Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni...

60
Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa) 4 Dossier monografico Microstrategia ed esilio: le spie greche di Napoli al servizio del papato (1604-1621) di Edoardo ANGIONE Università degli studi Roma Tre doi.org/10.26337/2532-7623/ANGIONE Riassunto: La natione greca di Napoli, minoranza religiosa costituita in gran parte da esuli provenienti dalle coste dell’Egeo e dei Balcani, gestì tra XVI e XVII secolo un’efficace rete spionistica al servizio della Monarchia Ispanica. Questo articolo analizza i rapporti tra questa rete ed il papato, con cui gli agenti greci entravano in contatto in cerca di denaro, protezione, e raccomandazioni alle autorità spagnole. Attraverso un’analisi di alcune corrispondenze, a cavallo tra XVI e XVII secolo, conservate presso l’Archivio Apostolico Vaticano e la Biblioteca Apostolica Vaticana, si illustreranno le strategie politiche degli informatori, evidenziando in particolare alcuni modi in cui le divisioni interne alla comunità influenzarono l’informazione politica e i rapporti con lo Stato Ecclesiastico. Attraverso questi tentativi, singoli attori tentarono di sfruttare la propria condizione di esuli e migranti, contraddistinta da sudditanza multipla, multilinguismo, e non conformità religiosa, per acquisire forme almeno marginali di influenza. Abstract: Between the 16 th and the 17 th century, the natione greca in Naples, a religious minority mostly constituted by exiles from the Aegean and Balkan coasts, managed an effective espionage network working for the Hispanic Monarchy. This essay will analyze the relationships between this network and the papacy, with which agents established contacts, looking for money, protection, and recommendations to Spanish authorities. Through an analysis of original correspondence in the years between the two centuries, from the Vatican Archives and the Vatican Library, I will highlight political strategies developed by the informants, especially highlighting how internal divisions within the community influenced political information and the relationship with the Ecclesiastical State. Through these attempts, single actors attempted

Transcript of Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni...

Page 1: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

4

Dossier monografico

Microstrategia ed esilio: le spie greche di Napoli al servizio del papato (1604-1621)

di Edoardo ANGIONE Università degli studi Roma Tre

doi.org/10.26337/2532-7623/ANGIONE

Riassunto: La natione greca di Napoli, minoranza religiosa costituita in gran parte da esuli provenienti dalle coste dell’Egeo e dei Balcani, gestì tra XVI e XVII secolo un’efficace rete spionistica al servizio della Monarchia Ispanica. Questo articolo analizza i rapporti tra questa rete ed il papato, con cui gli agenti greci entravano in contatto in cerca di denaro, protezione, e raccomandazioni alle autorità spagnole. Attraverso un’analisi di alcune corrispondenze, a cavallo tra XVI e XVII secolo, conservate presso l’Archivio Apostolico Vaticano e la Biblioteca Apostolica Vaticana, si illustreranno le strategie politiche degli informatori, evidenziando in particolare alcuni modi in cui le divisioni interne alla comunità influenzarono l’informazione politica e i rapporti con lo Stato Ecclesiastico. Attraverso questi tentativi, singoli attori tentarono di sfruttare la propria condizione di esuli e migranti, contraddistinta da sudditanza multipla, multilinguismo, e non conformità religiosa, per acquisire forme almeno marginali di influenza. Abstract: Between the 16th and the 17th century, the natione greca in Naples, a religious minority mostly constituted by exiles from the Aegean and Balkan coasts, managed an effective espionage network working for the Hispanic Monarchy. This essay will analyze the relationships between this network and the papacy, with which agents established contacts, looking for money, protection, and recommendations to Spanish authorities. Through an analysis of original correspondence in the years between the two centuries, from the Vatican Archives and the Vatican Library, I will highlight political strategies developed by the informants, especially highlighting how internal divisions within the community influenced political information and the relationship with the Ecclesiastical State. Through these attempts, single actors attempted

Page 2: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

5

to exploit their exile and migrant conditions, which implied subjectivity to multiple empires, multilingualism, and religious non-conformity, to achieve forms of at least marginal influence. Keywords: Greek diaspora, history of espionage, Mediterranean history Abbreviazioni AAV = Archivio Apostolico Vaticano BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana DBI = Dizionario Biografico degli Italiani

Introduzione

La comunità greca di Napoli in età moderna, in realtà

caratterizzata da una provenienza etnico-geografica piuttosto varia1, si consolidò in particolare in seguito all’impressionante espansione ottomana nel Mediterraneo orientale tra XV e XVI secolo, affermandosi ben presto come un essenziale elemento di connessione tra le sponde del Levante e quelle del Mezzogiorno2. Gli studi a nostra disposizione hanno

1 G. VARRIALE, Exiliados griegos en una capital de la frontera mediterránea, in Los exiliados del rey de España, a cura di J. J. Ruiz Ibáñez – I. G. Pèrez Tostado, Madrid, FCE, Red Columnaria, 2015, pp. 185-206, in particolare a p. 189. 2 C. BELLI, La comunità greca a Napoli. Una cerniera del Mediterraneo fra oriente e occidente, in Integrazione ed emarginazione. Circuiti e modelli: Italia e Spagna nei secoli XV-XVIII, a cura di L. Barletta, Napoli, Cuen, 2002, pp. 453-483; si segnalano, tra gli studi generali sull’argomento, J. M. FLORISTÁN, Sociedad, economía y religión en las comunidades griega y albanesa de Nápoles y Sicilia: nuevos documentos inéditos, in in «Erytheia», 37 (2016), pp. 127-204; A. MUSI, La comunità greca di Napoli in età moderna, in «Rassegna Storica Salernitana», 23 (1995), pp. 185-201; V. GIURA, Storie di minoranze. Ebrei, greci albanesi nel Regno di Napoli, Napoli, Edizioni Scientifiche italiane, 1984, pp. 119-156; D. AMBRASI, In margine all’immigrazione greca nell’Italia Meridionale nei secoli XV e XVI. La comunità greca di Napoli e la sua chiesa, in «Asprenas», VIII (1961/2),

Page 3: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

6

riconosciuto in modo pressoché unanime che i greci di Napoli svolsero una rilevante funzione antiottomana per conto dei viceré e della Monarchia Ispanica. Fin da subito, infatti, i membri della comunità si distinsero svolgendo attività militari3, e al contempo, potendo contare su una innegabile familiarità con i territori soggetti alla Sublime Porta, fatta di contatti, conoscenze, e legami familiari, si consolidarono come elemento essenziale della rete di intelligence spagnola in Levante4. Come

pp. 156-185; ancora utile G. V. MEOLA, Delle istorie della chiesa greca in Napoli esistente, Napoli, Vincenzo Mazzola, 1790. 3 GIURA, Storie di minoranze, pp. 119-121; I. HASSIOTIS, La comunità greca di Napoli e i moti insurrezionali nella penisola balcanica meridionale durante la seconda metà del XVI secolo, in «Balkan Studies», 10 (1969/2), pp. 279-288, secondo cui l’attività dei greci non fu esclusivamente politica e militare, ma anche «patriottica» (p. 282); AMBRASI, In margine, p. 162; FLORISTÁN, Sociedad, economía, p. 128. 4 G. VARRIALE, Un covo di spie: il quartiere greco di Napoli, in Identità e frontiere. Politica, economia e società nel Mediterraneo (secc. XIV-XVIII), a cura di L. J. Guia Marín – M. G. R. Mele - G. Tore, Milano, Franco Angeli, 2015, pp. 47-62; HASSIOTIS, Comunità greca, pp. 282-288; numerose testimonianze in J. M. FLORISTÁN, Fuentes para la política oriental de los Austrias: la documentación griega del Archivo de Simancas (1571-1621), 2 voll., León, Universidad de León - Servicio de Publicaciones, 1988, passim; GIURA, Storie di minoranze, p. 125; MUSI, Comunità greca, pp. 193-198; BELLI, Comunità greca, pp. 458, 463; P. PRETO, I servizi segreti di Venezia, Milano, Il Saggiatore, 1994, p. 29. Sullo spionaggio spagnolo e le sue ramificazioni: E. SOLA, Moriscos, renegados y agentes secretos españoles en la época de Cervantes, in «OTAM», 4 (1993), pp. 331-362; E. SOLA - J. F. DE LA PEÑA, Cervantes y la Berbería. Cervantes, mundo-berberisco y servicios secretos en la época de Felipe II, Madrid, Fondo de Cultura Económica, 1996; C. CARNICER – J. MARCOS, Espías de Felipe II: Los servicios secretos del Imperio español, Madrid, La Esfera de los libros, 2005; Un mar de noticias. Comunicación, redes de información y espías en el Mediterráneo (ss. XVI-XVIII), a cura di Á. Casillas Pérez, Alcalá, e-libros Mediterráneo, 2017; Detrás de las apariencias. Información y espionaje (siglos XVI-XVII), a cura di E. Sola – G. Varriale, Alcalá de Henares, UAH, 2015; I. HASSIOTIS, Venezia e i domini veneziani tramite di informazioni sui

Page 4: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

7

ben testimoniano gli studi dedicati ai funzionamenti, le professionalità e gli spostamenti dello spionaggio nella prima età moderna, non si trattò certo di un caso isolato5. Al contrario, la costante ricerca di informazioni da parte degli Stati era parte di un fenomeno generale, talvolta associato ad un problematico processo di “modernizzazione”, che in ogni caso giocò un ruolo di primaria importanza nelle strategie politiche della prima età moderna6.

Turchi per gli Spagnoli nel sec. XVI, in Venezia centro di mediazione tra oriente e occidente (secoli XV-XVI). Aspetti e problemi, Atti del II Convegno internazionale di storia della civiltà veneziana promosso e organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini, dal Centro Tedesco di Studi Veneziani, dall’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Post-Bizantini, 3-6 ottobre 1973, a cura di H.-G. Beck - M. Manoussacas - A. Pertusi, Firenze, Olschki, 1977, pp. 117-136. 5 Per una prospettiva globale ed extra-mediterranea, con importanti rassegne storiografiche e modelli di interpretazione, v. recentemente ¿Si fuera cierto? Espías y agentes en la frontera, a cura di G. Varriale, Alcalá de Henares, UAH, 2018; v. anche P. PRETO, Informazione pubblica e informazione segreta nell’Europa dell’età moderna, in El Poder y sus manifestaciones. Miradas desde España e Italia, Madrid, Vision Libros, 2016, pp. 151-182; Spy Chiefs, 2, Intelligence Leaders in Europe, the Middle East, and Asia, Washington, Georgetown University Press, 2018; E. S. GÜRKAN, L’idra del sultano. Lo spionaggio ottomano nel Cinquecento, in «Mediterranea ricerche storiche», 38 (2016), pp. 67-98; Id., The Efficacy of Ottoman Counter-Intelligence in the 16th Century, in «Acta Orientalia Academiae Scientiarum Hungaricae», 65 (2012), pp. 1-38; G. VARRIALE, Lo spionaggio sulla frontiera mediterranea nel XVI secolo: la Sicilia contro il sultano, in «Mediterranea ricerche storiche», 38 (2016), pp. 447-516; Id., Arrivano li Turchi. Guerra navale e spionaggio nel Mediterraneo (1532-1582), Novi Ligure, Città del Silenzio, 2014; E. SOLA, Los que van y vienen. Información y fronteras en el Mediterráneo clásico del siglo XVI, Alcalá de Henares, UAH, 2005. 6 G. ÁGOSTON, Information, ideology, and limits of imperial policy. Ottoman grand strategy in the context of Ottoman-Habsburg rivalry, in The Early Modern Ottoman Empire. A Reinterpretation, a cura di V. Aksan – D. Goffman, Cambridge, Cambridge University Press, 2007, pp. 75-103; The dissemination of News and the Emergence of Contemporaneity in Early

Page 5: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

8

Se il rapporto tra questa minoranza e la città che la ospitava è stato talvolta descritto nei termini di una convivenza vantaggiosa per tutti, pur nell’ambiguità di una situazione confessionale irregolare7, non bisogna dimenticare che la coesistenza pacifica della prima età moderna, pur in situazioni di cosmopolitismo, era altamente problematica: chi apparteneva a nazioni straniere nelle città portuali del Mediterraneo rimaneva spesso un outsider8. Nel considerare qui le attività spionistiche della nazione greca di Napoli, dunque, sarà necessario tentare di astenersi da una prospettiva limitata alla polarizzazione tra cristiani e musulmani nel Mediterraneo9, che ci porterebbe a sottovalutare una serie di ambiguità e contraddizioni10. Non a

Modern Europe, a cura di B. Dooley, Farnham, Ashgate, 2010; PRETO, I servizi segreti, p. 14; J. PETITJEAN, L’intelligence des choses. Une histoire de l'information entre Italie et Méditerranée (XVIe-XVIIe siècles), Roma, École française de Rome, 2013, pp. 17-49. 7 V. le conclusioni di VARRIALE, Covo di spie, p. 62: «L’origine familiare rendeva i levantini le spie ideali per osservare i preparativi militari dell’acerrimo nemico. La collaborazione con le autorità garantì agli esuli un sostegno fondamentale per far fronte alle pressioni delle gerarchie cattoliche, che nutrirono sempre sospetti sui fedeli della Chiesa ortodossa. Il contributo decisivo nella guerra alla Sublime Porta agevolò la vita di greci e albanesi, ai quali fu accordato il privilegio più importante per una comunità esogena residente a Napoli: l’appartenenza a una natione riconosciuta». 8 B. KAPLAN, Divided by Faith. Religious Conflict and the Practice of Toleration in Early Modern Europe, Cambridge, Belknap, 2007, p. 246. Sui rapporti tra comunità greche e chiesa romana v. ora C. SANTUS, Trasgressioni necessarie. Communicatio in sacris, coesistenza e conflitti tra le comunità cristiane orientali (Levante e Impero Ottomano, XVII-XVIII secolo), Roma, École française de Rome, 2019, pp. 111-121, passim. 9 Un esempio di questa prospettiva in AMBRASI, In margine, p. 185, secondo cui la comunità era costituita da «intrepidi Coronei e […] altri Greci, che alla dura schiavitù ottomana preferirono l’esilio e mantennero così intatto il deposito avito della fede cristiana». 10 Cfr. P. BRUMMETT, Ottoman Seapower and Levantine Diplomacy in the Age of Discovery, Albany, State University of New York Press, 1994, p. 179;

Page 6: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

9

caso gli studi, pur evidenziando la qualità dei servizi resi ai viceré di Napoli e alla Monarchia Ispanica, hanno spesso segnalato una non completa affidabilità delle spie greche e della comunità greca in generale, o quantomeno una certa prudenza, quando non aperta diffidenza, nei loro confronti da parte delle autorità11. Questo ci ricorda che nella prima età moderna i singoli membri di minoranze religiose, spesso alla ricerca di opportunità o guadagni, elaboravano, consapevolmente o inconsapevolmente, strategie per volgere al proprio vantaggio differenze e situazioni di marginalità, utilizzando in modo creativo le proprie risorse sociali e culturali12, nonché i loro rapporti con più culture e centri di potere, che implicavano non di rado sudditanze doppie o triple13.

