Anteprima Libro Della Prevenzione

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Il libro della Prevenzione

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Un breve assaggio del libro per la Prevenzione Naturale che sarà in Libreria dal Dicembre 2010!

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SìStudi interiori

Puericultura, Educazione, Crescita personale,Naturopatia, Spiritualità, Società

Sì - Studi Interiori è un logo di Rivoluzione Naturale, organizzazione economica e culturale nata per diffondere capillarmente un punto di vista non omologato alla mentalità corrente.

I libri editi da Sì, si propongono di aiutare i lettori a sviluppare una forte consapevolezza individuale, fornendo informazioni e strumenti non facilmente rintracciabili alla consueta produzione editoriale.

Potete conoscere l’attività di Rivoluzione Naturale attraverso il sito www.rivoluzionenaturale.it

Collana: Evoluzione

Editing: Editing sasProgetto grafico e copertina: Matteo VenturiStampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)

Prima edizione: Novembre 2010Rivoluzione Naturale, via Orselli 36/A Forlì -www.rivoluzionenaturale.it - [email protected]: 88-95577-30-2

L’editore è a disposizione per eventuali copyright dei quali non sia stato possibile reperire i proprietari

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William Distefani

Il libro della PrevenzionePrevenzione Primaria Naturale

Strumenti per prendersi cura della saluteprima di dover curare le malattie

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PREFAZIONE dell’Autore

Voglio parlarti di qualcosa che ha cambiato totalmente in meglio la mia Salute e che, se vorrai, potrà dare anche a te un simile risultato. Da quasi venti anni mi occupo di “Prevenzione Primaria Naturale” all’interno dell’ANPPN Onlus, l’associazione nazionale per la diffusione della prevenzione primaria con metodi “naturali”. In questi anni, sono state migliaia le persone a cui l’ANPPN onlus ha dato informazioni, e che hanno fatto un notevole passo avanti nel migliorare e poi mantenere il proprio stato di salute.

Da questo progetto è nato il “Libro della Prevenzione”, che vuole essere uno strumento di informazione sulla Salute, specificamente legata alla prevenzione primaria “naturale”. Il desiderio è stato quello di raccogliere conoscenze da chi si occupa di prevenzione, ed ha visto l’efficacia pratica di di strumenti e metodiche frutto dell’applicazione pratica di quanto appreso nella medicina naturale, poi ap-plicato efficacemente nella prevenzione primaria. Obiettivo è permettere alle per-sone di migliorare costantemente la loro Salute. Certamente quindi, questo libro non può essere un’opera “completa”: sarà costantemente ampliata dal contributo di tutti coloro che credono nella prevenzione primaria, che desiderano “curare la Salure, prima di curare le malattie”. Crediamo che ricercare e poi condividere tutte quelle conoscenze “preziose” riguardo a stili di vita, alimenti e strumenti utili alla prevenzione, facili da applicare, senza controindicazioni, economici, che possono aiutare tutte le persone a migliorare la loro Salute per mezzo della PPN (preven-zione primaria naturale), sia una “mission” molto importante oggi. Sia per il bene pubblico, sia per affrontare i tempi difficili dal punto di vista economico: anche se si è in difficoltà economica, se c’è una salute forte, ci si sente in grado di af-frontarla meglio. Per questo Gandhi disse: “La forza, l’integrità e la felicità di una nazione, sono direttamente proporzionali allo stato di salute dei suoi cittadini”.

Perché usare la PPN

VI STA A CUORE LA VOSTRA SALUTE? “Certamente”! Dirà la maggioran-za delle persone. -Di solito le persone che dicono di tenere alla propria salute, si dividono i tre gruppi diversi: -La maggior parte delle persone si “pre-occupa” della propria Salute, questa preoccupazione per molti, non è seguita da alcuna azione concreta e costante, se non quella di reagire ad un problema di salute correndo ai ripari solo nel mo-mento che si manifesta. Rimane soltanto un’emozione. -Altre persone, si occupano attivamente della propria Salute, con azioni concre-te fatte per mantenere la Salute.

