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Annual Report 2017

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  • Annual Report 2017

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    L'associazione ha spento le fatidiche 30 candeline. Un momento storico cheabbiamo deciso di ricordare con il festival laico umanista Trent'anni... da non credere!,ricco di eventi, incontri e dibattiti, tenutosi a Senigallia lo scorso ottobre.Dedichiamo per questo il corposo report che state leggendo alla ormai lungastoria dell'UAAR. Ripercorrendone lo sviluppo, dagli esordi di un gruppetto di

    pionieri all'attuale realtà radicata e strutturata sul territorio nazionale, che conta ormaimigliaia di soci e socie. Un fascicolo dedicato anche alle tantissime battaglie e iniziativeintraprese per rendere l'Italia un paese più laico e civile e ai diversi momenti che hannosegnato l'evoluzione della stessa UAAR.

    È stato un anno intenso per l'associazione: per questo l'impegno dei nostri volontari rimanesempre indispensabile per conseguire gli obiettivi dell'UAAR. Uno sforzo che negli anni,possiamo dirlo con una certa soddisfazione, viene ripagato non solo perché si entra incontatto con persone stimolanti con cui si può condividere tanto, ma anche per icambiamenti che, seppur lentamente, vediamo proprio sotto i nostri occhi. Un esempiolampante di come noi stessi possiamo essere un motore di trasformazione e che ci sprona acoltivare una razionale speranza di rinnovamento sociale è la recente approvazione dellalegge sul testamento biologico. Vi ricordate i dibattiti in Parlamento quando scoppiaronocasi come quelli di Englaro e Welby? I politici in maggioranza ostili e proni al Vaticano, un climapesantissimo di intimidazione clericale, i laici sostenitori della libertà di autodeterminazionebollati come assassini. In un paese come l'Italia, dicevano i benpensanti, non sarebbe maipassata una legge tale da consentire le disposizioni anticipate di trattamento. Megliocontinuare ad affidarsi alla "pietosa" mano di medici compiacenti per porre fine allesofferenze di certi malati.

    Ma a noi laici non andava bene, ritenevamo questa situazione un'ipocrisia tutta italiana daarchiviare, così ci siamo dati da fare. Anche l'UAAR ha partecipato a questo grande movimentonella società civile, organizzando tantissimi dibattiti, partecipando a manifestazioni,promuovendo sottoscrizioni. Sempre grazie allo straordinario impegno dei circoli associativie dei singoli attivisti, che ha portato a risultati concreti. Anche per me è stata un'esperienzamolto importante a livello umano, che mi ha consentito ad esempio di conoscere personestraordinarie come Beppino Englaro e Mina Welby. Persone che hanno sofferto sulla propriapelle un dramma immane ma da questo hanno trovato la forza per combattere e vedererispettato il principio di autodeterminazione. Nell'ormai lontano 2009, in qualità di coordinatoredel circolo di Cagliari, mi ritrovai ad organizzare sul tema il convegno Liberi di sceglierenell'Auditorium della mia città, con esponenti della cultura e delle istituzioni. Con altre realtàcome l'Associazione Luca Coscioni, nel dicembre del 2012, abbiamo depositato in Cassazioneuna proposta di legge di iniziativa popolare. Nei mesi successivi abbiamo raccolto più di 65mila firme con banchetti in tutta Italia e le abbiamo consegnate a Montecitorio. Per anniabbiamo sollecitato le istituzioni ad approvare una legge dignitosa per una morte dignitosa:il clima intanto è cambiato, tanto da portare all'approvazione di una norma che rappresentacomunque un passo in avanti.

    Qualcosa sta cambiando in Italia, dove la secolarizzazione si fa strada nonostante ilclericalismo delle istituzioni e le istanze laiche trovano spazi mai visti prima. Anche grazieal piccolo contributo dell'UAAR. Ma soprattutto grazie a voi.

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    L'UAAR ha compiuto trent'anni! Per festeggiarequesto grande risultato e proiettarsi verso ilfuturo, l'associazione ha lanciato il primoFestival laico umanista Trent'anni... da non credere!,nella cornice storica di Piazza del Duca a Senigallia,in provincia di Ancona, dal 6 all'8 ottobre 2017. Una manifestazione resa possibile grazie all'impe-gno e all'entusiasmo di decine di soci, che hannocurato l'organizzazione dei vari eventi e contribuitoalla gestione di stand tematici, ognuno dedicato auna fase della vita, per presentare al pubblico le ini-ziative dell'associazione. Senza dimenticare chetutto ciò è reso possibile dal sostegno di migliaia disoci che aderiscono all'UAAR e dall'attivismo dei cir-coli sul territorio. Una manifestazione che haaffrontato a tuttotondo questioni che l'UAAR ha acuore – come la laicità dello Stato, la divulgazionescientifica, il biotestamento, l'autodeterminazione

    delle donne, i diritti e la lotta alle discriminazioni – esu cui l'Italia non può ancora dirsi un paese avanzatoe civile. Una manifestazione che ha visto anche lapartecipazione di relatori autorevoli e prestigiosidurante dibattiti stimolanti.Il Festival si è aperto il 6 ottobre con il laboratorioper bambini "Penne di Dinosauro", curato dalladocente Bruna Tadolini, a ricordare l'importanzadella divulgazione della cultura scientifica soprat-tutto tra i più piccoli. Rosalba Sgroia e BrunoMoretto, insegnanti attenti alle problematiche del-l'istruzione italiana, hanno tenuto una conferenzasul tema "Per una scuola laica, inclusiva, all'avan-guardia", presentata da Roberto Grendene. Inserata, la proiezione di Love is All. Piergiorgio Welby,autoritratto, dei registi Francesco Andreotti e LiviaGiunti. A seguire Mina Welby e Beppino Englaro,protagonisti di battaglie dolorose per una morte

    A Senigallia fanno trenta

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    dignitosa, hanno partecipato all'incontro "Liberi discegliere: dibattito su direttive anticipate di tratta-mento e Fine-Vita", moderato dalla giornalistaSimona Maggiorelli, con il segretario dell'associa-zione Stefano Incani.La giornata di sabato 7 ottobre è iniziata con lasatira: Emiliano Pagani e Daniele Caluri (in arte, IPaguri) hanno dato vita al "Don Zauker Talk Show".In mattinata sono stati premiati i vincitori del con-corso "Il Diavolo veste UAAR". A seguire, è statopresentato il progetto "SOS Pillola – Diritti riprodut-tivi" a cura della socia Alessandra Stevan, volto amonitorare le farmacie che non distribuiscono la pil-lola del giorno dopo, e il laboratorio per bambini"Filosofica Mente", curato da Rosanna Lavagna eFrancesca Marzadori. Raffaele Carcano, coordinatoreculturale dell'UAAR e già segretario dell'associa-zione, ha moderato l'incontro "Nessun Dogma: lacomunicazione culturale laica e razionale nelmondo di oggi", con la giornalista Cinzia Sciuto,Rosalba Sgroia, il divulgatore scientifico MarcelloSala e il debunker David Puente. A ricordare l'atten-zione dell'UAAR per i diritti civili, si è svolta una

    conferenza dal titolo "Diversità e discriminazione:non credenza, gender e altre storie", moderato dallaresponsabile iniziative legali Adele Orioli, con l'atti-vista radicale Yuri Guaiana, la deputata BeatriceBrignone e il senatore Sergio Lo Giudice, la filosofaChiara Lalli e un videomessaggio della senatriceMonica Cirinnà.La serata è stata animata da concerti del cantau-tore Kama e del gruppo Soul Vaccination, che sisono esibiti sul palco allestito in Piazza del Duca.L'ultima giornata, domenica 8 ottobre, è iniziatacon la consegna dei tre riconoscimenti per il Premiodi Laurea UAAR e uno spettacolo di magia per bam-bini di Luca Menichelli, attivista del CICAP inAbruzzo. I presidenti onorari UAAR Carlo Flamignie Valerio Pocar, con la sociologa Marina Mengarelli,hanno preso parte all'ultimo prestigioso incontro:"Nelle mani del dottore", moderato da RobertoGrendene.Il trentennale si è concluso, con il suo carico diesperienze e di energia, ma non ci siamo fermati:tanta strada è stata fatta e tanta ancora c'è da fare.Ma tanti di voi si chiederanno: come è iniziata?

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    1986-1990C'erano una volta tre amici: Rodolfo Costa eMartino Rizzotti, docenti universitari, e Lo-rena Ziron, insegnante di scuola media. Il 4dicembre 1986 questo manipolo di pionieri fonda ilcomitato promotore dell'associazione laica che saràl'UAAR (prima chiamata Associazione degli Atei edegli Agnostici Razionalisti) coordinato da Rizzotti.Perché in Italia c'è bisogno, oggi come allora, di af-fermare una concreta laicità e i diritti, rappresentarele istanze dei non credenti superando il mero anti-clericalismo e promuovere una robusta cultura ra-zionalista. L'evento che fornisce lo stimolo è la firmadella revisione del Concordato del 1984, tra il presi-dente del Consiglio Bettino Craxi e il segretario diStato vaticano, il cardinale Agostino Casaroli. Unatto che continua ad avere pesanti ripercussioni sulnostro paese e che rappresenta un macroscopicovulnus alla laicità. I tre fondatori riescono a coinvolgere altri amici: sitengono incontri nel contesto informale di una piz-zeria, per dibattere e per far fronte all'organizzazione

    pratica dell'associazione. Il 19 ottobre 1987, nel corsodella decima riunione, viene presentato il primo sta-tuto per dare una cornice formale. Viene scelto ilnome con cui l'associazione è nota tuttora: Unionedegli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Sempre piùpersone sono coinvolte e, nonostante le difficoltà,hanno luogo alcuni incontri: il 18 dicembre 1988 sisvolge a Padova la prima assemblea pubblica el'UAAR inizia ad attirare l'interesse della stampa. Vengono instaurati contatti con gruppi che perse-guono obiettivi comuni, ma l'UAAR si caratterizzaper la volontà di rappresentare in maniera proposi-tiva i non credenti e di emanciparsi da ideologie po-litiche. Come Rizzotti già tratteggia lucidamente inuna lettera indirizzata a soci e simpatizzanti nel di-cembre del 1987, l’associazione deve distanziarsitanto dall’anticlericalismo massonico e risorgimen-tale quanto dall’ateismo di stato sovietico, promuo-vendo diritti, pluralismo e libertà: un'impostazioneche nel corso degli anni sarà vincente e consentiràdi affermarsi nel panorama laico.

    Tre amici...

    Il biologo Martino Rizzotti ha dato un contri-buto insostituibile all'UAAR, accompagnandonecon dedizione la crescita nei primi anni. Docentepresso l'Università di Padova, si è distinto perricerche sull'evoluzione e l'origine della vita e perle riflessioni nel campo della filosofia dellascienza. È scomparso il 23 marzo del 2002 ma lesue idee ancora ispirano l'attività dell'associa-zione: una raccolta di scritti dedicati all'UAAR ealla scienza, dal titolo Il pensiero rimane, è statapubblicata da Nessun Dogma.

