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L’appendice del volume, oltre a riportare le norme sull’alternanza, ha un triplice scopo:1.Mettere a disposizione i dati essenziali della partecipazione delle

scuole ai bandi diramati nel 2005-2006 dalla Direzione regionale dell’istruzione per il finanziamento dei progettidi alternanza scuola-lavoro.

2.Mettere a disposizione i dati di una ricerca relativa all’atteggiamento delle imprese nei confronti dell’alternanza.

3.Pubblicizzare gli esiti dell’indagine di customer satisfaction effettuata al termine del “percorso di accompagnamento” realizzato dalla Provincia di Torino.

Insomma, un po’ di documenti a corredo dell’intero “pacchetto”, utili per uno sguardo sul contesto generale.

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Legge 28 marzo 2003, n. 53, articolo 4 e Decreto Legislativo 15 2005, n. 77

Protocollo d’intesa interistituzionale sull’alternanza

Alternanza scuola-lavoro: linee-guida, standard e formulari per la progettazioneUfficio Scolastico Regionale per il Piemonte

I progetti di alternanza scuola-lavoro presentati nel 2005-2006 in PiemonteUfficio Scolastico Regionale per il Piemonte

Indagine sull’alternanza scuola-lavoro presso il sistema delle imprese torinesi

Monica Pignatelli (Skillab)

Il percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro.

L’opinione degli insegnanti

Servizio Organizzazione e qualità - Provincia di Torino

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 159

Sommario

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"Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livel-li essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale"

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 Aprile 2003 Art. 4. (Alternanza scuola-lavoro)

● 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, al fine di assicurare agli stu-

denti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo in alter-

nanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall’isti-

tuzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e

con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assicuri ai giovani, oltre alla conoscenza di

base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, il Governo è delegato ad adottare, entro il ter-

mine di ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e ai sensi dell’articolo 1, commi 2 e 3,

della legge stessa, un apposito decreto legislativo su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della

ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro delle attività produttive, d’in-

tesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sentite le asso-

ciazioni maggiormente rappresentative dei datori di lavoro, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a. svolgere l’intera formazione dai 15 ai 18 anni, attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la

responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive asso-

ciazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici

e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non

costituiscono rapporto individuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro,

possono collegarsi con il sistema dell’istruzione e della formazione professionale ed assicurare, a domanda degli

interessati e d’intesa con le regioni, la frequenza negli istituti d’istruzione e formazione professionale di corsi inte-

grati che prevedano piani di studio progettati d’intesa fra i due sistemi, coerenti con il corso di studi e realizzati

con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi;

b. fornire indicazioni generali per il reperimento e l’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie alla realizza-

zione dei percorsi di alternanza, ivi compresi gli incentivi per le imprese, la valorizzazione delle imprese come luogo

formativo e l’assistenza tutoriale;

c. indicare le modalità di certificazione dell’esito positivo del tirocinio e di valutazione dei crediti formativi acqui-

siti dallo studente.

● 2. I compiti svolti dal docente incaricato dei rapporti con le imprese e del monitoraggio degli allievi che si avvalgo-

no dell’alternanza scuola-lavoro sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalità del persona-

le docente.

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

Legge 28 marzo 2003, n. 53, articolo 4e Decreto Legislativo 15 2005, n. 77

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"Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma del-l'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53"

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2005IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76, 87 e 117 della Costituzione;

Vista la legge 28 marzo 2003, n. 53, recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione

e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, ed in particolare, l'articolo

4 che prevede l'emanazione di un apposito decreto legislativo per la definizione delle norme generali in materia di

alternanza scuola-lavoro;

Vista la legge 20 marzo 2000, n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'i-

struzione;

Vista la legge 14 febbraio 2003, n. 30, recante delega al Governo in materia di occupazione e del mercato del lavoro;

Visto il decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276;

Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni;

Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, ed in particolare l'articolo 21;

Vista la legge 24 giugno 1997, n. 196, che fissa norme in materia di promozione dell'occupazione;

Visto il decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275;

Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 21 maggio 2004;

Sentite le Associazioni maggiormente rappresentative dei datori di lavoro;

Considerato che, nella seduta del 14 ottobre 2004, la Conferenza unificata, di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997,

n. 281, ha espresso la mancata intesa;

Ritenuto necessario, al fine di dare concreta attuazione alla delega prevista dalla legge 28 marzo 2003, n. 53, attiva-

re la procedura di cui all'articolo 3, comma 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 novembre 2004;

Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati, resi in data 9 e 16 febbraio 2005, e del

Senato della Repubblica, espressi in data 9 e 23 febbraio 2005;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 24 marzo 2005;

Su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle attività produt-

tive, con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro

per la funzione pubblica;

E m a n ail seguente decreto legislativo:

Art. 1.Ambito di applicazione

● 1. Il presente decreto disciplina l'alternanza scuola-lavoro, di seguito denominata: «alternanza», come modalità di

realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione

professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel

mercato del lavoro. Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, salva restando la possibilità di

espletamento del diritto-dovere con il contratto di apprendistato ai sensi dell'articolo 48 del decreto legislativo 10

settembre 2003, n. 276, possono presentare la richiesta di svolgere, con la predetta modalità e nei limiti delle risor-

se di cui all'articolo 9, comma 1, l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l'alternanza di perio-

di di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa.

● 2. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica

o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con

le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo

settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costitui-

scono rapporto individuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche e formative, nell'ambito degli ordinari stanziamenti di

bilancio, destinano specifiche risorse alle attività di progettazione dei percorsi in alternanza scuola-lavoro.

● 3. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano alle scuole, enti e istituti di formazione e istruzione

militare.

Art. 2.Finalità dell'alternanza

● 1. Nell'ambito del sistema dei licei e del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, la modalità di

apprendimento in alternanza, quale opzione formativa rispondente ai bisogni individuali di istruzione e formazione

dei giovani, persegue le seguenti finalità:

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a. attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti

dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;

b. arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili

anche nel mercato del lavoro;

c. favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimen-

to individuali;

d. realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società

civile, che consenta la partecipazione attiva dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, nei processi formativi;

e. correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.

Art. 3.Realizzazione dei percorsi in alternanza

● 1. Ferme restando le competenze delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di pro-

grammazione territoriale dell'offerta formativa, le istituzioni scolastiche o formative, singolarmente o in rete, stipu-

lano, nei limiti degli importi allo scopo annualmente assegnati nell'ambito delle risorse di cui all'articolo 9, comma

1, apposite convenzioni, a titolo gratuito, con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, secondo quanto previsto ai

commi 2 e 3 del presente articolo.

● 2. Ai fini dello sviluppo, nelle diverse realtà territoriali, dei percorsi di cui all'articolo 1 che rispondano a criteri di

qualità sotto il profilo educativo ed ai fini del monitoraggio e della valutazione dell'alternanza scuola lavoro, non-

che' ai fini di cui al comma 3, e' istituito, a livello nazionale, il Comitato per il monitoraggio e la valutazione dell'al-

ternanza scuola-lavoro, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il

Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro delle attività produttive, previa intesa in sede di

Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 28l. Il Comitato e' istituito assi-

curando la rappresentanza dei soggetti istituzionali interessati, delle camere di commercio, industria, artigianato e

agricoltura e delle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro. Per la valutazione dei percorsi il Comitato si

coordina con l'Istituto nazionale di valutazione del sistema dell'istruzione (INVALSI), di cui all'articolo 2 del decre-

to legislativo 19 novembre 2004, n. 286.

● 3. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia

e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto

1997, n. 281, sulla base delle indicazioni del comitato di cui al comma 2, sono definiti:

a. i criteri generali cui le convenzioni devono fare riferimento;

b. le risorse finanziarie annualmente assegnate alla realizzazione dell'alternanza ed i criteri e le modalità di ripar-

tizione delle stesse, al fine di contenere la spesa entro i limiti delle risorse disponibili;

c. i requisiti che i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, devono possedere per contribuire a realizzare i percorsi

in alternanza, con particolare riferimento all'osservanza delle norme vigenti in materia di sicurezza nei luoghi di

lavoro e di ambiente ed all'apporto formativo nei confronti degli studenti ed al livello di innovazione dei proces-

si produttivi e dei prodotti;

d. le modalità per promuovere a livello nazionale il confronto fra le diverse esperienze territoriali e per assicurare

il perseguimento delle finalità di cui al comma 2;

e. il modello di certificazione per la spendibilità a livello nazionale delle competenze e per il riconoscimento dei

crediti di cui all'articolo 6.

● 4. Le convenzioni di cui al comma 1, in relazione al progetto formativo, regolano i rapporti e le responsabilità dei

diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicu-

rezza dei partecipanti.

Art. 4.Organizzazione dei percorsi in alternanza

● 1. I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi

di apprendimento mediante esperienze di lavoro, che le istituzioni scolastiche e formative progettano e attuano

sulla base delle convenzioni di cui all'articolo 3.

● 2. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi persona-

lizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e degli obiettivi gene-

rali e specifici di apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale.

● 3. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità e progres-

sività che rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli studenti in relazione alla loro età, e sono

dimensionati tenendo conto degli obiettivi formativi dei diversi percorsi del sistema dei licei e del sistema dell'istru-

zione e della formazione professionale, nonche' sulla base delle capacità di accoglienza dei soggetti di cui all'arti-

colo 1, comma 2.

● 4. Nell'ambito dell'orario complessivo annuale dei piani di studio, i periodi di apprendimento mediante esperienze

di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere

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svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni.

● 5. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati, per i soggetti disabili, in modo da

promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro.

● 6. I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa e sono proposti

alle famiglie e agli studenti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione.

Art. 5.Funzione tutoriale

● 1. Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale e' preordinata alla promozione delle competenze degli studenti ed

al raccordo tra l'istituzione scolastica o formativa, il mondo del lavoro e il territorio. La funzione tutoriale persona-

lizzata per gli studenti in alternanza e' svolta dal docente tutor interno di cui al comma 2 e dal tutor esterno di cui

al comma 3.

● 2. Il docente tutor interno, designato dall'istituzione scolastica o formativa tra coloro che, avendone fatto richiesta,

possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono per-

corsi in alternanza e verifica, con la collaborazione del tutor esterno di cui al comma 3, il corretto svolgimento del

percorso in alternanza.

● 3. Il tutor formativo esterno, designato dai soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, disponibili ad accogliere gli stu-

denti, favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavo-

ro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studen-

te e l'efficacia dei processi formativi. Lo svolgimento dei predetti compiti non deve comportare nuovi o maggiori

oneri per la finanza pubblica.

● 4. I compiti svolti dal tutor interno di cui al comma 2 sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della profes-

sionalità del personale docente.

● 5. Ai fini di un costruttivo raccordo tra l'attività di formazione svolta nella scuola e quella realizzata in azienda, sono

previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinati prioritariamente al docente tutor interno ed

al tutor esterno.

Art. 6.Valutazione, certificazione e riconoscimento dei crediti

● 1. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa.

● 2. Fermo restando quanto previsto all'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, e dalle norme vigenti in materia,

l'istituzione scolastica o formativa, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuta gli

apprendimenti degli studenti in alternanza e certifica, sulla base del modello di cui all'articolo 3, comma 3, lettera

e), le competenze da essi acquisite, che costituiscono crediti, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o

formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi, ivi compre-

sa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato.

● 3. La valutazione e la certificazione delle competenze acquisite dai disabili che frequentano i percorsi in alternanza

sono effettuate a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con l'obiettivo prioritario di riconoscerne e valorizzar-

ne il potenziale, anche ai fini dell'occupabilità.

● 4. Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei percorsi in alternanza, in aggiunta alla certifi-

cazione prevista dall'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge n. 53 del 2003, una certificazione relativa alle com-

petenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.

Art. 7.Percorsi integrati

● 1. Le istituzioni scolastiche, a domanda degli interessati e d'intesa con le regioni, nell'ambito dell'alternanza scuo-

la-lavoro, possono collegarsi con il sistema dell'istruzione e della formazione professionale per la frequenza, negli

istituti d'istruzione e formazione professionale, di corsi integrati, attuativi di piani di studio, progettati d'intesa tra

i due sistemi e realizzati con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi.

Art. 8.Disposizioni particolari per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano

● 1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano,

in conformità ai rispettivi statuti ed alle relative norme di attuazione, nonche' alla legge costituzionale 18 ottobre

2001, n. 3.

Art. 9.Risorse

● 1. All'onere derivante dall'attuazione degli interventi del presente decreto nel sistema dell'istruzione, nel limite mas-

simo di 10 milioni di euro per l'anno 2005 e di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2006, si provvede a valere

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sull'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4 della legge 18 dicembre 1997, n. 440, come determinata dalla tabel-

la C, allegata alla legge 30 dicembre 2004, n. 311.

● 2. Nell'ambito delle risorse di cui al comma 1, per il funzionamento del Comitato per il monitoraggio e la valutazio-

ne dell'alternanza scuola-lavoro di cui all'articolo 3, comma 2, e' autorizzata la spesa annua di 15.500 euro.

● 3. Per la realizzazione degli interventi di cui al presente decreto nel sistema dell'istruzione e formazione professio-

nale concorrono, nella percentuale stabilita nella programmazione regionale, le risorse destinate ai percorsi di for-

mazione professionale a valere sugli stanziamenti previsti dall'articolo 68, comma 4, lettera a), della legge 17 mag-

gio 1999, n. 144, e successive modificazioni.

