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Ambasciata d’Italia ad Ankara Ufficio Economico e Commerciale Ambasciata d’Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ; [email protected] ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282 Responsabile: Dott. Francesco Varriale Ultimi Sviluppi Italia-Turchia: Gul,in economia possiamo fare molto di più Turisti in aumento nonostante la crisi del settore La Turchia a caccia di nuovi accordi energetici con l’Iran La scalata del bianco in Turchia Il Doblò “made in Turkey” pronto alle vendite oltre atlantico Same Deutz-Fahr acquisisce la totalità delle attività in Turchia Si rafforzano le relazioni economiche tra Francia e Turchia Economia e Politica Economica Turchia: con una decisione straordinaria, la Banca centrale rialza i tassi Annunci e Gare Vai direttamente alla pagina Indicatori Macroeconomici PIL, Inflazione, Interscambio, Borsa di Istanbul, Cambio N.3 24-31/01/14 Prot. Nr. 294

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Ambasciata d’Italia ad Ankara Ufficio Economico e Commerciale

Ambasciata d’Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ; [email protected] ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282

Responsabile: Dott. Francesco Varriale

Ultimi Sviluppi

Italia-Turchia: Gul,in economia possiamo fare molto di più

Turisti in aumento nonostante la crisi del settore

La Turchia a caccia di nuovi accordi energetici con l’Iran

La scalata del bianco in Turchia

Il Doblò “made in Turkey” pronto alle vendite oltre atlantico

Same Deutz-Fahr acquisisce la totalità delle attività in Turchia

Si rafforzano le relazioni economiche tra Francia e Turchia

Economia e Politica Economica

Turchia: con una decisione straordinaria, la Banca centrale rialza i tassi

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Ultimi sviluppi

Italia-Turchia: Gul,in economia possiamo fare molto di più. Ottimi rapporti politici. Con noi Ue avra' sicurezza energetica

Non abbiamo problemi politici da risolvere, ma tra Italia e Turchia c'e' ancora moltissimo da sviluppare in economia, commercio, investimenti". E' il messaggio del presidente turco Abdullah Gul alla platea di imprenditori italiani e turchi, riuniti oggi a Villa Miani a Roma, da Network Globale, l'agenzia per l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Dopo gli incontri istituzionali di ieri - in primis con il presidente Giorgio Napolitano -, la ribadita amicizia tra Italia e Turchia e le azioni comuni nel Mediterraneo, la seconda giornata della visita di Stato di Gul si concentra sulla cooperazione economica, gia' importante, tra i due Paesi. L'Italia e' il quarto partner commerciale della Turchia, ci sono piu' di 1000 aziende italiane sul Bosforo. Ma "con una classe media dinamica e sempre piu' solida, un hinterland enorme", un Pil triplicato negli ultimi dieci anni e una prospettiva di crescita del 5,2% per i prossimi tre anni, "20 miliardi di interscambio sono pochi: in pochissimo tempo possiamo farli crescere", ha assicurato Gul. Accompagnato da 180 imprenditori del suo paese, il presidente turco si dimostra convincente nell'illustrare le opportunita' della Turchia, anche alla luce dell'agognata adesione all'Unione europea. "Il maggior contributo che possiamo portare all'Europa e' l'energia" e la sicurezza energetica con "gas e petrolio del Caucaso e del Medio Oriente che arriveranno in Ue attraverso la Turchia", ha spiegato sottolineando che l'energia, le infrastrutture e il turismo sono i settori in maggiore sviluppo nei prossimi anni. Ma Bruxelles e' ancora lontana: i negoziati con l'Ue sono appena ricominciati, dopo anni di stallo che il ministro degli Esteri Emma Bonino ha definito "inutile" sia per l'Europa che per la Turchia che, al contrario, rappresenta "un arricchimento del progetto europeo". E come ieri Napolitano, anche il capo della diplomazia italiana ha assicurato che la presidenza di turno italiana dell'Ue, nel secondo semestre del 2014, sosterra' il rilancio del negoziato. A cominciare dai capitoli 22 e 24 su diritti e giustizia perche' "e' interesse dell'Europa e della Turchia raggiungere la famiglia europea con gli obblighi e i doveri che questa comporta", ha aggiunto Bonino rispondendo a chi le ha chiesto un commento sulle condizioni dello stato di diritto in Turchia, in particolare dopo le "epurazioni" del governo Erdogan seguite allo scandalo della "tangentopoli del Bosforo". "Nessuno e' perfetto nel rispetto delle istituzioni democratiche, ma la formula del dialogo amichevole ma anche franco e reciproco e' l'unica strada da seguire", ha risposto. A fronte delle 1000 aziende italiane in Turchia, sono invece poco piu' di 40 gli investimenti turchi nel nostro Paese. Il presidente dell'Unione delle Camere di Commercio turche, Riflat Hisarciklioglu, ha denunciato "ogni tipo di ostacolo" per chi vuole investire in Italia, "a cominciare dall'obbligo dei visti". "C'e' una procedura Schengen. La questione dei visti non e' facile per nessuno", ha ammesso Bonino assicurando pero' che "in Destinazione Italia e' prevista una procedura di visti piu' semplificata per imprenditori, studenti, ricercatori". "Si cerca di fare quello che si puo' nell'ambito di normative europee che certamente non si possono violare". (fonte: Laurence Figa'-Talamanca per ANSA).

