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c Andrea Dall’Aglio - Analisi Matematica: Diario delle lezioni - 3 ottobre 2010 1 ANALISI MATEMATICA I per Ingegneria Aerospaziale – Diario delle lezioni – Questo “indice” degli argomenti trattati a lezione ha per obiettivo quello di aiutare lo studente a preparare l’esame in parallelo con la frequenza delle lezioni, facilitando la ricerca degli argomenti corrispondenti sui testi consigliati. Prego gli studenti di segnalarmi eventuali errori. I risultati si inten- dono con dimostrazione, tranne ove diversamente indicato (s.d.). Tutte le definizioni e i teoremi sono accompagnati da esempi ed esercizi, di cui sono riportati qui solo i più elabo- rati. Questo diario delle lezioni è curato dal docente Andrea Dall’Aglio, con la collaborazione del tutore, Dott. Francesco Bonghi. Lunedì 28 settembre 2009 (2 ore) Introduzione al corso. Cenni sui numeri naturali, interi relativi, razionali N, Z, Q. Operazioni, relazione d’ordine. Q come campo totalmente ordinato. Allineamenti decimali. Giustificazione della corri- spondenza tra numeri razionali e allineamenti decimali finiti o periodici proprî (cioè: che non terminano con 9 periodico). Esempio: Utilizzando il concetto intuitivo di serie come somma infinita e il lemma seguente, si è mostrato che 0, 27 = +X k=1 27 100 k = 27 99 . Lemma: Per ogni n N e per ogni x 6=1, si ha 1+ x + x 2 + ... + x n = 1 - x n+1 1 - x Proposizione: Non esiste alcun numero razionale q tale che q 2 =2. Definizione dei numeri reali come allineamenti decimali. L’insieme R. Cenni alla definizione delle operazioni su R. R come campo totalmente ordinato. Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.1, 1.2, 1.5. Mercoledì 30 settembre 2009 (2 ore) Teorema di densità dei razionali nei reali. Teorema di densità degli irrazionali nei reali (dim. per esercizio). Maggioranti, minoranti, insiemi limitati supe- riormente, limitati inferiormente, limitati. Massimo e minimo di un insieme. Unicità del massimo e del minimo. Estremo superiore ed estremo inferiore. Caratterizzazione dell’estremo superiore e dell’estremo inferiore. Teorema: Esistenza dell’estremo superiore e del- l’estremo inferiore (proprietà di completezza di R, s.d.) Esempi immediati. Esercizio: Trovare estremo superiore e inferiore dell’insieme E = x = 2n - 1 n ,n N . Esercizio: Trovare estremo superiore e inferiore dell’insieme E = x =(-1) n 6n - 5 n ,n N . Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.2, 1.2.1. Giovedì 1 ottobre 2009 (2 ore) Esercizio: Trovare estremo superiore e inferiore dell’insieme E = x = 2 m - 1 n 2 , m,n N . Esercizio: Trovare estremo superiore e inferiore dell’insieme E = x = n n 2 + 20 ,n =1, 2,... . Osservazione: Se si lavora solo nell’insieme Q dei nu- meri razionali, non tutti gli insiemi limitati superior- mente ammettono estremo superiore in Q (ovviamente lo ammettono se li consideriamo come sottoinsiemi di R). E’ questa una delle principali differenze tra Q e R. Per esempio, l’insieme E = x Q : x 0 ,x 2 < 2 . non ammette estremo superiore in Q. Il suo estremo superiore λ (in R) verifica λ 2 =2 e viene indicato con 2. Il procedimento si può generalizzare per definire a per ogni a> 0.

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ANALISI MATEMATICA Iper Ingegneria Aerospaziale

– Diario delle lezioni –

Questo “indice” degli argomenti trattati a lezione ha perobiettivo quello di aiutare lo studente a preparare l’esame inparallelo con la frequenza delle lezioni, facilitando la ricercadegli argomenti corrispondenti sui testi consigliati. Prego glistudenti di segnalarmi eventuali errori. I risultati si inten-dono con dimostrazione, tranne ove diversamente indicato(s.d.). Tutte le definizioni e i teoremi sono accompagnati daesempi ed esercizi, di cui sono riportati qui solo i più elabo-rati. Questo diario delle lezioni è curato dal docente AndreaDall’Aglio, con la collaborazione del tutore, Dott. FrancescoBonghi.

Lunedì 28 settembre 2009 (2 ore)

• Introduzione al corso.

• Cenni sui numeri naturali, interi relativi, razionaliN,Z,Q.

• Operazioni, relazione d’ordine.

• Q come campo totalmente ordinato.

• Allineamenti decimali. Giustificazione della corri-spondenza tra numeri razionali e allineamenti decimalifiniti o periodici proprî (cioè: che non terminano con 9periodico).

• Esempio: Utilizzando il concetto intuitivo di seriecome somma infinita e il lemma seguente, si è mostratoche

0, 27 =

+∞∑k=1

27

100k=

27

99.

• Lemma: Per ogni n ∈ N e per ogni x 6= 1, si ha

1 + x+ x2 + . . .+ xn =1− xn+1

1− x

• Proposizione: Non esiste alcun numero razionale qtale che q2 = 2.

• Definizione dei numeri reali come allineamentidecimali. L’insieme R.

• Cenni alla definizione delle operazioni su R.

• R come campo totalmente ordinato.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.1, 1.2, 1.5.

Mercoledì 30 settembre 2009 (2 ore)

• Teorema di densità dei razionali nei reali.

• Teorema di densità degli irrazionali nei reali (dim. peresercizio).

• Maggioranti, minoranti, insiemi limitati supe-riormente, limitati inferiormente, limitati.

• Massimo e minimo di un insieme. Unicità delmassimo e del minimo.

• Estremo superiore ed estremo inferiore.

• Caratterizzazione dell’estremo superiore e dell’estremoinferiore.

• Teorema: Esistenza dell’estremo superiore e del-l’estremo inferiore (proprietà di completezza di R,s.d.)

• Esempi immediati.

• Esercizio: Trovare estremo superiore e inferioredell’insieme

E ={x =

2n− 1

n, n ∈ N

}.

• Esercizio: Trovare estremo superiore e inferioredell’insieme

E ={x = (−1)n 6n− 5

n, n ∈ N

}.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.2, 1.2.1.

Giovedì 1 ottobre 2009 (2 ore)

• Esercizio: Trovare estremo superiore e inferioredell’insieme

E ={x =

2

m− 1

n2, m, n ∈ N

}.

• Esercizio: Trovare estremo superiore e inferioredell’insieme

E ={x =

n

n2 + 20, n = 1, 2, . . .

}.

• Osservazione: Se si lavora solo nell’insieme Q dei nu-meri razionali, non tutti gli insiemi limitati superior-mente ammettono estremo superiore in Q (ovviamentelo ammettono se li consideriamo come sottoinsiemi diR). E’ questa una delle principali differenze tra Q e R.Per esempio, l’insieme

E ={x ∈ Q : x ≥ 0 , x2 < 2

}.

non ammette estremo superiore in Q. Il suo estremosuperiore λ (in R) verifica λ2 = 2 e viene indicato con√2. Il procedimento si può generalizzare per definire√a per ogni a > 0.

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• Valore assoluto di un numero reale.

• Principali proprietà del valore assoluto.

• Grafico della funzione f(x) = |x|.

• Il valore assoluto come distanza in R.

• Disuguaglianza triangolare.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.2, 1.2.1, 1.4.Per l’osservazione sulla non esistenza dell’estremo superiorenei razionali, si vedano gli appunti sulla pagina web del corso.

Giovedì 1 ottobre 2009 (Tutoraggio - 1 ora - F.

Bonghi)

Trovare estremo superiore ed inferiore dei seguenti insiemi,specificando se si tratta di massimo e minimo.

Esercizio 1.

A =

{x =

3n+ 2

n, n ∈ N\{0}

}.

Soluzione: inf A = 3, maxA = 5.

Esercizio 2.

A =

{x = n− 1

n, n ∈ N\{0}

}.

Soluzione: minA = 0, supA = +∞.

Esercizio 3.

A =

{x =

n− 3

n2, n ∈ N\{0}

}∪ (−1, 1).

Soluzione: minA = −2, supA = 1.

Esercizio 4.

A ={√

x2 + 1 < x+ 3}.

Soluzione: inf A = −4

3, supA = +∞.

Esercizio 5.

A =

{x = (−1)n 2n− 1

n, n ∈ N\{0}

}.

Soluzione: inf A = −2, supA = 2.

Esercizio 6.

A ={x ≥ 0 | 3 ≤ x2 ≤ 4

}∩Q.

Soluzione: inf A =√3, maxA = 2.

Lunedì 5 ottobre 2009 (2 ore)

• Un sottoinsieme dei reali è limitato se e solo se esisteM ≥ 0 t.c. |x| ≤M per ogni x ∈ E.

• Esercizio: risolvere la disequazione

|x2 − 2| > x− 1 .

• Esercizio: risolvere la disequazione

|x+ 2| < |x+ 3| .

• Numeri complessi C. Parte reale. Parte imma-ginaria.

• Rappresentazione dei numeri complessi, operazioni tranumeri complessi. Esempi.

• Modulo di un numero complesso. Numeri com-plessi coniugati. Esempi.

• Notazione trigonometrica di un numero comples-so. Argomento. Notazione esponenziale (nota-zione di Eulero eiθ). Esercizi di trasformazione di unnumero complesso in notazione trigonometrica.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.2, 1.3.

Mercoledì 7 ottobre 2009 (2 ore)

• Osservazione (sul valore assoluto nei numeri reali):√x2 = |x|.

• Cenni sulla definizione di arcoseno, arcocoseno, arco-tangente, e loro utilizzo per il passaggio alla notazionetrigonometrica di numeri complessi.

• Esempio: scrivere z = 5 − 2i in notazione trigonome-trica.

• Prodotto di numeri complessi in notazione trigonome-trica. Significato geometrico.

• Rapporto di due numeri complessi in rappresenta-zione trigonometrica.

• Potenze di un numero complesso. Formula di DeMoivre.

• Esercizio: Calcolare (1− i)11.

• Esercizio: Calcolare (√3 + i)4.

• Esercizio: Calcolare (√3 + i)−6.

• Radici n-esime di un numero complesso e lororappresentazione geometrica.

• Esempio: soluzioni dell’equazione z4 = −6.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.3, 1.3.1.

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Giovedì 8 ottobre 2009 (3 ore)

• Esercizio: Dato il numero complesso z = 2 − 2i, de-

terminare: a) z3; b) z13; c)1

z3;

d) le radici cubiche di z3 (in forma trigonometrica);e) z3 z3 (commentare: perché viene fuori un numeroreale positivo?).

• Teorema fondamentale dell’algebra (s.d.). Conse-guenze.

• Osservazione: Nei numeri reali il teorema non vale!

• Corollario: Scomposizione di polinomi reali.