Art. 10.Coordinamento delle competenze

● 1. Con appositi accordi in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997,

n. 281, si provvede al coordinamento delle rispettive competenze ed allo svolgimento di attività di interesse comu-

ne nella realizzazione dell'alternanza.

Art. 11.Disciplina transitoria

● 1. Fino all'emanazione dei decreti legislativi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera g), della legge 28 marzo 2003, n.

53, i percorsi in alternanza di cui all'articolo 1 possono essere realizzati negli istituti di istruzione secondaria supe-

riore secondo l'ordinamento vigente.

● 2. Fino all'emanazione dei decreti legislativi di cui al comma 1, le regioni e le province autonome definiscono le

modalità per l'attuazione di eventuali sperimentazioni di percorsi in alternanza nell'ambito del sistema di formazio-

ne professionale.

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Protocollo di intesa interistituzionale sull’alternanza

PROTOCOLLO D’INTESAtraUSR PER IL PIEMONTEREGIONE PIEMONTE - ASSESSORATO ISTRUZIONEE FORMAZIONE PROFESSIONALEUNIONE PROVINCE PIEMONTESI (UPP)ANCI PIEMONTECITTÀ DI TORINOPROVINCIA DI TORINOUNIONCAMERE PIEMONTECONFINDUSTRIA PIEMONTE

VISTA la Legge 15 marzo 1997 n° 59: “Conferimento di funzioni e compiti alle Regioni e agli Enti locali, per la rifor-

ma della Pubblica Amministrazione”;

VISTO il D.Lvo 31 marzo 1998 n° 112 (art. 140, 147): “Conferimento funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle

regioni e agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge 59 del1997”;

VISTO il DPR 8 marzo 1999 n° 275: “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche,

ai sensi dell’art. 21, della Legge 15/3/97 n° 59”;

VISTO il D.M. 26 giugno 2000 n° 234: “Regolamento, recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scola-

stiche, ai sensi dell’art. 8 del DPR 8/3/1999 n° 275”;

VISTA la Legge 17 maggio 1999 n° 144 (in particolare l’art. 68): “Misure in materia di investimenti, delega al Governo

per il riordino degli incentivi all’occupazione e della normativa che disciplina l’INAIL, nonché disposizioni per il riordi-

no degli enti previdenziali”;

VISTO il DPR 12 luglio 2000 n° 257: “Regolamento di attuazione dell’art. 68 della Legge 17/5/99 n° 144, concer-

nente l’obbligo di frequenza di attività formative fino al diciottesimo anno di età”;

VISTO il D.Lvo 15 aprile 2005 n° 76: “Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazio-

ne, a norma dell’art. 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53”;

VISTO il D.Lvo 15 aprile 2005 n° 77: “Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, a norma

dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53”;

VISTA la Legge 5 giugno 2003 n° 131: “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge

costituzionale 18 ottobre 2001 n° 3”;

VISTO l’Accordo quadro per la realizzazione di un’offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professio-

nale nelle more dell’emanazione dei Decreti Legislativi di cui alla Legge 28 marzo 2003, n.53 del 19/6/2003;

VISTO l’Accordo territoriale fra Regione Piemonte – Direzione Formazione professionale –Lavoro e Ufficio Scolastico

Regionale del Piemonte del 22/10/2003;

VISTO il Protocollo d’Intesa MIUR – Confindustria del 21/9/2004; 2

PREMESSO● che con Decreto del Direttore Generale Regionale per il Piemonte del 3/5/2005 Prot. n. 5145 è stato istituito un

gruppo di lavoro regionale interistituzionale denominato “alternanza scuola – lavoro”, composto dai rappresentan-

ti di: USR PER IL PIEMONTE, REGIONE

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PIEMONTE - ASSESSORATO ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE,

UNIONE PROVINCE PIEMONTESI (UPP), ANCI PIEMONTE, SCUOLAV, UNIONE

REGIONALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA E ARTIGIANATO,

CONFINDUSTRIA PIEMONTE, che ha elaborato il bando regionale per la presentazione –da parte delle istituzioni sco-

lastiche – dei progetti di alternanza per l’a.s. 2006-2007;

● che sono state realizzate, nel territorio piemontese, esperienze di collaborazione tra istituzioni scolastiche, aziende

e agenzie formative;

● che è comune interesse sviluppare le collaborazioni in atto, con particolare riferimento allo scenario normativo deli-

neato dall’autonomia delle istituzioni scolastiche e dalle nuove competenze degli enti locali di cui al D.Lvo

112/1998 e dare attuazione al D.Lvo 15/4/2005 n. 77 che definisce le norme generali relative all’alternanza scuo-

la lavoro, a norma dell’art. 4 della L. 28/3/2003 n. 53.

traL’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, nella persona di Anna Maria DOMINICILa Regione Piemonte – Assessorato Istruzione e Formazione Professionale, nella persona di Giovanna PENTENEROL’Unione Province Piemontesi (UPP), nella persona di Antonio SAITTAL’Anci Piemonte, nella persona di Amalia NEIROTTIL’Unioncamere Piemonte, nella persona di Renato VIALELa Confindustria Piemonte, nella persona di Luigi ROSSI DI MONTELERALa Città di Torino, nella persona di Santina VINCIGUERRALa Provincia di Torino, nella persona di Umberto D’OTTAVIO

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUEArt. 1 (Oggetto dell’intesa)

● 1. Il presente accordo intende promuovere la progettazione, attuazione e valutazione di modelli sperimentali di

alternanza scuola-lavoro intesi come modalità formativa, realizzata “sotto la responsabilità dell’istituzione scolasti-

ca e formativa” (ex art. 4 L.53/2003).

● 2. Destinatari dei percorsi sono gli studenti degli istituti secondari superiori della Regione Piemonte che, avendo

compiuto il quindicesimo anno di età, intendono accedere a questa modalità formativa, al fine di acquisire le cono-

scenze di base e trasversali, nonché le competenze spendibili sul mercato del lavoro, come previsto all’art 4 della

L.53/2003.

Art. 2 (soggetti attuatori)● 1. I soggetti che progetteranno e attueranno i percorsi sperimentali di cui all’art.1 del presente accordo, sono le isti-

tuzioni scolastiche statali e paritarie che, a questo fine, singolarmente oin rete stipuleranno apposite convenzioni

con “imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigiana-

to e agricoltura o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti

per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro” (ex art.4 L.53/2003).

● 2. Le istituzioni scolastiche che attuano il percorso sono competenti della gestione finanziaria dei corsi.

Art. 3 (compiti dei soggetti promotori)● 1. I soggetti che sottoscrivono il presente accordo costituiranno un gruppo di lavoro regionale, composto dai rap-

presentanti dei seguenti enti:

- Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

- Direzione formazione professionale – lavoro della Regione Piemonte

- Unione Province Piemontesi (UPP)

- Scuolav

- Confindustria Piemonte

- Unioncamere Piemonte

- Organizzazioni sindacali

● 2. Al gruppo di lavoro, formalizzato con decreto del Direttore Generale Regionale dell’Ufficio Scolastico Regionale

per il Piemonte, sono attribuiti i seguenti compiti:

a. predisporre possibili modelli sperimentali di percorsi di alternanza, ai quali le istituzioni scolastiche, nella pro-

pria autonomia faranno riferimento, stipulando specifiche intese applicative concordate tra le parti;

b. promuovere attività specifiche di sensibilizzazione, quali seminari, convegni, giornate di studio;

c. promuovere azioni di informazione e formazione comuni dei tutor interni ed esterni e di altre eventuali figure

di raccordo tra scuole ed aziende;

d. ricercare, per le categorie di utenza particolarmente svantaggiate, strumenti e azioni di supporto che ne facili-

tino l’inserimento socio-lavorativo;

e. curare, con le istituzioni scolastiche interessate, la progettazione, l’accompagnamento, il monitoraggio e la valu-

tazione dei progetti di alternanza, conparticolare attenzione alla produzione di strumenti di monitoraggio e veri-

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti166

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APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 167

fica dei progetti.

● 3. L’Ufficio scolastico regionale informerà dirigenti scolastici, docenti, alunni e le loro famiglie, per favorire la cono-

scenza dello scenario normativo e dei possibili modelli di alternanza scuola-lavoro.

● 4. La Regione Piemonte si impegna a mettere a disposizione il proprio sistema di certificazione delle competenze,

affinché le competenze acquisite durante i percorsi in alternanza possano costituire crediti, sia per la prosecuzione

del percorso scolastico o formativo, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi.

● 5. L’Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte e altri Enti e Associazioni di categoria interessati si impegnano a:

a. diffondere le analisi dell’evoluzione della domanda e dell’offerta del mercato del lavoro sul territorio regionale;

b. individuare le figure professionali che rispondono alle richieste delle imprese, favorendo momenti periodici di

confronto tra i diversi indirizzi scolastici, i settori del mondo del lavoro collegati e le rispettive associazioni;

c. sensibilizzare le aziende alla realizzazione di esperienze di alternanza scuola-lavoro, verificandone periodica-

mente la disponibilità.

Art. 4 (durata)Il presente accordo ha durata annuale a partire dall’anno scolastico-formativo 2006-2007 ed è rinnovabile alla scadenza.

Torino, 28 aprile 2006

Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte f.to Anna Maria DominiciL’Assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale della Regione Piemonte f.to Giovanna PenteneroIl Presidente dell’Unione delle Province Piemontesi f.to Antonio SaittaIl Presidente dell’Anci Piemonte f.to Amalia NeirottiIl Presidente dell’Unioncamere Piemonte f.to Renato VialeIl Presidente della Confindustria Piemonte f.to Luigi Rossi di MonteleraL’Assessore al Sistema educativo e alle Politiche di Pari Opportunità f.to Santina VinciguerraAssessore alla Formazione, all’Istruzione, e all’Edilizia scolastica della Provincia di Torino f.to Umberto D’Ottavio

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1. Premessa L’alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica che si realizza all’interno dei percorsi curricolari e - nell’ottica

dell’equivalenza - presuppone il conseguimento degli stessi obiettivi formativi previsti per il percorso ordinario. Per

la sua realizzazione il Dirigente Scolastico coinvolge tutte le componenti scolastiche e i partner, con i quali saranno

coprogettati i piani di fattibilità, tenendo presente quanto convenuto tra le parti in base alla convenzione - che deve

precedere l’inizio delle attività - stipulata con “imprese o con enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo setto-

re” (art. 4 L. 53/2003). L’interazione tra i due sistemi dell’istruzione - formazione e del lavoro deve essere conti-

nua, a partire dalla progettazione del percorso formativo unitario, prevedendo l’intreccio di tre elementi:

● le esigenze formative della scuola, previste dal Piano dell’Offerta Formativa;

● le aspettative delle aziende, in termini di fabbisogni professionali;

● le attese degli studenti, che si concretano nei piani di studio personalizzati, formulati dal consiglio di classe.

Compito dei docenti è valorizzare la capacità dello studente di apprendere dall’esperienza, mentre l’alunno assume –

attraverso il contratto formativo sottoscritto con la scuola e l’azienda – impegni e responsabilità nell’attività in aula e

in quella lavorativa.

2. Comitato Tecnico Scientifico 2.1 È l’organo di gestione del progetto di alternanza ed è composto al minimo da: ● Un Dirigente scolastico che, nel caso di rete di scuole, è il capofila del progetto

● Rappresentante/i delle aziende e/o degli enti pubblici e privati (compreso terzo settore)

● Funzione strumentale e/o Referente di progetto (nominato dal Dirigente Scolastico)

● Coordinatore/i della classe/i coinvolte Il CTS potrà essere ampliato con la partecipazione di specialisti delle disci-

pline attinenti il profilo professionale.

2.2 Compiti del CTS ● Ratifica la designazione del tutor interno (scolastico/formativo) e del tutor esterno (aziendale).

● Progetta il percorso di formazione in alternanza, intrecciando le esigenze formative della scuola, le aspettative delle

aziende – in termini di fabbisogni formativi/professionali - e le attese degli studenti che, ad opera del consiglio di

classe, si concretizzeranno in piani di studio personalizzati.

● Predispone la convenzione con le aziende.

3. Consiglio di classe I compiti del Consiglio di classe sono:

3.1 Acquisire la disponibilità di alunni e genitori. 3.2 Contestualizzare il percorso formativo in moduli articolati in unità di apprendimento, espresse in termini di cono-

scenze, abilità e competenze, elaborando percorsi personalizzati.

3.3 Predisporre il contratto formativo. È opportuno prevedere la presenza dei tutor interni e dei tutor esterni alle riunioni del consiglio di classe, relative a: a.programmazione iniziale delle attività educative e didattiche;

b. monitoraggio attraverso la valutazione intermedia, per concordare revisioni, in itinere, della programmazione iniziale;

c. valutazione finale.

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

Alternanza scuola-lavoro: linee-guida per la progettazione

168

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Con riferimento al punto a) le attività da svolgere devono essere funzionali a quelle “on the job”, fornendo loro la

coerente cornice teorica e assicurando l’omogeneità delle esperienze fatte dagli alunni della stessa classe. Con riferi-

mento al punto c) gli aspetti più significativi di questa valutazione confluiranno nel Portfolio dello studente, favoren-

do così l’autovalutazione dell’esperienza.

4. Modalità organizzative e contenuti 4.1 Le iniziative d’aula saranno realizzate nell’ambito del monte ore curricolare, utilizzando la flessibilità di cui al

D.M. 234/2000.

