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Anno XII - nn. 18/19 MAGGIO 2008 GIORNALE D’INFORMAZIONE DELL’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “E. FERMI” Via Cap. Di Castri, 144 - 72021 Francavilla Fontana (BR) - Telefax Segreteria: 0831 852132 • www.itisff.it • E-mail: [email protected]

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Anno XII - nn. 18/19 MAGGIO 2008

GIORNALE D’INFORMAZIONE DELL’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “E. FERMI”Via Cap. Di Castri, 144 - 72021 Francavilla Fontana (BR) - Telefax Segreteria: 0831 852132 • www.itisff.it • E-mail: [email protected]

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I corsi CCNA (Cisco Certified NetworkAssociate) sono riconosciuti a livellointernazionale

Il “Fermi” è LocalAcademy Cisco

di Vincenzo Pichero (docente di Informatica)

Dal prossimo anno scolastico al “Fermi” saranno attivatele classi relative al curriculum CCNA Discovery 1“Networking for Home and Small Businesses”.La partecipazione al corso permette l'accesso alla CISCO

Community (cisco.netacad.net), garantendol'accesso alle sue risorse informative e lapartecipazione ai programmi di aggiornamentoe sviluppo messi in atto da CISCO Academy.La certificazione ottenuta, superando i testinterattivi e pratici, è riconosciuta a livellomondiale ed attesta le capacità sviluppate daglistudenti secondo standard internazionali.Il corso CCNA Discovery 1 rappresenta il puntodi partenza per tutti coloro che si avvicinano almondo del networking e che desiderano certificarele proprie competenze di base attraverso la nuovacertificazione Cisco CCENT (640-822).

L'obiettivo principale del corso è quello di trasferire agliallievi le competenze necessarie per svolgere attività disupporto di rete di tipo entry-level.In particolare gli allievi approfondiranno la conoscenzadelle reti TCP/IP e saranno in grado di configurare, gestireed effettuare il troubleshooting su reti di contenutedimensioni, implementando anche misure di sicurezza dibase.Il programma di formazione utilizza una innovativapiattaforma di e-learning e programmi evoluti disimulazione. Il nuovo corso Cisco CCNA Discoveryconsiste in lezioni frontali ed esercitazioni pratiche performare esperti di networking che, oltre a conoscereapprofonditamente il protocollo di telecomunicazioniTCP/IP, siano in grado di configurare dispostivi di retequali Router, Access Point e Switch, di progettare erealizzare un cablaggio strutturato per un edificio, e didiagnosticare, isolare e risolvere (Troubleshooting) avariedella rete.Il nuovo profilo CCNA è inoltre in grado di analizzare edincrementare le prestazioni della rete (NetworkManagement) e dei suoi sistemi di sicurezza (Security).L'iter formativo è fortemente specialistico e richiede unabuona conoscenza dell'inglese e preferibilmente conoscenzedi base sul mondo dei computer e delle reti.Gli allievi avranno un approccio graduale e calibrato aicontenuti proposti e saranno seguiti da istruttori qualificatie certificati per erogare i corsi della CISCO NetworkingAcademy.

SOMMA

RIO

ITIS NEWSGiornale di informazione dell'Istituto Tecnico Industriale Statale

“E. Fermi” di Francavilla Fontana (BR)

anno XII, nn. 18/19 - maggio 2008

Direttore editorialeProf. Gerardo Trisolino

Progetto grafico:Studio F&D

Via G. Carducci, 72 - Francavilla F. - 0831 843594

Hanno collaborato a questo numero:

Umberto Abbatecola, Nico Archetta, Luca Cafuero, Salvatore Calasso,Antonio Campagnuolo, Gianfranco Candita, Francesco Cannalire, FrancescaCaraccio, Cosimo Caramia, Antonio Carbone, Pietro Carelli, Vito Carlucci,Giorgia Carone, Giuseppe Cavallo, Tony Chirico, Pier Michael Cimenis,Pierangelo Cito, Gabriele Conti, Gianfranco Corvino, Giovanni D’Ambrosio,Luciana D’Ambrosio, Debora De Fazio, William Dei Santi, Silvana DiCosmo, Francesco Di Coste, Silvia Durante, Giuseppe Iaia, GiuseppeImperiale, Mirko Itta, Noemi Leone, Tommaso Leporale, Roberto Martucci,Giuseppe Mazza, Antonio Megliola, Cosimo Montanaro, Alessio Nacci,Luigi Nisi, Antonio Paciullo, Antonella Palma, Argimino Passa, Juri Passa,Andrea Patisso, Vincenzo Pichero, Gianluca Polito, Cosimo Rodia, AntonioSaracino, Giovanni Semeraro, Doris Settimio, Cosimo Sportillo, GerardoTrisolino, Marco Vitale, Livio Zanzarelli, Fiordalisa Zecca.

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IL RECUPERO DEI RUOLI

SCUOLA

TECNOLOGIA

ECOLOGIA

CULTURA

SOCIETÀ

SPORT

In copertina: il terreno su cui sorgeràil nuovo “Fermi

Anno XII - nn. 18/19 MAGGIO 2008

GIORNALE D’INFORMAZIONE DELL’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE “E. FERMI”Via Cap. Di Castri, 144 - 72021 Francavilla Fontana (BR) - Telefax Segreteria: 0831 852132 • www.itisff.it • E-mail: [email protected]

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IL RECUPERO DEI RUOLIdi Giovanni Semeraro (dirigente del “Fermi”)

Un altro anno scolastico è passato, un anno scolasticocontraddistinto soprattutto da episodi eclatanti ed a voltepruriginosi che hanno voluto puntare i riflettori ed accrescereuna attenzione fuorviante su quella immagine di “scuolache non c'è”. Peccato! Tale comportamento, legatoall'apparire e non all'essere, ha reso sempre più difficoltoso,e sembrerebbe quasi insignificante, ciò che istituzionalmenteè il compito della Scuola. Per fortuna - e tutti lo sanno -non è questa, o solo questa, la Scuola. La Scuola è fattadalla stragrande maggioranza di protagonisti consapevoliche sono ben intenzionati a vivere un'esperienza significativadi rapporto insegnamento-apprendimento e traggono i frutti- per sé e per la società - da questa esperienza ricca egratificante. Un anno scolastico, dicevamo, tormentato eil primo tormento - almeno per la scuola secondaria superiore- è nel tergiversare nell'approvare una Riforma che la mettaal passo con le esigenze dei tempi, con il progresso dellasocietà e che la rimetta in sesto con le “regole” della vitasociale.Oggi sembra valere tutto e il contrario di tutto; per questaragione i protagonisti ritengono di essere nel giusto escaricano sulla “controparte” le maggiori responsabilitàdella crisi del sistema scolastico.In questa maniera il processo educativo - che è soprattuttoun sistema fiduciario tra partner - non trova il terrenonecessario per fortificare gli effetti della crescita culturalee morale dei giovani, anche perché si ha l'impressione chegli adulti non abbiano più né la forza né la credibilitàpersonale per imporre ai giovani i divieti. Oggi esclamare:“Questo non si fa”, non è consentito. È diventato arduodire ad un giovane: “Questo è vietato”, “Questo devi farlo”.Che bello sarebbe udire: “adulti, avete il compito difficiledi saper dire dei no; giovani avete il compito difficile difaticare per crescere; genitori, datevi da fare per educarei vostri figli al rispetto verso i pari e verso gli adulti chevi affiancano nel difficile compito di crescere, per insegnarela pazienza, il valore del gruppo, l'importanza del saperattendere, la gioia della solidarietà…

La stagione dei diritti è oggi tanto prevalente da soffo-care la stagione dei doveri.È importante in ciò che la scuola si percepisca effettivamentecome un organo compatto e finalizzato seppure variamentearticolato, in grado di amalgamare culturalmente e opera-tivamente le risorse rinunciando a comode ed approssimativeletture sociologiche, a sconvenienti dispute concorrenzialiinterne, a protagonismi “buonisti” che nascondono lassismoe incapacità. Il vandalismo non è solo quello portato daglistudenti ma anche quello che la stessa scuola promuovespesso con figure che agiscono con la ribellione al padreo sulla scorta di nevrosi che si spacciano come segni divitalità critica nei confronti dell'istituzione di cui si è parte.Di fronte ad una vita scolastica che, per il suo carico diresponsabilità, richiede impegno, sacrificio, rinunce, (donMilani con la sua scuola di Barbiana insegna), molti giovanivivono in maniera esasperata, non sono più capaci di dosarele energie, sprecandole in notti prolungate, in bevutedannose, in fumate incontrollate, in emozioni violente. Ese poi si profila una sconfitta, anche scolastica, si avvertela minaccia (alcune volte messa in atto) di gesti estremi,fino al suicidio, caricando di angoscia o di colpa postumagenitori e docenti.Resta, in ogni caso, il problema del “sapere”. Sono anniche nella scuola - sotto l'ombrello sbrindellato di tutti itentativi di Riforma - si discute del “sapere scolastico”.Conoscenze, competenze, abilità, criticità, sistematicità,metodicità, discernimento dei percorsi per soluzioni pro-blematiche: sono tutte espressioni che - messe nel panieredei cosiddetti “esperti” - non sono filtrate nella didatticareale e quotidiana di molti docenti che, purtroppo, conti-nuano un cerimoniale didattico antico quanto il mondo edeludente, soprattutto oggi, ai fini dei risultati. Il docente

sale in cattedra, spiega la lezione; l'alunno dovrebbe seguirela spiegazione, prendere appunti, porre domande sui dubbi,confrontare quel che dice il docente con quel che è riportatosul testo della materia, tornare, infine, a casa e “studiare”.Quando è previsto l'incontro successivo con lo stessodocente ed è programmata l'interrogazione (perché leinterrogazioni sono programmate!), l'alunno espone quelche ha appreso, viene valutato, e - finalmente - impacchettail tutto nel “già fatto” del programma.Sono questi l'insegnamento e l'apprendimento nella societàdella comunicazione, delle tecnologie raffinate, di Internet,della trasmissione delle notizie a velocità del presentedovunque nel globo? Non è, forse l'insegnamento, l'eternoincontrarsi delle generazioni, grazie alla sapienza, allasaggezza, al patrimonio del vissuto - soprattutto di civiltàe di cultura - degli adulti e grazie alla voglia di vivere, dirinnovare, di costruire il futuro, di essere pro-tagonisti dei giovani.Il docente ha il diritto di insegnare ma ha ancheil dovere di progredire nel ruolo: aggiornamento,acquisizione di nuove e più articolate conoscenze,preparazione psicologica e comunicativa, ad-destramento a nuove tecnologie disciplinari,apertura a conoscenze disciplinari correlate;abitudine a lavorare in team, a confrontarsi suimetodi, sui risultati e sulle alternative allestrategie improduttive. Ma i docenti devonoessere aiutati. Immessi “in ruolo”, è importante vagliarne progressivamente la conformitàumana, psicologica, professionale alla delicatafunzione dell'educatore. Se l'aggiornamento èun diritto - ma non è un obbligo - rimane almenoun dovere? Se chi esercita professioni delicate,per l'incolumità dei “clienti”, viene sottopostoa periodiche verifiche della persistenza dellecondizioni minime di esercizio della profes-sionalità, perché chi guida la crescita intellettivae morale dei giovani è esentato da questi con-trolli?L'alunno ha il diritto ad apprendere ma anche il dovere distudiare, di trattare con cura i ritmi della sua crescita bio-psichica; ha il diritto al rispetto delle sue idee, per quantoimprecise possano essere, ma anche il dovere di lasciarsiguidare nella formazione della criticità. L'alunno ha l'obbligodi “rendere” non solo per sé ma anche per coloro che(genitori e docenti) spendono la loro vita per il suo presentee il suo futuro. L'alunno, infine, ha il diritto di chiedere,ma anche il dovere di dare. L'alunno ha il diritto alla fiducia,ma anche il dovere di fidarsi. L'alunno può anche sbagliare,ma deve pur accettare il rimprovero e, se necessaria, lapunizione. Le colpe degli adulti non possono essere unalibi per continuare a sbagliare, anche se gli adulti, peravere l'autorevolezza della correzione, non devono neces-sariamente essere perfetti, ma neanche più colpevoli deigiovani che correggono.La Scuola, a proposito del ruolo dei genitori, avverte - avolte con vera angoscia - di non avere la sponda giusta peril suo progetto educativo. Troppi genitori oggi sono piùpreoccupati di fornire ai figli “cose” e non relazione umana;alcuni sono di fatto assenti nella vita ordinaria dei giovani,tutti protesi a spendere il loro tempo nella professione onel lavoro per garantire uno status sociale da cui derivanoquelle “cose” che si forniscono ai figli come sostituto dellarelazione famigliare. Troppi genitori sentono la sconfittascolastica più come una “perdita di onore sociale” checome un'occasione per ripensare e provvedere alla condi-zione tormentata di un figlio in sviluppo. Scuola e famigliahanno un pezzo della fotografia dei giovani e, invece dicomporre le parti, pretendono di avere gli strumenti perimmaginare il tutto.Insomma, in questo anno scolastico, si sente forte lanecessità di riappropriarsi di quei ruoli che confrontati coni valori sostanziali dell'auspicato confronto generazionaledei diritti e dei doveri, cambino del tutto le strategie del“fare comune scuola”.

