ALT SCUOLA LAVORO Appendici - Provincia di Torino · 2.Mettere a disposizione i dati di una ricerca...
-
Upload
hoangxuyen -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of ALT SCUOLA LAVORO Appendici - Provincia di Torino · 2.Mettere a disposizione i dati di una ricerca...
Appendice
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 157
L’appendice del volume, oltre a riportare le norme sull’alternanza, ha un triplice scopo:1.Mettere a disposizione i dati essenziali della partecipazione delle
scuole ai bandi diramati nel 2005-2006 dalla Direzione regionale dell’istruzione per il finanziamento dei progettidi alternanza scuola-lavoro.
2.Mettere a disposizione i dati di una ricerca relativa all’atteggiamento delle imprese nei confronti dell’alternanza.
3.Pubblicizzare gli esiti dell’indagine di customer satisfaction effettuata al termine del “percorso di accompagnamento” realizzato dalla Provincia di Torino.
Insomma, un po’ di documenti a corredo dell’intero “pacchetto”, utili per uno sguardo sul contesto generale.
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 158
Legge 28 marzo 2003, n. 53, articolo 4 e Decreto Legislativo 15 2005, n. 77
Protocollo d’intesa interistituzionale sull’alternanza
Alternanza scuola-lavoro: linee-guida, standard e formulari per la progettazioneUfficio Scolastico Regionale per il Piemonte
I progetti di alternanza scuola-lavoro presentati nel 2005-2006 in PiemonteUfficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Indagine sull’alternanza scuola-lavoro presso il sistema delle imprese torinesi
Monica Pignatelli (Skillab)
Il percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro.
L’opinione degli insegnanti
Servizio Organizzazione e qualità - Provincia di Torino
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 159
Sommario
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 159
"Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livel-li essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 Aprile 2003 Art. 4. (Alternanza scuola-lavoro)
● 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, al fine di assicurare agli stu-
denti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo in alter-
nanza scuola-lavoro, come modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall’isti-
tuzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e
con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assicuri ai giovani, oltre alla conoscenza di
base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, il Governo è delegato ad adottare, entro il ter-
mine di ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e ai sensi dell’articolo 1, commi 2 e 3,
della legge stessa, un apposito decreto legislativo su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro delle attività produttive, d’in-
tesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sentite le asso-
ciazioni maggiormente rappresentative dei datori di lavoro, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a. svolgere l’intera formazione dai 15 ai 18 anni, attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la
responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive asso-
ciazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici
e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non
costituiscono rapporto individuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro,
possono collegarsi con il sistema dell’istruzione e della formazione professionale ed assicurare, a domanda degli
interessati e d’intesa con le regioni, la frequenza negli istituti d’istruzione e formazione professionale di corsi inte-
grati che prevedano piani di studio progettati d’intesa fra i due sistemi, coerenti con il corso di studi e realizzati
con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi;
b. fornire indicazioni generali per il reperimento e l’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie alla realizza-
zione dei percorsi di alternanza, ivi compresi gli incentivi per le imprese, la valorizzazione delle imprese come luogo
formativo e l’assistenza tutoriale;
c. indicare le modalità di certificazione dell’esito positivo del tirocinio e di valutazione dei crediti formativi acqui-
siti dallo studente.
● 2. I compiti svolti dal docente incaricato dei rapporti con le imprese e del monitoraggio degli allievi che si avvalgo-
no dell’alternanza scuola-lavoro sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della professionalità del persona-
le docente.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
Legge 28 marzo 2003, n. 53, articolo 4e Decreto Legislativo 15 2005, n. 77
160
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 160
"Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma del-l'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53"
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2005IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76, 87 e 117 della Costituzione;
Vista la legge 28 marzo 2003, n. 53, recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione
e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, ed in particolare, l'articolo
4 che prevede l'emanazione di un apposito decreto legislativo per la definizione delle norme generali in materia di
alternanza scuola-lavoro;
Vista la legge 20 marzo 2000, n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'i-
struzione;
Vista la legge 14 febbraio 2003, n. 30, recante delega al Governo in materia di occupazione e del mercato del lavoro;
Visto il decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni;
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, ed in particolare l'articolo 21;
Vista la legge 24 giugno 1997, n. 196, che fissa norme in materia di promozione dell'occupazione;
Visto il decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 21 maggio 2004;
Sentite le Associazioni maggiormente rappresentative dei datori di lavoro;
Considerato che, nella seduta del 14 ottobre 2004, la Conferenza unificata, di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997,
n. 281, ha espresso la mancata intesa;
Ritenuto necessario, al fine di dare concreta attuazione alla delega prevista dalla legge 28 marzo 2003, n. 53, attiva-
re la procedura di cui all'articolo 3, comma 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 novembre 2004;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati, resi in data 9 e 16 febbraio 2005, e del
Senato della Repubblica, espressi in data 9 e 23 febbraio 2005;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 24 marzo 2005;
Su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle attività produt-
tive, con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro
per la funzione pubblica;
E m a n ail seguente decreto legislativo:
Art. 1.Ambito di applicazione
● 1. Il presente decreto disciplina l'alternanza scuola-lavoro, di seguito denominata: «alternanza», come modalità di
realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione
professionale, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel
mercato del lavoro. Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età, salva restando la possibilità di
espletamento del diritto-dovere con il contratto di apprendistato ai sensi dell'articolo 48 del decreto legislativo 10
settembre 2003, n. 276, possono presentare la richiesta di svolgere, con la predetta modalità e nei limiti delle risor-
se di cui all'articolo 9, comma 1, l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l'alternanza di perio-
di di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa.
● 2. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica
o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con
le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo
settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costitui-
scono rapporto individuale di lavoro. Le istituzioni scolastiche e formative, nell'ambito degli ordinari stanziamenti di
bilancio, destinano specifiche risorse alle attività di progettazione dei percorsi in alternanza scuola-lavoro.
● 3. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano alle scuole, enti e istituti di formazione e istruzione
militare.
Art. 2.Finalità dell'alternanza
● 1. Nell'ambito del sistema dei licei e del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, la modalità di
apprendimento in alternanza, quale opzione formativa rispondente ai bisogni individuali di istruzione e formazione
dei giovani, persegue le seguenti finalità:
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 161
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 161
a. attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti
dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;
b. arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili
anche nel mercato del lavoro;
c. favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimen-
to individuali;
d. realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società
civile, che consenta la partecipazione attiva dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, nei processi formativi;
e. correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Art. 3.Realizzazione dei percorsi in alternanza
● 1. Ferme restando le competenze delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di pro-
grammazione territoriale dell'offerta formativa, le istituzioni scolastiche o formative, singolarmente o in rete, stipu-
lano, nei limiti degli importi allo scopo annualmente assegnati nell'ambito delle risorse di cui all'articolo 9, comma
1, apposite convenzioni, a titolo gratuito, con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, secondo quanto previsto ai
commi 2 e 3 del presente articolo.
● 2. Ai fini dello sviluppo, nelle diverse realtà territoriali, dei percorsi di cui all'articolo 1 che rispondano a criteri di
qualità sotto il profilo educativo ed ai fini del monitoraggio e della valutazione dell'alternanza scuola lavoro, non-
che' ai fini di cui al comma 3, e' istituito, a livello nazionale, il Comitato per il monitoraggio e la valutazione dell'al-
ternanza scuola-lavoro, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il
Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro delle attività produttive, previa intesa in sede di
Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 28l. Il Comitato e' istituito assi-
curando la rappresentanza dei soggetti istituzionali interessati, delle camere di commercio, industria, artigianato e
agricoltura e delle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro. Per la valutazione dei percorsi il Comitato si
coordina con l'Istituto nazionale di valutazione del sistema dell'istruzione (INVALSI), di cui all'articolo 2 del decre-
to legislativo 19 novembre 2004, n. 286.
● 3. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia
e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, sulla base delle indicazioni del comitato di cui al comma 2, sono definiti:
a. i criteri generali cui le convenzioni devono fare riferimento;
b. le risorse finanziarie annualmente assegnate alla realizzazione dell'alternanza ed i criteri e le modalità di ripar-
tizione delle stesse, al fine di contenere la spesa entro i limiti delle risorse disponibili;
c. i requisiti che i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, devono possedere per contribuire a realizzare i percorsi
in alternanza, con particolare riferimento all'osservanza delle norme vigenti in materia di sicurezza nei luoghi di
lavoro e di ambiente ed all'apporto formativo nei confronti degli studenti ed al livello di innovazione dei proces-
si produttivi e dei prodotti;
d. le modalità per promuovere a livello nazionale il confronto fra le diverse esperienze territoriali e per assicurare
il perseguimento delle finalità di cui al comma 2;
e. il modello di certificazione per la spendibilità a livello nazionale delle competenze e per il riconoscimento dei
crediti di cui all'articolo 6.
● 4. Le convenzioni di cui al comma 1, in relazione al progetto formativo, regolano i rapporti e le responsabilità dei
diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicu-
rezza dei partecipanti.
Art. 4.Organizzazione dei percorsi in alternanza
● 1. I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi
di apprendimento mediante esperienze di lavoro, che le istituzioni scolastiche e formative progettano e attuano
sulla base delle convenzioni di cui all'articolo 3.
● 2. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi persona-
lizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e degli obiettivi gene-
rali e specifici di apprendimento stabiliti a livello nazionale e regionale.
● 3. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono articolati secondo criteri di gradualità e progres-
sività che rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli studenti in relazione alla loro età, e sono
dimensionati tenendo conto degli obiettivi formativi dei diversi percorsi del sistema dei licei e del sistema dell'istru-
zione e della formazione professionale, nonche' sulla base delle capacità di accoglienza dei soggetti di cui all'arti-
colo 1, comma 2.
● 4. Nell'ambito dell'orario complessivo annuale dei piani di studio, i periodi di apprendimento mediante esperienze
di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti162
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 162
svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni.
● 5. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati, per i soggetti disabili, in modo da
promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro.
● 6. I percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa e sono proposti
alle famiglie e agli studenti in tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione.
Art. 5.Funzione tutoriale
● 1. Nei percorsi in alternanza la funzione tutoriale e' preordinata alla promozione delle competenze degli studenti ed
al raccordo tra l'istituzione scolastica o formativa, il mondo del lavoro e il territorio. La funzione tutoriale persona-
lizzata per gli studenti in alternanza e' svolta dal docente tutor interno di cui al comma 2 e dal tutor esterno di cui
al comma 3.
● 2. Il docente tutor interno, designato dall'istituzione scolastica o formativa tra coloro che, avendone fatto richiesta,
possiedono titoli documentabili e certificabili, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono per-
corsi in alternanza e verifica, con la collaborazione del tutor esterno di cui al comma 3, il corretto svolgimento del
percorso in alternanza.
● 3. Il tutor formativo esterno, designato dai soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, disponibili ad accogliere gli stu-
denti, favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavo-
ro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studen-
te e l'efficacia dei processi formativi. Lo svolgimento dei predetti compiti non deve comportare nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica.
● 4. I compiti svolti dal tutor interno di cui al comma 2 sono riconosciuti nel quadro della valorizzazione della profes-
sionalità del personale docente.
● 5. Ai fini di un costruttivo raccordo tra l'attività di formazione svolta nella scuola e quella realizzata in azienda, sono
previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinati prioritariamente al docente tutor interno ed
al tutor esterno.
Art. 6.Valutazione, certificazione e riconoscimento dei crediti
● 1. I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa.
● 2. Fermo restando quanto previsto all'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, e dalle norme vigenti in materia,
l'istituzione scolastica o formativa, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuta gli
apprendimenti degli studenti in alternanza e certifica, sulla base del modello di cui all'articolo 3, comma 3, lettera
e), le competenze da essi acquisite, che costituiscono crediti, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o
formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi, ivi compre-
sa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato.
● 3. La valutazione e la certificazione delle competenze acquisite dai disabili che frequentano i percorsi in alternanza
sono effettuate a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con l'obiettivo prioritario di riconoscerne e valorizzar-
ne il potenziale, anche ai fini dell'occupabilità.
● 4. Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei percorsi in alternanza, in aggiunta alla certifi-
cazione prevista dall'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge n. 53 del 2003, una certificazione relativa alle com-
petenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.
Art. 7.Percorsi integrati
● 1. Le istituzioni scolastiche, a domanda degli interessati e d'intesa con le regioni, nell'ambito dell'alternanza scuo-
la-lavoro, possono collegarsi con il sistema dell'istruzione e della formazione professionale per la frequenza, negli
istituti d'istruzione e formazione professionale, di corsi integrati, attuativi di piani di studio, progettati d'intesa tra
i due sistemi e realizzati con il concorso degli operatori di ambedue i sistemi.
Art. 8.Disposizioni particolari per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano
● 1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano,
in conformità ai rispettivi statuti ed alle relative norme di attuazione, nonche' alla legge costituzionale 18 ottobre
2001, n. 3.
Art. 9.Risorse
● 1. All'onere derivante dall'attuazione degli interventi del presente decreto nel sistema dell'istruzione, nel limite mas-
simo di 10 milioni di euro per l'anno 2005 e di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2006, si provvede a valere
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 163
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 163
sull'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4 della legge 18 dicembre 1997, n. 440, come determinata dalla tabel-
la C, allegata alla legge 30 dicembre 2004, n. 311.
● 2. Nell'ambito delle risorse di cui al comma 1, per il funzionamento del Comitato per il monitoraggio e la valutazio-
ne dell'alternanza scuola-lavoro di cui all'articolo 3, comma 2, e' autorizzata la spesa annua di 15.500 euro.
