Anno Scolastico 2009/2010 SCHOOL NEWS · volti emotivamente, dal titolo “Un Natale sui fusi...
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Ist ituto Comprensivo
“Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it
~ Fiumefreddo di Sicilia ~
Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta
Anno Scolast ico 2009/2010
SCHOOL NEWS
LA REDAZIONE
ALUNNI
tutti gli alunni dell‟Istituto Comprensivo
“G. Verga” di Fiumefreddo di Sicilia
INSEGNANTI
La Spina Vera
Nicosia Giovanna
Pennisi Roberta
Strazzeri Sabrina
Marzo 2010 Anno 3 - Numero 2
NATALE SUI FUSI ORARI
MOSTRA DI INTERCULTURA
JONIAMBIENTE
PROGETTO ORTI DI PACE PERCORSO VERGHIANO
PROGETTO
RETETNA
CARNEVALE
LA BANCA A SCUOLA
PROGETTO DI SFILATO
GARE DI PROBLEM SOLVING
NATALE, INTERCULTURA E
SOLIDARIETA’
INFANZIA E … CREATIVITA’
ADOLESCENZA
SALUTE E BENESSERE
CARNEVALE
SAN VALENTINO
UNO SGUARDO AL MONDO
AMBIENTE
PROGETTI E SUCCESSI
GIOCHI E … TANTE
RISATE
PAGINA 2 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
ALLA SCOPERTA DEI
PRESEPI DI GIARRE
Il 9 dicembre 2009, insieme ai nostri compagni di
scuola e alle nostre insegnanti, siamo andati a Giar-
re per visitare il Museo dei presepi, nato grazie alla
"Associazione Italiana Amici del Presepe" nel 1994.
Nello stesso anno il museo aveva circa una ventina
di presepi, troppo pochi per attirare il turismo. Suc-
cessivamente, in aiuto dell'Associazione arrivarono
donazioni di manufatti da paesi di tutto il mondo. I
presepi fatti interamente a mano e con materiale del
luogo nel 2002 erano diventati circa 20.000. Il Mu-
seo si trova in un nobile palazzo ottocentesco, all'in-
gresso abbiamo potuto ammirare delle splendide
sculture in terracotta, lungo le scale abbiamo osser-
vato molte decorazioni natalizie e sul pianerottolo
d'arrivo, infine, si trovava un presepe molto origi-
nale realizzato all‟interno di una giara rotta. Quando
siamo entrati nella prima sala molto luminosa ab-
biamo visto l‟esposizione di una ventina di presepi,
espressione di diverse tradizioni culturali presepi-
stiche italiane: c‟erano presepi in carta pesta lecce-
se, in terracotta siciliana e pugliese, magnifiche
figure napoletane e persino presepi di legno prove-
nienti dal trentino. Dalla seconda sala in poi, com-
pletamente buia, come le altre quattro successive,
siamo entrati nel magico mondo dei diorami prese-
pistici. La guida ci ha spiegato che questa tecnica
è relativamente giovane in Italia e si affianca alla
più antica tradizione del presepe aperto, scenogra-
fico o raccolto sullo scoglio e visibile da più punti
di vista, quasi senza l'impiego di espedienti pro-
spettici. E' stato davvero emozionante scoprire
questa tradizione soprattutto per la sensazione di
pace che si percepiva in tutta la stanza, è stata un'
esperienza unica. Mentre ci soffermavamo ad os-
servare con attenzione queste scene presepistiche
sembrava quasi di entrare in esse, di essere non più
uno spettatore ma un attore partecipe. Questa era
DECORI REALIZZATI CON SEMPLICE
CARTA E TANTA CREATIVITA’ DALLA
Sig.ra Maria Proietto
PLESSO GONA
l'illusione che il diorama ci trasmetteva. Continuando il nostro
giro per il Museo, la guida ci ha fatto vedere anche i diorami
che fanno rivivere uno spaccato di vita contadina siciliana,
con i costumi, le suppellettili, le architetture, i personaggi di
un tempo ormai perduto. Infine, lungo il corridoio che condu-
ce all‟uscita, abbiamo avuto modo di ammirare un‟ interes-
sante raccolta bibliografica presepistica, una piccola ma pre-
ziosa collezione d‟immaginette che riguardano la nascita di
Cristo fino alla sua Resurrezione. Dopo aver visitato il Museo
dei presepi, sempre insieme alla guida, siamo andati a vedere
il Duomo di Giarre, costruito il 16 novembre 1794 su una
chiesa già esistente dedicata a Sant‟Agata. Il Duomo è dedica-
to a San' Isidoro agricola, protettore della città. Dentro la
chiesa abbiamo potuto ammirare numerosi dipinti di illustri
pittori. Uno dei dipinti raffigurava la Madonna di Pompei e
la Vergine con i Santi ma quello che a noi è piaciuto partico-
larmente è stato quello che raffigura la morte di San Giuseppe
mentre Gesù è al suo fianco e sopra di loro si vede Dio che
scende dal cielo per accoglierlo. Infine la guida ci ha fatto
osservare dietro l‟altare maggiore un organo ottocentesco,
dietro il quale si trovano una serie di orchestre. Questa gior-
nata è stata per noi molto inte-
ressante e divertente sia perché
abbiamo fatto lezione in un
modo diverso dal solito, ap-
prezzando delle belle tradizio-
ni, sia perché siamo stati con i
compagni delle altre classi
ridendo e scherzando.
Carmelo Di Bella
Risicato Nicolò
1ªC
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 3
NATALE... DAL MONDO UN GRIDO
DI SOLIDARIETÀ
Dopo settimane di preparazione, il 21 Dicembre, noi alunni
delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, abbia-
mo presentato un meraviglioso recital che ci ha molto coin-
volti emotivamente, dal titolo “Un Natale sui fusi orari”, ine-
rente al progetto di interculturalità “Mani e colori del mon-
do”.Con grande senso di responsabilità ci siamo cimentati
nella recitazione di poesie e frasi di personaggi di grande
prestigio, come il nostro papa Giovanni Paolo II, Martin Lu-
ther King, il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù e
Mahatma Gandhi, e non solo nella nostra lingua, ma anche in
spagnolo e, con non poche difficoltà, in turco, grazie all‟aiuto
della nostra Badegül che ha reso possibile l‟interpretazione
delle splendide parole del poeta turco Nazim Hikmet. Lo
stesso è avvenuto per i canti, difficili da eseguire, ma belli
per il loro significato. Di grande effetto è stato proprio il can-
to turco, proposto dalla nostra assitente, le cui parole espri-
mono il desiderio da parte dei bambini di avere un mondo di
pace. Non è stata, quindi, una delle solite recite natalizie, ma
attraverso un viaggio immaginario in diversi Paesi del mon-
do, abbiamo voluto far riflettere tutti i presenti (molti si sono
anche commossi) che le guerre, la povertà, l‟emarginazione
possono essere eliminate con un po‟ di affetto e solidarietà
verso chi ne ha bisogno, così il nostro mondo potrebbe essere
ricco di pace e serenità. Questo dovrebbe essere l‟impegno di
grandi e piccoli per garantire a tutti i popoli della Terra un
futuro migliore. Alla manifestazione, che si è svolta nella
Chiesa Maria SS Immacolata, erano presenti la nostra presi-
de, l‟assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Emmi e
l‟assessore alla Polizia municipale, dott.ssa Pastura. Ma è
stata proprio la nostra preside a manifestare, alla fine del
recital, la sua approvazione per il tema scelto e per l‟impegno
manifestato da noi bambini.
Carla Alosi e Gaia Torrisi
4ª G Scuola primaria
RACCONTANDO IL NATALE
L‟atmosfera calda ed avvincente venutasi a creare la sera
della drammatizzazione natalizia aleggiava nell‟aria. La ca-
panna, con il bue e l‟asinello, aspettava l‟arrivo della Sacra
Famiglia.
I pastorelli con le pecorelle impersonati dagli alunni più pic-
coli, i Re Magi, i narratori e le bellissime stelline hanno arric-
chito lo scenario.
Gli alunni delle due sezioni - arancione e azzurra - della
scuola dell‟infanzia con gioia e serenità hanno partecipato
alla drammatizzazione, aspettando con impegno e serietà il
proprio turno. Ma il momento culminante, gradito da bambini
e genitori, è stato la presentazione, a sorpresa, del back sta-
ge.
Ogni bambino è stato fotografato durante le prove
dell‟animazione, in momenti unici e particolari. La serata si
è conclusa con gli auguri da parte della nostra Preside e
dell‟assessore alla P.I. dott.ssa Emmi, presenze particolar-
mente gradite ai genitori.
Scuola dell’Infanzia
NATALE SUI FUSI ORARI
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 4
INSIEME PER LA RICERCA SCIENTIFICA :
LA NOSTRA TOMBOLA PER TELETHON
Giorno 23 dicembre 2009 non è stata una giornata come le altre, in
quanto noi alunni dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga” abbiamo or-
ganizzato, in occasione della 20° edizione della maratona Telethon,
una tombola di solidarietà per farci gli auguri di Natale. E' stata
un‟occasione per giocare insieme ai miei compagni in allegria ma
soprattutto per aiutare chi è meno fortunato di noi. Qualche anno fa
ne sapevo veramente poco di malattie genetiche, avevo visto qualche
volta la maratona televisiva Telethon e avevo notato la raccolta fondi
in qualche supermercato. Adesso ho scoperto che Telethon non è solo
una raccolta fondi o un programma televisivo ma è un polo di inno-
vazione per la ricerca in Italia. L‟associazione raccoglie fondi da vent‟anni e sostiene la cura di malattie come la distrofia mu-
scolare, che colpisce per l'80% i bambini, e altre malattie rare e difficili da curare. Telethon è nata nel 1990 con lo scopo di svi-
luppare la solidarietà tra le persone ovunque esse siano e per trasformare la sua intensa attività di raccolta in ricerca e terapie
efficaci. L‟associazione umanitaria raccoglie fondi soprattutto per curare quelle malattie che per la loro rarità sono trascurate dai
grandi investimenti pubblici e industriali. La mattina di giorno 23 dicembre, ultimo giorno di scuola prima dell‟inizio delle va-
canze di Natale, è stata davvero diversa per noi ragazzi che, giocando e scambiandoci gli auguri, abbiamo anche fatto un grande
gesto di solidarietà, abbiamo ricordato i più bisognosi e ci siamo avvicinati a loro nel modo più semplice possibile. Alla fine
della mattinata, tra ambo, cinquina e tombola, mangiando e scherzando siamo riusciti a raccogliere una buona somma di denaro
che messa insieme a quella raccolta dalle altre classi è stata donata per alimentare la speranza, per finanziare la ricerca, per far
fronte a situazioni molto più gravi. Ogni anno giocare a tombola per Telethon è davvero simpatico e ci fa star bene perchè ci
rendiamo conto che tutti, anche noi, con un piccolo gesto possiamo dare un grande contributo ai problemi del mondo.
Leonardo Torrisi
3ªE
MOSTRA GRAFICO PITTORICA DI
INTERCULTURALITÀ
“MANI E COLORI DEL MONDO”
Domenica 20 Dicembre 2009 è stata inaugurata presso il salone
parrocchiale della chiesa di Castello la mostra grafico pittorica
facente parte del progetto di interculturalità “Mani e colori del
mondo”, allestita dagli alunni della scuola primaria del nostro
Istituto. Dopo la messa delle 11:00, alla presenza di insegnanti,
bambini, genitori, del nostro prete e del Comandante dei Carabi-
nieri, la nostra Preside, insieme all‟assessore della P.I. dott.ssa
Emmi, ha tagliato il nastro rosso di apertura della mostra. Per
questo primo appuntamento sono stati realizzati cartelloni con la
raccolta di notizie e immagini per conoscere i diversi modi di
festeggiare il Natale in altri paesi del mondo e per confrontarlo
con il “Kurban Bayrami” (sacrifice feast), una delle feste più im-
portanti della Turchia, paese da cui proviene la nostra assistente
Comenius Badegül. Sono state anche realizzate bambole di stoffa
con tipici vestiti dei diversi Paesi e giochi come il “Wari”, diffuso
in Asia e in Africa, e “La volpe e le oche”, praticato in Asia e in
Europa. Per finire sono stati esposti quadri con motivi etnici. Il
progetto mira a promuovere negli alunni la conoscenza di altre
culture per un percorso di integrazione rispettoso delle differenze
e una mostra costruita interamente da loro diventa l‟occasione per
una profonda comprensione di mondi diversi dal nostro. Grazie
alle offerte dei partecipanti, una piccola somma di denaro è stata
raccolta per l'imminente missione in Tanzania del Comandante
dei Carabinieri, come simbolo di solidarietà per chi è più sfortu-
nato di noi.
Scuola primaria
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 5
E‟ una cosa terribile sentire nei telegiornali che le
persone sfruttano ragazzi come noi, facendoli
lavorare notte e giorno nei campi e in altri posti.
Per me ogni bambino dovrebbe avere una casa
dove stare bene insieme alla propria famiglia che
gli dia affetto, amore e soprattutto felicità. Per un
ragazzo (e anche per me) è importante la libertà.
Essere libero di fare quello che si vuole, (però
con dei limiti e delle regole da seguire). NESSU-
NO poi deve usare violenza ai bambini !! Ma è
importante dialogare. I bambini devono avere
anche l‟ istruzione, cioè devono studiare, devono
aver diritto al cibo e alla salute. Poi non si deve
rubare e si deve aver rispetto sia per i genitori sia
per i più piccoli, perché non sono giocattoli. Tutti
questi sono diritti dell‟ infanzia che ci permettono
di vivere in pace la nostra vita. Tutte queste cose
in molti paesi del mondo mancano. Inoltre in
molti posti sono frequenti le malattie e mancano
le norme igieniche. Concludendo esistono ancora
oggi nel mondo bambini i cui diritti vengono vio-
lati a più di dieci anni dall‟ approvazione della
Convenzione Internazionale sui diritti dell‟ infan-
zia.
Christian Timpanaro
1ªF
Venerdì 5 Febbraio 2009 noi bambini della scuola primaria ci siamo recati al Cine -
Teatro Macherione di Fiumefreddo per assistere alla rappresentazione teatrale "La
spada nella roccia", tratta dal noto racconto della Disney. La storia narra le vicende
dell'adolescenza del re Artù, un esile ragazzo di 12 anni soprannominato Semola.
Egli era uno sguattero che sognava di diventare lo scudiero del fratellastro Caio. Un
giorno Caio e Semola andarono a caccia nel bosco, ma mentre si affannavano a cat-
turare un cerbiatto, sulla strada di Semola apparve Mago Merlino, un simpatico vec-
chio dalla lunga barba bianca che litigava insieme al suo gufo parlante Anacleto sul
livello d'istruzione da dare al ragazzo analfabeta. Il saggio mago riuscì a dare dei
preziosi suggerimenti a Semola ed in particolare quello di non abbandonare mai i
propri sogni perchè essi a volte divengono realtà purchè si faccia sempre la cosa
giusta. I due nuovi amici avevano lo scopo di farlo diventare re, ma perchè questo
potesse avvenire, era necessario che Semola riuscisse ad estrarre la spada conficcata
nella roccia, sulla quale era incisa la seguente profezia: "Chiunque riuscirà ad estrar-
re questa spada, diventerà il futuro re d'Inghilterra". Come in tutte le fiabe non man-
cava l'antagonista, l'arrogante maga Magò, che cercava di intralciare i piani di Merli-
no. I due si sfidarono a sangue, attraverso la magia delle loro bacchette, ma alla fine
risultò vincitore Merlino. In seguito Semola troverà la roccia dove stava conficcata
la spada, riuscirà ad estrarla divenendo il futuro re d‟Inghilterra tanto amato, cioè
“Re Artù”. Questo spettacolo è stato davvero affascinante e divertente e gli attori,
veramente bravi, ci hanno anche sorpreso per essere scesi in mezzo al pubblico saliti
sia all‟inizio sia alla fine dello spettacolo.
Classe 4ª C Scuola primaria
AVATAR
Dopo anni di attesa finalmente il mondo ha potuto vedere “Avatar”, il nuo-
vo film di James Cameron, regista conosciuto per le sue innovazioni e gli
effetti spettacolari che hanno segnato la storia del cinema, come nel colos-
sal “Titanic”. Il film “Avatar” è stata una rivelazione ed ha sorpreso gli
spettatori per i suoi straordinari effetti in 3D. Si può solo immaginare il
duro lavoro di tecnici e attori che però sono stati decisamente ricompensati
dato che, nonostante le aspre critiche per i costi di produzione altissimi, il
film è riuscito a sbancare il botteghino. Appena siamo venuti a conoscenza
dell‟uscita del film nelle sale cinematografiche di Fiumefreddo, siamo an-
dati subito a vederlo, incuriositi dal gran parlare e dalle pubblicità in televi-
sione e sui giornali. La vicenda è ambientata nel pianeta Pandora su cui
vivono esseri blu chiamati Nativi; questo pianeta è ricco di un minerale
prezioso che interessa alcuni speculatori senza scrupoli. Il protagonista,
James, è un ex marine che, a causa di una ferita riportata in guerra, perde
l‟uso delle gambe ed è costretto sulla sedia a rotelle. Il fratello gemello, uno
scienziato che lavorava su Pandora, muore in un incidente e così James
viene chiamato su questo pianeta per prenderne il posto. Gli scienziati di
Pandora, per potere avere dei rapporti pacifici con i nativi, mischiano il loro
DNA con quello degli umani creando così degli esseri ibridi chiamati Ava-
tar. Per potere interagire con gli Avatar gli essere umani devono inserirsi
all‟interno di una capsula che trasporta le loro facoltà mentali nell‟alter ego
Avatar. James durante una spedizione di esplorazione si perde e viene soc-
corso da una nativa che lo ritiene un salvatore mandato da Heywana, il loro
dio. I nativi, dopo averlo accettato nella loro comunità, lo addestrano per farlo diventare un guerriero e lo portano sul monte
Alleluia per scegliere il proprio drago. Tra i due protagonisti nasce una sto-
ria d‟amore che viene interrotta dall‟arrivo delle ruspe che vogliono distrug-
gere l‟albero-casa perché sotto di esso si trovano i ricchi giacimenti del pre-
zioso minerale. James riesce momentaneamente a sabotare il lavoro delle
ruspe e, tornato tra i nativi, cerca di organizzare la loro resistenza contro gli
umani. Alla fine del film si svolge lo spettacolare combattimento tra il mo-
derno esercito degli umani e la disperata resistenza dei Navi, militarmente
inferiori e destinati a soccombere. Ma quando tutto sembra ormai perduto il
dio Haywna ascolta la richiesta di aiuto del popolo di Pandora e tutti i mo-
struosi animali del pianeta si ribellano agli uomini determinandone la loro
sconfitta. James capisce che la sua vita è tra i Navi e decide di restare tra di
loro. Il film ci ha molto emozionato e ci ha anche trasmesso un messaggio
importante: l‟uomo deve imparare a convivere con le forze della natura per-
ché esse sono sempre più potenti e possono determinare la nostra fine.