Anche il papato, con rinnovate ambizioni universali14, si impegnò a cavallo tra XVI e XVII secolo in un’intensa ricerca E. DURSTELER, Venetians in Constantinople. Nation, Identity, and Coexistence in the Early Modern Mediterranean, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 2006, p. 105. 11 MUSI, Comunità greca, p. 195: «l’atteggiamento che il viceré di Napoli assume verso le spie greche è ambivalente: sfiducia smisurata nella loro lealtà, certezza del loro doppiogiochismo, ma anche non celato riconoscimento dell’alto livello della loro professionalità, molto richiesta sul mercato spionistico internazionale»; v. anche FLORISTÁN, Fuentes para la política, pp. 80, 432, 620; VARRIALE, Covo di spie, pp. 58-59, 61; Id., Arrivano li Turchi, p. 139. 12 N. TERPSTRA, Religious Refugees in the Early Modern World. An Alternative History of the Reformation, Cambridge, Cambridge University Press, 2015, pp. 241-242 e ss.; cfr. N. ZEMON DAVIS, Trickster Travels. A Sixteenth-century Muslim between Worlds, London, Faber and Faber, 2006, p. 11. 13 AMBRASI, In margine, p. 174, segnalava ad esempio conflitti intestini tra i «Greci residenti in Napoli, dei quali alcuni erano Ottomani, altri sudditi veneti»; cfr. N. ROTHMAN, Brokering Empire. Trans-Imperial Subjects between Venice and Istanbul, Ithaca, Cornell University Press, 2014, p. 3. 14 M. A. VISCEGLIA, The International Policy of the Papacy. Critical Approaches to the Concepts of Universalism and Italianità, Peace and War,

Page 7: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

10

di informazioni in cui il mondo ottomano godeva di un particolare rilievo, e che, in mancanza di un sistema proprio15, fu “appaltata” ad altri Stati16, ma anche affidata a singoli informatori più o meno indipendenti17. Questi «professionisti dell’informazione»18, in contatto più o meno costante con la Segreteria di Stato, erano il mezzo più diretto, ma al contempo meno ufficiale, per ottenere notizie. In questo articolo analizzeremo alcune corrispondenze risalenti al pontificato di Paolo V che vedono come interlocutori informatori che facevano parte della comunità greca di Napoli, o che orbitavano intorno alla stessa. Attraverso ciò che definisco microstrategie, questi personaggi puntavano al ricevere un qualche tipo di compenso, materiale o immateriale (raccomandazioni)19, in cambio dei propri servizi, e restavano in contatto per periodi più o meno

in Papato e politica internazionale nella prima età moderna, a cura di M. A. Visceglia, Roma, Viella, 2013, pp. 17-62; P. PRODI, Il sovrano pontefice, Bologna, Il Mulino, 2013 (1982), pp. 335-337. 15 Almeno fino all’istituzione stabile di Propaganda Fide, cfr. G. PIZZORUSSO, Reti informative e strategie politiche tra la Francia, Roma e le missioni cattoliche nell’impero ottomano agli inizi del XVII secolo, in I Turchi, il Mediterraneo, e l’Europa, a cura di G. Motta, Milano, Franco Angeli, 1998, pp. 212-231. 16 PETITJEAN, L’intelligence, pp. 177-226, 240-241. 17 P. PERIATI, Approccio, metodi e canali di reperimento delle informazioni del nunzio Antonio Caetani alla corte di Filippo III. Appunti sul caso della spia Giulio Cesare Santamaura, in Un mar de noticias, a cura di Á. Casillas Pérez, pp. 16-29, in particolare a pp. 25-26; E. ANGIONE, Il papato e l’Impero ottomano. Comunicazione, diplomazia e politica nel primo XVII secolo, Roma, Tesi di dottorato, 2019. 18 Il termine è ripreso da F. DE VIVO, Patrizi, informatori, barbieri. Politica e comunicazione a Venezia nella prima età moderna, Milano, Feltrinelli, 2012, pp. 193-208. 19 Cfr. I. FOSI, Rituali della parola. Supplicare, raccomandare e raccomandarsi a Roma nel Seicento, in Forme della comunicazione politica in Europa nei secoli XV-XVIII. Suppliche, gravamina, lettere, a cura di C. Nubola – A. Würgler, Bologna, Il Mulino, 2004, pp. 329-349.

Page 8: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

11

prolungati con la Segreteria di Stato, ricevendo lettere a nome del cardinal nepote, e venendo nominati a più riprese nelle corrispondenze con i nunzi e con cariche politiche di altri Stati in contatto con Roma20. Gli informatori lavoravano lungo i principali snodi di una rete di città attraversata da uomini, idee e informazioni: non sorprende dunque se un ruolo di primaria importanza spettò a Napoli21, e alla sua comunità greca.

Ai vertici della rete: rapporti tra il papato e Girolamo Combi

Già a partire dagli ultimi anni del ‘500 e fino almeno al

1620, la rete spionistica di Napoli fu gestita da Girolamo Combi (o Jeronimo Combis, come veniva chiamato dalle autorità spagnole), un militare nato intorno al 1548 nell’Epiro22, che le

20 Questa pratica costituisce - da un punto di vista prima di tutto antropologico - un’ulteriore sfaccettatura del sistema di amicizie e di rapporti patronato-clientela che la storiografia tedesca ha definito micropolitica, e che orbitava «principalmente intorno a persone e alle loro rispettive posizioni», del tutto radicato nella cultura politica dell’Europa nella prima età moderna; si veda, per una sintesi, W. REINHARD, Amici e creature. Micropolitica della Curia romana nel XVII secolo, in «Dimensioni e problemi della ricerca storica», 2 (2001), pp. 59-78. 21 V. per questi anni M. A. BUNES IBARRA, El control de la información del mediterráneo desde Nápoles y Sicilia en la época de Felipe III, in Centros de poder italianos en la monarquía hispánica (siglos XV-XVIII), I, a cura di J. Martínez Millán – M. Rivero Rodríguez, Polifemo, Madrid, 2010, pp. 351-374. Sul ruolo centrale di Napoli tra le città del Mediterraneo, v. M. MAFRICI, Tra Cristianità e Islam: città mediterranee crocevia di uomini nel Sei-Settecento, in Mediterraneo delle città. Scambi, confronti, culture, rappresentazioni, a cura di F. Salvatori, Roma, Viella, 2008, pp. 55-82; cfr. J.-P. GHOBRIAL, The Whispers of Cities. Information Flows in Istanbul, London & Paris in the Age of William Trumbull, Oxford, Oxford University Press, 2013. 22 J. M. FLORISTÁN, Jerónimo Combis. Capitán de estradiotes y superintendente general del servicio español de espionaje en Nápoles, in «Erytheia», 36 (2015), pp. 151-192; Id., Fuentes para la política, pp. 94 ss.,

Page 9: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

12

fonti romane identificano solitamente come albanese. In gioventù il capitano aveva servito la Serenissima durante la guerra di Cipro, fino alla cattura, nel 1570, da parte della Porta. Riscattato quasi subito da un mercante greco, a Costantinopoli Combi si dedicò allo scambio di prigionieri e al commercio, entrando ben presto al servizio del Cattolico come agente. Scoperto dopo qualche anno, grazie ai suoi contatti presso la corte del sultano riuscì a lasciare la capitale ottomana, e nel 1577 raggiunse Madrid – dove propose per la prima volta una “impresa” a Filippo II, per la conquista di Corfù. Ben presto si trasferì in Italia23.

Nella penisola, Combi svolse il mestiere delle armi al comando di una compagnia di stradioti albanesi: prima a Milano e in Savoia per Filippo II, e in seguito a Ferrara, ceduto temporaneamente al papato dal viceré, il conte di Miranda, fino al 159524. Dal 1596, stabilitosi a Napoli, si dedicò essenzialmente agli affari di Levante coordinando la rete spionistica greca e tentando in più occasioni di organizzare

ad indicem; VARRIALE, G., Covo di spie, pp. 55-60; Id., Exiliados griegos, pp. 199-203; PRETO, I servizi segreti, pp. 29, 35; HASSIOTIS, Comunità greca, pp. 285-286; Id., Spanish Policy Towards the Greek Insurrectionary Movements of the Early Seventeenth Century, in Actes du IIe congrès international des études du Sud-Est Européen, 3, Atene, AIESEE, 1978, pp. 313-329; R. CANOSA, Storia del Mediterraneo nel Seicento, Roma, Sapere 2000, 1997, pp. 48-54; A. CORRAL, Unas conspiraciones contra el sultán turco en tiempo de Felipe II, in «Simancas, Estudios de historia moderna», 1 (1950), pp. 383-415; G. CONIGLIO, I Viceré spagnoli di Napoli, Napoli, Fausto Fiorentino, 1967, pp. 159-160. 23 FLORISTÁN, Jerónimo Combis, pp. 155-156: Id., Fuentes para la política, pp. 617-620. 24 FLORISTÁN, Fuentes para la política, p. 94; Id., Jerónimo Combis, p. 160; Giovanni Francesco Aldobrandini lo nomina, definendolo un «albanese», in una lettera al nunzio di Napoli Jacopo Aldobrandini in Nunziature di Napoli, IV, a cura di V. Maulucci, Roma, Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea, 2008, p. 62 (27 novembre 1592).

Page 10: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

13

imprese antiottomane25. L’attività di Combi era ben nota all’apparato informativo-diplomatico della Serenissima26, per cui alcuni rivali lo accusarono di collaborare già dal 158627.

Meno nota agli studi è la sua attività di informatore al servizio della Sede Apostolica. Come è stato recentemente segnalato da Floristán, il capitano continuò a ricevere raccomandazioni da Clemente VIII fino al 160128, dunque ben oltre il termine del suo servizio a Ferrara, ma in effetti i suoi contatti con la Santa Sede si prolungarono fino alla fine del pontificato di Paolo V. Già segnalato come «benemerito» della Santa Sede all’inizio del pontificato Borghese29, Combi

25 FLORISTÁN, Jerónimo Combis, pp. 161-174; Id., Fuentes para la política, pp. 10, 28-31, 37-38, 51-52, 63, 71, 76-82, 265-266, 271-272, 441-445. 26 V. la relazione di Girolamo Ramusio (1597), ambasciatore veneto a Napoli, edita in Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli, I, Relazioni, a cura di M. Fassina, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1992, p. 149: «Girolamo Combi è capo delle spie in Napoli, il quale ha diversi albanesi e greci che verso il Natale manda a spiare in Constantinopoli, sono dati a questi 150 ducati per espedizione e già solevano avere 200 e 300 [ducati] onde restano mal sodisfatti col pericolo che palesino il tutto». Il successivo residente Giovan Carlo Scaramelli seguì le attività di Combi tra il 1601 e il 1604: Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli, III, Dispacci (27 maggio 1597 – 2 novembre 1604), a cura di A. Barzazi, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1991, pp. 397, 438, 441, 581. 27 FLORISTÁN, Jerónimo Combis, pp. 159, 170-171. 28 Edite ivi, pp. 179 -183. 29 Il segretario Erminio Valenti ordinava per conto di Paolo V a Jacopo Aldobrandini (nunzio di Napoli fino al 9 dicembre 1605) di fare «opportuno offitio» per la liberazione dal carcere di Marco, figlio del capitano Combi, «benemerito di questa Santa Sede, alla quale servì in tempo di Papa Clemente [...] con una grossa banda di cavalli», AAV, Fondo Borghese (d’ora in poi FB) I, 923, f. 20r (16 novembre 1605); l’istanza venne portata a termine alla fine dell’anno (lettera del 22 dicembre del nuovo nunzio di Napoli, Guglielmo Bastoni, a Valenti, AAV, FB II, 124, f. 81r). Su Bastoni, nunzio a Napoli dalla fine del 1605 al giorno della sua morte, 31 dicembre 1608, v. la voce anonima in DBI, VII, 1970, e S. GIORDANO, Le istruzioni generali di Paolo

Page 11: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

14

intrattenne una frequente corrispondenza con il cardinal nepote Scipione, che gestì, almeno nominalmente, la corrispondenza di Stato fino alla fine del pontificato. Già all’inizio del 1606, pur negando la raccomandazione a un suo nipote, il cardinal Borghese prometteva all’epirota futuri aiuti ai familiari30, per i quali effettivamente dovette intercedere in più occasioni presso le autorità, ed in particolare in favore del turbolento figlio Marco31. Nel 1608, in una lettera di una spia al nunzio di Napoli, Combi veniva chiamato in causa per valutare l’affidabilità di un agente greco32.

Principali intermediari tra il cardinal nepote e Combi erano i nunzi, che a Napoli ricevevano espliciti ordini di favorire e aiutare il capitano presso la corte vicereale33. Il nome di Combi

V ai diplomatici pontifici (1605-1621), 1, Tübingen, Max Niemeyer, 2003, pp. 160-161. 30 Scipione Borghese a Combi, AAV, FB II, 395, f. 57r: «et quanto alla persona di suo figliolo et dell’altro suo nipote sì come non ha fatta altra dimostratione di buona volontà con essi che in favore al loro merito, così io aspettava et pretendeva più tosto qualche nuova occasione d’impiegarmi in lor servitio che ringratiamento alcuno» (5 gennaio 1606). 31 Scipione Borghese a Bastoni ancora per la liberazione di Marco Combi, bandito «per certo rumore che hebbe col capitano della guardia del viceré», AAV, FB II, 395, f. 41rv (3 gennaio 1607); al nunzio in Spagna Decio Carafa, con la richiesta di intercedere con Filippo III per la nomina di Marco a capo di «una piazza di compagnia di Stradiotti», sebbene fosse già «impiegato in altro carico simile al servizio di Sua Maestà», AAV, Segr. Stato, Principi (d’ora in poi SSPr), 185, f. 291r (29 maggio 1610): «perché Gerolamo è mio amorevole, ho voluto raccomandarlo a V.S. acciò si contenti di favorirlo costì»; un altro suo figlio, Decio, era stato raccomandato al viceré il 9 agosto del 1608 (AAV, FB II, 399, f. 282r). 32 Giulio Cesare Santamaura a Guglielmo Bastoni AAV, FB II, 122, f. 83v (settembre 1608); otto anni più tardi, lo stesso Santamaura avrebbe accusato Combi di essere una spia (FLORISTÁN, Jerónimo Combis, pp. 170-171). 33 Scipione Borghese a Valerio Muti, AAV, FB I, 910, ff. 125rv: «Fu gia raccomandato da me a Monsignor di Pavia [Berlingero Gessi] di buona memoria, predecessore di V.S., il Capitano Girolamo Combi, affinché nelle

Page 12: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

15

si incontra facilmente nelle minute di lettere in uscita verso Napoli, ed è spesso associato ad informazioni sul mondo ottomano. Nel 1609 lo si ringraziava per alcune lettere che inoltrava «da Costantinopoli»34, e due anni dopo segnalava l’arrivo di un’imbarcazione francese da Costantinopoli, dalla quale aveva ottenuto alcune notizie sulle spese per il rinnovo della flotta ottomana35. In una lunga lettera del 1613, dopo aver ringraziato il cardinal Borghese per aver concesso una grazia a un Francesco Terracina, il capitano condivideva «avisi freschi» sui rapporti tra Ottomani e Safavidi, sull’andamento delle ribellioni Celali, e dettagliate informazioni su una complessa, quanto oscura, contesa in atto tra «alcuni prelati greci et albanesi», e con l’occasione non mancava di elogiare la propria competenza e dimestichezza in fatto di comunità greca:

Non lasarò ancora di adverar, a V.S. Illustrissima, di alcuni odii che ocorreno tra alcunii prelati greci et albanesi, li quali, como tutti, pasano per mano mia. Conosco a tutti le pasioni loro, e lo torto e ragioni di ciascaduno de chi ne causa de tutti questi rumori, e questo dico non ad altro fine che di bene36.

sue occorrenze lo favorisse, et l’aiutasse col Signor Viceré secondo il bisogno, anzi ne scrissi a S.E. medesima, presso alla quale mi sarà però tanto più caro ch’ella le sia cortese de’ suoi offitii per le cose convenienti ogni volta che haverà ricorso a lei» (8 aprile 1609). 34 Scipione Borghese a Combi, AAV, FB I, 380, f. 8r (3 luglio 1609). 35 Combi a Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 199rv (29 marzo 1611). Con l’occasione, il capitano chiedeva una raccomandazione, possibilmente redatta in «estraordinaria forma», in favore di un «Celio Rosso». 36 Combi a Borghese, BAV, Bonc. E 48, ff. 371r-373r (10 settembre 1613). I prelati interessati erano il patriarca di Ocrida, Nettario I, ed il vescovo di Stefaniaco Nicola Mecansio. La grazia concessa al Terracina è indicata da Combi nei seguenti termini: «in loco del diaconato over arcidiaconato di Taranto, con hel favor di V.S. Illustrissima ha hottenuto lo canonicato che haveva quello che hè lo arcidiaconato, del quale infinitamente et senza fine ne rengratio a V.S.».

Page 13: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

16

In alcuni casi, come una lettera dell’anno successivo in cui raccomandava il patriarca di Prespa (Prespes), giunto «a Roma per visitar la chiesa di Santo Pietro et dar la obedienza a sua Santità», il capitano poteva avvalersi dei servizi di uno scrivano37.

