ANNO I N. 2 · 120.000 nuovi arrivi per 2 milioni di ulteriori presenze. Crescerà così il nu-mero...

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P E R I O D I C O D E L L A F A I T A F E D E R C A M P I N G Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Roma • agosto 2007 ESTATE 2007, UN ESPLOIT PER I CAMPING IMPRESE IN CRESCITA SE SI SUPERA LA CONDUZIONE FAMILIARE L’OPEN AIR SECONDO L’ENIT INTERVISTA A UMBERTO PAOLUCCI ANNO I N. 2

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CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE

CAMPING MANAGEMENT :SOMMARIO

Nel pieno di questa stagione turistica, che au-guro sia migliore della precedente, il nostrosettore rimane condizionato da alcuni vinco-

li congiunturali e normativi che ci trasciniamo da ol-tre un decennio. L’orizzonte economico nel quale so-no impegnate le imprese dell’open air è dominato dalnodo della evoluzione di questa nostra modalità turi-stica. Vero è che nell’oltre mezzo secolo di vita l’openair ha conosciuto almeno altri tre momenti di svoltaed evoluzione: gli anni ’50 con il via vero e propriodel turismo di massa nei campeggi; gli anni ’70 con ilboom dei veicoli ricreazionali; gli anni ‘90 con l’im-pennata nella domanda di servizi. Questo scorcio didecennio è, invece, caratterizzato da una domandaorientata verso un contatto diretto con la naturaespressa da una tipologia di ospite tanto interessantequanto esigente. Sono certo che avete tutti ben pre-sente la famiglia con genitori tra i trenta ed i quaran-ta anni e figli preadolescenti o adolescenti, italiani,

due volte su tre, intenzionati a riscoprire in campeg-gio il vero contatto con la natura ma esigenti sul pia-no del confort e dei servizi. La risposta, per questo ti-po di clientela, esiste da oltre un ventennio e si chia-ma “casa mobile”. I modelli sul mercato coprono ogniaspetto ed aspettativa tanto del gestore quanto del-l’ospite, quindi la soluzione sarebbe a portata di ma-no e non resterebbe altro che seguire l’esempio di quel-le aziende che hanno incominciato da tempo a ricon-vertire la loro offerta attribuendo oltre il 40% dellacapacità a questo tipo di ospitalità. Purtroppo residuaun ostacolo su questo cammino ed è rappresentatodalla difficoltà di ottenere una interpretazione univo-ca delle norme urbanistiche che autorizzano la instal-lazione delle case mobili senza ulteriori vincoli all’in-terno dei campeggi. La Federazione si è battuta conimpegno sul fronte istituzionale per ottenere una se-

5 CAMPEGGI IN RIPRESA 13 CONFTURISMOINAUGURA UNA SEDEA BRUXELLES

7 IMPRESE: IL FUTURO È IN NETWORK

14 DENTRO I PARCHI ALL’INSEGNA DELL’ECOSOSTENIBILITÀ

1610 IL TURISMO ALL’ARIA APERTA SECONDO L’ENIT

RIPARTE IL MERCATODELLE CASE MOBILI

FAITA FEDERCAMPING

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Autorizzazione del Tribunale di Roman. 363/2006 del 29/09/2006

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Comitato di Redazione:Responsabile: Pietro LicciardiNicolcarlo Genovese

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Progetto grafico:Emilio [email protected]

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Stampa:Arti Grafiche srl - Pomezia

Finito di stampareAgosto 2007

Maurizio Vianello

continua a pag. 6

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L’estate 2007, che nel comples-so si sta svolgendo all’insegnadel bel tempo, favorisce l’in-

cremento di presenze nel settore delturismo open air. Il dato emerge dauna ricerca condotta da Faita Feder-Camping su un campione di impren-ditori di aziende turistico-ricettiveall’aria aperta. Secondo le stime èplausibile il conseguimento dei me-desimi positivi risultati del 2006(+3% delle presenze, +1,5% degli ar-rivi, rispetto all’anno precedente).Se il mercato confermerà questo da-to a fine stagione si registreranno120.000 nuovi arrivi per 2 milioni diulteriori presenze. Crescerà così il nu-mero degli amanti della natura e del

verde che nel 2006 avevano raggiun-to gli 8 milioni di turisti per oltre 65milioni di presenze. Il dato assume particolare interessese si considera l’andamento storicodella domanda nei campeggi e villag-gi turistici italiani: nel ’59 si registra-vano 4 milioni di presenze (di cui so-lo 400.000 erano italiani), ma, giàvent’anni dopo, nel 79, gli amantidel verde facevano registrare 35 mi-lioni di presenze; per l’esattezza: 15milioni stranieri e 20 milioni italia-ni, con una crescita esponenziale diquesti ultimi. Trend pienamente con-fermato nel 2000, quando si sono re-gistrati 61 milioni di presenze, di cuipiù della metà italiani (circa 35 mi-

lioni). L’indagine ha anche affronta-to il profilo degli amanti del plein air:si tratta di un esercito di vacanzieridi cui solo il 4% stagionali (essenzial-mente famiglie) che affittano la piaz-zola per tutta la stagione estiva. As-sumono maggiore consistenza, inve-ce, i cosiddetti turisti di transito(28%), proprietari di solito di veico-li ricreazionali (roulottes, camper ecaravan), il cui pernottamento nonsupera le 4 notti e che preferisconole strutture localizzate in prossimitàdelle città d’arte; mentre in prossi-mità delle località marine, lacuali omontane la clientela tipica ha unapermanenza media di 2 settimane erappresenta circa il 68% del merca-to. E’ proprio questo tipo di cliente-la che, negli ultimi anni, alle tendeed al sacco a pelo preferisce semprepiù le più comode case mobili, cheimmerse nel verde, consentono lorodi vivere a contatto diretto con la na-tura. Si tratta, per la gran parte, dinuclei familiari di 4 persone, con ge-nitori giovani (età media 40 anni) edue figli adolescenti, che richiedonoespressamente una sistemazione instrutture che rappresentino una sin-tesi perfetta tra confort, benessere erispetto della natura. Questa moda-lità ha ormai raggiunto circa un 35%del totale della domanda, nonostan-te le difficoltà normative cui è sotto-posto il settore in mancanza di unalegislazione nazionale univoca edadeguata. Se si escludono le secondecase, il turismo open air si riconfer-ma, così, la seconda modalità turisti-ca nazionale con un fatturato pari a

CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO

CAMPEGGIIN RIPRESA

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SECONDO UNA RICERCA CONDOTTA DALLA FAITA SARÀ POSSIBILE RIPETERE L’ESPLOIT DELL’ESTATE 2006