• Esercizio: Scomporre il polinomio z4 + 1.

• Esercizio: Risolvere l’equazione z|z|2 − i4z = 0.

• Esercizio: Risolvere l’equazione z2 + i√3z + 6 = 0.

• Esercizio: Risolvere l’equazione z|z| − 2z − 1 = 0.

• Esercizio: Determinare il parametro reale α in modoche il numero complesso

z =

√1 + α2

1− αiabbia argomento π/4. Successivamente per tale valoredi α calcolare |z|, z, z6 e le radici seste di z6.

• Definizione di funzione.

• Dominio, codominio, immagine.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.3.1, 2.1.

Venerdì 9 ottobre 2009 (1 ora)

• Prodotto cartesiano di insiemi. Grafico di unafunzione.

• Dominio naturale di una funzione reale di variabilereale.

• Determinazione del dominio naturale di f(x) =1√

x3 − 3x2 + 2x.

• Successioni, successioni reali.

• Funzioni a valori vettoriali, funzioni di variabilevettoriale.

• Funzioni iniettive (invertibili).

• Funzioni suriettive.

• Una funzione si può sempre rendere suriettivarestringendone il codominio.

• Funzioni biettive.

• Funzione inversa.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 2.1, 2.3.

Venerdì 9 ottobre 2009 (Tutoraggio - 1,5 ore -

F. Bonghi)

Trovare estremo superiore ed inferiore dei seguenti insiemi,specificando se si tratta di massimo e minimo.

Esercizio 7. Sia w = 2√3 − 2i. Scrivere w in forma tri-

gonometrica, calcolare w−1 (in forma algebrica), w4 e radiciquarte di w4 (in forma trigonometrica).

Soluzione: w = 4(cos(π6

)− i sin

(π6

)),

w−1 =

√3

8+i

8

w4 = 28(cos

(2

)− i sin

(2

)),

4√w4 =

{4(cos(π6+ k

π

2

)− i sin

(π6+ k

π

2

)), k = 0, 1, 2, 3

}.

Esercizio 8. Sia w =1 +√3i

2√3 + 2i

. Scrivere w in forma alge-

brica e trigonometrica, calcolare w−1 (in forma algebrica),w3 e radici terze di w3 (in forma trigonometrica).

Soluzione: w =

√3

4+i

4=

1

2

(cos(π6

)+ i sin

(π6

)),

w−1 =√3− i,

w3 =1

8

(cos(π2π)+ i sin

(π2π))

,

3√w3 =

{1

2

(cos

6+

2

3kπ

)+ i sin

6+

2

3kπ

)), k = 0, 1, 2

}.

Esercizio 9. Risolvere l’equazione

(z)2 − |z|2 + 2Im(z) = −2 + i.

Soluzione: z1 =1 +√5

4+ i

1−√5

2, z2 =

1−√5

4+

i1 +√5

2.

Esercizio 10. Risolvere l’equazione

z5 + 3|z|2 = 0.

Soluzione: zk = | 3√3|(cos

5+

2

5kπ

)+ i sin

5+

2

5kπ

)),

con k = 0, . . . , 4, z5 = 0.

Esercizio 11. Scomporre il polinomio p(x) = x6 + 64 nelprodotto di polinomi a coefficienti reali.

Soluzione: p(x) = (x2 + 2√3x+ 4)(x2 − 2

√3x+ 4)(x2 + 4).

Lunedì 12 ottobre 2009 (2 ore)

• Funzione inversa.

• Esercizio: Verificare che la funzione f(x) = 2x − 3 èbiettiva da R a R, e calcolarne l’inversa.

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• Esercizio: Verificare che la funzione f(x) = x2 non èné iniettiva né suriettiva R a R.

• Esercizio: Verificare che la funzione f(x) = x2 è biet-tiva da [0,+∞) a [0,+∞). La sua funzione inversa sichiama radice quadrata.

• Osservazione: Se f è biettiva, anche f−1 lo è, e(f−1)−1 = f .

• Grafico della funzione inversa.

• Funzioni composte.

• Osservazione: Anche quando hanno senso entrambele funzioni composte, in generale si ha f ◦ g 6= g ◦ f .

• Osservazione: Se f : A→ B è biettiva, allora

f−1 ◦ f = IdA , f ◦ f−1 = IdB .

• Funzioni limitate superiormente, limitate infe-riormente, limitate.

• Estremo superiore ed estremo inferiore di unafunzione. Esempi.

• Esercizio: Determinare l’estremo superiore di f(x) =x

1 + |x|.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 2.2, 2.3, 2.4, 2.5;per la suriettività della funzione x2, si vedano gli appuntisulla non esistenza dell’estremo superiore nei razionali, sullapagina web del corso.

Mercoledì 14 ottobre 2009 (2 ore)

• Funzioni pari, funzioni dispari e loro grafici.

• Funzioni crescenti (decrescenti), strettamentecrescenti (decrescenti), monotòne, strettamentemonotòne.

• Osservazione: Una funzione strettamente monotonaè iniettiva.

• Funzioni elementari: funzioni affini, potenze,esponenziali, logaritmi, e loro proprietà.

• Esercizio: Trovare il dominio della funzione f(x) =4

√log21/2 x+ log1/2 x− 2 .

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.2.2, 2.1.1, 2.6,3.1, 3.1.1, 3.1.2, 3.2.

Giovedì 15 ottobre 2009 (3 ore)

• Proprietà elementari dei logaritmi.

• Osservazione: L’inversa di una funzione strettamentemonotona è strettamente monotona (con lo stesso tipodi monotonia).

• Funzioni periodiche di periodo T .

• Funzioni trigonometriche: seno, coseno, tangente,cotangente, e loro proprietà.

• Funzioni trigonometriche inverse: arcoseno, arcoco-seno, arcotangente, e loro proprietà.

• Manipolazione di grafici di funzioni: Come cambia ilgrafico di f(x) se prendiamo f(x+ a), f(x) + a, af(x),f(ax), |f(x)|, f(|x|), ecc.

• Intorni di un numero reale.

• Retta reale estesa R∗. Intorni di +∞ e −∞.

• Esercizio: Data la funzione f :[−2 , π

2

)→ R

definita da

f(x) =

x2 se −2 ≤ x < 0

1− tg x se 0 ≤ x < π

2,

dire se è iniettiva e/o suriettiva. Se non è suriettiva,cercare di restringerne appropriatamente il codominio inmodo da renderla suriettiva. Se non è iniettiva, cercaredi restringerne il dominio in modo da renderla iniettiva.Dopo aver fatto ciò, si determini la funzione inversa.

• Esercizio: Disegnare un grafico qualitativo dellafunzione f(x) = | sen(3x)| .

• Esercizio: Disegnare un grafico qualitativo della

funzione f(x) =

∣∣∣∣∣cosx−√2

2

∣∣∣∣∣ .• Esercizio: Disegnare un grafico qualitativo della

funzione f(x) = ln arcsinx .

• Esercizio: Risolvere nel campo complesso l’equazionez3z + 3z2 − 4 = 0 .

Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.2.2, Appendice1.A, 2.1, 2.5.1, 2.7, 3.1, 4.1.

Venerdì 16 ottobre 2009 (1 ora)

• Punti di accumulazione (in R∗) di un insieme dinumeri reali. Punti isolati. Esempi.

• Proposizione: In ogni intorno di un punto diaccumulazione di E esistono infiniti punti di E.

• Osservazione: Un insieme finito (cioè costituitoda un numero finito di punti) è privo di punti diaccumulazione.

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• Proprietà di una funzione verificate definitiva-mente per x→ x0. Esempi.

Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 4.1.

Venerdì 16 ottobre 2009 (Tutoraggio - 1,5 ore -

F. Bonghi)

Studiare insieme di definizione, crescenza e decrescenza delleseguenti funzioni. Assumendo R come codominio, studiarela loro iniettività e suriettività. Se non sono iniettive, re-stringere il dominio così che lo diventino; se non sono suriet-tive, restringere il codominio. Dopo aver così ricavato dellefunzioni iniettive e suriettive, calcolarne le inverse.Indicheremo nelle soluzioni con il simbolo ∪iAi l’unione degliinsiemi Ai (ad esempio ∪3k=1[2i, 2i+1] = [2, 3]∪[4, 5]∪[6, 7] ).

1. f(x) = e sin x.

Soluzione: f è definita in R, strettamente crescente in+∞⋃

k=−∞

[(4k − 1)

π

2, (4k + 1)

π

2

], strettamente decrescen-

te in+∞⋃

k=−∞

[(4k + 1)

π

2, (4k + 3)

π

2

], non è iniettiva né

suriettiva.Perché f sia iniettiva si può restringere il dominio a[−π2,π

2

], perché sia suriettiva bisogna restringere il

codominio a [e−1, e] .Così definita f ha inversa f−1(x) = arcsin(log x) .

2. f(x) = log(√x−3).

Soluzione: f è definita in (0,+∞), è strettamente de-crescente in tutto il suo dominio, è suriettiva e iniettiva.Ha inversa f−1(x) = e−

23x .

3. f(x) =√sin(3x).

Soluzione: f è definita in ∪+∞k=−∞

[2

3kπ,

2k + 1

].

È strettamente crescente in+∞⋃

k=−∞

[2

3kπ,

2

3kπ +

π

6

]e

strettamente decrescente in+∞⋃

k=−∞

[2

3kπ +

π

6,2k + 1

],

non è iniettiva né suriettiva.Perché sia iniettiva si può restringere il dominio a[0,π

6

], perché sia suriettiva bisogna restringere il

codominio a [0, 1] .

La sua inversa è f−1(x) =1

3arcsinx2 .

4. f(x) = log2 log3 log4(x+ 1).

Soluzione: f è definita in (3,+∞) , è strettamente cre-scente, iniettiva, suriettiva. La sua inversa è f−1(x) =43

2x

− 1 .

5. f(x) =√−x2 + 4x+ 5

(Suggerimento: il grafico di f è una semicirconferenzail cui centro giace sull’asse delle ascisse).Soluzione: f è definita in [−1, 5] , è strettamente cre-scente in [−1, 2] e strettamente decrescente in [2, 5] , nonè iniettiva né suriettiva.

Perché f sia iniettiva si può restringere il dominio a[−1, 2] oppure a [2, 5] . Perché sia suriettiva bisognarestringere il codominio a [0, 3] .

A seconda della scelta del dominio abbiamo le due fun-zioni invertibilif1 : [−1, 2] → [0, 3] e f2 : [2, 5] → [0, 3] , che hannoinversef−11 (x) = 2−

√9− x2 e f−12 (x) = 2 +

√9− x2 .

6. f(x) =√arcsinx− arccosx.

Non calcolare l’inversa.

Soluzione: f è definita in

[√2

2, 1

], è strettamente cre-

scente, iniettiva ma non suriettiva. Perché sia suriettiva

bisogna restringere il codominio a[0,

√π

2

].

