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Luigi Anolli (a cura di), Psicologia della comunicazione L’evoluzione della comunicazione © Il Mulino, 2002 2 La comunicazione animale fra antropocentrismo e antropomorfismo La comunicazione affonda le sue radici nell’evoluzione delle specie animali Psicologia evoluzionistica: consente di migliorare le conoscenze sulla comunicazione e sulla mente umana attraverso laq comprensione dei processi che nel corso della filogenesi ne hanno modellato l’architettura

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La comunicazione animalefra antropocentrismo e antropomorfismo

La comunicazione affonda le sue radici nell’evoluzione delle specie animali

Psicologia evoluzionistica: consente di migliorare le conoscenze sulla comunicazione e sulla mente umana attraverso laq comprensione dei processi che nel corso della filogenesi ne hanno modellato l’architettura

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Lo studio dell’evoluzione della comunicazione può portare a due errori:

• Errore di omissione = mancato riconoscimento nelle specie animali di abilità che possiedono

• Errore di falsa attribuzione = attribuzione alle specie animali di abilità che non possiedono

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Antropocentrismo  

 Differenze e discontinuità nei

sistemi di comunicazione (rischio: la comunicazione degli uomini è un’attività esclusiva)

Antropomorfismo

Somiglianze nei differenti sistemi di comunicazione

(Rischio: attribuzione di competenze tipicamente umane

a specie animali)

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Le principali prospettive teoriche sulla comunicazione animale

1. L’approccio evoluzionistico ed etologico

Etologia tradizionale 

 Uso di segnali espressivi per comunicare informazioni sullo stato emotivo e motivazionale

dell’emittente (Darwin)

Etologia cognitiva

 Presenza di una rudimentale

teoria della mente nelle scimmie antropomorfe

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222. L’ecologia comportamentale

• Principio dell’handicap = i segnali sono “onesti” solo se producono costi per l’emittente

• Studio della morfologia dei segnali in termini di benefici per l’emittente e costi per il destinatario

 

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223. L’approccio differenziale

• Discontinuità filogenetica

• Linguaggio come abilità distintiva della specie umana. Presenza di:

• organo del linguaggio

• tratto vocale differente dagli animali

• Protolinguaggio come risultato di una mutazione genetica

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Il presente contributo rifiuta:

• l’ottimismo evoluzionistico: miglioramento progressivo, cumulativo e lineare delle competenze psichiche e comunicative da una specie all’altra, raggiungendo il culmine nella specie umana

• l’ipotesi della discontinuità filogenetica: ogni specie fa storia a sé

 

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22Piuttosto, si tratta di:

• riconoscere la specificità comunicativa di ogni specie

• riconoscere le somiglianze comunicative in termini di:

• omologie: somiglianze dovute alla discendenza da un comune antenato

• omoplasie: somiglianze per evoluzione convergente o parallela delle varie funzioni comunicative in specie fra

loro distanti

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22La comunicazione animale

come adattamento cognitivo e sociale

La conoscenza del mondo fisico

Nei primati non umani, presenza di:

• costruzione di una mappa mentale del territorio

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22• capacità di discriminazione e categorizzazione degli oggetti. In

particolare, presenza di:

• abilità per risolvere i problemi di inferenza transitiva (date le premesse A>B, B>C, si ha A>C)

• principio della transitività associativa (disporre elementi in un ordine sequenziale lungo una determinata

dimensione)

• Abilità cognitive manifestate attraverso la costruzione e l’impiego di strumenti

• Specializzazioni adattive in funzione dell’habitat e della nicchia ecologica

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22La conoscenza del mondo sociale

1. Conoscenza e padronanza del campo sociale

Capacità dei primati di:

• Riconoscere gli individui della propria comunità

• Prevedere le azioni dei consimili.

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22La previsione delle azioni dei consimili comprende le abilità di:

• riconoscere le esibizioni ritualizzate attraverso cui i compagni rendono manifesto il proprio stato motivazionale;

• percepire la condotta dei compagni in termini di:

• spontaneità (azioni pianificate in modo discrezionale e variabile in funzione delle condizioni contestuali);

• direzionalità (il comportamento si svolge seguendo una certa direzione al fine di raggiungere uno scopo)

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• Conoscere le relazioni che intrattengono con i propri consimili.

