ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei...

90
AMMINISTRAZIONE SANTUARIO DI OROPA

Transcript of ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei...

Page 1: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

AMMINISTRAZIONE SANTUARIO DI OROPA

L’A

LTR

AO

RO

PA

- G

UID

AA

LC

IMIT

ER

OM

ON

UM

EN

TA

LE

DE

LS

AN

TU

AR

IO

Page 2: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

L’altra OropaGuida al Cimitero Monumentale del Santuario

LUISA BOCCHIETTO

MARIO CODA

CARLO GAVAZZI

AMMINISTRAZIONE SANTUARIO DI OROPA

Page 3: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

LUISA BOCCHIETTO

Nata a Biella nel 1960. Architetto, libero professionista dal 1985 con studio in Biella. Si occupa diprogetti di sviluppo locale, di recupero urbano e di ristrutturazione edilizia nel campo dell’architet-tura, per una committenza sia pubblica sia privata. Progetta arredi, negozi, allestimenti in Italia eall’estero, disegna prodotti per aziende del settore del mobile, nel campo del design. E’ stata presi-dente dell’Ordine degli Architetti alla istituzione della nuova provincia di Biella. Attualmente è pre-sidente dell’ADI, Associazione per il Design Industriale, per la Delegazione Piemonte e Valled’Aosta. E’ autrice di Abitare nel Biellese, testo sull’edilizia tradizionale locale, edito nel 1999 dallaProvincia di Biella. Ha curato per “Eco di Biella” una serie di articoli sull’architettura locale del’900.

MARIO CODA

Nato a Biella nel 1934. Studioso di storia locale e di araldica, è autore di diverse pubblicazioni tracui Biella tra polemica e storia nel “Ragionamento” di Carlo Antonio Coda, 1986; Araldica e genea-logia (con Lorenzo Caratti), 1989; Il Comune di Biella. Origine, sedi, simboli araldici, 2003. Già con-sigliere comunale di Biella e amministratore di diversi enti cittadini, nel 1991 è entrato a far partedell’Amministrazione del Santuario di Oropa, rimanendovi fino a tutto il 2004 e occupando anche, perun certo periodo, la carica di amministratore delegato. Sempre nel 1991 è diventato vicepresidentedella Commissione del Cartario oropense e nel 1993 bibliotecario e archivista onorario del Santuario,incarichi che conserva tuttora. Dal 1979 è ispettore archivistico onorario per il Piemonte e la Valled’Aosta.

CARLO GAVAZZI

Nato a Biella nel 1950, è medico dentista e scultore dilettante. Si occupa di ricerca e documentazio-ne sia nel campo delle incisioni rupestri e dei graffiti, sia in quello della scultura, con particolareriguardo all’Ottocento e al Novecento; con Mauro Mazzia ha dato vita al progetto Arte ricca delDocBi, promuovendo mediante pubblicazioni, conferenze e visite guidate la conoscenza degli scultoribiellesi o attivi nel Biellese in tale epoca, con particolare riguardo alla scultura commemorativa efuneraria. A tal proposito ha visitato tutti i cimiteri della nostra provincia redigendo schede relativead alcune migliaia di sculture e altre manifestazioni di arte funeraria, e fotografato alcune centinaiadi opere.

Si ringrazia vivamente la Fondazione Cassa di Risparmio di Biellaper il generoso contributo che ha consentito la pubblicazione di questa Guida

Finito di stampare nel novembre 2006presso la Tipografia Arte della Stampa di Gaglianico

In copertina. Oropa, scorcio del Cimitero Bosco (m.c.)

2

Page 4: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Saluto con soddisfazione l’iniziativa di pubblicare una “guida” che permetta divisitare in maniera “informata” quel singolare monumento che il santuario diOropa custodisce: il cimitero monumentale.

Cimitero è parola che deriva dalla lingua greca: koimeterion (in latino coemete-rium) e significa “luogo del riposo”, più alla buona potremmo dire “dormitorio”...Dunque luogo di approdo, certo; ma per sostarvi temporaneamente, in attesa dirisvegliarsi... Questa è la visione cristiana delle cose! Essa propone una visione dellamorte dell’uomo e del credente modellata sulla morte di Cristo; ossia rintraccia i caratteri dellaprima guardando i caratteri della seconda.Nell’esistenza di Gesù di Nazaret l’intreccio tra vita e morte appare assai singolare.Egli, in quanto Messia - in virtù della sua forza taumaturgica - compie dei “resu-scitamenti” (è Signore della vita e della morte); eppure vive realmente l’esperienzadella morte, cioè l’esperienza della tragicità e dell’abbandono. La vita di Gesù, vitarealmente aggredita dalla morte, conosce una contraddizione irrisolvibile: esatta-mente il fatto che quella contraddizione resti “aperta” fa sì che la sua morte siaparadigma di una “morte che reca in sé i semi della risurrezione”. La sua “sterile”“inutile” esistenza è “feconda” esattamente quando muore; è feconda quando sirealizza pienamente e totalmente quale dono, senza rivendicazione alcuna...Gesù che muore da “figlio” (ossia nell’amore) assume la dimensione “penale”della morte e la trasforma in un evento “salvifico”. Per questo l’annuncio cristia-no legge il morire alla luce del morire e del risorgere di Cristo: la totalità dell’esi-stenza credente è “essere in Cristo, essere con Cristo, per opera dello SpiritoSanto”.Osserviamo ora un altro polo che la teologia contemporanea della morte ha risco-perto e che possiamo chiamare l’istanza “antropologica”, cioè la morte/il momen-to del morire come fatto decisivo del compimento dell’uomo e che tocca tutto l’uo-mo in se stesso e nella sua relazionalità. La nuova teologia della morte non si èchiusa né alle filosofie contemporanee sull’uomo e sul suo sperimentare la finitez-za e la morte, né al comune sentire la morte che si evidenzia nelle diverse espres-sioni culturali.

3

Page 5: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Il momento della morte è vero evento umano, anzi è l’evento umano decisivo: fissa-zione della definitività (aspetto statico), approdo al vero “futuro” (aspetto dinamico).In altri termini: l’uomo naturalmente si pone di fronte alla morte con un atteggia-mento duplice; esso è realtà che “chiude”, “conclude” la vita; essa è realtà che“apre”, si apre ad un futuro, ad un fluire della vita che va oltre il momento dellamorte individuale. E la riflessione teologica contemporanea è chiamata a doverarmonizzare questi due momenti, a non separarli, a non renderli come “assoluti”,ma a vederne il rapporto e la consequenzialità.La centralità della morte-risurrezione di Cristo è categoria in grado di assumere,interpretare, illuminare il morire dell’uomo.Ne deriva (anche tramite un fecondo dialogo tra teologia e antropologia) la “novitàdella speranza”. La morte viene letta come “momento perfettivo della libertà”,come opzione finale: momento di coscienza suprema che illumina la vita e ne assu-me le responsabilità; ovvero come “passività/accoglienza” che trova nella miseri-cordia di Dio la sua referenza più completa...

È per questi motivi che amo recarmi presso il nostro cimitero; lì posso ascoltare; lìposso pensare; lì posso dialogare... Posso sentirmi dire quelle consolanti verità neimodi più disparati: me ne parlano i vescovi e i preti che tali verità annunziarono edora le sperimentano; me ne parlano tanti fratelli e sorelle, dei ceti più diversi, dellediverse età; me ne parlano con semplicità, con umanità, con concretezza...

“[...] Ma sedendo e mirando, interminatiSpazi di là da quella. e sovrumaniSilenzi, e profondissima quieteio nel pensier mi fingo; ove per pocoIl cor non si spaura. E come il ventoOdo stormir tra queste piante, io quelloInfinito silenzio a questa voceVo comparando: e mi sovvien l’eternoE le morte stagioni, e la presenteE viva, e il suon di lei. [...]”(G. Leopardi, L’infinito).

Can. Alceste Catella, Rettore del Santuario

4

Page 6: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Luisa Bocchietto

Il Cimitero di Oropa: luogo di architettureIl Cimitero di Oropa è certamente luogo da conoscere; luogo di valenza paesaggi-stica ed ambientale dove ha trovato collocazione, accanto al percorso devozionaledel Sacro Monte ed al Santuario, l’insediamento del “Cimitero Nuovo”, creato allafine dell’800. Luogo interessante dunque per l’aspetto naturalistico e geomorfolo-gico, per l’aspetto religioso, per l’aspetto storico ed emozionale che lo legano al ter-ritorio ed infine per l’aspetto artistico ed architettonico delle opere che vi sono col-locate. In particolare, per quanto concerne l’architettura, il racconto dei fatti che si sonosucceduti nel tempo per la creazione del complesso attuale e l’osservazione delleedicole e dei monumenti a noi pervenuti sviluppano il racconto di più di un secolodi architettura locale, del suo mutare continuo per adattarsi ad una visione della vita,progressivamente più vicina alla nostra concezione contemporanea. Queste poche note riassuntive si propongono di valorizzare gli aspetti architettoni-ci del complesso, per permettere una visione ancora più ricca di un luogo a moltigià conosciuto e per stimolare altri ad un nuovo interesse. Una pubblicazione anco-ra più approfondita, in corso di preparazione, speriamo potrà rendere onore a cia-scuna delle cappelle o edicole, vere e proprie singole opere di architettura, acco-gliendo i numerosi e pregevoli disegni presenti nell’archivio del Santuario insiemealle tavole dei vari concorsi che si sono succeduti nel tempo per la sistemazionegenerale del complesso.

5

Il Cimitero di Oropa con la neve, visto da Levante. In primo piano le tombe delle Figlie di Maria (m.c.)

Page 7: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

La creazione del Cimitero Nuovo nella seconda metà dell’Ottocento

Anticamente il cimitero era ubicato, come da usanza diffusa, direttamente sotto ilpavimento della antica basilica di Oropa, posta al centro del Santuario. Nel 1830, a causa delle disposizioni governative del tempo, che vietavano il sep-pellimento all’interno delle chiese, venne individuata per il cimitero una nuovalocalizzazione nel sotterraneo del primo piazzale di accesso al Santuario. La soluzione non incontrava il favore dei fedeli perché gli spazi erano tetri, tropporistretti ed inadeguati alla posa di monumenti celebrativi (vedi foto a pag. 53).Le offerte e le pressioni della comunità richiedevano una nuova costruzione. La necessità di individuare un sito adatto per la realizzazione del cimitero era sen-tita da tempo. Il primo sopralluogo per la valutazione di un possibile insediamentoalternativo avvenne nel 1862 per volontà del rettore del tempo, il canonico Ber-nardino Pezzia. L’ingegnere Ernesto Camusso(1), di Torino, che sarà poi incaricato dalla Ammini-strazione del Santuario della redazione del progetto, così descriveva il sito nella suarelazione preliminare, indicandolo come particolarmente adatto: “…. per la propi-zia disposizione del suolo, che forma ivi una rientranza è quasi un anfiteatro, collasua apertura rivolta verso chi percorre la salita alle cappelle, … disposizione chepermette di erigere un edificio, il quale, per quanto semplice, contribuirà ad accre-scere la maestà già così imponente di quei luoghi”. Il progetto dell’ingegner Ernesto Camusso, che riguarda il complesso centrale ademiciclo, fu redatto in seguito ad incarico conferitogli nel 1871.Il progetto fu studiato per adattarsi al suolo, per ridurre i movimenti di terra, perfacilitare il deflusso delle acque e per permettere la vista del paesaggio circostante

6

Il Cimitero di Oropa visto da Ponente. Sulle sfondo alcune cappelle del Cimitero Bosco (m.c.)

Page 8: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

7

anche dal retro della nuovacostruzione, che risultava in-cassata parzialmente nel ter-reno. La costruzione era compostada un percorso a galleria adarcate (25 per parte, compre-sa l’arcata di testata termina-le), appoggiate su colonne inpietra, che formava due quar-ti di circolo di 44 metri diraggio, con al centro uno spa-zio lineare di 12 metri, desti-nato ad accogliere una picco-la chiesa. La dimensione dell’aperturadell’emiciclo verso valle eradi 100 metri di diametro, concirca 50 metri di profondità,per 4000 metri quadri disviuppo di superficie.All’interno delle gallerie la-terali, poste ad una quota dimetri 2,40 dal piano del ter-reno, ad ogni arcata, poteva-no essere disposte lapidi o monumenti di sepolture private. Ulteriori spazi da desti-narsi ad uso dei privati, con possibilità di posa di lapidi visibili dall’esterno, eranoprevisti al di sotto delle gallerie, negli appositi androni, accessibili anche da per-corso interno sottostante. Lo spazio a campo aperto, posto al centro e circoscrittodall’edificio, suddiviso in settori degradanti e concentrici, veniva destinato princi-palmente a sepolture comuni, lasciando però la possibilità di ulteriore uso privatodella superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti commemorativi. Erano previste quindi tre tipologie di sepolture: lungo le arcate laterali, con spazidedicati per ogni arcata ad una singola famiglia e con possibilità di inserimento dimonumenti e sculture (per un totale di 50 arcate), a titolo individuale, nel sottosuo-lo delle gallerie, con lapidi visibili all’esterno a quota del terreno (per un totale di312 lotti) e nel campo aperto (per un totale di 732 lotti), con possibilità di posa dilapidi e piccoli monumenti anche con camera interrata. Il progetto, il cui costo totale era preventivato al tempo di L.39.000, fu consegnatonel 1872, subì ancora alcune modifiche necessarie ad aumentare gli spazi di sepol-tura e realizzare una intercapedine tecnica a monte dell’edificio, poi ne fu appalta-to il primo lotto all’esecutore Stefano Caneparo, cui seguirono a breve tempo quel-li di completamento.

Cimitero di Oropa. Galleria di Ponente vista dall’interno(l.b.)

Page 9: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Il Cimitero fu ultimato e benedetto nel 1877. La costruzione originaria in stile“romanico antico” (come risulta indicato nei documenti descrittivi depositati inarchivio), è realizzata prevalentemente in pietra da taglio per assolvere alle suecaratteristiche di monumentalità ed a garanzia di maggiore durata; l’intonaco vienedestnato solo alle parti coperte e protette. Il disegno del complesso è in stile eclet-tico, tipico del periodo; nell’impostazione recupera aspetti decorativi del linguaggioarchitettonico del passato eppure mantiene quei caratteri di sobrietà ed eleganza chelo contaddistinguono, favoriti forse dall’ impiego esclusivo del materiale lapideo edal rigore dell’impianto compositivo. Il disegno ad emiciclo ben si adatta alla conformazione della valle in cui è inserito,definisce in modo funzionale gli spazi d’uso e si apre verso il panorama sottostan-te, caratterizzando in modo significativo e decisivo il luogo attorno al quale si svi-lupperanno le successive architetture. L’impostazione originaria del Camusso, cheha saputo interpretare in modo felice il “genius loci”, determina l’aspetto peculiaredel sito così come ci é stato tramandato ed ha creato la base d’impianto su cui si écostruito e rafforzato il fascino del luogo.Il progetto del 1872, depositato presso l’Archivio del Santuario è corredato danumerose tavole di progetto che descrivono l’insieme del complesso e riportano idettagli esecutivi della lavorazione delle lastre di Luserna per la realizzazione dicolonne, capitelli, rivestimenti, zoccolature, cornici, dentelli. Con il completamento dell'opera furono trasferite al nuovo cimitero alcune delletumulazioni esistenti sotto il piazzale del Santuario e, al ritmo di circa cinquantaall’anno, ne avvennero di nuove.

8

Il Cimitero di Oropa visto da Settentrione (l.b.)

Page 10: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

9

Il Cimitero Bosco e le edicole o cappelle monumentali

Nel 1888 si iniziarono le costruzioni di quello che venne definito il CimiteroSuperiore o Cimitero Monumentale Bosco. Il particolare luogo naturale, già carico di valori religiosi e di nuovo valore di per-petuità conferitogli dal progetto realizzato, iniziò a richiamare l’attenzione dellefamiglie facoltose del Biellese, e non solo, che vi vennero a realizzare i loro monu-menti commemorativi. Le nuove costruzioni si andarono a disporre irregolarmentetra le piante del bosco, a monte del Cimitero progettato dal Camusso, distribuendo-si sul pendio ad anfiteatro che lo circonda, servite da percorsi che seguivano l’an-damento della montagna.La prima cappella monumentale(2) era stata già costruita nel 1884, per Quintino Sellae la sua famiglia. Progettata dall’ingegner Carlo Maggia(3) (n. 1 blu in plan.), si ispi-ra alla piramide di Caio Cestio a Roma ed appartiene ad un modello di stampo neo-classico che fu molto diffuso all’epoca. Essa è, a sua volta, ispiratrice dell’edicolaper l’imprenditore Vogel realizzata nel 1901, al Cimitero Monumentale di Milano,dall’architetto Egidio Mazzucchelli. La forma è quella netta di una piramide, che si innalza direttamente dal terreno, sucui si innesta un portale di ingresso monumentale, inizialmente non previsto dalprogettista, ma voluto dai committenti. Attraverso la griglia della porta di accessoè visibile lo spazio entrostante, al cui centro è posto il sarcofago principale. La decorazione interna è ricca di simbologie decorative in contrapposizione allaforma esterna caratterizzata da grande essenzialità. Nel 1884, in omaggio alla figu-

Cimitero Bosco, tomba a piramide di Quintino Sella, edificata nel 1884 (l.b.)

Page 11: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

ra di Quintino Sella, una corona in bronzo portante l’iscrizione “Umberto I a Q.Sella” fu deposta ad Oropa a nome del re ed una ancora a nome del popolo italia-no, per i servizi da lui resi alla patria. A questa costruzione, a partire dai primi anni del Novecento, seguirono quelle dialtre famiglie, che le edificarono nello spazio appositamente recintato a curadell’Amministrazione del Santuario e consacrato ad uso di cimitero nel 1888. Le prime costruzioni che comprendono sia opere prettamente scultoree, sia opere diarchitettura, ornate di sculture a firma di rinomati autori del tempo, di caratteresimile tra loro, sono assimilabili alle caratteristiche del complesso architettonicogenerale e risentono dell’influenza dello stile eclettico e dell’impostazioneOttocentesca. Analoghe caratteristiche hanno le contemporanee lapidi e le decora-zioni dei monumenti funebri realizzate nella Galleria del Cimitero Inferiore o nelCampo Aperto sottostanti, sempre realizzate tra fine Ottocento ed i primi anni delNovecento. A questo gruppo appartengono le edicole ove è preponderante l’aspettodecorativo e scultoreo quali quella di Andrea Maggia del 1910, realizzata su pro-getto del 1908 dello scultore Edoardo Rubino (n. 7 blu in plan., all’interno delbosco, lungo il secondo arco di cappelle), quella dedicata ad Eugenio Bona realiz-zata nel 1914, su progetto del 1908 dello scultore Cesare Biscarra di Torino (n. 11blu in plan., posta sul primo terrazzamento a monte dell’emiciclo), progetto appro-vato dalla Commissione Artistica presieduta dallo scultore Bistolfi a Torino, quelladella famiglia Gallo, del 1922, ad opera dello scultore Gino Piccioni (n. 15 blu inplan., posta dietro alla Piramide Sella), decorata all’interno con opere pittorichevisibili dalla cancellata di accesso.

10

Cimitero Bosco, edicola Gallo, sculture Gino Piccioni, 1922 (l.b.)

Page 12: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Per quanto riguarda le cappelle monumentali rappresentative di questo primo perio-do vi sono quelle realizzate dai principali progettisti locali dell’epoca e da progetti-sti provenienti dall’area torinese. I progettisti locali sono anche quelli che troveremo impegnati nella redazione dellevarie proposte dei successivi progetti di ampliamento del Cimitero. Si tratta dell’ingegner (Giovanni Battista) Giò Feroggio(4) (ingegnere di riferimentodell’Amministrazione del Santuario per la manutenzione e le opere di completa-mento generali del cimitero ed il controllo dei conti negli ultimi annidell’Ottocento), dell’ingegner Carlo Maggia (già progettista della prima edicolamonumentale per la famiglia Sella), dell’ingegner Quinto Grupallo(5), che avrà lameglio con le sue proposte sugli altri numerosi progetti per l’ampliamento delCampo Aperto ed a cui si devono le due ali terminali dell’emiciclo centrale.Le architetture di impostazione ancora Ottocentesca sono quelle realizzate nei primianni del secolo dall’ingegner Giò Feroggio per la famiglia Zina nel 1904 (n. 2 bluin plan., all’interno del bosco lungo il secondo arco di cappelle), per GiovanniViglieno nel 1908 (n. 5 blu in plan., in posizione centrale dietro alla chiesa, postaal centro dell’emiciclo, dietro alla cappella centrale, costruzione ora passataall’Amministrazione del Santuario), quella per Giovanni Fogliano del 1911 (n. 8 bluin plan., a levante sul primo terrazzamento a monte dell’emiciclo). Alla stessa impostazione di impianto tradizionale appartengono ancora le cappel-le progettate dall’ingegner Ferdinando Cocito di Torino nel 1906 per la famigliaSerralunga, su incarico dell’Onorevole (Giovanni Battista) Giobatta Serralunga erealizzata nel 1908, (n. 3 blu in plan., in posizione centrale a quota superiore alla

11

Cimitero Bosco, edicola famiglia Trossi, proget-to dell’ing. Quinto Grupallo, 1909 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia Zina, progettodell’ing. Gio Feroggio, 1904 (l.b.)

Page 13: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

cappella Viglieno), dall’ingegnerCarlo Maggia per il CavalierFederico Petiva in memoria delpadre Pietro nel 1909 (n. 6 blu inplan., in posizione centrale a quotasuperiore dietro alla cappellaViglieno), dall’ingegner QuintoGrupallo per il cavalier CarloTrossi nel 1909 (n. 4 blu in plan.,posta tra le due precedenti), dall’ar-ch. Giulio Feroggio(6), figlio di GiòFeroggio, per l’avvocato MattiaCridis nel 1915 (n. 12 blu in plan.,nella parte alta del bosco), ed anco-ra dallo stesso progettista in colla-borazione con l’ing. Coccino per lafamiglia Aimone Marsan, ora inte-stata alla famiglia Gilardino (n. 28blu in plan., nella parte alta delbosco).

Ancora degne di segnalazione per la impostazione classica e per la particolareforma circolare la cappella Ferrua del 1920, progettista l’arch. Annibale Rigotti(n.14 blu in plan., sul secondo livello di percorso) e la cappella per la famiglia

12

Cimitero Bosco, edicola famiglia Cridis, progetto del-l’arch. Giulio Feroggio, 1915 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia Ferrua. In primo piano una scultura di E. Musso dell’edicolaRighetti (m.c.)

Page 14: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Gualino ad operadello scultore PietroCanonica, realizzatanel 1922. Le successive cap-pelle realizzate nelCimitero Bosco finoagli anni Trenta,mantengono caratte-ri di monumentalità,ma, rispetto alle co-struzioni dei primianni del secolo, siinizia a percepire inesse un nuovo origi-nale linguaggio ar-chitettonico. Le linee si semplificano e la forza celebrativa viene ricercata non più attraverso ladecorazione applicata, quanto con la dimensione del manufatto ed attraverso il dise-gno compositivo. L’ingegnere Quinto Grupallo, già interprete della precedentetipologia decorativa è protagonista di questa evoluzione del gusto e per questa sua“modernità” sarà fortemente osteggiato dalla critica estetica del tempo, durante larealizzazione delle cappelle Rivetti (n. 13 blu in plan., l’ultima a ponente sul primo

13

Cimitero Bosco, edicola famiglia Gualino, progetto dello scultore Pietro Canonica, 1922 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia Serralunga, progetto dell’ing.Ferdinando Cocito, 1908 (l.b.)

Page 15: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

terrazzamento a monte dell’emiciclo), ed Ugliengo (n. 10 blu in plan., la prima adestra della cappella Viglieno centrale), costruzione avvenuta tra il 1914 ed il 1916.In entrambe la decorazione scultorea é ridotta a elementi simbolici significativi, digrande dimensione (per la cappella Rivetti da segnalare la scritta esterna in oro e ladecorazione della volta interna sempre in oro), le linee sono semplificate ed antici-pano l’impostazione estetica successiva degli anni Trenta.La vertenza relativa alla approvazione dei progetti vede contrapposto il parere delConsiglio Edilizio locale e dell’Amministrazione del Santuario, che li avevano a suotempo approvati e della Commissione Artistica di Torino (Bistolfi, Bertea, Ferraris),che li osteggiava per la eccessiva monumentalità e ne avrebbe pretesa la demolizione,dopo aver imposto una riduzione in altezza. Le due architetture ci paiono oggi inseri-te a pieno titolo nel contesto ma la linearità, in anticipo sui tempi, e la novità composi-tiva devono essere sembrate inaccettabili per i difensori della tradizione all’epoca.Nonostante questi attacchi o forse grazie alla popolarità che ne deve essere derivatanumerose furono le ulteriori cappelle progettate dallo stesso Grupallo. A lui si devono le successive cappelle per la famiglia di Ottavio Boggio (n. 17 blu inplan., sul secondo terrazzamento di ponente), per la vedova Zanon Dina Taverna (n.18 blu in plan., nella parte alta del bosco) del 1925 e la cappella Pasini e Rossi del1926 (n. 19 blu in plan., la terza sul primo terrazzamento a levante). Nel 1914 le edicole-cappelle erano circa una decina, alla fine degli anni trenta diven-tano una trentina. Oggi tra cappelle e tumuli in terra, nel Cimitero Bosco, sono rap-presentate una cinquantina di famiglie.

14

Cimitero Bosco, edicola famiglia Ugliengo, pro-getto dell’ing. Quinto Grupallo, 1914 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia Rivelli, proget-to dell’ing. Quinto Grupallo, 1916 (l.b.)

Page 16: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Progetti per l’ampliamento del Cimitero e per altre edicole

Già a partire dai primi anni delsecolo, in seguito al favoreriscontrato per la creazione delnuovo cimitero e data la carenzafin da subito emersa di spaziancora disponibili nel CimiteroInferiore si iniziò a pensare ad unampliamento. Si susseguirono, nel tempo,approvazioni contrastate di pro-getti diversi tra loro ad operadell’ingegnere (Giovanni) GiòFeroggio (progetto del 1902),dell’architetto Crescentino Ca-selli (progetto del 1921), dell’ar-chitetto Giulio Feroggio (pro-getto del 1926, basato su quelloprecedente del padre), del-l’ingegnere Quinto Grupallo(progetti del 1926 e successivodel 1932), dell’architetto NicolaMosso(7) di Torino, originario diGraglia (progetto del 1930), conil coinvolgimento a giudiziodella competente Soprintenden-za (allora Soprintendenza all’Arte Medioevale e Moderna). Il progetto che allafine prevalse, sebbene molto ridimensionato rispetto all’originale, e nonostantel’opposizione della Commissione Artistica di Torino, che aveva dato parere favo-revole al progetto di Nicola Mosso, fu quello dell’ingegnere Quinto Grupallo. Alui si deve la costruzione avvenuta negli anni 1933-34, delle due testate di com-pletamento delle Gallerie e l’ampliamento del Campo Aperto, oltre alla contem-poranea già citata realizzazione di alcune delle cappelle monumentali.A partire dagli anni Trenta e fino agli anni Cinquanta le costruzioni più interessan-ti del Cimitero Bosco si semplificano ulteriormente ed il linguaggio espressivoricerca il confronto con le correnti di pensiero caratteristiche del dibattito architet-tonico del tempo. Molti i progetti di qualità firmati da architetti non solo locali qualequello dell’architetto di scuola torinese Nicola Mosso, realizzato per la famigliaSchneider nel 1929 (n. 21 blu in plan., posizione della cappella retrostante laPiramide Sella), caratteristico per la composizione non scontata e l’uso della pietralucidata in contrasto con il volume lasciato grezzo dell’edificio che, nella forma,colloquia con la Piramide Sella posta di fronte.

15

Cimitero Bosco, edicola famiglia Schneider, progetto del-l’arch. Nicola Mosso, 1929 (l.b.)

Page 17: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Si evidenzia anche il dise-gno dei progettisti mila-nesi Ravizza(8) (arch. Car-lo Ravizza, ing. Carlo Ra-vizza), per i figli diAlbino Botto Poala, Fe-derico, Ernesto, Eligio edAttilio, del 1952 (n. 34 bluin plan., posto a sinistradell’edicola Serralunga),caratterizzato dalla pre-senza di decori interni esculture decorative ester-ne che si integrano in uninsieme compositivo riccoe lineare.

Altro progetto milanese quello dell’architetto Michele Marelli(9), realizzato nel1953 per Silvio Cerruti (n. 36 blu in plan., all’interno del bosco). Anche questo pro-getto si distingue per pulizia compositiva, per il disegno e la estrema cura dei det-tagli e per la presenza di partiscultoree che bene si integranocon la struttura architettonica. Le linee di questa costruzioneanticipano in modo sorpren-dente molti progetti “postmo-derni” che hanno caratterizzatola produzione di architetture apartire dagli anni Ottanta ed inparticolare il Teatro del Mondodi Aldo Rossi, un’architettura-scenografia che richiedeva ildiritto al recupero dei segni delpassato in contrasto con leforme anonime dell’Interna-tional Style. I disegni di questecostruzioni sono molto belli edil progetto di stampo decisa-mente moderno. Accanto a questi autori di pro-venienza esterna si distinguo-no progettisti di rilievo localiquali l’architetto Arturo Ro-sazza con progetti per la fami-

16

Cimitero Bosco, edicola famiglia Silvio Cerruti, progetto del-l’arch. Michele Marelli, 1953 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia Botto Poala, progetto dell’arch.Carlo Ravizza e dell’ing. Carlo Ravizza, 1952 (l.b.)

Page 18: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

glia Pozzo del 1931 (n. 23 blu inplan., nella parte alta del bosco) eper il dottor Emilio Paschetto del1953 (n. 35 blu in plan., secondacappella a levante sul primo terraz-zamento a monte dell’emiciclo), ilgeom. Candido Porta per il cavalierQuintino Cerrruti del 1942 (n. 30blu in plan., la prima a levante).Alcune cappelle di nuova esecuzionerestano invece di stampo più tradi-zionale e si rifanno alle tipologiemonumentali precedenti: cappella Bian-chetti, progetto ingegner G. B. Carra diTorino del 1931 per Teresa De Lazzerovedova Bianchetti (n. 22 blu, in plan.,lungo il secondo arco di cappelle), cappella della famiglia Righetti voluta da Giovanni Righettinel 1933, ad opera dello scultore Emilio Musso, realizzata dalle Fonderie Fratelli Chiampo diTorino (n. 25 blu in plan., all’interno del bosco, lungo il secondo arco di cappelle) e infine quel-la della famiglia Poma ad opera del prof. architetto Boffa del 1938 (n. 29 blu in plan., posta alevante sul primo terrazzamento a monte dell’emiciclo).

17

Cimitero Bosco, edicola famiglia Righetti, scultore Emilio Musso, 1933 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicole primo terrezzamento a Le-vante. (l.b.)

Page 19: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Cento anni ed oltre: l’ultimo ampliamento

Gli anni Sessanta segnano il trascorrere di un secolo di storia a partire dalla primaideazione del nuovo Cimitero. Se nel 1862 era stato valutato il possibile insedia-mento sul sito, a distanza di circa un secolo, un concorso per un ulteriore amplia-mento sancisce l’immagine del Cimitero attuale. Nel 1957 viene bandito un Concorso aperto agli architetti ed ingegneri del Piemontee della Lombardia e nell’anno successivo vengono valutati i progetti presentati. La Commissione Giudicatrice é composta dagli Amministratori di Oropa, monsi-gnor Giuseppe Botta, signor Augusto Chiorino, professor arch. Pietro PaoloBonora, dal professor Umberto Cuzzi di Torino, dal presidente dell’Ordine degliarchitetti della provincia di Vercelli, ing. arch. Federico Maggia, dal rettore diOropa Pier Luigi Maffeo e presieduta dal professor arch. Giuseppe Pugno dellafacoltà di architettura di Torino.I progettisti partecipanti sono l’architetto biellese Alessandro Trompetto, con pro-getto presentato con motto “In pace Marie”, i milanesi architetti Franco BuzziCeriani con motto “Mucrone” e Giorgio Madini Moretti con motto “Arcangelo” edinfine i due progetti a firma di Mario Sola con motto “Vides” ed “Eitel 58”.La Commissione scelse il progetto dell’ingegnere ed architetto AlessandroTrompetto(10) di Biella, scartando le proposte degli altri tre concorrenti per la buonaintegrazione raggiunta con il complesso esistente ed il carattere compositivo sempli-ce e funzionale.

18

Concorso per la realizzazione del nuovo ampliamento. Il progetto vincitore dell’arch. AlessandroTrompetto

Page 20: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Il progetto, conforme lineari main sintonia con ilcomplesso storicopreesistente, pre-vedeva un am-pliamento a valledel Campo Aper-to. Viene conce-pita la costruzio-ne di due nuoveali simmetriche, aprosecuzione del-l’impianto origi-nario dell’emici-clo, poste ad unlivello inferioreed a questo collegate da uno scalone monumentale centrale. I lavori interessanti loscalone centrale ed il solo fabbricato di ponente furono realizzati nel 1967 ed inau-gurati nello stesso anno. Il fabbricato di levante non è, ad oggi, ancora stato realizzato e la forma risulta inqualche modo incompiuta e non finita.

19

Cimitero di Oropa. Nuovo ampliamento, progettista Alessandro Trompetto,1967 (l.b.)

Cimitero di Oropa. Nuovo ampliamento, Galleria superiore, progettista Alessandro Trompetto, 1967(l.b.)

Page 21: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Per quanto riguarda la costruzione di nuove edicole famigliari nel Cimitero Boscosi assiste, tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, alla diffusione di un modelloanomalo ed antimonumentale costituito da edicole funerarie realizzate in foggia dipiccoli chalet. Fanno riferimento a questa tipologia le cappelle per Alessandro Mosca, con pro-getto dell’ingegnere architetto Federico Maggia(11) del 1945 (n.31 blu in plan.,nella parte alta del bosco), quelle per i conti Nomis di Cossilla del 1955 (n. 37 bluin plan., nel bosco a ponente) ed i marchesi Solaro del Borgo del 1974 (n. 42 bluin plan. nel bosco a ponente), realizzate su progetto a firma dell’architettoAdalberto Borromeo di Milano e quella per la famiglia di Attilio Converso, afirma dell’architetto Beppe Maggiora di Torino (n. 40 blu in plan., nel bosco aponente).Le forme sono mutuate da quelle in uso per l’edilizia tradizionale residenziale,quasi a volerne ridurre la carica celebrativa nella ricerca di una maggiore semplicitàespressiva. Anche i materiali utilizzati sono quelli localmente in uso per la costru-zione di piccole abitazioni di montagna: i tetti sono in pietra, con struttura portantein legno a vista, le porte di accesso sono in legno senza uso di inferriate scolpite,viene utilizzato semplice intonaco per la finitura delle pareti al posto di rivestimen-ti a disegno in lastre di pietra. Questo modello si esaurisce velocemente negli anni seguenti, forse per motivi lega-ti alla durabilità del manufatto (intonaco e legno richiedono manutenzione piùcostante della pietra), forse per un maturato chiarimento in merito a quanto ci siaspetti da un monumento commemorativo che, per tipologia, non può essere assi-milato all’edilizia residenziale.

20

Cimitero Bosco, edicola famiglia Converso, pro-getto dell’arch. Beppe Maggiora, 1968 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola Alessandro Mosca, pro-getto dell’ing. arch. Federico Maggia, 1945 (l.b.)

Page 22: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Le cappelle realizzatesuccessivamente finoall’epoca attuale siriconducono infattialla individuazione diuna nuova monumen-talità, perseguita nellaforma, nell’uso di ma-teriali imperituri e neldisegno di prospetto,senza rinunciare allaricerca del significatodi una architettura di-sposta a colloquiarecon l’eternità. A questa tipologia

fanno riferimento le cappelle più recenti: vedasi la cappella Aiazzone, progettistaarchitetto Giulio Carpano, realizzata nel 1986 (n. 47 blu in plan., la terza sul secon-do terrazzamento a levante) o la cappella per Fernando Savio, progettista l’architet-to Renato Boffa Ballaran, realizzata nel 1972 (n. 41 blu in plan., la prima sulsecondo terrazzamento a levante). A titolo di curiosità si evidenzia infine la cappel-la Magliola, del 1931 (n. 24 blu in plan., al centro del bosco), che è straordinaria-mente simile alla cappella della famiglia Giordani Antonelli, realizzata in stile lom-bardo a Roma, nel Cimitero del Verano.

21

Cimitero Bosco, edicola famiglia Savio, progettodell’arch. Renato Boffa Ballaran, 1972 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia Aiazzone, pro-getto dell’arch. Giulio Carpano, 1986 (l.b.)

Cimitero Bosco, edicola famiglia marchesi Solaro del Borgo, progettodell’arch. Adalberto Borromeo, 1974 (m.c.)

Page 23: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

22

Note

(1) Ernesto Camusso, torinese. Il Camusso è progettista anche della Cappella di San Giuseppe, in fondo alla pas-seggiata omonima, costruita nel 1875. Del suo progetto per il Cimitero di Oropa esiste ampia documentazio-ne presso l’Archivio del Santuario.

