Anno XVIII- N. 165 Settembre - Ottobre 2013 - Stampato in ... fileto con salsicce e pane tostato,...
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Anno XVIII- N. 165 Settembre - Ottobre 2013 Periodico mensile del gruppo «Donna Vestita di Sole» di Bientina (PI)
Aderenti al Rinnovamento nello Spirito Santo
scaricabile dal sito www.donnavestitadisole.it - Stampato in proprio - Distribuzione gratuita.
N on è facile essere Cristiani,
non è facile seguire Gesù,
non è facile fare di Lui il Signore
della nostra vita. Spesso ci diamo
il nome di Cristiani ma nei fatti e
nei modi di vita non lo siamo af-
fatto.
Molti sono gli esempi che po-
tremmo qui mettere per iscritto,
ma vogliamo riflettere in questo
mese su alcune considerazioni
che lo stesso Papa Francesco ha
più volte ribadito; ovvero sul fat-
to di usare in maniera
“sconsiderata” la nostra lingua.
Il papa ha detto chiaramente ri-
prendendo i testi della sacra
scrittura che la lingua e le parole
dette hanno degli effetti spesso
dannosi, alcuni autori paragona-
no la lingua malevole come ha
qualcosa che uccide o che porta
via la pace. Non dobbiamo pen-
sare solamente al parlar male di
una persona o di certe cose, ma
dobbiamo anche capire che tutte
le nostre parole possono portare a
incomprensioni. Quindi ci vuole
grande attenzione e prudenza
quando si parla, e chiedersi spes-
so se quelle parole sono parole
che portano pace, se quelle parole
sono benedette, se Gesù parlereb-
be cosi.
Rileggiamo insieme le parole di
Papa Francesco di qualche setti-
mana fa nell’omelia della messa
che celebra il lunedì mattina a
Santa Marta:
«Quelli che in una comunità fan-
no chiacchiere sui fratelli, sui
membri della comunità, vogliono
uccidere". Inoltre «Gelosia ed
invidia», con il loro seguito di
pettegolezzi, non sono solo senti-
menti antichi, ma si ripropongono
«ogni giorno nel nostro cuore e
nelle nostre comunità».
«INVIDIA SEMINA IL DIAVO-
LO» - È quanto sottolinea Papa
Francesco avvertendo che «una
comunità, una famiglia, viene di-
strutta per l'invidia che semina il
diavolo nel cuore e fa che uno
parli male dell'altro e così si di-
strugga». Ammonisce il Papa:
«Mai uccidere il prossimo con la
nostra lingua. Perché sia pace in
una comunità, in una famiglia, in
un paese, nel mondo, dobbiamo
essere con il Signore e dov'è il
Signore non c'è invidia, non c'è la
criminalità, non c'è l'odio, non ci
sono le gelosie ma c'è fratellan-
za».
«CHIACCHIERE UCCIDONO»
- Francesco stigmatizza consoli-
date abitudini in base alle quali
«il primo giorno si parla bene di
chi viene da noi, il secondo non
tanto, il terzo si incomincia a
spettegolare e poi si finisce spel-
landolo». Noi siamo abituati alle
chiacchiere e ai pettegolezzi ma -
lamenta il Papa -quante volte le
nostre comunità e anche la nostra
famiglia sono un inferno, dove si
gestisce questa criminalità di uc-
cidere il fratello e la sorella con
la lingua!»
Ecco due storielle che ci possono
aiutare a fare una serena rifles-
sione.
Un giorno, una chiacchierona
nota in tutta Roma, andò a con-
fessarsi da San Filippo Neri. Il
confessore ascoltò attentamente e
poi le assegnò questa penitenza:
“Dopo aver spennato una gallina
dovrai andare per le strade di Ro-
ma e spargerai un po' dappertutto
le penne e le piume della gallina!
Dopo torna da me!”.
La donna, un po’ a malincuore,
eseguì questa strana penitenza e
andò a riferirlo a Filippo Neri.
Lui le disse: “La penitenza non è
finita! Ora devi andare per tutta
Roma a raccogliere le penne e le
piume che hai sparso!”.
“Tu mi chiedi una cosa impossi-
bile!”, disse la donna.
E il confessore le rispose così:
“Anche le chiacchiere che hai
sparso per tutta Roma non si pos-
sono più raccogliere! Sono come
(Continua a pagina 2)
La lingua e la comunicazione: saperli usare per il proprio bene e per il regno di Dio. di Marco Alaimo
Settembre - Ottobre 2013 Donna Vestita di Sole 2 pagina
le piume e le penne di questa gal-
lina che hai sparso dappertutto!
