“Fragilità”: parliamone assieme!L’Aperitivo del Pellegrino Il Viaggio È questo il tema che i...
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Anno I, No. 1
Con questo numero prosegue l’esperienza di InfoGiovani: un notiziario trimestrale sul mondo giovanile che di volta in volta darà aggiornamenti sulle proposte che riguardano ragazzi e giovani della nostra Parrocchia.
aprile 20
In questo strano periodo dell’anno e della nostra vita arriva un nuovo numero dell’Infogiovani, periodico sul mondo giovanile dei
ragazzi della nostra Parrocchia. Purtroppo non sarà possibile consegnarlo a mano fuori dalla Chiesa come già avvenuto a Dicembre
ma sarà nostro impegno diffonderlo il più possibile con tutti i canali multimediali a disposizione per portare nelle case di tutti un po’
di notizie fresche e giovani sulle attività fatte, da fare, sognate o anche solo, per ora, desiderate. Buona Quarantena e buona lettura.
Durante il mese di gennaio l'unità pastorale Nove - Marchesane, in collaborazioni con diversi gruppi di volontariato del territorio, si è impegnata nell'organizzazione di cinque incontri di confronto attorno alla tematica della “fragilità” che avrebbero dovuto svolgersi a cadenza settimanale durante il periodo quaresimale. Purtroppo l'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus ha imposto l'annullamento degli eventi che gli organizzatori auspicano possano essere riproposti al più presto, quando l'emergenza rientrerà e sarà un piacere per la nostra comunità incontrarsi e riflettere assieme su questioni così attuali e significative. La fragilità rappresenta una dimensione portante della vita, fa parte della struttura sociale e più profondamente di ognuno di noi. La situazione che stiamo vivendo mette in luce tutto ciò e allo stesso tempo ci dimostra come sia proprio dalla condivisione delle nostre fragilità che matura la forza e la capacità di avanzare assieme. Gli incontri proposti ci daranno modo di approfondire il tema filo conduttore da molteplici prospettive e di discuterne in gruppo a partire dall'analisi di diversi contesti del vivere sociale. In attesa del momento in cui potremo riunirci vi presentiamo dunque i cinque appuntamenti legati all'iniziativa e i relatori con cui avremo modo di interagire :
• Fragilità della politica Francesco Balzi (Sindaco di Santorso) e Francesco Jori (giornalista e scrittore)
• Fragilità della Chiesa nel contesto attuale Don Simone Zonato (docente di sociologia all'ISSR “Mons.A.Onisto”)
• Quale aiuto per le famiglie con fragilità? Rappresentanti dell'A.Ulss 7 Pedemontana
• Figli di un mondo fragile Nicola Zolin fotografo e giornalista)
• La fragilità dei discepoli:i racconti della passione nel vangelo di Matteo Don Aldo Martin (direttore dell' ISSR “Mons.A.Onisto”)
Il gruppo giovani Gears ha partecipato alla programmazione proponendo l'incontro intitolato “Figli di un mondo fragile”. L'ospite invitato alla serata è Nicola Zolin, giovane fotografo e giornalista interessato ai cambiamenti sociali, culturali e ambientali ai confini di Europa, Asia e Medio Oriente. Al momento Nicola si trova in Turchia e sta seguendo da vicino il dramma di rifugiati e immigrati che cercano di varcare il confine greco per scappare dalla Siria e dai campi profughi turchi. Durante la serata avrà modo di raccontarci quanto vissuto e documentato in prima persona in Turchia e nei diversi territori “critici” incontrati nel corso dei suoi viaggi. Attraverso le sue foto e le sue parole avremo modo anche noi di ampliare il nostro sguardo sulla società guardando alle criticità che la attraversano ma anche alle risposte di accoglienza e solidarietà che i singoli e la collettività riescono a mettere in campo a favore di chi vive gravi difficoltà. In particolare, avremo modo di approfondire l'esperienza di accoglienza dei migranti realizzata alla Locride e Riace documentata da Nicola nel suo ultimo libro “U paese è mondo intero”. Di questo e molto altro parleremo assieme a lui e ai relatori che ci accompagneranno durante le tappe del nostro percorso, con l'augurio che questo possa concretizzarsi al più presto!
