Anno II, Numero 2 - Novembre 2006 Tumore del … · ne e del colon-retto, durante l’ul-timo...

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Esperti internazionali ed italiani a confronto sulle cure più innovative per affrontare uno dei tumori a più alta incidenza di mortalità. Dalle metodiche diagnostiche alla tecniche chirurgiche, dai trattamenti di supporto ai nuovi farmaci “intelligenti”. Tumore del pancreas : sfida al “ big killer Dopo i convegni degli anni pas- sati dedicati alle patologie tumo- rali della mammella, del polmo- ne e del colon-retto, durante l’ul- timo congresso il Centro ha lan- ciato la sua sfida ad uno dei tu- mori più maligni, quello del pan- creas. Nelle due giornate di studio - organizzate dal dott. Maurizio Chiarenza e dal dott. Sebastia- no Mongiovì - si sono confron- tati alcuni tra i più importanti specialisti a livello nazionale ed internazionale. Tra questi il prof. Paolo Pederzoli, del Po- liclinico di Verona, punto di ri- ferimento nazionale e mondia- le nella chirurgia pancreatica, che ha tenuto una lettura magi- strale sullo stato dell’arte della diagnosi nelle neoplasie esocri- ne del pancreas. Insieme a lui Michael L. Kendrick della Mayo Clinic (Stati Uniti), Phi- lippe Lasser dell’Istituto Gu- stave Roussy di Villejuif (Fran- cia) e gli esperti italiani Artu- ro Chiti dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano e Giu- seppe Zamboni dell’Ospedale Negrar di Verona, che si sono alternati agli specialisti catane- si. La presidenza onoraria del convegno è stata affidata a Gianni Ravasi , Direttore Scientifico di Humanitas Cen- tro Catanese di Oncologia. R aro (ha un’incidenza del 5% sulla popolazione) ma mor- tale (solo il 5% dei pazienti opera- ti può sperare oggi nella guari- gione), è considerato un vero e proprio “big killer”, la quarta causa di morte per tumore nel mondo occidentale. Colpisce maggiormente il sesso maschile e la popolazione anziana. Il dia- bete è considerato uno dei fattori di rischio principali, soprattutto se insorto all’improvviso e in soggetti che non hanno familiari- tà. Il tumore del pancreas è una neoplasia a sempre maggiore in- cidenza, che, pur restando di dif- ficile cura, ora può essere affron- tata con tecniche chirurgiche sempre più efficaci e nuovi far- maci “intelligenti”. In particolare, la maggiore diffu- sione del cancro pancreatico nei Paesi con elevati livelli socio-eco- nomici può essere correlata a una dieta ricca di grassi animali e povera di fibre, verdura, frutta e cereali e alla ridotta assunzio- ne di calcio. Come per tutti i tu- mori dell’apparato digerente, un’alimentazione ricca di frutta, verdure e fibre, unita alla ridu- zione di grasso, alcolici e tabac- co, sembra essere il migliore strumento di prevenzione. “Negli ultimi decenni l’incidenza del tumore del pancreas è sensi- bilmente aumentata - spiega il dott. Maurizio Chiarenza, co- responsabile dell’Unità Operati- va di Oncologia Medica di Hu- manitas Centro Catanese di On- cologia - , sia in seguito al miglio- ramento delle tecniche diagno- stiche sia per un aumento gene- ralizzato dell’età media. Fino a qualche tempo fa il paziente af- fetto da tumore del pancreas era quasi sempre considerato inope- rabile. Oggi invece, grazie a far- maci più mirati e a tecniche chi- rurgiche più avanzate, le chan- ces sono aumentate”. Le modalità terapeutiche sono diverse, ma la chirurgia rappre- senta oggi il solo mezzo in grado di offrire una possibilità di guari- gione. “Con il miglioramento delle tecniche chirurgiche - spie- ga il dott. Sebastiano Mongio- , responsabile dell’Unità Ope- rativa di Chirurgia Addominale del Centro - la sopravvivenza a 5 anni è salita dal 5% anche fino al 20%, se il tumore viene operato ad un primo stadio. La tipologia di intervento dipende dalla sede del tumore all’interno dell’orga- no. La duodeno-cefalopancrea- sectomia prevede l’asportazione della ‘testa’ del pancreas, del duodeno e della via biliare, insie- me a tutti i linfonodi regionali. Altri interventi prevedono l’a- sportazione della sola ‘coda’ del pancreas o dell’organo comple- to. In caso di diffusione del tu- more, alla resezione può essere associata della radioterapia in- traoperatoria”. Oltre alla chirur- gia, la chemioterapia con farma- ci antiblastici sia in fase preope- ratoria (neoadiuvante) sia in fase postoperatoria può essere un trattamento alternativo. “Il futuro delle nuove terapie - spiega il dott. Chiarenza - sono i farmaci ‘mirati’, o la cosiddetta ‘target therapy’. Mentre la che- mioterapia colpisce tutte le cellu- le, questi nuovi farmaci sono ‘in- telligenti’: agiscono direttamen- te su sostanze che sono presenti in modo abnorme nella cellula tumorale e che ne favoriscono il rapido sviluppo. In questo modo vengono colpite solo le cellule malate, con un maggiore aumen- to della risposta ed una più bassa tossicità”. Nel 75% dei casi lo stadio della neoplasia al momento della dia- gnosi è già in fase così avanzata che sono possibili solo provvedi- menti palliativi. Il loro scopo è eliminare i sintomi che rendono difficile una normale vita del pa- ziente. “L’infiltrazione tumorale dello stomaco o del duodeno che impedisce la normale alimenta- zione - spiega il dott. Mongiovì - può essere superata con un by- pass chirurgico. L’ittero invece può essere alleviato o mediante un intervento chirurgico (ana- stomosi bilio-digestiva) o me- diante un drenaggio endoscopi- co o percutaneo”. Anche il dolore, spesso presente e di grande intensità nella fase avanzata della malattia, oggi vie- ne controllato in modo sempre più efficace grazie ad un nuovo approccio antalgico supportato dai nuovi farmaci. SPECIALISTI A CONFRONTO Sulle nuove tecniche chirurgi- che e sui trattamenti più innova- tivi si sono confrontati specialisti di fama nazionale ed internazio- nale, durante la IV edizione del Congresso di Oncologia organiz- zato da Humanitas presso Villa Scammacca a Catania. Periodico di informazione e notizie di Humanitas Centro Catanese di Oncologia riser vato ai medici e agli operatori sanitari Anno II, Numero 2 - Novembre 2006 www.ccocatania.it Da sinistra Sebastiano Mongiovì, Paolo Pederzoli, Maurizio Chiarenza Villa Scammacca, sede del convegno

