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Álvaro del Portillo

Notiziario n.15Anno X - Apr i le 2013

Don Álvaro dichiarato Venerabile

Decreto sulle virtù

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Mons. Álvaro del Portillo nacque in Spagna, aMadrid, l’11 marzo 1914. Era ingegnere civile,dottore in Lettere e in Diritto Canonico. Nel 1935 entrò a far parte dell’Opus Dei. Presto divenne il collaboratore più stretto di sanJosemaría. Il 25 giugno 1944 fu ordinato sacer-dote e si dedicò con generosità all’esercizio delsuo sacro ministero. Nel 1946 si trasferì a Romae il suo servizio alla Chiesa si manifestò anchenella dedicazione ai numerosi incarichi affidati-gli dalla Santa Sede. Nel 1975, dopo la morte disan Josemaría, fu eletto suo primo successorealla guida dell’ Opus Dei. Il 28 novembre 1982, nell’erigere l’Opus Dei inPrelatura personale, il Beato Giovanni Paolo IIlo nominò Prelato dell’Opus Dei, e il 6 gennaio1991 gli conferì l’ordinazione episcopale.Il governo pastorale del Servo di Dio fu caratte-rizzato dalla fedeltà allo spirito del fondatore e alsuo messaggio, in un impegno instancabilmen-te teso all’estensione degli apostolati dellaPrelatura, in servizio alla Chiesa. All’alba del 23marzo 1994, poche ore dopo il ritorno da un pel-legrinaggio in Terra Santa, il Signore chiamò aSé questo suo servitore buono e fedele. Lo stes-so giorno, il Beato Giovanni Paolo II si recò a pre-gare dinanzi alle sue spoglie mortali, che orariposano nella cripta della chiesa prelatizia diSanta Maria della Pace a Roma. Il 28 giugno 2012, il Santo Padre Benedetto XVIha approvato il decreto sulla eroicità delle virtùcristiane del Venerabile Álvaro del Portillo.

EDITORIALE

DECRETO SULLE VIRTÙ

FAVORI DI DON ÁLVARO

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Il 28 giugno 2012 il Santo Padre

Benedetto XVI ha dichiarato che mons.

Álvaro del Portillo, Vescovo, Prelato della

Prelatura della Santa Croce e Opus Dei,

ha vissuto in modo eroico le virtù teologali

– fede, speranza e carità – con Dio e

con il prossimo, nonché quelle cardinali

– prudenza, giustizia, fortezza e

temperanza – e le altre virtù connesse.

Appena ricevuta la notizia, il Prelato

dell’Opus Dei, mons. Javier Echevarría, ha

comunicato subito la decisione del

Romano Pontefice ai fedeli della Prelatura,

mediante una lettera nella quale

spiegava che a mons. del Portillo era stato

conferito ufficialmente il titolo di

«Venerabile», anche se ancora non gli si

deve rendere culto pubblico.

Questo atto pontificio apre le porte alla

fase successiva del processo di

beatificazione, nella quale sarà

esaminato il carattere miracoloso di

una guarigione attribuita alla sua

intercessione.

Mons. Echevarría concludeva la lettera

con questa richiesta: «Vi prego che,nell’innalzare il vostro cuore in segno digratitudine a Dio nostro S ignore e anostra Madre Santa Maria, esprimiate ilproposito di imitare don Álvaro nella suainalterabile fedeltà alla Chiesa, al Papa,all’Opera e a nostro Padre».Questa dichiarazione pontificia costituisce

un nuovo motivo per intensificare la nostra

devozione privata al Venerabile Servo di

Dio Álvaro del Portillo, chiedendogli che

interceda per noi e ci ottenga la grazia di

rispondere con fedeltà alle esigenze della

vocazione cristiana, trasformando tutti i

momenti e le circostanze della nostra vita

in occasioni per amare Dio e per servire

la Chiesa. p

EDITORIALE

• Londra, 1959, con san Josemaría e l’architetto JesúsÁlvarez Gazapo.

