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STAGIONE 2017 | 18 martedì 5 dicembre 2017 | ore 20,30 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO © Chris Aadland Angela Hewitt PIANOFORTE

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STAGIONE 2017 | 18 martedì 5 dicembre 2017 | ore 20,30

SALA VERDI DEL CONSERVATORIO

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Di turno

Anna Calabro Marco Magnifico Fracaro

Direttore artistico

Paolo Arcà

È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare.

Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:

• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici

• evitare colpi di tosse e fruscii del programma

• non lasciare la sala fino al congedo dell’artista

Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.

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Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750)

Variazioni Goldberg BWV 988 (ca. 70’)

AriaVariatio 1 a 1 Clav.*Variatio 2 a 1 Clav.Variatio 3 a 1 Clav. Canone all’UnisuonoVariatio 4 a 1 Clav.Variatio 5 a 1 ovvero 2 Clav.Variatio 6 a 1 Clav. Canone alla SecondaVariatio 7 a 1 ovvero 2 Clav. Al tempo di GigaVariatio 8 a 2 Clav.Variatio 9 a 1 Clav. Canone alla TerzaVariatio 10 a 1 Clav. FughettaVariatio 11 a 2 Clav.Variatio 12 a 1 Clav. Canone alla QuartaVariatio 13 a 2 Clav.Variatio 14 a 2 Clav.Variatio 15 a 1 Clav. Canone alla Quinta - AndanteVariatio 16 a 1 Clav. OuvertureVariatio 17 a 2 Clav.Variatio 18 a 1 Clav. Canone alla SestaVariatio 19 a 1 Clav.Variatio 20 a 2 Clav.Variatio 21. Canone alla SettimaVariatio 22 a 1 Clav. Alla breveVariatio 23 a 2 Clav.Variatio 24 a 1 Clav. Canone all’OttavaVariatio 25 a 2 Clav. AdagioVariatio 26 a 2 Clav.Variatio 27 a 2 Clav. Canone alla NonaVariatio 28 a 2 Clav.Variatio 29 a 1 ovvero 2 Clav.Variatio 30 a 1 Clav. QuodlibetAria a capo

* Le Variazioni sono state create da Bach per uno strumento con 1 o 2 tastiere (Clav), ma possono essere eseguite compiutamente anche sul pianoforte moderno

Il concerto è registrato da RAI Radio3 e si svolge senza intervallo

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Le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach costituiscono l’ultima parte della Klavierübung: un titolo apparentemente semplice, traducibile con “Esercizio per tastiera”, che in realtà rappresenta un complesso florilegio in quattro volumi di composizioni libere e in “stile severo”, contrappuntistico, che perseguono una ricercata varietà all’interno di un progetto unitario. Molte delle opere di Bach, celebre organista, stimato didatta ed eccelso compositore, sono infatti funzionali all’apprendimento strumentale; la raccolta della Klavierübung, pubblicata tra il 1731 e il 1742, rappresenta una summa del pensiero musicale del genio di Eisenach e nel contempo esplicita una sistemazione del suo sapere esecutivo, tecnico e stilistico per la tastiera.

Il primo dei quattro volumi racchiude le Sei Partite, comunemente note come Partite tedesche e già edite in precedenza: il modello delle Suites francesi e inglesi del periodo di Köthen viene qui superato con l’introduzione di un brano d’apertura ogni volta diverso, e con l’inserimento di movimenti insoliti all’interno o a chiusura di ogni partita (capriccio, burlesca, scherzo).Nel 1735 comparve sul mercato editoriale la seconda raccolta degli “Esercizi”. La nuova opera colloca una di fronte all’altra, in posizione antitetica, due composizioni per clavicembalo stilisticamente assai diverse: un Concerto nel gusto italiano e una Ouverture nella maniera francese.La terza parte, interamente dedicata all’organo a differenza delle altre destinate al clavicembalo, venne concepita con un grandioso preludio d’apertura, seguito da due serie di corali (10 grandi e 11 piccoli),

