Amoena Life Autunno 2014 - IT

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Dalla diagnosi all’abito da sposa senza spalline Ri-operazioni chirurgiche Un lato inatteso, ma comune, della chirurgia ricostruttiva del seno IN PIÙ: SALUTE | BELLEZZA | RITRATTI | E MOLTO ALTRO ANCORA LIFE Autunno 2014 www.amoena.it Sentirsi bene e in forma. Anteprima Moda Mare 2015 grazia AFFRONTARE LO STRESS CON

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Copertina Affrontare lo stress con grazia REPORT Ri-operazioni chirurgiche Un lato inatteso, ma comune, della chirurgia ricostruttiva del seno Mettiti al centro! Le nuove collezioni Amoena Home, Active, Everyday e Seduction

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Dalla diagnosi all’abito da sposa

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Anteprima

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Speciale4 Copertina Affrontare lo stress con grazia

17 Vita Vera Christine Heiland Dalla diagnosi all’abito da sposa senza spalline

18 report Ri-operazioni chirurgiche

Un lato inatteso, ma comune, della chirurgia ricostruttiva del seno

22 aLiMentaZione W il cavolfiore!

Moda8 Mettiti aL Centro!

Le nuove collezioni Amoena Home, Active, Everyday e Seduction

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Affrontare lo stress è un percorso personale

Dalla diagnosi all’abito da sposa

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Ri-operazioni chirurgiche

Un lato inatteso, ma comune,

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in copertinaGinger, 38 anni, è stata operata di tumore al seno.

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Autunno 2014

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E’ ora di muoversi!

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Lo stress e il sovraccarico emotivo sono sintomi della vita moderna, il prezzo da pagare per lo stile di vita del ‘tutto e subito’. Non sorprende, quindi, che lo stress sia diventato un problema così diffuso nel mondo sviluppato, in cui possiamo fare tutto e non ci sembra mai di fare abbastanza.

Questo malessere è riconducibile alla cultura dello ‘stare sempre accesi’, al flusso televisivo ininterrotto che si fonde con la realtà, alle notizie, agli opinionisti e alle immagini manipolate dalla tecnologia digitale.

Molte donne cercano un equilibrio tra il lavoro, il matrimonio e i figli non dimenticando di essere presenti anche per i parenti e gli amici; magari fanno anche un po’ di volontariato e, neanche a dirlo, vogliono essere in forma, alla moda, perfettamente truccate e giovanili (ed anche economicamente stabili, ovviamente!). Come se non bastasse – e alcuni credono che lo stile di vita moderno ne possa essere il colpevole – ad alcune donne a tutto questo si aggiunge purtroppo anche una malattia grave: quando il cancro al seno colpisce, lo stress di tutti i giorni non sparisce.

StreSS poSitiVo e StreSS negatiVoIn alcuni casi lo stress è salutare, addirittura necessario. L’iniezione di adrenalina che avvertiamo all’inizio di un nuovo progetto o quando si avvicina una scadenza, ci aiuta a trovare motivazione. Quando esageriamo, però, lo stress può anche diventare un nemico, e non solo in senso metaforico.

Il Cortisolo, principale ormone dello stress, aumenta il metabolismo del corpo per prepararlo a scegliere se ‘fuggire o lottare’. La frequenza cardiaca aumenta insieme alla respirazione e alla pressione sanguigna. Neanche le altre funzioni sono esenti dai suoi effetti: la digestione, la divisione cellulare e addirittura i processi riproduttivi vengono messi “in pausa” in attesa che si ripristini una situazione di calma.

Essere in allerta per reagire a un’emergenza imminente e potenzialmente mortale è ovviamente molto utile in caso di vera necessità. Vivere costantemente in questo stato, invece, è deleterio. Lo stress diminuisce la nostra capacità di pensare in modo lucido e di ricordare; aumenta la probabilità di depressione e intensifica alcuni rischi per la salute, tra cui l’infarto e l’ictus. Non ultimo, influisce sul sistema immunitario e, come temono alcuni ricercatori, potrebbe limitare la capacità di contrastare il cancro.

CoMe Si traSforMa in ‘StreSS’ La preSSione qUotidiana?’Negli ultimi 100 anni il ruolo della donna e le opportunità a sua disposizione sono cambiati in modo radicale. Oggi per molte di noi è possibile ottenere

graziaAffrontare lo stress è un percorso personale

AffrontAre lo stress con

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>>> COpERTInA

un dottorato, essere amministratrici delegate di un’azienda e fare carriera. Tuttavia, siamo ancora coloro che portano in grembo e allevano i bambini, e molto spesso l’ideale romantico della famiglia gira intorno alla nostra persona.

La carriera, unita a una vita famigliare intensa, può generare l’inevitabile stress. E il paradigma del ‘tutto e subito’ si trasforma presto nel ‘dovere far tutto da soli.’ Quando il mio matrimonio è fallito, mio figlio aveva tre anni. In un attimo sono diventata l’unica fonte di reddito della famiglia, dovendo allo stesso tempo sostenere e organizzare la vita per me e per mio figlio. In questa situazione lo stress è un’arma a doppio taglio: non puoi permetterti di riconoscerne l’esistenza (perché ti potrebbe travolgere) né puoi lasciare che abbia la meglio su di te (perché non hai altra scelta che andare avanti).

La gioStra Si arreStaLa life coach Isabel van der Ven viveva col marito Peter e due figlie di due e sei anni in Olanda, il suo paese natale. Ricopriva un incarico importante come Responsabile di Progetto per il Ministero dell’Agricoltura olandese. Come se non bastasse, aveva tre ore di pendolarismo al giorno…capirete quanto la sua vita fosse intensa.

Isabel, però, non sembrava rendersene conto: “Se me l’avessero chiesto, avrei descritto la mia vita come ideale,” sostiene. Quando, poco dopo il suo quarantesimo compleanno, ha scoperto un nodulo al seno mentre faceva la doccia, ha sentito il mondo crollarle addosso.

