento diverso da quello del fiume. E un percorso ortogonale a quello in direzione di un altro santuario. Quindi, nel suo accrescimento il tempio si orienta verso 2 direzioni. Il 7 pylon finanziato da Hatceps-Hut mentre l8 da Thutmosi III. Il 7 complicato dal fatto che lapparato decorativo realizzato non solo con decorazioni parietali ma anche con enormi statue di sedenti. La maggior parte delle statue sono state completata da Ramsete II. Scomparsa la colossale statua di Amon, che si conservava nel santuario, gli eventi pervenutici mostrano che questo scultura, in granito nero e rosso, pur lavorata con superba maestria, si presentava intrinsecamente legata agli intenti celebrativi e propagandistici del potere assoluto. (Fine del subappalto. Riprendono gli appunti cruelty-free) Il complesso molto simile a quelli visti, complicato dal fatto che si conservato un apparato monumentale non disegnato ma composto da statue monumentali che sono a guardia di unarea interna. E da osservare lallineamento fra il primo ed il settimo pilone, indicato come Cortile del Nascondiglio. Infatti scavando il battuto di quel pavimento si trovato un enorme quantitativo di statue, ben undici, anche preziose. Si pensa quindi che nei tempi di crisi del santuario, la classe di sacerdoti non sia stata in grado di far funzionare tutto, e pi che unoperazione di tipo politico si pu pensare che i sacerdoti abbiano voluto seppellire e preservare con cura le statue dal saccheggio (quindi non stato un seppellimento per motivi politici come nel caso di Tukmosi III). Nel fronte dell8 pilone, presente solo con due frammenti, vediamo Tukmosi III, rappresentato nellatto di vincere i nemici. I nemici sono descritti non con tratti del popolo egiziano, ma con quelli degli avversari del tempo, con una rappresentazione del tutto astratta in quanto la figura del faraone sproporzionata e ciclopica. Ei contribuisce a cambiare la direzione del tempio, istituendo fra il 1 ed il 4 pilone una sala ipostila, fortemente monumentale. Inoltre si duplicano gli ingressi, da una parte lingresso del faraone, dallaltra quella dei sacerdoti. Ecco due rappresentazione di Tukmosi III, qui lo vediamo sottoforma di sfinge (come la sua matrigna), mentre qui dentro il cortile del nascondiglio un suo ritratto in forma frammentaria. Qui viene ancora rappresentano Tukmosi III con statua colossale, perch questo avendo cinque nomi pu essere rappresentato in modi diversi.

Nella piantina rappresentato in nero quanto realizzato da Tukmosi III . Iniziamo a vedere una sorta di soffitto, due colonnati paralleli a cui sono sovrapposti degli architravi di pietra. La copertura non permette di distanziare le colonne pi di quanto hanno fatto gli egiziani. Si quindi avanzata lipotesi che questi spazi venissero mano mano riempiti di sabbia, con un sistema di rampe immenso. La cosa che costava di pi in Egitto era il legno, ed oltre per la costruzione questo sarebbe stato necessario era necessario anche per la centina. Quindi per la realizzazione di queste sale ipostile vennero utilizzati dei terrapieni poi svuotati. Vediamo nella zona superiore quello che stato chiamato Il grande salone delle feste. Dietro la cella, immediatamente dietro, troviamo uno spazio molto grande contrassegnato da tante colonne di due dimensioni diverse. Non si sa effettivamente a cosa servisse questo spazio nella parte pi segreta del tempio, ed ha quindi un nome fittizio. Visto in pianta presenta elementi di sostegno con diametro diverso. In questa specie di colonnato non avremmo nessun modo per illuminare la sala, in quanto non possiamo avere finestre o luci laterali. E importante illuminare il percorso centrale, e realizzando una soluzione con colonne di altezza diversa, dove le quelle centrali hanno diametro maggiore. Ponendo quindi le colonne pi alte nella parte centrale esiste la possibilit di far prendere luce alle sale ipostile. Gli obelischi si trovano spesso dinnanzi al pilone, sono quasi una trasposizione in pietra di quei pennoni. Lobelisco si presenta nellarchitettura egizia sempre in coppia, mentre nella Roma imperiale o papale sar presentato in altro modo. E un monolite, quindi un blocco unico, che descrive le incredibili capacit degli egiziani di trasportare pietre di queste dimensioni. Il metodo per erigere un obelisco in epoca moderna pi o meno conosciuto, mente per lEgitto si pensato nuovamente a piani inclinati e rampe di sabbia. E importante notare che la cosa pi preziosa dal punto di vista tecnico e del trasposto non viene dedicata alla tombe monumentali ma piuttosto alla divinit. Questo cortile nasce come spazio aperto e successivamente viene monumentalizzato con una gigantesca sala ipostila, quindi si capisce che questi grandi spazi coperti nascono con una direzione e con un recinto gi fatto (un recinto sacro contrassegnato dalla sequenza dei piloni). E uno spazio curioso rispetto ad una sala propriamente detta. La barca sala viene sistemata in una sala monumentalizzata ed appositamente preparata. Vediamo colonne pi basse con capitelli a forma di fiore chiuso, con sopra un architrave, fatto di elementi di pietra da taglio (reticolato di travatura in pietra) ed al di sopra tutta una serie di lastre, talvolta elementi di legno e sopra di questi vi necessit di istituire qualcosa di pi complesso di un andamento semplicemente rettilineo. La pietra spesso ha una sua venatura, quindi molto spesso si tratta di pietre con venatura orizzontale disposta in verticale. Le colonne maggiori si rappresentano vivamente istoriate, decorate, ricche di geroglifi. Lilluminazione poteva variare stagionalmente. Larchitrave formato da due elementi accostati con al disopra la copertura. Non si tratta di singole pietre, ma 3 o 4 rocchi su piani orizzontali ogni volta ottenuti e che non si sarebbero mai dovuti vedere. Le griglie che permettono lilluminazione sono anchesse in pietra, inserite in montanti di pietra opportunamente sagomati: sono prese di luce modeste che avrebbero dato comunque luce al percorso, racchiuso da una selva di colonne con tantissimi elementi ravvicinati. Per costruire una sala simile lipotesi pi probabile che la sala fosse stata man mano coperta di terra. Quindi pu essere che anche tutta la sistemazione sommitale di questa copertura sia stata ottenuta similmente. Cos abbiamo risposto alla domanda: Come funziona una sala ipostila egiziana?

Grecia, secolo VI a.C. - V a.C.