Classe 3ª F
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 6
Il feudalesimo è stato uno degli argomenti affrontati
quest‟anno e ha suscitato in me molto interesse. E‟ in
questo periodo che nascono i castelli, non solo come
residenza dei signori, ma a scopo difensivo durante le
guerre. In quest‟epoca il castello diventa la residenza
privata del signore feudale, nonché il centro delle sue
attività economiche e la base dei suoi soldati. Dal
castello il signore amministrava la giustizia, emanava
le leggi e riscuoteva le tasse, controllava militarmen-
te il suo territorio e vi si rifugiava per proteggersi in
caso di attacchi. Nella seconda metà del Medioevo la
vita delle corti dei signori feudali si volse ad una
maggior ricerca di agio e benessere e ad un'ostenta-
zione dalla propria ricchezza e potere. Gli elementi
caratteristici di un castello sono: il mastio, la torre
centrale e la residenza del signore, una spessa
PAGINA 7 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
cinta muraria in pietra, merlata e sormontata dal cammino di
ronda, l‟ingresso protetto da fossato, ponte levatoio e corpo di
guardia, le abitazioni di servi e soldati, segrete e cappella, la
cisterna per la raccolta di acqua potabile. Il legno era il mate-
riale principale nella costruzione dei primi castelli, solo dopo il
XII secolo le palizzate in legno vennero sostituite da mura in
pietra, spesse anche 2-3 metri, più resistenti al fuoco e agli
attacchi delle macchine da guerra. Spesso esse erano munite di
torri di guardia, dalle quali i soldati del signore potevano di-
fendersi in caso di assedio. La cinta muraria proteggeva il ma-
stio e il nucleo abitato, che comprendeva il palazzo del signore
e della sua famiglia, le abitazioni dei domestici e dei soldati, la
cappella, i magazzini e i servizi comuni. Nella maggior parte
dei castelli, al di sotto del mastio si trovavano le segrete, cioè
le prigioni dove venivano rinchiusi i carcerati. Il mastio (o
maschio) era il cuore del castello medievale: esso era la torre
più imponente e resistente del castello, entro la quale i difenso-
ri si ritiravano quando il resto del castello cadeva in mani ne-
miche, e ospitava la sala del banchetto e le stanze private del
signore. Molti castelli avevano una piccola cappella privata
vicino alle camere del signore, con pareti affrescate, vetri colo-
rati alle finestre e una croce d‟oro sull‟altare. Uno degli scopi
fondamentali di un castello era quello di difendere i suoi occu-
panti in caso di attacco, e per questo venivano utilizzati diversi
accorgimenti, come il fossato con il ponte levatoio, feritoie
dalle quali gli arcieri potevano mirare ai nemici senza essere
colpiti, caditoie per far cadere addosso agli assedianti sassi o
acqua bollente, ingressi protetti da saracinesche di ferro ecc…
Quasi tutti i castelli erano inoltre muniti di un pozzo, indispen-
sabile riserva d'acqua in caso di assedio. A partire dal 1500,
con l'introduzione dei cannoni e delle armi da fuoco, il castello
cominciò a perdere la duplice funzione di fortezza e abitazione
signorile. Molti castelli medievali furono così abbandonati,
sostituiti da forti o utilizzati per altri scopi, e il termine
"castello" passò ad indicare le lussuose residenze di campagna
dei signori. L'Italia, in particolare al nord, è ricca di castelli di
origine medievale, ma anche in Sicilia ve ne sono molti. A
completare lo studio fatto sull‟argomento, nei prossimi giorni
avremo modo di visitare alcuni castelli presenti nella nostra
terra. Ci recheremo infatti in visita guidata ai castelli di: Casti-
glione e Maniace.
Chiara Nobile 1ª A
In una tranquilla cittadina dell’Inghilterra viveva un bambino
di nome Harry Smith. Rimasto orfano da piccolo, Harry era
stato affidato ai suoi zii paterni: lo zio Tom, appassionato di
mostri e misteri irrisolti, e la zia Susan, una donna tranquilla
che amava starsene nella sua poltrona verde smeraldo a lavo-
rare la maglia ai ferri. Le giornate di Harry passavano con un
non so che di monotono. Era sempre triste e si sforzava di
ricordare i suoi genitori. Un giorno Harry intravide dal vetro
della sua camera un‟automobile molto antica dalla quale uscì
un uomo vestito elegantemente. Aveva una tuba in testa, un
cappotto grigio e un paio di occhiali rotondi così grossi che
sembravano i fanali di un‟auto. Harry lo riconobbe subito: era
un vecchio amico italiano dello zio Tom, il professor Arturo
Mandibola .Quando entrò in casa lo zio Tom lo accolse
con un caloroso abbraccio, quasi al punto di stritolarlo. -
Come va Tom?- Disse il professore. -Ho una bella notizia
per te!- Continuò -Si parte per l‟Himalaya, a caccia dello
yeti che si aggira tra le montagne.- Tutto era stato organiz-
zato in meno di due minuti, ma Harry non era riuscito a
ottenere il permesso per partire anche lui, perché era troppo
pericoloso. Non restava altro da fare che nascondersi
nell‟enorme valigia dello zio Tom. Dopo un lunghissimo
viaggio, durante il quale Harry fu scoperto dal professore,
finalmente arrivarono a destinazione. Passarono la notte in
una vecchia casa di un villaggio del posto. L‟indomani
all‟alba lo zio Tom svegliò Harry ed il professor Mandibola
con un urlo assordante: - Si parte !!!- Durante il cammino,
accompagnati da un gruppo di intrepidi scalatori, sentirono
dei passi e videro una strana figura. Era lo yeti! Quel mo-
stro gigantesco aveva un folto pelo candido come la neve e
degli enormi denti affilati e sporgenti che avrebbero fatto
paura a chiunque. I tre scapparono a gambe levate fino al
loro rifugio, poi ritornata la calma stabilirono che avrebbero
lasciato stare in pace lo yeti. Il giorno seguente, mentre
stavano raggiungendo l‟aeroporto per tornare a casa, cadde-
ro in una buca molto profonda, dove trovarono il corpo di
un mammut perfettamente conservato nel tempo. Quando
riuscirono ad uscire dalla buca, fecero recuperare il mam-
mut, che venne portato con la massima cautela nel museo
archeologico di Londra. La città gli fu grata per questo im-
portante ritrovamento che avrebbe fatto sapere più cose sui
mammut. Inoltre venne dato un premio in denaro ad Harry,
al professor Mandibola e allo zio Tom con il quale realizza-
rono i loro più grandi sogni.
Dario Paesano 1ªA
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 8
TUTTI PAZZI PER FACEBOOK
Lo scorso 4 febbraio ha festeggiato il suo sesto compleanno,
eppure nessuno così giovane può vantarsi di tanta popolarità
e successo; è conosciuto da 400 milioni di persone e la sua
forza travolgente sta segnando una vera trasformazione epo-
cale…: è Facebook, il sito web di social network più popola-
re del mondo! Fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg, allora
studente universitario, con lo scopo di mettere in contatto
studenti di Università e licei di tutto il mondo, nel giro di
qualche anno si è trasformato in uno strumento ingegnoso,
che favorisce la socializzazione di giovani ed adolescenti,
utile anche per sostenere iniziative politiche, culturali ed u-
manitarie.
L‟iscrizione è gratuita e chiunque abbia più di 12 anni può
parteciparvi; gli iscritti creano un profilo più o meno comple-
to, spesso accompagnato da fotografie ed una volta immessi
in rete, fanno parte di gruppi di amici.
Ognuno può così comunicare, condividere con altri le proprie
idee, chattare, organizzare eventi, scambiarsi opinioni, colla-
borare nello svolgimento di attività, oltre ad esercitare la
propria mente con la soluzione di vari quiz divertenti, ma
anche educativi ed informativi.
Sembrerebbe uno strumento di comunicazione “perfetto” ma,
se non usato correttamente, può diventare pericoloso: nume-
rosi sono i casi di violazione della privacy ( pensiamo, ad
esempio, alle immagini riprese con i telefonini, anche nelle
scuole, e messe sul sito all‟insaputa dei soggetti ripresi) fino
ad arrivare a fenomeni preoccupanti come il
“cyberbullismo”, una forma di “bullismo virtuale” che consi-
ste nell‟inviare al malcapitato di turno immagini, video e foto
minacciosi, allo scopo di escludere intenzionalmente una
persona da un gruppo virtuale.
Molti di noi lo usano e ne sono affascinati ma, considerando
anche i possibili risvolti negativi di questo rivoluzionario,
forse un po‟ pigro e prepotente modo di comunicare, ci chie-
diamo … sarà quello giusto?
Di Bernardo Marta, Ciancio Lorenza,
Lombardo Antonio, Mauro Laura,
Mavilia Aurora, Melita Enrica e Vecchio Irene
3ª A
AUTONOMIA DELLE SCELTE
Gli adulti di oggi, come quelli di ieri, considerano gli adole-
scenti troppo superficiali. Questo accade perché non si ri-
cordano più del loro modo di essere stati adolescenti, delle
mode che hanno seguito e di come probabilmente anche
essi erano infastiditi dal fatto che i loro genitori ripetessero
sempre loro quanto fossero vuoti e banali nelle loro scelte e
opinioni. Forse questo atteggiamento è assunto dagli adulti
di turno perché si tende a dimenticare come si era durante la
propria adolescenza, periodo troppo ricco di cambiamenti e
difficoltà per essere ricordato con piacere. In realtà, però,
gli adulti non hanno tutti i torti perché gli adolescenti, per
sentirsi accettati e sicuri, tendono a fare e dire tutti le stesse
cose come se fossero clonati, probabilmente perché temono
di essere emarginati dai loro stessi coetanei o di essere criti-
cati. La “diversità”, infatti, oggi si è propensi ad intenderla
solo nel suo aspetto negativo, dimenticando che è
un‟opportunità, un valore, una ricchezza. In questo periodo
della vita si è inclini a escludere il diverso ed accogliere
l‟uguale, il conformista, il clone di pensiero, gusti e azione.
Inoltre la società contemporanea ha le fondamenta nel con-
sumismo, e i consumatori per eccellenza sono proprio gli
adolescenti e le ossessive pubblicità sono rivolte proprio a
loro. Basta accendere la televisione: dai vestiti agli attori,
dalle scarpe ai cellulari, dai tipi di musica ai telefilm, dai
gruppi rock al taglio di capelli, tutto è creato per attrarre la
nostra attenzione e per essere acquistato. Ma non bisogna
generalizzare, perché ci sono anche degli adolescenti che
sono il perfetto contrario di quelli “fatti con lo stampo”,
infatti ce ne sono alcuni che si rifiutano categoricamente di
comportarsi come gli altri, di seguire le masse. Questi ra-
gazzi hanno già una personalità, idee, interessi e comporta-
menti propri. Ne fanno un punto d‟orgoglio del loro caratte-
re e sono determinati, non si fanno trascinare dai comporta-
menti altrui. Si portano i capelli corti? Bene, è il momento
di lasciarseli crescere… Vanno di moda le minigonne? Ev-
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 9
Io faccio parte del gruppo di mezzo. Seguo le mode
solo quando mi piacciono davvero, inizio a conoscere a
poco a poco le cose prima di dire che mi piacciono,
leggo prima la trama di un libro o di un film invece di
dire subito che è il mio preferito. Preferisco leggere e
scrivere invece di chattare, ascoltare musica, messag-
giare e guardare film. Non mi piacciono i gruppi italiani
ma quelli inglesi. Non mi piacciono collane, bracciali e
orecchini, anzi li odio e tantomeno gradisco le borse.
Però se mi attrae qualcosa che piace pure agli altri, sono
felicissima, perché non mi piace molto il fatto di avere
idee e gusti diversi dai miei amici, mi fa sentire
“emarginata”. Vorrei proprio tanto essere “copia con-
forme”, ma non riesco neanche a far finta di farmi pia-
cere qualcosa, e questo non aiuta la mia vita sociale e
neanche la mia già scarsa indole a stringere nuove ami-
cizie. So che essere “diversi” in fondo è un valore ma
sono un‟adolescente e stare sola dopotutto non mi pia-
ce. Invidio i ragazzi che si adattano facilmente, vorrei
essere anch‟io uguale agli altri. Però so pure che in real-
tà nessuno è uguale a un altro, se c‟è una cosa bella
dell‟essere umano è proprio questa: la capacità di deci-
dere, di pensare e di agire ci rende ciò che siamo, defi-
nisce noi adolescenti e ciò che diventeremo, è la nostra
personalità, il nostro modo di essere e, secondo me,
nessuna moda vale quanto questo.
Chiara Patanè 3°E
L’AMICIZIA
L‟amicizia è un valore molto importante nella vita di tutti, in-
fatti non è possibile immaginare un essere umano senza amici.
Molto spesso definiamo “amici” tutte quelle persone con cui
scambiamo quattro chiacchiere e non ci rendiamo conto che, in
realtà, la maggior parte di loro sono dei conoscenti. L‟amico è
“un‟altra cosa”, è colui con il quale possiamo sempre e comun-
que essere noi stessi, senza maschere, che conosce tutti i nostri
pregi ma anche i nostri difetti e, nonostante ciò, non ci chiede
di cambiare. E‟ una persona alla quale sentiamo di poter confi-
dare i nostri pensieri, senza la paura di essere giudicati, sicuri
che non ci tradirà mai. All‟amico puoi chiedere una mano sen-
za che lui pretenda un tornaconto; è chi ti resta vicino non per
quello che hai, ma per quello che sei ! Gli amici ci completa-
no, con loro si crea una sintonia, e ci si capisce, senza bisogno
di grandi discorsi. L‟amicizia è un legame profondo e confi-
denziale che unisce due o più persone, infatti questo sentimen-
to ha un pregio fondamentale: si può condividere con molte
persone senza che nessuno sia svalutato. Per la maggior parte
dei casi si tratta di amici dell‟infanzia con cui abbiamo avuto
in comune esperienze belle e brutte, di risate e di lacrime; con
loro scherziamo spesso e ci divertiamo molto; questi amici ci
aiutano a crescere e loro crescono con noi. E‟ chiaro che, fre-
quentandoci regolarmente, ci influenziamo sui gusti musicali,
sull‟abbigliamento, sulle letture, ma ciò non è in genere un
fatto negativo, anzi ci aiuta a rafforzare la nostra personalità e
la nostra identità.
Martina Morabito
1ªB
L’amicizia è fondamentale,
è qualcosa di essenziale.
Senza gli amici ti senti distrutto,
perché a loro puoi dire tutto.
Sì, certo, con loro puoi anche litigare
ma dopo un secondo lasci tutto stare!
Come sarebbe un mondo senza amicizia?
Pieno di odio, ira e ingiustizia !
Borzì Elisa
1ªB
L’amore è un’ esplosione
di emozioni
che attendono il vissuto.
Fantasie che volano
il cuore che rallenta
per poi volare in alto.
E’ l’attesa di essere raggiunto
di raggiungere, di vivere,
di essere vissuto.
Ogni istante è infinito
o troppo breve
fatto di sospiri
di respiri di magia.
L’amore arriva inaspettato
travolge coinvolge
sogna fa sognare.
Lo Castro Giovanni
1ªD
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 10
INCONTRI DI EDUCAZIONE
SESSUALE E
ALL’AFFETTIVITÀ
La nostra scuola quest‟anno, tra la fine di gennaio
e gli inizi di febbraio, ci ha permesso di prendere
parte a tre incontri di formazione riguardo la ses-
sualità e l‟affettività; il primo con l‟assistente so-
ciale dott.ssa Primavera, il secondo con il gineco-
logo dott. Scalia e il terzo con la psicologa dott.ssa Matano, tutti e tre in servizio presso il consultorio di Fiumefreddo di Sicilia.
Durante il primo di questi incontri la dott.ssa ci ha parlato di come funziona il consultorio, a questo proposito ci ha fornito i nu-
meri di telefono, l‟indirizzo e l‟orario di ricevimento, anche per noi ragazzi, visto che è aperto a tutti. Inoltre ci ha parlato
dell‟affidamento dei figli quando uno dei genitori è minorenne, oppure quando una coppia decide di divorziare, e di altri proble-
mi legati alla famiglia di cui solitamente si occupa un‟assistente sociale. In seguito ci ha preannunciato gli argomenti di cui a-
vremmo parlato con il dott. Scalia. L‟ incontro con l‟assistente sociale ci ha interessati molto, perché abbiamo scoperto quante
problematiche si nascondono dietro molte famiglie. Durante il secondo incontro, il ginecologo dott. Scalia ci ha spiegato come
funzionano gli apparati genitali maschile e femminile, soffermandosi sui metodi contraccettivi e la riproduzione. All‟inizio c‟è
stato un po‟ d‟imbarazzo, però, in breve tempo, l‟interesse ha vinto il disagio, e il ginecologo ha chiarito le nostre idee, soprattut-
to riguardo ad argomenti di cui probabilmente non avremmo parlato in modo così approfondito con i nostri insegnanti. In segui-
to, per via delle variazioni d‟orario, abbiamo avuto ben tre incontri con la psicologa dott.ssa Matano, che ci ha parlato delle dif-
ferenze tra i comportamenti dell‟uomo e quelli della donna, ponendoci dei quesiti sugli stereotipi culturali, per farci comprendere
come essi siano cambiati nel tempo. A nostro avviso questo è stato l‟incontro più singolare, per via del rapporto confidenziale
che si è instaurato con la dottoressa. Grazie a questo progetto di educazione alla salute abbiamo potuto capire che ogni azione
che facciamo ha il suo peso e comporta precise responsabilità, inoltre, abbiamo ricevuto informazioni che non si trovano facil-
mente sui libri e di cui abbiamo parlato serenamente, senza sentirci in imbarazzo, infine, abbiamo posto domande che sicuramen-
te non avremmo fatto ad altri, perché lezioni di vita come queste ci possono essere trasmesse solo da chi ha più esperienza di
noi.
