Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr....

33
Allora gli si fecero attorno Passi nuovi sulle orme degli Apostoli Tempi dello Spirito – 2016 – A cura del Consiglio Centrale dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo

Transcript of Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr....

Page 1: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

Allora gli si fecero attornoPassi nuovi sulle orme degli Apostoli

Tempi dello Spirito– 2016 –

A cura del Consiglio Centrale dell’Istituto Secolaredelle Missionarie della Regalità di Cristo

Page 2: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

sommarioISM – Consiglio CentraleVia Madonna del Riposo 7500165 ROMATel. 06/6623088 - Fax 06/6627170

http://www.ism-int.orge-mail: [email protected]

Testi di:Fr. Cielito Almazan, ofmFr. Cesare Vaiani, ofm

ReAlIzzAzIOne edITORIAleeuno edizioni / Via Mercede 2594013 leonforte (en)Tel. e fax +39 935 [email protected]

sommarioLETTERA DELL’ASSISTENTE GENERALE p. 4

Allora gli si fecero attorno

Prima lectiola guarigione dello zoppo 8

Seconda lectiol’opera di Paolo nella Sinagoga 18

Terza lectioIl discorso di Paolo e le guarigioni a Troade 26

Quarta lectioPaolo davanti al Sinedrio 36

Quinta lectioPaolo è imprigionato 46

Sesta lectioPaolo a Roma 54

Page 3: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 20164

leTTeRA dell’ASSISTenTe geneRAle

Care sorelle, vi offriamo questo sussidio per gli esercizi,che alcuni paesi ormai chiamano Tempi dello Spirito, a con-clusione del percorso di questi cinque anni nei quali abbiamoletto i Vangeli e gli Atti degli Apostoli, per educarci a coltiva-re un ascolto attento e fedele della parola del Signore. gli At-ti, in particolare, ci proiettano nel tempo della Chiesa, sullestrade del mondo, per accompagnare la diffusione del buonannuncio, cioè dell’evangelo.

Tale diffusione dell’annuncio (o evangelizzazione) avvie-ne soprattutto attraverso la forma della testimonianza. Il mo-do tipicamente cristiano di annunciare il Vangelo, infatti, nonè quello della “lezione”, cioè di un messaggio il più possibilechiaro e preciso nei suoi contenuti, che viene espresso soltan-to attraverso idee chiare e distinte. Certamente, sarà necessa-rio anche trasmettere alcuni contenuti concettuali, ma questidevono essere accompagnati da quel tratto personale che litrasforma in testimonianza. Ciò che la testimonianza aggiun-ge ai concetti è l’esperienza personale. Se racconto qualcosadi cui sono testimone, nel mio racconto entro anch’io: non di-co solo come sono andate le cose, ma anche l’effetto che han-no provocato su di me e come io le ho conosciute e perché so-no importanti.

Attenzione, però: non dovrò parlare solo di me, ma anchedel fatto di cui sono testimone, perché altrimenti la mia nonsarà una testimonianza di qualcosa di oggettivo, ma solo ilracconto della mia autobiografia o dei miei sentimenti. nelnostro caso: dovrò parlare di gesù, e non solo di me e del miorapporto con lui; ma da come parlo di gesù, emergerà ancheche io ho un rapporto personale con lui, e questo farà la diffe-

5

renza rispetto a una brillante lezione di dottrina cristiana. latestimonianza cristiana è questo parlare di Qualcuno che nonsono io ma che ha cambiato la mia vita.

Il libro degli Atti degli apostoli è proprio l’invito a una te-stimonianza di gesù, che ha una caratteristica tipica: essa nonpuò essere resa da soli, ma ha bisogno di una comunità. Il li-bro degli Atti ci parla di una diffusione del Vangelo che è, con-temporaneamente, la diffusione della Chiesa. Vangelo e Chie-sa vanno di pari passo, perché gesù ha scelto di non scriverenulla ma di affidare se stesso e il suo messaggio a una comu-nità, a quel gruppo di persone che, con la forza dello Spirito diPentecoste, porteranno il messaggio e la presenza di gesù fi-no a Roma, cioè fino al centro del mondo allora conosciuto,per diffondersi su tutta la terra.

le Missionarie, come i discepoli, sono testimoni di questomessaggio e sanno di poter contare sul sostegno di una comu-nità che le accompagna per il mondo a cui sono inviate. la lo-ro partecipazione alla missione evangelizzatrice della Chiesaavviene attraverso la testimonianza che offrono, con le parolema soprattutto con la vita, nelle diverse situazioni del mondo.

Come sempre, questo sussidio è offerto alle Missionarie eai predicatori perché lo utilizzino in maniera efficace e creati-va, adattandolo alle diverse situazioni. Crediamo che sia im-portante rimanere dentro un cammino unitario dell’Istituto,per cui vengono proposti dei testi su cui riflettere, che diven-tano il nutrimento comune per tutte le Missionarie; ma è an-che importante che questi contenuti comuni, che sono radica-ti nella Parola di dio, trovino lo spazio per una opportuna in-culturazione e rilettura nei diversi ambienti e nelle diverse si-tuazioni di vita. Vengono offerti anche alcuni sviluppi della ri-flessione in chiave francescana e c’è anche l’invito a trovare itesti delle Costituzioni che attualizzano la riflessione alla lucedel carisma dell’Istituto : sono maniere diverse per aiutare a“entrare” sempre più profondamente nell’ascolto della Parola

Page 4: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

lectioAllora gli si fecero attorno

At 14, 8-20 At 18, 1-6

At 20, 6-12 At 23, 1-10

At 24, 22-27 At 28, 16-31

leTTeRA dell’ASSISTenTe geneRAle6

di dio, che rimane il punto di riferimento per tutto il cammi-no formativo dell’Istituto.

Affidiamo al Signore il tempo che vi è dato di vivere negliesercizi, dedicandovi in maniera speciale al suo ascolto, allariflessione e alla condivisione della fede con le sorelle, perchéegli vi trasformi sempre più nelle testimoni della sua gioia edel suo Vangelo, vere missionarie della sua regalità d’amore.

Fr. Cesare Vaiani

Page 5: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 9

la guarigione dello zoppo

(At 14, 8-20)1 lect

io 11

14 8C’era a listra un uomo para-lizzato alle gambe, storpio sindalla nascita, che non aveva mai

camminato. 9egli ascoltava Paolo mentreparlava e questi, fissandolo con lo sguardo e

vedendo che aveva fede di essere salvato, 10dissea gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». egli balzò in piedie si mise a camminare. 11la gente allora, al vedere ciòche Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dia-letto licaònio: «gli dèi sono scesi tra noi in figura uma-na!». 12e chiamavano Bàrnaba «zeus» e Paolo «Her-mes», perché era lui a parlare.

13Intanto il sacerdote di zeus, il cui tempio era all’in-gresso della città, recando alle porte tori e corone, vole-va offrire un sacrificio insieme alla folla. 14Sentendo ciò,gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e siprecipitarono tra la folla, gridando: 15«Uomini, perchéfate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali co-me voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da que-ste vanità al dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, ilmare e tutte le cose che in essi si trovano. 16egli, nellegenerazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguis-sero la loro strada; 17ma non ha cessato di dar prova di sébeneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioniricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la leti-zia dei vostri cuori».

18e così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere lafolla dall’offrire loro un sacrificio. 19Ma giunsero da An-

tiòchia e da Icònio alcuni giudei, i quali persuasero lafolla. essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori dellacittà, credendolo morto. 20Allora gli si fecero attorno idiscepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopopartì con Bàrnaba alla volta di derbe.

Sottolinea quali parole ti hanno colpito in modo particolare. Custodiscile e tienile nel cuore.

Prova a chiederti perché proprio quelle parole ti hanno colpito.

Page 6: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

leCTIO 1 - lA gUARIgIOne dellO zOPPO TeMPI dellO SPIRITO 2016

l’attenzione è centrata su Paolo e Barnaba intenti a procla-mare la buona novella, nonostante l’opposizione e le minaccealla loro vita. Ciò che è consolante, secondo il racconto, è cheriescono ad attrarre nuovi credenti i quali, a loro volta, li pro-teggono con discrezione, in modo che possano continuare laloro missione, e li aiutano a ritornare là dove desiderano. Atti14, 21 ci dice che ritornano a listra, a Iconio e di nuovo allaloro base, Antiochia.

Predicare la buona novella, cioè gesù Cristo, è molto ri-schioso. gli apostoli sono considerati nessuno in confronto aicapi spirituali locali ben radicati, più prestigiosi e noti a tutti,che proteggono furiosamente la loro religione e le loro prati-che. gli apostoli si trovano davanti un muro: i capi del postonon accettano che Paolo e Barnaba esprimano il loro credo.la conversione a Cristo significherebbe per loro l’abbandonodella vecchia fede e della propria cultura.

