Anno XLV - nr. 136 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in ... · di marciatori tra i mille agi...

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COLLE DI NAVA 67° RADUNO AL SACRARIO DELLA DIVISIONE CUNEENSE La foto di copertina che apre il Notiziario rappresenta la volontà dei Reduci nel ricordare i Caduti della Campagna di Russia. Albino Carbone, alpino del Battaglione Ceva, Medaglia d’Argento al Valor Militare e Mutilato di Guerra, Li ha raggiunti nel Paradiso di Cantore poche settimane prima dell’appuntamento di Nava, ma ha voluto che il Suo Cappello fosse lì a rappresentarlo, per portare il saluto al Generale Emilio Battisti. Anno XLV - nr. 136 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - AGOSTO 2016

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COLLE DI NAVA67° RADUNO AL SACRARIO

DELLA DIVISIONE CUNEENSE

La foto di copertina che apre il Notiziario rappresenta la volontà dei Reduci nel ricordare i Caduti della Campagna di Russia. Albino Carbone, alpino del Battaglione Ceva, Medaglia d’Argento al Valor Militare e Mutilato di Guerra, Li ha raggiunti nel Paradiso di Cantore poche settimane prima dell’appuntamento di Nava, ma ha voluto che il Suo Cappello fosse lì a rappresentarlo, per portare

il saluto al Generale Emilio Battisti.

Anno XLV - nr. 136 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - AGOSTO 2016

Siamo saliti ancora una volta quassù ai novecento metri del Colle di Nava dove sessantasette anni fa i reduci della Divisione Cuneense vollero innalzare un cippo che ricordasse i loro sfortunati compagni rima-sti in terra di Russia.E’ l’alba di domenica 3 luglio. C’è il sole questa mat-tina e un verde che abbaglia. C’è traffico sulla statale 28; i forzati del mare affrontano la lunga discesa che li separa dall’agognata meta. La Riviera dei Fiori è giù a quaranta chilometri.Non c’è odore di salmastro qui: la Liguria non è solo costa. Qui in piene Alpi Liguri c’è profumo di pini e di fieno tagliato. Profumo di alpini.

L’Italia, ieri sera, a perso ai rigori. L’onore è salvo. E ieri sera organizzato dal Coro Sezionale “Monte Sac-carello” si è tenuto nel Forte Centrale il 18° Canta-montagna, rassegna di cori alpini: ospiti il Coro A.N.A. “Stella Alpina” di Berzonno. Bella serata e di-screto pubblico nonostante Italia –Germania. Il Forte

Centrale è il salotto buono del Coro dove invitare gli ospiti di riguardo.Giù vicino al Sacrario, intanto, si riunivano intorno al falò gli amanti della tradizione. Intorno al fuoco, un tempo, vegliavano i reduci e raccontavano le storie. Narrazioni lievi e quasi criptate, fatte di molto pudo-re e poco piagnisteo, mai un lamento. La verità nuda e cruda, la guerra e il dolore erano roba loro da non dispensare ai figli, anche se figli con la penna. Saltava fuori sempre un aneddoto divertente e, a volte, come un lampo nel buio, il profilo di un compagno. Un sor-

riso, allora, era il tentativo mal riuscito di nascondere quel groppo che chiudeva la gola e strozzava le parole.Oggi non ci sono i reduci e non si racconta più. Allora qualche musicante si porta avanti col lavoro e dà fiato allo strumento. La notte della vigilia è sempre piena di questi suoni e passa così.I Carabinieri del Maresciallo Allerino sono già in ser-vizio da un po’ nella zona del Sacrario dove iniziano a farsi vedere ospiti e autorità. Arrivano anche i primi pullman dal Piemonte e il colle si anima.Ci sono un bell’afflusso e l’allegria dei primi incontri con gli amici. Da un’occhiata tutto sembra preparato a dovere, con il solito ordine, dai volontari della Sezio-ne di Imperia. I girasoli, fiore simbolo di un’immane tragedia, illuminano l’esedra. Si può incominciare. All’ammassamento c’è chi prov-vede all’inquadramento del corteo. Molti i vessilli

sezionali e i gagliardetti a testimoniare che Nava è pa-trimonio di tutti gli alpini, molti anche i gonfaloni da quello della Regione Liguria, a quelli delle Province di Cuneo e Imperia e dei tanti Comuni limitrofi come Pornassio, Ormea e Pieve di Teco che fu sede del mi-tico Battaglione “anciua”. Spicca tra tutti il Labaro dell’UNIRR accompagnato dal Presidente Nazionale Francesco Maria Cusaro per la prima volta al radu-no. Folta la rappresentanza del Consiglio Nazionale della nostra Associazione guidata dal Vice Presidente Vicario Luigi Cailotto e dal Vice Presidente Massimo Curassì. Mai visti due Vice Presidenti in colpo solo da queste parti.Sfila la Fanfara Sezionale “Colle di Nava” e intona il

“trentatre” seguita dal picchetto armato del 2° Alpini, e ai colori accesi dei gonfaloni segue il lungo corteo verde degli alpini con in testa i tre vessilli di Imperia, Genova e Savona che furono le Sezioni ideatrici del Sacrario. Con il tradizionale rigore il cerimoniere sezionale di-

rige l’ingresso nel prato fino al completamento dello schieramento. Dopo l’ Alzabandiera inizia la messa in suffragio. E’ Don Gigi Lauro, Parroco del Sacro Cuore di Albenga, a celebrare con Don Marco Castagna, al-pino e cappellano della zona di ponente della Sezione di Imperia. Don Marco è anche il fondatore della Fan-fara Sezionale. Bravo ragazzo.Don Gigi si commuove. La suggestione di Nava col-pisce anche lui, prete di strada. Le sue parole all’ome-lia lasciano il segno: parla della forza della solidarietà degli alpini, delle missioni all’estero che devono esse-re strumenti di pace, dell’inutilità e della follia della guerra.E poi al termine, si alza Giovanni Alutto dalla zona dei Reduci accanto all’altare e recita la “Preghiera dell’Alpino”. La sua voce è ancora forte e graffia il si-lenzio che è calato improvvisamente. Giovanni è un Reduce del 2° Alpini della “Cuneense”, è piemontese e a novembre compirà cent’anni.L’Assessore del Comune di Pornassio, Raffaele Guglie-rame porta i saluti dell’amministrazione ricordando la tragedia degli italiani uccisi a Dacca consumata proprio poche ore prima e racconta il dolore dei fa-miliari degli alpini liguri mai tornati a baita.Segue il saluto di ringraziamento del Presidente Se-zionale Enzo Daprelà e dice che Nava è di tutti e che qui si viene in pellegrinaggio per commemorare i Ca-

duti e rendere omaggio ai Reduci, che in Russia il loro compito fu svolto nel migliore dei modi, senza astio, senza odio, con rispetto, per dovere. Che si confonde spesso l’eroismo con il senso del dovere. Che forse è tanto difficile fare il proprio dovere da essere preso per eroismo. Il Generale Marcello Bellacicco, Vice Comandante delle Truppe Alpine rammenta anche lui il momento che si sta vivendo e la difficoltà nel trovare delle soluzioni.

Rivolto ai Reduci afferma che in Russia prima di esse-re soldati hanno dimostrato di essere uomini.Il Vice Presidente Vicario Luigi Cailotto porta il sa-luto della Sede Nazionale e del Presidente Sebastiano Favero dando poi spazio a Cesare Lavizzari per l’ora-zione Ufficiale.E’ un momento di grande commozione quando, dopo la narrazione di quanto subì l’ARMIR nel gennaio del 1943, rivolto ai Reduci, pone l’accento sul trattamento che fu loro riservato al ritorno, un insulto alla dignità umana, e di come fosse loro diritto abdicare, rinun-ciare ad essere ancora italiani. Nonostante tutto, que-sti ragazzi che allora avevano vent’anni non chiesero mai niente, anzi si rimboccarono le maniche per ri-costrire materialmente e, soprattutto, moralmente un Paese distrutto.Le parole lasciano il posto alle note del “Silenzio” per l’Onore ai Caduti. Poi i trenta rintocchi della campa-na. Era il 30 gennaio del 1943 a Valuiki quando ci fu l’ecatombe. Poi fu il “davai”.

Enzo Daprelà

67° RADUNO AL SACRARIO DELLA CUNEESE

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I Vessilli di Imperia, Savona e Genova

I Vessilli delle Sezioni nel prato della Cerimonia

Cesare Lavizzari, Consigliere Nazionale

Il Generale Marcello Ballacicco

“Non so se ho l’onore di portare questa maglia”: con que-ste parole ci sbalordisce il buon Attilio, classe 1923, redu-ce del glorioso battaglione Ceva, mentre felice come un fanciullo indossa la maglia commemorativa della Marcia di avvicinamento all’Adunata, donatagli dal gruppetto di emozionatissimi Giovani Alpini liguri e piemontesi par-titi quella stessa mattina dal Sacrario del Colle di Nava, e arrivati a Ceva, dopo aver attraversato sotto un’implacabi

le pioggia la Val Tanaro.“Più che una Marcia, un Pellegrinaggio”, così ci eravamo ripromessi sarebbe stato, e il meteo dal canto suo ha voluto darci una mano in tal senso: pioggia a più riprese, intensa fino a bagnarci le ossa dalle parti di Garessio, compagna del passo pensoso di questo sparuto gruppo di alpini e di poche, coraggiose infermiere volontarie, che hanno volu-to condividere con noi questo viaggio della memoria.Siam partiti dal Sacrario del Colle di Nava, e non pote-va essere altrimenti: una commossa cerimonia con tanti alpini delle sezioni liguri e del basso Piemonte venuti a salutarci, come per dirci: “ci siamo anche noi”. L’alzabandiera e l’inno, gli alpini intirizziti sull’attenti, mentre la pioggia conferiva maggior solennità all’evento, il doveroso omaggio alla tomba del Generale Battisti, e la marcia può cominciare: Ormea, Garessio, Trappa, Ba-gnasco. Paesi ignoti all’Italia delle grandi città, ma dove la memoria della tragedia della Ritirata di Russia vive tutto-ra: monumenti dove l’elenco dei caduti dell’ultimo conflit-to mondiale supera di gran lunga quello dei caduti della Grande Guerra, e le iscrizioni riportano la dicitura “Alpi-no”, ripetuta lungo tutta la colonna, e tu che leggi sai che quei nomi vogliono dire Rossosch, Nowo Postojalowka, Walujki, calvario degli alpini della Cuneense, Divisione Martire, la cui sede era proprio tra queste valli a cavallo tra Liguria e Piemonte.