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2,5 miliardi di euro, capace di offri-re 1,3 milioni di posti letto per gior-no e di impegnare complessivamen-te circa 43.000 addetti nelle 2370aziende turistico ricettive all’ariaaperta italiane. Il settore è caratterizzato da unamarcata polarizzazione delle presen-ze: gli ospiti italiani concentrano leloro vacanze, nell’80% dei casi, nelperiodo che va dal 20 luglio al 5 set-tembre; mentre gli stranieri si distri-buiscono durante tutto l’arco diapertura favorendo la destagionaliz-zazione. Se saranno confermate leprevisioni sui flussi provenienti dal-la Germania (i tedeschi da soli rap-presentano il 40% circa del merca-to di ospiti stranieri) e dal Nord Europa, ed in particolar modo olan-desi, austriaci e danesi, le struttureraggiungeranno un soddisfacente in-dice di occupazione anche duranteil periodo di settembre e nella pri-ma parte della stagione autunnale,specialmente nel Nord Italia e lun-

go i bacini lacuali. Un ulteriore da-to riguarda la tendenza alla riqualifi-cazione delle strutture in termini dirispetto ambientale e di risparmioenergetico. Sono, infatti, circa 1/3del totale le azien-de che si stannodotando di pan-nelli solari o di si-stemi fotovoltaicied attivano la rac-colta differenzia-ta, la pulizia degliarenili, la tutela eprotezione del ter-ritorio. Caratteri-stica questa ap-prezzata in parti-colar modo dagliospiti stranieri iquali prediligono,ancor più degli italiani, la cura delverde, il rispetto per la natura e mo-strano profondo interesse e viva cu-riosità nei confronti del territorio.Gli italiani risultano, invece, più at-

tratti dalle forme di animazione nelsenso più ampio del termine. Infatti,sono sempre più numerosi i campeg-gi che, oltre ai classici servizi di in-trattenimento, offrono nuovi servizi

(piscina, equita-zione, mountainbike, surf, corsienogastronomici)per fidelizzare lapropria clientela. La spesa mediapro capite dovreb-be attestarsi a po-co meno di 40 eu-ro al giorno poi-chè i prezzi sonorimasti sostanzial-mente invariati ri-spetto al 2006. E’sempre più sentita

l’esigenza, infatti, di garantire agliospiti un buon rapporto qualità prez-zo (grazie anche al crescente nume-ro di prenotazioni elettroniche checonsente di abbattere i costi).

CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO

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CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE

rie di obiettivi minimi che garantiscano alle impresedi dare risposte congrue alle istanze della clientelaconsentendone la captazione a danno degli altri mer-cati europei nostri concorrenti. Crediamo di aver fat-to un buon lavoro anche se non tutti gli obiettivi sonostati raggiunti. Purtroppo nello scorso mese di giugnola Camera ha bocciato un emendamento supportatodalla Federazione che prevedeva una definitiva e piùchiara indicazione normativa per l’autorizzazione allestrutture turistico ricettive all’aria aperta alla installa-zione di case mobili. Nonostante la bocciatura, immo-tivata e contraddittoria da parte di una maggioranzache sostiene di voler migliorare ed ampliare le politi-che in favore del turismo in generale e dell’open air inparticolare, la Federazione si è impegnata per ottenereun ulteriore esame della medesima norma, opportuna-mente modificata, dal Senato, al fine di giungere co-munque ad un obiettivo di certezza del quadro norma-tivo in materia di case mobili per le imprese del nostrosettore. La vicenda, tormentata nel suo iter, è emble-

matica delle difficoltà che gli imprenditori dell’open airdevono affrontare anche semplicemente per veder ri-conosciuta la loro qualifica e poter così operare su unpiano paritetico con gli imprenditori delle altre nazio-ni europee nostre concorrenti. Fintanto che il ceto politico non percepirà e recepiràla specificità delle nostre imprese e la complessità e de-licatezza della loro gestione saremo esposti non solo aduna concorrenza più efficiente e più aggressiva, ma an-che e soprattutto ai capricci interpretativi che l’attua-le ambiguità del quadro normativo consente a qualsi-voglia livello amministrativo locale. Per questo moti-vo la Federazione ritiene fondamentale questa batta-glia e si impegnerà comunque, qualsiasi sia il responsodelle camere, perchè le imprese possano operare nel-l’ambito di un quadro normativo congruo e certo. Di-versamente dovremo ripensare con i nostri 40.0000 ad-detti e gli oltre 8 milioni di ospiti che il turismo all’ariaaperta in Italia non è un’attività praticabile almenosotto il profilo d’impresa.

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Negli anni Settanta del seco-lo scorso l’Italia dominava imercati turistici; dopo tren-

t’anni siamo scesi al quinto posto trai paesi più visitati e purtroppo il da-to va ancora peggiorando. Nel 2006infatti siamo scesi ancora di una po-sizione, superati dalla Spagna. Le pre-senze turistiche sono attualmente at-testate sulla cifra di 345 milioni, dicui 204 “domestiche” e 141 incoming.Uno studio molto interessante, pub-blicato a febbraio da Banca Imi conil Sole 24 Ore, prefigura nel 2020 unincremento molto consistente dellepresenze del sistema turistico italia-no, che dovrebbe registrate la bellacifra di 510 milioni; però ciò potràavvenire solo a fronte di investimen-

ti molto, molto importanti. In prati-ca potremmo, con una crescita turi-stica che rappresenterebbe lo 0,2%del Pil annuo, raggiungere nel 2020un valore del sistema turismo pari al2,4% del Pil. Questo significa che perportare a casa il risultato prefiguratodallo studio dobbiamo cominciare aspendere da subito 23 miliardi di eu-ro, come investimento iniziale, in-crementando tale cifra ogni anno diquasi il 5%, arrivando nel 2020 aspendere per il sistema turistico ita-liano 44 milioni di euro. Diamo uno sguardo veloce ai datiprincipali del turismo all’aria aperta:i campeggiatori in Europa, il nostrotarget principale, sono 27 milioni; icampeggi europei sono 22 mila e pro-

ducono circa 340 milioni di pernot-tamenti; di questi 62 milioni si fan-no in Italia con circa 1 milione e 300mila posti letto. Per affrontare la sfi-da che il futuro ci impone dovremodunque cambiare il volto delle no-stre imprese. Pensare nuovi modellid’impresa significa innanzitutto co-minciare ad avere una particolare at-titudine alla creazione di sinergie, dinetwork. Vediamo due esempi dalpunto di vista delle strutture e dueesempi dal punto di vista della capa-cità di associarsi per poter portare ilproprio prodotto nei mercati in mo-do più efficace. Le imprese italiane sono quasi total-mente imprese familiari. In Italia –ma neppure in Europa, salvo forseche nel Portogallo - non esistono del-le vere e proprie catene sul modellodi quelle alberghiere e ciò implicache spetta a ciascun imprenditorescegliere quale modello seguire perla sua azienda e decidere di spende-re le sue energie in questa direzione,se vuole avere successo nel mercatoglobale. Dal punto di vista struttura-le i due modelli attualmente dispo-nibili sono i camping resorts e i cam-ping adventure. I primi sono in gene-re strutture di camping parks conun’alta classificazione. Vanno daquattro a cinque stelle con un costodi pernottamento per una famiglia ditre persone che in alta stagione arri-va, indicativamente, a 50-70 euro.Tutta la loro offerta, dalle piazzole at-trezzate con tv e wireless fino alle for-mule di ospitalità, è orientata verso