4.2 Il progetto dovrà avere una durata annuale o biennale. 4.3 I progetti e il monitoraggio saranno trasmessi ai competenti uffici delle Province.4.4 Sarà prevista una fase di formazione congiunta dei tutor interni ed esterni, destinata alla realizzazione dei

seguenti obiettivi:

● sviluppare competenze organizzative, con particolare riferimento alla gestione del progetto;

● realizzare in maniera sistematica e documentata i rapporti con il contesto territoriale;

● sapere gestire azioni di monitoraggio/valutazione.

4.4 Si ritiene che le reti di istituzioni scolastiche con una pluralità di soggetti siano il contesto più adatto alla rea-lizzazione e diffusione dell’esperienza.

5. Valutazione periodica e finale Si raccomanda di porre in essere – da parte del CTS – una molteplicità di approcci valutativi e precisamente:

5.1 per il progetto, si farà riferimento al processo che, partendo dal piano di fattibilità, si sviluppa fino alla realizza-

zione del percorso formativo. Si devono quindi tenere presenti i seguenti aspetti:

● tecnici (complessità, originalità, documentazione ecc.)

● formativi (motivazione dello studente, suo grado di coinvolgimento ecc.);

5.2 per lo studente, saranno considerati gli obiettivi cognitivi e comportamentali.

Il Consiglio di classe concorderà con il tutor esterno:

● la griglia di osservazione dei comportamenti e del processo di apprendimento

● l’applicazione dei criteri per la valutazione dell’esperienza di alternanza - stabiliti dal Collegio docenti e recepiti dal

consiglio di classe - tenendo presente la situazione di partenza dello studente.

5.3 per la scuola, sarà valutato il coinvolgimento complessivo di tutte le componenti scolastiche, in funzione sia degli

aspetti organizzativi/procedurali, sia ai fini del conseguimento degli obiettivi formativi programmati. Ad ogni studen-

te sarà rilasciata una certificazione delle competenze acquisite, che costituisce un credito formativo da far valere nel

successivo percorso scolastico/formativo/lavorativo. Sarà concordata – tra consiglio di classe e tutor esterno – la

modalità di accertamento delle competenze acquisite, anche con riferimento agli allievi diversamente abili.

Il presente documento è un ampliamento del lavoro del gruppo composto da:

Silvana Di Costanzo – Dirigente Amministrativo

Graziella Canna Gallo - Dir. Sc. L.C. “Lagrangia” di Vercelli

Alfonso Lupo – Dir. Scol. ITIS “Peano” di Torino

Rita Marrone – Dir. Scol. ITG “Russel” di Torino

Antonino Moro – Dir. Scol. ITIS “Pininfarina” di Moncalieri

Luisa Dal Paos – Coord. specializz. informatica ITIS “Avogadro” TO

Nicola Sacco – Dir. Scol. IPC “Giolitti” di Torino

Coordinamento tecnico scientifico - Graziella Ansaldi Fresia

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 169

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1. Riferimenti normativi Si fa riferimento al D.M. 234 del 26/6/2000 che prevede la “flessibilità organizzativa, didattica e di autonomia di ricer-

ca, sperimentazione e sviluppo, secondo quanto previsto dal Piano dell'offerta Formativa di ciascuna istituzione sco-

lastica", utilizzando - nell'ambito del monte ore curricolare - la flessibilità, prevista fino al massimo del 15%.

2. Modalità per la presentazione del progettoLe istituzioni scolastiche interessate presenteranno il progetto utilizzando l’ accluso FORMULARIO DI PRESENTA-

ZIONE. Il progetto espliciterà i contenuti della convenzione, che dovrà essere formalizzata al momento del finanzia-

mento, con una o più aziende, associazioni datoriali, Camere di Commercio, enti pubblici e privati, compresi quelli del

terzo settore. Al Formulario devono essere allegate le delibere dei seguenti organi collegiali:

- Consiglio delle classi coinvolte nella sperimentazione - Collegio Docenti - Consiglio di istituto

3. Valutazione dei progetti I progetti presentati dalle Istituzioni Scolastiche saranno valutati da una Commissione Regionale interistituzionale e i

percorsi, destinati agli studenti, devono partire da settembre 2006 secondo le tempistiche previste al punto 8.

4. Criteri di ammissibilità I progetti saranno esaminati dalla Commissione regionale interistituzionale solo nel caso in cui rispondano ai seguen-

ti requisiti:

● il formulario dovrà essere riempito in ogni sua parte e dovrà riportare la firma del Dirigente Scolastico

● dichiarazione di disponibilità di un ambiente adatto allo svolgimento di attività di simulazione secondo le indicazio-

ni riportate nell’Allegato B (solo per la tipologia IFS);

● lettere di impegno alla sottoscrizione di una convenzione tra i partner, che deve precedere l’avvio delle attività;

● delibere degli organi collegiali (Consiglio di classe, Collegio docenti, Consiglio di istituto) dalle quali risulti l’appro-

vazione del progetto e l’impegno a frequentare la formazione (riferimento punto 4);

● formalizzazione della composizione del Comitato Tecnico Scientifico (vedere Linee Guida); per i finanziamenti rela-

tivi alla II annualità del progetto deve essere garantita la continuità di almeno il 50% dei suoi componenti.

I progetti mancanti anche di uno solo dei requisiti sopra elencati saranno tassativamente esclusi.

5. Indicatori di qualità per graduare i progetti I progetti risultati ammissibili verranno successivamente valutati in relazione ai seguenti criteri:

● coerenza, articolazione e accuratezza progettuale (fino a punti 30)

● articolazione e congruità del preventivo di spesa (fino a punti 20)

● descrizione e argomentazione del tipo e del settore economico-produttivo dei partner e dei profili professionali indi-

viduati (fino a punti 20)

● pregresse esperienze di raccordo con il mondo del lavoro (tirocini, stage, esperienze integrate, sperimentazione del-

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

Alternanza scuola-lavoro: standard per la progettazione

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l’alternanza) (fino a punti 5)

● presentazione del progetto in rete tra istituzioni scolastiche e/o agenzie formative e/o enti di alta formazione che deve

essere formalizzato con la convenzione secondo le prescrizioni contenute nell’art.7 del DPR 275/99 (fino a punti 10)

● cofinanziamento del preventivo di spesa per almeno il 10% (punti 0/5)

● descrizione contestualizzata dei compiti del coordinatore di progetto, del coordinatore di classe, dei tutor interni

ed esterni (fino a punti 10)

6. Voci di costo Le voci di costo ammissibili al finanziamento sono: ● progettazione per un massimo del 15%

● attività di formazione dei soggetti attuatori del progetto

● materiale didattico e di consumo per i laboratori con un massimo del 30%

● attività dei tutor interni ed esterni

● docenza esperti esterni

● rimborso spese allievi

● supporto amministrativo e gestionale MAX 5%

● monitoraggio interno e verifica finale

● In caso di presentazione di un progetto da parte di un unico soggetto capofila di una rete, al fine del finanziamen-

to, il bugdet dovrà essere articolato sia nell’insieme che per ogni partecipante alla rete. Solo in questo caso, il con-

tributo previsto per una singola istituzione scolastica potrà essere incrementato tenendo conto del numero di scuo-

le aderenti, del numero di classi e di studenti coinvolti.

7. Tipologie previste L’alternanza può essere realizzata secondo i seguenti schemi7.1 Alternanza scuola-lavoro 7.2 Imprese Formative Simulate (IFS)

8. Scadenze Scadenza del bando: 15 maggio 2006

Graduatoria: 30 giugno 2006

Inizio percorsi in alternanza: settembre 2006

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 171

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FORMULARIO DI PRESENTAZIONE DELLA MACROPROGETTAZIONEAnno scolastico ............................................................................................................................................................

Dati anagrafici dell’Istituto ..........................................................................................................................................

Codice Istituto........................................................Codice fiscale……………………………………...........................

Intitolazione ..................................................................................................................................................................

Via ..................................................................................................................................................................................

Città, CAP e (Prov.) ........................................................................................................................................................

Telefono..........................................................................................................................................................................

Fax..................................................................................................................................................................................

E-mail ............................................................................................................................................................................

Dirigente scolastico ........................................................................................................................................................

Dati del conto corrente ................................................................................................................................................Banca o Ufficio postale ..................................................................................................................................................

Num. e indirizzo agenzia ................................................................................................................................................

Num. c/c ........................................................................................................................................................................

Coordinate bancarie ABI CAB ........................................................................................................................................

Dati relativi all’ultimo anno scolastico:N. sedi (centrale + sezioni staccate) ..............................................................................................................................

N. totale allievi iscritti ....................................................................................................................................................

N. classi ..........................................................................................................................................................................

COLLEGAMENTI CON IL TERRITORIO

1 – Contestualizzazione territoriale del progetto ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................

2- Rapporti con altri soggetti quali, ad esempio, la Regione, Enti Locali, le Parti Sociali, Servizi per l’impiego, iCentri di Orientamento, le Università, i Centri di Ricerca ............................................................................................

3 – Pregresse esperienze di raccordo con il mondo del lavoroa – tirocini

b – stage estivi

c – sperimentazione di alternanza

d – impresa formativa simulata

e - altro

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

Alternanza scuola-lavoro: formulario per la presentazione della macroprogettazione

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Per le voci crocettate compilare la seguente tabella con riferimento agli ultimi tre anni

4 – Pregresse esperienze, sperimentazione 2004- 2005 e 2005-2006

TIPO DI PROGETTOA- Progetto Alternanza B- Progetto Alternanza mediante IFSCompilare la parte seguente se si è barrata la modalità B

L’Istituto ha provveduto alla registrazione presso sito ifsitalia.net ed ha effettuato le transazioni mediante Internet?

SI NO

Se la risposta è NO indicare i motivi:..............................................................................................................................

STRUTTURE E LABORATORI gia esistenti PER IL PERCORSO IFS:

1. Aule attrezzate

2. Laboratorio di simulazione

3. Altre strutture e laboratori coerenti con il progetto

4. Centro di documentazione

DESCRIZIONE DEL PROGETTOTitolo del progetto ........................................................................................................................................................

Composizione del Comitato Tecnico Scientifico ..............................................................................................................

Referente del progetto ..................................................................................................................................................

Durata del progetto........................................................................................................................................................

ARTICOLAZIONE PROGETTUALE PER CLASSIMinimo previsto di allievi coinvolti ................................................................................................................................

Numero Classi coinvolte:

seconde n° Sezione e Indirizzo

terze n° Sezione e Indirizzo

quarte n° Sezione e Indirizzo

quinte n° Sezione e Indirizzo

Per l’Alternanza (A) indicare se essa è realizzata con classi intere o sottogruppi di classi e la motivazione della scelta. (Larichiesta della motivazione della scelta del tipo e del livello di classe e/o sottogruppi non è ai fini della valutazione delsoggetto, ma a scopo conoscitivo).

DESCRIZIONE GENERALE E ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO1 – Descrizione e argomentazione del tipo e del settore dei partner e dei profili professionali individuati ..............2 – Eventuale rete con altre Istituzioni e loro ruolo ....................................................................................................3 – Stage ......................................................................................................................................................................Durata e articolazione temporale....................................................................................................................................

Numero di aziende che saranno coinvolte ....................................................................................................................

4 – Pubblicizzazione del progettoDescrivere le modalità di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti dei docenti degli OO.CC. ............................

Descrivere modalità di informazione e comunicazione nei confronti di studenti e genitori ............................................

PREVENTIVO DI SPESA DETTAGLIATO

Attività Costi

Data IL DIRIGENTE SCOLASTICO Timbro istituto

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 173

Anno scolastico Tipologia dell’esperienza (descrizione sintetica) Numero studenti coinvolti

Eventuali finanziamenti ricevuti

SI

SI

SI

SI

NO

NO

NO

NO

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FORMULARIO DI PRESENTAZIONE DELLA MICROPROGETTAZIONEAnno scolastico ..............................................................................................................................................................

Dati anagrafici dell’ Istituto ..........................................................................................................................................

Codice Istituto...............Codice fiscale ............................................................................................................................

Intitolazione....................................................................................................................................................................

Dirigente scolastico ........................................................................................................................................................

Referente Scolastico ......................................................................................................................................................

E-mail …………………………………………………………………..fax ................................................................

Descrizione del progetto ..............................................................................................................................................

1 - CARATTERISTICHE DEGLI STUDENTI DESTINATARI DEL PROGETTO1.1 Classe/i di appartenenza ....................................................................................................................................

1.2 Numero studenti coinvolti ..................................................................................................................................

1.3 Motivazioni della scelta della classe ....................................................................................................................

1.4 Modalità di coinvolgimento ................................................................................................................................

1.5 Analisi delle “esigenze formative degli alunni concretamente rilevate” (art. 8, comma 4, DPR 275/99) ............

2 - ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI STUDIOModalità di realizzazione

Unità di apprendimento a scuola

(riferite sia all’orientamento al lavoro sia alle competenze trasversali sia a quelle tecnico-professionali o disciplinari)

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

Alternanza scuola-lavoro: formulario per la presentazione della microprogettazione

174

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Pre- requisiti e pre- conoscenze

Ore previste In orario curricolare In orario extracurricolare

Contenuto

Materie Nr. ore Parte di programma/Tipo di intervento

Strumenti e metodi

Esperti esterni Nr. ore Tipo di intervento

Unità di apprendimento in azienda

Tutor aziendale/Esperti esterni Nr. ore Tipo di intervento

Inserimento allievi

Dal..........al....... Nr. ore Attività concordata

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3 - QUALI DELLE SEGUENTI COMPETENZE VENGONO ACQUISITE IN AZIENDA?3.1 Competenze di base ............................................................................................................................................

3.2 Competenze trasversali ......................................................................................................................................