L’accoglienza fraterna dei gruppi alpini lungo il percorso ci alleggerisce il cammino: Ormea, Bagnasco, Ceva, Alba e Motta d’Asti, tante baite dove riposare e ricordare assie-me: è durante la sosta a Ceva che incontriamo Attilio: 93 anni portati splendidamente, una mente lucida e uno spi-rito vivace, e al sentirlo ringraziarci, noi, squadra solitaria di marciatori tra i mille agi della vita moderna, viene da pensare alla mite e umile grandezza di quella generazio-ne, perduta tra i monti della Grecia e nelle steppe russe, e mentre gli ultimi superstiti di quel capitolo di storia si addormentano uno dopo l’altro, mi chiedo, saremo noi

giovani, nel nostro piccolo, all’altezza di tali avi? Ed allora penso a Valter, che si commuoveva davanti al monumento degli alpini, e penso a Gian Mario, con mo-glie e figli piccoli al seguito per tutta la marcia, e a tutti gli altri alpini che ho incontrato in questi giorni di Adunata: fieri, umili, onesti e operosi, e mi viene in mente quella canzone alpina “Motorizzati a pié, la penna sul cappel, lo zaino affardellato, l’Alpin l’è sempre quel”. “Non so se ho l’onore di portare questa maglia”, queste pa-role le porterò sempre con me, perché ci hanno alleggeri-to la marcia, ci hanno fatto cantare orgogliosi dalle parti di Isola d’Asti, mentre il tamburo batteva più forte il passo per coprire il frastuono della grandine sulle nostre teste.. Grazie Attilio, è per te questa marcia, e tutte quelle che verranno in futuro, e per quei 13470 caduti e dispersi della Divisione Cuneense.

Federico Guadalupi

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COLLE DI NAVA – ASTI: UNA MARCIA PER RICORDARE

Non si è ancora spenta l’eco suscitata dalla grande Adunata Nazionale degli Alpini che si è tenuta ad Asti dal 13 al 15 maggio scorso. L’ampia risonanza è dovu-ta alla grande partecipazione di “Penne nere” prove-nienti da tutte le sezioni italiane ed estere, che, già da mercoledì 11, hanno riempito le vie e le piazze della città piemontese con un crescendo inarrestabile e ani-mato con canti, suoni e allegria le giornate e le notti astigiane. Tutti noi sappiamo che cos’ è un’Adunata degli Alpini: una splendida festa dove i momenti più seri delle cerimonie patriottiche e religiose si fondono con quelli più scanzonati dei cori improvvisati in ogni angolo della città, delle musiche delle fanfare itineran-ti e delle bandine estemporanee che coinvolgono tutta la popolazione in un turbine di gioiosa allegria. Il mo-mento culminante dell’Adunata è poi la grande sfilata della domenica, quando ogni Sezione italiana ed este-ra sfila perfettamente inquadrata con i propri vessilli e gagliardetti preceduta dal suono delle fanfare: uno spettacolo immane e indimenticabile!Così è stato anche ad Asti, ma forse, per la vicinanza e contiguità del Piemonte con la Liguria, quest’anno gli Alpini liguri hanno partecipato in massa all’Adu-nata, in particolare quelli della Sezione di Imperia che erano circa 300, un bel numero davvero! Ma non è stata soltanto questa eccezionale presenza (non che i nostri Alpini fossero pochi anche alle Adunate più lontane, come quelle di Catania, Bari o L’Aquila) che ha reso particolare l’Adunata appena trascorsa, infatti essa può vantare una bella novità rispetto al passato, cioè la marcia di avvicinamento ad Asti, partita dal Colle di Nava, mercoledì 11 maggio. Una novità as-soluta scaturita dalla fantasia e creatività di due Alpi-ni della nostra Sezione, Massimo Barbato e Federico Guadalupi. La marcia, fatta propria da tutta la Sezione di Imperia e riscuotendo un successo di dimensione nazionale, ha incontrato favore e consensi sempre cre-scenti e ottenuto la collaborazione di molte Sezioni e Gruppi liguri e piemontesi. Così, un pugno di teme-rari (ma gli Alpini nulla temono) è partito a piedi di prima mattina dall’area del Colle di Nava, cara a tutti gli Alpini imperiesi perché custodisce nel Sacrario le spoglie del Gen. Emilio Battisti, ultimo comandante della Divisione Alpina Cuneense, la “Divisione Marti-re”, sacrificatasi in terra di Russia, nella tremenda bat-taglia di Nowo Postolajowka.

I marciatori hanno sfidato il maltempo e si sono in-camminati verso Asti facendo diverse tappe nelle va-rie località piemontesi che hanno incontrato sul loro percorso ed entrando poi, stanchi ma fieri dell’impre-sa compiuta, nella città dell’Adunata.Così si sono uniti a tutti gli Alpini già presenti e hanno contribuito ad allietare la grande festa che ha precedu-to l’imponente sfilata di domenica, 15 maggio. Tra i marciatori, vi era anche il col. Marco Fronti, coman-dante della Base logistico-addestrativa di Sanremo, un artigliere da montagna doc.Lo sfilamento finale è un rito che si ripete in ogni Adunata, a volte più coinvolgente, come lo scorso anno a L’Aquila, a volte meno. Il dato più rilevante di quest’anno è stato, come ho già detto, la grande par-tecipazione di Alpini della Sezione, ma ci sono altri aspetti peculiari ed interessanti; ad esempio, il fatto che nella sfilata spiccavano per la loro presenza, con tanto di fascia tricolore, numerosi sindaci dei vari co-muni della Provincia. In particolare, vorrei sottoline-are la partecipazione del sindaco di Ceriana, Bruna Rebaudo, assidua presenza alle nostre Adunate dal giorno in cui la Protezione Civile degli Alpini corse in soccorso della popolazione cerianasca colpita da un’alluvione. E, se poi, qualche primo cittadino ha prestato il servizio militare nel corpo degli Alpini, ha ovviamente il diritto - dovere di portare il Cappello Alpino. Quest’anno, altra grande novità, era appunto presente il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, Al-pino del Battaglione “Mondovì”, fiero ed emozionato per avere sfilato, Alpino tra gli Alpini, in mezzo a due ali di folla plaudente, insieme ai suoi colleghi sindaci. Sì, perché la sfilata è il momento più emozionante e coinvolgente e, nonostante io abbia fatto decine di Adunate, non riesco ad evitare di farmi prendere ogni volta da un groppo alla gola, dal “magone”, quando vedo queste folle plaudenti, le bandierine italiane che sventolano, le donne che si sgolano a gridare da dietro

le transenne: “bravi, Alpini!” , “grazie”.Sarà anche che mi sento particolarmente coinvolto essendo il presidente della Fanfara Alpina Seziona-le, la “Colle di Nava” che apre sempre la sfilamento della Sezione di Imperia preceduta dal suo vessillo. E’ inutile dirlo, ma la Fanfara suscita subito entusiasmo e commozione nelle persone, soprattutto quando in

LE PARTICOLARITA’ DELL’ADUNATA NAZIONALE DEGLI ALPINI AD ASTI

Da Nava ad Asti: Val Tanaro

Valter con Attilio Reduce della Cuneense

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sfilata suona brani come “Vecchio scarpone” oppure, ed è il caso della recente Adunata, “La marcia dei co-scritti piemontesi”. È stato bello e ha creato un’atmosfera particolare l’in-serimento del Coro Sezionale “Monte Saccarello” che,

appena udite le note della marcia, ha iniziato a cantar-la accompagnato dal suono della Fanfara.Nelle sfilate, la Fanfara è un po’ l’ “avanguardia” della Sezione, è la prima ad essere scorta da lontano e si an-nuncia richiamando l’attenzione con i colpi secchi dei suoi tamburi imperiali o con lo squillo dei suoi stru-menti; è la prima a ricevere gli applausi della gente, a scaldare i cuori, a destare ricordi ed emozioni, fino a provocare addirittura le lacrime. Infatti, in alcune Adunate, le note di un brano come “Le campane di San Giusto” hanno destato una commozione tale che vi erano donne e uomini che ci salutavano piangendo con sventolio di bandierine e applausi, senza riuscire

neppure a parlare per il “magone” che avevano.Ho appena citato Coro e Fanfara, due importanti realtà della Sezione di Imperia, ma esse non sono le uniche. Infatti possiamo vantare anche un nucleo di protezione civile, che tuttavia, per abitudine, non par-

tecipa in veste ufficiale alla grande parata della domenica nelle Adunate Naziona-li. Era invece presente ad Asti e ha sfilato insieme alla Protezione Civile Nazionale dell’A.N.A., il Nucleo Cinofilo da Soccorso “Alpha”, rappresentato dall’Unità Cinofila composta dall’Addestratrice ENCI Lavia Ceccarelli e dalla cagnetta Golden Retrie-ver Petra, binomio al femminile ormai veterano degli scenari operativi di ricer-che di persone disperse sul territorio del Ponente ligure.Il Nucleo è l’ultimo nato in seno alla Sezione di Imperia, ma è già sta-to impiegato in diverse operazioni di soc-corso e ha partecipato a corsi di addestra-mento e gare internazionali conseguendo sempre ottimi risultati e ricevendo premi e certificazioni di rilievo.Siamo tornati da poco dalla fatica di Asti, ma il pensiero è già rivolto all’Adunata Na-

zionale 2017, che si terrà a Treviso. Prima, però, gli Alpini imperiesi saranno impegnati nell’annuale Ra-duno al Colle di Nava, la prima domenica di Luglio; poi, il 10 e l’11 settembre, seguirà, a Susa, il Raduno del Primo Raggruppamento, comprendente le Sezioni liguri, piemontesi, valdostane e la Sez. Francia.Gli Alpini sono sempre in marcia e il motto “Mai strac”, tipico degli Alpini paracadutisti, può valere per tutti, sempre, come siamo, con la mente indefessa-mente rivolta agli impegni futuri.Siamo unici e qualcuno ha scritto su uno striscione portato in sfilata: “Come farebbe l’Italia senza gli Al-pini?”

Festa della Repubblica tutta al femminile quella volu-ta quest’anno ad Imperia da S.E. il Prefetto, Dott.ssa Silvana Tizzano. Tante donne in divisa hanno preso

la parola e sono state omaggiate dal Prefetto con un presente floreale al termine della manifestazione. Ad una donna è stato affidato il compito di esegui-re l’Inno di Mameli, durante la cerimonia dell’Alza-bandiera, e il “Va’ pensiero” dal Nabucco di G.Verdi, allorché una squadra di Vigili del Fuoco ha srotolato dal tetto di un edificio, con grande effetto scenico, una

lunga Bandiera italiana.La cantante era il soprano Roberta Moschella, Sosti-tuto Commissario della Polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Imperia, che ha eseguito l’Inno Nazionale accompagnata dalla nostra Fanfara Sezio-nale “Colle di Nava” diretta mirabilmente dal suo M°, Giampiero Rosso.La Fanfara ha sottolineato anche gli altri momenti salienti della manifestazione rendendo gli Onori, in entrata ed in uscita dallo schieramento, al Prefetto e al Gonfalone della Provincia di Imperia decorato di M. d’O. al V.M. dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.Vi è stato anche il tempo per suonare qualche brano; in particolare, l’inno del Reggimento “San Marco” ri-petuto due volte in onore dei nostri due Fucilieri di Marina, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, ancora in attesa di giudizio.Alla cerimonia era presente il nostro Presidente Se-zionale, Enzo Daprelà, con il Vessillo della Sezione e una rappresentanza di Alpini e di appartenenti al Nu-cleo della Protezione Civile A.N.A. di Imperia.

