Alzatevi e non temete

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Tempo di scelte III quaderno

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INTRODUZIONESiamo giunti alla fase cruciale del nostro cam-mino sinodale, e per non perdere di vistaquanto vissuto finora, è opportuno ripercorrer-ne brevemente le tappe.Il Tempo di Ascolto (2008-2009), da un lato ci haconsentito di verificare il cammino pastoraledelle Parrocchie e delle varie Realtà ecclesiali,dall'altro di individuare le priorità necessarieper un autentico rinnovamento spirituale epastorale della nostra Chiesa diocesana.

Il Tempo del Discernimento (2009-2010) è stato caratterizzato dallavoro dei Laboratori sinodali. Attraverso il confronto attento eumile, e l'approfondimento, alla luce della parola di Dio e delMagistero, delle tematiche individuate, si è giunti a redigere loStrumento di lavoro per la fase celebrativa del Sinodo.Eccoci ora all'ultima tappa di questo non semplice ma avvincentecammino: il Tempo di Scelte (2010-2011), che sarà orientato dal-l'icona biblica della Trasfigurazione (Mt 17,1-9).Sentiamo rivolte a noi, come un comando esigente e liberante, leparole che Gesù rivolge ai suoi discepoli sul monte Tabor:Alzatevi e non temete! Questa è infatti l'ora in cui l'intera comuni-tà diocesana, rappresentata dai Sinodali, in un clima di ascolto, diconfronto e di comunione, è chiamata ad andare verso sceltecoraggiose e profetiche, capaci di testimoniare e proporre almondo la gioia e la bellezza del Vangelo.Il presente quaderno è offerto a tutti per condividere responsabil-mente i passi di questo cammino, a fianco delle assemblee sinodali.Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo e ci guidi ad esseresegno credibile ed attraente della tenerezza del Padre.

Don Claudio Marchettisegretario del Sinodo

LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO

LA SFIDA EDUCATIVA CONTINUAIL NOSTRO CAMMINO NELLA CHIESA

Carissimi,

in questo prossimo anno pasto-rale, mentre il Sinodo diocesano sista avviando verso la conclusione edovrà esprimere alcune scelte, vorreiinvitare la nostra Chiesa locale ariflettere ancora sul grande tema del-l’educare, anche dopo l’ultima letterasulla “Sfida educativa” dello scorsoanno.

Si tratta di un argomento moltoconcreto, che sta particolarmente acuore a quanti hanno delle responsa-bilità educative, genitori, insegnanti,

sacerdoti, catechisti, ed è un problema assai attuale, perché sonoevidenti a tutti le difficoltà in questo nostro tempo.

Per educare non intendo qui solo la formazione intellettualedelle persone, che mira all’apprendimento di nozioni ed all’arric-chimento della propria cultura. Questo è certamente importante,ma assolutamente insufficiente, ed è limitativo per la crescitadelle persone, che non sono soltanto intelligenza da informare. Lepersone sono anche cuore da sensibilizzare ai buoni sentimenti edai grandi desideri, sono volontà da accompagnare perché sappia-no esprimere scelte di libertà vera, sono pure abilità da coltivare

mediante adeguati esercizi che risultino utili per la propria con-creta attività.

L’educare riguarda la crescita di tutta la persona, compresa lafede, che deve maturare insieme con la responsabilità umana edeve essere vissuta coerentemente con gli impegni della vita.

Ci interessa qui soprattutto l’educazione alla fede come fattoreessenziale di vita autenticamente umana e come dimensione fon-damentale di presenza nella società.

ALCUNE PREMESSE

1. La Conferenza Episcopale Italiana ha scelto il temadell’Educare per gli Orientamenti Pastorali degli anni 2010-2020.Vogliamo cordialmente inserirci nel cammino delle Chiese chesono nel nostro Paese, mentre il nostro Sinodo Diocesano sta arri-vando alla conclusione di un itinerario durato tre anni per vivereil momento culminante.

Il Papa Benedetto XVI nella Lettera ai fedeli di Roma del 21 otto-bre 2008 ha scritto: “Educare non è mai stato facile e oggi sembradiventare più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, isacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative”.

Se educare oggi è difficile, educare alla fede, ed alla fede nellaChiesa, risulta ancora maggiormente impegnativo, dal momentoche nel nostro tempo siamo come proiettati in un contesto cultu-rale, dove domina chiaramente la secolarizzazione, e ci sentiamoinseriti in un mondo che fa a meno di Dio e dove si vive come seDio non esistesse.

Se poi vogliamo educare anche alla sinodalità, e cioè se voglia-mo camminare insieme nella Chiesa, le diffuse prospettive indivi-dualistiche potrebbero apparire quasi insormontabili, dalmomento che ormai sembrano contare soprattutto i punti di vistadel soggetto e rimangono emarginate la dimensione sociale e leesigenze comunitarie della vita.

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do questi decenni alle nostre spalle, vogliamo raccogliere consapienza cristiana alcune indicazioni prioritarie.

E’ noto che il Concilio Vaticano II ha segnato decisamente emirabilmente la vita della Chiesa a metà del secolo XX ed ha chie-sto un rinnovato impegno a tutti i credenti per essere in questonostro tempo fedeli al Signore e fedeli alla storia.

Sappiamo anche che le letture interpretative di questo grandeevento di Chiesa sono state diverse. Mi limito ad offrire qui qual-che considerazione, per non disperdere alcuni doni di graziaofferti a noi dal Signore.

Condividendo quanto ha scritto qualche esperto individuosoprattutto quattro importanti “guadagni” ecclesiali: si tratta diconseguenze e di conquiste, che a distanza di quasi cinquant’an-ni emergono come grazie del Signore per la sua Chiesa e chevanno accolti come doni preziosi anche per la nostra Diocesi.

Per la rilettura di questi guadagni mi faccio aiutare da una notapagina evangelica, quella della Trasfigurazione di Gesù sulmonte Tabor (Mt 17, 1-8), Assumo questa icona, perché mi sem-bra particolarmente capace di sintetizzare quanto è derivato dalConcilio per il cammino ecclesiale.

