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ANNO I numero 6 del 8 novembre 2011 * Editoriale * Il punto * La nostra storia * É purtòn * Massimi Sistemi * I vini senza Tessera * La partita dai Distinti * Risultati & Classifiche SOMMARIO Come è consuetudine, giunti ad un terzo di campionato arriva il mo- mento di fare i primi consuntivi. Evidentemente il giudizio non può che essere positivo, tenendo conto che il Rimini, nonostante il nome ed il blasone, resta una neopromos- sa. Detto tra noi, nonostante i proclami della società e dell‟allenatore a proposito della necessità di puntare ad una tran- quilla salvezza, c‟erano speranze di poter fare un campionato da primi sei posti, ma non si trattava di sicuro di certezze. Le speranze erano legate soprattutto al rendi- mento dei giovani; se fossero esplo- si loro, si diceva, avremmo potuto puntare in alto. In effetti forse non sono (ancora) esplosi del tutto, ma il loro rendimento comunque buo- no, unito al balbettare di qualche grande o presunta tale, ci regala oggi un piazzamento oggettiva- mente eccellente. Tra gli aspetti positivi, il primo è senza dubbio il carattere, che final- mente D‟Angelo sembra aver tra- smesso ai suoi, e che si è manifesta- to nelle diverse situazioni in cui si è recuperato lo svantaggio o si sono vinte partite anche senza essere superiori all‟avversario. Non di- mentichiamo, checchè se ne dica, anche una certa solidità difensiva; se è vero che talvolta la nostra retroguardia ha commesso errori chiari, questi devono essere eviden- temente inferiori per numero a quelli delle altre squadre, se è vero che la nostra è una delle difese meno battute (11 gol subiti, meglio hanno fatto solo Casale e Treviso con 10) del girone. Siamo pur sem- pre in legapro2… È però anche possibile che questa rosa stia dando il proprio massimo e che ci si debbano aspettare battu- te d‟arresto e periodi difficili. Le vittorie vengono, ma non si dà mai l‟impressione di dominare l‟avversario; ci si deve chiedere però se in questo girone così equili- brato, a parte forse il Casale, ci sia qualcuno in grado di farlo. Manca un bomber, cioè un attac- cante in grado di fare almeno 15 gol. I nostri due lungagnoni posso- no dare un valido contributo, ma non hanno nei loro piedi la doppia cifra. Va detto che abbiamo molti giocatori in grado di dare un picco- lo contributo di realizzazioni e che forse possono supplire a questa mancanza, ma il vantaggio di avere un bomber è che può risolvere da solo le situazioni difficili, quelle partite in cui la squadra non gira. Detto questo per amore della veri- tà, ricordiamoci comunque che il terzo posto a questo punto del campionato è il classico “grasso che cola”. Cosa si farà? Difficile dirlo. Molto per non dire tutto - dipende dalla crescita dei ragazzi e degli attac- canti. Non speriamo molto nel mercato di gennaio, sia perché la società fa bene a puntare sul bilan- cio sano e ad evitare spese avventa- te per il Nassi della situazione, sia perché il mercato invernale arriva tardi e quasi mai consente di far svoltare la stagione (interventi per tappare i buchi degli infortuni a parte, s‟intende): già ci sarebbe da essere contenti se si potessero man- tenere tutti i nostri gioiellini… Diciamo che, per quanto si è visto finora, l‟obiettivo dei playoff po- trebbe essere messo nel mirino, ma non dimentichiamoci che ad inizio stagione le favorite per i primi due posti e per i playoff erano altre; molte di queste al momento ci guardano dal basso, ma non è fuori luogo aspettarsi il ritorno di qual- cuna di loro. P.S. In ogni caso, non dimentichia- moci che in vista della prossima stagione tra ripescaggi probabili e riforma possibile il bilancio sano ed un buon piazzamento potrebbe- ro essere già più che sufficienti… www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai Dopo un terzo di campionato: prospettive ed ambizioni Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa Azionariato popolare: solo un bel sogno? ...... IX Charlie Sartori…roba de gagg!..................VI Dopo un terzo di cam- pionato: prospettive ed ambizioni ……..........I A Mantova e Busto per continuare la striscia positiva....................II l'à cminz ben che suma- raz ad arrigoni! ......VIII Prof Le pagelle…... ............. XI LegaPro2 2011- 12 …... XII Vittori festeggia con i compagni il gol dell’1-0 sul Renate (foto Poggi) a Mantova per brinda- re col Lambrusco!.....X