Roberto Criscuolo

CELEBRAZIONI DEL 2 GIUGNO AD IMPERIA PORTO MAURIZIO CALATA “ANSELMI”:

La Fanfara Sezionale “Colle di Nava” ancora una volta protagonista.

Tante “penne nere” ma anche tanti Lions e cittadini hanno gremito sabato scorso la sala consiliare, gentilmente concessa dal Comune di Ventimiglia, in occasione della conferenza del Generale Marcello Bellacicco su “Venti anni di missione di pace dell’esercito italiano”, organizzata dal Lions Club Ventimiglia in collaborazione con il Gruppo di Ventimiglia dell’Associazione Nazionale Alpini, capeggiato da Guido Maccario, Alpino e Lion, al quale si deve l’idea di questo incontro. L’ argomento trattato è di viva attualità in questo momento storico e ben si concilia, come ha ricordato in apertura il cerimoniere del Lions Club Luigi Amorosa e sottolineato il Presidente Dario Bassani, con almeno uno degli scopi del Lions Club International: “creare e promuovere uno spi-rito di comprensione e d’intesa fra i popoli del mondo”.Fin dalle prime battute, il Generale Bellacicco ha chiarito che lo scopo principale della presenza dell’esercito nelle zone martoriate dai conflitti è l’aiuto alla popolazione locale e per meglio illustrare questo concetto la prima diapositiva da lui proiettata rappresenta-va un bambino afghano intento a giocare con, sullo sfondo, l’im-magine sfocata di due soldati in mimetica; un fine simbolismo per

CONFERENZA DEL GENERALE MARCELLO BELLACICCO SULLE MISSIONI DI PACE

I Sindaci dell’ Imperiese presenti all’ Adunata di Asti

La Fanfara accompagna il Sost. Comm. Roberta Moschella nell’Inno di Mameli

Il Generale Bellacicco in un momento della conferenza

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affermare che l’esercito è lì per quel bambino.L’innato carisma del generale Bellacicco e la sua capacità oratoria hanno affascinato la platea che ha seguito con interesse sia gli aspetti più tecnici (organismi preposti all’invio di truppe, regole d’ingaggio, etc.) che quelli più aneddotici, stimolando, alla fine della conferenza, una serie di domande alle quali ha puntualmente risposto, dimostrando anche, nel rispetto del suo ruolo, doti diplomatiche non indifferenti. A latere della conferenza il Generale Bellacicco ha confidato ad alcuni presenti che quello del militare non può essere inteso come un qualunque lavoro ma come un “servizio” nei confronti degli altri; lo stesso spirito che si ritrova anche nel motto dei Lion: “We Serve”.

Prima uscita ufficiale per il neoconsigliere Gianfranco Eufrasio, Gimmi, responsabile sezionale allo sport, il 1 maggio a Boves, dove si è svolto il Primo Campionato A.N.A. di mountain bike. La Sezione ha partecipato con due validi atleti, Maurizio Casonato (del Gruppo di Perinaldo, referente allo sport) e Nicola Deperi (Gruppo di Borghetto).Accompagnati da Gimmi, i nostri due atleti sono arrivati domenica mattina e, dopo essersi sottoposti alle pra-tiche di iscrizione e preparate le bici non restava che … correre! Si capiva fin da subito che la giornata sarebbe stata dura, vuoi per la pioggia che scendeva già dalla notte e vuoi per la temperatura a soli 4 gradi.Dopo il minuto di silenzio, il via della gara: gli atleti hanno imboccato una bella salita, inizialmente su asfalto per poi diventare uno sterrato che ha scremato il gruppo. Purtroppo Maurizio dopo 7km bucava, non riuscen-do a portare al termine la competizione.Ma lasciamo la “penna” a Nicola per le sue impressioni, senza scordare i complimenti ai nostri due “bocia sulle ruote” ed un ringraziamento a “Gimmi” per il supporto dato prima, durante e dopo la manifestazione.

CAMPIONATO A.N.A. DI MTB“UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE!”

“Ciao Nicola, il 1° maggio a Boves c’è il primo campionato nazionale ANA di MTB, mi farebbe piacere che tu parteci-passi!”. E’ la telefonata di un mio carissimo amico, nonché responsabile di zona, Luigi Rovere, con la quale sono venuto a conoscenza di questa magnifica manifestazione. Mi sono sentito subito in dovere di partecipare, nonostante un pro-

blema al ginocchio, in quanto, anche se sono un grande appassionato di bici, sono innanzi tutto un alpino!Sono arrivato a Boves domenica mattina, accolto dalla calorosa amicizia di Gimmy (Gianfranco Eufrasio, consigliere allo sport) ma da una fredda gior-nata. Pioggia e fango hanno fatto da cornice ad una prova su un percorso a dir poco spettacolare. Nella prima parte di gara ho cercato di tenermi nelle prime posizioni; purtrop-po dopo 7 km circa una caduta mi ha costretto a fermarmi per alcuni minuti e la ripresa è stata dolorosa e faticosa, ma lo spirito alpino mi ha spronato a continuare fino al traguardo, sapendo anche che poi sarei stato ricompensato da un prelibato rancio presso il Palazzetto dello Sport di Boves.Sono stato premiato come l’alpino più giovane ed ho cercato di fare del mio meglio, inconvenienti a parte, per rappresentare, insieme ad un grande biker locale Maurizio Casonato la sezione di Imperia.Durante la manifestazione, organizzata alla perfezione anche nei minimi det-tagli, è emersa veramente la natura che accomuna noi alpini: spirito di solida-rietà, di collaborazione, forte determinazione e gioia di essere uniti, neanche la pioggia ci ha spaventato perché l’alpino non è … idrosolubile.Sono fiero di appartenere al corpo degli alpini!W gli alpini, W lo sport, W l’Italia.

Nicola Deperi

VITA SEZIONALE

VINCENZO DAPRELA’ CONFERMATO PRESIDENTE

Domenica 6 marzo presso la Sala Polivalente del Comune di Santo Stefano al Mare si è tenuta l’Assemblea Or-dinaria dei Delegati per rinnovare le cariche sociali.I 44 Delagati su 51 convocati, che rappresentavano 23 Gruppi aventi diritto di voto, hanno espresso le loro pre-ferenze. Vincenzo Daprelà è stato riconfermato Presidente per il terzo mandato. La riconferma è stata salutata da un lungo applauso degli intervenuti, segno della stima che riveste il Presidente verso i soci della Sezione.Il consiglio sezionale è stato confermato per i cinque sesti: 14 infatti sono i consiglieri che proseguono il loro mandato, mentre sono tre i nuovi consiglieri ed uno che rientra dopo una pausa triennale; questo è l’elenco del nuovo consiglio: Giovanni BADANO, Francesco BETTONI, Romano BIAMONTI, Armando CHA, Roberto CRISCUOLO, Gianfranco EUFRASIO (GIMMI), Massimino FILIPPI, Graziano GABBI, Ezio GHERSI, Al-berto GHIGLIONE, Silvio GRANDAZZI, Federico GUADALUPI, Guido MACCARIO, Gianfranco MARINI, Oreste PASTOR, Luigi ROVERE, Natale VALDISSERRA, Giacomo VASSALLO.Nel corso dell’Assemblea il Presidente ha esposto la Relazione Morale, quindi il Tesoriere Giacomo Vassallo ha relazionato i presenti sul bilancio della Sezione per l’anno 2015.Infine Daprelà, nelle vesti di “nuovo Presidente”, espone i diversi impegni che attendono la Sezione nel corso del 2016, soffermandosi in modo particolare sulle celebrazioni per il 67° Raduno al Colle di Nava ed alla pre-gevole iniziativa della marcia di avvicinamento all’adunata di Asti, promossa dal gruppo dei “giovani alpini”.

Raccogliendo l’invito della Sede Nazionale una dele-gazione della Sezione di Imperia composta dal Pre-sidente Sezionale Enzo Daprelà, dal Vice Presidente Vicario Oreste Pastor e dal Consigliere Massimino Filippi ha partecipato ad Asiago alle celebrazioni della Grande Guerra che si sono tenute il 24 maggio scorso in occasione della visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella.La manifestazione si è svolta in diversi momenti.La prima parte si è tenuta al Sacrario (il Leiten) che raccoglie i resti di 54.286 soldati italiani e austriaci (34.286 sono italiani di cui 21.491 ignoti e 20.000 sono austriaci di cui 11.762 sono senza nome) dove i vessilli delle numerose Sezioni e i gagliardetti dei gruppi han-no fatto ala all’ingresso. La Liguria era ben rappresen-tata da Imperia, Genova e Savona.Molto simpatica e vivace la presenza dei curiosissimi alunni delle elementari schierati davanti agli alpini in uno sventolio di bandierine tricolore.Puntualissimo, alle 11.30, il corteo presidenziale ha percorso il lungo viale che porta al monumento, poi, a piedi, ha risalito la scalinata che porta allo spiazzo dove il Presidente Mattarella che era accompagnato dal Ministro della Difesa, la ligure Pinotti, dal Presi-dente della Regione Veneto Zaia ha visitato l’interno

del Sacrario per poi risalire nella sua parte alta per as-sistere all’Alzabandiera.Il Presidente della Repubblica sempre circondato dal servizio d’ordine ha voluto intrattenersi con i bambini e con gli alpini distribuendo carezze, saluti e strette di mano.Ha quindi lasciato il leiten per portarsi al municipio per un Consiglio Comunale straordinario.Vessilli e gagliardetti sono stati trasferiti sulla piazza di Asiago per la prosieguo della cerimonia, senza che fosse impostato uno schieramento, praticamente in ordine sparso, per usare un eufemismo. Questo pro-cedere disordinato ha fatto rilevare la mancanza di di-rettive precise e di quel servizio d’ordine che è sempre molto apprezzato dagli alpini.Lo stesso “fai da te” si è ripetuto in piazza dove ci si è dovuti arrangiare alla meglio nei pressi del palco.Dopo i discorsi ufficiali il Presidente si è trasferito in elicottero a cima Lozze dove ha incontrato i vertici della nostra Associazione.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AD ASIAGORicordo della grande Guerra il 24 Maggio