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Esperti internazionali ed italiani a confronto sulle cure più innovative per affrontare uno dei tumori a più alta incidenza dimortalità. Dalle metodiche diagnostiche alla tecniche chirurgiche, dai trattamenti di supporto ai nuovi farmaci “intelligenti”.

Tumore del pancreas: sfida al “big killer”

Dopo i convegni degli anni pas-sati dedicati alle patologie tumo-rali della mammella, del polmo-ne e del colon-retto, durante l’ul-timo congresso il Centro ha lan-ciato la sua sfida ad uno dei tu-mori più maligni, quello del pan-creas.Nelle due giornate di studio -organizzate dal dott. MaurizioChiarenza e dal dott. Sebastia-no Mongiovì - si sono confron-tati alcuni tra i più importantispecialisti a livello nazionale edinternazionale. Tra questi il

prof. Paolo Pederzoli, del Po-liclinico di Verona, punto di ri-ferimento nazionale e mondia-le nella chirurgia pancreatica,che ha tenuto una lettura magi-strale sullo stato dell’arte delladiagnosi nelle neoplasie esocri-ne del pancreas. Insieme a luiMichael L. Kendrick dellaMayo Clinic (Stati Uniti), Phi-lippe Lasser dell’Istituto Gu-stave Roussy di Villejuif (Fran-cia) e gli esperti italiani Artu-ro Chiti dell’Istituto ClinicoHumanitas di Milano e Giu-seppe Zamboni dell’OspedaleNegrar di Verona, che si sonoalternati agli specialisti catane-si. La presidenza onoraria delconvegno è stata af fidata aGianni Ravasi, DirettoreScientifico di Humanitas Cen-tro Catanese di Oncologia.

Raro (ha un’incidenza del 5%sulla popolazione) ma mor-

tale (solo il 5% dei pazienti opera-ti può sperare oggi nella guari-gione), è considerato un vero eproprio “big killer”, la quartacausa di morte per tumore nelmondo occidentale. Colpiscemaggiormente il sesso maschilee la popolazione anziana. Il dia-bete è considerato uno dei fattori

