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Anno XXX - n o 2 Marzo/Aprile 2016 Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

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Anno XXX - no 2 Marzo/Aprile 2016

Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

MARZO/APRILE 2016

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2RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE

NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

In copertina: Esercitazione con scala controventata alla manifestazione di Thiene (VI)

ASSOCIAZIONE NAZIONALEVIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

Membro permanente della Consulta nazionale delVolontariato presso la Presidenza del Consigliodei Ministri Dipartimento di Protezione Civile

(Decreto n. 3939 del 21 ottobre 2014)

DIRETTORE RESPONSABILE:Fabio MARANGONI

COMITATO DI DIREZIONE:PRESIDENTE NAZIONALE: Luca BONELLO

VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Rolando FAGIOLI eGiuseppe PARRINELLO

SEGRETARIO GENERALE: Francesco MANTINEO

CONSIGLIERI NAZIONALI: Sergio AURELI,Gian Andrea AUTELLI, Gianluca COLOSSI,Mirco DECAROLI, Michele ERRICO,Claudio DI MAIO, Damiano LANDI,Roberto MUGAVERO e Gianluca SAGGIORO

Impaginazione e GraficaTIPOGRAFIA CUNARDESE - CUNARDO (VA)

Editore incaricato, ufficio abbonamenti Sicurezza Aziendale s.r.l.Via Palmieri, 47 - 20141 Milanotel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261Agenzie per l’ItaliaSICUREZZA OGGI tel. 02 89504492DIFFUSIONE S.M. tel. 055 2590284Stampa:LITOGRAFIA STEPHAN – GERMIGNAGA (VA)

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L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è estraneaalla gestione economica della rivista. Gli articoli firmati corri-spondono al pensiero dell’articolista e non impegnano né laRivista né l’Associazione. La Redazione si riserva il diritto di rifa-cimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discrezione riterràopportuno modificare. È vietata la riproduzione anche parziale diarticoli, fotografie, disegni qui pubblicati, Il personale addettoalla raccolta di abbonamenti, non appartiene al Corpo NazionaleVV.F.

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Aut. Trib. Milano n. 855/89

2EDITORIALE

Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano

4RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE A ROMANO DI LOMBARDIA

5VFV IDONEI PER LE ATTIVITÀ DI RISCHIO ELEVATO NELLE PROPRIE AZIENDE

6L’ASSOCIAZIONE ALLE CONSULTAZIONI POLITICHE PER IL FUTURO DEL CORPO NAZIONALE DEI VVF

8ATTIVITÀ DI SOCCORSO A FORTE RISCHIO. MANCA TUTTO

9UN VALIDO AIUTO PER IL RISCHIO TERREMOTI: MYSHAKE

12ANALISI DELLA MINACCIA NON CONVENZIONALE IN EUROPA

20L’ASSOCIAZIONE INCONTRA L’ASSESSORE ALLA P.C. DELLA REGIONE LOMBARDIA

21"IO NON RISCHIO" CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

22ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO NAZIONALE NEL TRIENNIO 2013-2015

23LA PRIMA EDIZIONE DELLA "HISTORIC CAR VENICE"

24ESERCITAZIONE CONGIUNTA ALLA BASE USA DI VICENZA

26VILLAFRANCA DI VERONA: NUOVA SEDE VOLONTARIA

29NUOVA AUTOPOMPA AL DISTACCAMENTO DI CAPRILE (BL)

30È NATO IN MOLISE IL PRIMO DISTACCAMENTO VOLONTARIO

32A SAVIGLIANO IL ROTARY AIUTA I VIGILI VOLONTARI

33DISTACCAMENTO VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI CHIVASSO

37RUBRICA "CERCO – OFFRO"

38NOTIZIE DALLE SEZIONI PROVINCIALI

39AVVENIMENTI SPORTIVI

4051° MOTORADUNO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

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A noi quindi il compito di rappresentare con forzauna situazione insostenibile dove il cittadino nonriceve un servizio adeguato e uniforme sul tutto ilterritorio. Spesso attende una risposta ad unachiamata di soccorso con tempi inaccettabili. Glioperatori (volontari e permanenti) supplisconocon le loro capacità personali e con la loro inne-gabile passione, alle innumerevoli lacune orga-nizzative e strumentali che offre oggi il CorpoNazionale Mai nessuno a qualsiasi livello, dirigenziale e poli-tico, se ne è veramente preoccupato con scien-za, con metodo, ascoltando le componenti impe-gnate sul campo e non solo chi faceva comodoal momento. Mai nessuno si è preoccupato didisegnare un progetto di prospettiva futura. Mainessuno si è degnato quantomeno di porsi ladomanda sul come mai nel resto del mondo, èprivilegiato il principio di prossimità con l’apertu-ra di caserme volontarie in maniera capillare esistematica, investendo contestualmente lepoche risorse nella massima professionalizzazio-ne di una componente permanente che costitui-sce al massimo il 20%-30% della forza attiva enon il contrario come nel nostro paese.Mai nessuno si è nemmeno mai preoccupato, diverificare che le stesse disposizioni, così come leLeggi e i regolamenti interni che ha scritto, abbia-no avuto un effettivo seguito e siano state real-mente applicate da chi di dovere. In questo con-

Alla vigilia dei primi importanti appunta-menti elettorali, siamo travolti come diconsueto da un bombardamento mediati-

co che tocca i più svariati temi dai diritti civili alsempre più attuale tema della sicurezza. La poli-tica, nella spasmodica ricerca del consenso elet-torale, come da tradizione repubblicana, si spen-de sui temi “caldi”, quelli che toccano la "pancia"dell’elettorato del paese. Non poteva pertantosfuggire a questo “dibattito” il Corpo Nazionaledei Vigili del Fuoco, universalmente riconosciutocome il fiore all’occhiello di questa nazione, dovegli “eroi di tutti i giorni” nonostante le avversità egrazie alla loro indiscutibile capacità, rispondonoalle emergenze del paese.Ma come sempre più spesso accade però, lademagogia, il populismo e la corsa alla firma sulprovvedimento “d’impatto” sulla carta, ma irrea-lizzabile nella realtà macroeconomica in cui vivia-mo, hanno la meglio su quelli che sono i temi realiche flagellano un Corpo Nazionale sull’orlo deldefault economico e gestionale.In questo contesto assistiamo ad inaugurazioni inpompa magna, in ogni angolo del Paese, di sedidei Vigili del Fuoco Volontari (quasi tutte peraltrogià in funzione da anni !) dove un giorno i volon-tari sono la risorsa del Paese sulla quale investi-re, l’altra gamba del Corpo Nazionale e una forzaprofessionalmente preparata a cui non si puòrinunciare ; quello dopo se sono in zona geogra-fica più sensibile si parla solo più dell’ “impre-scindibile” tema della stabilizzazione dei tempo-ranei e l’assunzione di migliaia di unità perma-nenti senza le quali il Corpo Nazionale non risul-terebbe essere più in grado di garantire il soc-corso, quasi il ruolo dei primi ( i volontari) fosse dicomplemento e non parte integrante del disposi-tivo quotidiano di soccorso come a tutti gli effettiad oggi svolge. Chiunque capisce che c’è qual-cosa che non quadra. Chiunque capisce che chideve prendere decisioni cruciali per il paese suquesto tema brancola nel buio. Esiste infatti unaverità che nessuno vuole raccontare e che moltiforse non vogliono sapere. Altri poi, non la voglio-no proprio sentire. E

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Presidente NazionaleLuca BONELLO

CUIPRODEST?

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testo la quarantennale lotta tra i permanenti evolontari (detta anche ironicamente la guerra tra ipoveri) ha portato unicamente a far morire lenta-mente una struttura, mal concepita e ancor peg-gio gestita con negligenza sia sotto il profilo eco-nomico che di risorse umane.Non stupiamoci quindi se ad oggi circoliamo tutticon tre tipi di divise e dispositivi di protezione indi-viduali scaduti come gli elmetti e i completi anti-fiamma, perché non ci sono i soldi per cambiarli;se soccorriamo su mezzi fatiscenti, spesso inade-guati al servizio nelle zone in cui sono destinati; seci erogano la formazione centellinandola quasifosse un privilegio e non un obbligo oltre che undiritto; non stupiamoci del debito crescente cheha contratto la nostra amministrazione nei con-fronti dei fornitori di carburanti, luce , acqua e gasche raggiunge ormai cifre da capogiro.Mi rendo conto che sia più comodo prometterealtri nuovi posti di lavoro e trasformare realtà chefunzionano come i distaccamenti misti (vedi l’ul-timo esempio di Broni – PV) mandando via ivolontari e di fatto decuplicando i costi, perdare il medesimo servizio e disperdendo allostesso tempo un importante risorsa di profes-sionalità dei vigili del fuoco volontari di queldistaccamento in cui lo Stato stesso aveva a

suo tempo già investito. Ma il politico e il diri-gente non deve fare quello che è più comodo perlui. E’ stato eletto ed è pagato per fare quello cheè più giusto per la comunità per il quale ha pre-stato giuramento, altrimenti è bene che faccia unaltro mestiere o che perlomeno eserciti il suodiritto da semplice cittadino o imprenditore utiliz-zando i suoi soldi e non quelli dei contribuenti.Alla luce di questi indiscutibili fatti, stona ancoradi più la contrapposizione sindacale nei confron-ti del personale volontario e lo stesso tentativo diuna frangia minima della componente volontariaad autorappresentarsi per poi immediatamentecedere al “canto delle sirene” in cambio dellesolite promesse; così pur di poter continuare afare quel servizio che prima di tutto è un dirittodel cittadino e non un hobby come qualcunovuole fare credere. La domanda che mi pongooggi è quindi la stessa che si ponevano i retoricilatini, sicuramente meno annebbiati dalla moder-nità e più abituati a riflettere realmente sulle cosedella vita: “CUI PRODEST” ? (a chi giova?).Al cittadino volontario, al lettore … ed elettore ilcompito di dare la risposta . #sulatesta

Il Presidente Luca BONELLO

Hanno collaborato per la realizzazione

degli articoli di questo numero:

Alessandro Benetti, Federico Benolli,

Massimo Bozzano, Simona Frulla,

Federico Girgenti, Roberto Mugavero,

Valentina Sabato, Gianluca Saggioro,

Corrado Scapin e Silvia Soldatelli.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALEVIGILI DEL FUOCO VOLONTARIEretta in Ente Morale con D.P.R. 1160 del 18/12/1972

Sede nazionale: Via Pietro Cavezzale, 8 - 10124 TorinoTelefono: 011 888 823 Telefax: 011 197 924 86

Sito WEB: www.anvvfv.itIndirizzo posta elettronica: [email protected].: [email protected] elettronica tesseramento: [email protected] (www.anvvfv.it/tesseramento.html)

Orario ricevimento pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30Redazione Rivista "VFV Tecnica Antincendio e Protezione Civile": [email protected]

Per ulteriori informazioni sull’Associazione Nazionale Vigili del

Fuoco Volontari, accedere al sito internet http://www.anvvfv.it/

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Gli argomenti all’ordine del giorno della riunionedel Consiglio nazionale svoltasi a Romano diLombardia (BG) il 2 aprile 2016 prevedevano la

redazione del testo della proposta per il nuovoRegolamento dei VVF volontari e fare il punto dellasituazione sulle attività svolte, e da espletare, da partedei componenti del Consiglio nazionale. Il Presidente nazionale Luca Bonello nell’aprire i lavoriintroduce una panoramica generale sullo stato associa-tivo e sugli aspetti emersi nei recenti incontri istituzionalida parte del Comitato di Presidenza.Successivamente a rotazione prendono la parolaanche gli altri componenti del Comitato di Presidenzasupportati da interventi dei colleghi Consiglieri inmerito all’atteggiamento da tenere nei confrontidell’Amministrazione considerata la disastrosa situazio-ne cui versano i distaccamenti volontari a causa delleinadempienze di molti Comandi provinciali.Al termine degli interventi emerge la volontà di metterein mora i Comandanti provinciali restii ad applicare ledisposizioni del Regolamento e quelle emanate a suotempo dal Dipartimento in merito agli arruolamenti(accoglimento delle domande degli aspiranti VVF e suc-cessiva decretazione) e ai corsi di formazione per neoarruolati e per il conseguimento di patenti di guida epassaggi di qualifica. Viene dato mandato allo studiolegale dell’Associazione di proporre le azioni necessarieper agire in tal senso.In parallelo emerge la volontà di sentire le propostedella base e per questo con positività viene vista la pro-posta di indire un sondaggio al quale potranno parteci-pare gli associati mediante un questionario che verràproposto sul sito internet dell’Associazione. Sentire

cosa esprime la base è molto importante prima di pro-cedere con possibili drastiche azioni che inevitabilmen-te dovranno coinvolgere anche i distaccamenti volontari.Fra le azioni da promuovere, e deliberate dal Consiglionazionale, ci sono anche quelle che prevedono l’obbli-go di rispettare, pena la messa in mora dei Comandantiprovinciali, quanto stabilito nel 2013 dall’allora CapoDipartimento pref. Francesco Paolo Tronca in merito aiprogrammi di arruolamento di fatto disattesi da anni eche stanno letteralmente assottigliando gli organici deidistaccamenti volontari. Gli stessi Comandi dovranno essere portati a relaziona-re sui fondi destinati ai distaccamenti volontari, e al per-sonale volontario, perché forte è il sospetto che quelpoco che arriva dal Dipartimento escluda a priori le esi-genze delle succitate sedi.Nel continuare la riunione sono stati affrontati aspettiinerenti l’organizzazione associativa in base alla quale ilConsiglio nazionale approva all’unanimità di valutare laposizione regolare di alcune Sezioni provinciali eDelegazioni dell’Associazione in base anche ai requisitistabiliti dallo Statuto e dalle disposizioni emanate neglianni dal Consiglio nazionale. Successivamente si esprimono alcuni Consiglieri perillustrare le attività da essi svolte e le criticità di zona. Infine il Consiglio nazionale accoglie la proposta diFabio Marangoni di essere disposto a diventare il nuovodirettore responsabile della Rivista nazionale "VFVTecnica Antincendio e protezione Civile" a condizione dipoter rinunciare alla carica di Segretario Generale daegli detenuta da 15 anni perché egli sostiene di nonessere in grado di espletare con meticolosità entrambele mansioni. Su proposta del Comitato di Presidenza, econ approvazione del Consiglio nazionale, FabioMarangoni diventa Direttore responsabile della citatarivista e al suo posto subentra alla carica di SegretarioGenerale il Consigliere nazionale Francesco Mantineo.

Fabio Marangoni

RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE A ROMANO DI LOMBARDIANELLA TERZA RIUNIONE CHIARITIASPETTI PER LA GESTIONE ASSOCIATIVA DEI PROSSIMI MESI

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I VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI SONOIDONEI PER LE ATTIVITÀ DI RISCHIOELEVATO NELLE PROPRIE AZIENDE

Con lettera circolare n. 5792 del 04 maggio 2016il Dipartimento dei vigili del fuoco ha finalmen-te riconosciuto ai vigili del fuoco volontari ope-

rativi l’idoneità per le attività di rischio elevato ai sensidei decreti ministeriali del 10 marzo 1998 e del 6 ago-sto 2014.Sono stati pertanto premiati gli sforzi prodigati negliultimi anni dall’Associazione Nazionale dei Vigili delFuoco Volontari con solleciti più volte indirizzati airesponsabili del Corpo nazionale per far riconoscere alpersonale volontario quelle caratteristiche deputateagli addetti delle aziende a rischio elevato dopo la par-tecipazione di un corso formativo. È stata così sanatauna carenza che imponeva ai vigili volontari di doverpartecipare ad un corso formativo presso i Comandiprovinciali alla pari di altri colleghi non facenti parte delCorpo nazionale dei vigili del fuoco. Tradotto in soldo-ni, i vigili volontari che, quotidianamente sono a con-tatto con pericoli di ogni genere e con mansioni talvol-ta superiori rispetto a coloro che nei Comandi provin-ciali presiedevano i corsi di formazioni per gli addettidelle aziende ad alto rischio, non potevano svolgerenelle proprie aziende le mansioni spettanti a questiultimi. Questo costringeva le aziende ad investirerisorse per formare inutilmente un proprio dipendenteper abilitarlo a svolgere mansioni con formazione giàacquisita in parecchi anni di servizio come vigile delfuoco volontario.

