AMU Notizie · G. R. (Siria), Luis Fernando Vélez. Un grazie speciale per l’intervista a...

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Nuove AMU Notizie Notiziario dell’Associazione AZIONE PER UN MONDO UNITO Anno XXV - N. 1 Gennaio-Marzo 2015 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB - Filiale di Roma e di sviluppo

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Nuove ▲

AMU NotizieNotiziario dell’AssociazioneAZIONE PER UN MONDO UNITOAnno XXV - N. 1Gennaio-Marzo 2015

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ComunicazioniGrazie!

Ringraziamo tutti coloro che hanno sceltodi partecipare ai nostri progetti coniniziative di gruppo, con doni fatti inoccasione di ricorrenze particolari o,semplicemente, privandosi di qualcosa perdonarlo agli altri. Grazie a tutti!

Come partecipare

Per partecipare ai progetti dell’AMU si puòversare il proprio contributo su uno deiseguenti conti:

• c/c postale n. 81065005

• c/c bancario n. 120434 presso BancaPopolare Etica, Filiale di RomaIBAN IT16 G050 1803 2000 0000 0120434, BIC CCRTIT2184D, intestati a:

Associazione “Azione per un Mondo Unito –Onlus” Via Frascati, 342 - 00040 Rocca diPapa (Roma).

Tempo di dichiarazione deiredditi

Ricordiamo che i contributi versati all’AMUsono deducibili dal reddito imponibile nellimite del 10% del reddito stesso e che, atale scopo, è necessario conservare laricevuta del versamento postale obancario.

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È possibile sostenere AMU Notizie in moltimodi, per esempio:

- Inviando offerte (che sono deducibili dalreddito) indicando chiaramente nellacausale “Contributo per AMU Notizie”.- Segnalando errori e comunicando allaredazione le proprie opinioni sul giornale:ogni contributo di idee è prezioso.- Inviando alla redazione notizie diiniziative locali promosse per il sostegnodei nostri progetti di cooperazione e dieducazione allo sviluppo.

AMU Notizie è disponibile gratuitamenteanche on line, sul sito www.amu-it.eu.

Per comunicare con noi

Richieste di invio, cancellazione ovariazioni di indirizzo possono essereinoltrate alla segreteria di AMU Notizie:[email protected].

AMU Notizie

Appuntamenti

Pag. 19 Progetto internazionale LivingPeace

Pag. 19 Concorso “Basta conoscersi”

EditoreAssociazione Azione per un MondoUnito – OnlusVia Frascati, 342 – 00040 ROCCA DIPAPA (Roma)CF 97043050588 Tel. 06-94792170 E-mail [email protected] di Velletri n. 1/98 del15/01/98Direttore responsabileMichele ZanzucchiIn redazioneMarta Caradonna, Stefano Comazzi,Francesco Marini, Giuliana Sampu-

gnaro, Angela Luce Silva, FrancescoTortorellaCoordinamentoMarta MinghettiHanno collaborato a questo numeroAMU Lussemburgo, Ramy Boulos, MaryCass, Francesco Gifuni, IPSSAR Velletri,G. R. (Siria), Luis Fernando Vélez.Un grazie speciale per l’intervista aPatience Mollè LobèFoto archivio AMU. Foto pag. 20:Mario SandoliImpaginazione e stampaTipografia Legatoria Santa LuciaVia Cairoli, 28 - 00047 Marino (Roma)

Il progetto Fraternità conl’Africa si rinnova

Pag. 3 Intervista a Patience MollèLobè

Pag. 5 Testimonianze dall’Africa

Collaborazioni/Partners

Pag 6 Sud chiama Sud.Un progetto di AMU Lussemburgo

Pag 10 Donatori protagonisti dello sviluppo

Emergenze

Pag. 7 Emergenza Ebola. Appello per lepopolazioni colpite

Pag. 8 Siria, come resistere alla guerraPag. 8 Sostegno alle famiglie sfollate nel

Nord dell’Iraq

Sommario

Spazio progetti

Pag. 12 Cuba. Diritto alla casaPag. 13 Perù. La scuola sulle Ande… ora

si vede!Pag. 14 Kiribati. Il futuro altrovePag. 15 Pakistan. I diritti degli ultimiPag. 16 Brevi da Bolivia, Filippine e Re-

pubblica Democratica del Congo.Progetti EdC

Pag. 17 Brevi da Burundi, Egitto e Costad’Avorio

Pag. 18 Laboratorio di cittadinanza pla-netaria a Velletri (Roma)

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Camerunense, ingegnere, prima don-na del suo Paese ad occupare l’in-

carico di vice-direttore presso il Ministerodei Lavori Pubblici, Patience Lobè è stataeletta a ottobre 2014 responsabile inter-nazionale delle Volontarie del Movimentodei Focolari. È stato naturale parlarecon lei del progetto “Fraternità con l’Afri-ca”, il progetto di borse di studio lanciatonel 2006 proprio dai Volontari in colla-borazione con l’AMU. Ecco cosa ci hadetto in un’intervista esclusiva per AMUNotizie.

- Otto anni dopo il “lancio” del pro-getto “Fraternità con l’Africa”, i numeriparlano chiaro: più di 850 mila euroraccolti, 170 borse di studio andate abuon fine, 80 persone che hanno giàconcluso gli studi, si sono inserite nelmondo del lavoro o hanno miglioratola loro situazione lavorativa. Il bilanciosembra positivo. Qual è il tuo pensieroal riguardo? È necessario apportarequalche cambiamento perché il progetto

sia più efficace e più adatto alle ne-cessità di oggi?

«In Africa abbiamo veramente ac-colto con gioia questo progetto e, comehai detto, il bilancio è positivo anchese, forse, qualche cambiamento puòrenderlo più efficace.

Ad esempio, si dovrebbero precisaremeglio quali persone possono accederealle borse di studio.

Inoltre, le borse sarebbero più utilise fossero destinate a persone con unaprofessione precisa, che possono facil-mente trovare lavoro o creare lorostesse lavoro. L’Africa ha bisogno diprofessionisti e di persone con capacitàdirettive in ambito tecnico.

Da un’altra prospettiva, penso chela formazione potrebbe avvenire anchein relazione ad un progetto in corsosul territorio.

Senza condizionare la libertà dellepersone, sarebbe forse importante chegli studenti si impegnassero a dare una

contropartita, qualora non potesseromantener fede all’impegno preso di la-vorare nel proprio Paese almeno cin-que anni dopo il compimento deglistudi. Ad esempio si potrebbe pensarea qualche forma di restituzione dellaborsa di studio.

Infine, le borse potrebbero esseredate a persone che hanno bisogno diperfezionarsi secondo un progetto pre-ciso, in relazione ai bisogni del proprioPaese.»

- Oltre a questo progetto che erogaborse di studio per studi universitari eprofessionali, secondo te potrebberoesserci anche altre azioni per arrivareallo scopo?

«Per la formazione professionaledei giovani, è indispensabile il trasfe-rimento di tecnologia. Ci sono progettiiniziati da professionisti venuti da fuori;questo va bene ma poi bisogna garantireil trasferimento di tecnologia.»

Facciamo tutto il possibileaffinché questo progetto possa continuare

Il progettoFraternitàcon l’Africasi rinnova

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Patience Lobè(in piedi, sesta da destra)insieme alle volontariee alle ragazzedel progetto socialeHUPJEFI - HalteUtile pour Jeunes Filles

- C’è il rischio di cadere nell’as-sistenzialismo e come fare per evi-tarlo?

