Anno 1 n° 2.ppt [modalità compatibilità] · SALTO PER LA GIOIA GIOCO CON I MIEI DONI Classe 1...

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Pi@net@ Scuol@ DICEMBRE 2008 Numero 2 Istituto Comprensivo Chignolo Po-Dirigente Scolastico Dott.Antonello Risoli IL GIORNALINO DELLA SCUOLA PRIMARIA DI CHIGNOLO PO 1 Sono una biblioteca scolastica con pochi libri rispetto al numero delle idee che circolano tra mente e cuore delle persone che da me trovano dimora, alcune per brevi periodi, altre molto più a lungo. Alcuni dei miei utenti vanno e vengono, con indecisione e timore, altri convinti che non c'è nulla che io possa insegnare loro, poiché sanno già tutto.Questi ultimi hanno un comportamento vampiresco verso i libri che custodisco, e, pur dando a vedere di sottovalutarli, vorrebbero appropriarsi per sempre di essi! Che infinita pazienza si deve avere con gli umani. Io per fortuna sono solo una stanza, piccola, ma pur sempre una stanza, con due grandi finestre e quattro scaffali colorati. Mi accorgo del tempo che passa e delle stagioni da ciò che si accumula sui vetri delle mie finestre. In primavera gli escrementi delle rondini; in estate, attraverso le finestre aperte, mi raggiungono mosconi, vespe e farfalle; in autunno le gocce di pioggia mi allietano con il loro ticchettio sui vetri delle finestre; in inverno nuvole grigio-azzurre e il buoi quasi mi soffocano. Però basta che qualcuno apra un libro o tappezzi le mie pareti di poesie o immagini che parlano di arte o di vita, che mi animo, che esisto, stimolando quello che chiamano PENSIERO. CERCASI LIBRI Da questo anno scolastico è attiva nella nostra scuola una Biblioteca scolastica. I libri a disposizione degli alunni sono circa 700 e sarebbe nostra intenzione incrementare il numero dei volumi con nuovi acquisti o donazioni. Chiediamo quindi a voi: “SE AVETE DEI LIBRI CHE NON UTILIZZATE O NON SAPETE DOVE RIPORRE,SAPPIATE CHE NELLA BIBLIOTECA DELLA NOSTRA SCUOLA TROVEREBBERO SICURAMENTE POSTO!!! Le insegnanti PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com

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Pi@net@ Scuol@DICEMBRE 2008

Numero 2

Istituto Comprensivo Chignolo Po-Dirigente Scolastico Dott.Antonello Risoli

IL GIORNALINO DELLA SCUOLA PRIMARIA DI CHIGNOLO PO

1

Sono una biblioteca scolastica con pochi libri rispetto al numero delle idee che circolano tra mente e cuore delle persone che da me trovano dimora, alcune per brevi periodi, altre molto più a lungo. Alcuni dei miei utenti vanno e vengono, con indecisione e timore, altri convinti che non c'è nulla che io possa insegnare loro, poiché sanno già tutto.Questi ultimi hanno un comportamento vampiresco verso i libri che custodisco, e, pur dando a vedere di sottovalutarli, vorrebbero appropriarsi per sempre di essi! Che infinita pazienza si deve avere con gli umani. Io per fortuna sono solo una stanza, piccola, ma pur sempre una stanza, con due grandi finestre e quattro scaffali colorati. Mi accorgo del tempo che passa e delle stagioni da ciò che si accumula sui vetri delle mie finestre. In primavera gli escrementi delle rondini; in estate, attraverso le finestre aperte, mi raggiungono mosconi, vespe e farfalle; in autunno le gocce di pioggia mi allietano con il loro ticchettio sui vetri delle finestre; in inverno nuvole grigio-azzurre e il buoi quasi mi soffocano. Però basta che qualcuno apra un libro o tappezzi le mie pareti di poesie o immagini che parlano di arte o di vita, che mi animo, che esisto, stimolando quello che chiamano PENSIERO.

CERCASI LIBRIDa questo anno scolastico è attiva nella nostra scuola una Biblioteca scolastica. I libri a disposizione degli alunni sono circa 700 e sarebbe nostra intenzione incrementare il numero dei volumi con nuovi acquisti o donazioni.Chiediamo quindi a voi: “SE AVETE DEI LIBRI CHE NON UTILIZZATE O NON SAPETE DOVE RIPORRE,SAPPIATE CHE NELLA BIBLIOTECA DELLA NOSTRA SCUOLA TROVEREBBERO SICURAMENTE POSTO!!!

Le insegnanti

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UN PRESIDE…UNA SCUOLA SERIAIntervista al Preside dell’Istituto Comprensivo di Chignolo Po

Dott.Antonello Risoli

1-Cosa significa essere Preside di un Istituto Comprensivo?

Significa lavorare molto,avere tante responsabilità ma avere anche grandi soddisfazioni e gioie.

2-Che scuola ha frequentato dopo la terza media?

Ho frequentato l’Istituto Magistrale “Colombini”a Piacenza e in seguito l’Università cattolica a Milano.

3-Che tipo di studente era?

Ero un bravo studente,avevo voti molto belli e avevo 10 in comportamento. Quando mia mamma andava a

colloquio con i professori ,tornava a casa sempre contenta. Ricordo un’unica insufficienza in latino:un 5.