1110

LectioQuesto brano appartiene alla terza parte (13,1-15,35) del li-

bro degli Atti. l’ambiente dell’episodio è la città di listra.gli apostoli Paolo e Barnaba fuggono a listra da Iconio

dopo aver appreso che pagani e giudei intendevano maltrat-tarli e lapidarli (versetto 6).

Mentre i due apostoli continuano a proclamare la buonanovella a listra, uno zoppo ascolta Paolo e lo guarda intensa-mente. Paolo legge questo atteggiamento come un segno diinteresse e di fede e perciò gli presta attenzione e lo guarisce,pronunciando a voce alta le parole della guarigione (versetti8-10).

la folla è colta alla sprovvista dal miracolo e confondePaolo e Barnaba con le proprie divinità greche, considerando-li rispettivamente come l’incarnazione di Hermes e zeus,quindi come “dèi in forma umana”, e offrendo loro dei sacri-fici (versetti 11-13)

Paolo e Barnaba reagiscono, cercano di far comprendereche non sono dèi ma semplici esseri umani, che sono soltantomessaggeri del dio vivente creatore di ogni cosa. Questo dio,che essi non conoscono, in passato ha permesso loro di fareciò che volevano come gentili; adesso, però, è tempo di ab-bandonare dèi e idoli e adorare il vero dio, che invia loro lapioggia e provvede al cibo (versetti 14-17), il dio che Paolo eBarnaba predicano.

Secondo il racconto, riuscirono a stento a far desistere lagente dall’adorarli. Poi, alcuni giudei venuti da lontano, con-vinsero la folla che i due apostoli erano venuti per distruggerela loro fede. Così, essi lapidano Paolo e lo trascinano fuoridella città e, credendolo morto, lo abbandonano. I suoi disce-poli possono allora intervenire per proteggerlo: a Paolo acca-de ciò che prima era accaduto a Stefano. Il racconto non dicese anche Barnaba ha sofferto violenza fisica, ma possiamo im-maginare che sia stato così.

Quando il furore si calma, Paolo e Barnaba partono per der-be, ancora per proclamare la buona notizia (versetti 18-20).

Page 7: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

Oggi si tende adivinizzare” lestar ma anchechi è “molto”santo. Ma lanostra fede deveessere rivolta aDio e non allecreature

za fermarsi a coloro che li portano. È importante assicurarsiche la loro immagine non sia sopravvalutata, poiché sonosemplicemente normali esseri umani, mandati a portare unmessaggio. le Missionarie devono dunque fare attenzione sele persone le mettono su un piedistallo per il loro contributonella comunità. la nostra società è segnata da una cultura cheidolatra le “star” del cinema, dello sport o della canzone; noidobbiamo stare attenti a non fare lo stesso in ambito ecclesia-le, “divinizzando” qualcuno, magari molto bravo o molto“santo”: dio è uno solo e la nostra fede deve essere rivolta adio, non alle creature. Anche il Papa, o Madre Teresa, o sanFrancesco, non sono delle star da ammirare: sono fratelli/so-relle che ci indicano l’unico Signore.

Per ultimo, le Missionarie sanno non essere attaccate a ununico luogo o gruppo che dà loro conforto. esse continuano aseminare il seme dovunque lo Spirito le conduce. non posso-no dimenticare di tornare alla base per narrare e condividerel’esperienza della missione con le altre Missionarie e con laChiesa che dà loro il mandato di annunciare, comprendendo

TeMPI dellO SPIRITO 2016 13leCTIO 1 - lA gUARIgIOne dellO zOPPO12

le Missionarie vivono in ambienti aperti, dove si trovanocredenti e non credenti. Il loro primo impegno è la testimo-nianza per coloro che non hanno familiarità con gesù. Posso-no trovarsi in pericolo o trovare opposizione, ma possono ral-legrarsi quando qualcuno le ascolta e chiede aiuto, come lozoppo. Spesso si tratta anche di riconoscere una richiestad’aiuto implicita, come fa Paolo con quell’uomo: anche seegli non ha espresso a parole la propria richiesta, Paolo sa in-tuirla e riconosce che egli “aveva fede di essere salvato”. laguarigione è il segno di una totale e profonda salvezza, chenasce dalla fede.

le Missionarie sono chiamate a dare testimonianza a per-sone che spesso sono confuse e rischiano di considerare “di-vinità” coloro che possono fare qualcosa di grande per loro,come fecero gli abitanti di listra con Paolo e Barnaba. Ciòche possono ricevere dalle Missionarie deve condurre i loroascoltatori a riconoscere la sorgente dei doni, che è dio, sen-

Meditatio

Page 8: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 15leCTIO 1 - lA gUARIgIOne dellO zOPPO14

che non sono sole, non importa quanti talenti abbiano o comesiano inclini all’indipendenza. Condividono le loro esperien-ze e celebrano con gli altri credenti i loro successi e fallimen-ti poiché hanno il privilegio di godere della fiducia e di essereinviate.

l’intero libro degli Atti degli Apostoli è il racconto di unagrande missione che parte da gerusalemme e si allarga pro-gressivamente in ogni luogo, giungendo fino a Roma, la capi-tale del mondo allora conosciuto.

Questa sollecitudine per l’annunzio del Vangelo, che con-traddistingue anche il carisma delle Missionarie, appartienefin dall’origine alla spiritualità francescana. l’Anonimo peru-gino, che è una delle prime biografie di Francesco, narra cosìil primo invio in missione (Anonimo perugino 18):

Francesco, chiamati a sé questi sei frati che aveva,nella selva che circondava la Porziuncola (andavano difrequente a pregare in quella chiesa), disse loro: «Caris-simi fratelli, consideriamo la nostra vocazione: dio mi-sericordioso non ci ha chiamato solo per noi stessi, maanche per l'utilità e la salvezza di molti. Andiamo dun-que per il mondo, esortando e ammaestrando uomini edonne con la parola e con l'esempio, affinché faccianopenitenza dei loro peccati e si ricordino dei comanda-menti del Signore, che da lungo tempo hanno gettato indimenticanza».

e disse ancora: «Piccolo gregge non abbiate timore,ma nutrite fiducia in dio. non vogliate dire tra voi:“Siamo persone rozze e senza istruzione: come faremoa predicare?”. Invece, richiamate a mente le parole cherivolse gesù ai suoi discepoli: Non siete voi che parla-te, ma è lo Spirito del vostro Padre che parla in voi. IlSignore stesso vi comunicherà spirito e sapienza per

CONFRANCESCOleggiamo il Vangelo

Page 9: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 17leCTIO 1 - lA gUARIgIOne dellO zOPPO16 17

esortare e mostrare a uomini e donne la via e le operedei suoi precetti. Troverete dei credenti mansueti, umilie benevoli, che riceveranno con gaudio e amore voi e levostre parole. Troverete di quelli che non credono, su-perbi e bestemmiatori, che vi resisteranno svillaneg-giando voi e i vostri discorsi. Proponetevi perciò di sop-portare ogni cosa con pazienza e umiltà».

[…] Ciò detto li benedisse, ed essi partirono.

Francesco inviando i primi compagni spiega il motivo diquella missione, collegandola direttamente alla vocazionespecifica che essi hanno ricevuto: “dio misericordioso non ciha chiamato solo per noi stessi, ma anche per l’'utilità e la sal-vezza di molti”. È questo il motivo della missione: il dono ri-cevuto non può essere tenuto solo per sé, ma va restituito adio, attraverso i fratelli. È il senso profondo di quella restitu-zione/risposta di cui Francesco parla spesso. In questo caso, ilfatto di aver ricevuto il dono grande del Vangelo chiede che ri-spondiamo a questo dono con l’offerta dello stesso Vangelo acoloro che incontriamo. Il dono ricevuto chiede di diventaredono offerto.

Francesco incoraggia anche i suoi fratelli, che si sentivano“persone rozze e senza istruzione”, ricordando loro le paroledi gesù, che nel Vangelo assicura ai suoi discepoli l’aiuto po-tente dello Spirito santo. e con la forza dello Spirito non c’èpiù nulla da temere!

dalalla Vita

Vangelodalla vita

al

Sollecitata dalla Parola di Dio e dagli eventi della mia vi-ta ricerco, all’interno delle Costituzioni, l’articolo che mag-giormente mi interpella, mi inquieta, mi consola, mi impegnae provo a riscriverlo, con parole mie, nello spazio sottostante.

ARTICOLO

Page 10: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 19

l’opera di Paolo nella Sinagoga

(At 18, 1-6)2 lect

io 22

18 1dopo questi fatti Paolo la-sciò Atene e si recò a Corinto.2Qui trovò un giudeo di nome

Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco pri-ma dall’Italia, con la moglie Priscilla, in se-

guito all’ordine di Claudio che allontanava daRoma tutti i giudei. Paolo si recò da loro 3e, poiché era-no del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavo-rava. di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende.4Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava dipersuadere giudei e greci.

5Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedonia,Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimo-niando davanti ai giudei che gesù è il Cristo. 6Ma, poi-ché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuo-tendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostrocapo: io sono innocente. d’ora in poi me ne andrò daipagani».

Sottolinea quali parole ti hanno colpito in modo particolare. Custodiscile e tienile nel cuore.

Prova a chiederti perché proprio quelle parole ti hanno colpito.

LectioIl brano appartiene alla quarta parte del libro degli Atti

(15,30 - 19,20) ed è ambientato a Corinto, dopo che Paolo hafinito di predicare ad Atene nell’Areopago, ottenendo reazio-ni differenti.

A Corinto Paolo incontra Aquila, un ebreo romano che si ètrasferito qui con sua moglie Priscilla perché l’ImperatoreClaudio ha decretato che tutti gli ebrei siano espulsi da Romain quanto accusati di aver assecondato le rivolte istigate daCresto (il nome di uno schiavo confuso con Cristo).

Paolo abita con la coppia alla quale l’accomuna il lavoro difabbricanti di tende (versetti 2-3). essi si procurano di che vi-

Page 11: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 21leCTIO 2 - l’OPeRA dI PAOlO nellA SInAgOgA20

vere, fornendo tende all’esercito romano, ai pellegrini e aiviaggiatori delle carovane.

Paolo si guadagna da vivere col proprio lavoro nei giorniferiali, mentre al sabato va alla sinagoga per partecipare al di-battito e presentare una nuova interpretazione delle attesemessianiche. egli vuol portare sia gli ebrei che i greci (i gen-tili) alla comunità dei cristiani (versetto 4).

Possiamo immaginare che Paolo sia anche interessato aquanto stia accadendo a Roma. la coppia probabilmente gliha spiegato il motivo per cui gli ebrei sono stati espulsi daquella città. Paolo non vi è ancora andato ma il suo desiderioè di recarsi nella capitale dell’Impero Romano. Come aposto-lo dei gentili, è interessato a recarsi a Roma perché là incon-trerà solo gentili, che spesso ha trovato più aperti alla sua pre-dicazione degli stessi ebrei.

la storia cambia quando Sila e Timoteo, suoi compagnimissionari, arrivano dal nord, dalla Macedonia, per unirsi aPaolo in Acaia. Mentre Aquila e Priscilla spariscono dalla sce-na, Paolo, con Sila e Timoteo, inizia a predicare a tempo pie-no e non soltanto al fine settimana. giorno dopo giorno, Pao-lo predica agli ebrei insistendo sul fatto che il Messia atteso ègesù (versetto 5). essi devono aver pensato che fosse matto ecosì lo ingiuriano e lo gettano fuori dalla loro cerchia. Poichégli ebrei rifiutano il suo messaggio, Paolo è sempre più inco-raggiato ad andare verso i gentili. Con chiara consapevolezzae con cuore dolente, egli promette di non predicare più agliebrei (verso 6), sebbene abbia ancora il mandato di farlo. Sen-za rimorso, d’ora in poi Paolo si asterrà dall’andare nelle si-nagoghe e non sarà più disponibile a sprecare tempo con loro,ma entrerà nel mondo dei gentili.

Meditatiola coppia formata da Aquila e Priscilla è un buon esempio

di quello che le persone sposate e le loro famiglie possono es-sere nella comunità cristiana. Paolo stringe amicizia con loroed essi gli offrono ospitalità e aiuto. Anche oggi è importantericonoscere il grande valore della testimonianza della famigliacristiana e anche il ruolo che essa ha nella Chiesa. la Missio-naria, che pure non è chiamata al matrimonio, “è consapevoledella universale chiamata alla santità e considera le diverse vo-cazioni come cammini complementari per rendere visibilel’amore di dio” (Costituzioni, art. 13). Coltiviamo questa sti-ma reciproca tra le diverse vocazioni nella Chiesa: siamo cer-tamente affezionati alla nostra vocazione, ma rispettiamo e sti-miamo davvero le altre vocazioni, con cuore e mente aperti.

gli argomenti di conversazione e le relazioni cambiano, inrapporto alle persone con cui conversiamo. la conversazionedi Paolo con Aquila e Priscilla probabilmente verte soprattut-to sul loro comune lavoro e solo una volta alla settimana, disabato, essi possono andare alla sinagoga e impegnarsi nellapredicazione. Con l’arrivo dei suoi compagni missionari Sila

Page 12: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 23leCTIO 2 - l’OPeRA dI PAOlO nellA SInAgOgA22

e Timoteo, la situazione cambia e così anche la conversazionedi Paolo. egli probabilmente parla di più dell’attività missio-naria, di ciò che è accaduto nei luoghi dove i due sono stati edove ancora possono andare a predicare; con loro, Paolo si de-dicherà a tempo pieno alla predicazione.

la Missionaria può interrogarsi circa il tempo che dà allepersone che incontra e quello che dà alle sorelle Missionarie.Forse anche la Missionaria può fare di più per dio e lo scoprese ha il sostegno delle altre e il confronto con esse, con le qualicondivide la stessa visione della vita e la stessa missione. Aven-do le stesse preoccupazioni e gli stessi interessi, nello scambiocon loro può scoprire nuovi orizzonti di missione nella propriavita.

Pur vivendo nel mondo, la Missionaria sente forte l’impe-gno a proclamare Cristo. naturalmente non può e non vuoleproporsi di lavorare come predicatore a tempo pieno, come sanPaolo, ma nella secolarità coltiva il dono, prezioso e unico, diannunciare la fede cristiana, in casa, nel posto di lavoro e intutti gli altri luoghi, nel contesto dell’Istituto e della Chiesa.

CONFRANCESCOleggiamo il Vangelo

l’incontro con chi condivide la nostra vocazione ci aiuta achiarire la nostra stessa identità, come l’incontro con Sila e Ti-moteo stimola Paolo a dedicarsi a tempo pieno alla predica-zione; anche questo è un tratto caratteristico della nostra spiri-tualità francescana. Fin dalle origini Francesco e i suoi fratel-li si riunivano periodicamente per verificare la propria sceltadi vita, per correggere quello che non andava e per scopriresempre meglio cosa il Signore chiedeva loro. Questi incontricomunitari avevano il nome di capitoli, un nome preso dallatradizione monastica. Così una delle prime biografie descrivequesti incontri (Anonimo perugino 37):

Per Pentecoste tutti i frati si riunivano a Capitolopresso la chiesa di Santa Maria della Porziuncola. Vi sitrattava come osservare meglio la Regola, si stabilivanoi frati che andassero a predicare nelle diverse province equali frati si dovessero assegnare a tali regioni.

Francesco rivolgeva ai presenti ammonizioni, ripren-sioni e precetti, conforme gli sembrava opportuno, dopoaver consultato il Signore. e tutte le cose che esprimevaa parole, prima di tutto le compiva lui stesso e le facevavedere con affettuosa sollecitudine.

Anche Francesco, nei suoi Scritti, parla di tali incontri.nella Regola non bollata (cap. 18) così definisce con estremasintesi l’ordine del giorno di questi incontri:

Ogni anno ciascun ministro possa riunirsi con i suoifrati, ovunque piaccia a loro, nella festa di san Michele

Page 13: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 25leCTIO 2 - l’OPeRA dI PAOlO nellA SInAgOgA24

arcangelo, per trattare delle cose che riguardano dio.

ecco l’argomento di questi incontri: trattare delle cose cheriguardano Dio! Potrebbe essere un buon suggerimento ancheper le nostre riunioni? Proviamo a pensare ai nostri incontritra Missionarie: quale aiuto forniscono alla mia vocazione? diche cosa parliamo? di che cosa vorrei che si parlasse? Forsedevo anche chiedermi se riesco davvero a parlare con libertà econ verità, nella carità, con la confidenza che nasce dalla con-sapevolezza di condividere la stessa vocazione con le mie so-relle.

dalalla Vita

Vangelodalla vita

al

Sollecitata dalla Parola di Dio e dagli eventi della mia vi-ta ricerco, all’interno delle Costituzioni, l’articolo che mag-giormente mi interpella, mi inquieta, mi consola, mi impegnae provo a riscriverlo, con parole mie, nello spazio sottostante.

ARTICOLO

Page 14: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 27

Il discorso di Paolo e le guarigionia Troade(At 20, 6-12)3 le

ctio

3320 6noi salpammo da Filippi

dopo i giorni degli Azzimi eli raggiungemmo in capo a

cinque giorni a Tròade, dove ci tratte-nemmo sette giorni. 7Il primo giorno del-

la settimana ci eravamo riuniti a spezzare ilpane, e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, con-versava con loro e prolungò il discorso fino a mezza-notte.