In almeno un’occasione, nel 1616, Combi tentò anche di proporre al pontefice un’impresa antiottomana, sebbene in termini piuttosto vaghi, probabilmente con il consueto intento di ottenere favori e raccomandazioni38. L’occasione erano alcuni «incomodi e gravagli» capitati in Moldavia: si trattava di uno dei numerosi tentativi, in questi anni, di intromissione dei magnati polacco-lituani nel principato tributario dell’Impero ottomano39. In proposito Combi considerava come «la Vlachia, Moldavia et Transilvania» fossero «la chiave de le muraglie de tutta la Hegroppa [Europa], particolarmente de la Grecia he de Constantinopoli», indicando che il momento, così critico, era ideale per iniziative militari che partissero «da queste parte de Ytalia». Non serviva una quantità eccessiva di uomini («non copia gente, ma poca»): l’importante era la conoscenza dei territori e delle genti. Ed ecco che Combi proponeva sé stesso, forte de «lle esperienze che tengo in questo negotio», come supervisore dell’impresa. «La prima cosa li voglio far», soggiungeva in conclusione, rimandando eventuali altri dettagli a un incontro futuro, «le darò la obidientia [di] tuti li patriarchi Grechi con una facilità grande»40. Non risulta che la proposta 37 Combi a Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 66r (2 maggio 1614). 38 Combi a Borghese, BAV, Bonc. E 49, ff. 300r-302r (18 giugno 1616). 39 Con gli «incomodi e gravagli da le parte di Polonia, parte dali Cossachi latri, como da li Polachi, per la provintia di Moldavia» Combi si riferiva all’invasione del duca polacco Samuel Korecki, in seguito, nell’agosto dello stesso anno, stroncata presso Sasowy Róg da Iskander Pasha, cfr. M. NAIMA, Annals of the Turkish Empire, I, a cura di Charles Fraser, London, Oriental Translation Fund, 1908, p. 447. 40 Combi a Borghese, BAV, Bonc. E 49, ff. 300r-302r.

Page 14: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

17

abbia avuto seguito, ma nello stesso anno, a giugno, lo si ringraziava se non altro per nuovi avvisi in cui «si vide il progresso che si fa contro il commune nemico»41.

Tra 1619 e 1620, Combi tornava a ricevere numerose lettere dal cardinal Borghese, che lo ringraziava di nuove informazioni ricevute, al solito concernenti il Levante, e occasionalmente lo raccomandava al nunzio di Napoli o ai viceré. Talvolta venivano specificati gli argomenti: «gli andamenti dell’Armata Turchesca», a cui si rispondeva con una lettera di raccomandazione al nunzio42; le «cose di Levante», corredate da un «discorso, ch’ella mi ha fatto» (probabilmente non dissimile da quello del 1616)43; la «rottura della pace […] seguita tra il Turco et il Persiano»44; la conseguente «guerra col Persiano», a cui seguiva una raccomandazione «al Cardinale [Gaspar de] Borgia»45.

Vale la pena di ricordare che poco tempo dopo quest’ultima raccomandazione il duca di Osuna, viceré di Napoli (1616-1620), sarebbe stato deposto: per assicurarsi il pagamento delle proprie pensioni, il capitano doveva quindi guadagnarsi l’appoggio del suo immediato successore, Gaspar Borja y Velasco, che si accingeva a lasciare l’incarico di ambasciatore ad interim a Roma per insediarsi a Napoli tra il 3 giugno e il 12 dicembre del 162046. È lecito, crediamo, ipotizzare che Combi, all’epoca circa settantenne, spedì a Roma un numero eccezionale di lettere contenenti informazioni per facilitare l’ottenimento della raccomandazione. Così, tra un’informazione e l’altra 41 Borghese a Combi, AAV, Segr. Stato, Particolari (d’ora in poi SSPa), 174, ff. 142r (21 ottobre 1616). 42 Borghese a Combi, AAV, SSPa, 174, f. 387r (17 novembre 1619). 43 Borghese a Combi, AAV, SSPa, 174, f. 406r (7 febbraio 1620) 44 Borghese a Combi, AAV, SSPa, 174, f. 411r (6 marzo 1620). 45 Borghese a Combi, AAV, SSPa, 174, f. 415r (27 marzo 1620). 46 O. BELTRANO, Descrittione del Regno di Napoli diviso in dodici provincie, Napoli, 1671 (ed. an. Bologna, Forni, 1969), p. 71.

Page 15: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

18

l’epirota esercitò pressioni sulla Segreteria di Stato finché a maggio Scipione Borghese non lo raccomandò di persona al futuro viceré, appena prima che partisse da Roma47. Durante l’estate, con l’insediamento del cardinal Borja e poi con il saccheggio di Manfredonia, avvenimento che dovette aumentare certamente l’inquietudine a Roma, e con essa il bisogno di informazioni, le comunicazioni si infittirono a luglio48, e poi ad agosto49. A settembre, ancora, si scriveva a Combi che il nunzio era «già disposto a favorire V.S. appresso il cardinale viceré, sì com’egli stesso mi scrive», ringraziandolo per informazioni sul 47 Borghese a Combi, AAV, SSPa, 174, f. 427r: «Mi dice molti particolari curiosi la lettera di V.S. de’ 2, et come mi è cara la sua cortesia, così ne la ringratio quanto merita. Al detto cardinale Borgia fu raccomandata la persona di V.S. prima che partisse, et gli ne fu anco data memoria, di che spero che da V. S. Illustrissima sarà ben vista. Et Dio la conservi, et prosperi» (22 maggio 1620). 48 Borghese a Combi, ivi, f. 443r: lo ringrazia per un «foglio degli avvisi di Levante» (17 luglio 1620); f. 446r: lo ringrazia per aver comunicato «gli andamenti dell’Armata Turchesca», pur dubitando, «non avendo sentito altro», di un dettaglio sulla cattura di alcune galere «di Biserta» da parte di quelle siciliane (24 luglio); f. 447r: si raccomanda un «nipote di V.S.» presso la Dataria (29 luglio). 49 Borghese a Combi, ivi, f. 460r: «mi è stato caro il ragguaglio che mi viene da lei intorno all’armata Turchesca […]. Nel serrare questa è comparsa un’altra sua lettera con avviso dell’armata turchesca in Manfredonia» (21 agosto 1620); f. 463r: accusa una nuova lettera del 22, e scrive «a monsignor nuntio di Napoli che raccomandi la sua persona, et interessi al signor Cardinal Viceré» (28 agosto); sul sacco di Manfredonia v. R. COLAPIETRA, Abruzzo 1550-1620. “Convivere” col Turco, in «Archivio storico per le Provincie Napoletane», 110 (1992), pp. 47-94, ed in particolare 91-92; G. CONIGLIO, Il viceregno di Napoli nel sec. XVII. Notizie sulla vita commerciale e finanziaria secondo nuove ricerche negli archivi italiani e spagnoli, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1955, p. 236; C. SERRICCHIO, Il sacco turco di Manfredonia nel 1620 in una relazione inedita, in «Archivio storico pugliese», 40 (1987), pp. 197-255; A. LA CAVA, Il sacco turchesco di Manfredonia nel 1620, in «Archivio storico per le Provincie Napoletane», 65 (1940), pp. 66-104.

Page 16: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

19

ritorno delle «galere turchesche», le stesse che avevano brevemente occupato la città sipontina, verso l’Eubea50. E poi alla fine di ottobre, ringraziando il capitano per notizie su ulteriori movimenti della flotta ottomana, il cardinal Borghese lo informava di aver incaricato il nunzio di raccomandare «di nuovo la sua persona al signor Cardinale Viceré». Lo si ringraziò ancora, forse per l’ultima volta, a novembre, per notizie sulla ribellione di Gasparo Graziani nei confronti della Porta, di nuovo in Moldavia. Ribellione di cui tuttavia «già s’era havuto ragguaglio». E forse, se si comunicava a Combi che il nunzio trovava «delle difficoltà» nel favorire la sua «pretensione», era anche perché le sue notizie stavano ormai perdendo valore51.

Intersezioni tra diplomazia, spionaggio e tentativi ecumenici

Nei servizi svolti per la Segreteria di Stato, Girolamo

Combi si limitò a trasmettere a Roma notizie selezionate e a seconda del bisogno, generalmente senza specificarne la fonte. Inoltre, pur basandosi certamente su quanto apprendeva dalle spie, non svolse per Roma alcun ruolo di raccordo con la rete spionistica. Al contrario, in questi anni gli agenti greci sembrano entrare in contatto con Roma in modo pressoché indipendente, in base a interessi propri, tanto intricati quanto imprevedibili. Per analizzare da vicino in che modalità e circostanze la rete spionistica di Napoli entrava in contatto con Roma, ci soffermeremo su un caso in cui le spie di Napoli interagirono

50 Borghese a Combi, AAV, SSPa, 174, f. 473r (11 settembre 1629); f. 477r (18 settembre). 51 Borghese a Combi, ivi, f. 494r (30 ottobre 1620); f. 499r (13 novembre 1620). Su Graziani v. C. LUCA, Influssi occidentali sull’atteggiamento politico di alcuni principi dei Paesi Romeni nei secoli XVI e XVII, in «Quaderni della Casa Romena di Venezia», 2 (2002), pp. 103-119, e in particolare 110-116.

Page 17: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

20

con il papato per via della presenza a Roma di un agente greco-ortodosso durante l’estate del 1608. Il contesto è uno tra i vari tentativi di approccio che, a cavallo tra XVI e XVII secolo, ebbero luogo tra il papato e i patriarchi ecumenici di Costantinopoli, favoriti in particolare dall’apporto della presenza gesuita a Costantinopoli, che entrò spesso in conflitto con la comunità greca52.

Nel 1608, sotto l’egida francese, l’allora patriarca di Costantinopoli Neofito II spedì a Roma una professione di fede, ricevuta il 5 agosto53. A una prima lettera ufficiale di Paolo V, del 15 settembre, faceva eco una risposta informale del cardinal Borghese del 22. Senza specificare alcunché per iscritto, il cardinal nepote dichiarava cautamente di aver ricevuto «consolatione grande» dagli intenti di avvicinamento esplicitati, altrettanto cautamente, da Neofito. Borghese menzionava, senza nominarla, la persona che aveva portato le lettere a Roma in rappresentanza del patriarca, accennando poi ad ulteriori particolari comunicati dalla «voce» di costui a cui, sempre oralmente, avrebbe risposto in modo approfondito54. Una

52 S. RUNCIMAN, The Great Church in Captivity, Cambridge, 1985 (1968), p. 232; cfr. A. RUIU, Conflicting Visions of the Jesuit Missions to the Ottoman Empire, 1609-1628, in «Journal of Jesuit Studies», 1 (2014), pp. 260-280. 53 G. HOFMANN, Griechische Patriarchen und römische Päpste. Untersuchungen und Texte, (Orientalia Christiana, XXV-2), Roma, Pontificio Istituto per gli Studi Orientali, 1932, pp. 254-257, 263-276. 54 Paolo V al patriarca greco di Costantinopoli Neofito II, AAV, Armadio XLV, 4, ff. 64-65 (15 settembre 1608); il cardinal Borghese a Neofito II, AAV, FB II, 426, f. 225r: «Io do gratie […] a Dio, che habbia eccitato in V.S. lo spirito che le istesse lettere rappresentano et ha rappresentato la voce chi le ha rese, quanto che promette altrettanto fine la sua congiuntione con la Santa Chiesa Romana quanti mali ha partorita la separatione riconoscendo massime V.S. il suo vero capo in tempo di un Pontefice d’immane carità et pietà che la riceve et abbraccia con somma alacrità et che ha ottimo concetto della persona et virtù sua per le relationi che già ne haveva havute. A me per le occorrenze che passeranno basterà che V.S. manifesti li suoi desiderii con

Page 18: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

21

successiva risposta, del 20 novembre 1609, menzionava esplicitamente l’esarca Michele Krallios (Crallius), che a Roma aveva pronunciato la professione di fede del patriarca55, ma è possibile tuttavia che prima di allora fosse giunto un altro agente. Il tentativo non si limitava a Roma: nello stesso anno Neofito II aveva scritto anche a Filippo III, dichiarandosi pronto, secondo un altro emissario greco, a divenire «vassallo» del Cattolico56.

Nel frattempo, per ordine di Paolo V e tramite il nunzio di Napoli Guglielmo Bastoni, il cardinal nepote scriveva a Giulio Cesare Santamaura, agente di origini cipriote e scriptor in greco della Biblioteca Vaticana dalla carriera discontinua57. A costui, in quei giorni a Napoli (sua città natale) col permesso del pontefice, si chiedevano informazioni a proposito di un «metropolitano soriano […] greco di natione, chiamato Giosafat» che si trovava a Roma, forse come vedremo al seguito del residente di Francia, e che sembrerebbe essere collegato alla

sicurezza ch’io sia per procurarne l’effetto con ogni diligenza et studio, ma perché mi sono allargato più in questa parte con chi mi ha parlato in suo nome, sarebbe superfluo che io mi mostrassi qui ad altro et me le raccomando» (21 settembre, corsivi miei). 55 Paolo V a Neofito II, in AAV, Armadio XLV, 5, ff. 76v-77r, cit. in HOFMANN, Griechische Patriarchen, pp. 265-266 (20 novembre 1609). 56 FLORISTÁN, Fuentes para la política, pp. 60-61, 64-65, 220-225. 57 Giulio Cesare Santamaura, figlio di Giovanni, cipriota di nobili origini che lavorò a sua volta come scrittore di greco presso la Biblioteca Vaticana, era stato allievo del Collegio greco a Roma: su di lui v. J.M. FLORISTÁN, Julio César Santamaura (1577-25.VIII.1618). Corrector et scriptor de la Biblioteca Vaticana. Proceso y ejecución por espionaje, in «Νἐα Ῥώµη», 5 (2008), pp. 425-454; Id., Nuevos apuntes sobre el proceso de Julio César Santamaura. El tratado Legatus latro de Caspar Schoppe, in «Erytheia», 33 (2012), pp. 165-193; M. A. VISCEGLIA, La biblioteca tra Urbano VII (15-27 settembre 1590) e Urbano VIII (1623-1644). Cardinali bibliotecari, custodi, scriptores, in La Vaticana nel Seicento (1590-1700). una biblioteca di biblioteche (Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), a cura di C. Montuschi, Città del Vaticano, BAV, 2014, pp. 77-121, in particolare 93-94.

Page 19: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

22

professione di fede di Neofito II prima dell’arrivo di Michele Krallios. Il 23 ottobre Santamaura, che si apprestava a tornare a Roma, dove avrebbe comunicato a voce ulteriori dettagli al Cardinal Borghese, faceva visita al nunzio insieme a una spia greca, Girolamo Paronda. Santamaura consegnava al nunzio due memoriali contenenti informazioni sul metropolitano, e in giornata, prontamente, Bastoni spediva il tutto a Roma, allegando in aggiunta una lista di persone in grado di garantire l’affidabilità del Paronda, che al medesimo scopo gli aveva mostrato alcune lettere «del Signor Cardinal [Pietro] Aldobrandini», nipote di Clemente VIII, che aveva servito in precedenza58.

Il primo memoriale, anonimo, contiene alcune scarne informazioni: si indica che il prelato proveniva dalla «chiesa di Serra», localizzata «nella provincia di Thesalia», di cui era stato nominato «metropolitano» dal patriarca di Constantinopoli. Dopo aver tentato di «farsi creare patriarca con mezi poco honesti», si era rifugiato «in Barbaria» e successivamente in «Spagna, donde fu scaciato per ordine del Re Catholico»; era poi passato per la Francia, e «ultimamente» si trovava a Roma59.

Il secondo, più articolato memoriale «circa il negotio del quale Sua Santità desidera compita informatione», è un autografo dello scriptor Santamaura. Qui il prelato greco viene esplicitamente definito un «preteso inbasciatore». Su di lui Santamaura proponeva una serie di «capitoli» su cui interrogare 58 Bastoni a Borghese, AAV, FB II, 122, f. 88rv (23 settembre 1608). Su Santamaura a Napoli, dove avrebbe affiancato alcuni emissari ciprioti (inizialmente avrebbe dovuto persino accompagnarli in ricognizione) ed elaborato informazioni strategiche sull’isola di Cipro e i diritti goduti su di essa dalla Monarchia Ispanica, v. FLORISTÁN, Julio César Santamaura, p. 433. Sugli anni in cui Paronda fu attivo come spia al servizio del papato a Costantinopoli, mi permetto di rimandare ad ANGIONE, Il papato e l’Impero ottomano, pp. 213-218. 59 Memoriale anonimo in AAV, FB II, 122, f. 81v (s.d.).

