Approccio prestazionale antincendio nelle caserme

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L a proposta presentata in questo ar- ticolo, si basa, da una parte sulla necessità di istituire un gruppo co- stituito da progettisti che sappiano avvalersi anche dell’approccio ingegneristi- co nell’adeguamento delle strutture militari complesse e, dall’altra, sulla creazione di un’organizzazione altamente qualificata per un efficace monitoraggio di tutti gli impianti antincendio esistenti nei vari immobili militari. Come ben noto, la prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico, diretta a conseguire, secondo criteri applica- tivi uniformi sul territorio nazionale (quindi maggio 2013 48 antincendio L’abstract La prevenzione incendi abbraccia molti settori, che vanno dall’edilizia civile al settore industriale, fino a quello militare. È noto che il rischio incendi investe le strutture militari e quindi anche il personale im- piegato quotidianamente in teatri operativi spesso pericolosi. L’adeguamento antincendio nelle caserme, a vol- te, si discosta dalle “classiche” regole per varie ra- gioni, tuttavia le responsabilità civili e penali per- mangono e, in alcuni casi, sono accentuate per la complessa gestione di attività contenenti partico- lari sostanze esplosive o materiale altamente in- cendiabile. Notevole importanza riveste la manu- tenzione antincendio nell’Amministrazione Difesa, che possiede un parco immobiliare militare vasto e macchinoso da controllare. La recente politica, fondata sul principio della spending review, porta a concepire nuove proce- dure di progettazione e manutenzione antincendio. L’uso dell’approccio ingegneristico antincendio nelle caserme Marcello Mangione Genova: incendio alla Caserma Garibaldi

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L a proposta presentata in questo ar-ticolo, si basa, da una parte sullanecessità di istituire un gruppo co-stituito da progettisti che sappiano

avvalersi anche dell’approccio ingegneristi-co nell’adeguamento delle strutture militaricomplesse e, dall’altra, sulla creazione diun’organizzazione altamente qualificata perun efficace monitoraggio di tutti gli impiantiantincendio esistenti nei vari immobili militari.Come ben noto, la prevenzione incendi è lafunzione di preminente interesse pubblico,diretta a conseguire, secondo criteri applica-tivi uniformi sul territorio nazionale (quindi

maggio 201348 antincendio

L’abstract

La prevenzione incendi abbraccia molti settori, chevanno dall’edilizia civile al settore industriale, fino aquello militare. È noto che il rischio incendi investele strutture militari e quindi anche il personale im-piegato quotidianamente in teatri operativi spessopericolosi.L’adeguamento antincendio nelle caserme, a vol-te, si discosta dalle “classiche” regole per varie ra-gioni, tuttavia le responsabilità civili e penali per-mangono e, in alcuni casi, sono accentuate per lacomplessa gestione di attività contenenti partico-lari sostanze esplosive o materiale altamente in-cendiabile. Notevole importanza riveste la manu-tenzione antincendio nell’Amministrazione Difesa,che possiede un parco immobiliare militare vasto emacchinoso da controllare.La recente politica, fondata sul principio dellaspending review, porta a concepire nuove proce-dure di progettazione e manutenzione antincendio.

L’uso dell’approccioingegneristico antincendionelle caserme

� Marcello Mangione

Genova: incendioalla Caserma Garibaldi

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anche in ambito militare), gli obiettivi di sicu-rezza della vita umana, di incolumità dellepersone e di tutela dei beni e dell’ambiente.Di conseguenza l’adeguamento antincendiodelle attività, siano esse a basso, medio o al-to rischio incendi, presenti nelle caserme, in-tese come complesso di più edifici aventidestinazioni d’uso differenti, segue lo stessoiter procedurale previsto per le attività di tipo“civile” regolamentato dal D.P.R. 151/2011 edal D.M. 07/08/2012.Dire genericamente che “una caserma è anorma antincendio” significa affermare chetutte le attività ivi contenute, nonché le even-tuali influenze reciproche (ad esempio la di-stanza di sicurezza interna tra un depositocarburanti e una riservetta munizioni), sonoadeguate alle specifiche norme vigenti.La seguente tabella descrive gli edifici e leattività riscontrabili all’interno di aree militari“tipo” di media grandezza. Prima dell’ema-nazione del D.P.R. 151/2011 le attività rien-tranti nell’allegato al Decreto M.I. 16/02/82erano tutte soggette a rilascio del CPI, indi-pendentemente dal livello di rischio.Quindi in un comprensorio militare, intesocome un’unica organizzazione aziendale, perottenere il CPI era necessario adeguare anorma tutte le attività, dalla principale a quel-le secondarie, in un’unica istruttoria compor-tando spesso seri ed ingenti costi.