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THE COMENIUSADVENTURE

di Antonella Palma (English teacher)

I still remember the words written by one of our studentshosting their friends during the opening meeting in Fran-cavilla: ”The most important thing we have done is com-municating, exchanging ideas, establishing new relationshipsand starting new friendships. At the moment of the goodbyesthey had a lump in their throat. They were all moved.Luckily it has not been an absolute goodbye, but only atemporary one. Soon we will meet again.”In this way we have written the first chapter of this amazingexperience, full of difficulties, hard work but, first of all,of satisfactions and humanity. Some days after the meetingwe already missed everyone of our friends, but we feltsatisfied of taking part in such an important project. Whocould think to feel such strong feelings for other peoplejust met? This is the effect of Comenius: joining togetherpeople so far and different.It's no use saying that the second meeting in Poland wasinteresting, joyful and moving and that we have admiredthe extraordinary organization of the school that hosted us.The second chapter began with a bad news: one of ourpartners, Romania, had not been approved, that left us andthem very deluded and sad for not having the possibility

to meet again. Luckily other two new countries joined ourgroup: Sweden and Iceland. A very nice surprise, and, sincewe have always thought that Northern people were verydifferent from us Mediterraneans, discovering more aboutthem would have become a really interesting and stimulatingaim. The welcoming meeting here in Francavilla, the workwith the students during the year, the wonderful and excitingmeeting in Sweden have gradually confirmed that we wererealities different for culture, language, origin, but verysimilar for emotions and feelings. This is another importantopportunity Comenius offers: looking for and, of course,finding out that all of us have a lot of things in common.The meeting in Poland has confirmed that now we havefriends everywhere in Europe. After an adventurous twodays' journey, caused by an air controllers' strike, we arrivedin Chelm really destroyed and without luggage, in the otherhand we found there friends doing their best to help ussort out our problems. After those two terrible days themeeting has been a success, because of the great professio-nalism of our Polish colleagues. Everything has concludedin the best way, with the well-known nostalgia for everyoneof them after our leaving. Now we are going to write thelast chapter of this marvellous adventure. The will to meetagain our friends gives us enough energy to go over theobstacles that are always on the way. Our attention at themoment is focused on preparing everything for the meetingin the far and cold land of Iceland. Will it be a success?Of course it will, because we will be there all together, andthis makes every meeting and the project itself a greatsuccess.

SCUOLA GARA NAZIONALE DIELETTROTECNICA

di Antonella Megliola

Qualcuno diceva che l'importante è partecipare. E così èstato riguardo la mia partecipazione alla Gara Nazionaledi Elettrotecnica tenutasi nell'Istituto tecnico industriale“G. Ferraris” di Molfetta, in provincia di Bari, il 21 e 22Novembre 2007.Fermandosi a considerare questa competizione nel suosignificato letterale non avrebbe aiutato nessuno dei parte-cipanti ad affrontarla con quella serenità che ti porta spessoa far bene e a prenderti quelle piccole soddisfazioni cheassumerebbero un aspetto meno evidente e meno piacevolese la gara fosse vissuta con delle aspettative talmente grandida lasciare qualche strascico di delusione qualora nonfossero esaudite.I mesi della preparazione sono stati vissuti, come spessoaccade, con quella paura di deludere qualcuno, con il dubbio

di non essere all'altezza: incertezze che svaniscono dalmomento in cui il parere di chi ha voluto che tu rappresen-tassi la tua classe è rassicurante e senza grosse pretese.Partenza nel pomeriggio di martedì 20 accompagnato daldocente referente Leonzio De Gaetani, per poi alloggiarein un albergo di Bisceglie, a pochi chilometri dalla scuolaorganizzatrice, nelle successive due giornate.In entrambe le mattinate i trentatré partecipanti si sonocimentati in due prove scritte della durata di sei ore ciascuna:la prima delle due era sulla falsa riga di una prova d'esamedi elettrotecnica avente però un'impronta impiantistica. Ilsecondo giorno la prova ha avuto una struttura multidisci-plinare: ventotto quesiti riguardanti le cinque materietecniche d'indirizzo.Di quest'esperienza rimane senz'altro la soddisfazione diaver fatto il massimo con lo scopo di non deludere chi hacreduto in me e per essermi confrontato con studenti chehanno la particolarità di distinguersi nei rispettivi istitutinon solo per la devozione allo studio, ma in particolare perquella passione verso un ramo specialistico specifico:l'elettrotecnica

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GARA NAZIONALE DIMECCANICA

di Salvatore Calasso

Il 22 e 23 novembre si è svolto, presso l'IstitutoSuperiore “Vallauri” di Fossano, un'importante evento:la Gara Nazionale di Meccanica promossa dal Mini-stero della Pubblica Istruzione e riservata agli alunnidel 5° anno degli Istituti Tecnici con specializzazionemeccanica.Quest'anno sono stato orgoglioso e fiero di averrappresentato il nostro istituto in questa importanteoccasione, che fra i suoi obiettivi ha voluto valorizzaregli studenti eccellenti, verificando le abilità e i livelliprofessionali raggiunti e favorendo lo scambio diesperienze delle diverse realtà socio-culturali dellanostra penisola, diffondendo così l'immagine di unascuola adeguata alle nuove realtà emergenti in camponazionale ed europeo.È stata per me un'esperienza altamente significativae nello stesso tempo gratificante, perché ha potutoevidenziare la qualità del percorso formativo raggiun-to.

È naturale e spontaneo rivolgere ai miei docenti unparticolare ringraziamento per la formazione ricevutain questo percorso scolastico, che mi ha consentitodi raggiungere risultati e obiettivi eccellenti e hapermesso di misurarmi e confrontarmi, con esitopositivo, con giovani colleghi provenienti da tutt'Italia.La competizione prevedeva due prove di 5 ore cia-scuna. La prima, più teorica, si è svolta giovedì 22novembre nel sotterraneo del castello degli Acaia,dove ho dovuto verificare e progettare una gru acarrello idraulica azionata a mano.Era una prova meno complessa di ciò che potevasembrare all'inizio. Bastava scomporre il quesito nellesue parti e tutto diventava più semplice.La seconda prova, che invece si è svolta nel laboratoriomultimediale del “Vallauri” la mattina del 23, consi-steva nel disegnare tramite CAD alcuni particolaridi una ruota della gru.Con questo voglio invitare tutti i ragazzi a prenderesul serio la scuola perché può dare veramente tantosia sotto l'aspetto culturale che professionale. Inoltreinvito tutti a far bene perché il prossimo anno c'è inpalio un'importante esperienza che potrà viverla soloil migliore.

SCUOLALa testimonianza di un nostro studente del primo anno

OLIMPIADI DI MATEMATICAdi Luigi Nisi

Ho partecipato ai “Giochi di Archimede, alias Olim-piadi di matematica, prima all'interno del “Fermi”,insieme al mio compagno di classe Giovanni diPunzio, e poi alla successiva fase provinciale.Mi ha fatto molto piacere parteciparvi, anche se nonè la prima volta, perché nutro una forte passioneverso questa materia.Pur essendo stato avvisato solo una settimana primadel 21 novembre 2007, giorno in cui si sarebberotenuti i “Giochi di Archimede”, non ci ho pensatopiù di tanto, anche perché non mi aspettavo grandirisultati. Arrivato il fatidico giorno, sono andato nellaboratorio di informatica, al terzo piano della suc-cursale in via Battaglia, e ho trovato una ventina diragazzi e due professori. Una volta iniziata la prova,abbiamo avuto due ore di tempo per svolgerla. Nonmi raccapezzavo più con i calcoli.Dopo un paio di settimane, uscì la classifica e, anchese con un punteggio non molto alto, mi classificaiprimo. Questo mi faceva piacere perché non volevodeludere i miei professori, ma non mi entusiasmaipiù di tanto.L'11 febbraio 2008, il giorno stesso del mio rientroa scuola dopo l'influenza, fui avvertito che sareidovuto andare all'Itis “E. Majorana” di Brindisi perpartecipare alle fasi provinciali. Devo ringraziare ilprofessore Distante, il nostro accompagnatore, chemi ha portato a Brindisi con altri tre ragazzi. Unavolta arrivati al “Majorana” ci divisero, erano intutto sei classi. Questa volta avevamo tre ore perrisolvere la prova, ma io pur non essendo stato ilprimo a consegnare, riuscii a terminare prima delloscadere del tempo previsto e uscii fuori dall'aula.

Questa volta ero sicuro di non aver vinto poiché laprova era la stessa sia per il biennio che per il triennioe di conseguenza c'erano argomenti che non avevoancora studiato.La premiazione ha avuto luogo sempre a Brindisi il3 aprile. Dopo una presentazione, tenuta da un docenteuniversitario, sulla relazione esistente tra l'informaticae la matematica, ho potuto verificare la mia previsione.Anche se non sono riuscito ad andare oltre, per meè stata comunque una nuova esperienza e spero dipoterla ripetere l'anno venturo, magari con risultatimigliori.

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SCUOLA Alternanza scuola-lavoroLA SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA

L’importanza dellaconoscenza delle fontialternativeUN CORSOSULL’ENERGIAFOTOVOLTAICAdi Luciana D’Ambrosio

Al “Fermi” è in corso il progetto sugli impiantifotovoltaici. È condotto dai professori Daniele Risie Michele Decataldo, in collaborazione con alcuneaziende che stanno dando il proprio contributo (comel'Enea, la Winsol e la Novimpianti).Il corso si sta svolgendo nelle ore pomeridiane ed èfrequentato dai ragazzi delle classi terze del corso dielettrotecnica. Ma anche durante le ore di normaleattività didattica vi sono degli approfondimenti:convegni con la partecipazione dei rappresentanti diqueste aziende e visite guidate ad alcuni parchi eolicie fotovoltaici (un esempio è la gita organizzata pressoun'azienda di Forlì, e la visita guidata al parco eolicodi Alberona, in provincia di Foggia).Il corso consiste nella somministrazione di un que-stionario da proporre ai parenti, agli amici e ai cono-

scenti dei ragazzi partecipanti al corso, ma anche aglistudenti del nostro stesso istituto, ai docenti e ai varicollaboratori.La finalità è di far conoscere l'importanza che staassumendo in questi ultimi anni il fotovoltaico, maanche sapere cos'è un impianto fotovoltaico, comesi predispone, quanto costa.Questo corso serve anche a comprendere l'importanzadelle fonti di energia rinnovabili.L'Italia viene definita la terra del sole. Perché nonusare questa inesauribile risorsa?Il progetto ci sta facendo crescere e ci sta facendocapire quanto sia importante per il pianeta terrautilizzare energie alternative.

ESPERIENZAALLA CIAURRI DI SAVA

di Jurri Passa

Ciaurri è il nome di un'azienda di Sava, inprovincia di Taranto, che opera nel campoelettrotecnico. Anche quest'anno alcuni ragazzidel “Fermi” hanno partecipato al progetto“Alternanza scuola-lavoro” e si sono trovatia frequentare quest'azienda per tre settimane.Il progetto, partito due anni fa, ha visto lapartecipazione complessiva di quasi 150 alunni.Dopo una selezione, sulla base del profitto edel comportamento, sono stati scelti ventiallievi che hanno partecipato ad un primo stageall'Alenia di Grottaglie e successivamente adaltri stage, ciascuno per ogni specializzazionedel triennio.L'azienda Ciaurri ha accolto quattro ragazzidell'indirizzo elettrotecnico, che si trovano adoperare nel campo dei quadri elettrici indu-striali. Gli studenti, accompagnati dal prof.Michele Decataldo, si sono visti assegnarealcuni compiti tutt'altro che facili come ilmontaggio e la cablatura di alcuni quadri, laselezione e il montaggio carpenteria e la pro-grammazione con Zelio del PLC.

STAGE ALL’ENGINSOFTDI MESAGNE

di Giuseppe Mazza

Tre studenti del dipartimento di Informatica(Giuseppe Mazza, Pasquale Mascia e GiuseppeCavallo), dopo vari stage in varie aziende, comeAlenia s.p.a., sono approdati all'EnginSoft diMesagne, in provincia di Brindisi.Dopo una rapida conoscenza dello staff tecnicoaziendale, si è subito passati alle lezioni sullinguaggio di programmazione sempre più dif-fuso: Java.Obbiettivi dello stage sono: saper utilizzare glistrumenti software di sviluppo, saper applicareil criterio di progettazione del MVC (Model-View-Controller) e realizzare il Design Patterns:Factory.Gli alunni si sono trovati in una nuova realtà,molto diversa dal solito contesto scolastico.L'esperienza è servita ad entrare nei meandri diun'azienda, che pone al primo posto la formazionedi ogni dipendente.Lo stage si è svolto tra il 25 febbraio e il 9maggio. Sono stati raggiunti gli obbiettivi con-cordati tra azienda e scuola. I ragazzi si sonoconfrontati con il personale aziendale e hannoacquisito nuove conoscenze, utili per la propriaformazione.

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SCUOLA

di Debora De Fazio (docente esperta del PON)

Il PON è un supporto all'apprendimento che mira aintegrarsi alle normali attività didattiche curricularicon la finalità di rafforzare la preparazione degliallievi. In particolare, il progetto “Comunicare inMadrelingua” tende a potenziare le abilità linguistichedi base (ascolto, parlato, lettura, scrittura) e la pro-gettazione e stesura di testi di diverse tipologie.Il corso si è svolto con cadenza bisettimanale dal 19febbraio 2007 al 22 aprile 2008. Ogni modulo è statosvolto in modo da coniugare costantemente l'attivitàdidattica frontale (svolta dai docenti) con l'impegnoe la realizzazione pratica (svolti dagli allievi), attra-verso la distribuzione di materiali ed esercizi. Unmomento importante del corso (e di ciascun modulo)è stato il dibattito “corale” sulle esercitazioni e imomenti di ricapitolazione, occasione non solo diprecisazione e correzione, ma anche di dibattito e dipartecipazione, e spesso caratterizzato da vivaciscambi di opinione fra docenti e allievi e fra allievistessi.Gli obiettivi previsti si ritengono in maggior parteportati a termine. Si è puntato principalmente allapresentazione degli argomenti volta per volta trattatinella maniera più semplice possibile, cercando direndere meno tecnici (e anche meno “noiosi”) alcunipunti trattiti, soprattutto attraverso il ricorso ad unadidattica poco frontale e molto di “gruppo”. Ledocenti, Marisa Mascia e Debora de Fazio, ritengonoche l'esperimento sia andato a buon fine, dal momentoche la maggior parte della classe (ad eccezione dipochi elementi troppo vivaci e/o disinteressati) hapartecipato attivamente alle lezioni, conseguendo

risultati molto buoni e soddisfacenti, pur partendo,in alcuni casi, da notevoli lacune. Non solo, l'altonumero di partecipanti al corso è stata un'ulterioreconferma della positività dell'impegno svolto.Ma lasciamo la parola ai diretti interessati, agli utentidel corso che, su richiesta delle docenti e in formadel tutto anonima, hanno prodotto in un elaborato leloro impressioni, positive e negative, sull'esperienza.Tra i punti di debolezza, quasi tutti gli studentilamentano la presenza di alcuni “elementi di disturbo”che, per la loro eccessiva vivacità ed irrequietezza,hanno creato dei disagi durante le lezioni. Altro puntonon positivo è stato ritenuto l'orario delle lezione,fatto comprensibile, dal momento che, dopo diverseore di impregno mattutino, i ragazzi dovevano ancheconcentrarsi per altre tre ore pomeridiane.Tra i fattori positivi, si annoverano il rapporto, pocoformale e quasi amichevole, con le docenti. Importanteper loro è stato anche l'utilizzo di apparecchiatureinformatiche come il Progetto DIGI che ha permessodi affrontare tematiche non semplici, e comunementeritenute poco piacevoli, attraverso il gioco e la sem-plificazione che questi strumenti hanno consentito.Altro punto di forza, sottolineato dagli allievi, è statala possibilità di approfondire argomenti che, per varimotivi, durante le ore curriculari, avevano trattatosolo en passant.Non pochi di loro sostengono infine che rifarebberosenz'altro quest'esperienza, fatto che, credo, sia ilmiglior risultato che progetti di questo genere possanoauspicare.