Page 20: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

23

alcuni individui «che testificaranno il tutto», i quali si sarebbero presentati «a parte» presso il nunzio in sua compagnia. Anzitutto bisognava chiarire la «descendenza del sangue» del prelato: si suggeriva infatti una parentela «con Turchi», e per questo si indicava di appurare se fosse o meno circonciso. Si consigliava inoltre di verificare se fosse «gionto alli gradi simoniacamente», e considerare, essendo «gli ecclesiastici […] in Oriente deposti et degradati per le fornicationi, adulterii, stupri et simili», se avesse condotto vita casta, se avesse partecipato a «sollemnità turchesche», e infine se fosse stato «relegato in Barbaria dal Gran Turco, et per che causa»60. Si suggeriva poi di chiedere ai «testimonii detti», tutte spie greche, da cui era «ben conosciuto», se fosse «ben voluto da’ Greci». Dopo essere stato «relegato» ad Algeri, scriveva Santamaura, il prelato era fuggito «in Spagna», e al riguardo si suggeriva di interrogare i testimoni su ciò che il metropolita avrebbe «preteso» presso la corte del Cattolico. Prima di raggiungere Roma il prelato riparava in Francia. Si asseriva infine che era ricercato dal segretario del viceré di Napoli in quanto «spia doppia»: a Costantinopoli avrebbe infatti tradito l’intera rete spionistica del Cattolico, inclusi i prelati, rivelando i nomi di tutti gli agenti che «tengono intelligenza col detto re». Come testimone di questi fatti, Santamaura indicava una nostra conoscenza: il capitano Girolamo Combi61.

All’inizio di ottobre il nunzio Bastoni tornava sull’argomento: un’ignota «persona molto sagace et diligente», che dimostrava una conoscenza approfondita «delle cose di detto metropolitano, et di Costantinopoli», ma del cui «stato» non si era affatto certi62, aveva approntato un nuovo memoriale63. Altre

60 Memoriale di Giulio Cesare Santamaura in AAV, FB II, 122, ff. 82r-84v, datato «1608, settembre». 61 Ivi, f. 83v. 62 Bastoni a Borghese, ivi, f. 148r (3 ottobre 1608). 63 Bastoni a Borghese, ivi, ff. 160r (7 ottobre 1608).

Page 21: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

24

informazioni, evidentemente riservate, sarebbero state poi comunicate «a bocca» dal Santamaura, di ritorno a Roma64. Questa nuova relazione, rilegata insieme ai dispacci originali del nunzio, collegava il prelato greco a una delle figure più rilevanti nella diplomazia mediterranea a cavallo tra i due secoli: si trattava di François Savary de Brèves, nominato nel 1607 residente a Roma da Enrico IV65. Il diplomatico francese avrebbe stretto contatti col metropolita mentre risiedeva a Costantinopoli, segretario nel 1585, e poi ambasciatore del Cristianissimo tra il 1592 e il 160566. Passando per Marsiglia, Brèves era arrivato a Roma il 17 luglio del 1608, suscitando da 64 Bastoni a Borghese, ivi, ff. 169r (9 ottobre 1608). 65 Su di lui v. N. ODDY, Crusade or cooperation? Savary de Brèves’s treatises on the Ottoman Empire, in «The Seventeenth Century», 34, 2019, pp. 143-157; A. HAMILTON, François Savary de Brèves, in Christian-Muslim Relations: a Bibliographical History, 9, Western and Southern Europe (1600-1700), Leiden, Brill, 2017, pp. 415-422; P. N. MILLER, Peiresc’s Mediterranean World, Cambridge, Harvard University Press, 2015, pp. 36-40: «De Brèves stood at the crossroads of many policy axes–trade, negotiation, crusade, and protection of Christian holy places» (p. 37); G. THUILLIER, Un “politique” au XVIIe siècle: Savary de Brèves (1560-1628), in «La Revue administrative», 62 (2009), pp. 124-129; G. POUMARÈDE, Pour en finir avec la Croisade. Mythes et réalités de la lutte contre les Turcs aux XVIͤ et XVIIIIͤ siècles, Paris, Puf, 2009 (2004), ad indicem. Sulla sua ambasciata a Costantinopoli: V. PANAITE, A French Ambassador in Istanbul, and his Turkish Manuscript on Western Merchants in the Ottoman Mediterranean (late 16th and early 17th Centuries, in «Revue des études sud-est européennes», XLII (2004), pp. 117-132; I. PETITCLERC, François Savary de Brèves, ambassadeur de Henri IV à Constantinople (1585-1605). Diplomatie française dans l’Empire ottoman et recherche orientaliste, Tesi di dottorato, Université Paris IV, 1988; sulla sua ambasciata a Roma v. O. PONCET, La France et le pouvoir pontifical (1595-1661). L’esprit des institutions, Roma, École française de Rome, 2011, pp. 242, 261-262, ad indicem. 66 Relazione anonima («il nuntio manda una relatione datali dalla persona che gli l’haveva promessa della persona et della qualità del Metropolitano Serano») in FB II, 122, ff. 161r-163v (Napoli, 7 ottobre 1608).

Page 22: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

25

subito sospetti per via dei suoi trascorsi nella capitale ottomana67.

Da subito, questo memoriale si configura come una diffamazione del diplomatico francese, che l’ignoto informatore identificava come «monsù d’Ebrea», quasi a suggerire anche a partire dal nome una dubbia cattolicità. La narrazione parte dall’ambasciata di Jacques Savary de Lancosme («Monsù de Lacon»), suo parente e predecessore a Costantinopoli, persona «di molta sapienza», che Brèves, «persona astuta» e a sua volta «molto sapiente», nel 1592 avrebbe «tradito» e «posto in disgratia del re di Francia» con «diabolici pensamenti». Fedele a Enrico III, Lancosme era stato effettivamente arrestato nella capitale ottomana con l’accusa di spionaggio per conto del Cattolico e del pontefice, cadendo vittima dei giochi di potere guidati dal residente inglese alla Porta, Edward Barton, ma a cui contribuì anche il suo segretario e successore Brèves, del quale, durante il viaggio di ritorno, mostrò un certo dispiacere a Napoli e a Roma68. Ottenuto il posto di «ambasciatore in

67 Avvisi di Roma (19 luglio 1608) in BAV, Urb.lat. 1076/2, ff. 533v-534v (avvisi del 16 agosto 1608): «questo Ambasciatore vuol vivere alla Costantinopolitana affatto […] et non solo nel vivere vuol fare all’uso di detto paese, ma anco nel resto, pratticando alla libera et senza tener punto né decoro alcuno». 68 AAV, FB II, 122, f. 161r. Sull’impegno del Lancosme contro Enrico di Borbone e le sue lettere a Roma tra 1590 e 1592 si veda recentemente E. TÜRKÇELIK, İspanya, Fransa ve Osmanlı: Jacques Savary de Lancosme'nin İstanbul'dan Roma'ya Mektupları (1590-1592), in «Kebikeç İnsan Bilimleri İçin Kaynak Araştırmaları Dergisi», 40 (2015), pp. 291-308; Id., El Imperio Otomano y la política de alianzas: las relaciones franco-otomanas en el tránsito del siglo XVI al XVII, in «Hispania», 249 (2015), pp. 39-68, in particolare 43-46; D. L. JENSEN, The Ottoman Turks in Sixteenth Century French Diplomacy, in «The Sixteenth Century Journal», 16 (1985), pp. 468-469; in generale su Lancosme v. F.-E. GUIGNARD DE SAINT-PRIEST, Mémoires sur l’ambassade de France en Turquie, Paris, Ernest Leroux, 1877, pp. 199-200; sul suo passaggio a Napoli: E. S. GÜRKAN, Espionage in the

Page 23: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

26

Constantinopoli», prosegue l’informazione, Brèves avrebbe poi fatto «impiccare per ordine del Gran Turco» il «gentilhuomo milanese» Paolo Marliani (o Mariani), console di Francia in Egitto, che «teneva corrispondenza con Sua Santità et con la Maestà del Re Cattolico»69. Ciò trova riscontro in un comando imperiale ottomano del luglio 1597 secondo cui Savary de Brèves avrebbe richiesto alla corte di rimuovere il console dalla sua posizione, nonché di punirlo in quanto agente asburgico70. Si passava poi a dettagli sulla vita privata del diplomatico, che a Costantinopoli avrebbe «ingannato» una «donzella greca» vivendo con essa «per forza dell’usanza». Al momento di lasciare la capitale ottomana, Brèves avrebbe portato con sé le loro «tre figlie femine»71: dettagli ancora una volta non privi di riscontro72.

16th Century Mediterranean, Tesi di Dottorato, Georgetown University, 2012, p. 232; dopodiché «il se réfugia à Rome, où il dit beaucoup de mal de Savary de Brèves» (THUILLIER, Un ‘politique’, p. 124). In una lettera che gli indirizzò da Costantinopoli, edita in A. RIGAULT, Savary de Lancosme. Un épisode de la Ligue a Constantinople (1589-1593), in «Revue d’histoire diplomatique», 16 (1902), pp. 522-578, in particolare 573-576, Brèves biasimava il parente, ancora a Roma, per aver detto «publiquement que, si jà je ne suis turc, il ne se peut espérer moings, que j’ay persuadé le bacha Sigalle d’aller ravager l’isle de Malte et se saisir du Goze» (1° gennaio 1594, p. 574). 69 AAV, FB II, 122, f. 161r: «havendo fatto questo», soggiungeva l’informatore, «non si può credere che sia cattolico né amico di sua Maestà». 70 Il documento, in Bibliothèque nationale de France, Turc 130, è citato in V. PANAITE, French Capitulations and Consular Jurisdiction in Egypt and Aleppo in the Late Sixteenth and Early Seventeenth Centuries, in Well-Connected Domains. Towards an Entangled Ottoman History, Leiden, Brill, 2014, pp. 71-87, in particolare 76-77. 71 AAV, FB II, 122, f. 161rv. Il diplomatico avrebbe fatto «segretamente» assassinare la concubina greca «per non haverla a menare in Francia». 72 V. GUENEAU, Brèves, in «Mémoires de la Société Académique du Nivernais», I (1886), pp. 61-99, in particolare a p. 79, secondo cui al suo ritorno da Costantinopoli l’ambasciatore portò con sé tre figlie («Françoise, Isabeau et Victoire»), avute da una donna greca da poco deceduta, qui

Page 24: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

27

A questo punto entrava in gioco il metropolita, presentato come «un parente» della donna: un «monaco greco», che «per intercessione» di Savary de Brèves il patriarca di Costantinopoli (non si specifica quale) avrebbe nominato, «contro la sua volontà, perché lo conosceva persona scandalosa et mal Christiano», arcivescovo di «Siron». Ben presto, dopo aver commesso «molti delitti brutti» il prelato sarebbe stato «processato» e «confinato» in un’ignota «isola dell’Arcipelago», da cui sarebbe fuggito, rifugiandosi dapprima «in Alemagna», passando «alcun tempo con quelli Luterani», poi, come già specificavano i memoriali precedenti, «in Spagna», dove «non li fu data audienza»73. Appresa la prossima venuta di Savary de Brèves a Roma, il metropolita si sarebbe quindi recato «in Francia» a «ritrovare il parente», per poi recarsi con lui a Roma allo scopo di

ingannare Sua Santità, al quale ha detto che con facilità unirà la chiesa orientale et la farà dare obedienza a Sua Santità, et ricerca aiuto de danari per

ricordata come Isabelle de Caugny. Due delle tre giovani, riconosciute nel 1607 (quando Brevès sposò la nobildonna Anne de Thou), sarebbero indirizzate alla vita monastica; cfr. M. GACHET D’ARTIGNY, Nouveaux Mémoires d’histoire, de critique et de littérature, IV, Paris, Debure, 1751, p. 372: «M. de Brèves avoit été marié deux fois. J’ignore le nom de sa pemiere femme, qui étoit, dit-on, une Grecque; niéce du Grand-Visir, d’une beauté achevée, & don’t il eut des biens immenses. Elle mourut sur le Vaisleau au retour d’Alger […]. Il en eut deux filles que la Cour déclara batardes, ayant trouvé mauvais qu’il eût cointracté ce marriage sans permission. Il les fit néanmoins légitimer, & ells furent toutes deux Religieuses à Marsigny». Cfr. E. DURSTELER, Sex and Transcultural Connections in Early Modern Istanbul, in «Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 84/2 (2018), pp. 498-512, in particolare 504 («rather than exceptional, these cases were seen as part of an inherent danger that the carnal opportunities of Istanbul presented to young men, many far away from home for the first time»), 509-510. 73 AAV, FB II, 122, f. 161v.

Page 25: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

28

andare a Constantinopoli a farsi Patriarca et discacciare quello che lo tiene al presente [Neofito II] per forza de danari, che donarà al Turco74.

Secondo l’informatore, un simile piano ecumenico, a

prima vista appetibile, implicava «l’ultima rovina della Chiesa Orientale et di quelli poveri Christiani»: qualora fosse scoperta questa unione, infatti, il sultano «faria mettere al palo il Patriarca et tutti del suo Concistorio, e non permetteria più che al suo Imperio fosse chiesa greca»75.

È lecito chiedersi a questo punto chi fosse il metropolita Giosafat, o Iosafat, oppure, secondo la variante greca, Ioasaf. L’ipotesi più probabile è Serres, città della Macedonia anche conosciuta come Serrai, o Siroz76. A causa della sparizione di alcuni registri di documenti della metropoli di Serres, restano alcune gravi lacune sulla storia della comunità, ma nel nostro caso, sebbene non sia menzionato nella più importante fonte sulla storia della città, la cronaca del monaco Synadinos77, è provata l’esistenza di un metropolita chiamato Ioasaf, quantunque contrastato, dichiarato illegittimo e deposto. Tra i

74 Ibidem. 75 Ibidem. 76 A. YEROLYMPOS, Siroz, in Encyclopaedia of Islam, Second Edition, Brill, Leiden, 2012, <http://dx.doi.org/10.1163/1573-3912_islam_SIM_7068> (ultima consultazione: 12-12-2019); M. ZAHRNT, Serrai, in Griechenland. Lexicon der historischen Stätten. Von der Anfängen bis zur Gegenwart, a cura di S. Lauffer, Monaco, Beck, 1989, pp. 612-613. 77 Abbiamo consultato l’edizione critica più recente e attendibile dell’opera: Conseils et mémoires de Synadinos, prêtre de Serrès en Macédonie (XVIIe Siècle) (Textes, documents, études sur le monde byzantin, néohellénique et balkanique, I), a cura di P. Odorico, Paris, Editions de l’Association Pierre Belon, 1996, pp. 68-75; su questo documento e la sua eccezionale importanza v. anche O. TODOROVA, The Ottoman state and its Orthodox Christian subjects. The legitimistic discourse in the seventeenth-century «Chronicle of Serres» in a new perspective, in «Turkish Historical Review» 1 (2010), pp. 86-110.

Page 26: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

29

pochi documenti che ne fanno menzione esplicitamente c’è una lettera sinodale di Raffaele II, patriarca ecumenico di Costantinopoli (1603-1607), in cui si trovano chiare analogie con il personaggio descritto nei tre memoriali spediti a Roma dal nunzio di Napoli. A Istanbul, il «Santo sinodo» si era già occupato di Ioasaf, che in data a noi ignota (forse sotto il primo patriarcato di Neofito II) era stato nominato metropolita di Serres malgrado palesi demeriti, dichiarandolo decaduto in favore di Teofane, ora considerato il metropolita legittimo. Appellandosi alle autorità ottomane, Ioasaf sembra aver tuttavia recuperato, tra 1605 e 1606, la propria carica, tassando pesantemente una comunità a lui ormai ostile, e per questo, nel marzo del 1606, il sinodo tornava a intervenire per deporlo nuovamente, scomunicandolo, e ordinandone l’arresto78. Allo stesso modo, il «Iosafat» dei memoriali di Napoli, nominato metropolita nonostante una chiara inadeguatezza, era stato «processato et privato di quella heredità et dell’amministratione de’ santissimi Sacramenti»79.

78 Lettera del patriarca di Raffaele II alla comunità di Serres, edita a partire da copie (il codice originale è andato perduto nel 1918) in Mémoire d’une voix perdue. Le cartulaire de la métropole de Serrès 17e-19e siècles (Documents et recherches sur le monde byzantin néohellénique et balkanique, XVI), a cura di P. Odorico, Paris, Éditions de l’EHESS, 1994, pp. 28-31 (marzo del 1606); per la travagliata storia di questi documenti e una bibliografia su Serres, v. le note introduttive (ivi, pp. 9-24); su Teofane, v. A. KARANAISTASSIS, Notes, in Conseils et mémoires de Synadinos, cit., p. 332; un documento redatto sotto il patriarcato di Ioasaf, ma che non lo nomina direttamente, in Le codex B du monastère Saint-Jean-Prodrome (Serrès), B, XVe-XIXe siècles, a cura di P. Odorico, Paris, Editions de l’Association Pierre Belon, 1998, pp. 103-106. 79 AAV, FB II, 122, f. 161v. A proposito dell’anatema scagliato contro Ioasaf, v. anche P. ODORICO, Le prix du ciel: donations et donateurs a Serres (Macedoine) au XVIIe siècle, «Balcanica», XVII (1996), pp. 21-44, in particolare 24-25: «il s’agit donc d’une punition qui est spirituelle, et dans le même temps Économique».

