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L’inclusione scolastica nuove sfide, nuove opportunità 1 Presentazione a cura di Laura Bellanova ITA Sereni Ambito RM 04 Roma, 30 gennaio2019 La nozione di inclusione afferma l’importanza del coinvolgimento di tutti gli alunni nella realizzazione di una scuola realmente accogliente, anche mediante la trasformazione del curricolo e delle strategie organizzative, che devono diventare sensibili all’intera gradazione delle diversità presenti tra gli alunni” (Dovigo, 2007).

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L’inclusione scolastica nuove sfide,

nuove opportunità1

Presentazione a cura di Laura Bellanova

ITA SereniAmbito RM 04

Roma, 30 gennaio2019

“La nozione di inclusione afferma l’importanza del coinvolgimento di tutti gli alunni nella realizzazione di una scuola realmente accogliente, anche mediante la trasformazione del curricolo e delle strategie organizzative, che devono diventare sensibili all’intera gradazione delle diversità presenti tra gli alunni” (Dovigo, 2007).

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Un chiasmo grafico

F O R M AZIONEDOC E N T I

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Formazione individuale

Formazione d’istituto

Formazione d’ ambito

Professionalizzazione Docente (portfolio docente)

Professionalizzazione Collegio (PTOF d’Istituto)

Professionalizzazione territoriale (PTF territoriale)

Miglioramento performance

(e risultati) individuale

Miglioramento performance

(e risultati) d’istituto

Miglioramento performance(e risultati) di

sistema

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Le priorità del piano di formazione triennale 2016-2019

1. Autonomia didattica e organizzativa2. Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base3. Competenze digitali e nuovi ambienti di apprendimento4. Competenze di lingua straniera

5. Inclusione e disabilità6. Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile7. Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale8. Scuola e lavoro9. Valutazione e miglioramento

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Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali

ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà

politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge … … È compito

della Repubblica rimuovere gli ostacoli

impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione …

Art. 30

E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i

figli …

Art. 33

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto

anni (ora 10 anni), è obbligatoria e gratuita.

Presentazione a cura di Laura Bellanova

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Nota MIUR 1143 del 17/05/2018: L’autonomia scolastica quale fondamento per il successo scolastico di ognuno.

D.L. 13 aprile2017,n.66 Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilita', a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Nota prot. n. 2563 del 22 novembre 2013 – ChiarimentiCircolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013 – Indicazioni operative alunni con BES

2012 Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica

2011 Decreto MIUR n. 5669 del 12 luglio 2011 – Trasmissione Linee guida DSA

Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento allegate al decreto ministeriale 5669/2011

Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 – Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico

Circolare MIUR n. 2 dell’8 gennaio 2010 – Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana

Nota MIUR del 4 agosto 2009 – Linee guida sull’integrazione degli alunni con disabilità

Presentazione a cura di Laura Bellanova

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• LEGGE 22 giugno 2016, n. 112 Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. (C.D. LA LEGGE DEL DOPO DI NOI)

• Documento generale di indirizzo per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale

• Circolare MIUR n. 24 del 1° marzo 2006 – Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

• Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 185 del 23 febbraio 2006 – Regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell’art. 35 comma 7 della legge n. 289 del 27 dicembre 2002

• Legge n. 189 del 15 luglio 2003 – Norme per la promozione della pratica dello sport da parte delle persone disabili

• Legge n. 189 del 30 luglio 2002 – Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo

• Legge n. 328 dell’8 novembre 2000 – Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali

• Legge n. 17 del 28 gennaio 1999 – Integrazione e modifica della legge quadro 104/1992

• Legge n. 40 del 6 marzo 1998 – Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero

• Decreto legislativo n. 286 del 25 luglio 1998 – Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero

• Decreto del Presidente della Repubblica del 24 febbraio 1994 – Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap

• 1992 Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 – Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 7

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Presentazione a cura di Laura Bellanova 8

Progetti Terapeutici Riabilitativo Individuali - Leggi regionali

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Necessità di un Testo unico sulla disabilità*

Le numerose Leggi, Circolari, Disposizioni, Regolamenti, Linea Guida creano infatti :