Turisti in aumento nonostante la crisi del settore Nel 2013 il numero di turisti stranieri che hanno visitato la Turchia è aumentato del 10% rispetto all'anno precedente, nonostante le possibili tensioni dovute alla situazione degli Stati confinanti, su tutti Iraq e Siria. Lo riferisce l'Agenzia Ice di Istanbul citando dati forniti dal ministro della Cultura e del Turismo Omer Celik secondo cui l'anno scorso i turisti stranieri che hanno scelto la Turchia come meta delle proprie vacanze sono stati 34,9 milioni, in crescita rispetto al 2012 quando i turisti erano stati 31,7 milioni. Celik ha affermato che la Turchia è uno dei Paesi al

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mondo con maggiore propensione al turismo, dal momento che le statistiche sono in crescita nonostante una crisi locale e regionale del settore. La cifra fornita dal ministro comprende anche 4,5 milioni di Turchi residenti all'estero che tornano in patria per le vacanze. Lo scorso anno la Turchia è stato il sesto Paese più visitato al mondo e la città meridionale di Antalya ha registrato un record di 12 milioni di presenze, tre milioni delle quali erano turisti russi e due milioni tedeschi. Secondo recenti statistiche dell'Organizzazione per il Turismo Mondiale delle Nazioni Unite (UNWTO), nel 2013 sono stati 52 milioni in più rispetto all’anno precedente i turisti che hanno deciso di viaggiare per il mondo, mentre le principali destinazioni scelte sono state Francia, Stati Uniti, Cina, Spagna e Italia.

La Turchia a caccia di nuovi accordi energetici con l’Iran La visita a Teheran del Primo Ministro Erdoĝan ha come obiettivo il rilancio dei rapporti economici tra i due Paesi, in particolare nel settore energetico. “Il petrolio e il gas iraniano –ha dichiarato Erdoĝan- sono risorse strategiche per la Turchia e siamo intenzionati ad aumentare le importazioni in futuro”. La Turchia sfrutterà l’allentamento delle sanzioni imposte a Teheran deciso a seguito dell’accordo raggiunto con il gruppo 5+1 sul controverso programma nucleare iraniano.