La premessa: Gesù educatore“Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li con-

dusse in disparte, su un alto monte” (tutto il testo in Mt 17, 1-9)Vediamo qui la preoccupazione educativa del Signore verso i

suoi discepoli e il bisogno di prepararli ad essere suoi annuncia-tori, facendo vivere loro non solo momenti di ascolto della suapredicazione e di meraviglia per i segni miracolosi che compiva,ma offrendo anche una esperienza straordinaria come questa sulTabor vissuta dai tre apostoli privilegiati.

La Trasfigurazione nelle intenzioni di Gesù doveva essere unmomento forte e decisivo per la futura maturazione di Pietro,Giacomo e Giovanni.

In che senso? e per che cosa?

2. Eppure, nonostante queste difficoltà, anche oggi dobbiamoeducare. Educare significa generare spiritualmente le persone,aiutarle a crescere nella loro intelligenza e nel loro cuore, collabo-rare per il loro giusto inserimento nella società. Non possiamosmettere di educare ai grandi valori della fede, della vita persona-le e sociale, e vogliamo impegnarci a portare le persone al SignoreGesù. Sì, perché “Educare alla fede è possibile anche oggi”, haribadito il Papa consegnando la sua Lettera sul compito di educa-re alla Chiesa di Roma.

A nostro conforto ed incoraggiamento, tuttavia, possiamoanche facilmente sperimentare quanto “educare è bello”, comescrisse il Card. Martini nella Lettera pastorale alla Diocesi ambro-siana “Dio educa il suo popolo” per il biennio 1987-89. Sono vera-mente grandi le gioie e profonde le soddisfazioni, quando consta-tiamo la sana maturazione umana e la sincera crescita cristiana ditanti giovani di oggi nelle famiglie e nelle comunità ecclesiali,come conseguenza di un nostro impegno educativo.

Vogliamo dunque vivere nel nostro contesto concreto ed assu-mere questo compito con rinnovato impegno, affinchè il cammi-no sinodale porti a conclusioni desiderate e veramente efficaci perla vita della nostra Chiesa diocesana.

EDUCARE DOPO IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO IIALLA LUCE DELL’ICONA DELLA TRASFIGURAZIONE

Partiamo da una domanda semplice e fondamentale: che cosaci ha insegnato soprattutto il Concilio Ecumenico Vaticano II?

E’ trascorso mezzo secolo da quell’evento storico e consideran-

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responsabilità cristiana. Inoltre, queste riflessioni ed i giudizi derivanti non sono indi-

vidualistici, perché devono confrontarsi con una fede ecclesialeall’interno della comunità. A questo proposito già faceva osserva-re Paolo VI che “Di fronte a situazioni tanto diverse, Ci è difficilepronunciare una parola unica…Spetta alle comunità cristianeanalizzare obiettivamente la situazione del loro paese, chiarirlaalla luce delle parole immutabili del Vangelo, attingere principi diriflessione, criteri di giudizio e direttive di azione nell’insegna-mento sociale della Chiesa” (Paolo VI, Lettera ApostolicaOctogesima adveniens, 4).

Di conseguenza, il Sinodo Diocesano dovrà anche predisporre unpiano pastorale ben studiato a tavolino, da tradurre poi in pratica per lavita della nostra Chiesa, delle sue Parrocchie e delle diverse realtà eccle-siali, ma soprattutto deve richiamare tutti i credenti a vivere la propriafede nei diversi contesti (famiglia, lavoro, scuola, amicizia, sport, tempolibero, ecc.), sentendosi ben equipaggiati nelle personali convinzioni esenza paura di essere cristiani. La paura nasce quando la fede è debole edincerta, mentre quando si aderisce al Signore con convinzione, allora ci sisente più sicuri ed anche serenamente fortunati di essere suoi discepoli.

Solo così si è cristiani maturi oggi e solo così si diventa anche missio-nari per la gente del nostro mondo. Catechesi vive ed esperienze carita-tive serie nelle Parrocchie e nei Gruppi sono momenti indispensabili peruna educazione concreta alla maturità cristiana.

2. Educare alla Chiesa come Comunione.

“Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: Signore, è bello per noirestare qui”.

Questo intervento di Pietro dice il suo enorme stupore davan-ti a Gesù trasformato completamente e di fronte a tanta bellezzaesprime il desiderio di rimanere per sempre insieme, con il

1. Educare ad un rapporto più maturo tra fede e storia

“E fu trasfigurato davanti a loro”Gesù nasconde per alcuni momenti la sua umanità, quella rice-

vuta da Maria, per evidenziare la sua nascosta divinità, apparen-do ricco di bellezza e di splendore.

Vuole aiutare i tre discepoli prediletti a non lasciarsi catturareda una visione solo orizzontale della vita, perché imparino avedere nella sua persona e nella storia del mondo una presenzasuperiore. E quindi li vuole educare anche a non scoraggiarsi difronte alle future difficoltà, per affrontare i cammini della vita conuno sguardo forte e sereno.

Il Concilio ci ha insegnato a vivere un rapporto adulto con lerealtà del mondo, non solo evitando di subire gli eventuali influs-si negativi o di sentire complessi di inferiorità da parte della cul-tura dominante, ma impegnandoci ad esprimere liberi e serenigiudizi di fede sulla vita e ad animare cristianamente le cose delcreato.

Si tratta di saper leggere alla luce della fede i “segni dei tempi”,cioè la realtà quotidiana in cui viviamo con le sue molte manife-stazioni e le diverse esigenze, individuando i criteri da seguireper le soluzioni più adeguate dei nuovi problemi suscitati dallavita pastorale.

In altre parole, si tratta di essere fedeli alla fede della Chiesa efedeli alla realtà storica in cui viviamo, ben sapendo che il giudi-zio posto dalla fede non è astratto dalla nostra vita. Le rispostenon sono mai precostituite ed il collegamento “fede-vita” non èmai meccanico, perché domanda riflessione e richiede senso di

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3. Educare un laicato più maturo

“Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: Alzatevi e non temete”.Queste parole di Gesù possono essere lette come un ordine

dato a tutti i discepoli, perché non temano le difficoltà della vitascendendo dal monte della trasfigurazione. L’esperienza delTabor deve equipaggiare i credenti a vivere coerentemente la vita,affrontando gli impegni quotidiani senza timori e da personeadulte nella fede.