Dopo aver sopportato lo shock di una mastectomia completa, Isabel ha affrontato dieci mesi di cure, due tentativi falliti di ricostruzione con una protesi expander e infine il ricorso alla tecnica TRAM con lembo cutaneo e muscolare dall’addome. La sua carriera, naturalmente, si è interrotta; le cure erano spossanti e la chemioterapia le annebbiava la mente, impedendole di ragionare in modo lucido.

Isabel si è resa veramente conto dello stress che attanagliava la sua vita una volta terminata la terapia. “Quando non hai più riunioni a cui partecipare o lavori da svolgere, è come se ti avessero tolto la rete di sicurezza. Allora ti lasci prendere dalla rabbia, dalla paura e dalla confusione

perché hai una sola domanda in testa: “e adesso?” Così, Isabel ha cercato di ricrearsi una routine quotidiana provando a svolgere attività di volontariato, senza però trovare la dimensione che stava veramente cercando. Con la famiglia ha deciso di passare tre mesi negli Stati Uniti, attraversando il vasto paese su un camper ma, ancora una volta, la sua vita non è cambiata. A quel punto suo marito Peter ha ricevuto un’offerta di lavoro nel Regno Unito che sembrava una meravigliosa opportunità. “Quando ci siamo conosciuti, ci siamo promessi di viaggiare il più possibile per conoscere nuove culture. Così abbiamo deciso di fare il grande passo e trasferirci in Inghilterra.”

La vita nel sud rurale del paese era meravigliosa ma Isabel aveva bisogno di aiuto e orientamento per aiutare le figlie a inserirsi a scuola. Un giorno, sfogliando una rivista dal parrucchiere, ha visto un articolo su un seminario di life coaching in Spagna. “Non avevo mai sentito parlare del life coaching ma solo leggendo l’articolo mi sono resa conto che quella era la mia strada.”

La giUSta iMportanZaSpinta dalle tante scoperte fatte su di sé durante il soggiorno in Spagna, Isabel ha deciso di iscriversi a un corso di laurea in coaching, per applicare le tecniche imparate alla sua stessa vita: “Oggi capisco meglio quali sono i miei valori e le cose che mi servono per essere veramente soddisfatta. Tra queste, c’è il contatto con la natura. Per questo abbiamo preso un meraviglioso Golden Retriever, Max, che mi accompagna sempre nelle mie passeggiate quotidiane nella campagna inglese.”

Durante il ritiro spagnolo a Isabel è stato chiesto se ci fosse qualcosa che avrebbe sempre voluto fare senza mai averne avuto l’occasione. “Avrei sempre voluto imparare a suonare il sassofono.” Così, quattro anni fa, Isabel ha cominciato a studiare il sassofono, e a sentirla sembra che lo suoni da tutta la vita.

L’altro valore fondante per Isabel è l’indipendenza economica e la necessità di lavorare ed essere produttive. Così è nata ‘Live Your Life After Breast Cancer (LYLAC)’.

Insieme a Jo Lee, medico, life coach ed operata per un cancro al seno, Isabel tiene seminari in tutto il

sud dell’Inghilterra per aiutare le donne a rimettere in sesto la propria vita dopo questa malattia, e offrendo loro servizi di coaching individuale.

Il coaching ha aiutato Isabel a capire che cosa fosse per lei lo stress e, di conseguenza, come affrontarlo. “Il segreto è trovare l’equilibrio, dare la giusta importanza a tutto ciò che conta veramente nella vita,” conclude Isabel. “Per me il cancro è stato un dono che si è presentato in modo molto terribile. Senza la mia malattia non avrei visitato gli Stati Uniti, non mi sarei trasferita

nel Regno Unito, non avrei preso un cane e non suonerei in un’orchestra e in un gruppo jazz-swing di successo. Quando capisci di quali cambiamenti hai bisogno, devi pensare intensamente a come renderli possibili e trasformarli in realtà; a quel punto saprai cosa fare.”

graZia ed eqUiLibrioProbabilmente correre le maratone e scalare le montagne non sono la prima cosa che viene in mente a tutti per alleviare un po’ di stress. A Trish Otto, podologa, è stato diagnosticato un tumore al seno a soli 37 anni. Nonostante la terapia, non voleva rinunciare a un’attività che le dava grande soddisfazione.

Trish era all’apice della sua attività fisica e sportiva quando, nel 2011, ha scoperto un nodulo al seno. Insieme al marito e alla figlia piccola, era andata a

trascorrere il fine settimana a Portland, in Oregon, per cercare una scuola e una casa in affitto prima dell’imminente trasloco dal Wisconsin. A Trish, infatti, era appena stato offerto un nuovo lavoro. La mammografia, l’ecografia e, infine, la biopsia hanno confermato la diagnosi sospetta. La notizia è stata accolta, naturalmente, con preoccupazione.

Spinta all’azione, ha immediatamente coinvolto i suoi colleghi medici per decidere il miglior approccio terapeutico – una doppia mastectomia. “Avevo una forma di

tumore aggressiva e volevo eliminare il più possibile ogni rischio che la malattia di ripresentasse,” spiega.

All’intervento è seguito il difficile periodo della chemioterapia, avvenuta proprio nel bel mezzo del trasloco dal Wisconsin a Portland e all’inizio del suo nuovo incarico lavorativo.

“Mi hanno detto di prendermi un periodo di pausa dal lavoro, ma io ho rifiutato. Lavorare mi ha aiutata. In più, correvo circa sei miglia ogni due giorni mentre facevo la chemio. Il mio dottore pensava che fossi matta, ma io so che mi ha aiutato a mantenere l’energia necessaria.”

Trish ammette che la sua vita, prima della malattia, fosse stressante. “Come medico ero spesso reperibile e le giornate potevano essere molto lunghe e pesanti. Ero drogata di lavoro e dopo

la diagnosi sono stata costretta a vedere la mia vita da una prospettiva diversa. Ora so che è importante dedicare tempo a se stessi e rilassarsi, che per me però non vuol certo dire non far niente!”