4-Le nostre maestre ci hanno detto che prima Lei era un insegnante .Ci racconti…

Ho insegnato dal 1985 al 2002. Ho tanti ricordi belli di quel periodo. Ricordo però con gioia gli spettacoli teatrali

che,insieme ai miei alunni,abbiamo inscenato al teatro Verdi di Castel San Giovanni.

5-Tornerebbe a fare il maestro?

Sì,ma non perché non mi piaccia fare il Preside,ma perché lavorare con voi da grandi soddisfazioni.

6-Cosa vorrebbe cambiare nella nostra scuola?

Vorrei cambiare la struttura. Vorrei “una scuola nuova”,con aule grandi,muri colorati,arredi nuovi,una biblioteca

molto più grande,un laboratorio d’informatica,un’aula video e una palestra adatta a praticare ogni tipo di sport.

Spero vivamente che il Sindaco la faccia costruire proprio così!

L’unica che cosa che non cambierei sono le vostre maestre.

7-Pensa di restare il Preside del nostro Istituto per tanti anni?

Penso di restare il vostro Preside almeno fino a quando voi non terminerete la Scuola Primaria,quindi per un paio

d’anni sicuramente.

8-Che rapporto ha con i docenti?

Ascoltare le persone è molto importante. Io infatti ascolto tutti ma purtroppo non si può andare d’accordo con

chiunque. Ci sono insegnanti con i quali sono più in sintonia,parlo,discuto e organizzo,ed altri che a volte mi

fanno arrabbiare. Passata l’arrabbiatura, però, parlo e saluto ancora tutti. L’importante è mantenere il rispetto nei

confronti di ogni persona.

9-La professione di Preside è per Lei una vocazione o solo un lavoro?

E’ sicuramente una vocazione .Ho sempre detto che avrei fatto per tutta la vita il maestro o il Preside. Se ci

penso non saprei quale altro lavoro mi sarebbe piaciuto fare se non avessi avuto la possibilità di fare il maestro

e poi di diventare Preside.

10-Che tipo è fuori dalla scuola?

Bisognerebbe chiederlo agli altri,comunque mi sembra di essere una persona simpatica,disponibile e aperta al

dialogo con tutti.

11-Ha degli hobby o delle passioni particolari?

Disegnare,dipingere miniature del periodo medievale e giocare a calcetto.

-Intervista effettuata dagli alunni delle classi terza A e B

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Rivisitando un testo poetico di ROBERTO PIUMINI,gli alunni di classe seconda

diventano poeti soffermandosi sul significato religioso del Natale.

Divento poeta per fare Natale

Si prende una N come “Notte Santa”, “Nataività”;

poi si prende una A come “Annuncio dell’angelo a i pastori”;

poi si prende un T come “Tempo in cui si compie la profezia del Messia”;

poi si prende una A come “Asinello che scalda Gesù Bambino”;

poi si prende una L come “Luce nel mondo”, “Letizia del cuore”;

poi si prende una E come “Epifania con i doni dei Re Magi”;

Poi si mettono insieme e……senza odio,senza guerra

Con la gioia in fondo al cuoresia gloria in cielo e pace in terra

E per tutti ci sia amore!

BUON NATALE-Classe seconda-

LA STORIA DEL PICCOLO ABETEMancava una settimana a Natale e la foresta di abeti era coperta da una scintillante cappa di neve.Morindo,un giovane abete,guardava con ammirazione gli alberi più vecchi.

“Oh,no”disse Morindo”sono di nuovo quegli orribili tagliaboschi con le loro seghe!”.Per tutto il giorno la foresta risuonò di quel sinistro rumore.

Quella stessa notte gli alberivennero consegnati la mercato.“Diventeremo alberi di Natale”La gente faceva la coda per comperare Morindo,ma non era in vendita,perché il signor Rossetti se ne serviva solo per attirare i clienti.

Morindo piangeva disperato:”La mia vita è finita!”diceva.Ma Enrico,un bravissimo scultore,scorse il povero abete tra i rifiuti e lo portò a casa sua.Per mesi lo segò,lo intagliò e lo lucidò fino a farne una splendida statua in legno!Ancora oggi al Museo d’Arte tutti ammirano Morindo,che ora è veramente felice,perché nessuno lo butterà via.

-Classe 1/A e 1/B

CRUCIVERBA NATALIZIO IDEATO DAGLI ALUNNI DELLE CLASSI

PRIME

RRRRRRRR AAACEP O R A

M A R I A

C O M E T A

A N G E L O

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A NATALE IO…

SOGNO I DONI PREGO GESU’ BAMBINO

DEVO ESSERE PIU’ BRAVO ASPETTO LA NEVE

SALTO PER LA GIOIA GIOCO CON I MIEI DONI

Classe 1/A e 1/B

Un po’di storia del presepe

La più antica raffigurazione del presepe della quale si abbiadocumentazione è quella che si conserva a Roma, nella Basilicadi S. Maria Maggiore. Si tratta di una grandissima opera d’artescolpita verso la fine del 1200 da Arnolfo di Cambio. Fin dal Vsecolo nella Basilica vi era una semplice scultura in legno dellaNatività e dal VII secolo, secondo la tradizione, vi è custodita laculla di Gesù Bambino, costruita da San Giuseppe durante lafuga in Egitto e formata da cinque assicelle di legno scuro.Per quanto riguarda la rappresentazione con le statuine delpresepe, sembra che sia stata la Regina Sancia, moglie diRoberto D’Angiò re francese di Napoli, che la fece allestire per laprima volta in Europa.Da allora i presepi napoletani hanno avuto grande tradizione efama nel mondo. Essi vennero realizzati in gesso, stucco o legnoed ambientati nei luoghi di vita quotidiana del popolo napoletano.Il più bel presepe di questa tradizione si trova nella Reggia diCaserta, nella Sala degli Specchi.Gli altri popoli cattolici adattarono, sull’esempio napoletano, laraffigurazione del presepe all’ambiente ed ai loro costuminazionali. Ecco perché in Olanda, per esempio, accanto allacapanna vi è un mulino a vento e in Finlandia il Bambin Gesùdorme dentro un igloo.

