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Azione cattolica, la grande festa per i 150 anni DI ROBERTA PUMPO Azione Cattolica di Roma compie 150 anni. La storia dell’associazione a livello diocesano affonda le sue radici nel lontano 30 maggio 1869 quando undici giovani, già fondatori del Circolo San Pietro, furono ammessi alla Società della Gioventù Cattolica Italiana, nata due anni prima a Bologna per volontà degli universitari Mario Fani e Giovanni Acquaderni, divenuta con il tempo Azione Cattolica Italiana. Oggi questa L realtà, che lavora in stretta sinergia con la diocesi, conta a Roma circa tremila associati ed è presente in ottanta parrocchie con un’alta concentrazione nel settore Est. Quest’anno ricorre anche il 50° anniversario di fondazione dell’Azione Cattolica ragazzi, nata nel 1969 per valorizzare il ruolo dei più piccoli nella Chiesa. Per fare memoria dei traguardi raggiunti e delle attività svolte in un secolo e mezzo di vita, sabato 11 maggio, a partire dalle 15.30, l’associazione diocesana ha organizzato una festa in piazza San Giovanni in Laterano che vedrà protagonisti bambini, ragazzi, giovani e adulti. «Il 2019 è per noi un anno molto importante – afferma Rosa Calabria, alla guida dell’Azione Cattolica di Roma dal 2014 –. Per questo il nostro desiderio è che l’appuntamento dell’11 maggio costituisca una festa per tutta la Chiesa e la città di Roma. Vorremmo condividere questo traguardo con le realtà che operano nelle parrocchie. Ognuno ha il suo carisma e la sua peculiarità ma abbiamo un impegno comune, quello di essere accanto ai più fragili». Negli anni l’associazione è stata soggetta ad un continuo rinnovamento per essere sempre al passo con i tempi ma lasciando immutato l’impegno al servizio della Chiesa e della città di Roma mettendo ai primi posti l’attenzione verso le persone che si incontrano nel quotidiano. Oggi l’associazione lavora «per creare comunione e ponti tra le numerose realtà territoriali», spiega ancora Calabria, che sottolinea anche l’impegno profuso nella realizzazione di iniziative dedicate ai giovani. «In quest’epoca abbiamo riscontrato un calo tra i ragazzi circondati da innumerevoli distrazioni – rimarca –. Proviamo a coinvolgerli anche attraverso la pastorale giovanile e quella universitaria». Il programma della festa Una mostra fotografica e la celebrazione in cattedrale con il vicario De Donatis L’associazione conta oggi a Roma circa 3.000 associati ed è presente in 80 parrocchie DI ANGELO ZEMA l percorso sulla memoria, avviato e concluso con modalità diverse, dagli incontri comunitari alle interviste nel quartiere. Poi, la tappa sulla riconciliazione, con gli esercizi spirituali nelle parrocchie e le celebrazioni penitenziali di prefettura. Ora, l’ultima tappa del cammino: l’intervento del Papa nella cattedrale di Roma per trarre le conclusioni e impostare il nuovo anno pastorale. È tutto pronto per l’assemblea diocesana 2019, in programma giovedì 9 maggio, dalle ore 19, nella basilica di San Giovanni in Laterano. Momento conclusivo dell’anno dedicato appunto alla memoria e alla riconciliazione, con un lavoro nelle parrocchie e nelle altre realtà ecclesiali che il cardinale vicario Angelo De Donatis giudica «molto fecondo». «Dopo aver “celebrato” la memoria degli anni trascorsi nella crescita della comunione diocesana, siamo entrati nella dimensione della riconciliazione – scrive il cardinale in una lettera alla diocesi –. So che le celebrazioni penitenziali di prefettura sono state vissute con intensità e hanno rappresentato un “segno” bello di comunione e di rinnovamento. Le visite pastorali nelle parrocchie mi rincuorano tanto e vedo segni molto incoraggianti di partecipazione e di sensibilità. Siamo, dunque, pronti per entrare nella terza parte del nostro cammino annuale, in cui desideriamo vivere l’ascolto della città». De Donatis l’aveva annunciato nel settembre scorso parlando al clero di Roma: «Mettere a fuoco cosa grida la gente delle nostre città. Le sofferenze familiari, il grido dei poveri e degli stranieri, le situazioni di alienazione o addirittura di sfruttamento vissute nel lavoro, le ingiustizie subite a causa dei sistemi di corruzione e di clientelismo, la rassegnazione di chi non cerca più un senso per la vita...». A partire da «una lettura dei segni dei tempi lasciandoci provocare dalla parte di Evangelii gaudium relativa alle sfide che oggi incontra l’inculturazione dell’annuncio della fede, soprattutto nelle zone urbane», con «una riflessione molto approfondita » che «determinerà cambiamenti di prospettiva molto importanti nell’azione pastorale». E oggi, nella lettera alla diocesi in vista dell’incontro di giovedì prossimo, De Donatis annuncia: «Abbiamo chiesto a Papa Francesco di aiutarci nell’inizio di una fase così importante e delicata. Le indicazioni che il Papa ci darà – spiega I il cardinale – saranno la filigrana del percorso che vivremo già nei mesi di maggio e giugno e che proseguiremo nel prossimo anno. Sarà particolarmente importante e bello ritrovarci con il Papa nella Veglia di Pentecoste che celebreremo l’8 giugno in piazza San Pietro alle ore 18.30». Un appuntamento su cui saranno diffusi maggiori informazioni nelle prossime settimane. Intanto, per l’appuntamento di giovedì prossimo a San Giovanni in Laterano è già iniziato, presso la Segreteria generale del Vicariato (al secondo piano del Palazzo Lateranense), il ritiro dei biglietti che consentiranno l’accesso alla basilica per l’incontro con il Santo Padre (ritiro possibile fino a martedì 7 maggio). Mentre in alcune comunità l’itinerario sulla “memoria”, particolarmente ricco di spunti, ha un epilogo anche in queste settimane con incontri ad hoc che mettono in luce l’impegno nella carità e nell’evangelizzazione profuso dalle parrocchie al servizio della città dopo il Concilio Vaticano II. Una testimonianza di bene che Roma Sette ha raccontato a partire dalla sua fondazione, nel 1974, e di cui stiamo riproponendo alcuni contributi nella rubrica su Romasette.it: i prossimi articoli on line proporranno come il settimanale diocesano ha raccontato, con alcune testimonianze e alcuni servizi, le settimane successive alla strage di via Fani e al rapimento di Aldo Moro e successivamente all’omicidio dello statista Dc. Una modalità della Chiesa di Roma per essere vicini al “grido” della città di quell’epoca, poco più di quarant’anni fa. possibile la santità nella famiglia di oggi?”. Questo interrogativo sarà il fi- lo conduttore all’incontro diocesano delle famiglie, in programma oggi dalle 9.30 al Santuario della Madonna del Divino Amore, organizzato dal Centro diocesano per la pa- storale familiare. «L’appuntamento è giunto alla seconda edi- zione ed è fortemente voluto dal cardinale vicario – evidenzia monsignor Andrea Man- to, direttore del Centro diocesano – per ri- flettere sulla spiritualità della famiglia e of- frire un momento di condivisione». Nella Sala Don Umberto Terenzi, alle 10, par- lerà don Luigi Maria Epicoco, scrittore e do- cente alla Pontificia Università Lateranense. “Quale santità nella famiglia di oggi?” sarà il tema del suo intervento, una riflessione sul- lo stile di vita in famiglia e le relazioni tra nu- cleo familiare, comunità cristiana e città nel nostro tempo. Alle 12.30 il cardinale vicario Angelo De Do- natis presiederà la concelebrazione euca- ristica nel santuario nuovo, nella quale si affiderà alla Madonna del Divino Amore il cammino delle comunità parrocchiali del- la diocesi verso l’Incontro mondiale delle famiglie del 2021 con il Papa. E proprio l’In- contro mondiale sarà presentato alle 15, in collaborazione con il Forum delle associa- zioni familiari del Lazio, dal vescovo ausi- liare Gianrico Ruzza. È « l’evento. Alle 19 l’assemblea diocesana concluderà il cammino dell’anno pastorale Il Papa giovedì a San Giovanni dell’11 maggio prevede l’accoglienza dei partecipanti alle 15.30 con canti e giochi in piazza. Per l’occasione sarà allestita una mostra fotografica che ripercorre i momenti salienti dell’Azione cattolica di Roma. «Nei prossimi mesi continueremo a raccogliere gli scatti più belli di questi 150 anni – aggiunge Calabria –. Il nostro intento è quello di realizzare una mostra fotografica più ampia in occasione della prossima assemblea diocesana che si terrà a febbraio 2020». In collaborazione con l’Opera romana pellegrinaggi e la guida di un esperto, i partecipanti alla festa avranno anche l’opportunità di visitare gratuitamente il chiostro all’interno della basilica di San Giovanni in Laterano. Alle 17.30 il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà la celebrazione eucaristica che sarà concelebrata da numerosi sacerdoti vicini all’associazione. La festa si concluderà con il taglio della torta. Divino Amore, incontro delle famiglie Calabria con De Donatis (foto Gennari) L’assemblea diocesana dello scorso anno (foto Gennari) Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza n «ospite inquietante». Umberto Galimberti ha definito così anni fa il nichilismo che dilaga nel- la nostra società, penetrando in ogni ambiente e ma- nifestandosi con varie modalità. A questo «ospite» in- vadente fanno pensare casi recenti di cronaca, da quel- lo eclatante di Manduria, in Puglia, con un anziano di- sagiato psichico vessato e picchiato a morte per anni da un gruppo di giovani, a quello – più episodico ma non per questo meno inquietante – del ragazzo india- no che lavora come rider, ferito a un occhio dal lancio di sassi e uova da parte di un gruppo di adolescenti in un quartiere periferico romano. A questo si aggiungo- no i casi, ormai non più isolati, di violenze da parte di baby–gang in varie parti del territorio nazionale. E non è solo una questione di periferie, basti pensare alle ris- se in alcuni luoghi della “movida” romana. Vero, po- tremmo dire che non rappresentano la maggioranza dei giovani. Ma non basta. Non può consolare. Addo- lora assistere all’escalation di episodi dominati dalla “noia di vivere” che elegge la libertà assoluta a unico principio costitutivo dell’uomo, facendola baluardo del divertimento ai danni altrui. Manca per questi ragaz- zi una “compagnia affidabile” e la passione autentica per la vita che forse nessuno ha instillato loro. Alter- native valide per arginare l’«ospite inquietante». (A. Z.) U «Noia» e nichilismo, la cronaca e i giovani Domenica Francesco ordina 11 sacerdoti La Messa a San Pietro a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 18 – Domenica 5 maggio 2019