Lunedì 19 ottobre 2009 (2 ore)

• Definizione generale di limite di una funzione (congli intorni), e suo significato.

• Come si scrive esplicitamente la definizione a secondache x0 ∈ R, x0 = ±∞, l ∈ R, l = ±∞.

• Esercizio: verificare che limx→0

x3 = 0 .

• Esercizio: verificare che limx→0

f(x) = 0 , dove

f(x) =

{x3 se x 6= 02 se x = 0

• Osservazione: Il limite di f(x) per x → x0 nondipende dall’eventuale valore di f(x0).

• Esercizio: verificare che limx→2

x2 = 4 .

• Esercizio: verificare che limx→9

√x = 3 .

• Esercizio: verificare che limx→0

1

x2= +∞ .

• Esercizio: verificare che limx→+∞

1

x+ 5= 0 .

• Esercizio: verificare che limx→−∞

2x

x+ 2= 2 .

• Teorema: Unicità del limite.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 4.2.

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Mercoledì 21 ottobre 2009 (2 ore)

• Esercizio: verificare che limx→+∞

(2x− x3) = −∞ .

• Limiti di successioni.

• Esempi vari.

• Osservazione: Si ha limn→+∞

an = l se e solo se, per

ogni intorno V di l, tutti i termini della successione,tranne al più un numero finito, appartengono a V .

• Esempio: Il limite limx→0

1

xnon esiste.

• Punti di accumulazione da destra e da sinistra.Limite destro e limite sinistro.

• Esempio: limx→0+

1

x= +∞ .

• Esempio: limx→0−

1

x= −∞ .

• Osservazione: Se x0 ∈ R, si ha limx→x0

f(x) = l se e

solo se limx→x+

0

f(x) = limx→x−0

f(x) = l .

• Esempio: Il limite limx→+∞

senx non esiste.

• Esempio: I limiti limx→0+

sen1

xe lim

x→0−sen

1

xnon

esistono.

• Teorema della permanenza del segno (e conseguen-ze).

• Teorema (aritmetica dei limiti): limite della som-ma, del prodotto, del rapporto di due funzioni, limitedel prodotto di una funzione per una costante (dim. soloper la somma e il prodotto).

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 4.2, 4.3.

Giovedì 22 ottobre 2009 (3 ore)

• Esempio: limx→2

x3 − 7x+ 5

x2 + x4 − 7=

1

13.

• Osservazione: limx→x0

f(x) = 0 se e solo se limx→x0

|f(x)| =0 .

• Osservazione: Se l ∈ R, limx→x0

f(x) = l se e solo se

limx→x0

|f(x)− l| = 0 .

• Teorema dei carabinieri (del confronto)

• Esempio:lim

x→+∞

senx

x= 0 .

• Infiniti e infinitesimi.

• Osservazione: Il prodotto di una funzione infinitesimaper una funzione definitivamente limitata è infinitesimo.

• Esempio: limn→+∞

arctg n2 − 3 sen3 n

n2 + 5= 0 .

• Teorema del confronto quando il limite è infinito.

• Esempio:

limx→+∞

(2x− 5 sen2 x

)= +∞ .

• Osservazione: La somma di una funzione che ten-de a +∞ e di una funzione definitivamente limitatainferiormente tende a +∞.

• Definizione: limiti per eccesso o per difetto;limx→x0

f(x) = l+ , limx→x0

f(x) = l−. Esempi vari.

• Teorema (aritmetica estesa dei limiti): limite del-la somma, del prodotto, del rapporto di due funzioninel caso in cui uno dei due limiti sia infinito, oppure ildenominatore del rapporto sia infinitesimo.

• Forme indeterminate: +∞−∞ , 0 · ∞ ,0

0,∞∞

.

• Teorema del limite di funzioni monotone (s.d.).Esempi.

• Esempi di risoluzione delle forme indeterminate:

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

(√x−√x− 7). (Sol.: 0).

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

(2x− x3). (Sol.: −∞).

• Esercizio: Calcolare limx→−∞

(5x5−x4+3x2+2). (Sol.:

−∞).

• Limiti per x→ ±∞ di polinomi.

• Esercizio: Calcolare

limx→+∞

(x3/2 − x2√1 + x− 2x3 + senx) .

(Sol.: −∞).

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

3x2 − 2x+ 5

x2 + x− 1.

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

3x3 − 2x+ 5

x2 + x− 1.

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

3x2 − 2x+ 5

x3 + x− 1.

• Limiti per x→ ±∞ di rapporti di polinomi.

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

(3√x6 + 2x4 − x2

). (Sol.:

2

3).

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 4.3.

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Venerdì 23 ottobre 2009 (1 ora)

• Limiti di potenze, esponenziali e logaritmi (s.d.).

• | senx| ≤ |x| per ogni x ∈ R.

• limx→x0

senx = senx0 (continuità della funzione seno).

• limx→x0

cosx = cosx0 (continuità della funzione coseno).

• Limiti di tangente, arcotangente (s.d.).

• Teorema del limite di funzioni composte.

• Esempio: Calcolare limx→0+

21/x.

• Esempio: Calcolare limx→0−

21/x.

• Esempio: Calcolare limx→±∞

21/x.

• Esempio: Calcolare limx→+∞

senπx2 + x

2x2 − 5.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 4.3.

Venerdì 23 ottobre 2009 (Tutoraggio - 1,5 ore -

F. Bonghi)

Verificare, facendo uso della definizione, i seguenti limiti.

• limx→3

6x+ 1

x2 − 6x+ 9= +∞,

• limx→+∞

6x+ 1

x2 − 6x+ 9= 0,

• limx→2−

x

x2 − 6x+ 8= +∞,

• limx→2+

x

x2 − 6x+ 8= −∞.

Calcolare i seguenti limiti.

1. limx→2

x2 − 3x+ 2

−x2 + 5x− 6,

2. limx→−∞

(log(−x) + sinx

x

),

3. limn→+∞

(√n2 + n+ 1−

√n2 − n− 1

),

4. limn→+∞

1 + 2 + 3 + . . .+ n

n2.

Soluzioni:

1. 1,

2. +∞,

3. 1,

4.1

2.

Lunedì 26 ottobre 2009 (2 ore)

• Limiti di funzioni della forma f(x)g(x).

• Esercizio: Calcolare limx→+∞

(2x3 +

√x

x+ 2 + x3

)− log x

(Sol.:

0).

• Forme indeterminate 00, 1∞, ∞0.

• Limite notevole: limx→0

senx

x= 1.

• Limite notevole: limx→0

1− cosx

x2=

1

2.

• Limite notevole: limx→0

tg x

x= 1.

• Limite notevole: limx→0

arcsenx

x= 1.

• Limite notevole: limx→0

arctg x

x= 1.

• Funzioni asintoticamente equivalenti per x→ x0.In simboli: f(x) ∼ g(x) per x→ x0. Esempi.

• Notazione di Landau degli “o piccoli”. Cosa signi-fica “f(x) = o(g(x)) per x→ x0”. Esempi.

• Infiniti e infinitesimi di ordine superiore einferiore. Esempi.

• Esercizio: Calcolare limx→0

cosx3 − 1

senx5(Sol.: 0).

• Esercizio: Calcolare limn→+∞

n(1− cos 1n )

sen 1n

(Sol.:1

2).

• Limite notevole: limx→+∞

√x

bx= 0 per ogni b > 1.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 4.3, 4.4,6.1.

Mercoledì 28 ottobre 2009 (2 ore)

• Limite notevole: limx→+∞

xa

bx= 0 per ogni a ∈ R e

b > 1.

• Principio d’induzione.

• Disuguaglianza di Bernoulli

(1 + x)n ≥ 1 + nx ,

per ogni x ∈ R t.c. x > −1 , per ogni n ∈ N

• Somma di Gauss:n∑k=1

k =n(n+ 1)

2,

per ogni n ∈ N \ {0}.

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• Esercizio per casa: dimostrare che

n∑k=1

k2 =n(n+ 1)(2n+ 1)

6,

per ogni n ∈ N \ {0}.

• Esercizio per casa: dimostrare che

n∑k=1

k3 =n2(n+ 1)2

4,

per ogni n ∈ N \ {0}.

• Limite notevole: limx→+∞

loga x

xb= 0 per ogni a > 0

a 6= 1, per ogni b > 0.

• Limite notevole: limx→+∞

| loga x|c

xb= 0 per ogni a > 0

a 6= 1, per ogni b > 0, per ogni c ∈ R.

• Esercizio: limx→+∞

√x+ 3 senx4√

x+ 1 + (log x2)42= 1.

• Esercizio: limx→+∞

log(1 + ex)

x= 1.

• Limite notevole: limx→0+

xb | loga x| = 0 per ogni a > 0

a 6= 1, per ogni b > 0.

• Principio di sostituzione degliinfinitesimi/infiniti.

• Casi in cui il precedente principio si può utilizzare (pro-dotti, rapporti), casi in cui il suo uso non è corretto(somme, composizioni di funzioni). Esempi.

• Proposizione. La successione(1 +

1

n

)nè crescente e

limitata superiormente (s.d.).

• Il numero e = limn→+∞

(1 +

1

n

)n.

• Limite notevole: limx→+∞

(1 +

1

x

)x= e.

• Limite notevole: limx→−∞

(1 +

1

x

)x= e.

• Limite notevole: limx→0

(1 + x)1x = e.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 1.6, 4.4,6.1, 6.2; alcuni appunti sul principio di sostituzione sonodisponibili sulla pagina web del corso.

Giovedì 29 ottobre 2009 (3 ore)

• Esercizio: calcolare limx→+∞

(1 +

1

x+ 1

)x2

.

• Limite notevole: limx→0

(1 + x)1/x = e .

• Limite notevole: limx→0

ln(1 + x)

x= 1.

• Limite notevole: limx→0

loga(1 + x)

x=

1

ln a= loga e ,

per ogni a > 0, a 6= 1.

• Esercizio: calcolare limx→+∞

x3 log(1 + 3

x2

)√x2 + 1

.

• Limite notevole: limx→0

ex − 1

x= 1.

• Limite notevole: limx→0

ax − 1

x= ln a, per ogni a > 0.

• Limite notevole: limx→0

(1 + x)a − 1

x= a, per ogni a ∈

R.

• Esercizio: usando il precedente limite notevole,calcolare lim

x→+∞

(3√x6 + 2x4 − x2

).

• Limite notevole: limx→±∞

(1 +

a

x

)x= ea.

• Esercizio: calcolare limx→0

etg3 x − 1

x (cosx− ex2).

• Limite notevole: limx→+∞

x(π2− arctg x

)= 1.

• Infiniti e infinitesimi di ordine superiore,inferiore, dello stesso ordine. Esempi vari.

• Infiniti e infinitesimi di ordine α.

• Esercizio: trovare l’ordine di infinito di√x4 − 5x per

x→ +∞.