(2) La numerazione delle cappelle nella planimetria segue l’ordine cronologico di costruzione per permetterne unalettura delle diverse tipologie e caratteristiche costruttive che si sono succedute; si parte dal numero 1 per lacappella monumentale Sella, la prima ad essere stata realizzata, fino all’ultima realizzata in ordine di tempo,la numero 49 di proprietà della famiglia Ferraris.

(3) Carlo Maggia. Nato a Biella nel 1834, morto ivi nel 1921. Nipote di Giovanbattista Maggia (Biella 1757-1819). Misuratore delle Regie Patenti, diresse i lavori della Sacrestia del Duomo. Presidente della DeputazioneProvinciale di Novara, maggiore autorità della provincia che comprendeva Biella e Vercelli. Consigliere comu-nale, fece nominare l’ing. Beruto come progettista del primo Piano Regolatore di Biella.

(4) Giò Feroggio. Nato a Camburzano nel 1850, morto ivi nel 1924. Progettista locale, appartiene ad una stirpe dicostruttori, impresari, ingegneri, architetti biellesi. Nipote di Giovanbattista Feroggio (Camburzano 1723-1797), uno dei più importanti architetti del secolo (Parrocchia di San Germano Vercellese 1754-1764, Chiesadello Spirito Santo a Torino 1764-1767, Santa Caterina di Asti 1766-1773, ricostruzione del Teatro diCarignano di Torino 1796), il cui figlio e padre dell’autore citato, fu architetto della Reale Accademia delleScienze di Torino e lavorò successivamente in Francia. Giò Feroggio fu professionista di riferimento perl’Amministrazione del Santuario di Oropa; per lungo tempo curò la direzione dei lavori e la contabilità delleopere di completamento dell’emiciclo centrale principale. Suo figlio Giulio Feroggio prosegue nella attività diprogettista e promuove il completamento delle ali laterali di ampliamento del Cimitero, sulla base del proget-to paterno (non realizzato).

(5) Quinto Grupallo. Nato a Bioglio nel 1867, si spense a Biella nel 1957. Varie sono state le costruzioni civili edindustriali nel Biellese da lui realizzate nella prima metà del Novecento. Fu delegato di parte comunale all’in-terno dell’Amministrazione di Oropa, collaboratore di P. Carlo Mino. per gli sviluppi della Piccola Casa delCottolengo in Biella.

(6) Giulio Feroggio. Nato a Biella nel 1899, si spense ad Occhieppo Inferiore nel 1975. Progettista locale, figliodi Giò Feroggio.

(7) Nicola Mosso. Nato a Graglia nel 1899, morto a Torino nel 1986. Diresse lo studio di Michele Frapolli, par-tecipò alle correnti del futurismo con Oriani e Fillia pubblicando progetti su riviste come “Stile Futurista” e“Casabella”. Si avvicinò all’Art Nouveau e poi all’espressionismo (chiesa del SS. Redentore di Torino construttura-forma a cristallo, progettata con il figlio Leonardo e con Livio Norzi). Nel Biellese, negli anni Trenta,ha progettato numerose importanti architetture tra cui la sede dell’Unione Industriali, la stazione di Cossato,la Casa Cervo. Nel 1933 si distingue alla V Triennale di Milano vincendo il primo premio nel contesto delpadiglione degli architetti piemontesi. Negli ultimi anni si dedicò più ai concorsi ed alle ricerche che non allacommittenza professionale: concorsi per il Liceo Scientifico (1960) e per il Teatro Lirico (1959, primo pre-mio) di Alessandria, studi sulla Torre di Pisa e sul soleggiamento, oltre alla partecipazione con il figlio e conAloisio alla progettazione delle Vallette e di diverse architetture religiose (Pavignano, Ternengo).

(8) Carlo Ravizza. Ingegnere milanese, noto a livello locale per aver progettato la Piscina Rivetti donata nel 1958da Guido Alberto Rivetti alla città di Biella, in memoria del figlio Massimo.

(9) Michele Marelli, architetto milanese. Altra edicola funeraria dello stesso autore è presente a Barzanò Brianza,per la famiglia Figliodoni, citata come saggio di architettura cimiteriale nelle pubblicazioni sulle ArtiDecorative, Università degli Studi di Roma Tre, Biblioteca Arti, sezione architettura, “Enrico Mattiello” 1927.

(10) Alessandro Trompetto. Nato a Biella nel 1901, morto ivi nel 1978. È autore di numerosi palazzi in Biella, inparticolare nel quartiere degli affari, della chiesa della Madonna Pellegrina al Villaggio Lamarmora, di edico-le funerarie al Cimitero di Biella e del Palazzo della Regione Autonoma della Valle d’Aosta ad Aosta.

(11) Federico Maggia. Nato a Biella nel 1901, morto ivi nel 2003. Bisnipote di Giovanbattista Maggia, nipote diCarlo Maggia, appartiene ad una famiglia di quattro generazioni di progettisti locali che operarono sul terri-

Page 24: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

23

torio a partire dal 1789. Ingegnere, ottenne la laurea in architettura a Torino nel 1925, si firmò sempre dott.ing. Federico Maggia, architetto. Allievo dell’arch. Chevalley e del prof. Colonnetti, fu compagno di studi diGino Levi Montalcini. Ha operato professionalmente a Biella per settanta anni (dal 1925 al 1985, fino all’etàdi 84 anni), realizzando edifici residenziali (Casa in Via Cavour, Casa Vitale, Casa Boglietti), edifici indu-striali, edifici civili tra cui la casa per dipendenti comunali a Biella in Via Tripoli, i Bagni Pubblici (ora demo-liti), l’Albergo Savoia al Mucrone e moltissime opere di vario genere nei comuni del Biellese: Andorno,Vallemosso, Cossato. Ha progettato edifici in Asia, America, Australia. Fu presidente dell’Ospedale dal 1961al 1970, componente della Commissione Edilizia per più di 40 anni. Ha realizzato il nuovo PRG di Biella conLevi Montalcini e Morelli. Amico di Giò Ponti amò lo stile razionale del “Novecento”. Nel 1996 ha istituitoin collaborazione con l’Ordine degli architetti locali (presidente la sottoscritta) e con la Fondazione Sella ilPremio Concorso Federico Maggia per promuovere l’opera prima di un giovane architetto, a ricordo della fati-ca professionale dei suoi primi anni di studio.

Fonti d’ArchivioArchivio Santuario di OropaArchivio “Sala Biella”, Biblioteca Civica di Biella

Bibliografia

Il Cimitero di Oropa: regolamento e tariffe, Biella, Tipografia Amosso, 1920.Regolamento e tariffa per la concessione dei tumuli nel Nuovo Cimitero dell’Ospizio di Oropa, Biella, TipografiaAmosso, 1877.Ampliamento del Cimitero di Oropa, in Biella, anno 1, n. 12, 1963.Autori vari, Oropa, in Illustrazione Biellese, anno V, n. 7, 8, 9, settembre 1935.Bocchietto Luisa, Coda Mario, Gavazzi Carlo, Il Cimitero Monumentale, in “Tesori di Oropa” a cura di PaoloSorrenti, Regione Piemonte/Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa, Gaglianico 2005.Bessone Angelo Stefano, Storia di Oropa dal XIII al XIX secolo, Biella Centro Studi Biellesi, Tip.Toso, 1970.De Fusco Renato, L’Architettura dell’Ottocento, Collana di Storia dell’Arte Italiana, UTET, Torino 1980.Grupallo Silvio, Considerazioni sulla professione dell’ingegnere e dell’architetto, Accademia di Oropa, Atti del 1°Convegno, 1954.Mallè Luigi, Le arti figurative in Piemonte dalle origini al periodo romantico, Torino, Stamperia ArtisticaNazionale, 1962.Olivero Eugenio, La chiesa dello Spirito Santo in Torino ed il suo architetto Giovanni Battista Feroggio, RassegnaMensile Municipale, Torino 1912.Roccavilla Alessandro, L’Arte nel Biellese (Rinaldo Allara Editore, Biella 1905); ristampa anastatica della LibreriaVittorio Giovannacci, Biella, 1982.Seira Pier Enrico, Una città nella città, Rivista Biellese n.1, gennaio 1988.Seira Pier Enrico, I ricordi di Federico Maggia, Rivista Biellese, n.2, aprile 2001, pag.17-28.Trompetto Mario, Storia del Santuario di Oropa, Unione Biellese, Biella 1974.Trompetto Mario, Oropa in Biella, Unione Biellese, numero unico, 1968.Trompetto Mario, Le cappelle di Oropa in Vie del Biellese, edizione de Il Biellese, 1954.Torrione Pietro - Crovella Virginio, Il Biellese. Ambiente, uomini, opere, Centro Studi Biellesi, Ed. Unione Biellese,Biella 1963.Torrione Pietro, Artisti Biellesi, in Biella, anno 3, n. 2, 1965. Valz Blin Remo, Famosi impresari del secolo XIX, in Biella, anno 5, n. 2, 1967.

Per la ricerca relativa alle edicole familiari sono state consultate tutte le cartelle conservate nell’Archivio delSantuario d’Oropa suddivise per nominativo dei richiedenti le Autorizzazioni a costruire (elenco proprietari delleConcessioni). Alcune cartelle risultano mancanti. Sono stati consultati inoltre i documenti, sempre depositati presso l’Archivio del Santuario d’Oropa, relativi a tuttele opere inerenti il nuovo Cimitero di Oropa (creazione, modifiche, concorsi, resoconti dei lavori, carteggi, docu-menti amministrativi).Testo di riferimento è stato “Storia del Santuario di Oropa” di Mario Trompetto che a sua volta attinge dalla stes-sa fonte d’Archivio.Ringrazio Mario Coda per la pazienza con la quale mi ha permesso l’accesso alle suddette fonti di ricerca.

Page 25: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

24

ArchitettureFamiglie titolari di concessione Progettista Anno costruzione

1 Sella (Quintino) Ing. Carlo Maggia 18842 Zina (Giuseppe) Ing. Giò (Giovanni) Feroggio 19043 Serralunga (On. Comm. Giobatta) Ing. Ferdinando Cocito – TO 19084 Trossi (Cav. Carlo) Ing. Quinto Grupallo 19095 Ex Viglieno (Giovanni) ora Santuario Ing. Giò (Giovanni) Feroggio 19096 Petiva (Cav. Federico) Ing. Carlo Maggia 19097 Maggia (Andrea) Scultore Edoardo Rubino 19108 Fogliano (Giovanni) Ing. Giò (Giovanni) Feroggio 19119 Bona (Comm. Basilio) Ing. E. Bonelli 1912

10 Ugliengo (Cav. Fortunato) Quinto Grupallo 191411 Bona (On. Eugenio) Cesare Biscarra -TO 191412 Cridis (Avv. Mattia) Arch. Giulio Feroggio 191513 Rivetti (Giuseppe e figli) Ing. Quinto Grupallo 191614 Ferrua (Piero e Clelia) Arch. Annibale Rigotti 192015 Gallo (Comm. Emilio) Scultore Gino Piccioni 192216 Gualino (Cav. Carlo) Scultore Pietro Canonica 192217 Boggio (Franco) Ing. Quinto Grupallo 192518 Zanon (vedova Dina Taverna) Ing. Quinto Grupallo 1925

ampliamento Geom. Remo Valz Blin 195719 Pasini e Rossi Ing. Quinto Grupallo 192620 Personali Capomastri Ramella e Romano 192721 Schneider (Comm.Giovanni) Arch. Nicola Mosso – TO 192922 Bianchetti (vedova De Lazzero Teresa) Ing.G.B.Carra – TO 193123 Pozzo (Geom.Ettore) Arch. Arturo Rosazza – Pavignano

con Geom. Rosazza Manuel Antonio 193124 Magliola (Emilio) Arch. Giulio Feroggio 193125 Righetti (Giovanni) Scultore Emilio Musso 193326 Vellano (Avv. Giovanni) Ing. Giuseppe Vellano 193427 Pria (Antonio) Geom.Pietro ed Alberto Anderi 193528 Gilardino (Alfredo) Arch. Giulio Feroggio con Ing.Coccino 193529 Poma (Giuseppe) Prof. Arch. C. Boffa 193830 Cerruti (Cav. Quintino) Geom. Candido Porta 194231 Mosca (Alessandro) Arch. Ing. Federico Maggia 194532 Pertusi (Prof. Camillo) Geom. Candido Porta 194633 Casaccia – Craveri manca documentazione s. d.34 Botto Poala (Fratelli fu Albino) Ing. Carlo Ravizza, Arch.Carlo Ravizza – MI 195235 Paschetto (Dott. Emilio) Arch. Arturo Rosazza – Pavignano 195336 Cerruti (Comm. Silvio) Arch. Michele Marelli – MI 195337 Nomis di Cossilla (Conte Gianluigi) Arch. Adalberto Borromeo – MI 195538 Sella (Alfonso) Geom. Franco Rosazza 196739 Sella (Luca e Gianluca) – s. d.40 Converso (Attilio) Arch. Beppe Maggiora – TO 196841 Savio (Fernando) Arch. Renato Boffa Ballaran 197242 Solaro del Borgo (Marchese) Arch. Adalberto Borromeo – MI 197443 Sella (Giorgio) – 197744 Tonella (Ermanno) Arch.Graziosi e Mancini – TO 197745 Chiorino (Augusto) manca documentazione 197846 Jahn (Renato) marmista Pietro Rosso 197847 Aiazzone (Giorgio) Arch. Giulio Carpano 198648 Zanone (Luciano) Geom. Fassina - Tollegno 198849 Ferraris (Francesco) Arch. Giulio Carpano 1996

A Emiciclo Centrale Ing. Ernesto Camusso 1871B Ampliamento ali laterali Ing. Quinto Grupallo 1934C Ampliamento concorso Arch. Alessandro Trompetto 1967

A - Ajmonino (O. D’Elia o A. Rossi)B - Ciarletti (C. Betta)C - Caneparo (G. Coda Comotto)D - Simonetti (S. Vigna)E - Bottinelli (G. Bottinelli)F - Crosa (S. Caneparo)G - Coda Cap (V. Audagna)H - Gastaldi (S. Argenti - L. Bottinelli)I - Ajmone Gibel (G. Bottinelli)J - Zaffagnini (G. Bottinelli)K - Carpano Maglioli (G. Piccioni)L - Uberti (C. Fumagalli)

M - Moretti (G. Bottinelli)N - G.B. Bona (G. Bottinelli)O - A. Ramella (O. Tabacchi)P - Cantono e Bagnasacco (O. Tabacchi?)Q - Canepa (L. Bistolfi)R - Ripa - Ronco - Botto Baldo (C. Cappello)S - E. Bona (C. Biscarra)T - Serralunga (L. Bistolfi)U - Righetti (E. Musso)V - Maggia (E. Rubino)Z - Gallo (G. Piccioni)

Tombe con sculture

Page 26: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Carlo Gavazzi

Le sculture e le pitture del Cimitero di OropaIl Cimitero di Oropa al pari di molti altri cimiteri italiani è definito “monumentale”per le caratteristiche generali della sua struttura e per l’abbondanza di sculture dipregio. L’interesse e l’apprezzamento per la scultura funeraria, assai vivinell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento, diminuirono poi drasticamente:negli anni Sessanta e Settanta del XX secolo era opinione diffusa che opere comequelle contenute nella “piccola Staglieno” oropense fossero degne di ben poco inte-resse. Poi la tendenza si è invertita, e oggi si moltiplicano studi, pubblicazioni e visi-te guidate ai cimiteri.Al lettore scettico, che ritiene tuttora che le statue funerarie siano manufatti di scarsautilità, esteticamente irrilevanti e privi di reali collegamenti col mondo dei vivi, saràbene ricordare uno dei più grandi miti dell’Europa post-classica, un mito che per quat-tro secoli ha visto drammaturghi, romanzieri, librettisti d’opera, musicisti e pittoricreare opere immortali: quello di Don Giovanni, rovesciamento in chiave controrifor-mista del mito greco di Pigmalione. In esso una scultura funeraria - il Commendatoreucciso da Don Giovanni - invitata a cena per irrisione ritorna a suo modo a vivere indi-rizzando a proprio piacimento il corso degli eventi fino alla tragica conclusione: lamorte e la dannazione del protagonistapunito per i suoi peccati.La statua del Convitato di pietra segue lastoria della scultura funeraria dell’Oc-cidente: Tirso de Molina la situa nellacappella di una chiesa, Molière in un’e-dicola all’aperto, Lorenzo da Ponte nellibretto per Mozart in un cimitero,“luogo chiuso con diverse statue”. Uncimitero, alla sommaria descrizione, nondissimile da quello di Oropa. Il visitato-re di quest’ultimo ammiri perciò le scul-ture, pensi alle innumerevoli vicendeliete e tristi che si intrecciano e si celanodietro quelle figure di bronzo e dimarmo, ma si guardi bene dall’invitarle acena! Non si sa mai.Accanto ad architettura, scultura e pittura un ulti-mo, ma non trascurabile, motivo di interesse cheil camposanto di Oropa presenta sono le epigrafi.Soprattutto le lapidi ottocentesche e quelle del

25

Alcune sepolture nel Campo Aperto di levante(c.g.)

Page 27: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

primo Novecento ne sono ricche: esse raccontano alvisitatore storie a volte drammatiche (come per chicadde sulle soprastanti montagne o per chi combatté)e a volte quiete (come per chi lavorò come apprezza-to cameriere fin quando passò a miglior vita), e glipermettono di gettare uno sguardo sulle abitudini esulle idee di società che, quantunque precedano dipoche generazioni quella attuale, ci paiono oggi lon-tanissime: chi riposa in pace a Oropa affrontò da vivoproblemi quali l’angosciante scelta fra Francia e Italiacui furono obbligati coloro che erano nati in Savoia almomento della cessione di quest’ultima a NapoleoneIII, come apprendiamo dall’epigrafe di un defuntoche, nato a Chambéry e morto a Biella, “SDEGNAN-DO BLANDIZIE FRANCESI / PRESCELSEMORIR ITALIANO”. Nel testo che segue il segno + significa “data dimorte”. Con il termine “marmo” si intende “marmobianco” salvo diversa indicazione. Se non viene speci-ficato l’autore di una scultura significa che quest’ulti-ma non è firmata oppure, se vi sono firme, esse nonsono visibili nell’attuale collocazione. Talora peròl’autore di sculture non firmate è noto grazie a pubbli-cazioni o alla documentazione conservata nell’archi-vio del Santuario. La situazione descritta è quella del2006. Le lettere maiuscole fra parentesi permettono dirintracciare le principali opere sulla planimetia.

Iniziamo la visita dalle tombe in terra del campo semicircolare, e partiamo dalla metà orientale (“Campo Aperto di Levante”).

Anna Cerolini (suor Arcangela): altorilievo in marmo. E’ un tondo con un fineritratto di profilo. C’è inoltre una croce in marmo datata Biella 1886 con fiori e unnastro sul quale è la dedica A SUOR ARCANGELA / LA CITTADINANZA (Vediepigrafe integrale a pag. 83).

Carlo Ajmonino (bimbo, + 1883): grande tutto tondo in marmo (in plan., A verde). Unangelo a grandezza naturale tiene il bimbo in mano e poggia su un complesso supportocon quattro teste d’angeli. Il soggetto si rifà alla tomba Pallestrini di Vincenzo Vela, giàal Cimitero Monumentale di Torino e ora alla Galleria d’Arte Moderna di tale città; ilvalore artistico non è certo pari a quello del modello. L’opera è attribuita a OdoardoD’Elia da un articolo di giornale (NN 1885), il cui estensore ammirò il gesso nello stu-dio torinese dello scultore e scrisse che costui lo stava “già eseguendo in marmo a pro-porzione del vero”. Ma benché quanto vediamo a Oropa collimi perfettamente con ladescrizione del giornalista e il cognome del bimbo sia lo stesso, l’angelo è firmato “ARossi / 1891 (?)” Torino. Forse D’Elia non portò a termine il lavoro ed esso fu termi-nato sei anni dopo da Rossi, magari con alcune varianti tali da giustificare la sua firmasul manufatto? O l’opera di D’Elia non fu accettata dai committenti?

26

O. D’Elia o A. Rossi, tomba Ajmonino, par-ticolare (l.b.)

Page 28: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Famiglia Ciarletti Francesco: tuttotondo in bronzo raffigurante un busto(con braccio e mano) di donna in atteg-giamento pensieroso (in plan., B verde).E’ firmato e datato “C. Betta - 916”.Non si tratta di un ritratto: un bronzoidentico è sulla tomba Avandino delCimitero Monumentale di Torino.

Don Pietro Magri (+ 1937), noto musici-sta: il ritratto è un tondo ad altorilievo inbronzo compreso entro un altro altorilie-vo bronzeo raffigurante rami di quercia.(Vedi foto a pag. 66).

Crescenza Real (+ 1890): piccolo monumento inmarmo con un elegante bassorilievo (croce, cles-sidra alata, due faci) .

Clerici Vittoria (+ 1900): lapide in marmo conaltorilievo che presenta una figura femminile inginocchio e alberi, uno dei quali altissimo (sog-getto presente in tombe della stessa epoca in varicimiteri biellesi).

Magliola Alberto (+1905), neonato: piccolo sarcofago marmoreo con ornati.

Emma Ferrero Magliola (+1926) e Ing.re Lorenzo Magliola (+1932): crisantemi e croce ad altorilievoin bronzo.

Famiglia Canepa Marco (+ dal 1870 al 1894): struttura architettonica marmorea in stile gotico fioritofirmata Bottinelli L.

Don Chiappa Enrico (+1879): struttura in pietra grigia con una rosa ad altorilievo.

Caneparo Stefano (+1895): struttura in marmo con ornati ad altorilievo (fronde,face, àncora, croce) entro cui vi è una lapide in pietra verde con un’interessante epi-grafe, firmata “C. Comotto G.ni / Biella” (in plan., C verde). Essa sormonta un

ritratto maschile ad altorilievoin marmo non firmato, che do-vrebbe esser dovuto anch’essoal Coda Comotto: peraltro nelprogetto conservato nell’archi-vio del Santuario il ritratto nonè in basso bensì in cima all’in-tera struttura, che pare dunqueessere stata vittima di un crolloe poi ricomposta in altro modo.

Maddalena Rondani, morta diparto: struttura in marmo con

27

C. Betta, tomba Ciarletti (c.g.)

G. Coda Comotto, tomba Caneparo, particolare (c.g.)

Page 29: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

epigrafe (vedi a pag. 87) e ornati - fra cui due faci - entro la quale è un ovale inmarmo con un ritratto ad altorilievo assai fine. La tomba è datata 1878 - un annodopo l’inaugurazione del cimitero - ed è dunque fra le più antiche.

Bertello Luigi da Airasca, data non visibile, e Anna Maria (+1880): croce marmorea con eleganti rosead altorilievo.

Famiglia Lombardi (+ dal 1927 al 1951): sarcofago marmoreo con raffinati ornati floreali. Due crocie la scritta FAMIGLIA LOMBARDI sono a mosaico blu.

Passiamo alla metà occidentale del campo semicircolare (“Campo Aperto di Ponente”)

Prof. Simonetti D. Antonio (+1907): l’espressivo busto a tutto tondo in bronzo conornati, poggiante su un basamento di sienite, è firmato S. Vigna (in plan., D verde).

Una tomba senza nome né data, con una foto sbiadita, è sormontata da un tuttotondo in marmo: una fanciulla a braccia conserte a figura intera con delle rose. Ladefunta è Angelina Clerici e lo scultore è Giuseppe Bottinelli, come sappiamo dalprogetto - datato Torino 1891 - consistente in un pregevole disegno a colori dellatomba, in esso definita “monumentino”.

Mario Lombardi Clerici (+1915): lapide in marmo con ornati, lunga epigrafe e un altorilievo raffigu-rante un angioletto e una bara. La firma è di L. Bottinelli.

Lina Delpiano (+1916): angioletto in marmo a tutto tondo su una struttura a falsi blocchi di roccia(elemento non raro nelle tombe dell’epoca, sovente - non qui - utilizzato per raffigurare il Calvario).

Famiglia Bottinelli: vi è sepolto il “Cav.Prof. Giuseppe Bottinelli Scultore” natoil 23-5-1865 e morto il 12-3-1934, mas-simo scultore biellese dell’epoca e auto-re del tutto tondo in bronzo a grandezzanaturale che costituisce una originalecommistione fra ritratto e figurazioneallegorica, come si evince dal sottostan-te cartiglio con fiori: una vecchia -Giovanna, la madre dell’artista, mortanel 1900 - fila e un angelo recide il filo(in plan., E verde). E’ firmato “G.Bottinelli fece”. A lato vi è il bustobronzeo a tutto tondo di Luigi Bottinelli,padre di Giuseppe, anch’egli scultore eautore di alcune tombe di questo cimite-ro. Tale busto, firmato dal figlio, fu ruba-to nel 2002; ritrovato, è stato restauratodalla famiglia e ricollocato al suo posto.

28

S. Vigna, tomba di don Simonetti, particolare(m.c.)

Page 30: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Neruccio Neri morto nel 1919 a 11 anni: il pregevole ritratto a tutto tondo in bron-zo è firmato “Romeo Rota / Milano 1920”.

Capitano Costantino Crosa morto nel 1918, Medaglia d’Oro al Valor Militare: untondo in bronzo presenta l’espressivo e mosso ritratto a bassorilievo firmato “S.Caneparo” - forse l’opera migliore dello scultore - e un altorilievo in bronzo com-prendente croce e cartiglio con epigrafe (in plan., F verde). Essi furono rubati nel2002: il tondo, fortunatamente ritrovato, è stato ricollocato al suo posto insieme aun nuovo cartiglio bronzeo (vedi foto a pag. 62).

Avv. Leopoldo Cambieri (+ 1893): il monumento in sienite è sormontato da unbusto in marmo firmato “G. Bottinelli” (Trompetto 1974, pag. 418).

Anton Dante Coda (+1959), Giovanni Coda Cap (+1946) e Maria Gremmo(+1952): il Cristo benedicente, tutto tondo in bronzo a figura intera, è firmato“AVDAGNA” (in plan., G verde). Quest’opera dalla modellazione asciutta e rigoro-sa è più interessante e pregevole del portale destro della chiesa nuova di Oropa,anch’esso dovuto a Virgilio Audagna (vedi foto a pag. 61).

Tomba Cappio: i due bassorilievi bronzei con i ritratti di Cappio Celestina (+ 1923)e Bartolomeo (+ 1932) accompagnati da rose sono entrambi firmati R. Rota.

Graziella Schiagno (+2000): Pietà ad altorilievo in bronzo.

SODALES ORATORII S. PHILIPPI (+ dal 1884): altorilievo in marmo (cuore infiammato, stelle,gigli, nastro). Il disegno a matita del prospetto di questo monumento, conservato nell’archivio delSantuario, reca il timbro “Meliga Giovanni / Geometra”.

29

Tomba Bottinelli (G. Bottinelli) e, più indietro, tomba Neri (R. Rota) (m.c.)

Page 31: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Padre Agostino Gurgo, Superiore dei Filippini in Biella (+1892): il busto marmoreodatato 1883 non è firmato ma è attribuito a G. Bottinelli da Trompetto 1974. Poggiasu un basamento in sienite; vi è pure un altorilievo in bronzo (libro aperto e croce).Più di altri questo marmo pare soffrire l’esposizione agli agenti atmosferici.

Maglioli D. Nicola (+1895): angioletto a tutto tondo in marmo.

Padre Carlo Gastaldi, Filippino (+1873): espressivo busto in marmo firmato“Stefano Argenti / Torino 78” su basamento pure in marmo firmato Bottinelli L.(in plan., H verde).

Genta Giovanna (+1924): altorilievo in marmo traforato (croce, cartiglio, fiore).

Genta Giovanni (+1924): altorilievo simile (croce, cartiglio, fronde). Rilievi di questo genere eranonumerosi un tempo nel cimitero di Oropa: alcuni sono stati distrutti per scaduta concessione alla finedegli anni Ottanta del XX secolo.

Lina Delpiano (+1916): angioletto a tutto tondo in marmo poggiante su struttura a falsi blocchi di roccia.

Esaminiamo il muro di sostegno del porticato semicircolare (“Androne diLevante”) cominciando dalla metà orientale e procedendo da Est verso Ovest

Famiglia Giovanni Lora Marzé (secondo o terzo decennio del XX secolo?): altorilievo in marmo conCristo morto e Vergine firmato M. Perino. Il marmo bianco appare bruno perché colorato con ruggi-ne, secondo una tecnica tipica di questo scultore.

30

Tombe Simonetti (S. Vigna, in primo piano), Gurgo (G. Bottinelli, a sinistra) e Gastaldi (S. Argenti, adestra) (m.c.)

Page 32: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Famiglia Aimone Gibel: altorilievoin bronzo: quattro angeli quasi agrandezza naturale, due tondi conritratti firmati rispettivamente “G.Bottinelli 1924” e Bottinelli,Crocifisso e festoni di rose (inplan., I verde). E’ una fra le miglio-ri opere di Giuseppe Bottinelli.

Lapide in marmo grigio firmataVercellotti su cui sono applicate ottolapidi in pietra verde (una è mancante:defunti delle famiglie Reda, Dionisio,Orso, Cucco etc. + dal 1920 al 1946) euna cornice a bassorilievo.

Ten. Mario Cucco (+ 1918): l’al-torilievo in bronzo con il ritrattocomprende l’epigrafe. Si trattadell’Alpino Medaglia d’Argentoal Valor Militare commemorato aBiella, nella piazza a lui intitolata,da un monumento di GiovanniCantono (vedi foto a pag. 62).Lapide in marmo grigio firmata Vercellotti su cui sono applicate otto lapidi in pietra verde (defuntidelle famiglie Berck, Comerro, Masserano, Dionisio, Viale, Rosi etc.) e una lapide con elegante alto-rilievo (festone e due nastri con croce).

Teresa Maina: bassorilievo in bronzo comprendente il ritratto firmato Nori G. e l’e-pigrafe. Terzo o quarto decennio del XX secolo?

Angiono Francesco (+ 1963), Gioachino (+ 1903) e Anna (+ 1969): la lapide marmorea presenta unelgante stemma inciso e colorato in nero.

Paolo Buisson (1813-1891): la sua lapide in pietra grigia con incisioni colorate in oro, cui è applicatauna corona di fiori in ceramica, reca un’interesante epigrafe (vedi a pag. 81).

Famiglia Conte Fantoni di Vigliano: sulla lapide in marmo grigio firmata F. Bider sono applicate diecilapidi in pietra verde con ornati.

Alla stessa altezza sul fronte della cappella la lapide marmorea di Gio. Francesco De Caroli (+ 1879)presenta un’elegante cornice incisa e ornati pure incisi, fra cui una clessidra alata, nonché una lungaepigrafe.

Passiamo alla metà occidentale del muro (“Androne di Ponente”)procedendo da Est verso Ovest

Famiglia Giuseppe Venanzio Sella: la lapide presenta un’epigrafe a mala pena leggibile (vedi a pag.84). Il medesimo testo compare a Chiavazza nell’epigrafe sulla tomba della famiglia di Antonio Ceria.

Acquadro Gio. Secondo (+ 1887), “CONTROLLORE DEMANIALE”: la lapide marmorea ha unapregevole cornice incisa con ornati (fronde d’edera) e contiene una lunga epigrafe (vedi a pag. 81).

31

G. Bottinelli, tomba Zaffagnini (c.g.)

Page 33: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Clementina Valle: l’epigrafeè elegantemente graffita suuna lapide in marmo grigioinsieme a un Chrismòn nelquale si legge IN CHRISTOBIBAS. Il lungo testo è unbuon esempio di un gustooggi quanto mai superato; lafirma è M. Perino. (vedi apag. 88).

Clotilde Zaffagnini (+1923), professoressa dipianoforte: lapide inbronzo con un finissimoritratto frontale (solu-zione poco comunenella scultura funeraria)

a bassorilievo nonché edera e rose ad altorilievo (in plan., J verde). E’ firmata G.Bottinelli: pur di piccole dimensioni, è una fra le opere più pregevoli del cimitero.

Vercellone Carolina (+ 1936) e Gurgo Domenico (+ 1930): due ritratti in un unicobassorilievo bronzeo firmato S. Caneparo.

Famiglia G. B Coda (+ dal 1916): sulla lapide in marmo grigio firmata Vercellotti sono applicate ottolapidi in pietra verde e un fine altorilievo in marmo con figura femminile in preghiera e croce chepotrebbe essere anteriore al resto della struttura.

Famiglia L. Ramma: sulla lapide in marmo grigio firmata Vercellotti sono applicate varie lapidi in pie-tra verde. Notevole la tragica epigrafe di Maria Ramma. (vedi a pag. 87).

Ing. Prof. Giovanni Cucco (+ 1923): espressivo ritratto ad altorilievo (quasi tuttotondo) in marmo con epigrafe in latino firmato M. Perino.

Sulla lapide in marmo grigio della famiglia Gambarova firmata F. Bider sono applicate nove lapidi inpietra verde con cornice a bassorilievo ed epigrafi incise nonché due lastre anch’esse in pietra verdecon faci a bassorilievo. L’epigrafe principale è del 1918 e l’opera dovrebbe risalire a tale periodo anchese le date di morte partono dal 1886.

Sulla lapide in marmo grigio delle famiglie Guala - Capirone - Mosca firmata VercellottiI sono appli-cate nove lapidi in pietra verde (+1917-1938) una delle quali con croce, nastro e festone ad altorilie-vo. Da notare l’epigrafe di Ermanno Guala (vedi a pag. 84).

La lapide in marmo grigio delle famiglie Gambarova - Citterio è anch’essa firmata Vercellotti ma lostile delle otto lapidi in pietra verde ad essa applicate è decisamente diverso: si rifà a quello in voganell’Era Fascista (del resto la data più antica è il 1922) sia nelle sobrie cornici, sia nelle epigrafi, nonincise ma costituite da lettere bronzee applicate - così come la croce patente anch’essa bronzea.

Fra altre lapidi, è notevole per l’epigrafe incisa e colorata in nero quella che si augura che “NOSTRASIGNORA D’OROPA / IMPARADISI NELLA PACE ETERNA / L’INDUSTRIALE GIOVANNILANZONE…”, morto nel 1924 (vedi a pag. 84).

Poco più avanti, sempre fra altre lapidi, vi è quella in pietra scura, con epigrafe incisa e dorata, sobria-mente dedicata “A / SIMONE ROSSETTI / FOTOGRAFO” (+ 1925).

32

M. Perino, tomba di Giovanni Cucco (c.g.)

Page 34: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Saliamo al porticato semicircolare e iniziamo dalla metà orientale (“Galleria di Levante”), procedendo da Est verso Ovest.

Famiglia Antonio CarpanoMaglioli: drammatico altori-lievo in bronzo (vedi foto apag. 60) con Cristo morto etre figure a grandezza natura-le firmato “Biella GinoPiccioni 1929” (in plan., Kverde).Famiglia Uberti (+ dal 1889 al1975): due angeli a tutto tondoin bronzo a grandezza naturalefirmati C. Fumagalli (in plan.,L verde). Paiono provenire,forse con alcune modifiche,dallo stesso gesso di una com-posizione di dimensioni maggiori al Cimitero Monumentale di Torino. Il trattamentodelle superfici e il movimento delle figure, per certi versi quasi barocche, ne fanno ununicum in tutto il cimitero. Al centro è una pittura murale sbiadita (o incompiuta?),comprendente un vigoroso Cristo a grandezza naturale tratteggiato a matita e una coro-na di spine in basso, colorata, con la firma V. Cavalleri. Trompetto 1974, pag. 418.

Serafino Penna (+ dal 1894 al 1978): altorilievo in marmo con eleganti ornati rinascimentali sormon-tati da una croce firmato Catella Torino.Primi decenni del XX secolo. L’archivio delSantuario ne conserva un grande ed accura-to progetto.

Famiglia Moretti: altorilievo inbronzo a grandezza naturale (angelocon rose, modellato con mano par-ticolarmente felice) e due ritratti fir-mati rispettivamente “G. Bottinelli1914”, “G. Bottinelli” e “1923 G.Bottinelli”. F. (in plan., M verde).Andrea Maggioli: la tomba sormonta la pre-cedente e presenta un angelo ad altorilievo inbronzo. Il progetto, corredato da un pregevo-le e dettagliato disegno, è firmato “Prof. E.Burlando / Scultore Genova” e datato 1931.La stessa firma si ritrova, di lato, sulla strut-tura lapidea in cui è inserito il bronzo.

Famiglia Pugno: sia la grande croce (dalleestremità dei bracci convesse, decorata da

33

C. Fumagalli, tomba Uberti (l.b.)

G. Bottinelli, tomba Moretti (c.g.)

Page 35: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

semplici ornati incisi e colorati in oro) sia lasottostante lapide sono in marmo grigio; quat-tro chiodi bronzei completano la semplicecomposizione, firmata A. Stella.

Cav. Gio. Batta. Bona: tondo marmoreocon ritratto ad altorilievo firmato “G.Bottinelli 1904” ed eleganti ornati(vedi foto a pag. 58 - in plan., N verde).

Paolo (+ 1912) e Adelaide (+ 1899)Pastoris: due ritratti in marmo ad altorilievonon firmati.