L’esperienza di un PON“COMUNICARE IN MADRELINGUA”

Polo aeronautico in provinciadi Brindisi

Il nuovo corso inCostruzioniaeronautiche

di Cosimo Rodia

Il “Fermi” si arricchisce di una nuovo corsotriennale. Dal prossimo settembre avvierà laspecializzazione in Costruzioni aeronautiche, cheva ad aggiungersi alle specializzazioni diElettrotecnica e automazione, Meccanica emacchine, Elettronica e Informatica.L'obiettivo primario è di formare periti tecniciindustriali specialisti in costruzioni aeronautiche,un profilo del tutto nuovo nella provincia diBrindisi.. Il titolo di studio permetterà ai giovanidiplomati di inserirsi nel mondo del lavoro nelsettore aeronautico, che nel nostro territorio staavendo un notevole potenziamento.In un'intervista, il dirigente dell'istituto dice che

tutto si sta preparando nel migliore dei modipossibile, con massima serietà ed impegno perpoter permettere agli studenti e alle rispettivefamiglie una formazione scolastica all'altezza delleesigenze che vengono dal mercato del lavoro.Il progetto che partirà già da settembre 2008 sichiamerà “Ibis”, già in vigore nell'intero territorioitaliano dall'anno scolastico 1996-97. Infineaggiunge il preside Giovanni Semeraro: «Il nostroistituto sta lavorando per una realtà economicaregionale dove negli ultimi si è avuto unconsolidamento di poli aeronautici, soprattuttosull'asse Brindisi-Grottaglie-Foggia.La conferma dell' evoluzione del settoreaerospaziale viene dal presidente di ConfindustriaBrindisi Massimo Ferrarese, che dice: «Nel GrandeSalento si sta realizzando il distretto più granded'Italia». Manca poco quindi e il distrettoaerospaziale sarà ufficialmente riconosciuto dallaRegione Puglia, in particolare Brindisi sarà il piùgrande polo aerospaziale italiano. Il presidente diConfindustria Brindisi conclude con un appelloai parlamentari e alle istituzioni perché questoobiettivo possa essere realmente raggiunto quantoprima.

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Il corso PETL’INGLESE NEL MONDO

di Noemi Leone

Dalle canzoni al linguaggio della tecnologia... Algiorno d'oggi si può affermare che l'inglese è il filocomune che unisce numerosi Paesi. Il progresso dellasocietà moderna e la rapida evoluzione delle nuovetecnologie hanno incrementato ulteriormente l'enormediffusione di questa lingua, ormai considerata unpunto fermo nella comunicazione internazionale.Nel nostro istituto anche quest'anno è stato attivatoil PET (Preliminary English Test), un corso rivoltonon solo a coloro che possiedono una buona cono-scenza della lingua inglese, ma anche a tutti coloroche vorrebbero ampliare il proprio bagaglio culturale.Esso infatti non attesta solo le quattro abilità lingui-stiche (listening, writing, reading, speaking), ma

valuta accuratamente anche i livelli grammaticali elessicali posseduti dai candidati.L'esame del PET è costituito da 3 prove: lettura escrittura, ascolto e lingua parlata.La prima prova (reading e writing) attesta le capacitàdei candidati di leggere, comprendere e comporretesti inglesi.La seconda prova (listening) esamina le capacità delcandidato di riuscire a comprendere materiale regi-strato.La terza ed ultima prova (speaking) prevede la capacitàdi esporre in modo corretto e scorrevole, rispondendoalle domande dell'esaminatore.Sostenere l'esame del PET in definitiva significaottimizzare le conoscenze di questa lingua, avendopertanto l'opportunità di ricorrere al suo utilizzo inqualsiasi situazione. Un'occasione quindi da nonperdere per chi vuole aprire le porte ad una linguache, affermandosi, ha cambiato il mondo.

SCUOLA

di Roberto Martucci (docente di Lettere)

La biblioteca del “Fermi” esiste da circa trent'anni eaccompagna la stessa storia dell'Istituto, ma soltantodi recente, nel 2007, è stato condotto un lavoro dinuova catalogazione e ricollocazione del corpus deilibri da parte della dott.ssa Maria Teresa Del Torto.Tale lavoro è propedeutico all'inserimento dei datinel catalogo telematico del polo bibliotecario dellaprovincia di Brindisi, di cui la nostra biblioteca faparte. Intanto può essere consultato il sito internetdel polo bibliotecario: www.opac.provincia.brindisi.it.La nostra bibliotecaconsta di oltre 5000 vo-lumi, di videocassette,DVD e CD-ROM ri-guardanti argomenti di-dattici e si avvale dicontinue nuove acquisi-zioni. I volumi, com-prendenti libri di testo elibri di maggiore appro-fondimento, sono ordinatiper sezioni che rispec-chiano le discipline in-segnate nell'Istituto. Aquelle si aggiungonoanche la sezione di nar-rativa e una sezione de-dicata alla didattica, allapedagogia e all'apprendimento/insegnamento deglialunni in situazione di handicap.Fanno parte del patrimonio librario anche alcuneopere di consultazione: 70 dizionari di lingua italiana,di lingua inglese e di inglese tecnico-scientifico; 40manuali di meccanica, elettronica ed elettrotecnica;18 enciclopedie, dizionari enciclopedici e collezioni,tra le quali l'Enciclopedia Europea, l'Enciclopediadell'ingegneria, la Storia d'Italia Einaudi e i Classicidella letteratura Utet.

La biblioteca del “Fermi”, in virtù della sua identitàdi servizio agli studenti, ai docenti e a tutto il personalescolastico, non è soltanto una raccolta di libri, mavuole proporsi anche come un luogo che accolga epromuova le più diverse attività dell'Istituto e necustodisca la documentazione.Tra le iniziative promosse o documentate quest'annoricordiamo la visita alla manifestazione “Città dellibro” di Campi Salentina, la visita dei dirigentidell'azienda Danieli ai nostri laboratori, la Settimanadello studente, i Giochi di Archimede e le visiteguidate nella biblioteca stessa, con l'obiettivo di

illustrarne agli studentila struttura e il funzio-namento e di invogliarealla lettura. Hanno par-tecipato a questa inizia-tiva 12 classi su 44, conprevalenza del biennio.La biblioteca di un isti-tuto scolastico può essereuna risorsa non solo perlo stesso istituto ma an-che per il quartiere nelquale l'istituto scolasticoè radicato, e quindi puòessere aperta il pome-riggio a chiunque. Per farciò occorrerebbe unprogetto in collabora-

zione con gli Enti territoriali e avvalendosi dei giovanidel Servizio Civile Nazionale, per quanto le leggivigenti lo consentano.La biblioteca del “Fermi” è aperta il martedì dalleore 9.00 alle ore 9.55 e il giovedì dalle ore 9.00 alleore 10.50. Inoltre, su richiesta, può essere apertaanche il pomeriggio ad uso esclusivo di coloro chefrequentano le tre classi dei corsi serali. I servizidisponibili sono la consultazione, il prestito e lanavigazione internet.

Un patrimonio librario di oltre 5000 volumi

LA BIBLIOTECA D’ISTITUTO

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di Antonio Campagnolo

Dopo gli anni passati nella scuola ci si accorge sempredi più che “fra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare”.Quante parole vengono gratuitamente regalate a chinon ne ha bisogno. Tutti protestano, ma in fin deiconti nessuno prende in mano le redini della situazioneper dare una netta virata alla ormai controproducenterotta che ha preso la scuola italiana.Ogni anno il Capo dello stato inaugura le lezioni conun bellissimo discorso, ma chi ogni anno spera ditrovare al ritorno a scuola una situazione migliorerimane deluso. Come se non bastasse, per i maturandi,si parla tanto di qualità del diploma senza saperequello che gli addetti ai lavori pensano: ”Il diplomalo diamo a tutti”. Purtroppo ci si accorge che la scuolanon è in grado di completarci sia sul piano culturaleche su quello lavorativo, perché è sotto gli occhi ditutti che né la struttura né le attrezzature sono idoneea coprire la sempre più crescente domanda di alunniche poi si ritrovano in condizioni pressoché pietose:basti pensare che chi studia nella nostra scuola develavorare con strumenti acquistati venti anni fa, cheormai risultano obsoleti tecnologicamente e soprattuttonon funzionanti. Rari sono i nuovi acquisti, ultimobaluardo di una finestra di sbocco sulla modernitàdel mondo, che però vengono tenuti come bombonierein bella mostra non potendo essere usati perché nuovi.Si è parlato di recente dei cosiddetti debiti formativi,ho visto dal vivo e in televisione la protesta di alcunistudenti per il decreto del ministro Fioroni, ma forseera la legge che tutti aspettavano per regolamentarequella grandissima palude che stava diventando lascuola italiana, in modo da non rimanere più allibitiquando si sentono storie di ragazzi che arrivano aldiploma di perito elettronico o elettrotecnico avendoconseguito ogni anno del triennio il debito in elettro-nica o elettrotecnica.La tecnologia incalza e l'Italia ha sempre più bisognodi persone preparate che siano capaci di entrare incompetizione con cinesi e indiani, che sia a livellodi risorse umane che intellettuali stanno crescendo avista d'occhio, lasciandoci inesorabilmente indietroa guardarli andar via verso quel progresso che diventautopia, essendo noi incapaci di reggere la scia.Questo deve essere da monito non solo per noi“bamboccioni” (a volte fieri di essere tali se è ilmondo a costringerci ad esserlo), a cui manca lavoglia di studiare o di metterci in competizione, ma

anche per la generazione che deve farci da tramiteall'apprendimento che molte volte è poco produttiva.Criticare apertamente la scuola può essere troppofacile, ma essere propositivi e cercare di cambiarlanon è altrettanto facile. Il rinnovamento può e devepartire dal modo di intendere la scuola, l'approcciotra docente e alunno, la struttura scolastica. Non èfacile provare a proporre delle misure da adottare,ma si deve partire dal fatto che gli alunni non devonoessere divisi per fasce in cui ognuno deve esserecircoscritto in base al proprio rendimento, ma in basealle reali capacità e aspirazioni dell'individuo, creandoun trattino d'unione tra scuola e lavoro. Cercando divariare ogni decisione, ogni programma, in base altipo di alunno, come una sorta di percorso interdisci-plinare che lo aiuti a raggiungere gli obbiettivi chesi era prefissato. Solo agendo in questo modo potremoformare persone che reggano la concorrenza in quantoveramente preparate e soprattutto motivate.Proviamo a rinnovare le strutture, i programmi, acoinvolgere gli alunni nelle attività della scuola, nona stabilire con i professori un rapporto di sudditanza,ma un rapporto produttivo non limitandosi solo asvolgere i programmi, ma essere vicini al ragazzoanche dal punto di vista umano.Deve partire da qui il rinnovamento della scuolaitaliana per poter tornare al più presto competitivi inItalia e nel mondo.

Intervento di uno studente della VB Elettronica

LA SCUOLA ITALIANATRA LUCI E OMBRE

SCUOLA

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TECNOLOGIA

La diffusione dei cellulari in ItaliaPRIMI IN EUROPAdi Francesca Caraccio

I cellulari ricoprono un ruolo molto importante. Perònel nostro Paese esageriamo. I telefonini sembra chevengano prima di ogni altra cosa. Quanto più dimi-nuisce il loro costo tanto più aumenta la diffusione.La commissione europea ha rilevato che in media inItalia si usano 1,5 telefonini a testa. Come a dire chele schede telefoniche sono pari al 152%, quindi ciposizioniamo al primo posto dal punto di vista delletelecomunicazioni.Ciò è stato ''agevolato'' anche dal cambio delle schededa gestore a gestore, ad esempio da Wind a Tim o aVodafone e viceversa, a partire dal 2002. Negli annisuccessivi i vari gestori hanno visto aumentare il lorospazio nel mercato.La diffusione dei telefonini ha portato alla diminu-zione delle rete fissa. Il mercato delle telecomunica-zioni ha inoltre sviluppato l'interesse dei possessoridi una tv, nel collegare il digitale terrestre. I dati delleultime statistiche dimostrano che una buona percen-tuale della popolazione ha comprato una tv condigitale terrestre.

di Tommaso Leporale

Da Londra si pensa già al nostro futuro. Chi nasceora crescerà circondato da telefonini, computer,internet, videogame e tutte le diavolerie elettronichepresenti sul mercato. Fra quarant'anni, quando iventenni di oggi andranno in pensione, si spera chela vita trascorra con più comodità e soddisfazionegrazie allo sviluppo tecnologico. Non saranno piùnecessari l'assistenza a domicilio, le badanti e gliospizi, gli anziani non saranno più tagliati fuori dalmondo, non soffriranno più la solitudine, anche secostretti a vivere soli.L'invenzione che porterà a ciò è il virtual granny flat,

un appartamento virtuale pensato appositamente peri nonni dell'era digitale, in grado di garantire sicurezza,compagnia e aiuto domestico. Nella casa hi techsaranno presenti televisori al plasma contenentiall'interno un micro computer, che permetterà diessere in collegamento con i parenti 24 ore su 24 invideoconferenza, permettendo di leggere una favolaai propri nipotini e controllarli quando i genitori nonsono in casa. Speciali sensori, installati nel pavimento,avvertiranno lo staff medico e i parenti se la nonnacade a terra e non si rialza. Altri sensori verrannoinstallati sul lavandino e sulla vasca da bagno e siaccerteranno se l'acqua sia chiusa, in caso contrarioi rubinetti potranno essere chiusi con un semplicecomando vocale. Altro apparecchio installato sarà ildispensatore automatico delle medicine, che emetteràun suono quando è giunta l'ora della compressa;mentre nel frigorifero verrà installato un sensore checontrollerà i cibi avariati o scaduti e la mancanzadegli alimenti fondamentali come latte e pane, mo-strando sul display una lista dei cibi indispensabilida comprare. E ancora: un mood sensor, un sensoreper controllare l'umore della persona presente in casache sceglierà che musica mettere, i programmi tele-visivi da guardare e regolare l'illuminazione e ilriscaldamento della casa; il telefonino per controllarei battiti cardiaci a distanza e inoltre un chip impiantatosotto la pelle darà la possibilità di monitorare in modopiù completo la situazione dell'anziano in caso dimalattia.Non c'è che dire. I futuri anziani vivranno più tranquillidi quelli d'oggi.