● 3. Per la realizzazione degli interventi di cui al presente decreto nel sistema dell'istruzione e formazione professio-
nale concorrono, nella percentuale stabilita nella programmazione regionale, le risorse destinate ai percorsi di for-
mazione professionale a valere sugli stanziamenti previsti dall'articolo 68, comma 4, lettera a), della legge 17 mag-
gio 1999, n. 144, e successive modificazioni.
Art. 10.Coordinamento delle competenze
● 1. Con appositi accordi in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997,
n. 281, si provvede al coordinamento delle rispettive competenze ed allo svolgimento di attività di interesse comu-
ne nella realizzazione dell'alternanza.
Art. 11.Disciplina transitoria
● 1. Fino all'emanazione dei decreti legislativi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera g), della legge 28 marzo 2003, n.
53, i percorsi in alternanza di cui all'articolo 1 possono essere realizzati negli istituti di istruzione secondaria supe-
riore secondo l'ordinamento vigente.
● 2. Fino all'emanazione dei decreti legislativi di cui al comma 1, le regioni e le province autonome definiscono le
modalità per l'attuazione di eventuali sperimentazioni di percorsi in alternanza nell'ambito del sistema di formazio-
ne professionale.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti164
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 164
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 165
Protocollo di intesa interistituzionale sull’alternanza
PROTOCOLLO D’INTESAtraUSR PER IL PIEMONTEREGIONE PIEMONTE - ASSESSORATO ISTRUZIONEE FORMAZIONE PROFESSIONALEUNIONE PROVINCE PIEMONTESI (UPP)ANCI PIEMONTECITTÀ DI TORINOPROVINCIA DI TORINOUNIONCAMERE PIEMONTECONFINDUSTRIA PIEMONTE
VISTA la Legge 15 marzo 1997 n° 59: “Conferimento di funzioni e compiti alle Regioni e agli Enti locali, per la rifor-
ma della Pubblica Amministrazione”;
VISTO il D.Lvo 31 marzo 1998 n° 112 (art. 140, 147): “Conferimento funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle
regioni e agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge 59 del1997”;
VISTO il DPR 8 marzo 1999 n° 275: “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche,
ai sensi dell’art. 21, della Legge 15/3/97 n° 59”;
VISTO il D.M. 26 giugno 2000 n° 234: “Regolamento, recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scola-
stiche, ai sensi dell’art. 8 del DPR 8/3/1999 n° 275”;
VISTA la Legge 17 maggio 1999 n° 144 (in particolare l’art. 68): “Misure in materia di investimenti, delega al Governo
per il riordino degli incentivi all’occupazione e della normativa che disciplina l’INAIL, nonché disposizioni per il riordi-
no degli enti previdenziali”;
VISTO il DPR 12 luglio 2000 n° 257: “Regolamento di attuazione dell’art. 68 della Legge 17/5/99 n° 144, concer-
nente l’obbligo di frequenza di attività formative fino al diciottesimo anno di età”;
VISTO il D.Lvo 15 aprile 2005 n° 76: “Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazio-
ne, a norma dell’art. 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53”;
VISTO il D.Lvo 15 aprile 2005 n° 77: “Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, a norma
dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53”;
VISTA la Legge 5 giugno 2003 n° 131: “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge
costituzionale 18 ottobre 2001 n° 3”;
VISTO l’Accordo quadro per la realizzazione di un’offerta formativa sperimentale di istruzione e formazione professio-
nale nelle more dell’emanazione dei Decreti Legislativi di cui alla Legge 28 marzo 2003, n.53 del 19/6/2003;
VISTO l’Accordo territoriale fra Regione Piemonte – Direzione Formazione professionale –Lavoro e Ufficio Scolastico
Regionale del Piemonte del 22/10/2003;
VISTO il Protocollo d’Intesa MIUR – Confindustria del 21/9/2004; 2
PREMESSO● che con Decreto del Direttore Generale Regionale per il Piemonte del 3/5/2005 Prot. n. 5145 è stato istituito un
gruppo di lavoro regionale interistituzionale denominato “alternanza scuola – lavoro”, composto dai rappresentan-
ti di: USR PER IL PIEMONTE, REGIONE
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 165
PIEMONTE - ASSESSORATO ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE,
UNIONE PROVINCE PIEMONTESI (UPP), ANCI PIEMONTE, SCUOLAV, UNIONE
REGIONALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA E ARTIGIANATO,
CONFINDUSTRIA PIEMONTE, che ha elaborato il bando regionale per la presentazione –da parte delle istituzioni sco-
lastiche – dei progetti di alternanza per l’a.s. 2006-2007;
● che sono state realizzate, nel territorio piemontese, esperienze di collaborazione tra istituzioni scolastiche, aziende
e agenzie formative;
● che è comune interesse sviluppare le collaborazioni in atto, con particolare riferimento allo scenario normativo deli-
neato dall’autonomia delle istituzioni scolastiche e dalle nuove competenze degli enti locali di cui al D.Lvo
112/1998 e dare attuazione al D.Lvo 15/4/2005 n. 77 che definisce le norme generali relative all’alternanza scuo-
la lavoro, a norma dell’art. 4 della L. 28/3/2003 n. 53.
traL’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, nella persona di Anna Maria DOMINICILa Regione Piemonte – Assessorato Istruzione e Formazione Professionale, nella persona di Giovanna PENTENEROL’Unione Province Piemontesi (UPP), nella persona di Antonio SAITTAL’Anci Piemonte, nella persona di Amalia NEIROTTIL’Unioncamere Piemonte, nella persona di Renato VIALELa Confindustria Piemonte, nella persona di Luigi ROSSI DI MONTELERALa Città di Torino, nella persona di Santina VINCIGUERRALa Provincia di Torino, nella persona di Umberto D’OTTAVIO
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUEArt. 1 (Oggetto dell’intesa)
● 1. Il presente accordo intende promuovere la progettazione, attuazione e valutazione di modelli sperimentali di
alternanza scuola-lavoro intesi come modalità formativa, realizzata “sotto la responsabilità dell’istituzione scolasti-
ca e formativa” (ex art. 4 L.53/2003).
● 2. Destinatari dei percorsi sono gli studenti degli istituti secondari superiori della Regione Piemonte che, avendo
compiuto il quindicesimo anno di età, intendono accedere a questa modalità formativa, al fine di acquisire le cono-
scenze di base e trasversali, nonché le competenze spendibili sul mercato del lavoro, come previsto all’art 4 della
L.53/2003.
Art. 2 (soggetti attuatori)● 1. I soggetti che progetteranno e attueranno i percorsi sperimentali di cui all’art.1 del presente accordo, sono le isti-
tuzioni scolastiche statali e paritarie che, a questo fine, singolarmente oin rete stipuleranno apposite convenzioni
con “imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigiana-
to e agricoltura o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti
per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro” (ex art.4 L.53/2003).
● 2. Le istituzioni scolastiche che attuano il percorso sono competenti della gestione finanziaria dei corsi.
Art. 3 (compiti dei soggetti promotori)● 1. I soggetti che sottoscrivono il presente accordo costituiranno un gruppo di lavoro regionale, composto dai rap-
presentanti dei seguenti enti:
- Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
- Direzione formazione professionale – lavoro della Regione Piemonte
- Unione Province Piemontesi (UPP)
- Scuolav
- Confindustria Piemonte
- Unioncamere Piemonte
- Organizzazioni sindacali
● 2. Al gruppo di lavoro, formalizzato con decreto del Direttore Generale Regionale dell’Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte, sono attribuiti i seguenti compiti:
a. predisporre possibili modelli sperimentali di percorsi di alternanza, ai quali le istituzioni scolastiche, nella pro-
pria autonomia faranno riferimento, stipulando specifiche intese applicative concordate tra le parti;
b. promuovere attività specifiche di sensibilizzazione, quali seminari, convegni, giornate di studio;
c. promuovere azioni di informazione e formazione comuni dei tutor interni ed esterni e di altre eventuali figure
di raccordo tra scuole ed aziende;
d. ricercare, per le categorie di utenza particolarmente svantaggiate, strumenti e azioni di supporto che ne facili-
tino l’inserimento socio-lavorativo;
e. curare, con le istituzioni scolastiche interessate, la progettazione, l’accompagnamento, il monitoraggio e la valu-
tazione dei progetti di alternanza, conparticolare attenzione alla produzione di strumenti di monitoraggio e veri-
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti166
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:28 Pagina 166
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 167
fica dei progetti.
● 3. L’Ufficio scolastico regionale informerà dirigenti scolastici, docenti, alunni e le loro famiglie, per favorire la cono-
scenza dello scenario normativo e dei possibili modelli di alternanza scuola-lavoro.
● 4. La Regione Piemonte si impegna a mettere a disposizione il proprio sistema di certificazione delle competenze,
affinché le competenze acquisite durante i percorsi in alternanza possano costituire crediti, sia per la prosecuzione
del percorso scolastico o formativo, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi.
● 5. L’Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte e altri Enti e Associazioni di categoria interessati si impegnano a:
a. diffondere le analisi dell’evoluzione della domanda e dell’offerta del mercato del lavoro sul territorio regionale;
b. individuare le figure professionali che rispondono alle richieste delle imprese, favorendo momenti periodici di
confronto tra i diversi indirizzi scolastici, i settori del mondo del lavoro collegati e le rispettive associazioni;
c. sensibilizzare le aziende alla realizzazione di esperienze di alternanza scuola-lavoro, verificandone periodica-
mente la disponibilità.
Art. 4 (durata)Il presente accordo ha durata annuale a partire dall’anno scolastico-formativo 2006-2007 ed è rinnovabile alla scadenza.
Torino, 28 aprile 2006
Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte f.to Anna Maria DominiciL’Assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale della Regione Piemonte f.to Giovanna PenteneroIl Presidente dell’Unione delle Province Piemontesi f.to Antonio SaittaIl Presidente dell’Anci Piemonte f.to Amalia NeirottiIl Presidente dell’Unioncamere Piemonte f.to Renato VialeIl Presidente della Confindustria Piemonte f.to Luigi Rossi di MonteleraL’Assessore al Sistema educativo e alle Politiche di Pari Opportunità f.to Santina VinciguerraAssessore alla Formazione, all’Istruzione, e all’Edilizia scolastica della Provincia di Torino f.to Umberto D’Ottavio
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 167
1. Premessa L’alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica che si realizza all’interno dei percorsi curricolari e - nell’ottica
dell’equivalenza - presuppone il conseguimento degli stessi obiettivi formativi previsti per il percorso ordinario. Per
la sua realizzazione il Dirigente Scolastico coinvolge tutte le componenti scolastiche e i partner, con i quali saranno
coprogettati i piani di fattibilità, tenendo presente quanto convenuto tra le parti in base alla convenzione - che deve
precedere l’inizio delle attività - stipulata con “imprese o con enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo setto-
re” (art. 4 L. 53/2003). L’interazione tra i due sistemi dell’istruzione - formazione e del lavoro deve essere conti-
nua, a partire dalla progettazione del percorso formativo unitario, prevedendo l’intreccio di tre elementi:
● le esigenze formative della scuola, previste dal Piano dell’Offerta Formativa;
● le aspettative delle aziende, in termini di fabbisogni professionali;
● le attese degli studenti, che si concretano nei piani di studio personalizzati, formulati dal consiglio di classe.
Compito dei docenti è valorizzare la capacità dello studente di apprendere dall’esperienza, mentre l’alunno assume –
attraverso il contratto formativo sottoscritto con la scuola e l’azienda – impegni e responsabilità nell’attività in aula e
in quella lavorativa.
2. Comitato Tecnico Scientifico 2.1 È l’organo di gestione del progetto di alternanza ed è composto al minimo da: ● Un Dirigente scolastico che, nel caso di rete di scuole, è il capofila del progetto
● Rappresentante/i delle aziende e/o degli enti pubblici e privati (compreso terzo settore)
● Funzione strumentale e/o Referente di progetto (nominato dal Dirigente Scolastico)
● Coordinatore/i della classe/i coinvolte Il CTS potrà essere ampliato con la partecipazione di specialisti delle disci-
pline attinenti il profilo professionale.
2.2 Compiti del CTS ● Ratifica la designazione del tutor interno (scolastico/formativo) e del tutor esterno (aziendale).
● Progetta il percorso di formazione in alternanza, intrecciando le esigenze formative della scuola, le aspettative delle
aziende – in termini di fabbisogni formativi/professionali - e le attese degli studenti che, ad opera del consiglio di
classe, si concretizzeranno in piani di studio personalizzati.
● Predispone la convenzione con le aziende.
3. Consiglio di classe I compiti del Consiglio di classe sono:
3.1 Acquisire la disponibilità di alunni e genitori. 3.2 Contestualizzare il percorso formativo in moduli articolati in unità di apprendimento, espresse in termini di cono-
scenze, abilità e competenze, elaborando percorsi personalizzati.
3.3 Predisporre il contratto formativo. È opportuno prevedere la presenza dei tutor interni e dei tutor esterni alle riunioni del consiglio di classe, relative a: a.programmazione iniziale delle attività educative e didattiche;
b. monitoraggio attraverso la valutazione intermedia, per concordare revisioni, in itinere, della programmazione iniziale;
c. valutazione finale.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
Alternanza scuola-lavoro: linee-guida per la progettazione
168
UUffffiicciioo SSccoollaassttiiccoo RReeggiioonnaallee ppeerr iill PPiieemmoonnttee
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 168
Con riferimento al punto a) le attività da svolgere devono essere funzionali a quelle “on the job”, fornendo loro la
coerente cornice teorica e assicurando l’omogeneità delle esperienze fatte dagli alunni della stessa classe. Con riferi-
mento al punto c) gli aspetti più significativi di questa valutazione confluiranno nel Portfolio dello studente, favoren-
do così l’autovalutazione dell’esperienza.