8C’era un buon numero di lampade nella stanza alpiano superiore, dove eravamo riuniti. 9Ora, un ragaz-zo di nome Èutico, seduto alla finestra, mentre Paolocontinuava a conversare senza sosta, fu preso da unsonno profondo; sopraffatto dal sonno, cadde giù dalterzo piano e venne raccolto morto. 10Paolo allora sce-se, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «non vi tur-bate; è vivo!». 11Poi risalì, spezzò il pane, mangiò e,dopo aver parlato ancora molto fino all’alba, partì.12Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sen-tirono molto consolati.

Sottolinea quali parole ti hanno colpito in modo particolare. Custodiscile e tienile nel cuore.

Prova a chiederti perché proprio quelle parole ti hanno colpito.

LectioQuesto brano e quelli seguenti sono tratti dalla quinta par-

te degli Atti.Paolo e i suoi compagni lasciano Filippi per Troade. Im-

piegano cinque giorni per raggiungere la loro destinazione(versetto 6). la festa degli Azzimi (cioè del pane azzimo) chequi è ricordata è una delle tre feste ebraiche più importantidell’anno, insieme alla festa di Pentecoste e a quella dei Ta-bernacoli (o delle tende) e celebra la liberazione degli Israeli-ti dalla schiavitù dell’egitto. nel nostro testo si può collegarecon il tema dello spezzare il pane, che è l’eucarestia.

di domenica, Paolo parla ai suoi missionari (versetto 7), icui nomi sono menzionati in Atti 20,4.

da notare le espressioni “noi salpammo... li raggiungem-mo” al versetto 6, e nel versetto seguente “ci eravamo riuni-ti...”. Questa è una parte delle cosiddette “sezioni del noi” dellibro degli Atti (16, 10-17; 20, 5-21; 27, 1-28,16), così chia-mate perché lo scrittore sacro parla al plurale, includendosi tra

Page 15: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

leCTIO 3 - Il dISCORSO dI PAOlO e le gUARIgIOnI A TROAde28

i soggetti dell’itinerario e delle azioni narrate, mentre primausava la terza persona.

Il racconto indica che, a Troade, i cristiani celebravanol’eucarestia ogni domenica. Paolo si unisce a loro e predica.Probabilmente dovevano già aver sviluppato un tipo di litur-gia che richiamava l’ultima cena ed era preceduta dalla cele-brazione della Parola di dio. Per la liturgia della Parola, Pao-lo prolunga la sua predicazione fino a metà della notte (ver-setto 7); coglie l’occasione per evangelizzarli, anche se è pro-babile che la comunità sia stata fondata da lui.

Il luogo della celebrazione è indicato: si tratta del terzo pia-

TeMPI dellO SPIRITO 2016 29

no di una casa. dentro il luogo ci sono molte lampade (verset-to 8). Si sa che le case a Troade erano costruite l’una sopral’altra: a causa di invasioni, per lungo tempo la città era statadeserta, senza abitanti; più tardi vi si era stabilita una popola-zione che non aveva distrutto ciò che scopriva sotto gli stratidel terreno poi adattati.

I cristiani hanno cominciato presto a utilizzare una certacreatività nella liturgia: qui, per esempio, ci sono molte lam-pade, anche se forse le lampade rispondono più a ragioni pra-tiche che liturgiche.

Poiché Paolo predica a lungo, un giovane di nome eutico èpreso dal sonno, si addormenta e cade giù dalla finestra su cuisiede. Quando i suoi compagni arrivano da lui presumono chesia morto (versetto 9). Sentendo questo, Paolo interrompe lapredicazione e scende a vedere che cosa sia successo. Osser-va attentamente il giovane e scopre che è ancora vivo: “non viturbate; è vivo!” (versetto 10). Il giovane respira ancora, ilcuore batte e può cavarsela. non è detto che si tratti di un mi-racolo.

Paolo può ritornare alla mensa eucaristica e riprendere laliturgia: spezza il pane e lo mangia (versetto 11). Anche se iltesto parla al singolare, si ritiene che anche gli altri abbianoavuto la loro parte e condiviso la mensa.

dopo la celebrazione, Paolo non va a dormire ma conversacon i fedeli che si fermano fino all’alba e poi lascia quel luo-go (versetto 12).

Page 16: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016

mento e probabilmente ciò ha sulle persone un impatto mag-giore che se la situazione fosse ignorata.

Il testo ci presenta una comunità cristiana riunita dalla ce-lebrazione dell’eucaristia, momento centrale per la vita diquesti credenti, che vi dedicano addirittura tutta la notte. È so-prattutto l’ascolto della Parola e il suo commento che prendo-no tutto questo tempo: può essere utile chiederci quale postooccupa l’ascolto della Parola nella vita delle nostre comunitàcristiane e anche nella vita delle singole Missionarie.

Talvolta le Missionarie svolgono anche un ruolo di anima-trici in gruppi o con singole persone che condividono l’ascol-to e la riflessione sulla Parola di dio: si tratta di un compitoprezioso, da coltivare con la preparazione e con la disponibi-lità del proprio tempo, sull’esempio di Paolo che insegna a de-dicare tempo ed energie a questo ministero nelle nostre comu-nità. dare tempo conduce più persone a Cristo e ad apprezza-re la loro fede.

31leCTIO 3 - Il dISCORSO dI PAOlO e le gUARIgIOnI A TROAde30

la Missionaria è colei che organizza il suo tempo dandopriorità all’ascolto e alla condivisione della Parola, coinvol-gendo anche altre persone.

essa dà maggiore attenzione a coloro che sono in un pro-cesso di conversione e condivide con loro momenti più lunghidi riflessione. Accompagnare i cammini delle persone anchenella loro scoperta di dio è un compito prezioso, che fa certa-mente parte del carisma delle Missionarie; tale accompagna-mento fa bene non solo alle persone che lo ricevono, ma an-che a noi quando lo svolgiamo; scopriamo infatti che in talmodo viene nutrita la nostra fede.

l’incidente della caduta di eutico ci dice che anche duran-te un momento speciale della missione possono succedere in-cidenti che sviano l’attenzione dei presenti. In questi casi ènecessario, come fa Paolo, interrompere il proprio interventoe andare a stare vicino alle vittime. In questo modo accoglia-mo realmente la Parola che la storia ci consegna in quel mo-

Meditatio

Page 17: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

32 TeMPI dellO SPIRITO 2016 33leCTIO 3 - Il dISCORSO dI PAOlO e le gUARIgIOnI A TROAde

nel testo degli Atti troviamo la descrizione di una celebra-zione della prima comunità cristiana, caratterizzata dai duemomenti che anche noi conosciamo: liturgia della Parola e li-turgia eucaristica. I due elementi sono strettamente legati an-che nella devozione di Francesco, che in molti dei suoi scrittiritorna sulla necessità di venerare sia “il santissimo corpo esangue del Signore” che “i nomi e le parole di lui scritte”.Francesco dà una forma molto concreta alla sua fede nel Si-gnore, presente nell’eucaristia e nella Parola: chiede che sia-no “poste e custodite in un luogo prezioso”, o “raccolte e col-locate in luogo decoroso”. Invita a gesti concreti che esprimo-no visibilmente la fede, mostrando così anche una profondaconsonanza tra la mente e le azioni, tra la fede del cuore e leazioni del corpo.

1 Facciamo attenzione, noi tutti chierici, al grande pec-cato e all'ignoranza che certuni hanno riguardo al santissi-mo corpo e sangue del Signore nostro gesù Cristo e ai san-tissimi nomi e alle sue parole scritte, che santificano il cor-po. 2 Sappiamo che non ci può essere il corpo, se prima nonè santificato dalla parola. 3 niente infatti possediamo e ve-diamo corporalmente nel secolo presente dello stesso Al-tissimo, se non il corpo e il sangue, i nomi e le parole me-diante le quali siamo stati creati e redenti «da morte a vita»(1gv 3,14). 4 Tutti coloro, poi, che amministrano così san-ti misteri, considerino tra sé, soprattutto chi li amministraillecitamente, quanto siano vili i calici, i corporali e le to-vaglie, dove si compie il sacrificio del corpo e del sanguedi lui. 5e da molti viene collocato e lasciato in luoghi inde-

corosi, viene trasportato in forma miseranda e ricevuto in-degnamente e amministrato agli altri senza discrezione. 6

Anche i nomi e le parole di lui scritte talvolta vengono cal-pestate con i piedi, 7 perché «l'uomo animale non compren-de le cose di dio» (1Cor 2,14).