Ben lungi dal rallentare il proprio ritmo, oltre alle maratone e alle ultramaratone, Trish ha cominciato anche a fare arrampicata. “Così ho conosciuto Linda, una settantaduenne che, nonostante avesse il cancro al seno con metastasi ossee, era inarrestabile!” Ora le due amiche vanno spesso insieme ad arrampicarsi

i fine settimana e hanno un progetto di raccolta fondi a favore di un ente benefico per la lotta al tumore al seno.

Trish sa che molte donne troverebbero insostenibile questo modo di scacciare lo stress ma, come Isabel, crede fermamente che sia fondamentale avere un modo per staccare la spina e dimenticarsi di tutto. “C’è bisogno di un canale attraverso il quale filtrare tutta l’energia. I primi giorni, dopo la diagnosi, la notte avevo gli incubi sul mio futuro. Incontrare Linda e vedere come riuscisse a vivere appieno la propria vita mi ha fatto capire che avrei dovuto farlo anch’io. Prendendo in mano la mia vita, ho scacciato tutti i miei demoni.”

troVa La tUa VaLVoLa di SfogoOgnuno deve riuscire a trovare il proprio metodo per alleviare lo stress e

ritrovare il proprio equilibrio. Per Isabel scoprire le vere priorità della propria vita l’ha portata a una nuova carriera e, non meno importante, a scoprire hobby da cui trarre ispirazione. Per Trish, le corse di resistenza hanno rappresentato una vera valvola di sfogo.

A volte alleviare lo stress vuol dire fuggire dalla routine e “abbassare il volume” per un po’. Per questa ragione i fine settimana in luoghi remoti e centri benessere sono così popolari: ci danno tempo per concentrarci, mettere in ordine i pensieri o semplicemente liberare la mente da qualsiasi preoccupazione. Non bisogna necessariamente aspettare le ferie: una camminata di domenica pomeriggio o un lungo bagno rilassante sono molto efficaci se non abbiamo molto tempo da dedicare a noi stessi.

Ritrovare l’equilibrio ha un effetto terapeutico. La psicologa australiana Sue Baughman ci ricorda che ‘terapia’ è qualsiasi tecnica o attività che promuova e assista la guarigione – che sia attiva o passiva, la scelta è solo nostra. Quello che conta è trovare una valvola di sfogo, dedicarle il giusto tempo e metterla in pratica.

Sue consiglia di programmare del ‘tempo per sé’ proprio come qualsiasi altro impegno lavorativo. “Bisogna impegnarsi a una regolare pratica della cura del sé, anche solo cinque minuti al giorno,” sostiene la psicologa. “Così facendo possiamo sviluppare e coltivare uno dei rapporti più importanti nella vita, quello con noi stessi. Se le nostre energie sono al massimo e proviamo amore per noi stessi, siamo nella posizione migliore per dare amore anche a chi ci circonda.”

Non bisogna sentirsi vincolati all’opinione di altri, avverte Sue: “Non fidatevi ciecamente di quello che vi dicono gli altri ma affidatevi alla vostra esperienza diretta e all’intuito.” Magari avete già trovato il vostro rimedio antistress. Pensate alle cose che amate di più al mondo – dalla lettura alle passeggiate mattutine, dal tempo passato con i figli al fare le torte. E se ancora non avete trovato la vostra soluzione contro lo stress , abbracciate senza indugi (e senza lesinare) un percorso di ricerca. Dedicategli tutto l’amore e l’energia che richiede, perché questa volta si tratta veramente della vostra vita! |

autori: Sue Baughman psicologa e insegnante di Yoga. Christina Relf scrittrice, stilista, consulente di comunicazione e mamma single. Per sapere di più sul servizio di coaching di Isabel van der Ven ‘Live Your Life After Cancer’, rivolto a donne che hanno avuto un tumore al seno, è possibile visitare il sito web su www.lylac.net.

Trova il tuo equilibrio interiore nutrendo il “bambino che c’è in te”, consiglia Sue Baughman. “Pensa al bambino che c’è in te come alla tua dimensione emotiva, la tua vulnerabilità,” continua. Scrivi la tua lista in un posto dove tu possa vederla ogni giorno.

Oggi come ho saputo soddisfare le mie necessità in relazione ai seguenti aspetti?

✔ Sicurezza ✔ Approvazione ✔ Autenticità e accettazione ✔ Speranza e incoraggiamento ✔ Amore

✔ Attenzione, stimolazione e contatto fisico

✔ Sonno e riposo ✔ Divertimento ✔ Confini salutari e rispettosi

(Tratto dal lavoro di Shakti Durga, autrice di Empowering Relationships)

Amore per noi stessi a volte alleviare

lo stress vuol

dire fuggire

dalla routine e

abbassare il

volume per un po’.

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1. Con l’hulahoop si possono bruciare fino a 420 calorie all’ora! 2. Reggiseno sportivo Amoena Power, disponibile fino alla coppa E 3. Non dimenticare la tua musica! 4. Reggiseno sportivo Amoena Performance, disponibile in bianco e in nero 6. Controlla il tuo cuore con un orologio Heart Monitor 6. Pants Amoena ideali per le attività sportive 7- Due in uno: il top sportivo Amoena con reggiseno integrato, disponibile fino alla XL.

Ginger, 38 anni, è stata operata al seno. Fa un po’ di esercizio fisico con Top e Pants della linea Amoena Active.

Poco spazio a casa? Poca voglia di iscriverti in palestra? Bisogna comunque fare attività sportiva! Non serve molto: è sufficiente una sana passeggiata quotidiana e un po’ di stretching.

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reggiseno incluso!

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carletta, 42 anni, è stata operata al seno. I reggiseni Amoena le donano

il supporto di cui ha necessità.

Qualunque sia il tuo stile di vita, i prodotti Amoena ti accomagnano in ogni istante.

La moda per ogni momento

della giornata

Mettiti al centro!