4. Modalità organizzative e contenuti 4.1 Le iniziative d’aula saranno realizzate nell’ambito del monte ore curricolare, utilizzando la flessibilità di cui al
D.M. 234/2000.
4.2 Il progetto dovrà avere una durata annuale o biennale. 4.3 I progetti e il monitoraggio saranno trasmessi ai competenti uffici delle Province.4.4 Sarà prevista una fase di formazione congiunta dei tutor interni ed esterni, destinata alla realizzazione dei
seguenti obiettivi:
● sviluppare competenze organizzative, con particolare riferimento alla gestione del progetto;
● realizzare in maniera sistematica e documentata i rapporti con il contesto territoriale;
● sapere gestire azioni di monitoraggio/valutazione.
4.4 Si ritiene che le reti di istituzioni scolastiche con una pluralità di soggetti siano il contesto più adatto alla rea-lizzazione e diffusione dell’esperienza.
5. Valutazione periodica e finale Si raccomanda di porre in essere – da parte del CTS – una molteplicità di approcci valutativi e precisamente:
5.1 per il progetto, si farà riferimento al processo che, partendo dal piano di fattibilità, si sviluppa fino alla realizza-
zione del percorso formativo. Si devono quindi tenere presenti i seguenti aspetti:
● tecnici (complessità, originalità, documentazione ecc.)
● formativi (motivazione dello studente, suo grado di coinvolgimento ecc.);
5.2 per lo studente, saranno considerati gli obiettivi cognitivi e comportamentali.
Il Consiglio di classe concorderà con il tutor esterno:
● la griglia di osservazione dei comportamenti e del processo di apprendimento
● l’applicazione dei criteri per la valutazione dell’esperienza di alternanza - stabiliti dal Collegio docenti e recepiti dal
consiglio di classe - tenendo presente la situazione di partenza dello studente.
5.3 per la scuola, sarà valutato il coinvolgimento complessivo di tutte le componenti scolastiche, in funzione sia degli
aspetti organizzativi/procedurali, sia ai fini del conseguimento degli obiettivi formativi programmati. Ad ogni studen-
te sarà rilasciata una certificazione delle competenze acquisite, che costituisce un credito formativo da far valere nel
successivo percorso scolastico/formativo/lavorativo. Sarà concordata – tra consiglio di classe e tutor esterno – la
modalità di accertamento delle competenze acquisite, anche con riferimento agli allievi diversamente abili.
Il presente documento è un ampliamento del lavoro del gruppo composto da:
Silvana Di Costanzo – Dirigente Amministrativo
Graziella Canna Gallo - Dir. Sc. L.C. “Lagrangia” di Vercelli
Alfonso Lupo – Dir. Scol. ITIS “Peano” di Torino
Rita Marrone – Dir. Scol. ITG “Russel” di Torino
Antonino Moro – Dir. Scol. ITIS “Pininfarina” di Moncalieri
Luisa Dal Paos – Coord. specializz. informatica ITIS “Avogadro” TO
Nicola Sacco – Dir. Scol. IPC “Giolitti” di Torino
Coordinamento tecnico scientifico - Graziella Ansaldi Fresia
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 169
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 169
1. Riferimenti normativi Si fa riferimento al D.M. 234 del 26/6/2000 che prevede la “flessibilità organizzativa, didattica e di autonomia di ricer-
ca, sperimentazione e sviluppo, secondo quanto previsto dal Piano dell'offerta Formativa di ciascuna istituzione sco-
lastica", utilizzando - nell'ambito del monte ore curricolare - la flessibilità, prevista fino al massimo del 15%.
2. Modalità per la presentazione del progettoLe istituzioni scolastiche interessate presenteranno il progetto utilizzando l’ accluso FORMULARIO DI PRESENTA-
ZIONE. Il progetto espliciterà i contenuti della convenzione, che dovrà essere formalizzata al momento del finanzia-
mento, con una o più aziende, associazioni datoriali, Camere di Commercio, enti pubblici e privati, compresi quelli del
terzo settore. Al Formulario devono essere allegate le delibere dei seguenti organi collegiali:
- Consiglio delle classi coinvolte nella sperimentazione - Collegio Docenti - Consiglio di istituto
3. Valutazione dei progetti I progetti presentati dalle Istituzioni Scolastiche saranno valutati da una Commissione Regionale interistituzionale e i
percorsi, destinati agli studenti, devono partire da settembre 2006 secondo le tempistiche previste al punto 8.
4. Criteri di ammissibilità I progetti saranno esaminati dalla Commissione regionale interistituzionale solo nel caso in cui rispondano ai seguen-
ti requisiti:
● il formulario dovrà essere riempito in ogni sua parte e dovrà riportare la firma del Dirigente Scolastico
● dichiarazione di disponibilità di un ambiente adatto allo svolgimento di attività di simulazione secondo le indicazio-
ni riportate nell’Allegato B (solo per la tipologia IFS);
● lettere di impegno alla sottoscrizione di una convenzione tra i partner, che deve precedere l’avvio delle attività;
● delibere degli organi collegiali (Consiglio di classe, Collegio docenti, Consiglio di istituto) dalle quali risulti l’appro-
vazione del progetto e l’impegno a frequentare la formazione (riferimento punto 4);
● formalizzazione della composizione del Comitato Tecnico Scientifico (vedere Linee Guida); per i finanziamenti rela-
tivi alla II annualità del progetto deve essere garantita la continuità di almeno il 50% dei suoi componenti.
I progetti mancanti anche di uno solo dei requisiti sopra elencati saranno tassativamente esclusi.
5. Indicatori di qualità per graduare i progetti I progetti risultati ammissibili verranno successivamente valutati in relazione ai seguenti criteri:
● coerenza, articolazione e accuratezza progettuale (fino a punti 30)
● articolazione e congruità del preventivo di spesa (fino a punti 20)
● descrizione e argomentazione del tipo e del settore economico-produttivo dei partner e dei profili professionali indi-
viduati (fino a punti 20)
● pregresse esperienze di raccordo con il mondo del lavoro (tirocini, stage, esperienze integrate, sperimentazione del-
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
Alternanza scuola-lavoro: standard per la progettazione
170
UUffffiicciioo SSccoollaassttiiccoo RReeggiioonnaallee ppeerr iill PPiieemmoonnttee
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 170
l’alternanza) (fino a punti 5)
● presentazione del progetto in rete tra istituzioni scolastiche e/o agenzie formative e/o enti di alta formazione che deve
essere formalizzato con la convenzione secondo le prescrizioni contenute nell’art.7 del DPR 275/99 (fino a punti 10)
● cofinanziamento del preventivo di spesa per almeno il 10% (punti 0/5)
● descrizione contestualizzata dei compiti del coordinatore di progetto, del coordinatore di classe, dei tutor interni
ed esterni (fino a punti 10)
6. Voci di costo Le voci di costo ammissibili al finanziamento sono: ● progettazione per un massimo del 15%
● attività di formazione dei soggetti attuatori del progetto
● materiale didattico e di consumo per i laboratori con un massimo del 30%
● attività dei tutor interni ed esterni
● docenza esperti esterni
● rimborso spese allievi
● supporto amministrativo e gestionale MAX 5%
● monitoraggio interno e verifica finale
● In caso di presentazione di un progetto da parte di un unico soggetto capofila di una rete, al fine del finanziamen-
to, il bugdet dovrà essere articolato sia nell’insieme che per ogni partecipante alla rete. Solo in questo caso, il con-
tributo previsto per una singola istituzione scolastica potrà essere incrementato tenendo conto del numero di scuo-
le aderenti, del numero di classi e di studenti coinvolti.
7. Tipologie previste L’alternanza può essere realizzata secondo i seguenti schemi7.1 Alternanza scuola-lavoro 7.2 Imprese Formative Simulate (IFS)
8. Scadenze Scadenza del bando: 15 maggio 2006
Graduatoria: 30 giugno 2006
Inizio percorsi in alternanza: settembre 2006
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 171
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 171
FORMULARIO DI PRESENTAZIONE DELLA MACROPROGETTAZIONEAnno scolastico ............................................................................................................................................................
Dati anagrafici dell’Istituto ..........................................................................................................................................
Codice Istituto........................................................Codice fiscale……………………………………...........................
Intitolazione ..................................................................................................................................................................
Via ..................................................................................................................................................................................
Città, CAP e (Prov.) ........................................................................................................................................................
Telefono..........................................................................................................................................................................
Fax..................................................................................................................................................................................
E-mail ............................................................................................................................................................................
Dirigente scolastico ........................................................................................................................................................
Dati del conto corrente ................................................................................................................................................Banca o Ufficio postale ..................................................................................................................................................
Num. e indirizzo agenzia ................................................................................................................................................
Num. c/c ........................................................................................................................................................................
Coordinate bancarie ABI CAB ........................................................................................................................................
Dati relativi all’ultimo anno scolastico:N. sedi (centrale + sezioni staccate) ..............................................................................................................................
N. totale allievi iscritti ....................................................................................................................................................
N. classi ..........................................................................................................................................................................
COLLEGAMENTI CON IL TERRITORIO
1 – Contestualizzazione territoriale del progetto ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2- Rapporti con altri soggetti quali, ad esempio, la Regione, Enti Locali, le Parti Sociali, Servizi per l’impiego, iCentri di Orientamento, le Università, i Centri di Ricerca ............................................................................................
3 – Pregresse esperienze di raccordo con il mondo del lavoroa – tirocini
b – stage estivi
c – sperimentazione di alternanza
d – impresa formativa simulata
e - altro
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
Alternanza scuola-lavoro: formulario per la presentazione della macroprogettazione
172
UUffffiicciioo SSccoollaassttiiccoo RReeggiioonnaallee ppeerr iill PPiieemmoonnttee
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 172
Per le voci crocettate compilare la seguente tabella con riferimento agli ultimi tre anni
4 – Pregresse esperienze, sperimentazione 2004- 2005 e 2005-2006
TIPO DI PROGETTOA- Progetto Alternanza B- Progetto Alternanza mediante IFSCompilare la parte seguente se si è barrata la modalità B
L’Istituto ha provveduto alla registrazione presso sito ifsitalia.net ed ha effettuato le transazioni mediante Internet?
SI NO
Se la risposta è NO indicare i motivi:..............................................................................................................................
STRUTTURE E LABORATORI gia esistenti PER IL PERCORSO IFS:
1. Aule attrezzate
2. Laboratorio di simulazione
3. Altre strutture e laboratori coerenti con il progetto
4. Centro di documentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTOTitolo del progetto ........................................................................................................................................................
Composizione del Comitato Tecnico Scientifico ..............................................................................................................
Referente del progetto ..................................................................................................................................................
Durata del progetto........................................................................................................................................................
ARTICOLAZIONE PROGETTUALE PER CLASSIMinimo previsto di allievi coinvolti ................................................................................................................................
Numero Classi coinvolte:
seconde n° Sezione e Indirizzo
terze n° Sezione e Indirizzo
quarte n° Sezione e Indirizzo
quinte n° Sezione e Indirizzo
Per l’Alternanza (A) indicare se essa è realizzata con classi intere o sottogruppi di classi e la motivazione della scelta. (Larichiesta della motivazione della scelta del tipo e del livello di classe e/o sottogruppi non è ai fini della valutazione delsoggetto, ma a scopo conoscitivo).
DESCRIZIONE GENERALE E ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO1 – Descrizione e argomentazione del tipo e del settore dei partner e dei profili professionali individuati ..............2 – Eventuale rete con altre Istituzioni e loro ruolo ....................................................................................................3 – Stage ......................................................................................................................................................................Durata e articolazione temporale....................................................................................................................................
Numero di aziende che saranno coinvolte ....................................................................................................................
4 – Pubblicizzazione del progettoDescrivere le modalità di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti dei docenti degli OO.CC. ............................
Descrivere modalità di informazione e comunicazione nei confronti di studenti e genitori ............................................
PREVENTIVO DI SPESA DETTAGLIATO
Attività Costi
Data IL DIRIGENTE SCOLASTICO Timbro istituto
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 173
Anno scolastico Tipologia dell’esperienza (descrizione sintetica) Numero studenti coinvolti
Eventuali finanziamenti ricevuti
SI
SI
SI
SI
NO
NO
NO
NO
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 173
FORMULARIO DI PRESENTAZIONE DELLA MICROPROGETTAZIONEAnno scolastico ..............................................................................................................................................................
Dati anagrafici dell’ Istituto ..........................................................................................................................................
Codice Istituto...............Codice fiscale ............................................................................................................................
Intitolazione....................................................................................................................................................................
Dirigente scolastico ........................................................................................................................................................
Referente Scolastico ......................................................................................................................................................
E-mail …………………………………………………………………..fax ................................................................
Descrizione del progetto ..............................................................................................................................................
1 - CARATTERISTICHE DEGLI STUDENTI DESTINATARI DEL PROGETTO1.1 Classe/i di appartenenza ....................................................................................................................................
1.2 Numero studenti coinvolti ..................................................................................................................................
1.3 Motivazioni della scelta della classe ....................................................................................................................
1.4 Modalità di coinvolgimento ................................................................................................................................
1.5 Analisi delle “esigenze formative degli alunni concretamente rilevate” (art. 8, comma 4, DPR 275/99) ............
2 - ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI STUDIOModalità di realizzazione
Unità di apprendimento a scuola
(riferite sia all’orientamento al lavoro sia alle competenze trasversali sia a quelle tecnico-professionali o disciplinari)
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
Alternanza scuola-lavoro: formulario per la presentazione della microprogettazione
174
UUffffiicciioo SSccoollaassttiiccoo RReeggiioonnaallee ppeerr iill PPiieemmoonnttee
Pre- requisiti e pre- conoscenze
Ore previste In orario curricolare In orario extracurricolare
Contenuto
Materie Nr. ore Parte di programma/Tipo di intervento
Strumenti e metodi
Esperti esterni Nr. ore Tipo di intervento
Unità di apprendimento in azienda
Tutor aziendale/Esperti esterni Nr. ore Tipo di intervento
Inserimento allievi
Dal..........al....... Nr. ore Attività concordata
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 174
3 - QUALI DELLE SEGUENTI COMPETENZE VENGONO ACQUISITE IN AZIENDA?3.1 Competenze di base ............................................................................................................................................