di rischio principali, soprattuttose insorto all’improvviso e insoggetti che non hanno familiari-tà. Il tumore del pancreas è unaneoplasia a sempre maggiore in-cidenza, che, pur restando di dif-ficile cura, ora può essere affron-tata con tecniche chirurgichesempre più efficaci e nuovi far-maci “intelligenti”.In particolare, la maggiore diffu-sione del cancro pancreatico neiPaesi con elevati livelli socio-eco-nomici può essere correlata auna dieta ricca di grassi animalie povera di fibre, verdura, fruttae cereali e alla ridotta assunzio-ne di calcio. Come per tutti i tu-mori dell’apparato digerente,un’alimentazione ricca di frutta,verdure e fibre, unita alla ridu-zione di grasso, alcolici e tabac-co, sembra essere il migliorestrumento di prevenzione. “Negli ultimi decenni l’incidenzadel tumore del pancreas è sensi-bilmente aumentata - spiega ildott. Maurizio Chiarenza, co-responsabile dell’Unità Operati-va di Oncologia Medica di Hu-manitas Centro Catanese di On-

cologia - , sia in seguito al miglio-ramento delle tecniche diagno-stiche sia per un aumento gene-ralizzato dell’età media. Fino aqualche tempo fa il paziente af-fetto da tumore del pancreas eraquasi sempre considerato inope-rabile. Oggi invece, grazie a far-maci più mirati e a tecniche chi-rurgiche più avanzate, le chan-ces sono aumentate”.Le modalità terapeutiche sonodiverse, ma la chirurgia rappre-senta oggi il solo mezzo in gradodi offrire una possibilità di guari-gione. “Con il miglioramentodelle tecniche chirurgiche - spie-ga il dott. Sebastiano Mongio-vì, responsabile dell’Unità Ope-rativa di Chirurgia Addominaledel Centro - la sopravvivenza a 5anni è salita dal 5% anche fino al20%, se il tumore viene operatoad un primo stadio. La tipologiadi intervento dipende dalla sededel tumore all’interno dell’orga-no. La duodeno-cefalopancrea-sectomia prevede l’asportazionedella ‘testa’ del pancreas, delduodeno e della via biliare, insie-me a tutti i linfonodi regionali.Altri interventi prevedono l’a-sportazione della sola ‘coda’ del

pancreas o dell’organo comple-to. In caso di dif fusione del tu-more, alla resezione può essereassociata della radioterapia in-traoperatoria”. Oltre alla chirur-gia, la chemioterapia con farma-ci antiblastici sia in fase preope-ratoria (neoadiuvante) sia in fasepostoperatoria può essere untrattamento alternativo. “Il futuro delle nuove terapie -spiega il dott. Chiarenza - sono ifarmaci ‘mirati’, o la cosiddetta‘target therapy’. Mentre la che-mioterapia colpisce tutte le cellu-le, questi nuovi farmaci sono ‘in-telligenti’: agiscono direttamen-te su sostanze che sono presentiin modo abnorme nella cellulatumorale e che ne favoriscono ilrapido sviluppo. In questo modovengono colpite solo le cellulemalate, con un maggiore aumen-

to della risposta ed una più bassatossicità”.Nel 75% dei casi lo stadio dellaneoplasia al momento della dia-gnosi è già in fase così avanzatache sono possibili solo provvedi-menti palliativi. Il loro scopo èeliminare i sintomi che rendonodifficile una normale vita del pa-ziente. “L’infiltrazione tumoraledello stomaco o del duodeno cheimpedisce la normale alimenta-zione - spiega il dott. Mongiovì -può essere superata con un by-pass chirurgico. L’ittero invece

può essere alleviato o medianteun intervento chirurgico (ana-stomosi bilio-digestiva) o me-diante un drenaggio endoscopi-co o percutaneo”. Anche il dolore, spesso presentee di grande intensità nella faseavanzata della malattia, oggi vie-ne controllato in modo semprepiù efficace grazie ad un nuovoapproccio antalgico supportatodai nuovi farmaci.

SPECIALISTI A CONFRONTOSulle nuove tecniche chirurgi-che e sui trattamenti più innova-tivi si sono confrontati specialistidi fama nazionale ed internazio-nale, durante la IV edizione delCongresso di Oncologia organiz-zato da Humanitas presso VillaScammacca a Catania.