• Esercizio: trovare l’ordine di infinito di1

x2 + x5per

x→ 0+.

• Esercizio: trovare l’ordine di infinito di tg x per x→π

2

−.

• Osservazione: esistono infiniti e infinitesimi che nonsono di alcun ordine: ad esempio ex per x→ +∞, log x

per x → +∞, x2 log x per x → +∞, − 1

x log xper x →

0+.

• Esercizio: trovare l’ordine di infinitesimo diln

(1 + sen

3

x2

)per x→ +∞.

• Esercizio: trovare l’ordine di infinitesimo di 4√x+ 7−

4√x per x→ +∞.

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• Esercizio: calcolare limx→0+

etg3 x − 1

x (cosx− ex2).

• Esercizio: calcolare limx→0+

3√x sen2 2x (

√x− 1)

1 + x− cos 3x.

• Esercizio: calcolare limn→+∞

(4− 3 log n

2− 5 log n

)en+2

.

• Esercizio: calcolare limn→+∞

(4− 3 log n

2− 3 log n

)en+2

.

• Esercizio: calcolare limn→+∞

n log n

2n.

• Esercizio: Determinare c ∈ R tale che

limx→+∞

(x− cx+ c

)x= 4 .

• Esercizio: Ordinare per x → +∞ i seguentiinfinitesimi:

f(x) =x

2x2 +√x, g(x) =

√9x4 + 5− 3x2

h(x) = x1−log x , k(x) =1

2 cosx+ x2 log(2x + 7).

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 6.1, 6.2.

Venerdì 30 ottobre 2009 (1 ora)

• Successioni convergenti, divergenti, indetermi-nate.

• Teorema: Ogni successione convergente è limitata.

• Osservazione: Il viceversa è falso: esistono suc-cessioni limitate che non ammettono limite, per es.an = (−1)n.

• Teorema ponte tra limiti di successioni e limitidi funzioni (s.d.).

• Applicazioni del teorema ponte. Uso del teorema ponteper dimostrare che alcuni limiti di funzione non esistono.

• Esempio: uso del teorema ponte per provare chelim

x→+∞senx non esiste.

• Esempio: uso del teorema ponte per provare che

limx→0+

sen1

xnon esiste.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 5.1, 6.3.

Venerdì 30 ottobre 2009 (Tutoraggio - 1,5 ore -

F. Bonghi)

Calcolare, quando esistono, i seguenti limiti. Se non esistonocalcolare se possibile limite sinistro (ls) e limite destro (ld).

1. limx→+∞

sinx+ 5x3

x2 + 1,

2. limx→1

tan

√x− 1

x− 1

),

3. limx→1

√x− 1−

√2√

x2 + 3− 2,

4. limx→+∞

cos2 x(x3 + 5),

5. limx→+∞

(cosx+ 3)1x ,

6. limn→+∞

√n

log(n2 + 2√n)

,

7. limx→+∞

(x2 + 6x+ 1

x2 + 6x

)x3+sin x+1

,

8. limn→+∞

(n+ 3

n

)n2+3n

,

9. limx→0

(cosx)

log

(x2+3x+1

3x+1

)(cos x−1)2 .

Soluzioni.

1. +∞,

2. ls = −∞, ld = +∞,

3.√2

2,

4. @,

5. 1,

6. +∞,

7. +∞,

8. e3,

9. e−2.

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Lunedì 2 novembre 2009 (2 ore)

• NOTA: su richiesta del docente del parallelo corso dichimica, si anticipano a queste lezioni la definizioni ele principali proprietà delle derivate, nonché il criteriodi monotonia. Si rimandano ad un secondo momentoalcuni complementi sui limiti di successioni e soprattuttole proprietà delle funzioni continue.

• Funzione continua in un punto.

• Osservazione: Tutte le funzioni potenza, esponen-ziali, logaritmi, funzioni trigonometriche e loro inverse,il valore assoluto sono continue in ogni punto del loro

dominio. N.B. anche1

xè continua nel suo dominio.

• Proposizione: Combinazioni lineari, prodotto, rap-porti e composizioni di funzioni continue sono continui,dove sono definiti.

• Esempi di funzioni non continue: parte intera[x], parte frazionaria {x}.

• Funzione derivabile in un punto. Derivata di unafunzione in un punto.

• Esempi.

• Interpretazione cinematica della derivata: velocità.

• Interpretazione geometrica della derivata: coefficienteangolare della retta tangente al grafico. Definizione diretta tangente.

• Osservazione: f è derivabile in un punto se e solo seil suo grafico ammette retta tangente in quel punto.

• Funzione derivabile in un intervallo. Funzionederivata.

• Teorema: Una funzione derivabile in un punto è anchecontinua in tale punto.

• Viceversa, una funzione può essere continua senza esserederivabile. Esempi: f(x) = |x| non è derivabile in 0.

• Derivata destra, derivata sinistra. Puntoangoloso.

• Derivate delle seguenti funzioni elementari: costante;xn (n ∈ N).

• Teorema: Derivata della somma, differenza, prodottodi funzioni derivabili.

• Esempi.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 7.1, 8.1,8.2, 8.3.

Mercoledì 4 novembre 2009 (2 ore)

• Derivate delle seguenti funzioni elementari: xa (a ∈ R);senx; cosx; ex; ax; lnx; log x, tg x.

• Cuspide. Flesso a tangente verticale.

• Proposizione: Se f(x) è una funzione derivabile pari,allora f ′(x) è dispari. Se f(x) è una funzione derivabiledispari, allora f ′(x) è pari.

• Teorema: Derivata di una funzione composta.(s.d., ma con giustificazione della formula).

• Esempi vari.

• Criterio di monotonia e di stretta monotonia. (ladimostrazione verrà fatta in data 16 novembre)

• Esercizio: Studio degli intervalli di crescenza edecrescenza di f(x) = x e−

1|x−1| .

• Punti di massimo e minimo assoluti e relativi.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 2.2, 4.1,8.2, 8.3, 8.4, 8.7.1.

Giovedì 5 novembre 2009La lezione non si è tenuta per malattia del docente.

Venerdì 6 novembre 2009 (1 ora)

• Teorema della derivata della funzione inversa(s.d., solo prova della formula una volta che si sappiache f−1 è derivabile).

• Applicazioni: derivata del logaritmo, della ra-dice quadrata, dell’arcoseno, dell’arcocoseno,dell’arcotangente.

• Funzioni iperboliche: seno iperbolico, cosenoiperbolico. Studio del loro grafico e delle loro proprietàqualitative.

• Esercizio per casa: Disegnare il grafico della funzio-

ne tangente iperbolica tghx =shx

chx.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 6.2.1, 8.3,8.4.

Venerdì 6 novembre 2009 (Tutoraggio - 1,5 ore

- F. Bonghi)

1. Studiare la crescenza e decrescenza delle seguentifunzioni, facendo uso delle loro derivate.

(a) f(x) = e−3x+1(−x2 + 7x),

(b) f(x) = log(x2 − 3

√x).

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2. Dal grafico di una funzione (non banale) disegnare ungrafico plausibile per la sua derivata.

3. Ordinare le seguenti funzioni a seconda del loro compor-tamento per x→ 0, dall’infinitesimo di ordine superioreall’infinitesimo di ordine inferiore.

• f(x) = ex2−3x − 1,

• g(x) = log(2− ex

3−5x2),

• h(x) = tan(1− cos(x)),

• i(x) =√x7 + x5 + x3.

Soluzioni.

1(a). f è crescente in

(−∞, 23−

√445

6

), decrescen-

te in

(23−

√445

6,23 +

√445

6

)e crescente in(

23 +√445

6,+∞

).

1(b). f è decrescente in (−∞, 0), crescente in (1,∞), nondefinita altrove.

3. g e h sono infinitesimi dello stesso ordine, i ha un ordineinferiore, f ha l’ordine più basso.

Lunedì 9 novembre 2009 (2 ore)

• Corollario: Caratterizzazione delle funzioni a derivatanulla.

• Esercizio: provare che arctg x+arctg1

x=π

2per ogni

x > 0, e che arctg x+ arctg1

x= −π

2per ogni x < 0.

• Limite notevole: limx→+∞

x(π2− arctg x

)= 1.

• Esercizio: provare che arctg x >x

1 + x2per ogni

x > 0.

• Esercizio: provare che lnx ≤ x− 1 per ogni x > 0.

• Esercizio: provare che tg x ≥ x +x3

3per ogni x ∈[

0 ,π

2

).

• Punti critici di una funzione.

• Teorema di Fermat sui punti estremali interni di unafunzione derivabile.

• Limite notevole: limn→+∞

n√A = 1 per ogni A > 0.

• Limite notevole: limn→+∞

n√n = 1.

• Limite notevole: limn→+∞

n√Pk(n) = 1 se Pk(n) è un

polinomio in n.

• Fattoriale n! .

• Proposizione (Criterio del rapporto per succes-sioni): Se {an} è una successione a termini positivi, ese lim

n→+∞

an+1

an= l, allora:

1. Se l ∈ [0, 1), allora limn→+∞

an = 0 ;

2. Se l ∈ (1,+∞], allora limn→+∞

an = +∞ .

(la dimostrazione verrà data lunedì 21 dicembre, quandosi parlerà del criterio del rapporto per le serie).

• Limite notevole: limn→+∞

an

n!= 0 per ogni a.

• Limite notevole: limn→+∞

nn

n!= +∞ .

• Formula di Stirling per il fattoriale (s.d.).

• Esercizio: Calcolare limn→+∞

n√n! .

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 5.1, 5.2,8.6, 8.7.1. Il criterio del rapporto è una conseguenzadell’analogo teorema per le serie, che si trova nel § 5.8.3.

Mercoledì 11 novembre 2009 (2 ore)

• Esercizio: Calcolare limn→+∞

(2n)!

3n2 (Soluzione: 0).

• Sottosuccessioni.

• Proposizione: Se una successione ammette limite l,allora tutte le sue sottosuccessioni tendono a l.

• Teorema: Ogni successione limitata ammette unasottosuccessione convergente. (s.d.)

• Esempi.

• Proposizione: Una successione {an} ammette limitel se e solo se le due sottosuccessioni {a2n} e {a2n+1}tendono a l (dimostrazione per esercizio).

• Successioni di Cauchy.

• Esempio:{ 1

n

}è una successione di Cauchy.

• Teorema: Una successione è convergente se e solo se èdi Cauchy. (Dimostrazione dell’implicazione “solo se”)

• Esercizio: Determinare b ∈ R in modo che la funzione

f(x) =

2x + b se x ≤ 2

sen(4x− 8)

2b− bxse x > 2

risulti continua in R (Soluzione: b = −2).