Classe 4/A e 4/B

GIOCHIAMO INSIEMEClasse prima

D O N IA M O R

EF E L I TI

II

CA

A AA’

A’C L O

E

RL L E

E EG R

G N R O S T

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GITA AL CENTRO SPORTIVO “LA TORRETTA”

Giovedì 2 e venerdì 3 ottobre siamo andati in gita al Centro Sportivo “La Torretta”DI Borgo Priolo con le maestre Mara,Carle,Amedea ed il Preside.Appena arrivati abbiamo conosciuto i nostri animatori:Vivivana,Titta ed Alberto.Dopo esserci divisi in due gruppi abbiamo praticato il tiro con l’arco e l’equitazione.Nel pomeriggio,dopo aver pranzato al self-service,siamo andati nel meleto a raccogliere le mele,con le quali abbiamo preparato una dolcissima marmellata che abbiamo gustato per merenda su delle fette di pane.In attesa di cenare,abbiamo giocata nella sala da ping-pong e dopo cena abbiamo festeggiato il compleanno del nostro amico Samuele.La serata è terminata con alcuni balli in discoteca con le nostre maestre.Il venerdì mattina,dopo aver fatto un po’ di ginnastica,abbiamo effettuato una passeggiata ecologica con l’asinella Anita.Nel pomeriggio abbiamo munto Carolina e dopo aver prodotto del formaggio ,abbiamo preparato la pizza che abbiamo gustato al calduccio del forno a legna.Intorno alle 17:00 siamo andati nelle nostre camere a prendere i bagagli,e dopo averli caricati nel bagagliaio del pullman,siamo partiti per Chignolo,dove c’erano i nostri genitori ansiosi di rivederci.

-Classi terze

UN GRAZIE DI A PERSONE SPECIALIIn occasione della mia recente assenza per malattia ho potuto

constatare,ancora una volta,la MASSIMA DISPONIBILITA’ di tutte le colleghe della Scuola Primaria di Chignolo Po che,con la consueta

professionalità e serio impegno,mi hanno sostituita,senza far pesare turni non sempre ottimali in classe loro estranee.

Grazie di vero cuore!Il vostro affetto e sostegno,sia morale che materiale,mi hanno aiutata a sentirmi meglio e a superare le difficoltà con maggior coraggio e forza

d’animo.

GRAZIE,GRAZIE,GRAZIE!

Con gratitudineElda Magnani

We whis youA merry christmas

And a happy new year

Classi prime,seconde e quarte

Christmas nightRing out

The bells tonightBethlem,Bethlem

Follow the starSo bright tonight.

Classi terze

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C’E’UN

MISTERIOSOALBERELLO VENUTO

CHISSA’ DA QUALIFORESTE CHE TUTTIGLI ANNI SOTTO LE FESTE

SPUNTA N UN ANGOLO DELTINELLO.E’ INVERNOE GLIALBERI FUORI DORMONO TUTTI,

MA QUESTO AL CALDO DI CASA,DA’FIORI E DA’ FRUTTI.SON MELE LUCENTI,CRISTALLI DI NEVE,STELLINE D’OTTONE

RIMASTE SEPOLTE UN AANNO DENTRO UNASCATOLA DI CARTONE.L’ALBERO ADESSO E’ COMEUN RE VESTITO A FESTA,CHE HA PER CORONA UNA

STELLA COMETA IN CIMA ALLA TESTA.NEL BOSCO DEI RAMI,TRA DOLCI E DOLCETTI,SVOLAZZANO SENZA FINEUCCELLINI,ANGIOLETTI E LE LUCCIOLE DI MILLE LAMPADINE.QUANDO

POI VIENE LA NOTTE DELLE NOTTI LUSTRINI,STELLED’ARGENTO NELL’ALBERO CHE FA DACIELO,FORMANO UN PICCOLOFIRMAMENTO SOPRA UN PRESEPIO DISPERSO DOVE UN BAMBINO GIOCANDO,NEL GRAN SILENZIODELL’UNIVERSO