Le deroghe sui controlli in ambito militare

Nell’ambito della Difesa i casi di non assog-

gettabilità delle strutture militari ai controlli an-tincendio sono stati schematizzati in figura 1,riportata alla pagina successiva.

Deroga riconducibilial D.Lgs 81/2008 e al D.P.R. 90/2010

I due testi unici riguardanti rispettivamente lasalute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e ledisposizioni regolamentari in materia di ordi-namento militare, disciplinano le deroghe suicontrolli nelle caserme.In particolare il campo di applicazione delD.Lgs. 81/2008 recita: “Nei riguardi delleForze armate e di Polizia, (…), le disposizio-ni del presente decreto legislativo sono ap-plicate tenendo conto delle effettive partico-lari esigenze connesse al servizio espletato oalle peculiarità organizzative ivi compresequelle per la tutela della salute e sicurezzadel personale nel corso di operazioni ed atti-vità condotte dalla Forze armate, compresal’Arma dei Carabinieri, nonché dalle altreForze di polizia (…)”.Le “(…) particolari esigenze connesse al ser-vizio (…)” giustificano, in qualche modo,l’esonero delle procedure connesse conl’antinfortunistica. Infatti leggendo successi-vamente il paragrafo 4.3.1. dell’allegato IV siha: “Le aziende e le lavorazioni nelle quali siproducono, si impiegano, si sviluppano o sidetengono prodotti infiammabili, incendiabilio esplodenti e che, per dimensioni, ubicazio-ne ed altre ragioni presentano in caso di in-cendio gravi pericoli per la incolumità dei la-voratori sono soggette, ai fini della preven-zione degli incendi, al controllo del Coman-do provinciale dei Vigili del fuoco competen-te per territorio ad esclusione delle attivitàsvolte dal Ministero della difesa per le qualilo stesso Ministero provvede ai controlli e al-l’attuazione di idonee misure a salvaguardiadell’incolumità dei lavoratori”. Quindi i con-trolli sulla prevenzione infortuni connessiall’antincendio, sono gestiti da un’organizza-zione differente da quella dei VV.F..Al fine di dirimere ragionevoli dubbi sul con-

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antincendioincaserm

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AAuutt

oorree MMaarrcceelllloo MMaannggiioonnee -- Ingegnere civile ed Ufficiale del

Genio Militare con il grado di Maggiore. Esperienza triennale (1999-2002) come progettista pressoil 10° Reparto Infrastrutture dell’Esercito Italiano diNapoli. Dal 2002, in qualità di Ufficiale del RuoloTecnico-Logistico presso la Direzione Lavori del Genio delComando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma,ricopre diversi incarichi come progettista, coordinatoreper la sicurezza e Direttore dei Lavori nelle varie casermedislocate sul territorio nazionale. Dal 2011 opera nell’am-bito dell’adeguamento antincendio di strutture di variacomplessità a destinazione prettamente militare.

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trollo interno basta leggere l’art. 13 comma1-bis del D.P.R. 90/2010 che recita: “Nei luo-ghi di lavoro delle Forze armate, delle Forzedi polizia e dei Vigili del fuoco la vigilanzasulla applicazione della legislazione in mate-ria di salute e sicurezza sul lavoro è svoltaesclusivamente dai servizi sanitari e tecniciistituiti presso le predette amministrazioni”.Il successivo art. 260 precisa che “(…) l’Isti-tuzione dei servizi di vigilanza è effettuata dalpersonale militare e civile dell’Amministra-zione della difesa (…)”. Ai servizi di vigilanzaistituiti nell’ambito dell’Amministrazione del-la Difesa è attribuita, in via esclusiva, la com-petenza di sorveglianza preventiva tecnico-amministrativa ed ispettiva.