Non c’è rimedio per il danno che
hai fatto con le tue chiacchiere!”.
Questo piccolo aneddoto della
vita di san Filippo Neri, strappan-
doci un sorriso, evidenzia come
dettagli che trascuriamo si rivela-
no in verità fondamentali. A vol-
te ciò che rovina ha proprio que-
sto nome: la superficialità con
cui si pensa di poter (o dover)
“passare sopra” a tante cose.
Invece, rendere noti gli sbagli
altrui a terzi è molto grave, in
particolar modo quando si evita,
per i più svariati motivi, di par-
larne col diretto interessato. In-
nanzitutto è – con grande man-
canza di stile – dribblata l’oppor-
tuna e necessaria correzione fra-
terna, che rappresenta sempre,
oltre ad un confronto schietto e
verace, una reciproca occasione
di crescita – non solo spirituale
ma anche umana –.
La storia del Toast:
-Dopo un lungo e duro giorno di
lavoro, mia mamma mise un piat-
to con salsicce e pane tostato,
molto bruciato, davanti al mio
papà.
-Ricordo che stavo aspettando
che lo notasse… Nonostante mio
padre lo avesse notato, prese un
pane tostato, sorrise a mia madre
e mi chiese come era andata a
scuola.
-Non ricordo cosa gli risposi, pe-
rò mi ricordo il vederlo spalmare
burro e marmellata sul pane to-
stato e mangiarlo tutto.
-Quando mi alzai da tavola, quel-
la sera, ricordo aver sentito mia
madre chiedere scusa a mio pa-
dre per il pane tostato molto bru-
ciato. Mai dimenticherò quello
che gli disse:
"Cara non preoccuparti, a volte
mi piace il pane tostato un po'
bruciato."
-Più tardi, quella sera, andai a
dare il bacio della buona notte a
mio padre e gli chiesi se vera-
mente gli piaceva il pane tostato
bruciato.
- Egli mi abbracciò e mi fece
questa riflessione:
"la tua mamma ha avuto un gior-
no molto duro nel lavoro, è molto
stanca, ed inoltre un pane tostato
un po' bruciato non fa male a
nessuno".
-La vita è piena di cose imperfet-
te. Imparare ad accettare i difetti
e decidere di apprezzare ognuna
delle differenze degli altri, è una
delle cose più importanti per
creare una relazione sana e dura-
tura.
-La comprensione e la tolleranza
sono la base di ogni buona rela-
zione.
-Sii più gentile di quanto ritieni
necessario esserlo perché tutte le
persone, in questo momento,
stanno lottando a qualche tipo di
battaglia.
-Tutti abbiamo problemi e tutti
stiamo imparando a vivere, ed è
molto probabile che non ci basti
una vita per imparare il necessa-
rio.
"Il viaggio verso la felicità non è
diritto. Esistono curve chiamate
EQUIVOCI, esistono semafori
chiamati AMICI, luci di posizio-
ne chiamate FAMIGLIA, e tutto
si raggiunge se hai: Una ruota di
scorta chiamata DECISIONE, un
potente motore chiamato COM-
PRENSIONE, una buona assicu-
razione chiamata FEDE, abbon-
dante combustibile chiamato PA-
ZIENZA, e soprattutto un autista
esperto chiamato AMORE!!!"
(Continua da pagina 1) S acerdoti, io non sono un Prete e
non sono mai stato degno neppu-
re di fare il chierichetto. Sappiate che
mi sono sempre chiesto come fate voi
a vivere dopo aver detto Messa. Ogni
giorno avete DIO tra le vostre mani.
Come diceva il gran re San Luigi di
Francia, avete «nelle vostre mani il re
dei Cieli, ai vostri piedi il re della ter-
ra». Ogni giorno avete una potenza
che Michele Arcangelo non ha. Con le
vostre parole trasformate la sostanza
di un pezzo di pane in quella del Cor-
po di Gesù Cristo in persona. VOI
OBBLIGATE DIO A SCENDERE
IN TERRA! SIETE GRANDI! SIE-
TE CREATURE IMMENSE! LE
PIU' POTENTI CHE POSSANO
ESISTERE. Chi dice che avete ener-
gie angeliche, in un certo senso, si può
dire che sbaglia per difetto.
Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE
SANTI! Se siete santi voi, noi siamo
salvi. Se non siete santi voi, noi siamo
perduti!
Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi
dell'Altare. A costruire opere, fabbri-
che, giornali, lavoro, a correre qua e
là in Lambretta o in Millecento, sia-
mo capaci noi. Ma a rendere Cristo
presente ed a rimettere i peccati, siete
capaci SOLO VOI!