«Per evitare che gli africani sianosoltanto degli “assistiti” è necessarioun dialogo franco e sincero.»

- Hai vissuto in Camerun un’espe-rienza incredibile di impegno civile,professionalità, coraggio. La tua po-sizione ferma contro ogni tentativodi corruzione ha portato a dei cam-biamenti reali notevoli. Ma la corru-zione non è un fenomeno solo afri-cano. Anche in Italia ci sono sistemicorrotti che impediscono di crescere,davanti ai quali ci si può sentire im-potenti. Cosa diresti a un giovanecamerunense e a un giovane italianoche si apprestano ad entrare in am-bienti lavorativi difficili?

«È molto importante avere fiduciain se stessi. Prima gli chiederei perchévuole lavorare. Se è solo per guada-gnare dei soldi, allora tutto diventacomplicato. Se è invece per la suarealizzazione umana, allora potreicontinuare a dargli qualche consiglio:

avere sempre fiducia in se stessi, nonconsiderare il denaro come un obiet-tivo da raggiungere e, se è credente,credere che Dio ha un piano d’amoresu di lui e nulla gli può mancare sesvolge bene il suo lavoro: al di là delledifficoltà che può incontrare speri-menterà il centuplo. Certo, bisognadire, in via generale, che tutto partedai valori che sono stati trasmessi aibambini, tutto parte dall’educazionericevuta.»

- In questi ultimi 8 anni dall’iniziodi “Fraternità con l’Africa” il mondoè molto cambiato. La mappa dellapovertà cambia ogni giorno. Cosadiresti ai numerosi gruppi di volon-tarie e volontari che con grandissimoamore si prodigano per raccoglierefondi per il progetto, mentre lorostessi possono trovarsi nel biso-gno?

«Penso che la povertà materiale,che ormai si trova in tutti i Paesi,provenga dalla povertà morale. Ilmondo ha perduto i suoi valori e an-che l’Africa ha perduto i suoi valori.

Dappertutto si vive nell’insicurezza:in Africa a causa delle guerre che co-stringono le persone a fuggire dailoro Paesi, in Europa a causa di unaimmigrazione incontrollata. Ciò dicui sono certa è che mai la violenzaha costruito qualcosa ed è a causadella povertà materiale che moltisono intrappolati negli ingranaggidelle guerre.

Dice il Vangelo: “Chi ha due tuni-che, ne dia una a chi non ne ha” e SanPaolo spiega che non si tratta di met-tere in difficoltà qualcuno per sollevaregli altri, ma di vivere l’uguaglianza.È su questa base che sento di dire aiVolontari di fare quello che possonoaffinché questo progetto possa con-tinuare. Può darsi che personalmentenon abbiano niente, ma sicuramenteavranno le idee per organizzare attivitàche coinvolgano altre persone, magaricon più possibilità, e tutti insieme siporterà avanti il progetto.»

a cura di Marta Minghetti

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Ibuoni risultati che il progetto “Fra-ternità con l’Africa” ci mostra gior-

no dopo giorno, in termini di op-portunità di crescita umana e di in-cremento delle competenze profes-sionali, ci incoraggia a proseguire suquesta strada, nella certezza che laformazione è la via maestra per so-stenere il cambiamento del continenteafricano.

Ci sono studenti che portano atermine gli studi con grande deter-minazione, come Christian K., che amaggio del 2014 si è laureato conlode in Scienze Politiche distinguen-

Testimonianze dall’Africa

dosi particolarmente con la sua tesisu “Intervento delle Ong in Congo enel nord Kivu a favore degli sfollati diguerra. Problemi e possibili soluzioni”.A partire dalle relazioni personalicon gli amici e i colleghi universitari,Christian si impegna a sradicare iproblemi che impediscono una realecrescita del suo Paese, uno tra questila corruzione diffusa. Nei suoi lavoridi ricerca ha sottolineato l’importanzadel ruolo di una classe politica dotatadi una solida coscienza e capace didistinguere l’interesse del singolo in-dividuo dal bene comune.

Per molti giovani la borsa di Fra-ternità con l’Africa rappresenta l’unicaopportunità di studiare con la pro-spettiva di un concreto sbocco lavo-rativo. È quello che ci scrive dallaNigeria Agu E., 25 anni, attualmenteiscritta al secondo anno di Scienzedell’Educazione: «Sono davvero moltograta per il supporto economico chemi avete mandato per la mia istruzione.Apprezzo moltissimo questo.Senza il vostro aiuto non sareimai riuscita a completare i miei

studi così presto ma la vostra generositàe il vostro aiuto rappresentano per meuna fonte d’ispirazione. Mi avete per-messo di realizzare il mio sogno.»

Anche Felistas M. è iscritta a Scienzedell’Educazione. Frequenta l’ultimoanno, a Nairobi, e prevede di terminarei suoi studi in aprile 2015.

“Adesso che sto per concludere imiei studi, non posso non esprimerela mia gratitudine… Ringrazio davveroDio per questa opportunità che mi hadato di frequentare una prestigiosauniversità, attraverso l’amore di una“famiglia” composta da tante personenel mondo. Ma soprattutto prego Diodi permettermi di restituire all’Africae al mondo quello che ho imparato,con amore e determinazione”.

a cura di Marta Caradonna

Contributi 2006-2014

Contributi ricevuti € 879.636,94

Contributi impegnati € 804.596,07

Contributi disponibili per nuove borse € 75.040,87 Iniziativa in Spagna a favore del progettoFraternità con l’Africa

Totale borse assegnate 197

Totale femmine 9 4

Totale maschi 103

Totale borse concluse 8 0

Totale borse sospese 2 4

Totale borse in corso 9 3

Riepilogo borse di studio 2006-2013

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zione fatta da esperti… ed ecco che cisono venuti in mente gli amici delCongo.

Il dottor Arthur Ngoy (ginecologo eresponsabile del Centro Medico di Kin-shasa) e Corneille Kibimbwa (respon-sabile gestionale) hanno subito colto lasfida di questa collaborazione Sud-Sud.

È cosi che a inizio dicembre si sonotrovati, insieme a due rappresentanti diAMU Lussemburgo, sulle montagnedella Tanzania a pochi chilometri dallafrontiera con il Ruanda per iniziarequesta missione comune.

AECOM, AMU Lussemburgo, le re-ligiose di Nyakaiga e KADRO, organodella diocesi locale, hanno cercato in-sieme delle soluzioni. Erano tutti sor-presi nel vedere quanta energia possasvilupparsi lavorando insieme in unclima di fiducia e stima reciproca.Ognuno ha portato un contributo im-portante: da un lato l’apertura e lasemplicità del personale medico tanza-niano, dall’altro l’esperienza e l’approc-cio sociale dei congolesi… e in mezzoAMU Lussemburgo che ha dato lapossibilità concreta di avere una piat-taforma di scambio.

