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AMIGA LoRes & HiRes: i campi applicativi di Bruno Rosati Negli articoli precedenti abbiamo analizzato più volte le modalità di lavoro di Amiga in ambito grafico. Argomentando sulle varie modalità di risoluzione disponibili, si sono affrontate le varie problematiche, ed in relazione alle caratteristiche dei programmi applicativi, approntati moduli e tecniche di lavoro. In questa occasione, sulla scorta dell'accertata operatività del nostro, vorremmo ampliare e finalmente concludere, l'intera trattazione andando ad individuare quali sono i campi applicativi dove Amiga può realmente dire la sua 220 Introduzione ({polemica}) Che il nostro sia un computer ottima- mente versato in campo videografico, finalmente non siamo più solo noi a dirlo. Da un po' di tempo a questa parte difatti ed in maniera sempre più massiccia - vuoi perché la qualità del software è sensibilmente cresciuta, vuoi perché, conti alla mano, molti Studi Grafici l'han- no adottato per la sua semplicità e rapidità esecutiva - è possibile vederlo all'opera sugli schermi dei nostri televi- sono Tempo fa, lessi da qualche parte che Amiga era il computer grafico delle TV- private più squattrinate. Di quelle che con i soldi da spendere eventualmente per una scheda grafica da inserire in un PC, potevano comprarsi un Amiga com- pleto di espansione di memoria, softwa- re a profusione e svariati orpelli periferi- ci. Nessuno va dicendo che Amiga sia il top, ma è indubbio che un'analisi del genere, è comunque riduttiva, fuorvian- te e lasciatemelo dire: da incompetenti! Per quale motivo, la RAI - non stiamo dicendo Spaghetti-TV! - sempre più frequentemente usa il nostro? Dall'or- mai famoso giochino che il buon Zollo Figura l- Astronauta & Movie Setter. L'ef- fetto che deriva da una digitalizzazione a 32 colori è prossimo alla qualità fotografica. Fra le virtù del Movie Setter e la nostra abili- tà nel creare i movi- menti, il risultato sarà quello di una forma di animazione sempre più prossima alla realtà. sviluppò per «Pronto ... è la RAI?» passa- to anche alla storia di MCmicrocompu- ter, ho ultimamente veduto l'inconfondi- bile grafica di Amiga venire esibita in una serie di rubriche mediche messe in onda da RAI Due in collaborazione con la Bucolo C.Graphics. Sempre dell'amico Zollo, poi, un'altra, intensa partecipazio- ne ad un programma sull'occulto pre- sentato dalla bella e brava Maria Rosaria Omaggio. Qualcosa anche su Canale 5 la presentazione di un programma pe~ bambini su Italia Uno e poi via via tutto il mare delle private «squattrinate» di cui prima ... per non parlare di Channel Four in Inghilterra, la «piccola» CBS in colla- borazione con la Electronic Arts e l'Asso- ciated Computer Service specializzata in modulistica per le previsioni meteorolo- giche. Insomma secondo voi che vuoi dire ciò? Senza fare della demagogia - strate- gia di chi è specializzato a sputare (pre)giudizi - credo che sia molto più semplice dire la verità che esercitare l'ambigua arte del critico a tutti i costi. Se un ente grande e potente come la RAI, dove l'ultimo dei problemi è l'inve- stimento economico ed il primo la buona qualità del prodotto finale, si «acconten- ta» di proporre robaccia fatta da Amiga, non è perché sono venuti a mancare improvvisamente i fondi, ma molto più probabilmente perché Amiga riesce a fare rapidamente e bene, quello che una super WorkStation grafica farebbe certa- mente in maniera eccelsa ma in quattro (... o quaranta) volte il tempo impiegato da Amiga (e dieci volte il costo). Doman- da cretina: un cartone animato da 32 colori in Bassa Risoluzione dove viene meglio? Su una super WSgrafica che impiega dieci giorni e costa cento, o su una piccola utilitaria che fa l'uovo in un giorno e a costo dieci? Perché chiamare Go!ìa qualndo basta la fionda di Davide? E questo un discorso intelligente ed una scelta inappuntabile che a prescin- dere dalla politica della RAI e di altri grossi enti, ha per noi un significato della massima importanza: la conferma del mercato produttivo che Amiga potenzial- mente possiede. Per tradurre il tutto in pratica, è solo necessaria l'individuaiio- MCmicrocomputer n. 90 - novembre 1989