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

IMPRESE: IL FUTURO È IN NETWORK

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TURISMO OPEN AIR IN FORTE CRESCITA SE SI COMINCIA AD INVESTIRE E A TROVARE FORMEPER SUPERARE LA CONDUZIONE FAMILIARE

di Alessandro SgaravattiVice Presidente di EFCO&HPA

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un turismo di massa; ovvero cercanodi rendere disponibili gli elementiqualificanti della loro offerta ad ungran numero di clienti, con un rap-porto prodotto/servizio che si avvi-cina molto a quelli che troviamo ne-gli alberghi a cinque stelle. Il secondo modello d’impresa si po-trebbe definire opposto, in quanto ilcamping adventure è un nome che staa definire i campeggi “rustici”, sulmodello americano, i quali si stannoperò facendo strada anche in Euro-pa, tanto è vero che sia a Stoccardache a Utrecht autorevoli fonti han-no indicato questo modo di campeg-giare come il modello di sviluppo fu-turo. I camping adventure vanno in-contro alla richiesta di campeggiodella prima ora, semplificato e po-trebbe rappresentare per alcune strut-ture anche italiane una valida alter-nativa ai grossi investimenti altri-menti necessari e ai gravosi impegnifinanziari; senza contare la semplifi-cazione burocratica in quanto neces-sitato di un minor numero di permes-si, che come i gestori sanno bene so-no molto difficili da ottenere. Que-sti campeggi si presentano come areecon piazzole in genere abbastanzaampie, non delimitate, e anche unaofferta ricettiva fissa con chalet in le-

gno o, comunque, che tentano diimitare quelli che erano gli standard,anche se rivisti e corretti, degli ini-zi. L’animazione è molto orientata alcontatto con la natura e alla convi-vialità mentre uno dei loro asset prin-cipali – per quanto riguarda la com-mercializzazione del prodotto - è l’es-sere situati in luoghi di assoluto rilie-vo geografico Per quanto riguarda in-vece i modelli aggregativi ne passia-mo qui in rassegna due: i club di pro-dotto e il camping networks. I club diprodotto in genere riguardano azien-de omogenee per tipologia, per clas-sificazione e consentono a questestesse aziende di unirsi e di promuo-versi sul mercato attraverso delle for-mule che sono più o meno comples-se. A rappresentarle sono associazio-ni che garantendo degli standardqualitativi comuni alla clientela of-

frono la possibilità alle imprese chene fanno parte di adottare politichedi prezzo o di marketing che moltodifficilmente il singolo operatore sa-rebbe in grado di affrontare da soloUn modello nuovo e abbastanza ine-splorato è rappresentato dai campingnetworks, ovvero la condivisione fraaziende che hanno la stessa attitudi-ne imprenditoriale all’innovazionedei dati non strategici e comunquerilevanti per le aziende stesse. E’ ab-bastanza naturale che, all’inizio del-la formazione di questi networks, cisia la tendenza ad associarsi fra azien-de che hanno problemi simili o co-munque dimensioni e necessità simi-li. Diciamo che questa necessità si fasempre più pressante nel momentoin cui i bilanci, i conti economici ei costi di gestione salgono mentre imargini di guadagno comincianocontestualmente a ridursi. A questopunto diventa necessario creare unasorta di database comune, magariomogeneo per territorio, al quale leaziende siano in grado di attingereper promuovere azioni comuni neiconfronti dei fornitori. Non solo,questa messa a comune di informa-zioni consente anche di aprirsi a for-me di marketing e di presentarsi sulmercato in modo coordinato e con-giunto. L’obiettivo del network è per-ciò quello di esaltare la capacità im-prenditoriale del singolo, confron-tandola con quella dei colleghi. Ol-tre ai fornitori, altri attori costitui-scono questi network, che possono es-sere semplici fino a diventare dei clu-ster veri e propri, nei quali l’aziendapuò sfruttare i vantaggi sul piano del-la competitività. Per alimentare questa rete è neces-sario determinare delle regole comu-ni; è necessario che questi sistemi uti-lizzino degli strumenti, delle meto-dologie tali da consentire che questebanche dati siano confrontabili e sia-no in grado di creare realmente va-lore per gli aderenti al network. E’ an-che necessario che ci sia un control-lo di quanto i singoli attori della re-te complessa siano in grado di appor-tare alla vita del network, in modo dapoter effettuare delle misurazioni ecreare anche una sorta di classifica

CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO

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L’AGGREGAZIONE DI IMPRESE CONSENTELA DEFINIZIONE DI PROGETTI INNOVATIVI E DI AFFRONTARE IL TEMANON SECONDARIO DELL’INNOVAZIONE

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delle loro performance. Ovviamen-te vi saranno delle persone che si de-dicheranno al monitoraggio di que-sti aspetti, controllando sia le com-petenze inserite mano mano nella re-te, sia le relative performance. Abbiamo prima accennato fugace-mente alla condivisione delle intel-ligenze. È assolutamente fondamen-tale che ciò avvenga se creando que-sti gruppi omogenei e questa compat-tezza del fronte vogliamo riuscire adaumentare l’attrattività delle propo-ste turistiche. Non dimentichiamoche il prodotto “campeggio” si rivol-ge quasi essenzialmente al mono mer-cato europeo, che tra l’altro è il piùaggredito in assoluto rispetto a quel-lo americano o giapponese; proprioperché vi sono disponibilità econo-miche e disponibilità di tempo.Quindi la concorrenza che le impre-se italiane devono affrontare è col

mondo intero, che vuole venire amettere le mani a casa nostra. Suquesto è bene iniziare a ragionare permettere al più presto in campo stra-tegie concrete di opposizione.Sempre a tal proposito è bene riflet-tere sul fatto che l’aggregazione diimprese consente inoltre la definizio-ne di progetti innovativi il che con-sente di affrontare il tema, affatto se-condario, dell’innovazione in azien-da. Infine occorre considerare ancheil lato dei benefit, rappresentato dal-la possibilità di condividere serviziche vanno dalla selezione del perso-nale alla valutazione dei fornitori eaddirittura alla condivisione di aspet-ti progettuali relativi alla creazionedei servizi igienici, piuttosto che del-le piazzole o delle attività di ristora-zione, dei servizi in spiaggia o di qual-siasi altra cosa. Comunque sia il va-lore dato da queste condivisioni - e