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c©Andrea Dall’Aglio - Analisi Matematica: Diario delle lezioni - 3 ottobre 2010 12

• Esercizio: Determinare α, β ∈ R in modo che lafunzione

f(x) =

x+ln(1 + α2x)

xse x > 0

α+ βx2 se x ≤ 0

risulti continua in R (Soluzione: α = 0 oppure α = 1; βqualsiasi).

• Classificazione dei punti di discontinuità. Pun-ti di discontinuità eliminabile. Punti di discon-tinuità di salto (o di prima specie). Punti didiscontinuità di seconda specie.

• Esempio:

f(x) =

senx

xse x 6= 0

0 se x = 0

• Esempi: parte intera, parte frazionaria. Funzio-ne segno.

• Esempio:

f(x) =

2−1/x se x 6= 0

3 se x = 0

• Esercizio: Data la funzione

f(x) = arctg1

x2cos

4

2− x,

determinarne il dominio, e dire se è estendibile con con-tinuità a tutto R (Soluzione: R \ {0, 2}; estendibile concontinuità a x = 0, ma non a x = 2).

• Teorema: discontinuità delle funzioni monotòne.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 5.3, 5.4,7.2.

Giovedì 12 novembre 2009 (2 ore)

• Limite notevole: limx→0

shx

x= 1 .

• Limite notevole: limx→0

chx− 1

x2=

1

2.

• Funzioni iperboliche inverse: settshx e settchx,loro grafici e derivate.

• Esercizio per casa: Studiare la funzione tangente

iperbolica tghx =shx

chxe la sua inversa setttghx.

• Teorema (derivata della funzione inversa di unafunzione strettamente monotòna nei punti aderivata nulla) (s.d.).

• Teorema di esistenza degli zeri.

• Corollario: Una funzione f continua in [a, b] assumetutti i valori tra f(a) e f(b).

• Corollario: L’immagine di una funzione continua inun intervallo è un intervallo.

• Corollario: Una funzione continua in un intervalloassume tutti i valori compresi tra il suo inf e il suo sup.

• Esempio: La funzione x2 è suriettiva da [0,+∞) a[0,+∞).

• Esempio: La funzione ex è suriettiva da R a (0,+∞).

• Osservazione: Un polinomio di grado dispariammette sempre almeno una radice reale.

• Esercizio: Dimostrare che l’equazione 3x8 − 5x7 +4x3 − 1 = 0 ammette almeno due soluzioni reali.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 6.2.1, 7.3,8.3.

Venerdì 13 novembre 2009 (1 ora)

• Corollario: Siano f, g : [a, b] → R due funzionicontinue tali che f(a) < g(a), f(b) > g(b). Allora esistealmeno un punto c ∈ (a, b) tale che f(c) = g(c).

• Esercizio per casa: Al variare del parametro a ∈ R,dire quante soluzioni ha l’equazione

1 + 2−x =a

x

nell’intervallo (2,+∞).

• Esercizio : Dire quante soluzioni ha l’equazione

tg x =1

x.

• Teorema: Se f è continua e invertibile in un intervalloI, allora è strettamente monotòna.

• Teorema: Se f è continua e invertibile in un intervalloI, allora la sua funzione inversa è continua. (s.d.)

• Teorema di Weierstrass.

• Osservazione: Il teorema di Weierstrass risulta falsose f non è continua, o se l’intervallo non è chiuso elimitato.

• Osservazione: per il teorema di Fermat, i punti dimassimo e minimo assoluti vanno cercati tra i seguenti:

1. i punti critici interni;

2. gli estremi dell’intervallo;

3. i punti di non derivabilità.

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• Esercizio : Trovare massimo e minimo assoluti dellafunzione

f(x) =√1− x2 +

∣∣∣∣x− 1

2

∣∣∣∣nell’intervallo

[−3

4, 1

].

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 7.3, 7.4,7.5, 8.6.

Venerdì 13 novembre 2009 (Tutoraggio - 1,5

ore - F. Bonghi)

1. Determinare a e b in modo tale che le seguenti funzionisiano continue.

(a) f(x) ={−7ex, se x < e,log(xax

2

), se x ≥ e.

(b) f(x) ={x2, se x /∈ [−2, 1],ax+ b, se x ∈ [−2, 1].

(c) f(x) =

x3 − 3x2 − 6x+ 8, se |x| > 2,

a sin

(3

2πx+ b

), se |x| ≤ 2.

2. Trovare massimo e minimo assoluti della funzione

f(x) =

arctan(ex − e), se x ∈ [0, 1],

log

(3x+ 1

4x2

), se x ∈ (1, 2].

3. Dimostrare la disuguaglianza di Young, ovvero:Per ogni x, y reali non negativi e per ogni p, q reali

maggiori di 1 tali che1

p+

1

q= 1 si ha

xy ≤ xp

p+yq

q.

Suggerimento: trovare il sup della funzione f(t) = yt−tp

p− yq

q.

4. Calcolare il numero di soluzioni dell’equazione

x3 + 1 + cos(10x) = 0.

Soluzioni:

1.(a) a = −7ee−2.

1.(b) a = −1, b = 2.

1.(c) Non esistono valori di a e b tali che f sia continua.

2. max f = f(1) = 0, min f = f(0) = arctan(1 − e) ≈−1, 04.

4. L’equazione ha 5 soluzioni.

Lunedì 16 novembre 2009 (2 ore)

• Dimostrazione Teorema di Weierstrass.

• Esercizio : Trovare massimo e minimo assoluti dellafunzione

f(x) = x√|x2 − x| − x|x|

nell’intervallo [−2, 2] .

• Esercizio : Studio della derivabilità della funzionedell’esercizio precedente nei punti x = 0 e x = 1.

• Osservazione: La funzione

f(x) =

{x2 sen

1

xse x 6= 0

0 se x = 0

è derivabile in x = 0, tuttavia non esistono limx→0+

f ′(x)

e limx→0−

f ′(x).

• Esercizio : Stabilire se la funzione f(x) =

senx

|x|+ 1+ 2x è invertibile nel suo dominio, e in caso

affermativo calcolare la derivata della funzione inversanel punto y = 1 + sen

1

3.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 6.4, 7.2,7.5, 8.7, 8.7.1.

Mercoledì 18 novembre 2009 (2 ore)

• Esercizio : Studiare la derivabilità nel punto x = 0della funzione f(x) definita nel precedente esercizio.

• Esempio di una funzione che non è continua in nessunpunto: la funzione di Dirichlet

f(x) =

{1 se x ∈ Q0 se x ∈ R \Q .

• Teorema di Rolle e suo significato geometrico.

• Teorema di Lagrange e suo significato geometrico.

• Teorema di Cauchy.

• Dimostrazione del teorema di monotonia (cfr. lezionedel 4 novembre).

• Asintoti verticali. Asintoti orizzontali. Asintotiobliqui. Esempi.

• Come si trova un asintoto obliquo.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 6.4, 7.2,8.7, 8.7.1.

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Giovedì 19 novembre 2009 (2 ore)

• Funzioni convesse, concave, strettamente conves-se, strettamente concave.

• Esempi: f(x) = x2,f(x) = ax2 + bx+ c,f(x) = ax+ b,f(x) = |x|,f(x) = |x|+ x2.

• Osservazione: una funzione è concava se e solo se lasua opposta è convessa.

• Osservazione: le uniche funzioni contemporaneamenteconcave e convesse sono le funzioni affini (polinomi diprimo grado): f(x) = ax+ b.

• Osservazione: una funzione convessa non è necessa-riamente derivabile (f(x) = |x|).

• Teorema: Sia f : (a, b) → R una funzione(strettamente) convessa in (a, b). Allora:

1. f è continua in (a, b);2. per ogni x ∈ (a, b) esistono finite f ′−(x) e f

′+(x), e

si ha f ′−(x) ≤ f ′+(x);3. le funzioni f ′−(x) e f

′+(x) sono (strettamente) cre-

scenti.

(s.d.)

• Teorema: Se f : (a, b)→ R è una funzione derivabile,le seguenti affermazioni sono equivalenti:

1. f è (strettamente) convessa in (a, b);2. f ′ è (strettamente) crescente in (a, b);3. per ogni x, x0 ∈ (a, b), con x 6= x0, si ha

f(x) ≥ (>)f(x0) + f ′(x0)(x− x0) .

(s.d.)

• Derivata seconda. Derivate successive. Esempi.

• Corollario: Se f è derivabile due volte in (a, b), allora

f è convessa in (a, b)⇔ f ′′ ≥ 0 in (a, b);

f è strettamente convessa in (a, b)⇐ f ′′ > 0 in (a, b).

• Punti di flesso. Flessi a tangente verticale.

• Proposizione: Se una funzione è due volte derivabilein un punto di flesso x0, allora f ′′(x0) = 0.

• Osservazione: Tuttavia una funzione derivabile può nonessere derivabile due volte in un punto di flesso. Esempi:f(x) = x|x|, g(x) = x5/3.

• Osservazione: Anche se f è due volte derivabile, l’an-nullarsi della sua derivata seconda non è condizionesufficiente per avere un flesso. Esempio: f(x) = x4.

• Esercizio: Studio della funzione f(x) = 3 −2√|x|e1−|x|.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 8.9, 8.10.

Venerdì 20 novembre 2009 (1 ora)

• Teorema: Sia f : [a, b) → R continua in [a, b) e deri-vabile in (a, b). Se esiste lim

x→a+f ′(x) = l ∈ R∗, allora

esiste anche la derivata destra f ′+(a) e vale l. Analogorisultato si ha per la derivata sinistra.

• Esercizio: Studio della funzione

f(x) =3

√cos 2x− 1

2.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 8.8.

Venerdì 20 novembre 2009 (Tutoraggio - 1, 5

ore - F. Bonghi)

Disegnare un grafico qualitativo delle seguenti funzioni

1. f(x) =2x3 − 6x2 + 8

x3 − 4x2 + 5x− 2,

2. f(x) = log

(1 + cos(x)

| sin(x)|

)3. f(x) = 1 +

√|3x2 − x4|.

Soluzioni.

1. Il dominio di f è R\{−1, 2}, tuttavia f può essereprolungata con continuità in 2 assegnandole il valore 0.

f ha come asintoto orizzontale a ±∞ la retta y = 2 ecome asintoto verticale la retta x = 1.

È decrescente in (−∞, 1], crescente in [1, 5], ha unmassimo per x=5 e decresce in [5,+∞].

È concava in (−∞, 1] ed in [1, 7], ha un flesso per x = 7ed è convessa in [7,+∞).

2. Il dominio di f è R, è periodica di periodo 2π e pari,quindi ci limitiamo a dare la soluzione nell’intervallo[0, π].

f ha asintoti verticali per x = 0, π ed essendoperiodica non ha asintoti orizzontali.

f è decrescente su tutto [0, π], convessa in[0,π

2

], ha un

flesso per x =π

2ed è concava in

[π2, π].