3.2 Competenze trasversali ......................................................................................................................................
3.3 Competenze tecnico-professionali ......................................................................................................................
4 - ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE ALL’INSERIMENTO IN AZIENDA4.1 Conoscenza del settore e dell’attività dell’Impresa ..............................................................................................
4.2 Contratto formativo ............................................................................................................................................
6 - MONITORAGGIO IN ITINERE E FINALE DI PROCESSO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA SODDISFAZIONEDI ALLIEVI E AZIENDE ........................................................................................................................................................
7 - VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI (TEMPI, CRITERI, STRUMENTI) ........................................
8 - MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE ..............................................................
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 175
5 - RISORSE UMANE
Categoria Generalità Compiti e/o disciplina di Titolarità Ente di AppartenenzaProfessionaleComitato
Tecnico Scientifico
Referente Progetto
c/o funzione strumentale
Coordinatore
classi coinvolte
Altri docenti coinvolti
Tutor interno
Tutor esterno
Esperti esterni
ATA
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 175
22000055 PPrroovv.. CCoommuunnee IIssttiittuuzziioonnee ssccoollaassttiiccaa TTiittoolloo ddeell pprrooggeettttoo
1 BI Mosso I.P.S.S.C.T.S. Sella Alternanza scuola-lavoro
2 CN Bra IST. PROF. STAT. Mucci La nostra azienda a scuola ✽
3 CN Ceva IST. ISTRUZ. SUP. Baruffi Scuola e Imprese ✽
4 CN Cuneo I.T.I.S. Del Pozzo Alternanza
5 CN Cuneo LICEO SCIENTIFICO STAT. Peano Energeticamente
6 CN Savigliano IST. ISTRUZ. SUP. Cravetta Studio e lavoro per il mio futuro ✽
7 CN Savigliano IST. ISTRUZ. SUP. Cravetta Apertura al mondo del lavoro
8 CN Saluzzo IST. ISTRUZ. SUP. Denina Una grande scommessa
per Saluzzo e la sua magia artistica
9 NO Borgomanero LICEO SCIENTIFICO Galilei Alternanza scuola-lavoro
10 NO Novara IST. ISTRUZ. SUP. Mossotti Formazione in alternanza/
alternanza scuola-lavoro
11 NO Novara IST. TEC. PERITI AZIEND. Giovani creano impresa
Bermani
12 NO Novara IST. TECN. IND. STAT. Fauser Alternanza scuola-lavoro ✽
13 NO Novara IST. TECN. IND. STAT. Omar Fuori classe Omar
14 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio IFS - Azienda di ristorazione commerciale
15 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio IFS - PCO ✽
16 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio IFS - Azienda ristorativa
17 TO Carmagnola IST. ISTRUZ. SUP. Roccati Scuola e mondo del lavoro:
una relazione possibile ✽
18 TO Carmagnola IST. ISTRUZ. SUP. Roccati L'animazione turistica:
una risorsa per il territorio ✽
19 TO Chieri IST. ISTRUZ. SUP. Vittone Ambiente, storie, natura:
una impresa per lo sviluppo locale
20 TO Chivasso IST. ISTRUZ. SUP. Impresa OEM ✽
Europa Unita
21 TO Ciriè IST. ISTRUZ. SUP. Doria Adottiamo un territorio ✽
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
I progetti di alternanza scuola-lavoro presentati nel 2005-2006 in Piemonte
176
Elenco generale dei progetti presentati ai bandi 2005-2006
(✽) in ordine alfabetico per Provincia - i progetti contrassegnati con un asterisco sono stati selezionati per il finanzia-
mento da parte del Comitato Interistituzionale per l'alternanza, operante presso la Direzione dell'Istruzione per il
Piemonte.
UUffffiicciioo SSccoollaassttiiccoo RReeggiioonnaallee ppeerr iill PPiieemmoonnttee
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 176
22 TO Grugliasco I.T.I.S. Majorana Integrazione scuola lavoro
23 TO Grugliasco IST. ISTRUZ. SUP. Vittorini Imparo a comunicare per l'ente pubblico ✽
24 TO Ivrea IST. ISTRUZ. SUP. Olivetti Lavoro, studio,
apprendimento con l'azienda ✽
25 TO Moncalieri IST. ISTRUZ. SUP. Majorana Il fisco al servizio della scuola
26 TO Moncalieri IST. TEC. IND. STAT. Studio di fattibilità
Pininfarina di manufatto complesso ✽
27 TO Moncalieri IST. TEC. IND. STAT. Mestieri in piazza
Pininfarina
28 TO Nichelino IST. ISTR. SUP. Obiettivo: integrazione tra la formazione
Erasmo da Rotterdam e l'ambiente di lavoro ✽
29 TO Orbassano IST. ISTRUZ. SUP. Amaldi Sperimentare l'alternanza: aiuta a scegliere
30 TO Pinerolo IST. ISTRUZ. SUP. Buniva Apprendere in contesti nuovi ✽
31 TO Susa LICEO CLASSICO Rosa La scuola, il territorio e le aziende
insieme per i giovani della Valle di Susa
32 TO Torino IPSIA. Giulio Simulando si impara ✽
33 TO Torino ITIS. Avogadro Il piano di qualita' aziendale
34 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Beccari Impresa formativa simulata
35 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Il futuro dei giovani: pensiamo insieme
Russel-Romo
36 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. STAGEOM
Sella-Alvar Aalto
37 TO Torino IST. PROF. PARITARIO MO.VI.O.LA
Fellini
38 TO Torino IST. PROF. STAT. Boselli Simulazione di azienda ✽
39 TO Torino IST. STAT. D'ARTE Passoni Terre dei Savoia ✽
40 TO Torino IST. TEC. COMM. STAT. Orizzonte lavoro ✽
Sella
41 TO Torino IST. TEC. IND. STAT. A job for you ✽
Luxemburg
42 TO Torino Primo Liceo Artistico Le cooperative di restauro ✽
43 VB Verbania IST. ISTRUZ. SUP. Ferrini Alternanza scuola-lavoro ✽
44 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Cultour. Servizi e progetti
Lagrangia per il turismo culturale ✽
45 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Lanino Vercelli CAR ✽
46 VC Vercelli IST. TEC. IND. STAT. Faccio Sistema di rilevamento,
ed elaborazione dati ambientali
47 VC Vercelli IST. TEC. IND. STAT. Faccio Il laboratorio di analisi ambientale
22000066 PPrroovv.. CCoommuunnee IIssttiittuuzziioonnee ssccoollaassttiiccaa TTiittoolloo ddeell pprrooggeettttoo
1 AL Alessandria IST. ISTRUZ. SUP. Imparare facendo
Saluzzo Plana
2 AL Cas.Monferrato IST. ISTRUZ. SUP. Sobrero Tirocinio formativo complementare
e tecniche di manutenzione e diagnostica
auto per i periti meccanici
3 AL Novi Ligure IST. TEC. IND. Ciampini Ciampini & Lavoro
4 BI Biella IST. PROF. COMM. Sella Alternanza scuola-lavoro
5 BI Biella IST. PROF. STAT. Ferraris GI.AL.LO ✽
6 CN Alba IST. ISTRUZ. SUP. Rendiamo fondamentale
Cillario Ferrero un'esperienza utile ✽
7 CN Alba IST. ISTRUZ. SUP. Umbero I° L'agricoltura biologica
come risorsa per il territorio
8 CN Alba IST. ISTRUZ. SUP. Umbero I° L'enologica: i suoi vini ed il territorio albese
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 177
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 177
9 CN Cuneo IST. ISTRUZ. SUP. Virginio Esperienza di lavoro protetto
in cantiere edile simulato
10 CN Cuneo IST. PROF. Mucci Experientia docet
11 CN Cuneo IST. TEC. IND. Del Pozzo Manutenzione impianti elettrici scolastici ✽
12 CN Cuneo LICEO SCIENTIFICO STAT. Vivere la ricerca: fisica al servizio
Peano dell'ambiente esperienze di recupero,
valorizzazione dei beni culturali
13 CN Fossano IST. ISTRUZ. SUP. Vallauri Studio di progettazione 'G.Vallauri'
14 CN Saluzzo IST. ISTRUZ. SUP. Denina Attività in enti di diversa tipologia ✽
15 CN Savigliano IST. ISTRUZ. SUP. Eula Racconigi 2006: odissea nella seta
16 NO Novara IST. PROF. STAT. Bellini Alternanza scuola-lavoro ✽
17 TO Bardonecchia IST. TEC. COMM. Frejus Accoglienza e promozione
accompagnatori turistici
18 TO Carignano IST. ISTRUZ. SUP. Bobbio Realizzazione di una rassegna
cinematografica per la promozione
del nuovo cinema italiano ✽
19 TO Chieri IST. ISTRUZ. SUP. Vittone Addetto all'archiviazione e alla contabilità
elementari nella realta' chierese
20 TO Chieri IST. ISTRUZ. SUP. Vittone Ambiente storia natura una impresa per lo
sviluppo locale
21 TO Grugliasco IST. ISTRUZ. SUP. Vittorini Imparo a comunicare per l'ente pubblico
22 TO Ivrea IST. ISTRUZ. SUP. Olivetti Risparmio energetico di sistema
23 TO Lanzo IST. ISTRUZ. SUP. Albert Tempo del cielo e tempo della terra:
percorso formativo sulle meridiane
e sugli affreschi della Val d'Ala
24 TO Moncalieri IST. TEC. IND. STAT. La mia casa sostenibile un progetto
Pininfarina di integrazione fra edificio ed impianti ✽
25 TO Orbassano IST. ISTRUZ. SUP. Amaldi Sperimentiamo in alternanza le tecnologie
del cinema e dei mezzi di comunicazione
26 TO Osasco IST. ISTRUZ. SUP. Porro A scuola fuori da scuola ✽
27 TO Pianezza IST. TEC. AGRARIO Una scuola 'fuorimisura': la formazione e
Dalmasso le abilita' dall'aula al territorio ✽
28 TO Pinerolo IST. ISTRUZ. SUP. Buniva Assicur-simul-azione ✽
29 TO Pinerolo IST. ISTRUZ. SUP. Porro Applicare ed ampliare la teoria scolastica
attraverso la pratica lavorativa ✽
30 TO Pinerolo IST. TEC. COMM. Buniva Conoscere rilevare progettare:
riqualificazione ambientale del torrente
Lemina a Pinerolo ✽
31 TO Settimo T.se IST. ISTRUZ. SUP. Ferraris Installatore pannelli solari ✽
32 TO Settimo T.se IST. ISTRUZ. SUP. Ferraris Scuola-azienda-una sinergia vincente
33 TO Torino IST. IND. STAT. Grassi Alternanza scuola-lavoro ✽
34 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Beccari Beccari Incoming & Events
35 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Beccari Beccari Everywhere
36 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Fellini Tempi moderni
37 TO Torino IST. ISTRUZ. SUP. Iada I linguaggi del design e la citta' di Torino
38 TO Torino IST. PROF. STAT. Zerboni Un vestito su misura rete? ✽
39 TO Torino IST. TEC. COMM. Apprendiamo & Imprendiamo ✽
Russel-Moro
40 TO Torino IST. TEC. COMM. Sella Teoria e prassi ✽
41 TO Torino IST. TEC. GEOM. Aalto PPC: provo per conoscere capire crescere ✽
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti178
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 178
42 TO Torino IST. TECN. IND. Avogadro Progettare, produrre documentare
un servizio informatico: conoscere e
imparare a mettere in pratica
il piano di qualità aziendale ✽
43 TO Torino LICEO SCIENTIFICO STAT. La cultura e l'impresa
Cattaneo
44 VB Verbania IST. ISTRUZ. SUP. Ferrini Alternanza mediante IFS ✽
45 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Cavour Scuola Arte Lavoro
46 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Agesilao: creatività studentesca
Lagrangia per il palcoscenico ✽
47 VC Vercelli IST. ISTRUZ. SUP. Lanino Alternanza scuola-lavoro
48 VC Vercelli IST. PROF. Lombardi Se faccio imparo
49 VC Vercelli IST. TEC. IND. Faccio Aula volante
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 179
Si segnala, inoltre, che nel mese di settembre 2006 è stato riaperto dall’USR il bando per le sole province di Alessandria e Asti.
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 179
Il progetto Impresa Laboratorio, realizzato dal Consorzio multisettoriale piemontese - CMP e Skillab, centro di valo-
rizzazione risorse umane dell’Unione Industriale di Torino e cofinanziato dalla Camera di Commercio industria agricol-
tura ed artigianato di Torino, ha previsto un’indagine1, svolta tra l’autunno del 2005 e la primavera del 2006, presso il
sistema delle imprese locali per rilevare l’approccio del mondo aziendale all’insieme di pratiche che vanno sotto il nome
di alternanza formativa, oggi riferibili all’art. 4 della legge 53/03 in tema di alternanza scuola-lavoro, ma già presenti
anche nel passato sotto varie denominazioni.
In tal senso, nell’impostazione metodologica tale tema è stato concepito come quadro normativo che ricomprende una
serie di attività differenti (ovvero visita guidata, lavoro estivo, stage, tirocinio, compito reale/project work, laborato-
rio, ricerca e tesi) riconducibili alla strategia dell’alternanza che ha visto sviluppare una vera e propria partnership tra
impresa ed organismo formativo.