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Azione cattolica, la grande festa per i 150 anni

DI ROBERTA PUMPO

Azione Cattolica di Romacompie 150 anni. La storiadell’associazione a livello

diocesano affonda le sue radici nellontano 30 maggio 1869 quando undicigiovani, già fondatori del Circolo SanPietro, furono ammessi alla Societàdella Gioventù Cattolica Italiana, natadue anni prima a Bologna per volontàdegli universitari Mario Fani e GiovanniAcquaderni, divenuta con il tempoAzione Cattolica Italiana. Oggi questa

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realtà, che lavora in stretta sinergia conla diocesi, conta a Roma circa tremilaassociati ed è presente in ottantaparrocchie con un’alta concentrazionenel settore Est. Quest’anno ricorre ancheil 50° anniversario di fondazionedell’Azione Cattolica ragazzi, nata nel1969 per valorizzare il ruolo dei piùpiccoli nella Chiesa. Per fare memoriadei traguardi raggiunti e delle attivitàsvolte in un secolo e mezzo di vita,sabato 11 maggio, a partire dalle 15.30,l’associazione diocesana ha organizzatouna festa in piazza San Giovanni inLaterano che vedrà protagonistibambini, ragazzi, giovani e adulti. «Il2019 è per noi un anno moltoimportante – afferma Rosa Calabria, allaguida dell’Azione Cattolica di Roma dal2014 –. Per questo il nostro desiderio èche l’appuntamento dell’11 maggiocostituisca una festa per tutta la Chiesa ela città di Roma. Vorremmo condividerequesto traguardo con le realtà che

operano nelle parrocchie. Ognuno ha ilsuo carisma e la sua peculiarità maabbiamo un impegno comune, quellodi essere accanto ai più fragili». Neglianni l’associazione è stata soggetta adun continuo rinnovamento per esseresempre al passo con i tempi malasciando immutato l’impegno alservizio della Chiesa e della città diRoma mettendo ai primi postil’attenzione verso le persone che siincontrano nel quotidiano. Oggil’associazione lavora «per crearecomunione e ponti tra le numeroserealtà territoriali», spiega ancoraCalabria, che sottolinea anchel’impegno profuso nella realizzazione diiniziative dedicate ai giovani. «Inquest’epoca abbiamo riscontrato uncalo tra i ragazzi circondati dainnumerevoli distrazioni – rimarca –.Proviamo a coinvolgerli anche attraversola pastorale giovanile e quellauniversitaria». Il programma della festa

Una mostra fotograficae la celebrazione in cattedralecon il vicario De DonatisL’associazione conta oggia Roma circa 3.000 associatied è presente in 80 parrocchie

DI ANGELO ZEMA

l percorso sulla memoria, avviato econcluso con modalità diverse, dagliincontri comunitari alle interviste nel

quartiere. Poi, la tappa sullariconciliazione, con gli esercizi spiritualinelle parrocchie e le celebrazionipenitenziali di prefettura. Ora, l’ultimatappa del cammino: l’intervento delPapa nella cattedrale di Roma per trarrele conclusioni e impostare il nuovoanno pastorale. È tutto pronto perl’assemblea diocesana 2019, inprogramma giovedì 9 maggio, dalle ore19, nella basilica di San Giovanni inLaterano. Momento conclusivodell’anno dedicato appunto allamemoria e alla riconciliazione, con unlavoro nelle parrocchie e nelle altrerealtà ecclesiali che il cardinale vicarioAngelo De Donatis giudica «moltofecondo». «Dopo aver “celebrato” lamemoria degli anni trascorsi nellacrescita della comunione diocesana,siamo entrati nella dimensione dellariconciliazione – scrive il cardinale inuna lettera alla diocesi –. So che lecelebrazioni penitenziali di prefetturasono state vissute con intensità e hannorappresentato un “segno” bello dicomunione e di rinnovamento. Le visitepastorali nelle parrocchie mi rincuoranotanto e vedo segni molto incoraggiantidi partecipazione e di sensibilità. Siamo,dunque, pronti per entrare nella terzaparte del nostro cammino annuale, incui desideriamo vivere l’ascolto dellacittà». De Donatis l’aveva annunciatonel settembre scorso parlando al clero diRoma: «Mettere a fuoco cosa grida lagente delle nostre città. Le sofferenzefamiliari, il grido dei poveri e deglistranieri, le situazioni di alienazione oaddirittura di sfruttamento vissute nellavoro, le ingiustizie subite a causa deisistemi di corruzione e di clientelismo,la rassegnazione di chi non cerca più unsenso per la vita...». A partire da «unalettura dei segni dei tempi lasciandociprovocare dalla parte di Evangeliigaudium relativa alle sfide che oggiincontra l’inculturazione dell’annunciodella fede, soprattutto nelle zoneurbane», con «una riflessione moltoapprofondita » che «determineràcambiamenti di prospettiva moltoimportanti nell’azione pastorale». Eoggi, nella lettera alla diocesi in vistadell’incontro di giovedì prossimo, DeDonatis annuncia: «Abbiamo chiesto aPapa Francesco di aiutarci nell’inizio diuna fase così importante e delicata. Leindicazioni che il Papa ci darà – spiega

Iil cardinale – saranno la filigrana delpercorso che vivremo già nei mesi dimaggio e giugno e che proseguiremo nelprossimo anno. Sarà particolarmenteimportante e bello ritrovarci con il Papanella Veglia di Pentecoste checelebreremo l’8 giugno in piazza SanPietro alle ore 18.30». Unappuntamento su cui saranno diffusimaggiori informazioni nelle prossimesettimane. Intanto, per l’appuntamentodi giovedì prossimo a San Giovanni inLaterano è già iniziato, presso laSegreteria generale del Vicariato (alsecondo piano del Palazzo Lateranense),il ritiro dei biglietti che consentirannol’accesso alla basilica per l’incontro conil Santo Padre (ritiro possibile fino amartedì 7 maggio). Mentre in alcunecomunità l’itinerario sulla “memoria”,particolarmente ricco di spunti, ha unepilogo anche in queste settimane conincontri ad hoc che mettono in lucel’impegno nella carità enell’evangelizzazione profuso dalleparrocchie al servizio della città dopo ilConcilio Vaticano II. Una testimonianzadi bene che Roma Sette ha raccontato apartire dalla sua fondazione, nel 1974, edi cui stiamo riproponendo alcunicontributi nella rubrica su Romasette.it:i prossimi articoli on line proporrannocome il settimanale diocesano haraccontato, con alcune testimonianze ealcuni servizi, le settimane successivealla strage di via Fani e al rapimento diAldo Moro e successivamenteall’omicidio dello statista Dc. Unamodalità della Chiesa di Roma peressere vicini al “grido” della città diquell’epoca, poco più di quarant’anni fa.

possibile la santità nella famiglia dioggi?”. Questo interrogativo sarà il fi-

lo conduttore all’incontro diocesano dellefamiglie, in programma oggi dalle 9.30 alSantuario della Madonna del Divino Amore,organizzato dal Centro diocesano per la pa-storale familiare.«L’appuntamento è giunto alla seconda edi-zione ed è fortemente voluto dal cardinalevicario – evidenzia monsignor Andrea Man-to, direttore del Centro diocesano – per ri-flettere sulla spiritualità della famiglia e of-frire un momento di condivisione».Nella Sala Don Umberto Terenzi, alle 10, par-lerà don Luigi Maria Epicoco, scrittore e do-cente alla Pontificia Università Lateranense.