Page 27: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

30

Deposto e allontanato dalla comunità di Serres, tra il 1606 ed il 1608 Ioasaf avrebbe approfittato di contatti familiari, che passavano per il legame non ufficiale tra una donna greca e l’ambasciatore francese a Costantinopoli Savary de Brèves, per avanzare di grado nella chiesa, cercando appoggio, come molti altri prelati soggetti al patriarcato ecumenico di Costantinopoli, presso gli Stati cristiani occidentali. Al contempo, le intricate rivalità interne alla comunità greca, divisa tra fazioni più o meno disposte a un’unione con Roma, vicine a Venezia, alla Francia, al Cattolico, o fedeli al sultano, trovavano eco persino a Roma tramite la rete spionistica di Napoli. È attestata nel 1606 la visita di un monaco chiamato Josafat Azale alla corte di Filippo III e poi a Roma, ma potrebbe trattarsi di un’omonimia80. La presenza di Ioasaf in Germania, invece, non sembra allo stato attuale suffragata da alcuna fonte al di fuori di questi memoriali.

A prescindere dalla veridicità degli eventi narrati e dall’identità del metropolita in questione, comunque, l’ignoto informatore, certamente legato alla rete greca che faceva capo a Napoli, stava tentando di influenzare negativamente l’esito del tentativo ecumenico portato avanti da Neofito II. Era impossibile, secondo il ragionamento esposto nel memoriale, che il sultano potesse acconsentire a questa improbabile unione tra Costantinopoli e Roma, e per questo doveva trattarsi di un inganno81. Al proposito si citava un precedente: il patriarca di Costantinopoli Geremia II (1572-1579, 1580-1584, 1587-1595), 80 J. M. FLORISTÁN, Mendicantes atonitas en la corte de Felipe III (1602-1620), in «Erytheia», 27 (2006), pp. 137-165, in particolare pp. 146-147. 81 AAV, FB II, 122, f. 162r: «Et se V.S. illustrissima vuole certificarsi di questo trovarà che questa è la verità, perche Maomet li ha ordinato che la prima oratione che fanno la mattina alla Maestà di Dio che lo pregano per la disunione de Principi Christiani, adunque come il Turco permetterà, che sia questa unione? Però se è vero questo […] mi dubito che vogliono ingannare sua Santità, et sotto questa cappa di colore deve stare nascosto alcun serpente velenoso che sarà la rovina della Christianità».

Page 28: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

31

anche lui in contatto con Roma a più riprese, aveva parallelamente stabilito i primi contatti, peraltro non particolarmente proficui, tra il patriarcato e i teologi dell’Università di Tubinga: così, con questo precedente (ben noto al papato), dietro ai tentativi ecumenici di Neofito II si facevano trapelare nuovi rischi di un’unione tra ortodossi e luterani che, secondo l’autore, non sarebbe dispiaciuta al «Turco»82.

Tuttavia, il testo puntava anche a screditare la missione romana di Savary de Brèves, che proprio nel corso della sua prima udienza (21 luglio 1608), secondo avvisi certamente ben noti anche a Napoli e in Spagna, aveva fatto mostra dei successi riportati a Costantinopoli in favore del cattolicesimo 83. «Spirito inquieto e diabolico», l’ambasciatore, che «mostra d’essere cattolico», avrebbe «ingannato il Gran Turco», riuscendo «per forza de danari» a «pigliare il possesso in nome del re di Francia del Santo Sepolcro come Iuspatronato della corona di

82 Ibidem: «Et mi dubito, che quello che non hanno fatto i luterani di Alemagna al tempo del Patriarca Hieremia che ricercavano di congregarsi con la chiesa orientale lo faranno adesso, et il Turco l’haverà molto a caro per dismembrare in tutto e per tutto la Chiesa Orientale dalla Romana». Cfr. H. OHME, Jeremias II, in Religion in Geschichte und Gegenwart, 4, Tübingen, Mohr Siebeck, 2001, p. 423; RUNCIMAN, The Great Church, pp. 238-258. 83 BAV, Urb.lat. 1076/2, ff. 552v-553r (26 luglio 1608): «Il lunedì dopo pranzo fu a Monte Cavallo l’ambasciatore di Francia […] per la prima audienza di Nostro Signore quale fu de complimenti, tuttavia intendesi che desse conto a sua Beatitudine della facoltà procurata dalla Maestà Christianissima dal Turco di potere erigere chiese e conventi in Costantinopoli per servitio della Christianità, che sono Giesuiti e Francescani e non di altre religioni […]; e l’Ambasciatore pregò Nostro Signore voler mandarvi huomini di dottrina, et habili a propagare la fede Cattolica in quella parte». Cfr. C. A. FRAZEE, Catholics and Sultans. The Church and the Ottoman Empire 1453-1923, Cambridge, Cambridge University Press, 1983, p. 79.

Page 29: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

32

Francia»84, con chiaro riferimento alle capitolazioni del 1604, in cui il sultano affidava alla Francia la protezione non soltanto di mercanti cattolici (finanche «anconitains») e inglesi, ma anche di chi, suddito del Cristianissimo o dei «princes, ses amis, alliés et confédérés» visitava «les saints lieux de Jérusalem»85. Secondo il memoriale, «vedendo questo li Christiani di Gierusalem et tutti li Religiosi che stanno in quel Santo Sepolcro, etiam li Turchi medesimi l’hanno voluto lapidare», costringendolo alla fuga «di notte, che altrimente l’haveriano amazzatto». A quel punto Brèves sarebbe tornato a Costantinopoli «querelando» i cristiani che «non hanno voluto obedire l’ordine che l’ha dato», costringendoli ad un esborso di «molte migliara di ducati»86. Nei resoconti della visita di Brèves a Gerusalemme, avvenuta nell’estate del 1605, non c’è traccia di questi avvenimenti, ma certamente si intravede, in almeno un caso, un non trascurabile attrito con la comunità greca87. 84 AAV, FB II, 122, f. 162v. 85 Articolo 4 delle capitolazioni del 20 maggio 1604 tra Ahmed I ed Enrico IV, edite in Recueil des traités de la Porte Ottomane avec les puissances étrangères, I, a cura di I. De Testa, Paris, Amyot, 1864, p. 143; cfr. J. MOCHON, Le Consulat Général de France à Jérusalem. Aspects historiques, juridiques et politiques de ses fonctions, in «Annuaire Français de Droit International», 42, 1996, pp. 929-945, in particolare 930-932. 86 AAV, FB II, 122, ff. 162v-163r. 87 H. DE BEAUVAU, Relation journalière du voyage du Levant, Toul, Du Bois, 1608, pp. 151-208; W. WILLIAMS, “On a coustume de dire”. Narrative Habits on the Journey East (1550-1615), in Eastern Voyages, Western Visions, a cura di M. Topping, Bern, Peter Lang, 2004, pp. 69-89, ed in particolare 75-76; F. SAVARY DE BRÈVES, (ma J-B. Vinois de Bavon), Relation des voyages de Monsieur de Breves, tant en Grece, Terre Saincte et Aegypte, qu’aux Royaumes de Tunis et Arger, Paris, Gasse, 1628, pp. 113-222, a p. 217 la testimonianza, durante una visita alla Basilica del Santo Sepolcro, di una tensione con la comunità greca - piuttosto significativa in un testo dai toni prettamente encomiastici: «or ne veux-ie icy oublier une signalée malice, que les Grecs, selon leur coustume ordinaire, prattiquerent contre nous, qui leur sommes plus odieux que les Turcs propres: cest comme

Page 30: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

33

Il memoriale, diretto al nunzio Bastoni, era stato richiesto dal cardinal nepote: qualcuno ai vertici lo avrebbe letto, ed è probabile che di ciò l’autore fosse consapevole. Anche alla luce di questo è particolarmente interessante la conclusione, lapidariamente contraria a ogni tentativo di alleanza, dove il dossier si converte improvvisamente in una esortazione potremmo dire da manuale alla cacciata del «Turco» da Costantinopoli, unico presupposto necessario, in fin dei conti, all’unione tra le due chiese:

Monsignor reverendissimo, l’unione delle due chiese s’haveria fatta facilmente quando non stessero sotto la tirannia del Turco. Et se sua Santità desidera di farla adesso è il tempo; con un avertimento che io li darò senza spendere un tornese della chiesa se[si] farà questa unione, et di più se[si] scacciarà di Constantinopoli il Turco; et non creda V.S. Illustrissima che io habbi perso il giudicio per dire una cosa che non tiene del verisimile, perché lo tiene sano e buono, et quando sua Santità lo vorrà sapere dalla mia bocca glie lo dirò, et glie lo farò toccare con le mani, avertito di questo V.S. reverendissima faccia quello che più conviene per beneficio della Christianità88.

Delazioni, tradimenti e competizione tra spie

Se la Napoli di questi anni è stata efficacemente definita

un «covo di spie» da Gennaro Varriale, molto spesso l’on fut prest à commencer la Messe, ils se mirent à sonner la leur, & mener à dessein un bruit extreme, un des Diacres frappant à toute outrance, avec deux marteaux, sur une grande late de bois, suspendue à cest effect, derriere le choeur, dont le son entonné dans le vaste de ce grand corps d’Eglise, menoit tel bruit, qu’un chacun en estoit estourdy: & continuerent ceste musique, une bonne heure, envoyant encore des enfans parmy l’Eglise, qui crioient à gorge desployée. Le mesme nous avoient-ils faict le iour precedent, devant la procession: toutesfois nos Religieux tenoient que c’estoit faveur, au prix du desordre & tintamarre, qu’ils avoient accoustumé de faire, à l’arrivée des autres pelerins». 88 AAV, FB II, 122, ff. 163r.

Page 31: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

34

sembrerebbe trattarsi di spie “a riposo” che, scoperte nei territori ottomani, riuscivano a mettersi in salvo nella città partenopea. Una volta a Napoli, frequentemente, ottenevano pensioni per il servizio reso, che si rivelavano spesse volte insufficienti, o incerte. In questo stato di incertezza, spie ed emissari potevano trovarsi in competizione in seguito a rivalità in seno alla comunità greca, inimicizie che talvolta risalivano ai tempi in cui avevano prestato servizio in territorio ottomano, o semplicemente contendersi il favore dello stesso patrono. Un esempio significativo è offerto dalla corrispondenza di Paolo Tapino, un ex rinnegato che entrò apertamente in competizione con alcuni esponenti della comunità greca di Napoli. Esaminare questi casi può fornire dati utili a una conoscenza più approfondita delle dinamiche interne alla comunità greca, oltre che inaspettati versanti antropologici dell’informazione dal mondo ottomano.

Tapino, nelle fonti spagnole Pablo Tapinòs, era stato un mercante: a cavallo tra XVI e XVII assicurava imbarcazioni a Costantinopoli; si stabilì a Napoli intorno al 1606, dove forse non abbandonò del tutto la mercatura89. Originario di Patrasso90, era entrato in contatto con la Segreteria di Stato per la prima volta nel maggio del 1610, introdotto dal capitano napoletano Valerio Barisani, che occasionalmente spedì a sua volta fogli di avvisi a Roma, e che l’11 maggio allegava una lettera di Tapino contenente avvisi da Costantinopoli sui preparativi militari contro «el Persiano» e sulla presenza alla corte del sultano di un

89 A. TENENTI, Naufrages, corsaires et assurances maritimes à Venise, 1592-1609, Paris, Éditions de l'EHESS, 1959, pp. 387, 393, 413; Paolo Tapino a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 46rv (11 maggio 1610): «saperà che soleva tratar compre». 90 I. HASSIOTIS, Tendiendo puentes en el Mediterráneo. Estudios sobre las relaciones hispano-griegas (ss. XV-XIX), Granada, Centro de Estudios Bizantinos, Neogriegos y Chipriotas, 2008, pp. 285-286.

Page 32: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

35

fratello, «nominato Acmat Basà», del principe di Moldavia Constantin Movilă91. A maggio e a luglio Paolo Tapino spedì a Roma altre due lettere di avvisi92, prima di dolersi per la mancanza di risposte93. L’informatore presentava anche la copia di un singolare piano, contenente cifre evidentemente esagerate, per la conquista di Costantinopoli, attribuito al principe di Moldavia94. Soltanto a questo punto, dopo aver condiviso piani e informazioni di una qualche attendibilità e rivelato i propri contatti con Movilă, Tapino presentava le proprie richieste al

91 Valerio Barisani a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 44r (11 maggio 1610); Paolo Tapino a Scipione Borghese, ivi, ff. 46rv. Ancora nel 1620 Barisani viene ringraziato per avvisi spediti a Roma al cardinal nepote in almeno tre occasioni: AAV, SSPa, 174, ff. 478r (18 settembre 1620), 487r, 491r (ottobre 1620). 92 Paolo Tapino a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 48r (3 luglio 1610). 93 Paolo Tapino a Scipione Borghese, ivi, f. 50r (10 luglio 1610): «Aveindo scrito a V.S. Illustrissima alli 26 et alli 3 del presente et resposta non m’achapitato por lo che me dobito che non gli sono capitato le mei letre». 94 Ibid. «Si sua maestà se vora inpatronir de Costantinopoli», avrebbe scritto Movilă, «mio fratello li darà sicoramente li doi castelli de Costantinopoli che sono la chiave, il modo, e come se dirrà a suo tempo a sua exellentia. Et stando li castelli per sua maestà l’armata sua potrà intrare liberamente per il canale et andare per fine dentro de Costantinopoli, et vedendo questo li Christiani, che è più di dieci milla volte del nomero de Turchi, senza altro pilieranno le armi, et non darano tempo a questo tirano che se la passase in Assia, et devito modo io vendicerò la morte de mio padre et sua maestà libererà la infelice Gretia de questo tirano. E questo è quanto poso fare in servitio dela Santa Sede». Concludeva Tapino: «certe medeseme parole me avisa el principe et de tuto avertisco a V.S. Illustrissima» (Copia dela letra del principe, Tapino a Borghese, BAV, Bonc, E 48, f. 50v, 10 luglio 1610). Movilă, la cui famiglia dominava il regime oligarchico moldavo con il supporto della Polonia, e che stava evidentemente cercando ulteriori appoggi esterni, sarebbe stato momentanemente rimpiazzato dalla Porta nel 1611 con Ștefan Tomșa (fino al 1615), cfr. C. IORDACHI, Moldavia and Wallachia’s “Greek Question”, in Entangled Histories of the Balkans. Volume One: National Ideologies and Language Policies, a cura di R. Daskalov – T. Marinov, Leiden-Boston, Brill, 2013, pp. 67-148, in particolare 92-93.

Page 33: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

36

cardinal nepote: una raccomandazione presso il nunzio di Spagna, e un’altra per il conte di Lemos, nuovo viceré, a proposito di una pensione che diceva essergli dovuta dalla corte di Napoli. Da Roma si acconsentiva95.

Per qualche tempo gli avvisi di Tapino si susseguono settimanalmente, insistendo sulla lettera di raccomandazione per il conte di Lemos96, recentemente subentrato al conte di Benavente, presso cui l’informatore vantava un servizio di sei anni. Al riguardo, per rafforzare la propria credibilità, Tapino allegava una scrittura del 1606 fatta copiare da un notaio97. Secondo tale copia, sotto gli ordini del Benavente Tapino era

95 Paolo Tapino a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 50r (10 luglio 1610): «che me sia pagato quello che resto d’aver de la corte poi che el pasato vi[c]e rei si mostrò ritenente de pagar tuti, et così potrò determinare, e proseg[u]ire el mio viaggio, supp[lico] a V.S. Illustrissima ascosar certo mio ardire quall’è cavasato el desederio de servire un tanto glorioso principe come V.S. Illustrissima»; ivi, f. 52rv: «per le ultime letre de V.S. Illustrissima ho visto quanto resta servita de favorirme preso el signor nuntio d’Espania». Seguivano avvisi su «l’armata turcesca» (18 luglio 1610). Il conte di Lemos (1610-1616), come l’Osuna, si distinse per una politica particolarmente bellicosa nei confronti dell’Impero ottomano, contraddistinta da un aggressivo utilizzo di galere. Anche in funzione di ciò i due viceré tentarono di perfezionare il sistema spionistico: cfr. M. A. BUNES IBARRA, La defensa de la cristiandad; las armadas en el mediterráneo en la edad moderna, in «Cuadernos de Historia Moderna. Anejos», 5, 2006, pp. 77-97, in particolare 91. 96 Tapino a Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 54r (24 luglio 1610): «et ritrovanndomi acopato con el viceré non poso esser qevi longo»; 56rv (27 luglio 1610). 97 Nota ivi, f. 62r (s.d.): «Paulo Tapino dice a vostra santità come ha sei anni che serve la Cristianità in andar a sapere li disegni del Turco, come appare per la inclusa copia dimandato del signor Conte de Benevento, et per servitio de la Christianità et per servitio di sua medesima Vita sua ch’ha posto in molti pericoli supplica per ciò Vostra Santità a farli gratia de una carta de recomendatione per Sua Serenità come meritano suoi servitii et giornalmente va scrivendo et oltre li farà servitio a Vostra Santità et sua Maestà».