Periodico di informazione e notizie di Humanitas Centro Catanese di Oncologia riservato ai medici e agli operatori sanitari Anno II, Numero 2 - Novembre 2006

w w w . c c o c a t a n i a . i t

Da sinistra Sebastiano Mongiovì,Paolo Pederzoli, Maurizio Chiarenza

Villa Scammacca, sede del convegno

Novembre 2006 2

Osservare con estrema curai dettagli anatomici, navi-

gando “virtualmente” all’inter-no del nostro corpo: medicina etecnologia si alleano al serviziodella salute dell’uomo. Risonan-za Magnetica, Tac, Ecografia,Mammografia sono alcune del-le metodiche più moderne chepermettono di “fotografare” ilcorpo umano. Immagini di altis-sima qualità e ricostruzioni tri-dimensionali consentono di ef-fettuare diagnosi sempre piùprecise e precoci, oltre che me-no invasive.“La moderna diagnostica perimmagini - spiega il responsabi-le del servizio, dott. GiuseppeAranzulla - ci consente di rile-vare la morfologia e il volume ditutti gli organi del corpo umano.Humanitas Centro Catanese di

Oncologia mette al servizio delpaziente la tecnologia di ultimagenerazione per poter effettua-re la maggior parte degli esamistrumentali. In particolare ilCentro possiede una RisonanzaMagnetica da 1,5 Tesla, che è ingrado di produrre risultati di

estrema preci-sione con ilmassimo detta-glio morfologi-co e soprattut-to strutturale”.Ma le macchi-

ne non sono tutto. Fondamenta-li sono l’esperienza e la capacitàdei professionisti che le utilizza-no. “La nostra équipe - continuail dott. Aranzulla - non si limitasolo a ‘vedere’ le immagini, ma,insieme agli altri specialisti del

Centro, propone delle diagnosi.Il radiologo lavora infatti instretta collaborazione con i cli-nici e con i chirurghi dell’ospe-dale per poter offrire al pazienteun servizio di diagnostica all’a-vanguardia”.

Professionisti qualificati e tecnologiaall’avanguardia per una diagnostica avanzataAl servizio del paziente la strumentazione più moderna e i migliori specialisti per “fotografare” il corpo umano.

Giuseppe Aranzulla

RISONANZA MAGNETICANUCLEAREChe cos’èLa Risonanza Magnetica Nucleare (o RMN) èbasata sugli effetti temporanei indotti sullecomponenti atomiche del corpo umano da uncampo magnetico a elevata intensità e da impulsidi radiofrequenza. Gli atomi di idrogeno dell’acqua presente in tutti itessuti emettono caratteristici segnali che vengonoregistrati da complesse apparecchiature etrasformati in immagini secondo sezioni orientatenei tre piani dello spazio. L’elaborazione dei datiproduce risultati di estrema precisione con ilmassimo dettaglio morfologico e soprattuttostrutturale e consente anche importanti studifunzionali.

A cosa serveQuesta tecnica fornisce immagini preziose inparticolar modo per lo studio del sistema nervosocentrale (encefalo e midollo spinale), dellearticolazioni (con rappresentazione di osso,tendine, muscolo, cartilagine ecc.), del cuore, ditutti gli organi addominali, di arterie e vene(Angio-RM). L’unica vera controindicazione èrappresentata dalla presenza del pace-maker.

ECOGRAFIAChe cos’èL’Ecografia è una tecnica diagnostica che sfrutta leproprietà degli ultrasuoni. Tramite una sonda acontatto della cute, un fascio di ultrasuoni vieneindirizzato verso le strutture corporee che sivogliono esaminare. Gli ultrasuoni sono riflessi in

modo diverso in rapporto alla differente densità(ecogenicità) dei tessuti. Tali differenze sonoregistrate dalla medesima sonda e quindielaborate in immagini visualizzate su monitor.

A cosa serveL’Ecografia è indicata per lo studio di organi non acontenuto aereo (come fegato, colecisti, reni,prostata, vescica, utero, ovaie, tiroide, muscoli etendini, grossi vasi), al fine di individuare lapresenza di calcoli, cisti, ascessi o tumori ocomunque delle malattie che alterano la normalemorfologia o struttura degli organi. Il ricorso all’Ecografia, metodica di basso costo ecompletamente innocua per i pazienti, rappresentaspesso la prima scelta per la diagnosi di numerosepatologie ed è largamente diffuso anche nelmonitoraggio della gravidanza non comportandoalcun rischio per la madre o per il feto.

TACChe cos’èLa Tomografia Assiale Computerizzata (o TAC)nasce dalla combinazione dei raggi X con latecnologia del computer. Il risultato è una serie diimmagini radiologiche a elevata risoluzione disezioni trasversali di qualsiasi distretto anatomicodel corpo. L’evoluzione della TAC tradizionale ècostituita dalla TAC spirale o volumetrica, con cuivengono acquisite immagini di un “volume”corporeo con un’unica serie di scansioni a stratosottile mediante la rotazione continua del tuboradiogeno mentre il lettino porta-paziente sisposta a velocità programmata all’internodell’apparecchio: queste immagini possono quindi

essere ricostruite dal computer conrappresentazioni del distretto esaminato secondotutti i piani dello spazio.