•Difficoltà al cittadino che deve districaasi tra infiniti iter procedimentali

• Incertezza sulla loro applicabilità

• Incertezze nei procedimenti extragiudizialiUn “codice delle disabilità, una sorta di 'Bill of rights', in cui dove concentrare tutte le norme in materia”: è quanto ha annunciato il 16 luglio 2018 il premier Conte, in occasione della visita alla Comunità di Sant'Egidio. “E' un modo nuovo per affrontare in maniera sistemica le politiche sui diritti delle persone con disabilità, in passato affrontate a compartimenti stagni – spiega a SuperAbile il sottosegretario –

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L’inclusione scolastica (art. 1dl 66/2017)

Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 10

riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti,

risponde ai differenti bisogni educativi

si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità

promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazionidi riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica

e sociale.

é impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e

responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo

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Opportunità dell’inclusione

L’inclusione è la chiave dello sviluppo armonico di ogni nostro alunno e di

ogni nostra alunna e del suo successo formativo e forse … del nostro,

Nelle classi delle nostre scuole si individuano Bisogni Educativi Speciali

assai differenziati e a volte disallineati in maniera consistente.

L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si

manifestano nelle classi, impone infatti alla scuola un cambiamento

sostanziale che si sostanzia nel superamento di modelli didattici e

organizzativi uniformi, lineari e facilmente replicabili in quanto destinati ad un

«alunno medio» (ad un’idea di alunno), in favore di approcci flessibili adeguati

ai bisogni formativi speciali dei singoli alunni.

In questa prospettiva la qualità della scuola si misura infatti sulla sua capacità

di sviluppare processi inclusivi di insegnamento/apprendimento/relazioni,

offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno.

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Criticità dell’inclusione

Nei rapporti a scuola • Formazione non sempre

adeguata dei docenti curricolari e talvolta anche di quelli incaricati di attività per il sostegno (spesso non specializzati)

• Dis-continuità diffusa dei docenti di sostegno

• Deresponsabilizzazione e delega al solo docente di sostegno

• Attivazione di laboratori “ex-clusivi”

• Trattenimenti (bocciature) nei primi ordini di scuola (spesso richiesti dalle famiglie)

Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova

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• Nel rapporto con la famiglia del bambino BES

• Difficoltà di segnalazione e di accettazione di un Bisogno educativo «speciale» non conclamato o non riconosciuto dalla nascita

• Difficile percorso per ottenere certificazioni, terapie, interventi anche per la loro periodica «ripetitività»

• Difficoltà di concordare un orario «personalizzato» a scuola (anche quando riconosciuto utile)

• Assenza di interventi alternativi in strutture del territorio

• Contenziosi per mancata assegnazione di tutte le risorse professionali richieste

Nel rapporto con le famiglie degli «altri» alunni

• Accettazione dichiarata spesso non «esercitata»

• Forme di esclusione «sottili» e dolorose

Nei casi più complessi:

richieste di trasferimenti del proprio/a figlio/a o dell’alunno/a

contenziosi specifici

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Criticità dell’inclusione

• Nei rapporti interistituzionali

• Difficoltà derivanti dal disallineamento tra richieste di risorse professionali(sostegno, assistenti educative culturali, assistenti alla comunicazione, mediatoriculturali) e assegnazioni concrete

• Difficoltà di reale “concertazione” tra le parti (es. Assenze interlocutori aitavoli del GLHO o del GLI)

• Difficoltà derivanti dalle “interpretazioni” delle competenze e dei diversi profiliprofessionali dei diversi “addetti” alla gestione della disabilità

• Difficoltà derivanti dalla presenza di barriere architettoniche e ambienti di apprendimento inadeguati

• Finanziamenti per l’inclusione sempre più contenuti

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La criticità dell’ inclusione

La reale responsabilità sul raggiungimento dei risultati:

<< Questi ragazzi hanno veramente imparato in base alle loro potenzialità? >>

Sembra che nessuno possa mai dirlo con certezza.