• Con il Beato Giovanni Paolo II e mons. Javier Echevarría,il 7 gennaio 1983.

• In Kenya, 5 aprile 1989.


CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

ROMANA

e PRELATURA PERSONALE della SANTA CROCE e OPUS DEI

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

DEL SERVO DI DIO

ÁLVARO DEL PORTILLO Y DIEZ DE SOLLANOVESCOVO TITOLARE DI VITA

PRELATO DELLA PRELATURA PERSONALE DELLA SANTA CROCE E OPUS DEI

(1914 –1994)

ECRETO SULLE VIRTÙD

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Vir fidelis multum laudabitur (Pr 28,20).Queste parole della Scrittura evidenziano lavirtù più caratteristica del Vescovo Álvaro delPortillo: la fedeltà. Fedeltà indiscussa a Dio,anzitutto, nel compimento pronto e generosodella sua volontà; fedeltà alla Chiesa e al Papa;fedeltà al sacerdozio; fedeltà alla vocazionecristiana in ogni istante ed in ogni circostan-za della vita. «La fedeltà nel tempo è il nome dell’amore»,ha detto il Papa Benedetto XVI (Omelia aFatima, 12 maggio 2010). Il Servo di Dio èstato esempio di carità e di fedeltà per tutti icristiani. Egli incarnò integralmente, esem-plarmente, senza alcuna eccezione lo spirito

dell’Opus Dei, che chiama il cristiano a cerca-re la pienezza dell’amore di Dio e del prossimoattraverso la santificazione degli impegniordinari di cui è intessuta la trama dellenostre giornate. «Santificare il lavoro; santifi-carsi nel lavoro; santificare gli altri con il lavo-ro»: si può dire che questa è la descrizione piùpertinente dell’intensissima operosità dispie-gata dal Servo di Dio prima come ingegnere,poi nel ministero sacerdotale e, infine, comeVescovo. In ogni attività prodigava le proprieenergie sospinto dalla consapevolezza chequello era il campo preciso in cui in quelmomento doveva collaborare alla missionesalvifica della Chiesa.

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Il Servo di Dio nacque a Madrid l’11 marzo1914, terzo di otto fratelli, in una famiglia cri-stiana. Fu dottore in Ingegneria Civile, inLettere (Storia) e in Diritto Canonico. Nel 1935, a 21 anni, entrò a far parte dell’OpusDei. Ben presto san Josemaría trovò in lui ilcollaboratore più valido. Il 25 giugno 1944 fuordinato sacerdote; da allora si prodigò nelcompimento del ministero. Il giorno stessodell’ordinazione il Fondatore lo scelse comesuo confessore. Nel 1946 si stabilì a Roma per aiutare sanJosemaría nel governo e nell’espansionedell’Opus Dei. Fu Segretario Generale (1939-1946 e 1956-1975); Consigliere per l’Italia(1948-1951); Procuratore Generale (1946-1956); Rettore del Collegio Romano dellaSanta Croce (1948-1954). Si adoperò anche nello svolgimento di molte-plici incarichi ricevuti dalla Santa Sede:durante il Concilio Ecumenico Vaticano II fuSegretario della Commissione De disciplinacleri et populi christiani, artefice del decretoPresbyterorum Ordinis; inoltre fu Perito delleCommissioni De Episcopis et dioecesiumregimine e De religiosis. In seguito fuConsultore della S. Congregazione delConcilio, Qualificatore della SupremaCongregazione del Sant’Uffizio e Consultoredella Pontificia Commissione per la revisionedel Codice di Diritto Canonico; quindiGiudice del Tribunale per le cause di compe-tenza della Congregazione per la Dottrinadella Fede e Consultore della stessaCongregazione. Fu anche Segretario dellaCommissione per gli Istituti Secolari pressola S. Congregazione dei Religiosi, Consultoredella Congregazione per il Clero, Consultoredel Pontificio Consiglio per le ComunicazioniSociali e Consultore della Congregazionedelle Cause dei Santi. Il 15 settembre 1975 venne eletto primo suc-

cessore di san Josemaría alla guida dell’OpusDei. Fece della continuità nell’applicazionedegli insegnamenti del Fondatore il punto