“Quale santità nella famiglia di oggi?” sarà iltema del suo intervento, una riflessione sul-lo stile di vita in famiglia e le relazioni tra nu-cleo familiare, comunità cristiana e città nelnostro tempo.Alle 12.30 il cardinale vicario Angelo De Do-natis presiederà la concelebrazione euca-ristica nel santuario nuovo, nella quale siaffiderà alla Madonna del Divino Amore ilcammino delle comunità parrocchiali del-la diocesi verso l’Incontro mondiale dellefamiglie del 2021 con il Papa. E proprio l’In-contro mondiale sarà presentato alle 15, incollaborazione con il Forum delle associa-zioni familiari del Lazio, dal vescovo ausi-liare Gianrico Ruzza.

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l’evento.Alle 19 l’assemblea diocesana concluderà il cammino dell’anno pastorale

Il Papa giovedì a San Giovanni

dell’11 maggio prevede l’accoglienza deipartecipanti alle 15.30 con canti egiochi in piazza. Per l’occasione saràallestita una mostra fotografica cheripercorre i momenti salienti dell’Azionecattolica di Roma. «Nei prossimi mesicontinueremo a raccogliere gli scatti piùbelli di questi 150 anni – aggiungeCalabria –. Il nostro intento è quello direalizzare una mostra fotografica piùampia in occasione della prossimaassemblea diocesana che si terrà afebbraio 2020». In collaborazione conl’Opera romana pellegrinaggi e la guidadi un esperto, i partecipanti alla festaavranno anche l’opportunità di visitaregratuitamente il chiostro all’internodella basilica di San Giovanni inLaterano. Alle 17.30 il cardinale vicarioAngelo De Donatis presiederà lacelebrazione eucaristica che saràconcelebrata da numerosi sacerdotivicini all’associazione. La festa siconcluderà con il taglio della torta.

Divino Amore, incontro delle famiglie

Calabria con De Donatis (foto Gennari)

L’assemblea diocesana dello scorso anno (foto Gennari)

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

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n «ospite inquietante». Umberto Galimberti hadefinito così anni fa il nichilismo che dilaga nel-

la nostra società, penetrando in ogni ambiente e ma-nifestandosi con varie modalità. A questo «ospite» in-vadente fanno pensare casi recenti di cronaca, da quel-lo eclatante di Manduria, in Puglia, con un anziano di-sagiato psichico vessato e picchiato a morte per annida un gruppo di giovani, a quello – più episodico manon per questo meno inquietante – del ragazzo india-no che lavora come rider, ferito a un occhio dal lanciodi sassi e uova da parte di un gruppo di adolescenti inun quartiere periferico romano. A questo si aggiungo-no i casi, ormai non più isolati, di violenze da parte dibaby–gang in varie parti del territorio nazionale. E nonè solo una questione di periferie, basti pensare alle ris-se in alcuni luoghi della “movida” romana. Vero, po-tremmo dire che non rappresentano la maggioranzadei giovani. Ma non basta. Non può consolare. Addo-lora assistere all’escalation di episodi dominati dalla“noia di vivere” che elegge la libertà assoluta a unicoprincipio costitutivo dell’uomo, facendola baluardo deldivertimento ai danni altrui. Manca per questi ragaz-zi una “compagnia affidabile” e la passione autenticaper la vita che forse nessuno ha instillato loro. Alter-native valide per arginare l’«ospite inquietante». (A. Z.)

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«Noia» e nichilismo,la cronaca e i giovani

Domenica Francescoordina 11 sacerdotiLa Messa a San Pietroa pagina 3

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Anno XLVI – Numero 18 – Domenica 5 maggio 2019

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Il progetto della Comunità di Sant’Egidioe della Federazione delle Chiese evangelichein una lettera a Conte. Obiettivo: l’arrivodi 50mila profughi nel continente in due anni

Cattolica, padre Antonio Spadaro, ildirettore della Sala Stampa dellaBasilica di San Francesco d’Assisi,padre Enzo Fortunato, ilresponsabile comunicazione dellaFederazione delle Chieseevangeliche in Italia, Gian MarioGillio, il presidente della Fnsi,Giuseppe Giulietti, il segretariogenerale della Società San Paolo,don Stefano Stimamiglio, e ildirettore di Articolo 21, PaoloBorrometi. «Per la prima volta nellastoria del nostro Paese irappresentanti delle tre fedimonoteiste hanno sottoscrittoquesto protocollo deontologico», hadichiarato padre Enzo Fortunato,responsabile della comunicazionefrancescana: «Un decalogo diprincipi teso a contrastare ilpericoloso diffondersi dei discorsid’odio nella comunicazione. Dire no

stata presentata venerdì, nellasede della Federazione

nazionale stampa italiana (Fnsi), la“Carta di Assisi”: il primo manifestointernazionale contro i murimediatici e l’uso delle parole comepietre. Un evento, che ha vistocoinvolti giornalisti, associazioni,religiosi, intellettuali e semplicicittadini, a salvaguardia della buonainformazione e del linguaggioimprontato al rispetto, alla veridicitàe alla responsabilità. Sonointervenuti l’Imam della GrandeMoschea di Roma, Saleh RamadanElsayed, il presidente dellaComunità Ebraica di Roma, RuthDureghello, e il Custode del SacroConvento di Assisi, padre MauroGambetti. Presenti tra gli altri ilprefetto del Dicastero per lacomunicazione della Santa Sede,Paolo Ruffini, il direttore di Civiltà

È all’imbarbarimento del dibattitopubblico e mettere in rete fra lorotutte le voci che vogliono fermarequesta spirale di violenza». Nelcorso dell’incontro, è stato anchepresentato il volume “Carta di Assisi.Le parole non sono pietre”, edizioneSan Paolo, con il decalogo e ilcommento di diversi autorevoliesponenti del mondodell’informazione. «La carta di Assisiunisce le differenze – ha dichiaratoGiulietti –. È un documento checoinvolge, non solo i giornalisti, mauomini e donne della società civileche non intende assistereall’inquinamento delle coscienze.Un’azione quotidiana control’innalzamento dei muri». L’elencocompleto, in aggiornamento, di chiha aderito alla “Carta di Assisi” èdisponibile sul sito webwww.articolo21.org.

Catechisti, proposte estiveUfficio catechistico diocesano lanciadue proposte estive di formazionerivolte ai catechisti: un ritiro itinerante

ad Assisi sui luoghi di San Francesco, dal 28 al30 giugno, e un pellegrinaggio per giovani(18–35 anni) in Turchia sui luoghidell’apostolo Giovanni, dal 4 al 13 agosto. Il tema del ritiro è “Custodi relazioni” «perriflettere – spiegano dall’Ufficio – sull’esserecatechisti e sul modo di accompagnare iragazzi e gli adulti nel percorso di fede. Cilasceremo guidare dalla storia di Francescod’Assisi, che rivivremo camminando nei“suoi” luoghi» (informazioni dettagliate suwww.diocesidiroma.it/catechesi). Ilpellegrinaggio in Turchia ha per tema“Discepoli amati: sui passi di San Giovanni”.Nella «terra dove l’apostolo ed evangelista haannunciato il Vangelo e dove ha vissuto peralcuni anni la madre di Gesù». Partenza il 4agosto per Istanbul, quindi altre tappe a Troia,Pergamo, Sardi, Laodicea, Gerapoli, nellapenisola di Dilek, infine a Efeso, presso latomba di Giovanni e la casa di Maria.

’LGiornalisti e religiosi firmano la «Carta di Assisi»

«Corridoio europeo»L’appello per la LibiaDI MARIA CHIARA BIAGIONI

na lettera al presidente delConsiglio, Giuseppe Conte,per avanzare la proposta di

un “corridoio umanitarioeuropeo” dalla Libia. A scriverlasono stati i presidenti dellaComunità di Sant’Egidio, MarcoImpagliazzo, e della Federazionedelle chiese evangeliche in Italia,Luca Maria Negro. La proposta hacome obiettivo l’arrivo in Europadi 50mila profughi in due anniripartiti su base volontaria tra ipaesi. L’Italia dovrebbe fare dacapofila, dando disponibilità adaccogliere almeno 2.500 personeall’anno. «Sonomesi chemartelliamo suquesta idea dilanciare uncorridoioumanitarioeuropeo», diceal Sir LucaNegro. «Laprima volta èstata inautunno,perché giàalloravedevamo l’urgenza di questasituazione drammatica in Libiache adesso con il conflitto incorso si è aggravata ancora di più.In questi mesi abbiamo avutocontatti con esponenti dell’area digoverno e la proposta ha suscitatoun certo interesse. Vedremoadesso se ci sarà una rispostaufficiale. Il fatto però che lo stessopapa Francesco ne abbia parlatodomenica scorsa, probabilmenteaiuterà a smuovere le cose». Dopola preghiera mariana dell’Angelus,infatti, il pensiero del Papa èinfatti andato ai profughi in Libia.«Faccio appello – ha detto –perché specialmente le donne, ibambini e i malati possano essereal più presto evacuati attraversocorridoi umanitari». Sono state leparole di Papa Francesco a