Quando l’“Esercizio per tastiera” diventa ineguagliabile capolavoro

Molte opere di Bach, organista, didatta e compositore, sono funzionali all’apprendimento strumentale

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corrispondenti al grande e piccolo catechismo di Lutero, chiudendosi con una monumentale tripla fuga.Una testimonianza riguardante la genesi della quarta parte, contenente per l’appunto le Variazioni Golberg, fu fornita da Johann Nikolaus Forkel (1802), primo biografo di Johann Sebastian, il quale racconta che il compositore avrebbe accolto l’invito di Johann Gottlieb Goldberg a comporre un’opera per clavicembalo che favorisse il sonno del conte Hermann Carl von Keyserlingk, ambasciatore di Russia presso la corte di Dresda.«Il conte, di salute assai cagionevole, soffriva spesso d’insonnia. Goldberg, che viveva nella casa dell’ambasciatore, doveva in questi frangenti passare la notte in una camera accanto alla sua per suonargli qualche pezzo, quando il conte non riusciva a dormire. Un giorno quest’ultimo disse a Bach che avrebbe desiderato tanto avere per il suo Goldberg qualche brano per clavicembalo, calmo, ma nello stesso tempo anche piuttosto gaio, per rasserenare le sue notti senza riposo. Bach concluse che il miglior modo per accontentare questo desiderio fosse comporre delle Variazioni, un genere che fino allora non aveva considerato con grande favore per via dell’armonia di base sempre uguale. Sotto le sue mani, anche queste Variazioni divennero modelli assoluti dell’arte, come tutte le sue opere di quest’epoca. Il Conte prese a chiamarle, da allora, le “sue” Variazioni. Mai Bach fu ricompensato tanto per un’opera come in questo caso: il Conte gli diede in dono un calice pieno di 100 Luigi d’oro. Ma tale opera d’arte non sarebbe stata pagata adeguatamente nemmeno se il premio fosse stato mille volte più grande».

La cronologia in questo caso non conferma il delizioso aneddoto: Goldberg, ex allievo del figlio di Bach, Wilhelm Friedmann, seguì le lezioni impartitegli da Johann Sebastian solo nel 1742-1743, mentre le Variazioni furono composte nel 1741. Inoltre nel lascito di Bach non si trova traccia di alcuna coppa né vi è alcun riferimento ai 100 Luigi d’oro!L’architettura – perché di architettura compositiva si tratta – di questa mirabile opera poggia su 32 brani: Aria, trenta Variazioni, Aria da capo, corrispondenti alle 32 battute del brano d’apertura, secondo schemi e simmetrie che conferiscono una forte coesione interna.

Il conte disse a Bach che avrebbe desiderato avere per il suo Goldberg qualche brano per clavicembalo per rasserenare le sue notti senza riposo

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Il brano d’apertura è un’Aria di 32 battute, in sol maggiore (la tonalità prevalente di tutte le Goldberg), suddivisa in due parti simmetriche e ripetuta in ciascuna parte; l’elemento strutturalmente unificante è la linea del basso, presente in tutte le Variazioni, affidata alla mano sinistra che disegna nelle prime otto misure un modello di basso ostinato ripetuto per quattro volte, una figura comunissima nella letteratura dell’epoca, nota con il termine di basso di ciaccona, caratterizzato dalla quarta discendente per gradi congiunti. La mano destra, invece, dispiega una linea melodica riccamente fiorita in ritmo di sarabanda (tempo lento, metro 3/4) proveniente da un brano del Notenbüchlein für Anna Magdalena Bach.