3.3 Competenze tecnico-professionali ......................................................................................................................

4 - ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE ALL’INSERIMENTO IN AZIENDA4.1 Conoscenza del settore e dell’attività dell’Impresa ..............................................................................................

4.2 Contratto formativo ............................................................................................................................................

6 - MONITORAGGIO IN ITINERE E FINALE DI PROCESSO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA SODDISFAZIONEDI ALLIEVI E AZIENDE ........................................................................................................................................................

7 - VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (TEMPI, CRITERI, STRUMENTI) ........................................

8 - MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE ..............................................................

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 175

5 - RISORSE UMANE

Categoria Generalità Compiti e/o disciplina di Titolarità Ente di AppartenenzaProfessionaleComitato

Tecnico Scientifico

Referente Progetto

c/o funzione strumentale

Coordinatore

classi coinvolte

Altri docenti coinvolti

Tutor interno

Tutor esterno

Esperti esterni

ATA

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22000055 PPrroovv.. CCoommuunnee IIssttiittuuzziioonnee ssccoollaassttiiccaa TTiittoolloo ddeell pprrooggeettttoo

1 BI Mosso I.P.S.S.C.T.S. Sella Alternanza scuola-lavoro

2 CN Bra IST. PROF. STAT. Mucci La nostra azienda a scuola ✽

3 CN Ceva IST. ISTRUZ. SUP. Baruffi Scuola e Imprese ✽

4 CN Cuneo I.T.I.S. Del Pozzo Alternanza

5 CN Cuneo LICEO SCIENTIFICO STAT. Peano Energeticamente

6 CN Savigliano IST. ISTRUZ. SUP. Cravetta Studio e lavoro per il mio futuro ✽

7 CN Savigliano IST. ISTRUZ. SUP. Cravetta Apertura al mondo del lavoro

8 CN Saluzzo IST. ISTRUZ. SUP. Denina Una grande scommessa

per Saluzzo e la sua magia artistica

9 NO Borgomanero LICEO SCIENTIFICO Galilei Alternanza scuola-lavoro

10 NO Novara IST. ISTRUZ. SUP. Mossotti Formazione in alternanza/

alternanza scuola-lavoro

11 NO Novara IST. TEC. PERITI AZIEND. Giovani creano impresa

Bermani

12 NO Novara IST. TECN. IND. STAT. Fauser Alternanza scuola-lavoro ✽

13 NO Novara IST. TECN. IND. STAT. Omar Fuori classe Omar

14 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio IFS - Azienda di ristorazione commerciale

15 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio IFS - PCO ✽

16 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio IFS - Azienda ristorativa

17 TO Carmagnola IST. ISTRUZ. SUP. Roccati Scuola e mondo del lavoro:

una relazione possibile ✽

18 TO Carmagnola IST. ISTRUZ. SUP. Roccati L'animazione turistica:

una risorsa per il territorio ✽

19 TO Chieri IST. ISTRUZ. SUP. Vittone Ambiente, storie, natura:

una impresa per lo sviluppo locale

20 TO Chivasso IST. ISTRUZ. SUP. Impresa OEM ✽

Europa Unita

21 TO Ciriè IST. ISTRUZ. SUP. Doria Adottiamo un territorio ✽

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

I progetti di alternanza scuola-lavoro presentati nel 2005-2006 in Piemonte

176

Elenco generale dei progetti presentati ai bandi 2005-2006

(✽) in ordine alfabetico per Provincia - i progetti contrassegnati con un asterisco sono stati selezionati per il finanzia-

mento da parte del Comitato Interistituzionale per l'alternanza, operante presso la Direzione dell'Istruzione per il

Piemonte.

UUffffiicciioo SSccoollaassttiiccoo RReeggiioonnaallee ppeerr iill PPiieemmoonnttee

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 176

Page 21: ALT SCUOLA LAVORO Appendici - Provincia di Torino · 2.Mettere a disposizione i dati di una ricerca ... Ufficiale n. 77 del 2 Aprile 2003 Art. 4. (Alternanza scuola-lavoro) ... 4

22 TO Grugliasco I.T.I.S. Majorana Integrazione scuola lavoro

23 TO Grugliasco IST. ISTRUZ. SUP. Vittorini Imparo a comunicare per l'ente pubblico ✽

24 TO Ivrea IST. ISTRUZ. SUP. Olivetti Lavoro, studio,

apprendimento con l'azienda ✽

25 TO Moncalieri IST. ISTRUZ. SUP. Majorana Il fisco al servizio della scuola

26 TO Moncalieri IST. TEC. IND. STAT. Studio di fattibilità

Pininfarina di manufatto complesso ✽

27 TO Moncalieri IST. TEC. IND. STAT. Mestieri in piazza

Pininfarina

28 TO Nichelino IST. ISTR. SUP. Obiettivo: integrazione tra la formazione

Erasmo da Rotterdam e l'ambiente di lavoro ✽

29 TO Orbassano IST. ISTRUZ. SUP. Amaldi Sperimentare l'alternanza: aiuta a scegliere

30 TO Pinerolo IST. ISTRUZ. SUP. Buniva Apprendere in contesti nuovi ✽

31 TO Susa LICEO CLASSICO Rosa La scuola, il territorio e le aziende

insieme per i giovani della Valle di Susa

32 TO Torino IPSIA. Giulio Simulando si impara ✽

33 TO Torino ITIS. Avogadro Il piano di qualita' aziendale

34 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Beccari Impresa formativa simulata

35 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Il futuro dei giovani: pensiamo insieme

Russel-Romo

36 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. STAGEOM

Sella-Alvar Aalto

37 TO Torino IST. PROF. PARITARIO MO.VI.O.LA

Fellini

38 TO Torino IST. PROF. STAT. Boselli Simulazione di azienda ✽

39 TO Torino IST. STAT. D'ARTE Passoni Terre dei Savoia ✽

40 TO Torino IST. TEC. COMM. STAT. Orizzonte lavoro ✽

Sella

41 TO Torino IST. TEC. IND. STAT. A job for you ✽

Luxemburg

42 TO Torino Primo Liceo Artistico Le cooperative di restauro ✽

43 VB Verbania IST. ISTRUZ. SUP. Ferrini Alternanza scuola-lavoro ✽

44 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Cultour. Servizi e progetti

Lagrangia per il turismo culturale ✽

45 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Lanino Vercelli CAR ✽

46 VC Vercelli IST. TEC. IND. STAT. Faccio Sistema di rilevamento,

ed elaborazione dati ambientali

47 VC Vercelli IST. TEC. IND. STAT. Faccio Il laboratorio di analisi ambientale

22000066 PPrroovv.. CCoommuunnee IIssttiittuuzziioonnee ssccoollaassttiiccaa TTiittoolloo ddeell pprrooggeettttoo

1 AL Alessandria IST. ISTRUZ. SUP. Imparare facendo

Saluzzo Plana

2 AL Cas.Monferrato IST. ISTRUZ. SUP. Sobrero Tirocinio formativo complementare

e tecniche di manutenzione e diagnostica

auto per i periti meccanici

3 AL Novi Ligure IST. TEC. IND. Ciampini Ciampini & Lavoro

4 BI Biella IST. PROF. COMM. Sella Alternanza scuola-lavoro

5 BI Biella IST. PROF. STAT. Ferraris GI.AL.LO ✽

6 CN Alba IST. ISTRUZ. SUP. Rendiamo fondamentale

Cillario Ferrero un'esperienza utile ✽

7 CN Alba IST. ISTRUZ. SUP. Umbero I° L'agricoltura biologica

come risorsa per il territorio

8 CN Alba IST. ISTRUZ. SUP. Umbero I° L'enologica: i suoi vini ed il territorio albese

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 177

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 177

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9 CN Cuneo IST. ISTRUZ. SUP. Virginio Esperienza di lavoro protetto

in cantiere edile simulato

10 CN Cuneo IST. PROF. Mucci Experientia docet

11 CN Cuneo IST. TEC. IND. Del Pozzo Manutenzione impianti elettrici scolastici ✽

12 CN Cuneo LICEO SCIENTIFICO STAT. Vivere la ricerca: fisica al servizio

Peano dell'ambiente esperienze di recupero,

valorizzazione dei beni culturali

13 CN Fossano IST. ISTRUZ. SUP. Vallauri Studio di progettazione 'G.Vallauri'

14 CN Saluzzo IST. ISTRUZ. SUP. Denina Attività in enti di diversa tipologia ✽

15 CN Savigliano IST. ISTRUZ. SUP. Eula Racconigi 2006: odissea nella seta

16 NO Novara IST. PROF. STAT. Bellini Alternanza scuola-lavoro ✽

17 TO Bardonecchia IST. TEC. COMM. Frejus Accoglienza e promozione

accompagnatori turistici

18 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio Realizzazione di una rassegna

cinematografica per la promozione

del nuovo cinema italiano ✽

19 TO Chieri IST. ISTRUZ. SUP. Vittone Addetto all'archiviazione e alla contabilità

elementari nella realta' chierese

20 TO Chieri IST. ISTRUZ. SUP. Vittone Ambiente storia natura una impresa per lo

sviluppo locale

21 TO Grugliasco IST. ISTRUZ. SUP. Vittorini Imparo a comunicare per l'ente pubblico

22 TO Ivrea IST. ISTRUZ. SUP. Olivetti Risparmio energetico di sistema

23 TO Lanzo IST. ISTRUZ. SUP. Albert Tempo del cielo e tempo della terra:

percorso formativo sulle meridiane

e sugli affreschi della Val d'Ala

24 TO Moncalieri IST. TEC. IND. STAT. La mia casa sostenibile un progetto

Pininfarina di integrazione fra edificio ed impianti ✽

25 TO Orbassano IST. ISTRUZ. SUP. Amaldi Sperimentiamo in alternanza le tecnologie

del cinema e dei mezzi di comunicazione

26 TO Osasco IST. ISTRUZ. SUP. Porro A scuola fuori da scuola ✽

27 TO Pianezza IST. TEC. AGRARIO Una scuola 'fuorimisura': la formazione e

Dalmasso le abilita' dall'aula al territorio ✽

28 TO Pinerolo IST. ISTRUZ. SUP. Buniva Assicur-simul-azione ✽

29 TO Pinerolo IST. ISTRUZ. SUP. Porro Applicare ed ampliare la teoria scolastica

attraverso la pratica lavorativa ✽

30 TO Pinerolo IST. TEC. COMM. Buniva Conoscere rilevare progettare:

riqualificazione ambientale del torrente

Lemina a Pinerolo ✽

31 TO Settimo T.se IST. ISTRUZ. SUP. Ferraris Installatore pannelli solari ✽

32 TO Settimo T.se IST. ISTRUZ. SUP. Ferraris Scuola-azienda-una sinergia vincente

33 TO Torino IST. IND. STAT. Grassi Alternanza scuola-lavoro ✽

34 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Beccari Beccari Incoming & Events

35 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Beccari Beccari Everywhere

36 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Fellini Tempi moderni

37 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Iada I linguaggi del design e la citta' di Torino

38 TO Torino IST. PROF. STAT. Zerboni Un vestito su misura rete? ✽

39 TO Torino IST. TEC. COMM. Apprendiamo & Imprendiamo ✽

Russel-Moro

40 TO Torino IST. TEC. COMM. Sella Teoria e prassi ✽

41 TO Torino IST. TEC. GEOM. Aalto PPC: provo per conoscere capire crescere ✽

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti178

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 178

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42 TO Torino IST. TECN. IND. Avogadro Progettare, produrre documentare

un servizio informatico: conoscere e

imparare a mettere in pratica

il piano di qualità aziendale ✽

43 TO Torino LICEO SCIENTIFICO STAT. La cultura e l'impresa

Cattaneo

44 VB Verbania IST. ISTRUZ. SUP. Ferrini Alternanza mediante IFS ✽

45 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Cavour Scuola Arte Lavoro

46 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Agesilao: creatività studentesca

Lagrangia per il palcoscenico ✽

47 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Lanino Alternanza scuola-lavoro

48 VC Vercelli IST. PROF. Lombardi Se faccio imparo

49 VC Vercelli IST. TEC. IND. Faccio Aula volante

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 179

Si segnala, inoltre, che nel mese di settembre 2006 è stato riaperto dall’USR il bando per le sole province di Alessandria e Asti.

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 179

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Il progetto Impresa Laboratorio, realizzato dal Consorzio multisettoriale piemontese - CMP e Skillab, centro di valo-

rizzazione risorse umane dell’Unione Industriale di Torino e cofinanziato dalla Camera di Commercio industria agricol-

tura ed artigianato di Torino, ha previsto un’indagine1, svolta tra l’autunno del 2005 e la primavera del 2006, presso il

sistema delle imprese locali per rilevare l’approccio del mondo aziendale all’insieme di pratiche che vanno sotto il nome

di alternanza formativa, oggi riferibili all’art. 4 della legge 53/03 in tema di alternanza scuola-lavoro, ma già presenti

anche nel passato sotto varie denominazioni.

In tal senso, nell’impostazione metodologica tale tema è stato concepito come quadro normativo che ricomprende una

serie di attività differenti (ovvero visita guidata, lavoro estivo, stage, tirocinio, compito reale/project work, laborato-

rio, ricerca e tesi) riconducibili alla strategia dell’alternanza che ha visto sviluppare una vera e propria partnership tra

impresa ed organismo formativo.

Cuore della ricerca è stato il punto di vista dell’impresa, le sue rappresentazioni, i suoi bisogni e disponibilità, la tipo-

logia di pratiche poste in atto, la valutazione (circa gli esiti, i partner, le risorse, i metodi) e gli intendimenti per il futu-

ro. Ciò ha significato porre al centro del lavoro l’ipotesi dell’impresa come agenzia formativa, anche, ma non solo, in

forma di partner.