Abbiamo visto come lEgitto possieda caratteristiche piuttosto

uniche nel mondo mediterraneo. Un luogo isolato e non contiguo ad altre popolazioni. Se si parla invece del mondo greco, si pu vedere un primo confronto con lEgitto proprio per il fatto che a questultimo stata concessa una lunga e stabile civilt, mentre per quella che oggi chiamiamo Grecia vi sono fratture molto pi evidenti. Ci sono antiche testimonianze di insediamenti, per lo pi di popolazioni provenienti dal nord. Si pu dire che fra il 1600 ed il 1400 si sia verificata una et delloro, con centro nellisola di Creta. Qui, localizzate nella citt di Cnosso, vi sono gigantesche rovine di una citt straordinaria, che stata distrutta dalle invasioni doriche (non consentendo quindi prosecuzioni), che ha portato alla diaspora la popolazione. Se linvasione dei Dori distrugge una civilt, porta anche alla distruzione delle popolazioni meno evolute stabilite nella Grecia continentale. Gi al 1350 a.C, meno di un secolo dopo linvasione si ha traccia di unarchitettura molto importante nella citt di Micene. Si parla quindi di civilt egee riguardo queste tre civilt (cretese/minoica achea/micenea dorica/ionica). Il palazzo di Cnosso non presente nel programma perch abbiamo privilegiato per lo pi larchitettura in pietra, e perch non c sostanzialmente continuit rispetto allarchitettura posteriore greca. Il palazzo di Cnosso, scoperto nel corso dell800, stato largamente restaurato, e presenta una caratteristica che passer nellarchitettura vera e propria, ovvero una grande profusione di portici costruiti con pietra meno nobile e ricoperti con stucco, in particolare nellabitazione del palazzo reale. La composizione ed il solidificarsi del miti intorno alla Troia di Omero, datati intorno al 1000 a.C. , fa entrare nella cultura greca dellepoca al Palazzo di Cnosso associato al grande labirinto. E un mondo per molto chiuso, da una parte una civilt cretese in rapporti commerciali con egizi e fenici, e dallaltra linvasione che porta un popolo guerriero, il cui centro maggiore sar a Micene. Intorno allanno 1000 a.C. una nuova onda di popolazioni, provenienti dallAsia, invade la stessa penisola greca, e cos ha fine anche la civilt micenea senza una continuit, come poteva essere per quella egiziana. Bisogna quindi pensare la storia greca con queste grandi cesure, lultima delle quali causata dallinvasione degli achei. Anche questi ultimi sono abbastanza meno civilizzati degli abitanti precedenti, ma allinterno della cultura greca successiva permarr parte di questa conoscenza, concretizzata dalla la possibilit di visitare le rovine di questa citt distrutta. Avviene inoltre il riconoscimento della tomba di Agamennone allinterno della cittadella di Micene, edificio che sappiamo oggi essere artefatto. Come memoria eroica e come rovina visitabile la cittadella di Micene rimarr comunque a disposizione dei greci del tempo. Allinterno della cittadella di Micene invece privilegiato luso della pietra. La cittadella era la parte fortificata della citt stessa, lultima linea difensiva. La Cittadella, era una citt murata, dotata di una cinta di mura composta da pietre rozzamente squadrate di grandi dimensioni, che oggi descriviamo come opera ciclopica. La citt di Micene ha pi fasi, e allinterno del recinto circolare sono state rinvenute tombe pi antiche. Fra queste il Tesoro di Atreo o la Tomba di Agamennone, a seconda delle dizioni. Sono tombe di qualcuno che stato un re guerriero, tombe totalmente differenti da quelle egiziane, ma piuttosto luoghi dove si ammassavano insieme alla tomba dei tesori. La tomba di Agamennone stata scoperta da Schliemann, lo stesso scopritore di Troia. Il nome fittizio deriva dal riconoscimenti di Schliemann, in un periodo in cui gli

archeologi andavano a cercare tutti i riferimenti dei testi classici, in particolare quelli dei testi omerici. Ad esempio nel suo rinvenimento di Troia, ha rinvenuto la 4 o 5 rifondazione della stessa citt, superiore di alcuni livelli alle rovine di Omero. Ricordiamo nuovamente che unarchitettura in pietra non nasce mai come tale, ma pietrifica qualche cosa, una costruzione fatta per durare in eterno che rappresenta qualcosa della vita corrente. In questo caso rappresenta una capanna circolare, un tipo di abitazione che noi non conosciamo nella sua materia effettiva perch deperibile, per pensabile che una costruzione a pianta circolare potesse essere considerata unabitazione di questo popolo sopravvenuto nella penisola greca, e che confida alla morte una rappresentazione di questa capanna circolare. Questa sostituisce anche alcune tombe precedenti che erano scavate nel terreno, perch nonostante sia parzialmente interrata, si presenta costruita dalle fondamenta. Lingresso ha a che fare con un cumulo artificiale, la cui parte esterna non si conservata, mentre possiamo leggere agevolmente la parte interna. C da notare che non ha fondazioni, ma poggia su 30-35 registri di piani orizzontali, fino a costruire uno spazio con 15 metri circa di diametro, definendo una sorta di cupola che cupola non . Non si comporta cio dal punto di vista statico come una cupola, non c una ripartizione delle forze fra orizzontale e verticale. Lo sporgere progressivo delle pietre si congiunge in cima, ma non costituisce ovviamente un arco perch non vi sono cunei, ma sempre la solita lavorazione per piani orizzontali. Anche in questo caso dobbiamo constatare come questo popolo sapesse lavorare e trasportare pietre di grandissima dimensione. Allingresso si arriva attraverso un dromos, chiuso da un muro rivestito in opera ciclopica, ma che presenta qualche cosa di importante a questo livello: larchitrave. Questo ha poi un alleggerimento nella muratura sovrastante con il sistema gi visto dei conci sovrapposti. Larchitrave un monolite in pietra di grande forma, c quindi un alleggerimento che denota una necessit di tipo pratico. Questa struttura denota la capacit da parte di questa civilt di trasportare pietre di dimensioni gigantesche. Da un punto di vista dellassetto delle pietre vi sono diversi registri di pietre, mentre larchitrave un blocco unico. Sempre riguardo alla parte costruttiva-tecnica delledificio, per la pietra dellarchitrave dobbiamo pensare ad una pietra piana lunga 9 metri e larga 3-4 metri. Si tratta quindi di tagliare e spostare una pietra di dimensioni colossali, cercando di rendere attraverso la pietra la rappresentazione della capanna del re o qualcosa di simile, sicuramente una persona di rango straordinario, di posizione elevata allinterno della piramide sociale. Non quindi una costruzione paragonabile a quella egiziana, datata intorno al 14 secolo a.C. , dove il tipo di lavorazione di pietra impiegato per un utilizzo abbastanza simile (funerario) ma con esiti diversi. Potremmo anche cercare di ricostruire lassetto decorativo dellingresso, dobbiamo sempre pensare che mai queste opere che vediamo restituite dagli archeologi come nuda pietra non erano riccamente decorate. Nella restituzione dellimmagine vediamo infatti qualcosa di molto pi complicato. In tutti i conci pi bassi scolpito e ricostruito lassetto di una porta con i rispettivi stipiti (studiando lassetto delle soglie si capito che erano presente 2 o pi porte, al di sotto dei conci giganti, che conducevano allo spazio centrale). Vediamo poi delle colonne di alabastro verdastro, sistemate ai due lati dellingresso, e che proseguivano superiormente con elementi simili, e quello che lo spazio per lalleggerimento si presentava ricco di decorazioni di tipo geometrico. Queste erano applicate a qualcosa che conosciamo abbastanza bene, colonne con fusto e capitello abbastanza riconoscibile. Sono entrambe fortemente decorate: vedendo un dettaglio della colonna di sinistra (conservata in parte seppure non sia pi in loco), stata fatta lipotesi che