Le trenta Variazioni successive sono suddivise in dieci gruppi di tre: i primi nove terminano con un Canone che addolcisce tramite il dialogo tra il basso e le parti in imitazione la rigorosa scrittura contrappuntistica. Il decimo gruppo di Variazioni si conclude invece con un Quodlibet che, secondo Forkel, «basterebbe da solo a rendere immortale il suo autore», ove Bach sovrappone due melodie di canzoni popolari del suo tempo al basso dell’Aria.I Canoni si succedono in ordine intervallare crescente, legato al tre e ai suoi multipli: all’unisono il 3, alla seconda il 6, alla terza il 9, ecc… sino ai Canoni 24, all’ottava e 27, alla nona. Casi particolari sono i Canoni 12 e 15, rispettivamente alla quarta e alla quinta, unici a muoversi per moto contrario.Alla divisione in dieci gruppi, che scandisce l’articolazione scrupolosamente geometrica della struttura, se ne affianca anche un’altra, in due grandi parti simmetriche (1-15; 16-30): la sedicesima Variazione è una Ouverture in stile francese (un’introduzione in movimento lento e ritmo puntato, seguita da un fugato), decisamente differente da tutte le altre, che apre la seconda macro-sezione.Volutamente ricercati sono gli intensi contrasti di carattere: è nell’intenzione di Bach scuotere l’ascoltatore da subito, contrapponendo all’atmosfera contemplativa dell’Aria iniziale la brillantezza e l’energia vitale della prima Variazione. Peter Williams nel suo libro dedicato alle Variazioni Goldberg interpreta questa prima Variazione come una sorta di polonaise.Altro momento antinomico è il passaggio dalla tredicesima alla quattordicesima Variazione: la prima si presenta come l’Aria iniziale in forma di Sarabanda, seguita da uno dei numeri più virtuosistici dell’intera

L’architettura di questa mirabile opera poggia su 32 brani: Aria, trenta Variazioni, Aria da capo

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composizione, ricco di trilli e di altre rapide figure ornamentali. Grande abilità richiede similmente la ventesima Variazione, dove la straordinaria difficoltà è data in particolare dai molti passaggi da eseguire a mani incrociate; il suo opposto è il Canone alla settima, in tonalità minore, dove Bach si richiama alla sacralità del numero sette: tante sono le lettere dei termini tedeschi che indicano Messias o Erlöser (Salvatore).La “perla nera”, definita così dalla cembalista Wanda Landowska, è invece la Variazione venticinque, indicata Adagio dal compositore, sempre in sol minore e unica delle tre Variazioni nella suddetta tonalità a non far parte della serie dei Canoni. Williams scrive che: «la bellezza e la passione cupa di questa variazione ne fanno senza dubbio una delle parti più trascinanti e di alto livello di tutta l’opera». Notevole è di nuovo il contrasto che si crea tra la natura introspettiva e patetica di questa pagina ricca di cromatismi, e la successiva Variazione, la ventiseiesima, contraddistinta da una scrittura a flusso continuo, quasi un perpetuum mobile che confluisce nel finale velocissimo sulla nota fondamentale, il sol.Preparato dalle visionarie Variazioni 28 e 29, che esulano da qualsiasi schema per esplorare abbinamenti nuovi di suoni e timbri, compare quasi inaspettato il Quodlibet della trentesima Variazione, già citato in

precedenza, incontro di un corale con due melodie popolari intitolate Ich bin so lange nicht bei dir g’west, ruck her (“Troppo a lungo sono stato lontano da te”) e Kraut und Rüben haben mich vertrieben (Cavoli e rape rosse mi hanno cacciato). Forkel fornisce una descrizione della natura del Quodlibet evocando un’“usanza musicale” delle riunioni della famiglia Bach:«Trattandosi senza eccezioni di cantori, organisti e musicisti, tutti avevano più o meno a che fare con la chiesa e poiché allora era ancora usanza di iniziare qualsiasi azione sotto il segno della religione, intonavano, appena erano al completo, un corale. Da questo inizio pieno di devozione passavano a scherzi e frivolezze molte volte assai contrastanti con l’atmosfera pia di poco prima, cantando insieme canzoni popolari, talune di carattere faceto, altre piuttosto scurrili: tutto ciò senza alcuna preparazione, in modo che le diverse voci formavano un insieme armonioso, mentre il testo era differente nelle singole parti. Questa specie di coro improvvisato veniva detto Quodlibet».L’impiego delle melodie utilizzate nel Quodlibet non sembra essere casuale; la chiave dello “scherzo” potrebbero essere le stesse Variazioni,

