Anniversario Fiamme Gialle · mini raduni - prossimi incontri ... dare agli articoli l'impostazione...

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/23/2012 Fiamme Gialle www.assofinanzieri.it - E Mail: [email protected] Ideazione e Realizzazione Grafica: Claudio Coco SANT’AGATA DI MILITELLO (ME) Inaugurata la Nuova Sezione A.N.F.I. Insieme... Anniversario Fiamme Gialle Anno XXX - N. 5 Maggio 2015

Transcript of Anniversario Fiamme Gialle · mini raduni - prossimi incontri ... dare agli articoli l'impostazione...

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SANT’AGATA DI MILITELLO (ME)Inaugurata la Nuova Sezione A.N.F.I.

Insieme...

AnniversarioFiamme Gialle

Anno XXX - N. 5 Maggio 2015

SOMMARIOM

AG

GIO

201

5

COPPIE DI FATTO SI COPPIE DI FATTO NO - LE REGOLE DELLA CONVIVENZA

di Vincenzo Ruggieri pag. 25

Avv. Mario Bacci pag. 24

RIUNIONE PRESIDENTI A.N.F.I. SICILIA E INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE DI SANT'AGATA MILITELLO

CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

pag. 4

GIORNO DELLA MEMORIA IN RICOR-DO DELLE VITTIME DEL TERRORISMO

di Giovanni Verdicchio pag. 8

GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI MARESCIALLI DELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA

pag. 11

SOLENNE GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI UFFICIALI DEL 114° CORSO “BERANE III” E DEL 13° CORSO AERONAVALE “SCUDO”

pag. 12

BENESSERE-AMBIENTE

97° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DEL DISTACCAMENTO “FOPPA”

di Ruggiero Giannino pag. 13

IL DIABETE DELL’ANZIANODott. Giulio Testa pag. 20

DIRITTO - NOTIZIE

AMIANTOSMALTIRLO SENZA DANNI PER LA SALUTE E L'AMBIENTE

a cura del dr. Marco Duspiva pag. 18

VITA ASSOCIATIVA

12° ANNIVERSARIO MONUMENTO AI CADUTI SENZA CROCE DI SAMARATE (VA)

PIEMONTETORINO

di Giuseppe Ruggieri pag. 38

IN COPERTINA

Direttore ResponsabileGiovanni Verdicchio

Vice DirettoreUmberto Fava

RedattoriAngelo Maenza - Antonio Malizia

Gaetano Guglielmi - Berardo Evangelista

CoordinatoreGiuseppe Ruggieri

Responsabile AmministrativoMarino Orfei

Addetto alla Segreteria Amministrativa Alfonso Lancia

Comitato di RedazioneUmberto Fava - Mauro Santonastaso - Antonio Zampelli - Giuseppe

Ruggieri - Mauro Giannini - Anselmo Giusti - Marco Mugnaini

Progetto Grafico e ImpaginazioneClaudio Coco

StampaPintoGraf - Via Menalca,37 - Roma

Direzione, Redazione e Amministrazione

Via Alberto Caroncini, 1900197 Roma

Tel. 06 80693830 - Fax 06 8084280Cod.Fisc. 96153870587

Conto Corrente Postale IBANIT11P 07601 03200 000065421000

GLI ARTICOLI E I MATERIALI (FOTO, DISEGNI, ETC.), INVIATI PER LA PUBBLICA-ZIONE, NON SARANNO RESTITUITI, ANCHE SE NON PUBBLICATI.LA REDAZIONE SI RISERVA IL DIRITTO DI MODIFICARE LA TITOLAZIONE E DI DARE AGLI ARTICOLI L'IMPOSTAZIONE GRAFICA RITENUTA PIÙ OPPORTUNA.LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI NEGLI ARTICOLI SONO PERSONALI E NON IMPEGNANO IN ALCUN MODO LA DIREZIONE E LA REDAZIONE DEL PERIODICO. TUTTI I DIRITTI DI PROPRIETÀ LETTERARIA E ARTISTICA SONO RISERVATI.LA DIREZIONE SI RISERVA DI AUTORIZZARE, SU RICHIESTA, EVENTUALI CON-CESSIONI PER L’UTILIZZO DEI MATERIALI PUBBLICATI.S'INFORMA CHE I DATI RIGUARDANTI I DESTINATARI DEL PERIODICO, IN CON-FORMITÀ AL D. LGS. N. 196/2003, SONO UTILIZZATI E TRATTATI, CONTENUTI IN ELENCHI CONOSCIBILI DA CHIUNQUE, ESCLUSIVAMENTE PER L'INVIO DELLA PUB-BLICAZIONE E NON SONO CEDUTI A TERZI PER ALTRO MOTIVO.

AUTORIZZAZIONERegistrazione del Tribunale di Roma

n. 40/86 del 29 gennaio 1986

Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) al n. 2294 il 28/09/2001

Sito internet:www.assofinanzieri.it

e mail:[email protected]

Consegnato per la stampa:29 maggio 2015

GORIZIA 19 APRILE 2015UN INCONTRO DI AMICIZIA E DELLA MEMORIAdi Francesco Perazza pag. 9

CRONACHE DEL DIRITTO

di Giuseppe Giuliani pag. 22

a cura di Antonio Malizia pag. 29

TRISTIAa cura di Gaetano Guglielmi pag. 36

RECENSIONI

di Donato Carlucci pag. 39

Udine, 24 Maggio 2015

ANTEPRIMA

“Fiamme Gialle”Proprietario ed Editore:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

33° CORSO - “CATINACCIO” 1965

pag. 28

BENEMERENZE

pag. 34a cura di Antonio Malizia

1

di Giuseppe Sturniolo

FRANCESCA LANCELLOTTI “EDITTO DELLA NUOVA SERVA DI DIO”

di Francesco Signorino pag. 16

CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA PRESSO LA PRESIDEN-ZA NAZIONALE

pag. 28

Nel prossimo numero...

CERIMONIA RIEVOCATIVA DELLA LIBERAZIONE DELLA PREFETTURA DI MILANO 27 APRILE 1945

pag. 7di Umberto Fava

Anniversari...

ULTIMA DI COPERTINA

RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI A.N.F.I. DELLA LOMBARDIA

di Urbano Saba pag. 10

BRENNO BRUSCANTINI - LA FARFAL-LA DEL CONERO

di Lorenzo Tizzani pag. 14

UNA TRAGEDIA MAI DIMENTICATAVal Vigezzo, 4 Gennaio 1941

di Tomaso Vitagliano pag. 15

LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI ONLINE PRECOMPILATA

di Vincenzo Ruggieri pag. 27

Mini Raduni - Prossimi incontri...

XIII CORSO “ALBERG”

50° CORSO “SASS MAOR”

di Claudio Coco

IV RADUNO NAZIONALEDI ASSOARMA

SOMMARIO

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015

COPPIE DI FATTO SI COPPIE DI FATTO NO - LE REGOLE DELLA CONVIVENZA

di Vincenzo Ruggieri pag. 25

Avv. Mario Bacci pag. 24

RIUNIONE PRESIDENTI A.N.F.I. SICILIA E INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE DI SANT'AGATA MILITELLO

CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

pag. 4

GIORNO DELLA MEMORIA IN RICOR-DO DELLE VITTIME DEL TERRORISMO

di Giovanni Verdicchio pag. 8

GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI MARESCIALLI DELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA

pag. 11

SOLENNE GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI UFFICIALI DEL 114° CORSO “BERANE III” E DEL 13° CORSO AERONAVALE “SCUDO”

pag. 12

BENESSERE-AMBIENTE

97° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DEL DISTACCAMENTO “FOPPA”

di Ruggiero Giannino pag. 13

IL DIABETE DELL’ANZIANODott. Giulio Testa pag. 20

DIRITTO - NOTIZIE

AMIANTOSMALTIRLO SENZA DANNI PER LA SALUTE E L'AMBIENTE

a cura del dr. Marco Duspiva pag. 18

VITA ASSOCIATIVA

12° ANNIVERSARIO MONUMENTO AI CADUTI SENZA CROCE DI SAMARATE (VA)

PIEMONTETORINO

di Giuseppe Ruggieri pag. 38

IN COPERTINA

Direttore ResponsabileGiovanni Verdicchio

Vice DirettoreUmberto Fava

RedattoriAngelo Maenza - Antonio Malizia

Gaetano Guglielmi - Berardo Evangelista

CoordinatoreGiuseppe Ruggieri

Responsabile AmministrativoMarino Orfei

Addetto alla Segreteria Amministrativa Alfonso Lancia

Comitato di RedazioneUmberto Fava - Mauro Santonastaso - Antonio Zampelli - Giuseppe

Ruggieri - Mauro Giannini - Anselmo Giusti - Marco Mugnaini

Progetto Grafico e ImpaginazioneClaudio Coco

StampaPintoGraf - Via Menalca,37 - Roma

Direzione, Redazione e Amministrazione

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AUTORIZZAZIONERegistrazione del Tribunale di Roma

n. 40/86 del 29 gennaio 1986

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Consegnato per la stampa:29 maggio 2015

GORIZIA 19 APRILE 2015UN INCONTRO DI AMICIZIA E DELLA MEMORIAdi Francesco Perazza pag. 9

CRONACHE DEL DIRITTO

di Giuseppe Giuliani pag. 22

a cura di Antonio Malizia pag. 29

TRISTIAa cura di Gaetano Guglielmi pag. 36

RECENSIONI

di Donato Carlucci pag. 39

Udine, 24 Maggio 2015

ANTEPRIMA

“Fiamme Gialle”Proprietario ed Editore:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

33° CORSO - “CATINACCIO” 1965

pag. 28

BENEMERENZE

pag. 34a cura di Antonio Malizia

1

di Giuseppe Sturniolo

FRANCESCA LANCELLOTTI “EDITTO DELLA NUOVA SERVA DI DIO”

di Francesco Signorino pag. 16

CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA PRESSO LA PRESIDEN-ZA NAZIONALE

pag. 28

Nel prossimo numero...

CERIMONIA RIEVOCATIVA DELLA LIBERAZIONE DELLA PREFETTURA DI MILANO 27 APRILE 1945

pag. 7di Umberto Fava

Anniversari...

ULTIMA DI COPERTINA

RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI A.N.F.I. DELLA LOMBARDIA

di Urbano Saba pag. 10

BRENNO BRUSCANTINI - LA FARFAL-LA DEL CONERO

di Lorenzo Tizzani pag. 14

UNA TRAGEDIA MAI DIMENTICATAVal Vigezzo, 4 Gennaio 1941

di Tomaso Vitagliano pag. 15

LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI ONLINE PRECOMPILATA

di Vincenzo Ruggieri pag. 27

Mini Raduni - Prossimi incontri...

XIII CORSO “ALBERG”

50° CORSO “SASS MAOR”

di Claudio Coco

IV RADUNO NAZIONALEDI ASSOARMA

22 aprile 2015, nella suggestiva cornice del Castello Gallego di Sant'Agata Militello, si è svolta la

riunione dei Presidenti delle Sezioni A.N.F.I di Sicilia, indetta dal Consigliere Nazionale S.Ten. Giuseppe Culò, con la partecipazione del Vice Presidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. (c.a.) Umber-to Fava, del Vice Segretario Generale, Gen. B. (ris) Angelo Maenza, del Presi-dente e del consiglio direttivo di Sant'Agata Militello, del vice Sindaco di Sant'Agata Militello, avv. Antonino Testa, del comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Sant'Agata Militel-lo, Ten. Alessio Alvino, dei Presidenti e i soci delle Sezioni di Acireale, Agrigento, Alcamo, Bagheria, Caltanissetta, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Gela, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Milazzo, Paler-mo, Ragusa, Sciacca, Siracusa e Trapani. La riunione ha avuto inizio alle ore 11,00

4

e, prima dell'intervento del Consigliere Nazionale S.Ten. Giuseppe Culò, che ha delineato i vari punti da trattare, hanno voluto porgere i saluti a tutti i convenuti il Ten. Alessio Alvino, il vice Sindaco, avv. Antonino Testa, il Presidente della locale sezione A.N.F.I., M.c. Giuseppe Sturniolo, nonché il Gen. Fava. La riunione, iniziata in mattinata, è pro-seguita nel pomeriggio e si è protratta fino alle ore 18,00 per l'esame e l'approfondimento di numerosi argo-menti all'ordine del giorno, alla cui discussione hanno partecipato la quasi totalità dei Presidenti di Sezione presen-ti.Nel frattempo le signore sono state accompagnate da alcuni soci a visitare uno dei borghi medioevali più belli d'Italia: San Marco d'Alunzio, grazie alla collaborazione dell'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Amedeo Arcodia. Prima dell'apertura dei lavori pomeridia-ni, il presidente di Sant'Agata Militello, M.c. Cav. Uff. Giuseppe Sturniolo, a nome di tutta la Sezione, ha donato, ai Presi-denti convenuti, una targa ricordo.Nel corso della riunione, particolarmen-te intensa, il Gen. Maenza ha illustrato le finalità e l'utilità degli strumenti di

FiammeGialle / Maggio 2015

IL

gestione e di comunicazione dell'Asso-ciazione ed, in particolare, il sito dell'A.N.F.I. , la posta elettronica, l'anagrafe dei soci, la necessità di far per-venire entro il 30 marzo alla Presidenza Nazionale la parte della quota sociale per finanziare, tra l'altro, la predisposizio-ne e la stampa del periodico “Fiamme Gialle”, le modalità con le quali devono essere compilati i campi della scheda soci.Il Gen. Fava ha illustrato le problemati-che dell'A.N.F.I. connesse alla privacy, ai rapporti tra l'Associazione e Guardia di Finanza, alle elezioni delle cariche socia-li, alla costituzione della O.N.L.U.S. a livel-lo nazionale, alla situazione delle Sezioni aventi sede in stabili demaniali.In serata i soci si sono recati in un noto ristorante della zona, dove, in un clima cordialissimo, si è consumato un lauto pranzo al quale ha partecipato anche la signora Rosaria Valore, madre del fin. Maurizio Gorgone a cui è intitolata la locale Sezione. La mattina del 23 aprile 2015 è stata inau-gurata la Sezione A.N.F.I. di Sant'Agata Militello con una cerimonia solenne che ha avuto luogo in contrada Torrecandele nella ex scuola elementare dove il Comu-ne di Sant'Agata Militello ha concesso

5FiammeGialle / 2015Maggio

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

RIUNIONE PRESIDENTI A.N.F.I. SICILIA E INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE DI SANT'AGATA MILITELLO

di Giuseppe Sturniolo

alcuni locali condivisi con l'Associazione Nazionale Polizia di Stato. Dopo un breve discorso, tenuto dal pre-sidente Sturniolo, è stata scoperta la targa ed è stato tagliato il nastro tricolore dalla madrina: signora Valore Rosaria, madre del compianto Fin. Maurizio Gor-gone. Subito dopo don Mario Raneri, coa-diuvato da padre Gaetano Franchina e da padre Benedetto Lupica, ha benedet-to la sede della Sezione.La cerimonia è proseguita in Piazza Cri-spi dove il Generale B. Angelo Maenza ha coordinato le varie rappresentanze intervenute durante le fasi della deposi-zione della corona d'alloro al monumen-to ai caduti, mentre i ragazzi del coro dell'Istituto comprensivo Cesareo di Sant'Agata Militello, magistralmente gui-dati dalla prof.ssa Rosalba Caranna, hanno intonato la canzone del Piave e l'Inno d'Italia. Il silenzio d'ordinanza è stato eseguito dal maestro Antonio Arti-no. In seguito tutti gli invitati hanno preso posto nel cortile all'interno dello splen-dido Castello Gallego. Erano presenti: la madre ed il fratello del Fin. Gorgone, il Comandante Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, Gen. D. Gibilaro Ignazio, Il Comandante Provin-ciale della Guardia di Finanza di Messina, Col. t.ST Vincenzo Vellucci, il Comandan-te della Tenenza della Guardia di Finanza di Sant'Agata Militello, Ten. Alessio Alvi-no, il Sindaco, dott. Carmelo Sottile, il Pre-sidente del Consiglio Comunale di Sant'Agata Militello, Antonio Scurria, i sindaci di Torrenova, San Marco d'Alunzio, Longi, Naso, Caronia, Alcara li Fusi e di San Fratello, l'arciprete padre Daniele Collovà, padre Gaetano Franchi-na, padre Mario Raneri e padre Benedet-to Lupica, il Commissario P.S., dott. Daniele Manganaro, il Ten. V. Alfredo Cio-ciola, il Cav. Cono Benedetto, Presidente emerito dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, una folta rappresen-tanza dell'Associazione Nazionale Cara-binieri e dell'Associazione Nazionale Poli-zia di Stato, i rappresentanti dell'Associa-zione Nazionale Alpini di Messina, il responsabile della Polizia Stradale, Ispet-tore Capo Massimiliano Fiasconaro.Per l'A.N.F.I., il Vicepresidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. Umberto FAVA, il Vice-segretario Generale, Gen. B. Angelo Maenza, il Consigliere Nazionale per la Sicilia S. Ten. Giuseppe Culò, le delega-zioni delle Sezioni di Acireale, Agrigento,

CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

Alcamo, Bagheria, Caltanissetta, Cata-nia, Fiumefreddo di Sicilia, Gela, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Milazzo, Paler-mo, Ragusa, Sciacca Siracusa e Trapani. Erano presenti, inoltre, i familiari del fin. Maurizio Gorgone al quale è stata intito-lata la Sezione.

La cerimonia è stata aperta con l'inter-vento del Presidente della Sezione, M.c. Cav. Uff. Giuseppe Sturniolo, che, dopo aver ringraziato tutte le Autorità Civili, Militari e Religiose, ha, tra l'altro, afferma-to: “”…..con profonda emozione, esprimo pro-

All’evento erano presenti anche le consorti dei Presidenti delle Sezioni ANFI della Sicilia

22 aprile 2015, nella suggestiva cornice del Castello Gallego di Sant'Agata Militello, si è svolta la

riunione dei Presidenti delle Sezioni A.N.F.I di Sicilia, indetta dal Consigliere Nazionale S.Ten. Giuseppe Culò, con la partecipazione del Vice Presidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. (c.a.) Umber-to Fava, del Vice Segretario Generale, Gen. B. (ris) Angelo Maenza, del Presi-dente e del consiglio direttivo di Sant'Agata Militello, del vice Sindaco di Sant'Agata Militello, avv. Antonino Testa, del comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Sant'Agata Militel-lo, Ten. Alessio Alvino, dei Presidenti e i soci delle Sezioni di Acireale, Agrigento, Alcamo, Bagheria, Caltanissetta, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Gela, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Milazzo, Paler-mo, Ragusa, Sciacca, Siracusa e Trapani. La riunione ha avuto inizio alle ore 11,00

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e, prima dell'intervento del Consigliere Nazionale S.Ten. Giuseppe Culò, che ha delineato i vari punti da trattare, hanno voluto porgere i saluti a tutti i convenuti il Ten. Alessio Alvino, il vice Sindaco, avv. Antonino Testa, il Presidente della locale sezione A.N.F.I., M.c. Giuseppe Sturniolo, nonché il Gen. Fava. La riunione, iniziata in mattinata, è pro-seguita nel pomeriggio e si è protratta fino alle ore 18,00 per l'esame e l'approfondimento di numerosi argo-menti all'ordine del giorno, alla cui discussione hanno partecipato la quasi totalità dei Presidenti di Sezione presen-ti.Nel frattempo le signore sono state accompagnate da alcuni soci a visitare uno dei borghi medioevali più belli d'Italia: San Marco d'Alunzio, grazie alla collaborazione dell'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Amedeo Arcodia. Prima dell'apertura dei lavori pomeridia-ni, il presidente di Sant'Agata Militello, M.c. Cav. Uff. Giuseppe Sturniolo, a nome di tutta la Sezione, ha donato, ai Presi-denti convenuti, una targa ricordo.Nel corso della riunione, particolarmen-te intensa, il Gen. Maenza ha illustrato le finalità e l'utilità degli strumenti di

FiammeGialle / Maggio 2015

IL

gestione e di comunicazione dell'Asso-ciazione ed, in particolare, il sito dell'A.N.F.I. , la posta elettronica, l'anagrafe dei soci, la necessità di far per-venire entro il 30 marzo alla Presidenza Nazionale la parte della quota sociale per finanziare, tra l'altro, la predisposizio-ne e la stampa del periodico “Fiamme Gialle”, le modalità con le quali devono essere compilati i campi della scheda soci.Il Gen. Fava ha illustrato le problemati-che dell'A.N.F.I. connesse alla privacy, ai rapporti tra l'Associazione e Guardia di Finanza, alle elezioni delle cariche socia-li, alla costituzione della O.N.L.U.S. a livel-lo nazionale, alla situazione delle Sezioni aventi sede in stabili demaniali.In serata i soci si sono recati in un noto ristorante della zona, dove, in un clima cordialissimo, si è consumato un lauto pranzo al quale ha partecipato anche la signora Rosaria Valore, madre del fin. Maurizio Gorgone a cui è intitolata la locale Sezione. La mattina del 23 aprile 2015 è stata inau-gurata la Sezione A.N.F.I. di Sant'Agata Militello con una cerimonia solenne che ha avuto luogo in contrada Torrecandele nella ex scuola elementare dove il Comu-ne di Sant'Agata Militello ha concesso

5FiammeGialle / 2015Maggio

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

RIUNIONE PRESIDENTI A.N.F.I. SICILIA E INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE DI SANT'AGATA MILITELLO

di Giuseppe Sturniolo

alcuni locali condivisi con l'Associazione Nazionale Polizia di Stato. Dopo un breve discorso, tenuto dal pre-sidente Sturniolo, è stata scoperta la targa ed è stato tagliato il nastro tricolore dalla madrina: signora Valore Rosaria, madre del compianto Fin. Maurizio Gor-gone. Subito dopo don Mario Raneri, coa-diuvato da padre Gaetano Franchina e da padre Benedetto Lupica, ha benedet-to la sede della Sezione.La cerimonia è proseguita in Piazza Cri-spi dove il Generale B. Angelo Maenza ha coordinato le varie rappresentanze intervenute durante le fasi della deposi-zione della corona d'alloro al monumen-to ai caduti, mentre i ragazzi del coro dell'Istituto comprensivo Cesareo di Sant'Agata Militello, magistralmente gui-dati dalla prof.ssa Rosalba Caranna, hanno intonato la canzone del Piave e l'Inno d'Italia. Il silenzio d'ordinanza è stato eseguito dal maestro Antonio Arti-no. In seguito tutti gli invitati hanno preso posto nel cortile all'interno dello splen-dido Castello Gallego. Erano presenti: la madre ed il fratello del Fin. Gorgone, il Comandante Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, Gen. D. Gibilaro Ignazio, Il Comandante Provin-ciale della Guardia di Finanza di Messina, Col. t.ST Vincenzo Vellucci, il Comandan-te della Tenenza della Guardia di Finanza di Sant'Agata Militello, Ten. Alessio Alvi-no, il Sindaco, dott. Carmelo Sottile, il Pre-sidente del Consiglio Comunale di Sant'Agata Militello, Antonio Scurria, i sindaci di Torrenova, San Marco d'Alunzio, Longi, Naso, Caronia, Alcara li Fusi e di San Fratello, l'arciprete padre Daniele Collovà, padre Gaetano Franchi-na, padre Mario Raneri e padre Benedet-to Lupica, il Commissario P.S., dott. Daniele Manganaro, il Ten. V. Alfredo Cio-ciola, il Cav. Cono Benedetto, Presidente emerito dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, una folta rappresen-tanza dell'Associazione Nazionale Cara-binieri e dell'Associazione Nazionale Poli-zia di Stato, i rappresentanti dell'Associa-zione Nazionale Alpini di Messina, il responsabile della Polizia Stradale, Ispet-tore Capo Massimiliano Fiasconaro.Per l'A.N.F.I., il Vicepresidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. Umberto FAVA, il Vice-segretario Generale, Gen. B. Angelo Maenza, il Consigliere Nazionale per la Sicilia S. Ten. Giuseppe Culò, le delega-zioni delle Sezioni di Acireale, Agrigento,

CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

Alcamo, Bagheria, Caltanissetta, Cata-nia, Fiumefreddo di Sicilia, Gela, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Milazzo, Paler-mo, Ragusa, Sciacca Siracusa e Trapani. Erano presenti, inoltre, i familiari del fin. Maurizio Gorgone al quale è stata intito-lata la Sezione.

La cerimonia è stata aperta con l'inter-vento del Presidente della Sezione, M.c. Cav. Uff. Giuseppe Sturniolo, che, dopo aver ringraziato tutte le Autorità Civili, Militari e Religiose, ha, tra l'altro, afferma-to: “”…..con profonda emozione, esprimo pro-

All’evento erano presenti anche le consorti dei Presidenti delle Sezioni ANFI della Sicilia

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CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

AnniversarioInsieme...