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• Fotografia della prima e dell’ultima pagina del Decretodella Congregazione delle Cause dei Santi che dichiaral’eroicità delle virtù di don Álvaro.


centrale del proprio programma di governo esi prodigò nel condurre in porto quello checostituiva uno degli obiettivi specificamentepreparati da san Josemaría: l’ottenimento diuna configurazio-ne canonica ade-guata al carismaf o n d a z i o n a l edell’Opus Dei. Tale traguardovenne raggiuntoil 28 novembre1982, quando ilBeato GiovanniPaolo II eressel’Opus Dei in Prelatura personale e nominòPrelato Álvaro del Portillo. Il 6 gennaio 1991egli ricevette dal Papa l’ordinazione episcopa-le. All’alba del 23 marzo 1994, poche ore dopoil rientro da un pellegrinaggio in Terra Santa,il Signore lo chiamò a Sé. Lo stesso giorno ilBeato Giovanni Paolo II si recò dinanzi allesue spoglie mortali e, dopo aver pregato insilenzio, recitò ad alta voce la Salve Regina. L’attività di Álvaro del Portillo nel governodell’Opus Dei fu caratterizzata da uno zelopastorale particolarmente proteso all’esten-sione degli apostolati dei fedeli della Prelaturaal servizio della Chiesa: nei 19 anni in cuiguidò l’Opera, essa aprì centri stabili in ben 20nuovi Paesi. Espressione della sua sollecitudine apostolicafurono i numerosi viaggi che compì nei Paesidove l’Opus Dei era presente, allo scopo diincoraggiare i fedeli della Prelatura e tanti altricristiani di ogni condizione nella loro vita spi-rituale e nell’impegno apostolico. Nel pro-muovere tale slancio di evangelizzazione, eglifece in modo che l’attività apostolica dellaPrelatura si svolgesse sempre al servizio dellediverse Chiese particolari. Alla sua premuraper la formazione dottrinale dei sacerdoti si

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deve la creazione della Pontificia Universitàdella Santa Croce a Roma, progetto già conce-pito da san Josemaría. Assai pregevoli sono leopere giuridiche, teologiche e di spiritualitàche compose sul sacerdozio e sul laicato, comeLaici e fedeli nella Chiesa, Consacrazione emissione del sacerdote, Una vida para Dios,Reflexiones en torno a la figura de JosemaríaEscrivá de Balaguer, Intervista sul Fondatoredell’Opus Dei. Il Servo di Dio fondò la propria dedizione al

• 1 Álvaro con i genitori e i fratelli, nel 1921.

• 2 Nel 1937.

• 3 Con san Josemaría, durante il viaggio di catechesi nella penisola iberica, nel novembre del 1972.

• 4 Mentre pronuncia un’omelia, il 26 giugno 1991.

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compimento della missione ricevuta su unprofondo senso della filiazione divina, che loportava a cercare l’identificazione con Cristoin un fiducioso abbandono alla volontà delPadre, colmo d’amore per lo Spirito Santo,costantemente immerso nell’orazione, fortifi-cato dalla Santissima Eucaristia e da una tene-ra devozione per la Beata Vergine Maria. Dette prova di eroismo in particolare nell’af-frontare le malattie – nelle quali vedeva laCroce di Cristo –, il carcere per un certo tempodurante la persecuzione religiosa in Spagna(1936-1939) e gli attacchi che dovette subireper la sua fedeltà alla Chiesa. Uomo di profon-da bontà ed affabilità, era capace di trasmette-re pace e serenità alle anime. Nessuno ricordaun gesto poco cortese da parte sua, il minimomoto di impazienza dinanzi alle contrarietà,

