Anno Scolastico 2009/2010 SCHOOL NEWS · volti emotivamente, dal titolo “Un Natale sui fusi...

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Istituto Comprensivo “Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it [email protected] ~ Fiumefreddo di Sicilia ~ Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta Anno Scolastico 2009/2010 SCHOOL NEWS LA REDAZIONE ALUNNI tutti gli alunni dell‟Istituto Comprensivo “G. Vergadi Fiumefreddo di Sicilia INSEGNANTI La Spina Vera Nicosia Giovanna Pennisi Roberta Strazzeri Sabrina Marzo 2010 Anno 3 - Numero 2 NATALE SUI FUSI ORARI MOSTRA DI INTERCULTURA JONIAMBIENTE PROGETTO ORTI DI PACE PERCORSO VERGHIANO PROGETTO RETETNA CARNEVALE LA BANCA A SCUOLA PROGETTO DI SFILATO GARE DI PROBLEM SOLVING NATALE, INTERCULTURA E SOLIDARIETA’ INFANZIA E … CREATIVITA’ ADOLESCENZA SALUTE E BENESSERE CARNEVALE SAN VALENTINO UNO SGUARDO AL MONDO AMBIENTE PROGETTI E SUCCESSI GIOCHI E … TANTE RISATE

Transcript of Anno Scolastico 2009/2010 SCHOOL NEWS · volti emotivamente, dal titolo “Un Natale sui fusi...

Ist ituto Comprensivo

“Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it

[email protected]

~ Fiumefreddo di Sicilia ~

Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta

Anno Scolast ico 2009/2010

SCHOOL NEWS

LA REDAZIONE

ALUNNI

tutti gli alunni dell‟Istituto Comprensivo

“G. Verga” di Fiumefreddo di Sicilia

INSEGNANTI

La Spina Vera

Nicosia Giovanna

Pennisi Roberta

Strazzeri Sabrina

Marzo 2010 Anno 3 - Numero 2

NATALE SUI FUSI ORARI

MOSTRA DI INTERCULTURA

JONIAMBIENTE

PROGETTO ORTI DI PACE PERCORSO VERGHIANO

PROGETTO

RETETNA

CARNEVALE

LA BANCA A SCUOLA

PROGETTO DI SFILATO

GARE DI PROBLEM SOLVING

NATALE, INTERCULTURA E

SOLIDARIETA’

INFANZIA E … CREATIVITA’

ADOLESCENZA

SALUTE E BENESSERE

CARNEVALE

SAN VALENTINO

UNO SGUARDO AL MONDO

AMBIENTE

PROGETTI E SUCCESSI

GIOCHI E … TANTE

RISATE

PAGINA 2 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

ALLA SCOPERTA DEI

PRESEPI DI GIARRE

Il 9 dicembre 2009, insieme ai nostri compagni di

scuola e alle nostre insegnanti, siamo andati a Giar-

re per visitare il Museo dei presepi, nato grazie alla

"Associazione Italiana Amici del Presepe" nel 1994.

Nello stesso anno il museo aveva circa una ventina

di presepi, troppo pochi per attirare il turismo. Suc-

cessivamente, in aiuto dell'Associazione arrivarono

donazioni di manufatti da paesi di tutto il mondo. I

presepi fatti interamente a mano e con materiale del

luogo nel 2002 erano diventati circa 20.000. Il Mu-

seo si trova in un nobile palazzo ottocentesco, all'in-

gresso abbiamo potuto ammirare delle splendide

sculture in terracotta, lungo le scale abbiamo osser-

vato molte decorazioni natalizie e sul pianerottolo

d'arrivo, infine, si trovava un presepe molto origi-

nale realizzato all‟interno di una giara rotta. Quando

siamo entrati nella prima sala molto luminosa ab-

biamo visto l‟esposizione di una ventina di presepi,

espressione di diverse tradizioni culturali presepi-

stiche italiane: c‟erano presepi in carta pesta lecce-

se, in terracotta siciliana e pugliese, magnifiche

figure napoletane e persino presepi di legno prove-

nienti dal trentino. Dalla seconda sala in poi, com-

pletamente buia, come le altre quattro successive,

siamo entrati nel magico mondo dei diorami prese-

pistici. La guida ci ha spiegato che questa tecnica

è relativamente giovane in Italia e si affianca alla

più antica tradizione del presepe aperto, scenogra-

fico o raccolto sullo scoglio e visibile da più punti

di vista, quasi senza l'impiego di espedienti pro-

spettici. E' stato davvero emozionante scoprire

questa tradizione soprattutto per la sensazione di

pace che si percepiva in tutta la stanza, è stata un'

esperienza unica. Mentre ci soffermavamo ad os-

servare con attenzione queste scene presepistiche

sembrava quasi di entrare in esse, di essere non più

uno spettatore ma un attore partecipe. Questa era

DECORI REALIZZATI CON SEMPLICE

CARTA E TANTA CREATIVITA’ DALLA

Sig.ra Maria Proietto

PLESSO GONA

l'illusione che il diorama ci trasmetteva. Continuando il nostro

giro per il Museo, la guida ci ha fatto vedere anche i diorami

che fanno rivivere uno spaccato di vita contadina siciliana,

con i costumi, le suppellettili, le architetture, i personaggi di

un tempo ormai perduto. Infine, lungo il corridoio che condu-

ce all‟uscita, abbiamo avuto modo di ammirare un‟ interes-

sante raccolta bibliografica presepistica, una piccola ma pre-

ziosa collezione d‟immaginette che riguardano la nascita di

Cristo fino alla sua Resurrezione. Dopo aver visitato il Museo

dei presepi, sempre insieme alla guida, siamo andati a vedere

il Duomo di Giarre, costruito il 16 novembre 1794 su una

chiesa già esistente dedicata a Sant‟Agata. Il Duomo è dedica-

to a San' Isidoro agricola, protettore della città. Dentro la

chiesa abbiamo potuto ammirare numerosi dipinti di illustri

pittori. Uno dei dipinti raffigurava la Madonna di Pompei e

la Vergine con i Santi ma quello che a noi è piaciuto partico-

larmente è stato quello che raffigura la morte di San Giuseppe

mentre Gesù è al suo fianco e sopra di loro si vede Dio che

scende dal cielo per accoglierlo. Infine la guida ci ha fatto

osservare dietro l‟altare maggiore un organo ottocentesco,

dietro il quale si trovano una serie di orchestre. Questa gior-

nata è stata per noi molto inte-

ressante e divertente sia perché

abbiamo fatto lezione in un

modo diverso dal solito, ap-

prezzando delle belle tradizio-

ni, sia perché siamo stati con i

compagni delle altre classi

ridendo e scherzando.

Carmelo Di Bella

Risicato Nicolò

1ªC

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 3

NATALE... DAL MONDO UN GRIDO

DI SOLIDARIETÀ

Dopo settimane di preparazione, il 21 Dicembre, noi alunni

delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, abbia-

mo presentato un meraviglioso recital che ci ha molto coin-

volti emotivamente, dal titolo “Un Natale sui fusi orari”, ine-

rente al progetto di interculturalità “Mani e colori del mon-

do”.Con grande senso di responsabilità ci siamo cimentati

nella recitazione di poesie e frasi di personaggi di grande

prestigio, come il nostro papa Giovanni Paolo II, Martin Lu-

ther King, il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù e

Mahatma Gandhi, e non solo nella nostra lingua, ma anche in

spagnolo e, con non poche difficoltà, in turco, grazie all‟aiuto

della nostra Badegül che ha reso possibile l‟interpretazione

delle splendide parole del poeta turco Nazim Hikmet. Lo

stesso è avvenuto per i canti, difficili da eseguire, ma belli

per il loro significato. Di grande effetto è stato proprio il can-

to turco, proposto dalla nostra assitente, le cui parole espri-

mono il desiderio da parte dei bambini di avere un mondo di

pace. Non è stata, quindi, una delle solite recite natalizie, ma

attraverso un viaggio immaginario in diversi Paesi del mon-

do, abbiamo voluto far riflettere tutti i presenti (molti si sono

anche commossi) che le guerre, la povertà, l‟emarginazione

possono essere eliminate con un po‟ di affetto e solidarietà

verso chi ne ha bisogno, così il nostro mondo potrebbe essere

ricco di pace e serenità. Questo dovrebbe essere l‟impegno di

grandi e piccoli per garantire a tutti i popoli della Terra un

futuro migliore. Alla manifestazione, che si è svolta nella

Chiesa Maria SS Immacolata, erano presenti la nostra presi-

de, l‟assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Emmi e

l‟assessore alla Polizia municipale, dott.ssa Pastura. Ma è

stata proprio la nostra preside a manifestare, alla fine del

recital, la sua approvazione per il tema scelto e per l‟impegno

manifestato da noi bambini.

Carla Alosi e Gaia Torrisi

4ª G Scuola primaria

RACCONTANDO IL NATALE

L‟atmosfera calda ed avvincente venutasi a creare la sera

della drammatizzazione natalizia aleggiava nell‟aria. La ca-

panna, con il bue e l‟asinello, aspettava l‟arrivo della Sacra

Famiglia.

I pastorelli con le pecorelle impersonati dagli alunni più pic-

coli, i Re Magi, i narratori e le bellissime stelline hanno arric-

chito lo scenario.

Gli alunni delle due sezioni - arancione e azzurra - della

scuola dell‟infanzia con gioia e serenità hanno partecipato

alla drammatizzazione, aspettando con impegno e serietà il

proprio turno. Ma il momento culminante, gradito da bambini

e genitori, è stato la presentazione, a sorpresa, del back sta-

ge.

Ogni bambino è stato fotografato durante le prove

dell‟animazione, in momenti unici e particolari. La serata si

è conclusa con gli auguri da parte della nostra Preside e

dell‟assessore alla P.I. dott.ssa Emmi, presenze particolar-

mente gradite ai genitori.

Scuola dell’Infanzia

NATALE SUI FUSI ORARI

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 4

INSIEME PER LA RICERCA SCIENTIFICA :

LA NOSTRA TOMBOLA PER TELETHON

Giorno 23 dicembre 2009 non è stata una giornata come le altre, in

quanto noi alunni dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga” abbiamo or-

ganizzato, in occasione della 20° edizione della maratona Telethon,

una tombola di solidarietà per farci gli auguri di Natale. E' stata

un‟occasione per giocare insieme ai miei compagni in allegria ma

soprattutto per aiutare chi è meno fortunato di noi. Qualche anno fa

ne sapevo veramente poco di malattie genetiche, avevo visto qualche

volta la maratona televisiva Telethon e avevo notato la raccolta fondi

in qualche supermercato. Adesso ho scoperto che Telethon non è solo

una raccolta fondi o un programma televisivo ma è un polo di inno-

vazione per la ricerca in Italia. L‟associazione raccoglie fondi da vent‟anni e sostiene la cura di malattie come la distrofia mu-

scolare, che colpisce per l'80% i bambini, e altre malattie rare e difficili da curare. Telethon è nata nel 1990 con lo scopo di svi-

luppare la solidarietà tra le persone ovunque esse siano e per trasformare la sua intensa attività di raccolta in ricerca e terapie

efficaci. L‟associazione umanitaria raccoglie fondi soprattutto per curare quelle malattie che per la loro rarità sono trascurate dai

grandi investimenti pubblici e industriali. La mattina di giorno 23 dicembre, ultimo giorno di scuola prima dell‟inizio delle va-

canze di Natale, è stata davvero diversa per noi ragazzi che, giocando e scambiandoci gli auguri, abbiamo anche fatto un grande

gesto di solidarietà, abbiamo ricordato i più bisognosi e ci siamo avvicinati a loro nel modo più semplice possibile. Alla fine

della mattinata, tra ambo, cinquina e tombola, mangiando e scherzando siamo riusciti a raccogliere una buona somma di denaro

che messa insieme a quella raccolta dalle altre classi è stata donata per alimentare la speranza, per finanziare la ricerca, per far

fronte a situazioni molto più gravi. Ogni anno giocare a tombola per Telethon è davvero simpatico e ci fa star bene perchè ci

rendiamo conto che tutti, anche noi, con un piccolo gesto possiamo dare un grande contributo ai problemi del mondo.

Leonardo Torrisi

3ªE

MOSTRA GRAFICO PITTORICA DI

INTERCULTURALITÀ

“MANI E COLORI DEL MONDO”

Domenica 20 Dicembre 2009 è stata inaugurata presso il salone

parrocchiale della chiesa di Castello la mostra grafico pittorica

facente parte del progetto di interculturalità “Mani e colori del

mondo”, allestita dagli alunni della scuola primaria del nostro

Istituto. Dopo la messa delle 11:00, alla presenza di insegnanti,

bambini, genitori, del nostro prete e del Comandante dei Carabi-

nieri, la nostra Preside, insieme all‟assessore della P.I. dott.ssa

Emmi, ha tagliato il nastro rosso di apertura della mostra. Per

questo primo appuntamento sono stati realizzati cartelloni con la

raccolta di notizie e immagini per conoscere i diversi modi di

festeggiare il Natale in altri paesi del mondo e per confrontarlo

con il “Kurban Bayrami” (sacrifice feast), una delle feste più im-

portanti della Turchia, paese da cui proviene la nostra assistente

Comenius Badegül. Sono state anche realizzate bambole di stoffa

con tipici vestiti dei diversi Paesi e giochi come il “Wari”, diffuso

in Asia e in Africa, e “La volpe e le oche”, praticato in Asia e in

Europa. Per finire sono stati esposti quadri con motivi etnici. Il

progetto mira a promuovere negli alunni la conoscenza di altre

culture per un percorso di integrazione rispettoso delle differenze

e una mostra costruita interamente da loro diventa l‟occasione per

una profonda comprensione di mondi diversi dal nostro. Grazie

alle offerte dei partecipanti, una piccola somma di denaro è stata

raccolta per l'imminente missione in Tanzania del Comandante

dei Carabinieri, come simbolo di solidarietà per chi è più sfortu-

nato di noi.

Scuola primaria

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 5

E‟ una cosa terribile sentire nei telegiornali che le

persone sfruttano ragazzi come noi, facendoli

lavorare notte e giorno nei campi e in altri posti.

Per me ogni bambino dovrebbe avere una casa

dove stare bene insieme alla propria famiglia che

gli dia affetto, amore e soprattutto felicità. Per un

ragazzo (e anche per me) è importante la libertà.

Essere libero di fare quello che si vuole, (però

con dei limiti e delle regole da seguire). NESSU-

NO poi deve usare violenza ai bambini !! Ma è

importante dialogare. I bambini devono avere

anche l‟ istruzione, cioè devono studiare, devono

aver diritto al cibo e alla salute. Poi non si deve

rubare e si deve aver rispetto sia per i genitori sia

per i più piccoli, perché non sono giocattoli. Tutti

questi sono diritti dell‟ infanzia che ci permettono

di vivere in pace la nostra vita. Tutte queste cose

in molti paesi del mondo mancano. Inoltre in

molti posti sono frequenti le malattie e mancano

le norme igieniche. Concludendo esistono ancora

oggi nel mondo bambini i cui diritti vengono vio-

lati a più di dieci anni dall‟ approvazione della

Convenzione Internazionale sui diritti dell‟ infan-

zia.

Christian Timpanaro

1ªF

Venerdì 5 Febbraio 2009 noi bambini della scuola primaria ci siamo recati al Cine -

Teatro Macherione di Fiumefreddo per assistere alla rappresentazione teatrale "La

spada nella roccia", tratta dal noto racconto della Disney. La storia narra le vicende

dell'adolescenza del re Artù, un esile ragazzo di 12 anni soprannominato Semola.

Egli era uno sguattero che sognava di diventare lo scudiero del fratellastro Caio. Un

giorno Caio e Semola andarono a caccia nel bosco, ma mentre si affannavano a cat-

turare un cerbiatto, sulla strada di Semola apparve Mago Merlino, un simpatico vec-

chio dalla lunga barba bianca che litigava insieme al suo gufo parlante Anacleto sul

livello d'istruzione da dare al ragazzo analfabeta. Il saggio mago riuscì a dare dei

preziosi suggerimenti a Semola ed in particolare quello di non abbandonare mai i

propri sogni perchè essi a volte divengono realtà purchè si faccia sempre la cosa

giusta. I due nuovi amici avevano lo scopo di farlo diventare re, ma perchè questo

potesse avvenire, era necessario che Semola riuscisse ad estrarre la spada conficcata

nella roccia, sulla quale era incisa la seguente profezia: "Chiunque riuscirà ad estrar-

re questa spada, diventerà il futuro re d'Inghilterra". Come in tutte le fiabe non man-

cava l'antagonista, l'arrogante maga Magò, che cercava di intralciare i piani di Merli-

no. I due si sfidarono a sangue, attraverso la magia delle loro bacchette, ma alla fine

risultò vincitore Merlino. In seguito Semola troverà la roccia dove stava conficcata

la spada, riuscirà ad estrarla divenendo il futuro re d‟Inghilterra tanto amato, cioè

“Re Artù”. Questo spettacolo è stato davvero affascinante e divertente e gli attori,

veramente bravi, ci hanno anche sorpreso per essere scesi in mezzo al pubblico saliti

sia all‟inizio sia alla fine dello spettacolo.

Classe 4ª C Scuola primaria

AVATAR

Dopo anni di attesa finalmente il mondo ha potuto vedere “Avatar”, il nuo-

vo film di James Cameron, regista conosciuto per le sue innovazioni e gli

effetti spettacolari che hanno segnato la storia del cinema, come nel colos-

sal “Titanic”. Il film “Avatar” è stata una rivelazione ed ha sorpreso gli

spettatori per i suoi straordinari effetti in 3D. Si può solo immaginare il

duro lavoro di tecnici e attori che però sono stati decisamente ricompensati

dato che, nonostante le aspre critiche per i costi di produzione altissimi, il

film è riuscito a sbancare il botteghino. Appena siamo venuti a conoscenza

dell‟uscita del film nelle sale cinematografiche di Fiumefreddo, siamo an-

dati subito a vederlo, incuriositi dal gran parlare e dalle pubblicità in televi-

sione e sui giornali. La vicenda è ambientata nel pianeta Pandora su cui

vivono esseri blu chiamati Nativi; questo pianeta è ricco di un minerale

prezioso che interessa alcuni speculatori senza scrupoli. Il protagonista,

James, è un ex marine che, a causa di una ferita riportata in guerra, perde

l‟uso delle gambe ed è costretto sulla sedia a rotelle. Il fratello gemello, uno

scienziato che lavorava su Pandora, muore in un incidente e così James

viene chiamato su questo pianeta per prenderne il posto. Gli scienziati di

Pandora, per potere avere dei rapporti pacifici con i nativi, mischiano il loro

DNA con quello degli umani creando così degli esseri ibridi chiamati Ava-

tar. Per potere interagire con gli Avatar gli essere umani devono inserirsi

all‟interno di una capsula che trasporta le loro facoltà mentali nell‟alter ego

Avatar. James durante una spedizione di esplorazione si perde e viene soc-

corso da una nativa che lo ritiene un salvatore mandato da Heywana, il loro

dio. I nativi, dopo averlo accettato nella loro comunità, lo addestrano per farlo diventare un guerriero e lo portano sul monte

Alleluia per scegliere il proprio drago. Tra i due protagonisti nasce una sto-

ria d‟amore che viene interrotta dall‟arrivo delle ruspe che vogliono distrug-

gere l‟albero-casa perché sotto di esso si trovano i ricchi giacimenti del pre-

zioso minerale. James riesce momentaneamente a sabotare il lavoro delle

ruspe e, tornato tra i nativi, cerca di organizzare la loro resistenza contro gli

umani. Alla fine del film si svolge lo spettacolare combattimento tra il mo-

derno esercito degli umani e la disperata resistenza dei Navi, militarmente

inferiori e destinati a soccombere. Ma quando tutto sembra ormai perduto il

dio Haywna ascolta la richiesta di aiuto del popolo di Pandora e tutti i mo-

struosi animali del pianeta si ribellano agli uomini determinandone la loro

sconfitta. James capisce che la sua vita è tra i Navi e decide di restare tra di

loro. Il film ci ha molto emozionato e ci ha anche trasmesso un messaggio

importante: l‟uomo deve imparare a convivere con le forze della natura per-

ché esse sono sempre più potenti e possono determinare la nostra fine.