• relazione di parentela, importante nelle azioni di attacco e di difesa;

• relazione di dominanza, utlie per orientare la condotta di avvicinamento o di ritirata

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• Percepire e comprendere le relazioni fra terzi

• aggressione spostata (individui che sono stati vittime di un attacco reagiscono in modo aggressivo in un momento successivo con i piccoli dei loro aggressori);

• minaccia protetta (una femmina minaccia un’altra femmina dominante mentre si domostra sessualmente disponibile al maschio dominante rispetto a entrambe)

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222. Coalizioni e alleanze, reciprocità e altruismo

POLITICA DEGLI SCIMPANZÈ

Cooperazione per la competizione; se stabile alleanza

alleanza

reciprocità scambio

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Reciprocità = alternanza di favori nel medesimo tipo di attività

Scambio = alternanza di favori in diverse attività

Altruismo reciproco = comportamento che risulta vantaggioso per i propri simili, ma svantaggioso per sé. E’ particolarmente evidente nei richiami d’allarme e nei richiami per il cibo

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22Le principali competenze comunicative

dei primati non umani

La comunicazione referenziale

Capacità di alcune specie animali di scambiarsi precise informazioni su particolari stati del mondo

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1. Il caso della “danza” delle api

• serve per acquisire e codificare informazioni puntuali sulla distanza e sulla direzione di volo per raggiungere il cibo facendo riferimento al sistema astronomico e alle energie spese

• tipi di danza:

• waggle dance: danza dell’addome. Si esegue quando la distanza del cibo dall’alveare è grande

• tremble dance: danza del tremito. Si esegue in presenza di cibi vantaggiosi

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2. Segnali referenziali nelle scimmie

Nei cercopitechi, 3 segnali d’allarme in base alla presenza di:

• un leopardo (segnale forte)• un’aquila (segnale corto)• un serpente pericoloso (chutter = segnale

acuto e stridente)

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Flessibilità dei segnali

• Sono appresi durante il primo anno

• Errori di ipergeneralizzazione

• Apprendimento legato all’esposizione

Effetto audience = uso sociale dei segnali comunicativi

Siamo in presenza di un preciso sistema di categorizzazione

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3. Uso dei segnali referenziali da parte dei galli

• anche in questo caso, presenza di un effetto audience

• uso dei richiami per:

• il cibo• segnalazione d’allarme

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22La categorizzazione delle informazioni

1. La percezione categorica dei segnali vocali

Teoria motoria del linguaggio: il sistema vocale umano crea delle discontinuità nel flusso acustico

• valutazione di uguaglianza di due suoni• è alla base della teoria motoria del linguaggio = capacità

esclusiva del sistema vocale umano di creare delle discontinuità nel flusso acustico

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2. La costruzione di categorie mentali

Numerose specie animali sono in grado di classificare e ordinare la loro esperienza in categorie discrete

• processo di categorizzazione (Herrnstein):• discriminazione• categorizzazione per routine• costruzione di categorie intermedie• concetto• relazioni astratte

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22La comunicazione intenzionale

Il segnale inviato dall’emittente implica uno scopo e un certo grado di flessibilità nei mezzi espressivi per raggiungerlo

1. La comunicazione intenzionale attraverso i gesti

il valore comunicativo dei gesti dipende dal loro grado di convenzionalizzazione

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2. La comunicazione intenzionale attraverso le vocalizzazioni

la vastità del repertorio vocale dei cercopitechi facilita il riconoscimento di ogni singolo individuo e il riferimento contestuale

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22La comunicazione simbolica

Apprendimento del linguaggio da parte dei primati non umani

1. La comunicazione gestuale con gli esseri umani

facilita l’arricchimento e la variazione del repertorio di gesti comunicativi degli scimpanzè

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2. Apprendimento e uso di simboli linguistici

APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO

lessico  

(buona capacità di padroneggiare i simboli astratti)

sintassi(mancanza di marcatori e

connettivi sintattici di secondo ordine)

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22I primati non umani hanno una teoria della mente?