La valorizzazione del laicato è certamente una delle conse-guenze più evidenti del Concilio Vaticano II. La nascita dei diver-si movimenti e delle varie realtà ecclesiali, la loro vitalità nellenostre comunità, il prezioso servizio di annuncio della Parola e dicarità verso il prossimo, i numerosi organismi di partecipazione,sono un frutto prezioso ed un dono meraviglioso della presenzadello Spirito Santo nella Chiesa.

La generosa disponibilità di tanti laici, donne ed uomini, adoperare nei settori più diversi, domanda tuttavia una valida for-mazione per vivere quella giusta e doverosa autonomia, fondatasui Sacramenti del Battesimo e della Cresima e frutto di una veramaturità ecclesiale.

Dunque, maturità di fede non soltanto teorica e preparazioneprofessionale nei diversi settori della vita sono i due requisiti, chefanno del nostro laicato una presenza indispensabile per la Chiesaoggi. Quando queste due dimensioni sono vissute in maniera coe-rente, allora i nostri laici sono un grande e prezioso dono.

Occorre la necessaria formazione. La fede non sostituisce laricerca e la competenza professionale, ma piuttosto ispira l’una el’altra e le giudica alla luce della Parola di Dio, legittimando inalcuni casi anche un possibile e lecito pluralismo di scelte nel-l’ambito dei valori negoziabili. E la vita dei laici, anche la piùsemplice e quotidiana come quella delle casalinghe e dei pensio-nati, se vissuta con fede matura, offre al mondo chiare e forti testi-

Signore, Mosè, Elia e gli altri due discepoli. Il desiderio istintivo di Pietro appare un poco ingenuo, ma è

chiaramente indicativo della sua gioia di voler rimanere per sem-pre con Gesù e di vivere nella Chiesa la comunione fraterna.

Il Concilio Vaticano II ci ha consegnato una immagine diChiesa non ripiegata su se stessa, chiusa ed autoreferenziale, main atteggiamento di servizio all’uomo e di dialogo sincero e corag-gioso con quanti sono in ricerca, innanzitutto vivendo una fortevolontà di testimonianza per portare Gesù al mondo.

La testimonianza fondamentale da offrire per essere credibili,come già aveva chiesto Gesù ai primi discepoli, è quella dellacomunione al proprio interno. Questa profonda e vera fraternitàtrova il suo fondamento innanzitutto nel Signore: la comunionefraterna è soprattutto dono dello Spirito santo e meno frutto diuna nostra volontà di omologazione umana.

E’ questa la profezia, che la Chiesa deve annunciare e testimonia-re al mondo di oggi, che cioè un mondo diverso è possibile, facen-do vedere in se stessa la reale presenza di questo mondo nuovo.

Il nostro Sinodo sarà efficace e risulterà missionario, se saprà educare lenostre comunità a vivere al proprio interno una vera e gioiosa vita fra-terna, nella diversità dei carismi e nella pluralità delle presenze.

Il nostro impegno educativo deve mirare a formare comunità ecclesia-li così costruite ed a vivere da credenti umilmente orgogliosi di esserenella Chiesa, Madre e Maestra di fede e di umanità.

Saremo credibili e diventeremo missionari, se sapremo vivere una sin-cera comunione fraterna.

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Della meravigliosa fioritura di questi carismi nella nostra Chiesa dob-biamo rendere grazie al Signore e chiedere nella preghiera che essi conti-nuino ad offrire una decisiva e valida testimonianza.

4. Educare alla Parola.

“Ed ecco una voce che diceva: Questi è il Figlio mioprediletto…Ascoltatelo”.

Era la voce del Padre, che invitava a mettersi in ascolto di Gesù,la Parola vivente, il suo Messaggio all’umanità, la Lettera donataal mondo per la salvezza e consegnata alla custodia ed alla mis-sione della sua Chiesa.

La riscoperta del primato della Parola è indubbiamente unadelle conseguenze più importanti del Concilio Vaticano II, se nonil frutto più prezioso per la vita delle nostre comunità.

La Parola affidata alla Chiesa contiene tutto quello che il Padreha voluto dire all’umanità mediante Gesù per la nostra salvezza.

Essa va innanzitutto ascoltata e creduta. Insegna il Concilio: “LaSacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacrodeposito della Parola di Dio affidato alla Chiesa…Perciò l’una el’altra devono essere accettate con pari sentimento di pietà e rive-renza” (Dei Verbum, 10). E sebbene “l’ufficio poi d’interpretareautenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è affidato alsolo Magistero vivo della Chiesa”, occorre dire che il “Magisteroperò non è superiore alla Parola di Dio, ma essa serve, insegnan-do solo ciò che è stato trasmesso” (ib.).

monianze, in grado di condurre tante persone al Signore ed allasua santa Chiesa.

Quante persone umili e semplici hanno luminosamente testi-moniato la fede cristiana in tempi trascorsi, lasciando nelle nostrefamiglie e nelle Parrocchie segni chiari di splendida adesione aCristo con la santità della loro vita. Ma anche in questo nostrotempo vivono tanti fedeli, forse meno considerati nella Chiesa edal mondo, ma non meno esemplari e credibili per la loro coeren-za di fede e per la loro ardente preghiera.

Spetta alle comunità con i propri ministri ordinati formare unlaicato maturo e responsabile, capace poi di servire la Chiesa inmaniera libera, senza attendere particolari mandati dallaGerarchia.

Senza i laici, ovviamente, le comunità cristiane non esistereb-bero, mentre con gruppi di laici ben formati le comunità cristianevivono e testimoniano chiaramente la fede evangelica, e con real-tà ecclesiali preparate e tra loro armonicamente unite le nostreParrocchie godono della capacità di annunciare la bellezza e laforza del Vangelo e chiamano alla fede più facilmente quantivivono nell’indifferenza o ai margini della Chiesa.

Il nostro Sinodo è chiamato a valorizzare i carismi presenti in modonumeroso nelle nostre Parrocchie e ad offrire spazi di giusta autonomiaalla matura responsabilità dei laici, perché rendano più vive e più mis-sionarie le nostre Comunità.

La condizione indispensabile richiesta da Gesù con tanta forza prima dimorire è quella di “essere una cosa sola”. L’armonizzazione nella Chiesadi tutti i carismi, la cui origine si trova nell’unico Spirito di Cristo è un’al-tra prospettiva sinodale che ci viene richiamata dal Concilio!