    Martino Rizzotti

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    1991-1995Per dare un impianto formale all'UAAR e avererapporti con le istituzioni, 12 soci registranol'associazione presso un notaio nel marzo del1991. Si tratta di Vera Bianchi, Aulo Donadello, BrunoDuzzin, Luciano Franceschetti, Biancamaria Man-tovani, Fabio Milani, Paolo Peranzoni, Gianluigi Riz-zon, Martino Rizzotti, Tiziana Testa, Lorena Ziron,Leopoldo Zoppi. Pochi mesi dopo, uno dei primipassi formali è la richiesta di intesa con lo Stato inbase all’art. 7 della Costituzione, al fine di combat-tere le discriminazioni verso i non credenti e i privi-legi accordati alle religioni.Seppure con modesti mezzi a disposizione, l'asso-ciazione coinvolge soci di diverse città del Veneto,ma anche ad Ancona, Milano, Pavia, Roma. Il 6 di-cembre del 1992 si tiene il primo Congresso nazio-nale a Venezia, che approva tesi e statuto ed eleggel'organo dirigente dell'associazione, il Comitato dicoordinamento: ne faranno parte Rizzotti e Giorgio

    Villella, futuro segretario. L'associazione si diffondein altre città e intensifica i rapporti con altre asso-ciazioni laiciste italiane ed estere. Da ricordarel'unità di intenti con altre realtà, come l'Associazioneper lo sbattezzo, l'Associazione nazionale del liberopensiero "Giordano Bruno", il Comitato per la laicitàdella scuola di Torino, il Comitato Scuola e Costitu-zione e l'Associazione democratica "Giuditta TavaniArquati", per una azione laica più incisiva. Ma anchela partecipazione a storici appuntamenti come ilMeeting anticlericale di Fano. A livello internazio-nale, l'UAAR è rappresentata in un meeting a Berlinodal docente e germanista Luciano Franceschetti egià dal 1991 entra a far parte della International Hu-manist and Ethical Union (IHEU), organizzazioneche unisce realtà laico-umaniste di tutto il mondo epromuove i diritti umani. A Bologna, il 26 novembre1995, si svolge il secondo Congresso e l'anno succes-sivo Romano Oss diventa segretario.

    Primi passi

    L'impianto normativo italiano è caratterizzato da un multiconfessio-nalismo multilevel: Chiesa cattolica privilegiata grazie al Concordato"blindato" dall'articolo 7 della Costituzione; possibilità di intesa con altreconfessioni religiose a discrezione del governo; nessun riconoscimentoper le altre religioni o per atei e agnostici. L'associazione chiede di stipulare

    l'intesa per conquistare una posizione di parità e poter tutelare pienamente i diritti di atei e agnostici. Tale strategia è all'avanguardia, tanto che la normativa europea mette sullo stesso piano confessionireligiose e organizzazioni filosofiche non confessionali. Diverse sentenze italiane hanno affermato ilprincipio di laicità e altre associazioni umaniste in Europa hanno ottenuto uno status parificato, cherispecchia una concreta uguaglianza tra cittadini credenti e non. La battaglia dell'UAAR, oltre a rappre-sentare un motore di progresso civile, è ormai un caso di scuola studiato con interesse e autorevolezzain ambito accademico. La prima richiesta di intesa è stata avanzata nel 1991; nel 1996 il sottosegretario di Stato Lamberto Cardiarisponde che le intese possono essere stipulate solo con confessioni religiose, ma l'UAAR vince unricorso straordinario al capo dello Stato. Nel 2003 dal Consiglio dei ministri arriva il niet; dopo il ricorsodell'UAAR, il TAR Lazio conferma nel 2008 che si tratta di un atto politico, quindi non sindacabile. Mail Consiglio di Stato con uno storico pronunciamento del 2011 dà ragione all'UAAR, rimandando la sen-tenza al TAR e chiarendo che i giudici possono entrare nel merito della legittimità delle decisioni diorgani politici. Il ricorso del governo in Cassazione viene respinto nel 2013. Il TAR si pronuncia di nuovo contro l'UAAR e il governo vede infine accolto nel 2016 il suo ricorso in CorteCostituzionale. Ma l’associazione intende portare avanti la sua battaglia, se necessario, fino alla Corteeuropea dei diritti dell’uomo.

    L'UAAR e l'intesa

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    1996-1998

    L'attività dell'UAAR non si dispiega solo nella mili-tanza sul territorio, ma si apre ai nuovi (perl'epoca) orizzonti di internet. Nel settembre del1997 viene lanciato il sito web dell'UAAR, che diventerànegli anni un punto di riferimento virtuale per le tema-tiche come laicità, critica alla religione, incredulità.Per arrivare ai tanti atei e agnostici italiani e guada-gnarsi un'autorevolezza culturale, l'associazionedecide di fondare una rivista. Viene così dato allestampe L'Ateo, animato negli anni da una tenaceredazione composta da volontari, in cui spiccanoBaldo Conti e Maria Turchetto: lo storico numero"zero" esce nel dicembre del 1996. Nel primo edito-riale, firmato dal segretario Oss, vengono delineatigli intenti: la rivista è "uno strumento essenziale perfarsi conoscere e proporre a tutti gli interessati untavolo di discussione con il fine di elaborare e con-cretizzare un modo laico di concepire la vitadell’uomo al di là della contaminazione delle conce-zioni teistiche." Trimestrale dal 1997 e bimestrale apartire dal 2003, L'Ateo raccoglierà una miriade di

    articoli su storia, scienza, filosofia, religione, reso-conti di eventi organizzati dall'associazione e daisuoi circoli, tante lettere di soci, simpatizzanti e cri-tici, unendo un piglio specialistico e talvoltaaccademico alle vignette satiriche in copertina e alsuo interno.Forte di nuovi strumenti divulgativi e con una retedi attivisti che va consolidandosi, l'associazione siriunisce per il terzo Congresso, che si tiene a Trentoil 17 maggio 1998. Da segnalare la presenza del gior-nalista di Avvenire Franco Beretta, che verga unironico resoconto dell'evento dal titolo "Gli ultimiatei", pubblicato il 18 maggio 1998 sul quotidiano deivescovi. A smentire la profezia cattolica sarà la sto-ria successiva dell'UAAR: un'associazione checontava meno soci "dei panda in Cina", secondoAvvenire, negli anni crescerà in maniera esponen-ziale, in un paese tradizionalmente cattolico che,seppur faticosamente, si avvia nel processo di seco-larizzazione. A settembre, Luciano Franceschettiassume la carica di segretario.

    Nuovi orizzonti

    Il sito internet dell'UAAR è ricchissimo di sezioni, articoli, approfondimenti. Nel marzo del 2005 vieneinaugurato un blog, che inizialmente rilancia notizie, chiamato Ultimissime. Con gli anni il lavororedazionale si fa più strutturato, con commenti ed editoriali in cui si manifestano la sensibilitàdell'associazione e i suoi principi: il blog viene rinominato "A Ragion Veduta", nel luglio del 2013. Sul blogtrovano spazio anche due rubriche, che punteranno i riflettori sulla politica per denunciare atti diclericalismo (lo spazio settimanale delle "Clericalate") e dare risalto ad eventi positivi (l'appuntamentomensile delle "Buone novelle laiche"). Dall'ottobre del 2014 il sito vedrà una veste grafica totalmenterinnovata.

    Il nostro sito

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    1999

    L'impegno dell'UAAR per affermare i diritti deinon credenti e scardinare il clericalismo si di-spiega anche sul fronte legale. La prima vitto-ria giuridica, volta a riconoscere in Italia la possibilitàdi uscita da una confessione religiosa, è quella delcosiddetto "sbattezzo". Il 9 settembre del 1999 l'Au-torità Garante per la Privacy consente l'annotazionesul registro dei battesimi della volontà di una per-sona di non essere più considerata aderente allaChiesa cattolica. Una pratica replicabile per qual-siasi religione tenga dei registri contenenti dati sen-sibili, come appunto l'appartenenza religiosa.Nell'ottobre del 1999 Giorgio Villella diventa segreta-rio, ricoprendo l'incarico fino al 2007. In questi annicrescerà sensibilmente il numero di soci e spunte-ranno nuovi circoli provinciali. Si intensificherannole attività sul territorio e le iniziative legali. Per laprima volta l'UAAR parteciperà ad incontri nelle sediistituzionali e suoi esponenti saranno ospiti di pro-grammi televisivi.Oltre all'attenzione dei media, l'UAAR inizia ad es-sere considerata anche dal Parlamento, come por-tavoce di istanze laiche e rappresentativa dei noncredenti. Il 22 giugno 2000 una sua delegazioneviene ricevuta dalla Commissione Affari Sociali dellaCamera, nel corso delle audizioni per la riforma dellanormativa sulla cremazione. Nel marzo del 2001verrà approvata una nuova legge, che consenteanche la dispersione delle ceneri, proprio come au-spicato dall'UAAR.

    Il diritto all’apostasia: lo “sbattezzo”

    SBATTEZZO:COME USCIREDALLA CHIESA

    La rivendicazione all'apostasia dal cattolice-simo torna d'attualità negli anni Ottanta, ispi-randosi alla riflessione di Aldo Capitini dopo loscandaloso caso dei "concubini" di Prato, espo-sti al pubblico ludibrio dal vescovo per non es-sersi sposati in chiesa pur essendo battezzati.Nasce così l'Associazione per lo Sbattezzo, diispirazione anarchica, che promuove l'invio dilettere agli enti ecclesiastici per richiedere lacancellazione dai registri battesimali. La praticaavrà riconoscimento legale solo dopo l'iniziativadell'UAAR, che dal 1995 promuove una campa-gna di "bonifica statistica" e porta il caso al Ga-rante per la protezione dei dati personali,incarico ricoperto all'epoca da Stefano Rodotà.È proprio lui ad emettere nel 1999 un pronuncia-mento che consente di far annotare sul registrodei battesimi la richiesta di sbattezzo: l’allorasegretario UAAR Luciano Franceschetti sarà ilprimo “sbattezzato” d’Italia. La logica è questa:se un qualsiasi ente (che sia un'azienda, o unpartito) possiede un dato sensibile, l'interessatodeve poterlo rettificare: un principio che oraanche la Chiesa sarà tenuta a rispettare. LaConferenza episcopale italiana nel 2000 e nel2002 si adegua e invia direttive ai parroci perdare soddisfazione a tali richieste. Dopo altri ri-corsi, nel 2002 un parroco viene sanzionato dalGarante per non aver adempiuto, nel 2003 soc-combe persino il Vicariato di Roma, nel 2006viene ammessa l'annotazione sull'atto di cre-sima. Sebbene venga considerato a torto daidetrattori una trovata goliardica o un "contro-rito" inutile, lo sbattezzo si afferma in quantoespressione di libertà religiosa, tanto che gli"sbattezzati" si stimano ormai in Italia in decinedi migliaia. Come esiste la tutela della fede,deve esistere anche il riconoscimento civile del-l'apostasia; il discorso teologico non è preso inconsiderazione, in quanto vale per chi ci crede.Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi,apostasie e sbattezzi affronta in maniera siste-matica il tema: un libro scritto nel 2008, non acaso, dagli esponenti UAAR Raffaele Carcano eAdele Orioli.