Conti Sonia, Di Bella Salvatore, Gambacorta Chiara, Gambino Rita,
Lo Giudice Paola, Nobile Giulia, Patanè Chiara e Tomarchio Rossella
I GIOVANI E LO SPORT
Lo sport ha origini lontanissime che risalgono all'antica Grecia, dove
ad Olimpia ogni quattro anni si tenevano le Olimpiadi, in cui i giovani
maschi rappresentavano la potenza di Giove. Lo sport nel corso degli
anni ha subito cambiamenti e adesso è praticato in prevalenza da gio-
vani ragazzi e ragazze, ma anche da molti adulti. Quest'attività è prati-
cata sia individualmente sia in gruppo per divertimento, per sviluppare
la forza e l'attività del corpo e per migliorarlo, ed è importantissimo
nella formazione e nello sviluppo dell'educazione. Per praticare lo
sport a livello agonistico, bisogna avere una preparazione fisica. Con
un assiduo allenamento è possibile migliorare le qualità motorie e le
prestazioni. I principi dell'allenamento sportivo sono: il riscaldamento;
il defaticamento; la forza; la resistenza; la coordinazione. Ma lo sport
non è solo fatica e allenamento, è anche una straordinaria “fabbrica” di
emozioni: a volte le proviamo in solitudine, a volte in un piccolo grup-
po. L'evento sportivo, sia esso un grande successo o una cocente scon-
fitta, viene vissuto come un pezzo di storia individuale e collettiva, con tutte le emozioni che ne seguono. Purtroppo lo sport nel
corso degli anni è stato "inquinato" da atleti che, per raggiungere importanti traguardi e per rinforzare le proprie abilità sportive,
sono ricorsi all'aiuto di sostanze dopanti. Diversi sono gli sport che noi giovani pratichiamo. Negli ultimi anni molto richiesta è
la danza, praticata da ragazze e ragazzi, utile per sviluppare le capacità del corpo di muoversi a ritmo di musica. Esistono molti
tipi di danza: classica, moderna, contemporanea, ritmica e balli latino- americani. Per noi la danza è lo sport più bello perché ci
permette di stringere molte amicizie e condividere in una gara una vittoria insieme. Altro sport che coinvolge particolarmente
le ragazze è la ginnastica ritmica che, come dice il nome stesso, è uno sport in cui bisogna utilizzare il ritmo. Praticandola a
livello agonistico, richiede un assiduo allenamento: tutti i giorni costantemente e con molta fatica. La ginnastica ritmica a noi
piace perché, quando gareggi davanti ai giudici e vinci una gara, dentro di te senti un'emozione bellissima. La ginnastica ritmi-
ca, come anche la danza, può dare soddisfazioni in futuro... Secondo noi, lo sport è un dono di natura e serve a stare più tempo
con gli altri e magari avere successo nella vita.
Leotta Rosa Gloria, Romeo Debora e Fiammingo Serena 2ªB
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 11
LA TV: DA " SCATOLA MAGICA "
A … ” SPAZZATURA ”
La televisione è un'invenzione abbastanza recente: diffusasi nei primi anni '50,
ha subito conosciuto larga divulgazione e velocemente, nel giro di qualche de-
cennio, si è passati dalla tv in bianco e nero con pochi canali che trasmettevano
solo telegiornali, qualche film e solo in limitate fasce orarie, alla tv a colori,
con più canali e programmi in diverse fasce orarie, fino ad arrivare ai recenti
televisori a schermo piatto che offrono grande varietà di programmi e ad ogni
ora. Inizialmente la tv era momento di aggregazione che univa i ragazzi di uno
stesso quartiere in casa di chi la possedeva già. Oggi, “a scatula cche pupi”,
come spesso i nostri nonni usano definirla, è in ogni casa. Possiamo accenderla
e “stare in compagnia” ad ogni ora, ma cosa guardiamo? I programmi che han-
no più ampia diffusione e che tutti noi giovani, chi più chi meno, guardiamo,
anche solo per pura curiosità e divertimento, sono programmi futili, come
Grande Fratello, l’Isola dei famosi, Cento x Cento, Prendere o Lasciare. E
cosa vediamo? Solo insulti di vario tipo, litigi verbali e non, belle e bei ragazzi
che si mettono in mostra per il loro aspetto fisico ma che molto spesso dimo-
strano la propria ignoranza…tutte cose che fanno audience, ma quale messag-
gio ci danno, quali valori ci trasmettono? La tecnologia è andata avanti, la qualità delle immagini è migliorata, ma sicuramente
è peggiorata la qualità dei contenuti; forse “a scatola cche pupi” si sta trasformando in un bidone dei rifiuti dotato di scher-
mo?!!!
Landro Rachele e Patanè Lidia 3ª A
ORIENTIAMOCI INSIEME
L‟Orientamento rappresenta una modalità educativa
permanente integrata nel progetto formativo di ogni
istituzione scolastica; esso è ormai riconosciuto come
un processo continuo che accompagna l‟alunno lungo il
cammino della sua formazione. Anche quest‟anno nel
quadro delle attività di Orientamento gli alunni delle
classi terze di scuola media sono stati accompagnati,
coinvolti ed assistiti per affrontare la loro prima vera ed
importante scelta di vita. Tra tante difficoltà tutti gli
operatori del mondo della scuola si son dovuti barcame-
nare nel rincorrere quotidianamente notizie sulle novità
che riguardavano il riordino degli Istituti Superiori, per
poter dare risposte concrete alle richieste di alunni e
genitori, e questo ha creato qualche disagio. Il nostro
istituto ha cercato di seguire gli alunni proponendo loro
innanzitutto un Questionario propedeutico, tendente a
far riflettere ogni singolo alunno se sa essere responsa-
bile, autonomo e sulla conoscenza delle proprie capaci-
tà, interessi, attitudini, competenze, conoscenze: per
fare una scelta innanzitutto bisogna conoscere se stes-
so. Soddisfacenti e piacevolmente sorprendenti sono
stati i dati e le notizie emerse, soprattutto se raffrontate
con i dati dello scorso anno. Successivamente, attraver-
so un Foglio Informativo, si è cercato di fornire infor-
mazioni utili, chiare, sintetiche ed esaustive riguardanti
la Revisione dell‟assetto ordinamentale, organizzativo e
didattico dei sei nuovi Licei (Artistico, Classico, Lin-
guistico, Musicale e Coreutico, Scientifico, Scienze
Umane), e del riordino degli Istituti Tecnici (Settore
economico e Settore tecnologico) e degli Istituti Profes-
sionali (Settore dei servizi e Settore industria e artigia-
nato). Infine gli alunni hanno ricevuto la visita dei rap-
presentanti di tutti gli Istituti Superiori dell‟hinterland,
che hanno esposto le loro proposte formative e presen-
tato i loro istituti.
ORIENTAMENTO
Ogni anno, i ragazzi che frequentano la terza media devono af-
frontare una scelta molto importante ed impegnativa, dalla quale
spesso dipende il loro futuro. Nessuno di noi avrebbe immaginato
che la scelta di una scuola superiore sarebbe stata così difficile, ci
preoccupa più degli esami di licenza! Le nostre indecisioni
quest‟anno aumentano ancora di più, perché dal 1^settembre
2010 entra in vigore la riforma Gelmini della scuola superiore,
riforma che ha suscitato la protesta da parte degli operatori scola-
stici e di alcune organizzazioni sindacali. Il progetto
“Orientamento” doveva essere un progetto che doveva aiutarci ad
affrontare con maggior serenità questa fase importante della no-
stra vita , ma fino ad ora non è stato così, sicuramente non dipen-
de dalla nostra scuola, la causa principale è questo: sconvolgi-
mento dei vecchi indirizzi, a cui già eravamo abituati, sia noi
ragazzi sia le nostre famiglie. A scuola sono già venuti professori
di diversi istituti tecnici che hanno sottolineato l‟importanza della
propria scuola e come dice un vecchio proverbio “Ognuno tira
acqua al suo mulino”. Il problema che ci preoccupa di più è quel-
lo dei molti tagli sui posti di lavoro, sia nel pubblico sia nel pri-
vato. In questo momento l‟Europa sta attraversando un periodo di
crisi e ci sono pochi posti di lavoro in tutti i settori, spesso è diffi-
coltoso trovare un lavoro, anche con la laurea. In questo siamo
maggiormente penalizzati noi, ragazzi del meridione. Siamo dav-
vero delusi da questo governo che sta tagliando il nostro futuro, il
futuro di noi ragazzi che ancora non abbiamo la minima idea di
cosa voler fare da grandi! Speriamo che tutto si risolva e che a-
vremo delle idee più chiare e governanti più attenti e più sensibili
verso il mondo giovanile.
Arria Leonardo, Bonaccorsi Santa Gabriella,
Crimi Agata, Lukyanova Daria
Mosca Ettore, Papa Valeria,
Sgroi Desiree e Zagami Leonardo Paolo
3ªB
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 12
IGIENE DENTALE
Giorno 25 Febbraio 2009, tutte le prime medie dell‟Istituto
Comprensivo “G. Verga” hanno partecipato alla conferen-
za sull‟igiene dentale tenuta dalla dott.ssa Ludovica Curio-
ne. Per iniziare, la specialista ci ha parlato del neurocranio
che è una parte molto dura del cranio che si trova poste-
riormente e dello splancnocranio che corrisponde al no-
stro viso. Poi ha cominciato a parlarci nello specifico dei
denti e ci ha spiegato che la saliva ci aiuta a far diventare
una poltiglia il cibo che mastichiamo per poi inghiottirlo.
Nei nostri denti si può formare la carie, a causa dei batteri
che si trovano in bocca e che si nutrono essenzialmente di
zuccheri. Se infatti non ci puliamo bene i denti, i residui di
cibo che rimangono tra essi danno nutrimento ai batteri e li
fanno aumentare in gran numero in breve tempo. Per evita-
re quindi la carie bisogna mangiare meno merendine, cioc-
colatini ecc. Per rendere più difficile l‟attacco dei batteri, è
consigliabile usare un dentifricio al fluoro o assumerlo in
pastiglie, infatti il fluoro forma una “barriera” resistente ai
batteri. Il dente è formato da una parte sporgente dalla gen-
giva, la corona, e di una nascosta nella gengiva stessa, la
radice. Nella corona troviamo lo smalto, durissimo e tra-
sparente, e la dentina o avorio, che dà il colore più o meno
bianco ai nostri denti. All‟interno si trova la polpa dentale
con vasi sanguigni e nervi. Un particolare tessuto osseo, il
cemento, insieme a fibre elastiche, unisce la radice
all‟osso. Questo spiega perché quando il dentista mette
l‟apparecchio in bocca riesce a “spostare” i denti raddriz-
zandoli. I denti sono alla nostra età alcuni da “latte” e altri
definitivi. Quelli da latte sono infatti venti, mentre da adul-
ti sono trentadue perché, crescendo la faccia e tutto il no-
stro corpo, quelli da bambini sarebbero troppo piccoli,
perciò vengono sostituiti con quelli definitivi che devono
durare tutta la vita. La loro forma varia e anche i loro no-
mi. Per ogni arcata ci sono 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari
e 6 molari. Anche le gengive sono importanti per l‟igiene
della bocca. Quando sono sane sono di color rosa, ma
dei volontari dell‟AIDO ( Associazione Italiana Donazione de-
gli Organi) che hanno incontrato tutte le classi seconde. Abbia-
mo imparato che i donatori possono essere persone di qualun-
que età, a condizione che manifestino la loro volontà sulla do-
nazione di organi e tessuti:- presso gli appositi sportelli delle
Aziende sanitarie;- con una dichiarazione in carta libera com-
pleta di tutti i dati personali, datata e firmata;- con la tessera
dell‟AIDO. Nel caso in cui la persona deceduta non abbia di-
chiarato né il consenso né il dissenso a donare i propri organi,
saranno i familiari a decidere se donare o meno i suoi organi.
Prima di ogni espiando va accertata la morte cerebrale del dona-
tore che consiste nella cessazione irreversibile di tutte le funzio-
ni dell‟encefalo. Ci auguriamo che grazie anche a questi incon-
tri ci sia una maggiore conoscenza del problema e una maggiore
sensibilità e coinvolgimento di tutti.
Serena Stira, D’Urso Santina, Forzisi Martina
e Gambino Martina 2ªA
GENEROSITÀ E SOLIDARIETÀ
Già da diversi anni la nostra scuola partecipa al concorso
dedicato a Nicholas Green, un bambino americano che
all‟età di soli sette anni perse la vita in un terribile inciden-
te. Era il 1994, quando la famiglia Green percorreva
l‟autostrada Salerno - Reggio Calabria, e un colpo di pisto-
la colpì a morte il piccolo Nicholas. I genitori fecero allora
un gesto di grande generosità decidendo di donare i suoi
organi così da salvare diverse vite. Spesso manca una tera-
pia adeguata a salvare una vita e l‟unica soluzione rimane
in quei casi il trapianto, dopo il quale la maggior parte del-
le persone riprende perfettamente la sua vita quotidiana.
Purtroppo oggi il numero delle persone in lista di attesa
per un trapianto d‟organi è in aumento e la Sicilia, dopo la
Calabria, è la regione con meno donatori. Per diffondere
ancora di più la cultura della donazione degli organi, gior-
no 5 marzo presso i locali del nostro istituto, sono venuti
accorgiamo che diventano rosse dob-
biamo ricorrere ad un‟igiene più accu-
rata della bocca e dei denti. A conclu-
sione dell‟interessante incontro, la dot-
toressa ci ha consigliato di seguire dieci
importanti regole per mantenere sani i
nostri denti e noi abbiamo promesso di
farlo!
1)sostituire lo spazzolino ogni 2/3 mesi
o quando le setole si rovinano.
2)usare uno spazzolino con setole sintetiche, usarne preferibil-
mente uno elettrico.
3) non danneggiare lo smalto e le gengive spazzolando i denti con
forza.
4)spazzolare i denti con la tecnica insegnata dal tuo dentista.
5)usare un dentifricio che contenga fluoro proteggendo i denti.
6)spazzolare i denti per almeno due minuti non avendo fretta.
7)usare il filo interdentale , che si usa passandolo da un dente
all‟altro. Il nuovo filo interdentale è più pratico e si chiama
“forcella” tendi filo.
8)se non hai lo spazzolino a portata di mano cerca di non fare
spuntini fuori pasto , specialmente ricchi di zucchero.
9)mangiare meno cibi grassi perché non fanno bene alla salute dei
denti.
10)andare dal dentista almeno una volta all’anno.
Pernicano Maria, Emmi Federica, Currenti Nella
Di Bartolo Carmelo e Dovara Eleonora
1ªE
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 13
TRA TRADIZIONI E DIVERTIMENTO
Il Carnevale è una ricorrenza molto bella e allegra perché è ricca di coriandoli, stelle
filanti e bombolette spray colorate. Tutte le persone hanno voglia di divertirsi e fare
scherzi agli amici e da qui nasce il proverbio “A Carnevale ogni scherzo vale”.
Riguardo al cibo tradizionale, so che si mangiano i maccheroni freschi, la pasta a
cinque buchi, detta anche “ pasta di Carnevale”, la salsiccia e la carne di maiale. I
dolci tipici sono le chiacchiere, le castagnole e altri dolci a forma di mascherine.
Anche nel mio paese si festeggia un bel Carnevale, però non si può paragonare a
quello di Acireale, Viareggio o Venezia; lì i carri sono tanti, molto grandi e colorati,
alcuni sono fatti con i fiori, altri di cartapesta. Alcuni rappresentano personaggi po-
litici, dello spettacolo, delle fiabe, dei cartoni, mentre altri raffigurano problemati-
che sociali. Sono costruiti ogni anno dalle mani laboriose di bravissimi artigiani,
sempre attuali nelle idee da rappresentare. Alla sfilata del mio paese, invece, che si
è tenuta giovedì 11 Febbraio, hanno partecipato alcune scuole, tra cui la scuola
dell‟infanzia e primaria del nostro Istituto, e le associazioni culturali del territorio.
Quest‟anno i piccoli della scuola dell‟infanzia, prendendo spunto dal progetto “Orti
di pace”, indossavano splendidi abiti colorati relativi a frutti e ortaggi di tutte le
stagioni. La scuola primaria, invece, ha rappresentato alcune nazioni, quali la Rus-
sia, la Cina e l‟Italia, in riferimento al progetto “ Mani e colori del mondo”: i piccoli
alunni delle classi prime hanno sfilato e ballato vestiti da dolcissimi cinesini e carat-
teristici siciliani; gli alunni delle classi terze e quarte si sono invece travestiti da
Matrioske e Cosacchi, deliziando il pubblico col tipico ballo russo “Casat Chock”.
Alla fine della sfilata un complesso ha intrattenuto noi bambini e le altre persone
presenti.
Giuseppe Samuele Rizzo
Classe 3ª G Scuola primaria
CORIANDOLI …
CORIANDOLI
Ci sono tante tradizioni che fanno
parte del carnevale, tra queste il
lancio dei coriandoli che grandi e
piccini acquistano per fare scher-
zi a tutti, anche a chi non si cono-
sce. Ma com‟è nata questa usan-
za? Sembra che la tradizione di
lanciare coriandoli su cortei ma-
scherati abbia una origine milane-
se. Anticamente c‟era l‟abitudine di lanciare sui cortei mascherati frutta, fiori, e
tante altre cose. Si lanciavano persino confetti di gesso utilizzando delle fionde in
modo che arrivassero più lontano. Ma siccome erano molto pericolosi, col tempo
la legge ne vietò l‟uso. Si pensò allora di sostituire i confetti con qualcosa di più
leggero, come ad esempio i semi di coriandolo, un‟erba selvatica molto comune in
Lombardia. I semi prima di essere lanciati venivano immersi nel gesso o nella fari-
na e poi essiccati. Solo in seguito sono stati inventati i coriandoli di carta, quelli
che si lanciano ancora oggi con grande divertimento di tutti!
Classe 3ª C
Scuola primaria
SFILATA DI GRUPPI IN
MASCHERA PER LE VIE DI
FIUMEFREDDO
PAGINA 14 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
A Carnevale c’è Arlecchino
che con il suo vestitino fa a tutti un bell’inchino.
Balanzone invece è un grande imbroglione.
Pantalone si presenta come un barbone
ma in fondo è un gran simpaticone.
La più carina però resta sempre Colombina
che ama giocare, cantare e ballare
e da tutti farsi corteggiare.
A Carnevale quanti colori, maschere e sapori,
quanti carri dai mille bagliori !
Si gioca, si scherza …
ogni anno è sempre una gran festa.
Mettiamo da parte quindi qualsiasi tristezza
e divertiamoci insieme con spensieratezza !