La scalata del bianco in Turchia La notizia sta galvanizzando tutte le branch europee del gruppo turco Koç, il più grande del Paese, alleato storico della Fiat e recentemente di Unicredit, che in queste settimane ha battuto Bosch con la controllata Beko, diventato primo brand nelle vendite degli elettrodomestici freestanding (cioè non da incasso) in Germania, il principale mercato continentale. Pur di pochi decimi di punto, intorno all’8,5% di quota di mercato, si tratta di una vittoria simbolica importante, anche se complessivamente il gruppo Bsh, che comprende Bosch e Siemens, rimane irraggiungibile davanti a Whirlpool ed Electrolux. Tanto più che i turchi si apprestano a scommettere su altri due brand controllati in Germania, Blomberg e soprattutto Grundig, destinato a un rilancio globale dall’elettronica di consumo agli elettrodomestici di alta gamma in concorrenza con i nomi più blasonati del settore. Dopo forti investimenti in ricerca e sviluppo, conquistando il primo posto europeo per numero di brevetti, la Beko, 60 anni di storia, non ha più complessi di inferiorità sia per innovazione sia per qualità produttiva in 14 stabilimenti in Turchia (4 milioni di frigoriferi), ma anche Russia, Romania (2 milioni di frigo), Cina e Sudafrica. In tutto 20 milioni di elettrodomestici, secondo posto in Europa con alle spalle un gruppo quotato, Arçelik, capofila di Beko, a sua volta controllata dalla holding di famiglia guidata da Mustafa Vehbi Koç, 85 mila dipendenti in tutto, 37 miliardi di euro di giro di affari anche nell’elettronica di consumo con 3 milioni di televisori l’anno, nell’auto (vengono prodotti in Turchia i Doblò Fiat per tutto il mondo attraverso la joint venture Tofas, oltre a veicoli commerciali Ford), nelle macchine agricole attraverso la società mista con Cnh TürkTraktor, nel petrolio e nelle banche con un istituto in società con Unicredit, la Yapi Kredi. E non a caso nei prossimi mesi sarà lanciata una linea ad alta tecnologia (per esempio, frigoriferi a basso consumo, inferiore allo standard ora più elevato A+++) firmata dalla designer spagnola Patricia Urquiola, con studio a Milano, che firma già diverse linee per i brand italiani dell’arredamento come Moroso, Molteni, De Padova e Bisazza. Linea che esordirà in Italia a Eurocucine nell’ambito del Salone del mobile. Il country manager Federico Mangiacotti, infatti, è riuscito a rompere un tabu storico, conquistando lo stand finora negato al colosso turco. Così il 2014 dovrebbe portare a una ulteriore crescita rispetto ai risultati ottenuti nel 2013, 80 milioni di fatturato con una trentina di dipendenti negli uffici di Milano e un centro logistico in outsourcing a Lodi. Presente in 3 mila punti vendita, a cominciare da Unieuro, e con contratti di forniture di elettrodomestici

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da incasso con gli industriali delle cucine (come Lube, Veneta e Stosa) Beko Italy ha conquistato una quota di mercato tra il 5 e il 6%. E l’idea di poter stabilire una presenza produttiva nella Penisola non è mai stata abbandonata: l’ultima ipotesi aveva riguardato l’acquisizione di linee produttive della Antonio Merloni commissariata di Fabriano. (fonte: Ettore Tamos per il settimanale Il Mondo) .

Il Doblò “made in Turkey” pronto alle vendite oltre atlantico Tofas, la Joint Venture tra l’italiana Fiat e il gruppo industriale turco Koç, si appresta a spedire il primo carico di Fiat Doblò verso il mercato nord-americano entro la fine del 2014. Il modello Doblò, prodotto nell’impianto Tofas di Bursa ed esportato in 80 Paesi, ha subito un importante adeguamento, costato 360 milioni di dollari, per rispondere alle caratteristiche e normative del mercato nord-americano. Con il marchio Ram e il nome ProMaster City, il Doblò si troverà a competere nel settore dei mini-van, diventando il secondo veicolo “Made in Turkey” sulle strade americane dopo il Ford’s Transit Connect. La Ford Otosan, anch’essa parte di una JV con il gruppo Koç, ha iniziato le vendite del Transit Connect negli Stati Uniti a partire dal 2009 e fino al 2013, anno in cui la produzione è stata trasferita ad un altro impianto Ford. Il marchio Ram con cui sarà venduto il Doblò appartiene al costruttore americano Chrysler, di proprietà Fiat.

