Animali in condominio

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Una breve raccolta di post tratti dal mio blog sulla vita in condominio per i proprietari di animali domestici

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AAAAnnnniiiimmmmaaaallll iiii iiiinnnn ccccoooonnnnddddoooommmmiiiinnnniiiioooo

UUUUnnnnaaaa rrrraaaaccccccccoooollllttttaaaa ddddiiii ppppoooosssstttt ddddeeeeddddiiiiccccaaaattttiiiiddddaaaallll bbbblllloooogggg iill nnoossttrroo ccoonnddoommiinniioo

a cura di Massimo Principato

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Una raccolta di post tratti dal mio blog dedicatia coloro che amano vivere con la compagnia dianimali nelle proprie abitazioni.

Alcune regole ed alcune disposizioni per unapiù pacifica e serena coesistenza comune.

Buona lettura.

Massimo Principato

http://ilnostrocondominio.blogspot.com/

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Cane troppo grosso? Allora non può saliresull’ascensore condominiale e deve farsi le scale. Succede a Milano, dove l’amministratore di un condominio della zona di via MelchiorreGioia ha vietato l’uso dell’ascensore condominiale a Tobia, un mastino inglese, in quanto il bellissimo molosso pesa troppo.

O almeno così secondo i parametri del zelanteamministratore. Per la verità Tobia pesa 87 chilie, visto che ad oggi ha solamente 15 mesi divita, dovrà svilupparsi ancora e quindi il suopeso molto verosimilmente supererà il quintale:questo però, ad avviso della sua padrona, che abita con lui in un appartamento del quintopiano, non è motivo sufficientemente valido per proibire a Tobia l’uso dell’ascensore.

Per questo motivo la donna si è rivolta allosportello online di Aidaa, l’Associazione italianaa tutela degli animali e dell’ambiente, denunciando il fatto e chiedendo ai responsabili dell’associazione animalista un consiglio su come risolvere la questione.

Dopo una veloce «indagine» dalla quale èemerso che Tobia è un cane buonissimo, che nonostante la sua mole non ha mai datofastidio a nessun condomino, che i proprietari

di Tobia sono ligi al dovere e che provvedono a pulire e a profumare l’ascensore ogni voltache il buon molosso lo utilizza. E che inoltre Tobia è piuttosto pigro e che nonvuole saperne di fare le scale manco morto, figuriamoci cinque piani, il tribunale degli animali di Aidaa ha emesso una sentenza di conciliazione con la quale si impone al condominio di lasciare utilizzare l’ascensorea Tobia, in quanto è stato appurato anche che il suo peso è in conformità con il limite massimo previsto per il trasporto in ascensore (complessivamente 250 kg) e che bilancia alla mano Tobia e i suoi due proprietari insieme non superano i 220 kg e quindi che rientrano abbondantemente nei limiti massimi previsti dal trasporto.

Inoltre il tribunale degli animali ha anche stabilito, a tutela del cane, che lui deve usarel’ascensore per poter accedere alle zone a luiriservate nei parchi della zona. «Ora - spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa - attendiamo che l’amministratoretolga l’assurdo divieto altrimenti senza pensarciun minuto lo denunceremo per maltrattamentodi animali e con il certificato del veterinario alla mano che spiega che che Tobia non puòsopportare cinque piani di scale in salita e discesa proprio a causa del suo peso

Cane troppo grosso, vietato l'ascensore.il divieto imposto da un amministratore di condominio.

lo trascineremo in tribunale e chiederemo la sua condanna ed un risarcimento con il quale i proprietari di Tobia potranno comperarle da mangiare per i prossimi 10 anni:e vista la sua mole, è facile pensare che non sarà una richiesta di lieve entità economica».(ApCom)

Fonte: Corriere della Sera

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Milano è la provincia d’Italia dove si litiga di più tra vicini di casa a causa della presenzadi animali domestici.

La Lombardia è invece la regione più attaccabrighe per questioni legate alle bestiole da condominio.

Il dato è fornito dall’Aidaa, l’Associazione italiana a difesa degli animali e dell’ambiente, che ha raccolto una mole di segnalazioni attraverso lo sportello aperto su Internet.