Dopo diversi giorni dedicati all’ana-lisi della situazione, il dottor Arthur eCorneille hanno disegnato il quadrodei punti di forza e di debolezza del-l’ospedale; tutti i partners si sono tro-vati d’accordo nel riconoscere laprofessionalità di questo lavoro, fruttodi un’osservazione rispettosa.

a cura di AMU Lussemburgo

Èiniziato tutto con l’idea di costruireun reparto maternità nel Centro

medico “Moyi mwa Ntongo” di Kin-shasa. I membri di AECOM, associa-zione di Economia di Comunione delCongo, hanno sviluppato l’dea e graziealla collaborazione AECOM – AMULussemburgo questo sogno è diventatorealtà con l’inizio dei lavori a giugno2014. Dobbiamo dire che i lavorivanno avanti bene…

Da diversi anni lavoriamo a Nya-kaiga, villaggio nell’est della Tanzania,per permettere ai 3.000 abitanti di avereaccesso all’acqua e all’elettricità. Du-rante questo lavoro AMU Lussemburgoè venuto a conoscenza degli enormiproblemi che il personale sanitariodell’ospedale locale deve affrontare.

Cosa potevamo fare per permetterealla popolazione di essere curata ade-guatamente nel loro ospedale?

Abbiamo capito ben presto che nonsi trattava semplicemente di ridareforma ad un edificio scalcinato, ma oc-correva ristrutturare la sua gestione,cominciando da un’analisi della situa-

Sud chiama SudUna collaborazione diversa, quellafra personale sanitario del Congo e

della Tanzania. In mezzo c’èAMU Lussemburgo, che ha reso

possibile tutto questo.

AMU Lussemburgo (Action pour un Monde Uni)

è stata costituita nel 1992 e riconosciuta comeONG dal governo lussemburghese nel 1993. Il suo obiettivo è quello di collaborare a creareun mondo in cui tutti possano vivere in giustizia ein pace, di promuovere il dialogo tra persone diculture diverse e di contribuire allo sviluppo degliindividui e dei popoli. Info: www.amu.lu

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AMU Notizie n. 1 / 2015 7

per coloro che si trovano inquarantena, che saranno soste-nute con i fondi raccolti per questaemergenza.

Stefano Comazzi

Ad oggi, un conteggio preciso nonrisulta possibile perché molti casisfuggono alle statistiche, ed ancheperché l’epidemia è arrivata dalle zonerurali fino alle grandi città, dove l’altadensità della popolazione e la miseriadelle condizioni di vita favoriscono ingrande misura la diffusione del con-tagio.

Tra i primi “caduti sul campo” cisono gli operatori sanitari, che nelprodigarsi per contenere l’infezione,ne sono stati a loro volta colpiti,spesso con esiti letali, impoverendoquindi le strutture sanitarie, che giàprima erano molto limitate nelle lororisorse, ed oggi spesso si trovano in-capaci di affrontare questa calamità. Sitrova in difficoltà anche l’ospedalediocesano cattolico di Makeni“Holy Spirit” in Sierra Leone, cheè stato portato alla nostra attenzioneda Padre Carlo (nella foto), save-riano da 21 anni in questo Paese.

Con gli altri religiosi della sua con-gregazione, e con tutta la diocesi diMakeni, Padre Carlo è impegnato fral’altro per fare riprendere pienaoperatività all’ospedale (che al mo-mento arriva ad offrire solo un limitatoservizio ambulatoriale), dopo urgentilavori di ristrutturazione che lo rendanoadatto alla nuova situazione.

Oltre all’ospedale di Makeni, cisono anche altre attività di aiutoconcreto ed immediato per i malatied i loro famigliari, in particolare

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Appello per le popolazioni

colpite

L’INTERVENTO

Per mettere l’ospedale di Makeniin condizione di affrontare l’emer-genza Ebola occorre in partico-lare acquistare ed installare inambienti rinnovati un apposito

laboratorio medico specializ-

zato per la lotta alle malattie

infettive. Quando l’emergenzadell’Ebola sarà conclusa, il la-boratorio potrà continuare a ser-vire la popolazione locale nellaprevenzione e cura delle nume-rose altre malattie infettive chesi riscontrano localmente. Questa azione si inserisce inun più ampio progetto coordinatodalla Caritas e con il sostegnodi altre associazioni in un pro-gramma integrato di assisten-za, dal costo complessivo di€ 800.000 ed attivo in Sierra Leo-ne, Guinea Conakry e Liberia.Per contribuire, indicare nel-

la causale di versamento:

Emergenza Ebola.

MErGENzAEboLAE

Il Movimento dei Focolari halanciato un appello per aiutare lepopolazioni colpite da Ebola. Il pro-getto di emergenza, coordinatodall’AMU, sarà rivolto in particolareall’ospedale di Makeni, in SierraLeone.

L’epidemia da virus Ebola si èdiffusa soprattutto in Guinea Co-nakry, Liberia e Sierra Leone congravi perdite tra la popolazione lo-cale e con l’epidemia praticamentefuori controllo.

L’impatto sulla vita di mi-lioni di persone è molto pe-sante, a causa delle restrizioninei viaggi, della riduzione delcommercio (e quindi anche dellascarsità dei generi alimentari),degli impedimenti allo studio edalle attività lavorative.

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AMU Notizie n. 1 / 2015 8

Ormai l’inverno è arrivato an-

che sulle montagne del Kurdistan

irakeno, e le folle che l’estate

scorsa fuggivano da Mosul, Kirkuk

e da altre città irakene assediate

dai combattenti del c.d. Stato

Islamico dell’Iraq e del Levante,

noto anche con la sigla “ISIS”,

ora sono in gran parte accam-

pate in alloggi di fortuna (si fa

per dire!).

Ci sono diversi campi gestiti

AMachta Helou si continua ad assisterele 12 famiglie di sfollati alloggiate in

una scuola. Per Natale siamo riusciti ad or-ganizzare una piccola festa con qualche re-galo: olio, viveri, materiale per la puliziadella casa e soldi per le loro necessità. I rap-porti con queste famiglie si sono consoli-dati.

A Damasco abbiamo aiutato 30 fami-glie per l’acquisto di gasolio, che diventasempre più raro e si trova al mercato nero

Dovunquesi concentri

il nostro aiutola parola d’ordine è:

tenere vivala speranza.

Ce lo raccontanodirettamente

i nostri referentiin Siria.

Come resistere alla guerraa prezzi inaccessibili. Anche qui festa di Na-tale con un regalo ad ognuno da parte dellaloro “famiglia nel mondo”…erano tutticommossi e felici di questi doni!

Sempre a Damasco aiutiamo 11 fami-glie di sfollati per coprire le spese di affitto,vitto e medicine. Aiutiamo anche unadonna per la dialisi e un uomo per com-prare una medicina molto costosa.

In questo tempo di feste, per dare unpo’ di sollievo alla gente che vive triste-

mente una situazione assurda senza vederenessuna speranza, la comunità del Movi-mento dei Focolari di Damasco, in mag-gior parte formata da giovani, haorganizzato una serata aperta a tutti nellaChiesa Latina, con canti e meditazioni.Sono venute circa 300 persone e durante ilrinfresco offerto a tutti c’è stata l’occasionedi parlare serenamente. Una signora mu-sulmana ha commentato: ci avete messodentro tranquillità e pace... Il Nunzio apo-

dagli organismi delle NN.UU. che

in qualche modo offrono prote-

zione contro i rigori invernali, ma

molti sfollati hanno trovato rifugio

anche in spazi comuni (scuole,

campi sportivi, cortili, ecc.) o edifici

in costruzione. Proprio in previsione

dei rigori invernali, i nostri referenti

sul posto che collaborano stretta-

mente con la locale diocesi cat-

tolica, hanno acquistato e distri-

buito pannelli di legno isolante ed

Sostegno alle famiglie sfollate nel Nord dell’Iraq

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AMU Notizie n. 1 / 2015 9

stolico ci ha ringraziato perché abbiamofatto uscire la gente dall’atmosfera cupadella guerra e dai suoi problemi quotidiani.Il Parroco latino era impressionato nel ve-dere giovani così impegnati nel donarsi aglialtri... E persino la televisione siriana è ve-nuta a filmare e ha diffuso la notizia.