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-Un terzo gruppo di persone, che potremmo chiamare quello “delle persone previdenti”, si “PRE-occupa” attivamente della sua Salute: cioè fa una serie di azioni volte non solo a curare, neanche soltanto a mantenere la Salute, ma con l’obiettivo di migliorare costantemente la Salute e il benessere.

A QUALE GRUPPO APPARTENETE? …..O meglio, a quale gruppo vorreste appartenere? Se avete scelto di leggere questo libro, probabilmente desiderate appartenere al terzo gruppo.

Utilizzando la prevenzione primaria, anche nei momenti in cui la nostra salute potrebbe non essere ottimale, sarà comunque più difficile ammalarci, e nel caso ciò accadesse, la malattia probabilmente sarà superata in modo più veloce e com-pleto da un fisico forte e disintossicato.

AVVERTENZA: quanto riportato in questo libro deve essere inteso come in-formazioni sulla prevenzione ed il mantenimento della salute fisica. Non sosti-tuisce nessun trattamento farmacologico e non si sostituisce a nessuna diagnosi formulata dal personale medico. In caso di patologie e problemi di salute in genere, consultare il proprio medico curante è fondamentale: la prevenzione pur potendosi affiancare alle cure mediche, non si sostituisce mai a queste.

A parole, tutti vogliono stare meglio di Salute, essere più vitali, gestire meglio lo stress. Ma il desiderio non è sufficiente. Le persone che fanno veramente preven-zione primaria, hanno tutte una cosa in comune: quando vengono a conoscenza di qualcosa di importante per la loro salute, passano all’azione.

Questo perché spesso siamo proprio noi stessi il primo limite al la nostra Salute, come?!? Dicendo a noi stessi frasi del tipo: “So che dovrei fare questo per la mia Salute, ma ora sono troppo impegnato, lo farò più avanti”, oppure: “Io non sono il tipo di persona adatto a queste cose”, o “costa troppo usare questo tipo di cose”.

Si, la differenza fra chi ha una Salute eccellente a lungo nel tempo, e chi invece “tira avanti”, è la differenza che c’è fra chi fa ogni giorno un piccolo passo verso ciò che è veramente importante per la propria Salute, anche se al momento non è urgente, e chi invece aspetta che un problema di Salute diventi urgente, grave, per arrivare a fare qualcosa.

“Cominciare a curarsi solo quando siamo ammalati, è come cominciare Sì a scavare un pozzo solo quando abbiamo sete”.

Proverbio cinese -2.500 A.C.

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Quindi, leggi attentamente le informazioni contenute in questo libro sulla pre-venzione primaria, e poi prova subito ad applicare ciò che vedi più adatto a te. E ti posso assicurare che, dopo aver provato la sensazione di benessere di chi usa regolarmente la prevenzione primaria, potrai certamente dire anche tu che “Prevenire, è molto meglio che curare!”

Con stima e amicizia, William Distefani

(“William Distefani” è il nome collettivo usato dall’ANPPN Onlus nelle sue pubblicazioni).

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INTRODUZIONE: Cos’è la Prevenzione primaria “naturale”

“L’arte del vivere consiste nel morire giovani, il più tardi possibile” Ashley Montagu

Il concetto di “Salute” secondo l’OMS, non indica solo assenza di malattia ma implica una profonda sensazione di benessere fisico, psichico e sociale. Quindi il concetto di salute inteso in senso globale, o “Olistico” consiste in uno stato di benessere in cui corpo, mente/emozioni sono in “armonia” e guidati dalla consapevolezza di sé, della natura, dai sani principi di vita. In quest’ottica, la salvaguardia e il recupero della salute non riguarda solo il campo d’azione pri-vilegiato del medico, ma fa parte di un processo che coinvolge ciascuno di noi individualmente.Ecco perché Ippocrate, padre della medicina, disse: “Quando qualcuno desidera la salute, occorre chiedergli se è disposto a sopprimere le cause della malattia. Solamente allora sarà possibile aiutarlo”.