Canale Ines (+1940): la lapide in marmo gri-gio con ornati incisi e colorati in oro è firmata“Buratti / Chiavazza”.

Sella Guido (morto nel 1891 a diecianni): l’ovale con l’espressivo ritrattoad altorilievo in marmo è inserito inuna lapide anch’essa marmorea conornati ed epigrafe firmata “Catella F.Torino”. Difficile dire se la firma siriferisca alla sola lapide o anche alritratto.

Can. Eliseo Maja, rettore di Oropa (+ 1939) ealtri: pitture murali (Madonna d’Oropa e orna-ti liberty) .

Ceneri di Giuseppe Arnulfo (+1867), parlamentare biellese: la lapide marmorea ha una lunga epigra-fe (vedi a pag. 81) e, ad altorilievo, una clessidra alata e la croce dell’Ordine Mauriziano. La clessidraalata, che abbiamo già incontrato, è un simbolo comune nei cimiteri: rappresenta l’incontro fra iltempo (la clessidra) e l’eternità (le ali). Vedi foto a pag. 55.

Famiglia Ramella Aristide: splendido tutto tondo in marmo a grandezza naturaleraffigurante una giovane donna velata con due bimbi, allegoria della Carità secon-do Trompetto 1974, pag. 418, che lo attribuisce erroneamente al pittore DemetrioTabacco, della Beneficenza Tutelare secondo Caselli 1997, pag. 60 (in plan., Overde). Firmata “O. Tabacchi / Torino 1886”, è un buon esempio delle sensualifigure femminili per le quali - soprattutto nelle sculture “di genere” - era famoso ilTabacchi. Questa raffigurazione allegorica della terza virtù teologale è qua e là pre-sente nei cimiteri: nel Biellese ricordiamo il bronzo di Gaetano Cellini a Pralungo.

Al di là del cancello vi è una struttura in marmo grigio e bianco con una lunga epigrafe (vedi a pag.81) dedicata alle sorelle Angela e Carolina Bona, sepolte in un antro sottostante la cappella centrale;essa è arricchita da ornati a bassorilievo fra cui due faci. In basso si legge la firma Bottinelli L.

Sulla parete esterna destra della cappella vi è una struttura in marmo grigio venato contenente una lapi-de in marmo bianco con una lunga epigrafe (vedi a pag. 81) commemorante Emma Buratti Agostinetti(+ 1920). La firma è “Travaglia / Biella”.

34

O. Tabacchi, tomba Aristide Ramella (c.g.)

Page 36: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Troviamo la cappella centrale, normalmente chiusa. Dall’esterno possiamo vedere, nell’abside, le prime tre opere che descriveremo. Le altre si trovano sulla controfacciata

Giovanni Pietro Losana (+ 1873), Vescovo di Biella: la lapide in marmo con unalunga epigrafe in latino (vedi a pag. 85) comprende un altorilievo (stemma e archi-tetture) ed è sormontata da un busto a tutto tondo, pure in marmo. La struttura è fir-mata Bottinelli (deve trattarsi di Luigi se essa è coeva alla traslazione del presuledal vecchio cimitero a questo subito dopo la sua inaugurazione: Giuseppe era trop-po giovane). Non è però sicuro che anche il busto sia dovuto al medesimo scultore:vedi quanto si è detto circa la tomba Gastaldi.

Natale Serafino (+ 1924), Vescovo di Biella: la lapide in marmo bianco su un’altra in “rosso Levanto”presenta un bassorilievo (stemma, bara, epigrafe etc.) ed è sormontata da una Vergine pure a bassori-lievo. La firma è F. Bider.

Carlo Montagnini (+ 1913), Arcivescovo di Larissa: la lapide in mamo bianco suun’altra in marmo bruno venato presenta lo stemma a bassorilievo. Le è applicatoun tondo marmoreo col ritratto ad altorilievo firmato L. Borgogno - Torino.

Pietro Paolo Trompeo (+ 1897): sulla lapide in marmo nero è applicato un medaglio-ne in marmo bianco col ritratto ad altorilievo firmato Bottinelli L. (vedi foto a pag. 76).

Giuseppe Tarino (+ 1894): sullalapide in marmo nero è applicato unritratto ad altorilievo in marmo bian-co firmato Bottinelli G.

Clotilde Castelli Trompeo (+ 1925) e CarloCesare Castelli (+ 1916): due lapidi inmarmo nero con cornice in marmo bianco(colorato con ruggine) costituita da tronchi efoglie a bassorilievo. Entrambe le lapidisono firmate M. Perino.

Conti Gromo di Ternengo: quattro lapidi inmarmo nero entro una cornice in marmobianco con stemma e motto a bassorilievo.

Luigi Marandono (+ 1897): l’altori-lievo in bronzo col ritratto è firmatoG. Bottinelli 189... (?)

Angeline Panario nata Marandono (+1903):l’altorilievo col ritratto in marmo - un ovale- è firmato Pini Pietro 1902 (?). In posizio-ne simmetrica vi è un analogo ovale colritratto di Filippo Panario (+1897), verosi-milmente da attribuire al medesimo scultore.

Mania M. Teresa (+ 1921): lapide in marmonero con rose ad altorilievo in bronzo.

35

G. Bottinelli, lapide di Giuseppe Tarino (m.c.)

Page 37: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Monumento in marmo gri-gio a Giovanni FrancescoTrompeo (+ 1878) conornati e medaglione colritratto ad altorilievo inmarmo bianco. La firma èBottinelli L.

Eugenia Gabet: lapide inmarmo grigio con ritratto adaltorilievo in marmo biancofirmato Stefano Argenti.

Famiglia Avogadro: struttu-ra in marmo grigio e marmoverde venato con colonnetortili e quattro lapidi inmarmo bianco due dellequali con altorilievi. Quella

di Paolo Avogadro conte di Valdengo (+ 1881) presenta un angelo con lo stemma ela croce su una nube; quella di Luigia Avogadro di Valdengo (+ 1884) stemma,angelo e croce.

Angelo Poma (+1913) e Giuseppina Poma Turvano (+1933): grande struttura in marmi di tre coloricon tre altorilievi in bronzo ed epigrafe “BEATI MORTVI QVI IN DOMINO MORIVNTVR”.

Esisteva in passato nella cappella un gruppo di cinque figure a tutto tondo a grandezza naturale ingesso: una Deposizione modellata nel 1874 da Giuseppe Antonini, donata al Cimitero dal ConteEdoardo Lamarmora (Calderini 1890, pag. 98, Trompetto 1974, pag. 415, Caselli 1997, pag. 60 -peraltro nel 1997 già da tempo non era più presente). Il gruppo fu “smantellato perché fatiscente” euna delle statue (“al momento non rintracciabile”) finì alla Pinacoteca di Varallo (Ballarè 2000, pag.87) insieme con una Pietà ad altorilievo in marmo (echeggiante la Pietà scolpita nel 1862 daGiovanni Dupré per il monumento Bichi-Ruspoli nel cimitero di Siena) del medesimo Antonini eproveniente essa pure dalla cappella del cimitero di Oropa (Ballarè 2000, pag. 87 e foto a pag. 97).

Passiamo alla metà occidentale del porticato semicircolare (“Galleria di Ponente”), procedendo da Est verso Ovest

Can. Fortunato Bora (+ 1877): busto in marmo ad altorilievo firmato StefanoArgenti entro un’edicola in marmo grigio con ornati (clessidra alata etc.).

Isabella Agosti (+1902): sulla lapide in marmo si osservino le scritte a matita della nipote Amelia data-te 1943 e 1949.

Egidio Agosti, morto nel 1886 a 16 anni: si osservino le scritte a matita della sorella Amelia datate1929, 1930, 1943 e 1943.

Cornelia Agosti, morta nel 1886 a 27 anni: si osservino le scritte a matita della sorella Amelia datate1929, 1930, 1943 e 1943 e quella di Cornelio datata 1946.

36

Lapide conte Paolo Avogadro di Valdengo (m.c.)

Page 38: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Leonilda Agosti (+ 1916): si osservino le scritte a matita della sorella Amelia.

Geom. Dario Lodovico (+ 1906): epigrafe sulla lapide in marmo.

Agosti Giovanni (+ 1892): si osservino le scritte a matita della figlia Amelia.

Gurgo Salice Pietro, medico (+ 1885): lunga epigrafe (vedi a pag. 82).

Famiglia Antonio Poma (+ dal 1892 al 1968: fine XIX - inizio XX secolo ?): sulla lapide in sienite visono una croce in monzonite e un tutto tondo in bronzo (canna e due lampade a olio).

Famiglia Ottino Luigi (+ dal 1889 al 1961: fine XIX - inizio XX secolo ?): sulla lapide in sienite visono una croce in granito porfirico della Valle Cervo e ornati ad altorilievo in bronzo (corona di fron-de e fiori, due faci, due zampe). La firma è “Guglielminotti - Canon Biella”.

Delfina Sella (fine XIX secolo o inizio XX): sulla lapide in marmo è un tutto tondo in bronzo (fiori efronde).

Cucco Caterina (+1909): sulla lapide in marmo grigio è un’elegante incisione che pare colorata a tem-pera: crisantemi e fronde. Anche nel cimitero di Biella vi sono lapidi dipinte.

Anna Maria Pettinati Cardellini: la lapide in marmo ha una lunga epigrafe incisa datata 1909 (vedi apag. 86).

Gurgo Salice Paolina (+ 1933): il ritratto ad altorilievo in bronzo è firmato G.Bottinelli.

Famiglia Amosso (primi decenni XX secolo ?): la lapide su cui erano ornati ad altorilievo in bronzo(croce, face e lampada) non più presenti nel 2005 reca la firma “G. Sartorio - Torino”.

Famiglie Cantono e Bagnasacco: ilpregevole tutto tondo in marmo bian-co a figura intera a grandezza naturalerappresenta una giovane donna sottola cui veste esce qualcosa che è statopiù volte scambiato per la coda deldiavolo (!) alimentando le più straneinterpretazioni (in plan., P verde). E’invece la marra di un’ancora: si trattadi un’allegoria non rara nei cimiteri, laSperanza - che peraltro di solito è raf-figurata con un’ancora chiaramentericonoscibile. La statua non è firmata:Trompetto 1974, pag. 418, la attribui-sce a Demetrio Tabacco ovvero - vedila Carità sulla tomba Ramella -Odoardo Tabacchi. Peraltro sullalapide in pietra verde compare lafirma Bottinelli G., che potrebbe rife-rirsi alla struttura lapidea della tombaesclusa l’allegoria: vi sono esempianaloghi a Biella, e qui ad Oropa

37

O. Tabacchi (?), tomba Cantono - Bagnasacco (c.g.)

Page 39: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

abbiamo già incontrato latomba Gastaldi in cui capitalo stesso.

Famiglia Bora (primi de-cenni del XX secolo?): l’ele-gante altorilievo (due angelidi profilo con faci e porta) èuna trasposizione in bronzodel monumento Stuart diAntonio Canova nella nava-ta sinistra di San Pietro inVaticano. La stessa opera èstata ripresa - in marmo, piùfedelmente all’originale - inuna tomba a Camandona e,fuori del Biellese, in altricimiteri (famoso un esempioin quello della Certosa aBologna).

Famiglia Canepa (primi decenni del XX secolo?): i due grandi altorilievi bronzeiraffiguranti donne velate in pianto e angeli dalle spiccate fattezze femminili checolgono fiori recano la sigla LB che significa Leonardo Bistolfi: sono fra lemigliori sculture Liberty presenti nel Biellese e quelle di sinistra si ispirano ad ana-loghe figure in precedenza modellate dallo scultore di Casale per l’edicolaHierschel - De Minerbi nelcimitero di Belgirate (inplan., Q verde). Possiamoqui cogliere bene la distan-za che separa l’allegoriaclassica (come la Speranzache abbiamo appena incon-trato), trasposizione pla-stica di un concetto astrattopreciso, da queste figureche rappresentano invecela materializzazione diun’emozione, di uno statod’animo. Sulla testata della Galleria diPonente possiamo leggere lastruggente epigrafe sulla lapidemarmorea del Geometra AchilleBuffa. (Vedi a pag. 82).

38

L. Bistolfi, tomba Canepa, parte sinistra (m.c.)

L. Bistolfi, tomba Canepa, parte destra (l.b.)

Page 40: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

La Galleria di Ponente ha un prolungamento a due piani, frutto di un amplia-mento della seconda metà del XX secolo - epoca alla quale risalgono tutte leopere che incontreremo. Esaminiamo il piano superiore (“Galleria SuperioreNuovo Ampliamento”).

Ripa - Ronco - Blotto Baldo: il piccolo manotevole Crocifisso in bronzo è firmatoCappello (in plan., R verde).

Ercole e Ada Botto: il grande Cristo ad altori-lievo in marmo è firmato “Prof. SergioVatteroni / Carrara”. Anche per questo sculto-re, come per Virgilio Audagna, l’opera presen-te nel cimitero è sicuramente migliore dellaporta bronzea della chiesa nuova di Oropa(quella laterale sinistra in questo caso).

Maria e Giuseppe Alvigini: la Pietà a bassorilievo in pie-tra bianca è firmata Galli.

Botto Poala - Zegna - Tallia Galoppo: pregevole la can-cellata in ferro con vite, croce, scritta e montagne, non firmata. All’interno vi sono Cristo e un ange-lo, entrambi a tutto tondo, che paiono in terracotta smaltata.

Prof. Dott. Armando Cesa: il piccolo Crocifisso con Vergine e San Giovanni, prodotto “di fonderia”,è firmato Guidotti.

Elena Cesa: l’altorilievo in bronzo con figura femminile pensierosa e Crocifisso non reca firme ma, alpari del precedente, il bollo della fonderia BOSISIO: è anch’esso uno dei tipici prodotti detti appunto“di fonderia”, fusi in innumerevoli copie e non specificamente per questa tomba.

Scendiamo al piano inferiore (“Galleria Inferiore Nuovo Ampliamento”).

Famiglia Deiro: la pittura murale, dall’originale soggetto (cinque figure in ombra e due nella luce) èfirmata F. De Pasquale.

Famiglia Avv. Gatti: angelo a tutto tondo in marmo.

Saliamo alle edicole del Cimitero Bosco iniziando dalla parte inferiore.

Pasini - Rossi (progetto del 1926): vi sono un busto a tutto tondo in cemento su unacolonna di diorite e un pregevole, accurato tutto tondo in marmo a figura intera cheè il ritratto di Luigia Naj.

Pria (+ 1934 e 1949): Crocifisso bronzeo quasi a grandezza naturale.

Bianchetti (progetto del 1931): la lunetta ha un Ecce Homo a tutto tondo in bronzo dorato e quattroangeli a bassorilievo. All’interno altri due angeli, a tutto tondo in marmo, e due bassorilievi sempre inmarmo (Vergine e San Pietro).

39

C. Cappello, tomba Ripa-Ronco-BlottoBaldo (c.g.)

Page 41: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Famiglia Gualino (I metà del XX secolo): bassorilievo in pietra viola raffigurante due pavoni e unvaso. L’edicola (vedi foto a pag. 13) è citata da Trompetto 1974, pag. 421 e Caselli 1997, pag. 61 comecontenente una o più opere di Pietro Canonica, nel 2001 non più presenti se mai lo sono state; è peròdovuto al Canonica il progetto. L’archivio del Santuario conserva tre grandi e dettagliati disegni achina in scala 1:10 (pianta della cripta, sezione e prospetto) tutti e tre firmati dallo scultore di Monca-lieri. Su di essi non è specificato trattarsi dell’edicola Gualino, ma in effetti ad essa sono riferiti.Difficile dire se per il citato bassorilievo l’artista si sia limitato a fornire il disegno presente nel pro-spetto, o l’abbia fatto realizzare da altri nel proprio laboratorio, o addirittura vi abbia posto mano per-sonalmente.

Savio (+ dal 1959): tre altorilievi in bronzo con figure diverse e figura femminilecon due bimbi a tutto tondo in calcare (?).

Cerruti (metà del XX secolo): Agnus Dei con due alberi ad altorilievo in pietra verde.

Ferrua (prima metà del XX secolo): quattro angeli a bassorilievo in marmo. (Vedi foto a pag. 12).

Eugenio Bona (primi decenni del XX secolo): l’imponente gruppo bronzeo a gran-dezza naturale comprende tre figure umane e una pecora a tutto tondo, tre figure adaltorilievo e una a bassorilievo ed è firmato Biscarra (in plan., S verde). Si tratta di

“un altorilievo com-plesso, dove le storiedella lana accompa-gnano in un’unica sce-na la raffigurazionepatetica della famigliae l’angosciosa presen-za di figure simboliste,dalla misteriosa manodotata di falce cheaggredisce alle gambela figura femminileall’estrema destra, allafigura ormai inanimatache sale in alto congesto protettivo e diabbandono, fra le rose.Un dramma inquietan-te frutto di ormaimaturi elementi bistol-fiani su una base diancor solido descritti-vismo naturalistico”(Canavesio e Gavazzi2006). Tale figura ina-nimata, la meglio riu-scita dell’opera, è ispi-

40

Cimitero Bosco, edicola Eugenio Bona, scultura di C. Biscarra (l.b.)

Page 42: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

rata a raffigurazioni del Bistolficome quelle delle tombe Pansa aCuneo e Hierschel-De Minerbi aBelgirate: definita Sfinge moder-na da un critico dell’epoca, lascultura di Cuneo - al pari di que-sta di Oropa - costituisce una sin-golare “icona laica” della morteche tutto accoglie fra le sue brac-cia: cfr. Canavesio 2006.

Rivetti (prima metà del XX secolo):all’esterno grandi corone in sienite (?)ad altorilievo., all’interno grande coronain bronzo sul sarcofago di Giuseppe (+1899) e Caterina (+ 1906) Rivetti, ebusto a tutto tondo in bronzo. Il disegnoconservato nell’archivio del Santuariopermette di attribuire la realizzazione diquest’edicola, la più grande e vistosa delcimitero-bosco anche se non certo lameglio riuscita, alla ditta G. Rivetti efigli di Biella.

Albino Botto Poala (progetto del1952): una pittura murale raffi-gura i simboli degli Evangelisti,un libro, fiori e uccelli. Vi sonotre altorilievi in pietra bruna: deidue raffiguranti angeli uno è fir-mato D. Gramegna, mentre ilterzo, in facciata, ha un soggettoinsolito: quattro querce.

Serralunga (progetto del 1908): contiene due sculture a tutto tondo in marmo, unadi fronte all’altra, di dimensioni maggiori della grandezza naturale: un gruppo di trefigure (Famiglia, del 1922) e il ritratto di Eugenia Savinelli Serralunga a figura inte-ra (1908) (in plan., T verde). Le due opere, dovute a Leonardo Bistolfi (Trompetto1974, Caselli 1997), per la robustezza del modellato unita alle dimensioni impo-nenti sono probabilmente le più notevoli di tutto il cimitero. Vi è inoltre un angeloa tutto tondo in bronzo.L’archivio del Santuario conserva il progetto dell’edicola: grandi disegni a china recanti il timbro“COCITO FERDINANDO / INGEGNERE-ARCHITETTO / TORINO / Via Principe Amedeo n.12 (?)”.

Petiva: il busto di Pietro Petiva (+1894) a tutto tondo in bronzo poggia su di un basa-mento in marmo grigio. Degno di nota il mosaico a motivi floreali con Cristo bene-dicente che riveste l’interno.

41

Cimitero Bosco, edicola Serralunga, ritratto di EugeniaSavinelli Serralunga, dello scultore L. Bistolfi (c.g.)

Page 43: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Basilio Bona (prima metà del XX secolo): il doppio ritratto di un personaggiomaschile e di uno femminile a tutto tondo in bronzo è curato ed espressivo.

Viglieno: busti di Gioanni (+1926) e Angela (+1941) a tutto tondo in marmo.

Ugliengo (prima metà del XX secolo): corona di fiori in bronzo.

Saliamo alle edicole della parte superiore del Cimitero Bosco.

Righetti (progetto del 1933, vedi foto a pag. 17): vi sono tre sculture a tutto tondoin bronzo di dimensioni maggiori della grandezza naturale: una figura femminilecon mani alzate (che ricorda una Vittoria come quelle di molti monumenti ai Caduti,ma non ha le ali), una figura femminile velata accompagnata da una civetta firmata“E. Musso Fonderia F.lli Chiampo / Torino”, e una figura femminile con un bimboanch’essa firmata E. Musso (in plan., U verde). I tre grandi bronzi sono di notevo-le rigore formale e conferiscono all’edicola un carattere di magniloquenza e monu-

mentalità che non trova eguali nelcimitero se non nell’edicola Galloche tra poco incontreremo.

Andrea Maggia (+ 1905): non èun’edicola ma una tomba scavatanella terra in posizione quanto maisuggestiva (dietro non vi sonoaltre strutture funerarie, il boscoin salita e la montagna le fanno dasfondo). La orna un elegantissimogruppo bronzeo: in primo pianouna figura femminile a tutto tondocon rose, dietro altre tre figurefemminili con un bimbo e fiori. Lafirma è Ed. Rubino (in plan., Vverde).

Zanon: la cappella (+ dal 1942)contiene un busto a tutto tondoin bronzo e un vaso di rose inferro battuto. La sottostantecripta, fronteggiata da due sar-cofagi (+ dal 1924), contiene unpiccolo Crocifisso stilizzato inbronzo dovuto a Placido Castal-di secondo testimonianza dellostesso.

42

E. Rubino, tomba Maggia (c.g.)

Page 44: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Emilio Magliola: busto del cav. Emilio Magliola (+ 1927) a tutto tondo in bronzo.La pittura murale (Pietà) è firmata “C. Gaudina 1937”.

Quintino Sella (+ 1884): la cancellata bronzea con due battenti ad altorilievo raffiguranti teste di leonee Chrismòn reca la scritta “D. Barzaghi.Fuse. Milano” (vedi foto a pag. 9).

Gallo: l’altorilievo bronzeo sulla facciata comprendente una figura maschile e unafemminile di dimensioni maggiori della grandezza naturale è firmato “G. PiccioniTivoli 1925 Fond. Rohrich & Paris. Roma” (in plan., Z verde). All’interno si vedeuna pregevole pittura murale (Risurrezione e quattro figure) che potrebbe esserdovuta essa pure a Piccioni, il quale altrove ha dipinto e scolpito per una medesi-ma tomba (edicola Ghelfi a Biella). Vi sono inoltre il sarcofago in pietra scura diInes (+ 1966) e Achille Gallo (+ 1923) con un grande festone di rose ad altorilie-vo in marmo (?) e la tomba di Emilio Gallo (+ 1945) e altri con un altorilievo inbronzo (sarcofago ornato con volute e festoni e due figure a grandezza naturale).Su quest’opera dall’esterno non si vedono firme, ma parrebbe logico attribuirla aPiccioni.

Cridis (prima metà del XX secolo): la lunetta contiene un altorilievo in bronzo raffigurante un angelochino, singolarmente sfumato.

Famiglia E. Pozzo (progetto del 1931): Crocifisso in bronzo. Il vetro raffigurante la Vergine e SanGiovanni ai piedi della croce è firmato “C. Jõrger Torino”.

43

G. Piccioni, edicola Gallo, interno (c.g.)

Page 45: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

44

Note sugli autori delle opere presenti nel Cimitero di Oropa

(Per quasi tutti gli scultori non biellesi nati entro il 1899 le notizie provengono da Vicario 1994 e da Panzetta 2003.)

ANTONINI Giuseppe junior da Rima S. Giuseppe in Valsesia (1833-1889). Studiò a Milano all’Accademia diBrera e partecipò a importanti mostre a Milano, Venezia, Torino e Parigi a partire dal 1881. A Varallo gli si devo-no i monumenti a Vittorio Emanuele II e al generale Antonini nonché la statua di S. Giuseppe e le porte bronzeedella basilica del Sacro Monte; a Vercelli le cantorie della cappella di S. Eusebio nel’omonima cattedrale; a Milanola statua di Santa Teresa nel duomo.

ARGENTI Stefano. Fa parte di una prestigiosa famiglia di scultori di Viggiù che ha in Giosuè la figura di maggiorespicco. Ebbe studio a Torino e vi espose, alle mostre della Promotrice delle Belle Arti, a partire dal 1864. Un suopregevole ritratto in marmo, datato 1881, è nell’edicola Squindo del cimitero di Biella.

AUDAGNA Virgilio. Nacque e morì in Costa Azzurra (Cannes 1903 - Mentone 1994) ma visse e lavorò a Torino,nel cui cimitero è notevole la sua grande Deposizione in pietra di Vicenza sulla tomba Musso (1961). A Oropa glisi devono i nove altorilievi in bronzo della porta laterale destra della basilica nuova, opera fredda e convenzionale,e il busto di P. A. Boggio nella Galleria Canonici.

BETTA Corrado da Asti (1870-1935). Studiò all’Accademia Albertina di Torino e fu influenzato dal Bistolfi;divenne noto con sculture di genere ed espose più volte alla Promotrice delle Belle Arti del capoluogo piemonte-se. A Torino gli si devono le teste di leone del ponte Umberto I e numerose opere funerarie. E’ presente nel cimi-tero di Biella con i due medaglioni bronzei della tomba Varale datati 1906. Caso raro fra gli scultori, fu anche tito-lare di una fonderia, cui si devono nella nostra provincia il bronzo della tomba Capisano a San Giuseppe di Castoe il monumento al Bersagliere (di Giorgio Ceragioli) in piazza Lamarmora a Biella, copia fusa molti anni dopo lamorte del Betta.

BIDER Faustino. Il catalogo della terza mostra mercato dell’artigianato alpigiano rurale, tenuta a Biella nel 1938,(NN 1938) elenca fra i partecipanti “Bider Faustino - Biella / Tempietti in marmo”. La firma F. Bider compare neicimiteri di Cossila S. Grato, Ceresito, Galfione, Sandigliano e sull’elegante lapide marmorea entro cornice di ofi-calci che, murata nell’ingresso del seminario di Biella, ne commemora il restauro da parte del vescovo Carlo Rossi:gli ornati a bassorilievo, con lo stemma del prelato e il motto VIAS TUAS DEMONSTRA MIHI, testimoniano ilsenso estetico e l’abilità di questo artigiano. L’opera è datata anch’essa MCMXXXVIII - un anno, dunque, di par-ticolare attività per Faustino.

BISCARRA Cesare da Torino (1866-1943). Nella città natale frequentò l’Accademia Albertina e lasciò la mag-gior parte delle sue opere: il bronzeo monumento ad Ascanio Sobrero (scolpito insieme a Giorgio Ceragioli), ilbusto di G. Genta nella chiesa di S. Francesco da Paola e numerosi ritratti oggi raccolti nel Museo delRisorgimento. A Biscarra si devono anche il monumento Ollier a Courmayeur, quello ai Caduti di Baveno e quel-lo ai Caduti della Somalia Italiana a Mogadiscio. Famose le sue sculture di genere che parteciparono alla Biennaledi Venezia e all’esposizione di Brera negli anni dal 1891 al 1924. Nel Biellese gli si devono il busto di VitaleRosazza a Rosazza, il monumento ai Caduti di Masserano, caratterizzato dalla policromia delle pietre impiegate esormontato da un’aquila bronzea, nonché il vigoroso busto in marmo di Giuseppe Poma e un ritratto del medesi-mo a bassorilievo in bronzo, entrambi nella casa di riposo “Il Cenacolo” di Biella Piazzo.

BISTOLFI Leonardo da Casale Monferrato (1859-1933). Partito dalla Scapigliatura approdò al Liberty -Simbolismo, di cui divenne il massimo rappresentante italiano. Alla classica allegoria egli assai sovente sostituìgruppi di sinuose figure femminili, più o meno coperte da eleganti veli, che nascono gradualmente dalla superficiedi sfondo La sua produzione fu immensa, ed è ben documentata nella gipsoteca della sua città natale: ricordiamoalcune tra le opere più famose. Nel campo della scultura commemorativa, il monumento a Segantini a St. Moritzcon L’Alpe, figura femminile che esce dalla roccia; quelli a Garibaldi a San Remo e a Savona, ancora a Segantiniad Arco, a Rattazzi a Casale, a Cavour a Bergamo, a Carducci a Bologna, a Zanardelli a Maderno. Nel campo dellascultura funeraria, la tomba Pansa a Cuneo, quella di Giovanni Pascoli a Castelvecchio, l’edicola Hierschel DeMinerbi a Belgirate e numerose opere a Torino, Milano, Genova, Padova, Zurigo, Montevideo. Le sue sculture digenere più famose sono alla Galleria d’Arte Moderna di Milano; altre sue opere sono conservate nelle analogheGallerie di Roma (un’altra copia de L’Alpe), Trieste, Genova, Novara, Piacenza, Torino, Carignano.Questo insigne artista ebbe legami stretti col Biellese, che conserva molte sue opere. Egli passava le estati aCamburzano nella casa della famosa soprano Cesira Ferrani. Di Camburzano divenne cittadino onorario, e a quelcomune regalò il monumento ai Caduti: una piccola ma notevole Vittoria alata in bronzo, copia del marmoreo ana-logo monumento di Correggio. Gli si devono inoltre i monumenti a Lorenzo Delleani a Pollone, a CorradinoCorrado a Masserano, a Felice Piacenza alla Burcina e a Federico Rosazza a Rosazza, nel quale dietro al busto in

Page 46: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

45

bronzo escono dal marmo undici sognanti figure femminili che ne fanno il capolavoro del Liberty nel Biellese. Nelcampo della scultura funeraria ha lasciato il Cristo risorto della tomba Ferraris a Pollone (copia del Cristo Brayda),lo splendido bassorilievo con doppio ritratto dei nonni di Cesira Ferrani nella tomba Ferraria a Camburzano e latesta di Cristo dell’edicola Garlanda a Strona (anch’essa proveniente dal gesso del Cristo Brayda). Per quantoriguarda infine la scultura religiosa, sono suoi alcuni degli angeli già sulla facciata del sacello di Oropa.

BORGOGNO Leonardo. Autore di opere funerarie, espose alla Promotrice di Torino a partire dal 1901.

BOTTINELLI Giuseppe da Biella (1865-1934). Figlio dello scultore Luigi, che si era trasferito a Biella dalla natìaViggiù, appena ventenne si impose all’attenzione col Mosé della fontana di piazza Duomo. Nella nostra città vissedalla nascita al 1897 e poi per un breve periodo terminato nel 1920. Noto a livello nazionale per le sue sculture digenere, alcune acquistate dalla Real Casa, e definito per esse “lo scultore dei bimbi”, ha lasciato nel Biellese un’im-ponente quantità di opere funerarie, alcune di notevole livello (a Biella, Mongrando Curanuova, VillanovaBiellese), e varie sculture commemorative (a Biella all’Ospedale, al Teatro Sociale, all’Istituto Eugenio Bona; aGraglia; a Miagliano il monumento ai Caduti). Qualche opera si trova in località lontane da Biella: SommaLombardo, Badia Polesine, Ayas. Allievo del Tabacchi all’Albertina, modellò ritratti e scene attenendosi a un chia-ro e spontaneo realismo, mai stucchevole, con poche concessioni al gusto Liberty. Per maggiori dettagli vediMazzia 2005.

BOTTINELLI Luigi da Viggiù (VA) (1836-1917). Padre di Giuseppe, si trasferì a Biella e vi lavorò a lungo. Lasciònella nostra provincia diverse opere, tutte in marmo: le lapidi ai Caduti nelle Guerre d’Indipendenza al municipiodi Biella, con una elegante figuretta femminile che scrive l’epigrafe (1882), a Rosazza, con angeli che accumula-no corone di fronde per gli eroi, e a Masserano; nella cappella del cimitero di Candelo il ritratto di don GiovanniSchiaparelli. I giornali dell’epoca citano inoltre il busto in marmo di suor Tersilla, del 1902. Fu un bravo artigiano(nascere a Viggiù era di per sé una garanzia) e le sue opere, tutte di modeste dimensioni, non mancano di grazia.Ebbe il merito di istradare precocemente alla scultura il figlio Giuseppe, che lo superò largamente e ne immortalòle sembianze nel ritratto bronzeo sulla tomba di famiglia.

BURATTI. L’attività dei marmorini Buratti nel Biellese dev’essere stata piuttosto lunga, e si devono loro ancheopere più elaborate della semplice lapide presente a Oropa: qua e là nei cimiteri della provincia incontriamo lafirma “G. Buratti - Biella”, come a Curino sulla tomba di Giovanni Battista Gabella (+1900) in cui una figura fem-minile piangente è situata in una cornice architettonica, e la firma “Buratti A.”, come a Chiavazza sulla tomba dellafamiglia Guido Torrione con un angelo a tutto tondo. Probabilmente è a tale ultimo artigiano che la lapide di Oropava riferita, sia per motivi di data sia perché la località che vi si cita è appunto Chiavazza.

BURLANDO E. E’ autore di monumenti funerari nel cimitero di Staglieno a Genova, con date che vanno dal 1904 al1916 (Panzetta 2003, vol. I, pag. 112): la tomba di Oropa è dunque l’opera più tarda finora nota di questo scultore.

CANEPARO Sebastiano da Biella (1884-1971). Ebbe a lungo il laboratorio a Biella in via Seminari, e insegnò dise-gno all’Ospizio. Specializzatosi nei ritratti, ne ha lasciati molti nei cimiteri biellesi (a Biella, Chiavazza, Pettinengo,Gaglianico; notevole quello di Eriberto Ramella Germanin al Favaro). Tra le opere commemorative, oltre ai busti deiconiugi Cerino Zegna a Occhieppo Inferiore e del Cav. De Gioannini al “Belletti Bona” di Biella, vanno ricordati imonumenti ai Caduti di Chiavazza (ora al cimitero) e del Vandorno. Per maggiori dettagli vedi Gavazzi 2004 / 1.

CANONICA Pietro. Nato a Moncalieri nel 1869, fu allievo di Tabacchi all’Albertina ed iniziò ventenne ad espor-re le sue sculture di genere a Torino, a Milano, a Venezia e a Parigi ottenendo presto grande notorietà in tuttaEuropa: fu ritrattista ufficiale dei reali di Inghilterra e Russia. Non seppe tuttavia mantenersi al passo con i tempi,continuando a scolpire sempre con lo stesso stile, cosicché verso la fine della sua lunghissima carriera (morì aRoma nel 1959) era in pratica un attardato. Molte sue opere sono raccolte a Roma nel Museo Canonica. Fu nonsolo scultore ma anche musicista di tutto rispetto e, come a Oropa, architetto.Alcune opere abbastanza importanti di questo scultore sono nel Biellese. La più nota è il monumento ai Caduti diBiella, bronzo che rappresenta un Alpino il quale conduce un mulo. A poche decine di metri i Giardini Zumagliniconservano un’altra sua opera: il sobrio e austero monumento a Garibaldi. Per quanto riguarda la scultura funera-ria, si devono al Canonica i due bassorilievi marmorei (un Angelo e un Cristo) dell’edicola Boggio Bertinet aOriomosso.

CAPPELLO Carmelo da Ragusa (1912-1996). Allievo di Marini a Monza, ebbe la sua prima “personale” a Romanel 1938. Partì da una scultura figurativa (monumento ai Caduti di piazza Martiri e tomba Bonino a Biella) perapprodare a una estrema stilizzazione caratterizzata dal ricorrere di cerchi ed ellissi (Tuffatore della piscina Rivetti,trofeo Massimo Rivetti di cui a Biella una copia è visibile al C.A.I. e un’altra presso la Società Sportiva PietroMicca, tomba Gallo Barbisio a Sagliano, monumenti a Gaglianico e a Vigliano). Fuori della nostra provincia le sueopere più notevoli sono la tomba Zara a Milano, la fiaccola dedicata ai Ciclisti Caduti presso la Madonna del

Page 47: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

46

Ghisallo (1948), la fontana dei delfini a Ragusa, il fonte battesimale nella cattedrale della stessa città, le grandi scul-ture all’inizio dell’autostrada Messina - Palermo (1974) e in piazza IV Febbraio a Milano (1987). Nel 1942 sposòa Biella Selene Varale da Castelletto Cervo ed ebbe a lungo stretti rapporti con la nostra città, nella quale diversecollezioni private possiedono sue opere. Ragusa gli ha allestito un museo.

CASTALDI Placido. Nato a Pollone nel 1925 e vivente nel 2006, è soprattutto pittore, noto come “l’allievo diBozzalla” e “il pittore della neve” (Pliniano 2002). Ha però un posto importante anche nella scultura biellese delsecondo dopoguerra - assai notevoli i suoi vigorosi nudi, sia in legno sia in una grande varietà di pietre - benché leopere esposte al pubblico siano solo quattro, due delle quali presso il cimitero del suo paese natale: il bassorilievocommemorativo della visita di Giovanni Paolo II alla tomba di Pier Giorgio Frassati (1998), il tutto tondo sullatomba del cugino Claudio Castaldi (+ 1984), piccola ma notevole scultura ricavata da un ciottolo di eclogite, ilbronzeo Monte Cervino all’esterno della chiesa di S. Barnaba ancora a Pollone e il bassorilievo in sienite dell’edi-cola Volpe nel cimitero di Gaglianico (1990).