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Azionariato popolare: solo un bel sogno? ......IX Charlie Sartori…roba de gagg!..................VI l'à cminz ben che suma- raz ad arrigoni!......VIII * La nostra storia * I vini senza Tessera * Editoriale * Il punto Dopo un terzo di cam- pionato: prospettive ed ambizioni ……..........I * É purtòn * La partita dai Distinti LegaPro2 2011-12…...XII * Risultati & Classifiche Le pagelle…................XI Vittori festeggia con i compagni il gol dell’1-0 sul Renate (foto Poggi)

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ANNO I numero 6 del 8 novembre 2011

* Editoriale

* Il punto

* La nostra storia

* É purtòn

* Massimi Sistemi

* I vini senza Tessera

* La partita dai Distinti

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

Come è consuetudine, giunti ad un

terzo di campionato arriva il mo-

mento di fare i primi consuntivi.

Evidentemente il giudizio non può

che essere positivo, tenendo conto

che il Rimini, nonostante il nome

ed il blasone, resta una neopromos-

sa. Detto tra noi, nonostante i

proclami della società e

dell‟allenatore a proposito della

necessità di puntare ad una tran-

quilla salvezza, c‟erano speranze di

poter fare un campionato da primi

sei posti, ma non si trattava di

sicuro di certezze. Le speranze

erano legate soprattutto al rendi-

mento dei giovani; se fossero esplo-

si loro, si diceva, avremmo potuto

puntare in alto. In effetti forse non

sono (ancora) esplosi del tutto, ma

il loro rendimento comunque buo-

no, unito al balbettare di qualche

grande o presunta tale, ci regala

oggi un piazzamento oggettiva-

mente eccellente.

Tra gli aspetti positivi, il primo è

senza dubbio il carattere, che final-

mente D‟Angelo sembra aver tra-

smesso ai suoi, e che si è manifesta-

to nelle diverse situazioni in cui si è

recuperato lo svantaggio o si sono

vinte partite anche senza essere

superiori all‟avversario. Non di-

mentichiamo, checchè se ne dica,

anche una certa solidità difensiva;

se è vero che talvolta la nostra

retroguardia ha commesso errori

chiari, questi devono essere eviden-

temente inferiori per numero a

quelli delle altre squadre, se è vero

che la nostra è una delle difese

meno battute (11 gol subiti, meglio

hanno fatto solo Casale e Treviso

con 10) del girone. Siamo pur sem-

pre in legapro2…

È però anche possibile che questa

rosa stia dando il proprio massimo

e che ci si debbano aspettare battu-

te d‟arresto e periodi difficili. Le

vittorie vengono, ma non si dà mai

l‟impressione di dominare

l‟avversario; ci si deve chiedere

però se in questo girone così equili-

brato, a parte forse il Casale, ci sia

qualcuno in grado di farlo.

Manca un bomber, cioè un attac-

cante in grado di fare almeno 15

gol. I nostri due lungagnoni posso-

no dare un valido contributo, ma

non hanno nei loro piedi la doppia

cifra. Va detto che abbiamo molti

giocatori in grado di dare un picco-

lo contributo di realizzazioni e che

forse possono supplire a questa

mancanza, ma il vantaggio di avere

un bomber è che può risolvere da

solo le situazioni difficili, quelle

partite in cui la squadra non gira.

Detto questo per amore della veri-

tà, ricordiamoci comunque che il

terzo posto a questo punto del

campionato è il classico “grasso che

cola”.

Cosa si farà? Difficile dirlo. Molto –

per non dire tutto - dipende dalla

crescita dei ragazzi e degli attac-

canti. Non speriamo molto nel

mercato di gennaio, sia perché la

società fa bene a puntare sul bilan-

cio sano e ad evitare spese avventa-

te per il Nassi della situazione, sia

perché il mercato invernale arriva

tardi e quasi mai consente di far

svoltare la stagione (interventi per

tappare i buchi degli infortuni a

parte, s‟intende): già ci sarebbe da

essere contenti se si potessero man-

tenere tutti i nostri gioiellini…

Diciamo che, per quanto si è visto

finora, l‟obiettivo dei playoff po-

trebbe essere messo nel mirino, ma

non dimentichiamoci che ad inizio

stagione le favorite per i primi due

posti e per i playoff erano altre;

molte di queste al momento ci

guardano dal basso, ma non è fuori

luogo aspettarsi il ritorno di qual-

cuna di loro.