Classe 3ª F

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 6

Il feudalesimo è stato uno degli argomenti affrontati

quest‟anno e ha suscitato in me molto interesse. E‟ in

questo periodo che nascono i castelli, non solo come

residenza dei signori, ma a scopo difensivo durante le

guerre. In quest‟epoca il castello diventa la residenza

privata del signore feudale, nonché il centro delle sue

attività economiche e la base dei suoi soldati. Dal

castello il signore amministrava la giustizia, emanava

le leggi e riscuoteva le tasse, controllava militarmen-

te il suo territorio e vi si rifugiava per proteggersi in

caso di attacchi. Nella seconda metà del Medioevo la

vita delle corti dei signori feudali si volse ad una

maggior ricerca di agio e benessere e ad un'ostenta-

zione dalla propria ricchezza e potere. Gli elementi

caratteristici di un castello sono: il mastio, la torre

centrale e la residenza del signore, una spessa

PAGINA 7 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

cinta muraria in pietra, merlata e sormontata dal cammino di

ronda, l‟ingresso protetto da fossato, ponte levatoio e corpo di

guardia, le abitazioni di servi e soldati, segrete e cappella, la

cisterna per la raccolta di acqua potabile. Il legno era il mate-

riale principale nella costruzione dei primi castelli, solo dopo il

XII secolo le palizzate in legno vennero sostituite da mura in

pietra, spesse anche 2-3 metri, più resistenti al fuoco e agli

attacchi delle macchine da guerra. Spesso esse erano munite di

torri di guardia, dalle quali i soldati del signore potevano di-

fendersi in caso di assedio. La cinta muraria proteggeva il ma-

stio e il nucleo abitato, che comprendeva il palazzo del signore

e della sua famiglia, le abitazioni dei domestici e dei soldati, la

cappella, i magazzini e i servizi comuni. Nella maggior parte

dei castelli, al di sotto del mastio si trovavano le segrete, cioè

le prigioni dove venivano rinchiusi i carcerati. Il mastio (o

maschio) era il cuore del castello medievale: esso era la torre

più imponente e resistente del castello, entro la quale i difenso-

ri si ritiravano quando il resto del castello cadeva in mani ne-

miche, e ospitava la sala del banchetto e le stanze private del

signore. Molti castelli avevano una piccola cappella privata

vicino alle camere del signore, con pareti affrescate, vetri colo-

rati alle finestre e una croce d‟oro sull‟altare. Uno degli scopi

fondamentali di un castello era quello di difendere i suoi occu-

panti in caso di attacco, e per questo venivano utilizzati diversi

accorgimenti, come il fossato con il ponte levatoio, feritoie

dalle quali gli arcieri potevano mirare ai nemici senza essere

colpiti, caditoie per far cadere addosso agli assedianti sassi o

acqua bollente, ingressi protetti da saracinesche di ferro ecc…

Quasi tutti i castelli erano inoltre muniti di un pozzo, indispen-

sabile riserva d'acqua in caso di assedio. A partire dal 1500,

con l'introduzione dei cannoni e delle armi da fuoco, il castello

cominciò a perdere la duplice funzione di fortezza e abitazione

signorile. Molti castelli medievali furono così abbandonati,

sostituiti da forti o utilizzati per altri scopi, e il termine

"castello" passò ad indicare le lussuose residenze di campagna

dei signori. L'Italia, in particolare al nord, è ricca di castelli di

origine medievale, ma anche in Sicilia ve ne sono molti. A

completare lo studio fatto sull‟argomento, nei prossimi giorni

avremo modo di visitare alcuni castelli presenti nella nostra

terra. Ci recheremo infatti in visita guidata ai castelli di: Casti-

glione e Maniace.

Chiara Nobile 1ª A

In una tranquilla cittadina dell’Inghilterra viveva un bambino

di nome Harry Smith. Rimasto orfano da piccolo, Harry era

stato affidato ai suoi zii paterni: lo zio Tom, appassionato di

mostri e misteri irrisolti, e la zia Susan, una donna tranquilla

che amava starsene nella sua poltrona verde smeraldo a lavo-

rare la maglia ai ferri. Le giornate di Harry passavano con un

non so che di monotono. Era sempre triste e si sforzava di

ricordare i suoi genitori. Un giorno Harry intravide dal vetro

della sua camera un‟automobile molto antica dalla quale uscì

un uomo vestito elegantemente. Aveva una tuba in testa, un

cappotto grigio e un paio di occhiali rotondi così grossi che

sembravano i fanali di un‟auto. Harry lo riconobbe subito: era

un vecchio amico italiano dello zio Tom, il professor Arturo

Mandibola .Quando entrò in casa lo zio Tom lo accolse

con un caloroso abbraccio, quasi al punto di stritolarlo. -

Come va Tom?- Disse il professore. -Ho una bella notizia

per te!- Continuò -Si parte per l‟Himalaya, a caccia dello

yeti che si aggira tra le montagne.- Tutto era stato organiz-

zato in meno di due minuti, ma Harry non era riuscito a

ottenere il permesso per partire anche lui, perché era troppo

pericoloso. Non restava altro da fare che nascondersi

nell‟enorme valigia dello zio Tom. Dopo un lunghissimo

viaggio, durante il quale Harry fu scoperto dal professore,

finalmente arrivarono a destinazione. Passarono la notte in

una vecchia casa di un villaggio del posto. L‟indomani

all‟alba lo zio Tom svegliò Harry ed il professor Mandibola

con un urlo assordante: - Si parte !!!- Durante il cammino,

accompagnati da un gruppo di intrepidi scalatori, sentirono

dei passi e videro una strana figura. Era lo yeti! Quel mo-

stro gigantesco aveva un folto pelo candido come la neve e

degli enormi denti affilati e sporgenti che avrebbero fatto

paura a chiunque. I tre scapparono a gambe levate fino al

loro rifugio, poi ritornata la calma stabilirono che avrebbero

lasciato stare in pace lo yeti. Il giorno seguente, mentre

stavano raggiungendo l‟aeroporto per tornare a casa, cadde-

ro in una buca molto profonda, dove trovarono il corpo di

un mammut perfettamente conservato nel tempo. Quando

riuscirono ad uscire dalla buca, fecero recuperare il mam-

mut, che venne portato con la massima cautela nel museo

archeologico di Londra. La città gli fu grata per questo im-

portante ritrovamento che avrebbe fatto sapere più cose sui

mammut. Inoltre venne dato un premio in denaro ad Harry,

al professor Mandibola e allo zio Tom con il quale realizza-

rono i loro più grandi sogni.

Dario Paesano 1ªA

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 8

TUTTI PAZZI PER FACEBOOK

Lo scorso 4 febbraio ha festeggiato il suo sesto compleanno,

eppure nessuno così giovane può vantarsi di tanta popolarità

e successo; è conosciuto da 400 milioni di persone e la sua

forza travolgente sta segnando una vera trasformazione epo-

cale…: è Facebook, il sito web di social network più popola-

re del mondo! Fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg, allora

studente universitario, con lo scopo di mettere in contatto

studenti di Università e licei di tutto il mondo, nel giro di

qualche anno si è trasformato in uno strumento ingegnoso,

che favorisce la socializzazione di giovani ed adolescenti,

utile anche per sostenere iniziative politiche, culturali ed u-

manitarie.

L‟iscrizione è gratuita e chiunque abbia più di 12 anni può

parteciparvi; gli iscritti creano un profilo più o meno comple-

to, spesso accompagnato da fotografie ed una volta immessi

in rete, fanno parte di gruppi di amici.

Ognuno può così comunicare, condividere con altri le proprie

idee, chattare, organizzare eventi, scambiarsi opinioni, colla-

borare nello svolgimento di attività, oltre ad esercitare la

propria mente con la soluzione di vari quiz divertenti, ma

anche educativi ed informativi.

Sembrerebbe uno strumento di comunicazione “perfetto” ma,

se non usato correttamente, può diventare pericoloso: nume-

rosi sono i casi di violazione della privacy ( pensiamo, ad

esempio, alle immagini riprese con i telefonini, anche nelle

scuole, e messe sul sito all‟insaputa dei soggetti ripresi) fino

ad arrivare a fenomeni preoccupanti come il

“cyberbullismo”, una forma di “bullismo virtuale” che consi-

ste nell‟inviare al malcapitato di turno immagini, video e foto

minacciosi, allo scopo di escludere intenzionalmente una

persona da un gruppo virtuale.

Molti di noi lo usano e ne sono affascinati ma, considerando

anche i possibili risvolti negativi di questo rivoluzionario,

forse un po‟ pigro e prepotente modo di comunicare, ci chie-

diamo … sarà quello giusto?

Di Bernardo Marta, Ciancio Lorenza,

Lombardo Antonio, Mauro Laura,

Mavilia Aurora, Melita Enrica e Vecchio Irene

3ª A

AUTONOMIA DELLE SCELTE

Gli adulti di oggi, come quelli di ieri, considerano gli adole-

scenti troppo superficiali. Questo accade perché non si ri-

cordano più del loro modo di essere stati adolescenti, delle

mode che hanno seguito e di come probabilmente anche

essi erano infastiditi dal fatto che i loro genitori ripetessero

sempre loro quanto fossero vuoti e banali nelle loro scelte e

opinioni. Forse questo atteggiamento è assunto dagli adulti

di turno perché si tende a dimenticare come si era durante la

propria adolescenza, periodo troppo ricco di cambiamenti e

difficoltà per essere ricordato con piacere. In realtà, però,

gli adulti non hanno tutti i torti perché gli adolescenti, per

sentirsi accettati e sicuri, tendono a fare e dire tutti le stesse

cose come se fossero clonati, probabilmente perché temono

di essere emarginati dai loro stessi coetanei o di essere criti-

cati. La “diversità”, infatti, oggi si è propensi ad intenderla

solo nel suo aspetto negativo, dimenticando che è

un‟opportunità, un valore, una ricchezza. In questo periodo

della vita si è inclini a escludere il diverso ed accogliere

l‟uguale, il conformista, il clone di pensiero, gusti e azione.

Inoltre la società contemporanea ha le fondamenta nel con-

sumismo, e i consumatori per eccellenza sono proprio gli

adolescenti e le ossessive pubblicità sono rivolte proprio a

loro. Basta accendere la televisione: dai vestiti agli attori,

dalle scarpe ai cellulari, dai tipi di musica ai telefilm, dai

gruppi rock al taglio di capelli, tutto è creato per attrarre la

nostra attenzione e per essere acquistato. Ma non bisogna

generalizzare, perché ci sono anche degli adolescenti che

sono il perfetto contrario di quelli “fatti con lo stampo”,

infatti ce ne sono alcuni che si rifiutano categoricamente di

comportarsi come gli altri, di seguire le masse. Questi ra-

gazzi hanno già una personalità, idee, interessi e comporta-

menti propri. Ne fanno un punto d‟orgoglio del loro caratte-

re e sono determinati, non si fanno trascinare dai comporta-

menti altrui. Si portano i capelli corti? Bene, è il momento

di lasciarseli crescere… Vanno di moda le minigonne? Ev-

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 9

Io faccio parte del gruppo di mezzo. Seguo le mode

solo quando mi piacciono davvero, inizio a conoscere a

poco a poco le cose prima di dire che mi piacciono,

leggo prima la trama di un libro o di un film invece di

dire subito che è il mio preferito. Preferisco leggere e

scrivere invece di chattare, ascoltare musica, messag-

giare e guardare film. Non mi piacciono i gruppi italiani

ma quelli inglesi. Non mi piacciono collane, bracciali e

orecchini, anzi li odio e tantomeno gradisco le borse.

Però se mi attrae qualcosa che piace pure agli altri, sono

felicissima, perché non mi piace molto il fatto di avere

idee e gusti diversi dai miei amici, mi fa sentire

“emarginata”. Vorrei proprio tanto essere “copia con-

forme”, ma non riesco neanche a far finta di farmi pia-

cere qualcosa, e questo non aiuta la mia vita sociale e

neanche la mia già scarsa indole a stringere nuove ami-

cizie. So che essere “diversi” in fondo è un valore ma

sono un‟adolescente e stare sola dopotutto non mi pia-

ce. Invidio i ragazzi che si adattano facilmente, vorrei

essere anch‟io uguale agli altri. Però so pure che in real-

tà nessuno è uguale a un altro, se c‟è una cosa bella

dell‟essere umano è proprio questa: la capacità di deci-

dere, di pensare e di agire ci rende ciò che siamo, defi-

nisce noi adolescenti e ciò che diventeremo, è la nostra

personalità, il nostro modo di essere e, secondo me,

nessuna moda vale quanto questo.

Chiara Patanè 3°E

L’AMICIZIA

L‟amicizia è un valore molto importante nella vita di tutti, in-

fatti non è possibile immaginare un essere umano senza amici.

Molto spesso definiamo “amici” tutte quelle persone con cui

scambiamo quattro chiacchiere e non ci rendiamo conto che, in

realtà, la maggior parte di loro sono dei conoscenti. L‟amico è

“un‟altra cosa”, è colui con il quale possiamo sempre e comun-

que essere noi stessi, senza maschere, che conosce tutti i nostri

pregi ma anche i nostri difetti e, nonostante ciò, non ci chiede

di cambiare. E‟ una persona alla quale sentiamo di poter confi-

dare i nostri pensieri, senza la paura di essere giudicati, sicuri

che non ci tradirà mai. All‟amico puoi chiedere una mano sen-

za che lui pretenda un tornaconto; è chi ti resta vicino non per

quello che hai, ma per quello che sei ! Gli amici ci completa-

no, con loro si crea una sintonia, e ci si capisce, senza bisogno

di grandi discorsi. L‟amicizia è un legame profondo e confi-

denziale che unisce due o più persone, infatti questo sentimen-

to ha un pregio fondamentale: si può condividere con molte

persone senza che nessuno sia svalutato. Per la maggior parte

dei casi si tratta di amici dell‟infanzia con cui abbiamo avuto

in comune esperienze belle e brutte, di risate e di lacrime; con

loro scherziamo spesso e ci divertiamo molto; questi amici ci

aiutano a crescere e loro crescono con noi. E‟ chiaro che, fre-

quentandoci regolarmente, ci influenziamo sui gusti musicali,

sull‟abbigliamento, sulle letture, ma ciò non è in genere un

fatto negativo, anzi ci aiuta a rafforzare la nostra personalità e

la nostra identità.

Martina Morabito

1ªB

L’amicizia è fondamentale,

è qualcosa di essenziale.

Senza gli amici ti senti distrutto,

perché a loro puoi dire tutto.

Sì, certo, con loro puoi anche litigare

ma dopo un secondo lasci tutto stare!

Come sarebbe un mondo senza amicizia?

Pieno di odio, ira e ingiustizia !

Borzì Elisa

1ªB

L’amore è un’ esplosione

di emozioni

che attendono il vissuto.

Fantasie che volano

il cuore che rallenta

per poi volare in alto.

E’ l’attesa di essere raggiunto

di raggiungere, di vivere,

di essere vissuto.

Ogni istante è infinito

o troppo breve

fatto di sospiri

di respiri di magia.

L’amore arriva inaspettato

travolge coinvolge

sogna fa sognare.

Lo Castro Giovanni

1ªD

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 10

INCONTRI DI EDUCAZIONE

SESSUALE E

ALL’AFFETTIVITÀ

La nostra scuola quest‟anno, tra la fine di gennaio

e gli inizi di febbraio, ci ha permesso di prendere

parte a tre incontri di formazione riguardo la ses-

sualità e l‟affettività; il primo con l‟assistente so-

ciale dott.ssa Primavera, il secondo con il gineco-

logo dott. Scalia e il terzo con la psicologa dott.ssa Matano, tutti e tre in servizio presso il consultorio di Fiumefreddo di Sicilia.

Durante il primo di questi incontri la dott.ssa ci ha parlato di come funziona il consultorio, a questo proposito ci ha fornito i nu-

meri di telefono, l‟indirizzo e l‟orario di ricevimento, anche per noi ragazzi, visto che è aperto a tutti. Inoltre ci ha parlato

dell‟affidamento dei figli quando uno dei genitori è minorenne, oppure quando una coppia decide di divorziare, e di altri proble-

mi legati alla famiglia di cui solitamente si occupa un‟assistente sociale. In seguito ci ha preannunciato gli argomenti di cui a-

vremmo parlato con il dott. Scalia. L‟ incontro con l‟assistente sociale ci ha interessati molto, perché abbiamo scoperto quante

problematiche si nascondono dietro molte famiglie. Durante il secondo incontro, il ginecologo dott. Scalia ci ha spiegato come

funzionano gli apparati genitali maschile e femminile, soffermandosi sui metodi contraccettivi e la riproduzione. All‟inizio c‟è

stato un po‟ d‟imbarazzo, però, in breve tempo, l‟interesse ha vinto il disagio, e il ginecologo ha chiarito le nostre idee, soprattut-

to riguardo ad argomenti di cui probabilmente non avremmo parlato in modo così approfondito con i nostri insegnanti. In segui-

to, per via delle variazioni d‟orario, abbiamo avuto ben tre incontri con la psicologa dott.ssa Matano, che ci ha parlato delle dif-

ferenze tra i comportamenti dell‟uomo e quelli della donna, ponendoci dei quesiti sugli stereotipi culturali, per farci comprendere

come essi siano cambiati nel tempo. A nostro avviso questo è stato l‟incontro più singolare, per via del rapporto confidenziale

che si è instaurato con la dottoressa. Grazie a questo progetto di educazione alla salute abbiamo potuto capire che ogni azione

che facciamo ha il suo peso e comporta precise responsabilità, inoltre, abbiamo ricevuto informazioni che non si trovano facil-

mente sui libri e di cui abbiamo parlato serenamente, senza sentirci in imbarazzo, infine, abbiamo posto domande che sicuramen-

te non avremmo fatto ad altri, perché lezioni di vita come queste ci possono essere trasmesse solo da chi ha più esperienza di

noi.