CATELLA. I marmisti fratelli Catella, probabilmente di Viggiù, si trasferirono a Torino dove aprirono un impor-tante laboratorio. Furono attivi anche a Pinerolo. A Torino si devono loro sculture decorative nel caffè Mulassanoin piazza Castello e nel Palazzo delle Poste; a Fenestrelle la lapide dedicata a Stefano Michellonet e Stefano Pin ea Cervere un obelisco commemorativo, ambedue del 1919; infine un camino in pietra in uno dei due castelli neo-gotici di Mazzé. Nel laboratorio Catella - del quale fu per un certo periodo direttore artistico il bravo scultore mon-regalese Mario Malfatti, allievo del Bistolfi - nei primissimi anni del XX secolo lavorò il biellese MassiminoPerino.

CAVALLERI Vittorio (Torino 1860 - 1938). Frequentò l’Accademia Albertina, di cui divenne in seguito socio ono-rario, e acquistò fama come paesaggista e pittore “di genere”; fu anche un buon ritrattista. La sua pittura, che sipotrebbe definire una continua ricerca sul tema della luce, lo portò via via ad accostarsi a esperienze e correntidiverse: naturalismo, impressionismo, simbolismo, verismo, divisionismo. Numerose le sue partecipazioni amostre, a Torino e altrove, e numerosi i premi: fra i più prestigiosi le medaglie d’oro ai Salons di Parigi vinte conTurbine e Sogno d’amore.L’arte sacra lo vide sovente fra i protagonisti: all’esposizione di Torino del 1898 dedicata a tale tema presentò unquadro di grandi dimensioni, Veduta della Palestina. Nella Basilica Nuova di Oropa gli si deve Fedeli. Anche dopola morte il suo nome non venne affatto dimenticato: ne sono prova le due grandi personali di Torino del 1952 e del1963 (con ben novantaquattro opere esposte).

CODA COMOTTO Giovanni da Cossila (a quei tempi comune autonomo e non frazione di Biella: 1867-1938).Marmorino operante a Biella nel quartiere Riva, in “via del Fossale” (attuale viale Battisti) “presso l’Albergo TreRe” come è scritto sulla carta intestata del suo “Laboratorio in Marmi d’ogni genere”, è presente nel cimitero diBiella con gli eleganti ornati floreali incisi sulle lapidi marmoree di Laura Bernocco, Luigi Meola, Alfonso eAntonio Meola che risalgono agli anni dal 1906 al 1938.

D’ELIA Odoardo o Edoardo. Questo scultore attivo a Torino nella seconda metà dell’Ottocento partecipò con suc-cesso a esposizioni a Firenze (1876), a Milano (1881) e a Torino (1884); dopo la morte di Garibaldi, quando in tuttaItalia esplose una vera e propria febbre commemorativa e innumerevoli comuni fecero a gara nell’erigere un monu-mento all’Eroe dei Due Mondi, egli si specializzò nel ritrarre quest’ultimo. Un articolo sull’Eco dell’Industria, pre-sentando la tomba Ajmonino di Oropa, suggeriva il nome di quello scultore per il monumento a Garibaldi che ancheBiella si preparava ad erigere (NN 1885). In effetti egli eseguì il busto facente parte della strampalata struttura idea-ta da Giuseppe Maffei, eretta ai Giardini Zumaglini e presto sostituita dal monumento di Pietro Canonica tuttoraesistente. Non sappiamo dove sia stato collocato in seguito il busto del D’Elia.

DE PASQUALE Francesco. Nato a Biella nel 1949, dove vive e lavora, è scultore, pittore e incisore. Come sculto-re ha realizzato opere in bronzo a tema religioso (i grandi altorilievi della Via crucis all’aperto di Oropa) e funera-rio (l’Ascensione dell’edicola Regis Milano e la Resurrezione della tomba Zanin entrambe a Mosso). Da ricordarel’originale terracotta Conclave. Come pittore gli si deve la Via crucis della parrocchiale del Villaggio Lamarmoraa Biella. Ha partecipato a mostre in Italia e all’estero; collezioni pubbliche e private possiedono sue opere (Pliniano2002).

FUMAGALLI Celestino da Torino (1864-1941) fu scultore di grande abilità tecnica e modellò sovente i gessi deisuoi bronzi (sono tutte in bronzo le sue opere importanti) con uno stile personale, che si discosta da quello deinumerosi colleghi torinesi a lui contemporanei. Capace di creare gradevoli opere di genere (due di esse ebbero suc-cesso all’esposizione di Brera nel 1891, e altre tre sono alla Galleria d’Arte Moderna di Milano), ideò una scultu-ra assai più complessa col monumento al Cottolengo a Bra, la città dove il santo nacque. Il cimitero di Torino con-serva alcuni suoi pregevoli bronzi funerari, alcuni dei quali ricordano molto da vicino i due angeli della tombaUberti di Oropa, il cui atteggiamento è ben lontano da quello di ogni altro angelo presente nei cimiteri biellesi. Altra

Page 48: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

47

splendida opera è l’urna Graziola nel camposanto di Lessona. Fino a pochi decenni fa essa era perennemente coper-ta da un drappo, poiché la chiesa cattolica vedeva di mal occhio la pratica della cremazione cui Fumagalli risultacollegato: è infatti sua una fra le più notevoli sculture del Tempio Crematorio di Torino.

GAUDINA Carlo da Torino (1878-1937). Questo pittore partecipò nel 1908 alla Seconda Esposizione Quadriennaledi Torino (cui prese parte, tra molti nomi prestigiosi, lo scultore biellese Ugo Villa). Solidamente legato alla tradi-zione pittorica piemontese ottocentesca, è stato negli ultimi anni spesso presente nelle aste con quadri ad olio comeMascherina (1913), Ballerina (1922) e Vanità. Nel 1906 fu tra i pochi artisti che sotto la direzione di GiacomoGrosso lavorarono per le celebrazioni del bicentenario dell’assedio di Torino e del sacrificio di Pietro Micca.

GRAMEGNA Donato. Si hanno poche notizie su questo scultore pugliese attivo a Milano, che si dedicò anche allaraffigurazione di soggetti sportivi: è suo un drammatico Portiere in tuffo del 1938 (PANZETTA 2005, pag. 328).Nacque probabilmente a Bitetto (BA), Comune che gli ha intitolato una via.

MUSSO Emilio da Torino (1890-1973). Studiò all’Accademia Albertina e sempre rimase fedele a un classicismoche si può definire, appunto, accademico. A Torino insegnò a lungo al Liceo Artistico. La figlia sposò lo scultorebiellese Giovanni Cantono, suo allievo e poi collaboratore. Autore della tomba Baraldi (1927) a Torino nonché deimonumenti ai Caduti di Montà, Cherasco e Chivasso e co-autore del monumento Arnaud a Torre Pellice, lasciò nelBiellese diverse opere funerarie a Biella, Vaglio Pettinengo, Camandona, Tavigliano e Ponzone e, ancora aPonzone, il busto Giletti all’asilo e le statue sulla facciata della Parrocchiale.

NORI Giuseppe. Questo scultore veneziano attivo a Torino nella prima metà del XX secolo ha lasciato ampie trac-ce della sua attività nel Biellese. Nel 1924 fu invitato alla Esposizione Biellese organizzata da “Per l’Arte” cui par-tecipò coi quattro bronzi Ubriaco, Centauro, Diana e Ferma e con la terracotta Testa di putto. Tutte in bronzo lesculture oggi visibili nella nostra provincia: i monumenti ai Caduti di Graglia (un Alpino che lancia una granata) edi Chiavazza (un guerriero con spada) e, fra le opere funerarie, la singolare famiglia con cane e frutta sull’edicolaChiorino a Ponderano, la Sacra famiglia sulla tomba Rolando a Pollone e la grande figura femminile a tutto tondosulla tomba Albertazzi a Oriomosso. Fu anche buon ritrattista: suoi i ritratti di Baldassarre Mora, di Antonio Ceriae di Maria Prina Ceria a Chiavazza.

PERINO Massimo detto Massimino da Pralungo (1882-1954). Ebbe un’infanzia poverissima e a dieci anni lavora-va già in fabbrica. La sua prima scultura è del 1905. Dopo anni movimentati e numerosi spostamenti stabilì il pro-prio laboratorio in piazza San Cassiano a Biella e vi lavorò fino alla morte. Tra le sue numerosissime opere fune-rarie, sparse in molti cimiteri biellesi (e a Santhià, dove ebbe una succursale), ricordiamo i ritratti conservati inquelli di Sagliano, Pralungo, Mosso; stupefacente la sua tomba di famiglia a Sant’Eurosia, virtuosistica composi-zione marmorea dominata da un autoritratto a figura intera. Fra le opere di genere spicca il bronzo Prima pesca.Numerosi i monumenti ai Caduti: i migliori a Mongrando e a Pralungo (firmato anche da Luigi Barbera, con cuicollaborò per alcuni anni). Per maggiori dettagli vedi Gavazzi 2002 / 1 e Gavazzi e Perino 2005.

PICCIONI Gino (in realtà Iginio) da Foligno (1871-1941). Pittore e scultore, espose a Torino a partire dal 1903 ea Biella a partire dal 1926. Nella nostra città, dove morì, risiedette dal 1927 al 1935 ed ebbe lo studio nella torrerinascimentale di via S. Filippo. Lasciò nel Biellese numerose sculture funerarie (oltre a quelle di Oropa le più note-voli sono a Biella e a Vallemosso), il monumento ai Caduti della Grande Guerra di Sordevolo e la Fons vitae diviale Matteotti a Biella.

ROSSI A. Non è possibile affermare con sicurezza, data la diffusione del cognome, ma pare tuttavia probabile cheil Rossi che firmò il monumento Ajmonino (con la A e la R fuse in unico segno grafico) sia lo stesso che nel cimi-tero di Pollone firmò Rossi / via Montebello 84 / Torino il ritratto marmoreo di Maddalena Bilotti, morta nel 1910.

ROTA Romeo. E’ autore di ritratti ed opere di genere, tre delle quali sono nelle collezioni della Provincia di Milanoche le acquistò dalla vedova. A Roma al Palazzo del Quirinale è il suo bassorilievo in bronzo Ai prodi figli d’Italia/ Ai difensori della libertà del 1918. Gavazzi 2002 / 2 attribuisce erroneamente al più noto Antonio Rota il bustooropense di Neruccio Neri.

RUBINO Edoardo da Torino (1871-1954) Allievo di Tabacchi e Belli all’Albertina (dove poi insegnò), collaboròcol Bistolfi assorbendo in parte il suo linguaggio simbolista. Esordì nel 1891 e partecipò a innumerevoli mostre ita-liane ed estere. La sua produzione è assai vasta: sculture religiose (Duomo di Milano, Gran Madre di Torino, par-rocchiale di Sestrière); funerarie, sia in chiese (tombe Gamba nel duomo di Torino e Duccio Galimberti a Cuneo)sia in cimiteri (Milano, Torino, Ivrea); commemorative (monumenti ad Aosta, Courmayeur, Trento nonché - insie-me a Calandra - a Roma e a Buenos Aires). Scolpì tre importanti Vittorie: una a Roma per l’Altare della Patria edue a Torino, una delle quali, quella del faro sul colle della Maddalena, alta più di diciotto metri. Opere di questoartista sono nelle Gallerie d’Arte Moderna di Torino, Genova e Roma.

Page 49: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

48

Nel chiostro di San Sebastiano a Biella il busto bronzeo di Basilio Bona reca la sigla E.R. che suggerisce il Rubinocome autore.

SARTORIO Giuseppe da Boccioleto in Valsesia (1854-1922). Studiò all’Albertina con Tabacchi e a Romaall’Accademia di San Luca. Partecipò a numerose mostre a Torino e a Milano. La sua attività si svolse sia inPiemonte (monumenti a Cuneo, Dronero, Boves) sia in Sardegna (monumenti a Q. Sella a Iglesias e a VittorioEmanuele II a Sassari, statue della chiesa di Ittireddu); la sua firma è anche presente a Roma nel cimitero delVerano.Questo scultore dotato di notevoli capacità tecniche e a volte di originalità (come nel minatore che incide il nomedel Sella sul piedistallo del monumento di Iglesias) è presente nel Biellese col pregevole monumento Ceria, inmarmo, nel cimitero di Vigliano e col piccolo ma squisito bronzo dedicato ai benefattori Poma al municipio diMiagliano. Partecipò anche al concorso per il monumento a Quintino Sella di Biella.

STELLA Aurelio. L’archivio del Santuario conserva il progetto della tomba Pugno, datato Torino, Aprile 1912. Daltimbro e dalla firma che esso contiene sappiamo che la ditta di Aurelio Stella aveva sede in via Magenta 49, lavo-rava “marmi, graniti, pietre diverse” ed aveva cave proprie.

TABACCHI Odoardo da Ardena di Brusimpiano (VA) (1831-1905). E’ uno fra i massimi scultori italiani della suaepoca. Allievo a Brera di Pompeo Marchesi, ebbe commissioni importanti (l’impressionante monumento adArnaldo da Brescia nella città natale di costui; quello a Cavour a Milano). Espose a Parigi Ugo Foscolo dopo il trat-tato di Campoformio, ora alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e nel 1867 a Torino succedette aVincenzo Vela nella cattedra di scultura all’Accademia Albertina, che resse fino alla morte. Sotto il suo insegna-mento si formarono legioni di scultori che operarono in Piemonte e in particolare nel Biellese.A Torino sono suoi numerosi monumenti, fra cui quello a Garibaldi, e pregevoli tombe; altri monumenti gli si devo-no a Moncalieri, Tortona, Asti, Casale, Pinerolo, Santa Margherita Ligure. Possiedono sue opere funerarie i cimi-teri monumentali di Milano e Brescia; il Duomo di Milano conserva le sante Dorotea e Maria Egiziaca. L’enormecelebrità di cui godette derivò dalla sua partecipazione alle più importanti esposizioni italiane ed estere - specie aParigi e a Vienna - e alla sua abilità nel modellare figure femminili sovente ricche di sensualità.A Biella è una delle sue opere commemorative più note, il monumento ad Alfonso Lamarmora ai giardiniZumaglini. Palazzo Lamarmora a Biella Piazzo ne conserva il bozzetto. Inoltre nel municipio della città AlfonsoLamarmora è commemorato da un accurato busto in bronzo, dalla patina scurissima, dovuto sempre al Tabacchi, enella chiesa di S. Sebastiano gli si devono due marmi: il ritratto di Giovanna Bertie Mathew, moglie di AlfonsoLamarmora, inginocchiata in preghiera, e le pregevoli Virtù teologali.

TRAVAGLIA Francesco da Quaregna (1866-1932). Visse a Chiavazza dove ebbe un laboratorio che anche dopo lasua morte, gestito dai figli (?) Attilio e Mario, mantenne il suo nome di battesimo. A tale laboratorio si devono nume-rose opere commemorative e funerarie biellesi della prima metà del XX secolo, tutte in marmo. Fra le prime sono lelapidi o i monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale di Piedicavallo, Cerrione, Zimone, Roppolo, Dorzano,Netro, parte di quello del Vandorno e quelli nei cimiteri di Ronco e del Barazzetto, nonché il ritratto di GiacomoBuscaglione ad altorilievo, datato 1943, nel santuario di Graglia. Fra le seconde - presenti anche nei cimiteri diCossila S. Grato, Borriana, Campiglia, Pettinengo, Sandigliano,Valle Mosso e Zimone - vanno ricordate le figurefemminili a bassorilievo sulle tombe Beduglio a Dorzano e Delleani a Occhieppo Superiore nonché a Chiavazza,sulle tombe Cerrato, Azario e Prato, due figure femminili e un angelo a tutto tondo a grandezza naturale.

VATTERONI Sergio. Nato a Carrara nel 1890, studiò e insegnò all’Accademia della sua città. Fu anche incisore.La Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museo Nazionale di Sofia conservano sue opere. Nella basili-ca nuova di Oropa gli si devono molti altorilievi in bronzo: i nove pannelli della porta laterale sinistra e la Via cru-cis. Anche la Via crucis della basilica vecchia è opera sua.

VERCELLOTTI C. Nel primo dopoguerra era fiorente a Biella in via Torino 10 il laboratorio di “marmi - granitie pietre / lavorazione meccanica” dei “figli di C. Vercellotti / Concessionari cave di sienite di Balma Biellese /Specialità monumenti in sienite / cappelle mortuarie - tombe / lavori architettonici” come si legge sull’elegentissi-ma e pittoresca intestazione dei loro fogli in un documento del 1937. All’operosa famiglia Vercellotti si devono,lungo un ampio lasso di tempo, sia una delle lapidi ai Caduti di Cerrione, sia molte pregevoli lapidi marmoree conornati all’esterno di chiese (Quittengo, Pettinengo e Vaglio Pettinengo) e in cimiteri (Biella, Pollone) a volte configure umane ad altorilievo (la migliore è sulla tomba di Agostino Caneparo ad Occhieppo Superiore), sia la siste-mazione architettonica di edicole funerarie o di monumenti. In tali casi a volte sulla struttura lapidea compare lafirma dei Vercellotti, ma non pare probabile che a costoro sia da attribuire la scultura che essa contiene: per esem-pio sulla lapide ai Caduti della guerra di Libia al municipio di Biella la firma Vercellotti si accompagna a un rilie-vo, non firmato, del Bottinelli.

Page 50: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

49

VIGNA Stefano da Occhieppo Superiore (1884-1979). Cavaliere dell’Ordine di Malta, fu Capitano degli Alpininella Grande Guerra; ferito in combattimento, ricevette il titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto. Nella SecondaGuerra Mondiale, partigiano di “Giustizia e Libertà”, venne arrestato e incarcerato. Nel dopoguerra fu IspettoreOnorario della Soprintendenza alle Belle Arti per il Biellese per diversi anni: tra i suoi meriti è la scoperta degliaffreschi in Santa Maria di Castelvecchio a Mongrando, ora al Museo di Biella.A Torino frequentò l’Accademia Albertina e a Roma l’Istituto di Belle Arti. Fu avviato alla scultura dal Calandra.Aprì uno studio a Torino dove visse molti anni. Partecipò a diverse esposizioni biellesi e a quella di Assisi del 1927.Le sue numerose opere sono a Bra, Chieri, Casal Cermelli, Sommariva Bosco, Torino (cimitero, chiese di SantaBarbara e della Crocetta e museo della Sindone). Gli si devono i monumenti ai Caduti di Settimo e SommarivaBosco nonché il ritratto di De Gasperi a Roma a Montecitorio. Rimase sempre fedele a un compassato accademi-smo sostenuto da una solida professionalità.Nel Biellese ha lasciato la Via crucis marmorea della chiesa di San Sebastiano (1946) e il paliotto bronzeo in quel-la della Trinità a Biella, varie opere nella parrocchiale di Mosso, il busto Maggia a Pettinengo e il monumento aiCaduti della II Guerra Mondiale a Sordevolo.

RINGRAZIAMENTI vanno ai collaboratori Nicoletta Bottinelli, Walter Canavesio, Fabio Copiatti, FrancaForgnone, Mauro Lampo, Mauro Mazzia, Mariella Perino, Nicoletta Pizzetti e al prof. Alfonso Panzetta.

Bibliografia

Sul Cimitero di Oropa o su singole opere in esso contenute:

Ballaré Enrica, La scultura dell’Ottocento nella Pinacoteca di Varallo, in “Pietro Della Vedova e la scultura valse-siana dell’Ottocento” a cura di Casimiro Debiaggi e Bruno Signorelli, SPABA, Torino 2000, pag. 79-97.Bocchietto Luisa, Coda Mario e Gavazzi Carlo, Il Cimitero Monumentale, in “Tesori di Oropa” a cura di PaoloSorrenti, Regione Piemonte / Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Oropa, Gaglianico 2005, pag. 179-193. Calderini Pietro, Il professor Giuseppe Antonini, in “Almanacco-Guida della Valsesia”, Varallo 1890, pag. 90-98.Canavesio Walter e Gavazzi Carlo, La scultura nella seconda metà del secolo a Biella e nel Biellese, in“L’Ottocento a Biella e a Vercelli” a cura di Vittorio Natale, Eventi e Progetti, Biella 2006.Caselli Carlo, Oropa santuario della Madonna Nera, Leone e Griffa, Pollone1997.Gavazzi Carlo, Museo a cielo aperto i cimiteri del Biellese, “Rivista Biellese” anno VI n. 3, luglio 2002, pag. 55-65 (citato come GAVAZZI 2002 / 2).Gavazzi Carlo, La piccola Staglieno ovvero il cimitero di Oropa, DocBi, Biella 2006.NN, Un monumento ad Oropa, “Eco dell’Industria” 10.5.1885, pag. 2.Trompetto Mario, Storia del Santuario di Oropa, Unione Biellese, Biella 1974.

Sugli scultori rappresentati nel Cimitero di Oropa:

E.U., Giuseppe Bottinelli, “Illustrazione Biellese”, marzo 1934, pag. 30-31.Gavazzi Carlo, Massimino Perino: artigiano o artista?, “Studi e ricerche sul Biellese”, DocBi, Biella 2002, pag.129-144 (citato come GAVAZZI 2002/1).Gavazzi Carlo, Lo chiamavano Bastianìn, “Rivista Biellese” anno 8 n. 3, luglio 2004, pag. 47-55.Gavazzi Carlo, Biella, crocevia di scultori: il cimitero, DocBi, Biella 2004.Gavazzi Carlo e Perino Mariella, Massimino Perino Scultore di Pralungo 1882-1954, Arte della Stampa,Gaglianico 2005.Mazzia Mauro, Non solo Mosé: l’opera di Giuseppe Bottinelli, “Studi e ricerche sul Biellese”, DocBi, Biella 2005.NN, Terza mostra mercato dell’artigianato alpigiano rurale / Catalogo ufficiale / Prima mostra enogastronomicae del commercio / In Biella 26 maggio 12 giugno 1938 - XVI.Panzetta Alfonso, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento (2 volumi),AdArte, Torino 2003.Panzetta Alfonso, Eterni atleti, Edizioni XX Secolo, Bologna 2005. Pliniano Giorgio, Artisti biellesi professionisti e non, Kiwanis Club International, Biella 2002.Vicario Vincenzo, Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty (2 volumi), Il Pomerio, Lodi 1994.

Altre opere citate:

Canavesio Walter, Una Sfinge simbolista tra scultura e letteratura, in “Egittologia in Piemonte” a cura di BrunoSignorelli e Pietro Uscello, Torino, SPABA 2004, pag. 99-123.

Page 51: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

50

L’Ospizio di Oropa in una preziosa fotografia di Vittorio Besso anteriore al 1884, nella quale, in altoa sinistra, è visibile il nuovo cimitero del Santuario in fase di costruzione (Archivio M. Coda)

Il Cimitero Monumentale di Oropa in una fotografia di Dossena & Scanzio risalente al 1890 circa. Inalto si intravvede tra i faggi la tomba a piramide di Quintino Sella (+ 1884). (Archivio Santuario)

Page 52: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

51

Mario Coda

Personaggi di rilievo sepolti a Oropa

Come si sa, nei tempi antichi i morti venivano seppelliti all’interno delle chiese.Così avvenne anche nella vecchia basilica di Oropa, anche se delle tombe più vetu-ste sono soltanto rimaste, come indicano i sigilli tombali sul pavimento nell’areaantistante al presbiterio, quelle di una principessa sabauda, l’infanta FrancescaCaterina di Savoia (1595-1640), figlia del duca Carlo Emanuele I, alla quale si attri-buisce la fondazione della Congregazione delle Figlie di Maria di Oropa, e del di leifratellastro Don Silvio di Savoia (+1644), Gran Priore, Cavaliere Mauriziano,Commendatario d’Entremont, “governatore e difensore valoroso d’Ivrea” (vedirispettive foto). Le altre tombe di cui si possono ancora leggere le iscrizioni sulpavimento della chiesa sono appena una quarantina, le più antiche delle quali risal-gono soltanto ai primi anni dell’800. Sicuramente le persone sepolte nell’anticachiesa oropense furono ben dipiù. Dai registri conservati nel-l’archivio del Santuario si puòstabilire che a partire almeno dal1688 (primo anno delle registra-zioni) a tutto il 1830 esse furonoben 860, e precisamente: 133negli ultimi dodici anni del seco-lo XVII, 523 durante tutto ilsecolo XVIII e 204 nel primotrentennio del secolo XIX. E’evidente pertanto che periodica-mente, dopo un certo numero dianni, i resti venivano esumati perfare posto ad altri defunti. Ecco perché, fatta eccezione perla sepoltura di Francesco IgnazioGaetano Dentis, cittadino diBolengo, cavaliere dell’ordinedei Santi Maurizio e Lazzaro esenatore di Casale morto nel1760, tutte le altre risalgonoall’800 (poche quelle dei primianni del secolo). Si tratta di per-sonaggi del clero, della nobiltà e

Basilica antica. Tomba dell’infanta Francesca Caterina diSavoia. (m.c.)

Page 53: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

della borghesia biellese, ma non solo, tra i quali, tanto per citarne qualcuno, il sacer-dote G.B. Piazza, canonico regolare lateranense, Cavaliere Mauriziano (+1828); ilconte Alessandro Gromo di Ternengo, luogotenente generale, commendatoredell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’Ordine di Leopoldo (+1841); ilconte Ottavio Gromo di Ternengo, colonnello di cavalleria (+1860); la contessaGabriella Gromo di Ternengo, nata Richelmi (+1826); la contessa Camilla Gromodi Ternengo, vedova del marchese di Moncrivello (+1844), la contessa MariannaFecia di Cossato (+1831); la contessa Vittoria Maillard de Tournon (+1820); lasignora Rosa Carozzi di Langosco (+1827); l’architetto Nicola Tarino, capitano delGenio Civile (+1829), Carlo Belletti, insigne benefattore (+1844). Ma molte sepol-ture di personaggi di grande prestigio come, per esempio, il marchese AgostinoRipa di Meana, decurione e poi sindaco di Torino (+1785), che era della famigliadel vescovo di Vercelli di tal cognome e che governò la chiesa eusebiana tra il 1679e il 1691 mons. Vittorio Agostino Ripa, o di una certa rilevanza, magari solo in sedelocale, come il medico e storiografo biellese Giovanni Tommaso Mullatera (1727-1805), o, ancora, di una certa fama come il capomastro del Santuario GiovanniBattista Negro di Pralungo (+1714), o i due miracolati oropensi canonicamentericonosciuti, Giacomo Vallet di Champorcher (+1712) e Giovanni Battista Peron diChatillon (+1737), oggi non sono più individuabili, benché doviziosamente docu-mentate in archivio. Diligenti ricerche sono state ancora fatte durante gli ultimilavori di restauro eseguiti nel primo semestre del 2005, in occasione dei quali lachiesa fu svuotata interamente e furono anche sollevati diversi lastroni di pietra delpavimento, ma con esito negativo. E’ da ritenere pertanto che dette tombe rientrinotra quelle che in passato furono eliminate.Nella cappella detta del S. Sepolcro, sita nella Galleria del Tesoro contigua allachiesa antica, sono murati i resti mortali della monaca cistercense Anna LudovicaBruco di Sordevolo, alla quale, nella notte tra il 25 e il 26 luglio 1620, nel mona-stero di S. Caterina al Piazzo, apparve S. Anna con la Vergine Maria per assicurarle

52

Basilica antica. Tomba del Gran Priore Don Silvio di Savoia (m.c.)

Page 54: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

il gradimento celeste allainiziativa della incorona-zione del simulacro ma-riano di Oropa, che av-verrà nell’ultima domeni-ca di agosto del 1620. Lamonaca non vi potrà peròassistere perché moriràpochi giorni dopo, per laprecisione il 29 luglio diquell’anno.Durante l’impero napo-leonico il seppellimentonelle chiese fu proibitoper motivi di igiene pub-blica; pure i Savoia, ritor-nati sul trono nel 1814,dopo qualche tentenna-mento, finirono poi (nel1830) con il confermaretale opportunità, e cosìanche Oropa dovette ade-guarsi al nuovo indirizzoin materia. Si ricavò uncimitero sotto il primopiazzale, adattando all’uo-po le gallerie sotterraneeche erano state costruitenel ‘700 a sostegno delmonumentale ingresso delSantuario progettato dal-l’architetto FrancescoGallo (1672-1750) di Mondovì e poi non realizzato. Tale cimitero, entrato in funzio-ne nel 1836, non soddisfece per niente a causa della sua tetraggine e della grandeumidità che lo impregnava, oltre che per la ristrettezza degli spazi disponibili. Per cuinel giro di qualche anno si pensò alla realizzazione di un nuovo cimitero (quelloattuale) nella valletta a ponente del Santuario, tra il dosso delle cappelle del SacroMonte e il riale Canalsecco.La costruzione di questo nuovo cimitero iniziò nel 1871, con i lavori di adattamen-to del sito, cui fece seguito la edificazione della cappella centrale e poi delle arcatelaterali (24 per parte), in emiciclo. Esso entrò in funzione nel 1877: il 3 settembrefu benedetto dal vescovo di Biella mons. Basilio Leto, presenti i canonici dellaCattedrale, i componenti l’amministrazione del Santuario e una grande folla. Il gior-

53

Il primitivo cimitero di Oropa ubicato sotto il piazzale di ingressodel Santuario ed utilizzato tra il 1834 e il 1873, poco prima del suodefinitivo smantellamento nel 1950.

(Archivio Santuario)

Page 55: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

no dopo, per prima, fu traslata, dal vecchio cimitero sotto il primo piazzale delSantuario, dove nel 1873 aveva trovato provvisoria sepoltura, alla cappella delnuovo cimitero, la salma del vescovo mons. Gio. Pietro Losana. Seguirono, in tempiravvicinati, altre traslazioni, tra cui quelle dei resti di Maurizio Gaudenzio Sella(1784 - 1846), e Rosa Sella (1799 - 1881), genitori di Quintino Sella, e di alcuneFiglie di Maria. Il vecchio cimitero, pur cessando fin dal 1882 la sua funzione, fuconservato ancora per quasi 70 anni. Ne fu infatti deliberata la soppressione, dalConsiglio comunale di Biella, soltanto in data 1° agosto 1950. Nel corso dell’annoseguente esso fu completamento svuotato: le salme esumate e trasportate nel nuovocimitero furono ben 500, ma soltanto per 347 di esse fu possibile rilevare il nomedel defunto, in quanto, come risulta da un documento dell’archivio santuariale,“molti loculi non avevano (più) iscrizione”. Delle salme individuate era stato fattoun elenco dettagliato in data 16 febbraio 1946, che pure è conservato nell’archiviodi Oropa. Nel nuovo cimitero, dalla sua “inaugurazione” nel 1877 ai giorni nostri ebberoluogo all’incirca 2500 sepolture (il che non sembra un numero eccessivo), tra lequali spiccano i nomi di personalità illustri della Chiesa, della politica, della cultu-ra, della nobiltà, dell’imprenditoria. Emergono fra tutti: i vescovi di Biella mons.Gio. Pietro Losana (1793 - 1873) e mons. Natale Serafino (1861 - 1924); l’arcive-scovo di Larissa mons. Carlo Montagnini (1863 - 1913); lo statista e scienziatoQuintino Sella (1827 - 1884); il senatore del Regno Giuseppe Arnulfo (1797 -1867); il deputato Luigi Guelpa, mazziniano (1843 - 1911); il deputato EugenoBona (1854 - 1913); il deputato Pietro Paolo Trompeo (1824 - 1897); il deputatoGiovanni Battista Serralunga (1843 - 1915); il maggior generale conte AugustoAvogadro di Vigliano (1832 - 1895); il capitano Costantino Crosa, Medaglia d’oroal V.M. (1889 - 1918); l’esploratore e fotografo Vittorio Sella (1859 - 1943); il mae-stro compositore don Pietro Magri (1873 - 1937); il deputato socialista ErnestoCarpano (1887 - 1955); l’economista Anton Dante Coda (1899 - 1961); l’impren-ditore Riccardo Gualino (1869 - 1964); il capitano d’industria conte Oreste Rivettidi Valcervo (1887 - 1962) e tanti altri. Tra i personaggi che hanno avuto una rile-vanza soltanto a livello locale, vi sono importanti esponenti del clero biellese, inparticolare canonici del Capitolo di S. Stefano, tra cui diversi rettori di Oropa, evicari generali della diocesi di Biella; alcuni sindaci di Biella e pubblici ammini-stratori; magistrati; letterati e storiografi; cattedratici di diverse discipline scientifi-che; grandi imprenditori del settore industriale, commerciale e bancario (Cerruti,Gallo, Poma, Rivetti, Coda, Sella, Pria, ecc.); filantropi e benefattori; esponenti difamiglie nobili biellesi e anche di fuori (Avogadro di Valdengo e Vigliano, BrivioSforza, Fantoni di Vigliano, Gromo di Ternengo, Nomis di Cossilla, Solaro delBorgo, Trossi di Pian Villar, Zanon di Valgiurata), ecc.Il Cimitero di Oropa è considerato “monumentale” soprattutto per la sua particola-re struttura architettonica, per le sue pregevoli edicole funerarie gentilizie dispersenel bosco sovrastante (una quarantina), e per le importanti opere artistiche, special-mente scultoree, in esso collocate, ma lo è certamente anche per alcuni personaggi

54

Page 56: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

55

storici e le molte personalità di una certa rilevanza a livello locale che ivi dormonoil sonno eterno, sotto lo sguardo benigno della Vergine Bruna. Di essi diamo qui diseguito brevi cenni biografici, sufficienti, riteniamo, per soddisfare la curiosità delvisitatore. Se, malgrado tutto il nostro impegno, qualche nominativo degno disegnalazione fosse sfuggito alla nostra ricerca, ci scusiamo con l’attento lettore.

Cenni biografici

AIAZZONE Giorgio (Tollegno 1947 - Sartirana Lomellina 1986)Imprenditore nel settore dell’arredamento, diede vita ad un grande stabilimento per la vendita di mobili al minuto.Cavaliere dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme. Morì in un tragico incidente aereo. Ed. fam., Cim. Bosco

AIMONE GIBELLO Alfonso (Biella Chiavazza 1874 - Biella 1953)Sacerdote, parroco di Zubiena (1905 - 1922), direttore del Convitto Biellese (1922), quindi canonico del capitolodella cattedrale di Biella e amministratore delegato di parte ecclesiastica del Santuario di Oropa (1949).Andr. Lev., n. 190

AMOSSO Bernardo (Biella 1828 - Biella 1912)Figlio dello stampatore Giuseppe Amosso (1797 - 1863). Laureatosi in filosofia e metodo, si diede all’insegna-mento che, come si legge sulla sua epigrafe tombale, “elevò a dignità di apostolato” (vedi a pag. 81). Cavalieredell’Ordine della Corona d’Italia.Andr. Lev., n. 102

AMOSSO Paolo Severo (Biella 1827 - Biella 1880)Fratello del precedente e contitolare della tipografia difamiglia, nella quale introdusse la litografia. Andr. Lev., n. 56

ARNOLDI Domenico (Vercelli 1871 - Camburzano1947)Sacerdote, studioso di storia vercellese, poeta e narra-tore. Fu il librettista di alcune delle opere musicali delcompositore don Pietro Magri (vedi), e membro attivodella Commissione del Cartario di Oropa: molti sonogli antichi documenti da lui rinvenuti e trascritti.Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Andr. Lev., n. 27. In plan., n. –1 rosso.

ARNULFO Giuseppe (Biella 1797 - Biella 1867)Causidico insigne, fu consigliere municipale di Biellae amministratore di diverse altre istituzioni cittadine,tra cui l’Ospizio di Carità, l’Orfanotrofio FemminileRavetti, l’Ospedale degli Infermi, la Cassa diRisparmio di Biella, della quale fu il primo presiden-te (1856-67), e il Santuario di Oropa. Fu anche consi-gliere della divisione di Vercelli, della provincia diBiella, presidente della provincia di Novara. Fu inol-tre tra i promotori della Società per l’avanzamentodelle Arti dei Mestieri e dell’Agricoltura, fondata nel1838, della quale fu poi segretario. Deputato alParlamento nazionale per più legislature, nel periodotra il 1848 e il 1857, prima per il collegio elettorale diBiella I (città), poi per quello di Biella II (manda-menti di Adorno e Candelo); nel 1860 fu creato sena-tore del Regno. Commendatore dell’Ordine dei SantiMaurizio e Lazzaro.La sua prima sepoltura fu nel vecchio Cimitero sot- Lapide del Senatore Giuseppe Arnulfo (m.c.)

Page 57: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

terraneo del primo piazzale del Santuario; solo successivamente i resti furono trasferiti nel nuovo Cimitero,costruito extra moenia. Una epigrafe (vedi foto alla pagina precedente) è collocata all’esterno della Galleria.Gall. Lev., n. 24. In plan., n. 2 rosso.