una sola parola di critica o di protesta per ledifficoltà: aveva imparato dal Signore a perdo-nare, a pregare per i persecutori, ad apriresacerdotalmente le braccia, accogliendo tutticon un sorriso e con cristiana comprensione. Il suo amore alla Chiesa si manifestava nellatotale comunione con il Romano Pontefice edi Vescovi: fu sempre figlio fedelissimo del Papa,dando prova di un’adesione indiscussa alla suapersona e al suo magistero. La sollecitudinevivissima per i fedeli dell’Opus Dei, l’umiltà, laprudenza e la fortezza, l’allegria e la semplici-tà, la dimenticanza di sé e l’ardente anelito diconquistare anime a Cristo – rispecchiatoanche nel suo motto episcopale: RegnareChristum volumus! – sono aspetti che concor-rono a comporre il suo ritratto di Pastore. La fama di santità del Servo di Dio, già ampia-

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mente diffusa in vita, ha conosciuto dopo lasua morte un’estensione universale. Sulla vita,le virtù e la fama di santità del Servo di Dio sisono svolti – dal 2004 al 2008 – due processiæque principales presso il Tribunale delVicariato di Roma ed il Tribunale dellaPrelatura, nonché otto processi rogatoriali indiocesi d’Europa, America settentrionale emeridionale ed Australia. Il Congresso pecu-liare dei Consultori Teologi, svoltosi il 10 feb-

braio 2012, dette una risposta positiva unani-me al dubbio circa l’esercizio eroico dellevirtù e la fama di santità del Servo di Dio. Nelmedesimo senso si pronunciò la SessioneOrdinaria degli Em.mi ed Ecc.mi Membridella Congregazione delle Cause dei Santinella seduta del 5 giugno 2012, da Me,Cardinale Angelo Amato, presieduta, nellaquale fu Ponente l’Em.mo Cardinale AntonioCañizares Llovera. Presentata quindi un’attenta relazione di tuttequeste fasi al Sommo Pontefice Benedetto XVIda parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, ilSanto Padre, accogliendo e ratificando i votidella Congregazione delle Cause dei Santi, indata odierna solennemente ha dichiarato:Esistono le prove delle virtù teologali dellaFede, Speranza e Carità, tanto verso Dio comeverso il prossimo, nonché delle virtù cardinalidella Prudenza, Giustizia, Temperanza eFortezza, con le altre annesse, in grado eroico,e la fama di santità del Servo di Dio Álvaro delPortillo y Diez de Sollano, Vescovo titolare diVita, Prelato della Prelatura personale dellaSanta Croce e Opus Dei, nel caso e all’effettodi cui si tratta. Il Santo Padre ha dato mandato di renderepubblico questo Decreto e di riportarlo negliAtti della Congregazione delle Cause dei Santi. Dato a Roma il 28 giugno dell’anno delSignore 2012. p

ANGELUS Card. AMATO, S.D.B.Prefetto

L. + S.

MARCELLUS BARTOLUCCIArcivescovo tit. di Bevagna

Segretario

• Con il Cardinale Joseph Ratzinger (1987).

• Durante il suo secondo viaggio pastorale in Canada (1988).

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la devozione che ho per lui, perché alcuni anni fa,quando la maggiore delle mie figlie si è ammalata,in un momento nel quale stava molto male, misono affidato a don Álvaro e, per sua mediazione,mia figlia è miracolosamente guarita.Stavolta gli avevo promesso che, se avessi potutofare una certa vendita per superare le difficoltà incui mi trovavo, avrei dato un donativo per la causadi canonizzazione di don Álvaro, e così è avvenuto:tempo un mese e siamo riusciti a vendere. Perquesto, in base alla promessa che gli avevo fatto,voglio donare la metà del ricavato della vendita,perché è stata possibile grazie al suo aiuto.Mi piacerebbe che questo fosse reso pubblico nelNotiziario dell’ «Ufficio per le Cause dei Santi» evorrei ricevere sempre questo Notiziario.

