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AnnoXXV . Settembre1901 N .9

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Anno XXV.

Settembre 1901

N. 9

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BOLLETTINOSALESIANO

ANNO XXV - N. 9 .

Esce una volta al mese.

SETTEMBRE 1901SOMMARIO - Il Cardinale Richelmy al Bollettino Sale-siano . . pag. 237Nel XXV anniversario dalla fondazione del Bollettino . 238

Salviamo la fede nelle scuole . . . . 242Il Rappresentante del Successore di D. Bosco in America . 245Cronaca del movimento Salesiano - Repubblica Argen-

tina : (Buenos Aires, Bernal)- Brasile : (Nictheroy, Ca-choeira do Campo) - Venezuela : (Valencia) - Egitto :Alessandria)- Palestina: (Betlemme, Nazaret)- Spagna:Sarrià-Barcellona)- Equatore : (Cuenca) - Italia: (SassiTorinese, Torino, Castelnuovo d'Asti, Possano, GualdoTadino, Messina, Vizzini) - Svizzera : (Muri, Briga) . 248

Cronaca spicciola importantissima pei genitori : - Ales-

S. e. il cardinal Richelmy,Arcivescovodì Torino

Alessandria d'Egitto - Conegliano Veneto - Orvieto -Ferrara - Loreto - Castelnuovo d'Asti - Chieri -

Sondrio - Cicagna - Mogliano Veneto - Cuorgnè -Verona - Catania - Rapallo - Tigliole d'Asti - Fa-licetto di Verzuolo - Castellamare - Torino - Faenza 258

Missioni - Nella valle del Neuquen - IN FASCIO : Rawson- Cachoeira do Campo - Repubblica S . Salvador -Puntarenas 261

Grazie di Maria Ausiliatrice 265Rivista bibliografica 267Cooperatori defunti .

. 268Illustrazioni . pag . 239, 241, 244, 249, 251,253, 255,262,263, 264

al Bollettino SalesianoNELLAlieta ricorrenza del 25° anniversario dalla fondazione del nostroBollettino, S.E. il Card. Ri-chelmy, nostro veneratissimo Arcivescovo, degnossi onorarci e confortarci di preziosissima sua

lettera autografa che, commossi, pubblichiamo, umiliando a S . E. i nostri meschini ringraziamenti edossequi per sì grande favore .

Torino, 20 agosto 1901.M.° Reverendo Signore,

Tra i molti giubilei, che la generazione presente va moltiplicando con molta facilità e con tanto slancio,ben degno di essere ricordato con plauso è il Giubileo della pubblicazione, cui, da 25 anni appunto,

cotesta Pia Società intende con sapienza e con affetto.Il Bollettino Salesiano occupa senza fallo un posto cospicuo fra le scritture periodiche non del 50

Piemonte soltanto o dell'Italia, ma del mondo intero. I l Bollettino Salesiano è opera degna dei figlidel grande don Bosco ; e nello zelare la sua diffusione i discepoli di un tanto maestro rispondono nobil-mente alla santità della loro vocazione, e si rendono altamente benemeriti della letteratura, dell'arte, dellaciviltà, dell'istruzione, e, quello che più è, della educazione religiosa del popolo.

Siano adunque benedetti i buoni Salesiani, e fra essi in modo speciale i cari Missionari, che tantone confortano e ne allietano colle loro accurate relazioni, colle edificanti loro lettere . Alla P. S. ed a tuttii suoi Cooperatori doni il Sommo ,iridio bella e copiosa mercede .

E il presente Giubileo sia arra di nuovi favori, e come preludio di quella gioia più viva e più per-fetta, che gusteranno i Cattolici nei giorni, che speriamo vicini, del pieno trionfo della Causa di Gesù Cristo .

Vostra Signoria mi tenga ricordato nelle sue orazioni, e mi credaSuo devotissimo in G. C.

+AGOSTINO, Card. Arcivescovo.

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Nel XXV Anniversario

da lla fondazione

del Bollettino Salesiano

Coi sensi più giocondi del nostrocuore salutiamo questo mese disettembre che ci ricorda come25 anni fa la nostra Pia Societàgiovane ancora di esperienza edebole più ancora di forze,metteva mano ad una nuova

impresa. Avevamo in quei tempi ancoraD. Bosco con noi che, con i suoi savi con-sigli e con i lumi a lui inspirati dal cielo,ci guidava nell'arduo e faticoso, arringo eci spingeva a lavorare con lena, auguran-doci i frutti più lieti ed abbondanti .

Ci par ieri, eppure sono passati 25 anni !Ci par ieri che noi timidi ed incerti guar-davamo pauroso l'avvenire . .. Ma D. Bosco,tranquillo e sereno, dopo aver meditato conDio, ci raccolse d'attorno a sè e con quelleparole che il Signore gli soleva metteresul labbro nelle più solenni occasioni, cidiceva : - I nostri Cooperatori sono giàmolti, ma cresceranno ancora più in avve-nire ; perchè Dio ha benedetto l'opera suache ci volle affidare. Ho pensato e ripen-sato al modo di unire meglio a noi questevarie forze disperse pel mondo : ho pregatoMaria Ausiliatrice che volesse Ella medesimasuggerirci i mezzi perchè l'opera delle suemani riportasse i benefizi ch'Ella desiderava, ecredo che una pubblicazione periodica indiriz-zata ai nostri Cooperatori, sarà quel filo d'oroche terrà uniti tutti i cuori a sostenere la santacausa della gloria di Dio e della salute delleanime, ed a moltiplicarne sempre meglio i sa-

lutari effetti - Noi ascoltavamo, però senzamolta confidenza, queste parole del Padreperchè ci parevano troppo promettenti e su-periori alle nostre umili previsioni . Alloraegli riprese con quella parola che vincevaogni cuore più restio : - Vedrete, mieifigli, anche qui l'opera del Signore - Il piùresistere ci parve opposizione alla volontàdi Dio e ci siamo sobbarcati con animo aquesta nuova fatica, dicendo a Lui, comeal Signore disse un giorno S . Pietro : -Nella vostra parola non tralasceremo di darmano all'impresa .

Fin dalle prime non si intendeva di fareun gran che, ma solo di pubblicare le coseche i soci ed i loro direttori giudicasserodi proporre per il bene generale e partico-lare degli associati cui sarebbero seguite lenorme pratiche pei Cooperatori . Si avevain quei tempi in mano la pubblicazione delBibliofilo Cattolico, che usciva da qualcheanno in servigio della nostra tipografia elibreria di Torino, e questo nel settembredel 1877, comparve coll'aggiunta di Bol-lettino Salesiano . Dapprima fu ben piccolacosa. Erano quattro paginette che dopoaver dato alcune relazioni di nuove pubbli-cazioni, portavano notizie di nostri Missio-nari d'America... E D. Bosco continuavaa dirci : - Voi non sapete ancora comequest'opera è voluta da Dio, e quanto benedeve produrre in mezzo alle nostre popo-

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lazioni . . . - Ed ora che noi vediamo comeobbediente l'avvenir rispose alle sue pre-visioni e che scomparso il Bibliofilo restòsolo il Bollettino, e rapidamente diffonden-dosi per tutta l'Italia, penetrando in ognipiccola parte della nostra penisola, dalleAlpi a Sicilia, e poi tradotto in francese

prima e quindi nello spagnuolo, poi ininglese, tedesco, polacco ed ungherese, ene constatiamo i salutari effetti, dobbiamodire che il buon Padre nell'incominciarequesta pubblicazione era stato fuor di dubbioinspirato da lumi superiori .

Scopo primitivo di questa pubblicazioneera di occuparci puramente delle cose dellanostra società ma, dopo aver narrata nelprimo e secondo anno le notizie del nostroOratorio e fatta la presentazione di quantosi proponeva la Pia Unione dei Cooperatori,

il nostro Bollettino, come esperto ed abilestratega, volse anche l'occhio alle cose cheriguardavano il bene della civile società .

In quell'anno stesso era venuto a Torinoda Buenos Aires l'Arcivescovo e vari altriPrelati a fine di parlare con D . Bosco estabilire con lui i necessari accordi suimezzi necessari onde effetuare più presto edefficacemente la grandiosa opera di far pe-netrare, cioè, ed inoltrare i Salesiani nelleregioni dei Pampas e della Patagonia . IlPapa Pio IX, allora gloriosamente regnantee nostro insigue benefattore, encomiò l'o-pera e la benedisse augurandosene i migliorivantaggi. E veramente da quel giorno ilnostro Bollettino entrò coraggiosamente nelcampo a combattere per la santa causadella religione e della civiltà . Ma primatra noi ove la lotta si faceva più e piùgrave, ostinata e feroce . Erano giorni assaigravi ; la religione era presa ferocemente dimira dai settari che non la perdonavano anessun mezzo pur di farle onta e danno .Ed il nostro Bollettino, umile in tantagloria, alla scuola di D . Bosco, pubblicavacon piacere la parola veneranda del Papa,ne difendeva la causa presso il popolo at-torniato dai malevoli, che lo rappresentavanocome il nemico del nostro Paese, e diceva atutti : - salviamo la religione, ascoltiamo ilPapa ! Miriamo a far regnare nel mondol'equità e la giustizia, la concordia e la pace .Se incontrassimo qualche nemico sul nostrocammino, non ci sgomenteremo . Stiamouniti di mente, di cuore e di operazioni, etiriamo avanti impavidi, imperocchè si Deuspro nobis, quis contra nos ? Chi potrà im-pedire che l'opera nostra non sia coronatada un esito felice ?

Per motivi a noi indipendenti e dannosiall'opera nostra abbiamo dovuto per i primianni stampare il Bollettino a Sampierdarena .Siccome incontrava favore presso i numerosinostri Cooperatori, così se ne dovette rad-doppiare il numero degli esemplari. E manmano che si avanzava ed era conosciutoper opera dei nostri amici, andava sempre

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aumentando nel formato e nella diffusione .Quel parlare alla buona, quel trattare deimezzi importanti per salvare la civile so-cietà, articoli quasi tuttti inspirati, se nondettati da Don Bosco, si faceva strada nelcuore delle nostre popolazioni, che se nemostravano sempre più desiderose .

Allora subito una piccola nube- Voi, Salesiani, parlate troppo di voi .

Per un poco che fate date fiato alle trombee ne riempite il mondo ! Quanto prima divoi fecero assai di più e non lo si strom-bazzava ai quattro venti

Queste osservazioni più che accuse noi leabbiamo sentite a dire ed a ripetere molte voltefin dal primo sorgere del Bollettino, ai tempifortunati in cui viveva il nostro venerando D .Bosco . .. Ed egli che rispondeva? Col suoamorevole sorriso, che mai gli mancava anchequando il suo cuore era messo alla tortura,richiamava i suoi critici a quanto si leggenel santo Vangelo, quando gli apostoli ediscepoli tornavano dalle loro Missioni e nedavano conto al loro divin Maestro, raccon-tando le meraviglie che erano succedute perloro opera. Come alla loro parola si eranoallontanati i demoni, erano state guarite lefebbri e che molti e diversi miracoli eranosucceduti con loro grande vantaggio . Mentreperò Gesù portava ad umiltà i suoi disce-poli stupiti di quanto avevano fatto, per-metteva loro questo sfogo naturale per ilbuon esito della missione . - E poi, sog-giungeva l'umile servo di Dio, le nostreMissioni sono l'opera della carità altrui, edè per noi un sacro dovere esporre ai nostribenefattori in qual modo ci siamo servitidella loro carità . Anzi vi posso dire, checome un debitore ha da lasciar quietanza diquanto ha ricevuto, così noi si suol fareper la molteplice carità che da tante partici vien fatta per le Missioni .

Con questa nobile dichiarazione il buonPadre ci raccomandò di continuare il co-minciato sistema che aveva già portato edoveva portare così vantaggiosi effetti allenostre sacre imprese . E che veramente si

tendesse a quest'unico fine, e che non di-spiacesse a Dio, noi ne abbiamo avuto finda quei lontanissimi giorni le prove piùrassicuranti . La parte più importante, di-remmo quasi il mezzo principale della di-vina Provvidenza erano le lettere dei Mis-sionari . Più volte noi medesimi abbiamosentito da venerandi sacerdoti e religiosi- Noi leggiamo sempre con affetto ognipagina del loro Bollettino, ma non trala-sciamo mai una lettera dei missionari . Comesono interessanti ! Come spirano riverenza,amore a D . Bosco! C'è da imparare, creda a me,quanto costa a salvare un'anima . - Si ag-giungano insieme le elargizioni che si ri-ricevevano da varie parti, ed i soccorsi chesi mandavano ogni volta che si faceva qualchenuova spedizione di Missionari. Sovente siriceveva un dono con la raccomandazioneche fosse per la Patagonia, per la Terradel Fuoco . Chi pensava per il primo altare,e chi voleva provvedere per la prima Chiesa .Era una gara che il buon Dio suscitava inmezzo ai nostri Cooperatori perchè nullaavesse a mancare per i buoni servi delSignore .

Inoltre il Signore parlava in altra ma-niera ed attirava delle anime generose asacrificarsi per la sua gloria e per la salutedelle anime. Quanto era aspettato il Bol-lettino in certi seminari ! Era la sua letturail piatto più ghiotto che si portasse a mensa .Si stimava fortunato chi era scelto a leggere,e gli si raccomandava di farlo con affetto econ intelligenza. Quindi la storia dell'O-ratorio, le prime avventure di D . Bosco,le vicende dei Missionari, erano un tuttoche teneva desta l'ammirazione e sollevavagli animi a Dio . Sovente alla lettura diquelle pagine la voce di Dio scorreva ta-citamente a farsi sentire ora a questo oraa quel cuore. Molti perciò si sentivano in-vitati a correre in quelle lontanissime terre,a lasciar patria, parenti, amici, fortune equanto ha il mondo di lusinghiero, ed ar-ruolarsi alle nostre schiere . In qualche luogoper ismorzare il troppo ardore, si credette

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persino necessario di tralasciare la lettura delBollettino . I superiori ce lo scrivevano perfarci notare quanto erano preziosi quegli scrit-ti, per congratularsi con noi : e noi invecepensavamo mesti come anche certe madri neitempi antichi nascondevano ai loro figli le vestiperchè non corressero al martirio, e furoncausa dell'incertezza della loro salute ! Questoci fa ricordare come un figlio, decisodi andar missionario, ne aveva par-lato con D. Bosco, che gli assicuròla via diritta del Paradiso . Ma in-tervenne la madre . . . Crudele! Lovolle in Seminario, e, malgradoche Don Bosco dicesse : - voi avreteda piangere sopra la sua infelicesorte ! - fu inesorabile nel volerlocon sè. Diventò prete e l'anno scorsomorì di morte spaventosa, terribileesempio a chi strappa i suoi Mis-sionari al Signore .

L'opera quindi del nostro Bol-lettino in questi 25 anni, se l'a-more non ci fa velo, non fu intie-ramente inutile ; anzi possiamo diresia stata vantaggiosa a molti, sela sua rapida diffusione si puòcredere un segno del comune ag-gradimento . Fu pure un mezzo perla buona stampa. Pensavamo comeFilippo, re di Macedonia, solessedire che per avere in mano unafortezza per quanto munita, fossebastato il farvi entrare un asinocarico d'oro ; e noi con maggiorragione, ci dicevamo che bastasse intro-durre e far leggere un foglio, un cat-tivo libro in una famiglia per guastarlatutta intiera, rapirle la fede, pervertirne icostumi e darla in preda al demonio . In-vece il nostro Bollettino era un amico si-curo che vi compariva dinanzi con savi con-sigli, amene relazioni, fatti edificanti, nobiliesempi .

E noi continueremo a dare un poco diqueste buone letture, che vorremmo fosserocome il buon seme nella mente e nel cuore

delle gioventù, oggetto particolare delle no-stre cure e sollecitudini . Di certo nascerà eprodurrà il suo frutto a tempo opportuno .Così facendo noi continueremo con la Chiesaa preparare un popolo pio e morigerato, eperciò prosperoso e felice : un popolo onestoe fedele, che dopo aver amato e servito ilSignore si rinnoverà nell'unità dell'amore

per isciogliere una lode eterna nel cieloet populus qui creabitur laudabit ho-minum. Dio lo voglia ! Egli inspiri i no-stri Cooperatori a non abbandonarci , asoccorrerci con le preghiere e con le bene-ficenze nelle nostre missioni, e quanto piùi tempi si fanno minacciosi, noi, ricordandociò che D. Bosco ci diceva, andremo avantitranquilli, perchè la causa nostra è la causadi Dio, e niuna forza nè di questo mondoo d'inferno può vantarsi di poterla abbattere .

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SALVIAMO LA FEDE NELLE SCUOLE

Si apre a Taranto in questi giorni (2-6settembre) il XVIII Congresso CattolicoItaliano. Noi ci affrettiamo a mandar find'ora dalle modeste colonne del nostro

Bollettino un affettuoso e riverente saluto a queivalorosi campioni della religione e della civiltà,che da ogni parte d'Italia converranno nella ve-tusta e nobilissima città di S . Cataldo a quelleche meritamente furono chiamate le Assise dellacattolicità, insieme coi più fervidi augurii che daesse abbia a derivare un novello fuoco di azione, divita cattolìca, un impulso ogni dì più vigoroso aquella rigenerazione individuale e sociale, che soloalle fonti del Vangelo si attinge e nella sola fededi G. C. ha la sua ragion di essere, come daessa sola trae la sua forza, la sua energia . Questoriverente saluto, questi fervidi augurii noi indi-rizziamo sopratutto a quella gemma dell'Episco-pato italiano, che è Mons . Jorio, Arcivescovo diTaranto, che tanto bene vuole ai figli di D . Boscoe alla cui maravigliosa operosità e profonda dot-trina è in ispecial modo dovuto l'alto onore chela perla del Jonio sia ora sede di un CongressoCattolico Nazionale .

Ma saluti ed augurii non bastano ; bisogna ag-giungervi azione e preghiera . Sì, preghiera anzi-tutto, o benemeriti Cooperatori e Cooperatrici ;è a Dio che noi dobbiamo domandare incessante-mente, è da Dio che noi dobbiamo attendere confede la benedizione, l'incremento; il felice risultatodelle opere nostre, dei nostri lavori, delle nostrefatiche . Uniamo dunque concordi le nostre pre-ghiere a quelle degli altri nostri fratelli d'Italia ;rinnoviamo più vive, più accese le nostre istanzeal Sacro Cuor di Gesù, perchè il novello Con-gresso, al pari dei diciassette che lo precedettero,abbia a produrre frutti salutari, larghi ed ab-bondanti al bene della religione, delle famìglie edella patria. Fu detto, e con ragione, che i po-poli tanto possono, in quanto sanno pensare edoperare, e che il processo scientifico più perfetto

consiste nell'avvicinar il pensiero all'azione . Maè anche vero che pensìero ed azione diventanocadavere, ove non li scaldi la preghiera, non lianimi la religione . Gli antropologi accettanoormai tutti la definizione di Quatrefages : l'uomoè un essere organizzato, dotato di morale e direligione. Preghiera adunque innanzi tutto .

Ma la preghiera sola non basta ; la vera pietàè inseparabile dall'azione ; il trionfo di una buonacausa non può essere che il risultato dell'ope-rosità, sorretta come di dovere dalla fede, avvi-vata dalla preghiera . E perchè la conservazionedella fede nelle scuole d'Italia costituisce unodei principali oggetti del Congresso di Taranto,noi vogliamo su questo punto fondamentale del-l'educazione intellettuale e morale della nostragioventù richiamar oggi in modo speciale lavostra attenzione, o cari Cooperatori e beneme-rite Cooperatrici. E cìò tanto più, in quanto chead ottobre si riapriranno le scuole, e perciò urge ilpensar fin d'ora che i nostri giovani trovino nellascuola e fuori della scuola quell'alimento dellavita nel suo più elevato concetto, che solo dall'in-segnamento religioso si attinge, trovino nellareligione l'aroma che li salvi dalla corruzione .