Same Deutz-Fahr acquisisce la totalità delle attività in Turchia Nel mese di gennaio 2014 Same Deutz-Fahr, uno dei principali produttori di trattori, macchine da raccolta, motori diesel e macchine agricole al mondo, con sede a Treviglio (BG), ha acquisito il 15% delle quote in possesso della famiglia Şahsuvaroğlu nella joint venture già attiva in Turchia. Con questa operazione, Same Deutz-Fahr ha completato l'acquisizione del 100% delle quote nella società. L'accordo riguarda sia le attività commerciali con sede a Istanbul che quelle produttive dello stabilimento di Bandirma. A seguito dell'operazione, la filiale in Turchia assumerà il nome di Same Deutz-Fahr Traktör Sanayi ve Ticaret A.Ş. (Nota Same Deutz-Fahr)

Si rafforzano le relazioni economiche tra Francia e Turchia Il presidente francese Hollande ha effettuato una visita di due giorni in Turchia, anche con l’obiettivo di rafforzare le relazioni economico-commerciali fra Francia e Turchia. In particolare, secondo dati Turkstat, l’istituto di statistica turco, nei primi undici mesi del 2013, la Francia è stata l’ottavo fornitore della Turchia, con esportazioni pari a 7,3 miliardi di dollari (11,8 quelle italiane) ed il sesto cliente, con importazioni pari 5,8 miliardi (6,2 quelle italiane). In Turchia, secondo dati della Presidenza francese, ci sono circa 400 imprese a capitale francese e la Francia si colloca al settimo posto fra gli investitori stranieri. Fra i principali contratti siglati nel 2013, vi sono la vendita di 117 Airbus a Turkish Airlines, quella di elicotteri per servizi medicali, la fornitura al Ministero della Sanità di 6 milioni di dosi di vaccini pentavalenti e la gestione dell’autostrada Gebze-Izmir. Solo qualche settimana fa, Renault, che è il primo produttore del Paese di autovetture per trasporto privato e fra i primi tre esportatori del Paese, ha annunciato che nel 2014 saranno lanciati sul mercato turco 6 nuovi modelli. Nel corso della visita, sono stati firmati accordi di cooperazione strategica nei settori dell’energia nucleare, dei progetti infrastrutturali e della difesa e, nei colloqui con Gul, i due presidenti hanno fissato in 20 miliardi di dollari l’obiettivo per l’interscambio bilaterale da raggiungere nei prossimi anni. Il presidente Gul si è detto certo che la visita segnerà un nuovo inizio per le relazioni economiche fra i due Paesi, “che negli ultimi anni hanno sofferto per ragioni che nulla hanno a che vedere con la vera natura del rapporto fra Francia e Turchia”. Nel suo programma ad Istanbul, il Presidente Hollande, accompagnato da una delegazione composta da circa 40 uomini d’affari, ha da prima incontrato i vertici di Tusiad, la confederazione che raggruppa i 600 gruppi industriali più grandi

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del Paese, con i quali ha affrontato i temi della cooperazione fra imprese turche e francesi, con particolare attenzione alla conquista dei mercati terzi, e dell’attrazione degli investimenti turchi in Francia.