Deroghe riconducibili al D.P.R. 151/2011

Esonero di alcune attività all’iter procedurale -Tale caso è da intendere con esclusivo riferi-mento alle cosiddette “camerate” e “scuole

militari”, identificate, per analogia, alle attivi-tà n. 66 e 67 dell’allegato I del D.P.R. n.151/2011.Infatti la circolare del M.I. 11 dicembre 1985n. 36 all’art. 10 riporta il parere del C.C.T.S.:“(…) le caserme e le case di reclusione, nonrientrano tra le attività di cui ai punti 84) o85) del (ex) DM 16 febbraio 1982 e pertantonon sono attività soggette alle visite ed aicontrolli di prevenzione incendi da parte deicomandi dei Vigili del fuoco”. Nelle camera-te presenti all’interno delle caserme si adot-tano quindi le misure di sicurezza previstedalla norma verticale (D.M. 09/04/1994),senza però seguire l’iter procedurale impo-sto dal D.P.R. 151/2011.Tale deroga sembra giustificata dal fatto chechi dimora quotidianamente nelle cameratemilitari conosce meglio i luoghi rispetto adun occasionale frequentatore di albergo.Con esclusione, pertanto, delle attività pre-dette, il Ministero Difesa ha l’obbligo di ri-chiedere, ed i competenti Comandi Provin-

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antincendio in caserma

Figura 1 - Schematizzazione delle deroghe sui controlli vigenti in ambito militare

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In caso di incendio ci pensano gli estinguenti aerosol Fire Pro System.Proteggono locali CED, archivi, biblioteche, depositi liquidi infiammabili, shelter, cabine elettriche,power pack, vani motore, locomotori, autobus e imbarcazioni con impianti compatti ed ecologici,semplici ed efficaci. Offrono la protezione ideale a più tipi di ambiente, nel massimo rispetto per il pianeta.

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ciali VV.F. sono tenuti ad esprimersi, i pareried i controlli di prevenzione incendi per tut-te le attività a rischio specifico asservite agliinsediamenti e/o complessi militari ove nericorrano le condizioni per la loro assogget-tabilità.

Attività secretate - In ambito Difesa si èsoggetti agli obblighi derivanti dalle norme

di sicurezza antincendi con esclusione diquelle attività tutelate da segreto militare lacui individuazione è di esclusiva competen-za degli Organi del Ministero della Difesa.In genere sono attività secretate quelle diparticolare interesse per la difesa nazionale.(Ad es. le sale elaborazioni dati, centralioperative, locali per la custodia esplosivo,ecc.).

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antincendio in caserma

Edificio N Attività equivalente Soglia prefissata Ordine di prioritàmilitare (di cui all. 1 per l’adeguamento dell’attività

del D.P.R. 151/2011) antincendio in funzionedel tipo di caserma

Palazzine Comando, 71 Uffici > 25 persone Attività principalelogistiche, ecc. (senza istruttoria VVF) per caserme sedi

> 300 addetti di C.di Regionali,(con istruttoria) Provinciali, ecc.

Palazzina Alloggi 66 Dormitori Fino a 25 posti letto Attività principale(destinata (senza istruttoria VVF) per casermea camerate) > 25 posti letto Sedi di Battaglioni

(con istruttoria)

Scuole 67 Scuole (...) Fino a 100 Attività principaleaddestrative accademie (senza istruttoria VVF) per caserme

> 100 persone sedi di Scuole(con istruttoria) addestrative

Autorimesse 75 Autorimesse > 300 m2 autorimesse Attività secondariaHangar pubbliche > 500 m2 aviorimesse (autorimesse)

e private (...) Attività principale(aviorimessa)

per Nuclei elicotteri

Archivi 34 Depositi di carta Cartone e prodotti > 5.000 Kg Attività secondaria

cartotecnici (...)