J. G. (Spagna)

Una casa con la chiesa vicinaHo venduto la mia casa e avevo urgenza di trovareun nuovo appartamento. Doveva soddisfare tantirequisiti e sapevo bene che la cosa sarebbe statamolto difficile. Per questo ho deciso di ricorrereall’intercessione di don Álvaro [...].Dove abitavo prima non mi veniva facile assistereall’Eucaristia ogni giorno e, pur desiderandoloveramente, non riuscivo a esaudire questo grandedesiderio. La mia quotidiana richiesta a don Álva-ro conteneva questa frase: «Ricordati, don Álvaro:un appartamento con una chiesa vicina».Appartamenti ne ho visti tanti, senza però trovarequello che desideravo. Un giorno sono andata afare visita a un’amica, compagna degli anni discuola, e ci siamo accorte che sul suo pianerottoloera in vendita un appartamento. Quel giorno nonci pensavo neppure; è avvenuto all’improvviso el’appartamento aveva caratteristiche superiori aquelle sperate. E la chiesa? Era dietro l’angolo.Non ci potevo credere: bastava superare qualche

Mio figlio è guaritoSono andato nella sede centrale dell’Opus Dei nelgennaio del 2007 in cerca di preghiere per miofiglio malato. Mi hanno dato le immaginette con lapreghiera per la devozione privata a don Álvaro eoggi mio figlio si prepara a festeggiare un com-pleanno al quale «non sarebbe dovuto arrivare».Non so se i medici vorranno rendere la loro testi-monianza sull’accaduto, però io penso che il fattoche mio figlio sia vivo e sano è sicuramente unmiracolo e lo attribuisco a don Álvaro. Con unagratitudine senza limiti.

L. H. (posta elettronica, 12 ottobre 2011)

Una difficoltà economicaAlcuni mesi fa ho avuto un problema dovuto a unaeredità. Mi sono affidato subito a don Álvaro data

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isolato. Per molte persone tutto questo non avrànessun significato; ma io sono assolutamente con-vinta che ciò è avvenuto per intercessione di donÁlvaro. È stato lui quella domenica a indurmi afare una visita alla mia amica, è stato lui a fare inmodo che quell’appartamento non fosse già statovenduto: era vuoto da otto mesi e stava per esseremesso in vendita; non l’avrei mai immaginato.Ottenere dalla proprietaria che lo vendesse proprioa me non fu per niente facile; non si decideva avenderlo, ma a furia di preghiere e pazienza cisono riuscita. Non soltanto con la chiesa, ma conl’amica vicina, perché non sentissi troppo la man-canza delle mie coetanee, del mio gruppo di pre-ghiera, del mio apostolato con loro. Vedremo...Ringrazio Dio e don Álvaro, perché il suo aiuto èstato evidente ancora una volta. Gli ho promessoche avrei reso pubblico il suo favore e lo sto facen-do con il piacere e la gratitudine più grandi dellamia vita.«Ricorri a lui, non sbaglia mai» – mi avevanodetto –, e io ne ho avuto la prova. Senza alcunpudore continuerò a raccontargli i miei progettie a chiedergli che, se questa è la volontà delSignore, mi dia sempre una mano.

S. S. A. (Colombia)

Momenti difficiliL’anno scorso è arrivato di nuovo a casa dei mieisuoceri il Notiziario di don Álvaro del Portillo.Stavamo attraversando un periodo di ristrettezzeeconomiche: da alcuni anni, con quattro figli damantenere, non ho un lavoro fisso.Ho letto il Notiziario e gli ho affidato mio marito etutta la famiglia. Con l’aiuto di mia figlia maggio-re ho preparato il curriculum di mio marito, senzache lui lo sapesse, e lo abbiamo presentato a unaditta. Con nostra sorpresa, fu assunto il giornodopo!Gli ho affidato anche la salute di mia figlia mag-giore. Sia le visite che le analisi hanno dato ottimirisultati, malgrado mia figlia sospettasse il contra-

rio. Che abbia scelto noi per aiutarci nel momen-to peggiore della nostra vita, già questo è un mira-colo assoluto. E che dire del lavoro di mio maritoe della salute di mia figlia? Grazie, don Álvaro delPortillo.

