Alle origini della Palestina

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64 A Sua Immagine Itinerari LUOGHI DI GESÙ U na geografia fatta di parole dà un’identità alla società? Cer- tamente sì. E questo i romani lo sapevano bene quando nel 135 d.C. scelsero il nome di Syria Palaestina per quel lembo di terra d’Israele at- traversato dalle rivolte ebraiche contro l’impero. E così il nome Palestina è stato usato per secoli per designare la Terra Santa. Dalla parola si risale alla forma greca della lingua aramai- ca, Pelishtaijn, e a quella ebraica Pe- leshet: entrambe indicano il territorio d’insediamento di uno dei tanti temi- bili popoli del mare, astuti ed evoluti predatori che solcarono le onde del Mediterraneo sul finire dell’Età del Bronzo: i filistei. Partiti dalle coste di Creta attorno al 1200 avanti Cri- sto, raggiunsero e conquistarono una fascia di terra costiera a cavallo tra Africa e Asia, nella fertile e pianeg- giante regione della Shefela che prese il loro nome, la Filistea. Gaza, Ashke- lon, Ashdod, Ekron e Gath sono le cinque città-stato attorno alle quali ruotava l’organizzazione politica di questo popolo. Un’alleanza che li rese antagonisti incontrastati degli israeliti giunti in terra di Canaan. Apice e tramonto di una potenza Approfittando del venir meno del controllo egiziano in terra di Cana- an e della crisi sociale e politica delle città cananee, i filistei, pochi ma mili- tarmente ben organizzati e in posses- so di armi di ferro, furono vincitori di battaglie per tutto il secolo XI avanti Cristo. La tensione continua con gli israeliti si legge nelle pagine del Libro dei Giudici e in quello di Samuele. Questi ricorda come “tutti gli isra- eliti dovevano recarsi dai filistei per affilare l’aratro o l’ascia o la zappa o la falce” (Sam 13, 21). Fu proprio con il dislocamento di guarnigioni e il divieto di forgiare armi che i filistei riuscirono a mantenere il controllo delle terre conquistate. Almeno fino Alle origini della Palestina Un itinerario archeologico attraverso la pentapoli filistea: cinque città-stato fondamenta del popolo di Golia di Emanuela Compri Sito ancora da scoprire Di Ekron oggi si può vedere solo una strada filistea (1) e una ricostruzione, all’interno di un kibbutz, delle fasi principali della vita sociale dei filistei (2) 1 2

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di Emanuela Compri in "A Sua Immagine", rubrica "Itinerari: Luoghi di Gesù" N°45 - 2013

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64 A Sua Immagine

Itinerari LUOGHI DI GESÙ

Una geografia fatta di parole dà un’identità alla società? Cer-tamente sì. E questo i romani

lo sapevano bene quando nel 135 d.C. scelsero il nome di Syria Palaestina per quel lembo di terra d’Israele at-traversato dalle rivolte ebraiche contro l’impero. E così il nome Palestina è stato usato per secoli per designare la Terra Santa. Dalla parola si risale alla forma greca della lingua aramai-ca, Pelishtaijn, e a quella ebraica Pe-leshet: entrambe indicano il territorio d’insediamento di uno dei tanti temi-bili popoli del mare, astuti ed evoluti predatori che solcarono le onde del Mediterraneo sul finire dell’Età del Bronzo: i filistei. Partiti dalle coste di Creta attorno al 1200 avanti Cri-sto, raggiunsero e conquistarono una

fascia di terra costiera a cavallo tra Africa e Asia, nella fertile e pianeg-giante regione della Shefela che prese il loro nome, la Filistea. Gaza, Ashke-lon, Ashdod, Ekron e Gath sono le cinque città-stato attorno alle quali ruotava l’organizzazione politica di questo popolo. Un’alleanza che li rese antagonisti incontrastati degli israeliti giunti in terra di Canaan.