Uspingere Sant’Egidio e Chieseevangeliche a scrivere alpresidente Conte una lettera persollecitare una risposta delgoverno italiano su questaproposta. «Ci aspettiamo unarisposta quanto prima», diceNegro: «La situazione è talmenteurgente che non può aspettare».La Libia in questi giorni èdiventata «una urgenza, unapriorità», incalza MarcoImpagliazzo. «Noi registriamouna grande confusione e in unasituazione di guerra tuttopeggiora e tutto diventa possibile,anche le cose peggiori. La guerra èveramente la madre di ogni

povertà e i piùdeboli nediventanosempre le primevittime». Ilmeccanismoproposto èanalogo aquello adottatoper i “corridoiumanitari” chesi stannorealizzandosulla base di unprotocollo tra la

Federazione delle Chieseevangeliche in Italia, la Comunitàdi Sant’Egidio, la Tavola valdese ei ministeri dell’Interno e degliEsteri. L’accordo prevede ilrilascio di “visti umanitari” ed hapermesso ad oggi l’arrivo in tuttasicurezza in Italia di oltre 1.600richiedenti asilo, in massimaparte siriani, provenienti dalLibano. I ministeri competentihanno sottoscritto un accordoanalogo anche con la Comunitàdi Sant’Egidio e la Conferenzaepiscopale italiana per un altrocontingente di 500 profughiprovenienti dall’Etiopia. Laproposta per la Libia prevede uncoinvolgimento dell’Europa. «Laproponiamo a livello europeo –spiega Impagliazzo – perché èuna situazione drammatica che

interroga tutta l’Europa. Perché siparla di campi di prigionia e dalpunto di vista dei diritti umani, èuna situazione fortementeallarmante. L’Italia non può esserelasciata sola». A differenza deglialtri corridoi umanitari aperti inquesti anni da Libano e Etiopia,nel caso della Libia l’operazionerichiede – visto anche il numeroimportante previsto di 50milaarrivi – , oltre al coinvolgimentodi associazioni e parrocchie,anche un aiuto più globale degli

Stati nel percorso di accoglienza eintegrazione attraverso le strutturegià messe in atto per questoscopo. La speranza è che larisposta del governo arrivi quantoprima. «Sappiamo quanto ilpresidente Conte sia sensibile. Loha dimostrato in altre occasioni.Conosce bene la questione libica,essendosene occupatopersonalmente. Speriamo chevista la drammaticità dellasituazione, la risposta arrivi al piùpresto».

L’Italia dovrebbe fareda capofila, accogliendoalmeno 2.500 personel’anno. Impagliazzo: è diventata «una priorità»Negro: ci aspettiamouna risposta quanto prima

volte le passionigiovanili assumono unaforma nuova in età

adulta e trasformandosidanno gioia e fanno benenon solo a chi le vive. Èquesta, in breve, la storia dellaTwins Father’s band, il gruppomusicale nato alla fine deglianni ‘80 e intitolato a padreAgostino Gemelli perché acostituirlo furono, allora, tregiovani studenti iscritti alprimo anno di Medicina dellasede romana dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore,fondata proprio dallopsicologo francescano.Laureati nel 1996, la voce delgruppo, Emanuele Caroppo, èoggi uno psichiatra operativoall’Asl Roma 2, AlessandroCina, chitarrista, lavora comeradiologo al PoliclinicoGemelli mentre EmilianoSantacroce, batterista, èmedico del lavoro in forzaall’Asl Roma 5. Nei sei anni distudi i tre amici romanicondivisero esami, cartellecliniche e spartiti, «animandoin particolare ogni estate –ricorda Santacroce –, alla finedei corsi, la serata musicaleorganizzata nell’auditoriumdella facoltà». Terminati glistudi, però, la band si sciogliee i componenti del gruppoprendono ognuno la propriastrada «per ritrovarsi, 20 annidopo, in occasione di unarimpatriata tra compagni difacoltà», racconta ancora. Èdurante quella serata del 2016che Massimo Massetti,direttore dell’Areacardiovascolare delPoliclinico Gemelli, licoinvolge per il lanciodell’iniziativa “Camper del

cuore”, una vera e propriasala medica mobile pensataper fare prevenzione, conattività di volontariatomedico sul territorio, nelleperiferie della Capitale, «afavore di chi, a causa deldisagio sociale, non è attentoalla salute del proprio cuore»,chiosa Santacroce. Perraccogliere fondi mirati asostenere le attività medicheitineranti la band ha suonato,allora, in occasione di unaserata evento al Teatro Eliseo,ritrovando la voglia di faremusica assieme per fare delbene, accompagnandoprogetti di beneficenza dionlus e associazioni diversenel corso degli ultimi tre anni.Al gruppo si sono anche unitidue nuovi elementi: RiccardoDella Pelle, tecnico diradiologia, e Silvio De Santis,un paziente, di professionearchitetto, tastierista nellaband. Questa nuovaformazione della TwinsFather’s band ha proposto lecosiddette “ri–cover”, cioèparodie di brani famosipiegati ai temi più attualidella sanità – dallevaccinazioni alla prevenzionedelle malattie cardiache,dall’Alzheimer al bullismo –,anche sul palco del Pincio inoccasione del Villaggio per laTerra, nei giorni scorsi. «Conil brano “4woman4earth” –spiega Santacroce –, il nostronuovo testo, con unparallelismo tra la donna e laMadre Terra abbiamodenunciato ogni forma diviolenza, certi che con lamusica si possano lanciare deimessaggi seri e importanti».

Michela Altoviti

A

Medici col pallino del rock,una band per la solidarietà

The Twins Father’s band al Villaggio per la Terra

2 Domenica5 maggio 2019

ambiente /1. Festa a Labaro,la prima scuola «plastic free»

ambiente /2. Sant’Eusebio lanciail concorso sulla «Laudato si’»

l’istituto comprensivoBaccano di Labaro –

Prima Porta la prima scuolaromana completamente“plastic free”. Proprio inquesti giorni, infatti, l’interacomunità scolastica didocenti, bambini, ragazzi epersonale ausiliario starealizzando la decisione presadal Consiglio d’Istituto dieliminare del tutto l’utilizzo,

È

nella scuola, di bottigliette,bicchieri, stoviglie econtenitori di plastica inottemperanza della direttivavotata recentemente dalParlamento Europeo chevieta l’uso dei prodotti diplastica monouso a partiredal 2021. L’iniziativa haottenuto il patrocinio dellaRegione Lazio, del Comune diRoma e del XV Municipio. Suproposta della dirigentescolastica, Cinzia Pecoraro, lascuola che opera attivamentein un quartiere con notevoliproblematiche sociali, hascelto di dare un chiarosegnale e di porsiall’avanguardia nei processodi educazione di bambini eragazzi anche in questo

settore. «È un segnaleimportante – sottolinea lapreside Pecoraro – per lefuture generazioni di adultiche oggi si stanno formandosui nostri banchi, un modoconcreto di contribuire aridurre il consumo di prodottidi plastica monouso».L’istituto sta adottandoborracce di alluminioriutilizzabili che verrannoconsegnate a bambini efamiglie nel corso dellagrande festa “A Baccano tuttoè possibile” prevista persabato 11 maggio. Una festache aprirà la scuola alterritorio con un evento dipromozione,sensibilizzazione e incontrofra le varie anime delquartiere, e vedrà l’attivapartecipazione diassociazioni, artigiani eaziende del territorio, tutteinsieme per far diventare la

scuola punto d’incontro tra icittadini e le varie realtà chevivono nella zona,sostenendo un progetto cheaumenti la consapevolezza dicostruire un pianeta “plasticfree” a partire dalle piccole egrandi iniziative a cui ognunopuò aderire. La scuolaBaccano, spiega ancoraPecoraro, è da tempo attivacon iniziative e attività checoinvolgono non solo glistudenti e il personale maanche i genitori, le famiglieed il territorio nellaconvinzione che solo con lapartecipazione di tutti anchei quartieri della città piùdifficili possono educare i piùpiccoli a temi importanticome la legalità, la lotta albullismo e al cyber–bullismo,la difesa dell’ambiente,l’integrazione e la cura delproprio territorio.

Micaela Castro

L’istituto comprensivoBaccano annunciala sua decisione con una festa aperta alquartiere. La preside:segnale importante

a tre anni la parrocchia diSant’Eusebio organizza un con-

corso per le scuole sull’ecologia inte-grale e lo sviluppo sostenibile, legatoalla “Laudato si’” di Papa Francesco.L’iniziativa vede la partecipazione discuole medie e licei della zona, tra ipiù frequentati e conosciuti a Roma,dal Newton al Galilei. Per l’edizione2019, al premio sono legate due ini-ziative: un convegno, in programma il9 maggio alla Università Pontificia Sa-lesiana; e una passeggiata alla sco-perta del Rione Esquilino, domenica12. “Educare alla cura della casa co-mune” è il tema che convegno di gio-vedì prossimo a cui interverranno, tral’altro suor Alessandra Smerilli, do-cente all’Auxilium e curatrice di unarubrica per il nostro giornale; l’ap-puntamento è legato al joint diplomain ecologia integrale curato da diver-

D

se università pontificie. «Al centro c’èil tema dell’educazione delle nuovegenerazioni – spiega Massimo Cantel-mi, organizzatore del concorso – e in-fatti il 9 sono invitate tutte le scuolepartecipanti con i professori di reli-gione». La “Passeggiata nella natura enella pace, per la coesione sociale eper le nuove generazioni: dall’Esqui-lino a Colle Oppio” si terra domenicaprossima; partenza dalle 16 dal Giar-dino di Confucio all’Esquilino, pas-saggio per piazza Vittorio e arrivo alParco di Colle Oppio dove gli studen-ti delle scuole del territorio reciteran-no il “Cantico delle creature” di sanFrancesco. «Una passeggiata senzabandiere, senza slogan, senza vip – di-chiara ancora Cantelmi –, contem-plando la natura, sorridendo alla gen-te che passa, ammirando la bellezzae i monumenti storici dei nostri rio-ni, tutti insieme e in atmosfera gioio-sa». E intanto si attende la sessione dichiusura e premiazione del concorsopromosso da Sant’Eusebio, che siterrà il 17 maggio.

