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Comune di Roncadelle Provincia di Brescia Allegato Energetico al Regolamento Edilizio Il Sindaco Michele Orlando

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Comune di Roncadelle Provincia di Brescia

Allegato Energetico al Regolamento Edilizio

Il Sindaco

Michele Orlando

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Adottato con D.C.C. n. 11 del 18/04/2013

Approvato con D.C.C. n. 41 del 23/09/2013

REDAZIONE Data Arch. Eva Semenzato P.I. Massimo Sartori

20 marzo 2013

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INDICE

1 – PREMESSA E OBIETTIVI ......................................................................................................... 5 2 - DEFINIZIONI .............................................................................................................................. 7

2.1 – Glossario ............................................................................................................................................... 7 2.2 - Categorie di edifici .............................................................................................................................. 11 2.3 – Valori di zona climatica...................................................................................................................... 11 2.4 – Ambito di applicazione....................................................................................................................... 12

2.4.1 – Casi di applicabilità ..................................................................................................................... 12 2.4.2 - Esclusioni ..................................................................................................................................... 12

3 – OBIETTIVI DI CONTENIMENTO ............................................................................................. 13 3.1 - Prescrizioni costruttive per tipo d’intervento ...................................................................................... 13 3.2 – Documentazione obbligatoria per tipologia d’intervento ................................................................... 15

4 – CRITERI DI PROGETTAZIONE .............................................................................................. 17 4.1 - Requisiti energetici del sistema edificio-impianto termico................................................................. 17 4.2 - Requisiti dell’involucro edilizio.......................................................................................................... 17

4.2.1 - Prestazioni delle componenti disperdenti..................................................................................... 18 4.2.2 - Sistemi di ombreggiamento.......................................................................................................... 18

4.3 - Requisiti degli impianti ....................................................................................................................... 19 4.3.1 - Efficienza degli impianti per la climatizzazione invernale .......................................................... 19 4.3.2 – Pompe di calore ........................................................................................................................... 20 4.3.3 - Termoregolazione e contabilizzazione......................................................................................... 20 4.3.4 - Produzione acqua calda sanitaria ................................................................................................. 21 4.3.5 - Ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili...................................... 21

EP..................................................................................................................................................... 22 5 – INDIRIZZI DI PROGETTAZIONE ENERGETICAMENTE SOSTENIBILE................................ 23

5.1 – Orientamento e composizione architettonica...................................................................................... 23 5.2 - Inerzia termica (smorzamento e sfasamento)...................................................................................... 23 5.3 – Ponti termici........................................................................................................................................ 23 5.3 - Serre bioclimatiche.............................................................................................................................. 24 5.4 - Pareti e tetti ventilati............................................................................................................................ 24 5.5 - Tetti verdi ............................................................................................................................................ 25 5.6 - Impianti termici centralizzati............................................................................................................... 26 5.7 - Camini di ventilazione......................................................................................................................... 26 5.8 – Ventilazione meccanica ...................................................................................................................... 26

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1 – PREMESSA E OBIETTIVI L’energia che costa meno è quella… che non si consu ma! Il contenimento del consumo di energia è la prima strada da percorrere e l’obbiettivo più importante in termini quantitativi è senza dubbio migliorare le prestazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente.

La Direttiva Europea 31/2010 prescrive che dal primo gennaio 2021 (e 2019 per gli edifici pubblici) sarà possibile costruire nuovi edifici solo se “neutrali” dal punto di vista energetico, ossia capaci di garantire prestazioni dell’involucro tali da permettere di fare a meno di apporti esterni per il riscaldamento e il raf-frescamento, oppure capaci di soddisfarli attraverso fonti rinnovabili. Il cambiamento richiesto è enorme rispetto alle pratiche edilizie diffuse nel nostro territorio. L’amministrazione Comunale di Roncadelle crede in questa strada e da alcuni anni è impegnata in que-sta direzione.

Si vogliono qui rammentare le principali azioni svolte, oltre ad alcuni corsi di formazione per cittadini e professionisti e seminari aperti a tutti.

Nel 2007 il Comune ha sottoscritto una convenzione con l’agenzia Casaclima di Bolzano, che rappre-senta un’eccellenza nazionale in questa materia (si veda www.agenziacasaclima.it/it/rete-casaclima/ass-casaclima-network/comuni-convenzionati/373-0.html).

Sempre nel 2007 ha realizzato 4 impianti fotovoltaici a servizio dei propri edifici comunali: Municipio, scuola Media, scuola Elementare, Refettorio per una potenza complessiva di 69 KWp.

Per promuovere i pannelli fotovoltaici tra i privati cittadini ha attivato i GAF - Gruppi di acquisto per il foto-voltaico - avvalendosi della collaborazione di Energoclub Onlus (www.energoclub.org), che hanno avuto un buon successo realizzando complessivamente un centinaio di impianti. Quest’anno si è attivata la sesta edizione (si veda in www.comune.roncadelle.bs.it /Uffici/Area Servizi Tecnici /Ecologia e Ambien-te).

Nel 2009, avvalendosi della collaborazione di Casaclima, si è proceduto alla riqualificazione energetica dell’edificio ospitante la scuola media, aumentando il confort ambientale e riducendo sensibilmente i consumi per il riscaldamento.

Ha fatto realizzare ad un soggetto privato (Mella 2000 s.r.l.) in via Fermi, nell’area ex Ikea, due nuove costruzioni a destinazione pubblica, entrambe certificate Casaclima classe A e Cened A+, che tutti pos-sono visitare liberamente:

- una struttura sanitaria per l’ASL; - il Centro Socioculturale, un edificio polifunzionale, sede delle associazioni del paese, la sala della banda e

una scuola di musica. Qui troverà sede anche il network provinciale di Casaclima (vedasi http://brescia.casaclima-network.info/it/informazione/index/1-0.html);

Il Comune di Roncadelle con D.C.C. n. 5 del 27/02/2011 ha aderito al PATTO DEI SINDACI (Covenant of Mayors), la campagna europea volontaria elaborata nell’ambito del programma “ 20-20-20”, che si propone di ridurre di almeno il 20% le emissioni sul territorio delle pubbliche amministrazioni europee at-traverso politiche locali che migliorino l’efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rin-novabile e promuovano l’uso razionale dell’energia.

Nel 2011 il Comune ha partecipato a un bando della Fondazione Cariplo “Promuovere la sostenibilità energetica nei Comuni piccoli e medi” grazie al quale ha ottenuto un finanziamento di 24.000,00 euro, che ha utilizzato per la redazione dell’Inventario delle Emissioni di Base – BEI- e del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile - PAES-.

Il PAES è stato formalmente approvato dal Consiglio Comunale nello scorso novembre, individuando gli obiettivi e le azioni in ordine di priorità, coinvolgendo la comunità locale.

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Inoltre, impegnandosi all’approvazione dell’allegato energetico al Regolamento edilizio, come richiesto dal bando della Fondazione Cariplo.

L’allegato al regolamento edilizio vuole essere un importante strumento di orientamento dei cittadini verso l’adozione di pratiche di risparmio energetico, sia ad uso dei tecnici impegnati nei progetti edilizi, ma anche una guida per i committenti dei lavori, i primi e i fondamentali attori del grande cambiamento culturale in questa materia, che li aiuti alla comprensione della materia e che li orienti nelle scelte per in-vestire il proprio denaro.

In questo delicato momento storico di crisi economica è prioritario, per garantire il confort negli spazi co-struiti e per la sopravvivenza degli stessi edifici, contenere i costi di gestione per il riscaldamento inver-nale e per il raffrescamento estivo, obbiettivo raggiungibile solo grazie alla qualità edilizia.

A tal fine il presente allegato energetico ha ritenuto di introdurre a tutela del consumatore come forma di controllo sul realizzato il deposito di una “Relazione energetica finale”.