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re l’insegnamento degli antichi Padri della Chiesa e veda nella celebra-zione un evento misterico, significativo ed efficace della grazia, fatto digesti sobri, di parole adeguate e di silenzi opportuni.

Il nostro Sinodo deve aiutare ad accogliere la Parola ed a vivere imomenti della Liturgia con uno spirito veramente celebrativo, sia daparte di chi presiede, proclama, canta, serve, sia da parte di chi è presen-te e dovrebbe comunque essere partecipe e quindi sentirsi sempre parteattiva e non semplice spettatore.

Sotto questi aspetti, i cambiamenti che si richiedono sono ancoranumerosi e vanno compiuti con spirito ecclesiale, nel rispetto delleNorme stabilite, che sono state pensate per il vero bene dei fedeli e noncontro di loro, e nel rispetto anche della gente presente, che ha il dirittodi partecipare a riti veri ed eloquenti, e non a celebrazioni imprevedibilie fantasiose o distaccate e fredde.

Infine, la Parola va vissuta. Ben sappiamo che non basta “dire:Signore, Signore”, ma occorre “mettere in pratica la Parola”. La fedesenza le opere è morta, anche se le opere senza la fede sono cieche.

Il nostro Sinodo è chiamato a valorizzare ancora meglio le molte ener-gie di bene presenti in Diocesi ed inoltre deve coordinare le tante attivi-tà, di cui siamo ricchi per grazia di Dio, soprattutto motivando inmaniera alta l’azione generosa di tanti preziosi volontari.

La Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali devono essere semprepiù luoghi di educazione concreta alla carità evangelica e continuorichiamo alla necessità di vivere una vera attenzione agli ultimi sapen-do “farsi prossimo”, oltre che essere strumenti di servizio verso quantihanno bisogno.

Una nota conclusiva

“Una nube luminosa li avvolse con la sua ombra”.La nube è frequentemente simbolo dello Spirito santo. Questa

Dalla riscoperta della Parola è derivata per la Chiesa una stra-ordinaria ripresa di spiritualità biblica, sono sorte numerose scuo-le della Parola e soprattutto il Libro per eccellenza, la SacraBibbia, è stato messo nelle mani di tantissime persone, special-mente giovani, che hanno imparato la lectio divina, cioè a faredella Scrittura l’alimento della propria vita spirituale.

Il Sinodo deve rinnovare questa attenzione alla Parola di Dio special-mente nei gruppi ecclesiali, come già in buona parte sta avvenendo, e perla vita spirituale delle persone maggiormente sensibili ed impegnatenelle Parrocchie. Si individueranno le migliori modalità per rendere piùefficace questa riscoperta donataci dal Concilio, così che anche nelle pic-cole comunità non manchino gruppi che si confrontino con la Parola esulla Parola del Signore.

La Parola va poi celebrata nella Liturgia. Le trasformazioni deiriti dopo il Concilio sono state numerose: chi conserva il ricordodelle antiche celebrazioni non può non constatare i grandi cam-biamenti che sono fortunatamente avvenuti. Occorre però evitareil rischio di limitarsi agli aspetti esteriori delle modifiche (linguaitaliana al posto del latino, altari girati verso il popolo, cantimoderni accompagnati da strumenti diversi dall’organo a canne,ecc.). C’è anche il rischio di far nascere nuove fossilizzazioni litur-giche e di introdurre gesti, che dovrebbero essere immediatamen-te significativi, ma che di fatto risultano meno eloquenti, in quan-to ancora bisognosi di essere spiegati.

Il rinnovamento liturgico chiaramente voluto dal Concilio domandainnanzitutto l’assunzione di una diversa mentalità, che sappia ricupera-

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Nube ricopre sempre la Chiesa, che trova la sua forza nella attivapresenza dello Spirito.

Tutto il Popolo di Dio è avvolto dallo Spirito ed ha il compitodi educare alla fede e di testimoniare il Vangelo di Cristo nelmondo. Una missione particolare ed indispensabile nelle comuni-tà hanno i sacerdoti, dal momento che sono stati rivestiti di uncarisma speciale con il rito della sacra Ordinazione. Senza di loronon c’è Eucaristia e quindi non si costruisce la comunità cristiana.

La loro presenza è fondamentale per l’educazione cristiana delPopolo di Dio e per il cammino dei fedeli nelle strade del mondo.

I nostri sacerdoti, insieme con i diaconi, nella nostra Chiesa partico-lare vivano questa missione educativa con intelligenza e con entusiasmo,sperimentando la forza della presenza dello Spirito e gustando la gioia divedere validi frutti evangelici.

Dal Sinodo poi ci aspettiamo un rifiorire di numerose vocazioni di spe-ciale consacrazione alla vita presbiterale ed a quella religiosa, sia femmi-nile che maschile.

Carissimi,ci siamo chiesti all’inizio di questa lettera come la nostra

Chiesa diocesana abbia recepito le indicazioni del ConcilioVaticano II. Sono trascorsi 50 anni dalla sua conclusione ed ilSinodo ha lo scopo di riproporre alle nostre comunità i granditemi di quell’evento fondamentale di Chiesa.

Occorre raccogliere quegli insegnamenti e compiere una verifi-ca del cammino percorso, con la finalità di educarci a vivere unarinnovata Pentecoste.

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Il Sinodo ci domanda un rinnovato modo di essere, come per-sone, come famiglie, come comunità. Questo nuovo modo diessere va visto in prospettiva grande. Se da una parte dobbiamoconsiderarci piccoli ed umili discepoli del Vangelo, per altri aspet-ti vogliamo vivere da credenti ricchi di utopia, che si sentonoinseriti in orizzonti di grandezza infinita e che sanno guardare inalto, ricordando che Gesù ci ha assegnato una misura alta di esi-stenza: “siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è neiCieli” (Mt 5,48). Non dobbiamo immiserirci nelle strettoie di unquotidiano senza ampio respiro, anche perchè ci accorgiamo diessere fatti per l’Infinito e siamo convinti che ci sentiremo sempreirrequieti, finchè il nostro cuore non riposerà nel Signore (Cfr S.Agostino, Confessioni, 1,1).