Page 34: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

37

stato «a Costantinopla», e in seguito «a reconocer» a Patrasso e a Durazzo, «aventurando su persona» per ottenere informazioni su «la Armada del Turco». Apprendiamo anche che si intendeva concedere a Tapino una non specificata somma di denaro, con la quale avrebbe potuto sostentare sé e «su mujer»98. Alla fine di luglio, l’informatore confermava di aver ricevuto le due lettere di raccomandazione, una del 16 luglio (per il viceré), l’altra per il nunzio in Spagna (23 luglio), lamentando però che le lettere, pur dotate del sigillo del cardinal nepote, che forse non reputò saggio esporsi eccessivamente in favore del personaggio, erano firmate dal cardinal Lanfranco, al quale comunque scriveva personalmente per «aferire a V.S. Illustrissima la medesima servetù che o fato al Signor cardinal [Borghese]»99. Lo stesso 23 luglio Scipione Borghese raccomandava personalmente Tapino al nunzio in Spagna Decio Carafa100. Da Napoli, Tapino continuò a inoltrare a Roma avvisi da Costantinopoli, dove

98 Copia notarile (22 aprile 1610) di un memoriale (7 dicembre 1606) del conte di Benavente su «Pablo Tapino», ivi, ff. 63r-64v. 99 Tapino a Borghese, ivi, f. 58r (31 luglio 1610): «et per che esse lettere sono col sugello di V.S. Illustrissima et con la firma del signor cardinale Lanfranco, sono stato sospeso, et dubioso che ciò non sia corso per herrore. Pur disegnio servirmene per esser esso signor cardinale, di autorità grande, et forse anco sarà stato consentimento di V.S. Illustrissima»; Tapino al cardinal Lanfranco, ivi, f. 60r: «ho tenuto et tuta via tengo conrespondentia con lo Illustrissimo Signor cardinale Burchese mio signor delli avisse de Levante, et sempre le resposte mi sono venuti et col sugello et con la firma de sua signoria illustrissima. Ma hora qun cista posta ho receputo due letre con altre per cisto signor vicerei et signor nuncio di Spania in mia raccomandatione, et trobo esser firmati de V.S. Illustrisima […]. Il che mi a ricato maraviglia, pur sendo V.S. Illustrissima della corte medesma». 100 Scipione Borghese a Decio Carafa. AAV, SSPr, 185, f. 387r (23 luglio 1610): «Paolo Tapino dice di servire a Sua Maestà in Napoli nel ragguaglio delle cose di Levante; et m’ha ricercato, ch’io lo raccomandi a V.S. per alcune sue pretensioni costì. Rimetto però alla sua prudenza tutto quello, che le parerà di poter fare convenientemente a suo beneficio».

Page 35: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

38

certamente era in contatto con altri informatori. Tra agosto e dicembre spediva lettere di un tale «Gerolimo Munitio» (o Monetio), attivo nella capitale ottomana101, e parallelamente scriveva avvisi di suo pugno, chiedendo occasionalmente raccomandazioni102.

Fu in questo periodo, e per la precisione l’8 ottobre 1610, che Paolo Tapino tentò di sfruttare i suoi rapporti epistolari con Roma per ostacolare, per ragioni a noi ignote, una spia greca della rete vicereale che si recava regolarmente a Costantinopoli per raccogliere informazioni. «Per servitio della santa relegion», Tapino denunciava al cardinal Borghese, «uno monacho […] greco de me[s]sa» chiamato «fra Iona», cappellano presso la chiesa dei SS. Pietro e Paolo dei Greci. Ogni anno, per 150 ducati, il prelato si recava nella capitale ottomana per svolgere attività di spionaggio alle dipendenze del «capitan» delle spie (presumiamo Combi). Questa attività, denunciava l’informatore, comportava l’abbandono temporaneo dell’eucaristia103. Poiché «li Turci reverisino[riveriscono] l’abito de religioso et

101 Nella prima, di giugno, arrivata a Napoli passando per Ragusa, dopo aver illustrato gli ultimi movimenti della flotta ottomana, Munitio chiedeva di «farme tanta gratia di mandarme dodici bracci di beluto [velluto] di sei colore, per che me stato dimandato da gente di dentro al serraglio» Tapino a Borghese, BAV, Bonc. E 48, f. 66r (10 agosto 1610). Lettera di avvisi da Costantinopoli di Girolamo Munitio, ivi, ff. 69r-70v; Tapino a Borghese, ivi, f. 71r (4 settembre 1610); Girolamo Munitio a Paolo Tapino, ivi, f. 73rv (14 agosto 1610), f. 95rv (5 settembre). 102 Tapino a Borghese, ivi, ff. 77r-78v (2 ottobre 1610), 83r (22 ottobre), 85r (2 novembre), 89r (26 novembre), 91r (7 dicembre), 75rv (18 dicembre). 103 Paolo Tapino a Scipione Borghese, ivi, ff. 78rv (8 ottobre 1610): «tene bonna provesione, con che si poterebe sustentar de vito, e vestito honoratamente esercitar li divini oficie con devotione, ma por che è persona che tene pocho temor de iddio y della iustia de sua santità serve por sppia[sic] questa corte temporale, et honie anno amandatto dall Capitan delle esppie a Costantinopoli, et lasa d’esercitar gli divini oficie por peremio de ducati 150 che le dano».

Page 36: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

39

massimamente quelli che sono de messa», continuava Tapino, al cappellano era permesso di «pasar sigoraamente[sic] per Turceia». Tornando a Napoli, portava regolarmente con sé «letre che sono falce[false] […] per far amostrar che serve fidelmente», ma in verità, secondo l’informatore, il prelato danneggiava la Monarchia Ispanica e alcune «persone che lo serveno fidelmente» – senza tuttavia specificare in che modo. Tapino affermava che il fatto era arrivato «ale horecie» della Corte arcivescovile di Napoli, che tuttavia «non a peroceduto, perché non teine cavesa[causa]»: per questo chiedeva al cardinal Borghese di informare il nunzio, a cui avrebbe fatto «trobar» il cappellano «infrangante[in flagrante]»104.

Pochi giorni dopo, Paolo Tapino veniva a sua volta segnalato a Roma come spia doppia da un altro informatore greco, Girolamo Paronda, che due anni prima a Napoli aveva incontrato il nunzio in compagnia di Giulio Cesare Santamaura (v. supra). Oltre a informare il nunzio di Napoli con una certa regolarità, nel corso dell’estate del 1610 Paronda aveva inoltrato a Roma lettere di avvisi da parte di Marco Antonio Lipravoti, capitano a Otranto. Con l’occasione di scrivere direttamente al cardinal nepote, anche Paronda aveva chiesto quasi immediatamente una raccomandazione105.

Paronda, come rivendicava egli stesso, era in contatto con Roma da più di un decennio, ma quando scoprì che a Napoli Paolo Tapino faceva sfoggio delle raccomandazioni del cardinal nepote, a cui diceva pubblicamente di fornire informazioni dal mondo ottomano, minacciò immediatamente di interrompere i

104 Ivi, f. 79v. 105 Marco Antonio Lipravoti a Scipione Borghese, ivi, f. 117r (6 luglio 1610); Paronda a Scipione Borghese, ivi, ff. 127v (7 luglio 1610); 128rv (13 luglio 1610), con avvisi da Costantinopoli del 13 luglio; 130r (2 ottobre 1610), dove afferma di aver «continuamente raguagliato a monsignor nuntio questi mesi de li andamenti del armata turchesca».

Page 37: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

40

propri servigi. Appena 10 giorni prima, Tapino aveva segnalato a Roma il prelato greco Iona: forse, ma non abbiamo elementi che confermino questa ipotesi, le due segnalazioni erano legate. Secondo quanto Paronda scriveva a Roma, Tapino era un ebreo convertito106, e tra i due esisteva evidentemente una rivalità: non era «bene», continuava l’informatore, dare «credito» a colui che aveva «ruinato il servitio di Sua Maestà Cattolica in Costantinopoli», e che la stessa corte vicereale considerava «suspeto». In passato, per intercessione del marchese di Santa Cruz Alvaro de Bazán, capitano delle galere107, Tapino era stato mandato a Costantinopoli «per lingua», ovvero per attività di spionaggio, dal conte di Benavente, allora viceré. Denunciato alle autorità ottomane da «un greco», Tapino era stato arrestato, e ancor prima della tortura non avrebbe esitato a rinnegare la fede, tradendo l’intera rete spionistica vicereale a Costantinopoli108. Tra le spie denunciate da Tapino c’era lo stesso Paronda che, rischiando la vita, si era messo in salvo ripiegando a Napoli. Nel frattempo, Tapino riusciva a ottenere

106 Paronda al cardinal Lanfranco, ivi, f. 132r (18 ottobre 1610): «Hormai sono dieci anni che servo la Sede Apostolica nella materia di avisar li andamenti del Gran Turcho, il che ho fatto con quella sincerità che si deve, come credo averà veduto sempre la verità et la intentione mia era di volerlo continuar sino alla morte, et per cuila causa haveva agiustato alcune corrispondenze, ma vedendo che uno nominato Paulo Tapino, Giudeo fatto Cristiano, va dicendo qui per le guaie[sic] come servo alla Sede Apostolica nella medesima materia, mostrando littere di V.S. Illustrissima et del Illustrissimo Signor cardinale Borgese mi farà star alquanto suspeso sino a tanto che questo negotio sarà remediato». 107 Nato a Napoli nel 1571, morto a Madrid nel 1646, Álvaro de Bazán era capitano della squadra delle galere di Napoli dal 1603, con cui esercitò la guerra di corsa per qualche anno, v. A. RIVERO DE TORREJÓN, Álvaro de Bazán y Benavides, in Diccionario Biográfico electrónico, Real Academia de la Historia, 2010, < http://dbe.rah.es/biografias/8241/alvaro-de-bazan-y-benavides> (ultima consultazione: 11-12-2019). 108 BAV, Bonc. E 48, f. 132r.

Page 38: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

41

«galere» per raggiungere la Puglia «a dani di sua Maestà»109. Secondo Paronda, per questi fatti il suo rivale, in quanto spia doppia, era stato processato dall’auditore generale rischiando l’impiccagione, ma godendo del «favor» di Alvaro de Bazán era stato infine risparmiato. Al presente non si era ancora «reconciliato con la Santa Chiesa come christiano», rimanendo a tutti gli effetti un «turcho rinegato». A suffragare le sue accuse, Paronda nominava un «fra Pietro Paulo de Napoli», provinciale dell’ordine dei minori osservanti, al quale invitava a scrivere per ottenere una conferma dei fatti110. A riprova delle proprie affermazioni, Paronda allegava una relazione di Francisco de Torre, reggente della Vicaria, fatta appositamente tradurre da un notaio, che tuttavia nominava Paolo Tapino soltanto di sfuggita: «essendo con altri stato scoverto da uno Paulo Tapino, [Paronda] se ne venne fugendo in questa città con risico de sua vita»111.

Difficile comprendere quali conseguenze ebbe la faccenda. Certamente Paolo Tapino rimase in contatto con la Segreteria di Stato, continuando a condividere notizie da Costantinopoli per tutto il 1611112. Nel 1612 scrisse alcune lettere da Napoli in cui si riferiva ad alcuni viaggi a Costantinopoli nel corso dell’anno per ordine del conte di Lemos

109 Ivi, f. 132rv. 110 Ibidem. 111 «Copia della relatione fatta dal s[igno]r Don Fran[ces]co Gio. de Torres Regente della Vic[ari]a del e[ccellentissi]mo s[igno]r Conte de Benavente viceré di q[uest]o regno tradotta da spagnolo in italiano», ivi, ff. 133rv (9 maggio 1609, trascritta dal notaio Damiano de Forte il 19 ottobre del 1610). Il documento contiene alcune interessanti informazioni biografiche sullo stesso Paronda. 112 Paolo Tapino a Scipione Borghese, ivi, ff. 173r (1° marzo 1611); 175r-176v (12 marzo); 177r (22 marzo 1611); 179r, si segnala che Munitio ha rinnegato la fede (26 marzo 1611)

Page 39: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

42

e del marchese di Santa Cruz113. Evidentemente il suo legame con Alvaro de Bazán non era un’invenzione. Una sua ultima, a quanto ci risulta, lettera, spedita da Otranto nel 1615, si riferiva ad altre precedenti, non pervenute, raccontando dettagliatamente l’esperienza di Tapino a bordo di una galera, ancora al seguito del Santa Cruz. Come nella denuncia di Paronda, Paolo Tapino continuava a prendere «lingua»: nella lettera, ricca di informazioni e di resoconti degli spostamenti in mare, descriveva diversi sbarchi nelle isole greche in cui otteneva informazioni114. Le accuse di Paronda, dunque, non impedirono a Tapino, almeno per qualche anno, di spedire notizie a Roma, ottenendo occasionalmente favori e raccomandazioni.

Continuò a scrivere a Roma anche lo stesso Paronda, nonostante avesse minacciato di smettere. Già pochi giorni dopo aver inviato il memoriale al cardinal Borghese, chiedeva una raccomandazione al tesoriere del viceré per sollecitare il pagamento della sua pensione di 25 scudi. In seguito, continuerà a comunicare a Roma, tramite il nunzio di Napoli, «gli andamenti del Gran Turco», corrispondendo occasionalmente con la Segreteria di Stato per molti anni115. 113 Paolo Tapino a Scipione Borghese, ivi, ff. 265r-266v (8 maggio 1612), si riferisce a un viaggio a Costantinopoli, da cui era ripartito l’11 aprile: la lettera è ricca di notizie su alcuni rinnegati alla Porta, sull’ambasciatore inglese, sulla campagna di Persia, sui movimenti della flotta ottomana; 267r (28 maggio 1612); 269r-270v (3 novembre 1612). 114 Tapino a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 49, ff. 98r-100v (16 giugno 1615). 115 Paronda a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 48, ff. 136rv (22 ottobre 1610); 138r (30 ottobre), 185r (5 marzo 1611), dove raccomanda il parente Jacopo Paronda, in arrivo a Roma; 271r (19 maggio 1612); 273r (14 agosto 1612): «Se bene non ho scritto a V.S. Illustrissima giornalmente, non ho mancato de raguagliar a Monsignor Nuncio quanto conveniva al servitio della Sede Apostolicha non solamente nel avvisar li andamenti del Turco, ma di altri negocii particolari, come credo che detto monsignor Nuncio le haverà fatto relacion […]. Il che non mancarò farlo sino alla morte non solamente

Page 40: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

43

Nel 1615 Paronda fu arrestato, come si intuisce da una lettera in cui il cardinal Borghese si rallegrava della sua liberazione, ringraziandolo per «il foglio allegato de gli avvisi di Levante»116. Le cause dell’arresto non sono specificate, ma sappiamo che nello stesso anno, a Napoli, era stato accusato da alcuni ambasciatori di isole greche di avere «dos tios turcos en Constantinopla», di essere un suddito di Venezia e una spia del Turco, dunque un agente doppio. Un suo memoriale per Filippo III, che aveva preparato nel 1614, in cui proponeva la conquista di Costantinopoli con 80 galere, 10 galeoni e 20.000 soldati, sarebbe stato soltanto uno stratagemma per guadagnare tempo a Napoli mentre otteneva, secondo gli accusatori greci, informazioni sui preparativi militari del viceré117. Uscito di prigione, continuerà fino alla fine dell’anno a spedire notizie a Roma, chiedendo occasionalmente nuove raccomandazioni,118 e anche per questo sembra probabile, dietro la sua liberazione, un interessamento proveniente da Roma.