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Insieme...Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

fonda gratitudine alla famiglia Gorgone per averci permesso di dare lustro a questa Sezione intitolandola al fin. Maurizio Gor-gone, la cui giovane vita veniva stroncata alle ore 16,00 del 31 maggio 1991, all'età di 25 anni, in località “Cannavà” nel Comune di Rizziconi (RC) a causa di un tragico inci-dente stradale, mentre viaggiava a bordo di una autovettura di servizio, insieme ad altri tre suoi colleghi. Nel 1993 al Fin. Mau-rizio Gorgone è stato riconosciuto lo sta-tus di “VITTIMA DEL DOVERE””. Successivamente sono intervenuti il S.Ten Giuseppe Culò, il Sindaco, dott. Car-melo Sottile, il Generale di Divisione, Ignazio Gibilaro, ed, infine, il Generale di Corpo d'Armata Umberto Fava, i quali, oltre a ricordare la figura del Fin. Mauri-zio Gorgone, hanno evidenziato il signi-ficato della cerimonia ed i valori ad essa sottesi, la necessità di assicurare una con-tinua e fattiva collaborazione tra le varie Istituzioni e di prestare attività di volon-tariato con finalità di solidarietà sociale, il vincolo di fratellanza che unisce i finan-zieri in servizio ed in congedo. Una bella

e gratificante pagina dell'A.N.F.I., scritta in un clima di sentita partecipazione da parte della locale collettività ed in una terra che non finisce mai di meravigliare per accoglienza, ospitalità e disponibili-tà; il tutto svoltosi sotto un sole splen-

dente e caldo che soltanto la Sicilia sa dare, quasi ad illuminare il futuro della nuova Sezione.La cerimonia si è conclusa con la conse-gna di una targa di ceramica come ricor-do per aver partecipato all'evento.

giorno 27 aprile 2015 è stata rie-vocata, con una sobria, ma intensa cerimonia, la liberazione

della Prefettura di Milano ad opera del Col. Alfredo Malgeri e dei suoi finanzieri, con la scopertura di una targa comme-morativa a ricordo di vicende storiche che hanno onorato la Patria, i protagoni-sti e l'intera Guardia di Finanza.La celebrazione, iniziata con la lettura del messaggio del Presidente della Repub-blica, si è svolta con un susseguirsi di interventi che, oltre a rievocare, con par-ticolari inediti, le gesta dei nostri prede-cessori, ha consentito di far emergere i valori ad essa sottesi: amore per la Patria e per la libertà, fedeltà al giuramento pre-stato, lealtà nei confronti delle libere Isti-tuzioni, senso della legalità e dell'appar-tenenza, ricerca del bene comune.Un parterre di prestigiosi oratori che ha visto alternarsi il Presidente dell'A.N.P.I. di Milano, Dott. Roberto Cenati, il Presi-dente della FIAP, Dott. Mario Artali, lo sto-rico Prof. Luigi Borgomaneri, il Presiden-te del Consiglio Comunale di Milano, Dott. Basilio Rizzo ed il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Dott. Raffaele Cattaneo nonché il figlio del Col. Malgeri, Gen. C.A. (c.a.) Vincenzo, il Vice Presidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. (c.a.) Umberto Fava, il Gen. C.A. Luciano Carta, Comandante Interregio-nale dell'Italia Nord-Occidentale della Guardia di Finanza e, per ultimo, dopo la proiezione di un video che ha consentito di rivivere la storia di quei tempi, il Prefet-to di Milano, Dott. Francesco Paolo Tron-ca, ha sottolineato la necessità per le nuove generazioni di trarre esempio da comportamenti che costituiscono l'essenza della nostra collettività Nazio-nale.La cerimonia ha avuto ampia eco sulla stampa con pubblicazione anche di due video sul sito del Corriere della Sera e del Mattino. Hanno partecipato alla cerimo-nia i familiari del Col. Malgeri e, per l'A.N.F.I., il Vice Presidente Nazionale per l'Italia Settentrionale, Gen. B. Mauro San-tonastaso, il Consigliere Nazionale per la

IL

CERIMONIA RIEVOCATIVA DELLA LIBERAZIONE DELLA PREFETTURA DI MILANO 27 APRILE 1945

di Umberto Fava

Lombardia, Cap. Urbano Saba, il Presi-dente della Sezione di Milano, Magg. Gio-vanni Froio, con i soci Fin. Umberto Foschi e Fin. Giuseppe Pilato (per la Sezione di Milano) nonchè i Marescialli Angelo Carusone e Simmaco Santoro; il Sig. Giuseppe Sparaco (per la Sezione di Marcianise), ed il socio onorario Dott.

Antonello Velardi, motore propulsore dell'iniziativa.Particolarmente significativa la presenza del Fin. Giuseppe Pilato, di 89 anni, ex dipendente del Col. Malgeri e di Silvio Novembre, maresciallo della Guardia di Finanza in pensione, diretto collaborato-re di Giorgio Ambrosoli.

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CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

fonda gratitudine alla famiglia Gorgone per averci permesso di dare lustro a questa Sezione intitolandola al fin. Maurizio Gor-gone, la cui giovane vita veniva stroncata alle ore 16,00 del 31 maggio 1991, all'età di 25 anni, in località “Cannavà” nel Comune di Rizziconi (RC) a causa di un tragico inci-dente stradale, mentre viaggiava a bordo di una autovettura di servizio, insieme ad altri tre suoi colleghi. Nel 1993 al Fin. Mau-rizio Gorgone è stato riconosciuto lo sta-tus di “VITTIMA DEL DOVERE””. Successivamente sono intervenuti il S.Ten Giuseppe Culò, il Sindaco, dott. Car-melo Sottile, il Generale di Divisione, Ignazio Gibilaro, ed, infine, il Generale di Corpo d'Armata Umberto Fava, i quali, oltre a ricordare la figura del Fin. Mauri-zio Gorgone, hanno evidenziato il signi-ficato della cerimonia ed i valori ad essa sottesi, la necessità di assicurare una con-tinua e fattiva collaborazione tra le varie Istituzioni e di prestare attività di volon-tariato con finalità di solidarietà sociale, il vincolo di fratellanza che unisce i finan-zieri in servizio ed in congedo. Una bella

e gratificante pagina dell'A.N.F.I., scritta in un clima di sentita partecipazione da parte della locale collettività ed in una terra che non finisce mai di meravigliare per accoglienza, ospitalità e disponibili-tà; il tutto svoltosi sotto un sole splen-

dente e caldo che soltanto la Sicilia sa dare, quasi ad illuminare il futuro della nuova Sezione.La cerimonia si è conclusa con la conse-gna di una targa di ceramica come ricor-do per aver partecipato all'evento.

giorno 27 aprile 2015 è stata rie-vocata, con una sobria, ma intensa cerimonia, la liberazione

della Prefettura di Milano ad opera del Col. Alfredo Malgeri e dei suoi finanzieri, con la scopertura di una targa comme-morativa a ricordo di vicende storiche che hanno onorato la Patria, i protagoni-sti e l'intera Guardia di Finanza.La celebrazione, iniziata con la lettura del messaggio del Presidente della Repub-blica, si è svolta con un susseguirsi di interventi che, oltre a rievocare, con par-ticolari inediti, le gesta dei nostri prede-cessori, ha consentito di far emergere i valori ad essa sottesi: amore per la Patria e per la libertà, fedeltà al giuramento pre-stato, lealtà nei confronti delle libere Isti-tuzioni, senso della legalità e dell'appar-tenenza, ricerca del bene comune.Un parterre di prestigiosi oratori che ha visto alternarsi il Presidente dell'A.N.P.I. di Milano, Dott. Roberto Cenati, il Presi-dente della FIAP, Dott. Mario Artali, lo sto-rico Prof. Luigi Borgomaneri, il Presiden-te del Consiglio Comunale di Milano, Dott. Basilio Rizzo ed il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Dott. Raffaele Cattaneo nonché il figlio del Col. Malgeri, Gen. C.A. (c.a.) Vincenzo, il Vice Presidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. (c.a.) Umberto Fava, il Gen. C.A. Luciano Carta, Comandante Interregio-nale dell'Italia Nord-Occidentale della Guardia di Finanza e, per ultimo, dopo la proiezione di un video che ha consentito di rivivere la storia di quei tempi, il Prefet-to di Milano, Dott. Francesco Paolo Tron-ca, ha sottolineato la necessità per le nuove generazioni di trarre esempio da comportamenti che costituiscono l'essenza della nostra collettività Nazio-nale.La cerimonia ha avuto ampia eco sulla stampa con pubblicazione anche di due video sul sito del Corriere della Sera e del Mattino. Hanno partecipato alla cerimo-nia i familiari del Col. Malgeri e, per l'A.N.F.I., il Vice Presidente Nazionale per l'Italia Settentrionale, Gen. B. Mauro San-tonastaso, il Consigliere Nazionale per la

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CERIMONIA RIEVOCATIVA DELLA LIBERAZIONE DELLA PREFETTURA DI MILANO 27 APRILE 1945

di Umberto Fava

Lombardia, Cap. Urbano Saba, il Presi-dente della Sezione di Milano, Magg. Gio-vanni Froio, con i soci Fin. Umberto Foschi e Fin. Giuseppe Pilato (per la Sezione di Milano) nonchè i Marescialli Angelo Carusone e Simmaco Santoro; il Sig. Giuseppe Sparaco (per la Sezione di Marcianise), ed il socio onorario Dott.

Antonello Velardi, motore propulsore dell'iniziativa.Particolarmente significativa la presenza del Fin. Giuseppe Pilato, di 89 anni, ex dipendente del Col. Malgeri e di Silvio Novembre, maresciallo della Guardia di Finanza in pensione, diretto collaborato-re di Giorgio Ambrosoli.

GIORNO DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLE VITTIME DEL TERRORISMO

Con la legge nr. 56 del 2007 il Par-lamento ha istituito il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di

Aldo Moro e Peppino Impastato, il “Giorno della memoria” al fine di ricorda-re tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.In tale occasione possono essere orga-nizzate, manifestazioni pubbliche, ceri-monie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche.La ricorrenza vuole tributare un omag-gio a chi ha pagato con la propria vita la difesa dei valori democratici. Una data per testimoniare la validità e il valore del sacrificio compiuto da cittadini e servito-ri dello Stato per difendere la libertà e l'ordinamento democratico. Il 9 maggio 2015, presso l'Aula di Palazzo Madama, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa per il “Giorno della Memoria per le vittime del terrorismo”. È intervenuto il Presidente della Repubbli-ca Sergio Mattarella e il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, i quali hanno premiato le scuole vincitrici del concorso “Tracce di memoria” promosso dal Miur, proprio per preservare e tra-mandare alle nuove generazioni il ricor-do di tutti coloro che sono scomparsi per mano assassina di chi ha vigliaccamente cercato di fermare l'impegno civile e la lotta per la giustizia. Hanno inoltre portato la loro testimo-nianza quattro familiari di vittime del ter-rorismo: Salvatore Niedda, figlio di Anto-nio Niedda, Barbara Zicchieri, sorella di Mario Zicchieri, Sergio Amato, figlio di Mario Amato, Carole Beebe Tarantelli, vedova di Ezio Tarantelli.È seguito l'intervento del Presidente del Senato, Pietro Grasso che ha concluso la cerimonia.Il successivo giorno 11 maggio 2015,

presso il Sacrario del Corpo della Guardia di Finanza, il Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, unitamente al Comandante in Seconda, Gen. C.A. Pasquale Debidda, alla presenza del Pre-sidente Nazionale dell'A.N.F.I., Gen. C.A. (c.a.) Giovanni Verdicchio, del Presidente del Museo Storico, Gen. C.A. Luciano

Luciani, del Capo di Stato Maggiore, Gen. D. Fabrizio Cuneo e di altri Ufficiali del Comando Generale, ha deposto una corona d'alloro in ricordo di coloro che hanno sacrificato la vita in difesa delle Istituzioni. Erano presenti i familiari di Finanzieri caduti nell'adempimento del dovere.

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di Giovanni Verdicchio

IL

CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

9FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, premia gli studenti dell'ITC Fioravanti-Belluzzi di Bologna, vincitori del concorso "Tracce di memoria"

GORIZIA 19 APRILE 2015 UN'INCONTRO DI AMICI-ZIA E DELLA MEMORIA

19 Aprile 2015 in Gorizia si è rea-lizzato il gemellaggio tra le Sezioni di Gorizia e di Borgo Val-

sugana (TN).L'idea nasce dalla richiesta del Presiden-te della Sezione Trentina di pianificare una loro visita a Gorizia.La dovuta e naturale collaborazione sociale ha portato a pianificare un pro-gramma turistico, culturale, storico e vista la ricorrenza dello scoppio della “Grande Guerra” della memoria di quanti nelle Trincee del Carso e sui monti che cingono la Città di Gorizia caddero per la redenzione di Trento, Trieste e Gorizia.Il 19 mattina la comitiva dei soci della Sezione di Borgo Valsugana guidata dal Presidente M.A. Giuseppe Mascotto è stata accolta presso il Sacrario di Redipu-glia da una rappresentanza della Sezio-ne di Gorizia composta dal Presidente

di Francesco Perazza

IL

S.Ten. (ca) Mario Signoretti, dal Vice Pre-sidente Fin. Francesco Perazza, dal Sin-daco App. UPG. Gianfranco Vecchiato e dal Socio App. Angelo Coppola.Nell'ambito del Sacrario con il supporto di una Guida fornita dall'Associazione “Sentieri di Pace” della Pro Loco di Foglia-no Redipuglia si è saliti al Monte Sei Busi da dove è stato possibile visitare i resti della linea fortificata dell'Invitta IIIª Arma-ta comandata dal duca Emanuele Fili-berto d'Aosta.Dalla cima suindicata lo sguardo si estende da una parte sino al Monte San Michele ed al paese di San Martino del Carso località che sono fortemente lega-ti alla storia e alla memoria di guerra di Giuseppe Ungaretti, tra i più grandi poeti italiani di tutti i tempi, che proprio in trin-cea trovò la sua più autentica vena poeti-ca.L’itinerario è proseguito con la visita di trincee e dei resti della Dolina dei 500 (dei Bersaglieri), dal numero di caduti, all'epoca della Grande Guerra cimitero militare e ospedaletto da campo.Si è passati poi al Sacrario vero e proprio, imponente scalinata che sale verso il Car-

so, che accoglie i resti di 100.000 soldati della IIIª Armata.La visita si è conclusa al Museo collocato nel Parco della Rimembranza del Colle di Sant'Elia.Durante il percorso e la sosta si sono vis-suti momenti di grande partecipazione, di raccoglimento e di commozione nella memoria dei caduti in presenza di quelle

GIORNO DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLE VITTIME DEL TERRORISMO

Con la legge nr. 56 del 2007 il Par-lamento ha istituito il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di

Aldo Moro e Peppino Impastato, il “Giorno della memoria” al fine di ricorda-re tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.In tale occasione possono essere orga-nizzate, manifestazioni pubbliche, ceri-monie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche.La ricorrenza vuole tributare un omag-gio a chi ha pagato con la propria vita la difesa dei valori democratici. Una data per testimoniare la validità e il valore del sacrificio compiuto da cittadini e servito-ri dello Stato per difendere la libertà e l'ordinamento democratico. Il 9 maggio 2015, presso l'Aula di Palazzo Madama, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa per il “Giorno della Memoria per le vittime del terrorismo”. È intervenuto il Presidente della Repubbli-ca Sergio Mattarella e il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, i quali hanno premiato le scuole vincitrici del concorso “Tracce di memoria” promosso dal Miur, proprio per preservare e tra-mandare alle nuove generazioni il ricor-do di tutti coloro che sono scomparsi per mano assassina di chi ha vigliaccamente cercato di fermare l'impegno civile e la lotta per la giustizia. Hanno inoltre portato la loro testimo-nianza quattro familiari di vittime del ter-rorismo: Salvatore Niedda, figlio di Anto-nio Niedda, Barbara Zicchieri, sorella di Mario Zicchieri, Sergio Amato, figlio di Mario Amato, Carole Beebe Tarantelli, vedova di Ezio Tarantelli.È seguito l'intervento del Presidente del Senato, Pietro Grasso che ha concluso la cerimonia.Il successivo giorno 11 maggio 2015,

presso il Sacrario del Corpo della Guardia di Finanza, il Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, unitamente al Comandante in Seconda, Gen. C.A. Pasquale Debidda, alla presenza del Pre-sidente Nazionale dell'A.N.F.I., Gen. C.A. (c.a.) Giovanni Verdicchio, del Presidente del Museo Storico, Gen. C.A. Luciano

Luciani, del Capo di Stato Maggiore, Gen. D. Fabrizio Cuneo e di altri Ufficiali del Comando Generale, ha deposto una corona d'alloro in ricordo di coloro che hanno sacrificato la vita in difesa delle Istituzioni. Erano presenti i familiari di Finanzieri caduti nell'adempimento del dovere.

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di Giovanni Verdicchio

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Insieme...Fiamme Gialle

9FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, premia gli studenti dell'ITC Fioravanti-Belluzzi di Bologna, vincitori del concorso "Tracce di memoria"

GORIZIA 19 APRILE 2015 UN'INCONTRO DI AMICI-ZIA E DELLA MEMORIA

19 Aprile 2015 in Gorizia si è rea-lizzato il gemellaggio tra le Sezioni di Gorizia e di Borgo Val-

sugana (TN).L'idea nasce dalla richiesta del Presiden-te della Sezione Trentina di pianificare una loro visita a Gorizia.La dovuta e naturale collaborazione sociale ha portato a pianificare un pro-gramma turistico, culturale, storico e vista la ricorrenza dello scoppio della “Grande Guerra” della memoria di quanti nelle Trincee del Carso e sui monti che cingono la Città di Gorizia caddero per la redenzione di Trento, Trieste e Gorizia.Il 19 mattina la comitiva dei soci della Sezione di Borgo Valsugana guidata dal Presidente M.A. Giuseppe Mascotto è stata accolta presso il Sacrario di Redipu-glia da una rappresentanza della Sezio-ne di Gorizia composta dal Presidente

di Francesco Perazza

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S.Ten. (ca) Mario Signoretti, dal Vice Pre-sidente Fin. Francesco Perazza, dal Sin-daco App. UPG. Gianfranco Vecchiato e dal Socio App. Angelo Coppola.Nell'ambito del Sacrario con il supporto di una Guida fornita dall'Associazione “Sentieri di Pace” della Pro Loco di Foglia-no Redipuglia si è saliti al Monte Sei Busi da dove è stato possibile visitare i resti della linea fortificata dell'Invitta IIIª Arma-ta comandata dal duca Emanuele Fili-berto d'Aosta.Dalla cima suindicata lo sguardo si estende da una parte sino al Monte San Michele ed al paese di San Martino del Carso località che sono fortemente lega-ti alla storia e alla memoria di guerra di Giuseppe Ungaretti, tra i più grandi poeti italiani di tutti i tempi, che proprio in trin-cea trovò la sua più autentica vena poeti-ca.L’itinerario è proseguito con la visita di trincee e dei resti della Dolina dei 500 (dei Bersaglieri), dal numero di caduti, all'epoca della Grande Guerra cimitero militare e ospedaletto da campo.Si è passati poi al Sacrario vero e proprio, imponente scalinata che sale verso il Car-

so, che accoglie i resti di 100.000 soldati della IIIª Armata.La visita si è conclusa al Museo collocato nel Parco della Rimembranza del Colle di Sant'Elia.Durante il percorso e la sosta si sono vis-suti momenti di grande partecipazione, di raccoglimento e di commozione nella memoria dei caduti in presenza di quelle

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GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI MARESCIALLI DELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA

Gen. C.A. Giorgio Toschi, nonché di numerose autorità civili, militari e reli-giose.Per l'A.N.F.I. era presente, in rappresen-tanza del Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, il Consigliere Nazio-nale per le Marche, l'Abruzzo ed il Molise, Lgt. Nicola De Marco.Sul verde prato, oltre alla Bandiera dell'Istituto, ai Gonfaloni della Città, del Comune e del Medagliere dell'Associa-zione Nazionale Finanzieri d'Italia, uno schieramento di circa 800 Fiamme Gialle, tra cui una rappresentanza della banda musicale della Guardia di Finanza, ha fatto da cornice a questa prima fonda-mentale tappa della carriera dei giovani allievi marescialli, dando un'importante prova di compostezza formale ed evi-denziando l'elevato livello di addestra-mento raggiunto.La manifestazione ha avuto quale momento centrale e di sicuro impatto emotivo la lettura della formula del Giu-ramento da parte del Comandante della Scuola, Gen.B. Michele Carbone, cui ha

24 aprile 2015, nello splendido scenario della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, luogo

simbolo della città de L'Aquila, si è svolta la cerimonia di Giuramento di fedeltà alla Repubblica degli allievi marescialli dell'86° Corso “Berane II”.L'evento, che per la prima volta dopo 23 anni dall'insediamento della Scuola nel capoluogo abruzzese si è tenuto in un'area della città aperta al pubblico, ha visto la significativa presenza del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Saverio Capolupo e del Generale Ispettore per gli Istituti di Istruzione,

fatto seguito la tradizionale alzata di mano verso il cielo azzurro da parte dei 442 allievi marescialli che, coralmente, hanno fatto sentire forte il loro “lo giuro”, intonando a gran voce l'Inno di Mameli.Nel corso del proprio intervento, il Gene-rale Carbone ha sottolineato come la decisione di far svolgere l'odierna ceri-monia in una location davvero particola-re, iniziativa subito accolta favorevol-mente dal primo cittadino, On. Massimo Cialente, rappresenta, a pochi giorni dal sesto anniversario del sisma dell'aprile 2009, un ulteriore tassello di quell'indis-solubile connubio esistente tra l'Istituto e la città ed al tempo stesso costituisce un importante segnale di rinascita per il tessuto sociale del territorio tutto.Il Comandante Generale ha posto in luce l'importanza dell'impegno morale e giu-ridico che i giovani allievi avevano appe-na assunto con il giuramento e che li avrebbe accompagnati lungo tutto il loro percorso all'interno della Guardia di Finanza per l'assolvimento con onore delle delicate funzioni di polizia econo-

IL

CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme GialleFiammeGialle / 2015Maggio FiammeGialle / 2015Maggio

che sono state all'epoca le “Fosse Comu-ni”. Per la Cerimonia di gemellaggio si è rag-giunta Gorizia nel centro storico dove sono ancora presenti le residenze delle storiche famiglie patrizie della Città, già famosa quale Nizza dell'Impero Austro-ungarico dove ha sede il Grandhotel Entourage già Palazzo Strassoldo,

abato 21 marzo 2015, a Milano, presso il Comando Regionale della Guardia di Finanza, si è

tenuto l'incontro dei Presidenti delle Sezioni Lombarde, nell'ambito del quale sono stati dibattuti i temi del "Program-ma di massima della Presidenza per il 2015 (obiettivi); Costituzione di una “Onlus – Anfi”; Convenzione del Centro Assistenza Legale e Pensionistica (art. 2/g dello Statuto); attività di volontariato (art. 2/i/l/m dello Statuto)". Alla riunione, presieduta dal Consigliere Nazionale, Cap. dott. Urbano Saba, ha partecipato l'Avv. Mario Bacci, responsabile del

illustrato ai presenti le novità relative ai ricorsi pendenti.

Centro Legale e Pensionistico presso la Presidenza Nazionale dell'A.N.F.I. che ha

RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI A.N.F.I. DELLA LOMBARDIA

di Urbano Saba

S

importante famiglia friulana, dimora dell'ultimo Re di Francia, in esilio, Carlo X di Borbone.Nel cortile d'onore con la partecipazione della numerosa rappresentanza della Sezione di Borgo Valsugana e di quella della Sezione di Gorizia i Presidenti M.A. Giuseppe Mascotto e il S.Ten. (ca) Mario Signoretti hanno proceduto allo scam-

bio dei gagliardetti Sezionali ed altri oggetti ricordo. È seguito il pranzo convi-viale rallegrato dalla musica e dal canto del Socio della Sezione di Gorizia App. Angelo Coppola, noto chansonnier.L'incontro tra le Sezioni si è conclusa con la visita guidata del Castello di Gorizia e del borgo medioevale, con i saluti di rito e l'augurio di un presto arrivederci.

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GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI MARESCIALLI DELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA

Gen. C.A. Giorgio Toschi, nonché di numerose autorità civili, militari e reli-giose.Per l'A.N.F.I. era presente, in rappresen-tanza del Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, il Consigliere Nazio-nale per le Marche, l'Abruzzo ed il Molise, Lgt. Nicola De Marco.Sul verde prato, oltre alla Bandiera dell'Istituto, ai Gonfaloni della Città, del Comune e del Medagliere dell'Associa-zione Nazionale Finanzieri d'Italia, uno schieramento di circa 800 Fiamme Gialle, tra cui una rappresentanza della banda musicale della Guardia di Finanza, ha fatto da cornice a questa prima fonda-mentale tappa della carriera dei giovani allievi marescialli, dando un'importante prova di compostezza formale ed evi-denziando l'elevato livello di addestra-mento raggiunto.La manifestazione ha avuto quale momento centrale e di sicuro impatto emotivo la lettura della formula del Giu-ramento da parte del Comandante della Scuola, Gen.B. Michele Carbone, cui ha

24 aprile 2015, nello splendido scenario della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, luogo

simbolo della città de L'Aquila, si è svolta la cerimonia di Giuramento di fedeltà alla Repubblica degli allievi marescialli dell'86° Corso “Berane II”.L'evento, che per la prima volta dopo 23 anni dall'insediamento della Scuola nel capoluogo abruzzese si è tenuto in un'area della città aperta al pubblico, ha visto la significativa presenza del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Saverio Capolupo e del Generale Ispettore per gli Istituti di Istruzione,

fatto seguito la tradizionale alzata di mano verso il cielo azzurro da parte dei 442 allievi marescialli che, coralmente, hanno fatto sentire forte il loro “lo giuro”, intonando a gran voce l'Inno di Mameli.Nel corso del proprio intervento, il Gene-rale Carbone ha sottolineato come la decisione di far svolgere l'odierna ceri-monia in una location davvero particola-re, iniziativa subito accolta favorevol-mente dal primo cittadino, On. Massimo Cialente, rappresenta, a pochi giorni dal sesto anniversario del sisma dell'aprile 2009, un ulteriore tassello di quell'indis-solubile connubio esistente tra l'Istituto e la città ed al tempo stesso costituisce un importante segnale di rinascita per il tessuto sociale del territorio tutto.Il Comandante Generale ha posto in luce l'importanza dell'impegno morale e giu-ridico che i giovani allievi avevano appe-na assunto con il giuramento e che li avrebbe accompagnati lungo tutto il loro percorso all'interno della Guardia di Finanza per l'assolvimento con onore delle delicate funzioni di polizia econo-

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che sono state all'epoca le “Fosse Comu-ni”. Per la Cerimonia di gemellaggio si è rag-giunta Gorizia nel centro storico dove sono ancora presenti le residenze delle storiche famiglie patrizie della Città, già famosa quale Nizza dell'Impero Austro-ungarico dove ha sede il Grandhotel Entourage già Palazzo Strassoldo,

abato 21 marzo 2015, a Milano, presso il Comando Regionale della Guardia di Finanza, si è

tenuto l'incontro dei Presidenti delle Sezioni Lombarde, nell'ambito del quale sono stati dibattuti i temi del "Program-ma di massima della Presidenza per il 2015 (obiettivi); Costituzione di una “Onlus – Anfi”; Convenzione del Centro Assistenza Legale e Pensionistica (art. 2/g dello Statuto); attività di volontariato (art. 2/i/l/m dello Statuto)". Alla riunione, presieduta dal Consigliere Nazionale, Cap. dott. Urbano Saba, ha partecipato l'Avv. Mario Bacci, responsabile del

illustrato ai presenti le novità relative ai ricorsi pendenti.

