ANNO SCOLASTICO 2010 2011 PROGETTO : UN LIBRO PER ... · dello scoiattolo e della loro ricerca....

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ANNO SCOLASTICO 2010 2011 PROGETTO : UN LIBRO PER . . . LIBRO DELLA SEZ. BLU “DOV’E’ LA MIA MAMMA” Un soffice agnellino, prima di ritrovare la sua mamma, incontra tanti amici . . . Il libretto è stato realizzato con materiali tattili per sviluppare le capacità del bambino di riconoscere gli animali , guardandoli e toccandoli.

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ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

PROGETTO : UN LIBRO PER . . .

LIBRO DELLA SEZ. BLU

“DOV’E’ LA MIA MAMMA”

Un soffice agnellino, prima di ritrovare la sua mamma, incontra tanti amici . . . Il libretto è stato realizzato con materiali tattili per sviluppare le capacità del bambino di riconoscere gli animali , guardandoli e toccandoli.

Fritz era un piccolo fiocco di neve. Viveva in un gran nuvolone grigio che si era impigliato sulla cima di una montagna. Era inverno, faceva un gran freddo e un giorno un forte vento gelido strappò Fritz dalla sua nuvola e lo portò lontano, lontano.

Rotolando nel vento il fiocco di neve finì ai piedi di uno strano personaggio. Era tutto tondo, con una gran pancia, un naso a carota, una cuffia e una grande sciarpa al collo. Se ne stava lì fermo, impalato incurante del freddo. Fritz, che era un tipo molto curioso, gli chiese: “Ma tu non senti freddo?

Non ho mai visto un uomo come te, che se ne sta lì, fermo in mezzo alla neve e sembra contento!”“Io sono un omimo di neve- rispose lui- mi hanno costruito i bambini qualche giorno fa e ora starò qui fino a che il sole della primavera non mi scioglierà. Tu, che puoi muoverti, potresti fare una cosa per

me: sotto la mia sciarpa si è nascosto uno scoiattolino, si è perso poverino e morirà di freddo se non lo aiuti a tornare a casa”“Con piacere- rispose Fritz- sono contento di poter fare nuove amicizie” Lo scoiattolino e Fritz salutarono il pupazzo di neve proprio mentre tornò a soffiare il vento e così

ricominciò il loro viaggio.

Lo scoiattolo spiegò che avrebbe dovuto essere in letargo con la sua famiglia, ma non aveva sonno, così uscì dalla tana per curiosare un po’, ma non ritrovò la strada del ritorno. Nel frattempo, però, il vento si fermò e i due amici si ritrovarono davanti ad una grotta. Provarono a bussare e dopo molta insistenza, fece capolino un orsacchiotto: “Chi bussa? Chi ci sveglia con questo freddo?” Fritz rispose: ” siamo in cerca della sua tana, ma il mio amico ha

tanto freddo, non potresti ospitarlo per questa notte?” “Va bene – disse l’orsetto-, ma non fate rumore o sveglierete i miei genitori e loro si arrabbieranno” Scoiattolo e orsetto passarono la notte abbracciati e la mattina dopo, con l’alzarsi del vento, ripartirono, contenti di aver trovato un nuovo

amico.

Il vento li portò un po’ più a valle e si fermarono davanti alla tana di una famiglia di marmotte. Lo scoiattolo bussò e disse: ”Sto cercando di tornare a casa, ma non so dov’è e ho tanta fame. Mi puoi aiutare?” La marmotta, che d’inverno dorme soltanto, non aveva provviste nella sua tana, ma voleva

aiutarlo e così lo accompagnò attraverso le gallerie che aveva scavato e insieme trovarono molte radici succose che sfamarono lo scoiattolo.