    La battaglia per lo sbattezzo

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    2000L’UAAR guadagna peso tra i movimenti laici:un’occasione importante per saggiarne lecapacità è la partecipazione alle manifesta-zioni per i 400 anni del rogo di Giordano Bruno, il 17febbraio del 2000 a Roma. Sebbene non vi siaancora un circolo nella capitale, le potenzialità sononotevoli, rispetto ad altre realtà anche storiche.L'associazione si batte anche per l'affermazione deidiritti civili, tema intrecciato al contrasto del clericali-smo e dell'intolleranza religiosa: per questo partecipaallo storico gay pride di Roma del 2000. La scelta difar sfilare il World Gay Pride proprio nella città doveha sede il Vaticano desta scandalo tra i bigotti (e tragli "atei devoti", come dimostra la reazione imbaraz-zante dell'allora presidente del Consiglio Giuliano

    Amato), specie per la concomitanza del giubileocattolico. L'UAAR sosterrà sempre negli anni i diritti delle per-sone lgbt, schierandosi a favore delle unioni e delmatrimonio gay e per il contrasto all'omofobia. Una delle prove più lampanti del confessionalismoin Italia è il posizionamento di crocifissi nelle auleistituzionali, come tribunali, scuole, uffici pubblici.Nell'ottobre del 2000 l'UAAR lancia quindi la cam-pagna "Scrocifiggiamo l'Italia", dopo la conclusionepositiva del caso di uno scrutatore elettorale: il socioUAAR Marcello Montagnana, che nel 1994 rifiutal'incarico a causa della presenza del crocifisso nelseggio, tale da non garantire la laicità e la neutralitàdel luogo deputato al voto.

    L’Italia crocifissa

    I crocifissi vengono imposti nei locali pubblici da regi decreti e una circolare del ministro Alfredo Rocco, tra il1924 e il 1928, nel quadro di un avvicinamento tra regime fascista e Vaticano che culminerà nei Patti Latera-nensi del 1929. Una situazione che viene tollerata anche con la Repubblica: alcune richieste di rimozionevengono respinte perché formalmente non sono state mai abolite le disposizioni fasciste e perché il crocifissoviene considerato un simbolo culturale. È l'UAAR che negli ultimi decenni rilancia il tema della rimozionedagli uffici pubblici, che dovrebbe essere normale pratica di laicità. Montagnana, per essersi rifiutato di farelo scrutatore nel 1994 a causa della presenza del crocifisso nel seggio, viene condannato a 400 mila lire dimulta dal Pretore di Cuneo.Viene poi assolto in appello, ma la Cassazione rinvia alla Corte d'Appello, che conferma la condanna. Solonel 2000 Montagnana viene prosciolto, con una storica sentenza della Cassazione che consente la rimo-zione del crocifisso dal seggio. Dopo questa vittoria e nell'ambito della campagna "Scrocifiggiamo l'Italia",l'UAAR invia lettere di protesta al Ministero dell'Interno, a quello dell'Istruzione e un consiglio d'istituto. Unrisultato si ottiene: il Ministero dell’Interno dovrà rispondere, nel gennaio del 2001, che “non sussiste unobbligo né un divieto circa l’esposizione del crocifisso negli uffici pubblici”. Il caso più noto è quest'ultimo: isoci Massimo Albertin e Soile Lautsi chiedono nel 2002 al consiglio d'istituto della scuola frequentata dai figliad Abano Terme (PD) di rimuovere i crocifissi dalle aule.Nel 2003, a causa del diniego della scuola, viene presentato il ricorso al Tribunale amministrativo regionaledel Veneto, rimesso alla Corte Costituzionale l'anno dopo poiché le ragioni della coppia sono "non infondate".La Corte Costituzionale rimanda al TAR poiché i provvedimenti che impongono il crocifisso sono atti ammi-nistrativi e non leggi. Il TAR boccia il ricorso nel 2005, quindi il caso viene portato al Consiglio di Stato, chenel 2006 emana una discutibile sentenza che definisce il crocifisso simbolo di "laicità". Esaurite tutte leistanze nazionali, il caso viene portato dall'UAAR nel 2009 alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Stra-sburgo, che dà ragione all'associazione. L'evento scatena feroci polemiche dei clericali e il governo italiano,guidato da Silvio Berlusconi, corre ai ripari facendo ricorso: in un clima di intolleranza mai visto prima - unadecina di governi a sostegno dell'Italia, pressioni istituzionali verso la corte e persino intimidazioni verso iricorrenti – la Grande Camera della Cedu ribalta la prima sentenza sostenendo che la questione rientri nel“margine di apprezzamento” garantito agli Stati membri e che il crocifisso sia un mero simbolo "passivo".

    "Scrocifiggiamo l'Italia"

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    2001-2002Dal 2001, l'associazione dà vita ogni febbraio aRoma alla Settimana Anticoncordataria(SAC). Una serie di eventi, manifestazioni, con-ferenze per ricordare giorni simbolici per la militanzalaica: il 9 febbraio 1849 (proclamazione della RepubblicaRomana); l'11 febbraio 1929 (la firma dei Patti Latera-nensi); 17 febbraio 1600 (il rogo dell'eretico GiordanoBruno); 18 febbraio 1984 (la stipula degli accordi diPalazzo Madama di revisione del Concordato).Questo è anche l'anno del Congresso, che si snoda per2 giorni (17-18 novembre) e si svolge a Firenze. Nei mesiprecedenti il Comitato di coordinamento aveva nomi-nato una commissione per elaborare aggiornamentialle tesi, coordinata da Raffaele Carcano (già respon-sabile del sito). Durante il Congresso vengono approvate diversemozioni e alla luce degli emendamenti presentati, unacommissione elaborerà le nuove tesi. L'attività rimaneferma per alcuni mesi a causa della morte di Rizzottinel marzo del 2002: un brutto colpo per l'associazione. Il 14 luglio 2002 si tiene a Firenze il quinto Congresso:è il primo straordinario, convocato per approvare ilcambio della sede legale ed emendare opportuna-mente lo Statuto.In questo periodo vengono nominati ufficialmente iprimi Presidenti onorari dell'UAAR (inizialmente deno-minati "membri del Comitato di Presidenza"): atei eagnostici di fama che danno prestigio e autorevolezzaall'associazione, ma che non ricoprono incarichi diri-genziali al suo interno. Un'idea, quella dei non credenti

    famosi testimonial dell'UAAR, già accarezzata neglianni Novanta e concretizzata dal 2002. L'intento èdimostrare all'opinione pubblica che atei e agnosticiesistono - persino in un paese cattolico come l'Italia -e sono una componente vivace della società.Il 22 ottobre 2002 una delegazione associativa vieneaudita presso la commissione Affari Costituzionalidella Camera dei Deputati, mentre si discute invanouna nuova legge sulla libertà religiosa al passo con itempi che superi i "culti ammessi".

    Tra SAC e Presidenti onorari

    L'UAAR nella sua storia ha avuto dieci Presidenti onorari. La sociologa Laura Balbo, parlamentare e giàministra delle Pari opportunità tra 1998 e 2000. Il bioeticista Carlo Flamigni, in passato docente uni-versitario con all'attivo centinaia di pubblicazioni in campo medico-riproduttivo e membro delComitato Nazionale per la Bioetica. L'astrofisica Margherita Hack, scomparsa nel 2013, che ha scrittonumerosi testi scientifici e ha diretto l'Osservatorio astronomico di Trieste. L'etologo Dànilo Mainardi,scomparso nel 2017, che ha lasciato il segno anche nella divulgazione scientifica e nell'ecologia. Il mate-matico "impertinente" Piergiorgio Odifreddi, che ha pubblicato diversi libri in cui affronta la critica allareligione. Il biologo Pietro Omodeo, noto per lo studio dell'evoluzionismo e la curatela di diverse operein quell'ambito. Floriano Papi, scomparso nel 2016, stimato per il lavoro accademico nel campo dellazoologia e dell'etologia. Il giurista Valerio Pocar, che si è dedicato all'insegnamento universitario e allapubblicazione di numerose opere in ambito sociologico e giuridico, senza dimenticare i diritti degli ani-mali. Il politico ed esperto di diritto Emilio Rosini, scomparso nel 2010, che è stato deputato e haricoperto anche la carica di vicesindaco a Venezia dal 1993 al 1997. Il vignettista Sergio Staino, creatoredel famoso personaggio Bobo, le cui strisce hanno arricchito diversi giornali.

    I Presidenti onorari

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    2003-2005Sulle orme di Darwin

    Per promuovere la divulgazione scientifica,dal 2003 l'UAAR dà vita ai cosiddetti "DarwinDay", nell'ambito della Settimana Anticon-cordataria e sulla scia di eventi simili organizzati daassociazioni laiche anglosassoni. Per festeggiareall'insegna della cultura la nascita del biologo Char-les Darwin, il 12 febbraio 1809, l'UAAR organizza unaserie di conferenze scientifiche sull’evoluzione: lateoria che ha rivoluzionato non solo la scienza maha contribuito a inquadrare l'esistenza umana inun'ottica laica, naturalistica e immanentistica.L'UAAR consolida i rapporti con le organizzazionilaico-umaniste nel mondo:prova di ciò è il convegno inter-nazionale organizzato a Roma il29 e 30 novembre 2003, in colla-borazione con la FederazioneUmanista Europea (EuropeanHumanist Federation-Fédéra-tion Humaniste Européenne,EHF-FHE) e con il patrocinio di Franca Eckert Coen,allora consigliera delegata del Comune di Romaalle Politiche della Multietnicità, dal titolo La laicitàindispensabile, per l'uguaglianza dei cittadini davantialle istituzioni. Con prestigiosi relatori italiani edesteri, vengono trattati i temi della libertà religiosae dei diritti dei non credenti, alla luce dell’introdu-zione della Costituzione dell'Unione Europea.Continua l'attività istituzionale dell'UAAR, con ilsesto Congresso nazionale tenutosi il 20 e 21novembre 2004 a Firenze. L'evento riceve il patroci-nio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.

    Si assiste al dibattito su come l'UAAR debba porsirispetto al pacifismo e al montante integralismoreligioso. In questa occasione si ricorda la scom-parsa di Marcello Montagnana, pioniere della lottacontro l'imposizione di simboli religiosi nei seggielettorali. Viene anche commemorato Martino Riz-zotti, fondatore dell'UAAR, con la presentazione dellibro Il pensiero rimane curato dalla coordinatricemilanese Mitti Binda; il testo verrà ripubblicato nel2012 dal progetto editoriale Nessun Dogma.

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    2006Un'ulteriore tappa di questa marcia per lariforma istituzionale dell'UAAR è il Con-gresso straordinario tenutosi a Bologna il 2luglio del 2006. Per la prima volta partecipano dele-gati eletti in proporzione ai soci ed eletti in assembleeorganizzate dai circoli: saranno presenti in 103. Viene approvata una nuova versione dello Statutoche prevede l'elezione diretta del segretario nazio-nale e che, per far fronte alla crescita dell'associazione,istituisce organi sociali come i coordinamenti regio-nali, i referenti per le province dove non esiste ancoraun circolo, il Collegio dei probiviri quale organo digaranzia per dirimere controversie tra soci. Passo importante è la modifica dello Statuto al fine

    di soddisfare i requisiti per ottenere il riconosci-mento di Associazione di promozione sociale (Aps).L'impegno per una scuola laica si intensifica con il"progetto ora alternativa", lanciato nel settembredel 2006. Non è purtroppo possibile eliminare l'insegnamentodella religione cattolica (IRC), poiché protetto dalConcordato. L'intento dell'iniziativa UAAR è quindiquello di combattere le discriminazioni che subi-scono gli studenti che non si avvalgono dell'IRC,garantendo loro un insegnamento alternativodignitoso e stimolante in un sistema scolasticocome quello italiano, ancora decisamente condizio-nato dal confessionalismo.