1. Completo Amoena Lara Satin, disponibile in vari colori 2. Completo Amoena Karla, pizzoso e sfizioso 3. Un tocco di colore! 4- Sentiti unica con un bracciale speciale 5. Sandali ergonomici? Sì, grazie! 6. Reggiseno Amoena Magdalena, disponibile in nero o nudo, ideale per contenere i tessuti in eccesso sulla schiena.

Images courtesy of A-SHU.CO.UK; Konplott; and FitFlop.

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eden, 36 anni, è stata operata al seno. In questa foto indossa in anteprima il costume Luxor, presente nella collezione Amoena Moda Mare 2015

1. Regalati un colorito impeccabile con una cipria color bronzo 2. Mai provato un Tankini? È una speciale via di mezzo tra bikini e costume intero…SUPER PRATICO! 3. Mai dimenticare gli accessori 4. Costume Amoena Sofia 5. Costume Amoena Sienna 6. Come non sentirsi tropicali con questi sandali? 7. L’accessorio Amoena Aquawave: in silicone trasparente, ideale per tutte le attività sportive e in acqua.

Forse è un po’ presto per pensarci…ma perchè non iniziare a sognare?

anticipazioni Moda Mare 2015

Sognando l’estate…

Images courtesy of Marks and Spencer; Konplott; and Accessorize.

Ginger è pronta per prendere il suo volo. Indossa la maglia a maniche lunghe Amoena Relax Carmen e i pantaloni

Amoena Casual Pants.

1. Canotta Amoena Valletta, disponibile in vari colori 2. Borse riutilizzabili: decisamente eco&chick 3. Il mondo ci chiama, e la nostra cover dice chi siamo 4. T-shirt Amoena Valletta con taschine integrate 5. Completo Amoena Lara Lace Desire, mozzafiato! 6. Ah…le ballerine!

La collezione Amoena Leisure, prodotta in tessuto modal, è ideale per viaggiare. Maglie, casacche, pantaloni…tutto è all’insegna della comodità.

W i viaggi!

Images courtesy of dotcomgiftshop.com; Accessorize; and FitFlop.

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Un momento solo per te

eden si sta rilassando e indossa il Pigiama Amoena Flower.

Una serata in pace con se stesse, oppure una mattina di relax nel weekend. Ogni tanto ne abbiamo bisogno. Perché non accendere un po’ di musica soft, o fare un po’ di meditazione?

1. Un comodo cuscino. 2. Camicia da notte Amoena Ambience. 3. Che begli anellini! 4. Il Bolero Amoena Flower, comodissimo in casa. 5. Indulgent Body Soufflé, il modo perfetto per concludere una giornata di lavoro. 6. Leisure Form Amoena: un accessorio ideale per stare in casa, da usare al posto della protesi tradizionale.

Images courtesy of www.gettingpersonal.co.uk; Accessorize; and Crabtree & Evelyn.

Il segreto di carletta per la sua serata speciale sono i ciclisti contenitivi Amoena.

Cosa c’è di meglio di un bel vestito, un bel trucco, e di una bella serata per tirarsi su di morale? Con la lingerie Amoena, le possibilità sono tantissime, e non dovrai rinunciare a nulla!

1. Il rosso è sempre perfetto, di sera 2. Per più tardi, lo splendido babydoll Amoena Colette, con coulotte abbinata 3. Cosa ne dite di questa pochette da sera? 4. Il completo Amoena Johanne, disponibile in rosso e nero. 5. Osa rivestire i tuoi piedi e le tue mani con oro e argento!

Images courtesy of Konplott; Dunnes Stores; and Crabtree & Evelyn.

Usciamostasera?

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>>> CORpO E MEnTE

La consapevolezza incontra le arti marziali Ami lo yoga e fai tesoro della saggezza che apprendi sul tuo tappetino?

Se sei curiosa e vuoi aggiungere un nuovo flusso al tuo vinyasa, il Tai Chi potrebbe fare al caso tuo. Spesso descritta come “meditazione in movimento” questa ginnastica gentile mantiene il corpo in costante movimento con forme lente e aggraziate. Le sue origini sono misteriose e vengono fatte risalire alla Cina. A volte è descritta come una forma di combattimento usata per aumentare la forza, l’equilibrio e la flessibilità. Col tempo il Tai Chi si è evoluto in una ginnastica contemporanea conosciuta in tutto il mondo e adatta a persone di ogni età.

Usi lo yoga per alleviare lo stress? Allora ti potrebbe interessare il tai Chi. Hai bisogno

di vivacizzare la tua camminata quotidiana? Prova il nordic Walking. Queste due

discipline sono diventate molto popolari ma molte donne ancora non le conoscono.

Stessi benefici, metodi diversidUe eSerCiZi Che

SiCUraMente non hai ancora provato

Le evoluzioni del Tai Chi sono come un massaggio interno degli organi, che stimola la circolazione e rinforza i muscoli. Tra gli altri benefici, il Tai Chi:• Riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa• Aumenta l’efficienza cardiovascolare• Aumenta la flessibilità e l’energia• Migliora la postura e il sonno• Migliora l’umore e la sensazione di benessere

Sotto la supervisione di un istruttore qualificato i risultati saranno più visibili. Le lezioni di Tai Chi si basano su alcuni elementi:• Forme – Serie di movimenti spesso basati su azioni

animali, come Afferrare la coda del passero e La gru bianca apre le ali

• Stabilità delle gambe – È facile farsi prendere dai movimenti, spesso complessi, delle braccia, ma la forza e l’energia fluiscono attraverso le gambe

• Rilassamento – Forse l’elemento più importante e più problematico del Tai Chi è il rilassamento attraverso l’esercizio

benefici per il corpo

Come si pratica

Eden, 36 anni, e Ginger, 38, sono state operate di tumore al seno.

Per fare Tai Chi, la canotta Amoena dotata di doppia taschina è ideale! E cosa dire della splendida maglia (con reggiseno integrato) con cui fare Nordic Walking? guarda tutta la collezione amoena active su www.amoena.it

Basso impatto, alti benefici per il cuore Ti allacci le scarpe da camminata tre volte alla settimana, senza perdere un appuntamento, per allenare il cuore?