Centro Legale e Pensionistico presso la Presidenza Nazionale dell'A.N.F.I. che ha

RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI A.N.F.I. DELLA LOMBARDIA

di Urbano Saba

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importante famiglia friulana, dimora dell'ultimo Re di Francia, in esilio, Carlo X di Borbone.Nel cortile d'onore con la partecipazione della numerosa rappresentanza della Sezione di Borgo Valsugana e di quella della Sezione di Gorizia i Presidenti M.A. Giuseppe Mascotto e il S.Ten. (ca) Mario Signoretti hanno proceduto allo scam-

bio dei gagliardetti Sezionali ed altri oggetti ricordo. È seguito il pranzo convi-viale rallegrato dalla musica e dal canto del Socio della Sezione di Gorizia App. Angelo Coppola, noto chansonnier.L'incontro tra le Sezioni si è conclusa con la visita guidata del Castello di Gorizia e del borgo medioevale, con i saluti di rito e l'augurio di un presto arrivederci.

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CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

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Insieme...Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

mica e finanziaria loro demandate. La cerimonia militare è stata impreziosi-ta dall'accorato intervento augurale tenuto dall'ospite d'onore, il caporal maggiore dell'Esercito Italiano Andrea Adorno, decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare per l'attività prestata in Afghanistan, che ha inteso sottolineare l'alto valore dell'atto di fedeltà assunto nei confronti della Patria.Il Sindaco, On. Massimo Cialente, ha volu-to rivolgere un ringraziamento alla Guar-dia di Finanza per aver svolto la cerimo-nia presso l'area della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e per quanto ha fatto per la città a seguito del sisma del 6 aprile 2009.Ricordando che la sede della Scuola di Coppito abbia ospitato, dopo il terremo-to, uffici e sedi istituzionali, divenendo sede del G8 e dando, per i mesi successi-vi, anche un tetto agli sfollati che aveva-no perso la propria abitazione.

scita. Un terreno favorevole che si è crea-to anche in virtù del lavoro della Guardia di Finanza che sta operando per la pre-venzione e la repressione dell'evasione fiscale. Evasione che determina un grave danno per l'economia nel nostro Paese». «L'impegno del Governo è quello di razionalizzare e ridurre «la pressione

fiscale», «di orientare con la riforma del fisco» il prelievo in modo che favorisca la crescita”, ha continuato il Ministro affer-mando , inoltre, che “la riforma fiscale punta a una semplificazione del sistema per dare regole stabili nel tempo sia per l'amministrazione sia per i contribuenti”.Sono seguiti gli interventi del Coman-

SOLENNE GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI UFFICIALI DEL 114° CORSO “BERANE III” E DEL 13° CORSO AERONAVALE “SCUDO”

abato 9 maggio, alla presenza del ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha

avuto luogo la tradizionale cerimonia del giuramento degli Allievi Ufficiali della Guardia di Finanza del 114° Corso «Berane III» e del 13° Corso Aeronavale «Scudo». Con il Ministro Padoan erano presenti: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d'Armata Clau-dio Graziano, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'Armata Saverio Capolupo, l'Ispettore per i Reparti di Istruzione, Gen. C.A. Giorgio Toschi, il Comandante dell'Accademia della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Giuseppe Zafara-na, e numerose autorità politiche, civili, militari e religiose. Era presente anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Il Ministro Padoan nel suo discorso ha ringraziato, ancora una volta, la città di Bergamo per l'affetto che riserva all'Accademia della Guardia di Finanza ed ha sottolineato come le previsioni danno una «ripresa economica per il prossimo anno, con l'occupazione in cre-

S

dante Generale della Guardia di Finanza e del Comandante dell'Accademia, Gen. D. Giuseppe Zafarana che, al termine, ha pronunciato la formula del Giuramento seguita dall'urlo degli Allievi.Alla cerimonia era presente il Medagliere dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia.

97° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DEL DISTACCAMENTO “FOPPA”

2 marzo 2015 in Dosso del Liro (CO) nella Chiesa Parrocchiale, con solenne rito officiato da

Don Rocco Parroco di Dosso del Liro è stato commemorato il 97° anniversario della tragedia che ha colpito il 2 marzo 1918 il personale del Distaccamento di Frontiera di “Foppa”. Una grossa slavina, infatti, travolse la caserma e procurò la morte di 7 militari della R. Guardia di Finanza e di due civili portaviveri. Si sal-varono miracolosamente due finanzieri del reparto che, al momento della cadu-

ILdi Ruggiero Giannino

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CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

mica e finanziaria loro demandate. La cerimonia militare è stata impreziosi-ta dall'accorato intervento augurale tenuto dall'ospite d'onore, il caporal maggiore dell'Esercito Italiano Andrea Adorno, decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare per l'attività prestata in Afghanistan, che ha inteso sottolineare l'alto valore dell'atto di fedeltà assunto nei confronti della Patria.Il Sindaco, On. Massimo Cialente, ha volu-to rivolgere un ringraziamento alla Guar-dia di Finanza per aver svolto la cerimo-nia presso l'area della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e per quanto ha fatto per la città a seguito del sisma del 6 aprile 2009.Ricordando che la sede della Scuola di Coppito abbia ospitato, dopo il terremo-to, uffici e sedi istituzionali, divenendo sede del G8 e dando, per i mesi successi-vi, anche un tetto agli sfollati che aveva-no perso la propria abitazione.

scita. Un terreno favorevole che si è crea-to anche in virtù del lavoro della Guardia di Finanza che sta operando per la pre-venzione e la repressione dell'evasione fiscale. Evasione che determina un grave danno per l'economia nel nostro Paese». «L'impegno del Governo è quello di razionalizzare e ridurre «la pressione

fiscale», «di orientare con la riforma del fisco» il prelievo in modo che favorisca la crescita”, ha continuato il Ministro affer-mando , inoltre, che “la riforma fiscale punta a una semplificazione del sistema per dare regole stabili nel tempo sia per l'amministrazione sia per i contribuenti”.Sono seguiti gli interventi del Coman-

SOLENNE GIURAMENTO DEGLI ALLIEVI UFFICIALI DEL 114° CORSO “BERANE III” E DEL 13° CORSO AERONAVALE “SCUDO”

abato 9 maggio, alla presenza del ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha

avuto luogo la tradizionale cerimonia del giuramento degli Allievi Ufficiali della Guardia di Finanza del 114° Corso «Berane III» e del 13° Corso Aeronavale «Scudo». Con il Ministro Padoan erano presenti: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d'Armata Clau-dio Graziano, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'Armata Saverio Capolupo, l'Ispettore per i Reparti di Istruzione, Gen. C.A. Giorgio Toschi, il Comandante dell'Accademia della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Giuseppe Zafara-na, e numerose autorità politiche, civili, militari e religiose. Era presente anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Il Ministro Padoan nel suo discorso ha ringraziato, ancora una volta, la città di Bergamo per l'affetto che riserva all'Accademia della Guardia di Finanza ed ha sottolineato come le previsioni danno una «ripresa economica per il prossimo anno, con l'occupazione in cre-

S

dante Generale della Guardia di Finanza e del Comandante dell'Accademia, Gen. D. Giuseppe Zafarana che, al termine, ha pronunciato la formula del Giuramento seguita dall'urlo degli Allievi.Alla cerimonia era presente il Medagliere dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia.

97° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DEL DISTACCAMENTO “FOPPA”

2 marzo 2015 in Dosso del Liro (CO) nella Chiesa Parrocchiale, con solenne rito officiato da

Don Rocco Parroco di Dosso del Liro è stato commemorato il 97° anniversario della tragedia che ha colpito il 2 marzo 1918 il personale del Distaccamento di Frontiera di “Foppa”. Una grossa slavina, infatti, travolse la caserma e procurò la morte di 7 militari della R. Guardia di Finanza e di due civili portaviveri. Si sal-varono miracolosamente due finanzieri del reparto che, al momento della cadu-

ILdi Ruggiero Giannino

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AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

BRENNO BRUSCANTINI - LA FARFALLA DEL CONERO

di Lorenzo Tizzani

7 maggio 2012, sono stato eletto Presidente della Sezione A.N.F.I. Dorica di Ancona e subito, dopo

aver assunto tale carica, ho preso visione dell'enorme carteggio relativo ai 150 soci iscritti. Dalle prime battute mi sono reso conto che tra noi era iscritto un “mi-tico” personaggio sportivo che con le sue epiche gesta compiute in età non giova-ne, aveva contribuito ad elevare in modo significativo il prestigio dell'A.N.F.I. sia a livello nazionale che internazionale, imponendosi nella non facile disciplina del nuoto con notevole spirito di sacrifi-cio ed abnegazione. Dopo ave letto il suo curriculum vitae, ho ritenuto doveroso tentare di fargli visita a domicilio ma, pur-troppo, a causa della sua situazione di salute abbastanza cagionevole, dovuta certamente alla sua considerevole età, non si è potuto rendergli gli omaggi dovuti. A tale proposito, ritenendo giu-sto fare risaltare le doti non comuni del nostro caro generale, soprannominato

“La Farfalla del Conero” per le sue presta-zioni eccezionali nello specifico stile nuo-tatorio, ho proposto alla Presidenza Nazionale di nominarlo Socio Benemeri-to, la richiesta è stata subito accolta dal nostro Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.Ciò mi ha dato la possibilità, finalmente, di poterlo incontrare ad Osimo, dove attualmente vive con sua figlia, la quale

IL

mi ha ricevuto con estrema gentilezza insieme alla sua impeccabile e generosa famiglia. Ho trovato il generale Brenno Bruscanti-ni molto attivo e pieno di ricordi bellissi-mi che ha esternato con entusiasmo facendo vedere, tra l'altro, tutte le coppe, le medaglie ed i trofei vinti nel corso delle sue numerosissime gare di nuoto. In particolare, quello che ha attirato

FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

l'attenzione era un trofeo enorme asse-gnatogli a livello nazionale, diversi anni orsono, quale “Atleta dell'Anno” che l'ufficiale generale non ha mai fatto sape-re alla Sezione e/o ai relativi soci. La con-segna della “Benemerenza” lo ha reso par-ticolarmente felice aveva gli occhi lucidi per l'emozione e grato verso la Presiden-za per esserci ricordato di lui dopo tanto tempo. L'incontro è stato molto piacevo-le e significativo per entrambi e per la sua famiglia ed ha ravvivato un sentito spiri-to di “Corpo”, peraltro, mai effievolito da parte del nostro benemerito socio. Quan-do ci siamo lasciati, il Gen. B. Brenno Buscantini ha testualmente esternato con emozione: “Grazie Col. Tizzani per la sua visita e per quello che sta facendo per noi dell'A.N.F.I.”. Carissimo Generale, sono io che La ringrazio di cuore per il notevole contributo elargito prima al nostro speciale Corpo della Guardia di Finanza quand'era in servizio e, poi, per la Sezione A.N.F.I. di Ancona, che mi onoro di presiedere con orgoglio da qual-che anno. Nella circostanza porgo tanti

ta della slavina, si trovavano in cantina; rimasero sotto le macerie e la neve per ben 16 ore, finché vennero soccorsi da altri militari del Corpo e da volontari del posto. Il parroco durante la S. Messa ha voluto, brevemente, commemorare il sacrificio dei militari che hanno perso la vita nell'adempimento del loro delicato servizio di frontiera, accomunati alla sorte tragica anche dei due portaviveri.Alla cerimonia sono intervenuti: il V. Sin-daco di Dosso del Liro, Sig. Pino Pisolo, il Comandante della Compagnia di Menaggio, Cap. Fabio Quagliarini, in rap-presentanza del Comandante Provincia-le di Como, Col. Marco Pelliccia, una rap-presentanza di militari del Corpo in servi-zio. Per l'A.N.F.I. era presente il Consigliere Nazionale per la Lombardia, Cap. dr. Urbano Saba, le Sezioni A.N.F.I. di Como, Dongo, Porlezza, Menaggio, Lecco, S. Fedele Intelvi, Chiavenna e Gravedona,

con bandiera e relativi Presidenti.Erano inoltre presenti rappresentanti delle Associazioni d'Arma fra cui gli Alpi-ni di Dosso del LIro.Al termine del rito funebre e dopo l'alzabandiera è stata deposta ai piedi

del Monumento ai Caduti una corona d'alloro e un cuscino di fiori alla lapide esistente presso il locale cimitero che riporta i nomi dei sette militari del Corpo ed altre 3 lapidi riunite a ricordo perenne di nostri Commilitoni Caduti.

auguri di ogni bene a Lei ed alla Sua mera-vigliosa famiglia, che l'accudisce con tanta passione ed amore.

UNA TRAGEDIA MAI DIMENTICATA - Val Vigezzo, 4 Gennaio 1941

di Tomaso Vitagliano

ncora una volta la montagna ha voluto per sé – con inconsolabile egoismo - il sacrificio della giovi-

nezza. Tre Fiamme Gialle hanno donato la propria vita nell' adempimento del loro dovere.”E' questo l'incipit di un ampio articolo pubblicato da “IL FINANZIERE” del 20 gen-naio 1941, sul quale si dava notizia dei

A “Caduti sull'Alpe Craveggia”. Una intera pagina con le loro foto.Aleggiavano crudeli venti di guerra e i giovani finanzieri combattevano dura-mente sul fronte greco – albanese. Ma anche in Patria la notizia di una tragica valanga suscitava un incolmabile dolore.Lo scenario della morte è quello della Valle Vigezzo, un'incantevole laterale

dell'Ossola, dalle montagne dolci e modellate, al confine con il Cantone Tici-no. Terra generosa di bellezze alpine e di famosi pittori, ma anche di contrabban-dieri, soprattutto negli anni difficili della guerra.Il 2 gennaio 1941 il maresciallo Gauden-zio Bottini, comandante della Brigata di RE, unitamente alle guardie Vittorio Toscano e Giovanni Battista Anselmi, si reca al distaccamento dei Bagni di Cra-veggia per il servizio di vigilanza alla linea di frontiera (i sacri termini della Patria). La loro marcia è impegnativa, devono risalire il versante vigezzino e – valicata la cresta – scendere su quello che porta alla casermetta dei “Bagni”.Curiosamente in questo lembo di Alpi Lepontine il confine politico non segue il crinale spartiacque, ma entra in territorio geograficamente svizzero. La casermet-ta dei Bagni è un avamposto a pochi metri dalla linea di frontiera.Dopo un giorno di sosta la piccola comi-tiva di finanzieri decide di riprendere la via di ritorno poiché un'abbondante nevicata impone di rientrare alla base.Così il 4 gennaio si riparte con l'aggiunta delle guardie Luigi Coda, Domenico Nec-chi e Marino Sollai in modo che, grazie al loro numero, possano alternarsi in testa alla pattuglia e così poter battere più age-volmente la pista.Otto ore di fatica li portano alla “Bocchet-ta di S. Antonio” dove inizia la discesa e dove la cappelletta votiva è quasi som-mersa dalla neve. Il Maresciallo Bottini ha alle spalle una lunga esperienza di mon-tagna avendo comandato anche la Bri-gata di Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa. Conosce le regole della prudenza soprattutto in caso di abbondante inne-vamento e ordina di sparare alcuni colpi di moschetto per favorire il distacco pre-ventivo delle valanghe.

Maresciallo Capo Gaudenzio Bottini

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Fiamme GialleAnniversario

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BRENNO BRUSCANTINI - LA FARFALLA DEL CONERO

di Lorenzo Tizzani

7 maggio 2012, sono stato eletto Presidente della Sezione A.N.F.I. Dorica di Ancona e subito, dopo

aver assunto tale carica, ho preso visione dell'enorme carteggio relativo ai 150 soci iscritti. Dalle prime battute mi sono reso conto che tra noi era iscritto un “mi-tico” personaggio sportivo che con le sue epiche gesta compiute in età non giova-ne, aveva contribuito ad elevare in modo significativo il prestigio dell'A.N.F.I. sia a livello nazionale che internazionale, imponendosi nella non facile disciplina del nuoto con notevole spirito di sacrifi-cio ed abnegazione. Dopo ave letto il suo curriculum vitae, ho ritenuto doveroso tentare di fargli visita a domicilio ma, pur-troppo, a causa della sua situazione di salute abbastanza cagionevole, dovuta certamente alla sua considerevole età, non si è potuto rendergli gli omaggi dovuti. A tale proposito, ritenendo giu-sto fare risaltare le doti non comuni del nostro caro generale, soprannominato

“La Farfalla del Conero” per le sue presta-zioni eccezionali nello specifico stile nuo-tatorio, ho proposto alla Presidenza Nazionale di nominarlo Socio Benemeri-to, la richiesta è stata subito accolta dal nostro Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.Ciò mi ha dato la possibilità, finalmente, di poterlo incontrare ad Osimo, dove attualmente vive con sua figlia, la quale

IL

mi ha ricevuto con estrema gentilezza insieme alla sua impeccabile e generosa famiglia. Ho trovato il generale Brenno Bruscanti-ni molto attivo e pieno di ricordi bellissi-mi che ha esternato con entusiasmo facendo vedere, tra l'altro, tutte le coppe, le medaglie ed i trofei vinti nel corso delle sue numerosissime gare di nuoto. In particolare, quello che ha attirato

FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

l'attenzione era un trofeo enorme asse-gnatogli a livello nazionale, diversi anni orsono, quale “Atleta dell'Anno” che l'ufficiale generale non ha mai fatto sape-re alla Sezione e/o ai relativi soci. La con-segna della “Benemerenza” lo ha reso par-ticolarmente felice aveva gli occhi lucidi per l'emozione e grato verso la Presiden-za per esserci ricordato di lui dopo tanto tempo. L'incontro è stato molto piacevo-le e significativo per entrambi e per la sua famiglia ed ha ravvivato un sentito spiri-to di “Corpo”, peraltro, mai effievolito da parte del nostro benemerito socio. Quan-do ci siamo lasciati, il Gen. B. Brenno Buscantini ha testualmente esternato con emozione: “Grazie Col. Tizzani per la sua visita e per quello che sta facendo per noi dell'A.N.F.I.”. Carissimo Generale, sono io che La ringrazio di cuore per il notevole contributo elargito prima al nostro speciale Corpo della Guardia di Finanza quand'era in servizio e, poi, per la Sezione A.N.F.I. di Ancona, che mi onoro di presiedere con orgoglio da qual-che anno. Nella circostanza porgo tanti

ta della slavina, si trovavano in cantina; rimasero sotto le macerie e la neve per ben 16 ore, finché vennero soccorsi da altri militari del Corpo e da volontari del posto. Il parroco durante la S. Messa ha voluto, brevemente, commemorare il sacrificio dei militari che hanno perso la vita nell'adempimento del loro delicato servizio di frontiera, accomunati alla sorte tragica anche dei due portaviveri.Alla cerimonia sono intervenuti: il V. Sin-daco di Dosso del Liro, Sig. Pino Pisolo, il Comandante della Compagnia di Menaggio, Cap. Fabio Quagliarini, in rap-presentanza del Comandante Provincia-le di Como, Col. Marco Pelliccia, una rap-presentanza di militari del Corpo in servi-zio. Per l'A.N.F.I. era presente il Consigliere Nazionale per la Lombardia, Cap. dr. Urbano Saba, le Sezioni A.N.F.I. di Como, Dongo, Porlezza, Menaggio, Lecco, S. Fedele Intelvi, Chiavenna e Gravedona,

con bandiera e relativi Presidenti.Erano inoltre presenti rappresentanti delle Associazioni d'Arma fra cui gli Alpi-ni di Dosso del LIro.Al termine del rito funebre e dopo l'alzabandiera è stata deposta ai piedi

del Monumento ai Caduti una corona d'alloro e un cuscino di fiori alla lapide esistente presso il locale cimitero che riporta i nomi dei sette militari del Corpo ed altre 3 lapidi riunite a ricordo perenne di nostri Commilitoni Caduti.

auguri di ogni bene a Lei ed alla Sua mera-vigliosa famiglia, che l'accudisce con tanta passione ed amore.

UNA TRAGEDIA MAI DIMENTICATA - Val Vigezzo, 4 Gennaio 1941

di Tomaso Vitagliano

ncora una volta la montagna ha voluto per sé – con inconsolabile egoismo - il sacrificio della giovi-

nezza. Tre Fiamme Gialle hanno donato la propria vita nell' adempimento del loro dovere.”E' questo l'incipit di un ampio articolo pubblicato da “IL FINANZIERE” del 20 gen-naio 1941, sul quale si dava notizia dei

A “Caduti sull'Alpe Craveggia”. Una intera pagina con le loro foto.Aleggiavano crudeli venti di guerra e i giovani finanzieri combattevano dura-mente sul fronte greco – albanese. Ma anche in Patria la notizia di una tragica valanga suscitava un incolmabile dolore.Lo scenario della morte è quello della Valle Vigezzo, un'incantevole laterale

dell'Ossola, dalle montagne dolci e modellate, al confine con il Cantone Tici-no. Terra generosa di bellezze alpine e di famosi pittori, ma anche di contrabban-dieri, soprattutto negli anni difficili della guerra.Il 2 gennaio 1941 il maresciallo Gauden-zio Bottini, comandante della Brigata di RE, unitamente alle guardie Vittorio Toscano e Giovanni Battista Anselmi, si reca al distaccamento dei Bagni di Cra-veggia per il servizio di vigilanza alla linea di frontiera (i sacri termini della Patria). La loro marcia è impegnativa, devono risalire il versante vigezzino e – valicata la cresta – scendere su quello che porta alla casermetta dei “Bagni”.Curiosamente in questo lembo di Alpi Lepontine il confine politico non segue il crinale spartiacque, ma entra in territorio geograficamente svizzero. La casermet-ta dei Bagni è un avamposto a pochi metri dalla linea di frontiera.Dopo un giorno di sosta la piccola comi-tiva di finanzieri decide di riprendere la via di ritorno poiché un'abbondante nevicata impone di rientrare alla base.Così il 4 gennaio si riparte con l'aggiunta delle guardie Luigi Coda, Domenico Nec-chi e Marino Sollai in modo che, grazie al loro numero, possano alternarsi in testa alla pattuglia e così poter battere più age-volmente la pista.Otto ore di fatica li portano alla “Bocchet-ta di S. Antonio” dove inizia la discesa e dove la cappelletta votiva è quasi som-mersa dalla neve. Il Maresciallo Bottini ha alle spalle una lunga esperienza di mon-tagna avendo comandato anche la Bri-gata di Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa. Conosce le regole della prudenza soprattutto in caso di abbondante inne-vamento e ordina di sparare alcuni colpi di moschetto per favorire il distacco pre-ventivo delle valanghe.

Maresciallo Capo Gaudenzio Bottini

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CERIMONIE - EVENTI - CRONACHE

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

3 dicembre 2014 è stato pubbli-cato dal Vicariato di Roma l'Editto per l'inizio della causa di

Beatificazione e Canonizzazione della nuova Serva di Dio, Francesca Lancellot-ti.Questo grande evento è comunque il primo passo di un iter lungo e complesso nel quale verrà studiata ed esaminata la figura e le virtù cristiane di questa umile donna capace di unire una vita normale, dedicata alla famiglia, ad una vita dedi-cata a Dio, alla preghiera e all'aiuto del prossimo.Francesca Lancellotti diffondendo senza risparmio gli insegnamenti di fede cri-stiana, fratellanza e carità, ha avvicinato migliaia di anime a DIO. Molte sono state le difficoltà, i sacrifici e le penitenze, per svolgere la missione che Dio le aveva assegnato, ma il suo amore ardente verso il Padre Eterno ha reso tutto sem-plice e gratificante. Lei diceva sempre “se rinascessi lo rifarei cento volte…”

FRANCESCA LANCELLOTTI “EDITTO DELLA NUOVA SERVA DI DIO”

di Francesco Signorino

FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

La montagna rimane immobile nel suo aspetto glaciale.Ma proprio quando il pericolo sembra superato, ecco la tragedia.Un'enorme massa di neve si stacca dal pendio sovrastante investendo il mare-sciallo Bottini e le guardie Coda, Toscano e Sollai.Anche i due superstiti, sfiorati dalla valanga, vengono colti dal forte sposta-mento d'aria, ma si riprendono subito ed iniziano le ricerche dei colleghi sepolti dalla neve.Il loro è un tentativo disperato ed eroico poiché il distacco della neve potrebbe ripetersi, ma proseguono fino a quando cala il buio della notte. Mentre la guardia Anselmi corre a dare l'allarme, Necchi rimane sul posto e continua a scavare

freneticamente nella neve. I suoi sforzi hanno successo. Riesce a trovare Sollai – ferito – ma vivo.Il tenente Leonida Pradetto, comandan-te della compagnia di Santa Maria Mag-giore, non appena ricevuta notizia della disgrazia, organizza rapidamente i soc-corsi che, nell'impossibilità di risalire il versante italiano, prendono la via della Svizzera, più lunga ma più sicura.Raggiunto il luogo della sciagura, i mili-tari - affiancati da civili svizzeri - prose-guono per ore nelle ricerche e finalmen-te prima le guardie Coda e Toscano, poi il maresciallo capo Bottini vengono tratti, ormai privi di vita, dall'enorme ammasso di neve.I loro corpi sono composti nella camera ardente allestita a Domodossola. I fune-rali di Stato sono imponenti con la parte-cipazione di Alti Ufficiali ma anche di

tante Autorità e della popolazione.Il maresciallo capo Gaudenzio Bottini, originario di Cossogno, nei pressi di Ver-bania, era entrato a far parte delle Fiam-me Gialle nel 1919 percorrendo una bril-lante carriera e guadagnandosi la simpa-tia e la stima dei superiori e dei colleghi. Data la sua età ed il suo carattere era con-siderato un padre dai giovani subalterni.Ma godeva anche della stima dei valli-giani che vedevano in lui un servitore dello Stato irreprensibile ma, se necessa-rio, anche comprensivo sotto il profilo umano.Per questo il cordoglio è stato generale.Lasciava la moglie e tre figli in tenera età. L'ultimo - Giovanni - aveva appena tre anni e quindi non ricorda il papà. Ma ne ha sempre conservato la memoria orga-nizzando, insieme ai vertici provinciali del Corpo della Guardia di Finanza, una manifestazione commemorativa in occa-sione del 50° anniversario della tragedia alla Bocchetta di S. Antonio.Anche le guardie Toscano e Coda (che era in attesa della promozione ad appuntato per i suoi meriti) erano consi-derate tra i migliori della Brigata di Re.Giovanni Bottini è iscritto alla Sezione A.N.F.I. di Verbania dal 2009, partecipan-do attivamente a tutte le manifestazioni organizzate dalla stessa.Una lapide ricorda il sacrificio dei tre finanzieri ai 1841 metri della Bocchetta di S. Antonio, oggi non più frequentata dai contrabbandieri ma dai numerosi escursionisti provenienti da tutta l'Italia e da paesi esteri. Un ricordo che suscita una doverosa riflessione per non dimenticare una pagi-na di storia ormai lontana di dedizione al dovere.