8 non dovremmo sentirci mossi a pietà per tutto questo,dal momento che lo stesso pio Signore si mette nelle nostremani e noi lo tocchiamo e lo assumiamo ogni giorno con lanostra bocca? 9Ignoriamo forse che dobbiamo venire nellesue mani? 10 Orsù, di tutte queste cose e delle altre, subitoe con fermezza emendiamoci; 11 e dovunque il santissimocorpo del Signore nostro gesù Cristo sarà stato collocato eabbandonato in modo illecito, sia rimosso da quel luogo eposto e custodito in un luogo prezioso. 12 Ugualmente, do-vunque i nomi e le parole scritte del Signore siano trovatein luoghi immondi, siano raccolte e debbano essere collo-cate in luogo decoroso (Lettera ai chierici, prima recensio-ne, 1-12).

CONFRANCESCOleggiamo il Vangelo

Page 18: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 35leCTIO 3 - Il dISCORSO dI PAOlO e le gUARIgIOnI A TROAde34

dalalla Vita

Vangelodalla vita

al

All’epoca di Francesco capitava che l’eucaristia o i librisacri contenenti la Parola di dio venissero conservati male, inluoghi sporchi o poco convenienti. Francesco si preoccupache ciò non accada e questa lettera è un documento di questaattenzione. A noi interessa il sentimento di fede che sta allabase di questa sollecitudine di Francesco: è la gratitudine difronte al dono di poter incontrare Cristo attraverso la Parola ei sacramenti in una maniera addirittura concreta: “niente in-fatti possediamo e vediamo corporalmente nel secolo presen-te dello stesso Altissimo, se non il corpo e il sangue, i nomi ele parole mediante le quali siamo stati creati e redenti da mor-te a vita”. È il dono grande che riceviamo ogni volta che par-tecipiamo alla Messa. Quale consapevolezza di tale dono ciaccompagna? Quale fede nella presenza di Cristo nell’eucari-stia e nella Parola?

Sollecitata dalla Parola di Dio e dagli eventi della mia vi-ta ricerco, all’interno delle Costituzioni, l’articolo che mag-giormente mi interpella, mi inquieta, mi consola, mi impegnae provo a riscriverlo, con parole mie, nello spazio sottostante.

ARTICOLO

Page 19: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 37

Paolo davanti al Sinedrio

(At 23, 1-10)4 lect

io 44

231Con lo sguardo fisso al sine-drio, Paolo disse: «Fratelli, io hoagito fino ad oggi davanti a dio

in piena rettitudine di coscienza». 2Ma ilsommo sacerdote Anania ordinò ai presenti di

percuoterlo sulla bocca. 3Paolo allora gli disse: «dio per-cuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi se-condo la legge e contro la legge comandi di percuoter-mi?». 4e i presenti dissero: «Osi insultare il sommo sa-cerdote di dio?». 5Rispose Paolo: «non sapevo, fratelli,che fosse il sommo sacerdote; sta scritto infatti: Non in-sulterai il capo del tuo popolo».

6Paolo, sapendo che una parte era di sadducei e unaparte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli,

io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudi-zio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».7Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra fari-sei e sadducei e l’assemblea si divise. 8I sadducei infattiaffermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; ifarisei invece professano tutte queste cose. 9Ci fu alloraun grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei sialzarono in piedi e protestavano dicendo: «non trovia-mo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o unangelo gli ha parlato».

10la disputa si accese a tal punto che il comandante, te-mendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò allatruppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.

da Cesarea Marittima Paolo si è recato a gerusalemme,che è il centro della vita religiosa del popolo ebraico e, in que-sto momento, è anche il centro delle comunità cristiane. Infat-ti la Chiesa di gerusalemme è chiamata la Chiesa Madre, po-sta sotto la guida dell’apostolo giacomo.

Paolo agisce come agisce, spinto dallo Spirito Santo (Atti20,22). I suoi compagni lo avevano scoraggiato dal procedereperché sapevano che Paolo sarebbe andato incontro a guai ma,contrariamente al loro consiglio, egli va a gerusalemme ed èarrestato e imprigionato.

Lectio

Sottolinea quali parole ti hanno colpito in modo particolare. Custodiscile e tienile nel cuore.

Prova a chiederti perché proprio quelle parole ti hanno colpito.

Page 20: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016

rando, il comandante deve intervenire allo scopo di sottrarrePaolo al linciaggio: i soldati gli si avvicinano e lo prendono incustodia (23,10).

I farisei erano un gruppo religioso che studiava la Bibbiaebraica (tutti i libri: storici, profetici e sapienziali) e ne inter-pretava i testi. essi credevano nella resurrezione dei morti, ne-gli angeli e negli spiriti. I sadducei negavano tutto questo, af-fermando che questi insegnamenti non si trovano nella Torah(detta anche Pentateuco), cioè nei primi cinque libri della Bib-bia. essi davano importanza soltanto a ciò che si trova nellaTorah.

Il comandante militare che interviene aveva il compito ditenere pace e ordine nel recinto del Tempio; normalmenteaveva assegnati pochi uomini alla sua caserma, ma quandoc’era grande folla, come in occasione delle feste, il contingen-te veniva aumentato con le truppe provenienti da Cesarea Ma-rittima, sul mare Mediterraneo, a circa 60 chilometri da geru-salemme.

39leCTIO 4 - PAOlO dAVAnTI Al SInedRIO38 39

Ora Paolo sta davanti al Sinedrio. Si dichiara non colpevo-le di tutte le accuse dei suoi detrattori, anzi rivendica di agirenel modo giusto, per il Signore (versetto 1). Per farlo tacere,poiché le sue parole sono ritenute inaccettabili, è colpito allabocca. egli protesta contro l’uomo che ha dato quest’ordine einvoca la legge in quanto la violenza fisica che gli è stata in-flitta non è secondo la legge mosaica. Quando viene a sapereche questi era il sommo sacerdote, Paolo si scusa; ammetteche non lo conosceva e dimostra la sua conoscenza della leg-ge citando un testo della Scrittura (versetti 2-5)

Paolo mostra di muoversi abilmente nei confronti del suouditorio, in cui erano presenti sia sadducei che farisei, cheavevano idee molto differenti riguardo alcuni insegnamentisulla resurrezione dei morti. Così quando si presenta come fa-riseo e dice di sperare nella resurrezione dei morti, tra i duegruppi nasce una grande disputa. Come c’era da aspettarsi, ilgruppo è diviso e sorge un tumulto. gli scribi che appartengo-no ai farisei prendono le parti di Paolo e dichiarano che nontrovano nulla di errato nella sua dottrina (23, 6-9). non capi-scono ancora a che cosa Paolo mira ma anche loro lo rifiute-ranno quando parlerà di gesù di nazareth.

Per prevenire il tumulto, poiché la discussione sta degene-

Page 21: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 41leCTIO 4 - PAOlO dAVAnTI Al SInedRIO40

la Missionaria ascolta i suggerimenti dello Spirito, che tal-volta la spinge su strade ancora inesplorate, vincendo le pauree i dubbi. non sempre bisogna ascoltare il consiglio dei cono-scenti troppo prudenti e degli amici protettivi.

dio ha un piano quando invia un missionario in un luogo oin un gruppo ostili: è per dare una testimonianza di qualità aCristo. Paolo è un “missionario di qualità”, perché ha viaggia-to molto e ha fondato molte comunità cristiane in Asia Mino-re e in grecia; egli ha subito una quantità di rifiuti e ha af-frontato molti ostacoli, ha sofferto molto per Cristo e continuaa farlo. egli ha fatto esperienza di missione ed ora nuovamen-te ha l’occasione di dare testimonianza a Cristo. Paolo nonpredica altro che gesù Cristo e non si sofferma a parlare delleproprie realizzazioni; lui e il suo messaggio hanno un grandeimpatto sugli ascoltatori.

Il messaggio cristiano o la Missionaria stessa possono col-pire quanti li ascoltano, anche se costoro non credono in Cri-sto. la presenza di una Missionaria attiva, che non tiene labocca chiusa, può far sì che le persone si facciano domande e

Meditatio

prendano posizione: rifiuto o accettazione di Cristo. In unafolla ci sarà una minoranza, anche piccola, che arriverà a cre-dere; nulla è perso anche se c’è un rifiuto da parte della mag-gioranza.

Se la Missionaria non assume rischi, non può dare testimo-nianza. Senza testimonianza, diminuisce o scompare l’offertadella possibilità di conversione a quanti ci incontrano. nonpossiamo attrarre seguaci a Cristo standocene semplicementeseduti. la Missionaria deve lavorare sodo, sviluppare il suocarattere e la sua credibilità e aprire la bocca per servire ilVangelo. Il nome stesso di “Missionarie” indica questa identi-tà di testimoni che sanno osare e che si mettono in movimen-to, quando il Signore lo chiede.

