Andrea Carandini, Presidente del FAI - I Giganti della Sila · PDF fileAndrea Carandini,...
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Andrea Carandini, Presidente del FAI
è orgoglioso di presentare
la prima proprietà donata al FAI in Calabria
Casino Mollo
nell’area de “I Giganti della Sila”
località Fallistro a Spezzano della Sila (CS)
Sabato 28 maggio 2016. Contestualmente all’accordo che affida la gestione della Riserva
Naturale “I Giganti della Sila” al FAI – Fondo Ambiente Italiano da parte del Parco
Nazionale della Sila è stata annunciata la donazione al FAI da parte di Giovanna, Beatrice e
Maria Silvia Mollo del seicentesco Casino Mollo – un edificio adiacente alla Riserva, che la
Fondazione prevede di aprire al pubblico, a seguito dei lavori di restauro e
rifunzionalizzazione, nel 2018.
Il Casino Mollo è una massiccia e austera costruzione rettangolare tipica di questo paesaggio
d’altipiano (1400 metri di altitudine): circa 600 mq su due piani, costruito in pietra granitica
nel Seicento dalla nobile famiglia dei baroni Mollo, le cui origini risalgono al XIII secolo. Un
tempo fulcro di un piccolo villaggio e di una azienda latifondistica efficiente e diversificata -
dove si coltivavano grano e foraggio, si pascolavano buoi e pecore sulle vie della transumanza
e si producevano legname, pece estratta dai tronchi e poi seta - il Casino, dopo lo
smembramento della proprietà dovuto alla Riforma agraria degli anni ’50, è stato per oltre
mezzo secolo dimora di villeggiatura della famiglia.
Ai baroni Mollo si deve anche la creazione del vicino bosco di pini larici e aceri montani,
oggi Riserva Naturale Biogenetica de “I Giganti della Sila”. Nel Seicento, infatti, fu la
famiglia Mollo a favorire la nascita di un bosco a protezione del Casino e del villaggio
circostante dal vento e dal sole, e come ricovero per animali al pascolo e risorsa per legname e
pece. Oggi il bosco è testimonianza preziosa delle antiche selve silane, inserita tra gli itinerari
del Parco Nazionale della Sila, ma il FAI intende raccontarne la storia anche in relazione al
piccolo insediamento agricolo e produttivo che ruotava attorno al Casino Mollo, cui è da
sempre legato.
Il Casino è una costruzione semplice: un portale scolpito in pietra introduce al piano terra,
dove si trovano ambienti tradizionalmente adibiti a stalla e magazzino dei prodotti agricoli,
con alte finestrelle a grata – a protezione dalle incursioni dei briganti alla metà dell’Ottocento –
pavimenti in ciottoli o mattoni, una macina e un forno. Dall’androne sale una scala, che
conduce al primo piano, dov’erano invece le stanze in uso alla famiglia.
Auspicando il sostegno della Regione Calabria che ha già confermato l’interesse all’iniziativa,
sono cominciati i rilievi e le indagini propedeutiche alla formulazione del progetto di restauro
e valorizzazione, a cominciare dall’approfondimento della storia del sito e del suo paesaggio,
preliminare e necessario per orientare ogni futuro intervento. Per approfondire la conoscenza
del luogo sarà avviata un’attività di ricerca in collaborazione con università ed enti del
territorio. Il patrimonio di informazioni raccolte tramite studi e ricerche scientifici sarà la base
per il recupero e il riallestimento del Casino Mollo, e per attività di valorizzazione rivolte a
diversi tipi di pubblico – con particolare attenzione a famiglie e scuole – che rispettino ed
esaltino l’identità e la vocazione di questo luogo speciale.
Al termine dei lavori il Casino Mollo racconterà, attraverso gli arredi tradizionali e i cimeli
del passato, affiancati da sofisticati strumenti per la comunicazione multimediale, la storia di
questo angolo di paesaggio rurale del Mezzogiorno d’Italia dal Seicento a oggi: forma e uso
del territorio, storia, economia, società e costumi, in un intreccio tra memorie pubbliche e le
vicende private di una nobile famiglia locale da sempre proprietaria del Casino, i Mollo, che lo
hanno donato oggi al FAI.
La famiglia Mollo
L’origine della famiglia è molto antica. Risale al 1278, quando Ugone Molli, cavaliere
proveniente dalla città di Siena al seguito di Carlo D’Angiò, arrivò in Calabria.
I primi Mollo a essere aggregati al Sedile di Cosenza furono Angelo e i suoi figli, Celso e
Geronimo, nel 1575.
Nella seconda metà del Settecento Saverio Mollo sposa Maria Vittoria Brunetti, baronessa di
Brunetto, che nel 1798 con atto notarile dona al figlio primogenito Vincenzo Maria il titolo e il
feudo di Brunetto con tutte le sue prerogative. Vincenzo Maria Mollo è stato sicuramente il
personaggio della prima metà dell’Ottocento più noto e in vista di Cosenza, di cui fu più volte
sindaco. Di lui parla Alexandre Dumas, che fu suo ospite.
Ufficio Stampa FAI
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