ARVAT Caterina III (Carema 1846 - Biella 1909) Figlia di Maria di Oropa dal 1869, nell’ultimo anno della sua vita coadiuvò, quale vice, nella direzione dell’Istitutodelle Figlie di Maria, la Madre Superiora Maria Angela Fila che aveva problemi di salute. C.A. Lev., n.11

AVOGADRO DI VIGLIANO conte Augusto (Tempio Pausania, in Sardegna, 1832 - Torino 1895)Maggior generale dell’arma dei Reali Carabinieri. Arruolatosi nell’Esercito sardo quindicenne appena,combatté tra le file della brigata Pinerolo a Peschiera ed a Rivoli (1848) contro le truppe del generale Zobelche accorreva dal Tirolo in aiuto del maresciallo Radetzky. Agli ordini del duca di Genova, si segnalò perbravura nella battaglia di Novara (1849). Ufficiale dei Bersaglieri (1854), fu richiesto dal generale LaMarmora per la spedizione piemontese in Crimea. Partito con il contingente sardo, si batté contro i Russisulla Cernaia, sotto la torre di Malakoff e sullo Sciulin (1855). Durante la campagna del 1859 si distinse nellabattaglia di San Martino, ed in quella del 1866 a Custoza, guadagnandosi due medaglie d’argento ed una dibronzo al valor militare. Fu anche decorato di una medaglia civile per pubbliche benemerenze.Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’Ordine della Corona d’Italia. Vedi alle pag.81-82 la lapide sepolcrale e l’epigrafe commemorativa.Andr. Pon., n. 80. In plan., n. –3 rosso.

AVOGADRO DI VALDENGO conte Paolo (Valdengo 1797 - Torino 1881) Colonnello dei Reali Carabinieri, comandò le Guardie di Carlo Alberto durante la campagna 1848. Vedi foto lapi-de sepolcrale alla pag. 36.Cripta sotto cappella centrale (Andr. Lev., n. 33)

BAGNASACCO Filiberto (Andorno 1830 - Biella 1897) Geometra, fu consigliere comunale di Biella e anche membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1882-88). Gall. Pon., n. 199

BECCHIO GALOPPO Felice (Biella 1885 - Biella 1961)Podestà di Biella (1927 - 28) e amministratore delegato di parte laica del Santuario di Oropa (1935 - 1945).Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Gall. Pon., n. 21

BELLA FABAR Barone Francesco (Carrù 1787 - Biella 1854) Sindaco di Biella (1846-48). Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. La sua prima sepoltura fu nel vecchio Cimitero sotterraneo del primo piazzale del Santuario; solo successivamen-te i resti furono trasferiti nel nuovo Cimitero, costruito extra moenia. Andr. Pon., Oss., n. 5

BERIZZI Pietro Giuseppe (Occhieppo Superiore 1824 - Biella 1873)Sacerdote, dottore in teologia e filosofia, scrittore e poeta. Figura di notevole importanza nella storia dellaCongregazione di S. Giuseppe, della quale per primo concepì l’idea della fondazione, e del Collegio degliArtigianelli di Torino, di cui ebbe la direzione, a partire dal 1852 (inizialmente con Giacinto Tasca, poi da solo)fino al 1866, quando, chiamato a Biella come canonico arciprete della chiesa cattedrale, la lasciò nelle mani del-l’amico don Leonardo Murialdo, fondatore della Congregazione di S. Giuseppe e futuro Santo. Per i suoi meriti fuinsignito della prestigiosa onorificenza di cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Sepolto nel primiti-vo cimitero di Oropa, sito sotto il primo piazzale del Santuario, i suoi resti andarono dispersi. Oss. com. ?

BERSANO Francesco (Occhieppo Inf. 1839 - Biella 1910)Avvocato. Fu consigliere comunale di Biella e anche membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1906-09). Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.C. A. Lev., n. 83

BERSANO Giovanni Battista (Occhieppo Inf. 1813 - Biella 1886)Prete dell’Oratorio, come il confratello Padre Gioacchino Sella, legò il suo nome alla compilazione dell’OfficiaturaPropria della Madonna di Oropa, approvata nel 1856. Versatissimo nella Teologia Morale, nella Sacra Scrittura,nella Storia ecclesiastica, nella Sacra liturgia, era consultato come maestro dai Padri, da alti personaggi, ma eglicercava il nascondimento e persino il disprezzo a somiglianza di S. Filippo Neri. (p.t.)C. A. Pon., n. 77. In plan., n. 4 rosso.

56

Page 58: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

BERTOLA Felice (Pollone 1916 - Biella 2003)Sacerdote, fu parroco di Castagnea (1943-55), vicario di Cossato (1955-70), e poi, per quasi trent’anni, collegialee prefetto di sacrestia a Oropa (1970-99). Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1984). Fu anche atti-vissimo vice postulatore della causa di beatificazione del Ven. don Oreste Fontanella.C. A. Pon., n. 6

BERTOLONE Piero (Torino 1905 - Biella 1994)Ragioniere. Fu segretario generale dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1935 - 1972). Commendatoredell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.Gall. Sup. N.A., n. 27

BLOTTO BALDO Aldo (Biella 1903 - Biella 1992)Fu amministratore delegato di parte laica del Santuario di Oropa (1945-52).Gall. Sup. N.A., Ed. fam. (n. 2)

BOCCACINO Francesco (Occhieppo Inferiore 1845 - Torino 1912)Avvocato di grande talento, con i colleghi Caucino e Alessio difese i diritti del Capitolo di S. Stefano di Biella nellacausa contro il Comune di Biella circa l’amministrazione del Santuario di Oropa, causa dibattuta presso la Corted’Appello di Torino nell’anno 1900, con esito favorevole alla parte religiosa. Gall. Lev., n. 140

BOGGIO Agostino (Mezzana 1883 - Biella 1946)Sacerdote, fu insegnante e prefetto di disciplina nel Seminario di Biella e amministratore de “il Biellese”. Nominatocanonico del capitolo della cattedrale di Biella, morì prima di prender possesso del canonicato mentre soggiorna-va a Oropa presso il fratello canonico Pietro Angelo, rettore del Santuario.Andr. Lev., n. 308

BOGGIO Pietro Angelo (Mezzana 1879 - Biella 1956)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1930), amministratore delegato di parte ecclesiasti-ca del Santuario di Oropa (1935-39) e poi rettore del medesimo (1940-54). A lui soprattutto si deve la costruzionedella grande cupola della Chiesa nuova. Un suo busto marmoreo, a suo tempo eseguito dallo scultore VirgilioAudagna, è stato recentemente collocato nella Galleria Canonici. Gall. Lev., n. 307. In plan., n. 5 rosso.

BOGLIETTI Antonio (Biella 1834 - Biella 1893)Geometra, fu consigliere comunale di Biella. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’ItaliaGall. Lev., n. 105

BOGLIETTI Giovanni (Biella 1835 - Firenze 1901).Letterato insigne. Vedi epigrafe a pag. 82Gall. Lev., n. 100. In plan., n. 6 rosso.

BONA Angela (Sordevolo 1811 - Sordevolo 1871)Di famiglia benestante. Donna pia e caritatevole, unitamente alla sorella Carolina, fece molta beneficenza.Antro sotto la cappella centrale (Andr. Lev., n. 1).

BONA Basilio (Sordevolo 1848 - Bognanco - Domodossola 1915)Fratello dell’on. Eugenio. Industriale e filantropo. Scopritore delle leggi sui tessuti simili. Commendatoredell’Ordine della Corona d’Italia. Ed. fam., Cim. Bosco

BONA Carolina (Sordevolo 1803 - Sordevolo 1877)Sorella di Angela. Benefattrice. Lasciò erede il Ricovero di Mendicità di Biella e legò cospicue somme all’Ospedaledegli Infermi di Biella, alla Congregazione di Carità di Sordevolo, all’Asilo Infantile e alla Congregazione di Caritàdi Salussola, nonché all’Ospizio di Oropa. Una lapide, murata all’esterno della cappella centrale, ricorda entrambele sorelle e la loro munificenza (vedi a pag. 82).Antro sotto la cappella centrale (Andr. Lev., n. 2).

BONA Eugenio (Sordevolo 1854 - Torino 1913)Industriale, deputato al Parlamento nazionale per il Collegio di Biella (1906 - 1909), fondò l’Istituto Tecnicoper Ragionieri e Periti commerciali che porta il suo nome. Benefattore. Grand’Ufficiale dell’Ordine dellaCorona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. 7 rosso.

57

Page 59: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

BONA Gio. Batta (Sordevolo 1833 - 1901). Medico chirurgo. Cavaliere ufficiale dell’Ordinedella Corona d’Italia. Sulla lapide sepolcrale(vedi foto a lato) sta scritto: “Secondo creatoredell’Ospizio Marino”.Gall. Lev., n. 116

BORA Felice (Biella 1843 - Biella 1905)Capitano di Artiglieria a riposo. Fu presidentedell’Amministrazione dell’Ospedale degli In-fermi di Biella e consigliere comunale di Biella.Gall. Pon., n. 216

BORA Fortunato (Biella 1801 - Biella 1877)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale diBiella (dal 1833) e tesoriere del Santuario diOropa (1854-71). Fu il primo presidente delRicovero di Mendicità di Biella (1874-77). Elargìingenti somme per la costruzione del Cimiteromonumentale di Oropa e per l’acquisto di unaarcata (la prima a sinistra della cappella centrale)destinata alle sepolture dei canonici del capitolodella cattedrale di Biella. La sua tomba è la primaa sinistra, mentre al centro campeggia un suo bustomarmoreo, fattogli erigere, in attestazione di grati-tudine, dai suoi confratelli canonici.Gall. Pon., n. 1

BORELLO (Pietro) Luigi (Biella 1880 - Torino 1946)Avvocato, storiografo, paleografo, araldista, genealogista, lasciò molte opere inerenti tali materie, tra cui, conMario Zucchi, il “Blasonario Biellese (1929) e, con Mario Rosazza, una contestata “Storia di Oropa “(1936).Inoltre, con A. Tallone, pubblicò “Le carte dell’Archivio Comunale di Biella fino al 1379” (quattro volumi chevidero la luce tra il 1927 e il 1933). Fu anche direttore della Biblioteca Civica di Biella. Gall. Pon., n. 69. In plan., n. 8 rosso.

BOTTINELLI Giuseppe (Biella 1865 - Torino 1934)Scultore molto apprezzato. Fu allievo del Tabacchi. C. A. Pon., n. 90. In plan., n. 9 rosso.

BOTTINELLI Luigi (Viggiù, Varese, 1836 - Biella 1917)Padre del precedente. Scultore pure lui. C. A. Pon., n. 92

BOTTO POALA Eligio (Crocemosso 1898 - Biella 1978)Imprenditore industriale, fu presidente della Casa di RiposoBelletti Bona di Biella (1946-64). Cavaliere del Lavoro.Ed. fam., Cim. Bosco.

BOZZALLA PRET Giovanni (Castagnea 1827 - Biella1882)Industriale tessile, sposò Efisia Sella (1833 - 1881), sorelladi Quintino, dalla quale ebbe 14 figli, ultimo dei qualiGiuseppe, il celebre pittore (1874 - 1958), che volle esseresepolto a Pollone. Gall. Pon., n. 34

BRIVIO SFORZA DI SANTA MARIA IN PRATO (deimarchesi) Antonio (Biella 1905 - Milano 1995)Patrizio milanese. Appassionato di automobilismo sporti-vo, partecipò, come pilota, a diverse manifestazioni del set-tore, tra le quali quelle svoltesi a Biella negli anni 1934 e1935.Gall. Sup. N.A., n. 119. In plan., n. 10 rosso.

58

G. Bottinelli, tomba G. B. Bona (c.g.)

G. Bottinelli, busto di L. Bottinelli (c.g.)

Page 60: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

59

BUBANI Lino (Faenza 1900 - Torino 1965)Medico Chirurgo, Ufficiale sanitario, fu segretario del Fascio di Biella. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Gall. Sup. N.A., n. 6

BUISSON Paolo (Chambery 1813 - Biella 1891)Magistrato e uomo di grande cultura, fu consigliere onorario di Corte d’Appello. Sulla lapide della sua sepoltura(vedi a pag. 82) si legge, tra l’altro: “avulsa la Savoia, sdegnando blandizie francesi, prescelse morir italiano”.Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’ordine della Corona d’Italia.Andr. Lev., n. 71. In plan., n. 11 rosso.

BURATTI AGOSTINETTI Emma (Biella 1890 - Torino 1920). Prima moglie dell’On. Vittorio Buratti, che ricostruì nelle forme attuali il castello di Zumaglia e ne sistemò il parco,oggi regionale. E’ sepolta sotto la cappella centrale, mentre una lapide a lei dedicata (vedi a pag. 82) è murata sullaparete esterna della stessa, al piano superiore. Andr. Lev., n.50

BUSCAGLIA Basilio (Biella 1867 - Biella 1940)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1897), amministratore delegato di parte ecclesiasti-ca del Santuario di Oropa dal 1906 al 1911, quindi per breve tempo rettore del medesimo. Suo il volume dato allestampe nel 1930 dal titolo “Raccolta di Grazie e Miracoli della Madonna d’Oropa compilata su documenti auten-tici da un canonico della Cattedrale di Biella”. Andr. Pon., n. 7

BUSCAGLIONE Pio Giuseppe (Ariano di Puglia 1868 - Torino 1940)Pittore, nato da genitori originari di Graglia. Fu allievo del Delleani. Gall. Lev., n. 148

CAGNASSOLA Giuseppe (Candelo 1835 - Biella 1896)Sacerdote, dottore in teologia e diritto canonico, fu arciprete di Netro (1869-91). Canonico del capitolo della cat-tedrale di Biella (dal 1891), fu anche amministratore del Santuario di Oropa (1894-96). Cameriere segreto di S.S.Gall. Pon., n. 10

CALANZANO VIGNA Bartolomeo (Occhieppo Superiore 1815 - Biella 1879)Sacerdote, dottore in ambo le leggi, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1856).Gall. Pon., n. 4

CANEPA Eugenio (Bioglio 1855 - Biella 1916)Fu membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1884-90). Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Gall. Pon., n. 231

CANEPARO Stefano Carlo (Biella Vandorno 1818 - Torino 1895)Avvocato. Socio promotore delle Scuole tecniche di S. Carlo in Torino. Cavaliere dell’Ordine della Coronad’Italia.Vedi epigrafe a pag. 82.C.A. Lev., n. 76

CANOVA Edoardo (Pettinengo 1869 - Biella 1917)Sacerdote. Laureato in teologia, insegnò presso il Seminario diocesano di Biella. Canonico del capitolo della cat-tedrale di Biella (dal 1911) e rettore del Santuario di Oropa (1913-17). Andr. Pon., n. 5

CANOVA Giuseppe (Andorno 1900 - Biella 1979)Sacerdote, fu viceparroco del Piazzo (1927-50) e poi del duomo di Biella. Canonico del capitolo della cattedrale(dal 1955), fu anche tesoriere del Santuario di Oropa (1969).Andr. Lev., n. 315

CANOVA Lina (Andorno 1898 - Biella 1966)Sorella del canonico Giuseppe Canova. Madre Superiora delle Figlie di Maria di Oropa (1949 - 1966), tra le qualiera entrata nel 1921.C. A. Lev., n. 16

CANTONO Enrico (Andorno 1845 - Roma 1902)Generale del Regio Esercito. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. Gall. Pon., n. 193

Page 61: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

CARPANO MAGLIOLI Ernesto (Biella 1887 -Biella 1955)Avvocato, deputato socialista all’Assembleacostituente (1946–47), e poi al Parlamentonazionale, nella prima legislatura repubblica-na (1948–52), sottosegretario di Stato perl’Interno.Gall, Lev., n. 237. In plan., n. 12 rosso.

CASTELLI Carlo Cesare (Torino 1839 - Biella1916)Alto funzionario statale e “squisito poeta”. Com-mendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Nella controfacciata interna della cappella centra-le una lapide in marmo nero e con l’epigrafe incaratteri dorati ne sottolinea le qualità umane epatriottiche (vedi a pag. 82). Andr. Lev., n. 37. In plan., n. 13 rosso.

CERRUTI Antonio (Occhieppo Sup. 1857 -Torino 1915) Industriale laniero. Con i fratelli Quintino eStefano, acquistò nel 1895 dagli eredi diGiovanni Bozzalla Pret un lanificio sito in Biellasulla sponda destra del torrente Cervo, dando ini-zio alla grande impresa industriale della famigliaCerruti. I suoi resti mortali furono trasferiti aOropa nel 1955. Ed. fam., Cim. Bosco

CERRUTI Quintino (Occhieppo Sup. 1864 - Biella 1944). Industriale laniero. Grande benefattore di Oropa: provvide alle opere di rivestimento marmoreo di una delle cap-pelle della Chiesa Nuova (la prima a sinistra entrando). Cavaliere ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

CERRUTI Silvio (Biella 1891 - Vigliano Biellese 1951) Figlio di Antonio. Proseguì l’attività industriale intrapresa dal padre e dagli zii, ampliando e raffinando le capacità pro-duttive dell’azienda di famiglia. Benefattore di Oropa: proseguì l’impegno assunto dallo zio Quintino per la ChiesaNuova. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. I suoi resti mortali furono trasferiti a Oropa nel 1955.Ed. fam., Cim. Bosco

CERRUTI Stefano (Occhieppo Sup. 1858 - Biella 1911) Industriale laniero. I suoi resti mortali furono trasferiti a Oropa nel 1934.Cell. Oss. Gall. Pon., n. 242/a

CHIAPPERO Teresina (Cavour 1898 - Biella 1979)Madre Superiora delle Figlie di Maria di Oropa (1966 - 1979), tra le quali era entrata nel 1919.C. A. Lev., n. 119

CHIORINO Augusto (Biella 1906 - Biella 1996) Imprenditore. Fu amministratore delegato di parte laica del Santuario di Oropa (1957-67).Ed. fam., Cim. Bosco

CODA CANATI Antonio (Cossila 1821- Biella 1891)Colonnello nel Regio Esercito, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Gall. Lev., n. 90

CODA CANATI Pietro (Cossila 1803 - Biella 1872)Sacerdote e dottore in teologia e in ambo le leggi. Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1844) e arci-prete della stessa (1844-58), poi rettore del Santuario di Oropa (1863-65). Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizioe Lazzaro. Subito dopo la sua morte fu sepolto nel sepolcreto dei canonici in duomo e solo successivamente (nel1891) i suoi resti furono trasferiti nel cimitero di Oropa.Gall. Pon., n. 7

60

G. Piccioni, tomba Carpano Maglioli (m.c.)

Page 62: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

CODA CAP Anton Dante (Biella1899 - Torino 1959) Esponente del mondo politico ed eco-nomico, dopo la caduta del Fascismoe prima della convocazione dell’as-semblea costituente, fu membro dellaConsulta nazionale (1945–46). Tragli altri incarichi da lui rivestiti, assaiimportante e prestigioso fu quello dipresidente dell’Istituto Bancario SanPaolo di Torino (1946-59).La salma fu trasferita a Oropa nel 1961. C. A. Pon., n. 221. In plan., n. 14 rosso.

CODA Giovanni Battista (OcchieppoInf. 1852 - Biella 1940)Notissimo commerciante, titolare dellaprestigiosa ditta di prodotti di merceria,maglieria e chincaglieria, denominata“Coda & Maffiotti”, da lui fondata nel1898 insieme a Raimondo Maffiotti eoperante in Biella e a Ivrea fino aglianni sessanta del ‘900.Andr. Pon., n. 112

CODA Pietro (Biella 1818 - Biella1890)Sacerdote, professore di lettere nelCivico Collegio di Biella. Fu parroco diBenna (1855-90), poi canonico del capi-tolo della cattedrale di Biella solo perqualche mese. Vedi epigrafe a pag. 83.Andr. Pon., n. 7

COMINETTI Guido (Vestignè 1864 -Biella 1922)Sacerdote, parroco di Zubiena (1898-1904), canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1904), tesoriere del Santuario di Oropa.Andr. Lev., n. 125

CORNALE Luigi (Biella 1830 - Torino 1892)Consigliere comunale di Biella.Andr. Pon., n. 96

CORONA Lodovico (Biella 1836 - Torino 1888)Causidico, fu membro di diverse istituzioni di beneficenza e dell’istruzione, nonchè sindaco di Biella (1878 - 1880).Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Vedi epigrafe a pag. 83. Gli è intitolata una via al Monte Piazzo.Andr. Pon., 57

CORTE Antonio (Andorno Cacciorna 1833 - Biella 1893)Notaio, fu segretario della Commissione amministratrice dell’Ospizio di Oropa. C. A. Lev., n. 20

CORTE Riccardo (Biella 1866 - Biella 1933) Figlio del notaio Antonio. Avvocato, fu assessore comunale di Biella. Cavaliere ufficiale dell’Ordine della Coronad’Italia. C. A. Lev., n. 20

CRIDIS Teresa, nata GROMO ( Biella 1832 - Cossato 1901). Figlia di Bernardino Gromo, illustre dottore in medicina (1787 - 1854). Sposò l’avvocato Gian Matteo Cridis (1828- 1913). Benefattrice. In segno di riconoscenza, le furono intitolati la scuola elementare e l’asilo infantile di BiellaVernato. Ed. fam., Cim. Bosco

61

V. Audagna, tomba di Anton Dante Coda (m.c.)

Page 63: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

CROSA Costantino (Biella 1889 - Molino Vecchio,Piave 1918) Capitano del Regio Esercito (201° ReggimentoFanteria), cadde da eroe durante la prima Guerramondiale, ottenendo il conferimento della Medagliad’oro al valor militare, alla memoria. Biella gli hadedicato una via. I suoi resti mortali furono tumulati aOropa nel 1922. Un tondo in bronzo con il ritratto del-l’eroe in bassorilievo (vedi foto) ne decora la tomba. C. A. Pon., n. 31/c. In plan. n. 16 rosso.

CUCCO Giacomo (Biella 1842 - Torino 1920)Sacerdote. Professore di filosofia positiva presso ilSeminario diocesano. Si diede alla vita politica.Consigliere comunale di Biella (1883-89). Canonicoonorario della cattedrale di Biella (dal 1914). Vedi epi-grafe a pag. 83.Andr. Lev., n. 171

CUCCO Luigi (Biella 1859 - Biella 1933) Ingegnere, diresse per quarant’anni l’Acquedotto biel-lese. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Vedi epigrafe a pag. 83.Andr. Lev., n. 169

CUCCO Mario (Biella 1896 - Solaroli 1918) Tenente degli Alpini, partecipò alla prima Guerramondiale. Cadde eroicamente sul Monte Istrice(quota 1601), ottenendo la Medaglia d’argento al valor militare. Biella gli ha intitolato una piazza nel borgo delPiazzo, dove gli fu eretto un monumento bronzeo. I suoi resti mortali furono tumulati a Oropa nel 1921. Sulla lapi-de tombale in bronzo, l’epigrafe che ne esalta le virtù eroiche è accompagnata dalla sua effigie in bassorilievo (vedifoto).Andr. Lev., n. 160. In plan., n. –17 rosso.

CUCCO Salvatore Cornelio (Biella 1892 - Biella 1959)Avvocato, pubblicista e cantore della Madonna d’Oropa. Sulla lapide sepolcrale furono incise le seguenti parole:“Poeta, Dotto, Amante di altezze”.Andr. Lev., n. 279

CUCCO Sisto (Biella 1889 - Biella 1963)Professore di Liceo, amava scrivere di storia biellese. Fu consigliere comunale e assessore a Biella, nonché mem-bro della Commissione del Cartario di Oropa. Nel 1921, con G. Varale, curò la pubblicazione del volume “ReginaeMontis Oropae”, rassegnastorico-artistica delle festeper la IV centenaria incorona-zione della statua della Ver-gine di Oropa (Tip. UnioneBiellese).Andr. Pon., n. 309

DEBERNARDI Ignazio (Zu-biena 1825 - Biella 1885)Dottore in medicina e chirur-gia, cultore valente dell’arteidroterapica, nell’anno 1865ne fondava lo stabilimento inBiella Piazzo. Cavaliere del-l’Ordine della Corona d’I-talia. Vedi epigrafe a pag.83.Andr. Lev., n. 60.

62

S. Caneparo, tomba di Costantino Crosa, parti-colare (c.g.)

Targa sepolcrale di Mario Cucco (m.c.)

Page 64: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

63

DE GENOVA Emilio (Biella 1836 - Biella 1912)Ispettore demaniale. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Vedi epigrafe a pag. 83. Andr. Lev., n. 130

DELPIANO Enrico (Biella 1900 - Torino 1974)Ingegnere, fu amministratore delegato di parte laica del Santuario di Oropa (1973 - 75). In età giovanile, studenteuniversitario a Torino, ebbe modo di conoscere il Beato Pier Giorgio Frassati, diventandone amico. Con lui condi-vise l’impegno caritativo, visitando i poveri e i malati nelle vecchie soffitte cittadine. Gall. Sup. N.A., n. 18

DIONISIO Camillo (Biella 1830 - Torino 1901)Tesoriere provinciale. Cavaliere ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.Andr. Lev., n. 84

DIONISIO Ignazio (Biella 1863 - Torino 1942) Otorinologo insigne, umanista filantropo, docente universitario, scrittore di scienze, presidentedell’Accademia di medicina. Vedi epigrafe a pag. 83.Andr. Pon., n. 64. In plan., n. –18 rosso.

FANTONI DI VIGLIANO conte Vincenzo Pietro (Vigliano 1846 - Torino 1919) Magistrato, fu consigliere della Corte d’Appello di Torino. La salma fu tumulata a Oropa nel 1921. Andr. Lev., n. 24

FERRUA Pierino (Biella 1877 - Biella 1921)Industriale laniero.Ed. fam., Cim. Bosco

FILA Maria Angela (Trivero Bulliana 1854 - Biella 1910)Madre Superiora delle Figlie di Maria di Oropa (1900 - 1910), tra le quali era entrata nel 1872.C. A. Lev., n. 12

FOGLIANO Giovanni (Sordevolo 1855 - Biella 1933)Fu membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1906-13)Ed. fam., Cim. Bosco

FORNO Vittorio (Mosso S.Maria 1886 - Biella 1969)Sacerdote, fu arciprete di S. Giacomo del Piazzo (1927-50). Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal1950), fu anche tesoriere del Santuario di Oropa (1955-59).Andr. Pon., n. 233

GALLO Achille (Biella 1866 - Pollone 1923) Industriale. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim Bosco

GALLO Emilio (Biella 1870 - Biella 1945) Industriale e benefattore. Fondò un importante maglificio a Chivasso e una casa di cura estiva a Pollone. Amantedella montagna e fotografo di grande talento, prese parte a diverse esposizioni fotografiche sia in Italia che all’e-stero. Nel 1896, con Vittorio Sella, partecipò alla spedizione nel Caucaso. Fu anche presidente della sezione delC.A.I. di Biella. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim Bosco. In plan., n. 19 rosso.

GASTALDI Carlo (Colla di Netro 1798 - Biella 1873)Prete dell’Oratorio, Superiore della casa di Biella. Sul monumento sepolcrale (con busto) sta scritto: “Amico verodel Popolo”.C. A. Pon., n. 62

GAVOSTO Tomaso (Villanova Solaro 1816 - Biella 1891)Ingegnere assai esimio, prestò la sua opera anche presso il Santuario di Oropa. Fu consigliere comunale di Biella.Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. La sua epigrafe tombale, alquanto scarna, è oggi quasi del tutto illeggibile.Vedi epigrafe a pag. 84.C. A. Lev., n. 90. In plan., n. 20 rosso.

GILARDINO Gentile (Biella 1861 - Biella 1922)Medico chirurgo. Ricoprì diverse cariche pubbliche tra cui quella di amministratore del Santuario di Oropa (1915-20).Andr. Lev., n. 19

Page 65: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

GOGGIA Francesco (Biella 1804 - Biella 1889)Sacerdote, dottore in teologia, canonico del capitolodella cattedrale di Biella (dal 1839). Fu consigliere diamministrazione dell’Orfanotrofio Femminile eanche del Santuario di Oropa (1880).Gall. Pon., n. 5

GROMO Alessandro (Sandigliano 1881 - Sandi-gliano 1949)Sacerdote. Laureato sia in teologia che in filosofia ediritto, insegnò presso il Seminario diocesano.Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal1919), rettore del Santuario di Oropa (1920-27), epoi anche amministratore dello stesso (1940-42 e1947-49), lasciò la sua ricca Biblioteca e un caliced’oro puro al Santuario di Oropa.Gall. Pon., n. 279

GROMO DI TERNENGO conte Emanuele (Biella1850 - Biella 1903)Figlio del conte Ottavio, colonnello di Cavalleria(+1860), sepolto nella basilica antica di Oropa, e diErsilia Thaon Revel di St. Andrè (+1889)Andr. Lev., n. 5

GUAGNO Enrico (Ancona 1870 - Biella 1955)Ingegnere, appassionato collezionista. Alla suamorte, la sua ricca collezione di dipinti dell’800 ita-liano passò al Museo Civico di Biella; oggi è espostaal Museo del Territorio Biellese. Gall. Pon., n. 77

GUALA Benvenuto (Bioglio 1859 - Bioglio 1924)Ingegnere, Colonnello del Genio. Cavalieredell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro edell’Ordine della Corona d’Italia.Andr. Pon., n. 107

GUALA Ermanno (Mottalciata 1883 - Acque diBelvedere Calabro 1917)Capitano della Regia Marina, “caduto per la Patria” durante la prima guerra mondiale. Vedi epigrafe a pag. 84.I suoi resti furono tumulati ad Oropa nel 1923.Andr. Pon., n. 152

GUALINO Carlo (Vercelli 1870 - Biella 1941)Figlio dell’orafo Giuseppe. Fu membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1915-20).Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

GUALINO Giuseppe (Vercelli 1841 - Biella 1906)Valentissimo orafo, fondò a Biella una importante azienda di settore. Fu amministratore delegato di parte laica delSantuario di Oropa (1884-90).Ed. fam., Cim. Bosco

GUALINO Riccardo (Biella 1879 - Firenze 1964) Figlio dell’orafo Giuseppe. Grande imprenditore nei più svariati settori dell’industria e del commercio, qualiquelli dei legnami, del cemento, della seta artificiale, delle automobili, della cinematografia e altri. Fondò laSNIA-VISCOSA, la società Rumianca, la Lux Film, e fu vicepresidente della FIAT. Coltivò interessi cultu-rali per le arti figurative, l’architettura, la letteratura, il teatro. Si laureò in giurisprudenza, e scrisse alcunilibri sulle vicende della sua vita travagliata ed economicamente assai avventurosa. Conobbe il confino poli-tico (a Lipari e a Cava dei Tirreni) negli anni 1931-32, per via delle sue idee, non gradite al regime fascista.Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. 21 rosso.

64

Tomba della famiglia dei conti Gromo di Ternengo,particolare (m.c.)

Page 66: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

65

GUELPA Camillo (Biella 1845 - Biella 1922) Figlio di Giuseppe. Notaio. Più volte consigliere e assessore comunale, e poi sindaco di Biella (1886-88, e 1892)e consigliere provinciale di Novara per il collegio di Cossato. Fu anche amministratore di quasi tutti gli istituti civi-li e le opere pie cittadine, tra cui il Santuario di Oropa (1903-09). Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Gall. Lev., n. 20. In plan., n. 22 rosso.

GUELPA Giuseppe (Cossato 1821 - Biella 1881)Notaio, espertissimo in scienze amministrative, sindaco di Cossato e consigliere provinciale di Novara. Rifiutò lanomina a senatore del Regno offertagli nel 1870. Promosse l’agricoltura nel Biellese e la istituzione del ConsorzioAgrario (p.t.). Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Gall. Lev., n. 16. In plan., n. 23 rosso.

GUELPA Luigi (Biella 1843 - Biella 1911)Avvocato. Mazziniano convinto fin dagli anni giovanili, nel 1890 fu eletto deputato al Parlamento nazionaleper il collegio plurinominale di Novara II; nel 1892 per quello di Cossato.Gall. Lev., n. 17. In plan., n. 24 rosso.

GURGO Agostino (Biella 1825 - Biella 1892)Prete dell’Oratorio, fu superiore della casa di Biella e, come è scritto sul suo monumento funebre sostenente il suobusto, “della gioventù studiosa protettore benefico” (vedi a pag. 84). C. A. Pon., n. 72

GURGO SALICE Edoardo (Pettinengo 1834 - Biella 1897)Sacerdote. Laureato in teologia, insegnò Sacra scrittura nella Scuola di Teologia del Seminario. Fu parroco diTernengo (1861-76), poi vicario foraneo di Coggiola (1876-82), canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal1882) e rettore dell’Ospizio di Oropa (1887-92). Andr. Pon., n. 21

GURGO SALICE Pietro (Pettinengo 1834 - Biella 1885). Medico chirurgo. Gall. Pon., n. 113

JORIO Giovanni (Biella 1826 - Biella 1909)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale di Biella(dal 1879), fu amministratore del Santuario di Oropa(1892-97 e 1903-11)). Notaio apostolico e cancellieredella Curia vescovile di Biella.Gall. Pon., n. 24

LANZA Pietro Antonio (Andorno 1831 - Biella 1902)Fu membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa(1890-96). Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.C. A. Pon., n. 40

LANZONE Ferdinando (Crocemosso 1852 - Pistolesa1924)Industriale laniero. Vedi epigrafe a pag. 84. Andr. Pon., n. 121

LANZONE Giovanni (Pistolesa 1883 - Biella 1924)Figlio di Ferdinando. Industriale laniero. Vedi epigrafepag. 84. Andr. Pon., n. 190

LEVIS Pietro Antonio (Biella 1807 - Biella 1889)Sacerdote e dottore in teologia. Canonico del capitolodella cattedrale di Biella (dal 1836), fu anche ammini-stratore del Santuario di Oropa (1880-83).Gall. Pon., n. 3

LOSANA Mons. Gio. Pietro (Vigone 1793 - Torino1873)Quinto Vescovo di Biella e Conte (1834 - 1873). La sua

L. Bottinelli (?), tomba del Vescovo GiovanniPietro Losana, particolare (c.g.)

Page 67: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

66

attività pastorale fu intensissima. Tra le molte iniziative da lui intraprese o sostenute, riveste particolareimportanza l’ottenimento dell’Officiatura propria della Madonna di Oropa (1857). Egli partecipò al Concilioecumenico Vaticano I e clamorosa fu la posizione da lui assunta in quella sede, con pochi altri vescovi, controil dogma della infallibilità papale (1870). Grande filantropo, a lui si deve la fondazione di molte istituzioni biel-lesi, tra le quali le Scuole femminili (1835), diventate poi l’Istituto Losana, la Società per l’avanzamento delleArti, Mestieri e Agricoltura (1838), la Società Generale di Mutuo Soccorso fra gli Operai (1843), il ComizioAgrario (1843), la Cassa di Risparmio di Biella (1856). Egli patrocinò anche la erezione di un Ricovero diMendicità (il “Belletti Bona”) che, grazie alle cospicue donazioni dei due benefattori che gli diedero il nome,si realizzerà nel 1874, trasformandosi in seguito in una casa di riposo ed infine in una struttura polivalente.Esperto di problemi agricoli, propagandò la pratica della solforazione dei vigneti minacciati dalla crittogama.In più occasioni, si onorò di ospitare nel suo palazzo regine e principi di casa Savoia di passaggio da Biella perrecarsi a Oropa, e perfino il generale Garibaldi che pure transitò dalla nostra città, nel 1859, con i suoiCacciatori delle Alpi. Mons. Losana (che si era laureato in Teologia a Torino nel 1816 e che era stato ordina-to prete l’anno dopo), prima di diventare vescovo di Biella, fu vescovo titolare di Abido in Egitto, vicario apo-stolico ad Aleppo in Siria e delegato della S. Sede per il Libano (1826 - 1833). Prelato domestico di Sua Santitàe assistente al Soglio Pontificio, per le sue molte benemerenze divenne anche Grand’Ufficiale dell’Ordine deiSanti Maurizio e Lazzaro. La salma di monsignor Losana inizialmente trovò sepoltura nel primitivoCimitero sotterraneo, che era ubicato sotto il primo piazzale del Santuario, e solo nel 1877 fu trasferita inquello nuovo, costruito extra moenia, e tumulata all’interno della cappella centrale, dietro l’altare. Sulmonumento funebre campeggia il suo busto, accompagnato dalle sue armi episcopali e da una lunga e dottaepigrafe in latino che ricorda i tratti salienti della sua straordinaria personalità (vedi a pag. 85).Cappella centrale. In plan., n. 25 rosso.

MAGLIOLA Emilio (Biella 1869 - Cossila 1927)Imprenditore. Cavaliere del Lavoro, cavaliere ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

MAGNANI Pietro (Campiglia Cervo 1817 - Biella 1890) Sacerdote, diventa canonico del capitolo della cattedrale di Biella nel 1853. Fu rettore del Seminario vescovile diBiella (1854-90), presidente della locale Cassa diRisparmio (1879-90) e amministratore delSantuario di Oropa (1883-89). Sulla sua tomba si èvoluto perennemente ricordare che fu “ottimo cit-tadino, sacerdote esemplare, integerrimo ammini-stratore” (vedi a pag. 85).Gall. Pon., n. 8

MAGRI Pietro (Vigarano Mainarda, Ferrara,1873 - Biella 1937)Sacerdote e grande musicista. Allievo diLorenzo Perosi, fu insegnante di musica sacraal Seminario di Venezia e maestro di prove ecanto alla Cappella Marciana (1898), maestrodi cappella alla cattedrale di Bari (1901), allacattedrale di Lecce e di Molfetta (1910), allacattedrale di Vercelli (1911) ed infine a Oropa(1919), dove rimarrà fino alla fine della suavita. Compose tantissime (oltre 700) operemusicali di soggetto religioso, e qualcunaanche di soggetto profano, tra cui famosi“oratori”, come “La Regina delle Alpi”, “LaRegina dei Pirenei”, “Auxilium Christiano-rum”, “Omaggio a Cristo Re” e altri. Il futuroPapa Pio X, che ebbe modo di conoscerlo edapprezzarne le doti ai tempi in cui era patriar-ca di Venezia, lo tenne in grande stima.Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Sulla tomba una eloquente epigrafe lo ricorda aivisitatori (vedi a pag. 85). C. A. Lev., n. 28. In plan., n. 26 rosso. Tomba di don Pietro Magri (m.c.)