Rimarranno sempre memorande nella storia dellaciviltà le parole, che Guglielmo I, illustre fon-datore del novello Impero Germanico, diresse ungiorno ad una brigata di seminaristi cattolici .Ricordatevi, disse loro il grande Imperatore,« che il partito rivoluzionario attenta prima allareligione, poi ai costumi, e finirà, se non si rea-gisce a tempo ed efficacemente, per rovesciaretutta quanta la società . Non vi è che la reli-gione, che possa resistere . » Sante verità, nobi-lissimi concetti, che udimmo or ora ripetersidall'augusto suo nipote, Guglielmo II, allorchèil 2 aprile di quest'anno assicurava i Benedettinidi Marialach che tutti gli sforzi tendenti aconservar la religione nel popolo potevanocontar sul suo appoggio ; e ai dotti di Berlino

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proclamava apertamente e senza umani rispetti« Compito dell'Accademia delle Scienze doveresser quello di condurre gli uomini alla cono-scenza più profonda della verità divina . » Manoadunque all'opera, o Cooperatori e Cooperatrici ;laboremus, lavoriamo , adoperiamoci con tuttole forze perchè la religione nostra SS . sia benconosciuta, compresa fin dai primi anni dellavita, sia guida, lume del fanciullo e del giovane,se vogliamo che abbia poi ad essere il sostegnodella virilità e la consolazionedella vecchiaia. Non avvenga mai(che Dio ce ne liberi) fra di noiin Italia quel che Thiers lamen-tava un giorno nel Parlamentofrancese, che cioè i 40 mila mae-stri elementari laici della Franciaerano diventati 40 mila Curatidella irreligione, dell'ateismo edell'anarchia .

E per discendere senz'altro allapratica, ecco alcune proposte checi permettiamo di sottoporre aquanti amano il ritorno dellareligione e la conservazione dellafede nelle scuole :

1° Guardiamoci dal pessimi-smo. I tempi, è vero, sono diffi-cili, dure le prove a cui per faril bene dobbiamo spesso sotto-stare, grandi e talvolta formida-bili gli ostacoli da superare . Ma,ciò malgrado, è molto, moltissimoanzi il bene che tuttora, anche fra tanti ostacoli,si può fare . Che sarebbe dell'opera del nostrocaro D. Bosco, se di fronte alle difficoltà deitempi e alle opposizioni dei malvagi, o megliodegli avversari , il nostro buon padre si fossesmarrito, avesse ceduto a pusillanimità? Animoadunque, e avanti nel nome di Dio ;

2° I genitori e quei che ne fan le veci, nondimentichìno, nell'atto dell'iscrizione dei loro figlialla scuola, di chiedere che sia ad essi impar-tito l'insegnamento religioso, come ne dà lorodiritto l'art . 3° del Regolamento per l'istruzioneelementare . Se trovano opposizioni, si appellinosenza paura al Consiglio Scolastico Provvinciale .Se i maestri non vogliono, o non sanno insegnarereligione, o, peggio, la travisano, o magari la be-stemmiano, esigano dal Comune che l'insegna-mento religioso, sempre in forza del detto arti-

colo, sia affidato a persone estranee, capaci didarlo. E le persone volonterose e capaci nonmancano. Il Ministro dichiara nella relazione alRe, che precede il Regolamento sopra citato, divoler assolutamente che sia assicurata l'efficaciae la sincerità dell'insegnamento religioso e ri-spettata l'opinione (che per noi è verità incon-cussa) di tutti coloro i quali tengono nessunamorale essere possibile, quando non tragga lasua forza da un ordine di credenze sovrasen-

sibili. Dìrete che nei vostri paesi quest'inse-gnamento si dà senza bisogno di chiederlo appo-sitamente . Tanto meglio . Ma . . . attentì che dalvostro silenzio qualche malevolo non tragga ar-gomento contro di voi . - Non chiedeste, furisposto anni sono ai padri di famiglia di uncerto Comune, quando era tempo e ne avevateil diritto ; dunque per quest'anno l'insegnamentoreligioso non si darà . È doloroso, ma vero, veropur troppo.

3 . Quanto abbiam detto fin qui, riguarda, èpurtroppo vero, le sole scuole elementari . Biso-gna adunque adoperarci perchè gli alunni dei tregrandi rami del Corso medio, cioè Ginnasio eLiceo, Scuola Tecnica e Istituto tecnico, ScuoleComplementari e Normali, frequentino le scuoledi religione, che in tanti luoghi sono già appo-sitamente istituite, scuole che non saranno mai

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abbastanza incoraggiate, promosse, e che dovreb-bero esistere ovunque sono corsi di studi supe-riori alle elementari . Si può fare anzi di pìù.Noi conosciamo un rinomato Istituto pubblico,il cui direttore, di pieno accordo col Consigliodei professori, presentò in principio d'anno nel-l'orario, che deve essere approvato dall'Autoritàprovinciale, fra le materie scolastiche anche l'in-segnamento religioso, ma facoltativo ed in orefuori delle obbligatorie ; indicò, per abbondanza,il cognome e nome del prete insegnante, il testoche si adottava, che è uno dei più sodamentecattolici, ed infine il programma di religione,ordinato e ripartito in tal modo nei singolianni del Corso, che gli allievi possano al terminedi esso aver una piena e completa conoscenza dellareligione nelle sue tre grandi parti, dogmatica,morale e sacramentaria. L'orario ritornò colVisto, in perfetta regola, dell'Autorità scolastica .Allora il superiore convocò gli allievi, espose ilfatto coll'approvazione avuta e li esortò, comecattolici essi ed appartenenti a famiglie cattoli-che, a frequentar anche la scuola dì religione,dichiarando però di non volerveli punto obbligare .Tutti s'inserissero volonterosi, frequentarono ediedero in fin d'anno con vera soddisfazione illoro esame dì religione al pari degli altri esami .Oh! perchè quest'esempio non potrebbe essereseguito? Siamo anzi di parere che così praticato,cioè con coraggio cristiano e con forma perfet-tamente legale, potrebbe a poco a poco aprir lavia al ritorno dell'insegnamento religioso anchenelle scuole secondarie e normali . Sia pure fa-coltativo . . . ad ore particolarì . . . con circospezione ;pazienza. Lo scopo è sostanzialmente raggiunto,i nostri giovani avranno nelle scuole la neces-saria ìstruzione religiosa : ecco quello che sop-prattutto ìmporta . Lamenti, querimonie, invet-tive approdano a nulla . L'ottìmo è nemico delbene, il niente è molto meno del poco, e i fattivalgono assai più e assai meglio dei lamenti,delle querimonie, delle invettive, che lasciano iltempo che trovano quando pur non lo peggiorano.

40 Studiare leggi, regolamentì e programmi sco-lastici e far valere quel che hanno di buono (e ve n'ètalvolta più di quel che non sembri) tenendocicostantemente e interamente sul terreno legale .Il cattolico non aggredisce, ma si difende, noninsulta, ma rispetta, non si vendica, ma pregae perdona, non parla solo di rivendicazione di diritti,ma ancora e soprattutto di adempimento di doveri,va al popolo col balsamo della carità, non giàcol coltello dell'anatomista, non calpesta le leggi,ma le vuol conoscere ed osservare fedelmente esenza secondi fini in tutto quello che non è con-trario alla legge di Dio ; calmo e sereno mira

al bene del prossimo, in ispecie della gioventù,senza acrimonia e senza bile, sapendo bene chela carità va osservata sempre, dappertutto e versotutti . Hic est, dìceva già fin dal 2 ° secolo Ter-tulliano parlando del metodo di vita tenuto daicrìstiani di fronte ai loro persecutori, hic esthabitus victoriae nostrae, haec palmata vestis,tali curru triumphamus (1) .

Ecco, o cari Cooperatori e benemerite Coope-ratrici, il sentimento nostro su di un punto di

tanta importanza, qual è la salvezza della fedenelle scuole, sentimento che qui manifestiamopresso al cominciar del nuovo anno scolastico,indotti unicamente dal desiderio di portar anchenoi il nostro piccolo contrìbuto all'opera grande,sovrana dell'educazione cristiana della gioventù .Lo ripetiamo ancora una volta : Salviamo la fedenelle nostre scuole, salviamola a prezzo di qual-siasi fatica, di qualsiasi sacrificio .

(1) Apolog . C. L .

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IL RAPPRESENTANTEDEL SUCCESSORE DI DON BOSCO IN AMERICA

(Dalle corrispondenze del Sac. Calogero Gusmano *)

questa città non dico nulla perchè ne feci uncenno nella prima relazione quando al giungerein America la vidi quale la descrive un poeta diqua, Vasquez Coces, come una bianchissima co-lomba guazzante deliziosamente nell'acquadirò piuttosto di un nuovo edificio di 100 e piùmetri di fronte che i nostri confratelli hanno incostruzione ; ma ohimè come i lavori procedonoa rilento ! Quanto poco progresso nei tre mesiche passarono tra la prima e la seconda nostravisita! Quella fabbrica richiede squadre di operai ;ma gli operai alla lor volta richiedono sommedi danaro, e queste mancano . E chi ne soffresono centìnaia di giovani che da noi han cercatoinutilmente col pane materiale un soccorso alleanime loro e che, privi di sorveglianza, aguzzanoin monellerie e peggio il loro ingegno svegliatoe si preparano un triste avvenire. davvero ilcaso di ripetere : petierunt panem et non eratqui frangeret eis. La generosità degli Orientaliè grande, questo è certo ; grande è pure edoperosa la fede del nostro Ispettore, e ciò fasperare che presto vedremo abitabile, e collasua Chiesa accanto, questo nuovo Istituto . DiChiesa per ora fan le veci buona parte diportici ; e i fedeli vi accorrono numerosissimi,specialmente i nostri connazionali che qui rivi-vono alla vita della grazia . Operai, commercianti,assorbiti di continuo nei lavori materiali, inmezzo ad una folla che spesso non può e nonsuoi partecipare ai loro ideali, questa nostragente soffre la solitudine dell'anima, ed ha bi-sogno della voce di un compatriota che parliloro di Dio e che ridesti i buoni sentimentì so-piti e i desideri verso una patria lontana .così caro incontrare in terra straniera un uomoqualsiasi che abbia la fisonomia e l'accento deinostri compaesani ! si festeggia, si invita a casace lo teniamo amicissimo... quanto più un sa-cerdote, al quale si scoprono le piaghe dell'animaperche egli vi sparge sopra il balsamo e le sani!E di questo beneficio son grati i nostri buoniconnazionali : più d'uno piangeva di consolazioneal riconciliarsi con Dio dopo anni ed anni ch'era

Terra del Fuoco, 10 marzo 1901 .

METTA un po' da parte, signor diret-tore, le sue cognizioni geografiche emi dica in confidenza : al nome diTerra del Fuoco non le si è maidistesa dinanzi alla fantasia una vasta

pianura, sabbiosa, infuocata, dove le poche pianteìntristìscono per i raggi troppo cocenti del solee l'uomo nero in tutto il corpo coi capelli crespi,le labbra turgide erra abbrutito per il desertoe disputa il cibo alle fiere? Ebbene, io credo chenessuna di tali immagini susciterebbe in noi ilnome di questo paese, se un carneade guastame-stiere non avesse avuto la poco felice idea dicambiare in singolare il plurale con cui Magel-lano battezzò nel 1520 questa terra, sulle costedella quale aveva scorto numerose fiammate,chiamandola Tierra de los fuegos . Quisquigliee scherzi a parte, le so dire io che nella Terradl Fuoco s'irrigidisce dal freddo ; e noi son 14giorni che si è tappati in una casa di legno,privi d'ogni comunicazione, incerti del quandopotremo ripìgliare il viaggio e nella quasi im-possibilità di visitare l'isola come noi vorremmo .

Prima però ch'io parli di questa Missione con-vien tornare alquanto indietro coi fatti e riallac-ciarli coll'ultima mia lettera del 23 dicembre1900. Mi rifaccio da Buenos Aires perchè questacittà è stata finora il punto di partenza e ilpunto di ritorno per ogni nostra visìta . Comeil ragno, se mi permette la similitudine, sceltoun luogo per centro, di là allunga i raggiprincipali della sua tela prendendovi le mosseper ciascun di essi, così noi in questa primaparte del nostro viaggio .

Una nuova Chiesa e Collegio a Montevideo

per i nostri emigrati.

Il 19 dicembre dunque eravamo a BuenosAires, e il giorno 20 ci avevano già accolto colsolito entusiasmo i confratelli di Montevideo . Di

*) V. Boll. di agosto.

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stato lontano dai sacramenti per il timore dinon incontrare chi lo intendesse nel suo dialetto .Il Signore le consoli queste anime buone s sven-turate!

Nel percorrere le Repubblìche del Rio dellaPlata vado sempre più convincendomi del benegrande che operano i Salesiani in favore deinostri emigrati . Per non dire dei piccoli paesiche si contano a decine, vi sono qui città interee molto importanti, dove gli Italiani abbondano,affidati unicamente ai figli di D . Bosco, i qualivi san creare un' atmosfera veramente Sale-siana. A Montevideo per dirne una, il 24 diciascun mese, quasi a ricordo della festa diMaria Ausiliatrice, i numerosi devoti della Ver-gine si radunano , e dopo essersi confessati,ascoltano la Messa che per loro vien celebratae il fervorino che tien dietro . E quì noto unaparticolarità che al signor D. Albera piacquetanto, l'usanza cioè che han le donne di acco-starsi a ricevere Gesù Sacramentato coll'abi-tino della nostra buona Madre al collo, in modovisibile, senza ombra alc una di rispetto umano .

Due monumentiricordanti i due Congressi Salesiani .

Nell'Istituto D. Bosco, a Montevideo, hannogià voluto perpetuare il ricordo del 20 congressoSalesiano : nel mezzo del cortile sorge maestosa .una bella immagine ai Maria Ausiliatrice scol-pita in marmo a Lavagno, di cui le ho mandatofotografia . Fu inaugurata l'8 dicembre, datache la Madonna volle rendere a noi più che aglialtri sacra per i molteplici benefici verso la no-stra Pia Società . Doveva benedirla il sig . DonAlbera ; impedito poi da affari imprevisti si fecerappresentare da Monsignor Fagnano . Nel piede-stallo, su cui posa la statua della Vergine stauna piastra in ottone colla scritta : « A Mariain rendimento di grazie pel felice esito dei 2° Con-gresso dei Cooperatori Salesiani . » Il pensiero siporta facilmente da quella ad un'altra statua innal-zata per ricordare l'assemblea di Bologna e rimaneaccasciato sotto il peso d'una sventura di cui iltempo non ha ancora diminuita l'impressione eil danno. A Villa Colòn nel Collegio Pio, soprauna roccia da cui zampillano tutto all'intornogetti d'acqua, vigila Maria Ausiliatrice ; ma l'i-deatore di quel monumento, colui che, entusiastaper quanto vi era di bello e vantaggioso per leanime, subito dopo il Congresso di Bologna avevatrattato perchè uno simile se ne tenesse in Ame-rica, non è più - Caro Mons. Lasagna! comese ne parlò a Buenos Aires ; quanto si sentì elamentò la mancanza della sua parola e del suo,senno ! Il sig. D. Albera col presentare vivo il

ritratto nelle memorie biografiche e a voce an-zichè smorzare acuì il desiderio di Lui! Edaveva tante imprese per le mani, tanti progettia favore dei selvaggi del Matto Grosso ! Diocerto saprà suscitare chi riafferri le fila dellalarga trama intorno a cui lavorava Monsignore,ma umanamente parlando confessiamo che l'operasua era necessaria alla nostra Pia Società .

L'impronta di D . Bosco .

Furono circa tre settimane quelle passate nellaRepubblica Orientale ; raramente però ho vistoD. Albera così oppresso dal lavoro : terminato

di dettare un corso di esercizii s pirituali alleSuore di Maria Ausiliatrice ne cominciò un se-condo ai cento e più Salesiani delle nove Casedell'Uruguay, radunatì in Villa Colòn . Predicare,confessare, ascoltare coloro che vogliono parlargliprivatamente, e son tutti, ecco il lavoro non in-terrotto dal mattino per tempo fino a tarda notte .Dal 30 dicembre al 26 gennaio dettò gli eser-cizi a Montevideo, a Villa Colòn, a Bernal ed aBuenos Aires, e dopo all'isola Dawson ed oraqui nella Terra del Fuoco . In tutte le parti houdito dirmi dai confratelli, specie da coloro chehan conosciuto D. Bosco, che sembrava loro disentire quel buon Padre . Sarà la distanza deiSuperiori maggiori ; sarà la stima grande incui tutti tengono D . Albera ; sarà probabilmentelo spirito ch'egli così bene seppe attingere dalnostro Fondatore, che produce simile effetto, maè certo che me l'ho sentito ripetere più e piùvolte. Son cose queste intime, ma io scrivo aconfratelli, a cooperatori che con noi formanouna sola famiglia e che certo godranno nelsapere il buono spirito che regna tra i Salesianid'America. Il nostro sacerdote D . Pittini mipare abbia compendiato il pensiero di tutti. Eccoquanto egli diceva in pubblico alla fine degliesercizii di Villa Colòn, durante il pranzo : « ama-tissimi fratelli, il sig. Ispettore m'incaricò primadi pranzo di alcune strofe per D . Albera; io lestrofe non le ho fatte perchè avevo paura dellerime ; perciò il mio pensiero ve lo dirò in dueparole alla buona, ma scaturite dal fondo delcuore. Quella bella espressione che il dottor Zo-rilla di S . Martin disse di lui : E Don Boscoche passa, mi pare incompleta almeno in questigiorni ; D . Albera non fu per noi il D. Boscoche passò, sibbene il D . Bosco che venne, sipresentò, si stampò, si sprofondò nelle anime no-stre, non per passarvi come un'ombra ma perrestarvi eternamente . Si, Padre, il miracolo chetu ci ricordasti questa mattina si è riprodotto inquesti giorni : là sul corporale si stampò alforma di un'ostia che non si vedeva : in questi

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giorni il tuo volto, il tuo sorriso, la tua be-nedetta parola, la tua bocca applicata allenostre anime nel sacramento della confessione,ha lasciato in essa l'impronta di un padre chepur non si vedeva coll'occhio materiale, ma chetutto palpitava in te, l'impronta di D . Bosco .Ci perdonerai, Padre, questa specie d'ingiuria chefacciamo alla tua persona dicendo che non DonAlbera, ma D. Bosco si è stampato nei nostricuori : se tale è l'effetto, la colpa non è nostra,ma è tutta ed esclusivamente tua - Tu cidicesti che esperimentavi una ineffabile consola-zione al vedere i buoni frutti di questi esercizii,quella tua confessione è per noi più preziosa diqualunque tesoro, e sia benedetto mille volte ilSignore che ci ha aiutati a versare gioia nelcuore di un padre ! Ci parlasti di D . Rua edei nostri fratelli di Europa che ci voglionotanto bene, che pregano tanto per noi ; io credo,Padre, di non mentire assicurandoti che tutti ipresenti, che tutti i confratelli d'America fannoaltrettanto . È una preghiera unanime che tifacciamo quella di partecipare a D . Rua questanostra asserzione. - Non ci stendiamo, o Padre,in inutili ringraziamenti per il bene che ci haifatto : Come dissi prima, tu non passi, ma resti .con noi anche quando sarai partito, e varcheraile Ande, e visiterai i fratelli del Messico e ri-solcherai l'Oceano : il ringraziamento e la pro- •messa sola che ti facciamo si è, che sempre edovunque procureremo di non renderci indegnidel ritratto e del modello che ci hai donato . » .

Il 1° Capitolo Salesiano Sud-Americano .

E torniamo a Buenos Aires dove ci attendedal 20 al 29 gennaio il 1° Capitolo Sud-Ame-ricano dei direttori Salesiani . Eran 44, i 2 Ve-scovi, 4 ispettori e il rappresentante del signorD. Rua : adunanza plenaria insomma . Linguaufficiale l'italiano così ben parlato anche daiconfratelli naturali d'America : in principio d'ogniseduta lettura di un capitolo dei ricordi confi-denziali di D. Bosco, e poi alacrità somma nellediscussioni per communicarsi a vicenda le espe-rienze di 25 anni di Missione a fine di promuo-vere sempre meglio la gloria di Dio, difenderei diritti della Chiesa, educare cristianamente lagioventù, estendere il regno di Gesù Cristo .

