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ALLEVAMENTO SUINO: STRUTTURA, DINAMICHE E PROSPETTIVE REPORT ECONOMICO FINANZIARIO Claudio Federici responsabile unità mercati direz. mercato e risk management

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ALLEVAMENTO SUINO:STRUTTURA, DINAMICHE E PROSPETTIVEREPORT ECONOMICO FINANZIARIO

Claudio Federici

responsabile unità mercatidirez. mercato e risk management

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Gli obiettivi dell’analisi

IL REPORT ECONOMICO-FINANZIARIO

… un diverso approccio all’analisi

scenario competitivo di riferimento delle imprese agricole e agroalimentari

l’impresa come p.to di osservazione (l’impresa nel sistema)

mission : dall’informazione del mercato all’organizzazione dei flussi informativi del sistema agro-alimentare

multi-target , indirizzata prevalentemente ad operatori privati

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DMDT

intermediari

competitività delle imprese

INDUSTRIA alimentare

concorrenza del

mercato internazionale

imprese fornitrici AGRICOLE

Prodotti sostitutivi

Minaccia di nuovi entranti

Potere contrattuale dei fornitori

Cambio €/$

PAC (healt check)

prezzoinput

incremento domanda

foodtrade-offfood vsbio-fuel

eliminazionerestituz.

gli elementi esterni di cambiamento

LO SCENARIO COMPETITIVO

mutamentomodelli di consumo

Potere contrattualedei clienti

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L’incidenza sull’agricoltura e sull’industria

IL PESO DEL COMPARTO

INDUSTRIA

valore della produzione

AGRICOLTURA

valore ai prezzi di base

altrecarni11%

carne/lavoraz.suina

7%

altre produz.alimentari

83%

altri allevam. carne20%

allevam. suino

5%

altriprod. agricoli

75%

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L’incidenza delle diverse fasi nella costruzione del valore

LA CATENA DEL VALORE

Un mercato al consumo di circa 20 mld di euro

allevamento +import

mat. prima20%

industria(macellazione e

lavorazione) 32%

import (carne fresca e salumi)

2%

margini di distribuzione

46%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

(incidenza %)

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1 La struttura del comparto(rivalità interna)

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La dimensione e la concentrazione produttiva

LA STRUTTURA PRODUTTIVA

Notevole concentrazione della fase agricola

peso % sui capipeso % sul n°dimensione delle aziende

5%95%piccole(meno di 100 capi)

4%2%medie(100-499 capi)

91%3%grandi(con oltre 500 capi)

le aziende familiari con meno di 10 capi rappresentano l’85% del totale detenendo appena il 2% dei suini allevati

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La localizzazione geografica

LA STRUTTURA PRODUTTIVA

3.7672774tot. 5 prov.

1674753Parma

3844159Reggio E.

7854060Cremona

1.171298Brescia

1.2600100Mantova

suiniordinariavulnerabile

totale% SAU, in zona:

… ma difficoltà ambientali(DMA Italia = 85 capi/ha)

(998)

(613)(562)

(176)

Forte concentrazione …

altre 9%

Friuli 2%

Sardegna 2%

Veneto 7%

Toscana 2%

Emilia Romagna

16%

Piemonte 10%

Umbria 3%

Lombardia 41%

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I cambiamenti della struttura

LA DINAMICA IN ATTO

az. PICCOLE(n°°°°: -17%)(capi: -1%)

az. MEDIE(n°°°°: -26%)

(capi: -31%)

az. GRANDI(n°°°°: +1%)

(capi: +4%)

Crescita DMA nel biennio ’03-05 (+23%)

(rispetto al 2000 crescita del 95% della DMA)

n°°°°: -48% -14% -8%

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1.300

1.350

1.400

1.450

1.500

1.550

1.600

1.650

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

L’evoluzione dell’offerta

LA DINAMICA IN ATTO

0,3

-1,2

2,0

0,2

tvma %’07-02

1.341

64

7

1.412

1998

1,41.5241.4761.4321.4961.507- Grassi

-0,86974738472- Magroni

3,7101010109- Lattonzoli

1,41.6031.5591.5151.5901.589SUINI

tvma %’07-98

20072006200520042003

Crescita sostenuta sino al 2003(000 t.e.c.)

