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Roma 27—28 febbraio 2009 Hotel Radisson Segreteria Sindacale Nazionale tel. 06/5833.1008+3 Fax 06/5830.1633 [email protected] VALUTAZIONE DEI RISCHI Editore: ANDI Servizi SRL Copyright: ANDI Servizi Srl - 2009 Autore: ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani “La presente opera è protetta dalla Legge su diritto d’autore. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di quest’ opera può essere tradotta, adattata, riprodotta con qualsiasi mezzo, copiata o trasmessa, comunicata al pubblico, stampata senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La riproduzione e l’uso non autorizzato saranno perseguiti in ogni sede giudiziaria”

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Roma 27—28 febbraio 2009

Hotel Radisson

Segreteria Sindacale Nazionale tel. 06/5833.1008+3 Fax 06/5830.1633

[email protected]

VALUTAZIONE DEI RISCHI Editore: ANDI Servizi SRL

Copyright: ANDI Servizi Srl - 2009 Autore: ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani

“La presente opera è protetta dalla Legge su diritto d’autore. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di

quest’ opera può essere tradotta, adattata, riprodotta con qualsiasi mezzo, copiata o trasmessa, comunicata al pubblico, stampata senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La riproduzione e l’uso non autorizzato saranno

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STUDIO DENTISTICO __________________________________ __________________________________ __________________________________ Via/Piazza _______________________________

Data compilazione ______________

V A L U T A Z I O N E D E I R I S C H I

IN APPLICAZIONE DEL D. LGS. 9 aprile 2008, n° 81

VERSIONE ANNO 2009

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INDICE PREMESSE 1. ADEMPIMENTI NORMATIVI 2. DATI DELLO STUDIO DENTISTICO 3. PROFILI PROFESSIONALI 3.1 PROFILI PROFESSIONALI PRESENTI NELLO STUDIO IN ESAME 3.2 DESCRIZIONE DELLE RELATIVE MANSIONI LAVORATIVE 4 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE 4.1 DEFINIZIONE DI PERICOLO E RISCHIO 4.2 ANALISI OGGETTIVA: REQUISITO MINIMO DI SICUREZZA ANALISI SOGGETTIVA: EVENTUALE RISCHIO RESIDUO ANALISI OGGETTIVA 5 SCHEDE DI AUTOVALUTAZIONE 6 ANALISI OGGETTIVA DEL LIVELLO DI IGIENE E SICUREZZA 7 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ADOTTATE 7.1 ELENCO DELLE MISURE ADOTTATE 7.2 PROGRAMMA GENERALE DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 7.3 PROCEDURE ANDI 8 VALUTAZIONE DEI RISCHI 8.1 PROCESSO VALUTATIVO 8.2 CRITERI DI VALUTAZIONE 8.3 PIANIFICAZIONE DEI PROVVEDIMENTI 9 ANALISI SOGGETTIVA - CHECK LIST 10 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE e VIBRAZIONI 11 VALUTAZIONE DEL RISCHO DA STRESS LAVORO-CORRELATO 12 VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALLE DIFFERENZE DI GENERE,ETA’ PROVENIENZA DA ALTRI PAESI 13 VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA LAVORATRICE IN MATERNITA’ ALL’INTERNO DI UNO STUDIO ODONTOIATRICO 14 VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO 15 CONCLUSIONI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLE MISURE DA ADOTTARE 16 DICHIARAZIONI 17 PLANIMETRIE

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PREMESSE

1. ADEMPIMENTI NORMATIVI

A seguito della valutazione dei rischi prevista dal decreto legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 art. 17, 28 e 29, il Dott. ____________________________________________, in qualità di datore di lavoro dello studio dentistico sito in _________________, via/piazza __________________, _____ ha elaborato il presente documento, che si compone di ……..pagine ed è stato concluso in data ____________________ .

2. DATI DELLO STUDIO DENTISTICO Sede di lavoro: __________________________ ________________________________________ Sede: indirizzo ___________________________________________________________________ Attività specialistiche ______________________________________________________________ Numero dentisti ___________________ di cui numero titolari _____________________________ Numero subordinati (dipendenti o lavoratori autonomi ) _________ di cui donne ______________ Datore di lavoro: _________________________________________________________________ Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: ___________________________________ Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza: __________________________________________

3. PROFILI PROFESSIONALI

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Per le mansioni delle singole figure dei lavoratori si rimanda al contratto collettivo di riferimento.

4. METODOLOGIA DI VALUTAZIONE 4.1 DEFINIZIONE DI PERICOLO E RISCHIO In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, la valutazione dei rischi ha avuto ad oggetto l’individuazione di tutti i rischi esistenti nello studio dentistico, la correlazione con i soggetti potenzialmente esposti e la valutazione quali-quantitativa degli effetti di tale interazione. Si è fatto riferimento alle seguenti definizioni: • pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (attrezzatura, prodotto, modello

organizzativo, postazione di lavoro) avente la potenzialità di causare danni; • rischio: probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego,

ovvero di esposizione, ad un determinato fattore. 4.2 ANALISI OGGETTIVA: REQUISITO MINIMO DI SICUREZZA ANALISI SOGGETTIVA: RISCHIO RESIDUO Considerato come requisito minimo di sicurezza l’ottemperanza alle norme di leggi vigenti è stata svolta un’indagine preliminare consistente in un’analisi di tipo oggettivo estesa a luoghi, posti di lavoro, impianti, attrezzature, sostanze e prodotti e agenti inquinanti presenti. Il sottoscrittore del presente documento, per i rischi inerenti le materie di propria competenza, e gli esperti di cui si avvale, per i rischi inerenti gli aspetti tecnici di impianti e attrezzature impiegati nello studio, è in grado, oggettivamente, di individuare i pericoli presenti, ossia di verificare l’esistenza di tutti i requisiti minimi di sicurezza e igiene previsti dalla normativa. A completamento dell’analisi oggettiva, é affrontata, in applicazione del D.Lgs. 81/08, la parte di valutazione di tutti i rischi da individuarsi principalmente nel modo di impiego di luoghi, impianti e attrezzature, ossia nelle modalità di lavoro specifiche di ciascun studio dentistico. Il principale strumento di tale analisi é costituito da specifici questionari o check list, da compilare con la collaborazione di tutto il personale dello studio. Ogni tipo di analisi sopra esaminata ha la sua validità, ciascuna per lo specifico obiettivo che si propone. La valutazione dei rischi é completa e attendibile se emerge da un confronto tra i risultati derivati dall'applicazione di entrambi i metodi di analisi.

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ANALISI OGGETTIVA

5. SCHEDE DEI AUTOVALUTAZIONE ANDI PER L’ANALISI OGGETTIVA Per la verifica della rispondenza ai requisiti minimi dei luoghi di lavoro, impianti e attrezzature lo studio si é avvalso di un valido strumento operativo suggerito da ANDI, consegnato ai titolari degli studi dentistici e consistente nella raccolta di tutta la normativa di riferimento per gli studi dentistici in materia di sicurezza, corredata di questionari, ricavati dalla stessa normativa specifica, da utilizzare come valida guida per l’indagine oggettiva. A supporto dell’analisi oggettiva effettuata con la modalità sopra descritta, si rammenta che lo studio dentistico é stato sottoposto a ispezione da parte degli Organi competenti per: θ autorizzazione Sanitaria nel rispetto delle norme regionali θ parere dell’ASL all’apertura. A seguito di ogni singola analisi é stato valutato, sulla base delle definizioni riportate nella tabella seguente, il grado di soddisfazione dei risultati ottenuti al fine di poterli correlare con il livello di rischio corrispondente desunto dall’analisi soggettiva riportata più avanti in questo stesso documento. GRADO DI SODDISFAZIONE DEFINIZIONE molto soddisfacente Perfetta conformità di quanto verificato ai disposti normativi

cogenti. soddisfacente Corrispondenza complessiva di quanto verificato ai disposti

normativi cogenti, senza che venga meno la sicurezza e l’igiene dei lavoratori

moderatamente soddisfacente

Corrispondenza complessiva di quanto verificato ai disposti normativi cogenti, con l’evidenziazione di alcune criticità relative alla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori

scarsamente soddisfacente Scarsa corrispondenza di quanto verificato ai disposti normativi cogenti, con carenza della salvaguardia della sicurezza e salute dei lavoratori

L’analisi oggettiva non comprende l’attività diagnostica con impiego di raggi X essendo tale materia disciplinata da specifici provvedimenti legislativi costituiti dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e decreto legislativo 26 maggio 2000, n° 187.

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6. ANALISI OGGETTIVA DEL LIVELLO DI IGIENE E SICUREZZA A) Verifica della rispondenza ai requisiti minimi di sicurezza dei luoghi di lavoro (Titolo II del D.Lgs. 81/08) Metodo d’indagine. Si é fatto riferimento a quanto contenuto negli art. 62, 63, 64, 65, 66 e 67 del D. Lgs. 81/08 ed alle SCHEDE DI AUTOVALUTAZIONE ANDI Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é complessivamente: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ B) Verifica della rispondenza ai requisiti minimi di sicurezza delle attrezzature di lavoro (Titolo III del D.Lgs. 81/08) Metodo d’indagine. Si é fatto riferimento a quanto contenuto negli artt. da 69 a 73 del D. Lgs. 81/08 ed alle SCHEDE DI AUTOVALUTAZIONE ANDI Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é complessivamente: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ

C) Censimento dei documenti comprovanti le caratteristiche, i controlli e le verifiche effettuati su impianti e attrezzature

Elenco documenti. I principali documenti conservati nello studio dentistico, ove previsti, sono: - planimetrie aggiornate con indicazione delle destinazioni d'uso dei locali e delle aree; - certificato di agibilità; - titoli di studio; - iscrizione all'ordine professionale; - documenti comprovanti l'adeguamento degli impianti alla normativa vigente (Norme CEI; progetti, dichiarazioni di conformità); - copia della denuncia degli impianti di messa a terra agli Organi preposti; - documentazione comprovante gli adempimenti previsti dalla normativa vigente per l'impiego di apparecchi radiografici (D. Lgs. 230/95); - documentazione su verifiche periodiche degli impianti elettrici, ex Norme CEI; - documentazione su verifiche periodiche degli impianti di messa a terra; - documentazione su corretta gestione dei rifiuti; - verbali di ispezione degli Enti di controllo competenti;

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- autorizzazioni per l'esercizio delle attività sanitarie ove previste; - eventuale altra documentazione comprovante il rispetto dell’art.15 81/08 Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é complessivamente: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ D) Verifica dei dispositivi di protezione collettiva impiegati Normativa di riferimento. L'art. 15/81 riporta le "Misure generali di tutela" dei lavoratori introducendo, tra i primi, l'obbligo di ridurre i rischi alla fonte (lett, e), comma 1) e, a seguito dell'adozione di tale provvedimento, ove i rischi non siano eliminati, l'obbligo di adottare prioritariamente misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale (lett, i), comma1). Dispositivi di protezione collettiva adottati. Presso lo studio dentistico é stata effettuata una verifica dei dispositivi di protezione collettiva utilizzati, quali, ad esempio: - impianto di ricambio d'aria θ - mezzi mobili di estinzione incendio θ - box per gli oggetti monouso appuntiti θ - altro: ________________________________ al fine di valutare la loro efficienza ed efficacia alla luce, soprattutto, dell’idea di privilegiare i principi generali di tutela con le priorità indicate dalla normativa vigente . Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é complessivamente: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ E) Censimento dei dispositivi di protezione individuali utilizzati (DPI) (Titolo III, Capo II del D.Lgs. 81/08) Normativa di riferimento. • L'art. 75/81 recita: "I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro." • L'art. 12 del D.Lgs. 4.12.92, n. 475, come modificato ed integrato dal D.Lgs. 2.1.97, n. 10, impone che i DPI siano immessi sul mercato solo se sugli stessi e sul relativo imballaggio é apposto in modo visibile, leggibile e indelebile, per tutto il periodo di durata del DPI, il marchio CE. I DPI devono, inoltre, essere accompagnati da una dichiarazione di conformità CE con cui si attesta che sono stati realizzati secondo i requisiti essenziali di sicurezza riportati nel D.Lgs. 475/92.