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Prestazioni e competenze (DL 66/2017)

• Stato:

Assegnazione docenti per il sostegno didattico

Definizione organico personale ATA tenendo conto delle presenze degli allievi con certificazione

Assegnazione collaboratori scolastici (per lo svolgimento di compiti di assistenza previsti dal profilo professionale, tenendo conto del genere…)

Assegnazione contributo economico Istituzioni Scolastiche

Regolamenti da emanare

per adeguare criteri, parametri di riparto organico ATA

per definire i profili professionali del personale destinato all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione

Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 15

Enti locali

Interventi necessari per garantire l’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale

Servizi per il trasporto per l’inclusione

Accessibilità e fruibilità degli spazi fisici

Stato, Regioni, Enti locali: garantiscono l’accessibilitàe la fruibilità dei sussidi didattici e degli strumentitecnologici e digitali necessari per l’inclusionescolastica

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La qualità dell’inclusione scolastica quale parametro della valutazione delle istituzioni scolastiche

Livello inclusività PTOF come concretizzato nel Piano Annuale di Inclusione

Livello di coinvolgimento dei diversi soggetti nell’elaborazione del PAI

Realizzazione iniziative di valorizzazione del personale e specifiche attività formative

Utilizzo di strumenti e criteri condivisi per la valutazione dei risultati di apprendimento

Grado di accessibilità e fruibilità delle risorse, attrezzature, strutture, spazi, libri di testo e programmi gestionali

Realizzazione di percorsi per la personalizzazione, individualizzazione e differenziazione dei processi di educazione, istruzione e formazione

Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 16

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Alunni con bisogni educativi speciali Alunni che presentano

svantaggio

sociale

culturale

familiare,

linguistico

alunni con iter per riconoscimento disabilità o DSA non ancora completato

Individuazione effettuata dai Docenti del Consiglio di classe

Elaborazione PDP

Piano Didattico Personalizzato

Anche per aree del curriculum

Alunni con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 c. 1 e c. 3 (situazione di gravità)

Intellettiva

Motoria

Sensoriale

Pluridisabilità

Disturbi neuropsichiatrici

Elaborazione PEI

Piano Educativo Individuale

Progetto individualePiano Didattico Differenziato

Equivalente/Non equivalente

Presentazione a cura di Laura Bellanova17

Alunni con DSA riconosciuto ai sensi della legge 170/2010 Dislessia evolutiva Disortografia Disgrafia Discalculia Disnomia Disprassia Disprassia verbale

Elaborazione PDPPiano Didattico Personalizzato

Anche per aree del curriculum (o per assi culturali)

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•Personalizzazione

•Individualizzazione

•Differenziazione

Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 18

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Progetto Individuale

• Alla luce del nuovo modello bio-psico-sociale, il progetto deve essere “individuale”, in quanto riferito ad un solo ed unico soggetto, ma al tempo stesso “personale”, in quanto capace di rappresentare il soggetto in relazione con il suo mondo (materiale e immateriale: accesso e partecipazione in autonomia ai contesti di vita).

•Progetto individuale e personale significa perciò concepire un progetto di presa in carico capace di propiziare la cultura della relazione di aiuto, nella prospettiva di riconoscere e valorizzare i fattori che determinano condizioni favorenti il “divenire esistenziale”.

In sintesi, bisogna stabilire una relazione

(virtuosa)

tra

livelli essenziali delle prestazioni

e livelli esistenziali dei contesti di vita

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Il Progetto Individuale integra

il Profilo di Funzionamento (la diagnosi) redatto secondo l’ICF dell’OMS da un’équipe multifunzionale

le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale (la cura)

il Piano educativo individualizzato a cura delle scuole (il progetto)

i servizi alla persona cui provvede l’Ente locale in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e

all’integrazione sociale (i servizi alla persona)

le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale

(le risorse necessarie)

le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare (il sostegno alle famiglie)

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Il Piano Educativo individualizzato

È elaborato e approvato dai docenti contitolari o dal Consiglio di classe con la partecipazione dei genitori, delle figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastica.