La comprensione dello sguardoe dell’attenzione degli altri

La comprensione dello sguardo degli altri implica:

• vedere come attenzione referenziale

• vedere come atto cognitivo

• vedere come prospettiva epistemica

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Regola della faccia (Povinelli)  

“rivolgiti alla persona la cui faccia è visibile”

 

Regola degli occhi  

“rivolgiti alla persona che ha gli occhi visibili”

 

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22Il riconoscimento di sé allo specchio

• gioco contingente = riproduzione volontaria di movimenti e di azioni insolite come smorfie o espressioni di emozioni

• superamento del test della macchia implica la presenza di competenze cognitive quali l’imitazione, l’impiego di

simboli, l’inversione dei ruoli, la permanenza dell’oggetto, il gioco di finzione ecc.

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autoriconoscimento allo specchio

rappresentazione di sé

genesi della ToM

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22La condotta e la comunicazione ingannevole

1. Menzogna funzionale e menzogna intenzionale

• menzogna funzionale: all’interno di un contesto definito e regolare l’animale produce un

segnale in modo tipico e prevedibile, tale da suscitare negli altri una certa risposta.

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22Per quel che riguarda la menzogna funzionale, si hanno due tipi

di condotta ingannevole:

• falsificazione attiva: l’animale produce il medesimo segnale in un contesto differente in modo da indurre i partner alla solita risposta, e ciò gli procura un vantaggio temporaneo

• occultamento di informazione: l’animale non produce il medesimo segnale nel consueto contesto, e ciò gli procura un vantaggio temporaneo

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• menzogna intenzionale:

• nel contesto C1 un animale produce un segnale S1 poiché sa che esso produce un cambiamento nelle credenze dei consimili e, di conseguenza, produce in loro un certo comportamento X

• a ragione della loro comprensione fra S1 e X, in modo occasionale l’animale produce S1 in un contesto diverso C2, sapendo che i suoi compagni risponderanno con X (falsificazione attiva)

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• a ragione della loro comprensione fra S1 e X, in modo occasionale l’animale inibisce la produzione di S1, sapendo di non fornire tale informazione agli altri (occultamento di informazione)

• in entrambe le situazioni l’animale ottiene un vantaggio personale a discapito degli altri

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222. Menzogna tattica

menzogna tattica = capacità di un animale di produrre un’azione comune in modo tale che gli altri individui del gruppo siano indotti a interpretare erroneamente il suo significato, e ciò a vantaggio dell’animale ingannatore

• occultamento attivo. Es.: alcuni gorilla e scimpanzé coprono con le mani le loro espressioni facciali per non far vedere il loro stato emotivo al partner

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• condotta fuorviante. Es.: in una situazione uno scimpanzé, arrabbiato con un altro, ha disteso un braccio in segno di riappacificazione e, quando l’altro si è avvicinato, lo ha attaccato ripetutamente

• controinganno. Condotte di risposta all’inganno con altre forme di inganno

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La “teoria implicita della mente”nei primati non umani

Capacità di rappresentarsi mentalmente le rappresentazioni mentali altrui

I primati non umani hanno una teoria della mente?

• È necessaria la presenza della rappresentazione secondaria o metarappresentazione

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I requisiti della comunicazione intenzionale sono:

• processo di mediazione: gli atti comunicativi di A raggiungono lo scopo prefissato in maniera mediata attraverso l’azione di un altro individuo

• contatto attentivo: A osserva se B ha recepito il suo segnale e lo ha preso in considerazione

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Ipotesi della reinterpretazione (Povinelli): la specie umana è caratterizzata dalla comparsa di una nuova specializzazione cognitiva che consente agli esseri umani di ragionare sugli stati mentali propri e altrui e di interpretare le tendenze comportamentali degli altri in un nuovo modo

Teoria implicita della mente: capacità “unica” dei primati non umani di percepire i consimili come “animati” e “diretti” verso uno scopo, in grado di comportarsi in modo spontaneo e, in parte, prevedibile in base a una serie di indizi

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TEORIA IMPLICITA DELLA MENTE

rappresentazioni primarie

rappresentazioni secondarie

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22Conclusioni

La comunicazione nei primati non umani:

• è relazionale e non proposizionale

• è referenziale

• è unidirezionale

• ha carattere “imperativo”

• manca della capacità imitativa

Per questi motivi i primati non umani non sono in grado di sviluppare una cultura