questo bisogna sottolinearlo - si tra-duce in un contenimento dei costi,che è uno degli obiettivi principalidella creazione di questi network. La maggiore visibilità e penetrazio-ne nei mercati porta con sé lo stimo-lo all’innovazione, che trova terrenofertile nello scambi di intelligenze edi “sapere imprenditoriale” che è pro-prio dei network. Un ostacolo forse èrappresentato dalla tendenza, un po’gelosa e diffidente, alla chiusura ditanti imprenditori, ancora oggi abi-tuati a considerare il proprio campingcome una cosa di famiglia ma proba-bilmente è tempo che simili atteg-giamenti vengano diluiti e mitigatida ciò che il mercato ci impone perfare anzi posto alla condivisione. Or-mai, vale la pena sottolinearlo anco-ra una volta, il futuro appartiene al-le reti, sempre più complesse, o a mo-delli di franchaising.

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DUE SONO I MODELLI ATTUALMENTE DISPONIBILI: I CAMPING RESORT E CAMPING ADVENTURE. I SECONDI SONO I CAMPEGGI “RUSTICI”, SUL MODELLOAMERICANO, I QUALI SI STANNO FACENDO STRADA ANCHE IN EUROPA

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L’inizio della stagione turisticaè stata quest’anno precedutada una importante novità: la

trasformazione dell’Enit in Agenziadi promozione turistica, la quale do-vrà adesso “pubblicizzare” l’Italia sulmercato turistico internazionale te-nendo conto anche delle diverse po-litiche regionali. Con la trasforma-zione dell’ente infatti è stato attua-to «in forma incisiva» il coinvolgi-mento delle Regioni, che adessohanno ben sette rappresentanti ne-gli organi decisionali. Il tentativo èsenz’altro quello di giungere ad ungoverno e una programmazione piùampia del settore, senza cedere atentazioni di tipo dirigistico ma al-lo stesso tempo cercando di evitareil rischio del “ciascuno per sé”, so-prattutto dopo che la promozioneturistica è entrata a far parte dellematerie di competenza regionale.Ma fino a che punto si spingerà laconcertazione e su quale modo di fa-re turismo si concentrerà l’attenzio-ne di Enit-Agenzia? In poche paro-le: possiamo sperare in un cambio dirotta da parte del più importantepromoter del nostro Paese sui mer-cati internazionali o assisteremo al-la riproposizione della immagine tu-ristica dell’Italia, in cui il turismooper air ha un posto marginale e tut-to sommato di nicchia, con i soliti,tradizionali metodi; assolutamenteinidonei a raggiungere la potenzia-le clientela dei nostri camping? Per

cercare di capire quale sarà la futu-ra politica promozionale abbiamoincontrato il presidente UmbertoPaolucci.

Presidente, cosa pensa l’Enit-Agen-zia del turismo open air?«Il turismo “open air” rappresentauna parte importante dell’intero si-stema turistico italiano proponendouna forma di vacanza a contatto conla natura di cui l’uomo moderno haassoluta necessità. Una parte fatta diimprese e di operatori che vivonocon grande passione il loro lavoro eai quali dobbiamo essere grati perchèanche a loro è riconducibile il prima-to dell’Italia turistica nel mondo.

L’Enit-Agenzia attraverso il Club Ita-lia, che riunisce gli operatori turisti-ci italiani interessati all’incoming, hail polso della situazione delle offerteche vengono effettuate sui mercatiesteri, in particolare agli operatori diviaggi internazionali. Posso dire chetra le novità si segnala soprattutto laforte crescita di pacchetti riguardan-ti forme di turismo all’aria aperta enuovi itinerari che consentono di vi-vere più in profondità la nostra tra-dizione più genuina. Pertanto nellenostre proposte figura più agriturismo,più itinerari sulle strade del vino, piùvacanze a contatto con la natura.Ciò significa un incremento dell’of-ferta extralberghiera, dai campeggialle residenze private, alle fattorie ru-rali, agli insediamenti agrituristici».

Arriviamo perciò subito al punto.Che cosa fa in concreto l’Enit perpromuovere questo tipo di turismoe con quali obiettivi?«L’Italia ha grandi punti di forza, acominciare dalle sue risorse cultura-li. In questo contesto la risorsa natu-ra nel quale il turismo “open air” sicolloca, costituisce un volano di pro-mozione internazionale del nostro tu-rismo ed accresce la possibilità di at-trazione che il nostro Paese esercitain una vasta area mondiale, favoren-do la destagionalizzazione dei flussituristici, in particolare esteri. Questarisorsa trova il posto che gli compe-te nel nostro Piano Promozionale2007 di 25 milioni di euro per rilan-ciare la domanda estera, che ha loscopo principale di promuovere tut-ti i nostri prodotti, in relazione a va-ri mercati che li richiedono. Confi-diamo che questo programma dia al-l’estero la percezione di un’Italia tu-

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

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LA POLITICA E LE STRATEGIE DELLA NUOVA AGENZIA DI PROMOZIONE PER INCREMENTAREL’OPEN AIR NEL NOSTRO PAESE

IL TURISMO ALL’ARIA APERTA SECONDO L’ENIT

Umberto Paolucci presidente dell’Enit

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ristica che non soltanto vanta gran-di numeri, ma offre un catalogo uni-co di prodotti inseriti in un territo-rio che non ha uguali in fatto di ri-sorse culturali ed ambientali, comeconfermano i mille e più comuni,piccoli comuni, borghi turistici ognu-no dei quali ha una carta esclusivada giocarsi sul mercato globale».