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AMIGA

LoRes & HiRes:i campi applicativi

di Bruno Rosati

Negli articoli precedentiabbiamo analizzato più volte lemodalità di lavoro di Amiga inambito grafico.Argomentando sulle variemodalità di risoluzionedisponibili, si sono affrontatele varie problematiche, ed inrelazione alle caratteristichedei programmi applicativi,approntati moduli e tecnichedi lavoro. In questa occasione,sulla scorta dell'accertataoperatività del nostro,vorremmo ampliare efinalmente concludere, l'interatrattazione andando adindividuare quali sono i campiapplicativi dove Amiga puòrealmente dire la sua

220

Introduzione ({polemica})

Che il nostro sia un computer ottima-mente versato in campo videografico,finalmente non siamo più solo noi a dirlo.Da un po' di tempo a questa parte difattied in maniera sempre più massiccia -vuoi perché la qualità del software èsensibilmente cresciuta, vuoi perché,conti alla mano, molti Studi Grafici l'han-no adottato per la sua semplicità erapidità esecutiva - è possibile vederloall'opera sugli schermi dei nostri televi-sono

Tempo fa, lessi da qualche parte cheAmiga era il computer grafico delle TV-private più squattrinate. Di quelle checon i soldi da spendere eventualmenteper una scheda grafica da inserire in unPC, potevano comprarsi un Amiga com-pleto di espansione di memoria, softwa-re a profusione e svariati orpelli periferi-ci. Nessuno va dicendo che Amiga sia iltop, ma è indubbio che un'analisi delgenere, è comunque riduttiva, fuorvian-te e lasciatemelo dire: da incompetenti!

Per quale motivo, la RAI - non stiamodicendo Spaghetti-TV! - sempre piùfrequentemente usa il nostro? Dall'or-mai famoso giochino che il buon Zollo

Figura l - Astronauta& Movie Setter. L'ef-fetto che deriva dauna digitalizzazione a32 colori è prossimoalla qualità fotografica.Fra le virtù del MovieSetter e la nostra abili-tà nel creare i movi-menti, il risultato saràquello di una forma dianimazione semprepiù prossima allarealtà.

sviluppò per «Pronto ...è la RAI?» passa-to anche alla storia di MCmicrocompu-ter, ho ultimamente veduto l'inconfondi-bile grafica di Amiga venire esibita in unaserie di rubriche mediche messe in ondada RAI Due in collaborazione con laBucolo C.Graphics. Sempre dell'amicoZollo, poi, un'altra, intensa partecipazio-ne ad un programma sull'occulto pre-sentato dalla bella e brava Maria RosariaOmaggio. Qualcosa anche su Canale 5la presentazione di un programma pe~bambini su Italia Uno e poi via via tutto ilmare delle private «squattrinate» di cuiprima ... per non parlare di Channel Fourin Inghilterra, la «piccola» CBS in colla-borazione con la Electronic Arts e l'Asso-ciated Computer Service specializzata inmodulistica per le previsioni meteorolo-giche. Insomma secondo voi che vuoidire ciò?

Senza fare della demagogia - strate-gia di chi è specializzato a sputare(pre)giudizi - credo che sia molto piùsemplice dire la verità che esercitarel'ambigua arte del critico a tutti i costi.

Se un ente grande e potente come laRAI, dove l'ultimo dei problemi è l'inve-stimento economico ed il primo la buonaqualità del prodotto finale, si «acconten-ta» di proporre robaccia fatta da Amiga,non è perché sono venuti a mancareimprovvisamente i fondi, ma molto piùprobabilmente perché Amiga riesce afare rapidamente e bene, quello che unasuper WorkStation grafica farebbe certa-mente in maniera eccelsa ma in quattro(... o quaranta) volte il tempo impiegatoda Amiga (e dieci volte il costo). Doman-da cretina: un cartone animato da 32colori in Bassa Risoluzione dove vienemeglio? Su una super WSgrafica cheimpiega dieci giorni e costa cento, o suuna piccola utilitaria che fa l'uovo in ungiorno e a costo dieci? Perché chiamareGo!ìa qualndo basta la fionda di Davide?