Al Dalai Lama, di ritorno da un viaggio in occidente, fu chiesto: “Che cosa l’ha colpita di più dell’occidente?”, si dice che egli rispose: “Mi ha colpito vedere così tante persone disposte ad usare tutta la loro Salute per ottenere del Denaro, ….e vederne altrettante spendere tutto il loro Denaro per cercare di recuperare la Salute”.

Questo libro ha lo scopo di informare in modo semplice e chiaro, riguardo alle tecniche e i prodotti che in questi anni sono stati più utili ed efficaci per fare pre-venzione primaria. Le informazioni sono state raccolte dall’esperienza di decine di terapeuti e da appassionati studiosi delle discipline naturali. Sono presentate sotto forma di capitoli pratici, il più possibile semplici e chiari, in modo da avere più strumenti all’interno della propria “cassetta degli attrezzi” della prevenzione, …una cassetta degli attrezzi davvero preziosa!Prevenire non è soltanto evitare la malattie, ma sopratutto prendersi “cura” della propria Salute, stimolare la ricerca personale di Salute e di benessere sempre maggiori.

La medicina moderna si è spesso trovata a “combattere” la medicina “naturale” o tradizionale.

E’ probabile che, leggendo le informazioni che seguono, vi rendiate conto che alcune cose sono già di vostra conoscenza. Se scoprite una metodica o un pro-dotto che pensate possa esservi utile, potete valutare in che forma possa contri-buire alla vostra personale “prevenzione primaria con metodi naturali”. Potete

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anche condividere parte di queste informazioni che ritenete importanti con le persone a cui tenete. L’obiettivo è diffondere la consapevolezza dell’importanza che la prevenzione primaria ha, nella la salvaguardia della nostra Salute.

“Le scoperte consistono nel vedere ciò che tutti hanno visto e pensare ciò che nessuno ha pensato”

Albert Szent Gyorgyi (1893-1986) Nobel per la medicina nel 1937

A.N.P.P.N. onlus è un’associazione nazionale di terapeuti, professionisti del benessere e appassionati delle metodiche naturali, che ha lo scopo di diffondere l’informazione sulla prevenzione primaria in tutte le sue forme. Lo scopo è quello di aumentare la consapevolezza che possiamo, con i giusti strumenti, fare qualcosa per migliorare la nostra Salute. Le informazioni diffuse non sono proprie dell’ANPPN, ma sono solo raccolte e messe a disposizione della collettività a titolo informativo e come stimolo alla ricerca personale. La prevenzione primaria non sostituisce mai le cure mediche in caso di problemi di salute. Bisogna sempre rivolgersi al proprio medico in caso di disturbi di salute. In caso di problemi di salute, a parere e sotto la super-visione del medico curante, la prevenzione primaria può integrare le cure prescritte, al fine di favorire il processo naturale di auto guarigione del corpo ed un più veloce ritorno alla salute.

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INDICE

• Prefazione – Invito alla Prevenzione

• Introduzione – Cos’e’ la prevenzione primaria “naturale”

CAPITOLI

1. Prima base della prevenzione: i nostri pensieri

2. Seconda base della prevenzione: le predisposizioni e il pH

3. Terza base della prevenzione: l’ossigenazione

4. Quarta base della prevenzione: l’acqua

5. Quinta base della prevenzione: alimentazione

PREVENZIONE PRIMARIA IN PRATICA

6. Intestino

7. Apparato uro-genitale maschile e femminile

8. Apparato osteoarticolare

9. Alimenti adattogeni

10. Anioni: prevenzione senza assunzione di sostanze

RINGRAZIAMENTI

• Agli esperti della prevenzione

• Alle aziende che sostengono la prevenzione

• Modulo iscrizione e sostegno ANPPN ONLUS

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CAPITOLO 1

Prima base della Prevenzione: i nostri Pensieri e atteggiamento

“Semina un pensiero e raccoglierai un atteggiamento. Semina un atteggiamentoe raccoglierai delle azioni. Semina delle azioni e raccoglierai un destino”.