P.S. In ogni caso, non dimentichia-

moci che in vista della prossima

stagione – tra ripescaggi probabili e

riforma possibile – il bilancio sano

ed un buon piazzamento potrebbe-

ro essere già più che sufficienti…

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

Dopo un terzo di campionato: prospettive ed ambizioni

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

Azionariato popolare:

solo un bel sogno? ......IX

Charlie Sartori…roba

de gagg!..................VI

Dopo un terzo di cam-

pionato: prospettive ed

ambizioni ……..........I

A Mantova e Busto per

continuare la striscia

positiva....................II

l'à cminz ben che suma-

raz ad arrigoni!......VIII

Prof

Le pagelle…................XI

LegaPro2 2011-12…...XII

Vittori festeggia con i compagni il gol dell’1-0 sul Renate (foto Poggi)

a Mantova per brinda-

re col Lambrusco!.....X

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II

Dopo la rimonta nel

„derby‟ col San Mari-

no, i biancorossi vanno

a far visita al Treviso

capolista. Una partita

già di per sé difficile,

complicata ulterior-

mente da assenze pe-

santi come quelle di

Zanetti, Marco Brighi

e Gasperoni. Con que-

ste premesse sembra

assurdo recriminare

sul risultato finale,

eppure il pari va più

stretto ai nostri che ai

padroni di casa. Ma

andiamo con ordine.

D‟Angelo rispolvera

Mastronicola e Vittori

in difesa, davanti

l‟unica punta è Gerbi-

no Polo – sostenuto

dal trio di trequartisti

Valeriani, Baldazzi e

Spighi. La cronaca

racconta di una parti-

ta frizzante, coi padro-

ni di casa due volte

avanti e il Rimini

pronto a ribattere col-

po su colpo, fino a sfio-

rare il colpaccio nel

finale. Dopo le scher-

maglie iniziali, già

all‟8‟ Ferretti ha la

palla del vantaggio,

A Mantova e Busto per continuare la striscia positiva

Treviso-Rimini. In alto, Scotti è battuto (2-1). Qui sopra: il 2-2 di Zanigni, appena entrato (foto: latribunadiTreviso)

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III

Ivan

ma il suo controllo a segui-

re non è perfetto e Scotti

sventa la minaccia. Due

minuti dopo è Spighi con

un fendente dal limite a

mettere in apprensione

Sartorello, bravo a volare e

mettere in corner. A caval-

lo del quarto d‟ora i padro-

ni di casa si rendono peri-

colosi due volte, sempre

con Perna: al 16‟ il palo

respinge una conclusione

dell‟attaccante di casa,

lesto a ribattere dopo una

conclusione di Madiotto

non trattenuta da Scotti,

un minuto dopo il palo è

provvidenziale nel deviare

in rete un capolavoro bali-

stico del centravanti dal

limite dell‟area.

Poco altro da segnalare nel

primo tempo. Alla ripresa

delle ostilità il Rimini sta-

ziona con più convinzione

nella metà campo trevigia-

na e già al 7‟ Baldazzi, ben

assistito da Valeriani, ha

sui piedi la palla del pari,

ma l‟estremo di casa si sal-

va in due tempi. Il pari

arriva qualche minuto più

tardi, precisamente al 18‟,

quando Valeriani anticipa

Sartorello in uscita dopo

una spizzata di Gerbino su

azione d‟angolo. Sembra

fatta, ma tre minuti dopo

Di Girolamo toglie la ra-

gnatela dall‟incrocio con

una punizione dal limite e

riporta avanti i suoi. Una

mazzata che potrebbe ta-

gliare le gambe a chiunque.