Se vuoi provare qualcosa di nuovo, la camminata nordica, i cui bastoni progettati appositamente danno equilibrio e fanno esercitare anche la parte superiore del corpo, potrebbe essere l’opzione migliore. Correre sollecita le ginocchia e le caviglie (e il seno, ad essere onesti), mentre la camminata nordica ha un basso impatto e permette di bruciare fino al 50% in più di calorie ogni ora.

Prendi un paio di bastoni e un buon paio di scarpe da camminata. Tra gli effetti benefici, la camminata nordica:• Aumenta la frequenza cardiaca media del 10-15% rispetto

alla camminata normale, senza dare una sensazione di affaticamento

• Aumenta la forza e la resistenza del tronco grazie all’aumento della densità ossea

• Aiuta la postura, l’equilibrio e la stabilità grazie ai bastoni (che aumentano la sicurezza e prevengono le cadute)

• Migliora il sonno, la concentrazione e l’umore

I bastoni sono essenziali. Devono essere del tipo giusto e dell’altezza adeguata. Una volta impugnati, imparerai tutte le tecniche necessarie, tra cui:• Trovare il ritmo giusto – il bastone a destra avanza insieme

alla gamba sinistra • Le tecniche specifiche per la salita e la discesa proteggono

le articolazioni; i bastoni possono essere usati per spingere il corpo, specialmente nei tratti in salita

• Mantieni le spalle basse e rilassate per tutta la camminata e ricorda di mantenere le mani a posto per “stringere e rilasciare” il bastone mentre cammini – il movimento deve risultare il più naturale possibile

benefici per il corpo

Come si pratica

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>>> ALIMEnTAZIOnE

W il cavolfiore!Tieni un diario alimentare? Gli esperti lo consigliano per tenere sotto controllo quante calorie si consumano, per imparare a riconoscere i falsi miti e per mantenere una dieta bilanciata che includa tutte le categorie alimentari.

Caro diario (alimentare),

Al telegiornale ho sentito una notizia sconvolgente. Un impettito giornalista ha detto, con un tono da esperto culinario, che il cavolfiore è il supercibo del

momento. Il cavolfiore! Non ci posso credere. Quella verdura molliccia, pallida e senza gusto? Devo scrivere una lettera di protesta.

Il cavolfiore è sempre l’ultima verdura lasciata nei vassoi, abbandonato al suo pallido destino con i rimasugli del pinzimonio. O coperto di formaggio

in un triste tentativo di dargli sapore. O, peggio ancora, intriso d’acqua e molliccio nei piatti della mia infanzia (e mai toccato, peraltro)! Non riesco a

entusiasmarmi per questa verdura, per quanto mi possa sforzare.

Però, è vero, che i benefici sono notevoli: 3 Alto contenuto di vitamina B, manganese e vitamina K

3 Presenza di omega 3

3 Basso apporto calorico

3 Presenza di fibre (10% della dose quotidiana raccomandata)

3 Assenza di glutine e basso contenuto di carboidrati

Devo ammettere di essere rimasta abbastanza incuriosita quando il giornalista ha detto che il cavolfiore aiuta a combattere il cancro. Così mi sono

documentata:Verdana Seth, dietologa e nutrizionista certificata e portavoce della Academy of Nutrition and Dietetics, RDN, CDE, sostiene che “il cavolfiore

contiene un’ampia gamma di sostanze nutritive che combattono il cancro, tra cui il sulforafano e l’indolo-3-carbinolo. Questi due elementi hanno

un effetto positivo sull’inibizione della crescita delle cellule tumorali e aiutano a prevenire alcune forme oncologiche (specialmente alla prostata e al

seno). Inoltre, contribuiscono ad aumentare la produzione di enzimi che eliminano le tossine e proteggono le cellule dalle sostanze cancerogene.”

La ricerca che ho fatto su internet mi ha consegnato una notizia incredibile: il cavolfiore può essere usato per fare la pasta della pizza! Vitamine e

pizza? Meglio se mi faccio un appunto, non vorrei dimenticarmi di questo prodigio culinario:

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/ifoo

dreal.c

om/c

auliflo

wer-p

izza-c

rust-r

ecipe

/arriVano i SUperCibi. il vostro palato vi ringrazierà.

Caro diario alimentare, per oggi ho terminato.

Pasta della pizza al cavolfiore. Chi l’avrebbe mai detto?! Con affetto, Me stessa

IngreDIentI

1 cavolfiore di circa 20 centimetri

1 uovo grande 1/2 tazza di parmigiano o mozzarella, grattugiati o a scaglie e

non confezionati 1 cucchiaino di erbe aromatiche (rosmarino, basilico o prezzemolo)

Sale Pepe nero macinato fresco

ProceDIMento

• Preriscaldate il forno a 190°C e disponete una teglia con carta

da forno.• Lavate il cavolfiore e rimuovete le foglie esterne. Separate i

ciuffi con un coltello da cucina, inseriteli in un mixer e tritateli

fino ad ottenere un composto fine.

• Disponete il composto sulla teglia e cuocete per 15 minuti.

• Rimuovete il cavolfiore cotto dal forno, sbriciolatelo e mettetelo

in un panno. Appallottolate il panno contenente il cavolfiore e

schiacciatelo con forza per

estrarre l’acqua. Siate pazienti

e ripetete l’operazione diverse

volte finché non uscirà più

acqua.• Alzate la temperatura del

forno a 230°C. Trasferite

il cavolfiore in una scodella

con l’uovo, il formaggio, le

erbe aromatiche, sale e pepe.

Mescolate gli ingredienti.

• Disponete il composto sulla stessa teglia utilizzata per

cuocere il cavolfiore (usando un foglio di carta da forno

nuovo), e appiattite la pasta con le mani fino a creare una

base sottile.• Cuocete per 15-20 minuti e togliete la vostra pizza dal forno.

• Guarnite con gli ingredienti preferiti e rimettete in forno, fino a

quando lo strato superficiale di formaggio sarà dorato. Tagliate

e…buon appetito!