3. Il dominio di f è R ed è pari, quindi ci limitiamo a darela soluzione nell’intervallo [0,+∞).

f non ha asintoti.

f ha un minimo per x = 0 (che è anche un punto an-

goloso), è crescente in

[0,

√3

2

], ha un massimo per

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x =

√3

2, è decrescente in

[√3

2,√3

], ha un mini-

mo e punto di cuspide per x =√3 ed è crescente in[√

3,+∞].

f è concava in [0,√3] ed in

[√3,

3√2

2

], e convessa in[

3√2

2,+∞

].

Lunedì 23 novembre 2009 (2 ore)

• Esercizio: Studio della funzione

f(x) = x4/3(ln(x2)− 5) .

• Teorema di De L’Hôpital (dimostrazione solo nelcaso di forme indeterminate 0/0 nel caso x→ x0 ∈ R).

• Osservazione: se limx→x0

f ′(x)

g′(x)non esiste, non si può dire

che limx→x0

f(x)

g(x)non esiste. Esempio: f(x) = x + senx,

g(x) = x, per x→ +∞.

• Esercizio: limx→0+

x− senx

x3=

1

6usando il Teorema di

De L’Hôpital.

• Esercizio: limx→+∞

log x

x= 0 usando il Teorema di De

L’Hôpital..

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 8.7.2.

Mercoledì 25 novembre 2009 (2 ore)

• Osservazione: Prima di usare il Teorema di De L’Hô-pital, assicurarsi di avere davvero a che fare con una

forma indeterminata del tipo0

0oppure

∞∞

.

• Esercizio: limx→0

chx− 1

x2=

1

2usando il Teorema di De

L’Hôpital.

• Proposizione: Supponiamo che la funzione f(x) am-metta asintoto obliquo di equazione y = mx + q perx → +∞. Allora, se esiste lim

x→+∞f ′(x), tale limite vale

m. Questo fornisce un modo alternativo per trovare ilcoefficiente angolare dell’asintoto obliquo.

• Osservazione: Tuttavia, anche se f(x) ammette asin-toto obliquo per x→ +∞, il lim

x→+∞f ′(x) potrebbe non

esistere. Esempio: f(x) = x+senx2

x.

• Esercizio: limx→+∞

ln(x+ 5x2)√x+ 1

.

• Esercizio: limx→0

( senxx

)1/x.

• Esercizio: limx→0

x2 arctg(3(x− x2)

)shx− x chx

.

• Esercizio: Trovare l’ordine di infinitesimo di f(x) =ln(1 + x)− x per x→ 0 .

• Esercizio: Trovare l’ordine di infinitesimo di f(x) =1− cosx chx per x→ 0 .

• Esercizio: Trovare l’ordine di infinitesimo di f(x) =3 tg x− 3x− x3 per x→ 0 .

• Osservazione: Il teorema di De L’Hôpital afferma che

limx→x0

f(x)

g(x)= lim

x→x0

f ′(x)

g′(x), ma in generale è falso che

f(x)

g(x)ef ′(x)

g′(x)siano asintoticamente equivalenti, oppure

infiniti/infinitesimi dello stesso ordine.

• Esempio: Usando il teorema di De L’Hôpital, si ha

limx→+∞

log x

x= limx→+∞

1

x= 0, tuttavia le funzioni

log x

xe

1

xnon sono dello stesso ordine di infinitesimo per x →

+∞.

• Esercizio: Studio della funzione

f(x) =

∣∣∣∣34 − x2∣∣∣∣−√2x2 − 1 .

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 8.7.2.

Giovedì 26 novembre 2009 (2 ore)

• Polinomio di Taylor. Polinomio di MacLaurin.

• Esempi vari di polinomi di Taylor.

• Osservazione: il polinomio di Taylor generalizza ilconcetto di retta tangente, e in effetti per n = 1 è laretta tangente.

• Calcolo dei polinomi di MacLaurin di alcune fun-

zioni elementari: ex, senx, cosx, shx, chx,1

1− x,

(1 + x)α.

• Coefficienti binomiali. Binomio di New-ton (s.d.). Coefficienti binomiali generalizzati(αk

).

• Teorema di Peano.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ Appendice1.B, 8.11.

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Venerdì 27 novembre 2009 (1 ora)

• Conclusione della dimostrazione del teorema di Peano.

• Esempi di sviluppi di Taylor con il resto nella forma diPeano.

• Uso dei polinomi di Taylor per il calcolo dei limiti.

• Esercizio: limx→0

x− senx

x3, applicando il teorema di

Peano.

• Esercizio: Trovare l’ordine di infinitesimo di f(x) =1− cosx chx per x→ 0 .

• Uso di polinomi di Taylor già noti per trovare altripolinomi di Taylor, mediante sostituzione.

• Esempio: trovare il polinomio di MacLaurin di senx2.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 8.11, 8.12,8.12.1.

Venerdì 27 novembre 2009 (Tutoraggio - 1, 5

ore - F. Bonghi)

1. Calcolare il numero di soluzioni, al variare di λ 6= 0,dell’equazione λx2 − log(3λx2 + 2) = 0.

Calcolare i seguenti limiti usando il teorema di de l’Hôpital(dopo averne verificate le ipotesi).

2. limx→0

3(ex − 1)

log(x+ 1),

3. limx→0

sin 3x− sin x2

x2 − 3x,

4. limx→1

log2 x− 3 log x

sin(x− 1),

5. limx→0

tanx− sinx

x− sinx,

6. limx→3

2x − 8

x2 − 9,

7. limx→+∞

[x2 cos

(2

x

)− x(x− 1)e

1x

].

Disegnare un grafico qualitativo delle seguenti funzioni

8. f(x) = x23 |3x− 1|,

9. f(x) =1− sin(x)

1− 2 sin(x).

Soluzioni.

1. L’equazione ammette 2 soluzioni ∀λ 6= 0.

2. 3.

3. −5

6.

4. −3.

5. 3.

6.4

3log(2).

7. −3

2.

8. Il dominio di f è R.f non ha asintoti, è decrescente in [−∞, 0] ed in[2

15,1

3

], è crescente in

[0,

2

15

]ed in

[1

3,+∞

], ha un

massimo in x =2

15e minimo in x = 0 (cuspide) ed in

x =1

3(punto angoloso).

f è convessa in(−∞,− 1

15

]ed in

[1

3,+∞

), concava

in[− 1

15, 0

]ed in

[0,

1

3

], ha un flesso in x = − 1

15.

9. Il dominio di f è R\+∞⋃

k=−∞

6+ 2kπ,

5

6π + 2kπ

}.

f è periodica con periodo 2π, quindi ci limiteremo astudiarla in [0, 2π].

f ha come asintoti verticali le rette x =π

6e x =

5

6π,

è crescente in[0,π

6

], in

[π6,π

2

]ed in

[3

2π, 2π

], decre-

scented in[π

2,5

]ed in

[5

6π,

3

], ha un massimo in

x =π

2e un minimo in x =

3

2π.

f è convessa in[0,π

6

]ed in

[5

6π, 2π

], concava in[

π

6,5

].

Lunedì 30 novembre 2009 (2 ore)

• Teorema: Sia f : (a, b) → R derivabile n volte inx0 ∈ (a, b), n ≥ 2. Se

f ′(x0) = f ′′(x0) = . . . = f (n−1)(x0) = 0 , f (n)(x0) 6= 0 ,

allora:

1. Se n è pari e f (n)(x0) > 0, allora x0è un punto diminimo relativo per f ;

2. Se n è pari e f (n)(x0) < 0, allora x0è un punto dimassimo relativo per f ;

3. Se n è dispari, x0 non è né di massimo né di minimorelativo.

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• Proposizione: La derivata del polinomio di Taylor digado n relativo alla funzione f è pari al polinomio diTaylor di grado n− 1 relativo alla derivata f ′.

• Altri sviluppi di MacLaurin: f(x) =1

1− x2

f(x) =1

1 + x2f(x) = arctg xf(x) = ln(1 + x)f(x) =

√1 + x

f(x) =1√1 + x

f(x) =1√

1− x2f(x) = arcsenx

• Regole di calcolo per gli “o piccoli”.

• Esercizio: Trovare lo sviluppo di MacLaurin di grado5 di tg x.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 8.11, 8.12,8.12.1.

Mercoledì 2 dicembre 2009 (2 ore)

• Esercizio: Calcolare il polinomio di MacLaurin di 8◦

grado della funzione f(x) = [x2 − log(1 + x2)] sin2 x.

• Esercizio: Calcolare limx→0

sen2√x− x

5 log(1 + x2).

• Esercizio: Deteminare l’ordine di infinitesimo per

x→ +∞ della funzione f(x) = e1/x2

− cos1

x.

• Esercizio: Calcolare

limx→+∞

[x log

(1

1 + x

)+ x log x+ 1

].

A seconda del limite trovato calcolare l’eventuale ordinedi infinito o di infinitesimo.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 8.12.1.

Giovedì 3 dicembre 2009 (2 ore)

• Errore (o resto) di Taylor.

• Formula del resto di Lagrange (s.d.).

• Esercizio: calcolare sen 1 con un errore inferiore a10−5.

• Esercizio: calcolare√37 con un errore inferiore a 10−5.

• Esercizio: mostrare che ex ≥ 1 + x+x2

2+x3

6per ogni

x ∈ R.

• Suddivisione di un intervallo. Somma superio-re e somma inferiore di una funzione, relativead una suddivisione. Funzioni integrabili secon-do Riemann. Integrale di Riemann. Significatogeometrico dell’integrale.

• Teorema: una funzione monotòna in [a, b] è integrabilesecondo Riemann in [a, b].

• Teorema: una funzione continua in [a, b] è integrabilesecondo Riemann in [a, b] (s.d.).

• Teorema: una funzione limitata in [a, b] che ha unnumero finito di punti di discontinuità è integrabilesecondo Riemann in [a, b] (s.d.).

• Esempio: Calcolo di∫ b

0

x2 dx =b3

3.

• Esercizio per casa: Calcolo di∫ b

0

x dx e di∫ b

0

x3 dx .

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 8.13, 9.1,9.2.

Venerdì 4 dicembre 2009 (1 ora)

• Teorema (proprietà dell’integrale):

1.∫ b

a

c dx = c(b− a);

2. Monotonia dell’integrale;

3. Linearità dell’integrale;

4. (b− a) inf[a,b]

f ≤∫ b

a

f(x) dx ≤ (b− a) sup[a,b]

f ;

5. Additività rispetto all’intervallo di integrazione;

6. Disuguaglianza triangolare.

(s.d.)

• Esercizio: Calcolo di∫ 5

2

x2 dx.

• Esercizio: Calcolo di∫ 7

−2(5x3 − 6x2 + 2x− 1) dx.

• Esempio di funzione limitata ma non integrabile secondoRiemann: la funzione di Dirichlet in [0, 1].

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: § 9.3.

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Venerdì 4 dicembre 2009 (Tutoraggio - 1, 5 ore

- F. Bonghi)

Calcolare il polinomio di McLaurin delle seguenti funzionifino all’ordine n indicato.