La chiesa parrocchiale diSant’Eusebio si trova apiazza Vittorio Emanuele II,all’angolo con viaNapoleone III, ed è guidatada don Sandro Bonicalzi

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Alle 9.15 la Messa concelebrata dal vicariodi Roma. Alcune storie dei nuovi sacerdotiOtto provengono dal Redemptoris Mater, duedal Pontificio Seminario Romano Maggiore

Concluso venerdì il pellegrinaggio deipresbiteri della diocesi, presenti anchealcuni vescovi. Parla di «viaggio storico»padre Marani, che l’ha guidatocon Michelina Tenace. Giornate intense

De Donatis in Russia: «Un’accoglienza straordinaria»bbiamo ricevuto un’accoglienzastraordinaria, un’accoglienza checi ha fatto sentire a casa. La frase

che più volte abbiamo sentito è:“Ritornate, perché questa è casa vostra”». Ilcardinale vicario Angelo De Donatisracconta così il pellegrinaggio in Russia deisacerdoti della diocesi, organizzatodall’Opera romana pellegrinaggi, che si èconcluso venerdì. «Un viaggio storico» lodefinisce padre Germano Marani, gesuita,docente al Russicum, che ha guidato glioltre cento partecipanti insieme aMichelina Tenace, professoressaall’Università Gregoriana. Tra visite eincontri, spettacoli e preghiera, il gruppoha trascorso tra Mosca e dintorni cinquegiorni intensi. Ad aprirli, la mattina del 30aprile, la Messa presieduta dal cardinalevicario nella cattedrale dell’arcidiocesicattolica intitolata all’ImmacolataConcezione; tra i concelebranti i vescoviausiliari Di Tora, Libanori, Selvadagi,

Palmieri; ancora l’arcivescovo Marini,presidente del Pontificio Comitato per icongressi eucaristici internazionali, el’arcivescovo Mani, emerito di Cagliari.«Qui chiediamo al Signore la grazia dipoter fissare lo sguardo verso il Risorto –ha detto De Donatis nella prima omelia inRussia –, perché scopriremo la vera qualitàdell’amore, quell’amore che comunica lavita, quell’amore che si abbassa, che siumilia per condividere il cammino e lesofferenze dell’uomo. Non dimentichiamoche l’Innalzato è il Disceso. In questaEucaristia vorrei chiedere questo dono pertutti noi, il dono dell’umiltà: l’Innalzato èil Disceso. I padri russi hanno sempreavuto a cuore questa dimensionedell’umiltà perché è quella virtù che più cifa assomigliare a Cristo. Nondimentichiamo che l’umiltà è sorellagemella della carità». Tra i momenti piùsignificativi del pellegrinaggio, l’incontrocon monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo

della Madre di Dio a Mosca. «Dall’incontrocon la gente vedo una tentazione, un viruslatente riconducibile agli anni delcomunismo: è un sentimento discetticismo nei confronti del futuro.Assieme a ciò, il desiderio di affidarequesto futuro a qualcuno o a qualcosa chepossa mettere ordine», ha detto il presuleal gruppo romano, ricevuto giovedì sera.Toccante pure la testimonianza di padreAlexey Uminsky, incontrato mercoledì:«Avere un Vangelo in periodo sovietico eraimpossibile – ha raccontato –. Lo lessi soloalla fine degli anni ’70. Allora nell’UnioneSovietica esistevano solo i Vangeli portatidi nascosto dai cattolici. Io ebbi il Vangelosolo per una notte. Poi dovetti restituirlo.Ma quello che ho potuto leggere in quellanotte, lo lessi. Quella notte pensai che unlibro così l’uomo non può pensarlo dasolo, perché è scritto contro ciò che èconfortevole per l’uomo».

Giulia Rocchi

A«Preghiera per l’EuropaUn incontro e una veglia

Una conferenza e una vegliaconcluderanno mercoledì

prossimo, alla vigilia della Festadell’Europa, il cammino dipreghiera per l’Europa promossoda una rete di associazioni. Alle16.30, l’interventodell’economista LeonardoBecchetti nella sala “SpazioEuropa” (via Quattro Novembre149) gestita dall’Ufficio italianodel Parlamento Europeo e dallarappresentanza dellaCommissione Europea in Italia. Ilmomento culminante è inprogramma nella basilica deiSanti XII Apostoli (piazzaomonima) con la vegliaecumenica promossa dal Comitato“Insieme per l’Europa”. Previste letestimonianze di padre FedericoLombardi e di Enzo Romeo.

U

I pellegrini davanti alla cattedrale di Mosca

S. Rocco, la solidarietà e i ricordi di don FilippoDI ARTURO CELLETTI

oma è una città difficile, piegata. Laguardo da troppi anni e, da troppianni, vedo che mancano soluzioni

stabili al disagio, alla povertà, alle periferiemalandate. Manca un progetto. Poi, però, c’èuna luce che ogni tanto si accende e mi fasperare. C’è un sottofondo di anime generoseche illumina la Capitale». Monsignor FilippoTucci – “don Filippo” per tutti – “regala” unsorriso leggero: «Il Vangelo ci fa vedere i poveri.Ma non basta fare l’elemosina. Bisognaguardarli, prenderli per mano, chiamarli pernome, pensare alle loro vite». Come ognidomenica mattina, a San Rocco all’Augusteo vain scena il “miracolo”. La chiesetta a piazzaAugusto Imperatore è da mezzo secolo un puntodi riferimento per i poveri del centro storico. Perquel pezzo di umanità sofferente che passatroppe notti in un sacco a pelo sotto i porticidella piazza. Qui, a San Rocco, trovano un

pasto, qui possono fare una doccia. Don Filippoli guarda. Le immagini si accavallano e ciscorrono davanti agli occhi. Lo scambio delsegno della pace. Il Padre Nostro recitato a vocebassa. La comunione. Poi tutti in fila, sorridenti,per un caffè caldo e una fetta di dolce. Cosesemplici che danno l’idea di comunità. «Nelsilenzio c’è una Roma bella. Solidale. Generosa.E c’è una chiesa che non è un salotto, è unospedale da campo. Una chiesa con ilgrembiule. Una chiesa che serve, aiuta, accoglie,cura», ripete il sacerdote. Ed è felice. Don Filippoha novant’anni, ma è come se non li avesse.Ricorda date. Episodi. Parla della sua vita e dellacarità che ha tenuto vivo il “miracolo”. «Quitutto è complicato. Le bollette, i pasti, i lavori dimanutenzione... Ma la Provvidenza ci ha sempredato una mano. Penso a quanto sia bello donaree direi a tutti: “sperimentate la gioia che si provaa dare”». A giorni don Filippo passerà iltestimone al nuovo rettore, don OdoardoValentini, vice rettore da un anno e mezzo. C’è

un po’ di inevitabile malinconia ma c’è anchetanta fiducia: «Sono pronto a fare un passo dilato. Il mio progetto per i prossimi anni? Esserevicino a don Odoardo e continuare a lavorareper questi poveri. Cercano la fede, cercano ilSignore e io sono un prete, voglio essere prete.Fino a quando avrò la forza di respirare. È il mioprimo impegno. La Santa Messa ogni mattinaalle 8, il Rosario ogni pomeriggio alle 17. Io eloro. Io e i poveri». A mezzogiorno la chiesetta sianima. Si parla. Si ride. In un salottino donFilippo pesca nella memoria. «Quanti ricordi,quanta gente è passata qui. Si è seduta tra ipoveri. Penso a Francesco Cossiga. Lui capodello Stato, loro gli “scarti” della società. Quantaumanità, quanta voglia di aiutare». E ora? «Hoscritto al presidente della Repubblica Mattarella,ai presidenti di Camera e Senato. Sono semprealla ricerca di aiuto. Senza non si va avanti.Avevamo un fondo che negli anni si èconsumato, ma c’è la Provvidenza. C’è stata per40 anni, ci sarà anche quando non ci sarò più».