“Siamo il risultato di ciò che pensiamo più frequentemente”(L’uomo miracolato - The Secret)

I nostri pensieri sono il nostro primo cibo, sia per quantità che per influenza sulla nostra salute. E’ perciò fondamentale gestire meglio possibile i nostri pensieri, vedremo di seguito alcuni strumenti.

AtteggiamentoSono tre i principali atteggiamenti che manifestiamo nei confronti degli altri o di noi stessi durante la giornata: Assertivo, aggressivo o passivo. Nell’Analisi transazionale, corrispon-dono agli stati dell’IO:-Adulto-Genitoriale-BambinoDecidere di coltivare la consapevolezza di accorgerci dello stato emotivo in cui siamo durante la giornata è il primo passo verso una migliore gestione dei pen-sieri e di conseguenza delle nostre emozioni. Il passo seguente sarà quello di de-cidere lo stato emotivo che vogliamo vivere maggiormente nella nostra giornata: l’assertività.

Intelligenza emotiva“Quando avrò imparato a conoscermi e a comunicare con intelligenza emotiva, sarò veramente padrone dei miei pensieri, delle mie emozioni, delle mie scelte, del mio comportamento e della mia vita”.

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Il dott. Roy Martina, in un corso sulla gestione delle emozioni, te-nuto con il formatore Roberto Re, chiese ai partecipanti: “Chi di voi si sente gratificato quando una per-sona gli chiede consiglio?” Molti alzarono la mano. E ancora chiese: “Chi di voi si sente ferito o contri-to quando qualcuno lo offende?” Anche in questo caso, molte per-

sone alzarono la mano. A questo punto Roy Martina disse: “Bene, tutti quelli che hanno alzato la mano, sono imbecilli emozionali! Proseguendo l’argomento, spiegò che, ogni volta che permettiamo agli altri di decidere come farci stare emotiva-mente, gli stiamo dando le redini della nostra vita.

E’ proprio l’intelligenza emotiva a fare la differenza tra chi utilizza in modo competente gli strumenti del-la comunicazione ottenendo buoni risultati in termini di approvazione sociale e consenso e chi, invece, non avendo familiarità con tali strumen-ti, o ignorandoli del tutto, compro-mette irrimediabilmente gli esiti co-municativi, riportando la peggio in ogni situazione. Se invece si avesse maggiore consapevolezza di sé e del proprio stile di comunicazione (la consapevo-lezza è un elemento fondamentale dell’intelligenza emotiva), si eviterebbero tanti errori nel rapportarsi agli altri. Nessuno ci ha educati a comunicare con il cuore e insegnato ad acquisire questa fondamentale competenza di vita, indispensabile per comunicare bene in qualsiasi contesto e ambiente. E la maggior parte di noi non ha purtroppo avuto buoni maestri né in famiglia né tanto meno a scuola, ed è per questo che oggi risulta difficile operare una “inversione di tendenza” che richiede coraggio, flessibilità, capacità di mettersi in gioco oltre a uno sforzo no-

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tevole di ristrutturazione cognitiva e di cambiamento del proprio stile di comu-nicazione e di comportamento sociale, indispensabile per riuscire a riconoscere, gestire ed esprimere adeguatamente i propri pensieri, stati d’animo ed emozioni. E’ fondamentale tenere sempre presente che: le persone che si rivolgono a noi, la maggior parte delle volte non sta dicendo come siamo, ma come loro ci vedono in base alla loro esperienza passata e la “mappa mentale” che hanno. Sta a noi prende-re sul “personale” la cosa e dargli un valore emotivo, oppure rimanerne al di fuori. Facciamo un esempio: oggi indossiamo una maglia marrone. E’ proprio il colore che piace alla nostra amica, che, appena ci vede, ci fa i complimenti per la giusta scelta. Un’altra amica però, è cresciuta con uno zio violento e scontroso, che vesti-va spesso di marrone. Quando vede la nostra maglia, ci fa notare quanto sia fuori luogo quel colore. Anche in questo caso naturalmente, motivando il commento in modo razionale. Che senso avrebbe essere al “settimo cielo” nel primo caso, e sen-tirsi a terra nel secondo? Questo è un modo in cui usare intelligenza emotiva.Altre volte, conflitti interiori possono essere causati da una comunicazione non potenziante verso noi stessi, non adatta alla nostra attitudine o stile di pensiero. Secondo la P.N.L. ci sono tre stili di pensiero principali:

Visivo: pensare ed esprimersi per immaginiUditivo: pensare ed esprimersi per concettiCinestesico: pensare ed esprimersi per emozioni e sensazioni

Come possiamo riconoscere il nostro stile di pensiero?