Il Sinodo dovrà stabilire anche alcune indicazioni pratiche, manon dimentichiamo che queste sono subordinate e secondarierispetto a quel cambiamento di mentalità che il Concilio innanzi-tutto continua a richiedere anche per questo tempo.

Aspettiamo dalle riunioni sinodali suggerimenti e indicazioni,anche tassative, che ci aiuteranno ad essere fedeli alla Parola diDio ed alla Chiesa in questo nostro tempo, raccogliendo i fruttipiù maturi del Concilio.

La preghiera di tutti sostenga il nostro cammino e la VergineSanta ci accompagni sempre con il suo materno affetto!

Il Signore ci benedica.

+ Gervasio GestoriVescovo

San Benedetto del Tronto, 7 settembre 201014° Anniversario della Ordinazione Episcopale

Regolamento del SinodoNorme generali

Art.1 - Il Sinodo diocesano è l’assemblea dei presbiteri, dei diaconi, deireligiosi e dei fedeli laici della diocesi, scelti a norma del diritto universalee particolare, perché – dinanzi a Cristo Salvatore e Maestro, illuminatidalla Parola eterna del Padre, nella grazia dello Spirito Santo, attenti aisegni dei tempi – offrano il contributo della riflessione e della proposta alVescovo, pastore della Chiesa che è in San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, affinché egli possa guidare in un cammino di rin-novamento spirituale e pastorale il popolo santo di Dio (cf. can. 460, CJC).

Art.2 - I membri sinodali sottopongono a discussione gli argomenti indi-viduati e proposti nella fase preparatoria e sintetizzati nell’Instrumentumlaboris, esprimendo con libertà il proprio pensiero secondo le modalitàstabilite dal presente regolamento, al fine di giungere all’elaborazionedi un testo definitivo da presentare al Vescovo per l’approvazione e lapromulgazione.

Art.3 - Spetta solo al Vescovo convocare il Sinodo, presiederlo personal-mente, o, per le singole sessioni mediante il Vicario generale o ilSegretario generale, concluderlo o sospenderlo, nonché dare forza vin-colante alle decisioni sinodali con la libera approvazione, ordinandonela pubblicazione e indicando le modalità attuative dei decreti e delledichiarazioni sinodali (cf. can. 462 e 466, CJC).Spetta solo al Vescovo nominare la commissione sinodale, i membri sino-dali e quelli designati dalle comunità o provenienti dai diversi organismidi partecipazione e costituire la Segreteria Generale.

CAPITOLO IOrgani del Sinodo Diocesano

Art. 4 – ASSEMBLEA SINODALEL’Assemblea sinodale è il plenum dei membri, i quali, riuniti in più sessio-

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modalità stabilite dal Consiglio di Presidenza.§ 2. Il Moderatore designato per ciascuna sessione sinodale ha il com-pito di:

a. introdurre le varie fasi, b. favorire un dialogo sereno, c. far rispettare i tempi di discussione, la correttezza degli interventi,

i tempi e le modalità di votazione.

Art. 8 - I RELATORII Relatori sono nominati dal Vescovo, sentito il Consiglio di Presidenza,e hanno il compito di illustrare i testi offerti alla discussionedell’Assemblea.

Art.9 - UFFICIO STAMPAL’Ufficio stampa, il cui direttore è nominato dal Vescovo, cura i rapporticon i mezzi di comunicazione.

CAPITOLO III Membri del Sinodo Diocesano

Art. 10 – I MEMBRI SINODALI§ 1. Sono MEMBRI tutti coloro che costituiscono l’assemblea sinodale .Si distinguono in membri di diritto, membri eletti e membri scelti dalVescovo.

§ 2. Sono MEMBRI DI DIRITTO:a. il Vicario generale;b. il Vicario giudiziale;c. i Canonici del Capitolo della Cattedrale;d. i Componenti del Consiglio Presbiterale;e. i Vicari Foranei;

§ 3. Sono altresì MEMBRI DELL’ASSEMBLEA SINODALE in ragione del-l’ufficio:

a. i membri della Segreteria Generale;b. i Moderatori;c. i Relatori;

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ni, discutono ed approvano le dichiarazioni elaborate secondo quantosopra indicato.

Art. 5 – IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA§ 1. Il Consiglio di Presidenza, presieduto dal Vescovo, è composto dalVicario Generale, dal Segretario del Sinodo e dai Moderatori nominatidal Vescovo.§ 2. Il Consiglio di Presidenza ha il compito di:

a. coadiuvare il Vescovo nella programmazione, direzione e coordi-namento dei lavori del Sinodo;

b. dirimere le questioni relative all’interpretazione del regolamento,alle votazioni, alla costituzione e allo svolgimento dell’assemblea;

c. consigliare il Vescovo in ordine ad eventuali modifiche del presen-te regolamento;

d. presentare i testi da proporre alla discussione dell’Assemblea sino-dale.

Art. 6 - LA SEGRETERIA GENERALE§ 1. La Segreteria Generale, presieduta dal Segretario del Sinodo, ècomposta da un sacerdote, da un religioso, da un fedele laico, dalSegretario del Consiglio Pastorale Diocesano, da un archivista e da undelegato per l’ufficio stampa, nominati dal Vescovo.§ 2. La Segreteria Generale ha il compito di:

a. preparare gli strumenti necessari per il buon andamento dei lavorisinodali;

b. predisporre la documentazione occorrente per le discussioni e levotazioni;

c. trasmettere ai Sinodali l’avviso di convocazione e l’ordine del gior-no delle singole sessioni;

d. prendere nota delle presenze e assenze;e. redigere i verbali dei lavori sinodali;f. provvedere all’archiviazione dei documenti;g. trasmettere all’ufficio stampa le comunicazioni del cammino sino-

dale.

Art. 7 - I MODERATORI§ 1. I Moderatori, nominati dal Vescovo, sono quattro e si alternano nelmoderare il dialogo nelle sessioni dell’assemblea sinodale, secondo le

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Art. 12 - OSSERVATORIIl Vescovo diocesano può invitare alle Assemblee sinodali, in qualità diOsservatori, membri di chiese o comunità ecclesiali che non sono inpiena comunione con la Chiesa Cattolica.