Per facilitare la comprensione del documento al “profano” si forniscono alcune indicazioni per la lettura.

Nella parte iniziale si trovano il glossario con i principali termini specifici utilizzati nel testo, i dati climatici locali per Roncadelle, la suddivisione in categorie degli edifici da utilizzare esclusivamente in questa ma-teria, i casi di applicabilità e i pochi di esclusione dal regolamento.

A seguire si trovano due tabelle: • la prima riassume per ogni tipo di intervento i criteri costruttivi da rispettare per l’involucro edilizio e

per la parte impiantistica; • la seconda indica, sempre per ogni tipo di intervento, la documentazione tecnica da presentare in

Comune.

Per ogni articolo sono indicate tra parentesi le fonti di legge vigente, a cui si rimanda per gli eventuali approfondimenti.

I contenuti prescrittivi si suddividono poi in criteri di progettazione per l’involucro edilizio e per la parte impiantistica.

L’ultima parte, non prescrittiva e ad uso prevalentemente delle nuove costruzioni, vuole fornire degli spunti per il BUON COSTRUIRE. Responsabile Area Servizi Tecnici Sindaco

Arch. Eva Semenzato Michele Orlando

Assessore all’Edilizia Privata a Urbanistica Damiano Spada

Assessore all’Ambiente ed Ecologia Paolo Lucca

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2 - DEFINIZIONI

2.1 – Glossario (art. 1 D.P.R. 26/08/1993, n. 412; art. 2 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745; art. 2 D.L. 03/03/2011, n. 28) Ai fini dell’applicazione del presente regolamento si intende per: Ambienti a temperatura controllata , gli ambienti serviti da un impianto termico che consenta di mantenere la temperatura dell’ambiente sopra e/o sotto un valore prefissato, generalmente pari a 20 °C d’inverno e 26 °C d’estate. Ambienti climatizzati , gli ambienti serviti da un impianto termico che assicuri il benessere degli occupanti tramite il controllo della temperatura e dell’umidità dell’aria e, ove siano presenti idonei dispositivi, della portata e della purezza dell’aria di rinnovo. Categoria di edifici , la classificazione in base alla destinazione d’uso ai sensi dell’articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n° 412. Coefficiente di Prestazione (COP) , il rapporto tra la potenza termica utile resa e la potenza elet-trica assorbita di una pompa di calore elettrica. Coefficiente di Prestazione termico (COP t), il rapporto tra la potenza termica utile resa e la po-tenza termica assorbita di una pompa di calore ad assorbimento alimentata termicamente, ovvero tra la potenza termica utile e la potenza termica del combustibile utilizzato dal motore primo che aziona una pompa di calore a compressione. Diagnosi energetica , la procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o di ser-vizi pubblici o privati, al fine di individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sot-to il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati. Efficienza globale media stagionale dell’impianto t ermico , il rapporto fra il fabbisogno di ener-gia termica per la climatizzazione e/o la produzione di acqua calda sanitaria e l’energia primaria delle fonti energetiche, ivi compresa l’energia elettrica dei dispositivi ausiliari. Energia da fonti rinnovabili , l’energia proveniente da fonti rinnovabili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica, idraulica, biomassa, gas residuati dai processi di de-purazione e biogas. Fabbisogno annuo di energia primaria per la climati zzazione invernale o per il riscaldamen-to , la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso della stagione di riscaldamento, per la climatizzazione invernale ovvero per il solo riscaldamento, in regime continuo di attivazione dell’impianto termico. Fabbisogno annuo di energia primaria per la produzi one di acqua calda sanitaria , la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per la produzione di acqua calda per uso sanitario, sia che essa avvenga in modo separato o congiunto alla climatizzazione invernale o al riscaldamento. Fabbisogno annuo di energia termica per la climatiz zazione invernale o per il riscaldamen-to , la quantità di energia termica idealmente richiesta dall’involucro edilizio, nel corso della stagio-ne di riscaldamento, per la climatizzazione invernale ovvero per il solo riscaldamento ambientale, in regime continuo di attivazione dell’impianto termico. Fattore di utilizzazione del gas (GUE) , il rapporto tra la potenza termica utile resa e la potenza termica al focolare di una pompa di calore a gas. Fluido termovettore , il fluido utilizzato all’interno di un circuito per il trasporto di calore. Fonti energetiche rinnovabili , quelle definite all’articolo 2, comma 1, lettera a), del Decreto Legi-slativo del 29 dicembre 2003, n. 387.

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Generatore di calore , qualsiasi tipo di generatore di energia termica che permetta di trasferire al fluido termovettore il calore prodotto dalla combustione o dalla conversione di qualsiasi forma di energia (elettrica, meccanica, chimica ecc) anche con il contributo di fonti energetiche rinnovabili. Impianto termico , il complesso degli impianti tecnologici dell’edificio destinato alla climatizzazione estiva e/o invernale degli ambienti, ovvero al solo riscaldamento e/o raffrescamento e/o alla pro-duzione di acqua calda per usi igienico-sanitari; esso di norma comprende eventuali sistemi di ge-nerazione, accumulo, distribuzione ed erogazione e/o utilizzazione e/o emissione dell’energia ter-mica, sia per il riscaldamento che per il raffrescamento, i sistemi di condizionamento dell’aria, non-ché gli organi di regolazione e di controllo; sono compresi negli impianti termici gli impianti indivi-duali di riscaldamento e/o di raffrescamento, mentre non si ritengono tali gli apparecchi quali stufe, caminetti, radiatori individuali, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radiante, scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quan-do la somma delle potenze nominali termiche utili degli apparecchi al servizio della singola unita immobiliare e maggiore di 15 kW Impianto termico di nuova costruzione , l’impianto termico installato in un edificio di nuova co-struzione o in un edificio antecedentemente sprovvisto di impianto termico. Indice di prestazione energetica per la climatizzaz ione invernale (EP H), il fabbisogno annuo di energia primaria, riferito alla climatizzazione invernale alla climatizzazione estiva EPC, alla produ-zione di acqua calda sanitaria EPW rapportato all’unita di superficie utile degli ambienti a tempera-tura controllata o climatizzati per edifici appartenenti alla categoria E.1, o all’unita di volume lordo a temperatura controllata o climatizzato per tutti gli altri edifici, espresso rispettivamente in kWh/m2 o in kWh/m3. Indice di prestazione energetica per la climatizzaz ione estiva (EP C), il fabbisogno annuo di energia primaria, riferito alla climatizzazione estiva rapportato all’unita di superficie utile degli am-bienti a temperatura controllata o climatizzati per edifici appartenenti alla categoria E.1, o all’unita di volume lordo a temperatura controllata o climatizzato per tutti gli altri edifici, espresso rispetti-vamente in kWh/m2 o in kWh/m3. Indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria (EP W), il fabbiso-gno annuo di energia primaria, riferito alla produzione di acqua calda sanitaria rapportato all’unita di superficie utile degli ambienti a temperatura controllata o climatizzati per edifici appartenenti alla categoria E.1, o all’unita di volume lordo a temperatura controllata o climatizzato per tutti gli altri edifici, espresso rispettivamente in kWh/m2 o in kWh/m3. Interventi di manutenzione straordinaria , le opere e le modifiche riguardanti il consolidamento, il rinnovamento e la sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, la realizzazione e integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici, nonché le modificazioni dell’assetto distributivo di singole unita immobiliari. Sono cosi considerati anche gli interventi che comportino la trasformazione di una singola unità immobiliare in due o più unità immobiliari o l’aggregazione di due o più unità im-mobiliari in una unità immobiliare. Interventi di ristrutturazione edilizia , gli interventi volti a trasformare gli organismi edilizi median-te un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, sono ricomprese anche la demolizione e ricostruzione parziale o totale nel rispetto della volumetria preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica. Involucro edilizio , il sistema edilizio costituito dalle strutture esterne che delimitano uno spazio di volume definito.