In tal senso, l’esito atteso della ricerca è rappresentato dalla proposta di un modello di attivazione delle imprese in

tema di alternanza formativa, in coerenza con le proprie politiche delle risorse umane.

Sono stati svolti due livelli di rilevazione:

1. In primo luogo, è stato realizzato un sondaggio (dell’ampiezza di circa 7 domande) presso un campione di 341

imprese localizzate sul territorio, con l’obiettivo di:

- rilevare la conoscenza della metodologia dell’alternanza,

- individuare la presenza di pratiche in tal senso,

- rilevare necessità ed eventuali disponibilità al loro svolgimento.

2. In secondo luogo, si sono effettuate 20 interviste semi-strutturate e raccolta di buone pratiche, presso aziende che

hanno svolto iniziative di alternanza formativa e che hanno potuto così fornire indicazioni significative per la pro-

posta. Il monitoraggio si è concentrato su:

- le condizioni di realizzazione dell’intervento (promozione, contatti, dispositivo convenzionale/contrattuale,

strutture e ruoli…),

- i momenti chiave dello stesso: progettazione (con attenzione agli esiti attesi), partnership, attività, metodolo-

gie, risorse, coordinamento,verifiche e continuità.

L’analisi dei risultati emersi nei due livelli di interviste, ha consentito di elaborare una proposta di modello di attivazio-

ne delle imprese in tema di alternanza formativa, che si presenta come punto di riferimento per qualificare le prassi di

alternanza scuola-lavoro e renderle maggiormente efficaci dal punto di vista formativo e della valorizzazione delle

risorse umane potenziali.

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

MMoonniiccaa PPiiggnnaatteellllii ((SSkkiillllaabb))

Indagine sull’alternanza scuola-lavoropresso il sistema delle imprese torinesi

180

Note

1. L’indagine è stata realizzata dal prof. Dario Nicoli – Università Cattolica di Brescia – Sociologia dell’organizzazione e da Paolo Daccò –

sociologo. Nel presente capitolo si riporta una sintesi, la ricerca nella sua interezza è reperibile all’interno del volume della RICERCA SUL-

L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO, che potrà essere richiesta presso Skillab, ref. Monica Pignatelli 0115718560 – [email protected]

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 180

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1. Indagine sull’alternanza scuola-lavoro nelle imprese aderenti all’Unione Industriale della Provincia di Torino

A. Il campione e la struttura dell’indagineL’indagine ha coinvolto 341 imprese con sede in provincia di Torino, selezionate tra le 2107 imprese aderenti all’Unione

Industriale della Provincia di Torino, in base a due criteri di rappresentatività:

- il macro-settore di appartenenza

- la classe dimensionale dell’impresa.

La situazione rilevata nel campione è risultata essere la seguente, che rapportiamo in tabella 1 con i dati relativi alle

2107 imprese che componevano la popolazione di riferimento.

Tabella 1 – Composizione della popolazione di riferimento e del campione delle imprese intervistate

Macrosettore Popolazione CampioneMetalmeccanica 35,4% 37,5%

Edilizia e costruzioni 19,9% 19,9%

ICT e terziario avanzato 18,0% 15,5%

Chimica, plastica e gomma 7,6% 8,5%

Altre imprese 19,0% 18,5%

Numero addetti Popolazione Campione0-9 30,6% 28,7%

10-49 40,7% 41,3%

50-249 22,9% 24,9%

250 ed oltre 5,8% 5,0%

B. I principali esiti dell’indagine1. La conoscenza dell’alternanza e le sue fontiCome si evidenzia nella tabella 2, sa di cosa si tratta, ne è informato il 41,8% delle imprese; la conosce vagamente il

19,9%, non la conosce o non ne ha mai sentito parlare il 38,3%.

Tabella 2 - Conosceva già la metodologia dell'alternanza scuola-lavoro?

Frequenza % % validaSì, ne sono informato, so di cosa si tratta 141 41.3 41.8

Ne ho solo sentito parlare, la conosco vagamente 67 19.6 19.9

Non la conosco, non ne ho mai sentito parlare 129 37.8 38.3

Totale 337 98.8 100.0

Mancante di sistema 4 1.2

Totale 341 100.0

2. I contorni dell’alternanza: chi l’ha sperimentata, le attività svolte, gli organismi formativi con i quali si è collaboratoLe aziende che hanno svolto attività di alternanza scuola-lavoro, indipendentemente dal periodo in cui queste sono

state realizzate, sono il 30,3% del campione complessivo e il 49,3% delle imprese che hanno dichiarato di esserne a

conoscenza (tabella 3).

Tabella 3 - La sua azienda svolge o ha svolto ultimamente attività di alternanza scuola-lavoro?

Frequenza % % validaSì, anche attualmente 14 4.1 6.7

Sì, anche nell'ultimo anno 32 9.4 15.3

Sì, ma non nell'ultimo anno 51 15.0 24.4

No, non ci è mai stato chiesto 72 21.1 34.4

Ci è stato chiesto ma non abbiamo aderito 34 10.0 16.3

Non più, in passato abbiamo avuto esperienze negative 6 1.8 2.9

Totale 209 61.3 100.0

Mancante di sistema 132 38.7

Totale 341 100.0

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 181

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 181

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3. Il giudizio sulle attività di alternanzaA chi ha già sperimentato attività di alternanza è stato chiesto di esprimere un giudizio sulla loro validità (tabella 4);

le risposte ottenute restituiscono valutazioni quasi unanimemente positive (46,9%) o molto positive (40,8%); solo il

5,1% delle imprese coinvolte dall’alternanza ha infatti maturato un giudizio negativo o molto negativo, mentre il 7,1%

giudica l’esperienza in modo ambivalente.

Tabella 4 - Giudizio complessivo sulla validità dell'esperienza di alternanza

Frequenza % % validaMolto negativo 1 0.3 1.0

Negativo 4 1.2 4.1

Nè positivo, nè negativo 7 2.1 7.1

Positivo 46 13.5 46.9

Molto positivo 40 11.7 40.8

Totale 98 28.7 100.0

Mancante di sistema 243 71.3

Totale 341 100.0

4. L’utilità per l’azienda, per i ragazzi per il territorioIn generale, l’esperienza di alternanza è ritenuta utile o molto utile dal 90% delle imprese che vi hanno partecipato, e

“poco” o “per nulla” utile solo dal 5% di esse (tabella 5).

Tabella 5 - Giudizio sull'utilità dell'esperienza di alternanza

In generale Per l’azienda Per i ragazzi Per il territorioMolto negativo 3.0 5.1 2.0 2.0

Negativo 2.0 46.5 3.0 4.0

Nè positivo, nè negativo 5.1 31.3 4.0 13.1

Positivo 49.5 8.1 29.3 44.4

Molto positivo 40.4 9.1 61.6 36.4

Chiedendo, invece, di declinare il giudizio sull’utilità dell’alternanza con riferimento ai soggetti coinvolti, il giudizio

delle imprese cambia radicalmente: l’esperienza è ritenuta utile o molto utile per l’impresa solamente dal 17,2% delle

aziende, che la ritengono invece “indifferente” nel 31,3% dei casi; è da rimarcare come oltre la metà delle imprese

coinvolte (51,6%) abbia maturato un giudizio negativo o molto negativo sull’utilità delle attività di alternanza per l’im-

presa che le ospita.

Il settore merceologico più “critico” si dimostra in questo caso quello classificato come ICT: il 63,2% delle imprese di

questo settore esprime in merito un giudizio negativo o molto negativo; il settore che invece esprime le valutazioni di

segno maggiormente positivo è quello “chimica, gomma e plastica”, con il 55,5% di giudizi favorevoli.

Il giudizio in merito all’utilità dell’alternanza diventa più lusinghiero quando lo si riferisce agli studenti (per loro l’al-

ternanza è giudicata utile dal 90,9% delle imprese coinvolte, e il 61,6% di esse la definisce addirittura “molto utile”)

e - anche se in misura leggermente inferiore - al territorio (l’80,8% delle imprese che hanno risposto ravvisa nell’alter-

nanza scuola-lavoro elementi di utilità per il contesto territoriale in cui si svolge l’attività).

C. Considerazioni conclusivePresentiamo qui alcune riflessioni di sintesi a partire dai risultati del sondaggio illustrati nella sezione precedente.

● Un primo nucleo di considerazioni riguarda l’informazione alle imprese sulla metodologia dell’alternanza. Pur essen-

do l’alternanza una metodologia “giovane”, sembra comunque ancora piuttosto rilevante la quota di imprese che

non hanno ancora avuto l’opportunità di valutarla per mancanza di informazione in merito. Quasi un’impresa su due

tra quelle “informate” (il 49,3%) ha dichiarato di avere svolto attività di alternanza; si tratta di un risultato sicura-

mente confortante, soprattutto se a questo dato aggiungiamo la quota di imprese che - come abbiamo illustrato -

per motivi “oggettivi” non sono in condizione di ospitare al loro interno iniziative formative di questo genere.

● Le attività di alternanza preferite dalle imprese sono quelle a minore “impatto” sulla struttura aziendale, ma che al

tempo stesso permettano di “conoscere sul campo” i ragazzi coinvolti: si spiega così la predilezione per attività di

stage, tirocinio e borse lavoro; la formula del lavoro estivo riscuote anch’essa un buon gradimento, verosimilmente

in quanto si colloca in uno spazio temporale che per la maggioranza delle imprese interpellate coincide con un

periodo di maggiore “calma” nei flussi di lavoro, consentendo all’impresa di liberare risorse interne da dedicare alle

attività di alternanza.

● Un giudizio molto critico viene invece espresso, come abbiamo visto, sull’effettiva utilità per l’impresa delle attività

di alternanza scuola-lavoro; questo fa sì che l’adesione alle proposte formulate dagli organismi formativi venga vis-

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti182

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 182

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suta da buona parte delle imprese che pure si dichiarano disponibili ad accoglierle come un servizio “unilaterale”

delle imprese al territorio e/o al sistema formativo, più che come una reale occasione di scambio e di crescita frui-

bile ed utilizzabile anche dall’impresa che la ospita (anche solamente per ampliare la propria conoscenza del “per-

sonale di domani”).

Su questo versante vanno sicuramente compiuti dei passi per avvicinare le proposte di alternanza alle esigenze e alla

“vita reale” delle imprese, probabilmente anche attraverso uno sforzo supplementare in fase di progettazione delle ini-

ziative, che coinvolga più strettamente già a questo livello le aziende e i loro organismi di rappresentanza, come le

associazioni industriali e di categoria.

2. Analisi delle interviste semi-strutturateA. Modello di ricercaLa seconda parte della ricerca in tema di alternanza, si riferisce a 20 interviste semi-strutturate, con una raccolta di

buone pratiche, presso aziende che hanno svolto iniziative di alternanza formativa e hanno potuto così fornire indica-

zioni per la proposta del modello di attivazione delle imprese su questa metodologia di apprendimento.

Le buone pratiche che sono state ricercate hanno riguardato diversi aspetti della metodologia: modelli di partnership,

progetti, gestione dei percorsi, materiali di supporto, diari di bordo, verifica e valutazione, presidio professionale ed

organizzativo.

Le aziende oggetto dell’intervista semi-strutturata, sono state scelte sulla base dei seguenti due criteri:

● in primo luogo quelle che sono state coinvolte in modo diretto o indiretto entro progetti che hanno avuto

l’Associazione industriale come partner o promotore: è il caso dei progetti Mythos e Noemi;

● in secondo luogo, un numero di aziende che sono state scelte tra coloro che, in base agli esiti del primo sondaggio,

hanno evidenziato una buona attivazione sul tema.

Il campione di ricerca presenta un insieme di aziende molto significative circa il tessuto industriale Torinese. Troviamo

in particolare: 4 grandi aziende, 7 medie aziende, 9 piccole aziende.

Circa il settore, prevale il metalmeccanico compresa l’automotive con 6 casi, successivamente vi è l’engeenering, l’au-

tomazione industriale, il disegno, la ricerca e la progettazione con prevalenza dell’ambito metalmeccanico con 5 casi,

inoltre l’information tecnology e l’informatica (3 casi), pubblicità, alimentare, edile, progettazione e stile, comunica-

zione con un caso ciascuno.

B. Attività di alternanza, studenti impegnati e partnershipTra le differenti forme di attività previste prevalgono principalmente due tipologie:

● stage, tirocini, borse lavoro e lavoro estivo;

● progetti, di cui uno in Portogallo.

Circa le attività svolte dagli studenti, si coglie una polarizzazione:

● coloro che intervengono su progetti normalmente si occupano di tutto ciò che accade prima della realizzazione ope-

rativa;

● coloro che svolgono stage si occupano, invece, prioritariamente delle attività di lavoro realizzativi vero e proprio, ciò

anche in vista di una possibile assunzione.

Circa la durata delle attività, vi sono tre tipologie di interventi:

● quella breve della durata di 3-5 incontri;

● quella media della durata di uno-due mesi;

● quella lunga che prevede una durata di tre mesi ad un anno.

Prevale la durata media, segno che in generale siamo di fronte ad interventi di una certa rilevanza che non si possono

esaurire in pochi incontri. È il caso dei progetti, ma anche degli stage che, se si vogliono realizzare effettivamente gli

obiettivi di “comportamento organizzativo” e di apprendimento lavorativo successivamente indicati, richiedono un

tempo non breve di impegno.