E questo un discorso intelligente eduna scelta inappuntabile che a prescin-dere dalla politica della RAI e di altrigrossi enti, ha per noi un significato dellamassima importanza: la conferma delmercato produttivo che Amiga potenzial-mente possiede. Per tradurre il tutto inpratica, è solo necessaria l'individuaiio-

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dabile: il dia-proiettore. Sembra stranoma è così; si trova ancora molta riluttan-za all'utilizzo di videocassette in fase dipresentazione, congressuale e non. De-terminante in tal senso è la interattività ela superiore praticità d'intervento che ilmezzo classico vanta nei confronti dellavideocassetta, a sua volta di gran lungapreferibile nel campo della documentari-stica.

In questo campo, di difficile, sarà solol'aggancio; per il resto, owero la graficacomputerizzata contro la grafica tradizio-nale, la partita e già vinta in partenza.L'elasticità offerta, la rapidità di realizza-zione e quella di intervento, più le tecni-che della digitalizzazione che permetto-no di schermare insieme «foto» e grafi-ca... sono assolutamente tanto superioriper potenza quanto inferiori come costidi produzione.

Bene, se simili campi applicativi visembrano sufficienti, taglierei corto conogni ulteriore elencazione ed andrei dirit-to su quello con tutto ciò, tradotto inlingua amighevole, può significare. Ov-vero, la scelta di una risoluzione graficain luogo di un'altra, il numero ottimaledei colori, le tecniche e gli applicativimeglio adatti al tipo di lavoro da svolge-re. Da questo punto di vista, la prima èpiù importante ripartizione è gia eviden-ziata dal titolo stesso dato all'articolo:LoRes & HiRes. Una per le animazioni,l'altra per le diapositive. Evitando quindidi perderei in altri indugi - VideoRes,.HAM ed altre complicazioni ... - è giun-

Figura 2 - Astronauta& Deluxe Video. Pas-sare dai 32 colori pieniad una riduzione a so-Ia otto colori implicatutta una serie di ac-corgimenti. Il primo inassoluto è quello di((francobollare" l'im-magine riducendola adun quarto dello scher-mo. Casi facendo. lesfumature apparirannomeno distinte e lospazio lasciato liberosarà a completa dispo-sizione della videopre-sentazione.

Figura 4 - Deluxe Video: ((campionario" del video Cornea. Tutto (o quasi) ilnecessaire che ci si è inventati nella sceneggiatura della simulazione.

.•• Figura 3 - Deluxe Video: trapianto della cornea. Una fase della simulazioneanimata di una tecnica d'intervento. Sotto a quella pinzetta che asporta unostrato di cornea c'è un intero campionario di framer. prevalenza di tracce. etc.Chi dice ancora che il DVideo è ((robetta"?

bile con nemmeno troppa fatica, è one-stamente il massimo amighevole a cui sipuò tendere. Non vedo difatti altri settorial di fuori di quello scolastico a cui larealizzazione animata di un videoprodot-to possa essere indirizzata. (Invero cisarebbe quello medico-scientifico, ma ètutto da verificare).

Molto ma molto interessante è poi ildiscorso sulla possiblità di organizzareun Servizio Diapositive. Qui il campo èdawero sconfinato; andando dal settoredella medicina in genere a quello delbusiness, da quello aziendale a quellodei piccoli enti o delle organizzazioni diricerca e di studio. Si badi bene, si staparlando di diapositive e non di videopre-sentazioni. Owero di cambiare solo latecnica realizzativa che è alle spalle diquello che a tutt'oggi resta e rimanel'unico supporto finale collaudato ed affi-

ne di quei settori applicativi laddoveAmiga offre il suo di più e sgombrareinvece il campo da ogni tipo di chimera(se il Symbolics, l'Apolio e compagniabella esistono ... serviranno pure a qual-cosa, no?). .