Non al Rimini, che getta il

cuore oltre l‟ostacolo e –

complice un pizzico di buo-

na sorte – trova il pari al

39’ con Zanigni, appena

entrato al posto di Mastro-

nicola. Poi i biancorossi

potrebbero addirittura

vincerla, ma Gerbino Polo

non ha fortuna sul cross di

Vittori al 42‟, e in pieno

recupero calcia alto da

buona posizione un pallone

soffiato a Di Girolamo

sull‟out di destra. Finisce 2

a 2 quindi, sesto risultato

utile consecutivo. Sette

giorni più tardi scende al

Neri il Renate, in serie po-

sitiva da cinque turni e con

ambizioni – sulla carta – di

alta classifica. I brianzoli

partono meglio dai blocchi

ma sono i biancorossi ad

andare in vantaggio al 9‟

con Vittori, bravo nel tap-

in dopo che il palo aveva

respinto una punizione di

Baldazzi. Valeriani rischia

il raddoppio al 24‟ con un

pallonetto, ma al 34‟ gli

ospiti vanno vicinissimi al

pari: il palo salva il Rimini

sul tiro di Gualdi, poi Scot-

ti si supera sul colpo di

testa ravvicinato di Man-

giarotti. Poco dopo Gerbi-

no, bravo a sfruttare un

infortunio di Cortinovis, si

divora il 2 a 0 davanti a

Pisseri e un minuto più

tardi, è il 39‟, gli ospiti

restano in 10 per

l‟espulsione di Gavazzi.

Nonostante l‟inferiorità

numerica il Renate non

molla la presa, così ad ini-

zio ripresa in soli cinque

minuti Scotti è costretto a

superarsi due volte: prima

su un tiro dal limite di Bat-

taglino, poi su un cross

basso di Cavalli deviato da

Palazzi. Nel momento di

maggior pressione ospite

sono i biancorossi a trovare

il raddoppio con una ripar-

tenza fulminante di Bal-

dazzi, bravo a servire Spi-

ghi per il 2 a 0. Ma tre mi-

nuti dopo, è il 12‟, il Rena-

te accorcia le distanze con

Bergamini, lasciato troppo

solo a centro area. Poi si

soffre, in campo e sugli

spalti, perché gli ospiti non

mollano mai ed il Rimini

non riesce a chiudere il

match; potrebbe farlo con

Valeriani al 17‟, ma il gol-

den-boy dell‟InaCasa cal-

cia addosso a Pisseri. Toc-

ca a Scotti salvare il risul-

tato, prima al 32‟ su Ma-

strototaro, poi al 38‟ su un

colpo di testa velenoso di

Capogna. Finisce così ed al

triplice fischio, che suggel-

la il settimo risultato utile

consecutivo, sale alto l‟urlo

liberatorio del Neri.

Ora, le insidiose trasferte di

Mantova e Busto Arsizio.

Continuità.

Avanti Rimini!

Francesco Scotti, il migliore in campo col Renate (foto Poggi)

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IV

Rimini - Renate, 6 novembre „11

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V

Rimini - Renate, 6 novembre „11

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VI

“Decantato” dall‟amico

Oste nella sua ultima ru-

brica (vedi giornalino RI-

MINI VAI! n.5 del 28/10

u.s.), Carlo Domenico Sar-

tori è senza ombra di dub-

bio uno dei grandi “cru”

della centenaria cantina

biancorossa.

Quell‟assist quanto mai

opportuno ci offre lo spun-

to per parlare un po‟ di lui,

sul filo dei ricordi…

Nato in Val Rendena a

Caderzone, provincia di

Trento, il 10/02/1948, Sar-

tori si trasferisce ben pre-

sto da emigrante con la

famiglia in Terra d‟Albione

a Manchester, nel distretto

di Collyhurst per la preci-

sione, e là, in quella che

viene definita la patria del

football per antonomasia,

ancora ragazzino muove i

primi passi da calciatore

niente meno che tra le fila

dello “United”, partendo

dalle giovanili sino

all‟approdo in prima squa-

dra.

Primo italiano a calcare i

campi di “Premier” con la

casacca dei Red Devils, ma

considerato alla stregua di

un giocatore “di casa”,

Charlie, che nel frattempo

acquisisce nickname e ca-

denza tipicamente anglo-

sassoni, indossa la maglia

del MUFC per 4 stagioni,

collezionando 56 presenze e

un bottino di 6 reti, tra cui

quella messa a segno il

27/11/1968 nella vecchia

cara Coppa dei Campioni,

nel match valevole per il 2°

turno contro l‟Anderlecht,

rivelatasi decisiva per il

passaggio al turno successi-

vo. In Inghilterra gli venne

pure tributato l'onore di un

francobollo della collezione

“Soccer Stars Gala” –

1971/72, accanto a giocato-

ri del calibro di Charlton.

Trasferitosi per la somma

di 50.000 sterline al Bolo-

gna nel 1973, successiva-

mente proseguì la propria

militanza nei campionati

italiani facendo scalo a

Ferrara, Benevento e Lec-

ce e infine giungendo a

Charlie Sartori…roba de gagg!

una foto autografata di Sartori ai tempi della sua militanza nel Rimini

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VII

Rimini alla vigilia del

Campionato 1979/80

nell‟ambito dell‟operazione

che portò Grezzani in Sa-

lento.