Guardia Luigi Coda

Guardia Vittorio Toscano

IL

Benché sin da bambina fosse stata sem-pre molto dedita alla preghiera e alla fre-quentazione delle chiese di Oppido Luca-no (Pz), suo paese nativo, la sua missione comincia di fatto il 7 luglio del 1956, quando a seguito di un evento straordi-

nario, come lei stessa sempre racconta-va, le apparve l'Arcangelo San Michele. Di questo evento, Francesca ne parlava dicendo di non essere degna di aver rice-vuto un segno così grande da Dio.Di fatto dal racconto della Serva di Dio l'Arcangelo le disse di lasciare la sua terra di nascita e di andare a Roma dove, con l'aiuto Divino avrebbe avvicinato tante anime a Dio.Come sanno tutti quelli che l'hanno conosciuta, comunque lei si autodefini-va “un verme di terra”, benché i fatti ci rac-contano che Francesca, con le sue opere di carità e la sua intercessione con la pre-ghiera ha aiutato moltissime persone a superare momenti di grande difficoltà di vario genere.Come è noto San Michele Arcangelo è uno dei tre Arcangeli. Il nome Michele deriva dall'espressione "Mi-Ka-El" che significa "chi è come Dio?".L'arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Sata-na. Nel calendario liturgico cattolico si festeggia il 29 settembre.L'evento sopra citato avvenne nel luogo oggi trasformato in “casa-museo”, di via Cervellino 70 a Oppido Lucano, dove Francesca viveva e lavorava gestendo un'attività commerciale insieme al mari-to Faustino Zotta.Dopo essersi trasferita a Roma nel 1960,

Don Marcello Stanzione, autore del libro “Francesca e l’Arcangelo Michele”

Francesca Lancellotti cominciò a fre-quentare le chiese nel circondario della sua nuova casa di residenza.Questa fu l'occasione per incontrare nuova gente e parlare di Dio e del suo grande amore per i suoi figli.

Da quel momento, come San Michele le aveva predetto, lei cominciò ad avvicina-re tante persone alla fede cattolica e con opere di vario genere, ad aiutare il prossi-mo. Tante sono le tipologie di persone che frequentavano la casa di Francesca per essere ascoltate e ricevere una parola di conforto nel momento di bisogno e gra-zie all'aiuto di Dio, appartenenti alle Forze Armate e di Polizia tra i quali appar-tenenti alla Guardia di Finanza e all'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, coordinati dal Consigliere Nazio-nale, Comm. Antonio Fiore, per devozio-ne si recano con pullman della Guardia di Finanza nel mese di luglio e nel mese di settembre di ogni anno ad Oppido Luca-no (PZ) in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Belvedere a cui France-sca era tanto devota.

Foto tratta dal sito internet: “difenderelafede” - Sua Eminenza Cardinale Silvio Oddi e Francesca Lancellotti a Roma nel 1991

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3 dicembre 2014 è stato pubbli-cato dal Vicariato di Roma l'Editto per l'inizio della causa di

Beatificazione e Canonizzazione della nuova Serva di Dio, Francesca Lancellot-ti.Questo grande evento è comunque il primo passo di un iter lungo e complesso nel quale verrà studiata ed esaminata la figura e le virtù cristiane di questa umile donna capace di unire una vita normale, dedicata alla famiglia, ad una vita dedi-cata a Dio, alla preghiera e all'aiuto del prossimo.Francesca Lancellotti diffondendo senza risparmio gli insegnamenti di fede cri-stiana, fratellanza e carità, ha avvicinato migliaia di anime a DIO. Molte sono state le difficoltà, i sacrifici e le penitenze, per svolgere la missione che Dio le aveva assegnato, ma il suo amore ardente verso il Padre Eterno ha reso tutto sem-plice e gratificante. Lei diceva sempre “se rinascessi lo rifarei cento volte…”

FRANCESCA LANCELLOTTI “EDITTO DELLA NUOVA SERVA DI DIO”

di Francesco Signorino

FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

La montagna rimane immobile nel suo aspetto glaciale.Ma proprio quando il pericolo sembra superato, ecco la tragedia.Un'enorme massa di neve si stacca dal pendio sovrastante investendo il mare-sciallo Bottini e le guardie Coda, Toscano e Sollai.Anche i due superstiti, sfiorati dalla valanga, vengono colti dal forte sposta-mento d'aria, ma si riprendono subito ed iniziano le ricerche dei colleghi sepolti dalla neve.Il loro è un tentativo disperato ed eroico poiché il distacco della neve potrebbe ripetersi, ma proseguono fino a quando cala il buio della notte. Mentre la guardia Anselmi corre a dare l'allarme, Necchi rimane sul posto e continua a scavare

freneticamente nella neve. I suoi sforzi hanno successo. Riesce a trovare Sollai – ferito – ma vivo.Il tenente Leonida Pradetto, comandan-te della compagnia di Santa Maria Mag-giore, non appena ricevuta notizia della disgrazia, organizza rapidamente i soc-corsi che, nell'impossibilità di risalire il versante italiano, prendono la via della Svizzera, più lunga ma più sicura.Raggiunto il luogo della sciagura, i mili-tari - affiancati da civili svizzeri - prose-guono per ore nelle ricerche e finalmen-te prima le guardie Coda e Toscano, poi il maresciallo capo Bottini vengono tratti, ormai privi di vita, dall'enorme ammasso di neve.I loro corpi sono composti nella camera ardente allestita a Domodossola. I fune-rali di Stato sono imponenti con la parte-cipazione di Alti Ufficiali ma anche di

tante Autorità e della popolazione.Il maresciallo capo Gaudenzio Bottini, originario di Cossogno, nei pressi di Ver-bania, era entrato a far parte delle Fiam-me Gialle nel 1919 percorrendo una bril-lante carriera e guadagnandosi la simpa-tia e la stima dei superiori e dei colleghi. Data la sua età ed il suo carattere era con-siderato un padre dai giovani subalterni.Ma godeva anche della stima dei valli-giani che vedevano in lui un servitore dello Stato irreprensibile ma, se necessa-rio, anche comprensivo sotto il profilo umano.Per questo il cordoglio è stato generale.Lasciava la moglie e tre figli in tenera età. L'ultimo - Giovanni - aveva appena tre anni e quindi non ricorda il papà. Ma ne ha sempre conservato la memoria orga-nizzando, insieme ai vertici provinciali del Corpo della Guardia di Finanza, una manifestazione commemorativa in occa-sione del 50° anniversario della tragedia alla Bocchetta di S. Antonio.Anche le guardie Toscano e Coda (che era in attesa della promozione ad appuntato per i suoi meriti) erano consi-derate tra i migliori della Brigata di Re.Giovanni Bottini è iscritto alla Sezione A.N.F.I. di Verbania dal 2009, partecipan-do attivamente a tutte le manifestazioni organizzate dalla stessa.Una lapide ricorda il sacrificio dei tre finanzieri ai 1841 metri della Bocchetta di S. Antonio, oggi non più frequentata dai contrabbandieri ma dai numerosi escursionisti provenienti da tutta l'Italia e da paesi esteri. Un ricordo che suscita una doverosa riflessione per non dimenticare una pagi-na di storia ormai lontana di dedizione al dovere.

Guardia Luigi Coda

Guardia Vittorio Toscano

IL

Benché sin da bambina fosse stata sem-pre molto dedita alla preghiera e alla fre-quentazione delle chiese di Oppido Luca-no (Pz), suo paese nativo, la sua missione comincia di fatto il 7 luglio del 1956, quando a seguito di un evento straordi-

nario, come lei stessa sempre racconta-va, le apparve l'Arcangelo San Michele. Di questo evento, Francesca ne parlava dicendo di non essere degna di aver rice-vuto un segno così grande da Dio.Di fatto dal racconto della Serva di Dio l'Arcangelo le disse di lasciare la sua terra di nascita e di andare a Roma dove, con l'aiuto Divino avrebbe avvicinato tante anime a Dio.Come sanno tutti quelli che l'hanno conosciuta, comunque lei si autodefini-va “un verme di terra”, benché i fatti ci rac-contano che Francesca, con le sue opere di carità e la sua intercessione con la pre-ghiera ha aiutato moltissime persone a superare momenti di grande difficoltà di vario genere.Come è noto San Michele Arcangelo è uno dei tre Arcangeli. Il nome Michele deriva dall'espressione "Mi-Ka-El" che significa "chi è come Dio?".L'arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Sata-na. Nel calendario liturgico cattolico si festeggia il 29 settembre.L'evento sopra citato avvenne nel luogo oggi trasformato in “casa-museo”, di via Cervellino 70 a Oppido Lucano, dove Francesca viveva e lavorava gestendo un'attività commerciale insieme al mari-to Faustino Zotta.Dopo essersi trasferita a Roma nel 1960,

Don Marcello Stanzione, autore del libro “Francesca e l’Arcangelo Michele”

Francesca Lancellotti cominciò a fre-quentare le chiese nel circondario della sua nuova casa di residenza.Questa fu l'occasione per incontrare nuova gente e parlare di Dio e del suo grande amore per i suoi figli.

Da quel momento, come San Michele le aveva predetto, lei cominciò ad avvicina-re tante persone alla fede cattolica e con opere di vario genere, ad aiutare il prossi-mo. Tante sono le tipologie di persone che frequentavano la casa di Francesca per essere ascoltate e ricevere una parola di conforto nel momento di bisogno e gra-zie all'aiuto di Dio, appartenenti alle Forze Armate e di Polizia tra i quali appar-tenenti alla Guardia di Finanza e all'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, coordinati dal Consigliere Nazio-nale, Comm. Antonio Fiore, per devozio-ne si recano con pullman della Guardia di Finanza nel mese di luglio e nel mese di settembre di ogni anno ad Oppido Luca-no (PZ) in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Belvedere a cui France-sca era tanto devota.

Foto tratta dal sito internet: “difenderelafede” - Sua Eminenza Cardinale Silvio Oddi e Francesca Lancellotti a Roma nel 1991

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BENESSERE E AMBIENTE

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

guarnizioni), ma anche per la fabbrica-zione di corde, plastica e cartoni, o come componente dei ripiani di fondo dei forni per la panificazione. Inoltre, la pol-vere di amianto è stata largamente utiliz-zata addirittura come coadiuvante nella filtrazione dei vini” (fonte Wikipedia).Dalla lavorazione di questo materiale scaturiscono micidiali polveri sottili di amianto che, se respirate, provocano la grave e mortale malattia dell'asbestosi, dalla quale possono scaturire i tumori ai bronchi, ovvero il mesotelioma della pleura. Si pensi solo che una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. La prima nazione al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell'amianto tramite con-dotti di ventilazione e canali di sfogo fu il Regno Unito nel 1930, a seguito di ante-

signani studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e

tumori. Nel 1943, la Germania nazional-socialista fu la prima nazione a ricono-scere il cancro al polmone e il mesotelio-ma come conseguenza dell'inalazione di asbesto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti. In Italia, si attese

fino al 1992 per varare la Legge 257 che ha vietato l'estrazione, l’importazione e l’uso dell'asbesto, sostituito con la fibra di vetro. Ciò non ha, tuttavia, risolto il problema dello smaltimento dell'ami-anto a seguito della sua progressiva rimo-zione. In Italia, dove sempre più spesso l'adozione di provvedimenti, volti all'incolumità pubblica e alla tutela sani-taria, si lega a vincolanti motivazioni di bilancio, nonostante l’emergere di malaffare rivelato dalla magistratura e dall'opera investigativa. Per fare una cita-zione calzante basta girare per strade e marciapiedi di Roma e soffermarsi a riflettere sul pressapochismo col quale le maestranze si occupano di manutenzio-ne stradale: asfalto di scarsa qualità, sostituito per lo più con un suo sottopro-dotto scadentissimo, il “magrone”, super-

asbesto (noto anche come amianto), possiede caratteri-stiche di resistenza meccanica,

elettrica, chimica e termica tali che, fino a pochi anni fa, lo hanno reso idoneo all'utilizzo nell'edilizia, nell'industria navale, ferroviaria, automobilistica, chi-mica, alimentare, metallurgica, delle materie plastiche, nonché come mate-riale antincendio. L'amianto è stato infat-ti utilizzato fino agli anni '80 per coiben-tare edifici, tetti, navi, treni; come mate-riale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (il micidiale eternit), utilizzato per fabbrica-re tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie. Tracce di amianto com-parvero anche nelle tute dei vigili del fuo-co, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli,

a cura del dr. Marco Duspiva

AMIANTOSMALTIRLO SENZA DANNI PER LA SALUTE E L'AMBIENTE

ficialità di chi è preposto al controllo tec-nico sui manufatti e sull'esecuzione dei lavori, assenza di serie programmazioni e discipline per i cantieri. Risultato: chiunque buca le strade a sua discrezio-ne, un giorno si e l'altro pure, salvo poi sugellare la sua opera d'arte con una bella “toppa”. Del resto, non è certo nel torto chi afferma che in Italia non c'è nien-te di più definitivo di ciò che è provviso-rio.. Sul tema dell'amianto e del suo smalti-mento ci si comporta più o meno allo stesso modo: come ci ricorda Alessan-dra Battistel sulle pagine del Corriere della Sera del 26 marzo 2015, «in attesa che entri in vigore la normativa europea,

che obbliga entro il 2020 a sostituire le discariche, la Francia per denaturare le fibre di amianto utilizza la lampada al pla-sma, efficace ma costosa (900 €/Ton).A prezzi largamente inferiori (140 €/Ton), in Italia l'amianto viene imballato e smal-tito in discariche, cave di pietra esausta rivestite di polimeri. Scelta che comporta elevate criticità. Nelle discariche le balle di amianto vengono pressate per essere meglio infossate. Pratica pericolosissima perché frantuma l'amianto all'interno degli imballi, rendendolo volatile e quindi cancerogeno nel momento in cui, fra 20-30 anni, l'involucro di plastica inevitabil-mente cederà e le fibre si libereranno inqui-nando le falde acquifere». Ecco il Paese

L’“

che consegneremo ai nostri figli, se qual-cuno non si deciderà finalmente ad intervenire col bisturi sulla cancrena (ter-mine appropriato per la circostanza).Tuttavia, è da rilevare che qualche cervel-lo anziché fuggire dallo scempio cui stan-no condannando progressivamente l'Italia (al pari dei circa 50.000 ingegni che ogni anno fuggono da questo Stato che ha perso la sua stessa identità), lavo-ra ancora alacremente nel solco di quel genio italico di millenaria tradizione. A Bologna, un'equipe universitaria capita-nata dal Professor Norberto Roveri, del dipartimento di Chimica, ha inventato un prodigioso rimedio per risolvere il pro-blema dello smaltimento dell'amianto. Associando l'eternit agli scarti industriali provenienti dai caseifici (ossia col siero di latte - foto in basso), e innescando una reazione chimica, si rendono innocue le due componenti, parimenti tossiche, messe tra loro a contatto. Ne scaturisco-no peraltro sottoprodotti di derivazione utili e commerciabili, dai fertilizzanti all'idropittura. Ingegnoso, mettiamolo subito in pratica dopo la verifica e la valu-tazione del Ministero dell'Ambiente, a cui il professor Roveri ha chiesto udienza per le necessarie verifiche e valutazioni. Intanto il mesotelioma continua a miete-re vittime.

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guarnizioni), ma anche per la fabbrica-zione di corde, plastica e cartoni, o come componente dei ripiani di fondo dei forni per la panificazione. Inoltre, la pol-vere di amianto è stata largamente utiliz-zata addirittura come coadiuvante nella filtrazione dei vini” (fonte Wikipedia).Dalla lavorazione di questo materiale scaturiscono micidiali polveri sottili di amianto che, se respirate, provocano la grave e mortale malattia dell'asbestosi, dalla quale possono scaturire i tumori ai bronchi, ovvero il mesotelioma della pleura. Si pensi solo che una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. La prima nazione al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell'amianto tramite con-dotti di ventilazione e canali di sfogo fu il Regno Unito nel 1930, a seguito di ante-

signani studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e

tumori. Nel 1943, la Germania nazional-socialista fu la prima nazione a ricono-scere il cancro al polmone e il mesotelio-ma come conseguenza dell'inalazione di asbesto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti. In Italia, si attese

fino al 1992 per varare la Legge 257 che ha vietato l'estrazione, l’importazione e l’uso dell'asbesto, sostituito con la fibra di vetro. Ciò non ha, tuttavia, risolto il problema dello smaltimento dell'ami-anto a seguito della sua progressiva rimo-zione. In Italia, dove sempre più spesso l'adozione di provvedimenti, volti all'incolumità pubblica e alla tutela sani-taria, si lega a vincolanti motivazioni di bilancio, nonostante l’emergere di malaffare rivelato dalla magistratura e dall'opera investigativa. Per fare una cita-zione calzante basta girare per strade e marciapiedi di Roma e soffermarsi a riflettere sul pressapochismo col quale le maestranze si occupano di manutenzio-ne stradale: asfalto di scarsa qualità, sostituito per lo più con un suo sottopro-dotto scadentissimo, il “magrone”, super-

asbesto (noto anche come amianto), possiede caratteri-stiche di resistenza meccanica,

elettrica, chimica e termica tali che, fino a pochi anni fa, lo hanno reso idoneo all'utilizzo nell'edilizia, nell'industria navale, ferroviaria, automobilistica, chi-mica, alimentare, metallurgica, delle materie plastiche, nonché come mate-riale antincendio. L'amianto è stato infat-ti utilizzato fino agli anni '80 per coiben-tare edifici, tetti, navi, treni; come mate-riale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (il micidiale eternit), utilizzato per fabbrica-re tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie. Tracce di amianto com-parvero anche nelle tute dei vigili del fuo-co, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli,

a cura del dr. Marco Duspiva

AMIANTOSMALTIRLO SENZA DANNI PER LA SALUTE E L'AMBIENTE

ficialità di chi è preposto al controllo tec-nico sui manufatti e sull'esecuzione dei lavori, assenza di serie programmazioni e discipline per i cantieri. Risultato: chiunque buca le strade a sua discrezio-ne, un giorno si e l'altro pure, salvo poi sugellare la sua opera d'arte con una bella “toppa”. Del resto, non è certo nel torto chi afferma che in Italia non c'è nien-te di più definitivo di ciò che è provviso-rio.. Sul tema dell'amianto e del suo smalti-mento ci si comporta più o meno allo stesso modo: come ci ricorda Alessan-dra Battistel sulle pagine del Corriere della Sera del 26 marzo 2015, «in attesa che entri in vigore la normativa europea,

che obbliga entro il 2020 a sostituire le discariche, la Francia per denaturare le fibre di amianto utilizza la lampada al pla-sma, efficace ma costosa (900 €/Ton).A prezzi largamente inferiori (140 €/Ton), in Italia l'amianto viene imballato e smal-tito in discariche, cave di pietra esausta rivestite di polimeri. Scelta che comporta elevate criticità. Nelle discariche le balle di amianto vengono pressate per essere meglio infossate. Pratica pericolosissima perché frantuma l'amianto all'interno degli imballi, rendendolo volatile e quindi cancerogeno nel momento in cui, fra 20-30 anni, l'involucro di plastica inevitabil-mente cederà e le fibre si libereranno inqui-nando le falde acquifere». Ecco il Paese

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che consegneremo ai nostri figli, se qual-cuno non si deciderà finalmente ad intervenire col bisturi sulla cancrena (ter-mine appropriato per la circostanza).Tuttavia, è da rilevare che qualche cervel-lo anziché fuggire dallo scempio cui stan-no condannando progressivamente l'Italia (al pari dei circa 50.000 ingegni che ogni anno fuggono da questo Stato che ha perso la sua stessa identità), lavo-ra ancora alacremente nel solco di quel genio italico di millenaria tradizione. A Bologna, un'equipe universitaria capita-nata dal Professor Norberto Roveri, del dipartimento di Chimica, ha inventato un prodigioso rimedio per risolvere il pro-blema dello smaltimento dell'amianto. Associando l'eternit agli scarti industriali provenienti dai caseifici (ossia col siero di latte - foto in basso), e innescando una reazione chimica, si rendono innocue le due componenti, parimenti tossiche, messe tra loro a contatto. Ne scaturisco-no peraltro sottoprodotti di derivazione utili e commerciabili, dai fertilizzanti all'idropittura. Ingegnoso, mettiamolo subito in pratica dopo la verifica e la valu-tazione del Ministero dell'Ambiente, a cui il professor Roveri ha chiesto udienza per le necessarie verifiche e valutazioni. Intanto il mesotelioma continua a miete-re vittime.

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BENESSERE E AMBIENTE

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle21 Anniversario

Insieme...Fiamme Gialle

ell’attuale classificazione del Dia-bete Mellito, che peraltro risale al 1997 ed è stata fatta propria dalla

Organizzazione Mondiale della Sanità su indirizzo della American Diabetes Fede-ration, non si fa nessun cenno su questo tipo di Diabete.Quale diabetologo, sempre più spesso mi capita di dover diagnosticare detta malattia “nella persona anziana” tanto da far porre il sospetto che essa abbia una nosografia particolare.Infatti nell'esercizio della mia attività pro-fessionale devo evidenziare uno stato diabetico nella persona anziana almeno 3 volte più di quanto mi accadeva agli albori dell'esercizio della mia professio-ne; ciò mi induce a riflettere. Intanto va distinto “il diabete dell'anziano dal dia-bete nell'anziano”.Quest'ultima condizione non trova nell'età la sua completezza diagnostica,

IL DIABETE DELL'ANZIANO

N

FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

Pertanto è importante ricordarsi:- la terapia deve essere la meno

aggressiva possibile e soprattutto la più giustificata possibile! Basta ese-guire una emoglobina glicosilata per fare stare tranquillo il paziente ed il medico che lo cura;

- la dimostrazione di una ancora otti-male secrezione insulinica, attraverso lo studio del C Peptide a digiuno e post prandiale deve tranquillizzare il paziente e deve rendere il medico più sereno ed adeguato alla condizione;

- generalmente è sufficiente una modesta dose di metformina, insie-me ad un comportamento alimenta-re adeguato, per mettere il paziente ed il medico in condizione di assoluta serenità;

- infine, nella condizione di inadegua-ta secrezione della insulina stessa l'uso di una dose giornaliera di insuli-na umana da DNA ricombinante long acting e soprattutto serale potrà esse-

re sufficiente ad una normalizzazione del controllo metabolico.

Perché quanto detto sia rispettato è necessario garantire un valore di emo-globina glicosilata che non superi il 7,3 % con il vecchio sistema e 48 mmol/mol con il nuovo sistema.La condizione di complicanza cronica più importante ma molto meno invali-dante è la neuropatia diabetica; la reti-nopatia e la nefropatia invece sono sem-pre molto meno presenti nel Diabete dell'Anziano.La cataratta di origine diabetica è vice-versa frequente ma una ambulatoriale terapia chirurgica della stessa metterà il paziente in condizione di tranquillità. Particolare attenzione va posta anche alla cura dei piedi e all’uso di calzature comode onde evitare ulcerazioni.Infine ai pazienti ed ai medici va ricorda-to che la migliore norma in questa parti-colare situazione è: “primum non noce-re”!!!