Cuore della ricerca è stato il punto di vista dell’impresa, le sue rappresentazioni, i suoi bisogni e disponibilità, la tipo-
logia di pratiche poste in atto, la valutazione (circa gli esiti, i partner, le risorse, i metodi) e gli intendimenti per il futu-
ro. Ciò ha significato porre al centro del lavoro l’ipotesi dell’impresa come agenzia formativa, anche, ma non solo, in
forma di partner.
In tal senso, l’esito atteso della ricerca è rappresentato dalla proposta di un modello di attivazione delle imprese in
tema di alternanza formativa, in coerenza con le proprie politiche delle risorse umane.
Sono stati svolti due livelli di rilevazione:
1. In primo luogo, è stato realizzato un sondaggio (dell’ampiezza di circa 7 domande) presso un campione di 341
imprese localizzate sul territorio, con l’obiettivo di:
- rilevare la conoscenza della metodologia dell’alternanza,
- individuare la presenza di pratiche in tal senso,
- rilevare necessità ed eventuali disponibilità al loro svolgimento.
2. In secondo luogo, si sono effettuate 20 interviste semi-strutturate e raccolta di buone pratiche, presso aziende che
hanno svolto iniziative di alternanza formativa e che hanno potuto così fornire indicazioni significative per la pro-
posta. Il monitoraggio si è concentrato su:
- le condizioni di realizzazione dell’intervento (promozione, contatti, dispositivo convenzionale/contrattuale,
strutture e ruoli…),
- i momenti chiave dello stesso: progettazione (con attenzione agli esiti attesi), partnership, attività, metodolo-
gie, risorse, coordinamento,verifiche e continuità.
L’analisi dei risultati emersi nei due livelli di interviste, ha consentito di elaborare una proposta di modello di attivazio-
ne delle imprese in tema di alternanza formativa, che si presenta come punto di riferimento per qualificare le prassi di
alternanza scuola-lavoro e renderle maggiormente efficaci dal punto di vista formativo e della valorizzazione delle
risorse umane potenziali.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
MMoonniiccaa PPiiggnnaatteellllii ((SSkkiillllaabb))
Indagine sull’alternanza scuola-lavoropresso il sistema delle imprese torinesi
180
Note
1. L’indagine è stata realizzata dal prof. Dario Nicoli – Università Cattolica di Brescia – Sociologia dell’organizzazione e da Paolo Daccò –
sociologo. Nel presente capitolo si riporta una sintesi, la ricerca nella sua interezza è reperibile all’interno del volume della RICERCA SUL-
L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO, che potrà essere richiesta presso Skillab, ref. Monica Pignatelli 0115718560 – [email protected]
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 180
1. Indagine sull’alternanza scuola-lavoro nelle imprese aderenti all’Unione Industriale della Provincia di Torino
A. Il campione e la struttura dell’indagineL’indagine ha coinvolto 341 imprese con sede in provincia di Torino, selezionate tra le 2107 imprese aderenti all’Unione
Industriale della Provincia di Torino, in base a due criteri di rappresentatività:
- il macro-settore di appartenenza
- la classe dimensionale dell’impresa.
La situazione rilevata nel campione è risultata essere la seguente, che rapportiamo in tabella 1 con i dati relativi alle
2107 imprese che componevano la popolazione di riferimento.
Tabella 1 – Composizione della popolazione di riferimento e del campione delle imprese intervistate
Macrosettore Popolazione CampioneMetalmeccanica 35,4% 37,5%
Edilizia e costruzioni 19,9% 19,9%
ICT e terziario avanzato 18,0% 15,5%
Chimica, plastica e gomma 7,6% 8,5%
Altre imprese 19,0% 18,5%
Numero addetti Popolazione Campione0-9 30,6% 28,7%
10-49 40,7% 41,3%
50-249 22,9% 24,9%
250 ed oltre 5,8% 5,0%
B. I principali esiti dell’indagine1. La conoscenza dell’alternanza e le sue fontiCome si evidenzia nella tabella 2, sa di cosa si tratta, ne è informato il 41,8% delle imprese; la conosce vagamente il
19,9%, non la conosce o non ne ha mai sentito parlare il 38,3%.
Tabella 2 - Conosceva già la metodologia dell'alternanza scuola-lavoro?
Frequenza % % validaSì, ne sono informato, so di cosa si tratta 141 41.3 41.8
Ne ho solo sentito parlare, la conosco vagamente 67 19.6 19.9
Non la conosco, non ne ho mai sentito parlare 129 37.8 38.3
Totale 337 98.8 100.0
Mancante di sistema 4 1.2
Totale 341 100.0
2. I contorni dell’alternanza: chi l’ha sperimentata, le attività svolte, gli organismi formativi con i quali si è collaboratoLe aziende che hanno svolto attività di alternanza scuola-lavoro, indipendentemente dal periodo in cui queste sono
state realizzate, sono il 30,3% del campione complessivo e il 49,3% delle imprese che hanno dichiarato di esserne a
conoscenza (tabella 3).
Tabella 3 - La sua azienda svolge o ha svolto ultimamente attività di alternanza scuola-lavoro?
Frequenza % % validaSì, anche attualmente 14 4.1 6.7
Sì, anche nell'ultimo anno 32 9.4 15.3
Sì, ma non nell'ultimo anno 51 15.0 24.4
No, non ci è mai stato chiesto 72 21.1 34.4
Ci è stato chiesto ma non abbiamo aderito 34 10.0 16.3
Non più, in passato abbiamo avuto esperienze negative 6 1.8 2.9
Totale 209 61.3 100.0
Mancante di sistema 132 38.7
Totale 341 100.0
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 181
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 181
3. Il giudizio sulle attività di alternanzaA chi ha già sperimentato attività di alternanza è stato chiesto di esprimere un giudizio sulla loro validità (tabella 4);
le risposte ottenute restituiscono valutazioni quasi unanimemente positive (46,9%) o molto positive (40,8%); solo il
5,1% delle imprese coinvolte dall’alternanza ha infatti maturato un giudizio negativo o molto negativo, mentre il 7,1%
giudica l’esperienza in modo ambivalente.
Tabella 4 - Giudizio complessivo sulla validità dell'esperienza di alternanza
Frequenza % % validaMolto negativo 1 0.3 1.0
Negativo 4 1.2 4.1
Nè positivo, nè negativo 7 2.1 7.1
Positivo 46 13.5 46.9
Molto positivo 40 11.7 40.8
Totale 98 28.7 100.0
Mancante di sistema 243 71.3
Totale 341 100.0
4. L’utilità per l’azienda, per i ragazzi per il territorioIn generale, l’esperienza di alternanza è ritenuta utile o molto utile dal 90% delle imprese che vi hanno partecipato, e
“poco” o “per nulla” utile solo dal 5% di esse (tabella 5).
Tabella 5 - Giudizio sull'utilità dell'esperienza di alternanza
In generale Per l’azienda Per i ragazzi Per il territorioMolto negativo 3.0 5.1 2.0 2.0
Negativo 2.0 46.5 3.0 4.0
Nè positivo, nè negativo 5.1 31.3 4.0 13.1
Positivo 49.5 8.1 29.3 44.4
Molto positivo 40.4 9.1 61.6 36.4
Chiedendo, invece, di declinare il giudizio sull’utilità dell’alternanza con riferimento ai soggetti coinvolti, il giudizio
delle imprese cambia radicalmente: l’esperienza è ritenuta utile o molto utile per l’impresa solamente dal 17,2% delle
aziende, che la ritengono invece “indifferente” nel 31,3% dei casi; è da rimarcare come oltre la metà delle imprese
coinvolte (51,6%) abbia maturato un giudizio negativo o molto negativo sull’utilità delle attività di alternanza per l’im-
presa che le ospita.
Il settore merceologico più “critico” si dimostra in questo caso quello classificato come ICT: il 63,2% delle imprese di
questo settore esprime in merito un giudizio negativo o molto negativo; il settore che invece esprime le valutazioni di
segno maggiormente positivo è quello “chimica, gomma e plastica”, con il 55,5% di giudizi favorevoli.
Il giudizio in merito all’utilità dell’alternanza diventa più lusinghiero quando lo si riferisce agli studenti (per loro l’al-
ternanza è giudicata utile dal 90,9% delle imprese coinvolte, e il 61,6% di esse la definisce addirittura “molto utile”)
e - anche se in misura leggermente inferiore - al territorio (l’80,8% delle imprese che hanno risposto ravvisa nell’alter-
nanza scuola-lavoro elementi di utilità per il contesto territoriale in cui si svolge l’attività).
C. Considerazioni conclusivePresentiamo qui alcune riflessioni di sintesi a partire dai risultati del sondaggio illustrati nella sezione precedente.
● Un primo nucleo di considerazioni riguarda l’informazione alle imprese sulla metodologia dell’alternanza. Pur essen-
do l’alternanza una metodologia “giovane”, sembra comunque ancora piuttosto rilevante la quota di imprese che
non hanno ancora avuto l’opportunità di valutarla per mancanza di informazione in merito. Quasi un’impresa su due
tra quelle “informate” (il 49,3%) ha dichiarato di avere svolto attività di alternanza; si tratta di un risultato sicura-
mente confortante, soprattutto se a questo dato aggiungiamo la quota di imprese che - come abbiamo illustrato -
per motivi “oggettivi” non sono in condizione di ospitare al loro interno iniziative formative di questo genere.
● Le attività di alternanza preferite dalle imprese sono quelle a minore “impatto” sulla struttura aziendale, ma che al
tempo stesso permettano di “conoscere sul campo” i ragazzi coinvolti: si spiega così la predilezione per attività di
stage, tirocinio e borse lavoro; la formula del lavoro estivo riscuote anch’essa un buon gradimento, verosimilmente
in quanto si colloca in uno spazio temporale che per la maggioranza delle imprese interpellate coincide con un
periodo di maggiore “calma” nei flussi di lavoro, consentendo all’impresa di liberare risorse interne da dedicare alle
attività di alternanza.
● Un giudizio molto critico viene invece espresso, come abbiamo visto, sull’effettiva utilità per l’impresa delle attività
di alternanza scuola-lavoro; questo fa sì che l’adesione alle proposte formulate dagli organismi formativi venga vis-
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti182
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 182
suta da buona parte delle imprese che pure si dichiarano disponibili ad accoglierle come un servizio “unilaterale”
delle imprese al territorio e/o al sistema formativo, più che come una reale occasione di scambio e di crescita frui-
bile ed utilizzabile anche dall’impresa che la ospita (anche solamente per ampliare la propria conoscenza del “per-
sonale di domani”).
Su questo versante vanno sicuramente compiuti dei passi per avvicinare le proposte di alternanza alle esigenze e alla
“vita reale” delle imprese, probabilmente anche attraverso uno sforzo supplementare in fase di progettazione delle ini-
ziative, che coinvolga più strettamente già a questo livello le aziende e i loro organismi di rappresentanza, come le
associazioni industriali e di categoria.
2. Analisi delle interviste semi-strutturateA. Modello di ricercaLa seconda parte della ricerca in tema di alternanza, si riferisce a 20 interviste semi-strutturate, con una raccolta di
buone pratiche, presso aziende che hanno svolto iniziative di alternanza formativa e hanno potuto così fornire indica-
zioni per la proposta del modello di attivazione delle imprese su questa metodologia di apprendimento.
Le buone pratiche che sono state ricercate hanno riguardato diversi aspetti della metodologia: modelli di partnership,
progetti, gestione dei percorsi, materiali di supporto, diari di bordo, verifica e valutazione, presidio professionale ed
organizzativo.
Le aziende oggetto dell’intervista semi-strutturata, sono state scelte sulla base dei seguenti due criteri:
● in primo luogo quelle che sono state coinvolte in modo diretto o indiretto entro progetti che hanno avuto
l’Associazione industriale come partner o promotore: è il caso dei progetti Mythos e Noemi;
● in secondo luogo, un numero di aziende che sono state scelte tra coloro che, in base agli esiti del primo sondaggio,
hanno evidenziato una buona attivazione sul tema.
Il campione di ricerca presenta un insieme di aziende molto significative circa il tessuto industriale Torinese. Troviamo
in particolare: 4 grandi aziende, 7 medie aziende, 9 piccole aziende.
Circa il settore, prevale il metalmeccanico compresa l’automotive con 6 casi, successivamente vi è l’engeenering, l’au-
tomazione industriale, il disegno, la ricerca e la progettazione con prevalenza dell’ambito metalmeccanico con 5 casi,
inoltre l’information tecnology e l’informatica (3 casi), pubblicità, alimentare, edile, progettazione e stile, comunica-
zione con un caso ciascuno.
B. Attività di alternanza, studenti impegnati e partnershipTra le differenti forme di attività previste prevalgono principalmente due tipologie:
● stage, tirocini, borse lavoro e lavoro estivo;
● progetti, di cui uno in Portogallo.
Circa le attività svolte dagli studenti, si coglie una polarizzazione:
● coloro che intervengono su progetti normalmente si occupano di tutto ciò che accade prima della realizzazione ope-
rativa;
● coloro che svolgono stage si occupano, invece, prioritariamente delle attività di lavoro realizzativi vero e proprio, ciò
anche in vista di una possibile assunzione.
Circa la durata delle attività, vi sono tre tipologie di interventi:
● quella breve della durata di 3-5 incontri;
● quella media della durata di uno-due mesi;
● quella lunga che prevede una durata di tre mesi ad un anno.
Prevale la durata media, segno che in generale siamo di fronte ad interventi di una certa rilevanza che non si possono
esaurire in pochi incontri. È il caso dei progetti, ma anche degli stage che, se si vogliono realizzare effettivamente gli
obiettivi di “comportamento organizzativo” e di apprendimento lavorativo successivamente indicati, richiedono un
tempo non breve di impegno.