    Il Premio Brian viene conferito al film "che evidenzi ed esalti i valori del laicismo, cioè la razionalità, ilrispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà dicoscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti icittadini". Le pellicole premiate: nel 2006, Azul oscuro casi negro di Daniel Sanchez Arevalo; nel 2007, Leragioni dell’aragosta di Sabina Guzzanti; nel 2008, Khastegi di Barman Motamedian; nel 2009, Lourdes diJessica Hausner; nel 2010, I baci mai dati di Roberta Torre; nel 2011, Le Idi di Marzo di George Clooney; nel2012, Bella addormentata di Marco Bellocchio; nel 2013, Philomena di Stephen Frears; nel 2014 Mita Tova diTal Granit e Sharon Maymon; nel 2015, Il caso Spotlight di Tom McCarthy; nel 2016, La ragazza del mondo diMarco Danieli; nel 2017, Les bienheureux di Sofia Djama.

    L'UAAR istituisce dallo stesso anno anche unpremio cinematografico, che una giuria di sociassegna al film giudicato più laico nell'ambitodella Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica

    di Venezia. Il riconoscimento prende il nome di "Pre-mio Brian", in onore di Brian di Nazareth, film satiricodei Monty Python.

    Un’alternativa laica nella società(e nella scuola)

    Negli anni la campagna per l'ora alternativa si concretizza in vari modi. Vengono messi a disposizionemateriali da cui gli insegnanti possono prendere spunto per stilare programmi alternativi all'IRC. È aperta una mailing list dedicata all'ora alternativa, che diventa luogo di confronto. L'associazione for-nisce supporto anche legale a studenti, genitori e insegnanti che vedono violati i propri diritti, al fine diripristinare l'ora alternativa nelle scuole più riottose. Non mancano dal 2011 campagne pubblicitarie, let-tere alle scuole e appelli al Ministero dell'Istruzione. Nel 2013 vengono lanciati alcuni ironici spotsull'importanza dell'insegnamento alternativo e l'anno dopo viene aperta la pagina Facebook "Ora direligione, ora basta".

    L'ora alternativa

    Il Premio Brian

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    2007In un’epoca segnata da papa Ratzinger e dal segre-tario generale della Cei Ruini, l'UAAR scendespesso in piazza per manifestare a favore di laicitàe diritti: tra le tante manifestazioni, da ricordare il 12maggio 2007 l'evento "Coraggio laico" svoltosi inPiazza Navona a Roma, con la collaborazione di altreassociazioni laiche, in risposta al Family Day.Il contrasto dei privilegi fiscali alla Chiesa cattolica èuno dei cavalli di battaglia dell'UAAR. Poiché manca

    un'opera di corretta informazione ai cittadini sulsistema dell'8x1000 da parte dello Stato, nell'apriledel 2007 l'associazione lancia la campagna "Otto permille informati", che viene denominata "Occhioper-mille" dal 2009. L'UAAR non dà consigli e nonindirizza le scelte dei singoli per la destinazionedell'8x1000 dell'IRPEF, contestando alla radice talemeccanismo costruito ad arte per favorire la Chiesacattolica.

    La lotta ai privilegi clericali

    La campagna di sensibilizzazione sull'8x1000 sisnoda negli anni con diverse iniziative, sia suinternet che sul territorio. Nel 2009, dopo il tra-gico terremoto che ha colpito l'Abruzzo, e nel2010 l'UAAR propone al ministero dell'Economiae delle Finanze di destinare i fondi di competenzastatale a favore delle popolazioni colpite dalsisma. L'associazione si rivolge quindi nel 2011 enel 2012 al governo Monti, che stanzierà effettiva-mente 64 milioni della gestione 2011 per laProtezione civile e per gli aerei antincendio, equasi tutta la quota 2012 per interventi contro lecalamità naturali e per ripianare il debito pub-blico. Nel 2013 viene diffusa la locandina con ilmessaggio: "Marta, 32 anni, divorziata. Nel 2012ha devoluto 246 euro alla Chiesa cattolica. E nonlo sa" (pubblicata anche sul Il Corriere della Sera).Nel 2014 l'UAAR si appella al governo Renzi peragevolare lo stanziamento di fondi dell'8x1000statale per l'edilizia scolastica. In questi anni nonmancano i pronunciamenti della Corte dei Conti,

    che evidenziano la situazione anomala, forte-mente sbilanciata a favore delle gerarchieecclesiastiche. Nel 2016 viene lanciata la campa-gna centrata sullo slogan "Fondato sull'inganno".Nel 2017 l'UAAR diffonde una petizione on line suChange.org, corredata dall'hashtag #primaleca-sepoilechiese, per chiedere al presidente delconsiglio Paolo Gentiloni di impegnarsi a desti-nare la quota di competenza statale in interventiper calamità naturali e messa in sicurezza di edi-fici scolastici: la petizione collezionerà più di 14mila firme. Per la prima volta il governo realizzauno spot per invitare i contribuenti a scegliere loStato come destinazione dell’8x1000, per la rico-struzione del patrimonio culturale in seguito aglieventi sismici nel Centro Italia. Un piccolo segnaleche va nella direzione auspicata dall’UAAR. Sep-pur lentamente la percentuale di 8x1000 a favoredella Chiesa cattolica cala, segno di una maggioresensibilità laica dei contribuenti, su cui ha incisoanche la campagna associativa.

    L'Otto per Mille

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    2007L'UAAR diventerà finalmente Aps nel luglio del2007, con decreto dell'allora Ministero della Soli-darietà Sociale: un iter così lungo e complesso che ha portato alcuni parlamentari a presentare, nel giugnodel 2007, un'interrogazione alla Camera al fine di chie-dere conto delle lungaggini e degli ostacoli frapposti.

    Il sostegno alla cultura laica si concretizza anche,dal 2007, con l'istituzione di un premio assegnatoa tre studenti che si siano laureati con un elabo-rato finale coerente con gli scopi sociali dell'UAAR. Letesi di laurea sottoposte all'associazione, sulla basedi un regolare bando, vengono ripartite in tre cate-gorie: discipline giuridiche; discipline umanistiche osociali; altre discipline (come medicina, economia,statistica). Le tesi di ogni categoria vengono valutateda una giuria apposita, che assegna i premi (oraammontano a mille euro per ogni vincitore).L'ottavo Congresso, svoltosi a Rimini il 3 e 4 novem-bre del 2007, è preceduto il primo novembredall’assemblea nazionale dei circoli e il giorno suc-cessivo da due momenti di discussione libera sugliobiettivi dell’associazione e sulle sue strategie orga-nizzative: Raffaele Carcano, già responsabile del sitoe coordinatore delle iniziative giuridiche nonché fau-tore della riforma statutaria che ha permessoall'UAAR di diventare Aps, viene eletto quinto segre-tario dell'associazione. Vista la crescita dell’UAAR ela complessità degli impegni a carico dei suoi espo-nenti, tutti soci volontari, arriva a compimento ilprocesso formale di suddivisione degli incarichi nelComitato di coordinamento. In occasione del Con-gresso viene realizzato il primo servizio di untelegiornale nazionale dedicato all’UAAR: andrà inonda sul Tg3.

    Un caso eclatante, che dimostra l'arrendevolezza ela sudditanza delle istituzioni al confessionalismo, èl'invito rivolto dal rettore dell'università "La Sapienza"di Roma all'allora papa Benedetto XVI, per tenere ildiscorso di apertura dell'anno accademico. La pole-mica infiamma a cavallo tra 2007 e 2008 e l'UAAR sischiera dalla parte dei tanti docenti e studenti laicicontrari all'ingerenza papale.

    Associazione di Promozione Sociale: per i diritti di tutti

    L'UAAR è inserita nel Registro nazionale delle Asso-ciazioni di promozione sociale, tenuto attualmentedal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alnumero 141. Tale status consente all'UAAR di rap-portarsi a enti e istituzioni quale rappresentante diinteressi riconosciuti e garantisce maggiore incisi-vità nella lotta alle discriminazioni. L'associazione si dota quindi di strumenti miglioriper perseguire le sue finalità e affermare i diritti diatei e agnostici. Inoltre, viene inserita nella lista

    delle organizzazioni di volontariato che benefi-ciano del 5x1000 dell'IRPEF in sede di dichiarazionedei redditi, accedendo così a maggiori risorse perpoter perseguire i propri obiettivi sociali, culturali egiuridici. Per donare il 5x1000 all'UAAR è sufficiente apporrela propria firma nel riquadro "Sostegno del volon-tariato e delle altre organizzazioni non lucrative diutilità sociale, delle associazioni di promozionesociale..." e riportare il codice fiscale 92051440284.

    Aps e Cinque per Mille

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    2008-2009Il monitoraggio dell'UAAR sulle spese dello Statoa favore della Chiesa cattolica e di altre confes-sioni religiose si intensifica con l'avvio, dalfebbraio 2008, della campagna sugli oneri di urbaniz-zazione secondaria. L'iniziativa vuole sensibilizzarecittadini e istituzioni sul tema e raccogliere dati suifondi pubblici che i Comuni stanziano per gli edificidi culto. Da ricordare il minuzioso lavoro di ricercae divulgazione di queste informazioni da parte diMarco Accorti, attivista scomparso nel 2012. Dopo la vittoria legale dell'UAAR, migliaia di per-sone chiedono di vedere riconosciuto il propriodiritto ad annotare sui registri battesimali la nonappartenenza alla Chiesa cattolica. L'associazionelancia il 25 ottobre 2008 la prima giornata nazio-nale dello sbattezzo, in cui invita gli "sbattezzandi"a comunicare il proprio intento e inviare le richiestealla parrocchia lo stesso giorno: quell'anno sarannopiù di mille. La data viene scelta per ricordare i cin-quant'anni dalla sentenza della Corte d'Appello diFirenze, che aveva dato torto ai coniugi Bellandi diPrato, etichettati come "concubini" dal vescovolocale. L'evento verrà riproposto nei due anni suc-cessivi, raccogliendo più di 2.300 adesioni. A sessant'anni dal varo della Costituzione, la que-stione laica è ancora aperta. La problematicitàdell'assetto normativo viene esaminata da diversigiuristi nel corso del convegno L'articolo 7 della Costi-

    tuzione sessant'anni dopo: interpretazioni odierne e pro-spettive future a confronto, organizzato dall'UAARnella Sala della Pace di Palazzo Valentini, sede dellaProvincia di Roma, il 12 dicembre 2008.Una campagna di sensibilizzazione avviata dal-l'UAAR che ottiene un grandissimo risalto in Italia enel mondo è quella dei cosiddetti "ateobus". Nelgennaio del 2009 l'associazione annuncia l'inten-zione di acquistare spazi pubblicitari sugli autobusdi Genova, sede della diocesi guidata dall'allora pre-sidente della Conferenza episcopale AngeloBagnasco, per esporre lo slogan "La cattiva notiziaè che Dio non esiste. Quella buona, è che non nehai bisogno". Un'iniziativa positiva e ironica volta aricordare che atei e agnostici esistono, sono tanti enon devono nascondersi: si ispira a quella avviataqualche settimana prima dalla British HumanistAssociation, il cui slogan era "There’s probably nogod. Now stop worrying and enjoy your life". Mon-signor Bagnasco si indigna e la concessionariapubblicitaria dei trasporti pubblici genovesi cen-sura il messaggio dell'UAAR. La campagna verràriproposta in altre città con differenti modalità e laraccolta fondi avviata dall'associazione raggiunge i31 mila euro. La notorietà ottenuta e la diffusa con-sapevolezza degli atei e agnostici italiani, cheappoggiano con entusiasmo l'iniziativa, fa raggiun-gere all'UAAR un picco di iscritti.