Alessia Panebianco
1ªC
IL CARNEVALE IN SICILIA
Da giovedì 11 febbraio a martedì 16 febbraio si sono svolti i festeggiamenti di carnevale che tutti, grandi e piccoli, aspettano
per scherzare e passare qualche ora in allegria. Qui a Fiumefreddo, ogni anno le scuole dell‟ infanzia e quelle elementari orga-
nizzano insieme al comune una piccola sfilata allegorica con i bambini che sfilano per le vie del paese con i costumi in ma-
schere ispirati ai personaggi del momento ma anche a quelli che non tramontano mai, fate, principesse, cowboy e indiani. An-
che altre città siciliane organizzano delle sfilate famose in tutta Italia. Le città che in Sicilia sono importanti per il loro carneva-
le sono ad esempio quella di Palazzolo Acreide, un paese in provincia di Siracusa. Fino agli anni sessanta questo carnevale
veniva festeggiato nelle due piazze principali del paese, dove oltre che ballare, si giocava al “sottonavata”. Anche a Taormina ci
sono festeggiamenti in maschera per le vie del paese. Gli stessi festeggiamenti si svolgono a Termini Imerese con carri allegori-
ci e attività per i giovani e oltre a questo si può assistere al falò dei due fantocci del “nannu” e della “nanna”, che concludono
simbolicamente i festeggiamenti. Un altro carnevale importante è quello di Sciacca, una città in provincia di Agrigento le cui
origini vanno indietro fino al 1800. A Misterbianco invece vi è una sfilata di circa 700 maschere, i cui abiti sono molto pregiati
e raffinati. Il carnevale, di Acireale considerato il migliore, è ricco di maschere fantasiose, coriandoli, stelle filanti, musica, ma
soprattutto tanto calore umano. Le vie della città vengono decorate e gli artigiani mettono in evidenza la loro fantasia facendo a
gara per costruire il carro allegorico e grottesco più originale e maestoso. Quando il tempo lo permette, si possono anche ammi-
rare i fantastici carri infiorati. Il carnevale di Acireale più vecchio è quello del 1594, ma da allora il carnevale è cambiato total-
mente, oggi si balla in piazza e si và in giro per le vie del paese mostrando i costumi sfarzosi. A carnevale non mancano inoltre
i piatti tipici di dolci, sicuramente mangeremo chiacchiere, zeppole rotonde ripiene di crema fritte, preceduti dai primi piatti che
saranno maccheroni al sugo. Peccato che questa bella festa duri solo cinque giorni …
Gaia Ruggeri e Rachele Leonardi
2ª F
FESTA DI CARNEVALE NEL
PLESSO DI GONA
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 15
VALENTINE’S DAY
( History and traditions) Valentine ‟s Day started in the third century
at the time of the Roman Empire with an
oppressive emperor, Claudius II Gothicus
and Valentine , a Roman priest who was
martyred for refusing to give up Christian-
ity. Valentine helped the Christian Martyrs
and secretly married couples. Legend says
that he had the ability to cure people, so one
day a jailer took his blind daughter Julia to
him. They became friends and Valentine
helped the girl until the day he was arrested. His jailer was Julia‟s
father. On the day he was to die, he left his friend a little note
thanking her for her friendship and loyalty. He signed it: “ love
from your Valentine”. Valentine was killed on February 14, 270
A.D. The jailer brought the note to her daughter and, when Julia
opened it there was a miracle because she saw brilliant colours
for the first time in her life . In 496 A.D. Pope Gelasius set aside
February 14 to honour St. Valentine. Since then Valentine's Day
(commonly shortened to Valentine's Day) is an annual holiday
held on February 14 celebrating love and affection between inti-
mate companions. It is celebrated all over the world. For exam-
ple German people celebrate it much more than Italian people:
German lovers write notes and buy small gifts and flowers for
their partners. They also have dinners by candlelight and with
soft music to celebrate their love. Dutch lovers exchange gifts as
a testimony of their love, but in other countries like England,
some people send anonymous postcards and decide not to reveal
their identities. One of the most popular gifts for Valentine‟s Day
is a heart of licorice. Unlike western countries, gifts such as
greeting cards, candies, flowers, or dinner dates are uncommon in
Japan, they are not necessarily intended to boyfriends and hus-
bands. Everybody receive chocolates on Valentine's Day, espe-
cially children. Girls who work in offices can give chocolates to
their co-workers and on March 14 (the "reply day"), men are ex-
pected to return the favour to those who gave them chocolates.
this day is called White Day for the color of the chocolates of-
fered. Traditionally Spanish people are very passionate and give
red roses to their loved ones. Valentine‟s Day is celebrated by
everyone in the United States and children exchange cards de-
picting their heroes of the cartoons.
Giulia Curcuruto, Sfilio Erica e Giorgia Viali 2ªE
L‟istituto
comprensivo
“Macherione” di
Calatabiano, in collaborazione con l‟Atelier della
Cultura, ha indetto un concorso letterario dedicato
alle “ragione del cuore” in cui i partecipanti si ci-
mentano in elaborati e poesie d‟amore. Il concorso
ha diverse sezioni ed è aperto a tutti coloro che vo-
gliono esprimere i propri sentimenti verso la persona
amata, la famiglia, l‟amicizia e la natura. Nella sezio-
ne riservata alle scuole, tra i vincitori abbiamo anche
un alunno della nostra scuola, Leandro Gullino della
classe III F, il quale è stato premiato, nella cerimonia
svoltasi nell‟istituto di Calatabiano il 19 febbraio, per
la poesia d‟amore “Utopia”.
UTOPIA
Sorge il sole al mattino
e io ti sogno come farebbe un bambino.
Penso che tu venga qui a baciarmi e ridacchiare,
ma è solo un' utopia che non si può realizzare.
Tu mai riuscirai a indovinare
quante lacrime per te sono riuscito a versare.
Ti prego amami adesso,
io ti darei tutto me stesso,
a te non importava quel ragazzo "modesto",
l'importante era solo questo.
Ricordo ancora che per te il bullo mi picchiava,
ma io dicevo che tutto si rimarginava.
Quando tu mi dicesti ti amo,
in quel momento non sapevo
neppure come mi chiamavo.
Nel libro del mio cuore i tuoi ricordi sono in tanti
altrettanti i miei rimpianti.
Ma una cosa ora ho capito,
il mio amore è iniziato quando il gioco ormai era finito.
Ora ti cerco ma non sei più mia...
inutile continuare era solo utopia.
Leandro Gullino 3ª F
The name "carnival" comes from the Italian carne levare or similar, meaning "to
remove meat", since meat is prohibited during Lent. The starting day of Carnival
is usually fat Tuesday, the festival then builds up to a “crescendo” in the week
before lent and ends on Mardi Gras (Fat Tuesday), before Ash Wednesday, the beginning of Lent. People often dress up or
masquerade during the celebrations, which mark an overturning of daily life. Carnival involves a public celebration or parade
combining some elements of a circus, mask and public street party. The most famous carnivals of Italy are those held in Venice
(famous for its marvelous masks), Viareggio, Acireale and Ivrea. Some very famous Italian masks are Pulcinella, Colombina,
Arlecchino, Brighella, Pantalone and Balanzone. Our carnivals each year attract visitors from around the world. While the most
important celebrations are generally concentrated during the last days of the season before Ash Wednesday, in England Carni-
val is in summer. Every year since 1966, during the last week-end of August, London holds the hugest Carnival after Rio de
Janeiro. People from everywhere in the world meet in Notting Hill to see the parade in Caribbean costumes and to enjoy and
dance to the irresistible rhythms of the band. The festivity was started by some Caribbean immigrants (particularly people com-
ing from Jamaica) to become a real Caribbean carnival. Traditional food and drinks are cooked in the hundreds of stalls that line
the streets, and every road has its 'sound system' that plays very loud music. Notting Hill Carnival is a big party where everyone
is invited. About two million people is in London every year during the festival, but the huge police presence keep the party
pretty safe.
Alessio Margherita , Gorea Andrei , Sergio Mangano, Brischetto Veronica, Brischetto Federico e Gulisano Concetta
2ªD
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 16
TERREMOTO AD HAITI: UNA VERA E
PROPRIA CATASTROFE
Le catastrofi che purtroppo non si possono prevenire sono quelle di ori-
gine naturale: terremoti,maremoti, alluvioni, uragani ecc … Sono le
16.53 del 12 gennaio 2010 quando , per la prima volta, nell’isola di
HAITI , la terra ha cominciato a tremare per un interminabile minuto.
Un violento terremoto di magnitudo 7,3 seguito da numerose repliche di
intensità superiore 5,0 hanno distrutto questa bellissima isola , meta di
tanti turisti , anche italiani. Subito è scattato un piano di solidarietà inter-
nazionale a cui ha partecipato e continua a partecipare anche l‟Italia con
mezzi, medicine e volontari. A causa del terremoto è crollato il carcere
della zona provocando l‟evasione di pericolosi detenuti i quali, nono-
stante il dolore del momento e la situazione particolarmente drammatica,
non hanno avuto rispetto per le vittime alle quali hanno estirpato gli or-
gani. Ciò che maggiormente ci addolora è la scomparsa di centinaia di
bambini che sicuramente andranno ad incrementare il commercio clan-
destino di organi.
Isabella di Mauro, Carmelo Bonaventura, Martina Zinno,
Alessia Casella, Alfio Casella, Fabio Forzisi
e Riccardo Giangreco
2ªC
FRANA A SAN FRATELLO: UN’ALTRA
FRANA SCONVOLGE LA SICILIA ORIENTALE
Un fronte perturbato investe la nostra isola e puntualmente un‟altra fra-
na si verifica nel messinese. Si ripete ancora una volta, dopo quattro
mesi e mezzo, ciò che è successo a Giampilieri e Scaletta Zanclea. San
Fratello, un altro paesino in provincia di Messina, sui Monti Nebrodi a
640 m sul livello del mare, dove sono almeno 2000 le persone costrette
ad abbandonare la propria casa per rischio frana. Il fenomeno è di di-
mensioni inimmaginabili, tanto è esteso il fronte della frana. Non è la
prima volta che una tragedia colpisce il messinese e San Fratello in par-
ticolare, infatti nel 1922 una parte del paese è stato interessato da una
frana. Attualmente la situazione è particolarmente grave, pertanto pos-
siamo affermare che questa è una disgrazia “annunciata” perché il paesi-
no è stato costruito su una zona franosa. La frana ha interessato oltre
che alcune abitazioni, le scuole del paese ed anche la chiesa di San Ni-
colò. I fedeli hanno portato in piazza la statua del Santo e il Crocifisso
per evitare che venissero distrutti da eventuali crolli ma soprattutto in
segno di devozione. Le cause sono sempre le stesse:
-Le numerose piogge avvenute a causa delle continue variazioni climati-
che.
-Le costruzioni edilizie in aree non adatte
Possiamo dire quindi che il maggior responsabile è ancora l‟uomo.
Liberatore Chiara, Panebianco Fabiola,
Russo Francesco, Scuderi Vita Giulia
e Squadrito Valeria
2ªC
PAGINA 17 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
IL FESTIVAL DI SANREMO
A fine febbraio si è svolto a Sanremo, come ogni anno, il festival
della canzone italiana in cui vengono assegnati diversi premi, come
quello attribuito dalla critica e dedicato alla cantante Mia Martini,
che in questa edizione è stato vinto dall‟artista Malika Ayane che,
con la sua particolarissima voce, ha cantato “Ricomincio da qui”. Un
altro premio viene assegnato alla categoria “Nuove proposte” e il
giovane vincitore di quest‟anno è Tony Maiello con la canzone “Il
linguaggio della resa”. Come sempre il festival è accompagnato da
numerose polemiche, a cominciare da quella che ha investito il trio
formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, che hanno
cantato “Italia amore mio”, canzone che molti hanno giudicato ruf-
fiana soprattutto perché scritta ed interpretata da un Savoia. Da notare l‟allusione all‟esilio del principe nel verso “tu non potevi
ritornare pur non avendo fatto niente”. Un'altra polemica è quella suscitata da Povia, ritenuto un approfittatore perché sa sfruttare
i dibattiti del momento per inserirli nei testi delle sue canzoni: “La verità” è infatti ispirata alla drammatica vicenda di Eluana
Englaro e al doloroso tema dell‟eutanasia. Il vincitore del festival di Sanremo 2010 è (proprio come l‟anno scorso, casualmente!)
la star uscente del talent show Amici, Valerio Scanu, ragazzo di appena 19 anni. Scanu ha inoltre curiosamente vinto dopo essere
stato eliminato dalla giuria demoscopica durante la seconda serata. E‟ stato invece eliminato fin dalla prima serata Nino
D‟Angelo che ha suscitato polemiche perché ha introdotto a Sanremo il dialetto napoletano con la canzone “Jamme ja”. Ci sa-
rebbe ancora molto da dire sugli altri cantanti, da Arisa che non smentisce il suo stile cartone animato e si presenta con le sorelle
Marinetti, un trio di Drug Queen, a Simone Cristicchi che avrebbe invitato Carla Bruni a duettare in “Meno male”, canzone in
cui la moglie del presidente francese è protagonista, a Toto Cutugno che presentandosi per il ripescaggio insieme a Belen Rodri-
guez ha preso più stecche di lei! Ma la vera protagonista di questo Sanremo 2010 è lei, Antonella Clerici, che denigrata o apprez-
zata è stata quella di sempre, allegra, spontanea e gioviale, ma anche molto professionale, felicissima quando ha avuto come
ospiti i bambini del programma da lei condotto “Ti lascio una canzone”. A dire il vero ha ricevuto più complimenti che critiche e
alla fine dei conti il festival è stato apprezzato da tutti, anche se al pubblico in sala e all‟orchestra non è piaciuta la finale in cui
sono stati proclamati vincitori il trio, Marco Mengoni e Valerio Scanu. Ma in fondo il festival di Sanremo è bello proprio per
questo!
L’INTEGRAZIONE MANCATA
L‟attualità offre a tutti noi continui spunti di rifles-
sione, sia per eventi piacevoli sia per vicende
drammatiche. Recentemente la cronaca ha riporta-
to la notizia di un crudele episodio di razzismo. Un
barbone è stato gettato in una fontana ed è morto
assiderato; l‟uomo si chiamava Yussuf Errahali,
era un marocchino senza fissa dimora di 38 anni, il
cui corpo senza vita è stato trovato martedì 12-01-
2010, nei pressi della stazione ―Museo‖ della me-
tro nei giardini di piazza Cavour, a Napoli. E‟ stato
un altro senzatetto a scoprire il cadavere: pensando
che Yussuf stesse dormendo, l‟ha chiamato più
volte cercando di svegliarlo, ma senza risultato. Alcune testimonianze di cittadini tracciano uno scenario davvero agghiacciante
su questa morte. Quella notte dei ragazzi hanno raggiunto l‟ uomo, ubriaco, e l‟hanno gettato nella fontana. Il freddo e i panni
inzuppati d‟acqua hanno comportato un peggioramento della situazione della vittima e ne hanno causato la fine prematura.
Queste testimonianze indirette sono state attentamente esaminate dalla magistratura. Gli uomini della polizia sono tornati sul
luogo della morte per ricostruire la vicenda che ha ancora molti aspetti oscuri. Una cosa è certa: l‟uomo è stato ritrovato vicino
alla panchina con gli abiti ancora bagnati. La fine “assurda” di questo giovane ci ha spinto a riflettere in classe sull‟episodio ed
ha fatto scaturire delle considerazioni, in primo luogo sul fatto che in un‟epoca di grande benessere, ci siano persone costrette a
dormire in strada e a vivere in miseria. Ci siamo chiesti il perché dell‟accaduto. Tutti abbiamo concordato sulla crudeltà del
gesto compiuto, perché nessuno ha il diritto di negare la vita altrui. Non è affatto giusto che, “per divertimento”, venga uccisa
una persona, solo perché straniera o semplicemente diversa da noi. E‟ stato sottolineato che lo Stato dovrebbe intervenire pu-
nendo i colpevoli, poiché non può esserci giustificazione per tali azioni. Tutti abbiamo condannato il comportamento superfi-
ciale e balordo degli autori di tale atto. Abbiamo concluso che, per prevenire tali fenomeni di intolleranza, purtroppo sempre
più frequenti, occorre educare alla vita e rivalutare il significato della diversità, intesa come valore che arricchisce la persona e
favorisce la crescita umana dell‟individuo. Abbiamo compreso che tutti dobbiamo fare la nostra parte, per contribuire a creare
una società più giusta, tollerante e solidale, rispondente ai bisogni di tutti gli uomini, a prescindere dalla loro etnia e cultura.
Classe 3ª C
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Giorno 29 Gennaio 2010 la nostra classe ha
preso parte, insieme ai compagni delle
altre classi, ad una Conferenza sui ri-
fiuti che produciamo e il riciclaggio
quale segno di civiltà. La conferenza è
stata indetta dalla Società Joniambiente
con il dott. Germanà è stata tenuta presso l'oratorio della Parroc-
chia M. SS. Immacolata. In questa occasione ci è stato detto che la raccolta differenziata
deve coinvolgerci tutti ed in prima persona noi giovani perché rappresentiamo il futuro.
Abbiamo appreso che i rifiuti possono essere di varie tipologie: carta, cartone, plastica, latti-
ne, pile, umido verde e vari materiali ingombranti come lavatrici, frigoriferi, televisori, ecc.
Oggi, rispetto agli anni passati, la produzione dei rifiuti è molto elevata ed in crescita conti-
nua; infatti, una volta si producevano pochi rifiuti perché c'era meno consumo e meno be-
nessere. I rifiuti che vengono prodotti vengono trasportati e depositati nelle discariche, cioè in zone in cui il terreno è scavato a
conca. Il dottor Germanà ci ha detto che alcune persone non accettano la presenza di una discarica vicino al proprio paese, per-
ché i rifiuti producono il percolato, un liquido tossico che penetrando nel terreno inquina le falde
acquifere. Inoltre, egli ha richiamato la nostra attenzione sul fatto che la decomposizione di mol-
ti oggetti richiede parecchio tempo: per distruggere una lattina ci vogliono da 20 a 100 anni,
mentre il tempo che occorre per distruggere una bottiglia di plastica può andare da 100 a 1000
anni, infine, per decomporre le bottiglie di vetro occorrono 4000 anni. L‟esperto ci ha detto an-
che che per costruire una caffettiera bastano 37 lattine di alluminio e poiché in Italia le miniere
di bauxite sono assenti, è molto importante puntare sul riciclaggio dell‟alluminio. La raccolta
differenziata serve a non riempire troppo le discariche e risparmiare energia riciclando. Gli e-
sperti di Joniambiente poi, tra una slide e l‟altra, ci hanno detto che lo SLOGAN che un po‟ tutti
dovremmo imparare è quello delle sei R: Ridurre, Riciclare, Rispettare, Riutilizzare, Recuperare
e Rivalutare. Ci siamo resi conto, inoltre, che la raccolta differenziata è un gesto di civiltà che
deve partire dalle nostre case perché solo così possiamo recuperare: carta, cartone , plastica,
vetro ecc. Il ciclo di recupero dei materiali di scarto avviene tramite la “raccolta porta a porta”
oppure utilizzando le apposite campane che troviamo collocate nelle strade delle nostre città.