Circa il numero di studenti coinvolti, questo è prevalentemente contenuto entro le 6-10 unità. Pochi casi vedono un
numero rilevante di studenti.
È da segnalare la presenza di un gruppo di imprese che afferma esplicitamente di utilizzare l’alternanza, ed in partico-
lare lo stage, come pratiche di pre-assunzione, così che il numero degli studenti coinvolti è commisurato alle necessità
di personale. In un caso, su 100 studenti coinvolti nel tempo, ne sono stati assunti ben 60.
Venendo ora ai partner dell’azienda in tema di alternanza, troviamo tutte le tipologie di organismi possibili, con pre-
valenza di due: gli Istituti scolastici, specie industriali, ed i Centri di formazione professionale, ma anche l’Università è
ben rappresentata con un caso Portoghese già citato.
In diversi casi l’azienda svolge progetti in partnership con diversi organismi di varia natura, segno di un impegno cui si
attribuisce una certa rilevanza nelle pratiche formative e di preassunzione.
È possibile ora chiarire meglio quali sono stati i ruoli dell’azienda e delle istituzioni scolastiche, formative ed accade-
miche):
● il ruolo dell’impresa è prevalente i tema di coordinamento, supervisione, ma soprattutto nella formazione diretta in
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 183
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 183
contesto d’azione;
● il ruolo dell’istituzione scolastica, formativa ed accademica è prevalente nell’amministrazione;
● vi sono coinvolgimento paritari in tema di scelta dei contesti di intervento, abbinamento studente/attività, proget-
tazione, tutoring, accompagnamento, formazione di supporto, verifica e valutazione.
In genere, si nota una buona cooperazione tra i due enti, anche se è relativamente prevalente l’impresa. Paiono caren-
ti le funzioni amministrative, rispetto alle quali registreremo più avanti carenze relativamente al riconoscimento delle
spese a carico delle aziende, oltre alle funzioni di accompagnamento e supervisione.
C. Impegno dell’azienda in tema di alternanza e aspetti educativi e formativiIn generale, tre sono gli atteggiamenti tipici delle aziende in tema di alternanza:
1. interesse alla preselezione ed all’immagine
2. disponibilità formativa su progetti impegnativi
3. disponibilità generica e contenuta.
Vediamo ora gli aspetti educativi e formativi dell’alternanza.
Dall’analisi dei dati emergono i seguenti obiettivi educativi:● ciò che può essere definito come “comportamento organizzativo” ovvero l’ambiente, la cultura, i ruoli, l’organizza-
zione e le regole in riferimento ad uno specifico clima aziendale,
● la disposizione personale all’autonomia ed alla responsabilità (“non aspettarsi che i problemi vengano risolti da
altri”), alla comunicazione corretta ed al lavoro di gruppo entro un contesto stimolante ed impegnativo specie tra-
mite il confronto con persone competenti,
● la coscienza di sé attraverso il coinvolgimento in progetti stimolanti, modificando l’atteggiamento tipico che non
pare molto disponibile all’ambiente aziendale,
● la maturazione – e superare un certo “rilassamento” dei giovani di oggi - attraverso il confronto con scenari nuovi
e l’adozione di una visione di sistema,
● la consapevolezza della reciprocità tra diritti e doveri,
● la crescita della persona attraverso l’arricchimento del patrimonio teorico tramite esperienze concrete,
● “apprendere a lavorare”: si tratta di un linguaggio sintetico che verosimilmente comprende buona parte di ciò che
si è detto sopra.
Gli obiettivi formativi sono indicati nei seguenti:
● apprendere competenze organizzative nuove
● apprendere l’utilizzo di tecnologie non conosciute
● apprendere il marketing così come viene gestito in azienda
● lavorare per progetti
● supplire alle carenze della scuola specie in tema di competenze
● specializzare la formazione universitaria che risulta piuttosto generica
● apprendere un linguaggio ed un modo di lavorare diverso da quello della scuola
● apprendere il mestiere ed imparare a lavorare (vedi gli obiettivi educativi).
In sintesi, per realizzare questi obiettivi educativi e formativi, l’azienda ha messo a disposizione degli studenti le
seguenti risorse:
UMANE: le competenze dei tutor oltre che degli esperti coinvolti, compresi talvolta i titolari, ma
anche il clima amichevole
TECNOLOGICHE: le tecnologie ed i macchinari utilizzati durante le esperienze
COGNITIVE: le metodologie di lavoro, le informazioni, i materiali, i modelli di know how, le esperienze
progettuali, anche sotto forma di vere e proprie lezioni
LOGISTICHE: lo spazio in azienda e la disponibilità ad incontri presso la scuola
FINANZIARIE: il tempo delle persone impegnate. In un caso i rimborsi spese per i ragazzi.
D. Esiti dell’esperienzaDiverse domande dell’intervista rivolte a figure di alto livello di responsabilità, mirano a stimolare nell’azienda una
riflessione circa gli esiti dell’esperienza di alternanza formativa.
In generale, però, le aziende che si sono espresse in merito, tenuto conto dei margini di miglioramento dell’esperien-
za, consigliano di fare questa esperienza, anche perché contribuisce ad incrementare il valore delle future risorse
umane da inserire.
Chi si esprime, evidenzia spesso la necessità di un migliore lavoro organizzativo e di coordinamento, di docenti meglio
formati e di scuole ben attrezzate in modo da anticipare i processi formativi per poi metterli a frutto nell’azienda. Si
consiglia di preferire progetti sul territorio così da coinvolgere più ragazzi (quindi evitando spostamenti onerosi). Si
riprende la proposta relativa alle linee guida di supporto e ad un servizio stabile presso l’Unione industriale. Ancora, si
suggerisce di superare l’obbligatorietà dell’esperienza così da avere ragazzi veramente motivati e coinvolti in patti for-
mativi effettivi con l’azienda.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti184
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 184
I suggerimenti in generale puntano a:
● rinnovare i curricoli scolastici sia dal punti di vista delle metodologie sia delle tecniche evitando la delega alle aziende
● scegliere meglio i progetti di lavoro in modo da creare sintonia tra docenti ed aziende
● prevedere finanziamenti per le imprese
● migliorare il coordinamento tra scuole ed imprese
● evitare progetti troppo complessi dove i ragazzi non possono vedere l’efficacia del loro lavoro
● dare continuità ai progetti e legare maggiormente l’alternanza alle attività di orientamento
● superare la logica volontaristica fondata solo sulla figura del tutor e precisare meglio la metodologia e la logica degli
stage
● creare una logica di “azioni preventive” di presentazione, orientamento, accompagnamento in modo da superare la
distanza tra scuola e lavoro e creare negli studenti una giusta disposizione al futuro professionale
● realizzare un marketing delle scuole anche tramite un bollettino dei diplomati da realizzare a cura dell’Unione indu-
striale.
E. Una sintesi dei risultati La prima riflessione emergente dalla ricerca riguarda l’interesse e la disponibilità delle aziende intervistate in tema di
alternanza scuola-lavoro, il che comporta una riflessione più ampia sui processi che riguardano le risorse umane e sulla
formazione dei giovani.
Certamente siamo di fronte ad un campione selezionato in positivo, ovvero un gruppo di aziende che mostrano per
sensibilità e tradizione un notevole impegno in tema di alternanza, ma occorre comunque segnalare come l’insieme
degli esiti della ricerca evidenzi non solo una preoccupazione circa la qualità della formazione dei giovani, ma indichi
anche una disponibilità – nonostante le difficoltà in cui sono poste diverse delle aziende intervistate – a mettersi in
gioco su progetti credibili.
In secondo luogo, emerge la differenza di prospettiva tra aziende appartenenti a settori diversi e portatrici di visioni
culturali e motivazioni differenti. Da questo punto di vista, emergono tre prospettive da cui le imprese guardano alle
attività di alternanza formativa:
a. innanzitutto vi è il gruppo – che pare prevalente - di imprese che considerano le attività di alternanza formativa
come occasioni per sviluppare processi di preselezione ma anche di pre-formazione del personale in ingresso;
b. un gruppo di aziende che considera l’alternanza come una attività assimilabile al marketing ed alla comunicazione;
c. infine, troviamo le aziende che mostrano una vera e propria vocazione educativa e formativa e che considerano
una propria precisa responsabilità sociale intervenire nei processi di crescita dei giovani.
Anche alla luce di quanto indicato circa le tre prospettive tipiche tramite cui le aziende guardano l’alternanza formativa,
emerge la necessità di un approccio progettuale più rigoroso e di un’organizzazione più precisa.
Accanto alla cultura progettuale ed organizzativa, che va mobilitata nei progetti secondo un approccio analogico (riguar-
da l’azione degli studenti in impresa, ma anche l’agire del team che presidia l’intervento di alternanza), si nota la neces-
sità di una cultura tecnica più evoluta, visto che gli schemi culturali del mondo dell’istruzione e della formazione ne sem-
brano sprovvisti.
Le interviste, però, fanno emergere anche una preoccupazione più profonda, riferita precisamente ad alcune capacità o
virtù personali degli studenti, oltre che alla dotazione di un “modello culturale” più adeguato alla realtà complessa in cui
viviamo.
Circa il modello culturale, gli interlocutori hanno posto l’accento sull’importanza della rappresentazione delle dinamiche
che coinvolgono il mondo del lavoro effettivo superando stereotipi oramai obsoleti ed andando oltre semplificazioni o
schematismi che non trovano poi riscontro nella realtà. Il “rendere pratico” le nozioni teoriche non può essere rappresen-
tato solo nel senso della mera “applicazione”, ma costituisce un movimento di nuovo apprendimento che consente di
acquisire modi diversi di leggere la realtà, di cogliere gli scenari di riferimento e indicare le strade da percorrere nel futuro.
Lo stesso tema viene segnalato come necessità di un’attenzione differente da quello strettamente tecnologico, ma quel-
lo legato alla ‘mentalità sistemica’ che gli studenti dovrebbero sviluppare durante il loro impegno scolastico per potersi
proporre adeguatamente sul mercato del lavoro.
La rilevanza del modello culturale di riferimento si coglie anche nella opportunità tramite l’alternanza di stimolare neiragazzi elementi di auto ed etero valutazione, essendo coinvolti in attività di apprendimento che li stimolano a risolvere
problemi pratici, mettendo così in moto una prospettiva più stimolante e coinvolgente.
A proposito di cultura progettuale condivisa, emerge con chiarezza dalla ricerca come le imprese considerino povera e dif-
ficile la gestione di una relazione a due con gli organismi formativi, mentre è fortemente sollecitata la formula della trian-
golazione con l’Unione industriale ovvero un attore che viene in primo luogo riconosciuto per competenze ed esperien-
ze e che inoltre è visto come elemento in grado di dare rigore e continuità ai progetti e di razionalizzare meglio le attività
e l’abbinamento tra progetti ed imprese.
Gli intervistati auspicano, si potrebbe dire “a gran voce”, un’apertura del modello di alternanza anche ad altre aziende
nella logica del confronto e dell’integrazione, tramite un efficace coordinamento da parte dell’Unione industriale, che
dovrebbe avere in tal modo un ruolo centrale nel sostenere e valorizzare i progetti che possono incrementare la compe-
titività delle imprese.
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 185
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 185
3. Proposta del modello di attivazione delle imprese in tema di alternanza formativaCome risulta dalla ricerca effettuata presso le aziende che svolgono attività di alternanza, la prospettiva di riferimento
dell’impresa in questo ambito non può essere definita in modo univoco.
Infatti, esistono differenze di prospettiva che mettono in luce la diversità delle visioni culturali e delle motivazioni con-
nesse a questa pratica formativa.
Tenuto conto di questi riscontri provenienti dalla ricerca, si è delineato un modello rinnovato di alternanza formativa
sulla base di una maggiore compatibilità tra le esigenze delle aziende e quelle educative e formative riferite agli stu-
denti.