Art. 13 - CONDIZIONI RICHIESTE AI MEMBRI SINODALII Sinodali devono aver compiuto il sedicesimo anno di età e devonodistinguersi per fede sicura, coerente comportamento morale, assiduapartecipazione alla vita ecclesiale, prudenza pastorale.

Art. 14 - NOMINA DEI MEMBRI SINODALI§ 1. Il Vescovo provvede con apposito decreto a nominare i membridell’Assemblea sinodale.§ 2. Eventuali atti di rinuncia andranno comunicati al Vescovo per iscrit-to.

Art. 15 - RIMOZIONEIl Vescovo ha il diritto di rimuovere, mediante decreto, qualunque mem-bro sinodale che con il suo comportamento si discosti dalla dottrina dellaChiesa o che rifiuti l’autorità episcopale, ferma restando la possibilità diricorso contro il decreto, a norma di diritto.

Art. 16 - OBBLIGHI DEI MEMBRI SINODALI§ 1. I membri sinodali hanno l’obbligo di partecipare a tutte le sessioni.§ 2. Nessuno può farsi sostituire da un procuratore, fermo restando ildovere di avvertire il Segretario del Sinodo di un eventuale impedimento.§ 3. Dopo tre assenze consecutive non giustificate si decade dalla cari-ca. I membri di diritto impossibilitati a partecipare alle sessioni dell’as-semblea, in maniera permanente, sono invitati a notificare per iscrittotale impedimento.

CAPITOLO IIINorme procedurali

Art. 17 - APERTURA DEL SINODO§ 1. Il Sinodo si apre nella Chiesa Cattedrale con una ConcelebrazioneEucaristica presieduta dal Vescovo.

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d. tutti i Presbiteri diocesani ;e. i presbiteri religiosi che hanno un incarico pastorale,f. i diaconi permanenti;g. i candidati ammessi all’ordine del diaconato e del presbiterato;h. il Direttore dell’ufficio stampa;i. il Segretario del Consiglio Pastorale Diocesano;j. il Responsabile della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali;k. i Superiori provinciali dei religiosi residenti in Diocesi; l. i Direttori degli Uffici di Pastorale Diocesana;m. i componenti della Consulta delle Aggregazioni laicali;n. i membri della segreteria CISM e USMI;

Qualora un membro di diritto dovesse decadere dall’ufficio, viene sosti-tuito da chi gli subentra nell’Ufficio stesso.

§ 4. Sono MEMBRI ELETTIVI:a. laici rappresentanti per ogni Parrocchia, scelti dal Consiglio

Pastorale Parrocchiale, secondo il seguente criterio :- n° 1 per ogni Comunità Parrocchiale fino a 3.000 abitanti, - n° 2 per ogni Comunità Parrocchiale fino a 5.000 abitanti;- n° 3 per ogni Comunità Parrocchiale oltre i 5.000 abitanti;

b. una coppia di sposi per ogni Vicaria, scelta dalla Vicaria di appar-tenenza;

c. un giovane per Vicaria, scelto dalle rispettive Vicarie;d. un rappresentante degli Istituti di vita consacrata maschile, non pre-

senti negli Organi sinodali;e. una rappresentante per ogni Istituto di vita consacrata femminili

scelta al loro interno;N.B.: I membri eletti dalle diverse realtà ecclesiali devono essere confer-mati dal Vescovo; ogni Parrocchia e ogni Aggregazione Laicale designe-rà un membro sostituto, qualora qualcuno dei Sinodali venga a manca-re per seri motivi. Tali nominativi vanno consegnati al Segretario delSinodo.

Art. 11 - MEMBRI DI LIBERA NOMINA EPISCOPALE Possono inoltre essere chiamati dal Vescovo, in qualità di membri, altrepersone secondo criteri di rappresentatività e di competenza specifica.

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contributi scritti che esprimano più articolatamente il proprio pensiero: taliscritti sono allegati agli atti conservati presso la Segreteria del Sinodo.§ 6. Al termine della discussione il moderatore raccoglie i risultati e pre-cisa le conclusioni.

Art. 20 - VOTAZIONE§ 1. Esaurita la discussione sulla questione, si procede alla votazione sultesto proposto dal Consiglio di Presidenza.§ 2. La votazione avviene per alzata di mano a tre chiamate: placet,non placet, o placet iuxta modum. Il Moderatore, d’accordo con ilConsiglio di Presidenza, può decidere per una votazione a scrutiniosegreto. Si eviti l’astensione dal voto.§ 3. Chi ha votato placet iuxta modum deve senza indugio presentareper iscritto al Moderatore l’emendamento proposto, che sarà allegatoagli atti conservati presso la Segreteria del Sinodo.§ 4. Se il testo proposto ottiene la maggior parte dei consensi dei pre-senti con la formula placet, si considera approvato. Se la maggior partedei presenti si è espressa con la formula non placet, il testo si consideranon approvato. Nell’ipotesi di una prevalenza di voti placet iuxtamodum, il testo verrà ripresentato dal Consiglio di Presidenza in una suc-cessiva sessione, opportunamente modificato secondo gli elementi comu-ni emersi nei contributi di cui al • 3.

CAPITOLO IVNorme conclusive

Art. 21 - CONCLUSIONE DEL SINODO§ 1. Terminato l’esame delle questioni, il Consiglio di Presidenza racco-glie organicamente tutti i testi approvati e redige il documento finale.§ 2. Nell’ultima sessione, il Consiglio di Presidenza, nella persona delSegretario del Sinodo, presenta il documento finale e ne chiede la defi-nitiva approvazione all’Assemblea. La votazione avviene in questo casoa scrutinio segreto ed è richiesta la maggioranza assoluta degli aventidiritto al voto. Qualora tale maggioranza non venisse raggiunta, ilConsiglio di Presidenza stabilirà una o più sessioni di discussione, al finedi far emergere i motivi di dissenso. Qualora per due volte si tentasseinutilmente di raggiungere la maggioranza assoluta, sarà sufficiente la

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§ 2. Durante la Concelebrazione Eucaristica di apertura del Sinodo, tuttii membri sinodali, a norma del can. 833, §1, CJC emettono la professio-ne di fede.