Questo il midollo del Capitolo . Inizio e finepoi splendido per circostanze particolari ; difattiall'apertura del ritiro di preparazione la divinaprovvidenza dispose che capitasse fra noi Mon-signor Sabatucci Internuncio presso il Governo

Argentino, il quale, dopo il canto del Veni, Crea-tor, disse che si chiamava fortunato di incontrareradunato il corpo dirigente dell'opera salesianain America e che volentieri approfittava dell'oc-casione per dir loro come il santo Padre, ap-prezzi molto la Pia Società di D. Bosco ; cheè informato del gran bene che fanno anche nelnuovo mondo e come stia tranquillo quando puòaffidare una Missione ai Salesiani . « In nomeadunque suo, che io rappresento in questa Re-pubblica, continuò Monsignore, benedico tutti co-loro che prenderanno parte a questo esercizio edal Capitolo che avrà luogo in seguito . » La serastessa giunse anche telegramma dal Reverendis-simo sig . D. Rua che diceva : presente spirito,benedico lavori Capitolo .

Al termine del Capitolo vi fu l'ordinazione di15 nuovi sacerdoti Salesiani, quasi segni visi-bili delle benedizioni di Dio sulle opere nostre .Altri 6 avevano celebrato per la prima volta ilSanto Sacrificio nella notte dal 31 dicembre 1900al 1° gennaio 1901 . - Ventun sacerdoti novelli !Io li immagino volentieri questi nostri cari mis-sionari spiegare il loro zelo dal pulpito, nel con-fessionale, attraverso le Pampas, nella capannadel povero selvaggio ; ed ho fiducia grande nel-l'eficaccia della loro azione . Nè mi pare malfondata, se penso alle modificazioni salutari giàavvenute dove il Salesiano ha potuto far sentirela sua parola e mostrare il suo esempio. L'Indioprima nemico della civiltà, distruttore inesorabiledelle più fiorenti colonie, assassino efferrato chenon risparmiava alcuno ed eccitava grida dispavento ovunque si presentasse coi suoi malori,ora è mansueto nelle mani del prete checerca dirozzare e volgere al bene gli istinti diquella natura selvaggia. Mutamenti siffatti certorichiedono l'intervento divino, ma Dio non mancaquando l'uomo offre con generosità e disinteres-satamente la propria collaborazione . E per mezzodi questa collaborazione nostra e di tanti altriche lavorano allo stesso scopo possa l'Americaselvaggia divenire un ricordo lontano, le orgieuna barbarie, le feste campestri una volgarità ;possa la civiltà santa della Croce trasformarequei popoli in nazioni potenti, numerose e buone .

Intanto sia benedetto il Signore per la fe-condità grande concessa alle nostre opere d'A-merica : i 10 Salesiani partiti da Torino l'11novembre 1875, sono ora 1100 e dalla primapovera Casa ne sorsero vigorose 115 altre !

(Continua.)

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Repubblica ArgentinaBUENOS AIRES . - All'Oratorio festivo

di Almagro . - Scrive il Cristoforo Colombo diR osario S . Fè del 2 maggio passato : « Accanto alCollegio Pio IX di Arti e Mestieri a Buenos Airesvi è uno spazioso e comodo locale destinato al-l'Oratorio festivo ed alle scuole per ragazzi esterni,sotto la direzione dello zelante sacerdote salesianoD. Giovanni G. Gherra. Il numero dei giovaniche frequentano le scuole sorpassa i 400 . L'Oratoriofestivo poi giunge persino a raccogliere oltre unmigliaio di giovanetti che colà accorrono da ogniparte dell'immensa città di Buenos Aires . È unavera e squisita opera di carità spirituale, la primache praticò il venerando fondatore D . Bosco eda cui questi dava la maggior importanza .

» Orbene la domenica scorsa, festa del Patrociniodi S. Giuseppe, si faceva la solenne funzionedella benedizione della facciata della Chiesa diS. Francesco di Sales che appartiene a dettoOratorio e che le dà il proprio nome . Questa eradi recente abbellita ed arricchita con quattrostatue di cui una del Santissimo Redentore col-locata nel bel mezzo quale omaggio secolare aNostro Signor Gesù Cristo . Il degnissimo Arci-vescovo di Buenos Aires fece il solenne rito dellabenedizione circondato dai sacerdoti salesiani eda migliaia di ragazzi festosi . Dopo le sacre fun-zioni vi fu una splendida rappresentazione teatraleche lasciò in tutti i cuori una gioia piena, puraed indescrivibile. Ci rallegriamo di cuore colR. D. Gherra pel sempre maggior incrementoche la sua attività prodiga all'Oratorio festivo diAlmagro. »

BERNAL. -Tre simpatiche feste. - Rice-viamo in data 30 maggio scorso e pubblichiamo conpiacere queste belle notizie. -Mi pare che l'ama-bile sembiante del Fondatore del Bollettino Sale-siano si compiacerà nel mirare impresso nelle suepagine il dolce ricordo di tre simpatiche feste,che saranno come un fiorellino grazioso in un bellibro. Per un intero mese abbiamo lavorato perdisporci alla bella festa della nostra cara MadonnaAusiliatrice . Peccato che non era il mese dei fiori!Fu però mese di fiori spirituali che spuntarononel mistico giardino dei nostri cuori . Gli omaggitributati alla Regina del Cielo hanno uguagliatoquelli del poetico mese di novembre . Al mattinole orazioni recitate meglio, la Messa con qualcheparticolarità e la Comunione più numerosa . Du-rante il giorno il cuore doveva ardere alla pre-senza di Maria come lumicino che non si spegne

mai : alla sera canti, sermoncino sopra alcunipunti del Catechismo con applicazioni ed esempidi Maria, la Benedizione solenne ed infine il cantodell'invocazione : Maria Auxilium Christianorum,ora pro nobis .

Nel giorno 24, volle spontaneamente accrescereil nostro giubilo e godere della nostra allegria,S. Ecc. Rev.ma Monsignor Francesco Alberti,Vescovo Ausiliare della Diocesi della Plata e giàtanto benemerito della nostra Pia Società . Eglicelebrò la Messa della Comunione generale concommovente fervorino. Si cantò alle 9 1/2 una so-lenne Messa con tutta la maestria che la vocecomune dice di questa schola cantorum. Al Van-gelo il nostro direttore ci parlò di Maria e diD. Bosco. Nel pomeriggio vespri solenni e rap-presentazione drammatica . Possiamo dire che èla prima volta che abbiamo celebrato tanto solen-nemente la festa ed il mese di Maria Ausiliatrice,soddisfacendo così i desideri espressi in una let-tera circolare dal nostro amatissimo sig . Ispettore .Il 25 maggio è il giorno glorioso della patria,

ed è pure il giorno in cui celebriamo l'inclitomartire S. Fausto, che da Roma venne a stabi-lire la sua dimora fra di noi . La importanza chesi dà nella nostra Repubblica a questa data ègrandissima ; ed i Superiori del Collegio Pio IX,desiderando che gli alunni vedano brillare questogiorno luminoso e sorridente come il sole nelcreato, danno tradizionalmente una paseggiatagenerale . Quest'anno perciò i 600 abitatori di quelCollegio vennero da noi con la banda istrumen-tale a divertirci e rallegrarci . Non voglio speci-ficare il programma che abbracciava ricreazioni,passeggiate, refezioni, musica, teatro, funzionireligiose ecc . In sulla sera dopo il canto dellagrandiosa antifona a 5 voci del M.° Pedrolini IsteSanctus e la Benedizione di Gesù Sacramentatodemmo l'addio a quei buoni giovani : i quali, ri-tornando al loro Collegio, passarono per la piazzaVittoria ad osservare l'orgoglio con cui gli Ar-gentini celebrano la loro indipendenza . Il 26, so-lennità di Pentecoste venne a completar le feste .Si celebrò con gran concorso di gente, svolgendosiil programma delle feste più solenni . Pareva chelo Spirito Santo avesse desiderato confermare idesiderii ed i propositi fatti durante il mese diMaria, e novena della medesima ; SS. Vergine edi S . Fausto, con farci regalo della sua festa econ essa, dobbiamo supporlo, dei suoi sette doni .Giorni tanto belli come vennero così pure passa-rono ; però desidero che il ricordo di essi rimanganel Bollettino .

CRONACAdel Movimento Salesiano

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Brasile

NICTHEROY. - Omaggio a Gesù Reden-tore . - Abbiamo già parlato in altro numero delmonumento che i nostri confratelli del Brasileeressero l'anno scorso a Maria Ausiliatrice qualeomaggio a Gesù Redentore e ne abbiamo pure datala fotoincisione . Ora siamo in grado, e ci pare pregiodell'Opera, dare più esatta descrizione del mo-numento e dire brevemente delle feste celebratesiin occasione dell'innaugurazione compiutasi l'8scorso dicembre, servendoci all'uopo delle rela-zioni inviateci .- Descrizione del monumento . - All'altezza

di 100 metri sopra il livello del mare, sulla vettadi una collina di Nictheroy sul dolce pendio dellaquale è situato il Collegio di S . Rosa, elevasiuna grande colonna , sormontata da una magni-fica statua di rame dorato, rappesentante la Ver-gine Ausiliatrice . L'altezza totale del monumentoè di 38 metri corrispondendo a 32 m . la colonna,e 6 la statua. Posa sopra la roccia viva : dovemolto a proposito furono scolpite le parole : Inpetra exaltasti me .Tutto il monumento si può considerare diviso

in tre parti : base, colonna, capitello. La basedella colonna occupa uno spazio di circa sessantametri quadrati, giacche ciascun lato è quasi diotto metri fino all'altezza di dieci ; questa è laprima parte del monumento e dà luogo nellaparte anteriore ad una elegante cappella cheguarda ad occidente dominando la valle di SantaRosa e Icarahv, buona parte di Rio di Janeiro edella sua immensa Baia, dai principali puntidella quale si può contemplare la statua dellaVergine risplendente come il sole. Il restantedella grande base è occupato da nicchie entro lequali i Salesiani del Brasile desiderano collocarvile venerande ossa del compianto Mons . Lasagna,in un con quelle delle altre vittime dell'orribiledisastro di Juiz de Fora .Sembra che fino dal cielo si rallegrerà lo spi-

rito dell'infaticabile Apostolo, il quale nella pri-ma lettera che da Nictherov scriveva a D . Bosco .così si esprimeva : Noi nel nostro entusiasmoosammo concepire l'alta idea e la speranza d'in-nalzare in questo luogo una grande Chiesa in onoredi Maria SS. affinchè stenda la sua ombra bene-fica su tutto il Brasile . La stessa V ergine si pren-derà cura di dimostrare che riesce gradita al cieloquesta nostra speranza . La speranza di Mons . La-sagna sta per realizzarsi, poichè nel giorno 24 dimaggio di questo stesso anno, si collocò la primapietra di un grande tempio a Maria Ausiliatrice,e, dall'alto della sua colonna, la Vergine SS .benedirà e dirigerà l'opera .

Ma ritorniamo alla nostra descrizione: sopraquesta base, enorme massa di seicento (600) metricubi, sorge l'elegante colonna di 16 metri d'al-tezza e questa forma il secondo corpo del monu-mento, avendo in ciascuno dei suoi lati una pic-cola finestra con corrispondente balcone e nellaparte che guarda il mare la simbolica stella chesarà illuminata a luce elettrica con le parole :Ave, Maris Stella . Questa colonna, che ha 25metri quadrati di superficie, va restringendosifino a non contarne che tre di lato . È qui chetermina la bella scala a chiocciola e dove lavista del visitatore ha agio di godere un pano-rama il più attraente ed incantevole, mentre ilcoraggioso può ancora salire per altra scala este-riore, alta 6 metri, fin sopra il capitello sormon-

tato dalla meravigliosa statua . Il piano di tuttoil monumento fu tracciato dall'abile ingegnereDomenico Delpiano, Salesiano, la cui fama s'ètanto estesa in grazia delle molte fabbriche ese-guitesi sotto la sua direzione nel Brasile e nell'U-ruguay. Lo stile è eclettico, confondendosi ingradita armonia il bizantino, il moresco e l'o-givale .

La statua di rame dorato esce dalla tanto ri-nomata fabbrica .di Luigi Del-Bò di Milano . Quandosi pensò ad illuminare il monumento a luce elet-trica, un insigne benefattore volle a donare ilmateriale necessario a tal fine . Esso consiste intre grandi fuochi di arco voltaies ai piedi dellamaestosa statua, sostenuti da tre enormi cande-

labri del peso di 600 chilogrammi caduno ; indodici lampade incandescenti per le dodici stelledel diadema ed in un potente proiettore automa-tico . L'insieme è combinato in modo che l'intieromonumento viene vestito da torrenti di luce .Alla munificenza dello stesso benefattore si devepure l'impianto della luce elettrica in tutto ilCollegio .

- Solenne Inaugurazione . - Alle 10 antimeri-diane del giorno 8 dicembre, festa dell' ImmacolataConcezione, una straordinaria moltitudine di gentesaliva la collina del monumento, per assisterealla solenne benedizione e inaugurazione del me-desimo. L'Ecc.mo Presidente della Repubblica,Dott. Manoel Ferraz de Campos Salles, si fecerappresentare dal capo dello Stato Maggiore dellasua casa militare, l'Ill.mo Capitano di mare eguerra Joaquim Pedro Alves de Barros, il qualesi portò al Collegio nella stessa carrozza presiden-ziale . L'Ecc,mo Vescovo Diocesano Mons . Francescodo Rego Maia, assistì personalmente alla festa,venendo il giorno innanzi per questo fine da Pe-tropolis . Tutte le autorità ecclesiastiche, civili e

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militari, erano rappresentate e il giorno seguentetutti i giornali della città pubblicarono cronacheentusiaste, calcolando essere 5,000 le persone as-sistenti, cifra enorme se si considera la distanzadel luogo e il tempo minaccioso .A mezzodì l'Eccm° Vescovo diede principio

all'atto con la solenne rituale benedizione ; subitodopo la banda del Collegio suonò l'inno nazionate del Brasile e all'ultimo squillo, caddero lecortine che occultavano la bella statua agli occhiimpazienti della moltitudine. Descrivere gli ev-viva entusiastici del pubblico e dei 420 alunnidel Collegio che rivaleggiavano con lo scoppiodelle bombe e colle note armoniche della banda,è cosa assolutamente impossibile . Intanto il cielosi era rasserenato, il sole splendeva in tutto ilsuo fulgore ed i suoi raggi cadevano perpendico-lari sul maestoso capo della Vergine .

Preso da santo entusiasmo il Vescovo pronunziòun breve, ma ardente discorso : in seguito furonocelebrate due Messe : una campale su d'un bal-cone nella parte orientale del monumento e l'altranella cappellina del medesimo, dai RR. D. Mi-chele Borghino e D . Pietro Rota, i due primidirettori del Collegio S . Rosa, i quali eransiespressamente recati colà per assistere a sì so-lenne festa. Durante la funzione, 37 alunni, col-locati a poca distanza dalla statua, simboleggia-vano colle rispettive bandiere i ventun stati delBrasile e il Distretto Federale e le quindici Na-zioni di America dove vi sono Case Salesiane ;queste bandiere, unitamente ad altre minori, chesi agitavano in tutte le direzioni, offrivano allavista degli assistenti lo spettocolo di un verotrionfo .

Terminata la Messa, accompagnata da bei mo-tetti eseguiti dai giovani del Collegio, il Rev .moD. Carlo Peretto, Ispettore del Brasile, lesse leprincipali adesioni giunte da tutti i punti delBrasile e da vari altri paesi . Il telegramma pro-veniente da Roma e che annunziava la benedi-zione del Sommo Pontefice fu ascoltato tra leacclamazioni dellà moltitudine . Pronunziò posciaun breve discorso ringraziando tutti quelli che inqualche modo avevano cooperato all'erezione delmonumento. Infine, il giornalista Gioacchino La-cerda, rappesentante del «Jornal do Commercio»innalzò entusiastici evviva a G . C. Redentore, aS. S. Leone XIII, all'Immacolata Concezione,Protettrice del Brasile, e a Maria SS . Ausiliatrice,Patrona dei salesiani .Alle 2 pomeridiane la folla scendeva la collina

seco portando le più belle impressioni di sì com-movente festa . Nel giorno seguente fu un continuopellegrinaggio di persone di ogni condizioni cheandavano ad ammirare ed a vedere da vicino ilgrande monumento che i Salesiani, aiutati dailoro benefattori ed amici innalzarono come Omag-gio a Gesù Cristo Redentore e alla Sua MadreSS. sul finire del secolo XIX, alla commemora-zione del iv Centenario della scoperta del Brasilee delle Nozze d'Argento dell'Opera di D . Boscoin America .

CACHOEIRA DO CAMPO . - Anche i centoalunni del Collegio di Cachoeira do Campo, nelloStato di Minas, vollero tributare il loro solenneomaggio a Gesù Redentore, assistendo all'inau-gurazione di un monumento eretto per offertespontanee dei medesimi . Consiste questo monu-mento in una croce in pietra di forma esagonaledi due metri di altezza, appoggiantesi su di unpiedestallo alto cinque metri, ed opera di D . An-

drea Colli, salesiano, aiutato dalla buona vo-lontà di alcuni ragazzi che diedero a conoscerela loro propensione per la scoltura . Sorge mae-stoso sul colle S. Domenico a 1360 metri sul li-vello del mare e a 260 su quel del Collegio .Fregiano i lati del monumento varie sentenzericavate dagli scritti di Santi Padri come adesempio, tra le altre : Crux meum refugium, cruxmihi, certa salus, crux Domini mei, crux, quamsemper adoro, ecc . , a testimonianza perenne diquesta manifestazione di fede e d'amore . E poi-chè l'ossequio che si deve al simbolo di nostrasalute, non deve andare disgiunto dall'affetto perMaria, come Colei che prese viva parte alla scenadolorosa del Calvario, s'ebbe pure il felice pen-siero di fare costrurre ai piedi della croce unasemplice ma bella nicchia coll'iscrizione : SacroCuore di Maria pregate per noi, e con la statuadella Vergine che pare sorrida ai viandanti e lianimi ad avvicinarsi a lei per colmarli di novellifavori. Nella parte anteriore del monumento silegge : Omaggio a Gesù Cristo Redentore.

Il 19 maggio scorso i giovani salirono l'ertamontagna accompagnati dai rispettivi superiori erallegrati dai concerti della banda musicale . Liseguiva il clero con numeroso seguito di autoritàcivili e militari e varie rappresentanze di nonpochi municipii dello Stato di Minas . Dopo lacerimonia della benedizione data dal direttoredel Collegio, si principiò la messa campale e al-l'Elevazione la macchina fotografica ritrasse tuttoquel popolo che nel più divoto atteggiamento,adorava il Re dell'universo, disceso fra le manidel Sacerdote per impartire nella solitudine diquella vallata, una benedizione speciale a tuttigli abitanti di Minas, che nella loro maggioranzasono eminentemente cattolici. Poscia fra lo sparodi mortaretti e il suono di parecchie marcie, unamodesta agape venne a rifocillare alquanto leforze che ne sentivano prepotente bisogno, e cosìebbe termine sì toccante festicciola che lasciò intutti imperituro ricordo .

VenezuelaVALENCIA. - Un Salesiano decorato. -

Il Governo della Repubblica di Venezuela ha, conapposito decreto de 18 giugno, conferito l'ono-rificenza del Busto Libertador di 3° grado alsacerdote D. Andrea Bergeretti, direttore dellanostra Casa di Valencia . Gli conferì questo onoreper i servigi da lui resi durante la grave epi-demia del vaiuolo che infierì, come ricorderannoi nostri lettori, negli anni 1898 e 1899 in quellacittà . La decorazione è una delle maggiori che ilGoverno conferisce ai forastieri . Il 1° grado delLibertador si conferisce solo ai presidenti dellerepubbliche e ai principi ; il 2° grado si dà aiministri, agli ambasciatori, ecc . ; ed il 3° gradoalle altre persone più benemerite, discendendofino al 7° grado . La decorazione conferita al no-stro direttore fu pure conferita alla Superioradelle Suore di Carità di S . G . di Tarbes . Ecco ildecreto col quale si conferisce l'onorificenzaSTATI UNITI DI VENEZUELA .