IL CALLIGRAMMA realizzato dagli alunni di classe quarta

T A AO V LR E MN N OA I N

R DE O

Stella di NataleEcco uno dei simboli di caratteristici del Natale in Italia ma anche all’estero.La Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima) è una pianta selvatica Messicana dove si sviluppa fino a 4 metri è importata e utilizzata come pianta ornamentale tipica del periodo natalizio. La Stella di Natale è caratterizzata dalla stupenda fioritura che non è rossa ma è formata da un fiore giallo circondato da cinque brattee di colore rosso. La Stella di Natale è una pianta perenne fotoperiodica e la fioritura avviene nelle giornate più corte dell’ inverno. La pianta cresce particolarmente alla luce ma la buona fioritura della stella di Natale è garantita anche da una esposizione in ambienti non troppo luminosi.Cure e manutenzione La Stella di Natale viene coltivata a una temperatura tra i 14 e i 22°, vive a temperature più basse, ma non tollera il gelo. La concimazione a base di potassio e fosforo va eseguita ogni 15 giorni per tutto il periodo invernale. Annaffiare la piante ogni 3 giorni, potare e rinvasare la Stella di Natale ogni primavera. La Stella di Natale che spesso viene buttata a fine delle festività quando comincia a perdere le foglie può essere mantenuta tutto l’ anno ponendola alla luce per tutto il periodo primaverile estivo e riponendola all’ inizio dell’ autunno in un luogo poco luminoso .RiproduzionePotete riprodurre facilmente la Stella di Natale per talea in primavera ponendo la parte recisa prima in acqua tiepida e successivamente invasata in terriccio con l’ aggiunta di ormoni radicali.

La Befana è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.Si rifà al suo aspetto la filastrocca che viene recitata in suo onore:

La Befana vien di nottecon le scarpe tutte rotte

col cappello alla romana...VIVA VIVA LA BEFANA!

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.

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La leggenda del vischioC'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. Per avere sempre piu' soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava dell’ ingenuità di alcune persone. Ma tanto a lui non importava, perché non andava mai oltre le apparenze.Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene.Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata.Cominciò a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti.Pensò che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosì perché non aveva ancora incontrato nessuno,nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. A un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì. Per tutta la notte, ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventù.Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo cominciò a piangere. Pianse così tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato.E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle.

Era nato il vischio.

CHRISTMAS TIMECHRISTMAS TIME

VIRGIN AND JESUSWITH SAINT JOSEPHAND THE COMET TO

CHRISTMAS DAYTHE-THREE-KINGSCHRISTMAS TIME

CANDLES AND CRIBS

-Classe quarta e prima

La società sportiva “100 Torri”

organizza nel comune di Chignolo Po

-Lezioni di Educazione Motoria nella Scuola Primaria

-Corso di atletica leggera il martedì e il venerdì,

dalle 17:00 alle 18:00 presso la palestra della

Scuola Secondaria di primo grado.

Per informazioni contattareGatti Laura 346-5739040

Il corso è aperto ai bambini di tutte le età

19 DICEMBRE 2008Vi aspettiamo numerosi alla Santa Messa di Natale che verrà celebrata alle ore 9:15

in Chiesa Parrocchiale.In seguito verrà aperta la mostra mercato,presso la mensa scolastica,

dove potrete acquistare oggetti natalizi realizzati dagli alunni della scuola primaria.

NON MANCATE!!!

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SCUOLE APERTE

“L’UNIONE FA LA FORZA”…mai come in questo il caso avremmo trovatoun proverbio così azzeccato.Da settembre,infatti,la collaborazione nata trale nostre Scuole,l’Amministrazione Comunalee alcune Associazioni di Chignolo,ha dato ilvia al progetto “Scuole Aperte”.Il giovedì pomeriggio,dalle 14:30 alle16:30,circa ottanta alunni si ritrovano pressola scuola primaria per partecipare allaboratorio ambientale o a quello storico.Il filone ambientale,condotto egregiamente daivolontari dell’AUSER,dal Gruppo promotoreAlberone e Bosco e dal “Gruppo Cacciatori diChignolo Po”,permette agli alunni diconoscere a fondo la flora e la fauna delnostro territorio,sia mediante lezioni teoricheche con “gite fuori porta”.Chi partecipa invece al filone ambientale hapotuto scoprire il fantastico mondo deiburattini grazie alle competenzedell’associazione “Gli amici di Guignol” e la“New Generation”.Il tutto è supervisionato dalle maestre Mara eRita,dal Professor Pinotti e dalla vicepresidePaola.Inutile dire che tutto ciò è stato un grande

SUCCESSO!!!

VI ASPETTIAMO NUMEROSI ALLO SPETTACOLO DI BURATTINI “CON LEON A SPASSO PER IL MONDO”

CHE SI TERRA’ GIOVEDI’ 18 DICEMBRE ALLE ORE 21:00 PRESSO IL SALONE DELLA SOCIETA’ OPERAIA.

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I NONNI RACCONTANO…LA SCUOLALe classi erano molto numerose:erano formate anche da 40 alunni.A volte più classi erano riunite in una sola aula con un’unica maestra.I banchi erano di legno con il sedile attaccato;sul piano d’appoggio c’era un for per inserire il calamaio e sotto un cassetto per i libri e i quaderni.In un banco trovavano posto due o anche tre bambini.Per scrivere si usava la matita oppure una cannuccia di legno con il pennino bagnato nell’inchiostro.Solo pochi avevano le matite colorate.La cartella era di tela po di cartone pressato,l’astuccio era di legno con il coperchio scorrevole.La maestra castigava i bambini picchiando una bacchetta di legno sulle mani o tirando le orecchie.I negligenti venivano mandati dietro la lavagna in ginocchio o nel “banco degli asini”in fondo all’aula.I nonni andavano a scuola cinque giorni alla settimana,mattino e pomeriggio,ma il giovedì era giorno di vacanza.Ai nonni piaceva andare a scuola perché imparavano tante cose e potevano incontrare gli amici.Molti però hanno frequentato solo le elementari,perché dovevano rimanere a casa ad aiutare i genitori nei lavori dei campi o curare i fratellini più piccoli mentre i genitori erano al lavoro.