questa colonna rappresenti una colonna in legno con decorazione in metallo inserita nella colonna stessa. Infatti questo tipo di decorazione non deriva dallarte di lavorare la pietra, ma dallincisione e successivo riempimento con metalli nobili di colonne lignee, utilizzate per larchitettura residenziale. Tutto questo ha una sua fioritura eccezionale, ed al contempo una forte cesura dal punto di vista storico, causata da unaltra invasione asiatica. Diventa quindi un luogo in cui la civilt greca riflette sul suo passato remoto. Linterno si presenta con ricorsi successivi, ma dalle analisi della pareti si pensa fosse riccamente decorato con linserimento di rosette metalliche, che avrebbero denotato una camera riccamente decorata, assolutamente diversa da quella che vediamo oggi. Non abbiamo pi architetture in pietra per alcuni secoli. Succede qualcosa di importante rispetto alla disposizione delle popolazioni, abbiamo visto che molti cretesi si trasferiscono in altre isole, e la stessa cosa succede quando arriva linvasione dei dori, e molto popolazioni emigrano poi dalla regione greca alla costa turca e allAsia minore, costituendo le colonie ioniche. Dalla prima partizione fra cultura della madrepatria dorica e delle colonie ioniche ha origine anche una differenziazione dellarchitettura fra le due popolazioni. Si pu anche dire che intorno all8 secolo a.C. i Dori, fusi con le popolazioni locali rimaste, come accedde per le citt ioniche, formino citt molto popolate e ricche. Non abbiamo ancora parlato del grande numero di isole, che sono state anchesse soggette alle invasioni subite dalla madrepatria. Si pu quindi dire che intorno al 6 - 7 secolo a.C. ci sono citt importanti su entrambe le sponde del Mar Egeo. C anche da dire che allinterno della cultura e dellorganizzazione di questa citt esiste anche una cultura molto importante, che quella della fondazione di nuove citt, fondate sia dai Dori, sia dalle popolazioni ioniche, fino ad arrivare nella MagnaGrecia o al sud della Francia. Queste popolazioni condividono la stessa lingua e lo stesso Olimpo, che ha sostituito un culto pre-esistente connesso alla madre terra, sostituendola con una divinit piuttosto maschile come quella di Zeus. Tutte le divinit minori vengono ricostituite e generate partendo dal matrimonio fra Zeus ed Era (Giunone per i latini). Larchitettura monumentale viene tutta impegnata nella costruzione di templi, non nellarchitettura funeraria, ma nellorganizzazione del tempio greco. Il tempio greco ha una sua costanza nella forma che dura per secoli, nella pianta, nellalzato e nelle singole parti che lo costituiscono. I singoli elementi del tempio greco sono poi passati nel linguaggio classico dellarchitettura, con ordini architettonici e che hanno contrassegnato larchitettura occidentale per tutta lepoca romana, e dopo questa nel medioevo, con una grande ripresa durante il rinascimento, il barocco ed il neo-classico. Il tempio greco quindi alla base della costruzione di un linguaggio riconosciuto per larchitettura occidentale. Alle origini: che cos il tempio, quando diventa monumentalizzato Thermos Gli scavi archeologici hanno restituito qualcosa che si presenta in modo complesso, una sovrapposizione di tempi diversi, in strati diversi tante costruzioni addossate luna sopra laltra. Possiamo leggere una pianta sotto forma di strati luno sopra laltro. A e B sono indicate come abitazioni, o come templi, perch non abbiamo indicazioni sullutilizzo di queste costruzioni. Il tempio deriva comunque dalla casa, sostanzialmente la casa del Dio. Mai si presenta una venerazione dellOlimpo intero, quanto piuttosto ogni citt o luogo ha un suo culto particolare. In altri c piuttosto una divinit o laltra, che allinizio erano divinit locali che poi sono state riconosciute in un Olimpo Comune. Il tempio dedicato ad una divinit alla volta, e possiamo pensare che le prime statue di culto, erano degli arredi lignei che