Apice e tramonto di una potenza Approfittando del venir meno del controllo egiziano in terra di Cana-an e della crisi sociale e politica delle città cananee, i filistei, pochi ma mili-tarmente ben organizzati e in posses-so di armi di ferro, furono vincitori di battaglie per tutto il secolo XI avanti

Cristo. La tensione continua con gli israeliti si legge nelle pagine del Libro dei Giudici e in quello di Samuele. Questi ricorda come “tutti gli isra-eliti dovevano recarsi dai filistei per affilare l’aratro o l’ascia o la zappa o la falce” (Sam 13, 21). Fu proprio con il dislocamento di guarnigioni e il divieto di forgiare armi che i filistei riuscirono a mantenere il controllo delle terre conquistate. Almeno fino

Alle origini della Palestina

Un itinerario archeologico attraversola pentapoli filistea: cinque città-stato

fondamenta del popolo di Golia di Emanuela Compri

Sito ancora

da scoprire

Di Ekron oggi

si può vedere solo

una strada filistea (1)

e una ricostruzione,

all’interno di un

kibbutz, delle fasi

principali della vita

sociale dei filistei (2)

1 2

all’ascesa del re Davide. Raccolte sotto il suo controllo tutte le tribù israelitiche, Davide, in due successive battaglie, ricacciò i filistei nelle loro città costiere determinando così la fine della loro influenza politica. In seguito, le città filistee persero la loro autonomia e furono conquistate dal famoso re babilonese Nabucodono-sor nel 603-4 avanti Cristo, che utiliz-zò la regione come porta sull’Egitto.

Alla scoperta della pentapoliÈ attraverso i racconti biblici che si tramandano i nomi delle città-stato della pentapoli filistea (Gs 13, 2-3). Tre città di costa, Gaza, Ashkelon, Ashdod, e due città di pianura, Ekron e Gath. Il territorio è quello a ovest della montagna di Giudea, nella rigo-gliosa piana della Shefela. Questa te-mibile alleanza filistea è caratterizzata da una civiltà evoluta di tipo minoico:

la ceramica bicroma, l’architettura, la tradizione metallurgica e i costumi fu-nerari sono tutti tratti caratterizzanti di una popolazione evoluta. L’Antico Testamento cita una triade di divinità filistee, due derivanti dalle popolazio-ni alloctone, Astarte – grande madre fenicia e cananea – e Baal-Zebul, e una giunta dall’Asia, Dagon, che come Osiride percorre la via dell’al-dilà per giungere alla risurrezione. I filistei sono stati a lungo al centro dell’interesse storico e archeologico. Nel corso degli ultimi decenni molte delle loro principali città sono state indagate e alcuni siti trasformati in parchi archeologici.

Ekron, odierna Tel MiqneLa riscoperta dell’antica Ekron, la più settentrionale delle città filistee, sul limite della pianura costiera, a 35 chilometri a sud-ovest di Gerusalem-me, è frutto degli scavi dell’Universi-

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Itinerari LUOGHI DI GESÙ

Ashkelon – Tra le antichecittà filistee è quella che meglio

si presta a una visita turistica

Sansone contro i filistei

Antica porta ad arco

Realizzata con mattoni crudi e argilla,

risale a 1850 anni prima di Cristo

Una delle vicende bibliche più utilizzate per le trame di film è quella del giudice d’Israele, Sansone (Gdc 13-16). Egli è ricordato soprattutto per la forza miracolosa, racchiusa

nella sua folta chioma, che lo rende capace delle imprese più incredibili. Ma forse pochi sanno che è proprio contro i filistei, che a quel tempo soggiogavano gli israeliti, che la sua forza

si scatena. Sansone che uccide 30 uomini ad Ashkelon, Sansone che abbatte le porte di Gaza, e ancora Sansone a Gaza, portato in prigione privo della sua forza a causa del tradimento di Dalila.

È qui che il Signore gli concede nuovamente la forza di vendicarsi facendogli abbattere le colonne portanti del tempio, dove con lui morirono circa 3mila uomini e donne filistee.

dalle possenti mura crociate, edificate lungo il profilo dell’arena sabbiosa ri-utilizzando colonne antiche e conchi-glie impastate con malta.