A cosa serveLa TAC è utilizzata spesso come esame di secondolivello, per chiarire cioè dubbi diagnostici nonprecedentemente risolti ricorrendo a esami piùsemplici e meno costosi, come per esempiol’Ecografia. La TAC è utilissima per la diagnosi di ognipatologia dell’encefalo, degli organi del torace(polmoni, trachea, esofago, aorta) e dell’addome(fegato, reni, milza, pancreas, aorta ecc.).

MAMMOGRAFIAChe cos’èSi tratta di un esame radiologico della mammellacon apparecchiatura dedicata che consente dianalizzare la struttura delle ghiandole mammarie alfine di rilevarne eventuali alterazioni.

A cosa serveL’indagine mammografica è in grado di individuarelesioni in fase preclinica, cioè quando il nodulo è cosipiccolo da non essere percepito al tatto durante lapalpazione: per questo è uno strumento preziosonella prevenzione del carcinoma della mammella ealla base dei programmi di screening di massa. LaMammografìa consente inoltre di evidenziareeventuali microcalcificazioni, possibili spie di lesionineoplastiche, e anche di lesioni benigne come cisti ofibroadenomi. Insieme all’indispensabile valutazioneclinica e con il frequente ausilio dell’Ecografia, laMammografia rappresenta l’elemento diagnosticofondamentale per ogni tipo di patologia mammaria.

UNA NUOVA RISONANZA MAGNETICA PER LOSCREENING DEL TUMORE ALLA MAMMELLAAnche i più piccoli noduli al seno non sfuggono alla nuova Risonanza Magnetica ad elevatarisoluzione spaziale che il dott. Francesco Pane, responsabile della Diagnostica Senologica delCentro, utilizza per le sue pazienti.“Questa nuova metodica - spiega - arriva dallo Sloan Kettering di New York, uno dei principali centrioncologici del mondo. Unisce i principali vantaggi della Risonanza Magnetica ad un’elevatadefinizione dell’immagine, con lo scopo di identificare anche piccolissimi noduli, impalpabili edinvisibili con le metodiche tradizionali, come ad esempio la Mammografia. Rispetto a quest’ultima,che rimane a tuttoggi la sola indagine diagnostica che provatamente riduce la mortalità per cancrodella mammella, la Risonanza Magnetica mostra maggiore sensibilità sulle lesioni mammarie. Inparticolare la metodica americana predilige un’elevata risoluzione spaziale: utilizzando un campo di

vista dedicato ad ognisingola mammella espessori di strato sottili (2-3mm) è possibile ottenereuna migliore valutazionemorfologica delle lesioni.Inoltre è possibile ricavarecontemporaneamente leimmagini di entrambe lemammelle, grazie allenuove bobine dedicate edalle sequenze di imagingparallelo mediante pianisagittali, il che consente dicontenere i tempi diacquisizione per unacorretta analisi dellavascolarizzazione dellestesse”.

Francesco Pane accanto alla risonanza magnetica di Humanitas Centro Catanese di OncologiaGiuseppe Aranzulla con parte dell’équipe del servizio di Diagnostica per immagini del Centro

3 Novembre 2006

24posti letto nel reparto diDegenza. 6 poltrone dis-

tendibili e 6 letti nel Day Hospi-tal. 8 medici dedicati, più altri 3specializzandi. Questi i numeridell’Unità Funzionale di Oncolo-gia Medica di Humanitas CentroCatanese di Oncologia. “Le principali patologie trattate -spiega il responsabile, dott.Michele Caruso - so-no tumori dellamammella,dei polmoni,dell’apparatodigerente e delcolon. In manie-ra integrata rispet-to alla pratica medi-ca, ci occupiamo an-che di sperimentazionicliniche, in collaborazio-ne con alcune importantiistituzioni internazionali enazionali, come ad esempioil GOIM, Gruppo Oncologicodell’Italia Meridionale. Fare ri-cerca in ospedale è infatti il modomigliore per offrire ai pazientiquanto di più efficace è oggi dis-ponibile sul fronte della diagnosie della cura.Qui al Centro - prosegue il dott.Caruso - utilizziamo le terapie piùinnovative, mediante l’utilizzo deicosiddetti farmaci ‘mirati’ o biolo-

gici, che hanno una bassa tossici-tà, ma un aumento della risposta.Questi farmaci sono ‘target ba-sed’. Mentre la chemioterapiacolpisce indistintamente tutte lecellule, questi nuovi farmaci sono‘intelligenti’: agiscono diretta-mente su sostanze che, presenti

in modo inusuale nella cel-lula tumorale, ne favori-

scono il rapido sviluppo.In questo modo ven-

gono colpite solo lecellule malate, limi-

tando la tossicità.Questo permette

di tenere sottocontrollo la

malattia por-tando adun aumen-

to della soprav-vivenza”.