rappresentavano la divinit stessa. Alla divinit greca si offrono piuttosto sacrifici, e si richiede quindi uno spazio pubblico e non chiuso come quello dellAra, dove praticare sacrifici animali. Il luogo deve essere antistante alla rappresentazione della divinit (luogo di riparo della statua della divinit, contenente un elemento ligneo che poteva essere restaurato). Altro elemento importante quello del tesoro, perch cera la necessit di poter conservare ci che era donato alla divinit stessa. Vediamo una cella A, un ingresso che rimarr costante, ed una cella retrostante con una conformazione absidale che dopo diventa retta. Lelemento B presenta invece una importante aggiunta, una serie di elementi puntiformi intorno alla costruzione. Queste costruzioni erano in mattoni crudi, e quindi riparati con una copertura a capanna, le cui falde vennero presumibilmente allungate con dei pali di legno, elementi di legno infissi tuttintorno alla cella stessa. Era una muratura in mattoni crudi, quindi un qualcosa che poteva rovinarsi con le precipitazioni, a differenza dellEgitto che presenta precipitazione scarsissime se non nulle. Compare per la prima volta lelemento architettonico della falda. Dobbiamo anche pensare che la pioggia battente, porta alla rovina delle murature verticali, e deve quindi essere allontanata. Per evitare che questi legni marcissero a contatto col terreno, ciascuno di questi erano contenuto in un cilindro, origine del basamento della colonna, e sono stati proprio questi basamenti ad essere stati rinvenuti. Si presenta inoltre come portico esterno, ma non adatto a camminarci o sostarvi perch molto stretto. E possibile pensare che col portico il tempio si monumentalizzi, si d una maggiore importanza a questa costruzione attraverso la costruzione di questi elementi lignei, ricordando la fortuna dei portici nel palazzo di Cnosso. Questo palazzo si presentava ricchissimo ed immenso, divenendo un modello che si volle imitare, e tutti questi elementi permettono di ingrandire laspetto esterno del tempio. Parte fondante del tempio greco il dover ospitare la statua e poco altro, differente da un tempio cristiano. Alla statua pu accedere solo laddetto, il sacerdote. Anche se in alcuni santuari erano possibili funzioni accessorie come la predizione del futuro, non sono comunque spazi che dovevano contenere folle. Vediamo in nero le parti pi antiche del tempio, mentre in bianco le fasi pi recenti. Se facciamo ora attenzione al disegno rappresentato in bianco possiamo vedere una base in pietra pi evidente, ma con elementi che derivano sicuramente dal tempio pre-esistente. Osserviamo una serie di elementi che sono pi comprensibili analizzando la ricostruzione lignea: sono necessari una serie di pali sistemati lungo lasse mediano, alti quanto il colmo del tetto che sostengono. Il tempio di Apollo a Thermos nel 630 a.C. non pi un tempio ligneo, ma in pietra, e si presenta con elementi derivanti dal tempio in legno, come anche il tempio di Herion. Entrambe le strutture hanno una cella molto allungata, con dei sostegni centrali. LHerion (o Tempio di Hera) di Samo ha allinterno delle strutture per lo pi in legno. In entrambi i casi il tempio nasce come ricovero della statua, in entrambi i casi la statua sistemata in fondo, ed un portico posteriore solo nel caso di Thermos, con un retro del tempio che si presenta sostanzialmente uguale allingresso principale. Ai visitatori si presentava un tempio a due navate, ed in futuro uno degli scopi principali della costruzione del tempio quella di evitare questa disposizione per mettere in maggiore risalto la statura del Dio. Lo spazio della cella il [naos], lo spazio antistante coperto il pronao ed abbiamo infine lepistodomo, il portico posteriore, molto importante perch uguale in entrambi gli ingressi. Architettura dorica: larchitettura della madrepatria che dal legno si trasforma in pietra, ma che conserva in gran parte elementi della struttura lignea. Vitruvio gi in epoca augustea, intorno allanno 0,

racconta molto del mondo greco e ci consegna lunica fonte classica che si conservata non relativa alla storia o alla produzione artistica, ma un trattato che parla solo di architettura. Ci dice che il tempio grecodorico nasce come pietrificazione del tempio ligneo, cio del tempio che avrebbero costruito le prime popolazioni greche, che civilizzatesi ne hanno mantenuto la forma. I pali del legno si trasformano in [peristilio], un giro di colonne intorno al tempio. In queste due rappresentazioni del tempio, leggiamo: Terracotta House Model from Argive Heraeum: davanti a questa casa greca con falde visibili, abbiamo pareti decorate, due pilastri ed un architrave, un qualcosa che si presenta monumentale, oltre allingresso con due colonne. Drawing of a temple on the Franois Vase: c un ingresso che ci fa vedere una statua lignea molto pi grande, nascosta da un battente chiuso. Vediamo anche qualcosa di simile al nostro pronao, una colonna con una base di capitello. Dobbiamo immaginare il pronao, con un elemento murario che prosegue, chiamate ante (prolungamenti del muro della cella), e qui vediamo una cosa caratteristica dellarchitettura greca e fondamentale perch diversa dallarchitettura romana, dove lanta anchessa decorata, ma presenta una decorazione differente dal capitello (altra foto?). Abbiamo una colonna, un abaco, un echino, un fusto scanalato, cio tutto quello che sar poi riconosciuto come ordine dorico. Sopra abbiamo un architrave, di cui non conosciamo il modello, ed un elemento mediano detto fregio ed un elemento terminale che si chiama cornice: il tutto forma la trabeazione. Al di sopra della cornice abbiamo per un elemento che dovrebbe essere il triangolo con cui le falde si presentano. I greci sostengono di aver inventato due cose nellarchitettura: le tegole ed il frontespizio. Il tempio anche una costruzione essenzialmente a falde, e quindi la costruzione implica da s un frontespizio. Pare che le tegole siano state inventate a Corinto. La tegola un elemento di protezione delle falde di legno, e la prima copertura di protezione delle falde era stata costituita da elementi vegetali adatti a costituire qualcosa di impermeabile. Corinto diventa un centro dove la produzione della terracotta archeologicamente accertata. Sicuramente non uninvenzione egiziana perch gli egiziani non avevano necessit di coprire costruzioni a falde. Il tempio a falde ha un problema molto forte di immagine, che viene risolto con uno spazio lasciato alla decorazione scultorea. Abbiamo una serie di elementi ripetuti chiamati triglifi inseriti nella parte mediana del fregio, insieme a parte pi semplici chiamate metope. C unalternanza fra metope in triglifi in rapporto al tempio ligneo: se si pensa ad unorganizzazione lignea bisogna pensare a questi elementi lignei come delle teste che sporgono dalla travature sorretta da colonne, dove sporgono tutti gli elementi di travatura del tetto. Queste teste segate delle trave sarebbero state coperte come ci dice Vitruvio, con delle piccole tegole quadrate che fungevano da protezione. Esiste anche unobiezione molto forte ed interessante, parla della convenzione di questo tipo rappresentazione, perch in facciata non avremmo nessun tipo di elemento sporgente, queste travi sporgenti si troverebbero solo sui lati dello stesso. Dobbiamo pensare a qualcosa che presumibilmente nato come risposta funzionale sui lati del tempio, diventato decorazione. I primi templi sono di legno, con murature a sacco. Il primo tempio nella parte superiore sicuramente ligneo, ma dal momento dellinvenzione della terracotta, si inventa anche il fronte decorativo del tempio stesso. Qui vediamo il frontespizio di Gela, ritrovato grazie agli scavi archeologici. E un tempio in cui in tutte la parti doveva difendersi dallacqua e dallumidit, e si presenta fortemente colorato e decorato.