Di seguito il sunto del contenuto della circolare mini-steriale.Le vigenti disposizioni in materia di salute e sicurezzanei luoghi di lavoro prevedono che un congruo numerodi lavoratori svolga, previa adeguata formazione, "l’atti-vità di prevenzione incendi e lotta antincendio, di eva-cuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo graveed immediato". Al riguardo, in analogia all’articolo 6 del D.M. 6 agosto2014, considerati i programmi dei corsi di formazione

per gli addetti nelle aziende a rischio di incendio eleva-to individuati con il D.M. 10 marzo 1998, nonché i pro-grammi di formazione iniziale e di addestramento perio-dico dei Vigili del fuoco volontari e tenuto, altresì, contodella specifica qualificazione di tale personale volonta-rio, questi potranno richiedere ai Comandi provincialidei vigili del fuoco presso cui sono iscritti, il rilascio del-l’attestazione di idoneità per attività a rischio elevatosecondo quanto di seguito precisato.I Vigili del Fuoco Volontari destinatari della presentedisposizione devono essere in possesso dei seguentirequisiti:

a) Essere iscritti negli elenchi di cui all’art. 6 deldecreto legislativo n. 139/2006;

b) Aver superato il corso di addestramento iniziale; c) Per il personale "discontinuo", aver compiuto un

periodo di richiamo in servizio nell’ultimo quin-quennio;

d) Per il personale volontario che presta serviziopresso i distaccamenti volontari, aver effettuatonon meno di 10 interventi o, in alternativa di 10turni di servizio nell’ultimo quinquennio.

Che dire in merito se non ringraziare, anche da partedelle aziende interessate, i vertici del Corpo nazionaleper aver sanato questa carenza formale anche nell’otti-ca di un riconoscimento dell’importante opera prestatadal personale che contribuisce a gestire il soccorsodalle oltre 300 caserme volontarie ubicate sull’interoterritorio nazionale.

Fabio Marangoni

Per leggere la comunicazione delDipartimento inquadrare il codiceQR con uno smartphone

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L’ASSOCIAZIONE ALLE CONSULTAZIONI POLITICHEPER IL FUTURO DEL CORPONAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE DI MODIFICA AI DECRETI LEG.VI 139/2006 E 217/2005

Ivertici dell’Associazione Nazionale dei Vigili delFuoco Volontari lo scorso 9 maggio hanno partecipa-to a Roma all’incontro presieduto dall’on. Emanuele

Fiano, responsabile per il PD delle riforme istituzionali e

Sicurezza e capogruppo alla Camera dellaCommissione Affari Costituzionali, presso la sedenazionale del Partito Democratico (PD) per vedersi illu-strare le proposte di modifica dei decreti legislativi 8

Da sx il Presidente Luca Bonello, l’on. Emanuele Fiano, il vice Presidente Rolando Fagioli, il Consigliere Gianluca Colossi, il vicePresidente Giuseppe Parrinello e l’avv. Christian Salutari.

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marzo 2006, n. 139 (Riassetto delle disposizioni relativealle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco) e 13 ottobre 2005, n. 217 (Ordinamento delpersonale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco).Alla riunione hanno preso parte anche le Organizzazionisindacali del personale permanente e alcuni rappresen-tanti di Associazioni di volontariato.

L’On. Fiano ha aperto i lavori con una breve introduzio-ne volta a specificare il motivo dell’incontro, come daordine del giorno, sulla disamina delle problematicheconnesse al progetto di riforma della Legge 217/2004 e139/2006 sulla quale l’Amministrazione, di concertocon le rappresentanze sindacali nazionali sotto la guidadel Sottosegretario On.le Bocci, ha già abbozzato unlavoro che però dovrà subire ancora delle modifiche eche verrà comunque sottoposto in visione ai parteci-parti ai lavori in una successiva sessione.

È seguito un giro di dichiarazioni aperto dalleOrganizzazioni sindacali CGIL – CISL – UIL – DIRSTAT –CONAPO – USB che oltre ad essersi espresse su aspet-ti inerenti l’attività della componente permanente hannopensato anche ad esprimere le loro considerazioni sulpersonale volontario. Sono saltate fuori alcune propostecompletamente estranee alla realtà e alle esigenze delpersonale volontario come togliere i rimborsi ai volonta-ri (CISL) e regionalizzare le caserme volontarie(Conapo), mentre altre più realiste esprimevano preoc-cupazione per la ripercussione su un’eventuale riduzio-ne dei volontari a scapito della funzionalità del soccor-so (DIRSTAT).Si sono poi espressi i rappresentanti dei discontinui(volontari stipendiati in servizio presso le caserme per-manenti) che per l’ennesima occasione hanno ribadito illoro diritto ad essere assunti nel Corpo nazionale.Quindi è stata la volta dei rappresentanti di alcune asso-ciazioni locali di volontari per sollecitare la risoluzione diproblematiche legate ai loro territori.

Infine è stata ascoltata l’Associazione Nazionaledei Vigili del Fuoco Volontari nella persona delPresidente Luca Bonello il quale concisamente haespresso il pensiero e le necessità del personale e deidistaccamenti volontari del Corpo nazionale.Dopo aver ringraziato gli organizzatori per il coinvolgi-mento dell’associazione maggiormente rappresentati-va a livello nazionale della componente volontaria delCorpo nazionale, solleva il problema politico della fun-

zione che si intende dare alla componente volontarianel progetto di riforma. All’On.le Fiano è stato chiestose realmente la politica, e di rimandol’Amministrazione, intende considerare la componentevolontaria operativa del Corpo come una risorsa delsoccorso e a tutti gli effetti la seconda gamba delCorpo come si è tentato di far credere per decenni, ose invece la volontà politica intende orientarsi verso unsistema garantito esclusivamente da professionisti,magari supportato da una gamba menomata, claudi-cante, progetto per il quale si manifestano vivi dubbisulla sostenibilità economica quando ad oggi il Corponazionale vanta debiti con i fornitori di carburanti, peraffitti pagati in forte ritardo, per la scarsa manutenzio-ne di automezzi ed attrezzature per non parlare di unparco machine totalmente allo sfascio.

Il Presidente Bonello, infine per dare una risposta agliattacchi ingiustificati sulla presunta retribuzione delvolontario dei vigili del fuoco, rammenta come questasia prevista in quasi tutti i corpi dei vigili del fuocovolontari del mondo e che essa sia di natura economi-ca risibile a fronte dei costi della componente perma-nente. Pur confermando che l’intento non è quello diridurre le caserme permanenti sul territorio, citando idati statistici forniti dall’Amministrazione evidenzia che icosti in soli stipendi di un presidio permanente ammon-tano a 1,35 Milioni di euro all’anno mentre per l’omolo-ga caserma gestita dai volontari si spendono soli30.000 Euro. Con gli attuali costi di gestione di una sedepermanente se ne mantengono ben 45 volontarie.

In chiusura evidenzia la risorsa rappresentata dallanostra componente tradotta nella maggior parte deicasi in caserme già mantenute dalle Comunità localisenza oneri per l’Amministrazione del Corpo e l’appor-to eccezionale dato dagli stessi distaccamenti volonta-ri che in un decennio hanno donato al Corpo nazionaledei vigili del fuoco quasi 10 milioni di euro in automez-zi, attrezzature e beni faticosamente reperiti dai nostrivolontari con l’aiuto delle Comunità locali. Chiudendo l’incontro gli organizzatori, dopo essersiappuntati gli interventi espressi dai vari rappresentantidel personale volontario e permanente, si sono ripropo-sti di approfondire la situazione in ulteriori sessioni.

presidi, si aggiunge la oramai diffusa pratica di migra-zione dei mezzi di soccorso dalle sedi volontarie, allesedi permanenti."

Sono quindi riportate le preoccupazioni delle localiAmministrazioni, molto sensibili al funzionamento dellesedi volontarie, per le continue disfunzioni e inosser-vanze di alcune disposizioni di legge in particolare delRegolamento dei Vigili del Fuoco Volontari (DPR76/2004) per alcuni aspetti di seguito elencati:

1) Rilascio decreti d’iscrizione (Art.1 comma 2);

2) Corsi di ingresso (Art.9 comma 1);

3) Corsi per il conseguimento della patente ministerialee per la formazione di base (art.9 comma 2);

4) Corsi di avanzamento a CSV (Art.13)

5) Corsi di avanzamento a CRV (Art. 12);

6) Corsi di formazione per FTAV (Art. 5 comma 3).

Tutti si chiedono perché in alcuni Comandi provincialivenga di fatto impedito l’arruolamento di nuovi vigili delfuoco volontari, lasciando giacere le domande in qual-che ufficio piuttosto che inoltrarle seguendo l’iter previ-sto dalle vigenti disposizioni. Lo stesso dicasi per i corsidi formazione dei neo arruolati e per la formazione dinuovi autisti indispensabili per conseguire la patenteministeriale per la conduzione di automezzi di soccorso.Infine, per il capitolo automezzi ed attrezzature, ci sichiede se i Comandi hanno mai programmato la sosti-tuzione di automezzi vetusti (alcuni con oltre 30 anni)con altri un poco più recenti. Intanto in alcune aree dellanostra penisola i tempi per portare il soccorso si stannoallungando e qualcuno comincia a pensare: non faràparte di un progetto per dimostrare che i volontari nonfunzionano e di conseguenza invocare l’assunzione dipersonale permanente?

La lettera spedita il 7 maggio 2016dall’Associazione Nazionale dei Vigili del FuocoVolontari all’indirizzo dei vertici del Corpo naziona-

le dei vigili del fuoco oltre che al Sottosegretario agliInterni non è la solita "lista della spesa" anche perchérispetto al passato nelle ultime settimane alcuni distac-camenti volontari di fatto sono stati costretti ad inter-rompere le uscite di soccorso a causa della mancanzadi uomini e automezzi. Chissà che cosa ne pensanocoloro che nel Corpo nazionale ritengono di poter fareanche a meno dei volontari che, fino a prova contraria,costituiscono la spina dorsale di qualsiasi altro Corpo disoccorso in Italia (Protezione Civile, Croce Rossa, VVFdelle regioni autonome) e all’estero dove i volontaricostituiscono l’85 – 90% del personale dei Corpi deivigili del fuoco. Cosa ne pensano i cittadini lo sappiamoinvece dalle azioni promosse dai sindaci dei paesi in dif-ficoltà alcuni dei quali hanno denunciato la grave situa-zione sugli organi di informazione. Il sentire dire in con-tinuazione che volontari sono indispensabili senza pro-digarsi in fruttuose collaborazioni da parte del politi-co/dirigente di turno pare essere una pura esternazionedi convenienza utile solo a temporeggiare per non voleraffrontare i veri problemi alla loro origine. Ma veniamo alsunto della lettera dell’Associazione."Viste le numerose comunicazioni di cui all’oggetto, chegiungono quotidianamente dalle più svariate Regionid’Italia alla Sede Nazionale dell’Associazione Vigili delFuoco Volontari, dove fatti accaduti negli ultimi giorninelle province di Torino e Catania sono stati riportatidagli organi di informazione locali che, supportati danumerosi sindaci preoccupati della grave situazione,mettono in risalto il rischio di pericolosi ritardi negliinterventi di soccorso, con la presente desideriamoporre alla Sua attenzione l’aggravarsi delle condizioni didifficoltà che vivono le sedi volontarie del CorpoNazionale." Continua - "Alle oramai croniche problematiche legateall’assenza dei corsi di ingresso, di formazione perpatenti e di qualificazione professionale di base (SAF,TPSS, ATP, NBCR) che da previsione, porteranno nelgiro di pochi anni alla chiusura “obbligata” di numerosi

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ATTIVITÀ DI SOCCORSO A FORTE RISCHIO.

MANCA TUTTOENNESIMO (INVANO?) SOLLECITO AL DIPARTIMENTO PERRIMEDIARE UNA DIFFICILE SITUAZIONE

Per leggere la lettera inviata al Dipartimentoinquadrare il codice QR con uno smartphone

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UN VALIDOAIUTO PERIL RISCHIOTERREMOTI:

MYSHAKEINNOVATIVA APPLICAZIONEDELL’UNIVERSITÀ DIBERKELEY E DELLADEUTSCHE TELEKOM

MyShake è un’applicazione che sfruttando gliaccelerometri integrati negli smartphones per-mette di rilevare scosse telluriche con magni-

tudo superiore a 5 della scala Richter.Sviluppato dall’Università di Berkeley (California) in col-laborazione con Deutsche Telekom Silicon ValleyInnovation Center l’applicazione, sin d’ora gratuitamen-te disponibile sul sito Google Play Store, avrà la possi-bilità di allertare i possessori dell’arrivo di un terremotocon un anticipo di alcuni secondi, fondamentali per sal-vare molte vite umane.Enormi sono gli sforzi che gli enti sismologici di tutto ilmondo manifestano per cercare di prevedere i terremo-ti ed evitare la perdita di numerose vite umane anche semolto resta da fare soprattutto in termini di allertamen-to in tempo utile delle popolazioni maggiormente espo-ste; solo in California, la terra di terremoti, c’è la più altadensità al mondo di sismografi con oltre 400 siti.L’applicazione si basa su determinati segnali provenien-ti da migliaia di smartphones che avendo installatoMyShake interagiscono con una centrale ubicata al

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Berkeley Seismological Laboratory che in tempo realeesaminerà i dati pervenuti e, qualora decodificati comeoriginati da scosse telluriche, invierà agli stessi posses-sori un segnale di allarme. Richard Allen, responsabile del progetto e direttore del“Berkeley Seismological Laboratory” e professore epresidente del “Department of Earth and PlanetarySciences” dichiara che questa rete di milioni di telefoni-ni non sostituirà le più sofisticate reti sismiche naziona-li ma avrà la capacità di comunicare l’arrivo dell’immi-nente pericolo; se è vero che non tutti i paesi dispon-gono di efficienti rilevatori sismici è invece noto cheanche nelle aree più sottosviluppate vi sono abitanti checomunque posseggono gli smartphones.

Il ricercatore Qingkai Kong, che ha sviluppato l’algorit-mo che è il cuore dell’applicazione, sostiene che peravere una stima precisa di posizione, magnitudo etempo di origine occorrono almeno 300 smartphones inun’area di 110 chilometri quadrati.

In un articolo pubblicato di recente nella rivista “ScienceAdvances”, Richard Allen, Qingkai Kong e LouisSchreier sostengono che l’algoritmo in applicazionemobile che analizza i dati dell’accelerometro del telefo-no è in grado di distinguere una scossa tellurica dallenormali vibrazioni, come camminare, ballare o far cade-re il telefono. Nei test simulati, l’algoritmo che Kong hasviluppato ha distinto i terremoti da altre vibrazioni nel93 per cento dei casi.Solo quando l’applicazione determina che la vibrazioneproviene da un terremoto si attiva brevemente il GPSdel telefono per comunicare la sua posizione del telefo-no e rilasciare una serie di informazioni attraverso unaconnessione dati o Wi-Fi.Gli smartphones possono facilmente misurare il movi-mento causato da un terremoto perché hanno tre acce-lerometri (uno per ogni posizione) installati per rilevare

l’orientamento del telefono per la visualizzazione o per igiochi. Seppur ottimi nella loro sensibilità essi sonomolto meno efficaci rispetto sismometri in terra puravendo la capacità di registrare i terremoti sopra magni-tudo 5 - quelli che fanno danni – in un raggio di 10 chi-lometri. All’inferiore sensibilità possono contrapporre laloro capillare distribuzione in ogni continente, se consi-deriamo che a tutt’oggi sono utilizzati circa un miliardodi smartphone in tutto il mondo.