IL TRAPIANTO OELLA COANEALe tecniche chirurgiche

I campi applicativiAndando sul pratico: come si fa ad

individuare i campi dove Amiga può?Personalmente credo che senza metter-ei a disquisire più di tanto, le possibilitàpiù ghiotte e facilmente esaudibili sianoquelle dell'animazione e della riproduzio-ne grafica (intendendo quest'ultima co-me realizzazione di diapositive). Si trattadi due campi abbastanza vasti. Il primo,quello sfruttato dalla stessa RAI. è statoda noi affrontato con il discorso suivideodidattici. Interessante ed abborda-

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to il momento di organizzare la nostrawork-station grafica.

LoRes AnimationQuello dell'animazione è un discorso

che abbiamo già fatto e che a parte igiudizi personali, si è deciso di semplifi-care intorno ai nomi di due soli applicati-vi: il Movie Setter ed il DVideo. Onesta-mente non vedo grosse alternative (ameno che queste, così com'è nel casodel DVideo, non siano le nuove versionidei due stessi applicativi). Ribadendoquindi tutto quello che fin dal primoarticolo dedicato ai videodidattici, abbia-mo via via sintetizzato, vuoi come tecni-che vuoi come modalità di lavoro, stavol-ta vorrei concentrarmi un attimino di piùsu due argomenti che credo abbastanzainteressanti: l'affascinante tecnica del-l'animazione di «immagini fotografiche»digitalizzate e l'uso ottimizzato dei duepacchetti.

A corredo della nostra disquisizione lecinque figure dedicate alla LoRes Anima-tion che, figure 1 e 2, direi di andareimmediatamente a visionare. Come po-tete vedere si tratta di due particolarimodi d'intendere la rappresentazioneanimata sulla base di una immaginedigitalizzata.

Stando in pieno anniversario mi èparso giusto far immortalare dal Digi-View la storica posa della Luna. Ma se lacosa vi sembra troppo scontata, datoche la picture è direttamente ricavata dalPxMate, provate a metterei qualsiasifoto che avete in casa - una bellabiondina, oppure la Ferrari di Nigel Man-sell- digitalizzate a 32 colori, LoRes piùoverscan please! e passate ad animare iltutto. Provando dapprima con semplicimovimenti - un occhietto o un colpod'anca della biondina, come una sterzatarapidissima della rossa ... - potrete im-mediatamente rendervi conto di quantoacquisti, diventando addirittura impres-sionante, l'animazione ritagliata su diuna cosa «vera».

Far muovere Paperi no oppure il vec-chio Tirannosauro del mio videodidatticosarà pure simpatico, ma un oggettoritagliato da una fotografia ...

Disponendo di un cartooner come ilMovie Setter potremo sbizzarrirei comeci pare, anche se i problemi non man-cheranno. Domanda: come «inventarci»il movimento? A parte il fatto che se nonsi è anche buoni disegnatori - e questolo davo per scontato - sarà megliovederli che farli i cartoni animati ... talvol-ta ci potrebbero essere dei «nei» percosì dire anatomici da eliminare. Per lavista prospettica della macchina chesterza o l'anca che «ancheggia», unavolta stabiliti e ricostruiti i due object di

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Figura 6 - Radiografia.Una delle migliori frec-ce a disposizione dellaGrafica al Computer èovviamente la digitaliz-zazione. Una volta ac-quisite le immagini.queste potranno esse-re manipolate pratica-mente senza limitid'intervento.

start e end, per ricavare degli intermedi,potremmo sfruttare il discreto algoritmocontenuto dal FantaVision. Certamente illavoro non sarà facile, dovendo dappri-ma ridisegnare sull'oggetto i tratti deipoligoni con i quali il programma dellaBroderbund lavora (FantaVision difattinon accetta di animare oggetti importati,ma ne permette la sola perimetrazione)e quindi, ad ogni «scheletro» ricavato,grabbare via il movimento intermedioappena ricostruito. Una volta tornati inDPaint prowederemo ad «incicciare» loscheletro; infine, allineata la serie deimovimenti, sistemeremo il tutto nel SetEditor del Movie Setter.