I VANTAGGI DEL DAY HOSPITALI nuovi farmaci biologici, le tera-pie di supporto che rendono me-no tossici i protocolli chemiote-rapici e soprattutto i farmaci anti-blastici orali, potenzierannosempre più i trattamenti in regi-me di Day Hospital, cioè del ri-covero in un’unica giornata. Ladegenza sarà riservata ad alcunicasi specifici, particolarmente

complessi o con lunghi protocol-li, e a pazienti provenienti da al-tre province. “Il paziente ha numerosi vantag-gi nel sottoporsi al trattamentocon questa modalità - spiega ladott.ssa Rosanna Aiello, re-sponsabile del Day Hospital - .Può svolgere tutti gli accerta-menti del caso e fare la terapianel medesimo giorno. Non è ne-cessario il ricovero e può tornarea casa alla fine della seduta, ri-prendendo più facilmente le sueabitudini quotidiane”.I medici e gli infermieri del DayHospital sono a disposizione delpaziente durante tutto il tratta-mento. “Il loro ruolo è fonda-mentale - continua la dott.ssaAiello - . Gli infermieri diventanoun importante puntodi riferimento nonsoltanto tecnico maanche di supportopsicologico”. Si può accedere alDay Hospital sia daireparti interni alCentro sia da strut-ture esterne. L’im-portante è avere effettuato unavisita specialistica preliminarecon un oncologo medico, allaquale, se necessario, segue iltrattamento chemioterapico.

I SERVIZI DEDICATI AL PAZIENTELe dimensioni del Day Hospitaldi Humanitas Centro Catanesedi Oncologia favoriscono una ge-stione del percorso terapeutico amisura di paziente, con grandeattenzione anche ai familiari eagli accompagnatori.In particolare sono stati istituitialcuni servizi che facilitano dalpunto di vista organizzativo iflussi interni e riducono i tempitrascorsi in ospedale.E’ a disposizione dei pazienti e

dei loro familiari unasegreteria dedicataall’accoglienza e alprimo contatto con ilDay Hospital. A que-sto si aggiunge unafascia oraria dedica-ta al colloquio telefo-nico con il medico:dal lunedì al venerdì

dalle ore 12.00 alle ore 14.00chiamando il numero09573390125 è infatti possibileparlare direttamente con unospecialista del Day Hospital. Ne-

gli altri orari della giornata è co-munque attiva la segreteria tele-fonica. Inoltre il lunedì e il vener-dì sempre dalle ore 12.00 alle ore14.00 è possibile ottenere facil-mente le certificazioni e le auto-rizzazioni necessarie per le prati-che amministrative sanitarie,grazie ad un servizio dedicato.Infine un giorno su appuntamen-to è dedicato alla rivalutazionedelle TAC per i pazienti in tratta-mento. Tutto ciò garantisce alpaziente percorsi facilitati, senzalunghe attese.“Un colloquio attento e preciso -conclude la dott.ssa Aiello - di-venta il momento chiave del rap-porto medico-paziente ed unsupporto fondamentale al tratta-mento chemioterapico. Per que-sto abbiamo realizzato un opu-scolo informativo che raccoglieconsigli utili per chi deve sotto-porsi alla chemioterapia e alla ra-dioterapia. Questo libricino vie-ne consegnato durante il primocolloquio, dal medico specialista,che ne spiega lo scopo e fornisceulteriori chiarimenti”.

Michele Caruso

Da destra Rosanna Aiello con Maurizio Todaro e Sabrina Bagnato

Oncologia Medica: un Day Hospitala misura d’uomoNuovi farmaci “mirati” più efficaci e un’organizzazione gestionale a misura di paziente sono i punti di forza del Day Hospital del Centro.