Si stava ancora leccando i baffi, quando tornò il vento che fece volare Fritz, mentre lo scoiattolo lo seguiva saltellando.Volteggiando nell’aria, il fiocco di neve si trovò a fianco a fianco con un paffuto passerotto e subito gli domandò “ Ma come mai tu sei in giro con questo freddo e non dormi nel tuo nido?” L’uccellino rispose: ” Noi passerotti non andiamo in letargo. Passiamo l’inverno a cercare qualcosa da mangiare in mezzo alla neve” Allora Fritz gli raccontò

dello scoiattolo e della loro ricerca. “Vi aiuterò io –disse il passerotto- conosco un bosco pieno d’alberi e scommetto che la sua tana è in uno di quelli. Seguici scoiattolo, si va a casa!” Prima di sera erano già davanti al bosco: c’erano abeti sempreverdi carichi di neve e alberi con i rami tutti spogli ricamati dal ghiaccio e dalla brina. Lo scoiattolo, fra tutti gli alberi riconobbe subito quello giusto dove c’era la sua tana e di corsa tornò dalla sua

famiglia che lo stava già cercando. Tutti insieme fecero festa, ringraziando il fiocco di neve Fritz per l’aiuto e regalando un po’ di cibo al passerotto.

Durante tutte quelle fredde giornate il fiocco di neve e il passerotto passarono molto tempo insieme sui rami dell’albero tenendosi compagnia e ricordando gli amici che dormivano.La loro amicizia e la solidarietà che avevano trovato negli altri animali, riscaldò il resto di quel gelido inverno che grazie al loro

esempio divenne meno buio e solitario per tutti.

Il Racconto…

” Una fatina alla ricerca della sua Lulù” Era Autunno…

Una fatina cercava disperatamente la sua amata bambina di nome Lulù: era fuggita dal suo giardino tutto azzurro, per andare nel bosco.

La fatina decise allora di incamminarsi alla sua ricerca….Strada facendo vide un pergolato con tanti grappoli d’uva,tante pannocchie e tanti melograni.

La fatina ebbe allora un’idea geniale: lasciare cadere lungo la strada che percorreva, tanti chicchi di mais, in modo da tracciare il percorso di ritorno per la sua Lulù.

Le giornate cominciarono ad essere grigie e gli alberi stanchi di reggere il peso delle foglie, che impietosite, poco alla volta, cominciarono a colorarsi di rosso, giallo, arancione, marrone e a cadere fino a coprire tutto il prato.

Alleggeriti gli alberi senza foglie, cominciarono però a sentirsi soli. Alcuni animaletti, infreddoliti pensarono di andare a fare loro compagnia, preparandosi una tana per l’inverno: gli scoiattoli fecero un buco nel tronco e così pure i ricci.

La fatina camminava …ma di Lulù non c’era traccia, decise allora di ritornare in città,nel suo giardino tutto azzurro.

Un giorno mentre pioveva ,Lulù, ormai smarrita in pieno bosco, trovò riparo sotto i cappelli dei funghi e per non morire di fame mangiò castagne,ghiande, noci e qualche mela.

La notte di Halloween , Lulù si spaventò molto incontrando fantasmi e zucche illuminate…

L’autunno stava finendo, un orso in cerca di una tana per ripararsi dal freddo inverno, vedendo Lulù impaurita volle aiutarla: la fece salire sulla sua schiena e la lasciò alle porte della città… Lulù si trovò difronte a tante luci e a tanti colori…sotto un grosso albero, addobbato con tante palline dorate c’era la sua mamma che chiedeva a Babbo Natale di farle ritrovare la sua Lulù…e così fù! A volte anche le fate non riescono a fare le Magie.EVVIVA BABBO NATALE!!!!

Era Autunno…

Una fatina cercava disperatamente la sua amata bambina di nome Lulù: era fuggita dal suo giardino tutto azzurro, per andare nel bosco….

La fatina decise, allora, di incamminarsi alla sua ricerca…

Strada facendo, vide un pergolato con tanti grappoli d’uva, e…

…tante pannocchie e tanti melograni.

La fatina ebbe allora un’idea geniale: lasciar cadere, lungo la strada che percorreva, tanti chicchi di mais, in modo da tracciare il percorso di ritorno per la sua Lulù.

Le giornate cominciarono ad essere grigie e gli alberi stanchi di reggere il peso delle foglie, che impietosite, poco alla volta, cominciarono a colorarsi di rosso, giallo, arancione, marrone e a cadere fino a coprire tutto il prato.

Alleggeriti gli alberi senza foglie, cominciarono però a sentirsi soli.Alcuni animaletti, infreddoliti pensarono di andare a fare loro compagnia, preparandosi una tana per l’inverno.

Gli scoiattoli fecero un buco nel tronco…

…così pure i ricci.

La fatina camminava…ma di Lulù non c’era traccia, decise allora di ritornare in città, nel suo giardino tutto azzurro.