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• Ai sensi dell'art. 76/81 i DPI devono essere: - adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore, - essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, - tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore, - poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità. • Per determinare le condizioni di utilizzo dei DPI, ai sensi dell'art. 77/81, é necessario che il Datore di lavoro valuti, l'entità del rischio, la frequenza dell'esposizione, le caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore. Ai fini di un corretto utilizzo dei DPI, é necessario che gli stessi siano: - mantenuti in buone condizioni d’efficienza e igiene con regolari manutenzioni, riparazioni e sostituzioni, - utilizzati soltanto per gli usi previsti dal fabbricante, - corredati di istruzioni d'uso comprensibili per tutti i lavoratori, - destinati ad uso personale. Ogni lavoratore deve essere informato sui rischi dai quali il DPI lo protegge e deve ricevere un'adeguata formazione sul corretto utilizzo dei DPI. • Per la corretta individuazione dei dispositivi di protezione individuale relativi alla protezione delle vie respiratorie e degli occhi è necessario fare riferimento ai criteri enunciati nel D.M. 02.05.01. Dispositivi di protezione individuale adottati. Presso lo studio dentistico é stato effettuato un dettagliato censimento di tutti i dispositivi di protezione individuale utilizzati a seconda del mansionario: guanti chirurgici, guanti a spessore differenziato, mascherine, occhiali, maschere facciali, calzari, al fine di correlare la tipologia dei DPI ai rischi insiti nella mansione lavorativa, verificarne l'adeguatezza in relazione alle norme, con particolare riguardo a conservazione, idoneità dei metodi di deposito e di utilizzo, modi di approvvigionamento e distribuzione. Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é complessivamente: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ F) Definizione dei livelli di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni (Titolo IX, Capo II del D.Lgs. 81/08) Normativa di riferimento. • L'art. 234/81 riporta la definizione di agente cancerogeno. • L'art. 235/81 impone l'obbligo a carico del datore di lavoro di evitare o ridurre l'utilizzazione di un agente cancerogeno sul luogo di lavoro in particolare, sostituendolo, sempre che ciò sia tecnicamente possibile, con una sostanza o un preparato o un procedimento che nelle condizioni in cui viene utilizzato non é nocivo o é meno nocivo alla salute e eventualmente alla sicurezza dei lavoratori. Se la sostituzione dell’agente cancerogeno non é fattibile, il datore di lavoro provvede affinché la produzione o l'utilizzazione dell'agente cancerogeno avvenga in un sistema chiuso, sempre che ciò

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sia tecnicamente realizzabile o, in caso contrario, provvede affinché il livello di esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore possibile. L’esposizione non deve comunque superare il valore limite dell’agente stabilito nell’allegato XLIII Metodo d’indagine. Presso lo studio dentistico é stata compiuta un'accurata indagine per individuare eventuali sostanze e preparati contenenti agenti cancerogeni avvalendosi anche delle INDICAZIONI SUGGERITE DA ANDI. Risultato dell’indagine. L’indagine ha fornito il seguente risultato: θ sostanze o prodotti cancerogeni non presenti θ sostanze o prodotti cancerogeni presenti, in particolare: _______________________ _____________________________________________________________________ G) Definizione dei livelli di esposizione ad agenti chimici (Titolo IX, Capo I del D.Lgs. 81/08) Normativa di riferimento. • L’art. 223 prevede un iter valutativo così articolato: 1. raccolta ed esame delle schede di sicurezza delle sostanze e preparati; 2. individuazione delle sostanze pericolose secondo le definizioni di cui all’art. 222; 3. valutazione del rischio in riferimento a: - pericolosità delle sostanze e preparati presi in esame, - livello, tipo, e durata dell’esposizione, - modalità di impiego e quantitativi impiegati; 4. esame dell’attuazione ed efficacia delle misure generali per la prevenzione dei rischi di cui

all’art. 224 e 225; 5. individuazione del livello di rischio in riferimento all’art.224 6. informazione e formazione dei lavoratori. • Laddove il rischio chimico risulti basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori,

non è richiesta l’applicazione delle disposizioni di cui agli artt. 225, 226, 227, 229, 230, 231 relativamente a: - misure specifiche di protezione e prevenzione; - disposizioni in caso di incidenti o di emergenze; - sorveglianza sanitaria; - cartelle sanitarie e di rischio.

Metodo d’indagine. E’ stato effettuato un confronto tra le condizioni di igiene e sicurezza nell’impiego di sostanze e preparati realizzate all’interno dello studio dentistico in esame con quelle di riferimento riportate nel DOCUMENTO DI INDAGINE SUL RISCHIO CHIMICO PREDISPOSTO DALL’ANDI NAZIONALE. Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é: rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori

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H) Andamento degli infortuni negli ultimi cinque anni Metodo d’indagine. • La validazione dei risultati dell'indagine effettuata mediante l’applicazione della normativa vigente è ottenuta anche attraverso l'esame degli infortuni, negli ultimi cinque anni, riportati su apposito registro istituito per lo studio dentistico in esame. • Al fine di individuare gli interventi protezionistici più opportuni, in riferimento alle cause, alle circostanze e alla dinamica che caratterizzano gli infortuni, dal titolare dello studio dentistico é ritenuto opportuno che siano registrati anche gli infortuni che hanno prodotto esiti di minor gravità, compresi quelli che non hanno determinato alcuna interruzione dal lavoro, consentendo un'analisi di maggior significato statistico. Risultato dell’indagine. L’indagine, condotta in riferimento al personale subordinato dello studio, ha evidenziato: - numero infortuni 0 θ, 1 θ, 2 θ, 3 θ, 4 θ, 5 θ, 6 θ - tipologia di infortunio: __________________________________________________

I) Verifica dei requisiti delle postazioni di lavoro munite di videoterminale (Titolo VII del D.Lgs. 81/08, legge 29.12.00, n. 422) Normativa di riferimento. • D.M. 2 ottobre 2000 "Linee guida all’uso dei videoterminali" impone che i posti di lavoro a videoterminale siano conformi alle prescrizioni dell'Allegato dell’art. 1. Metodo d’indagine. La verifica della conformità dei requisiti del posto di lavoro a videoterminale é stata effettuata avvalendosi delle SCHEDE DI AUTOVALUTAZIONE ANDI Risultato dell’indagine. Ricorrendo le condizioni previste dalla legge comunitaria citata, si formalizza nel presente documento il risultato complessivo dell’indagine: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ L) Stima della esposizione ad agenti biologici (Titolo X del D.Lgs.81/08) Normativa di riferimento. • L'art. 267/08 riporta la definizione di agente biologico, mentre il successivo art. 268 classifica gli agenti biologici in quattro gruppi a seconda del rischio di infezione rinviando all'Allegato XLVI per l'elenco degli agenti ripartiti nei diversi gruppi. • Nei successivi articoli, sono riportati gli obblighi a carico del datore di lavoro per garantire la tutela della salute dei lavoratori:

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valutazione del rischio, adozione di misure tecniche, organizzative, procedurali e igieniche, informazione e formazione, sorveglianza sanitaria. • In particolare, l'art. 274 individua le misure specifiche per le strutture sanitarie. Aspetti interpretativi. • Il campo di applicazione del Titolo X comprende tutte le attività che possono comportare rischio di esposizione ad agenti biologici, sia quelle per uso deliberato di microrganismi che quelle con rischio potenziale di esposizione, come nella fattispecie in esame ove la presenza di agenti biologici ha carattere di epifenomeno. La valutazione del rischio per attività con uso non deliberato di agenti biologici é da intendersi comunque obbligatoria e condizione imprescindibile per l'esonero dall'applicazione di alcune misure specifiche di prevenzione, quali quelle previste dall’art. 273 "Misure igieniche", art. 274, "Misure specifiche per le strutture sanitarie", art. 275,"Misure specifiche per i laboratori e gli stabulari", art. 279 "Sorveglianza sanitaria, prevenzione e controllo" L’esposizione ad agenti biologici (art. 279 D.Lgs. 81/08) dà luogo a sorveglianza sanitaria sotto le due necessarie condizioni, determinabili all’esito della valutazione dello specifico rischio, così come stabilita dall’art. 271: 1) sia stato dimostrato dalla valutazione dei rischi un rischio per la salute (art. 279, comma 1) e sempre che i risultati della valutazione dimostrino che l’attuazione di tali misure non sia necessaria (art. 271, comma 4, D.Lgs.81/08 che esclude, tra l’altro, l’applicazione dell’art. 279 in tema di sorveglianza sanitaria) 2) inclusione dell’agente nella classificazione nei gruppi da 2 a 4 espressi negli allegati XLVI. Le ipotesi di “non deliberata intenzione di operare con agenti biologici” sono esemplificate nell’allegato XLVI del D. Lgs. 81/08 ed appaiono particolarmente appropriate per lo studio dentistico atteso che in esso il rischio di esposizione non è deliberato, ma solo potenziale. In ciascuno dei precedenti casi, assume determinante funzione l’esito della valutazione dei rischi, operata dal datore di lavoro; ove detta valutazione esprima la non necessità della sorveglianza sanitaria, per difetto di uno dei relativi presupposti, la stessa sorveglianza non dovrà essere effettuata e, conseguentemente,non dovrà essere nominato il medico competente. • Ai fini della valutazione del rischio infettivo, il parametro che maggiormente assume significato é l'esistenza o meno di una soglia di infettività, intesa come condizione dell'esistenza di una dose sotto la quale il contagio non produce infezione (dose minima infettante, DI0). Ai fini della prevenzione dal rischio infettivo, viene indicato l'assunto conservativo che per molti microrganismi DI0 é stimabile intorno all'unità, ovvero é sufficiente la contaminazione con un microrganismo per generare l'infezione e la malattia e, pertanto, l'unico intervento efficace per la prevenzione del rischio risulta la riduzione al più basso livello possibile della contaminazione ambientale e dell'entità dell'esposizione individuale. • Nel caso specifico di esposizione a microrganismi ad elevata pericolosità, la misura dell'entità dell'esposizione, secondo le Linee Guida del Coordinamento Interregionale, appaiono strumenti inefficaci ai fini preventivi e di tutela della salute. In questo caso sono suggeriti: l'adozione di misure per ridurre la frequenza di incidenti, la predisposizione di procedure di decontaminazione ambientale e l'adozione di interventi di profilassi immunitaria secondo protocolli terapeutici validati. Attuazione dei compiti a carico dei titolari dello studio dentistico.