-Classe terza-Dall’intervista ai nonni-

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Quando si dice Natale si dice anche buon cibo. Le ricette dei piatti di Natale sono molto speciali e seguono in ogni Regione antiche tradizioni. Per molti di noi il Natale è collegato a grandi banchetti di piatti prelibati, che sia per la Cena della Vigilia di Natale o per il Pranzo di Natale, in queste occasioni ci si cimenta con un vero e proprio Menù di Natale da preparare per tutta la famiglia.Vi proponiamo alcune semplici ricette per preparare un Menù di Natale degno del miglior ristorante!!

BUON APPETTITO

Pappardelle della vigilia con ricotta e noci

Ingredienti per 4 persone:

300 gr di pappardelle o maltagliati di pasta fresca all’uovo, 100 gr di ricotta fresca, 4 filetti di acciuga sott’olio, 20 gr di gherigli di noce, 2 spicchi d’aglio, 4 cucchiai d’olio d’oliva, 30 gr di Parmigiano grattugiato, sale, pepe, erbe cipollina.

Preparazione:

Sbucciate gli spicchi d’aglio e tagliateli in due.Tagliuzzate i filetti di acciuga e scaldateli assieme all’aglio in una padella con l’olio d’oliva. Lasciate soffriggere a fuoco medio finché le acciughe si disfanno e gli spicchi d’aglio diventano dorati. Nel frattempo, lessate la pasta in abbondante acqua salata. Il tempo di cottura varia a seconda del tipo di pasta usata: poco più di un minuto per pasta fresca fatta in casa a pochi minuti per quella industriale. Scartate l’aglio e aggiungete la ricotta nella padella. Spegnete il fuoco e diluite il tutto con 2 o 3 cucchiai dell'acqua di cottura della pasta. Scolate la pasta al dente e gettatela nella padella.Cospargete con il parmigiano, mescolate bene e distribuite sulla superficie le noci tritate, l’erba cipollina tagliuzzata e pepe nero macinato al momento.

Salmone ai funghiIngredienti per 4 persone:4 fette di salmone dello spessore di circa 2 cm - 250 g di prataioli - 1 spicchio di aglio - 1 ciuffo di prezzemolo - il succo di 1/2 limone - 1 mestolo di brodo, possibilmente di pesce - 1 foglia di alloro - 4 cucchiai di olio - sale e pepePreparazione:Prendete una padella in cui farete rosolare uno spicchio di aglio ben schiacciato insieme a due cucchiai di olio; unire i funghi puliti ed affettati, il succo di limone ed aggiustate di sale e pepe. Innaffiate tutto con il brodo e lasciate cuocere per 20 minuti circa, ricordandovi di aggiungere verso fine cottura, il prezzemolo tritato. Passati i 20 minuti togliete i funghi dalla padella e versate l'olio rimasto; unite l'alloro e le fette di salmone, che farete rosolare da entrambi i lati ed insaporite con una presa di sale. Quando il salmone sarà dorato, rimettete i funghi nella padella, lasciate insaporire ancora per 10 minuti e servite.Tempo di Cottura: 30'

Torrone al cioccolato Ingredienti:

4 tuorli-100 di zucchero-400 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao-200 gr di nocciole-200 gr di burro-200 gr di biscotti secchiPreparazione: Preparate uno o più stampi foderandoli con carta pergamena o fogli di alluminio.Sbattere i tuorli con lo zucchero fino a formare una crema chiara. Scottate le nocciole in acqua bollente e poi pelarle. Fatele tostarle nel forno e tritatele molto grossolanamente. Sbriciolate anche i biscotti secchi. Fondete il cioccolato in un pentolino a bagnomaria e quando è completamente fuso aggiungete pian piano la crema zucchero-tuorli.Aggiungete le nocciole, il burro, i biscotti secchi, amalgamare molto bene e versate nello stampo o negli stampi, far freddare e mettere nel frigo per un giorno intero.

La famosa ciambella di mamma RosaIngredienti:500 gr. Farina 00-100 gr. Burro-1 dl di latte-130 gr di zucchero-125 gr di uvetta-125 gr di fichi secchi-125 gr di albicocche secche-50 gr di pinoli-50 gr di nocciole sgusciate-5 uova-1 mela-1 limone non trattato-1 bustina di lievito di birra attivo secco-1 bustina di vanillina-2/3 cucchiai di marsala-cannella in polvere q.b.-sale q. b.Preparazione:Setacciate la farina in una ciotola e mescolatela al lievito di birra; aggiungete 40 gr di zucchero, 3 uova, il burro fuso tiepido, 1 cucchiaino raso di sale, la scorza di limone e la vanillina.Amalgamate il tutto e aggiungete il latte tiepido.Lavorate sulla spianatoia per 10 min. Rimettete l’impasto nella ciotola, copritelo con un canovaccio umido e lasciatelo lievitare per circa 1 ora/ 1 ora e 30 min.Intanto lasciate macerare l’uvetta nel marsala.Mescolate in una ciotola tutta la frutta secca, i pinoli, la mela a dadini, lo zucchero rimasto, una presa di cannella in polvere, 1 uovo e l’uvetta.Terminato il tempo di riposo della pasta, stendetela in una sfoglia e (30x 50 cm circa), distribuitevi il ripieno di frutta e arrotolate la pasta dal lato più lungo.Mettete il rotolo sulla placca, dopo averla precedentemente rivestita di carta forno e congiungete le estremità infilandole, leggermente, una dentro l’altra (otterrete una ciambella).Incidete la superficie della ciambella a zig zag, spennellatela con l’uovo sbattuto e cospargete il dolce con le pepite d’argento.Lasciate lievitare per 30 minuti, poi cuocete il dolce nel forno già caldo a 180° per 45 minuti circa.Guarnite il dolce con del nastro di raso natalizio e ponete al centro dei rami di agrifoglio e vischio.