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Pompa di calore , la macchina, dispositivo o impianto che trasferisce calore dall’ambiente naturale come l’aria, l’acqua o la terra verso edifici o applicazioni industriali, invertendo il flusso naturale del calore in modo tale che esso passi da una minore a una maggiore temperatura. Nel caso di pom-pe di calore reversibili può anche trasferire calore dall’edificio all’ambiente naturale. Ponte termico , la discontinuità nelle caratteristiche termiche che si può verificare in corrisponden-za degli innesti di elementi strutturali (a solo titolo d’esempio intersezione fra solai e strutture verti-cali o intersezione fra due pareti verticali) o anche in presenza di particolari geometrie (spigoli o angoli concavi e convessi). Potenza termica del focolare di un generatore di ca lore , il prodotto tra il potere calorifico infe-riore del combustibile impiegato e la portata del combustibile bruciato. L’unità di misura utilizzata è il kW. Potenza termica utile di un generatore di calore , la quantità di calore trasferita nell’unita di tem-po al fluido termovettore. L’unita di misura utilizzata è il kW. Rapporto di forma (SD/VL) , il rapporto fra la superficie dell’involucro disperdente dell’edificio, SD, e il suo volume lordo a temperatura controllata o climatizzato, VL. Rendimento termico utile di un generatore di calore , il rapporto fra la potenza termica utile e la potenza termica del focolare. Riscaldamento , l’insieme delle funzioni atte ad assicurare il controllo, all’interno degli ambienti, della temperatura dell’aria mantenendola sopra un valore prefissato. Ristrutturazione di un impianto termico , l’insieme di opere che comportano la modifica sostan-ziale dei seguenti sottosistemi: generazione e distribuzione ovvero generazione ed emissione ov-vero distribuzione ed emissione del calore; rientrano in questa categoria di interventi anche la tra-sformazione di un impianto termico centralizzato in impianti termici individuali, nonché la risiste-mazione impiantistica nelle singole unita immobiliari, o parti di edificio, in caso di installazione di un impianto termico individuale previo distacco dall’impianto termico centralizzato. Ristrutturazione rilevante , la ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro di edifici esistenti con superficie utile superiore a 1000 m2. Sistemi filtranti , le pellicole polimeriche autoadesive applicabili sui vetri, sul lato interno o esterno, in grado di modificare una o più delle seguenti caratteristiche della superficie vetrata: trasmissione dell’energia solare, trasmissione ultravioletti, trasmissione infrarossi, trasmissione luce visibile. Sistemi schermanti , i sistemi che permettono di ridurre l’irradiazione solare sulle superfici traspa-renti appartenenti all’involucro edilizio; non sono considerati tali i sistemi applicati all’interno dell’ambiente a temperatura controllata o climatizzato. Sostituzione di un generatore di calore , la rimozione di un generatore di calore e l’installazione di uno nuovo destinato a erogare energia termica alle medesime utenze; rientra in questa fattispe-cie anche la rimozione di un generatore di calore a seguito dell’allacciamento a una rete di teleri-scaldamento. Stagione di raffrescamento , il periodo di funzionamento dell’impianto termico per la climatizza-zione estiva o il raffrescamento, la cui durata è definita dall’esistenza di un valore positivo del fab-bisogno termico mensile per la climatizzazione estiva o il raffrescamento. Stagione di riscaldamento , il periodo di funzionamento dell’impianto termico per la climatizzazio-ne invernale o per il solo riscaldamento ambientale, cosi come definito dall’articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412 e s.m.i. Superficie disperdente (SD) , la superficie lorda espressa in m2 che delimita verso l’esterno, ov-vero verso ambienti a temperatura non controllata, il volume lordo a temperatura controllata o cli-matizzato dell’edificio.

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Superficie utile , la superficie netta espressa in m2 calpestabili degli ambienti a temperatura con-trollata o climatizzati dell’edificio. Teleriscaldamento o teleraffrescamento , la distribuzione di energia termica in forma di vapore, acqua calda o liquidi refrigeranti, da una o più fonti di produzione verso una pluralità di edifici o siti tramite una rete, per il riscaldamento o il raffrescamento di spazi, per processi di lavorazione e per la fornitura di acqua calda sanitaria. Trasmittanza termica , il flusso termico espresso in W che attraversa, in regime stazionario, una struttura piana per unità di superficie, espressa in m2, e per unità di differenza tra le temperature, espresse in gradi K e assunte costanti nel tempo, degli ambienti confinanti con la struttura stessa. Trasmittanza termica media di una struttura , il valore medio, pesato rispetto alle superfici lorde, delle trasmittanze dei singoli componenti della struttura posti in parallelo tra di loro, comprese le trasmittanze termiche lineari dei ponti termici a essa attribuibili, se presenti. Valori nominali della potenze e dei rendimenti , i valori di potenza massima e di rendimento, a tale potenza, di un apparecchio specificati e garantiti dal costruttore per il regime di funzionamento continuo. Volume lordo (VL) , il volume, al lordo delle murature esterne e interne, dell’edificio, o parte di es-so, a temperatura controllata o climatizzato dal medesimo impianto termico.

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2.2 - Categorie di edifici (art 3 D.P.R. 26/08/1993, n. 412)

E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili: E.1(1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo: abitazioni civili e rurali, collegi, conventi,

case di pena, caserme; E.1(2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine

settimana e simili; E.1(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari;

E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adi-bite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico;

E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e simili, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di mi-nori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossicodipendenti e di al-tri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili: E.4(1) quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi; E.4(2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto; E.4(3) quali bar, ristoranti, sale da ballo;

E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e simili: negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, su-permercati, esposizioni;

E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: E.6(1) piscine, saune e assimilabili; E.6(2) palestre e assimilabili; E.6(3) servizi di supporto alle attività sportive;

E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, esclusi quelli i cui ambienti sono

mantenuti a temperatura controllata o climatizzati per esigenze del processo produttivo o mediante l’utilizzo di reflui energetici, provenienti dal processo produttivo e non altrimenti uti-lizzabili.

2.3 – Valori di zona climatica (D.P.R. 26/08/1993, n. 412; UNI 10349:1994) Il Comune di Roncadelle è inserito in zona climatica E; Ha un valore di gradi/giorno (GG) pari a 2410; latitudine 45,53° longitudine 10,16° altitudine 119 s.l.m. Brescia ha un valore di irradianza solare giornaliera media mensile sul piano orizzontale (Im,s) pari a 282 W/m2.

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2.4 – Ambito di applicazione (art. 3 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745)

2.4.1 – Casi di applicabilità Le disposizioni del presente regolamento si applicano, salvo le eccezioni previste dal successivo comma 2, a tutte le categorie di edifici, come definite al precedente punto 2.2, in caso sia presentata istanza per l’ottenimento del titolo alla realizzazione dei seguenti interventi: A) nuova costruzione; B) recupero a fini abitativi di sottotetti esistenti; C) incrementi di volumetria maggiori del 20 % del volume lordo esistente; D) incrementi di volumetria minori del 20 % del volume lordo esistente; E) ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione, ristrutturazione rilevante; F) ristrutturazione edilizia per superfici di involucro disperdente maggiori al 25 %, con ristrutturazione

dell’impianto termico; G) ristrutturazione edilizia per superfici di involucro disperdente maggiori al 25 % senza ristrutturazio-

ne dell’impianto termico; H) ristrutturazione edilizia degli edifici per superfici di involucro disperdente inferiori del 25 %; I) manutenzione straordinaria delle strutture opache e/o trasparenti (se comprendente anche gli

infissi) delimitanti il volume a temperatura controllata o climatizzato verso l’esterno o verso ambienti a temperatura non controllata;

J) nuova installazione di impianti termici; K) ristrutturazione di impianti termici; L) sostituzione di generatore di calore; L’applicazione del regolamento comporta il rispetto dei requisiti minimi prestazionali, delle prescrizioni specifiche e delle indicazioni metodologiche per il calcolo delle prestazioni energetiche.