Il notiziario curato da ragazzi e giovani con gli educatori del Progetto Giovani.
“Fragilità”: parliamone assieme!
In viaggio con la catechesi di Terza media
Eccoci qua, siamo partiti una volta in pullman
altre col furgone della parrocchia o in auto
per raggiungere delle mete non a tutti
conosciute, probabilmente con le idee non
molto chiare su ciò che avremmo fatto, su chi
erano le persone che ci aspettavano e sul
come sarebbero trascorse le ore
pomeridiane.
Antonella, Laura, Nicolò, Ilaria, Barbara ci
hanno proposto per queste uscite un modo
alternativo di vivere il nostro incontro di
catechismo e ci hanno chiesto di mettere in
campo la nostra disponibilità, collaborazione,
riflessione, partecipazione, gioiosità per le
varie iniziative.
Nel viaggio verso il Seminario di Vicenza
abbiamo parlato, riso , scherzato e anche
cantato. L’atmosfera è sempre stata allegra e
vivace, ovviamente, con un gruppo così
frizzante e in sintonia non poteva essere
altrimenti! Una volta scesi, la prima sorpresa!
Ad attenderci troviamo Don Andrea altri due
Don suoi amici e compagni di scuola . I due
giovani sacerdoti ci hanno accompagnati lungo
un percorso volto a farci riflettere, attraverso
interessanti e variegate attività, che
prevedevano la nostra attiva partecipazione,
sui Doni dello Spirito Santo. Ci hanno fatto
capire che Il Sogno di Dio è per tutti noi, che
dobbiamo cercare gli uni con gli altri di
camminare insieme e trovare con l’aiuto dello
Spirito sempre la via del bene.
Ogni momento si è svolto in vari ambienti del
Seminario, per molti di noi luogo sconosciuto,
che abbiamo scoperto essere grande,
accogliente, con tante occupazioni e persone!
Unica nota dolente non abbiamo fatto
merenda! Ma siamo sopravvissuti,
ripromettendoci di farla doppia il giorno
seguente.
Altro pomeriggio, altro viaggio! Questa
volta vicino al nostro paese, meta la Casa
di riposo di Cartigliano. Ci accompagnano
Nicolò, Ilaria, Laura e Antonella. Ad
accoglierci una solare e simpaticissima
operatrice del centro : Monica. Entriamo
in una grande stanza dove ci attendono,
incuriositi quanto noi, gli ospiti della
casa! Nel giro di pochi minuti con l’estro
di Monica si svolgono le presentazioni e
ognuno di noi si affianca con naturalezza
e simpatia a una o più persone, come
nonni , per l’inizio di un gioco. Si
collabora, si scherza, si ride e nel
frattempo ci si racconta. Sì perché si
riconosce che la sig.ra con cui si gioca ha
abitato vicino a noi, che conosce la nostra
famiglia e che spesso da piccoli siamo
stati a casa sua, oppure che il nonno ha la
stessa età del nostro nuovo amico e che
si conoscono, si parla, si chiede si
intrecciano esperienze nostre e loro.
Alcuni saputo che faremo la Cresima
raccontano i ricordi della propria e
intanto si gioca in un clima sereno e
divertente, giovani e meno giovani
insieme come vecchi amici. Alla fine si
canta in compagnia: Me compare
Giacometo e Sul Ponte di Bassano. Forse
non è la nostra musica abituale, ma
scopriamo che anche un po’ di Folk
nostrano riesce ad unire più generazioni
e a farci sentire in sintonia.
Abbiamo dato e abbiamo ricevuto.