La tecnologia come parte integrante della casa

L’ABITAZIONE DEL FUTURO

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di Antonio Saracino

Il salone dell'auto di Tokyo è la vetrina dei prototipi, conceptcar che spesso non verranno mai prodotte. Con 241 espo-sitori provenienti da 11 Paesi, il 40esimo salone dell'autoha raccolto partecipazioni da tutto il mondo. I costruttorigiapponesi, da autentici padroni di casa con Daihatsu,Honda, Mitsubishi, Nissan, Mazda, Subaru, Suzuki, Toyotae Lexus, hanno sbalordito soprattutto nella presentazionedi avveniristici prototipi.I giapponesi, infatti, hanno deciso di puntare tuttosull'elettricità per indirizzare la produzione verso carburantialternativi. La macchina che ha colpito di più l'interessedel pubblico è stata la Nissan Pivo 2, il successore di Pivopresentato nel salone di Tokyo 2005. A metà strada traun'automobile e un mini-sommergibile elettrico.L'angolo di sterzata raggiunge i 90° con evidenti vantaggidi parcheggio e di movimento negli spazi angusti. La cabinaè completamente trasparente con una visuale di guida quasicompleta.Inoltre, la Pivo 2 può ruotare su stessa di 360° grazie alsistema Drive By Wire. Un sistema di guida quasi robotizzatoaiuta chi si trova al volante come e più di un qualsiasinavigatore satellitare. Infatti colpisce molto il suo sistemadi controllo. Nissan dice: ”Non si è mai da soli su Pivo 2”.Il computer di bordo tranquillizza con frasi come ”Relax,

non preoccuparti”, se il conducente è nervoso. Il sistemadi controllo si basa sulla presenza di due telecamere RoboticAgent, il cui compito è quello di scrutare costantemente lastrada, aggiornare sulla situazione del traffico, consigliareil percorso ottimale e analizzare lo stato di guida delconducente misurando la sua ansia, la temperatura corporeae la muscolatura facciale.Vedremo in commercio la Nissan Pivo 2? Probabilmenteno. Osservando questo prototipo possiamo soltanto imma-ginarci quali nuovi optional ci attendono nei prossimi anni!

TECNOLOGIALe novità del Salone dell’auto di TokioIL COMPUTER DI BORDO TI DICE SE SEI ARRIVATO

Uso e abuso delle telecamereVIDEOSORVEGLIANZA: COME SFUGGIRVI?

di Giuseppe Imperiali

Siamo tutti spiati. Anche a nostra insaputa. A ogni passoci sono telecamere. Perché?Le telecamere sono state usate all'inizio per controllareauto pirata, vandali, prostitute… insomma, chi commettevai reati. Nel giro di pochi anni esse sono state installateanche nei luoghi pubblici e nei centri commerciali.Nulla di male, se servono a una vita più sicura. Però oranon è più così. Siamo controllati ovunque: a lavoro, nellescuole, negli uffici, nelle banche. Persino nella vita privata,senza saperlo. Non parliamo più di sicurezza, ma di op-pressione e di violazione della privacy.Come nei luoghi commerciali, chiunque può sorvegliarequalsiasi posto a distanza. I video possono essere utili perle indagini delle forze dell'ordine, ma anche per controllarele proprie abitazioni. Costruire un circuito di videosorve-glianza è facilissimo. Basta solo applicare una web cameranella stanza e attivare Skype, configurandolo su rispostaautomatica. Tutto deve essere regolato con un account cheserve per proteggere la privacy.

Per sfuggire alle videosorveglianze si possono adottarequesti accorgimenti:

1) L'uso del cellulare: fate comprare questostrumento agli altri in modo che non sia il vostro nome acomparire sui contatti; usate il cellulare solo nei luoghipubblici in modo che il segnale non vi raggiunga conprecisione.

2) Una navigazione sicura sul web: mai navigaresulla rete con un computer privo di antivirus, perché c'è ilrischio che qualcuno spii le vostre abitudini digitali.

3) Proteggere i propri file digitali: in circolazioneci sono diversi software che cancellano ogni sogno dellevostre attività su un computer. Attività che possono diremolto su di voi. Le immagini digitali, ad esempio, conten-gono il numero di serie della macchina fotografica con cuisono state scattate. E lo stesso vale per i documenti di testodai quali si può risalire facilmente alla licenza di acquistodel programma di scrittura.

4) Evitare le telecamere di sicurezza: evitare tuttele aree videosorvegliate. In teoria sono facili da individuare:l'Authority per la privacy obbliga chi mette le telecamerea esporre un cartello di avviso. Altra soluzione. Indossareun cappello e non rivolgere mai lo sguardo verso l'alto, inmodo da non essere mai riconosciuti.

5) Evitare le mail pubblicitarie: ogni volta cheper un motivo qualsiasi dovete registrarvi sul sito, usate lanuova mail appena creata. In tal modo saprete sempre seil sito in questione vende l'indirizzo a società dedite all'inviodi messaggi spazzatura.

6) I varchi di accesso e l'uso dell'autostrada: perviaggiare “in incognito” meglio usare i mezzi pubblici ola bici, che non avendo targa non può essere identificata.Soprattutto in città, dove varchi elettronici e telecameresono frequenti.

7) Gli acquisti: sempre e solo con soldi cash,presi una volta al mese in banca.

8) Acquisti online: andrebbero evitati, perché ènecessario fornire il numero di carta di credito, e quindi lapropria identità. Più sicuri sono i siti dove gli acquistivengono fatti da altre persone.

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La distribuzione elettricadi nuova generazioneANCHE I PILONI SONO HI-TECH

di Giorgia Carone

Finalmente in Italia il traliccio d'autore. Cioè tralicciprogettati da artisti e realizzati come vere e proprie opered'arte, come sculture tecnologiche. Contribuiranno a mi-gliorare il paesaggio e contemporaneamente l'efficienzadella nostra rete elettrica? Quella vecchia sarà modificataconsiderando che ora ci sono anche le risorse rinnovabilie nuovi conduttori.Un traliccio su venti verrà eliminato, 1.200 chilometri dielettrodi smantellati, 450 chilometri di nuove linee verrannointerrati. Il piano presentato da Terna, la società che gestiscela rete elettrica, verrà a costare un miliardo di euro. Oltrea migliorare il bilancio energetico della distribuzione dellacorrente, contribuirà a produrre la stessa quantità di energiadi sei grandi centrali.Introducendo questi sistemi moderni si aumenta molto ilrendimento delle linee di distribuzione, ottenendo cosìvantaggi su più fronti.Eliminando completamente 4.400 chilometri di cavi me-tallici, sette volte la distanza tra Roma e Milano, si recu-pereranno 18.500 tonnellate di acciaio, 4.300 tonnellate dialluminio, 600 tonnellate di vetro, 200 tonnellate di ramee 36.500 tonnellate di calcestruzzo. Per un totale di circa60 mila tonnellate, quasi 10 volte il peso della Tour Eiffel.Un bel passo avanti in direzione del rispetto degli impegnidi Kyoto.

TECNOLOGIA

Le truffe informatiche sonosempre più in agguatoINTERNET: IL PAESEDEI BALOCCHI

di Cosimo Caramia

Le truffe informatiche purtroppo non si estinguono. Anzi,sono aumentate con l'arrivo dell'ADSL.E da quando è stato introdotto il bluff videoludico sonocresciute in maniera esponenziale.Per correre ai ripari è necessario conoscere le tecnicheutilizzate dagli imbroglioni. Nel web, però, chi commettequesti crimini non sono hackers, bensì lamers. I lamerssono killer informatici perché entrano e danneggiano ilsistema senza motivo.Le tecniche più comuni in campo informatico sono leseguenti:1) Fake Login; 2) SQL Injection; 3) Cookie Grabber.Vediamone il funzionamento.Fake Login. Dal nome si capisce che è un finto form diaccesso. L'interfaccia grafica somiglia ad un sito che spessofrequentiamo, ma nel suo interno si nascondono codiciche, effettuando l'accesso con nickname e password, ven-gono salvati in un file di testo oppure vengono inviati altruffatore i dati del malcapitato tramite email. Con un po'di attenzione alla barra degli indirizzi si può evitare latrappola.SQL Injection. Sfruttando dei bugs nel codice di un sito èpossibile scoprire i dati di accesso dell'amministratore delsito. Lascio immaginare a voi cosa si potrebbe combinarecon la password amministrativa.Cookie Grabber. Terzo ed ultimo sistema è il cookie grabber(ruba cookie). I cookie non sono altro che delle stringhedi codice situate nel nostro pc, i quali memorizzano i datidi accesso dei siti in modo criptato.Si invia per email un link oppure un'immagine contenenteil codice del cookie grabber. Basta leggerla e si incappanel crimine.Sul web esistono svariati metodi, tipo il File Sharing e delPeer to Peer (P2P). Quante volte ci è capitato di scaricaremateriali con contenuti diversi da quelli ricercati?Sul P2P sono comparsi i server della Guardia di Finanzaper beccare i criminali.Le fregature informatiche, così come tutte le altre, nonbisogna però cercarsele con le proprie mani. Occorre starein guardia per evitare spiacevoli conseguenze. Occhio,dunque, ai siti a rischio e alle email di mittenti sconosciuti.

Aumentano i rischi peri consumatoriTRUFFE ON LINE

di Gianfranco Candita

L'e-commerce è scoppiato, le truffe on-line dilaganosempre più, proporzionalmente le campagne controle frodi informatiche aumentano.Molte sono le persone che vivono comprando ovendendo semplicemente restando seduti ad unasedia e maneggiando siti come e-bay e altri comekijiji.Ma i truffatori informatici, per fortuna, sono innumero modesto rispetto ai venditori onesti.Negli anni passati i truffatori in un certo sensoavevano la strada spianata per depredare gli utenti,essendo una modalità di compravendita innovativae i sistemi di sicurezza erano ancora poco sviluppatie facilmente valicabili. Con il tempo le protezionisi sono rafforzate dopo il boom delle frodi in internetspecie su e-bay.Le truffe sono architettate in vari modi, ma in genereutilizzano la vendita di oggetti informatici o di coseinesistenti. È diffuso il cosiddetto phishing, che vuoldire amo o esca. Consiste nell'inviare migliaia di e-mail con pagine che all'apparenza sono identiche aisiti originali dove si è iscritti. I truffatori sollecitano,per una qualsiasi motivazione, i malcapitati adinserire i dati personali come password o codici dicarte di credito, che poi utilizzano successivamenteper prelevare somme di denaro dal conto corrente,oppure usano il nome e la password del truffato percombinare frodi ad altri malcapitati.Ecco un esempio di e-mail truffaldina: “Gentilecliente, dovendo rinnovare la banca dati in nostropossesso, La preghiamo di verificare se i dati sonocorretti. Compili i campi vuoti. Tuttavia, visiti ilseguente indirizzo per controllare le informazionisul conto:http://bancopostaonline.poste.it/bp...formslogin.asp<http://www.busic.co.kr/bbs/formslogin.php>Ringraziamo per la collaborazione”.

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TECNOLOGIASupercar a euro 4

ARRIVA IL MOTORE ABIOETANOLO

di Andrea Patisso

La prima a mostrare il motore a bioetanolo è stata la Ferrari.Ma una Ferrari con il motore a bioetanolo sotto il cofanonon è un vera macchina. Molti costruttori hanno capito cheprodurre macchine a bioetanolo non è un traguardo impos-sibile. Considerato il prezzo di un barile di petrolio èaumentato fino alle stelle, cercare di produrre macchine diquesto tipo non è un'idea da scartare.Il problema di queste invenzioni è sapere dove ci porterannoa parare.Oggi sono poche le soluzioni alternative: la prima è quelladei motori ibridi, elettrici-benzina oppure bioetanolo-benzina.Ma il bioetanolo potrebbe essere una scelta intelligente.Esso è un'invenzione dei Sudamericani ed è facilmentereperibile negli Stati Uniti e in gran parte dell'Europa.

Ecco cosa potrebbe accadere

tra qualche anno

IL SUPER TRAFFICOINTASA INTERNET?

di Livio Zanzarelli

Internet sta diventando uno strumento di massa, aperto alladivulgazione di notizie e alla vendita di prodotti e servizi.Chiunque disponga di un personal computer o di un modemfinirà per utilizzarla un giorno o l'altro. Non è una questionedi moda, ma si tratta di una fonte d'informazioni talmenteampia e variegata che può produrre benefici considerevolitanto nel lavoro quanto nello studio, se ben utilizzata.L'importante è non perdersi nella navigazione ed evitarela frequentazione di zone equivoche. Secondo alcuni son-daggi compiuti dal World Internet Stats è venuto fuori chesono più di un miliardo coloro che navigano su internet.Chi poteva mai prevedere che la rete di internet si intasassecome una normale autostrada?Negli ultimi sette anni i navigatori sono aumentati del265%, gli utenti lieviteranno fino al 100% all'anno, e la“caduta” si potrebbe addirittura avere nel 2011. Cosaalquanto preoccupante per i giovani del terzo millennio.La maggior parte dei lavori usufruiscono della rete perampliare i servizi, arrivando fino all'estero, già pensandoche la maggior parte delle industrie che posseggono più didue sedi effettuano delle videoconferenze a distanza dicentinaia di chilometri. Quindi pensare ad un futuro senzainternet diventa impossibile.La cosa da fare è utilizzare internet per necessità ma cisono gli ottimisti che credono che ”le nuove tecnologiesmaltiranno il super afflusso”, mentre i pessimisti prevedonoun rallentamento dei collegamenti alla banda larga (con ladizione banda larga ci si riferisce in generale alla trasmis-sione dati dove più dati sono inviati simultaneamente peraumentare l'effettiva velocità di trasmissione).