    L’UAAR fa il giro del mondo… sull’autobus

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    2009Finalmente, nel marzo del 2009, l'UAAR inau-gura una propria sede nazionale a Roma. È unulteriore salto di qualità dell'associazione, resonecessario dalle maggiori incombenze. La sedediventa un punto di riferimento laico. Destano inte-resse i cosiddetti "incontri del giovedì", una serie diconferenze settimanali su temi laici tra l'ottobre del2009 e il maggio del 2010.Il 19 settembre 2009 ha luogo a Roma un evento dipiazza per dare visibilità ai non credenti e alle lororivendicazioni, con un palco che vede diversi relatori:Liberi di non credere, il "primo meeting nazionale perun paese laico e civile". Simbolicamente, proprio ilgiorno prima della Breccia di Porta Pia, che segnò lafine del potere temporale dei papi nel 1870. L'UAARconsidera importante fornire un'alternativa laica neipiù svariati ambiti sociali, spesso egemonizzati dalcattolicesimo. Nel settore ospedaliero l'invadenzadella Chiesa, ad esempio con i cappellani, è partico-larmente sentita. Nell'ottobre del 2009 prendequindi il via, curato da volontari, un servizio di assi-stenza morale non confessionale (in breve: Amnc)

    presso l'ospedale "Molinette" di Torino, per pazientiche ne fanno richiesta. L'assistenza laica è di fatto giàuna realtà in altri paesi come il Belgio e l'Olanda. Nel2010 il servizio arriva all'Istituto Europeo di Oncolo-gia di Milano, nel 2011 al CTO e all'ospedale "MariaAdelaide" di Torino, nel 2013 al "San Camillo-Forla-nini" di Roma, nel 2014 al "Careggi" di Firenze. Nel2013 inoltre sarà istituita, presso il nosocomio diCona (FE), una "sala del silenzio" interconfessionaleanche con la collaborazione dell’UAAR. La divulgazionescientifica e il debunking delle affermazioni religiose siconiugano nella produzione della "Seconda Sindone".L'UAAR finanzia la produzione di un sudario del tuttosimile a quello di Torino, che secondo la tradizionecristiana ha avvolto Gesù Cristo. La replica viene pro-dotta dal professor Luigi Garlaschelli, responsabiledelle sperimentazioni del Cicap (già Comitato italianoper il controllo delle affermazioni sul paranormale),per dimostrare come un intervento umano possafabbricare l'immagine sul telo, ritenuta miracolosa.La "Seconda Sindone" viene esposta al pubblico in unciclo di conferenze tra il 2009 e il 2010.

    Nel novembre del 2009 arriva la storica sen-tenza della Corte europea dei dirittidell'uomo di Strasburgo, che accoglie ilricorso dell'UAAR contro l'imposizione del crocifissonelle aule scolastiche. Sebbene ribaltata poi dallaGrande Camera della Cedu, rappresenta un tra-

    guardo laico che dà all'associazione grande visibilitàsui media, un notevole seguito di soci e simpatiz-zanti e autorevolezza in ambito giuridico. Nei mesisuccessivi rappresentanti dell'UAAR trovano spaziosulle tv nazionali, mentre infuria la polemica scate-nata dai clericali.

    Capitale sociale nella Capitale

    Non potendo contare su corsie preferenziali come altre realtà(alcune delle quali poi saranno messe sotto inchiesta dalla magi-stratura), l'associazione decide di prendere in affitto a prezzo dimercato una sede operativa in Via Ostiense 89 a Roma. Inizial-mente vi lavora un impiegato, dal settembre del 2009 sarannodue e alla fine del 2017 se ne è aggiunto un terzo. Con il tempo lasede diventa il centro logistico e amministrativo dell'associazione.Si apre al pubblico fornendo assistenza e servizi ai cittadini, anchetramite consulto telefonico e via email, in particolare con lo "Spor-tello sbattezzo" e "Sos Laicità". Nella sede vengono ospitati inoltreeventi culturali e riunioni. La sede nazionale accoglie anche labiblioteca dell'UAAR. Nel 2017 gli uffici si spostano in un immobiledi proprietà dell'associazione, più spazioso, attrezzato e presti-gioso, in Via Francesco Negri 69 a Roma, a poca distanza dallasede precedente e a ridosso degli ex Mercati Generali.

    Sede Nazionale

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    2010-2011Ferve sempre l'attività culturale dell'associa-zione. Nel 2010, ad accrescerne l'autorevo-lezza, viene inaugurata presso la sedenazionale la prima biblioteca italiana di stampolaico-razionalista, che raccoglie numerosi testi spe-cializzati su ateismo, agnosticismo, incredulità, re-ligione, filosofia, scienza, laicità, libero pensiero,storia, antropologia, etnografia, politica, disciplinegiuridiche e scientifiche, nonché diversi periodici.Aperta al pubblico e gratuita, dal 2012 entra a farparte del Sistema Bibliotecario Nazionale, inseritanel Polo degli Istituti Culturali di Roma. Il patrimo-nio librario cresce notevolmente, anche grazie a ge-nerose donazioni di centinaia di libri, fino a superarei quattromila volumi, via via catalogati nel sistemaOPAC SBN accessibile anche via internet.Un'altra vittoria legale dell'UAAR è la sentenza deltribunale di Padova che nel luglio del 2010 accoglieil ricorso dei genitori di una studentessa cui era statonegato l'insegnamento alternativo alla religionecattolica. Sebbene il boicottaggio dell'alternativa siaancora molto diffuso negli istituti scolastici, questasentenza rappresenta un importante precedenteper far valere i diritti di studenti e genitori che nonvogliono subire l'ora di religione cattolica. Il compor-tamento della scuola interessata e del Ministerodell’Istruzione è giudicato dalla corte “discriminato-rio illegittimo” e il Ministero è tenuto a stanziare ri-sorse per l’attivazione dell’alternativa. Tra il 31 ottobre e il primo novembre 2010 a Varese sisvolge il nono Congresso nazionale, che vede la ri-conferma a segretario di Raffaele Carcano. È l'occa-sione per consolidare la rete dei circoli, ridefinire ipoteri del Comitato di coordinamento, fornire ulte-riori strumenti al Collegio dei probiviri e persino ap-provare il nuovo logo dell'UAAR, per un'immaginepiù vivace e innovativa.All'inizio del 2011 l'UAAR avvia una massiccia campa-gna di sensibilizzazione sull'ora alternativa, scri-vendo alle scuole di diverse province e invitando igenitori a farlo per vedere rispettato questo diritto.L'iniziativa, con annessa immagine su cui campeg-gia lo slogan "Non c'è più religione. Per chi non lavuole", trova spazio anche su alcuni settimanali,come L'Espresso e Il Venerdì di Repubblica. Anche con il contributo dell'UAAR, i non credenti inItalia escono dall'anonimato e la secolarizzazione sifa strada soprattutto tra i giovani. Per sondare que-

    sto fenomeno e mostrare quanto la realtà sia piùsfaccettata rispetto alla tradizione che vuole il no-stro paese compattamente cattolico, l'UAAR lancianell'aprile del 2011 il sito "Quanto sei cattolico?"(quantosei.cattolico.info) corredato da un quiz e for-nito di definizioni "corrette" sulla base del Catechi-smo. In meno di due mesi, il test viene completatoda quasi ventimila navigatori.

    Una Babele laica

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    2011Continua l'attività internazionale dell'UAAR,in collaborazione con altre organizzazionilaico-umaniste. Tra il 5 e l'8 maggio 2011 sisvolge a Genova l'evento In un mondo senza Dio – In aGodless World. Il primo giorno è riservato alla GeneralAssembly della Federazione Umanista Europea, dicui l'UAAR fa parte, con numerosi delegati stranieri.Dal 6 all'8 maggio si tiene a Palazzo Ducale e PalazzoTursi il convegno, che vede conferenze di intellet-tuali, filosofi, giornalisti aperte al pubblico sui temidell'incredulità e della secolarizzazione. A chiuderela manifestazione un dibattito con Margherita Hacke Nicola Piovani al Teatro Politeama. Si tratta di unevento di grande successo, grazie ai prestigiosi rela-tori, e una novità nel panorama italiano.L'associazione fornisce il suo piccolo contributoanche per promuovere la laicità nei paesi arabi. Sostiene il film della regista Nadia El Fani dal titoloLaïcité, inch’Allah, dedicato alla rivoluzione in Tunisia,e organizza una serie di proiezioni in diverse cittàd'Italia. Da ricordare nel 2011 la presenza dell'UAAR nei pro-grammi dell'accesso in onda su RaiTre, con due tra-smissioni andate in onda il 15 luglio (per parlare di"Valori etici in un mondo senza Dio") e il 5 dicembre(su "Religione e conti pubblici"). Su RadioUno in-vece, il 23 dicembre, l'associazione ha avuto spazioper parlare di testamento biologico.Oltre alla richiesta, rivolta alle amministrazioni lo-cali, per predisporre sale del commiato per funerali

    non cattolici, l'UAAR - sulla scia di associazioni omo-loghe del Nord Europa - è impegnata nella forma-zione di celebranti laico-umanisti, cui le famigliepossono rivolgersi per segnare in maniera persona-lissima e simbolica i momenti importanti dell'esi-stenza, come la nascita di un figlio, l'unione dicoppia, il commiato per le persone scomparse. L'UAAR non si stanca di rompere le uova nel paniereai politici clericali, persino per atti che paiono insi-gnificanti e surreali ma risultano discriminatori. Trale vittorie legali dell'UAAR su questo fronte, da se-gnalare quella contro il Comune di Torre del Greco(NA), che continuava ad attribuire un antiquato egrottesco "premio maritaggio" riservato alle solespose cattoliche. L'associazione nel dicembre del2011 pubblica una minuziosa indagine, portataavanti nei mesi scorsi, sui privilegi fiscali e le pre-bende pubbliche a favore della Chiesa. I dati, acces-sibili a tutti, vengono raccolti sul sito "I costi dellaChiesa" (icostidellachiesa.it). Il totale supera i 6,4 mi-liardi di euro ogni anno: si tratta di un conteggio piùattendibile e sistematico rispetto alle stime diffuseda precedenti inchieste giornalistiche. A fine annol'associazione lancia una campagna pubblicitariacon grandi manifesti in diverse città italiane, su cuicampeggia lo slogan "Con 6 miliardi l'anno, l'Italia fa-rebbe miracoli", volta a spronare le istituzioni a ta-gliare il fiume di denaro pubblico (quindi anche deitantissimi cittadini non credenti) devoluto in ma-niera privilegiata alla Chiesa cattolica.

    Il mondo è anche senza Dio

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    2012L'associazione aspira ad essere una fucina di cul-tura laica di qualità: con questa attitudine dà vitaal progetto editoriale "Nessun Dogma", dedicatoalla pubblicazione di opere su tematiche laico-raziona-liste, quali scetticismo, incredulità, critica religiosa.