Circa il numero di studenti coinvolti, questo è prevalentemente contenuto entro le 6-10 unità. Pochi casi vedono un

numero rilevante di studenti.

È da segnalare la presenza di un gruppo di imprese che afferma esplicitamente di utilizzare l’alternanza, ed in partico-

lare lo stage, come pratiche di pre-assunzione, così che il numero degli studenti coinvolti è commisurato alle necessità

di personale. In un caso, su 100 studenti coinvolti nel tempo, ne sono stati assunti ben 60.

Venendo ora ai partner dell’azienda in tema di alternanza, troviamo tutte le tipologie di organismi possibili, con pre-

valenza di due: gli Istituti scolastici, specie industriali, ed i Centri di formazione professionale, ma anche l’Università è

ben rappresentata con un caso Portoghese già citato.

In diversi casi l’azienda svolge progetti in partnership con diversi organismi di varia natura, segno di un impegno cui si

attribuisce una certa rilevanza nelle pratiche formative e di preassunzione.

È possibile ora chiarire meglio quali sono stati i ruoli dell’azienda e delle istituzioni scolastiche, formative ed accade-

miche):

● il ruolo dell’impresa è prevalente i tema di coordinamento, supervisione, ma soprattutto nella formazione diretta in

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 183

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 183

Page 28: ALT SCUOLA LAVORO Appendici - Provincia di Torino · 2.Mettere a disposizione i dati di una ricerca ... Ufficiale n. 77 del 2 Aprile 2003 Art. 4. (Alternanza scuola-lavoro) ... 4

contesto d’azione;

● il ruolo dell’istituzione scolastica, formativa ed accademica è prevalente nell’amministrazione;

● vi sono coinvolgimento paritari in tema di scelta dei contesti di intervento, abbinamento studente/attività, proget-

tazione, tutoring, accompagnamento, formazione di supporto, verifica e valutazione.

In genere, si nota una buona cooperazione tra i due enti, anche se è relativamente prevalente l’impresa. Paiono caren-

ti le funzioni amministrative, rispetto alle quali registreremo più avanti carenze relativamente al riconoscimento delle

spese a carico delle aziende, oltre alle funzioni di accompagnamento e supervisione.

C. Impegno dell’azienda in tema di alternanza e aspetti educativi e formativiIn generale, tre sono gli atteggiamenti tipici delle aziende in tema di alternanza:

1. interesse alla preselezione ed all’immagine

2. disponibilità formativa su progetti impegnativi

3. disponibilità generica e contenuta.

Vediamo ora gli aspetti educativi e formativi dell’alternanza.

Dall’analisi dei dati emergono i seguenti obiettivi educativi:● ciò che può essere definito come “comportamento organizzativo” ovvero l’ambiente, la cultura, i ruoli, l’organizza-

zione e le regole in riferimento ad uno specifico clima aziendale,

● la disposizione personale all’autonomia ed alla responsabilità (“non aspettarsi che i problemi vengano risolti da

altri”), alla comunicazione corretta ed al lavoro di gruppo entro un contesto stimolante ed impegnativo specie tra-

mite il confronto con persone competenti,

● la coscienza di sé attraverso il coinvolgimento in progetti stimolanti, modificando l’atteggiamento tipico che non

pare molto disponibile all’ambiente aziendale,

● la maturazione – e superare un certo “rilassamento” dei giovani di oggi - attraverso il confronto con scenari nuovi

e l’adozione di una visione di sistema,

● la consapevolezza della reciprocità tra diritti e doveri,

● la crescita della persona attraverso l’arricchimento del patrimonio teorico tramite esperienze concrete,

● “apprendere a lavorare”: si tratta di un linguaggio sintetico che verosimilmente comprende buona parte di ciò che

si è detto sopra.

Gli obiettivi formativi sono indicati nei seguenti:

● apprendere competenze organizzative nuove

● apprendere l’utilizzo di tecnologie non conosciute

● apprendere il marketing così come viene gestito in azienda

● lavorare per progetti

● supplire alle carenze della scuola specie in tema di competenze

● specializzare la formazione universitaria che risulta piuttosto generica

● apprendere un linguaggio ed un modo di lavorare diverso da quello della scuola

● apprendere il mestiere ed imparare a lavorare (vedi gli obiettivi educativi).

In sintesi, per realizzare questi obiettivi educativi e formativi, l’azienda ha messo a disposizione degli studenti le

seguenti risorse:

UMANE: le competenze dei tutor oltre che degli esperti coinvolti, compresi talvolta i titolari, ma

anche il clima amichevole

TECNOLOGICHE: le tecnologie ed i macchinari utilizzati durante le esperienze

COGNITIVE: le metodologie di lavoro, le informazioni, i materiali, i modelli di know how, le esperienze

progettuali, anche sotto forma di vere e proprie lezioni

LOGISTICHE: lo spazio in azienda e la disponibilità ad incontri presso la scuola

FINANZIARIE: il tempo delle persone impegnate. In un caso i rimborsi spese per i ragazzi.

D. Esiti dell’esperienzaDiverse domande dell’intervista rivolte a figure di alto livello di responsabilità, mirano a stimolare nell’azienda una

riflessione circa gli esiti dell’esperienza di alternanza formativa.

In generale, però, le aziende che si sono espresse in merito, tenuto conto dei margini di miglioramento dell’esperien-

za, consigliano di fare questa esperienza, anche perché contribuisce ad incrementare il valore delle future risorse

umane da inserire.

Chi si esprime, evidenzia spesso la necessità di un migliore lavoro organizzativo e di coordinamento, di docenti meglio

formati e di scuole ben attrezzate in modo da anticipare i processi formativi per poi metterli a frutto nell’azienda. Si

consiglia di preferire progetti sul territorio così da coinvolgere più ragazzi (quindi evitando spostamenti onerosi). Si

riprende la proposta relativa alle linee guida di supporto e ad un servizio stabile presso l’Unione industriale. Ancora, si

suggerisce di superare l’obbligatorietà dell’esperienza così da avere ragazzi veramente motivati e coinvolti in patti for-

mativi effettivi con l’azienda.

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti184

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 184

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I suggerimenti in generale puntano a:

● rinnovare i curricoli scolastici sia dal punti di vista delle metodologie sia delle tecniche evitando la delega alle aziende

● scegliere meglio i progetti di lavoro in modo da creare sintonia tra docenti ed aziende

● prevedere finanziamenti per le imprese

● migliorare il coordinamento tra scuole ed imprese

● evitare progetti troppo complessi dove i ragazzi non possono vedere l’efficacia del loro lavoro

● dare continuità ai progetti e legare maggiormente l’alternanza alle attività di orientamento

● superare la logica volontaristica fondata solo sulla figura del tutor e precisare meglio la metodologia e la logica degli

stage

● creare una logica di “azioni preventive” di presentazione, orientamento, accompagnamento in modo da superare la

distanza tra scuola e lavoro e creare negli studenti una giusta disposizione al futuro professionale

● realizzare un marketing delle scuole anche tramite un bollettino dei diplomati da realizzare a cura dell’Unione indu-

striale.

E. Una sintesi dei risultati La prima riflessione emergente dalla ricerca riguarda l’interesse e la disponibilità delle aziende intervistate in tema di

alternanza scuola-lavoro, il che comporta una riflessione più ampia sui processi che riguardano le risorse umane e sulla

formazione dei giovani.

Certamente siamo di fronte ad un campione selezionato in positivo, ovvero un gruppo di aziende che mostrano per

sensibilità e tradizione un notevole impegno in tema di alternanza, ma occorre comunque segnalare come l’insieme

degli esiti della ricerca evidenzi non solo una preoccupazione circa la qualità della formazione dei giovani, ma indichi

anche una disponibilità – nonostante le difficoltà in cui sono poste diverse delle aziende intervistate – a mettersi in

gioco su progetti credibili.

In secondo luogo, emerge la differenza di prospettiva tra aziende appartenenti a settori diversi e portatrici di visioni

culturali e motivazioni differenti. Da questo punto di vista, emergono tre prospettive da cui le imprese guardano alle

attività di alternanza formativa:

a. innanzitutto vi è il gruppo – che pare prevalente - di imprese che considerano le attività di alternanza formativa

come occasioni per sviluppare processi di preselezione ma anche di pre-formazione del personale in ingresso;

b. un gruppo di aziende che considera l’alternanza come una attività assimilabile al marketing ed alla comunicazione;

c. infine, troviamo le aziende che mostrano una vera e propria vocazione educativa e formativa e che considerano

una propria precisa responsabilità sociale intervenire nei processi di crescita dei giovani.

Anche alla luce di quanto indicato circa le tre prospettive tipiche tramite cui le aziende guardano l’alternanza formativa,

emerge la necessità di un approccio progettuale più rigoroso e di un’organizzazione più precisa.

Accanto alla cultura progettuale ed organizzativa, che va mobilitata nei progetti secondo un approccio analogico (riguar-

da l’azione degli studenti in impresa, ma anche l’agire del team che presidia l’intervento di alternanza), si nota la neces-

sità di una cultura tecnica più evoluta, visto che gli schemi culturali del mondo dell’istruzione e della formazione ne sem-

brano sprovvisti.

Le interviste, però, fanno emergere anche una preoccupazione più profonda, riferita precisamente ad alcune capacità o

virtù personali degli studenti, oltre che alla dotazione di un “modello culturale” più adeguato alla realtà complessa in cui

viviamo.

Circa il modello culturale, gli interlocutori hanno posto l’accento sull’importanza della rappresentazione delle dinamiche

che coinvolgono il mondo del lavoro effettivo superando stereotipi oramai obsoleti ed andando oltre semplificazioni o

schematismi che non trovano poi riscontro nella realtà. Il “rendere pratico” le nozioni teoriche non può essere rappresen-

tato solo nel senso della mera “applicazione”, ma costituisce un movimento di nuovo apprendimento che consente di

acquisire modi diversi di leggere la realtà, di cogliere gli scenari di riferimento e indicare le strade da percorrere nel futuro.

Lo stesso tema viene segnalato come necessità di un’attenzione differente da quello strettamente tecnologico, ma quel-

lo legato alla ‘mentalità sistemica’ che gli studenti dovrebbero sviluppare durante il loro impegno scolastico per potersi

proporre adeguatamente sul mercato del lavoro.

La rilevanza del modello culturale di riferimento si coglie anche nella opportunità tramite l’alternanza di stimolare neiragazzi elementi di auto ed etero valutazione, essendo coinvolti in attività di apprendimento che li stimolano a risolvere

problemi pratici, mettendo così in moto una prospettiva più stimolante e coinvolgente.

A proposito di cultura progettuale condivisa, emerge con chiarezza dalla ricerca come le imprese considerino povera e dif-

ficile la gestione di una relazione a due con gli organismi formativi, mentre è fortemente sollecitata la formula della trian-

golazione con l’Unione industriale ovvero un attore che viene in primo luogo riconosciuto per competenze ed esperien-

ze e che inoltre è visto come elemento in grado di dare rigore e continuità ai progetti e di razionalizzare meglio le attività

e l’abbinamento tra progetti ed imprese.

Gli intervistati auspicano, si potrebbe dire “a gran voce”, un’apertura del modello di alternanza anche ad altre aziende

nella logica del confronto e dell’integrazione, tramite un efficace coordinamento da parte dell’Unione industriale, che

dovrebbe avere in tal modo un ruolo centrale nel sostenere e valorizzare i progetti che possono incrementare la compe-

titività delle imprese.

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 185

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 185

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3. Proposta del modello di attivazione delle imprese in tema di alternanza formativaCome risulta dalla ricerca effettuata presso le aziende che svolgono attività di alternanza, la prospettiva di riferimento

dell’impresa in questo ambito non può essere definita in modo univoco.

Infatti, esistono differenze di prospettiva che mettono in luce la diversità delle visioni culturali e delle motivazioni con-

nesse a questa pratica formativa.

Tenuto conto di questi riscontri provenienti dalla ricerca, si è delineato un modello rinnovato di alternanza formativa

sulla base di una maggiore compatibilità tra le esigenze delle aziende e quelle educative e formative riferite agli stu-

denti.

Tale ripensamento conduce ad un modello basato su quattro tipologie essenziali di intervento, così come schematiz-

zate nella pagina seguente:

● le esperienze che contribuiscono ad attualizzare le conoscenze scolastiche ed a conoscere l’effettivo mondo del

lavoro (incontri a scuola più visite aziendali);

● gli stage di preformazione e preselezione;

● i progetti a valenza educativa e formativa;

● i progetti connessi a ricerche e innovazioni di rilevanza aziendale.