Una scuola che funzionaAd Aleppo, la scuola dei bambini non

udenti va avanti anche grazie all’aiuto

dell’AMU e alla generosità dei sostenitori.I bambini sono ora sono 45.

La scuola ha partecipato ad unafesta preparata con altri centri per bam-bini handicappati, sotto il patrociniodel Sindaco di Aleppo. I bambini hannofatto una scenetta sulla situazione chestanno vivendo. Si inizia dai tempibuoni in cui si gioca e tutto va bene,poi arriva la guerra e tanta paura, qual-cuno prende le valigie per partire...

A questo punto tutti ibambini cadono a terradisperati; davanti adognuno di loro c’è unacandela spenta. Poi arrivauna ragazza vestita dibianco che inizia ad ac-cendere le candele, comeuna luce dal cielo che ri-dona speranza: a questopunto i bambini si alzanoe cominciano a lavorare,come stessero ricostruen-do il Paese. La sala erapresa e avvolta da un’at-mosfera di bellezza e com-mozione. Il Sindaco hadetto: «Si vede che nel vo-stro centro si lavora seria-mente». Per noi è statauna bella testimonianzaed anche un bel ricono-scimento da parte dellostato. Qualcuno ha com-mentato che Dio è pre-

altri equipaggiamenti a circa 300

famiglie di sfollati che vivono a

Erbil e Dohuk. L’impegno e la ge-

nerosità di giovani e famiglie ha

così reso possibile a molte persone

di poter trascorrere un inverno in

condizioni più accettabili, ed il

loro sforzo per rendere meno pe-

nosa questa situazione continua

tuttora con altri programmi: ac-

coglienza per i bambini, ascolto

ed orientamento psicologico, aiuto

per un’integrazione culturale e lin-

guistica nella nuova regione, ecc.

La solidarietà verso queste po-

polazioni non può certo fer-

marsi ora: la speranza è che la

pace possa ritornare presto e

con essa la sicurezza per fare

ritorno alle proprie case e vil-

laggi tutti da ricostruire; se ciò

non fosse possibile, ci sarà la

necessità di integrarsi per un

lungo soggiorno nelle nuove

terre. In un caso o nell’altro,

continueremo a restare ac-

canto a queste popolazioni

con un aiuto concreto.

S.C.

sente in questo gruppo, e qualcun altro:«È una scuola di un altro mondo!»

Anche delle famiglie dei bambinicerchiamo di prenderci cura a diversilivelli a seconda della situazione: perpagare l’affitto, per le medicine e lecure mediche, per le rette scolastiche,cercando in tutti questi casi dei donatoriper ogni situazione.

Un esempio dei rapporti con le fa-miglie: la mamma di una nuova allievapassava tutto il tempo davanti alla portadella classe di sua figlia per paura chela piccolina venisse maltrattata. Pianopiano la mamma si è rassicurata e si èconvinta che in questa scuola i bambinivengono trattati bene ed ora ha una fi-ducia totale.

La mensa nella scuola di Aleppo per bambini non udenti

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Contributi ricevuti

per emergenze

Per la Siria € 445.599,25

Per l’Iraq € 9.274,64

Per la Sierra Leone€ 17.890,19

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AMU Notizie n. 1 / 2015 10

Dopo essere tornati da Bolívar, nelnord del Perù, dove a luglio hanno aiu-tato Padre Emeterio e tutto il personalein loco nella campagna sanitaria an-nuale, Carlo e Grazia Conversa si sonoimpegnati in prima persona per far co-noscere alla comunità locale di Acqua-viva delle Fonti (BA) i bisogni dellapopolazione peruviana e organizzareinsieme attività di raccolta fondi per ilprogetto “Una scuola sulle Ande”.

Attività di sensibilizzazione nellescuole, un torneo di burraco il 29 novem-bre con 40 partecipanti, un mercatino il14 ottobre ed un concerto di musica epoesia peruviane a fine gennaio.

Donatori protagonistidello sviluppo

Si è concluso un anno ricco di attività a sostegno dei progetti AMU. Nel ringraziarepersonalmente ciascuno per averci aiutato in vario modo a “fare” la cooperazione allosviluppo, riportiamo alcune delle ultime iniziative promosse.

Un grazie speciale va all’Hotel BaiaAzzurra di Arco – Torbole (TN) che do-menica 12 ottobre 2014 ha organizzato lagiornata “Let’s share”, all’insegna dellasolidarietà. L’intero incasso della giorna-ta, l’ultima della stagione, è stato devolu-to ai progetti “Una scuola sulle Ande” e“Donna educatrice di Pace”, in Egitto.

«L’entusiasmo del “dare” inconsape-vole meraviglia amici, colleghi e clienti,che rimangono stupiti dal nostro deside-rio di condividere con loro in festa il no-stro ultimo giorno di lavoro», ci scriveLuigi Nodari, proprietario dell’Hotel.Per l’occasione sono state messe all’astadelle borse in stoffa fatte in litografia.

“Note di Dono” è un coro di ap-passionati della musica, dilettanti,composto da 3 musicisti e circa 20 co-risti di Agno, nella Svizzera del Can-ton Ticino. Nato quasi per caso 20anni fa, ha unito talenti per sostenerela “famiglia universale”.

Esibizioni in matrimoni, cresime,comunioni, battesimi e altre celebra-zioni hanno fruttato negli anni gene-rosi contributi sia per i progettidell’Economia di Comunione, e in ul-timo per i progetti AMU “Una Scuolasulle Ande” e Centro Nest in Pakistan.

I coristi si sono passati il timone digenerazione in generazione, ma ciòche sempre li unisce è lo spirito diamicizia e comunione con cui portanoavanti le loro prestazioni. E questo nonpassa inosservato agli spettatori checolgono l’occasione per affidare loronuovi incarichi.

Un corospeciale

Volontariato a tutto campo

Anche Rosanna e Giacomo di Milano hanno

voluto sostenere il progetto in Perù…come?

Dedicandogli un giorno importante per loro: la

spesa delle bomboniere donate agli invitati del

loro matrimonio, avvenuto il 17 ottobre 2014,

è stato devoluta all’AMU.

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Mercatini & Dintorni

AMU Notizie n. 1 / 2015 11

A Santo Stefano Magra (SP),Roberta e Roberto Corona insiemead altre famiglie per la prima voltahanno avuto l’occasione di parte-cipare attivamente alla “Fiera diS. Felice” che si tiene ogni terzadomenica di ottobre. L’esperienzaè stata positiva perché hanno vis-suto insieme la “cultura del dare”allestendo una bancarella con og-getti provenienti dall’Africa e dallacreazione dei loro bambini e dialtri amici. Il tutto è stato donatoa favore del progetto “Donne edu-catrici di pace” in Egitto. Moltepersone di diverse culture ed estra-zione si sono avvicinate all’angolo“del dare” allestito per l’occasione,unite dalla gioia di condividere larealtà della cooperazione allo svi-luppo.