I proprietari e i gestori di campingnon hanno gran che interesse a par-tecipare a fiere o borse internazio-nali del turismo, dove invece l’Enitè sempre stata molto presente e at-tiva. E’ evidente che almeno in pas-sato c’è stato qualche problema dicomunicazione tra voi e la catego-ria. Ebbene, che tipo raccordo ci po-trà essere in futuro tra l’Agenzia ele imprese del settore per la promo-zione dell’open air?«Questa affermazione non mi trovatanto d’accordo perchè come tutte lestrutture alberghiere, credo che an-che quelle extralberghiere del turi-smo “open air” (campeggi, camper,roulotte,ecc.,) abbiano tutto l’inte-resse a partecipare a fiere e manife-stazioni internazionali nell’ambitodella presenza regionale all’estero, co-ordinata dall’Enit-Agenzia. Questeimprese hanno difficoltà a muoversida sole dovendosi confrontare conun mercato globale per la presenza dioltre 140 paesi competitori. E’ perquesto che abbiamo creato il ClubItalia, dove i soci iscritti usufruisco-

no di servizi che offrono loro la pos-sibilità di essere assistiti, orientati edappoggiati da un organismo che ga-rantisce economie esterne alla loroattività, qual è la promozione dei lo-ro prodotti, sia rapporti con gli ope-ratori di viaggi internazionali in mi-gliaia di workshops, missioni, borse edaltre iniziative finalizzate alla com-mercializzazione. Penso ai Meeting Point – nell’areadella Piazza Italia - dove si possonoacquistare spazi personalizzati osfruttare l’area Enit per fare busi-ness, sia in aree consolidate che innuovi mercati con grandi potenzia-lità, per il necessario ricambio del-la clientela e l’apertura verso nuo-ve frontiere di domanda. Penso amanifestazioni e borse in Italia co-me Ecotur, la Borsa del Turismo Na-tura (che ha ormai acquisito un no-tevole rilievo di partecipazione) al-l’estero, come la Caravan Boot Rei-semarkt di Monaco, il Salon desRandonee Nature Aventure di Pa-rigi, o la Touristick Caravaning diLipsia, in programma a novembre,ma anche a tutte le altre compresenel calendario Enit che promuovo-no nel contesto del variegato cata-logo Italia specificamente il pro-dotto natura e, quindi, il turismoopen air».

Resta il fatto che l’area geograficadi maggior interesse è quella euro-pea. Quale politica di promozione

intendete adottare nel nostro con-tinente e specialmente verso i Pae-si di recente adesione all’Unione?«Come Enit-Agenzia noi organizzia-mo una strategia universale prontaad un grande impatto sui grandi mer-cati tradizionali dai quali proviene il75% della nostra clientela. Il nostrointendimento come Enit-Agenzia,che ho avuto modo di esprimere re-centemente in un incontro a Stra-sburgo con i parlamentari europei, èquello di consolidare e rilanciare ilruolo del nostro Paese come genera-tore di turismo nel contesto europeoe mondiale. Siamo una grande po-tenza turistica con 90 miliardi di eu-ro di fatturato, di cui oltre 30 miliar-di di euro dovuti agli stranieri, un oc-cupazione di due milioni e mezzo diunità, un incidenza sul Pil vicinaall’11%. Ma per raggiungere gli obiettivi checi siamo prefissati, sarà fondamenta-le l’attuazione di un grande progettodi promozione d’immagine e anchecommerciale del turismo comunita-rio per valorizzare i nostri itinerari, inostri grandi tour, le città d’arte, igrandi eventi culturali, i grandi par-chi ed anche lo straordinario pano-rama regionale e locale di costumi,di folclore, di tradizioni, di gastrono-mia, di artigianato».

Sul portale turistico Italia.it, pre-sentato per ben due volte da due di-versi ministri e costato la bella ci-fra di 40 milioni di euro, ricercan-do la parola “camping” escono ap-pena una cinquantina di indirizzi.Quale spazio è stato destinato al-l’open air e che possibilità hannogli operatori del settore per intera-gire con chi inserisce i contenutinel portale?«L’Enit-Agenzia al momento non haalcuna responsabilità gestionale initalia.it. Gestiremo il Portale quan-do sarà concluso in ogni sua parte,dai contenuti editoriali alla stabiliz-zazione della piattaforma informati-ca. Voglio comunque fornire assicu-razioni sul fatto che l’Enit-Agenziafarà quanto in suo potere per contri-buire al successo di questo nuovomezzo informatico».

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CAMPINGMANAGEMENT

Dal 6 giugno scorso Confturi-smo ha una sede a Bruxelles,portando così la rappresentan-

za delle imprese associate nel cuoredell’Unione Europea. I nuovi ufficihanno sede in Avenue Marnix 30, do-ve già opera Confcommercio Interna-tional, sottolineando non solo la vo-lontà di diventare un punto di riferi-mento per le aziende del settore maanche la sempre crescente attenzionedi Confturismo per quelle politicheche, sia pure non direttamente riguar-danti il turismo, hanno ogni giorno dipiù rilievo nella determinazione del-le regole che anche le imprese turisti-che devono osservare. Dopo la consegna della targa da par-te del presidente Bernabò Bocca alpresidente di Confcommercio Inter-national, Alberto Merchiori, si è svol-to un incontro tecnico con Paolo Co-sta, presidente della Commissione tra-sporti e turismo, e con Francesco Ian-niello, Capo Unità turismo piccola emedia impresa della Commissione eu-ropea con i rappresentanti di Conftu-rismo. Secondo Bocca la nascita del-lo sportello Confturismo a Bruxellesè un avvenimento importante non so-lo per le categorie che Confturismo

rappresenta, ma anche e soprattuttoper il turismo italiano, che avrà in se-de di Parlamento europeo un impor-tante avamposto. «L’Italia turistica»,ha detto il presidente di Confcommer-cio, «dovrà avere sempre più voce incapitolo anche a Bruxelles e riusciread ottenere risultati quali una riorga-nizzazione ed una riarmonizzazionedelle rilevazioni statistiche dei Paesidell’Unione europea, che al momen-to risultano alquanto disomogenee adanno dell’Italia, nonché la definizio-ne di progetti per la riqualificazionedelle imprese turistiche».Faita FederCamping ha subito richia-mato l’attenzione sui cosiddetti vei-coli ricreazionali, che hanno registra-to una sensibile crescita nell’ultimodecennio. Faita FederCamping, pur

considerando che questa forma di do-manda costituisce un’importante ri-sorsa economica per il settore, ha fat-to presente che si deve prima o poi ar-rivare ad una omogeneizzazione deiregolamenti locali per il transito e lasosta di questi veicoli. Allo stesso tem-po occorre sostenere le imprese nellarealizzazione di aree apposite di sostaveloce da far utilizzare ai proprietaridi camper e motorhome. D’altronde leimprese open air sono già impegnatea promuovere l’applicazione di stan-dard comunitari in materia di perti-nenze, in particolare piscine, certifi-cazioni (ISO) ed accessibilità dellestrutture. Ogni tipo di iniziativa cheverrà intrapresa per il sostegno, il ri-conoscimento, l’adozione e la diffu-sione di questi standard non possonoquindi che giovare alle imprese e piùin generale al settore open air. Così co-me le iniziative promozionali nei con-fronti dei giovani di età compresa frai 15 ed i 25 anni e quelle per valoriz-zare il turismo open air. Allo stessomodo occorre valorizzare il ruolo chele imprese open air già oggi hanno nel-la conservazione e nella conoscenzadelle aree naturali protette.Confturismo si è espressa sulla soste-nibilità ambientale, ritienendo quan-to mai auspicabile un’iniziativa comu-nitaria (ad esempio una campagna disensibilizzazione orizzontale) sul ciclodei rifiuti, sul risparmio energetico eil risparmio idrico. A questo proposi-to le imprese del turismo potrebberodiventare contemporaneamente areedi sperimentazione per l’applicazionedi buone pratiche e punti di diffusio-ne d’informazioni e materiali utili al-la sensibilizzazione dei turisti e del-l’opinione pubblica.Le cifre del resto confermano quan-