C. G. (Paraguay)

Ho conservato la vistaDodici anni fa nel mio occhio destro è apparsa unamembrana neovascolare. Me la curarono con imezzi allora esistenti, vale a dire bruciando con illaser la zona colpita (paramaculare). Come conse-guenza, ho perduto buona parte del visus centraledi quell’occhio.La lesione è riapparsa pochi mesi dopo, e allora misono sottoposto alla «terapia fotodinamica», cheallora era in fase sperimentale. Successive recidivehanno poi richiesto nuovi trattamenti, recente-mente con iniezioni intravitree. Ogni volta perde-vo un po’ del visus, che oggi in quell’occhio nonsupera il 15/20%.Lo scorso 2 aprile, un sabato, ho individuato unaleggera ombra grigia nel mio occhio sinistro, quel-lo buono. Il lunedì successivo mi ha visitato la miaoftalmologa che ha diagnosticato una membrananeovascolare paramaculare che già si estendeva inbuona parte del quadrante inferiore sinistro che ionotavo sensibilmente più oscuro. Quella settima-na la sala chirurgica non era disponibile e mi hafissato un appuntamento per il martedì successi-vo, giorno 12. Lunedì 11 la macchia occupavatutto il quadrante e non era traslucida.A questo punto, vista la sua galoppante evoluzionee con l’esperienza dell’occhio destro, ho deciso diesercitarmi e di prepararmi a vedere il meglio pos-sibile con il visus residuo dell’occhio destro, finchédurasse, mettendomi nelle mani di Dio se Eglivoleva che io lo servissi senza vedere, o quasi. Unamico mi ha dato una immaginetta di don Álvarocon una reliquia del suo abito talare. Da quelmomento mia moglie e io abbiamo cominciatouna «novena» ininterrotta chiedendo per sua

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intercessione che, se Dio voleva, conservassi unpo’ del visus del mio occhio sinistro o che regre-disse il processo che si era scatenato.Il giorno 12 mi hanno fatto una iniezione intravi-trea e sin dal giorno dopo ho cominciato a notareun sensibile miglioramento, perché – anche sevedevo in un modo piuttosto deformato nel qua-drante interessato – la macchia era scomparsa.Dieci giorni dopo, nel momento della massimaazione del farmaco, avevo la visita di controllo edovevano decidere per una seconda iniezione (laterapia minima prevede un minimo di tre iniezio-ni). Ma la oftalmologa ha potuto verificare ogget-tivamente che, sebbene la retina fosse ancora unpo’ deformata, l’emorragia era scomparsa, e quin-di ha deciso di aspettare altri dieci giorni prima didecidere di fare o meno la seconda iniezione. Inpochi giorni io avevo ricuperato la vista totalmen-te, come prima.Durante la seconda visita di controllo la oftalmo-loga è rimasta assai piacevolmente sorpresa per-ché la retina era completamente levigata, senzaalcuna cicatrice della membrana e il visus eramigliorato rispetto alla situazione precedente.Allora ha deciso di interrompere la terapia, dando-mi appuntamento dopo un mese.La mia esperienza con l’occhio destro è che unamembrana di questo tipo ha bisogno almeno di treiniezioni per disseccarsi, che non si ricupera maitotalmente il visus perduto e che l’acutezza visivadecade notevolmente.Riassumendo, una lesione, che si era presentatastraordinariamente aggressiva, era regredita com-pletamente con una sola iniezione, la mia retinaora era levigata, non c’erano fessure tra essa e lacoroide e avevo ricuperato il 100% del visus; inol-tre, ho guadagnato in acutezza visiva rispetto allasituazione precedente: dallo 0,8 che avevo sonopassato all’unità. Rendo incessantemente grazie a Dio, perché sonoconvinto che – per la mediazione di don Álvaro econ l’aiuto della scienza medica – mi ha fatto un