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti186

Focus

Tipologie di azioni

Durata ed impegni

Numero studenti

Tipo di implicazionedell’impresa

Tipo di implicazionedell’organismo formativo

Aspetti cruciali per il successo dell’iniziativa

1.Conoscenza dell’impresa e del lavoro

Far conoscere agli

studenti l’attuale

realtà dell’impresa e

del lavoro

Incontri presso le

scuole

Visite aziendali

Breve durata

Ampio

Limitato impegno di

personale e di

occupazione

degli spazi

Limitato impegno

organizzativo

Organizzazione

dell’organismo

formativo,

motivazione degli

studenti

2. Attività di preformazione e preselezione

Realizzare un

percorso formativo

di affiliazione degli

studenti con le

imprese

Stage formativi

progressivi

Stage di media

durata (100-300 h)

ripetibili nel tempo

Ristretto

Analisi della

posizione, scelta

degli allievi, gestione

tutorale, verifica

Cogestione dello

stage con impegno

significativo

del tutor

Preparazione degli

studenti, presidio

delle procedure

formali da parte

dell’organismo

formativo

3. Progetti a valenzaeducativa

Sviluppare progetti

che consentano di

attualizzare i

contenuti appresi nel

percorso formativo

Laboratori

progettuali

Durata media

(200-400 h)

Ristretto

Équipe di progetto,

piano operativo,

consulenza e

accompagnamento

Più docenti

nell’équipe di

progetto, cogestione

del piano operativo

Coinvolgimento dei

docenti, disposizione

degli studenti, valo-

rizzazione degli esiti

entro il percorso cur-

ricolare

4. Progetti di rilevanza aziendale

Sviluppare progetti

aventi rilevanza per

l’organizzazione

aziendale in cui si

collocano

Laboratori

progettuali anche in

forma di tesi

Durata media

(200-400 h)

Ristretto

Équipe di progetto,

piano operativo,

consulenza e

accompagnamento

Più docenti

nell’équipe di

progetto, cogestione

del piano operativo

Coinvolgimento dei

docenti, disposizione

degli studenti,

valorizzazione

degli esiti

VARIABILI TIPOLOGIE

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 186

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Inoltre, si propone di assumere un approccio progettuale più rigoroso e di un’organizzazione più precisa. Si tratta quin-

di di adottare una prospettiva metodologica che preveda le seguenti attività:

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 187

FASI

A. Scelta del modello

B. Progetto di massima

C. Disegno gestionale

D. Piano operativo

E. Valutazione

ATTIVITÀ

● Individuare la natura dell’intervento entro le 4 tipologie indicate

● Delineare i contorni del disegno generale di intervento dal punto di vista delle azioni

che lo compongono, degli attori, con particolare riferimento alla presenza di un

organismo di mediazione, del tempo e delle altre risorse impiegate

● Identificare gli obiettivi che si intendono realizzare dal punto di vista educativo

e formativo

● Individuare le esperienze o azioni che possono agire tali obiettivi

● Evidenziare i punti di forza del progetto e quelli di criticità, indicando le leve

per valorizzare i primi e superare i secondi

● Disegnare il modello organizzativo ovvero il presidio delle principali funzioni

● Disegnare il modello pedagogico ovvero il processo di apprendimento ed il suo controllo

● Elaborare il piano operativo del progetto secondo le condizioni di maggior efficacia,

specificando alcune basilari indicazioni di operatività (responsabilità, compiti,

risultati attesi, risorse, azioni, sistema di verifica e monitoraggio, etc.)

● Valutare l’azione

L’intero progetto evidenzia una forte sensibilità del mondo delle imprese per questa metodologia formativa, vista come

occasione di arricchimento del curricolo formativo degli studenti, sia come strumento per perfezionare le pratiche di

preformazione e di preselezione delle imprese.

Ciò a condizione che si adotti una reale prospettiva progettuale che impegni in modo rigoroso gli organismi formativi

(scuola, CFP, università) e imprese e le associazioni datoriali e di categoria.

In conclusione, emerge la necessità di una metodologia di lavoro veramente cooperativo che sappia ripensare il model-

lo di alternanza sulla base di una maggiore compatibilità tra le esigenze delle aziende e quelle educative e formative

riferite agli studenti.

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 187

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1. Il contesto di riferimento della ricerca

Nell’ambito delle sperimentazioni relative all’alternanza scuola–lavoro finanziate dall’Ufficio Scolastico Regionale, la

Provincia di Torino ha promosso un percorso di accompagnamento e di riflessione rivolto ai referenti scolastici coinvol-

ti nelle realizzazioni di questa alternativa al percorso tradizionale di studi.

Nel periodo compreso tra gennaio e aprile 2006 sono stati realizzati sei incontri di approfondimento su varie tema-

tiche connesse a questa metodologia didattica che hanno visto la presenza, tra gli altri1, di 155 partecipanti – princi-

palmente insegnanti, ma anche dirigenti scolastici - di 55 Istituti scolatici superiori della Provincia di Torino.

Le figg. 1-5 presentano un’analisi secondaria dei dati forniti dai partecipanti in sede di iscrizione. La quasi totalità

di loro (94%) lavora in una Scuola media superiore statale (fig. 1) con sede a Torino città (43%) o sul territorio del cir-

condario di Torino (36%) (fig. 2). In media, ciascun individuo ha partecipato a due incontri (fig. 3), con un picco di

presenze registrato al seminario di apertura del 20 gennaio. I partecipanti sono stati per la maggior parte donne (66%)

(fig. 4) che lavorano come insegnanti (88%) (fig. 5).

Fig. 1: Popolazione: tipologia di Istituto scolastico – valori %

Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale.

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti

SSeerrvviizziioo OOrrggaanniizzzzaazziioonnee ee qquuaalliittàà -- PPrroovviinncciiaa ddii TToorriinnoo

I Percorsi di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro. L’opinione degli insegnanti

188

SMS Statale

SMS Paritaria

Base (casi): 155

6%

94%

1. Hanno partecipato agli incontri anche insegnanti e dirigenti scolastici di Istituti di altre province o regioni e dipendenti di agenzie formative.

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 188

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Fig. 2: Popolazione: sede dell’Istituto scolastico – valori %

Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale.

Fig. 3: Popolazione: incontri frequentati – valori %

Base (casi): 155: la somma delle percentuali supera il 100% perché era possibile indicare più risposte

Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale.

LEGENDA INCONTRI:1. 20 gennaio: Seminario di apertura2. 1 marzo: La progettazione di un percorso di alternanza 3. 7 marzo: Il rapporto con l’impresa 4. 16 marzo: Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze5. 27 marzo: Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza6. 4 aprile: L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 189

0

10

20

30

40

50

0

10

20

30

40

50

Torin

o cit

20 gennaio 1 marzo 7 marzo 16 marzo 27 marzo 4 aprile

circo

ndar

io

di To

rino

circo

ndar

io

di P

iner

olo

circo

ndar

io

di Iv

rea

circo

ndar

io

di S

usa

circo

ndar

io

di L

anzo

-

Ciriè

43%

36%

10%

6%4%

1%

43%

39%

34%

28%26%

32%

Base (casi): 155

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 189

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Fig. 4: Popolazione: genere – valori %

Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione

sistema educativo e formazione professionale.

2. Il disegno della ricerca

Al fine di migliorare la qualità di queste azioni di supporto alle Scuole in tema di alternanza scuola–lavoro, al termine

degli incontri il Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale della Provincia di Torino con il

supporto del Servizio Organizzazione e qualità ha predisposto un questionario con l’obiettivo di comprendere meglio

le reali esigenze dei partecipanti.

Il questionario semi-strutturato è stato inviato tramite la posta elettronica a tutti i partecipanti; hanno ritenuto di

partecipare all’indagine 78 individui, pari al 50% del totale. Un tasso di risposta di questa entità in relazione alla tec-

nica di rilevazione adottata denota un certo interesse mostrato dai rispondenti al tema oggetto di indagine; tuttavia,

poiché la base casi è numericamente ridotta, i risultati sono espressi unicamente in valore assoluto. Questi assumono,

comunque, un indubbio interesse dal punto di vista qualitativo.

Le figg. 6-11 illustrano alcune caratteristiche dei rispondenti: seppur la numerosità sia ridotta – sia del campione

sia dell’universo di riferimento – l’insieme dei rispondenti, nel complesso, è abbastanza omogeneo alla popolazione di

riferimento per alcune variabili note (cfr. par. 1: tipologia e sede dell’Istituto scolastico, incontri frequentati e genere

dei rispondenti). Tuttavia, appaiono leggermente sovrarappresentati i maschi (popolazione: 34%; campione: 43%) e i

rispondenti di Scuole con sede nel circondario di Torino (popolazione: 36%; campione: 45%), a discapito di chi inse-

gna in Torino città (popolazione: 43%; campione: 30%). Inoltre, dai dati relativi alla popolazione si era ricavato che,

mediamente, ogni insegnante aveva partecipato a due incontri (fig. 3), mentre il campione raccoglie una maggioran-

za di individui che, invece, hanno seguito in media tre incontri (fig. 8). Da questo punto di vista si evidenzia come colo-

ro che hanno deciso di partecipare all’indagine siano effettivamente gli individui maggiormente coinvolti e interessati

al tema dell’alternanza scuola-lavoro.

Gli insegnanti che hanno partecipato all’indagine hanno più frequentemente un’età compresa tra 40 e 49 anni (43

individui) (fig. 10), e svolgono la loro professione principalmente in Istituti tecnici (44) (fig. 11).

Fig. 6: Tipologia di Istituto scolastico – valori assoluti

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti190

Fig. 5: Popolazione: ruolo svolto a scuola – valori %

Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione

sistema educativo e formazione professionale.

femmina

maschio

insegnante

dirigentescolastico

SMS Statale

SMS Paritaria

66%

34%

88%

12%

71%

2%

Base (casi): 155 Base (casi): 155

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 190

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Fig. 7: Sede dell’Istituto scolastico - valori assoluti

Fig. 8: Gli incontri frequentati – valori assoluti - Totale (casi): 77: era possibile fornire più risposte

LEGENDA INCONTRI:1. 20 gennaio: Seminario di apertura2. 1 marzo: La progettazione di un percorso di alternanza 3. 7 marzo: Il rapporto con l’impresa4. 16 marzo: Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze5. 27 marzo: Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza6. 4 aprile: L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza

Fig. 9: Genere – valori assoluti

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 191

0

5

10

15

20

25

30

35

0

10

20

30

40

50

femmina

maschio

Torin

o cit

circo

ndar

io

di To

rino

circo

ndar

io

di P

iner

olo

circo

ndar

io

di Iv

rea

circo

ndar

io

di S

usa

circo

ndar

io

di L

anzo

-

Ciriè

35

23

9

7

3

1

20 gennaio 1 marzo 7 marzo 16 marzo 27 marzo 4 aprile

45

41 40 40

3532

32

43

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 191

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Fig. 10: Età – valori assoluti

Fig. 11: Area formativa in cui si svolge la professione – valori assoluti

3. La scelta di partecipare al percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro

La maggior parte dei soggetti che hanno partecipato all’indagine dichiara di aver deciso di aderire al percorso di

accompagnamento all’alternanza scuola–lavoro perché si tratta di una metodologia didattica che verrà adottata a breve

nel loro Istituto scolastico (23 soggetti) (fig. 12), mentre per altri si è trattato di un momento di confronto su un’e-

sperienza che la Scuola ha già intrapreso da qualche tempo (21). Altri hanno partecipato su richiesta del dirigente sco-

lastico (15) o su propria iniziativa per avere informazioni su un argomento loro poco conosciuto (14).

Fig. 12: Perché ha deciso di partecipare agli incontri? – valori assoluti

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti192

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

0 5 10 15 20 25

fino a 39 anni 40/49 anni 50/59 anni 60 anni e oltre

4

43

27

1

area tecnica area professionale area liceale/artistica

la scuola vuole applicare abreve questa metodologia

la scuola ha già applicatoquesta metodologia

richieste del Preside

interesse per un argomentopoco conosciuto

44

16

12

23

21

15

14

ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 192

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Il criterio in base al quale gli intervistati hanno scelto a quali incontri partecipare è stato principalmente la disponibi-

lità di tempo in base agli impegni scolastici (32), mentre circa un quarto ha dichiarato di aver valutato come priorita-

ria l’effettiva utilità degli argomenti trattati, intesa come immediata applicabilità nell’esperienza del loro Istituto sco-

lastico (25) (fig. 13). Più della metà dei rispondenti ha saputo della possibilità di partecipare agli incontri dal proprio

dirigente scolastico (38), altri dalla Provincia di Torino (24), dall’Ufficio Scolastico Regionale (21) o da colleghi (13)

(fig. 14).

Fig. 13: Criterio con cui sono stati scelti gli incontri – valori assoluti

Fig. 14: Modalità di informazione sugli incontri– valori assoluti- totale (casi): 78: era possibile indicare più risposte

4. Gli incontri di approfondimento4.1 Gli incontri ritenuti più interessantiL’incontro che i partecipanti hanno valutato come più interessante (13 soggetti) (fig. 15) è stato quello del 16 marzo,

in cui sono stati trattati i temi della valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e della certificazio-

ne delle competenze. Altri momenti di formazione particolarmente graditi agli insegnanti sono quindi risultati quelli

del 1 e del 7 marzo in cui sono state discusse tematiche inerenti, rispettivamente, la progettazione del percorso di

alternanza e il rapporto con l’impresa. Gli ultimi due incontri, che fanno registrare meno preferenze, sono anche quel-

li cui in effetti hanno partecipato un numero più basso di individui, come già evidenziato in precedenza in fig. 82.

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 193

0 5 10 15 20 25 30

0 5 10 15 20 25 30 35 40

scelta sulla base degli impegni scolastici

utilità per la scuola

scelta del Preside

interesse personale

dirigente scolastico

Provincia di Torino

Ufficio Scolastico Regionale

colleghi

32

25

9

5

38

24

21

13

2. Dal momento che non tutti gli insegnanti hanno partecipato a tutti gli incontri, ma ad una selezione di questi, si consiglia di utilizzare qualche

cautela nella lettura aggregata del dato.

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Fig. 15: L’incontro ritenuto più interessante – valori assoluti

LEGENDA INCONTRI:1. 20 gennaio: Seminario di apertura2. 1 marzo: La progettazione di un percorso di alternanza3. 7 marzo: Il rapporto con l’impresa4. 16 marzo: Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze5. 27 marzo: Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza6. 4 aprile: L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza

4.2 Il giudizio sui relatori e sugli aspetti organizzativi degli incontriIl questionario proposto comprendeva una sezione in cui i partecipanti potevano esprimere il loro gradimento in meri-

to ad alcuni aspetti riferiti ai relatori e agli aspetti organizzativi degli incontri.