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ESSERE POETI IN AUTUNNOGli alunni di classe quinta si sono scoperti poeti per voi.

LA MORTE DELLE FOGLIE

Le foglie rubate da un soffio d’ariaZitte zitte si lasciano cullare

Dalla musica del ventoAd un tratto cadonoE creano sull’erba

Un’immensa coperta dai colori vivaci.

-M.Bersani e F.Grossi

LA FOGLIA SEMOLINA

Povera Semolina!Il vento la stacca dal suo ramo!

E la fa volteggiarePrima su,poi giùSempre più giù

A l’abbandona su un mucchietto di foglie:Caldo letto di un formichino senza casa.

-F.Pizzoni e C.Meriggi

FOGLIE D’AUTUNNO

Sono stupende le foglieRosse,gialle,arancioni e marroni

Dentro vi brilla il sole.Il vento invidioso

Le strappa dal ramoE con loro volteggia nell’aria.

-E.Bertoldi

IL MAGICO BALLO DELLE FOGLIE

La foglia,come un ArlecchinoNei suoi splendidi colori,Si culla sulle ali del vento

E pian pianoBalla col magico ventoUna dolce ninna nanna.

-G.Bergonzi

AUTUNNOIl vento stacca l’ultima foglia dal ramo

Lasciandolo spoglio,Ed essa zitta zittaSi lascia cullareE danza nell’aria

Senza fare rumore.

-L.Squintani e A.Gilardoni

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Venerdì 14 novembre,noi alunni di classe terza siamo andati con le nostre maestre,il Dirigente Scolastico e il Sindaco a visitare il grattacielo Pirelli,sede della regione Lombardia.Appena scesi dal pullman siamo rimasti impressionati dall’altezza del grattacielo:non ci era mai capitato di vedere un edificio così alto!Ad attenderci c’era la Signora Patrizia che ci ha accompagnati in aula consigliare e ci ha invitato a sederci ai posti dei consiglieri regionali.Abbiamo posto delle domande ai consiglieri De Martini e Porcari che con grande disponibilità e professionalità hanno risposto alle nostre domande.Dopo essere stati loro ospiti per pranzo,siamo saliti al 26° piano ed abbiamo potuto ammirare uno splendido panorama della città di Milano. “É stata un'esperienza positiva che andrebbe sicuramente riproposta ad altre classi, anche della scuola media -dichiara il Dirigente scolastico - La visita alla sede del Consiglio regionale potrebbe essere la conclusione di un percorso pluriennale di educazione civica che porti tutti i nostri studenti a conoscere ed apprezzare i valori delle democrazia e l'importanza di un confronto politico costruttivo finalizzato al bene dei cittadini.

Grazie all'entusiasmo di insegnanti come quelle di classe terza e alla sensibilità sia dei consiglieri eletti nella provincia di Pavia che degli amministratori del comune di Chignolo Po, sono sicuro che nelle nostre scuole questo percorso potrà dare ottimi risultati”. Doverosi sono i ringraziamenti alle persone che ci hanno permesso di poter realizzare al meglio questa gita scolastica:il Consigliere Regionale De Martini,il Sindaco di Chignolo Po Antonio Bonati, il consigliere comunale di Chignolo Po Franco Vignati e il Signor Ardemagni Fabio di Miradolo Terme.

IL GRATTACIELO PIRELLI

Il famoso bastoncino della leggenda è fatto di zucchero, ha il sapore di menta ed è bianco a strisce rosse. La leggenda narra che un dolciaio lo creò per ricordare Gesù alle persone. Tale bastoncino racchiude in sé molti significati:

Il caramello (di cui è fatto il bastoncino) rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite. - La forma a "J" sta per Jesus (Gesù) oppure rappresenta la forma di un bastone da pastore (Gesù è il nostro pastore). - Il colore bianco rappresenta la purezza e l’assenza del peccato. - Le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i nostri peccati. - Le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato. - Il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell'issopo che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.

IL BASTONCINO DI ZUCCHERO

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Le renne di Babbo Natale

Non solo fanno la slitta volaree in ciel galoppano senza cadere

Ogni renna ha il suo compito specialeper saper dove i doni portare

Cometa chiede a ciascuna stellaDov’è questa casa o dov’è quella.

Fulmine guarda di qui e di làPer sapere se la neve verrà.

Donnola segue del vento la sciaSchivando le nubi che sbarran la via.Freccia controlla il tempo scrupolosoOgni secondo che fugge è prezioso.Ballerina tiene il passo cadenzato

Per far che ogni ritardo sia recuperato.Saltarello deve scalpitare

Per dare il segnale di ripartire.Donato è poi la renna postino

Porta le lettere d’ogni bambino.Cupido, quello dal cuore d’oro

Sorveglia ogni dono come un tesoro.

Quando vedete le renne volareBabbo Natale sta per arrivare.

Sapete quante e come si chiamano le renne di Babbo Natale?

Perché le comete si chiamano così?La parola cometa proviene dall’antica lingua greca: la parola Kome significava “chioma” e, quindi, cometa significa “stella con la chioma”.