A Silicon Valley i top managervietano PC e cellulari durante leriunioni aziendaliDIETROFRONT AL CENTROMONDIALE DELLATECNOLOGIA

di Tommaso Leporale

Dagli Stati Uniti arriva una rivoluzione! Quando giungeil momento di incontrarsi per discutere di qualcosa bisognaessere “nudi”: senza PC, palmare, telefonino. Anche sesembra un paradosso, nuovi ordini arrivano proprio daSilicon Valley, capitale californiana della tecnologia infor-matica, la folle creatrice della new economy, la terrafondatrice della nostra vita multitasking.I dirigenti statunitensi si sono resi conto che l'uso eccessivodegli apparecchi elettronici sta trasformando il modo diessere della gente. Rischia di produrre un reale spegnimentodei rapporti interpersonali, con il relativo calo dell'attenzionee della parola.I boss delle aziende si sono accorti che, durante le lororelazioni, l'attenzione di chi avrebbe dovuto ascoltarne leparole tendeva sempre più a calare. Colpa della possibilitàdi collegarsi alla rete anche durante incontri importanti.A confermare che si tratta in molti di casi di una sceltanecessaria evitare l'uso del PC e del telefonino durante leriunioni, ci ha pensato Nelson Minar, ex top manager diGoogle, che ha dato una spiegazione che lascia poco spazioalle repliche: “Passavo notti in bianco a preparare briefingfondamentali per le strategie delle aziende e poi mi accor-gevo di parlare davanti a una pattuglia di vicepresidentiche non alzava mai lo sguardo dal computer che avevadavanti”.Laptop spenti anche nella facoltà di giurisprudenzadell'università della California, mentre Microsoft ha adottatouna scelta più tollerante per il computer accesso durantele riunioni, anche se, per dare il buon esempio e invogliarei dipendenti a fare ugualmente, Bill Gates e Steve Ballmerlasciano sempre spenti sia i loro cellulari sia i loro PC.Probabilmente i due non soffrono di monofobia, la sindromeche alcuni ricercatori britannici hanno attribuito al terroree all'ansia che nasce in alcune persone quando non possonoessere raggiunte al cellulare.Perciò parecchi top manager stanno cambiando rotta. Dopoaver predicato l'insostituibilità della tecnologia per lecomunicazioni, adesso vogliono parlare alla gente guardan-dola negli occhi.Di fatto svariate imprese hanno ricominciato a distribuirele agende settimanali ai loro dipendenti con la scritta“riunioni” e vietando l'uso di cellulari e portatili durantei meeting. Questa tendenza è stata chiamata “topless”meetings, nata con il gioco fra le parole less (meno) elaptop e sta a simboleggiare l'atto di spogliarsi da tutti glioggetti hi-tech posseduti.La tecnologia ha invaso tutti gli spazi pubblici, dagli ufficialle scuole, dove l'attenzione alla “vita reale” è sempreminore, mentre maggiore è la dipendenza dal collegamentoal network. L'obiettivo è quello di comprendere che latecnologia deve essere usata con moderazione perché l'usoeccessivo può essere dannoso alla salute e alle relazionicon le altre persone.Meglio ritornare ad usare la parola orale per comunicare.Guardandosi negli occhi.

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ECOLOGIA Un seminario di studi sul futurodel pianeta

L’ENEA AL “FERMI”di Nico Archetta

Dopo la rivoluzione industriale l'uomo ha iniziato a estrarredal suolo elementi che immessi in gran quantità nell'ariarisultano essere dannosi.Col passare degli anni si sono avute la prime forme diinquinamento, con gravi ripercussioni non soltanto sullanatura ma anche sull'uomo.È stato questo l'argomento affrontato al seminario sulle

fonti di energia alternativa, a cui hanno partecipato i ragazzie le ragazze del dipartimento di elettrotecnica. A tenerloè stato l'ingegnere De Paoli dell'Enea (Ente NazionaleEnergia Alternativa), che ha aperto l'incontro con il quesito:« È giusto passare all 'energia alternativa?».Il problema dell'inquinamento, che è di importanza mon-diale, deve interessare soprattutto i ragazzi, essendo loroil futuro della Terra. L'ingegnere ha cercato di far capireche in Italia c'è un basso livello di diffusione e utilizzo difonti di energia alternativa, eppure De Paoli rammenta che«i nostri territori sono baciati dal sole». Allora perché glialtri stati europei hanno costruito oltre il 45% di centraliidroelettriche, eoliche, fotovoltaiche?Molti stati si sono posti il problema della necessità dellecentrali nucleari, soprattutto la Germania, perché questecentrali rilasciano un'alta quantità di scorie radioattive, checomportano un pericolo per ogni forma di vita. La vita diqueste centrali è di circa 40 anni, ma le scorie prodottedivengono innocue dopo 20.000 anni. Per tutto questotempo il territorio dove sorgeva la centrale rimane isolatotogliendo spazi preziosi, soprattutto in Francia, dove si hala più vasta concentrazione di centrali. Solo oggi si è decisodi non costruire più queste centrali; quelle rimaste conti-nueranno ad erogare energia per circa 20 anni, intanto lagente continuerà a morire a causa delle scorie. L'ingegnereDe Paoli ha messo in evidenza l'importanza del vento, delsole, dell'acqua. E ha aggiunto: «Allora perché non usiamoqueste fonti che sono pulite e soprattutto gratuite? Megliocominciare subito, dopo tutto le risorse del sottosuolostanno finendo, e queste fonti rappresentano il futuro dellosviluppo e della salute, ma soprattutto verrebbero risoltidiversi problemi di importanza mondiale. Un mondo pulitonon è solo un sogno ma un obbiettivo da raggiungere».

I costi dell’energia sono giunti

alle stelle

NUCLEARE SÌ,NUCLEARE NO

di Antonio Paciullo

In Europa ci sono tantissime centrali nucleari. Ce ne sonoin Francia (59), Regno Unito (23), Germania (17), Spagna(9), Repubblica Slovacca (6), Repubblica Ceca (6), Svizzera(5), Ungheria (4), Svezia (3), Belgio (1), Olanda (1).Nel 1987 l'Italia disse no al nucleare perché era il periodoin cui esplose la centrale nucleare russa di Chernobyl, mada 21 anni a questa parte le cose sono cambiate.I costi del petrolio, l'inquinamento e i mutamenti climaticiprovocati dall'effetto serra sono aumentati. Contemporane-amente la tecnologia ha fatto passi da gigante, per cuianche le nuove centrali nucleari dovrebbero essere piùsicure. Si potrebbe pensare ad un altro referendum per fardecidere agli italiani?Sicuramente nei mesi che verranno ci saranno molte deci-sioni da prendere. Il problema degli alti costi energeticista diventando un caso serio. Chi sa se il nuovo governosarà in grado di trovare un' efficiente soluzione.Certo, è anche probabile che le centrali nucleari dell'ultimagenerazione siano più sicure, ma rimane sempre aperto ilproblema dello stoccaggio delle scorie radioattive.Nel nostro Paese abbiamo comunque 4 centrali non utiliz-zate: quella di Latina, di Trino Vercellese, di Caorso e delGarigliano. Che fine faranno?

La strategia delle 4R: riduzione,

riutilizzo, riciclaggio, recupero

di energia

STOP AGLIIMBALLAGGI

di Pier Michael Cimenes

I rifiuti sono una delle più gravi emergenze all'ordine delgiorno. L'emergenza rifiuti comincia dal momento in cuifacciamo la spesa e riempiamo i carrelli di confezioni diogni tipo: carta, cartone, cellophane, plastica, alluminio,acciaio, legno e vetro.Insieme agli alimenti ci portiamo a casa anche tonnellatedi imballaggi, che rappresentano il 40% di tutti i rifiuti.Insomma produciamo troppa spazzatura. E gran parte dellaquantità totale dei rifiuti è costituita proprio dagli imballaggi,una tendenza che non accenna a diminuire.Secondo gli ambientalisti è tutta colpa del consumismo edello stile di vita adottato. Lo spreco degli involucri èproprio indispensabile? Potrebbe diminuire se non proprioeliminato del tutto? In alcuni supermercati si stanno diffon-dendo i dispenser: si portano con sé i contenitori e si fa ilpieno di vino, di detersivi liquidi, di acqua minerale, dibirra, etc.Può essere l'inizio di una nuova tendenza. La psicologiadella massa ha un'incidenza notevole in questi comporta-menti. L'obiettivo è uno solo: ridurre la spazzatura se nonvogliamo che tutta l'Italia faccia la stessa fine di Napoli.La strategia da sostenere è quella delle 4R: riduzione,riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia.

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Rischio di malattie e divieto dicoltivazione

ALLARME PER LACENTRALEDI CERANOdi Tony Chirico

I campi coltivati adiacenti alla centrale di Ceranosono a rischio. I proprietari sono preoccupati e vo-gliono sapere chi ha inquinato e se esistono preoccu-pazioni per la salute pubblica, per le loro coltivazionie se anche loro sono a rischio.Gli agricoltori di Cerano, che ormai hanno perso illoro lavoro da circa otto mesi, si sono rivolti allaprocura della Repubblica di Brindisi, dove i lorolegali hanno depositato un dettagliato esposto.Un'ordinanza del sindaco di Brindisi ha infatti dispostola distruzione dei prodotti ortofrutticoli della fasciaintorno alla centrale e il divieto assoluto di coltiva-zione.Gli agricoltori vogliono che vengano individuatedelle responsabilità precise e che si adottino le misureadatte per risolvere il problema.I loro legali si sono serviti di studi scientifici. I medicidell'ospedale “Perrino” di Brindisi mettono in con-nessione alcune patologie, come il tumore alla vescica,con l'inalazione di determinate particelle presenti nelcarbone che viene usato dalla centrale di Cerano.Gli agricoltori chiedono il sequestro del nastro tra-sportatore e di quanto produce immissioni nocive.Allegati all'esposto ci sono le storie di alcuni agricol-tori che si sono ammalati di leucemia linfatica cronica,di neoplasie alla vescica e di molte altre patologie.

ECOLOGIA

di Giuseppe Iaia

Ormai la coscienza ecologica si sta diffondendodappertutto. Si risparmierà energia persino nei concertidove i giovani gioiscono per il loro cantante preferito.È ciò che propone il progetto “Edison - Change theMusic” che, in collaborazione con case discografiche,artisti e promoter musicale, lancia la sfida del mega-risparmio energetico.Infatti da uno studio condotto dalla Edison, risultache sia possibile ridurre le emissioni di CO2 di piùdel 70%.A colmare lo scetticismo iniziale degli artisti, c'è statasubito la risposta degli organizzatori del progetto, iquali affermano che non cambierà nulla da un puntodi vista tecnico. Ci saranno i soliti computer, mixer,amplificatori e strobo giganteschi. Ma tutti progettatiper risparmiare. Ad esempio i computer funzionerannograzie a batterie auto-ricaricanti, luci a basso consumoe pannelli fotovoltaici vicini al palco per accumulareenergia per gli strumenti musicali.Ma qui non stiamo parlando di dilettanti allo sbaraglio.Questo progetto è stato già sperimentato con ottimirisultati. Infatti i 7 concerti del Live Earth, svoltisiil 7 Luglio 2007 in 7 diverse zone del mondo, eranotutti basati su questo sistema di risparmio.Adesso parliamo di dati. Dallo studio condotto dalla“Direzione Ricerca & Innovazione”, un concerto dimedie dimensioni, tra impianto elettrico, spostamentodello staff in automobile, materiale pubblicitariostampato su carta bianca e pernottamenti, consumapiù di 110 tonnellate di CO2. Lo stesso concerto,invece, utilizzando fonti di energia pulita, facendo

spostare i partecipanti con un servizio di car-pooling(auto ecologiche), stampando il materiale su cartariciclata, riciclando i rifiuti, a partire dalla lattine dicoca-cola, arriverebbe a produrre, in totale, 26 ton-nellate di CO2.Su internet si possono trovare molte informazioni sulrisparmio energetico nella musica, direttamente suls i to www.ed i sonchange themus ic . com ewww.myspace.com

Come risparmiare energia nei concerti

IL ROCK DIVENTA ECOLOGICO

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CULTURA L’ultimo romanzo dello scrittoreferrarese tradotto in 25 lingue

COSE DA... PAZZI!di Giorgia Carone

Ci piacerebbe conoscere in anteprima la nostra morte?Come reagiremmo se ciò avvenisse? E se si presentassenelle vesti di una bella e affascinante donna?È l'idea che è venuta a Roberto Pazzi scrivendo Qualcunomi insegue (Frassinelli, 2007, pp. 176, euro 16).Uno scrittore, a passeggio per le vie di Roma, s'imbattenella vetrina di una libreria dove intravede, in mezzo a piledi libri, una sua autobiografia apocrifa con tanto di foto incopertina.