Dai 10 infermieri dell’inizio ai35 odierni, al servizio dei

malati nelle degenze dell’Onco-logia Medica, della Radioterapiae della Chirurgia Oncologica, enei servizi ambulatoriali e di dayhospital, presso la RisonanzaMagnetica e la TAC, fi-no alla sala operatoria. Questa l’evoluzione e lacomplessità del mondoinfermieristico di Hu-manitas Centro Catane-se di Oncologia, dallesue origini fino ad oggi.A raccontarla è SalvoReale, uno degli infer-mieri “storici”, che ha seguitonegli anni lo sviluppo del Centrodal punto di vista sia numerico -con l’aumento dei pazienti e conl’ampliamento della struttura -sia della crescita professionaledei collaboratori sanitari.“Presso il Centro - spiega - l’infer-miere ha modo di esprimere to-talmente la sua professionalità in-tesa non solo come applicazionedelle proprie capacità tecniche(ad esempio con un ampio spazio

di autonomia nella valutazionedel dolore), ma anche come assi-stenza del paziente a 360 gradi. Ilpunto di forza del nostro lavoro èla possibilità di confrontarci siacon i colleghi sia con i medici,con i quali abbiamo instaurato un

dialogo continuoe stimolante. Lacondivisione delleesperienze è pernoi uno strumen-to fondamentaleper risolvere casidifficili e a questoscopo gli infer-mieri si ritrovano

in una riunione mensile cui rara-mente rinunciano”.Gli infermieri del Centro hannola possibilità di confrontarsi an-che con gli altri colleghi milane-si, torinesi e bergamaschi delGruppo Humanitas grazie a par-ticolari appuntamenti come il tra-dizionale workshop che si tienetutti gli anni a maggio, in occa-sione della Giornata Internazio-nale dell’Infermiere, presso l’I-stituto Clinico Humanitas.

Humanitas Centro Catanese diOncologia inoltre promuove laformazione e l’aggiornamentodei propri infermieri non solo fa-vorendo la partecipazione a con-vegni di altri ospedali ed altreistituzioni sanitarie, ma organiz-zando attivamente alcuni incon-tri. Tra i più recenti un corso divideo-urologia oncologica eduno sul risk management.Il Centro dimostra la sua voca-zione alla formazione anche tra-mite le convenzioni firmate conil Corso di Laurea in Scienze In-fermieristiche dell’Università de-

gli Studi di Catania. I ragazzi delII e III anno possono scegliereHumanitas come sede del pro-prio tirocinio, avendo la possibi-lità di conoscere da vicino le pe-culiarità dell’assistenza oncolo-gica. “Essere infermiere in unsettore delicato come quello on-cologico - continua Salvo Reale -richiede non solo competenzetecniche specifiche, ma ancheun’attenzione particolare al ma-lato e al suo dolore. L’infermiereè sempre in contatto diretto conla sofferenza, e talvolta con lamorte, ma nonostante questo

deve saper mantenere la sua lu-cidità e professionalità per assi-stere al meglio i pazienti. I livellidi stress sono molto elevati e igiovani infermieri che scelgonodi lavorare nel settore oncologi-co devono saperlo”.Dopo la loro esperienza di tiroci-nio, molti studenti decidono ditornare a lavorare presso il Cen-tro e vengono inseriti in un per-corso ben strutturato, che preve-de nel primo periodo la presenzacostante di un infermiere “se-nior” che li aiuti a conoscere lastruttura e ad acquisire espe-

rienza e sensi-bilità. “Solo inquesto modo –conclude SalvoReale – è possi-bile ‘fare grup-po’ e creareuna squadra af-fiatata e motiva-ta, che facciadell’assistenzaal malato il cuo-re della sua atti-vità”.

La formazione e il confronto per la crescitaprofessionale dell’infermiere

Salvo Reale

Alcuni infermieri di Humanitas Centro Catanese di Oncologia

4 Novembre 2006

Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 Catania

Anno II - numero 2Novembre 2006

Autorizzazione delTribunale di Catania N. 3/2005, dell’11 gennaio 2005

Direttore responsabileMario Galli

StampaTipografia F.lli Verderio

RedazioneLaura CapardoniWalter Bruno Cristina GurrieriGraficaG&R AssociatiImmaginiarchivio CCOUfficio Stampa CCOWalter Bruno

Una serata in musica per so-stenere la ricerca scientifi-

ca. Questo l’obiettivo del con-certo di musica da camera pro-mosso da Humanitas CentroCatanese di Oncologia per lune-dì 18 dicembre alle ore 20.30presso il salone delle feste diPalazzo Biscari. Uno dei più an-tichi palazzi della città di Cata-nia accoglierà nelle sue stanzebarocche, tra affreschi rococò epavimenti di ceramica napoleta-na, il quintetto Ensemble Ani-ma Wien. I fondi raccolti finanzieranno leattività scientifiche della Fonda-zione Humanitas per la Ricerca.La Fondazione sostiene la ricer-ca clinica e di base in ambitoimmunologico e le sue applica-zioni per la cura delle malattieinfiammatorie croniche e au-toimmuni, oncologiche, ga-stroenterologiche, cardiovasco-lari e neurologiche. Gli studi,realizzati in stretta collaborazio-ne con l’ospedale policlinicoHumanitas di Milano e il Centrodi Catania e con le altre struttu-