-Visivo: persona colpita dagli aspetti visivi, cura l’abbigliamento, l’arredamento, i suoi depliant, mantiene una certa distanza, sintetizza bene, guarda e apprende cosi, riesce a far immaginare ciò che dice, si distrae, valuta le persone da come appaiono.

Modo di parlare: veloce, incostante, volume e tono alti.Gestualità: ampia, verso l’esterno, in tre dimensioni.Contenuto delle espressioni: descrittivo.Parole frequentemente usate: chiarire, mostrare, osservare…Sguardo: verso l’alto o de focalizzato da una persona in particolare

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-Uditivo: Persona sensibile al tono di voce e ai suoni, cura il linguaggio e sceglie le parole, ama far domande, scende nei dettagli del discorso, apprende leggendo le cose, è piacevole da sentir parlare, può essere prolisso, valuta le persone da come parlano.

Modo di parlare: costante, cadenzato, musicale.Gestualità: costante, ritmata.Contenuto delle espressioni: logico, sequenziale.Parole frequentemente usate: chiedere, udire, valutare, domandare…Sguardo: laterale o in basso a sinistra.

-Cinestesico: Sensibile alle sensazioni, valuta la sensazione “a pelle”, crea subito feeling con le persone, ama la concretezza, decide in base alle sensazioni, gli pia-ce il contatto fisico, apprende provando a fare le cose, ha un buon istinto, a volte è impulsivo, valuta bene le persone che gli “ispirano” fiducia.

Modo di parlare: lento con pause, volume e tono bassi.Gestualità: scarsa o nulla, gesti verso l’interno.Contenuto delle espressioni: emotivo, con sentimenti ed emozioni.Parole frequentemente usate: sentire, stimolare, godere, avvertire…Sguardo: verso il basso a destra

A che gruppo appartieni? Ricordiamo che i modelli di comunicazione verso l’esterno, valgono 100 volte tanto nella comunicazione con noi stessi! I canali di comunicazione che usiamo di più, fanno si che interpretiamo la realtà in modo completamente soggettivo. Questo può creare distorsioni alla base poi dei con-flitti con noi stessi e con l’esterno.

Consigli per comunicare meglio con noi stessi e con gli altri: -Imparate a RILASSARVI. Concedetevi tempo per voi stessi, senza pensare che siete voi a dover fare tutto e che se non fate qualcosa sarà il caos. La salvezza del mondo non dipende solo da voi.-Siete dei buoni insegnanti e avete molto da insegnare, ma non vi aspettate che