Fra la curiosità e lo sgomentoacquista il libro e si getta feb-brilmente a leggerlo nella quietedi Villa Borghese. Ma chi saràl'autore misterioso di questoscherzo di cattivo gusto? Chipoteva conoscere talmente benela sua vita, persino i fatti più in-timi, da sostituirsi con tanta di-sinvoltura a lui? Chi si era per-messo di prendere il suo posto,tramando il racconto della suaesistenza come se si fosse giàconclusa?Punto di partenza più intrigantenon poteva immaginare lo scrit-tore ferrarese noto ai lettori perromanzi di successo come Cer-

cando l'imperatore e Vangelo di Giuda. Pazzi, collaboratoredel “Corriere della Sera” e del “New York Times”, autoredi una quindicina di romanzi tradotti in venticinque lingue,che ama le trame visionarie e surreali, pur partendo dasituazioni quotidiane, come in questo caso.Affascinato eppure terrorizzato dall'idea che l'ultima paginadella falsa autobiografia possa rivelargli il segreto dellasua fine, l'io narrante viene raggiunto da una donna affa-scinante che gli si siede accanto. Costei sembra conosceresin troppe cose di lui! La sua affabilità lo distrarràdall'ossessione e lo costringerà a chiudere il libro. L'amoreche esploderà fra i due, mentre svelerà la straordinariaidentità di lei, aiuterà lui a chiarire il senso di quello cheha cercato per tutta la vita.Più che nelle vicende esteriori (di cui la narrazione è assaipovera) dell'io narrante, Pazzi ama introdurci nei meandridella psicologia umana posta di fronte agli interrogatividella vita e della morte. Nel corso della narrazione scopri-remo, infatti, che quella donna così sensuale e raffinata ènientemeno che la morte personificata, che si concede allasua vittima prima dell'incontro definitivo. Ma a nullavalgono le richieste di anticipargli qualcosa della sua vitafutura e, soprattutto, quelle relative alla fine della suaesistenza. Nulla la donna lascia trapelare del futurodell'uomo, a tal punto che in tutti i modi gli impedirà dileggere le pagine finali del libro. La relazione tra i due sispinge fino alla reciproca attrazione passionale, ma nessunaprofezia uscirà dalla bocca di lei.Pazzi riesce ad appassionarci perché conosce tutti segretidella scrittura. Il suo stile è accattivante, la sua linguafluente. I periodi sono costruiti in modo preciso ed elegante.Ma ciò che incatena il lettore sono soprattutto i numerosiinterrogativi di cui le pagine sono piene. Domande destinatea rimanere senza risposta perché la fine dell'esistenzaumana è misteriosa come il suo inizio.

L’esperienza teatrale di una classe

UN GIORNO INCOMPAGNIA DI...SHAKESPEAREdi Giovanni D’Ambrosio

Il 13 febbraio ci siamo recati a S. Vito dei Normanni perassistere ad uno spettacolo teatrale, presso il cinema-teatro“Melacca”.L'opera messa in scena, Falstaff e le allegre comari diWindsor, è stata diretta da Sergio Pisaia Fiore, che hadichiarato: ”Allestire un'opera teatrale è abbastanza com-plesso, ma allestire un'opera di Shakespeare diventa ancorpiù difficile per diversi motivi: il primo tra tutti è quello diricadere in un'errata traduzione del testo originale; il secondoè che l'eccessiva durata dell'opera (quattro ore !) puòannoiare un pubblico giovanile; il terzo, la difficoltà mag-giore, quella di apportare modifiche senza ridurre o eliminaredel tutto la briosità e l'originalità dall'opera stessa”.Dopo tanto impegno da parte del regista e degli attori,abbiamo potuto “gustare” un'opera bellissima.Il perno attorno al quale si muove Le allegre comari diWindsor è il personaggio di John Falstaff, figura già apparsanell'Enrico IV e della cui morte si parla nell'Enrico V. Ilsuo ritorno in scena avvenne per espressa volontà dellaregina Elisabetta che ne aveva richiesto a Shakespeare la“resurrezione”. Un rientro in grande stile quindi per unpersonaggio dai mille volti e dalle mille sfaccettature.La commedia racconta le vicende di un paesino di provincia,la cui realtà viene messa a soqquadro dall'ingombrante (nelvero senso del termine) arrivo di un certo cavaliere, SirJohn Falstaff, appunto. È costui l'essenza stessa del teatro,racchiudendo in sé tutte le caratteristiche della comicità edell'eccesso. Falstaff è tutto insieme ed è in tutti noi con-temporaneamente: infantile ed immaturo, spudorato, tronfio,vigliacco, innamorato tanto del cibo quanto del bere, attrattotanto dal denaro quanto dalla smania di successo.Adesso è il momento di andare a vedere in dettaglio comesi svolge la vicenda… Sir John Falstaff invia identichelettere d'amore alla signora Ford e alla signora Page, moglidi due ricchi borghesi di Windsor. Le due donne, con l'aiutodella signora Quickly, decidono di dargli una lezione. Alprimo appuntamento il grassone finisce in una cesta divimini di panni sporchi e viene gettato nel Tamigi. Alsecondo si presenta travestito da donna, ma riceve unasonora bastonatura. Al terzo, nella foresta di Windsor, èassalito da una schiera di finte fate e finti folletti. Allavicenda di Falstaff si intreccia quella di Anne, figlia diPage, corteggiata da tre uomini: Slender favorito dal padre,Caius prediletto dalla madre, e Fenton, che lei ama. Allafine Anne fugge con Flenton, mentre gli altri due, credendodi rapire lei, rapiscono invece due ragazzi in vesti femminili.Le allegre comari non è solo questo ma anche. È un giocodi sotterfugi, di tradimenti veri o presunti, ma non solo,perché rappresenta la realtà di una sonnolenta cittadina, leillusioni e le disillusioni nostre, la voglia che abbiamo dievadere da una vita che è forse troppo stretta. In ognunodei personaggi, se li osserviamo bene, possiamo riconoscerenoi stessi e se proviamo a fare un gioco e a domandarciche fine faranno una volta finita la storia, forse ci piacepensare che resteranno fermi lì, impressi in una fotografiaingiallita che di tanto in tanto avremo voglia di andare ariguardare.

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CULTURA

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Polemiche per lo sceneggiato televisivo

RIINA, IL CAPO DEI CAPIdi Gianluca Polito

La mafia negli ultimi tempi è tornata a far parlare di sé.Questa volta motivo del dibattito è la fiction trasmessa inprima serata su Canale cinque Il capo dei capi. Questaracconta le vicende di un uomo, Salvatore Riina, che, figliodi una famiglia dalle disagiate condizioni economiche,cerca di ribellarsi a questa situazione e trova nella mafial'alleato ideale per combattere la fame e la povertà.Nativo di Corleone, un piccolo comune siciliano in provinciadi Palermo, Riina s'impossessa dapprima del suo paesenatio e, dopo alcuni anni e con non poche stragi di sangue,arriva a comandare Palermo e la Sicilia tutta. Diventa cosìil capo della più grande organizzazione mafiosa di sempre:Cosa Nostra.La fiction racconta passo passo la vita di Riina e della suagente e mette in risalto tutte le tragiche conseguenze chederivano dalla sete di successo. Numerose scene di gente

uccisa, in qualsiasi modo, dalle sparatorie alle esplosioni,alle torture e persino allo scioglimento nell'acido sono stateben documentate. Tutti coloro che cercarono di combatterla,come Falcone, Borsellino e Dalla Chiesa, finirono peressere uccisi in attentati compiuti dai mandanti del boss.Questo fa capire quanto era realmente superiore la mafiarispetto a qualsiasi organo statale e mette in risalto l'inferiorità delle forze dell'ordine e dello Stato rispetto adessa.Questa è una sintesi molto succinta di ciò che documentala fiction che ha riscosso un enorme successo, ma che haanche suscitato, inevitabilmente, i pareri contrari dellacritica. Questi sono del tutto comprensibili dal momentoche il film invece di censurare scene tanto importanti quantocrudeli, le mette in evidenza, il che sembra eccessivo perun film trasmesso in prima serata. Conseguenze? Ora igiovani vedono in Totò Riina un vero e proprio idolo, unuomo coraggioso che combatte contro tutto e tutti e cheper quarant'anni vince. Così si contribuisce a trasformarein eroi dei criminali allo stato puro.

Il docente che tutti ci... invidiano

LE SCULTURE DIINVIDIA IN TUTTAITALIA

di Gerardo Trisolino (docente in Lettere)

Onore al merito. Francesco Invidia è appena rientrato dallaVal di Susa ed è visibilmente commosso e soddisfattodell'accoglienza ricevuta. A Bussoleno, in provincia diTorino e a una manciata di chilometri dal confine francese,ha esposto le sue suggestive sculture in cartapesta policroma.C'era già stato l'anno scorso e l'hanno voluto per la secondavolta. Un motivo ci sarà.Le sue statue sono state in mostra insieme ai lavori in legnodegli artisti-artigiani valsusini che hanno partecipato alla7ª Rassegna primaverile di tornitura e scultura del legno.La manifestazione s'è svolta nel week end tra il 4 e il 5maggio e ha fatto registrare il pienone di visitatori, giuntianche dalla vicina Francia.Organizzata dal Comune di Bussoleno in collaborazionecon la Pro Loco, la rassegna viene definita dagli esperti lavetrina dei numerosi artisti piemontesi che si cimentanocon l'antica arte della scultura del legno, un'autenticatradizione della Val di Susa insieme alla lavorazione delferro. Ma gli organizzatori hanno voluto anche la presenzadel Maestro Invidia che eccelle nell'arte, altrettanto antica,della cartapesta. Non solo. L'hanno messo all'opera davantiai visitatori ed egli ha potuto dare dimostrazione, dal vivo,della sua genialità artistica. I suoi suggestivi contadinipugliesi e le sue donne in costumi tipici salentini hannofatto bella mostra di sé insieme ai lignei montanari piemon-tesi. Una solidarietà umana tra nord e sud d'Italia chealmeno l'arte lega alla stessa sorte.Ma grande successo egli ha ricevuto nel periodo natalizioanche nel Veneto, in Umbria e in Sicilia. A Verona, inparticolare, nell'ambito della rassegna internazionale annualededicata al presepe i suoi diorami hanno fatto la parte del

leone. Posti all'ingresso dell'Arena e lungo il percorso dellaprestigiosa mostra, i giganteschi presepi di Invidia hannoincantato gli esigenti visitatori e gli esperti del settore.Anche in quell'occasione, l'artista leccese oramai natura-lizzato francavillese, ha avuto il merito di trasferire nelnord, nell'opulento Veneto, un angolo roccioso e arido dellaPuglia, scenario del prodigioso evento della Natività.Nello stesso periodo, nella magica atmosfera nataliziaumbra, a Massa Martana, i suoi pastori venivano ammiratied elogiati dall'allora presidente della Camera FaustoBertinotti.Complimenti al collega Invidia (al “Fermi” insegna Reli-gione), oramai divenuto ambasciatore in tutta Italia dellatradizione salentina della cartapesta, umile e nobile nelcontempo.

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CULTURA

Un’esperienza che ha coinvoltola II H

“IL TEATRO È VITA”di Francesco di Coste

Nel corso del corrente anno scolastico, si è svolto un corsopomeridiano di potenziamento linguistico-letterario, direttodalla prof.ssa Cosima di Tommaso, insieme ai suoi ragazzidella II H, nell'ambito delle iniziative previste dal ProgettoArt. 9, per il recupero scolastico e contro la dispersione.«Sono rimasta molto colpita - afferma la prof.ssa di Tom-maso, docente di materie letterarie e già regista in passatodi altri spettacoli teatrali - di quanto, in pochi incontri, imiei studenti siano cresciuti, maturati. È come se l'esperienzadel teatro avesse offerto loro il “quid” che occorreva, per

dissetare la creatività e per “conoscere-conoscendosi”,attraverso la ferrea disciplina del teatro. Quasi avesserocompreso che il teatro è, fra le altre, la rappresentazionestessa della vita. Credo che si possa onestamente educare- conclude la prof.ssa di Tommaso - attraverso la letteratura,ponendo, sempre e comunque, la centralità dell'essereumano, quale punto di partenza, punto itinerario, puntod'arrivo».Lo spettacolo si è articolato in due atti: il I imperniato sualcuni testi di Rudolf Steiner; il II ha previsto la dramma-tizzazione del noto sonetto di Cecco Angiolieri “S'i' fossefoco”, interpretato da William dei Santi e Marco Intiglietta.Dulcis in fundo, un rap finale, composto e interpretato daWilliam dei Santi e Daniele Schiavone.Infine c'è stata la produzione di un dvd, con il quale abbiamopartecipato alla 7ª Edizione del Concorso Nazionale teatro-scuola “Grifo D'oro” a Partanna (Trapani), posizionandocinella rosa dei 15 finalisti.

Partecipazione alla “Città dellibro” di Campi Salentina

INCONTRO CONROBERTO PAZZIdi Giuseppe Mazza

Nell'ambito delle manifestazioni della “Città del libro” aCampi Salentina, abbiamo incontrato lo scrittore RobertoPazzi. Ci siamo trovati subito davanti a un autore diversodagli altri. È bastata una stretta di mano per capire che hauna grande mente, da vero intellettuale.In un'accogliente sala abbiamo discusso con lui dell'ultimosuo romanzo Qualcuno mi insegue, pubblicato dall'editoreFrassinelli (leggi la recensione di Giorgia Carone nellepagine culturali).

Pazzi, nato ad Ameglia, in provincia di La Spezia, vive damolti anni a Ferrara, città in cui ha ambientato qualchelibro precedente e citata anche in questo.È uno scrittore che ama il surrealismo e inventa vicendemetareali, come dimostra l'ultimo suo libro. È un autoredi successo a livello mondiale: basti pensare che è statotradotto in venticinque lingue, coreano compreso.Collabora con diversi quotidiani italiani (“Il resto del

Carlino”, “La Nazione”, “Il Giorno”) e il “The New YorkTimes”. Per molti anni ha scritto sulle pagine culturali del“Corriere della Sera”. Ha vinto numerosi premi letterari,tra cui il Premio Selezione Campiello, il Super PremioGrinzane Cavour, ed è giunto più volte finalista al PremioStrega.L'incontro pubblico è stato preceduto dalla presentazionecurata dal prof. Gerardo Trisolino, amico personale eassiduo lettore di Pazzi da molti anni. È stato lui a guidarcinella conoscenza dell'opera dello scrittore e nella letturadi questo coinvolgente romanzo. Con lui abbiamo preparatole domande, che lo scrittore ha molto apprezzato.All'incontro hanno partecipato, oltre al sottoscritto, GiorgiaCarone (della V A Elettrotecnica), Giuseppe Iaia, LivioZanzarelli, Fiordalisa Zecca (della IV A Informatica),Andrea Patisso (della IV A Elettrotecnica) e SalvatoreBalestra (della V B Elettronica).