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

CONFTURISMOINAUGURA UNA SEDE A BRUXELLES

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L’IMPEGNO È SOSTENERE E AMPLIARE LA POLITICA UE NEL CAMPO TURISTICO

Tratto dalla Newsletter Turismo di Confturismo

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to il turismo “pesi” sull’economia eu-ropea. Circa 2 milioni di imprese as-sicurano oltre il 6% del Pil, il 7% del-l’occupazione e il 30% del commer-cio estero di servizi. In particolare leattività del turismo rappresentano unenorme potenziale per raggiungerel’obiettivo ritenuto prioritario dellacrescita dell’occupazione dal momen-to che si stima il turismo possa crea-re entro il 2010, nell’ipotesi di un tas-so di crescita annuale dell’1,0-1,5%,tra 2,2 e 3,3 milioni di posti di lavo-ro in aggiunta ai nove milioni attua-li. Varie ragioni fanno inoltre del tu-rismo un partner potenzialmente ef-ficace nello sviluppo di una politicaeuropea per l’occupazione e per lo svi-luppo equilibrato del territorio. Leprospettive attuali e future favorevo-li alla crescita della domanda turisti-ca stimolano lo sviluppo di imprese,di prodotti, di servizi e di posti di la-voro; la natura e la struttura delle im-prese del turismo, la loro forte presen-za in Europa, la possibilità di crearenuovi mercati di nicchia, incoraggia-no l’avvio di nuove attività e le mol-teplici attività che concorrono a sod-disfare il consumo turistico sono par-te integrante del tessuto economico,sociale ed amministrativo a livello lo-cale, nazionale ed europeo. Le carat-teristiche del lavoro nel settore deiservizi turistici facilitano infine l’ac-cesso dei giovani e delle donne almercato del lavoro.Una politica turistica comunitaria èpertanto urgente e necessaria e del re-sto esiste già una base giuridica perquesto, rappresentata dal dall’artico-lo 3 lett. u) del Trattato CE, il qualeprevede la possibilità di «misure inmateria di turismo» per perseguire lefinalità dell’art. 2. La stessa propostadi Costituzione Europea prevede almomento (art. I-16) che l’Unione ab-bia competenza per condurre azionidi sostegno, di coordinamento o dicomplemento nel settore turistico eche (art. III-181bis) l’Unione com-pleta l’azione degli Stati membri perpromuovere la competitività delle im-prese nel settore del turismo. Un altro ambito di azione per la rap-presentanza delle imprese pressol’Unione riguarderà il turismo soste-

nibile, il quale – come è ormai rico-nosciuto - gioca un ruolo di rilievonella preservazione e nel migliora-mento del patrimonio culturale e na-turale in un numero sempre crescen-te di aree del Continente e ciò ha por-tato la Commissione Europea a lavo-rare per l’elaborazione di una Agen-da 21 per il Turismo. In essa si è pro-ceduto allo sviluppo di un nuovo ap-proccio politico, per mettere in rela-zione il turismo con le esigenze dellaStrategia di Lisbona, che mira a sti-molare la competitività europea e lacrescita. La politica UE per il Turismo, propo-sta nel 2006, aiuta le imprese a fron-teggiare una serie di sfide che inclu-dono anche il fatto di confrontarsi conl’invecchiamento della popolazione,con una crescente concorrenza “stra-niera”, con le esigenze dei consuma-tori di un turismo sempre più specia-lizzato e con il bisogno di svilupparepratiche imprenditoriali più sosteni-bili e più amiche dell’ambiente. Talepolitica ha anche l’obiettivo di pro-muovere la competitività globale del-le imprese e la creazione di nuovi emigliori posti di lavoro Si tratta in sin-tesi di migliorare le regole e snellire laburocrazia del turismo; migliorare lacomprensione e la visibilità del turi-smo europeo e di sostenere la promo-zione delledestinazioni europee sui mercati in-ternazionali. Nonostante la Comuni-tà non abbia competenze dirette in te-ma di turismo, le politiche europeecondotte in numerose aree hanno unconsiderevole e crescente impatto sulturismo UE; inoltre, un numero ap-prezzabile di azioni relative al turismosono sostenute con programmi comu-nitari, nel campo dell’istruzione e del-la formazione professionale, della gio-ventù, della cultura, dei consumatorie della politica regionale. Le princi-pali attività in tema di turismo comu-nitario condotte direttamente dallaCommissione Europea sono attual-mente le destinazioni turistiche di ec-cellenza, il gruppo per il turismo so-stenibile, il conto satellite del turismo,il turismo sociale, il turismo accessi-bile, la qualità nei prodotti turistici,il turismo Culturale.

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Nella pagina a fianco,Bernabò Boccaconsegna al presidente di ConfcommercioInternational, Alberto Merchiori,la targa della nuova sede.In basso la sede del Parlamento europeo.

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Tra gli interventi svolti allaConvention nazionale dellaFaita, che si è svolta a Roma

il 14 marzo scorso, vi è stato quellodi Andrea Ferrara, consigliere poli-tico del Ministro per l’Ambiente edil mare Alfonso Pecoraro Scanio condelega al turismo sostenibile; una in-teressante opportunità per parlare diturismo sostenibile e parchi, argo-mento che sta particolarmente a cuo-re agli amanti e agli imprenditori delplen air ma non solo. Come ha infat-ti sottolineato Ferrara l’attuale Mi-nistro per l’ambiente ha investito esta facendo investire una gran quan-

tità di risorse, come mai avvenuto fi-no ad oggi, con l’idea di fare “entra-re”il turismo all’interno dei parchi edelle aree marine protette; il tuttoovviamente all’insegna dell’ecososte-nibilità. Quello dell’ecosostenibilitàè un concetto – ha detto ancora il

consigliere del ministro – di cui finoa poco tempo fa si parlava ben poco,con la conseguenza che qualsiasi in-frastruttura, anche se leggera, snella,modificabile e con bassissimo impat-to era bandita dai parchi perché si te-meva potesse in ogni caso alterare

CAMPING MANAGEMENT :AMBIENTE E TERRITORIO

DENTRO I PARCHIALL’INSEGNA DELL’ECOSOSTENIBILITÀ

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SECONDO ANDREA FERRARA (MINISTERO DELL’AMBIENTE) LE AREE PROTETTE SONO TRA I NOSTRI MIGLIORI “ATTRATTORI” TURISTICI

di F. G.