Maurizio Casonato, Gimmi Eufrasio e Nicola Deperi

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BAJARDORaduno di GruppoUna bella giornata di sole che ha illuminato i contraf-forti delle Alpi Liguri ha salutato gli alpini convenuti a Bajardo, domenica 22 maggio, per l’annuale raduno di gruppo.I tempi a disposizione decisamente ristretti non han-no impedito al Capogruppo Maurizio Moraglia e ai suoi collaboratori di organizzare la manifestazione in modo impeccabile, in perfetto stile alpino.L’ammassamento previsto sulla piazza principale per le ore 9,30, è stato preceduto da un accogliente rin-fresco a base di prodotti tipici e buon vino e allietato dalle note della banda.Prima della cerimonia il Capogruppo ha salutato e ringraziato i partecipanti.Ha preso, quindi la parola il Presidente Sezionale Enzo Daprelà che ha sottolineato il fatto che proprio cento anni fa iniziava sull’Altipiano d’ Asiago la terri-bile Strafexpedition, la missione punitiva, voluta dal Generale Conrad che costò, da una parte e dall’altra, migliaia di perdite. Ha ricordato che in quella batta-glia combattuta tra il 15 maggio e il 27 giugno 1916, combatterono gli alpini liguri dei Battaglioni Valle Arroscia e Monte Saccarello, quest’ultimo decorato di M.A.V.M.Alle 10.30 mentre la banda intonava il “Trentatre” si è formato il corteo che ha raggiunto il monumento ai Caduti che si erge all’inizio dell’abitato per l’Alzaban-diera che è stato accompagnato dall’inno nazionale cantato da tutti i presenti.Sulle note del Piave è stata deposta una corona d’alloro in onore dei Caduti. Una commovente esecuzione del Silenzio ha chiuso la cerimonia.Il corteo si è, quindi riformato e la sfilata ha attraver-sato il paese per poi confluire nella Chiesa Parrocchia-le per la Messa che è stata officiata da Don Ferruccio su un altare adornato con simboli alpini.Prima della recita della Preghiera dell’Alpino il Presi-dente Sezionale ha ricordato il quarantesimo anniver-sario del terremoto che Friuli e in modo particolare la figura del Presidente della Sezione di Imperia di que-gli anni, Alberto Raimondo, il cui cappello era pre-sente sull’altare, che tanto si era adoperato per portare soccorso alle popolazioni vittime del sisma, a capo del cantiere di Pinzano al Tagliamento.La figlia del Presidente Raimondo ha voluto, poi, rin-graziare Enzo Daprelà per il commovente ricordo del padre.Il Raduno ha poi preso una piega più lieta con un bre-

ve concerto in piazza della Banda.Gli alpini con i loro familiari si sono poi dispersi nei vari ristoranti per concludere la giornata in allegria.

IMPERIAFesteggiati i 98 anni del Presidente Onorario Carlo CarliIl 20 maggio il Cavaliere del Lavoro Carlo Carli, e Pre-sidente Onorario della Sezione di Imperia ha compiu-to la bell’età di 98 anni.E così il giorno successivo gli alpini della Sezione si

sono dati appuntamento presso la Sede di Piazza Calvi per festeggiare l’alpino Carlo con un aperitivo.Presenti molti Consiglieri e il Coro Sezionale Monte Saccarello di cui Carlo è corista onorario che ha into-nato, tra un brindisi e l’altro, alcuni canti della miglio-re tradizione per far vivere al nostro decano un po’ dell’atmosfera della recente 89^ Adunata Nazionale di Asti.Carlo Carli che era accompagnato dalla signora, am-bedue in ottima forma, non ha disdegnato di unirsi ai coristi dichiarandosi molto dispiaciuto per la sua mancata partecipazione all’Adunata.

Intervento nel cortile dell’Istituto d’ArteNel pomeriggio di venerdì 27 maggio una squadra di volontari formata dal Presidente Sezionale Enzo Da-prelà, dal Vice Presidente Vicario Oreste Pastor, dal Capogruppo della Valle del San Lorenzo Massimo Barbato e dal Col. Marco Fronti ha provveduto allo sfalcio e alla pulizia dei giardini dell’Istituto d’Arte di via Agnesi.Si è trattato di un intervento che aveva come finalità primaria l’eliminazione delle erbacce che avevano in-festato il terreno alle spalle dell’edificio scolastico.

Certamente una seconda fase dovrebbe riguardare la potatura degli alberi e l’eliminazione dei rovi ancora rimasti oltre alla bonifica dei terrazzamenti invasi da pietrame e residui di potatura.L’intervento, fortemente voluto dal Col. Fronti, costi-tuisce uno scambio di cortesie in considerazione che, in occasione del 14° Raduno alpino del I° Raggruppa-mento, gli allievi dell’Istituto avevano fatto dono alla Sezione di alcune tele aderendo al tema proposto per la manifestazione: “Alpini dal 1872 uomini di pace uomini di guerra”.

Nuovo Consiglio del Gruppo di ImperiaA seguito delle dimissioni del Capogruppo Fiorello Maini, i soci del Gruppo di Imperia sono stati convo-cati in assemblea Straordinaria per eleggere il nuovo Consiglio. E’ risultato eletto Capogruppo Antonello Amoretti, già consigliere e segretario sezionale sotto la presidenza di Arrigo Emanuelli. Vicecapogruppo il giovane Federico Guadalupi, tesoriere Francesco Bet-toni. Gli altri consiglieri eletti sono Luciano Allaria, Graziano Gabbi, Alberto Ghiglione, Enrico Panero, Roberto Piotto e Pierino Salomone.Al nuovo consiglio gli auguri da parte della redazione, per un proficuo e sereno lavoro, in vista della prossi-ma festa del gruppo, ad ottobre, per la ricorrenza del decennale del Gruppo.

MONTE TORAGGIO – PIGNA - BUGGIOFESTA DELLA CROCEIl Gruppo Alpini di Pigna e Buggio “monte Torag-gio” guidato dal Capogruppo Oreste Pastor, martedì 3 maggio, in una splendida giornata di sole, ha comme-morato la “Festa della Croce”.La celebrazione si è svolta a Pigna, nella Grotta di Lourdes, ideata nel 1874 da don Giacinto Bianchi e costruita con l’aiuto della popolazione. La Santa Mes-sa è stata dedicata a tutti gli alpini caduti nelle guerre e a quelli andati avanti; il celebrante, don Secondo, ha ricordato in particolar modo il canonico don Guido Pastor che aveva fortemente voluto questa comme-morazione. All’incontro erano presenti numerosi alpini del Grup-po locale e di quelli limitrofi, le forze dell’ordine rap-presentate dal Maresciallo Bisazza della Stazione dei Carabinieri di Pigna, le Suore di Pigna della Congre-gazione delle Figlie di Maria Missionarie, alle quali sono state devolute le offerte ricevute a favore della

loro Missione in Repubblica Centrafricana. La po-polazione di Pigna e Buggio ha partecipato alla cele-brazione ed è stata molto apprezzata la presenza del coro della Parrocchia di Pigna, cha ha sapientemente animato la celebrazione della santa messa alla quale erano presenti anche i nipoti di don Pastor.Dopo la messa, come succede nelle migliori occasio-ni, gli alpini hanno offerto l’aperitivo a tutti e la tavola imbandita con i prodotti genuini dell’alta Val Nervia è stata l’occasione per condividere i ricordi di chi ci ha preceduto ed i progetti per le prossime commemora-zioni ed iniziative sociali, il tutto in un’atmosfera con-viviale e di amicizia.Si ringraziano tutti coloro che hanno operato per la buona riuscita della giornata e tutti i partecipanti.Arrivederci alla prossima occasione!

CHIUSURA DELL’ANNO SCOLASTICO Rispettando una consuetudine entrata ormai a far parte della tradizione, la mattina di martedì 31 mag-gio gli alunni delle scuole elementari di Pigna hanno festeggiato la chiusura dell’anno scolastico recandosi alla chiesetta di San Siagrio.L’incontro organizzato dagli alpini del Gruppo ha visto la partecipazione di S.E. Mons. Antonio Suetta Vescovo della Diocesi di Ventimiglia e Sanremo, del Sindaco di Pigna Daniela Simonetti, dei Comandanti della Stazione dei Carabinieri e della Guardia Fore-stale e un buon numero di alpini dei gruppi limitrofi.A rappresentare la Sezione erano presenti il Presiden-te Sezionale Enzo Daprelà e il Consigliere Romano Biamonti.Deus ex machina della simpatica manifestazione il Vice Presidente Sezionale Oreste Pastor.Dopo l’incontro con i ragazzi si è formato un corteo che ha percorso l’erto sentiero che porta alla chieset-ta restaurata dalle penne nere del gruppo e divenuta con il tempo un piccolo sacrario. Infatti al suo interno sono conservati i cappelli di numerosi alpini andati avanti e che hanno voluto lasciare lì il proprio prezio-so copricapo a perenne memoria.Lungo il percorso sono numerose le tracce scolpite nell’ardesia lasciate dal vecio del Pieve di Teco Alessio Pastor.Giunti sul posto si è proceduto all’Alzabandiera al canto dell’Inno Nazionale eseguito dalle scolaresche cui è seguita la celebrazione della Messa.S.E. ha voluto conoscere la storia di questo Santo qua-si sconosciuto, vissuto nel VIII secolo, nipote di Carlo Magno e che fu vescovo di Nizza dal 777 al 787.

Carlo Carli brinda con gli alpini

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Pare che la chiesetta di Buggio sia l’unica esistente de-dicata a San Siagrio.Sono seguiti i saluti del Sindaco e del Presidente Se-zionale.Un ricco rinfresco a base di piatti tipici ha soddisfatto l’appetito di grandi e piccoli e reso ancora più piace-vole la mattinata.Nei giorni successivi, al Capogruppo Pastor è perve-nuta una lettera di ringraziamento da degli alunni e da delle insegnanti della Scuola Primaria di Pigna per il suo impegno. Bravo Oreste!

RIVA SANTO STEFANOIl 26 febbraio il Gruppo si è riunito in assemblea per eleggere il nuovo capogruppo ed il consiglio. E’ stato riconfermato Armando Cha, che sarà affiancato dai consiglieri Renato Quattrocchi, Giovanni Balestra, Lionello Bozzano, Giuliano Cantagallo, Almiro Co-nio e Dante Raggiunti. Ai nuovi eletti gli auguri di un proficuo lavoro.

SAN BARTOLOMEO VALLE STERIADomenica 28 febbraio in occasione del pranzo sociale per il rinnovo dei bollini, il Gruppo ha anche proce-duto alla votazione per il rinnovo degli incarichi. E’ risultato eletto l’alpino Vincenzo Bracco, che però ha rinunciato alla carica di capogruppo. Ha accettato l’incarico, con l’approvazione dei presenti, Giancarlo Rebuffo, che sarà coadiuvato da Franco Ferrari, dallo stesso Bracco, da Pierluigi Fedozzi e da Sandro Melot-to. Ai neoeletti l’augurio di buon lavoro!

SANREMOI Gruppi di Sanremo, Verezzo e Riva Ligu-re - Santo Stefano al Mare, con il Nucleo Cinofilo da Soccorso “Alpha”, sempre presenti. Queste foto documentano la costante presenza degli Alpini dei Gruppi di Sanremo, Verezzo e Riva Ligure - Santo Stefano al Mare, insieme al Nucleo Cinofilo da Soccorso “Alpha”, in occasione di diverse manife-stazioni, cerimonie e ricorrenze. Quello degli Alpini è sempre un apporto rilevante che non passa mai inos-servato ai fotografi e ai giornalisti, i quali non esitano ad immortalare le nostre rappresentanze e a dedicarci servizi sulle pagine dei quotidiani e dei settimanali online e cartacei, soprattutto quando insieme a noi vi sono Autorità importanti come il Sindaco Alpino

di Sanremo, Alberto Biancheri, che quest’anno ci ha onorato anche della sua presenza all’Adunata Nazio-nale di Asti.Tra le Associazioni Combattentistiche e d’ Arma pre-senti sul nostro Territorio, noi siamo di sicuro quella più attiva e presente sia quantitativamente sia qualita-tivamente; spesso ci ritroviamo da soli a rappresentare tali Associazioni e ne lamentiamo la latitanza. Ha proprio ragione chi dice: “Come farebbe l’Italia senza gli Alpini!”