    I suoi libri vengono presentati non solo in numeroseconferenze in giro per l'Italia, ma anche durante fiere digrande portata come il Salone Internazionale del Librodi Torino e Più Libri Più Liberi a Roma, appuntamentodedicato alla piccola e media editoria.

    Nessun Dogma: libri per menti libere

    Nessun Dogma si ritaglia uno spazio nel pano-rama editoriale italiano per la sua originalità. Ilprogetto esordisce con la riedizione de Il pensierorimane, raccolta di scritti del fondatore dell'UAARMartino Rizzotti, nel marzo del 2012. Seguirannolo stesso anno La necessità dell'ateismo del poetaromantico Percy Bysshe Shelley; I figli illegittimi diDarwin di Angelo Abbondandolo, dedicato allestrumentalizzazioni della teoria dell'evoluzione; iprimi tre volumi de L'ateismo e la sua storia in Occi-dente di Fritz Mauthner, opera enciclopedica degliinizi del Novecento sul libero pensiero. Nel 2013vengono pubblicati il quarto e ultimo volumedell'opus magnum di Mauthner, l'inchiesta UAARI costi della Chiesa e La visione laica del mondo del filo-sofo olandese Paul Cliteur. Il 2014 è la volta di Comevivere bene senza Dio, opera di self-help scritta dallopsicoterapeuta Eric Maisel; del Libro illustrato diargomentazioni errate scritto da Ali Almossawi e condisegni di Alejandro Giraldo. Nel 2015 escono Forsesì, forse no, testo dedicato ai ragazzi dell'attivistalaico Dan Barker, con illustrazioni di Brian Stras-sburg; l'impertinente Credere alle cazzate del filosofobritannico Stephen Law; Racconti di scienza, unaraccolta di strisce di Darryl Cunningham sullepseudoscienze; Ateismo ragionevole, scritto a quat-tro mani dai filosofi Robert B. Talisse e Scott F.Aikin; 50 motivi per cui si crede in Dio, 50 ragioni perdubitarne, carrellata del giornalista scientifico GuyP. Harrison; Homo credens del fondatore della rivi-

    sta Skeptic Michael Shermer; Crescere figli senzadogmi della mamma agnostica Deborah Mitchell;Perché crediamo in Dio (o meglio, negli dèi), compen-dio sulle neuroscienze in campo religioso di J.Anderson Thomson; Dio probabilmente non esistedell’accademico svedese Patrik Lindenfors. Il 2016vede l'uscita di Le scelte di vita di chi pensa di averneuna sola, opera a tutto tondo che fotografa i noncredenti, di Raffaele Carcano; Il multiculturalismo ei suoi critici del filosofo britannico di origine indianaKenan Malik; O scienza o religione del biologo evo-luzionista Jerry A. Coyne. Nel 2017 arrivano inlibreria Il buon porto, una finta apologia del cristia-nesimo scritta agli inizi del Novecento da SamuelButler; il dialogo tra il musulmano liberale MaajidNawaz e il filosofo del new atheism Sam Harris daltitolo L'islam e il futuro della tolleranza; Ragionando suDio del filosofo e attivista laico Arthur CliffordGrayling; E Gesù diventò Dio di Bart D. Erhman, unodei massimi esperti di cristianesimo antico. Ma cisono nuovi libri in cantiere!

    Le pubblicazioni del progetto editoriale

    L'UAAR promuove da sempre il coming out deinon credenti: uno degli strumenti, lanciatodal giugno 2012, è il progetto "Ecco gli atei egli agnostici!", una vetrina virtuale in cui tante per-sone raccontano la loro personalissima stradaverso l'incredulità.

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    2013

    L'attività per promuovere i diritti civili e le libertànei confronti di istituzioni troppo spesso ingi-nocchiate di fronte al Vaticano prosegue con lacampagna per l'autodeterminazione sul fine vita. Nelmarzo del 2013, insieme ad altre realtà come l'Asso-ciazione Luca Coscioni ed Exit Italia, l'UAAR avvia unaraccolta firme a sostegno della proposta di legged'iniziativa popolare volta a chiedere una legge laicasu testamento biologico, sospensione dei tratta-menti medici, suicidio assistito ed eutanasia.La proposta viene depositata in Cassazione neldicembre del 2012. In pochi mesi vengono raccoltepiù di 67 mila firme tra i cittadini, consegnate allaCamera dei Deputati il 13 settembre 2013. Un tra-guardo importante grazie al quale il Parlamento saràspronato a discutere seriamente e ad approvare neldicembre del 2017 una legge sul fine vita svincolata daipoteche ecclesiastiche. Fin dai casi toccanti diEluana Englaro e Piergiorgio Welby, l'UAAR promuoveun serio dibattito scientifico e difende la libertà deicittadini su disposizioni anticipate di trattamento,suicidio assistito, eutanasia. All'avanguardia il convegno Liberi di scegliere, conmedici, attivisti, rappresentanti delle istituzioni,

    organizzato dall'UAAR il 7 novembre 2009 pressol'Auditorium di Cagliari. Non mancano negli anninumerose conferenze con Beppino Englaro, padre diEluana, e Mina Welby, moglie di Piergiorgio. Tanti ateie agnostici nel mondo non sono così fortunati dapotersi esprimere pubblicamente. Le limitazioni allalibertà sono pesanti in diversi paesi, in particolarequelli islamici, dove apostasia e ateismo sono reatiche costano anche la pena di morte. Dal 2012 l'IHEUdiffonde ogni anno il Freedom of Thought Report,redatto anche con il contributo dell'UAAR, che foto-grafa le discriminazioni contro atei e laici nel mondo. Nel 2015 l'associazione aderisce alla campagna "EndBlasphemy Laws", per chiedere la depenalizzazionedel reato di blasfemia. In diverse occasioni l'associa-zione denuncia le persecuzioni contro i non credenti:il 18 aprile 2013 ad esempio diversi attivisti manifestanosotto l'ambasciata del Bangladesh, consegnando unapetizione con più di 1.500 firme raccolte per chiederela liberazione di alcuni blogger accusati di blasfemia.Nel dicembre del 2014 viene inviata una lettera alleassociazioni musulmane italiane, per invitarle a pren-dere una posizione contro questi attacchi agli atei innome dell'islam.

    Più umanità e diritti umani

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    2013Un'altra iniziativa per sensibilizzare l'opinionepubblica sull'esistenza dei non credenti, sti-mati dai 5 ai 10 milioni in Italia, è lacampagna "Viviamo bene Senza D". Il messaggio èd'impatto: la parola "Dio" cui viene cancellata laprima lettera, corredata dal payoff "10 milioni di ita-liani vivono bene senza D. E quando sonodiscriminati, c'è l'UAAR al loro fianco". I cartellonicampeggiano in diverse città dal maggio del 2013,prima a Milano poi in comuni quali Ancona, Bari,Bologna, Cagliari, Firenze, La Spezia, Parma,Ragusa, Roma, Torino, Verona, destando grandeinteresse anche mediatico. A Verona, la giunta delsindaco Flavio Tosi vieta l’affissione dei manifestinegli spazi comunali, giudicando il messaggio“potenzialmente lesivo nei confronti di qualsiasi reli-gione”: l’UAAR trova quindi spazi commerciali per lacampagna. Non manca tra le iniziative dell'UAAR il confrontorispettoso e paritario con persone religiose. L'asso-ciazione, pur sottoponendo la religione alla criticarazionalista, non ha tabù nel dialogare con credenti

    per raggiungere comuni obiettivi di laicità. Nel set-tembre del 2013 l'UAAR ospita a Roma e a Venezial'Interfaith Tour, che vede protagonisti cinque ragazzicredenti e non. Il 2 e 3 novembre 2013 si tiene a Roma il decimo Con-gresso nazionale dell’UAAR, con ben 123 delegati.Una delle novità più consistenti è l’esplicito indirizzodato all’UAAR nella lotta contro le discriminazioni eper l’affermazione dei diritti civili (come il sostegnoalle istanze lgbt). Le tesi associative vengono rivisi-tate e ripartite in un Manifesto, una lista di Obiettivie una serie di Dichiarazioni.Sul finire del 2013 iniziano le esposizioni della mostradi vignette satiriche "Sacrosante risate", realizzatadal circolo di Genova. La prima esposizione si tieneal Palazzo Ducale, nel capoluogo ligure, e neseguono altre in diverse città d’Italia. Le opere, cheaffrontano in maniera impertinente la religione,portano le firme di Altan, Bandanax, Massimo Buc-chi, Stefano Disegni, Ellekappa, Giorgio Franzaroli,Roberto Mangosi, Danilo Maramotti, AlbertoMontt, Sergio Staino, Vauro.

    Senza Dio viviamo bene

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    2014

    Il 2014 si apre con un convegno organizzato dal-l'UAAR in un contesto prestigioso e istituzionale:la Sala delle Colonne di Palazzo Marini, Cameradei Deputati, a Roma. L'evento, intitolato Non cre-denti e credenti: differenti, con identici diritti, èincentrato sulla difesa della libertà di coscienza e direligione (nonché di ateismo) e sulle discriminazioniche subiscono non credenti e confessioni di mino-ranza. Partecipano politici, sociologi, attivisti, docentiuniversitari.L’UAAR da sempre è attiva nel contestare il Concor-dato dell’Italia con il Vaticano, da cui derivano gliimmensi privilegi della Chiesa cattolica nel nostropaese. Rilevante è la campagna avviata nel 2014 perchiederne l’abolizione, con una raccolta firme online su Change.org. La petizione, rivolta al governo,ottiene in poco tempo più di 20 mila sottoscrizioni.Il 18 febbraio, per il trentesimo anniversario delnuovo Concordato, il segretario UAAR Raffaele Car-cano consegna in Parlamento le firme raccolte. Agiugno, sempre sulla piattaforma Change.org,viene lanciata la petizione "Svolta laica", che sprona

    i parlamentari ad approvare cinque leggi di civiltà:riconoscere le unioni civili, ridurre i tempi del divor-zio, superare la normativa fascista sui "cultiammessi" e arrivare ad una legge sulla libertà dicoscienza, approvare il testamento biologico, darepiena applicazione alla norma sull'interruzione dellagravidanza. Alla fine del 2017, ben tre su cinque(unioni civili, divorzio rapido, testamento biologico)saranno approvate. La campagna di sensibilizza-zione dell'UAAR sull'8x1000 del 2014 ha comeimmagine un "diabolico" prestigiatore "idolo" dellaChiesa cattolica. L'associazione invita i cittadini adappellarsi ai politici locali affinché presentino unprogetto per richiedere l'8x1000 di competenza sta-tale, da utilizzare per edilizia scolastico o interventiper far fronte alle calamità naturali: in questo modoi fondi saranno impiegati a favore di tutti i cittadini.L'UAAR ha inoltre sollecitato la Presidenza del Con-siglio ad adeguare la modulistica che i Comunidevono presentare per effettuare la richiesta, rice-vendo una rassicurazione con comunicazioneufficiale.