Un mio folle collega della società grafi-ca di cui sono socio, ha usato similetecnica per arrivare a produrre il ciclodelle contrazioni cardiache. Disponendodi una immagine di start ed una di end,una volta perimetratele, ne ha ricavatotutti gli intermedi di cui necessitava. Ilpassaggio del sangue dall'atrio al ventri-colo, con le valvole ad aprirsi e chiudersi

Figura 5 - Encefalo.Per ricavare ques tarappresentazione, di-sponendo di archivigrafici dedicati, sareb-be stata una cosasemplicissima. Nonessendo Amiga servi-to a cosi alto livello... si è provveduto inproprio.

e le pareti esterne a tendersi e stendersicon movimenti sincronizzati al flusso delsangue. L'effetto, una volta sistemata laserie nel Movie Setter, è stato dawertoimpressionante. Provateci anche voi.

Tornando al nostro argomento, è chia-ro che parlando di digitalizzazione, sisottintenda l'uso del Movie Setter. Misembra owio: i 32 colori sono obbligato-ri davanti a simile esigenza. AI che,qualcuno potrebbe anche dire: che c'en-tra allora la «reclame» del DVideo difigura 2?

Seconda parte del nostro discorso -la validità del DVideo - che si apre conun giuramento: continuo e continuerò,invitando anche gli altri a farlo, a puntaresulla validità del DVideo.

Con tutto il fascino che il Movie Setterprocura difatti, ci sono cose che solo ilDVideo riesce a' dare. Ad esempio lapossibilità di animare e presentare con-temporaneamente. Francobolliamo l'im-magine dell'astronauta, riduciamola ad 8colori e prendiamo subito atto del fatto

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TETRALOGIA DI

FALLO T

CATETEREVENTRICOLARE

neratore di grafici quale l'lmpact 1.2dell'Aegis e senza dimenticarci della di-sponibilità delle migliori font-earattere incircolazione, arrivare a fornirsi del piùcompleto set possibile di librerie grafi-che specializzate.

E qui le dolenti note: giacché gliamighi, tutti i loro bravi archivi di immagi-ni. dovranno obbligatoriamente crearseliper proprio conto. Di c1ip relativi ad uncatalogo di parti anatomiche (dal cuoreagli altri organi, il sistema arterioso oquello linfatico, etc.) o di rappresentazio-ni storico-geografiche, mappe, atlanti ecosì via, non c'è nemmeno l'ombra.Sotto di DigiView quindi e pedalare. Nelmio piccolo ho già ricreato mezzo mon-do - a livello di mappe geografichedettagliate - e un buon gruzzolo dicuori, polmoni, teschi e scheletrini ingenere. Il tutto sia a 32 colori LoRes (nonsi sa mai) che ovviamente in HiRes. Èchiaro che un archivio più è esteso comeargomenti più sarà prezioso. La fatica direperire, digitalizzare e rifinire immaginisu immagini è cosa devastante, ma ci sideve render conto di quanto risulti poiutile, fare un lavoro di ricerca e di imma-gazzinamento prima che scapicollarsi almomento del bisogno.

Dagli altri esempi riportati nelle figurecomprese potete rendervi conto del tipodi lavoro da me svolto e, di conseguen-za, del tipo di clientela che ho la fortunadi servire. È opinione diffusa che il sognodi un videografico rampante è quello diagganciarsi al treno dell'Ordine dei Me-dici; un po' come vincere al Totocalcio.Ebbene, solo chi ha avuto la fortuna difare 'sto tredici, può rendersi conto diquanto sia affascinante ed al contempostressante, lavorare per simile clientela.A parte che il lavoro deve soddisfarequalsiasi tipo di richiesta, dimostrandosicomunque inappuntabile, nel caso inquestione, la cosa prende quasi di ma-niacale. Un solo pixel che scappa via puòstravolgere il significato di una interadiapositiva. Serva come esempio illumi-nante l'immagine radiografica di figura6; quella digitalizzazione lì è stata unaspecie di maledizione. La sua trasposi-zione digitale aveva solo senso se l'oc-chio dell'esperto avesse potuto leggerlain schermo allo stesso modo con ilquale, acceso il pannello luminoso, ilmedico fa nel suo studio ambulatoriale.Tanto fedele è il risultato visibile sullalastra impressionata, tanto dev' esserequella video-riprodotta. Un pannello lu-minoso, la luce diffusa ed omogenea-mente distribuita, perfetta messa a fuo-co e diaframma OK. Per quanto riguardala diapositiva precedente, quella di figura5, questo è un esempio di cosa significadisporre di un archivio specializzato.Un'immagine di base da richiamare dal