Parlando di Sartori e della

sua chioma rosso-vivace,

che ben si intonava ai colo-

ri della nostra casacca, si

riaccendono ancor ora e-

mozioni e aneddoti mai

sopiti. Una delle espressio-

ni tipiche che partiva im-

mancabilmente dagli spalti

in quel periodo era quel “la

è roba de gagg!” che ben

racchiudeva nella sua pit-

toresca essenza tutta la

forma e la sostanza del

nostro piccolo guerriero,

inesorabile rapace di pallo-

ni nella terra di mezzo del

Prato della Sartona.

Chi vi sta scrivendo lo ri-

corda come uomo-simbolo,

cardine inamovibile

all‟interno dello scacchiere

di mister Bruno, dotato di

una carica agonistica e di

una resistenza fisica fuori

dal comune. Quello che

oltre Manica definivano “a

hard running player”, in

grado di ricoprire il ruolo

di centrocampista sia ester-

no che interno, ma incline

a svariare in ogni zona del

campo, retaggio di una

mentalità tipica dell‟epoca,

votata al calcio totale e

acquisita forse durante la

militanza all‟estero. Un

generoso trottolino tutto

corsa e polmoni, cui anche

la tecnica non faceva difet-

to; trascinatore indi-

scusso fuori e dentro il

campo, sempre in testa

al plotone nel corso

degli allenamenti, un

esempio di serietà e

attaccamento alla ma-

glia. In buona sostanza

un giocatore che ose-

remmo definire “old-

style”.

Charlie rimase per tre

stagioni in maglia

biancorossa, indossan-

do stabilmente anche

la fascia di capitano,

dal ‟79 all‟ ‟82. Stagio-

ni per nulla banali e,

per alterne vicende,

tutte degne di menzione.

Quella della seconda sor-

prendente promozione tra i

cadetti dopo un solo anno

di purgatorio nel 1979/80;

quella successiva del

1980/81, definita all’epoca

“la B più bella”, culminata

con l‟eccellente piazzamen-

to al 9° posto e incastonata

di gemme di indelebile pre-

gio; infine, la più amara,

quella sfociata nella incre-

dibile retrocessione in Serie

C al termine del torneo

1981/82.Per un totale di 88

presenze e 5 reti.

Le ultime notizie trovate

in rete ci raccontano di un

Sartori rientrato in Inghil-

terra, a Manchester presso

la consorte, dopo l‟addio al

calcio in Italia nel 1984 tra

le fila del Trento, per intra-

prendere il lavoro di affila-

tore di coltelli professionale

per alberghi e ristoranti.

Degno epilogo di una ono-

rata carriera ci verrebbe da

dire!…Dopo aver triturato

e affettato in lungo e in

largo interi terreni di gioco

con la sua inesauribile cor-

sa e il suo dinamismo senza

posa. Hip Hip Charlie!

Old-Fan

Capitan Sartori nel derby di serie B del 10/05/81 vs. Cesena (1-1) in compagnia della super-Tina, in un Neri stracolmo di pubblico.

Figurina anni „70, ai tempi del MUFC

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VIII

ionato l'à cminz ben che sumaraz ad arrigoni!

“Dai e dai aglia avem

fata a purtela ma chesa

mo ad fadiga burdel, ta

bon che un'à piuvù per-

chè sa tot agli umbreli

chi n’ à fat pasè uinera

parecc chiavria ciap un

scroll ad acqua”

“Sè, però e bsogna che

enca i stuard (cum' è

cus dis? Sa stal robi novi

uns capess mai un caz!)

i staga tenti perchè ona

ad stal volti iè lor chi

ciapa un scroll ad boti!”

“Tvè dmenga a Manto-

va?” “um pisria ma ò da

fè la presenza ma la mi

festa, la festa di becc!”.

Alla fine regna la cal-

ma del pericolo scam-

pato e la soddisfazione

per la squadra e la clas-

sifica oltre che per la

vittoria.

Le considerazioni sono

più o meno unanimi,

patimento tanto ma

grande RIMINI!

Manca però la ciliegina

sulla torta, il purtòn si

anima proprio mentre

non molto lontano

(poco meno di 30 Km)

c'è chi si sta giocando

parecchio e anche se si

cerca di mostrare appa-

rente distacco col pas-

sare dei minuti l'atten-

zione si sposta lì.