Condividere, prendersi cura e dare tempo
a chi ci sta vicino aiuta a crescere a
qualsiasi età.
E ora alcuni commenti relativi al viaggio dei nostri giovani concittadini
È stata un'esperienza molto bella perché si è
potuto condividere con persone di una certa età
la loro felicità e poi abbiamo fatto un gioco che
ci ha coinvolto tutti anziani e ragazzi!
(Samuele)
È stata molto bella come esperienza perché mi
ha fatto capire che anche loro riescono a
partecipare nonostante la loro età ed è stato
anche molto bello interagire con loro!
(Nicole)
Leggevo nei loro occhi la gioia per la nostra
visita e io mi sono sentito tanto felice di aver
contribuito a regalare questa felicità anche se
per poco tempo.
(Nicola)
È stato un dono aver potuto conoscere gli
anziani quel giorno, mi ha commosso il
fatto,che, ad una certa età il corpo inizia ad
arrendersi, ma la luce e la voglia di vivere negli
occhi di quelle persone era presente. Aver
condiviso con loro un momento della mia vita,
è un ricordo che porterò sempre nel mio cuore.
(Valentina)
È stata una bella esperienza e incontrare
persone così interessanti è stato molto bello.
(Elia)
È stato molto bello andare alla casa di riposo,
perché appena siamo arrivati ci hanno accolto
con grande entusiasmo!
(Angelica)
Andare una giornata in casa di riposo mi ha
fatto capire come delle generazioni diverse
possano, per certi versi, essere uguali.
(Emma)
Al Seminario è stato molto interessante perché
abbiamo capito cosa vuol dire stare insieme e
che siamo tutti uguali ma ognuno è diverso e
speciale a modo suo. Mi sono divertita molto a
stare con i miei amici e credo che questo
percorso mi resterà impresso.
(Rebecca)
È stato un giorno speciale perché negli occhi di
quelle persone vedevo la felicità che vedevo
negli occhi del mio caro nonno Giacinto
quando lo andavo a trovare. Sono persone
divertenti e intelligenti che mi hanno fatto
divertire, sono persone straordinarie perché
lasciano dentro di noi sempre qualcosa di
positivo, sono persone che non dovremo mai
accantonata ma tenere sempre vicino a noi.
Grazie di cuore!
(Francesco)
All'inizio quando siamo partiti e diretti verso la
casa di riposo non sapevamo cosa ci aspettasse,
ma poi si è trasformata in una bellissima
esperienza che non avevamo mai provato e
affrontato. La visita alla casa di riposo è stata
molto divertente perché, abbiamo giocato,
cantato, scherzato e riso insieme a loro, cosa
che per loro non succede tutti i giorni.
Desidero, che questa esperienza venga fatta
anche da tutti altri ragazzi, perché tutti noi che
siamo stati in visita ci siamo divertiti, e
abbiamo imparato che una persona anziana ha
molto da insegnarci.
(Francesco)
Esperienza al seminario di Vicenza! Diciamo
che ho visitato un luogo che non avevo mai
visto, ed un sacerdote ci ha parlato di temi, a
volte un po’ noiosi, in una maniera simpatica e
divertente, coinvolgendo tutti noi ragazzi!
Rendendo più piacevole questa esperienza!
(Alberto)
Un’ora con loro è valsa più di un intero
giorno di grandi emozioni.
(Filippo)
L’Aperitivo del Pellegrino
Il Viaggio
È questo il tema che i giovani del gruppo Gears hanno deciso di seguire
durante l’anno; ragazzi di Nove tra i 16 e i 25 anni che, grazie al
supporto del Progetto Giovani, hanno scelto di mettersi in gioco e offrire
alla comunità una serie di incontri interessanti, formativi e fonte di
riflessione.