Bisognosi in fila a San Rocco

celebrazioni

3Domenica5 maggio 2019

8xmille, la sensibilizzazioneoggi in oltre 200 parrocchie

ggi oltre 200 parrocchie della diocesidi Roma sono mobilitate per sensibi-lizzare i fedeli sull’importanza della fir-

ma dell’8xmille alla Chiesa cattolica nella di-chiarazione dei redditi. Vengono allestiti ta-voli informativi con depliant e locandine. Du-rante le Messe viene dato un breve ed incisivomessaggio di sensibilizzazione sull’importan-za di firmare. Molti i giovani mobilitati.«I fondi 8xmille – spiega il Servizio diocesa-no del “Sovvenire” impegnato in questo lavo-ro di sensibilizzazione – sono infatti vitali perla missione di carità e di amore alla personaportata avanti dalla Chiesa italiana e per ga-rantire gli stipendi dei sacerdoti. Ma purtrop-po sono in calo». Lo Stato, com’è noto, destina l’8xmille delgettito Irpef a vari soggetti, fra cui la Chiesacattolica, in proporzione alle firme di sceltadei contribuenti. Negli ultimi 10 anni le fir-me alla Chiesa cattolica sono diminuite dioltre il 10%. La Giornata diocesanadell’8xmille è quindi l’occasione per testi-moniare l’importanza delle firme a sostegnodella Chiesa cattolica. «Una firma che non costa nulla – sottoli-neano dal Servizio diocesano – ma che puòcambiare la vita di molte persone poiché o-gni anno, grazie ai fondi dell’8xmille, la Ceifinanzia numerosi progetti a favore dei piùdeboli e del bene comune, non solo in Ita-lia ma in tutto il mondo (sul sitowww.8xmille.it è possibile visionare i progettifinanziati e i fondi erogati).La giornata di sensibilizzazione è anche un’occa-

sione per «promuovere una ri-voluzione di coscienze, perchéfirmare a favore della ChiesaCattolica significa sentirsi par-te di un corpo unico, di unagrande famiglia, nella qualetutti i figli sono chiamati a da-re un contributo e a sostener-si vicendevolmente. La Chiesasiamo noi, non possiamo re-stare a guardare, aspettandoche siano sempre gli altri a fa-re qualcosa». Va consideratoinfatti che oltre il 50% delledichiarazioni non reca alcuna

firma per la destinazione dell’8xmille. È importante – questo l’appello che arriva dalServizio diocesano – impegnarsi in prima perso-na firmando. «Impegnarsi vuol dire anche infor-marsi, parlare con le persone, diffondere il beneche la Chiesa compie». Il periodo di sensibilizzazione durerà fino al 30settembre, data di scadenza ultima per presen-tare la scheda firmata, da parte di chi fa il Mo-dello Unico telematico o ha solo la Certificazio-ne Unica (l’ex Cud). I lavoratori e pensionati eso-nerati dalla dichiarazione dei redditi avranno lapossibilità di esprimersi firmando la scheda chepossono trovare nelle parrocchie che aderisconoal “Sovvenire” diocesano.

Lisa Manfrè

OIl Papa ordina 11 pretidomenica a San PietroDI GIULIA ROCCHI

hi arriva dal Giappone e chi dallaprovincia di Viterbo, chi da Haitie chi dal Perú, ma la maggior

parte sono originari della Capitale.Sono gli undici nuovi sacerdoti chesaranno ordinati domenica 12 maggioda Papa Francesco, nella Messa chepresiederà alle 9.15 nella basilica di SanPietro. Tra i concelebranti il cardinalevicario Angelo De Donatis e i rettori deiseminari dei candidati. Il Coro dellaCappella Musicale Pontificia Sistina e ilCoro della diocesi di Roma diretto damonsignor Marco Frisina animerannola liturgia. Tra gli ordinandi c’è JohnLarry Flores Panaifo, nato a Iquitos,nella regione di Loreto, in Perú, che faparte della Famiglia dei Discepoli. AlPontificio Seminario RomanoMaggiore, invece, si sono formatiAlessandro Caserio, nato nel 1980 aRoma, e Johnny Joseph, proveniente daHinche, ad Haiti, che sarà destinato allasua diocesi di origine. «Ho 38 anni esono nato e cresciuto nel quartiere diCentocelle – racconta Alessandro –. Lamia è sempre stata una vitanormalissima; frequentavo laparrocchia di San Felice da Cantalice,uscivo con gli amici, avevo delle storiesentimentali, di cui una anche moltolunga; studiavo e mi sono laureato inarchitettura; lavoravo… Ma nonostanteapparentemente avessi tutto, sentivoche mi mancava qualcosa». Alessandroinizialmente riversa il suo amore perDio nel «servizio ai poveri, con laComunità di Sant’Egidio e con laCaritas diocesana». Poi partecipa adalcuni ritiri vocazionali ad Assisi,guidati dai Frati Minori dellaPorziuncola e capisce qual è la suastrada. «All’età di 31 anni ho lasciato illavoro e sono entrato al Maggiore. Quiho passato sette anni, i più belli dellamia vita, durante i quali sono cresciutocome uomo e come prete, ho scoperto imiei limiti e le mie debolezze,attraverso i quali ho visto la grandezzadi Dio. È qualcosa che il mondo fuorinon mi aveva mai consegnato… nelmondo fuori i limiti e le debolezzevanno schiacciati». Nel suo percorso,

C

fondamentale l’appoggio della famiglia,che ha lo ha sostenuto: «Sono stati feliciper me, perché hanno visto che io erofelice». Ha potuto contare sull’appoggiodei suoi anche Giuseppe Vattimo, classe1989, uno degli otto ordinandi delCollegio diocesano Redemptoris Mater.«La mia vocazione nasce dalla chiamataal cristianesimo dei miei genitori – dice–, che si avvicinarono alla fede grazie adon Gino Teodoldi, all’epoca parrocodi Santa Maria a Setteville, la nostraparrocchia di riferimento. La miafamiglia ha fatto l’esperienza delpastore che va in cerca della pecorellaperduta; così siamo entrati nel greggedella Chiesa, e in particolare del

Cammino neocatecumenale. A queltempo ero piccolo, avevo circa setteanni, ma si può dire che fin da allora ilSignore mi chiamava». Ci sono volutianni, poi, per prendere consapevolezzadella vocazione e fare una scelta «adultae consapevole». Colleghi di studio alRedemptoris Mater, che sarannoordinati con lui domenica prossima daPapa Francesco, sono Calogero Amato,41 anni, nato a Roma; GiovanniCristofaro, romano anche lui ma didieci anni più giovane; Aldo Donelli,classe 1987, originario di Castel SanGiovanni (Piacenza); Giancarlo MariaHonorati, trentanovenne romano;Claudio Piangiani, il più maturo tra gli

la Giornata

undici candidati al sacerdozio con isuoi 45 anni; Makoto Ota, giapponesedi Aomori, e Simone Montori, nato nel1983 a Civita Castellana, in provincia diViterbo. «In realtà sono cresciuto aCapranica», precisa il futuro prete cheperò nell’Urbe frequentava l’università.«Quando avevo 23 anni – ricorda –partecipai a un pellegrinaggio aSantiago di Compostela, spinto da unmio amico. Quella esperienza mi hacambiato. Lì ho conosciuto ilCammino neocatecumenale. Hocominciato a chiedermi cosa volesseDio da me e alla fine, qualche anno piùtardi, sono riuscito a dire di sì a questachiamata».

La Messa con le ordinazioni dello scorso anno (foto Gennari)

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4 Domenica5 maggio 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

celebrazioniMESSA IN RICORDO DI MONSIGNORARMANDO BRAMBILLA. Il prossimo 7maggio ricorrerà il 25mo anniversariodell’ordinazione episcopale dimonsignor Armando Brambilla (allaguida della Pastorale sanitariadiocesana dal 1994 alla sua morte, nel2011). Il vescovo Paolo Ricciardipresiederà una Messa di suffragio aSan Giovanni in Laterano martedì alle18.30.

IL CARDINALE AMATO CELEBRA INMEMORIA DI MINDSZENTY. Giovedì 9maggio alle 18, nella chiesa di SantoStefano Rotondo al Celio, il cardinaleAngelo Amato – prefetto emerito dellaCongregazione delle Cause dei Santi –presiederà la Messa in ricordo delservo di Dio, cardinale JozsefMindszenty. Animerà la Messa ilPiccolo Coro di San Francesco deibambini orfani della Transilvania.

incontri«GENERARE DIO», DIALOGO TRA IPROFESSORI CACCIARI E MANTOVANI. Inoccasione del Maggio Santivense, oggialle 10.30 alla rettoria di Sant’Ivo allaSapienza (Corso del Rinascimento,40) si confronteranno i professoriMassimo Cacciari dell’Accademia deiLincei e Mauro Mantovanidell’Università Pontificia Salesiana sultema «Generare Dio».

ULTIMO APPUNTAMENTO SULLA SECONDALETTERA DI PAOLO AI CORINZI. Siconclude il 6 maggio, alla LibreriaPaoline Multimedia International divia del Mascherino 94, il ciclo diincontri di riflessione biblica guidatidal biblista don Romano Penna ededicati alla Seconda Lettera di SanPaolo ai Corinzi.

ALL’URBANIANA GIORNATA SUCLERICALISMO E LEADERSHIP NELLACHIESA. Avrà inizio alle 8.30 dimercoledì 8 la giornata di studioorganizzata dalla facoltà teologicadella Pontificia Università Urbanianasu «Non come padroni... ma facendovimodelli del gregge. Dal clericalismoalla leadership nella Chiesa».Interverranno, tra gli altri, il vescovoNunzio Galantino, e i professoriPasquale Basta e Maurizio Gronchi. Leconclusioni, dopo un dibattito,saranno affidate alla professoressaSandra Mazzolini.