Siate accanto all'Altare. Andate a
tenere compagnia al SIGNORE. La
vostra giornata sia: preghiera e Ta-
bernacolo, Tabernacolo e preghiera.
Di questo abbiamo bisogno. Nostro
Signore è solo, è abbandonato. Le
chiese si riempiono [si fa per dire]
soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là
24 su 24 e chiama le anime. A tutti,
anche a noi, ma in particolare a te,
sacerdote, dice di continuo: «Tienimi
compagnia. Dimmi una parola. Dam-
mi un sorriso. Ricordati che t'amo.
Dimmi soltanto "Amore mio, ti voglio
bene": ti coprirò di ogni consolazione
e di ogni conforto».
Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne
parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Be-
nedetto da Norcia, Francesco Saverio,
Santa Teresina. IL MONDO HA BI-
SOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO
Vogliamo. E non se ne parla. Si ha
paura a parlare di DIO. Si parla di
problemi sociali, del pane. Ve lo dice
uno scienziato: nel mondo C'E' PA-
(Continua a pagina 3)
Parlare si, ma parlare di Dio e con Dio !! AI SACERDOTI
3 pagina
Settembre - Ottobre 2013 Donna Vestita di Sole
COMMENTO DI FRA’ FRANCESCO ARENA DI SILOE
I l sapere che nella Bibbia viene chiamato Sapienza, è l’insieme delle conoscenze che servono
all’uomo per essere felice, cioè per conseguire lo scopo della sua vita. Infatti ciascuno di noi vuole vivere bene e per questo fa delle scelte, ma orientarsi tra le mille opportuni-tà e promesse di felicità che ogni giorno ci vengono proposte, non è facile: ecco che la Sapienza ci viene in soccorso. La scienza ci abitua all’analisi, a scomporre i problemi in problemi più piccoli, ma a volte si corre il rischio di perdere il filo. Per apprendere veramente bisogna ave-re capacità di sintesi, cioè riuscire a collegare esperienza e conoscenza per ottenere un sapere utile, che possa indirizzarci verso il bene. La Sapienza è questa sintesi. Molta gente seguiva Gesù, il fenomeno, quello che sa guarire, perfino resu-scitare e che distribuisce pane e pe-sce gratis. Il Maestro li mette in guardia, seguirlo significa andare contro corrente, compiere delle
scelte precise, a volte in contrasto con la consuetudine. Noi siamo la massa, i consumatori, gli spettatori, gli utenti. Oggi è facile essere in-fluenzati più o meno subdolamente. La televisione, gli spettacoli, la pub-blicità, propongono dei modelli, sbandierano sondaggi, offrono opi-nioni preconfezionate, che condizio-nano inesorabilmente. È difficile essere diversi. Siamo in difficoltà, perché il costume spesso prevale sulla morale. Oggi si fa così, diciamo allargando le braccia. Ecco perché Gesù deve usare delle parole così forti, per svegliarci da questo torpo-re mediatico. Guarda in faccia la realtà, dice, verso dove sei incammi-nato? Vivrai in eterno? Le azioni che compi quali conseguenze porteran-no? Mettiti a tavolino e fai un bilan-cio come un costruttore avveduto, come uno stratega esperto. Finché sei in tempo mettiti al riparo da amare sorprese. Rinuncia ai tuoi averi. È un’affermazione apparente-mente assurda, può un padre lascia-re alla fame i propri figli o un medi-co buttare via i suoi strumenti? Non
si tratta di questo, evidentemente, ma di capire ciò che veramente ha valore. L’uomo non può salvarsi da solo. Qui ci ricolleghiamo ancora alla prima lettura: i ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le no-stre riflessioni. Quando le cose van-no bene noi siamo pieni di certezze, ci sembra di avere tutto sotto con-trollo, ma appena ci confrontiamo con la sofferenza e la morte, faccia-mo l’amara esperienza dei nostri limiti. Fossimo anche miliardari non potremmo allungare la vita di un’o-ra soltanto. Rinunciare ai propri ave-ri vuol dire allora rinunciare alla pre-tesa di fare da soli e fidarsi del Si-gnore, consegnarsi a Lui.
I n quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la
propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». Parola del Signore.
...PER SEGUIRE GESÙ CON SAPIENZA
NE! CI SONO RI-
SORSE CHE, se ben distribuite, pos-
sono garantire una vita, forse modesta,
ma CERTAMENTE PIU' CHE DI-
GNITOSA A 100 MILIARDI DI UO-
MINI! L'UOMO HA FAME DI DIO!