Q uando Christine è entrata nella chiesa era molto più emozionata, se possibile, di qualsiasi altra sposa.

Durante l’anno e mezzo precedenti, infatti, aveva dubitato di farcela.

Il matrimonio sarebbe dovuto avvenire a luglio del 2012. Christine era nel bel mezzo dei preparativi della cerimonia; aveva prenotato il luogo del ricevimento, selezionato la musica e perfino trovato il vestito perfetto.

Poi, un pomeriggio di aprile del 2011, Christine ha sentito un nodulo nel seno sinistro. “Era grande come il nocciolo di una ciliegia”, ci ha raccontato.

Spaventata dalla presenza del nodulo, Christine non ha perso tempo e si è rivolta immediatamente ad un ospedale di Monaco. Ha pianificato senza indugi un’ecografia, una risonanza magnetica e, naturalmente, una biopsia.

troppo giovane per ammalarsi di cancro?“Sei troppo giovane per avere un tumore,” le ha detto il medico. “Non si vede niente di preoccupante, puoi tornare tra un anno e mezzo per una visita di controllo.”

Christine però non era convinta. “Una voce dentro di me diceva che avrei dovuto chiedere un altro parere, ” ricorda, e il suo futuro marito era ovviamente d’accordo. Una conferma della diagnosi favorevole li avrebbe rassicurati.

Si è rivolta quindi ad un altro ospedale, dove ha effettuato diversi test diagnostici. Questa volta, però, la diagnosi è stata diversa. Il 13 luglio 2011, un mese prima del suo 28° compleanno e nel bel mezzo dei preparativi del matrimonio, Christine ha scoperto di avere un tumore al seno. Nello specifico, aveva una rara forma di carcinoma duttale, molto comune tra le donne di età tra 60 e 70 anni.

“Pensavo di essere in un incubo,” ricorda Christine. Invece di dedicarmi con gioia al giorno delle nozze, Christine si è ritrovata nello spiacevole contesto della terapia oncologica.

Una settimana dopo, Christine ha iniziato la terapia chemioterapica, e rimaneva in ospedale per tre giorni dopo ogni ciclo. “È stato molto faticoso,” confessa Christine. Ciononostante, ha deciso con forza di accettare la situazione

e seguire alla lettera le raccomandazioni dei propri medici.

È stato un periodo di grande preoccupazione. Christine aveva paura di non farcela ed era frustrata al pensiero che tutto sarebbe andato avanti anche senza di lei.

Fortunatamente, Christine ha ricevuto il massimo sostegno dalla sua

famiglia, dal futuro marito e dal suo cagnolino, Buddy. “Mi

faceva sorridere e mi costringeva a uscire anche quando non ne avevo la forza,” dice

Christine. Dopo ogni ciclo chemioterapico,

i medici controllavano gli eventuali mutamenti del tumore, ma dopo tre mesi la dimensione non era cambiata. Finalmente, dopo una modifica alla cura chemioterapica, pochi giorni prima

di Natale, è arrivata la buona notizia: il tumore stava regredendo. “È stato il regalo

più bello per me, la mia famiglia e il mio futuro marito,” ha detto.A causa della variazione terapeutica, però,

il trattamento si è prolungato ulteriormente, fino a durare nove mesi. Poi c’è stata l’operazione chirurgica e, a maggio del 2012, Christine ha cominciato la terza fase del trattamento: la radioterapia, durata 35 cicli.

Lieto fine… e un nuovi iniziChristine si è sottoposta all’ultimo intervento a gennaio

2013, e ne è molto soddisfatta. Il giorno di San Valentino del 2013 ha anche ripreso a lavorare come agente commerciale.

“Il mio fidanzato, la mia famiglia e la mia fede mi hanno aiutato a superare questo difficile periodo,” ha detto. “Certo, anche il mio spirito combattivo ha aiutato.” E oggi Christine è ottimista, tanto da dire: “la vita è bella e io ho deciso di essere felice. Sto di nuovo bene e per questo devo ringraziare Dio.”

Alla fine di questa storia il 27 dicembre 2013 Christine si è finalmente sposata. Indossava un magnifico vestito senza spalline e con un lungo strascico. “Abbiamo celebrato le nozze dei nostri sogni,” ha spiegato. “Tutto è andato esattamente secondo i nostri migliori auspici.” |

Dalla diagnosi all’abito da sposa

senza spalline

Anche i prodotti Amoena

hanno aiutato Christine a superare la sua malattia. “Sia che

io abbia bisogno di un capo comodo o di uno sportivo, Amoena mi offre sempre la soluzione migliore,“ sostiene. Mi permette di

indossare biancheria intima con una vestibilità impeccabile, ma anche giovane e sexy. Oggi Christine è diventata una modella di Amoena

e condivide il suo entusiasmo con donne di tutto il mondo. “Fare la modella per Amoena mi fa sentire molto

sicura di me stessa”.

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Amoena Life | 1918 | Amoena Life

elimina il tessuto cicatriziale e rimuove la protesi dal seno. La tasca tissutale nella quale alloggiava la protesi viene lavata con soluzione antibiotica, viene inserita una nuova protesi, e viene lasciato un piccolo drenaggio chirurgico per alcuni giorni. (La capsulotomia, o il tentativo di rompere la capsula schiacciando la protesi, non è più consigliata in quanto potrebbe rompere la protesi stessa). A volte le donne scelgono di astenersi dalla sostituzione della protesi e scelgono di indossare protesi mammarie esterne.

Ronnie Stilman non poteva credere di doversi sottoporre a una capsulectomia solo sette mesi dopo la mastectomia ricostruttiva. Conosceva il rischio, ma di certo non si aspettava che si presentasse così presto. “Prima del primo intervento il mio chirurgo mi aveva detto che avrei potuto avere bisogno di una seconda operazione per rimuovere il tessuto cicatriziale in eccesso,” ha detto. “Di certo non mi aspettavo una

tale tempestività. La mia vita si stava finalmente rimettendo in piedi e dovevo già tornare in sala operatoria per sostituire la protesi interna.”