“Cus chi fa i cunta-

doin?” “chi è santarcan-

zli?” “valà pataca! I

cuntadoin dabon no da-

posta!” “dis che i perd”

“quant?” “un a zero”

“se cul chià sta da veda

chi parezza adess” “nu

porta sfiga! Sta zet!”.

Con l'approssimarsi del

novantesimo sale l'at-

tesa per il triplice fi-

schio e quando questo

arriva si ride e si gode

alla faccia dei cugini

“l'à cminz ben che su-

maraz ad arrigoni!”

“poisar , cisoina e bulo-

gna! l'à piò merda ma-

doss lò che un pair ad

stabi!” “sta bon, cume

alenador un'è mel”

“un'è mel infatti!

L'è pezz canè mel!

L’è un animel!”.

Ortoli e gli spettri

di quel pomeriggio

ad Arezzo di giu-

gno 2000 si riaffac-

ciano nella memo-

ria,compreso l' ae-

reoplanino che pas-

sò qualche giorno

dopo sul lungoma-

re per sfottere

mandato dai mar-

chigiani.

Arrigoni guidava

quel Pesaro, ai fre-

quentatori del pur-

tòn non manca la me-

moria.

La memoria, in effetti

situazioni tutto som-

mato distese come

quelle di domenica

scorsa incoraggiano il

riaffiorare dei ricordi e

dei personaggi che da-

vanti a quel portonac-

cio mezzo arruginito

tenevano banco con

aneddoti vari e simpa-

tia.

Ugo, detto “Garavel”,

era uno di questi.

Scomparso da anni an-

cora è ricordato, ex pu-

gile con la vena polemi-

ca sempre attiva segui-

va la gara sotto la tri-

buna centrale attacca-

to al campo e spesso

per arrivare meglio alla

terna o ai giocatori av-

versari si chinava sotto

la parte in vetro ad in-

veire in modo che quel-

la parte non affievolis-

se acusticamente i suoi

urli.

Ricordo un faccia a

faccia con l'allora presi-

dente Montesi “te

tzcorr cumè che foss

roba tu e um toca lezz

si zurnel che tè sno e

set per zent? Va in te

casein valà!”.

Sotto con Mantova,

alla prossima in casa

troveremo il Lecco.

Av salut!

Drugo

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IX

Diciamolo: l‟azionariato

popolare – i tifosi pro-

prietari della loro squa-

dra – dovrebbe essere la

normalità se il campio-

nato di calcio si dispu-

tasse nel migliore dei

mondi possibili. La sto-

ria, il legame con la cit-

tà, i colori stampati sul-

la pelle, la sciarpa a de-

corare la culla dei nuovi

nati… quanti di noi non

desidererebbero vivere la

squadra di calcio in mo-

do tanto viscerale quan-

to romantico, come a

Siena si vive la propria

contrada?

Purtroppo la realtà del

calcio moderno è ben

altra cosa. Questo è il

tempo del campionato-

spezzatino, della cham-

pions league televisiva,

degli sceicchi e dei ma-

gnati del gas: ricordare

le domeniche in cui tutte

le città d‟Italia, piccole e

grandi, scendevano in

campo contemporanea-

mente e i presidenti era-

no prima di tutto dei

tifosi è roba da vecchi

nostalgici. Quando persi-

no il mitico stadio di

Highbury cambia nome

per diventare Emirates,

cosa si può sperare più?

Che senso ha allora in

questa situazione parla-

re di azionariato popola-

re? Apparentemente

nessuno; e invece, pro-

prio in questo modello di

calcio, della partecipa-

zione diretta della gente

c‟è ancor più bisogno,

pena la fine delle nostre

squadre cittadine. To-

gliamoci di torno gli e-

quivoci ed i paragoni

improponibili: Real Ma-

drid e Barcellona sono

realtà diverse, consolida-

te in questa forma da

sempre, belle ma lonta-

nissime. Allo stesso mo-

do però bisognerebbe

evitare di parlare di

azionariato popolare

solo nelle situazioni

(sportivamente)

drammatiche, tiran-

do fuori questo tipo

di soluzione come

extrema ratio per evita-

re il fallimento o iniziare

una ricostruzione.