N. 90-43 .Ministero dell'Interno .

Caracas, 18 giugno 1901 .DECRETO.

Per ordine del cittadino presidente della Repub-blica si conferisce alla R .da Suora di Carità Maria

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Coustié e al R .do D. Andrea Bergeretti l'Ordinedel Libertador di 3a classe, come testimonianzadi pubblica riconoscenza per la generosa abnega-zione che essi spiegarono nell'esercizio dei loro no-bili doveri durante l'epidemia del vaiuolo, che in-vase ultimamente la città di Valencia .

Si comunichi e si pubblichi .Pel potere esecutivo

I. A . VELUTINI .Egitto

ALESSANDRIA . - Festa di Maria Au-siliatrice . - La domenica 26 maggio, solennitàdi Pentecoste , celebrammo lafesta di Maria SS . Ausiliatrice convero trasporto . Dopo un mese dipreparazione, con letture e fio-retti quotidiani, vedevamo congioia spuntare il giorno in cuipotemmo deporre ai piedi dellaceleste nostra Regina il mazzet-tino dei fiori raccolti e l'offertadei nostri cuori . Alle 7 1/2 Messadella Comunione generale, resapiù solenne dal canto di sceltimottetti. Alle 10 Messa solenne ;il processo della funzione, l'ese-cuzione della musica ed il contegnodegli alunni furono veramenteedificanti . Nel pomeriggio, radu-nati nella nostra Cappella dinanzial SS. Sacramento, offrimmo il no-stro cuore a Maria colla formolaprescritta dal nostro Rettor Mag-giore. Poscia ci recammo nellasala del teatrino, dove, alla pre-senza di S. E. Mons. GaudenzioBuonfigli, nostro veneratissimo Ar-civescovo, il quale con affetto piùche paterno s' interessa del nostroIstituto, alla presenza pure deirappresentanti dei vari Ordinireligiosi, dei benefattori della cittàe dei parenti dei nostri allievi ,intessemmo una ghirlanda di sceltifiori musico-letterari ed asceticialla Vergine Ausiliatrice, il cuisimulacro maestosamente campeg-giava su apposito trono dinanziall' assemblea . Il trattenimentoriuscì egregiamente, e. la soddi-sfazione manifestata dai signoriintervenuti ci è prova d'aver rag-giunto il nostro scopo. Voglia lanostra buona madre Maria ripa-garci quanto abbiamo fatto perLei coll'abbondanza delle sue ce-lesti benedizioni sul nostro Istitutoe sui suoi benefattori, sulla no-stra Pia Società e su quanti conessa o come essa lavorano a dif-fonderne il culto, ed a salvaredagli odierni pericoli la gioventù .

PalestinaBETLEMME . - Stato dell'Orfanotrofio di

Gesù Bambino . - Il venerando D . Belloni in-viava lo scorso maggio al direttore generaledell'Opera delle Scuole d'Oriente, Mons. Charme-tant queste notizie che raccomandiamo all'atten-

zione dei nostri lettori e lettrici . - In causa dellamiseria che aumenta in Oriente e specialmentein Palestina, siamo assediati, ogni anno da ungran numero di fanciulli poverissimi, abbando-nati e in pericolo di perdersi . Siamo inoltre mi-nacciati da una grande miseria, poichè durantequest'inverno abbiamo avuto pochissima acqua .Il mese di febbraio è stato caldo come i mesid'estate, ed i mesi di marzo e di aprile, invecedi avere, come al solito, abbondanti pioggie,sono rimasti completamente asciutti . Ne avvieneche il raccolto dei grani, dell'uva, delle olive,ecc. è molto compremesso ; i viveri sono moltopiù cari, come anche l'acqua da bere . Non sipotrà fabbricare quest'anno e gli operai manche-

ranno di lavoro e di pane .Le nostre tre case si trovano dunque in soffe-

renza in causa della diminuzione di mezzi . Perconseguenza vi sarei molto riconoscente se po-teste ottenermi un soccorso eccezionale pel nostroorfanotrofio di Betlemme, pel nostro seminariominore di Cremisan e per la scuola agricola di Beit-gemal. Solo nell'orfanotrofio di Betlemme abbiamo

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124 alunni interni e 185 esterni . Gl'interni impa-rano tutti un mestiere, per potere più tardi gua-dagnare convenevolmente il loro pane . I nostrifanciulli in generale sono pii, sottomessi, affezio-nati e laborosi . Una ventina di loro, essendo difamiglie scismatiche, dopo la loro istruzione reli-giosa, col consenso dei loro genitori, e colla loromassima gioia furono ammessi nel seno del cat-tolicismo . L'esperienza ci prova che tutti glialunni che escono dalla nostra scuola si manten-gono nel dovere e riescono . È la nostra grandeconsolazione .Disgraziatamente, per causa dei brutti tempi

che passiano e della morte di parecchi benefattoriinsigni, i nostri mezzi diminuiscono considerevol-mente, di modo che mi trovo di giorno in giornopiù imbarazzato a procurare il necessario allavita della mia numerosa famiglia di 170 persone .La siccità di quest'anno, lo ripeto, ha messo ilcolmo alla nostra miseria, e il nostro orfanotrofiomanca fino di acqua da bere.Nella mia ansietà, per non essere obbligato di

rimettere sulla strada almeno una parte dei no-stri poveri orfani, mi sono deciso a fare unviaggio in Europa nella speranza di trovare al-cuni soccorsi e di ottenere dalla vostra bontà unaiuto straordinario .Domanderei ugualmente un sussidio in favore

della nostra scuola agricola di Beitgemal . Questoistituto conta circa 40 alunni interni e possiede600 ettari di terreno coltivabile ; vi sono circa2000 alberi d'olivi, belle colline con vigneti, pia-nure e valli pel grano, e terreno fertile con unasorgente per ortaglia . Ma disgraziatamente i no-stri fanciulli , per la maggior parte sono ancoratroppo giovani e bastano appena a coltivare unpiccolo angolo di terra, e non abbiamo mezzi perprendere operai, di modo che la più gran partedel nostro vasto terreno è in gran parte neglettoe abbandonato . Fa veramente pena a pagare,ogni anno, le imposte di una grande proprietàche frutta ben poco e che pure potrebbe nutriremolti fanciulli, se avessimo i mezzi necessarii perfarla coltivare . Questa scuola si trova tra Giaffae Gerusalemme, presso la tomba di Sansone e in

prossimità della stazione ferroviaria .

NAZARET.- L'Orfanotrofio di Gesù Adole-scente. - Il direttore di questo orfanotrofio scriveal sullodato Mons . Charmetant, queste notizie .- Dalla Francia ritornando qui alla fine di set-tembre scorso, ho ritrovato la mia piccola famigliain buona salute, ma arricchita di 4 .370 lire di debitoche dovetti pagare subito, cosa che mi ridusse dinuovo alla mendicità. Eppure ho dovuto accettarefra gli orfanelli quattro fanciulli, tanto erano infe-lici, malgrado l'impossibilità nella quale siamo diammetterne di più, sia per la ristrettezza di lo-cale, sia per mancanza di mezzi . Ecco in due pa-role la storia di questi fanciulli . Due sono diCesarea, villaggio mussulmano, dove il loro padre,greco cattolico, si era stabilito da alcuni anni .Egli morì, lasciando la vedova senza mezzi disussistenza, con cinque bambini ! Essa non sa-pendo più come vivere coi suoi cinque orfanelli,di cui tre ragazze, fece conoscenza con un mus-sulmano che la sposò, e al quale essa promise difar circoncidere i due ragazzi perchè divenisseromussulmani. Un curato greco-scismatico delle vi-cinanze, avendo saputo questo, ci condusse i duebambini, pregandoci di accettarli per salvarli .Da parte loro i bambini protestavano piangendoche erano cristiani, che volevano rimanere cri-

stiani, che a qualunque costo non volevano piùritornare dalla loro madre .Gli altri due sono di Tiberiade, dove, non

vi sono che ebrei , turchi e protestanti, conpoche famiglie cattoliche . Questi due poveriragazzi, ugualmente fratelli, perdettero in ottogiorni il padre e la madre, morti tutti e duedi tifo ; e poichè i protestanti volevano mandarliall'orfanotrofio inglese di Gerusalemme, i RR . PP .Francescani protestarono e ce li condussero . Pcosì che al mio ritorno dalla Francia, trovai lamia povera camera occupata da quattro piccolicompagni che si coricano la sera su piccoli ma-terassi messi per terra, e che vengono tolti la

mattina, e così finchè non posso procurare loroun letto e un posto cogli altri. .

Per ora dovremo ancora continuare a fare pe-nitenza nelle nostre povere capanne ; ma farò inmodo di poter alloggiare un po' meglio Iddio che,malgrado la nostra povertà, vuol star con noi .Una buona persona ha voluto aiutarmi a pagareuna cappella in ferro e legno che metterò inopera, malgrado tutti i diavoli che si mettono dimezzo. Provvisoriamente questa cappella rispon-derà almeno ai bisogni delle famiglie cristianedel vicinato, poichè tutte le domeniche abbiamoalmeno da cinquanta a sessanta persone che ven-gono da noi agli Offici. Disgraziatamente la do-gana a Caiffa ed il trasporto di questa cappella,col mezzo dei camelli fino a Nazareth, mi hannocostato molto, e non so più come cavarmela . Permontarla devo aspettarmi molte difficoltà, ma chefarci? Bisogna ben arrischiare qualche cosa, seno, non avremo mai niente .

SpagnaSARRIÀ (BARCELLONA). - La Pasqua dei

poveri nell'Istituto S . Dorotea. - Il lunedìsanto nella Casa di S. Dorotea delle Suore diMaria Ausiliatrice 40 povere vecchie fecero laloro santa pasqua . All'indomani, martedì santo,nella Chiesa di Maria Ausiliatrice fecero pure,sotto la direzione dei nostri confratelli, la loropasqua 95 poveri vecchi . È pure un bel spetta-colo il vedere ogni anno questi poveri vecchicompiere con pietà i loro doveri religiosi e poiricevere ancora il pane materiale che rinfranca ii loro corpi affranti. Qual lezione sopratutto peri giovani che sono tesstimoni di questo fatto !È non solo una lezione di carità, perchè a questascuola s'impara a soccorrere i membri sofferentidi Gesù ; ma anche di economia e previdenzaper i giovani i quali non pensando punto che undì invechieranno, se non si assicurano il pane perla vecchiaia, possono forse ripromettersi di tro-vare un'anima buona che glielo somministri ?

EquatoreCUENCA. - La festa dell'Ausiliatrice .

La divozione alla nostra cara Madonna si propagamirabilmente . In quella nostra Casa dedicata alSacro Cuor di Maria venne fatto con grande di-vozione e fervore il mese dell'Ausiliatrice e lafesta, il 24 maggio, fu una vera rivelazione . Es-sendo quel dì, giorno feriale, i nostri confratellisi pensavano che pochi divoti sarebbero venutiad onorare la Vergine Ausiliatrice, ma ebbero,con sommo loro gaudio, a ricredersi, perche laMadonna, invocata sotto questo attraente titolo,attirò a se gran numero di divoti . Infatti ci siscrive : «in quel giorno pare che l'Ausiliatricecomandasse alle nuvole di non piovere e al cielodi rasserenarsi, poiché il 24 maggio, a differenza

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degli altri dì sempre piovigginosi, fu così belloche sembrava invitasse tutti i Quencani a visi-tare la nostra chiesetta per onorarvi la Madonnadi D. Bosco . Alla vigilia, vespri solenni con mu-sica non mai udita in Cuenca e poi illuminazionenotturna . Il giovo della festa disse la messa dellaComunione Generale il Can . D. Leone Piedra conappropriato fervorino ai giovanetti della 1° Co-munione. Poscia benedisse un bel quadro di Ma-ria Ausiliatrice, fatto espressamente da un nostrobuon Cooperatore, il sig . Filoromo Idroles ; es-sendo padrino il dott. Alberto Muñoz, ex-depu

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tato,invece del sig. Adolfo Muñoz, infermo.Compiuto il sacro rito tutti, vollero baciare ladivota effigie ed il padrino distribuì a ciascunoimmagini e medaglie. Numerosissime furono leComunioni e quel che più consola si è che molti

erano venuti da lontano . Cantò la Messa solenneD. Clodoveo Rasqueri, direttore del Seminario efece il panegirico D . Vincenzo Aguilar. Nellagiornata fu numeroso il concorso dei fedeli peronorar Maria SS., adorando Gesù Sacramentato,esposto alla pubblica adorazione, come si usa farein questi paesi nelle feste solenni . Alla sera, ve-spri solenni con la consacrazione a Maria Ausi-liatrice, con la benedizione del SS . Sacramento ecol bacio della reliquia . Questa festa lasciò intutti soave ricordo e servì mirabilmente a dif-fondere il culto della Madonna di D . Bosco .»

ItaliaSASSI TORINESE . - Pensionato per Si-

gnore . - Il desiderio del veneratissimo nostroPadre D. Bosco di venire in aiuto anche dellesignore di civil condizione sole, o limitate di for-tuna e amanti del quieto vivere, è divenuto unfatto compiuto sotto D . Rua il quale, per questoscopo, da circa un anno, affidò alle Suore di MariaAusiliatrice la direzione di un Pensionato in SassiTorinese, vicino alla stazione di Superga . L'ariaè salubre, il locale comodo, giardino ampio, iltrattamento eccellente sotto ogni rapporto ; più

servizio religioso nella cappella annessa al Pen-sionato. La retta è di lire Sessanta mensili . Perschiarimenti e trattative rivolgersi alla Direttricedel Pensionato Sùor FELICITA BALBO DI VINADIO,Sassi Torinese .

TORINO. - La nostra scuola di canto al-l'anniversario della morte di Re Umberto.- -Il 28 dello scorso luglio, ebbe luogo in Torino,per cura di un Comitato del Municipio, unagrande funzione religiosa in suffragio dell'animadel compianto Re Umberto . La mesta funzionesi compì sul piazzale della Chiesa della GranMadre di Dio, compresavi la Piazza Vittorio Em-manuele ; e la nostra scuola di canto ebbe l'o-nore di essere invitata per questa circostanza,eseguendo il seguente programma, a voci sole

senza accompagnamento : 1° Asperges me, ecc. inGregoriano. - 2° PALESTRINA : Peccavimus a cinquevoci . - 3° VITTORIA : O vos omnes, a 4 voci. -4° PALESTRINA : Ave Maria, a 4 voci .L'esito di tutta la funzione riuscì imponentis-

simo e divoto, come ebbero a dire tutti i gior-nali della città . Riguardo alla parte sostenutadella nostra scuola, ci piace riprodurre qui lalettera che l'Ill . sig. Senatore Casana, Sindacodi Torino, indirizzava al Revm° Sig . D. Rua ilgiorno stesso della funzione. « La mesta funzionedi stamane in suffragio dell'anima del Re buonoe leale, ripete gran parte della sua solennità dallaperfetta esecuzione di musica sacra della ScholaCantorum di codesto Pio Istituto, che Vostra Ri-verenza autorizzava a prestar l'opera sua . È una-nime la lode per la scelta dei classici mottetti, perla squisita, finissima esecuzione, per la rara valentiadell'egregio direttore, cav. M°. Giuseppe Dogliani,in cui soltanto la modestia supera l'artistico valore .Mentre io prego Vostra Riverenza di porgere allaSchola Cantorum ed all'egregio suo direttore i vivis-simi ringraziamenti del Comitato e dell'Ammini-strazione Municipale, mi è gradita l'occasione peresternarle la mia personale riconoscenza per l'ef-ficacissima cooperazione, che piacque alla Rive-

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renza Vostra di accordare alle onoranze cheTorino ha reso al compianto Sovrano . »

- Nel primo Oratorio festivo di D. Bosco .- Tra le moltissime feste succedutesi in questiultimi mesi nell'Oratorio festivo di S. Francescodi Sales in Valdocco, il 1° di D . Bosco e la pie-tra angolare di tutti gli altri, merita di esser ri-cordata quella svoltasi la domenica 6 giugnoscorso, perchè non ritorna più, mentre le altre siripetono tutti gli anni e furono più volte descritteod accennate nel Bollettino . In quel giorno me-morando i biricchini di Valdocco vollero festeg-giare il 25° anniversario della prima Messa delloro buon direttore, di lui, che 25 anni di sacer-dozio aveva consacrato intieramente per loro invari Oratori festivi, e che nel suo nome ha, percosì esprimerci, incarnato quello di Oratorio fe-stivo . . . Basta pronunziare D . Pavia perche allamente di quanti leggono il Bollettino ricorrasubito subito quello dell'Oratorio festivo . . . Bense la meritava quindi un po' di festa, dopo 25anni di sacrifizi compiuti per i poveri figli delpopolo ; e la festa delle sue nozze sacerdotalid'argento fu solenne, degna del festeggiato, pro-mossa dai beneficati stessi e perciò espressionesincera della comune gratitudine dei figli del po-polo. Fu una festa di luce, di colori e d'allegria .

Nell'ampio cortile sotto la gloria fulgida delsole, alla blanda carezza d'un aria fresca, profu-mata degli ultimi fiori di maggio, sventolanofestoni, orifiammi crociati e migliaia di bandie-rine di tutti i colori e di tutte le gradazioni teseed incrociantesi per ogni verso che rendono l'ef-fetto di una fantasmagoria orientale che abbar-baglia ed affascina . . . La chiesa è parata sontuo-samente e tra mezzo alle luci dell'altar maggiorespiccano grandiosi i busti in argento dorato deiquattro vescovi patroni dell'Archidiocesi Torinese,rimessi a nuovo per la fausta circostanza in omag-gio dell'amato direttore . Alle ore 8 egli, umilenella gloria dei suoi biricchini che stipavano lachiesa in numero di 800 almeno, sale l'altare ad of-frire l'Ostia di pace e di ringraziamento : numero-sissime sono le Comunioni e la funzione è resa piùimponente dal cauto di devoti mottetti. Alla sera,dopo le funzioni religiose, ha luogo la festa dellagratitudine e si svolge nel teatrino dell'Oratoriointerno tutto messo a fiori, arazzi e zendadi. I be-nefattori dell'Oratorio festivo coi parenti dei giovaniriempono la platea mentre i giovani dell'Oratorio,che superano il migliaio, prendono d'assalto leampie gallerie le quali sono trasformate in un marevivente tutto festa ed allegria. La premiata bandadell'Oratorio dà fiato agli strumenti : tutti si al-zano e scoppiano in un evviva fragoroso a DonPavia che, circondato dai suoi parenti ed amici,è condotto ad assidersi al posto d'onore . In ar-monioso ritmo si succedono discorsi, canti, suonie poesie : degno di menzione il bozzetto intitolatola Madonna di D. Bosco dei fratelli Michelotti(gli autori del libro le reti d'amore, pubblicatoper l'occasione delle nozze d'argento di D . Pavianelle nostre letture amene ed educative, e nel qualevengono mirabilmente descritti i vantaggi degliOratori festivi informati a quelli di Valdocco .)Nel cortile intanto mille variopinti palloncini

interpolati alle bandierine riempiono l'ambientedi fantastica luce. Non mancano nè i fuochi pi-rotecnici, mentre la banda eseguisce un sceltoprogramma, nè gli imponenti evviva della mol-titudine a D . Bosco e al festeggiato, finchè, essendola notte gia assai avanzata, tutti i parenti e

giovani fanno ritorno alle loro case . Così finì lafesta lasciando nei giovani imperituro ricordo disè e nel direttore festeggiato la soave memoriadel bene operato del quale egli avrà premio ade-guato nella perenne festa del paradiso .