regalo molto più grande di quello che ragionevol-mente potessi sperare. Ora mia moglie e io conti-nuiamo a chiedere al Signore, attraverso don Álva-ro, di consolidare questo miglioramento, mentrenoi ci mettiamo del tutto nelle mani di Dio perchéavvenga ciò che Egli vuole nell’uno e nell’altroocchio.Sono trascorsi 5 mesi da quando ho scritto questerighe. Ora la situazione dei due occhi si è stabiliz-zata e il visus dell’occhio sinistro è sempre ottimo.

P. C. J. (Spagna)

Ha trovato un lavoroDesidero farvi partecipi della nostra gioia e dellanostra gratitudine per un favore ottenuto in que-sti giorni (5 dicembre 2011, in piena novenadell’Immacolata) per intercessione di mons. Álva-ro del Portillo, Vescovo Prelato dell’Opus Dei. Dapiù di un anno mia figlia M. C., madre di sei figli,ha perduto il suo lavoro di contabile a causa delfallimento della ditta, creando un grave problemaeconomico e senza la prospettiva di ottenere unnuovo lavoro. L’ipoteca sulla casa e le tante speseche comporta una famiglia numerosa come questahanno reso la sua vita assai difficile sul piano eco-nomico, malgrado gli sforzi di mio genero che, perarrotondare lo stipendio, è arrivato a lavorareanche come guardia notturna, oltre al suo lavorodurante il giorno. Però non sono mai venuti menoin loro la serenità e l’abbandono assoluto in Dio.Non è bastato neppure il nostro piccolo aiuto.Abbiamo fatto continue novene a don Álvaro che,come sappiamo, durante la sua vita è andatoincontro a molti «mal di fegato» a causa dellepreoccupazioni economiche. Il favore è arrivatoquesto mese: mia figlia ha trovato un lavoro dicontabile a tempo parziale, ben retribuito, neipressi di casa, e questo le permette di dedicare iltempo necessario alla sua occupazione principaledi madre di famiglia.Meglio di così... Grazie, don Álvaro!

E. S. (Italia)


PREGHIERA

Dio Padre misericordioso,che concedesti al tuo servo Álvaro, Vescovo,

la grazia di essere Pastore esemplare nel serviziodella Chiesa e fedelissimo figlio e successoredi San Josemaría, Fondatore dell’Opus Dei:

fa’ che anch’io sappia risponderecon fedeltà alle esigenze della vocazione cristiana,

trasformando tutti i momenti e le circostanzedella mia vita in occasioni per amarti

e per servire il Regno di Cristo;degnati di glorificare il tuo servo Álvaro

e concedimi per la sua intercessione il favoreche ti chiedo: ... (si chieda). Amen.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Imprimatur: +Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei

In conformità con i decreti di Papa Urbano VIII, dichiariamo che non si intende prevenire il giudizio delle Autorità ecclesiastiche e che la presente preghiera

non ha alcuna finalità di culto pubblico.

Questo notiziario vienedistribuito gratuitamente. Chi desidera riceverlo può farne richiesta a: Prelatura dell’Opus Dei Ufficio per le Cause dei Santi via Cosimo del Fante, 1920122 Milano.e-mail: [email protected]

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Edito da:Istituto Studi e Ricerche (I.S.E.R.)via Morozzo della Rocca, 320123 MilanoDirettore Responsabile: Cosimo Di FazioRegistrazione Tribunale di Milano, n. 174 del 29.4.1977

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