DUE APPUNTAMENTI PER I SERMONIDELL’ORATORIO. Giovedì 9 maggio alleore 19 alla Sala San Filippo Neri dellaChiesa Nuova (via del GovernoVecchio, 134), la professoressa MariaTeresa Bonadonna Russo – vice rettoredell’Oratorio secolare di Roma –parlerà di «Padre Pompeo Pateri,quidam de Oratorio», mentre il 16maggio alle 19, padre Maurizio Botta,prefetto dell’Oratorio secolare diRoma, parlerà di «Il combattimentospirituale di Lorenzo Scupoli. Unclassico della formazione spiritualecristiana».

CARITAS, INCONTRO SULLE RETI DIPROSSIMITÀ PER LA SALUTE. Giovedì 9,dalle 9.30 alle 12, nella sede dell’Areasanitaria della Caritas diocesana (viaMarsala, 103) si svolgerà l’incontro«Reti di prossimità per la salute». Sitratta di un confronto tra gli operatoridei servizi diocesani e i volontari dellecomunità parrocchiali sullaprogettualità in ambito sanitario.L’incontro verterà sugli effetti dellalegge sulla sicurezza (n. 132/2018 c.d.Decreto Salvini) ma anche sullapossibilità d’accesso ai servizi sanitarida parte dei cittadini europei non inregola amministrativamente (ENI:Europei non iscritti). Per partecipare ènecessario comunicare lapartecipazione attraverso unatelefonata (06.88815400) o, meglio,attraverso una mail [email protected].

«CARAVAGGIO TRADITO», ALLA SCOPERTADI MICHELANGELO MERISI. Tripliceappuntamento per riscoprire le opereromane di Michelangelo Merisi daCaravaggio: da San Luigi dei Francesi aSanta Maria del Popolo, passando perSanta Maria della Scala dove la telacommissionata non trovò mai posto.Un itinerario, quello di «Caravaggiotradito», organizzato dal Serviziodiocesano per la Cultura e l’Università,per rivelare luci e ombre, menzogne everità, rifiuti e trionfi, del pittore piùdiscusso e tradito dalla critica d’arte. Ilprimo appuntamento è per sabato 11maggio alle 19.30 a San Luigi deiFrancesi con monsignor AndreaLonardo, direttore del Serviziodiocesano per la Cultura e l’Universitàe la storica dell’arte FrancescaCappelletti. Il secondo il 17 alle 20.15a Santa Maria della Scala con AndreaLonardo e la storica dell’arte MariaBeatrice De Ruggieri. L’ultimoappuntamento, quello del 24 maggio(ore 20.15), con la storica dell’arteSara Magister.

ENZO BIANCHI A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Proseguono, nellaparrocchia di Santa Maria inTraspontina, gli appuntamenti diLectio Divina ideati da padre BrunoSecondin. Il prossimo, previsto il 10maggio alle 18.30, sarà guidato daEnzo Bianchi, fondatore dellacomunità monastica di Bose. Ilmonaco biblista parlerà su «Unamoltitudine immensa» (Atti degliApostoli 7,9–17).

SERATA AGOSTINIANA CON PADREPACIONI. Proseguono le serateagostiniane arrivate al quinto anno. Ilprimo incontro del 2019 è previsto pervenerdì 10 maggio alle 19.30 alconvento di Santa Maria del Popolo –Aula del Chiostro in piazza del Popolo12. Padre Virgilio Pacioni dell’Ordinedi Sant’Agostino, professore emerito diPatrologia e Filosofia all’IstitutoPatristico Augustinianum, parlerà dei«Presupposti della dottrina moralesecondo Sant’Agostino». Perinformazioni telefonare al347.4269354 oppure scrivere [email protected].

UFFICIO LITURGICO: RITIRO DEL TEMPOPASQUALE. L’Ufficio liturgico diocesanoorganizza anche quest’anno il ritirospirituale del tempo pasquale che siterrà nella Basilica di San Giovanni inLaterano sabato 11 maggio dalle ore9.30 e si concluderà con lacelebrazione della Messa alle 11.30.Terrà la riflessione monsignorGianpiero Palmieri, vescovo ausiliaredi Roma per il settore Est. Destinatariprincipali sono i ministri straordinaridella comunione, i lettori, gli accoliti,tutti i consacrati e coloro che sioccupano di liturgia o voglionotrascorrere una mattinata dispiritualità e riflessione. Chi intenderaggiungere la Basilica in auto potràparcheggiare nel cortile antistante ilseminario. Previsto un contributospese di 5 euro.

EDUCARE ALL’AFFETTIVITÀ CON LAFRATERNITÀ FRATE JACOPA. Sabato 11 apartire dalle 9.30, nella Casa PapaGiovanni XXIII, si terrà una giornata diriflessione sul tema “Educareall’affettività” promossa dallaFraternità francescana Frate Jacopa.Interverranno, tra gli altri, GabriellaGambino, sottosegretario delDicastero per i laici, la famiglia e lavita; e Massimiliano Menichetti,giornalista nonché coordinatore delCentro editoriale multimediale dellaSanta Sede.

formazioneCARITAS, CORSO SU EMARGINAZIONEDOMICILIARE. Partirà domani alle 19,nella parrocchia di San Fedele daSigmaringa (via Mesula, 4) il corsoCaritas sul cosiddetto fenomeno delbarbonismo domestico. Il corso, che siterrà anche lunedì 13 e 20 maggiosempre alle 19, è finalizzato ainformare e istruire volontari, chepossono affiancare gli operatori dellaCaritas diocesana nel servizio a favoredi persone già seguite nel territoriodelle parrocchie o saper riconoscere equindi segnalare ulteriori situazioni.

associazioniIL NUOVO DIRETTIVO REGIONALE DELMOVIMENTO PER LA VITA. Nuovoconsiglio direttivo per la FedervitaLazio, la federazione dei Movimentiper la vita, Centri di aiuto alla vita eCase di Accoglienza del Lavio, che harinnovato i vertici per il prossimotriennio. Confermato Roberto Bennaticome presidente regionale, MariaLuisa Di Ubaldo e ArturoBuongiovanni come vicepresidenti,Massimo Magliocchetti comesegretario regionale.

saluteAL GEMELLI L’AMBULATORIO PERL’ADROTERAPIA. La FondazionePoliclinico Universitario AgostinoGemelli Irccs e il Centro nazionale diadroterapia oncologica di Pavia hannofirmato un accordo di collaborazionesull’adroterapia, terapia oncologicaavanzata, indicata per i tumori nonoperabili e resistenti alla radioterapiatradizionale ai raggi X: al PoliclinicoGemelli aprirà entro giugno un nuovoambulatorio, denominato “Cnao–Gemelli ART”(Advanced RadiationTherapy), dedicato ai pazienti colpitida queste forme di tumoreparticolarmente aggressive. I pazientidel Centro–Sud Italia potranno quindiessere valutati e seguiti da un’équipedi medici esperti in radioterapiaavanzata e adroterapia e beneficiare diquesta innovativa terapia al Cnao diPavia. L’ambulatorio aprirà all’internodel Gemelli Advanced RadiationTherapy, centro altamentespecializzato di radioterapiaoncologica. L’adroterapia è una formadi radioterapia che utilizza fasci diprotoni e ioni carbonio.

Gli acquerelli di Luoavvicinano alla Cina

la memoria del cuoread animare la mano di

Congyue Luo, artista cine-se trapiantato a Roma. Il ri-cordo emozionale dellasua Cina è l’indiscusso pro-tagonista della mostra “Ci-na, Riflessi e Visioni” che siinaugurerà il prossimo 10maggio presso la galleriaPietrosanti in via Plauto, 30(zona Borgo). L’esposizionesi avvale del Patrocinio delMunicipio Roma I Centro.

È

arte

i chiama “Tensegrity. Un tentativo diunificazione” l’installazione di JwanYosef che sarà inaugurata domani alle

ore 18 nella basilica di Santa Maria inMontesanto, la Chiesa degli Artisti di piazzadel Popolo. In occasione del vernissage, ilCoro di Santa Maria in Campo Marzio dellacomunità siro–cattolica di Roma eseguiràdei canti tradizionali, in omaggio alleorigini siriane di Yosef: nato da padrecurdo–musulmano e da madre armeno–cristiana, l’artista ha lasciato la Siria quandoera bambino, per trasferirsi con la famigliaa Stoccolma. «Non ho mai vissutoveramente in Siria. Essendo cresciuto inSvezia, ero considerato siriano; e quandosono tornato in Siria, lì ero consideratosvedese», racconta Yosef. La ricerca di unitàe appartenenza è al centro di molti suoilavori, come pure in “Tensegrity”,installazione site spcific per la Chiesa degliArtisti, che potrà essere ammirata fino al 30giugno. (Giu. Roc.)