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l’ecosistema. Oggi però la sensibilitàsta pian piano cambiando e, passodopo passo, c’è la possibilità di en-trare anche nei parchi, attraverso«percorsi condivisi» Sempre secondo Andrea Ferrara ilMinistero per l’ambiente ha allo stu-dio un progetto pilota sui cosiddettiattrattori turistici nazionali, metten-do in relazione ambiente, turismo ecultura, che sono anche gli elemen-ti fondamentali dell’appeal dell’Ita-lia, e certamente i parchi naturali ele aree protette sono tra i nostri mi-gliori “attrattori”. Serve infatti un indirizzo comune perincrementare il potenziale dei par-chi e delle aree protette italiane equesto anche se alcune regioni nongradiscono la cooperazione con glienti parco. Per Ferrara servono an-che degli investimenti, soprattuttose si pensa che una delle basi dellanostra economia è proprio il turismo.Anche per questo il Ministero ritie-

ne fondamentale vi siano incentiviagli operatori per realizzare struttu-re e infrastrutture ecosostenibili, ilche ovviamente non significa doversmantellare l’esistente ma più sem-plicemente iniziare ad adottare unadiversa logica nelle ristrutturazionie negli adeguamenti delle strutturericettive. A cominciare dall’uso del-l’energia, per la quale sono stati ero-gati finanziamenti diretti alle picco-

le e medie imprese per 26 milioni dieuro. Il capitolo è stato chiuso, hadetto ancora il consigliere del Mini-stro per l’ambiente Pecoraio Scanio,anche perché sono arrivate richiesteper 70 milioni di euro, ma sarà ria-perto a breve, anche in considera-zione del fatto che si tratta «di unattrattore fondamentale per i citta-dini esteri che vogliono venire inItalia».

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Dopo le due difficili stagioniestive del 2004 e 2005 il 2006ha ridato entusiasmo e slancio

alle commesse di case mobili da par-te dei campeggi. Produttori ed impor-tatori di case mobili avevano infattisubito un rallentamento dopo due an-ni consecutivi di significativa contra-zione nei soggiorni in camping e l’al-larme che si era diffuso tra i proprie-tari di questo tipo di strutture ricetti-ve ha avuto come prima conseguen-za quella di bloccare buona parte de-gli investimenti nelle strutture abita-tive mobili, cui si sono aggiunti le so-lite incertezze legali e i controlli daparte della Guardia di Finanza neicampeggi del litorale veneziano. Daimomenti difficili però, spesso vengo-no fuori i migliori risultati: sagge ri-flessioni, analisi dei problemi, decisio-ni importanti; ed ecco che alla prima

stagione estiva trascorsa all’insegnadel segno “più” negli arrivi e nelle per-manenze il mercato delle case mobi-li è subito ripartito con brio, anche sein questi ultimi anni ha comunqueavuto un andamento notevolmentealtalenante. Oggi si è finalmente superata la sogliadelle 3.000 unità vendute in Italia equesto sta ampliando notevolmenteanche l’offerta; se prima infatti eranosoltanto due o tre le aziende produt-trici sul mercato, adesso il cliente puòscegliere tra un’ampia gamma di casemobili, tanto che all’ultimo salone diRimini del settore erano presenti unadecina di marchi con una ampia gam-ma di modelli. Oltre alle solite note,Shelbox e Burstner, erano presenti an-che altri due gruppi industriali moltoimportanti, come Adria e Sun Roller;interessanti erano anche i modelli de-

gli altri produttori nazionali più pic-coli, che con qualità artigianali pro-ponevano case valide, che hanno avu-to discreto successo sia per il designproposto che per le personalizzazioniottenibili dal cliente e fornite dallastessa azienda.Per la edizione del salone Mondo Na-tura 2007 che si svolgerà a Riminidall’8 al 16 Settembre saranno final-mente presenti anche i produttoriFrancesi e Adria che si presenterà alpubblico Italiano tramite il suo nuo-vo distributore internazionale: Esse-dì. Ad inizio gennaio ci sono statiinoltre due cambiamenti molto im-portanti, che daranno senz’altro ulte-riore sviluppo a questo mercato: laShelbox è stata ceduta ad un gruppodi imprenditori toscani, che ha gran-de interesse nel rilancio di questaazienda mentre il gruppo Adria ha af-

CAMPING MANAGEMENT :OPEN AIR

RIPARTE IL MERCATODELLE CASE MOBILI

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IL MERCATO È POTENZIALMENTE VASTO E POTREBBE DARE UN GROSSO AIUTO ALLA DESTAGIONALIZZAZIONE NEI CAMPING

di Machiel Willem Prohn

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fidato alla Essedi di Firenze l’incaricodi raggiungere anche nel settore del-le case mobili il successo ottenuto neicaravan e camper: sarà un nuovo con-fronto fra due gruppi importanti chesenz’altro farà bene al mercato.Adesso che i campeggi stanno lavo-rando e la stagione per fortuna sta an-dando bene, i produttori di case mo-bili preparano le nuove proposte perla prossima stagione, che sarà per tut-ti molto importante; le prenotazionisono andate a gonfie vele e già a mar-zo tanti campeggi avevano esaurito ledisponibilità di case mobili per i mesidi luglio e agosto. Le piazzole invecesembrano invece ancora più in diffi-coltà, i dati delle vendite di caravan ecamper usciti a Maggio fanno paura inGermania si sfiora addirittura il – 10%ed anche in Olanda, Francia ed Inghil-terra il segno è negativo, motivo in piùquindi per i campeggi di dirottare gliinvestimenti verso strutture ricettivemobili invece che in altre direzioni, ilcampeggiatore esiste sempre ma il tu-rismo dai tempi sempre più corti e fra-zionati non giustifica più investimen-ti in caravan e camper meglio trovaresul posto beni più comodi.Il futuro del campeggio quindi qualesarà? In Europa abbiamo una popola-zione totale di circa 800 milioni dipersone, tutti potenziali turisti; di que-sti solo 2 milioni di famiglie hanno unveicolo da campeggio (Caravan oCamper) e anche se questi ultimi an-dassero in vacanza tutti insieme distri-buendosi equamente nelle oltre 6 mi-lioni di piazzole disponibili riempireb-bero solo un terzo degli spazi. Unobiettivo pertanto è di riuscire a por-tare in campeggio non solo i campeg-giatori “abituali”, che si accontenta-no anche di case mobili semplici, si-mili in dimensioni e comfort alle rou-lotte, ma anche una vasta clientelapotenziale rappresentata da quei turi-sti che si avvicinano per la prima vol-ta alla vacanza all’aria aperta ma checercano il confort della casa o dell’al-bergo e quindi richiedono case mobi-li più ampie e con una dotazione diserie più importante, capace di soddi-sfare tutte le esigenze. Si pensi che al-l’estero il 95% delle case mobili è lar-go 4 metri mentre in Italia abbiamo