Per Susan Cooke la contrattura capsulare è arrivata in modo inaspettato, molto tempo dopo l’intervento di ricostruzione. Nove anni dopo la ricostruzione con un lembo muscolare della schiena e una protesi, il seno si era indurito e aveva perso forma. Scoprire di doversi sottoporre di nuovo a un’operazione per correggere il problema l’ha riportata ai ricordi della prima mastoplastica —l’intervento, le cure, la convalescenza… Era un’esperienza che avrebbe preferito non ripetere. Al tempo non conosceva l’eventualità della contrattura capsulare e il pensiero di dover tornare sul tavolo operatorio per correggere il problema non è stato molto piacevole. “Ero stupita di dovermi

operare di nuovo ed ero molto ansiosa; sapevo, però, che avrei dovuto farlo per poter avere di nuovo un buon risultato,”.

NessuNa garaNzia

Dover affrontare un nuovo intervento, anche quando ce lo aspettiamo, può far scaturire una moltitudine di sensazioni sgradevoli. Il ritorno in sala operatoria, l’anestesia e la nuova convalescenza possono impensierire, anche se il recupero da una capsulectomia è solitamente più agevole rispetto alla mastoplastica ricostruttiva. Come Susan ha avuto modo di apprendere, un nuovo intervento può implicare nuovi rischi di infezione e altre complicanze. La sua capsulectomia è andata bene. Il tessuto cicatriziale è stato rimosso e la protesi sostituita. Tuttavia, alcuni giorni dopo l’intervento il seno sottoposto all’operazione si è gonfiato. Susan provava fastidio e aveva un’ecchimosi, causata da un ematoma formatosi alla rimozione del drenaggio. Dopo un ulteriore intervento e l’ennesima degenza ospedaliera (e un nuovo drenaggio) il caso si è risolto. “è stata un’esperienza poco piacevole, specialmente a causa delle complicanze post operatorie,” ha detto Susan.

Purtroppo i medici non hanno modo di prevedere quali pazienti svilupperanno la contrattura capsulare, quando questa si presenterà o chi avrà bisogno di una capsulectomia. La capsulectomia, inoltre, non impedisce la formazione di nuovo tessuto cicatriziale in eccesso in seguito. L’utilizzo di una matrice dermica acellulare (tessuto di un donatore da cui sono state rimosse le cellule) sembra ridurre la frequenze di sviluppo della contrattura capsulare.

Per alcune donne, in ogni caso, la remota possibilità di doversi sottoporre a più operazioni è un’eventualità insopportabile; molte di coloro che non vogliono la sostituzione della protesi interna a causa di contrattura capsulare hanno trovato una soluzione esterna grazie ad Amoena. |

A Kathy Steligo è stato diagnosticato un tumore al seno due volte e per due volte si è sottoposta a ricostruzione. È autrice di The Breast Reconstruction Guidebook e co-autrice di Confronting Hereditary Breast and Ovarian Cancer.

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Le sorprese possono assumere qualsiasi forma e dimensione ma, quando si tratta di mastoplastica ricostruttiva, non tutte sono piacevoli. La gran parte degli interventi ricostruttivi si completa in diverse fasi, di cui l’ultima normalmente è la ricostruzione del capezzolo, che può essere tatuato successivamente. Concludere il processo di ricostruzione e guarigione, per tornare a una vita normale, è un sollievo incredibile. Per questo sono comprensibili la frustrazione e il disagio quando si rende necessario un ritorno in sala operatoria.

Perché uN Nuovo iNterveNto?

Qualsiasi intervento chirurgico, inclusa la ricostruzione del seno, ha dei rischi. Sebbene la gran parte delle donne sottoposte a questo tipo di mastoplastica non abbia problemi, altre richiedono una o più successive operazioni per risolvere problemi legati al primo intervento e ad altri fattori successivi.

Un nuovo intervento è spesso l’unico modo per correggere problemi successivi alla ricostruzione o per risolvere risultati cosmetici insoddisfacenti. Purtroppo, ad esempio, le infezioni sono spesso inevitabili quando ci sottoponiamo a chirurgia. Le donne fumatrici, obese, diabetiche o precedentemente sottoposte a terapia radiante sono

particolarmente esposte a infezioni post-operatorie. In più, nei casi in cui l’infezione non risponde agli antibiotici, potrebbe essere necessario intervenire per rimuovere i tessuti danneggiati.

Il sanguinamento post-operatorio è un altro fattore da considerare, anche se è meno probabile grazie agli strumenti che cauterizzano i vasi sanguigni. A volte i vasi sanguigni danneggiati formano degli ematomi, o sacche di sangue nei tessuti circostanti. Gli ematomi che non vengono riassorbiti dall’organismo possono richiedere un nuovo intervento per drenare il sangue e richiudere i vasi interessati. L’intervento potrebbe essere necessario anche per rimuovere adipe o tessuti morti a causa del flusso ematico insufficiente. Questi problemi possono colpire aree della cute della mammella che, dopo una mastectomia, si assottigliano e diventano fragili. Nel caso di ricostruzioni fatte con lembi di muscolo e/o grasso autologo, l’irrorazione ematica insufficiente può rappresentare un altro elemento problematico.

Anche quando preferirebbero evitare un successivo intervento, le donne che non sono soddisfatte del risultato cosmetico spesso optano per l’opzione più invasiva al fine di migliorare l’effetto estetico della ricostruzione. Il seno ricostruito può essere ridotto, aumentato, sollevato o abbassato. Le pieghe, le imperfezioni e le cicatrici possono essere migliorate e ritoccate.

caPsulectomia: causa comuNe di ri-oPerazioNe

Un secondo intervento può essere necessario dopo qualsiasi tipo di mastoplastica ricostruttiva, a prescindere dal centro medico, dal chirurgo o dal ricorso a protesi o tessuti autologhi della paziente. La ricostruzione con protesi interne, tuttavia, può presentare maggiori problemi e un ricorso più elevato a ri-operazioni. La causa più comune di operazione legata all’uso di protesi interne è la contrattura capsulare, una capsula di tessuto cicatriziale che si forma intorno alla protesi inserita nei tessuti. Si tratta di una reazione naturale del corpo umano a ogni tipo di protesi, inclusi i pacemaker e le protesi articolari. Tutte le donne che hanno una protesi sviluppano questa capsula, ma spesso la sua dimensione è talmente minima che non viene neppure percepita. Una leggera contrattura può semplicemente portare la mammella a sembrare più dura. In alcune donne però purtroppo la cicatrizzazione si contrae al punto da schiacciare la protesi, causando dolore, distorcendo il seno e facendolo indurire. La terapia radiante, le infezioni o i traumi alla protesi interna possono aumentare le possibilità di sviluppare questa condizione.