CASTELNUOVO D'ASTI. - Una nuova co-rona sul monumento di D. Bosco . - La Scin-tilla Chierese, nel suo numero del 20 luglio, pub-blicava la seguente relazione da Castelnuovo, cheriportiamo integralmente, perche vorremmo cheil bell'esempio venisse imitato da molti altriIstituti ed Oratorii, inviando frequenti e nume-rose rappresentanze a deporre corone, ma più ditatto ad attingere il sacro fuoco dell'operositàpeI bene nella terra natale di D. Bosco, ai piedidel monumento erettogli dalla patria .« Domenica scorsa, 14 luglio (così il corrispon-dente Castelnovese della Scintilla) giungeva daChieri fra noi in sulle prime ore del mattino unbel nucleo di 60 giovanette, accompagnate da al-cune Suore di Maria Ausiliatrice . Esse venivanoquali rappresentanti del fiorente Oratorio festivoChierese di S . Teresa a deporre sul monumentodel grande apostolo della gioventù una coronavotiva in attestato della loro gratitudine verso ilfondatore degli Oratorii festivi Salesiani . Nelladivota cappella dell'Istituto Paterno D. Bosco,Madonna del Castello, ascoltarono la santa Messafacendo tutto la loro Comunione, prima dellaquale il gentilissimo direttore dell'Istituto, DonGiovanni Segala, celebrante, rivolse un bel fer-vorino d'occasione .» Più tardi, dopo la colazione preparata in una

bella sala dell'Istituto, ascoltarono un'altra Messae verso le ore 10, arrivato il direttore dell'Ora-torio di S. Teresa col prof. D. Aureli, presa la co-rona, si avviarono processionalmente al monu-mento. Quantunque non si fosse dato alcun pre-avviso, i nostri Castelnovesi accorsero in buonnumero alla pia cerimonia della deposizione dellanuova corona, e tra essi ci piace noverare l'illu-stre sig. Sindaco, che mai si rifiuta di presen-ziare le pubbliche manifestazioni che servono adonorare D . Bosco. Il direttore dell'Oratorio diS. Teresa depose ai piedi del monumento lasplendida corona e spiegato con appropriate pa-role il significato dell'atto compiuto in quell'i-stante dalle Oratoriane di Chieri, invitò il prof. Au-reli a tenere il discorso commemorativo . Questa,con parola chiara, vivace e persuasiva, parlò diD . Bosco e dei suoi Oratorii festivi, eccitando leragazze ad amare il loro Oratorio e a frequentarlo,mostrandosene in pari tempo degne colla ritira-tezza, colla preghiera, coll'operosità e colla mo-destia. Il suo dire lasciò in tutti ottima impres-sione. Nel pomeriggio, quantunque il tempo mi-nacciasse un acquazzone, si recarono tutte finoai Becchi a visitare la casa ove nacque D . Boscoed in sul far della notte fecero ritorno a Chieri,lasciando in Castelnuovo ottimo ricordo di loro » .

FOSSANO. - Per il Convitto Civico .Le difficoltà di far conseguire agli alunni dellescuole private le licenze in fine dei corsi elemen-tari, ginnasiali e tecnici vanno facendosi semprepiù gravi, stante le esigenze ognora crescenti deiprogrammi governativi. Ciò è causa per cui tantee tante famiglie si vedono nella necessità di farfrequentare ai loro figliuoli le scuole pubbliche .Bene spesso poi, o la lontananza da dette scuole,o le molteplici occupazioni non consentono lorodi esercitare sulla figliuolanza quella vigilanza

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contegno seguirono Gesù parecchi signori e si-gnore, nonchè i giovanetti convittori e quellidell'Oratorio festivo . Fatto ritorno in Cappella,il prelodato Monsignore impartì ai numerosi pre-senti la benedizione col Santissimo .La sera alle 17 1/2 nella Chiesa parrocchiale di

S. Donato ebbe luogo un trattenimento accade-mico con la solenne distribuzione dei premi aigiovanetti dell'Oratorio festivo ed a quelli dellaGara Catechistica che si era tenuta con partico-lare solennità la domenica precedente con assi-stenza di numeroso clero e persone ragguardevoli .I premi, specialmente quelli per la Gara, grazie

GUALDO TADINO (UMBRIA) . - Una bellafesta all'Istituto S . Roberto . - Il 30 scorsogiugno venne celebrata la festa del Sacro Cuoredi Gesù. La mattina numerosi Cooperatori e Coo-peratrici intervennero nella Cappella dell'Istitutoper la Messa della Comunione generale, e furonopiù di 150 le sacre particole distribuite . Più tardivi fu Messa cantata, celebrata da Mons . Arcidia-cono Antonio Ribacchi che dopo portò processio-nalmente il SS . Sacramento su per li ameni vialidell'Istituto . Con grande fervore ed in devoto

che dovrebbero e vorrebbero ; ed in questo casovedonsi costretti ad affidare alle cure altrui l'av-venire di ciò che hanno di più caro e prezioso .Sventuratamente però è ben raro che loro siadato trovare Convitti, Pensionati, famiglie ovepossano con sicurezza collocare i loro figliuoli,dove questi possano non solo attendere collo studioa fornirsi della istruzione letteraria e scientifica,ma crescere insieme - che è quello che più staloro a cuore - informati a sani principii di re-ligione e di morale .A provvedere a questo bisogno,

già da alcuni anni abbiamo pen-sato pure di aprire in varie città,sedi di accreditate scuole pub-bliche, dei convitti per quelle fa-miglie che, pur volendo affidarea noi l'educazione dei loro cari,intendono però che questi abbianoa frequentare le pubbliche scuole .In questi convitti i giovanetti,insieme con una educazione tuttainformata ai principii della reli-gione e della più severa moralità,trovano ancora una vigile e pa-terna assistenza ed aiuti continuipel disimpegno dei proprii do-veri scolastici .

Uno di questi Convitti è quelloche or sono due anni dall'onore-volo Municipio di Fossano ci fuaffidato, e posto sotto l'alto patro-nato e la sorveglianza della Giuntamunicipale . I risultati ottenuti inun solo biennio vengono rilevati daun giornale locale, non sospetto difavoritismo, in questi termini« Esaminata la statistica degliesami, non potevasi aver esito piùlusinghiero sotto tutti i rapporti ;il Convitto Civico può dirsi ritor-nato a quei desiderati tempi distudiosa operosità giovanile, chefuron sempre il vanto e l'orgogliodella nostra città. I RR.mi Sacer-doti Salesiani, e specialmente ildirettore del Convitto, dott . prof.Finco, meritano quindi di ricevereil nostro vivo e schietto elogioper l'ammirabile andamento mo-rale e disciplinare del CollegioConvitto locale. Noi sappiamo in-fatti che tre professori, uno di let-tere, un secondo di scienze, unterzo di francese, impartivano gra-tuitamente lezioni collettive aglialunni convittori ; sappiamo cheogni sera si procedeva alla revi-sione di ogni singolo lavoro ; chesi obbligavano i giovani a ter-minar sempre i proprii compiti , accordandoloro un orario straordinario, sempre coadiuvaticon instancabile zelo e con amorosa sollecitudine ;sappiamo che ogni mattina si obbligavano glialunni a dar saggio della lezione studiata ; sap-piamo infine che fu impartita una rigorosa edu-cazione ispirata ai più santi principii, espellen-dosi immediatamente gli individui pericolosi, inmodo da fare del nostro Convitto un convittomodello, a differenza di tanti altri che non ri-spondono in nessun modo ai desiderii dei ge-nitori . »

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alla generosità di Mons . Calai e di parecchi altrisignori e signore della città, furono numerosi edi non piccola entità . Il vasto ambiente dellaParrocchia era gremito di persone, e da queimille cuori partirono ad onore del Sacro Cuoredi Gesù inni di lode ed applausi calorosi . Mons. Ro-berto Calai-Marioni tenne un discorso commo-vente, tratteggiando con sublimità di pensiero edeleganza e chiarezza di stile i punti più salientidella vita di Nostro Signore manifestanti il suoamore accesissimo verso gli uomini .

I giovanetti dell'Istituto e dell'Oratorio esegui-rono diversi pezzi di musica tutti diretti a lodareil Sacro Cuore, come a questo fine pure eranointesi i lavori di poesia che in questa circostanzasi lessero . Ma l'istante solenne fu quando S . E .R.ma Mons. Rocco Anselmini che, insieme al Rev .moCapitolo della Collegiata di S. Benedetto onoravadi sua presenza il trattenimento, presentò aMons. Calai, ad insaputa di tutti, il titolo onorificodi Protonotario ad instar di cui Sua SantitàLeone XIII lo ha insignito in riguardo ai meritigrandi di lui e della sua benefica operosità . Untuono d'applausi incessanti, accogliendo la lietanovella, fece eco alle parole di ringraziamento diMons. Calai, ed all'amplesso con cui si strinserotra loro Mons. Vescovo ed il nuovo Protonotario .

Così ebbe termine questa giornata, lasciandoin tutti sentimenti e pensieri d'affetto verso ilSacro Cuore di Gesù, che ornai colla forza delsuo amore onnipotente a sè vuol trarre le mentied i cuori di tutti gli uomini ; ed in Gualdo lafestività descritta è una prova di ciò . Il SacroCuore in tal modo renderà paghi i voti di Mons .Calai e di tutte quelle persone che non badandoa sacrifizi lavorano risoluti per la causa del Si-gnore, per ritornare al seno del Divin Pastorele anime traviate . Gesù benedetto farà sì che sirealizzi il sospiro di tanti cuori !

MESSINA . - Festa di Maria Ausiliatrice .- Ai primi vespri solenni di sabato (8 giugno)per la festa della Madonna di Don Bosco,, inquesto Istituto Salesiano, oltre ad un gran nu-mero di giovanetti dell'Oratorio festivo S . Luigi,intervennero anche molti Cooperatori e Coopera-trici della città . Assai delicato e commovente ilpanegirico di Maria Ausiliatrice, fatto recitaredal giovanetto Caselli Giuseppe, alunno della2a ginnasiale. Di bellissimo effetto il canto del-l'inno Saepe dum Christi di Mons. Cagliero .

Domenica mattina poi alle ore 7 1/ 2 un nume-roso stuolo di giovanetti dell'Oratorio festivoS. Luigi, il Circolo D . Bosco, la Compagnia diS. Luigi, i giovani esterni delle scuole dell'Isti-tuto, i convittori vestiti in uniforme ed i Coo-peratori e le Cooperatrici Salesiani erano in chiesaad aspettare l'arrivo di Mons . Letterio D'Arrigo,Arcivescovo ed Archimandrita di Messina , ilquale alle ore 8 circa arrivò accompagnato daiCanonici e ricevuto al portone dal piccolo cleroe dal Reverendo Direttore dell'Istituto . Dopobreve orazione al SS . Sacramento, Monsignore,che è così buono, così affabile con tutti, ma chenutre un affetto particolare per i figli di D . Bosco,conferì gli Ordini Minori al sig. Pepe Corradodella nostra Pia Società e nella Messa da luistesso celebrata conferì la prima Comunione auna ventina di giovanetti dei due sessi . Quindi,accompagnato in refettorio, dove i giovani con-vittori lo attendevano, un inno d'occasione lo ac-colse ed una accademia si svolse in suo onore,accoppiando la festa dei Salesiani a quella del

l'onomastico del degno Arcivescovo . Alla sera,dopo i vespri, fu recitato in chiesa il solennepanegirico dal prof. Francesco Fisichella dellaR. Università di Messina . La solennità vennecoronata da un bellissimo trattenimento dramma-tico di grande effetto .- I nostri confratelli di Messina ebbero in

questi ultimi mesi, a patire gravi vessazioni daparte dei malevoli dell'opera loro salutare, madi queste parleremo diffusamente in un prossimonumero. Intanto siamo lieti di poter dire, comei giornali quotidiani hanno già pubblicato, chead essi fu resa giustizia dal buon senso dei reg-gitori della cosa pubblica .

VIZZINI (SICILIA). - Il buon pastore inmezzo alle sue pecorelle . - Il giorno 21 giugnoscorso, dedicato all'amico dei pargoli, S . LuigiGonzaga, nell'Asilo Infantile Regina Margherita,diretto dalle Suore di Maria Ausiliatrice, ebbeluogo un solenne saggio dato dai bimbi e dallefanciulle che frequentano la scuola privata . S. E.R.ma Mons . Damaso Pio De Bono, Vescovo di Cal-tagirone, trovandosi in Vizzini per la visita pa-storale, si degnò presiedere alla festa in un coiRR. Canonici, col clero e le autorità civili, frale quali primeggiava l'illustrissimo signor BaroneGaudioso, presidente dell' Asilo . S'incominciòverso le 18, e dopo circa due ore di nobile garada ambo le parti, ebbe termine la riuscitissimarappresentazione e il venerato Pastore chiuse lasimpatica festa con parole dettate da un cuoretutto affetto pei bambini e tutto zelo per la gio-ventù. Inneggiò a D . Bosco, chiamandolo il Padredei pargoli, il Vincenzo del secolo xix, il Pro-tettore e Custode dalla gioventù. Ebbe parole dielogio per le Suore di Maria Ausiliatrice ; inco-raggiò le fanciulle ed i bambini a frequentar conamore la scuola e l'Asilo, ed a saper trar profittodell'educazione ed istruzione che qui s'impartisce .Esortò i cittadini vizzinesi a tener cara e pre-ziosa questa istituzione propria dei tempi pre-senti, in cui la gioventù corre grave pericolo diperdere, ancor prima di conoscerla, la preziosagemma dell'innocenza . La pastoral benedizionepose termine alla festa che lasciò in tutti i cuoriuna cara impressione .La domenica seguente Mons . Vescovo alla mat

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tina amministrò le Cresima nella Chiesa del Ro-sario, ove sono addette le Suore, appositamenteper le allieve della scuola privata e pei bambinidell'Asilo, e nel pomeriggio visitò anche l'Ora-torio festivo . Quivi Monsignore fu fatto segno diriuscitissima dimostrazione figliale da parte delleragazze, alle quali tutte egli infine degnossi re-galare un bel ricordo . Otto giorni dopo il buonPastore di Caltagirone volle dare ancor un'altraprova del suo paterno affetto verso le Suore diMaria Ausiliatrice, consacrando parte della gior-nata per loro .

SvizzeraMURI. - Per lo studio delle lingue stra-

niere. - Per secondare un vivissimo desiderioda lungo tempo espresso dai nostri Cooperatori .noi abbiamo finalmente aperto nel nostro Istitutodi Arti e mestieri di Muri (SVIZZERA) un corsod'insegnamento di lingue straniere e contabilità .L'insegnamento delle lingue abbraccia : il tedesco,il francese e l'italiano . Alla conoscenza teoricadelle lingue, gli studenti avranno modo d'impa-

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rare a ben parlare il francese ed il tedesco, perchèsono le lingue parlate giornalmente nell'Istituto .Muri è una piccola città del Cantone di Ar-

govia, situata sulla linea ferroviaria Arth-Goldaue Aarau. Oltre alla bellezza che rende gai tutti ipaesi della Svizzera tedesca, segnalandoli all'am-mirazione degli stranieri, Muri è favorita di unastupenda posizione, perchè poggiata sopra diun'amena collina, donde si gode il magnifico pa-norama delle Alpi . Il clima eccellente, l'aria sa-luberrima, non possono che far godere un'ottimasalute agli alunni . Noi speriamo che gli amicidelle nostre Opere non mancheranno di fornirealla nostra scuola numerosi allievi . Per ulterioriinformazioni rivolgersi alla Direzione dell'IstitutoD. Bosco in Muri (SVIZZERA) .

BRIGA . - In favore degli operai Italianiaddetti al traforo del Sempione . - Sono omaitre anni da che noi abbiamo assunto la curadell'assistenza spirituale degli Italiani addetti altraforo del Sempione sul versante svizzero, ed ilbene fatto finora mercè il concorso di caritativopersone è assai consolante, come altre volte ab-biamo accennato su queste colonne . La ChiesaItaliana è uffiziata regolarmente ed anche i SantiSacramenti sono frequentati (specie durante iltempo pasquale) da operai, donne, ragazzi e ragazze .Nelle domeniche l'intervento ed il contegno du-rante le sacre funzioni edifica, come molti signoriitaliani, di passaggio, ebbero a dichiarare for-malmente al nostro D . Oddone che tutto si sa-crifica per il bene di quei nostri operai . DonRuggeri, pure addetto a questa nostra missione,va ad ufficiare nella chiesa parrocchiale di Naters- paesello vicino a Briga - dove la colonia ita-liana essendo molto numerosa, ha campo di farassai bene agli operai, alle loro famiglie e spe-cialmente ai ragazzi della prima Comunione .

Una cosa però mancava ancora perchè l'operanostra potesse produrre tutti quei frutti di re-staurazione e preservazione morale che ci era-vamo ripromesso in mezzo a quei nostri conna-zionali : l'assistenza dei bambini e delle ragazzeitaliane : mancava cioè un Asilo infantile e l'O-ratorio festivo femminile . Superando mille diffi-coltà, il nostro Superiore stabilì di provvedereeziandio a questo bisogno inviando nello scorsoaprile a Briga tre Suore di Maria Ausiliatrice .L'arrivo di queste buone religiose fu accolto datutta la colonia italiana con trasporto della piùviva e lieta gioia e con segni di sincera simpatia,Improvvisarono tosto un Oratorio festivo doveaccorsero tutte le fanciulle italiane dimoranti inBriga e Naters . Subito se ne sperimentarono ivantaggi, e le famiglie dei nostri operai benedi-cevano alle Suore di Maria Ausiliatrice, le qualigià si preparavano a, compiere l'opera loro conl'apertura dell'Asilo infantile, quando furono vi-sitate dalla mano di Dio che domandava unavittima immacolata in olocausto propiziatorio efecondatore di quella Missione Suor MartinaBernasconi da Roncate nel Canton Ticino, ven-tiduenne, robustissima e di salute esuberante,inviata lassù in qualità di maestra dell'Asilo conpatente di grado superiore per le scuole elemen-tari, venne improvvisamente assalita da dolorialle giunture, indi da paralisi e da fiera menen-gite che in breve la ridussero agli estremi . . . Erala vittima accetta a Dio, e l'anima di lei, con-fortata dai Sacramenti e dalla dolce visione del-l'eterno soggiorno, volava ad inabissarsi nell'o-ceano infinito della divinità, facendo scaturire

una inesausta sorgente di benedizioni e grazie apro della Missione di Briga . La sua dipartitagettò nel lutto non solo la famiglia Salesiana delSempione, ma tutti quanti gli abitanti del paese .Per opera delle signorine del Barone FerdinandoStokalper, nostro esimio benefattore, venne pre-parata una bella camera ardente, dove in mezzoa piante, fiori e lumi fu esposta per due giornila salma della defunta nel suo abito religioso .I visitatori di Briga e di Naters, sì svizzeriche italiani, furono tanto numerosi da superarequalsiasi più ottimista aspettazione . I funeraliriuscirono in una solenne attestazione del generaleintenso cordoglio provato in questa perdita edin una patetica manifestazione della grande sim-patia verso l'Opera nostra .Questa perdita ritardò alquanto l'apertura del-

l'Asilo, il quale (essendo state inviate colà duealtre Suore) venne aperto il nove maggio, e contapresentemente 130 bambini e procede così beneche tutti i genitori vorrebbero affidare alle Suorei loro tesori. Le Suore vorrebbero accontentaretutti, ma pur troppo al momento si trovano assailimitate di mezzi. La benemerita Società di as-sistenza per gli emigranti, della quale è presi-dente Mons. Bonomelli, mandò il denaro per pa-gare il fitto dell'Asilo, della casa delle Suore edel giardino per la ricreazione ; di più un'ottimasignora offerse una somma per provvedere le cosepiù urgenti . Noi speriamo che l'esempio bellovenga imitato da tante altre e così si potrà ri-cevere un maggior numero di bimbi, dar loro laminestra e provvedere di vestiti chi non ne hae che perciò non può ancor frequentare l'Asilo .Ultimamente, fra gli operai del Sempione , vi

furono dieci giorni di sciopero : i giornali nehanno parlato diffusamente, e noi non intendiamopunto di rifare la storia di questo disastroso av-venimento . Diciamo solo che esso recò gravidanni all'Impresa del traforo per la sospensionedei lavori ; gravi danni al Canton Vallese, avendodovuto inviare a Briga circa trecento tra soldatie gendarmi per il buon ordine, e danni gravis-simi agli operai, non esclusi gli esercenti . Peccatoche molti furono danneggiati benchè innocenti !In quei tristi dì l'Asilo destò la più grande me-raviglia : le Suore recavansi giornalmente daBriga a Naters e viceversa, passando in mezzo aisoldati ed agli scioperanti non solo senza maisoffrir la benchè minima molestia, ma ancoramolto rispettate e riverite . I bimbi dell'Asilo poinon solo non fecero sciopero, ma nessuno mancòmai all'appello, anzi crebbe ancor più il numeroEssendo di passaggio per Briga Mons. Vescovodi Sion, D. Oddone lo pregò di una sua visitaall'Asilo aperto in Naters, ed egli annuendo cor-tesemente alla preghiera, recavasi all'Asilo incompagnia del P . Cathrein, Gesuita, del Parrocodi Naters, decano del territorio brighese, e deinostri confratelli .I cento trenta tra bimbi e bimbe improvvisa-

rono un bel saggio sul canto, sul catechismo,sulla storia sacra, sulla poesia e finalmente sullaginnastica. Monsignor Vescovo, nel vedere tuttequelle creaturine così vispe e così intelligenti,rimase oltremodo soddisfatto e meravigliato, comepure gli altri spettatori. Anche le Suore prova-rono molta consolazione per questa bella visita .I bimbi poi in contentezza ed in giubilo supera-rono tutti . Fecero grande accoglienza e grandis-sima festa a Monsignore, il quale li regalò dibomboni, rendendoli così pienamente felici .