TAGGIALA FIGURA DI PADRE GENEROSO E………UN AUSPICIO FINALE.BREVE STORIA DI UN MONUMENTO E DI UNA LAPIDE RESTAURATI.

Era il lontano 1954 quando, grazie all’interessamen-to di una luminosa figura di Frate Cappuccino, Padre Generoso, si ricostituì il Gruppo A.N.A. di Taggia.Stiamo parlando di Padre Generoso da Pontedecimo, al secolo Attilio Ghiglione, che nacque in provincia di Genova nel 1913 e fu Tenente Cappellano Militare degli Alpini (8° Battaglione Gemona), da tutti stimato come uomo, sacerdote, combattente.Operò nel secondo conflitto mondiale sul fronte Greco-Albanese e poi in Russia (Don-Selenj-Jar-Ni-colajewka); è decorato con Croce di guerra al Valor Militare.Partecipò, dal 16 dicembre 1940 al 23 aprile 1941, col Btg. “Gemona” alle operazioni di guerra sul fronte Greco-Albanese. Dall’ 8 agosto 1942 al 13 marzo 1943 fu in Russia ancora col ricostituito Btg. Alpini “Ge-mona”. Dal 25 settembre 1943 al 28 aprile 1945, opera con la formazione partigiana 1° Div: Ioppo Friuli. Gli

viene riconosciuta la qualifica di “Partigiano Combat-tente” del Triveneto. Annotò scrupolosamente su dei diari ogni evento bellico di cui era stato protagonista, ma i suoi scritti rimasero nascosti per molti anni, i ni-poti tennero tutto celato, finché un cappellano, amico di Generoso, che li aveva letti a suo tempo, prima di morire riuscì a riportare alla luce quei fogli, circa due-cento dattiloscritti e ingialliti nel tempo. Tra le pagine la guerra si affaccia con il suo bagaglio di morte, mi-serie, sofferenze, e di tante piccole storie individuali. In quei mesi tenne la memoria degli eventi ai quali, poi, aggiunse delle accurate note tecnico-militari. Pa-dre Generoso custodì le pagine dentro un cassetto che fu aperto, e i suoi contenuti divulgati, solo cinquant’anni dopo la sua morte avvenuta nel 1962. “Padre Gene-roso, stammi vicino muoio” è la raccolta organica dei suoi diari, il libro è arricchito da documentazione uf-ficiale e da foto inedite scattate dal frate che affrontò

la guerra anche con carta, matite e un apparecchio fotografico. Orbene, grazie a quest’uomo ecceziona-le, di cui ho voluto fare ampia menzione, rinacque il gruppo di Taggia. Non è mio compito ripercorrerne la storia, forse un po’ tormentata, mentre vorrei inve-ce parlare del monumento agli Alpini, dedicato anche alla memoria di Padre Generoso, e di una lapide ri-portati all’onor del mondo. Fortunosamente eretto nel 1968 da un manipolo di Alpini molto determinati, il monumento ha avuto anche momenti di incuria e di abbandono, più volte oggetto di vili quanto insensati atti vandalici. Gli Alpini di Pontedecimo, la patria di Padre Generoso, che nel 1991 erano venuti a Taggia per deporre un omaggio floreale al cippo, proprio in memoria del loro illustre concittadino, poterono con-statare il degrado in cui versava la struttura. Fu così che, secondo quanto racconta Graziano Lanteri, figura di Alpino e paracadutista molto noto a Taggia, nonché già membro della Prote-

zione Civile A.N.A. e oggi attivo come ex paracadutista dell’A.N.P.d’I. in quella della Valle Argentina, un grup-po di volontari, Al-pini e non, si mise all’opera per restau-rare il bel monu-mento. Come scrive Graziano, i volonta-ri, ”armati di trapa-no, pittura, viti….rifatta la penna, le scritte, aggiustata la piccozza, sostituite le borchie alle lapidi e potato lepiante che parzial-mente lo nasconde-vano”, ridonavano l’antica bellezza al cippo. Altra è la storia della lapide che si trova sulla facciata di un palazzo di piazza IV Novembre, proprio di fronte al monumento di cui s’è detto sopra. La targa marmorea è dedicata al Ten. Ottimo Anfossi, nato a Taggia l’8.8.1896, combattente volontario nella Gran-de Guerra, caduto sul campo di battaglia l’11.12.1917.A causa delle ingiurie del tempo, la targa era divenuta illeggibile e fu sempre Graziano Lanteri a segnalar-mi la cosa. Così, quando il IV Novembre del 2015 fui chiamato dal Comune di Taggia a tenere l’orazione uf-ficiale per l’Anniversario della Vittoria, chiesi pubbli-camente al Sindaco Vincenzo Genduso, che si trovava vicino a me, se l’Amministrazione Comunale potesse provvedere a ripulire la lapide. Ne ebbi risposta posi-tiva e la promessa è stata mantenuta; pertanto, oggi, è di nuovo possibile ricordare quell’eroe di cent’anni fa la cui memoria era stata sbiadita dal tempo. Gli Alpini di Taggia e della Sezione ricordano anco-ra il 1° Raduno Intersezionale della Valle Argentina dell’Ottobre 1991 che registrò un’ enorme partecipa-zione, ma purtroppo non ebbe alcun seguito negli anni successivi. Oggi, si parla di creare un Gruppo Alpini della Valle Argentina: ottima idea da porta-re avanti con determinazione! E forse, con l’aiuto di Padre Generoso che ci guarda dal Cielo, chissà che, dopo 62 anni, non si riesca a ripetere il “miracolo” e a ricostituire un bel Gruppo Alpino!

La folta rappresentanza di Alpini dei Gruppi di Sanremo, Verezzo e Riva Ligure, alla presentazione del libro “In prima linea a Nowo

Postojalowka”, Casinò di Sanremo

5 settembre 1954: Padre Generoso accanto al Presidente Sez. dell’ epoca, Aldo Armelio

Il Monumento agli Alpini di Taggia

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VALLECROSIADopo la gita organizzata ad Acqui Terme per il radu-no del 1° raggruppamento, il gruppo di Vallecrosia capitanato da Pinuccio Turone ci ha preso gusto. Ed ecco che prontamente ha organizzato una gita di due giorni per l’ADUNATA NAZIONALE ad ASTI.Prontamente ne hanno approfittato il gruppo di Bor-dighera, il gruppo di Ventimiglia, Perinaldo e Monte Toraggio e amici degli alpini. Si è così formata una co-mitiva di grandi alpini allegri e contenti che anche nel nostro ponente si riesca A MUOVERE I GRUPPI.Partiti dal centro di Vallecrosia di sabato mattina, sia-mo arrivati alla città di Acqui dove abbiamo pernotta-to e pranzato da Dio. Un albergo immerso nella quiete di Acqui Terme meraviglioso e splendido. Purtroppo il brutto tempo l’ha fatta da padrone il sabato ma non ci siamo scoraggiati e dopo un ottimo aperitivo in un bar di Acqui, abbiamo telefonato al ristorante di Bi-stagno e abbiamo cosi consumato una ottima cena tra canti, allegria e amicizia con un gruppo di Roma. Do-menica siamo poi partiti alla volta di Asti dopo una abbondante colazione; libertà per tutti fino al momen-to della sfilata che è stata bellissima ed emozionante come spero lo abbiano provato tutti coloro che vi han-no partecipato, dopodiché abbiamo finito in bellezza con un ottima cena al ristorante il Pallone di Bista-gno. La nostra comitiva aveva personaggi illustri del direttivo sezionale a partire dal Vice presidente Oreste Pastor, dal past presidente Gianfranco Marini da Da-rio Canavese, dal capogruppo di Ventimiglia Guido Maccario, e dagli amici di Bordighera. Tutti hanno alla fine espresso di aver passato due giorni bellissimi e un’ottima adunata. Siamo tornati a casa col grande proposito di organizzarci per il Raduno del 1° Rag-gruppamento a Susa e per l’adunata di Treviso. Spero di essere di nuovo con tutti VOI:

Pinuccio Turone

VENTIMIGLIAFESTA DEGLI ALBERI A SANT’ANTUNINOrganizzata dagli Alpini del Gruppo “B. Cumina” di Ventimiglia, Giovedì 21 aprile si è svolta in loca-lità Sant’Antunin la ormai tradizionale “Festa degli Alberi”. Era presente il consigliere comunale Patrizia Acquista che, a nome dell’Amministrazione ha voluto ringraziare l’Associazione che lavora sul comprensorio cittadino e ne cura il territorio, promuovendo lodevoli iniziative come questa “Festa degli Alberi”.Ai piedi di una pregiata ed antica chiesetta, in un luo-go nel tempo abbandonato, ma non dimenticato, rico-noscendo le proprie origini intimamente legate a luo-ghi della natura, a volte selvaggia ma sempre generosa verso uomini che la rispettano, ecco rifiorire un pae-saggio naturale dove ulivi grandi e piccoli, generose piante da frutto e cespugli rigogliosi si snodano in un

sentiero sapientemente tracciato da generosi alpini.I 60 bambini presenti con le loro insegnanti hanno scoperto un luogo dove il presente, rappresentato dai loro gesti nel piantare giovani alberi d’ulivo, si fonde nel passato per la presenza di ulivi centenari quasi a simboleggiare la vita che attraversa più generazioni.E’ stato un momento sentito di condivisione e rifles-sione per gli alunni delle nostre Scuole Elementari, un importante apporto per la loro formazione volta al rispetto della natura ed allo spirito di sacrificio nell’a-iuto degli altri. Numerosi anche gli alpini presenti; tra gli altri il Presidente Sezionale Enzo Daprelà, il Vica-rio Oreste Pastor, il Ten. Col. Lanteri, il Capo Gruppo di Vallecrosia Giuseppe Turone, il past Capo Gruppo di Vallecrosia Salvatore Cicerone ed il consigliere se-zionale Romano Biamonti.