Visione LaterdleSinistra

STENOS]VALVOLARE

Prioritaria è la disponibilità della RAMaggiuntiva, laddove almeno 2 MB è ilminimo di cui dovrete dotarvi. Se voletequalche consiglio potreste acquistarel'HD-controller della Great Valley Produc-tion che oltre ad essere uno dei miglioriSCSI è predisposto ad ospitare sulla suastessa scheda da uno a due MEGABytedi RAM. In tal modo, avrete la memoriache vi necessita (da un totale di 2 a 3MB) e la possibilità di agganciarvi al piùpresto, su scheda o come drive al postodel dfl, un hard disk della capacità chepreferite. Risolto nel miglior modo possi-bile e il problema della memoria e quellodel più rapido accesso alle informazioni,il prossimo passo sarà quello di entrarein possesso di un dispositivo di inputalternativo al mouse. Uno potrebbe pen-sare alla solita tavoletta grafica, e stareb-be nel giusto, ma dato che di Easyl eKurta già s'è parlato, stavolta potreiconsigliarvi l'acquisto del più economicoPenMouse. Prodotto sempre dalla Kurtasi tratta di una mini tavoletta grafica daquattrocentomila lire o giù di lì che purnon avendo le raffinate caratteristichedel digitizer vero e proprio, se volete ungiudizio personale, ho persino preferitoalla Easyl. Fra il pochissimo spazio cheoccupa daccanto il computer e la discre-ta risoluzione offerta - a differenzadell'Easyl, i segni tracciati dalla pennanon trasbordano - mi ha subito conqui-stato.

Sistemato il corredo hardware - enon abbiamo ancora accennato all'ac-cessorio più importante: la Polaroid Pa-lette! - passiamo a stabilire quellosoftware. Cosa certamente facile, bastapartire dai soliti nomi: DPaint, DigiView,PixMate o PhotoLab - tra l'altro recen-sito dal «tristo» Novelli nel numero scor-so - e quindi aggiungere via via tutti gli

.altri moduli che, a seconda delle esigen-ze del nostro cliente, risulteranno indi-spensabili. Generalizzando, è comunquepossibile completare la lista con un ge-

HiRes Oia-ServiceNell'introdurci in questo secondo

campo, è bene, a differenza del mondovisto in LoRes, fare dei conti preventivisu quanto ci servirà, e come software ecome hardware. La realizzazione di unaschermata da «diapositare» implica tuttauna serie di accorgimenti che proprio lamodalità di lavoro dell'interlacciato impo-ne. Primo fra tutti quello della configura-zione hardware della macchina; la vostrascorta di RAM, la possibilità di accederead un hard disk, quella di disporre di undispositivo alternativo al mouse e dulcisin fundo: di un monitor non-sfarfallante.

che, con la picture ridotta a quelle di-mensioni, la mancanza degli altri 24colori non è poi così penalizzante comesi potrebbe pensare. Vero? Bene. Ora ciritroviamo la magnifica possibilità di faranimare il nostro astronauta e di farsalire in video scritte di riferimento epresentazione. E non dite che si posso-no fare solo pochi movimenti, perché neho calcolati 18 per ogni Framer e nessu-no può vietarci di programmare - me-moria permettendo - altri Framer anco-ra. Con l'effetto della digitalizzazioneancora sufficientemente presente e ilsuccedersi dei Framer, il lavoro saràcompletato.

Che cosa voglio dire con tutto questo?Semplicemente che il Movie Setter è unmagnifico animatore. Ma che ci serve«solo» quando è richiesta la produzionedi veri e propri cartoni animati. Ovvero:laddove serve il massimo della plasticitàe verosomiglianza dei movimenti.

Quando il cartoon si accompagna condei riferimenti - Text Line con sempliciMove To... o i complessi Polygon inRotate - ecco l'indispensabile DVideo.Ad ulteriore conferma, sia della validitàanimatoria del Movie Setter che a quelladi presentazione del DVideo, le altre duefigure a corredo (figg. 3 e 4).