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Cronaca spicciolaimportantissima pei genitori

PARTE essenziale del movimento salesianosi è l'educazione della gioventù alle no-

stre cure affidata ed i nostri Cooperatori, so-pratutto i genitori, hanno diritto di essereinformati dei progressi che fanno i giovaninei nostri Collegi . Per questo noi vorremmopoter dare loro dettagliate notizie dell'esitoconsolante che ogni anno si constata negliesami finali in tutti i nostri Collegi ed Edu-catorii e delle solenni premiazioni che sono,per così esprimerci, la prova pubblica delprogresso degli alunni, mentre sono pure inpari tempo la molla più potente dell'emula-zione fra i giovani d'ambo i sessi . Ma, proi-bendoci lo spazio di far ciò per disteso, ag-giungiamo qui una cronaca spicciola, im-portantissima pei genitori, nella quale,diamo con stile telegrafico un cenno delleprincipali premiazioni compiutesi solenne-mente gli scorsi mesi nei principali nostriIstituti, servendoci all'uopo delle relazionipubblicate sui giornali locali o di nostrespeciali informazioni. Sarà come un indiceche additerà ai genitori dove possano collo-care i loro figliuoli con sicurezza di feliceesito. Quei nostri istituti che desiderasserodi essere qui menzionati abbiano la compia-cenza di inviarci dati ed informazioni bre-vissime che ci faremo un dovere di accon-tentarli.

Alessandria d'Egitto . - Nell'Istituto professio-nale di arti e mestieri « D . Bosco » e nel nuovo lo-cale non . ancor terminato, il 27 luglio ebbe luogo lasolenne distribuzione dei premi . Siedeva al postod'onore S . E . Monsignor Bonfigli, Arcivescovo e De-legato Apostolico per l'Egitto, ed assistevano l'Ill .mosig . cav. Cesare Romano, Regio Console di Sua Maestàil Re, il Vice-console cav. Burdese colla sua signora,S. E . il Governatore d'Alessandria, S . E. Chakourbey, direttore generale della Municipalità, il sig .avv. Schiarabati, capo del contenzioso dello Stato,il sig . cav. Felicioli, direttore delle Regie ScuoleItaliane, il cav . avv . G . Verità e molte altre nota-bilità delle varie Colonie. Il programma interessan-tissimo fu assai ben compreso . Il risultato degli esami,come ebbero a notare unanimi i giornali locali, èstato splendido e favorevole per ogni modo a questo

nuovo nostro Istituto, che raccomandiamo vivamenteai nostri connazionali colà residenti.Conegliano Veneto . - Il 17 luglio ebbe luogo

nell'Educatorio diretto dalle Suore di Maria Ausilia-trice l'accademia per la distribuzione dei premi allealunne. Non avendo potuto recarsi Mons. Vescovo apresiedere la festa, come era suo desiderio, vi mandòtelegraficamente la sua benedizione . Erano presentil'onorevole Sindaco cav . Antonio avv. Aliprandi, ilpresidente del Regio Tribunale, il Procuratore del Re,i genitori delle educande e moltissime persone, spe-cialmente della classe signorile . L'accademia ebbeesito felicissimo, e le Suore possono andarne lietevedendo il bene che produce la loro abnegazione epazienza .- In questo Collegio vi sono le cinque classi elemen-

tari con tre corsi complimentari . L'insegnamento èdato dalle Suore maestre patentate secondo i pro-grammi governativi. Tanto le interne come le esterneoltre l'insegnamento scolastico apprendono i lavoridi cucito, di ricamo e di pianoforte .

Orvieto (Umbria) . - Riuscitissima la festa sco-lastica del 22 luglio in cui venne proclamato l'esitodegli esami finali e furono assegnati splendidi premiai più meritevoli fra gli alunni del Collegio Leonino .Questo dimostra quant'è la serietà, l'ardore e la re-golarità con cui vi si compiono gli studi, e nellostesso tempo quali sieno i sodi principii educativicon cui si allevano i giovani . I giovani, ai nostrigiorni specialmente, hanno bisogno di un ambientedove continuo aleggi lo spirito di religione onde laloro anima riesca sinceramente e fortemente cristiana .Ecco ciò che si trova nel Collegio Leonino dove unabella schiera di giovani s'educa a questo spirito,forte e costante, mentre fa ottima riuscita negli studii .Di undici alunni che si presentarono alla licenza gin-nasiale nel R . Ginnasio di Gubbio, ben otto conse-guirono il diploma con bellissime votazioni ed ampielodi della stessa commissione esaminatrice . Siamo si-curi che questi splendidi successi non potranno noninvogliare quanti genitori o raccomandatari debbonosaviamente collocare i loro figliuoli o raccomandati,ad affidarli ad educatori così dotti e coscienziosi, performarne ottimi cittadini .Ferrara . - La sera del 22 luglio, la distribuzione

dei premi ai giovanetti del nostro Collegio S . Carlo,fu onorata dalla presenza dell' E moCard. Arcivescovo,dell'egregio sig . Sindaco dott. Niccolini e di molteautorità scolastiche ed altri distinti personaggi. Dopoun breve ed applaudito discorso del direttore, si svolseun attraente programma di poesia e di musica, elleprocurò abbondanti gli applausi ai giovani per lagrazia e spigliatezza della recitazione e la sicurezzadel canto. Molti e ricchi premi furono distribuiti in

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medaglie e diplomi agli alunni che più si distinseronello studio delle varie materie . Le sole medaglie,eleganti, di argento dorato, furono 36 ; e se si consi-dera che i premi furono aggiudicati in base all'esitodegli esami, ai quali assistette una Commissione sco-lastica cittadina, dobbiamo assai consolarci dei fruttidella istruzione che nel collegio s'imparte .

Loreto . - Per l'occasione della distribuzione deipremi agli alunni dei corsi ginnasiali ed elementarinel nostro Collegio fu fatta una riuscitissima acca

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demia in un locale riccamente adornato con bandiereegraziosi festoncini. Presiedevano Mons. Ridolfi Ve-

scovo di Todi, generoso benefattore dell'Istituto, el'ill.mo sig. cav. D. Santori, Sindaco di Loreto. Pre-ludiò il sig . direttore dott. D. Angelo Bordone, conun discorso grave di concetto . Fu svolto un riccoprogramma di musica strumentale e vocale . Spigliata

ecorretta la recita delle belle poesie, ed opportunidialoghetti . Furono festeggiati i premiati che dailoro parenti, con viva loro commozione, venivano fre-giati sul petto della medaglia d'onore . - Fu procla-mato il risultato degli alunni della 5 .a ginnasiale chesi presentarono all'esame di licenza nel R . GinnasioRinaldini di Ancona. L'esito fu davvero splendido .Di dieci candidati solo uno cadde in una prova scritta,tutti gli altri furono ammessi agli orali .

Castelnuovo d'Asti .-Il25 luglio nell'IstitutoPaterno D. Bosco si teneva una bella accademia perla premiazione degli studenti dell'Istituto e per quelliche lo frequentarono durante l'anno scolastico . Pre-siedeva il R.mo Don Cerruti, cui facevano corona leautorità civili ed ecclesiastiche del paese fra le qualiil Rev .mo Vicario e gli ill .mi signor cav. Musso Spi-rito Tenente Colonnello, Sindaco, e l'avv . PangellaLorenzo, deputato provinciale, nonchè moltissimialtri egregi. signori e signore di Castelnuovo e deipaesi circonvicini che riempivano totalmente il vastosalone capace di oltre 400 persone . Il programma fusvolto a meraviglia e l'avvenire di questo giovaneistituto, nella patria di D . Bosco è molto promettentecome ebbero a dichiarare dinanzi a tutti l'ill.mo si-gnor Sindaco nella sua parlata cordialissima perl'Istituto, e l'avvocato Pangella il quale, nella suaeloquenza, sempre faconda, seppe trovare espressioninuove e piene di ammirazione per l'istituzione sa-lesiana.

Chiari . - Nell'Istituto femminile di S. Teresa,diretto dalle Suore di Maria Ausiliatrice, il 25 luglioun numeroso concorso di colte persone, tra le qualiil prof. D. Cerruti, il Comm. Rossi Cesare colla gen-tilissima consorte, il Curato di S . Giorgio ecc., pre-senziava il saggio finale della distribuzione dei premialle educande dei corsi elementari e di perfeziona-mento. Il programma era attraentissimo ed il tratte-nimento, essendo ancor privo l'Istituto di appositosalone, si doveva svolgere nel cortile dove era statopreparato per le attrici con gusto e con molta ele-ganza un palco a padiglione, facendo affidamento pelresto sulla clemenza del tempo, che però stavolta nonfu propizio. La pioggia che prese a cadere durantel'allocuzione di D . Cerruti, impedì, divenendo semprepiù fitta, l'intero svolgimento del programma, ma imolti invitati non perciò sminuirono l'ammirazioneper l'opera vigile, laboriosa delle Suore di MariaAusiliatrice, che educano le giovanette loro affidatonella mente colla letteratura e colla musica, nelcorpo cogli esercizi ginnastici e col lavoro delle mani,nel cuore coll'amore alla famiglia e col profondo sen-timento religioso . Nei giorni 25, 26 e 27 dello stessomese in un salone dell'Istituto si tenne anche l'espo-

sizione, ricca ed ammiratissima, dei lavori femminilicompiuti dalle ragazze nel corso dell'anno . Le fami-glie chieresi possono con molta facilità educarenobilmente le loro figliuole, ascrivendole comeesterne o semiconvittrici a quest'Istituto che fa tantoonore a Chieri .Ci piace eziandio richiamare l'attenzione delle fa-

miglie Torinesi, sopra questo Istituto che, essendoquasi alle porte di Torino, si avantaggia sugli altridella città di Torino per la saluberrima posizione,per la modicità della retta e per la bontà dell'edu-cazione intellettuale che abbraccia le classi elemen-tari ed i corsi di perfezionamento . L'istruzione vieneimpartita secondo i programmi scolastici in vigorenello Stato .

Sondrio (Valtellina) . - La chiusura dell'annoscolastico in questo nostro Istituto si fece il 25 lugliocoll'intervento di un pubblico scelto e sotto la pre-sidenza dell'ill.mo sig. Prefetto e del R.mo Sig. Arci-prete i quali infine coadiuvati da altri signori, di-stribuirono gli attestati ed i premi agli scolari edoperai più diligenti .

Cicagna (Liguria) . - Pure il 25 luglio si chiusel'anno scolastico nelle scuole private delle Suore diMaria Ausiliatrice, aperte l'anno scorso in Monleonedi Cicagna. L'accademia e la distribuzione dei premi,presieduta dal R.mo Arciprete di Cicagna, dal Sin-daco e dal Rettore del Seminario di Chiavari, riuscìsplendidamente per l'attenzione o gli applausi degliintervenuti . Il Rev . D . Sorbone parlò dell'educazioneche viene impartita dalle Suore dell'Ausiliatrice, fa -cendo un appello ai capi di famiglia perchè coope -rino con tutte le forze all'opera loro . La parola caldae vibrata dell'esimio oratore trovò eco nel cuore ditutti gli ascoltatori, strappando unanimi ovazioni.Infine, distribuiti i premi, il pubblico passò ad osser-vare i lavori di ricamo, ammirando la solerte ed in-telligente cura con cui sono istruite le giovinette .

Mogliano Veneto . - Il 4 agosto sotto la presi-denza del Vicario foraneo D . Felice Busan, si tennela solenne distribuzione dei premi agli alunni delCollegio Astori . - Graziosa ed imponente l'acca-demia musico letteraria. Numerosissima la premia-rione per i giovanetti di V elementare, i quali innumero di 28 tutti furono promossi con nove decimie più dalla commissione destinata dal R . Governoper la licenza elementare . Il preside dottor LuigiDonati del ginnasio Canova ed il maestro Tommasinidelle scuole elementari di Treviso, ne fecero i piùampi elogi per la splendida riuscita . Non meno fe-lice fu l'esito del ginnasio, dove dei 70 allievi, inuna sola materia facilmente riparabile, tre soltantofurono ritenuti . Onore al merito!

Cuorgnè Canavese . - Pure il 4 agosto si fecela distribuzione dei premi nel Collegio Morgando, dellaquale un eporodiese, padre di famiglia, così scrisse algiornale locale : « Presenziavano l'on . Bagnasco, l'e-gregio Sindaco, il Presidente e amministratore delComitato, consiglieri comunali, una eletta schiera disignori e moltissimi invitati . I discorsi del Sindaco,del Presidente, le poesie recitate ottimamente, il cantoe la musica riscossero universali applausi . Riuscitis-sime le artistiche medaglie ed i diplomi che i pre-miati raggianti di gioia ricevevano dai parenti osuperiori . Merita poi un bravo di cuore D. Trione,che collo schietto suo dire ringraziò affabilmentegl'intervenuti . Auguro sinceramente che il fiorenteIstituto possa ben meritamente continuare nel lode-vole compito, cattivandosi così l' universale simpatia . »

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Verona. - La chiusura dell'anno scolastico conl'accademia per la relativa premiazione venne fattain forma privata, per il che non vi parteciparono chepochissimi invitati ed alcuni parenti dei convittori .Tutto però riuscì egregiamente come era da aspet-tarsi da un sì fiorente Istituto .

Catania. - Genialissima fu la festa scolasticadella premiazione nel nostro Istituto di Villa Pic-cione in via Cibali . L'ampio salone delle ricreazioni,bellamente adornato e gremito di scelto pubblico,presentava un aspetto imponente . Al posto d'onoresedevano il nostro Ispettore, il Parroco di Aragonaed il direttore del Seminario di S . Gregorio . Il pro-gramma eseguito con inappuntabile precisione e bra-vura dai giovanetti destò in tutti un altissimo sensod'ammirazione e d'entusiasmo per lo splendido esito .L'Istituto fiorentissimo che è capace di accogliere,'

ora che è compiuto l'altro braccio di fabbricato, oltrea 200 convittori, è una provvidenza per le famigliecristiane . In esso nulla si risparmia, perchè ai giova-netti sia data quella soda istruzione che, mettendoa capo il timore di Dio sarà il principio della verasapienza .

Rapallo (Liguria) . - L'11 agosto nel teatrinodel nostro Oratorio festivo ebbe luogo un simpaticotrattenimento per festeggiare l'onomastico di ungrande benefattore dell'Oratorio stesso , l'avv. Lo-renzo Ricci, e per la distribuzione dei premi . Ottimol'esito delle singole parti ed all'Avv . Ricci venne of-ferto un album con apposito discorsetto di presenta-zione dell'avv . Delle-Piane . Il dott. Buffa trattò poidi D. Bosco considerato come pedagogo e democraticocristiano . Chiuse l'accademia una applauditissimaconferenza dell' avv . Ricci e la distribuzione deipremi .

Tigliole d'Asti. - Il piccolo trattenimento dichiusura dell'anno scolastico nell'Asilo infantile ead onore della sig.a Ispettrice Maria Ferrero, chegentilmente recava magnifici e adattati premi alleragazze più distinte , riuscì con una varietà insupe-rabile di argomento, di canti, di ginnastica e sopra-tutto di dialogi . - Per due domeniche consecutivepoi si fece l'esposizione dei lavori eseguiti dalle ra-gazze al laboratorio delle Suore, e quest'esposizionesuperò l'aspettazione di tutti, sia per l'originalità,come per la finezza ed il gusto squisito con cui fu-rono eseguiti gran parte dei lavori .Falicetto dl Verzuolo. - Il 29 luglio ebbe luogo

il saggio dell'Asilo Infantile diretto dalle Suore diMaria Auriliatrice, che riuscì fecondo di ottimi ri-sultati. Presenziavano la simpatica festa, oltre ilmaggiore cav. Galfrè, Sindaco di Verzuolo, il cav .C . Reynaudi Parroco, il cav . Nasi, Presidente del PioIstituto, i Membri dell'Amministrazione, le Patro-nesse e numeroso pubblico . Siedeva all'harmoniuml'Assessore signor Riberi Giacomo, distinto dilettantenell'arte d'Euterpe, e parlarono applauditi il Sindacoed il Presidente dell'Asilo infantile . Alla sera vi fula benedizione di un simulacro raffigurante MariaAusiliatrice e tenne la concione il Missionario DonGhiotti. Un plauso di cuore alle Rev.me Suore diMaria Ausiliatrice che con vero intelletto d'amoreattendono all'educazione dei bambini alle loro cureaffidati ed a quanti cooperano pel buon andamentodel Pio Istituto .Castellamare di Stabbia. - Il 4 agosto si ce-

lebrò a conclusione dell'anno scolastico la festa vo-tiva del Sacro Cuore. Devota e solenne la parte re-ligiosa e ricchissima nel suo programma e nel suo

svolgimento l'accademia per la distribuzione dei premi,presieduta da Mons. Monterisi, Vescovo di Marsico ePotenza, cui facevano bella corona altre moltissimenobili persone.Torino . - Alle Scuole Apostoliche del Martinetto fu

pure solenne la distribuzione dei premi ai figli diMaria, il 4 agosto . I signori e parenti erano numero-sissimi ; le mamme in quantità . Il programma splen-dido e fu svolto con precisione matematica . Il diret-tore disse parole di incoraggiamento e d'addio, di .chiarandosi pienamente soddisfatto dell'esito dell'annoscolastico, perchè quei giovanotti studiarono davvero.È questa la più bella raccomandazione per quei RR .Parroci che avendo giovanotti da avviare allo statoecclesiastico, desiderano collocarli in luogo dove ab-biano a fare sicura riuscita.- All'Oratorio di Valdocco . - Secondo il solito an-

che quest'anno il giorno dell'Assunta, 15 agosto, ebbeluogo l'Accademia che doveva coronare la virtù, l'in-genio e la laboriosità degli studenti ed artigiani del-l'Oratorio di Valdocco . Il teatro addobbato con par-simonia e buon gusto, all'ora stabilita rigurgitavadi signori e signore, nonchè dei giovanetti che riem-pivano le gallerie. Il programma attraente nella suasobrietà, nulla lasciò desiderare nè per la parte let-teraria, nè per la musica, la quale, come sempre, suolesser la signora assoluta di ogni festa salesiana . En-tusiasmò soprattutto la serenata del M .° Pedrolini,intitolata : « Un saluto dall'America ». Alzato il si-pario apparve in fondo un bosco animato da un corodi voci lontane, dolcissime, deliziantesi nel cantod'amore . . . e quelle voci a poco a poco si avvicinaronodispiegando sempre più l'onda patetica di una me-lodia che affascinava come un accordo d'arpe tem-prate nel silenzio della sera . Ed ecco comparire unaturba di giovanetti che dapprima incerti, dubbiosi,poi arditi e spigliati incominciano una serenataquanto mai bella e attraente per sentimento, colorito,espressione, abbondanza e scorrevolezza di motivi,La distribuzione dei premi agli studenti e artigianisi fece tra entusiastiche acclamazioni ai valorosi chenelle virtù, nelle scienze e nelle arti seppero così benmeritare il loro premio . La bella festicciuola finì coni ricordi e l'addio del Successore di D . Bosco .Faenza . - Per soddisfare il desiderio di tante

buone famiglie Romagnole, il nostro Istituto di Faenzaunirà in quest'anno alle scuole Elementari e Ginna-siali anche un convitto per le scuole Tecniche . Certidi far cosa gradita ai nostri Cooperatori e Coopera-trici, specie dell'Emilia e delle Romagne, lo annun-ziamo a quanti ancora non lo conoscono, raccoman-dandolo anche noi caldamente per il bene di tantagioventù che ne abbisogna . Chi desidera il programmasi rivolga alla Direzione dell'Istituto stesso .