ancora solo unità larghe 3 metri, chesaranno ben presto considerate obso-lete dai turisti stranieri, abituati a mi-sure più confortevoli. Tuttavia è im-portante che qualora aumentino an-che da noi le misure delle case mobi-li si mantenga sempre la giusta pro-porzione tra lo spazio libero, a verde,e quello occupato; quindi all’aumen-to di superficie della casa deve corri-spondere un adeguamento anche del-la piazzola.Tuttavia la differenza fra il nostro mer-cato e quello degli altri paesi non è so-lo nei numeri e nelle misure ma an-che nella clientela: in Italia le casemobili vengono vendute ai campeggie tour operators e solo il 5% a clientiprivati. Questa percentuale in tutti glialtri paesi è totalmente diversa; inFrancia per esempio si vendono circa25.000 case mobili all’anno ed oltre

il 60% va ai privati, che le mettono aloro volta nei campeggi. Si tratta quin-di di un fenomeno di massa che per-mette a tutti di godere dei vantaggi diuna vacanza in campeggio all’ariaaperta senza muoversi troppo dallapropria città e ciò per molti campeg-gi rappresenterà una vera e propria an-cora di salvezza, poiché permetterà lo-ro di riempire in maniera continuati-va buona parte di quelle piazzole cherestano oramai vuote per quasi tuttala stagione.

Il Mercato del Sud.Il mercato delle case mobili in Italiaè come tutto nel nostro Bel Paese an-che diviso fra Nord e Meridione, ilSud è stato penalizzato per anni perla mancanza di presenze straniere chesono invece nel Nord Italia come an-che all’estero clienti che apprezzanomolto la vacanza in campeggio. Apartire da quest’anno però importan-ti compagnie aeree low cost hannoaperto collegamenti con tutte le re-gioni meridionali, isole comprese:un’occasione che gli imprenditori delSud non devono farsi sfuggire e chequindi a mio avviso porterà ad unacrescita di vendite delle case mobilied ad una riqualificazione verso l’al-to delle strutture ricettive che mi au-guro permetteranno al nostro Meri-dione di competere con paesi comeSpagna e Grecia e di allungare final-mente la stagione estiva oltre agostoe luglio.

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CAMPING MANAGEMENT :FAITA INFORMA

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Come sanno bene gli impren-ditori e i gestori le strutturericettive all’aria aperta han-

no subito radicali trasforma-zioni ed evoluzioni nel corsodell’ultimo decennio peradattarsi ad una domanda incontinua evoluzione. La FAI-TA – FederCamping inizia lasua storia nel 1966 come or-ganizzazione della categoriaturistico ricettiva all’aria aperta; ini-zialmente per tutelare e rappresenta-re gli interessi delle aziende che ge-stiscono i campeggi e i villaggi turi-stici italiani. In seguito ha esteso lapropria azione cercando di promuo-vere con appropriati strumenti la dif-fusione di questo segmento ricettivo.Fino ad oggi sono associate la granpare delle 2350 imprese che operanonel settore e la Faita è presente in am-bito locale tramite gli uffici delle As-sociazioni regionali. FederCampingaderisce sia a Confturismo di Con-fcommercio sia all’Efco, organismo dirappresentanza di settore a livello Eu-ropeo. Una rappresentanza quindi ca-pillare e internazionale, per rispon-dere sempre meglio alle esigenze diun settore indubbiamente oggi benpiù complesso.Oggi i campeggi italiani offrono in-fatti un servizio orientato alla massi-ma qualità, tanto che sono in costan-te aumento le aziende certificate ISO9002 per la gestione e ISO 14001 perla tutela dell’ambiente. Il giro di af-fari delle attività interne alle strut-ture può essere indicativamente va-lutato in circa 2.3 miliardi di euro.L’attività di gestione delle attività èdunque complessa e richiede prepa-razione specifica e qualificata. Il prin-cipale obiettivo della Faita è perciò

quello di valorizzare il comparto at-traverso la promozione della culturad’impresa e la qualificazione del ma-nagement aziendale. In questo sen-so sono stati sviluppati programmi dicertificazione sia del processo azien-dale, sia ambientali, già applicati innumerose strutture. Inoltre la politica federale, orientataalla promozione del settore, è inte-grata da iniziative rivolte ai camp ma-nager, come la formazione professio-nale, l’ausilio all’adeguamento ed almiglioramento delle dotazioni strut-turali, le politiche promozionali, l’at-tività di lobbying, di rappresentanza edi partenariato. Inoltre la Federazio-ne fornisce alle associazioni regiona-li diversi servizi, come la stesura delcontratto nazionale di lavoro, l’osser-

vatorio congiunturale, studi e pubbli-cazioni, accordi e convenzioni, coo-perando con loro per la soluzione del-le problematiche locali.Diventare Socio Faita rappresenta unbuon investimento; soprattutto laFaita mette a disposizione una lungaserie di qualificati servizi. Predispo-ne ogni anno ad esempio una speci-fica statistica sui risultati dell’anda-mento della stagione, uno strumen-to utile per orientare la pianificazio-ne e la politica degli investimenti diogni singola azienda; organizza semi-nari, convention e conferenze su te-matiche di grande utilità per la cate-goria, producendo anche studi e pub-blicazioni, di carattere tecnico.I vantaggi per i soci riguardano an-che gli aspetti più direttamente ge-stionali, poiché gli aderenti possonousufruire a costi altamente competi-tivi del software più avanzato dispo-nibile sul mercato per la gestione del-le imprese ricettive dell’aria aperta.Un settore particolarmente curatodalla federazione è quello delle con-venzioni e degli accordi commercia-li, attraverso i quali è possibile ap-provvigionare le imprese con generiprovenienti dalle migliori aziendeproduttrici a condizioni particolar-mente vantaggiose. Altre interessan-ti convenzioni riguardano invece lemaggiori Carte di Credito.Ciascun associato ha infine la possi-bilità di creare o aggiornare il pro-prio sito internet a costi davvero van-taggiosi e di essere visibile su tutti imotori di ricerca e presso i siti lega-ti a Faita FederCamping, la quale haa sua volta un portale Internet conaree dedicate agli associati su temicome la formazione o il supporto le-gale gratuito.

DAL 1966 LA FAITA È AL SERVIZIO DELLE IMPRESE RICETTIVE ALL’ARIA APERTA, PER RAPPRESENTARE E PROMUOVERE UN SETTORE OGGI IN ESPANSIONE

UNA BOCCATA D’OSSIGENO LUNGA QUARANT’ANNI

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