2.4.2 - Esclusioni Sono esclusi dall’applicazione del presente regolamento: • gli immobili sottoposti a vincolo nell’ambito della disciplina della parte seconda (“Beni Culturali”) e

dell’articolo 136, comma 1, lettere b)1 e c)2, del decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e gli immobili sottoposti, secondo le indicazioni dello strumento urbanistico vigente, al solo restauro e risanamento conservativo nei casi in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe un’alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteri storico-artistici;

• i fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono mantenu-ti a temperatura controllata o climatizzati per esigenze del processo produttivo, sono altresì esclusi i fabbricati industriali, artigianali e agricoli e relative pertinenze qualora gli ambienti siano mantenuti a temperatura controllata o climatizzati utilizzando reflui energetici del pro-cesso produttivo non altrimenti utilizzabili;

• i fabbricati isolati, con una superficie utile totale inferiore a 50 m2; • gli impianti installati ai fini del processo produttivo realizzato nell’edificio, anche se utilizzati,

in parte non preponderante, per gli usi tipici del settore civile.

1 La lettera b) del comma 1, art. 136, del D. L.gs 42/2004 recita: “le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della

parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;” 2 La lettera c) del comma 1, art. 136, del D. L.gs 42/2004 recita: “i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico

aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici”;

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3 – OBIETTIVI DI CONTENIMENTO

3.1 - Prescrizioni costruttive per tipo d’intervento La tabella 3.1 riassume, per tutte le categorie di edifici, i criteri costruttivi, definiti nei punti successivi, obbligatori per la progettazione e successiva realizzazione degli interventi di cui al comma 1 del precedente punto 2.4.

CRITERI COSTRUTTIVI

Involucro edilizio Impianti INTERVENTO 4.1

comma 1 EPH

4.1 comma 2

EPC

4.2 verifica

condensa

4.2.1 comma 1

comp. esterne

4.2.1 comma 2

comp. divisorie

4.2.2 ombregg.

4.3.1 comma 1 εg,yr

4.3.1 comma 2

4.3.2 Pompe di

calore

4.3.3 Termore-golazione

4.3.4 ACS

4.3.5 FER

A) nuova costruzione � � � � � � �

B) recupero a fini abitativi di sottotetti esistenti � � � � � � �

C) incrementi di volumetria maggiori del 20 % del volume lordo esi-stente � � � �

D) incrementi di volumetria minori del 20 % del volume lordo esisten-te � � � �

E) ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione, ristruttura-zione rilevante � � � � � � �

F) ristrutturazione edilizia per superfici di involucro disperdente maggiori al 25 %, con ristrutturazione dell’impianto termico � � � � �

G) ristrutturazione edilizia per superfici di involucro disperdente maggiori al 25 % senza ristrutturazione dell’impianto termico � � � � �

H) ristrutturazione edilizia degli edifici per superfici di involucro di-sperdente inferiori del 25 % � � � �

I) manutenzione straordinaria delle strutture opache e/o trasparenti (se com-prendente anche gli infissi) delimitanti il volume a temperatura controllata o climatizzato verso l’esterno o verso ambienti a temperatura non controllata

� � � �

J) nuova installazione di impianti termici � � � �

K) ristrutturazione di impianti termici � � � �

L) sostituzione di generatore di calore �1) �

1)

IN T

UT

TI I

CA

SI D

I IN

ST

ALL

AZ

ION

E D

I PO

MP

E D

I CA

LOR

E

Tabella 3.1

1) condizioni verificabili alternativamente

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3.2 – Documentazione obbligatoria per tipologia d’i ntervento (art. 28 L. 09/01/1991, n. 10; D.P.R. 06/06/2001, n. 380; D. L.gs 19/08/2005, n. 192;artt. 6, 9.1 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745)

E’ fatto obbligo integrare la documentazione a corredo dell’istanza per l’ottenimento del titolo edilizio alla realizzazione dell’intervento o delle comunicazioni di inizio e/o fine lavori, prevista dalle vigenti normative di settore, con quella definita nei successivi commi, compilata secondo le modalità ivi pre-viste.

La tabella 3.2 riassume la documentazione da allegare alle istanze e/o alle comunicazioni secondo il tipo di intervento.

DOCUMENTO INTERVENTO

Rt De Ref ACE

A) nuova costruzione ���� ����1)

���� ����

B) recupero a fini abitativi di sottotetti esistenti ���� ����1)

���� ����

C) incrementi di volumetria maggiori del 20 % del volume lordo esisten-te ���� ����

1) ���� ����

D) incrementi di volumetria minori del 20 % del volume lordo esistente ���� ����1)

����

E) ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione, ristrutturazio-ne rilevante ���� ����

1) ���� ����

F) ristrutturazione edilizia per superfici di involucro disperdente maggiori al 25 %, con ristrutturazione dell’impianto termico ���� ����

1) ���� ����

G) ristrutturazione edilizia per superfici di involucro disperdente maggiori al 25 % senza ristrutturazione dell’impianto termico ���� ���� ����

H) ristrutturazione edilizia degli edifici per superfici di involucro disper-dente inferiori del 25 % ���� ����

I) manutenzione straordinaria delle strutture opache e/o trasparenti (se compren-dente anche gli infissi) delimitanti il volume a temperatura controllata o climatiz-zato verso l’esterno o verso ambienti a temperatura non controllata

���� ����

J) nuova installazione di impianti termici ���� ����1)

����

K) ristrutturazione di impianti termici ���� ����1)

����

L) sostituzione di generatore di calore ���� ����1)

Tabella 3.2 1) per potenze termiche utili nominali ≥ 100 kW (art. 6.1 DGR 22/12/2008, n. VIII/8745)

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a) Relazione tecnica (Rt) contestualmente alla presentazione dell’istanza (art. 28 della L. 09/01/1991, n. 10, come definita nell’allegato B alla D.G.R. del 22/12/2008, n. VIII/8745) Tale relazione, secondo i criteri costruttivi adottati nella progettazione per gli obblighi imposti dal presente regolamento ovvero per l’adozione di criteri raccomandati, deve essere integrata con gli ulteriori allegati previsti dalle successive disposizioni del presente regolamento.

b) Diagnosi energetica dell’edificio (De) contestualmente alla presentazione dell’istanza (art. 6.1 D.G.R. del 22/12/2008, n. VIII/8745) Studio che quantifichi le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici dell’impianto termico, individuando le ulteriori misure utili alla riduzione della spesa energetica, i relativi tempi di ritorno degli investimenti e i possibili miglioramenti di classe energetica dell’edificio.

c) Relazione energetica finale asseverata (Ref) contestualmente alla dichiarazione di fine lavori o al certificato di collaudo finale La relazione energetica finale deve attestare, oltre alla conformità delle opere eseguite rispetto al progetto depositato e alla relazione tecnica (Rt), la costruzione effettivamente eseguita. In particolare deve documentare la stratigrafia dell’involucro con i materiali e gli spessori dei componenti opachi posti in opera. Va corredata da idonea documentazione relativa alle diverse fasi realizzative con fotografie con indicati i punti di ripresa, i riferimenti cronologici, le misure degli spessori leggibili posti in opera (con il metro). Dovranno essere allegate le schede tecniche dei singoli materiali utilizzati con la marchiatura CE, inoltre si dovranno indicare le caratteristiche tecniche prestazionali (conducibilità termica, capacità termica, massa volumica e densità) per le componenti opache e la certificazio-ne/attestazione della trasmittanza vetro/telaio per le componenti trasparenti.

d) Attestato di certificazione energetica (ACE) contestualmente alla richiesta di certificato di agibilità (art. 10 D.G.R. del 22/12/2008, n. VIII/8745) Attesta i risultati della certificazione energetica dell’edificio, da redigersi secondo le modalità previste dalla normativa vigente in materia.