Erano tutte costruzioni che proponevano con materiali pi duraturi la stessa squillante cromia dei primi templi. In Sicilia, a Siracusa, abbiamo un tempio che si presenta piuttosto arcaico, che presenta gli stessi elementi del vaso Franois. Abbiamo una base che contorna il tempio stesso, il suo fianco costituto da un [peristilio], un giro intorno di colonne, dov importante notare le proporzioni dello stesso. Il tempio costruito da una pietra porosa, facile da lavorare, stuccata e colorata. Quindi si presentava qualcosa che non denunciava la natura del materiale. C ovviamente un rapporto fra la dimensione dellarchitrave e la dimensione della cornice. Oltre a questo c un rapporto fra il diametro alla base della colonna, e laltezza della colonna stessa, che si presenta piuttosto tozzo, che ci fornisce un modo di datare le colonne in base al rapporto che queste hanno. Fin dal 5 secolo a.C. si costituisce una sorta di trattatistica che definisce quali siano le dimensioni migliori per i templi, che verranno costruiti in forma simile per un tempio abbastanza lungo: si cercher essenzialmente di dare la giusta proporzione alle parti del tempio stesso. Il canone si originava dal rapporto delle varie componenti del corpo umano. Cos come Policleto ha stabilito che pu essere stabilita una rappresentazione perfetta delluomo, viene rapportata allarchitettura con una misurazione base che quella del diametro alla base della colonna. C un rapporto fra base della colonna ed altezza che sta 1:5, quindi piuttosto tozzo. La stessa cosa pu dirsi per il capitello dorico, ad ogni architetto scultore a che si cimentava nella costruzione un tempio greco, era assegnato pi il compito di calibrarne esattamente le proporzioni dei vari ordini, pi che lincarico di inventare un nuovo capitello. Paestum VI secolo a.C. Nellodierna Campania, unaltra colonia greca. Si tratta di una colonia dorica andata poi rapidamente in rovina, a causa dellopposizione delle popolazioni italiche, una fortuna per noi in quanto ha permesso la conservazione dei templi greci originari, mentre nella madrepatria sono stati mano mano sostituiti e modificati. Abbiamo una cella, con un ingresso, un pronao, con due colonne, e quelle ante del tempio connotate, da questi elementi con una connotazione caratteristica, essendo i capitelli danta. Ha due facciate praticamente identiche. Ai lati della cella abbiamo un colonnato, un sistema originatosi ai lati che viene poi riportato allingresso e nel retro, denotando un giro di colonne che viene a contornare ledificio templare. Si arriva quindi a prendere sui 4 lati lo stesso sistema del [peristilio] di colonne, con la stessa decorazione di metope e triglifi. La copertura nasce dalla copertura a falde. Qui la soluzione per eliminare la spina centrale dei sostegni di passare da 2 navate a 3 navate, passare cio al raddoppio del sostegno. Si rompe lasse che troppo grande per essere sostenuto con una sola fila di sostegno. Questa organizzazione rimarr pi o meno sempre stabile in futuro. Lo Stilobate lelemento dove poggiano le colonne, lultimo gradino, mentre i due gradini sottostanti prendono il nome di Stereobate. Linsieme, circa 3 gradini, un numero che si mantiene relativamente stabile. E un tempio costruito su una parte in pietra. E un tempio, che come vediamo anche dalla successiva fase, stato connotato non dalla necessit ma dal desiderio di avere il fronte principale identico alla parte posteriore. E un tempio pensato sostanzialmente per essere osservato dallesterno. Con lesempio di Atena a Siracusa e quello di Poseidone a Paestum, abbiamo visto due esempi di architettura dorica. Ora un nuovo elemento caratterizzante il capitello ionico. Le colonie ioniche hanno sicuramente un rapporto verso loriente molto pi pronunciato. Se il tempio dorico si mantiene con una forma stabile, pi o meno allo stesso modo in tutte le colonie e nella madrepatria salvo qualche novit nel rapporto

fra le parti e nelle proporzioni, il tempio ionico molto pi difficile da definire perch non ha un suo canone stabile. Tempio di Artemide Efeso, VI secolo a.C. . Il numero di colonne denota una selva di colonne tutte uguali, che contraddistinguono un tempio di straordinaria importanza. I templi ionici si caratterizzano per la loro dimensione straordinaria e per lunicit della pianta. C la volont di arrivare ad una magnificenza ottenuta attraverso la replica delle colonne. Il capitello ionico del tutto differente da quello dorico, ha un elemento molto pi scultureo, ma anche questo non si mantiene costante, non esiste quindi una forma che si mantiene stabile, esiste un carattere orientale di questo tipo di architettura ionica che molto pi decorato con elementi di scultura delle parti. Sempre nel tempio di Artemide, si pu vedere come non si pu dare n un capitello canonico dello stile ionico, n una base canonica, mentre nellarchitettura dorica come in quella egiziana la colonna poggiava immediatamente sul basamento. Altro elemento il fatto che le proporzioni sono del tutto differenti da quellordine dorico. Guardiamo la pianta del Tempio di Artemide ad Efeso in rapporto alle colonne. Una delle caratteristiche principale dellarchitettura ionica che le colonne sono molto molto pi slanciate. Se misuriamo il rapporto in diametri, si pu parlare di 10 diametri ed anche di pi. Quindi se si riflette sulleffetto che poteva fare leffetto di questo tipo di selva di colonna, avremmo avuto un effetto molto differente da quello dellarchitettura dorica. Abbiamo variabili di luogo e cronologiche, lunico elemento costante sono le due volute del capitello, una forma pur sempre riconoscibile nella variet delle realizzazioni. Il Partenone E un tempio dorico del V secolo, ed probabilmente il pi famoso tempio