Specializzazione dell’offerta: il 95% ècostituito dai pesanti (trasformazione)

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Un elevato numero di impianti …

L’industria di trasformazione

LA STRUTTURA PRODUTTIVA

2.3241.3991.065345288Italia

829494539121159altre

23071484715Piemonte

190116923312Veneto

33355881710Toscana

3362271809388Lombardia

406436118344Emilia Romagna

non industr.industrialisezionam.mac+sez.macelli

Impianti di 2 a lav.Impianti di 1 a lavorazione (bollo CE)

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… e un gruppo ristretto di player

1,2%86,182,079,1MnLEVONI S.p.A.

1,4%104,1103,898,3MiVISMARA S.p.A.

1,6%117,5111,8104,1SoRIGAMONTI SALUMIFICIO S.p.A.

2,0%145,3136,2128,1LcSALUMIFICIO f.lli BERETTA S.p.A.

2,0%148,6143,0138,0BoFERRARINI S.p.A.

3,1%227,1208,7203,7MiROVAGNATI S.p.A.

5,6%415,5407,7370,7MoGRANDI SALUMIFICI ITALIANI S.p.A.

mkt200620052004

quotafatturato (000 €)ragione sociale

L’industria di trasformazione

LA STRUTTURA PRODUTTIVA

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Specializzazione, flessibilità, controllo dei costi

I fattori critici di successo

COMPETITIVITÀ ELEVATA

Nel mercato dei salumi/insaccati

processo produttivo: origine materia prima e controllo qualità (standard, certifica-zioni, …), specializzazione e innovazione (R&D), contenimento dei costi (economie di scala), produzione conto terzi (DM)

commercializzazione: organizzazione della logistica (riduzione dei costi), servizio e comunicazione marchio (DM)

Nel mercato del fresco

processo produttivo: contenimento dei costi (economie di scala, integrazione a valle), produzione conto terzi (DM), qualità (standard, certificazioni, …)

commercializzazione: organizzazione della logistica (riduzione dei costi), servizio

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2 La domanda(prodotti sostitutivi)

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Andamento del consumo

LA DOMANDA FINALE

Consumi pro capite in crescita

0,3%2,6%39,838,837,738,539,4Consumo pro capite

1,0%3,1%2.3582.2882.1952.2372.269Consumo apparente

tvma % '07/03

var.% '07/06

20072006200520042003

ripetute emergenze sanitarie (BSE, influenza aviaria)

crisi economica

cambiamenti socio-demografici (anziani e single), nuovi modelli di consumo(salutistici, multietnici)

crescente attenzione alla sicurezza , alla provenienza

prodotti a più basso prezzo unitario

sensibilità al contenuto di servizio offerto ed al contenuto di tradizione evocato dal prodotto

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Alcune caratteristiche del consumo

LA DOMANDA FINALE

Older singlesOlder singlesOlder singles

resp.acquisti <34 anniresp.acquisti >64 anniresp.acquisti <34;

reddito altoreddito altoreddito alto

SudCentroNord-Ovest

lowconsumer

estabil. fam./older couplesestabilished familyestabilished family

resp.acquisti >64 anniresp.acquisti 45-54 anniresp.acquisti 45-54 anni

reddito medio-bassoreddito medio-bassoreddito basso

CentroNord-OvestSud

high consumer

Profilo consumatore

tipo

aumentano le quantità acquistate per singolo atto

si riduce la frequenza degli acquisti

comportam. famiglia

acquirente

aumenta il grado di penetrazione del prodotto nel paniere di spesa

flessione penetrazione nel paniere di spesa Cause della

dinamica

PositivaPositivaPositivavalore

StabilePositivaNegativaquantitàDinamica domanda

SALUMI DOPSALUMICARNE SUINA FRESCA

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3 La distribuzione(il potere dei clienti)

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Il peso dei diversi canali

IL SISTEMA DISTRIBUTIVO

Industria(macelli, sezionam.)

Industria(macelli, sezionam.)

D.M.(iper, super, ...)

D.M.(iper, super, ...) Ho.Re.Ca.Ho.Re.Ca.D.T.

(macellerie)D.T.

(macellerie)

Allevamenti

48%

integrati con la DM

(contratti, ...)

integrati conl'industria

(proprietà, ..)singoli

12%5% 1%

Cooperative

18%9%

7%

Industria(lavoraz./trasformaz.)