A Mantova prosegue da due anni,ogni martedì e venerdì, l’attività delmercatino di beneficenza PASSAPA-

ROLA con un’esposizione di ogget-tistica di vario tipo e abbigliamentousato da vendere a offerta libera.Parte del ricavato viene devoluta asostegno del progetto “Una scuolasulle Ande”.

A Scarlino Scalo (GR) il 6 di-cembre 2014 si è tenuto il consuetomercatino di solidarietà AMU convendita di biancheria per la casa,fatta a mano dalle nostre amichein loco impegnate nel sostegno alprogetto di agricoltura familiaredella comunità di Zumbì dos Pal-mares – Brasile. Anche a Cecinacontinua in diversi momenti del-l’anno una bancarella di solidarietàche nel 2014 ha devoluto quantoraccolto a favore del progetto inPerù e dell’emergenza in MedioOriente.

a cura di Giuliana Sampugnaro

AL LAVORO

CON TUTTI VOI

Riunione di lavoro all’AMU.Nella foto una parte del nostrostaff: da sinistra Marta Cara-donna (Emergenze e EaS -

Educazione allo Sviluppo), LuceSilva (EaS), Francesco Gifuni(Amministrazione), FrancescoMarini (Microazioni), GiulianaSampugnaro (Donatori).

Per avere informazioni suiprogetti sostenuti e riceveremateriale divulgativo, scrivere a:[email protected]

A fine ottobre 2014padre Emeterio, nella fotocon Stefano Comazzidell’AMU, si è recato aPignataro Maggiore (CE) perincontrare l’AssociazioneInsieme per l’Unità deiPopoli, che collabora conl’AMU nel sostegno alprogetto “Una scuola sulleAnde”, attraverso la Sagradegli Antichi Sapori enumerose altre iniziative.

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LA MIA CASA È LA TUA CASAPrima fase (inclusa ricostruzionepost uragano Sandy)Contributi necessari € 52.894,46Contributi ricevuti € 50.669,86La differenza è stata coperta coni fondi del 5x1000

Seconda fase (in corso)Contributi necessari € 49.704,63Contributi ricevuti € 4.327,83Contributi da 5x1000 € 4.960,00Contributi da reperire: € 40.416,80

AMU Notizie n. 1 / 2015 12

ACuba il reddito delle famiglienon consente loro di ristruttu-

rare le case in cui abitano, con la con-seguenza che molte sono costrette avivere in condizioni precarie. Inoltresull’isola vi è un problema relativo allascarsità di case e molto spesso più nu-clei famigliari devono condividere lastessa abitazione con conseguenze ne-gative sulle relazioni famigliari.

Alla luce di questa situazione, ul-teriormente peggiorata dai danniprovocati dall’uragano Sandy, nel2012 l’AMU ha iniziato un progettovolto a dare un aiuto concreto allegiovani famiglie cubane. I risultatisono stati molto positivi e per que-sto l’AMU ha deciso di dare conti-

Diritto alla casa

Dopo i risultaticonseguiti dal

progetto pilota“Mi casa es tu casa”continua l’impegno

dell’AMU a sostegnodelle famiglie cubane

Foto di Alberto Lentini, volontario

dell’Associazione Arcobaleno di Mi-

lano. Dopo aver incontrato a L’Avana

Luis Fernando Vélez, referente dei

nostri progetti, Alberto ci ha scritto:

«Grazie per avermi dato l’opportunità

di iniziare a conoscere il mondo

della cooperazione e, soprattutto,

per avermi fatto incontrare persone

che con amore ed entusiasmo si

dedicano agli altri.»

nuità al progetto estendendolo adaltre famiglie.

Complessivamente, ad oggi sonostate aiutate 17 famiglie di L’Havana,Camaguey, Florida e Cienfuegos: a 8di esse è stato fornito un sostegno perl’acquisto di una nuova abitazione, 7sono state supportate nei lavori di ri-strutturazione e altre 2 sono state aiu-tate per completare le procedureburocratiche per richiedere l’assegna-zione di una nuova abitazione.

Tutte le famiglie hanno partecipatoal progetto non come semplici bene-ficiarie ma, in uno spirito di recipro-cità, si sono impegnate a restituire ilprestito ricevuto, totalmente o par-zialmente a seconda dei casi. Con le

somme restituite è stato costituito unFondo di Reciprocità attraverso ilquale si potranno aiutare altre fami-glie in difficoltà.

Fra le numerose esperienze, segna-liamo quella di un gruppo di giovanidi una parrocchia: si sono impegnatia ristrutturare la casa di un signoreche viveva in condizioni molto preca-rie e quella di un nonno che vivevacon sua nipote in una sola stanza poi-ché il resto della loro abitazione nonera più abitabile. Entrambe le famiglienon sono in grado di restituire il con-tributo ricevuto e per questo i giovanistessi si sono impegnati a restituireparte della somma.

a cura di Francesco Marini

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UNA FATTORIAPER RINASCERE

Anche questo progetto sta procedendo

bene. Tre persone lavorano stabilmente

alla fattoria “La Ventura” e la vendita del

latte è fonte di entrate regolari. Si

stanno sistemando a poco a poco le

stalle per gli animali.

Contributi necessari € 11.900,00

Il progetto è coperto

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AMU Notizie n. 1 / 2015 13

Ogni bambino ha i suoi sogni, che avolte “vede” ad occhi aperti, a volte

vive nel suo cuore, a volte condividecon gli altri. Alcuni resteranno tali, erallegrano solo le notti buie; altri sem-brano a portata di mano e ravvivano legiornate.

Lassù sulle Ande, fra le nuvole diBolívar, si raccolgono i sogni di tantibambini del posto. Quanti di loro avreb-bero voluto studiare… ma in passatosembrava un sogno irraggiungibile. Poi,alcuni anni fa, è arrivato qualcuno cheha preso quel sogno sul serio: il parroco,

La scuola sulle Ande... ora si vede!

Il sognodei bambinidi Bolívarsta prendendo corpo.Ha la formadi una scuola,che svetta sulle Ande.E ora si vede!

UNA SCUOLA SULLE ANDE

Contributi necessari € 391.036,40Contributi aggiuntivi per ampliamento € 51.431,92Contributi ricevuti € 79.318,00Coperti da 5x1000 € 46.076,61Apporto CEI € 150.000,00Apporto dalla GermaniaFondazione KMW € 40.000,00 Contributi da reperire € 127.073,71

padre Emeterio, ha organizzato dueclassi in un locale in affitto ed ha iniziatouna piccola scuola.

Da quel momento il sogno dei bam-bini di Bolívar ha iniziato a prendereforma. Aveva la forma di una grandecasa, con un maestro, banchi, libri ematite colorate. Ma chi poteva imma-ginare che un giorno sarebbe diventatorealtà?

Loro ci hanno creduto, hanno colti-vato la piantina della speranza, l’hannoinnaffiata e concimata, ogni giorno, l’-hanno affidata a Dio. Nel frattempo, la

voce di quel sogno è arrivata di quadall’Oceano, e tanti amici si sono rim-boccati le maniche perché potesse con-cretizzarsi. Da Caserta a Mantova, daMilano a Trento, dalla Puglia alla Toscanaalla Svizzera hanno organizzato concerti,mercatini, cene di solidarietà, collettein occasione di battesimi o matrimoni.Tutto per quel sogno.