E si uccide per disperazione. Dobbia-
mo credere, ecco il compito delle Mis-
sioni: donare DIO al mondo!
Suore, scusate se vi parlo così: tornate
ad abituarvi al silenzio!
Bello tutto, la preghiera collettiva è
potentissima davanti al Signore. Ri-
cordatevi, però, che si può fare una
preghiera insieme anche lontani
100.000 km. La vicinanza è nel cuore
di DIO, non nel contatto dei gomiti.
Anzi, anche a contatto di gomiti, per-
ché noi non disprezziamo le realtà con-
crete, visibili e materiali. Ma attenti a
non esagerare. Chi volesse dire solitudi-
ne soltanto sbaglia, ma chi dice solo
appiccicamento di cuore sbaglia. Sba-
gliano l'uno e l'altro.
Servo di Dio
Enrico Medi
(Continua da pagina 2) AI SACERDOTI
Settembre - Ottobre 2013 Donna Vestita di Sole 4 pagina
Settembre - Ottobre 2013
Calendario degli incontri del gruppo «Donna Vestita di Sole»
Buon Compleanno a
Firenze Piazzale Michelangelo
6 ottobre 2013
"Quando l’amore dà senso alla tua vita"
Non dire falsa
testimonianza
Programma dell’evento Accoglienza con musiche e danze. Lettura di brani celebri ispirati al te-ma del comandamento. Messaggio dell’Arcivescovo della Cit-tà a commento del comandamento. Testimonial dei vari mondi della cul-tura, della scienza, dell’economia, del-lo spettacolo e dello sport. Testimoni che hanno fatto esperienza nella loro vita del comandamento. Video Messaggio del Santo Padre Francesco. Brani musicali e creatività. Accensione delle candele e affidamen-to della città con accenti ed espressio-ni tratti da scritti del santo protettore e dei beati e santi della città o della regione.
Famiglia, vivi la gioia della Fede! DA NON PERDERE
"Salva l'umanità"
O Maria Immacolata,
a Te ricorriamo con affetto filiale:
illumina, guida,
salva l'umanità redenta da Cristo,
tuo Figlio e nostro Fratello!
Richiama i lontani,
converti i peccatori,
sostieni i sofferenti,
aiuta e conforta
chi già ti conosce e ti ama!
“Grandi cose di Te si cantano, o Maria,
perché da Te è nato il Sole di giustizia,
Cristo, nostro Dio!
Giovanni Paolo II
Svegliarsi e ripartire Madeleine Debrel O Signore, che continuamente ci incitasti a star svegli a scrutare l'aurora a tenere i piedi nei calzari e non nelle pantofole, fa' che non ci appisoliamo sulle nostre poltrone nei nostri anfratti nelle culle in cui ci dondola questo mondo di pezza, ma siamo sempre attenti a percepire il mormorio della tua voce che continuamente passa tra le fronde della vita a portare frescura e novità. Fa' che la nostra sonnolenza non ci divenga giaciglio di morte e - caso mai - dacci tu un calcio per star desti e ripartire sempre.
Mar. 01/10
Bientina Oratorio “Regina Pacis”
Viale Vittorio Veneto ore 21,15 Santa Messa e rinnovo delle promesse.
Ven. 04/10
Bientina Oratorio “Regina Pacis” ore 21,15
Preghiera comunitaria carismatica e
Insegnamento.
DOM. 6/10 FIRENZE
PIAZZALE MICHELANGELO
ORE 20.30 10 PIAZZE X 10
COM,ANDAMENTI “Non dire falsa testimonianza”
(vedi riquadro)
Ven. 11/10 Bientina
Oratorio “Regina Pacis” ore 21,15
Preghiera comunitaria carismatica e
Insegnamento.
Giov. 17/10
Bientina ore 21,30
Roveto ardente di preghiera
Ven. 18/10
Bientina
Oratorio “Regina Pacis” ore 21,15 Preghiera comunitaria carismatica e
Insegnamento.
Ven. 25/10
Bientina ore 21,30
Santa messa di intercessione per i sofferenti.
Mar. 29/10
Bientina
Oratorio “Regina Pacis” ore 21,15
Intercessione e preghiere sui fratelli
DAL 31.10 AL 3.11
37° Conferenza Nazionale Animatori
“Tutti siano una cosa sola perché il mondo creda” Gv 17,21 (vedi riquadro)
8/10 Giovanni Ceccanti
12/10 Angela Monticone
15/10 Giada Armani
19/10 Antonietta Luisi
29/10 Antonietta Suanno
Gli incontri sono aperti a tutti.
VIENI!