Cosa è un accelerometroQuando si utilizza un’applicazione “bussola” dellosmartphone o dello smartwatch o un altro programmache fornisce indicazioni sulla posizione e sulla direzioneda intraprendere, come supporto all’osservazione delcielo e per la ricerca delle costellazioni, come conta-passi o altre particolari attività che registrano i movi-menti del nostro dispositivo mobile, entra in azione unpiccolo dispositivo chiamato accelerometro che, comesuggerisce il nome, misura le variazioni di accelerazio-ne (su tutti e tre gli assi) subite dal device.Gli accelerometri sono utilizzati anche all’interno delleautomobili per rilevare improvvise variazioni delle forzedi accelerazione – dovute, nella gran parte dei casi, a urti

Venerdì 27 maggio presso un noto ristorante di Torino si è tenuta la cena di presenta-zione della campagna elettorale per le prossime elezioni a sindaco del capoluogo pie-montese del candidato di Forza Italia Osvaldo Napoli. Per l’occasione gli organizzato-ri del partito hanno invitato anche Mirko Decaroli, Coordinatore del Piemontedell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari.Nella serata, grazie alla collaborazione del vice presidente del consiglio RegionaleDaniela Ruffino e del consigliere regionale Franco Graglia, il Coordinatore Decaroli haincontrato il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti con il quale sono statiapprofonditi alcuni rilevanti aspetti inerenti losviluppo del volontariato dei vigili del fuoco inquella regione sotto forma di istituzione di nuovidistaccamenti volontari oltre al potenziamentodi quelli esistenti.

Nella serata Mirko Decaroli ha poi incontrato anche il senatore Lucio Malan,che in passato collaborò con l’Associazione facendosi promotore di alcuneiniziative parlamentari, con il quale ha disquisito sulla critica situazione deidistaccamenti volontari piemontesi favorita dall’attuale discutibile gestione daparte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.Ai colloqui, tendenti all’organizzazione di un incontro di più ampia portatacon esponenti politici delle altre regioni italiane, hanno preso parte anchel’euro parlamentare Alberto Cirio e il Consigliere regionale Franco Graglia.

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e incidenti – così da far attivare immediatamente gli air-bag. Composto da una parte meccanica e da una parteelettronica, l’accelerometro sfrutta le variazioni di acce-lerazione per determinare se ci si sta spostando o meno,in quale direzione e altre informazioni riguardanti la posi-zione e il movimento del dispositivo mobile o di chi loindossa e lo sta utilizzando. Pur sembrando un semplicecircuito elettrico un accelerometro ha una struttura inter-na molto complessa e può essere composto anche dadecine di diversi componenti. Fondamentalmente, ilfunzionamento di un accelerometro puòessere ridotto a due casi particolari perché la rileva-zione dei cambiamenti delle forze di accelerazione puòavvenire sfruttando le proprietà fisiche di cristalli pie-zoelettrici o affidandosi a circuiti capacitativi.Nel primo caso, un’improvvisa accelerazione provocauno shock e una compressione della struttura del cri-stallo piezoelettrico che reagisce generando un segna-le elettrico ben preciso. Rilevando questo segnale edelaborandolo adeguatamente, l’accelerometro è dun-que in grado di determinare da quale direzione giunga

la spinta acceleratrice e quale sia la sua forza.Nel secondo caso, invece, si sfrutta la variazione didistanza tra le armature di un condensatore (e quindi lavariazione di capacità elettrica) per determinare lavariazione delle forze di accelerazione cui è sottopostoun dispositivo qualunque. Un apposito circuito è depu-tato a registrare le variazioni che si creano all’internodel condensatore (le cui armature sono costituite, nellagran parte dei casi, da una massa mobile e dalla strut-tura fissa del dispositivo) così da poter generare unsegnale elettrico proporzionale allo spostamento dellamassa appena avvenuto.

Fonte delle informazionihttp://www.fastweb.it/smartphone-e-gadget/cosa-e-l-accele-rometro-e-come-funziona/http://news.berkeley.edu/

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DECAROLI INVITATO DA FORZA ITALIA PARLA DI VOLONTARIATO

Durante un ricevimento pre elettora-le il Coordinatore del Piemonte sen-sibilizza i presenti.

Decaroli con il sen. Malan

Colloquio fra Decaroli e il Governatore Toti

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Abstract

Dall’inizio di ottobre 2015, gli attacchi terroristici realiz-zati ad Ankara, nella penisola del Sinai, a Beirut, Parigie Tunisi, per i quali lo Stato Islamico (IS) ha rivendicatola propria responsabilità, sono costati la vita di quasi500 persone. Inoltre, subito dopo gli attentati di Parigidel 13 novembre, il medesimo gruppo terroristico haannunciato che altri attacchi avrebbero avuto nuova-mente luogo in un futuro immediato, sia a Parigi che inaltre capitali di tutto il mondo. A tal proposito,Washington DC, Londra e Roma sono state specifica-mente menzionate, così come alcuni obiettivi riconduci-bili al territorio Belga. Finora, le armi principalmente uti-lizzate dagli aggressori possono essere circoscritte agliordigni esplodenti, tra cui autobombe e cinture esplosi-ve, ma anche alle armi automatiche. Ciò nonostante,non deve essere sottovalutato il possibile utilizzo futurodi armamento non convenzionale anche fuori dai terri-tori di guerra. L’impatto dovuto all’utilizzo di armamento non conven-zionale può rivelarsi enorme e coinvolgere non solo laperdita di vite umane, ma anche notevoli conseguenzeeconomiche oltre a causare, nel lungo termine, effettipsicologici sulle persone e sulle popolazioni coinvolte.Inoltre, ad aggravare la già delicata situazione interna-zionale, risulta necessario considerare la globalizzazio-ne delle informazioni e delle comunicazioni quale stru-mento in grado di determinare una diffusione capillaredi conoscenze specialistiche tali da accrescere le com-petenze delle organizzazioni terroristiche e criminali,fornendo loro gli strumenti idonei per perpetrare attac-chi non convenzionali.

Il presente elaborato, a valle di un’analisi dei recentieventi non convenzionali verificatisi in Europa mira adelineare lo stato dell’arte della minaccia sia in terminidi impatto sociale che economico e vuole essere unospunto di riflessione sui futuri trend.

Introduzione

Alcuni esperti hanno recentemente sottolineato come, ilrischio che lo Stato Islamico possa utilizzare prodottichimici, agenti biologici, radiologici o nucleari sia con-creto, quale ulteriore mezzo per seminare terrore tra lapopolazione mondiale, alla luce della sempre più mani-festa pericolosità ed ideologia radicale su cui il gruppoterroristico fonda le proprie basi. Pertanto, non è daescludere l’ulteriore impiego di dispositivi esplosiviimprovvisati a caricamento non convenzionale.In un tale contesto, la minaccia potrebbe provenire dapersone altamente qualificate che hanno accesso ainformazioni e materiali sensibili e che possiedono lecompetenze necessarie per realizzare attentati nonconvenzionali. Al tal fine, IS ha reclutato, e continua areclutare, centinaia di combattenti stranieri, tra cuianche laureati in fisica, chimica e informatica oltre adesperti in grado di realizzare armamenti letali disponen-do esclusivamente di sostanze grezze.

La Commissione Europea, a tal proposito, dovrebbeporre particolare attenzione alle persone che tornano inpatria dopo essere state per lunghi periodi nei territori

Roberto Mugavero, Valentina Sabato, Federico Benolli, Silvia Soldatelli3

1Università Di Roma “Tor Vergata” – Dipartimento di Ingegneria Elettronica

2 Università degli Studi di San Marino – Centro Universitario di Formazione per la Sicurezza3 OSDIFE - Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe

Analisi della MinacciaNon-ConvenzionaleIN EUROPA

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occupati dallo Stato Islamico, così come alla presenzadi individui radicalizzati che hanno accesso a, o lavora-no in, aree sensibili del territorio comunitario. A titolo diesempio, secondo una Comunicazione del 2014 emes-sa dalla Commissione Europea, riguardante l’approcciocomunitario nell’individuazione e mitigazione dei rischiCBRNe, è stata stilata una lista di attività che potrebbe-ro rappresentare una minaccia per i Paesi Membri, dacui sono emerse le seguenti problematiche [1]:

• Centinaia di furti e smarrimento di agenti CBRN all’anno;

• Crescente rischio che il gas nervino, la ricina o il carbonchio possa essere utilizzato da parte di gruppi terroristici per colpire la popolazione civile;

• Oltre 150 casi di traffico illecito di materiali radiologici e nucleari segnalati ogni anno dal Incident and Trafficking Database dell’International Atomic Energy Agency (IAEA);

• Molteplicità di trasferimenti non tracciati di materiali CBRNe attraverso i Paesi Membri;

• Alcuni rapporti mensili di intelligence emessi dall’Interpol mostrano numerosi esempi riconducibili al tentativo di acquisto, contrabbando o uso dimateriale CBRN.

In aggiunta, secondo quanto emerso da un rapportodel Parlamento Europeo, compilato dopo gli attacchidi novembre 2015 a Parigi, sembrerebbe che lo StatoIslamico preveda di reclutare scienziati in grado di svi-luppare un’arma biologica. Secondo tale relazione, ISavrebbe supportato il contrabbando di armi chimichee biologiche in Europa al fine di farle giungere ai pro-pri militanti esperti in chimica, fisica, biologia e infor-matica [2].

Lo sviluppo scientifico e tecnologico volto all’imple-mentazione di nuovi strumenti, utili alle Forze Armate edell’Ordine, diretti alla prevenzione, mitigazione egestione dei rischi possono rappresentare un ulterioreelemento di vulnerabilità. Se da un lato vi è la possibi-lità di un impiego duale nonché illecito delle nuove tec-nologie scientifiche, dall’altro va considerato che i grup-pi terroristici potrebbero acquisire non solo la capacitàdi utilizzare e sfruttare tali innovazioni ma anche quellodi eludere i controlli applicando procedure e/o metodo-logie prive di qualsiasi tipo di tecnologia ma non perquesto meno pericolose e distruttive.

Le recenti migrazioni transnazionali, il collegato feno-meno dei foreign figheters nonché la crescente radica-lizzazione e i sempre più frequenti attentati terroristicihanno profondamente mutato gli scenari di rischio. Pertale ragione appare sempre più fondamentale chevenga garantita una costante e puntuale attività di rac-colta e analisi delle informazioni in grado di consentireagli stati la realizzazione di un’opportuna strategiadifensiva a tutela della salute pubblica e della sovranitàdel proprio Stato.

I numeri del Rischio CBRNe in Europa

L’Organization for the Prohibition of ChemicalWeapons (OPCW) definisce armamento chimico qual-siasi sostanza chimica tossica o il suo precursore chesia in grado di causare morte, lesioni, incapacità tem-poranea o irritazione sensoriale nei soggetti esposti acontaminazione. Come mostrato dal grafico, il rischio chimico, inEuropa, si è estrinsecato in diverse tipologie di evento.Nonostante sia possibile notare come gli eventi acci-dentali si verifichino quasi con la stessa frequenza(40%) di quelli criminali (50%), le situazioni pericolosedovute a circostanze fortuite procurino un livello infe-riore di preoccupazione nell’opinione pubblica, risultaimportante tenere presente come questi possano riper-cuotersi, anche significativamente, sull’economia loca-le. A tal proposito, ad esempio, le attività di bonifica eripristino del territorio che devono essere messe inatto, così come l’interruzione dell’attività produttivacolpita direttamente nonché delle attività commercialidell’intero indotto possono avere ripercussioni sullamicro-economia.

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Benché il numero di vittime provocato dagli eventi chi-mici possa essere considerato ridotto (134) è importan-te sottolineare che l’impiego di armi chimiche ha provo-cato il maggior numero di feriti (80 individui), mentre leesplosioni, i rilasci e le contaminazioni hanno riportatorispettivamente 31, 21 e 12 feriti a fronte dell’assenza divittime in caso di recapito di lettere contenti polveri esostanze non identificate. Analizzando nel dettagliol’uso intenzionale di agenti chimici è necessario valuta-re quali siano le infrastrutture che rappresentano il ber-saglio privilegiato di tali eventi. Il 60% degli eventi èavvenuto in edifici pubblici e istituzionali mentre solo il10% di essi è avvenuto in strutture private e il20% negli impianti industriali. Mediamente, nel periodo in esame, è statoregistrato un evento ogni mese e mezzo e iluoghi colpiti sono stati per lo più le sedi diministeri, i posti di blocco e gli alberghi, ovve-ro edifici simbolo della comunità occidentale.Per armi biologiche sono riconducibili adagenti patogeni quali batteri, microrganismi ovirus e tossine, che possono essere rilasciatideliberatamente al fine di provocare l’insor-genza di una malattia. Esse possono esserediffuse per inalazione, ingestione o assorbi-mento cutaneo e a differenza degli agenti chi-mici, la loro proliferazione può essere ottenu-ta semplicemente mediante un piccolo setiniziale di agenti attivi. L’idoneità, dei diversiagenti patogeni e delle tossine, utilizzaticome armi biologiche, dipende dagli obiettividell’attento. Per tale ragione, alcuni agentibiologici sono più adatti alla dispersione nelcaso in cui vi sia l’intenzione di indurre lo svi-luppo pandemico di una malattia, tipo laSindrome Acuta Respiratoria Grave (SARS),mentre altri essendo meno contagiosi (Ebola) ma piùletali, possono essere utilizzati con altre finalità, ugual-mente nefaste. Le epidemie di cui si è avuta evidenza in Europa nelcorso degli ultimi 18 mesi sono principalmente quattro:Ebola, Mers-CoV, Virus H5N8 e Salmonella. In particola-re, come si evince dal grafico di seguito, il virus H5N8 hacausato il 56% delle vittime registrate nell’intero conti-nente mentre la Salmonella è stata la causa del decessodel 31% dei casi confermati. Ebola e Mers-CoV hannoinvece avuto ripercussioni negative rispettivamente per il7% e il 6% delle persone che hanno contratto il virus. Come emerge dal grafico di riferimento, nonostante il

grande impatto che l’Ebola e la Mers-CoV hanno avuto inalcune parti del mondo, l’Europa è stata solo parzialmen-te coinvolta. Al riguardo, però, analizzando il numero didecessi dovuti ad ognuna delle malattie studiate è possi-bile capire meglio la vera minaccia assunta da ciascunadi tali epidemie verificatesi nel periodo considerato. D’altra parte, se si considera il totale di infezioni riporta-te, non più riconducibili esclusivamente al numero dellevittime, risulta ancor più evidente come, considerandoanche l’attuale ondata migratoria dai paesi a rischio,l’Europa non possa considerarsi estranea alla crescen-te diffusione delle epidemie su scala globale.

Per armi radiologiche si intendono tutti quei metodi con-venzionali, a cui possono essere aggiunti i dispositiviesplosivi improvvisati, in grado si disperdere materialeradioattivo. Tali dispositivi di dispersione radiologica(RDD) più comunemente noti come “bombe sporche” sicaratterizzano per la capacità di provocare un relativonumero di decessi nel momento dell’attacco e un altrocospicuo numero di vittime dovuto agli elevati livelli diradiazioni che vengono disperse nell’ambiente. La minac-cia radiologica si riferisce anche alla vulnerabilità intrinse-ca delle centrali nucleari che potrebbero essere vittime diatti di sabotaggio o attacchi terroristici, ma anche all’ar-mamento convenzionale a caricamento nucleare.