    Sul Concordato non concordiamo

    I non credenti anche in Italia sono ormai una componente evidente e in crescita della società. Per darecontezza del fenomeno, l’UAAR commissiona una indagine demoscopica a Doxa, rilanciata nel giugno2014. L’intento è valutare la pluralità del panorama religioso ed esistenziale contemporaneo, il condizio-namento della Chiesa nella vita quotidiana, l’approccio ai temi laici. Il quadro che emerge è diverso dallarappresentazione tradizionale che si ha dell'Italia. Si definiscono cattolici ¾ degli italiani, ma i non pra-ticanti tra questi sono il 36%; gli atei e gli agnostici sono il 10%, stessa percentuale dei credenti che nonfanno parte di confessioni religiose, mentre i fedeli di confessioni di minoranza sono il 5%.

    Il sondaggio DOXA

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    2015L'informazione in Italia sulle reti pubbliche èdecisamente orientata in senso confessionale,con un pluralismo praticamente inesistente el'onnipresenza di rappresentanti della Chiesa cattolica.L'UAAR non manca di denunciare questa situazione,sempre più inattuale in un paese che va secolariz-zandosi. Il segretario nazionale Raffaele Carcano ela responsabile iniziative legali Adele Orioli, nelmarzo del 2015, vengono ricevuti dal presidentedella Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico,per esporre la questione. Già nel 2014 un esposto sultema presentato all'Agcom era stato respinto, conmotivazioni imbarazzanti.L'UAAR si attiva per stimolare in senso laico le istitu-zioni e per accrescere la consapevolezza dei cittadinisu determinati temi. A partire dal 2006 e per diversetornate nazionali e locali, l'associazione esaminadettagliatamente i programmi dei vari partiti permetterne in luce l'approccio riguardo laicità, istru-zione e ricerca, bioetica, famiglia, diritti civili,sempre specificando il suo carattere apartitico esenza fornire alcuna indicazione di voto. Questoapproccio viene riproposto anche per il settore delnon profit: l'UAAR esamina condotta e punti pro-grammatici delle 40 associazioni più scelte comedestinatarie del Cinque per Mille, per evidenziarne ilgrado di laicità. Il risultato è il "Laicometro", pubbli-cato sul sito associativo nell'aprile del 2015.Il 9 e 10 maggio 2015 si tiene a Roma il primo radunodei giovani UAAR, con seminari e un flash mob inPiazza Farnese, davanti all'ambasciata francese, perdifendere la libertà di espressione e ricordare lastrage della redazione di Charlie Hebdo. È un eventostimolante che apre nuove prospettive per il gruppodegli attivisti under 35, già organizzati sui social net-work. I giovani dell'UAAR si confrontano anche conl'estero, partecipando ai raduni della InternationalHumanist Ethical Youth Organization (IHEYO).L'anno dopo i giovani UAAR si riuniranno anche aMilano. Chi cerca di far rispettare il principio di lai-cità nelle scuole rischia di pagarne le conseguenze,come avvenuto a Franco Coppoli, docente presso unistituto di Terni. A Coppoli è stato comminato unmese di sospensione dall'insegnamento per averrimosso il crocifisso dall'aula. I soci dell'UAAR, in unagara di solidarietà, nel maggio del 2015 hanno rac-colto per Coppoli una somma pari al mese distipendio trattenuto.

    Laicità anche in tv e nel non profit

  • 27

    2015Due sentenze della Cassazione, depositate l'8luglio 2015, stabiliscono che le scuole pri-vate cattoliche debbano pagare gli arretratidell'imposta comunale sugli immobili. Dopo questistorici pronunciamenti, l'UAAR lancia una campa-gna per spronare i Comuni a chiedere a questiistituti di pagare l'Ici, superando un radicato privile-gio confessionale.L'associazione viene riconosciuta quale valido inter-locutore anche nei rapporti con istituzioni nazionalie internazionali. Nel settembre del 2015, il segretarioRaffaele Carcano e la responsabile per le iniziativelegali Adele Orioli rappresentano l'UAAR e le istanzedi atei e agnostici nel convegno Libertà di coscienza, dipensiero e di religione: quali limiti al progresso sociale, eco-nomico e culturale?, organizzato a Treviso dal Ministerodegli Affari Esteri e della Cooperazione Internazio-nale. Nelle medesime giornate l'UAAR partecipa,sempre a Treviso, anche al meeting sul ruolo dei lea-der religiosi nella prevenzione della violenza, con unintervento di Adele Orioli che focalizza l'attenzionesulle discriminazioni che subiscono i non credentioppressi nel mondo dal confessionalismo e sullanecessità di rafforzare la laicità per tutelare i dirittiumani. Senza dimenticare il supporto concreto a persone indifficoltà nel mondo: anche grazie all’associazione ungiovane migrante proveniente dal Gambia riesce aottenere la protezione internazionale. Rischiava di

    venire ucciso per essersi dichiarato non credente:costretto a fuggire dal suo paese, era arrivato dopovarie vicissitudini in Italia. L'UAAR conta in Italiaormai una quarantina di circoli su base provinciale,più decine di referenti locali. Centinaia di volontarimettono a disposizione tempo libero, energie, com-petenze ed entusiasmo per organizzare attività sulterritorio, tese a promuovere la laicità e a diffonderela cultura: manifestazioni, convegni, incontri, dibat-titi, riunioni, presentazioni di libri, ma anche eventiconviviali. Per premiare il loro impegno e avvicinarei cittadini a questa realtà fatta di persone appassio-nate, l'UAAR ha lanciato nel settembre del 2015 unacampagna di affissioni in diverse città, con imma-gini dei nostri soci e delle nostre socie, dal titolo"Belli senz'anima". I manifesti vengono diffusi incittà quali Bologna, La Spezia, Ragusa, Torino.L'associazione consolida in questi anni la presenzaanche sui social network come Facebook, Twitter,Google+, Tumblr. Canali che vengono usati progres-sivamente per il rilancio di notizie su temi di interesseassociativo e per la diffusione di contenuti più agili,quali immagini e video. L'UAAR raggiunge molte per-sone in particolare su Facebook, dove il grupporaccoglie ormai più di 17 mila utenti, mentre la paginaufficiale supera i 100 mila "mi piace" nel settembredel 2015 e taglia il traguardo dei 140 mila alla fine del2017, diventando luogo virtuale di stimolante dibat-tito e confronto.

    Sempre più presenti

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    2016

    La difesa della libertà di espressione contro lederive confessionali è sostenuta dall'UAARanche in ambito internazionale. Nel noverodelle iniziative a cavallo tra 2015 e 2016, da segnalarela partecipazione agli eventi di solidarietà per ilpoeta palestinese Ashraf Fayadh, condannato amorte in Arabia Saudita con l'accusa di apostasia peri suoi componimenti, giudicati blasfemi.Nessun Dogma, il progetto editoriale dell'UAAR,viene insignito nel marzo del 2016 del Premio spe-ciale per la traduzione relativo all'anno precedente,da parte della Direzione generale Biblioteche e Isti-tuti culturali del Ministero dei Beni e delle AttivitàCulturali e del Turismo. Nelle motivazioni della giu-ria viene evidenziato "l'alto livello qualitativo delletraduzioni, all'insegna della diffusione in Italia dellacultura laica". Il segretario UAAR Raffaele Carcanoriceve il prestigioso riconoscimento presso la Biblio-teca Angelica di Roma. Nessun Dogma figura lostesso anno tra i finalisti della 14esima edizione delPremio Letterario Merck.Si svolge a Parma il 27 e 28 marzo 2016 l'undicesimoCongresso nazionale, che conta circa 130 delegati, incui viene eletto Stefano Incani, già responsabile na-zionale dell'organizzazione e coordinatore del circolodi Cagliari, quale sesto segretario dell'UAAR. Tra lenovità rilevanti, una maggiore autonomia dei circoli. Tra maggio e agosto del 2016 l'associazione, con loslogan "We laic pride", partecipa alle manifestazioni

    dell'Onda Pride, la mobilitazione nazionale per i di-ritti delle persone lgbt. Già a gennaio aveva soste-nuto la mobilitazione "Svegliatitalia", per ilriconoscimento delle unioni gay. Dopo qualchemese vengono finalmente approvate e l'UAAR, cheda anni si batte per i diritti civili e un paese più laico,sfila per le strade di Napoli, Roma, Pavia, Varese, Ge-nova, Firenze, Palermo, Treviso, Caserta, Bologna,Milano, Cagliari, Palermo, Taranto, Torino, Siracusae Rimini. La nostra associazione è sempre vigile con-tro i tentativi di alcuni sindaci clericali di snaturarela legge sulle unioni gay, invocando in maniera pre-testuosa l'obiezione di coscienza.Il riconoscimento dell'autodeterminazione sul finevita rimane una priorità: l'UAAR si è schierata alfianco di Max Fanelli, malato di sclerosi lateraleamiotrofica che aveva chiesto al Parlamento di ap-provare una legge sul fine vita. Fanelli scompare nelluglio del 2016: nei mesi precedenti l'associazioneaveva sostenuto la campagna "Io sto con Max".L'associazione continua a contestare il dirottamentodi denaro pubblico a favore della Chiesa cattolica,chiedendo alle istituzioni di stanziare invece fondiper le emergenze (come la ricostruzione post-si-smica) e il sociale. Nell'ottobre del 2016 viene lan-ciata quindi sui social network una campagnaaccompagnata dall'hashtag #Chiedilialoro, in rispo-sta allo slogan utilizzato dalla Chiesa cattolica nellapubblicità dell'8x1000.

    Pride laico

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    2017L'UAAR continua a rivolgersi ai vari governi chesi succedono per invitarli a stanziare i fondidell'8x1000 statale per la ricostruzione dellezone colpite da terremoti. Lo fa anche nel marzo del2017, con una lettera del segretario Stefano Incani alpremier Paolo Gentiloni, nel contesto della consuetacampagna "Occhio per mille", corredata per l'occa-sione dall'hashtag #primalecasepoilechiese.Per la prima volta il governo annuncia che stanzieràparte dell’8x1000 di competenza statale per la rico-

    struzione nelle aree colpite da terremoti e uno spotministeriale promuoverà la destinazione a favoredella Stato, come da anni richiesto proprio dall’as-sociazione.Nel contesto delle Giornate della Laicità di ReggioEmilia, la responsabile UAAR per le iniziative legaliAdele Orioli partecipa il 21 aprile 2017 a un dibattitocon la giornalista Cinzia Sciuto, della rivista Micro-Mega. Proprio sul sito del periodico, dall'aprile del2014, l'UAAR ha un blog che pubblica editoriali su lai-cità e non credenza.Tra le iniziative volte a premiare la creatività, da ricor-dare quella lanciata nell'aprile del 2017: Il diavolo vesteUAAR, un concorso aperto a disegnatori, fumettisti evignettisti che presentano un'opera su argomentiquali ateismo, laicità, incredulità. I vincitori sarannopremiati durante il trentennale svoltosi a Senigallia.Con la responsabile iniziative legali Adele Orioli,

    l'UAAR partecipa da diversi anni ai gruppi di studio eai seminari della Fondazione Astrid (Fondazione perl'Analisi, gli Studi e le Ricerche sulla Riforma delle Isti-tuzioni Democratiche e sulla innovazione delle am-ministrazioni pubbliche), in particolare sui temi dellalaicità e della libertà religiosa. Da segnalare l'inter-vento dell'UAAR al seminario di studi dal titolo Libertàdi coscienza e di religione. Ragioni e proposte per un inter-vento legislativo, svoltosi il 6 aprile 2017 nella corniceistituzionale del Senato a Roma con la partecipa-

    zione del presidente del Senato Pietro Grasso e delministro dell'Interno Marco Minniti.Anche questa estate l'associazione, schierandosi afianco delle persone omosessuali, ha manifestato du-rante i gay pride con un nuovo "armamentario" di stri-scioni e adesivi. Tra giugno e luglio i nostri soci eranopresenti a Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova,Milano, Palermo, Perugia, Rimini, Roma, Siracusa,Torino, Udine.Non manca qualche "tenzone" giornalistica: a lugliol'associazione risponde ad uno sconclusionato arti-colo su L'Espresso in cui Eugenio Scalfari (già estasiatoda papa Francesco) attacca gli "atei militanti". Ma asmentire certe rappresentazioni macchiettistichebasta citare il contributo di Adele Orioli per l'UAAR alnumero monografico di settembre 2017 della rivistaConfronti (di ispirazione cristiana) sul tema "Religionie fine vita".

