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1 Terza prova in itinere ANALISI DI CASO 1. identificare gli attori principali che interagiscono nella vicenda 2. identificare i comportamenti e riconoscere le cause di questi comportamenti (se non sono esplicite, ipotizzarle) cercando di usare categorie e metodi tipici della psicologia e di un’altra scienza dell’educazione; 3. affrontare le problematiche sollevate dal caso in prospettiva pedagogica, evidenziando le peculiarità di tale approccio e facendo emergere in particolare la differenza tra epistemologia delle scienze dell’educazione (psicologia, sociologia, scienze neurologiche, biologia ecc.) ed epistemologia pedagogica; Inoltre, a partire dal caso si evidenzi: la differenza tra razionalità teoretica, tecnica e pratica; la differenza fra l’uomo inteso come oggetto di studio, con le sue proprietà empiriche, e l’uomo considerato come soggetto persona; il legame di tali epistemologie con le concezioni classica, moderna e contemporanea di «scienza». 4. Dopo aver provato a descrivere che tipo di lavoro e quali strumenti utilizzerebbe uno psicologo nell’affrontare il caso, si cerchi di dare una interpretazione pedagogica del fatto osservato, proponendo uno o più possibili interventi concreti coerenti con tale interpretazione

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Terza prova in itinere ANALISI  DI  CASO    

1. identificare gli attori principali che interagiscono nella vicenda 2. identificare i comportamenti e riconoscere le cause di questi comportamenti (se non sono esplicite, ipotizzarle) cercando di usare categorie e metodi tipici della psicologia e di un’altra scienza dell’educazione; 3. affrontare le problematiche sollevate dal caso in prospettiva pedagogica, evidenziando le peculiarità di tale approccio e facendo emergere in particolare la differenza tra epistemologia delle scienze dell’educazione (psicologia, sociologia, scienze neurologiche, biologia ecc.) ed epistemologia pedagogica; Inoltre, a partire dal caso si evidenzi: •  la differenza tra razionalità teoretica, tecnica e pratica; •  la differenza fra l’uomo inteso come oggetto di studio, con le sue proprietà empiriche, e

l’uomo considerato come soggetto persona; •  il legame di tali epistemologie con le concezioni classica, moderna e contemporanea di

«scienza».

4. Dopo aver provato a descrivere che tipo di lavoro e quali strumenti utilizzerebbe uno psicologo nell’affrontare il caso, si cerchi di dare una interpretazione pedagogica del fatto osservato, proponendo uno o più possibili interventi concreti coerenti con tale interpretazione

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Carlo è un bambino di nove anni che frequenta la quarta elementare. Da qualche tempo la madre, insegnante di matematica, nota nel figlio alcune difficoltà nello svolgere calcoli e operazioni in colonna e pertanto lo accompagna da una psicoterapeuta per alcuni accertamenti. A differenza della madre, le insegnanti non evidenziavano particolari difficoltà in Carlo, così come il padre che lo ritiene semplicemente un po’ svogliato. Carlo, dal canto suo, ritiene che le sue difficoltà siano dovute ad una incapacità di concentrarsi a lungo su calcoli come le operazioni in colonna, che richiedono una attenzione sostenuta, dimenticandosi le procedure o i dati già calcolati. Il primo sospetto della psicologa è, pertanto, quello di un eventuale disturbo da deficit di attenzione. Dai questionari SDA (Scale per l’individuazione di comportamenti di disattenzione e iperattività in età scolare per insegnanti-genitori-bambini) compilati dagli insegnanti, dai genitori e dal bambino si rileva quanto già emerso dal primo colloquio con i genitori, ossia non evidenti problematiche a livello comportamentale, ma talvolta difficoltà nel portare a termine i compiti e, da parte di Carlo, la mancanza di volontà nell'impegnarsi in compiti lunghi, che richiedono sforzo cognitivo sostenuto. Carlo viene quindi sottoposto ad un controllo cognitivo da una neuropsichiatra e successivamente gli vengono somministrati alcuni test.

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Epistemologia III prova - nome - cognome

Deadline: venerdì 8 dicembre

alla dott.ssa Erica Della Valle: [email protected]