Come si forma la coda delle comete?Il Sole emette dalla sua superficie un intenso “vento solare”, una corrente continua di particelle di energia che si irradiano in tutte le direzioni. E’ proprio questa corrente la responsabile della coda: essa, infatti, spinge all’indietro i gas e i detriti che compongono la scia. Anche quando la cometa, oltrepassando il Sole nella sua corsa, se ne allontana, il vento solare spinge all’indietro la coda: si ha così l’impressione che la cometa viaggi “all’indietro”.

CURIOSITA’ NATALIZIE

ANGOLINO RIFLESSIVO

Christmas is…Christmas is love and peace,Christmas is Jesus Christ’s

Birth in a hut with the ox and the donkey.

Christmas is to welcome our friends every doy

In harmony and respect

Classe quinta A

“A merry merryChristmas

For rich and for pearFor black

And for white…

-John Lennon

Classe quinta B

Dio non ci lascia brancolare nel buio;Si è mostrato come uomo.Egli è tanto grande da potersi permettereDi diventare piccolissimo.Dio ha assunto un volto umano.Solo questo Dio ci salvaDalla paura del mondo e dell’ansiaDi fronte al vuoto della propria esistenza.

-Benedetto XVI-

Le insegnanti e i collaboratori scolastici della Scuola Primaria

di Chignolo Po augurano a tutti i lettori di

“Pi@net@ Terr@” un Buon Natale eun sereno 2009.

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Noi alunni della Scuola Primaria di Chignolo Po siamo attualmente nel complesso 156. Nel corso di questi anni abbiamoavuto modo di conoscere tanti nuovi compagni che in corso d’anno si sono trasferiti nel nostro paese. Non è semprestato facile conoscersi, accettarsi e fare amicizia per motivi diversi: la difficoltà nel comprendere lingue diverse, ladifficoltà ad accettare differenti modi di vivere.Col tempo, tuttavia, abbiamo imparato a conoscerci, ad accettarci nellenostre differenze di cultura, di lingua, di colore della pelle ed abbiamo capito che nonostante tutte queste differenzesiamo tutti BAMBINI. Il fatto che ognuno di noi abbia delle capacità e delle caratteristiche diverse dagli altri non fa altroche arricchirci: ognuno ha qualcosa da insegnare agli altri ed ognuno ha qualcosa da imparare dagli altri. In occasione delNatale abbiamo messo, in particolare, in comune le tradizioni natalizie che provengono dai diversi paesi dei quali noi osemplicemente i nostri genitori sono originari. Non potendole scriverle tutte ne scriviamo solo alcune caratteristichedella Romania,del Marocco ,dell’ Egitto,del Brasile e delle Filippine.

INDIANon si festeggia il Natale ma “la festa del Dio”.In quell’occasione si accendono delle candele e si appoggiano vicino alla finestra.Le donne indossano vestiti indiani e si recitano delle preghiere insieme ai parenti.

ROMANIAAlla vigilia di Natale i bambini camminano per le strade cantando canzoni natalizie e bussano alle porte delle case per avere dolci e soldi.Qualche settimana prima di Natale,è tradizione uccidere il maiale che sarà poi mangiato durante il pranzo del 25 dicembre.Piatto tradizionale è il “sarmale”,cioè un involtino di carne di maiale ripieno di riso e avvolto in foglie d’uva e verza.Un dolce tipico è il “cosonac” che assomiglia al panettone ma è cucinato con noci,marmellata e cacao.Alla fine del pranzo i bambini aprono i regali ricevuti.

MAROCCO

Alla fine del mese di “ramadan” (nono mese) e il primo giorno del mese successivo, che è “shawwal”, si festeggia la “aid al-saghir”; è il primo giorno della fine del digiuno di Ramadan: il digiuno è uno dei cinque pilastri della religione islamica. Durante tutto il mese di Ramadan i musulmani, dal sorgere del sole fino al tramonto sono tenuti ad astenersi dal mangiare, dal bere e dal fumare e si recano in moschea più spesso, soprattutto per le preghiere di mezzogiorno e del pomeriggio. Dopo il tramonto si ritrovano tutti in famiglia attorno alla tavola e fanno un po’ di festa: solitamente mangiano la “harira”, una minestra fatta con acqua, ceci, lenticchie, sedano, prezzemolo, farina e pomodoro. Nel giorno di festa della fine di Ramadan tutti indossano vestiti nuovi, si scambiano dolciumi e si fanno gli auguri. Le scuole restano chiuse per tre giorni;

ITALIA

24 Dicembre: Vigilia di Natale Si celebra con la parentela con una cena in cui tradizionalmente non si mangia carne e che consiste di 13 portate, in cui spesso sono presenti piatti a base di pesce e verdure fritte o stufate. Si chiude con i dolci della tradizione natalizia. Dopo la cena si gioca a carte e a tombola (oppure si scambiano i regali). A mezzanotte ci si reca in chiesa per ascoltare la Santa Messa. Al termine della cerimonia religiosa, tornati a casa ci si scambiano gli auguri e i regali o si apre una bottiglia di spumante.25 Dicembre: Natale Il pranzo questo giorno sarà sostanzioso e si protrarrà fino a pomeriggio inoltrato. Alcuni scartano i regali in questa occasione invece che la notte della Vigilia.