RingraziamentoLa Libreria Salesiana Editrice S. Giovanni Evangeli-

sta, Via Madama Cristina, 1 Torino, ringrazia viva-mente tutti i Ben. Cooperatori e Ben. Cooperatrici,nonohò tutti i sig. direttori di giornali e periodici,che fecero buon viso ed encomiarono il primo numerodel suo Bollettino Librario Trimestrale annunziato apag. 181 del Bollettino di Luglio u . s ., coll'averlo ri-chiesto e d'essersene approffittati col dare subito im-portanti ordinazioni di libri ecc . Intanto chi nonavesse ancora chiesto detto Bollettino Librario lochiegga alla suddetta Libreria, anche con semplicebiglietto di visita mettendo solo le iniziali : P. B. L . T.,che manderà loro subito gratis detto primo numeroed in seguito tutti gli altri che saranno pubblicati .

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MISSIONI

Nella valle del Neuquen

(Relazione di D . Giovanni Beraldi )

A Roca - Festose accoglienze - Semprepioggia - Una colonia agricola - Banchettoofficiale -Festa di Maria Ausiliatrice - Dinuovo a Choele-Choel - La preghiera delPadre libera i figli dal carcere- Alla voltadi Bahia Blanca - Conclusione.Alla stazione trovavisi il direttore Don

Stefenelli, gli altri confratelli, una numerosafolla, la banda di musica, il Colonnello el'ufficialità del battaglione di artiglieria dicampagna, che vi sta di guarnigione . Fra learmonie della musica e gli evviva del popoloMonsignore rivedeva i suoi figli diletti, e alsuono delle due campane della missione,sospese a quattro travi, entrava in Chiesaper dare la benedizione col SS . Sacramento .

Il tempo poco ci favorì ed una pioggia checontinuò per tre giorni impedì l'assistenzadel popolo alle sacre funzioni . Monsignoreapprofittò di questa circostanza per dare gliEsercizi spirituali ai Salesiani e poi alleSuore in preparazione alla solennità di MariaAusiliatrice. Questi Esercizi però non c'im-pedirono di attendere anche a quei fedelidevoti che venivano per ricevere i SS . Sacra-menti e per far cresimare i loro figliuoletti .Non appena il tempo si ristabilì, Monsignoreandò a visitare la Colonia Agricola Salesiana,di 84 ettari di terra, ove lavorano una ven-tina dei nostri giovani assistiti dal catechistaMellano Costanzo, agronomo, e si compiacquein vedere la preparazione di una vigna di10 e più giornate, le piante fruttifere, ed iprodotti dell'orto che mentre sono un inse-gnamento io questi deserti, sono pure digrande utilità per la Missione .Gli abitanti poi del nuovo paese di Roca,

edificato a tre chilometri dal vecchio, che fudistrutto dall'innondazione dell'anno scorso,vollero godere almeno per un giorno dellapresenza del loro Pastore, ed a tale effettoil sig. Colonnello Perez gli offerse un pranzoche fa rallegrato dalla musica militare, assi-stendovi tutta l'ufficialità della guarnigione,le autorità locali ed altre distinte persone .Terminato il pranzo Monsignore passò allasala preparata per uso di cappella, la qualesi riempì di fedeli ansiosi di udire la paroladi Dio e di far cresimare i loro figli, che fra

I ragazzi e ragazze erano più di 200 . Che gio-condo spettacolo di fede in questi remotipaesi!Monsignore ritornò a casa tanto stanco che

non ne poteva più; ma egli, secondo il suocostume, non badando alla stanchezza, predicòancora ai giovanetti del nostro Ospizio, pre-parandoli così a celebrare degnamente lafesta della nostra cara Madre Celeste, MariaAusiliatrice .

Questa riuscì, come doveva aspettarsi, bellaed imponente, tanto più che il buon Padre,non solo avea pensato per l'anima, ma ancheper il corpo. Nei giorni antecedenti aveafatto aggiustare con buon gusto l'altare e lacappella ed avendo osservato la necessità diun confessionale, egli stesso aiutò il nostrobuon Cartella a costruirne uno . Oh che atti-vità ammirabile in un Vescovo di sessanta-due anni !

La desiderata aurora del 24 maggio spun-tava sull'orizzonte e le campane col lorosuono festoso la salutavano riempiendo glianimi nostri d'ineffabile gioia. E mentre inTorino Maria Ausiliatrice era onorata coglisplendori della civiltà, la giovane Patagoniamandava pure il saluto del cuore . Fu inquel giorno che udimmo più eloquente edinfuocata che mai la parola del suo Apostolo,che ci animava a mettere ogni nostra spe-ranza in Colei che è Madre tenerissima epotente Aiuto dei Cristiani .

L'amministrazione della S . Cresima e labenedizione col SS . Sacramento posero ter-mine a quella cara solennità e Monsignorebenedicendo il suo popolo s'avviava alla sta-zione per ritornare, come aveva promesso, aChoele-Choel . Vi giungemmo il venerdì, 25maggio. verso le 9 di mattino . Il paese tuttoimbandierato, lo sparo delle bombe, le armo-nie della fanfara, il battaglione di guardiein bell'ordine con alla testa il sig. Governa-tore e le altre Autorità erano tutte cose chefecero una grande impressione sull'animo deinumerosi fedeli. La Cappella della Missioneadorna di fiori e di lumi in un momento siempì di popolo, stipando eziandio tutta lasacrestia, il cortile ed il portico adiacente .Monsignore celebrò la S . Messa a cui assi-stettero, anche per essere giorno di festa ci-vile nella Repubblica Argentina, il Gover-natore, e altre autorità civili e militari ; poicantato un solenne Te Deum, diede la bene-dizione col SS . Sacramento .

Alla sera andò a visitare i suoi cari pri-gionieri e per consolarli domandò telegrafi-

PATAGONIA

*) Ved. Bollettino di agosto.

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camente ed ottenne dal Presidente dellaRepubblica la condonazione della pena e lalibertà a molti di essi . Un padre è semprepadre e non può veder patire i suoi figli .Durante i tre giorni della nostra secondapermanenza in Choele-Choel il tempo si fecebellissimo ed il concorso dei fedeli alle sacrefunzioni, la frequenza ai SS . Sacramenti, ilnumero dei cresimandi e dei matrimoni an-dava ognor più crescendo. Ivi si provò quantoè giusto quel detto del poeta : Regis ad exem-plum totus componitur orbis, perchè il sig.Governatore Tello non solo è cattolico dinome, ma lo è di fatti . Egli è di buon esempioa tutti colla sua vita religiosa ed intemerata,confessandosi sovente, ricevendo la S . Comu-nione e servendo ogni mattina la S . Messacolla fede e il fervore di un vero cristiano .

Quei tre giorni di missione passarono comeun baleno e Monsignore dovette suo malgradolasciare i cari fedeli di Choele-Choel perchèaltre terre ed altri figli lo stavano aspettando .

Col treno che parte da quella stazione alle9,30 pomeridiane ci mettemmo in viaggio perBahia Blancha, dove si arrivò alle 10 delmattino seguente .

E qui finisco, amatissimo sig. D. Rua, perchèstanco dal viaggio più non mi regge la manoper iscriverlo tante altre cose che sarebberodegne di essere ricordate. La prego di te-nermi presente nelle sue orazioni affinchèpossa salvare l'anima mia e con essa moltealtre, se mi sarà possibile .Riceva per ultimo i saluti di Monsignore

e quelli dei confratelli e alunni di questaCasa di Bahia Blanca e mi creda tutto suoin G. C .

Affmo figlioD. GIOVANNI BERALDI.

IN FASCIO -

Rawson (TERRITORIO DEL CHUBUT) . - InMissione. - Il confratello Giacomuzzi Fortunatoscrive : « Dirò dapprima della Missione che sidiede per la prima volta verso il sud di questovastissimo territorio : a ciò s'accinse Don NicolòCarrena, accompagnato da un tal Giovanni Espe-ranza, antico allievo della Casa di Viedma, il12 settembre, ed il 22 ottobre era di ritorno,dopo aver battezzato assai, benedetti vari matri-moni, effettuandoli eziandio civilmente, avendoall'effetto ottenuta la necessaria delegazione dalGovernatore . Le Comunioni pure furono relativa-

mente numerose ; ed i luoghi toccati furono MonteTriste, Punta Tombo, Canteras, Arroyo Salado,Cabo Raso, Camarones ed altri di minor impor-tanza, percorrendo oltre 400 chilometri .

Dopo la festa dell'Immacolata, celebrata contutta solennità, resa più grandiosa dalla 1a Co-munione di cinque fanciulletti, Don Carrena, ac-compagnato dal coadiutore Emiliano Rigazio, ri-partì per una Missione fra gli Indi di questoterritorio, che finora non furono mai visitati .Questa volta furono le pecore che cercarono ilpastore ; vennero essi stessi a pregarci che simandasse loro il ministro di Dio, giacchè nelleloro case vi sono otto, dieci, dodici o più personeda battezzare, vogliono unirsi in matrimonio,hanno bisogno de' Sacramenti . Pressato da talisuppliche, partì il missionario il 14 dicembrescorso con due sole mule . Per fortuna un nostrobuon amico avendo bisogno di inviare alla Cor-digliera i suoi cavalli, li affidò a D. Carrena, ecosì egli potrà con vantaggio servirsene per alcuntempo. Di questa missione riservo dettagliatenotizie per altra occasione . »

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- Ammirabile esempio di pietà e sacrifizio . -Lo stesso confratello così ci scrive ancora indata 17 scorso marzo : « Un fatto assai conso-lante, oltre a quelli cho già indicai nella miadel pp. agosto, venne a consolare questa Missione .A venticinque leghe da questa capitale havviuna gran cava di pietre, dove lavorano più ditrenta italiani, di professione scalpellini . Essi sonoal tutto isolati e non vedono mai la faccia di unprete nè d'un medico : ma sono cristiani ferventi,e ne diedero giorni sono una bella prova. Addì14 marzo, cadde uno di loro dal-l'alto, ed in pochi minuti cessavadi vivere. Essendo la cava pro-prietà d'una società inglese, ildirettore, protestante, non pensòpunto ad una sepoltura catto-lica, anzi, voleva seppellirlo, se-condo l'uso del luogo, in campoaperto .

» A ciò s'oppose il capo-mastro,il quale tanto disse e tanto feceche ottenne di poter condurre ilcadavere in Rawson . Pareva im-possibile mandar ad effetto untal proposito, giacchè i conduttori,poveri lavoranti, avrebbero, perciò, perso più d'una settimanadi lavoro, speso assai denaronegli alberghi durante la loropermanenza, nella sepoltura e ne'funerali ; oltre a ciò si sarebberotrovati esposti eziandio a moltipericoli. Le videro tutte questedifficoltà, ma le disprezzarono purtutte. Preparato un forte carro vicoricarono il cadavere , quinditutti que' trenta italiani s'incam-minarono dietro di esso e l'accom-pagnarono a capo scoperto perben due leghe. Pel resto del cam-mino seguirono, senza fermarsinè di giorno nè di notte, i treprincipali, che erano il capo-mastroGiuseppe Spallone con suo fra-tello Giuseppe, del paese di Gam-batesa in quel di Campobaso e Lo-renzo Botta d'un paesello vicino aNapoli . Percorsero essi così leventicinque leghe, impiegandovicirca ventiquattro ore . Alle due,accompagnati dai lenti rintocchidelle campane, portarono il ca-davere alla chiesa e quindi al cimitero, al quale,lo accompagnò, per benedire la tomba, il vice-parroco Don Giovanni Muzio . Il giorno ap-presso vi fu Messa funebre, con catafalco, perla quale offersero la limosina di sedici pesos (circa32 lire) e dieci n'offersero per altre cinque Messe .I tre scalpellini che compirono questo atto dipietà e sacrifizio approfittarono pure dell'occasioneper far la loro Pasqua .

» Dicasi ora se non è ammirabile il sacrifiziodi quei tre che vennero sin qui, soffrendo tantoe facendo tante spese per uno, che non aveva perloro altri meriti che quello d'essere cattolico eitaliano. Voglia Iddio che poi loro esempio siravvivi la fede di tanti altri, cui il tempo, leoccupazioni e gli interessi materiali fecero caderenell'indifferentismo religioso, male che predominatra gli italiani emigrati in queste regioni . »

Cachoeira do Campo (BRASILE) . - Pareg

-

giamento governativo delle Scuole D. Bosco. - Ilconfratello D . Domenico Albanello con sua, indata 27 marzo, ci comunica questa consolante no-tizia : « Il 20 p . p ., il Presidente della Repubblicadel Brasile emanava un Decreto, con cui pareg-giava il nostro Collegio di Cachoeira al GinnasioNazionale, con tutti i privilegi e le prerogative dellostesso . È questa una grazia specialissima che ciha fatto il Signore, grazia che chiamerà a noimoltissimi giovani di più, procurandoci in paritempo l'occasione di fare maggior bene alla gio-

ventù d'ogni classe sociale. Aumentando l'entrate,l'agricultura così bene avviata, riceverà un nuovoimpulso, e non mancheranno i mezzi per educarenel lavoro e nella virtù maggior contingente digiovani poveri . »

Repubblica S . Salvador (CENTRO AMERICA) .- Notizie consolanti . - Il direttore della nostraCasa di Santa Tecla presso S . Salvador in data1° scorso gennaio, ci inviava le seguenti notizie :« Prima di terminare l'anno abbiamo avuto laconsolazione di incominciare qui in S . Tecla lanostra Cappella di Maria Ausiliatrice . Fu padrinoalla funzione della posa della la pietra S. E. ilPresidente della Repubblica e madrina la suasignora . La fabbrica di questa Cappella la fa an-dar innanzi generosamente la nostra buona mammaBeatrice de Estaves, la quale si propone di alzarquesta Cappella a Maria SS . affinchè la Madonnadi D. Bosco le prepari poi un posticcino in Paradiso .

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» Di grande consolazione è pure per noi il ve-dere l'entusiasmo e le simpatie che si attira inquesta Repubblica l'Opera Salesiana . I Salesianili vorrebbero dappertutto e non si accontentanodi desideri e parole, ma vengono ai fatti, e chioffre una casa, chi un collegio, chi una chiesaed altri un vasto terreno per una colonia agricola .Nella stessa capitale ci regalarono due spaziositerreni per istabilirvi col tempo un collegio . Quiviper ora, ad istanza di Mons . Vescovo, aprirò dueOratori festivi, mandandovi tutte le domenicheil personale necessario .

è inaugurata la nuova Chiesa parrocchiale riedi-ficata dai nostri Missionari dopo la terribile inon-dazione del 1899 . Mentre siamo lieti di potereregalare ai nostri Cooperatori la fotoincisione dellafacciata e dell'interno, rileviamo quanto a questoproposito scrive il giornale El Comercio nel suonumero del 25 maggio . - Sono terminati i lavoriche si avevano in corso nell'interno e sulla fac-ciata della Chiesa parrocchiale . L'edificio, riti-rati i ponti, presenta ora un aspetto abbastanzaarmonico rispetto a quanto un viaggiatore puòpensarsi della Cattedrale di Puntarenas . S'avrà

così un nuovo edificio da visitarsi dalle personeche approdono nel nostro porto. D'altra partecon il progresso locale che si va sviluppando,s'imponeva omai il porre termine all'edificio dellaChiesa parrocchiale che da qualche tempo mostravai mattoni greggi e le armature sulla nostra piazza .L'opera muraria esteriore riuscì bene, e più chebene direi, elegante . Il tempio Salesiano con lasolida costruzione in mattoni, col suo elevato cam-panile, con un orologio a quattro quadranti illu-minato di notte a luce elettrica per cura delmunicipio, col sussidio delle sue tre navate colpavimento di legno ecc . ecc. merita proprio ilnostro plauso e la nostra ammirazione .

L'anno scorso la signora del Presidente, ab-bisognando di una grazia da Maria Ausiliatrice,aveva promesso che , ottenutala, avrebbe fattoinnalzare una chiesa ad onore della Madonna diD. Bosco. Ora, ottenuta la grazia, la pia si-gnora si diede attorno per mantenere la sua pro-messa. Il difficile era trovare un luogo adattoallo scopo : ma un'altra signora offerse spontanea-mente una sua villeggiatura nei dintorni dellacapitale, sopra una bella collina dalla quale sidomina la città e si gode un clima di continuaprimavera . Detto fatto; lassù deve sorgere laChiesa dell'Ausiliatrice ed un Collegio . Lo stessoPresidente approva il progetto e Mons . Vescovolo benedice . Il prossimo 29 gennaio è stabilitoper la posa della 1a pietra di questo nuovo mo-numento alla nostra cara Madonna .»

Puntarenas. - Inaugurazione della nuovaChiesa Parrocchiale . - Il primo giugno scorso si

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GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

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Maria può tutto. Invochiamola !Il 25 novembre u. s. cadde ammalata una

Suora di questa Casa . Sul principio parevache non fosse nulla di grave, ma il maleprese subitamente tale aspetto che al terzogiorno l'egregio medico curante disse essersidichiarata una peritonite e per maggior si-curezza nostra chiese di far consulto . Il casovenne dichiarato gravissimo ; solo un mira-colo avrebbe salvata la Suora che già stavadisposta a fare il sacrifizio della sua vita.Per 18 lunghi giorni si stette ansiose sul-l'esito della malattia, paventando una difficilee dolorosissima operazione spesso inevitabilein simile caso. Pure, ad onta di tutto ciò edelle diarie allarmanti dichiarazioni del me-dico, in mezzo al nostro dolore, vedendo sof-frire così crudelmente una nostra amata so-rella, confidavamo in Maria unica nostra spe-ranza. Unite in un sol cuore, colle nostreragazze ed altre pie persone, elevavamo a Lei,l'Ausiliatrice Potente , fervorose novene epreghiere, sostenute nella nostra fede dalleparole del Padre nostro D . Bosco. Maria puòtutto . Invochiamola! E così fu. Il 16 dicembre,primo giorno della novena del S . Natale, permano del suo Bambinello la Madre Divinaci concedeva la sospirata grazia . La Suora ve-niva dichiarata fuori di pericolo ed allaS. Messa della notte di Natale non solo vipotè assistere, ma andare fino alla balaustrataa ricevere la S. Comunione . Noi riconosciamoquesta per una grazia veramente stragrandee desideriamo sia pubblicata nel Bollettinoaffinche tutti e specialmente le nostre sorelleci aiutino a ringraziare la dolcissima Madrenostra per la sua misericordia e lodarne l'on-nipotente imperio sul Cuore del Figlio Suo .Le Suore tutte di questa Casa e specialmentecolei che ricevette così insigne favore, rico-noscentissime rinnovano alla Mamma Ausi-liatrice l'offerta totale di loro stesse promet-tendole di zelare con maggior ardore allapropagazione del suo culto, invocandola efacendola invocare con sempre più fede edamore .Lima (Perù), 22 febbraio 1901 .