Nel 1616, oltre a continuare a spedire notizie, Paronda fu nuovamente arrestato, e stavolta certamente liberato grazie

per la obligacion che tengo alla religion Cristiana ma alli particolar de v.s. Illustrissima in persona reputo piu d’ogni altra in questo mondo, e sempre troverà la mia vita e figli in suo servicio», dopodiché chiedeva un beneficio nel regno di Napoli per suo figlio Gasparo, «non ostante sia di ettà de dieci anni». 116 Scipione Borghese a Paronda, AAV, SSPa, 172, f. 560r: «mi rallegro della liberatione di V.S. per l’affetione che le porto». 117 Cfr. FLORISTÁN, Fuentes para la política, pp. 80, 449-450. 118 Scipione Borghese a Paronda AAV, SSPa, 172, f. 595r (28 agosto 1615) lo ringrazia per avvisi; 626r (22 ottobre 1615), lo ringrazia per una lettera del 9 ottobre; Paronda a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 49, f. 186r (28 novembre), dove chiede una raccomandazione, in quanto «antiquo servitor della Sede Apostolicha», al cardinal Decio Carafa, che si era trasferito a Napoli nel maggio del 1615 (cfr. G. LUTZ, CARAFA, Decio, in DBI, XIX, 1976), riguardo ad «alcuni miei negotii che mi conviene tratare nel vescovado».

Page 41: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

44

all’intercessione dello stesso Scipione Borghese, che lo informava di ciò in una minuta di novembre119. L’anno successivo, come si apprende da una lettera di un altro noto informatore di questi anni, il padre Domenico Bisanti, Paronda era nuovamente in carcere, stavolta, peraltro, insieme al capitano Girolamo Combi120, il quale era stato incarcerato per rivalità interne alla comunità greca121. Paronda sarebbe stato arrestato di nuovo nell’ottobre del 1619: a novembre, il nipote del papa ordinava a Filonardi di raccomandarlo al viceré, «acciò lo favorisca», poiché la «pieggiaria sudetta» era «cassa», ma anche «perché li sia pagato il suo solito stipendio, decorso»122. 119 Scipione Borghese a Paronda, AAV, SSPa, 174, ff. 65r, lo si raccomanda al nuovo nunzio di Napoli Paolo Emilio Filonardi (22 aprile 1616); 78r (6 maggio 1616); 163r, lo si ringrazia di una lettera (30 novembre); SSPa, 175, f. 215r: «Ho sentito con gusto l’avviso della sua liberatione per essere conforme al mio desiderio, et gli uffici che io vi ho interposti sono stati fatti da me con affetto, et volentieri, per corrispondere alla sua amorevolezza, et cortesia» (2 novembre 1616); 227r (25 novembre 1616). 120 Domenico Bisanti a Scipione Borghese, BAV, Bonc. E 49, f. 318r (2 maggio 1617): «i carcerati Capit. Combi, et Paronda stanno ancora in Criminale, et si va pigliando informationi contro di loro, né si sa come la passaranno, se bene si iudica, che male». 121 FLORISTÁN, Jerónimo Combis, pp. 170-172: Combi era stato accusato dal solito Santamaura (oltre che dal Bedmar); Scipione Borghese a Filonardi, AAV, FB I, 895, ff. 272v-273r (13 novembre 1619): «da’ suoi emuli [Combi] fu calunniato tre anni sono, et posto anco in prigione, ma che cognosciuta la sua innocenza li calunniatori furono castigati, et esso rilasciato con pieggiaria[pegno]». 122 Scipione Borghese a Filonardi, AAV, FB I, 895, f. 239rv (24 maggio 1619): «Girolamo Paronda come V.S. sa ci fa parte degli avvisi di Levante, et merita però d’essere aiutato nell’occorrenze. Mi scrive che per non potere essigere da molti mesi in qua la provisione del servitio che presta alla Maestà del Re si è ridotto in miserissimo stato, con la sua famiglia, et richiede il mio aiuto. V.S. dunque in quello che conosce di poter favorire il suo desiderio costì lo faccia»; 248rv (5 luglio); 267r: «scrive il Paronda che ancora non è seguita la sua liberatione, et si da ordine a V.S. che l’aiuti col segretario di Sua Eccellenza. Et se bene so che ella non ha lasciato di farlo altre volte,

Page 42: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

45

Nonostante i frequenti arresti, Paronda, protetto dalla Santa Sede, continuò a inviare a Roma relazioni e disegni di fortificazioni fino almeno al 1620, anno in cui a Napoli iniziava la reggenza di Antonio Zapata y Cisneros. In più occasioni Paronda ricevette lettere dalla Segreteria di Stato in cui lo si ringraziava per gli avvisi «carissimi», talvolta premiandolo con favori e raccomandazioni (ad esempio al domenicano Luis de Aliaga, confessore di Filippo III, o ai nuovi viceré di Napoli, i cardinali Gaspar de Borja e Zapata)123.

tuttavia glielo raccomando di nuovo» (11 ottobre); 270r: «per quello che ha fatto et operato per servitio del Paronda do molta lode alla sua diligenza, et s’havrà cara la liberatione di lui per l’affetto che se gli porta» (25 ottobre); 271v-272r (1° novembre). 123 Scipione Borghese a Paronda, AAV, SSPa, 174, ff. 311r (8 gennaio 1619): «mi fu cara la descrittione, che V.S. fa del sito di Costantinopoli et il discorso sopra lo stato presente del Turco, onde la ringratio molto, et per segno della mia gratitudine le mando con questa la lettera in sua raccomandatione al padre confessore di Sua Maestà Cattolica»; 321r (27 febbraio): «ho trattato con N.S. per la gratia che V.S. desidera a favore di Giuseppe Cigliano sacerdote napoletano, et ho havuto in risposta dalla Santità Sua che la Sede Apostolica usa gran rigore con quelli che fanno di memorie false», si confermava poi la ricezione di un «disegno di Costantinopoli» (27 febbraio); 333r (26 aprile); 370r (6 settembre); 373r (20 settembre), 389r (29 novembre), 410r: «la raccomandatione che V.S. desidera si faccia al cardinale Borgia della persona sua si farà caldamente, […] intanto la ringratio degli avvisi di Levante» (28 febbraio 1620); 428r: «prima che il cardinale Borgia partisse di qua gli fu raccomandata la persona di V.S. » (22 maggio 1620); 438r: lo ringrazia per avvisi sulla «presa […] d’un castello nella Morea» ad opera delle galere di Malta (4 luglio 1620); 441r (17 luglio 1620); 454r (21 agosto 1620); 472r (11 settembre 1620); 496r: «quando giunga qua il signor cardinale Zapata gli raccomanderò volentieri la persona, et interessi di V.S., intanto io la ringratio del foglio d’avvisi che mi ha mandato con la sua delli 26 del passato» (6 novembre 1620); 505r «si è ricevuto il disegno della Valletta che V.S: mi manda con la sua delli 21» (s. d.); SSPa, 175, ff. 227r, 297r. Una lettera di raccomandazione al nunzio (probabilmente di Napoli), del 1619 (ivi, f. 284), definisce il Paronda un «affetionato di questa casa [Borghese]».

Page 43: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

46

Conclusioni A partire da fonti vaticane, abbiamo analizzato da vicino

alcuni casi in cui la rete spionistica greca di Napoli entrò in contatto con il papato a cavallo tra XVI e XVII secolo, tentando di comprendere le dinamiche attraverso cui gli informatori, parallelamente al servizio svolto per la Monarchia Ispanica, lavorarono per il pontefice.

Come dimostra il caso del capitano Girolamo Combi, ciò avveniva a partire dai vertici della rete spionistica e della nazione greca di Napoli. Si può certamente parlare, nel caso di Combi, di un canale privilegiato attraverso cui la Segreteria di Stato del pontificato Borghese ottenne notizie di prima mano dal network greco, lo stesso di cui si serviva il Cattolico. Furono proprio l’incertezza e la scarsità dei pagamenti spagnoli, peraltro, a indurre Combi a tentare continuamente di ottenere benevolenza e raccomandazioni da Roma. I servizi resi dal capitano epirota ai vertici dello Stato Ecclesiastico, tuttavia, rimasero informali e sostanzialmente autonomi. In cambio, tramite i nunzi, ricevette non tanto denaro, quanto favori per sé, per i suoi familiari, e per la sua cerchia di conoscenze. Erano i contatti di Scipione Borghese, ma anche l’autorità informale che il papato poteva esercitare presso la corte di Napoli e quella del Cattolico, la principale “moneta” con cui venne ricompensata l’attività dell’informatore.

Analizzando poi i documenti ricevuti dalla Segreteria di Stato in occasione dell’arrivo a Roma dell’ambasciatore di Francia e di un suo accompagnatore greco nell’estate del 1608, siamo entrati nel vivo di alcuni dossier forniti a Roma dalle spie greche a Napoli, nella cui trasmissione la nunziatura svolse un ruolo essenziale, e in cui attori e luoghi apparentemente distanti si intersecano attraverso intricate reti diplomatiche, confessionali, politiche, e familiari. Nella presenza a Roma di

Page 44: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

47

Ioasaf, metropolita di Serres, a prima vista un affare prettamente ecumenico, entrano in gioco conflitti diplomatici tra Spagna e Francia, rivalità interne alla comunità greco-ottomana, nonché gli interessi particolari di quegli agenti che interagirono col nunzio e direttamente con la Segreteria di Stato a Roma.

Per quanto riguarda il periodo preso in esame in questo articolo, la Segreteria di Stato mantenne contatti informali non soltanto con Combi, ma con diversi informatori che orbitavano attorno alla rete greca di Napoli. Un’analisi ravvicinata ha dimostrato che si manifestò in più occasioni una certa competizione tra spie nell’offrire i propri servizi a Roma. Nel tentare di ostacolare i propri rivali, gli agenti tendevano a denunciare quella permeabilità religiosa e politica, tipica di chi operava negli interstizi tra rive opposte del Mediterraneo, che d’altro canto per le spie era anche un punto di forza. Tali tentativi, pur in un contesto in cui l’attenzione al dissenso religioso era ai massimi livelli124, sembrano sortire effetti piuttosto blandi: a Roma come altrove, la “sete” di informazioni, in particolare se provenienti dal contesto ottomano, poteva implicare una certa pragmaticità, che rendeva possibili occasionali collaborazioni con individui di dubbia fede religiosa e reputazione.

Nondimeno, in questo embrionale sistema di informazione pontificio, le spie operavano in un contesto di patronage estremamente precario, rischioso e instabile: il fatto che per loro l’informazione era una risorsa, uno strumento di sussistenza e di accesso al potere, pregiudicava inevitabilmente la credibilità delle notizie. Se da ciò emerge fortemente il dato dell’imperfezione dei sistemi di informazione della prima età moderna, d’altro canto, nel nostro caso, i rapporti tra spie greche e papato portano alla luce fattori inaspettati nel complesso 124 Cfr. A PROSPERI, Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Torino, Einaudi, 1996.

Page 45: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

48

rapporto tra la minoranza religiosa greco-ortodossa di Napoli e la maggioranza cattolica. In un contesto più ampio, ciò potrebbe suggerire, da parte di minoranze religiose ed esiliati nella prima età moderna, una certa dinamicità politica, o quantomeno una non del tutto prevedibile capacità di dialogare con il potere, o, per meglio dire, con i poteri, sia politici che religiosi.

Page 46: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

49

Fonti inedite Archivio Apostolico Vaticano

Armadio XLV: 4, 5 Fondo Borghese I: 380, 895, 910, 923

Fondo Borghese II: 122, 124, 395, 399, 426 Segr. Stato, Principi: 185 Segr. Stato, Particolari: 172, 174, 175 Biblioteca Apostolica Vaticana Bonc. E 48, Bonc. E 49, Urb.lat. 1076/2, Bibliothèque nationale de France

Turc 130

Fonti edite BARZAZI A. (ed.), Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli, III, Dispacci (27 maggio 1597 – 2 novembre 1604), Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1991 BELTRANO O., Descrittione del Regno di Napoli diviso in dodici provincie, Napoli, 1671 (ed. an. Bologna, Forni, 1969) DE BEAUVAU H., Relation journalière du voyage du Levant, Toul, Du Bois, 1608 DE TESTA I. (ed.), Recueil des traités de la Porte Ottomane avec les puissances étrangères, I, Paris, Amyot, 1864 FASSINA M. (ed.), Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli, I, Relazioni, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1992

Page 47: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

50

GIORDANO S. (ed.), Le istruzioni generali di Paolo V ai diplomatici pontifici (1605-1621), 1, Tübingen, Max Niemeyer, 2003 MAULUCCI V. (ed.), Nunziature di Napoli, IV, Roma, Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea, 2008 MEOLA, G. V., Delle istorie della chiesa greca in Napoli esistente, Napoli, Vincenzo Mazzola, 1790 NAIMA M., Annals of the Turkish Empire, I, a cura di Charles Fraser, London, Oriental Translation Fund, 1908 ODORICO P. (ed.), Le codex B du monastère Saint-Jean-Prodrome (Serrès), B, XVe-XIXe siècles, Paris, Editions de l’Association Pierre Belon, 1998 ODORICO P. (ed.), Conseils et mémoires de Synadinos, prêtre de Serrès en Macédonie (XVIIe Siècle) (Textes, documents, études sur le monde byzantin, néohellénique et balkanique, I), Paris, Editions de l’Association Pierre Belon, 1996 ODORICO P. (ed.), Mémoire d’une voix perdue. Le cartulaire de la métropole de Serrès 17e-19e siècles (Documents et recherches sur le monde byzantin néohellénique et balkanique, XVI), Paris, Éditions de l’EHESS, 1994 SAVARY DE BRÈVES F., (ma J-B. Vinois de Bavon), Relation des voyages de Monsieur de Breves, tant en Grece, Terre Saincte et Aegypte, qu’aux Royaumes de Tunis et Arger, Paris, Gasse, 1628

Page 48: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

51

Bibliografia ÁGOSTON G., Information, ideology, and limits of imperial policy. Ottoman grand strategy in the context of Ottoman-Habsburg rivalry, in The Early Modern Ottoman Empire. A Reinterpretation, a cura di V. Aksan – D. Goffman, Cambridge, Cambridge University Press, 2007, pp. 75-103 AMBRASI D., In margine all’immigrazione greca nell’Italia Meridionale nei secoli XV e XVI. La comunità greca di Napoli e la sua chiesa, in «Asprenas», VIII (1961/2), pp. 156-185 ANGIONE E., Il papato e l’Impero ottomano. Comunicazione, diplomazia e politica nel primo XVII secolo, Roma, Tesi di dottorato, 2019 BELLI C., La comunità greca a Napoli. Una cerniera del Mediterraneo fra oriente e occidente, in Integrazione ed emarginazione. Circuiti e modelli: Italia e Spagna nei secoli XV-XVIII, a cura di L. Barletta, Napoli, Cuen, 2002, pp. 453-483 BRUMMETT P., Ottoman Seapower and Levantine Diplomacy in the Age of Discovery, Albany, State University of New York Press, 1994 BUNES IBARRA M. A., El control de la información del mediterráneo desde Nápoles y Sicilia en la época de Felipe III, in Centros de poder italianos en la monarquía hispánica (siglos XV-XVIII), I, a cura di J. Martínez Millán – M. Rivero Rodríguez, Polifemo, Madrid, 2010, pp. 351-374

Page 49: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

52

BUNES IBARRA M. A., La defensa de la cristiandad; las armadas en el mediterráneo en la edad moderna, in «Cuadernos de Historia Moderna. Anejos», 5, 2006, pp. 77-97 CANOSA R., Storia del Mediterraneo nel Seicento, Roma, Sapere 2000, 1997 CARNICER C. – MARCOS J., Espías de Felipe II: Los servicios secretos del Imperio español, Madrid, La Esfera de los libros, 2005 CASILLAS PÉREZ A. (ed.), Un mar de noticias. Comunicación, redes de información y espías en el Mediterráneo (ss. XVI-XVIII), Alcalá, e-libros Mediterráneo, 2017 COLAPIETRA R., Abruzzo 1550-1620. “Convivere” col Turco, in «Archivio storico per le Provincie Napoletane», 110 (1992), pp. 47-94 CONIGLIO G., I Viceré spagnoli di Napoli, Napoli, Fausto Fiorentino, 1967 CONIGLIO G., Il viceregno di Napoli nel sec. XVII. Notizie sulla vita commerciale e finanziaria secondo nuove ricerche negli archivi italiani e spagnoli, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1955 CORRAL A., Unas conspiraciones contra el sultán turco en tiempo de Felipe II, in «Simancas, Estudios de historia moderna», 1 (1950), pp. 383-415