1. f(x) = log(1 + 3x), n = 3,

2. f(x) = cos(x2), n = 10,

3. f(x) =√1 + x−

√1− x, n = 3,

4. f(x) = sin(x2)− sinh(x2), n = 6,

5. f(x) = ex3

− 1− sin(x3), n = 12,

6. f(x) = (e3x − 1) sin(2x), n = 4,

7. f(x) = (e−x − 1)3, n = 4.

8. f(x) = log(1 + sin(x)), n = 3.

Calcolare il seguente limite usando il polinomio di McLaurin.

9. limx→0

ex − 1 + log(1− x)tanx− x

.

Soluzioni.

1. f(x) = 3x− 9

2x2 + 9x3 + o(x3),

2. f(x) = 1− x4

2+x8

4!+ o(x10),

3. f(x) = x+x3

8+ o(x3),

4. f(x) = −x6

3+ o(x6),

5. f(x) =x6

2+x9

3+x12

24+ o(x12),

6. f(x) = 6x2 + 9x3 + 5x4 + o(x4),

7. −x3 + 3

2x4 + o(x4),

8. x− x2

2+x3

6+ o(x3),

9. −1

2.

Mercoledì 9 dicembre 2009 (2 ore)

• Definizione di∫ a

b

f(x) dx (con a < b) e di∫ a

a

f(x) dx.

• Funzione integrale di f(x).

• Teorema fondamentale del calcolo integrale,nell’ipotesi che f sia continua nell’intervallo [a, b].

• Funzioni primitive.

• Proposizione: due primitive della medesima funzionein un intervallo differiscono per una costante.

• Formula per il calcolo degli integrali di Riemann.

• Integrale definito, integrale indefinito, e lororelazioni.

• Tabella degli integrali indefiniti elementari.

• Esercizio: calcolare∫ (

(x− 1)3 + senx+3

x

)dx.

• Esercizio: calcolare∫

cos(5x− 1) dx.

• Esercizio: calcolare∫ π/2

−π/2sen3 x dx.

• Esercizio: calcolare∫

cos2 x dx.

• Esercizio: calcolare∫ √

1 + x

1− xdx.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 9.4, 9.4.1.

Giovedì 10 dicembre 2009 (2 ore - F. Bonghi)

• Integrazione per parti. Formulazione per integraliindefiniti e per integrali definiti.

•∫x senx dx

•∫x ex dx

•∫

lnx dx

•∫

arctg x dx

•∫x ln3 x dx

•∫

cos(3x) cos(5x) dx

•∫

sen2 x dx , svolto per parti.

•∫

sen4 x dx , svolto per parti.

• Integrazione di funzioni razionali fratte con il metododella scomposizione in fratti semplici.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 9.5.1, 9.6.1.

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Venerdì 11 dicembre 2009 (3 ore)

• Dimostrazione dell’integrabilità delle funzioni monotone

• Esercizio: Trovare una formula iterativa per il calcolo

di In(x) =∫

senn x dx mediante integrazione per parti.

• Esercizio: Trovare una formula iterativa per il calcolo

di In =

∫ π

0

cosn x dx mediante integrazione per parti.

• Esercizio: Calcolare∫ √

x2 + 1 dx mediante integra-

zione per parti.

• Integrazioni di funzioni razionali fratte.

• Esercizio: Calcolare∫

x3 + 5

x2 + xdx.

• Esercizio: Calcolare∫

x+ 1

x3 + x2 − 2xdx .

• Esercizio: Calcolare∫

dx

x2 (x− 1).

• Esempio: come si integra∫Pn(x)

(x− 1)3(3x+ 2)4(x− 5)dx , dove Pn(x) è un

generico polinomio.

• Esercizio: Calcolare∫

dx

(x+ 1)(x2 + 1)

• Esercizio: Calcolare∫

dx

(x+ 1)2(x2 + x+ 1)

• Esercizio: Calcolare∫x3 + x+ 1

x4 + 1dx.

• Esercizio importante: Calcolare∫

dx

(x2 + 1)2.

• Esercizio: Calcolare∫

dx

(x2 + 1)3

• Esercizio per casa: Posto In =

∫dx

(x2 + 1)n, provare

che

In(x) =x

2(n− 1)(x2 + 1)n−1+

2n− 3

2n− 2In−1(x) .

• Esercizio riassuntivo per l’integrazione dellefunzioni razionali:∫

Pn(x)

(3x+ 1)(x− 2)3(x2 + 5x+ 10)(x2 + x+ 1)3dx ,

dove Pn(x) è un polinomio.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 9.5, 9.5.1,9.6.1, 9.6.3.

Lunedì 14 dicembre 2009 (2 ore)

• Integrazione per sostituzione. Esempi.

• Esercizio: calcolare∫

senx

cosxdx .

• Esercizio: calcolare∫

sen9 x dx

• Esercizio: calcolare∫

x5

4 + x6dx.

• Esercizio: calcolare∫

x2

4 + x6dx.

• Osservazione: integrali della forma∫f(ax+ b) dx.

• Esercizio: calcolare∫

cos(3x− 2) dx.

• Formula di integrazione per sostituzione perintegrali definiti.

•∫ e

1

lnx

(lnx+ 1)xdx

• Alcune sostituzioni particolari che permettono di ri-condurre degli integrali di certe classi di funzioni a quellodi funzioni razionali. In tutto quel che segue denotia-mo con R una funzione razionale, cioè un rapporto dipolinomi.

1. Integrali del tipo∫R(x,

n√ax+ b

)dx, si pone t =

n√ax+ b.

Esempio: ∫x

1 +√xdx.

Esempio: ∫2 + 3√x+ 1

1 +√x+ 1

dx.

2. Integrali del tipo∫R

(x,

√ax+ b

cx+ d

)dx, si pone t =

√ax+ b

cx+ d.

Esempio: ∫ √1 + x

1− xdx.

3. Integrali del tipo∫R(ex) dx, si pone ex = t.

Esempi:∫ex

e2x + 2ex + 1dx,

∫e2x

4√ex + 1

dx,

∫dx

ex + 1.

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4. Integrali del tipo∫R(sinx, cosx) dx, si pone t = tg

x

2.

Esempio: ∫1 + cosx

4 sinx− 3 cosxdx.

5. Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 9.5.2,9.6.2.

Mercoledì 16 dicembre 2009 (2 ore)

• Integrali del tipo∫R(sinx, cosx) dx, si pone t = tg

x

2.

• Se però l’integrando è del tipo∫R(sin2 x, cos2 x, sinx cosx) dx,

si pone t = tg x.

Esempi:∫sin2 x dx,

∫cosx

8 cos3 x+ sin3 xdx.

Osservazione: Attenzione, il seguente calcolo è errato(perché?):∫ π

0

sin2 x dx =

∫ 0

0

t2

(1 + t2)2dt = 0 ,

in quanto sappiamo che il primo integrale valeπ

2.

Esercizio: Calcolare∫ π2

0

cosx

8 cos3 x+ sin3 xdx.

Si osservi che t = tg x non è ben definito quando x =π/2. Tuttavia quando x → (π/2)− si ha t → +∞,quindi l’integrale diventa∫ +∞

0

dt

8 + t3:= lim

a→+∞

∫ a

0

dt

8 + t3.

• Integrali del tipo∫R(x,

√ax2 + bx+ c) dx, a > 0

si pone√ax2 + bx+ c =

√ax+ t.

Esempi: ∫ √x2 + 2

2x− 1dx,

∫dx√

x2 + x+ 1.

• Integrali del tipo∫R(x,

√ax2 + bx+ c) dx, a < 0

si pone√x− λ1λ2 − x

= t,

con λ1 < λ2 radici del polinomio ax2 + bx+ c.

Esempio: ∫dx

4− 5√1− x2

.

• Caso particolare:∫R(x,

√a2 − x2) dx, si può porre anche

x = a sin t, −π2≤ t ≤ π

2,

o equivalentemente x = a cos t con 0 ≤ t ≤ π.Esempi: ∫ √

1− x2 dx,∫ √

2− x21− x2

dx.

• Osservazione: ci sono numerose funzioni le cui primitivenon si possono scrivere in termini di funzioni elementari.

Ad esempio ex2

,senx

x,ex

x.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 9.6.2.

Giovedì 17 Dicembre 2008 (2 ore)

• Calcolo di aree. Esempi.

• Esercizio: Calcolare l’area della regione i piano delimi-tata dall’asse delle x, dalla circonferenza x2 + y2 = 4 edalla parabola y = x2.

• Serie. Somma ridotta parziale di una serie. Serieconvergente, divergente, indeterminata. Sommadi una serie.

• Serie geometrica: La serie∞∑n=0

qn converge per |q| <

1, e la sua somma vale1

1− q. Diverge per q ≥ 1, è

indeterminata per q ≤ −1.

• Serie armonica: La serie∞∑n=1

1

ndiverge. Dimostra-

zione con il confronto della somma ridotta n-esima con

l’integrale∫ n+1

1

1

xdx .

• Osservazione: Il carattere di una serie (cioè il fattoche converga, diverga o sia indeterminata) non cambiase si modifica un numero finito di termini della serie.

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• Teorema: Condizione necessaria affinché la serie∞∑n=1

an

converga è che an → 0.

• Osservazione: Come mostra la serie armonica, non ècondizione sufficiente.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 5.7, 5.8,5.8.1 COMPLETARE.

Venerdì 18 Dicembre 2008 (1 ora)

• Serie di Mengoli: La serie∞∑n=1

1

n(n+ 1)converge, in

quanto1

n(n+ 1)=

1

n− 1

n+ 1, pertanto la sua ridotta

n-esima vale sn = 1 − 1

n+ 1. Quindi

∞∑n=1

1

n(n+ 1)=

1. Le serie di questo tipo, ossia della forma∞∑n=1

(bn −

bn+1), si chiamano serie telescopiche, e convergono(con somma b1 − lim

n→∞bn) se e solo se la successione bn

converge.

• Teorema: Una serie a termini non negativi è sem-pre convergente o divergente. Converge se e solo se lasomma delle ridotte n-esime è limitata superiormente.

• Teorema (Criterio del confronto): Siano∑

an e∑bn due serie tali che 0 ≤ an ≤ bn per ogni n ∈ N

(in realtà basta per ogni n maggiore di un fissato n0).Allora valgono le implicazioni:

1.∑

bn convergente ⇒∑

an convergente;

2.∑

an divergente ⇒∑

bn divergente.

• Esempio: La serie+∞∑n=1

1

nα, con α ≤ 1, è divergente, in

quanto1

nα≥ 1

n, e la serie

+∞∑n=1

1

ndiverge.

• Esercizi vari.

• Teorema (Criterio del confronto asintotico): Sia-no

∑an e

∑bn due serie a termini positivi tali

chelim

n→+∞

anbn

= L .