Conti Sonia, Di Bella Salvatore, Gambacorta Chiara, Gambino Rita,

Lo Giudice Paola, Nobile Giulia, Patanè Chiara e Tomarchio Rossella

I GIOVANI E LO SPORT

Lo sport ha origini lontanissime che risalgono all'antica Grecia, dove

ad Olimpia ogni quattro anni si tenevano le Olimpiadi, in cui i giovani

maschi rappresentavano la potenza di Giove. Lo sport nel corso degli

anni ha subito cambiamenti e adesso è praticato in prevalenza da gio-

vani ragazzi e ragazze, ma anche da molti adulti. Quest'attività è prati-

cata sia individualmente sia in gruppo per divertimento, per sviluppare

la forza e l'attività del corpo e per migliorarlo, ed è importantissimo

nella formazione e nello sviluppo dell'educazione. Per praticare lo

sport a livello agonistico, bisogna avere una preparazione fisica. Con

un assiduo allenamento è possibile migliorare le qualità motorie e le

prestazioni. I principi dell'allenamento sportivo sono: il riscaldamento;

il defaticamento; la forza; la resistenza; la coordinazione. Ma lo sport

non è solo fatica e allenamento, è anche una straordinaria “fabbrica” di

emozioni: a volte le proviamo in solitudine, a volte in un piccolo grup-

po. L'evento sportivo, sia esso un grande successo o una cocente scon-

fitta, viene vissuto come un pezzo di storia individuale e collettiva, con tutte le emozioni che ne seguono. Purtroppo lo sport nel

corso degli anni è stato "inquinato" da atleti che, per raggiungere importanti traguardi e per rinforzare le proprie abilità sportive,

sono ricorsi all'aiuto di sostanze dopanti. Diversi sono gli sport che noi giovani pratichiamo. Negli ultimi anni molto richiesta è

la danza, praticata da ragazze e ragazzi, utile per sviluppare le capacità del corpo di muoversi a ritmo di musica. Esistono molti

tipi di danza: classica, moderna, contemporanea, ritmica e balli latino- americani. Per noi la danza è lo sport più bello perché ci

permette di stringere molte amicizie e condividere in una gara una vittoria insieme. Altro sport che coinvolge particolarmente

le ragazze è la ginnastica ritmica che, come dice il nome stesso, è uno sport in cui bisogna utilizzare il ritmo. Praticandola a

livello agonistico, richiede un assiduo allenamento: tutti i giorni costantemente e con molta fatica. La ginnastica ritmica a noi

piace perché, quando gareggi davanti ai giudici e vinci una gara, dentro di te senti un'emozione bellissima. La ginnastica ritmi-

ca, come anche la danza, può dare soddisfazioni in futuro... Secondo noi, lo sport è un dono di natura e serve a stare più tempo

con gli altri e magari avere successo nella vita.

Leotta Rosa Gloria, Romeo Debora e Fiammingo Serena 2ªB

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 11

LA TV: DA " SCATOLA MAGICA "

A … ” SPAZZATURA ”

La televisione è un'invenzione abbastanza recente: diffusasi nei primi anni '50,

ha subito conosciuto larga divulgazione e velocemente, nel giro di qualche de-

cennio, si è passati dalla tv in bianco e nero con pochi canali che trasmettevano

solo telegiornali, qualche film e solo in limitate fasce orarie, alla tv a colori,

con più canali e programmi in diverse fasce orarie, fino ad arrivare ai recenti

televisori a schermo piatto che offrono grande varietà di programmi e ad ogni

ora. Inizialmente la tv era momento di aggregazione che univa i ragazzi di uno

stesso quartiere in casa di chi la possedeva già. Oggi, “a scatula cche pupi”,

come spesso i nostri nonni usano definirla, è in ogni casa. Possiamo accenderla

e “stare in compagnia” ad ogni ora, ma cosa guardiamo? I programmi che han-

no più ampia diffusione e che tutti noi giovani, chi più chi meno, guardiamo,

anche solo per pura curiosità e divertimento, sono programmi futili, come

Grande Fratello, l’Isola dei famosi, Cento x Cento, Prendere o Lasciare. E

cosa vediamo? Solo insulti di vario tipo, litigi verbali e non, belle e bei ragazzi

che si mettono in mostra per il loro aspetto fisico ma che molto spesso dimo-

strano la propria ignoranza…tutte cose che fanno audience, ma quale messag-

gio ci danno, quali valori ci trasmettono? La tecnologia è andata avanti, la qualità delle immagini è migliorata, ma sicuramente

è peggiorata la qualità dei contenuti; forse “a scatola cche pupi” si sta trasformando in un bidone dei rifiuti dotato di scher-

mo?!!!

Landro Rachele e Patanè Lidia 3ª A

ORIENTIAMOCI INSIEME

L‟Orientamento rappresenta una modalità educativa

permanente integrata nel progetto formativo di ogni

istituzione scolastica; esso è ormai riconosciuto come

un processo continuo che accompagna l‟alunno lungo il

cammino della sua formazione. Anche quest‟anno nel

quadro delle attività di Orientamento gli alunni delle

classi terze di scuola media sono stati accompagnati,

coinvolti ed assistiti per affrontare la loro prima vera ed

importante scelta di vita. Tra tante difficoltà tutti gli

operatori del mondo della scuola si son dovuti barcame-

nare nel rincorrere quotidianamente notizie sulle novità

che riguardavano il riordino degli Istituti Superiori, per

poter dare risposte concrete alle richieste di alunni e

genitori, e questo ha creato qualche disagio. Il nostro

istituto ha cercato di seguire gli alunni proponendo loro

innanzitutto un Questionario propedeutico, tendente a

far riflettere ogni singolo alunno se sa essere responsa-

bile, autonomo e sulla conoscenza delle proprie capaci-

tà, interessi, attitudini, competenze, conoscenze: per

fare una scelta innanzitutto bisogna conoscere se stes-

so. Soddisfacenti e piacevolmente sorprendenti sono

stati i dati e le notizie emerse, soprattutto se raffrontate

con i dati dello scorso anno. Successivamente, attraver-

so un Foglio Informativo, si è cercato di fornire infor-

mazioni utili, chiare, sintetiche ed esaustive riguardanti

la Revisione dell‟assetto ordinamentale, organizzativo e

didattico dei sei nuovi Licei (Artistico, Classico, Lin-

guistico, Musicale e Coreutico, Scientifico, Scienze

Umane), e del riordino degli Istituti Tecnici (Settore

economico e Settore tecnologico) e degli Istituti Profes-

sionali (Settore dei servizi e Settore industria e artigia-

nato). Infine gli alunni hanno ricevuto la visita dei rap-

presentanti di tutti gli Istituti Superiori dell‟hinterland,

che hanno esposto le loro proposte formative e presen-

tato i loro istituti.

ORIENTAMENTO

Ogni anno, i ragazzi che frequentano la terza media devono af-

frontare una scelta molto importante ed impegnativa, dalla quale

spesso dipende il loro futuro. Nessuno di noi avrebbe immaginato

che la scelta di una scuola superiore sarebbe stata così difficile, ci

preoccupa più degli esami di licenza! Le nostre indecisioni

quest‟anno aumentano ancora di più, perché dal 1^settembre

2010 entra in vigore la riforma Gelmini della scuola superiore,

riforma che ha suscitato la protesta da parte degli operatori scola-

stici e di alcune organizzazioni sindacali. Il progetto

“Orientamento” doveva essere un progetto che doveva aiutarci ad

affrontare con maggior serenità questa fase importante della no-

stra vita , ma fino ad ora non è stato così, sicuramente non dipen-

de dalla nostra scuola, la causa principale è questo: sconvolgi-

mento dei vecchi indirizzi, a cui già eravamo abituati, sia noi

ragazzi sia le nostre famiglie. A scuola sono già venuti professori

di diversi istituti tecnici che hanno sottolineato l‟importanza della

propria scuola e come dice un vecchio proverbio “Ognuno tira

acqua al suo mulino”. Il problema che ci preoccupa di più è quel-

lo dei molti tagli sui posti di lavoro, sia nel pubblico sia nel pri-

vato. In questo momento l‟Europa sta attraversando un periodo di

crisi e ci sono pochi posti di lavoro in tutti i settori, spesso è diffi-

coltoso trovare un lavoro, anche con la laurea. In questo siamo

maggiormente penalizzati noi, ragazzi del meridione. Siamo dav-

vero delusi da questo governo che sta tagliando il nostro futuro, il

futuro di noi ragazzi che ancora non abbiamo la minima idea di

cosa voler fare da grandi! Speriamo che tutto si risolva e che a-

vremo delle idee più chiare e governanti più attenti e più sensibili

verso il mondo giovanile.

Arria Leonardo, Bonaccorsi Santa Gabriella,

Crimi Agata, Lukyanova Daria

Mosca Ettore, Papa Valeria,

Sgroi Desiree e Zagami Leonardo Paolo

3ªB

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 12

IGIENE DENTALE

Giorno 25 Febbraio 2009, tutte le prime medie dell‟Istituto

Comprensivo “G. Verga” hanno partecipato alla conferen-

za sull‟igiene dentale tenuta dalla dott.ssa Ludovica Curio-

ne. Per iniziare, la specialista ci ha parlato del neurocranio

che è una parte molto dura del cranio che si trova poste-

riormente e dello splancnocranio che corrisponde al no-

stro viso. Poi ha cominciato a parlarci nello specifico dei

denti e ci ha spiegato che la saliva ci aiuta a far diventare

una poltiglia il cibo che mastichiamo per poi inghiottirlo.

Nei nostri denti si può formare la carie, a causa dei batteri

che si trovano in bocca e che si nutrono essenzialmente di

zuccheri. Se infatti non ci puliamo bene i denti, i residui di

cibo che rimangono tra essi danno nutrimento ai batteri e li

fanno aumentare in gran numero in breve tempo. Per evita-

re quindi la carie bisogna mangiare meno merendine, cioc-

colatini ecc. Per rendere più difficile l‟attacco dei batteri, è

consigliabile usare un dentifricio al fluoro o assumerlo in

pastiglie, infatti il fluoro forma una “barriera” resistente ai

batteri. Il dente è formato da una parte sporgente dalla gen-

giva, la corona, e di una nascosta nella gengiva stessa, la

radice. Nella corona troviamo lo smalto, durissimo e tra-

sparente, e la dentina o avorio, che dà il colore più o meno

bianco ai nostri denti. All‟interno si trova la polpa dentale

con vasi sanguigni e nervi. Un particolare tessuto osseo, il

cemento, insieme a fibre elastiche, unisce la radice

all‟osso. Questo spiega perché quando il dentista mette

l‟apparecchio in bocca riesce a “spostare” i denti raddriz-

zandoli. I denti sono alla nostra età alcuni da “latte” e altri

definitivi. Quelli da latte sono infatti venti, mentre da adul-

ti sono trentadue perché, crescendo la faccia e tutto il no-

stro corpo, quelli da bambini sarebbero troppo piccoli,

perciò vengono sostituiti con quelli definitivi che devono

durare tutta la vita. La loro forma varia e anche i loro no-

mi. Per ogni arcata ci sono 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari

e 6 molari. Anche le gengive sono importanti per l‟igiene

della bocca. Quando sono sane sono di color rosa, ma

dei volontari dell‟AIDO ( Associazione Italiana Donazione de-

gli Organi) che hanno incontrato tutte le classi seconde. Abbia-

mo imparato che i donatori possono essere persone di qualun-

que età, a condizione che manifestino la loro volontà sulla do-

nazione di organi e tessuti:- presso gli appositi sportelli delle

Aziende sanitarie;- con una dichiarazione in carta libera com-

pleta di tutti i dati personali, datata e firmata;- con la tessera

dell‟AIDO. Nel caso in cui la persona deceduta non abbia di-

chiarato né il consenso né il dissenso a donare i propri organi,

saranno i familiari a decidere se donare o meno i suoi organi.

Prima di ogni espiando va accertata la morte cerebrale del dona-

tore che consiste nella cessazione irreversibile di tutte le funzio-

ni dell‟encefalo. Ci auguriamo che grazie anche a questi incon-

tri ci sia una maggiore conoscenza del problema e una maggiore

sensibilità e coinvolgimento di tutti.

Serena Stira, D’Urso Santina, Forzisi Martina

e Gambino Martina 2ªA

GENEROSITÀ E SOLIDARIETÀ

Già da diversi anni la nostra scuola partecipa al concorso

dedicato a Nicholas Green, un bambino americano che

all‟età di soli sette anni perse la vita in un terribile inciden-

te. Era il 1994, quando la famiglia Green percorreva

l‟autostrada Salerno - Reggio Calabria, e un colpo di pisto-

la colpì a morte il piccolo Nicholas. I genitori fecero allora

un gesto di grande generosità decidendo di donare i suoi

organi così da salvare diverse vite. Spesso manca una tera-

pia adeguata a salvare una vita e l‟unica soluzione rimane

in quei casi il trapianto, dopo il quale la maggior parte del-

le persone riprende perfettamente la sua vita quotidiana.

Purtroppo oggi il numero delle persone in lista di attesa

per un trapianto d‟organi è in aumento e la Sicilia, dopo la

Calabria, è la regione con meno donatori. Per diffondere

ancora di più la cultura della donazione degli organi, gior-

no 5 marzo presso i locali del nostro istituto, sono venuti

accorgiamo che diventano rosse dob-

biamo ricorrere ad un‟igiene più accu-

rata della bocca e dei denti. A conclu-

sione dell‟interessante incontro, la dot-

toressa ci ha consigliato di seguire dieci

importanti regole per mantenere sani i

nostri denti e noi abbiamo promesso di

farlo!

1)sostituire lo spazzolino ogni 2/3 mesi

o quando le setole si rovinano.

2)usare uno spazzolino con setole sintetiche, usarne preferibil-

mente uno elettrico.

3) non danneggiare lo smalto e le gengive spazzolando i denti con

forza.

4)spazzolare i denti con la tecnica insegnata dal tuo dentista.

5)usare un dentifricio che contenga fluoro proteggendo i denti.

6)spazzolare i denti per almeno due minuti non avendo fretta.

7)usare il filo interdentale , che si usa passandolo da un dente

all‟altro. Il nuovo filo interdentale è più pratico e si chiama

“forcella” tendi filo.

8)se non hai lo spazzolino a portata di mano cerca di non fare

spuntini fuori pasto , specialmente ricchi di zucchero.

9)mangiare meno cibi grassi perché non fanno bene alla salute dei

denti.

10)andare dal dentista almeno una volta all’anno.

Pernicano Maria, Emmi Federica, Currenti Nella

Di Bartolo Carmelo e Dovara Eleonora

1ªE

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 13

TRA TRADIZIONI E DIVERTIMENTO

Il Carnevale è una ricorrenza molto bella e allegra perché è ricca di coriandoli, stelle

filanti e bombolette spray colorate. Tutte le persone hanno voglia di divertirsi e fare

scherzi agli amici e da qui nasce il proverbio “A Carnevale ogni scherzo vale”.

Riguardo al cibo tradizionale, so che si mangiano i maccheroni freschi, la pasta a

cinque buchi, detta anche “ pasta di Carnevale”, la salsiccia e la carne di maiale. I

dolci tipici sono le chiacchiere, le castagnole e altri dolci a forma di mascherine.

Anche nel mio paese si festeggia un bel Carnevale, però non si può paragonare a

quello di Acireale, Viareggio o Venezia; lì i carri sono tanti, molto grandi e colorati,

alcuni sono fatti con i fiori, altri di cartapesta. Alcuni rappresentano personaggi po-

litici, dello spettacolo, delle fiabe, dei cartoni, mentre altri raffigurano problemati-

che sociali. Sono costruiti ogni anno dalle mani laboriose di bravissimi artigiani,

sempre attuali nelle idee da rappresentare. Alla sfilata del mio paese, invece, che si

è tenuta giovedì 11 Febbraio, hanno partecipato alcune scuole, tra cui la scuola

dell‟infanzia e primaria del nostro Istituto, e le associazioni culturali del territorio.

Quest‟anno i piccoli della scuola dell‟infanzia, prendendo spunto dal progetto “Orti

di pace”, indossavano splendidi abiti colorati relativi a frutti e ortaggi di tutte le

stagioni. La scuola primaria, invece, ha rappresentato alcune nazioni, quali la Rus-

sia, la Cina e l‟Italia, in riferimento al progetto “ Mani e colori del mondo”: i piccoli

alunni delle classi prime hanno sfilato e ballato vestiti da dolcissimi cinesini e carat-

teristici siciliani; gli alunni delle classi terze e quarte si sono invece travestiti da

Matrioske e Cosacchi, deliziando il pubblico col tipico ballo russo “Casat Chock”.

Alla fine della sfilata un complesso ha intrattenuto noi bambini e le altre persone

presenti.

Giuseppe Samuele Rizzo

Classe 3ª G Scuola primaria

CORIANDOLI …

CORIANDOLI

Ci sono tante tradizioni che fanno

parte del carnevale, tra queste il

lancio dei coriandoli che grandi e

piccini acquistano per fare scher-

zi a tutti, anche a chi non si cono-

sce. Ma com‟è nata questa usan-

za? Sembra che la tradizione di

lanciare coriandoli su cortei ma-

scherati abbia una origine milane-

se. Anticamente c‟era l‟abitudine di lanciare sui cortei mascherati frutta, fiori, e

tante altre cose. Si lanciavano persino confetti di gesso utilizzando delle fionde in

modo che arrivassero più lontano. Ma siccome erano molto pericolosi, col tempo

la legge ne vietò l‟uso. Si pensò allora di sostituire i confetti con qualcosa di più

leggero, come ad esempio i semi di coriandolo, un‟erba selvatica molto comune in

Lombardia. I semi prima di essere lanciati venivano immersi nel gesso o nella fari-

na e poi essiccati. Solo in seguito sono stati inventati i coriandoli di carta, quelli

che si lanciano ancora oggi con grande divertimento di tutti!

Classe 3ª C

Scuola primaria

SFILATA DI GRUPPI IN

MASCHERA PER LE VIE DI

FIUMEFREDDO

PAGINA 14 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

A Carnevale c’è Arlecchino

che con il suo vestitino fa a tutti un bell’inchino.