Un'altra conoscenza che abbiamo acquisito durante la Conferenza riguarda l'umido verde cioè lo
scarto di frutta e verdura, con il quale si può ottenere il concime. Anche il cartone della pizza e i
bicchieri di plastica usati possono esser inseriti nel cassonetto dell‟umido. Il verde proveniente dalle potature di alberi, foglie e
ramaglie, invece, va consegnato all‟Isola Ecologica, cioè al centro Comunale di raccolta. I materiali ingombranti e i beni durevo-
li, infine, non devono essere lasciati per strada o vicino ai cassonetti ma bisogna chiamare il numero verde 800911303 da lunedì
al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e del personale addetto verrà direttamente a prenderli a casa nostra. Questa conferenza
sull‟ambiente e sul riciclaggio è stata molto interessante perchè ha arricchito le nostre conoscenze; abbiamo capito che se si vuol
salvare il pianeta Terra dall‟inquinamento e si vuol mantenere uno sviluppo ecosostenibile dobbiamo impegnarci tutti concreta-
mente, si può partire già dal nostro piccolo, in quanto noi ragazzi insieme ai nostri genitori possiamo far si che il riciclaggio
divenga una tra le tante pratiche quotidiane.
Currenti Nella, Di Bartolo Carmelo e Maugeri Carmelisa 1ª E
ENERGIA E CLIMA
Nei giorni 13-20 e 27 Febbraio 2010, come previsto, noi ragazzi di
terza ci siamo recati, insieme ai nostri professori, presso il salone
parrocchiale della Chiesa Maria S.S. Immacolata, per assistere a
delle conferenze tenute dall‟associazione ambientalista Greenpea-
ce. Nel primo incontro sono intervenuti Claudio e Liliana, una
componente del gruppo che, come dice il significato della parola
stessa “pace verde”, si occupa di tutelare l‟ambiente e di salvaguar-
dare la sua “salute” utilizzando delle soluzioni non violente. Gre-
enpeace non si lega a nessun movimento politico, non accetta aiuti
economici né da governi né da società private, ma fa “uso” solo dei
volontari che entrano a far parte di questa infinita rete di ambienta-
listi. Quest‟associazione nacque trentotto anni fa e la loro prima
PAGINA 19 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
azione si svolse il 15 settembre 1971 ad opera di Jim Bohlen, Irving Stowe e
Paul Cote che, con un peschereccio, partirono verso Amchitka, nel Pacifico
settentrionale, per ribellarsi contro l‟uso del nucleare. Alla fine,
l‟imbarcazione venne sequestrata e la bomba esplose qualche tempo dopo;
anche se in quella occasione non si ottenne un valido risultato, l‟associazione
continuò a manifestare le sue posizioni ed a svolgere attività di protesta che
continuano ancora oggi. Questa associazione ha molti progetti per il 2010 e
noi, in questi incontri, ne abbiamo trattati alcuni. La prima campagna di cui
abbiamo discusso è la campagna “ ENERGIA e CLIMA”. All‟inizio, ci han-
no parlato dell‟effetto serra e di come si forma. I raggi solari arrivano sulla
superficie terrestre, ma a causa dell‟inquinamento e quindi della elevata con-
centrazione di CO2 , non riescono a disperdersi, determinando l’aumento del-
la temperatura terrestre, con conseguenze disastrose come:
Lo scioglimento di nevi e ghiacciai;
L‟innalzamento del livello dei mari;
L‟estremizzazione dei fenomeni atmosferici;
L‟aumento dei periodi di siccità, con il conseguente aumento delle aree desertiche;
Migrazioni fuori stagione.
L‟aumento di CO2 deriva dall‟utilizzo dei combustibili fossili e dall‟intensificazione dell‟uso del suolo (deforestazione). Allora
si è pensato di usare misure internazionali, come il protocollo di Kyoto, un trattato in materia ambientale che prevede la diminu-
zione di gas serra di almeno il 5%. Tale protocollo, però, non è stato ratificato da parte di numerosi Stati firmatari. Molto spesso
avviene che tutta questa serie di problemi vengono trascurati, infatti tra qualche anno, continuando in questo modo, le acque dei
mari si innalzeranno di 15 cm, portando alla completa estremizzazione dei fenomeni atmosferici. Anche gli uccelli migratori si
troveranno in difficoltà perché la stagione in cui loro normalmente migrano sarà compromessa e avverrà molto prima, quindi
avremo estati afose e inverni molto rigidi. Per fare in modo che questi problemi ambientali diminuiscano, bisogna in primo luogo
ridurre i consumi, introdurre tipi di energia rinnovabile, cambiare il nostro sbagliato stile di vita e modificare alcune piccole abi-
tudini quotidiane come: lasciare il PC o la TV in stand-by, usare luci ad alto consumo, utilizzare la lavatrice ad alte temperature,
riempire la vasca anziché fare una semplice doccia, lasciare l‟acqua aperta, utilizzare oggetti sempre a batteria, non spegnere il
PC da tutti i pulsanti, lasciare il carica batterie attaccato, tenere alta la temperatura dei riscaldamenti, ecc. I comportamenti che
invece bisognerebbe tenere sono: informarci di più su tutto, modificare la nostra vita, eliminare gli sprechi, convincere le altre
persone a fare come noi. Se non vengono rispettati questi accorgimenti, arriveremo veramente alla fine del mondo! Successiva-
mente, i due relatori ci hanno parlato dell‟impronta ecologia (ossia un indice statistico che misura l‟impatto ambientale di un
individuo, di una nazione, ecc.), e delle energie “ naturali” (come quella solare, eolica ecc.). L‟energia solare viene trasformata
in energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici anche quando il tempo è nuvoloso. Però, come tutte le energie, ha vantaggi e
svantaggi. I vantaggi sono che è gratuita e inesauribile, gli svantaggi sono che è una fonte discontinua. L‟energia eolica viene
trasformata in energia elettrica tramite delle pale eoliche. I vantaggi sono che è gratuita, inesauribile e non inquina. Gli svantaggi
sono che solo alcune zone sono adatte a questo tipo di energia. Dopo ci hanno dato alcuni consigli per risparmiare l‟energia co-
me ad esempio utilizzare lampadine a basso consumo, non lasciare il
computer in standby , non lasciare il rubinetto aperto quando non ser-
ve ecc. Ultimamente si è visto da alcuni studi fatti sulla terra che noi
tutti consumiamo le risorse utilizzabili da ben un pianeta e mezzo e tra
qualche decennio arriveremo a consumare per ben due pianeti. Quindi,
prima che sia troppo tardi, è meglio dare un taglio al nostro sistema di
vita scorretto per proteggere la “casa” in cui viviamo. Questo primo
incontro è stato molto interessante perché abbiamo compreso che il
mondo sta andando verso una malattia causata dall‟eccessivo inquina-
mento, e noi dobbiamo provvedere prima che questa malattia diventi
incurabile.
Classe 3ªC e 3ªE
LA DEFORESTAZIONE
Sabato 22 febbraio 2010 noi alunni delle terze classi abbiamo partecipato al se-condo incontro organizzato dall‟associazione naturalista Greenpeace, i cui volon-tari ci hanno parlato delle problematiche ambientali riguardanti le foreste del nostro pianeta. La più famosa delle foreste è sicuramente quella dell‟Amazzonia la quale prende il nome dal fiume che la attraversa, il Rio delle Amazzoni. Nel-la sua enorme vastità contiene circa 353 specie di mammiferi, 1000 di uccelli, 300 di pesci e ben 60000 di piante ma sono ancora tantissime le specie ani-mali e vegetali sconosciute all‟uomo. Molti degli animali che vivono nella
SCHOOL NEWS PAGINA 20
IL MEDITERRANEO:
UN MARE DI BIODIVERSITÀ
Giorno 27 Febbraio 2010, noi alunni delle classi terze abbiamo partecipato
all‟ultimo appuntamento con i volontari dell‟organizzazione Greenpeace, in cui è
stato trattato ampiamente il problema dell‟estinzione dei cetacei e della ricca
varietà di flora e fauna del Mediterraneo. Questo è considerato il mare della
diversità e dell‟abbondanza, si è formato circa 140 milioni di anni fa ed è uno dei
meno estesi d‟Europa. Ospita una ricca varietà di ecosistemi: praterie di posido-
nia, scogliere rocciose delle zone costiere, montagne sottomarine e fosse oceani-
che dei suoi abissi. Esso, nonostante rappresenti meno dell‟1% dei mari del mon-
do, è la dimora di più di 10.000 specie e contiene il 9% della biodiversità. Sotto
la sua superficie ospita più di 7241 specie animali e 1351 specie vegetali, che oggi rischiano la vita a causa delle attività
dell‟uomo che minaccia interi ecosistemi marini. La presenza di più specie serve a mantenere l‟equilibrio contribuendo ad arric-
chire la biodiversità. I problemi che disturbano l‟equilibrio tra le specie marine sono molteplici:
inquinamento provocato dalle emissioni terrestri (ogni anno vengono riversate nel mare oltre 716.000 tonnellate di
idrocarburi);
2° NUMERO
foresta amazzonica sono velenosi ed estremamente pericolosi ma essi
non devono essere uccisi per non spezzare la catena alimentare che
porterebbe all‟estinzione di molte altre specie viventi. Ci sono ancora
delle tribù indigene che abitano la foresta e in essa riescono a trovare
tutto ciò di cui hanno bisogno, cibo, legna per costruire capanne ed
armi, pelli e fogliame per coprirsi. Nella giungla pluviale dell‟Oceano
Pacifico vivono 1600 specie di uccelli, 30000 specie di piante e 500
specie di mammiferi. I più grandi animali sono gli Orangu-tan, cioè
“uomo delle foresta”, una delle più grandi scimmie antropomorfe che
più pesare altre 90 chilogrammi! Troviamo inoltre l‟”Arotitano”, il
fiore più grande del mondo ma anche…il più puzzolente: i suoi enor-
mi petali emanano infatti un odore nauseabondo che ha lo scopo di
attirare gli insetti. Il “Queen Alexandra‟s Birwuslg” è l‟esemplare di
farfalla più grande del mondo con i suoi 30 centimetri di apertura ala-
re. Nella foresta Africana del Congo ci sono 1000 specie di uccelli,
400 mammiferi e ben 12 milioni
di abitanti che vivono in perfetta simbiosi con la foresta riuscendo a soddisfare tutti i loro
bisogni primari. Nella foresta del Canada vi sono alberi che superano i cento metri di altez-
za, numerose specie di orsi e lupi e un milione di indiani come i Mapuche e i Cuence i quali
si guadagnano da vivere facendo i saumi, i pastori di renne. La foresta pluviale temperata
del Sud America si trova fuori dai tropici, al suo interno il clima è molto umido per le ab-
bondanti piogge e costituisce l‟habitat ideale per numerose specie animali e vegetali, come
gli esemplari unici di lerce, la rana darwin e il cervo delle Ande. La foresta più grande del
pianeta è in Siberia dove crescono 2000 specie di piante tra cui molte erbe medicinali, si
trovano inoltre animali dell‟estremo oriente, tigri siberiane e leopardi delle nevi. Qui abita il
popolo Nanai, esperto in allevamento e coltivazione di piante selvatiche. Queste preziose
foreste rischiano di scomparire a causa del taglio indiscriminato a cui sono sottoposte. Il
“taglio a raso” distrugge infatti un intero ecosistema ed impedisce la rigenerazione sponta-
nea delle piante che vengono abbattute. Gli speculatori, chiamati “baroni del le-
gno” ,presentano alle autorità false certificazioni di acquisto dei terreni ed invadono abusi-
vamente le foreste, cacciando dalle loro abitazioni le pacifiche popolazioni che lì risiedono
da generazioni e uccidendo migliaia di specie animali. Sono molte le multinazionali che, per
aumentare i loro profitti, non esitano a distruggere intere piantagioni per ricavare un olio emolliente dalla palma. Una tra queste
è la DOVE, nota industria cosmetica e proprio davanti alla sua sede gli attivisti di Greenpeace hanno inscenato una dimostrazio-
ne contro l‟uso dell‟olio di palma. Anche la nostra italianissima Nutella contiene tra i vari ingredienti l‟olio di palma e anche in
questo caso Greenpeace si sta battendo affinchè esso venga eliminato. Molto spesso le foreste vengono distrutte per catturare gli
animali che in essa vivono e ricavarne pellame per foderare gli interni delle automobili o fabbricare le scarpe di vera pelle. Le
industrie di mobili vanno ad accaparrare enormi quantità di legname nelle foreste dell‟Africa perché i costi sono inferiori e i
controlli delle autorità inesistenti e purtroppo l‟Italia è ai primi posti di questo sfruttamento. Quando acquistiamo dei prodotto in
legno dobbiamo prima assicurarci che essi riportino il marchio FSC il quale ci assicura che non sono stati tagliati degli alberi in
modo illegale. Altri marchi di garanzia da tenere presente sono: Nordic Swan, il marchio comunitario e l‟angelo azzurro.
Classe 3ªD e 3ªF
PAGINA 21 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
urbanizzazione delle coste (cioè la costruzione di porti, case…
che alterano negativamente l‟habitat naturale marino);
cambiamento climatico dovuto all‟effetto serra che provoca
l‟adattamento ambientale di specie “aliene” che normalmente
non sono tipiche del Mar Mediterraneo ma di mari tropicali.
traffico marittimo.
pesca eccessiva praticata a volte con tecniche distruttive e ille-
gali, un tipo di pesca illogica che lascia il segno sull‟ecosistema
marino e danneggia il fondale (il 75% delle popolazioni ittiche
sono sovra sfruttate con scarto del pescato pari al 20%-80%).
Il caso più scandaloso di pesca illegale è quello praticato con le spadare, vie-
ne usato un tipo di rete “derivante” di cui esistono diverse versioni, tutte
naturalmente vietate, lunghe dai 10 ai 15 km e alte circa 15 m. Queste reti vanno alla deriva in alto mare, non sono selettive, rie-
scono addirittura a pescare le sardine, le balene, gli squali, i delfini e le tartarughe che a causa di questo tipo di pesca sono a ri-
schio di estinzione. Per questo motivo le spadare sono state definite “muri della morte”. Ogni anno oltre 300.000 cetacei muoio-
no inutilmente. Un‟altra seria minaccia per l‟ambiente sottomarino è rappresentata dalle reti abbandonate che finiscono nel fon-
dale, i pesci vi rimangono impigliati e nel tentativo di liberarsi si avvolgono ancora di più e muoiono per soffocamento. Altra
pesca molto praticata è quella del tonno. Esistono diverse specie di tonno: il tipo “pinne gialle” è quello più consumato in Italia,
il “tonno rosso” è meno diffuso, è tipico del Mediterraneo ed ha un valore di mercato molto alto, viene consumato soprattutto in
Giappone. In tempi recenti sono state perfezionate le tonnare, navi specializzate che si avvalgono di strumenti tecnologici che
captano i banchi di tonni e li catturano con le reti. Il tonno durante la vita si sposta in cerca di cibo, ragion per cui quando viene
catturato è ormai dimagrito parecchio. Le esigenze di mercato richiedono pesci sostanziosi, quindi negli allevamenti il tonno
viene sottoposto a dei trattamenti. Ma per far ingrassare un tonno di un solo Kg sono necessari 15-25 Kg di mangime, cioè gran-
di quantità di altro pesce sottratto al mare. La commissione interna per la conservazione dell‟Atlantico, ovvero l‟ICCAT, fissa le
quantità di pesce pescabili in un determinato periodo, ma i Paesi membri il più delle volte non rispettano i giusti limiti. Una pos-
sibile soluzione è rappresentata dalle “riserve marine” cioè aree protette dove si cerca di tutelare, in maniera sostenibile,
l‟ecosistema e la sua biodiversità. La proposta di Greenpeace è di ampliare a 32 le riserve marine nel Mediterraneo. La riserva
marina più importante è il “Santuario dei cetacei” istituito nel 1992 che si trova tra le coste della Liguria, della Corsica e della
Sardegna, ed è la più grande area protetta marina. Ospita diverse specie di cetacei di cui molte in via di estinzione. Qui si trova-
no: delfini, balenottere, capodogli, tursiopi, stenelle striate, globicefali, grampi, zifi. Nell‟area della riserva durante l‟estate le
correnti di risalita (upwelling) portano in superficie una grande quantità di nutrienti che permettono la crescita del plancton su
cui si basa la catena alimentare che comprende i cetacei. Fra le battaglie di Greenpeace, la più importante è sicuramente lalotta
contro la caccia alle balene; che un tempo veniva praticata per ricavare olio, carne, lubrificanti e per produrre stecche per i busti.
Greenpeace intervenne nel 1975 per la prima volta, interponendo i suoi gommoni tra un arpione e una balena; continuò la sua
battaglia tra il 1975-1985; dal 1986 collabora con l‟IWC (International Commission Whaling) che ha stabilito la sospensione
della caccia commerciale. Oggi le balene possono essere uccise solo per motivi scientifici e in un numero limitato, ma molti pae-
si come il Giappone usano questa clausola in modo scorretto. L‟IWC nel 1994 ha istituito il santuario dei cetacei nell‟Antartide
proprio per diminuirne la caccia. Nonostante questo, negli ultimi 18 anni sono stati cacciati più di 3800 esemplari. Per migliorare
e migliorarci dobbiamo seguire i consigli che ci sono stati dati:
- quando si compra del pesce chiedere la provenienza;
- ridurre gli scarichi in mare per mantenerlo pulito;
- aiutare a combattere l‟effetto serra che sta distruggendo il nostro pianeta;
- se abbiamo un acquario assicurarci di comprare pesci e piante allevati;
- aiutare a salvare le balene, per esempio rifiutando di andare nei paesi che ne praticano la caccia;
- fare sapere in giro come la pensiamo!
Questi tre incontri ci sono serviti
a comprendere i danni che conti-
nuando così stiamo provocando
al nostro pianeta distruggendo
tutto ciò che ci circonda. Pur-
troppo non tutti seguiranno que-
sti consigli perché non si sono
resi ancora conto che di casa ne
abbiamo una e che quindi dob-
biamo salvaguardarla e pro-
teggerla con tutti i mezzi
possibili.