E adesso, in pieno inverno, il sognosi vede: è una vera scuola! Ci sono undiciaule, e presto ci sarà tutta l’attrezzaturanecessaria.

Appuntamento allora al 15 marzoper l’inaugurazione! I bambini e le fa-miglie non vedono l’ora di festeggiareinsieme, perché ormai si sentono partedi una famiglia più grande.

Francesco TortorellaLa notizia è balzata sulle Ande peruviane poche ore fa: l’AMU

ha approvato un ampliamento della scuola di bolívar,attualmente in costruzione, che consentirà di avere un se-condo piano con: laboratorio di scienze, aula di informatica,biblioteca, sala professori e sala polivalente.Quando Francesco Tortorella, del settore progetti AMU, ha

telefonato in Perù a padre Emeterio per comunicagli la no-tizia, questi si trovava proprio insieme al Provveditore

agli Studi di Bolívar. Grande è stata la commozioneed entrambi hanno espresso la loro gratitu-

dine.L’ampliamento era stato proposto da padreEmeterio a seguito di un’ispezione al cantiereda parte del Provveditorato, che aveva sug-gerito di concentrare nel nuovo edificio tuttigli ambienti necessari alle attività scolasti-che… CONTINUA A LEGGERE SUL SITO AMU…

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AMU Notizie n. 1 / 2015 14

THANK YOU FROM BUOTA!

«Cari amici, ecco le ultime no-tizie!

Sono state aperte a Buota 2 nuovepiccole attività commerciali. La primaconsiste nella produzione e venditadi ghiaccio, grazie ad un congelatoreacquistato con i contributi AMU. Laseconda riguarda invece la venditadi oggetti di artigianato all’aeroportodi Tarawa, anche questa attività resapossibile dai contributi AMU con iquali abbiamo acquistato una mac-china da cucire. Le due nuove attivitàsono in crescita e va bene ancheun’attività iniziata prima: la produ-zione di pane che viene venduto atre diversi negozi presenti nel villaggioe nell’area circostante. Il ricavato ditutti questi lavori – oltre a retribuireil lavoro delle donne coinvolte – va abeneficio della nostra scuola materna“Love and Unity” e permette di prov-vedere ad alcune necessità alimentaridei bambini e delle loro famiglie.

A proposito della scuola materna,si è concluso il 15 novembre scorso ilprimo anno scolastico.

Tarawa è l’isola più grande di quelvasto arcipelago del Pacifico che co-stituisce la Repubblica di Kiribati. IlPaese ha un grosso problema difondo: il progressivo innalzamentodel livello del mare sta sottraendoterre all’agricoltura, con effetti ne-gativi sulle attività lavorative e sullaqualità dell’alimentazione. Non po-tendo arrestare l’avanzata del mare,dovuta al surriscaldamento globale,il governo punta a fornire agli abi-tanti una ri-allocazione all’estero oin altre parti del Paese. Si prevedeche fra alcuni decenni tutto l’arci-pelago sarà sommerso.Uno dei villaggi più poveri del-l’isola di Tarawa è il villaggio diBuota. Proprio qui è iniziato adaprile 2014 il nostro progetto, ini-zialmente rivolto a 35 bambini e 25mamme con un servizio di scuolamaterna, corsi di formazione, so-stegno all’artigianato e ad altre at-tività produttive. A lato un breveaggiornamento sulle attività svolte.

Progetto Kiribati

Contributi necessari € 16.600,00Contributi ricevuti € 4.580,00 Contributi da reperire € 12.020,00

I bambini hanno ricevuto i lorodiplomi nel corso di una festosa ce-rimonia che si è tenuta nella MeetingHall, arricchita da danze, da canti…e da una splendida torta.

Non mancano però le notiziedrammatiche: di recente alcune fa-miglie con cui siamo in contatto, nelvillaggio di Teaoraereke, hanno vistole loro case sommerse dall’acqua du-rante l’alta marea. Questa è purtroppouna conseguenza dell’impatto delsurriscaldamento globale a Tarawa.Ora, con l’aiuto dei villaggi vicini, lefamiglie danneggiate stanno rico-struendo le loro abitazioni in un altroluogo e speriamo che possano farfronte con serenità ai prossimi mesi.

La comunità di Buota ringrazia dicuore tutti gli amici che stanno con-tribuendo al progetto.»

Mary Cass

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IL FUTURO ALTROVEIL FUTURO ALTROVEMentre il mare sommerge gli atolli,

si vive con impegno nel presente

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AMU Notizie n. 1 / 2015 15

Fondato quasi 25 anni fa, il CentroNest ha sperimentato diverse

strade per rispondere alle necessitàdelle famiglie di etnia Bagri, indù“fuori casta” esclusi da qualunquetipo di appartenenza sociale. Coltempo il lavoro del Centro si è foca-lizzato su 2 aspetti fondamentali intermini di inclusione sociale: l’istru-zione e l’assistenza per ottenere i do-cumenti di identità.

I bambini accolti nel Centro nel2014 sono stati 130, di cui 75 hannofrequentato regolarmente la scuola.A quelli che frequentano la scuolapubblica viene offerto un servizio didoposcuola e per tutti c’è sempre unpasto caldo al giorno, la possibilità difare una doccia e di avere un vestito.Scrive Maria J., responsabile in locodel Centro Nest: «Le povere condizioniin cui vivono i ragazzi si vedono dal-l’importanza che danno all’acqua. Unadelle loro gioie più grandi è la possibi-lità di fare la doccia».

Nello scorso mese di settembre èaccaduto un fatto molto doloroso.I responsabili del quartiere hanno de-ciso di destinare ad un altro scopo lazona dove le famiglie Bagri abitavano.In una sola notte è arrivata la poliziae ha sgomberato con la forza la zonaincendiando tutte le baracche. Dopogiorni in cui hanno vagato per la città,hanno trovato una nuova sistema-zione: una discarica dove già vivevanoaltre 2.000 persone della stessa etnia.

I dirittidegli ultimi

Prosegue anche nel 2015il progetto Nest, nato per

dare un’opportunità apersone che per lo Stato

in cui vivono – ilPakistan – non esistono.

Nonostante la precarietà del luogo, inquesto posto si sentono al sicuro inquanto vivono tutti insieme aiutandoe proteggendosi a vicenda. Anche se èpiù distante dal Centro Nest, non pre-giudica la regolare frequenza delle at-tività da parte dei ragazzi.

Maria sottolinea l’importanza dellavoro svolto dal Centro Nest poiché«l’unica possibilità di emancipazionedi questo popolo deriva dallo studiotramite il quale i ragazzi potranno tro-vare un buon lavoro e formare delleélite per aiutare il proprio popolo». Unmotivo di orgoglio e speranza èl’avere assunto come aiutante delleinsegnanti un ragazzo che, grazie al

Centro, ha frequentato fino alla IXclasse – rispetto alla media è moltis-simo. Grazie al lavoro svolto il ra-gazzo avrà la possibilità di iscriversialla X classe che gli darà poi accessoalle scuole superiori.

a cura di Francesco Marini

Progetto NEST

Contributi necessariper il 2014 € 17.750,00Contributi ricevuti € 5.095,84La differenza è stata coperta conaltri fondi AMU destinati a progettiin Pakistan.Contributi da reperireper il 2015 € 21.740,00

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Progetto KisanganiGrazie al sostegno dell’AMU,

il Liceo Anuarite di Kisangani(RDC) è stato dotato di 150 ban-chi nuovi. La scuola, gestita dalleSuore Canossiane, è attiva dal

1969 e attualmente conta 770alunne. Negli ultimi anni il loronumero è aumentato costante-mente al punto che i banchi scar-seggiavano. La scuola può oraaccogliere in modo consono leragazze e svolgere al meglio lasua missione di farle diventare,come affermano le suore, “verolievito in un contesto socio-eco-nomico alla deriva”. I banchi sonostati costruiti interamente da ar-tigiani locali: in questo modo ilprogetto ha dato anche un im-pulso all’economia del luogo.