Page 68: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

MAJA Mons. Eliseo (Sordevolo 1856 - Biella 1939)Sacerdote, dottore in teologia e diritto canonico, insegnò teologia presso il Seminario diocesano. Canonico del capi-tolo della cattedrale di Biella (dal 1890), divenne prevosto del capitolo (1899). Protonotario apostolico e più volterettore del Santuario di Oropa (1896-99, 1911-12 e 1930-39), e amministratore delegato di parte ecclesiastica delmedesimo (1903-06, 1916-19 e 1927-35). Fondò “Eco del Santuario di Oropa” (1898). Cavaliere dell’Ordine deiSanti Maurizio e Lazzaro. Vedi epigrafe a pag. 85.Gall. Lev., n. 56. In plan., n. 27 rosso.

MANDELLI Teresa (Vercelli 1822 - Roppolo 1913)Figlia del notaio vercellese Vittorio Mandelli (1799 - 1861), insigne storico, e vedova dell’avvocato GiuseppeTarino (1811 - 1894), che fu sindaco di Biella. La sua tomba è oggi priva della lapide. Cripta sotto cappella centrale (Andr. Lev., n. 8)

MANFREDI Eugenio (Biella 1845 - Biella 1925)Ingegnere, fu membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1887-90). Cavaliere dell’Ordine della Coronad’Italia. Andr. Pon., n. 166

MARANDONO Luigi (Biella 1821 - Biella 1897)Architetto, fu sindaco di Biella (1889 - 1891) e, per un ventennio (1877-97), anche presidente dell’Ospizio diCarità. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. Un suo busto, con epigrafe è nel portico interno del palaz-zo dell’Ospizio, ora sede della Provincia.Cripta sotto cappella centrale (Andr. Lev., n. 15). In plan., n. –28 rosso.

MASSERANO Giovanni (Biella 1823 - Novara 1882)Scrittore e pubblicista, fondò il periodico “Eco del Mucrone” (1856) e pubblicò diversi studi di carattere storico,tra cui il volume “Biella e i Dal Pozzo” (1867), che gli valse la nomina a socio dell’Accademia di scienze storiche,e “Pietro Micca da Sagliano d’Andorno. Ricordanze storiche” (1880). Lasciò anche un’opera inedita sugli uominiillustri del Biellese, che forse andò perduta. Cancelliere del Tribunale Civile di Novara. Cavaliere dell’Ordine dellaCorona d’Italia. La sua tomba è oggi priva di lapide.Andr. Lev., n. 36

MASSERANO Giuseppe (Biella 1825 - Biella 1896)Fratello del precedente. Chimico e fotografo, con Graziano Capellaro, era titolare della ditta “Capellaro &Masserano”. Fu membro dell’Amministrazione comunale di Biella (per un certo periodo, nel 1888, svolse anche lefunzioni di sindaco) e di diversi enti locali tra cui il Ricovero di mendicità e il Santuario di Oropa (1881-87). Sociofondatore della sezione C.A.I. di Biella e cofondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Biella.Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Vedi epigrafe a pag. 85.Andr. Lev., n. 86

MINIGGIO Giuseppa (Pettinengo 1817 - Biella 1900)Madre Superiora delle Figlie di Maria di Oropa (1867 - 1900), tra le quali era entrata nel 1843.C. A. Lev., n. 6

MINO Giuseppe Vincenzo (Camandona 1825 - Biella 1905)Industriale, fu consigliere comunale di Biella e sindaco di Cossila.Andr. Lev., n.103

MONTAGNINI Mons. Carlo (Casale Monf. 1863 - Berlino 1913)Arcivescovo titolare di Larissa e Delegato apostolico in Colombia. Era figlio adottivo della terra biellese, aven-do a Biella compiuto gli studi ecclesiastici. Laureatosi poi, a Roma, in teologia e in diritto canonico e civile,entrò in Diplomazia. Fu nelle Indie, quale segretario di mons Aiuti; segretario di Nunziatura a Monaco diBaviera e a Vienna; uditore a Parigi con il Nunzio Clari e mons. Lorenzelli. Ottenne numerosissime decora-zioni, tra le quali quelle di Cavaliere del Real Ordine del merito di S. Michele (Baviera), Commendatore delReal Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna), Commendatore del Real Ordine del Merito di S. Lodovico(Parma), insignito dell’Ordine Imperiale du Lion et Soleil (Persia), Grand’Ufficiale dell’Ordine RealeOspedaliero ed umanitario di S. Caterina del Monte Sirio, Cavaliere del Real Ordine Militare di N.S. dellaConcezione di Villa Vicosa (Portogallo), Cavaliere dell’Ordine della Corona di Ferro (Austria), Ufficiale dellaLégion d’Honneur (Francia). Fu inoltre Commendatore con placca dell’Ordine del S. Sepolcro, decorato dellaMedaglia Pro Ecclesia et Pontifice, e insignito della dignità di Cameriere Segreto di Sua Santità. Morì casual-mente a Berlino, dove si era recato per curarsi del grave male che l’aveva colpito. La salma di mons.

67

Page 69: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

68

Montagnini fu trasferita a Oropa nel 1914 e tumulata nella cappella centrale del nuovo Cimitero. Sul monu-mento tombale una succinta epigrafe (vedi a pag. 85) è accompagnata dal suo busto e dalle sue armi episco-pali. Cappella centrale. In plan., n. 29 rosso.

MONTEGRANDI Giuseppe Maria (Masserano, 1815 - Biella 1891)Sacerdote, prevosto degli Oblati di S. Andrea di Vercelli. Fu un tenace oppositore delle tesi giobertiane (p.t.).C. A. Lev., n. 69

MOSSA Bernardo (Occhieppo Sup. 1809 - Occhieppo Sup. 1885)Magistrato. Vedi epigrafe a pag. 85. Gall. Pon., n. 88

MOSSA Giovanni Battista (Occhieppo Sup. 1799 - Occhieppo Sup. 1881)Commerciante, “del suo paese fautore generoso e caritatevole”. Vedi epigrafe a pag. 86.Gall. Pon., n. 82

MURATORE Giovanni (Mosso S. Maria 1829 - Biella 1895)Sacerdote, fu maestro in Portula per 25 anni; nel 1874 fu chiamato a far parte del capitolo canonicale di S. Stefano,come arciprete della cattedrale di Biella, incarico che tenne fino alla morte. Sulla sua tomba si è voluto ricordareche fu ”insigne per pietà, beneficenza e zelo”. Vedi epigrafe a pag. 86.Gall. Pon., n. 9

NEGRO Camillo (Biella 1861 - Torino 1927)Neurologo insigne. Titolare della cattedra di neuropatologia all’Università di Torino. Autore di circa 200memorie scientifiche di notevole interesse. Vedi epigrafe a pag. 86.C. A. Pon., n. 60. In plan., n. –30 rosso.

NOMIS DI COSSILLA conte Mario (Chiavari 1874 - Roma 1946) Generale di Cavalleria, Senatore del Regno, gentiluomo d’onore della regina Margherita, Balì d’onore edevozione del S.M.O. di Malta. La salma fu tumulata a Oropa nel 1954.Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. 31 rosso.

NORZA Mons. Pietro (Rosazza 1844 - Biella 1917)Sacerdote. Laureato in teologia, insegnò morale, dogmatica e storia ecclesiastica presso il Seminario di Biella, dicui fu poi rettore (1902-17). Fu parroco di S. Biagio del Vernato (1874-78). Canonico del capitolo della cattedraledi Biella (dal 1878), fu per molti anni (tra il 1880 e il 1914) amministratore del Santuario di Oropa, di cui per brevetempo (1900-01) fu anche rettore. Alla morte del vescovo Cumino, nel 1901, divenne vicario capitolare. Fu poivicario generale della diocesi sotto i vescovi Gamba, Masera e Serafino.Andr. Pon., n. 25

OTTINO Francesco (Pralungo 1875 - Biella 1948)Sacerdote. Laureato in teologia, insegnò Lettere nel Liceo del Seminario diocesano. Canonico del capitolo dellacattedrale di Biella (dal 1929), fu poi eletto alla carica di prevosto (1939). Amministratore delegato di parte eccle-siastica del Santuario di Oropa (1940-48).Gall. Lev., n. 299

OTTINO Giovanni Battista (Magnano 1869 - Biella 1930) Sacerdote, Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1911), rettore del Santuario di Oropa (1918-19 e1927-30). La salma fu tumulata a Oropa nel 1934. Gall. Lev., n. 246. In plan., n. 32 rosso.

PANIZZA Benvenuto (Biella 1912 - Biella 1986)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1954). Nel dopoguerra organizzò colonie marine aImperia, dove realizzò una casa soggiorno nella celebre villa con parco che fu di Teodoro Roosevelt, presidente degliU.S.A. Fondò la POA, poi ODA, e la Charitas diocesana. Fu anche amministratore delegato di parte ecclesiastica delSantuario di Oropa (1961-66 e 1976-78). Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.Gall. Sup. N.A., n. 90

PASCHETTO Antonio (Cossato 1856 - 1928)Medico chirurgo, specialista in malattie veneree. Primario dell’Ospedale di Biella e Ufficiale sanitario.Gall. Lev., n. 253

Page 70: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

69

PASCHETTO Emilio (Arborio 1904 - Biella 1991)Medico odontoiatra, rotariano (dal 1949), presiedette il Club di Biella nel biennio 1971-73. Fu anche membro dellaCommissione del Cartario di Oropa. Ed. fam., Cim. Bosco

PERTUSI Luigi (Formigliana 1847 - Torino 1916) Professore. Autore, con Carlo Ratti, di una “Guida illustrata pel villeggiante nel Biellese”, pubblicata a Torino nel1900, e di numerose altre opere. I suoi resti mortali furono tumulati a Oropa nel 1941, provenienti da Rivoli.Cim. Bosco. In plan., n. 33 rosso.

PETIVA Pietro (Sordevolo 1824 - Biella 1894)Industriale. Benefattore. Ed. fam., Cim. Bosco

PETIVA Federico (Sordevolo 1855 - Biella 1948)Figlio del precedente. Agricoltore. Benefattore del Cottolengo di Biella, dove sorge un monumento a lui dedicatonel padiglione costruito grazie alla sua munificenza. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e cavalieredell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Ed. fam., Cim Bosco

PEZZIA Bernardino (Andorno 1809 - Biella 1877)Sacerdote. Laureato in teologia, insegnò presso il Seminario diocesano. Canonico del capitolo della cattedrale diBiella (dal 1840), rettore del Santuario di Oropa (1854-62 e ancora 1865-74). Cavaliere dell’Ordine dei SantiMaurizio e Lazzaro. Vedi epigrafe a pag. 86.Gall. Pon., n. 2

PIZZO Clemente (Torino 1909 - Biella 1982)Sacerdote, fu cancelliere della Curia Vescovile (dal 1949). Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal1952), fu anche membro dell’amministrazione del Santuario di Oropa (1961-75). Cappellano dell’Ordine Equestredel S. Sepolcro di Gerusalemme. Gall. Sup. N.A., n. 117

POLLO Flaviano (Borgovercelli 1831 - Biella 1910)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1879), fu anche amministratore del Santuario diOropa (1895-97).Gall. Pon., n. 26

POMA Anselmo (Biella 1848 - Torino 1913) Figlio di Pietro. Imprenditore nel settore cotoniero, benefattore. Fu consigliere comunale di Biella. Cavalieredell’Ordine della Corona d’Italia. Cripta sotto cappella centrale (Andr. Lev., n. 1)

POMA Antonio (Zumaglia 1829 - Napoli 1892) Figlio di Pietro. Imprenditore industriale nel settore cotoniero. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Gall. Pon., n. 122

POMA (Michele) Cipriano (Biella 1856 - Biella 1935) Figlio di Antonio. Imprenditore industriale nel settore cotoniero. Benefattore. Cavaliere dell’Ordine della Coronad’Italia.Gall. Pon., n. 128

POMA Felice (Biella 1851 - Biella 1927) Figlio di Giovanni. Imprenditore industriale nel settore cotoniero. I suoi resti mortali furono tumulati a Oropa nel 1935. Gall. Lev., n. 281

POMA Filippo (Biella 1884 - Biella 1963) Figlio di Felice. Imprenditore industriale nel settore cotoniero. Fu presidente della sezione C.A.I. di Biella (1920-28). Dopo la guerra fu eletto consigliere comunale di Biella, rivestendo dopo qualche anno anche l’incarico diassessore (1952-60). Cavaliere ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Gall. Lev., n. 280

POMA Giovanni Maria (Zumaglia 1807 - Biella 1888) Figlio di Andrea. Con il fratello Pietro iniziò l’attività imprenditoriale di famiglia, impiantando al Piazzo di Biella

Page 71: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

70

un modesto stabilimento per la tessitura del cotone (con telai a mano), da cui derivarono poi i vari cotonifici mec-canizzati di Miagliano, Occhieppo Inferiore, Torino e della via per Ponderano (attuale via Fratelli Rosselli) a Biella.I suoi resti mortali furono tumulati a Oropa nel 1935.Gall. Lev., n. 282

POMA Giovanni Battista (Zumaglia 1825 - Biella 1885)Figlio di Pietro. Imprenditore industriale nel settore cotoniero. Gall. Pon., n. 102

POMA Giulia (Biella 1897 - Biella 1989) Figlia di Cipriano. Poetessa. Raccolse le sue poesie nel volume “Ciaciarade ‘ncornisà” (1976).Gall. Pon., n. 135. In plan., n. 34 rosso.

POMA Giuseppe (Biella 1835 - Biella 1894)Figlio di Pietro. Imprenditore industriale cotoniero. A lui si deve l’introduzione dei telai meccanici negli stabili-menti della famiglia. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. Gall. Pon., n. 74

POMA Pietro (Zumaglia 1805 - ?, 1855)Fratello di Giovanni e cofondatore dell’impresa cotoniera di famiglia. La sua prima sepoltura fu nel vecchio Cimitero del primo piazzale del Santuario.Gall. Pon., n. 72

POMA Pio (Biella 1877 - Roma 1971)Figlio di Anselmo. Ammiraglio della Regia Marina.Cripta sotto cappella centrale (Andr. Lev., n. 3). In plan., n. –35 rosso.

PORRINO Paolino (Cossato 1817 - Biella 1896)Sacerdote, arciprete di Rosazza (1852-89), canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1894) e rettore delSantuario di Oropa (1895-96).Andr. Pon., n. 22

PRIA Antonio (Biella 1901 - Biella 1974) Industriale laniero, titolare del Lanificio Alfredo Pria presso il ponte della Maddalena a Biella, fondato da suo padreAlfredo Pria Falcero (+1934). Commendatore dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme.Ed. fam., Cim. Bosco

PUGNO Alfredo (Genova 1863 - Torino 1948)Ingegnere, “al lavoro degli uomini nuove rapide vie aperse, altre già aperte amministrò”, recita l’epigrafe sepol-crale (vedi a pag. 86). Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e cavaliere ufficiale dell’Ordine dei SantiMaurizio e Lazzaro.Gall. Lev., n. 168

PUGNO Giuseppe Maria (Firenze 1900 - Torino 1984)Figlio del precedente. Ingegnere, architetto, fu professore ordinario di scienza delle costruzioni del Politecnicodi Torino, preside della Facoltà di architettura, fondatore e direttore della Scuola a fini speciali di scienze edarti nel campo della stampa del medesimo Politecnico, membro del Consiglio superiore della PubblicaIstruzione, membro della Commissione del Cartario di Oropa. Autore di diverse opere di carattere tecnico-scientifico e anche di storia locale, tra cui una Storia del Santuario di S. Giovanni Battista d’Andorno, pub-blicata a Torino nel 1970. Fu insignito della medaglia d’oro “Benemeriti della Scuola, Cultura e Arte”.Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro diGerusalemme, Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Vedi epigrafe a pag. 86.Gall. Lev., n. 165. In plan., n. 36 rosso.

PUGNO Giuseppe Antonio (Sordevolo 1838 - Torino 1919)Ingegnere meccanico, servì nella Regia Marina e poi prestò la sua opera, come capo meccanico, nelle Fonderie diTorino. Chiamato dal re di Birmania, “degnamente tenne il nome italiano in quello Stato, meritandosi dal re onorestima affetto”; così recita l’epigrafe tombale (vedi a pag. 86).Gall. Lev., n. 167

QUAZZA Emma, sposata PIANA (Mosso S. Maria 1880 - Vallemosso 1965)Operaia tessitrice, emigrata giovanissima a Paterson (USA). Fu sospettata (e poi prosciolta) di complicità con l’a-

Page 72: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

71

narchico Gaetano Bresci nell’assassinio di re Umberto I (avvenuto a Monza il 29 luglio 1900), per aver viaggia-to e amicizzato con il regicida, da lei incontrato casualmente sul piroscafo che la riportava in Patria nel maggio1900. Andr. Lev., n. 242

RAINERO Alfredo (Biella 1872 - Biella 1949)Avvocato, fu membro dell’amministrazione del Santuario di Oropa (1927 - 1943). Cavaliere ufficiale dell’Ordinedella Corona d’Italia.C. A. Lev., n. 209

RAINERO Attilio (Biella 1873 - Biella 1906)Dottore in medicina e chirurgia, ma, come si legge nell’epigrafe tombale, “insidioso morbo spegneva la sua giova-ne e forte esistenza” (vedi a pag. 87).Andr. Lev., n. 91

RAINERO Vincenzo (Biella 1829 - Biella 1900)Notaio, Presidente del Consiglio notarile, “esempio di professionista onesto e delicato”, come si legge nella suaepigrafe tombale (vedi a pag. 87).Andr. Lev., n . 89

RAMASCO Gio. Maria (Sagliano 1842 - Sagliano 1896)Imprenditore industriale, fu sindaco di Sagliano Micca. Cavaliere ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia. Vediepigrafe a pag. 87.Gall. Lev., n. 83

RESSA Pietro (Biella 1834 - Biella 1911)Capitano del Regio Esercito. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.Andr. Lev., n. 112

REY Clotilde (Torino 1836 - Biella 1915)Vedova dello statista e scienziato Quintino Sella. Ed. fam., Cim Bosco

RIVETTI Adolfo (Biella 1890 - Roma 1946)Figlio del commendator Giovanni. Imprenditore industriale. Primo presidente del R. Automobil Club di Biella,diede vita a memorabili manifestazioni sportive, tra cui i due Circuiti automobilistici di Biella, svoltisi negli anni1934 e 1935 e che suscitarono interesse a livello nazionale. Di animo patriottico, durante la Resistenza sovvenzionòlargamente il movimento partigiano. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e Cavaliere dell’Ordine deiSanti Maurizio e Lazzaro.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Alessandro (Biella 1911 - Torino 1999)Figlio del grand’ufficiale Giuseppe. Dottore in scienze economiche e commerciali, imprenditore industriale.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Attilio (Veglio Mosso 1885 - Biella 1980)Figlio del commendator Giovanni. Imprenditore industriale. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Ermanno (Veglio Mosso 1887 - Vigliano Biellese 1958)Figlio del cavalier Quintino. Imprenditore industriale, fu presidente della Cassa di Risparmio di Biella (1940-44) emunifico benefattore di Oropa, provvedendo a sue spese alla costruzione di una delle cappelle marmoree dellaChiesa Nuova (la seconda a sinistra entrando). Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia, Cavaliere delLavoro.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Ezio Oreste, conte di Valcervo (Veglio Mosso 1887 - Biella 1962) Figlio del commendator Giovanni. Grande capitano d’industria. Cavaliere del Lavoro, fu creato conte diValcervo nel 1941.Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. 37 rosso.

RIVETTI Giorgio (Biella 1914 - Massazza 1969)Figlio del grand’ufficiale Giuseppe. Dottore in giurisprudenza, imprenditore industriale.Ed. fam., Cim. Bosco

Page 73: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

RIVETTI Giovanni (Crocemosso 1860 - Biella 1945)Figlio di Giuseppe. Imprenditore industriale. Portò la propria azienda famigliare da piccole proporzioni a un gran-de stabilimento. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, Cavaliere del Lavoro.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Giovanni (Biella 1911 - Biella 1971)Figlio del comm. Attilio. Imprenditore industriale. Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Giovanni Battista (Crocemosso 1842 - Graglia 1920) Figlio di Giuseppe. Sacerdote, Vicario foraneo di Graglia (1875-1920). Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Giulio (Biella 1917 - Biella 2001)Figlio del grand’ufficiale Giuseppe. Imprenditore industriale.Ed. fam. Botto Poala, Cim. Bosco

RIVETTI Giuseppe (Crocemosso 1816 - Biella 1899)Pioniere e capitano della grande industria tessile biellese. Nel 1872, con i figli Quintino, Ottavio e Giovanni, diedevita sulle falde della Rovella al nucleo primo di quello che dovrà poi diventare il poderoso gruppo aziendale Rivetti.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Giuseppe (Callabiana 1882 - Biella 1952)Figlio del commendator Giovanni. Imprenditore industriale. Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Guido Alberto ( Biella 1892 - Biella 1976)Figlio del cavalier Quintino. Imprenditore industriale. Fu presidente della sezione C.A.I. di Biella (1928-45) e, neldopoguerra, consigliere comunale e vice sindaco della città. Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, e poicavaliere di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI (Benedetto Battista) Mario (Biella 1886 - Biella 1955)Figlio del cavaliere ufficiale Ottavio. Dottore in chimica, imprenditore industriale. Grand’Ufficiale dell’Ordinedella Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Massimo (Biella 1927 - Milano 1955)Figlio del grand’ufficiale Guido Alberto. Dottore in scienze economiche e commerciali, imprenditore industriale.Morì in un incidente automobilistico. A lui fu intitolata la Piscina fatta costruire dal padre e donata alla città diBiella nel 1958.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Ottavio (Crocemosso 1857 . Cossila Favaro1914)Figlio di Giuseppe. Imprenditore industriale. Cavaliere ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Pietro (Biella 1912 - Firenze 1990)Figlio del grand’ufficiale Giuseppe. Dottore in giurisprudenza, imprenditore industriale. Ed. fam., Cim. Bosco

RIVETTI Quintino (Crocemosso 1853 - Biella 1902)Figlio di Giuseppe. Imprenditore industriale. Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Ed. fam., Cim. Bosco

RONCO Camillo (Biella Chiavazza 1874 - Biella 1965)Avvocato, fu presidente dell’Ospizio di Carità di Biella (1949-57). Gall. Sup. N.A., Ed. fam. Blotto Baldo ( n. 2)

ROSSETTI Simone (Gaglianico 1859 - Biella 1925)Fotografo professionista, nel 1881, in società con Onorato Borro, fondò l’omonimo studio fotografico, che dal 1885tenne poi da solo fino al 1913, quando gli subentrarono i figli Alfredo e Oreste.Andr. Pon., n. 206. In plan., n. –38 rosso.

SAVIO Fernando (Arborio 1924 - Biella 2002)Imprenditore tessile, socio fondatore e presidente per oltre 25 anni dell’areoporto “Città di Biella” a Cerrione.Ed. fam., Cim. Bosco

72

Page 74: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

73

SAVIO Quinto (Arborio 1890 - Biella 1959)Geometra, amò molto disegnare, diventando un artista assai apprezzato; prediligeva rappresentare vedute paesag-gistiche, singoli monumenti e nature morte.I suoi resti mortali furono tumulati a Oropa nel 1973.Ed. fam., Cim. Bosco

SCARZELLA Mario (Biella 1902 - Biella 1997)Medico pediatra, per moltissimi anni primario del reparto di Pediatria dell’Ospedale degli Infermi di Biella.Appassionato ricercatore e studioso, pubblicò, con il figlio dottor Paolo (docente universitario), diverse opere distoria e archeologia biellese. Fu il primo nella nostra zona a dedicarsi allo studio delle incisioni rupestri. Fu anchemembro della Commissione del Cartario di Oropa.Gall. Pon., n. 300

SCHNEIDER Giovanni (Valdagno 1899 - Biella 1980)Figlio di Daniele Schneider, fondatore della Filatura di Tollegno. Imprenditore laniero, fondò a sua volta la ditta“Giovanni Schneider & C. Lane S.n.c.”. Persona molto generosa, specialmente con chi era bisognoso d’aiuto. A luisi deve, tra l’altro, la istituzione dell’Asilo Infantile di Vaglio di Biella. Diciassettenne (era un “ragazzo del ’99”),parteciò alla prima guerra mondiale, combattendo sul Piave. Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto.Ed. fam., Cim. Bosco

SELLA Alfonso (Biella 1865 - Roma 1907). Figlio di Quintino. Docente di fisica complementare all’Università di Roma, lasciò molte pubblicazioni dicarattere scientifico. Fu il promotore della Società Italiana per il progresso della Scienza. Scoprì colPochettino la radioattività delle acque. La sua salma fu tumulata nella cappella paterna oropense soltantonel 1912. Tomba a piramide di Q. Sella, Cim. Bosco. In plan., n. 39 rosso.

SELLA Alfonso (Roma 1913 - Biella 2001)Studioso di diverse discipline e artista. Coltivò approfonditi studi linguistici ed etnografici, continuando eampliando, con la collaborazione del prof. Corrado Grassi (docente di dialettologia prima all’Università diTorino e poi in quella di Vienna) lo schedario già iniziato dal padre Massimo, formando un grande Atlantedelle Parlate Biellesi (complessivamente circa 45000 schede). Ma fu anche un botanico appassionato, e unvalente artista nella pittura, nella incisione, nella scultura e nella fotografia. Diede alle stampe diverse operesulle materie da lui coltivate.Cim. Bosco. In plan., n. 40 rosso.

SELLA TROSSI Clementina, detta Tina (Biella 1883 - Biella 1949)Vedova del conte Felice Trossi di Pian Villar (1886 - 1922), autrice del volume monografico “Il castello diGaglianico”, dato alle stampe nel 1940.Ed. fam. Trossi, Cim. Bosco

SELLA Corradino (Torino 1860 - Biella 1933)Figlio di Quintino. Industriale. Si laureò giovanissimo in ingegneria civile, ma ebbe una grande predilezioneper la matematica e la geologia. Nel 1890 fu eletto deputato al Parlamento nazionale per il collegio plurino-minale di Novara II; dal 1892 al 1919 fu sindaco di Biella, salvo una breve interruzione nel 1898 quando glielettori di Cossato, con una votazione mai raggiunta sino ad allora, lo rimandarono alla Camera. Si interes-sò in modo particolare dell’istruzione, specie dell’Istituto Industriale da lui presieduto (p.t.). Tra le altrecariche rivestite, fu presidente dell’Associazione dell’Industria Laniera, membro del Consiglio superioredell’Industria, membro del Consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato, presidente della sezionedel Club Alpino Italiano di Biella (1899 - 1905). Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.Tomba a piramide di Q. Sella, Cim. Bosco. In plan., n. 41 rosso.

SELLA Gaudenzio (Biella 1860 - Biella 1934). Figlio di Giuseppe Venanzio. Rinunciò alla passione ed al talento per le scienze e fondò, quasi suo malgrado, labanca di famiglia, che oggi è forse la più grande banca privata d’Italia. Nella sua costante prudenza, animato daspirito del dovere e di amore del prossimo, fu importante fattore dell’odierno progresso industriale ed economicodel Biellese (p.t.) Gall. Pon., n. 16. In plan., n. 42 rosso.

SELLA Gioachino (Mosso S.Maria 1813 - Biella 1884)Prete dell’Oratorio, superiore della casa di Biella dal 1858 fino alla morte. Il suo nome, insieme a quelli del con-fratello Padre Giovanni Battista Bersano (1813 - 1886) e del Padre Barnabita Carlo Giuseppe Vercellone da

Page 75: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Sordevolo (1814 - 1896), è legato alla compilazione e all’approvazione dell’Officiatura Propria della Madonna diOropa (1857). Patrocinò inoltre la ricerca storica intorno al Santuario. Fu uomo di grandi virtù e di sommo sapere,che nascose sotto una grande modestia.Gall. Pon., n. 31. In plan., n. 43 rosso.

SELLA Giuseppe Venanzio (Mosso 1823 - Biella 1876)Fratello di Quintino. Industriale. Si prese cura in prima persona del lanificio di famiglia che era stato ini-ziato dal padre nel 1835 nei locali in cui era ubicato l’antico setificio del Santuario di Oropa, lungo la spon-da orografica sinistra del Cervo, in prossimità di Chiavazza. Nel 1869 si fece promotore della Banca Biellese.Persona molto colta (aveva compiuto studi umanistici), si appassionò anche alla fotografia, diventandone ungrande esperto, tanto da pubblicare nel 1856 un trattato teorico-pratico intitolato “Plico del fotografo”(ristampato nel 1863). A lui si deve l’istituzione del Liceo a Biella (1873). Lasciò la sua ricca biblioteca allaBiblioteca Civica di Biella, iniziata nel 1873 dal fratello Quintino. (p.t.)Gall. Pon., n. 15. In plan., n. 44 rosso.

SELLA (Renzo Maurizio) Massimo (Biella 1886 - Biella 1959)Ingegno multiforme: biologo insigne, libero docente di scienze naturali, fra i suoi numerosi studi si citanoquelli di malariologia e quelli sui tonni. Si occupò anche di dialettologia, iniziando uno schedario etnografi-co locale, poi proseguito dal figlio Alfonso. Unì alla capacità scientifica elevate doti di artista; fu musicistaappassionato, scrittore; di lui restano pure numerose fotografie d’arte e il volume “La Bürsch”, scritto intor-no al 1945 e pubblicato postumo dal figlio Alfonso nel 1964. La città di Rovigno (oggi in Croazia), dove finoalla Seconda Guerra Mondiale egli dirigeva l’Istituto di Biologia Marina, gli ha intitolato una via.Andr. Pon., n. 31. In plan., n. 45 rosso.

SELLA Maurizio Gaudenzio (Mosso 1784 - Biella 1846)Padre di Quintino.La sua prima sepoltura fu nel vecchio Cimitero sotterraneo del primo piazzale del Santuario; solo successivamen-te i suoi resti furono trasferiti nel nuovo Cimitero, costruito extra moenia.Gall. Pon., n. 20. In plan., n. 46 rosso.

SELLA Nelson (Dambury, U.S.A. 1895 - Biella 1983)Sacerdote, canonico della cattedrale di Biella (dal 1947). Laureato in filosofia e pedagogia, insegnò in varie scuoledella città, oltre che nel Seminario diocesano. Musicista e compositore, per cinquanta anni fu maestro di cappella delduomo di Biella. Fu anche amministratore delegato di parte ecclesiastica del Santuario di Oropa (1967-69).C. A. Lev., n. 231. In plan., n. 47 rosso.

SELLA Pietro (Biella 1882 - Roma 1971)Insigne paleografo e sfragista. Pubblicò molte opere fondamentali riguardanti tali discipline. Ma in anni gio-vanili si occupò anche di ricerche archivistiche relative a Biella: trascrisse e diede alle stampe nel 1904 gli“Statuta Comunis Bugelle (del 1245) et documenta adiecta” e nel 1908 il “Libro dei Prestiti del Comune diBiella (1219 - 1391)”.Tomba a piramide di Q. Sella , Cim. Bosco. In plan., n. 48 rosso.

SELLA Quintino (Mosso 1827 - Biella 1884)Statista e scienziato. Laureatosi in ingegneria, ottenne diversi incarichi nella pubblica amministrazione che cul-minarono con la nomina a ingegnere nel corpo delle miniere (1856), a membro del Consiglio superioredell’Istruzione (1859) e a membro del Consiglio delle Miniere (1860). Ma, datosi alla politica, nel 1860 fu elet-to consigliere provinciale di Novara (presidente dal 1870) e deputato al Parlamento nazionale per il collegio diCossato, carica nella quale sarà sempre confermato nelle successive elezioni. Nel 1862 divenne ministro dellefinanze nel ministero Rattazzi; poi ancora nel 1864 col ministero La Marmora, e nel 1869 col ministero Lanza,che durò fino al 1873. Come ministro, dimostrò capacità e grande coraggio nel proporre provvedimenti dra-stici e impopolari per assestare la disastrosa situazione finanziaria del nuovo Stato unitario. Fu sostenitore dellaneutralità italiana nella guerra franco-prussiana del 1870, come pure fu assertore dell’occupazione di Roma edel trasporto immediato della capitale da Firenze. A lui si devono la fondazione, nel 1863, del Club AlpinoItaliano (di cui diventerà presidente nel 1876); l’istituzione delle Casse postali di Risparmio (1875), il riordina-mento dell’Accademia dei Lincei (della quale diventerà presidente nel 1874), il rinnovamento edilizio di Roma,l’istituzione della Scuola professionale di Biella (p.t). Volle essere sepolto a Oropa, dove si fece costruire unatomba a forma di piramide, su imitazione di quella romana di Caio Cestio. Patrizio della Repubblica di SanMarino. Cavaliere di Gran Croce decorato di gran cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1865),cavaliere dell’Ordine Civile di Savoia “per meriti scientifici” (1869), cavaliere di gran croce dell’Ordine dellaCorona d’Italia (1870), fu insignito anche di diverse prestigiose onorificenze straniere.Tomba a piramide di Q. Sella, Cim. Bosco. In plan., n. 49 rosso.

74

Page 76: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

75

SELLA Rosa di Giacomo, vedova di Maurizio Sella (Mosso 1799 - Biella 1881)Madre di Quintino. Gall. Pon., n. 20 (ex n. 18). In plan., n. 50 rosso.

SELLA Vittorio (Biella 1859 - Biella 1943)Figlio di Giuseppe Venanzio. Pioniere dell’alpinismo, specie invernale, fotografo alpino ed esploratore colduca degli Abruzzi. Fu presidente della sezione C.A.I. di Biella (1891-95). Gall. Pon., n. 11. In plan., n. 51 rosso.

SERAFINO Mons. Natale ( Genova 1861 - Genova 1924)Decimo Vescovo di Biella e Conte (1913 - 1917). Nel 1914 promosse il primo Congresso eucaristico diocesano e,particolarmente attento ai problemi del Santuario di Oropa, nel 1917 scrisse una importante lettera pastorale,intitolata “La casa della Madre”, per mantenere vivo l’interesse della diocesi verso la erigenda Chiesa Nuova.Su sua richiesta (per motivi di salute), in questo stesso anno la S. Sede lo sollevò del peso della diocesi biellese,trasferendolo a quella di Chiavari, come amministratore apostolico. Ma dopo soli pochi mesi lasciò anche que-sto incarico ritirandosi, con il titolo di vescovo titolare di Tricala, dapprima presso il Cottolengo di Torino e poinella sua nativa Genova, dalla quale non si allontanò più. Ha voluto essere sepolto ad Oropa. La tomba dimons. Serafino è all’interno della cappella centrale, accanto a quelle del vescovo suo antecessore Losana edel vescovo Montagnini. Una lunga epigrafe in latino lo ricorda ai posteri (vedi a pag. 87).Cappella centrale. In plan., n. 52 rosso.

SERRALUNGA Gian Pietro, detto Nanni (Biella 1926 - Biella 1984)Figlio di Roberto. Industriale. Appassionato sportivo, si prodigò non poco per lo sviluppo della Società FunivieOropa. A lui è intitolata la pista di discesa dal Monte Camino al Lago del Mucrone.Ed. fam., Cim. Bosco

SERRALUNGA Giovanni Battista (Biella 1843 - Biella 1915) Industriale, nel settore della lavorazione del cuoio, fu deputato al Parlamento nazionale per il Collegio diBiella (1895-97), consigliere comunale di Biella (1877 - 1910), consigliere provinciale di Novara (1897 - 1902),presidente della Cassa di Risparmio di Biella (1891 - 1913) e membro dell’Amministrazione del Santuario diOropa (1908-09). Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. Vedi epigrafe a pag. 87.Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. 53 rosso.

SERRALUNGA Giuseppe (Biella 1879 - Milano 1965)Figlio dell’on. Giov. Battista, proseguì con i fratelli Roberto e Piero l’attività industriale della famiglia. Presiedetteil Comitato promotore (costutitosi nel 1923) per la istituzione dell’asilo infantile G.B. Serralunga, di cui poi fu ilprimo presidente (1931-1933). Fu amministratore delegato di parte laica del Santuario di Oropa (1927-31) e pode-stà di Biella (1933). Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

SERRALUNGA Roberto (Biella 1881 - Biella 1967)Figlio dell’on. Giov. Battista. Industriale, fu presidente dell’asilo infantile G.B. Serralunga (1933-44)Ed. fam., Cim. Bosco

SIMONETTI Antonio (Mongrando 1860 - Mongrando 1907)Sacerdote. Professore di filosofia e di lettere nel Seminario di Biella, sociologo ed oratore tra i più illustri del suotempo in Italia, letterato e poeta. Fondatore dell’Università Popolare di Biella. Consigliere comunale di Biella dal1895 fino alla sua morte. Nel 1920 la tipografia “Unione Biellese” pubblicò in cinque volumi tutti i suoi scritti (p.t.). Solo nel 1911 la sua salma, dal cimitero di Mongrando, fu trasportata in quello di Oropa, dove per oblazioni popo-lari gli fu eretto un monumento con busto, inaugurato nel 1913. C. A. Pon., n.123. In plan., n. 54 rosso.