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4 – CRITERI DI PROGETTAZIONE

4.1 - Requisiti energetici del sistema edificio-imp ianto termico (D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745; D.P.R. 02/04/2009, n. 59)

1) Nei casi di interventi di cui alle lettere A), B), C), E), F) e G) l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale o il riscaldamento (EPH) non deve superare il limite indicato nella ta-bella 4.1-1. Per rapporti tra superficie disperdente (SD) e volume lordo (VL) compresi tra i valori 0,2 e 0,9 il valo-re si ricava mediante interpolazione lineare:

SD/VL Edifici di categoria E.1 Edifici delle altre categorie ≤ 0,2 38,40 kWh/m2 10,67 kWh/m2 ≥ 0,9 97,62 kWh/m2 25,42 kWh/m2

EPH

Tabella 4.1-1

In caso di interventi di cui alle lettere B) e C) la verifica deve riguardare: • l’intero edificio compreso il sottotetto recuperato o l’ampliamento, in caso siano serviti dallo stesso

impianto termico; • il sottotetto recuperato o l’ampliamento, in caso siano serviti da impianto termico ad essi dedica-

to; 2) Per interventi di cui alle lettere A), B), ed E) si procede alla determinazione dell’indice di prestazione

energetica per il raffrescamento estivo (EPC) dell'involucro edilizio, pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell’edificio, calcolata tenendo conto della temperatu-ra di progetto estiva secondo le norme UNI vigenti, e la superficie utile, per gli edifici residenziali, o il volume, per gli edifici con altre destinazioni d'uso, e alla verifica che la stessa sia non superiore ai valori riportati in tabella 4.1-2:

E1 (tranne collegi, conventi, case di pena e caserme) 30 kWh/m2

Tutte le altre categorie di edifici 10 kWh/m2 EPC

Tabella 4.1-2

4.2 - Requisiti dell’involucro edilizio (art. 5 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745) Per tutte le categorie di edifici, ad eccezione di quelli appartenenti alla categoria E.8, e per gli in-terventi di cui alle lettere A), B), C), D), E), F), G), H) e I) il progettista provvede alle seguenti veri-fiche: • assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell’involucro edilizio; • le condensazioni interstiziali nelle strutture di separazione tra gli ambienti a temperatura control-

lata o climatizzati e l’esterno, compresi gli ambienti non riscaldati, siano limitate alla quantità rievaporabile.

In mancanza di un dispositivo di controllo dell’umidità interna relativa, la stessa è stabilita nel 65% alla temperatura interna di 20 °C.

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4.2.1 - Prestazioni delle componenti disperdenti (art. 5 e allegato A.2 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745)

1) I valori di trasmittanza termica limite per i singoli componenti opachi e trasparenti che delimitano l’involucro dell’edificio verso l’esterno o verso ambienti a temperatura non controllata sono ripor-tati nella tabella 4.2.1-1, graduata secondo la tipologia di intervento:

Strutture rivolte verso l’esterno ovvero verso ambienti a temperatura non controllata Opache orizzontali o inclinate tipo di intervento

Opache verticali coperture pavimenti

Trasparenti (compresi infissi)

A, B, C, E, F, G 0,34 0,30 0,33 2,20 D, H, I 0,44 0,39 0,43 2,86

Tabella 4.2.1-1

Eventuali riduzioni di spessore nelle strutture opache rivolte verso l’esterno (sottofinestra, cas-sonetti per avvolgibili o altri componenti) dovranno rispettare le medesime caratteristiche pre-stazionali delle strutture opache rivolte verso l’esterno.

2) Per gli interventi di cui alle lettere D), H) e I) il valore di trasmittanza termica media delle struttu-re edilizie di separazione tra edifici o unità immobiliari appartenenti allo stesso edificio e confi-nanti tra loro, mantenuti a temperatura controllata o climatizzati deve essere inferiore ai valori riportati in tabella 4.2.1-2:

strutture opache divisorie (verticali, orizzontali, inclinate) 0,8 W/m2K strutture trasparenti comprensive di infissi 2,8 W/m2K

Tabella 4.2.1-2

3) Nel caso di ambienti non riscaldati, o riscaldati per esigenze del ciclo produttivo o utilizzando re-flui energetici del ciclo produttivo stesso non altrimenti utilizzabili, deve comunque essere ga-rantito che:

a) il valore della trasmittanza delle componenti opache delimitanti il volume non riscaldato verso l’esterno sia inferiore a 0,8 W/m2K

b) il valore della trasmittanza delle componenti trasparenti (comprensive di infissi) delimitanti il volume non riscaldato verso l’esterno sia inferiore a 2,8 W/m2K

4.2.2 - Sistemi di ombreggiamento (art. 5.4 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745) Ad eccezione degli edifici di categoria E.6 ed E.8 e per gli interventi di cui alle lettere A), B), C), D), E), F), G), H) e I), al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva o il raffrescamento e di contenere la temperatura interna degli ambienti, il progettista verifica, nella relazione tecnica (Rt), che l’efficacia dei sistemi schermanti, posti a protezione delle strutture trasparenti, sia tale da ridurre del 70% l’irradiazione solare massima durante il periodo estivo garantendo il 100% dell’irraggiamento solare incidente durante il periodo invernale. In caso di impossibilità tecnica, da documentare nella relazione tecnica (Rt), a raggiungere di valori richiesti di riduzione dell’irradiazione solare massima estiva, è consentita l’adozione com-binata di sistemi schermanti e sistemi filtranti. Per interventi di cui alle lettere D), H) e I), comma 1 del punto 2.3, è consentito l’impiego di soli sistemi filtranti3 purché sia assicurato il raggiungimento delle stesse prestazioni.

3 Le pellicole polimeriche autoadesive applicabili sui vetri, sul lato interno o esterno, in grado di modificare una o più delle se-guenti caratteristiche della superficie vetrata: trasmissione dell’energia solare, trasmissione ultravioletti, trasmissione infrarossi, trasmissione luce visibile

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4.3 - Requisiti degli impianti

4.3.1 - Efficienza degli impianti per la climatizza zione invernale (art. 6 e allegato A3 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745)

1) Per interventi di cui alle lettere J), e K) si procede al calcolo dell’efficienza globale media sta-gionale (εg,yr) dell’impianto termico, verificando che lo stesso sia superiore ai valori stabiliti in ta-bella 4.3.1.

tipo impianto Pn ≤ 1000 kW Pn > 1000 kW con fluido termovettore solamente liquido εg,yr =75+3·log10(Pn) % 84%

con fluido termovettore solamente aria εg,yr =65+3·log10(Pn) % 74% Tabella 4.3.1 Pn= potenza termica utile nominale dei generatori di calore, al servizio del singolo impianto, espressa in kW

In caso di impianti con fluido termovettore misto (liquido/aria) il valore limite dell’efficienza glo-bale media stagionale è determinato dalla media pesata, rispetto alle frazioni di energia distri-buite dai fluidi termovettori, dei due valori limite.