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• Prevalentemente lo studio dentistico in esame, nei confronti del rischio infettivo intende impegnarsi massimamente nell'attuazione di interventi tecnici, organizzativi e procedurali al fine di agire efficacemente in fase preventiva. • Dai titolari dello studio dentistico é stato accettato, sulla base delle INDICAZIONI SUGGERITE DA ANDI, un programma di interventi preventivi che comprende l'immunoprofilassi nei confronti delle malattie infettive più rilevanti e per le quali siano a disposizione vaccini efficaci. In tale programma l’ANDI ha posto in particolare rilievo procedure standardizzate per la decontaminazione e sterilizzazione degli ambienti di lavoro e delle attrezzature e per l’uso dei dispositivi di protezione individuali idonei a tutelare la salute del lavoratore in via preventiva. Nello stesso programma é dato particolare risalto all’informazione e formazione dei lavoratori allo scopo anche di un loro coinvolgimento diretto, tenuto conto che un'azione efficace di prevenzione può essere ottimizzata solamente se essa può basarsi sul contributo dei lavoratori per la messa in pratica continua e corretta delle misure di prevenzione e sul ruolo partecipativo degli stessi lavoratori finalizzato ad un miglioramento delle condizioni di tutela della salute collettiva ed individuale. Si evidenzia che nello studio dentistico l’istruzione dei subordinati e la verifica della sua efficacia nel loro comportamento assumono un vero e proprio carattere di continuità, in riferimento al contatto diretto tra il lavoratore e il dentista durante lo svolgimento del lavoro quotidiano. A tale proposito, lo studio dentistico ha avviato un sistema di istruzione specifica del personale per tenere sotto controllo i pericoli di contaminazione dai pazienti e dall’ambiente nonché tutte le conseguenti fonti di rischio ed aumentare, per quanto possibile, l'efficacia delle misure di igiene e sicurezza adottate. Risultato dell’indagine. • Tenuto conto di: - mansioni attribuite ai subordinati non laureati che escludono il contatto del paziente in modo cruento con esposizione a materiale biologico quale sangue o saliva, - provvedimenti di tutela dei lavoratori adottati, - attuazione delle INDICAZIONI SUGGERITE DA ANDI specifiche per la tutela dei lavoratori contro il rischio da agenti infettanti, il risultato dell’indagine é: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ Valutazione del rischio da agenti biologici effettuata da soggetti terzi. Nella consapevolezza che il rischio da agenti biologici é da ritenersi il rischio maggiormente presente nelle attività di lavoro svolte negli studi dentistici, l’ANDI ha incaricato l’Università di Parma, da considerarsi come “soggetto terzo”, di effettuare la valutazione del rischio per il personale subordinato degli studi dentistici con particolare riferimento al rischio biologico. L’Università incaricata ha individuato nell’indagine di tipo statistico il metodo più affidabile per valutare il rischio in esame e, dopo aver scelto la metodologia di analisi, ha avviato una campagna di raccolta dati nel comparto operativo specifico. I risultati dell’indagine sono a disposizione dei soci presso la sede Nazionale Andi.

M) Definizione, ove necessario, dei livelli di esposizione al rumore ed alle vibrazioni

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(Titolo VIII, Capo II, Capo III D.Lgs.81/08) RUMORE Normativa di riferimento art 189,190,191,192,193,194,195 • La valutazione dei rischio rumore deve tener conto delle caratteristiche del lavoro, degli orari, delle apparecchiature ed eventualmente procedere con delle misurazioni oggettive. Da tempo l’ANDi sostiene che negli studi dentistici non sono presenti, di norma, fonti di rumore con livelli superiori a 80 dBA. Il datore di lavoro considerata l’organizzazione del lavoro, che intrinsecamente comporta un’esposizione al rumore che può variare significativamente nell’arco delle giornate lavorative ed i tempi di esposizione, può utilizzare come parametro di riferimento il Livello di esposizione settimanale al rumore che non deve superare il valore limite di esposizione di 87 db. • In effetti, valutazioni effettuate mediante misure fonometriche da tecnici competenti in acustica su incarico ANDI presso studi dentistici, nelle condizioni peggiorative rispetto a quelle che comunemente si verificano, ossia con le apparecchiature più rumorose contemporaneamente in funzione in più aree di lavoro a box, non isolate acusticamente tra loro, hanno rilevato che non esiste, se non in casi molto particolari, alcuna fonte di rumore che produca livelli di pressione sonora (LAeq) superiori a 80 dBA. Risultato dell’indagine. Il titolare dello studio dentistico, sottoscrittore del presente documento, valuta il livello di esposizione media al rumore dei propri dipendenti nell’arco di una settimana sicuramente inferiore a 87 dBA, ritenendo quindi il risultato dell’analisi: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ VIBRAZIONI Normativa di riferimento art 202,203,204 Le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio sono generalmente causate dal contatto delle mani con l’impugnatura di utensili manuali o di macchinari condotti a mano mentre le vibrazioni trasmesse al corpo intero, invece, sono caratteristiche delle attività lavorative svolte a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione, quali ruspe, pale meccaniche, trattori, macchine agricole, autobus, carrelli elevatori, camion e altro. Risultato dell’indagine. Una importante considerazione da fare è che la legislazione in vigore tutela i lavoratori e non considera i datori di lavoro. Nella stragrande maggioranza dei nostri studi i nostri dipendenti non sono abilitati all’esercizio dell’Odontoiatria pertanto non sono addetti all’utilizzo degli strumenti rotanti o degli utrasuoni pertanto non sono esposti ad alcun rischio da vibrazioni meccaniche trasmesse da utensili. Quindi solo i Colleghi contitolari di Associazione professionali o in regime di dipendenza o datori di lavoro di igienisti dentali potrebbero essere interessati . Appare intuitivo che nella nostra attività, il rischio da vibrazioni trasmesse a tutto il corpo così come specificato nella normativa, è inesistente. Lo stesso possiamo concludere per quanto attiene le vibrazioni trasmesse al sistema mano -braccio poiché l'utilizzo di una turbina o un ablatore o un qualsiasi altro strumento rotante non può essere paragonato ad un martello pneumatico.

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Comunque non risulta che le istruzioni dei moderni trapani utilizzati nella quotidiana attività odontoiatrica indichino livelli di azione superiori ai valori soglia più volte ricordati e quindi possiamo concludere che i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i lavoratori sono esposti non costituiscono un rischio per la salute e sicurezza in ambito lavorativo odontoiatrico. - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ N) Verifica della corretta conservazione e gestione amministrativa dei rifiuti (D.Lgs. 22/97, D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254) Rifiuti tipici dello studio dentistico. • I rifiuti prodotti presso gli studi dentistici sono tipicamente i seguenti: - rifiuti potenzialmente infetti, - liquidi di sviluppo, - liquidi di fissaggio, - amalgama. • I rifiuti sopra menzionati, in riferimento all’origine e alle caratteristiche di pericolosità, sono tutti classificati come rifiuti speciali pericolosi. Gestione dei rifiuti nello studio dentistico. • Presso lo studio dentistico in esame i rifiuti prodotti sono gestiti secondo le indicazioni igieniche e di sicurezza previste dalla normativa vigente . • In particolare, la convenzione con una ditta autorizzata allo smaltimento consente di effettuare il deposito temporaneo di rifiuti sanitari all’interno dello studio dentistico utilizzando contenitori specificamente predisposti con caratteristiche tali da impedire il contatto degli operatori con i rifiuti potenzialmente infetti. • Durante il trasporto, i rifiuti sono accompagnati da un formulario di identificazione; • Lo smaltimento dei rifiuti viene effettuato mediante il loro conferimento ad una ditta autorizzata. • In data 18/1/2006 il Senato ha approvato la legge Comunitaria 2005 che grazie all’azione sempre puntuale della SSN prevede all’art.11 : "1. I produttori di rifiuti pericolosi che non sono stati inquadrati in un'organizzazione di ente o impresa adempiono all'obbligo di tenuta del registro di carico e scarico di cui all'art. 12 del D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, attraverso la conservazione in ordine cronologico delle copie del formulario proprie del detentore… 2. I soggetti di cui al comma 1 non sono tenuti alla comunicazione annuale al Catasto…."

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L'approvazione della Legge ci permette di dichiarare che: - gli studi odontoiatrici singoli o associati – non organizzati in forma di impresa o gestiti da società non hanno l'obbligo di approntare e compilare il registro dei rifiuti speciali, ma devono esclusivamente conservare in ordine cronologico le copie dei formulari di smaltimento dei rifiuti; - gli stessi studi odontoiatrici sono esentati dal compilare e presentare annualmente la dichiarazione dei rifiuti speciali prodotti e smaltiti (M.U.D.). Risultato dell’indagine. Il risultato dell’indagine é complessivamente: - molto soddisfacente θ - soddisfacente θ - moderatamente soddisfacente θ - scarsamente soddisfacente θ

7. MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ADOTTATE 7.1 ELENCO DELLE MISURE ADOTTATE Le principali misure preventive e protettive adottate sono: θ nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione θ nomina del Datore di Lavoro per lo svolgimento diretto dei compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione θ comunicazione al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza circa l’assunzione diretta da parte del datore di lavoro del ruolo di addetto al primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione; θ elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; θ informazione ai lavoratori del nominativo dei soggetti obbligati; θ formazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, θ formazione del rappresentazione dei lavoratori per la sicurezza; θ informazione dei lavoratori sui rischi θ formazione dei lavoratori sui rischi ; θ adozione dei dispositivi di protezione individuale θ raccolta schede di sicurezza delle sostanze e prodotti impiegati; θ predisposizione dei documenti per appalti o contratti d'opera; θ predisposizione dichiarazione per lavoratori autonomi; θ procedure, ordini di servizio e comunicazioni interne.

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7.2. PROGRAMMA GENERALE DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 7.2.1 INFORMAZIONE DEI LAVORATORI L’art. 36/81 stabilisce che il datore di lavoro informi i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti in relazione all’attività svolta, ma anche dei rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell’impresa in generale. Il D.Lgs. 81/08 risolve anche la questione relativa alle informazioni dirette ai soggetti esterni all’azienda che vi si trovino per prestare la loro attività (lavoratori autonomi, imprese appaltatrici), imponendo che siano fornite a tali soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nello studio dentistico. I titolari dello studio dentistico sottoscrittori del presente documento hanno assunto l’impegno di fornire a ciascun lavoratore adeguate informazioni su tutti i rischi e sui comportamenti da tenere in caso di infortunio, prevenzione incendi ed evacuazione. 7.2.2. FORMAZIONE DEI LAVORATORI L’art. 37/81 introducendo la disciplina relativa alla formazione dei lavoratori in tema di salute e sicurezza rispetto al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni, attua una rilevante innovazione rispetto alla normativa dei decreti 547/55 e 303/56 in cui il datore di lavoro era impegnato semplicemente a rendere edotti i lavoratori dei rischi cui erano soggetti nello svolgimento dell’attività di lavoro. Di fatto, la particolare realtà operativa dello studio dentistico comporta la necessità di formare continuamente i subordinati, impegnati in prestazioni di supporto e integrazione a quelle effettuate dal dentista, al fine di pervenire a quella perfetta intesa tra loro indispensabile allo svolgimento di un lavoro nel quale sono affiancati l’uno all’altro a stretto e costante contatto. La formazione é svolta specialmente in occasione di: assunzione, trasferimento o cambiamento di mansioni, introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi. Essa é ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi, ovvero all’insorgenza di nuovi rischi. Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha ricevuto un’adeguata formazione nel rispetto di quanto imposto dall’art. 37/08, comma 11. 7.3. PROCEDURE ANDI Obbiettivi :Formare i lavoratori a svolgere le azioni inerenti la loro attività lavorativa in modo corretto, dal punto di vista della tutela della loro salute. A questo proposito, sono previsti vari tipi di procedure adottate nello studio dentistico e aventi lo scopo di fornire indicazioni sui comportamenti specifici da seguire nelle condizioni di lavoro maggiormente critiche, ossia in tutti i casi in cui, pur in presenza di consolidate prassi, si ritenga opportuno rendere più vincolante il comportamento del personale.

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Le possibili PROCEDURE PREDISPOSTE DA ANDI e adottabili nello studio dentistico: 1. Utilizzo generale delle attrezzature elettriche 2. Procedure generali per la pulizia ed il riordino degli ambienti 3. Operazioni di manutenzione generale dello studio a fine giornata 4. Accesso del personale alle aree di lavoro 5. Istruzioni per l’accesso alle zone operative di persone estranee alle cure 6. Procedure preliminari alle cure 7. Dispositivi di protezione individuali da usarsi nel corso delle fasi cliniche nel rispetto del

mansionario 8. Procedure per il riordino degli studi dopo ogni intervento eseguito 9. Rifiuti speciali 10. Procedure per la sterilizzazione dello strumentario 11. Utilizzo e manutenzione di imbustatrice e sigillatrice 12. Utilizzo e manutenzione dell’autoclave Il sottoscrittore del presente documento è impegnato a verificare il rispetto delle procedure rielaborate ,individualizzandole in base alle proprie esigenze nell’attività lavorativa quotidiana dei propri subordinati.

8. VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DEL TITOLO I°, Sezione II° 8.1 PROCESSO VALUTATIVO Si è proceduto ad individuare tutti i rischi presenti, anche a seguito dell’esito positivo della verifica dell’adeguamento di luoghi e posti di lavoro, impianti, attrezzature, sostanze e prodotti, agenti inquinanti alle norme di legge, ossia a seguito della conferma della presenza dei requisiti minimi di sicurezza. L’indagine dei rischi é stata effettuata avvalendosi di CHECK LIST PREDISPOSTE DA ANDI in relazione alla realtà lavorativa di un tipico studio dentistico. Le check list ammettono risposte del tipo si/no. Inoltre, è previsto che il compilatore integri la risposta, qualora essa abbia senso negativo, ossia individui un rischio per i lavoratori, con due elementi di analisi molto importanti: la motivazione della risposta e l’evento temuto. Nelle check list sono segnalati tutti i pericoli potenziali ed è prevista la possibilità di introdurre delle note dove indicare delle considerazioni soggettive ed eventuali azioni preventive e correttive Il processo valutativo prevede per ogni singolo questionario una valutazione complessiva sulla presenza o meno di aree di rischio ed infine un giudizio finale cumulativo. I rischi così individuati possono essere messi a confronto, per essere validati, con i risultati delle corrispondenti indagini effettuate con i criteri oggettivi e statistici.

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8.2 PIANIFICAZIONE DEI PROVVEDIMENTI E’ estremamente cautelativo sostenere che, in riferimento ad ogni singolo rischio, gli interventi preventivi di maggior rilievo, ove ragionevolmente applicabili in relazione alla specificità del rischio evidenziato, risiedano: - nell’adozione di interventi di prevenzione organizzativa, con particolare attenzione alla manutenzione delle attrezzature e degli impianti di servizio; - nell’adozione di procedure specifiche, - nell’area dell’attività informativa e formativa volta a ridurre la probabilità di atti scorretti da parte dei lavoratori; - negli interventi tecnici mirati alla riduzione della gravità degli eventuali danni, - nell’adozione di nuovi DPI ad integrazione di quelli già in uso, - nella eventuale sorveglianza sanitaria, ove la valutazione dei rischi la ritenga necessaria

9.ANALISI SOGGETTIVA – CHECK LIST

VALUTAZIONE DEL RISCHIO AI SENSI DEL TITOLO I°, Sezione II° D. Lgs. 81/08

LUOGHI DI LAVORO

- CHECK LIST N. 1 - 1. LA FREQUENTAZIONE DEI LOCALI CHE POSSONO PRESENTARE I PERICOLI SPECIFICI DELL’ATTIVITÀ SVOLTA, È LIMITATO NORMALMENTE AI SOLI ADDETTI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

2. I PAVIMENTI DEI POSTI DI LAVORO POSSONO PRESENTARSI SALTUARIAMENTE SDRUCCIOLEVOLI? (SPECIFICARE LE CONDIZIONI) SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

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3. GLI SPAZI LIBERI NELLE DIVERSE ZONE E LE PORTE DI PASSAGGIO SONO DI DIMENSIONI TALI E SONO LIBERE DA INGOMBRI ANCHE NELLE CIRCOSTANZE ANOMALE PREVEDIBILI, COSÌ DA CONSENTIRE DI OPERARE IN SICUREZZA? (SPECIFICARE LE CIRCOSTANZE) SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione Azione preventiva o correttiva: 4. LE PORTE DI USCITA DELLO STUDIO E QUELLE DEI SERVIZI SONO APRIBILI VERSO L'ESTERNO ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione Azione preventiva o correttiva: 5. PORTE SCORREVOLI LATERALMENTE SONO EFFICACEMENTE SEGNALATE E DOTATE DI SISTEMI DI SICUREZZA CHE LE RENDANO SICURE IN QUALSIASI CIRCOSTANZA, IN PARTICOLARE PER LE PERSONE CHE SI TROVINO PRESSO LA PARETE SU CUI SCORRE LA PORTA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 6. EVENTUALI PORTE A VETRI, SONO RESE “VISIBILI” IN TUTTE LE CONDIZIONI DI ILLUMINAMENTO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ______________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

7. ESISTONO SCALE FISSE A GRADINI?

SI θ NO θ 7 1. SE SI, LE PEDATE PRESENTANO SUPERFICI SALTUARIAMENTE SDRUCCIOLEVOLI? SI NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

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8. EVENTUALI SCALE PORTATILI SONO: - SOGGETTE A REGOLARE MANUTENZIONE PER LA VERIFICA DELLO STATO DI INTEGRITA’ DI TUTTE LE LORO PARTI (PIOLI, CATENE DI SICUREZZA, ETC.)? - UTILIZZATE SOLO IN MODO OCCASIONALE E PER BREVISSIME OPERAZIONI CHE NON COMPORTANO MOVIMENTAZIONE DI CARICHI INGOMBRANTI E PESANTI? - UTILIZZATE CON L’ASSISTENZA DI UNA PERSONA AI PIEDI? - UTILIZZATE DA PERSONALE ADEGUATAMENTE ADDESTRATO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva: 9. L'ILLUMINAZIONE DELLE SALE ODONTOIATRICHE CONSENTE DI ATTENUARE IL DIVERSO LIVELLO DI LUMINOSITA’ TRA IL CAMPO OPERATIVO RISTRETTO E LE ZONE CIRCOSTANTI ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva: 10. L’IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO E’ STATO PROGETTATO IN MODO DA ASSICURARE CONDIZIONI DI BENESSERE PER IL PERSONALE DAL PUNTO DI VISTA DELLA TEMPERATURA, UMIDITA’, VELOCITA’ DELL’ARIA, QUALSIASI POSTAZIONE ESSI ASSUMANO, ANCHE SALTUARIAMENTE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva: 11. LA PRESENZA DI SOGGETTI TERZI NELLO STUDIO (PAZIENTI, ACCOMPAGNATORI, FORNITORI, RAPPRESENTANTI) PUÒ INTERAGIRE CON IL LAVORO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva:

12. VI SONO STATI INFORTUNI RICONDUCIBILI ALLE CARATTERISTICHE CONNESSE AGLI SPAZI DI LAVORO O ALL’UTILIZZO DELLE SCALE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva:

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Data di compilazione Firma del compilatore

VALUTAZIONE RIASSUNTIVA DELLA SCHEDA N° 1

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ERGONOMIA DEL POSTO DI LAVORO – CHECK LIST N. 2 -

1. LO SPAZIO DISPONIBILE É IDONEO ALL’AGEVOLE SVOLGIMENTO DELLE SPECIFICHE OPERAZIONI LAVORATIVE PREVISTE ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 2. LA UBICAZIONE DELLE ZONE DI LAVORO E IL RICOVERO DELLE ATTREZZATURE E MATERIALI CONSENTE UNA BUONA RAZIONALIZZAZIONE DELLE FASI OPERATIVE E DEI PERCORSI ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 3. LE ATTREZZATURE, I MATERIALI E GLI OGGETTI NECESSARI ALLO SVOLGIMENTO DEL LAVORO SONO FACILMENTE RAGGIUNGIBILI CON MOVIMENTI CORRETTI DEL CORPO, SPECIALMENTE DURANTE LE CURE ODONTOIATRICHE ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 4. IL LAVORATORE DEVE ASSUMERE POSIZIONI O SVILUPPARE MOVIMENTI INNATURALI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 5. I PIANI DI APPOGGIO DEGLI ATTREZZI E MATERIALI SONO SU SERVOMOBILI ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________

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________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 6. IL SUPPORTO DELLE CANNULE DI ASPIRAZIONE É MONTATO SU BRACCIO MOBILE, E IN OGNI CASO LA SUA POSIZIONE É ERGONOMICAMENTE CORRETTA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

7. I MOVIMENTI PROPRI DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA RICHIEDONO SFORZI RIPETITIVI A LIVELLO DI POLSO- MANI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

8. IL LAVORATORE PUÒ “PERSONALIZZARE” LA SUA POSTAZIONE DI LAVORO IN BASE

ALLE SUE MISURE ANTROPOMETRICHE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 9. LE PORTE DELLE SALE ODONTOIATRICHE SONO FACILMENTE AZIONABILI NELLE NORMALI CONDIZIONI OPERATIVE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 10. É CONSENTITO DI LAVORARE SEDUTI DURANTE LE ATTIVITA' LAVORATIVE PRESSO IL PAZIENTE CORICATO SULLA POLTRONA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 11. SE É UTILIZZATO IL SEGGIOLINO, ESSO PRESENTA I SEGUENTI REQUISITI ?

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Sedile imbottito SI θ Sedile regolabile in altezza SI θ Schienale SI θ Tipo antiribaltabile SI θ Movimento a pedale del sedile SI θ Movimento manuale del sedile SI θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 12. SE NON É UTILIZZATO IL SEGGIOLINO, LA POSTURA CONSENTE COMUNQUE AZIONI COORDINATE SENZA GRAVITARE IN MODO SCORRETTO SULL'APPARATO SCHELETRICO ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 13. I CALZARI SONO IDONEI PER MANTENERE UNA POSIZIONE ERGONOMICA E UN APPOGGIO PLANTARE CORRETTO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 14. IL LAVORATORE ALTERNA MANSIONI AD ELEVATO LIVELLO DI ATTENZIONE CON ATTIVITA' CHE RICHIEDONO UN LIVELLO DI ATTENZIONE MINORE ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

15. VI SONO STATI CASI DI INFORTUNIO RICONDUCIBILI A MANCANZA DI ERGONOMIA

DELLA POSIZIONE DI LAVORO O DI ECCESSIVO AFFATICAMENTO MENTALE? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

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Data di compilazione Firma del compilatore

PROSPETTO RIASSUNTIVO DELLA SCHEDA N° 2

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IMPIANTI ELETTRICI - CHECK LIST N. 3 -

1. LE ATTREZZATURE ELETTRICHE IN DOTAZIONE COMPORTANO L’USO DI PROLUNGHE? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

2. OGNI APPARECCHIO ELETTRICO È ALIMENTATO SINGOLARMENTE? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

3. LE SPINE E LE PRESE SONO FRA LORO COMPATIBILI SENZA FAR USO DI ADATTATORI? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

4. LE LAMPADE SONO PROTETTE CONTRO IL RISCHIO DI SCOPPIO, URTO ACCIDENTALE E

SCOTTATURE? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

5. LE APPARECCHIATURE ELETTRICHE SONO PROTETTE DA UMIDITA’ O VAPORI D’ACQUA? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

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6. VI SONO STATI INFORTUNI RICONDUCIBILI AL RISCHIO ELETTRICO? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

Data di compilazione Firma del compilatore

PROSPETTO RIASSUNTIVO DELLA SCHEDA N° 3

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ATTREZZATURE DI LAVORO

- CHECK LIST N. 4 -

TIPOLOGIE DI MACCHINE E ATTREZZATURE IMPIEGATE NELLO STUDIO.

RIUNITO θ, COMPRESSORE θ, ASPIRAZIONE CHIRURGICA CENTRALIZZATA θ, ASPIRAZIONE CHIRURGICA SINGOLA θ, BISTURI ELETTRICO θ, LAMPADA PER COMPOSITI θ, PULITRICE ULTRASUONI θ, DETARTRATORE AD ULTRASUONI θ, AUTOCLAVE θ, FRIGORIFERO θ, APPARECCHI RADIOGRAFICI θ, SVILUPPATRICE θ, DIAFANOSCOPIO θ, VIDEOTERMINALE θ, LAVASTRUMENTI _____________________________________________________________________

1. I CONTENUTI DEI MANUALI D'USO DEGLI APPARECCHI IMPIEGATI SONO ILLUSTRATI AL PERSONALE INTERESSATO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 2. DI OGNI MACCHINA O APPARECCHIO VIENE FORNITA COPIA DEL MANUALE D’USO ALL’OPERATORE ADDETTO AL SUO IMPIEGO?

SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

3. ESISTONO SITUAZIONI ANOMALE DI FUNZIONAMENTO DELLE MACCHINE DOVUTE AD

ACCUMULI, INCEPPAMENTI, ETC., CHE POSSONO CREARE RISCHI AGLI OPERATORI? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

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5. LE OPERAZIONI DI PULIZIA DELLE MACCHINE E DELLE ATTREZZATURE SONO SVOLTE IN CONDIZIONI DI SICUREZZA?

SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

6. IL PERSONALE È INFORMATO DELLE INDICAZIONI DEL FORNITORE CIRCA LE AZIONI DI

MANUTENZIONE DI SUA COMPETENZA SU MACCHINE E ATTREZZATURE? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 7. LE MACCHINE SONO INSTALLATE, UTILIZZATE, MANUTENUTE E RIPARATE SECONDO LE INDICAZIONI DEL COSTRUTTORE ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 8. GLI ATTREZZI MANUALI SONO UTILIZZATI CON MODALITA' CONFORMI AI REQUISITI SPECIFICI ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 9. TUTTE LE MACCHINE SONO DOTATE DI MARCHI E/O DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ RILASCIATE DAL FABBRICANTE O DA UN TECNICO QUALIFICATO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 10. NEL CASO DI UTILIZZO DI APPARECCHI CHE FUNZIONANO AD ALTA TEMPERATURA E PRESSIONE: 10.1 Gli indicatori di questi parametri sono in posizione ben visibile e mantenuti efficienti ? SI θ NO θ

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10.2 I dispositivi automatici di regolazione di questi parametri sono verificati periodicamente? SI θ NO 10.3 I dispositivi di protezione e, in particolare, i presidi per evitare rischi dovuti a contatto con parti in temperatura o a proiezione di materiali caldi sono sottoposti a regolare manutenzione? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva:

Data di compilazione Firma del compilatore

PROSPETTO RIASSUNTIVO DELLA SCHEDA N° 4

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE - CHECK LIST N. 5 -

1. LA MASCHERINA A DOPPIO VELO VIENE SEMPRE IMPIEGATA DURANTE LE SEDUTE DI CURA ODONTOIATRICA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 2. LA MASCHERINA A DOPPIO VELO VIENE SPESSO SOSTITUITA DURANTE LE SEDUTE DI CURA ODONTOIATRICA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 3. SONO IMPIEGATI GUANTI DI SPESSORE DIFFERENZIATO A SECONDA DEL TIPO DI OPERAZIONI DA ESEGUIRE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 4. GLI OCCHIALI E GLI SCHERMI FACCIALI IMPIEGATI DURANTE LE CURE ODONTOIATRICHE SONO DECONTAMINATI E RIPOSTI IN MODO DA NON COSTITUIRE FONTE DI CONTAGIO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 5. I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE SONO IMPIEGATI OGNI VOLTA CHE OCCORRONO E IN MODO CORRETTO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________

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________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 6. L'USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI CREA PROBLEMI DI ALLERGIA, INTOLLERANZA, DISAGIO ECC.? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

Data di compilazione Firma del compilatore

PROSPETTO RIASSUNTIVO DELLA SCHEDA N° 5

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SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI IMPIEGATI - CHECK LIST N. 6 -

1. SONO USATI PRODOTTI CHE PRESENTANO SEGNALI DI PERICOLO SULL’ETICHETTA DEL CONTENITORE SENZA CHE SIA DISPONIBILE LA SCHEDA DI SICUREZZA?

SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Azione preventiva o correttiva:

2. SONO RAGGRUPPATE E FACILMENTE ACCESSIBILI AI SUBORDINATI TUTTE LE SCHEDE DI SICUREZZA DEI PRODOTTI RILASCIATI DAL FORNITORE ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

3. I LAVORATORI SONO ABITUATI ED ADDESTRATI A LEGGERE LE ETICHETTE E LE SCHEDE DI SICUREZZA DEI PRODOTTI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 4. IL PERSONALE È ADEGUATAMENTE INFORMATO SULLE CARATTERISTICHE FISICO-CHIMICHE E TOSSICOLOGICHE DEI REAGENTI E DELLE SOSTANZE IN USO, SUL LORO CORRETTO UTILIZZO, COMPRESA ANCHE LA LORO CONSERVAZIONE, COME INDICATO DAL FORNITORE ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

5. IL FRIGORIFERO DESTINATO A CUSTODIRE SOSTANZE COMMESTIBILI È INTERDETTO ALLA CONSERVAZIONE IMPROPRIA DI PRODOTTI CHIMICI NON COMMESTIBILI ?

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SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 6. I RESIDUI DI AMALGAMA, SE ESISTONO, SONO CONSERVATI CORRETTAMENTE IN MODO DA ESCLUDERE ESALAZIONI NELL'AMBIENTE ?

SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 7. I PRESIDI PREVISTI DAL FORNITORE SONO MESSI A DISPOSIZIONE DEL LAVORATORE DURANTE LA MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE E PRODOTTI?

SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 8. VENGONO UTILIZZATI E MANIPOLATI AGENTI CANCEROGENI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

9. SI SEGNALANO CASI DI CONTATTO ACCIDENTALE CON SOSTANZE CHIMICHE

PERICOLOSE DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLE NORMALI MANSIONI? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

10. SI SEGNALANO CASI DI SCHIZZI DI SOSTANZE PERICOLOSE (ES. NELL’EROGAZIONE SOTTO

PRESSIONE, LA PULIZIA O L’USO DI APPARECCHIATURE)? SI θ NO θ

Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

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11. SI SEGNALANO CASI DI ERRONEE OPERAZIONI CHE METTONO IN CONTATTO SOSTANZE INCOMPATIBILI FRA LORO?

SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

Data di compilazione Firma del compilatore

PROSPETTO RIASSUNTIVO DELLA SCHEDA N° 6

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AGENTI BIOLOGICI - CHECK LIST N. 7 -

Strumenti o attrezzature di lavoro impiegati per le cure odontoiatriche sul paziente, non monouso: TURBINE θ, CONTRANGOLI θ, SIRINGHE ARIA-ACQUA θ, SPECCHIETTI θ, SONDE θ, PINZETTE θ, SIRINGHE PORTA FIALE θ, STRUMENTI CHIRURGICI θ, STRUMENTI ENDODONTICI θ, STRUMENTI PER LA PARADONTOLOGIA θ, STRUMENTI PER LA CONSERVATIVA θ, CUCCHIAI PORTA IMPRONTE θ, GANCI DIGA θ, monouso AGHI θ, LAME θ, DIGA DI GOMMA θ, SIRINGHE θ, PIPETTE θ, ALTRO _____ Oggetti o materiali interessati dalle operazioni necessarie alle cure odontoiatriche, non monouso: PARTI DEL RIUNITO θ, SEGGIOLINI θ, CORDONI E INNESTI θ, ASPIRATORE θ, FILTRI θ, PIANI DI APPOGGIO θ, CASSETTI θ, MANIGLIE θ, VASSOI θ, PORTA FRESE θ, CONTENITORI θ, PIASTRE DI VETRO θ, CATENELLA TOVAGLIOLI θ, APPARECCHIO RADIOGRAFICO θ, CENTRATORE θ, PROTEZIONI ANTI-RX θ, CAMICI θ, FRESE θ, CANNULE . monouso: BICCHIERI θ, RULLI COTONE θ, GUANTI θ, FRESE θ, CANNULE θ, ASPIRA SALIVA θ, ALTRO __________________ Situazioni che possono comportare la possibilità di contatto diretto o indiretto del lavoratore con l’agente biologico - durante le cure odontoiatriche NEBULIZZAZIONE DALLA TURBINA E DA ALTRI ATTREZZI θ, SCHIZZI DI LIQUIDI ORGANICI E/O SCHEGGE DI DENTE O DI METALLO θ, URTO CON FRESE O ALTRI OGGETTI APPUNTITI θ, ALTRO ________________ - durante la fase di riordino LESIONI CON OGGETTI APPUNTITI O TAGLIENTI θ, ALTRO ____________________

______________________________ 1. QUALE PERSONALE SUBORDINATO É PRESENTE NELLO STUDIO ? Assistente dello studio odontoiatrico SI θ

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Igienista Dentale Diplomata SI θ Medico Dentista o Odontoiatra SI θ E PERTANTO LA QUALIFICA PROFESSIONALE DEL PERSONALE IMPIEGATO É ADEGUATA AL LAVORO SVOLTO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 2. ANNI DI ESPERIENZA DEL PERSONALE DI STUDIO: Periodo Num. Persone e relativa qualifica < 1 anno ________________________________________________________ 1 ÷ 3 anni ________________________________________________________ > 3 anni ________________________________________________________ E, PERTANTO, L'ESPERIENZA PROFESSIONALE DEI SUBORDINATI É ADEGUATA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 3. LE AREE DELLO STUDIO CHE HANNO DIVERSA DESTINAZIONE SONO TRA DI LORO BEN DELIMITATE IN MODO DA EVITARE LA PROMISCUITA' TRA OPERATORI, PAZIENTI, ACCOMPAGNATORI, FORNITORI E ALTRO PERSONALE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile _____________________________ _____________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 4. LA DELIMITAZIONE É COSTITUITA DA BARRIERE FISICHE CHE CONSENTONO L'ISOLAMENTO TRA LE DIVERSE AREE OPERATIVE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 5. GLI SPAZI DISPONIBILI PER LE DIVERSE ATTIVITA' SONO SUFFICIENTI A GARANTIRE CON SICUREZZA I MOVIMENTI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________

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Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 6. SI EVITA LA POSSIBILITA’ CHE I LAVORATORI POSSANO SUBIRE PUNTURE, TAGLI, FERITE CON STRUMENTI O BOCCHE CONTAMINATI, O IMBRATTAMENTI DI CUTE O MUCOSE CON MATERIALE BIOLOGICO. INOLTRE, SONO INDIVIDUATE DIFFERENTI AREE E CONTENITORI APPOSITI PER IL RICOVERO ORDINATO DELLE ATTREZZATURE E DEI MATERIALI STERILI, DEI PRODOTTI DA IMPIEGARE E DEI RIFIUTI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 7. PAVIMENTO E PARETI DI SALE ODONTOIATRICHE E ZONA STERILIZZAZIONE SONO REALIZZATI CON MATERIALI FACILMENTE DECONTAMINABILI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 8. ESISTE UN PROGRAMMA PER LA SCELTA DI DETERGENTI, DISINFETTANTI, STERILIZZANTI PER PULIZIA E DISINFEZIONE DI LOCALI E ATTREZZATURE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 9. I LAVELLI SONO DI MATERIALE FACILMENTE DECONTAMINABILE E I RUBINETTI SONO AZIONABILI SENZA IL CONTATTO DIRETTO DELLE MANI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 10. ESISTONO PRESSO I LAVELLI DISPENSATORI DI SAPONE DISINFETTANTE E MEZZI MONOUSO PER ASCIUGARSI? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________