Milano supera nell’ordine Roma, Padova,Torino, La Spezia e Firenze. Mentre la Lombardia primeggia davanti a Lazio, Puglia, Veneto, Liguria, Toscana e Piemonte.

I motivi per cui si litiga di più? Tutti più o meno futili.

Dal cane che abbaia la notte e nelle ore di riposo o sporca l’androne, al gatto che si aggira nella proprietà del vicino.

E come dimenticare poi la questione degliodori, dovuti spesso alle scarse condizioni igieniche con cui si curano gli animali,

che rende ad alcuni impossibile la convivenza con un condomino padrone di Fido, Micio e via dicendo.

Le liti (più di trentamila nella Penisola in unanno, pari a una litigata ogni quarto d’ora)spesso finiscono in tribunale (in Italia ben 4600casi) o si concludono con uno spiacevole, malieve battibecco.

Ma 65 volte si sono trasformate in vere e proprie risse con feriti e addirittura quattromorti.

Molti i casi curiosi. Limitandoci a Milano, scalpore ha fatto la notizia di un musulmano che avrebbe intimato alla vicina di sbarazzarsi del suo caneperché considerato un animale impuro.

Oppure di quella signora che ha chiamato l’Aidaa per denunciare la vicina rea di portare a spasso i suoi gatti legandoli al guinzaglio.

«Le vicende riguardanti cani e gatti in condominio sono causa del 95 per cento dei litigi che vedono contrapposti condomini»,dice Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa.

Non si dia però la colpa alle povere bestiole.

Nei condomini è record di litigi per colpa di Fuffy.

Spesso quella degli animali è solo una scusaper arrivare allo scontro con un vicino giudicatoinsopportabile.

Fonte: Redazione de Il Giornale

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Animali: tutelare quiete e igiene in condominio.

Quella della detenzione di animali in condominio è, spesso, fonte di profondi dissapori tra proprietari di animali e quanti ritengono, a torto o a ragione, che questi compagni domestici siano autori del turbamento della quiete e della mancataigiene negli spazi condominiali.

Al fine di sminuire la portata delle liti, molti regolamenti prevedono norme che vietano ai proprietari la detenzione di animali nelle loro individuali unità, specie di cani e gatti.

Nonostante ciò, quando si chiede l’allontanamento dell’animale, bisognerà provare che quiete ed igiene siano in pericolo e che l’animale crea un pregiudizio a tutti o a molti condomini.

Quanti,dopo vari bonari tentativi, a causa di ripetuti e insopportabili latrati o miagolii e cattivi odori, alcuni condomini si rivolgono al giudice per richiedere l’allontanamento dell’animale, dovranno dimostrare che lostesso produca insofferenza e rumori non sopportabili da persone che abbiano una normale tolleranza a questi fenomeni.

La richiesta al giudice, presentata per evitare

danni all’equilibrio fisico e mentale delle persone,è l’espressione di un diritto che si può avanzare anche in via d’urgenza(art. 700 c.p.c.).

Per gli stessi motivi solitamente ci si rivolge innanzitutto all’amministratore, cui spetta il compito di far osservare il regolamentoquando preveda il divieto di detenzione animalie di tutelare in ogni caso la fruizione libera degli spazi comuni in cui venissero lasciati liberi gli animali.

Fonte: Condominioweb

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Cani e gatti: così si litiga nei condomini.

C'è il rumore irritante dei tacchi a spillo e quellomonotono delle lavatrici, il bucato gocciolante, i mozziconi gettati, le tovaglie sbattute, gli odoridel soffritto o quelli del curry, gli androni troppopieni di piante o troppo vuoti, gli schiamazzi nel cortile o appena fuori.

E' lungo l'elenco dei motivi tanto futili quantoseri che provocano insanabili rancori tra condomini, guerre in tribunale o sul pianerottolo, scontri decennali, o di sotto traccia.

Ma ad aumentare ogni giorno il tasso delle litidi vicinato ci sono gli animali.

I cani, soprattutto, ma anche i gatti, cavalli, piccioni, tartarughe sono causa di una lite tra vicini ogni 20 minuti e di queste almeno un quarto finisce in tribunale.