Classi 3ªA e 3ªB
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 22
VISITA ALL’ACQUARIO
Giorno 12 Febbraio 2010 noi alunni delle classi seconde
della scuola primaria siamo andati a visitare l‟acquario di
Giarre. La guida ci ha fatto entrare in una lunga stanza -
corridoio, nella quale erano sistemate, a destra e a sini-
stra, tanti acquari piccoli e grandi che contenevano pesci
e piante non solo del mar Mediterraneo, ma anche di altri
mari. Nelle pareti c‟erano pure tante vetrine con gusci di
conchiglie, di granchi e aragoste. Abbiamo potuto osser-
vare: il pesce Donzella che cambia sesso durante la sua
crescita ed è di tanti colori; il pesce Pagliaccio tutto rosso
con le strisce bianche che vive dentro gli anemoni; il
pesce Piranha, sia quello erbivoro (squame grigie e pan-
cia arancione), che quello carnivoro (squame argentate e
pancia rossa); il Polpo con i suoi otto tentacoli, che si
arrampica e si appiccica con le sue piccole ventose; le
Stelle marine grandi e piccole, bianche, rosse e arancioni
che riescono a rigenerare le parti del corpo spezzate; il
pesce Gatto che vive in profondità e ha la testa piatta
circondata da tanti baffi che aiutano l‟animale a capire
dove si trova perché non ha una buona vista; l‟Orata
dall‟occhio cieco, perso durante un combattimento con
un Gattuccio, piccolo squaletto; la Cernia bruna, grandis-
sima e lucente, che vive sempre nella stessa tana nasco-
sta tra le rocce. Alcuni di noi sono rimasti impressionati
dalle Murene che ci guardavano aprendo e chiudendo
continuamente la bocca dentata; dall‟Iguana che, nasco-
sta tra le piantine, si riscaldava con la luce delle lampade;
dai Granchi che camminavano all‟indietro e dai Paguri
nascosti dentro gusci abbandonati; dalle Rane e dalle
Tartarughe di tanti colori che da grandi diventano ag-
gressive; dal pesce Coltello tutto nero con le pinne bian-
che e trasparenti che quando nuotava sembrava un fanta-
sma. La guida, durante tutta la visita alle varie vasche, ci
ha spiegato, con tanta pazienza, tutto quello che noi ab-
biamo osservato e ha risposto a tutte le nostre domande.
Per concludere, nel piano di sopra abbiamo assistito alla
proiezione cinematografica: “Il pesce parlante”. La pro-
tagonista era una bambina che aveva incontrato una cer-
nia di nome Alfio che parlava in siciliano e si lamentava
degli uomini incoscienti. Alla fine dell‟avventura la bam-
bina capisce quanto sia importante rispettare i pesci an-
che non abbandonando rifiuti in mare. E lo abbiamo ca-
pito anche noi.
Classi 2ª C e 2ª G Scuola Primaria
CATASTROFE SUL FIUME LAMBRO
Giorno 23 Febbraio 2010,
a Milano, una enorme
quantità di petrolio è fini-
ta nel fiume Lambro ed in
alcune ore ha raggiunto
il Po. Tutto è iniziato
nella ex raffineria
"Lombarda Petroli", nella
notte tra il 23-24 febbra-
io scorso: da 400 a 600
tonnellate di gasolio so-
no fuoriuscite dai serba-
toi. Dopo le varie indagini, si pensa sia stato un atto in-
tenzionalmente voluto ed è stata la testimonianza
di Giorgio Crespi, il custode dell'industria, a confermarlo. Affer-
ma che quella notte era proprio lui a sorvegliare l'ex raffineria
e dice di aver sentito qualcosa o qualcuno provocare un rumore
ma, al buio, non è riuscito a vedere nessuno. I primi ad accor-
gersi delle macchie oleose nel fiume, sono stati gli operai della
Enel Green Power che hanno avvertito la Protezione civile,
l'Esercito, gli Enti locali e le autorità di Governo. Tutti, in questi
ultimi giorni hanno messo in gioco le proprie possibilità, lavo-
rando giorno e notte, più velocemente possibile, creando delle
barriere artificiali per proteggere il fiume Po. A soffrire di più
sono la flora e la fauna. Al WWF di Vanzago (Mi) sono state
portate soltanto poche specie di volatili come i germani reali, in
fin di vita, per l'inalazione delle sostanze tossiche presenti nel
fiume. Gli animali sono stati ripuliti con olio di vasellina e disin-
tossicati con delle speciali pillole. Questo é un disastro ecologi-
co perché, se non si riesce a fermare la chiazza oleosa al più pre-
sto, in pochi giorni arriverà al delta e inquinerà il mar Adriatico.
Il petrolio è velenoso per le piante e gli animali che ne stanno già
subendo le conseguenze. I presidenti delle regioni Lombardia,
Emilia Romagna e Veneto hanno chiesto al governo di dichiara-
re lo stato di emergenza nazionale. Dell‟enorme quantità di pe-
trolio, buttata nel fiume, ne è stata recuperata una parte esigua.
Questa notizia è stata diffusa ampiamente dalla televisione, dai
siti internet, dai giornali, perché il fatto rappresenta una catastro-
fe ambientale, come hanno dichiarato varie associazioni. Nel Po
da giorni scorre questa massa nera di petrolio lunga decine di
chilometri. Ultimamente si è parlato molto degli effetti inquinan-
ti del petrolio, ma cos'è il petrolio? Il petrolio è una miscela di
idrocarburi, liquidi, solidi o gassosi; è molto importante per le
industrie petrolchimiche, si è formato grazie alla decomposizio-
ne, in ambiente privo di ossigeno, di plancton e alghe marine
intrappolati in lagune o mari poco profondi. Questa sostanza
organica, riversatasi nel fiume, purtroppo ha fatto morire molti
esseri viventi come le piante acquatiche che vivevano in
quell'habitat, ma soprattutto gli animali perché in pochi sono
riusciti a salvarsi e quelli vivi sono tutti imbrattati e rischiano di
morire. I volontari usano dei prodotti speciali per pulire alcune
zone del corpo come le zampe, il becco, gli occhi e le orecchie.
Anche il letto dei fiumi Lambro e Po è stato inquinato; si è temu-
to anche per l‟ inquinamento dell‟acqua potabile, dato che
l‟acquedotto di Ferrara attinge da una falda alimentata dal Po.
Come cittadini, sbigottiti di fronte a tali fatti criminali, speriamo
che i danni ambientali possano essere, sia pure in parte, risolti al
più presto perché è molto triste sapere che due fiumi sono stati
inquinati, ma è ancora più brutto sapere che molti esseri viventi
sono morti, non per un incidente, ma per una „volontaria‟azione
di danneggiamento della natura.
Martina Morabito, Martina Petralia e Vanessa Sindona 1ªB
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 23
Il 15/12/2009 oltre 200, tra studenti e insegnanti, hanno partecipa-
to, nella centrale ''Ettore Majorana'' di Termini Imerese, alla ceri-
monia di premiazione regionale del concorso PLAYENERGY, tra
questi gli alunni dalla classe 3ªB dell‟anno scolastico 2008/09, il
cui lavoro è stato inserito nel libro progetti edizione 2009. Gli
argomenti sviluppati dai nostri ragazzi e che hanno fatto meritare
loro il premio Playenergy sono stati:
Il risparmio energetico. Impiego razionale dell'energia negli edifi-
ci.
I biocarburanti. L‟inquinamento lumi.
Fonti energetiche rinnovabili: energia solare, energia eolica, idro-
elettrica, geotermica
Salvaguardia dell'ambiente e sviluppo economico mondiale. Im-
patto ambientale delle fonti rinnovabili
Impatto ambientale delle fonti non rinnovabili. Statistiche sul con-
sumo di energia. L‟ energia nucleare
L‟inquinamento dell‟aria e l‟effetto serra
Fonti energetiche fossili : Petrolio, Carbone. La dipendenza ener-
getica della nostra società
L‟ energia nucleare. Sicurezza e protezione degli impianti nuclea-
ri. Smaltimento delle scorie radioattive.
A premiare i vincitori, alla presenza di
autorità e giornalisti sono stati il diret-
tore della centrale, Ignazio Mancuso,
gli assessori del comune di Termini
Imerese, Anna Amoroso e Angela
Campagna, e il senatore Giuseppe Lu-
mia. Complessivamente, in Sicilia, sono
state circa 650 le scuole e oltre 17.300
gli studenti che hanno partecipato, con
grande entusiasmo, all'edizione 2008-
2009 di PlayEnergy, il progetto ludico-
educativo promosso da Enel e dedicato
a docenti e studenti delle scuole italiane
ed estere, con l'obiettivo di informare e
coinvolgere i giovani sui temi dell'ener-
gia e della tutela dell'ambiente. In que-
sta edizione, attraverso il tema "Cercasi
eco-idee per la tua città", gli studenti
sono stati invitati a osservare in modo
critico l'impiego quotidiano dell'energia
elettrica, per individuare e proporre
delle soluzioni ottimali di utilizzo, in
grado di trasformare le città in modelli
di efficienza energetica, a beneficio
dell'intera comunità. Attraverso questo
concorso, lanciato nel 2003 e giunto
alla sesta edizione, Enel rinnova ogni
anno il suo impegno per la diffu-
sione, tra docenti e ragazzi, di una
conoscenza consapevole delle te-
matiche energetiche e scientifiche.
"Riteniamo che la conoscenza delle
tematiche energetiche - ha dichiara-
to Ignazio Mancuso, direttore della
Centrale - sia uno strumento per
promuovere e diffondere la cultura
del rispetto ambientale e per parte-
cipare in maniera responsabile alla
vita della nostra società. Educare i
giovani a un corretto utilizzo dell'e-
nergia consente di accrescere in
loro consapevolezza e capacità
critica, indirizzandoli verso scelte e
comportamenti sostenibili". Il gran-
de successo del concorso negli 11
Paesi partecipanti ha portato al
vaglio delle diverse giurie oltre
3.000 progetti ricchi di soluzioni
originali per produrre e consumare
in modo responsabile l‟energia.
PAGINA 24 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
GIOCHI MATEMATICI DELLA BOCCONI
Come ogni anno, tornano i “giochi matematici”, organizzati dal Centro di ricerca PRISTEM
dell‟Università “Bocconi” ai quali i nostri alunni partecipano con grande entusiasmo. I giochi mate-
matici sono progettati come momento di avvicinamento alla cultura scientifica e intendono presenta-
re la Matematica in forma divertente e accattivante. Logica, intuizione e fantasia sono gli unici re-
quisiti necessari per la partecipazione all‟iniziativa che intende valorizzare l‟intelligenza dei nostri
studenti migliori e, nel frattempo, recuperare quei ragazzi che non hanno un particolare interesse per
la Matematica. A partire dall‟edizione del 2002, una parte delle quote d‟iscrizione viene devoluta a
favore di alcune scuole elementari in Africa per sostenere a distanza l‟educazione di ragazzi che vivono in una situazione di gra-
vi difficoltà economiche e sociali. Anche quest‟anno i nostri alunni hanno dato ottimi risultati nei “giochi matematici d‟autunno
2009‖ , infatti, giorno 8 marzo 2010 ci sono stati comunicati ufficialmente i nominativi dei primi tre classificati per cia-
scuna categoria:
CATEGORIA CE : 1° Torrisi Gaia – 2° Trimarchi Gabriele —3° ex equo Sicali Raffaele,
Pennisi Claudia,Trefiletti Oriana e Sindona Ludovica
CATEGORIA C1 : 1° Stira Serena — 2° Petralia Martina – 3° D’Urso Santina
CATECORIA C2 : 1° Di Bella Salvatore — 2° Circhirillo Giulia – 3° Nobile Giulia
Il 18 dicembre 2009 i nostri alunni vincitori di 3°B sono
andati in televisione, insieme agli altri ragazzi vincitori
del concorso Cercasi eco-idee per la tua città, edizione
2008-2009.
Sono anche loro ad averla spuntata tra più di 3.000 pro-
getti.
Mille complimenti e tanti premi, ma non bisogna dimen-
ticare che a vincere è stata soprattutto la sostenibilità,
grazie all‟impegno di tutti i partecipanti, anche di quelli
che non hanno vinto, perché comunque con il loro impe-
gno hanno contribuito al vero obiettivo del progetto:
diffondere una cultura della sostenibilità condivisa!
PROBLEM SOLVING
Anche quest‟anno il nostro Istituto partecipa alle Olimpiadi di problem
solving, progetto promosso dal Ministero dell‟Istruzione, dell‟Università e
della Ricerca, che vede coinvolti alunni di classe quinta di scuola primaria
e terza di scuola secondaria di I grado. Il problem solving rappresenta un
approccio didattico teso a sviluppare, sul piano psicologico, comporta-
mentale ed operativo, l'abilità di soluzione di problemi. Spesso questo
processo è associato allo sviluppo delle abilità logico-matematiche, tutta-
via, in un‟ottica interdisciplinare, questa non si rivela l'unica area didattica
che può giovarsi di dette abilità. Questo progetto rappresenta una iniziati-
va che tende a favorire ed incrementare, le procedure di problem solving
nel lavoro quotidiano di docenti ed alunni ed ha come obiettivi la valoriz-
zazione delle eccellenze nelle scuole e la diffusione dell‟uso
dell‟informatica come strumento di formazione concettuale e culturale, ma permette anche di far emergere altri aspetti sociali.
Infatti, la competizione organizzata in squadre, mette in evidenza una serie di competenze e di caratteristiche psicologiche indi-
viduali. Poiché un gruppo è un‟entità dinamica, è necessario, da parte dei docenti coinvolti nella guida del progetto, ricono-
scere e indirizzare i vari ruoli dei componenti, creare un clima favorevole alla creatività ma anche al rispetto dei tempi e al rag-
giungimento degli obiettivi, facilitando la comunicazione e appianando i possibili conflitti tra i vari componenti. Pertanto gli
alunni che partecipano al progetto, impegnati in un compito comune per risolvere problemi e realizzare un risultato, attivano il
dialogo mettendo a confronto idee e possibili soluzioni. Gli alunni durante gli allenamenti, in modo sempre più puntuale, sono
in grado di monitorare i processi e di valutare i gradi di utilità ed appropriatezza dei diversi processi risolutivi, nonché di utiliz-
zare rappresentazioni personali di procedure, attivando positivi transfer degli apprendimenti che li rendono sempre più capaci di
ridurre gli errori nelle prestazioni successive. Questi allenamenti consentono allo studente di effettuare delle connessioni con-
cettuali e operative che accelerano l'apprendimento, arricchiscono la conoscenza, conferendo maggiore solidità e stabilità. In
conclusione riteniamo che acquisire, progressivamente, capacità di problem solving serve ad agevolare le potenzialità
d‟apprendimento per gli allievi, che manifestano il desiderio di coinvolgimento nelle attività di formazione.
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 25
PROBLEM SOLVING
Il nostro istituto, per il secondo anno consecutivo, partecipa alle
“Olimpiadi di problem solving”. Questo progetto, che si svolge durante le
ore pomeridiane, ha coinvolto numerosi ragazzi delle classi terze delle
varie sezioni della scuola secondaria di I grado. Durante i primi incontri, in
modo del tutto casuale noi ragazzi siamo stati divisi in varie squadre deno-
minate: i relativi, gli alfa, i razionali, i numeri primi, gli irrazionali e
pigreco. Ogni squadra partecipa alle varie gare di istituto che si svolgono,
periodicamente, on-line per arrivare alla gara regionale e nazionale. Questo
corso ci aiuta ad approfondire le conoscenze riguardanti le materie che
studiamo a scuola ma soprattutto allena la nostra mente a capire e a svol-
gere molti esercizi con modalità del tutto diverse da quelle usate quotidia-
namente. Spesso le tre ore di allenamento trascorrono in fretta e ci accor-
giamo di essere stanchi soltanto alla fine. Comunque, nonostante gli sforzi
mentali che gli allenamenti richiedono, per noi questi incontri diventano spesso un momento per divertirci e migliorare la socia-
lizzazione. Le squadre del “Problem Solving”
IL CREDITO SICILIANO VIENE A SCUOLA
Giorno 11 febbraio 2010 è venuta nella nostra scuola un‟impiegata del Cre-
dito Siciliano di Fiumefreddo di Sicilia, la quale ha incontrato noi ragazzi
delle terze medie per spiegarci come funziona oggi il sistema bancario e
come ha avuto origine l‟uso del denaro. La signora sta sviluppando un pro-
getto dal titolo “La banca va a scuola” per conto del Credito Siciliano, il
progetto è rivolto agli studenti delle varie scuole per offrire loro una prima
formazione economica. Nel ripercorrere la storia della moneta, la signora ci
ha parlato anche del baratto, primitiva forma di scambio, che consentiva
alle persone di ottenere ciò di cui avevano bisogno scambiando prodotti.
Poi, attraverso delle slide, ci ha fatto vedere le prime forme di moneta.
L‟uso del denaro ha avuto inizio già ai tempi dell‟Impero romano e poi si è
diffuso ulteriormente ai tempi di Carlo Magno e del suo Impero. All‟inizio
la moneta era d‟oro, d‟argento o di bronzo, non era sempre rotonda ed era
senza simboli impressi; si pensa che siano stati i commercianti a mettere i
primi sigilli sulle monete, come garanzia che le monete erano costituite da
vero oro o argento. Parlando dell‟oro delle monete, la relatrice ha fatto rife-
rimento anche alla leggenda del Re Mida, per farci capire quanto l‟oro fosse
importante e oggetto di desiderio. Successivamente ci ha spiegato la nascita
del sistema bancario; esso ha avuto origine grazie a uomini potenti che si
offrivano di custodire il denaro di ricchi commercianti, probabilmente men-
tre questi erano occupati in lunghi viaggi, e, al loro ritorno, essi trovavano il
loro capitale arricchito dagli interessi. Siamo venuti a conoscenza, inoltre, del fatto che le prime banconote vennero stampate
sempre per agevolare i mercanti che non potevano portarsi dietro tutto il loro oro ma avevano bisogno di far fronte ai pagamenti
delle merci con qualcosa che avesse valore e testimoniasse la corrispondenza in oro depositata presso i nobili signori primi ban-
chieri. Come oggi, anche un tempo era lo Stato a far stampare e diffondere le banconote, e l‟arte del conio non è cambiata, si è
solo perfezionata grazie alle nuove tecnologie. Gli Stati, tuttavia, dovevano controllare sempre che la stampa e la circolazione
delle banconote non superasse mai il valore reale dell‟oro posseduto da ogni singolo Stato, altrimenti la moneta avrebbe perso il
suo valore e ci sarebbe stata quella che noi oggi chiamiamo inflazione. Recentemente, oltre alle banconote che sono via via
cambiate, tanto che oggi abbiamo l‟euro nella maggior parte dei paesi europei, sono nate forme di pagamento sempre più veloci
ed efficienti, come le carte di credito, le carte prepagate, gli assegni, i bonifici … che rendono possibili acquisti e transazioni
d‟affari senza l‟utilizzo di denaro contante. Certamente le “carte” hanno un costo per il cliente, ma, di contro, offrono sicurezza,
credito e garanzia. Tutte queste moderne forme di pagamento rappresentano un impegno di pagamento legato a un conto corren-
te aperto in banca. Le banche offrono ai loro clienti la possibilità di fare anche mutui per l‟acquisto di case o proprietà, antici-
pando il denaro occorrente; quest‟operazione permette ai clienti di restituire il valore in rate con l‟aggiunta di un interesse. Infi-
ne l‟impiegata del Credito Siciliano ci ha sollecitato a risparmiare anche una piccola cifra ogni giorno, “ noi siamo italiani cre-
sciuti nella mentalità del sacrificio e del risparmio ” – ci ha detto -“ non siamo come gli americani che vivono nel debito ― ,
invece di spendere le nostre paghette in frivolezze, dovremmo provare a mettere qualcosa da parte sviluppando quella mentalità
del risparmio che ci potrebbe portare un giorno ad avere un piccolo capitale messo da parte. Vivere l‟esperienza della “Banca a
scuola” è stato molto interessante e come per tutte le offerte formative che riceviamo siamo sicuri che anche questa ci aiuterà a
diventare buoni cittadini nella società di domani, se non altro prima di spendere i nostri soldi o quelli dei nostri genitori per cose
superflue ci penseremo un po‟ di più.