Economia e Politica Economica

Turchia: con una decisione straordinaria, la Banca centrale rialza i tassi Il 28 gennaio il Comitato per la politica monetaria della Banca Centrale della Repubblica Turca (BCRT), riunito in seduta straordinaria quando i mercati erano già ampiamente chiusi, ha innalzato drasticamente i tassi di interesse nel seguente modo: • lending overnight da 7,75 a 12%; • borrowing overnight da 3,5 a 8%; • one week repo rate da 4,5 a 10%; • tasso per i primary dealers nelle transazioni repo da 6,75 a 11,5%; • lending per la finestra di liquidità fra le ore 16 e le 17 da 10,25 a 15%. Nel comunicato stampa della BCRT si legge espressamente che la fornitura di liquidità avverrà principalmente al tasso repo a una settimana; pertanto il costo medio di rifinanziamento salirà presumibilmente attorno al 10-11%, dall’attuale 7,3%. Infine, nelle prime ore di oggi, la Banca centrale ha annunciato pubblicamente che, in linea con le decisioni assunte ieri, gli interventi addizionali di restrizione della liquidità, introdotti a giugno 2013, verranno sospesi. La Banca centrale ha inoltre dichiarato che adotterà tutte le misure necessarie per limitare i possibili effetti avversi, sui prezzi e sulla stabilità monetaria, derivanti dall’accresciuta percezione del rischio registrata negli ultimi tempi e legata a fattori internazionali e domestici. Pertanto, ha dichiarato la BCRT, l’impostazione restrittiva adottata sarà mantenuta finché non si registrerà un significativo miglioramento nelle prospettive di inflazione. Proprio nella giornata di ieri la Banca centrale aveva infatti segnalato una revisione a rialzo del tasso di inflazione atteso per fine 2014, indicando un valore centrale di 6,6 punti percentuali, significativamente superiore a quanto sostenuto in precedenza (5,3%) e con la possibilità che solo attorno alla metà del 2015, il valore dell’inflazione converga verso l’obiettivo del 5 %. Secondo prime reazioni, si tratta comunque di un intervento deciso e significativo, che dovrebbe avere conseguenze positive sulla valuta e, per questa via, sull’inflazione e sul disavanzo delle partite correnti. Alcuni analisti si interrogano sugli effetti di questo aumento sui tassi praticati dalle banche. Per questo, occorrerà vedere in che misura le decisioni della BCRT si rifletteranno nel pricing applicato dagli istituti bancari. Negli ultimi tempi si era già registrato un aumento degli interessi sui prestiti (fra l’1 e il 2%); la mossa della Banca centrale si tradurrà probabilmente in ulteriori e più sensibili ritocchi a rialzo, con un possibile rallentamento degli investimenti interni e della crescita. L’annuncio della BCRT ha determinato un rimbalzo positivo nell’immediato sul mercato valutario, tuttavia il tasso di cambio è tornato rapidamente vicino ai livelli precedenti l’intervento dell’istituto. (fonte: Addetto Finanziario dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara).

Annunci e gare

TCDD. Appalto per l’approvvigionamento di 50.500 tonnellate di rotaie General Directorate of Turkish State Railways (TCDD) announced the tender for the procurement of 50.500 Tons of Rail, from which 40.000 tons will be 60 E1 and 10.500 tons will be 49 E1. The tender has been announced in the public procurement bulletin on 20 January 2014 with registration number 2013/196516. Companies interested can obtain tender documents from the administration’s address: TCDD İşletmesi Genel Müdürlüğü, Gar / Ankara in return for 500 TL.

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Deadline for the bids is set as 25 February 2014.

Progetto di privatizzazione della lotteria. Proroga della scadenza Privatization Administration postponed the tender for the privatization of the lottery games and games of chance. The pre-qualification deadline has been postponed to 25th of April and the bidding deadline to 20th of May 2014.

Progetto della municipalità di Smirne per la costruzione di due linee di tram Izmir Metropolitan Municipality announced the expected tender for the construction works of Konak and Karşıyaka Tram line projects. The project covers Alabey – Karşıyaka – Mavişehir route and Üçkuyular – Konak – Alsancak – Halkapınar route. The tender package has been announced on the public procurement bulletin on 13 December 2013 with registration no: 2013/182569. Interested companies can obtain tender documents from Izmir Metropolitan Municipality, Suburban and Rail system Investments department, suburban systems branch office in return for 500 TL. Deadline for bids is set as 26 February 2014.

Appalto della municipalità di Smirne per l’acquisto di veicoli per metropolitana leggera

Izmir Metropolitan Municipality announced a tender for the procurement of two sets of 5 wagons for the Light Rail System. The tender has been announced on the public procurement bulletin on 13 December 2013. Interested companies can obtain tender documents from Izmir Metropolitan Municipality, Suburban and Rail system Investments department, in return for 250 TL. Deadline for bids is set as 15 January 2014.