Suor ERNESTA BRUNO

Maria Ausiliatrice me l'ha guarito !Grida angosciose, dolorosi lamenti suona-

vano del continuo nella mia casa ! Era To-nino, il mio secondogenito, che nuovamentesorpreso da un terribile male agli occhi, nonaveva requie nè giorno, nè notte. Tutto siusò pure di alleviargli il dolore, ma inutil-mente e secondo la comune opinione ei diquel male ne avrebbe portato il più orribilericordo . . . la cecità. . . Bisogna esser madre percapire tutto lo strazio del mio cuoreederano cinque mesi che si viveva con questoincubo tremendo sul cuore ; io non avevo piùlagrime per piangerlo il mio caro ToninoMa tu, o Madonna di Don Bosco, così dolce

e benigna verso i tuoi devoti, mi mandastinella disperazione un vivido raggio di spe-ranza cioè l'inspirazione di ricorrere alla tuaintercessione. D'accordo col mio consorte sicominciò in famiglia una fervorosa novena,colla promessa che se il figliuolo guarivaavremmo pubblicata la grazia sul Bollettinoe mandato una offerta pei Santuario di Val-docco. La nostra promessa varcò il cielo colsuono della preghiera e ne ridiscese portandola grazia di Maria . Tonino incominciò a tran-quilizarsi, le sue strida i suoi lamenti a pocoa poco cessarono ; la novena non era ancorafinita ed i suoi occhi completamente risanatisi aprivano alla luce belli e sereni come quellidi una colomba . .. quello a nostro parere eraun miracolo, e ci affrettiamo a compiere ilnostro voto pubblicando le glorie della Ma-donna di Don Bosco e mandando l'offerta pelsuo Santuario .

Santhià, 16 giugno 1901 .BERGANDI-VALLE BENEDETTA .

Isolabella (LAGO MAGGIORE) - Dapprimafu un piccolo dolore ai piedi ed alle ginocchiaquasi inavertito, ma poi si dilatò, crebbe e siacuì con tale spasimo che restai come inchiodatasenza poter dare più un passo . È inutile il direche adoperai tutto che la scienza mi poteva sug-gerire, ma sempre inutilmente. Il medico curantefu di parere che io venissi trasportata nell'Ospe-dale S . Giovanni in Torino, ed io mi accontentaiperchè a quella proposta un raggio di speranzami brillò alla mente . . . ; mi avvicinava alla Ma-donna di D . Bosco alla quale soleva chiedere lagrazia della mia guarigione . Con fede viva inco-minciai una novena, ed ecco che il male stazionòquasi subito : non era guarita, ma la grazia inco-minciava. A poco a paco i dolori cessavano, lemie gambe si snodavano, si rinforzavano e nelmaggio mi sentiva completamente risanata . Lagrazia di Maria Ausiliatrice io l'aveva ottenutaed ora piena di riconoscenza ne benedico la por-tentosa mediatrice .

28 maggio 1901 .DELLA FERRERA MARGHERITA.

Torino. - Da molti anni periodiche perditedi sangue mi avevano condotta gradatamente atale prostrazione di forze che non potendone as-solutamente più, mi decisi di sottopormi ad unaprima dolorosa osservazione nell'Ospedale di SanGiovanni . Questa diede per risultato che era ne-cessaria una radicale operazione la quale per see per lo stato mio di eccezionale debolezza pre-sentava seriissime difficoltà . Mi raccomandai inin tanto pericolo alla Vergine Ausiliatrice e con-fidai tutto nelle sue mani . Subii l'operazione cheriuscì talmente bene che i medici curanti condu-cevano i loro colleghi al mio letto come per con-statare un portento. Di tanto favore io vado de-bitrice alla Madonna di D . Bosco ed è con infinitariconoscenza che mando al suo Santuario la miatenue offerta di ringraziamento .

2 giugno 1901 .VINCENZA FRANCOLINO.

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RIVISTA BIBLIOGRAFICA

CARD. T. GOUSSFT. - Teologia morale ad uso deiParrochi e de' Confessori con note, raffronti ed ap-pendici per cura del Sac . Dante Munerati della PiaSocietà Salesiana, Dottore Collegiato in S. Teologia,Diritto canonico e civile. - Seconda edizione ita-liana. Opera in due volumi in-16 gr. di complessivepagine 1264 ; L . 7,50 . Tip. Fiaccadori - Parma .L'accoglienza fatta al primo volume già pubblicato

di questa Morale del Card. Gousset, dà affidamentosulla sorte del secondo volume . Anzi, diciamo subitoche questo secondo desti anche maggiore interessedel primo, per ragione dello sviluppo dato alle im-portanti quistioni che hanno relazione colla dottrinadei Sacramenti contenuta in questo volume . Il lettorevi troverà esposti con larghezza di idee i trattati delBattesimo, dell'Eucaristia, della Penitenza, ed inspecial modo del, Matrimonio, delle Censure, dell'Ir-regolarità e delle Indulgenze . Le note che si aggiun-gono al testo con sobrietà ed in forma chiara e con-cisa, finiscono di dare quel corredo di erudizione cheserve a completare lo studio pratico della Morale,ed a mettere un Parroco od un Confessore al correntedelle controversie più recenti, sì da rispondere conmorale certezza a quella molteplicità di casi intricati

e nuovi che oggigiorno si presentano.Il trattato del Matrimonio al quale fan capo in ul-

tima analisi tante delle più vitali quistioni che pos-sono preoccupare un Parroco od un Confessore, vi ècorredato di quelle decisioni che attualmente lo ri-guardano sia dal lato fisiologico, sia dal lato morale

ecivile. Gli studi fatti in proposito dal dottor Ca-pellmann e da altre celebrità mediche de' giorni no-stri, vi si trovano riportate, per quanto il bisogno el'indole dell'Opera lo richieggono .Anche il trattato delle Censure in ispecie, vi è

esposto in appendice a base dell'Enciclica di Pio IX« Apostolicae Sedis », è sui commenti dei moderniAutori .Chiude poi un Indice Alfabetico di tutta l'Opera

che permette allo studioso di trovare al più presto ilpunto desiderato .Nutriamo pertanto fiducia che questo secondo vo-

lume, senza la presunzione di dirlo perfetto, ridottoperò conforme alle esigenze moderne, avrà pure be-nigna accoglienza e potrà recare quel po' di bene cheil commentatore si è augurato nell'accingersi al mo-desto lavoro .SAC. DOTT. CARLO M. BARATTA. - Un fatto impor-tante per gli studiosi del problema sociale . - Tip .Fiaccadori . Parma . - Prezzo L . 0,25 .L'esimio autore in cui si associa splendidamente il

culto della musica sacra con quello degli studii agri-coli, giusta i fecondi principii del sistema Solari, inquesto libro - piccolo di mole, ma pieno di ammae-stramenti - analizza egregiamente nelle sue cause enei suoi effetti il meraviglioso rifiorimento del co-m une di Remedello Sopra, dovuto all'attività intel-ligentissima del Sac . Giovanni Bonsignori .

Sterile e ghiaiosa era la campagna dove l'iniziativadel Bonsignori e dei suoi compagni sceglieva il pro-prio terreno d'azione ; ed alla refrattarietà del suolorispondeva l'inerzia e l'apatia degli abitanti che ve-devano con indifferenza e senza far calcolo alcuno diesito favorevole, il tentativo e l'impresa di quei braviOggi le cose sono completamente mutate : e chi videallora e rivede ora il paese non può sottrarsi alla piùalta meraviglia innanzi allo spettacolo di quei fecondicampi, di quelle verdi praterie, e più ancora devetrasecolare riguardo al mutato carattere dei contadini,al risveglio della loro attività, della loro fiducia nellospirito d'iniziativa, al completo rinnovamento moraleinsomma che s'accompagna alla trasformazione ma-teriale di quella regione . Ma seguiamo, passo passo

e con ordine, l'inchiesta del Baratta.

La popolazione è cresciuta, in poco più che un quin-quennio, da 1500 a 1800 abitanti : lo stato economicoè notevolmente migliorato, i lavoratori hanno assicu-rato lavoro intenso e ben rimunerato per non menodi 9 mesi all'anno, i proprietari ricavano il triplo dailoro fondi, molti artieri e mezzadri sono divenutipiccoli proprietari . Un uguale miglioramento s'è ve-rificato per quanto concerne lo stato igienico, e mentreprima dominavano febbre malarica, tifo e pellagra,oggi, pei lavori di scolo, pei numerosi pozzi artesiani,pel migliorato nutrimento, febbre e pellagra sonoscomparse ed il Comune inoltre risparmia quelle700 lire annuali con cui doveva prima soccorrere gliammalati, e si capisce che ciò debba essere quando,ad esempio, nel solo consumo della carne da una ven-dita settimanale di 30 chilogrammi si passò ad unospaccio - esercito da una macelleria sociale, unitaad una cooperativa di consumo - di due vitelli e diun bue alla settimana .

E dopo lo stato economico e l'igien ico passiamo allostato morale : divisioni accanite e lotte religiose esociali desolavano Remedello ; la chiesa era poco fre-quentata dalle donne e meno dagli uomini, il socia-lismo andava crescendo le sue prede coll'istituzionedi un circolo e la diffusione di molte copie di gior-nali del partito ; oggi il circolo è sciolto, quei gior-nali sono scomparsi, la chiesa è frequentatissima ela concordia degli animi è ritornata . Lo stato dell'a-gricoltura prima che il Bonsignori fondasse la sua co-lonia era miserrimo : cultura empirica e poco frumentoe granoturco, il terreno si pagava da 750 ad 806 lireall'ettaro, se irriguo, e 500 se asciutto, e la produ-zione media per ettaro era di 4 ettolitri e mezzo difrumento e di 12 ettolitri di granoturco ; oggi la col-tura da empirica si è fatta razionale, con grande usodi concimi chimici e di macchine agricole e con al-levamento di copioso bestiame, il terreno vale da2000 a 2500 lire all'ettaro, e la produzione media ècresciuta a 18 ettolitri di frumento e 36 di grano-turco per ettaro .L'eloquenza di queste cifre è certo sorprendente : e

le medesime consolanti proporzioni si verificano pro-seguendo nell'indagine, considerando lo stato degloaltri prodotti agricoli, l'allevamento del bestiame, l'usodei concimi chimici, da un vagone annuo a 3700 quin-tali e l'impianto di parecchie industrie agricole,prima del tutto ignote, quale l'industria del casei-ficio e la fabbricazione di conserve . Questo accresciutoe intenso lavoro agricolo, questo nuovo ed igienicolavoro industriale ha impiegato le energie attive delpaese, ha fatto sparire il triste fenomeno dell'emigra-zione per l'Europa, ha richiamato lavoranti anchedai villaggi vicini, ha prodotto un aumento dei sa-lari, ha distrutto l'accattonaggio, prima molto diffuso,ha fatto cessare il furto campestre, prima assai ac-centuato, e, diffondendo così per tutta la borgataquesta sensazione di benessere economico ha miglio-rate d'assai le reciproche relazioni tra proprietari econtadini, e ha resa anche possibile una propagandaefficace intesa al miglioramento morale e religioso . Equesto non è che l'inizio, la prima mietitura dopo lafaticosa seminagione, come ben nota il Baratta : « Tuttiquesti felici risultati, che pare dovrebbero già costi-tuire un desideratum per ogni paese, nel popolo diRemedello si presentano ora solo come il principiodi una nuova vita di benessere, quasi solo promessadi quel tanto di più che ben comprendono potersirealizzare per la nuova via nella quale si sono posti .» Quale monito dovrebbe essere l'esempio di questatrasformazione, quale stimolo, quale incitamento allepopolazioni agricole di tutto il nostro paese, perchèsi riscuotano una volta dalla loro apatica indolenzae facciano tesoro dei progressi della scienza e deifrutti di questa novella esperienza !

» Quest'aumento di lavoro, dice ancora il Baratta,

Page 33: Anno XXV. Settembre 1901 N. 9biesseonline.sdb.org/1901/190109.pdfinglese, tedesco, polacco ed ungherese, e ne constatiamo i salutari effetti, dobbiamo dire che il buon Padre nell'incominciare

Cooperatori defunti dal 15 giugno al 15 luglio 1901.

di salari, di benessere generale, di popolazioni conmiglioramento perfino nelle condizioni igieniche emorali, è avvenuto a Remedello non in forza di qual-che nuova legge, o per l'impianto di qualche straor-dinaria industria, ovvero per mutata condizione diviabilità. Tutto invece si appalesa come conseguenzadell' essersi quella popolazione rivolta decisamentealla vita dei campi, donde comprese poter venire lavera ricchezza del paese » .Noi vorremmo, che tutti leggessero la preziosa in-

chiesta del Baratta, perchè dinanzi alla invicibileeloquenza dei fatti tutte le fisime ed i pregiudizii siveggono costretti ad arrendersi . Da parte nostra nonsiamo proclivi al semplicismo, e alla soluzione dellacomplessa questione sociale non crediamo del tuttosufficienti certi mezzi molto semplici per quanto effi-caci : giova però il riconoscere tutta l'importanza el'entità che nella sfera dei problemi sociali hanno lacrisi rurale e la riforma agraria : non è qui opportuno

risollevare le vecchie contese tra agricoltura e in-dustria per affermare se all'una piuttosto che all'al-tra debba l'Italia richiedere le propria fortuna ; cheessa sia un paese eminentemente agricolo niuno puòporre in dubbio e che ciò essendo, la questione deicampi debba avere per essa una incontestabile pre-valenza è conseguenza logica della premessa posta . Unritorno savio, razionale, coraggioso all'agricoltura,come a fonte viva di ricchezza, col proposito di gio-varsi di tutti i progressi della scienza e dell'arte, ecoll'animo deliberato a raccogliere dal proprio lavoroil massimo frutto, guarirebbe la patria nostra d'unadelle più brutte piaghe che la deturpano . E però vadail nostro saluto augurale a quei valentuomini che contanto ardore si sono accinti alla nobile impresa dellarisurrezione agricola dell'Italia, mentre le nostre spe-ranze si volgono ancora una volta fidenti a questaterra, alma madre, magna parens frugum, saturniatellus, magna virum . . .

MENTRE stiamo per deliberare per la stampa questo numero apprendiamo con vivo dolorela morte di S . Ecc. Mons. Vittorio Giuseppe Doutreloux, Vescovo di Liegi nel Belgio,

e nostro insigne benefattore . Rimandiamo al prossimo numero alcuni cenni necrologici sulcaro estinto, e lo raccomandiamo fin d'ora alle preghiere dei Salesiani tutti e loro Cooperatori .

1 . Anadoni Margherita di GiuseppeCasalvolone (Novara) .2. Arosio Don Luigi, Prefetto a Santa

Maria dei Mirac . pres . S . Celso -Milano,

3 . Astengo Emilia fu Matteo - Savona(Genova) .

4 . Barbagallo Suor Maria Antonia -Nnuziata (Sicilia).

5 . Bechis Cav. Felice, Segretario Ge-nerale della Soc. Ital . per il gaz,- Torino .

6 . Beltrame Pasqua - S. Pietro Inca-rtano (Verona) .

7 . Beretta Don Antonio, Canonico On . aS. Babila - Milano .

8 . Bonafini Maria - S. Pietro Inca-riano - (Verona)

9 . Bongiovanni Guglielmina - Casal-borgone (Torino).

10 Bosinelli Marianna - S. Pietro In-c ariano (Verona) .11 Bussi Giuseppe - Roma.12 Buttinoni Emilia - Treviglio.13 . Calcagni Sormani, Conte Girolamo

- Gorizia .14. Caminati Don Cristoforo, Rettore di

S . Sepolcro - Parma .15. Cantù Eugenio, Maestro - Lu (Ales-

sandria) .16. Capovilla Don Agostino, Rettore San-

tuario B- V . dal Cavolo - Cre-spano Veneto (Treviso) .

17 . Capretti Don Pietro, Parroco - Ce-vola di Felino (Parma).

18 . Carminati Bartolomeo

Sedrina(Bergamo).

19 . Carpeneto Giuseppe - Genova.20 . Casella Maria V .° Massardo - Ge-

nova .21 . Celli Ch ° Rutilio - Forlimpopoli

(Forli) .22 . Cerri Lucia Carminati - Caravaggio .23 . Chiappara Cav. Carlo - S . Pier d'A-

rena.24 . Cambi Margherita - Barzio (Como) .25 . Conti Don Emilio - Busto Arsizio .26 . Coronini Contessa Matilde - Go-

rizia .

27. Crestetto Giacomo - Butta-MontanaU. S. of America).

28 . Cumino Mores . Domenica, VescovoBiella (Novara) .

29. Dalloro Teresa - Valmadrera (Co-mo) .

30 . De Paoli Mons. Gio. Battista -Udine .

31 . Dodero Catterina - Genova.32 . Domini Egidio - Gorizia.33 . Dondina Carlo - Veleso (Como) .34 . Elgger di Frohberg Carlo, Colonello

- Lucerna (Svizzera) .35 . Fancon Lucia

Malo (Vicenza) .30 . Fantozzi D . Antonio, Can . - Torri

Sabina (Perugia) .37 . Fattori Arciprete Biagio, Parroco

di S . Nicolò al Porto - Rimini .38 . Felloni Francesco - Gaibana (Fer-

rara) .39 Ferrata Cecilia - Formazza (Novara).40 . Fiorini Giuseppe fu Bortolo - Mon-

tecchio (Brescia) .41 . Fornelli Maria - Ciriè (Torino).42 Franceschinr D . Gaetano, Canonico

Arciprete - Rovereto (Ferrara) .43 Garbato Regina -S . Pietro Incariano

(Verona) .44 . Gerbardi Don Lorenzo, Prof . nel Se-

minario - Bra (Cuneo)45 . Guerra Elvira - Lucca.46 . Limonta Fiorenza Ved . Cazzaniga -

Bazzano (Como) .47. Lodino Pietro - Torino .48 . Lombardi Gio Batta - Bussana .49. Longhi Padre Antonio - Figino

(Como)50. Malvezzi Campeggi Alessandrina -

Bologna .51 . Marrocco Don Francesco - Alcamo

(Trapani) .52 . Massara Pietro - Novara .53. Milesi Giovannina - Barzio (Como) .54 . Menocchio Maddalena Ved . Bernardo

Torino .55 . Meroni Felice - Gorizia .56 . iighetti Carlo - Gorizia .57 . Muttoni Lucia - Barzio (Como) .58 . Noli Clotilde n. Rebora - S. Pier

d'Arena.59 . Oneto Cav. Giuseppe - Genova.60 . Ortolani Francesca - Bassano Ve-neto.61 . Passuello Rosa - Villabartolomea

(Verona) .62 . Persico Bortolo - Tio bbio (Bergamo)63. Piccardo Francesco fu Benedetto -

Genova.64 . Plati Calimero - Barzio (Como) .65. Renier Giorgio - Padova .66 . Ricci Carlo fa Matteo - Savona(Genova) .67. Righetti Carlotta - S . Pietro Inca-

riano (Verona) .68. Rocca Anselma in Verando - Sa-

vana (Genova) .69. Rognoni Giulia - Parma .70. Roneallo Nicoletta Ved . - Pede-

monte - (Genova) .71 . Ronco Antonio, Mugnaio - VenariaReale (Torino) .72. Rossi Eugenia - Genova.73 . Sassi Giuseppe - Lupazzano (Par

ma).74 . Selva Lucia - Barzio (Como) .75 . Selva Maria - »

»g7 Sfondrini Giovanni - Galvagnano

(Milano) .77 . Tancredi Oliva - Genova .78 . Volante Don Angelo, Mansionario

del Duomo - Alessandria .79 . Zilli Don Gio Batta, Parroco -- Pra-

damano (Udine) .80 . Zunino Angela - Torino .

Poter Ave Requiem