Per l’importo necessario, di€ 5.500, l’AMU ha utilizzato fondiresidui di altri progetti chiusi.

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AMU Notizie n. 1 / 2015 16

Altri progetti in corsoCentroAngolodi Luce

Proseguono leattività del CentroAngolo di Luce aCochabamba. Nel2014 il doposcuo-la è stato frequen-tato con regolaritàda 67 ragazzi. I ri-sultati sono stati positivi: tutti i ragazzi, anchequelli che presentavano delle difficoltà mag-giori, sono stati promossi.

È proseguita l’attività di formazione degliadulti con la realizzazione di un corso di alfa-betizzazione e un corso di panificazione. Pressoil Centro è stato aperto inoltre un internet café.

Ad oggi sono stati erogati circa 30 micro-crediti, la maggior parte dei quali destinati alrafforzamento di piccole attività commerciali.Per accedere al credito, è richiesto ai bene-ficiari di frequentare un apposito corso diformazione, al termine del quale essi stessisono in grado di riconoscere le proprie ca-pacità di restituzione del credito.

Dati i cambiamenti legislativi che hanno ri-tardato l’avvio delle attività di microcredito, ladurata del progetto è estesa a tutto il 2015.

Contributi richiesti inizialmenteper i 3 anni di progetto € 284.435,00Contributi ricevuti € 110.727,60Apporti EdC € 65.000,00Contributi da 5x1000 € 52.400,00Vista l’evoluzione del progetti, la differenzada reperire, pari a € 56.307,40 non èal momento necessaria.

Istruzionegiovanile

Per migliorare le condizioni divita della popolazione filippina,aggravate dai recenti tifoni, staper iniziare a Tacloban un nuovoprogetto in partenariato con l’uni-versità Normale di Leyte.

L’iniziativa prevede il sostegnodegli studi di alcuni giovani stu-denti universitari, meritevoli maeconomicamente svantaggiati, at-traverso l’erogazione di borse distudio durante i prossimi quattroanni. L’accesso all’istruzione èinfatti uno degli elementi fonda-

mentali per lo sviluppo sostenibiledi un paese, come le Filippine,dove la popolazione è di continuoprivata delle già scarse capacitàeconomiche. Il costo del progetto,di € 92.464,02 sarà interamentecoperto dalle generose donazioniricevute a sostegno dell’emer-genza nelle Filippine. I contributiricevuti per questa emergenzaammontano a € 277.666,98: c’èquindi la possibilità di avviare an-che altri progetti - che sono allostudio - sempre nell’ottica di an-dare oltre le prime necessità cau-sate da catastrofi naturali ricer-cando soluzioni per un sviluppoduraturo.

Progetti AMU-EdC

Sono stati assegnati i fondi EdC peri progetti 2015:- Attività produttive € 111.891,60- Istruzione € 88.302,13- Assistenza € 153.866,51

Nei prossimi numeri parleremo più

estesemente dei nuovi progetti, fra iquali segnaliamo un intervento in RDCnella regione del Kivu (microcredito,agricoltura e allevamento) e un progettoper contrastare la disoccupazione chesarà gestito da AMU Portogallo.

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Egitto: Donnaeducatrice di pace

Il progetto si è arricchito di una nuova

attività che sta riscuotendo risultati molto

buoni e riconoscimenti inattesi.

Negli ultimi mesi è stato avviato uncorso di formazione sulle tecniche distampa ecologica. Coinvolge 12 donneed è stato realizzato grazie al coinvolgi-mento di aziende locali e artigiani che sisono messi a disposizione gratuitamentein diversi modi.

Il primo frutto tangibile del corso è lastampa ecologica dell’annuale calendarioche Koz Kazah diffonde tra i propri amicie sostenitori. Per il suo carattere partico-larmente innovativo, il Ministero dell’Am-biente egiziano ha selezionato l’iniziativatra molte e ha deciso di concedere il suopatrocinio, sostenendolo con un contributoeconomico.

Secondo Ramy Boulos, coordinatoredei nostri progetti in Egitto, l’apprezza-

a cura del Servizio Progetti

Sostegnoa famiglie vulnerabili

Si concluderà a fine maggio il progetto rea-lizzato dall’AMU con l’associazione UomoMondo di Treviso, con il cofinanziamento dellaRegione Veneto. Il progetto, che si svolge nellaprovincia di Bujumbura Marie, nei comuni diBwiza e Gihosha, si articola in diverse attivitàche hanno come obiettivi: l’istruzione, la regi-strazione dei bambini alle Stato Civile, l’alfabe-tizzazione degli adulti e il sostegno di attivitàproduttive attraverso il microcredito. Nel 2014si era concluso un analogo progetto, pure cofi-nanziato dalla Regione Veneto, nelle municipalitàdi Musaga e Buterere. Entrambi i progetti sonocoordinati in loco dall’associazione CASOBU.

Contributo Regione Veneto € 40.000,00Contributi richiesti all’AMU € 12.500,00Contributi ricevuti € 2.630,00La differenza, pari a € 9.870,00, è stata copertacon fondi eccedenti di precedenti progetti in Bu-rundi.

mento del corso da parte del Ministero èstata una sorpresa gradita quanto ina-spettata in quanto era la prima volta checercavamo di creare un rapporto conquesta istitu-zione. È un se-gnale molto in-coraggianteche ci stimolaa proseguirenel nostro im-pegno a favoredelle donneegiziane am-pliando e po-tenziando le at-tività di questotipo.

Si può leggere l’articolo integrale aquesto indirizzo:www.amu-it.eu/2015/01/09/egitto-un-

calendario-allinsegna-della-pace/

Contributi necessari € 21.263,15Contributi ricevuti € 10.982,32Contributi da reperire € 10.280,83

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PROGETTI CONCLUSI

Sono conclusi i progetti in Indo-nesia (Acquedotto a Giava),Thailandia (Attività produttive asostegno dell’istruzione di profu-ghi birmani) ed Eritrea (Sostegnoalle donne di Mai Edaga).

Nuovo CentroMedico a Man

Un nuovo Centro Sanitario è incostruzione a Man, sul terrenodella “cittadella” del Movimentodei Focolari. Metterà insieme duerealtà già esistenti che in questomodo potranno rafforzarsi a vi-cenda, fornendo alla popolazioneun servizio integrato: un Centro

medico-sociale e un Centro nutri-

zionale per bambini malnutriti, at-tualmente situato nel quartiere diLibreville.

È previsto un afflusso di circa6.000 pazienti l’anno (su un totaledi oltre 12.000 visite) e, perl’aspetto nutrizionale, interventi diprevenzione e di cura per circa3.000 bambini.

Tutti i dettagli sul prossimo nu-mero.