S

Chiesa degli Artisti,al via installazione

libriSabato 18 tornala Notte dei Musei

abato 18 maggio, in con-temporanea in 30 Paesi

europei, torna a Roma “LaNotte dei Musei”, promossada Roma Capitale.Dalle 20 fino alle 2 di notte(ultimo ingresso all’una) saràpossibile visitare straordina-riamente in orario serale iMusei Civici e gli altri spaziculturali coinvolti, ammiran-do le mostre ospitate e par-tecipando ai numerosi spet-tacoli in programma.Si accede pagando solo un bi-glietto d’ingresso simbolico almuseo pari a 1 euro. L’in-gresso sarà invece completa-mente gratuito per i posses-sori della Mic card. La mani-festazione nella Capitale è all’undicesima edizione.

S a vita di FerruccioParri èun’emblema

dell’Italia più bella:nato a Pinerolo nel1890, laureato inlettere, prese partecome ufficiale allaGrande Guerra. Feritoe decorato, divenneinsegnante egiornalista, presto

inviso al regime fascista e posto al confinoper lunghi anni in Sicilia e Lucania.Azionista repubblicano, fu uno dei capidella Resistenza. Arrestato dai nazisti,salvato grazie all’intervento degli Alleati,prese le redini dei Comitati di LiberazioneNazionale assumendo, nell’immediatodopoguerra, la carica di presidente delConsiglio, nonché, ad interim, quella diministro dell’Interno. Guidò il nostroPaese con impegno, sagacia e

lungimiranza, dal 21 giugno al 10 dicembre1945, senza riuscire a evitare, in queidifficili mesi, i contrasti politici che lospinsero a presentare le dimissioni. Glianni successivi, nonostante la nomina asenatore a vita, rappresentarono una fase disostanziale solitudine e decadenza. Parriscomparve nel 1981, a 91 anni. Leggereoggi l’efficace antologia di alcuni suoiscritti, a cura di David Bidussa e CarloGreppi, Come farla finita con il fascismo(Laterza, pp.151, 14 euro), significa tornarea riflettere, non solo e non tantosull’esistenza di questo laico integerrimo ecristiano nascosto, ma anche, in filigrana,sulle nostre più profonde radici culturali: lasua sconfitta storica e personale, se cosìvogliamo definirla, continua a riguardaretutti coloro che, in tempi, luoghi e formediverse, non rinunciano a credere nellegame, sofferto ma irrinunciabile, fraGiustizia e Libertà, nel solco autentico deldettato costituzionale, contro ogni

intolleranza e razzismo, purtroppo semprein grado di ricrescere. Le delusioni di Parri,così plasticamente configurate nello scrittodel 1972, Non cedere il passo, nei confrontidel centralismo burocratico romano,capace di imbrigliare ogni iniziativa,continuano a sembrarci dolorose. Come sela grande fiamma della Resistenza, accesaal nord del Paese, non fosse riuscita avalicare la Linea Gotica e, nonostante levibranti giornate napoletane, avesselasciata insoluta l’annosa questionemeridionale. Negli occhi e nel cuore diParri restarono incisi per sempre i giovanipartigiani i quali, spesso disarmati,all’indomani del 25 luglio 1943, presero lavia delle montagne, spinti da uno sdegnomorale che spesso anticipava la sceltapolitica. In questa chiave il suoantifascismo continua a risultare moltosignificativo, in quanto fa leva sullacoscienza popolare nata dal Risorgimento,come testimonianza vivente delle parole

che gli scrittori più importanti ci hannoconsegnato nelle loro grandi opere. Se èindubbio che la lingua in cui ciesprimiamo precede di secolil’indipendenza politica, rendere omaggio aSan Francesco significherebbe certificare lanostra vera origine. Con Dante, Boccaccio ePetrarca abbiamo mosso i primi passi. Iragionamenti di Machiavelli e Gucciardinie le fantasie di Ariosto e Tasso ci hannofatto diventare adulti. Siamo passatiattraverso le vicende drammatiche diGiordano Bruno, Tommaso Campanella eGalileo Galilei. Giambattista Vico ci hadato una dimensione europea. È vero:abbiamo raggiunto l’unità nazionalegrazie a Garibaldi e Cavour. Ma senzaFoscolo, Leopardi e Manzoni, essereitaliani non avrebbe senso. Lo sapevaGiuseppe Mazzini, sepolto a Genova, nelcimitero di Staglieno, accanto alla tombadi Ferruccio Parri.

Eraldo Affinati

LL’antologia degli scritti di Parri, emblema dell’Italia più bella

Messa in ricordo di monsignor Brambilla - Lectio di Enzo Bianchi a Santa Maria in TraspontinaCaritas, l’incontro sulle reti di prossimità per la salute e il corso sull’emarginazione domiciliare

DOMANIAlle ore 18 celebra la Messa nella parrocchiadi San Giovanni Battista dei Fiorentini.

MARTEDÌ 7 Dalle ore 8.30 riceve i sacerdoti.

GIOVEDÌ 9 Alle ore 10 celebra la Messa in Campidoglioin occasione del Natale di Roma. – Alle ore12 nell’Aula Paolo VI partecipa all’incontro dipreghiera della comunità rom e sinti con ilSanto Padre. – Alle ore 19 nella basilica diSan Giovanni in Laterano accoglie il SantoPadre in occasione dell’assemblea diocesana.

VENERDÌ 10 Alle ore 12 nell’Aula della Conciliazionepresieda la sessione di apertura della causadi beatificazione e canonizzazione della

Serva di Dio Madre Maria Bernardettadell’Immacolata. – Alle ore 21 nella basilicadi San Giovanni in Laterano presiede laVeglia di preghiera per le Vocazioni.

SABATO 11 Alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanniin Laterano celebra la Messa per il 150°anniversario dell’Azione cattolica italiana.

DOMENICA 12 Alle ore 9 nella basilica di San Pietroconcelebra la Messa nella quale PapaFrancesco conferisce l’ordinazionepresbiterale ai diaconi della diocesi di Roma.– Alle ore 19 celebra la Messa nella parrocchiadei Santi Antonio e Annibale Maria inoccasione della Giornata mondiale per levocazioni.

L’AGENDADEL CARDINALE

VICARIO

Ferruccio Parri

I monaci pionieridella sostenibilità

uando oggi parliamo di economia e sostenibilità,facciamo riferimento a tante esperienze

innovative che stanno nascendo, come per esempioquelle della cosiddetta green economy, o altreesperienze di imprese virtuose che sanno tenereinsieme mercato, rispetto dell’ambiente e innovazione.Ma spesso dimentichiamo che uno degli alvei in cuiqueste hanno attinto ispirazione ha molto a che farecon le nostre radici cristiane. Mi riferisco alle forme dieconomia nate dai carismi religiosi. Senza i carismi deifondatori di ordini e congregazioni tra Seicento eNovecento, solo per fare un esempio, la storia deglistati europei sarebbe stata ben diversa; gli ospedali el’assistenza sanitaria, la scuola e l’istruzione, la “curadel disagio”, sono stati senz’altro frutto di politichepubbliche e di “istituzioni”, ma certamente i carismihanno fatto da apripista, da innovatori in questi terrenidi frontiera dell’umano. Tra i primi e più grandi esempidi un’economia sostenibile e amica della natura chenasce da un carisma, c’è senz’altro l’esperienza di sanBenedetto. La società antica vedeva nel lavoro manualequalcosa che si addiceva solo allo schiavo. Benedetto vivide qualcosa di “più e di diverso”, e lo pose al centrodella nuova vita delle loro comunità: ora et labora.Esso rappresentò ben più di una via di mera santitàindividuale: la cultura benedettina divenne nei secoliuna vera e propria cultura del lavoro e dell’economia.Fu la cultura monastica la culla nella quale si formòanche il primo lessico economico e commerciale cheinformerà di sé l’Europa del basso medioevo. Leabbazie furono infatti le prime strutture economichecomplesse, che richiedevano forme adeguate dicontabilità e di gestione. Attorno ad esse sono nate leprime forme moderne di distretti industriali. In Italia,dove c’è oggi un distretto della lana o delle scarpe,nella maggior parte dei casi in quelle zone anticamentec’era un’abbazia. I monaci erano uomini più coltirispetto al resto della popolazione, quindi soventeriuscivano a proporre soluzioni innovative anchenell’agricoltura. Le continue fondazioni favorivano loscambio di esperienze tra diverse parti d’Europa e leinnovazioni si diffondevano velocemente.All’invenzione dei mulini si accompagnano imiglioramenti degli aratri e delle tecniche, l’invenzionedi bevande di frutta e della birra, l’apicoltura, gliallevamenti di pesci. Il commercio del grano in Svezia èstato introdotto dai monaci, così come i vivai disalmone in Irlanda. I monaci sono stati innovatorianche nel campo del vino: la stessa invenzione dellochampagne pare si debba a un monaco, DomPerignon. È difficile rintracciare tutte le operescientifiche e tecniche prodotte da monaci benedettini,ma certamente hanno influenzato la produzioneeconomica, scientifica e culturale. La “Laudato si’” diPapa Francesco ci invita a uno sguardo contemplativosulla natura e sul creato. Forse a partire da questo inuovi san Benedetto stanno già operando perun’economia amica della persona e dell’ambiente.

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L’economia sostenibilea cura di

Alessandra Smerilli

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