L‟azionariato popolare

dovrebbe, nel calcio co-

siddetto

“minore” (diciamo dalla

bassa serie A) diventare

la normalità. La squadra

di calcio (altrove, maga-

ri, anche di basket, o di

pallavolo, o di qualun-

que altro sport di squa-

dra…) deve essere sim-

bolo di identità cittadi-

na, qualcosa che riguar-

da tutti e che tutti do-

vrebbero desiderare di

aiutare come possono. Il

paragone che viene in

mente è ancora quello

delle contrade senesi:

che si sia contradaioli

attivi o che si viva la

cosa in modo meno acce-

so, l‟idea di tirare fuori

due spiccioli per dare

una mano alla vita della

propria contrada è qual-

cosa che non si discute

nemmeno: si fa, e basta.

È questione di orgoglio

cittadino e di senso di

appartenenza ad una

comunità; è questione di

mantenere in vita una

istituzione che ha con-

quistato uno spazio nella

storia di ogni città, gran-

de o piccola, e che offre,

attraverso il settore gio-

vanile, un servizio im-

portante alla comunità.

Qualche settimana fa il

presidente Amati ha af-

fermato che se buona

parte della attività eco-

nomiche (alberghi, risto-

ranti, bar, negozi, pro-

fessionisti, artigiani: le

famose “partite IVA”)

esistenti nel Comune di

Rimini facesse anche

solo la tessera di

“Amici” – 50 euro – a-

vremmo a disposizione

un budget da serie B.

Strano che in una città

così appassionata come

la nostra, così legata alla

propria storia ed al pro-

prio orgoglio, così gene-

rosa, questo non sia an-

cora accaduto…

Azionariato popolare: solo un bel sogno?

Prof

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X

a Mantova per brindare col Lambrusco! Mantova.

Doppia trasferta ma

solo un vino preso in

esame. La zona di Bu-

sto Arsizio, purtroppo,

non esprime vini che

possano essere conside-

rati interessanti, per

cui puntiamo l'atten-

zione esclusivamente

sul territorio mantova-

no.

Oggi analizziamo le

caratteristiche del

Lambrusco Mantova-

no.

Se pensiamo il Lam-

brusco sia un vino pro-

dotto solo nelle provin-

ce Modena-Reggio-

Parma, ci sbagliamo di

grosso.

Per quanto la Doc sia

arrivata solo alla fine

degli anni ottanta, sin

dai tempi di Virgilio si

decantavano le qualità

dei vini della zona.

Le caratteristiche del

Lambrusco sono note a

tutti, un bel colore ros-

so rubino, a volte un

po' più rosato, profumi

intensi, soprattutto di

frutta rossa, bello sec-

co, note sapide e bolli-

cina intrigante. Il

Lambrusco è il re dei

salumi, del cotechino,

ma nella versione ama-

bile spesso viene abbi-

nato ai tortelli di zuc-

ca, vera luveria della

zona. E' un vino molto

leggero, bevuto fresco,

non freddo, è piacevole,

non solo nelle stagioni

più calde.

”Abbinamento” con un

giocatore visto al Ne-

ri?... immediato il rife-

rimento ad Andrea Te-

deschi, punta reggiana

del Rimini alla fine de-

gli Anni '90. Giocatore

generoso, “rustico”,

aggressivo, magari non

stilisticamente bello da

vedere... ma autore di

tanti gol. Le sue memo-

rabili spallate con lo

stopper avversario di

turno fanno il paio con

il nostro vino quando

affronta, spavaldo, ta-

glieri di salumi padani

(qui il Trota però non

c'entra..). Andrea, per-

sona amabile che ho

avuto il piacere di co-

noscere, spesso è stato

sottovalutato dai tifosi,

un po' quello che succe-

de al Lambrusco quan-

do viene proposto agli

“intenditori”, fanno

spallucce ma quando la

qualità è buona, se ne

bevono una vasca da

bagno... il tempo è

sempre galantuomo.

Salute a Tutti!

Oste

Per il nostro omino è tempo di rimettersi in viaggio, destinazione Mantova!

Page 11: anno01_06

XI

SCOTTI 7,5 – a dir poco spettacolare in almeno

3/4 interventi, decisivo!