La denuncia arriva dall'Aidaa, secondo i datiche i sostenitori dell'associazione in difesadegli animali hanno raccolto nei loro sportellionline, lo scorso anno sono state almeno26mila le liti condominiali in Italia scatenate da animali, circa 70 al giorno.

Casi di ordinaria insofferenza o situazioni limite.

Ecco le ottomila pagine di carte processualiprodotte per chiarire il conflitto tra la signorache alla periferia di Milano ha fatto causa alle500 famiglie del suo condominio per via di tregatti ( il quarto nel frattempo era morto ) che vivevano nel cortile. Tutti i condomini li tolleravano ma lei no: i pelientravano dalla finestra e le provocavanol'asma.

Ed ecco il signore che vuole tenere un cavallonel garage e quello che possiede duemila piccioni viaggiatori che infastidiscono il proprietario della villetta contigua. " Questi sono i casi limite - spiega LorenzoCroce, presidente dell'Aidaa - ma ci sono tuttele altri liti dovute alla convivenza quotidiana,l'uso degli spazi comuni. Per molte di questerisse gli animali sono solo un'occasione per dare sfogo ad altri rancori ".

Le liti tra vicini causate dagli animali hanno unaloro classifica geografica: in testa per rissositàLombardia e Lazio, seguite dalla Puglia, Veneto, Toscana e Piemonte.

Le città dove si litiga di più sono Milano, Romae Padova.

Che cosa scatena l'ira del condomino ?

" L'abbaiare dei cani durante le ore del riposo e di notte. Le condizioni igieniche degli appartamenti dove vivono i cani che provocherebbero insopportabili odori. Poi le questioni legate aglispazi comuni e agli ascensori che per molti andrebbero interdette agli animali ".

La cosa che però più sorprende e che nonsono gli escrementi lasciati nei giardini condominiali la prima causa di lite. " Recenti sentenze della Cassazione e le ultime ordinanze dovrebbero mettere ordine,ma gli animali spesso sono solo un pretesto ",dice Croce.

Da nord a sud tra vicini si consumano battaglierancorose.

Secondo i dati dell'Anammi, l'associazione amministratori di immobili, due milioni di italianisono in causa con il vicino di casa, sono guerreperiferiche che si consumano tra piccoli dispettio odi furiosi. Fino allo scontro finale.

Lo scorso anno 65 liti condominiali provocateda animali hanno causato feriti, e, in quattrocasi, un morto.

Fonte: Marina Cavallieri de La Repubblica

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Cani in condominio, una fonte di litigi.

I cani sono causa di una lite condominiale ogni 20 minuti e di queste almeno un quarto finiscono nelle aule dei tribunali civili e penali.

In testa alla classifica delle regioni dove si litigaper gli animali in condominio vi sono la Lombardia e il Lazio seguite dalla Puglia, Veneto, Toscana e Piemonte.

Le città dove si litiga di più sono Milano, Romae Padova.

Tra le motivazioni di tali liti vi è soprattutto l'abbaiare dei cani durante le ore del riposo e in quelle notturne.

Fonte: Ansa

Cassazione: museruola a Fido, anche nel condominio.

La Corte di Cassazione invita i proprietari di animali domestici ad adottare particolari cautele per evitare che gli amici a quattrozampe possono arrecare danni a terzi, anchequando si trovano all'interno di un condominio.

La Corte (sentenza 4672/2009) spiega che chivuole portare Fido nel cortile condominialedeve custodirlo con particolare cautela e quindimunirlo di museruola e guinzaglio, giacché sel'animale aggredisce qualcuno si è responsabilianche sotto il profilo penale.Sulla scorta di tale principio la Quarta Sezionepenale della Corte ha confermato la condannaper il reato di lesioni colpose nei confronti di un uomo che nonostante ripetute lamenteleda parte dei condomini continuava a giocare,con il suo cane nel cortile condominiale, tirandogli una pallina.

Un giorno l'animale aveva aggredito un condomino facendolo cadere a terra e provocandogli delle lesioni.

Il caso finiva in Tribunale e i giudici, sia inprimo grado sia nel giudizio d'appello, infliggevano all'imputato una condanna per lesioni colpose.