Art. 18 - SVOLGIMENTO DELLE SESSIONI§ 1. Ogni sessione dell’Assemblea sinodale viene aperta e conclusa conla preghiera.§ 2. L’Assemblea è validamente costituita se è presente la maggioranzasemplice degli aventi diritto al voto. Le proposte sono approvate a mag-gioranza semplice dei presenti. Per alcuni argomenti di particolare rilie-vo, il Consiglio di Presidenza può richiedere la maggioranza assolutadegli aventi diritto al voto.§ 3. Il Presidente dichiara l’apertura e la conclusione della sessione eha libertà di intervento in ogni momento di essa.§ 4. Possono assistere alle sessioni, tranne a quelle riservate ai soli mem-bri sinodali per disposizione del Consiglio di Presidenza, tutti i fedeli chelo desiderano, senza la facoltà di intervenire nella discussione.§ 5. Il Consiglio di Presidenza propone il calendario e la durata dellesessioni, apporta di volta in volta eventuali modifiche, tenendo conto del-l’andamento dei lavori e delle richieste provenienti dall’Assemblea.§ 6. In ciascuna sessione, il Consiglio di Presidenza può proporre alcu-ne particolari questioni, espresse in brevi proposizioni, sulle quali si pro-cede a discussione e votazione.

Art. 19 - INTERVENTI IN ASSEMBLEA§ 1. Le questioni, raggruppate per tematica, sono illustrate da un Rela-tore, il quale dispone di non oltre venti minuti. § 2. Tutti i membri sinodali hanno uguale diritto di intervenire sull’argo-mento in discussione, una volta sola su ciascun argomento e per untempo massimo di tre minuti, salvo espressa deroga del Moderatore.§ 3. Il Moderatore accorda la parola secondo l’ordine in cui è statadomandata per iscritto, richiama chi si allontani dall’argomento o trattiuna questione non ancora in discussione o già discussa, toglie la paro-la al termine del tempo stabilito.§ 4. Se vi sono richieste di chiarimento, il Moderatore concede alRelatore la possibilità di rispondere brevemente.§ 5. Tutti i membri sinodali hanno facoltà di consegnare al Moderatore

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maggioranza semplice dei presenti.§ 3. A norma del can. 466, CJC, spetta al Vescovo l’approvazione e lapromulgazione dei decreti e delle dichiarazioni sinodali.§ 4. Il Sinodo si conclude con la solenne Concelebrazione Eucaristica,nel corso della quale il Vescovo consegna a tutto il popolo di Dio il Librodel Sinodo.

Art. 22 - MODIFICHE AL REGOLAMENTOIl Vescovo, sentito il Consiglio di Presidenza, può apportare in qualun-que momento le modifiche al Regolamento che riterrà opportune.

Art. 23 - NORMA DI RINVIOPer tutto quanto non previsto dal presente regolamento, si farà riferimen-to alle norme di diritto comune, nonché, in via suppletiva, alla prassi ealle consuetudini ecclesiali locali.

Approvato dal Vescovo l’8 settembre 2010Festa della Natività di Maria

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2010

SETT

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Calendario Pastorale Diocesano 2010/20111 M2 G3 V4 S5 D6 L • Consiglio presbiterale 7 M XIV anniversario della Ordinazione Episcopale del nostro Vescovo,

rito dell’Accolitato dei Candidato al Presbiterato - Basilica Cattedrale8 M9 G10 V11 S • Pellegrinaggio della Milizia Immacolata 12 D13 L • I° Convocazione diocesana: Purificazione della Memoria e

presentazione Lettera Pastorale del nostro VescovoBasilica Cattedrale

• Docenti di religione: “Multimedialità e IRC” don Tonino Lasconi14 M15 M16 G17 V18 S19 D • Migrantes: festa di Nostra Signora di Coromoto, patrona della

Repubblica del Venezuela. Chiesa San Pio V - Grottammare• Ammissione tra i candidati al diaconato e presbiterato - Cupra Mar.

20 L21 M22 M23 G24 V25 S26 D • USMI: assemblea e ritiro spirituale27 L • 27 settembre - 2 ottobre: pellegrinaggio unitalsiano – Lourdes28 M • Incontro ufficio Migrantes

• GRIS: corso di Formazione: “Il Cristo del New Age”29 M30 G

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E1 V2 S3 D4 L5 M6 M7 G8 V • Veglia Missionaria e mandato del Vescovo ai catechisti

Basilica Cattedrale9 S10 D11 L12 M13 M • Festa S. Benedetto Martire14 G15 V • II^ Convocazione diocesana. Lectio Magistralis:

“Aspetto ecclesiologico della sinodalità” di Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano – Basilica Cattedrale

16 S17 D • Incontro Rinnovamento dello Spirito

• Migrantes: festa del Señor de los Milagros, patrono dei migranti peruviani chiesa San Pio V – Grottammare

18 L19 M20 M21 G22 V23 S24 D • USMI: ritiro spirituale

• 24 ottobre - 01 novembre: convegno annuale Fides Vita25 L26 M • GRIS: corso di Formazione “Comunicazioni con l’aldilà”27 M28 G29 V30 S • Azione Cattolica: incontro nazionale ACR- ACG - Roma 31 D

1 L Tutti i Santi• Compagnia dei Tipi Loschi: Festa della Fondazione

2 M Commemorazione dei defunti3 M4 G • Ritiro del clero e S. Messa in suffragio dei vescovi, sacerdoti

e parenti defunti – Madonna del Suffragio 5 V6 S7 D • Festa della Beata Assunta Pallotta8 L9 M10 M11 G • Cursillos di cristianità: 64° Corso Donne12 V • III^ Convocazione diocesana. Lectio biblica sulla Trasfigurazione,

icona del Sinodo, della Prof. Rosanna Virgili – Basilica Cattedrale13 S • Pastorale Familiare:

Cena di beneficenza presso Parrocchia.S. Antonio14 D15 L16 M17 M18 G19 V20 S21 D • Apertura del Sinodo diocesano - Basilica-Cattedrale

animazione corali parrocchiali22 L • Assemblea sinodale - Basilica-Cattedrale23 M • Migrantes: incontro diocesano24 M25 G26 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale27 S • Veglia di preghiera per la vita nascente