Guido Maccario

MONSIGNOR GIACOMO BARABINO, IL VESCOVO “ALPINO”, CI HA LASCIATOSabato 28 maggio, in Ventimiglia, in una Cattedrale gremita di fedeli, con oltre 50 prelati, il prefetto di Im-peria, autorità civili e militari, i sindaci del comprenso-rio, i rappresentanti della Sezione A.N.A. di Imperia, con il labaro sezionale ed i gagliardetti di tantissimi gruppi, alla fine di una messa celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco, coadiuvato dal vescovo diocesano Antonio Suetta e dal vescovo emerito Alberto Maria Careggio, c’è stato l’ultimo saluto a monsignor Giaco-mo Barabino, Vescovo Emerito della Diocesi ed alpi-no “ad honorem”, scomparso all’età di 88 anni. Bara-bino è stato alla guida della Diocesi dal 1989 al 2004. Era stato ordinato sacerdote dal cardinale Giuseppe Siri il 29 giugno del 1952. “Firma fides” era il motto episcopale scelto da Barabino, una sorte di impegno etico che incarnava con il suo temperamento mite e nello stesso tempo forte e generoso. E’ stato l’ultimo vescovo a vivere stabilmente nel palazzo episcopale del centro storico, in mezzo alle famiglie dei frontalie-ri e degli immigrati, sempre pronto a dare udienza a chiunque lo chiedesse. Sempre disponibile anche per tutte le iniziative che gli giungevano dal “mondo al-pino”, quali gli incontri organizzati nella Val Nervia dal vice presidente Oreste Pastor, le messe al campo a Sant’Antunin per i raduni annuali degli alpini intemeli e la sua immancabile e preziosa presenza, alla Casa di Riposo di Latte, per la festività natalizia. Lo vogliamo ricordare con le parole del cardinale Bagnasco: “Non si poteva non volergli bene, con la sua semplicità e la naturalezza degli umili, chi si avvicinava a lui veniva benedetto dalla sua bontà. Incoraggiava in qualunque difficoltà. I suoi pensieri erano naturali e rispecchiava-no le sue parole. I suoi occhi nitidi e limpidi ora sono davanti alla luce. Fissando la luce di Cristo i suoi occhi continueranno a guardarci”.

“50 ANNI FA IL BATTAGLIONE SUSA NEL NORD NORVEGIA CON LA NATO”

Erano per lo più maestri di sci di Sestriere e della Val d’Aosta, ma anche guardiani di dighe, montanari e qual-che ligure che amava la montagna più del mare. In estate avevano partecipato, come battaglione Susa, a gare di marcia in montagna in Val di Susa e nel torinese ed alla selezione per la “24 Km a squadre in assetto di guerra” per le gare militari a settembre a Roma. Si erano addestrarti in autunno ed inverno a Brusson, ai Monti della Luna di Claviere, a Pragelato e a Sestriere allo sci di fondo, allo sci alpinismo e alle esercitazioni di sopravviven-za nelle trune di ghiaccio; avevano partecipato a numerose esercitazioni a fuoco, la più dura a Vetan in Val d’A-osta in tardo autunno ad oltre 2mila metri di altitudine. Ma soprattutto da oltre sei mesi la squadra esploratori del Susa era nelle mani del mitico maresciallo Bosio, alpinista provetto, maestro di sci, pilota di aerei leggeri che li aveva addestrati alla “guerra in montagna” e soprattutto alla “etica alpina” di cui era impareggiabile maestro.Ora, da metà febbraio del 1966, erano a Bardufoss nel Finmark, Nord Norvegia, come reparto di punta del bat-taglione Susa nella esercitazione di truppe di pronto intervento Nato aviotrasportate “Winter Express”; all’eser-citazione prendevano parte statunitensi, canadesi, norvegesi, britannici, tedeschi e appunto italiani; si simulava il contrasto ad una ipotetica invasione sovietica all’occidente scattata da oltre il circolo polare artico norvegese.

Le temperature erano rigidissi-me (tra i 20 e 30 sottozero) la logistica delle truppe di terra prevedeva l’uso…degli sci (gli altri avevano elicotteri e auto-carri pesanti), di tende colletti-ve (di tipo nordico) o di tendi-ne tipo “Morettina”, ma per lo più, in fase di attacco gli esplo-ratori del Susa si adattavano a ricoveri di fortuna tipo trune nella neve o vecchi ricoveri di barche nei fiordi o….. cosa si trovava sul terreno, realizzan-do una sorprendente mobilità.La gara dei 25 Km di fondo fra

tutte le truppe della coalizione rappresentava la gara di partenza del confronto che poi avrebbe coinvolto le truppe alpine dei diversi paesi nella “finta guerra azzurri contro rossi”; si era in piena guerra fredda e la Nato doveva dimostrare di essere pronta ad un’azione di contrasto per una guerra che poi, per fortuna, sarebbe stata scongiurata dal buonsenso di occidentali e sovietici.Il maresciallo Bosio aveva collocato sul terreno di gara ben cinque squadre, ognuna comandata da un ufficiale o sottufficiale, ciascuna di quattro componenti con armamento individuale e di squadra. Aveva ammonito gli alpini dal guardarsi dagli inglesi, birichini ed abituati ai colpi bassi, e dai norvegesi fortissimi sul loro terreno.Nella gara gli inglesi, convinti che Bosio fosse l’uomo da battere, avevano collocato una loro squadra davanti alla sua per farsi seguire fuori del terreno di gara; in parte ci riuscirono. Ma la squadra di punta del Susa era quella composta da fortissimi maestri di sci di Sestriere che infatti vinsero la gara.Ma quello che sorprese i vertici della Nato al comando della “Winter Express” fu che su quasi trenta squadre partecipanti quelle del Susa si collocarono tutte nei primi dieci posti.Re Olav di Norvegia volle personalmente premiare le cinque squadre degli “Esploratori del Susa”: la foto li ritrae fieri mentre stanno per essere passati in rassegna e…premiati.Cinquant’anni non sono bastati per dimenticare.

Giovanni Gandolfo

Giovanni Gandolfo, secondo da sinistra

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U ventu u sciùscia sci a chele rocheDa ciache làu, està e invernu,Lasciu sci a cresta vixin au Sciacarèlu,duve i scibra sbuie e marmotee i niavurpi, luvi, camùsci e stambèchie a l’inturnu i vora cum autri uxeli i farchetti:là u Sacru Coe incurùnau u pòusa in etèrnu.De prima, poucu longi, u s-ciopa in prufundu de sciu-re:burgugnùi, cardi, lampùi e mirtilie margarite, brughi, fraguline e lavandacum i nun te scurdà de mi asci e stele arpinechi dan mascimu prufumu a u nostru Redentùvusciuu issà li pe’ a fede de tanti de sti sciti,in tu 1902, aposta lì sci a sima ciu autada Liguria, terra de marinai e arpin.Tuti i agni a a prima duménega d’avustuOmi, done, vei e zueniI van ai soi pei a pregà cun amù“Agiutame a crede niutoi devoti e daneA speransa da vita celeste che ti n’ài prumèssu Tu!”

(Il vento soffia sulle roccheDa qualunque lato, estate e inverno,lassù sulla cresta vicino al Saccarello,dove fischiano spaventate le marmottee fanno il nido le volpi, i lupi, camosci e stambecchie intorno volano con gli altri uccelli i falchetti:là il Sacro Cuore incoronato riposta in eterno.Di primavera, poco lontano, fioriscono tanti fiori:rododendri, cardi, lamponi e mirtillie margherite, erica, fragoline e lavandacon i non ti scordar di me anche stelle alpineche danno un grandissimo profumo al nostro Reden-torevoluto erigere lì per la fede di tanti di questi luoghi,nel 1902, proprio lì sulla cima più altadella Liguria, terra di marinai e alpini.Tutti gli anni la prima domenica di agostoUomini, donne, vecchi e giovaniSi recano ai suoi piedi a pregare pieni d’amore.“Aiutaci a credere noi tuoi devoti e dacciLa speranza della vita celeste che ci hai promesso Tu”)

“U REDENTU” Pubblichiamo volentieri la poesia che l’ alpino socio Dante Zirio del Gruppo di Ospedaletti ha dedicato a uno

dei simboli delle nostre Alpi: Il Redentore del Monte Saccarello (m. 2.200) la cima più alta della Liguria.

ALPIN JO, MAME!La nostra rubrica prosegue in questo numero con un racconto dedicato ad uno dei grandi personaggi della nostra Sezione, andato avanti nel 1996, vent’anni fa, ma il suo ricordo è sempre vivo in chi lo conobbe.Ricordiamo che lo spazio è a disposizione di tutti coloro che vogliano contribuire con la loro testimonianza; basta inviare il racconto a: “Alpi Marittime” - c/o Ass.ne Naz.le Alpini Sezione di Imperia – Piazza Ulisse Calvi 1 – 18100 Imperia; un fax al n. 0183 75 33 24; oppure una mail a: [email protected] oppure a: [email protected]’estratto del racconto si intitola “Il Signore con la pipa” ed è tratto da “La Penna del Najone”, edizioni Mursia, per gentile concessione di uno dei curatori e ideatore del libro, Franco Ramella, già consigliere della Sezione di Imperia; l’autore è il nostro Carlo Alassio del Gruppo di Pontedassio. Buona lettura.

… Dopo quindici giorni (dall’inizio della naja, n.d.r.), visto che di grosse non ne ho combinate, arriva un permesso di 48 ore: partenza venerdì secondo pome-riggio, rientro domenica entro le dieci di sera, se ritar-di CPR (una brutta sigla, da schivare).Venerdì una giornata ovattata, di quelle che nascono in una nebbia di latte, coi lampioni accesi da mattino, e quasi non senti rumore: sembra che non succeda nulla, e invece, quasi a sorpresa, neve fitta, a larghe falde, e asciutta, che cresce a vista d’occhio.Uno spettacolo, se si restasse dietro a una finestra a guardare. Ma bisogna andare alla stazione, a prendere il treno.“Chi se ne frega, l’importante è partire, andare via di qui, tornare a respirare aria pura per due giorni” riflette C., camminando verso la stazione, rasente i muri delle case.Tutto bene, arriva il treno, partenza: ma, andando verso Ceva, dopo poco il treno si ferma. Ci saranno più di 80 cm di neve sui binari, bisogna aspettare che vengano liberati: nei compartimenti dl vagone si ride e si scherza; nessuno pensa alle ore che si perdono, tanto è il piacere della libertà, anche se in divisa, di una evasione legalizzata.Si arriva a Ceva solo dopo le nove e il profumo della frittata nel mitico panino quasi non si sente, anzi è un pane stranamente gommoso.Comincia a serpeggiare qualche senso di fastidio: “Guarda un po’ per una volta che vado in permesso! E dire che a Loano gli amici mi avevano promesso un’accoglienza sontuosa, con banda musicale” sbotta un ragazzone deluso.A Savona è pioggia, a dirotto, come non si vedeva da tempo; un ticchettio fastidioso, continuo, gocce che scorrono, rapide, sul vetro del finestrino. A Loano un desolante deserto sul marciapiede.