2) Per interventi di cui alla lettera L) si applicano le prescrizioni del precedente comma o, alternati-vamente, le stesse si intendono ugualmente soddisfatte qualora coesistano le seguenti condi-zioni: a) il rendimento termico utile (ηtu) dei nuovi generatori, per un carico pari al 100% della potenza

termica nominale (Pn), sia maggiore o uguale al valore limite calcolato con la seguente formula: ηtu(100%) = (90+ 2·log10Pn) %

per valori di Pn maggiori di 400 kW, si applica il limite massimo di 400 kW; qualora il rispetto delle suddette condizioni non fosse possibile, per documentati motivi di sicu-rezza, il suddetto requisito si intende soddisfatto se: • il rendimento termico utile (ηtu) dei nuovi generatori, a carico parziale pari al 30% della poten-

za termica nominale (Pn), sia maggiore o uguale al valore limite calcolato con la seguente formula:

ηtu(30%) = (85+ 3·log10Pn) % • i motivi della deroga siano attestati in una dettagliata relazione da allegare a quella di cui alla

lettera a) del punto 3.2 del presente regolamento. b) siano presenti, salvo comprovata dimostrazione dell’impossibilità tecnica nel caso specifico, op-

portunamente documentata nella relazione tecnica (Rt) del presente regolamento: • dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singo-

le zone che, per le loro caratteristiche di uso ed esposizione, possano godere di differenti apporti di calore solare o comunque gratuiti (nel caso di regolazione di zona, questa deve avvenire su sonde di rilevamento per la temperatura interna delle singole zone).

• per impianti a servizio di unica utenza (zona termica o unità immobiliare), una centralina di termo-regolazione per ogni generatore di calore che consenta la programmazione e regolazione della temperatura ambiente su almeno due livelli di temperatura nell’arco di 24 ore (pilotata dalla misura dell’aria interna ed eventualmente anche di quella esterna).

• per impianti a servizio di utenze plurime (zone termiche o unità immobiliari) una centralina di termo-regolazione per ogni generatore di calore che consenta la programmazione e regolazione della temperatura dell’acqua di mandata su almeno due livelli di temperatura nell’arco di 24 ore (pilotata dalla misura dell’aria esterna e quella dell’acqua di mandata dal generatore all’utenza); in questo caso è obbligatoria l’adozione dei dispositivi di regolazione automatica della temperatura ambiente per tutte le zone o locali.

c) per interventi di cui alla lettera L), in caso i nuovi generatori di calore abbiano una potenza nomi-nale del focolare o potenze elettriche assorbite (convertite tramite il fattore di conversione

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dell’energia elettrica in energia primaria) maggiori del 10% rispetto al valore preesistente, l’aumento deve essere motivato mediante verifica dimensionale dell’impianto di riscaldamento, adeguatamente documentata nella relazione tecnica (Rt) del presente regolamento.

d) in caso di generatori di calore a servizio di più unità immobiliari, sia verificata la corretta equilibra-tura del sistema di distribuzione per consentire il rispetto dei limiti minimi di comfort e dei limiti massimi di temperatura interna, eventualmente installando un sistema di contabilizzazione che permetta la ripartizione dei consumi per singole unità immobiliari.

e) per generatori di calore con potenza termica utile nominale inferiore a 35 kW, in luogo della relazione tecnica (Rt) del presente regolamento, è sufficiente presentare una dichiarazione di conformità, ai sensi dell’articolo 7 del D.M. 22/01/2008 n. 37; nel caso si dovrà allegare alla di-chiarazione specifica relazione tecnica attestante i motivi di deroga ai precedenti punti b) e c).

4.3.2 – Pompe di calore (art. 6.6, lettera b), D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745) Per tutti i tipi di intervento che prevedano l’installazione di pompe di calore elettriche, a gas o a-limentate termicamente le stesse dovranno avere, in condizioni nominali, un coefficiente di pre-stazione (COP), un fattore di utilizzazione del gas (GUE) o un coefficiente di prestazione termi-co (COPt) maggiore o uguale al rispettivo valore riportato, in funzione della tipologia adottata, nella tabella 4.3.2.

Pompa tipologia Condizioni no-

minali di riferimento

COP – GUE COPt

aria-acqua 7° - 35° ≥ 3,00 acqua-acqua 10° - 35° ≥ 4,50 terra-acqua 0° - 35° ≥ 4,00 terra-aria 0° - 20° ≥ 4,00

acqua-aria 15° - 20° ≥ 4,70

Elettriche

aria-aria 7° - 20° ≥ 4,00 aria-acqua 7° - 30° ≥ 1,38

acqua-acqua 10° - 30° ≥ 1,56 terra-acqua 0° - 30° ≥ 1,47 terra-aria 0° - 20° ≥ 1,59

acqua-aria 10° - 20° ≥ 1,60

Endotermiche

aria-aria 7° - 20° ≥ 1,46 aria-acqua 7° - 50° ≥1,30 terra-acqua 0° - 50° ≥ 1,25 Assorbimento

acqua-acqua 10° - 50° ≥ 1,40 Tabella 4.3.2

4.3.3 - Termoregolazione e contabilizzazione (art.7 D.P.R. 29/08/1993, n. 412;art. 6.4 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745) Per interventi di cui alle lettere J), e K), anche se compresi in altri interventi edilizi, devono esse-re rispettate le seguenti prescrizioni: • Negli impianti termici centralizzati adibiti al riscaldamento ambientale per una pluralità di u-

tenze, qualora la potenza nominale del generatore di calore o quella complessiva dei genera-tori di calore sia uguale o superiore a 35 kW, è prescritta l'adozione di un gruppo termorego-latore dotato di programmatore che consenta la regolazione della temperatura ambiente al-meno su due livelli a valori sigillabili nell'arco delle 24 ore. Il gruppo termoregolatore deve es-

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sere pilotato da una sonda termometrica di rilevamento della temperatura esterna. La tempe-ratura esterna e le temperature di mandata e di ritorno del fluido termovettore devono essere misurate con una incertezza non superiore a ± 2 °C. Il suddetto sistema di termoregolazione può essere dotato di un programmatore che consenta la regolazione su un solo livello di temperatura ambiente qualora in ogni singola unità immobiliare sia effettivamente installato e funzionante un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione pilo-tato da una o più sonde di misura della temperatura ambiente dell'unità immobiliare e dotato di programmatore che consenta la regolazione di questa temperatura almeno su due livelli nell'arco delle 24 ore.

• Gli edifici o le porzioni di edificio che in relazione alla loro destinazione d'uso sono normal-mente soggetti ad una occupazione discontinua nel corso della settimana o del mese devono inoltre disporre di un programmatore settimanale o mensile che consenta lo spegnimento del generatore di calore o l'intercettazione o il funzionamento in regime di attenuazione del si-stema di riscaldamento nei periodi di non occupazione.

• Gli impianti termici per singole unità immobiliari destinati, anche se non esclusivamente, alla climatizzazione invernale devono essere parimenti dotati di un sistema di termoregolazione pilotato da una o più sonde di misura della temperatura ambiente con programmatore che consenta la regolazione di questa temperatura su almeno due livelli di temperatura nell'arco delle 24 ore.

• Installazione di dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente dei sin-goli locali o nelle zone con caratteristiche d’uso ed esposizioni uniformi, al fine di non deter-minare sovra riscaldamento per effetto degli apporti solari e di quelli interni gratuiti. Gli stessi devono essere compatibili con gli eventuali sistemi di contabilizzazione.

4.3.4 - Produzione acqua calda sanitaria (artt. 6.5 e 6.6 D.G.R. 22/12/2008, n. VIII/8745; D.P.R. 02/04/2009, n. 59) Per interventi di cui alle lettere A), B), E), J) e K) l'impianto di produzione di energia termica deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l'utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica. Le valutazioni concernenti il dimensionamento ottimale, o l'eventuale impossibilita tecnica di ri-spettare le presenti disposizioni, devono essere dettagliatamente illustrate nella relazione tecni-ca (Rt) del presente regolamento.

4.3.5 - Ricorso ad energia prodotta da impianti ali mentati da fonti rinnovabili (art. 11, comma 1, D. L.gs 03/03/2011, n. 28) Per interventi di cui alle lettere A), B), ed E), fatte salve le prescrizioni del punto 4.3.4, si dovrà provvedere all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) secondo le seguenti specifiche: a) gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati in modo da garantire la

copertura dei consumi, previsti per acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento tramite il ricorso a impianti FER nelle seguenti percentuali graduate secondo le relative sca-denze:

• dal 31/05/2012 20% • dal 01/01/2014 35% • dal 01/01/2017 50%

b) gli obblighi del precedente comma non possono essere assolti tramite impianti FER che pro-ducano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento.