Circoli ricreativi 65 Locali di intrattenimento > 100 persone Attività secondariaPalestre in genere (...) > 200 m2

Mensa 74 Impianti per la produzione > 35 kW (senza istruttoria)Centrali termiche di calore alimentati > 116 kW (con istruttoria) Attività secondaria

a combustibile solido (...)

Gruppi elettrogeni 49 Gruppi per la produzione > 25 kW (senza istruttoria) Attività secondariadi energia elettrica (...)

Posti 53 Officine per ladi manutenzione riparazione di veicoli > 300 m2 Attività secondariaveicoli a motore (...)

Tabella 1 - Schematizzazione delle attività antincendio in una caserma “tipo”

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Quindi qualsiasi attività secretata va in de-roga all’iter procedurale di adeguamento.

Famiglia di deroghe generali e pubblicazioniinterne - In ambito Difesa esistono delle de-roghe contenute nelle varie regole tecniche. A titolo di esempio si può citare la derogainerente la sicurezza antincendio negli elipor-ti ed elisuperfici ove la norma esclude i mez-zi e le infrastrutture militari [1]. È comunque altrettanto vero che, nell’ambi-to delle forze armate, esistono delle normeinterne (pubblicazioni) che disciplinano neldettaglio alcune attività ricadenti nel Dema-nio militare anche nell’ambito antincendio.

Progetto di pianificazione antincendio nel comparto Difesa

La proposta di pianificazione nasce con loscopo di ottimizzare le sempre più scarse ri-sorse disponibili dell’Amministrazione.Tale proposta si suddivide principalmente indue grandi settori:• il primo abbraccia l’area prettamente pro-

gettuale ove la creazione di un gruppo diufficiali del Genio, a livello interforze, (checomprenda le quattro forze armate: Eser-

cito, Marina, Aeronautica e Arma dei ca-rabinieri), specializzati nel settore antin-cendio, provvedono alla progettazione edirezione lavori

• il secondo riguarda l’aspetto gestionaleove la formazione/valorizzazione di unasquadra altamente specializzata di “mi-nuto mantenimento”, per ogni caserma,controlla, a fondo, la manutenzione antin-cendio effettuata dalle Ditte specializzateesterne all’Amministrazione. I compiti attuali di tale squadra sono limi-tati alla mera esecuzione di modesti lavo-ri di manutenzione.

La tabella 2 schematizza brevemente i duesettori evidenziando i risparmi economici edi vantaggi ottenibili.

Il settore della progettazione antincendioin ambito militare

Al giorno d’oggi occorre procedere a passispediti per poter arrivare, in breve tempo, adottenere un chiaro quadro d’insieme su tuttigli impianti antincendio presenti nei varicomprensori militari. Costruire la “carta d’identità antincendio” di

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antincendio in caserma

Tabella 2 - proposta di rinnovamento e vantaggi nel settore Difesa

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ogni Caserma significa sapere cosa è conte-nuto dentro ed il loro stato d’uso; informa-zioni utili per scongiurare perdite ingenti distrutture dovute a cause accidentali.L’approccio di tipo prescrittivo, utilizzato nel-la progettazione antincendio in ambito mili-tare, permette di progettare celermentel’adeguamento di una determinata attivitàproprio per l’esistenza di una norma vertica-le che descrive le misure di protezione attivae passiva. Quindi il progetto di adeguamento di unacentrale termica o di un’autorimessa diventafacilmente gestibile senza la necessità di uti-lizzare un software specifico. D’altro canto però è anche vero che le nor-me verticali esistenti ad oggi sono solo il20% delle attività individuate e quindi biso-gna ricorrere spesso al D.M. 10/03/98. Nella progettazione di adeguamento delle

strutture militari rispetto a quelle civili occor-re tenere conto che essi possiedono alcunecaratteristiche peculiari:• gli ambienti sono, nella maggior parte dei

casi, sorvegliate permanentemente 24ore su 24 con opportune centraline dicontrollo posizionate al corpo di guardia

• alcuni manufatti militari sono uguali strut-turalmente su scala nazionale

• alcune tipologie di strutture sono posizio-nate in aree aeroportuali ove i tempi di in-tervento della squadra VV.F. sono al disotto dei due minuti.