Dott. Guido Testa - Malattie Metaboliche e Diabetologia - Medicina Interna - Consulente presso Poliambulatorio FAF di Roma, diretto dal Dottor Riccardo Piccinni

ma solo nel fatto che gli anziani possono avere un diabete da molti anni che, nella età della completezza, può dare origine a complicazioni diverse e molteplici.Viceversa il “diabete dell'anziano” ha alcu-ne caratteristiche assimilabili al tipo 2 classico, ma con varianti proprie dell'età nella quale insorge questa malattia.Più si va avanti con l’età e più questa con-dizione diventa “benigna”; perde quella aggressività propria dell'età intermedia e, soprattutto, non dà seguito a compli-canze a volte invalidanti, tali da far sop-portare a questi pazienti tutte le “anghe-rie” proprie del diabete nell'adulto.Una delle caratteristiche di questo dia-bete è l’assoluta benignità: a volte basta sottoporre il paziente ad un semplice comportamento alimentare per veder scomparire alcuni segni come la ipergli-cemia che sempre di più caratterizza il diabete dell'adulto.Ma vi è di più: con l’evoluzione della vec-chia terapia del diabete di tipo 2 si assiste sempre più spesso ad una totale mortifi-cazione di vecchi schemi terapeutici, basati soprattutto sull'uso di ipoglice-mizzanti orali a favore di farmaci molto più moderni, molto più elastici e soprat-tutto molto di più legati ad una forma di terapia che oserei chiamare “eziopatoge-netica”.Vorrei spiegare questo concetto che attiene di più alla moderna terapia del Diabete.Stanno per scoccare i 100 anni di moder-no trattamento del Diabete Mellito con la terapia insulinica.Nel 1921 veniva prodotta la prima insuli-na suina che rivoluzionò totalmente la terapia del diabete che, ad onor del vero, non esisteva.Con essa si andava incontro all'era della insulina e, di seguito, alla modificazione della stessa in insulina umana, poi insuli-na umana da DNA ricombinante, poi la moderna insulina ritardata long acting e la modernissima insulina da poco in com-mercio come la Degludec.

Diabete. Sono stati, questi ultimi 10 anni, forieri di novità che fanno presagire un notevole miglioramento ed una partico-lare attenzione alla eziopatogenesi del Diabete Mellito.Ma nell'anziano tutti questi cardini ven-gono meno dal momento che basta un reale cambiamento dello stile di vita ed un miglioramento dell’aderenza ad un comportamento alimentare adeguato perché questa condizione, che pure non è nella classificazione del Diabete Melli-to, può diventare solo un piccolo fasti-dio. Fatta questa premessa perché deve particolarmente interessarci questa con-dizione?Perché l'età della vita si sta allungando e con essa sempre più spesso si allunga il tempo di rappresentazione della realtà. Il Diabete dell'Anziano non deve spaven-tarci e soprattutto il paziente stesso.Bisogna fare di tutto perché egli si senta vitale e non affetto da una condizione cronica, che non diventerà invalidante.

Alla terapia insulinica si sono aggiunti i farmaci stimolanti la secrezione della insulina da parte del pancreas, la metfor-mina che sicuramente migliora la affinità recettoriale della insulina per il proprio recettore, i glitazoni, gli agonisti del DPP4, il dapagliflozin, ultimo farmaco non ancora in commercio in Italia, ma sicuramente sostanza che si rivelerà basi-lare nella moderna terapia del diabete e non ultimo la exenatide e farmaci simila-ri che migliorano la secrezione insulinica ed addirittura serviranno a modulare le varie terapie attualmente previste per il

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ell’attuale classificazione del Dia-bete Mellito, che peraltro risale al 1997 ed è stata fatta propria dalla

Organizzazione Mondiale della Sanità su indirizzo della American Diabetes Fede-ration, non si fa nessun cenno su questo tipo di Diabete.Quale diabetologo, sempre più spesso mi capita di dover diagnosticare detta malattia “nella persona anziana” tanto da far porre il sospetto che essa abbia una nosografia particolare.Infatti nell'esercizio della mia attività pro-fessionale devo evidenziare uno stato diabetico nella persona anziana almeno 3 volte più di quanto mi accadeva agli albori dell'esercizio della mia professio-ne; ciò mi induce a riflettere. Intanto va distinto “il diabete dell'anziano dal dia-bete nell'anziano”.Quest'ultima condizione non trova nell'età la sua completezza diagnostica,

IL DIABETE DELL'ANZIANO

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FiammeGialle / Maggio 2015 FiammeGialle / Maggio 2015

Pertanto è importante ricordarsi:- la terapia deve essere la meno

aggressiva possibile e soprattutto la più giustificata possibile! Basta ese-guire una emoglobina glicosilata per fare stare tranquillo il paziente ed il medico che lo cura;

- la dimostrazione di una ancora otti-male secrezione insulinica, attraverso lo studio del C Peptide a digiuno e post prandiale deve tranquillizzare il paziente e deve rendere il medico più sereno ed adeguato alla condizione;

- generalmente è sufficiente una modesta dose di metformina, insie-me ad un comportamento alimenta-re adeguato, per mettere il paziente ed il medico in condizione di assoluta serenità;

- infine, nella condizione di inadegua-ta secrezione della insulina stessa l'uso di una dose giornaliera di insuli-na umana da DNA ricombinante long acting e soprattutto serale potrà esse-

re sufficiente ad una normalizzazione del controllo metabolico.

Perché quanto detto sia rispettato è necessario garantire un valore di emo-globina glicosilata che non superi il 7,3 % con il vecchio sistema e 48 mmol/mol con il nuovo sistema.La condizione di complicanza cronica più importante ma molto meno invali-dante è la neuropatia diabetica; la reti-nopatia e la nefropatia invece sono sem-pre molto meno presenti nel Diabete dell'Anziano.La cataratta di origine diabetica è vice-versa frequente ma una ambulatoriale terapia chirurgica della stessa metterà il paziente in condizione di tranquillità. Particolare attenzione va posta anche alla cura dei piedi e all’uso di calzature comode onde evitare ulcerazioni.Infine ai pazienti ed ai medici va ricorda-to che la migliore norma in questa parti-colare situazione è: “primum non noce-re”!!!

Dott. Guido Testa - Malattie Metaboliche e Diabetologia - Medicina Interna - Consulente presso Poliambulatorio FAF di Roma, diretto dal Dottor Riccardo Piccinni

ma solo nel fatto che gli anziani possono avere un diabete da molti anni che, nella età della completezza, può dare origine a complicazioni diverse e molteplici.Viceversa il “diabete dell'anziano” ha alcu-ne caratteristiche assimilabili al tipo 2 classico, ma con varianti proprie dell'età nella quale insorge questa malattia.Più si va avanti con l’età e più questa con-dizione diventa “benigna”; perde quella aggressività propria dell'età intermedia e, soprattutto, non dà seguito a compli-canze a volte invalidanti, tali da far sop-portare a questi pazienti tutte le “anghe-rie” proprie del diabete nell'adulto.Una delle caratteristiche di questo dia-bete è l’assoluta benignità: a volte basta sottoporre il paziente ad un semplice comportamento alimentare per veder scomparire alcuni segni come la ipergli-cemia che sempre di più caratterizza il diabete dell'adulto.Ma vi è di più: con l’evoluzione della vec-chia terapia del diabete di tipo 2 si assiste sempre più spesso ad una totale mortifi-cazione di vecchi schemi terapeutici, basati soprattutto sull'uso di ipoglice-mizzanti orali a favore di farmaci molto più moderni, molto più elastici e soprat-tutto molto di più legati ad una forma di terapia che oserei chiamare “eziopatoge-netica”.Vorrei spiegare questo concetto che attiene di più alla moderna terapia del Diabete.Stanno per scoccare i 100 anni di moder-no trattamento del Diabete Mellito con la terapia insulinica.Nel 1921 veniva prodotta la prima insuli-na suina che rivoluzionò totalmente la terapia del diabete che, ad onor del vero, non esisteva.Con essa si andava incontro all'era della insulina e, di seguito, alla modificazione della stessa in insulina umana, poi insuli-na umana da DNA ricombinante, poi la moderna insulina ritardata long acting e la modernissima insulina da poco in com-mercio come la Degludec.

Diabete. Sono stati, questi ultimi 10 anni, forieri di novità che fanno presagire un notevole miglioramento ed una partico-lare attenzione alla eziopatogenesi del Diabete Mellito.Ma nell'anziano tutti questi cardini ven-gono meno dal momento che basta un reale cambiamento dello stile di vita ed un miglioramento dell’aderenza ad un comportamento alimentare adeguato perché questa condizione, che pure non è nella classificazione del Diabete Melli-to, può diventare solo un piccolo fasti-dio. Fatta questa premessa perché deve particolarmente interessarci questa con-dizione?Perché l'età della vita si sta allungando e con essa sempre più spesso si allunga il tempo di rappresentazione della realtà. Il Diabete dell'Anziano non deve spaven-tarci e soprattutto il paziente stesso.Bisogna fare di tutto perché egli si senta vitale e non affetto da una condizione cronica, che non diventerà invalidante.

Alla terapia insulinica si sono aggiunti i farmaci stimolanti la secrezione della insulina da parte del pancreas, la metfor-mina che sicuramente migliora la affinità recettoriale della insulina per il proprio recettore, i glitazoni, gli agonisti del DPP4, il dapagliflozin, ultimo farmaco non ancora in commercio in Italia, ma sicuramente sostanza che si rivelerà basi-lare nella moderna terapia del diabete e non ultimo la exenatide e farmaci simila-ri che migliorano la secrezione insulinica ed addirittura serviranno a modulare le varie terapie attualmente previste per il

ul “Corriere della Sera” del 22 apri-le, a pag. 13, compare un articolo concernente alcune novità fiscali.

Ad un certo punto si legge: “Non sarà più reato penale, ma amministrativo”. Appa-re allora opportuno ribadire che il siste-ma giuridico italiano non definisce le vio-lazioni ma solo le sanzioni. Sono queste che caratterizzano la violazione. Dun-que, una violazione punita con sanzioni penali, si chiama reato. Una violazione punita con sanzioni civili o amministrati-ve, si chiama violazione civile o, rispetti-vamente, amministrativa. Il “reato pena-le” è una tautologia, e il “reato ammini-strativo” è un nonsenso.Ma gli strafalcioni che è possibile leggere quasi quotidianamente non si fermano qui. Soffermiamoci su quelli che interes-sano i commi.Tutti i testi legislativi (leggi, decreti-legge, decreti legislativi) e quelli regola-mentari (regolamenti in senso ampio, emanati da chi ha il potere di farlo), sono suddivisi in articoli. L'articolo, in altri ter-mini, è l'unità-base di tutte le fonti nor-mative.L'articolo può essere costituito anche da un solo periodo oppure contenere più periodi senza mai andare a capo. Si dice allora che ha un unico comma. Ma se la scrittura va a capo, dopo uno o più perio-di, è lì che inizia il secondo comma che, a sua volta, può essere costituito da uno o più periodi. Se si va nuovamente a capo, si ha il terzo comma e così via.

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A volte, però, si legge o si sente parlare di “capoverso”. Con questo nome, si indica il testo normativo scritto dopo il punto e a capo. Ma questo testo è quello che abbiamo detto essere definito come secondo comma. Il discorso, apparente-mente complicato, è invece assai sempli-ce, in quanto il secondo comma è anche il primo capoverso, perché è la prima volta che si va a capo. Ci può poi essere un secondo capoverso, che corrisponde al terzo comma e così via.Una questione particolare di lessico legi-slativo concerne la numerazione dei commi nell'ambito di uno stesso artico-lo. Se si consulta il codice di procedura penale si nota che i commi sono contras-segnati con la numerazione araba (1, 2 ecc.). Se si consulta il codice penale, si nota che questa numerazione non c'è. Perché la differenza?Il sistema tradizionale, che risale alla notte dei tempi, è quello che non preve-de alcuna numerazione. Il testo di un arti-colo è discorsivo, si va a capo quando se ne sente il bisogno, si passa ad un altro articolo quando si cambia materia. I com-mi, quindi, vengono indicati – per esem-pio nei testi di diritto o nelle sentenze – come primo, secondo ecc. od anche con l'indicazione dei capoversi.Ma il nostro è un Paese nel quale le leggi vengono emanate ma poi ben presto vengono corrette, modificate, integrate. Si aggiungono e si abrogano commi ed è qui che si va incontro al caos. Se, per esempio, un articolo di un codice aveva tre commi ed una legge di modifica ne aggiungeva uno dopo il primo, il comma aggiunto diventava secondo, nel mentre il “vecchio” secondo comma diventava terzo ed il “vecchio” terzo comma diven-tava quarto. Facile, dunque, cadere in errori ed equivoci per tutti gli operatori del diritto.Ad un certo punto, la Presidenza del Con-siglio dei ministri e le Presidenze dei due rami del Parlamento hanno preso l'iniziativa di cambiare le carte in tavola.Il 24 febbraio 1986 è la data che segna una vera svolta nel lessico legislativo per-ché è in tale data che i tre organi costitu-zionali citati emanano una circolare, di identico contenuto, sul “come” scrivere i testi normativi. Il lavoro di revisione pro-segue ancora per alcuni anni e viene alfi-ne condensato nella circolare 2 maggio

CRONACHE DEL DIRITTO

FiammeGialle / Maggio 2015

S

di Giuseppe Giuliani

pensionato C.M. si era visto rifiu-tare dall'Inps l'invalidità dopo il peggioramento delle condizioni

di salute, per cui aveva chiesto alla giusti-zia civile di intervenire. Correva l'anno 2002 ma soltanto nel 2012, dieci anni dopo, arriva la sentenza di primo grado che rigetta la domanda per un vizio di forma nella notifica del ricorso all'Inps. Il pensionato non si dà per vinto e propo-ne appello. La prima udienza viene fissa-ta per il 16 aprile di quest'anno ma il giu-dizio viene subito rinviato di tre anni, per

IL

na Signora milanese inciampa in un tombino che sporgeva alcuni centimetri dal suolo, cade, si frat-

tura il setto nasale, va incontro a soffe-renze e spese. Una volta guarita, cita in giudizio il Comune per danni. Ma, dopo tre gradi di giudizio, la Cassazione (sen-tenza n. 7636 del 15 apr i le di quest'anno), le dà torto. Dicono gli ermellini che è pur vero che il tombino sporgeva dalla strada nel mentre una legge regionale dispone che debbano essere “a filo strada”, così come è pur vero che, dopo la citazione giudiziaria, il

U

ll'inizio di ogni anno solare, c'è l'inaugurazione dell'anno giudi-ziario presso tutte le magistratu-

re. Di particolare rilievo, la cerimonia che si svolge presso la Corte di cassazione, nel corso della quale sia il primo Presi-dente, sia il Procuratore Generale, leggo-no una sintesi delle loro relazioni scritte che sarebbe impossibile leggere nei loro testi integrali. Si pensi che, quest'anno, le

A

23FiammeGialle / Maggio 2015

DIRITTO E NOTIZIE

cui se ne parlerà nel 2018. Il processo si svolge a Reggio Calabria, ma la notizia non è questa, perché, purtroppo, anche in altre Corti d'Appello i rinvii pluriennali sono all'ordine del giorno.A Milano sembra che si rinvii anche di quattro anni. Lo stato comatoso della giustizia è diventato il vero fattore unifi-cante dell'Italia, dal Nord al Sud, e dun-que un rinvio di tre anni non fa più noti-zia.La notizia è che il pensionato ha ora 97 anni.

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

LESSICO LEGISLATIVO

LA GIUSTIZIA NON HA ETÀ

LA TESTA TRA LE NUVOLE

IL PUNTO DI EQUILIBRIO DEL GIUDICE

due relazioni constano di oltre 170 pagi-ne ciascuna Si può ritenere che siano pochi, anche tra i magistrati, a leggere i ponderosi tomi. Ma è un peccato, perché ci sono spunti di estremo interesse non solo teorico ma anche pratico. Tenuto conto della capillare diffusione di Inter-net, un suggerimento appropriato potrebbe essere quello di dare almeno una “sbirciatina” ai citati documenti col-legandosi al sito della Cassazione.La relazione del procuratore generale, Gianfranco Ciani, è preceduta da un brano di Piero Calamandrei, che appare opportuno riprodurre: “Difficile è per il giudice trovare il giusto punto di equili-brio tra lo spirito di indipendenza verso gli altri e lo spirito di umiltà verso sé stes-so: essere fiero senza arrivare ad essere orgoglioso, e insieme umile senza esser servile: aver tanta stima di sé da saper difendere la propria opinione contro l'autorità dei potenti o contro le insidie dialettiche dei causidici, e insieme aver tanta consapevolezza della fallibilità umana, da essere sempre disposto a valu-tare attentamente le opinioni altrui fino al punto di riconoscere apertamente il proprio errore,senza domandarsi se il riconoscerlo possa apparire una meno-mazione del suo prestigio”.

2001, n. 1, della Presidenza del Consiglio dei ministri, pubblicata sul supplemento ordinario alla “Gazzetta ufficiale” del suc-cessivo giorno 3. Il titolo di questa circo-lare è: “Guida alla redazione dei testi nor-mativi”. Si tratta di una vera e propria grammatica giuridica, che tutti coloro che hanno facoltà di farlo dovrebbero osservare. La nuova grammatica impone di numerare i commi, per cui oggi si deve dire comma uno, comma due e non più primo comma, secondo comma ecc.Naturalmente, la nuova grammatica dispone per il futuro, per cui si spiega la diversità di scrittura tra i due codici sopra indicati: quello penale è del 1930, quan-do non si era ancora pensato di rendere più chiaro il sistema; quello di procedura penale è del 1988, quando già aveva cominciato ad avere attuazione la nuova grammatica.Occorre tuttavia fare un'avvertenza. Il lessico legislativo è una convenzione, non una legge, per cui potrebbe pure non essere osservato. Nella suindicata circolare della Presidenza del consiglio dei ministri, ad esempio, viene racco-mandato di non superare i 10 commi per ciascun articolo, eppure abbiamo testi legislativi con decine, talvolta centinaia di commi. Il motivo è noto. Quando il Governo fa ricorso al voto di fiducia, per esempio per la conversione di un decre-to-legge, diventa più agevole chiedere il voto su un solo articolo composto da una sfilza di commi, piuttosto che su tanti articoli. Naturalmente, si tratta di un motivo che non soddisfa chi vorrebbe leggi non diciamo più chiare, ma meno oscure.

Comune si è precipitato ad eliminare l'inconveniente, ma se la Signora fosse stata più attenta a dove metteva i piedi, non sarebbe caduta, non si sarebbe frat-turato il setto nasale, non avrebbe fatto causa. “La condotta imprudente della donna è tale da integrare il caso fortuito idoneo ad interrompere il nesso causale e ad escludere qualsiasi responsabilità dell'ente”. E ciò è sufficiente per ritenere che l'incidente avrebbe potuto essere evitato da un incedere prudente della danneggiata, la quale invece ha adottato una condotta azzardata camminando sopra il tombino.Diciamolo in soldoni: evitiamo di cammi-nare con la testa tra le nuvole.

ul “Corriere della Sera” del 22 apri-le, a pag. 13, compare un articolo concernente alcune novità fiscali.

Ad un certo punto si legge: “Non sarà più reato penale, ma amministrativo”. Appa-re allora opportuno ribadire che il siste-ma giuridico italiano non definisce le vio-lazioni ma solo le sanzioni. Sono queste che caratterizzano la violazione. Dun-que, una violazione punita con sanzioni penali, si chiama reato. Una violazione punita con sanzioni civili o amministrati-ve, si chiama violazione civile o, rispetti-vamente, amministrativa. Il “reato pena-le” è una tautologia, e il “reato ammini-strativo” è un nonsenso.Ma gli strafalcioni che è possibile leggere quasi quotidianamente non si fermano qui. Soffermiamoci su quelli che interes-sano i commi.Tutti i testi legislativi (leggi, decreti-legge, decreti legislativi) e quelli regola-mentari (regolamenti in senso ampio, emanati da chi ha il potere di farlo), sono suddivisi in articoli. L'articolo, in altri ter-mini, è l'unità-base di tutte le fonti nor-mative.L'articolo può essere costituito anche da un solo periodo oppure contenere più periodi senza mai andare a capo. Si dice allora che ha un unico comma. Ma se la scrittura va a capo, dopo uno o più perio-di, è lì che inizia il secondo comma che, a sua volta, può essere costituito da uno o più periodi. Se si va nuovamente a capo, si ha il terzo comma e così via.

22

A volte, però, si legge o si sente parlare di “capoverso”. Con questo nome, si indica il testo normativo scritto dopo il punto e a capo. Ma questo testo è quello che abbiamo detto essere definito come secondo comma. Il discorso, apparente-mente complicato, è invece assai sempli-ce, in quanto il secondo comma è anche il primo capoverso, perché è la prima volta che si va a capo. Ci può poi essere un secondo capoverso, che corrisponde al terzo comma e così via.Una questione particolare di lessico legi-slativo concerne la numerazione dei commi nell'ambito di uno stesso artico-lo. Se si consulta il codice di procedura penale si nota che i commi sono contras-segnati con la numerazione araba (1, 2 ecc.). Se si consulta il codice penale, si nota che questa numerazione non c'è. Perché la differenza?Il sistema tradizionale, che risale alla notte dei tempi, è quello che non preve-de alcuna numerazione. Il testo di un arti-colo è discorsivo, si va a capo quando se ne sente il bisogno, si passa ad un altro articolo quando si cambia materia. I com-mi, quindi, vengono indicati – per esem-pio nei testi di diritto o nelle sentenze – come primo, secondo ecc. od anche con l'indicazione dei capoversi.Ma il nostro è un Paese nel quale le leggi vengono emanate ma poi ben presto vengono corrette, modificate, integrate. Si aggiungono e si abrogano commi ed è qui che si va incontro al caos. Se, per esempio, un articolo di un codice aveva tre commi ed una legge di modifica ne aggiungeva uno dopo il primo, il comma aggiunto diventava secondo, nel mentre il “vecchio” secondo comma diventava terzo ed il “vecchio” terzo comma diven-tava quarto. Facile, dunque, cadere in errori ed equivoci per tutti gli operatori del diritto.Ad un certo punto, la Presidenza del Con-siglio dei ministri e le Presidenze dei due rami del Parlamento hanno preso l'iniziativa di cambiare le carte in tavola.Il 24 febbraio 1986 è la data che segna una vera svolta nel lessico legislativo per-ché è in tale data che i tre organi costitu-zionali citati emanano una circolare, di identico contenuto, sul “come” scrivere i testi normativi. Il lavoro di revisione pro-segue ancora per alcuni anni e viene alfi-ne condensato nella circolare 2 maggio

CRONACHE DEL DIRITTO

FiammeGialle / Maggio 2015

S

di Giuseppe Giuliani

pensionato C.M. si era visto rifiu-tare dall'Inps l'invalidità dopo il peggioramento delle condizioni

di salute, per cui aveva chiesto alla giusti-zia civile di intervenire. Correva l'anno 2002 ma soltanto nel 2012, dieci anni dopo, arriva la sentenza di primo grado che rigetta la domanda per un vizio di forma nella notifica del ricorso all'Inps. Il pensionato non si dà per vinto e propo-ne appello. La prima udienza viene fissa-ta per il 16 aprile di quest'anno ma il giu-dizio viene subito rinviato di tre anni, per

IL

na Signora milanese inciampa in un tombino che sporgeva alcuni centimetri dal suolo, cade, si frat-

tura il setto nasale, va incontro a soffe-renze e spese. Una volta guarita, cita in giudizio il Comune per danni. Ma, dopo tre gradi di giudizio, la Cassazione (sen-tenza n. 7636 del 15 apr i le di quest'anno), le dà torto. Dicono gli ermellini che è pur vero che il tombino sporgeva dalla strada nel mentre una legge regionale dispone che debbano essere “a filo strada”, così come è pur vero che, dopo la citazione giudiziaria, il

U

ll'inizio di ogni anno solare, c'è l'inaugurazione dell'anno giudi-ziario presso tutte le magistratu-

re. Di particolare rilievo, la cerimonia che si svolge presso la Corte di cassazione, nel corso della quale sia il primo Presi-dente, sia il Procuratore Generale, leggo-no una sintesi delle loro relazioni scritte che sarebbe impossibile leggere nei loro testi integrali. Si pensi che, quest'anno, le

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23FiammeGialle / Maggio 2015

DIRITTO E NOTIZIE

cui se ne parlerà nel 2018. Il processo si svolge a Reggio Calabria, ma la notizia non è questa, perché, purtroppo, anche in altre Corti d'Appello i rinvii pluriennali sono all'ordine del giorno.A Milano sembra che si rinvii anche di quattro anni. Lo stato comatoso della giustizia è diventato il vero fattore unifi-cante dell'Italia, dal Nord al Sud, e dun-que un rinvio di tre anni non fa più noti-zia.La notizia è che il pensionato ha ora 97 anni.

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LESSICO LEGISLATIVO

LA GIUSTIZIA NON HA ETÀ

LA TESTA TRA LE NUVOLE

IL PUNTO DI EQUILIBRIO DEL GIUDICE

due relazioni constano di oltre 170 pagi-ne ciascuna Si può ritenere che siano pochi, anche tra i magistrati, a leggere i ponderosi tomi. Ma è un peccato, perché ci sono spunti di estremo interesse non solo teorico ma anche pratico. Tenuto conto della capillare diffusione di Inter-net, un suggerimento appropriato potrebbe essere quello di dare almeno una “sbirciatina” ai citati documenti col-legandosi al sito della Cassazione.La relazione del procuratore generale, Gianfranco Ciani, è preceduta da un brano di Piero Calamandrei, che appare opportuno riprodurre: “Difficile è per il giudice trovare il giusto punto di equili-brio tra lo spirito di indipendenza verso gli altri e lo spirito di umiltà verso sé stes-so: essere fiero senza arrivare ad essere orgoglioso, e insieme umile senza esser servile: aver tanta stima di sé da saper difendere la propria opinione contro l'autorità dei potenti o contro le insidie dialettiche dei causidici, e insieme aver tanta consapevolezza della fallibilità umana, da essere sempre disposto a valu-tare attentamente le opinioni altrui fino al punto di riconoscere apertamente il proprio errore,senza domandarsi se il riconoscerlo possa apparire una meno-mazione del suo prestigio”.