Industria(lavoraz./trasformaz.)

intermediariintermediari

15% 85%

grossisti/intermediari

grossisti/intermediari

5%

5%

7%

65%

2%

grossistigrossisti

import carne

import carne

export salumi/ insaccati

export salumi/ insaccati

carne 58%salumi 70%

carne 24%salumi 10%

carne 18%salumi 20%

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Le principali tendenze recenti

IL SISTEMA DISTRIBUTIVO

continua crescita delle superfici di vendita

elevato numero di p.ti vendita � quota in valore del DT elevata vs UE

alta mobilità del consumatore , attratto da specializzazione e convenienza

� quota in valore del DT elevata vs UE

nanismo delle insegne nazionali DM � difficoltà a penetrare mercati esteri

flessione offerte promo prodotti di marca

� maggiore assortimento primo prezzo

crescita delle private label (minore vsUE)

� integrazione contrattuale con la DM

� crisi di alcune formule distributive della DM (despecializzate)

� ritorno all’esercizio di vicinato in network organizzativi efficienti

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La necessità di una risposta di filiera

IL POTERE DELLA DM

La DM “organismo estraneo” rispetto al comparto?

La segmentazione dell’offerta della DM espone il prodotto ad una forte competizio-ne sui banchi di iper-super.

È maggiore il mark up del prodotto unbranded (p.e. prosciutti a basso prezzo acquistati in Germania/Danimarca e lavorati in Italia) rispetto al prodotto a marchioDop/Igp

trade mkt

� accordi commercializzazione con la DM (garanzie, gamma, servizi, …)

� comunicazione (caratteristiche distintive del marchio)

� razionalizzazione rete vendita e logistica (freschi, mercati esteri, …)

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4 La competizione internazionale(minaccia di nuovi entranti)

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Le principali dinamiche di scambio

LO SCENARIO INTERNAZIONALE

USA28%

Brasile14%

Canada20%

UE25%

altri6%

Cina7%

Giapp.23%

altri22%

Russia18%

Cina4%

Hong Kong6%

USA9%

Messico9%

Corea9%

d2 mkt: 5,1 mil. tvar.% ’08/07 : +4% (q)

Export in aumento , a causa della crescita USA (incremento produttivo, debolezza $); UE stabile a causa della competizione internazionale (€ forte, costi di produzione in crescita): in particolare del Brasile sul mercato russo e di USA/Canada sui mercati asiatici

Principali paesi esportatori ed importatori

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I principali competitor

LO SCENARIO UE

Germania24%

Italia11%

Francia9%

Danimarca9%

Belgio9%

Spagna8%

Paesi Bassi5%

-40%

-20%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

0% 5% 10% 15% 20% 25%

var. % prezzi '07/03

var.

% v

olum

i '07

/03

Crescita attesa degli scambi intra UE

mercato UE dicarni preparate e salumi

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Andamento degli scambi

-1,81,0-63%-62%-61%-61%-68%saldo normalizzato

-0,2-0,566%67%68%69%67%tasso autoapprovvig.

2,73,3-756-732-680-647-680saldo carni

6,94,1233224218222179export carne

3,63,5989956898869859import carne

-13,213,7-42-37-28-56-74saldo animali vivi

-15,7-81,013511export animali vivi

-13,36,44240335775import animali vivi

tvma % '07/03

var.% '07/06

20072006200520042003

Crescita degli scambi con l’estero(000 t.e.c.)

GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA

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I vantaggi di specializzazione commerciale

GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0

Italia

Germania

Danimarca

Paesi Bassi

Stati Uniti

Belgio

Spagna

RTA '01-03 RTA '04-06

Relative trade advantage: Italia in crescita tra i princ ipali player

mercato mondiale dicarni preparate e salumi

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I principali clienti

GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA

Export in crescita di carni preparate e salumi

Francia21%

Germania22%

Regno Unito14%

Austria6%

Belgio7%

Stati Uniti5%Svizzera

5%

Spagna2%

-40%

-20%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

-20% -15% -10% -5% 0% 5% 10% 15%

var. % prezzi ('07/03)

var.

% v

olum

i ('0

7/03

)

d2 mkt: 790 mil €var.% ’07/03 : +29%(v), +23% (q)

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La posizione competitiva su alcuni mercati

GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA

Prosciutti disossati: perdita di competitività rispet to alla Spagna

FRANCIA

Italia43%

Spagna20%

Germania26%

Belgio9%

-40%

-20%

0%

20%

40%

60%

80%

0% 20% 40% 60% 80%

var.% prezzi 06/02

var.

