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ANALISI DEI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI IN ONCOLOGIA : I TUMORI DELLA MAMMELLA
MILANO, 6 FEBBRAIO 2014
Grazie dell’attenzione
ANALISI DEI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI IN ONCOLOGIA : I TUMORI DELLA MAMMELLA
MILANO, 6 FEBBRAIO 2014
ANALISI DEI PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI IN ONCOLOGIA : I TUMORI DELLA MAMMELLA
MILANO, 6 FEBBRAIO 2014
http://www.registri-tumori.it/PDF/AIOM2012/I_numeri_del_cancro_2012.pdf
In Italia circa 2.250mila persone (4% del totale della popolazione) vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore.Di questi, il 23,3% sono donne con esperienza di tumore della mammella (522mila)
AIRTUM Working Group. I Tumori in Italia: rapporto 2010. La prevalenza dei tumori in Italia: persone che convivono con un tumore, lungosopravviventi e guariti. Epidemiol Prev 2010; 34(5-6) suppl 2.
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PAROLE CHIAVE:
PATOLOGIA RILEVANTE
RELAZIONE CON CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE
RELAZIONE TRA QUANTO SCRIVIAMO E QUANTO VIVIAMO
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Le donne anziane mostrano un accesso non differentedalle classi di età precedenti per quanto riguardala fase diagnostica, mentre si rileva un minoreaccesso ai trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti legatoalmeno in parte alla maggiore presenza di comorbidità, come si evince dall’analisi per classe di età degli indicatori relativi alla presenza di patologie cardiovascolarie diabete, e alla terapia del dolore.
RISULTATI PRINCIPALI – MANUALE
Oggi in Lombardia si registrano oltre 3 milioni di pazienti cronici, pari al il 30% della popolazione: il trattamento di questi soggetti rappresenta però il 70% della spesa sanitaria relativi alle attività di ricovero e cura, di specialistica ambulatoriale ed ai consumi di farmaci.
DELIBERAZIONE N°X / 1185 Seduta del 20/12/2013
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Fattori che influenzano l’indicatore
Questo indicatore è notevolmente influenzato dall’età. L’accesso alla chemioterapia neoadiuvante è più che doppio rispetto alla media nei casi di età inferiore ai 40 anni e mostra un andamento decrescente, arrivando a meno dell’1% al di sopra degli 80 anni…. L’utilizzo èmodesto nei tumori localizzati e cresce negli stadi piùavanzati. E’ evidente un’associazione diretta con il volume di attività ospedaliera
CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE TRAT.CHIR 1 DELLA MONOGRAFIA
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…fattori individuali come pure l’organizzazione del SSR e degli erogatori possono influenzare l’accesso alle prestazioni diagnostiche e ai percorsi di diagnosi, cura e follow-up…
Lo scenario evolutivo (all1-pag.13, regole 2014)
…Orientamento ed accesso delle persone e delle famiglie…
Materiali e metodi (pag.27 del manuale)
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Rete territoriale (all1-pag.14, regole 2014)
Prossimità: un modello vicino alle persone ed alle famiglie, che orienti e faciliti l’accesso ai servizi territoriali sanitari e socio sanitari.
Un esempio pratico di risposta a questa indicazione…
Ascolto e orientamento:Numero verde di call center per gli screening oncologici di una ASLANNO 2005: 10.100ANNO 2007: 14.300ANNO 2013: 35.000
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…I MILLE VOLTI DELLA MALATTIA
PREVENZIONE e FATTORI DI RISCHIO
LA DIAGNOSI
LE CURE
IL CONTRIBUTO DEI SERVIZI
IL SUPPORTO PSICOLOGICO
LA RIABILITAZIONE
LE ESTREME FRAGILITA’
LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
…e cosa chiede il cittadino?
Che riferimenti abbiamo oggi?
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…Si osserva d’altra parte che mentre l’assistenza ospedaliera trova nell’ospedale un punto di erogazione ben riconoscibile e tradizionalmente consolidato, l’assistenza territoriale non è ancora riuscita ad individuare un analogo punto di riferimento per i cittadini….
Rete territoriale ( all1-pag.15, regole 2014)
….a livello sia europeo sia nazionale è stata sollecitata la creazione di unità di specialisti che lavorano come gruppo multidisciplinare con accesso a tutte le strumentazioni necessarie
Materiali e metodi, pag.33 del manuale
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Tema dei non responder: adesione ai percorsi per non vanificarli
Tema degli accordi regionali sul governo clinico: orientarsi verso il cronico e promuovere la prevenzione (medicina d’attesa/medicina d’iniziativa)
Pag 15, all 1delle Regole :…Questo nuovo paradigma di prendersi cura è oggi in fase di sperimentazione, in ambito sanitario, con il CreG, che prevede la gestione attiva dei pazienti cronici attraverso un nuovo soggetto (oggi cooperative di medici di medicina generale)
Rete territoriale e il Medico di Medicina Generale
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ASL e il DIPO : CHE RUOLO SUL TERRITORIO?
► pensare a strumenti semplici, pratici mautilizzati al momento e nel luogo giusto
► creare momenti di «contaminazioneprofessionale» ed esercitare la continuitàospedale-territorio
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Strumenti semplici, pratici ma utilizzati al momento e
nel luogo giusto
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DIPO: Ospedale-territorio
si parlano..
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ll contesto di riferimento nelle Regole 2014Il piano regionale di sviluppo ha individuato la necessitàdi operare un riordino del sistema sanitario e socio sanitario lombardo che permetta di mantenere e migliorare i livelli raggiunti, riconosciuti sia a livello nazionale che europeo, pur in un contesto nel quale alla crescita della domanda sanitaria e socio sanitaria corrisponde una contrazione delle risorse disponibili.
LA SOSTENIBILITA’
Quali effetti sulle scelte del cittadino?
Premessa Allegato 2-pag 17
…consolidare le azioni integrate per il processo di ulteriore sviluppo nel passaggio dalla “cura” al “prendersi cura”.
“più di 10 milioni di inviti , più di 5 milioni di esami ma sempre troppo pochi al Sud” …
nonostante la congiuntura economica..
• Espansione dei programmi
• Continua l’innovazione di sistema (HPV , DWH)
• Attenzione alla qualità (studio EQUIPE)
• Riflessione (alto rischio nello screening mammario)
Autore: Marco Zappa
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Lo screening è esempio paradigmatico di percorso per tutelare la propria salute: è scelta libera del cittadino ed essendo un consumo di prestazioni indotto, deve essere di eccellenza : Nel manuale degli indicatori si trovano elementi di riflessione sul percorso clinico e sul percorso di screening
I DIPO, ROL E LE RETI DI PATOLOGIA sono la sede naturale per promuovere appropriatezza, continuità e complementarietàdelle funzioni dei diversi attori del sistema sanitario e sociosanitario: i PDTA sono uno strumento di continuità (dalla acuzie alla cronicità)
La cultura del dato archiviato e la prova del suo valore informativo, migliora la qualità dei flussi, aumenta consapevolezza negli operatori ed aiuta a ripercorrere le scelte valutandone gli esiti : si migliora solo ciò che si misura (INDICATORI)
Concludendo, il punto di vista del territorio:
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…..Come produrre allora una immagine complessiva del percorso di cura? La risposta a queste domande di tipo globale non può risiedere nei singoli indicatori e nemmeno in una loro somma….
Presentazione del manuale, pag.16
Questa immagine globale non è presente nel testo che segue. Ma non preoccupiamoci, perché c’è tempo: siamo solo agli inizi del percorso.
Carlo Zocchetti