• Giornata nazionale della colletta alimentare28 D I Domenica d’ Avvento

• Pastorale familiare: incontro formativo ”Mass-media e famiglia”29 L30 M • GRIS: corso di Formazione: “Reincarnazione e messaggio cristiano”

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E1 M2 G • Consiglio presbiterale 3 V4 S5 D II Domenica d’ Avvento

• Pastorale Familiare: Incontro Diocesano per Fidanzati - Santuario San Giacomo della Marca

6 L7 M8 M Immacolata Concezione9 G10 V Solennità della Madonna di Loreto - Patrona della Diocesi11 S12 D III Domenica d’ Avvento13 L14 M • GRIS: corso di Formazione

“I rischi della fede tra sincretismo e miracolismo”15 M16 G • Ritiro del clero17 V18 S19 D IV domenica d’Avvento – Giornata Caritas

• Migrantes: Natale multietnico – Basilica Cattedrale20 L21 M22 M23 G24 V25 S Natale del Signore26 D Festa della Sacra Famiglia27 L28 M29 M30 G31 V • Unitalsi: Veglione di fine Anno - Biancazzurro

1 S Maria Madre di DioGiornata Mondiale della Pace

2 D3 L4 M5 M6 G Epifania di Nostro Signore7 V8 S9 D • Pastorale Familiare: Festa per le famiglie - Teatro delle Energie10 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale11 M • Migrantes: incontro diocesano12 M13 G14 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale15 S16 D • Celebrazione della Giornata mondiale delle migrazioni17 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale18 M19 M20 G21 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale22 S23 D24 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale25 M • I incontro per catechisti: “La liturgia come sorgente inesauribile

della catechesi” (DB 113) - Rel. Mons. Domenico Falco, parroco e vicario episcolpale per la liturgia della Diocesi di Bari

• GRIS: corso di formazione “Libertà religiosa e tutela dei diritti della persona nel quadro normativo italiano”

26 M27 G28 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale29 S • Azione Cattolica: Marcia della Pace30 D31 L

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1 M2 M Giornata della vita consacrata3 G4 V • Pastorale Familiare:

Incontro-dibattito in preparazione alla Giornata per la vita5 S6 D Giornata della vita

• Pastorale Familiare: cineforum - Teatro san Filippo Neri7 L8 M • II incontro per catechisti: “La Scrittura come libro della catechesi” (DB 105)

Rel. Don Guido Benzi, direttore dell’Ufficio Catechistico Naz. della CEI9 M10 G11 V Giornata del malato

• Celebrazione Unitalsi - Basilica Cattedrale12 S13 D Anniversario della Dedicazione della Cattedrale

• Azione Cattolica: assemblea elettiva responsabili diocesani14 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale15 M16 M17 G18 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale19 S20 D21 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale22 M • GRIS: corso di Formazione: “Scienza e fede”23 M24 G25 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale26 S27 D28 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale

1 M2 M3 G4 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale5 S6 D • Incontro annuale delle vedove7 L • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale8 M9 M Mercoledì delle ceneri

• Ritiro del Clero 10 G11 V • Assemblea sinodale – Basilica Cattedrale12 S13 D I Domenica di Quaresima14 L15 M16 M17 G18 V19 S20 D II Domenica di Quaresima

• USMI: ritiro spirituale • Pastorale familiare: incontro per coppie in situazioni irregolari

21 L22 M • III incontro per catechisti:

“Nutrire e guidare la mentalità di fede nel tempo attuale” (DB 38)Rel. Prof. Giuseppe Savagnone, direttore del Centro diocesano per la pastorale della cultura della Diocesi di Palermo

23 M24 G Giornata dei martiri missionari25 V26 S27 D III Domenica di Quaresima28 L29 M • GRIS: corso di Formazione:

“Quando la religiosità sconfina nel fatalismo”30 M31 G

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1 V2 S3 D IV domenica di Quaresima

• Pastorale Familiare: Incontro diocesano per fidanzati - Loreto4 L5 M • IV incontro per catechisti:

“Dire il Vangelo negli ambiti della vita della persona” (DB 168)Rel. Prof. Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana

6 M7 G • Consiglio presbiterale8 V9 S10 D V Domenica di Quaresima - Giornata Caritas

• Pastorale familiare: incontro formativo: “Spiritualità familiare”11 L12 M13 M14 G15 V16 S17 D Le Palme18 L • Giovani: festa del Perdono 19 M20 M21 G Giovedì Santo

• S. Messa Crismale - Basilica Cattedrale22 V23 S24 D Pasqua di Resurrezione25 L Lunedì dell’Angelo 26 M • GRIS: corso di Formazione: “Vangeli canonici e vangeli apocrifi”27 M28 G29 V30 S

1 D • Padri Sacramentini: Settimana Eucaristica

2 L

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5 G • Ritiro del Clero

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15 D • Migrantes: festa di Nostra Signora de Lujan, patrona dell’Argentina,

concelebrazione eucaristica, chiesa San Pio V – Grottammare

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31 M • GRIS: corso di Formazione: “Le psico-sette”

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O1 M2 G • GRIS: Convegno diocesano

• Rinnovamento nello Spirito: inizio novena• USMI: assemblea di fine anno

3 V4 S5 D Ascensione del Signore6 L7 M8 M9 G10 V11 S Veglia di Pentecoste

• Solenne conclusione del Sinodo diocesano12 D Pentecoste

• Rinnovamento dello Spirito: incontro di preghieraBasilica Cattedrale

13 L14 M15 M16 G17 V18 S19 D Santissima Trinità20 L21 M22 M23 G24 V25 S26 D Corpus Domini

• Pastorale familiare: scampagnate per famiglie27 L • 27 giugno - 3 luglio: Festa della Compagnia dei Tipi Loschi28 M29 M30 G

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7 G • 7-13 luglio: Pastorale Familiare

sentieri di vita nuova per sposi a Montemonaco

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30 S • Festa della Madonna della Marina

31 D • Festa della Madonna della Marina

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13 S • 13-15 agosto: Fides Vita - Avvenimento in piazza

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15 L Assunzione Vergine Maria

16 M • 16-21 agosto: GMG - Madrid

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26 V • 26-28 agosto: Pastorale familiare

Convegno annuale a Montemonaco

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