Grande Municipalità di Istanbul. Piano Investimenti 2014 La Grande Municipalità di Istanbul prevede per l’anno in corso una serie di investimenti per l’ampliamento della rete metropolitana e la rete tranviaria. Tra i bandi di gara di prossima pubblicazione vi è il progetto di metropolitana Beşiktaş-Kabataş-Tekstilkent-Mahmutbey che prevede la costruzione di una linea di 25 km dotata di 19 stazioni (costo stimato 2,1 miliardi di lire turche circa) e la linea metropolitana Yenikapı-Incirli. La linea di 7 km dotata di 6 stazioni, in base alle previsioni, avrà un carico di circa 70.000 passeggeri l'ora. A parte questi due progetti di prossima pubblicazione, la Grande Municipalità di Istanbul ha in programma altri nove progetti di reti metropolitane e tranviarie da completare entro il 2019, che, in base allo stato di avanzamento, è possibile suddividere in tre gruppi. 1) Nel primo gruppo vi sono le linee metropolitane e tranviarie i cui progetti sono stati completati: - La linea metropolitana Yenibosna – İkitelli Güney Sanayi di 13 km, con una capacità di 30.000 passeggeri l’ora, la cui costruzione verrà completata in 4 anni; - La linea metropolitana Kabataş – Mecidiyeköy di 6,5 km avente capacità di 70.000 passeggeri l'ora; - La linea tranviaria Edirnekapı-Vezneciler, 3,5 km e capacità di 15.000 passeggeri l’ora e verrà completata in 3 anni. 2) Il secondo gruppo consiste in progetti di reti ferroviarie ancora in fase di preparazione. Si tratta della linea Dudullu-Bostancı (13,4 km, capacità 30.000 passeggeri/ora) e della metropolitana Göztepe-Finanskent-Ümraniye (9 km, capacità 30.000 passeggeri/ora). 3) Nel terzo gruppo invece vi sono 4 linee tranviarie in fase di esame: - La linea Başakşehir-Kayabaşı-Olimpiyat Köyü (15 km); - La linea di Haliç (Eminönü-Eyüp-Alibeyköy – 9,6 km);

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- La linea Şirinevler – Mahmutbey (7,8 km); - La linea Sultangazi – Arnavutköy (11,5 km).

Indicatori Macroeconomici

PIL Nel terzo trimestre del 2013, il tasso di crescita del Pil è stato pari al 4,4%, confermando i dati del secondo trimestre. Dopo la crescita tumultuosa del 2010 (+9,2%) e del 2011 (+8,5%), che ha proiettato la Turchia ai primi posti al mondo fra i Paesi con la più alta crescita del PIL, nel 2012 il ritmo di crescita del PIL turco, in rallentamento per effetto delle politiche governative di contenimento e della congiuntura internazionale, si è attestato al 2,2%.

Inflazione Nel 2013, l’inflazione relativa ai beni al consumo in Turchia è stata pari al 7,4%. Nel 2012 l’inflazione aveva mostrato una tendenza in calo, con un dato finale pari al 6,16%.

Interscambio con l’Italia Nei primi 11 mesi del 2013, l’Italia si è collocata al quarto posto fra i partner commerciali della Turchia, con un interscambio di 17,9 mld di dollari (-1%), un export dall’Italia verso la Turchia di 11,7 miliardi di dollari (-4,3%), un import dell’Italia dalla Turchia di 6,1 miliardi di dollari (+6%), per un saldo negativo per la Turchia pari a 5,6 miliardi di dollari. Nel 2012 l’Italia si è attestata al sesto posto nella graduatoria dei Paesi partner della Turchia, dopo Germania, Russia, Iran, Cina e Stati Uniti, con un interscambio pari a 19,7 miliardi di dollari (-7,4% rispetto al 2011), articolato in esportazioni pari a 13,3 miliardi di dollari (-0,8%, quinto Paesi fornitore) ed importazioni pari a 6,3 miliardi di dollari (-18,8%) settimo mercato di sbocco per le merci turche.

Borsa di Istanbul Borsa di Istanbul (BIST-100) 62.531 al 31 gennaio 2014

Cambio al 31 gennaio 2014 1 Euro = 3,0368 TL 1 Dollaro = 2,2430 TL

Cronache Economiche

A cura di: Filippo Manara

Redazione: Filippo Manara

Zeynep Demirtaş

In collaborazione con: ICE Agenzia

Ufficio Istanbul

Per info: [email protected]