greco al mondo, costruito fra il 447 ed il 432 a.C. dagli architetti Ictino e Callicrate, coadiuvati dal famosissimo scultore Fidia, e foraggiati dallaltrettanto noto committente Pericle. Non il primo tempio costruito nel sito dellAcropoli di Atene, questo banco roccioso che in epoche pi remote era stato una cittadella militare, diventa poi lacropoli dedicato alla protettrice della citt, Atena. La stessa origine mitica della citt trova il luogo di consacrazione nellacropoli. Con la costruzione nel V secolo dellultimo Partenone si arriva ad una evoluzione di tutti gli elementi che abbiamo visto finora. Il Partenone non un tempio totalmente dorico, ma presenta al suo interno diversi elementi e proporzioni ioniche, si presenta quindi come un edificio che rappresenta anche architettonicamente tutta la Grecia unita dalla lingua, che aveva combattuto vittoriosamente contro i Persiani. C quindi il desiderio di portare allinterno molte tradizioni provenienti da diverse patrie, ora unificate. Precedentemente vi era un tempio noto come tempio lungo 100 piedi (circa 30m), di questo tempio vi una restituzione ipotetica, che si presentava con una cella divisa con un allineamento centrale come tutti quelli che abbiamo visto finora. Nel 490 a.C. i Greci sono vittoriosi a Maratona, e nei dieci anni successivi decidono di ricostruire in forme molto pi monumentali il tempio cosiddetto del Primo Partenone, che si presentava simile al tempio di Paestum. Questo viene distrutto quando era ancora in costruzione dai Persiani, nel 480 a.C. quando la citt viene messa a ferro e fuoco. Quindi dopo il 480 si ha un tempio rovinato e bruciato in larga parte, che viene abbandonato nella sua pianta, e nel 440 viene ricostruito in altre forme. Il Tempio a sei colonne: vediamo un plastico del tempio definitivo, 8 colonne in facciata ed un numero di colonne sul fianco che si caratterizza secondo il canone: il doppio pi uno delle colonne in facciata, quindi 17 colonne. Precedentemente nei templi pi arcaici non cera alcun rapporto fra i numeri

della colonne di lato e di facciata. Il progettista greco non lavora pi sulle misure, in piedi, ma lavora sul diametro delle colonne, che decidono il perimetro della costruzione. Questo importante, perch niente obbligava i greci ad utilizzare come base per le misure il diametro delle colonne. Vediamo tutti gli elementi del Partenone dal punto di vista costruttivo: man mano viene abbandonato il legno e la terracotta, e si arriva ad unarchitettura totalmente di pietra, forse causata dai rapporti della Grecia con lEgitto, in quanto gi dal VI secolo a.C. abbiamo testimonianza di rapporti politici ed economici, tanto che viene fondata dai greci una colonia sul delta del Nilo, Nukratis. Si pensa quindi che questo scambi abbiamo influenzato anche larte di lavorare la pietra. Limmagine che vediamo presenta tutti gli elementi del Partenone sotto forma di blocchi squadrati e tagliati. Il Partenone costruito in marmo, non in pietra da costruzione, ma con un marmo utilizzato normalmente per la scultura, non per larchitettura. Dobbiamo pensare che il Partenone stato costruito utilizzato cave aperte appositamente, un edificio costruito con un materiale normalmente utilizzato per larte dello scultore. E completamente costruito in marmo pentelico, anche le mura della cella sono costituite da blocchi di marmo, anche le tegole sono di marmo, quindi sono tegole molto pesanti che nascondono unincavallatura lignea, sempre utilizzando marmo statuario. Seconda osservazione: unarchitettura di questo tipo unarchitettura che va progettata prima, perch in cava necessario conoscere le forme dei pezzi necessari per il montaggio. Quindi tutte le parti sono progettate a priori per poi essere montate. Terza osservazione: non si pu quindi cambiare progetto in corso di costruzione, tutto quello che c sopra stabilito di conseguenza. Tutta larchitettura costruita a partire dalla pianta, la misura dello stilobate ci d la misura base, ed una costruzione dove tutto si stabilisce grazie a dei rapporti. Oggi sullacropoli si montato da qualche anno un gigantesco cantiere di restauro, che ha smontato i templi per rimediare ai guasti dei precedenti restauri effettuati con il cemento armato, in quanto il ferro contenuto si stava ossidando e stava rovinando i vecchi conci. Si stanno quindi nuovamente smontando tutti i vecchi templi per rimediare a questi cattivi restauri, che a partire dallindipendenza greca del 1820, che avevano provveduto a restituire la forma originale di questi templi. Questo spaccato assonometrico d quindi anche limmagine del Partenone attuale. Nella nostra analisi delledificio, il punto di partenza capire come avveniva il trasporto del marmo: ci sono delle cave a 15 km da Atene, e questi blocchi devono poi essere portati sullAcropoli della citt. Rispetto allEgitto qui cambiano i sistemi di trasporto: sia dalla cava al cantiere, sia per la manovra dei blocchi in cantiere, vi sono altri sistemi oltre la slitta ed i piani inclinati. Nellimmagine vediamo due ipotesi di trasporto di grandi blocchi di pietra, che vengono portati attraverso dei carri. Il problema di un masso pesantissimo, quello del trasporto: i buoi aggiogati ed accoppiati possono trasportare anche grandi pesi, il problema la resistenza dellasse. Per non spaccare questasse si sono inventati sistemi assai ingegnosi, come quello rappresentato, dove intorno al blocco di pietra vengono costruite due ruote di legno ai lati. Dal mondo egiziano al mondo greco cambia anche la struttura della societ, dalla figura piramidale (faraone, casta sacerdotale, etc che posseggono quasi per intero il territorio coltivabile) si passa ad una popolazione divisa in comunit-citt, disperse su un territorio molto frastagliato. E difficile pensare, in un sistema che comincia ad approssimare uno stato di diritto, a grandi masse di popolazione da sfruttare, e pertanto si inventano nuovi sistemi di trasporto che alienano la fatica umana. Si abbandonano determinati