E’ così fino a Oneglia: C. non ha l’ombrello e si fionda rapidissimo in stazione, corre in cerca di un taxi. Ma non c’è nessuno, è l’una e mezza di notte; non resta che l’autostop per tornare al paese.Cammina lungo i portici, arriva in piazza, comincia a fare autostop: passa qualche macchina, ma va via veloce; finalmente una si ferma: “Dove devi andare?” chiede, con fare quasi distaccato, un signore di forse cinquanta anni, con la pipa ad un angolo della bocca.“A C…” risponde sollecito C. “Mi fermo molto prima, ma se vuoi cominciare a fare un pezzo di strada, Sali pure” propone il signore.Senza riflettere, C. salta in macchina, ma si pente qua-si subito: “Se fossi rimasto in piazza, avrei potuto ripa-rarmi sotto i portici; così invece me la prenderò tutta” ragiona tra sé.Il signore, con discrezione, chiede notizie alla giovane recluta, tergiversa un po’, sembra fare un lungo giro di parole e poi, quasi all’improvviso, dice: “Aggiungo un km, così ti accorcio la strada”.C. resta un po’ sorpreso, quasi non capisce, ma la cosa certo non gli dispiace e ringrazia.Parlano un po’ i due, e di nuovo il signore aggiunge: “Visto che continua a piovere, ti porto fino a P….; da lì ti sarà più facile arrivare a casa”.“Ma non occorre, la ringrazio, troverò qualcuno, stia certo” si difende C. come può e ripiega, finendo per accettare di buon grado.Sono quattro o cinque chilometri e c’è il tempo di par-lare un po’: degli studi, della naia, del lavoro che verrà.Poi, all’improvviso: “Sono anch’io un alpino: sai che quest’anno è l’anno del centenario? Portarti a casa è un modo per cominciarlo bene”.C. prova qualche imbarazzo: perché questo signore, alle due di notte, si prende la briga di portare uno sco-nosciuto fino a casa, facendosi una ventina di km in

IL SIGNORE CON LA PIPA

più, con un tempo da lupi?Vorrebbe dire che non è necessario, che non deve, oppure che ringrazia all’infinito, che è riconoscente, che accetta volentieri, perché così può arrivare a casa, riabbracciare i suoi, finalmente riposare.Invece nulla, finisce per farfugliare qualche banalità e niente di più. Arriva nella piazza del paese, deserta, scende dalla macchina, saluta appena, con una luce deferente negli occhi.Il signore riparte e scompare sotto una pioggia batten-te, nella notte.Sembra finzione, una storia inventata; invece è pro-prio vera, forse una cosa da nulla a fronte di tanti epi-sodi grandi.Per chi la scrive mai dimenticata, il primo vero in-contro con l’essere alpino; che allora a C., inesperto e distratto, è sembrato voler dire mollare le abitudine correnti, l’interesse spicciolo e immediato, per dare a qualcuno che ha bisogno, anche se poco, quasi con timidezza, per non farlo pesare.

Il giorno dopo C., scopre che, verso le tre del matti-no, lungo il percorso è venuta giù una grossa frana, che ha causato la chiusura al traffico della strada (cosa che sarebbe durata per più di un mese); per fortuna c’è un’ora di differenza, pensa tra sé, è il signore con la pipa è passato sicuramente in tempo, indenne.Ma vedi un po’ il destino: un alpino in congedo dà un passaggio in aiuto ad una recluta, rischia la vita e non lo sa nessuno!Quel signore non era uno qualunque: C. ha scoper-to parecchi anni dopo che era una delle anime nobili della sezione, serio, pensoso, attivo, generoso: il si-gnore con la pipa.Ebbero anche occasione di parlare, forse entrambi di ricordare quel episodio, ma non ne fecero cenno. Ora il signore con la pipa non c’è più, da alcuni anni è andato avanti, come si dice con sottile eufemismo; C. ha voluto ricordarlo così, se un po’ è alpino, lo deve anche a lui.

Alpino Carlo Alassio

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NASCITE

CONIOE’ nato lo scarponcino Giovanni nipote dell alpino Gianfranco Gandolfo, NCC ufficiale del gruppo di Conio; nonché congratulazioni a mamma Laura e papà Fabio.

IMPERIAL’Alpino Antonello Amoretti comunica la nascita del-la nipotina Alessandra, una bella Stella Alpina; auguri a nonno Antonello a papà Simone, alla mamma e a tutta la famiglia.

I NOSTRI LUTTI

APRICALEA febbraio è andato avanti l’alpino Ettore Risso, arti-gliere del Gruppo Susa, classe 1931. Il Gruppo si uni-sce alla famiglia e porge sentite condoglianze.

BORDIGHERAIl 23 marzo ha raggiunto il paradiso di Cantore l’alpi-no e carissimo amico Giuseppe Gonella, classe 1947, di Vinovo (TO) iscritto nel nostro Gruppo. Il gruppo affranto per questa inattesa notizia porge unito since-re e sentite condoglianze alla famiglia.

Ai primi di maggio è deceduta la signora Giuseppina Guasco, vedova di un alpino del Mondovì “decorato” e mamma del dott. Franco Biamonti alpino del nostro gruppo. A Franco alla moglie ed al nipote il gruppo unito porge sentite condoglianze ed un forte abbrac-cio alpino.

BORGHETTO D’ARROSCIAA febbraio un altro alpino del Gruppo è andato avan-ti: Eraldo Forcheri, classe 1937, artigliere del Gruppo Aosta. Capogruppo ed Alpini rinnovano la vicinanza alle famiglie.

CASTELVITTORIORICORDO DI PIERO MALTINIDesidero esprimere, attraverso le pagine del notizia-rio, la mia commossa gratitudine per la grande mani-festazione di affetto che gli Alpini hanno espresso nel momento di immenso dolore che ha colpito la nostra famiglia. Io, le mie figlie e i miei generi porteremo a lungo nel nostro cuore il ricordo della vostra presenza così numerosa. Piero era un uomo riservato, di po-che parole, ma quanti lo hanno conosciuto sanno che grande cuore aveva e quanto tenesse al Gruppo.GRAZIE ALPINI!

Renata Millo Maltini

CONIOIl capogruppo e gli alpini di Conio si stringono alle famiglie dei loro iscritti per la perdita dei loro Cari: all’ alpino Mario Zunino e all’ alpino Franco Gandolfo per la perdita della suocera e sorella Maria,

all’alpino Dario Carli per la perdita del fratello,all’alpino Giovanni Gandolfo per la perdita del suo-cero,all’amico degli alpini Adolfo Ravani per la perdita del-la suocera Maria.Condoglianze da tutto il gruppo all’ alpino Carlo Ful-berti per la perdita della mamma e della cognata. Il gruppo ricorda anche il sacerdote don Ambrogio Bianchi, parroco per oltre 40 anni di Borgomaro, ma conosciuto ed amato in tutta la valle per la sua sem-plicità e bontà nei confronti di tutti i fedeli. Gli alpini lo ricordano per tutte le volte che con loro ha parteci-pato alle feste del gruppo diventando un alpino anche lui per una sola serata. Fu amante della montagna e della natura: per questo gli alpini di Conio sono sicuri che il Signore lo farà camminare sulle montagne del paradiso.

DOLCEACQUACordoglio a Dolceacqua per la scomparsa di Luigi Perrino, caporalmaggiore della Divisione di Fanteria Cremona, combattente nel secondo conflitto mondia-le, decorato con la Croce di Guerra al Valor Militare. Lo ricordiamo sempre presente al Sacrario del Colle di Nava, col suo basco assieme ai Reduci della Cuneense. Alla moglie Censina ed ai familiari, le condoglianze della Sezione di Imperia.

IMPERIAE’ mancata la suocera dell’alpino Graziano Gabbi; il Gruppo si unisce al dolore della famiglia e rinnova sentite condoglianze.

OSPEDALETTIE’ andato avanti l’alpino Roberto Mazzatenta, vec-chio iscritto del gruppo, fratello di Vincenzo e nipo-te dell’ex capogruppo Davide Morabito. Gli alpini del Gruppo porgono le più sentite condoglianze a fami-gliari e parenti.

PERINALDOSi è spento nel mese di gennaio e ha raggiunto i suoi commilitoni nel Paradiso di Cantore il Reduce di Rus-sia Osvaldo Magliani, classe 1921, del Battaglione Pie-ve di Teco. Numerosa la presenza di alpini ai funerali avvenuti il 1 febbraio; il Gruppo e la Sezione rinnova-no le condoglianze ai famigliari.

E’ andato avanti l’alpino Osvaldo Cassini, classe 1926, alpino a Dronero. Il Gruppo si stringe alla famiglia in questo triste momento.

RIVA – S. STEFANOIl 29 marzo 2016 e’ mancata Giovanna, sorella del nostro Vecio Vittorio Occelli; tutti i soci del Gruppo sono vicini con affetto e porgono le piu’ calorose con-doglianze. E’ mancata la Signora Grazia Sciandra moglie del no-stro Alpino Corradino andato avanti un anno fa. Tutti i componenti del Gruppo sono vicini alla Famiglia e porgono le piu’ sentite condoglianze

SANREMOIl 30 aprile è andato avanti all’età di 92 anni l’Alpino Marco Renato Carlo, del Gruppo di Sanremo.Era un “Vecio” del Battaglione Pieve di Teco, reduce di guerra e internato nei campi di prigio-nia tedeschi.Di recente era stato intervista-to da Massimo Barbato e Fede-rico Guadalupi ed il resoconto di quell’incon-tro aveva tro-vato spazio sul nostro notizia-rio “Alpi Marit-time” uscito nel febbraio scorso. Vorrei ripetere qui le bellissime parole usate da Massimo in quell’articolo: “Superba figura di Alpino….lucido, perfetto narratore e protagonista di un glorioso passato; minato nel fisi-co…ma fermo nello spirito da grande Alpino.”Gli Alpini di Sanremo, Verezzo e Riva Ligure, con i ri-spettivi gagliardetti, gli hanno dato l’estremo saluto in una Concattedrale di San Siro gremita di folla, presen-te il Vessillo sezionale. Durante la mesta cerimonia, il feretro era scortato da quattro Alpini. La Sezione era rappresentata dal Vicepresidente Vicario Oreste Pa-stor che rivolgeva alla famiglia del defunto parole di cordoglio e portava il cordoglio del Presidente Enzo Daprelà. La preghiera dell’Alpino veniva recitata dal Capogruppo di Sanremo, Roberto Criscuolo, il quale ricordava anche brevemente la figura dello scompar-so. A rendere l’estremo omaggio al reduce era presen-te anche il Col. Marco Fronti, comandante della Base Logistico-Operativa di Sanremo.

ANAGRAFE

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Tutti gli Alpini della Sezione si stringono commossi intorno alla vedova e ai famigliari dell’estinto porgen-do loro le più sentite condoglianze.

Grave lutto nel Gruppo A.N.A. di Sanremo: è anda-to avanti in circostanze tragiche Arturo Politi, Alpino del Btg. “Saluzzo”e discendente di Alpini; infatti, suo nonno era Maresciallo Maggiore nei Btg. “Pieve di Teco” e “Val Varaita”. Viene alla mente che, solo pochi mesi fa, avevamo dato su queste pagine la lieta notizia della nascita di due nipotini che avevano rallegrato la famiglia Politi, ma si sa che la vita è fatta di gioie e dolori. Gli Alpini di Sanremo e Verezzo hanno reso gli estremi onori ad Arturo in una Concattedrale di San Siro gremita al punto da non riuscire a contenere tutti i presenti. Al termine della mesta cerimonia, il Capogruppo di Sanremo, Roberto Criscuolo, ha rivol-to parole di conforto alla moglie, al fratello e ai figli del defunto e recitato la Preghiera dell’Alpino.