Page 22: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

leCTIO 4 - PAOlO dAVAnTI Al SInedRIO42

la vocazione francescana, fin dalle origini, è anche unavocazione alla missione. Francesco si sente inviato sia a vive-re che ad annunciare il Vangelo e propone tale stile di vita aisuoi compagni, fin dagli inizi. Così il primo biografo, Tom-maso da Celano, ricorda la prima missione di Francesco e deisuoi compagni (Vita prima di Tommaso da Celano 29):

nello stesso tempo entrò nell'Ordine una nuova e ot-tima recluta, così il loro numero fu portato a otto. Allo-ra il beato Francesco li radunò tutti insieme, e dopo averparlato loro a lungo del Regno di dio, del disprezzo delmondo, del rinnegamento della propria volontà, del do-minio che si deve esercitare sul proprio corpo, li divisein quattro gruppi, di due ciascuno e disse loro: «Andate,carissimi, a due a due per le varie parti del mondo e an-nunciate agli uomini la pace e la penitenza in remissio-ne dei peccati; e siate pazienti nelle persecuzioni, sicuriche il Signore adempirà il suo disegno e manterrà le suepromesse. Rispondete con umiltà a chi vi interroga, be-nedite chi vi perseguita, ringraziate chi vi ingiuria e vicalunnia, perché in cambio ci viene preparato il regnoeterno». ed essi, ricevendo con gaudio e letizia grande ilprecetto della santa obbedienza, si prostravano davantial beato padre, che abbracciandoli con tenerezza e de-vozione diceva ad ognuno: «Riponi la tua fiducia nel Si-gnore ed Egli avrà cura di te» (Sal 54,28). era la fraseche ripeteva ogni volta che mandava qualche frate adeseguire l'obbedienza.

TeMPI dellO SPIRITO 2016 43

Francesco si ispira al Vangelo: come gesù aveva inviati idiscepoli due a due, così fanno Francesco e i suoi compagni,partendo a due a due verso i quattro punti cardinali. Forse c’èda riflettere anche sul fatto che, sia gesù che Francesco, pen-sano che la missione non sia affidata ai singoli, ma sempreporti con sé un elemento comunitario, minimamente rappre-sentato dall’andare due a due.

Il contenuto dell’annuncio che Francesco affida ai fratelli è“la pace e la penitenza”. Sono i due elementi essenziali del-l’annuncio cristiano: nella pace si compendia quel Regno dipace che si fa presente in gesù e che costituisce il dono gra-tuito del Vangelo; nella penitenza è indicata la risposta a quel-

CONFRANCESCOleggiamo il Vangelo

Page 23: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

44

l’annuncio, cioè la conversione, il cambiamento soggettivodella mia vita per accogliere il dono di pace. Pace e penitenzasono dunque l’elemento oggettivo e soggettivo della missio-ne: il dono che ci precede e ci viene incontro e la risposta checiascuno può dare a quel dono.

Infine è degno di nota il piccolo rito descritto alla fine delbrano, quando un frate partiva: con un gesto (l’abbraccio) euna parola della Scrittura (il versetto del salmo «Riponi la tuafiducia nel Signore ed egli avrà cura di te») si dona forza a co-lui che parte, che sa di avere il sostegno di dio e l’affetto deifratelli.

TeMPI dellO SPIRITO 2016 45leCTIO 4 - PAOlO dAVAnTI Al SInedRIO

dalalla Vita

Vangelodalla vita

al

Sollecitata dalla Parola di Dio e dagli eventi della mia vi-ta ricerco, all’interno delle Costituzioni, l’articolo che mag-giormente mi interpella, mi inquieta, mi consola, mi impegnae provo a riscriverlo, con parole mie, nello spazio sottostante.

ARTICOLO

Page 24: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 47

Paolo è imprigionato

(At 24, 22-27)5 lect

io 55

24 22Allora Felice, che era assaibene informato su quanto ri-guardava questa Via, li congedò

dicendo: «Quando verrà il comandante li-sia, esaminerò il vostro caso». 23e ordinò al

centurione di tenere Paolo sotto custodia, con-cedendogli però una certa libertà e senza impedire ad al-cuno dei suoi di dargli assistenza.

24dopo alcuni giorni, Felice arrivò in compagnia del-la moglie drusilla, che era giudea; fece chiamare Paoloe lo ascoltava intorno alla fede in Cristo gesù. 25Maquando egli si mise a parlare di giustizia, di continenza edel giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: «Per ilmomento puoi andare; ti farò chiamare quando ne avròil tempo». 26Sperava frattanto che Paolo gli avrebbe da-to del denaro; per questo abbastanza spesso lo facevachiamare e conversava con lui.

27Trascorsi due anni, Felice ebbe come successorePorcio Festo. Volendo fare cosa gradita ai giudei, Felicelasciò Paolo in prigione.

Sottolinea quali parole ti hanno colpito in modo particolare. Custodiscile e tienile nel cuore.

Prova a chiederti perché proprio quelle parole ti hanno colpito.

Paolo è in prigione e attende il processo. Felice, procurato-re della giudea dal 57 al 59, che dovrebbe processarlo, ha ri-cevuto alcuni incartamenti riguardo al movimento cristiano,chiamato la Via, per capire meglio il caso di Paolo. ma pospo-ne il giudizio fino all’arrivo del suo tribuno lisia dalla Siria,probabilmente per avere più informazioni o per controllareche non ci siano rivolte tra la folla (versetto 22).

Felice si mostra gentile con Paolo: ordina al centurione diproteggerlo e di mostrare una certa clemenza, dandogli la li-bertà di ricevere i visitatori che vengono ad assisterlo (verset-to 23). Successivamente Felice parte e, quando ritorna, vienecon la moglie drusilla, che era giudea, e subito invia delle per-sone a prendere Paolo affinché lui e sua moglie possano ascol-tarlo mentre parla di gesù. Una buona occasione perché eglipossa predicare a Cesarea Marittima! (versetto 24).

Paolo si sente obbligato a parlare di giustizia (giusta rela-zione con dio), di dominio di sé (riguardo all’uso del potere dicui non si deve abusare) e del giudizio finale (dar conto nel-

Lectio

Page 25: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

leCTIO 5 - PAOlO È IMPRIgIOnATO48 TeMPI dellO SPIRITO 2016 49

l’ultimo giorno, castigo a chi si comporta male); tutto questoriferito all’insegnamento di gesù. Felice non può accettarlo:ferma il discorso di Paolo e lo manda via. Il messaggio di Pao-lo deve aver turbato sia lui che la moglie. Quando Felice saràpronto ad ascoltare, chiamerà nuovamente Paolo a parlare diCristo (versetto 25).

Il versetto 26 spiega la ragione del comportamento di Feli-ce: egli vuole rilasciarlo, ma dietro pagamento di una sommadi denaro e si augura che i suoi visitatori gli portino il denaronecessario a “comprare” la sua libertà. Felice convoca Paolodi tanto in tanto “per conversare con lui” sperando che alla fi-ne egli gli avrebbe dato dei soldi, ma Paolo gli porta solo ge-sù Cristo. Felice è un imbroglione, un disonesto rappresentan-te di Roma; non libera Paolo e lo lascia languire in prigionesotto la nuova amministrazione, che non ha nessuna stima delmovimento cristiano.

l’esperienza di Paolo in un certo senso è una ripetizioneunica dell’esperienza di gesù: Paolo è processato da un im-broglione che va a caccia di denaro; gli ebrei usano un paga-no per imprigionarlo, ridurlo al silenzio e più tardi portarlo ingiudizio. Il procuratore romano è gentile con Paolo perché loinvita a conversare, ma c’è un secondo fine. Probabilmenteegli ha saputo della grande somma, risultato delle raccolte sol-lecitate da Paolo in grecia a favore dei cristiani di gerusa-lemme quando c’era la carestia. Anche Felice deve raccoglie-re fondi per continuare ad avere controllo e per fare buona im-pressione sui suoi superiori a Roma e vuole servirsi di Paolo.Se ne va senza liberarlo, perché egli non lo ha aiutato finan-ziariamente, a causa della sua stessa povertà, ma anche perchépreferisce accontentare i giudei.

Meditatiola Missionaria, come ogni vero cristiano, deve essere pre-

parata a subire persecuzioni o processi-farsa come Paolo egesù. Può essere perseguitata perché porta un messaggio chedisturba i suoi ascoltatori, perché non è conformista nei ri-guardi di norme cattive o non si adegua allo status quo. Alcentro del discorso mette gesù, non la politica, non il denaroo il prestigio.