Page 50: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

53

DE VIVO F., Patrizi, informatori, barbieri. Politica e comunicazione a Venezia nella prima età moderna, Milano, Feltrinelli, 2012 DOOLEY B. (ed.), The dissemination of News and the Emergence of Contemporaneity in Early Modern Europe, Farnham, Ashgate, 2010 DURSTELER E., Sex and Transcultural Connections in Early Modern Istanbul, in «Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 84/2 (2018), pp. 498-512 DURSTELER E., Venetians in Constantinople. Nation, Identity, and Coexistence in the Early Modern Mediterranean, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 2006 FLORISTÁN J. M., Sociedad, economía y religión en las comunidades griega y albanesa de Nápoles y Sicilia: nuevos documentos inéditos, in in «Erytheia», 37 (2016), pp. 127-204 FLORISTÁN J. M., Jerónimo Combis. Capitán de estradiotes y superintendente general del servicio español de espionaje en Nápoles, in «Erytheia», 36 (2015), pp. 151-192 FLORISTÁN J. M., Nuevos apuntes sobre el proceso de Julio César Santamaura. El tratado Legatus latro de Caspar Schoppe, in «Erytheia», 33 (2012), pp. 165-193 FLORISTÁN J. M., Julio César Santamaura (1577-25.VIII.1618). Corrector et scriptor de la Biblioteca Vaticana. Proceso y ejecución por espionaje, in «Νἐα Ῥώµη», 5 (2008), pp. 425-454

Page 51: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

54

FLORISTÁN J. M., Mendicantes atonitas en la corte de Felipe III (1602-1620), in «Erytheia», 27 (2006), pp. 137-165 FLORISTÁN J. M., Fuentes para la política oriental de los Austrias: la documentación griega del Archivo de Simancas (1571-1621), 2 voll., León, Universidad de León - Servicio de Publicaciones, 1988 FOSI I., Rituali della parola. Supplicare, raccomandare e raccomandarsi a Roma nel Seicento, in Forme della comunicazione politica in Europa nei secoli XV-XVIII. Suppliche, gravamina, lettere, a cura di C. Nubola – A. Würgler, Bologna, Il Mulino, 2004, pp. 329-349 FRAZEE, C. A., Catholics and Sultans. The Church and the Ottoman Empire 1453-1923, Cambridge, Cambridge University Press, 1983 GACHET D’ARTIGNY M., Nouveaux Mémoires d’histoire, de critique et de littérature, IV, Paris, Debure, 1751 GHOBRIAL J.-P., The Whispers of Cities. Information Flows in Istanbul, London & Paris in the Age of William Trumbull, Oxford, Oxford University Press, 2013 GIURA V., Storie di minoranze. Ebrei, greci albanesi nel Regno di Napoli, Napoli, Edizioni Scientifiche italiane, 1984 GUENEAU V., Brèves, in «Mémoires de la Société Académique du Nivernais», I (1886), pp. 61-99 GUIGNARD DE SAINT-PRIEST F.-E., Mémoires sur l’ambassade de France en Turquie, Paris, Ernest Leroux, 1877

Page 52: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

55

GÜRKAN E. S., L’idra del sultano. Lo spionaggio ottomano nel Cinquecento, in «Mediterranea ricerche storiche», 38 (2016), pp. 67-98 GÜRKAN E. S., The Efficacy of Ottoman Counter-Intelligence in the 16th Century, in «Acta Orientalia Academiae Scientiarum Hungaricae», 65 (2012), pp. 1-38 GÜRKAN E. S., Espionage in the 16th Century Mediterranean, Tesi di Dottorato, Georgetown University, 2012 HAMILTON A., François Savary de Brèves, in Christian-Muslim Relations: a Bibliographical History, 9, Western and Southern Europe (1600-1700), Leiden, Brill, 2017, pp. 415-422 HASSIOTIS I., Tendiendo puentes en el Mediterráneo. Estudios sobre las relaciones hispano-griegas (ss. XV-XIX), Granada, Centro de Estudios Bizantinos, Neogriegos y Chipriotas, 2008 HASSIOTIS I., Spanish Policy Towards the Greek Insurrectionary Movements of the Early Seventeenth Century, in Actes du IIe congrès international des études du Sud-Est Européen, 3, Atene, AIESEE, 1978, pp. 313-329 HASSIOTIS I., Venezia e i domini veneziani tramite di informazioni sui Turchi per gli Spagnoli nel sec. XVI, in Venezia centro di mediazione tra oriente e occidente (secoli XV-XVI). Aspetti e problemi, Atti del II Convegno internazionale di storia della civiltà veneziana promosso e organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini, dal Centro Tedesco di Studi Veneziani, dall’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Post-Bizantini, 3-6

Page 53: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

56

ottobre 1973, a cura di H.-G. Beck - M. Manoussacas - A. Pertusi, Firenze, Olschki, 1977, pp. 117-136 HASSIOTIS I., La comunità greca di Napoli e i moti insurrezionali nella penisola balcanica meridionale durante la seconda metà del XVI secolo, in «Balkan Studies», 10 (1969/2), pp. 279-288 HOFMANN G., Griechische Patriarchen und römische Päpste. Untersuchungen und Texte, (Orientalia Christiana, XXV-2), Roma, Pontificio Istituto per gli Studi Orientali, 1932 IORDACHI C., Moldavia and Wallachia’s “Greek Question”, in Entangled Histories of the Balkans. Volume One: National Ideologies and Language Policies, a cura di R. Daskalov – T. Marinov, Leiden-Boston, Brill, 2013, pp. 67-148 JENSEN D. L., The Ottoman Turks in Sixteenth Century French Diplomacy, in «The Sixteenth Century Journal», 16 (1985), pp. 468-469 KAPLAN B., Divided by Faith. Religious Conflict and the Practice of Toleration in Early Modern Europe, Cambridge, Belknap, 2007 LA CAVA A., Il sacco turchesco di Manfredonia nel 1620, in «Archivio storico per le Provincie Napoletane», 65 (1940), pp. 66-104 LUCA C., Influssi occidentali sull’atteggiamento politico di alcuni principi dei Paesi Romeni nei secoli XVI e XVII, in «Quaderni della Casa Romena di Venezia», 2 (2002), pp. 103-119

Page 54: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

57

LUTZ G., CARAFA, Decio, in DBI, XIX, 1976 MADDRELL P. - MORAN C. - IORDANOU I. – STOUT M. (eds.), Spy Chiefs, 2, Intelligence Leaders in Europe, the Middle East, and Asia, Washington, Georgetown University Press, 2018 MAFRICI M., Tra Cristianità e Islam: città mediterranee crocevia di uomini nel Sei-Settecento, in Mediterraneo delle città. Scambi, confronti, culture, rappresentazioni, a cura di F. Salvatori, Roma, Viella, 2008, pp. 55-82 MILLER P. N., Peiresc’s Mediterranean World, Cambridge, Harvard University Press, 2015 MOCHON J., Le Consulat Général de France à Jérusalem. Aspects historiques, juridiques et politiques de ses fonctions, in «Annuaire Français de Droit International», 42, 1996, pp. 929-945 MUSI A., La comunità greca di Napoli in età moderna, in «Rassegna Storica Salernitana», 23 (1995), pp. 185-201 ODDY N., Crusade or cooperation? Savary de Brèves’s treatises on the Ottoman Empire, in «The Seventeenth Century», 34, 2019, pp. 143-157 ODORICO P., Le prix du ciel: donations et donateurs a Serres (Macedoine) au XVIIe siècle, «Balcanica», XVII (1996), pp. 21-44 OHME H., Jeremias II, in Religion in Geschichte und Gegenwart, 4, Tübingen, Mohr Siebeck, 2001, p. 423

Page 55: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

58

PANAITE V., French Capitulations and Consular Jurisdiction in Egypt and Aleppo in the Late Sixteenth and Early Seventeenth Centuries, in Well-Connected Domains. Towards an Entangled Ottoman History, Leiden, Brill, 2014, pp. 71-87 PANAITE V., A French Ambassador in Istanbul, and his Turkish Manuscript on Western Merchants in the Ottoman Mediterranean (late 16th and early 17th Centuries, in «Revue des études sud-est européennes», XLII (2004), pp. 117-132 PERIATI P., Approccio, metodi e canali di reperimento delle informazioni del nunzio Antonio Caetani alla corte di Filippo III. Appunti sul caso della spia Giulio Cesare Santamaura, in Un mar de noticias. Comunicación, redes de información y espías en el Mediterráneo (ss. XVI-XVIII), a cura di Á. Casillas Pérez Alcalá, e-libros Mediterráneo, 2017, pp. 16-29 PETITCLERC I., François Savary de Brèves, ambassadeur de Henri IV à Constantinople (1585-1605). Diplomatie française dans l’Empire ottoman et recherche orientaliste, Tesi di dottorato, Université Paris IV, 1988 PETITJEAN J., L’intelligence des choses. Une histoire de l'information entre Italie et Méditerranée (XVIe-XVIIe siècles), Roma, École française de Rome, 2013 PIZZORUSSO G., Reti informative e strategie politiche tra la Francia, Roma e le missioni cattoliche nell’impero ottomano agli inizi del XVII secolo, in I Turchi, il Mediterraneo, e l’Europa, a cura di G. Motta, Milano, Franco Angeli, 1998, pp. 212-231

Page 56: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

59

PONCET O., La France et le pouvoir pontifical (1595-1661). L’esprit des institutions, Roma, École française de Rome, 2011 POUMARÈDE G., Pour en finir avec la Croisade. Mythes et réalités de la lutte contre les Turcs aux XVIͤ et XVIIIIͤ siècles, Paris, Puf, 2009 (2004) PRETO P., Informazione pubblica e informazione segreta nell’Europa dell’età moderna, in El Poder y sus manifestaciones. Miradas desde España e Italia, Madrid, Vision Libros, 2016, pp. 151-182 PRETO P., I servizi segreti di Venezia, Milano, Il Saggiatore, 1994 PRODI P., Il sovrano pontefice, Bologna, Il Mulino, 2013 (1982) REINHARD W., Amici e creature. Micropolitica della Curia romana nel XVII secolo, in «Dimensioni e problemi della ricerca storica», 2 (2001), pp. 59-78 RIGAULT A., Savary de Lancosme. Un épisode de la Ligue a Constantinople (1589-1593), in «Revue d’histoire diplomatique», 16 (1902), pp. 522-578 RIVERO DE TORREJÓN A., Álvaro de Bazán y Benavides, in Diccionario Biográfico electrónico, Real Academia de la Historia, 2010, < http://dbe.rah.es/biografias/8241/alvaro-de-bazan-y-benavides> (ultima consultazione: 11-12-2019) ROTHMAN N., Brokering Empire. Trans-Imperial Subjects between Venice and Istanbul, Ithaca, Cornell University Press, 2014

Page 57: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

60

RUIU A., Conflicting Visions of the Jesuit Missions to the Ottoman Empire, 1609-1628, in «Journal of Jesuit Studies», 1 (2014), pp. 260-280 RUNCIMAN S., The Great Church in Captivity, Cambridge, 1985 (1968) SANTUS C., Trasgressioni necessarie. Communicatio in sacris, coesistenza e conflitti tra le comunità cristiane orientali (Levante e Impero Ottomano, XVII-XVIII secolo), Roma, École française de Rome, 2019 SERRICCHIO C., Il sacco turco di Manfredonia nel 1620 in una relazione inedita, in «Archivio storico pugliese», 40 (1987), pp. 197-255 SOLA E., Los que van y vienen. Información y fronteras en el Mediterráneo clásico del siglo XVI, Alcalá de Henares, UAH, 2005 SOLA E., La frontera mediterránea y la información. Claves para el conocimiento del turco a mediados del siglo XVI, in L'Empire ottoman dans l'Europe de la Renaissance, a cura di A. Servantie, Leuven, Leuven University Press, 2005 SOLA E., Moriscos, renegados y agentes secretos españoles en la época de Cervantes, in «OTAM», 4 (1993), pp. 331-362 SOLA E. - DE LA PEÑA J. F., Cervantes y la Berbería. Cervantes, mundo-berberisco y servicios secretos en la época de Felipe II, Madrid, Fondo de Cultura Económica, 1996

Page 58: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

61

SOLA E. – VARRIALE G. (eds.), Detrás de las apariencias. Información y espionaje (siglos XVI-XVII), Alcalá de Henares, UAH, 2015 TENENTI A., Naufrages, corsaires et assurances maritimes à Venise, 1592-1609, Paris, Éditions de l'EHESS, 1959 TERPSTRA N., Religious Refugees in the Early Modern World. An Alternative History of the Reformation, Cambridge, Cambridge University Press, 2015 THUILLIER G., Un “politique” au XVIIe siècle: Savary de Brèves (1560-1628), in «La Revue administrative», 62 (2009), pp. 124-129 TODOROVA O., The Ottoman state and its Orthodox Christian subjects. The legitimistic discourse in the seventeenth-century «Chronicle of Serres» in a new perspective, in «Turkish Historical Review» 1 (2010), pp. 86-110 TÜRKÇELIK E., İspanya, Fransa ve Osmanlı: Jacques Savary de Lancosme'nin İstanbul'dan Roma'ya Mektupları (1590-1592), in «Kebikeç İnsan Bilimleri İçin Kaynak Araştırmaları Dergisi», 40 (2015), pp. 291-308 TÜRKÇELIK E., El Imperio Otomano y la política de alianzas: las relaciones franco-otomanas en el tránsito del siglo XVI al XVII, in «Hispania», 249 (2015), pp. 39-68 VARRIALE G. (ed.), ¿Si fuera cierto? Espías y agentes en la frontera, a cura di G. Varriale, Alcalá de Henares, UAH, 2018

Page 59: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

62

VARRIALE G., Lo spionaggio sulla frontiera mediterranea nel XVI secolo: la Sicilia contro il sultano, in «Mediterranea ricerche storiche», 38 (2016), pp. 447-516 VARRIALE G., Exiliados griegos en una capital de la frontera mediterránea, in Los exiliados del rey de España, a cura di J. J. Ruiz Ibáñez – I. G. Pèrez Tostado, Madrid, FCE, Red Columnaria, 2015, pp. 185-206 VARRIALE G., Un covo di spie: il quartiere greco di Napoli, in Identità e frontiere. Politica, economia e società nel Mediterraneo (secc. XIV-XVIII), a cura di L. J. Guia Marín – M. G. R. Mele - G. Tore, Milano, Franco Angeli, 2015, pp. 47-62 VARRIALE G., Arrivano li Turchi. Guerra navale e spionaggio nel Mediterraneo (1532-1582), Novi Ligure, Città del Silenzio, 2014 VISCEGLIA M. A., La biblioteca tra Urbano VII (15-27 settembre 1590) e Urbano VIII (1623-1644). Cardinali bibliotecari, custodi, scriptores, in La Vaticana nel Seicento (1590-1700). una biblioteca di biblioteche (Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, 3), a cura di C. Montuschi, Città del Vaticano, BAV, 2014, pp. 77-121 VISCEGLIA M. A., The International Policy of the Papacy. Critical Approaches to the Concepts of Universalism and Italianità, Peace and War, in Papato e politica internazionale nella prima età moderna, a cura di M. A. Visceglia, Roma, Viella, 2013 WILLIAMS W., “On a coustume de dire”. Narrative Habits on the Journey East (1550-1615), in Eastern Voyages, Western

Page 60: Anno 3, numero 2, marzo 2020-14-73€¦ · Microstrategia ed esilio Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364

Microstrategia ed esilio

Viaggiatori. Circolazioni scambi ed esilio, Anno 3, Numero 2, marzo 2020 ISSN 2532-7623 (online) – ISSN 2532–7364 (stampa)

63

Visions, a cura di M. Topping, Bern, Peter Lang, 2004, pp. 69-89 YEROLYMPOS A., Siroz, in Encyclopaedia of Islam, Second Edition, Brill, Leiden, 2012, <http://dx.doi.org/10.1163/1573-3912_islam_SIM_7068> (ultima consultazione: 12-12-2019). ZAHRNT, Serrai, in Griechenland. Lexicon der historischen Stätten. Von der Anfängen bis zur Gegenwart, a cura di S. Lauffer, Monaco, Beck, 1989, pp. 612-613 ZEMON DAVIS N., Trickster Travels. A Sixteenth-century Muslim between Worlds, London, Faber and Faber, 2006