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Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 11. NEL PREDISPORRE PROCESSI O FASI DI LAVORO, SI TIENE CONTO DELLA NECESSITA’ DI RIDURRE LA DIFFUSIONE DI AGENTI BIOLOGICI (ES. RIDUZIONE DI AEROSOL). IN PARTICOLARE, É IMPIEGATO UN ASPIRATORE AD ALTA VELOCITA' ATTO A RIDURRE AL MINIMO IL VOLUME DI NEBULIZZAZIONE PRODOTTA? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 12. LA STERILIZZAZIONE DELLO STRUMENTARIO NON MONOUSO E’ ATTUATA TRAMITE: Autoclave SI θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile _____________________________ _____________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 13. IN CASO DI USO PER LA STERILIZZAZIONE DI AUTOCLAVE, TALE APPARECCHIO E’ PERIODICAMENTE TESTATO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 14. IL CAMICE, ALL’INTERNO DELLO STUDIO, É SEMPRE INDOSSATO ED UTILIZZATO IN MODO ESCLUSIVO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 15. LA PROCEDURA PER LA INNOCUIZZAZIONE DELLO STRUMENTARIO CONTAMINATO É CONFORME ALL’INDICAZIONE DELL'ANDI? NOTA É PREVISTO IL DISIMPEGNO E RIORDINO DELLO STUDIO DOPO OGNI INTERVENTO MEDIANTE: - ELIMINAZIONE DI TUTTO IL MATERIALE MONOUSO - RIVERSAMENTO DELLO STRUMENTARIO CONTENUTO NEL VASSOIO

OPERATIVO IN UNA BACINELLA DI IDONEA MISURA CONTENENTE LIQUIDO DI STERILIZZAZIONE A FREDDO

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- PERMANENZA IN TALE IMMERSIONE PER IL PERIODO DI TEMPO PREVISTO PRIMA DELLA MANIPOLAZIONE

- SUCCESSIVO TRATTAMENTO DI STERILIZZAZIONE. SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva:

16. LA PROCEDURA ADOTTATA PER LA DISINFEZIONE DELLE SUPERFICI POTENZIALMENTE CONTAMINATE É CONFORME ALLA INDICAZIONE DELL'ANDI? NOTA É PREVISTO L'USO DI UNO SPRAY O LIQUIDO ATTIVO CONTRO I VIRUS E I BATTERI SU TUTTE LE SUPERFICI ESPOSTE ALL'AGENTE BIOLOGICO E SUCCESSIVAMENTE L'USO DI UN FOGLIO DI CARTA DOTATA DI POTERE ASSORBENTE. SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 17. LA PROCEDURA ADOTTATA PER LO STOCCAGGIO DEI RIFIUTI POTENZIALMENTE INFETTI É CONFORME ALLE INDICAZIONI DELL'ANDI? NOTA - GLI OGGETTI APPUNTITI MONOUSO SONO INSERITI IN APPOSITI CONTENITORI - COTONI,GARZE,BICCHIERI, TOVAGLIOLI SONO INTRODOTTI IN APPOSITI SACCHETTI DI PLASTICA - IL SACCHETTO DI PLASTICA ALLA FINE DEL TURNO DI LAVORO É CHIUSO PERFETTAMENTE CON UN LACCIO, DOPO CHE VI É STATO INTRODOTTO IL DISINFETTANTE, ED INSERITO NEL DOPPIO CONTENITORE SPECIFICAMENTE PREDISPOSTO PER LO STOCCAGGIO TEMPORANEO DEI RIFIUTI POTENZIALMENTE INFETTI. SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 18. SONO STATE INTRODOTTE MISURE PREVENTIVE SULL'UOMO? SI θ NO θ SE SI QUALI? Vaccinazioni θ Visita medica per accertamenti di immunodeficienza θ Informazione e formazione mediante distribuzione di linee guida θ Informazione e formazione mediante colloqui o incontri periodici θ Altro θ _______________________________________________________________________

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Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 19. PUÒ ESISTERE IL CONTATTO DIRETTO CON LA REGIONE DELLA CAVITA’ ORALE SOTTOPOSTA A TERAPIE DENTARIE? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 20. I LAVORATORI CONOSCONO IL GRADO DI PERICOLOSITÀ DEI CONTAMINANTI BIOLOGICI CHE POSSONO ESSERVI NEI LUOGHI DI LAVORO? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 21. ESISTE UNO SPECIFICO PROTOCOLLO DI PRIMO SOCCORSO RELATIVAMENTE AL RISCHIO BIOLOGICO (ANCHE PER RISCHI DI CONTAMINAZIONE BIOLOGICA MINORE) E PIANI PER REALIZZARLO ? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione: Azione preventiva o correttiva: 22. ESISTE L'IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA? SI θ NO θ 22.1 Se SI é assicurato un volume d'aria di almeno 30 mc/giorno per lavoratore? SI θ NO θ 22.2 Se SI é sottoposto a regolare manutenzione? SI θ NO θ 22.3 Se SI i filtri sulle prese d’aria sono regolarmente puliti e/o sostituiti? SI θ NO θ

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22.4 Se SI, è stata notata la fuoriuscita di acqua di condensa dai condizionatori? SI θ NO θ 22.5 Se SI, si sono evidenziati particolari odori quando l’impianto di condizionamento è in funzione? SI θ NO θ Motivazione della risposta ed evento prevedibile ________________________________________ ________________________________________________________________________________ Valutazione:

Data di compilazione Firma del compilatore

PROSPETTO RIASSUNTIVO DELLA SCHEDA N° 7

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10.Valutazione del rischio rumore vibrazione ai sensi del Dlgs 81/08

Valutazione del rischio rumore ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n°81

Il Sottoscritto dott. ______________ ______________ in qualità di datore di lavoro dello Studio Dentistico ____________________________________ con sede operativa in via _____________________n. ____ CAP _________ Comune _____________ Prov. ___________________________ consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81 e dell’art. 485 del c.p. Dichiara: di aver effettuato/aggiornato la valutazione del rischio rumore come da art. 181 e 190 del D. Lgs. 81/08 in data ____/____/____ di aver consultato, nella stessa data, tutti i lavoratori dello Studio: Sig. ______________ che ricopre l’incarico di RLS Sig. ______________ Sig. ______________ di aver potuto escludere il superamento dei Valori inferiori d’azione, così come fissati all’art. 189 del D. Lgs 81/08, dopo aver consultato le schede tecniche ed i manuali d’uso delle apparecchiature presenti nella propria struttura, nonché tutte le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia ed aver valutato informazioni reperibili nella letteratura scientifica e nella documentazione di ANDI; di non ritenere dover procedere a misurazioni avendo valutato fondatamente di non superare il livello inferiore d’azione e quindi di non essere tenuto a mettere a disposizione dei propri dipendenti dei DPI per il rischio rumore; di ritenere quindi che la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione più dettagliata (art. 181, comma 3) di escludere i propri dipendenti dall’obbligo della sorveglianza sanitaria in seguito alla valutazione in oggetto. ______________________ lì ___/___/____ Il Datore di Lavoro, dott. ____________________ ____________________

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per presa visione tutti i lavoratori : Sig. ___________________ ___________________

Valutazione del rischio vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Il Sottoscritto dott. …………………………………… in qualità di Datore di Lavoro dello studio odontoiatrico ……………………….. con sede legale ed operativa in via …………………………… n° ……………. CAP …………..Comune …………………………..……….Prov. ………………. consapevole della responsabilità che assume ai sensi dell'art.485 del c.p.

DICHIARA:

• di aver effettuato/aggiornato la Valutazione delle vibrazioni al sistema mano-braccio in data

____/____/____ che i lavoratori in studio sono i/le sig. 1. __________________________________________________ 2. __________________________________________________ …. _________________________________________________ (nome, cognome, mansione)

• di aver potuto escludere il superamento dei 2,5 m/sdi A(8) sulla base: della palese assenza di sorgenti di vibrazioni di tale entità di riscontri bibliografici delle informazioni fornite dal/dai costruttore/i di misurazioni in situazioni analoghe altro (specificare) __________________________________

• che per ridurre il rischio da esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio sono già in atto le seguenti misure tecniche, organizzative e procedurali: 1. _________________________________________________ 2. _________________________________________________ … _________________________________________________

• che per migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul rischio vibrazioni saranno messe in atto le seguenti azioni : 1. ___________________________________ 2. ___________________________________ … ___________________________________

• Di aver consultato il RLS ed il/i seguenti lavoratori: Sig.____________________________________ Sig.____________________________________

• Che la Valutazione in oggetto, salvo l'obbligo di ripeterla ad ogni variazione consistente delle condizioni di esposizione alle vibra- zioni, verrà ripetuta con la seguente periodicità:______________ Città---------- lì __/__/__ Il Datore di Lavoro per presa visione

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RLS …………………………………………… i lavoratori ……………………………………..

11.Valutazione Rischio da stress lavoro-correlato

La specificità della professione è il lavorare in team e quindi in stretto legame scientifico, culturale ed organizzativo con tutti i lavoratori dello studio: assistenti alla poltrona, igieniste ed eventuali Colleghi Associati o Collaboratori . Il lavorare in team però espone i nostri lavoratori ad un rischio purtroppo elevato tra i dentisti : lo stress. Correttamente l’art. 28 del D. Lgs. 81/08 riconosce quale oggetto della valutazione dei rischi anche quelli collegati allo stress lavoro-correlati e l’Accordo Europeo sullo Stress sul Lavoro del 8/10/2004 lo riconosce come un problema sia dei datori di lavoro che dei lavoratori. Lazarus e Folkman (1984) definiscono lo stress come la condizione derivante dall’interazione di variabili ambientali e individuali, che vengono mediate da variabili di tipo cognitivo. Quindi lo stress viene concettualizzato come qualcosa di dinamico, a carattere relazionale e compare per la prima volta il concetto di stress psicologico. Con tale concetto si sottolinea la componente soggettiva dell’evento stressante, ovvero che l’elemento fondamentale che determina l’entità della reazione emozionale-fisiologica è la valutazione cognitiva che l’individuo compie del suddetto evento stressante. La portata stressogena di un evento è determinata anche dalle caratteristiche oggettive dello stimolo, ovvero dalla qualità dell’evento (come l’impatto emozionale che produce nel soggetto) e dalla sua quantità (come, per esempio, la durata temporale e la “vicinanza” con altri eventi che costituiscono una potenziale minaccia per l’equilibrio psico-fisico dell’individuo). Infine la portata stressogena di un evento è definita, oltre che dalla valutazione cognitiva e dalla percezione emotiva dello stimolo (valutazione primaria), anche dalla cosiddetta valutazione secondaria, ovvero dalla valutazione che un individuo compie delle proprie risorse e capacità di far fronte allo stimolo stressante ( Strategie di Coping). In altre parole un evento sarà tanto più stressante quanto più l’individuo si percepirà inadeguato e incapace di fronteggiarlo (Lazarus, 1993; Lazarus e Folkman, 1984). La capacità di coping si riferisce non soltanto alla risoluzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione delle proprie emozioni e dello stress derivati dal contatto con i problemi. Le strategie di Coping sono, dunque, le modalità che definiscono il processo di adattamento ad una situazione stressante. Tuttavia esse non garantiscono il successo di tale adattamento. Stress e coping possono venire valutati tramite molti test tra i quali il COPE , il PSQ ed FE di Caprarra Riteniamo comunque che se queste indagini sono utili a determinare la salute come da definizione all’art 2 del D. Lgs. 81/08, in relazione alla valutazione dei rischi non si debba ricercare lo stress sulla persona ma analizzare i determinanti principali delle situazioni stress correlate comprendendo congruenze e/o incongruenze organizzative, il ruolo della gerarchia nello studio, l’organizzazione del lavoro, le modalità con cui questo si svolge, i carichi e le forme di pressione lavorative. La ricerca affidata a vari test quali il COPE, PSQ , FE di Caparra, centrati sulla persona e non sui fattori di rischio collettivo correlati all’organizzazione del lavoro, va a sfociare quindi in una valutazione se il lavoratore è adatto o meno al contesto non in prevenzione ma ormai in patologia. Noi proponiamo quindi di verificare i sintomi di disagio per adottare quindi specifiche misure di tipo organizzativo comunicativo o procedurale finalizzate a definire il ruolo di ciascun lavoratore, rendere congruenti incarichi, competenze e responsabilità. I sintomi di disagio possono riguardare patologie individuali (es. disturbi dell’alimentazione, del sonno, gastroenterici, respiratori urogenitali ecc.., ) alterazioni del comportamento (tabagismo, alcolismo consumo di droghe), fattori organizzativi (assenteismo, conflittualità e bassa qualità