Balanzone invece è un grande imbroglione.

Pantalone si presenta come un barbone

ma in fondo è un gran simpaticone.

La più carina però resta sempre Colombina

che ama giocare, cantare e ballare

e da tutti farsi corteggiare.

A Carnevale quanti colori, maschere e sapori,

quanti carri dai mille bagliori !

Si gioca, si scherza …

ogni anno è sempre una gran festa.

Mettiamo da parte quindi qualsiasi tristezza

e divertiamoci insieme con spensieratezza !

Alessia Panebianco

1ªC

IL CARNEVALE IN SICILIA

Da giovedì 11 febbraio a martedì 16 febbraio si sono svolti i festeggiamenti di carnevale che tutti, grandi e piccoli, aspettano

per scherzare e passare qualche ora in allegria. Qui a Fiumefreddo, ogni anno le scuole dell‟ infanzia e quelle elementari orga-

nizzano insieme al comune una piccola sfilata allegorica con i bambini che sfilano per le vie del paese con i costumi in ma-

schere ispirati ai personaggi del momento ma anche a quelli che non tramontano mai, fate, principesse, cowboy e indiani. An-

che altre città siciliane organizzano delle sfilate famose in tutta Italia. Le città che in Sicilia sono importanti per il loro carneva-

le sono ad esempio quella di Palazzolo Acreide, un paese in provincia di Siracusa. Fino agli anni sessanta questo carnevale

veniva festeggiato nelle due piazze principali del paese, dove oltre che ballare, si giocava al “sottonavata”. Anche a Taormina ci

sono festeggiamenti in maschera per le vie del paese. Gli stessi festeggiamenti si svolgono a Termini Imerese con carri allegori-

ci e attività per i giovani e oltre a questo si può assistere al falò dei due fantocci del “nannu” e della “nanna”, che concludono

simbolicamente i festeggiamenti. Un altro carnevale importante è quello di Sciacca, una città in provincia di Agrigento le cui

origini vanno indietro fino al 1800. A Misterbianco invece vi è una sfilata di circa 700 maschere, i cui abiti sono molto pregiati

e raffinati. Il carnevale, di Acireale considerato il migliore, è ricco di maschere fantasiose, coriandoli, stelle filanti, musica, ma

soprattutto tanto calore umano. Le vie della città vengono decorate e gli artigiani mettono in evidenza la loro fantasia facendo a

gara per costruire il carro allegorico e grottesco più originale e maestoso. Quando il tempo lo permette, si possono anche ammi-

rare i fantastici carri infiorati. Il carnevale di Acireale più vecchio è quello del 1594, ma da allora il carnevale è cambiato total-

mente, oggi si balla in piazza e si và in giro per le vie del paese mostrando i costumi sfarzosi. A carnevale non mancano inoltre

i piatti tipici di dolci, sicuramente mangeremo chiacchiere, zeppole rotonde ripiene di crema fritte, preceduti dai primi piatti che

saranno maccheroni al sugo. Peccato che questa bella festa duri solo cinque giorni …

Gaia Ruggeri e Rachele Leonardi

2ª F

FESTA DI CARNEVALE NEL

PLESSO DI GONA

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 15

VALENTINE’S DAY

( History and traditions) Valentine ‟s Day started in the third century

at the time of the Roman Empire with an

oppressive emperor, Claudius II Gothicus

and Valentine , a Roman priest who was

martyred for refusing to give up Christian-

ity. Valentine helped the Christian Martyrs

and secretly married couples. Legend says

that he had the ability to cure people, so one

day a jailer took his blind daughter Julia to

him. They became friends and Valentine

helped the girl until the day he was arrested. His jailer was Julia‟s

father. On the day he was to die, he left his friend a little note

thanking her for her friendship and loyalty. He signed it: “ love

from your Valentine”. Valentine was killed on February 14, 270

A.D. The jailer brought the note to her daughter and, when Julia

opened it there was a miracle because she saw brilliant colours

for the first time in her life . In 496 A.D. Pope Gelasius set aside

February 14 to honour St. Valentine. Since then Valentine's Day

(commonly shortened to Valentine's Day) is an annual holiday

held on February 14 celebrating love and affection between inti-

mate companions. It is celebrated all over the world. For exam-

ple German people celebrate it much more than Italian people:

German lovers write notes and buy small gifts and flowers for

their partners. They also have dinners by candlelight and with

soft music to celebrate their love. Dutch lovers exchange gifts as

a testimony of their love, but in other countries like England,

some people send anonymous postcards and decide not to reveal

their identities. One of the most popular gifts for Valentine‟s Day

is a heart of licorice. Unlike western countries, gifts such as

greeting cards, candies, flowers, or dinner dates are uncommon in

Japan, they are not necessarily intended to boyfriends and hus-

bands. Everybody receive chocolates on Valentine's Day, espe-

cially children. Girls who work in offices can give chocolates to

their co-workers and on March 14 (the "reply day"), men are ex-

pected to return the favour to those who gave them chocolates.

this day is called White Day for the color of the chocolates of-

fered. Traditionally Spanish people are very passionate and give

red roses to their loved ones. Valentine‟s Day is celebrated by

everyone in the United States and children exchange cards de-

picting their heroes of the cartoons.

Giulia Curcuruto, Sfilio Erica e Giorgia Viali 2ªE

L‟istituto

comprensivo

“Macherione” di

Calatabiano, in collaborazione con l‟Atelier della

Cultura, ha indetto un concorso letterario dedicato

alle “ragione del cuore” in cui i partecipanti si ci-

mentano in elaborati e poesie d‟amore. Il concorso

ha diverse sezioni ed è aperto a tutti coloro che vo-

gliono esprimere i propri sentimenti verso la persona

amata, la famiglia, l‟amicizia e la natura. Nella sezio-

ne riservata alle scuole, tra i vincitori abbiamo anche

un alunno della nostra scuola, Leandro Gullino della

classe III F, il quale è stato premiato, nella cerimonia

svoltasi nell‟istituto di Calatabiano il 19 febbraio, per

la poesia d‟amore “Utopia”.

UTOPIA

Sorge il sole al mattino

e io ti sogno come farebbe un bambino.

Penso che tu venga qui a baciarmi e ridacchiare,

ma è solo un' utopia che non si può realizzare.

Tu mai riuscirai a indovinare

quante lacrime per te sono riuscito a versare.

Ti prego amami adesso,

io ti darei tutto me stesso,

a te non importava quel ragazzo "modesto",

l'importante era solo questo.

Ricordo ancora che per te il bullo mi picchiava,

ma io dicevo che tutto si rimarginava.

Quando tu mi dicesti ti amo,

in quel momento non sapevo

neppure come mi chiamavo.

Nel libro del mio cuore i tuoi ricordi sono in tanti

altrettanti i miei rimpianti.

Ma una cosa ora ho capito,

il mio amore è iniziato quando il gioco ormai era finito.

Ora ti cerco ma non sei più mia...

inutile continuare era solo utopia.

Leandro Gullino 3ª F

The name "carnival" comes from the Italian carne levare or similar, meaning "to

remove meat", since meat is prohibited during Lent. The starting day of Carnival

is usually fat Tuesday, the festival then builds up to a “crescendo” in the week

before lent and ends on Mardi Gras (Fat Tuesday), before Ash Wednesday, the beginning of Lent. People often dress up or

masquerade during the celebrations, which mark an overturning of daily life. Carnival involves a public celebration or parade

combining some elements of a circus, mask and public street party. The most famous carnivals of Italy are those held in Venice

(famous for its marvelous masks), Viareggio, Acireale and Ivrea. Some very famous Italian masks are Pulcinella, Colombina,

Arlecchino, Brighella, Pantalone and Balanzone. Our carnivals each year attract visitors from around the world. While the most

important celebrations are generally concentrated during the last days of the season before Ash Wednesday, in England Carni-

val is in summer. Every year since 1966, during the last week-end of August, London holds the hugest Carnival after Rio de

Janeiro. People from everywhere in the world meet in Notting Hill to see the parade in Caribbean costumes and to enjoy and

dance to the irresistible rhythms of the band. The festivity was started by some Caribbean immigrants (particularly people com-

ing from Jamaica) to become a real Caribbean carnival. Traditional food and drinks are cooked in the hundreds of stalls that line

the streets, and every road has its 'sound system' that plays very loud music. Notting Hill Carnival is a big party where everyone

is invited. About two million people is in London every year during the festival, but the huge police presence keep the party

pretty safe.

Alessio Margherita , Gorea Andrei , Sergio Mangano, Brischetto Veronica, Brischetto Federico e Gulisano Concetta

2ªD

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 16

TERREMOTO AD HAITI: UNA VERA E

PROPRIA CATASTROFE

Le catastrofi che purtroppo non si possono prevenire sono quelle di ori-

gine naturale: terremoti,maremoti, alluvioni, uragani ecc … Sono le

16.53 del 12 gennaio 2010 quando , per la prima volta, nell’isola di

HAITI , la terra ha cominciato a tremare per un interminabile minuto.

Un violento terremoto di magnitudo 7,3 seguito da numerose repliche di

intensità superiore 5,0 hanno distrutto questa bellissima isola , meta di

tanti turisti , anche italiani. Subito è scattato un piano di solidarietà inter-

nazionale a cui ha partecipato e continua a partecipare anche l‟Italia con

mezzi, medicine e volontari. A causa del terremoto è crollato il carcere

della zona provocando l‟evasione di pericolosi detenuti i quali, nono-

stante il dolore del momento e la situazione particolarmente drammatica,

non hanno avuto rispetto per le vittime alle quali hanno estirpato gli or-

gani. Ciò che maggiormente ci addolora è la scomparsa di centinaia di

bambini che sicuramente andranno ad incrementare il commercio clan-

destino di organi.

Isabella di Mauro, Carmelo Bonaventura, Martina Zinno,

Alessia Casella, Alfio Casella, Fabio Forzisi

e Riccardo Giangreco

2ªC

FRANA A SAN FRATELLO: UN’ALTRA

FRANA SCONVOLGE LA SICILIA ORIENTALE

Un fronte perturbato investe la nostra isola e puntualmente un‟altra fra-

na si verifica nel messinese. Si ripete ancora una volta, dopo quattro

mesi e mezzo, ciò che è successo a Giampilieri e Scaletta Zanclea. San

Fratello, un altro paesino in provincia di Messina, sui Monti Nebrodi a

640 m sul livello del mare, dove sono almeno 2000 le persone costrette

ad abbandonare la propria casa per rischio frana. Il fenomeno è di di-

mensioni inimmaginabili, tanto è esteso il fronte della frana. Non è la

prima volta che una tragedia colpisce il messinese e San Fratello in par-

ticolare, infatti nel 1922 una parte del paese è stato interessato da una

frana. Attualmente la situazione è particolarmente grave, pertanto pos-

siamo affermare che questa è una disgrazia “annunciata” perché il paesi-

no è stato costruito su una zona franosa. La frana ha interessato oltre

che alcune abitazioni, le scuole del paese ed anche la chiesa di San Ni-

colò. I fedeli hanno portato in piazza la statua del Santo e il Crocifisso

per evitare che venissero distrutti da eventuali crolli ma soprattutto in

segno di devozione. Le cause sono sempre le stesse:

-Le numerose piogge avvenute a causa delle continue variazioni climati-

che.

-Le costruzioni edilizie in aree non adatte

Possiamo dire quindi che il maggior responsabile è ancora l‟uomo.

Liberatore Chiara, Panebianco Fabiola,

Russo Francesco, Scuderi Vita Giulia

e Squadrito Valeria

2ªC

PAGINA 17 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

IL FESTIVAL DI SANREMO

A fine febbraio si è svolto a Sanremo, come ogni anno, il festival

della canzone italiana in cui vengono assegnati diversi premi, come

quello attribuito dalla critica e dedicato alla cantante Mia Martini,

che in questa edizione è stato vinto dall‟artista Malika Ayane che,

con la sua particolarissima voce, ha cantato “Ricomincio da qui”. Un

altro premio viene assegnato alla categoria “Nuove proposte” e il

giovane vincitore di quest‟anno è Tony Maiello con la canzone “Il

linguaggio della resa”. Come sempre il festival è accompagnato da

numerose polemiche, a cominciare da quella che ha investito il trio

formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, che hanno

cantato “Italia amore mio”, canzone che molti hanno giudicato ruf-

fiana soprattutto perché scritta ed interpretata da un Savoia. Da notare l‟allusione all‟esilio del principe nel verso “tu non potevi

ritornare pur non avendo fatto niente”. Un'altra polemica è quella suscitata da Povia, ritenuto un approfittatore perché sa sfruttare

i dibattiti del momento per inserirli nei testi delle sue canzoni: “La verità” è infatti ispirata alla drammatica vicenda di Eluana

Englaro e al doloroso tema dell‟eutanasia. Il vincitore del festival di Sanremo 2010 è (proprio come l‟anno scorso, casualmente!)

la star uscente del talent show Amici, Valerio Scanu, ragazzo di appena 19 anni. Scanu ha inoltre curiosamente vinto dopo essere

stato eliminato dalla giuria demoscopica durante la seconda serata. E‟ stato invece eliminato fin dalla prima serata Nino

D‟Angelo che ha suscitato polemiche perché ha introdotto a Sanremo il dialetto napoletano con la canzone “Jamme ja”. Ci sa-

rebbe ancora molto da dire sugli altri cantanti, da Arisa che non smentisce il suo stile cartone animato e si presenta con le sorelle

Marinetti, un trio di Drug Queen, a Simone Cristicchi che avrebbe invitato Carla Bruni a duettare in “Meno male”, canzone in

cui la moglie del presidente francese è protagonista, a Toto Cutugno che presentandosi per il ripescaggio insieme a Belen Rodri-

guez ha preso più stecche di lei! Ma la vera protagonista di questo Sanremo 2010 è lei, Antonella Clerici, che denigrata o apprez-

zata è stata quella di sempre, allegra, spontanea e gioviale, ma anche molto professionale, felicissima quando ha avuto come

ospiti i bambini del programma da lei condotto “Ti lascio una canzone”. A dire il vero ha ricevuto più complimenti che critiche e

alla fine dei conti il festival è stato apprezzato da tutti, anche se al pubblico in sala e all‟orchestra non è piaciuta la finale in cui

sono stati proclamati vincitori il trio, Marco Mengoni e Valerio Scanu. Ma in fondo il festival di Sanremo è bello proprio per

questo!

L’INTEGRAZIONE MANCATA

L‟attualità offre a tutti noi continui spunti di rifles-

sione, sia per eventi piacevoli sia per vicende

drammatiche. Recentemente la cronaca ha riporta-

to la notizia di un crudele episodio di razzismo. Un

barbone è stato gettato in una fontana ed è morto

assiderato; l‟uomo si chiamava Yussuf Errahali,

era un marocchino senza fissa dimora di 38 anni, il

cui corpo senza vita è stato trovato martedì 12-01-

2010, nei pressi della stazione ―Museo‖ della me-

tro nei giardini di piazza Cavour, a Napoli. E‟ stato

un altro senzatetto a scoprire il cadavere: pensando

che Yussuf stesse dormendo, l‟ha chiamato più

volte cercando di svegliarlo, ma senza risultato. Alcune testimonianze di cittadini tracciano uno scenario davvero agghiacciante

su questa morte. Quella notte dei ragazzi hanno raggiunto l‟ uomo, ubriaco, e l‟hanno gettato nella fontana. Il freddo e i panni

inzuppati d‟acqua hanno comportato un peggioramento della situazione della vittima e ne hanno causato la fine prematura.

Queste testimonianze indirette sono state attentamente esaminate dalla magistratura. Gli uomini della polizia sono tornati sul

luogo della morte per ricostruire la vicenda che ha ancora molti aspetti oscuri. Una cosa è certa: l‟uomo è stato ritrovato vicino

alla panchina con gli abiti ancora bagnati. La fine “assurda” di questo giovane ci ha spinto a riflettere in classe sull‟episodio ed

ha fatto scaturire delle considerazioni, in primo luogo sul fatto che in un‟epoca di grande benessere, ci siano persone costrette a

dormire in strada e a vivere in miseria. Ci siamo chiesti il perché dell‟accaduto. Tutti abbiamo concordato sulla crudeltà del

gesto compiuto, perché nessuno ha il diritto di negare la vita altrui. Non è affatto giusto che, “per divertimento”, venga uccisa

una persona, solo perché straniera o semplicemente diversa da noi. E‟ stato sottolineato che lo Stato dovrebbe intervenire pu-

nendo i colpevoli, poiché non può esserci giustificazione per tali azioni. Tutti abbiamo condannato il comportamento superfi-

ciale e balordo degli autori di tale atto. Abbiamo concluso che, per prevenire tali fenomeni di intolleranza, purtroppo sempre

più frequenti, occorre educare alla vita e rivalutare il significato della diversità, intesa come valore che arricchisce la persona e

favorisce la crescita umana dell‟individuo. Abbiamo compreso che tutti dobbiamo fare la nostra parte, per contribuire a creare

una società più giusta, tollerante e solidale, rispondente ai bisogni di tutti gli uomini, a prescindere dalla loro etnia e cultura.

Classe 3ª C

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 18

Giorno 29 Gennaio 2010 la nostra classe ha

preso parte, insieme ai compagni delle

altre classi, ad una Conferenza sui ri-

fiuti che produciamo e il riciclaggio

quale segno di civiltà. La conferenza è

stata indetta dalla Società Joniambiente

con il dott. Germanà è stata tenuta presso l'oratorio della Parroc-

chia M. SS. Immacolata. In questa occasione ci è stato detto che la raccolta differenziata

deve coinvolgerci tutti ed in prima persona noi giovani perché rappresentiamo il futuro.

Abbiamo appreso che i rifiuti possono essere di varie tipologie: carta, cartone, plastica, latti-

ne, pile, umido verde e vari materiali ingombranti come lavatrici, frigoriferi, televisori, ecc.

Oggi, rispetto agli anni passati, la produzione dei rifiuti è molto elevata ed in crescita conti-

nua; infatti, una volta si producevano pochi rifiuti perché c'era meno consumo e meno be-

nessere. I rifiuti che vengono prodotti vengono trasportati e depositati nelle discariche, cioè in zone in cui il terreno è scavato a

conca. Il dottor Germanà ci ha detto che alcune persone non accettano la presenza di una discarica vicino al proprio paese, per-

ché i rifiuti producono il percolato, un liquido tossico che penetrando nel terreno inquina le falde

acquifere. Inoltre, egli ha richiamato la nostra attenzione sul fatto che la decomposizione di mol-

ti oggetti richiede parecchio tempo: per distruggere una lattina ci vogliono da 20 a 100 anni,

mentre il tempo che occorre per distruggere una bottiglia di plastica può andare da 100 a 1000

anni, infine, per decomporre le bottiglie di vetro occorrono 4000 anni. L‟esperto ci ha detto an-

che che per costruire una caffettiera bastano 37 lattine di alluminio e poiché in Italia le miniere

di bauxite sono assenti, è molto importante puntare sul riciclaggio dell‟alluminio. La raccolta

differenziata serve a non riempire troppo le discariche e risparmiare energia riciclando. Gli e-

sperti di Joniambiente poi, tra una slide e l‟altra, ci hanno detto che lo SLOGAN che un po‟ tutti

dovremmo imparare è quello delle sei R: Ridurre, Riciclare, Rispettare, Riutilizzare, Recuperare

e Rivalutare. Ci siamo resi conto, inoltre, che la raccolta differenziata è un gesto di civiltà che

deve partire dalle nostre case perché solo così possiamo recuperare: carta, cartone , plastica,

vetro ecc. Il ciclo di recupero dei materiali di scarto avviene tramite la “raccolta porta a porta”

oppure utilizzando le apposite campane che troviamo collocate nelle strade delle nostre città.

Un'altra conoscenza che abbiamo acquisito durante la Conferenza riguarda l'umido verde cioè lo

scarto di frutta e verdura, con il quale si può ottenere il concime. Anche il cartone della pizza e i

bicchieri di plastica usati possono esser inseriti nel cassonetto dell‟umido. Il verde proveniente dalle potature di alberi, foglie e

ramaglie, invece, va consegnato all‟Isola Ecologica, cioè al centro Comunale di raccolta. I materiali ingombranti e i beni durevo-

li, infine, non devono essere lasciati per strada o vicino ai cassonetti ma bisogna chiamare il numero verde 800911303 da lunedì

al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e del personale addetto verrà direttamente a prenderli a casa nostra. Questa conferenza

sull‟ambiente e sul riciclaggio è stata molto interessante perchè ha arricchito le nostre conoscenze; abbiamo capito che se si vuol

salvare il pianeta Terra dall‟inquinamento e si vuol mantenere uno sviluppo ecosostenibile dobbiamo impegnarci tutti concreta-

mente, si può partire già dal nostro piccolo, in quanto noi ragazzi insieme ai nostri genitori possiamo far si che il riciclaggio

divenga una tra le tante pratiche quotidiane.

Currenti Nella, Di Bartolo Carmelo e Maugeri Carmelisa 1ª E

ENERGIA E CLIMA

Nei giorni 13-20 e 27 Febbraio 2010, come previsto, noi ragazzi di

terza ci siamo recati, insieme ai nostri professori, presso il salone

parrocchiale della Chiesa Maria S.S. Immacolata, per assistere a

delle conferenze tenute dall‟associazione ambientalista Greenpea-

ce. Nel primo incontro sono intervenuti Claudio e Liliana, una

componente del gruppo che, come dice il significato della parola

stessa “pace verde”, si occupa di tutelare l‟ambiente e di salvaguar-

dare la sua “salute” utilizzando delle soluzioni non violente. Gre-

enpeace non si lega a nessun movimento politico, non accetta aiuti

economici né da governi né da società private, ma fa “uso” solo dei

volontari che entrano a far parte di questa infinita rete di ambienta-

listi. Quest‟associazione nacque trentotto anni fa e la loro prima

PAGINA 19 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

azione si svolse il 15 settembre 1971 ad opera di Jim Bohlen, Irving Stowe e

Paul Cote che, con un peschereccio, partirono verso Amchitka, nel Pacifico

settentrionale, per ribellarsi contro l‟uso del nucleare. Alla fine,

l‟imbarcazione venne sequestrata e la bomba esplose qualche tempo dopo;

anche se in quella occasione non si ottenne un valido risultato, l‟associazione

continuò a manifestare le sue posizioni ed a svolgere attività di protesta che

continuano ancora oggi. Questa associazione ha molti progetti per il 2010 e

noi, in questi incontri, ne abbiamo trattati alcuni. La prima campagna di cui

abbiamo discusso è la campagna “ ENERGIA e CLIMA”. All‟inizio, ci han-

no parlato dell‟effetto serra e di come si forma. I raggi solari arrivano sulla

superficie terrestre, ma a causa dell‟inquinamento e quindi della elevata con-

centrazione di CO2 , non riescono a disperdersi, determinando l’aumento del-

la temperatura terrestre, con conseguenze disastrose come:

Lo scioglimento di nevi e ghiacciai;

L‟innalzamento del livello dei mari;

L‟estremizzazione dei fenomeni atmosferici;

L‟aumento dei periodi di siccità, con il conseguente aumento delle aree desertiche;

Migrazioni fuori stagione.

L‟aumento di CO2 deriva dall‟utilizzo dei combustibili fossili e dall‟intensificazione dell‟uso del suolo (deforestazione). Allora

si è pensato di usare misure internazionali, come il protocollo di Kyoto, un trattato in materia ambientale che prevede la diminu-

zione di gas serra di almeno il 5%. Tale protocollo, però, non è stato ratificato da parte di numerosi Stati firmatari. Molto spesso

avviene che tutta questa serie di problemi vengono trascurati, infatti tra qualche anno, continuando in questo modo, le acque dei

mari si innalzeranno di 15 cm, portando alla completa estremizzazione dei fenomeni atmosferici. Anche gli uccelli migratori si

troveranno in difficoltà perché la stagione in cui loro normalmente migrano sarà compromessa e avverrà molto prima, quindi

avremo estati afose e inverni molto rigidi. Per fare in modo che questi problemi ambientali diminuiscano, bisogna in primo luogo

ridurre i consumi, introdurre tipi di energia rinnovabile, cambiare il nostro sbagliato stile di vita e modificare alcune piccole abi-

tudini quotidiane come: lasciare il PC o la TV in stand-by, usare luci ad alto consumo, utilizzare la lavatrice ad alte temperature,

riempire la vasca anziché fare una semplice doccia, lasciare l‟acqua aperta, utilizzare oggetti sempre a batteria, non spegnere il

PC da tutti i pulsanti, lasciare il carica batterie attaccato, tenere alta la temperatura dei riscaldamenti, ecc. I comportamenti che

invece bisognerebbe tenere sono: informarci di più su tutto, modificare la nostra vita, eliminare gli sprechi, convincere le altre

persone a fare come noi. Se non vengono rispettati questi accorgimenti, arriveremo veramente alla fine del mondo! Successiva-

mente, i due relatori ci hanno parlato dell‟impronta ecologia (ossia un indice statistico che misura l‟impatto ambientale di un

individuo, di una nazione, ecc.), e delle energie “ naturali” (come quella solare, eolica ecc.). L‟energia solare viene trasformata

in energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici anche quando il tempo è nuvoloso. Però, come tutte le energie, ha vantaggi e

svantaggi. I vantaggi sono che è gratuita e inesauribile, gli svantaggi sono che è una fonte discontinua. L‟energia eolica viene

trasformata in energia elettrica tramite delle pale eoliche. I vantaggi sono che è gratuita, inesauribile e non inquina. Gli svantaggi

sono che solo alcune zone sono adatte a questo tipo di energia. Dopo ci hanno dato alcuni consigli per risparmiare l‟energia co-

me ad esempio utilizzare lampadine a basso consumo, non lasciare il

computer in standby , non lasciare il rubinetto aperto quando non ser-

ve ecc. Ultimamente si è visto da alcuni studi fatti sulla terra che noi

tutti consumiamo le risorse utilizzabili da ben un pianeta e mezzo e tra

qualche decennio arriveremo a consumare per ben due pianeti. Quindi,

prima che sia troppo tardi, è meglio dare un taglio al nostro sistema di

vita scorretto per proteggere la “casa” in cui viviamo. Questo primo

incontro è stato molto interessante perché abbiamo compreso che il

mondo sta andando verso una malattia causata dall‟eccessivo inquina-

mento, e noi dobbiamo provvedere prima che questa malattia diventi

incurabile.

Classe 3ªC e 3ªE

LA DEFORESTAZIONE

Sabato 22 febbraio 2010 noi alunni delle terze classi abbiamo partecipato al se-condo incontro organizzato dall‟associazione naturalista Greenpeace, i cui volon-tari ci hanno parlato delle problematiche ambientali riguardanti le foreste del nostro pianeta. La più famosa delle foreste è sicuramente quella dell‟Amazzonia la quale prende il nome dal fiume che la attraversa, il Rio delle Amazzoni. Nel-la sua enorme vastità contiene circa 353 specie di mammiferi, 1000 di uccelli, 300 di pesci e ben 60000 di piante ma sono ancora tantissime le specie ani-mali e vegetali sconosciute all‟uomo. Molti degli animali che vivono nella

SCHOOL NEWS PAGINA 20

IL MEDITERRANEO:

UN MARE DI BIODIVERSITÀ

Giorno 27 Febbraio 2010, noi alunni delle classi terze abbiamo partecipato

all‟ultimo appuntamento con i volontari dell‟organizzazione Greenpeace, in cui è

stato trattato ampiamente il problema dell‟estinzione dei cetacei e della ricca

varietà di flora e fauna del Mediterraneo. Questo è considerato il mare della

diversità e dell‟abbondanza, si è formato circa 140 milioni di anni fa ed è uno dei

meno estesi d‟Europa. Ospita una ricca varietà di ecosistemi: praterie di posido-

nia, scogliere rocciose delle zone costiere, montagne sottomarine e fosse oceani-

che dei suoi abissi. Esso, nonostante rappresenti meno dell‟1% dei mari del mon-

do, è la dimora di più di 10.000 specie e contiene il 9% della biodiversità. Sotto

la sua superficie ospita più di 7241 specie animali e 1351 specie vegetali, che oggi rischiano la vita a causa delle attività

dell‟uomo che minaccia interi ecosistemi marini. La presenza di più specie serve a mantenere l‟equilibrio contribuendo ad arric-

chire la biodiversità. I problemi che disturbano l‟equilibrio tra le specie marine sono molteplici:

inquinamento provocato dalle emissioni terrestri (ogni anno vengono riversate nel mare oltre 716.000 tonnellate di

idrocarburi);

2° NUMERO

foresta amazzonica sono velenosi ed estremamente pericolosi ma essi

non devono essere uccisi per non spezzare la catena alimentare che

porterebbe all‟estinzione di molte altre specie viventi. Ci sono ancora

delle tribù indigene che abitano la foresta e in essa riescono a trovare

tutto ciò di cui hanno bisogno, cibo, legna per costruire capanne ed

armi, pelli e fogliame per coprirsi. Nella giungla pluviale dell‟Oceano

Pacifico vivono 1600 specie di uccelli, 30000 specie di piante e 500

specie di mammiferi. I più grandi animali sono gli Orangu-tan, cioè

“uomo delle foresta”, una delle più grandi scimmie antropomorfe che

più pesare altre 90 chilogrammi! Troviamo inoltre l‟”Arotitano”, il

fiore più grande del mondo ma anche…il più puzzolente: i suoi enor-

mi petali emanano infatti un odore nauseabondo che ha lo scopo di

attirare gli insetti. Il “Queen Alexandra‟s Birwuslg” è l‟esemplare di

farfalla più grande del mondo con i suoi 30 centimetri di apertura ala-

re. Nella foresta Africana del Congo ci sono 1000 specie di uccelli,

400 mammiferi e ben 12 milioni

di abitanti che vivono in perfetta simbiosi con la foresta riuscendo a soddisfare tutti i loro

bisogni primari. Nella foresta del Canada vi sono alberi che superano i cento metri di altez-

za, numerose specie di orsi e lupi e un milione di indiani come i Mapuche e i Cuence i quali

si guadagnano da vivere facendo i saumi, i pastori di renne. La foresta pluviale temperata

del Sud America si trova fuori dai tropici, al suo interno il clima è molto umido per le ab-

bondanti piogge e costituisce l‟habitat ideale per numerose specie animali e vegetali, come

gli esemplari unici di lerce, la rana darwin e il cervo delle Ande. La foresta più grande del

pianeta è in Siberia dove crescono 2000 specie di piante tra cui molte erbe medicinali, si

trovano inoltre animali dell‟estremo oriente, tigri siberiane e leopardi delle nevi. Qui abita il

popolo Nanai, esperto in allevamento e coltivazione di piante selvatiche. Queste preziose

foreste rischiano di scomparire a causa del taglio indiscriminato a cui sono sottoposte. Il

“taglio a raso” distrugge infatti un intero ecosistema ed impedisce la rigenerazione sponta-

nea delle piante che vengono abbattute. Gli speculatori, chiamati “baroni del le-

gno” ,presentano alle autorità false certificazioni di acquisto dei terreni ed invadono abusi-

vamente le foreste, cacciando dalle loro abitazioni le pacifiche popolazioni che lì risiedono

da generazioni e uccidendo migliaia di specie animali. Sono molte le multinazionali che, per

aumentare i loro profitti, non esitano a distruggere intere piantagioni per ricavare un olio emolliente dalla palma. Una tra queste

è la DOVE, nota industria cosmetica e proprio davanti alla sua sede gli attivisti di Greenpeace hanno inscenato una dimostrazio-

ne contro l‟uso dell‟olio di palma. Anche la nostra italianissima Nutella contiene tra i vari ingredienti l‟olio di palma e anche in

questo caso Greenpeace si sta battendo affinchè esso venga eliminato. Molto spesso le foreste vengono distrutte per catturare gli

animali che in essa vivono e ricavarne pellame per foderare gli interni delle automobili o fabbricare le scarpe di vera pelle. Le

industrie di mobili vanno ad accaparrare enormi quantità di legname nelle foreste dell‟Africa perché i costi sono inferiori e i

controlli delle autorità inesistenti e purtroppo l‟Italia è ai primi posti di questo sfruttamento. Quando acquistiamo dei prodotto in

legno dobbiamo prima assicurarci che essi riportino il marchio FSC il quale ci assicura che non sono stati tagliati degli alberi in

modo illegale. Altri marchi di garanzia da tenere presente sono: Nordic Swan, il marchio comunitario e l‟angelo azzurro.

Classe 3ªD e 3ªF

PAGINA 21 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

urbanizzazione delle coste (cioè la costruzione di porti, case…

che alterano negativamente l‟habitat naturale marino);

cambiamento climatico dovuto all‟effetto serra che provoca

l‟adattamento ambientale di specie “aliene” che normalmente

non sono tipiche del Mar Mediterraneo ma di mari tropicali.

traffico marittimo.

pesca eccessiva praticata a volte con tecniche distruttive e ille-

gali, un tipo di pesca illogica che lascia il segno sull‟ecosistema

marino e danneggia il fondale (il 75% delle popolazioni ittiche

sono sovra sfruttate con scarto del pescato pari al 20%-80%).

Il caso più scandaloso di pesca illegale è quello praticato con le spadare, vie-

ne usato un tipo di rete “derivante” di cui esistono diverse versioni, tutte

naturalmente vietate, lunghe dai 10 ai 15 km e alte circa 15 m. Queste reti vanno alla deriva in alto mare, non sono selettive, rie-

scono addirittura a pescare le sardine, le balene, gli squali, i delfini e le tartarughe che a causa di questo tipo di pesca sono a ri-

schio di estinzione. Per questo motivo le spadare sono state definite “muri della morte”. Ogni anno oltre 300.000 cetacei muoio-

no inutilmente. Un‟altra seria minaccia per l‟ambiente sottomarino è rappresentata dalle reti abbandonate che finiscono nel fon-

dale, i pesci vi rimangono impigliati e nel tentativo di liberarsi si avvolgono ancora di più e muoiono per soffocamento. Altra

pesca molto praticata è quella del tonno. Esistono diverse specie di tonno: il tipo “pinne gialle” è quello più consumato in Italia,

il “tonno rosso” è meno diffuso, è tipico del Mediterraneo ed ha un valore di mercato molto alto, viene consumato soprattutto in

Giappone. In tempi recenti sono state perfezionate le tonnare, navi specializzate che si avvalgono di strumenti tecnologici che

captano i banchi di tonni e li catturano con le reti. Il tonno durante la vita si sposta in cerca di cibo, ragion per cui quando viene

catturato è ormai dimagrito parecchio. Le esigenze di mercato richiedono pesci sostanziosi, quindi negli allevamenti il tonno

viene sottoposto a dei trattamenti. Ma per far ingrassare un tonno di un solo Kg sono necessari 15-25 Kg di mangime, cioè gran-

di quantità di altro pesce sottratto al mare. La commissione interna per la conservazione dell‟Atlantico, ovvero l‟ICCAT, fissa le

quantità di pesce pescabili in un determinato periodo, ma i Paesi membri il più delle volte non rispettano i giusti limiti. Una pos-

sibile soluzione è rappresentata dalle “riserve marine” cioè aree protette dove si cerca di tutelare, in maniera sostenibile,

l‟ecosistema e la sua biodiversità. La proposta di Greenpeace è di ampliare a 32 le riserve marine nel Mediterraneo. La riserva

marina più importante è il “Santuario dei cetacei” istituito nel 1992 che si trova tra le coste della Liguria, della Corsica e della

Sardegna, ed è la più grande area protetta marina. Ospita diverse specie di cetacei di cui molte in via di estinzione. Qui si trova-

no: delfini, balenottere, capodogli, tursiopi, stenelle striate, globicefali, grampi, zifi. Nell‟area della riserva durante l‟estate le

correnti di risalita (upwelling) portano in superficie una grande quantità di nutrienti che permettono la crescita del plancton su

cui si basa la catena alimentare che comprende i cetacei. Fra le battaglie di Greenpeace, la più importante è sicuramente lalotta

contro la caccia alle balene; che un tempo veniva praticata per ricavare olio, carne, lubrificanti e per produrre stecche per i busti.

Greenpeace intervenne nel 1975 per la prima volta, interponendo i suoi gommoni tra un arpione e una balena; continuò la sua

battaglia tra il 1975-1985; dal 1986 collabora con l‟IWC (International Commission Whaling) che ha stabilito la sospensione

della caccia commerciale. Oggi le balene possono essere uccise solo per motivi scientifici e in un numero limitato, ma molti pae-

si come il Giappone usano questa clausola in modo scorretto. L‟IWC nel 1994 ha istituito il santuario dei cetacei nell‟Antartide

proprio per diminuirne la caccia. Nonostante questo, negli ultimi 18 anni sono stati cacciati più di 3800 esemplari. Per migliorare

e migliorarci dobbiamo seguire i consigli che ci sono stati dati:

- quando si compra del pesce chiedere la provenienza;

- ridurre gli scarichi in mare per mantenerlo pulito;

- aiutare a combattere l‟effetto serra che sta distruggendo il nostro pianeta;

- se abbiamo un acquario assicurarci di comprare pesci e piante allevati;

- aiutare a salvare le balene, per esempio rifiutando di andare nei paesi che ne praticano la caccia;

- fare sapere in giro come la pensiamo!

Questi tre incontri ci sono serviti

a comprendere i danni che conti-

nuando così stiamo provocando

al nostro pianeta distruggendo

tutto ciò che ci circonda. Pur-

troppo non tutti seguiranno que-

sti consigli perché non si sono

resi ancora conto che di casa ne

abbiamo una e che quindi dob-

biamo salvaguardarla e pro-

teggerla con tutti i mezzi

possibili.

Classi 3ªA e 3ªB

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 22

VISITA ALL’ACQUARIO

Giorno 12 Febbraio 2010 noi alunni delle classi seconde

della scuola primaria siamo andati a visitare l‟acquario di

Giarre. La guida ci ha fatto entrare in una lunga stanza -

corridoio, nella quale erano sistemate, a destra e a sini-

stra, tanti acquari piccoli e grandi che contenevano pesci

e piante non solo del mar Mediterraneo, ma anche di altri

mari. Nelle pareti c‟erano pure tante vetrine con gusci di

conchiglie, di granchi e aragoste. Abbiamo potuto osser-

vare: il pesce Donzella che cambia sesso durante la sua

crescita ed è di tanti colori; il pesce Pagliaccio tutto rosso

con le strisce bianche che vive dentro gli anemoni; il

pesce Piranha, sia quello erbivoro (squame grigie e pan-

cia arancione), che quello carnivoro (squame argentate e

pancia rossa); il Polpo con i suoi otto tentacoli, che si

arrampica e si appiccica con le sue piccole ventose; le

Stelle marine grandi e piccole, bianche, rosse e arancioni

che riescono a rigenerare le parti del corpo spezzate; il

pesce Gatto che vive in profondità e ha la testa piatta

circondata da tanti baffi che aiutano l‟animale a capire

dove si trova perché non ha una buona vista; l‟Orata

dall‟occhio cieco, perso durante un combattimento con

un Gattuccio, piccolo squaletto; la Cernia bruna, grandis-

sima e lucente, che vive sempre nella stessa tana nasco-

sta tra le rocce. Alcuni di noi sono rimasti impressionati

dalle Murene che ci guardavano aprendo e chiudendo

continuamente la bocca dentata; dall‟Iguana che, nasco-

sta tra le piantine, si riscaldava con la luce delle lampade;

dai Granchi che camminavano all‟indietro e dai Paguri

nascosti dentro gusci abbandonati; dalle Rane e dalle

Tartarughe di tanti colori che da grandi diventano ag-

gressive; dal pesce Coltello tutto nero con le pinne bian-

che e trasparenti che quando nuotava sembrava un fanta-

sma. La guida, durante tutta la visita alle varie vasche, ci

ha spiegato, con tanta pazienza, tutto quello che noi ab-

biamo osservato e ha risposto a tutte le nostre domande.

Per concludere, nel piano di sopra abbiamo assistito alla

proiezione cinematografica: “Il pesce parlante”. La pro-

tagonista era una bambina che aveva incontrato una cer-

nia di nome Alfio che parlava in siciliano e si lamentava

degli uomini incoscienti. Alla fine dell‟avventura la bam-

bina capisce quanto sia importante rispettare i pesci an-

che non abbandonando rifiuti in mare. E lo abbiamo ca-

pito anche noi.

Classi 2ª C e 2ª G Scuola Primaria

CATASTROFE SUL FIUME LAMBRO

Giorno 23 Febbraio 2010,

a Milano, una enorme

quantità di petrolio è fini-

ta nel fiume Lambro ed in

alcune ore ha raggiunto

il Po. Tutto è iniziato

nella ex raffineria

"Lombarda Petroli", nella

notte tra il 23-24 febbra-

io scorso: da 400 a 600

tonnellate di gasolio so-

no fuoriuscite dai serba-

toi. Dopo le varie indagini, si pensa sia stato un atto in-

tenzionalmente voluto ed è stata la testimonianza

di Giorgio Crespi, il custode dell'industria, a confermarlo. Affer-

ma che quella notte era proprio lui a sorvegliare l'ex raffineria

e dice di aver sentito qualcosa o qualcuno provocare un rumore

ma, al buio, non è riuscito a vedere nessuno. I primi ad accor-

gersi delle macchie oleose nel fiume, sono stati gli operai della

Enel Green Power che hanno avvertito la Protezione civile,

l'Esercito, gli Enti locali e le autorità di Governo. Tutti, in questi

ultimi giorni hanno messo in gioco le proprie possibilità, lavo-

rando giorno e notte, più velocemente possibile, creando delle

barriere artificiali per proteggere il fiume Po. A soffrire di più

sono la flora e la fauna. Al WWF di Vanzago (Mi) sono state

portate soltanto poche specie di volatili come i germani reali, in

fin di vita, per l'inalazione delle sostanze tossiche presenti nel

fiume. Gli animali sono stati ripuliti con olio di vasellina e disin-

tossicati con delle speciali pillole. Questo é un disastro ecologi-

co perché, se non si riesce a fermare la chiazza oleosa al più pre-

sto, in pochi giorni arriverà al delta e inquinerà il mar Adriatico.

Il petrolio è velenoso per le piante e gli animali che ne stanno già

subendo le conseguenze. I presidenti delle regioni Lombardia,

Emilia Romagna e Veneto hanno chiesto al governo di dichiara-

re lo stato di emergenza nazionale. Dell‟enorme quantità di pe-

trolio, buttata nel fiume, ne è stata recuperata una parte esigua.

Questa notizia è stata diffusa ampiamente dalla televisione, dai

siti internet, dai giornali, perché il fatto rappresenta una catastro-

fe ambientale, come hanno dichiarato varie associazioni. Nel Po

da giorni scorre questa massa nera di petrolio lunga decine di

chilometri. Ultimamente si è parlato molto degli effetti inquinan-

ti del petrolio, ma cos'è il petrolio? Il petrolio è una miscela di

idrocarburi, liquidi, solidi o gassosi; è molto importante per le

industrie petrolchimiche, si è formato grazie alla decomposizio-

ne, in ambiente privo di ossigeno, di plancton e alghe marine

intrappolati in lagune o mari poco profondi. Questa sostanza

organica, riversatasi nel fiume, purtroppo ha fatto morire molti

esseri viventi come le piante acquatiche che vivevano in

quell'habitat, ma soprattutto gli animali perché in pochi sono

riusciti a salvarsi e quelli vivi sono tutti imbrattati e rischiano di

morire. I volontari usano dei prodotti speciali per pulire alcune

zone del corpo come le zampe, il becco, gli occhi e le orecchie.

Anche il letto dei fiumi Lambro e Po è stato inquinato; si è temu-

to anche per l‟ inquinamento dell‟acqua potabile, dato che

l‟acquedotto di Ferrara attinge da una falda alimentata dal Po.

Come cittadini, sbigottiti di fronte a tali fatti criminali, speriamo

che i danni ambientali possano essere, sia pure in parte, risolti al

più presto perché è molto triste sapere che due fiumi sono stati

inquinati, ma è ancora più brutto sapere che molti esseri viventi

sono morti, non per un incidente, ma per una „volontaria‟azione

di danneggiamento della natura.

Martina Morabito, Martina Petralia e Vanessa Sindona 1ªB

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 23

Il 15/12/2009 oltre 200, tra studenti e insegnanti, hanno partecipa-

to, nella centrale ''Ettore Majorana'' di Termini Imerese, alla ceri-

monia di premiazione regionale del concorso PLAYENERGY, tra

questi gli alunni dalla classe 3ªB dell‟anno scolastico 2008/09, il

cui lavoro è stato inserito nel libro progetti edizione 2009. Gli

argomenti sviluppati dai nostri ragazzi e che hanno fatto meritare

loro il premio Playenergy sono stati:

Il risparmio energetico. Impiego razionale dell'energia negli edifi-

ci.

I biocarburanti. L‟inquinamento lumi.

Fonti energetiche rinnovabili: energia solare, energia eolica, idro-

elettrica, geotermica

Salvaguardia dell'ambiente e sviluppo economico mondiale. Im-

patto ambientale delle fonti rinnovabili

Impatto ambientale delle fonti non rinnovabili. Statistiche sul con-

sumo di energia. L‟ energia nucleare

L‟inquinamento dell‟aria e l‟effetto serra

Fonti energetiche fossili : Petrolio, Carbone. La dipendenza ener-

getica della nostra società

L‟ energia nucleare. Sicurezza e protezione degli impianti nuclea-

ri. Smaltimento delle scorie radioattive.

A premiare i vincitori, alla presenza di

autorità e giornalisti sono stati il diret-

tore della centrale, Ignazio Mancuso,

gli assessori del comune di Termini

Imerese, Anna Amoroso e Angela

Campagna, e il senatore Giuseppe Lu-

mia. Complessivamente, in Sicilia, sono

state circa 650 le scuole e oltre 17.300

gli studenti che hanno partecipato, con

grande entusiasmo, all'edizione 2008-

2009 di PlayEnergy, il progetto ludico-

educativo promosso da Enel e dedicato

a docenti e studenti delle scuole italiane

ed estere, con l'obiettivo di informare e

coinvolgere i giovani sui temi dell'ener-

gia e della tutela dell'ambiente. In que-

sta edizione, attraverso il tema "Cercasi

eco-idee per la tua città", gli studenti

sono stati invitati a osservare in modo

critico l'impiego quotidiano dell'energia

elettrica, per individuare e proporre

delle soluzioni ottimali di utilizzo, in

grado di trasformare le città in modelli

di efficienza energetica, a beneficio

dell'intera comunità. Attraverso questo

concorso, lanciato nel 2003 e giunto

alla sesta edizione, Enel rinnova ogni

anno il suo impegno per la diffu-

sione, tra docenti e ragazzi, di una

conoscenza consapevole delle te-

matiche energetiche e scientifiche.

"Riteniamo che la conoscenza delle

tematiche energetiche - ha dichiara-

to Ignazio Mancuso, direttore della

Centrale - sia uno strumento per

promuovere e diffondere la cultura

del rispetto ambientale e per parte-

cipare in maniera responsabile alla

vita della nostra società. Educare i

giovani a un corretto utilizzo dell'e-

nergia consente di accrescere in

loro consapevolezza e capacità

critica, indirizzandoli verso scelte e

comportamenti sostenibili". Il gran-

de successo del concorso negli 11

Paesi partecipanti ha portato al

vaglio delle diverse giurie oltre

3.000 progetti ricchi di soluzioni

originali per produrre e consumare

in modo responsabile l‟energia.

PAGINA 24 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

GIOCHI MATEMATICI DELLA BOCCONI

Come ogni anno, tornano i “giochi matematici”, organizzati dal Centro di ricerca PRISTEM

dell‟Università “Bocconi” ai quali i nostri alunni partecipano con grande entusiasmo. I giochi mate-

matici sono progettati come momento di avvicinamento alla cultura scientifica e intendono presenta-

re la Matematica in forma divertente e accattivante. Logica, intuizione e fantasia sono gli unici re-

quisiti necessari per la partecipazione all‟iniziativa che intende valorizzare l‟intelligenza dei nostri

studenti migliori e, nel frattempo, recuperare quei ragazzi che non hanno un particolare interesse per

la Matematica. A partire dall‟edizione del 2002, una parte delle quote d‟iscrizione viene devoluta a

favore di alcune scuole elementari in Africa per sostenere a distanza l‟educazione di ragazzi che vivono in una situazione di gra-

vi difficoltà economiche e sociali. Anche quest‟anno i nostri alunni hanno dato ottimi risultati nei “giochi matematici d‟autunno

2009‖ , infatti, giorno 8 marzo 2010 ci sono stati comunicati ufficialmente i nominativi dei primi tre classificati per cia-

scuna categoria:

CATEGORIA CE : 1° Torrisi Gaia – 2° Trimarchi Gabriele —3° ex equo Sicali Raffaele,

Pennisi Claudia,Trefiletti Oriana e Sindona Ludovica

CATEGORIA C1 : 1° Stira Serena — 2° Petralia Martina – 3° D’Urso Santina

CATECORIA C2 : 1° Di Bella Salvatore — 2° Circhirillo Giulia – 3° Nobile Giulia

Il 18 dicembre 2009 i nostri alunni vincitori di 3°B sono

andati in televisione, insieme agli altri ragazzi vincitori

del concorso Cercasi eco-idee per la tua città, edizione

2008-2009.

Sono anche loro ad averla spuntata tra più di 3.000 pro-

getti.

Mille complimenti e tanti premi, ma non bisogna dimen-

ticare che a vincere è stata soprattutto la sostenibilità,

grazie all‟impegno di tutti i partecipanti, anche di quelli

che non hanno vinto, perché comunque con il loro impe-

gno hanno contribuito al vero obiettivo del progetto:

diffondere una cultura della sostenibilità condivisa!

PROBLEM SOLVING

Anche quest‟anno il nostro Istituto partecipa alle Olimpiadi di problem

solving, progetto promosso dal Ministero dell‟Istruzione, dell‟Università e

della Ricerca, che vede coinvolti alunni di classe quinta di scuola primaria

e terza di scuola secondaria di I grado. Il problem solving rappresenta un

approccio didattico teso a sviluppare, sul piano psicologico, comporta-

mentale ed operativo, l'abilità di soluzione di problemi. Spesso questo

processo è associato allo sviluppo delle abilità logico-matematiche, tutta-

via, in un‟ottica interdisciplinare, questa non si rivela l'unica area didattica

che può giovarsi di dette abilità. Questo progetto rappresenta una iniziati-

va che tende a favorire ed incrementare, le procedure di problem solving

nel lavoro quotidiano di docenti ed alunni ed ha come obiettivi la valoriz-

zazione delle eccellenze nelle scuole e la diffusione dell‟uso

dell‟informatica come strumento di formazione concettuale e culturale, ma permette anche di far emergere altri aspetti sociali.

Infatti, la competizione organizzata in squadre, mette in evidenza una serie di competenze e di caratteristiche psicologiche indi-

viduali. Poiché un gruppo è un‟entità dinamica, è necessario, da parte dei docenti coinvolti nella guida del progetto, ricono-

scere e indirizzare i vari ruoli dei componenti, creare un clima favorevole alla creatività ma anche al rispetto dei tempi e al rag-

giungimento degli obiettivi, facilitando la comunicazione e appianando i possibili conflitti tra i vari componenti. Pertanto gli

alunni che partecipano al progetto, impegnati in un compito comune per risolvere problemi e realizzare un risultato, attivano il

dialogo mettendo a confronto idee e possibili soluzioni. Gli alunni durante gli allenamenti, in modo sempre più puntuale, sono

in grado di monitorare i processi e di valutare i gradi di utilità ed appropriatezza dei diversi processi risolutivi, nonché di utiliz-

zare rappresentazioni personali di procedure, attivando positivi transfer degli apprendimenti che li rendono sempre più capaci di

ridurre gli errori nelle prestazioni successive. Questi allenamenti consentono allo studente di effettuare delle connessioni con-

cettuali e operative che accelerano l'apprendimento, arricchiscono la conoscenza, conferendo maggiore solidità e stabilità. In

conclusione riteniamo che acquisire, progressivamente, capacità di problem solving serve ad agevolare le potenzialità

d‟apprendimento per gli allievi, che manifestano il desiderio di coinvolgimento nelle attività di formazione.

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 25

PROBLEM SOLVING

Il nostro istituto, per il secondo anno consecutivo, partecipa alle

“Olimpiadi di problem solving”. Questo progetto, che si svolge durante le

ore pomeridiane, ha coinvolto numerosi ragazzi delle classi terze delle

varie sezioni della scuola secondaria di I grado. Durante i primi incontri, in

modo del tutto casuale noi ragazzi siamo stati divisi in varie squadre deno-

minate: i relativi, gli alfa, i razionali, i numeri primi, gli irrazionali e

pigreco. Ogni squadra partecipa alle varie gare di istituto che si svolgono,

periodicamente, on-line per arrivare alla gara regionale e nazionale. Questo

corso ci aiuta ad approfondire le conoscenze riguardanti le materie che

studiamo a scuola ma soprattutto allena la nostra mente a capire e a svol-

gere molti esercizi con modalità del tutto diverse da quelle usate quotidia-

namente. Spesso le tre ore di allenamento trascorrono in fretta e ci accor-

giamo di essere stanchi soltanto alla fine. Comunque, nonostante gli sforzi

mentali che gli allenamenti richiedono, per noi questi incontri diventano spesso un momento per divertirci e migliorare la socia-

lizzazione. Le squadre del “Problem Solving”

IL CREDITO SICILIANO VIENE A SCUOLA

Giorno 11 febbraio 2010 è venuta nella nostra scuola un‟impiegata del Cre-

dito Siciliano di Fiumefreddo di Sicilia, la quale ha incontrato noi ragazzi

delle terze medie per spiegarci come funziona oggi il sistema bancario e

come ha avuto origine l‟uso del denaro. La signora sta sviluppando un pro-

getto dal titolo “La banca va a scuola” per conto del Credito Siciliano, il

progetto è rivolto agli studenti delle varie scuole per offrire loro una prima

formazione economica. Nel ripercorrere la storia della moneta, la signora ci

ha parlato anche del baratto, primitiva forma di scambio, che consentiva

alle persone di ottenere ciò di cui avevano bisogno scambiando prodotti.

Poi, attraverso delle slide, ci ha fatto vedere le prime forme di moneta.

L‟uso del denaro ha avuto inizio già ai tempi dell‟Impero romano e poi si è

diffuso ulteriormente ai tempi di Carlo Magno e del suo Impero. All‟inizio

la moneta era d‟oro, d‟argento o di bronzo, non era sempre rotonda ed era

senza simboli impressi; si pensa che siano stati i commercianti a mettere i

primi sigilli sulle monete, come garanzia che le monete erano costituite da

vero oro o argento. Parlando dell‟oro delle monete, la relatrice ha fatto rife-

rimento anche alla leggenda del Re Mida, per farci capire quanto l‟oro fosse

importante e oggetto di desiderio. Successivamente ci ha spiegato la nascita

del sistema bancario; esso ha avuto origine grazie a uomini potenti che si

offrivano di custodire il denaro di ricchi commercianti, probabilmente men-

tre questi erano occupati in lunghi viaggi, e, al loro ritorno, essi trovavano il

loro capitale arricchito dagli interessi. Siamo venuti a conoscenza, inoltre, del fatto che le prime banconote vennero stampate

sempre per agevolare i mercanti che non potevano portarsi dietro tutto il loro oro ma avevano bisogno di far fronte ai pagamenti

delle merci con qualcosa che avesse valore e testimoniasse la corrispondenza in oro depositata presso i nobili signori primi ban-

chieri. Come oggi, anche un tempo era lo Stato a far stampare e diffondere le banconote, e l‟arte del conio non è cambiata, si è

solo perfezionata grazie alle nuove tecnologie. Gli Stati, tuttavia, dovevano controllare sempre che la stampa e la circolazione

delle banconote non superasse mai il valore reale dell‟oro posseduto da ogni singolo Stato, altrimenti la moneta avrebbe perso il

suo valore e ci sarebbe stata quella che noi oggi chiamiamo inflazione. Recentemente, oltre alle banconote che sono via via

cambiate, tanto che oggi abbiamo l‟euro nella maggior parte dei paesi europei, sono nate forme di pagamento sempre più veloci

ed efficienti, come le carte di credito, le carte prepagate, gli assegni, i bonifici … che rendono possibili acquisti e transazioni

d‟affari senza l‟utilizzo di denaro contante. Certamente le “carte” hanno un costo per il cliente, ma, di contro, offrono sicurezza,

credito e garanzia. Tutte queste moderne forme di pagamento rappresentano un impegno di pagamento legato a un conto corren-

te aperto in banca. Le banche offrono ai loro clienti la possibilità di fare anche mutui per l‟acquisto di case o proprietà, antici-

pando il denaro occorrente; quest‟operazione permette ai clienti di restituire il valore in rate con l‟aggiunta di un interesse. Infi-

ne l‟impiegata del Credito Siciliano ci ha sollecitato a risparmiare anche una piccola cifra ogni giorno, “ noi siamo italiani cre-

sciuti nella mentalità del sacrificio e del risparmio ” – ci ha detto -“ non siamo come gli americani che vivono nel debito ― ,

invece di spendere le nostre paghette in frivolezze, dovremmo provare a mettere qualcosa da parte sviluppando quella mentalità

del risparmio che ci potrebbe portare un giorno ad avere un piccolo capitale messo da parte. Vivere l‟esperienza della “Banca a

scuola” è stato molto interessante e come per tutte le offerte formative che riceviamo siamo sicuri che anche questa ci aiuterà a

diventare buoni cittadini nella società di domani, se non altro prima di spendere i nostri soldi o quelli dei nostri genitori per cose

superflue ci penseremo un po‟ di più.

Chiara Patanè e Giulia Trippiedi 3ªE

PAGINA 26 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

“CHILDREN’ S DAY” IN TURCHIA Come ogni settimana, anche giovedì 18 Febbraio abbiamo assistito ad

una lezione in inglese di interculturalità tenuta dalla nostra assistente Co-

menius Badegül. Tra le tante informazioni e conoscenze che abbiamo da

lei appreso nelle precedenti lezioni, quel giorno è stato interessante sape-

re come si festeggia in Turchia un‟importante festa nazionale, chiamata

“Children‟s day”. Questa festività, avente come protagonisti i bambini, ha

nobili origini: il 23 Aprile del 1920, durante la guerra d‟Indipendenza

turca, si svolse infatti un‟Assemblea Nazionale tra i più alti esponenti

della politica per decidere le sorti del Paese. Così si decise di ricordare

questa importante data celebrando coloro che saranno i futuri cittadini

turchi, che s‟impegneranno a garantire un futuro migliore alla loro patria.

A volere questa festa nazionale fu proprio il fondatore della Repubblica

Turca, Mustafa Kemal Atatürk. Questa ricorrenza si svolge quasi come un Carnevale ma, come abbiamo già citato, ha origini

nobili e tutti tengono molto a ricordare questo giorno. Molti mesi prima dell‟occasione, adulti e bambini si preparano organiz-

zando recite, balli, sfilate e realizzando costumi utili per la scenografia della festa. Si tratta sicuramente di un grande evento e,

per quello che abbiamo potuto vedere nelle foto e nei video, abbiamo capito che tutto deve essere alla perfezione, in modo tale

che quel giorno, oltre a trasmettere gioia nel cuore di chi guarda, i bambini possano trasmettere anche il loro grande impegno e il

significato profondo di questa festa. Solitamente, i luoghi in cui si svolge sono grandissimi, addirittura si usano gli stadi. Negli

stadi, sugli spalti, i bambini hanno piccoli teli colorati che, uniti tra loro con movimenti precisi, danno origine alla bandiera turca

o ad altre immagini o figure. I piccoli della scuola materna sfilano in luoghi chiusi facendo le loro esibizioni. I più grandetti e-

scono a sfilare e a ballare per le vie della città e la sera hanno il permesso di andare in luoghi adatti a presentare i loro spettacoli.

La cosa però che ci ha colpito di più è che una rappresentanza di bambini più grandi, in quel giorno, prendono il posto delle più

alte cariche della politica, ricevendo da loro incarichi e cercando di mettere in atto delle soluzioni per migliorare la situazione in

Turchia e deliberando su politiche inerenti l‟educazione e l‟ambiente. Si comportano, insomma, come dei piccoli capi con potere

decisionale ed esecutivo. La festa però non è solo per i bambini turchi. In questi giorni, infatti, si possono realizzare scambi

culturali: i bambini turchi invitano nelle proprie case bambini stranieri

per far conoscere loro questa importante ricorrenza. E sono molte le

Nazioni che ogni anno partecipano a questa grande festa. Anzi, dob-

biamo ricordare che nel 1979 l‟UNESCO proclamò per quell‟anno la

festa dei bambini come festa internazionale. Da allora molte altre

nazioni firmarono un trattato per festeggiare la stessa ricorrenza. An-

che l‟Italia ha aderito, ma ora la festa non è più celebrata. Secondo noi

è una festa che fa sentire responsabili tutti i bambini e che sviluppa in

ognuno di loro l‟amore per la patria e per la pace nel mondo. Per que-

sto motivo vorremmo concludere con il loro motto, che dovrebbe esse-

re il motto di ogni singola nazione: “Peace at home, peace in the

world”.

Giovanni Selgi e Ramona Sergi 5ª G

Scuola primaria

COMENIUS

15 October… The adventure of a Turkish girl started in

İstanbul Atatürk Airport. She was very excited about and

scared of the things waiting her in a small town of Sicily.

On the plane, she was thinking about her decision,

“Would it be better if I chose a bigger town?, Can I stay

3 months instead of 4?, How can I live in a country lan-

guage of which I don‟t know?...”. When she arrived at

Catania Airport with these thoughts, she was almost re-

gretful for her decision. Then, she saw the faces that she

remembered from the photo sent to her, they were smil-

ing to her: the principal Maria Luisa Leotta and the su-

pervisor Vera La Spina. When they talked to her, she felt

as if she knew them before. So, it was not scary as she

expected. Moreover, it was a good beginning. After the

third day, the entire scare was gone. As this excited and

scared Turkish girl, I had a wonderful time in this small

but lovely town of Sicily and now I have a lot of

ALLA SCOPERTA DI

LUOGHI E TRADIZIONI :

al castagno dei cento

cavalli, al castello di

Calatabiano,

al Carnevale di

Acireale ...

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 27

beautiful memories with my friends, students, neighbours, namely with everybody

who made me happy during my little stay in Fiumefreddo. These memories starts just

from the moment I came to Sicily. For example: for the first night and morning I was

provided with tea, water, biscuits, chocolate bars, fruit juices by my supervisor and an

apple cake prepared by my landlady. The first morning, when I was thinking how I

could succeed to remember names of everybody, I was provided with a file which

contains photos with the names under it. These are one of the important things that I

cannot forget ever, that meant a lot to me. The first days of the school were also sur-

prising for me. What I expected was a serious school with serious teachers. However,

it was apparently the opposite. When I stepped into the school, there was a beautiful

poster on which writes “Welcome to our school, Badegül!” prepared by the students

from 5ªG and there were „cannoli siciliani con ricotta‟ on the table from the teacher Rosita Alberti. Another surprise was the

huge cake on which writes “Welcome Badegül” in the teachers‟ meeting. While I was meeting all the teachers, I realized that

everyone was hospitable, kind and helpful to me like the rest of my friends in Sicily. With such an environment at the school, I

could have the chance to present my country in English lessons, to make origami in art lessons, to teach a little Turkish in math

lessons and to know the Italian music in music lessons. Most of the students were enthusiastic about my lessons although they

didn‟t understand English much. Furthermore, they prepared posters about almost all the presentations I have made. It was good

for them to learn about Turkey and for me to learn about Italy from the posters which compare Turkey and Italy. One of the

aims of Comenius Project was to have an experience as a prospective teacher with the experienced teachers. Since I‟m a new

English teacher in my country, the English lessons I had with Tina Nicita, Rita Favosi

and Nunzia Scalzo were a kind of practice teaching classes for me. I had learnt much

from them about teaching English and classroom management. So, the aim is perfectly

fulfilled. Thanks to my supervisor, my principal and Sabrina Strazzeri, I could have

seen a lot of places. The first weekend I was in the scouts‟ meeting on Etna with my

principal and supervisor; and the next week, in Taormina; and then Zafferana for

„Ottobrata‟ with Vera and Sabrina. Then, for Comenius induction meeting, we were in

Rome with my supervisor and Rita Favosi. So, I could see the biggest open air mu-

seum which is Rome itself. Moreover, on my religious holiday for the Sacrifice Feast,

I had permission to go Venice, Florence and Pisa with my friends from Turkey.So, I

celebrated Sacrifice Feast away from home but with my friends in a Turkish restau-

rant. Furthermore, by attending the trips organized by the school I saw a museum in

Linguaglossa and a play in English in Catania: King of the Rock. During 5 months, I participated in or saw some festivals, cele-

brations or festival preparations of Italy. The first one was the Christmas. Everybody was prepared for that day and so are the

shops and streets. Trees, presents, special cakes for Christmas called “Panettone”, a typical decoration called “Presepe”… etc.

Also, as the elementary school, we had a recital for the Christmas. The theme of this recital was peace and there were songs and

poems from different countries. So, we included a poem and a song in Turkish. It was very fascinating to hear our little students

sing a song and read a poem in Turkish. After Christmas, we celebrate a common festival: New Year. Giving gifts for Christmas

and receiving gifts for New Year was a good intercultural experience. Moreover, there was the Carnival. I celebrated my first

carnival -which is like the Children‟s Day in Turkey- in Fiumefreddo with the students. I, also, saw the carnival in Acireale

thanks to Vera and Sabrina. Both carnivals were absolutely amusing. Besides getting to know new places, I met new people in

some places outside of the school, too. One of these places was the gym where I go

with my supervisor and Giovanna Urzì. First, the gym was useful for me to know very

nice ladies and being friends with them. Secondly, it was good for my health which I

neglected for a long time. Another place was my home. Because I live in a floor of a 3-

floored house of Pernicano family, I became a member of their family. Every weekend

I have been with them for a lunch and a dinner at home or outside. Therefore, I could

taste most of the delicious Italian and Sicilian cuisine and I felt the warmth of a family.

Also, it made the life easier knowing that, every day, at least one of the family members

would come to visit me. That resulted in strong bond between us and a good speaking

practice for me. They became my sisters, my friends and my teachers. I tasted Italian

food with the help of my supervisor, the teachers and the students, too. Vera took me to

the places that cook Italian food well and invited me to home to have a lunch and so that she was sure that I tasted everything

special to Italy. Also, the students in 1/C, 2/C, 2/F and 5/G brought me a good deal of delicious typical food of Italy. On Saint

Martin‟s Day and for Orti in Festa, the parents prepared a big range of delectable food. Moreover, in the long breaks the teach-

ers offered me famous biscuits, cakes and coffee of Italy. The Turkish girl who was nearly regretful of coming to Sicily is now

feeling sad for not having more time with her students and friends. She is happy when she sees all the students in 5/G memo-

rized and performed a Turkish dialogue, but sad when she thinks that she may not be able to see them again. She is cheerful

when she goes to Castello di Calatabiano with Vera and Sabrina, but sorry that they will not spend most Sundays together again.

Also, she is sorry to leave her second family, her friends, the gentle principal and caring teachers. However, she thinks that feel-

ing sad for separation is a good thing because it means that all the memories having been constituted together were nice and

joyful. That‟s why she is happy besides being sad and thanks to everybody for such a great experience.

Badegül EREN The Comenius Assistant

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 28

SI E’ CONCLUSO IL CORSO

DI SFILATO ...

UN TUFFO NELLA TRADIZIONE

E NELL’ELEGANZA

Il 2 febbraio 2010 si è concluso il “CORSO DI RICA-

MO” organizzato dall‟Istituto Comprensivo “G. Verga”

di Fiumefreddo di Sicilia, tutor la prof.ssa Vasta Anna-

maria, esperta esterna la prof.ssa Pina Crisafulli. Hanno

partecipato con interesse ed entusiasmo genitori i degli alunni, alcuni insegnanti e il personale di segreteria della stessa scuola. Il

corso si è rivelato fin da subito molto piacevole ed interessante tanto per la possibilità avuta di ammirare la bellezza e l‟eleganza

di molti sfilati quanto per la possibilità offerta di poterne realizzare alcuni come quelli che vedete nelle immagini.

UN

BELLISSIMO

PREMIO

ALLA PACE

SOGNATA

Primo ed importante

riconoscimento uffi-

ciale per “La pace sognata”, racconto illustrato,

realizzato dalle nostre due sezioni di scuola

dell‟infanzia e proclamato vincitore, lo scorso Giu-

gno, della 1ª edizione del premio letterario “Il miti-

co castagno”. Venerdì 19 Febbraio 2010, presso

l‟ex ostello della gioventù di Riposto, infatti, la

prof.ssa Angela Finocchiaro (in qualità di vice-

preside), le docenti ed una rappresentanza dei bam-

bini hanno ritirato una targa offerta dal Presidente

della provincia di Catania, on. G. Castiglione, qua-

le attestato di merito per un risultato scolastico che

va oltre la quotidianità didattica. Alla serata, oltre i

Dirigenti delle varie scuole aderenti a Retetna,

hanno preso parte numerose autorità, tra cui: il

Sen. P. Firrarello, il Dir. Tec. del MIUR, prof.ssa

R. Zammataro, il Sindaco di Riposto, Dott. C. Spi-

taleri ed in particolare il Dir. dell‟U.S.P. di Cata-

nia, Dott. R. Zanoli, che ha espresso parole di pro-

fonda ammirazione per il testo narrativo semplice,

ma al tempo stesso suggestivo. Grande soddisfa-

zione, dunque, per il nostro Istituto, ma soprattutto

per la scuola dell‟infanzia che come sempre ha

dato prova di una vitalità che spesso, però, non

viene evidenziata abbastanza.

Scuola dell’infanzia

Nella foto :

Ispettrice

Rosaria Zammataro

Dott. Zanoli

C.S.A Catania

Ass. Provinciale

alle politiche

giovanili

D.S. Cinthia D’Anna

Tra le varie attività annuali, il nostro Istituto ha scelto di inserire il

progetto “Orti di pace”, svolto in collaborazione con la Facoltà di

Scienze della Formazione dell‟Università di Catania. In questo

progetto sono stati coinvolti gli alunni della scuola dell‟infanzia, le

prime e seconde classi della scuola primaria e le sezioni C ed F

della scuola secondaria di 1 grado (plesso Gona). Lo scopo è

PAGINA 29 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

quello di attivare il metodo del cosiddetto

“imparare facendo”, cercando di coinvolgere

maggiormente gli alunni durante il lavoro quoti-

diano.

L‟orto scolastico rappresenta un grande laborato-

rio all‟aperto, luogo di espressione creativa e

artistica, di valorizzazione della memoria e

dell‟identità del territorio.

Progettare e curare un orto consente di applicare

i metodi della pedagogia attiva e promuovere la

cultura alimentare, guidando i ragazzi alla sco-

perta della diversità delle specie, favorendo così

il recupero di una “cultura del gusto” che valo-

rizzi le differenze organolettiche e faccia riflette-

re sugli stili alimentari adottati in famiglia per

favorire cambiamenti a vantaggio della salute e

dell‟ambiente.

Sul piano metodologico-didattico il progetto ha

un carattere interdisciplinare; coltivare un orto è

un'attività che mette a frutto abilità manuali, co-

noscenze scientifiche, elaborazione del pensiero

logico interdipendente in quanto permette lo svi-

luppo di un sapere trasversale, dove tutte le ma-

terie scolastiche si animano: dividendo l'orto si

applica la geometria, scrivendo racconti si lavo-

ra con l’italiano, analizzando le caratteristiche

dei prodotti si imparano le scienze e perfino un

po' di storia ( ad esempio, le patate sono arrivate

da noi dopo la scoperta dell'America).

L‟orto permette un‟ampia apertura

all‟immaginario, per cui pensare e scrivere ha

più senso perché funzionale a ciò che si vive

personalmente.

Pertanto le pratiche nell‟orto arricchiscono il

bagaglio di conoscenze di ognuno, senza

"traumatizzare" lo sfondo del curricolo costruito

con le proprie insegnanti, ma inserendosi in esso

armonicamente. Non meno importante è la pos-

sibilità che offre l‟orto di far affiorare delle qua-

lità interiori come la pazienza, la costanza e

l‟applicazione senza sosta nel fare una qualsiasi

impresa, doti che richiedono tempi di attesa e

maturazione di capacità previsionali.

L‟orto nasce e cresce, giorno dopo giorno, grazie

al lavoro dei docenti e alunni, i cui gesti quoti-

diani diventano fonte di riflessioni, ricerche e

sperimentazioni: dalla lavorazione del terreno

alla semina, dalla concimazione alla raccolta dei

frutti e al loro ritorno alla terra come nuovo con-

cime e non come rifiuto. Quindi l'allestimento di

un orto scolastico è un‟occasione ideale per edu-

care i giovani, il cui ambiente abituale è la città,

alla conservazione ed al rispetto della natura

creando un ambiente in cui gli alunni impareran-

no a collaborare con gli altri, condividendo emo-

zioni, scoprendo i segreti della natura, assumen-

dosi delle responsabilità e vivendo esperienze

stimolanti che si imprimono nella memoria. Per-

tanto l‟orto, inserito nell‟ampia offerta formativa,

può diventare un importante strumento di cresci-

ta e di conoscenza sensoriale e intellettiva per gli

studenti oltre ad essere un luogo di cura e di

svago, un posto intimo e raccolto per riposare e

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 30

ORTI IN FESTA

PRIMA EDIZIONE

Lunedì 22 Febbraio, nei locali del plesso Liberto, si è

svolta la prima edizione di “Orti in festa”, una manifesta-

zione strettamente legata al Progetto nazionale “Orti di

Pace”, coordinato in Sicilia dalla Prof.ssa Maria To-

marchio, docente della Facoltà di Scienze della Forma-

zione – Università di Catania, la quale ha voluto onorarci

della sua presenza, accompagnata dalla dott.ssa Viviana

La Rosa.

Lo scopo della manifestazione è stato quello di far cono-

scere al territorio fiumefreddese l‟importanza educativa e

didattica del progetto e per tale motivo sono stati invitati

a partecipare tutti i bambini di cinque anni frequentanti

le scuole dell‟infanzia pubbliche e private di Fiumefred-

do, accompagnati da docenti e genitori, nonchè tutta

l‟amministrazione comunale che è intervenuta con

l‟assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Emmi e l‟assessore alla Polizia municipale dott.ssa Pastura. Ad accogliere gli ospiti

c‟era una rappresentanza degli alunni partecipanti al progetto della nostra scuola primaria e secondaria e tutti i bambini di cinque

anni della scuola dell‟infanzia che, rigorosamente vestiti da prodotti dell‟orto, creavano un bellissimo effetto scenografico.

A dare inizio alla manifestazione c‟era il nostro Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Luisa Leotta, la quale, dopo aver dato il

benvenuto agli intervenuti, ha evidenziato come oggi, in un mondo in cui la globalizzazione ha reso tutto facilmente accessibi-

le e uniforme, sia più che mai necessario il recupero di tradizioni tipiche di ogni luogo, compresi i prodotti locali che la terra

offre.

Il progetto “Orti di pace” vuole proprio valorizzare la dimensione del naturale, il rapporto col territorio e la collaborazione con le

vecchie generazioni e per tale motivo il nostro Istituto ha accolto la proposta di essere parte del progetto insieme a tante altre

scuole della provincia di Catania, in quanto ha ritenuto che sia questo il modo migliore per avvicinare i ragazzi alla natura e far

comprendere loro quanto sia importante rispettare l'ambiente. In realtà “Orti di pace” non è affatto una novità: scopriamo infatti

dalle parole della prof.ssa Tomarchio che questo progetto ha origini remote, basta prendere l‟esempio di una scuola siciliana che

nel 1900 coltivava la terra, allo stesso modo come fanno oggi i nostri alunni, facendo in modo di fare scuola attorno a questa

esperienza. Lo scopo era quello di studiare le scienze dal vivo attra-

verso attività didattiche condotte all‟aperto e tale scopo è diventato

una delle finalità della nostra scuola, così come ha dichiarato la refe-

rente del progetto, prof.ssa Marino, che, di seguito, ha illustrato ai

presenti, anche con l‟ausilio di foto, il lavoro svolto dagli alunni negli

orti realizzati nei plessi di Liberto e Gona.

Le parole di elogio su tale iniziativa da parte dell‟assessore Emmi

hanno poi concluso la breve conferenza. Tutti i partecipanti hanno

potuto di seguito osservare l‟orto del plesso Liberto e degustare le

pietanze e i dolci preparati con ortaggi e verdure varie dalle volente-

rose mani dei genitori.

Scuola primaria

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 31

Il nostro istituto comprensivo ha indetto per il secondo anno con-

secutivo il concorso “Sulle ali della libertà”, ispirato al ricordo di

Angelo D‟Arrigo, da sempre riconosciuto come simbolo della

libertà. Il concorso è rivolto alle scuole esterne per le sezioni

grafica e letteraria, mentre gli alunni del nostro istituto possono

concorrere in una sezione di prosa a loro riservata. La prova, per

gli alunni dell‟ultima classe di scuola primaria e per le tre classi

di scuola secondaria di prima grado, si è svolta martedì 23 feb-

braio e gli studenti partecipanti hanno dovuto sviluppare una

traccia ispirata ad un pensiero di D‟Arrigo sul tema della diversità tra le persone, intesa come possibilità di scambio culturale e

crescita personale. Nella traccia proposta si chiedeva infatti agli alunni di spiegare come dalla diversità etnica, culturale, religio-

sa e linguistica possa nascere un‟amicizia che annulli le differenze tra le persone.

CONCORSO ANGELO D’ARRIGO:

TRA ANSIA E MOTIVAZIONE

Anche quest'anno noi alunni delle classi quinte insieme agli alunni

della scuola secondaria, ci siamo preparati ad affrontare la 2ª edizio-

ne del concorso "Sulle ali della libertà" in memoria di Angelo D'Arri-

go. Il concorso, promosso dal nostro Istituto con il patrocinio

dell'Amministrazione Comunale, ha riservato a noi alunni la Sezione

Letteraria Prosa. Il tema trattato quest'anno è stato suggerito da una

famosa frase di D'Arrigo che metteva in evidenza l'importanza della

comunicazione interculturale. Nei giorni che precedevano la prova

del concorso abbiamo riflettuto molto su questo argomento, grazie

anche all'aiuto delle nostre insegnanti e abbiamo imparato che la di-

versità tra persone di ogni tipo, razza, cultura e religione non fa altro

che arricchirci e che per comunicare non è assolutamente necessario

parlare la stessa lingua. Il giorno del concorso non è stato facile su-

perare l'emozione e l'ansia, anche perchè era il nostro primo concor-

so. A dire il vero ci siamo sentite come pesciolini fuor d'acqua. Appe-

na arrivate davanti al cancello d'entrata abbiamo incontrato gli altri

concorrenti, anch'essi in attesa di entrare. Si leggeva chiaro nei loro

occhi che erano smarriti come noi, però lo stare insieme ci dava co-

raggio. Entrati in classe ci siamo seduti e abbiamo aspettato che ci

distribuissero i fogli, per la brutta e la bella copia, e che ci venisse

dettato il titolo del tema da svolgere. Avevamo un pò di paura e nello

stesso tempo sentivamo forte il desiderio di farcela e magari di essere

scelti come vincitori. Nel momento in cui ci hanno dato il via, tutti

noi ci siamo immersi nei nostri personali pensieri per scrivere su quel

foglio ancora troppo bianco le tante idee che ci passavano per la men-

te. Comunque sia, al di là di come andranno le cose, del successo o

dell'insuccesso ottenuto, è stata un'esperienza molto interessante che

ci ha permesso di esprimere le nostre idee sull'argomento, tenendo

conto anche delle esperienze da noi vissute. Ognuno di noi ha sicura-

mente imparato qualcosa ed in particolare che nessuno è migliore o

peggiore dell'altro, ma semplicemente diverso, e come tale può tra-

smettere all'altro qualcosa di utile, di interessante, di nuovo e di origi-

nale. Siamo riusciti, in altre parole, a cogliere la diversità come un

valore da accettare, rispettare ed amare e non come qualcosa da teme-

re e quindi da emarginare.

Maria Concetta Azzia, Morena Dovara e Elena La Fornara

Classe 5ª C - Scuola primaria

PAGINA 32 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

Le visite d‟istruzione rappresentano un momento comple-

mentare, rispetto alle ore curricolari in classe, di approfon-

dimento di tematiche e argomenti oggetto di studio. Gior-

no 4 marzo 2010, noi alunni delle classi terze dell‟I.C.

“G.Verga” di Fiumefreddo, accompagnati dai rispettivi

insegnanti di lettere e non, siamo andati al “percorso ver-

ghiano”, diviso in tre tappe: Catania, Acicastello e Aci-

trezza. Alle ore 8:15 ci siamo radunati in piazza XXV A-

prile, per iniziare la nostra tanto attesa “gita” scolastica:

eravamo molto emozionati perché era la I gita dell‟anno.

Arrivato l‟autobus ci siamo affrettati a salire e, durante il

tragitto, ci siamo divertiti facendo foto, scherzando e a-

scoltando musica. Giunti a Catania, intorno alle ore 10:00,

ci siamo recati in piazza Duomo, dove ci sono venute in-

contro le 2 guide, che ci hanno detto di dividerci in 2 grup-

pi, per alternarci nella visita alla Casa Museo Verga. Ab-

biamo proseguito il nostro cammino andando nella Casa

del Verga; in attesa che potessimo salire, la guida ci ha

raccontato la vita di G. Verga. Lui era un uomo che è vis-

suto tra il 1840 e il 1922, ovvero nel periodo del Verismo

in Italia, e, insieme a Luigi Capuana, è stato uno dei più

grandi esponenti di questa corrente letteraria. Il Verga

viveva lì con i suoi fratelli ed era in possesso di tutta la

palazzina, ereditata dalla madre. Quando siamo saliti, nella

prima stanza c‟erano tanti antichi manoscritti e, sulla pare-

te, c‟era un quadro, in cui c‟erano disegni e decori floreali,

che gli era stato regalato dal Circolo Unità in occasione

del suo ottantesimo compleanno. Questo Circolo aiutava

Verga a confrontarsi con altri scrittori di quel periodo e a

prendere spunti per le sue opere. Poi, proseguendo, siamo

andati nella stanza in cui lo scrittore passava la maggior

parte del tempo, siamo rimasti meravigliati al vedere tanta

bellezza; nella stanza erano presenti delle librerie, che

contenevano libri tutti rivestiti in pelle e con le iniziali

dello scrittore impresse in oro. Al centro dello studio-

biblioteca, sotto un elegante lampadario che un tempo

funzionava a petrolio, c‟era un robusto tavolo di noce inta-

gliato e sopra vi erano posti un tagliacarte di porcellana,

un tampone e un calco in bronzo delle mani di una sua

fidanzata. Nella stanza da pranzo c‟era un tavolo e un par-

ticolarissimo vassoio, regalatogli dall‟attrice Eleonora

Duse, che aveva interpretato un personaggio della

“Cavalleria rusticana”. Nella stanza successiva, quella da

letto, abbiamo notato un oggetto insolito, ovvero la spu-

tacchiera, e la guida ci ha spiegato che, come oggi si fuma

la sigaretta e si butta la cenere, un tempo si usava mastica-

re il tabacco e poi buttarlo in questo buffo oggetto. Dopo

aver finito la visita, in attesa che anche gli altri compagni

effettuassero il giro del museo, ci siamo avviati in piazza

Duomo e, dopo aver fatto un piccolo break, ci siamo recati

nel Duomo e abbiamo avuto modo di osservare la cappella

di Sant‟Agata, l‟altare principale e molte tombe di persone

che hanno lasciato il segno nella storia, come Vincenzo

Bellini. A proposito di questo compositore catanese, i

compagni dell‟altro gruppo, mentre noi visitavamo la Casa

museo di Verga, si sono recati al Museo Civico Belliniano

dove è nato il musicista Vincenzo Bellini, vissuto

all‟inizio dell‟ Ottocento e morto in Francia. Qui una cu-

ALLA CASA DEL NESPOLO AD ACITREZZA

CASA DEL VERGA A CATANIA

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 33

museo ha illustrato gli eventi più significativi della vita

dell‟artista e ha mostrato alcuni spartiti, strumenti musi-

cali ed oggetti vari, accanto a vari manoscritti appartenuti

all‟autore catanese. Riuniti i due gruppi, siamo risaliti

sull‟autobus alla volta del Castello Normanno di Acica-

stello. Ci ha colpito la bellezza del paesaggio che ci cir-

condava, lo splendido panorama, il mare azzurro e il

castello che formavano un magnifico scenario.

All‟interno del castello c‟è stata una breve rappresenta-

zione teatrale, fatta da tre attrici che hanno drammatizza-

to un episodio, tratto dalla novella „Le storie del Castello

di Trezza‟, scritta proprio da Verga. Si parlava di ombre,

fantasmi e fatti insoliti.

Bravissima la narratrice che, con la sua abilità nel rac-

contare gli avvenimenti, ci ha intensamente coinvolto in

questa scena. Finita la drammatizzazione, siamo ritornati

sul pullman per recarci ad Acitrezza, ultima tappa del

nostro percorso. Qui abbiamo consumato il nostro pranzo

a sacco su una scalinata nei pressi di un bar, ci siamo

finalmente riposati e divertiti, scattando fotografie tutti

insieme.

Verso le 15.00 ci siamo rivisti con le guide per visitare il

museo “Casa del Nespolo”, situato nelle vicinanze della

piazza. Su una scalinata, prima di entrare, le attrici del

gruppo teatrale, che aveva recitato al castello, hanno

drammatizzato alcuni momenti del romanzo “I Malavo-

glia”: bellissima e avvincente la narrazione della tempe-

sta, considerato che il forte vento rendeva molto realisti-

ca la rappresentazione. Finito questo momento, siamo

entrati nella Casa del Nespolo, da dove dice Verga “si

sentiva russare il mare”.

Il museo “Casa del Nespolo” è diviso in due stanze: la

prima, la sala “La terra trema” e la seconda, la “Stanza

dei Malavoglia”. Nella prima troviamo una vastissima

raccolta di fotografie, locandine e varie testimonianze

dell'omonimo capolavoro cinematografico di Luchino

Visconti, da lui girato proprio ad Acitrezza, nel 1947,

con un cast di attori scelti interamente fra gli abitanti del

piccolo borgo marinaro.

Nella seconda ed ultima stanza invece vi erano testimo-

nianze del mondo dei pescatori della metà dell'Ottocento,

tutte le reti e uno strano oggetto, la lampara, che serviva

ad illuminare quando andavano a pescare di sera.

C‟erano anche una raccolta di antichi strumenti di lavoro

e suppellettili della vita quotidiana, come ad esempio il

termos e altri oggetti. Giovanni Verga aveva acquistato

una macchina fotografica con la quale si divertiva a scat-

tare interessanti foto a tutti ed a tutto; è molto significa-

tiva anche la raccolta di lettere al fratello Pietro, che ci

fa conoscere un Verga diverso da quello studiato sui libri

di scuola.

Finito il nostro percorso ci hanno offerto una gustosa

bevanda tipica, il Saltz composta da acqua gassata, limo-

ne e sale. Infine abbiamo acquistato dei souvenir e siamo

saliti sul pullman sulla via del ritorno. Questa gita è stata

bellissima perché oltre a divertirci, abbiamo potuto anche

rafforzare le nostre conoscenze su Giovanni Verga, non

solo come scrittore ma anche come uomo. Ci siamo di-

vertiti molto, scoprendo cose nuove e trascorrendo una

bella giornata insieme!

Classi 3ªC e 3ªE

ALLA CASA DEL NESPOLO

AL CASTELLO DI ACICASTELLO

PAGINA 34 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

In nostro Istituto ha aderito e partecipato al

Concorso grafico - pittorico “Un logo per le

Pari opportunità” indetto dall‟I.C. “G. Ungaret-

ti” di Macchia di Giarre, inviando 34 elaborati

grafici realizzati da alunni della scuola media.

L‟adesione al concorso ha consentito agli inse-

gnanti di far riflettere gli alunni su una proble-

matica sempre attuale, e successivamente ha

permesso loro di esprimere artisticamente le

proprie idee, sensazioni, emozioni, stati

d‟animo su tale problematica. Con piacere e

soddisfazione ci è stato comunicato che

l‟elaborato realizzato dall‟alunno Maugeri

Simone della classe 1ªF è stato prescelto come

vincitore della propria categoria; mentre

l‟elaborato delle alunne Gambino Martina e

Monte Rosilenia della classe 2ªA ha ricevuto

una citazione speciale. La premiazione è avve-

nuta Lunedì 8 Marzo 2010 presso il Teatro Rex

di Giarre, in occasione della Festa delle Donne.

MOTIVAZIONE DELLA PREMIAZIO-

NE : premiato per l’equivalente incontro dei

due mondi

MOTIVAZIONE DELLA SEGNALAZIO-

NE: le pari opportunità uniscono il mondo

nell‟amore

Simone Maugeri

1ªF

Gambino Martina 2ªA

Monte Rosylenia 3ªF

2° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 35

UN’ESPERIENZA

ENTUSIASMANTE

Il corso di giornalismo televisivo che si svol-

ge ogni lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00

è una delle tante offerte formative del nostro

Istituto.

Lo frequentiamo alunni di seconda e terza

media a classi aperte e questo è già per noi

molto bello perché abbiamo modo di con-

frontarci con compagni di altre classi, impa-

rare e divertirci insieme.

Il primo incontro del corso è stato dedicato

interamente alla reciproca conoscenza sia tra

noi studenti sia con i due esperti di Prima

TV, Carmelo Puglisi e Maria Bella, che si

sono rivelati subito molto simpatici e coin-

volgenti. Successivamente i due esperti e-

sterni hanno approfondito la Storia del Gior-

nalismo, ci hanno parlato della sua nascita e

del suo sviluppo; inoltre, ci hanno fatto capi-

re che qualsiasi informazione data, scritta o

televisiva, poggia su una notizia, un argo-

mento che si vuole condividere.

Pian piano tutti noi ci siamo appassionati ed

abbiamo iniziato a lavorare con sempre mag-

giore interesse; dopo un paio di lezioni, in-

fatti i due esperti ci hanno fatto sviluppare in

classe alcuni articoli per esercitarci e ci han-

no poi assegnato delle interviste da fare su

vari argomenti, a nostro piacimento, per es-

sere poi in grado di scrivere da soli un vero e

proprio articolo. Andando avanti con le le-

zioni questo corso si sta rivelando sempre

più interessante e coinvolgente e gli esperti

ci hanno detto che a conclusione delle quin-

dici lezioni per un totale di trenta ore di atti-

vità, daremo vita ad un vero e proprio tele-

giornale con tanto di cameramen e, aiutati

dagli esperti, i protagonisti saremo noi stu-

denti.

Vivere questa esperienza ci aiuterà a mettere

in pratica ciò che abbiamo studiato, a fare

riprese, ad entrare nel vivo del giornalismo

televisivo trattando argomenti di attualità e

divertendoci tutti insieme, e chissà se un

giorno, grazie a questa avventura extrascola-

stica, non venga fuori tra noi qualche giorna-

lista televisivo o qualche tecnico cinemato-

grafico !

Alibrandi Ylenia

Scuderi Erica

3ªD

Amedeo Spadaro - Carmelo Puglisi — Maria Bella

li vediamo spesso su PRIMA TV

PAGINA 36 SCHOOL NEWS 2° NUMERO

Pierino è a scuola e la maestra spiega

le coincidenze. Dopo aver finito di

spiegare, chiede a Pierino di fare un

esempio e Pierino risponde: “Mia

mamma e mio papà si sono sposati

lo stesso giorno, alla stessa ora e

persino nella stessa chiesa … non

sarà una coincidenza?”

“Amore” dice un fidanzato alla fidanzata: -sai che la mattina non faccio colazione?

-e perché ? risponde lui -perché penso a te!

E non pranzo neppure. -e perché?

-perché penso a te! E non ceno neppure.

-e perché? -perché penso a te!

E di notte non dormo. -perché pensi a me?

- no, perché … ho una fame da morire !!!

Federica Alosi, Morena Scoglio,

Gabriella Gaudio e Giulia Tomarchio

1ªD

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1.

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4.

C

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N

Z

6.

G

O

C

8.

1. Quando provi un sentimen-

to per un persona provi …

2. Il contrario di antipatia.

3. Uno dei più grandi valori la

4. Non bisogna mai darla agli

sconosciuti ….

5. Si fa ai più poveri la …

6. Sentimento che si prova

verso i cuccioli.

7. L‟amore non è bello se non

è …..

8. La si fa al primo incontro.

Federica Alosi

e Gabriella Gaudio

1ªD