A partire dalla fede in gesù ella sa anche parlare “di giusti-zia, di continenza e del giudizio futuro”. Si tratta di argomen-ti poco di moda che, per il credente, non sono valori astratti,ma nascono dalla fede in gesù: la giustizia è quella che gesùha conquistato e che manifesta, attraverso il nostro comporta-mento, la salvezza che abbiamo ricevuto da lui; la continenzaè l’autocontrollo necessario per orientare la propria vita versogesù, nel quale crediamo, e per non essere schiavi delle nostrepassioni; il giudizio futuro è la venuta finale di Cristo, chesvelerà chi siamo davvero e ci porrà a confronto con lui.

la reazione di Felice, che dice a Paolo “ti farò chiamarequando ne avrò il tempo” è una reazione che conosciamo be-ne: siamo abili a rimandare ad un futuro indeterminato ciò chechiederebbe una risposta qui e ora. domandiamoci quante

Page 26: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 51leCTIO 5 - PAOlO È IMPRIgIOnATO50

CONFRANCESCOleggiamo il Vangelo

Come ogni vero testimone del Signore, così anche France-sco è ben consapevole che bisogna pagare di persona la pro-pria fedeltà al Vangelo. È il messaggio che Francesco ci con-segna in una delle sue Ammonizioni (Ammonizione 6)

1 guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pa-store, che per salvare le sue pecore (cfr. gv 10, 11; eb12, 2) sostenne la passione della croce.

2 le pecore del Signore l'hanno seguito nella tribola-zione e persecuzione (cfr. gv 10, 4), nella vergogna enella fame (cfr. Rm 8, 35), nell’infermità e nella tenta-zione e in altre simili cose, e per questo hanno ricevutodal Signore la vita eterna. 3 Perciò è grande vergognaper noi servi di dio, che i santi hanno compiuto le ope-re, e noi vogliamo riceverne gloria e onore con il rac-contarle e predicarle.

In questo breve testo, lo sguardo di Francesco si fissa anzi-tutto su gesù, che ha patito per i suoi, e sulla sua croce. daquello sguardo a lui, buon Pastore, l’attenzione va alle sue pe-core, che lo hanno seguito sulla medesima strada. Infine l’in-teresse si posa su di noi, che invece di agire, come gesù e co-me i santi che lo hanno seguito sulla via della croce, spesso ciaccontentiamo di parlare senza operare; a questo punto Fran-cesco diventa addirittura ironico, notando che magari parlia-mo proprio dei santi, tessendo i loro elogi ma non facendoquello che hanno fatto, e ci attendiamo perfino di “riceveregloria e onore con il raccontare e predicare”. emerge in que-

volte il nostro dire “ora non ho tempo” è una scusa; forse ri-fiutiamo semplicemente di cambiare qualcosa nella nostra vi-ta e non sappiamo o non vogliamo decidere quali sono le no-stre priorità, cosa deve essere messo al primo posto e cosa vie-ne dopo.

la Missionaria deve portare la verità di gesù anche se isuoi ascoltatori non sono sinceri e non sono ricettivi. Un verotestimone continua a parlare anche se non riesce a convinceregli altri a lasciare ciò che non è giusto e ad entrare in un cam-mino di fede.

la Missionaria non deve usare la corruzione anche se c’è lapromessa di un grande vantaggio. Il tema della corruzione è digrande attualità in molti Paesi del mondo: qual è la nostra po-sizione di fronte alle piccole o grandi richieste illegali di de-naro per “oliare gli ingranaggi”? Quanto percorriamo anchenoi, magari nelle piccole cose, le strade della corruzione o del-le amicizie che ci procurano favori che gli altri non possonopermettersi?

Page 27: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016

ste parole la profonda diffidenza di Francesco per la retoricadelle parole, con le quali spesso ci mascheriamo di fronte aglialtri. nel mondo contemporaneo siamo spesso invitati a cura-re la nostra immagine: stiamo attenti che non si tratti di un in-vito all’ipocrisia. Se l’invito a prenderci cura della nostra im-magine è un invito a prenderci cura di noi, per essere disponi-bili a servire dio e i fratelli, va certamente bene; ma se signi-fica solo fingere e mascherarci dietro le belle parole e i gran-di discorsi per evitare la fatica della “santa operazione”, Fran-cesco ci ricorda che in questo atteggiamento c’è qualcosa diprofondamente falso.

53leCTIO 5 - PAOlO È IMPRIgIOnATO52

dalalla Vita

Vangelodalla vita

al

Sollecitata dalla Parola di Dio e dagli eventi della mia vi-ta ricerco, all’interno delle Costituzioni, l’articolo che mag-giormente mi interpella, mi inquieta, mi consola, mi impegnae provo a riscriverlo, con parole mie, nello spazio sottostante.

ARTICOLO

Page 28: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 55

Paolo a Roma

(At 28, 16-31)6 lect

io 66

28 16Arrivati a Roma, fu concessoa Paolo di abitare per conto suocon un soldato di guardia.

17dopo tre giorni, egli fece chiamare i nota-bili dei giudei e, quando giunsero, disse loro:

«Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo ocontro le usanze dei padri, sono stato arrestato a gerusa-lemme e consegnato nelle mani dei Romani. 18Questi,dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà,non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte.19Ma poiché i giudei si opponevano, sono stato costrettoad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo,muovere accuse contro la mia gente. 20ecco perché vi hochiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa dellasperanza d’Israele che io sono legato da questa catena».21essi gli risposero: «noi non abbiamo ricevuto alcunalettera sul tuo conto dalla giudea né alcuno dei fratelli èvenuto a riferire o a parlar male di te.

22Ci sembra bene tuttavia ascoltare da te quello chepensi: di questa setta infatti sappiamo che ovunque essatrova opposizione».23e, avendo fissato con lui un giorno,molti vennero da lui, nel suo alloggio. dal mattino allasera egli esponeva loro il regno di dio, dando testimo-nianza, e cercava di convincerli riguardo a gesù, parten-do dalla legge di Mosè e dai Profeti

24Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette,altri invece non credevano. 25essendo in disaccordo fradi loro, se ne andavano via, mentre Paolo diceva que-

st’unica parola: «Ha detto bene lo Spirito Santo, permezzo del profeta Isaia, ai vostri padri:

26Va’ da questo popolo e di’: Udrete, sì, ma non comprenderete; guarderete, sì, ma non vedrete.27Perché il cuore di questo popolo è diventato insen-sibile,sono diventati duri di orecchie hanno chiuso gli occhi,perché non vedano con gli occhi,non ascoltino con gli orecchie non comprendano con il cuoree non si convertano, e io li guarisca!

28Sia dunque noto a voi che questa salvezza di dio fuinviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!». 30Paolo tra-scorse due anni interi nella casa che aveva preso in affit-to e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, 31annun-ciando il regno di dio e insegnando le cose riguardanti ilSignore gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impe-dimento.

Sottolinea quali parole ti hanno colpito in modo particolare. Custodiscile e tienile nel cuore.

Prova a chiederti perché proprio quelle parole ti hanno colpito.

Page 29: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016

Veniamo ai versetti conclusivi del libro degli Atti, in cuiPaolo è detenuto ma continua a diffondere la Parola di dio. APaolo è permesso di stare da solo in una abitazione (mistho-ma), non in una cella (phylache) con altri prigionieri, tuttaviaa un soldato è assegnato il compito di fargli la guardia (ver-setto 16), in modo che sia chiaro che è prigioniero.

Comunque, anche se Paolo non è più libero, gode ancora diun certo prestigio, ha una certa influenza sui capi della comu-nità ebraica di Roma: li chiama e spiega loro perché gli ebreidi gerusalemme lo hanno consegnato ai Romani (versetto 17)come prigioniero. l’autorità romana aveva cercato di liberar-lo, non avendo trovato alcuna violazione che meritasse la pe-na capitale (versetto 18), ma gli ebrei avevano rifiutato questasoluzione, semplicemente perché volevano liberarsi di lui.noi conosciamo il motivo: non accettano i suoi insegnamentie temono che Paolo abbia sufficiente carisma per attirare l’at-tenzione della gente quando parla.

l’apostolo si appella a Cesare, presumibilmente invocandoi suoi diritti come cittadino romano (versetto 19), perché av-verte che gli è stata fatta un’ingiustizia. non può avere giusti-zia dai Romani a gerusalemme perché essi sono in qualchemodo controllati dagli ebrei del posto e per questo ricorre al-l’autorità più alta a Roma, dove gli ebrei non sono rispettati.Molto tempo prima, l’Imperatore Claudio li aveva espulsi daquella città.

Paolo spiega ai capi ebrei che ora lui è in catene, è prigio-niero, perché predica gesù Cristo, la speranza di Israele, nonperché fa del male al popolo ebraico o attenta alle loro tradi-zioni sacre (versetto 20).

gli ebrei di Roma non sanno niente di questa storia: dallagiudea non hanno ricevuto alcuna notizia su Paolo; nessuno èvenuto da gerusalemme a portare una relazione su di lui chepossa danneggiarlo (versetto 21). Può darsi che Paolo sia sta-to considerato insignificante da parte degli ebrei che eranovenuti a Roma da gerusalemme: egli non è comparso nei tito-

57leCTIO 6 - PAOlO A ROMA56

Lectio

li dei giornali. Ci sono questioni più importanti come un nuo-vo movimento religioso, che loro ancora non associano conPaolo.