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gli altri cambino immediatamente. Ciò che per voi è ovvio può non esserlo per gli altri. Se non cambiano subito non vuol dire che non potranno cambiare dopo. Le vostre parole e il vostro esempio possono fare molto.-Non fate prediche. Voi stessi non siete esenti da difetti, smettetela di esaminare gli altri e riconoscete i vostri difetti.-Entrate in contatto con i vostri sentimenti e con i vostri impulsi inconsci. Po-trebbe esservi utile tenere un diario e fare dei lavori di gruppo, sia per sviluppare le vostre emozioni, sia per vedere che gli altri non vi condannano se avete biso-gni e limiti umani.-Il vostro punto debole è l’IRA che nasce dal sentirvi più virtuosi degli altri. Vi arrabbiate facilmente per quello che vi sembra il perverso rifiuto degli altri di fare la “cosa giusta” come voi la definite. Guardatevi dall’assumere il ruolo di GIUDICE e censore, tenendo sermoni e moraleggiando. La vostra collera no è utile alla salute.-Imparate ad accettare che gli altri siano quello che sono. Non dite sempre agli altri quello che è “giusto” che facciano. Sappiate discernere saggiamente quando dire e come dire, in base a cosa l’altro può accettare.-Ascoltate gli altri: anch’essi hanno spesso ragione. Ascoltando imparerete di più e diverrete migliori insegnanti.-Smettetela di fare i perfezionisti: non c’è un modo preciso per lavare i piatti, per stirare una camicia o per fare altre cose. Evitate di essere pignoli.-Non siate ossessivi nei vostri pensieri e forzati nelle vostre azioni. Non abbiate un “eccessivo” amore per l’ordine (spesso ciò dimostra la paura di perdere il controllo in qualche campo della vita) cercate di capire cosa vi turba e non spre-cate le vostre energie in piccoli fastidi.-Non avete bisogno di essere perfetti per essere buoni. Siate UMANI, non per-fetti e inumani.-Chiedetevi ciò di cui gli altri hanno VERAMENTE bisogno e quindi aiutateli a perseguirlo. (Non date solo ciò che pensate farà loro piacere, ma ciò che real-mente necessitano). -Siate generosi senza preoccuparvi del contraccambio. -Cercate di acquisire CONSAPEVOLEZZA dei vostri secondi fini: la vostra tendenza a controllare gli altri, le vostre aggressioni, la vostra lingua tagliente… -Resistete alla tentazione di attirare l’attenzione sulle vostre opere buone.-Non cercate di guadagnare l’amore degli altri facendo regali o lodi immeritate.

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Aiutate gli altri quando ve lo chiedono aiutandoli a cavarsela da soli.-Non cercate sempre “nuovi” amici.-Quando fate qualcosa per gli altri fatelo “dietro le quinte” senza che essi se ne accorgano.- Non siate possessivi con gli amici, condivideteli con gli altri. C’è abbastanza amore per tutti.-Assicuratevi che i motivi che vi spingono ad aiutare gli altri siano DISINTE-RESSATI. Non nascondetevi dietro “buone intenzioni”.-Amate gli altri DISINTERESSATAMENTE e per quello che sono.-Non prestate troppa attenzione ai vostri sentimenti.-Evitate di rimandare le cose fino a quando non siate “dell’umore giusto”. Im-pegnatevi in un’opera produttiva e significativa che contribuisca al bene vostro e degli altri. Non state ad aspettare “l’ispirazione”. Mantenete il collegamento col mondo reale: lavorate!-L’autostima e la fiducia in voi stessi si svilupperanno soltanto provando espe-rienze positive, indipendentemente dal fatto che crediate di essere pronti o meno ad affrontarle. Mettetevi in cammino verso il bene. Dedicatevi a qualcosa di in-coraggiante e positivo per voi (non aspettate di sentirvi “a posto”). Non rinviate! Iniziate dal poco, ma iniziate!-Utilizzate una sana AUTODISCIPLINA e perseverate in essa: dormite regolar-mente quanto basta, lavorate regolarmente. Evitate di darvi ad eccessi sessuali, alcool, sonno o fantasie.-Evitate di fantasticare troppo (soprattutto se in pensieri negativi, di risentimen-to, o troppo romantici). Invece di immaginare, VIVETE!-Parlate apertamente con qualcuno di cui vi fidate. Potrete scoprire che non siete diversi ed estranei quanto sentite di essere. Entrate in relazione con qualcuno per “trovare voi stessi”.-Il servizio comunitario vi renderà meno timidi e impacciati e vi farà sentire meglio. Scoprite quali sono le cose buone in voi e lasciatevi coinvolgere praticamente.-Non lasciatevi sopraffare dall’autocommiserazione o dalle lamentele verso i ge-nitori, dai pensieri della vostra infanzia infelice, dalle relazioni andate male o sul fatto che nessuno vi capisce. Se vi sforzate di comunicare vi capiranno. Raffor-zate continuamente la vostra autostima.