NATALE NEL MONDO raccontato da noi

EGITTONatale viene festeggiato il 7 di gennaio, ma le celebrazioni iniziano addirittura il 25 di novembre, quando da pranzi e cene spariscono per 40 giorni sia la carne che il latte. Il "digiuno" termina la sera del 6 gennaio. Il 7 gennaio si svolgono le celebrazioni religiose (a volte trasmesse anche dalla Tv di Stato), mentre il piatto tradizionale è il Fatta, ricetta a base di carne e riso. Da alcuni anni hanno fatto la loro comparsa anche gli alberi di Natale, rigorosamente artificiali.

BRASILELa rappresentazione della nascita di Gesù Bambino è "arricchita" dalla presenza di alcuni zingari, che secondo la tradizione locale vogliono rapire Gesù. I regali ai piccoli li porta Papa Noel, versione carioca di Santa Claus. La messa di mezzanotte è seguita dal pranzo natalizio, la Ceia de Natal. Nelle più grandi città vengono innalzati grandi alberi arricchiti da centinaia di luci, e quasi dappertutto si svolgono processioni e cortei, alcuni sacri altri profani. Una delle manifestazioni più celebri è quella che si svolge allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, dove le autorità della città danno il benvenuto a Babbo Natale che arriva in elicottero…

FILIPPINELe celebrazioni natalizie qui, nel paese più cristiano di tutto il continente asiatico, cominciano assai presto. Come in altri paesi che hanno conosciuto la colonizzazione spagnola, centro di tutte le tradizione è la Misa de Gallo, la messa di mezzanotte che può durare anche fino all'alba. Numerose sono anche le rappresentazioni della Nativiità.In ogni casa delle Filippine si trovano le lanterne di Natale, lampade colorate e decorate. Piatto tipico è il Bibingka, una torta salata a base di riso e verdura, assieme al quale si beve una particolare qualità di tè, il salabat.

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La Natività di Jacopo Torriti – XIII sec.Basilica di S.Maria Maggiore, Roma

Lettura e interpretazione

La scena della Natività si sviluppa in uno spaziobidimensionale ( manca la profondità). Si notanochiaramente due zone. Una zona inferiore, la zonaterrestre, materiale, resa dal colore verde bruno delmosaico, qui sono disposte le figure di S. Giuseppe,dei pastori e delle pecore.

La grotta e Maria si elevano dalla zona materiale verso laseconda zona, immateriale,spirituale resa dall’orodelle tessere del mosaico. In questa stessa zonasono disposti gli angeli e la scena della Natività(Gesù, il bue e l’asino). Su Gesù, fuoriuscendo dauna stella a otto punte, scende un raggi di luce.

Il Bambino giace in una mangiatoia, che ha la forma di unacassa rettangolare che sta sulla soglia di untempietto. Egli ha il volto di un bambino-adulto e ilsuo capo è circondato da un nimbo doratocruciforme, quasi a sottolineare la sorte futura diGesù.

Come già accennato, la mangiatoia si trova sulla soglia diun tempietto che, per la sua forma evoca quella deitempietti dedicati alle divinità pagane. E’ evidentel’analogia: Cristo è situato nel luogo riservato aglidei. In questo mosaico, dunque, Cristo è presentatocome il Signore dei vivi e dei morti, il Figlio delDio vivente, la “Vita” venuta a portare la vita achiunque creda in Lui.

Accanto al Bambino, protesi verso di Lui, ci sono il bue el’asino. Due animali questi, il cui significatosimbolico è indicato nella metafora dell’asino(figura dei pagani) e del bue ( il popolo della leggeebraica) l’umanità che Cristo è venuto a salvare.Davanti alla grotta domina la figura d Maria, cheper le sue dimensioni, è la più grande di tutte le altrepresenti nel mosaico. Maria è infatti colei che haportato in sé Dio. Anche se è posta sulla terra, allostesso tempo sembra come sospesa, quasi non fossenella materia. E’ completamente avvolta nell’ampiomantello color porpora viola bordato d’oro chelascia intravedere la veste rossa. Solo il volto e lamano destra con cui sorregge il Bambino in ungesto che è quello delle presentazioni alle genti,sono scoperti. Sulle spalle e sulla testa si vedono trestelle. Il drappo ricamato su cui giace ne indicano ladignità regale, così come la veste rossa, il coloreriservato fin dall’antichità classica agli imperatori.Il colore viola porpora, colore degli abitisacerdotali, allude a Maria immagine della Chiesa.La verginità di Maria, poi, è espressa in riferimentoalle stelle che si trovano sulle sue spalle e sullatesta. Questo per indicare che ella è vergine prima,durante e dopo il parto.

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IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE-Insegnare la religione con l’arte-

In basso nel lato sinistro, c’è San Giuseppe. Ha il volto dianziano. E’ avvolto in un manto color rosso e ha il capocircondato da un’aureola dorata: sono elementi che ne indicano ladignità.ha la testa volta all’indietro: guarda il “Mistero” e i suosguardo è pensoso. Si nota ancora un particolare interessante: hala mano sinistra in prossimità dell’orecchio, è il gestodell’ascolto. Tutti questi elementi sono una modalità persuggerire visivamente e in maniera sintetica quanto San Giuseppeha vissuto: il tormento interiore del dubbio, il suo aprirsiall’ascolto del messaggio dell’angelo, la sua risposta nella fedealle parole dell’angelo, la sua partecipazione al mistero delconcepimento della nascita di Gesù

-Classe quinta A e B

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