I capi ebrei sono desiderosi di ascoltare il suo racconto eciò in cui lui crede; lo considerano un loro compagno giudeo,neutrale o ostile nei riguardi del nuovo movimento. Si aspet-tano che egli dica qualcosa sul movimento, che loro chiamanosetta, di cui ovunque si dice male (versetto 22). Sono più in-formati sul cristianesimo che su Paolo. da lungo tempo sannodella presenza dei cristiani a Roma, che sono arrivati prima dilui: ci sono state infatti delle comunità cristiane molto primadella venuta di Paolo che probabilmente sono state fondate oorganizzate da qualcun altro o da un gruppo di cristiani mis-sionari.

I capi ebrei stabiliscono un giorno per il dialogo con lui equel giorno molte persone vengono al suo luogo di detenzio-ne. Paolo parla loro a lungo del regno di dio e di gesù basan-dosi sulla legge e i profeti (versetto 23).

Page 30: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016

le Missionarie portano un messaggio cristiano rischiosoperché non annunciano altro che il regno di dio e la personadi gesù Cristo; tale messaggio può causare la loro rovina. Co-loro che comprendono il loro messaggio ma lo trovano peri-coloso per la loro cultura e il loro interesse, uniranno i lorosforzi per fermarle. Useranno anche le autorità civili per rag-giungere il loro scopo. Questa è stata l’esperienza di Paolo,che segue e in certo modo ripete l’esperienza di gesù stesso.

dove sta il pericolo? Il regno che le Missionarie annuncia-no può essere ritenuto minaccioso dal “mondo”, che si nutredi controllo. Il regno di dio che Paolo predica è una legge diamore, sollecitudine e magnanimità, sotto la guida di gesùCristo. egli può governare l’umanità attraverso il suo Spiritoe di questo Regno la Chiesa è un seme. Il Regno inaugurato dagesù non è certo un potere temporale, ma inevitabilmente sioppone alla legge che non si riferisce a gesù e critica i com-portamenti egoisti.

Come Paolo, la Missionaria può continuare a insegnare,annunciare ed evangelizzare anche se soltanto pochi ascolta-

59leCTIO 6 - PAOlO A ROMA58

Uno ad uno se ne vanno: non possono accettare il suo mes-saggio. Sono abituati a sentire solo la solita, convenzionale in-terpretazione della loro fede. Ora Paolo presenta una interpre-tazione totalmente differente e solo alcuni si convincono. Co-me ultima dichiarazione, Paolo cita Isaia (Isaia 6, 9-10) che hadetto le parole dello Spirito Santo: “essi odono ma non com-prendono, guardano, ma non vedono… perché a causa di que-sto non possono essere convertiti e guariti”. Così la salvezzaandrà ai gentili (versetti 25-28).

Paolo sta nel suo alloggio (preso in affitto) per due anni econtinua a ricevere visitatori, a predicare loro il regno di dioe ad insegnare loro quello che riguarda gesù Cristo.

Qui termina la storia di Paolo nel libro degli Atti, che iniziamenzionando il regno di dio portato da gesù Cristo.

Meditatio

Page 31: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

TeMPI dellO SPIRITO 2016 61leCTIO 6 - PAOlO A ROMA60

no. la Missionaria sa che la sua testimonianza si rivolge so-prattutto a coloro che stanno cercando di scoprire chi è gesù eche cosa è la Chiesa. Alcuni di loro troveranno la nostra fededetestabile e irragionevole, ma altri cercheranno di capirla dipiù. Può rappresentare un’alternativa per quelli che sono stufidello status quo.

Il brano del profeta Isaia citato da Paolo ci fa riflettere an-che sul mistero del rifiuto della Parola di dio da parte di mol-te persone, soprattutto da coloro che sembrerebbero essere leprime a dover accogliere tale annuncio. Anche ai nostri tempiconstatiamo che il Vangelo spesso è rifiutato. Proviamo a faremergere le nostre riflessioni di fronte a questa esperienza delrifiuto umano di dio, che talvolta ci troviamo a fare sia nellaveste di chi annuncia che in quella di chi rifiuta perché talvol-ta possiamo essere proprio noi a rifiutare il Vangelo!

nel testo degli Atti il rifiuto di alcuni (gli ebrei) favoriscela salvezza di altri (i gentili), ai quali Paolo si rivolge dopo es-sere stato respinto dai primi. Cosa vuol dire per noi questocollegamento provvidenziale, segnalato da Paolo?

CONFRANCESCOleggiamo il Vangelo

dio non ci costringe alla fede, ma ci invita, rispettando lanostra libertà, tanto che possiamo accogliere o rifiutare l’ap-pello del Signore. Anche Francesco era ben consapevole diquesta possibilità del rifiuto che sempre si potrebbe compierein noi, anche per coloro che in un primo momento hanno ac-cettato di seguire il Signore. Così mette in guardia se stesso esuoi fratelli in un testo della Regola non bollata (Regola nonbollata cap. 22, 19-26):

19 e guardiamoci bene dalla malizia e dall’astuzia diSatana, il quale vuole che l’uomo non abbia la sua men-te e il cuore rivolti al Signore dio, 20 e girandogli intor-no desidera distogliere il cuore dell’uomo con il pretestodi una ricompensa o di un aiuto, e soffocare la parola e iprecetti del Signore dalla memoria. e volendo accecareil cuore dell’uomo attraverso gli affari e le preoccupa-zioni di questo mondo, e abitarvi, così come dice il Si-gnore: 21 «Quando lo spirito immondo è uscito da un uo-mo, va per luoghi aridi e senz’acqua in cerca di riposo;e poiché non lo trova, dice: 22 Tornerò nella mia casa dacui sono uscito. 23 E quando vi arriva, la trova vuota,spazzata e adorna. 24 Allora va e prende con sé altri set-te spiriti peggiori di lui, poi entrano e vi abitano. Cosìl’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore del-la prima» (Mt 12, 43-45; lc 11, 24-26). 25 Perciò, tuttinoi frati, custodiamo attentamente noi stessi, perché,sotto pretesto di qualche ricompensa o di opera da fareo di un aiuto, non ci avvenga di perdere o di distoglierela nostra mente e il cuore dal Signore. 26 Ma, nella san-

Page 32: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013

leCTIO 6 - PAOlO A ROMA62 TeMPI dellO SPIRITO 2016 63

ta carità, che è Dio (1gv 4, 16), prego tutti i frati, sia iministri sia gli altri, che, allontanato ogni impedimentoe messa da parte ogni preoccupazione e ogni affanno, inqualunque modo meglio possono, si impegnino a servi-re, amare, adorare e onorare il Signore Iddio, con cuoremondo e con mente pura, ciò che egli stesso domandasopra tutte le cose.

Francesco utilizza il testo evangelico sullo spirito immon-do che esce dall’uomo, ma poi può ritornarvi, per invitarci ariflettere sul rischio che corriamo di ritornare sui nostri passianche dopo che abbiamo scelto di seguire il Signore. Si trattadi un invito molto realistico: tutti noi sappiamo che non è suf-ficiente aver fatto una grande dichiarazione all’inizio (magarialla prima professione) per restare tranquilli per il resto dellavita. Ogni giorno (e per le Missionarie, in maniera esplicita,ogni anno) bisogna “rinnovare” la nostra adesione al Signore.

da notare anche come Francesco descrive la sottile tenta-zione del nemico, che non vuole che “abbiamo la mente e ilcuore rivolti al Signore dio”: non solo, come è prevedibile,“attraverso gli affari e le preoccupazioni di questo mondo”,ma anche “con il pretesto di una ricompensa o di un aiuto”,cioè attraverso motivi apparentemente buoni. Anche nella no-stra vita talvolta ci dedichiamo in maniera talmente totaliz-zante alle tante cose buone che facciamo, che rischiamo di di-menticare proprio il Signore, per il quale facciamo tutte quel-le cose! Ascoltiamo l’invito di Francesco a riflettere sul ri-schio, che tutti corriamo, di offuscare o tradire la fedeltà nellasequela del Signore.

dalalla Vita

Vangelodalla vita

al

Sollecitata dalla Parola di Dio e dagli eventi della mia vi-ta ricerco, all’interno delle Costituzioni, l’articolo che mag-giormente mi interpella, mi inquieta, mi consola, mi impegnae provo a riscriverlo, con parole mie, nello spazio sottostante.

ARTICOLO

Page 33: Allora gli si fecero attorno - ism-regalita.com · 2018. 10. 15. · Fr. Cielito Almazan, ofm Fr. Cesare Vaiani, ofm ReAlIzzAzIOne edITORIAle euno edizioni / Via Mercede 25 94013