La soluzione, nei casi più gravi, è la capsulectomia, e solitamente viene effettuata in regime ambulatoriale. Il chirurgo riapre l’incisione originale,

Un lato inatteso, ma comune, della chirurgia ricostruttiva del seno

Di Kathy Steligo

Donati alla donna (e stranamente anche all’uomo) da madre natura per nutrire i loro bambini, i capezzoli possono sembrare scontati, ma senza di loro il seno non è più lo stesso.

Dopo la ricostruzione, molte donne scelgono di sottoporsi ad un intervento di ricostruzione del capezzolo, in cui il chirurgo utilizza pelle da un’altra zona del corpo e crea artificialmente un capezzolo sul seno ricostruito. In alternativa è possibile ricorrere ai tatuaggi. Secondo il Breast Reconstruction Guidebook, alcuni capezzoli ricostruiti perdono proiezione con il tempo e, se necessario, devono essere rifatti.

Molte donne cercano un altro modo per avere un seno veramente completo: i capezzoli adesivi. I capezzoli di alta qualità di Amoena sono costituiti in morbido silicone che si adatta alle curve e alle forme del seno, e aderisce in modo sicuro grazie a un adesivo in silicone che non irrita la pelle.• Tre taglie – S, M, L• Quattro diversi colori a seconda

dell’incarnato – avorio, rosa, bronzo e bruno

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I l nuoto dopo un intervento al seno è un ottimo modo per esercitare e rinforzare tutti i muscoli, ed evitare

la classica atrofia muscolare post intervento di cui soffrono molti pazienti che rimangono fermi a lungo.

Quando il medico vi darà il via ad una moderata attività fisica, il nuoto sarà sicuramente una delle prime attività con cui iniziare. Il galleggiamento nell’acqua riduce la pressione e gli sforzi. Inoltre, come dimenticare l’effetto rinfrescante dell’acqua durante gli esercizi?

A seguito di un intervento al seno, potreste osservare modifiche nel vostro centro di gravità, e quindi probabilmente dovrete imparare ad avere una postura leggermente diversa.

Il nuoto rinforza i muscoli addominali, dorsali e le spalle, riducendo così la possibilità di soffrire di mal di schiena. Inoltre, muscoli più forti e tonici aiutano a riprendersi con più velocità dall’intervento al seno. Anche i benefici a livello cardiovascolare sono importanti: grazie al nuoto anche il vostro cuore, il muscolo più importante nel nostro corpo, migliorerà le proprie condizioni.

Per molte donne, gli sport ad alto impatto come la corsa possono essere troppo faticosi, o addirittura pericolosi, col rischio di cadute. Invece il nuoto, e le altre attività acquatiche, ci fanno consumare calorie in modo sicuro e più soft. Inoltre, diversamente dal tennis o da altri sport competitivi, si può nuotare anche da sole, alla propria velocità e in tutta autonomia.

La nuotata ‘a cagnolino’ è ideale per rinforzare la parte superiore del corpo. Il nuoto a rana è rilassante e molto positivo per rinforzare le gambe. Il dorso aiuta a tonificare i muscoli della schiena. Lo stile libero è piuttosto completo. Forse il nuoto a farfalla va evitato, in quanto è molto faticoso e lavora molto sull’inarcamento della schiena.

5 minuti prima, e 5 dopo. Potete fare un po’ di riscaldamento muscolare a bordo piscina o nell’acqua, passeggiando e facendo qualche saltello. Evitate di stirare troppo la zona cicatriziale post chirurgica.

Il vostro corpo potrebbe fare più fatica ad adattarsi al caldo, quindi state molto attente. Se userete una piscina all’aperto, cercate di nuotare nelle ore più fresche della giornata. Ricordatevi di idratarvi bene bevendo acqua sia prima sia dopo l’attività fisica.

Se vi sentite stanche, fermatevi. Il nuoto dovrà servire a rilassarvi, non a stressarvi. Non state correndo in una competizione, godetevi questo momento tutto per voi stesse.

eCCo aLCUni ConSigLi priMa di andare in aCqUa

Prima di iniziare una qualsiasi attività sportiva, chiedete consiglio e approvazione al vostro medico. Se non sapete o non volete nuotare, potete comunque fare tanti semplici esercizi nell’acqua, sia con le braccia, sia con le gambe, e vi daranno gli stessi benefici del nuoto.

non fate più di 20 minuti di seguito

fate sempre riscaldamento prima di iniziare e stretching dopo aver finito l’allenamento

evitate di surriscaldarvi troppo

non esagerate

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Nuota Amoena Aquawave Swimform è

un accessorio ideale per chi fa attività in acqua. Sul retro sono presenti delle scanalature che servono a far defluire facilmente l’aria e l’acqua, e così Aquawave non si sposta e rimane correttamente posizionata all’interno della tasca del costume. E’ resistente al cloro e all’acqua salata.

Inoltre, Aquawave ha in dotazione un’elegante e pratica bustina impermeabile, ideale per riporre il costume bagnato e Aquawave assieme, senza doversi preoccupare di togliere, risciacquare e asciugare nulla. Ci penserete una volta a casa!

Molti costumi Amoena sono perfetti per le attività acquatiche, e sono già predisposti di taschine per alloggiare Aquawave.

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