Gaza, la fortificataSituata nell’angolo sud-ovest del-la terra di Canaan, Gaza era ricca e fortificata, al punto da resistere per cinque mesi all’assedio di Alessan-dro Magno che la conquistò nel 332 avanti Cristo. Sorse sull’antichissima via Maris che collegava l’Egitto con la Mesopotamia e, insieme a Gerico, è una delle città più antiche del mon-do, essendo stata un porto cananeo fin dal II millennio avanti Cristo. La zona filistea si trova nel tell archeolo-gico presso la parte vecchia della città moderna. Questa non è stata appro-fonditamente indagata, a differenza di altri siti poco distanti, come il Tell al-Ajjul e Deir al-Balah, dell’Età del Bronzo, con i famosi cimiteri dai sar-cofagi antropomorfi, il Tell Ruqeish dell’Età del Ferro e il monastero bi-zantino di Sant’Ilarione, in corso di scavo. L’intera costa è disseminata di resti che affiorano dalla terra e dal-le profondità del mare, come la bella statua di bronzo raffigurante Apollo, ripescata proprio lo scorso ottobre e al centro di un dibattito internazionale sulla proprietà. Purtroppo la ricchezza archeologica di questa fascia di lito-rale è fortemente compromessa dagli sviluppi della guerra, che ha compres-so circa 1,7 milioni di palestinesi in 360 chilometri quadrati.

tà Ebraica e dell’Istituto Albright di Gerusalemme. Dopo la sconfitta dei filistei, quando Davide uccise il loro valoroso guerriero, Golia, gli israe-liti li perseguitarono fino alle porte di Ekron, che era la più vicina città murata in cui i fuggitivi poterono ri-fugiarsi (1 Sam 17). Questo sito, non ancora aperto al pubblico, ha dimo-strato un’occupazione continuativa dal XVII al VI secolo avanti Cristo. Molte le affinità materiali con l’Egeo, che testimoniano l’arrivo dei filistei nel secolo XII a.C. e il forte impatto che questo ebbe sui cananei locali.

Scavi a GathL’altra città dell’entroterra costiero è Gath, che oggi si fa coincidere con il Tell es-Safi. Il sito si sviluppa su un tell posto sul limite tra le colline del-la Giudea e la pianura costiera, circa a metà strada tra Gerusalemme e Ashkelon. Anche se non c’è certezza, l’equipe israeliana e americana che sta conducendo le campagne di scavo è convinta di quest’identificazione a causa del ritrovamento di un grande numero di reperti risalenti al Tardo Bronzo e al Ferro I-II e, in partico-lare, per la vasta gamma di oggetti attribuibili ai filistei. Gath deve aver svolto un ruolo chiave negli scontri tra filistei e israeliti, tanto che è cita-ta anche come la città natale di Golia nel Primo libro di Samuele. Davide e Golia, dunque, che incarnano e sinte-tizzano il prolungato scontro armato tra due popoli confinanti.

Visita al parco nazionaleTra tutte le città della pentapoli, Ashkelon è quella che meglio si presta a una visita turistica. Le rovine del sito sono custodite in un parco nazionale israeliano che offre anche splendide spiagge attrezzate per la balneazione. Posta sul mare, a circa 50 chilometri a sud di Tel Aviv, Ashkelon non è mai decaduta e anche oggi è una fiorente cittadina, popolata da numerosi ebrei di origine russa. Il parco è enorme e custodisce la più antica porta costru-ita ad arco, realizzata con mattoni crudi e argilla, risalente a 1.850 anni prima di Cristo. La ricchezza della città nei secoli è ben testimoniata dalla basilica roma-na, dalle numerose statue di divinità che il mare continua a restituire, dal-la chiesa bizantina di Santa Maria e

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Itinerari LUOGHI DI GESÙ

Iside con il figlio Horus

Statua in marmo del periodo

romano nel parco archeologico

Ritrovamenti

Resti di un antico

muro crociato (1)

e la Chiesa di Sancta

Maria Viridis,

del V secolo (2).

Entrambi si trovano

ad Ashkelon

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