Tale ripensamento conduce ad un modello basato su quattro tipologie essenziali di intervento, così come schematiz-
zate nella pagina seguente:
● le esperienze che contribuiscono ad attualizzare le conoscenze scolastiche ed a conoscere l’effettivo mondo del
lavoro (incontri a scuola più visite aziendali);
● gli stage di preformazione e preselezione;
● i progetti a valenza educativa e formativa;
● i progetti connessi a ricerche e innovazioni di rilevanza aziendale.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti186
Focus
Tipologie di azioni
Durata ed impegni
Numero studenti
Tipo di implicazionedell’impresa
Tipo di implicazionedell’organismo formativo
Aspetti cruciali per il successo dell’iniziativa
1.Conoscenza dell’impresa e del lavoro
Far conoscere agli
studenti l’attuale
realtà dell’impresa e
del lavoro
Incontri presso le
scuole
Visite aziendali
Breve durata
Ampio
Limitato impegno di
personale e di
occupazione
degli spazi
Limitato impegno
organizzativo
Organizzazione
dell’organismo
formativo,
motivazione degli
studenti
2. Attività di preformazione e preselezione
Realizzare un
percorso formativo
di affiliazione degli
studenti con le
imprese
Stage formativi
progressivi
Stage di media
durata (100-300 h)
ripetibili nel tempo
Ristretto
Analisi della
posizione, scelta
degli allievi, gestione
tutorale, verifica
Cogestione dello
stage con impegno
significativo
del tutor
Preparazione degli
studenti, presidio
delle procedure
formali da parte
dell’organismo
formativo
3. Progetti a valenzaeducativa
Sviluppare progetti
che consentano di
attualizzare i
contenuti appresi nel
percorso formativo
Laboratori
progettuali
Durata media
(200-400 h)
Ristretto
Équipe di progetto,
piano operativo,
consulenza e
accompagnamento
Più docenti
nell’équipe di
progetto, cogestione
del piano operativo
Coinvolgimento dei
docenti, disposizione
degli studenti, valo-
rizzazione degli esiti
entro il percorso cur-
ricolare
4. Progetti di rilevanza aziendale
Sviluppare progetti
aventi rilevanza per
l’organizzazione
aziendale in cui si
collocano
Laboratori
progettuali anche in
forma di tesi
Durata media
(200-400 h)
Ristretto
Équipe di progetto,
piano operativo,
consulenza e
accompagnamento
Più docenti
nell’équipe di
progetto, cogestione
del piano operativo
Coinvolgimento dei
docenti, disposizione
degli studenti,
valorizzazione
degli esiti
VARIABILI TIPOLOGIE
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 186
Inoltre, si propone di assumere un approccio progettuale più rigoroso e di un’organizzazione più precisa. Si tratta quin-
di di adottare una prospettiva metodologica che preveda le seguenti attività:
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 187
FASI
A. Scelta del modello
B. Progetto di massima
C. Disegno gestionale
D. Piano operativo
E. Valutazione
ATTIVITÀ
● Individuare la natura dell’intervento entro le 4 tipologie indicate
● Delineare i contorni del disegno generale di intervento dal punto di vista delle azioni
che lo compongono, degli attori, con particolare riferimento alla presenza di un
organismo di mediazione, del tempo e delle altre risorse impiegate
● Identificare gli obiettivi che si intendono realizzare dal punto di vista educativo
e formativo
● Individuare le esperienze o azioni che possono agire tali obiettivi
● Evidenziare i punti di forza del progetto e quelli di criticità, indicando le leve
per valorizzare i primi e superare i secondi
● Disegnare il modello organizzativo ovvero il presidio delle principali funzioni
● Disegnare il modello pedagogico ovvero il processo di apprendimento ed il suo controllo
● Elaborare il piano operativo del progetto secondo le condizioni di maggior efficacia,
specificando alcune basilari indicazioni di operatività (responsabilità, compiti,
risultati attesi, risorse, azioni, sistema di verifica e monitoraggio, etc.)
● Valutare l’azione
L’intero progetto evidenzia una forte sensibilità del mondo delle imprese per questa metodologia formativa, vista come
occasione di arricchimento del curricolo formativo degli studenti, sia come strumento per perfezionare le pratiche di
preformazione e di preselezione delle imprese.
Ciò a condizione che si adotti una reale prospettiva progettuale che impegni in modo rigoroso gli organismi formativi
(scuola, CFP, università) e imprese e le associazioni datoriali e di categoria.
In conclusione, emerge la necessità di una metodologia di lavoro veramente cooperativo che sappia ripensare il model-
lo di alternanza sulla base di una maggiore compatibilità tra le esigenze delle aziende e quelle educative e formative
riferite agli studenti.
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 187
1. Il contesto di riferimento della ricerca
Nell’ambito delle sperimentazioni relative all’alternanza scuola–lavoro finanziate dall’Ufficio Scolastico Regionale, la
Provincia di Torino ha promosso un percorso di accompagnamento e di riflessione rivolto ai referenti scolastici coinvol-
ti nelle realizzazioni di questa alternativa al percorso tradizionale di studi.
Nel periodo compreso tra gennaio e aprile 2006 sono stati realizzati sei incontri di approfondimento su varie tema-
tiche connesse a questa metodologia didattica che hanno visto la presenza, tra gli altri1, di 155 partecipanti – princi-
palmente insegnanti, ma anche dirigenti scolastici - di 55 Istituti scolatici superiori della Provincia di Torino.
Le figg. 1-5 presentano un’analisi secondaria dei dati forniti dai partecipanti in sede di iscrizione. La quasi totalità
di loro (94%) lavora in una Scuola media superiore statale (fig. 1) con sede a Torino città (43%) o sul territorio del cir-
condario di Torino (36%) (fig. 2). In media, ciascun individuo ha partecipato a due incontri (fig. 3), con un picco di
presenze registrato al seminario di apertura del 20 gennaio. I partecipanti sono stati per la maggior parte donne (66%)
(fig. 4) che lavorano come insegnanti (88%) (fig. 5).
Fig. 1: Popolazione: tipologia di Istituto scolastico – valori %
Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale.
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti
SSeerrvviizziioo OOrrggaanniizzzzaazziioonnee ee qquuaalliittàà -- PPrroovviinncciiaa ddii TToorriinnoo
I Percorsi di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro. L’opinione degli insegnanti
188
SMS Statale
SMS Paritaria
Base (casi): 155
6%
94%
1. Hanno partecipato agli incontri anche insegnanti e dirigenti scolastici di Istituti di altre province o regioni e dipendenti di agenzie formative.
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 188
Fig. 2: Popolazione: sede dell’Istituto scolastico – valori %
Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale.
Fig. 3: Popolazione: incontri frequentati – valori %
Base (casi): 155: la somma delle percentuali supera il 100% perché era possibile indicare più risposte
Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale.
LEGENDA INCONTRI:1. 20 gennaio: Seminario di apertura2. 1 marzo: La progettazione di un percorso di alternanza 3. 7 marzo: Il rapporto con l’impresa 4. 16 marzo: Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze5. 27 marzo: Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza6. 4 aprile: L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 189
0
10
20
30
40
50
0
10
20
30
40
50
Torin
o cit
tà
20 gennaio 1 marzo 7 marzo 16 marzo 27 marzo 4 aprile
circo
ndar
io
di To
rino
circo
ndar
io
di P
iner
olo
circo
ndar
io
di Iv
rea
circo
ndar
io
di S
usa
circo
ndar
io
di L
anzo
-
Ciriè
43%
36%
10%
6%4%
1%
43%
39%
34%
28%26%
32%
Base (casi): 155
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 189
Fig. 4: Popolazione: genere – valori %
Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione
sistema educativo e formazione professionale.
2. Il disegno della ricerca
Al fine di migliorare la qualità di queste azioni di supporto alle Scuole in tema di alternanza scuola–lavoro, al termine
degli incontri il Servizio Programmazione sistema educativo e formazione professionale della Provincia di Torino con il
supporto del Servizio Organizzazione e qualità ha predisposto un questionario con l’obiettivo di comprendere meglio
le reali esigenze dei partecipanti.
Il questionario semi-strutturato è stato inviato tramite la posta elettronica a tutti i partecipanti; hanno ritenuto di
partecipare all’indagine 78 individui, pari al 50% del totale. Un tasso di risposta di questa entità in relazione alla tec-
nica di rilevazione adottata denota un certo interesse mostrato dai rispondenti al tema oggetto di indagine; tuttavia,
poiché la base casi è numericamente ridotta, i risultati sono espressi unicamente in valore assoluto. Questi assumono,
comunque, un indubbio interesse dal punto di vista qualitativo.
Le figg. 6-11 illustrano alcune caratteristiche dei rispondenti: seppur la numerosità sia ridotta – sia del campione
sia dell’universo di riferimento – l’insieme dei rispondenti, nel complesso, è abbastanza omogeneo alla popolazione di
riferimento per alcune variabili note (cfr. par. 1: tipologia e sede dell’Istituto scolastico, incontri frequentati e genere
dei rispondenti). Tuttavia, appaiono leggermente sovrarappresentati i maschi (popolazione: 34%; campione: 43%) e i
rispondenti di Scuole con sede nel circondario di Torino (popolazione: 36%; campione: 45%), a discapito di chi inse-
gna in Torino città (popolazione: 43%; campione: 30%). Inoltre, dai dati relativi alla popolazione si era ricavato che,
mediamente, ogni insegnante aveva partecipato a due incontri (fig. 3), mentre il campione raccoglie una maggioran-
za di individui che, invece, hanno seguito in media tre incontri (fig. 8). Da questo punto di vista si evidenzia come colo-
ro che hanno deciso di partecipare all’indagine siano effettivamente gli individui maggiormente coinvolti e interessati
al tema dell’alternanza scuola-lavoro.
Gli insegnanti che hanno partecipato all’indagine hanno più frequentemente un’età compresa tra 40 e 49 anni (43
individui) (fig. 10), e svolgono la loro professione principalmente in Istituti tecnici (44) (fig. 11).
Fig. 6: Tipologia di Istituto scolastico – valori assoluti
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti190
Fig. 5: Popolazione: ruolo svolto a scuola – valori %
Fonte: Provincia di Torino, Servizio Programmazione
sistema educativo e formazione professionale.
femmina
maschio
insegnante
dirigentescolastico
SMS Statale
SMS Paritaria
66%
34%
88%
12%
71%
2%
Base (casi): 155 Base (casi): 155
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 190
Fig. 7: Sede dell’Istituto scolastico - valori assoluti
Fig. 8: Gli incontri frequentati – valori assoluti - Totale (casi): 77: era possibile fornire più risposte
LEGENDA INCONTRI:1. 20 gennaio: Seminario di apertura2. 1 marzo: La progettazione di un percorso di alternanza 3. 7 marzo: Il rapporto con l’impresa4. 16 marzo: Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze5. 27 marzo: Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza6. 4 aprile: L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza
Fig. 9: Genere – valori assoluti
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 191
0
5
10
15
20
25
30
35
0
10
20
30
40
50
femmina
maschio
Torin
o cit
tà
circo
ndar
io
di To
rino
circo
ndar
io
di P
iner
olo
circo
ndar
io
di Iv
rea
circo
ndar
io
di S
usa
circo
ndar
io
di L
anzo
-
Ciriè
35
23
9
7
3
1
20 gennaio 1 marzo 7 marzo 16 marzo 27 marzo 4 aprile
45
41 40 40
3532
32
43
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 191
Fig. 10: Età – valori assoluti
Fig. 11: Area formativa in cui si svolge la professione – valori assoluti
3. La scelta di partecipare al percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro
La maggior parte dei soggetti che hanno partecipato all’indagine dichiara di aver deciso di aderire al percorso di
accompagnamento all’alternanza scuola–lavoro perché si tratta di una metodologia didattica che verrà adottata a breve
nel loro Istituto scolastico (23 soggetti) (fig. 12), mentre per altri si è trattato di un momento di confronto su un’e-
sperienza che la Scuola ha già intrapreso da qualche tempo (21). Altri hanno partecipato su richiesta del dirigente sco-
lastico (15) o su propria iniziativa per avere informazioni su un argomento loro poco conosciuto (14).
Fig. 12: Perché ha deciso di partecipare agli incontri? – valori assoluti
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti192
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
0 5 10 15 20 25
fino a 39 anni 40/49 anni 50/59 anni 60 anni e oltre
4
43
27
1
area tecnica area professionale area liceale/artistica
la scuola vuole applicare abreve questa metodologia
la scuola ha già applicatoquesta metodologia
richieste del Preside
interesse per un argomentopoco conosciuto
44
16
12
23
21
15
14
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 192
Il criterio in base al quale gli intervistati hanno scelto a quali incontri partecipare è stato principalmente la disponibi-
lità di tempo in base agli impegni scolastici (32), mentre circa un quarto ha dichiarato di aver valutato come priorita-
ria l’effettiva utilità degli argomenti trattati, intesa come immediata applicabilità nell’esperienza del loro Istituto sco-
lastico (25) (fig. 13). Più della metà dei rispondenti ha saputo della possibilità di partecipare agli incontri dal proprio
dirigente scolastico (38), altri dalla Provincia di Torino (24), dall’Ufficio Scolastico Regionale (21) o da colleghi (13)
(fig. 14).
Fig. 13: Criterio con cui sono stati scelti gli incontri – valori assoluti
Fig. 14: Modalità di informazione sugli incontri– valori assoluti- totale (casi): 78: era possibile indicare più risposte
4. Gli incontri di approfondimento4.1 Gli incontri ritenuti più interessantiL’incontro che i partecipanti hanno valutato come più interessante (13 soggetti) (fig. 15) è stato quello del 16 marzo,
in cui sono stati trattati i temi della valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e della certificazio-
ne delle competenze. Altri momenti di formazione particolarmente graditi agli insegnanti sono quindi risultati quelli
del 1 e del 7 marzo in cui sono state discusse tematiche inerenti, rispettivamente, la progettazione del percorso di
alternanza e il rapporto con l’impresa. Gli ultimi due incontri, che fanno registrare meno preferenze, sono anche quel-
li cui in effetti hanno partecipato un numero più basso di individui, come già evidenziato in precedenza in fig. 82.
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 193
0 5 10 15 20 25 30
0 5 10 15 20 25 30 35 40
scelta sulla base degli impegni scolastici
utilità per la scuola
scelta del Preside
interesse personale
dirigente scolastico
Provincia di Torino
Ufficio Scolastico Regionale
colleghi
32
25
9
5
38
24
21
13
2. Dal momento che non tutti gli insegnanti hanno partecipato a tutti gli incontri, ma ad una selezione di questi, si consiglia di utilizzare qualche
cautela nella lettura aggregata del dato.
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 193
Fig. 15: L’incontro ritenuto più interessante – valori assoluti
LEGENDA INCONTRI:1. 20 gennaio: Seminario di apertura2. 1 marzo: La progettazione di un percorso di alternanza3. 7 marzo: Il rapporto con l’impresa4. 16 marzo: Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze5. 27 marzo: Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza6. 4 aprile: L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza
4.2 Il giudizio sui relatori e sugli aspetti organizzativi degli incontriIl questionario proposto comprendeva una sezione in cui i partecipanti potevano esprimere il loro gradimento in meri-
to ad alcuni aspetti riferiti ai relatori e agli aspetti organizzativi degli incontri.
A questo proposito, è stato adottato meccanismo di risposta basato su righelli come quelli riprodotti nelle tabb. 1
e 2; il rispondente può esprimere la propria opinione segnando una x in una delle caselle: l’estrema sinistra rappresen-
ta la totale insoddisfazione in merito ad un dato aspetto, l’estrema destra la totale soddisfazione.