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A tal proposito, l’analisi relativa al rischio radiologico-nucleare ha sottolineato come, in Europa, la maggiorparte degli eventi segnalati siano riconducibili alle atti-vità messe in atto per garantire la sicurezza delle cen-trali nucleari e delle strutture ad esse afferenti nonchéalle politiche di prevenzione e sicurezza nazionali einternazionali.

L’analisi dei dati raccolti ha fatto emergere come lo svi-luppo di un armamento nucleare e dei materiali radiolo-gici nonché lo smaltimento dei rifiuti radiologico-nucleari abbia rappresentato complessivamente il 10%degli eventi segnalati in Europa. Tali dati dimostrano che, in linea con gli accordi inter-nazionali, i Paesi Membri non sono particolarmente atti-vi nella proliferazione nucleare e che la stragrande mag-gioranza degli eventi sono dovuti alle attività di labora-torio e/o industriali legate ad un impiego civile dell’e-nergia nucleare.

L’attenzione verso l’uso civile del nucleare è dimostrato

anche dal grande impiego di risorse economiche eumane nello sviluppo di nuove tecnologie per la difesa, ilmonitoraggio e la sicurezza delle infrastrutture nucleari.Per concludere l’analisi del rischio CBRNe in Europa, èstato valutato lo sfruttamento di esplosivi quale armanon convenzionale non tanto per la sua caratteristica diessere home made, ma soprattutto perché spesso gliesplosivi vengono utilizzati quale vettore per la diffusio-ne di chimici, biologici, nucleari e radiologici. La maggior parte degli eventi esplosivi registrati inEuropa (35%) si sono poi rilevati dei falsi allarmi, men-tre nel 29% dei casi gli ordini non avevano un carica-

mento CBRN. A tal proposito è importante sottolinearecome in seguito agli ultimi attacchi terroristici chehanno colpito alcune delle città europee più rappresen-tative, siano stati riportate crescenti ondate di falsi allar-me. Ciò potrebbe essere evocativo di una maggiore

sensibilità nonché attenzione da parte della cittadinan-za per il timore di nuovi attentanti. Tale tendenza, però,deve essere analizzata non solo in termini di impattoemotivo che gli eventi terroristici potrebbero ripercuote-re sulla popolazione, ma anche e soprattutto in terminieconomici. Infatti, ogni falso allarme non rappresentaunicamente una fonte di alimentazione continua di unsentimento di terrore diffuso tra la popolazione, maimplica piuttosto una notevole spesa economica e dipersonale da parte dell’apparato statale che si vedecostretto a dover mobilitare squadre di artificieri, appar-tenenti alle forze dell’ordine, a disporre blocchi del traf-fico stradale, ferroviario piuttosto che aereo, così comeanche interrompere pubblici servizi o attività, come nelcaso di segnalazioni avvenute all’interno di tribunali eministeri, piuttosto che nei centri commerciali, nei luo-ghi di raccolta o di culto. L’analisi dei target maggiormente colpiti nel caso diattacchi a carattere esplosivo ha fatto emergere comecirca 8 eventi su 10 siano stati perpetrati ai danni deiedifici pubblici o di aggregazione, evidenziando comel’obiettivo di tali attentati fosse proprio quello di colpirela società civile nella sua quotidianità.La grande preponderanza di eventi nei pressi di edificipubblici ha permesso un’analisi specifica della tipologiadi luoghi che sono stati maggiormente oggetto dellaminaccia. È infatti possibile notare come 7 volte su 10gli eventi bomba hanno riguardato uno scalo aeropor-tuale (41%) o una stazione ferroviaria/metropolitana

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(27%), mentre, gli stadi e i luoghi di culto, pur avendoavuto un riscontro molto basso (9%), sono siti in cuigeneralmente è possibile provocare un elevato numerodi vittime esattamente come nel caso di centri commer-ciali (14%) che tra l’altro, agli occhi di terroristi motivatida ideologie radicalizzate, potrebbero rappresentarel’emblema del consumismo occidentale [3].

Analisi del trend

Prendendo in considerazione l’attuale scenario interna-zionale, nonostante sia nel 2014 che nel 2015 l’Europasi sia impegnata nella lotta ad eventi criminosi di varianatura, l’attenzione è sempre più rivolta verso il terrori-smo di matrice islamica con particolare riguardo neiconfronti dei militanti provenienti dalle zone più atten-zionate del mondo come Siria, Iraq e Libia. Sebbene gliultimi eventi abbiamo dimostrato l’esistenza di unnumero significativo di cellule terroristiche insediate neipaesi dell’Europa occidentale come Francia e Belgio,risulta significativo notare come il primato in numeropro-capite di potenziali terroristi viene detenuto da alcu-ne nazioni dei Balcani occidentali come Albania,Kosovo e Bosnia-Erzegovina. Allo stesso tempo, vannocomunque considerati i gruppi estremisti violenti checontinuano a operare in Europa, come ad esempio ilPartito/Fronte popolare rivoluzionario di Liberazione(DHKP/C) presente in Turchia. In particolar modo, la posizione geografica, la presenzadi importarti snodi di trasporto internazionale e l’esten-sione dei confini con Siria e Iraq, fanno della Turchia laprincipale via di transito verso l’Europa da parte dei ter-roristi. Tuttavia, dal 2014, grazie ad una politica di stret-ta cooperazione internazionale ci si è mossi verso lo svi-luppo di un database contenente le informazioni di tuttele persone attenzionate, dalle forze armate e dell’ordine,per attività terroristica. Questo, in aggiunta all’introdu-zione di severe procedure di screening nei confronti deiviaggiatori, ha reso più complesso, per i combattentistranieri, l’attraversamento dei propri confini con il fine diraggiungere i territori europei. In aggiunta, anche altreattività di contrasto sono state intraprese a livello euro-peo dove, ad esempio, sono state rafforzate le già esi-stenti regolamentazioni antiterrorismo [4]. L’attenzione internazionale ed in particolare da partedell’Europa è sempre più rivolta al fenomeno dei foreingfigheters e dei flussi migratori poiché questi da un latorappresentano un’ottima opportunità diretta all’acquisi-

zione di competenze tecnico-specialistiche, mentre dal-l’altro costituiscono una via alternativa per raggiungerel’Europa dopo l’intensificazione dei controlli nei princi-pali snodi internazionali di trasporto.

A tal proposito, nonostante l’uso illecito di agentiCBRNe rappresenti una concreta e reale minaccia per lasicurezza e gli equilibri internazionali, soprattutto allaluce del crescente interesse dimostrato dai terroristinell’acquisizione tanto di know-how quanto di materialinon convenzionali sul mercato nero, non va sottovalu-tato l’impatto che gli eventi accidentali potrebbero pro-vocare sulla società sia in termini di perdite di viteumane che di danni economici [5].

Generalmente, l’analisi del danno potenziale del rischioCBRNe è condotta dal punto di vista del numero di vitti-me ma, al giorno d’oggi, è importante mantenere unapproccio strutturale anche nei confronti dell’impatto eco-nomico che tali eventi potrebbero provocare. Ad esempio,si pensi come le conseguenze dell’esposizione ad unacontaminazione CBRNe sono ben note e definite mentrenon sempre vi è un’adeguata consapevolezza delle con-seguenze economiche che un evento intenzionale e/oaccidentale potrebbe comportare sul tessuto sociale egovernativo di un Paese. Benché l’attività operativa deiteam di soccorso debba essere prevalentemente voltaalla mitigazione del rischio, al fine di ridurre al minimo ilnumero delle vittime e la contaminazione del territorio,risulta importante tenere a mente che le attività di ripristi-no dello scenario preesistente implicano un impatto per lopiù economico sulla società che le necessita.

L’attuale approccio è volto soprattutto a preservare lavita umana da attività illecite e questo proprio perché,nonostante gli eventi accidentali tendano a verificarsicon frequenza doppia rispetto a quelli intenzionali, ifenomeni criminosi generalmente provocano un numerodi vittime superiore al doppio rispetto a quello conse-guente agli incidenti industriali. Se tali aspetti assumonoparticolare veridicità nel caso del rischio chimico e daesplosivi, non può essere considerato un approccio effi-cace nel caso del rischio biologico. Questo proprio poi-ché i recenti flussi migratori, provenienti dai territori incrisi, hanno costretto la sanità pubblica europea dinanziall’esigenza di affrontare l’insorgenza di una serie dimalattie non endemiche per l’Europa [6]. A tal proposito,risulta necessario concretizzare un’attività di monitorag-gio strutturata e onnicomprensiva in grado di garantire

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un duplice approccio, volto tanto al controllo sanitariodelle persone in ingresso e conseguentemente alla sal-vaguardia della salute pubblica dei cittadini europei,quanto ad una politica di controllo sul possibile ingressodi terroristi infiltrati tra le file dei nuovi rifugiati di guerra

Nello specifico del rischio biologico, durante i 18 mesianalizzati sono stati confermati diversi focolai chehanno determinato complessivamente il contagio dicirca 900 persone e il decesso di altre 16. Più in detta-glio, Salmonella, Chikungunya e Tularemia hanno rap-presentato il 63% di tutti i casi segnalati, mentre Ebola,Chikungunya, Antrace e Mers-CoV sono state notifica-te regolarmente durante tutto il periodo in esame, col-pendo un numero elevato di nazioni europee.Rispettivamente, l’Ebola è stata segnalata in Spagna,Albania, Italia, Regno Unito e Serbia, mentre il virusresponsabile della Chikungunya è stato diagnosticatosolo in Francia e in Spagna. I casi di Antrace hanno inte-ressato Ungheria, Russia e Romania, e, infine, la Mers-CoV ha colpito Austria, Germania e Slovacchia.

Per quanto attiene il rischio radiologico-nucleare, comegià sottolineato, gli eventi segnalati in Europa hannoriguardato, in particolare, accordi internazionali, attivitàaddestrative inter-agenzia, sviluppo di nuove tecnologienonché operazioni di disarmo e contrasto della prolife-razione illecita nucleare.

L’analisi del rischio esplosivo ha invece evidenziatocome questo sia caratterizzato da un andamentodiscontinuo e non uniforme nel tempo. A tal proposito,in seguito ad ogni evento terroristico verificatosi inEuropa si è registrato un forte aumento delle notifiche difalsi allarme nei Paesi Membri. Tendenza che è andatascemando con il passare del tempo fino a tornare anuove impennate con il verificarsi di ulteriori attacchiandati a buon fine.

Conseguenze economiche degli eventi CBRNe

La recente escalation di eventi terroristici ha provocatol’innalzamento dei costi economici del fenomeno rispet-to ai livelli calcolati fino al 2001. Si stima che nel 2014tali costi abbiano raggiunto $52,9 miliardi di dollari, conun impatto economico totale di $105.800.000.000 intutto il mondo.

Quantificare la spesa globale totale relativa al terrorismoè un’attività complessa poiché, nonostante la valutazio-ne dei costi diretti potrebbe risultare semplice dipen-dendo dal numero di vite umane perse e dai danni pro-vocati alle strutture fisiche, non si può dire altrettantoper la valutazione dei costi indiretti.

A tal proposito, la definizione dei costi indiretti devetener conto di un vasto numero di elementi molto diver-si tra loro, ma egualmente preponderanti [7]. Come adesempio:

• Impatto sulle politiche di intervento;• Economia comportamentale;• Incentivi economici;• Applicazione di sistemi informatizzati;• Condivisione di dati e informazioni;• Business continuity• Gestione della cyber security;• Raccolta dei dati • Resilienza Economica

In aggiunta, le stesse strategie di contrasto al terrorismoimpattano direttamente sulla spesa pubblica sia per ciòche concerne le operazioni di sicurezza interna edesterna sia per le attività di controllo, monitoraggio,intelligence e formazione del personale. Studi di settorehanno inoltre evidenziato che il terrorismo ripercuote unimpatto medio sul PIL pari a circa un punto percentua-le per le politiche estere di sicurezza e dello 0,5% per lepolitiche interne; queste a loro volta potrebbero provo-care una riduzione della produttività interna di circa lo0,7% [8].

Tali numeri sono dettati non solo dal fatto che le indu-strie di settore, nel tentativo di rispondere alle esigenzecontingenti, potrebbero incorrere in una specializzazio-ne verticale delle proprie capacità produttive, ma anchedall’impennata di alcuni costi di gestione dovuti allerestrizioni normative e di monitoraggio del territorio chevengono imposte quale strumento di contrasto al terro-rismo. Si pensi ad esempio al costo del trasporto dellemerci. Questo aumenta non solo a causa delle lungheattese in dogana per via della capillarità dei controlli disicurezza, ma anche per l’attuazione di maggiori ispe-zioni, obblighi di scorta per alcuni trasporti, piuttostoche la disposizione di procedure di notifica e registra-zione dei viaggi che possono rendere farraginoso ilsistema. Entrando nello specifico delle contromisure

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adottate per la riduzione dell’uso illecito di sostanzeCBRNe, si possono distinguere tre fasi diverse a cuiricondurre un costo determinato:

Prevenzione - rientrano in questa fase tutti i program-mi di ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie e dipiattaforme per la condivisione delle informazioni e dati,ma anche lo sviluppo di nuove procedure di monitorag-gio e controllo nonché di programmi di formazione spe-cialistici per il personale;Protezione - afferiscono a questa fase tutti i costi delleattività operative di monitoraggio e controllo del territo-rio, l’acquisizione di risorse strumentali, di personale, didispositivi di protezione individuale e fisica, ma anche dimezzi per la messa in campo di quanto definito nellafase precedente;Preparazione - l’ultima fase comprende i costi econo-mici legati all’attuazione delle misure di mitigazionenecessarie a ridurre gli effetti diretti di un evento terrori-stico, come ad esempio la protezione fisica o anche laformazione del personale.

Inoltre, per quanto riguarda le specifiche attività messein campo per fronteggiare un evento CBRNe è possibi-le considerare tre principali capitoli di spesa che posso-no essere così definiti [9]:

Prima risposta.I costi sostenuti per le misure di primo intervento inclu-dono il recupero e l’evacuazione delle persone coinvol-te, la prevenzione di un’ulteriore diffusione di materialepericoloso, l’interdizione delle aree contaminate, ladecontaminazione primaria, ecc. Ripristino, Ricostruzione, Restauro.I costi sono sostenuti per l’assistenza sanitaria, lo stan-ziamento delle pensioni per i disabili, le analisi forensi,l’esecuzione dei riti funebri nonché i crediti corrispostidalle compagnie assicurative. Rientrano in questo capi-tolo di spesa anche le misure di bonifica e ripristino dellecondizioni precedenti l’evento, la gestione dei rifiuti, ecc.

Danni indiretti

Nel computo dei danni indiretti rientrano tutte le perditeeconomiche dovute ad un’inversione dell’andamentodella domanda come, ad esempio, la riduzione delladomanda turistica, dell’uso del trasporto pubblico, diinvestimenti privati a lungo termine ma anche una modi-

fica dell’offerta di manodopera a causa di infortuni e/operdite umane. Dall’analisi di cui sopra appare evidentecome la valutazione degli impatti economici di un qual-siasi evento CBRNe sia decisamente complessa, tale dadover prendere in considerazione un ampio numero etipologie di elementi che difficilmente possono conside-rarsi affidabili e precisi. Ad ogni modo, sebbene non siasemplice valutare l’impatto di eventi CBRNe è possibilevalutare l’impegno economico che ogni stato pone nellosviluppo dei programmi di ricerca, di sistemi di difesa esicurezza nonché di contrasto alla proliferazione di arma-menti non convenzionali. Solo a titolo di esempio, lesostanze chimiche sono disponibili sul mercato globalecon oltre 100.000 composti diversi impiegati nel mondoaccademico, nell’industria e in agricoltura. Il fatturato del-l’industria chimica europea è stato di 476 miliardi di Euronel 2006, pari al 29% delle vendite mondiali totali, contri-buendo per il 2% del PIL totale. La posizione geograficadell’industria chimica europea è concentrata principal-mente in quattro paesi: Germania (26,1%), Francia(13,0%), Italia (12,5%) e Regno Unito (11,7%) [10].