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del lavoro effettuato) e soggettivi (sensazione di inadeguatezza, percezione di mancanza di aiuto). Nell’accordo collettivo interconfederale in recepimento dell’accordo europeo del 2004 sono contenuti alcuni esempi di misure di prevenzione che possono essere di tipo collettivo, individuale o di entrambi i tipi: - “misure di gestione e comunicazione, chiarendo, ad esempio, gli obiettivi aziendali ed il ruolo di ciascun lavoratore ovvero assicurando un adeguato sostegno da parte del datore di lavoro ai singoli lavoratori conciliando responsabilità e potere di controllo sul lavoro o migliorando la gestione dell’organizzazione e dei processi di lavoro, le condizioni lavorative e l’ambiente di lavoro”; - “la formazione dei datori di lavoro e dei lavoratori per accrescere la loro consapevolezza e conoscenza dello stress, delle sue possibili cause e di come affrontarlo e/o adattarsi al cambiamento”; - “l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, secondo la legislazione europea e nazionale, gli accordi collettivi e la prassi” La nostra analisi valuterà quindi le caratteristiche del contesto lavorativo analizzando le seguenti condizioni di definizione del rischio: - scarsa comunicazione - livelli bassi di sostegno per la risoluzione dei problemi e per lo sviluppo personale - ambiguità e conflitto di ruolo nell’ambito dell’organizzazione - evoluzione della carriera incertezze o fasi di sviluppo di carriera, promozioni insufficienti o eccessive, retribuzione bassa, insicurezza dell’impiego - autonomia decisionale e controllo, partecipazione ridotta al processo decisionale, mancanza di controllo sul lavoro - rapporti interpersonali sul lavoro isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitto interpersonale - interfaccia casa-lavoro richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso sostegno in ambito domestico Continuando la valutazione del contenuto del lavoro Dall’ ambiente e dalle attrezzature di lavoro possono scaturire problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture e attrezzature di lavoro La pianificazione dei compiti potrebbe portare a monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità Il carico e ritmo di lavoro potrebbero essere eccessivi o ridotti, mancanza di controllo sul ritmo, livelli elevati di pressione in relazione al tempo L’orario di lavoro potrebbe presentare scarsa flessibilità, essere imprevedibile o eccedente le 8 ore in circostanze troppo numerose. Il team odontoiatrico dovrebbe essere gruppo nel quale i rapporti interpersonali siano corretti e squadra, contesto nel quale le professionalità di ciascuno si integrino rispettose di ciascun ruolo . Questo l’obiettivo che ci poniamo per prevenire il rischio da stress lavoro correlato. A tutt’oggi non si rilevano segni e/o sintomi di patologie stress correlate ma si ritiene di elaborare misure preventive, protettive e di controllo quali il continuo aggiornamento delle procedure di sicurezza con la partecipazione dei lavoratori ed una puntuale informazione agli stessi nonché a quanto riportato dall’ Accordo europeo 8 ottobre 2004 ivi allegato. Data __ /__/____ Firma del Datore di Lavoro ________________________ ________________________

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Firma del Rappresentante dei Lavoratori ______________________________________

12. Valutazione dei rischi connessi alle differenze di genere, età e provenienza da altri Paesi

"Ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81, art. 28, comma 1, dopo la valutazione dei rischi in oggetto, si ritiene non esistano tali rischi in questo studio." Data __ / __ / ____ Firma del Datore di Lavoro ___________________ ___________________ Firma del Rappresentante dei Lavoratori ____________________________

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13.VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA LAVORATRICE IN MATERNITA’

ALL’INTERNO DI UNO STUDIO ODONTOIATRICO

effettuata ai sensi dell'art. 28 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n° 81

e del Decreto Legislativo 26.03.01, n. 151

1. PREMESSA

• In attuazione a quanto previsto dalla normativa vigente, lo Studio Dentistico del Dott. ____________________________ con sede operativa in ____________________,

ha provveduto ad elaborare il seguente documento di valutazione dei rischi specifico per le attività

svolte dalla dipendente che si trovi in stato di gravidanza.

• La stesura del presente documento è effettuata dai soggetti previsti dall'art. 28,, D.Lgs. 81/08 e,

precisamente, dal Datore di lavoro, in qualità anche di Responsabile del servizio di prevenzione e

protezione previa consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

• L’elaborazione del documento è effettuata tramite l’articolazione in 3 parti distinte:

a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale

sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

b) l’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispostivi di protezione

individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a);

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di sicurezza.

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2. VERIFICA DELLE CAUSE DI RISCHIO DI CUI ALL’ALLEGATO A

2.1. POTENZIALI RISCHI PER L’ASSISTENTE DI STUDIO ODONTOIATRICO • Nell’Allegato A del D.Lgs. 151/01 sono elencati i rischi derivanti da lavori faticosi, pericolosi e insalubri la cui presenza, in qualsiasi misura, è incompatibile con lo stato delle lavoratrici gestanti; ne deriva, quindi, il divieto di far svolgere loro anche uno solo di questi lavori. • Sono estrapolate dall’Allegato A le condizioni di lavoro correlabili alle mansioni proprie delle lavoratrici con qualifica di assistente studio odontoiatrico. “Il divieto di cui all’art. 7 … (omissis) … (ndr: trasporto e sollevamento di pesi) si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su guida, e al sollevamento dei pesi, compresi il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.” “I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati … (omissis), sono i seguenti: … (omissis) … C) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; D) i lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. … (omissis) …” 2.2. VERIFICA DEI RISCHI PER L’ASSISTENTE STUDIO ODONTOIATRICO • A seguito dell’attenta indagine sulle effettive attività di lavoro attribuibili all’assistente studio odontoiatrico, si è pervenuti alle conclusioni seguenti.

Il rischio di trasporto e sollevamento pesi, citato al primo posto dell’elenco dei rischi di cui all’Allegato A in esame, è risultato: NON PRESENTE.

Il rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti, di cui alla lett. D), Allegato A in esame, è risultato: NON PRESENTE.

Il rischio di stazionamento in piedi per un tempo superiore al 50% dell’intero orario di lavoro e il rischio di assunzione di una posizione particolarmente affaticante, di cui alla lett. G),

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Allegato A in esame, sono: NON PRESENTI.

3. VERIFICA DELLE CAUSE DI RISCHIO DI CUI ALL’ALLEGATO B 3.1. POTENZIALI RISCHI PER L’ASSISTENTE STUDIO ODONTOIATRICO • L’Allegato B del D.Lgs. 151/01 riporta i rischi derivanti da esposizione ad agenti e condizioni di lavoro che risultano, in qualsiasi misura, incompatibili con lo stato delle lavoratrici gestanti; ne deriva, quindi, il divieto di esporle a tali rischi. • Sono di seguito estrapolati dall’Allegato B sopra citato, gli agenti e le condizioni di lavoro pertinenti per l’attività svolta dalla tipologia di lavoratrice in esame. “b) Agenti biologici: - toxoplasma; - virus della rosolia, a meno che sussiste la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione” 3.2. VERIFICA DEI RISCHI PER L’ASSISTENTE STUDIO ODONTOIATRICO • A seguito dell’attenta indagine sulle effettive attività di lavoro attribuibili all’assistente studio odontoiatrico, si è pervenuti alla conclusione che gli agenti biologici in esame sono presenti nello studio dentistico solo come pericolo. Tenuto conto delle condizioni di lavoro caratterizzate da elevato livello di preparazione professionale e di esperienza attribuibili alla lavoratrice, nonché alle modalità di lavoro adottate nello studio dentistico, si perviene alla conclusione di seguito esposta.

Il rischio da agenti biologici, di cui al punto A.1.b), è risultato: QUASI INESISTENTE.

4. VALUTAZIONE DEI RISCHI DI CUI ALL’ALLEGATO C

4.1. INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE DI RISCHIO DI CUI ALL’ALLEGATO C • L’Allegato C del D.Lgs. 151/01 elenca gli agenti, processi e condizioni di lavoro che devono essere sottoposti ad esame, al fine di valutare il livello di rischio che ne deriva e l’eventuale incompatibilità con lo stato di maternità della lavoratrice tipo in esame.

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• Sono di seguito estrapolati dall’Allegato C sopra citato, gli agenti, i processi e le condizioni di lavoro pertinenti per l’attività svolta dall’assistente studio odontoiatrico. 1) Agenti fisici “b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari” “d) radiazioni ionizzanti” “g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all’attività svolta dalle lavoratrici … (omissis) …” 2. Agenti biologici. “Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 “ come indicato dal Titolo X del D. Lgs. 81/08 3. Agenti chimici. “a) sostanze etichettate R40; R45; R46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE … (omissis) … b) mercurio e suoi derivati; “c) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo.” … (omissis) …

4.2. METODOLOGIA DI VALUTAZIONE • La valutazione dei rischi ha avuto ad oggetto l’individuazione di tutti i pericoli esistenti nella sede di lavoro, la correlazione con il soggetto potenzialmente esposto e la valutazione quali-quantitativa degli effetti di tale interazione. Nel caso in cui l’analisi del rischio porti a valutare che esso nell’attività lavorativa in esame è di fatto non presente o presente in misura trascurabile, tale analisi si conclude con la frase: “NON ESISTE IL RISCHIO”.

4..3. VALUTAZIONE DEI RISCHI • L’indagine valutativa è stata condotta allo scopo di individuare tutte le fonti di rischio cui risulta esposta l’assistente studio odontoiatrico nello svolgimento della sua specifica attività lavorativa e, in particolare, di verificarne l’esposizione agli agenti fisici, chimici e biologici, ai processi e alle condizioni di lavoro, riportati nell’Allegato C del D.Lgs. 151/01, che lo stesso decreto individua come fonti di rischio particolare per la lavoratrice in maternità. 1. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI (ex lett. b), punto 1., Allegato C) • Non esistono situazioni normalmente prevedibili, nemmeno occasionalmente, che comportino operazioni di movimentazione manuale di carichi superiori a 2 kg eseguite dalla lavoratrice tipo in esame. • La valutazione del rischio specifico di cui alla lett. b), punto 1., Allegato C è: NON ESISTE IL RISCHIO.

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2. RADIAZIONI IONIZZANTI (ex lett. d), punto 1., Allegato C) • Gli apparecchi emittenti radiazioni ionizzanti sono ad uso esclusivo del titolare dello studio dentistico. DURANTE L’EROGAZIONE, L’ASSISTENTE STUDIO ODONTOIATRICO SI ALLONTANA DALLA SALA ODONTOIATRICA E SOSTA, ALLA STREGUA DELLE PERSONE DEL PUBBLICO, LONTANO DAL POSTO DI COMANDO CHE È SEMPRE PRESIDIATO DAL DENTISTA. • La valutazione del rischio specifico di cui alla lett. d), punto 1., Allegato C è: NON ESISTE IL RISCHIO. 3. MOVIMENTI, POSIZIONI DI LAVORO E SPOSTAMENTI (ex lett. g), punto 1., Allegato C) • L’attività di assistente implica un frequente cambio di postura tipico della sua mansione Pertanto, non esistono situazioni che obblighino la lavoratrice ad assumere per tempi prolungati posizioni fisse in piedi. Le attrezzature, gli arredi e gli spazi a disposizione, nonché i movimenti per lo svolgimento delle azioni di competenza dell’assistente, consentono l’assunzione di posizioni ergonomiche che comportano affaticamento e disagi fisici in misura trascurabile. • La valutazione del rischio specifico di cui alla lett. g), punto 1., Allegato C è: BASSO. 4. AGENTI BIOLOGICI (punto 2., Allegato C) • L’assistente studio odontoiatrico non effettua azioni dirette al campo operatorio di esclusiva competenza del dentista. Inoltre, è escluso il contatto diretto con materiali organici, in quanto le garze e il cotone usati sono manipolati con l’apposito attrezzo. La posizione assunta dall’assistente studio odontoiatrico durante l’intervento operatorio non comporta esposizione ad aerodispersi visto le limitate dimensioni del campo operatorio e la sua distanza dalla bocca del paziente. Il contatto con attrezzature impiegate per l’intervento operatorio avviene secondo metodologie che prevedono percorsi, uso di dispositivi di protezione individuali e uso di apparecchiature idonee tali da ritenere che la probabilità di evento incidentale sia trascurabile. • La valutazione del rischio specifico di cui al punto 2., Allegato C è: RISCHIO BASSO . 5. AGENTI CHIMICI (punto 3., Allegato C) • Di tutti i prodotti chimici impiegati, appartenenti alla famiglia di detersivi, detergenti e disinfettanti, è conosciuta la composizione e la tossicità dalle schede di sicurezza fornite dal venditore. L’esposizione a tali prodotti, sia dell’apparato cutaneo che dell’apparato respiratorio, risulta trascurabile in ragione di: - impiego di flaconi di capacità limitata con apertura verso l’esterno di dimensioni ridotte, - basso tempo di impiego, - procedure di impiego che comportano l’uso di dispositivi di protezione individuali adeguati.