Figura 7 - La tetralogiadi Fallot è un classicoesempio di schematiz-zazione videografica.AI di là dell'importanzache simili rappresenta-zioni possono avere insede dimostrativa, ciòche vogliamo mettereancora una volta inevidenza, è l'estremapotenza della Graficaal Computer. Vi sem-bra poco poter con-centrare le caratteristi-che e della grafica edella fotocomposi-zione?

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Figura 9 - Tecnologie Appropriate. Sempre dallo stesso servizio, questaimmagine sta ad esemplificare uno dei tanti modi con cui la grafica alcomputer, permette al videografico di sbrigliare la propria creatività.

.•• Figura 8 - Piccolo spot pubblicitario con tanto di (impressionante) digitalizza-zione a 16 colori. La bellezza del produrre diapositive è anche nella assenzadello sfarfallio. Duello che dell'lnteriace rimane. fortunatamente sono solo ipregi!

nostro hard disk e sulla quale, nel piùsemplice e defatigante dei modi, appor-re delle scritte di riferimento. L'ultimoesempio «medico» di figura 7 ci riportadi nuovo al discorso della radiografia,sulla quale, una volta richiamata daDPaint - fix background attivato - èstato ricavato il grafico per realizzarneuna rappresentazione schematica chetanta importanza riveste in sede di pre-sentazione congressuale. Ma non è tan-to sulla validità delle schematizzazioni,quanto sulle possibilità del computerrispetto alla grafica tradizionale che vor-rei attirare l'attenzione. Il fatto di poterfacilmente accostare in video una imma-gine «reale» ad una graficamente ripro-dotta è una fra le armi più potenti adisposizione del videografico. Una dellefrecce migliori della nostra proposta ap-plicativa.

Altre cose intreressanti sono amighe-volmente possibili, come ad esempio lavariazione dei colori grazie alle opzionidel PixMate.

L'assunzione degli pseudo-colori inluogo della scala dei grigi di una radiogra-fia ad esempio, può permettere ad unesperto, riscontrata la validità del meto-do, un'indagine più rapida. Ed ancora: lapossibilità di accomunare sulla stessaschermata più digitalizzazione - pensa-te ad una serie di radiografie per verifica-re le eventuali evoluzioni di una determi-nata malattia ... -. È questa una possibi-lità potentissima, giacché permette difondere in un'unica funzione un lavoroche, dal grafico al fotocompositore, fradilatazione dei tempi di realizzazione alcosto, si sarebbe svolto in manieraestremamente articolata e complessa.Qui, bastano Amiga ed il DigiView. Fin

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qui per un Dia-service in campo medico.Con le altre figure (8 e 9) andiamo infinea dimostrare un ulteriore esempio di Dia-service per una Organizzazione che svol-ge la sua attività nell'ambito dell'aiuto aipaesi in via di sviluppo. Si tratta, come èfacilmente verificabile, di un altro tipo direalizzazione videografica. Molto più at-tenta all'aspetto estetico ed espositivodell'argomento trattato. Uscendo daglischemi rigidi quanto complessi di unaproduzione «medica» è possibile sbiz-zarrire un pochino di più il nostro geniocreativo e dar fondo a tutta l'incredibilevelocità realizzativa della grafica al com-puter.

Dulcis in fundo ......Ia Polaroid Palette! Le scheda video

- o l'uscita equivalente di un GenLock- il software più aggiornato per lagestione del kit-Amiga, il dorso reflex da35 millimetri e la riproduzione al più altolivello delle nostre schermate sarà servi-ta. Immagini ben contrastate, senza ef-fetti di distorsione, e, con la tecnica del«doppio Raster», ripulite dal disturbovisivo delle linee di scansione. In unaparola: un prodotto finale di livello pro-fessionale. Certo, c'è in ballo una cifrettaniente male - 4 milioni lira più lirameno ... - ma d'altronde non vedo alter-native. O fotografate lo schermo o usatela Palette. " che poi equivale a dire: o lerighe di scansione e l'effetto di distorsio-ne (...compresi nel prezzo) oppure l'inap-puntabile qualità finale offerta dalla Pa-lette.