Conclusioni

La proliferazione della tecnologia e delle armi di distru-zione di massa rappresenta una concreta minacciaanche a causa della forte componente di motivazionereligiosa che contraddistingue i gruppi terroristicimoderni ed infatti tra gli elementi che rendono questofenomeno una minaccia così ostica e tangibile ci sonola diversa concezione della violenza quale dovere reli-gioso e uno strumento attraverso il quale ogni fedeledeve contribuire alla guerra tra il bene e il male.L’aumento del numero di foreign fighters e di cellulemobili radicalizzate e integrate, più o meno opportuna-mente, nel contesto sociale in cui sono insediate, la lorocapacità di acquisire know-how, conoscenze e di entra-re a far parte di un network strutturato e organizzatohanno contribuito ad aumentare la possibilità che que-sti gruppi terroristici possano intraprendere attacchi dinatura indiscriminata ricorrendo anche ad armamentinon convenzionali. Benchè maggior parte degli inciden-ti con sostanze e agenti non convenzionali sono statiminacce e raggiri, ed i materiali e gli agenti non con-venzionali sono stati generalmente utilizzati come stru-mento di intimidazione e di ricatto. Solo un numero limi-tato di attacchi terroristici è stato compiuto rilasciandosostanze chimiche e biologiche o materiale radioattivo

PRONTO INTERVENTO

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e, fra questi, la maggioranza sono stati incidenti chimi-ci, seguiti da incidenti biologici e nucleari. Va inoltretenuto conte del fatto che la maggior parte dei gruppiterroristici debbano ancora superare alcuni problemitecnici inerenti l’acquisizione, la manipolazione, lo svi-

luppo e l’impiego di armi chimiche, biologiche e radio-logico-nucleari (CBRN) ma è di fondamentale importan-za che si ponga in essere una strategia politica, di dife-sa ed economica che miri a salvaguardare ogni aspettodella società moderna.

Per ricordare i 140 anni dalla fondazione del Corpo deivigili del fuoco volontari di Taio (comune di Predaia - TN)sono stati dedicati tre giorni cominciati nella giornata divernerdì 6 maggio con il coinvolgimento di allievi edinsegnanti delle scuole, con l’organizzazione di convegnidedicati alla sicurezza stradale e, per gli addetti ai lavo-ri, sugli "Incidenti con il coinvolgimento di veicoli ad ali-mentazione ibrida". Nel pomeriggio di sabato 7 maggioi vigili del fuoco volontari di Taio, guidati dal ComandanteGianni Dal Ri, si sono esibiti in una spettacolare eserci-tazione di un incidente stradale magistralmente organiz-zata con la presenza della Croce Rossa, delle forze del-l’ordine e di soccorritori giunti con l’elicottero, mentre ladomenica è partito dalla caserma un grande corteo alquale oltre ai vigili di Taio e i loro allievi hanno preso parteanche decine di colleghi di molti Corpi del Distretto dellaVal di Non e altri provenienti dai Distretti limitrofi. Allemanifestazioni svoltesi al cospetto di una folta presenzadi cittadini e al sindaco Paolo Forno, hanno preso parteanche autorità amministrative e politiche trentine fra lequali l’Assessore provinciale Luca Zeni e il senatore

Franco Panizza. Con l’occasione è stato inauguratoanche il nuovo automezzo polisoccorso Mercedes.La caserma di Taio, inaugurata nel 2001, è anche sededel Museo delle Antiche Attrezzature dei Vigili del Fuocoche conserva vecchie pompe a mano ed attrezzaturecome scale, lance, raccordi, secchi in canapa, insegne,antiche divise, foto e documenti di vario genere.

I 140 ANNI DEL DISTACCAMENTO VOLONTARIO DI TAIONEL PRIMO FINE SETTIMANA DI MAGGIO SI SONO SVOLTE LE MANIFESTAZIONI PER LA RICORRENZA.

Per ulteriori informazioni su vigili del fuoco volontari di Taio, accedereal sito internet http://www.vvftaio.it/

Simulazione dell’incidente stradale Immagine tratta dal sito internet del Corpo VVF Taio

PRONTO INTERVENTO

Bibliografia

[1] IMMENKAMP B., (2015), ISIL/Da’esh and “non-conventional” weapons of terror, in Briefing, European Parliamentary Research Service (EPRS), Unione Europea,pp. 2-4.[2] RATHORE S., (2016), Is the Threat of ISIS Using CBRN Real?, in Counter Terrorist Trends and Analysis, Volume 2, Issue 12, S. Rajaratnam School of InternationalStudies (RSiS), pp. 6.[3] Report sugli Eventi CBRNe in Italia, in Europa e nel Mondo, edizioni da luglio 2014 a dicembre 2015, OSDIFE – Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe.[4] BUREAU OF COUNTERTERRORISM, (2015), Country Reports on Terrorism 2014, United States Department of State Publication, USA, pp. 82. [6] CHATHAM HOUSE, (2016), Use of Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Weapons by Non-State Actors, Emergency trends and risk factors, in Society& Security, Emerging Risk Report – 2016, Lloyd’s, Londdra, pp. 2.[6] CAVALLINI et al., (2014), It’ll cost enough, in CBRNe WORLD, Issue October 2014, pp. 20-22.[7] ENISA, (2012), Economics of Security: Facing the Challenges, A multidisciplinary approach, Unione Europea, pp. 8-10. [8] LENAIN et al., (2002), The Economic Consequences of Terrorism, Organisation for Economic Co-operation and Development, ECO/WKP(2002)20, pp. 6.[9] RAMSAGER et al., (2009), CBRN Threats and the Economic Analysis of Terrorism, in Economics of Security Working Paper Series, EUSECON, Berlino, pp. 3-6.[10] COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT, (2009), Impact Assessment, in Communication from the Commission ot the European Parliament and the Councilon Strengthening Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Security in the European Union – an EU CRBN Action Plan, Bruxelles, pp. 14

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R E G I O N E L O M B A R D I A

Martedì 17 maggio 2016 l’Assessore della Protezione Civile dellaRegione Lombardia, dott.ssa SimonaBordonali, ha ricevuto la delegazionelombarda dell’Associazione Nazionale

dei Vigili del Fuoco Volontari composta dal vicePresidente nazionale Rolando Fagioli, dal Commissariodella Sezione di Milano Mirko Decaroli e dai Presidenti diSezione Gianpietro Cattaneo (Bergamo), AugustoMarinoni (Lecco-Como) e Gianluca Colossi (Brescia).L’incontro ha fornito l’occasione per ribadire le evidentidifficoltà cui sono sottoposti i vigili del fuoco volontariper i problemi noti a tutti e per lavorare su un progettodi finanziamento, da inglobare in una convenzione, alfine di acquistare automezzi ed attrezzature da destina-re a tutti i distaccamenti volontari della Lombardia. A talproposito stanno attivamente lavorando il Consigliereregionale Fabio Rolfi (di recente nominato anchePresidente della Commissione Sanità della RegioneLombardia) ed il presidente della Sezione di Brescia,nonché Consigliere nazionale, Gianluca Colossi.

LA DELEGAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE INCONTRAL’ASSESSORE ALLA P.C. DELLAREGIONE LOMBARDIASi infittiscono le iniziative a favore deidistaccamenti volontari della Lombardia

Ben disposta a continuare il dialogo aperto in questigiorni, l’assessore Bordonali ha manifestato alcuneintenzioni a favore dei vigili del fuoco volontari dellaLombardia che saranno approfondite in ulteriori incontribilaterali nell’immediato futuro.Nella giornata il Commissario della Sezione di MilanoMirko Decaroli si è brevemente incontrato con ilSegretario della Lega Nord Matteo Salvini che con l’oc-casione è stato aggiornato della situazione per il periododecorso dal loro ultimo incontro avuto nel mese di apri-le.C’è da augurarsi che gli intenti collaborativi instaurati-si fra la Regione Lombardia e l’Associazione costituisca-no un esempio per le altre realtà regionali delle nostrapenisola che, sapientemente coordinate, possano porta-re a proficui risultati anche a livello nazionale.

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F O R M A Z I O N E

Essere selezionato come formatore per la campa-gna del Dipartimento di Protezione Civile “IONON RISCHIO” è stata un’opportunità e un’occa-

sione che solo quando ci sei dentro capisci cos’è real-mente "Io non rischio".Questa è una campagna dicomunicazione nazionale sulle buone pratiche di prote-zione civile, ma ancora prima questa iniziativa è un pro-posito, un’esortazione che va presa alla lettera. L’Italia èun paese esposto a molti rischi naturali e questo è unfatto. Ma è altrettanto vero che l’esposizione individua-le a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attra-verso la conoscenza del problema, la consapevolezzadelle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni sem-plici accorgimenti. Solo attraverso la conoscenza, laconsapevolezza e le buone pratiche possiamo afferma-re … “io non rischio”.Tanto per cominciare, su tutto il territorio nazionale ven-gono selezionati alcuni volontari appartenenti alleAssociazioni regolarmente iscritte nell’elenco delDipartimento di Protezione Civile, che poi svolgeranno ilruolo di formatori all’interno delle cinque aree territoria-li di riferimento nelle successive edizioni della campa-gna: nord, centro, sud, Sicilia e Sardegna.Questi neo formatori avranno il compito di organizzarela formazione a cascata con i volontari delle diverseorganizzazioni di volontariato che partecipano alla cam-pagna e che li vedrà protagonisti nelle piazze italiane il15 e il 16 ottobre 2016. Ogni gruppo formato da due otre volontari formatori, istruiti in modo approfondito datecnici, scienziati e professionisti della comunicazionedel rischio, diventa responsabile della formazione per lepiazze della propria Regione: qualora risulti necessario,sarà chiesto ai volontari formatori di organizzare l’atti-vità anche per piazze di Regioni limitrofe.Questa meravigliosa attività iniziale si è svolta per unasettimana presso l’istituto Superiore Antincendio (ISA)di Roma, dove ho avuto la possibilità di interagire con iltop del Dipartimento e della comunità scientifica, con iresponsabili dell’Istituto Nazionale di Geofisica e

Vulcanologia (INGV),dell’Associazione Nazionedelle Pubbliche Assistenze(ANPAS) e della Rete deiLaboratori Universitari diIngegneria Sismica (ReLUIS)e scoperto che sono personemolto disponibili e con vasteconoscenze tecniche ecomunicative. Nozioni che inparte ci hanno trasmesso,altre saranno approfonditecontinuando a studiare inseparata sede anche se lapassione riscontrata nelleloro parole e nei modi di farenon la troveremo su nessuntesto!! L’esperienza fattacome "studente" insieme adun gruppo di una settantina di persone appartenenti adiverse associazioni operanti nella Protezione Civile sulterritorio nazionale è stata molto positiva soprattuttoperché questi compagni colleghi scelti e competentivivono la tua stessa passone per il VOLONTARIATO!TUTTI hanno lavorato per TUTTI, mettendo a disposi-zione, con umiltà, la propria conoscenza per acquisirnedelle altre che unito alla formazione dei nostri insegnan-ti ha portato in me una vera e propria crescita profes-sionale, e cosa ancora più importante ... un gran nume-ro di nuovi AMICI!!!Ogni tanto, scendere dall’eremo e confrontarsi con altrerealtà, può soltanto arricchirci.

Federico Girgenti

“IO NON RISCHIO”CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DELDIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILEIl rappresentante dell’AssociazioneFederico Girgenti fra i selezionati per il corso

Per ulteriori informazioni sul progetto "Ionon rischio", inquadrare il codice QR conuno smartphone

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R E S O C O N T O

All’Assemblea Generale dei soci tenutasi a Lovere (BG)il 28 novembre 2015 è stata presentata anche la rela-zione finale dell’attività espletata dal Consiglio naziona-le nel triennio 2013 – 2015; in queste pagine si riassu-mono le attività, le date e i luoghi nei quali sono avve-nuti gli incontri dai quali sono scaturite le azioni dei col-laboratori nazionali, regionali, provinciali e comunali suiterritori di loro competenza. Una enorme mole di lavorooriginata in tre anni e condotta dal Consiglio nazionale

su un variegato scacchiere nazionale spaziando su piùfronti come evidenziato nel sottostante riquadro. Ai sot-tostanti incontri occorre aggiungere i contatti personaliavuti dal Presidente nazionale, dal Comitato diPresidenza e dei vari componenti del Consiglio nazio-nale tenuti sui propri territori di competenza oppure incollaborazione con i colleghi responsabili deiCoordinamenti regionali, delle Sezioni provinciali e delleDelegazioni.

ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO NAZIONALENEL TRIENNIO 2013-2015 RESOCONTOEstratto dalla Relazione del Presidente nazionale

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I N B R E V E

In questo triennio i Coordinamenti regionali, le Sezioniprovinciali e i distaccamenti volontari hanno avuto a lorodisposizione cinque principali canali di informazione perrecepire le notizie da divulgare successivamente allerealtà locali:

• Sito internet associativo www.anvvfv.it

• Sito Facebook

• Rivista nazionale "Tecnica Antincendio e ProtezioneCivile" con 14 numeri pubblicati

• Segreteria Generale con comunicazioni dirette al Consiglio nazionale, alle Sezioni Provinciali ed ai Coordinamenti regionali.

• Consiglio nazionale con 12 riunioni.

Ad ognuno dei componenti del Consiglio nazionale (15Consiglieri - 5 Revisori dei Conti e 5 probiviri) sono stateassegnate determinate aree che hanno suddiviso l’inte-ro territorio nazionale al fine di informare e ricevere indi-cazioni dai colleghi residenti nelle province/regioni diloro competenza. Purtroppo talvolta è accaduto chel’interscambio di informazioni sull’attività associativaespletata non abbia avuto luogo o non è stato comple-to perché si sono verificate disfunzioni comunicative frai singoli referenti nazionali e quelli regionali e provinciali. L’apprezzamento dell’azione associativa si è riscontratocon la richiesta di costituzione di ben 12 nuove Sezioniprovinciali (Asti, Varese, Lecce, Treviso, Messina,Trapani, Rimini, Brindisi, Verona, Enna, Palermo e Pisa) e9 nuove Delegazioni comunali (Merate, Castellamonte,Morozzo, Savigliano, Bussoleno, Thiene, Recoaro, S.Daniele del Friuli e Carini).

LA PRIMA EDIZIONE DELLA"HISTORIC CAR VENICE"ANCHE I VIGILI DEL FUOCO PRESENTI ALLA RASSEGNAORGANIZZATA DALL’A.C. VENEZIA

Fra le prestigiose auto storiche presenti alla prima edi-zione della manifestazione "Historic Car Venice", orga-nizzata dall’Automobile Club di Venezia, in collaborazio-ne con il Comune di Venezia, c’erano anche i vigili delfuoco con la "Vettura Incendio" Bianchi S9. Tenutasi il 22 maggio 2016 nella centrale Piazza Ferrettoe nelle vie limitrofe di Mestre (VE), la manifestazione haannoverato fra le vetture esposte alcune fra le prestigio-se auto da strada e sportive del passato.La ben conservata Bianchi S9, appartenente al Museodei vigili del fuoco di Milano, costruita nel 1938 e imma-tricolata dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco il 25aprile 1945 (targa VF4012) è attrezzata con motopompaed attacchi delle manichette posti sulla parte anterioredell’autovettura. Quattro porte e un tubo per l’addesca-mento (per l’aspirazione dell’acqua da trasmettere allemanichette) lungo circa 7 metri disposto sul tetto e nellaparte posteriore, l’autovettura ha un motore a benzina 4cilindri di 1452 c.c. che sviluppa una potenza massimadi 42 cv e può raggiungere una velocità di 105 km/ora.