Il Quodlibet finale, secondo Forkel, basterebbe da solo a rendere immortale il suo autore

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terminate proprio in questo punto, e che il “da te” contenuto nei titoli sia un riferimento al tema dell’Aria. In questo modo il Quodlibet è l’anticipazione per ritornare ad ascoltare il motivo d’apertura, chiudendo così la circolarità del percorso. Il complesso impianto strutturale, la perfetta ars costruttiva, l’abilità nell’esplorare ogni possibilità espressiva del clavicembalo, quasi “profetizzando” soluzioni possibili anche sul pianoforte, la tecnica e il virtuosismo necessari agli interpreti, fanno delle Variazioni Goldberg un vero monumento della storia della musica di tutti i tempi e non solo per tastiera.

Creusa Suardi Conservatorio “G. Verdi” di MilanoStudentessa di Discipline storiche,critiche e analitiche della musica

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“Sono cresciuta con la musica di Bach. Il mio papà, organista del Duomo di Ottawa, mi ha trasmesso la passione, facendomene conoscere fin da piccola tutta l’opera organistica”.

Angela Hewitt pianoforte

Nata in Canada in una famiglia di musicisti ha iniziato a studiare pianoforte a tre anni, ad esibirsi in pubblico a quattro ed ha vinto la sua prima borsa di studio a cinque. Ha poi proseguito la sua formazione con Jean-Paul Sévilla all’Università di Ottawa. Vincitrice del Concorso Viotti nel 1978 e premiata ai concorsi Bach di Lipsia, Washington D.C. e Dino Ciani della Scala di Milano, nel 1985 ha vinto il Concorso Pianistico Bach di Toronto.Con un repertorio che spazia da Couperin fino alla musica contemporanea, si è esibita nelle sale da concerto di tutto il mondo. Nella stagione 2016/17 si è esibita in recital al Konzerthaus di Vienna, Town Hall di Birmingham, Mozartfest di Bath, De Doelen di Rotterdam, Sociedad Filarmonica de Bilbao; è stata in tournée in Australia con Musica Viva, in Asia con con l’Academy of St Martin-in-the-Fields e Sir Neville Marriner e nel Regno Unito con la Tonkünstler Orchestra di Vienna.Nell’autunno 2016 ha dato il via al progetto “The Bach Odyssey” che prevede l’esecuzione nel corso di 4 anni di tutte le opere per tastiera di Bach in dodici recital. Angela Hewitt presenterà il suo progetto in sale da

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concerto di primo piano quali Wigmore Hall di Londra, 92nd Street Y di New York, National Arts Centre di Ottawa, così come a Tokyo e a Firenze.Da dieci anni è direttore artistico del Festival di Musica del Trasimeno da lei fondato nel 2005 che ogni anno attira un pubblico internazionale al Castello dei Cavalieri di Malta di Magione, sulle rive del Lago Trasimeno.Tra le sue numerose registrazioni ricordiamo i Notturni di Chopin e l’incisione di tutte le principali opere per tastiera di Bach che ha meritato nel 2005 il premio della rivista Gramophone. Tra le pubblicazioni più recenti il sesto volume dedicato alle Sonate di Beethoven, le Variazioni Goldberg e il secondo volume di Sonate di Scarlatti (2016). Nel 2015 è stata ammessa nella Hall of Fame di “Gramophone” e le sue performance e registrazioni delle opere di J.S. Bach hanno sempre ottenuto un particolare riconoscimento, segnalandola come una delle interpreti di riferimento del compositore.Membro della Royal Society of Canada, nel 2006 ha ricevuto dalla Regina Elisabetta l’onorificenza dell’Order of the British Empire e nel 2015 è stata nominata Companion of the Order of Canada.Angela Hewitt suona un pianoforte della collezione Fazioli.È stata ospite della nostra Società nel 2005, nel 2009 con il violoncellista Daniel Müller-Schott e nel 2016.