sistemi di trasporto, per favorire un montaggio di pezzi pi piccoli, progettati con estrema cura, ma che non eccedono mai e si rinuncia ad ottenere la sacralit delledificio attraverso il trasporto di pietre di dimensioni eccezionali, che quasi sembrano spostate dagli dei. Tempio di Se gesta, Magna Grecia presenta tutti i conci montati, ma un tempio che non stato finito. Vediamo quindi con che tipo di lavorazione arrivavano dalla cava i blocchi, e osservando i tipi di finitura. Nei gradini dello stilobate, ed alla base delle colonne, i blocchi non sono rozzamente squadrati, ma presentano delle sporgenze molto evidenti: sono gli elementi che vengono lasciati in cava a sporgere, affinch si possa trasportarli e sollevarli con delle corde. Il sollevamento dei blocchi avviene in maniera molto semplice, invece di rifilarlo si lasciano delle maniglie a cui aggrappare delle corde. Se si osservano tutte le rovine del mondo greco, si vedr che questi sistemi si sono molto raffinati, arrivando a degli incavi, dove si aggrappavano degli elementi in metallo che trattenevano strettamente il blocco. Questo significa che conosciuto il sistema della puleggia, che ovviamente non utilizza blocchi di dimensioni colossali. Dobbiamo quindi pensare a qualche cosa che pu essere trasportato con carri, ed un blocco che collocabile in alzato con precisione: possiamo quindi metterlo e sistemarlo nella posizione esatta. Si garantisce quindi anche una precisione assoluta durante la costruzione delledificio. Il blocco arriva dalla cava semilavorato, e gli archeologi sono andati proprio in cava per capire, magari dai blocchi abbandonati perch rovinati, le fasi della lavorazioni. Il blocco arriva 3-4 cm pi spesso,con la cosiddetta superficie di sacrificio. Per le colonne si eseguono quindi le scanalature solo una volta arrivati in cava. I rochi sono 8-9-10 per le colonne, lunica lavorazione che sar gi completata a rifinita prima dellarrivo in cantiere sar la complanarit delle facce. In unarchitettura realizzata completamente senza malta, importante che le facce inferiori e superiori, essendo le superfici di appoggio, siano trattate con la massima precisione. La sistemazione dei piani orizzontali: il disegno schematico ci dice che come superficie dappoggio per i rochi delle colonne non si possono avere cilindri disassati uno rispetto allaltro. Partendo dallesterno abbiamo una superficie bianca perfettamente complanare, che la parte di contatto, che richiede una precisione estrema. Al primo anello esterno segue una parte lasciata un pochino pi bassa di livello, pi scabra, che serve ad aumentare lattrito delle varie componenti: questa garantisce meno lavoro e non ostacola la sovrapposizione. Poi una parte nera pi scura, ancora pi bassa, ed un ultimo cilindro centrale, nuovamente perfettamente complanare. Abbiamo poi una cavit dove veniva inserito un blocchetto di legno, che al suo mezzo ha foro circolare. Con questo foro, in cui inserito un perno circolare, avviene il posizionamento senza errori dei due rocchi. Abbiamo un qualcosa che legno, che non ha una funzione ancorante, il legno serve solamente per avere un punto di riferimento con cui infilare il rocco successivo. Solo dopo la sua posa si pu poi pensare alla lavorazione finale. Le scanalature sono tutte a filo in quanto si voleva far apparire le colonne come monolitiche. Lo stesso ragionamento pu essere fatto per le pareti della cella. Non quindi solo la colonna, dobbiamo pensare che qualsiasi elemento murario, che sia un sistema trilitico o altro, deve essere costruito alla stessa maniera. Si organizza quindi un muro fatto di conci, sistemati in un modo sempre uguale. Ci sono i blocchi dove inizia la costruzione, i blocchi pi in basso, che sono sistemati con il lato lungo verso lesterno ed i lati corti verso linterno. Per quanto riguarda la base del tempio si usano quindi blocchi disposti ortostati, non replicando quindi la venatura naturale della pietra, per dare un effetto maggiore di monoliticit al muro stesso. Si posano quindi alla base del tempio dei blocchi ortostati per dare unidea di monoliticit, mentre sono solamente ribaltati. Non necessario che la complanarit sia garantita in tutta la superficie del blocco,

ma baster costituire una fascia di 3-4-5 cm perfettamente complanare, mentre il centro pu essere leggermente pi scabro. Tendenzialmente il Partenone un edificio tutto di marmo: ci non pu ovviamente essere vero perch nessun edificio pu essere completamente di marmo, ma necessita di un sistema di capriate lignee. Questa vuole essere una tendenza, in particolare per la cella, ma si vuole dare lidea che tutto ledificio sia di marmo. Si copre quindi il tetto con tegole di marmo pentelico, si inserito un elemento pesantissimo per dare lidea che tutto ledificio sia di marmo. Vediamo le tegole del partenone stesso: sono formate da due tipi di embrici. C anche da ricordare che chi andr oggi in Grecia per le Olimpiadi, vedr il Partenone con una immensa gru. Il Partenone stato presente nella coscienza iconografica occidentale da molto tempo, attraverso una serie di disegni e vicissitudini che ne hanno minato la stabilit. Il primo disegno del Partenone di (?) di Ancona, la prima informazione pervenuta in Italia della forma del Partenone. Uno dei grandi disastri incontrato dal Partenone durante la sua vita, stata durante la guerra nel 1680 contro i Veneziani, che colpiscono con una bomba la sommit dellacropoli della citt, dove lesercito ottomano teneva la polveriera (avvenne quindi un riutilizzo della cittadella ad uso militare). Una cannonata veneziana fa s che il Partenone esploda, distruggendo completamente la cella. Dopo la grande esplosione il Partenone ha ospitato al suo interno una piccola moschea. Laltra immagine un acquarello che rappresenta il Partenone agli inizi dell800. Lambasciatore inglese ottiene dallautorit turca il permesso di portare via alcune delle sculture ancora conservate, portandole in UK dove arrivano poi al British Museum of London. Da qui gli inglesi rifiutano ancora di restituirle alla Grecia, nonostante anni addietro siano anche riusciti a danneggiarle cercando di sbiancarle. Le vicende hanno a che fare con la sovrapposizione sullacropoli di ben 3 templi. Abbiamo una testimonianza del vecchio Partenone, poich si trova al di sotto del nuovo Partenone, e perch osservando lacropoli di Atene dalla citt possono vedersi a completare lacropoli naturale, una serie di elementi che paiono rochi di colonne. Quindi parte dei materiali portati in situ per la costruzione dopo lincendio, perdendo molte delle loro caratteristiche, sono stati trasportati ed utilizzati per consolidare il pianoro dellacropoli. Sistemare questi rocchi verso la citt serviva anche a lasciare un monito, legato al giuramento che non si sarebbero pi costruiti templi in Grecia finch non si sarebbero cacciati via i Persiani. Laltra possibilit e che questi blocchi, una volta consacrati ad Atena, non potessero pi essere riutilizzati, e sono dovuti rimanere nella stessa area. Non tutti i blocchi sono stati messi nella parete nord, ma alcune irregolarit nel portico retrostante del Partenone, delle discordanze di misura e problematiche mascherate, fanno pensare che alcuni blocchi siano stati riutilizzati. Pianta: vediamo che il tempio costruito a partire da uno stilobate. Questo rettangolo di base dove montato poi il tempio realizzato anchesso in marmo pentelico. Questo piano dappoggio non un piano, se vogliamo definire la sua geometria un rettangolo disegnato su una sfera di dimensioni molto grande, con cinque chilometri di raggio. Abbiamo un piano di appoggio molto pi difficile da realizzare, curvo su tutti i lati. E una realizzazione molto complessa per cui la base del tempio non una base piana. Le spiegazioni: una molto banale quella per il deflusso dellacqua. Una seconda spiegazione possiamo ricavarla da Vitruvio: esistono nella costruzione del tempio una serie di correzioni ottiche. Non qualcosa interno alla logica delledificio, ma nella logica dellosservatore. E un edificio che tiene conto del nostro modo di vedere, che secondo i greci tenderebbe a vedere incurvata e scorciata agli angoli una superfiche piana. Si tratta quindi di