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• La valutazione del rischio specifico di cui al punto 3., Allegato C è: RISCHIO BASSO.

TABELLA RIASSUNTIVA DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO Riferimento

All.C VALUTAZIONE

MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI

lett. b), punto 1

NON ESISTE IL RISCHIO

RADIAZIONI IONIZZANTI

lett. d), punto 1

NON ESISTE IL RISCHIO

MOVIMENTI, POSIZIONI E SPOSTAMENTI

lett. g), punto 1

RISCHIO BASSO

AGENTI BIOLOGICI

punto 2

RISCHIO BASSO

AGENTI CHIMICI

punto 3

RISCHIO BASSO

• A seguito della valutazione dei rischi propri delle attività lavorative della lavoratrice in maternità con qualifica di “assistente studio odontoiatrico”, effettuata ai sensi di quanto indicato dal D.Lgs.81/08 e dal D.Lgs. 151/01, si conclude affermando quanto segue.

I risultati dell’indagine valutativa condotta in riferimento all’attività lavorativa specifica di assistente studio odontoiatrico rivelano che i rischi per la sua sicurezza e salute risultano o bassi o non esistenti. L’attività lavorativa di assistente studio odontoiatrico è, pertanto, compatibile con lo stato di maternità.

5. MISURE PREVENTIVE DA ADOTTARE • Pur comportando le attività di lavoro tipiche dell’assistente studio odontoiatrico rischi compatibili con il suo stato di maternità, il Datore di lavoro, tuttavia, ha il compito di provvedere affinchè la lavoratrice sia soggetta ai rischi più bassi possibili a seguito dell’adozione di misure di prevenzione e protezione tali da ridurre al minimo gli affaticamenti fisici e mentali. • Tali provvedimenti vanno ricercati nell’ambito della gestione delle attività dello studio dal punto di vista organizzativo, in collaborazione con la stessa lavoratrice.

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6. PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE ADOTTATE

PROVVEDIMENTI PREVENTIVI AZIONI PROGRAMMA DI ATTUAZIONE

Presa d’atto dello stato di gravidanza della lavoratrice

A seguito di segnalazione della lavoratrice: immediato

Esame della possibilità di miglioramento delle condizioni di lavoro

Immediato

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14.VALUTAZIONE del RISCHIO INCENDIO

1. VERIFICA DELLA PRESENZA DI MATERIALI COMBUSTIBILI E/O INFIAMMABILI Nello studio dentistico sono presenti i seguenti materiali combustibili e/o infiammabili: Carta/imballaggi concentrati in un unico luogo? sì π no π q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ Prodotti chimici infiammabili concentrati in un unico luogo? sì π no π q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ Pareti o solai rivestiti con materiale combustibile concentrati in un unico luogo? sì π no π q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ Arredi costituiti o rivestiti da materiale combustibile concentrati in un unico luogo? sì π no π q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ q.tà ___________________kg ubicazione ________________________ Altro:_____________________________________ concentrati in un unico luogo? sì π no π q.tà ___________________kg ubicazione_________________________ q.tà ___________________kg ubicazione_________________________ 2. VERIFICA DELLA PRESENZA DI SORGENTI DI INNESCO E FONTI DI CALORE Nello studio dentistico sono presenti le seguenti sorgenti di innesco e fonti di calore: π Attrezzature elettriche π Macchine in cui si produce calore

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π Uso di fiamme libere π Altro: _________________________________________________________ 3. Individuazione della aree maggiormente a rischio Nello studio dentistico sono individuate alcune aree ritenute critiche dal punto di vista del rischio incendio per i motivi di seguito precisati.

3.1 ZONA STERILIZZAZIONE La zona destinata alla sterilizzazione delle attrezzature può essere considerata critica dal punto di vista del rischio di incendio, sia a causa della presenza di apparecchiature elettriche, che per la concentrazione di sostanze e prodotti pericolosi. La situazione di pericolo può essere aggravata dalla presenza saltuaria di personale e, quindi, dalla ridotta sorveglianza della zona stessa. 3.2 SALA ODONTOIATRICA La sala odontoiatrica può essere considerata critica dal punto di vista del rischio di incendio sia a causa della particolare concentrazione di apparecchiature elettriche, che per la presenza dei pazienti, i quali, durante gli interventi curativi, spesso non sono nelle condizioni di affrontare una situazione di emergenza inaspettata o una evacuazione improvvisa. 3.3 SALA D’ATTESA La sala d’attesa può essere considerata critica dal punto di vista del rischio di incendio a causa della presenza di persone estranee (pazienti, accompagnatori e visitatori). La presenza di persone estranee, inevitabile all’interno dello studio dentistico proprio per il tipo di attività lavorativa che vi si svolge, può determinare un rischio aggiuntivo nel caso in cui le persone presenti, con un comportamento anomalo e, quindi, non prevedibile, siano causa diretta di una situazione di emergenza. Inoltre, il comportamento di persone estranee in caso di emergenza può essere di difficile controllo, in quanto possono essere soggette a crisi di panico causate dalla scarsa conoscenza del luogo in cui si trovano. 4. Individuazione della presenza di soggetti maggiormente esposti al rischio Nello studio dentistico sono individuati i seguenti soggetti che possono essere presenti, anche se occasionalmente e che, in caso di incendio, possono essere esposti a maggior rischio: - pazienti e accompagnatori in numero tale da determinare situazione di affollamento - persone con mobilità limitata (disabili, persone anziane, ...) - persone con udito limitato - persone con vista limitata - persone che non hanno familiarità con i luoghi di lavoro e le vie di esodo - altro: _________________________________________________________ 5. Eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio e verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza Per ciascun pericolo di incendio identificato è stata valutata la possibilità di eliminarlo. Laddove ciò non è stato possibile, è stata ricercata la possibilità di ridurlo al minimo, come previsto nelle misure generali di tutela indicate del D.Lgs. 81/08.

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Per la riduzione dei pericoli causati dalla presenza di materiali e sostanze infiammabili e/o combustibili sono stati utilizzati i seguenti criteri: π rimozione o riduzione dei materiali combustibili ed altamente infiammabili π sostituzione dei materiali pericolosi con altri meno pericolosi π rimozione o sostituzione dei materiali di rivestimento π riparazione dei rivestimenti degli arredi imbottiti π provvedimenti per l’eliminazione dei rifiuti e degli scarti. π altro: _________________________________________________________ Per la riduzione dei pericoli causati dalla presenza di sorgenti di calore sono stati utilizzati i seguenti criteri: π rimozione delle sorgenti di calore non necessarie π sostituzione delle sorgenti di calore con altre più sicure π installazione e mantenimento in efficienza dei dispositivi di protezione π riparazione o sostituzione delle apparecchiature danneggiate π pulizia e riparazione dei condotti di ventilazione e delle canne fumarie π identificazione delle aree dove è proibito fumare. π altro: _________________________________________________________ 6. RISULTATO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Dalla valutazione del rischio incendio effettuata, è emerso che lo studio dentistico può essere classificato come:

LUOGO DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO BASSO 7. REVISIONE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Ai sensi di quanto previsto dal D.M. 10.03.98, è previsto che la valutazione del rischio incendio sia aggiornata in caso di significativo cambiamento dell’attività svolta, dei materiali utilizzati o depositati e in caso di ristrutturazioni o ampliamenti dell’edificio. In ogni caso, il luogo di lavoro è previsto sia sempre tenuto sotto controllo per assicurare che le misure di sicurezza antincendio esistenti e la valutazione del rischio siano affidabili.

Data __ / __ / ____

Firma

___________________________

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15.CONCLUSIONI

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLE MISURE DA ADOTTARE COMMENTO AI RISULTATI DELL’ANALISI SOGGETTIVA L’analisi soggettiva si conclude con i seguenti risultati: 1. il numero di quesiti che hanno consentito di individuare un rischio é inferiore al 10% dei quesiti proposti; 2. il livello dei singoli rischi evidenziati é basso se si tiene conto della scala dei valori estesa da 1 a 100; 3. alcune check list non hanno rivelato alcun rischio; 4. non emergono priorità tra i rischi evidenziati attestandosi tutti a livelli bassi. CONFRONTO TRA I RISULTATI DELL’ANALISI SOGGETTIVA ED OGGETTIVA I risultati dell’analisi soggettiva associati a quanto concluso a seguito dell’analisi oggettiva confermano che le condizioni di lavoro sono del tutto accettabili sia dal punto di vista dei rischi residui che dal punto di vista dei requisiti minimi di sicurezza ed igiene del lavoro. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA ADOTTARE Le misure di prevenzione e protezione da adottare si collocano prevalentemente nell’area della formazione e addestramento del personale all’applicazione corretta delle procedure di lavoro. MANCANZA DI NECESSITÀ DI ADOZIONE DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA Tenuto conto dei risultati delle valutazioni emersi a seguito del complesso iter valutativo, non si evince la necessità di sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria preventiva e periodica, visto che il decreto 81/08 prescrive tale misura nei casi ove i rischi si evidenzino in misura non trascurabile; si faccia riferimento in particolare anche a quanto si legge al comma 4 dell’art. 267 relativamente al rischio da agenti biologici. CARATTERE DI CONTINUITÀ DELLE MISURE DI PREVENZIONE Si ritiene comunque di fondamentale importanza continuare a vigilare per mantenere le condizioni di lavoro al livello complessivamente accettabile attualmente riscontrato e, ove possibile migliorarlo persistendo nelle azioni di informazione, formazione, addestramento del personale e nella verifica della loro efficacia.

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16.DICHIARAZIONI

Il Dott. ______________________________________________________________, in qualità di datore di lavoro, a seguito dell’effettuazione della valutazione dei rischi prevista dal D. Lgs. 9 aprile 2008, n° 81

SOTTOSCRIVE il presente documento elaborato ai sensi del art. 17, D. Lgs. .81/08 Il sottoscritto dichiara di avere consultato preventivamente il Rappresentante dei lavoratori ed averlo coinvolto attivamente nella fase di valutazione dei rischi e nella predisposizione del presente documento. Il Dott. ______________________________ appone la propria firma in calce alla presente dichiarazione, anche in qualità di Responsabile del servizio di prevenzione e protezione. luogo______________ data, ____________ Dott. __________________ _______________________ Il/La sottoscritto/a, ____________________________, eletto/a Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) in data ______________________,

DICHIARA

di essere stata coinvolta dai titolari dello studio dentistico nella fase di valutazione dei rischi e nella predisposizione del presente documento.

______________ , ____________ Il/La RLS, Sig./Sig.ra _____________________________________ h