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AMU Notizie n. 1 / 2015 18

Sono ancora disponibilialcune copie del nostro libro“Cambia...menti”. Per richiederlo:

[email protected]

Da novembre 2014 a gennaio 2015l’AMU ha organizzato, in colla-

borazione con l’IPSSAR -Istituto per iservizi alberghieri- Ugo Tognazzi diVelletri (RM), un percorso di Cittadi-nanza Planetaria strutturato in 10 in-contri.

Il progetto si è inserito all’internodi un programma più ampio in ri-sposta al rischio di dispersione scola-stica degli studenti, finanziato dal-l’Unione Europea.

L’obiettivo è stato quello di stimo-lare l’analisi e la discussione sulle di-

che noi possiamo fare per determinareil cambiamento a cui aspiriamo.

Il percorso, a libera adesione, havisto la partecipazione di una decina diragazzi dai 14 ai 19 anni.

Ecco la parola agli studenti!!

namiche innescate dalla globalizza-zione, gli squilibri economici tra Paesidel nord e sud del Mondo, le migrazionie l’intercultura, il loro impatto a livellolocale guardando oltre le tendenzepredominanti e puntando alle scelte

Ho imparato moltissimo daquesto corso, anche di argo-

menti che pensavo di conosceregrazie a social network e media, mala verità è che tante cose che pen-siamo di sapere non le sappiamocosì bene. Per poter parlare e la-mentarci e - forse - chissà, perpoter cambiare queste realtà che cicircondano, dobbiamo conoscerlemeglio.

Alice M. (3aL)

Aver partecipato a questo corsomi ha aiutato tanto ad aprirmi

e ad espormi nei dialoghi riguardantila società dei nostri giorni e la realtàche ci si presenta davanti agli occhitutti i giorni, quella realtà che moltevolte, soprattutto noi giovani, tra-scuriamo senza darvi molto peso.

E invece sarebbe più giusto edopportuno avere delle buone in-formazioni in più sul mondo checi circonda … e su come funzionanoi vari meccanismi della globalizza-zione che sta così fortemente ca-ratterizzando le nostre vite.

Giulia C. (3aL)

Una volta iniziato il corso misono appassionata sempre di

più e penso che questo progetto misarà utile in futuro perché mi dà in-formazioni per vivere in modo piùconsapevole e conoscere il mondo.

Giulia M. (4aC)

Ho iniziato il corso un po’controvoglia, pensavo che

sarebbe stata una cosa interessantema non sapevo se valeva la penarestare a scuola due ore in più ri-spetto all’orario normale...

… Ci siamo presentati attra-verso delle immagini.. abbiamoparlato del fenomeno dell’immi-grazione spiegando e chiarendo ilsignificato di alcune parole come:emigrazione, migrazione, zingaro,extracomunitario... mi è servitomolto a capire cose che primadavo per scontate, mentre erocompletamente ignara del loro si-gnificato.

Il corso di cittadinanza attivadovrebbe essere presente in tuttele scuole perché le persone capi-rebbero e verrebbero a conoscenzadi piccoli dettagli che a volte fannodavvero la differenza.

Sibilla R. (3aL)

Laboratorio diCittadinanzaPlanetaria

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AMU Notizie n. 1 / 2015 19

Parla un’insegnante

La scuola dovrebbe tra-sformarsi nel luogo dove igiovani si sentono accolti,guidati ed aiutati a cresceree non soltanto valutati. Miè stato chiesto di fare datutor al laboratorio sullaCittadinanza Attiva e seb-bene mi interessasse molto,non nascondo che avevoall’inizio qualche preoccu-pazione e perplessità sullapossibilità di coinvolgere inostri ragazzi in un labo-ratorio così diverso daglialtri e affrontare la concor-renza dei laboratori musi-cali, teatrali o inerenti lematerie professionali delnostro Istituto.

Invece le mie paure sisono rivelate infondate per-ché i ragazzi hanno fre-quentato il laboratorio conentusiasmo ed interesse cre-scenti.

Mi sono chiesta perché,la risposta credo sia nellasensibilità e disponibilità aldialogo che è stata mostrataa questi ragazzi, spesso sco-nosciuta a noi educatori, enel loro bisogno di parlaree di confrontarsi con per-sone disponibili ad ascol-tarli. Ed è proprio questociò che Giulia, Giordano,Gabriele, Alice, Sibilla, An-drea, Maria Lilia, Emanuele,Christian hanno trovato allaboratorio di CittadinanzaPlanetaria: un luogo dovesi riserva attenzione e si ri-conosce dignità ai loro pen-sieri.

Donatella Pasanisiinsegnante IPSSAR Velletri

dents’ World Peace Forum” al Cairo, 4-5-6 maggio 2015. Studenti dai 16 ai 22anni, rappresentanti di molte scuole eduniversità nazionali e internazionali, conalcune università del Cairo, si incontre-ranno per testimoniare il comune impegnoper la pace, scambiarsi testimonianze ebuone prassi, partecipare a workshops,seminari, esposizioni e momenti artisti-ci.

In questa occasione il progetto verràpresentato anche con i materiali, le testi-monianze ed i messaggi pervenuti daipartecipanti di tutto il mondo.

Per ulteriori informazioni: http://li-ving-peace.blogspot.com

Destinatari sono gli alunni della scuola

secondaria di I° grado e della secondaria

di II° grado di età compresa tra gli 11 e i

19 anni presenti su tutto il territorio della

Regione Lazio. La premiazione avverrà il

24 aprile 2015 nel corso di una manife-

stazione pubblica.

Maggiori info: http://bastaconoscersi.wor-

dpress.com oppure: www.amu-it.eu

pagina facebook:

https://m.facebook.com/Bastaconoscer-

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Anche questo concorso è giunto allasua terza edizione. L’AMU insieme

all’Associazione “Nuove Vie per un MondoUnito”, promuove per l’anno scolastico2014 – 2015 il concorso“Basta conoscersi!”sul tema dell’intercultura. I ragazzi italianie stranieri di 2a generazione potranno rac-contare le loro esperienze di vita quotidianain cui l’accoglienza, il dialogo, il rispettoper la dignità di ogni persona abbiano fa-vorito l’incontro con l’altro e dato vita,anche attraverso il coinvolgimento dellacomunità locale, ad azioni di cittadinanzaattiva e alla costituzione di una rete di so-lidarietà.

Terza edizione del progetto LivingPeace “Living Peace: let’s bridge” ri-

volto al mondo della scuola e in generalea tutte le espressioni di comunità, dallefamiglie, alle istituzioni, alle associazioni,con lo scopo primario di far crescere ilpiù possibile nei diversi ambienti di ap-prendimento e di vita l’impegno a vivereper la pace, rinnovando rapporti, raffor-zando collaborazioni e cooperando insiemealla costruzione di una “rete” di pace nelmondo. Il progetto, intrapreso già da treanni, nell’edizione scorsa ha visto la par-tecipazione di 103 Paesi del mondo, conil coinvolgimento di oltre 50 mila bambini,ragazzi ed adulti. Evento conclusivo: “Stu-

Progettointernazionale

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a cura di L

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Concorso

Page 20: AMU Notizie · G. R. (Siria), Luis Fernando Vélez. Un grazie speciale per l’intervista a Patience Mollè Lobè Foto archivio AMU. Foto pag. 20: Mario Sandoli I mpg i nz o est T

AMU Notizie n. 1 / 2015

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