Sul numero 67 di MCmicrocomputer,David laschi illustra le caratteristichegenerali della periferica e a quella recen-

sione vi rimando. Queste ultime righe diarticolo, se permettete, preferirei sfrut-tarle per farvi un discorsetto - tema:forme d'investimento in campo profes-sionale - sul significato di attività pro-fessionale.

Se le nostre diapositive non le produr-remo per fare opere di bene, ma a cento-duecentomila lire l'una, quella che nederiva sarà un'attività professionale di-scretamente redditizia. Mi sembra chia-ro. Ebbene, non esiste alcun discorsoprofessionale senza che questi non siasostenuto dalla miglior forma d'investi-mento possibile. Per dirla in modo bruta-le: per continuare ad avere clienti nonpotete che acquistare la Palette. AI limi-te, ma lo dico solo per chi prevede dieffettuare produzioni abbastanza spora-diche, si potrebbe usufruire del servizioofferto da terzi. Adesso però non soquanto possa costare la stampa su dia-positiva, anche se credo che una nonindifferente fetta della vostra, tanto ap-petitosa torta, finirà nelle fauci altrui.

Non so, fatevi due conti e laddove «ilgioco vale la candela» non esitate unattimo: garantitevi l'intera gestione delprodotto. Un prodotto di qualità e chesarà realizzabile in tempi estremamenteridotti. Certo, grazie alla Palette, ma nonsolo alla Palette. L'espansione di memo-ria che ci farà lavorare in spazi piùcapienti, l'hard disk che garantisce rapiditempi di accesso e grossa capacità dimemorizzazione, un sistema di digitaliz-zazione, il più ottimizzato possibile, etc.fanno tutti parte dello stesso discorso.

In un mercato dove non vince solo chiè più bravo, ma anche chi è più «ricco»,vige una legge spietata. Si chiama con-correnza, ricordatelo! _

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Datemi un wordprocessor miglioree mi~glioreranno anche i ri~sultati del mio lavoro

guarda che dobbia~mo migliorare anche illavoro di gruppo.

Allora non c'èniente di meglio diMicrosoft Word 5.

Per descrivere la superiorità di Microsoft Word 5 bastano pochebattute. Quelle necessarie per richiamare una delle sue molteplici fun-zioni, dall'aggiornamento dinamico dei dati di altre applicazioni allaimpaginazione automatica, all'anteprima di stampa. Utilizzando infattiun numero ridottissimo di comandi, accelererete la scrittura dèi testi,la loro impaginazione e tutte le procedure di gestione. Oltre all'estremasemplicità e al fatto di appartenere allafamiglia Microsoft, la grande forza diWord 5 sta però nelle sue straordinarie

capacità produtti-ve. Pensate alle suedoti di editing, gra-zie alle quali potre-te assemblare testi,grafici ed immagini

in una stessa pagina, oppure alla possibi-lità di utilizzare le Macro per creare fun-zioni personalizzate o per svolgere lavoriripetitivi con più facilità. Ma soprattutto

considerate che Microsoft Word 5 è stato progettato per aumentarela produttività di gruppo. Per sfruttare al meglio le caratteristiche deinuovi microprocessori e potenziare ulteriormente quelle dell'interfac-cia carattere, naturalmente Word 5 è compatibile sia con MS-DOS siacon OS/2. Superando i limiti dei vecchi word processor, Word 5 otti-mizzerà insomma il vostro lavoro e quello dei vostri collaboratori, pre-

sentando documenti che sembrerannorealizzati con programmi di Desk TopPublishing. Anche sapere tutto su Word5 è facile. Basta an-dare presso il piùvicino rivenditoreMicrosoft o in unMicrosoft Excellen-ce Center, oppuretelefonare direttamente allo 0212107.201.Riceverete tutte le informazioni che viservono e la nostra brochure illustrativa.Word 5 è pronto. A voi la parola.

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Page 7: AMIGA LoRes HiRes: i campi applicativilingua amighevole, può significare. Ov-vero, la scelta di una risoluzione grafica in luogo di un'altra, il numero ottimale dei colori, le tecniche

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