L'uomo inutilmente ha tentato di rivolgersi alla

Suprema Corte che ha respinto il suo ricorsoevidenziando che il proprietario dell'animale è"colpevole di avere lasciato libero l'animale eomesso di custodirlo nel cortile condominiale,dove si trovavano altre persone, tenuto contodella mole dell'animale".

Ed egli, scrive ancora la Corte, è tanto più colpevole perché "era solito fare quel giococon il cane nel cortile condominiale, libero dalguinzaglio e dalla museruola, e che nonostantegli ammonimenti, non aveva inteso usare maggiore cautela".

Fonte: Studio Cataldi

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Vietato lasciare il cane libero e senza museruola nel cortile condominiale.

Cass., sez. IV Penale, sentenza n. 4672 del 03/02/2009

Il cane ve tenuto al guinzaglio e con la museruola anche nel giardino condominiale perchè se l’animale aggredisceun condomino, il proprietario sarà ritenuto responsabile di averlo lasciato libero.

Questo è in sintesi l'enunciato della Corte diCassazione con la sentenza n. 4672 del 3 febbraio 2009.

(Nella specie, la Cassazione ha confermato la condanna per lesioni colpose inflitta dal tribunale di Catania che aveva considerato«colpevole il proprietario per avere lasciato libero l’animale e omesso di custodirlo nel cortile condominiale, dove si trovavanoaltre persone, tenuto conto anche della moledell’animale».)

Fonte: condominioweb

Il regolamento condominiale non puòimpedire la detenzione di animali.

Ma gli animali rumorosi, in caso di violazionedella normale tollerabilità, sono fonte di responsabilità penale in presenza di una lamentela collettiva.

Fonte: Avv. Elisabetta Macrina

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I cani che vivono in un condominio non possono abbaiare giorno e notte.

Corte di Cassazione, sentenza n. 7856 del 28 marzo2008.

I cani che vivono in un condominio non possono abbaiare giorno e notte disturbando i vicini di casa, ma è anche vero che i padronidevono osservare scrupolosamente il regolamento condominiale e limitare al massimo i rumori molesti prodotti dal cane.

Dal momento che è del tutto impossibile coartare la natura dell'animale al punto da impedirgli di abbaiare, si deve fare tutto il possibile per anticipare le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell'animale, principalmente nelle ore notturne.In concreto non si può fare molto e la Cassazione, pur riconoscendo che i proprietari del cane non hanno osservato il regolamento condominiale, non li ha condannati a risarcire i danni patiti dal vicino disturbato e, inoltre, ha anche stabilito che, al fine di contribuire alla civile convivenza condominiale", i condomini devono sforzarsi di comprendere episodi saltuari di disturbo da parte dei cani che vivono nel loro palazzo.

Da Condominioweb

Per i danni del cane paga il proprietario.

I proprietari degli animali debbonoadoperarsi per contenere gli "odorinauseabondi".

Se si riesce a provare che è stato il cane a provocare i danni sul muro, il proprietario del cane dovrà provvedere al ripristino del muro.

L'azione deve essere proposta dall'amministratore di condominio, perchè deve provvedere alla conservazione delle particomuni; questa azione deve essere propostanei confronti sia dell'inquilino sia del condomino locatore.

Articolo tratto da " L'esperto risponde " de Il Sole 24Ore.

Cass. III sez. pen. sentenza n. 19206/2008.

Va incontro a una condanna chi non si cura del fastidio che l'odore dei propri animali puòcausare ai vicini.Secondo la Corte di Cassazione i proprietaridegli animali debbono adoperarsi per contenere gli "odori nauseabondi" dei loroamici a quattro zampe.

Il reato previsto dall'art. 674 c.p. non puniscesoltanto "le emissioni di gas, vapori o fumo idonei a imbrattare o cagionare molestie allepersone provenienti da attivita' produttive neicasi non consentiti dalla legge, ma anche tuttequelle esalazioni maleodoranti comunque imputabili all'attività umana, quali ad esempioquelle provenienti dalla presenza nel propriogiardino di numerosi animali senza l'adozionedi cautele idonee ad evitare disturbo o molestieai vicini".

Da Condominioweb

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Andare d’accordo è sempre possibile.

Grazie per l’attenzione.

Massimo Principatohttp://ilnostrocondominio.blogspot.com/

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