…per non morire di fame, mangiò castagne, ghiande, noci e qualche mela.

Un giorno mentre pioveva, Lulù, ormai smarrita in pieno bosco, trovò riparo sotto i cappelli dei funghi e…

L’Autunno stava finendo, un orso in cerca di una tana per ripararsi dal freddo inverno, vedendo Lulù impaurita volle aiutarla: la fece salire sulla sua schiena e la lasciò alle porte della città…

La notte di Halloween, si spaventò molto incontrando fantasmi e zucche illuminate…

…E così fu!!!

A volte anche le fate non riescono a fare le magie.

EVVIVA BABBO NATALE!!!

Lulù si trovò davanti a tante luci e a tanti colori…Sotto ad un grosso albero, addobbato con tante palline dorate c’era la sua mamma che chiedeva a Babbo natale di farle ritrovare la sua Lulù…

Ed ecco il nostro primo libro!!!

Lo abbiamo realizzato rappresentando

graficamente la poesia di R. Piumini, usando

tecniche e materiali diversi…

I grandoni della sezione rossa della Scuola dell’Infanzia P.Martinoli di TROMELLO

Se i libri fossero di torrone,

ne leggerei uno a colazione.

Se un libro fosse fatto di prosciutto, a mezzogiorno lo

leggerei tutto.

Se i libri fossero di marmellata, a merenda darei

una ripassata.

Se i libri fossero di frutta candita, li sfoglierei leccandomi le dita.

Se un libro fosse di burro e panna, lo leggerei prima della

nanna.

Se un libro fosse fatto di caramelle, leggerei solo le

storie più belle….

Leggendo un libro fatto di Coca Cola,sulle bollicine la fantasia vola…Ci sarebbero

elefanti viola e leoni blu,che fanno tutto quello che vuoi tu!

…E ora ci proviamo Noi!!!!

A CURA DI GIUSEPPINA TERESA ZORZOLI

ZIPPO

RAGNETTO VANITOSO

Così la notte in cui regna la magia, la notte di Halloween, Zippo decide di

scappare alla ricerca di aiuto. Attaccato ad un filo scende dalla

ragnatela e comincia a camminare nel bosco buio, fino a quando incontra la strega Vega intenta a mescolare il

suo pentolone. Vega, impietosita dalla sua storia, decide di aiutarlo con uno dei suoi incantesimi: “Abracadabra,

bibidibobidibu di colpo arancione sarai tu!!”

Il ragnetto Zippo viveva su di una ragnatela tirata tra i rami di un

albero insieme a tanti altri ragnetti suoi fratelli, che proprio per questo

erano tutti dello stesso colore e della stessa forma. A Zippo questa cosa non piaceva e si lagnava ogni

giorno: “Uffa! Nessuno mi riconosce… come vorrei essere un po’ più bello o forse solo più colorato.

Devo fare qualcosa!”

Zippo, contento del suo nuovo colore, riprese il

viaggio e dopo un po’ arrivò al castello dove

viveva il fantasma Jack. Anche lui volle fargli un regalo: sfiorandolo col lenzuolo, lo ricoprì di brillantini, così tutti

avrebbero potuto

vederlo anche di notte.

Brillando come la luna, ripartì e poco più in là incontrò il pipistrello

Pino a caccia di insetti. Non sapendo che fare, Pino gli insegnò a volare

usando il filo della ragnatela come una liana

Era l’alba e il sole sorse. Zippo si svegliò all’ improvviso ancora spaventato, ma i suoi

fratelli lo rassicurarono: “Cosa c’è fratellino? Non ti preoccupare, ci siamo qui noi!” Solo allora il ragnetto si specchiò in una goccia di rugiada e vide che era tale e quale agli altri, ma la cosa più importante era che aveva ritrovato la sua famiglia.

Zippo credette di aver solo sognato o forse era stata la magia della notte di Halloween, ma di sicuro lui ora sapeva che non importa

di che colore sei o se sai volare, l ‘importante è avere tanti amici.

Ormai stanco, Zippo, il ragnetto arancione che brillava e sapeva volare, tornò alla sua ragnatela, ma i suoi fratelli non lo riconoscevano più e lo scacciarono. Zippo, solo e sconsolato, si mise in un angolo a piangere e si addormentò