SOLARO DEL BORGO marchese Alfredo (Brescia 1904 - Venezia 1995)Marchese di Borgo San Dalmazzo, di Dogliani e di Castelnuovo, Conte di Moretta, di Macello e di Torre SanGiorgio, Signore di Villanova Solaro e di Tegerone, Cavaliere dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata, cavalie-re di gran croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Cavaliere di onore e devozione del S.M.O. di Malta, fuGentiluomo di Corte di S.M. la Regina Maria José. Negli anni Trenta-quaranta del ‘900 fu direttore dell’OperaNazionale Combattenti. Ed. fam., Cim. Bosco

SOLARO DEL BORGO marchesa Ippolita, nata VIMERCATI SANSEVERINO (Crema 1906 - Milano 1991)Consorte del marchese Alfredo. Dama di Corte di S.M. la Regina Maria José. Medaglia di bronzo al merito, conpalme, della Croce Rossa Italiana.Ed. fam., Cim. Bosco

Page 77: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

SORMANO Riccardo (Pollone 1876 - Biella 1965) Avvocato, sindaco di Biella (1923-25).Gall. Lev., n. 207 (ex 124)

TARELLO Mons. Antonio (Viverone 1851 - Biella 1927)Sacerdote, laureato in lettere e filosofia, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal 1896), fu amministra-tore del Santuario di Oropa per molti anni (tra il 1898 e il 1923), nonché rettore del medesimo (1906-11). Vicariogenerale della diocesi di Biella (1918-27). Andr. Pon., n. 27

TARINO Giuseppe (Biella 1811 - Biella 1894)Figlio dell’architetto Nicola Martiniano (1765 - 1829). Avvocato. Sindaco di Biella (1866 - 1872). Sepolto nella crip-ta sottostante la cappella centrale, una lapide in marmo nero sostenente il rilievo di un suo ritratto in marmo biancoe recante incisa a caratteri dorati l’epigrafe che lo ricorda è murata nella controfacciata interna della detta cappella. Cripta sotto cappella centrale (Andr. Lev., n. 6). In plan., n. –55 rosso (vedi foto a pag. 35).

TARINO Pietro (Cossato 1825 - Biella 1899)Sacerdote, canonico del capitolo della cattedrale di Biella (1855), e prevosto del medesimo (1878). Amministratoredel Santuario di Oropa (1883-89). Dottore in teologia, filosofia e metodo, pubblicò corpose opere riguardanti talidiscipline, nonché altre minori di istruzione religiosa, predicazione sacra e ascetica.Andr. Pon., n. 23. In plan., n. –56 rosso.

TONELLA Adriano (Vallemosso 1912 - Biella 1999)Dirigente industriale. Commendatore dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme.Gall. Sup. Pon. N.A., n. 107

TONELLA Giovanni Battista (Trivero Cereie 1840 - Biella 1911)Prete dell’Oratorio e collegiale di Oropa, scrisse due opere storiche e devozionali sul Santuario, che videro la lucenel 1887: “Santa Maria delle Alpi Pennine” e “La Vergine d’Oropa ai suoi devoti”.C. A. Pon., n.16

TRIVERO Antonio (Pettinengo 1868 - Biella 1946)Sacerdote, fu professore di teologia morale e di diritto canoniconel Seminario di Biella. Canonico del capitolo della cattedrale diBiella (dal 1900), fu anche amministratore del Santuario diOropa (1906-14).Gall. Pon., n. 28

TROMPEO Pietro Paolo (Mouthiers 1824 - Roma 1897)Deputato al Parlamento nazionale per il collegio di Biella(1876-97). Seppur espresso dall’elettorato della Destra, sidichiarò progressista e favorevole ad un Governo di Sinistra.Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia. Sepolto nella cripta sottostante la cappella centrale, unalapide in marmo nero, caricata di un ovale con la sua effigiein rilievo in marmo bianco e recante incisa a caratteri dora-ti l’epigrafe che lo ricorda, è murata nella controfacciatainterna di detta cappella (vedi foto). Andr. Lev., n. 39. In plan., n. –57 rosso.

TROMPETTO Alessandro (Biella 1901 - Biella 1978)Architetto, fratello del canonico Mario, progettò l’ampliamentodel Cimitero monumentale di Oropa e vari edifici nel Quartiredegli Affari, a Biella.C. A. Pon., n. 231

TROMPETTO Mario (Biella 1902 - Biella 1991)Sacerdote, parroco di Benna (1932-41), canonico del capitolodella cattedrale di Biella (dal 1941), di cui divenne poi prevosto(1949). Amministratore delegato di parte ecclesiastica del San-tuario di Oropa (1955-60), e poi rettore del medesimo (1961-72). Studioso profondo, fu autore di diverse opere, tra cui unaapprofondita Storia del Santuario di Oropa, una sulla chiesa di

76

L. Bottinelli, lapide di Pietro PaoloTrompeo (m.c.)

Page 78: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Santa Maria in Piano, e una, pubblicata postuma (2005) a cura di mons. Delmo Lebole, sulle infanti Caterina eMaria di Savoia e le Figlie di Maria di Oropa. C. A. Pon., n. 233. In plan., n. 58 rosso.

TROSSI Carlo (Torino 1848 - Ardenza di Livorno 1927)Industriale. Fondò nel 1882 l’Opificio di Vigliano Biellese, diventato nel 1905 Società Pettinatura Italiana Limited,che nel 1916, associandosi alla ditta Giuseppe Rivetti e Figli, si muterà in Pettinatura Italiana di Vigliano Biellese.Cavaliere del Lavoro, cavaliere ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e grad’ufficiale dell’Ordine dellaCorona d’Italia. Legò il suo nome a molte opere di straordinaria munificenza. Ed. fam., Cim. Bosco

TROSSI Carlo Felice, conte di Pian Villar (Biella 1908 - Milano 1949) Figlio di Felice. Industriale e… corridore automobilistico, fu podestà di Gaglianico.Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. –59 rosso.

TROSSI Felice (Biella 1886 - Rondissone 1922) Industriale e… agricoltore. Donò al Comune di Biella 40.000 mq. di terra per l’ampliamento urbanistico della città.A lui si deve la fondazione del Villaggio operaio Trossi di Vigliano Biellese. Commendatore dell’Ordine dellaCorona d’Italia. Morì in un tragico incidente automobilistico e il padre Carlo Trossi lo volle ricordare, dotandol’Ospedale di Biella di un padiglione molto particolare a lui intitolato.Ed. fam., Cim. Bosco

TUA Marco Antonio (Occhieppo Sup, fraz. Galfione 1809 - Biella 1882)Sacerdote, fu arciprete e vicario foraneo di Chiavazza (1836-56). Canonico del capitolo della cattedrale di Biella(dal 1856).Gall. Pon., n. 6

UBERTI Dino (Biella 1885 - Ardenza, Livorno, 1949)Pittore di grande talento, fu anche imprenditore industriale, con una laurea in giurisprudenza. Gall. Lev., n. 217

UGLIENGO Fortunato (Bioglio 1856 - Viverone 1941)Imprenditore industriale. Cavaliere del Lavoro. Vedi epigrafe a pag. 88.Ed. fam., Cim. Bosco

UGLIENGO Giuseppe (Valdengo 1828 - Torino 1880)Docente di Belle Lettere presso l’Ateneo torinese, fu “carissimo ai discepoli, che l’amavano qual padre”. Cavalieredell’Ordine della Corona d’Italia. Vedi epigrafe a pag. 88.Gall. Lev., n. 36

UGLIENGO Luigi (Valdengo 1825 - Parma 1879)Tenente d’artiglieria, fregiato di medaglia al Valor Militare. Vedi epigrafe a pag. 88.Gall. Lev., n. 34

VACIAGO Antonio (Piacenza 1863 - Biella 1943)Imprenditore tessile, benefattore. Con la moglie Maria Boglietti, si occupò delle centinaia di profughi friulaniaffluiti a Oropa durante la prima Guerra mondiale. Cavaliere ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.Gall. Lev., n 107

VALENTINI Luciano ( ? , 1853 - ?, 1894)Maresciallo dei Reali Carabinieri, “prode, coraggioso, eroico, morì vittima del dovere”. Vedi epigrafe a pag. 88.Andr. Lev., n. 67

VALETTO Giuseppe (Torino 1904 - Biella 1970)Dirigente amministrativo, fu membro della Commissione del Cartario di Oropa. Gall. Pon., n. 290

VALLE Enrico (Biella 1908 - Biella 1998)Ragioniere, fu membro dell’Amministrazione del Santuario di Oropa (1957-59).Gall. Sup. N.A., n. 28

VALLINO Domenico (Bra 1842 - Biella 1913) Appassionato escursionista e studioso della storia e delle tradizioni locali, pubblicò un volume, oggi rarissimo, inti-tolato “A Gressoney per Val d’Andorno. Album d’un alpinista” (1877) e una “Guida per gite alpine nel Biellese”(1882). Fu presidente della sezione C.A.I. di Biella (1894-99 e 1905-08). Ma si impegnò anche a livello ammini-

77

Page 79: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

strativo. Per quasi un ventennio sedette in Consiglio comunale e, nel triennio 1898 - 1901, fu sindaco della città.Divenne poi presidente del Monte di Pietà di Biella (1901-07), e amministratore delegato di parte laica delSantuario di Oropa (1910-13). C. A. Pon., n. 208. In plan., n. 60 rosso.

VARALE Alfredo (Biella 1878 - Biella 1966)Dottore in medicina e chirurgia, ufficiale sanitario del Comune di Biella. Cavaliere ufficiale dell’Ordine al Meritodella Repubblica Italiana.Gall. Sup. N.A., n. 69

VARALE Giuseppe (Biella 1833 - Biella 1899)Negoziante di corami, fu consigliere comunale di Biella.Oss. com.

VELLANO Giuseppe (Castel S. Giovanni 1894 - Torino 1967)Grande mutilato della guerra 1915-18, decorato sul campo di medaglia d’argento al V.M. Ingegnere. Ed. fam., Cim. Bosco. In plan., n. 61 rosso.

VIOLA Annibale (Crocemosso 1838 - Biella 1916)Sacerdote, fu parroco e vicario foraneo di Carisio (1869-1906). Canonico del capitolo della cattedrale di Biella (dal1906), fu anche amministratore del Santuario di Oropa (1910-13).Andr. Pon., n. 63

ZANON Gaetano, nobile dei conti di Valgiurata (Torino 1902 - San Remo 1954)Figlio di Giuseppe. Industriale. Grand’Uff. dell’Ordine della Corona d’Italia.Ed. fam., Cim. Bosco

ZANON nobile Giuseppe Ottavio (Schio 1870 - Torino 1924) Imprenditore industriale. Ed. fam., Cim. Bosco

ZANON Giuseppe, conte di Valgiurata, marchese di Fenera (Pollone 1927 - Torino 2005)Figlio del conte Lucio. Esponente di spicco del mondo economico e finanziario italiano e grande mecenate di mani-festazioni sportive legate al mondo dell’automobilismo e in particolare della Formula Uno. Fu amministratore divarie società e presidente della Toro Assicurazioni. Cavaliere di grazia magistrale del Sovrano Militare Ordine diMalta e anche dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.Ed. fam., Cim. Bosco

ZANON Lucio Igino, conte di Valgiurata, marchese di Fenera (Torino 1903 - Torino 1969). Figlio di Giuseppe. Dottore in giurisprudenza. Industriale, amministratore di varie società. Maggiore del NizzaCavalleria. Campagna di guerra 1940-43, Medaglia di bronzo al valor militare sul campo e croce di guerra al valormilitare sul campo. Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, cavaliere dell’Ordine Civile di Savoia,commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, cavaliere dell’Ordine di Skanderberg per meriti di guerra, cava-liere dell’Ordine di S. Gregorio Magno, cavaliere di grazia magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta.Ed. fam., Cim. Bosco

ZANON Pier Beppe, nobile dei conti di Valgiurata (Biella 1929 - Biella 1974) Figlio di Gaetano. Industriale. Cavaliere di grazia magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta.Ed. fam., Cim. Bosco

ZANON Vittorio, nobile dei conti di Valgiurata (Biella 1935 - Torino 1998) Figlio di Gaetano. Industriale. Cavaliere di grazia magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta.Ed. fam., Cim. Bosco

ZUSSINO Gian Paolo (Udine 1948 - Magnonevolo 1968)Giocatore di pallacanestro di serie A (Società Libertas Biella), morto in un incidente stradale.Gall. Sup. N.A., n. 60

Si ringrazia la Signora Laura Gibello, impiegata dell’Ufficio di Stato Civile del Comune di Biella per la sua dispo-nibilità e collaborazione nelle ricerche

78

Page 80: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

79

Bibliografia essenziale

AA. VV., Il Biellese nell’epopea del Risorgimento (Biella, 1960)AA. VV., Studi e ricerche sulla fotografia nel Biellese, vol. 2°. Bollettino Doc.Bi. 2006Bessone Angelo Stefano, Uomini tempi e ambienti operai che hanno preparato Oreste Fontanella (Biella 1985)Bessone Angelo Stefano, Don Oreste Fontanella fuori dalle mura del Seminario (Biella 1990)Bessone Angelo Stefano, Preti e ambienti della Chiesa biellese intorno a Don Oreste Fontanella , vol. I (Biella,1997), vol. II (Biella 2000)Bessone Angelo Stefano, I Cinquecento Canonici di Biella (Biella, 2004)Eco del Santuario di Oropa (1898 - 2005), annate diverseLebole Delmo, Storia della Chiesa Biellese (1971 - 2005), voll. divv.Mongilardi Beppe, Vicende parlamentari biellesi nel secolo scorso (Biella, 1946)Ormezzano Vincenzo, Il Biellese ed il suo sviluppo industriale, voll. divv. (1928 - 29)Sormano Camillo, Oropa ( Biella, 1927)Torrione Pietro - Crovella Virgilio, Il Biellese. Ambiente, uomini, opere (Biella 1963)Trompetto Mario, Santa Maria in Piano (Biella 1963)Trompetto Mario, Storia del Santuario di Oropa, terza ediz. (Biella 1983)Trompetto Mario, Caterina e Maria di Savoia e le Figlie di Maria di Oropa , opera postuma pubblicata a cura dimons. Delmo Lebole (Biella 2005)Valz Blin Remo, Le Comunità di Biella e Andorno (Biella 1966)Vialardi di Sandigliano Tomaso, Libro eroico della Provincia di Biella (Savigliano 2004)Vigliano (di) Federico, Alcuni dati sulla famiglia Avogadro di Vercelli (Roma 1928)

Andr. Lev. = Androne di LevanteAndr. Pon. = Androne di PonenteC.A. Lev. = Campo aperto di LevanteC.A. Pon. = Campo aperto di PonenteCell. Oss. = Celletta ossarioCim. Bosco = Cimitero BoscoEd. fam. = Edicola familiare

Gall. Lev. = Galleria di LevanteGall. Pon. = Galleria di PonenteGall. Sup. N.A. = Galleria Superiore Nuovo Amplia-mentoOss. Com. = Ossario comune.(p.t.) = Pietro Torrione.plan. = planimetria.

Abbreviazioni e sigle

Cimitero Bosco, alcune edicole primo terrazzamento a Ponente (l.b.)

Page 81: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

80

Scorcio del Cimitero di Oropa immerso nella nebbia, intravisto dalla cappella centrale (c.g.)

Page 82: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

81

Alcune delle più importanti epigrafi sepolcrali tuttora esistenti nella Basilica antica di Oropa (*)

QUI GIACE IL / CORPO DELLA / SER.MA INFANTE / CATT.NA DI SAVOIA / 1640 LI XX 8BRE / FON-DATRICE / DELLE / FIGLIE DI MARIA / D’OROPA.

IL GRAN PRIORE / D. SILVIO DI SAVOIA / CAVALIERE MAURIZIANO / COMMENDATARIO D’ENTRE-MONT / GOVERNATORE E DIFENSORE VALOROSO D’IVREA / DECEDUTO NEL 1644 / E’ QUI SEPOLTO.

D. O. M. / ET / DEIPARAE VIRGINI OROPENSI / SISTITE ADVENAE / ICH IACET D. FRANC.VS IGNAT.MAVR. CAIETANVS DENTIS / CIVIS BOLENGI / EQVES SS. MAVRITII ET LAZARI / SENATOR OLIMCASALENSIS / QVI DVM VIVERET QVAMPLVRIES / HVC ORANDO SE TRANSTVLIT / MORIENDO SETOTVM RELIQVIT / ET PIORUM PRECIBVS CONFISUS / ANIMAM SVAM COMMENDAT / VIXITANNOS 72 ET VLTRA / OBYIIT ANNO 1760 / MENSE IVNII DIE 22 / ORATE PRO EO.

IN QUESTO LUOGO / SOTTO IL PIETOSO SGUARDO DI MARIA / PRENDE AUSPICIO DI BEATA ETER-NITA’ / DALL’IMAGINE SOPRASTANTE / DELL’UNIVERSALE RISORGIMENTO / FERDINANDO AVO-GADRO / CONTE DI COLOBIANO, VALDENGO E CARISIO / AMATO DAI SUOI PRINCIPI / RISPET-TATO DAI SUOI CONTEMPORANEI / COMPIANTO DAI FRATELLI SUOI SUPERSTITI / AUGUSTO,EUGENIO, EMANUELE E FILIBERTO / I QUALI IMPLORANO ALLA SANTA ANIMA / LA REQUIE DEIGIUSTI / LASCIANDO QUI IL RICORDO DELLE MOLTE SUE VIRTU’ / MORI’ / ADDI’ XX APRILE /MDCCCLI.

AL C(ON)TE AL(ESSANDRO). GROMO DI TERNENGO / L(UOGOTENEN).TE GEN(ERA).LECOM(MMENDATORE). DE SS. M(AURIZIO). E LAZ(ZARO). E DE / LEOP(OLDO). D’.AUST(RIA). M. A. 24AP(RI).LE. 1841 D’ANNI 62 / LI FIGLI P.P.

Le più importanti e significative epigrafi sepolcrali del Cimitero di Oropa (*)

ACQUADRO GIO. SECONDO / GIOVANE PER INGEGNO E VIRTU’ / CARO AGLI AMICI / DA TUTTIACCORATO / PER ENERGIA DI LAVORO / E DI SACRIFIZIO / CONTROLLORE DEMANIALE / PROBOINTELLIGENTE ED ONESTO / FRA LE ROSEE SPERANZE / DELLA CARRIERA / DA ACUTANEOMORBO RAPITO / IN PARMA 20 GENNAIO 1887 / LASCIO’ DI SE DOLCE MEMORIA / NEI PARENTITUTTI / CHE CON PRECI NE PIANGONO / L’IMMATURA PERDITA. / NATO A BIELLA IL 9 LUGLIO 1842– DECEDUTO A PARMA IL 20 GENNAIO 1887 (Andr. Pon., n. 41)

QUI RIPOSA IN PACE AMOSSO CAV. BERNARDO / PROFESSORE DI FILOSOFIA / INGEGNO PRECLA-RO / COLTURA VASTA / ONESTA’ SCRUPOLOSA / ELEVO’ L’INSEGNAMENTO A DIGNITA’ DI APO-STOLATO / ANIMA GENTILE, CARITATEVOLE / VISSE E MORI’ SERENAMENTE / AMATO, COMPIAN-TO / DA GRANDI E DA UMILI. / * MDCCCXXVIII + MCMXII (Andr. Lev. , n. 102)

QUI / RIPOSANO LE CENERI / DEL COMMEMDATORE / GIUSEPPE ARNULFO DI BIELLA / MORTO ILXXIX MAGGIO MDCCCLXVII / PER PROVATA VIRTU’ E PRUDENZA / FU CONSIGLIERE / IN TUTTE LEAMMINISTRAZIONI / CIVILI E PIE / DELLA CITTA’ / DEPUTATO E SENATORE / DEL REGNO / LASCIO’GRANDE DESIDERIO / NELLA NAZIONE / DOTTISSIMO DI GIURISPRUDENZA / ED ORATORE FACON-DO / IN AMBEDUE LE CAMERE / CON LEALTA’ E CORAGGIO / PROPUGNO’ L’ONESTO ED IL GIU-STO / E NELL’ULTIMO DE SUOI GIORNI / CORONO’ LA CRISTIANA SUA VITA / LEGANDO AI POVE-RI / TUTTE LE RICCHE SUE FORTUNE (Gall. Lev., n. 24)

QUI E’ SEPOLTO / INNOCENZO AVICO / MORTO LI XXVII APRILE MDCCCLXXVIII / D’ANNI LXVI /AMOROSISSIMO MARITO / CRISTIANO APERTO / E BENEFICO CITTADINO / FU III LUSTRI / TESO-RIERE DELLE PRINCIPALI OPERE PIE / DI BIELLA / E IL DELICATO INCARICO / CON SPECCHIATAONESTA’ / SOSTENNE / LA CONSORTE FRANCESCA / CON MESTO DESIDERIO / GLI PREGA ETERNAPACE. (Andr. Pon., n. 14)

QUI’ RIPOSA / IL GENERALE AUGUSTO AVOGADRO DI VIGLIANO / CONTE E SIGNORE DI VIGLIA-NO, VALDENGO E MONTECAVALLO (Andr. Pon., n. 80)

Page 83: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

82

QUI’ RIPOSA NELLA PACE DEL SIGNORE / IL GENERALE AUGUSTO AVOGADRO DI VIGLIANOCONTE E SIGNORE DI VIGLIANO, VALDENGO E MONTECAVALLO / COMBATTE’ NELLE GUERREDELL’INDIPENDENZA ITALIANA / 1848 – 1849 - 1859 – 1866 – 1854-55 IN… (?) / ERA DECORATO DIDUE MEDAGLIE AL VALOR MILITARE / DI QUELLA CIVILE PER PUBBLICHE BENEMERENZE / DIALTRE COMMEMORATIVE ITALIANE FRANCESI INGLESI, TURCHE (?) / FU INSIGNITO DELLE COM-MENDE DEI SS. MAURIZIO – LAZZARO / E DELLA CORONA D’ITALIA / MORI’ IL 5 FEBBRAIO 1895,D’ANNI 63. (All’esterno dell’Androne)

LUIGI AVOGADRO DI VALDENGO / FRA IL PIANTO DEI SUOI CARI / CINTO DELL’AUREOLA DELGIUSTO / VOLAVA A DIO / LASCIANDO IL SUO NOME ESEMPIO / DI OGNI BELLA VIRTU’. / CHAM-BERY 11 GIUGNO 1841 / TORINO 29 GIUGNO 1903 (Sotto la cappella centrale, Andr. Lev., n. 35)

PAOLO AVOGADRO / CONTE DI VALDENGO ECC. / N. IN VALDENGO / 17 GENNAIO 1797 / + IN TORI-NO / 31 GENNAIO 1881 / - / PIO E PRODE SOLDATO DEI SUOI RE / D’ONORE E LEALTA’ ESEMPIO /NELLA GRAVE ETA’ D’ANNI 84 / S’ADDORMENTO’ IN DIO / COLLA FEDE ANTICA E LA SPERANZA/ DEL GIUSTO (Nella cappella centrale)

QUI GIACE / GIOVANNI BOGLIETTI / LETTERATO STUDIOSO E MODESTO QUANTO INSIGNE / NONAMBI’ GLORIA NE’ ONORI / CRUDELE MORBO LO RAPI’ IN FIRENZE / ALL’AFFETTO DELLA FAMI-GLIA. / NATO IL 1° SETTEMBRE 1835. MORTO IL 4 MARZO 1901 (Andr. Lev., n. 100).

QUI RIPOSANO LE CENERI / DI / ANGELA E CAROLINA SORELLE BONA / DA SORDEVOLO / DONNEPIE E CARITATEVOLI / VISSERO NEL SILENZIO E NELLA BENEFICENZA / DEL LORO RICCO CENSO/ LASCIANDO EREDE / IL RICOVERO DI MENDICITA’ DI BIELLA / LEGANDO INOLTRE COSPICUESOMME / A QUESTO OSPIZIO / ALL’OSPEDALE DELLI INFERMI DI BIELLA / ALLA CONGREGAZIO-NE DI CARITA’ DI SORDEVOLO / ALL’ASILO INFANTILE ED ALLA / CONGREGAZIONE DI CARITA’ DISALUSSOLA / + / I REGGITORI DEL RICOVERO DI MENDICITA’ / A GIUSTA ONORANZA A MEMORIANON PERITURA / OSSEQUENTI / P. P. / BOTTINELLI L. – SETTEMBRE 1880. (All’esterno della cappellacentrale)

ALL’ALMA EGREGIA E PROBA / DEL CAV. UFF. GIO. BATTISTA BONA / IN MEDICINA E CHIRURGIAPER OTTO LUSTRI MAESTRO / DELL’OSPIZIO MARINO SECONDO CREATORE / PREGA PACE LACONSORTE PAOLINA / + 1901, d’anni 68 (Gall. Lev., n. 116)

GEOMETRA ACHILLE BUFFA / TENENTE DEGLI ALPINI IN CONGEDO / SEPPE DELLA GUERRA IPIU’ DURI CIMENTI / MORTE LO RISPARMIO’ SUL CAMPO / MA LO COLSE NEL PIENO VIGORDELLA VITA / SIGILLO’ I SUOI DOLCI OCCHI PER SEMPRE / A 29 ANNI / CUOR DEI LORO CUORI QUISEPOLTO NON SPENTO / LO PIANGONO INCONSOLABILMENTE / LA MADRE LE SORELLE LA VEC-CHIA NONNA / ASTI 1899 – BIELLA 1928-VI (Andr. Pon., n. 218)

PACE ALL’ANIMA / / DELL’AVV. PAOLO BUISSON / CAV. DEI SS. MAURIZIO E LAZZARO / UFFICIA-LE DELLA CORONA D’ITALIA / CONSIGLIERE ONORARIO DI CORTE D’APPELLO / NATO A CHAM-BERY DECEDUTO A BIELLA / SUA PATRIA DI ADOZIONE / CORTESIA - SCIENZA – CULTURA /ORNARONO L’UOMO IL MAGISTRATO / AVULSA LA SAVOIA / SDEGNANDO BLANDIZIE FRANCESI/ PRESCELSE MORIR ITALIANO / OSSEQUENTE ALLA VOLONTA’ ESTREMA / LA VEDOVA DESO-LATA / QUI’ COMPOSE LA SALMA / N. 1813 – M. 1891 (Andr. Lev., n. 71, all’esterno)

IN MEMORIA / DI / EMMA BURATTI AGOSTINETTI / BIELLA 17 FEBBRAIO 1890 / BIELLA 14LUGLIO 1920 / LA SUA MORTE FU PARI ALLA VITA: / VIRTUOSA, PIA, DOLCISSIMA / SPOSA NELLAPIU’ ALTA SIGNIFICAZIONE / DELL’AMORE CRISTIANO / SENTI’ E VOLLE LA MATERNITA’ COMEUN DOVERE: / MADRE NELLO STRAZIO DI SE / E DELLA SUA CREATURA / ACCETTO’ IL SACRIFI-CIO CON FEDE / ED AMMIRABILE SERENITA’(All’esterno della cappella centrale)

CANEPARO STEFANO CARLO / Cavaliere della Corona d’Italia / Socio promotore / Delle Scuole Tecniche diS. Carlo in Torino / Solerte intraprenditore d’opere pregiate / A largo censo ed onorata condizione / Collo studio –lavoro – risparmio / Dal nulla assorto / Esempio singolare / Di ferrea volontà – carattere integerrimo.*Vandorno 1818 - + Torino 1895 (C.A. Lev., n.76)

+ / COMMENDATORE /CARLO CESARE CASTELLI / LA TERZA ITALIA ADORATA / IN ALTI DICA-STERI SERVIVA / SQUISITO POETA CANTAVA / DICHIARANDO AI FIGLI AI DISCEPOLI / NELLAPURISSIMA VITA / IL VANGELO DELLA PATRIA / TORINO MDCCCLXXXIX / BIELLA MCMXVI / LACONSORTE I FIGLI (Nella cappella centrale)

Page 84: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

83

+ CLOTILDE CASTELLI TROMPEO / 1851 TORINO – BIELLA 1925 / - / CUSTODI’ NELLA CASA SEVE-RA / LE UMILI VIRTU’ SUBLIMI / LA DOMESTICA PACE AFFETTUOSA / - / TRE GENERAZIONICONOBBERO / IL FASCINO SANTO / E DALL’ANIMA ELETTA / SALITA COL CRISTO ALL’ETERNO /ATTENDONO ANCORA CONFORTO / - / I FIGLI (Nella cappella centrale)

A SUOR ARCANGELA / NEL SECOLO ANNA CEROLINI / * NEL 1822 IN CIS TIROLO / + IN BIELLAVERNATO 1886 / ORNAMENTO DELLE ROSMINIANE / PER ANNI 32 MADRE AFFETTUOSA / NELLESCUOLE ELEMENTARI FEMMINILI / E NELL’ASILO INFANTILE / GRATI E MEMORI I CITTADINIPOSERO (C.A. Lev., n. 123)

ALLA MEMORIA / DI / CLERICI VITTORIA MASSANO / NATA A TORINO 22 NOVEMBRE 1844 /MORTA A BIELLA 2 DICEMBRE 1900 / CHE CON UNA VITA DI LAVORO E DI SACRIFIZIO / PROFUSEPER BONTA’ DEL CUORE / NEL CONSORTE E FIGLIA DILETTI / IL DIO DELLA PACE E DELL’AMORE/ ACCOLTA NEL SUO SENO L’ANIMA ELETTA / R.I.P. (C.A. Lev., n. 63)

CODA D. PIETRO / NATO IN BIELLA LI 31 XBRE 1818. MORTO LI 21 XBRE 1890 / PROFESSO’ LETTE-RE NEL CIVICO COLLEGIO / PER SETTE LUSTRI AMATISSIMO PARROCO DI BENNA / RIMPIANGEN-DO RIMPIANTO LASCIAVA / CHIAMATO NEL CAPITOLO DELLA PATRIA CATTEDRALE / FU PIODOTTO GENEROSO / IL FRATELLO ANTONIO DOLENTE POSE (Andr. Pon., n. 7)

AL CAVALIERE LUDOVICO CORONA / CHE ALLE CURE GIURIDICHE SEPPE UNIRE CON PLAUSO /QUELLE DI PUBBLICO AMMINISTRATORE / COME SINDACO E CONSIGLIERE MUNICIPALE DI BIEL-LA / DI DELEGATO SCOLASTICO E DI MEMBRO OPEROSO NEL GOVERNO / DELLE OPERE DI BENE-FICENZA E DELL’ISTRUZIONE. / RAPITO DA MORTE IMMATURA ALL’AFFETTO DELLA CONSORTEE DELLE BAMBINE / CHE SCONSOLATE PER LUI PIANGONO E PREGANO. / NATO A BIELLA NEL1836 – MORTO IN TORINO NEL 1888 (Andr. Pon., n. 57).

CANONICO PROFESSOR / DON GIACOMO CUCCO / 1841 – 1920 / PIO AUSTERO SERENO / DOTTO INESTERE LINGUE / E NELLE SCIENZE DELLA NATURA / PROFESSAVA SORELLE FEDE E SAPIENZA /AI DISCEPOLI INSEGNANDO / NELLA LUNGA CARRIERA LUMINOSA / COME OGNI VERO PROMA-NI DA DIO (Andr. Lev., n. 171)

COMMENDATORE DOTTOR INGEGNER / LUIGI CUCCO / 1859 BIELLA 1933 / PER QUARANT’ANNI /DIRESSE L’ACQUEDOTTO BIELLESE / QUI’ / LE OPERE DA LUI CREATE / DICONO L’ALTEZZA DELSUO INGEGNO (Andr. Lev., n. 169)

QUI’ ATTENDE LA RISURREZIONE NELLA PACE DI DIO PRESSO LA VERGINE BRUNA / IL DOTTORMARIO CUCCO / NATO A BIELLA IL 22 LUGLIO 1896 / CADUTO AL SOLAROLI IL 26 OTTOBRE 1918./ LA FAMIGLIA POSE (Andr. Lev., n. 160)

TRE VOLTE DECORATO AL VALORE / PROCLAMATO .LUPO DEL PASUBIO. / IL TENENTE MARIOCUCCO / ALFIERE DEL BATTAGLIONE AOSTA / NELLA VISIONE DELLA VITTORIA / SPARTANA-MENTE CADEVA / * BIELLA 1896 + M. GRAPPA 1918. / QUI TRASLATA L’EROICA SALMA RIPOSA /AUSPICE L’ASS. BIELLESE DI RESISTENZA (All’esterno dell’Androne).