    Per la laicità, dentro e fuori le istituzioni

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    2017Trent’anni di UAAR

    Dopo il risalto dato alla notizia tra le cleri-calate, l'associazione verso la fine di otto-bre presenta ricorso contro la deliberadella Giunta del Comune di Roma tesa a regolariz-zare a tempo pieno e indeterminato 50 insegnantidi religione nelle scuole dell'infanzia, in via prefe-renziale e sottraendo un egual numero di posti pergli insegnanti delle materie curricolari. Sempre sul fronte della difesa della laicità dellascuola, a novembre l'UAAR esprime solidarietà aNicolò La Rocca, dirigente dell'istituto "RagusaMoleti" di Palermo, colpevole di aver disposto conuna circolare la rimozione delle ingombranti sta-tue religiose nei corridoi dell'istituto e la fine dei ritireligiosi in orario scolastico. La sua iniziativa avevadestato le ire dei clericali tra i politici e i genitori.Persino la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli,durante il suo intervento al Festival della Dottrinasociale della Chiesa, aveva fatto dichiarazioni im-barazzanti non riportando correttamente i fatti el'UAAR ne aveva chiesto le dimissioni. Fedeli ha poipresentato in maniera consona le circostanze, ci-tando l'impianto costituzionale che tutela la lai-cità, nella risposta a un question time del 6 dicembresui fatti di Palermo. Un mese dopo i festeggiamenti per il Trentennaleassociativo a Senigallia, in vista della Giornatamondiale dei diritti dell'infanzia che cade il 20 no-

    vembre 2017, viene lanciata la campagna "Possoscegliere da grande?" incentrata sulla difesa dellalibertà di scelta religiosa dei bambini. L'iniziativa,che parte con una serie di immagini sui social net-work, si ispira a quella degli umanisti inglesi del2009 "Please Don't Label Me".Lanciato durante il Trentennale, il progetto "SOSPillola" per monitorare le farmacie che fornisconola contraccezione d'emergenza si va strutturando,grazie ai dati raccolti dai circoli sul territorio. Dalleprime rilevazioni emerge una situazione incorag-giante, ma non occorre mai abbassare la guardianella tutela dell'autodeterminazione femminile.L'anno si chiude con la "buona novella laica" del-l'approvazione della legge sul biotestamento, pos-sibile anche grazie al nostro impegno: nel 2013l'UAAR aveva raccolto le firme per una proposta dilegge di iniziativa popolare assieme a radicali,Associazione Luca Coscioni e altre organizzazioni,consegnate a Montecitorio, e sollecitato neglianni le istituzioni ad approvare una norma diciviltà. Slancio anche al servizio di cerimonie laico-uma-niste implementato negli anni dall'UAAR: con lanuovissima piattaforma cerimonieuniche.it, utileper trovare nella propria area geografica un cele-brante formato dall'UAAR. Una risorsa che saràpubblicizzata e arricchita nel corso del 2018.

  • 31

    2017La storia continua

    L'associazione ha ormai l'attenzione dei giornalinazionali e viene interpellata regolarmente comevoce degli atei e degli agnostici sui temi della reli-gione e della laicità, contando anche sull'utile lavoro diun'addetta stampa, mentre gli eventi sul territorio ven-gono spesso rilanciati dai media locali. La presenzasulla stampa si consolida negli ultimi anni, in partico-lare dal 2015 e a ridosso del Congresso dell'annosuccessivo. Nel 2017 prosegue la collaborazione con leriviste MicroMega e Left, che in diverse occasioni dedi-cano spazio all'UAAR. Il Venerdì di Repubblica riprende la"migliore" clericalata del 2016 e dà risalto al fenomenodegli sbattezzati. L'Ansa dà conto degli eventi per il Dar-win Day messi in campo dall'UAAR. Su L'Espresso e IlTempo si parla delle cerimonie laiche curate da cele-branti dell'associazione. Il Fatto Quotidiano raccontal'impegno dell'UAAR per una scuola laica e per il dirittoall'alternativa all'IRC. L'agenzia AdnKronos cita il commento della portavocedell'associazione sui cambiamenti nelle destinazionidell'8x1000, che vedono un lieve calo della Chiesa afavore delle confessioni di minoranza. L'UAAR vienecitata persino dalla rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica,per la riedizione da parte di Nessun Dogma dell'operaenciclopedica di Fritz Mauthner.Non mancano nel corso degli anni le iniziative di solida-rietà internazionale intraprese dall’UAAR, in particolareper sostenere persone che subiscono forme di oppres-

    sione religiosa. Nel 2008 e nel 2011 vengono finanziatiprogetti volti a favorire l'istruzione in Uganda. Semprein Uganda, l'UAAR nel 2012 sostiene un'associazioneche tutela i diritti delle donne. Nel 2013, dopo che iltifone Haiyan ha colpito le Filippine, l'UAAR fa unadonazione alla locale associazione degli atei e degliagnostici, impegnata negli aiuti umanitari. Nel 2014l'UAAR finanzia una conferenza di una neonata asso-ciazione laico-umanista del Guatemala. Anche nel 2017l’associazione è intervenuta: ha finanziato un progettotramite GlobalGiving in Ghana per la reintegrazione didonne accusate di stregoneria ed espulse dalla propriacomunità; ha inoltre sostenuto la campagna “All Out”per aiutare gli omosessuali perseguitati dal regime inCecenia. In questa carrellata abbiamo provato a deli-neare le tappe salienti della lunga e complessa storiadell'UAAR. Una storia che non si esaurisce nel passato,ma che è radicata nel presente e proiettata nel futuro.L'associazione, con i suoi soci e le sue socie, ha ancoratanto da dire e da fare per contribuire all'evoluzione delnostro paese. In trent'anni di lotta, passione, attivismonon si è fermata la spinta che ha motivato i primi mili-tanti come Martino Rizzotti. Tanti traguardi sono statiraggiunti ma ci sono all'orizzonte nuovi spazi da con-quistare. Per questo è importante sostenere l'UAAR,farla crescere: significa coltivare la speranza per un'Ita-lia più laica e civile e consolidare un prezioso argine alconfessionalismo.

  • 32

    Nel 2017 l’Uaar è attiva in 58 province con circoli e referenti, che hanno organizzato più di280 eventi, grazie all’impegno di soci e simpatizzanti. Anche la nostra presenza online siafferma sempre di più: il nostro sito ha ricevuto più di 1.800.000 visite e la nostra paginaFacebook conta 140.000 “Mi piace”. Quest’anno 3.553 persone hanno scelto di iscriversiall’Uaar. Più saremo, più sarà possibile promuovere la cultura razionale e scientifica,aumentare la visibilità delle idee atee e agnostiche, difendere i diritti civili e la laicità delloStato in ambito locale e nazionale.

    PER ISCRIVERTI O RINNOVARE

    QuoteSottoscrizione Quota Tessera RivistaSocio ordinario a quota ridotta (*) € 10,00 digitale digitaleSocio ordinario web € 20,00 cartacea digitaleSocio ordinario € 30,00 cartacea cartaceaSocio sostenitore € 50,00 cartacea cartaceaSocio benemerito € 100,00 cartacea cartacea

    (*) Quota riservata a studenti e altri soci in condizioni economiche disagiate

    Modalità di versamento• Versamento con bollettino postale:

    Conto corrente n. 15906357Intestato a: Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

    • Bonifico bancario:IBAN: IT68T0760112100000015906357BIC: BPPIITRRXXXIntestato a: Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

    • Carta di credito e Paypal:Compila il modulo alla pagina https://www.uaar.it/adesione

    COME SOSTENERCI

    Cinque per millePuoi destinare all’UAAR il tuo Cinque per mille: è sufficiente compilare lo spazio riservato sulle dichiarazioni dei redditi(CUD, 730, Unico) nel seguente modo:

    • apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilitàsociale, delle associazioni di promozione sociale...”

    • riportare il codice fiscale 92051440284 nello spazio corrispondente, collocato subito sotto la firma

    Erogazioni liberaliL’UAAR gode anche della detraibilità fiscale delle donazioni volontarie, definite “erogazioni liberali”. Le somme donate al-l’associazione sono detraibili dall’imposta lorda ai fini IRPEF per un importo pari al 19% dell’erogazione liberale effettuata,sino a un valore massimo di € 2.065,83 o, in alternativa, sono deducibili dal reddito del soggetto erogatore nel limite del10% del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di € 70.000,00/anno. Puoi effettuare un’ero-gazione sulle stesse coordinate di pagamento della quota d’iscrizione.

    Lasciti testamentariIn quanto associazione di promozione sociale l’UAAR può ricevere «donazioni e, con beneficio di inventario, lasciti testa-mentari, con l’obbligo di destinare i beni ricevuti e le loro rendite al conseguimento delle finalità previste dall’atto costi-tutivo e dallo statuto». Contattaci per indicazioni.

  • L’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, è

    l’unica associazione nazionale che rappresenti le ragioni dei

    cittadini atei e agnostici. È iscritta, con il numero 141, al registro

    nazionale delle associazioni di promozione sociale, istituito

    presso il ministero del lavoro, della salute e delle politiche

    sociali. L’Uaar è completamente indipendente da partiti o da

    gruppi di pressione  di qualsiasi tipo.

    Scopi

    L'Uaar si batte per tutelare i diritti civili dei non credenti, affer-

    mare concretamente il principio costituzionale di laicità dello

    Stato, promuovere la diffusione del pensiero non religioso,

    difendere l'autodeterminazione sul proprio corpo e la propria

    esistenza.

    Valori

    Tra i valori a cui si ispira l’Uaar ci sono: la razionalità; il laicismo;

    il rispetto dei diritti umani; la libertà di coscienza; il principio

    di pari opportunità nelle istituzioni per tutti i cittadini, senza

    distinzioni basate sull’identità di genere, sull’orientamento

    sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose; l’autodeter-

    minazione.

    Sostegno

    L'Uaar può essere sostenuta iscrivendosi, erogandole donazioni,

    oppure beneficiandola con lasciti testamentari. In quanto

    associazione di promozione sociale, l'Uaar può inoltre essere

    indicata quale destinataria delle scelte per il Cinque per Mille.

    E ovviamente dando una piccola grande mano come volontario.

    Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalistivia Francesco Negri, 69 - 00154 RomaTel.: +39 06 5757611 - Fax: +39 06 [email protected] - www.uaar.itCodice Fiscale: 92051440284

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