pensare a qualcosa di complicato, che mette qualcosa in pi affinch i mortali considerassero perfetta larchitettura del Partenone. Sappiamo che i rochi si reggono per peso, e quindi questa stessa curvatura viene portata in alto, ma in modo particolare. Questo primo blocco non ha quindi superfici complanari, ma avremo dei blocchi a specchio con la stessa curvatura. Dovendo poggiare e costruire la colonna qui sopra, avremo un primo rocco che non avr le due superfici parallele. Arrivati nella soluzione terminali riabbiamo la stessa curva anche sulla trabeazione, le linee del basamento e della trabeazione sono quindi parallele: la stessa curvatura riportata nella parte terminale attraverso il blocco del capitello. Altre correzioni ottiche si verificano per gli allineamenti verticali. Il Partenone in qualche modo il pi perfetto esempio della teorizzazione greca sul tempio. I rochi delle colonne presentano tutti piani orizzontali, ma una volta terminata la colonna non sar esattamente simmetrica, ma tendente verso linterno, queste colonne convergono tutte verso un centro, seppure lontanissimo (qualcosa a diversi km in cielo). Tutte le colonne del [peristilio] sono convergenti verso il centro: per venire incontro allimperfezione del nostro modo di vedere, sempre un accorgimento ottico, perch il nostro occhio tenderebbe a slargare ledificio. Questo effetto ottenuto attraverso lavorazioni difficili e complesse: esiste questa necessit da parte degli architetti di raggiungere la perfezione. E qualche cosa che non si costruire mattone su mattone in cantiere, ma qualcosa che prima va cavato perfettamente. Due immagini a confronto: abbiamo visto che si tratta di una pianta con un sistema di cella, contornata da un [peristilio]. C anche da dire che il Partenone presenta, nellevoluzione dei templi che abbiamo visto, una regolarizzazione sulle misure di larghezza e lunghezza del tempio. Si tratta di misure relative in base al diametro della colonna: in genere un tempio un tempio rettangolare. Solitamente abbiamo un fronte di 6 colonne e lati di 13 colonne. La distanza fra colonna e colonna in facciata ed in fianco uguale, con differenze minime di localizzazione, Nel primo Partenone vi sono 6 colonne, mentre nellattuale Partenone ve ne sono 8 ed una novit straordinaria. Negli altri vi erano 6 colonne in quanto si rispettavano gli allineamenti delle due colonne inserite allinterno del pronao, insieme alla prosecuzione e allallineamento delle pareti. In una struttura come questa, in epoca arcaica, se la distanza in facciata poteva essere fissata, non influenzava la distanza nelle colonne laterali. Nei templi del V a.C. abbiamo molti templi molto pi fitti nella colonnata laterale, in quanto rispondevano ad esigenze statiche. Nel Partenone abbiamo quindi lunificazione della distanza fra colonna e colonna, fra quello che in pianta e quello che in fronte (?). Rispetto a questo sistema arcaico il Partenone quindi diverso, tale per cui si presenta con 8 colonne. La misura della facciata in rapporto a quella dei lati definisce un rapporto fisso di 2 ed (9 su 4), una proporzione che ritroveremo anche nellalzato della facciata (dove laltezza presa senza il frontespizio). E un rapporto che comunque noi umani passeggiando intorno possiamo difficilmente percepire. Questo numero viene considerato perfetto perch se andiamo a guardare la distanza degli interessi delle colonne rispetto al diametro andiamo a ritrovare questo rapporto, derivato da questo rettangolo perfetto. Esistono comunque dei luoghi dove le colonne hanno delle distanze diverse, perch solo genericamente 2 ed , mentre in alcune emergenze il rapporto viene variato. Abbiamo quindi una ricerca di proporzioni che possiamo vedere nella distanza fra colonna e colonna. Vitruvio ci nuovamente daiuto, ricordandoci che il rapporto fra proporzioni perfetto per i Greci proprio di 2 ed .

Il Nuovo Partenone, un tempio che ha una novit assoluta nel mondo greco, poich ha 8 colonne. Di fatto lorganizzazione della pianta del Partenone la pi monumentale fra quelle che abbiamo visto. La necessit dovrebbe essere stata stabilit dallo scultore pi che dallarchitetto. Il termine [Partenon] in origine descriveva la cella retrostante del tempio stesso, ma gi dallantichit passato al tempio intero. La prima cosa che chiede Pericle a Fidia, quanto Atene era diventata centro della Lega, era la necessit di una statua divinatoria di dimensioni colossali. Molte parti della statua di Atena erano costituite in avorio, sopra un grande impalcato in legno, tutte le parti relative alla armature, ai vestiti erano invece in metallo preziosismo, la parti vive erano realizzate in avorio, tanti minuti frammenti sistemati fino ad ottenere una statua straordinaria. Le ultime tracce si hanno fino allImpero Romano dOriente, quando tutti i tesori vengono poi portati nella capitale Costantinopoli. Le proporzioni interne della cella sono molto pi grandi di quelle utilizzate solitamente. Bisogna poi organizzare un tetto sovrastante, un tetto ligneo, capriate a cui era appeso un contro-soffitto piano. Tutto questo aveva bisogno di appoggi intermedi, e quindi anche qui abbiamo una serie di elementi che distinguono delle navate. Intorno alla statua cultuale, il colonnato gira, anche se queste colonne erano inutili dal punto di vista statico, ma dava solo la possibilit di ammirare da tutti i lati la statua della Dea. Pausania nel II secolo d.C. scrive di essere entrato nel tempio e di aver potuto girare intorno allo stessa statua. Abbiamo una cella anteriore ed una posteriore. In quella dellingresso abbiamo ante piuttosto ridotte, e davanti un colonnato di 6 colonne. Abbiamo quindi unorganizzazione quasi uguale ad un tempio, attorno alla quale si ricostruisce il [peristilio]. Osservando dal fronte il Partenone vediamo quindi 8 colonne, a cui corrispondono 6