Chiara Patanè e Giulia Trippiedi 3ªE
PAGINA 26 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
“CHILDREN’ S DAY” IN TURCHIA Come ogni settimana, anche giovedì 18 Febbraio abbiamo assistito ad
una lezione in inglese di interculturalità tenuta dalla nostra assistente Co-
menius Badegül. Tra le tante informazioni e conoscenze che abbiamo da
lei appreso nelle precedenti lezioni, quel giorno è stato interessante sape-
re come si festeggia in Turchia un‟importante festa nazionale, chiamata
“Children‟s day”. Questa festività, avente come protagonisti i bambini, ha
nobili origini: il 23 Aprile del 1920, durante la guerra d‟Indipendenza
turca, si svolse infatti un‟Assemblea Nazionale tra i più alti esponenti
della politica per decidere le sorti del Paese. Così si decise di ricordare
questa importante data celebrando coloro che saranno i futuri cittadini
turchi, che s‟impegneranno a garantire un futuro migliore alla loro patria.
A volere questa festa nazionale fu proprio il fondatore della Repubblica
Turca, Mustafa Kemal Atatürk. Questa ricorrenza si svolge quasi come un Carnevale ma, come abbiamo già citato, ha origini
nobili e tutti tengono molto a ricordare questo giorno. Molti mesi prima dell‟occasione, adulti e bambini si preparano organiz-
zando recite, balli, sfilate e realizzando costumi utili per la scenografia della festa. Si tratta sicuramente di un grande evento e,
per quello che abbiamo potuto vedere nelle foto e nei video, abbiamo capito che tutto deve essere alla perfezione, in modo tale
che quel giorno, oltre a trasmettere gioia nel cuore di chi guarda, i bambini possano trasmettere anche il loro grande impegno e il
significato profondo di questa festa. Solitamente, i luoghi in cui si svolge sono grandissimi, addirittura si usano gli stadi. Negli
stadi, sugli spalti, i bambini hanno piccoli teli colorati che, uniti tra loro con movimenti precisi, danno origine alla bandiera turca
o ad altre immagini o figure. I piccoli della scuola materna sfilano in luoghi chiusi facendo le loro esibizioni. I più grandetti e-
scono a sfilare e a ballare per le vie della città e la sera hanno il permesso di andare in luoghi adatti a presentare i loro spettacoli.
La cosa però che ci ha colpito di più è che una rappresentanza di bambini più grandi, in quel giorno, prendono il posto delle più
alte cariche della politica, ricevendo da loro incarichi e cercando di mettere in atto delle soluzioni per migliorare la situazione in
Turchia e deliberando su politiche inerenti l‟educazione e l‟ambiente. Si comportano, insomma, come dei piccoli capi con potere
decisionale ed esecutivo. La festa però non è solo per i bambini turchi. In questi giorni, infatti, si possono realizzare scambi
culturali: i bambini turchi invitano nelle proprie case bambini stranieri
per far conoscere loro questa importante ricorrenza. E sono molte le
Nazioni che ogni anno partecipano a questa grande festa. Anzi, dob-
biamo ricordare che nel 1979 l‟UNESCO proclamò per quell‟anno la
festa dei bambini come festa internazionale. Da allora molte altre
nazioni firmarono un trattato per festeggiare la stessa ricorrenza. An-
che l‟Italia ha aderito, ma ora la festa non è più celebrata. Secondo noi
è una festa che fa sentire responsabili tutti i bambini e che sviluppa in
ognuno di loro l‟amore per la patria e per la pace nel mondo. Per que-
sto motivo vorremmo concludere con il loro motto, che dovrebbe esse-
re il motto di ogni singola nazione: “Peace at home, peace in the
world”.
Giovanni Selgi e Ramona Sergi 5ª G
Scuola primaria
COMENIUS
15 October… The adventure of a Turkish girl started in
İstanbul Atatürk Airport. She was very excited about and
scared of the things waiting her in a small town of Sicily.
On the plane, she was thinking about her decision,
“Would it be better if I chose a bigger town?, Can I stay
3 months instead of 4?, How can I live in a country lan-
guage of which I don‟t know?...”. When she arrived at
Catania Airport with these thoughts, she was almost re-
gretful for her decision. Then, she saw the faces that she
remembered from the photo sent to her, they were smil-
ing to her: the principal Maria Luisa Leotta and the su-
pervisor Vera La Spina. When they talked to her, she felt
as if she knew them before. So, it was not scary as she
expected. Moreover, it was a good beginning. After the
third day, the entire scare was gone. As this excited and
scared Turkish girl, I had a wonderful time in this small
but lovely town of Sicily and now I have a lot of
ALLA SCOPERTA DI
LUOGHI E TRADIZIONI :
al castagno dei cento
cavalli, al castello di
Calatabiano,
al Carnevale di
Acireale ...
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 27
beautiful memories with my friends, students, neighbours, namely with everybody
who made me happy during my little stay in Fiumefreddo. These memories starts just
from the moment I came to Sicily. For example: for the first night and morning I was
provided with tea, water, biscuits, chocolate bars, fruit juices by my supervisor and an
apple cake prepared by my landlady. The first morning, when I was thinking how I
could succeed to remember names of everybody, I was provided with a file which
contains photos with the names under it. These are one of the important things that I
cannot forget ever, that meant a lot to me. The first days of the school were also sur-
prising for me. What I expected was a serious school with serious teachers. However,
it was apparently the opposite. When I stepped into the school, there was a beautiful
poster on which writes “Welcome to our school, Badegül!” prepared by the students
from 5ªG and there were „cannoli siciliani con ricotta‟ on the table from the teacher Rosita Alberti. Another surprise was the
huge cake on which writes “Welcome Badegül” in the teachers‟ meeting. While I was meeting all the teachers, I realized that
everyone was hospitable, kind and helpful to me like the rest of my friends in Sicily. With such an environment at the school, I
could have the chance to present my country in English lessons, to make origami in art lessons, to teach a little Turkish in math
lessons and to know the Italian music in music lessons. Most of the students were enthusiastic about my lessons although they
didn‟t understand English much. Furthermore, they prepared posters about almost all the presentations I have made. It was good
for them to learn about Turkey and for me to learn about Italy from the posters which compare Turkey and Italy. One of the
aims of Comenius Project was to have an experience as a prospective teacher with the experienced teachers. Since I‟m a new
English teacher in my country, the English lessons I had with Tina Nicita, Rita Favosi
and Nunzia Scalzo were a kind of practice teaching classes for me. I had learnt much
from them about teaching English and classroom management. So, the aim is perfectly
fulfilled. Thanks to my supervisor, my principal and Sabrina Strazzeri, I could have
seen a lot of places. The first weekend I was in the scouts‟ meeting on Etna with my
principal and supervisor; and the next week, in Taormina; and then Zafferana for
„Ottobrata‟ with Vera and Sabrina. Then, for Comenius induction meeting, we were in
Rome with my supervisor and Rita Favosi. So, I could see the biggest open air mu-
seum which is Rome itself. Moreover, on my religious holiday for the Sacrifice Feast,
I had permission to go Venice, Florence and Pisa with my friends from Turkey.So, I
celebrated Sacrifice Feast away from home but with my friends in a Turkish restau-
rant. Furthermore, by attending the trips organized by the school I saw a museum in
Linguaglossa and a play in English in Catania: King of the Rock. During 5 months, I participated in or saw some festivals, cele-
brations or festival preparations of Italy. The first one was the Christmas. Everybody was prepared for that day and so are the
shops and streets. Trees, presents, special cakes for Christmas called “Panettone”, a typical decoration called “Presepe”… etc.
Also, as the elementary school, we had a recital for the Christmas. The theme of this recital was peace and there were songs and
poems from different countries. So, we included a poem and a song in Turkish. It was very fascinating to hear our little students
sing a song and read a poem in Turkish. After Christmas, we celebrate a common festival: New Year. Giving gifts for Christmas
and receiving gifts for New Year was a good intercultural experience. Moreover, there was the Carnival. I celebrated my first
carnival -which is like the Children‟s Day in Turkey- in Fiumefreddo with the students. I, also, saw the carnival in Acireale
thanks to Vera and Sabrina. Both carnivals were absolutely amusing. Besides getting to know new places, I met new people in
some places outside of the school, too. One of these places was the gym where I go
with my supervisor and Giovanna Urzì. First, the gym was useful for me to know very
nice ladies and being friends with them. Secondly, it was good for my health which I
neglected for a long time. Another place was my home. Because I live in a floor of a 3-
floored house of Pernicano family, I became a member of their family. Every weekend
I have been with them for a lunch and a dinner at home or outside. Therefore, I could
taste most of the delicious Italian and Sicilian cuisine and I felt the warmth of a family.
Also, it made the life easier knowing that, every day, at least one of the family members
would come to visit me. That resulted in strong bond between us and a good speaking
practice for me. They became my sisters, my friends and my teachers. I tasted Italian
food with the help of my supervisor, the teachers and the students, too. Vera took me to
the places that cook Italian food well and invited me to home to have a lunch and so that she was sure that I tasted everything
special to Italy. Also, the students in 1/C, 2/C, 2/F and 5/G brought me a good deal of delicious typical food of Italy. On Saint
Martin‟s Day and for Orti in Festa, the parents prepared a big range of delectable food. Moreover, in the long breaks the teach-
ers offered me famous biscuits, cakes and coffee of Italy. The Turkish girl who was nearly regretful of coming to Sicily is now
feeling sad for not having more time with her students and friends. She is happy when she sees all the students in 5/G memo-
rized and performed a Turkish dialogue, but sad when she thinks that she may not be able to see them again. She is cheerful
when she goes to Castello di Calatabiano with Vera and Sabrina, but sorry that they will not spend most Sundays together again.
Also, she is sorry to leave her second family, her friends, the gentle principal and caring teachers. However, she thinks that feel-
ing sad for separation is a good thing because it means that all the memories having been constituted together were nice and
joyful. That‟s why she is happy besides being sad and thanks to everybody for such a great experience.
Badegül EREN The Comenius Assistant
2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 28
SI E’ CONCLUSO IL CORSO
DI SFILATO ...
UN TUFFO NELLA TRADIZIONE
E NELL’ELEGANZA
Il 2 febbraio 2010 si è concluso il “CORSO DI RICA-
MO” organizzato dall‟Istituto Comprensivo “G. Verga”
di Fiumefreddo di Sicilia, tutor la prof.ssa Vasta Anna-
maria, esperta esterna la prof.ssa Pina Crisafulli. Hanno
partecipato con interesse ed entusiasmo genitori i degli alunni, alcuni insegnanti e il personale di segreteria della stessa scuola. Il
corso si è rivelato fin da subito molto piacevole ed interessante tanto per la possibilità avuta di ammirare la bellezza e l‟eleganza
di molti sfilati quanto per la possibilità offerta di poterne realizzare alcuni come quelli che vedete nelle immagini.
UN
BELLISSIMO
PREMIO
ALLA PACE
SOGNATA
Primo ed importante
riconoscimento uffi-
ciale per “La pace sognata”, racconto illustrato,
realizzato dalle nostre due sezioni di scuola
dell‟infanzia e proclamato vincitore, lo scorso Giu-
gno, della 1ª edizione del premio letterario “Il miti-
co castagno”. Venerdì 19 Febbraio 2010, presso
l‟ex ostello della gioventù di Riposto, infatti, la
prof.ssa Angela Finocchiaro (in qualità di vice-
preside), le docenti ed una rappresentanza dei bam-
bini hanno ritirato una targa offerta dal Presidente
della provincia di Catania, on. G. Castiglione, qua-
le attestato di merito per un risultato scolastico che
va oltre la quotidianità didattica. Alla serata, oltre i
Dirigenti delle varie scuole aderenti a Retetna,
hanno preso parte numerose autorità, tra cui: il
Sen. P. Firrarello, il Dir. Tec. del MIUR, prof.ssa
R. Zammataro, il Sindaco di Riposto, Dott. C. Spi-
taleri ed in particolare il Dir. dell‟U.S.P. di Cata-
nia, Dott. R. Zanoli, che ha espresso parole di pro-
fonda ammirazione per il testo narrativo semplice,
ma al tempo stesso suggestivo. Grande soddisfa-
zione, dunque, per il nostro Istituto, ma soprattutto
per la scuola dell‟infanzia che come sempre ha
dato prova di una vitalità che spesso, però, non
viene evidenziata abbastanza.
Scuola dell’infanzia
Nella foto :
Ispettrice
Rosaria Zammataro
Dott. Zanoli
C.S.A Catania
Ass. Provinciale
alle politiche
giovanili
D.S. Cinthia D’Anna
Tra le varie attività annuali, il nostro Istituto ha scelto di inserire il
progetto “Orti di pace”, svolto in collaborazione con la Facoltà di
Scienze della Formazione dell‟Università di Catania. In questo
progetto sono stati coinvolti gli alunni della scuola dell‟infanzia, le
prime e seconde classi della scuola primaria e le sezioni C ed F
della scuola secondaria di 1 grado (plesso Gona). Lo scopo è
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quello di attivare il metodo del cosiddetto
“imparare facendo”, cercando di coinvolgere
maggiormente gli alunni durante il lavoro quoti-
diano.
L‟orto scolastico rappresenta un grande laborato-
rio all‟aperto, luogo di espressione creativa e
artistica, di valorizzazione della memoria e
dell‟identità del territorio.
Progettare e curare un orto consente di applicare
i metodi della pedagogia attiva e promuovere la
cultura alimentare, guidando i ragazzi alla sco-
perta della diversità delle specie, favorendo così
il recupero di una “cultura del gusto” che valo-
rizzi le differenze organolettiche e faccia riflette-
re sugli stili alimentari adottati in famiglia per
favorire cambiamenti a vantaggio della salute e
dell‟ambiente.
Sul piano metodologico-didattico il progetto ha
un carattere interdisciplinare; coltivare un orto è
un'attività che mette a frutto abilità manuali, co-
noscenze scientifiche, elaborazione del pensiero
logico interdipendente in quanto permette lo svi-
luppo di un sapere trasversale, dove tutte le ma-
terie scolastiche si animano: dividendo l'orto si
applica la geometria, scrivendo racconti si lavo-
ra con l’italiano, analizzando le caratteristiche
dei prodotti si imparano le scienze e perfino un
po' di storia ( ad esempio, le patate sono arrivate
da noi dopo la scoperta dell'America).
L‟orto permette un‟ampia apertura
all‟immaginario, per cui pensare e scrivere ha
più senso perché funzionale a ciò che si vive
personalmente.
Pertanto le pratiche nell‟orto arricchiscono il
bagaglio di conoscenze di ognuno, senza
"traumatizzare" lo sfondo del curricolo costruito
con le proprie insegnanti, ma inserendosi in esso
armonicamente. Non meno importante è la pos-
sibilità che offre l‟orto di far affiorare delle qua-
lità interiori come la pazienza, la costanza e
l‟applicazione senza sosta nel fare una qualsiasi
impresa, doti che richiedono tempi di attesa e
maturazione di capacità previsionali.
L‟orto nasce e cresce, giorno dopo giorno, grazie
al lavoro dei docenti e alunni, i cui gesti quoti-
diani diventano fonte di riflessioni, ricerche e
sperimentazioni: dalla lavorazione del terreno
alla semina, dalla concimazione alla raccolta dei
frutti e al loro ritorno alla terra come nuovo con-
cime e non come rifiuto. Quindi l'allestimento di
un orto scolastico è un‟occasione ideale per edu-
care i giovani, il cui ambiente abituale è la città,
alla conservazione ed al rispetto della natura
creando un ambiente in cui gli alunni impareran-
no a collaborare con gli altri, condividendo emo-
zioni, scoprendo i segreti della natura, assumen-
dosi delle responsabilità e vivendo esperienze
stimolanti che si imprimono nella memoria. Per-
tanto l‟orto, inserito nell‟ampia offerta formativa,
può diventare un importante strumento di cresci-
ta e di conoscenza sensoriale e intellettiva per gli
studenti oltre ad essere un luogo di cura e di
svago, un posto intimo e raccolto per riposare e
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ORTI IN FESTA
PRIMA EDIZIONE
Lunedì 22 Febbraio, nei locali del plesso Liberto, si è
svolta la prima edizione di “Orti in festa”, una manifesta-
zione strettamente legata al Progetto nazionale “Orti di
Pace”, coordinato in Sicilia dalla Prof.ssa Maria To-
marchio, docente della Facoltà di Scienze della Forma-
zione – Università di Catania, la quale ha voluto onorarci
della sua presenza, accompagnata dalla dott.ssa Viviana
La Rosa.
Lo scopo della manifestazione è stato quello di far cono-
scere al territorio fiumefreddese l‟importanza educativa e
didattica del progetto e per tale motivo sono stati invitati
a partecipare tutti i bambini di cinque anni frequentanti
le scuole dell‟infanzia pubbliche e private di Fiumefred-
do, accompagnati da docenti e genitori, nonchè tutta
l‟amministrazione comunale che è intervenuta con
l‟assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Emmi e l‟assessore alla Polizia municipale dott.ssa Pastura. Ad accogliere gli ospiti
c‟era una rappresentanza degli alunni partecipanti al progetto della nostra scuola primaria e secondaria e tutti i bambini di cinque
anni della scuola dell‟infanzia che, rigorosamente vestiti da prodotti dell‟orto, creavano un bellissimo effetto scenografico.