Per ulteriori informazioni sul museo dei VVF diMilano, accedere al sito internethttp://www.museovvfmilano.it/ oppure inquadrareil codice QR con uno smartphone

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ESERCITAZIONE CONGIUNTAALLA BASE USA DI VICENZA

E S E R C I T A Z I O N I

di Corrado Scapin

Vicenza è nota ai più per essere la città del Palladio,ricca di storia e monumenti visitati annualmente damigliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Tuttavia quello che i più non sanno è che questa città dallafine della seconda guerra mondiale ospita una delle piùimportanti basi strategiche dell’Esercito Americano.Questa base (che fino a qualche decennio fa comprendevaanche le installazioni missilistiche di Longare e Monte Toraro,sempre in territorio vicentino), attualmente ospita la 173aBrigata Aviotrasportata ed il Comando "Africom"."Africom" è il Comando strategico che coordina tutte le atti-vità militari americane in territorio africano, mentre la 173aBrigata Aviotrasportata è una unità di alto livello impegnatanei più importanti teatri di guerra attuali. Questi militari (circa3500) vivono con le loro famiglie a Vicenza e nei dintorni.La storica caserma Ederle, non più sufficiente ad ospitare unnumero così elevato di persone è stata recentemente affian-cata dalla nuova caserma Del Din, costruita sul sedime delvecchio aeroporto Dal Molin.

Nella storica caserma Ederle in azionele squadre miste italo-americane

Si tratta in effetti di 2 città allocateall’interno della stessa città diVicenza e come tutte le città che sirispettano oltre che a supermercati,impianti sportivi, luoghi di intratteni-mento e cliniche, dispongonoanche di due caserme dei Vigili delfuoco. Attualmente nelle 2 casermeprestano servizio circa 30 vigiliassunti dal Governo Americano perla maggior parte tra i Vigili del fuocovolontari operanti nel territoriovicentino. Il Comandante delle 2 firestation è Scott Deley che coordinatutte le attività, supportato dall’assi-stent chief Matt Morris.Allo scopo di migliorare la cono-scenza con i colleghi italiani e le loro

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E S E R C I T A Z I O N I

attrezzature il Comandante Delay ha chiesto al nsComandante provinciale ing. Porrovecchio, di potereffettuare un incontro addestrativo congiunto tra i Vigili"americani" ed "italiani"Questa attività comune si è svolta il 26 marzo presso lafire station della caserma Del Din ed ha coinvolto oltreche il personale americano anche i vigili del fuocovolontari di Schio.L’esercitazione è iniziata con un briefing coordinato daicapitani Robert Zappia e Dan Lehman, dove si sonodiscusse le procedure da adottare nelle simulazioni pre-cedentemente studiate a tavolino.La prima fase prevedeva la simulazione di un incidente

stradale tra 2 auto con all’interno un ferito. La vittimanon presentava traumi importanti ed era cosciente. Si èdeciso quindi di procedere all’estricazione del trauma-tizzato mediante corsetto estricatore e conseguente-mente adagiato sulla barella spinale, nonché all’immo-bilizzazione dello stesso con ragno e coperta termica.Hanno operato squadre di 4 vigili (2 americani e 2italia-ni) sempre coadiuvati dai 2 capitani. In questo modo si

è potuto collaborare strettamente tra le squadre e met-tere a confronto i diversi modi di operare.Si è passati poi alla seconda fase, una manovra fonda-mentale del sistema operativo dei vigili del fuoco USA :Search and Resque e chiamata May Day. Si tratta diun’operazione di ricerca e soccorso di vittime e di unaconseguente richiesta di aiuto da parte di un soccorrito-re che durante l’intervento può essere in pericolo o aversubito traumi. In questo caso, quando si lancia il MayDay via radio per 3 volte consecutive, tutte le comunica-zioni radio vengono interrotte per dare la precedenza allecomunicazioni relative al May Day: si allerta quindi lasquadra preposta solo e unicamente al soccorso.

L’esercitazione preve-deva che un Vf sifosse infortunatodurante un’operazionedi ricerca vittime all’in-terno di un edificiocompletamente inva-so dal fumo. Dopoalcuni minuti il Vf chia-mava aiuto con il MayDay, in quanto si simu-lava la rottura dell’autoprotettore. La squadrapreposta di 4 operato-ri (sempre misti), pron-ta all’esterno dell’edifi-cio procedeva allavestizione dei dpi edegli autoprotettori.All’ordine dei capitaniZappia e Lehman, lasquadra di soccorsoprocedeva alla ricercadel ferito e una voltatrovato, al cambio del-l’autoprotettore rottoed al trasporto del feri-

to all’esterno. Tutte le operazioni erano coordinate dalposto di comando ubicato all’esterno dell’edificio e lecomunicazioni sono state effettuate prettamente in lin-gua inglese.Alla fine delle esercitazioni si è tenuto un briefing in cuisi è analizzata l’attività svolta e le sue criticità.

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R E G I O N E V E N E T O

Partiva nell’anno 2000 l’idea di formare un repartooperativo sito a Villafranca di Verona, ipotizzando ini-zialmente un distaccamento di Vigili del Fuoco per-manenti. Così, infatti, fu decretato nel 2005 e tuttavia, a frontedell’ingente spesa (3,5 milioni di euro) atta a concretiz-zare il progetto che collideva con la pressante crisi eco-nomica in cui versava l’Italia, si decise di attenderetempi migliori e soluzioni meno onerose per completarel’agognato “Polo Emergency“.

Nell’anno 2008, sulla scorta della positiva esperienzadel Distaccamento Volontario di Bovolone, venne a tro-varmi in Distaccamento Maurizio Cordioli, volontario diProtezione Civile della squadra di Mozzecane, assiemeal suo coordinatore Riccardo Nichele. Maurizio eraspinto dal desiderio di aumentare la sicurezza del pro-prio territorio.Mi illustrò, così, il progetto del nuovo Distaccamento.Naturalmente cercai di spiegare quale sarebbe stato l’i-ter burocratico da seguire: un percorso a volte tortuosoe difficile, ma questo non spaventò Maurizio che, asso-lutamente convinto, si mise subito all’opera. Lo invitaipertanto ad iscriversi nelle liste del ComandoProvinciale di Verona per diventare VVF Volontario assi-curandogli tutto l’aiuto e l’appoggio necessari, sia per-sonalmente che da parte dell’Associazione Nazionaledei Vigili del Fuoco Volontari, per aiutarlo a concretizza-re il suo sogno.Nel 2014, Maurizio Cordioli e un nutrito numero di aspi-ranti volontari, superati gli esami finali, finalmente diven-tano operativi come Vigili del Fuoco Volontari e da quasidue anni fanno parte integrante del Distaccamento diBovolone; contemporaneamente con svariate iniziativeportate avanti ad ogni livello, il progetto di Villafranca siè concretizzato il 30 Marzo scorso, dopo la firma deldecreto di costituzione da parte del sottosegretarioall’Interno Gianpiero Bocci.

Il distaccamento volontario villa-franchese andrà a coprire un bacinodi almeno 100.000 abitanti perchéoltre ai comuni confinanti infattisaranno interessati anche alcunidella provincia di Mantova più untratto di A 22 nel tratto compreso trai caselli di Nogarole Rocca eVerona Nord. Questa è un areadove vi è una forte concentrazionenon solo di abitanti ma anche diaziende e per un imprenditore l’in-tervento rapido e tempestivo èdeterminante per salvaguardare levite umane e anche i beni immobilifrutto di una vita di sacrifici e diimpegno. A gioire del grande risultato ilSindaco di Villafranca MarioFaccioli, che dichiara - dal tetto

VILLAFRANCADI VERONA: NUOVA SEDEVOLONTARIA

IL DECRETO FIRMATO DALSOTTOSEGRETARIOALL’INTERNO GIANPIERO BOCCI.

a cura di Gianluca Saggioro (Consigliere dell’Associazione Nazionale VVF Volontari)

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V F V MARZO/APRILE 2016 27

che brucia agli allagamenti sino ad arrivare agli inciden-ti stradali con persone bloccate nell’automezzo i pom-pieri sono necessari, averli qui con la possibilità di inter-venti rapidi e quindi molto efficaci è una sicurezza in piùper la popolazione – continua Faccioli - Il sogno delPolo della Sicurezza che volevamo fortemente tanti annifa pian piano si va concretizzando per il bene dei con-cittadini e degli imprenditori siano essi commerciantiche industriali o artigiani. A sentirsi un po’ più sicurisaranno anche i tanti Comuni che gravitano come areanel villafranchese perché in questo tipo di interventi 20minuti possono fare la differenza”. Tanto per iniziare saranno venti i volontari provenientidal Distaccamento di Bovolone che presidieranno lasede, un capannone messo a disposizione dai signoriThomas e Silvia Nicolis che nascerà in viaPortogallo angolo via 1° Maggio nell’ex società Delfini(di proprietà della famiglia Nicolis) successivamenteacquisita dalla Lamacart . Le utenze saranno pagate dal Comune, cosi come gliinterventi sulla viabilità per facilitare l’ingresso e l’uscitadei mezzi dei vigili del fuoco. Conosciamo meglio i protagonisti di questa iniziativa,incontrati con Maurizio Cordioli e Alessandro VeroneseSilvia Nicolis insieme al fratello Thomas hanno eredita-to dal papà Luciano l’azienda Lamacart spa, dove saràospitato il distaccamento volontario, che oltre alla tradi-zione imprenditoriale ha tramandato alla famiglia la pas-sione per i motori che ha voluto racchiudere nel "Museo

dell’Auto, della Tecnica e dellaMeccanica"; una location straordina-ria dove il visitatore viene rapito dallastoria e come in un meravigliososogno si trova a rivivere in prima per-sona le vicende di ogni singolooggetto presente al suo interno. Passione, valori, entusiasmo per ilproprio territorio, questo è il testimo-ne che i figli Silvia e Thomas hannoricevuto dal papà Luciano, era quindiquasi naturale sposare fin da subito ilprogetto del distaccamento volonta-rio presentato dall’amico Maurizio,come afferma Silvia Nicolis“Anzitutto per noi essere imprendito-ri significa anche contribuire alla cre-scita del territorio, per cui tutto quel-lo che si può fare per il benessere e abeneficio di tutto il comprensorio fa

parte della nostra vocazione d’impresa. Poi sicuramen-te anche l’amicizia con Maurizio Cordioli ha inciso per-ché chiaramente queste grandi imprese sono fatte conla passione la determinazione e solitamente ci si avvici-na per i valori umani che si condividono, quindi è statomolto importante avere una persona che oltre ad avercipresentato questo importante progetto, si è preso cari-co di fare da trait d’union tra noi e l’Amministrazionecomunale curando la parte burocratica, e poi sicura-mente la voglia di portare a Villafranca un importanteservizio che è relativo alla sicurezza. – continua Nicolis -Un bene primario sia per le famiglie che per le imprese,assolutamente importante anche per la serenità dellavita quotidiana, per ciò noi crediamo che questo servi-zio sia un valore aggiunto per Villafranca e a tutto il suocomprensorio. Importante è che l’associazione di volon-tari sia affiancata dalle imprese specialmente in questomomento di grande difficoltà economiche che sta attra-versando il paese. L’alleanza tra pubblico e privato spes-so fa la differenza e ci può permettere di raggiungereobiettivi lungimiranti e importanti come questo renden-do naturale sposare una causa che speriamo vengaapprezzata e che dia grandi soddisfazioni a tutti i nostriconcittadini.”A conclusione della nostra breve visita, in segno di rico-noscenza e gratitudine per il fondamentale aiuto esostegno ai volontari, è stato consegnato a Silvia eThomas Nicolis un Crest artigianale in legno con il sim-bolo del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco.

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I N B R E V E

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“UN GIORNO DA POMPIERE” A THIENE

vedere e toccare con mano i 3 mezzi antincendio indotazione al distaccamento (1 APS 150 – 1 ABP190 – 1Ford Ranger con modulo per incendi boschivi) oltreall’autoscala proveniente dal distaccamento permanen-te di Bassano del Grappa Nel pomeriggio il personale del distaccamento si è esi-bito in una serie di dimostrazioni e simulazioni di inter-vento oltre al montaggio della scala controventata.Alla manifestazione hanno preso parte anche numerosirappresentanti della Amministrazioni dei Comuni limi-trofi ed una delegazione del distaccamento Volontariodi Bovolone (Verona) guidata dal consigliere nazionaleGianluca Saggio ro. A fare gli onori di casa è stato ilnuovo Capo distaccamento Alessando Benetti il qualesi è dichiarato molto soddisfatto per la buona riuscitadell’iniziativa con una grande partecipazione della citta-dinanza nonostante il tempo poco clemente.

Sono oltre mille i partecipanti che il 29 maggio2016 hanno preso parte alla seconda edizionedella manifestazione "UN GIORNO DA POMPIE-

RE" organizzata dal distaccamento dei vigili del fuocovolontari di Thiene (VI). L’iniziativa è stata realizzata nella vasta area esterna delmoderno distaccamento (inaugurato nel 2011 in viadell’Aeroporto) con la collaborazione del ComandoProvinciale di Vicenza, dell’Amministrazione comuna-le Thienese e dell’Associazione Nazionale Vigili delfuoco in congedo, con il patrocinio di tutti i comuni dicompetenza del distaccamento volontario Thienese. Sono almeno 400 i bambini che si sono recati a visitarela caserma , sfidando le avverse condizioni meteo, i piùpiccoli hanno affrontato per tutta la durata della manife-stazione un interessante percorso ludico didattico.I ragazzi assieme ai loro genitori hanno potuto inoltre

a cura della redazione

Successo anche per la seconda edizione della manifestazione dedicata ai più piccoli.

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NUOVA AUTOPOMPAAL DISTACCAMENTO DI CAPRILE (BL)

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Acquistata dai Comuni di Rocca Pietore, Alleghee Livinallongo con i "Fondi di confine" ODI(Organismo di Indirizzo), fondi pubblici destinati

alle aree della provincia di Belluno confinanti con laregione autonoma Trentino Alto Adige elargiti per favo-rire il loro sviluppo economico, la nuova APS (Autopompa serbatoio) è stata assegnata ai vigili del fuocovolontari di Caprile per la loro attività di soccorso tec-nico urgente.L’automezzo Mercedes-Benz Atego 1630 a trazioneintegrale è costato oltre 300.000 euro e può trasporta-re fino a sei vigili con particolari caratteristiche che lorendono idoneo ad operare in queste zone montane anord di Belluno.Nel corso di una bella manifestazione tenutasi domeni-ca 8 maggio a Rocca Pietore, l’automezzo è stato final-mente preso in carico dai volontari di Caprile (frazionedel Comune di Alleghe) dopo aver sempre utilizzatoautomezzi passati dal Comando provinciale di Bellunoche in ragione della loro "anzianità", pur essendo sem-

pre funzionanti, non erano completa-mente affidabili sotto il profilo dellasicurezza e delle prestazioni.La manifestazione ha avuto come epi-centro la località Bosconerde ed ècominciata con la benedizione delnuovo automezzo continuando nelpomeriggio con una sfilata di automez-zi di soccorso moderni e storici allapresenza di un folto pubblico di cittadi-ni e turisti e di personale vigile delfuoco proveniente dal Comando pro-vinciale di Belluno, dai distaccamentivolontari bellunesi e dai Corpi dellaprovincia autonoma di Trento.Il distaccamento di Caprile, ubicato in

corso Veneto 22/a e dipendente dal Comando provin-ciale di Belluno, è operativo con 19 vigili volontari diret-ti dal Capo Distaccamento Fabrizio Dellea. Fra le per-sonalità presenti in questa giornata di festa c’eranooltre ai sindaci De Biasio (Alleghe), Grones(Livinallongo) e De Bernardin (Rocca Pietore) anche ilsenatore Piccoli e il deputato De Menech.La scelta oculata degli Amministratori locali questavolta è stata orientata verso il consolidamento dellasicurezza della popolazione come uno dei mezzi perfavorire anche lo sviluppo di nuove realtà economiche.E’ raro, ma molto importante, apprendere che la pre-senza di forze di soccorso gestite da personale volon-tario possa contribuire al progresso delle locali comu-nità; chissà che il pensiero di questi lungimirantiAmministratori non possa essere seguito anche da col-leghi di altre parti d’Italia dove spesso il volontariatoviene ostacolato in nome di chissà quale ideale.