% v

olum

i 06/

02

GERMANIA

Spagna22%

Austria8%

Italia46%

Belgio17%

Francia3%

-100%

-50%

0%

50%

100%

150%

200%

0% 10% 20% 30% 40%

var.% prezzi 06/02

var.

% v

olum

i 06/

02

d2 mkt: 134 mil €, 17.600 tvar.% ’06/02 : +58%(v), +30% (q)

d2 mkt: 152 mil €, 21.800 tvar.% ’06/02 : +53%(v), +13% (q)

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Gli elementi di competizione

GLI SCAMBI CON L’ESTERO DELL’ITALIA

Immagine dei marchi: si! Logistica e comunicazione: no!

p.ti debolezzap.ti forza

politiche mkt inesistenti e/o inefficienti

selezione canali/p.ti vendita, tempi di consegna

distribuzione/comunicazione

prezzo elevatogusto, tradizione, varietà pr., costanza standardprodotto

prezzogusto, prov. territorio, caratt. organolett., marcaGermania

volumi modestipresentazione e garanzie sanitarieUSA

posizion. prezzo elevato nella DM

marca (origine sinonimo di garanzia di qualità)Francia

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5 Il mercato

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Le dinamiche dei prezzi e dei costi

LE TENDENZE DEL MERCATO

60

70

80

90

100

110

120

130

140

gen-03

mar-03

mag-03

lug-03

set-03

nov-03

gen-04

mar-04

mag-04

lug-04

set-04

nov-04

gen-05

mar-05

mag-05

lug-05

set-05

nov-05

gen-06

mar-06

mag-06

lug-06

set-06

nov-06

gen-07

mar-07

mag-07

lug-07

set-07

nov-07

gen-08

mar-08

costi - agricoltura prezzi - agricoltura costi - suini prezzi - suini

Redditività in calo per gli allevamenti

eccesso di produzione, costi elevati, filiera non integrata: ragione di scambio in flessione del 19% (’03-07)

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Indici di bilancio delle imprese industriali

LA REDDITIVITÀ

composto da 145 società di capitalidell’industria di trasformazione con un fatturato superiore al milione di euro

localizzato soprattutto nelle del Nord Ovest(35%) e del Nord Est (50%) che generano il 94% del fatturato

è caratterizzato da un fatturato medio elevato pari a circa 40 milioni di euro (la media dell’industria agroalimentare è pari a 9 milioni di euro)

Il campione di imprese dell’industria

Fatturato superiore ai 40 milioni di euro

Fatturato compreso tra 7 e 40 milioni di euro

Fatturato compreso tra 1 e 7 milioni di euro

Fatturato inferiore a 1 milione di euro

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Indici di bilancio delle imprese industriali

LA REDDITIVITÀ

L’industria: calo di redditività e forte esposizione

1,31,21,31,21,21,2Indice di disponibilità

0,70,70,70,90,90,9Indice di liquidità

3,43,23,13,13,02,9Rapp. di indebitamento

3,52,84,23,14,85,4ROI (%)

1,2-1,25,51,65,26,4ROE (%)

3,8-3,415,74,213,316,2Reddito Netto

43,932,648,431,546,852,4Margine operativo

-1.699-1.577-1.521-1.675-1.557-1.527Costo del venduto

1.7431.6101.5701.7061.6031.579Ricavi delle vendite

200620052004200620052004(milioni euro)

Nord EstNord Ovest

Forte calo del M.O . e del ROE: difficoltà a trasferire i costi sui prezzi di vendita

Meglio il N-E : grazie all’export nel 2006 c’èun recupero del risultato d’esercizio

Le preoccupazioni maggiori sono legate all’esposizione verso i creditori (indipendentemente dall’area): le fonti di finanziamento esterne siano tre volte superiori al capitale proprio.