Tra questi, venerdì 31 gennaio, in sala polivalente, è stato organizzato un
aperitivo con ospiti due giovani novesi, Riccardo Maglia e Leonardo
Chemello, che nell’estate del 2017 si sono messi lo zaino in spalla e
hanno affrontato un viaggio di centinaia di chilometri verso Santiago di
Compostela.
Visto il tema cardine portato avanti da Gears, Riccardo e Leonardo sono
subito sembrati gli ospiti azzeccati da invitare e si sono rivelati tali
anche durante l’incontro, dimostrandosi molto informati, disponibili a
rispondere a qualsiasi domanda, stimolanti e divertenti.
È stato interessante vedere come due ragazzi così giovani (durante il
cammino avevano 20 anni) abbiano saputo trasmettere la loro esperienza
in un modo tale da riuscire a coinvolgere tutte le persone presenti. Per
far capire di cosa si è parlato durante l’incontro, riporteremo di seguito
alcune delle domande che gli sono state rivolte nel corso della serata e
che abbiamo riproposto loro in vista dell'uscita del giornalino
InfoGiovani.
Cosa vi ha spinto a intraprendere questo viaggio?
Questo viaggio è stato proposto a me (Riccardo), Leonardo e un’altra nostra amica, Silvia, nel gennaio del 2017; all’inizio
io ero l’unico che non voleva andare, ma verso aprile, quando sia Leonardo sia Silvia pensavano di rinunciare, ho deciso
di partecipare anch'io, dal momento in cui non avevo altri programmi.
In generale, però, abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio perché, dopo aver fatto due volte il cammino di San
Francesco, abbiamo pensato di provare un’esperienza molto più grande e molto più lunga, durata 36 giorni.
Qual è l’equipaggiamento necessario per
affrontare questo cammino?
Il necessario per affrontarlo è l’essenziale.
Per esempio mi ricordo che avevo messo tre magliette, tutte tecniche,
tre paia di pantaloni corti, un paio di pantaloni lunghi, due maglie a
maniche lunghe, un k-way, una giacca, tre paia di calzini, un
asciugamano, un accappatoio che occupava pochissimo spazio,
infatti pesava solamente 200g, sacco a pelo, che pesava anch’esso il
minimo, circa 500g, e i medicinali essenziali; io e Leonardo avevamo
il bagnoschiuma e lo shampoo in comune, una saponetta, il
dentifricio, in modo tale da ridurre al minimo il peso, infatti consigliano di portare in spalla circa un decimo del proprio peso
corporeo.
Soprattutto è molto importante avere a disposizione la guida del percorso perché serve sempre per scoprire quanti chilometri
mancano alla tappa successiva e capire dove fermarsi il giorno dopo.
Che incontri avete fatto durante il
cammino?
Se oggi ci impongono di non uscire per incontrare persone,
ridurre al minimo i rapporti sociali, di non stringersi la
mano...durante il cammino era completamente l’opposto.
Andavi vicino a chiunque, non conoscevi nessuno, dormivi
ovunque, passando da camere con quattro letti a cameroni
da cento e passa posti, dipendeva da sera a sera; a volte si
mangiava da soli (nonostante a noi non sia mai capitato),
come si poteva mangiare con altre quaranta o cinquanta
persone, a volte ci si preparava da soli la cena, altre volte
si prendeva il “menu del dìa” che con circa 10€, se non
anche meno, ti permetteva di mangiare ciò che proponeva
la casa.
Durante il cammino abbiamo conosciuto un sacco di spagnoli e anche di italiani, gli stranieri più numerosi; da paesi lontani
c’erano tanti coreani, loro si possono prendere un periodo per viaggiare e fare cammini; dopo però conosci chiunque, noi
siamo ancora in contatto con un paio di persone italiane.
A chi consiglieresti questa esperienza?
Il cammino lo consiglio a chiunque si voglia e si possa
prendere del tempo, perché alla fine il costo è molto basso,
io ho speso poco più di mille euro, ma volendo può essere
ridotto a molto meno; la spesa più grossa può essere
l’aereo per andare fino al punto di inizio e per tornare a
casa ma diciamo che con mille euro si può fare
tranquillamente l’intero cammino.