Sinergie fra i Comuni dell’alto bellunese a beneficio dei vigili del fuoco volontari

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I N B R E V E

È NATO IN MOLISE IL PRIMO DISTACCAMENTO VOLONTARIOCostituito a Venafro (IS) un presidio ai confini con le regioni Lazio e Campania.

dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, di istitui-re un distaccamento di Vigili del Fuoco Volontari met-tendo gratuitamente a disposizione per la nuova sede ilocali dell’ex Pretura (in viale S. Nicandro) e tutte leutenze necessarie al suo funzionamento. Da osservareche già nell’estate del 2015 i vigili del fuoco, per ilsecondo anno consecutivo, prestarono servizio nellacittà in forma provvisoria con un presidio stagionale.Nel gennaio 2016 il sottosegretario agli Interni on. Bocciha firmato il decreto di costituzione realizzando in brevetempo così gli auspici della Giunta comunale diretta dalsindaco Antonio Sorbo. Si arriva così all’inaugurazionedella Caserma avvenuta lo scorso 12 maggio alla pre-senza del sottosegretario agli interni Gianpiero Bocci, delCapo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco GioacchinoGiomi, del Direttore regionale Antonio Barone e delComandante provinciale di Isernia Luigi Giudice chehanno trovato ad accoglierli una folta rappresentanza diAutorità regionali in primis il sindaco Antonio Sorbo e ilvescovo della diocesi di Isernia mons. Camillo Cibottiche ha benedetto struttura e automezzi. È d’obbligo con-siderare che la distanza fra il Comando provinciale diIsernia e l’abitato di Venafro è di circa 30 chilometri e con

Venafro, in provincia di Isernia, è una città famosaper i suoi olivi secolari perché sita all’interno delParco regionale dell’olivo dal quale viene estratto

da oltre 2000 anni (si parla del IV secolo A.C.) l’olioesportato in tutto il mondo, tanto da essere denomina-

ta la Città dell’Olio. Città insignita dal Presidente dellaRepubblica Ciampi della medaglia d’oro per i bombar-damenti patiti durante la seconda guerra mondiale haora un proprio distaccamento volontario, il primo delMolise, in un territorio posto al confine con le regioniLazio e Campania lasciando presupporre un suo possi-bile impiego interregionale. A rendere strategico l’utiliz-zo del distaccamento di Venafro è anche la sua ubica-zione in un’area dichiarata ad alto rischio sismico dalDipartimento di Protezione Civile perché appartenentealla classe 2 e pertanto pronto ad operare in caso dinecessità. Previsto dal progetto ministeriale "SoccorsoItalia in 20 minuti" come possibile distaccamento per-manente, l’avventura del distaccamento di Venafro uffi-cialmente nacque il 28 settembre 2015 con la deliberadella Giunta comunale di avanzare richiesta al Ministero

31V F V MARZO/APRILE 2016

la costituzione del nuovo distaccamentovolontario i tempi di intervento si ridurran-no di circa 15-20 minuti, tempo fonda-mentale nei casi urgenti per salvaguarda-re vite umane e cose. L’AssociazioneNazionale dei Vigili del Fuoco Volontari nelporgere il benvenuto ai neo colleghi diVenafro ritiene che questa storia a lietofine è un esempio di come le cosedovrebbero funzionare perché poter inau-gurare un distaccamento volontario a soli8 mesi dalla richiesta di costituzione daparte del Comune è un ottimo risultato, adifferenza delle tristi esperienze patite,soprattutto nel nord Italia, dove talvolta siè atteso molto di più (con ritardi talvoltacausati da non ben definite motivazioni)con il risultato di costringere le Autoritàcomunali a desistere.

Foto estratte dal sito internet del Corpo nazionale dei vigili del fuoco

http://www.vigilfuoco.it/

Domenica 29 maggio a Fossano (CN) anche il bruttotempo che da giorni ha imperversato sulla città si è fer-mato per far svolgere al meglio la manifestazione dedi-cata alle famiglie e ai bambini organizzata dalla delega-zione di Fossano dell’Associazione Nazionale dei Vigilidel Fuoco Volontari, dal Comune e da altre organizza-zioni di volontariato. La Delegazione di Fossano, direttadal Presidente Massimo Bozzano, svolge da alcuni anniuna fervente attività promozionale nei confronti dellelocali entità economiche, culturali, istituzionali ed ammi-nistrative allo scopo di creare un movimento di opinio-ne e cercare risorse per potenziare con automezzi edattrezzature il distaccamento dei vigili del fuoco volon-tari.La manifestazione ha fornito anche l’occasione perpresentare alla cittadinanza il nuovo carrello donatodalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano (CRF)

alla Delegazione per iniziative di sensibilizzazione, for-mazione ed informazione, condotte con il marchio di"Grisulandia", rivolte ai bambini e alle loro famiglie. Il Presidente Bozzano a nome di tutta la Delegazione haringraziato la Fondazione CRF per la donazione delnuovo carrello promettendo che sarà utilizzato anche in

tutte le iniziative promosse dal Coordinamento comu-nale delle associazioni di volontariato operanti nel fos-sanese. Molto soddisfatta anche l’Assessore allePolitiche Familiari Simonetta Bogliotti che ha comunica-to che il prossimo 11 giugno incontrerà il Ministro per gliAffari regionali e le Autonomie con delega alla Famigliail cuneese Enrico Costa per portare avanti le politiche disostegno alla famiglia.

A FOSSANO L’ASSOCIAZIONE È SEMPRE INPRIMA FILAEnnesimo impegno della Delegazione di Fossano a favore della cittadinanza.a cura della redazione

I N B R E V E

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Si è tenuta a Savigliano (CN) il 7 maggio 2016 l’ini-ziativa "Attrezziamo chi ci aiuta: insieme è possibi-le" organizzata dal Rotary Club di Savigliano

(Distretto 2032) finalizzata a potenziare l’attività del distac-camento dei vigili del fuoco volontari di Savigliano con un"gruppo da taglio" oleodinamico composto da cesoie edivaricatori da impiegarsi per farsi spazio fra le lamierenegli incidenti stradali, ferroviari e nelle calamità naturali.All’acquisto, per un costo di oltre 30.000 euro, hannocollaborato i Comuni delle aree di competenza delDistaccamento saviglianese (oltra a Savigliano ancheCavalermaggiore, Genola, Marene, Monasterolo, Ruffiae Vottignasco), la Banca e la Fondazione Cassa diRisparmio di Savigliano, l’ASL di Cuneo e altri contri-buti elargiti da enti economici locali e dalla stessa cit-tadinanza.La manifestazione è cominciata nella mattinata di saba-to con un convegno al quale hanno partecipato gli stu-denti degli istituti scolastici coinvolti nel progetto, i sin-daci dei succitati Comuni, il capitano dei CarabinieriTommaso Gioffreda, le dottoresse Nadia Ferrero (ASLCN1) e Maria Teresa Puglisi (ASL CN1), il dott. MaurizioBorgese (Servizio 118) e naturalmente Riccardo Galli,

che come Presidente della Delegazione di Saviglianodell’Associazione Nazionale dei Vigili del FuocoVolontari ha fatto gli onori di casaNel pomeriggio l’evento si è spostato in piazzaSantarosa durante il quale è stata consegnata l’attrez-zatura donata e al cospetto dei sindaci e della popola-zione i volontari di Savigliano in seguito si sono prodi-gati in alcune esercitazioni tipiche dei pompieri e nellasimulazione di un incidente stradale dove per l’occasio-ne è stata data dimostrazione dell’utilizzo dell’attrezza-tura su un’autovettura. Il Distaccamento volontario di Savigliano, ubicato inpiazza Nizza, da decenni è operativo nelle 24 ore di tuttii giorni dell’anno e nella propria attività di soccorsourgente copre un territorio di circa 240 km² con unapopolazione di circa 40.000 abitanti; come tutti gli altridistaccamenti volontari del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco le sue squadra sono in grado di svolgere incompleta autonomia, coordinato dal Comando provin-ciale di Cuneo, una vasta varietà di interventi. Molto soddisfatto il Presidente della DelegazioneRiccardo Galli per questa preziosa donazione, esito diun’efficace sinergia fra l’Associazione Nazionale VVFVolontari e le locali Amministrazioni comunali, benefat-tori, enti economici e cittadini.

A SAVIGLIANO IL ROTARY AIUTA I VIGILI VOLONTARI.Progetto del Rotary per dotare il distaccamento volontario di un gruppo da taglio

I N B R E V E

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P I E M O N T E

La storia

Per narrare la storia dei vigili del fuoco volontari diChivasso ci serviamo della documentazione raccolta davarie fonti, dai racconti di coloro che negli anni hannofrequentato la sede e dell’attuale Capo distaccamentodi Chivasso Marco Molinaro che per l’occasione abbia-mo intervistato. Partendo proprio dai protagonisti, la storia comincia nel1892 quando per necessità di avere un servizio antin-cendio pronto per ogni evenienza, sfruttando la vicinan-za del fiume, nacque a spese del Comune il distacca-mento dei vigili del fuoco volontari di Chivasso. Inizialmente le attrezzature e i mezzi erano molto sem-plici: mezzi a vapore, carri ippotrainati e pompe a manoe, nonostante le limitazioni degli strumenti in dotazione,il distaccamento continuò ad essere operativo anche

durante le due guerre mondiali e con la crisi del ‘29.Il distaccamento di Chivasso, avamposto volontario diprim’ordine, assunse un’importanza strategica tantoper lo sviluppo industriale e residenziale nel corso delXX secolo quanto per la lontananza dalle sedi perma-nenti del Corpo nazionale ubicate nella città di Torino.Personaggio storico a cui anni fa è stato consegnato ildiploma di benemerenza per aver partecipato alle ope-razioni di soccorso in seguito ai bombardamenti aereiavvenuti nel 1942 a Savona è Francesco Petratto.Per il suo lavoro e il suo impegno svolti durante gli annidell’ultima guerra mondiale, nel 1947 divenne capodistaccamento e nel 1988 gli fu intitolata la caserma deivigili del fuoco volontari. Con il passare degli anni la sededi Chivasso assunse una discreta importanza anche per

le industrie che negli anni si sta-bilirono; per questo fecero illoro ingresso nel distaccamentonuovi automezzi, come l’auto-carro Fiat 505 che sostituì ilvecchio FIAT 621, l’automezzoFIAT 640/N, una nuova auto-pompa OM, un rimorchio conmotopompa MP34/2 T e unacampagnola FIAT 1101.La prima vera manifestazionedei Vigili del Fuoco diChivasso, utile per far cono-scere il tipo di lavoro che svol-gevano, si tenne nel 1958 conla presenza delle Autoritàcomunali, del Comandate deiVigili del Fuoco di Torino esoprattutto di fronte a un con-

DISTACCAMENTOVIGILI DEL FUOCOVOLONTARI DICHIVASSO

Dalla nascita ad oggi.Inaugurazione dellanuova sede ecommemorazione diMarino Borca.

di Simona Frulla

Il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Chivasso

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siderevole numero di cittadini, segno di un piacevolegradimento della giornata. L’impegno, l’affidabilità e il buon senso del dovere con-tinuarono ad essere presenti nel distaccamento anchenegli anni a venire a tal punto che nel 1989 PapaGiovanni Paolo II gratificò e ringraziò personalmente ilCapo Distaccamento Francesco Petratto e i Vigili chi-vassesi.Nel 1992 si tenne la seconda manifestazione, più gran-de e significativa della prima, organizzata per festeggia-re i 100 anni di attività del Distaccamento e il gemellag-gio con i colleghi del Trentino. L’unione di queste duecomunità è importante, oggi come all’ora, per affronta-re i problemi, per scambiare opinioni e per un sostegnoreciproco.La conferma di quanto scritto sopra avvenne purtropponel 1994 con l’alluvione che provocò molti danni allacittà di Chivasso a causa dell’esondazione del fiumePo. Gli amici volontari dei distaccamenti trentini diMeano e di Giovo vennero in soccorso per dare il lorocontributo ai salvataggi, alla messa in sicurezza dellacittà e a portare il sostegno morale. Di quei giorni emer-gono spiacevoli ricordi, i danni furono ingenti e più di 2.000 persone rimasero senza casa in tutto il Piemonte.

Tra tanti ricordi del novembre del ‘94 voglio soffermarmisu un episodio che trova protagonista Marino Borca.Una notte, ritornando in distaccamento dopo una lungagiornata di lavoro trascorsa ad aiutare i cittadini senzadimora, egli ed altri due colleghi si trovarono a Chivassosul ponte del Po (che oggi porta il suo nome) e nellaparte opposta videro sopraggiungere un auto con unadonna che impaurita scese dal mezzo; anche i due vigi-li a fianco di Borca scesero dal furgone "polisoccorso"e le andarono incontro portandola in salvo. Subito dopoil ponte iniziò a crollare proprio nella parte dove si tro-vava il furgone dei vigili con alla guida Marino Borca chenon esitò ad inserire la retromarcia portando l’automez-zo in sicurezza. Tutti i vigili e la donna si salvarono.Il Comandante Marino Borca, a seguito di una malattiaincurabile, purtroppo ci lasciò il 02 aprile 1996. Fu per i vigili del fuoco Chivassesi un Capo Squadra, unCapo Distaccamento, il Presidente della Sezione pro-vinciale di Torino dell’Associazione Nazionale dei vigilidel fuoco volontari. Fu una guida da seguire, un simbo-lo, non solo come Vigile ma anche come uomo. Dai rac-conti delle persone che hanno avuto la fortuna di cono-scerlo ho trovato molte cose in comune. Molti sentonola mancanza, non solo affettiva ma anche lavorativa, diun personaggio come Marino. Fiducia, sicurezza e con-sapevolezza su ogni cosa che affrontava erano le carat-teristiche principali di ogni sua azione. Non menoimportante è l’umiltà che dimostrava quando gli parlaviassieme, uomo di vecchio stampo, qualità rara da tro-vare nei giorni nostri.Nel 2000 ci fu la seconda devastante alluvione che videcome sempre i volontari di Chivasso alacremente impe-gnati per parecchi giorni.Con gli anni per rendere più efficace il servizio dei vigilivolontari di Chivasso si ravvisò la necessità di rivederel’ubicazione della caserma e dotarla di locali più moder-ni. Grazie alla collaborazione delle associazioni collega-te alla protezione civile, degli enti pubblici, del Comune,della fondazione "Specchio dei Tempi", degli stessiVigili del Fuoco e della cittadinanza vennero avviatedelle raccolte fondi. Sotto il controllo e la direzionedell’Ing. Camillo Vaj, altra figura fondamentale per ildistaccamento di Chivasso, i lavori per la costituzionedel nuovo distaccamento si svolsero nel periodo dal2002 al 2005 spostando la sede da via DefendenteFerrari all’attuale via XXIV Maggio, 26. Il distaccamento è integrato in un polo di "ProtezioneCivile" nel quale trovano posto anche altre organizza-zioni di volontariato come la Croce Rossa italiana, ivolontari di protezione civile, l’ARI, ecc. Fra le dotazioni

Marino Borca

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in uso alla sede troviamo un impianto fotovoltaico e unpotente gruppo elettrogeno a combustibile liquido,mentre grazie a tecniche multimediali in tempi relativa-mente brevi è possibile effettuare il monitoraggio deifiumi che attraversano la città. Nel corso degli ultimi anni i Vigili del Fuoco Chivassesihanno lavorato intensamente per raggiungere ottimirisultati. Il Distaccamento Volontario di Chivasso è unodei più grandi del Piemonte, copre quattro province con23 comuni e vengono svolti circa 400 interventi l’annocon un servizio garantito 24 h su 24 da 34 vigili operati-vi, tra cui 9 capi squadra e 1 funzionario. Ad oggi nell’autorimessa sono presenti un’autopompaAPS IVECO 190, un polisoccorso IVECO, due fuoristra-da (Defender Land Rover 130 e Defender Land Rover90), un carrello polivalente, un carrello porta motopom-pa, un gommone a motore e un estintore a pistola Ifex.