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2003 2004 2005 2006 2007

Sal

ute

Alte

razi

one

Febb

re

Una sintesi dei risultati di mercato

IL TERMOMETRO CONGIUNTURALE

Un termometro per la crisi del comparto

2007:Offerta elevataPrezzi bassiCosti alti

2004:Calo consumiCosti alti

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6 Le prospettive di breve-medio periodo

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clientiretail

industria

barriere all’entrata

fornitoriallevam.

prodotti sostitutivi

concentrazione indu-stria M&A

etichettatura e siste-ma di tracciabilità persicurezza alimentare

WTO riduzioni di tariffe e sussidi

svantaggi competi-tivi nell’UE

cambiamenti stili di vita e abitudini consumatori (crisi sanitarie)

politiche restrittive UEbenessere animale, igiene, ambiente

certificazioni di proces-so, prodotto, ambiente-emas

crescita del potere di mercato DM

I cambiamenti di scenario attesi

LO SCENARIO COMPETITIVO

concentrazione/integrazione imprese agricole

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var.% produzione

“ri-orientamento alle specificitàdell’agricoltura nazionale ”

Liberato dai vincoli PAC il sistema si orienta al mercato, valorizzando i fattori di successo: specificità a forte connotazione distintiva(made in Italy ).

Cresce l’offerta agricola di prodotti mediterranei (ortaggi, frutta, olivo), cereali, e di alcune carni/lavorati (suini), per i quali esiste una forte specializzazione produttiva

8,8%

2,1%

11,2%

-8,7%

5,6%

-0,9%

6,6%

8,9%

1,5%

1,5%

12,3%

-15% -10% -5% 0% 5% 10% 15%

frumento tenero

frumento duro

patate

pomodori

altri ortaggi e legumi

uva

olivo

frutta

latte bovino

carne bovina

altri allevamenti

lo scenario al 2015 dell’agricoltura

SIMULAZIONI (MEG-d ISMEA)

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var.% produzioneSoprattutto dove esistono legami strategici con le materie prime di origine nazionale (dop, igp, made in Italy), le performance migliori sono assicurate da:

� elementi “domestici ” (marchi, certificazioni, tipicità) e dalla valorizzazione delle specificità del prodotto (caratteristiche qualitative, localizzazione, … ) a sostegno del prezzo più elevato;�l’utilizzo di leve in grado di abbassare l’incidenza sui costi complessivi dei servizi e dei trasporti;�la capacità delle imprese ad internazionalizzare la propria attivitàsul fronte degli input e degli output come sistema.

11,8%

9,1%

16,3%

15,9%

10,5%

8,8%

16,7%

5,8%

2,7%

-0,6%

-5% 0% 5% 10% 15% 20%

carni e salumi

latte e derivati

molitoria

panificazione

pastaria

cons. ortofrutta

olio di oliva

oli di semi

mangimistica

vino

lo scenario al 2015 dell’industria alimentare

SIMULAZIONI (MEG-d ISMEA)

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Gli scenari per il sistema agroalimentare italiano

offerta

consumo alimentare

scambi conl’estero

mercato interno

riallocazione produttiva, con specializzazione verso prodotti a forte connotazione distintiva (made in Italy)

domanda interna satura ma più orientata verso il canale ho.re.ca e attratta da prodotti ad elevato VA (alto contenuto di servizio, tipici, …) o a prezzo più contenuto

crescita dell’export, trainata da un aumento della domanda complessiva mondiale e da una costante attenzione verso il “made in Italy” ; maggiore ricorso all’import di commodityda parte dell’industria

aumento dei prezzi delle materie prime agricole e non (energia e servizi), determinato da dinamiche strutturali e congiunturali

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Le nuove traiettorie evolutive

I destini di agricoltura e industria appaiono legati

“esiste la necessità di rafforzare impresa e sistema, attraverso strumenti in grado di governare gli sviluppi di un mondo instabile”

I destini di agricoltura e industria appaiono legati

“esiste la necessità di rafforzare impresa e sistema, attraverso strumenti in grado di governare gli sviluppi di un mondo instabile”

L’analisi mostra un settore molto fragile ed eccessivamente esposto al cambiamento, il cui rafforzamento competitivo deve passare attraverso la creazione di sistema e la successiva stabilizzazione .

Le aree di criticità sono legate agli investimenti ed al trasferimento della ricerca in azienda (formazione), ad una disponibilità di infrastrutture adeguate , ad un’organizzazione commerciale di rete (per l’approvvigionamento e la commercializzazione) in grado di superare i limiti strutturali (dimensioni limitate, scarsa capitalizzazione)

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IL REPORT ECONOMICO-FINANZIARIO “ALLEVAMENTO SUINO”SARÀ DISPONIBILE A

MAGGIO ‘08