re ospedaliereHumanitas pre-senti a Berga-mo e Torino,sono finalizzatia trasferire intempi brevi alletto del pazien-te i risultati del-la ricerca stessa

grazie allo scambio continuo diinformazioni fra laboratorio edattività clinica. “Fare ricerca in ospedale - diceil prof. Alberto Mantovani,presidente della Fondazione euno dei massimi esperti al mon-do di immunologia - è il modomigliore per offrire ai pazientiquanto di più innovativo ed effi-cace è oggi disponibile sul fron-te della diagnosi e della cura”.I ricercatori di Humanitas sonoimpegnati in particolare nello stu-dio dell’infiammazione e delle al-

terazioni dei meccanismi di difesadell’organismo che favorisconospesso la nascita o lo sviluppo dimalattie molto diffuse, come tu-mori dell’apparato digerente, leu-

cemie, linfomi, infarto e ictus. “La ricerca scientifica - continuaMantovani - ha bisogno del so-stegno sia morale sia finanzia-rio dei cittadini. Sostenere la ri-

cerca vuol dire sostenere i gio-vani che entrano in questo mon-do e da cui dipende il futuro disalute dei nostri figli”. Per que-sto motivo la Fondazione è im-

pegnata in progetti didattici sia“pre” sia “post-laurea” e mette adisposizione borse di studio peri giovani ricercatori.

LA NOSTRA SQUADRAI nuovi protagonisti di Humanitas Centro Catanese di Oncologia

Antonella GallodoromedicoStefania GargiulomedicoSalumeh GoudarzimedicoMariagloria MarinomedicoViviana BaroneinfermiereValeria GarofaloinfermiereAnna Maria SabisterinfermiereFabio SfilioinfermiereSalvatore Furnaritecnico sanitario di radiologia medicaCinzia Russostaff

Per visite, esami e ricoveri pressoil Centro in convenzionecon il Servizio Sanitario Nazionaleè necessario presentare:� Impegnativa del medico curante

sul ricettario unico� Documento d’identità� Tesserino Codice Fiscale� Scheda d’accesso all’ospedale

Accettazione ambulatorialee degenze � Tel. 095.733.9000� ore 9-19 da lunedì a venerdì

Ufficio Informazioni � Tel. 095.733.90610

I NUMERI UTILI PER I SERVIZI DEL CCO

Notizie dal mondo della sani-tà e sulle attività di Humani-

tas Centro Catanese di Oncolo-gia. Il sito internet www.ccocata-nia.it rappresenta sempre di piùuno strumento di comunicazio-ne di facile utilizzo.Articoli e intervi-ste ai medici de-gli ospedali delGruppo Huma-nitas fornisconotante informazio-ni utili per appro-fondire temi disalute. Dalla ho-me-page si acce-de alle paginededicate alla sto-

ria, alla missione,alla struttura archi-tettonica del Cen-tro e alla numeroseinformazioni di ti-po pratico (oraridegli sportelli, nu-

meri di telefono, indicazioni stra-dali …). E non solo: i nomi deimedici delle équipe al completoe le specialità cliniche. Il sito of-fre inoltre contenuti approfonditi

sull’esperienza delle unitàoperative, sui servizi di dia-gnosi e di cura, sugli standarddi qualità della struttura.

Un’apposita sezione è dedicataagli incontri scientifici e di ag-giornamento organizzati da Hu-manitas Centro Catanese di On-cologia.

Un ospedale a portata di clickwww.ccocatania.it mette a disposizione di pazienti, medici di famiglia e specialisti tutte le informazioni utili perconoscere la struttura e i servizi offerti.

Tra musica classica e sale baroccheper sostenere la ricerca scientificaA dicembre il Centro promuove un appuntamento in cui la musica classica dà una mano alla solidarietà.

“ENSEMBLE ANIMA WIEN”Nathalie Peña, sopranoEvelyn Peña, flautoLudvig Müller, violinoGeorg Hamann, violaBernadette Kobele, violoncello

Programma

F. SchubertString trio B flat major

W.A. MozartFlute quartet A-major

G. RossiniFlute quartet n. 1

W.A. MozartDeh vieni, non tardar (Nozze di Figaro)for SopranoLaudate Dominum for Soprano

Alberto Mantovani