Volendo esaminare un “case study” si puòpensare all’adeguamento antincendio di unhangar ove non esiste una norma verticalesalvo un’azzardata analogia “autorimessa-aviorimessa” atta a giustificare l’utilizzo dellanorma verticale (D.M. 1/2/1986).

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antincendio in caserma

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Le figure 2 e 3 rappresentano un hangar, incalcestruzzo armato prefabbricato, di di-mensioni modeste (20 × 40 m), con annessidei locali logistici. Un approccio prescrittivodell’adeguamento antincendio di un hangarporta a considerazioni generiche quando siconsidera il carico d’incendio nell’aviorimes-sa distribuito indicativamente su tutta l’areae non come quattro carichi puntuali concen-trati. L’applicazione forzata della norma verticalesi basa sul calcolo della capacità dei serba-

toi che contengono materiale infiammabilecoinvolto in caso di incendio. Il serbatoio di un’autovettura è mediamentepari a 55 litri mentre quello di un elicottero èdi 810 litri; quindi l’equivalenza “elicottero-auto” è pari a 810/55 ≈15. Di conseguenza si ipotizzano nell’hangar inesame sessanta auto equivalenti a quattroelicotteri. Pertanto i risultati che si ottengono da taleapproccio sono approssimativi.Per determinate attività antincendio, sprovvi-

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antincendio in caserma

Figura 3 - Sezioni dell’hangar

Figura 2 - pianta strutturale di un hangar “tipo” in calcestruzzo prefabbricato

Pannelli a “T” di copertura

Rapporto carico incendio 115L = 40 m B = 20 m

Appendice

Appendice

AVIORIMESSA

Sezione a-a Sezione b-b

Pannelli a “T” di copertura

Pilastro in C.ls prefabbricato

Trave di coperturaPannelli perimetrali

Trave di copertura

Pannelli perimetraliTrave intermedia di bordo

H = 10

m

La massima sicurezza in terra e in mare

minimizzati

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La massima sicurezza in terra e in mare

minimizzati

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ste di norme verticali, è opportuno investirein una progettazione più elaborata con ilvantaggio dell’ottimizzazione dei costi diadeguamento.In tale ottica si deve diffondere una nuovacultura dell’ingegneria militare con l’applica-zione dell’approccio prestazionale della FireSafety Engineering nella progettazione dellasicurezza antincendio nelle strutture del Ge-nio Militare [2]. Tale approccio risulta necessario soprattuttoper determinate strutture quali:• hangar per la custodia di velivoli molto

costosi• riservette munizioni con alto carico di

materiale esplosivo• camerate di Battaglioni che accolgono

molti posti letto• depositi con notevole carico specifico

d’incendio.

Una progettazione incentrata su un’analisireale della struttura porta ad un adeguamen-to raffinato e non grossolano. L’approccioprestazionale della FSE può dimostrare, perdeterminate strutture, che è sufficiente unaresistenza al fuoco più bassa con un rispar-mio economico connesso ai lavori di com-partimentazione.Una progettazione prestazionale di un han-gar, eseguita con strumenti di calcolo accu-rati, è una strategia fondamentale per:• garantire un buon livello di sicurezza in

considerazione della bassa iperstaticitàche presentano gli hangar in calcestruzzoprefabbricato. Infatti tali strutture sonocostituiti da semplici telai a due campatee ad un solo piano ove le travi di collega-mento sono in genere semplicemente ap-poggiate ai pilastri. Essi sono essenzial-mente strutture fragili a ridotta duttilità [3]

• stimare la robustezza in funzione del tipodi materiale (acciaio, struttura mista ac-ciaio-calcestruzzo, calcestruzzo prefab-bricato, ecc.)