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I GIOVANI VINCITORI DEL PREMIO DEL CONSERVATORIO DI MILANO 2017 La giuria del concorso è formata dai musicisti Ospiti di Casa Verdi piazza Buonarroti 29, Milanoil giovedi dalle ore 17 alle ore 18

Premio Sergio DragoniA CASA VERDI... QUASI UN TALENT SHOW MUSICALE

INFORMAZIONI [email protected]à del Quartetto di Milano via Durini 24 - 20122 MilanoTel 02 795 393 www.quartettomilano.it

BIGLIETTI

IN VENDITA PRESSO

Ingresso € 2

Società del Quartetto via Durini 24, Milano, da lunedì a venerdì ore 13,30 - 17,30

Casa Verdi piazza Buonarroti 29, Milano, a partire dalle 16,15 nei giornidi concerto

DATE

gennaio 11, 18febbraio 1, 8, 15, 22marzo 1, 8, 15, 22aprile 5, 12, 19maggio 3, 10, 17, 24, 31

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Goldberg-Variationen

Alla Scala per la prima volta Goldberg - Variationen, coreografia celeber-rima di Heinz Spoerli, a proseguire il progetto di balletti su musica da ca-mera, che proprio con Spoerli si è inaugurato nel 2015 con Cello Suites. Alloraera il violoncello a dialogare con i corpi dei danzatori sulle note di Bach; ora perquesto balletto, creato nel 1993, è il pianoforte a interagire con il movimento,nel dipanarsi nell’architettura bachiana attraverso soli, duetti o momenti digruppo, in una sofisticata produzione ricca di energia, dinamismo e grande lirismo.

25, 27, 30 gennaio; 1, 6, 7 (2 rappr.), 9 febbraio; 2, 21, 22* marzo 2018

Johann Sebastian Bach

Coreografia Heinz SpoerliScene e costumi Keso DekkerLuci Martin GebhardtPianoforte Alexey Botvinov

Nuova produzione Teatro alla Scala

Prezzi da € 11 a € 127 - *Recita ScalAperta da € 5,5 a € 63,5

Fornitore ufficiale del Corpo di Ballo Sponsor Principale della Stagionewww.teatroallascala.org

Corpo di Ballo del Teatro alla ScalaDirettore Frédéric Olivieri

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Sala Verdi del Conservatorio ore 20,30 via Conservatorio, 12

DICEMBRE martedì 5 | Angela Hewitt pianoforte martedì 19 | The King’s Singers

GENNAIO martedì 16 | Sir András Schiff pianoforte martedì 23 | Katia e Marielle Labèque pianoforti martedì 30 | Europa Galante

FEBBRAIO martedì 6 | Jan Lisiecki pianoforte martedì 13 | Le Concert des Nations, Jordi Savall viola da gamba e direzione martedì 20 | Sir András Schiff pianoforte martedì 27 | Joshua Bell violino, Sam Haywood pianoforte

MARZO martedì 6 | Quartetto Artemis martedì 13 | Daniel Lozakovich violino venerdì 23 | Radu Lupu pianoforte

APRILE martedì 10 | Quartetto Mucha

MAGGIO martedì 8 | Divertimento Ensemble martedì 15 | Quartetto Jerusalem giovedì 24 | Murray Perahia pianoforte

4 concertia Natale, regala il coupon da 100 Euro

4 concerti a scelta tra i seguentia Natale, regala il coupon da 50 Eurotutti i concerti dei Quartetti d’Italia

Quartetti d’ItaliaA VILLA NECCHI CAMPIGLIO Via Mozart 14 Milano

sabato 20.1 ore 17,30 Quartetto Echos

sabato 27.1 ore 17,30 Quartetto Dàidalos

sabato 3.2 ore 17,30 Quartetto Maurice

sabato 10.2 ore 17,30 Quartetto Fauves

giovedi 9.3 ore 18,30 Quartetto di Cremona

sabato 24.3 ore 17,30 Quartetto Indaco

sabato 28.4 ore 17,30 Quartetto Epos

7 concerti

Società del Quartetto di Milanovia Durini, 24 | T 02 [email protected]

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Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto e ai Soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!

Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.

Soci d’Onore

Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017)

Soci Vitalizi

Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Antonio Magnocavallo, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò,Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova

Soci Benemeriti

Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini

I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)

Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi,Cecilia Bicchi,Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Paolo Carbone, Paolo Carniti, Claudio Citrini, Mathias Deichmann, Giuseppe Deiure, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Roberto Fedi, Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Riccardo Luzzatto, Federico Magnifico, Antonio Magnocavallo, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Luciano Scavia, Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz

Soci Sostenitori

Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni, Alberto Conti, Nora del Torre, Liliana Konigsman Sacerdoti, Marco Magnifico Fracaro

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Tel 02 795 393 | [email protected]

via Durini 24 - 20122 Milano |

www.quartettomilano.it

Per la stagione 2017/18 la Società del Quartetto ha attivato i seguenti progetti in collaborazione con: CONSERVATORIO “G. VERDI” Biennio di Discipline storiche, critiche e analitiche della musica

PROGETTO NOTE DI SALA

Maria Grazia Campisi, Giulia Ferraro, Lorenzo Paparazzo, Paola Rossetti, Creusa Suardi, Maurizio Tassoni

Supervisori: Pinuccia Carrer docente di Discipline musicologiche e Antonio Schilirò ex docente di Storia della musica

FONDAZIONE ARNOLDO E ALBERTO MONDADORI

PROGETTO EDITORIALE SOCIAL NETWORK

Alice Gualandris, Marta Mazzucchelli, Irene Milazzo, Valerio Talevi

Docente: Marco Cadioli

IED, ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN

PROGETTO GRAFICO PROGRAMMA DI SALA

Camilla Agazzone, Alessia Arrighetti, Antonija Bubalo, Edoardo Campagner, Arianna Cassani, Tommaso De Bonis, Federico A. Fava, Sofia Fonda, Alice Porcella, Federico Sartori, Giulia Sigismondi

Staff: Dario Accanti coordinatore del corso triennale in Graphic Design, Sara Canavesi assistente triennale

Docente: Silvia Lanza, Studio 150up

PROGETTO FOTOGRAFICO Cristiana Cappucci, Valentina Colombo, Ilaria Cutuli, Eleonora Dottorini, Angela Guastaferro, Alessio Keilty, Marta Lunardi, Andrea Puxeddu, Luca Taddeo

Staff: Silvia Lelli coordinatrice del corso di formazione avanzata, Sabrina Radice assistente Master

Docente: Silvia Lelli

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PROSSIMO CONCERTO martedì 19 dicembre 2017 | ore 20,30

SALA VERDI DEL CONSERVATORIO

CLASSICA HDMUSICA PERI TUOI OCCHI

“La musica esprime ciò che non può essere dettoe su cui è impossibile rimanere in silenzio”

Victor-Marie Hugo

The King’s SingersI King’s Singers festeggiano i 50 anni di attività. Con un repertorio sterminato che copre sei secoli di musica si sono esibiti nelle maggiori sale da concerto e cattedrali di tutto il mondo. Nel corso del tempo sono cambiati gli artisti della formazione, ma non lo spirito e lo stile, la perfezione tecnica, sicurezza di gusto, humour e curiosità verso l’attualità musicale. Il programma è pensato per il tempo di Natale fra Rinascimento e Novecento. Come sempre, chiuderanno il concerto improvvisando su melodie folk e pop. Al Quartetto sono ospiti da ben 42 anni, con debutto nel 1976 e molti ritorni, l’ultimo nel 2015.