2001, n. 1, della Presidenza del Consiglio dei ministri, pubblicata sul supplemento ordinario alla “Gazzetta ufficiale” del suc-cessivo giorno 3. Il titolo di questa circo-lare è: “Guida alla redazione dei testi nor-mativi”. Si tratta di una vera e propria grammatica giuridica, che tutti coloro che hanno facoltà di farlo dovrebbero osservare. La nuova grammatica impone di numerare i commi, per cui oggi si deve dire comma uno, comma due e non più primo comma, secondo comma ecc.Naturalmente, la nuova grammatica dispone per il futuro, per cui si spiega la diversità di scrittura tra i due codici sopra indicati: quello penale è del 1930, quan-do non si era ancora pensato di rendere più chiaro il sistema; quello di procedura penale è del 1988, quando già aveva cominciato ad avere attuazione la nuova grammatica.Occorre tuttavia fare un'avvertenza. Il lessico legislativo è una convenzione, non una legge, per cui potrebbe pure non essere osservato. Nella suindicata circolare della Presidenza del consiglio dei ministri, ad esempio, viene racco-mandato di non superare i 10 commi per ciascun articolo, eppure abbiamo testi legislativi con decine, talvolta centinaia di commi. Il motivo è noto. Quando il Governo fa ricorso al voto di fiducia, per esempio per la conversione di un decre-to-legge, diventa più agevole chiedere il voto su un solo articolo composto da una sfilza di commi, piuttosto che su tanti articoli. Naturalmente, si tratta di un motivo che non soddisfa chi vorrebbe leggi non diciamo più chiare, ma meno oscure.

Comune si è precipitato ad eliminare l'inconveniente, ma se la Signora fosse stata più attenta a dove metteva i piedi, non sarebbe caduta, non si sarebbe frat-turato il setto nasale, non avrebbe fatto causa. “La condotta imprudente della donna è tale da integrare il caso fortuito idoneo ad interrompere il nesso causale e ad escludere qualsiasi responsabilità dell'ente”. E ciò è sufficiente per ritenere che l'incidente avrebbe potuto essere evitato da un incedere prudente della danneggiata, la quale invece ha adottato una condotta azzardata camminando sopra il tombino.Diciamolo in soldoni: evitiamo di cammi-nare con la testa tra le nuvole.

24FiammeGialle / Maggio 2015

DIRITTO E NOTIZIE

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle

recente la notizia che l'avvocato Antonio Taviano, storico patroci-natore delle cause dell'A.N.F.I., è

improvvisamente scomparso. Al di là dell'aspetto umano di una simile notizia, che di certo non lascia indifferenti, atte-so il consolidato rapporto di vicinanza che l'avvocato Taviano ha avuto con l'Associazione, non possono, tuttavia, passare inosservate le problematiche di carattere legale, legate ad un simile even-to che coinvolge molti soci ANFI.Di tal che, questo Centro di Assistenza Legale e Pensionistico dell'A.N.F.I., nel rinnovare alla famiglia le condoglianze per la perdita del proprio congiunto, ritiene al contempo doveroso prestare ai soci, già patrocinati dallo scomparso difensore, alcuni riferimenti utili di carat-tere procedurale e normativo onde con-sentire di comprendere le conseguenze del venir meno del proprio difensore nei giudizi tuttora pendenti.La morte del difensore, infatti, rientra in una serie di fatti (morte o perdita di capa-cità della parte o del suo legale rappre-sentante; morte, sospensione o radiazio-ne del procuratore legale) che hanno come comune caratteristica quella di menomare la possibilità della parte di difendersi adeguatamente in giudizio. Il verificarsi di questi fatti produce uno stato di quiescenza processuale, caratte-rizzato dall'impossibilità di compiere u l t e r i o r i a t t i d e l p r o c e s s o e dall'interruzione dei termini in corso (artt. 298 e 304 c.p.c.). Occorre, tuttavia, precisare che gli eventi di cui all'art. 301 c.p.c., tra cui appunto

rientra la morte del procuratore, deter-minano l'interruzione del processo solo quando colpiscano l'unico difensore della parte, mentre rimangono privi di conseguenze allorché colpiscano uno od alcuni soltanto dei difensori, nell'ipotesi che la parte sia rappresenta-ta da più procuratori, non aventi l'obbligo di agire congiuntamente (Cass., 20.2.2003, n. 2577, in Giust. civ., 2004, I, 793; Cass., 29.8.1997, n. 8189, in Giust. civ. Mass., 1997, 1554).

A seguito dell'interruzione il processo cade in uno stato di quiescenza, il quale però non esclude il permanere della liti-spendenza ovvero la pendenza della cau-sa. La quiescenza si manifesta, da un lato, nell'impossibilità di compiere gli atti pro-cessuali (cfr. art. 298 c.p.c. richiamato d a l l ' a r t . 3 0 4 c . p . c . ) ; d a l l ' a l t r o , nell'interruzione dei termini processuali, che riprendono a decorrere per intero, e non per il solo residuo, a far tempo dalla riassunzione o prosecuzione del giudi-zio. Tuttavia è di vitale importanza segnalare che l'unico termine che continua a corre-re durante l'interruzione è quello posto dall'art. 305 c.p.c. ai sensi del quale è sta-bilito che il processo si estingue se non è proseguito o riassunto nel termine di tre mesi dall'interruzione. Si tratta di un termine perentorio (Cass., 19.6.2009, n. 14353, in Giust. civ. Mass., 2009, 949), che, nelle cause soggette alla sospensio-ne feriale dei termini processuali, si sospende durante la pausa estiva (Cass., 3.3.2004, n. 4297, in Giust. civ. Mass., 2004, 462).Va del pari precisato che la Corte Costitu-zionale ha però ritenuto illegittima la pre-

Va, infatti, subito posto nel giusto rilievo che la Suprema Corte in diverse pronun-ce è intervenuta per ribadire che: "la morte dell'unico difensore della parte costituita .. determina automaticamente l'interruzione del processo, anche se il giu-dice e le altre parti non ne abbiano avuto conoscenza, e preclude ogni ulteriore atti-vità processuale, con la conseguente nulli-tà degli atti successivi e della sentenza di appello eventualmente pronunciata” (Cass. Sentenza n. 26319 del 11/12/2006; Cass. 12398 del 28/05/2007; Cass. Sez. 3, Sentenza n. 25234 del 14/12/2010; Corte di cassazione, sezione I civile, sentenza 31 gennaio 2014 n. 2119).

E’

CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA PRESSO LA PRESIDENZA NAZIONALE

hi è single o rimasto prematura-mente e sfortunatamente vedo-vo o divorziato spesso va alla

ricerca di una compagna e delle norme e/o delle consuetudini regolanti il possi-bile nuovo stato familiare.Poiché sono sempre più numerose le convivenze, ovvero le unioni di due per-sone che, per scelta o impedimento giu-ridico, non sono sposate ma desiderano comunque condividere la propria vita, si avverte l'esigenza di una tutela giuridi-ca per i beni e gli interessi comuni.

Cdi Vincenzo Ruggieri

detta norma nei casi in cui l'interruzione segua agli eventi di cui all'art. 301 c.p.c. (C. cost., 15.12.1967, n. 139, in Giur. cost., 1967, 165) ovvero nell'ipotesi di morte del difensore (C. cost., 6.7.1971, n. 159, in Foro it., 1971, I, 2117): ciò, in quanto l'art. 305 c.p.c. disponendo che il termine per la prosecuzione o la riassunzione del pro-cesso interrotto decorreva dall'interru-zione anziché dalla data in cui le parti ne avessero avuto conoscenza, impediva loro di utilizzare detto termine nella sua totalità, per non esserne agevolmente conoscibile la decorrenza, ledendo così il diritto di difesa.Conseguentemente, a seguito della richiamata giurisprudenza il riferito ter-mine perentorio dei tre mesi ha diverse decorrenze. Ora, preoccupandoci all'ipotesi di nostro interesse ovvero, la morte del procuratore, è stabilito che il termine di cui sopra decorre dalla conoscenza che le parti abbiano avuto dell'evento. Tuttavia va anche precisato che la pre-detta conoscenza deve essere “legale”, cioè discendere da atti processuali (co-municazione, notificazione o dichiara-zione dell'evento, non essendo sufficien-te la conoscenza aliunde acquisita: Cass., 11.2.2010, n. 3085, in Giust. civ. Mass., 2010, 184). In particolare non vale la dichiarazione che sia stata resa in udien-za dal procuratore di controparte, che non può presumersi conosciuta (Cass., 6.7.1989, n. 3227, in Riv. C. conti, 1989, 166), salvo che dal processo verbale d'udienza emerga la presenza della parte rimasta priva del difensore (Cass., 7.10.1998, n. 9918, in Giust. civ. Mass., 1998, 2035).Chiarito quanto sopra va anche riferito che gli effetti dell'interruzione del pro-cesso possono essere rimossi attraverso la prosecuzione del giudizio.È prescritto, infatti, a norma delle dispo-sizioni codicistiche di cui agli artt. 302 e 303 c.p.c., che il processo, dopo l'evento interruttivo che ne ha provocato la quie-scenza, può riprendere il suo corso, pur-ché venga tempestivamente proseguito (art. 302 c.p.c.) o riassunto (art. 303 c.p.c.).Al riguardo, è bene chiarire, che si confi-gura la prosecuzione quando l'iniziativa per la riattivazione del processo venga assunta dalla parte colpita dall'evento interruttivo o dai suoi successori: il

COPPIE DI FATTO SI COPPIE DI FATTO NO- LE REGOLE DELLA CONVIVENZA

Necessità cui anche il Legislatore, atten-to ad una società che si evolve, dovrebbe prestare maggiore attenzione.Va subito chiarito che le coppie di fatto,

pur essendo una realtà sociale, non godo-no delle stesse tutele rispetto a quelle fondate sul tradizionale matrimonio, salvo qualche progressivo riconosci-

25FiammeGialle / 2015Maggio

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle

Avv. Mario Bacci

nostro caso; viceversa, riassunzione quando ad attivarsi sia la parte contrap-posta a quella colpita dall'evento.La prosecuzione, poi, può avvenire in forme diverse e precisamente tramite costituzione in giudizio o con ricorso (art. 302 c.p.c.). La costituzione dei legit-timati è infatti possibile quando vi sia un'udienza fissata prima che si sia perfe-zionata l'interruzione. E, dunque, sarà possibile la costituzione in prosecuzione nella stessa udienza in cui viene reso noto il fatto interruttivo o anche nell'udienza immediatamente successiva alla fattispecie interruttiva, quando questa si sia perfezionata nel lasso di tempo fra le due udienze; non, invece, quando il processo sia prosegui-to di fatto dopo l'interruzione. In conclusione, dunque, alla luce delle disposizioni esaminate, il consiglio che si vuole fornire ai soci, per evitare di incor-rere nelle nefaste conseguenze dell'in-terruzione del processo, è quello di atti-varsi al più presto, provvedendo in tal senso ad avvalersi dell'istituto giuridico della prosecuzione. Va del pari rappresentato che il Centro Legale e Pensionistico dell'A.N.F.I., si rende disponibile, da subito, a fornire adeguata assistenza legale nella pro-cedura di prosecuzione dei giudizi già patrocinati dall'Avvocato Taviano.Gli interessati al prosieguo dei ricorsi

dovranno conferire il mandato all'Avv. Mario Bacci, in sostituzione dell'Avv. Taviano, come da allegato fac-simile, da inviare alla Presidenza

Nazionale dell'A.N.F.I., Via Alberto Caroncini, 19 – 00197 Roma oppure allo Studio Legale Bacci, Via Luigi Capuana, nr. 207 – 00137 Roma.

Il sottoscritto___________________, nato a_______________ il____________,

residente in__________, via__________n.____, C.F._____________________,

delego a rappresentarmi e difendermi, in ogni stato e grado, anche esecutivo

del presente procedimento volto al riconoscimento______________________,

con ogni più ampio potere di legge - ivi compresa la facoltà di agire e resistere in

riconvenzionale, proporre motivi aggiunti di ricorso, di chiamare terzi in causa,

di rinunciare ed accettare rinunce agli atti ed all'azione, di nominare sostituti, di

transigere e conciliare, di incassare e quietanzare anche in relazione alle

somme che saranno versate in sede esecutiva, di sottoscrivere qualsiasi atto

giudiziale e stragiudiziale utile all'adempimento del mandato conferito - l'Avv.

Mario Bacci del Foro di Roma, nel cui studio, via Luigi Capuana nr. 207,

eleggo domicilio, in sostituzione del defunto Avv. Antonio Taviano. La presente viene sottoscritta anche ai sensi e per gli effetti di quanto disposto in

ordine al trattamento dei dati personali dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196,

autorizzazione al trattamento dei quali deve intendersi limitata a quanto

necessario per lo svolgimento del mandato difensivo.

_____________, lì_________

____________________

PROCURA SPECIALE

Luogo Data

Firma del delegante

Firma

24FiammeGialle / Maggio 2015

DIRITTO E NOTIZIE

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recente la notizia che l'avvocato Antonio Taviano, storico patroci-natore delle cause dell'A.N.F.I., è

improvvisamente scomparso. Al di là dell'aspetto umano di una simile notizia, che di certo non lascia indifferenti, atte-so il consolidato rapporto di vicinanza che l'avvocato Taviano ha avuto con l'Associazione, non possono, tuttavia, passare inosservate le problematiche di carattere legale, legate ad un simile even-to che coinvolge molti soci ANFI.Di tal che, questo Centro di Assistenza Legale e Pensionistico dell'A.N.F.I., nel rinnovare alla famiglia le condoglianze per la perdita del proprio congiunto, ritiene al contempo doveroso prestare ai soci, già patrocinati dallo scomparso difensore, alcuni riferimenti utili di carat-tere procedurale e normativo onde con-sentire di comprendere le conseguenze del venir meno del proprio difensore nei giudizi tuttora pendenti.La morte del difensore, infatti, rientra in una serie di fatti (morte o perdita di capa-cità della parte o del suo legale rappre-sentante; morte, sospensione o radiazio-ne del procuratore legale) che hanno come comune caratteristica quella di menomare la possibilità della parte di difendersi adeguatamente in giudizio. Il verificarsi di questi fatti produce uno stato di quiescenza processuale, caratte-rizzato dall'impossibilità di compiere u l t e r i o r i a t t i d e l p r o c e s s o e dall'interruzione dei termini in corso (artt. 298 e 304 c.p.c.). Occorre, tuttavia, precisare che gli eventi di cui all'art. 301 c.p.c., tra cui appunto

rientra la morte del procuratore, deter-minano l'interruzione del processo solo quando colpiscano l'unico difensore della parte, mentre rimangono privi di conseguenze allorché colpiscano uno od alcuni soltanto dei difensori, nell'ipotesi che la parte sia rappresenta-ta da più procuratori, non aventi l'obbligo di agire congiuntamente (Cass., 20.2.2003, n. 2577, in Giust. civ., 2004, I, 793; Cass., 29.8.1997, n. 8189, in Giust. civ. Mass., 1997, 1554).

A seguito dell'interruzione il processo cade in uno stato di quiescenza, il quale però non esclude il permanere della liti-spendenza ovvero la pendenza della cau-sa. La quiescenza si manifesta, da un lato, nell'impossibilità di compiere gli atti pro-cessuali (cfr. art. 298 c.p.c. richiamato d a l l ' a r t . 3 0 4 c . p . c . ) ; d a l l ' a l t r o , nell'interruzione dei termini processuali, che riprendono a decorrere per intero, e non per il solo residuo, a far tempo dalla riassunzione o prosecuzione del giudi-zio. Tuttavia è di vitale importanza segnalare che l'unico termine che continua a corre-re durante l'interruzione è quello posto dall'art. 305 c.p.c. ai sensi del quale è sta-bilito che il processo si estingue se non è proseguito o riassunto nel termine di tre mesi dall'interruzione. Si tratta di un termine perentorio (Cass., 19.6.2009, n. 14353, in Giust. civ. Mass., 2009, 949), che, nelle cause soggette alla sospensio-ne feriale dei termini processuali, si sospende durante la pausa estiva (Cass., 3.3.2004, n. 4297, in Giust. civ. Mass., 2004, 462).Va del pari precisato che la Corte Costitu-zionale ha però ritenuto illegittima la pre-

Va, infatti, subito posto nel giusto rilievo che la Suprema Corte in diverse pronun-ce è intervenuta per ribadire che: "la morte dell'unico difensore della parte costituita .. determina automaticamente l'interruzione del processo, anche se il giu-dice e le altre parti non ne abbiano avuto conoscenza, e preclude ogni ulteriore atti-vità processuale, con la conseguente nulli-tà degli atti successivi e della sentenza di appello eventualmente pronunciata” (Cass. Sentenza n. 26319 del 11/12/2006; Cass. 12398 del 28/05/2007; Cass. Sez. 3, Sentenza n. 25234 del 14/12/2010; Corte di cassazione, sezione I civile, sentenza 31 gennaio 2014 n. 2119).

E’

CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA PRESSO LA PRESIDENZA NAZIONALE

hi è single o rimasto prematura-mente e sfortunatamente vedo-vo o divorziato spesso va alla

ricerca di una compagna e delle norme e/o delle consuetudini regolanti il possi-bile nuovo stato familiare.Poiché sono sempre più numerose le convivenze, ovvero le unioni di due per-sone che, per scelta o impedimento giu-ridico, non sono sposate ma desiderano comunque condividere la propria vita, si avverte l'esigenza di una tutela giuridi-ca per i beni e gli interessi comuni.

Cdi Vincenzo Ruggieri

detta norma nei casi in cui l'interruzione segua agli eventi di cui all'art. 301 c.p.c. (C. cost., 15.12.1967, n. 139, in Giur. cost., 1967, 165) ovvero nell'ipotesi di morte del difensore (C. cost., 6.7.1971, n. 159, in Foro it., 1971, I, 2117): ciò, in quanto l'art. 305 c.p.c. disponendo che il termine per la prosecuzione o la riassunzione del pro-cesso interrotto decorreva dall'interru-zione anziché dalla data in cui le parti ne avessero avuto conoscenza, impediva loro di utilizzare detto termine nella sua totalità, per non esserne agevolmente conoscibile la decorrenza, ledendo così il diritto di difesa.Conseguentemente, a seguito della richiamata giurisprudenza il riferito ter-mine perentorio dei tre mesi ha diverse decorrenze. Ora, preoccupandoci all'ipotesi di nostro interesse ovvero, la morte del procuratore, è stabilito che il termine di cui sopra decorre dalla conoscenza che le parti abbiano avuto dell'evento. Tuttavia va anche precisato che la pre-detta conoscenza deve essere “legale”, cioè discendere da atti processuali (co-municazione, notificazione o dichiara-zione dell'evento, non essendo sufficien-te la conoscenza aliunde acquisita: Cass., 11.2.2010, n. 3085, in Giust. civ. Mass., 2010, 184). In particolare non vale la dichiarazione che sia stata resa in udien-za dal procuratore di controparte, che non può presumersi conosciuta (Cass., 6.7.1989, n. 3227, in Riv. C. conti, 1989, 166), salvo che dal processo verbale d'udienza emerga la presenza della parte rimasta priva del difensore (Cass., 7.10.1998, n. 9918, in Giust. civ. Mass., 1998, 2035).Chiarito quanto sopra va anche riferito che gli effetti dell'interruzione del pro-cesso possono essere rimossi attraverso la prosecuzione del giudizio.È prescritto, infatti, a norma delle dispo-sizioni codicistiche di cui agli artt. 302 e 303 c.p.c., che il processo, dopo l'evento interruttivo che ne ha provocato la quie-scenza, può riprendere il suo corso, pur-ché venga tempestivamente proseguito (art. 302 c.p.c.) o riassunto (art. 303 c.p.c.).Al riguardo, è bene chiarire, che si confi-gura la prosecuzione quando l'iniziativa per la riattivazione del processo venga assunta dalla parte colpita dall'evento interruttivo o dai suoi successori: il

COPPIE DI FATTO SI COPPIE DI FATTO NO- LE REGOLE DELLA CONVIVENZA

Necessità cui anche il Legislatore, atten-to ad una società che si evolve, dovrebbe prestare maggiore attenzione.Va subito chiarito che le coppie di fatto,

pur essendo una realtà sociale, non godo-no delle stesse tutele rispetto a quelle fondate sul tradizionale matrimonio, salvo qualche progressivo riconosci-

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Fiamme Gialle

Avv. Mario Bacci

nostro caso; viceversa, riassunzione quando ad attivarsi sia la parte contrap-posta a quella colpita dall'evento.La prosecuzione, poi, può avvenire in forme diverse e precisamente tramite costituzione in giudizio o con ricorso (art. 302 c.p.c.). La costituzione dei legit-timati è infatti possibile quando vi sia un'udienza fissata prima che si sia perfe-zionata l'interruzione. E, dunque, sarà possibile la costituzione in prosecuzione nella stessa udienza in cui viene reso noto il fatto interruttivo o anche nell'udienza immediatamente successiva alla fattispecie interruttiva, quando questa si sia perfezionata nel lasso di tempo fra le due udienze; non, invece, quando il processo sia prosegui-to di fatto dopo l'interruzione. In conclusione, dunque, alla luce delle disposizioni esaminate, il consiglio che si vuole fornire ai soci, per evitare di incor-rere nelle nefaste conseguenze dell'in-terruzione del processo, è quello di atti-varsi al più presto, provvedendo in tal senso ad avvalersi dell'istituto giuridico della prosecuzione. Va del pari rappresentato che il Centro Legale e Pensionistico dell'A.N.F.I., si rende disponibile, da subito, a fornire adeguata assistenza legale nella pro-cedura di prosecuzione dei giudizi già patrocinati dall'Avvocato Taviano.Gli interessati al prosieguo dei ricorsi

dovranno conferire il mandato all'Avv. Mario Bacci, in sostituzione dell'Avv. Taviano, come da allegato fac-simile, da inviare alla Presidenza

Nazionale dell'A.N.F.I., Via Alberto Caroncini, 19 – 00197 Roma oppure allo Studio Legale Bacci, Via Luigi Capuana, nr. 207 – 00137 Roma.

Il sottoscritto___________________, nato a_______________ il____________,

residente in__________, via__________n.____, C.F._____________________,

delego a rappresentarmi e difendermi, in ogni stato e grado, anche esecutivo

del presente procedimento volto al riconoscimento______________________,

con ogni più ampio potere di legge - ivi compresa la facoltà di agire e resistere in

riconvenzionale, proporre motivi aggiunti di ricorso, di chiamare terzi in causa,

di rinunciare ed accettare rinunce agli atti ed all'azione, di nominare sostituti, di

transigere e conciliare, di incassare e quietanzare anche in relazione alle

somme che saranno versate in sede esecutiva, di sottoscrivere qualsiasi atto

giudiziale e stragiudiziale utile all'adempimento del mandato conferito - l'Avv.

Mario Bacci del Foro di Roma, nel cui studio, via Luigi Capuana nr. 207,

eleggo domicilio, in sostituzione del defunto Avv. Antonio Taviano. La presente viene sottoscritta anche ai sensi e per gli effetti di quanto disposto in

ordine al trattamento dei dati personali dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196,

autorizzazione al trattamento dei quali deve intendersi limitata a quanto

necessario per lo svolgimento del mandato difensivo.