In tab. 1 sono riportate le distribuzioni di frequenza per quanto concerne gli aspetti riferiti ai relatori, mentre in
tab. 2 si possono leggere i giudizi a proposito dell’organizzazione degli incontri. Per ciascun righello – che corrispon-
de a ciascun item del questionario – le risposte sono espresse in valore assoluto; la casella grigia indica la mediana,
ovvero la posizione che divide in due parti la distribuzione di frequenza: alla sua destra si colloca la metà delle rispo-
ste e a sinistra la restante metà.
Da uno sguardo complessivo a questi risultati appare chiaro come il grado di soddisfazione appaia in generale abba-
stanza elevato. Si può notare, infatti, che la posizione mediana sia sempre collocata nella parte destra dei righelli, dove
si poteva esprimere un giudizio positivo di soddisfazione.
TTaabb.. 11:: Le opinioni degli insegnanti sui relatori – valori assoluti
Come giudica i seguenti aspetti?
Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte
e 50% dall’altra).
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti194
0
2
4
6
8
10
12
14
insoddisfatto/a 1 - 3 4 11 36
Disponibilità dei relatori a fornire spiegazioni
Competenza dei relatori
Chiarezza dei relatori
soddisfatto/a
insoddisfatto/a - - 2 9 9 27 soddisfatto/a
insoddisfatto/a - - 3 11 10 27 soddisfatto/a
20
28
26
20 gennaio 1 marzo 7 marzo 16 marzo 27 marzo 4 aprile
5
9
11
13
6
5
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 194
Tab. 2: Le opinioni degli insegnanti sugli aspetti organizzativi degli incontri – valori assoluti
Come giudica i seguenti aspetti?
Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte
e 50% dall’altra).
4.3 L’utilità percepita dei momenti di confronto con i colleghiDurante gli incontri erano previsti dei momenti di lavoro di gruppo in cui potersi confrontare con i colleghi. Dal righel-
lo di tab. 3 si ricava che i rispondenti hanno valutato questi momenti come mediamente utili.
Tab. 3: Le opinioni sui momenti di confronto con i colleghi – valori assoluti
Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte
e 50% dall’altra).
4.4 I suggerimenti degli insegnantiI partecipanti, invitati ad esprimere dei suggerimenti per migliorare la qualità del percorso formativo cui hanno parte-
cipato, hanno fornito indicazioni principalmente in merito ai contenuti degli interventi. In particolare, vorrebbero che
venissero dedicati spazi maggiori alle esperienze delle Scuole - proponendo testimonianze di genitori e allievi - e al con-
fronto con la formazione professionale, facendo però attenzione ad evitare ripetizioni tra i relatori. Alcuni hanno segna-
lato problemi di orario o avrebbero gradito che il materiale informativo fosse stato consegnato prima degli incontri.
Gli insegnanti hanno fornito anche altre indicazioni che vanno oltre il momento specifico della formazione: alcuni vor-
rebbero un aiuto nella redazione dei progetti di alternanza, altri auspicherebbero la costituzione di gruppi territoriali di
approfondimento su questi temi e altri ancora vorrebbero poter avere maggiori contatti con imprese e artigiani.
5. L’utilità percepita del percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro
Buona parte dei partecipanti all’indagine ritiene che il percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro pro-
posto dalla Provincia di Torino attraverso la serie di incontri sia stato piuttosto utile per aiutarli a comprendere meglio
questa metodologia didattica (tab. 4). Questo dato è confermato dalla propensione di quasi la totalità di loro a consi-
gliare l’esperienza ai colleghi (fig. 16).
Tab. 4: Utilità percepita del percorso di accompagnamento all’alternanza scuola-lavoro – valori assoluti
Mediana: nella casella colorata in grigio si trova il valore che divide a metà la distribuzione di frequenza (50% da una parte
e 50% dall’altra).
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 195
inutili utili
insoddisfatto/a 1 - 6 3 22 28
Orario in cui si sono svolti gli incontri
Contenuti degli argomenti trattati
Numero di ore dedicate agli incontri
soddisfatto/a
insoddisfatto/a - 2 2 11 21 19 soddisfatto/a
insoddisfatto/a - 2 9 8 18 20 soddisfatto/a
18
23
20
Comodità nel raggiungere la sede degli incontri
insoddisfatto/a 3 5 5 15 17 20 soddisfatto/a12
- 3 7 11 11 1716
inutili utili- - 5 6 25 2120
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 195
Fig. 16: La propensione al passaparola – valori assoluti
6. Gli insegnanti che hanno partecipato agli incontri di approfondimento sul temadell’alternanza scuola-lavoro: sintesi dei risultati
Gli insegnanti coinvolti nell’indagine dichiarano di aver scelto di partecipare al percorso di accompagnamento all’alter-
nanza scuola-lavoro, proposto dalla Provincia di Torino, principalmente perché l’Istituto scolastico presso cui lavorano
ha già deciso di impiegare questa metodologia didattica; altri riferiscono anche di aver già portato avanti delle speri-
mentazioni in proposito.
Il canale di informazione risultato più efficace per la pubblicizzazione delle attività promosse dalla Provincia è stato
quello dei dirigenti scolastici; alcuni di loro hanno scelto di partecipare in prima persona ai momenti di formazione,
anche se gli iscritti sono stati nella maggior parte dei casi insegnanti che hanno individuato gli incontri da seguire in
base alla compatibilità con i rispettivi impegni lavorativi.
L’incontro che i partecipanti hanno apprezzato maggiormente è stato quello in cui si è discusso di valutazione degli
apprendimenti nella formazione in alternanza e della certificazione delle competenze.
I partecipanti appaiono mediamente soddisfatti della competenza, disponibilità e chiarezza dei relatori e dell’orga-
nizzazione degli incontri per quanto concerne gli orari, i contenuti, il numero di ore dedicate e la sede individuata per
effettuare la formazione.
Gli incontri prevedevano la realizzazione di attività di gruppo che sono state mediamente apprezzate dai parteci-
panti.
In generale, i partecipanti all’indagine sostengono che il percorso promosso dalla Provincia sia stato loro utile per
comprendere meglio questa metodologia didattica. Quasi la totalità dei rispondenti consiglierebbe ad altri colleghi il
percorso formativo appena terminato
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti196
consiglierei il percorso adaltri colleghi
non lo consiglierei
3
71
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 196
Questionario
La Provincia di Torino, nel periodo compreso tra Gennaio e Aprile 2006 ha promosso la realizzazione di una serie di
incontri di approfondimento sul tema dell’alternanza scuola-lavoro.
1. Per quale motivo prevalente ha deciso di partecipare a questo percorso di accompagnamento per referenti scolastici?(indichi una sola risposta)
1. volevo avere maggiori informazioni su un argomento a me poco conosciuto
2. mi è stato richiesto di parteciparvi dal dirigente scolastico della scuola in cui lavoro
3. perché la mia scuola ha già applicato in passato questa metodologia didattica
4. perché la mia scuola ha intenzione di applicare a breve questa metodologia didattica
5. altro motivo (specificare: può scrivere nella casella grigia)
2. Come ha saputo della possibilità di poter partecipare a questi incontri? (può indicare più risposte)
1. me ne ha parlato il dirigente scolastico della scuola nella quale lavoro
2. ne ho ricevuto comunicazione dalla Provincia di Torino
3. ne ho avuto conoscenza dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
4. me ne hanno parlato i miei colleghi di lavoro
5. altro (specificare: può scrivere nella casella grigia)
3. A quali di questi incontri ha partecipato? (può indicare più risposte)
1. Seminario di apertura (20 gennaio)
2. La progettazione di un percorso di alternanza (1 marzo)
3. Il rapporto con l’impresa (7 marzo)
4. Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze (16 marzo)
5. Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza
(27 marzo)
6. L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza (4 aprile)
4. Se ha partecipato a più incontri: quale Le è sembrato più interessante? (indichi una sola risposta)
ATTENZIONE: Se ha partecipato ad un solo incontro passi direttamente alla domanda 5
1. Seminario di apertura (20 gennaio)
2. La progettazione di un percorso di alternanza (1 marzo)
3. Il rapporto con l’impresa (7 marzo)
4. Valutazione degli apprendimenti nella formazione in alternanza e certificazione delle competenze (16 marzo)
5. Il coinvolgimento di docenti e studenti e la comunicazione del progetto: esperienze nelle iniziative di alternanza
(27 marzo)
6. L’organizzazione e gli aspetti amministrativi nei progetti di alternanza (4 aprile)
SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 1 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?
(può indicare più risposte)
1. Progettare l’alternanza: definire gli obiettivi, pianificare le attività
2. Dagli obiettivi alla gestione operativa: attori e strumenti
3. Competenze e curricolo per l’alternanza
4. La progettazione dell’alternanza di un ITCG: una mappa per la programmazione
5. Il progetto d’alternanza Le terre dei Savoia
6. non so
SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 7 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?
(può indicare più risposte)
1. I nodi centrali del rapporto tra imprese e alternanza scuola-lavoro
2. Il rapporto con l’azienda nell’esperienza di un istituto tecnico torinese
3. La rete telematica delle aziende simulate come modello di alternanza
4. Le imprese nell’esperienza piemontese delle scuole che hanno attivato la simulazione aziendale
5. non so
SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 16 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?
(può indicare più risposte)
1. La valutazione e la certificazione delle competenze secondo la metodologia adottata dalla Regione Piemonte per
la formazione professionale
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 197
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 197
2. Alcune ipotesi per la valutazione degli apprendimenti in alternanza scuola-lavoro in un ITC
3. La valutazione degli apprendimenti dal punto di vista di un Consiglio di classe
4. non so
SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 27 MARZO: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?
(può indicare più risposte)
1. Il coinvolgimento e la comunicazione nelle iniziative di alternanza
2. Il coinvolgimento di docenti, studenti e aziende in un modello di alternanza sperimentato all’ITIS E. Majorana
3. La complessità e la criticità dei rapporti tra tutti gli attori partecipanti ad un progetto di alternanza:
un’esperienza dal vivo
4. Alternanza ed obbligo scolastico
5. non so
SE HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DEL 4 APRILE: quali argomenti Le sono sembrati interessanti?
(può indicare più risposte)
1. Verso l’alternanza scuola-azienda: l’esperienza dello stage all’ITIS Peano
2. L’organizzazione della didattica condivisa nei progetti di alternanza
3. Il quadro orario costruito per l’alternanza
4. La gestione contabile e la documentazione nei progetti di alternanza
5. Il monitoraggio degli stage
6. non so
5. In base a quale criterio ha prioritariamente scelto di partecipare agli incontri? (indichi una sola risposta)
1. ho scelto gli incontri in base al mio interesse personale sull’argomento
2. ho scelto di partecipare agli incontri che potevano essere più utili per la mia scuola
3. il dirigente scolastico mi ha segnalato gli incontri cui partecipare
4. ho scelto gli incontri in base agli impegni scolastici
5. altro (specificare: può scrivere nella casella grigia)
6. Durante gli incontri erano previsti spazi per il lavoro di gruppo. Ritiene che questi momenti di confronto con icolleghi Le siano stati utili? Indichi la Sua opinione segnando una crocetta nel righello sottostante, dove a sinistra
significa che Lei li giudica totalmente inutili e a destra, al contrario, totalmente utili.
Pensando agli incontri cui ha partecipato, Le proponiamo alcuni aspetti per i quali Le chiediamo di indicare il suo giu-
dizio. Indichi il Suo grado di soddisfazione segnando una crocetta nel righello sottostante, dove a sinistra significa
che Lei è totalmente insoddisfatto /a e a destra, al contrario, totalmente soddisfatto/a.
a. contenuti degli argomenti trattati
b. orario in cui si sono svolti gli incontri
c. numero di ore dedicate agli incontri
d. chiarezza dei relatori
e. disponibilità dei relatori a fornire spiegazioni
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti198
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
inutile utile non so
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 198
f. competenza dei relatori
g. comodità nel raggiungere la sede degli incontri
8. Ritiene che questo percorso di accompagnamento all’alternanza scuola – lavoro Le sia stato utile per compren-dere meglio questa metodologia didattica? Indichi la Sua opinione segnando una crocetta nel righello sottostante,
dove a sinistra significa che Lei lo giudica totalmente inutile e a destra, al contrario, totalmente utile.
9. Consiglierebbe ad altri colleghi il percorso che lei ha appena frequentato?
10. Vuole fornire qualche suggerimento che possa esserci utile a migliorare la qualità degli incontri cui ha partecipa-to? Utilizzi lo spazio che segue per indicare qualsiasi informazione ritenga utile segnalare.
Le informazioni seguenti sono molti importanti al fine di classificare i dati. Le garantiamo la più assoluta riservatezza:le Sue risposte saranno sommate a quelle degli altri rispondenti e verranno analizzate solo complessivamente.
Generemaschio
femmina
Etàmeno di 30 anni
dai 30 ai 39 anni
dai 40 ai 49 anni
dai 50 ai 59 anni
60 anni e oltre
Tipologia di IstitutoScuola Media Superiore Statale
Scuola Media Superiore Paritaria
Area formativa all’interno della quale svolge la professionearea liceale/artistica (Licei, Istituti magistrali, Istituti d’arte)
area tecnica (Istituti tecnici)
area professionale (Istituti professionali)
Il questionario termina qui. Grazie per la preziosa collaborazione.
APPENDICI
alternanza scuola-lavoro: riflessioni, esperienze e strumenti 199
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
insoddisfatto/a soddisfatto/a non so
inutile utile non so
SI NO
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 199
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 200
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 201
ALT_SCUOLA_LAVORO_Appendici 20-11-2006 17:29 Pagina 202