A dare inizio alla manifestazione c‟era il nostro Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Luisa Leotta, la quale, dopo aver dato il
benvenuto agli intervenuti, ha evidenziato come oggi, in un mondo in cui la globalizzazione ha reso tutto facilmente accessibi-
le e uniforme, sia più che mai necessario il recupero di tradizioni tipiche di ogni luogo, compresi i prodotti locali che la terra
offre.
Il progetto “Orti di pace” vuole proprio valorizzare la dimensione del naturale, il rapporto col territorio e la collaborazione con le
vecchie generazioni e per tale motivo il nostro Istituto ha accolto la proposta di essere parte del progetto insieme a tante altre
scuole della provincia di Catania, in quanto ha ritenuto che sia questo il modo migliore per avvicinare i ragazzi alla natura e far
comprendere loro quanto sia importante rispettare l'ambiente. In realtà “Orti di pace” non è affatto una novità: scopriamo infatti
dalle parole della prof.ssa Tomarchio che questo progetto ha origini remote, basta prendere l‟esempio di una scuola siciliana che
nel 1900 coltivava la terra, allo stesso modo come fanno oggi i nostri alunni, facendo in modo di fare scuola attorno a questa
esperienza. Lo scopo era quello di studiare le scienze dal vivo attra-
verso attività didattiche condotte all‟aperto e tale scopo è diventato
una delle finalità della nostra scuola, così come ha dichiarato la refe-
rente del progetto, prof.ssa Marino, che, di seguito, ha illustrato ai
presenti, anche con l‟ausilio di foto, il lavoro svolto dagli alunni negli
orti realizzati nei plessi di Liberto e Gona.
Le parole di elogio su tale iniziativa da parte dell‟assessore Emmi
hanno poi concluso la breve conferenza. Tutti i partecipanti hanno
potuto di seguito osservare l‟orto del plesso Liberto e degustare le
pietanze e i dolci preparati con ortaggi e verdure varie dalle volente-
rose mani dei genitori.
Scuola primaria
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Il nostro istituto comprensivo ha indetto per il secondo anno con-
secutivo il concorso “Sulle ali della libertà”, ispirato al ricordo di
Angelo D‟Arrigo, da sempre riconosciuto come simbolo della
libertà. Il concorso è rivolto alle scuole esterne per le sezioni
grafica e letteraria, mentre gli alunni del nostro istituto possono
concorrere in una sezione di prosa a loro riservata. La prova, per
gli alunni dell‟ultima classe di scuola primaria e per le tre classi
di scuola secondaria di prima grado, si è svolta martedì 23 feb-
braio e gli studenti partecipanti hanno dovuto sviluppare una
traccia ispirata ad un pensiero di D‟Arrigo sul tema della diversità tra le persone, intesa come possibilità di scambio culturale e
crescita personale. Nella traccia proposta si chiedeva infatti agli alunni di spiegare come dalla diversità etnica, culturale, religio-
sa e linguistica possa nascere un‟amicizia che annulli le differenze tra le persone.
CONCORSO ANGELO D’ARRIGO:
TRA ANSIA E MOTIVAZIONE
Anche quest'anno noi alunni delle classi quinte insieme agli alunni
della scuola secondaria, ci siamo preparati ad affrontare la 2ª edizio-
ne del concorso "Sulle ali della libertà" in memoria di Angelo D'Arri-
go. Il concorso, promosso dal nostro Istituto con il patrocinio
dell'Amministrazione Comunale, ha riservato a noi alunni la Sezione
Letteraria Prosa. Il tema trattato quest'anno è stato suggerito da una
famosa frase di D'Arrigo che metteva in evidenza l'importanza della
comunicazione interculturale. Nei giorni che precedevano la prova
del concorso abbiamo riflettuto molto su questo argomento, grazie
anche all'aiuto delle nostre insegnanti e abbiamo imparato che la di-
versità tra persone di ogni tipo, razza, cultura e religione non fa altro
che arricchirci e che per comunicare non è assolutamente necessario
parlare la stessa lingua. Il giorno del concorso non è stato facile su-
perare l'emozione e l'ansia, anche perchè era il nostro primo concor-
so. A dire il vero ci siamo sentite come pesciolini fuor d'acqua. Appe-
na arrivate davanti al cancello d'entrata abbiamo incontrato gli altri
concorrenti, anch'essi in attesa di entrare. Si leggeva chiaro nei loro
occhi che erano smarriti come noi, però lo stare insieme ci dava co-
raggio. Entrati in classe ci siamo seduti e abbiamo aspettato che ci
distribuissero i fogli, per la brutta e la bella copia, e che ci venisse
dettato il titolo del tema da svolgere. Avevamo un pò di paura e nello
stesso tempo sentivamo forte il desiderio di farcela e magari di essere
scelti come vincitori. Nel momento in cui ci hanno dato il via, tutti
noi ci siamo immersi nei nostri personali pensieri per scrivere su quel
foglio ancora troppo bianco le tante idee che ci passavano per la men-
te. Comunque sia, al di là di come andranno le cose, del successo o
dell'insuccesso ottenuto, è stata un'esperienza molto interessante che
ci ha permesso di esprimere le nostre idee sull'argomento, tenendo
conto anche delle esperienze da noi vissute. Ognuno di noi ha sicura-
mente imparato qualcosa ed in particolare che nessuno è migliore o
peggiore dell'altro, ma semplicemente diverso, e come tale può tra-
smettere all'altro qualcosa di utile, di interessante, di nuovo e di origi-
nale. Siamo riusciti, in altre parole, a cogliere la diversità come un
valore da accettare, rispettare ed amare e non come qualcosa da teme-
re e quindi da emarginare.
Maria Concetta Azzia, Morena Dovara e Elena La Fornara
Classe 5ª C - Scuola primaria
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Le visite d‟istruzione rappresentano un momento comple-
mentare, rispetto alle ore curricolari in classe, di approfon-
dimento di tematiche e argomenti oggetto di studio. Gior-
no 4 marzo 2010, noi alunni delle classi terze dell‟I.C.
“G.Verga” di Fiumefreddo, accompagnati dai rispettivi
insegnanti di lettere e non, siamo andati al “percorso ver-
ghiano”, diviso in tre tappe: Catania, Acicastello e Aci-
trezza. Alle ore 8:15 ci siamo radunati in piazza XXV A-
prile, per iniziare la nostra tanto attesa “gita” scolastica:
eravamo molto emozionati perché era la I gita dell‟anno.
Arrivato l‟autobus ci siamo affrettati a salire e, durante il
tragitto, ci siamo divertiti facendo foto, scherzando e a-
scoltando musica. Giunti a Catania, intorno alle ore 10:00,
ci siamo recati in piazza Duomo, dove ci sono venute in-
contro le 2 guide, che ci hanno detto di dividerci in 2 grup-
pi, per alternarci nella visita alla Casa Museo Verga. Ab-
biamo proseguito il nostro cammino andando nella Casa
del Verga; in attesa che potessimo salire, la guida ci ha
raccontato la vita di G. Verga. Lui era un uomo che è vis-
suto tra il 1840 e il 1922, ovvero nel periodo del Verismo
in Italia, e, insieme a Luigi Capuana, è stato uno dei più
grandi esponenti di questa corrente letteraria. Il Verga
viveva lì con i suoi fratelli ed era in possesso di tutta la
palazzina, ereditata dalla madre. Quando siamo saliti, nella
prima stanza c‟erano tanti antichi manoscritti e, sulla pare-
te, c‟era un quadro, in cui c‟erano disegni e decori floreali,
che gli era stato regalato dal Circolo Unità in occasione
del suo ottantesimo compleanno. Questo Circolo aiutava
Verga a confrontarsi con altri scrittori di quel periodo e a
prendere spunti per le sue opere. Poi, proseguendo, siamo
andati nella stanza in cui lo scrittore passava la maggior
parte del tempo, siamo rimasti meravigliati al vedere tanta
bellezza; nella stanza erano presenti delle librerie, che
contenevano libri tutti rivestiti in pelle e con le iniziali
dello scrittore impresse in oro. Al centro dello studio-
biblioteca, sotto un elegante lampadario che un tempo
funzionava a petrolio, c‟era un robusto tavolo di noce inta-
gliato e sopra vi erano posti un tagliacarte di porcellana,
un tampone e un calco in bronzo delle mani di una sua
fidanzata. Nella stanza da pranzo c‟era un tavolo e un par-
ticolarissimo vassoio, regalatogli dall‟attrice Eleonora
Duse, che aveva interpretato un personaggio della
“Cavalleria rusticana”. Nella stanza successiva, quella da
letto, abbiamo notato un oggetto insolito, ovvero la spu-
tacchiera, e la guida ci ha spiegato che, come oggi si fuma
la sigaretta e si butta la cenere, un tempo si usava mastica-
re il tabacco e poi buttarlo in questo buffo oggetto. Dopo
aver finito la visita, in attesa che anche gli altri compagni
effettuassero il giro del museo, ci siamo avviati in piazza
Duomo e, dopo aver fatto un piccolo break, ci siamo recati
nel Duomo e abbiamo avuto modo di osservare la cappella
di Sant‟Agata, l‟altare principale e molte tombe di persone
che hanno lasciato il segno nella storia, come Vincenzo
Bellini. A proposito di questo compositore catanese, i
compagni dell‟altro gruppo, mentre noi visitavamo la Casa
museo di Verga, si sono recati al Museo Civico Belliniano
dove è nato il musicista Vincenzo Bellini, vissuto
all‟inizio dell‟ Ottocento e morto in Francia. Qui una cu-
ALLA CASA DEL NESPOLO AD ACITREZZA
CASA DEL VERGA A CATANIA
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museo ha illustrato gli eventi più significativi della vita
dell‟artista e ha mostrato alcuni spartiti, strumenti musi-
cali ed oggetti vari, accanto a vari manoscritti appartenuti
all‟autore catanese. Riuniti i due gruppi, siamo risaliti
sull‟autobus alla volta del Castello Normanno di Acica-
stello. Ci ha colpito la bellezza del paesaggio che ci cir-
condava, lo splendido panorama, il mare azzurro e il
castello che formavano un magnifico scenario.
All‟interno del castello c‟è stata una breve rappresenta-
zione teatrale, fatta da tre attrici che hanno drammatizza-
to un episodio, tratto dalla novella „Le storie del Castello
di Trezza‟, scritta proprio da Verga. Si parlava di ombre,
fantasmi e fatti insoliti.
Bravissima la narratrice che, con la sua abilità nel rac-
contare gli avvenimenti, ci ha intensamente coinvolto in
questa scena. Finita la drammatizzazione, siamo ritornati
sul pullman per recarci ad Acitrezza, ultima tappa del
nostro percorso. Qui abbiamo consumato il nostro pranzo
a sacco su una scalinata nei pressi di un bar, ci siamo
finalmente riposati e divertiti, scattando fotografie tutti
insieme.
Verso le 15.00 ci siamo rivisti con le guide per visitare il
museo “Casa del Nespolo”, situato nelle vicinanze della
piazza. Su una scalinata, prima di entrare, le attrici del
gruppo teatrale, che aveva recitato al castello, hanno
drammatizzato alcuni momenti del romanzo “I Malavo-
glia”: bellissima e avvincente la narrazione della tempe-
sta, considerato che il forte vento rendeva molto realisti-
ca la rappresentazione. Finito questo momento, siamo
entrati nella Casa del Nespolo, da dove dice Verga “si
sentiva russare il mare”.
Il museo “Casa del Nespolo” è diviso in due stanze: la
prima, la sala “La terra trema” e la seconda, la “Stanza
dei Malavoglia”. Nella prima troviamo una vastissima
raccolta di fotografie, locandine e varie testimonianze
dell'omonimo capolavoro cinematografico di Luchino
Visconti, da lui girato proprio ad Acitrezza, nel 1947,
con un cast di attori scelti interamente fra gli abitanti del
piccolo borgo marinaro.
Nella seconda ed ultima stanza invece vi erano testimo-
nianze del mondo dei pescatori della metà dell'Ottocento,
tutte le reti e uno strano oggetto, la lampara, che serviva
ad illuminare quando andavano a pescare di sera.
C‟erano anche una raccolta di antichi strumenti di lavoro
e suppellettili della vita quotidiana, come ad esempio il
termos e altri oggetti. Giovanni Verga aveva acquistato
una macchina fotografica con la quale si divertiva a scat-
tare interessanti foto a tutti ed a tutto; è molto significa-
tiva anche la raccolta di lettere al fratello Pietro, che ci
fa conoscere un Verga diverso da quello studiato sui libri
di scuola.
Finito il nostro percorso ci hanno offerto una gustosa
bevanda tipica, il Saltz composta da acqua gassata, limo-
ne e sale. Infine abbiamo acquistato dei souvenir e siamo
saliti sul pullman sulla via del ritorno. Questa gita è stata
bellissima perché oltre a divertirci, abbiamo potuto anche
rafforzare le nostre conoscenze su Giovanni Verga, non
solo come scrittore ma anche come uomo. Ci siamo di-
vertiti molto, scoprendo cose nuove e trascorrendo una
bella giornata insieme!
Classi 3ªC e 3ªE
ALLA CASA DEL NESPOLO
AL CASTELLO DI ACICASTELLO
PAGINA 34 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
In nostro Istituto ha aderito e partecipato al
Concorso grafico - pittorico “Un logo per le
Pari opportunità” indetto dall‟I.C. “G. Ungaret-
ti” di Macchia di Giarre, inviando 34 elaborati
grafici realizzati da alunni della scuola media.
L‟adesione al concorso ha consentito agli inse-
gnanti di far riflettere gli alunni su una proble-
matica sempre attuale, e successivamente ha
permesso loro di esprimere artisticamente le
proprie idee, sensazioni, emozioni, stati
d‟animo su tale problematica. Con piacere e
soddisfazione ci è stato comunicato che
l‟elaborato realizzato dall‟alunno Maugeri
Simone della classe 1ªF è stato prescelto come
vincitore della propria categoria; mentre
l‟elaborato delle alunne Gambino Martina e
Monte Rosilenia della classe 2ªA ha ricevuto
una citazione speciale. La premiazione è avve-
nuta Lunedì 8 Marzo 2010 presso il Teatro Rex
di Giarre, in occasione della Festa delle Donne.
MOTIVAZIONE DELLA PREMIAZIO-
NE : premiato per l’equivalente incontro dei
due mondi
MOTIVAZIONE DELLA SEGNALAZIO-
NE: le pari opportunità uniscono il mondo
nell‟amore
Simone Maugeri
1ªF
Gambino Martina 2ªA
Monte Rosylenia 3ªF
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UN’ESPERIENZA
ENTUSIASMANTE
Il corso di giornalismo televisivo che si svol-
ge ogni lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
è una delle tante offerte formative del nostro
Istituto.
Lo frequentiamo alunni di seconda e terza
media a classi aperte e questo è già per noi
molto bello perché abbiamo modo di con-
frontarci con compagni di altre classi, impa-
rare e divertirci insieme.
Il primo incontro del corso è stato dedicato
interamente alla reciproca conoscenza sia tra
noi studenti sia con i due esperti di Prima
TV, Carmelo Puglisi e Maria Bella, che si
sono rivelati subito molto simpatici e coin-
volgenti. Successivamente i due esperti e-
sterni hanno approfondito la Storia del Gior-
nalismo, ci hanno parlato della sua nascita e
del suo sviluppo; inoltre, ci hanno fatto capi-
re che qualsiasi informazione data, scritta o
televisiva, poggia su una notizia, un argo-
mento che si vuole condividere.
Pian piano tutti noi ci siamo appassionati ed
abbiamo iniziato a lavorare con sempre mag-
giore interesse; dopo un paio di lezioni, in-
fatti i due esperti ci hanno fatto sviluppare in
classe alcuni articoli per esercitarci e ci han-
no poi assegnato delle interviste da fare su
vari argomenti, a nostro piacimento, per es-
sere poi in grado di scrivere da soli un vero e
proprio articolo. Andando avanti con le le-
zioni questo corso si sta rivelando sempre
più interessante e coinvolgente e gli esperti
ci hanno detto che a conclusione delle quin-
dici lezioni per un totale di trenta ore di atti-
vità, daremo vita ad un vero e proprio tele-
giornale con tanto di cameramen e, aiutati
dagli esperti, i protagonisti saremo noi stu-
denti.
Vivere questa esperienza ci aiuterà a mettere
in pratica ciò che abbiamo studiato, a fare
riprese, ad entrare nel vivo del giornalismo
televisivo trattando argomenti di attualità e
divertendoci tutti insieme, e chissà se un
giorno, grazie a questa avventura extrascola-
stica, non venga fuori tra noi qualche giorna-
lista televisivo o qualche tecnico cinemato-
grafico !
Alibrandi Ylenia
Scuderi Erica
3ªD
Amedeo Spadaro - Carmelo Puglisi — Maria Bella
li vediamo spesso su PRIMA TV
PAGINA 36 SCHOOL NEWS 2° NUMERO
Pierino è a scuola e la maestra spiega
le coincidenze. Dopo aver finito di
spiegare, chiede a Pierino di fare un
esempio e Pierino risponde: “Mia
mamma e mio papà si sono sposati
lo stesso giorno, alla stessa ora e
persino nella stessa chiesa … non
sarà una coincidenza?”
“Amore” dice un fidanzato alla fidanzata: -sai che la mattina non faccio colazione?
-e perché ? risponde lui -perché penso a te!
E non pranzo neppure. -e perché?
-perché penso a te! E non ceno neppure.
-e perché? -perché penso a te!
E di notte non dormo. -perché pensi a me?
- no, perché … ho una fame da morire !!!
Federica Alosi, Morena Scoglio,
Gabriella Gaudio e Giulia Tomarchio
1ªD
F
T
1.
S
I
2.
A
A
3.
F
A
4.
C
5.
N
Z
6.
G
O
C
8.
1. Quando provi un sentimen-
to per un persona provi …
…
2. Il contrario di antipatia.
3. Uno dei più grandi valori la
…
4. Non bisogna mai darla agli
sconosciuti ….
5. Si fa ai più poveri la …
6. Sentimento che si prova
verso i cuccioli.
7. L‟amore non è bello se non
è …..
8. La si fa al primo incontro.
Federica Alosi
e Gabriella Gaudio
1ªD