Molti i giovani impegnati in un complesso

A TUTTA MUSICA!di Luca Cafuero e Pietro Carelli

La musica ha origini antichissime e nel corso del tempoha conosciuto profonde evoluzioni.La parola musica deriva dal greco Musa, che indica perfe-zione e bellezza. Essa racchiude in sé anche tradizioniantiche: ad esempio pensiamo alla tarantella tipica delSalento. Oppure pensiamo al Blues, usato dai neri al tempodella colonizzazione e della schiavitù.Chi da solista chi in gruppo, la musica viene studiata esuonata da moltissime persone, chi da artista professionistachi da amatore.Bisogna fare in modo che ancora più persone condividanola stessa passione per la musica. Come facciamo noi, chetrascorriamo il nostro tempo libero suonando con gli amiciin un gruppo.Parlando di un gruppo base c'è bisogno di: un batterista,che ha la funzione base di dare e tenere il tempo; di unbassista, il cui strumento ha la funzione di “riempire” ilsound; di un chitarrista, che ha diverse funzioni (ritmo,melodia, ecc.); di un cantante, la cui funzione non habisogno d'essere spiegata. Altri strumenti aggiuntivi possonoessere la tastiera e il sassofono (sax).Una volta costituito il gruppo si passa alla scelta di comechiamarsi, ai giorni delle prove, ai pezzi da suonare, ailive. E poi comincia il bello.Chi suona, di solito, prova e trasmette emozioni, sentimenti,stati d'animo. Stare su un palco è un'esperienza che non sipuò comparare: il solo fatto che si è al centro dell'attenzionegratifica tutto il duro lavoro e i sacrifici di un musicista.

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LEZIONE DI... VOLONTARIATO

di Cosimo Montanaro

Giovedì13 Marzo ci siamo recati in sala professori perassistere ad un incontro con due operatori dell' “OASI 2SAN FRANCESCO”, un'associazione che si occupa diimmigrati nel nostro paese.Una settimana prima, la prof. Mascia ci propose la visionedi un dvd sulla vita di tre donne di nazionalità diversa, chehanno trovato accoglienza in terra di Bari.La prima di origine senegalese, benché laureata, attualmentesi occupa di vendita di oggetti tipici del suo paese; laseconda, marocchina, la “Messaggera” del suo paese, comesi definisce, gestisce a Corato un locale in cui si possonodegustare piatti tipici marocchini; la terza, brasiliana, un'insegnante di danza sudamericana.La preparazione sull'argomento ci ha molto interessato:abbiamo svolto dei lavori di ricerca,abbiamo compilato un questionario e ci siamo moltoconfrontati in classe.Momento significativo è stato l'incontro con gli operatoridell'associazione, Egidio e Pamela:due ore di riflessione sul dvd, ma anche occasione perlavorare insieme a un'altra classe,1G e relazionare concartelloni sul tema.Originale è stato l'inizio dell'incontro. Dopo la presentazionedi rito, Egidio e Pamela hanno distribuito a ciascuno di noiun foglio e un pennarello: ci chiedevano di annotare ilnostro nome e di disegnare “il nostro stato di vita” e unoggetto a cui teniamo molto.Dopo qualche minuto di esercitazione, tutti siamo stati ingrado di disegnare qualcosa.

La maggioranza, “a occhio” l'85%, ha disegnato un pallone,mentre gli altri sono stati più originali.Le due ore sono scadute con dispiacere generale.Siamo tornati in classe, consapevoli che ci eravamo arricchitidi qualcosa di nuovo, insieme.

Il presidente Napolitano richia-ma la nostra Costituzione

GLI IMMIGRATI INITALIAdi Doris Settimio

L'Italia, per la sua particolare posizione geografica, risultada sempre essere meta di transito di molteplici flussimigratori. È infatti il terzo paese d'Europa come presenzadi immigrati. Per rendere più chiaro questo fenomenooccorre fare riferimento ai numeri reali forniti dalle recentistatistiche: 3 milioni e 690 mila gli immigrati regolari, cherappresentano il 6,2% della popolazione complessiva. Lamaggior parte di essi proviene dalla Romania (15,1%),seguiti dai marocchini (10,5%), dagli albanesi (10,3%) edagli ucraini (5,3%).La Lombardia è la regione con più immigrati, seguita daVeneto, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Toscana.Le opinioni riguardo la loro presenza nel paese sono diverse,molte delle quali, purtroppo, negative perché i recenti fattidi cronaca vedono molti immigrati protagonisti di attiillegali.Il nostro presidente della Repubblica Napolitano ha, però,giustamente affermato che senza gli immigrati l'Italia sifermerebbe. E anche in questo caso i dati parlano chiaro:sono 1 milione e 348 mila gli stranieri che lavorano inItalia, 1/3 dei quali è impiegato nelle industrie e la metànei servizi.La nostra Costituzione afferma che “La Repubblica rico-nosce e garantisce i diritti inviolabili dell' uomo” e che “lostraniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivoesercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costi-tuzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repub-blica, secondo le norme stabilite dalla legge”.Noi studenti dovremmo cercare di abbattere il muro delladiffidenza, ricercando il perseguimento di quello status diuomo-cittadino del mondo, ormai indispensabile per unacorretta convivenza e per l' acquisizione di una mentalitàaperta al passo con i tempi odierni.

LA DIVERSITÀ È INPERICOLOdi Silvana di Cosmo (docente di Religione)

Gli alunni in situazioni di handicap ci traggono fuori daun impiccio interpretativo notevole se noi li guardiamo inmodo diverso da opere incompiute come la “PietàRondanini” e la “Nona di Beethoven”. Uomini che nonsono stati portati a termine e ci aspettiamo che riescano arendersi compiuti.Io resto affascinata sia dalla “Pietà Rondanini” sia da questialunni perché mi fanno ben sperare rispetto al vecchiotimore di Horkheimer che la “diversità è in pericolo”. Iragazzi H non hanno la pretesa di creare dalle loro differenzeuna divisione, non è una loro aspirazione sentirsi superiorie divisi dagli altri. I nostri ipotetici alunni Giovanni,Antonio, Francesco vogliono individuarsi in un luogosicuro di affetti in cui la dìnamis conoscitiva è una propul-sione che sgombra da ciottoli e pietrisco del giudizio. Seè questo che ci viene chiesto, la nostra responsabilità nellosgombrare il cielo dalla nera nuvolaglia della falsità esi-stenziale è immensa. Si tratta di saper dire a ciascuno che

è speciale perché porta un messaggio alla vita sulla vitastessa, e, tanto più sapremo farlo, se noi ce lo siamo dettie ce lo diciamo anche mentre lo insegniamo, che non siamosuperiori, non abbiamo idee sbagliate secondo la nostravisione del mondo. Non siamo persecutori, né vittime,perché abbiamo ben altro da fare: creare una comunicazionecon la vita, perché essa sappia che un quadrifoglio laqualifica così, come facciamo noi con i nostri giorni dinarrazioni di esistenti all'esistenza stessa.Il bello, che è poi quello che affermiamo di noi, si servedella tecnica del ritorno per riconfermarci chi siamo. Semandiamo agli altri il messaggio d'indegnità o di incapacità,gli altri, lo sguardo degli altri, riproducono quell'immaginee ce la rimandano, e il cerchio si chiude e gira e rigira conla stessa affermazione.C'è la visione del cerchio magico del sapere analogicoofferto dall'emozionante cervello destro, che si espandenei sogni, nei miti, nel linguaggio notturno del saggiovecchio inconscio, luogo non luogo dell'emozione che fadire: “Il nostro naso non è uguale agli occhi e la bocca nonsomiglia alla fronte”. Ogni cosa ha una funzione diversa,ma tutte fanno parte del viso che mostrate al mondo. Vimordereste il naso per sfigurarvi la faccia?Perché dobbiamo permettere alla sepolta viva paura dell'altrodi sfigurare il volto dell'umanità?

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SOCIETÀ

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Il fenomeno coinvolge ancheminorenni

AUMENTA IL CONSUMODELLE DROGHE

di Silvia Durante

Sempre più droga tra i ragazzi. Aumentano sempre di piùi morti. Dopo tutti gli arresti si continua a morire ancoraper droga e il traffico di queste sostanze continua a crescerea dismisura. Sono 176.000 quelli in cura e lo stato devepagare 1 miliardo e 743 milioni di euro.La droga più usata è l'eroina, che da dipendenza e uccide.Ne troviamo quatto tipi: bianca, rosa, brown sugar e allimone.Secondo i sondaggi, nel 2007 ci sono stati all'incirca 589morti, 27.490 arresti e 35.238 persone denunciate, 210.000dipendenti da oppiacei e 147.000 da cocaina. Il 32% fa usodi cannabis. L'Italia è seconda nel mercato di eroina eprima per la cocaina. Nel 2008 sono già 26 i morti perdroghe e siamo ancora all'inizio dell'anno.

I trafficanti usano diversi metodi per nascondere la droga:tubetti di dentifricio, scatole di patatine e orologi a muro.Ma i metodi migliori sono stoffe, cartoni e libri, cheattraverso procedimenti chimici trattengono la polvere cheviene recuperata con procedimenti inversi.L'uso di cocaina è cresciuto del 62% tra i ragazzi e del50% tra le ragazze. Già intorno ai 13-14 anni ci si avvicinaalla “polvere bianca”, che col passare del tempo porta allamorte.Si consumano circa 109 mila dosi di metadone ogni giorno,molte persone vendono il metadone in cambio di eroina:questo è il cosiddetto “mercato grigio”.Migliaia di giovani tra i 15 e i 34 anni partecipano ai rave-party, feste organizzate in case abbandonate e distrutte.Qui circola qualsiasi tipo di droga. Arrivano ragazzi vestititutti più o meno allo stesso modo, teste rasate, trecce rasta,pantaloni calati, felpe e zainetto dentro il quale è possibiletrovare di tutto: psicofarmaci, ecstasy, erba, allucinogeni,pasticche e acidi.Purtroppo vi partecipano anche molti minorenni tra i sedicie i diciassette anni. Alla fine della festa a stento ce la fannoa stare in piedi.Dopo lo sballo per la maggior parte arriva la morte, soprat-tutto se le droghe sono combinate ad alcol. Qualche giornofa c'è stata un'altra vittima, una sciatrice di 19 anni mortadopo una notte passata in discoteca, dove ha assunto delledroghe mortali. Il suo spacciatore è stato un ragazzo italianodi 23 anni. La ragazza si sentì male e fu ricoverata. È mortaa causa di una lesione cerebrale irreversibile e i genitorihanno autorizzato l'espianto degli organi.Perché continuare a morire ancora per droga? È una do-manda a cui non si riesce a dare una risposta. Secondo unsondaggio fatto tra i ragazzi, è emerso che mettono al primoposto la salute, poi la famiglia, la pace, la libertà, l'amoree l'amicizia, ma questi valori in realtà non sono così sentitiperché se fosse realmente così non avremmo un alto con-sumo di alcol e droghe.

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SOCIETÀ

Altro che festini, ristoranti ecioccolatini!

LA GIORNATA INTERNA-ZIONALE DELLE DONNEdi Alessio Nacci

Solo nel 1946 fu introdotto in Italia il suffragio universale.Questo basta per capire con immediatezza la condizionefemminile fino a 60 anni fa.Quando pensiamo al femminismo automaticamente civengono in mente le grandi manifestazioni americane, incui le donne chiedevano l'uguaglianza dei diritti. Anche inItalia, soprattutto al Sud, le donne sono state sempre costrettea vivere all'ombra del marito-padrone. Di giorno venivanosfruttate nei campi e di notte costrette a fare figli. Lamaggior parte di loro è vissuta senza poter decidere libera-mente il proprio futuro, considerate un oggetto da partedell'uomo.Con il passare degli anni la situazione è andata gradualmentecambiando, per fortuna. Con l'avvento dei mass-media c'èstata una vera e propria rivoluzione. La televisione e ilcinema hanno cominciato a proporre modelli di donne incarriera, donne che a 18 anni hanno lasciato il paese natio

in cerca di successo nelle grandi città. In passato la televi-sione ha giocato un ruolo fondamentale per l'emancipazionedella donna, ma oggi per alcune sta diventando la rovina.Non passa minuto in cui in tv non vengano trasmesseimmagini di donne mezze nude o che interpretano ruoliumilianti in trasmissioni trash.Le donne di oggi, soprattutto le teen-ager, non sanno ancorache la loro “festa della donna” è in realtà un lutto comme-morato in onore delle 129 lavoratrici morte giusto 100 annifa nel rogo della fabbrica Cotton di New York. Altro chefestini, ristoranti, pizzerie e discoteche a prezzi scontati,cioccolatini e mimose!Oggi, parlo sia di uomini che di donne, viviamo in unasocietà in cui è più importante “apparire” piuttosto che”essere”. Diamo più importanza alle pubblicità, ai realityshow e alle pornodive. Pensiamo che l'uomo non devechiedere mai altrimenti non è uomo, che il tonno si devetagliare con un grissino altrimenti non è tonno, che l'aperitivoe l'automobile devono essere reclamizzati da donne sexy,altrimenti che aperitivo e automobile sarebbero?Questa è la mentalità di oggi. Maschi e femmine condizionatidagli spot pubblicitari e dalla virtualità, che scambiano lavita con una telenovela. Come se vivessimo davveronell'idiozia del set televisivo del Grande Fratello onell'ipocrisia dell'Isola dei famosi!

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SOCIETÀLa storica svolta all’Onu

MORATORIA DELLA PENA DIMORTE

di Cosimo Sportillo

L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato definitivamentela risoluzione sulla moratoria della pena di morte grazie alsostegno di 104 stati su 192. 54 sono stati contrari e 29astenuti. Quando alle 11,49 del 18 dicembre scorso ilrisultato del voto è apparso sul tabellone luminoso delPalazzo di Vetro si è capito che si trattava di un “segnalestorico”, come l'ha definito il presidente Giorgio Napoletano,congratulandosi per il risultato raggiunto dalla diplomaziaitaliana.A metà novembre, il voto alla III Commissione dell'Onuaveva visto 99 paesi favorevoli (due più del quorum di 97),52 contrari e 33 astenuti. Il fronte del no, in quell'occasionecome oggi, è stato guidato dall'Egitto, supportato da Sin-gapore, Sudan e Iran, anche se i pilastri del fronte dei"Friends of Death Penalty" restano Usa e Cina.Nonostante gli Stati Uniti abbiano votato contro parecomunque che anche oltre Oceano il vento stia cominciandoa cambiare, come prova la decisione dello Stato del NewJersey di abolire per legge la pena capitale. Al contrario,in Georgia, dopo otto mesi di moratoria, nella primasettimana di maggio è ritornata la pena capitale.La Russia ha invece votato a favore della risoluzione perla moratoria universale.L'ex ministro degli Esteri Massimo D' Alema, presenteall'assemblea, aveva parlato di “un risultato ben oltre leattese” e assolutamente “non banale” viste le due sconfitteprecedenti del 1994 e del 1999.