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c) La potenza elettrica (P) degli impianti FER, da installare obbligatoriamente sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secondo la seguente for-mula:

1 P =

K · S

d) Dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno e K è un coefficiente (m2/kW) che assume i seguenti valori:

i. K = 80 per richieste di titolo edilizio presentate fino al 31/12/2013 ii. K = 65 per richieste di titolo edilizio presentate dal 01/01/2014 al 31/12/2016 iii. K = 50 per richieste di titolo edilizio presentate dal 01/01/2017

e) In caso di utilizzo di pannelli solari o fotovoltaici disposti sui tetti degli edifici, gli stessi devono essere integrati o aderenti, con la stessa inclinazione e orientamento della falda, ai tetti me-desimi.

f) In caso di impossibilità tecnica ad ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai commi precedenti, da dettagliare esaminando la non fattibilità di tutte le diverse op-zioni tecnologiche disponibili nella relazione tecnica (Rt), è fatto obbligo di ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (EP) che soddisfi la seguente formula:

%eff Peff 1 %obb

+ Pobb

2 4 EP ≤ EPobb ·

+

dove: • EPobb= prestazione energetica complessiva, calcolato ai sensi del presente regolamento (EPH

+ EPC + EPW); • %eff = percentuale della somma dei consumi previsti per acqua calda sanitaria, riscaldamento

e raffrescamento che deve essere coperta ai sensi della precedente lettera a); • %obb = percentuale dei consumi effettivamente raggiunte dall’intervento; • Peff = potenza elettrica degli impianti FER obbligatoria ai sensi della precedente lettera c); • Pobb = potenza elettrica degli impianti FER effettivamente installata; In caso di sovradimensionamento dell’impianto FER (Peff > Pobb) o della quota rinnovabile termica (%eff > %obb), i rispettivi rapporti si intendono pari a 1 (Peff / Pobb=1; %eff / %obb=1).

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5 – INDIRIZZI DI PROGETTAZIONE ENERGETICAMENTE SOSTENIBILE Il presente titolo raccoglie alcune tecniche costruttive “raccomandabili” nella progettazione degli in-terventi. L’applicazione delle raccomandazioni costituisce un nuovo contributo alla sostenibilità dell’ambiente, anche ai fini del raggiungimento di classi di certificazione energetica più performan-ti.

5.1 – Orientamento e composizione architettonica Il corretto orientamento dell’immobile, la disposizione attenta dei locali e delle aperture gioca un ruolo importante nello sforzo per il contenimento dei consumi energetici. Per tutti gli edifici di nuova costruzione, in sede di progettazione, fra le varie alternative progettuali possibili è opportuno tendere ad utilizzare i seguenti criteri costruttivi: • il posizionamento dell’asse longitudinale principale lungo la direttrice est-ovest (con un angolo

di ampiezza compreso tra i 45° verso est e i 15° ve rso ovest); • le interdistanze fra edifici contigui all’interno dello stesso lotto garantiscano il minimo ombreg-

giamento diretto invernale sulle facciate; • gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa siano disposti a sud-est, sud

e sud-ovest; • gli spazi meno legati a necessità di riscaldamento e illuminazione naturale (box, ripostigli, la-

vanderie e corridoi) siano preferibilmente disposti lungo il lato nord servendo cosi da cuscinetto fra il fronte più freddo e gli spazi più utilizzati;

• le aperture massime siano preferibilmente collocate sulle superfici murarie orientate da sud-est a sud-ovest.

• garantire una superficie della copertura dell’edificio o di pertinenza dello stesso, orizzontale o inclinata; se inclinata sia esposta verso i quadranti orientati fra sud-est e sud-ovest, in grado di ricevere impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

5.2 - Inerzia termica (smorzamento e sfasamento) L'inerzia termica determina la capacità dei materiali di attenuare (smorzamento) e ritardare (sfa-samento) l’ingresso nell’ambiente dell’onda termica dovuta alla radiazione solare incidente sull’involucro edilizio. L’inerzia termica può essere quindi definita come l’effetto combinato dell’accumulo termico e della resistenza termica della struttura. Queste due caratteristiche dipendono dalla massa frontale della parete e dalla trasmittanza dei materiali che la costituiscono. La soluzione tecnica migliore da adottare per una stratigrafia è quindi scegliere un sistema dotato contemporaneamente di sufficiente massa (almeno superiore a 230 kg/ m2) e bassa conduttività (possibilmente inferiore a 0,12 W/m2K), senza prediligere soltanto una di queste caratteristiche. In particolare all’aumentare della capacità (prodotto tra la massa e il calore specifico unitario) cresce la quantità di energia immagazzinata e al diminuire della conduttività decresce anche la velocità con cui il calore è ceduto.

5.3 – Ponti termici Si definiscono ponti termici le discontinuità costruttive presenti in qualsiasi struttura edile, sia essa costruita con tecniche tradizionali, sia con tecniche industrializzate. In sintesi, le cause principali di un ponte termico sono: • presenza di materiali diversi nella sezione dell’edificio (es. muratura in mattoni con struttura in

cemento armato) • discontinuità geometrica nella forma della struttura (es. angoli) • interruzioni dello strato di isolamento termico (es. balconi, pilastri, travi marcapiano, serramenti,

ecc.).

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Caratteristica peculiare dei ponti termici sono le potenze termiche disperse la cui entità è molto più elevata di quella delle zone vicine. Un ponte termico incide negativamente sull'isolamento di un e-dificio perché costituisce una fuga privilegiata per gli scambi di calore da e verso l'esterno. In caso di nuove costruzioni, ristrutturazioni rilevanti o con demolizione e ricostruzione è auspicabi-le la realizzazione di un isolamento termico che richiuda completamente l’involucro, curando che la posa dei serramenti avvenga in continuità col manto isolante. È, altresì, raccomandabile l’uso di soluzioni di taglio termico per i balconi in aggetto, tali da garanti-re la continuità con il sistema d’isolamento delle facciate. A tal proposito sono ritenute ammissibili soluzioni costruttive che prevedano il distacco totale dei balconi dalle facciate, secondo le disposi-zioni previste anche nelle note di attuazione al vigente Piano delle Regole.

5.3 - Serre bioclimatiche (L.R. 21/12/2004, n. 39) Si tratta di spazi chiusi collocati in aderenza all’edificio, separati dall’ambiente esterno mediante pareti vetrate e copertura trasparente. In linea generale, sono volumi che accrescono il contributo all’edificio della radiazione solare, trasformata in energia termica e immagazzinata all’interno delle serre stesse. Per essere qualificate “locali tecnici” ed usufruire dello scomputo volumetrico previsto dalla norma-tiva regionale, devono essere rispettate le seguenti condizioni: • la serra bioclimatica deve essere integrata nelle facciate esposte nell’angolo compreso fra sud-

est e sud-ovest. • la struttura di chiusura deve essere completamente trasparenze (compresa la copertura), fatto

salvo l’ingombro della struttura di supporto; • deve essere ampiamente apribile e ombreggiabile (cioè dotata di opportune schermature mobili

o rimovibili esterne) per evitare il surriscaldamento estivo; • non deve essere dotata di impianto termico o di raffrescamento; • sia separata dall’ambiente retrostante da parete piena o priva di serramenti apribili; • non sia adibita a locali destinati alla permanenza prolungata di persone (spazi di abitazione o

accessori), non deve compromettere il rispetto del rapporto aeroilluminante degli ambienti inter-ni confinanti, né modificare le condizioni di sicurezza per quanto concerne la ventilazione e l’aerazione dei locali in cui esistano impianti di cottura cibi o di riscaldamento a fiamma libera, con essa comunicanti. In tal caso dovranno essere previsti adeguati sistemi di aspirazione for-zata con scarico diretto all’esterno;

• la specifica finalità del risparmio energetico deve essere certificata in apposita relazione tecni-ca, nella quale deve essere valutato il guadagno energetico, tenuto conto dell’irraggiamento so-lare, su tutta la stagione di riscaldamento. Come guadagno energetico si intende la differenza tra il fabbisogno di energia termica in as-senza, Q0, e il fabbisogno di energia termica in presenza della serra, Q. Deve essere verificato:

Q0 – Q ≥ 0,10 Q0; Tutti i calcoli, sia per l’energia dispersa che per l’irraggiamento solare, devono essere eseguiti secondo le norme UNI vigenti al momento della progettazione, e devono essere allegati insieme alle verifiche e certificazioni di cui ai punti precedenti alla relazione tecnica (Rt) del presente re-golamento.