_____________, lì_________

____________________

PROCURA SPECIALE

Luogo Data

Firma del delegante

Firma

mento da parte di una legislazione fram-mentaria ed a qualche interpretazione generosa della Magistratura.Va da sé che i legami instaurati tra “convi-venti” risultano vincolati solo sul piano morale ed affettivo. Sia ben chiaro che chi scrive non è asso-lutamente favorevole alle unioni di fatto o cosiddette civili, magari dello stesso sesso, tuttavia se il tempo introduce nuove forme di convivenza, è ovvio che il legislatore deve affrontarle e risolverle. Ogni tempo vuole le sue regole.Nasce così l'esigenza di una tutela giuri-dica per il bene e gli interessi della collet-tività. In sostanza necessità della creazio-ne di nuove regole di convivenza.In assenza dell'istituto del matrimonio, costituzionalmente protetto, è impor-tante porre in essere e conoscere gli altri strumenti giuridici che possono indivi-duare diritti e doveri di coloro che hanno scelto una convivenza al di fuori del matrimonio.Regole che devono valere, anche per il matrimonio segreto o come si suol dire di coscienza.Non è male ricordare, ancora una volta

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DIRITTO E NOTIZIE

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Fiamme Gialle27

FiammeGialle / 2015MaggioAnniversario

Insieme...Fiamme Gialle

anche in questa sede, che il “matrimo-nio segreto” non esercita gli stessi effet-ti del matrimonio civile.In sostanza, non è giuridicamente rico-nosciuto. Potremmo definirlo la “bella copia dell'unione di fatto”.Le coppie di fatto rappresentano un prin-cipio ormai consolidatosi, anche se in presenza di una forzatura ideologica giuridica, che il rapporto di convivenza trovi un suo riconoscimento anche nella Costituzione, e più precisamente nell'art. 2 della Carta costituzionale, laddove si afferma che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”.La Corte Costituzionale ha riconosciu-to la convivenza quale formazione sociale (ove l'individuo può svolgere la sua personalità) tutelata a livello costitu-zionale, benché la Corte medesima abbia sempre negato la perfetta equipa-razione della convivenza more uxorio alla famiglia fondata sul matrimonio. Tant'è vero che la stessa Corte Costitu-zionale ha anche utilizzato nelle sue sen-tenze, per definire il fenomeno,

l'espressione “famiglia di fatto” ove l'inciso “di fatto” sta a sottolineare la diffe-renza tra il rapporto fondato sulla convi-venza e quello fondato sul matrimonio, che trova un suo esplicito riconoscimen-to nell'art. 29 della Costituzione.Il documento che attesta giuridica-mente e legalmente la convivenza è il certificato di stato di famiglia che viene rilasciato dall'ufficio anagrafe del comune di residenza.La vigente normativa in materia stabili-sce, infatti, che “agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimo-nio, parentela, affinità, adozione, tute-la o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”.Ad esempio è stato riconosciuto anche al convivente il diritto al risarcimento da fatto illecito concretizzatosi in un evento mortale, con riguardo sia al danno mora-le che a quello patrimoniale, a condizio-ne però che sia fornita la prova di uno sta-bile contributo economico dato in vita dal defunto al convivente e che risulti concretamente dimostrato il rapporto di

convivenza, caratterizzato da stabilità e da mutua assistenza; prova per la quale non sono stati ritenuti sufficienti né le dichiarazioni rese dagli interessati con atto di notorietà, né le indicazioni fornite dagli stessi alla pubblica amministrazio-ne per fini anagrafici.Va segnalata, inoltre, la tendenza di molti comuni a istituire registri locali sulle convivenze.Ovviamente, l'iscrizione a tali registri non attribuisce ai conviventi diritti specifici: il riconoscimento di diritti (pa-trimoniali e/o successori), in mancanza di esplicita volontà delle parti, è compe-tenza esclusiva della legislazione (che, peraltro, attualmente li riconosce solo alle persone coniugate).I comuni, tra l'altro, non hanno alcuna potestà legislativa. Tuttavia, l'iscrizione a questi registri potrebbe rivelarsi utile

proprio per dimostrare lo status di con-vivente, in tutti quei casi nei quali norme di legge ovvero la giurisprudenza rico-noscono particolari diritti anche ai con-viventi.Dal punto di vista patrimoniale, in caso di cessazione della convivenza, non può essere avanzata alcuna pretesa.Soccorre in tale circostanza la stipula di un vero e proprio contratto volto a rego-lare alcuni aspetti di natura patrimonia-le, così come avviene nella scelta del regi-me patrimoniale nei matrimoni tradizio-nali: in regime di comunione o di divisio-ne dei beni.Ogni accordo o convenzione, eventual-mente redatto con l'ausilio di un legale, potrà essere fonte di obbligazione anche nei riguardi di eredi legittimi concorrenti eventualmente nella successione.Questi accordi, come avviene in molti

altri paesi, vengono rubricati come “pat-ti di convivenza” e possono prevedere:Ÿassistenza reciproca nella ipotesi di

infermità;Ÿdivisione e la partecipazione alle

spese comuni;Ÿla divisione dei beni acquistati in caso

di cessazione della convivenza.Tali accordi possono essere stipulati sia sottoscrivendo gli stessi e sottoponen-doli alla registrazione quali atti privati sia con l'ausilio di un notaio.Va ricordato, infine, che nei patti di con-vivenza non possono essere previsti patti successori in quanto esplicitamen-te vietati dalla legge.Nulla vieta che si possa disporre dei pro-pri beni attraverso testamento rispettan-do le previste legittime.Un inciso: non è prevista la reversibilità del trattamento pensionistico.

uest'anno é previsto l'invio per via telematica della dichiarazio-ne dei redditi (Mod. 730) pre-

compilata nelle parti già note all'Agenzia delle Entrate. Dichiarazione che potrà essere completata e/o corretta/inte-grata con i dati non noti all'ente elabora-tore del documento, come, ad esempio, le spese mediche, detrazioni fiscali per ristrutturazioni, assicurazione sulla vita, ecc. ecc..Per poter essere al passo coi tempi è necessario, pertanto, che ogni contribuente si “munisca” di linea telefo-nica, di un abbonamento per navigate in internet, di un personal computer, non-ché di un doppio PIN:Ÿuno, per navigare in area INPS; Ÿl'altro, dispositivo, per navigare in

area FISCO.Con il primo (INPS) si potrà avere la Certi-

Qdi Vincenzo Ruggieri

LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI ONLINE PRECOMPILATA

ficazione Unica, il cedolino della pensio-ne e verificare mensilmente la propria pensione e le relative ritenute fiscali.Con il secondo si potrà avere il Mod. 730 (precompilato) ed ogni altra comunica-zione da parte dell’Agenzia delle Entrate.Tuttavia, premesso che non tutti i contri-buenti sono in possesso di un personal computer e visto il non facile compito affidato a ciascun cittadino non sempre in grado di annaspare con PIN e Personal Computer per definire le proprie prati-che, risulta che oltre 10 milioni di cittadi-ni saranno costretti a farsi assistere da un Caf per la compilazione e trasmissione del mod. 730.Di rilievo, il fatto nuovo é quello della attribuita responsabilità totale agli stessi

Caf degli eventuali errori, delle relative sanzioni e interessi, cosa che ha costretto gli stessi ad adeguare il massimale della propria polizza assicurativa provocando di conseguenza l'aumento dei costi fissi.Costi che inevitabilmente si ripercuote-ranno sugli utenti/contribuenti. In con-clusione, l'elaborazione del precompila-to che, sino all'anno scorso era gratuito, sarà ora a pagamento e costituirà un nuovo onere per il contribuente, almeno sino a quando non imparerà ad operare in proprio. E' evidente che il legislatore, nella pur meritoria ricerca di beneficare il cittadino/contribuente, finisce spesso per aggravarne la situazione con oneri aggiuntivi, non detraibili, di cui si potrebbe farne a meno.

mento da parte di una legislazione fram-mentaria ed a qualche interpretazione generosa della Magistratura.Va da sé che i legami instaurati tra “convi-venti” risultano vincolati solo sul piano morale ed affettivo. Sia ben chiaro che chi scrive non è asso-lutamente favorevole alle unioni di fatto o cosiddette civili, magari dello stesso sesso, tuttavia se il tempo introduce nuove forme di convivenza, è ovvio che il legislatore deve affrontarle e risolverle. Ogni tempo vuole le sue regole.Nasce così l'esigenza di una tutela giuri-dica per il bene e gli interessi della collet-tività. In sostanza necessità della creazio-ne di nuove regole di convivenza.In assenza dell'istituto del matrimonio, costituzionalmente protetto, è impor-tante porre in essere e conoscere gli altri strumenti giuridici che possono indivi-duare diritti e doveri di coloro che hanno scelto una convivenza al di fuori del matrimonio.Regole che devono valere, anche per il matrimonio segreto o come si suol dire di coscienza.Non è male ricordare, ancora una volta

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DIRITTO E NOTIZIE

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Insieme...Fiamme Gialle

anche in questa sede, che il “matrimo-nio segreto” non esercita gli stessi effet-ti del matrimonio civile.In sostanza, non è giuridicamente rico-nosciuto. Potremmo definirlo la “bella copia dell'unione di fatto”.Le coppie di fatto rappresentano un prin-cipio ormai consolidatosi, anche se in presenza di una forzatura ideologica giuridica, che il rapporto di convivenza trovi un suo riconoscimento anche nella Costituzione, e più precisamente nell'art. 2 della Carta costituzionale, laddove si afferma che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”.La Corte Costituzionale ha riconosciu-to la convivenza quale formazione sociale (ove l'individuo può svolgere la sua personalità) tutelata a livello costitu-zionale, benché la Corte medesima abbia sempre negato la perfetta equipa-razione della convivenza more uxorio alla famiglia fondata sul matrimonio. Tant'è vero che la stessa Corte Costitu-zionale ha anche utilizzato nelle sue sen-tenze, per definire il fenomeno,

l'espressione “famiglia di fatto” ove l'inciso “di fatto” sta a sottolineare la diffe-renza tra il rapporto fondato sulla convi-venza e quello fondato sul matrimonio, che trova un suo esplicito riconoscimen-to nell'art. 29 della Costituzione.Il documento che attesta giuridica-mente e legalmente la convivenza è il certificato di stato di famiglia che viene rilasciato dall'ufficio anagrafe del comune di residenza.La vigente normativa in materia stabili-sce, infatti, che “agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimo-nio, parentela, affinità, adozione, tute-la o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”.Ad esempio è stato riconosciuto anche al convivente il diritto al risarcimento da fatto illecito concretizzatosi in un evento mortale, con riguardo sia al danno mora-le che a quello patrimoniale, a condizio-ne però che sia fornita la prova di uno sta-bile contributo economico dato in vita dal defunto al convivente e che risulti concretamente dimostrato il rapporto di

convivenza, caratterizzato da stabilità e da mutua assistenza; prova per la quale non sono stati ritenuti sufficienti né le dichiarazioni rese dagli interessati con atto di notorietà, né le indicazioni fornite dagli stessi alla pubblica amministrazio-ne per fini anagrafici.Va segnalata, inoltre, la tendenza di molti comuni a istituire registri locali sulle convivenze.Ovviamente, l'iscrizione a tali registri non attribuisce ai conviventi diritti specifici: il riconoscimento di diritti (pa-trimoniali e/o successori), in mancanza di esplicita volontà delle parti, è compe-tenza esclusiva della legislazione (che, peraltro, attualmente li riconosce solo alle persone coniugate).I comuni, tra l'altro, non hanno alcuna potestà legislativa. Tuttavia, l'iscrizione a questi registri potrebbe rivelarsi utile

proprio per dimostrare lo status di con-vivente, in tutti quei casi nei quali norme di legge ovvero la giurisprudenza rico-noscono particolari diritti anche ai con-viventi.Dal punto di vista patrimoniale, in caso di cessazione della convivenza, non può essere avanzata alcuna pretesa.Soccorre in tale circostanza la stipula di un vero e proprio contratto volto a rego-lare alcuni aspetti di natura patrimonia-le, così come avviene nella scelta del regi-me patrimoniale nei matrimoni tradizio-nali: in regime di comunione o di divisio-ne dei beni.Ogni accordo o convenzione, eventual-mente redatto con l'ausilio di un legale, potrà essere fonte di obbligazione anche nei riguardi di eredi legittimi concorrenti eventualmente nella successione.Questi accordi, come avviene in molti

altri paesi, vengono rubricati come “pat-ti di convivenza” e possono prevedere:Ÿassistenza reciproca nella ipotesi di

infermità;Ÿdivisione e la partecipazione alle

spese comuni;Ÿla divisione dei beni acquistati in caso

di cessazione della convivenza.Tali accordi possono essere stipulati sia sottoscrivendo gli stessi e sottoponen-doli alla registrazione quali atti privati sia con l'ausilio di un notaio.Va ricordato, infine, che nei patti di con-vivenza non possono essere previsti patti successori in quanto esplicitamen-te vietati dalla legge.Nulla vieta che si possa disporre dei pro-pri beni attraverso testamento rispettan-do le previste legittime.Un inciso: non è prevista la reversibilità del trattamento pensionistico.

uest'anno é previsto l'invio per via telematica della dichiarazio-ne dei redditi (Mod. 730) pre-

compilata nelle parti già note all'Agenzia delle Entrate. Dichiarazione che potrà essere completata e/o corretta/inte-grata con i dati non noti all'ente elabora-tore del documento, come, ad esempio, le spese mediche, detrazioni fiscali per ristrutturazioni, assicurazione sulla vita, ecc. ecc..Per poter essere al passo coi tempi è necessario, pertanto, che ogni contribuente si “munisca” di linea telefo-nica, di un abbonamento per navigate in internet, di un personal computer, non-ché di un doppio PIN:Ÿuno, per navigare in area INPS; Ÿl'altro, dispositivo, per navigare in

area FISCO.Con il primo (INPS) si potrà avere la Certi-

Qdi Vincenzo Ruggieri

LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI ONLINE PRECOMPILATA

ficazione Unica, il cedolino della pensio-ne e verificare mensilmente la propria pensione e le relative ritenute fiscali.Con il secondo si potrà avere il Mod. 730 (precompilato) ed ogni altra comunica-zione da parte dell’Agenzia delle Entrate.Tuttavia, premesso che non tutti i contri-buenti sono in possesso di un personal computer e visto il non facile compito affidato a ciascun cittadino non sempre in grado di annaspare con PIN e Personal Computer per definire le proprie prati-che, risulta che oltre 10 milioni di cittadi-ni saranno costretti a farsi assistere da un Caf per la compilazione e trasmissione del mod. 730.Di rilievo, il fatto nuovo é quello della attribuita responsabilità totale agli stessi

Caf degli eventuali errori, delle relative sanzioni e interessi, cosa che ha costretto gli stessi ad adeguare il massimale della propria polizza assicurativa provocando di conseguenza l'aumento dei costi fissi.Costi che inevitabilmente si ripercuote-ranno sugli utenti/contribuenti. In con-clusione, l'elaborazione del precompila-to che, sino all'anno scorso era gratuito, sarà ora a pagamento e costituirà un nuovo onere per il contribuente, almeno sino a quando non imparerà ad operare in proprio. E' evidente che il legislatore, nella pur meritoria ricerca di beneficare il cittadino/contribuente, finisce spesso per aggravarne la situazione con oneri aggiuntivi, non detraibili, di cui si potrebbe farne a meno.

12° ANNIVERSARIO MONUMENTO AI CADUTI SENZA CROCE DI SAMARATE (VA)

VITA ASSOCIATIVA

3 aprile 2015 ha avuto luogo, presso la sala neoclassica della Provincia di Varese, la conferenza

stampa di presentazione della cerimonia commemorativa per il dodicesimo anni-versario del monumento dell'Opera regionale e provinciale Caduti senza Cro-ce. Numerose le Autorità militari e civili presenti. In prima fila il Vice Presidente Nazionale per l'Italia Nord Est dell'Opera Nazionale Caduti senza Croce, Fin. Cav. Giuseppe Daversa, il Sindaco di Samara-te, Leonardo Tarantino, l'Assessore pro-vinciale, Giuseppe De Bernardi Marti-gnoni. La cerimonia ufficiale del dodice-simo anniversario del monumento, dedi-cato ai Caduti senza Croce, ha avuto

luogo l'8 aprile 2015. Alla cerimonia hanno preso parte numerose Autorità militari, civili e religiose, il Sindaco di Samarate con numerosi colleghi dei comuni limitrofi, le rappresentanze dei militari dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza in servizio ed in con-gedo. Numerosi i messaggi auguri per-venuti tra i quali quelli del Presidente

della Repubblica, del Sig. Prefetto di Vare-se, Dott. Giorgio Zanzi, del Presidente Nazionale dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni Verdicchio e del Comandante Provincia-le della Guardia di Finanza.Alla manifestazione era presente anche la rappresentanza della Sezione A.N.F.I. di Gallarate, composta dal Ten. Damiano Vitale e dal Fin. Jurato.

IL

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle

XIII CORSO “ALBERG”Sten. Leonardo Falso, il Brig. c. Gaetano Guglielmi e il Brig. c. Paolo Barillà, hanno manifestato

l'intenzione di effettuare un Raduno del XIII Corso Alberg, arruolamento 1972

IL28

FiammeGialle / Maggio 2015

Mini Raduni - Prossimi incontri...

cinquant'anni dall'ingresso nel Corpo della Guardia di Finanza per la frequenza del 33° Corso

“Catinaccio”, presso la Scuola Alpina di Predazzo, alcuni soci A.N.F.I. si stanno prodigando per organizzare un raduno dei frequentatori del predetto Corso da tenersi a Predazzo nei giorni 25, 26 e 27 settembre 2015.Le persone interessate possono contat-tare i seguenti soci referenti che provve-deranno a raccogliere le adesioni, in par-ticolar modo per la prenotazione della c e n a d ' i n s i e m e : E l i o P e t t e n a , cell.3468900648 - e-mail: [email protected]; Giancarlo Fantazzini, tel e fax 051796545 - e-mail: [email protected]; Giorgio Miccoli, tel. e fax 04481798462 - e-mail: [email protected] segnalano le disponibilità alberghiere

A

M.A. Carlo Argiolas ed il Lgt. (in congedo) Sergio Gazzi, sono gli organizzatori del raduno dei

frequentatori del 50° Corso “Sass Maor”, svoltosi negli anni 1980/81 a Predazzo, che avrà luogo il 27 e 28 giugno 2015.Chi desidera parteciparvi può contattare il M.A. Carlo Argiolas al nr. 338.6712413, e-mail: [email protected].

IL

33° CORSO - “CATINACCIO” 1965

che, per le proprie esigenze, siano con-tattate direttamente:- Albergo Montanara di Predazzo, Via Indipendenza, 110, tel. 0462501116 - fax 0462502658 - www.hotelmontanara.-com;- Hotel Sass Maor di Predazzo, via Marco-ni, 4, tel. 0462.501538 - fax 0462501539;- Hotel Touring di Predazzo, Via Trento, 5, tel. 0462.501212 - fax 0462.502670 www.touringpredazzo.com;- Hotel Torretta di Bellamonte, tel. 0462.57612 (conosciuto ai soci per l'organizzazione della “Settimana Ver-de”).Per il programma, già predisposto, si in-vita a contattare i predetti organizzatori.

50° CORSO “SASS MAOR”

Battaglione di Portoferraio. L'invito è ri-volto ai componenti delle quattro com-pagnie del Corso Allievi Finanzieri dell'arruolamento 10 novembre 1972.L'incontro dei radunisti è previsto per la fine del mese di settembre 2015 a Porto-ferraio (LI). Coloro che desiderano partecipare pos-sono contattare gli organizzatori ai se-guenti recapiti: S.Ten. Leonardo Falso, cell. 3398104446; Brig. c. Paolo Barillà, cell. 3470472528 oppure sulla pagina Facebook: XIII Corso Alberg.

Anniversari...

Il 12 aprile u.s. il Presidente della Sezione, Brig. c. Michele Marchese, ha organizzato un pranzo sociale per i soci durante il quale il Col. Miche-le Vendola, Comandante Provinciale di Asti, ha consegnato l'attestato di Benemerenza al M.M.A. Franco Rossi.

a cura di A. Malizia

29FiammeGialle / Maggio 2015

AVEZZANO

DONGO - GRAVEDONA - MENAGGIO - PORLEZZA

ASTI

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle

Il 9 Aprile 2015, la Sezione presieduta dal Lgt. Remo Ruscitti, si è ritro-vata per la celebrazione, presso la parrocchia Immacolata di Antrosano, del Precetto Pasquale che ha preceduto il tradizionale incontro convi-viale. La Santa Messa è stata officiata dal parroco Don Aldo Antonelli. Erano presenti, il Magg. Davide Nicola Lorenzo, Comandante della Compagnia di Avezzano, il Sindaco di Tagliacozzo, Lgt. Maurizio Di Marco Testa, la dott.ssa e socia Patrizia Petricola, Assessore alle politi-che sociali del Comune di Avezzano in rappresentanza del Sindaco e numerosi soci.

Il 18 Aprile u.s., nella piazza di Dongo (CO), dove il 27 Aprile del 1945 i partigiani catturarono Mussolini e i suoi Gerarchi segnando così la fine della guerra, si è svolta la cerimonia per la celebrazione del 70° anniversario della Liberazione e il 1° di quello del Museo Fine della Guerra di Dongo, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco geom. Mauro Robba. Oltre al numeroso pubblico, sono intervenuti il Sindaco di Arromanches, Normandie (F) Patrick Jardin, con il quale il Comune di Dongo è gemellato, quello di Sauxillanges (F) Vincent Challet, i Sindaci dell'Alto Lario, il Sindaco di Marzabotto (BO) Romano Franchi, il Senatore Mauro Dal Barba, il Vice Presidente della Regione Lombardia, i Presiden-ti delle Provincie di Como e di Sondrio, i Direttori di vari musei “Paesaggi della Memoria”, le Rappresentanze dell'ANPI, il Capitano della Compagnia della Guardia di Finanza di Menaggio, Fabio Quagliarini . Presenti anche le Sezioni A.N.F.I. di Sondrio, Tirano, Gravedona, Menaggio, Porlezza e Dongo, varie rappresentanze delle Associazioni dei Cara-binieri, Alpini, Marinai, Protezione Civile e Vigili del Fuoco.

30

OLBIA

Un'aliquota di volontari del "Gruppo di Protezione Civile e Volontariato ANFI" della Sezione di Alessandria, guidato dal Consigliere Nazionale, Cap. Tito Marini, ha concluso un modulo di "Primo soccorso" presso la Croceverde di Alessandria. Nella foto alcuni frequentatori con un auto-mezzo del 118.

Il 25 aprile u.s., alcuni soci della Sezione, Presieduta dal Brig.c. m. Nicolò Maccarrone, hanno partecipato alla cerimonia per la Festa della Liberazione. Erano presenti, tra le altre autorità, il Comandante del Gruppo di Olbia, Ten. Col. Danilo Lucarelli e il Sindaco della città On. Gianni Giovannelli.

Il 12 aprile c.a. un gruppo di Soci e familiari della locale Sezione ANFI, unitamente al Consigliere Nazionale per la Liguria, Ten. Col. Antonio Marino, hanno partecipato al pellegrinaggio effettuato al Santuario della Madonna della Guardia, Patrona della Liguria, in località Genova/Ceranesi, orga-nizzato dall'Assoarma provinciale, per onorare il centenario della 1^ Guerra Mondiale.Nella foto, a destra, i soci della Sezione che hanno partecipato al Corso di informatizzazione con il Comandante Regionale, il Consigliere Nazionale ed il Presidente della Sezione, Cap. Carmine Miglino.

ALESSANDRIA

GENOVA

Il 12 marzo u.s., il Comandante Regionale Emilia Romagna, Gen. D. Pietro Burla, ha fatto una visita alla Tenenza di Lugo (RA), alla presenza del Comandante Provinciale, Col. t. ST Marco Lainati. All'incontro ha partecipato una rappresentanza della Sezione guidata dal Presidente, M.M.a.c.s. Luciano Ronchini.

LUGO

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle FiammeGialle / Maggio 2015

TARVISIO

Il 25 marzo 2015, in Tarvisio (UD), presso la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo e l'attiguo Tempietto Ossario, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa del 71° Anniversario del sacrificio dei 12 Carabinieri caduti in Malga Bala (SLO). Presente la Sezione, presieduta dal M.C. Federico Marchioro, unitamente ad altre Associazioni d'Arma.

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POTENZA

Nella giornata del 2 maggio 2015, in armonia con gli accordi intercorsi tra il Presidente della Sezione di Rimini, Lgt. Remo D'Alonzo, ed il Provvedito-rato agli Studi della Provincia, il Consigliere di Sezione, Brig. Luigi Frenna, e gli appartenenti al Nucleo di Volontariato e Protezione Civile A.N.F.I. di Rimini: Brig. Cosimo Romano e la Sig.ra Susanna Rizzo, hanno partecipato ad un seminario nel corso del quale hanno illustrato, agli studenti della Scuola Media Marvelli, l'organigramma e le finalità dell'Associazione Nazionale Finanzieri D'Italia, nonché l'utilità del servizio di Volontariato e Pro-tezione Civile svolto dagli appartenenti al Nucleo con il personale dell'A.N.F.I..

Il 28 aprile u.s. il Com.te Interregionale per l'Italia Meridionale, Gen. C.A. Riccardo Piccinni, ha visitato il Comando Regionale Basilicata. L'alto Ufficiale ha incontrato una delegazione della locale Sezione, composta dal Presidente M.C. Cav. Paolo R. Telesca, dal Brig. C. Vincenzo Santarsiero e dal Consigliere M.A. Cav. Giuseppe A. Collazzo.

Il Comandante Interregionale per l'Italia Sud-Occidentale, Gen. C.A. Filippo Ritondale, ha fatto visita al Comando Provinciale di Trapani e, nell'occasione, ha incontrato una rappresentanza delle Sezioni di Mar-sala, Trapani e Alcamo, con i rispettivi Presidenti.

Il 29 marzo u.s., ha avuto luogo il tradizionale scambio di auguri per le Festività Pasquali tra i soci e i familiari della Sezione. Il piacevole incontro conviviale, organizzato dal Presidente della Sezione, M. A. c. a. Mauro Baffo, si è svolto nell'antico Borgo di Torre Alfina (VT).

RIMINI

MARSALA - TRAPANI - ALCAMO

ORVIETO

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015

“4° raduno tutti in campo” riservato a tutte le Forze di polizia, organizza-to dal Comune di Vigevano. All'evento, con proprio gazebo, affiancato a quello della Tenenza, ha partecipato la locale Sezione presieduta dal Brg. C. Antonino Emanuele, alcuni soci e il Consigliere Nazionale per la Lombardia, Cap. Urbano Saba.

VIGEVANO

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IMOLA

Il 19 marzo 2015, presso il salone d'onore “Sante Laria” del Quartier Generale di Roma, si è svolta la cerimonia di avvicendamento della carica di Comandante Aeronavale Centrale tra il Gen. C.A. Giuseppe Mango (cedente) ed il Gen. C.A. Michele Adinolfi (subentrante). Alla cerimonia, ha partecipato, una rappresentanza dell'ANFI Nazionale con il Presidente Gen.C.A. (c.a.) Giovanni Verdicchio; una nutrita delegazione, con bandiera, della Sezione di Pratica di Mare, con il Presidente Gen. B. (ris) Mario De Nuntiis, il Col. (ris) Consigliere Antonino Errigo, il Lgt.(ca) Consigliere Nicola Micozzi ed il Lgt.(ca) Andrea Ignagni; altri componenti in rappresentanza di alcune Sezioni della Capitale.

Il 20 aprile 2015, il Com.te Regionale Emilia Romagna, Gen. D. Piero Burla, ha visitato il Comando Compagnia. Ha incontrato il Presidente della locale Sezione, M.A. (ris) Nicola Belardo, e alcuni soci, verso cui ha avuto parole di stima e di riconoscenza per l'impegno profuso nel mantenere vivo il rapporto tra le vecchie e le nuove Fiamme Gialle.

Il 28 marzo 2015, presso la Sezione il Presidente, M.A. Vittorio Timpa-naro, ha presenziato alla cerimonia per il conferimento della Medaglia al Merito dell'A.N.F.I. ai Soci Fin. Vittorio Cilloni e App. Luigi Servi. Hanno partecipato, il Comandante Provinciale, Col. Alfonso Ghiraldini, e il V. Presidente Naz.le per l'Italia Sett.le Gen. B. Mauro Santonastaso.

PRATICA DI MARE

CREMONA ENNA

Il 28 aprile 2015, il Comandante Interregionale per l'Italia Sud-Occidentale, Gen. C. A. Filippo Ritondale, ha visitato la locale Sezione, intrattenendosi con i soci presenti alla sede. Ad accogliere l'Alto Ufficia-le, il V. Presidente della Sezione M.A. Bruno Caporali ed i soci M.A. Gae-tano Russo, Mar. cpl. Giuseppe Zuccalà ed il Fin. Giuseppe Leonardo.