Allora:

1. Se L ∈ (0,+∞) (in particolare se an ∼ bn), allora∑an e

∑bn hanno lo stesso carattere (cioè sono

entrambi convergenti o divergenti);2. Se L = 0, allora

�∑

bn convergente ⇒∑

an convergente,

�∑

an divergente ⇒∑

bn divergente;3. Se L = +∞, allora

�∑

an convergente ⇒∑

bn convergente,

�∑

bn divergente ⇒∑

an divergente.

• Esempio: La serie+∞∑n=1

1

n2è convergente, per il criterio

del confronto asintotico con la serie di Mengoli.

• Esempio: La serie+∞∑n=1

1

nα, con α > 2, è convergen-

te, per il criterio del confronto asintotico con la serieprecedente.

Venerdì 18 dicembre 2009 (Tutoraggio - 1, 5

ore - F. Bonghi)

Calcolare i seguenti integrali indefiniti.

1.∫

arctan

(2

x

)dx,

2.∫

sin(2x)− cosxsinx+ 9 sin3 x

dx,

3.∫ √

3− xx

dx

1 + x,

4.∫e2x log(e2x − 2ex + 2) dx,

5.∫

−2x− 1√(−x2 + 4x− 3)

dx,

6.∫

sinx

2 cosx− sin2 x+ 6dx,

7.∫x2 arccosx dx.

Soluzioni:

1. x arctan(2

x

)+ log(x2 + 4),

2.log(9 sin2 x+ 1)

2+

2

3arctan(3 sinx)− log | sinx|,

3. x

√3− xx− 3 arctan

√3− xx

,

4.e2x

2log |e2x − 2ex + 2| − e2x

2− ex + 2arctan(ex − 1),

5. 2√−x2 + 4x− 3 + 5 arccos(x− 2),

6.1

2arctan

(cosx+ 1

2

),

7.x3

3arccosx−

√1− x23

+(1− x2) 3

2

9.

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Lunedì 21 Dicembre 2008 (2 ore)

• Serie armonica generalizzata: La serie+∞∑n=1

1

nαcon-

verge per α > 1, diverge per α ≤ 1. Il caso mancante1 < α < 2 si dimostra confrontando la ridotta n-esimacon l’integrale

∫ n

1

1

xαdx .

• Esercizio:+∞∑n=2

5

n2 lnnconverge.

• Esercizio:+∞∑n=1

lnn

n2converge.

• Esercizio:+∞∑n=1

(4√n8 − 5n7 − n2

)α, al variare del

parametro reale α.

• Osservazione: talvolta può essere utile utilizzare laformula di Taylor per studiare la convergenza delle serie.

Esempio:+∞∑n=1

(1

n−sen 1

n) converge, perchè (

1

n−sen 1

n) ∼

1

6n3.

• Esercizio:+∞∑n=1

(1

n− sen

1

n)α .

• Teorema (Criterio del rapporto): Sia∑n

an una

serie a termini positivi. Supponiamo che esista

limn→+∞

an+1

an= L .

Allora:

– Se L ∈ (1,+∞], allora an → +∞, e di conseguenzala serie diverge;

– Se L ∈ [0, 1) la serie converge.

• Esempio: Le serie+∞∑n=1

1

n!converge per il criterio del

rapporto. Si può dimostrare che la sua somma vale e.

Più in generale la serie+∞∑n=1

xn

n!converge per ogni x ∈ R,

la sua somma vale ex.

• Osservazione: Nel caso in cui L = 1, non si può direnulla. Purtroppo tutti i casi un cui an crescita dell’or-dine di una potenza (positiva o negativa) di n, si trovaL = 1, quindi il criterio non può essere applicato.

• Teorema (Criterio della radice) Sia∑n

an una serie

a termini non negativi. Supponiamo che esista

limn→+∞

n√an = L .

Allora:

– Se L ∈ (1,+∞] la serie diverge;

– Se L ∈ [0, 1) la serie converge.

• Osservazione: Anche in questo caso, se L = 1 non sipuò dire nulla.

• Esercizi vari, anche su serie dipendenti da parametri.

• Esercizio: Studiare la convergenza della serie

+∞∑k=0

(k − 1

2k + 1

)√k.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 5.8.1, 5.8.3.

Martedì 22 Dicembre 2008 (2 ore)

• Serie a termini di segno alterno.

• Teorema (Criterio di Leibniz): Sia+∞∑n=1

(−1)nan una

serie a termini di segno alterno. Se {an} è:

– infinitesima;

– strettamente decrescente (almeno definitivamen-te),

allora la serie converge (s.d.).

• Esempio:+∞∑n=1

(−1)n 1√n

converge.

• Esempio:+∞∑n=1

(−1)n n2 − 1

n3 + nconverge.

• Esempio:+∞∑n=1

(−1)n n2 − 1

n3 + 5n− 3 cosnconverge.

• Osservazione: Il teorema è falso se si toglie l’ipotesidi decrescenza.

• Osservazione: Attenzione a riconoscere le serie a

termini di segno alterno:+∞∑n=1

(−1)n 1 + 2 senn

n2non lo

è.

• Serie a termini di segno qualsiasi.

• Convergenza assoluta di una serie.

• Teorema (criterio della convergenza assoluta): Seuna serie converge assolutamente, allora converge.(s.d.)

• Osservazione: Il viceversa non è vero. Controesempio:+∞∑n=1

(−1)n 1n

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• Esempio:+∞∑n=1

senn2

n3 − n2converge assolutamente.

• Teorema (Criterio del rapporto per serie a segniqualsiasi): Sia

∑n

an una serie. Supponiamo che esista

limn→+∞

∣∣∣∣an+1

an

∣∣∣∣ = L .

Allora:

– Se L ∈ [0, 1) la serie converge (assolutamente);

– Se L ∈ (1,+∞] la serie non converge.

• Teorema (Criterio della radice per serie a segniqualsiasi): Sia

∑n

an una serie. Supponiamo che esista

limn→+∞

n√|an| = L .

Allora:

– Se L ∈ [0, 1) la serie converge (assolutamente);

– Se L ∈ (1,+∞] la serie non converge.

• Esercizi vari.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 5.9.

Mercoledì 23 Dicembre 2009 (2 ore)

• Serie di potenze.

• Teorema : Data una serie di potenze+∞∑k=0

ak(x− x0)k,

esiste ed è unico r ∈ [0,+∞] (detto raggio di conver-genza tale che la serie converge assolutamente ∀ x ∈ Rtale che |x − x0| < r; La serie di potenze non converge∀ x ∈ R tale che |x− x0| > r. (s.d.)

• Osservazione: se r ∈ (0,+∞), il Teorema precedentenon fornisce alcuna informazione quando |x−x0| = r ⇔x−x0 = ±r. Questo caso va considerato separatamentecaso per caso.

• Esempi:

+∞∑k=0

xk, (serie geometrica), e+∞∑k=0

xk

k!.

• Teorema 5.16 (con dimostrazione), come determinareil raggio di convergenza di una serie di potenze (con ilcriterio del rapporto o della radice).

• Esempi vari.

• Esercizio: Studiare la convergenza di

+∞∑n=1

(1− 3

n

)n2

1

xn, (x ∈ R \ {0}) .

• Sia f ∈ C∞((a, b)) (cioè f ha derivata di ogni ordine in(a, b)), allora se

x0 ∈ (a, b) ⇒ esiste Tn[f, x0] =n∑k=0

f (k)(x0)

k!(x − x0)k

per ogni n ∈ N.Naturale introdurre la serie

∞∑k=0

f (k)(x0)

k!(x− x0)k =

∞∑k=0

ak(x− x0)k.

• f ∈ C∞((a, b)) e x ∈ (a, b) allora f è sviluppabile inserie di Taylor di centro x0 in x, cioè

∞∑k=0

f (k)(x0)

k!(x− x0)k = f(x),

se e solo se Rn(x) = f(x)−Tn(x)→ 0 quando n→ +∞.

•∞∑k=0

ak(x− x0)k = f(x) significa:

La serie converge in x

• Sviluppi in serie di Taylor di funzioni elementari:

ex =

∞∑k=0

xk

k!, ∀ x ∈ R,

sinx =

∞∑k=0

(−1)kx2k+1

(2k + 1)!, ∀ x ∈ R,

cosx =

∞∑k=0

(−1)kx2k

(2k)!, ∀ x ∈ R,

shx =

∞∑k=0

x2k+1

(2k + 1)!, ∀ x ∈ R,

chx =

∞∑k=0

x2k

(2k)!, ∀ x ∈ R,

1

1− x=

∞∑k=0

xk, ∀ x ∈ (−1, 1)

1

1 + x=

∞∑k=0

(−1)kxk, ∀ x ∈ (−1, 1)

1

1 + x2=

∞∑k=0

(−1)kx2k, ∀ x ∈ (−1, 1).

(1 + x)α =

∞∑k=0

(αk

)xk, ∀ x ∈ (−1, 1).

• Teorema: Sia+∞∑k=0

ak(x − x0)k una serie di potenze

con raggio di convergenza r > 0, e sia

f(x) =

+∞∑k=0

ak(x− x0)k ∀x ∈ (x0 − r, x0 + r).

Allora:

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1. La serie di potenze è in realtà la serie di Taylor di

f(x), cioè ak =f (k)(x0)

k!per ogni k ∈ N;

2. La serie di potenze ottenuta derivando termine atermine la serie ha lo stesso raggio di convergenzadella serie di partenza, e si ha:

+∞∑k=1

k ak(x−x0)k−1 = f ′(x) ∀x ∈ (x0− r, x0 + r).

3. La serie di potenze ottenuta integrando termine atermine la serie tra x0 e x ha lo stesso raggio diconvergenza della serie di partenza, e si ha:

+∞∑k=0

akk + 1

(x−x0)k+1 =

∫ x

x0

f(t) dt ∀x ∈ (x0−r, x0+r).

In altre parole, all’interno dell’intervallo di conver-genza si può derivare per serie e integrare perserie.

• Applicazioni:

log(1 + x) =

∞∑k=1

(−1)kxk

k, ∀ x ∈ (−1, 1),

arctanx =

∞∑k=1

(−1)k−1x2k+1

2k + 1, ∀ x ∈ (−1, 1).

• Esercizi per casa: determinare l’insieme di convergen-za puntuale ed assoluta delle seguenti serie e calcolarnela somma.

+∞∑k=1

kxk,

+∞∑k=1

(−1)k (ex)k

k!,

+∞∑k=0

[x(x+ 1)]k

3k ek,

+∞∑k=1

xk

k + 2.

• Riferimenti sul testo consigliato [1]: §§ 9.9.

Riferimenti bibliografici[1] M. Bertsch, R. Dal Passo, L. Giacomelli: Analisi

Matematica, McGraw-Hill.

[2] P. Marcellini, C. Sbordone: Analisi Matematicauno, Liguori editore.