RICORRENZEVEREZZOL’Alpino Aldo Lagorio e la Signora Luciana hanno fe-steggiato le “NOZZE D’ORO”, per il loro 50° Anni-versario di Matrimonio, domenica 26 settembre 2015. Per l’occasione il Parroco di Verezzo Sant’ Antonio, Don Giacomo Barra, ha celebrato la Santa Messa. E’ seguito un rinfresco offerto agli Alpini, parenti ed amici. Auguri e Felicitazioni da parte del Gruppo.

FELICITAZIONIPONTEDASSIOL’Alpino Daniele Bona ha conseguito la laurea in Inge-gneria Informatica. Gli Alpini di Pontedassio gli rin-novano le felicitazioni e il Capo Gruppo Piero Bonsi-gnorio aggiunge un forte “bravo! bravo! bravo!”

VEREZZOL’Alpino Francesco Pecollo, Donatore di Sangue, ha ricevuto la Medaglia d’Oro per aver raggiunto le 75 donazioni. Complimenti a Francesco, alpino dal cuo-re (e dalla medaglia) d’oro!

CONTRIBUTIAbbiamo ricevute molte offerte pro notiziario. La Redazione elencando le offerte ricevute, ringrazia di cuore: consigliere anonimo devolve la somma di euro 50,00. In memoria dell’alpino Ennio Mela, andato avanti cinque anni fa, la moglie, la figlia e il genero hanno offerto € 30,00.In memoria dell’alpino Ettore Risso, viene devoluta la somma di euro 20,00.Il Gruppo di Vallecrosia offre euro 64,00.Il Gruppo di Ospedaletti offre euro 20,00Il Gruppo di Perinaldo offre euro 20,00 in memoria del Reduce di Russia Osvaldo Magliani.Il Gruppo di Ranzo offre euro 10,00.Il Gruppo di Pieve di Teco offre 20,00Il Gruppo di Borghetto d’Arroscia offre euro 35,00Il Gruppo San Bartolomeo Valle Steria offre euro 30,00Il Gruppo di Arma di Taggia offre 20,00La signora Irene Tortarolo offre euro 10,00Il signor Ferdinando Feola offre euro 10,00In memoria di Giovanna, sorella dell’alpinoVittorio Occelli del Gruppo di Riva, sono stai offerti euro 20,00L’alpino Eraldo Pastor del Gruppo di Pigna-Bug-gio-Monte Toraggio offre pro notiziario la somma di euro 20,00 in ricordo del Pellegrinaggio Sezionale sull’ Ortigara .

UN RICORDO DI GIULIO BIANCHERI

La solidarietà degli Alpini è il cemento con il quale essi costruiscono il loro spirito di corpo. Essa rimane viva anche dopo che si è lasciato il servizio militare, e quindi il Corpo degli Alpini. E’ quanto vorrei dimostrarvi parlandovi di un grande Alpino, la Medaglia d’Argento al Valore Militare, Maggiore Giulio Biancheri, classe 1894, nato a Bordighera. Durante la 1^ Guerra Mondiale egli era Aspirante Ufficiale, in forza al 2° Reggimento Alpini; meritò la prestigiosa medaglia al termine di un combattimento, con questa motivazione:“Dolorante per una recente ferita ad un arto, coadiuvava efficacemente il suo Comandante in una giornata di azione. Destinati due plotoni all’assalto di una munitissima posizione, ne prendeva prontamente il comando, e alla testa di essi si lanciava all’assalto, balzando per primo nella trincea nemica e conquistandola”. (Malga Fossetta-Costelloni di S. Marco, 17 – 19 Giugno 1916”. A lui è stato intitolato il Gruppo Alpini di Bordighera. A questo riguardo vi voglio raccontare un breve ma significativo episodio raccontatomi una sera, all’uscita dall’o-ratorio di Borghetto San Nicolò, dopo una Messa in suffragio dei Nostri Alpini Andati Avanti, dal Signor Biancheri Eraldo, un giovane ultra ottantenne di Bordighera, arzillo e lucido come uno studentino, e figlio del Maggiore Giulio Biancheri. Durante la 2^ Guerra Mondiale Eraldo ha prestato servizio nell’Aeronautica (aveva 22 anni), e nel 1943, durante un combattimento successivo all’8 Settembre, fu catturato dai Tedeschi e portato in un campo di concentramento allesti-to in qualche luogo in Italia, non ricordo più esattamente dove mi ha detto che si trovasse. Lì, un giorno, entrò un Alpino con la penna bianca, certamente un Ufficiale costretto a collaborare con i tedeschi. Il giovane Eraldo, visto il cappello Alpino e ricordatosi che suo padre in casa ne aveva uno simile, si precipitò da lui, speranzoso, urlandogli:“Mio padre era un Alpino, e ha fatto la 1^ Guerra Mondiale!”E la penna bianca gli chiese: “Come si chiamava?” e lui: “Sot-totenente Alpino Giulio Biancheri!”. Il Colonnello (si, era un Colonnello) rispose subito, spalan-cando gli occhi e sorridendo: “Era con me in trincea!”. E pochi giorni dopo, tra la sorpresa di tutti, Eraldo fu libe-rato, e poté così tornare a casa. A casa Eraldo, cercò suo padre, e gli raccontò subito di es-sere stato liberato dalla prigionìa grazie ad una penna bianca. Il padre, incuriosito, gli chiese: “Come si chiamava?”, e Eraldo: “Colonnello . . . . . !” E il padre spalancò gli occhi, si appoggiò allo schienale di una sedia, e con occhi stralunati esclamò: “Era con me in trincea!” Purtroppo Eraldo è deceduto circa tre anni fa, ma il suo ricordo, unitamente a quello di suo padre, sono sempre vivi grazie alla sorella di Eraldo, madrina del 2° gagliardetto del Gruppo di Bordighera, e alla moglie, madrina del Gruppo, in occasione dell’inaugurazione della sua nuova sede. Ricordo ancora, per finire il mio breve esposto, che prima di meritarsi la medaglia, Giulio Biancheri era stato grave-mente ferito ad un braccio e ne perse successivamente l’uso, per cui gli fu concesso il congedo illimitato. Ciò nonostante, durante la 2^ Guerra mondiale egli prese parte attiva nella Resistenza, fu catturato anche lui, e detenu-to nelle caserme di Vallecrosia, ma per poco tempo; fu libe-rato, ma poco dopo, purtroppo, morì. Era il 10 Ottobre 1944 e aveva appena 50 anni.

Riccardo Lanteri

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AVVISO IMPORTANTE

DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE

La destinazione del 5 per mille è un’occasione imperdibile per contribuire in modo sostanziale ad incrementare le casse della nostra Sezione. Infatti basta una semplice firma nella casella riservata al

5 PER 1000

perché una parte delle imposte pagate, venga versata alla nostra Sezione. Non è una “tassa” in più ma solo il cambio di destinazione di una somma che deve essere, comunque, versata allo Stato.La destinazione del 5 per 1000 può essere fatta anche da chi non presenta denuncia dei redditi ma che è in possesso del Mod. CUD.Occorre in tutti i casi indicare nell’apposito spazio dei moduli 730, UNICO e CUD. Il codice della Sezione A.N.A. di Imperia che è il seguente:

91001040087

Perché l’iniziativa abbia successo è importante che tutti gli alpini e i soci aggregati prendano coscienza che il loro contributo individuale è determinante.Basta una semplice firma e il numero sopra indicato per garantire un futuro più sereno alla nostra Sezione e ai nostri Gruppi.

PROSSIMI APPUNTAMENTI SEZIONALI

7 agosto: Festa del Gruppo di Gavenola17 agosto: Festa alpina a Verdeggia 28 agosto: Festa del Gruppo di Ceriana3-4 settembre: Pellegrinaggio sul Monte Pasubio – Sezione di Vicenza4 settembre: Festa del Gruppo di Ventimiglia10-11 settembre: 19° Raduno del 1° Raggruppamento a Susa18 settembre: Festa del Gruppo di Riva Santo Stefano22 settembre: San Maurizio, patrono degli alpini: festa patronale a Conio, Riva Ligure e Imperia P. Maurizio.23 ottobre: Festa del Gruppo di Imperia, decennale di fondazione.

AVVISO PER IL 1° RAGGRUPPAMENTOLa Sezione organizzerà dei pullman per le due giornate del 1° Raggruppamento a Susa.

Gli interessati possono contattare il Consigliere Massimino Filippi al seguente numero di telefono: 339 61 33 752

67° RADUNO AL COLLE DI NAVA LOTTERIA ALPINA

Elenco biglietti estratti

PREMIO BIGLIETTO ESTRATTO

N° 1° BUONO ACQUISTO DA € 600 PRODOTTI COOP 2117 2° BUONO ACQUISTO DA € 400 PRODOTTI COOP 4557 3° BUONO ACQUISTO DA € 300 PRODOTTI COOP 1667 4° BICICLETTA ELETTRICA 4873 5° BICICLETTA DA DONNA 39876° BUONO ACQUISTO DA EURO 100,00 ACQUAPRO 4287 7° TELA CON CORNICE DEL PITTORE BRUNO GIACCONE 620 8° TELA CON CORNICE DEL PITTORE BRUNO GIACCONE 446 9° BUONO SPESA DA EURO 50,00 L'OASI DELLA SCARPA 3656

10° LATTA LITRI 5 OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA TAGGIASCA 3485 11° MACCHINA DA CAFFE' A MODO MIO 2974 12° CONFEZIONE OLIO ANTICO FRANTOIO DI BUGGIO 259313° OGGETTO MARINARO 396214° ROBOT DA CUCINA IMTEC 447415° ROBOT DA CUCINA TRITATUTTO 3944 16° CONFEZIONE 6 BOTTIGLIE DI VINO 1991 17° CONFEZIONE 6 BOTTIGLIE DI VINO 3293 18° VASO IN CERAMICA 3259 19° COLTELLO ELETTRICO DA CUCINA 2576 20° GIACCONE + T-SHIRT + CAPPELLINO 2939 21° BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI 1792 22° BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI 752 23° BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI 4904 24° BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI 4521 25° BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI 504 26° BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI 3906 27° VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI 1537 28° VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI 4959 29° VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI 2233 30° VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI 1204

67° RADUNO AL COLLE DI NAVALOTTERIA ALPINA

Elenco biglietti estratti

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ALPI MARITTIME N. 136

Notiziario della Associazione Nazionale AlpiniRedaz.: Piazza Ulisse Calvi, 1 - 18100 IMPERIA

Tel/fax: 0183 753324 email: [email protected] - [email protected]

Direttore Responsabile Alberto GhiglioneRedazione Carlo Alassio, Alberto Casella,

Roberto Criscuolo, Pietralata, Silvio Gradazzi

Chiuso in tipografia il 05/08/2016

Aut.Trib. Imperia 15-11-71Tipografia Nante - via Gaudo 4/6 - Imperia