• studiare nel dettaglio fenomeni specifici(vent fire) connessi all’azionamento, in ca-so di incendio, dei portelloni e degli infissi

• valutare attentamente la gerarchia delleresistenze e le regole di duttilità checonsentono, in caso d’incendio, di rag-giungere livelli di protezione elevati at-traverso una visione globale ed una pos-sibilità di controllo della risposta dellastruttura [4]

• stabilire lo scenario peggiore (worst casescenario) che comporta le conseguenzepiù gravi ed il peggiore scenario credibile(worst credible scenario) che può essereragionevolmente atteso

• realizzare una calibrata compartimenta-zione tra l’aviorimessa e l’appendice evalutare le fasi di collasso della strutturatenendo conto dei collegamenti tra pan-nelli e telaio. Spesso l’incendio può por-tare al collasso verso l’esterno dei pan-nelli prefabbricati mettendo a repentagliola vita umana dei VV.F. [5] [6].

Tale approccio, per gli hangar, risulta sempli-ce poiché:• è possibile definire gli scenari d’incendio

utilizzando una curva specifica per elicot-teri

• ci permetterebbe di raggiungere un’anali-si globale della struttura portante e unaverifica di stabilità per tutta la durata del-l’incendio

• valutare effetti pericolosi (bowing effect,thermal bucking) per elementi strutturali eper oggetti non strettamente legati allastruttura, come ad esempio il collassoplastico del carroponte [7].

In definitiva quello illustrato è solo uno deitanti casi che si possono studiare in ambitomilitare ove l’Ufficiale-Ingegnere entrandonell’ottica della FSE sperimenta aspetti com-ple tamente nuovi.

Il settore gestionale nel comparto Difesa

Tutti i Reparti del comparto Difesa possiedo-no inevitabilmente mezzi ed apparati antin-cendio oggetto di manutenzione periodica.

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antincendio in caserma

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La gestione di tali apparati viene esperita daDitte, specializzate nel settore, con notevolioneri a carico dell’Amministrazione.Le varie operazioni di manutenzione che van-no dalla semplice sorveglianza al controllosemestrale, dalla revisione al collaudo degliimpianti antincendio rappresentano delle atti-vità gestionali non di poco conto. Delle quattro attività sopra accennate, solo laprima può essere eseguita direttamente dapersonale militare non specializzato (sorve-glianza) mentre le tre restanti richiedono qua-lifiche in tale settore. Per tale motivo quest’ultime attività vengonosvolte da Ditte che possiedono, nel loro or-ganico, personale formato con anni di espe-rienza sulle spalle.Un buon livello qualitativo di manutenzionedei mezzi antincendio è dato dall’integrale ri-spetto delle norme UNI che indicano detta-gliatamente, per ogni impianto, le operazionidi manutenzione .Il rischio che la manutenzione dei mezzi an-tincendio operata dalle Ditte non dia risultati

soddisfacenti è alto con conseguente di-spersione di risorse economiche.Un efficace controllo in contraddittorio impo-ne quindi che il personale militare sia perio-dicamente formato sulle norme e prescrizio-ni, siano essi cogenti o non.Non è sempre scontato, ad esempio, capirecome e quando debba essere eseguita unasostituzione della carica estinguente di unestintore o valutare l’effettiva necessità disostituire delle parti fisse di un idrante o diun impianto sprinkler, se non si possiede unabuona preparazione sulla materia.Quindi per ottenere una manutenzione diqualità occorre saper controllare [8] corretta-mente. La funzione di controllore nelle varie caser-me, sparse a livello periferico, è deputata al-le classiche figure previste dal D.Lgs.81/2008 che vanno dagli Addetti antincendioal Responsabile ed addetto al Servizio diPrevenzione e Protezione (SPP).Funzione di coordinamento della squadrasulle singole caserme è svolta dai Preposti e