Tiene conto della certificazione del profilo di funzionamento

Individua strumenti, strategie e modalità realizzazione ambiente di apprendimento

Esplicita modalità didattiche e di valutazione

Definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro

Individua modalità di coordinamento degli interventi

E’ redatto all’inizio di ogni anno scolastico ed aggiornato in presenza di nuove condizioni e nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento tra scuole

È soggetto a verifiche periodiche

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Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 22

Stile di apprendimento

È l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le infomazioni (Mariani, 2000)

Caratteristici atteggiamenti affettivi cognitivi e fisiologici che funzionano come indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscano l'ambiente di apprendimento, interagiscano con esso e vi reagiscano (Keefe 1970))

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Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 23

.

La didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di • una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da

promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno:

• l’attenzione agli stili di apprendimento, • la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli

raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo

• l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.),

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Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 24

La didattica individualizzata consiste nelle attività di carattere individuale che può svolgere l’alunno per acquisire specifiche conoscenze e potenziare determinate abilità e competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e dispensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro in classe (individuale, di piccolo gruppo, di gruppo, di classe) o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente

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Piano di formazione Anno 2017_ Presentazione Laura Bellanova 25

La didattica differenziata consiste in unpercorso di apprendimento/insegnamentospecifico riferito ad alunni con certificazione exart. 3 legge 104.

Nei casi di particolare gravita la differenziazioneè tale da non consentire il rilascio del titolo distudio ma solo un attestato di crediti formativiper l’iscrizione al successivo grado di istruzione.

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ATTIVI ICONICI ANALOGICI SIMBOLICI

Esplorazione per “vedere”.

Esercitazioni per “presa di

contatto”

Esplorazioni secondo piano

di osservazione per realizzare

oggetti a partire da

semilavorati, montaggi, ecc

Ricostruzione (mimo,

conversazione) di

un’esperienza per metterla a

fuoco ed esaminarla

Esperimento ( a fattori

selezionati ed alternati)

esercitazioni per ideare,

progettare, realizzare oggetti

Esercitazioni per applicare

/controllare.

Disegno “spontaneo”,

materiale visivo

Disegno preordinato secondo

piano contenutistico/codice

prescelto, analisi e

interpretazione

Codificazione grafico-

figurativa di eventi (a partire

da altri linguaggi verbali e

non)

Schematizzazione di concetti,

mappe, percorsi,

eventi…secondo connettivi

grafici (organizzatori

percettivi)

Schematizzazione a controllo

di conoscenze ed esperienze

apprese in precedenza

Drammatizzazione/ role play

(soggetti)

Giochi di simulazione

(canovaccio)

Esecuzione di copione (

soggetti a canovaccio)

d) Analisi e discussione di un

gioco, finalizzata

all’identificazione delle

regole.

e) Simulazione finalizzata

all’applicazione e controllo di

conoscenze ed esperienze

precedenti.

Discussione finalizzata a

sintetizzare/omologare

informazioni raccolte,

narrazioni dell’insegnante.

Narrazioni (ascolto, lettura,

scritti) di eventi + o –

complessi, sintesi scritta,

narrazione dell’alunno.

Definizione di concetti,

formulazione di giudizi.

Riflessione su linguaggio,

sulle pratiche discorsive, sulle

procedure, finalizzate

all’individuazione di regole.

Applicazione e controllo di

regole ( metaconoscenze )

apprese in precedenza.

MEDIATORI DIDATTICI

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Strumenti compensativi (strumenti didattici e tecnologici utilizzabili anche agli esame)

L'alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere:

- tabella dell’alfabeto- retta ordinata dei numeri- tavola pitagorica- linea del tempo- tabella delle misure e delle formule geometriche- formulari, sintesi, schemi, strumenti di organizzazione della conoscenza nell’ottica di un apprendimento significativo delle unità di apprendimento (mappe concettuali o mappe mentali?) - computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale;- stampante e scanner- calcolatrice- registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)- software didattici specifici (per mappe, scanner + OCR (Optical character recognition, riconoscimento ottico dei caratteri tipografici o fotografici)

Presentazione a cura di Laura Bellanova

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Presentazione a cura di Laura Bellanova

Misure dispensative (interventi attuabili in corso d’anno)

All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:- l’utilizzo contemporaneo dei quattro

caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo)- la lettura ad alta voce- la scrittura sotto dettatura- prendere appunti- copiare dalla lavagna- lo studio mnemonico delle tabelline- lo studio della lingua straniera in forma scritta ( esonero completo in casi gravi)- il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti- la quantità dei compiti a casa

- possibilità di utilizzare le versioni ridotte dei testi in uso.