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle FiammeGialle / Maggio 2015

LATISANA

La Sezione è stata protagonista, domenica 19 aprile 2015, nell'ambito della nota “Marcia Del Mare” organizzata dalla società sportiva “Athletic Club Apicilia” di Latisana (UD). Una decina di tesserati hanno offerto la loro esperienza agli organizzatori dell'evento sportivo, fornendo collaborazione ed assistenza logistica e ristoro lungo il percorso.

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San Miniato

Il 2 aprile u.s. il nuovo Questore di Trento, dott. Massimo D'Ambrosio, ha ricevuto il Presidente della Sezione, M.C. Cav. Umberto Marisa, che, unitamente al Vice Presidente, M.M.A. c.s. Cav. Silvio Ortombina, ha illustrato al Dirigente le finalità dell'Associazione.

Incontro natalizio dei soci della Sezione, presieduta dal M.M.A. Cav. Giovanni Tempestini, iniziato con la celebrazione di una S. Messa officiata da Mons. Luciano Niccolai e conclusosi con il tradizionale pranzo sociale.

Alla presenza del Comandante Provinciale di Trapani, Col. Carlo Ragusa, del Vice Sindaco, dr. Silvano Bonanno, del Presidente del Consiglio Comunale, Sig. Vito Gancitano, del Comandante della locale Tenenza, Ten. Alberta Gavasso e del Comandante della Sezione Operativa Navale, Lgt. Giovanni Giacalone, il 22 marzo 2015, è stato celebrato il 25° anniversario della costituzione della Sezione A.N.F.I. di Mazara del Vallo.L'evento che i soci della Sezione, presieduta dal M.M. Vito Armato, hanno vissuto con vero spirito di fratellanza, è iniziato con la celebrazione di una S. Messa e proseguito con la benedizione dei locali e con gli interventi delle Autorità.

Incontro conviviale di fine anno per i soci della Sezione, presieduta dal M.A. Luciano Menini, presso un noto ristorante della città. La riunione è stata preceduta dalla S. Messa officiata dal Cappellano Militare Mons. Giovanni Denegri.

TRENTO

Mazzara del Vallo

Il 14 febbraio u.s., una delegazione della Sezione, presieduta dal M.A. Cav. Michele Golia, ha partecipato alla manifestazione denominata “Spezziamo ancora il pane” dove hanno partecipato numerose Autorità. L'evento è stato organizzata dalla locale Misericordia.

AVELLINO

La Spezia

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015

34AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle FiammeGialle / Maggio 2015

VITA ASSOCIATIVA

Il 22 aprile u.s. presso la sede della Sezione A.N.F.I. di Reggio Calabria alla pre-senza di numerosi soci si è svolta la cerimonia di consegna dell'Attestato di Benemerenza al M.O. D'Aiello Antonio. L'attestato è stato consegnato dal T.Col. Mario Intelisano.

Brindisi

Nel corso del convivio per gli auguri pasquali sono stati consegnati, alla presen-za del Col. t. ST Pil Maurizio De Panfilis e del Presidente della Sezione, Cav. Angelo Petracca, i diplomi di merito al M.M.a. c.s. Giovanni Cappelletti, al M.C. Umberto Mazza ed al Brig. C. Damiano Ribecco.

Reggio Calabria

In occasione di una riunione conviviale, il Presidente della Sezione, Brig. C. (c.a.) Salvatore Palumbo, ha consegnato al V. Brig. Silvano Soave e al Fin. Fla-vio Morreale i Diplomi di Merito concessi dal Presidente Nazionale.

Pavia

Il 22 aprile 2015, alla presenza del Capo Ufficio del Comando Provinciale, Ten. Col. Gennaro Garofalo, del Presidente della Sezione, Brig.C.(ris.) Salvatore Puntara, sono stati consegnati gli Attestati di Benemerenza, al Sten. (c.a.) Bruno Faravelli (Sindaco effettivo della Sezione) e al V.brig. (c.a.) Santi Giusti.

Tortona

a cura di Antonio Malizia...Benemerenze

Convivio della Sezione presieduta dal Gen. B. Bernardo Musumeci. Presenti il Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio ed il Comandante Regio-nale Lazio, Gen. D. Carmine Lopez. Sono stati consegnati gli attestati di bene-merenza al M.M.A.c.s. Angelo Gaspari e al M.O. Pietro Andreetti.

Roma 1/Nord Parma

In occasione della riunione conviviale dei soci della Sezione, alla presenza del vicepresidente Nazionale, Gen. Mauro Santonastaso, e del Consigliere Regio-nale, Comm. Ermanno Gelsi, è stato consegnato l'Attestato di Benemerenza al M. C. Gianfranco Salati.

35 AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015

Il 25 marzo 2015, i Finanzieri in servizio, diversi Soci e familiari della Sezione (presieduta dal M.M. a. c.s. Bruno Perissinotto) hanno partecipato alla S. Messa per il Precetto Pasquale, officiata dal Cappellano Militare, Mons. Carlo Lamelza. Al termine il Comandante Provinciale, Col. Giovanni Reccia, ha consegnato gli attestati di benemerenza ai Soci: Cap. Bruno Roccato; M.M. Crescenzo Mantara; Brig. Cap. Raffaele Vitale e Fin. Pasqualino Minandri. Il 23 marzo 2015, la Sezione A.N.F.I. ha portato a termine il secondo corso di informatica, diretto con competenza e passione dal dr. Massimo Marrella.

Il 12 marzo u.s., il Presidente della Sezione, Cap. Primo Biffoni, ha consegnato all'App. sc. Giuseppe Ferreto, al Brig. Francesco Dongu, e all'App. Angelo Cen-namo, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale dell'A.N.F.I..

Mirandola

Il 21 marzo u.s., al termine del convivio di primavera, il Presidente e il Vice Presi-dente di Sezione, M.A. c.s. Comm. Carlo Bonara e l'App. Tiziano Bussola, hanno consegnato l'attestato di benemerenza, al Fin. Pietro Capponi, e il diplo-ma di merito, all'App. sc. Upg Giovanni Bruno.

Latina

Savona

Forlì

Il 17 aprile 2015, a cura del Presidente della Sezione, M.A. c.s. Giancarlo Cec-cherini, è stato consegnato l'Attestato di Benemerenza all'App. Edmondo Berar-dinelli.

Cervignano del Friuli

Il Presidente della Sezione, M.c. Pasquale Stellato, alla presenza del Consiglio di Sezione, ha consegnato al S.Ten. Leonardo Bertino l'attestato di benemeren-za concesso dal Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.

Sig.ra Maria Wanda BORGHI, consorte del M.M.A. Edmondo Di Giustino, socio della Sezione di Bologna, il 21.3.2015;

Col. Guelfo BOSCO, socio della Sezione di Verona, il 3.5.2015;

V.Brig. Luigi BOTTINI, socio della Sezio-ne di Padova, il 10.4.2015;

Sig.ra Fernanda BRUNI, consorte dell'App. m. Leonardo Fragai, socio della Sezione di Fano, il 16.5.2015;

Fin. Affortunato CANTINI, di anni 93, socio della Sezione di Genova, recente-mente;

Sig.ra Giuseppina CALENZA, madre del M.C. Giuseppe Incitti, socio della Sezione di Roma Eur Tor dè Cenci, il 21.3.2015;

Fin. Renato CALLEGARI, di anni 86, socio della Sezione di Este, l'11.5.2015;

M.M.A. Oreste CARUSI, di anni 85, già Vicepresidente della Sezione di Mondra-gone, il 5.4.2015;

Dott. Antonio CASELLI, socio simpatiz-zante della Sezione di Perugia, il 5.5.2015;

App. Carmelo CAUTERUCCIO, socio della Sezione di Taranto, il 27.3.2015;

App. Romildo CECCOTTI, socio della Sezione di Cervignano del Friuli, il 31.3.2015;

App. Augusto CENZON, socio della Sezione di Vicenza, il 27.3.2015;

Sig. Savino CEREDA, socio simpatizzan-te della Sezione di Lecco, recentemente;

M.A. Cav. Vito CHIERICO, socio della Sezione di Roma 3/Est, il 14.4.2015;

App. Francesco CICALA, di anni 81, socio della Sezione di Lodi, il 7.5.2015;

Sig. Alvaro CICCONE, fratello del Sten. Antonio Giovanni, socio della Sezione di Roma 1/Nord, il 22.3.2015;

M . M . A . c . s . C a v . T o m m a s o CREDENDINO, socio della Sezione di Saronno, il 10.5.2015;

Sig. Pietro CUTULI, fratello del M.O. Sil-

Sig.ra Maria Michela ANGIULLI, madre del Brig. Matteo Petrera, socio della Sezione di Alcamo, il 23.3.2015;

Sig.ra Carmela ALOISIO, madre del M.llo Carmine Caragnano, socio della Sezione di Mazara del Vallo, il 7.5.2015;

Sig.ra Ivana AMADUZZI, sorella del M.M. Carlo, Segretario della Sezione di Fano, il 23.3.2015;

M.C. Sergio BELTRAMI, socio della Sezione di Torino, il 22.3.2015;

M.M.A. Antonio BERARDI, socio della Sezione di Pescara, e padre dell'App.sc. Fabio, in servizio nel Corpo, il 17.3.2015;

Sig.ra Lidia BIANCHI, consorte del M.A. Antonio Graziano, Vicepresidente della Sezione di Mantova, il 28.3.2015;

V.Brig. Ferdinando BIONDI, socio della Sezione di Monfalcone, il 7.4.2015;

SONO INOLTRE DECEDUTI I SEGUENTI SOCI O LORO FAMILIARI:

Nel mese di aprile di quest'anno è venu-to a mancare il Consigliere, l'alfiere, il collega e l'amico Quinto Pecci.La vita del Mar.llo Maggiore PECCI, è stata una sintesi di quei valori, ideali e qualità che contraddistinguono chi svol-ge un ruolo di responsabilità nella socie-tà e nelle Istituzioni dello Stato; ha scelto di dare sostanza al suo impegno nella società civile indossando, nel 1952, l'uniforme della Guardia di Finanza, per-correndo, in numerosi Reparti del Cor-po, tutti i gradini della carriera fino a rag-giungere il grado apicale degli Ispettori.Era insignito: della Medaglia Militare al merito di lungo comando, Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di car-riera e dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Per i meriti acquisiti nell'Asso-ciazione gli sono stati anche concessi, dalla Presidenza Nazionale dell'A.N.F.I., un diploma di merito ed un attestato di benemerenza. Quinto ha saputo sem-pre conquistare la stima, il rispetto e l'ammirazione delle Autorità, degli amici e dei colleghi della Guardia di Finanza; ha costituito per tutti un prezioso punto di riferimento. Una perdita enorme, un

LA SCOMPARSA DEL MAR. QUINTO PECCI

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a cura di Gaetano Guglielmi

TRISTIA

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle FiammeGialle / Maggio 2015

vuoto incolmabile, ma ci è di conforto sapere che il lavoro da lui fatto non fini-rà, il suo esempio, la sua gentilezza ed il grande impegno profuso, hanno contri-buito a rendere importante la Sezione A.N.F.I. di Siena e, quindi, nel suo ricor-do i colleghi si impegnano a perseguire le finalità statutarie dell'Associa-zione.Il Suo ricordo, il suo esempio come uomo militare, rimarrà grandissimo in tutti noi, ha lasciato ai finanzieri di ogni grado che lo hanno conosciuto un ecce-zionale ricordo per la sua incredibile sen-sibilità e umanità.In occasione della celebrazione delle esequie, è stata data lettura al messaggio che Quinto, prima di lasciare questo mondo, aveva scritto: “la nostra vita indi-viduale di soci dell'Associazione Nazio-nale Finanzieri d'Italia affonda le sue radi-ci nei lunghi anni trascorsi nel glorioso Corpo della Guardia di Finanza, al quale siamo stati e rimarremo legati per tutta la vita, essa è come un filo di una traspa-rente ed integro ancorato al nostro motto nec recisa recedit”.Tutta l'ANFI ricorderà Quinto con since-ra amicizia, profondo affetto e grande stima.

Pellegrino Federico

37 AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015

Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio

vio, socio della Sezione di Gallarate, il 23.3.2015;

Sig.ra Teresa DE ROSSI, sorella del M.M.A. c.s. Beniamino, Consigliere della Sezione di Roma 1/Nord, il 2.4.2015;

Sten. Giuseppe DI GIOVANNI, già Presi-dente della Sezione di Como, il 14.4.2015;

App. Massimiliano DI MEO, socio della Sezione di Sulmona, il 2.5.2015;

Fin. Pietro DI PIAZZA, socio della Sezio-ne di Bologna, il 3.5.2015;

Sig.ra Filomena DI RUZZA, madre del M.A. Antonio Fabrizio, socio della Sezio-ne di Velletri, il 28.4.2015;

Brig. Nicola DI TOMMASO, già Presi-dente della Sezione di Taranto, il 30.3.2015;

Sig.ra Lidia FASOLI, consorte del V.Brig. Franco Schiavi, socio della Sezione di Car-pi, il 4.2.2015;

Brig. Giovanni FESTA, di anni 86, socio della Sezione di Benevento, il 19.3.2015;

Sig.ra Adina FOGANTE , madre dell'App.sc.Upg. Leonardo Cavalletti, socio della Sezione di Ancona, il 19.3.2015;

Sig. Vincenzo FORTUNATO, fratello del M.O. Giovanni, socio della Sezione di Lati-na, il 30.4.2015;

Brig. Francesco FRONGIA, socio della Sezione di Verona, l'1.5.2015;

M.M.A. Unno FUMI, socio della Sezione di Bologna, il 29.4.2015;

App. Ciro GARGIULO, socio della Sezio-ne di Monfalcone, il 13.4.2015;

Sig.ra Ada GARINI, socia della Sezione di Firenze, il 21.4.2015;

Sig.ra Irma GAZZINI, consorte del Sig. Americo Mangiapelo, socio della Sezio-ne di Rovereto, il 9.4.2015;

App. UPG. Raffaele GIANNONE, di anni 70, socio della Sezione di La Spezia, l'1.4.2015;

Sig.ra Gilda GIARDINELLI, madre del

Brig.c. Antonio Cicconetti, socio della Sezione di Pescara, il 3.5.2015;

Brig. Valentino GILMOZZI, socio della sezione di Predazzo, il 13.4.2015;

Brig. Carlo GIULIANI, di anni 82, socio della Sezione di Padova, il 16.3.2015;

Brig. Germano GUZZON, di anni 88, socio della Sezione di Padova, l'1.5.2015;

Sig.ra Rosa LABELLARTE, madre del Lgt. Giuseppe Laviani, socio della Sezio-ne di Bergamo, il 4.4.2015;

Sig.ra Vincenzina LANTERI, consorte del Sig. Giacomo Ferrara, socio simpatiz-zante della Sezione di Gela, il 16.3.2015;

Sig. Matteo LAVACCA, padre del Sig. Francesco, socio simpatizzante della Sezione di Cerignola, il 9.4.2015;

Sig. Carlo LETTORI, socio simpatizzante della Sezione di Bitetto, l'8.5.2015;

M.O. Umberto LILLIU, socio della Sezio-ne di Como, il 4.4.2015;

Brig. Giordano LOCATELLI, di anni 75, socio della Sezione di Rovereto, il 12.4.2015;

Gen. D. Mario MAJORANA, socio della Sezione di Genova, il 31.3.2015;

Sig. Antonino MANTIONE, padre del Brig.c. Gaetano, socio della Sezione di Caltanissetta, il 25.3.2015;

App. Carmelo MARGIOTTA, socio della Sezione di Brescia, il 28.4.2015;

M.C. Rolando MARTONE, di anni 84, socio della Sezione di Forlì, il 17.3.2015;

App. Raffaele MATTANA, socio della Sezione di Trapani, il 2.5.2015;

App. Aniello MAUTONE, di anni 78, socio della Sezione di Rovereto, il 23.4.2015;

Brig.c. Salvatore MAZZONE, di anni 78, socio della Sezione di Montebelluna, il 22.4.2015;

Sig.ra Ines MEDICI, socia della Sezione di Mirandola, il 24.3.2015;

M.llo. Cav. Mario MIGLIORE, socio della

Sezione di Chiavari, il 4.3.2015;

M.llo Elio MILITE, fratello del Lgt. Pasquale, socio della Sezione di Nocera Inferiore, e dell'App.sc. Renato, in servi-zio nel Corpo, il 5.4.2015;

Sig.ra Giuseppina MOCCERO, consorte del M.M.A. Placido Liggieri, Consigliere della Sezione di Bergamo, il 25.4.2015;

Sig.ra Maria MOGLIA, socia della Sezio-ne di Schio, il 18.3.2015;

Sig.ra Maria MONACHINO, madre del M.a. Giovanni Magalotti, socio della Sezione di Roma 2/Ovest, il 30.3.2015;

Sig. Antonio MULE', padre del Sig. Pao-lo, socio simpatizzante della Sezione di Agrigento, il 5.5.2015;

Sig.ra Flavia MULUNE', consorte del M.M.A.cs. Edismondo Innocente, socio della Sezione di Messina, il 13.5.2015;

Lgt. Gianfranco MURGIA, Sindaco della Sezione di Olbia, il 23.4.2015;

App. Girolamo MUSTACCHIA, di anni 90, socio fondatore della Sezione di Mar-sala, il 17.3.2015;

Brig. Antonio NIGRO, socio della Sezio-ne di Taranto, l'1.5.2015;

Sig.ra Iolanda NUNZIATO, madre del Brig. Rossano Sulpizio, Consigliere della Sezione di Chieti, il 18.4.2015;

Fin. Antonio PADOVAN, socio della Sezione di Bassano del Grappa, il 2.5.2015;

App. Carlo PICCIONI, socio della Sezio-ne di Brescia, il 15.4.2015;

Sig. Alfredo QUILICI, padre del Fin. Gui-do, socio della Sezione di Angri, il 23.3.2015;

M.O. Giuseppe RACITI, socio della Sezione di Acireale, il 22.4.2015;

Sig. Giuseppe RAPONE, fratello del Brig.c. Vincenzo, socio della Sezione di Policoro, il 16.4.2015.

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VITA ASSOCIATIVA

entro principale dell'attività politi-ca e culturale del Risorgimento, prima capitale d'Italia, sede di

importanti imprese e di vari istituti, tra cui un'università di Stato e un Politecni-co, Torino svolge una funzione di primo piano nella cultura del Paese, nel cui tes-suto sociale, sin dal 1910, si è inserita la Società di Mutuo Soccorso fra Finanzieri in Congedo di Torino, divenuta, dopo alterne vicissitudini dovute alla situazio-ne politica del Paese, base per la costitu-zione dell'attuale Sezione dell'Associa-zione Nazionale Finanzieri d'Italia.Intitolata al Capitano Vincenzo Ponia-tosky, Medaglia di Bronzo al Valor Milita-re, la Sezione di Torino già da alcuni anni è tornata prepotentemente alla ribalta, per il costante incremento della propria base associativa, conseguente alla inten-sa e dinamica attività sociale program-mata e realizzata dal dinamico Maggiore Guido Calderaro, attuale Presidente della Sezione che, coadiuvato da un voli-tivo Consiglio di Sezione, riesce sempre, in piena armonia e con elevato senso della responsabilità, a coinvolgere l'interesse dei propri iscritti, vivacizzan-done l'orgoglio e il senso della solidarie-tà.Un'attività sociale, quella svolta dalla Sezione A.N.F.I. di Torino, sempre alla ribalta, fatta di incontri, conferenze, gite, sport, gastronomia ed altro ancora che, grazie ad un sito web di tutto rispetto, recentemente istituito, diffonde e svi-luppa tra gli associati e permette di evi-denziare il vivo consenso delle istituzioni per la preziosa azione di assistenza e ricerca del proprio Nucleo di Volontaria-to, anch'esso di recente costituzione, for-mato da unità cinofile di provata espe-rienza e capacità.

C

AnniversarioInsieme...

Fiamme Gialle FiammeGialle / Maggio 2015

di Giuseppe Ruggieri

PIEMONTETORINO

1

Torino - Museo Egizio

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GLI INCURSORI DELLA MARINA MILITARE EROISMO E GLORIA ITALIANA

Ma è durante la Seconda Guerra Mondia-le che i nostri coraggiosi marinai con le loro straordinarie imprese hanno fatto nascere la propria leggenda che li con-traddistingue ancora oggi. Per esempio, saranno loro ad utilizzare il SLC ovvero “Siluro a Lenta Corsa”, meglio noto come “Maiale”, un autentico sommergibile pilo-tato da due sommozzatori che giungeva presso la chiglia della nave nemica, sotto la quale veniva collocata la testata esplo-siva che veniva fatta brillare mediante un congegno a tempo.Tali imprese di tutto rilievo permisero la distruzione di numerose imbarcazioni belligeranti. In particolare, resta memo-rabile l'azione compiuta il 19 dicembre 1941 quando tre “maiali”, forzando il munitissimo porto inglese di Alessan-dria d'Egitto, riusciranno ad affondare due corazzate della Royal Navy: la “Va-liant” e la “Queen Elizabeth”, oltre al cac-ciatorpediniere “Jervis” ed alla petroliera “Sagona”. L'eredità di questi uomini straordinari, che tutte le Forze Armate della Seconda Guerra Mondiale hanno cercato invano di copiarci, è stata raccolta dai marinai del Comsubin attuale. Bussoni ha spie-gato che gli Incursori del G.O.I. (Gruppo Operativo Incursori), il Reparto operati-vo del Comsubin, sono stati coinvolti in quasi tutte le attività antiterrorismo in Patria ed in tutte le missioni fuori area compiute dal nostro Paese dal 1945 ad oggi. Come accennato, erano ospiti due veri Incursori del G.O.I. di cui, per ovvi motivi di sicurezza non possiamo citare né il nome nè il grado, una presenza ecce-zionale che ha fatto diventare unica la serata, dovuta anche alla mediazione del Presidente dell'Associazione Marinai di Parma, Sottotenente di Vascello Emilio Medioli. Gli uomini del G.O.I. sono abituati a lavo-rare con la massima discrezione e la loro presenza ad incontri pubblici è da consi-derare estremamente rara.Pertanto da loro i presenti sono riusciti a sapere ben poco delle particolarità delle loro missioni, essendo ovviamente obbligati alla massima riservatezza, ma sono stati, comunque, colpiti dall'affetto con il quale sono stati accolti, oltre che dall'attenzione suscitata dai loro inter-venti e dalle loro risposte alle domande, e si sono profusi in ringraziamenti since-

RECENSIONI di Donato Carlucci

AnniversarioInsieme...

Fiamme GialleFiammeGialle / Maggio 2015

ri per la calda accoglienza ricevuta. Solo per curiosità, segnalo che ad una specifi-ca domanda di uno spettatore che chie-deva quanti fossero oggi i componenti del Gruppo uno dei 2 Incursori ha rispo-sto: ”Siamo pochi... all'incirca le dita di due, tre mani moltiplicate tre, quattro volte”, accompagnando la frase con un sorriso inequivocabile.L'autore del libro, Mario Bussoni, ha potu-to, invero, raccontare alcuni episodi rica-vati da documenti desecretati e, soprat-tutto, dal fatto di essere stato il primo giornalista/scrittore ammesso al Vari-gnano. Ad esempio, ha illustrato cosa avvenne nel 1985, durante il sequestro della motonave “Achille Lauro” da parte di terroristi dell'FLP, quando un team del G.O.I. era pronto a dare l'assalto alla nave, ma l'attacco fu poi annullato. Oppure quando in Somalia, durante la tragica battaglia del Check Point “Pasta” a Mogadiscio, il deciso e risolutivo inter-vento di un gruppo di Incursori consentì alle nostre truppe, rimaste bloccate a causa dell'impiego quali scudi umani da parte dei “Signori della guerra” di donne e bambini mischiate ai ribelli, il ripiega-mento.Sicuramente, gli Incursori si caratterizza-no per l'assoluto attaccamento ai fonda-mentali valori di fedeltà e lealtà verso la Patria e ci tengono a precisare che non sono dei “rambo”, anzi esattamente il con-trario, e per la disciplina delle attività non sono tollerati gli atteggiamenti fuori dalle regole. Il G.O.I. può vantare grande professionalità dei suoi componenti e questo, certamente sostenuto anche dal fatto che utilizzano armi ed equipag-giamento ad altissima tecnologia, in gran parte segrete, fa sì che si possano considerare a piena ragione tra i migliori o anche il miglior Reparto Militare Spe-ciale al mondo. Una realtà tutta italiana di cui andare davvero orgogliosi.

L a presentazione del libro “Incursori oltre la leggenda” è stata fatta dallo

storico nonché autore prof. Mario Busso-ni, ospite nella sede delle Associazioni d'Arma di Parma dove a fare da condut-tore dell'incontro culturale è stato il col. Donato Carlucci, Presidente della Sezio-ne cittadina, che ha fatto gli onori di casa al numeroso pubblico intervenuto, com-posto da soci e da cittadini interessati all'evento, ed eccezionalmente due Incursori. Come ben illustrato dal prof. Bussoni, la storia degli Incursori della nostra Marina è carica di gloria e di puro eroismo, che affondano la propria radice in tempi lontani. Il volume narra la storia e le vicende dei militari che oggi sono in forza a “Comsubin Comando Subacquei Incursori”, con sede presso il Forte del Varignano a La Spezia, ma che da sempre hanno costituito un Reparto di élite delle Forze Armate Italiane. Già durante la Prima Guerra Mondiale gli Incursori si sono resi protagonisti di coraggiose mis-sioni con attacchi mirati ed esaltanti, alla guida di velocissimi motoscafi, i famosi MAS, e di altri mezzi d'assalto rea-lizzati per l'occasione, contro le munite basi della Marina austriaca nell'alto Adriatico, conclusosi con l'affonda-mento di una numerosa componente del naviglio nemico.

Ideazio

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