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antincendio in caserma

Figura 5 - Schema gestionale ai vari livelli funzionali

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Dirigenti di settore (ricoperta in genere daiComandanti di Reparto) mentre la supervisio-ne dell’attività ispettiva spetta invece al Co-mandante di caserma/Datore di lavoro, cheha compiti dirigenziali e di coordinamento.La funzione di tale squadra, oltre al controllodella manutenzione esterna, potrebbe esse-re anche quella di cooperare, a livello cen-trale, per la raccolta dati al fine di creare edaggiornare un censimento nazionale antin-cendio. La figura 5, alla pagina precedente,illustra le sinergie tra la squadra di controlloed i progettisti antincendio. Nel censimento antincendio andrebbero aconvergere, per ogni caserma, dati utili quali:• impianti antincendio esistenti ed il loro

stato d’uso• CPI ottenuti e la loro scadenza• attività nuove da adeguare ai sensi del

D.P.R. 151/2011• la documentazione antincendio in pos-

sesso• progettazioni già eseguite.

Con i seguenti vantaggi:• quadro generale aggiornato dei mezzi an-

tincendio in dotazione e da installare utileper un’adeguata programmazione esi-genziale annuale

• contratto di manutenzione dei mezzi edapparati antincendio molto aderente allarealtà delle caserme

• programmazione dei rinnovi CPI, in tem-po utile

• aggiornamento rapido del piano antin-cendio della caserma

• valide informazioni di partenza per le pro-gettazioni antincendio.

Il censimento è sicuramente di ausilio per gliUfficiali del Genio Militare che operano in ta-le ambito poiché essi dispongono già di tut-ti i dati necessari per fronteggiare le varieproblematiche progettuali connesse construtture militari complesse.

Conclusioni

Le idee di crescita e miglioramento devonorappresentare la base di un nuovo program-ma di pianificazione della sicurezza dellepubbliche Amministrazioni ove personalesempre più specializzato può ottimizzareprocedure e risultati sotto l’aspetto econo-mico e professionale. Una cosa comunque è sicuramente certa:non c’è progetto di pianificazione e controllosenza un’adeguata formazione.

[1] D.M. Infrastrutture e dei Trasporti n. 238/2007 all’art.2. “Scopo ed ambito di applicazione” recita ledisposizioni del presente decreto non si applicanonei casi previsti dagli articoli 2, comma 2, lettera a),e 7 del decreto del Ministro delle infrastrutture e deitrasporti 1° febbraio 2006. Tale ultimo DM all’art. 2“Applicabilità” sancisce che le disposizioni delpresente decreto non si applicano al personale, aimezzi ed alle infrastrutture militari, della Polizia diStato, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, delCorpo forestale dello Stato e del Dipartimento dellaprotezione civile

[2] Marsella S., Nassi L. “L’ingegneria della sicurezzaantincendio e il processo prestazionale” Guida allaFire Safety Engineering ed esempli applicativi IIedizione - EPC Libri

[3] Andrew H. Buchanan “Progetto delle struttureresistenti al fuoco” Ed Hoepli

[4] Crosti C, Giuliani L, Gentili F, Bontempi F. “Il ruolodella robustezza strutturale nella impostazione

ingegneristica della sicurezza antincendio”. AttiValutazione e Gestione del Rischio negliInsediamenti Civili ed Industriali, Pisa, Italy, 3-5Ottobre 2012

[5] Petrini F. “Performance-based fire design ofcomplex structures, International Journal ofLifecycle Performance Engineering, Special Issueon Fire Safety Design and RobustnessConsiderations in Structural Engineering”Inderscience, in stampa

[6] Crosti C, Giuliani L, Bontempi F. “Il ruolo dellestrutture nella protezione passiva contro l’incendio”,Articolo pubblicato sulla Rivista “antincendio” -Agosto 2008

[7] Perrone V. - “Plasticità” Ed. N. Libero- Napoli 1997[8] UMAN - Associazione Costruttori Materiali

Antincendio. “Linee guida per la stesura deicapitolati d’appalto, per la manutenzione degliestintori, degli idranti, delle attrezzature e dei sistemiantincendio”

Bibliografia

antincendio in caserma

antincendio60 maggio 2013

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