A questo proposito, è stato adottato meccanismo di risposta basato su righelli come quelli riprodotti nelle tabb. 1

e 2; il rispondente può esprimere la propria opinione segnando una x in una delle caselle: l’estrema sinistra rappresen-

ta la totale insoddisfazione in merito ad un dato aspetto, l’estrema destra la totale soddisfazione.

In tab. 1 sono riportate le distribuzioni di frequenza per quanto concerne gli aspetti riferiti ai relatori, mentre in

tab. 2 si possono leggere i giudizi a proposito dell’organizzazione degli incontri. Per ciascun righello – che corrispon-

de a ciascun item del questionario – le risposte sono espresse in valore assoluto; la casella grigia indica la mediana,

ovvero la posizione che divide in due parti la distribuzione di frequenza: alla sua destra si colloca la metà delle rispo-

ste e a sinistra la restante metà.

Da uno sguardo complessivo a questi risultati appare chiaro come il grado di soddisfazione appaia in generale abba-

stanza elevato. Si può notare, infatti, che la posizione mediana sia sempre collocata nella parte destra dei righelli, dove

si poteva esprimere un giudizio positivo di soddisfazione.

TTaabb.. 11:: Le opinioni degli insegnanti sui relatori – valori assoluti

Come giudica i seguenti aspetti?

Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte

e 50% dall’altra).

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti194

0

2

4

6

8

10

12

14

insoddisfatto/a 1 - 3 4 11 36

Disponibilità dei relatori a fornire spiegazioni

Competenza dei relatori

Chiarezza dei relatori

soddisfatto/a

insoddisfatto/a - - 2 9 9 27 soddisfatto/a

insoddisfatto/a - - 3 11 10 27 soddisfatto/a

20

28

26

20 gennaio 1 marzo 7 marzo 16 marzo 27 marzo 4 aprile

5

9

11

13

6

5

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Tab. 2: Le opinioni degli insegnanti sugli aspetti organizzativi degli incontri – valori assoluti

Come giudica i seguenti aspetti?

Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte

e 50% dall’altra).

4.3 L’utilità percepita dei momenti di confronto con i colleghiDurante gli incontri erano previsti dei momenti di lavoro di gruppo in cui potersi confrontare con i colleghi. Dal righel-

lo di tab. 3 si ricava che i rispondenti hanno valutato questi momenti come mediamente utili.

Tab. 3: Le opinioni sui momenti di confronto con i colleghi – valori assoluti

Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte

e 50% dall’altra).

4.4 I suggerimenti degli insegnantiI partecipanti, invitati ad esprimere dei suggerimenti per migliorare la qualità del percorso formativo cui hanno parte-

cipato, hanno fornito indicazioni principalmente in merito ai contenuti degli interventi. In particolare, vorrebbero che

venissero dedicati spazi maggiori alle esperienze delle Scuole - proponendo testimonianze di genitori e allievi - e al con-

fronto con la formazione professionale, facendo però attenzione ad evitare ripetizioni tra i relatori. Alcuni hanno segna-

lato problemi di orario o avrebbero gradito che il materiale informativo fosse stato consegnato prima degli incontri.

Gli insegnanti hanno fornito anche altre indicazioni che vanno oltre il momento specifico della formazione: alcuni vor-

rebbero un aiuto nella redazione dei progetti di alternanza, altri auspicherebbero la costituzione di gruppi territoriali di

approfondimento su questi temi e altri ancora vorrebbero poter avere maggiori contatti con imprese e artigiani.

5. L’utilità percepita del percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro

Buona parte dei partecipanti all’indagine ritiene che il percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro pro-

posto dalla Provincia di Torino attraverso la serie di incontri sia stato piuttosto utile per aiutarli a comprendere meglio

questa metodologia didattica (tab. 4). Questo dato è confermato dalla propensione di quasi la totalità di loro a consi-

gliare l’esperienza ai colleghi (fig. 16).

Tab. 4: Utilità percepita del percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro – valori assoluti

Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte

e 50% dall’altra).

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 195

inutili utili

insoddisfatto/a 1 - 6 3 22 28

Orario in cui si sono svolti gli incontri

Contenuti degli argomenti trattati

Numero di ore dedicate agli incontri

soddisfatto/a

insoddisfatto/a - 2 2 11 21 19 soddisfatto/a

insoddisfatto/a - 2 9 8 18 20 soddisfatto/a

18

23

20

Comodità nel raggiungere la sede degli incontri

insoddisfatto/a 3 5 5 15 17 20 soddisfatto/a12

- 3 7 11 11 1716

inutili utili- - 5 6 25 2120

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Fig. 16: La propensione al passaparola – valori assoluti

6. Gli insegnanti che hanno partecipato agli incontri di approfondimento sul temadell’alternanza scuola-lavoro: sintesi dei risultati

Gli insegnanti coinvolti nell’indagine dichiarano di aver scelto di partecipare al percorso di accompagnamento all’alter-

nanza scuola-lavoro, proposto dalla Provincia di Torino, principalmente perché l’Istituto scolastico presso cui lavorano

ha già deciso di impiegare questa metodologia didattica; altri riferiscono anche di aver già portato avanti delle speri-

mentazioni in proposito.

Il canale di informazione risultato più efficace per la pubblicizzazione delle attività promosse dalla Provincia è stato

quello dei dirigenti scolastici; alcuni di loro hanno scelto di partecipare in prima persona ai momenti di formazione,

anche se gli iscritti sono stati nella maggior parte dei casi insegnanti che hanno individuato gli incontri da seguire in

base alla compatibilità con i rispettivi impegni lavorativi.

L’incontro che i partecipanti hanno apprezzato maggiormente è stato quello in cui si è discusso di valutazione degli

apprendimenti nella formazione in alternanza e della certificazione delle competenze.

I partecipanti appaiono mediamente soddisfatti della competenza, disponibilità e chiarezza dei relatori e dell’orga-

nizzazione degli incontri per quanto concerne gli orari, i contenuti, il numero di ore dedicate e la sede individuata per

effettuare la formazione.

Gli incontri prevedevano la realizzazione di attività di gruppo che sono state mediamente apprezzate dai parteci-

panti.

In generale, i partecipanti all’indagine sostengono che il percorso promosso dalla Provincia sia stato loro utile per

comprendere meglio questa metodologia didattica. Quasi la totalità dei rispondenti consiglierebbe ad altri colleghi il

percorso formativo appena terminato

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti196

consiglierei il percorso adaltri colleghi

non lo consiglierei

3

71

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Questionario

La Provincia di Torino, nel periodo compreso tra Gennaio e Aprile 2006 ha promosso la realizzazione di una serie di

incontri di approfondimento sul tema dell’alternanza scuola-lavoro.

1. Per quale motivo prevalente ha deciso di partecipare a questo percorso di accompagnamento per referenti scolastici?(indichi una sola risposta)

1. volevo avere maggiori informazioni su un argomento a me poco conosciuto

2. mi è stato richiesto di parteciparvi dal dirigente scolastico della scuola in cui lavoro

3. perché la mia scuola ha già applicato in passato questa metodologia didattica

4. perché la mia scuola ha intenzione di applicare a breve questa metodologia didattica

5. altro motivo (specificare: può scrivere nella casella grigia)

2. Come ha saputo della possibilità di poter partecipare a questi incontri? (può indicare più risposte)

1. me ne ha parlato il dirigente scolastico della scuola nella quale lavoro

2. ne ho ricevuto comunicazione dalla Provincia di Torino

3. ne ho avuto conoscenza dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

4. me ne hanno parlato i miei colleghi di lavoro

5. altro (specificare: può scrivere nella casella grigia)

3. A quali di questi incontri ha partecipato? (può indicare più risposte)

1. Seminario di apertura (20 gennaio)

2. La progettazione di un percorso di alternanza (1 marzo)

3. Il rapporto con l’impresa (7 marzo)

4. Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze (16 marzo)

5. Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza

(27 marzo)

6. L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza (4 aprile)

4. Se ha partecipato a più incontri: quale Le è sembrato più interessante? (indichi una sola risposta)

ATTENZIONE: Se ha partecipato ad un solo incontro passi direttamente alla domanda 5

1. Seminario di apertura (20 gennaio)

2. La progettazione di un percorso di alternanza (1 marzo)

3. Il rapporto con l’impresa (7 marzo)

4. Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze (16 marzo)

5. Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza

(27 marzo)

6. L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza (4 aprile)

SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 1 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?

(può indicare più risposte)

1. Progettare l’alternanza: definire gli obiettivi, pianificare le attività

2. Dagli obiettivi alla gestione operativa: attori e strumenti

3. Competenze e curricolo per l’alternanza

4. La progettazione dell’alternanza di un ITCG: una mappa per la programmazione

5. Il progetto d’alternanza Le terre dei Savoia

6. non so

SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 7 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?

(può indicare più risposte)

1. I nodi centrali del rapporto tra imprese e alternanza scuola-lavoro

2. Il rapporto con l’azienda nell’esperienza di un istituto tecnico torinese

3. La rete telematica delle aziende simulate come modello di alternanza

4. Le imprese nell’esperienza piemontese delle scuole che hanno attivato la simulazione aziendale

5. non so

SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 16 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?

(può indicare più risposte)

1. La valutazione e la certificazione delle competenze secondo la metodologia adottata dalla Regione Piemonte per

la formazione professionale

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 197

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2. Alcune ipotesi per la valutazione degli apprendimenti in alternanza scuola-lavoro in un ITC

3. La valutazione degli apprendimenti dal punto di vista di un Consiglio di classe

4. non so

SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 27 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?

(può indicare più risposte)

1. Il coinvolgimento e la comunicazione nelle iniziative di alternanza

2. Il coinvolgimento di docenti, studenti e aziende in un modello di alternanza sperimentato all’ITIS E. Majorana

3. La complessità e la criticità dei rapporti tra tutti gli attori partecipanti ad un progetto di alternanza:

un’esperienza dal vivo

4. Alternanza ed obbligo scolastico

5. non so

SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 4 APRILE: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?

(può indicare più risposte)

1. Verso l’alternanza scuola-azienda: l’esperienza dello stage all’ITIS Peano

2. L’organizzazione della didattica condivisa nei progetti di alternanza

3. Il quadro orario costruito per l’alternanza

4. La gestione contabile e la documentazione nei progetti di alternanza

5. Il monitoraggio degli stage

6. non so

5. In base a quale criterio ha prioritariamente scelto di partecipare agli incontri? (indichi una sola risposta)

1. ho scelto gli incontri in base al mio interesse personale sull’argomento

2. ho scelto di partecipare agli incontri che potevano essere più utili per la mia scuola

3. il dirigente scolastico mi ha segnalato gli incontri cui partecipare

4. ho scelto gli incontri in base agli impegni scolastici

5. altro (specificare: può scrivere nella casella grigia)

6. Durante gli incontri erano previsti spazi per il lavoro di gruppo. Ritiene che questi momenti di confronto con icolleghi Le siano stati utili? Indichi la Sua opinione segnando una crocetta nel righello sottostante, dove a sinistra

significa che Lei li giudica totalmente inutili e a destra, al contrario, totalmente utili.

Pensando agli incontri cui ha partecipato, Le proponiamo alcuni aspetti per i quali Le chiediamo di indicare il suo giu-

dizio. Indichi il Suo grado di soddisfazione segnando una crocetta nel righello sottostante, dove a sinistra significa

che Lei è totalmente insoddisfatto /a e a destra, al contrario, totalmente soddisfatto/a.

a. contenuti degli argomenti trattati

b. orario in cui si sono svolti gli incontri

c. numero di ore dedicate agli incontri

d. chiarezza dei relatori

e. disponibilità dei relatori a fornire spiegazioni

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti198

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

inutile utile non so

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

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f. competenza dei relatori

g. comodità nel raggiungere la sede degli incontri

8. Ritiene che questo percorso di accompagnamento all’alternanza scuola – lavoro Le sia stato utile per compren-dere meglio questa metodologia didattica? Indichi la Sua opinione segnando una crocetta nel righello sottostante,

dove a sinistra significa che Lei lo giudica totalmente inutile e a destra, al contrario, totalmente utile.

9. Consiglierebbe ad altri colleghi il percorso che lei ha appena frequentato?

10. Vuole fornire qualche suggerimento che possa esserci utile a migliorare la qualità degli incontri cui ha partecipa-to? Utilizzi lo spazio che segue per indicare qualsiasi informazione ritenga utile segnalare.

Le informazioni seguenti sono molti importanti al fine di classificare i dati. Le garantiamo la più assoluta riservatezza:le Sue risposte saranno sommate a quelle degli altri rispondenti e verranno analizzate solo complessivamente.

Generemaschio

femmina

Etàmeno di 30 anni

dai 30 ai 39 anni

dai 40 ai 49 anni

dai 50 ai 59 anni

60 anni e oltre

Tipologia di IstitutoScuola Media Superiore Statale

Scuola Media Superiore Paritaria

Area formativa all’interno della quale svolge la professionearea liceale/artistica (Licei, Istituti magistrali, Istituti d’arte)

area tecnica (Istituti tecnici)

area professionale (Istituti professionali)

Il questionario termina qui. Grazie per la preziosa collaborazione.

APPENDICI

alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 199

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

insoddisfatto/a soddisfatto/a non so

inutile utile non so

SI NO

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