“È davvero una giornata storica e l'orgoglio dell'Italia èquello di aver promosso per prima l'iniziativa”: questefurono le prime parole di Prodi dopo il voto favorevoledell'Onu.Per la prima volta nella storia dell'uomo è stato sancito ilrispetto della vita umana anche nell'amministrazione dellagiustizia. Speriamo bene.

Dalla realtà al cinema

IL BULLISMODIVENTA UN FILMdi Antonio Carbone

Il bullismo come tema di una sceneggiatura cinematografica.Come ho pensato di svilupparlo in un corto? Ragazziviolenti a scuola e fuori abusano della debolezza delle lorovittime, commettendo atti d'estorsione, pestaggi, minacceecc…Ma scuola e violenza sono termini che non devono andareaffiancati.Il cortometraggio è un film di durata non superiore ai 30minuti complessivi. Essi sono utilizzati per sviluppare levarie tipologie cinematografiche con uno stile asciutto deltutto particolare, che può ricordare da vicino la prima eradel cinema e i suoi più illustri esponenti.Il corto da me realizzato, con l'aiuto del professore GianlucaFumarola e della professoressa Marisa Mascia, si intitolaSe da un vetro guardi fuori….Protagonista è Edoardo, un ragazzo solo. Soffre perchénon ha una ragazza e perché i bulli della sua classe loprendono in giro e lo perseguitano. Non ha un buon rapportocon i suoi genitori e tende a chiudersi in se stesso. Tuttosembra andare meglio quando incontra Lucrezia, una bellaragazza, sua compagna di classe, con la quale conoscel'amore. Ma i suoi coetanei continuano a tormentarlo edanche la sua storia con Lucrezia sembra subire una crisi.Edoardo è tanto esasperato che decide di togliersi la vita,ma alla fine, davanti ad una scena insolita e surreale,comprende che la vita va vissuta con ottimismo perchél'imprevedibilità e la gioia sono sempre dietro l'angolo.

Un’intensa campagna di sensi-

bilizzazione contro il fenomeno

“SMONTA” IL BULLOdi Gabriele Conti

“SMONTA IL BULLO”. È uno dei tanti slogan lanciatidalla campagna di sensibilizzazione del Ministero dellaPubblica istruzione contro il bullismo. Non solo attraversomanifesti fatti affiggere in tutte le scuole. La strategia delministero è globale: pagine web e numeri verdi sono adisposizione per debellare il fenomeno.Per informazioni e consigli basta collegarsi al sito ministe-riale. Anche denunciare gli atti di bullismo è diventato piùsemplice. Nei casi più gravi sono previste sanzioni disci-plinari, come la sospensione dalla scuola, o attività socialifinalizzate al recupero degli studenti violenti. È necessariocorrere ai ripari prima che la situazione peggiori. Il bullismoè un reato perseguibile penalmente. Basta una denuncia aicarabinieri e la bravata si trasforma subito in una questionegiudiziaria.Il fenomeno sta diventando sempre più allarmante e coin-volge tutti: genitori, figli e istituzioni.Il bullismo è andato assumendo nuove forme, aiutato anchedalla nuova tecnologia. Non è raro che i telefonini e vide-ofonini siano utilizzati per scambiare i video e le immaginidelle bravate degli studenti nei confronti di ragazzi chesembrano emotivamente più fragili. Ma il bersaglio diven-tano spesso anche gli insegnanti.Si rammenta che è assolutamente vietato usare il cellularenelle aule scolastiche, durante le ore di lezione. Meno chemai si possono fare videofilm. Le pene sono divenute assaisevere.

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La città della ceramica è divenuta la cittàdell’aria

GROTTAGLIE: TRA PASSATOE FUTURO

di Fiordalisa Zecca

A Grottaglie si compie una bellissima sfida tra tradizionee innovazione. Gli insediamenti rupestri e l'arte dellaceramica convivono con la più avanzata tecnologia nelsettore aeronautico. È qui che la Finmeccanica ha insediatolo stabilimento Alenia. La città della ceramica, insieme aisuoi manufatti tipici conosciuti in tutto il mondo, ora esportaanche prodotti di alta tecnologia. Passato e futuro qui vannoa braccetto.Accanto ai recipienti tradizionali in terracotta (lu 'rsulu, lucapasoni, lu pumu, etc) e ai tanti bei piatti decorati a manovi troviamo i prodotti più sofisticati della ricerca scientifica.Da qualche anno a Grottaglie è stato realizzato lo stabili-mento di Alenia Composite, dove si producono nientemenoche sezioni di fusoliera per il Boeing 787 Dreamliner. Perquesto motivo, la città ora viene denominata la “cittàdell'aria”.Nasce un dubbio: la città conserverà la sua storia e tradizioneo verrà sopraffatta dalla presenza di Alenia Composite?Tale dubbio si consolida prevedendo il futuro di AleniaAeronautica nel campo delle aerostrutture, che ha giàimportanti partner internazionali. L'azienda sta collaborandoda lungo tempo con Boeing alla realizzazione di sezioni

di fusoliera e di coda, in fibra di carbonio, del nuovo e"super efficiente" aereo della Boeing.Il B787 Dreamliner è un aereo wide-body bimotore, pro-gettato da Boeing e assemblato in svariate nazioni delmondo, tra cui l'Italia. Il primo velivolo dovrebbe entrarein servizio nel 2008 (ma si prevede un forte ritardo) perconto della compagnia di bandiera giapponese ANA (AllNippon Airways). Questo aereo, il primo al mondo a fareun uso massiccio della fibra di carbonio, sarà realizzato in3 versioni: 787-3, 787-8 e 787-9. Gli interni sono realizzatidall'azienda Teague, che da 60 anni collabora con la Boeing.Il materiale utilizzato servirà a rendere più leggero ilvelivolo e a risparmiare carburante. Sarà un modo perinquinare meno.

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SPORT L’esordio sportivo di uno studentedella ID

PROMOZIONE DA RECORD

di Gianfranco Corvino

Una giovane promessa della Federazione pugilistica diFrancavilla Fontana della categoria School boys. Neigiorni19-20 aprile scorsi ha realizzato un sogno: guardaretutti dall'alto verso il basso.

E il salto in paradiso non èavvenuto in modo inatteso:per questo è ancora più bello.Non capita tutti i giorni dis u p e r a r e c o n 1 4a1l'avversario. L'alunnoGianfranco Corvino della 1D del “Fermi”, dopo averascoltato e seguito tutti isuggerimenti del suo allena-tore, nonché suo padre, èandato a vincere a Catalpa, inprovincia di Torino, il cam-pionato italiano in un palaz-zetto dello sport che era tuttovestito a festa.Il neo campiono ha com-mentato così la sua vittoria:“È la mia prima vittoria, perme assai gratificante. È stato

molto emozionante soprattutto quando l'arbitro mi hasollevato il braccio sul ring. Ho aspettato da giorni questomomento, ero ansioso di conoscere i miei avversari equando è successo ero pieno di gioia e felicità. Primadell'incontro ero teso, tremavo, ma felice. Quando sonosalito sul ring ho sentito l'energia dentro di me. Ero molto

agitato. Poi la campanella è suonata. Si comincia. Mi sonoconcentrato e allora le mie braccia volavano e andavanoa segno con successo. Il secondo giorno della competizionenon riuscivo a bere, tanta era la tensione, però dopo laprima ripresa ho acquistato fiducia e sono andato speditoper conquistare la mia prima vittoria. Che dire? Sono felicee basta”.

SOCIETÀ

SERIE D PER IL FRANCAVILLA

di William Dei Santi

La squadra del Francavilla Calcio approda finalmentein D. Dopo un bellissimo campionato pieno di alti ebassi, reduce del campionato di eccellenza pugliese,fa il salto di categoria. Un grande onore per la “cittàdegli Imperiali” anche perché è da venti anni che questasquadra non andava in D.Un campionato entusiasmante che ha acceso la speranzaa metà e a fine stagione, battendo squadre di calibrocome Copertino, Casarano, Bisceglie e Corato, cheerano le squadre favorite per la vittoria del campionato.Per questa squadra non è stato un bell'inizio di stagione,anche perché la prima giornata di campionato è finitain pareggio. Dopo qualche sconfitta, ma anche qualchevittoria qua e là, c'è stata la rimonta, soprattutto allafine delle partite di andata e all'inizio delle partite diritorno.Il Francavilla Calcio ha avuto la fortuna di avere unpubblico numeroso sulle gratinate del “Giovanni PaoloII”, soprattutto agli ultimi incontri.Ora, dopo la felicità di patron Distante e quella deitifosi, la compagine bianco-azzurra si deve preparareper il prossimo campionato, che non sarà facile.Il primo obbiettivo sarà di confermare i successi regi-strati finora e di andare in C2.

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SPORT

di Marco Vitale e Giuseppe Cavallo

Nel settembre 2007 la nostra scuola ha ospitato la presen-tazione dell'edizione del “Memorial Adriani”, gara podisticanazionale, che si svolge attualmente a Francavilla percommemorare un giovane atleta prematuramente e tragi-camente scomparso.La cerimonia si è svolta nella nostra palestra alla presenzadel tecnico Fidal Piero Incalza che accompagnava GiacomoLeone, Ottaviano Andriani e Mimmo Caliandro, atletifrancavillesi di interesse nazionale che hanno dato e dannolustro alla nostra città sul palcoscenico internazionale.Il racconto della loro esperienza ha un denominatorecomune: hanno cominciato tutti a praticare lo sport nelgruppo sportivo scolastico. Non poteva esserci viaticomigliore per l'inizio dell'attività sportiva nella nostra scuolae si rivelerà, oltretutto, di buon auspicio visto i brillantirisultati ottenuti.Settembre 2007: la scuola partecipa al “Memorial Adriani”classificandosi 2° con Alessandro D'Angela che vince nellasua categoria.Ottobre 2007: inizio del gruppo sportivo.Novembre 2007: fase d'istituto della corsa campestre.Dicembre 2007: fase provinciale di corsa campestre a S.Sabina. La nostra squadra è al 2° posto con D'Angela, al2° con Taurisano, al 3° con Morleo e Parisi.Gennaio 2008: fase regionale di corsa campestre a MartinaFranca. La squadra si piazza al 6° postocon D'Angela 3°.Febbraio 2008: inizia il campionato provinciale di calciodove la nostra squadra con una vittoria,un pareggio ed una sconfitta viene eliminata dal torneo(Leone, Tommaseo, Di Coste, D'Angela,Distante, Bennardi, Argentino, Gerunda, Caramia, Schia-mone, Gioia, Nardelli, Demauro, CavalloG., d'Amone, Piergianni, Cavallo F., Delivrano, Trisolino,Camarda, Caniglia, Visconte).Nel campionato provinciale di pallavolo la squadra giungealla finale provinciale dove inopinatamente perde a Oriacontro la locale squadra del Liceo Scientifico (Mancarella,Ligorio, Taurisano, Violano, Patisso, Parisi, Nisi, Ribezzo,Montanaro, Coccioli, Chionna, Carbone, Valente, Fornaio).Marzo 2008: nel campionato provinciale di pallacanestrola nostra rappresentativa arriva 2° nella finale svoltasi a Francavilla contro il Liceo Scientifico'Fermi' di Brindisi(Epicoco, Barletta, Cannalire, Spina,Greco,Iaia, Miano,Milito, Balestra, Pappadà).Aprile 2008: il 1° si svolgono le fasi d'istituto, l'8le fasi provinciali a Brindisi che la nostrasquadra vince con Iaia 1° nel peso, Taurisano 1° nei 300metri, D'Angela 1° nei 1000 metri,Caforio 2° nel lungo, Nisi 2° nel disco, Vecchio 2° nell'alto,la staffetta 3°, La Porta 4° nei 110 HS,e Schiavone 8° nei 100 metri.Negli juniores 1° Russo nei 100 metri e Serpentino nelpeso, 2° Della Corte negli ostacoli, Menganell'alto, Cervellera al disco.Il 23 la squadra ha partecipato alle fasi regionali a Foggiagiungendo al 2° posto.D'Angela 2° nei 100 metri, Vecchio 3° nell'alto, e Iaia 3°nel peso.Il 24 la scuola ha partecipato al torneo di basket 3 conSerpentino, Pezzuto e Candita.È ancora in corso il torneo interno.In conclusione, un'attività intensa che ha visto tanti ragazziimpegnati in un sano confronto sportivo. Sono loro i veriprotagonisti!

Continuano i tentativi di boicottare laprestigiosa manifestazione

OLIMPIADI DI PECHINO:IL MONDO PROTESTA

di Umberto Abbatecola e Pierangelo Cito

Il mondo si divide sull'eventuale rinuncia da parte deileader politici continentali a presenziare alla cerimonia diapertura delle Olimpiadi il prossimo 8 agosto a Pechino.I rappresentanti di molte nazioni hanno ammesso di nonescludere un possibile boicottaggio. Gruppi di monacitibetani continuano a manifestare, gridando: “Libertà,libertà”.I principali monasteri di Lhasa, dai quali sono partite leproteste, sono continuamente presidiati dalla polizia armata.Dal momento dell'accensione della fiaccola, avvenuta adAtene, fino ad oggi, la protesta non accenna a diminuire.Anzi, diventa sempre più insistente e coraggiosa, fino asfidare le forze dell'ordine di ogni nazione in cui transitail simbolo delle Olimpiadi. Dappertutto è continuato iltentativo di spegnere la fiamma, come è accaduto a BuenosAires.Come finiranno queste Olimpiadi è difficile prevederlo,ma se continueranno così diventeranno un'occasione discontro tra le varie nazioni a livello politico. Cosa possiamofare per curare questa ferita che sta danneggiando tutti gliabitanti del pianeta?Queste Olimpiadi saranno ricordate come l'edizione controle violazioni dei diritti umani. Riuscirà la Cina a dimostrared'essere una potenza non solo economica e militare, maanche morale e civile? La scommessa è tutta qui.Basterebbe questo per trasformare le Olimpiadi di Pechinoin un'olimpiade storica, in cui a vincere non sono solo isingoli campioni delle singole nazioni, ma tutta l'umanità.In un solo colpo.

Cronistoria di un anno di attività sportiveBUONI RISULTATI NEI CAMPIONATI STUDENTESCHI

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