La consiglio soprattutto perché si prova l’esperienza di
vivere in un altro mondo, senza tempi e luoghi, nel senso
che si parte la mattina quando si preferisce e si arriva alla
sera dove si vuole, una cosa unica, soprattutto il cammino
di Santiago che è molto meglio organizzato rispetto ad
altri cammini.
Grazie a Riccardo e Leonardo per aver condiviso i propri ricordi con noi!
Continuate a seguirci nei canali social
per rimanere aggiornati sulle nostre proposte future!
Azione Cattolica: solo un'associazione? Spunti e riflessioni sull'essere comunità
Certamente siamo un'associazione. Un'associazione di laici impegnati con i Pastori, al servizio del territorio,
eredi di una lunga storia e testimoni del Risorto. Nel senso che abbiamo aderito ai principi che guidano
questa struttura, questo “strumento” che può facilitarci nel nostro vivere quotidiano. Ma a cosa serve farne
parte? Verrebbe da chiedersi: a cosa serve far parte di un'associazione oggi? E la risposta, se c'è, è più
complessa di quel che può sembrare.
Se da un lato sappiamo tutti che per l'essere umano è cosa naturale porsi in un sistema comunitario
coordinato, dall'altro sappiamo che questo sistema può assumere aspetti meramente civilistici, relegando la
componente spirituale a qualcosa di appartenente solo al singolo. Il nostro sforzo, anche su un piano
culturale, dovrebbe quantomeno tener conto di come le religioni abbiano influenzato la storia dell'uomo nel
corso dei secoli. Se da una visione così ampia proviamo a concentrarci sul nostro presente, viene spontaneo
riconoscere che qui, in Italia, le nostre comunità possono essere lette attraverso due componenti: comunità
cittadine e comunità parrocchiali.
Ma in tutto questo l'Azione Cattolica che c'entra? C'entra nella misura in cui non ci si accontenta di vivere la
vita come una routine, ma ci si interroga sul nostro ruolo nella società, declinata secondo tutte le sue
sufmature. C'entra perché è anche vero che negli oltre 150 anni l'AC ha formato personaggi noti e intere
generazioni, riunendo tutti attorno ad una visione costruttiva dell'essere umano. E questa visione,
ringraziando il cielo, si è evoluta (abbastanza) con l'evolversi della
storia.
Ritornando alle domande iniziali possiamo dire che far parte di
un'associazione è uno dei modi con cui aiutarci vicendevolmente a
essere parte attiva e vera nelle nostre reti di amicizie, con i notri
cari, entro la “liquida” società complessa in cui siamo immersi.
Con un'attenzione particolare, indispensabile: uno sguardo aperto
che si rifà all'esempio evangelico e da esso trae continuamente
nuova linfa. Come? Ecco, questo preferiamo dirtelo di persona.
GIOVANISSIMI Il gruppo giovanissimi di Azione Cattolica propone incontri settimanali per ragazze e ragazzi delle
scuole superiori.
I gruppi si trovano il Martedì alle 20.45 per i
ragazzi 3a e 4a superiore e il Mercoledì alle 20.45 per i ragazzi di 1a e 2a
superiore.
Agli incontri verranno proposte attività e
discussioni su temi di attualità in puro stile AC.
Non mancate!!!
INFO DAVIDE 333 896 1417
Coro Giovani Voglia di ripartire dopo questo periodo di isolamento? Il coro giovani cerca nuove voci e nuovi strumenti per cantare e per suonare insieme:
ti aspettiamo!
Per info contattaci pure al 3911221094 (anche su WhatsApp), o seguici e scrivici sulla nostra pagina Instagram coro_giovani9
Mauro
E, visto che ci siamo, vi auguriamo una buona Settimana Santa e una Felice S. Pasqua