5.4 - Pareti e tetti ventilati La parete ventilata (o facciata ventilata ) è un particolare tipo di delle pareti che prevede l'appli-cazione a secco, sulla superficie esterna dell'edificio, di pannelli di opportuno spessore, non stret-tamente aderenti alla struttura. È caratterizzata essenzialmente dall’apposizione di uno strato di rivestimento esterno, distanziato dalla parete di tamponamento, in modo da ottenere la circolazione naturale dell'aria nello spazio

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dell'intercapedine, per effetto del moto convettivo prodotto dalla presenza di aperture disposte alla base e alla sommità della facciata. Le facciate ventilate offrono svariati vantaggi quali: • lo strato termoisolante è protetto dall’umidità proveniente dall’esterno; • il movimento dell’aria nell’intercapedine contribuisce ad asciugare eventuali infiltrazioni d’acqua

e ad allontanare il calore accumulato per irraggiamento solare nello strato di rivestimento, mi-gliorando anche l’isolamento termico della parete durante il periodo invernale;

Il tetto ventilato è realizzato distaccando il manto di copertura dallo strato isolante, creando un’intercapedine che permetta ad un flusso omogeneo d’aria di circolare dalla gronda fino al colmo (conseguentemente, devono essere evitate correnti trasversali). La camera d’aria, accuratamente studiata, garantisce: • la ventilazione del tetto e del sottomanto; • lo smaltimento dell’umidità e quindi la salubrità del manto; • riduzione dei costi di manutenzione ed accrescimento delle prestazioni dell’isolamento; Per garantire un’efficace circolazione dell’aria all’interno, sono necessarie tener presenti alcune condizioni: • che il tetto abbia una certa pendenza; • che al suo interno ci sia una massa d’aria la quale possa fuoriuscire dall’apertura sulla linea di

colmo ed essere sostituita da altra aria proveniente dall’esterno;

5.5 - Tetti verdi Per tetto verde si intende la sovrapposizione, completa o parziale, alla copertura degli edifici di uno strato vegetale. Si compone essenzialmente di quattro elementi: • una membrana di tenuta stagna: bitume, gomma, poliolefina / TPO / FPO (cartuccia etilene

propilene + polipropilene) o PVC. • uno strato di drenaggio e di filtraggio: granulato di argilla espansa, sassi, ghiaia, tavole di polisti-

rolo alveolato e rigato. • un substrato di crescita: muschio di sfagno, terriccio, terra nera, compost. • uno strato vegetale: privilegiare le piante vivaci e indigene più resistenti alle temperature estre-

me e che si stabiliranno rapidamente per coprire le superfici di suolo in modo da ridurne il pro-sciugamento dal sole e dal vento. I coprisuolo hanno anche il vantaggio di lasciare poco spazio per le erbacce e di ridurre la manutenzione.

Può essere suddiviso in due categorie principali: • Il tipo estensivo, particolarmente adatto agli edifici di gradi dimensioni, ai tetti inclinati e alle abi-

tazioni già esistenti, per il suo scarso spessore di substrato (da 3 a 15 cm circa), il peso di so-vraccarico compreso tra 30 e 100 kg/m² (a capacità massima in acqua), la manutenzione scar-sa (annaffiatura soltanto in caso di siccità prolungata) e la vegetazione colonizzatrice e molto resistente (muschi e sedi, graminacee, piante grasse). L'altezza dei vegetali non supera i 25 cm e l'associazione di più varietà conferisce a questi tetti un aspetto multicolore che varia secondo le stagioni. Unico inconveniente, questo tipo di copertura non è calpestabile (e non può essere coltivato).

• Il tipo intensivo (chiamato anche giardino sospeso), raccomandato per le piccole e medie super-fici. Lo spessore del substrato è maggiore (da 15 a 30 cm circa) per un peso di sovraccarico compreso tra 120 e 350 kg/m² (a capacità massima in acqua). Permette di accogliere una vege-tazione a forte sviluppo radicale e aereo di tipo orticolo come graminacee, tappeti erbosi, piante vivaci o arbusti. Una manutenzione moderata e un'annaffiatura regolare sono necessari. Para-gonabile ai giardini tradizionali, è possibile seminare o coltivare ogni tipo di vegetale.

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I possibili vantaggi dei tetti verdi sono: Ambientali: • assorbono il calore, riducendo l'utilizzo degli apparecchi di raffreddamento degli edifici • filtrano l'aria inquinata, eliminando le particelle in sospensione nell'aria e l'anidride carbonica; • aumentano considerevolmente l'assorbimento dell'acqua pluviale, alleviando così la rete fogna-

ria; • riducono l'effetto di isola termica, abbassando sensibilmente la temperatura della città in estate

(questo perché un manto erboso assorbe l'energia del sole, una superficie costruita la converte in energia termica).

Economici: • la semplice diminuzione di 1°C della temperatura di superficie elimina il 5% della richiesta di e-

lettricità per la climatizzazione e il raffreddamento degli ambienti; • durano il doppio dei tetti ordinari; La loro realizzazione è preferibile sia accompagnata con quella di un impianto d’irrigazione che preveda l’utilizzo di acque meteoriche di recupero.

5.6 - Impianti termici centralizzati (D.P.R. 02/04/2009, n. 59) L’utilizzo di impianti termici centralizzati, opportunamente realizzati, produce notevoli vantaggi ri-spetto a quelli autonomi: • installazione di una minore potenza termica; • minori costi di manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria; • possibilità di utilizzo di generatori con rendimento maggiore; • maggiore facilità di implementazione per la produzione di acqua calda sanitaria mediante pro-

duzione di energia tramite fonti rinnovabili; Inoltre l’impiego dei moderni sistemi di regolazione e contabilizzazione, garantisce l’autonomia ge-stionale e l’abbattimento delle spese rispetto gli impianti autonomi.

5.7 - Camini di ventilazione La più antica “macchina termica” costruita dall’uomo è il camino, e l'effetto che produce può es-sere proficuamente utilizzato all’interno di un edificio. Sfruttando le differenze di pressione, dovute a differenti densità dell'aria causa delle diverse tem-perature dei fluidi, per cui l'aria calda meno densa tende a risalire ingenerando una depressione a valle e richiamando aria fredda più densa (moti convettivi), è possibile incrementare notevolmente la ventilazione degli edifici in modo naturale e senza l’utilizzo di energie artificiali. La realizzazione di camini di ventilazione o di torri del vento è raccomandabile per interventi di nuova costruzione o ristrutturazione, con demolizione e ricostruzione anche parziale, di edifici alti almeno tre piani.

5.8 – Ventilazione meccanica Negli interventi di nuova costruzione o di risanamento energetico degli edifici è consigliata l’installazione di sistemi di ventilazione con ricambio d’aria e recupero di calore (VMC), con valori di efficienza almeno superiori al 50%.