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Stili d’insegnamento

Stili d’apprendimento Come insegno

Perchèinsegno

Come apprendo

Perché apprendo

• Teorie dell’apprendimento• Comportamentismo

• Cognitivismo

• Costruttivismo (dominio cognitivo -dominio affettivo -Intelligenze multiple)

• Stili di apprendimento • Esperienza concreta

• Osservazione riflessiva

• Concettualizzazione astratta

• Sperimentazione attiva

• Cooperative learning

• Metodi di insegnamento: • Direttivo funzionale (di prodotto)

• Non direttivo (di processo)

• Skinneriano (operante strumentale)

• Groupwork (lavoro di, per, con il gruppo)

• Team teaching (gruppo docente)

• Mastery learning (personalizzato)

• Strategie di insegnamento• Modeling (modello da imitare)

• Shaping (modellare un’abilità prima inesistente)

• Metacognizione (sviluppare la consapevolezza di quello che sta facendo)

• Autoistruzione

• Insegnamento reciproco e mediazione sociale

La relazione educativa

Al centro del problema c’è - come sempre - la persona, «quella»

persona, unica storica, originale e irripetibile

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Prospettive

• Implementazione docenti di sostegno muniti del titolo di specializzazione (concorsi) e maggiore formazione specifica docenti curriculari

• Emanazione Regolamenti applicativi DL 66/2017)• Definizione profili di competenze dei diversi attori coinvolti nel

processo di inclusione (docente, collaboratori scolastici, assistenti educativi, assistenti alla comunicazione)

• Applicazione (applicabilità?) art. 14 Dl 62/2017 sulla continuità didattica

• Funzionamento Gruppo Territoriale per l’Inclusione

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Quando venne emanata la legge 517, il 4 agosto del 1977, avevo 23 anni, insegnavo da quattro, ero sposata da due, avevo una figlia di un anno e un mese dopo avrei discusso la tesi di laurea.

Il 1 settembre assunsi servizio per il nuovo anno scolastico e il Direttore Didattico mi chiese se fossi interessata a partecipare ad una sperimentazione per l’inserimento di un’alunna che presentava molti problemi fisici e psichici. La diagnosi che mi lesse e che non ho mai dimenticato» riportava: «disturbi multifattoriali dello sviluppo con compromissione di tutte le funzioni cognitive, metacognitive e comunicative»Non avevo la più pallida idea di cosa tutto ciò significasse, la mia esperienza nel campo nella disabilità si «limitava» alla frequentazione di un parente con la Sindrome di Down.

Ero comprensibilmente preoccupata, ma con l’incoscienza tipica dei giovani dissi di sì, e passai il mese di settembre in biblioteca a studiare (non per la tesi che tanto era stata consegnata a luglio), per cercare di decifrare quelle parole.

Poi iniziò la scuola e incontrai .... Maria (il nome è di fantasia naturalmente) e vorrei dirvi che tutto si risolse benissimo ma non sarebbe la verità.

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Furono tre anni difficili, a volte durissimi, per la mia inesperienza, la complessità della situazione, la difficoltà del rapporto con Maria,con la sua

famiglia e anche con i colleghi (chi te l’ha fatto fare? chiedi il cambio di classe, chiedi il trasferimento), etc etc…. Ma li affrontammo,

Maria riuscì: - a stare in classe per circa 4/5 ore al giorno e a scuola a tempo pieno

- ad ascoltare la musica (amava De André e i cori dei compagni)- a dipingere con i palmi delle mani

- a mangiare da sola- a battere le mani e a ridere in classe

- a tirare su i pantaloncini della tuta e ad infilarsi la maglietta e il giaccone- a scrivere le vocali in maiuscolo e a riconoscere alcune parole (il suo nome , quello dei suoi genitori e di suo fratello e il mio)

e soprattutto quando dopo tre anni ci salutammo mi abbracciò, velocemente, per una sola volta, all’improvviso, quasi senza guardarmi,

non so quanto ho insegnato a Maria, ma so quanto io ho imparato da lei