La manifestazione

L’attuale capo distaccamento Marco Molinaro per il 2aprile 2016 ha voluto far coincidere l’inaugurazionedella sede con il ventennale della scomparsa di MarinoBorca. In primo luogo questa ricorrenza, seppur dopoanni, è stata doverosa in quanto Marino non dovrà maiessere scordato perché non fa mai male ripensareall’uomo la cui passione accendeva (e lo avrebbe fattoanche ai nostri giorni) la voglia di fare del bene e aiuta-re le persone come lui ci ha insegnato e che, purtroppo,la vita frenetica di ogni giorno molto spesso ci porta adimenticare questo sentimento. In secondo luogo, l’i-naugurazione è un’occasione per guardare i risultatiraggiunti e ringraziare le persone che vi hanno parteci-pato e contribuito.

Ma veniamo ora alla manifestazione.Alle 14:30 i futuri vigili del fuoco sono già in coda perfare il percorso di "Pompieropoli". Ogni postazione delgioco fa divertire i bambini, dal salotto di casa con ilcamino da spegnere alle scale da salire e scendere, dal-l’ape Maia da recuperare nel tunnel al ponte tibetano. Successivamente le persone presenti nel piazzaleLibertini assistono alla coreografia dei Vigili del FuocoVolontari dei distaccamenti di Meano e di Giovo. Trevigili, ognuno con una maglietta del colore della nostrabandiera, una volta saliti sulla scala italiana montata,hanno lanciato delle bandierine. Si prosegue con lasimulazione di un incendio e dello spegnimento dellebombole gpl eseguita dai colleghi Vigili del Fuoco diRivarolo e di Bosconero e con l’esibizione da parte deicolleghi e amici del Trentino con la scala controventata.Poi per la gioia dei più piccoli riprende l’attività di"Pompieropoli".

Spegnimento di una bombola a gas GPL

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La splendida giornata si è conclusa con la cena nellostand allestito presso il padiglione in piazzale Libertinidove hanno partecipato i protagonisti della manifesta-zione, parenti e amici e la cittadinanza.La domenica è iniziata con il taglio del nastro da partedell’ex Comandante provinciale ing. Natale Inzaghi e delPresidente emerito dell’Associazione Nazionale deiVigili del Fuoco Volontari Cav. di Gran Croce GinoGronchi, alla presenza delle varie Autorità a cominciaredal Sindaco di Chivasso e altri colleghi dei comuni limi-trofi, dei carabinieri, della guardia di finanza e di altreassociazioni di volontariato.Poco dopo, è iniziata una Convention sul volontariato,quindi la messa presso il Distaccamento e a seguire èstato offerto un buffet.

Come segno di ringraziamento per gli amici del Trentinoè stato dedicato a loro il cortile della Caserma, la salaconferenze a Marino Borca, l’autorimessa a BotteroGiovanni e per finire il castello di manovra a AlbertoFraudello.

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Prima di riprendere le dimostrazioni, è stato dedicatouno spazio della manifestazione al Flash Mob sul pron-to intervento. Con musica e balletti si è voluto ricordarequanto sia fondamentale e, in alcuni casi di vitaleimportanza, contattare immediatamente i soccorsi insituazioni di emergenza.

L’ultima esibizione, condotta dai Vigili del Fuoco e dallaCroce Rossa di Chivasso, è stata una simulazione di unincidente stradale che ha visto coinvolti una moto eun’auto e i loro guidatori.Per chiudere il pomeriggio tutti i partecipanti dei varidistaccamenti si sono uniti nel centro della piazza percantare insieme l’inno dei Vigili del Fuoco. Questo è stato sicuramente uno dei momenti più emo-zionanti della giornata in cui ti viene la pelle d’oca, quisi percepisce aria di fratellanza, amicizia e bene reci-proco. Si è tutti uguali con la divisa, tutti hanno lo stes-so spirito quando la indossano. Successivamente, si ècantato l’inno nazionale con i fumogeni con i colori dellanostra bandiera accesi dai Vigili del Fuoco del Trentino.

Foto di gruppo dei protagonisti al termine della manifestazione di Chivasso

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secolare. Per evitare che tutto questo cada nel baratrodell’ovvietà, purtroppo come spesso accade in Italia, èdoveroso ricordare che ci sono persone che dedicanola propria vita per salvare quella degli altri. Non ci sonoleggi scritte nel volontariato, tutto parte da una forzainteriore che ognuno ha e che ha voglia di tirare fuori perfare del bene, per crescere e contribuire. Noi vigili delfuoco continuiamo su questa strada, con questi valori econ questo spirito con la sincera speranza e l’augurioche tutto ciò non venga preso come un dato di fatto,una cosa scontata.

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Per ulteriori informazioni sui vigili del fuocovolontar i di Chivasso consultare il sitointernet www.vvfchivasso.it oppure inqua-drare il codice QR con uno smartphone

Il Capo Distaccameno Marco Molinaro ha così coltol’occasione per ringraziare tutti i partecipanti, Vigili delFuoco, le Associazioni, le autorità, gli amici e i parentiper aver contribuito nella realizzazione della manifesta-zione. Qui finisce una giornata, ma la storia no. La storia la si scrive giorno per giorno, la storia la crea-no le persone che credono in quello che fanno, chedanno fiducia nel volontariato nonostante le difficoltà diquotidiana amministrazione che si trovano ad affronta-re. Costanza, serietà e umiltà sono i valori che hannoportato questo e altri distaccamenti ad avere una storia

MERCATINO

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N E W S

NOTIZIE DALLE SEZIONI PROVINCIALI

Sezione provinciale di Como-Lecco

Elezione del nuovo Consiglio provinciale: ilsocio Augusto Marinoni è il nuovoPresidente.

Nei primi giorni di maggio si è riunita l’Assemblea deisoci della Sezione provinciale di Como-Lecco pereleggere i componenti del nuovo Consiglio provin-ciale. Augusto Marinoni (Distaccamento di Lomazzo)è stato eletto presidente mentre Segretario èDomenico Volonterio (Lomazzo).Consiglieri i soci Tiziano Arnaboldi (Cantù), AdrianoCaminada (Canzo), Marco Gobetti (Dongo), RobertoBoschetto (Erba). Referenti per la provincia di Leccosono i soci Simone Mandelli (Bellano) e MarcoBuzzella (Valmadrera). Revisori dei conti sono i sociFranco Salin (Appiano Gentile) e FrancescoSantomasi (Canzo) In provincia di Como operano isei Distaccamenti volontari di Appiano Gentile,Canzo, Dongo, Erba, Lomazzo e San Fedele IntelviIn provincia di Lecco operano i tre distaccamenti diMerate, Valmadrera e Bellano

Sezione provinciale di Messina

Elezione del nuovo Consiglio provinciale: ilsocio Sebastiano Paratore nominatoPresidente.

Riunitasi il 21 maggio 2016 l’Assemblea dei socidella Sezione provinciale di Messina ha deliberatoper il rinnovo delle nuove cariche associative deicomponenti del nuovo Consiglio nominandoPresidente provinciale il socio Sebastiano Paratore evice Presidente il socio Antonino Torcivia.L’Assemblea ha quindi deliberato le nomine del sociSalvatore Scalzo come Segretario provinciale enominato Consiglieri i soci Salvatore Ferraù, PaoloManuli, Dario Alfano, Mariano Prestimonaco, SergioPino e Ignazio Turria.Per la carica di Revisori dei Conti la scelta è cadutasui soci Salvatore Catanzaro, Lorenzo Puglisi eGiuseppe Santo Marina. In provincia di Messina operano i quattroDistaccamenti volontari di Frazzanò, Moio Alcantara,Santo Stefano di Camastra e Villafranca Tirrena.

Sezione provinciale di Catania

Elezione del nuovo Consiglio provinciale: ilsocio Antonio Caserta nominato Presidente.

L’assemblea della Sezione provinciale di Catania,riunitasi a Maletto il 17 aprile 2016, ha nominato inuovi componenti del Consiglio che resteranno incarica per il prossimo triennio.Alla carica di Presidente provinciale è stato nomina-to il socio Antonio Caserta mentre la carica diSegretario è stata assegnata al socio VincenzoMigneco. L’Assemblea ha quindi deliberato la nomi-na alla carica di Consigliere dei soci GiuseppeGrassia, Nunzio Putrino e Davide Giglio.Inoltre alla carica di Revisori dei Conti sono statinominati i soci Antonino Cascio, Giuseppe Capizzi eFranco Pavone. In provincia di Catania operano i tre Distaccamentivolontari di Linguaglossa, Maletto e Vizzini.

Sezione provinciale di Siracusa

Elezione del nuovo Consiglio provinciale; ilsocio Sebastiano Gigliuto nominatoPresidente.

All’Assemblea della Sezione provinciale di Siracusadell’Associazione Nazionale dei Vigili del FuocoVolontari svoltasi a Sortino il 15 maggio 2016 ilsocio Sebastiano Gigliuto è stato eletto presidenteprovinciale di con voto unanime mentre la carica divice è stata assegnata al socio Giovanni Tabacco.L’Assemblea ha quindi deliberato le altre cariche diSezione nominando i soci Massimo Lo Nigro(Tesoriere), Giuseppe Mazzotta (Consigliere) eSebastiano Mandragona (Consigliere). In provincia di Siracusa operano i due Distaccamentivolontari di Pachino e di Sortino.

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LE PROSSIME MANIFESTAZIONISPORTIVE DEI VIGILI DEL FUOCO

S P O R T

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MANIFESTAZIONE DATA LUOGO

4° Trofeo podismo – Memorial Tiziano Nannuzzi 18 giugno Bologna

11° Campionato italiano VVF di ciclismo di grande e medio fondo 26 giugno Urbino (PU)

14° Campionato Italiano VVF di triathlon 10 luglio Castel S.Vincenzo (IS)

2° Campionato ital. VVF di nuoto in acque libere – Memorial Bonafedi 31 luglio Lerici (SP)

16° Campionato europeo VVF di podismo – 16° Giro delle Mura 27 agosto Feltre (BL)

9° Campionato italiano VVF di Beach Volley 8/11 settembre Latina

9° Campionato italiano VVF di calcio – S.C.A. 20/24 settembre Roma

7° Campionato italiano di fondo su pista – S.C.A. 20 settembre Roma

15° Campionato italiano VVF di Mezza Maratona – Memorial Covani 30 ottobre Arezzo

30° Campionato italiano di Podismo – Memorial Pennetti Pennella 18 dicembre Bastia Umbra (PG)

l 13 marzo 2016 ad Abano Terme (PD) si è disputata la primagara del 12° Campionato italiano di Corsa Campestre deiVigili del Fuoco. Alla manifestazione, svoltasi nel parco di VillaBrembiana – Località Monterosso, hanno preso parte ben 164vigili del fuoco provenienti da ogni parte d’Italia nella quale sisono cimentati uomini e donne percorrendo rispettivamente 6e 4,5 chilometri. I vincitori sono stati il vigile coordinatoreMichele Bedin e il vigile volontario Silvia Marchiori entrambidel Comando provinciale di Padova che si è aggiudicatoanche il titolo per squadre. Al 2° e 3° posto si sono piazzati,per la gara maschile, il vigile Mattia de Paolo e il vigile volon-tario Ruggero Berolo entrambi del Comando di Belluno; per lacompetizione femminile sono arrivate al podio il vigile volon-tario Nicoletta Berti (Comando di Ravenna) e il vigile volonta-rio Laura Ursula Cappello (Comando di Padova).Al termine delle gare tutti gli atleti dei Vigili del fuoco si sonoritrovati presso il Comando Provinciale di Padova per il pran-zo conviviale e per le premiazioni delle rimanenti categorie.

DISPUTATO AD ABANOTERME IL 12° CAMPIONATOITALIANO VVF DI CORSACAMPESTRE

Per ulteriori infor-mazioni sulle

manifestazionisportive 2016 dei

vigili del fuococonsultare il sito

internet www.vigil-fuoco.it oppure

inquadrare il codi-ce QR con uno

smartphone

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M O T O R A D U N O

A LECCE IL 51°MOTORADUNONAZIONALEVIGILIDEL FUOCO

Atrent’anni dalla prima edizione svoltasi a Perugia,il Motoclub Vigili del Fuoco Italia ha organizzatoper i giorni 2 – 3 – 4 – 5 giugno 2016 il 51°

Motoraduno nazionale che richiamerà a Lecce centinaiadi motociclisti iscritti ai Motoclub di vigili del fuoco diogni regione italiana.Come riportato nel programma della manifestazione,questo importante avvenimento abbinerà la tradizionalepassione sportiva ad “approfondimenti” eno-gastrono-mico e appuntamenti di carattere storico e culturaleattraverso la Puglia, insomma un evento di prim’ordineda non perdere.

Giovedì 2 giugno 2016

• Manduria (TA). Visita alla Cantina ProduttoriVini Manduria e al Museo della Civiltà del Vinoprimitivo.

• Sternatia (LE), dove si parla il dialetto greco,con visita ad uno dei più grandi frantoi ipogeidel Salento e successivo spostamento al pre-stigioso palazzo Granafei, esempio di baroccosalentino, edificato intorno al 1740 su un pre-cedente castello bizantino.

Venerdì 3 giugno 2016

• Capo di Santa Maria di Leuca (Castrignanodel Capo – LE) con visita alla cattedrale e allacripta dove sono conservate le reliquie deimartiri di Otranto trucidati dagli invasori turchi.Per chi lo desidera c’è l’alternativa di unbagno al mare.

Sabato 4 giugno 2016

• Lecce. Visita delle zone più caratteristichedella città per ammirare il barocco leccese

• Galatina (LE). Visite alla basilica di S. Caterinad’Alessandria, al borgo antico e ai resti di unachiesa templare

Domenica 5 giugno 2016

• Carmiano (LE). Visita alla distilleria dellaTenuta Vèrola dove si producono vari tipi digrappe

Vediamo il sunto del programma:

Oltre alle varie degustazioni previste nelle visite ai suc-citati luoghi turistici, ogni sera si avrà la possibilità digustare particolari specialità culinarie locali oltre adassistere a caratteristici spettacoli musicali.Ulteriori dettagli sul 51° raduno di Lecce potranno esse-re ricavati dall’indirizzo internet: http://www.moto-clubvvf.it/51°Motoraduno_nazionale_Lecce2016.html

Informazioni e immagini tratte dal sitointernet: http://www.motoclubvvf.it/

Una volta chiamati pompieri, gli attuali vigili del fuocovolontari sono i precursori del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco che di generazione in generazione si sonotramandati il dovere e la passione, tanto che circa unterzo dei 300 Distaccamenti volontari operativi in Italiaha più di 100 anni di attività.Se vuoi contribuire alla tutela e alla crescita di una dellepiù antiche istituzioni del soccorso, ASSOCIATIall’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari!I vigili del fuoco volontari sono indispensabili permantenere attivo ed efficace il soccorso in migliaia diComuni italiani.Associandoti riceverai questa rivista e, se espleti la tuaopera di soccorso per l’Associazione oppure comeVigile del fuoco volontario, avrai in aggiunta UN’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI !!

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