VITTORI 6 – titolare a sorpresa, si dimostra

decisivo e lesto nel mettere in rete la palla dell‟

1-0, per il resto prestazione più che sufficiente

ma dovrebbe essere un po‟ più deciso e convin-

to

MASTRONICOLA 6 – Gui-

da la difesa cercando di

metterci la solita determi-

nazione e generosità

A. BRIGHI 6 – Buona

partita, sbaglia molti ap-

poggi semplici ma in fase

difensiva è andato meglio

di altre volte

PALAZZI 6 – Meriterebbe

mezzo voto in più ma

l‟incertezza nel finale che è

costata il gol brianzolo

poteva risultare un errore

pesante

SPIGHI 6,5 – Esce strema-

to dopo la solita gara diffi-

cile per lui. Solito discor-

so… se fosse sfruttato per le sue qualità sarebbe

devastante, purtroppo al momento non lo è

CARDINALE 7 – Da quando la squadra ha la-

sciato il fioretto per giocare con la sciabola il

guerriero è tornato, sradica palloni a tutti e

sbaglia anche meno passaggi del solito

ONESCU 6,5 – Poco gioco ma fa molta legna in

una giornata in cui c‟era poco da costruire

VALERIANI 6,5 – A sprazzi fa vedere delle

grandi cose risultando sempre prezioso per la

sua duttilità tattica

BALDAZZI 6,5 – Come sempre è il più perico-

loso della squadra con le sue accelerazioni e i

suoi tiri da fuori, nel finale pecca di lucidità e

non sfrutta alcune buone

occasioni

BUONOCUNTO 6 – Questa

volta è davvero difficile

giudicarlo, appena entrato

si mette subito in mostra

con ottimi numeri che pe-

rò poi vanifica con errori

grossolani

GERBINO POLO 6,5 – E-

sce tra gli applausi del

pubblico riminese e per

una punta che segna cosi

poco è il segnale evidente

che abbia dato veramente

tutto in campo. Sarà an-

che brutto da vedere ma

sulla sua utilità tattica c‟è

poco da dire

D’ANGELO 6 – Gli va tutto bene, se in questo

momento facesse entrare in campo Drudi o Gre-

co segnerebbero anche loro e il momento è da

sfruttare più possibile; per questo cerchiamo di

risolvere i tanti problemi di natura tattica che

si sono evidenziati oggi dove abbiamo subito

troppo una squadra per molto tempo in 10

Distinto

Le pagelle

Page 12: anno01_06

XII

Classifica - girone A

LegaPro2 - Stagione 2011/12

Prossimo turno - 13 novembre 2011 ore 14.30: Alessandria - Poggibonsi

Bellaria Igea M. - Pro Patria

Borgo a Buggiano - Giacomense

Casale - Savona

Mantova - Rimini

Renate - Cuneo

Sambonifacese - Santarcangelo

San Marino - Montichiari

Treviso - Lecco

Virtus Entella - Valenzana

Dodicesima giornata - 6 novembre 2011: Bellaria Igea M. - Treviso..………………………..……..1-1

Casale - Mantova……….………………………………...1-0

Cuneo - Virtus Entella….…………………………..…….2-1

Giacomense - Sambonifacese.……………………….……5-2

Lecco - Santarcangelo……...……………………..………2-1

Poggibonsi - San Marino...……………………….………1-2

Pro Patria - Montichiari……………………………….…1-1

Rimini - Renate…………...………………………………2-1

(9' pt Vittori, 9' st Spighi, 12' st Bergamini )

Savona - Alessandria..………………………………….. rinv.

Valenzana - Borgo a Buggiano………………..….……...3-2

Squadra Punti G V N S GF GS

Casale 26 12 8 2 2 20 10

Treviso 25 12 7 4 1 22 10

Cuneo 23 12 7 2 3 24 16

Rimini 23 12 7 2 3 16 11

Santarcangelo 19 12 6 1 5 20 15

Giacomense 19 12 5 4 3 21 19

Poggibonsi 18 12 5 3 4 20 17

Montichiari 18 12 6 1 5 16 15

Virtus Entella 15 12 4 3 5 15 13

Bellaria Igea M. 15 12 4 3 5 12 17

San Marino 14 12 4 2 6 19 17

Savona 14 11 4 4 3 12 12

Mantova 14 12 3 5 4 13 19

Renate 13 12 3 4 5 12 13

Sambonifacese 13 12 4 1 7 14 24

Borgo a Buggiano 12 12 3 3 6 14 18

Alessandria 10 11 3 3 5 12 17

Valenzana 10 12 2 4 6 13 19

Lecco 7 12 1 4 7 11 24

Pro Patria 1 12 3 5 4 13 13

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti