ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio...

40
.',,ANNOLXXXVM21 :-1`NOVEMBRE1961

Transcript of ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio...

Page 1: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

.',,ANNO LXXXV M 21 :-1` NOVEMBRE 1961

Page 2: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

G

t

SUA SANTITÀ GIOVANNI XXIIIALLE CATACOMBE DI S. CALLISTOIn copertina : Il Santo Padre. accompagnato dalprof. Josi e dal direttore Don Battezzati . sia perscendere nelle catacombe .- «s! Sua Santità . nella cripta dei Papi . imparte laBenedizione ai Salesiani-Guide .II Sommo Pontefice percorre la galleria del sec . III :illustra il percorso il prof . Josi .La paterna, affettuosa parola del Santo Padre aigiovani Aspiranti salesiani .

1

11 ,. i •sta

Inc l

ccQrIY

Page 3: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

fi

ii

i

t

~\\`\~\~\~\\~\\\~\o\~\\\~\~\11 \N~

PER L'80° COMPLEANNODI S. S . GIOVANNI XXIII

ANNO LXXXV - NUMERO 21 - TORINO, 1^ NOVEMBRE 1961

ii

i

i

it

Carissimi Cooperatori salesiani,3

tutto il mondo cattolico in questo mese volge lo sguardo a Roma, alSanto Padre Giovanni XXIII, che il 25 novembre compirà gli 80 anni, in

;piena salute e in giovanile attività . i

È ben giusto che la grande famiglia dei Cooperatori Salesiani, dettada Don Bosco l'Opera del Papa, sia all'avanguardia nel tributo di omaggio

Ìfatto di preghiera e di azione, conforme al proprio Regolamento . i

Uniamoci anzitutto nella preghiera per ottenere da Dio le due grazieche più stanno a cuore al Vicario di Cristo : la pace nel mondo e il felice svol-gimento del prossimo Concilio Ecumenico . i

1 1

Ricordiamoci che lo scopo primario del Concilio è quello di promuo-vere un incremento della Fede e un salutare rinnovamento del costume cristiano .

Oltre alla preghiera quotidiana per il Papa, v'invito perciò a inten-sificare il vostro specifico apostolato di istruzione catechistica e di moraliz-zazione della vita familiare e sociale, mettendovi in stretta collaborazionecoi vostri Dirigenti e coi vostri Parroci .

Perchè possiamo portare la più efficace testimonianza di fede e di co-stume cristiano nella famiglia e nella società, vi propongo come campagna diapostolato per il nuovo anno sociale la difesa della moralità, assecondando icontinui appelli del Sommo Pontefice . Potrete così accompagnare l'omaggiodella vostra preghiera per il Papa con il duplice impegno di farvi paladinidella fede e del costume, con la più generosa dedizione .

Pregate anche per il vostro

iIiIiiiiiiii i

Page 4: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

: ;G2

Sua Santità Giovanni XXIII

L a giornata del 19 settembre 1961 negliannali delle Catacombe di San Calli-sto - l'insigne necropoli cristiana del-

l'Appia, affidata ai Salesiani - resterà scol-pita a caratteri d'oro : dopo 107 anni che nonvi scendeva più un Papa, Sua Santità Gio-vanni XXIII vi compiva una sua lunga visitadi devozione .

Già il 23 agosto u . s. al Superiore dei Sa-lesiani addetti alle Catacombe, che accompa-gnava S. E . Mons . Pietro Massa in udienza pri-vata, il Papa aveva detto : « Voglio venire alleCatacombe . Debbo venire anch'io a pellegri-nare, a pregare come fanno tanti pellegrini » .Ma aveva soggiunto : « Non voglio gente,che altrimenti è finita. Vengo per pregare » .Il Santo Padre volle difatti scendervi in

Per la pace del mondo

Sua Santità Giovanni XXIIIscende nelle Catacombe di S . Callisto,accompagnato dal pro(. Josi

forma privatissima . La mattina del 19 set-tembre, alle 7,45 la vettura del Santo Padresi fermava sul piazzale delle Catacombe . IlPapa era accompagnato dal suo Segretarioparticolare Mons. Capovilla e dal Maestro diCamera Mons. Nasalli Rocca. Ad accogliereSua Santità erano solo il Direttore delle Ca-tacombe D. Battezzati e l'Ispettore dell'Ar-cheologia Sacra, prof. Enrico Josi .

Subito il Santo Padre discendeva per la scaladetta « dei pellegrini » alla storica cripta deiPapi. Più che un aspetto culturale, la visitadel Papa assunse fin dal principio un aspettodevozionale . Infatti, appena entrato nellacripta, s'inginocchiò devotamente e recitò coni Salesiani addetti alle Catacombe le litaniedei Santi, guidate da Mons . Capovilla . Quindi

fu cantato il Salmo 69 conl'antifona propria dei Mar-tiri e il Santo Padre cantòl'Oremus dei Pontefici Mar-tiri e quello di tutti i Mar-tiri, e impartì la benedizioneapostolica. Fu un convegnodi fede e di preghiera, pienodi suggestività . Il Papa,vistosi circondato dai Sale-siani che facevano da guidaai pellegrini, volle rivolgereloro paterne parole .

Si disse particolarmentefelice d'aver potuto com-piere un pellegrinaggio im-provviso, ma desiderato datanto tempo, affinchè siamanifesta la devozione Suaper tutto ciò che si estollealla luce del sole - basi-liche e chiese insigni - ed èil trionfo della libertà dellaSanta Chiesa; e la devozioneper i luoghi sacri alla sepol-tura dei martiri, dei confes-sori e dei primi cristiani diRoma .

Non volete - esclamavaSua Santità - che il Papavenuto quaggiù a distanzadi oltre un secolo da quandovi apparve, per ultimo, ilPontefice Pio IX, non lasci

Page 5: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

visita le Catacombe S. Callistoun ricordo e non sveli il motivo di questa visita?Eccolo: le sollecitudini della Chiesa univer-sale e la pace del mondo Ut cuncto populochristiano pacem et unitatem largiri digneturDominus (affinchè il Signore si degni di largireall'intero popolo cristiano pace e unità) .

Altro motivo ancora di compiacimento, equindi esempio per tutti . Il Papa sa che le Ca-tacombe sono sempre più la mèta del devotopellegrinaggio di tanti fedeli, che vengono aRoma da tutti i punti della terra, e mèta anchedi studiosi e di altri, mossi dalla curiosità, iquali per altro non possono non trarre an-ch'essi, dalla visita, intenso beneficio spirituale .Ma particolarmente ai fedeli di Roma, il

Papa voleva raccomandare di rendersi familiariquesti luoghi sacri: a sostegno di nuovi generosipropositi, ad incoraggiamento per tutte le oredella vita .Sua Santità amava ricordare di aver vi-

sitato le Catacombe di S . Callisto nel 1900per la prima volta ; e più tardi - seminaristaa Roma - al seguito dell'illustre prof. Orazio

Marucchi, quando Sua Santità, chierico al La-terano, gustava le lezioni dell'insigne archeo-logo e ne apprezzava lo spirito profonda-mente cristiano .

A questo proposito il Papa ricordava un bel-l'episodio . Il prof. Marucchi era consigliere nelcomune di Roma . Cattolico tutto d'un pezzo,un giorno, per la sua fermezza nella difesa deiprincìpi religiosi, in sede di consiglio comunale,fu proditoriamente malmenato e percosso .Quando, dopo questo affronto, ritornò a farelezioni al Laterano, si vide accolto dai chiericistudenti e da tutto il corpo docente come intrionfo e con tanta espansione di cordialità cheil professore se ne ricordò per tutta la vita . Trai chierici autori di tanto spontanea manifesta-zione c'era anche il Papa .

Queste Catacombe - proseguiva Sua San-tità - sono affidate alle cure di anime con-sacrate a Dio, ai figli di Don Bosco Santo .Ciò, senza dubbio, offre motivo di congiun-gere insieme l'ardore dell'apostolato anticocon quello dei tempi più vicini a noi .

Il Santo Padre, nel suo pellegrinaggio attraverso le Catacombe,si ferma ad ammirare, nella cripta di Papa Eusebio,

una lapide ricostruita di eccezionale importanza storica

363

Page 6: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

364

Il Santo Padre si diceva contento di potersitrovare in mezzo a Religiosi, ai quali ricordavala sublime predilezione di Dio nell'essere statiscelti, e li invitava all'ottimismo, alla letizia,alla fiducia . La storia della Chiesa, diceva ilPapa, è storia di lotte, ma è storia di trionfi .Noi, persone consacrate a Dio, siamo più ditutti a conoscenza e a parte della potenza diDio. Quindi serena fiducia nonostante tutto :Dio è con noi ; la Chiesa di oggi certamentetrionferà, come ha trionfato la Chiesa delleCatacombe .Lavoriamo con generosità e con spirito

cattolico, quello spirito cattolico che fu anchela prerogativa del vostro Fondatore Don Bosco .Del resto voi Salesiani, proseguiva il Papa sor-ridendo, siete veramente cattolici in tutti isensi: vi si trova ovunque. Quando vidi ilraduno delle Acli il 10 maggio, tra le tantebandiere che formavano come una selva inpiazza S . Pietro, ne notai una che si alzava aldisopra di tutte le altre con la figura di DonBosco, quasi per dire : noi i più vicini al Papa,come voleva Don Bosco .

Subito dopo Sua Santità compiva un largogiro nelle Catacombe, accogliendo la esposizio-ne del prof. Enrico Josi (già discepolo del ce-lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti esulle più recenti scoperte .

Dopo aver visitato la cripta dei Papi, ilSommo Pontefice ha sostato nella cappella diSanta Cecilia, presso la memoria del Proto-

martire della SS . Eucarestia, S . Tarcisio .nei cubicoli detti dei Sacramenti per le pre-ziose pitture ivi rappresentate allusive ai Sa-cramenti della SS . Eucarestia, del Battesimoe della Penitenza . Quindi ha percorso lalunga galleria del secolo III soffermandosi aisepolcri dei Papi Caio ed Eusebio, dei martiriCalocero e Partenio, fino al doppio cubicolodella mansio in pace quieta del diacono Se-vero, del tempo del Papa Marcellino (296-304) .

Durante tutto il pio percorso il Papa, purascoltando il professore, rimase raccolto in pro-fonda preghiera e parlò pochissimo .

All'uscita, sul piazzale delle Catacombe, SuaSantità accoglieva l'omaggio delle due comu-nità salesiane e dei giovanetti aspiranti missio-nari. Ad essi si erano uniti i pellegrini che giàaffluivano numerosi .Il Santo Padre amò ancora intrattenersi

con i fortunati confratelli e chiedere con bene-volenza paterna all'uno e all'altro di dove ve-nisse. Per ognuno aveva una parola, un ricordo .Quando poi seppe che due Salesiani erano diBergamo, e precisamente di Terno d'Isola,paese molto vicino a quello nativo del Papa,ebbe una esclamazione di gioia e disse : « Oh, aproposito di Terno c'è un fatto che fa moltoonore a Don Bosco » . E si mise a raccontareaffabilmente come Don Bosco, dietro invitodi Mons. Speranza, Vescovo di Bergamo, dicui era ospite, accompagnò in parrocchia ilprevosto Bagini, appena uscito dal carcere,dove era stato messo perchè accusato di odio

Il Sommo Pontefices'intrattiene paternamente con I Salesiani che guidanoi pellegrini nella visita alle Catacombe

Page 7: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

al governo per aver fatto stampare una pre-ghiera nella quale s'implorava l'aiuto di Dioper il Papa .

« E poi dicono - terminava il Santo Padre- che questi sono tempi burrascosi ; e queitempi allora come chiamarli? . . . » .

Di questo episodio storico si legge un'ampiaesposizione nelle Memorie Biografiche di DonBosco; ma dalla bocca del Papa fluì con unavivacità e ricchezza di particolari che fecerorisaltare una volta di più la lucidità di mentedel Santo Padre e la sua ferrea memoria .

L'Augusto Pontefice volle avvicinarsi ancheal gruppo dei ragazzi. Il loro direttore DonEmilio Sartorio disse che erano aspiranti mis-sionari. Il Santo Padre si felicitò con essi, rac-comandò loro di perseverare con impegno nellaloro bella vocazione e aggiunse che avrebbepregato per loro . Quindi impartì a tutti l'Apo-stolica Benedizione .

Prima di salire in macchina il Papa volledi nuovo ringraziare il direttore Don Battez-zati della cordialità che gli era stata dimo-strata. Si disse veramente felice di quella vi-sita e dell'incontro con tanti figli devoti .

Alle 9,15 la vettura papale partiva per Ca-stelgandolfo tra gli applausi della folla e deiconfratelli, ancora in preda alla dolce emozionedi quell'incontro benedetto .

Essi hanno formulato una loro impressionecosì: « Il Papa alle Catacombe è venuto per sod-disfare un intimo bisogno di pregare. Lo si ènotato chiaramente .

Il Papa ha anche detto di esser venuto perdare il buon esempio : Egli ha dato veramenteil buon esempio come Papa, cioè come porta-tore nella sua persona di tutte le sofferenze,ma anche di tutte le speranze della Chiesa .Noi che abbiamo goduto da vicino lo spettacolodel suo atteggiamento nella preghiera, nonabbiamo potuto non sottolineare il grande ge-sto che lo ha scosso in tutta la persona mentrerispondeva all'invocazione per la pace nelmondo. Tanto che, vestito di rosso com'era, ciha fatto pensare essere Lui solo il vero martirevivente in mezzo ai trionfatori Papi martiridel secolo III ; nello stesso tempo però ci hatrasfuso la sua sicurezza, nella convinzione chele difficoltà odierne della Chiesa vanno affron-tate con sereno coraggio, non avendo noi, sullapromessa del Signore, nulla a temere » .

Verso le 14 del giorno stesso giungeva ilseguente telegramma di Mons . Capovilla :

Castelgandolfo 19-IR-61 - ore 10,40Superiore Comunità SalesianaCatacombe S . Callisto

Perfetta letizia nostre anime peraver potuto pregare con Santo Padrenel sacro sottosuolo romano . Grazievivissime per cordiale accoglienzaet amabile discrezione cari et bene-meriti Salesiani .

Lo ri s Capovi lla

II festoso saluto dei Salesiani e di alcuni pellegrinia Sua Santità Giovanni XXIII,

al termine della sua visita alle Catacombe

365

Page 8: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Il

115 maggio 1961 resterà una data storica .Quel giorno il papa Giovanni XXIIIinviava ai Vescovi, al Clero e ai Fedeli

del mondo cattolico una lettera enciclica cheiniziava così : « Madre e Maestra di tutte legenti, la Chiesa universale è stata istituitada Gesù Cristo perchè tutti, lungo il corsodei secoli, venendo al suo seno trovassero pie-nezza di più alta vita e garanzia di salvezza » .

La nuova Enciclica, che viene a inse-rirsi nella serie dei gloriosi Documenti so-ciali dei grandi papi Leone XIII, Pio XI ePio XII, rappresenta una presa di posi-zione, solenne e coraggiosa, della Chiesa difronte ai più gravi e urgenti problemi dellasocietà contemporanea . Partendo dal prin-cipio teologico che «il Cristianesimo è con-giungimento della terra con il cielo, in quantoprende l'uomo nella sua concretezza, spirito emateria», il Papa giustifica l'intervento dellaChiesa nelle questioni sociali, affermando :« benchè la Santa Chiesa abbia in-nanzitutto il compito di santificarele anime e di renderle partecipi deibeni di ordine soprannaturale, essaè tuttavia sollecita delle esigenze delviveree quotidiano degli uomini, nonsolo quanto al sostentamento ed allecondizioni di vita, ma anche quantoalla prosperità ed alla civiltà nei suoi mol-teplici aspetti e secondo le varie epoche» .

LA STRUTTURADELLA NUOVA ENCICLICA

Giovanni XXIII, dopo aver degna-mente commemorato il settantesimo del-l'immortale enciclica Rerum Novarum diLeone XIII e i tempestivi sviluppi di essacontenuti nel magistero di Pio XI ePio XII, affronta - con stile chiarissimoe terminologia precisa - i nuovi e più im-portanti problemi del momento .

iniziativa personalee intervento dei poteri pubbliciin campo economico

Problema centrale della convivenzasociale è oggi quello dei rapporti tra li-bertà individuale e autorità politica, specie

:'i ;(; nell'organizzazione della vita economica .

L'Enciclica "Mater et Magistra "

Il Papa, dopo aver affermato che « ilmondo economico è creazione dell'iniziativapersonale dei singoli cittadini, operanti in-dividualmente o variamente associati per ilperseguimento del bene comune», rivendicacontro ogni tendenza collettivistica e sta-talistica i « diritti essenziali della persona ela sfera di libertà di iniziativa» dei singolicittadini . Tuttavia - e in ciò sta la novitàforse più rivoluzionaria della presente En-ciclica - il Papa riconosce : « Oggi gli svi-luppi delle conoscenze scientifiche e delletecniche produttive offrono ai poteri pubblicimaggiori possibilità concrete di ridurre glisquilibri tra i diversi settori produttivi, trale diverse zone all'interno delle Comunitàpolitiche e tra diversi Paesi su piano mon-diale; come pure di contenere le oscillazioninell'avvicendarsi delle situazioni economi-che . . . Conseguentemente i poteri pubblici nonpossono non sentirsi impegnati a svolgere

in campo economico un'azione multiforme,più vasta, più organica » .

Queste realistiche constatazioni ren-dono possibile una reinterpretazione cri-stiana e una valutazione positiva di feno-meni caratteristici della nostra epoca, comequello della socializzazione, che è « a untempo riflesso e causa di un crescente inter-vento dei poteri pubblici anche in settoritra i più delicati (come le cure sanitarie,l'istruzione e l'educazione, l'orientamentoprofessionale, ecc .) » . Il giudizio autorevoledel Papa si esprime in termini chiari edinequivocabili: « Qualora la socializzazionesi attui nell'ambito dell'ordine morale se-condo le linee indicate, non importa, persua natura, pericoli gravi di compressioneai danni dei singoli esseri umani ; contri-buisce invece a favorire in essi l'afferma-zione e lo sviluppo delle qualità propriedella persona ; si concreta pure in una ri-composizione organica della convivenza, cheil Nostro predecessore Pio XI nella enciclica

Page 9: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Quadragesimo Anno proponeva e propu-gnava quale presupposto indispensabile per-chè siano soddisfatte le esigenze della giu-stizia sociale » .

Precisazioni e sviluppi degli insegna-menti della Rerum Novarum offre pure lanuova Enciclica sui problemi della rimu-nerazione del lavoro, sul processo di ade-guazione tra sviluppo economico e pro-gresso sociale, sulle esigenze della giustizianei confronti delle strutture produttive edella proprietà privata. A proposito diquesta ultima questione, Giovanni XXIIIafferma limpidamente : « Noi pure riteniamoche sia legittima nei lavoratori l'aspirazionea partecipare attivamente alla vita delle im-prese, nelle quali sono inseriti e operano . . .Ciò importa che i lavoratori possano farsentire la loro voce e addurre il loro apportoall'efficiente funzionamento dell'impresa e alsuo sviluppo » .

guarda dai cieliNuovi aspettidella questione socialeIn questa seconda parte dell'Enciclica,

il Papa sviluppa e chiarisce le esigenze digiustizia nei rapporti tra i settori produt-tivi e tra Paesi a sviluppo economico digrado diverso . Sono così affrontate le gra-vissime questioni degli squilibri tra agri-coltura e industria, tra regioni depresse ezone ad alto reddito, tra nazioni povere enazioni ricche. Su quest'ultimo problemadei « rapporti tra le Comunità politiche econo-micamente sviluppate e le Comunità politichein via di sviluppo economico », considerato« il problema forse maggiore dell'epoca mo-derna », il Papa afferma : « Consapevoli dellaNostra universale paternità, Ci sentiamo indovere di ribadire in forma solenne quantoaltra volta abbiamo affermato : Noi siamotutti solidalmente responsabili delle popola-zioni sottoalimentate . Perciò, occorre educarela coscienza al senso di responsabilità chepesa su tutti e su ciascuno, specialmente sui

121

più favoriti » . E propone non solo di intensi-ficare gli aiuti di emergenza, ma anche esoprattutto una più generosa cooperazionescientifico-tecnico-finanziaria da parte delleNazioni più prospere a favore delle Comu-nità colpite da uno stato permanente di mi-seria per l'arretratezza dei sistemi econo-mici. È però « indispensabile e rispondentead un'esigenza di giustizia che l'accennataopera tecnico-finanziaria sia prestata nelpiù sincero disinteresse politico, allo scopodi mettere la Comunità in via di sviluppoeconomico nelle condizioni di realizzare essestesse la propria ascesa economico-sociale » .

La ricomposizione dei rapportisociali nella verità,nella giustizia e nell'amoreDopo aver trattato, con grande equi-

librio, il delicato problema del rapportotra incrementi demografici e sviluppo eco-

nomico, la Mater etMagistra nella sua ul-tima parte, proponeuna serie di luminosiprincìpi teorici e pra-tici per la ricomposi-zione dei rapportidella convivenza « in

equilibri più umani tanto all'interno dellesingole comunità politiche quanto sul pianomondiale » .

E qui Giovanni XXIII, con estremachiarezza ma anche con la discrezionee l'assenza di ogni durezza polemica chelo distingue, riafferma la fragilità di tuttele moderne ideologie, che hanno preteso diricostruire l'ordine sociale non tenendoconto dell'esigenza religiosa dello spiritoumano . A questo che è l'errore più radicalenell'epoca moderna, il Papa oppone la ve-rità, che la storia ha tante volte dolorosa-mente confermato : « L'uomo staccato daDio diventa disumano con se stesso e con isuoi simili, perchè l'ordinato rapporto diconvivenza presuppone l'ordinato rapportodella coscienza personale con Dio, fonte diverità, di giustizia e di amore . . . Qualunquesia il progresso tecnico ed economico, nelmondo non vi sarà nè giustizia nè pace finchègli uomini non ritornino al senso della di-gnità di creature e di figli di Dio » .

131

367

Page 10: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

:D68

la I DOVERI DEI CATTOLICI DI FRONTEALLA NUOVA ENCICLICA

Parlando alla Televisione italiana sullaMater et Magistra, il prof. Lazzati, diret-tore de L'Italia, insisteva efficacementesulla responsabilità di tutti i cattolici, maspecialmente dei laici, per la diffusione e latraduzione pratica delle istanze della nuovaEnciclica : « Sarà colpa nostra - egli ripe-teva - e non della Chiesa, se la dottrinasociale della Mater et Magistra resterà sco-nosciuta e irrealizzata » .

I Cooperatori salesiani, ai quali DonBosco ha lasciato in testamento la « devo-zione » all'« autorità del Papa », saranno trai primi nell'accogliere l'appello ardente con ilquale Giovanni XXIII invita i suoi figli sparsiin tutto il mondo a far sì che quella dottrinasia conosciuta, assimilata,tradotta nella realtà socialein quelle forme e in queigradi che le varie situazioniacconsentono o reclamano .

In particolare, i Coo-peratori salesiani s'impe-gnano a meditare e a se-guire fedelmente questedirettive pratiche che ilPapa propone al terminedella Mater et Magistra :

«Alla sua diffu-sione possono contribuiremolto i Nostri figli del lai-cato con l'impegno per ap-prenderla, con lo zelo nelfarla comprendere agli altrie svolgendo nella sua lucele loro attività a contenutotemporale » .

« Richiamiamol'attenzione sulla necessitàche i Nostri figli, oltre cheessere istruiti nella dottrinasociale, siano pure educatisocialmente . . . : nasca e rin-vigorisca la coscienza deldovere di svolgere cristia-namente anche le attività acontenuto economico e so-ciale » .

« Dall'istruzione edall'educazione occorre pas-

oc TERIA Dl

S~P~

DI SUA SANTITÀ

N. 2403/FA

sare all'azione . È un compito che spettasoprattutto ai Nostri figli del laicato,essendo essi abitualmente impegnati nellosvolgimento di attività e nella creazione diistituzioni a contenuto e finalità temporali . . .Tengano presente i Nostri figli che quandonello svolgimento delle attività temporali nonsi seguono i princìpi e le direttive della dot-trina sociale cristiana, non solo si viene menoa un dovere e si ledono spesso i diritti deipropri fratelli, ma si può giungere al puntodi gettare il discredito su quella stessa dot-trina, quasi fosse nobile in se stessa, mapriva di virtù efficacemente orientatrice » .

La Famiglia Salesiana - con tutte le sueforze organizzate - si pone, come sempre, adisposizione della Chiesa, che oggi « si trovadi fronte al compito immane di portare un ac-cento umano e cristiano alla civiltà moderna » .

Dal vedono, li . __222 settembre 1961,-,

Rev.mo Signore,

Adempio il venerato incarico di rimetterLe, qui uni-ti, un astuccio contenente due medaglioni in bronzo e unafotografia del Santo Padre corredata di un Suo prezioso Auto-grafo, che nella breve sua dicitura richiama chiaramente loscopo della recente visita alle Catacombe di S .Callisto .

Mi è gradito, inoltre, significarLe che il Sommo Pon-tefice accompagna tale segno di benevolenza con sentimenti digratitudine per la festosa accoglienza che codesta ComunitàGli ha tributato, mentre ben volentieri invia, propiziatricedei più eletti favori celesti una speciale Benedizione Aposto-lica .

Con sensi di religioso ossequio mi confermo

Rev.mo SignoreSac. Don Virginio BattezzatiDirettore della Comunità Salesianapresso le Catacombe di S .Callisto

Roma(con inserti)

Facsimile della Lettera ,~con la quale S. E. Mons. A. Dell'Acqua ha accompagnato

il prezioso Autografo che Sua Santità Giovanni XXIIIsi degnò di inviare al Direttore delle Catacombe di San Call .sto

a ricordo della sua visita e che riproduciamo qui a fianco

di V . S . Rev .mad ev .mo nel Signore

Page 11: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

W

rr" Gs eirtic

~ 7,11ti -~ n~

y'T

o

a «;-

r

dL -7 t -n -e-jr x ><,r>7

Page 12: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

TorinoI Cooperatori Romani,pellegrini a Valdocco,

datanti al monumentodi Don Bosco .

(,nr atteuungn (Guatemala) -covo Ntons . .NI .tnresa

S . I . celebra il 2^ anniversariodell'eroica morte di GerardoS"aldizan .iog..burg,Germania)-Una delledue altissime torri campanariedella nuova chiesa di S . GiovanniBosco, che svettano nel cielo diAugusta a 75 m . Ai piedi l'ar-chitetto Tommaso SVechs senior .

Page 13: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

LA PÀ N

1.C

À 'ORt. .

PELLEGRINAGGIO A VALDOCCO

DEI COOPERATORI SALESIANI DELL'ISPETTORIA ROMANA

I Cooperatori salesiani dell'Ispettoria Ro- fine alla importante manifestazione, che vollemana (Lazio-Sardegna) hanno voluto « sde- essere un prezioso contributo per la loro for-bitarsi » (è la loro parola) con Don Bosco, mazione salesiana, secondo il programma an-restituendogli la visita che loro fece due nuale che le singole unioni dovevano svolgereanni or sono quando, con le sue gloriose spoglie quest'anno .passò in trionfo per le vie di Roma .

In numero di 350 tra Cooperatori, Coope-ratrici e simpatizzanti, dal 22 al 26 settembreconvennero a Maria Ausiliatrice, in pio edevoto pellegrinaggio, accompagnati dalrev.m o

Ispettore Don Luigi Fiora, dal Dele-

gato Ispettoriale Don Buttarelli, da alcunidelegati e delegate locali, e da una bellarappresentanza di Sacerdoti, Decurioni e Coo-peratori .

Punti salienti della riuscita manifestazionefurono il 24 del mese nella Basilica (celebròil rev.mo

Don Fedrigotti, mentre tutti i pel-

legrini potevano seguire la Messa dialogandoe cantando canti appositamente preparati eliturgicamente intonati) : la visita ai singoliambienti dell'Oratorio, con accompagnatoriche illustravano; il pellegrinaggio al ColleDon Bosco (celebrò davanti la casetta delSanto S. E. Mons. Arduino); l'incontro conla rev.ma

Madre Generale delle F

. M. A .nella Casa generalizia, ove i pellegrini avevanogià ascoltato la santa Messa, celebrata daDon Favini in rappresentanza del signorDon Ricceri.Particolarmente commovente la funzione

serale d'addio del giorno 26 . Incedendo pro-cessionalmente con fiaccole e cantando lodimariane, i pellegrini hanno attraversato lapiazza Maria Ausiliatrice ; in chiesa hannorinnovato la preghiera di consacrazione allaVergine ed hanno ascoltato la parola delrev.mo

Rettor Maggiore Don Ziggiotti, che

si attardò ad esortare i convenuti a realizzare- prima di tutto in se stessi - il mottoDa mihi animas, inciso nel nuovo stendardoche essi avevano voluto portare a Torino .Li ringraziò per l'offerta che avevano fatto :il simbolico mattone che ognuno aveva volutodare per l'erigendo tempio al Colle DonBosco. A tutti impartì la Benedizione diMaria Ausiliatrice, intrattenendosi poi con iSacerdoti Cooperatori in affabile colloquio .

Sfilando quindi dinanzi alle urne di Don Bo-sco, di Santa Maria Mazzarello e di San Do-menico Savio, cantando e pregando, posero

Barcellona - Don Bosco, il profeta del Tibidabo - ilTempio Nazionale Espiatorio della Spagna al Sacro Cuoredi Gesù - domina dall'alto della facciata del monumentaleTempio, inaugurato alla fine di ottobre u . s . con grandiosifesteggiamenti di cui daremo relazione nel prossimo numero .

Page 14: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

UNA LETTERA AL RETTOR MAGGIORE

Madras (Tndia), 21-ix-1961

Amatissimo Padre,mi è di consolazione poterle mandare una relazione del lavoro fatto da gennaio a giugno daisuoi figli, i Cooperatori Salesiani di questo Centro . Essi sono più di 200, dei quali un cen-tinaio sono apostoli veramente attivi . Son certo che questo resoconto le sarà di conforto, anchese sono solo numeri, senza descrizioni e fiori letterari .

369 adulti furono ricondotti alla messa do-menicale .

1120 fanciulli furono assistiti nel compierelo stesso dovere .

1309 cattolici furono aiutati per l'adempi-mento del precetto pasquale .

119 cattolici, dopo parecchi anni, furon ri-condotti ai sacramenti .

630 furono aiutati a riprendere l'uso dellepreghiere del mattino e della sera .

80 battesimi a bambini furono ammini-strati, grazie al loro apostolato .

87 adulti furono distolti da cinema pe-ricolosi .

770 fanciulli e fanciulle furono istruiti nellascuola di catechismo alla domenica .

72 poveri ebbero istruzione catechisticaogni giorno .

205 persone furono aiutate a dire il rosarioin famiglia e in

127 famiglie il rosario in famiglia fu in-trodotto .

540 persone furono accompagnate ad un'oradi adorazione .

190 cattolici furono impediti di andare atempli e a dimostrazioni pagane .

98 fedeli furono aiutati a fare un corsodi Esercizi spirituali.

83 furono assistiti nel condurre a terminela pratica del Primo Venerdì del mese .

59 fanciulle furono redente da mala vita .25 matrimoni furono regolarizzati .10 copie furono distolte dal contrarre ma-

trimonio pagano o solo civile .61 casi matrimoniali furono affidati allo

studio e alla carità del sacerdote .36 libri cattivi furono tolti da famiglie

cattoliche .154 famiglie protestanti e pagane furono

visitate per ragioni di apostolato .320 famiglie cattoliche furono visitate per

lo stesso scopo .

116 cattolici furono introdotti in associa-zioni cattoliche .

1736 persone frequentarono la novena per-petua, frutto del lavoro dei Cooperatori .

626 immagini grandi di Maria Ausiliatrice fu-rono distribuite ad altrettante famiglie .

143 famiglie ebbero l'intronizzazione delSacro Cuore in casa .

102 immagini o simboli pagani furono toltida famiglie cattoliche .

98 fanciulli abbandonati furono assistiti .275 persone furono sfamate .234 fanciulli furono aiutati a frequentare

scuole cattoliche e tolti dalle pagane .144 persone furono fornite di alloggio .121 persone ricevettero un vestito .125 furono impedite di tornare all'induismo .28 persone furono aiutate a trovare un

impiego .727 visite ad ammalati furono campiute e180 malati furono preparati alla comunione .104 famiglie ebbero pace e unione per opera

dei Cooperatori .45 nuovi clienti furono introdotti alla li-,

breria parrocchiale .582 riviste furono distribuite in famiglie

non cattoliche .2 scuole serali sono dirette, finanziate e

sostenute dai Cooperatori con un to-tale di 334 scolari.

60.000 copie della rivista Favori e grazie otte-nute per intercessione di Maria Ausilia-trice furono distribuite in inglese e tamil.

20.000 medaglie di Maria Ausiliatrice furonoconiate e distribuite .

12 .500 membri dell'Associazione dei Devoti diMaria Ausiliatrice sono arruolati e tenu-ti in contatto con il giornaletto Associa-zione dei Devoti di Maria Ausiliatrice, cheesce in inglese, in tamil e in ntalayalam .

15 .500 copie di giornali cattolici locali furonointrodotti in famiglie cattoliche .

Sono numeri che parlano dell'apostolato compiuto in sei mesi dai nostri cari Cooperatori . Peressi e per me chiedo la sua benedizione ed incoraggiamento .

:37`3

SAC. P. ORFEO MANTOVANI missionario salesiano

Page 15: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Il secondo anniversario della morte del pic-colo eroe della purezza Gerardito Valdizàn il12 luglio scorso ha avuto nella città di Que-zaltenango (Guatemala) una commovente com-memorazione . S . E. il Vescovo diocesanoMons. Luigi Manresa y Formosa, della Com-pagnia di Gesù, celebrò la santa Messa,circondato all'altare dai compagni del piccoloGerardo . La chiesa era tutta un trionfo digigli. Delicate melodie di organo accompa-gnarono i canti e Mons. Vescovo disse un com-mosso elogio di « Gerardito » . Ecco un pen-siero : « Ragazzi, vi propongo come esempiodi volontà ferma quella di questo fanciulloche morì eroicamente per difendere la suavirtù e seppe dire : No! Di uomini di volontàcome quella del piccolo Gerardo han bisogno

11

%,

hI. hl 9'

0 r

Commemorato il ragazzo martire della purezzala Patria e la Chiesa oggi . Basterebbero alcunidi questi per salvare il paese nei momentidifficili che si avvicinano . Queste volontànon s'improvvisano in un momento, ma sonofrutto di un lavoro costante e di sacrifici .Non potremo mai sperare atti eroici senon sappiamo dire no! alle passioni . Se GerardoValdizàn avesse ceduto, oggi non lo collo-cheremmo in alto come campione di virtù edi purezza » .

La commemorazione ebbe anche un fruttoconcreto: la creazione dell'oratorio « GerardoValdizàn » . Il direttore del liceo GuatemalaDon Virgilio Maggioni lo benedisse in formasolenne. Era presente molta gioventù, chenella varietà e abbondanza dei giochi videun festivo ritorno della comunicativa ed esu-

Quenaltenango (Guatemala)Il direttore dei Salesiani Don Virgilio Maggioni

benedice i giochi del nuovo Oratorio «Gerardo Valdizàn » .

373

Page 16: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

,74

berante allegria del loro compagno « Gerar-dito ». Erano presenti anche i genitori e lesorelline del piccolo eroe .

L'entusiasmo che suscita ovunque l'ange-lica figura di Gerardo Valdizàn va acquistandoproporzioni sempre più vaste .

In moltissimi collegi e istituti del mondosalesiano gli sono stati resi onori da eroe edè stato proposto come modello della nostragioventù.

/a""VI //,~//í//a

Trionfo di Maria Ausiliatrice

a Vignaud (Cordoba)

Come faro di luce sorge nella vasta pianuradi Cordoba, nel piccolo villaggio di Vignaud,un santuario salesiano dove ha il suo tronodi bontà e di misericordia la Vergine Ausi-liatrice, invocata come Patrona dell'Agro Ar-gentino . Come tale è riconosciuta in tutto ilterritorio della Repubblica, ma forse innessun'altra regione è invocata con tantafede e amore come in questo angolo del-l'Argentina .

Da quasi due decenni la domenica più pros-sima al 24 maggio, affluiscono a Vignaudparecchie migliaia di pellegrini. Vengono spon-

:Ni.v~iuae di Capo verdeLa nuova chiesa di Maria Ausiliatrice inaugurata a San Vicente,dove fiorisce un complesso di opere salesiane,tra cui una scuola professionale e l'Oratorio festivo .

Alle porte di Imphal, la ca-pitale dello stato del Manipur(India) incuneato tra la Cinae la Birmania, c'era una pa-lude piena di ranocchi e di zan-zare. I pagani persino dicevanoch'era un posto infestato daglispiriti del male . Fu proprioquesta palude che i nostri mis-sionari acquistarono cinque annior sono per iniziarvi la « Mis-sione Don Bosco » . Il terrenofu rialzato : l'acqua canalizzata,una dopo l'altra sorsero le variecostruzioni che oggi formano ungrande centro di formazione e diirradiazione cristiana per tuttele tribù Nagas che vivono suimonti del Manipur. La tristepalude di ieri è diventata unamagnifica oasi cristiana .

È questo il « miracolo delManipur ». Senza un soldo intasca i Salesiani hanno costruitoqui la Sede missionaria e tutto un complessodi edifici ove hanno trovato rifugio e salvezzacentinaia di piccoli Nagas . I discendenti deiterribili « Cacciatori di Teste » vivono qui felicie contenti all'ombra della Croce e si prepa-rano a diventare i migliori collaboratori delmissionario .

Per completare il « miracolo » ci voleva unabella chiesa . Anche questa è sorta ed è una«meraviglia» per le tribù del Manipur. Lachiesa dedicata alla « Nirmala Rani » (Bianca

Page 17: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Regina) è stata solennemente benedetta da S. E.Mons. Oreste Marengo, Vescovo di Dibrugarh,lo scorso 24 maggio . E stata veramente la Ma-donna a costruirsi la sua dimora sui monti delManipur, quasi vedetta e custode dell'immensaIndia in un momento trepido della sua storiamillenaria .

Si tratta di un edificio a due piani . Il pianterreno è adibito a salone e aule scolastiche peri 300 giovani del Centro Giovanile « Don Bosco » .Il piano superiore, a cui si accede per una ma-

taneamente, con un fer-vore non comune e pro-vengono da una cinquan-tina di paesi vicini edanche da zone lontane .Non pochi debbono per-correre fino a cinquantachilometri a piedi, per vienon asfaltate, sopportandole inclemenze del tempo . Ingran parte vanno per con-fessarsi, fare la comunionee le loro divozioni ai piedidella Madonna . E tutti ri-tornano alle loro case conuna gioia che traspare dailoro volti .

Così Maria Ausiliatriceè causa del rinvigorirsidella vita cristiana in tanteanime, che accorrono altrono di bontà che lehanno eretto i Salesiania V ignaud .

gnifica scalinata, è la chiesa vera e propria, tuttain cemento armato . La facciata e il campanile cen-trale dànno al sacro edificio sveltezza e leggiadria .Sul balcone di fronte domina una bella statua inbianco marmo di Carrara del Cuore Immacolatodi Maria: la « Nirmala Rani », che dal suo tronospanderà grazie e benedizioni a tutte le genti etribù che come immensa raggiera le fanno corona,come anche su tutti gli amici delle nostre Mis-sioni, che con tanta generosità hanno contribuitoa erigere la bella chiesa .

L'avvenire salesiano nelle Filippine va consolidandosi :lo dicono i io novizi

che si preparano alla vita salesiana .Qui l'elettromeccanico Gioachino Palacio, che ha rinunciato

ad un lauto stipendioper « accumulare tesori in Cielo »,

come Salesiano maestro d'arte .

Page 18: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

37"

NELLE CARCERI DI LIMA

Abbiamo avuto occasione di parlare del la-voro che svolge il nostro Don Gasbarri nelleCarceri dipartimentali di Lima (Perù) . La fotoche qui riproduciamo rappresenta al vivo l'en-tusiasmo con cui venne accolto il Nunzio diSua Santità Mons . Romolo Carboni. I membridell'Azione Cattolica, assai fiorente nelle car-ceri, avevano preparato spiritualmente l'am-biente. Il presidente salutò a nome di tutti il cantò

i

S

s

M.1hM.h/~M.M .N~~IM1M~N~Y~N~M.N~WM.NbN~M.' .'WV.U%4ASV M.MMi'

Il 25 novembre ricorre il 10 0 anniver-sario della santa morte del compiantoDon Pietro Ricaldone, IV successoredi Don Bosco. Nella Basilica di MariaAusiliatrice sarà celebrata una solenneufficiatura funebre in suo suffragio e nelprossimo numero del nostro Bollettinone verrà commemorata la grande figura

PERÙ)

L'Ecc.mo Nunzio di Sua Santità Mons . Romolo Carboniaccolto con sincera cordialità e vivo entusiasmo dai car-cerati, spiritualmente preparati dal nostro Don Gasbarri .

Rappresentante del Papa, « la cui visita,disse, ci porta un raggio di speranza, un alitodi perdono, e di conforto » . Un fremito di com-mozione pervase l'ambiente quando lo stesso

con voce melodiosa le note patetichedella preghiera : « Pietà, Signor! » .Sua Eccellenza il Nunzio parlò dapadre e volle visitare tutti i pove-retti, anche quelli segregati nellecelle più tetre .L'ambiente era stato preparato

con la celebrazione del mese e dellafesta di Maria Ausiliatrice . Don Ga-sbarri aveva distribuito 2500 cate-chismi e immagini di Maria Ausilia-trice . (Tra i carcerati sono ancheorganizzati i devoti di Maria Ausi-liatrice, che hanno le loro praticheogni domenica) . Lo studio del ca-techismo culminò con la gara cate-chistica e la premiazione da partedi S. E . il Nunzio. La festa del24 maggio vide anche la processionedi M. Ausiliatrice per i cortili dellecarceri . I carcerati andarono a gara

Page 19: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Pellegrinaggi e feste nella Basilica SalesianaNella storia del Santuario di Maria Ausiliatrice, forse non è stato mai

registrato un movimento così intenso di pellegrini e pellegrinaggi, come nei mesiestivi di quest'anno .

Non è trascorso giorno che non abbia visto comitive devote giungere da paesivicini e lontani, dall'Italia e dall'Estero .

Il mese di giugno vide giungere numerosissime comitive scolastiche . Cen-tinaia e centinaia di giovanetti hanno sfilato davanti alle Urne di S . Giovanni Bosco,di S. Domenico Savio, di S. Maria Mazzarello, sostando poi in raccolta preghieradavanti alla dolce Immagine dell'Ausiliatrice .

Numerosi Istituti religiosi, Seminari, Oratori, hanno edificato con la loropietà, preghiera e frequenza ai Sacramenti .

I pellegrinaggi segnalati e annotati nei registri della Basilica, da giugno asettembre, sono stati 660 . Nel solo mese di settembre i pellegrinaggi organizzatifurono 154 e 8554 i pellegrini .

Notevoli il pellegrinaggio dell'Associazione Italiana Maestri Cattolici (1° giu-gno) ; il pellegrinaggio dei Lavoratori Torinesi (25 giugno) ; il pellegrinaggio delCasato Soldi di Cremona, con santa Messa celebrata da S . E. Mons. Dell'Omo,appartenente Egli pure al Casato (24 settembre) .

Solenne omaggio all'Ausiliatrice hanno reso celebri masse corali : la ScholaCantorum del Santuario di Rho, il 29 giugno ; la Corale di Fulda (Germania) conla esecuzione della Messa a 8 voci di Lisa il 25 giugno ; la Corale « GiuseppeVerdi » di Pavia con l'esecuzione di una Messa del Vittadini, la domenica10 settembre . A queste si deve aggiungere la Messa eseguita dalla Scuola di cantodella Parrocchia S. Domenico Savio di Asti .

Particolarmente solenni furono le celebrazioni di Messe giubilari . Il 29 giu-gno celebrava la Messa d'Oro il rev.mo P. Misani, Oblato di Rho e già Rettore diquel celebre Santuario . La domenica 10 settembre, il missionario salesiano D . LuigiFrassato festeggiava il 50° di sacerdozio e di attività missionaria nel Venezuela .La domenica 24 settembre il Sac. Mario Peronino della Casa Madre celebrava laMessa d'Oro e il venerando Don Isacco Giannini cantava la Messa di Diamantesuggellando all'altare dell'Ausiliatrice i suoi 60 anni di sacerdozio .

nel portare la bella statua . Tutti i 1700 liberidi seguirla pregavano e cantavano con voci nonmolto armoniose e accordate, ma tanto calde didevozione e di fiducia . Passarono tutto il giornoalternandosi in preghiera a M . Ausiliatrice,che certo avrà riversato tesori di grazia e dibontà nei cuori degli infelici abitatori di quellacittà dolente .

Santurce (Puerto Rico]Nuova Parrocchia "San Giovanni Bosco"

Nella periferia di Santurce i Salesiani dasei anni dirigono la Fondazione Vincent, de-stinata a raccogliere ed educare i_ ragazzi piùpoveri della zona . Fino ad oggi la casa, co-struita da un Ente civile, non aveva chiesa :un corridoio chiuso serviva da cappella per glialunni. Ma era necessario provvedere alle ne-

cessità della zona, vasta e povera, spiritual-mente poco curata e soggetta alla rapida avan-zata dei protestanti . Non c'erano fondi, ma sicominciò con fede la costruzione di una bellachiesa, che oggi è una consolante realtà . Sudisegno del fratello del Direttore, architetto CarloGarsou, l'opera è sorta rapida e moderna edè già stata aperta al culto .

La costruzione di questa chiesa è stata cosìopportuna che le autorità diocesane hanno giàdeciso di erigerla a parrocchia, dandole cometitolare San Giovanni Bosco .

NUOVO COLLEGIO SALESIANOAD AYACUCHO

Quando nel 1941 Mons. Vittorio Alvarez,Vescovo salesiano, arrivò ad Ayacucho, nontrovò alcun collegio tenuto da Religiosi . Ne • .77

Page 20: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

378

fu molto addolorato, perchè per tutta la suavita era stato un grande educatore nellascuola. Allora fondò una modesta scoletta ele-mentare, che affidò al sacerdote suo segre-tario. Quella scuola andò sviluppandosi benee prese il nome di « Colegio San Juan Bosco » .Presto attirò l'interesse delle autorità e dellacittadinanza, che provvidero all'avvenire diquesta istituzione. Una generosa benefattricedonò un terreno nel centro della città ; conl'aggiunta di altri fabbricati vicini si arrivòa formare un isolato completo .

Il collegio conta oggi 600 allievi delle classielementari e secondarie . La strada davantialla scuola fu intitolata a Don Bosco . Per levive insistenze del Vescovo Mons. OttonieleAlcedo, delle autorità religiose e civili e dellacittadinanza, tutta questa opera è passataalla Società Salesiana . Così ne è assicuratala continuazione a beneficio della gioventù diAyacucho . Questa città è importante . Nelle suevicinanze si combattè l'ultima battaglia perl'indipendenza politica del . Perù e delle Ame-riche (1824). Don Bosco ha dato ad Ayacuchodue Vescovi e i Salesiani che dirigono il Se-minario ed educano la gioventù nelle scuolee nell'Oratorio festivo .

Le Figliedi Maria Ausiliatricenel VeneroNel collegio M Manfredini » di Esteil 20 agosto u . s. fu celebrato 1'80°anniversario dell'arrivo nel Venetodelle Figlie di Maria Ausiliatrice.11 Successore di Don Bosco bene-disse la nuova artistica cappellina .Quindi nel salone di ingresso diVilla Pesaro si tenne un tratteni-mento commemorativo . Una scenarievocò l'arrivo delle prime settesuore ad Este e lo sviluppo dellaloro opera nel Veneto. Oggi l'Ispet-toria degli o Angeli Custodi » conta690 suore dislocate in 57 case, con41 oratori festivi, 68 centri catechi-stici, 40 scuole materne, 7 scuoleelementari, 5 scuole medie ed isti-tuti magistrali, 10 scuole di avvia-mento e centri professionali, 29 do-poscuola, 35 scuole di lavoro e23 colonie temporanee .

I resti mortalidi Don Mellanonella chiesa di ViboUna giornata di Intensa commo-zione ha vissuto Vibo Valentia(Catanzaro) per la solenne trasla-zione dei resti mortali del sacerdotesalesiano Don Giovanni Mellano dalcimitero alla chiesa di Santa Mariadel Soccorso . Un semplice ma lindosarcofago di marmo bianco erastato preparato in una navata dellachiesa, ove egli fu parroco per ben30 anni, e lì i vibonesi e i suoi con-fratelli hanno voluto custodirne leossa perchè riposasse più vicino aifedeli della sua parrocchia e nelcuore della città, ove santamentespese buona parte della sua lungae laboriosa vita. Don GiovanniMellano morì il 26 settembre del1942, all'età di 82 anni, dopo 63 annidi vita religiosa nella Famiglia sa-lesiana e 54 di sacerdozio.

Le Ex allieve delle Figlie diMaria Ausiliatrice di S . Cristóbalnel Venezuela, in occasione delIV centenario di fondazione dellacittà, vollero erigere un monumen-to a Don Bosco sulla piazza, chevenne intitolata appunto al suo no-me, presso il collegio delle Suore .

All'inaugurazione intervennel'Ecc .mo Vescovo e il Governa-tore dello Stato con le prin-cipali autorità .

Presso il marmoreo gruppodi Don Bosco con DomenicoSavio, eseguito in Italia, cin-quanta allieve nei vari costumi,reggendo la bandiera delle na-zioni ove sorgono case delleFiglie di Maria Ausiliatrice,rappresentavano in un magnificoquadro l'intero Istituto.

Dopo il discorso ufficiale laPresidente delle Ex allieve di-chiarò che ai festeggiamenticentenari della città avevanovoluto associare l'omaggio aDon Bosco perchè furono le figliespirituali del Santo le prime reli-giose che si dedicarono in cittàall'educazione della gioventù .

LA CITTA

Incoronazionedell'Ausiliatricea MorónLa domenica 6 agosto a Morón(Argentina) Maria Ausiliatrice eb-be onori trionfali, preparati dallesue Figlie . Ma il trionfo esternoera stato preceduto da una prepa-razione spirituale che aveva crea-to nella gioventù e loro famiglieun clima di vivo fervore mariano.Tra le altre iniziative ci fu quelladel a Libro d'oro - con le firmedei genitori che s'impegnavano direcitare il Rosario in famiglia .S. E. il Vescovo Mons . MicheleRaspanti, che compì il rito dell'in-coronazione, collocò solennementeil o Libro d'oro ai piedi della Ver-gine . L'omaggio mariano che seguìfu accompagnato dalle note festosedella banda delle Forze aeree ar-gentine, mentre aerei militari vol-teggiavano a bassa quota . Tuttala città partecipò con grande entu-siasmo alla festa, trasmessa ancheper televisione .

Un Cardinalee sette Vescoviall'istituto salesianodi Gualdo Tadino (Perugia)Non era ancora spenta l'eco dellasolenne incoronazione dell'Ausilia-trice, che già un forte comitatopreparava grandiose onoranze alBeato Angelo, patrono della città,volute da S . E . l'Internunzio apo-

Page 21: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

DI CRISTOBAL (VENEZUELA) A DON BOSCO

stolico nell'Iran, Mons . V . UgoRighi, che offerse una nuova esplendida urna al Beato . In questaoccasione S. Em. il Card . Cento .accompagnato da S . E . Mons . Cous-sa, pro-segretario della Congrega-zione Orientale, e da altri sei Ec-cell .mi Vescovi, il 20 agosto o . s .hanno voluto onorare di una lorovisita l'Istituto salesiano . I giovaniaspiranti di Fossombrone e i gio-vani del Seminario ucraino diRoma, ospiti per le vacanze del-l'istituto, hanno improvvisato unafervida dimostrazione di omaggio .Risposero Sua Em . il Card . Cento eS. E. Mons. Conssa, dicendosi fe-lici di trovarsi fra tanta fiorituradi gioventù avviata al Santuario .

Nuova scuola a Osaka(Giappone)Nella città di Osaka, le Figlie diMaria Ausiliatrice hanno inaugu-rato un nuovo grande edificio aquattro piani per la Scuola media .Le autorità cittadine furono ac-colte dalle noto festose della bandasalesiana e S . E . il Vescovo Mon-signor Taguki compì il sacro ritodella benedizione . Gli intervenutipassarono quindi nel salone-teatro,dove, dopo il canto dell'inno na-zionale Rimi pa po, S . E. Mons . Ve-scovo rivolse la sua parola, esal-tando la figura di San GiovanniBosco ed esprimendo tutta la suaammirazione e il suo affetto perl'Opera salesiana. Seguì un con-certo dell'orchestrina delle alunne,

una danza dei bimbi dell'Asilo el'omaggio a tutti i presenti di unquadretto di Maria Ausiliatrice,quale dono-ricordo della festa .

Per la giovedi ShiliongLe strette e insufficienti aule sco-lastiche nelle quali si stipavano inumerosi fanciulli che formicolanonel quartiere di Malki, uno dei piùpopolosi della città di Shillong(Assam-India), hanno ceduto ilposto ad un vasto e moderno edi-ficio scolastico . La scuola mira allaformazione intellettuale e moraledi tanta gioventù, specie la piùpovera. Dal piano superiore dellanuova scuola si gode lo spettacolodella città e un bel panorama diopere cattoliche : alla sinistra l'im-ponente chiesa di San Giuseppe, piùoltre la scuola media dallo stessonome. Giù all'orizzonte lo studen-tato teologico, due altre chiese e ilcollegio femminile di Mawlai ; alladestra, la bella cattedrale con le cir-costanti istituzioni cattoliche .

Le suore di Don bosconel VietnamInizi umili ma promettenti ha avutol'opera delle Figlie di Maria Au-siliatrice nel Vietnam . Le suorescelte per aprire la prima casasciamarono da Hongkong e, ac-compagnate dalla Madre Ispettrice,giunsero a Saigon e presero pos-sesso di una villetta preparata per

e

loro vicino alla scuola parrocchi aiea Cholon, un po' fuori della capi-tale . Il giorno dopo furono invi-tate dai Salesiani a Govap pressoSaigon per assistere alla festa diMaria Ausiliatrice posticipata. Cosìincominciarono la loro vita vietna-mese con un omaggio all'Ausilia-trice: felicissimo auspicio . Loroprima sollecitudine fu di organiz-zare l'Oratorio, che è già assaifrequentato . Altro lieto auspicio èlo straordinario numero di voca-zioni . Non potendosi per ora aprireun aspirantato, si radunano perio-dicamente, quasi in un aspirantatoesterno, che darà modo di conoscerlomeglio per l'opportuna scelta .

Una statuadi Maria Ausiliatricea 4765 metriSulle nevi immacolate del monte« Simón Bolivar ' (Ande Venezue-lane) i chierici salesiani dello Stu-dentato filosofico di Altaruira (Ca-racas-Venezuela) hanno collocatonell'agosto u . a . una statua di MariaAusiliatrice alla quota di 4765 metri .Da quel giorno 1% cara Immagine èun soave richiamo religioso e la fi-gura della Celeste Ausiliatrice deiCristiani abbraccia in un amplesso dicaldo amore materno tutti i turistiche sopra la funivia più alta delmondo si spingono a quella quota,per provare la sensazione delle al-tezze e per godere l'incanto dellomeravigliose visioni panoramiche,

379

Page 22: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

"DON RENDRA"

Padre Costantino Lievens è uno dei più grandi missionari dell'Indianel secolo passato . Fu l'animatore del movimento in massa verso il Cat-tolicesimo fra gli aborigeni del Chotanagpur (India centrale) . Questomovimento fu come una primavera della Chiesa in quella regione, cheora vanta mezzo milione di Cattolici .Nell'Assam, sulle colline Khasi, la Congregazione Salesiana ebbe ilsuo Don Costantino Vendrame .I risultati conseguiti da Don Vendrame non possono paragonarsicon i trionfali successi di Padre Lievens, ma in tutti e due avvampavala stessa fiamma . Sono i più puri araldi dell'ideale missionario .

« Sforzali a entrare »

Don Vendrame era invaso dalla santa im-pazienza del Saverio . Come lui sembrava checercasse il punto d'appoggio per sollevare inun attimo, con la leva della viva fede, tuttoil mondo a Gesù Cristo . Tipico uno dei suoidiscorsi ai giovani chierici che si addestra-vano in Shillong alla futura vita missionaria .Spiegava la parabola del re che invita albanchetto nuziale del figlio, e cioè la chiamataal regno messianico . L'eloquenza di Don Ven-drame divenne irruente specie quando spiegò :« Va per le strade e lungo le siepi e sforzalia venire, affinchè si riempia la mia casa » .

Quello « sforzali a venire » fu il suo gridodi battaglia . Andò lungo le siepi delle col-line Khasi, nelle valli profonde, annunciandola buona novella ai poveri, agli umili, sforzan-doli a entrare con la voce dell'amore e dellacarità. Il suo « sforzali a entrare » non in-contrò l'approvazione dei prudenti ; ma DonVendrame voleva agitare l'acqua stagnante,mettere la macchina in moto, e lanciare lapalla di neve, che si sarebbe ingrossata invalanga rotolando giù dall'erta montagna .

Diceva: « Non importa, se alcuni si per-dono: quel che conta è avanzare e conqui-stare ». Aveva battezzato un po' frettolosa-mente un giovane che doveva raggiungerealtra destinazione. Il poveretto si perdettenelle vie del mondo . Dopo 30 anni, nel qualtempo non aveva mai messo piede in chiesa,ritornò a Shillong malato nell'anima e nelcorpo. Si ricordò di « Don Bendra » (così iKhasi, per la legge del minimo sforzo e perchè

:380 non vi è la v nella loro lingua, chiamavano

h

*,

Don Costantino) . Don Vendrame accorse alcapezzale del figliol prodigo, per riconciliarlocol buon Dio e accompagnarne poi la salmaall'ultima dimora. Con gesto grave e serioserio commentava: « Quanto è grande la mi-sericordia di Dio! . . . La fede rimane sempre » .Erano espressioni sue predilette .

« Selvaggiae ingrata missione »

Don Vendrame arrivò in Assam nel Na-tale del 1924 . Da tre anni la Missione erastata affidata ai Salesiani. Erano stati pre-ceduti dai Salvatoriani germanici, rimpatriatinella prima guerra europea, e dai Gesuiti .La Congregazione Salesiana, ubbidendo agliaccorati appelli della Sacra Congregazione diPropaganda Fide, nel 1922 prendeva possessodella martoriata Missione . I padri Gesuitiavevano salvato e consolidato lo splendidolavoro di pionieri dei Salvatoriani . Il Card.Van Rossum scriveva al Rettor MaggioreDon Albera: «La Missione dell'Assam hatroppo sofferto per non meritare tutte le curedei Figli di Don Bosco » . Il Padre JossenS. I . nel suo libro La Missione del Bengalaoccidentale, così scriveva: « In questa selvaggiae ingrata missione i Salesiani troveranno uncampo aperto a tutte le forme del più purosacrificio e della più perfetta abnegazione ».

Per la loro intensa attività scolastica iprotestanti si erano assicurati il monopoliodell'educazione fra molte tribù dei monti .Ai cattolici veniva proibito di aprire nuovi

Page 23: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Sua Eccellenza

Mons . Ferrando

imparle la benedizione

di Maria Ausiliatrice

alla folla

che ha partecipato

alla festa

e recitato la preghiera

di consacrazione

alla Vergine

campi . Era davvero arduo combattere i pro-testanti in tante terre proibite . Così l'Assamdiventò per i Salesiani un punto di onore,di fede e di obbedienza, perchè le prospettiveerano lacrime, sudori e sangue .

Il drappello dei Salesiani era guidato daDon Luigi Mathias, ora Arcivescovo di Madras,che prese come motto: « Ardisci e spera » .In Mons. Mathias, la Missione dell'Assamaveva trovato la guida intraprendente e ge-niale, l'aquila dal volo ampio e sicuro neivasti cieli ; in Don Vendrame trovò l'eroe diquel più puro sacrificio e di quella perfettaabnegazione, accennati dal Padre gesuita .

L'apostolo dei Khasi

I Khasi appartengono a una delle tribùdei monti che costituiscono il caleidoscopiodelle genti che abitano l'Assam. Furono evan-gelizzati dai Metodisti gallesi . Don Vendrameal suo arrivo in Assam fu assegnato al noviziatoper studiare le lingue e acclimatarsi . Dopo10 giorni, gettò le grammatiche al vento eandò a imparare la lingua khasi nei villaggi,nei quartieri popolari della città, brulicantidi frotte di fanciulli . Col volto sorridenteandò ad essi guadagnandoli per le vie delcuore. Cominciò un vero oratorio quotidiano .Sembrava che si avverasse la visione di DonBosco. In regioni lontane e pericolose, ovetanti tentativi erano falliti, Don Bosco avevavisto schiere giovanili correre festanti in-contro ai suoi Salesiani esclamando : « Datanto tempo vi abbiamo aspettato ». Era

uno spettacolo mai veduto in Shillong . Perle strade non si mormorava più con disprezzo :ki roman (i cattolici) . I fanciulli ora corre-vano incontro a Don Vendrame gridando:Khublei, Phadar (« Buon giorno, Padre ») econ gioia gli pigliavano la mano, si attac-cavano alla veste e lo accompagnavano .Sull'uscio le mamme miravano e sorridevano.Dopo un anno Mons. Mathias lo nominavaparroco di Shillong.

Fuori dalle catacombe

La martoriata missione dell'Assam condu-ceva ancora una vita timida, benchè fervo-rosa. Don Vendrame comprese che era tempodi uscire dalle catacombe . Esprimeva il suopensiero così : « Bisogna sfondare » .Organizzò l'Azione Cattolica nella gamma

delle sue attività. Secondato dall'entusiasmotravolgente dei giovani chierici venuti dal-l'Italia, preparò congressi all'aperto con cortei,saggi ginnastici, processioni con bandiere estendardi spiegati al vento . Nelle piazze e neiprati la voce argentina di Don Vendrame giun-geva a centinaia di persone, che attenteascoltavano il messaggio di Cristo .Ma le manifestazioni esteriori correvano

il rischio di essere fuochi di paglia, se nonerano accampagnate da un lavoro in profon-dità. Don Vendrame non aspettava che ipagani venissero a lui : dopo aver predicato« sui tetti », li andava a cercare per istruirlinelle case . Tale lavoro era solo possibile allasera e di notte, quando la famiglia si riu- 381

Page 24: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

nisce dopo il lavoro quotidiano . Il fuoco èacceso nel mezzo della stanza . Don Vendramesiede su uno sgabello alto pochi centimetri .Anche tutti gli altri sono accoccolati attornoal fuoco . Il fumo punge gli occhi . Don Ven-drame parla del regno di Dio, di Gesù, edè ascoltato con riverenza, perchè nessunoha mai parlato loro in quella maniera . Epassa di capanna in capanna e torna a casaa notte inoltrata camminando nelle stradeoscure e deserte con un bastoncino e il ro-sario in mano, pregando col catechista. Cosìlo trovai prima della mezzanotte mentre cer-cava di entrare nella cucina per mangiareun bocconcino. « Solo Don Vendrame - sidiceva - può agire in questo modo » .

Il Servo di Dio Don Rinaldi, udendo questo,commentò : « Sì, Don Vendrame ha unagrande devozione al Sacro Cuore » . A noivennero in mente le parole di S . GiuseppeCafasso a chi non comprendeva l'apostolatodi S. Giovanni Bosco, agli inizi dell'Oratorio :« Lasciatelo fare! » .

Il buon seme germogliò e crebbe: le spighes'indorarono al sole della sua carità . Comeera felice quando alla domenica poteva am-ministare decine di battesimi!

Assam (India)Il mondo comincia

a commuoversiper i milioni

di solfo alimentati

La santa impazienza

Shillong era il centro dell'immenso di-stretto sulle colline - Khasi. Don Vendrameappena potè si mise in giro . Era un buoncamminatore: per lui il cibo e il dormireerano l'ultima preoccupazione . Un po' diriso e patate si trovano ovunque e un assitocon paglia basta per prendere il dovuto ri-poso . Prima di partire domandava alcunipani da mettere in fondo alla gerla khasicuneiforme . Sovente li spezzava e distribuivaai piccoli amici o si dimenticava . Dopo 15-20 giorni, parte del pane già secco e induritoera riportato a casa . Ora la jeep rende acces-sibili i villaggi lontani, ma uno si domandacome Don Vendrame facesse a marciare tantoe così all'apostolica .

L'arrivo di un europeo che affrontava se-reno i disagi della povertà dovevano lasciareprofonda impressione . Viaggiava non per ri-cevere ma per dare, non per essere servitoma per servire . I vecchi lo ricordano ancora :« Il primo a venire qui fu padre Bendra » .E dalle loro bocche veniamo a conoscere leperipezie, le avventure, i sacrifici che for-mano quell'aureola di eroismo che circondail nome di « Padre Bendra » .

Adottò l'apostolato visivo. Se S. Paolofosse vivo, direbbe che la fede viene non solo«dall'udito », ma anche « dalla vista ». Conuna dinamo e proiettore portatile, portati aspalla, proiettò anche nei villaggi più lontanila vita di Gesù. In quei tempi era una me-raviglia . Il popolo accorreva veramente inmassa. Nel tempo delle vacanze due chiericil'accompagnavano ; e sono rimaste famosequelle lunghe ore notturne, quando sudavanoper far girare la dinamo e aggiustare lerotture del film, mentre Don Vendrame spie-gava e a ogni intoppo gridava in italiano :« Luce! luce! girare, per favore » . Quelleparole divennero popolari sulla bocca deifanciulli. Nei villaggi meno progrediti, i piùrozzi fra i pagani, alla vista della flagellazionee della crocifissione ridevano . Il cuore diDon Vendrame sanguinava e con commoventiparole cercava di far comprendere l'amoreinfinito di un Dio morto per la nostra salvezza .Don Vendrame non s'illudeva. Il paga-

nesimo era come un colosso massiccio : edegli, umanamente parlando, era il sassolinoche cercava d'infrangerlo .

Egli fu l'ardito di Dio: sferrò l'attacco perla prima avanzata . Sulla sua scia seguì il paci-fico esercito di sacerdoti e di suore per fondarenuove stazioni, scuole, istituzioni di civiltà .

Don Vendrame ebbe dei collaboratori, checon lui combatterono per il Vangelo o pre-sero ispirazione dai suoi esempi. Uno di essi,Don Miekus, ancora nel fior degli anni, fu

Page 25: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

nominato capo del Distretto di Cherrapunjee .Nello studentato teologico ai giovani confra-telli che gli fecero un po' di festa, disse :Partiamo, (erano in due) decisi di lavorare

senza posa e non ci fermeremo che quando iSuperiori ci fermeranno » . Il Superiore nongiunse a fermarlo, purtroppo . Era di unatempra fortissima, il Distretto fra i più ardui :e fu fermato dalla morte dopo soli cinquemesi di apostolato, che non conobbe un istantedi tregua. Mons. Mathias, al cimitero, inmezzo al generale rimpianto poteva ripeterele parole di Don Bosco : « Quando avverràche un Salesiano soccomba o cessi di viverelavorando per le anime, allora direte che lanostra Congregazione ha riportato un grandetrionfo, e sopra di essa scenderanno copiose lebenedizioni del cielo » .

Costruttore di chieseDon Vendrame fu anche costruttore di

chiese . Una chiesetta bella e pulita con unpiccolo campanile era per lui il segno cheGesù vegliava sul villaggio . Era sempre po-verissimo, perchè i soldi gli bruciavano in manoe tutto ciò che possedeva lo dava ai bisognosi .

La costruzione di cappelle era sorgente dinoie, di guai e anche di persecuzioni. Dopo labenedizione di una nuova chiesa, diceva: « Orabisogna aspettarsi la vendetta del diavolo » .

Don Vendrame amava il villaggio di Mawlai,sobborgo di Shillong. Qui volle edificare unSantuario che fosse il centro espiatorio dellaregione Khasi al Cuore di Gesù . Anche questavolta la santa impazienza gli fece trascurarele necessarie preoccupazioni. Bruciò tutte letappe e incominciò a costruire . Scoppiò unaconflagrazione : i protestanti, il Syem (re) delposto, il prefetto della città si opposero . Dal-l'alto venne l'ordine di sospendere i lavori .Per fortuna il Governatore era cattolico econ tatto diplomatico tenne a bada gli av-versari e lasciò che Don Vendrame facesse .I cristiani contribuirono generosamente condenaro e materiale . Il piano era grandioso .Don Vendrame si trasformò in muratore .Lo vidi ritto sui ponti della chiesa, copertodi polvere, che impartiva ordini e dirigeva . . .Mons . Mathias, quando ritornò dall'Europa,subentrò nei lavori. Anche qui Don Ven-drame aveva aperta la strada e combattendocon tenacia contro tutti gli avversari e gliostacoli, aveva vinto . Ora Mawlai è un im-portante centro cattolico, con studentato teo-logico, due scuole, le chiese del Sacro Cuoree di S . Domenico Savio e il grandioso aspi-rantato salesiano in costruzione .Don Vendrame, da buon veneto, desiderava

accanto alla chiesa un campanile, con cam-pane che squillassero al vento . Ma nella cat-

tedrale di Shillong le campane suonavanotroppo e ciò dava ai nervi alla signora delGovernatore, che era malaticcia. Il Governa-tore ci chiamò con Don Vendrame per tro-vare un modus vivendi . . . per le campane.Don Vendrame non voleva cedere, ma final-mente si decise a limitare la durata del suono .Quando tutto sembrava concluso felicemente,un'idea balenò nella mente di Don Vendrame :- E se nel tempo proibito, un cristiano

morisse? Noi dobbiamo in quel caso suonarei rintocchi funebri .

Ci guardammo tutti trasecolati . Don Iginosalvò la situazione con una battuta di spirito :

- Bene, proibiremo ai cristiani di morirein quelle ore . - Una risata generale fu laconclusione finale . Ma il Governatore, cheamava e stimava Don Vendrame, disse :- Sì, sì . Va bene. Don Vendrame è buono,

ma ha un po' la testa dura .Era l'ostinatezza dei Santi, e si sa che i

Santi hanno anche l'argento vivo addosso .

Se il chicco di frumentomuore, frutti fica

Gli anni 1934 e 1935 videro anche in Assami trionfi della canonizzazione di Don Bosco .la consacrazione di due Vescovi, la benedi-zione della chiesa del Sacro Cuore. Don Ven-drame in quei giorni fu instancabile .

Una lettera del Cardinal Fumasoni Biondi,Prefetto della Congregazione di PropagandaFide, diceva : « 1 figli di Don Bosco andarononell'Assam per spirito di obbedienza, e confi-dando solo in Dio : la loro obbedienza e la ;ma,

Page 26: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

loro fiducia sono state premiate col progressoveramente consolante . . . Questa Sacra Con-gregazione ha la ferma speranza che la cri-stianità dell'Assam diventerà una delle piùfiorenti dell'India » .

Elogio ben meritato dagli atleti di Cristo .

Come risponde alle minacceNel 1935 fu mandato a riposare in Italia .

Al suo ritorno fu assegnato a Jowai, la se-conda città delle colline Khasi, roccaforte diben 6 sètte protestanti, unite fra di loronella lotta contro i cattolici .

Don Vendrame, appena arrivato, scrisseuna lettera al Vescovo domandando un sus-sidio straordinario per livellare il terreno ecostruire un cortile spazioso . Riprendeva latattica dei primi anni : andare ai giovani .Questi cominciavano ad affluire, finchè dalcomando dei protestanti venne la proibizioneassoluta di andare dai Roman .Don Vendrame aperse allora scuole fra i

pagani, e scosse l'ambiente con manifesta-zioni religiose all'aperto . Dopo due anni decisedi far sfilare l'annua processione eucaristicalungo le vie della cittadina. Era come una sfidalanciata ai protestanti perchè alcuni trattidel percorso costeggiavano il loro quartiere .Nella mattinata il Sottoprefetto governativo,che era un cattolico, venne da me e disse :- So da sicura fonte che i protestanti vo-

gliono impedire la processione, anche se sidovesse spargere sangue. Dica al buon DotiVendrame di cambiare percorso .Don Vendrame sorrise e rispose :- Perchè aver paura? Siamo nel nostro

diritto .La processione sfilò devota e ordinata .

Davanti alla chiesa protestante i canti tac-quero e nessun inconveniente si verificò .Dopo un anno Don Vendrame dovette la-

sciare Jowai per essere inoltrato nel campodi concentramento . Si era nella tormentadella guerra e più di 100 salesiani furonointernati. Le lacrime di una fiorente comu-nità lo accompagnarono .

Ora anche a Jowai la Chiesa Cattolicas'impone con le sue belle scuole per l'edu-cazione della gioventù maschile e femminile .La processione continua lungo il medesimopercorso e le famiglie più rispettabili dei pro-testanti mandano le figlie a scuola dalle suore .

L'ultima predicaRitornò a Shillong dopo 8 anni . Gli fu affi-

data la nuova parrocchia di Mawkhar, ilrione più protestante e commerciale della

384 città, la Mecca dei protestanti. Don Ven-

drame prese in affitto una casa e celebravala santa Messa domenicale in un salonedella scuola diretta dalle suore .

Le camerette ricordavano quelle del « Ri-fugio » a Torino, ai princìpi dell'Oratorio .Erano sempre affollate di ragazzi che gioca-vano, suonavano, cantavano . Dov'era DonVendrame non c'era certo solitudine . E co-minciò il suo lavoro. Ma com'era cambiatonel fisico! Persino la sua ferrea volontà nonriusciva a nascondere il male . Ebbe la gioiadi vedere la benedizione della cripta dellanuova parrocchia. I 500 ragazzi gremivanoall'inverosimile persino le stanze della suaabitazione . Ovunque erano ragazzi .Ma un giorno il fisico non resse più . Non

potè neppure inginocchiarsi durante la santaMessa. Fu portato alla casa del Vescovo .Dopo una settimana parve riaversi e vollepartecipare alla festa delle Associazioni nellaparrocchia . Andò, vide tutti, parlò con lelacrime agli occhi, poi ritornò al letto dei suoidolori. I Superiori, per impedire le visiteininterrotte e cercare tutti gli aiuti dellascienza per farlo guarire, lo fecero traspor-tare al Medicai College a Dibrugarh . Si fermòuna notte a Gauhati . Mentre discendevadalle scale, fece fermare coloro che lo sor-reggevano . Soffriva un'agonia . Mormorò :- Eppure in questa città così pagana si

potrebbero avere molte conversioni . . .Era il Sitio divino del Calvario .A Dibrugarh i medici riscontrarono un'ar-

trite alla spina dorsale . Immobile sulla crocedel suo letto di sofferenze, predicò con laparola, con la rassegnazione, con la pazienza,commovendo fino alle lacrime coloro che lovisitavano . Fu l'ultima sua predica .Poi, il 30 gennaio 1958, il cuore di chi

aveva tanto lavorato cessò di battere el'anima di Don Vendrame andò a celebrarela festa di S . Giovanni Bosco in cielo . Lavenerata salma fu trasportata a Shilloug,dove riposa fra i suoi cari Khasi .

Un giorno la Madre Ispettrice delle Figliedi Maria Ausiliatrice mi disse : « Monsignore,sa che abbiamo avuto dal Governo Centraledi Delhi il visa che permette a 25 suore dientrare in India e di lavorare? » . Scossi latesta con aria d'incredulità. Era così difficileottenere il visa per un solo missionario .« Abbiamo messo la cosa in mano a DonVendrame ed egli dal cielo ci ha ottenutoquesto favore veramente straordinario. Non è ilprimo favore che otteniamo da Don Vendrame» .La sua memoria è dunque in benedizione .

Più ci allontaniamo negli anni e più la stiafigura grandeggia, perchè fu davvero il ca-valiere del più sublime ideale .

.. STEFANO FERRANDOVescovo di Shillong (Assam)

Page 27: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

`or~~+~te~e ~~t~ta,~~rrare

tp

Il clima,il caldo torrido,

le zanzare che ci succhiano il sangue :sofferenze inumane .

Un dolce conforto :l'Eucarestia e la Madonna

Missione tra le più difficiliSono. ritornato in Italia dopo 13 anni di

vita missionaria nel Chaco [pronuncia Ciaco]Paraguayano . Mi hanno sorpreso il progressoe il benessere italiano, il fervore di lavoroe di rinnovamento visibili dappertutto . Conquesta confortante visione sono ripartito perla Missione disposto a lasciare le ossa inquelle immense distese di foreste del Chaco

Paraguayano . Ma noi missionari lasceremoanche qualche cosa di più: una croce e unnome. La croce di Cristo che redime le animee il nome di Maria Ausiliatrice, che detteforza a noi e la darà anche a quelli che cidaranno il cambio .La missione del Chaco Paraguayano è tra

le più difficili e tra le più povere di tutto ilmondo. Il clima, il caldo torrido, il cibo,le fatiche snervanti, la lotta continua con le

Pucrto Casado (Paraguay) - Don Bruno Stella,come tutti i missionari salesiani, trova il tempo per divertire i ragazzi .

(Il serpente, legato alla gola, ormai è innocuo)

:185

Page 28: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

zanzare e gli altri insetti che ci succhiano• ci cavano il sangue; i pericoli di ogni speciespecialmente dei serpenti che alcune voltestrisciano fin nella cameretta o tra le sto-viglie dove si mangia, son cose che dànno ibrividi. La fatica del lavoro nei campi perpiantare qualche cosa spesso è annullata damilioni di grandi cavallette (per ben 3 annile abbiamo avute) che divorano e distruggonotutto. Lasciano soltanto le radici. Non basta :ogni tanto straripa il fiume Paraguay, cheinonda il Chaco e porta via tutto . Bisogne-rebbe che qui cedessi la penna al mio Ve-scovo, Mons . Angelo Muzzolon . Per tre mesiospitò in salvo la sua popolazione sopra unmonte vicino alla chiesa di Maria Ausiliatrice,aspettando come Noè che calassero le acque• aiutando poi a ricostruire le casette di fogliedi palme. Molti missionari si sono rovinatinella salute; siamo rimasti in pochi : 13 sa-cerdoti e 2 coadiutori dispersi in 7 centri oparrocchie, senza strade, senz'altri mezzi dicomunicazione che il fiume Paraguay. Vi-vono nel Chaco Paraguayano 60.000 para-guayani, 30 .000 indi semicivilizzati e 7000indi selvaggi .

Abbiamo già tre villaggi di indi cristiani :Puerto Pinasco, Puerto Casado e PuertoSastre. I nomi delle tribù sono molti : An-gaités, Tobas, Guanàs, Lenguas, Sanapantts,Guarayos . Ultimamente il nostro Vescovo haraccolto in Forte Olimpo un gruppo numerosodi Indi Chamacocos .

La mia missione è Puerto Casado sul fiumeParaguay, a 350 chilometri da Asunciún, ca-pitale del Paraguay .

NQ Regnava il demonioQuando arrivai 13 anni fa trovai gli indi

in condizioni deplorevoli . A contatto con ibianchi (6000) avevano imparato solo il male• il vizio. Vivevano lavorando in una fabbricadi tannino e per paga avevano un pugno digrano e molta acquavite . Tutti si ubriacavano,perfino le donne e le bambine . La fame e la tu-bercolosi mietevano vittime . Nei primi 5 mesine seppellii 40 senza contare i piccini. Con qual-che lamiera vecchia e con pezzi di sacco gliindi si costruivano la loro capanna o soldo• lì senza distinzioni e divisioni di pareti vive-vano ammucchiate varie famiglie, una accantoall'altra, dormendo in terra con decine dicani magri, coperti di piaghe infette, congatti, galline, pappagalli, tartarughe, scim-mie. Altro che l'arca di Noè! Regnava ildemonio . I bianchi sfruttavano i poveri indi ;soprattutto li sfruttavano i soldati, i ma-cinai che passavano per di lì, i commercianti,

386 gli avventurieri . Povera gente! Fra di loro

regnavano odi, vendette, uccisioni, orge cheduravano anche tre o quattro giorni .Oggi non è più così . A Puerto Casado

70 famiglie di indi battezzati formano una co-munità che tutti invidiano . Non ci son più orgeo danze selvagge, stregoni o spiriti cattivi .Il Battesimo ha trasformato queste anime .L'odio ha ceduto all'amore . Non si parlapiù di 6 tribù in lotta ; si parla di un solopaesello, dove le 6 tribù sono mescolate in-sieme e dove tutti si amano come fratelli .

Alcuni anni fa nella sua visita alla nostraMissione di Puerto Casado, il Visitatore DonModesto Bellido disse: « Ho visitato tantemissioni, però non mai ho visto una mis-sione così bella » . Poco tempo fa il RettorMaggiore Don Renato Ziggiotti manifestòla sua lieta sorpresa dicendo : « Non ho maivisto cose uguali; dovrò raccontarlo al SantoPadre Giovanni XXIII ».

. dà,Quante grazie commoventi!

Si vive in clima da Fioretti francescani .Quante grazie commoventi! Un indio da tremetri di distanza sta per scoccare la frecciaper uccidere il compagno, al nome solo diMaria gli si spezza fra le mani l'arco ; il col-tellaccio che doveva uccidere il missionariosi arresta miracolosamente davanti a luisenza scalfirlo; il serpente inietta innocuo ilsuo mortifero veleno ; la tigre si ritira man-sueta al passo del missionario ; il ciclonelascia intatte le umili casette di palme degliindi; alla benedizione di Maria Ausiliatriceun'indietta di colpo si alza sana e salva, emette da parte la piccola cassa da morto giàpreparata per lei; una ventina di soldativenuti di notte nel paesello indigeno a farsaccheggio e decisi a far del male agli indi,davanti al missionario depongono i loro fu-cili, e con le mani alzate si lasciano condurrein prigione. Ho passato 13 anni tra sacrificie fatiche, in un clima torrido che oscilla trai 40 e i 50 gradi, e non mi sono mai amma-lato .

`

- La spedizione tra i MorosTra i ricordi incancellabili c'è la spedizione

che abbiamo fatto per cercare i selvaggi can-nibali . Tre anni fa chiesi il permesso al mioVescovo Mons . Muzzolon di andare a cercarli .Comprammo una carretta . Il governo pa-raguayano ci dette due muli, un cavallo eviveri per alcuni mesi . Con me c'erano ilcoadiutore salesiano Giuseppe Squarcina, of-fertosi volontariamente per accompagnarmi,

Page 29: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

PUERTO CASAD O (C HAC O PAPronti per la partenza in cerca dei selvaggi Moros . Da sinistra : il coadiutore salesiano Squarcina, il missionario DoBruno Stella, il sig. Marte, giornalista uruguaiano,, il soldato :' paraguayano concesso dal governo come difesa

or,t

f

nella foresta : stanchi, con la barba lunga e ridotti :cheletri . All centro ; l'indietto Moro, che fece loro da guidai

Don Stella impara a tirare d'arco : lo ammae-stra il giovane indio Moro, la cui docilità all'o-pera di civilizzazione fa bene sperare per glialtri Moros, quando si riuscirà ad avvicinarli .

1 11 fiume P2raguay ogni tanto straripa e inon-da il Chaco portando via tutto e distruggendoanche le casette di foglie di palme .

Page 30: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

AUna delle ultime toto di Don Vendrame . A sinistradel poliziotto precede uno dei tanti cortei religiosida lui organizzati con bandiere e stendardi al ventoper alimentare la fiamma dei neofiti e dare un sensovivo della presenza dei cattolici tra i protestanti ei pagani .

DON COSTANTINOVENDRAME

APOSTOLO DEI KHASI

Page 31: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

un soldato paraguayano datoci dal governoper difenderci in caso di pericolo, un gior-nalista uruguayano che dopo una settimanadi viaggio, impaurito, ci abbandonò e un in-dietto selvaggio catturato due anni primanella selva dove s'era smarrito, ed ora civi-lizzato e battezzato . L'indietto mi avevainsegnato quasi tutta la sua lingua, i suoicostumi, mi aveva raccontato la sua vita,come era diventato guerriero e come i suoigli avevano consegnato una lancia ; mi mo-strava i tatuaggi fatti con il fuoco, mi in-segnò come lottare contro i serpenti, le tigri,i puma: mi rivelò come seppellivano i loromorti, mangiando prima le braccia, facendoun buco rotondo nel ventre e mettendovidentro la testa, non toccando però le gambe ;come erano assaliti da altri selvaggi piùferoci di loro, senza sopracciglia e senza ta-tuaggi. Era il primo indietto selvaggio (morovuol dire selvaggio) vivo tra i civilizzati . Dalui ci vennero le prime notizie su quei mi-steriosi abitanti .Viaggiammo per più di un mese, facendo

più di 1200 chilometri e arrivando dove nes-sun bianco aveva messo piede . Di giorno sicercava di riposare un po' ; si viaggiava dinotte al chiaro di luna . Esplorammo primai luoghi secchi ed asciutti . Per tre giornisi restò senza una goccia d'acqua . Al quartogiorno trovammo un pozzo di fango e cigettammo sopra mezzi morti di sete, conun caldo soffocante che ci toglieva le forze .Al succhiare quel fango soffrimmo atrocidolori di ventre; il coadiutore gridava didolore. Vedemmo puma, tigri, mandre dicinghiali, struzzi, scimmie, gazzelle ; una mat-tina ci fermarono un centinaio di volpi af-famate. Perdemmo uno dei muli: giorni egiorni si camminava e si finiva sempre nellostesso luogo : pareva un labirinto. Dopo mesidi siccità, cominciò a piovere, piovve dirotta-mente, la foresta cominciò ad allagarsi : ri-prendemmo la marcia della morte, semprecon l'acqua alle ginocchia .

11 giornalista che ci aveva abbandonato,arrivato . alla Missione di Puerto Casado,dette l'annuncio che eravamo già morti. AMontevideo nel giornale più laico dell'UruguayEl Dia, uscirono articoli elogiativi della no-stra esplorazione e di rimpianto per la nostramorte .Vedemmo i toldi dei selvaggi. Il nostro

indietto andava avanti annusando l'ariacome fanno i cani e diceva che i Moros cistavano vicini. Alcune volte sentimmo illoro odore nauseabondo, perchè si mettonosopra la nuda pelle un grasso speciale perdifendersi dalle zanzare. Oh, le zanzare, quellesì che ci fecero soffrire! Mai ne ho viste tante,e di tante specie. Nuvole e nuvole di zanzare

ci assaltavano di giorno e di notte . I muli,tormentati, con la testa ogni tanto si getta-vano dentro all'acqua. Non si poteva man-giare, non si poteva dormire . Neppure lazanzariera ci salvava. Sopra le mani e soprala faccia avevamo una grossa crosta di sanguee di zanzare morte. Ogni tanto a fior d'acquasi vedevano nuotare grossi serpenti .Tutto per cercare anime, per incontrare

quei selvaggi . Perchè non ci venivano in-contro? Perchè non ci uccidevano, loro cheavevano ucciso tanti bianchi? Eravamo giàdisposti a morire, orinai al limite di sopporta-zione di sì immane sofferenza . I viveri scar-seggiavano, le forze ci venivano meno; c'e-rano dei momenti terribili nei quali ci assa-liva la disperazione .

In una zona di 60 chilometri, irta di spine,perdetti la mia croce di missionario, il rosario,il fucile; pareva che il demonio si prendessegioco di noi . Le spine ci lasciarono il loro ri-cordo per vari giorni sul nostro corpo ; avemmoi vestiti stracciati e le zanzariere rovinate .

Per consolarci cantavamo le dolci canzonidi Natale. I selvaggi probabilmente avrannoassistito da lontano alla Messa di mezza-notte di quel Natale passato nella foresta .Ti ricordi, caro coadiutore Squarcina, quelgrosso serpente a sonagli? Ti ricordi quandoi muli si gettavano a terra e non volevanopiù andare avanti? Ricordi quando passammocon la carretta il fiume Zarnuco e c'era quellatigre superba che stava bagnandosi? E icampi di Florida? E il piccolo altarino porta-tile sopra la carretta, unico puntello alla nostradebole fede? E quelle notti passate cercandodi riposare sull'acqua stagnante? E quandoabbiamo chiesto perdono a Dio perchè qual-che volta non avevamo saputo soffrire e cieravamo lamentati delle sofferenze e che noneravamo degni noi di convertire i selvaggidel Paraguay?

Più tardi fallirono altri tentativi . Final-mente l'armo scorso in una spedizione fattada Doti Pietro Dotto e dal coadiutore Giu-seppe Ruggero avvenne il tragico incontrocon i Moros . In un tranello studiato a per-fezione i selvaggi avevano stabilito di ucci-dere i missionari. Grazie alla Vergine, rimasesolo ferito a un braccio il coadiutore . Unalancia tirata da un selvaggio da pochi metrigli perforò il braccio sinistro .

Di selvaggi finora niente . A tutte le animebuone che leggono queste righe chiedo pre-ghiere e sacrifici perchè i nuovi tentativiche faremo per avvicinarli abbiano risul-tato e così anche queste povere anime pos-sano essere lavate dal sangue di Cristo .

DON BRUNO STELLAmissionario salesiano 389

Page 32: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

. 8 r rk !

1 'fYt~ii rt

f

Guarito da meningite cerebro-spinaleUn mio pronipotino di 9 anni fu colpito

da un improvviso malore che il medico,chiamato d'urgenza, giudicò attacco influen-zale e curò con i soliti antibiotici . Poiché lecondizioni del piccolo peggioravano e la feb-bre permaneva sui 39-40 nonostante la scru-polosa osservanza delle prescrizioni mediche,insistemmo presso il dottore curante che rie-saminasse il piccolo . Ne ricevemmo assicu-razione che la diagnosi era giusta . Intanto ilbambino accusava dolori fortissimi al cervello,che ci fecero temere di peggio . Finalmenteun nuovo medico diagnosticò : un caso gravee trascurato di meningite cerebro-spinale .Il bambino fu portato all'ospedale per ten-tare un salvataggio in condizioni che pare-vano disperate. Le nostre numerose famiglie,composte di figli, nipoti e pronipoti, si trasfor-marono in oratòri, dove continuamente sipregava Maria Ausiliatrice per il piccolo . E laVergine SS. ce lo salvò in pieno : il terribilemale non lasciò neppure quelle tracce chesuole lasciare in chi l'ha superato . Siamotutti profondamente grati a Maria Ausiliatrice .Palermo

ASSUNTA RUBINO

« C'è qualcosa di meraviglioso. . . »Il nostro aspirante al sacerdozio Stefano

Cerra venne ricoverato d'urgenza all'ospedaleper peritonite perforata. Il ragazzo avevai i anni, era gracile e la peritonite era giàdiffusa con abbondante pus. Perciò, anchedopo l'operazione, si temeva molto per lasua vita . A tutto questo si aggiunse la paralisiintestinale . Il medico perciò, dopo aver ten-tato tutto quello che la scienza suggeriva, lodichiarò spacciato . La notte stessa in cuil'aspirante era stato ricoverato, si era comin-ciata la novena consigliata da Don Bosco .Per due giorni consecutivi si tenne espostoil Santissimo con turni ininterrotti di adora-zione. Alla fine del secondo giorno il medico

ago esclamò : « C'è qualcosa di meraviglioso nel

miglioramento di questo ragazzo!» . E real-mente il nostro caro Stefano si riprese e guarìperfettamente .Così il nostro Aspirantato «P . Giuseppe

Vespignani », che ha solo sette mesi di vita,toccò con mano la bontà di Maria Ausiliatrice,alla quale rende pubbliche, vivissime grazie .Ramos Mejia (Argentina)

SAC. GIUSEPPE GARCIA, S .D .B .

Il caso era disperatoIl 1° aprile 1959, presso gli Ospedali Riu-

niti di Napoli, dopo una degenza di circaotto mesi, mio marito veniva sottoposto adun difficilissimo intervento chirurgico per cisteda echinococco al polmone sinistro. Poichè ilcaso era disperato, mi rivolsi con fede al mi-racoloso S . Giovanni Bosco, il quale esau-dendo la mia preghiera, guidò la mano deichirurghi facendo brillantemente superarel'operazione durata otto ore . Il marito mi-gliorò gradatamente e quasi subito riprese lesue attività. Ora, a distanza di oltre due anni,con fede rinsaldata ringrazio S . Giovanni Bosco,e desidero che la grazia venga resa nota me-diante la pubblicazione sul Bollettino Salesiano .

con sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto rz gennaio 1924, n. sa, può legalmentericevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : « . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . i.Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :« . . .Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo i.(luogo e data)

(firma per esteso)

Brienza (Potenza) PASQUA BAVARO

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI

Page 33: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Già si temeva l'irreparabile

Lo scorso febbraio, papà, già sofferente daanni, per una terribile nevralgia del trige-mino, fu colpito da una broncopolmonite ori-ginata da virus. Quando i medici curanti ciprospettarono la gravità del caso e già si te-meva l'irreparabile, perchè erano sorte com-plicazioni a carico dell'apparato cardio-circo-latorio, ci rivolgemmo con fiducia a S . Gio-vanni Bosco e promettemmo di far pubblicarela grazia. Iniziammo così una fervorosa no-vena e prima che giungessimo al termine,Don Bosco ci aveva già esauditi . Papà infatti,con meraviglia di tutti, era fuori pericolo eanche i dolori della nevralgia gli si erano at-tutiti . Riconoscenti, ringraziamo questo grandeSanto ed invochiamo ancora la sua protezione .

Giovanni Mondino (Savigliano-Cuneo) pie fes sa vivagratitudine a M . A. e a S . D . S . per assistenza rice-vuta in una difficile operazione .

Giacomina Maggiorai (Cernusco Montevecchio-Como)portata all'ospedale con gravissimi dolori, dopo un giornodi esami le fu scoperta l'occlusione intestinale, appenain tempo per la salvezza . Essa nel frattempo si era rac-comandata a M . Ausiliatrice .

Meichiorra Ferrero (Montechiaro d'Asti) dovendo sot-toporsi a una difficile operazione, si raccomandò a S . G . B.e a S. M. Mazzarello, e fu pienamente esaudita .

01r%ottenute per l'intercessiom di Maria Ausiliatrice e df San Gio-vanni Bosco, di Santa Maria Mazzarello, di San DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviatoofferte ed elemosine per sante Messe di ringraziamento-i seguenteAceto Gina - .-diletta Fernanda - Aiello Placido - Allaria

Acqui Lussito

FAM. RAIMONDI GUIDO Margherita - Ambrosiani Bice - Andreoni Geromina -Asilo Pomini - Attardi Maria - Azzali Ester - Bachella An-

Guarigione definita umanamente impos-sibile

Un mio nipotino di sette anni era statocolpito da una forma gravissima di tetano . Idottori avevano diagnosticato che la guari-gione sarebbe stata impossibile e che nonc'era più rimedio efficace da tentare. Invitaii suoi genitori a unirsi a me nel chiedere aS. Giovanni Bosco e a S . Domenico Saviola guarigione, definita umanamente impossi-bile. E i due grandi Santi ci esaudirono inpieno: il bimbo è guarito completamente .Segnalo questa grande grazia perchè sia resanota sul Bollettino Salesiano .Belfarte M. (Alessandria)

ROSA MINETTA

Altri cuori riconoscenti

Luigia Carrera (Torino) ringrazia S . G . B . e tutti i SantiSalesiani per grazia ricevuta .Guglielmo Gilardi (Buttigliera d'Asti) inviando offertanotifica d'aver ottenuto un posto di lavoro ricorrendoa M. A. e a S. G . Bosco .Maria Malusa (Genova) ricorrendo a M . A ., a S. G . B.e al Ven. Don Rua, fu esaudita .M. R . (Torino) chiede grazie a M . A. e ai Santi Sale-siani, dopo aver già ottenuto la liberazione da un fal-limento .

Giuseppina Raimondo (Torino) riconosce alla protezionedi M. A. e di S . G . 13 . la salvezza del figlio da morte .già pronosticata dopo incidente automobilistico .

Secondo Taliano (Montà d'Alba-Cuneo) caduto sotto iltrattore, fu dichiarato in condizioni disperate, ma in-vocando M. A. potè riaversi pienamente .Rita Maranetti (Trino Vercellese) ringrazia con offerteM. A. e S . G. B ., secondo promessa fatta, perchè assi-stettero sempre suo figlio fino al diploma di ragioniere .

Luisa Rigo (Torino) offre pro Missioni e Opere Salesianeper adempiere una promessa fatta a M . A . e a S . G . Bosco .

Irma Lucia Degani (Torino) attribuisce a M. A. e aS. G. B . la sua salvezza in uno scontro automobilistico .

gela - Badalato Nunziatina - Balbo Antonio - BanchioAgata - Bancod Annetta - Barbieri Mercedes - BastaroliRosa - Beffa Rosa ved . Merlo - Bellanti Elvio - BernareggiMargherita - Bernotti Caterina - Bertini Roberto - BretoneMichele - Besana Giuseppina - Besuzzi Fam. - BoccardiGhiringhello Lucia - Boero Geom. Giovanni - Bolis Laz-zari Caterina - Bollini Giuseppe - Bologna Anna - BoninoMaddalena - Bonomi Renata - Bordengo Angelo - BordoneRita - Borghino Michelina - Borzaghi Luigia - Bosio Giovannaved . Minetti - Bravo Sara Amelia - Brocchetto Teresina -Brunelli Angelina - Bruno Teresa - Bues Elvira - CacciatoreRosina - Canali Piero - Cappabianca Nella - Cappello Vincenzo- Capriata Rosa - Caprioglio Virginia - Carenini Maria - Car-topani Rosa - Castagno Maria - Castella Carlo - CastellanoLucia - Cattaneo Carla - Cattaneo Erminia - Cavalli Dario- Cellerino Laura - Cerutti Lina - Cesaro Maria - Chiara Mi-chele - Christille Augusto - Cianci Sebastiana - Cipolla Lo-renzo - Coffari Assunta - Colajacomo Antonietta - CorbellinoMaria Rosa - Costamagna Teresa - Cremon Coniugi - Cru-gnola Maria - Dabbene Giuseppe - De Corso Rosa - De Fi-lippi Fam . - De Leonardis Maria - Delù Carolina - Del ZoppoClotilde - De Marco Giuseppina - Di Gregorio Maria - Emi-liozzi Elisa - Erspamer Pomarolli Melania - Fanan Fam . -Fandasole Antonio - Farina Sorelle - Farronato Elsa - Fai-ruggia Teresa - Ferraiuolo Emilio - Ferrando Lorenzo - Fer-rari Luciano e Rosina - Ferrari Maria - Ferrarotti Coniugi -Ferrero Giuseppina - Ferrero Margherita - Ferrero Marino -Figini Maria Cristina - Fiorito Vittorio - Forneris Irma -Gabutti Rosa - Gallazzi Maria - Gamba Ignazio - GariglioBarengo Luigia - Garnero Maria - Gazzano Ing . Adriano -Gelmetti Laurina - Gerlini Margherita - Gesiotto Alessandro- Geura Napoleone - Giannelli Mario - Giovannini GiovenaleGirola Cassano Lidia - Gonella Maria - Granzotto Anna -

Grasso Maria - Guacchione Clotilde - Guarivi Maria - laco-pino Lorenzo - Iunod Maria Regina - Lissone Elvira - Loca-telli Giovanni - Lombardo Attagnile Angelina - Longa Cle-mentina - Magica Pasqualina - Magro Maria - MantovaniLeonello - Manzone Lina - Marenzi Ida - Marinelli PellegriniVittoria - Medda Gina - Miroglio Giuseppe - MischiantiVirginia - Molè Carmela ved . Cali - Molo Tononi Giuseppina- Monti Piera - Morescalchi Sirio - Moretti Margherita -Mortarino Antonietta - Mosconi Chiara - Mosso Fam . - Musca-rella Mommina - Naretto Franco - Natale Francesco - Negricav . Angelo - Nicolanti Maria Vittoria - Noli Cosimo - Occhi-pinti Elisabetta - Osella Agostina - Papili Maria - PasqualeMaria - Passaro Quaranta Antonietta - Pecile Aldo - PellitterAngela - Pesando Giuseppe - Piaggio Albina - Polledri EttorePorello Roberto e Antonia - Porta Severino - Pozzi Maria

- Pressetto Auguso - Prevedello Adelina - Primo A. - PriviterMaria - Provale Giovanna - Quaglia Rosa - Rasera Elvira -Rebora Pia - Rodari Rosetta - Rollandin Elisa - Romm~Luigi - Roncetti Cornali Elia - Rossi Ernesto - Rosson Antonia- Roveta Vincenzina - Ruffini Lombardi Maria - SantinelliDina - Sapienza Rosa - Saporito Adele - Sardi Giuseppina- Sartorio Maria - Schulthess Rosina - Scrivanti Agostino -Serra Edhelweiss - Sessa Vittoria - Sina Elisabetta - SireTeresa - Soncini Sessa Mariele - Spagolla Angela - StoppaCenzino - Terzoli Antonia - Testa Cecilia - Teti Angela -Toscani Elvidio - Travaglianti Virzi Grazia - Triberti Riccardo- Trogolo Carlo Alberto - Trucchi Luisa - Turina Costanza- Ulvari Fausto - Vaccarone Remo - Venier Amalia - VianelliAmelia - Vieta Giuseppe - Visintainer Alfonso - Vismara Fam.- Vitali Pietro - Zanelli Alma - Zanni Severo - Zaratini Filippa . 391

Page 34: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

ZS. O

C

AIO

Dopo circa mezz'ora il figlio diede segni divita. Riconoscenti per tanta grazia, che puòconsiderarsi miracolosa, prego venga pubblicata .A nome dei genitori Rornilda e Felice Baino .Mongardino (Asti)

SR. MARIA STELLA F . M. A .

Prega, indossa l'abitino e si sente guarita

Mia mamma, Fiore Marina di 75 anni, siera ammalata di idropisia . Dopo due estra-zioni dell'acqua (8 settembre - 20 ottobre),il male si riacutizzò. Le cure mediche nongiovavano. La mamma deperiva sempre più .1 dottori non nutrivano più speranza di gua-rirla . Tuttavia fu decisa la terza estrazioneper il 14 dicembre. Nel frattempo invocammol'aiuto dei Santi di cui siamo maggiormentedevoti, ma il male continuava ad aggravarsi .Leggendo un giorno il Bollettino Salesiano,

fui colpita dalle grazie che S. Domenico Savioelargisce alle mamme che indossano il suoabitino . Scrissi subito a Torino per averneuno, mentre la mamma cominciava una novenaal Santo, riponendo in lui tutta la sua fiducia .

Quando ebbi tra le mani l'abitino, dissiaccorata: « O S. Domenico Savio, salva tumia madre!». Era lunedì, 12 dicembre. Ap-pena indossato l'abitino, mia madre si sentìbene. Riposò la notte e il mattino era guarita .Tuttavia il 13 mattino andammo ugualmenteall'ospedale per la terza estrazione ; ma ilmedico dichiarò che non vi era più nessunatraccia del male. Oggi, dopo sette mesi, miamadre continua a star bene . Piene di gioia edi riconoscenza, siamo venute a Torino aringraziare il Santo e a fare la nostra offerta.Alice Bel Colle (Alessandria)

ZITA POGGIO

Grazia che può considerarsi miracolosa

Il sig. Baino Felice manda offerta in rin-graziamento per grazia ricevuta dal figlioPierino, per intercessione di S . D . Savio .Dopo una caduta quasi mortale per incidentestradale, non dava più alcun segno di vita .Trasportato all'Ospedale di Asti, i professoridiagnosticarono il caso gravissimo per frat-ture interne al cranio . I genitori, affranti daldolore, seguendo il consiglio della Direttrice,gli misero addosso la reliquia del Santo, in-

392 cominciando subito una novena di preghiere .

Guarisce da tumore maligno all'occhio

Il 31 gennaio c. a., festa di S. GiovanniBosco, Don Aurelio Musto celebrò la santaMessa al campo nazionale profughi di Aversae tenne la predica . Fra gli ascoltatori c'eraun ragazzo undicenne, Angelo Grasso, pro-fugo da Tripoli, con sua madre . Il 14 aprileseguente il ragazzo subì un'operazione al-l'occhio sinistro, ma la diagnosi diede comerisultato che l'occhio era affetto da tumoremaligno. Il 24 aprile fu visitato dal profes-sore Giovanni D'Enrico di Napoli, che perl'estrema gravità del male lo fece ricoverared'urgenza in clinica . Verso sera, prima diandare in clinica, il ragazzo chiese ai geni-tori di partecipare al convegno dei Coopera-tori Salesiani organizzato da Don Musto . Intale convegno la mamma parlò del figlio alSalesiano nel nostro Istituto di Castellammaredi Stabia. Per tutta risposta si sentì dire :« Preghi S. Domenico Savio!». Pregarono dicuore, madre e figlio, e ritornati in clinica,con grande stupore degli specialisti, fu ac-certato che il male era del tutto scomparso .C. R. V. Campo Baraccato (Aversa)

CONIUGI ANTONIO E GIOVANNINA GRASSO

Mariuccia Mittino (Novara), indossato l'abitino del nostroSanto, attese la grazia di poter abbracciare salva la suafiglioletta dopo un necessario intervento chirurgico .Carlo Leone e Francesca Roberto (Rive Vercellese) scon-giurato, col ricorso a S . D . S ., il pericolo di vita dellamamma, furono consolati dall'arrivo di un bell'angioletto .Rosina Giglia di Angelo (Favara-Agrigento) ottenne daS . D . S . il ristabilimento in salute del vecchio genitoregià in fin di vita .Annetta Giordano (Cornegliano d'Alba-Cuneo) si sentedebitrice a S . 1) . S . di una grazia per sè e della guari-gione della nipotina .

Page 35: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Non c'era speranza di salvarloAvevo ricevuto la triste notizia che un

membro di una famiglia a me molto cara sitrovava gravissimo per un attacco di diabete .Nel mio dolore invocai Don Rua, chieden-dogli la guarigione dell'infermo e promettendoun'offerta per la sua glorificazione . Quandogiunsi alla casa del malato alle sei di sera, midissero che i medici avevano dichiarato chenon c'era speranza di salvarlo . Da quattro oreinfatti si trovava in stato comatoso: solo unmiracolo - dicevano - può guarirlo . E il mi-racolo venne perchè alle i i di sera cominciòa migliorare e oggi è guarito, grazie alla inter-cessione di questo gran Servo di Dio .Madrid (Spagna)

B. LEACHE

Guarisce una paralitica dichiarata incurabileUna giovane maestra, rimasta paralitica per

una caduta, era obbligata a letto già da Iq4 mesi .Essa non poteva camminare e scriveva solo confatica . Dopo tante cure e molti esperimenti i me-dici dichiararono che la malattia era incurabilee che, se un miglioramento era possibile, cisarebbe voluto ancora molto tempo. L'infermaera totalmente rassegnata alla volontà di Dio .

Nel marzo scorso la nostra comunità, ve-nuta a conoscenza della cosa, inviò una reli-quia del venerabile Don Rua all'inferma ediniziò con essa una novena al Venerabile .Sette alunne interne ed una ex allieva si as-sociarono alla novena. Durante questa l'am-malata si sentì migliorata e dopo qualchegiorno era guarita . Ora si trova a casa . Quando

c7icOIWòcenti al enew6ile

DON MICHELE RUAcammina o sta inginocchiata in chiesa, rin-grazia sempre il venerabile Don Rua che l'haaiutata in forma così evidente .

Noi tutte siamo grate e preghiamo il I o Suc-cessore di Don Bosco ad essere il nostro Pro-tettore vicino al Signore .Linz (Austria) LA COMUNITÀ DELLE FIGLIE DI M .A .

Aiuta una mamma di famigliaSono mamma di famiglia numerosa . Mi

trovavo in condizioni gravi perchè soffrivo malealle gambe e una mia figlia non stava bene.

Mi raccomandai con fiducia al venerabileDon Michele Rua, pregandolo di venirmi inaiuto. Posso dire con viva gioia e profondariconoscenza che sono stata esaudita . Ringraziopubblicamente il Venerabile e chiedo ancorala sua protezione su tutta la mia famiglia.Dogliani (Cuneo)

CATERINA SERAFINA OCCELLI

Maria Visconti (Torino) in un momento di seriepreoccupazioni per l'esito finale degli esami delfiglio, quando tutte le speranze della promozioneerano svanite, si rivolse con fede a Don Rua el'esito fu felice . Scioglie perciò il suo voto inviandoofferta per la beatificazione del Venerabile .Cooperatrice A. M . (Caramagna Piemonte) coninfinita riconoscenza al Venerabile Don Rua, perintercessione del quale ottenne da Maria Ausilia-trice e da S . G. Bosco la guarigione di una personacara, offre un anello d'oro in ringraziamento e perla sua beatificazione, in attesa di altre grazie .Domenica Ranghino (Vercelli) essendosi rottoil femore, data l'età, temeva di non guarire ; mainvocando con fede il Venerabile Don Rua, ot-tenne la grazia della completa guarigione . Rin-grazia di cuore e invia offerta .

Anche noi abbiamo avvicinato più volte questo uomo grande e modesto ; anchenoi abbiamo provato quel che tutti provavano nell'avvicinarlo, un sentimentodi dolce, irresistibile gioia, come alla visione della virtù personificata in unacreatura umana. Chi non ha conosciuto Don Rua non può sapere quale e quantofosse il fascino di bontà che emanava dalla sua esile persona ; e non può,forse, comprendere come oggi a noi che lo abbiamo conosciuto, la sua mortedia la impressione di una fiamma viva e bianca di spiritualità che si spengasulla notte di questa vita fatta di volgare materialismo .

L'Avvenire d'Italia di Bologna in morte di Don Rua, 7 aprile Iglo

Page 36: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

Raduna i bambini e pregano Don RinaldiLa mia nipotina di i I mesi si era scottata .

Portata all'ospedale, fu subito oggetto dellepremure del professore, che dichiarò la bam-bina in gravi condizioni, anche per una in-tossicazione causata dalla scottatura . Nellanotte si aggiunse un collasso che rese neces-sario l'ossigeno . Il mattino dopo, quando mirecai a trovarla, mi sentii dire che non c'eranosperanze e che solo un miracolo avrebbe po-tuto salvarla. Venne il mezzogiorno ; la bam-bina, sempre gravissima, ricevette il sacra-mento della Cresima .

Tornata a casa, raccolsi i miei bambini ecominciammo insieme una novena a Don Ri-naldi, che altre volte mi aveva aiutata . Seppipoi che proprio a quell'ora la piccola avevacominciato a migliorare . Pochi giorni dopotornava in famiglia guarita . Oggi, a distanzadi 16 mesi, gode ancora ottima salute, perciòrendo pubblica la grazia .Cerea (Verona)

EUGENIA MALVEZZI MERLIN

Bastarono i pochi giorni della novenaDa quattro mesi e mezzo ero a letto con

le gambe e la schiena molto gonfie, il fe-gato ingrossato e il cuore così in disordineda non potermi muovere . Il dottore facevail possibile, ma ero sempre nelle stesse con-dizioni. Mi volli perciò affidare al servo diDio Don Filippo Rinaldi con una novena.Dopo tre o quattro giorni cominciai a staremeglio e adesso posso già alzarmi un poco .Siano ringraziati il Signore, la Vergine Ausi-liatrice e Don Filippo Rinaldi .

CARMELA ARANTI

Deve la sua sistemazione a Don RinaldiUn mio nipote da un anno lavorava in una

fabbrica, ma solo saltuariamente, passando deimesi disoccupato con grave disagio della fa-miglia . Perciò si era deciso a lasciare la mogliee un bambino di pochi mesi per andare inAmerica a cercare lavoro . Appena venni a

X394 conoscenza della sua decisione, cominciai subito

e~ inteaeeòòíarie del Jeuw di Offl

DON FILIPPO RINALDIuna novena a Don Rinaldi supplicandolo diaiutarlo a trovare un lavoro fisso, senza doverlasciare la famiglia e la patria .

Bontà di Don Rinaldi! Pochi giorni dopo,nella stessa fabbrica nella quale il nipote nonaveva avuto che occupazioni saltuarie, venivaassunto stabilmente e a buone condizioni.Sono già trascorsi tre anni ed è tuttora rico-noscentissimo a Don Rinaldi che non hapermesso che si allontanasse da casa .

SUOR FELICITA TRAVERSO, F .M.A .

Guarisce al termine del triduoA distanza di molto tempo, rendo nota una

grazia ricevuta dal Servo di Dio Don Rinaldi .La sottoscritta si trovava in fin di vita per so-praggiunta peritonite in seguito ad operazionedi appendicite, e con febbre altissima. Le SuoreSalesiane iniziarono un triduo a Don Rinaldie proprio la mattina in cui questo terminava, lafebbre cessò di colpo . Don Rinaldi mi avevaottenuto la guarigione . Mentre lo ringrazio pub-blicamente, allego una modesta offerta .Roma

ELENA TEGLIA

Piero Bonura (Messina) ottenne da D . F . R . prima lasicura guarigione da pleurite, e recentemente l'abilita-zione magistrale .B. A. (Avigliana-Torino) manifesta il suo cuore rico-noscente a D . F . R . per grazie ricevute .Maria Capra (Lu Monf .-Aless .) si professa validamenteassistita da D . F. R . in un interesse economico .T . V . S . (Camaguey-Cuba), ringrazia per una sorellasottoposta a operazione, la quale fu grandemente aiutatada D. F. R . e da Suor T. Valsè-Pantellini a ricuperarela salute .Olimpia Migasso (Brusasco-Aless .) in un momento disconforto invocò l'assistenza di D . F. R. e fu piena-mente esaudita.Rosina Matta (Poirino-Torino) invia offerta per ottenutaprotezione da D. F. Rinaldi.A . V . (Varese) ricorse a D. F. R. con diverse novene eottenne, senza operazione, la scomparsa di una gravemalattia epatica .Una Figlia di M. A. (Mato Grosso-Brasile) ringraziadi cuore D . F. R . per averla aiutata a realizzare la suavocazione religiosa in mezzo a gravi difficoltà .Sac. Salvatore Privitera, Salesiano (Mazzarino-Caltanis-setta) dal noviziato doveva essere dimesso per forteesaurimento; ma raccomandatosi a D. F . R ., potè rag-giungere la meta sacerdotale in buona salute .

Page 37: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

í nostil moii1Salesiani defuntiSac. Valentino Sonetti t a Cordoba (Argentina) .Nato a Buenos Aires nel 1872, era cresciuto alla scuola deiprimi Salesiani inviati dal santo Fondatore in Argentinanel 1875 . Due grandi figli di Don Bosco, Mons. Costa-magna e Don Giuseppe Vespignani, gli furono impareg-giabili maestri di spirito salesiano e di zelo per l'aposto-lato della stampa . Già nel 1896, dovendosi trasferire daBuenos Aires a Rosario la redazione del settimanale ita-liano «Cristoforo Colombo-, fu affidata a Don Bonetti,che riuscì a diffonderlo largamente nelle molte colonie diquella provincia, costituite in massima parte da immigratiagricoltori italiani, con incalcolabile vantaggio della lorofede . Convinto dell'efficacia della stampa, nel 1910, elettoparroco dell'allora famigerato rione della Boca in BuenosAires, si accinse alla fondazione e redazione del settima-nale s La Verdad +, che ebbe molta diffusione e fu il porta-voce dello zelante parroco .Nel 1922 il Servo di Dio Don Rinaldi scelse Don Bonettia succedere a Don Vespignani quale Ispettore dei Sale-siani nell'Argentina. Un avvenimento di notevole impor-tanza illustrò il suo ispettorato : il IX Congresso dei Coope-ratori Salesiani, che si tenne a Buenos Aires nel 1925,con l'intervento delle massime autorità, con brillanti celebra-zioni religiose e accademiche, con l'esposizione ammi-ratissima delle scuole professionali e agricole salesiane epiù ancora con l'esposizione vivente di migliaia di giovanidi ambo i sessi della capitale e della provincia, che sfilaronoper le vie di Buenos Aires . Fu un congresso che suscitòun'ondata di simpatia verso l'Opera di Don Bosco e lasciòcome durevole ricordo il bel Collegio di Ramos Mejìa .Nel 1926 ebbe l'onore e l'onere di fondare l'Ispettoria diSin Francesco Solano con sede a Cordoba e la resse finoal 1929, quando la salute gli venne meno .Si apre così nella vita di Don Bonetti un nuovo periodonon meno laborioso nè meno proficuo . Il ministero delleconfessioni, l'apostolato della penna e la cura dei malatilo resero popolare in tutta la città di Mendoza . Quando siconobbe la sua carità e tatto con i malati, da ogni parte dellacittà e della campagna si cominciò a richiedere la suapresenza : divenne così il cooperatore di tutti i parroci dellacittà e dintorni . Lo stesso Vescovo un giorno disse sorri-dendo essere sua intenzione di conferirgli la nomina din Cooperatore di tutti i Parroci s .Per questi e per altri meriti Don Valentino Sonetti brillanel cielo salesiano come astro di prima grandezza .Sac. Giovanni Casetta t a Torino il 29-1x-1961 a 63 anni .Una embolia seguita ad un atto operatorio ha stroncatoimprovvisamente la vita di questo pioniere della MissioneSalesiana della Thailandia . Entrato già sacerdote nellaCongregazione, parti subito dopo il noviziato per la Cina,donde l'anno seguente si spinse con altri Salesiani nellaThailandia per fondarvi la nuova Missione. Nel 1929veniva eletto direttore della casa centrale e nel '38 Ispet-tore delle Opere e Missioni di Don Bosco nella Thailandia .Nel decennio del suo governo, tanto provato dalle vicendee dai disagi della guerra mondiale, diede grande incrementoalle opere, specialmente con le fondazioni di Bangkok,Hua-Hin e Haad-Yai, poi continuò a prodigare tutte lesue forze come economo ispettorale e direttore della casadi Bangkok e di quella di Banpong, che lascia ora fiorente dioltre un migliaio di alunni .Sac. Romolo Terrazas t a Cochabamba a 87 anni .Fu il primo Boliviano che entrò nella Congregazione Sale-siana . Con la sua morte i Salesiani della Bolivia hanno per-duto il loro caro " nonnino ", che impersonava le più gloriosetradizioni della nostra Famiglia in quella nobile nazione .Amava intensamente la Congregazione ed era per lui unagioia il vederne gli sviluppi in terra boliviana . Il suo carat-tere gioviale e la vita di Salesiano esemplare gli avevanoconquistato la stima e l'affetto di tutti . L'anno scorso avevaricevuto dalle mani del Successore di Don Bosco un premioper le sue benemerenze ; lo scorso settembre fu chiamato daDio a ricevere la " ricompensa straordinariamente grande "riservata a quanti Lo amano e vivono per Lui .Sac. Horne Ermanno t a Villa Colòn (Uruguay) a 84 anni .Sac. Trummer Augusto t a Piossasco (Torino) a 83 anni .Sac. Barile Giovanni t a La Paz (Bolivia) a 81 anni .Sac. Baracaldo Avellino t a Bogotà (Colombia) a 77 anni .Sac. Ryan Guglielmo t a Watsonwille (Stati Uniti) .Sac. Di Cola Nicola t a Roma a 67 anni .Sac. Gomez Luigi Edoardo t a Bucaramanga (Colombia) .Sac. Morena Antonio t a Mirabello (Alessandria) .Sac. Szithey Carlo t a Rakospalota (Ungheria) a 64 anni .

Sac. Kerenyi Giovanni t a Pannonhalam (Ungheria) .Sudd. Hevía Emilio Mario t in Inghilterra a 25 anni .Coad. Boettí Giacomo t a Torino a 72 anni .Coad. Echeverria Ignazio t a Madrid (Spagna) a 71 anni .Coad. Daní Antonio t a Negrar (Verona) a 69 anni .Coad. Cibíen Giuseppe t a Milano a 48 anni .

Cooperatori defuntiSac . doti. Franco Buffa, Vie . For . t a Nizza Monferrato .Retto e generoso, profuse a beneficio delle anime e deicorpi ingegno, cuore e denaro . Una intensa vita eucaristica,conclusa con immolazione silenziosa, fece di lui il Sacer-dote dall'illuminato consiglio, dal largo perdono . EraDecurione dei Cooperatori e nutriva per Don Bosco de-vozione e amore, che lo portavano a imitarne lo zelo.Gino Ciureiola t a Macerata a 75 anniA io anni espatriò in America, dove costituì la sua famiglia•

ne tornò nel 1925 con otto figli, che volle educati in unclima profondamente cristiano . Nei primi anni di lontananzadalla patria, ebbe una crisi di fede, ma proprio in quei primianni aveva avuto la grazia di avvicinare, nel Paraguay,Salesiani che l'aiutarono a superare la crisi . Da allora co-minciò una vita tutta di pietà, alimentata per cinquant'annidalla Comunione quotidiana, che non lasciò neppure nellemalattie . In questa atmosfera di spiritualità crebbe la suanumerosa figliolanza, che guidò con gli esempi e le parolesulla via della virtù . Dette alla Chiesa due figli sacerdoti Sa-lesiani . Fu un lavoratore indefesso, stimato . Ebbe la passionedei poveri, che servì per decenni in seno alle Conferenze diS . Vincenzo de' Paoli . Iscritto fra i Cooperatori Salesianinel 191_1, fu profondamente devoto di Maria Ausiliatrice e diDon Bosco . Si spense con la serenità degli antichi patriarchi .Antonio Arzù t a Boario Terme .Fervente Cooperatore Salesiano, tutto dedito alla famiglia•

a fare del bene al prossimo .Riva Salatino Luígína t a 66 anni .Lavorava alla «Trasformazioni Tessili *di Moncalvo dal 1949 .Sempre sul lavoro, sempre puntuale, sempre attiva e vigi-lante . Per io Natali consecutivi ebbe la soddisfazione diricevere il premio di assiduità, mentre le compagne di lavorol'applaudivano di cuore. Da qualche mese non si sentivabene . Ma lei diceva: a Andrò dal dottore durante le ferie,ora devo lavorare 1 . E lavorò fino all'ultimo giorno . Dallafabbrica passò all'ospedale, dove il chirurgo tentò di operarladi un cancro già diffuso . Morì subito dopo l'operazione. Erail 12 agosto 1961 . Quella data segnò il suo licenziamento .Aveva 66 anni, era vedova, viveva sola. II lavoro, la pre-ghiera, le attività delle Cooperatrici erano tutta la sua vita .Anna De Tabarelli t a Cavalese (Trento) a 84 anni .Discendente dall'antica nobile famiglia De Tabarelli, fudevotissima di Don Bosco fin da giovinetta e prestissimovolle essere sua Cooperatrice . Seppe vivere esemplarmentelo spirito di carità e di apostolato che Don Bosco vollecaratterizzasse i membri della sua Terza Famiglia .Ester Valerlo t a Torrione Vinzaglio (Novara) a 7o anni .Fece scopo della sua vita l'insegnamento e l'educazione deibambini della scuola elementare . Cooperatrice salesiana•

devota di S. Giovanni Bosco, diffuse insieme con lasorella Letizia la conoscenza e la devozione del nostroSanto, soprattutto tra i fanciulli della scuola .Fantasia Civita ved. Tatullo t a Gaeta il 12-1x-1961 .Anima veramente cristiana, visse la sua fede con semplicitàevangelica . Fu devotissima di Maria Ausiliatrice e di SanGiovanni Bosco, le cui opere aiutava con generosità . Tra-sfuse questo suo amore ai Salesiani nei suoi figli .Maria Bruzzone t a Montaldo Bormida a 68 anni .Spirito umile e pronto al sacrificio che conobbe fin daiprimi anni in famiglia, fu esemplare nell'operosità santifi-cata e silenziosa e nelle opere di pietà e di carità versotutti . Morì improvvisamente il 18 agosto . Tre giorni primaaveva partecipato in parrocchia alla giornata dei Coopera-tori Salesiani, accostandosi ai Sacramenti ed assistendocon interesse alla seconda Conferenza annuale.Maria Daniele, insegnante, t a Novello (Cuneo) .Vera anima di apostolo, lavorò sempre e solo per la gloriadi Dio nella scuola, nelle Associazioni religiose e nell'inse-gnamento del Catechismo . Devotissima di Maria Ausilia-trice, meritò di volare al Cielo il giorno 24 a Lei consacrato .

Altri Cooperatori defuntiBestoldi Giovanna - Bonato Suor Rita - Capelli Felicita- Capuzzo Clementina - Cassari Savina - Cozzolino Giovanni- Cunial Vardonega Maria - Di Luca Manfredo - EnderleMartellina - Gervasio Clotilde - Gezzi De Castro Antonietta- Giannelli Michele - Guerrini Siro - Massironi Felice -Mazza Tiboni Emilia - Mazzucconi Angiolina - Moretti SuorIlertilla - Neirotti Giovanni - Orio Pietro - Perroni Mons .Raffaele - Piazzola Marina - Presser Suor Valeria - Previ-tali Edvige - Santi Angela - Sestu Severino - Vitti Dionisia. 395

Page 38: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

iiCROCIATA ~~7 JSZ112C1/10TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

per cominciare una Borsa occorre un minimo di Lire 10 .000

Borse completeBorsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco (12a),

Borsa Ciochetto Francesco e Rosa (Torino), p . g. r ., in onoredott . Pasquale Stassano 4000 - L . 51 .215 .

di S. Giovanni Bosco e in suffragio del figlio Piero - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giov. Bosco, proteggete la

Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, secondomia famiglia e i miei affari, a cura di Casali Luigi (Parma)

le intenzioni dei fratelli N. N. (Vercelli) - L. 50 .000.- Sarietti Antonia 2000 - L . 50 .000 .

Borsa Per uno studente missionario salesiano, a curaBorsa Maria Ausiliatrice, Don F . Rinaldi e Don Angelo

di M. Luisa Gritti (Genova) - L . 6o .ooo .Amadei (z°) (Bergamo) - L . 50 .000.

Borsa Per uno studente missionario povero, a cura diBorsa Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice, proteggete

Picciuca Natalina (Palermo) - L . 50.000 .e benedite le nostre famiglie, a cura di Cerruti Giacomo

Borsa Sacro Cuore di Gesù, proteggi i miei figli e tutti(Torino) - L . 50 .000-

gli erranti, a cura di N . G. (Bergamo) - L . 50 .000Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco, Don Rua e Don

Borsa San Giovanni Bosco, a ricordo e suffragio di GildoFilippo Rinaldi, a cura di P. C. (Savona) - L . 50 .000 .

Brambilla (Milano), a cura di Colombo Rina, vedovaBorsa Manda, o Signore, santi Sacerdoti alla Tua Chiesa,

Brambilla - L . 50 .000 .a cura di Giacomuzzi Regina (Trento) - L . 50 .000 .

Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di N. N.Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco, San Domenico

- L. 50 .000 .Savio e Don Filippo Rinaldi, a cura di Maria Nicora Borsa Malaspina Alice e Angiola, in suffragio e secondo(Varese) - L . 50 .000 . le intenzioni del dott . Alfonso Malaspina (Massa Carrara)Borsa Plini Vittorio e Annunziata, in suffragio e ricordo,

- L . 50 .000.a cura dei coniugi Giovanni e Rosa Ghirlanda (Roma)

Borsa Don Bosco Santo, a cura di N . N. (Piacenza) -- L. 50 .000 .

L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Domenico Savio, p . g. r.,

Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, in suffragioa cura di Maria Martorano (Reggio Calabria) - L . 50 .000.

di Boerio Lorenzo (Vercelli) - L . 50 .000 .Borsa S. Giovanni Bosco e S. Gaetano, in suffragio dei

Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Bianco Angela ingenitori Luigi e Ponta Luigia di Curlo Cesare (Genova) -

Pittore (Torino) - L . 55 .000 .L. 50 .000 .

Borsa Don Bosco Santo, a suffragio di tutti i defunti,Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, p. g . r ., a cura

Abbona (Cuneo) - L . 50 .000.di Obello (Saluzzo) - L . 50 .000 .

Borsa Saint Pierre d'Aosta, a cura di N . N . - L . 50 .000.Borsa S . Domenico Savio, in suffragio dei miei morti e

Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura disecondo i desideri di Maria Landriani (Torino) - L . 50 .000 .

Maria Farassino (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Madonna della Pazienza, a cura di Antonietta ed Borsa Sacro Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e San Gio-Aronne Manera (Novara) - L. 100 .000 . vanni Bosco, a cura di Mecca Cristina (Torino) - L . 50 .000.Borsa San Domenico Savio, prega per tutti not, a cura Borsa San Giovanni Bosco, a cura di Bertoglio Antoniodi Francesca e Giuseppina Roà (Cuneo) - L. 50 .000 . (Torino) - L . 50 .000 . (continua)

Borsa Maria Ausiliatrice, intercedi presso Dio per i poveripeccatori; a cura di Michelane Giuseppina - Sagliotti

Borse da completareErnesta 6ooo - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, in suffragio dei soldati morti Borsa Ravedati Giancarlo e Gianola Giuliana, a curain Russia (Vicenza) - Carla Bonati 3760 - L. 50 .000. del comm. Luigi Amelio (Torino) - 1 ° vers . L . 20 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, in suffragio delle anime del Borsa Rinatdi Don Filippo, Servo di Dio, invocando la suaPurgatorio - M. Bianchi Berrini 5000 - 1 .. 51 .ooo.

protezione per risolvere alcuni problemi importanti, aBorsa San Giuseppe Cafasso e San Giovanni Bosco, in rin-

cura di Lino Scaglia (Varese) - 1 ° vers . L . 5000 .graziamento, a cura di Lena Molinari (Novara) - L . 50 .000 .

Borsa S . Giovanni Bosco, S . Domenico Savio e Don Fi-Borse Don Bosco, ottieni dall'Ausiliatrice vocazioni

lippo Rinaldi, pregate per noi (3a) - L. 20 .000 .sicure di coadiutori salesiani insegnanti nei laboratori .

Borsa S . Giuseppe e S . Margherita, a cura di Cerutti9 borse, a cura di N . N. (Torino) - L . 450 .000 .

Margherita e Giuseppe - L. 26 .000 .Borsa Venticinquesimo anniversario consacrazione vesto-

Borsa S . Cuore di Gesù e Maria Addolorata, per una graziavile di Mons . Mathias e Mons . Ferrando, Salesiani, a

particolare, a cura di Maria Corda ved . Cordola (Svizzera)cura di Viganego Lazzaro (Genova) - L . 50 .000 .

- t° vers . 7150 ; Lina Pedrazzini 1450 - Tot . L . 86oo.Borsa Per un povero seminarista negro, a cura di

Borsa Scaparone Don Giovanni, a cura di LantieriM . D . P . - L . 50 .000 .

(Torino) - T. M. iooo ; Guillaume Massimino 1500 ;Borsa Maria Ausiliatrice, secondo le intenzioni di Ronchi

F. M . 5i5o - Tot . L. 41 .850.Antonietta (Milano) - L . 50 .000 .

Borsa San Giovanni Bosco, a cura di Angelina Mastro-Borsa S . Domenico Savio, a cura del dott . Fanti Gio-

giacomo (Campobasso) - L. 10 .000 .vanni (Merano) - L . 50 .000.

Borsa San Giovanni Bosco e Don Filippo Rinatdi, aBorsa Gesù, Maria, Giuseppe, salvate i miei figli, a cura

cura di Melchio Anita ved . Barbetti (Cuneo) - L . 10 .000 .di N. N . - L . 70 .000 .

Borsa San Domenico Savio, proteggimi, a cura di PaolaBorsa S. Rita da Cascia, a cura di Bastaroli Costanza -

Melloni (Conio) - L . 20 .000.Dott . Panizzi to .ooo - Tot . L . 50 .873 .

Borsa San Giuseppe Cafasso, confessore di Don BoscoBorsa A Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco, in

manda santi sacerdoti alla Società Salesiana (Ica), a curaprotezione della famiglia, a cura di N . N . (Asti) - L . 50 .000 .

del Canonico L . Pittari (Messina) - L . 45 .760 . (continua ;

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949 . NUMERO 403 - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA.196 DIRETTORE RESPONSABILE: SAC . DOTT . PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE 32, TORINO (712) - OFFICINE GEAFICHE SEI

Page 39: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

IY•u ctzia - 1 Cooperatori che hanno fatto gli Esercizi Spirituali nell'Isola di S . Giorgio, consacrata a Maria ausiliatrice, po •, '

sano dinanzi alla più antica statua dell'ausiliatrice (sec . XVI), davanti alla quale pregò Pio VII, che fu eletto Papa nel-• l'Isola di S . . Giorgio e istinti la festa de! 24 maggio . La statua fu incoronata dal Patriarca Roncalli, oggi Papa Gio-•

vanni XXIII, felicemente regnante .

1Pietrasanta (Lucca) I Cooperatori Salesiaafi`' hannopartecipato agli Esercizi Spirituali dal a al 6 agaa53a ;

Mu.corto (Vercelli) - Il bel gruppo di .Cooperatric de#I'Xspet-toria novarese-alessandrina, che hanno preso Viste agliEsercizi Spirituali .

7

J

1 4,1i

09

.s

ry

Page 40: ANNO LXXXV M 21:-1` NOVEMBRE 1961biesseonline.sdb.org/1961/196121.pdf · lebre archeologo Orazio Marucchi), che rag-guagliava il Santo Padre sui lavori compiuti e sulle più recenti

persole 30

L'Ausiliatrice nel domma e nel cultoRelazioni al Congresso di Mariologia internazionale . Pag . 160 L. 350

Relazioni commemorative del Centenario di Lourdes 1958Pagine 207 L . 1000

L'immacolata e San Giovanni BoscoStudio storico-teologico di Don Bertetto sulla presenza di Maria Imma-colata Ausiliatrice nella vita, nelle opere e nell'apostolato educativo diSan Giovanni Bosco, prefazione di Don Eugenio Ceria . Pag. vtu-117 L . 5013

lireAuxilium ChristianorumL'Ausiliatrice della Chiesa e del PapaRelazioni commemorative per il Cinquantenario dell'Incoronazione di MariaAuxilium Christianorum, nella sua Basilica di Torino (1903-17 maggio-1953) .Volume in-8 di pag. 294 con un centinaio di illustrazioni in nero e a colori

L. 1500

l'Immacolata AusiliatriceRelazioni commemorative dell'Anno Mariano . Volume in-8 di pag . 435con illustrazioni L. 1500

richiedeteli alla _

~ . °" `, 9

CORSO REGINA MARGHERITA, 176 - TORINO - C. C. P. 2,171

PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17Al 1 ° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici SalesianeAl 15 del mese: per i Dirigenti della Pia UnioneSi invia gratuitamente. Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2°

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il C . C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto la denominazione : Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712

Ognuno può valersene con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie offerte,ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo*IMPORTANTE

Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo v ecchio .S I ringraziano i Sig. Agenti postali che respingono, con le notiticazioili d'uso, i Bollettini non recapitati .

BOLLETTINO SALESIANO