QUI GIACE LA SALMA DEL MEDICO / CAV. DEBERNARDI IGNAZIO / NATO IL 25 OTTOBRE 1825.MORTO IL 9 GENNAIO 1885 / CULTORE VALENTE DELL’ARTE IDROTERAPICA / NELL’ANNO 1865 NEFONDAVA LO STABILIMENTO IN BIELLA PIAZZO / DOVE PER MOLTI ANNI TENNE PURE CONDOT-TA MEDICA / ALL’ABILE E CARITATEVOLE DOTTORE / I POVERI E GLI ABITANTI TUTTI DEL QUAR-TIERE RICONOSCENTI (Andr. Lev., n. 60)

A CHIARO RICORDO DI DE GENOVA CAV. EMILIO FU LORENZO / PIO INTEGRO UMILE E GIUSTOIN VITA / PER 40 ANNI SOLERTE E STIMATO / ISPETTORE DEL REGIO DEMANIO / IN CALABRIA ESICILIA / A COMO, PIACENZA E PINEROLO / MEMORE ED AMATO / SEMPRE DELLA FAMIGLIA E DIBIELLA / LE SORELLE POLISSENA E SOFIA / * 31 DICEMBRE 1836 + BIELLA PIAZZO 30 OTTOBRE1912 (Andr. Lev., n. 130)

A / POLISSENA DE GENOVA / DONNA DI CASA / SAVIA AMMINISTRATRICE / DI FEDE PROFONDA /DI PIETA’ ESEMPLARE / AFFETTUOSA COI FAMIGLIARI / BENEFICA VERSO I POVERI / LA SOREL-LA SOFIA ED I NIPOTI / PP / NATA 27 SETTEMBRE 1833 / MORTA 8 APRILE 1897 (Andr. Lev., n. 48)

PROF. DOTT. IGNAZIO DIONISIO / 1863 BIELLA – TORINO 1942 / OTORINOLOGO INSIGNE UMANI-STA FILANTROPO / DOCENTE UNIVERSITARIO SCRITTORE DI SCIENZE / PRESIDENTE ACCADEMIA

Page 85: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

84

DI MEDICINA / MIRANDI SUCCESSI IN CAMPO CLINICO OTTENNE / SANANDO COL CUORE ALTREIMMENSE FERITE (Andr. Pon., n. 64)

INGEGNERE PROFESSOR / GIACOMO FERRARIS / A DUE GENERAZIONI DI ALLIEVI / PRODIGO’SERENAMENTE LA SCIENZA / AI CONCITTADINI L’ESEMPIO / DI AUSTERA ONESTISSIMA VITA / AIFIGLI IL RETAGGIO SUBLIME / DEL GENITORE CREDENTE ITALIANO / - / NATO A PRAROLO IL 29MAGGIO 1855 / DECEDUTO A BIELLA IL 28 GENNAIO 1927 (Andr. Lev., n. 333)

DOTTOR VITTORIO FERRARIS / VETERINARIO CONSORZIALE DI CANDELO / TENENTE DEGLIALPINI / VOLONTARIO DI GUERRA / D’ANIMO GENEROSO / CARATTERE INTEGRO / SENTIMENTINOBILISSIMI / DIEDE ALLA PATRIA / IL BRACCIO E L’INGEGNO / ALLA FAMIGLIA / IL TESORO DEISUOI AFFETTI PIU’ SANTI / N. 11 AGOSTO 1896 / + 20 FEBBRAIO 1930 (Andr. Lev., n. 53)

GAVOSTO CARLO TOMMASO / INGEGNERE PROFESSORE NATO IN VILLANOVA SOLARO / IL 9NOV.BRE 1816 / RAPITO ALL’AFFETTO DEI FIGLI / E DELLA NUORA / IN BIELLA IL 6 DIC.BRE 1891(C.A. Lev., n. 90)

ALLA ADORATA MEMORIA / DI / GUGLIELMINA GAVOSTO BAGNASACCO / NATA IN SAGLIANOMICCA / IL XI SETTEMBRE MDCCCXXX / RAPITA ALL’AMORE DEI SUOI CARI / IL XXIV DICEMBREMDCCCLXXXVIII. / IL DESOLATO CONSORTE ING.RE GAVOSTO / GLI AFFETTUOSI FIGLI CARLO,AMEDEA E SILVIO / QUESTO RICORDO POSERO (C.A. Lev., n. 90)

GIACOMO GIORDANETI / * IL 25 LUGLIO 1885 A TOLLEGNO + IL 13 MARZO 1920 A BIELLA / UMILELA SUA STORIA / DOLORI, PREGHIERE, SPERANZE / INTESSERO BREVI SUOI ANNI / PER MARIANEL LAVORO A GESU’ SOSPIRO’ / LA VERGINE BRUNA / ESAUDI’ BENIGNA IL SUO VOTO / ALL’OM-BRA DEL SANTUARIO AMATO / ACCOLSE IL DEVOTO FIGLIO / PER INTRODURLO NEI SANTITABERNACOLI (Andr. Lev., n. 142)

QUI GIACE IL CAVALIERE / GIOVANNI MARIA GIRELLI / PROFESSORE DI LETTERE NELLE PUB-BLICHE SCUOLE / IL QUALE / EDUCO’ AL SENTIMENTO DEL BELLO E DEL BUONO / UN’INTIERAGENERAZIONE / LASCIANDO MEMORIA NON SOLO DI DOTTO INSEGNANTE / MA BEN ANCO DICITTADINO INTEGERRIMO / DI CRISTIANO ESEMPLARE. / MORI’ FRA L’UNIVERSALE COMPIANTO/ IN SORDEVOLO SUA PATRIA / IL DI’ 25 MARZO 1879 D’ANNI 76 (Gall. Lev., n. 28)

ERMANNO GUALA / CAPITANO DI MARINA / SUL PIROSCAFO “CATANIA” / MARINAIO D’ITALIACADUTO PER LA PATRIA / * MOTTALCIATA 7 APRILE 1883 / + ACQUE DI BEL VEDERE CALABRO 16MARZO 1817 (Andr. Pon., n.152)

GURGO SALICE PIETRO / DOTTORE IN MEDICINA E CHIRURGIA / ESERCITO’ NEI PRIMI ANNI / LAMEDICINA IN PETTINENGO SUA PATRIA / FISSATO IL SUO DOMICILIO IN BIELLA / SI ACQUISTO’UNA LARGA CLIENTELA / NEL MDCCCLXXVII / FU ELETTO MEDICO ORDINARIO / DELLO SPEDA-LE DEGLI INFERMI / E QUEL POSTO OCCUPO’ CON ZELO E ONORE / ALIENO DAI MOTI SOCIALI /ERA TUTTO NELLO STUDIO E NELLA FAMIGLIA / OTTIMO MARITO E PADRE AFFETTUOSISSIMO /LA MORTE LO RAPI’ NELL’ETA’ D’ANNI LI. / LA MOGLIE CARLOTTA E IL FIGLIO TANCREDI / CONMESTO DESIDERIO / Q.M.P. / XXV GIUGNO MDCCCLXXXV (Gall. Pon., n. 113)

AL SUPERIORE DEI FILIPPINI IN BIELLA / PADRE AGOSTINO GURGO / DELLA GIOVENTU’ STU-DIOSA / PROTETTORE BENEFICO / GLI AMMIRATORI / PP. / 1825 – 1892 (C.A. Pon., n. 72)

FERDINANDO LANZONE / CROCEMOSSO 18 AGOSTO 1852 / PISTOLESA 20 GENNAIO 1924 /SEGUENDO SEMPRE IN VITA LE LEGGI DELLA / BONTA’ E DEL LAVORO LASCIO’ MORENDO / ERE-DITA’ DI ALTI INSEGNAMENTI E DI / AFFETTI DURATURI / LA FAMIGLIA PIANGENTE NEL DOLORE/ MA ORGOGLIOSA NELLA MEMORIA DI LUI NE / RAVVIVA IL RICORDO A QUANTI LO CONOBBE-RO / E LO AMARONO (Andr. Pon., n. 121)

NOSTRA SIGNORA D’OROPA / IMPARADISI NELLA PACE ETERNA / L’INDUSTRIALE GIOVANNILANZONE / CHE SEMPRE RETTO ED ONESTO / COGLI AMICI E CORTESE E FEDELE / BUONO GENE-ROSO E CARITATEVOLE / COGLI OPERAI E GLI UMILI / DA CRUDO MORBO RAPITO A SOLI ANNI 41/ LASCIAVA DI SE VIVO E LARGO COMPIANTO / NATO A PISTOLESA IL 24 AGOSTO 1883 / MORTO ABIELLA IL 30 SETTEMBRE 1924 (Andr. Pon., n. 190)

Page 86: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

H.S.E. / IO. PETRVS LOSANA / DOMO VIGONE / EQ. MAVRIT. TORQVATVS DOCTOR DECVRIALISIN R. ATHENAEO TAVRIN. / HIC OLIM ABBAS ANDREANVS SAVILIANEN. MOX. EPISCOPVS / ABY-DENVS ET LEGATVS APOSTOLICVS ALEPPI ET LIBANI / AN. MDCCCXXXIII EPISCOPVS BVGEL-LEN. DATVS EST / VBI STVDIOSVS RELIGIONIS ECCLESIAM SAPIENTISSIME REXIT / CONCOR-DIAM INTER CIVIVM ORDINES NON AEQVALIBVS / TEMPORIBVS RETINVIT BONIS EXEMPLO SVOCONFIRMATIS / CONTVMACIBVS FACILITATE ALLOQVI DEVICTIS LARGITOR / SVI INIQVA LABO-RANTIVM FORTVNA ET INSANABILIVM / INOPIAM SVBLEVAVIT INDIGIS SACRORVM ALVMNISSVBVENTAVIT LEGATIS INSTITVTIS OPERARIORVM PARSIMONIAE CONSVLVIT / ARCA NVMMA-RIA LVCRORVM RESIDVIS IN FOENORE SEPONENDIS / EXCITATA ET MVNIFICE DOTATA SAGAXHVMANAE NATVRAE / AESTIMATOR PARENTES AD ACCVRATIOREM LIBERORVM / CVSTODIAMPRAEMIIS ADLEXIT ET CVLTVM SOBOLIS / SVCCRESCENTIS LATIVS PROPAGATVRVS AVCTOREXSTITIT / VT PARVVLIS ET PVELLIS VTRIVSQVE GENERIS LVDI / APERIRENTVR VIXIT AN. LXXXPLACIDE OBIIT AVGVSTAE / TAVRINOR. XVI KAL. MARTIAS AN. MDCCCLXXIII / P / MICHAEL ETFRANCISCA CVM LACRIMIS FRATRI AMANTISSIMO (Nella cappella centrale)

QUI ASPETTA LA GLORIOSA RISURREZIONE / IL CANONICO PRIMICERIO PIETRO MAGNANI / DICAMPIGLIA CERVO / GIA’ PROCURATORE DI QUESTO PIO LUOGO / RETTORE DEL SEMINARIO PERTRENTASEI ANNI / PRESIDENTE DELLA CASSA DI RISPARMIO E MEMBRO DI VARIE PIE OPERE /OTTIMO CITTADINO SACERDOTE ESEMPLARE INTEGERRIMO AMMINISTRATORE / MORI’ IL 7OTTOBRE 1890 DI 74 ANNI (Gall. Pon., n. 8)

QUI RIPOSA NELLA PACE DI CRISTO / IL SAC. CAV. D. PIETRO MAGRI / * 1873 VIGARANO + OROPA1937 / PER 18 ANNI MAESTRO DI CAPPELLA / NEL SANTUARIO / SEMPLICE NEL TRATTO EBBEANIMA GRANDE / CHE NELLA MUSICA DIEDE / NON PERITURE COMPOSIZIONI / A GLORIA DI DIO/ DELLA VERGINE / AD ONORE DELL’ARTE ITALIANA. / - / MARIA MAGRI / D’ANNI 78 + 21 – 9 1946(C.A. Lev., n. 28)

MONS. ELISEO MAJA / PROTONOTARIO APOSTOLICO AD INSTAR / CANONICO PREVOSTO DI BIEL-LA / RETTORE DI OROPA / RIPOSA ALL’OMBRA DEL SANTUARIO / CUI DEDICO’ TANTO DELLA SUAVITA / DEL SUO CUORE DEL SUO ZELO. / SORDEVOLO IL 30 – 1° - 1857 / BIELLA IL 4 – 7 – 1939 (Gall.Lev., n. 56)

QUI GIACE LA BENEDETTA SALMA DI MAJOCCHI IDA / N. A BIELLA IL 12 MARZO 1887 / M. A TORI-NO IL 6 MAGGIO 1921 / A TE O IDA CHE TANTO BENE VOLEVI / A TUO MARITO E AI TUOI FIGLI /IMMATURAMENTE RAPITA AL LORO AFFETTO / TI GIUNGA L’IMMENSO DOLORE DEI TUOI CARI /E DAL CIELO PREGA PER NOI / PER IL TUO CARLO PER LUCIANO E CECILIA / CHE IMMENSAMEN-TE TI AMARONO / PER LE TUE ESEMPLARI VIRTU’ / DI MOGLIE E DI MAMMA. (Andr. Pon., n. 85, all’e-sterno)

MASSERANO CAV. GIUSEPPE OTTIMO CITTADINO, SINCERO CREDENTE, / PER LUNGHI ANNISOLERTE AMMINISTRATORE / DEL COMUNE E DELLE PIE OPERE LOCALI / CONFONDATORENELLA CITTA’ DELLA PICCOLA CASA / DELLA DIVINA PROVVIDENZA / ALLA QUALE FINCHE’VISSE / DEDICAVA LE PRINCIPALI SUE CURE. / * 29 LUGLIO 1825 + 5 LUGLIO 1896. / LA VEDOVAMARIA POMA POSE (Andr. Lev., n. 86)

A / MONSIGNOR CARLO MONTAGNINI / ARCIVESCOVO DI LARISSA / DELEGATO APOSTOLICO INCOLOMBIA / - / NATO A CASALE IL 2 GIUGNO 1863 / SI SPENSE A BERLINO IL 24 OTTOBRE 1913 /COME RAGGIO DI STELLA FILANTE / NELL’ALBA DEL SUO TRIONFO / - / ALL’OMBRA DI QUESTOSACRO TEMPIO / GIA’ META DELLE SUE DEVOTE PEREGRINAZIONI / RIPOSA LA VENERATASALMA / CUI VEGLIA DAL SUO MISTICO TRONO / LA VERGINE SANTA / NEL SILENZIO D’UNAPACE DIVINA (Nella cappella centrale)

MOSCA MARIO MELCHIOR / FU CARLO GIUSEPPE / MEDICO CHIRURGO / NACQUE IN PRALUN-GO / IL 27 MAGGIO 1804 / MORI’ IN BIELLA / IL 1 (?) LUGLIO 1883 (sul primo lato)FU ESEMPIO / DI VIRTU’ DOMESTICHE E CITTADINE / DI VITA ONESTA E OPEROSA (sul secondo lato)AMO’ E SERVI’ LA PATRIA / OGNI ALTRA CURA / RIVOLSE ALLA FAMIGLIA (sul terzo lato)LA VEDOVA CLOTILDE… (?) / I FIGLI / ALBERTO, CESARE, IRENE / ERNESTO, GIUSEPPE / AL COM-PIANTO MARITO E PADRE / POSERO QUESTO RICORDO (sul quarto lato). (C.A. Pon., n. 61)

BERNARDO MOSSA / VICE PRESIDENTE DI TRIBUNALE / NATO IL 23 AGOSTO 1809 IN OCCHIEPPOSUPERIORE / MORTO LI 27 DICEMBRE 1885 (Gall. Pon., n. 88)

85

Page 87: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

86

ALLA CARA MEMORIA / DI GIOVANNI BATTISTA MOSSA / DA OCCHIEPPO SUPERIORE DI ANNI 77/ DEL BENE DEL SUO PAESE FAUTORE GENEROSO CARITATEVOLE / COMMERCIANTE ONESTISSI-MO. MORTO IL 4 SETTEMNRE 1881- FRATELLI, SORELLE, COGNATA, E NIPOTI DOLENTI Q.M. P. (Gall.Pon., n. 82)

AL CANONICO GIOVANNI MURATORE / PER 25 AN. MAESTRO IN PORTULA SUA PATRIA / E PER 21AN. ARCIPRETE DELLA CATTEDRALE DI BIELLA / INSIGNE PER PIETA’ BENEFICENZA E ZELO / ICITTADINI GRATI POSERO / 1895 (Gall. Pon., n. 9)

CAMILLO NEGRO DA BIELLA PROFESSORE ORDINARIO DI NEUROPATOLOGIA NELLA R. UNIVERSITA’ DI TORINO. NEUROPATO-LOGO SOMMO. PARI AI GRANDISSIMI. FISIOLOGO E PENSATORE. MAESTRO DI BONTA’ E DI SAPE-RE. TORTURO’ LA SUA VITA INDAGATRICE SEGNANDO NUOVE CONQUISTE ALLA SCIENZA.LABOR ET GLORIA VITA FUIT. MORS REQUIES. / BIELLA 6 GIUGNO 1861 – TORINO 16 OTTOBRE1927 (C.A. Pon., n. 60)

ALLA CARA MEMORIA / DELL’AVV. FRANCESCO PETIVA / SORDEVOLO 25 AG. 1850 – BIELLA 19MAG. 1905 / D’ANIMO BUONO RETTO ED ONESTO / TRASCORSE LA VITA / FRA AMARI DISINGAN-NI / RASSEGNATO AI DIVINI VOLERI / NEI CONFORTI DELLA FEDE / SPIRAVA L’ANIMA GIUSTA / LACONSORTE ADDOLORATA POSE (Andr. Pon., n. 187)

ANNA MARIA PETTINATI CARDELLINI / LA SUA AMMIRABILE ENERGIA / ELEVO’ A VIRTU’ DISACRIFICIO / PER L’AMORE DELLA FAMIGLIA E L’EDUCAZIONE DEI FIGLI / CULTORE ESIMIADELLA MUSICA / SEPPE TRARNE ISPIRATI ACCENTI / ED INFONDERE LA PASSIONE NEI FIGLI / ASOLI 40 ANNI RAPITA ALL’AFFETTO / DI QUANTI APPREZZAVANO IN LEI / LE DOTI VERAMENTECRISTIANE DELL’ANIMO / E LA GRANDE AFFABILITA’ DEL CARATTERE / LASCIA DI SE RICORDOIMPERITURO / ED ESEMPIO FECONDO A BEN OPERARE. / IL MARITO, I FIGLI, I GENITORI, LASORELLA DOLENTI / PREGANO PACE / 29 LUGLIO 1909 (Gall. Pon., n. 160).

A PERENNE MEMORIA / DEL CANONICO PEZZIA CAV. BERNARDINO GIA’ PROFESSORE DI TEOLO-GIA DEL SEMINARIO DI BIELLA / STATO RIELETTO CINQUE VOLTE RETTORE DEL SANTUARIO D’O-ROPA / NATO IN ANDORNO IL 5 FEBBRAIO 1809 / MORTO IN BIELLA IL 15 GIUGNO 1877 / I NIPOTI PEZ-ZIA GIO. E FEDERICO POSERO (Gall. Pon., n. 2)

DOTT. ING. ALFREDO PUGNO / COMMENDATORE DELLA CORONA D’ITALIA, CAVALIERE UFFI-CIALE DEI SANTI MAURIZIO E LAZZARO / NATO A GENOVA IL 15 – VIII – 1863. MORTO A TORINOIL 30 – X – 1948. / NELLA LEGGE DI DIO ALLA FAMIGLIA SUA TUTTO SE STESSO DEDICO’ / IN NOMEDEL SUO RE VIGORE ED INGEGNO PROFONDENDO / AL LAVORO DEGLI UOMINI NUOVE RAPIDEVIE APERSE, ALTRE GIA’ APERTE AMMINISTRO’ / I SUOI CARI CHE NEL DURO SONNO L’UMANRETAGGIO PUR ACERBAMENTE CONTRISTA / LASCIA NEL FEDEL CONFORTO DEL PROMESSORISVEGLIO / QUANDO OGNI COSA CREATA E LA MORTE STESSA VINTA / DI STUPOR TRASALI-RANNO A TANTO PRODIGIO NELLA NUOVA AURORA (Gall. Lev., n. 168)

PUGNO CAV. UFF GIUSEPPE ANTONIO / INGEGNERE MECCANICO / NATO A SORDEVOLO IL 25 – 5– 1838. MORTO A TORINO IL 17 – 1 – 1919. / ALLIEVO DELLA SCUOLA PROFESSIONALE DI BIELLA /FU PRESCELTO DA R. GOVERNO PER FREQUENTARE LA SCUOLA NAVALE DI GENOVA E PER PRE-PARARSI NELLA MECCANICA IN INGHILTERRA / CHIAMATO NELLA R. MARINA E POI COME CAPOMECCANICO NELLA FONDERIA DI TORINO VI PORTO’ INTELLIGENTE IMPULSO / CHIAMATO DALRE DI BIRMANIA DEGNAMENTE TENNE IL NOME ITALIANO IN QUELLO STATO / MERITANDOSIDAL RE ONORE STIMA AFFETTO (Gall. Lev., n. 167)

PROF. ING. DOTT. ARCH. GIUSEPPE MARIA PUGNO / PROFESSORRE EMERITO DEL POLITECNICODI TORINO / MEDAGLIA D’ORO BENEMERITI SCUOLA CULTURA E ARTE / FONDATORE E DIRET-TORE EMERITO DELLA SCUOLA A FINI SPECIALI DI SCIENZE / ED ARTI NEL CAMPO DELLA STAM-PA DEL POLITECNICO DI TORINO / GRAND’UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA E DELL’OR-DINE GEROSOLIMITANO DEL S. SEPOLCRO / COMMENDATORE DELL’ORDINE DI S. MAURIZIO ELAZZARO, GIA’ PROFESSORE ORDINARIO DI SCIENZA DELLE COSTRUZIONI DEL POLITECNICO DI/ TORINO, PRESIDE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO DI TORINO, MEMBRODEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE / PRESIDENTE DEI COMITATI DI FON-DAZIONE DELLE FACOLTA’ DI ARCHITETTURA DI GENOVA E DI REGGIO CALABRIA. / NATO A

Page 88: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

FIRENZE IL 17 – V – 1900. MORTO A TORINO IL 18 – VIII – 1984. / IN MANIBUS TUIS COMMITTO SPI-RITUM MEUM…MISERERE MEI… / JUDICA ME DOMINE SECUNDUM MAGNAM MISERICORDIAMTUAM ! (Gall. Lev., n. 165)

RAINERO ATTILIO FU GIACOMO DOTTORE IN MEDICINA E CHIRURGIA / FORTE INGEGNO, ANIMONOBILE E GENEROSO / STUDIOSO ED APPREZZATO CULTORE DELL’ARTE SUA / ALLA QUALE GIO-VANISSIMO NEGLI ANNI / ERASI DEDICATO CON ZELO E BONTA’ ESEMPLARI / …A NELLA LOTTAEROICA CON INSIDIOSO MORBO DOLOROSO RETAGGIO DEL DOVERE ED ABNEGAZIONE SPEGNE-VA LA SUA GIOVANE E FORTE ESISTENZA. * 13 OTTOBRE 1873 + 9 APRILE 1906 (Andr. Lev., n. 91)

RAINERO GIACINTO DOMENICO / FUNZIONARIO CORTESE INTEGERRIMO… / * 2 GENNAIO 1843+ 28 GIUGNO 1898 (Andr, Lev., n. 87)

RAINERO VINCENZO FU DOMENICO, NOTAIO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NOTARILE ESEMPIODI PROFESSIONISTA ONESTO E DELICATO / CONVERSE L’OPERA SUA PROBA E LABORIOSA / ALBENE DEI PRIVATI E DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI / * 27 OTTOBRE 1829 + 2 FEBBRAIO1900 (Andr. Lev., n. 89)

A RAMASCO CAV. UFF. GIO. MARIA / OPEROSO ED ESIMIO CITTADINO / COL SENNO E COL LAVO-RO INDEFESSO / ALL’INDUSTRIA E AL COMUNE DI SAGLIANO MICCA / OVE FU SINDACO E CON-CILIATORE / LASCIO’ GRATO RICORDO / DI CONSIGLI PREGIATI CON DISINTERESSATA ONESTA’ /DAL GOVERNO E DAI CONCITTADINI / EBBE PREMIO ED OSSEQUIO / * IL 14 AGOSTO 1842 + IL 19NOVEMBRE 1896. / ALLA PIA E VENERATA MEMORIA LA VEDOVA E I FIGLI P.P. (Gall. Lev., n. 83)

RAMMA MARIA. INGEGNO PRONTO E AFFETTUOSO / LA CUI VITA NELLA BELLA E VIGOROSA /PIENEZZA DEI SUOI DICIOTT’ANNI / VENIVA DISGRAZIATAMENTE / TRONCATA / PRECIPITANDODAI FIANCHI / MISTERIOSI / DEL MUCRONE IL 22 LUGLIO 1917 (Andr. Pon., n. 125)

MADDALENA RONDANI / NATA FLECCHIA / DOPO UN ANNO APPENA / DI DOLCE UNIONE / COL-L’AMATO SUO SPOSO / NEL FIORE DEGLI ANNI / ANDO’ A RAGGIUNGERE IN CIELO / IL BAMBINO/ CHE AVEVA DATO ALLA LUCE / OTTO GIORNI PRIMA / LO SCONSOLATO CONSORTE / CLEMENTE/ E LA FAM. FLECCHIA LE POSERO QUESTA MEMORIA / MDCCCLXXVIII (C.A. Lev., n. 171)

PENSA CHE ANCHE TV DOVRAI MORIRE / ESAMINA ATTENTAMENTE TE STESSO / CONFRONTAN-DO LA TVA CONDOTTA CON / I DIVINI INSEGNAMENTI DEL VANGELO / E SFORZATI DI DIVENTA-RE PERFETTO / RICORDATI DI NOI / FAMIGLIA G. V. SELLA 1917 (Andr. Pon., n. 15, all’esterno)

PAX ET QVIES / NATALI SERAFINO / BVGELLENSIVM OLIM EPISCOPO / 17 IANVARII 1861 / 2 SEP-TEMBRIS 1924. / QVI VIR CLARISSIMVS IANVAE ORTVS / DOCTRINA PIETATE IN DEVM AC DEIPA-RAM / PRVDENTIA SOLLERTIA / EFFVSA IN OMNES CHARITATE / PRAESERTIM IN PAVPERES ETORFANOS (SIC) / INTER CIVES FLORENS / PAROCHVS PRIVS AD S. BENEDICTI / POSTEA ABBAS S.MARIAE DE REMEDIO / AB ANNO AVTEM MCMXIII PER QVINQVENNIVM / IVBENTE PIO X PONT.MAX. / SAPIENTER ET SVAVITER BVGELLEN. ECCLESIAM REGENS / SANCTVARIVM OROPEN.MAXIME DILEXIT / NOVI TEMPLI AEDIFICATIONEM / QVOD MATRIS DOMVM PERBELLE APPEL-LABAT / CONSILIO SCRIPTIS SVMTIBVS SVMMOPERE PROMOVIT / DEVM EPISCOPALI MVNEREDIMISSO / IN PATRIAM REVERSVS / ACRI MORBO PLVRES PER ANNOS PATIENTISSIME TOLERATO/ IAM PIISSIMA ANIMA AD COELESTIA REMEANTE / HAEIC VELVT IN DVLCISSIMAE MATRIS SINV/ CORPVS SVVM QVIESCERE OPTAVIT / IN SPEM BEATAE RESVRRECTIONIS / BREVISSIMO SEDCHRISTIANA ANIMI DEMISSIONE FVLGENTE / SCRIPTO SIBI EPITAPHIO / - / COETVS VIRORVM QVIMARIALIBVS AEDIBVS PRAESVNT / PASTORI ET PRAESIDI OPTIMO BENEM.MO DESID.MO / REVE-RENTIAE ET GRATI ANIMI MONVMENTVM / CVM ELOGIO / P. P. (Nella cappella centrale)

A DUREVOLE RICORDO / DELLA FIGLIA EUGENIA / ROSA SMAGLIANTE PER GIOVANILI SPERAN-ZE / STRAPPATA AL CUOR DEL GENITORE DEI FRATELLI / E DELLO SPOSO AVV. LUIGI SAVINELLI/ CHE L’ADORAVANO / GIOVANNI BATTISTA SERRALUNGA / QUESTO LUOGO DI LACRIME /VOLLE ERIGERE / PER RACCOGLIERVI LE SUE MORTALI SPOGLIE / E QUELLE DEI SUOI CARI / 1907(Ed. fam., Cim. Bosco)

QUI GIACE / ASPETTANDO LA RISURREZIONE / LA VENERATA SALMA / DELL’AVVOCATO GIUSEP-PE TARINO / MANCATO AI VIVI IL 16 GENNAJO 1894 / - / FU UOMO PROBO / PIU’ CHE IL CENSODILESSE LA GIUSTIZIA / STUDIOSO INDEFESSO DELLE PATRIE LEGGI / COLTIVO’ LA LETTERATU-RA E VI IMPARO’ / “LO BELLO STILE CHE GLI FECE ONORE” / - / AMO’ LA BIELLA SUA NATIA E LA

87

Page 89: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

SERVI’ / BEN OLTRE AI DIECI LUSTRI / - / MORI’ NEL BACIO DEL SIGNORE IN ETA’ D’ANNI 83 /BENEDETTO DAI POVERELLI A CUI FU PADRE / - / E QUIVI AVRA’ SUA REQUIE / LA DOLENTISSI-MA CONSORTE TERESA MANDELLI / CHE RICONOSCENTE QUESTO MARMO POSE / E LA SCRIT-TA DETTO’ LACRIMANDO (Nella cappella centrale).

PIETRO PAOLO TROMPEO / * 11 GENNAJO 1824 A MOUTHIERS / 31 OTTOBRE 1897 A ROMA / - /EDUCATO ALLE VIRTU’ D’ILLUSTRI ANTENATI / SENTI’ E PENSO’ NOBILMENTE / EBBE CUORETENERISSIMO PE’ SUOI / DI PRINCIPI SCHIETTAMENTE LIBERALI / RAPPRESENTO’ PER OLTREVENT’ANNI / CON RETTA COSCIENZA E INTELLETTO D’AMORE / IL COLLEGIO POLITICO DI BIEL-LA / LASCIANDO MOLTO RIMPIANTO DI SE’ / E DI AFFETTI E CONSIGLI GRATO RICORDO / - / LEDUE FIGLIE / MEMORI E DOLENTI / POSERO (Nella cappella centrale).

QUI RIPOSANO LE CENERI / DI MARCANTONIO TUA / MORTO IL 24 GIUGNO 1882 D’ANNI 72 / PAR-ROCO PER VENTI ANNI DI CHIAVAZZA LASCIO’ MEMORIA DI PADRE / ELETTO CANONICO FULUSTRO DELLA CATTEDRALE DI BIELLA / GLI ALUNNI DEL SEMINARIO MAGGIORE L’EBBEROAMICO PIU’ CHE RETTORE / GENEROSO PIO AMICO A TUTTI NON NEGO’ MAI L’OPERA SUA A NES-SUNO / LA SUA VITA FU UN CONTINUO BENEFIZIO LA SUA MORTE DOLORE UNIVERSALE / L’E-REDE ELISABETTA TUA CON MESTO DESIDERIO / POSE QUESTA MEMORIA (Gall. Pon., n. 6)

CAV. UFF. FORTUNATO UGLIENGO / CAVALIERE DEL LAVORO / NATO A BIOGLIO IL 17 LUGLIO1856. MORTO A VIVERONE IL 6 NOVEMBRE 1941 / DA MODESTA CONDIZIONE ASCESO A CELE-BRATA FAMA / CON LE ARDITE INTRAPRESE INDUSTRIALI / QUI RIPOSA SOTTO LO SGUARDODELLA VERGINE OROPENSE / DI CUI EBBE SEMPRE SACRO L’AFFETTO E IL CULTO (Ed. fam., Cim.Boco)

ALLA SANTA MEMORIA / DEL CAV. UGLIENGO GIUSEPPE / VALENTE PROFESSORE DI BELLE LET-TERE / NELL’ATENEO TORINESE / D’ANIMO NOBILE E GENTILE. CARISSIMO AI DISCEPOLI / CHEL’AMAVANO QUAL PADRE / AI PARENTI ERA DELIZIA E CONFORTO / IL DOLORE DELLA MORTEDEL FRATELLO LUIGI / LO RAPI’ BEN PRESTO ALL’AFFETTO / DELLA FAMIGLIA / CHE INCONSO-LABILE NE PIANGE LA PERDITA. / NATO IN VALDENGO IL DI’ 8 FEBBRAIO 1828 / MORTO IN TORI-NO IL DI’ 4 MARZO 1880 / E QUI SEPOLTO IL 15 LUGLIO STESSO ANNO (Gall. Lev., n. 36)

PACE IN CRISTO ALL’ANIMA / DI UGLIENGO LUIGI / PRODE TENENTE D’ARTIGLIERIA / FREGIA-TO DELLA MEDAGLIA AL VALOR MILITARE / RAPITO ALL’AFFETTO DELLA CONSORTE / LUCIABONORA / E DEI FRATELLI / CHE MESTI SEMPRE RICORDERANNO / LE SUE PRECLARE VIRTU’. /NATO IN VALDENGO IL DI’ 4 APRILE 1825 / MORTO IN PARMA IL 16 DICEMBRE 1879 / E QUI RIPO-STO IL DI’ 25 LUGLIO 1880 (Gall. Lev., n. 34)

A / LUCIANO VALENTINI / MARESCIALLO NEI CARABINIERI REALI / PRODE CORAGGIOSO EROI-CO / FU SUA FEDE IL LAVORO / CONFORTO LA FAMIGLIA / MORI’ VITTIMA DEL DOVERE /LASCIANDO ALLA VEDOVA SCONSOLATA / ED AI FIGLI / L’ESEMPIO D’UNA VITA ONORATA /EBBE PREMIO DAGLI UOMINI IN TERRA / PREMIO MAGGIORE / AVRA’ DA DIO NEL CIELO. + 24 GENNAIO 1894 NELL’ETA’ D’ANNI 41 (Andr, Lev., n. 67).

A PERENNE MEMORIA / DI CATERINA VALLE VED. VERGNASCO / NATA IN CANDELO ADDI’ 21APRILE 1844 / DECEDUTA IN GATTINARA ADDI’ 22 FEBBRAIO 1920 – TRASPORTATA AD OROPAADDI’ 26 FEBBRAIO 1920 / DONNA DI VIRTU’ ELETTE DEVOTA A DIO E ALLA MADONNA / EBBEAUDACIA PARI ALLA FEDE FENOMENO DI ATTIVITA’ / LA VITA VOTO’ AL SACRIFICIO COMEMEZZO DI LAVORO PER FINE DI CARITA’ / I NIPOTI DESOLATISSIMI SU QUESTO AVELLO PREGAN-DO / POSERO / PREGATE (Andr. Lev., n. 158)

CLEMENTINA VALLE T.O.F. DA BIELLA / VEDOVA ING. PROF. GIO. CUCCO / MDCCCLXMCMXXX / UMILISSIMA – PIA – FIGLIA – SORELLA – SPOSA – MADRE / AVA – NEL – SILENZIO –SUBLIME – NELLE – OPERE / INSONNE – OFFERIVA – AL – SIGNORE - DELL’ – ALTISSIMO / CANTO– UN – SERTO – IMMORTALE – DI – FIERI – LUTTI / DI – UMANI – DOLORI – IRRORATO – DI - LACRI-ME – SANTIFICATO / DI - PRECI – AUSPICIO – DI – GAUDIO – ETERNO / M. PERINO (Andr. Pon., n. 46)

(*) Rilevate e trascritte da Mario Coda.

88

Page 90: ANTUARIO ONUMENTALE DEL - Santuario di Oropa · Posso sentirmi dire quelle consolanti verità nei modi più disparati: ... della superficie per la posa di lapidi o piccoli monumenti

Sepolture di personaggi di rilievo

– 1 Arnoldi Domenico (1871 – 1947), sacerdote,storico

2 Arnulfo Giuseppe (1797 – 1867), causidi-co, deputato al Parlamento, senatore

– 3 Avogadro di Vigliano Augusto (1832 –1895), generale

4 Bersano Giov. Battista (1813 – 1886), pretedell’Oratorio

5 Boggio Pietro Angelo (1879 – 1956), canoni-co rettore di Oropa

6 Boglietti Giovanni (1835 – 1901), lettera-to

7 Bona Eugenio (1854 – 1913), industriale,deputato al Parlamento

8 Borello Luigi (1880 – 1946), storico earaldista

9 Bottinelli Giuseppe (1865 – 1934), scultore10 Brivio Sforza Antonio (1905 – 1995), corrido-

re automobilistico– 11 Buisson Paolo (1813 – 1891), magistrato

12 Carpano Ernesto (1887 – 1955), avvoca-to, deputato al Parlamento

– 13 Castelli Carlo Cesare (1839 – 1916), scrittore14 Coda Anton Dante (1899 – 1959), econo-

mista, consultore nazionale–15 Corona Lodovico (1836 – 1888), causidico, sin-

daco di Biella16 Crosa Costantino (1889 – 1918), capitano

di fanteria, medaglia d’oro al V.M.–17 Cucco Mario (1896 – 1918), tenente degli

Alpini, medaglia d’argento al V.M.–18 Dionisio Ignazio (1863 – 1942), otorino-

logo 19 Gallo Emilio (1870 – 1945), imprenditore20 Gavosto Tommaso (1816 – 1891), ingegnere21 Gualino Riccardo (1879 – 1964), impren-

ditore22 Guelpa Camillo (1845 – 1922), notaio, sinda-

co di Biella23 Guelpa Giuseppe (1821 – 1881), notaio, sin-

daco di Cossato24 Guelpa Luigi (1843 – 1911), avvocato,

deputato al Parlamento25 Losana Gio. Pietro (1793 – 1873), vescovo

di Biella26 Magri Pietro ( 1873 – 1937), sacerdote,

musicista e compositore27 Maja Eliseo (1856 – 1939), canonico rettore di

Oropa–28 Marandono Luigi (1821 – 1897), architetto,

sindaco di Biella29 Montagnini Carlo (1863 – 1913), arcive-

scovo di Larissa30 Negro Camillo (1861 – 1927), neurologo 31 Nomis di Cossilla Mario (1874 – 1946),

senatore del Regno32 Ottino Giovanni Battista (1869 – 1930), cano-

nico rettore di Oropa

33 Pertusi Luigi (1847 – 1916), scrittore34 Poma Giulia (1897 – 1989), poetessa

–35 Poma Pio (1877 – 1971), ammiraglio36 Pugno Giuseppe (1900 – 1984), docente

di architettura 37 Rivetti di Valcervo Oreste (1887 – 1962),

capitano d’industria–38 Rossetti Simone (1859 – 1925), fotografo39 Sella Alfonso (1865 – 1907), fisico 40 Sella Alfonso (1913 – 2001), botanico,

dialettologo41 Sella Corradino (1860 – 1933), sindaco di

Biella, deputato al Parlamento42 Sella Gaudenzio (1860 – 1934), banchiere43 Sella Gioachino (1813 – 1884), prete dell’O-

ratorio 44 Sella Giuseppe Venanzio (1823 – 1876),

industriale, fotografo–45 Sella Massimo (1886 – 1959), biologo,

dialettologo46 Sella Maurizio (1784 – 1846), padre di Quin-

tino47 Sella Nelson (1895 – 1983), canonico, musici-

sta e compositore48 Sella Pietro (1882 – 1971), paleografo 49 Sella Quintino (1827 -1884), statista e

scienziato50 Sella Rosa (1799 – 1881), madre di Quintino51 Sella Vittorio (1859 – 1943), esploratore,

fotografo52 Serafino Natale (1861 – 1924), vescovo di

Biella53 Serralunga Giovanni Battista (1843 –

1915), industriale, deputato al Parla-mento

54 Simonetti Alfonso (1860 – 1907), sacerdote,professore, consigliere comunale di Biella

–55 Tarino Giuseppe (1811 – 1894), avvocato, sin-daco di Biella

–5 Tarino Pietro (1825 – 1899), canonico, docen-te di teologia e scrittore

–57 Trompeo Pietro Paolo (1824 – 1897),deputato al Parlamento

58 Trompetto Mario (1902 – 1991), canonico ret-tore e storico di Oropa

59 Trossi Carlo Felice (1908 – 1949), corridoreautomobilistico

60 Vallino Domenico (1842 – 1913), sindaco diBiella, alpinista, storico

61 Vellano Giuseppe (1894 -1967), grande muti-lato di guerra, medaglia d’argento al V.M.

Corpi religiosi

62 Canonici del Capitolo di S. Stefano63 Preti collegiali di Oropa64 Preti dell’Oratorio di S. Filippo65 Figlie di Maria di Oropa

AVVERTENZALe sepolture indicate nella planimetria con i numeri in colore rosso, non riguardano tutti i personaggi dicui sono dati nel testo i cenni biografici, ma soltanto quelli più illustri e alcuni altri, a semplice discrezio-ne dell’autore. I numeri preceduti dal segno meno (-) si riferiscono a sepolture site nella cripta sotto la cappella centra-le o nei cosiddetti Androni.Per quanto riguarda i personaggi non richiamati nella planimetria, il visitatore potrà comunque trovarele rispettive sepolture sulla base delle indicazioni date alla fine di ogni cenno biografico (m.c.).